delta apr2015 n41

48
del Delta Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 41 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015 del Delta continua a pag. 8 Editoriale S i lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma finché possono tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa. Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana Urbani* *[email protected] - [email protected] L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.it EXPO, L’EVENTO CULTURALE DELL’ANNO ELEZIONI, NUOVE E VECCHIE ALLEANZE NON SOLO PROPOSTE ECCO I FATTI CONCRETI VENETO IN PRIMO PIANO pagg. 26-27-28 pag. 30 pag. 33 a pag. 39 alle pagg. 41-45 a pag. 36 All’interno del giornale Maltempo e danni Chiude la “casa” del grande Vigor Taglio di Po pag. 18 La città sperimenta il mercato il lunedì Prove contro la crisi Porto Viro pag. 8 Avanti col metano per un turismo dodici mesi l’anno Rosolina Mare pag. 17 pag. 14 La politica in strada contro le estrazioni Sindaci, consiglieri e assessori regionali, parlamentari hanno sfilato assieme contro il rischio trivelle. E intanto da Roma arriva una buona notizia per il Delta T anti politici ma pochi cittadini: la ma- nifestazione contro le ricerche e le trivellazioni in Polesine, organizzata dall’amministrazione comunale di Adria, ha fatto registrare un inconsueto ribaltamento delle parti. Per una volta, però, la politica ha risposto in modo unitario e trasversale di fronte all’incombere delle ricerche di idro- carburi nel sottosuolo da parte dell’azienda Northsun Italia, dopo che il Tar del Veneto ha annullato la delibera con la quale la Re- gione si opponeva raccogliendo le istanze della commissione Via. Per le strade di Adria, fino a piazza Cieco Grotto hanno sfilato tutti i sindaci del Delta con la fascia tricolore capeggiati da Massimo Barbujani con tanto di mega- fono: Presenti anche consiglieri regionali, assessori regionali e onorevoli. E’ arrivata anche un’incoraggiante risposta dell’Ufficio legislativo del Ministero dello Sviluppo eco- nomico all’ordine del giorno presentato in sede di conversione del decreto “Sblocca Italia” dall’onorevole Diego Crivellari. “in essa, possiamo leggere - spiega Crivellari - che il governo nazionale ‘mantiene l’im- pegno previsto’ di limitare anche le attività di ricerca ‘tenendo conto della specificità del territorio dell’Alto Adriatico”. AMORE ANNI ‘60 E SUBSIDENZA CHE SUCCESSO AL CINEMA! Un successo che forse nessuno si sarebbe atteso. Invece la proiezione di “La Sterba”, pellicola anni ‘60 che narra una storia d’amore nel Polesine alle prese con la subsidenza, ha sorpreso davvero tutti: pienone a ogni appuntamento. pag. 9 PIANO DI SVILUPPO RURALE PARTE LA CACCIA AI FONDI Un incontro al muni- cipio di Taglio di Po per fare il punto sul Piano di sviluppo rurale in Veneto 2014 - 2020: sono infatti imminenti le pubblicazioni dei bandi per riuscire a intercettare i fondi dell’Ue. pag. 21

Upload: lapiazza-give-emotions

Post on 21-Jul-2016

259 views

Category:

Documents


5 download

DESCRIPTION

Delta apr2015 n41

TRANSCRIPT

Page 1: Delta apr2015 n41

Periodico d’informazione locale. Anno XXI n. 136 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD www.lapiazzaweb.it

del Delta

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 41 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015

del Delta

continua a pag. 8

Editoriale

Si lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma fi nché possono

tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa.

Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana Urbani*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.itVeneto in primo piAno

expo, l’eVento culturAle dell’Anno

elezioni, nuoVe e Vecchie AlleAnze

non solo proposte ecco i fAtti concreti

Veneto in primo piAno

pagg. 26-27-28

pag. 30

pag. 33

a pag. 39

alle pagg. 41-45

a pag. 36

All’interno del giornale

Maltempo e danniChiude la “casa”del grande Vigor

Taglio di Po

pag. 18

La città sperimentail mercato il lunedìProve contro la crisi

Porto Viro

pag. 8

Avanti col metanoper un turismododici mesi l’anno

Rosolina Mare

pag. 17

pag. 14

La politica in stradacontro le estrazioniSindaci, consiglieri e assessori regionali, parlamentari hanno sfilato assieme contro il rischio trivelle. E intanto da Roma arriva una buona notizia per il Delta

Tanti politici ma pochi cittadini: la ma-nifestazione contro le ricerche e le trivellazioni in Polesine, organizzata

dall’amministrazione comunale di Adria, ha fatto registrare un inconsueto ribaltamento delle parti. Per una volta, però, la politica ha risposto in modo unitario e trasversale di fronte all’incombere delle ricerche di idro-carburi nel sottosuolo da parte dell’azienda Northsun Italia, dopo che il Tar del Veneto

ha annullato la delibera con la quale la Re-gione si opponeva raccogliendo le istanze della commissione Via.

Per le strade di Adria, fino a piazza Cieco Grotto hanno sfilato tutti i sindaci del Delta con la fascia tricolore capeggiati da Massimo Barbujani con tanto di mega-fono: Presenti anche consiglieri regionali, assessori regionali e onorevoli. E’ arrivata anche un’incoraggiante risposta dell’Ufficio

legislativo del Ministero dello Sviluppo eco-nomico all’ordine del giorno presentato in sede di conversione del decreto “Sblocca Italia” dall’onorevole Diego Crivellari. “in essa, possiamo leggere - spiega Crivellari - che il governo nazionale ‘mantiene l’im-pegno previsto’ di limitare anche le attività di ricerca ‘tenendo conto della specificità del territorio dell’Alto Adriatico”.

Amore Anni ‘60 e subsidenzAche successo Al cinemA!

Un successo che forse nessuno si sarebbe atteso. Invece la proiezione di “La Sterba”, pellicola anni ‘60 che narra una storia d’amore nel Polesine alle prese con la subsidenza, ha sorpreso davvero

tutti: pienone a ogni appuntamento.pag. 9

piAno di sViluppo rurAlepArte lA cAcciA Ai fondi

Un incontro al muni-cipio di Taglio di Po per

fare il punto sul Piano di sviluppo rurale in Veneto

2014 - 2020: sono infatti imminenti le pubblicazioni dei bandi per riuscire a

intercettare i fondi dell’Ue.pag. 21

Page 2: Delta apr2015 n41
Page 3: Delta apr2015 n41

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 29 agosto 2014Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 13 aprile 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Non avete uno smartwatc? Ebbene, quest’anno potreste acquistarne uno. Secondo gli esperti di mercato il 2015 dovrebbe registrare una crescita esponenziale di questi gioielli tecnologici

con cui connettersi al mondo in rete e agganciare immagini, video e informazione che sembrano tagliati apposta per ognuno di noi.

Ma sappiate che non è un caso se vi imbattete sempre più spesso in ciò che vi piace o vi intrattiene di più. Ognuno di noi è “guardato” e “pesato” come potenziale acquirente da moltissimi soggetti, veri e propri 007 digitali al soldo delle aziende per cui lavorano.

Una volta individuati i nostri gusti in fatto di video, notizie, foto e molto altro, sono abili a proporci i banner giusti su cui non possiamo fare a meno di cliccare. Vi sarete certamente accorti che se un determinato giorno, decisi a cambiare casa, auto, telefono o altro, avete cercato informazioni in Rete, nei gironi succevi la Rete stessa vi proponeva notizie sull’argomento a cui eravate interessati giorni prima. Facilitandovi, apparentemente, la ricerca.

Ma la reclame precisa proprio su quanto state cercando servita sul vostro schermo è il segnale evidente che qualcuno conosce i vostri desideri forse più di voi.

Tutto questo è il frutto dell’ultima frontiera della pubblictà online: la pubblicità comportamentale che si nutre e guadagna conoscendo il nostro stile di vita, i nostri gusti e preferenze, chi frequentiamo e persino il nostro stato di salute. Noi siamo moneta sonante!

Così qualcuno riesce a creare apposta per noi singoli dei veri e propri messaggi pubblicitari personalizzati, vestiti fatti su misura in tutto e per tutto. Tanto che chi li riceve non può non cliccarci sopra. Un meccanismo tale per cui su uno stesso sito, su cui navigo io con il mio computer al piano terra della mia casa e, nello stesso momento al piano di sopra, mia sorella sul suo smartphon, possono benissimo essere presenti banner diversi.

E se vi state “scaldando” pensando che qualcuno abbia violato pesantemente la vostra privacy deponete pure le armi. Abbiamo fatto tutto da soli senza rendercene conto. E’ bastato registrare una e-mail gratuita, visitare dei siti, esprime giudizi o mmenti su quello o quell’altro argomento e poco altro. La privacy, comunque, per ora rimane abbastanza salva. Abbastanza perchè gli 007 in rete ci catalogano per tipologia e non con nome e cognome. Maschio cinquantenne professionista appassionato a pesca e auto. Madre quarantenne di due fi gli adolescenti. Ventenne studente appassionato di musica classica e gruppi. Solo con Facebook si rischia un pò di più perchè lì sì ci sono tutti i nostri dati sensibili e anche qui non si può far nulla, gli abbiamo regalati noi al colosso digitale dell’amicizia facile!

E chissà cosa succederà d’ora in avanti con l’avvento di Periscope, l’app di Twitter per realizzare video in diretta! Si tratta di una vera rivoluzione su cui i maggiori gruppi editoriali del mondo si stanno interrogando chiedendosi quale sia il modo migliore per sfruttarla al massimo.

E anche noi cultori, o meno, delle nuove tecnologie non possiamo sottrarci al fascino delle novità e, c’è da scommeterci, che nasceranno presto provetti registi con Periscope che manderanno in Rete il lecito e l’illecito, alla faccia della privacy di grandi e piccini.

Arrivati a questo punto vien da chiedersi: meglio starci o non starci in Rete? Meglio esistere con un profi lo oppure vivere solo sotto il cielo vero, fatto d’aria e di luce?

La risposta è facile. Molto meglio esserci. Mi spieranno pure, e se ne sono consapevole magari sto un pò attento, ma la Rete è il mondo delle possibilità infi nite, privarsene sarebbe un delitto. Meglio imparare a squazzarci bene, muniti di strumenti d’avanguardia e poi andare, correre verso il futuro che verrà.

Veloce e vasto sempre di più.

Si sta come pesci nella ReteAltro che privacy! E chissà come cambierà il mondo virtuale con Periscope, la nuova app di Twitter per realizzare video in diretta?!

3News da laPiazzaweb

Le grandi opere destano sempre curiosità. E difatti a marzo la notizia più vista parla proprio di questo: “Chioggia si prepara all’apertura del primo centro commerciale”. Si è trattato di un vero e proprio boom di visite segno che si tratta o di un’opera attesa da tempo o di un’opera osteggiata. Lo scopriremo insieme. Molto cliccata la fotogallery dei carri allegorici a Cavarzere e nell’edizione del Conselvano “Cartura – salve le due classi della primaria”seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

“Apre il nuovo centro commerciale a Chioggia” fa registrare un gran numero di condivisioni, commenti e visualizzazioni. A seguire è piaciuta la storia “Giuseppina di Cavarzere festeggia i suoi 105 anni con noi” e quella di “Diego Baldina di Codevigo è in semifi nale del reality LookMaker Academy”.seguici su www.facebook.com/

lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Chioggia, Adria e Piovese. seguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento Piovese Sport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi Rovigo e Adria.seguici su www.issuu.com/

lapiazzaweb

EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Il direttore nel suo blog si chiede se sia giusto che un ex coniuge che convive con un’altra persona perda defi nitivamente il diritto a ricevere l’assegno divorzile come sancisce una recente sentenza della Cassazione.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Basta ai vitaliazi dei politici regionali! E’ uno dei punti all’ordine del giorno della campagna per le regionali. Ma chi gestisce il bene pubblico deve avere una sorta di pensione oppure no?seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

ILSONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Stiamo ricevendo tante foto di cagnolini che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

Con l’uscita del primo numero del nostro supplemento cartaceo Turismo&Sapori, anche le pagine web dedicate ai viaggi e all’enogastronomia hanno avuto un grande successo sia sul sito che sui social. seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/motori/

TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

Page 4: Delta apr2015 n41

4 Argomento del mese

giornAtA dellA sAlute i dAti regionAli

Un adulto veneto su tre pesa troppo

La giornata mondiale dedicata alla Salute, il 7 aprile scorso, quest’anno ha posto l’attenzione sulla sicurezza alimentare. Oltre che un momento per proporre le nuove iniziative in calendario anche l’occasione ideale per fare

il punto delle situazione nella regione che si presenta sostanzialmente in linea con i dati nazionali ossia “Per il 57% la popolazione veneta tra 18 e 69 anni risulta normopeso; il 30% è sovrappeso; il 10% è obeso; il 3% sottopeso. Molto meglio, e la cosa è rilevante, va per i bambini: il 75% di loro è normopeso; il 17% è sovrappeso; il 5% è obeso (l’1% in forma severa) l’1% è sottopeso.”

Intenso è l’impegno della regione attraverso tutte le ULSS a favore della sensibilizzazione e diffusione delle iniziative volte all’educazione alimentare che comincia dai banchi di scuola. Ma non solo. La fi nalità prima della giornata è stata la sicurezza alimentare che coinvolge direttamente i Governi in termini di salubrità e controlli degli alimenti con l’invito a mettere in atto delle politiche condivise volte a migliorare la sicurezza degli alimenti lungo tutta la catena alimentare. La sicurezza alimentare, tema molto a cuore ai vertici delle regione Veneto, fa parte di un articolato programma che si articola e si dirama a partire dalla prevenzione primaria per poi passare a quella secondaria e terziaria, attra-verso tutte le tematiche che riguardano la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, nelle seguenti tre azioni: promozione della salute in ambito nutrizionale, consulenza dietetico-nutrizionale, ristorazione collettiva. M.C.

Il Veneto è tra le Regioni italiane con la percentuale di bam-bini in eccesso di peso più bassa, ma non bisogna distogliere l’attenzione perché il problema coinvolge pur sempre quasi

un quarto della popolazione infantile. Nella nostra regione infatti il 25 per cento dei bambini presenta problemi di peso: in mag-gioranza si tratta di casi di sovrappeso, quindi non gravi e legati per lo più ad una corretta alimentazione e alla pratica regolare di qualche attività fi sica. Poiché le abitudini alimentari scorrette possono favorire l’aumento di peso, da sempre sono oggetto di un’attenzione particolare e di iniziative di studio e sensibiliz-zazione. La partenza a breve dell’Expo 2015 ospitato proprio dall’Italia ha dato senza dubbio una forte spinta alla sensibiliz-zazione verso l’alimentazione nel suo complesso in particolare con attività mirate di educazione alimentare che puntano alla consapevolezza verso una corretta alimentazione che includa al suo interno le giusti dosi di frutta e verdura, proteine e carboidrati e che permetta di conoscere, senza paura o infondati timori an-che particolari patologie legate all’alimentazione come celiachia (intolleranza al glutine sempre più diffusa anche fra i bambini ma che può manifestarsi anche in età adulta) e diabete (patolo-

gia molto nota ma che in molti casi non si conosce nei dettagli). Bandiera dell’impegno dell’Italia, e in particolare dell’istruzione italiana, verso una corretta alimentazione è il progetto “Frutta nelle scuole” che prevede la somministrazione di una porzione di frutta fresca a tutti i bambini delle scuole primarie di primo e secondo grado.

Un’ottima iniziativa che mette in luce una delle problemati-che più diffuse nella società moderna ossia l’obesità che coinvol-ge un’ampia percentuale di bambini e adolescenti, 1 su 4 nella provincia di Padova come emerge dallo studio Crescere condotto dalla Fondazione Zancan, con il sostegno della Fondazione Cas-sa di Risparmio di Padova e Rovigo. “I dati si riferiscono a un campione di 248 ragazzi che si sono sottoposti ad approfonditi esami da parte dell’Azienda Ulss 16 nell’ambito dei “bilanci di salute”.

Si tratta di monitoraggi periodici in cui vengono misurati peso, altezza, circonferenza addominale, composizione cor-porea, sviluppo puberale, volumi polmonari ecc.” affermano i ricercatori. “I dati dello studio evidenziano una frequenza dei ra-gazzi in sovrappeso/obesi (in base al calcolo dell’indice di Cole

e utilizzando le tavole della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) maggiore nei maschi rispetto alle fem-mine: rispettivamente 32,5% e 17,2%. Le percentuali riscontra-te nel nostro studio sono pressoché in linea, e dunque vanno a confermare, i dati raccolti nel 2010 dal sistema di monitoraggio nazionale sui bambini Italiani in età scolare.”

La ricerca oltre ad avere uno scopo statistico inevitabilmente mette in luce delle problematiche che portano all’attuazione di iniziative e progetti che coinvolgono sia la Uls 16 che altri enti impegnati nell’educazione dei ragazzi come scuole e associazio-ni operative nel territorio. “Controllare annualmente i ragazzi del progetto “Crescere” ha permesso anche di individuare precoce-mente alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo ai paramorfi smi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari (una non corretta distribuzione dei pasti, l’uso eccessivo di merendine o snacks, la non assunzione di frutta e verdura…).” Un impegno, quello dell’alimentazione alimentare, che fortunatamente sta entrando a far parte di tutte le politiche giovanili e non solo che sicuramente vedrà una pro-gettualità mirata anche nei prossimi anni.

di Martina Celegato

Il Veneto è fra le regioni con le

percentuali più basse ma non va distolta

l’attenzione

SALUTE E ALIMENTAZIONENella nostra regione un

bambino su quattro presenta dei problemi legati al peso, in maggioranza si tratta di casi

non gravi, risolvibili con il ricorso a corrette abitudini

alimentari e ad una regolare attività fi sica. Uno studio della

Fondazione Zancan fornisce ulteriori elementi utili per

mettere a punto le strategie più effi caci per i ragazzi Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

La Fondazione hapreso in esamele risultanze dei

“bilanci di salute”di 248 bambini

Page 5: Delta apr2015 n41

5Argomento del mese

di Martina CelegatoMangiare consapevolmente a Rovigo e dintorniL’idea L’azienda sanitaria ha organizzato un doppio corso aperto a tutti

Se è vero che il progetto maggiormente longevo sulla strada dell’educazione alimentare in Polesine è senza dubbio lo storico Nutrilandia dell’Ulss 19 (Vedi in particolare articolo a fi anco, ndr), è altrettanto innegabile che anche l’Ulss 18 di Rovigo e dell’Alto Polesine non è certo mai stata con le mani in mano su questo importante fronte di attività. Tra i tanti percorsi

formativi, diretti tanto alle famiglie quanto ai bambini - i primi destinatari ma non gli unici - ne è stato organizzato uno lo scorso ottobre sul tema “Mangiare con...sapevolmente”. Un vero e proprio percorso educativo alimentare, curato, pensato e gestito in prima battuta dal Servizio igiene, alimenti e nutrizione dell’Ulss 18. Lo scopo primario dell’iniziativa era quello di individuare uno strumento che consentisse di migliorare la qualità della vita attraverso la promozione di corrette abitudini alimentari, non solo per i bambini. A partire dal mese di ottobre scorso sono stati organizzati quattro incontri durante i quali sono stati suggeriti consigli pratici e regole alimentari corrette: come fare la spesa, come cucinare, come mangiare in maniera consapevole e con gusto. Non solo: in considerazione della vastità del territorio ricompreso sotto la “giurisdizione” della Ulss 18, il corso è stato suddiviso in due sedi, in modo da non rendere troppo brigoso lo spostamento a quei residenti in Alto Polesine che, per quanto interessati, sarebbero stati frenati dalla strada necessaria per raggiungere il capoluogo. Così, per Badia e dintorni (in gergo sanitario il Distretto 2), la sede scelta è stata l’ex ospedale appunto di Badia Polesine. Mentre per coloro che gravitano tra Rovigo e dintorni le importanti lezioni di alimentazione sana e consapevole sono state organizzate alla Cittadella sociosanitaria, vale a dire la sede stessa dell’Ulss 18 di viale Tre Martiri. Il corso era ovviamente gratuito e vi hanno potuto partecipare tutti coloro che erano interessati a migliorare il proprio stile alimentare.

Il progetto “storico” dell’Ulss 19

Educazione alimentareNutrilandia arrivaa undici edizioniL’educazione alimentare rappresenta uno degli ambiti di operatività delle Ulss, sia di

azione che di prevenzione, molto delicato e che coinvolge tutti fi n da piccoli attra-verso una sensibilizzazione verso l’alimentazione che passa necessariamente dalla

conoscenza degli alimenti, delle modalità di assunzione degli stessi e da tutta una serie di dinamiche che possono manifestarsi nei diversi ambiti quotidiani che tutti devono affronta-re. Le aziende sanitarie, collaborando con le scuole e tutte le istituzioni che entrano a far parte della vita dei ragazzi, sono chiamate ad un compito molto arduo che va ben oltre la lotta all’obesità, in alcuni contesti vera e propria piaga sociale, e che si estende sino alla sensibilizzazione degli adulti che contribuiscono in maniera fondamentale al’educazione alimentare dei ragazzi.

L’Ulss 19 di Adria e del Basso Polesine in questo settore è senza dubbio all’avanguar-dia, grazie al progetto Nutrilandia che lo scorso anno ha concluso la sua 11esima edizione: un traguardo a dir poco onorevole per un progetto che è nato con l’obiettivo di educare i ragazzi nell’alimentazione affrontando anche alcune tematiche particolari e delicate come il diabete o altre patologie legate all’alimentazione o che richiedono un’alimentazione particolare.

Nutrilandia si è strutturato nel corso degli anni come un percorso di educazione ali-mentare rivolto in particolar modo a bambini e genitori ma in realtà aperto a tutta la cittadinanza che, attraverso incontri, convegni e laboratori mira a costituire una rete di sup-porto capillare nel territorio che permetta di affrontare le problematiche legate all’alimen-tazione con serenità e consapevolezza. I percorsi, che vengono rinnovati di anno in anno per permettere di trattare argomenti sempre nuovi e utili alla cittadinanza, si compongono di diverse iniziative, come gruppi di educazione alimentare dislocati nei territori di Adria, Ariano nel Polesine e Rosolina dove trovano spazio anche i gruppi di auto aiuto per la gestione del sovrappeso e dell’obesità. In collaborazione con il dipartimento di Pediatria dell’Ulss 19 sono stati attivati più volte gruppi di educazione sana per bambini e genitori e ambulatori di celiachia che sono andati a coinvolgere anche operatori coinvolti a vario titolo nella preparazione, somministrazione e vendita di alimenti per soggetti affetti da celiachia. Fino ad oggi molti sono stati i percorsi che sono stati attivati dall’Ulss 19 che, grazie alla sensibilità verso la questione e la costante collaborazione con le scuole e le altre istituzioni territoriali come Comuni e associazioni, ha potuto affrontare in maniera approfondita e articolata molte tematiche anche spinose. Nell’ultima edizione di Nutrilandia i laboratori attivati nelle scuole che hanno aderito al progetto sono stati: “C’éra una volta la pappa sana….”, “Merenda sana e laboratori”, “Diventare un consumatore consapevole”, “Peer education”, “Abc - Economia domestica”, “Impariamo e prevenire il diabete mangiando sano”, “Il bambino a dieta speciale a scuola”. Ad Adria, durante la scorsa edizione, si è tenuto l’innovativo percorso di “peer education” che ha visto impegnate dietista e psicologa in un importante iniziativa di educazione alimentare fra pari e “media education”. Senza dubbio un pro-getto, ormai testato, innovativo sia per le tempistiche che per l’argomento trattato che senza dubbio verrà ripreso sia nel 2015 che nei prossimi anni anche grazie alla sensibilità sull’argomento che sta suscitando l’Expo 2015. Martina Celegato

Nel tempo si sono aggiunte anche numerose attività di supporto, come i gruppi di aiuto

Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

Page 6: Delta apr2015 n41

6 Porto Viro

Torna un appuntamento da sempre gradito ai portoviresi in occasione della festività del XXV aprile. Nell’ambito del calendario della decima edizione di “Porto Viro in fiore” si andrà ad inserire la diciannovesimo anno della Festa di primavera del

25 Aprile all’Oasi di Volta Grimana, un’occasione imperdibile per passare una giornata all’aria aperta in uno degli scorci naturali più apprezzati del territorio. Per l’occasione alle 10,30 del mattino è prevista la visita guidata all’interno dell’area incontaminata dell’Oasi e alla Biconca di Volta Grimana (il bacino che collega il Po con il Po di Levante-Canalbianco). Nel pomeriggio a partire dalle 15 si terrà un’escursione in bicicletta con partenza da piazza Madonnina a Loreo e da piazza Marconi a Donada di Porto Viro con destinazione finale l’Oasi.

Non mancheranno il “Concorso vieni all’Oasi in Bici” con iscrizioni gratuite e pre-miazioni e alle 16,30 le premiazioni delle scuole di Porto Viro e Loreo a compimento dei programmi di educazione all’ecologia e all’mbiente con il Gruppo Iniziativa per l’Am-biente. La tradizione della giornata prevede la liberazione di uccelli recuperati e curati dal Centro di Recupero Provinciale alla presenza degli amministratori di Loreo e Porto Viro insieme al presidente della Provincia di Rovigo che posizioneranno su alcuni degli alberi dell’area delle casette nidi per uccelli, un gesto di generosità verso gli uccelli, per dare loro un riparo e un nido.

Sarà inoltre allestita l’area pic-nic per coloro che desiderano passare la giornata all’aria aperta, gonfiabili per bambini e la mostra di disegni dei lavori degli scolari. La festa di Primavera si avvale del Patrocinio della Provincia di Rovigo, della Città di Loreo e Città di Porto Viro insieme alla Pro loco di Donada.

neWs

A Volta Grimanaper il 25 Aprile, tutti in gitA All’oAsi

El. Ca.

“Una volta ho letto per caso un pro-verbio cinese che diceva che un uomo per essere contento deve

piantare un albero, fare un figlio e scrivere un libro”. Mario Naia, donadese classe 1928 è di certo troppo umile per potersi definire quella che con tutta probabilità è la memoria storica più significativa di Porto Viro.

“Sono nato in questa casa nel 1928 – racconta di lui - avevamo un forno e vendeva-mo pane. Ho fatto l’avviamento professionale ad Adria, non sono mai stato promosso a giugno, dicevo che mi piaceva studiare anche d’estate! Mi sono spostato a Donada, sono bisnonno e quest’anno io e mia moglie fac-ciamo 60 anni di matrimonio”. Noto per aver pubblicato dapprima la raccolta “Indrio in tel tempo” stampata nel 2004, 2005 e poi an-cora nel 2007e il libro di poesie “Pensieri e parole” nel 2012 oggi racconta di non essere intenzionato a ulteriori pubblicazioni, ma che non si può certo staccare da quella passione innata per la poesia che lo contraddistingue.

Ci accoglie nel suo studio, una stanza col-

ma di libri, con al centro una scrivania che ad un occhio distratto potrebbe sembrare “disor-dinata”, ma che pare invece “ricca” di ricordi e cimeli da tenere sottomano per chi riesce a prestare una maggior attenzione. “La bella grafia è la scienza degli ignoranti” ricorda Naia mentre mette alla mano il suo pennino, “ma serve anche quella” non manca di aggiungere. E’ un acuto spirito d’osservazione che ha fatto di lui un animo sensibile capace di individuare i particolari di una società in continua evoluzio-ne, senza tralasciare mai il ricordo indelebile del passato.

La passione di Naia per la poesia è nata con naturalezza, nel tempo, “dal desiderio di

scrivere – racconta - man mano che arrivava l’estro accantonavo delle parole, poi aggiun-gevo un pensiero secondo un oggetto che mi colpiva. Poteva essere un tramonto o una coppia di merli”. E nella frenesia che quotidia-namente caratterizza il modo, il consiglio che il poeta si sente di dare ai giovani è di osservare il mutare nel tempo delle cose.

“Bisogna prendere appunti sul mondo, per poter cogliere il cambiamento”. In questo modo lo stesso Naia è riuscito a fissare nero su bianco e con assoluta precisione le immagini e i luoghi della tradizione popolare dei portovire-si dal punto di vista di chi è nato e cresciuto a Donada, con i racconti, le strade, i personaggi e le storie che hanno caratterizzato il paese nel tempo. Nato “nell’anno del giasson”, Mario Naia ha lavorato come contabile nella coopera-tiva di pescatori donadese fino al 1986.

di Elisa Cacciatori

Classe 1928, raccomanda ai giovani: “Prendetevi il vostro tempo per osservare il mondo”

Il personaggio La sua ricetta per scrivere: “Quando ho l’ispirazione, la metto da parte”

Mario, la memoria (poetica) del paese

Mario Naia nel suo studio

Prosegue l’esperienza transeuropea degli studenti della secondaria portovi-rese nell’ambito del progetto Erasmus

+ attraverso le mobilità che ha interessato a marzo la Francia dopo una prima tappa in Grecia e il meeting di coordinamento in Portogallo.

L’organizzazione si prepara ora alla settimana di mobilità italiana prevista dal 19 al 25 aprile, momento in cui giungeran-no a Porto Viro una sessantina di studenti ed insegnanti provenenti da Francia, Porto-gallo, Repubblica Ceca, Polonia e Grecia e con i quali saranno organizzati non solo la-boratori ma anche attività scolastiche e usci-te a Venezia, Firenze e Padova. Nell’ambito della serie di iniziative in programma, per le quali l’amministrazione comunale ha accordato il proprio patrocinio sostenendo anche finanziariamente il comprensivo con un contributo di circa 1500 euro, la gita di istruzione a Firenze, prevede l’accoglienza dell’istituto da parte di un rappresentante dell’amministrazione comunale fiorentina a cui il sindaco portovirese Thomas Giacon porgerà i propri saluti attraverso la delega-zione di studenti che lo omaggeranno con il gagliardetto della città.

Il progetto internazionale che prende il nome di “The European identity through art”, titolo e filo conduttore dell’iniziati-va, permetterà alle future generazioni un approccio diretto durante le tappe storico-artistiche più significative, tra passato e presente attraverso il linguaggio univer-sale dell’arte per approfondire l’immenso

patrimonio artistico e culturale europeo. Il comprensivo di Porto Viro è stato selezio-nato per partecipare al progetto biennale Erasmus Comenius con altre cinque scuole europee. I docenti e gli studenti delle clas-si della scuola secondaria “San Domenico Savio” e “Pio XII”del comprensivo sono coordinati dalla referente Silvia Fregnan che ha accompagnato gli studenti nel recente viaggio a Compiegne in Francia. In occasio-ne del primo meeting di coordinamento che si è tenuto ad inizio novembre a Santarèm, in Portogallo, si è già creata una fattiva col-laborazione tra i docenti.

Attesi in città una sessantina di studenti in arrivo da vari paesi di tutta Europa

ISTRUZIONE ERASMUS, AVANTI!

El. Ca.

Page 7: Delta apr2015 n41
Page 8: Delta apr2015 n41

segue da pag. 1Lo raccontiamo spesso nel nostro giornale, lo facciamo anche que-

sta volta affrontando proprio il tema del lavoro. Un tasto che dire dolente è dir poco in una regione come la nostra che solo cinque anni fa contava un tasso di disoccupazione del 3,5% e che oggi segna il 7,7%. 96 mila posti di lavoro persi. Ma i dati non sempre parlano chiaro. Raccontano meglio qual è la realtà dei fatti le storie tragiche degli imprenditori che hanno perso tutto, a volte, anche la vita. E’ famoso il drammatico re-cord degli imprenditori suicidi che vanta la nostra Regione in Italia. Can-celli chiusi, serrande abbassate che lasciano fuori gli operai, i dipendenti e chi lavora nell’indotto. Un domino tremendo da raccontare e da vivere.

Cosa ha fatto chi governava in Regione in questi cinque anni per cambiare le cose? Se chiedi alla gente, quella ti risponde “niente”, “poco”. Chi invece, ha amministrato esibisce i dati, nero su bianco e, soprattutto, il conto dei soldi spesi. Perché “carta canta”! Il Veneto ha speso quasi un miliardo di euro per sostenere il reddito di chi ha perso il lavoro. Non poco! Precisamente 872 milioni in ammortizzatori in deroga dal 2010 ad oggi, per 36mila aziende e oltre 290 mila lavo-ratori. Altri 16 milioni di euro sono stati investiti per aiutare altre 4.500 imprese che hanno utilizzato la cassa integrazione straordinaria e la mobilità, e i lavoratori che, invece di stare a casa in attesa di tempi migliori hanno preferito darsi da fare nei loro comuni e impiegarsi in lavoretti di pubblica utilità. A loro la comunità deve molti grazie. Darsi da fare. Mai poltrire. Un modo di pensare che è tutt’uno con il Dna dei veneti che non sono in grado “de stare senza far gnente!”. Ma la politica non può ridursi a limitare i danni, a salvare il salvabile. La politica con la P maiuscola deve rilanciare e guardare più in alto della soglia del possibile. Se no a che serve? Se non è così hanno ragione tutti quelli che il 31 maggio prossimo non si recheranno alle urne. La lotta contro la crisi si vince con le idee, la buona volontà e la concretezza di ciò che è possibile fare per la collettività e per i singoli, per le imprese e per gli operai. Ai politici chiediamo questo: parlateci di cose possibili. Tenetevi il resto. Tenetevi il racconto di quanto siete stati bravi a fare meglio di Lombardia e Emilia Romagna nel frenare la disoccupazione. Che forse non siete stati voi, ma i nostri capitani d’impresa! Tenetevi la demagogia su quanto è colpevole il Governo. Tenetevi le scuse su come non siete riusciti a risparmiare tagliandovi vitalizi e stipendi. Tenetevi anche le ricette facili: “cancello quello e con ciò che risparmio faccio quell’altro”. Perché le grandi imprese si realizzano insieme a molti attori non con fughe in solitaria. Rendeteci facile aprire un’impresa, aiutateci ad entrare nel mondo del lavoro, garantiteci una fi scalità adeguata per stare in piedi e noi risponderemo al meglio. Vogliamo lavorare e tanto, come da buoni veneti abbiamo sempre fatto”.

EditorialeLavoro: nuove strade, nuova gente

*[email protected] - [email protected]

8 Porto Viro

Porto Viro si prepara per il mercato rionale del lunedì. Nella cittadina, a partire dal mese di maggio l’offerta proposta al’aria aperta dagli

ambulanti triplicherà settimanalmente andando a coinvolgere anche il centro di Piazza della Repub-blica.

Si tratta di un’iniziativa che sarà attivata in via sperimentale, su istituzione della giunta comunale e per iniziativa dell’assessore al commercio Silvia Gen-nari, con l’intento di rivitalizzare la piazza situata nella località di Contarina e di riportarla alla vivacità di un tempo, ampliando l’offerta di servizi ai cittadini e dando un’opportunità agli esercenti che si affaccia-no sulla piazza e che si trovano nelle zone limitrofe. I visitatori attratti dall’offerta degli operatori creeran-no quindi un indotto per le attività che caratterizzano l’area che da tempo chiedono attenzione e progetti volti a dar nuova vita ad una piazza riportandola alla vivacità che un tempo la caratterizzava.

Il mercato del lunedì andrà così ad affiancarsi a quello del mercoledì che già si svolge in piazza mercato in località Contarina e a quello del sabato lungo via Roma e in piazza Marconi a Donada, per dare nuovo slancio all’economia locale.

L’iniziativa si terrà in via sperimentale dal 18 maggio fino al 16 novembre; un periodo che consen-tirà di verificare l’effettivo apprezzamento da parte dei visitatori da un lato, e degli ambulanti dall’altro, prima di intraprendere l’iter di istituzione nei mercati definitivi richiesto dalla vigente normati-va regionale.

Al termine della fase spe-rimentale, l’amministrazione valutando i risultati del periodo deciderà in merito alla prosecuzione o meno del progetto e dell’eventuale istituzione del mercato che prenderà forma nella sola area pedonale della piazza per la vendita al dettaglio di merci nel set-

tore alimentare, non alimentare e degli imprenditori agricoli.

Il successo dell’iniziativa, ancor prima di poter testare l’apprezzamento tra i visitatori, si è potuto notare nelle ultime settimane tra gli esercenti che

intendono prendere parte al progetto. Stando ai dati diffusi dall’assessore Gennari già pri-ma del termine dell’invio delle domande di partecipazione fissato il 10 aprile le richieste hanno superato le disponibilità

di 46 posteggi che andranno a comporre l’alternati-va contarinese del lunedì.

Tra questi sono previsti otto esercenti nel campo alimentare, sette produttori agricoli e due calzatu-

rieri. Le aree, come ha fatto sapere il comandante della polizia locale Mario Mantovan, saranno asse-gnate secondo l’ordine di richiesta con riferimento esclusivamente alla data di presentazione e collocati secondo la scelta degli operatori; una metodologia che permette anche di poter far fronte all’elevato numero di richieste pervenute.

La graduatoria di convocazione tiene conto del-la tipologia e specializzazione merceologica, della maggiore anzianità d’iscrizione Rea per l’attività al commercio e la maggiore anzianità di presenza nei mercati e sulle aree pubbliche del territorio comu-nale. Una iniziativa che pare davvero avere tutte le carte in regola per portare una ventata di riprea in città: ce n’è bisogno. Come ovunque.

di Elisa Cacciatori

Il progetto Si spera di riportare il centro agli antichi fasti e di fare da volano alla ripresa

Ecco il mercato del lunedì

La rivoglia-mo così! Nella foto, piazza della Repubblica affollata di ambulanti e di cittadini: nonostan-te la crisi, la giunta ritiene che quei tempi possano tornare, di qui la speri-mentazione

A maggio parte l’iniziativa sperimentale in piazza della Repubblica: già tantissime adesioni di esercenti

Avanti da maggio a dicembre, poi si vedranno i risultati e si valuterà se proseguire

A Porto Viro i velox restano spenti una volta a settimana. Il provvedimento, attivato su indi-cazione del prefetto Provolo, dal 30 marzo

prevede lo spegnimento a rotazione e secondo il calendario programmato dalla polizia stradale, delle postazioni di velox fisse comunali. E’ quindi il caso delle due strutture che sono state posizionate lungo la statale Romea in entrambe le direzioni di marcia Ravenna e Venezia.

L’occasione ha permesso al sindaco di Porto Viro Thomas Giacon di fare il punto sulla situazione, alla luce del fatto che gli introiti delle sanzioni

amministrative al codice della strada rispetto al pas-sato sono diminuiti del 65%, una cifra quantificabile in 525mila euro. I verbali dimostrano inoltre che non sono gli automobilisti locali ad essere contrav-venzionati, presenti solo per un terzo nella totalità delle targhe catturate dagli scatti dei velox, ma sono

conducenti di passaggio, in parte italiani e in parte stranieri. Sebbene non rientrino nel provvedimento suggerito dal prefetto, gli otto Velo Ok posizionati in territorio cittadino, come ha fatto sapere lo stesso Giacon, sono serviti da deterrente per scongiurare il superamento dei limiti nel centro. Proprio per que-sto, periodicamente le strutture arancioni realizzate per contenere a rotazione il velox mobile vengono spostate.

neWs A picco il ricavato dei verbaliil sindAco spegne i Velox A rotAzione: lo hA chiesto il prefetto

El. Ca. Il velox fisso sistemato sulla Romea

Page 9: Delta apr2015 n41

9Porto Viro

La riscoperta della storia del territorio attra-verso il restauro di una pellicola che ritrae il Polesine negli Anni Sessanta è il progetto

portato in scena dall’associazione culturale I Druidi che ha ridato luce ad un film che offre uno spaccato quanto mai attuale, qual è quello delle estrazioni metanifere. Il recupero e la va-lorizzazione del cinema di Renato dall’Ara, regi-sta polesano vissuto tra il 1924 e il 1982 è al centro di un’iniziativa passata da Porto Viro che mira a dare il giusto valore a una pellicola ancor troppo poco conosciuta nel territorio seppur di particolare attualità. Il progetto nato dall’asso-

ciazione culturale I Drudi intende riportare e far apprezzare al Polesine “La sterba – Quando la pelle brucia”, film drammatico girato nel 1963 tra Loreo, l’allora Contarina e Cavanella Po e che racconta le vicende amorose del giovane Antonio sullo sfondo di una realtà, e in particolar modo dell’economia, polesana che si trova a

dover fare i conti con il fenomeno dell’abbas-samento del suolo a causa dell’estrazione di metano: la cosiddetta subsidenza. Antonio, credendosi improvvisamente vedovo dopo l’im-provvisa scomparsa della moglie, abbandona il paese d’origine arrivando a Loreo, realtà messa in subbuglio per l’abbassamento dei terreni a causa della presenza dei pozzi di metano e luo-go in cui conosce la bella Nevi. Dopo la serie di proiezioni organizzate dall’associazione cultura-le i Druidi e rese possibile grazie al Circolo del cinema di Adria (Ficc) e il Centro sperimentale di cinematografia di Roma e che ha, a sorpresa

dell’organizzazione, registrato un gran numero di spettatori alle proiezioni di Loreo, Porto Tol-le, Adria, Taglio di Po, Papozze e Porto Viro, l’intento è ora quello di recuperare la pellicola dapprima acquisendone i diritti e, in seguito, restaurandola, cosa che già è stata fatta per Scano Boa, altro film di Dall’Ara girato nel 1961. Lo scopo vede unite tutte le associazioni coinvolte, e che già hanno collaborato in un pri-mo momento per la diffusione della proiezione

nei Comuni del Delta. Si tratta nello specifico di Cinemadria nella persona di Vittorio Sega, Rem - Ricerca Esperienza Memoria, Legambiente, I Druidi, Magnacharta, la biblioteca Di Papozze e le Pro loco di Taglio di Po e di Porto Viro.

di Elisa Cacciatori

Riscoperto e proiettato un film del grande Dall’Ara del ‘63: sembra che parli di oggi

La storia A sorpresa, ha fatto registrare il pienone a tutte le proiezioni previste

Ciak si gira la subsidenza

Uno degli attori di allora racconta la storia del filmUna storia d’amore e, sullo sfondo, il Delta devastato dalle estrazioni di gas metano

“Ciak si guida” ha visto ancora una volta vittoriosi gli alunni della primaria Monsignor Sante Tiozzo a Mila-no per le premiazioni del concorso nazionale indetto

dalla polizia locale del capoluogo lombardo. Dopo le due vittorie

nelle due precedenti edizioni, complice la grande passione del regista Michele Pezzolato, nome già noto al pubblico polesano per pellicole quali Nutriaman e Polesine Bastardo, il gruppo di alunni si è aggiudicato con un cortometraggio sulla sicurezza stradale il terzo posto all’ottava edizione del cinefestival “Giova-ni in movimento, idee per nutrire il pianeta” patrocinato da Expo Progetto Scuola, Commissione Europea, Ministero dell’Istruzio-ne Università e Ricerca, Università Cattolica del Sacro Cuore di

Milano/Unità di Ricerca di Psicologia del Traffico, Fondazione Pubblicità Progresso, Giffoni Film Festival e Federazione Italiana dei Cineclub. Al teatro Dal Verme di Milano gli alunni delle classi quinte accompagnati dalle insegnanti, da alcuni genitori, dal co-mandante della polizia locale Mario Mantovan e dall’assessore Silvia Gennari hanno così potuto ritirare un premio consistente in una telecamera che è stato consegnato con l’immancabile statuetta realizzata per l’occasione come trofeo. El. Ca.

gli alunni premiati a milanoVideocAmerA e buonA guidA:lA tiozzo AncorA sugli scudi

Vittoria!

Page 10: Delta apr2015 n41

10 Porto Tolle

Un fritto misto appena pescato e ser-vito in riva al Po, in una darsena resa unica da un recente restyling

finanziato dal Comune di Porto Tolle e dalla Regione Veneto: entro l’estate, un caratteristico ristorantino ecosostenibile e a chilometro zero, ricavato da una cavana messa a nuovo e caratterizzato dalle reti appese al bilancione da pesca, potrebbe di-venire realtà anche a Ca’ Tiepolo. Lo stile e il modello sono quelli del “mangia e fuggi” delle località balneari alla moda, gettonate da migliaia di turisti, declinato però nella variante “pesca e mangia”.

E, soprattutto, qui non saremo a Ma-rina di Ravenna o a Rimini, bensì a Porto Tolle, proprio dietro la sede municipale, nel punto di attracco del vecchio traghetto che collegava l’isola di Ca’ Venier alla terrafer-ma. Il progetto complessivo, già approvato e finanziato dalla Giunta Finotti con una spesa di 350mila euro arrivati da Venezia, sta vedendo ora la luce grazie ad un’accele-razione, con un difficile cammino fra i rigidi vincoli che tutelano l’area e i ritardi dovuti alla solita burocrazia tutta italiana.

A chi potrebbe obiettare che si tratta dell’ennesimo locale, e neppure così ori-ginale, visto che uno molto simile esiste già, per la gioia dei buongustai, in locali-tà Bacucco di Ariano, l’assessore ai Lavori Pubblici Valerio Gibin risponde: “La moda è sicuramente importata dalle località riviera-sche di Jesolo, Chioggia e della Romagna. Ma con una sostanziale differenza: il nostro Delta possiede un ecoambiente unico ed

è, di conseguenza, sottoposto a numerosi vincoli ambientali e paesaggistici”.

Tant’è, che oltre agli arredi della pic-cola sala da pranzo, manca all’appello ancora qualche autorizzazione. Ma il più è fatto. “Il manufatto in sé è stato sottopo-sto a svariate bocciature, proprio a causa dei numerosi vincoli. Vincoli che, tuttavia, l’amministrazione comunale è riuscita a superare nel giro di un mese e mezzo dal suo insediamento. Bisogna anche tener conto – prosegue Gibin – che il progetto ha richiesto un preventivo adeguamento infrastrutturale, con allacciamenti idrici ed elettrici e la messa a norma dei locali anche dal punto di vista igienico e sanitario. Gli uffici preposti hanno dovuto creare i pre-supposti per lo scarico delle acque reflue in un’area prospiciente all’argine golenale del Grande Fiume, proprio dove sorge il ricove-ro delle imbarcazioni dei mezzi di vigilanza.

di Elisa Dall’Aglio

E a Scardovari e Pila finalmente la corrente elettrica raggiungerà anche le cavane

Il progetto La struttura diverrà un fiore all’occhiello della proposta turistica

Nuova vita al bilancionee servizi per i pescatori

Gli impegni dell’ammini-strazione comunale

La nostra intenzione è stata quella di creare un progetto pilota da replicare, portando risposte concrete in termini economici, sulla falsariga dei corsi di pescaturismo avviati col sostegno di Palazzo Balbi“.

In corso d’opera, a questo proposito, anche l’estensione dei servizi nelle cavane di Scardovari e del Po di Pila, dove i pro-fessionisti del mare sono ancora costretti a usare i vetusti generatori di corrente, alimentati a carburante: questo causa un notevole aumento dei costi dell’attività di pesca che, per forza, si scaricano poi lungo tutta la filiera ittica. Ristorante bilancione, estensione dei servizi in aree non ancora dotate di allacciamenti, corsi di pescaturi-smo: il tutto al triplice scopo di valorizzare e implementare il turismo e di dare sostegno ai circa 1500 pescatori.

Ormai mancanosolo gli ultimiritocchi necessarialla burocrazia

L’assessore al Turismo del Comune di Porto Tolle, Michela Ferrarese, è davvero soddisfatta del pienone

registrato sulle spiagge del Delta per il fine settimana di Pasqua. Barricata e Boccasette, complici le temperature gradevoli, anche se decisamente sotto le medie stagionali, hanno fatto il pieno di turisti: famiglie, amanti della natura e dell’enogastronomia non hanno solo invaso la battigia per una passeggiata, ma anche i ristoranti e i bar che han-no registrato il tutto esaurito. “La sta-gione turistica si è aperta nel migliore dei modi - afferma Ferrarese - in linea con quelle che sono le prenotazioni già registrate per l’estate”. Se le bellezze delle spiagge portotollesi sono un dato di fatto, c’è da dire che il comune ha in cantiere anche iniziative per attirare i tu-risti: un calendario fitto di iniziative per tutti i gusti, con il fil rouge della natura a unirle: “L’11, il 17 e il 24 aprile - fa sapere l’assessore - triplo appuntamento per coloro che amano guardare le stelle: in collaborazione con la pro loco, infatti, è partito il progetto Il Cielo del Parco nell’oasi di Ca’ Mello.

neWs

Un bel segnalepAsquA dA recordspiAgge AffollAte

E. D. A.

Page 11: Delta apr2015 n41
Page 12: Delta apr2015 n41

12 Porto Tolle

Vento in poppa per i lavori pubblici a Porto Tolle e frazioni. “Il nostro terri-torio da sempre garantisce un occhio

di riguardo alla pesca - spiega l’assessore comunale Valerio Gibin - Un settore che rap-presenta senza dubbio buona parte del no-stro tessuto economico. Siamo consapevoli che le risorse a disposizione sono limitate, per noi come per gli altri municipi polesani. In tal senso stiamo cercando di muoverci sfruttando i contributi di Regione e dello Stato, partecipando ai bandi”.

“A questo proposito - prosegue Gibin - sarà completato l’ultimo stralcio relativo al completamento del porto peschereccio di Scardovari, un’opera che è stata avviata anni fa e che è andata avanti per tappe. Il progetto è ambizioso ed è stato approvato dal ministero per un totale di un milione e duecento mila euro. Verranno costruite nuo-ve banchine verso nord per favorire l’attrac-co e le sovrastrutture relative”.

Un altro importante traguardo è l’asse-gnazione della gestione dei porti pescherec-ci di Pila e di Scardovari. “Finora la gestione è stata lasciata alla sola amministrazione comunale, e in soldoni queste strutture sono state un po’ abbandonate a se stesse - pro-segue l’amministratore - Da poche settima-ne, invece, abbiamo fatto partire il bando per individuare un ente gestore privato per Pila e Scardovari, quindi due dei tre porti totali del territorio comunale di Porto Tolle insieme a Santa Giulia”. Ci sono già, in tal senso, delle manifestazione di interesse. La gestione dovrebbe sgravare le casse comu-

nali. Per i vari interventi da fare all’interno dei porti abbiamo cercato pure di trovare la quadra con i pescatori, per poi finalmente procedere con l’affidamento”.

Dei tre soltanto l’approdo fluviale del porto peschereccio di Santa Giulia è stato affidato a fine febbraio. Non solo pesca, comunque, tiene a precisare l’assessore ai Lavori pubblici: “E’ in arrivo un nuovo arredo urbano per piazza Dante Alighie-ri, sempre a Scardovari. Da economie di bilancio e solo da quelle, invece, è stata destinata una somma di 500mila euro per la messa in sicurezza di strada Matteotti: tra poco pedoni e ciclisti potranno muoversi

lungo la ciclopedonale, che verrà costruita raso terra per ottimizzare le poche risorse a disposizione. Al progetto mancava solo l’ok della Polizia municipale e del gestore della pubblica illuminazione”.

Punto di domanda invece per le scuole medie della frazione. Si tratterebbe di una messa a norma dal punto di vista antisismi-co: “Palazzo Balbi coprirebbe solo un terzo del restyling, il resto lo dovremmo tirar fuori noi: stiamo valutando dove trovare, even-tualmente, le risorse necessarie”. Tanta, insomma, la carne al fuoco.

Novita’ in arrivo per il mondo della pesca, ma anche per arredi urbani e strade

LAVORI PUBBLICI TANTI I PROGETTI

E. D. A.

In tempo di crisi, c’è anche chi è riuscito a ‘inventarsi’ un mestiere, unendo l’utile al dilettevole. La passione per il mare trasmessa dal padre e dover arrivare a

fine mese. E’ questo che ha spinto Alessandro Vero-nese ad aprire, sette anni fa, l’attività di escursionismo turistico, permettendo a tutti di visitare aree del Delta inaccessibili ai turisti di massa: luoghi raggiungibili solo in barca, o comunque che a bordo acquistano una pro-spettiva molto diversa.

“Mio padre - racconta Alessandro - è un esperto di nautica, è abile a muoversi tra i fondali del Grande Fiume e della laguna, di non facile gestione per via delle acque molto basse, dove se non si è bravi può capitare di incagliarsi, e conosce la storia del Delta. Mi dà spesso una mano durante le uscite”. Sono cinque i diversi itine-rari proposti e tre le imbarcazioni messe a disposizione dei clienti: la Conte di Montecristo, la Sea Wolf e la Frecciadoro.

“Il periodo ideale per le uscite è da aprile a ottobre - prosegue Alessandro - ma, se riusciamo a raggiungere il numero minimo di persone, e se le condizioni meteo lo consentono, non è il freddo a fermarci. Una delle tre

barche è un vaporetto di lusso, costruita interamente in mogano, che all’interno della cabina è dotata di comfort e di riscaldamento. Una volta abbiamo fatto l’escursione anche a Natale”.

Non mancano anche aneddoti curiosi e affascinan-ti, che bene si inseriscono nella magia cornice del Delta, “Solo due anni fa - continua infatti il racconto - sono stato contattato da un uomo, non più giovane, avrà avuto sugli 85 anni, che mi ha chiesto di riservargli la barca solo per sé. Veniva dalla capitale. Sono andato a prenderlo alla stazione di Rovigo e l’ho portato fino a Boccasette, dove vivo e da cui partono le escursioni. La destinazione scelta dal romano, un signore molto distin-to tra l’altro, è stata l’isola di Scano Boa”.

Una tappa “battuta” abtiualmente nel corso delle escursioni, dal momento che è esattamente la destina-zione del secondo dei cinque itinerari. “Arrivati a desti-nazione - continua Alessandro - quel signore ha chiesto di rimanere solo. E’ andato a visitare i tipici casoni di canne palustri dei pescatori da solo. Si è soffermato a lungo. Al ritorno, mi ha raccontato di essere stato il produttore del film omonimo, tratto dal libro di Gian An-

tonio Cibotto. Ha spiegato che, nonostante il suo ruolo cruciale nell’uscita della pellicola, non era mai stato nel Delta del Po”.

Un museo all’aria aperta, il Delta, che ha tanto da raccontare. L’escursione più gettonata dai turisti è quella che comprende le lagune e le valli comprese tra la foce del Po di Maistra e la foce del Po di Pila, fino al faro con visita al porto peschereccio di Pila. “Al largo di Pila, vicino al vecchio attracco, esiste ancora un pilone

di legno usato dai professionisti del secolo scorso. Solo in pochi lo sanno: quel palo, dotato di scalini di ferro, era usato come postazione di vedetta per la pesca. In cima salivano i bambini, che pesavano poco, e dall’alto scrutavano le acque in cerca di banchi di pesci. E proprio lì arrivavano gli adulti a gettare le reti”.

Storie del Delta, di un mondo vissuto da genera-ioni di bassopolesani sulla propria pelle e che sarebbe il mpoLa

di Elisa Dall’Aglio

“Che emozione quando ho portato in tour uno dei produttori del film ‘Scano Boa’. Non era mai stato qui”

La storia Alessandro Veronese ha unito la sua passione a quella del padre

Se la magia del Delta diventa risorsa

Scorci meravigliosi. Vero-nese porta le persone alla scoperta degli angoli meno noti del Delta del Po, molti dei quali raggiungibili uni-camente via mare. Al contempo, conosce tradizioni e usi da tempo dimenticati della gente del Delta. Un patrimonio che ben può essere la base di una valorizzazione di un territorio davvero unico e speciale

Cinque itinerari speciali alla scoperta di tradizioni ormai prossime a scomparire

Page 13: Delta apr2015 n41
Page 14: Delta apr2015 n41

14 Ariano

Tanti politici ma pochi cittadini: la ma-nifestazione contro le ricerche e le trivellazioni in Polesine, organizzata

dall’amministrazione comunale di Adria ha fatto registrare un inconsueto ribaltamento delle parti. Per una volta, però, la politica ha risposto in modo unitario e trasversale di fronte all’incombere delle ricerche di idro-carburi nel sottosuolo da parte dell’azienda Northsun Italia, dopo che il Tar del veneto ha annullato la delibera con la quale la Re-gione si opponeva raccogliendo le istanze della commissione Via.

Per le strade di Adria, fino a piazza Cieco Grotto hanno sfilato tutti i sindaci del Delta con la fascia tricolore capeggiati da Massimo Barbujani con tanto di megafono: Thomas Giacon di Porto Viro, Franco Vitale di Rosolina, Claudio Bellan di Porto Tolle, Francesco Siviero di Taglio di Po, Carmen Mauri di Ariano, Diego Girotto di Gavello, Riccardo Rigotto di Villanova Marchesana, Gianluca Bernardinello di Pettorazza Gri-mani, Moreno Gasperini di Loreo. Presenti

anche i sindaci dei Comuni del Delta ferra-rese di Berra e Mesola, i senatori polesani Bartolomeo Amidei, Giovanni Endrizzi e Manuela Munerato, l’onorevole Diego Cri-vellari, i rappresentanti regionali con l’as-sessore Isi Coppola, i consiglieri Graziano Azzalin, Mauro Mainardi, Stefano Falconi e Renzo Marangon. Assenti i due grandi atte-si, il presidente Luca Zaia e la candidata Pd Alessandra Moretti, mentre era presente il candidato presidente del Movimento 5 stel-le Jacopo Berti. Negli interventi dal palco che si sono susseguiti si è parlato delle ferite lasciate dalle estrazioni del passato nel terri-

torio bassopolesano, con la subsidenza che ancora colpisce tutta l’area. A pochi giorni di distanza è arrivata anche un’incoraggiante risposta dell’Ufficio legislativo del Ministe-ro dello Sviluppo economico all’ordine del giorno presentato in sede di conversione del decreto “Sblocca Italia” dall’onorevole Diego Crivellari. “in essa, possiamo leggere – spiega - che il governo nazionale ‘mantie-ne l’impegno previsto’ di limitare anche le attività di ricerca ‘tenendo conto della spe-cificità del territorio dell’Alto Adriatico con particolare riferimento alla costa polesana e quella veneziana, al Delta del Po’”.

di Francesco Campi

E da Roma buone notizie: il Governo pensa a limitare anche l’attività esplorativa nel Delta

Il caso Fronte bipartisan contro le ricerche, tanti sindaci hanno sfilato per Adria

Estrazioni, la politica è scesa in piazza

Tutti uniti contro la ricerca di idrocarburi nel sottosuolo

Il Delta del Po è finalmente entrato a far parte del pa-trimonio Unesco, inserito tra le riserve della biosfera. Un esito che se da una parte è senza alcun dubbio

una notizia profondamente positiva per il nostro territorio, dall’altra pone ancora una volta l’accento sulla necessità di portare avanti un percorso di integrazione dei due par-chi regionali, quello veneto e quello emiliano, nei quali al momento è suddivisa l’area. Una questione che sta molto a cuore al deputato polesano Diego Crivellari. “Ora la sfida – spiega il parlamentare – è dare concretezza a una idea di parco interregionale, che finalmente metta as-sieme e unisca ciò che è diviso unicamente da un punto di vista amministrativo, ma che nella sua completezza racchiude quella biodiversità e quella caratteristica naturalistica che rende internazionalmente unico questo territorio. In più occasioni attraverso l’attività parlamentare ho sostenuto e sto sostenendo la necessità di un parco interregionale che metta insieme appunto la parte di delta emiliano e quello veneto”. Infine, una riflessione sulla vocazione dell’area protetta. “ La difesa dell’ecosistema del Delta del Po – chiude Crivellari – non può prescindere anche da una sua valorizzazione, da un volano anche economico che renda appunto sostenibile un’economia a forte vocazione turistica e naturalistica”. Per questo motivo, a maggio si sta preparando una iniziativa, appunto nel Delta del Po, che dovrebbe coinvolgere anche il ministro per i Beni ambientali e culturali Dario Franceschini.

neWs

Crivellari: “Ora uniamo i parchi”finAlmente il deltA entrA nell’unesco

Page 15: Delta apr2015 n41
Page 16: Delta apr2015 n41
Page 17: Delta apr2015 n41

17Rosolina

Il metano raggiunge Rosolina mare. Si mira ora ad abbattere il limite della stagionalità per rilanciare la località turistica. Ascopiave

ha recentemente portato a compimento gli inter-venti necessari e si appresta a procedere con gli allacciamenti della rete con l’intento di favorire l’adesione al servizio di distribuzione attraverso particolari riduzioni di costi sui contributi di allac-ciamento e sulle attivazioni.

Per incentivare l’adesione da parte degli ope-ratori commerciali e dei proprietari delle abitazioni nel lido rosolinese i contributi di allacciamento per le utenze domestiche e assimilabili saranno di 100 euro per chi presenterà domanda entro il 31 luglio e di 200 per chi invece lo farà dal 1 agosto al 31 dicem-bre. Le altre tipologie di utenza avranno lo sconto del 50%. Al fine di incentivare ulteriormente l’utilizzo del gas metano inoltre non verrà richiesto il contributo di attivazione. L’accordo di sottoscrizione che dà il via alla nuova fase del gas nella località balneare è stato siglato nel palazzo municipale di Rosolina

dal sindaco Franco Vitale e dal direttore tecnico di Ascopiave Antonio Vendraminelli dopo la serie di interventi che hanno interessato i lavori di posa

lungo l’argine dell’A-dige della condotta di circa 22 chilometri per collegare Rosolina con Rosolina Mare e che hanno previsto un investimento di

oltre 2 milioni di euro. “Siamo persone che guar-dano ai fatti –ha espresso il sindaco Vitale - e rispettano le promesse. Avevamo programmato

di metanizzare Rosolina Mare che per noi può avere un’enorme importanza dal punto di vista commerciale e turistico, che può sviluppare im-prenditorialità e creare nuovi posti di lavoro, ed oggi siamo arrivati al traguardo grazie anche alla disponibilità di Ascopiave. Ora spetta agli opera-tori locali fare la giusta promozione, mentre il Comune si renderà parte attiva per tutte quelle iniziative di richiamo che saranno necessarie”. “Rosolina Mare –ha quindi considerato il Presi-dente di Ascopiave, Fulvio Zugno - è una zona densamente urbanizzata che conta quasi 2.000 edifici, 10 hotel e 7 villaggi turistici”.

di Elisa Cacciatori

L’amministrazione e Ascopiave puntano sulla metanizzazione: “Così si creano posti di lavoro”

Il progetto Partono gli incentivi per chi aderisce entro una certa data: come averli

Non solo estate: avanti tutta sulla rete gas

Il sindaco e l’amministra-zione comunale ci credono: la rete gas può essere un fattore importante per consolidare Rosolina

Apertura di stagione col botto a Roso-lina mare. Anche quest’anno la loca-lità balneare si prepara ad accogliere

l’atteso appuntamento con la “notte di fuoco” che, come sta oramai diventando consuetudine, inaugura il calendario delle iniziative nel litorale. E’ stato fissato la notte del 30 aprile il maestoso spettaco-lo piromusicale allestito in riva al mare grazie alla collaborazione tra la Martarel-loGroup e Suono&Immagine srl, realtà che ancora una volta saranno protagoniste della scenografia fatta di fuochi artificiali lanciati a tempo di musica nel cuore di Rosolina. L’iniziativa vede la progettazione dello staff MartarelloGroup, attivo an-che nella coreografia di sincronizzazione con i brani musicali, in quello che oltre a rappresentare un’importante vetrina per gli addetti ai lavori a conclusione del con-vegno che si svolgerà durante la giornata, da qualche anno si è consolidato anche come un appuntamento esclusivo che attira migliaia di visitatori in un periodo che anticipa gli arrivi per la stagione balneare. Da un punto di vista tecnico, lo spettaco-lo rappresenta una sintesi delle opportunità professionali disponibili attraverso l’uso di prodotti pirotecnici uniti alle tecnologie di sparo e dall’audio ad alta definizione di Suono&Immagine srl, per gli spettatori si tratta invece di un’occasione unica per ammirare uno show che promette di lasciare senza fiato. L’appuntamento è fissato alle 22.15 con una prima dimostrazione di prodotti pirotecnici che prepareranno il grande pubblico allo spettacolo delle 23.

l’AnteprimAL’estate comincia il 30 aprile:fuochi da sogno sull’acqua

Previsti bonus dai 100 ai 200 euro per chi farà domanda entro l’estate

A Rosolina mare anche quest’an-no l’apertura di

stagione è coincisa con un’iniziativa di tutto rispetto per la salva-guardia dell’ambiente. Puntuale come sempre si è tenuta l’attività di pulizia della pineta che prima di Pasqua gli operatori turistici in collaborazione con l’amministrazione co-munale portano a compimento con il lavoro volontario.

Da Piazza san Giorgio le diverse squadre si sono messe all’opera per raccoglie-re i rifiuti presenti in particolar modo ai mar-gini della pineta e delle strade, lasciando poi i sacchi della spazzatura risultanti dall’intervento in zone concordate col gestore della raccolta rifiuti per la rimo-zione. “E’ importante essere presenti a questa iniziativa per dare l’esempio e porre l’accento su un’importante questione – ha considerato al termine dell’iniziativa l’as-sessore all’ambiente di Rosolina Giovanni Crivellari che ha preso parte alla raccolta - e cioè che la località appartiene a tutti, ed è compito di tutti mantenerla il più possibile pulita, rispettando le regole. Purtroppo, come testimonia il contenuto dei sacchi, c’è ancora molto da fare per arrivare ad avere una cultura del rispetto per l’ambiente che

sia il più possibile radicata: non mancano infatti episodi di abbandoni più o meno gra-vi, che cerchiamo di monitorare anche con l’ausilio delle forze dell’ordine”. A dar testi-monianza della necessità di dover investire

nel comparto ambien-tale sono i dati sulla raccolta e le iniziative intraprese in questi anni. “La differen-ziata – ha aggiunto Crivellari – è passa-

ta dal 9% al 40% nella località balneare, l’adesione al patto dei sindaci per l’abbat-timento delle emissioni, il percorso per il conseguimento delle certificazione di quali-tà ambientale Emas, senza dimenticare le campagne, anche assieme ad associazioni come Legambiente e Wwf, per la pulizia del litorale e del territorio o contro l’abbandono di animali. Continueremo a lavorare, coin-volgendo anche le scuole, per aumentare la consapevolezza e la necessità per tutti di dare il proprio contributo al mantenimento di un ambiente pulito ed incontaminato”.

I volontari si sono occupati della pulizia: purtroppo tanti i rifiuti abbandonati

L’INIZIATIVA TUTTI IN PINETA!

El. Ca.

Page 18: Delta apr2015 n41

18 Taglio di Po

Con un’ordinanza urgente il sindaco di Taglio di Po Francesco Siviero ha chiuso, dal 16 marzo scorso sino a

data da destinarsi, il Pala Vigor di via Man-zoni. “A seguito degli importanti eventi at-mosferici, contraddistinti dalla presenza di un fortissimo vento di Bora - ha spiegato il sindaco durante la conferenza stampa – che hanno peggiorato una preesistente pro-blematica situazione dovuta alle condizioni della copertura del palazzetto, siamo stati costretti alla chiusura forzata dell’impianto dato che lo stato di degrado della struttura non garantisce i requisiti minimi di sicurez-za per i cittadini”.

“Nello specifico, - prosegue Siviero – i danni maggiori sono riscontrabili nelle travature in legno e nella guaina di isola-mento, condizioni peggiorate con il forte vento di febbraio complice la pesantezza dei pannelli fotovoltaici. Una seconda causa è riscontrabile nella mancata adeguata ma-nutenzione della parte lignea”. “Abbiamo effettuato una verifica strutturale nel 2013 – ha aggiunto l’assessore ai lavori pubblici Davide Marangoni – durante la quale era emersa una condizione non particolarmen-te felice risolvibile con il puntellamento della struttura, in attesa comunque di interventi più importanti. Dai sopralluoghi effettuati non è comunque emerso un pericolo di crollo”. Immediata quindi la ri-cerca di finanziamenti e coperture per poter effettuare i lavori necessari, quantificabili in circa 810mila euro, necessari per ridare vita al Pala Vigor, luogo di ritrovo di numerosis-sime associazioni sportive.

Diversi sono stati quindi gli incontri organizzati, in primis quello con l’assessore regionale Massimo Giorgetti e il consigliere regionale Graziano Azzalin a Palazzo Ferro – Fini a Venezia. Un secondo incontro è avvenuto con la fondazione Cariparo e un terzo con l’Istituto di Credito Sportivo per richiedere un mutuo. “Ai vertici regionali, - spiega il sindaco – abbiamo esposto le criticità relative la chiusura del Pala Vigor e l’assessore Giorgetti si è reso disponibile ad aprire un ragionamento sul carattere straordinario e di urgenza della situazione. Anche se la Regione si trova nella fase di redazione del bilancio, siamo fiduciosi della buona riuscita dell’incontro. Succes-sivamente abbiamo inviato alla Regione la nostra richiesta straordinaria allegando l’ultima relazione tecnica e individuando le modalità operative”. Il secondo incontro è

di Silvia Boscaro

Già tenuti due incontri con la Regione e la fondazione per trovare i finanziamenti

Il caso La struttura ha accusato pesanti danni a causa del maltempo e del vento

Palavigor, chiusura forzataScatta la corsa per riaprire

Vigor Bovolenta: a lui è intitolato il Palavigor

avvenuto con la fondazione Cariparo e lo stesso vicepresidente Sandro Fioravanti si è preso l’impegno di presentare la questione nel prossimo Cda. In settimana, il sindaco e l’assessore Marangoni hanno fatto inoltre richiesta per un mutuo di 150mila euro nell’ambito dell’iniziativa “Mille cantieri mille opportunità – 500 impianti sportivi scolastici”. “La nostra richiesta è stata ac-colta – ha specificato Marangoni - e grazie a questa iniziativa potremmo restituire la somma in 15 anni ad interessi zero, questi ultimi a carico dello Stato”.

Il sindaco: “Decisione obbligata, ma nessun rischio di crollo della struttura”

Ottenuta anche l’ammissione a un mutuo, arriveranno circa 150mila euro per i lavori

Vigor Bovolenta, tagliolese, nato nel 1974, è stato uno dei più forti giocatori di pallavolo italiana

di tutti i tempi. E’ statouna pedina inso-stituibile della grande nazionale guidata da Julio Velasco. Cresciuto nelle giovanili del Polesella, ha poi militato a Ravenna, Ferrara, Roma, Palermo, Modena, Pia-cenza, Perugia e Forlì. Vestiva proprio la casacca dei romagnoli quando, il 24 marzo del 2012, durante una partita in trasferta a Macerata, è stato colpito da un malore che lo ha ucciso poco dopo. La sua bacheca parla di un campione as-soluto, a qualunque livello: 197 gettoni e 13 anni di presenza fissa in nazionale (avrebbero potuto essere ben di più ma fu Vigor, a un certo punto, a decidere di lasciare spazio), ori ad Europei, Mondiali e World League, compreso un argento olimpico ad Atlanta 1996. Oltre e più di tutto questo, un personaggio carismati-co senza essere invadente, leader senza essere arrogante, un punto di riferimen-to per i compagni e per un movimento. Uno sportivo amante di quello che face-va, sempre disponibile a nuove sfide e nuove avventure.

chi erA

Il grande pallavolistaoroglio polesAnoe cuore Azzurro

Si. Bo.

Page 19: Delta apr2015 n41
Page 20: Delta apr2015 n41
Page 21: Delta apr2015 n41

21Taglio di Po

L’Auser di Taglio di Po, asso-ciazione fortemente attiva nel territorio tagliolese nell’am-

bito della solidarietà sociale, ha attivato presso la sua sede un particolare sportello dedicato alle famiglie tagliolesi in difficoltà eco-nomiche, alle persone in condizio-ni di povertà e emarginazione.

Presso tale sportello sarà possibile richiedere un “prestito d’onore”, di piccolo ammontare, per i soggetti vulnerabili dal punto di vista sociale ed economico e che, generalmente, sono esclusi dal settore finanziario formale. “La nostra associazione – spiega il presidente Gianca-millo Trapella – desidera mettere in campo proposte concrete per attenuare alcune situazioni di particolare gravità ed urgenza sociale. L’iniziativa è dedicata alle famiglie tagliolesi che vivono sulla soglia della sussistenza o al di sotto di essa e serve a far fronte a spese di emergenza anche di piccola entità. Per questo intervento, l’Auser stanzia un fondo di 1600 euro da utilizzare per la concessione di un micro-credito massimo di 100 euro per richiedente.

Di norma, il credito sarà concesso alle donne perché ritenute soggetto più debole e la sua restituzione non sarà collegata ad interessi”. E’ possibile inoltre domandare attraverso richiesta scritta con l’indicazione dell’importo, il motivo della richiesta e le modalità di rimborso. Quest’ultimo dovrà avvenire per un massimo di dieci rate mensili. Ulteriori micro-crediti potranno essere richiesti purchè i precedenti siano stati rimborsati.

Ne parla il presidente Trapellal’Auser pensA A chi hA di menoe lAnciA il “prestito d’onore”

Si. Bo.

neWs

Il Comune di Taglio di Po, aderendo a due proget-tualità cofinanziate per

un importo complessivo di 5000mila euro, ha inserito dieci tagliolesi in progetti di pubblica utilità e lavori socialmente utili. “Il primo progetto – spiega l’assesso-re ai servizi sociali Veronica Pasetto - riguarda lavori di pubblica utilità, cofinanziato dalla Regione Veneto, per l’inserimento di persone disoccupate, prive di ammortizzatori sociali o trattamenti pen-sionistici”. I contratti di lavoro saranno a tempo determinato per 6 mesi part-time attraverso il supporto della Cooperativa Attivamente di Taglio di Po. “I lavori da eseguirsi – ha proseguito la Pasetto – riguardano la ma-nutenzione ordinaria e straordinaria di locali pubblici e del verde pubblico. Ad oggi si è provveduto, tra gli altri, alla sistemazione dell’ambulatorio medico di Oca, a lavori di manutenzione della palestra comunale, di messa in sicurezza degli spogliatoi del campo sportivo, alla sistemazione delle coperture delle cappelle cimiteriali nel Cimitero di Polesinello”. Il secon-do progetto al quale l’amministrazione ha aderito è incluso nel Fondo Straordinario di Solidarietà della Fondazione Cariparo per l’inserimento di persone disoccupate e prevede un totale di 1000 ore di lavoro. “Anche in questo caso - specifica Pasetto – i lavori riguarderanno la manutenzione delle aree verdi, la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici e luoghi pubblici”.

Tante le opere realizzate cosìcoi lAVori sociAlmente utili si AiutAlA gente, mA Anche il pAese

Si. Bo.

E’ stato chiuso al traf-fico, ad eccezione dei residenti, frontisti e

utenti delle attività pro-duttive, l’intero tratto di via Garibaldi, dall’incrocio con via Kennedy sino alle rampe arginali. L’ordinan-za, attiva dal 30 marzo scorso, intende quindi re-golamentare il traffico per la presenza di un cantiere aperto per la realizzazione del percorso ciclo-pedona-le e del senso unico con direzione da via Kennedy verso le rampe arginali.

Il senso unico diverrà poi definitivo con la con-clusione dei lavori. Il cantiere sarà aperto e quindi il tratto risulterà chiuso in orari prestabiliti: dalle 7.30 alle 12 e dalle 13.30 alle 18, dal lunedì al venerdì, con l’eccezione dei festivi infrasettimanali. “Con la realizzazone della pista ciclo-pedonale e del senso unico – spiega il sindaco Francesco Siviero – si andrà ad eliminare un incrocio piuttosto pericoloso ed altamen-te trafficato. Abbiamo inviato ai cittadini che abitano nella zona interessata e alle attività produttive un volantino esplicativo con la planimetria per la regolamentazione della viabilità”.

Opera partita il 30 marzo scorsopArtito il cAntiere per lA ciclAbilecAmbiA lA ViAbilitA’ in ViA kennedy

G.G.

Si è svolto lo scorso 31 marzo, nella Sala conferenze del municipio di Taglio di Po l’incontro “Il Piano di Sviluppo

Rurale della Regione Veneto Psr 2014-2020. Tempi e modalità per partecipare ai finanziamenti europei”.

Con il coordinamento dell’assessore e vicesindaco Alberto Fioravanti e tramite l’organizzazione predisposta dal Consiglio Regionale del Veneto insieme al Comune di Taglio di Po, sono state discusse le peculiari-tà del Piano e gli scopi, grazie anche alla par-tecipazione di Franco Contarin della sezione Piani e programmi della Regione Veneto, di Stefano Fracasso, direttore del Gal Delta Po, di Antonio Caridi, dirigente di Avepa e del vicepresidente della commissione regionale agricoltura Graziano Azzalin.

Il Psr Veneto 2014-2020 costituisce lo strumento di programmazione per lo sviluppo rurale regionale che concorre, assieme ad al-tri fondi strutturali e di investimento europei, alla realizzazione delle prorità della strategia “Europa 2020”, nel quadro dell’Accordo di partenariato tra lo Stato italiano e l’Unione Europea. “Finora l’agricoltura è il settore che più velocemente ha saputo reagire alla

crisi – ha esordito Fioravanti – infatti basta girare per le campagne per vedere che si sono fatti investimenti importanti. Oggi sia-mo qui per discutere sui tempi e le modalità per accedere ai finanziamenti europei”.

È quindi intervenuto il consigliere Azza-lin: “Il Veneto fino al 2020 – ha spiegato - potrà contare su 1 miliardo e 184 milioni di euro: sono soldi europei, finanziamenti importanti per il mondo agricolo, per le

imprese, per il ricambio generazionale e per le questioni ambientali. Il percorso di appro-vazione definitiva del Piano di sviluppo non è ancora concluso, ma dovrebbe avvenire

entro maggio prossimo, dopodichè si potrà procedere con i bandi”. Stefano Fracasso ha quindi fatto osservare come i Gruppi di azio-ne locale siano stati salvati, grazie all’impe-gno del consigliere Azzalin e alle linee di in-dirizzo ribadite dalla Commissione Europea, dalla prevista cancellazione e ha illustrato il ruolo dei Gal, per i quali la programmazione 2014-2020 mette a disposizione circa 20 milioni di euro. Infine Franco Contarin ha

fatto un’ampia panoramica degli argomenti contenuti nel Psr, illustrandone le modalità di accesso e incentrando l’interesse su de-terminate misure, mentre Antonio Caridi ha accennato dell’attuale ruolo di Avepa in ambito Psr.

Una opportunità importante, per l’agri-coltura polesana, uno dei fiori all’occhiello di un settore che costituisce da sempre una eccellenza del Polesine.

di Silvia Boscaro

Importante vertice in Comune, ci si deve muovere per accedere ai finanziamenti Ue

L’appuntamento Il settore gode di buona salute e sta reagendo alla crisi

Agricoltura, arriva il Piano

Sono in arrivo oltre un miliardo di euro, presto saranno attivati i bandi dell’Ue

Page 22: Delta apr2015 n41

1Cultura prov rovi

Dopo Progetti bruciati l’artista polesa-no Baran si rimette in gioco, stavolta usando come mezzo espressivo la fo-

tografi a. Urbanità fuggenti è il titolo del nuo-vo ciclo di opere, realizzato in quei luoghi urbani ove è più presente l’opera dell’uomo. Gli scatti si sono potuti apprezzare all’inter-no della manifestazione Polesine Fotogra-fi a, dove sono stati esposti nella splendida cornice di Villa Badoer a Fratta Polesine, dal 1 al 12 aprile. Mentre dal 15 aprile faran-no tappa nello studio Spazi Aperti di Adria, dove rimarranno fi no al 30 giugno.

Nella sua esperienza da architetto, Baran ha sviluppato un rapporto molto profondo, quasi simbiotico, con la dimensione urbana e con il territorio in cui l’uomo agisce e si confronta quotidianamente. Dalla sua ana-lisi dei luoghi, egli è giunto alla conclusione secondo cui l’uomo contemporaneo non è più in grado di percepire realmente il mondo in cui vive, abbagliato com’è dalla tecnolo-gia e dal mondo virtuale della rete. Nel suo sguardo disincantato e razionale, Baran è

convinto che l’uomo abbia diffi coltà a perce-pire la dimensione spaziale della città, nelle sue più piccole sfumature, come la luce che fi ltra da un vicolo o le ombre che crea un portico. In queste fotografi e, l’artista predi-lige la ripresa da terra e in movimento, tra-scinando con sé, nel suo tragitto urbano, la macchina fotografi ca. Con la ripresa fotogra-fi ca, Baran esplora e fa proprio il soggetto per poi distaccarsene progressivamente. E’ nell’assenza di defi nizione del soggetto che l’artista scopre la vera essenza delle cose, che dovrà stimolare a sua volta lo spettatore ad un lavoro psicologico ed introspettivo, di analisi e rifl essione sul proprio essere e sul proprio divenire. Queste immagini, prive di contrasti e di nitidezze, caratterizzate da co-lori privi di saturazione, avvolgono lo spetta-tore in una sorta di limbo dell’immaginario.

Urbanità fuggenti non raccontano un luogo, stimolano piuttosto l’uomo a ritrova-re l’essenza della propria dimensione urba-na, rivelando micro tracce di un’architettura o di un luogo usuale, che tuttavia l’osserva-

tore recepisce con estraneità, non avendolo fatto proprio attraverso l’intima conoscenza. In questo processo indotto di riappropriazio-ne dei luoghi, l’artista fa intravvedere alcuni dettagli, concentrandosi maggiormente sulle sfumature degli oggetti, e conducendo

l’osservatore verso un percorso introspetti-vo. In questo cammino verso la consapevo-lezza del rapporto uomo- architettura, Baran si annulla per favorire la comunicazione tra l’opera e il fruitore, arrivando ad affermare: “l’artista non sono io”.

L’artista polesano si cimenta con la fotografi a e denuncia l’incapacità dell’uomo contemporaneo

Fotografi a Doppio allestimento per gli scatti, prima Villa Badoer a Fratta poi Spazi Aperti ad Adria

Baran e le sue Urbanità fuggenti

L’artista: nella foto, un ritratto di Baran

Una moltitudine di oggetti di stoffa, simili a pupazzi, dalle forme morbide e colorate, si è impossessata dell’austera

porta Agustina. Merito della giovane artista trentina Isabella Paris, invitata dallo staff di Icaro per vivacizzare l’entrata in città. Le installazioni infatti infondono un tono ludico e vivace alla struttura architettonica, dal carattere più severo e razionale. In questo modo, l’imponenza e la sobrietà di una porta del XVII secolo sono ravvivate in una lettura contemporanea, trasformando la via d’acces-so urbana in una soglia in cui l’arte e la vita si fondono e si confondono. Isabella Paris spiega in riferimento alle sue installazioni: “l’ombra di un fi ore, i resti di una buccia e di nocciolina, o anche una semplice briciola di pane, scaturiscono in me la voglia di trasformare queste piccole e comuni cose, a cui pochi danno importanza, in bizzarri e colorati pupazzi. Mi piace pensare a un mondo ricco di presenze, di organismi fantastici che fuoriescono dal muro o che penzolano da un alto soffi tto. Sono pupazzi che assomigliano ad animali, a frutti e che ognuno può ‘rendere vivi’ interagendo con loro e grazie alla loro interpretazione e fantasia. Sono ‘mostri di pezza’, ma sono fatti anche di giornali,fi l di ferro, nastro adesivo, gomma”.

rassegna icaro

Me. Ru.

Le creazioni di Isabella s’impossessano di Porta Augustina

di Melania Ruggini

La kermesse Torna la rassegna, promossa per il terzo anno dalla Fondazione

Anche quest’anno il Delta del Po verrà invaso dalla creatività under 35: ritor-na infatti DeltArte, il festival itinerante

d’arte contemporanea, grazie alla vincita del bando Culturalmente promosso per il terzo anno consecutivo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Tante le novità in serbo per i propri visitatori, a partire dalla tematica, che per la terza edizione è dedicata alle “Identità riemerse”. I 10 giovani artisti selezionati, tra cui un artista americano e un’artista croata, sono invitati a confrontarsi ancora una volta con il territorio del Delta del Po, da una prospettiva specifi ca: lo studio del-la componente sociale ed antropologica di riferimento.

Il primo appuntamento con la creatività under 35 è fi ssato per venerdì 24 aprile alle ore 19 con “Aspettando DeltArte”: la sala lettura del Comune di Porto Viro ospiterà la presentazione uffi ciale del ricco calendario del festival e ben due eventi: la mostra di Alessandra Biondi e l’accompagnamento musicale di Mud, il tutto condito dal buffet vegano dell’azienda La Galassa di Gavello. La mostra personale di Alessandra Biondi “Identità riemerse”, visitabile fi no al 12 giugno, è un racconto espositivo che si com-pone perlopiù da installazioni realizzate con

canapa, ricamo, stoffe, tessuti e materiali poveri come la farina. In questo progetto l’artista si è ispirata infatti alle tessitrici del Delta del Po e all’antica fi liera della cana-pa, un mestiere ormai scomparso in questo territorio, ma che un tempo era fi orente e molto praticato. La canapa, materiale pove-ro e umile, richiedeva un lavoro faticoso e malsano, eppure è grazie a questo mestiere che molte famiglie polesane sono riuscite a sopravvivere nei secoli. Per mettere in risalto la tessitura a telaio artigianale, Alessandra Biondi ha usato antiche lenzuola ottocente-sche e materiali “vivi”, per far riemergere le

identità di una popolazione e testimoniare che esse non sono andate perdute.

“Solo chi ricorda il passato può costru-ire l’avvenire – spiega la giovane artista - poiché l’uomo senza storia è un barbaro che distrugge la terra e gli esseri viventi. La coscienza della fatica e del lavoro ci fa compartecipare all’avventura del Delta del Po, dei suoi uomini chini per trarre reti e delle sue donne dalle mani sciupate che ho voluto cantare poiché siamo noi. E’ per ono-rare queste donne che ho usato la pazienza dell’ago e del fi lo”.

Deltarte scopre tradizionie mestieri del Polesine che fu

Una delle installazioni al centro della rassegna

Me. Ru.

Il Gruppo “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe compie 50 anni e li festeggia con un nuovo cd, presentato sabato 21 marzo al teatro Ferrini di Adria e il 18 aprile a Bottrighe in occasione della Festa di compleanno dedicata al fondatore

e fi sarmonicista Loris Cominato. La raccolta dei proventi - che per ora ha toccato i 5mila euro - andrà in benefi cenza. Il nuovo cd contiene le canzoni più briose del gruppo insie-me ad alcune canzoni inedite.

Varietà d’altri tempi: è questo il segreto del loro successo. Il pubblico infatti parteci-pa con coinvolgimento agli spettacoli dei Bontemponi, che prevedono un mix tra musica e ricerca storico-culturale. Ogni spettacolo non prevede solo canzoni ma anche balli, chiacchiere, bisticci, barzellette.

“Il gruppo – spiega Roberto Marangoni, che da 30 anni vi aderisce - è nato nel 1965 quando alcuni amici appassionati di musica iniziarono l’attività andando a cantare per benefi cenza”. Il gruppo piano piano prende il largo e organizza diversi spettacoli in tutto il Polesine. In contemporanea inizia anche un lavoro di ricerca delle tradizioni polesani con l’aiuto di validi esperti tra cui i professori Paolo Rigoni e Chiara Crepaldi.

Marangoni aggiunge: “La gente recepisce la cultura delle tradizioni popolari diver-tendosi, dimenticando per qualche ora i problemi personali”.

Da 24 anni l’associazione organizza una manifestazione importante, la “Serata d’onore” a Bottrighe che segna la conclusione dell’annuale attività. Nell’occasione è donato in benefi cenza il ricavato da iniziative specifi che e dagli spettacoli: “Generalmen-te – spiega sempre Maragoni - consegniamo i fondi alle associazioni che si occupano di malattie genetiche o attività sociali; da qualche anno, inoltre, aiutiamo anche la nostra scuola materna”. Tra gli eventi in programma, sabato 7 e sabato 14 marzo i Bontem-poni sono stati nelle case di riposo di Adria e Papozze per allietare i nonni; domenica 8 marzo hanno partecipato al carnevale di Bottrighe con “la festa del matrimonio” con vestiti d’epoca; il 22 marzo sono stati a Cavarzere per il carnevale. Il 16 maggio si esi-biscono ad Albarella con lo spettacolo per i ragazzi diversamente abili, mentre domenica 7 Giugno alle ore 15 ci si sposta nell’Oasi di Panarella per la giornata delle oasi. Il 4 agosto si esibiranno alle ore 21 ad Adria, presso l’Ostello Amolara, per Teatro in Corte; domenica 23 agosto, ore 21.00, saranno in centro a Frassinelle e infi ne domenica 20 settembre ad Adria dalle ore 15 per la 2° Festa dell’Uva.

l’AnniVersArio

Festa grande in casa Bontemponiun cd per festeggiAre mezzo secolo di gioiA

Me. Ru.

22 Cultura

Page 23: Delta apr2015 n41

1 Cultura provinciale

Un viaggio nel tempo, un lento fl uire di ricordi e di suggestioni, riemersi dall’infanzia, fi ssati per sempre nella carta dalla sua in-confondibile penna. È questa la nota dominante dell’ultima sin-

fonia letteraria di Francesco Permunian, riconosciuto dalla critica come una delle voci principali della narrativa italiana degli ultimi vent’anni.

La sua lente letteraria questa volta torna nel Polesine, nella Cavar-zere della sua infanzia. Un terra appena uscita stremata dalla guerra, dove sono ancora fresche le cicatrici della lotta partigiana e in cui piomberà a complicare le cose l’alluvione del Po. Perfetta fusione fra romanzo e diario, “La polvere dell’infanzia” si distende fra memoria e artifi cio narrativo, sempre attraverso lo strumento straordinariamente effi cace e impietoso della parodia.

Ecco dunque sfi lare sotto gli occhi del lettore una diabolica coppia di fornai in cerca di vendetta, un vecchio fi losofo ubriacone che regala perle di saggezza, la voce commossa di Giovanni Battista Meneghini, mentre ricorda e rimpiange la sua adorata Maria Callas, grazie a due lettere da lei indirizzate al suo mentore Tullio Serafi n.

Il vero protagonista del libro è però soprattutto il Polesine, nel fantastico immaginario di Permunian esso assume i contorni universali del mondo intero, così simile e, allo stesso tempo così diverso, dalla campagna cavarzerana di qualche decennio fa. Insieme alle inevitabili tresche paesane e alle grottesche vicende di una provincia più viva che mai, lo scrittore svela anche una parte sepolta di storia del Dopoguerra italiano.

Nel capitolo che fa da incipit al libro, l’autore parla della sua terra d’origine, di “immobilità e monotonia del paesaggio” e di “estati interminabili e roventi, seguite da inverni umidi e nebbiosi”. Un rac-conto che si snoda tra ricordi di momenti vissuti e pericoli scampati, alternati a inserti descrittivi in cui emerge appieno l’abilità dell’autore, capace di delineare con pochi tratti il suo Polesine. Ad arricchire il testo, è presente nel libro, in uscita a maggio con Nutrimenti, una galleria di fotografi e d’epoca, che contribuiscono a tracciare il prezioso ritratto di un Polesine che forse oggi non c’è più.

Vent’anni fa, era il 14 maggio 1995, in un Duomo di S. Mauro di Cavarzere si presentava per la prima volta al pubblico

la neonata Orchestra “Tullio Serafi n” di Cavar-zere: formazione che festeggia quest’anno il 20° anniversario e destinata a diventare, nel corso degli anni, protagonista principale dei più prestigiosi eventi musicali del territorio. Sotto la guida del suo fondatore e direttore M° Renzo Banzato, l’orchestra ha tenuto più di trecento concerti, oltre a numerose trasmissioni e regi-strazioni televisive, incisioni di Cd e Dvd, facen-dosi apprezzare sia a livello nazionale che oltre confi ne. Nasce ora, nel segno della continuità, una nuova formazione orchestrale che si pro-pone come fi nalità principale la promozione e la valorizzazione delle giovani risorse musicali presenti nel territorio: il tutto con un forte richia-mo al M° Tullio Serafi n, magistrale interprete di innumerevoli pagine tratte dal repertorio lirico e non solo. Ed il concerto inaugurale della nuova formazione sinfonica, composta da ben 40 gio-vani musicisti seriamente impegnati nello studio della musica nei conservatori limitrofi , non po-teva che tenersi nel teatro intitolato al grande direttore d’orchestra cavarzerano.

La realizzazione del progetto “Serafi n Youth Symphony Orchestra”, appoggiato e sostenuto dall’Amministrazione Comunale di Cavarzere, si deve all’iniziativa, creatività e instancabile intraprendenza del M° Renzo Ban-zato (nella foto), docente presso il Conservato-rio “A. Buzzolla” di Adria, che della diffusione della cultura musicale presso ampi strati della popolazione e soprattutto della promozione dei giovani talenti musicali ha fatto una delle sue principali ragioni di vita. Dopo aver fonda-to, nel 1989, il Coro “Tullio Serafi n” (che ha recentemente celebrato i 25 anni di attività), il M° Banzato ha successivamente costituito, nel 1995, l’Orchestra “T. Serafi n”. Sempre attento alle dinamiche del mondo giovanile e costantemente attivo nel campo della didattica

musicale (settore nel quale ha curato anche al-cune sue apprezzate pubblicazioni), nel 1998 ha attivato l’Orchestra Giovanile “S. Pellico” di Chioggia mentre, nel 1999, ha istituito, insieme al Preside Ugo Pavanato, il Corso ad Indirizzo Musicale presso la Scuola Media “A. Cappon” di Cavarzere, all’interno del quale ha fondato l’omonima orchestra, con la quale ha conseguito (nel 2003) il primo premio al 5° Concorso Nazionale “Zangarelli” a Città di Castello. E molti di quegli studenti, che hanno successivamente proseguito gli studi musicali e che sono ormai prossimi al conseguimento del diploma presso i conservatori della regione, sono divenuti la struttura essenziale che ha portato alla costituzione di un organico sinfonico completo in ogni sezione strumentale: archi, le-

gni, ottoni, arpa, pianoforte, percussioni. Si può quindi ben comprendere la crescente attesa per la serata inaugurale del prossimo 16 maggio, tanto più che il repertorio scelto dal M° Banzato sarà interamente dedicato al suggestivo mondo delle colonne sonore: saranno infatti proposte, nella versione sinfonica originale, le più celebri musiche da fi lm composte da H. Mancini, E. Morricone, E. Bernstein, J. Barry, A. Silvestri e altri ancora. Il tutto sarà reso ancora più coin-volgente attraverso la proiezione delle immagini più signifi cative, tratte dai lungometraggi via via proposti, che accompagnerà l’esecuzione dei brani in programma. Fra le fi nalità della nascen-te “Serafi n Youth Symphony Orchestra” vi è anche il sostegno nei riguardi di iniziative legate al mondo del volontariato e della benefi cenza;

è pertanto prevista, all’ingresso, un’offerta da destinare all’Unitalsi per le principali necessità dell’associazione. Nel corso della serata, che sarà presentata dal professor Paolo Fontolan, si svolgerà inoltre la cerimonia “Onore al Merito”: premiazione degli studenti (e non solo) che si sono distinti nel corso dell’anno scolastico 2013-2014. Il concerto, che gode del Patrocinio della Regione Veneto, è realizzato dagli assessorati alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Cavar-zere, in collaborazione con il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria e con il prezioso sostegno del-la Ditta A. Turatti di Cavarzere. L’orario di inizio è fi ssato per le ore 21.00. Info e prenotazione dei posti presso: Città di Cavarzere – Uffi cio Cultura (Tel. 0426-317190; e-mail: uffi [email protected]).

Cavarzere A vent’anni dal debutto dell’orchestra “Tullio Serafi n” il prossimo 16 maggio sarà la volta di una nuova formazione di giovani talenti della musica

Il maestro Banzato presenta la “Serafi n youth symphony orchestra”

Francesco Permunian e sotto l’ultimo libro

dell’autore cavarzerano

Letteratura L’ultima fatica di Francesco Permunian

“La Polvere dell’infanzia”

Il mestro Renzo Banzato in alto il teatro Tullio Serafi n a Cavarzere

Cento anni di storia degli italiani a tavola documentati in cento fotografi e. E’ stata inaugurata lo scorso 28 marzo e rimarrà

aperta al pubblico fi no al prossimo 31 ottobre l’originale mostra “Italiani a tavola 1860-1960. Storia fotografi ca dell’alimentazione, della cucina e della tavola in Italia”.

La mostra è allestita presso i locali di Villa Pisani a Stra (nella Riviera del Brenta). ed è orga-nizzata e promossa dal Museo Nazionale di Villa Pisani e la società Munus. Curata dal professor Alberto Manodori Sagredo è organizzata in col-laborazione con la LInk Campus University ed è patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Venezia e dal Comune di Stra.

La mostra, nell’anno dell’imminente Expo Milano 2015 sul tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” dedicato al tema dell’alimentazione, racconta, attraverso preziosi originali fotografi ci, cento anni di tradizioni, abitudini, gesti pubblici e privati, luoghi e occasioni degli italiani a tavola.

Un documento sull’enogastronomia italiana e sulla cucina d’Italia, sulla produzione alimentare e il suo commercio relativi ad ogni regione, pro-vincia, città grande o piccola che sia.

Le fotografi e sono una testimonianza indi-scutibile dell’identità alimentare italiana, che è identità culturale di un intero Paese.

Nelle fotografi e degli italiani a tavola ritrovia-mo i segni riconoscibili della sua storia alimentare, le differenze e le condivisioni di modi e comporta-menti, di ricette e di gusti, di gesti conviviali, che hanno segnato il cammino dell’alimentazione ita-liana, sia regionale che nazionale: scene d’osteria

dell’Ottocento, banchetti nei ristoranti dei grandi alberghi della nuova Italia, tavole imbandite per riunioni politiche o per festeggiare matrimoni e anniversari, scampagnate o colazioni all’aperto in montagna o al mare, il cibo scarso nelle città italiane segnate dalla Seconda Guerra Mondiale, i brindisi degli artisti in trattorie storiche e quelli de-gli innamorati, le balie e le mamme che danno da mangiare ai bimbi e le tavole modeste dei collegi, quanto quelle disciplinate delle caserme militari, i tavoli all’aperto delle gelaterie e delle pizzerie.

E ancora: i forni e i fornai, i pescatori con il pesce nelle barche e le pescherie, i contadini che trasportano frutta e verdura in città, prima su carri e poi su furgoni, i negozi che espongono i prodotti a buon mercato e quelli più esclusivi, dalle antiche “pizzicherie” e “norcinerie” alle pregiate pasticcerie, ai ristoranti alla moda come alle “fraschette” dei Castelli Romani o i “bacari” a Venezia.

La storia d’Italia, come insegnò il grande Pel-legrino Artusi con il suo capolavoro “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene”, passa per la cucina e la tavola.

Nel contesto della mostra anche un concorso fotografi co internazionale di fotografi a contempo-ranea che metterà a confronto l’Italia a tavola di ieri, presentata alla mostra, con quella di oggi.

Possono partecipare tutti coloro che hanno compiuto 18 anni. Le foto pervenute saranno pubblicate sulla pagina fcebook del Concorso e sottoposte al Comitato di selezione. Le fi naliste saranno esposte a Villa Pisani.

Info www.villapisani.beniculturali.it

Fotografi a. La mostra a Villa Pisani di Stra“itAliAni A tAVolA 1860-1960. storiA fotogrAficA dell’AlimentAzione, dellA cucinA e dellA tAVolA in itAliA”

Nicla Sguotti

23Cultura

Page 24: Delta apr2015 n41
Page 25: Delta apr2015 n41

25Sport 3Sport Delta

Alla fi ne ce l’hanno fatta. I ragazzi dell’Alva Inox Delta Volley hanno vinto la coppa Veneto di serie C battendo in

fi nale a Solesino il 22 marzo il Bonollo Ea-gles Mestrino. La squadra di coach Leonardo Falcini ha avuto la meglio sui rivali portandosi a casa partita e trofeo con il punteggio di 3-1.

I ragazzi di Porto Viro dunque succedo-no al Volley Clodia, formazione vincitrice del-la manifestazione nella passata stagione. Il Polesine esulta nel volley maschile dopo una partita emozionante e strepitosa culminata con la gioia in campo della squadra. Dopo l’emozione e l’attesa per la partita, l’Alva Inox è partita male nel primo parziale a cau-sa dei numerosi punti portati a casa dagli ospiti che attaccavano in maniera micidiale sotto rete e difendevano alla grande con un muro insuperabile.

Alla fi ne il Mestrino porta a casa il pun-to del set con il punteggio di 25-18. Dopo la scoppola del primo set ormai andato, l’Alva Inox si rimette in piedi per rispondere alla grande nel secondo parziale. I portoviresi allungano fi no al 9-5 grazie a un super Perin, strepitoso a muro. Il Bonollo concede spazio e la difesa non regge fi no al secondo time out per i padovani sul 17-7. Il fi nale

di set è un monologo del sestetto rodigino che chiude i conti con il 25-17 per l’1-1 nel conteggio dei set.

Terzo set molto più equilibrato con l’Alva Inox che contiene le sfuriate dei padovani fi no al 18-12. Il Mestrino torna in partita recuperando lo svantaggio, pareggiando e mettendo la freccia per il 20-19. Nella lotta punto su punto fi nale si mette in bella mostra Lamprecht che piazza il 24-23 prima di una ricezione sbagliata degli avversari per il 25-23 fi nale. Porto Viro avanti 2-1 e quarto set senza storie nella prima parte fi no al 15-6. Il Mestrino cerca di recuperare ma non c’è

niente da fare perché il Porto Viro chiude i conti arrivando presto a quota 25 con una bomba di Perini che chiude il match lasciando gli avversari a 17 punti. Alva Inox in festa e miglior giocatore della fi nale Egon Lamprecht. Una grande emozione per Federico Bertaglia, il capitano, e tutti i compagni di squadra che sono riusciti così a coronare un sogno e salire sul gradino più alto del podio portando a casa la coppa. Dopo l’emozionante semifi nale con-tro il Cornedo Vicentino, Alva Inox è riuscita a spazzare via la paura iniziale nella fi nalissima di Solesino regalandosi una vittoria che rimar-rà nella memoria.

di Riccardo Pavanello

Alva in rimonta, che gran coppa!cAlcio

Una cavalcata incredibile culminata con l’accesso alla fi nale di coppa Ve-

neto di Seconda categoria. Il Porto Viro è riuscito a mandare in archivio anche la semifi nale contro Le Torri Bertesina. Dopo la vittoria per 1-0 nel sintetico di Lerino a Torri di Quartesolo grazie a un gol di Andrea Ber-gamin, al ritorno a Porto Viro i ragazzi blu royal hanno bissato il successo, sempre per 1-0, con rete di Manuel Poncina. La fi nale dunque è fi ssata il 15 aprile in campo neutro contro l’Union Gaia. E’ stata una lunga maratona per la formazione di Roberto Zaia cominciata a inizio stagione quando è stato riportato il calcio a Porto Viro. Nel campionato di Seconda, girone H, è una lotta con il Medio Polesine per il primato. A fi ne della regular season, a quattro giornate dal termine, sono i rivali ad essere in testa con 6 punti di vantaggio grazie anche alla vittoria nello scontro diretto. Ma sull’altro fronte il Porto Viro non ha rivali. Dopo la qualifi cazione attraverso i mini gironi di coppa di inizio stagione, i blu royal sono approdati ai trentaduesimi di fi nale. Ancora troppo presto per pensare in grande ma proprio in quel frangente i ragazzi di Zaia battono i rivali in campionato: Medio Polesine al tappeto grazie al 5-1 fi nale nella partita secca e sedicesimi di fi nale conquistati. Il Porto Viro si sbarazza anche della Nuova Audace Bagnolo per 2-1 nella partita secca e agli ottavi c’è il Bagnoli. Non ce n’è per nessuno: 3-0 nel turno a partita unica e pass per i quarti di fi nale.

Superate Le Torri, ora si pensa in grandegrAnde porto Viro, e’ finAle

Ric. Pav.

Quasi un gol a partita. Alessandro Sabatini sta facendo follie con la maglia dello Scardovari. In Prima

categoria la formazione gialloblù ha fatto affi damento al suo cannoniere principe per rimanere in scia del Badia Polesine e cercare di vincere il campionato. Nel mirino c’è sempre la Promozione, campionato che più si adatta alle esigenze, alla storia e al blasone del club.

Prima della pausa per le festività pa-squali, Sabatini ha fatto registrare qualcosa come 24 reti in 26 partite. Nessuno come lui nel girone D di Prima categoria Veneto. In questa stagione ha realizzato ben sei doppiette contro Boara Pisani, Pettoraz-za, Villanovese, Cavarzere, Azzurra Due Carrare e ancora Pettorazza nel girone di ritorno. Contro La Rocca Monselice è stato il mattatore dell’incontro vista la tripletta realizzata in 90 minuti nel 3-0 fi nale. Alla ripresa del campionato lo Scardovari avrà la possibilità di riavvicinarsi alla capo-lista Badia Polesine con lo scontro diretto che potrà sancire la chiusura o meno del campionato per quel che riguarda il primo posto. Sette punti dal vertice sono tanti ma nel calcio tutto può succedere. Dopo lo scontro al vertice lo Scardovari se la vedrà con Stroppare, Castelbaldo Masi e Due Stelle, tre squadre padovane che stanno lottando per la permanenza in ca-tegoria. Il mese di marzo per la squadra di Giuseppe Pregnolato è stato a due facce: due sconfi tte iniziali e tre vittorie fi nali.

Contro il Pettorazza sembrava fatta dopo il 3-1 iniziale ma i biancorossi hanno mes-so a segno una rimonta che rimarrà nella memoria di molti nei minuti fi nali. Il 4-3 fi nale per i biancorossi ha avuto ripercus-sioni anche la domenica seguente quando lo Scardovari non è riuscito ad avere la meglio sul Papozze venendo sconfi tto per 1-0. La seconda parte del mese di marzo è stata sicuramente migliore visto il 2-0 rifi lato alla Villanovese con Andrea Crepaldi e il solito Alessandro Sabatini. Medesimo risultato anche nelle due partite successive. Anche la Stientese ha dovuto arrendersi ai gialloblù sotto i colpi di Mattia Paganin e del solito Sabatini, cobra dell’area di rigo-re. Contro il Crespino Guarda Veneta, big match per il secondo posto, sono andati a segno Massimo Rocchi e ancora Sabatini. Il classe ‘79 è andato a segno in tre partite consecutive e nel mirino ha le trenta reti in campionato. Ne mancano ancora cinque.

I pescatori si coccolano il loro bombersAbAtini implAcAbile: cAcciA Al record

Ric. Pav.

Volley I ragazzi di Porto Viro vanno sotto, si rialzano e portano a casa il trofeo di C

Page 26: Delta apr2015 n41

1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Non solo crisi e suicidi, non solo licenziamenti e cassa inte-grazione. Il Veneto che lavora e che produce fi nalmente “fa notizia” anche in positivo. Accanto ai fallimenti e alle proteste

sindacali per i tagli di personale e di stipendi emergono anche le sto-rie di chi è riuscito ad uscire dal tunnel, a trovare una nuova strada e anche una nuova formula. Nel piccolo, nelle storie personali che raccontiamo anche in queste pagine, come in quelle che coinvolgo-no aziende più grandi.

Nei giorni scorsi, giusto per fare un esempio, il New York Times ha dedicato un approfondimento di un’inchiesta sugli effetti della crisi alla storia della Zanardi Editoriale: dopo la morte per suicidio di

uno dei titolari i dipendenti hanno investito cassa integrazione liqui-dazione per rilevare l’azienda attraverso una cooperativa in modo da continuare l’attività. Storie simili in Veneto ce ne sono molte altre, a conferma della volontà di superare le diffi coltà del momento e non lasciarsi schiacciare. Poi ci sono le storie di persone pronte a mettersi in gioco, a rischiare ancora e ad esplorare nuove strade.

I giovani, ad esempio, scommettono sulle start-up, come rac-contiamo in questa pagina, mentre chi ha perso il lavoro non esita ad inventarsene uno nuovo e a rimettersi in gioco. Intanto ci si inter-roga anche sull’effettivo impatto del “job act” sul mondo del lavoro visto che il nodo da proprio nelle assunzioni a tempo indeterminato.

di Nicola Stievano

Anche il New York Times si è interessato all’altra faccia del Veneto che non si arrende

Le storie e le testimonianze Il racconto di chi ha intrapreso una nuova strada

Guardare oltre la crisi e non aver paura di cambiaregoVerno

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti è arrivato a Santa Maria di Sala (Venezia) nello stabilimento della Speed Line nelle scorse settimane, per parlare del nuovo provvedimento che riforma il

lavoro in Italia. Il dibattito organizzato dai circoli del Pd del Mi-ranese e ha visto la partecipazione oltre a Poletti anche dei rap-presentanti del mondo sindacale e del mondo imprenditoriale . Il ministro Poletti, di fronte a quasi 200 persone, ha subito sfoderato i dati positivi e frutto a suo avviso delle azioni del governo fi n qui portate avanti. “Nei primi due mesi del 2015, abbiamo assistito in Italia - ha detto- a circa 80 mila nuove assunzioni a tempo inde-terminato grazie alle normative sulle decontribuzioni rispetto allo stesso periodo del 2014. Di queste, 23 mila sono assunzioni sono state fatte in Veneto. La maggioranza delle assunzioni fatte sono per lo più conversioni di vecchi contratti a collaborazione coordinata e continuativa, ora di fatto abolita, e contratti a tempo determi-nato. Le assunzioni di nuove persone sono state poche ad ora. Aspettiamo di vedere a fi ne aprile i risultati del Jobs act cioè il contratto a tempo determinato a tute-le crescenti. Voglia-mo che il lavoro precario costi di più di un contratto a tempo indetermi-nato e nel contempo vi sia più fl essibilità” Il ministro del Lavoro ha ribadito la volontà dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, di ren-dere nuovamente le assunzioni a tempo indeterminato la norma, e non l’eccezione. Negli ultimi anni i contratti atipici ha spiegato il ministro sono diventati in Italial’85 delle forme di assunzione, mentre quelli classici, cioè a tempo indeterminato, sono stati solo il 15 %. Sono stati precarizzati così non solo giovani, che lo erano già di fatto dalla fi ne degli anni Novanta, ma anche quarantenni e cinquantenni che ha sottolineato il ministro perdendo il posto” ora fanno fatica a ricollocarsi nel mercato del lavoro”. “Formare qualcuno, investire su di lui e poi mandarlo via, magari per rico-minciare tutto da capo a distanza di qualche tempo, è insensato e irrazionale – ha detto Poletti – il problema del nostro Paese, d’altronde, non è mai stata la mancanza di incentivi, quanto la presenza di troppi ostacoli. Noi vogliamo rimuovere questi impedi-menti e liberare la strada per tutti”.

poletti: “in Veneto 23 milA Assunzioni”

A.A.

Il ministro del lavoro a Santa Maria di Sala ha ribadito la volontà di spingere sui contratti a tempo indeterminato

di Nicola Cesaro

Lampione spento? Te lo dico con lo smartphoneLa start-up Presentata allo Smau l’iniziativa di un gruppo di giovani veneti

Un’applicazione per mappare e gestire tutti gli impianti luce cittadini. Parte dalla Bassa Padovana la brillante idea di “Edylight”, app pensata da Tre Infor-matica, startup che sviluppa soluzioni web innovative e che ha avuto l’onore

e il merito di essere invitata anche a Smau Padova 2015, la grande fi era dedicata all’informatica e alle nuove tecnoloige. Edylight” è un’applicazione per la mappatura dei punti luce. Permette di gestire la manutenzione coinvolgendo i cittadini nella segnalazione dei malfunzionamenti” spiegano da Tre Informatica “Ogni punto luce viene dotato di un adesivo con uno specifi co QrCode. L’utente si collega ad una web app per l’invio delle informazioni necessarie. Con questo sistema invece è suffi ciente un browser per essere operativi. Il Comune avrà link e adesivi personalizzati. Sarà suffi ciente la prima scansione del QrCode porterà al censimento del lampione e dalla seconda in poi... spazio ai cittadini”. Con l’aspetto sociale – assicura la startup - si noterà subito un risparmio nella gestione: “Pensiamo a quando i cittadini dicono che “il lampione davanti casa è spento”. E poi trovarlo quel punto luce! Con “Edylight” invece i cittadini segnaleranno in modo specifi co e gli operatori potranno recarsi sul posto con la precisione delle coordinate gps”. C’è poi la questione del risparmio: “La telegestione tradizionale costa ai Comuni intorno ai 150 euro a lampione. Edylight ha un costo irrisorio: per il controllo di 2.000 punti luce si spendono 420 euro di canone annuale, oltre ai 2.024 euro di avvio della start up”. L’azienda si distingue non a caso sia per la giovane età dei suoi protagonisti che per il rispetto delle “quote rosa”: la startup vede infatti l’impegno costante di Silvia Ferrari, Erika Muraro, Ste-

fano Giraldo, Federica Caradonna e Giulia Ferrara, che hanno tutti dai 22 ai 32 anni e arrivano da Bassa Padovana e Polesine. Ma non è così facile… “Oltre a Smau, abbiamo ottenuto la collaborazione del Comune di Fiesso d’Artico per la sperimenta-zione di questo sistema. Stiamo poi raccogliendo interessi dalle realtà più attente alle tecnologie sociale, alcuni Comuni del Trentino Alto Adige e altri Paesi europei. E’ tut-tavia spiacevole vedere che la provincia di Padova si copre gli occhi di fronte ad una startup di giovani. Lanciamo un appello per essere almeno ascoltati: le microimprese della bassa padovana rischiano seriamente l’estinzione e sono costrette ad emigrare all’estero. Chiediamo ai sindaci di dimostrare maggiore sensibilità per questo tipo di soluzioni: troppo spesso sono stati fatti proclami di sostegno all’imprenditoria giovanile senza nessun seguito. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti”.

26

Page 27: Delta apr2015 n41

1Il Veneto in primo piano

Ci sono mille modi per reinventarsi un lavoro. C’è anche chi, a cinquant’anni suonati e dopo una vita passata a fare il rappresentante e il ristoratore,

decide di salire su un palcoscenico e di fare l’attore. E’ una scelta vincente quella di Dario Carturan, 63 anni di Palugana di Ospedaletto Euganeo, oggi diventato una fi gura di spessore nel mondo dell’intrattenimento. I suoi spettacoli “personalizzati” sono eventi che assicurano il “tutto esaurito” in ogni teatro e in ogni piazza. “E pensare che non nasco certamente attore - racconta Carturan - Dopo il diploma ho cominciato a fare il rappre-sentante di enciclopedie, attività che ho portato avanti per anni. Poi la crisi del settore si è fatta sentire e mi

sono buttato nel mondo della ristorazione, aprendo un locale di successo nel mio paese”.

Cinque anni di ottimi risultati, quindi ancora un cambio di professione e il ritorno alle vendite porta a porta, prima nel mondo del fotovoltaico e poi nel set-tore alimentare, fi no al 2002, anno in cui è maturata l’idea rivoluzionaria nella vita professionale di Carturan: “Io ero quello che ai raduni tra colleghi o nei momenti di festa con amici sapeva intrattenere le persone. Su spinta di alcune persone, in quell’anno, ho organizza-to uno spettacolo in arena a Montagnana è lì ho fatto il pienone. Mi è bastato qualche mese per capire che quel mondo poteva regalarmi ben più di qualche serata

all’anno”». Carturan ha avuto “il coraggio di crederci e di investire tutto nel mondo della recitazione. Mi sono detto: e se lo facessi come lavoro?”.

E così è nata una formula innovativa: l’attore viene di fatto chiamato da Comuni, enti e associazioni per animare particolari eventi e raccontare precise storie. Si va dal recupero degli antichi mestieri di un territorio ai fatti storici di un determinato periodo o di un Comune, passando per la serate dedicate alla sclerosi multipla e per il delicato tema del bullismo: Carturan sa raccontare questi temi con delicatezza e comicità, in un mix che gli garantisce sempre un fragoroso applauso a fi ne serata. Oltre a uno “stipendio” a fi ne mese.

di Nicola Cesaro

Il racconto Dario Carturan dopo i cinquant’anni ha deciso di cambiare vita sperimentando una formula

Dopo tanti impieghi il successo sul palcoscenico

neWs

E’ passata prima attraverso la cassintegrazione, poi attraverso mobilità e licenziamento. Un percorso doloroso e devastan-te, ma purtroppo non inconsueto in questo periodo. Silvia

Brognara, 38 anni, rodigina, ha però reagito, costruendosi una opportunità che le ha consentito di riprendere fi ducia in se stessa e di potere guardare con meno preoccupazione al futuro. E’ lei stessa a raccontare la propria storia. “Ci sono stati momenti molto diffi cili e di profonda disperazione, dopo la perdita del lavoro –

racconta – Ma ad un certo punto mi sono detta: ‘Sa cosa c’è? Mi metto in proprio’”. Facile da dire, meno da fare, viene spontaneo pensare. La 38enne però ha pensato bene a come muoversi. “Mi è sempre piaciuto molto il mondo dell’editoria – prosegue – Allora ho pensato a una edicola. E’ stato a questo punto che mi sono informata e ho scoperto che quella della stazione era chiusa. Pos-sibile? L’edicola della stazione del capoluogo chiusa?”. In effetti era proprio così. E non da poco tempo, ma addirittura da qualche

anno. In pratica, mancava un servizio alla città, e non un servizio banale. Così, dopo le formalità, dopo avere elaborato un progetto con la società delle Ferrovie che gestisce gli spazi commerciali e averne ottenuto il fi nanziamento grazie al microcredito, Silvia è potuta partire. Ora sta lavorando, e lavorando duro. “Si lavora ogni giorno dalle 6 alle 19 – conclude – Praticamente sono sempre qui. Ma ora sono contenta. Comincio ad avere un gruppo di clienti affezionati e stiamo imparando a conoscerci”.

Il racconto di Silvia Brognara, rimasta senza lavoro a 38 anni dopo il licenziAmento riportA “in VitA” l’edicolA dellA stAzione di roVigo chiusA dA Anni

E’ stato rappresentante e ristoratore, poi ha deciso di mettere a frutto la sua verve comica

Silvia BrognaraLo.Zo.

27Il Veneto in primo piano

Page 28: Delta apr2015 n41

Se lo ricorda ancora, come fosse ieri, il suo primo giorno di scuola: era il 7 feb-braio 2001, aveva 25 anni, ricevette la

chiamata il giorno prima. Una segreteria lo chiamò chiedendogli se era disponibile per una supplenza per un posto di sostegno. Sostegno voleva dire handicap e lui, il futuro maestro, non aveva alcuna esperienza e tantomeno competenza per quanto riguardava l’han-dicap. Si insinuò qualche incertezza come sovente avviene dinnanzi a quel che non si co-nosce ma la risposta fu “Sì!” Il cuore batteva forte per la fantastica avventura professionale che stava per cominciare, con tanto entusia-smo, motivazione e molte aspettative per il futuro. Finalmente si poteva concretizzare un sogno: quello di dare un contributo nel cercare di creare del valore, valore umano.

Da allora sono passati 14 anni, si sono succeduti sette Governi, altrettanti ministri della Pubblica istruzione, ci sono già state tre riforme della scuola italiana, e il maestro Alessio, alla soglia della quarantina, si trova ancora nella condizione di precario - con ben poche aspettative e più di qualche amara e dolorosa delusione da digerire - a fare i conti con il disegno di legge “La Buona scuola” del Governo Renzi che, se dovesse essere appro-vato così com’è, metterebbe seriamente in

discussione il suo futuro professionale.Alessio Colcera, docente della scuola

primaria nella provincia di Venezia, è inserito infatti in quelle graduatorie d’istituto che alla fi ne - assieme ad altre categorie di insegnan-ti precari - sono rimaste fuori dal piano delle assunzioni previsto dal disegno di legge sulla scuola e che sono destinate ad essere abolite. Unica chanche di stabilizzazione per chi vi fa parte, stando così le cose, il concorso in previ-sione per fi ne 2015.

“Molto più di una doccia fredda per chi, come me, ha dedicato gli ultimi 14 anni del-la propria vita alla scuola, motivato solo ed esclusivamente dalla passione per l’insegna-mento”. E’ il commento del maestro Alessio che quest’anno insegna alla scuola primaria N. Sauro di Maerne, nel Miranese, in una classe terza.

“Nel corso della mia storia professionale, perché di carriera non si può parlare visto che un insegnante precario ha, “in via continuati-va” lo stipendio base, le malattie pagate al cinquanta per cento e dal governo Monti in poi è anche senza ferie per poi essere licenzia-to a fi ne anno scolastico, sono cambiati più volte i criteri per abilitarsi e diventare di ruolo” racconta Colcera che nel frattempo ha dovuto ricorrere a spese proprie e ha infi ne dovuto ag-

grapparsi ad una sentenza della Corte europea anche per vedersi riconosciuto come abilitante il proprio titolo di studio, il diploma magistrale.

Quando ha cominciato ad insegnare lo era. Poi, con le varie riforme, il percorso abili-tante è stato in varie tappe e via via con diver-se modalità ridefi nito, alla fi ne, in un corso di studi universitari, con la laurea in Scienze della Formazione primaria.

“Quella dell’insegnamento è stata una scelta di vita che presupponeva di accettare per anni una condizione di incertezza ed in-stabilità - spiega il maestro Alessio - che alla lunga è devastante. Con il disegno di legge la Buona scuola era lecito, considerate anche le premesse, le slide e gli annunci della vigilia, coltivare la legittima speranza di avere un po’ di giustizia con il riconoscimento del ruolo a persone che sono dentro la scuola da 10-15 anni. Era lecito aspettarsi che fosse eliminato il precariato ma non ignorando completamente i diritti e le aspettative di decine di migliaia di persone, solo rimanendo nell’ambito della scuola primaria”. “Anche perché - prosegue il docente - c’è una sentenza della Corte euro-pea che stabilisce che la pubblica amministra-zione non può assumere a tempo determinato per più di 36 mesi. Per anni i vari governi - a prescindere dal colore politico - hanno violato

la normativa e leso il diritto dei lavoratori. Era tempo di sanare questa anomalia”.

Un’anomalia che non solo rende arduo il percorso di chi ambisce ad insegnare nella scuola ma che ha ricadute anche sugli alunni. “Con questo sistema delle supplenze annuali, fi no al 30 giugno, - denuncia il maestro - non si riesce ad assicurare alcun tipo di continuità didattica, educativa e relazionale alla classe che ogni anno si trova a ricominciare con un nuovo insegnante, con le conseguenze negative che ne derivano”. Pur di lavorare nella scuola, il maestro Colcera, come fanno tutti, ha accettato anche di fare supplenze di sostegno.

“Ho accettato incarichi impegnativi pur non avendone le competenze, a volte mi sono trovato a gestire situazioni diffi cili e non sempre consone con quelle che propriamente erano le mie aspettative professionali: avere a che fare con gravi casi di disabilità è un mestiere diverso da quello dell’insegnante e richiede altre abilità. Io, comunque, ho fatto la mia esperienza sul campo, non mi sono mai tirato indietro” racconta con amarezza.

“Noi supplenti viviamo in una sorta di limbo - prosegue e denuncia -. A noi, fi no alla sentenza della Corte di Giustizia Europea (26 novembre 2014) è stata negata anche la pos-

sibilità di formarci o di specializzarci. Eppure ci sono stati assegnati incarichi di responsabilità che vanno al di là delle indicazioni ministeriali e consistono in progetti che coinvolgono interi istituti, insegnanti, genitori e alunni”.

“E’ deludente - dice sconsolato - che la nostra esperienza professionale, maturata in anni di attività, non sia valorizzata come patrimonio culturale, formativo e didattico. Al contrario, con La Buona Scuola, non ha alcun valore. Perché non sottoporci ad un anno di prova e al giudizio di una commissione che possa valutare le nostre competenze e pro-muoverci fi nalmente ad insegnanti di ruolo?”

Nonostante tante amarezze il maestro Alessio continua con passione, competenza e un innato talento ad insegnare.

“Insegnare non è un lavoro come tanti. E’ molto di più. - sostiene - Ogni mattina quando esco di casa per andare dai miei alunni non penso “vado a lavoro”, ma “vado a scuola”.

E i suoi alunni lo sanno bene che è un bravo maestro e lo hanno già promosso a pieni voti.

Prima di andar via mi fa vedere una ma-glietta che gli hanno regalato i suoi bambini. Sulla maglietta è stampata una frase: “Il mae-stro Alessio è la nostra grande quercia!”

di Ornella Jovane

Ha cominciato ad insegnare nel 2001, con tante aspettative ed entusiasmo. Con il disegno di legge “La Buona Scuola” si aspettava la stabilizzazione e, invece, rischia di rimettere in discussione tutta la sua carriera

Scuola La testimonianza di Alessio Colcera, insegnante supplente da 14 anni

Una vita da... precario

4 Il Veneto in primo piano

Il maestro Alessio Colcera con i suoi alunni

Il mondo della scuola, in Polesine, come in Veneto, come nel resto d’Italia, è tutt’altro che in stato di calma, in questo

periodo. Alle dichiarazioni del Governo Renzi in tema di stabilizzazioni, nuovi concorsi, nuove assunzioni defi nitive, al momento non sono seguiti i fatti.

E anche le speranze sbocciate dopo la pronuncia della Corte di giustizia europea, secondo la cui sentenza non è possibile con-tinuare ad assumere e licenziare di anno in anno i docenti, ma si dovrebbe fare entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio, paiono appassire. O quantomeno restare congelate.

E’ quindi con sguardo rassegnato e at-titudine ormai disincantata al precariato che tanti giovani docenti si rivolgono al futuro.

“Anche quest’anno – racconta Fulvia – ho preso servizio il 1° settembre e prosegui-rò sino al 30 giugno. Per me la situazione va avanti così ormai da 16 anni. Penso che quindi possa essere ben facile immaginare come sia quasi naturale perdere la speran-

za, mano a mano che gli anni si susseguono e non si vedono cambiamenti”.

Ci sono, del resto, storie di docenti pre-cari da oltre 20 anni. Prima della pronuncia della Corte di giustizia europea, era stato il sindacato Uil a raccogliere, in vari Tribuna-li del Lavoro veneti e italiani, sentenze di conversione del rapporto a tempo indeter-minato. Non solo: era stato anche previsto un risarcimento teso a compensare sia il di-

sagio di un precariato esteso a quasi tutta la durata della vita lavo-rativa, sia il fatto che inanellando un con-tratto a termine dietro l’altro di fatto si perde-

va la progressione economica, in termini di anzianità e di scatti, che invece maturano i colleghi che, pur facendo esattamente lo stesso lavoro, sono tuttavia assunti a tempo indeterminato.

Come purtroppo spesso avviene però nella pendenza dei successivi gradi di giu-dizio era arrivato un mutamento di orien-tamento che aveva sovvertito il felice esito iniziale.

PRECARIATO, SVANITE PURE LE SPERANZE SBOCCIATE DOPO LA PRONUNCIA DELLA CORTE EUROPEA

Lorenzo Zoli

“Il problema centrale della riforma della scuola in cantie-re? L’enorme potere discrezionale assegnato al dirigente scolastico. Buona l’idea di attingere dalle graduatorie ad

esaurimento, ma restano fuori però gli insegnanti precari che facevano parte delle graduatorie d’istituto”. A dirlo è Salvatore Mazza (in foto) il segretario regionale di Flc – Cgil il sindacato della scuola.

“La nuova riforma - dice Mazza- voluta dal Governo Renzi da un lato da una risposta agli storici precari della scuola, quelli cioè inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, dall’altro lascia fuori quelli più giovani che secondo una sentenza della corte europea avrebbero diritto ad essere assunti“.

E’ sul potere del dirigente scolastico che i contrasti sembrano più acuti.

“Il dirigente scolastico- spiega Mazza- avrà poteri enorme-mente potenziati rispetto a quelli attuali: potrà assumere discre-zionalmente, attingere dalle graduatorie, premiare i docenti che a suo avviso saranno meritevoli, il tutto senza un bilanciamento dei poteri che fi nora era rappresentato dal consiglio dei docenti e dal consiglio di istituto, che di fatto potranno dare solo dei pareri non vincolanti. Un altro capitolo che crea problemi è quello legato al non ampliamento dell’obbligo scolastico, e la scarsa considera-zione per il personale non docente della scuola che è stato bella-mente ignorato”. Ignorare il personale non docente nella riforma, secondo Mazza signifi ca creare i presupposti affi nché grossi pro-

blemi “come quelli della sorveglianza e la pulizia delle scuole ad esempio, diventino sempre più esplosivi infi ciando anche l’attività didattica”. Infi ne il tema del 5 per mille.

“La possibilità offerta – dice Mazza – ai contribuenti di destinarlo ad una scuola specifi ca, favorisce le più conosciute o frequentate penalizzando quelle dei piccoli centri. L’idea migliore è che il 5 per mille sia destinato genericamente alla scuola, e da lì ripartito secondo le necessità”. Il 18 aprile i sindacati hanno in-detto uno sciopero in tutti i 604 istituti scolastici contro la riforma delle scuola.

La riforma della scuola in cantiere. Le critiche dei sindacati: Salvatore Mazza Flc-Cgil del Veneto

TROPPO POTERE AI DIRIGENTI, LA NON ASSUNZIONE DEI PRECARI DELLE GRADUATORIE D’ISTITUTO È MANCATA CONSIDERAZIONE DEL PERSONALE NON DOCENTE: I PUNTI DEBOLI DELLA RIFORMA

Alessandro Abbadir

Il segretario regionale Flc-Cgil Salvatore Mazza

Si dovrebbe far entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio

28 Il Veneto in primo piano

Page 29: Delta apr2015 n41
Page 30: Delta apr2015 n41

voler accettare rifi uti da altre parti d’Ita-lia”. Poi, il sindaco di Verona, si concede un bell’affondo dichiarandosi favorevole non solo l’accorpamento dei Comuni e ma anche alla fusione tra Regioni “Veneto, Trentino, Friuli insieme: tecnicamente è una strada percorribile” e sul tema della compe-titività afferma che la cosa migliore sarebbe creare delle zone a tassazione speciale, cosa diffi cile da realizzare perché l’ambito di interesse è L’Europa.

Alessandra Moretti fa valere la sua vicinanza al Premier Renzi e promette un patto col governo per rendere più moderna la rete ferroviaria veneta, ferma dal 1973 e anche per completare la Tav. Ma dichiara anche che le sta molto a cuore il rilancio del manufatturiero e spiega il suo piano veneto per l’impresa che affronta di petto il problema dell’accesso al credito, e le pos-sibilità di migliorare internazionalizzazione, competizione, sburocratizzazione. Le sue proposte sul lavoro sono chiare: “Finanzie-rò con un buono di 500 euro al mese per il primo anno le aziende che assumeranno un giovane under 29, per un totale di 6.000 euro annui che vanno a sommarsi agli in-centivi già previsti dalla legge di stabilità e dal Jobs Act”.

E se i giovani devono avere l’opportu-nità di iniziare un percorso lavorativo e la possibilità di conquistare un’indipendenza economica anche chi rimane senza lavo-ro dopo i 50 anni. “Darò loro – afferma Moretti - la possibilità di imparare un nuovo mestiere attraverso un progetto di formazio-ne affi ancato al lavoro in azienda”.

Poi ricorda la sua proposta agli studi professionali che assumeranno giovani praticanti con un contratto di apprendistato: “un fi nanziamento del 50% dello stipendio per i primi 24 mesi. Così che i laureati svolgano il praticantato obbligatorio con una retribuzione”.

Luca Zaia si presenta come “mastino” sempre in guardia nei confronti del governo per tutelare il Veneto dai tagli di Roma e, com’è naturale che sia riventica i i risultati di cinque anni di governo regionale. “Sulla banda larga, siamo partiti da zero – affer-ma - eppure abbiamo assegnato il primo lotto con 75 comuni coinvolti”. Ricorda poi che secondo uno studio di Morgan Stanley nel nostro Paese ci sarebbero imprenditori disposti a investire 45 miliardi di euro, se

solo ci fosse tutto quello che, a detta di Zaia manca.

“La palla al piede del Veneto – affer-ma il Governatore uscente è L’Italia”. Che fare? Possiamo facilmente immaginarlo. Non è facile invece immaginare come nel giro di altri cinque anni la competitività del veto potrebbe scalare la suddetta classifi ca di 50 posizioni come promesso da Zaia. E sul lavoro va detto che il “Patto per il Ve-neto” presentato il 2 maggio 2012 a Pa-

lazzo Balbi proprio dal Governatore uscente e che voleva essere una sorta di Piano Marshall per l’econo-mia locale non si sa che fi ne abbia fatto.

Certo Zaia afferma che il vero jobs act l’ha fatto lui con i progetti di formazione-lavoro che ha permesso di mantenere la disoccupa-zione su valori più bassi rispetto alle regioni limitrofe.

Una disoccupazione che in cinque anni è schizzata dal 3,5% al 7,7% con 27 mila aziende che hanno chiuso rovinosamente solo nell’ultimo anno. Certo d’ora in avanti occorre fare di più.

Da sinistra: Luca Zaia, Alessandra Moretti, Flavio Tosi e Jacopo Berti

1 Voci da palazzo

158. Questa la posizione poco soddisfacente del Veneto nella classifi ca

della competitività tra le regioni europee. E se non c’è competitività non c’è spinta e non si aprono nuovi spazi di mercato. Ma quel che è peggio, se non si esce dalla sta-gnazione anche il mercato del lavoro resta ai minimi storici.

Che fare per risalire? Agli industriali basterebbero una trentina di posizioni, o almeno così recita il manifesto presenta-to da Confi ndustria Verona ai candidati Governatore nel primo confronto pubblico che li ha visti sul palco in-sieme.

“Le imprese sono disorientate su chi votare, ci sono tanti candidati in cam-po – ha sottolineato in quell’occasione il presidente degli industriali veronesi Giulio Pedrollo - ma più che i candidati ci interes-sano i programmi”.

Le ricette per cambiare il Veneto e farlo ripartire, almeno sulla carta, i vari candidati le hanno messe in campo. Alcune simili al-tre singolari, comunque opportunità.

Per Jacopo Berti, candidato del Movi-mento 5stelle, è questione di Banda Larga “la principale infrastruttura che serve al Veneto”. E dichiara apertamente di recu-perare i fi nanziamenti necessari dai cinque miliardi recuperati dalla cancellazione del progetto Tav. “Poi – aggiunge - creeremo un fondo da 13 milioni di euro con i tagli degli stipendi dei consiglieri e con la can-cellazione dei vitalizi, con cui garantiremo microcredito da 25mila euro ai giovani im-

prenditori”.Sulle infrastruttu-

re, invece, il sindaco Flavio Tosi che gioca in casa, ritiene che non si possa tornare indietro sulle grandi di-

rettrici. “Bisogna prendersi la responsabilità di decidere – sostiene risoluto - non si può sospendere l’autostrada del Mare come ha fatto Zaia perché c’è un’inchiesta”.

E per aiutare davvero le imprese l’unica via per il candidato che spacca in due la Lega è lo smantellamento della burocrazia: “sull’ideologia deve prevalere la concretez-za. Un esempio? Trento ci ha chiesto di poter bruciare i suoi rifi uti nel nostro futuro inceneritore, ma la Regione si ostina a non

di Maria Pavan

Economia e lavoro Candidati a confronto

Si riparte facendo di più e meglioSolo nell’ultimo anno hanno chiuso 27 mila aziende e, nel corso degli ultimi 5 anni la disoccupazione è schizzata dal 3,5% al 7,7%

Moretti: “Patto con il Governo per ammodernare la rete ferroviaria e fare la Tav”

Zaia: “Da noi disoccupazione su valori più bassi di Lombardia ed Emilia”

30 Voci da palazzo

Page 31: Delta apr2015 n41

31Voci da palazzo 1Voci da palazzo

Verso il voto A destra si profi la una bella partita

Un nuovo centrodestra contro la lega di Zaia e SalviniSiglato l’accordo: i moderati di Area Popolare sosterranno Tosi nella corsa per la presidenza della Regione Veneto

Mai così distanti dalla Lega di Matteo Salvi-ni e, quindi, da Luca

Zaia. Il Nuovo centrodestra in Veneto tiene fede all’impe-gno con gli elettori e non farà mancare il proprio sostegno all’attuale maggioranza in Regione fi no all’ultimo giorno di mandato. Ma con questa Lega prenderà le distanze il giorno dopo. A spiegare la posizione e gli sviluppi per Ncd in questa fase di transizione molto delicata è Carlo Alberto Tesserin, Presidente della Commissione per lo Statuto e per il Regolamento in consiglio regionale: “Manteniamo la nostra posizione storica: noi siamo stati con Zaia e ne siamo contenti perché abbiamo condiviso il percorso di un centrodestra moderato orientato all’au-tonomia. Ora non comprendiamo la linea estremista di Salvini, modello Le Pen in Francia, e quindi restiamo in linea con la nostra storia e la nostra tradizione. . Non siamo noi ad aver cambiato posizione”.

È proprio sul tema dell’autonomia che si consuma lo strappo: “Non possiamo dimenticare che la legge per l’u-nico referendum che potrebbe avere il consenso è quella a fi rma Tesserin-Toniolo, entrambi Ncd. Quella è la nostra posizione, quella è la nostra identità. Ad oggi le posizioni di Salvini non sono in sintonia con noi e ci dispiace che Zaia le abbia condivise”.

La campagna elettorale di Ncd deve ancora entrare nel vivo, ma prima c’è da sciogliere il nodo delle allean-ze. “Allo stato attuale abbiamo aperto un ragionamento importante con Flavio Tosi – annuncia Tesserin -, stiamo defi nendo gli accordi operativi e quindi penso che la cam-pagna elettorale andrà in quella direzione. Quando si ha di fronte appuntamenti elettorali di questa importanza va defi nito il programma, le linee operative: siamo in fase conclusiva ma positiva”. Impossibile non chiedersi come si sarebbe mossa Ncd se, archiviata l’alleanza con la Lega di Salvini, Tosi non avesse deciso di candidarsi. “Sulla posizione di Salvini non ci saremmo mai stati. Ma saremmo andati con Zaia, a patto che avesse tenuto la linea che lo ha contraddistinto anche in passato e che non è, per noi, quella dell’attuale segretario leghista”.

Le liste del Nuovo centrodestra, nel momento in cui scriviamo, sono ancora in via di defi nizione, ma ci sono già alcuni punti fermi: “Certamente avremo Marino Zor-zato e Clodovaldo Ruffato a Padova, Costantino Toniolo con altri amici a Vicenza, Massimo Mancini a Chioggia con tanti altri candidati in provincia di Venezia…. Tutte persone di spessore. Perché siamo convinti che questa campagna come non mai sarà basata sui candidati più che sulle enunciazioni di teorie politiche. Ormai tutti gli schieramenti sono in decomposizione: vediamo quello che succede tutti i giorni a Roma tra Renzi e l’apparato storico del Pd.

Vediamo la posizione di Fitto in Forza Italia e tutto quello che ne consegue. Vediamo la Lega e tutto ciò che sta accadendo… Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”.

Carlo Alberto Tesserin, Ncd“noi stiAmo con tosi”

L’intervista

Erano tutti lì a Marghera. Il senatore Maurizio Sac-coni, il vice presidente del Veneto, Marino Zorza-to, il presidente del Consiglio Veneto, Clodovaldo

Ruffato, esponenti illustri del Ncd, il parlamentare elet-to con Scelta Civica Andrea Cusin, e il vice segretario vicario dell’Udc Antonio De Poli.

Pezzi da novanta presenti a metà aprile a Marghe-ra, apputo, dove è stato presentato l’accordo a sostegno di Tosi che ha sottolineato come “La maggioranza dei consiglieri che hanno sostenuto in questi anni in Regione Luca Zaia, sosterrà ora Flavio Tosi” .

I protagonisti di Area Popolare sostengono che il laboratorio politico inaugurato con quest’accordo va ben oltre il panorama veneto ma che proprio nella nostra terra si basa sull’idea di costruire un percorso sul Veneto del fare, sulle cose concrete.

Un bel distinguo rispetto alla linea di Salvini che negli stessi giorni indossava magliette xenofobe inneg-giando alle ruspe per “radere al suolo i campi nomadi”.

E infatti, il leader del nuovo centrodestra veneto, Flavio Tosi sottolinea come la differenza con chi ha go-

vernato fi no ad oggi la Regione sta nella “la logica del fare. E c’è chi lo fa, mentre c’è chi ama il populismo e la demagogia”.

Anche Ruffato ha spiegato la sua adesione ad Area Polare, sottolineando che la politica a cui si sente di prender parte “non è fatta di insulti, estremismi e anate-mi”. “In questo periodo abbiamo tante cose dette e non fatte, proclami senza seguito - ha continuato Ruffato - lo scoppio della maggioranza dimostra il fallimento della presidenza di questi 5 anni: se qualcuno non riesce a difendere la propria maggioranza, o è per incapacità o per aver lasciato campo libero a chi ha imposto altre scelte a noi veneti”. E la freccia lanciata è sicuramente rivolta idealmente a Zaia.

Antoni De Poli, si dice pienamente d’accordo dicen-dosi certo che “questa squadra di Area Popolare, con Tosi candidato presidente, darà concretezza alle cose di cui i cittadini hanno bisogno”. Tra le priorità rimangono il lavoro e l’impresa senza dimenticare le politiche sani-tarie e dell’assistenza che secondo il giudizio di De Poli sono “sparite completamente dalla programmazione”.

E Marino Zorzato ha sottolineato come anche la sicurezza sia per Ncd un argomento forte in agenda tan-to che proprio l’Ncd ha presentato un emendamento al bilancio che ha portato le risorse da spendere da 60mila euro a 5 milioni. “Questo dice chiaro - ha rimarcato - come la pensiamo sulla sicurezza, mentre c’è chi si riempie la bocca”.

Da questo laboratorio veneto l’ex ministro Maurizio Sacconi si aspetta un “rassemblement di movimenti locali e reti nazionali con l’ambizione di competere con la sinistra nel ballottaggio delle elezioni politiche. I contenuti identitari dell’Unione per Tosi saranno il com-pimento di uno Stato unitario e federale a geometria variabile, con il Triveneto tutto ad autonomia rafforzata, la sicurezza nella proprietà di ciascuno, l’unicità della fa-miglia naturale, l’ accesso effi cace al lavoro, un modello sociale e sanitario fondato sulla presa in carico di ogni persona. Area Popolare e Tosi sanno che la premessa di ogni ambizione è peraltro lo sviluppo, che si realizza solo con un Veneto aperto e non chiuso, isolato, da una politica antieuro”.

di Maria Pavan

Parole bellicose via metafora arrivano anche dal candidato del Movimento 5stelle, Jacopo Berti che ha presentato la sua “arme di distruzione di casta”, cioè una proposta di legge di

iniziativa popolare relativa al taglio dei vitalizi e degli altri privilegi della casta. “Questa è la defi nitiva arma di distruzione di casta – conferma Berti – abbiamo fi nalmente un’arma per sradicare i privi-legi di questa politica e di questi politici”.

“Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato che torneranno nelle tasche delle imprese venete”. Durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, avvenuta nella Sala gruppi del palazzo co-munale di Padova, il candidato ha invitato i cittadini a fi rmare i mo-duli per la presentazione del documento, che saranno a disposizione già nei prossimi giorni nelle piazze venete.

“Firmando questa legge di iniziativa popolare – spiega Ber-ti – si potranno eliminare i vitalizi, gli assegni di fi ne mandato e

tutti i privilegi. Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, che fanno 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato e che torneranno nelle tasche delle imprese venete perché fi niranno nei fondi per il microcredito”.

La legge prevede anche la cancellazione dell’assegno di fi ne mandato e dell’assegno di reversibilità.

“Giancarlo Galan riceve più di 3.500 euro al mese (netti) e Giampietro Marchese, anche lui coinvolto nell’inchiesta Mose, 2.800 al mese – gli fa eco il parlamentare del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati – a loro si aggiunge una schiera di 181 ex consi-glieri regionali che dopo aver trascorso mesi, o in alcuni casi anni, a Palazzo Ferro Fini, possono ora contare su un vitalizio”.

Non mancano i colpi alti e bassi in casa 5stelle e Tosi ancora si difende dai colpi bassi di Berti che ha sostenuto che la discesa in campo del sindaco di Verona nasconderebbe un patto segreto col Pd per far vincere Alessandra Moretti.

La denuncia Galan riceve più di 3.500 euro netti al mese

Da sinistra: Flavio Tosi, Marino Zorzato, Clodovaldo Ruffato, Maurizio Sacconi, Andrea Causin e Antonio De Poli

Carlo Alberto Tesserin: “Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”

Jacopo Berti, candidato Governatore del Movimento 5stelle

BERTI, 5STELLE: “ECCO L’ARMA DI DISTRUZIONE DI CASTA”!

Page 32: Delta apr2015 n41
Page 33: Delta apr2015 n41

1 Cultura veneta

Un’Esposizione Universale ha il compito di lasciare in eredità un’esperienza culturale, sociale, scienti-fi ca e tecnologica ed Expo Milano 2015 costru-

irà questa eredità prima di tutto grazie all’apporto dei suoi Partecipanti, cuore e anima dell’evento. Uno degli elementi innovativi e distintivi di Expo Milano 2015 è quello legato al concetto di “Visitor Experience”. L’Expo di Milano vuole essere “tradizionalE” e “innovativa” allo stesso tempo. Tradizionale perché si focalizzerà sul Tema della nutrizione in modo molto stringente e garantendo un vero approfondimento globale a fi ni educativi e di formazione alla sostenibilità del cibo buono, sano, suf-fi ciente e sostenibile per il pianeta. Innovativa perché in tutte le forme chiarirà ai visitatori e alla comunità interna-zionale l’essenza di un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore.

AL CENTRO IL VISITATORE

“È possibile assicurare a tutta l’umanità un’a-limentazione buona, sana, suffi ciente e sostenibile? ” È con questa domanda che si

apre la sfi da dell’Expo di Milano 2015, l’Esposizione Universale che l’Italia ospita dal primo maggio al 31 ottobre e che sarà senza dubbio il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e suffi ciente per tutti i po-poli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.

Expo sarà la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimo-lerà la creatività dei Paesi e promuoverà le innovazioni per un futuro sostenibile. Ma non solo.

Offrirà a tutti i visitatori la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e di scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastrono-mica di ogni Paese. Inoltre, per tutta la durata della manifestazione, la città di Milano e il sito espositivo saranno animati da eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi e mostre.

il temA“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il Tema al

centro della manifestazione, il fi lo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati sia all’interno sia all’esterno dello sito espositivo. Expo Milano 2015 sarà l’occasione per rifl ette-re e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è an-cora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denu-trite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e trop-po cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consu-mo delle risorse. La rifl essione sul Tema si trasforma anche in un momento di condivisione e di festa, grazie a incontri, eventi e spettacoli da vivere in compagnia della mascotte Foody e degli allegri personaggi che la compongono. Ogni aspetto, ogni momento, ogni Partecipante di Expo Milano 2015 declina e interpreta il Tema scelto, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

lA locAtionCon un’area di 1,1 milioni di metri quadrati, facil-

mente raggiungibile, progettata da architetti di fama in-ternazionale, Expo è anche un’esposizione-giardino con più di 12 mila alberi, giochi d’acqua e un lungo canale che circonderà l’area. Sui due grandi viali principali, il Cardo e il Decumano, si affacciano i Padiglioni dei Paesi Partecipanti, piazze e aree comuni dedicati agli eventi e alla ristorazione.

Il sistema a due assi serve a orientare il visitato-re in modo molto semplice e intuitivo, ma organizza anche la partecipazione dei Paesi: la World Avenue (corrispondente al Decumano) è infatti l’affaccio di tutti i Padiglioni Self Built. Lungo il Cardo si distribuisce in-vece la partecipazione italiana. Il Decumano, sede dei Padiglioni nazionali dei Paesi, sarà una lunga teoria di esperienze e racconti architettonici, visivi ed esperien-ziali provenienti da ogni parte del pianeta, da cui si potrà partire per toccare con mano e assaporare i gusti delle diverse tradizioni enogastronomiche, facendo di-retta esperienza del cibo e delle colture planetarie. Alle sue estremità sono collocati l’Expo Centre, composto di spazi per eventi al coperto, e la Collina Mediterranea.

Lungo il Cardo, delimitato a nord dall’anfi teatro sull’acqua della Lake Arena e a sud dall’Open Air The-atre, grande spazio per eventi all’aperto, si estende lo spazio espositivo dedicato all’Italia, intervallato da luoghi per la degustazione dei prodotti delle tradizioni enogastronomiche delle regioni italiane.

Questi, oltre a distinguersi per l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti fi nali, svolgono la funzione di mettere in luce le migliori pratiche alimentari tradizio-nali del Paese ospitante.

Nel luogo in cui il Cardo e il Decumano si interse-cano si trova Piazza Italia, la grande piazza centrale dell’Expo, vicino alla quale sorge anche Palazzo Italia, il luogo deputato a ospitare durante l’Expo il raccordo istituzionale tra Paese ospitante e Partecipanti.

Circondato dal Canale, elemento che ne caratte-rizza il paesaggio, il Sito dell’Expo segue dunque uno schema ortogonale molto intuitivo, nel quale architettu-ra si unisce alla natura.

Le costruzioni seguono criteri di effi cienza ener-getica e sostenibilità nella realizzazione, smontabili e riutilizzabili alla fi ne dell’evento.

Ai blocchi di partenza, l’evento a cui non si può mancare. Milioni e milioni di persone hanno già deciso di esserci

Expo 2015 Il grande evento culturale dell’anno

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”

di Valeria Marcato

33Cultura veneta

Page 34: Delta apr2015 n41

1 sport intera x piazza 1

Nancy Githaiga

Aprile è il mese per eccellenza dei podi-sti padovani: è il mese della Maratona S.Antonio. Un evento consolidato e

entrato a pieno titolo tra gli appuntamenti più importanti della città di Padova che ogni anno vede protagonisti della gara atleti di altissimo livello.

Quest’anno la promettente keniana Gi-thaiga, che debutta nella maratona dopo aver corso in un’ora 17’00 nella mezza, lo scorso anno a Praga, incrocerà la strada della campionessa italiana Claudia Gelsomi-no campionessa italiana di maratona 2014 dopo essersi imposta a Milano e in questa stagione già seconda alla Treviso Mara-thon. In campo maschile i keniani Kipkem-boi e Kiprop saranno opposti a Giovanni Gualdi, deciso a salire di nuovo sul podio di Prato della Valle. Portacolori delle Fiam-me Gialle, torna a Padova dopo aver colto

proprio qui, col secondo posto del 2010, il miglior risultato cronometrico in una mara-tona (2 ore 13’39”), per poi fermarsi ai piedi del podio nel 2013. Vedremo come appronterà i Kenyoti, come spesso accade, in prima fi la. Il 26enne Robert Kipkemboi Kiplimo, terzo lo scorso dicembre alla ma-ratona di Castéllon, in Spagna, col primato personale di 2 ore 12’03”, punta decisa-mente alla prima vittoria in una importante corsa su strada. Proverà a dire la sua anche il suo giovane connazionale Reuben Kiprop Kerio, un personale di 2 ore 26’05” rea-lizzato nel 2014 a Kigali, in Ruanda, che questo atleta ventenne ha tutta l’intenzione di migliorare. “Un cast che mette assieme atleti esperti a giovani che hanno voglia di imporsi sulla scena internazionale” spiega Giampaolo Urlando, responsabile tecnico dell’evento.

Corri per Padova Aprile mese di grandi manifestazioni

Si corre la Maratona di S. Antonio, una sfi da a pieni polmoni

Il popolo del Running ad Aprile oltre a ritrovarsi agli appunta-menti della CXP ha vissuto bellissime emozioni anche con la Terza marcia di Pasquetta a Galzignano Terme organizzata

dall’A.D.S. Podisti Tribano. Un grandissimo successo decretato dalle oltre 2500 presenze.

TERZA MARCIA DI PASQUETTA A GALZIGNANO TERME

Claudia Gelsomino

Kerio Reuben Kiprop Giovanni Gualdi

34 Sport

Page 35: Delta apr2015 n41
Page 36: Delta apr2015 n41

nimaliAdei nostri amici

Un cane e poi… non puoi più farne a meno

L’ESPERTO Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofi la*

Quando si arriva a fare una scelta così impor-tante come quella di adott are un cane, non si può prescindere da una serie di profonde rifl essioni e valutazioni. Prima fra tutt e chie-dersi il perché si arriva a fare questa scelta. Io ho avuto la grandissima fortuna di non pormi mai questa domanda perché i primi abbai dei cani di famiglia li ascoltavo già quando me la spassavo alla grande dentro al pancione di mamma, pertanto se mi dovessero chiedere perché ho scelto di vivere con un cane rispon-derei con molta sincerità che non riuscirei a farne a meno, perché il cane è sempre stato parte della mia famiglia.Questo non signifi ca che io disdegni tutti colo-ro che non hanno cani, anzi, apprezzo molto di più chi con coscienza e consapevolezza decide di rinunciarvi piutt osto che assumersi un im-pegno sapendo già di non poterlo adempiere. Si perché il cane è prima di tutt o un essere vivente che va rispett ato nella sua diversità e

accolto in famiglia come nuovo compagno di vita; di qui l’importanza che tutti i membri di casa siano partecipi della scelta e lo accolgano amorevolmente. Inoltre il cane, essendo un animale sociale, ha principalmente l’esigenza di stare con noi, di conseguenza un’altra rifl essione da fare prima di prendere decisioni aff rett ate, è quella di avere del tempo a disposizione per dedicarsi a lui e non si tratt a di dedicargli necessaria-mente ore e ore quoti diane, oggi ormai è im-possibile per tutti , o di fare esclusivamente chilometri di passeggiate, ma si tratt a di dedi-cargli quei momenti che io chiamo “magici”, in cui ci siamo solo noi e il nostro cane, durante i quali ci capiamo, ci diverti amo e sviluppiamo quell’intesa che ci permett e di approfondire questo fantasti co mondo a sei zampe. E poi... quando scopri l’enorme benefi cio di questi momenti unici, proprio allora decidi che non puoi più fare a meno di vivere con un cane.

*Educatrice cinofi la che collabora con il Rifugio Cipa

La prevenzione nella gestione degli acquari

IL VETERINARIO A cura del Dottore Vincenzo Di Leva

La gesti one di un acquario si basa su regole semplici ma indispensabili per mantenere un buon livello di salute e di benessere dei pesci e delle piante da esso ospitate. Per raggiungere le condizioni otti mali è necessario tenere sott o controllo la qualità chimico fi sica dell’acqua e rispett are con costanza le dovute procedure ge-sti onali (ad es. somministrazione del cibo, con-trollo densità soggetti /vasca, pulizia periodica).L’obietti vo di quest’arti colo non è quello di spiegare come prevenire le eventuali malatti e, ma di ribadire un principio fondamentale: “pre-venire è meglio che curare”. Con il concett o di prevenzione si intende l’applicazione di tutti quei comportamenti in grado di evitare o ridur-re l’insorgenza e lo sviluppo di una malatti a o di un evento sfavorevole.La conditi o sine qua non di partenza è l’instal-lazione e l’avvio di un acquario secondo le indi-cazioni di un esperto acquariofi lo e successiva-mente procedere con l’introduzione sempre di soggetti in perfett o stato di salute. Purtroppo

diverse cause fanno si che i pesci ornamentali si ammalino, e le malatti e possono essere pre-venute con successo solo se, oltre a gesti re con att enzione l’igiene dell’habitat, vengono rimos-si quei fatt ori che scatenano situazioni di stress come valori chimici inadeguati , inquinanti pre-senti nell’acqua, alimentazione non adeguata o non calibrata. Qualora dovessero presentarsi delle patologie, confermate dal consulto di un esperto, sicuramente si verrà indirizzati alla terapia più effi cace, ma non dovrà essere tra-scurato il concett o di prevenzione sopra citato perché la garanzia di un habitat sano sarà fon-damentale per la guarigione.Recentemente l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani ha puntualizzato che l’Itti o-patologia è una scienza medica veterinaria e che il consulto di un medico veterinario, unica fi gura in Italia abilitata allo svolgimento di atti sanitari sugli animali acquati ci, è indispensabile per la corrett a gesti one igienico sanitaria di un acquario.

Medico Veterinario Specialista in allevamento, igiene patologia delle spe-cie acquatiche e controllo dei prodotti derivati

BAGUETTE è un meticcio maschio sterilizzato, taglia

piccola. E’ un orsetto affettuoso e giocherellone! Sta imparando ad an-dare a passeggio al guinzaglio, va d’accordo

con gli altri cani ed è adatto a famiglie anche con bambini tranquilli. Venite a conoscerlo!

ADOTTAMIBASILICO è un meticcio

maschio sterilizzato,

taglia media E’ socievole e coccolone. Gli piacciono le persone e gli ambienti

tranquilli. E’ un gran bravo cane, venite a conoscerlo!

JOE è un Cocker maschio sterilizza-

to, taglia media. E’ un tipetto alle-gro e socievole!

Va a passeggio al guinzaglio e va

d’accordo con gli altri cani. E’ adatto a famiglie con adolescenti

e persone anziane.

MARK è un meticcio maschio sterilizzato, taglia medio-piccola.

E’ un cagnolino molto simpatico e allegro,

sempre felice di passare del tempo con le persone! Va a pasaseggio al guin-

zaglio e va d’accordo con gli altri cani. E’ adatto a famiglie con adolescenti e

persone anziane.

RIFF è un meticcio sterilizzato di taglia

medio-piccola. E’ dolce e delicato,

adatto a famiglie con adolescenti e/o persone anziane, anche

con altri cani e altri animali. Gli piace moltissimo stare in braccio. Sta cercando

una famiglia gentile e tranquilla che lo coccoli e lo tenga in casa con sè.

STEWIE è un meticcio sterilizzato, taglia media. E’ un cane bellissimo e molto allegro! Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo

con gli altri cani purché siano tranquilli. E’ un tipo estroverso che si agita

facilmente pertanto per lui stiamo cercando una famiglia tranquilla preferibilmente

senza bambini che lo faccia vivere sereno.

PRINCIPE è un meticcio sterilizzato, taglia media. Esube-rante e allegro, ado-ra correre e andare

a passeggio. Adatto a famiglie con adolescenti, e anche con altri cani. Scala le recinzioni quindi per lui stiamo cercando una famiglia che lo faccia vivere in casa con sé per evitare fughe pericolose per

lui e per gli automobilisti.

SANSA è un Segugio Italiano

femmina, steriliz-zata, taglia media.

E’ una cagnolina buonissima, molto dolce e dai modi gentili. Va a passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. E’ adatta a famiglie anche

con bambini e persone anziane. Scala le recinzioni quindi per lei stiamo cercando una

famiglia che la faccia vivere in casa.

con il patrocinio di

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore Tanti altri approfondimenti e notizie in più su www.lapiazzaweb.it/category/animali

ARWIN è un Segugio Italiano maschio

sterilizzato, taglia media. E’ allegro e

coccolone! Va a pas-seggio al guinzaglio e va d’accordo con gli

altri cani. E’ adatto a famiglie anche con bambini composte da persone dinamiche. Scala le recinzioni quindi stiamo cercando una famiglia che lo faccia vivere in casa.

donAci il tuo 5x1000 cf: 930269802097

ANGELO Meticcio di taglia media, maschio sterilizzato. E’ un cane

fantastico! Adora andare a passeggio e farsi spaz-

zolare. Gli piace tanto stare in compagnia dei volontari e farsi fare tante coccole. E’ in Rifugio

da una vita quindi per lui stiamo cercando una famiglia composta da persone dai modi

gentili che lo faccia fi nalmente vivere tranquillo lasciandogli i suoi spazi. Venite a conoscerlo!

Page 37: Delta apr2015 n41
Page 38: Delta apr2015 n41
Page 39: Delta apr2015 n41

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/diritti/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

Maltarello

Uno degli argomenti di “gran moda” in questi ultimi anni – specie fra le associazione di consumatori - riguarda senz’altro la illegittimità (presunta o reale) degli interessi

richiesti dalle banche ai clienti sulle somme elargite, sia che si tratti di mutuo e sia che si tratti di fi do. Si affermerebbe che, una volta accertato che gli interessi non sono dovuti, il cliente potreb-be far valere la nullità delle clausole contrattuali per non pagare interessi ulteriori. In proposito, ritengo opportuno chiarire che una cosa è far valere tale nullità per non pagare in futuro, ed un’altra invece è chiedere la restituzione di quanto pagato in passato. Per quest’ultima ipotesi infatti, occorre che il relativo “diritto alla restituzione” non si sia prescritto con il decorso di dieci anni. Ed andiamo a chiarire. Si tratta di un distinguo puramente giuridico ma di cui occorre tener conto nelle aule giudiziarie quando si è accertato che l’operato della banca non è stato corretto e si tratta di valutare successivamente se sussista ancora il diritto ad essere rimborsati. La domanda del correntista tesa infatti a far valere la invalidità/ nullità di un contratto bancario (supponiamo un’apertura di conto corrente) non si prescrive sostanzialmente mai, con la conseguenza che si può sempre far valere, mentre quella diretta a conseguire la ripetizione delle somme pagate e

Banche : termine ultimo per chiedere la restituzione delle somme indebitamente versate

DIRITTO BANCARIO

Studio Legale Avvocato Lorenzo Maltarello - Piazzett a Pescheria n.14 – 45011 ADRIA (Rovigo) Tel. 042 621 382 - PEC: lorenzo.maltarello@rovigoavvocati .it

AVV. LORENZO MALTARELLOnon dovute è invece soggetta alla ordinaria prescrizione decen-nale. Seppur importante, tuttavia, questo necessario distinguo non deve far perdere le speranze al cliente che ingiustamente ha versato somme illegittime. La Cassazione Civile, invero, a Sezioni Unite nel 2010 con sentenza n. 24418 ha chiarito come “…il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre dalla data in cui sia stato estinto il saldo di chiusura del conto cui gli interessi non dovuto siano stati registrati…” Questo comporta che sino a quando il rapporto è in corso nulla si prescrive. È solo dopo la chiusura del rapporto (ad esempio del conto corrente) che il cliente ha dieci anni di tempo per verifi care se ha pagato correttamente o se ha versato interessi non dovuti e chiederne – cosa importante – la restituzione, senza averli persi defi niti-vamente. Questo signifi ca anche che l’avviso contenuto negli estratti conto che periodicamente (trimestre o semestre) per-vengono dall’istituto di credito, con cui questi annuncia “... che eventuali contestazioni dovranno essere sollevate dal cliente entro sessanta giorni...”, non vanno assolutamente ad incidere sul suo diritto alla ripetizione di quanto pagato indebitamente da far valere entro il decennio dalla fi ne del rapporto.

L’attività svolta dai Patrocinatori Stragiudiziali è irrinun-ciabile per tutti quei soggetti che, dopo aver subito un danno, si trovano assaliti da dubbi e perplessità, angosce,

domande ed incertezze, sulla corretta strada da seguire per ottenere il giusto ristoro del danno subito. Il consulente in Infortunistica Stradale serio e preparato, infatti, non si occupa soltanto di contattare la Compagnia di assicurazione e formulare una richiesta risarcitoria, ma garantisce al cliente un servizio completo che prevede anche la possibilità di sfruttare convenzioni con Medici Specialistici, Medici Legali, Centri di Riabilitazione nonché con carrozzerie specializzate per dare la possibilità al cliente di non doversi preoccupare di nulla. Lo Studio Trevisan di Este collabora con un gruppo di Professionisti nelle varie discipline: periti, geo-metri, ingegneri e architetti, medici legali, è, in altre parole, un professionista competente e specializzato, in grado di fare ottenere al cliente non “un” risarcimento ma “ il giusto” risarcimento del torto subito. Lo Studio Trevisan di Este co-nosce le normative e le regole del Mondo del risarcimento del danno. Ha esperienza tecnica nel saper leggere le dina-miche di un evento lesivo per poter valutare la responsabilità

dei soggetti coinvolti ed individuare il soggetto obbligato al risarcimento del danno in generale. Conoscere, sapere, com-prendere, cogliere quali voci di danno ha diritto il danneggiato e sapere quantifi care correttamente anche attraverso l’ausilio di soggetti terzi con specifi che competenze(medicolegale, pe-rito auto, ricostruttori meccanici, ingegneri, architetti, etc.) e

qualora sorga un dubbio su un elaborato tecnico adoperarsi in un confronto con il professionista al fi ne di ridurre al minimo errori /o omissioni. Lo Studio Trevisan

ritiene fondamentale che il buon risultato sia determinato dal-le scelte iniziali nmesse in atto al conferimento dell’incarico che deve portare all’istruzione del cliente affi nchè riesca a produrre, individuare e ricercare tutti quegli elementi oggetti e soggettivi per la creazione e ricerca delle prove indispensa-bili per la corretta dimostrazione e quantifi cazione dei danni subiti. La sapienza nella conduzione delle trattative con i Li-quidatori delle Compagnie di Assicurazioni è la differenza nel Know How per i 30 anni di esperienza nel settore sono la garanzia del giusto risarcimento fi nale.Lo Studio Trevisan si avvale, altresì, di avvocati specialisti nelle materie del diritto Civile e Penale per lo studio dei casi complessi.

L’attività del Patrocinatore stragiudizialeDIRITTO DELLA CIRCOLAZIONE STRADALE

Studio Trevisan di Trevisan Susanna. Recupero Danni - Infortunisti ca Stradale Este (PD) - Tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - [email protected]

STUDIO TREVISAN DI TREVISAN SUSANNA

trevisan ok

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale n° 54/2015, dei decreti legislativi 04.03.2015 nn. 22 e 23, prosegue la riforma del mercato del la-

voro in attuazione della Legge Delega n.183/2014. In particolare il Decreto n.23, introduce “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”.

La nuova disciplina troverà applicazione per i con-tratti subordinati a tempo indeterminato stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto (07.03.2015), ovvero per quelli a tempo determinato o di apprendistato convertiti dopo tale data. Per quelli già in essere precedentemen-te continueranno a valere le tutele previste dall’art. 18 L.n.300/70 (Statuto dei Lavoratori). Risulta evidente come la regola generale sia ormai quella dell’indennizzo, mentre la reintegra nel posto di lavoro (c.d. tutela reale) rappresenti sempre più un’eccezione. Quest’ultima resta infatti prevista solamente in ipotesi di nullita’ del licenzia-mento perche’ discriminatorio ovvero perche’ riconduci-bile agli altri casi di nullita’ espressamente previsti

Jobs Act: Il contratto di lavoro a tutele crescenti

DIRITTO DEL LAVORO

Studio Legale avv. Marti na Rocchio – avv. Gianluca Simeoni - Via B. Arnaldo da Limena n. 10 – 35010 Limena (PD) Tel. 049.5390473 Fax 049.5390472 [email protected] - www.studiorocchiosimeoni.com

simeoni ok

AVV. GIANLUCA SIMEONI

dalla legge od ancora qualora il dipendente riesca a dimostrare che il licenziamento disciplinare si fonda su un fatto materiale insussistente. In tutti gli altri casi, qualora il Giudice accerti l’illegittimità del licenziamen-to perché non ne ricorrono gli estremi, il rapporto di lavoro verrà dichiarato estinto sin dall’irrogazione del provvedimento ed il datore di lavoro (che occupi ol-tre 15 dipendenti) sarà condannato al pagamento di un’indennità di importo pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità.

In caso di licenziamento per motivi economici (le-gato cioè alla riorganizzazione aziendale) non sarà più necessario il tentativo di conciliazione presso la Direzio-ne Territoriale del Lavoro. Nei pochi casi ancora previsti, resta infi ne per il lavoratore la facoltà di pretendere, in luogo della reintegra, il pagamento di un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.

Il medico è un professionista la cui alta funzione è quella di difendere la vita, tutelare la salute fisica e psichica del paziente, dare sollievo alla sofferenza,

prestando la propria opera con diligenza, perizia e pru-denza secondo scienza e coscienza. Tali principi sono stati sinteticamente estratti dal codice deontologico che delinea i doveri e gli obblighi del medico il quale, dal punto di vista civilistico, è un prestatore d’opera che svolge la sua attività (la cura del paziente) con lavoro intellettuale. Il medico, libero professionista o dipendente di una struttura ospeda-liera, deve agire con prudenza perché deve prevedere gli effetti della sua condotta, sapere quali rischi essa eventual-mente comporti e fare il possibile per eliminarli o contenerli; con perizia perché deve essere in possesso oltre che della necessaria preparazione teorica, di capacità ed esperienza pratica; con diligenza perché deve sapere cosa fare o non fare nell’interesse del paziente e come intervenire.

L’attività del medico, così come quella svolta da qual-siasi altro professionista, è regolata dagli artt. 2229-2238 del codice civile ed è caratterizzata oltre che dalla natura intellettuale della prestazione, da discrezionalità tecnica il che significa piena facoltà di determinazione delle modalità

La responsabilità civile del medico, il dovere di diligenzaDiritto sanitario

di esecuzione dell’attività secondo le regole della professio-ne avendo di mira la cura e la salvaguardia del paziente.

Sulla base di quanto previsto dagli artt. 1176 secon-do comma del codice civile, “nell’adempimento delle ob-bligazioni inerenti all’esercizio di un’attività professionale, la diligenza deve essere valutata con riguardo alla natura dell’attività esercitata” che non è quella ordinaria del buon padre di famiglia.

Il medico, infatti, deve usare quella che la giurisprudenza ha definito diligenza qualificata, consistente nella doverosa appli-cazione delle regole tecniche del momento e degli accorgimenti che costituiscono la conoscenza ed i fondamenti della medicina (ars medica).

Secondo la giurisprudenza occorre distinguere tra dili-genza professionale generica e diligenza professionale spe-cifica che è variamente qualificata cosicché a diversi gradi di specializzazione corrispondono diversi gradi di perizia.

Pertanto, chi assume un’obbligazione nella qualità di specialista o un’obbligazione che presuppone una tale qualità, è tenuto a possedere la perizia che è normale della categoria ossia la specifica conoscenza ed applicazione di

cognizioni tecniche che sono tipiche dell’attività necessaria per l’esecuzione di quella determinata attività professionale e che non sono invece patrimonio ad esempio, del medico di base. A quest’ultimo, infatti, è richiesto un livello di di-ligenza commisurato allo standard professionale della sua categoria che non può certo essere quello esigibile da uno

specialista la cui condotta va esaminata, non già con minore ma, al contrario, con maggior rigore ai fini dell’accertamento della responsabilità professionale. Nella va-lutazione della condotta del medico, inoltre, occorre fare riferimento al grado di difficoltà della prestazione tenuto conto del tipo di

patologia, delle condizioni del paziente, delle conoscenze scientifiche del momento, dell’ambiente e delle circostanze in cui è chiamato ad operare. Ciò significa che una prestazio-ne medica di facile esecuzione che non abbia esito positivo, così ha stabilito la giurisprudenza, comporta una presunzio-ne di responsabilità a carico del medico per cui, se il pazien-te prova che si trattava di un intervento di routine, egli per essere esente da colpa deve dimostrare la sopravvenienza di complicanze non prevedibili ed a lui non imputabili.

Diverso è il caso in cui la prestazione medica riguardi la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà poiché in tal caso, così stabilisce l’art. 2236 c.c. “il prestatore d’opera non risponde dei danni se non in caso di dolo o di colpa grave”. Tale limitazione di responsabilità non ricorre con riferimento ai danni provocati al paziente per negligenza o imprudenza, ma soltanto per quelli derivanti da imperizia con esclusivo riguardo a problematiche oggetto di dibattito e di tesi contrapposte o che per la loro novità o straordina-rietà trascendono la preparazione media per cui non si può pretendere siano compresi nel patrimonio culturale e tecnico del professionista. Incombe sul medico l’onere di dimostrare che l’attività da lui svolta è stata di particolare complessità nel senso sopra indicato per cui, in caso contrario, egli può essere chiamato a rispondere del danno che abbia provoca-to nell’esecuzione di un intervento o nella prescrizione di una terapia. Delineata per sommi capi la questione della diligenza professionale, Il prossimo intervento riguarderà la problematica attinente al tipo di obbligazione che assume il medico (di mezzi o di risultato), la natura della sua respon-sabilità e di quella della struttura ospedaliera nell’ambito della quale egli si trova ad operare.

Avv. Carmelo Sergi

Avv. Carmelo Sergi - via Umberto I n. 50 - 45100 - ROVIGO - tel. 0425460463 - fax 0425464763 - mail: [email protected]

Una delle prime preoccupazioni di chi si accosta al professionista legale è l’incognita sui costi dell’at-tività professionale.

La legge 247/12 nel riformare la professione fo-rense ha portato a compimento la rivoluzione in tema di compensi avviata nel 2006 con l’abolizione dei minimi tariffari. L’articolo 13, al comma 3, stabilisce: “La pattuizione dei compensi è libera: è ammessa la pattuizione a tempo, in misura forfetaria, per conven-zione avente ad oggetto uno o più affari, in base all’as-solvimento e ai tempi di erogazione della prestazione, per singole fasi o prestazioni o per l’intera attività, a percentuale sul valore dell’affare o su quanto si prevede possa giovarsene, non soltanto a livello strettamente patrimoniale, il destinatario della prestazione”. Dunque il principio fondamentale è quello della libera contratta-zione tra cliente e avvocato e che non esistono più delle “tariffe” come accadeva in passato.

Questo vuol dire che per una stessa attività, ad esempio un causa di separazione, diversi professionisti

potranno richiedere compensi anche molto diversi e non esistono più ne minimi né massimi, fermo restando che il compenso non può essere sproporzionato, come da sempre ribadito dal Consiglio Nazionale Forense. Non sempre, però, chi propone il prezzo più basso garantisce la miglior affidabilità e competenza.

Il medesimo artico 13 L.F. stabilisce poi che solo se il cliente lo richiede l’avvocato sia tenuto ad una comu-nicazione scritta sul prevedibile costo della prestazione (c.d. “preventivo”). Un disegno di legge attualmente in fase di discussione prevede di introdurre il preventivo come obbligatorio proprio per favorire la concorrenza e la trasparenza dei costi. Nel caso invece cui cliente e professionista non abbiano concordato la misura del compenso e non riescano a trovare l’accordo a presta-zione compiuta potranno rivolgersi al consiglio dell’ordi-ne affinché, esperisca un tentativo di conciliazione.

In alternativa il compenso sarà determinato dal Giu-dice, facendo applicazione delle tabelle di cui al D.M. 55/2014.

Quanto costa l’avvocato?Diritto legale

Studio legale Begozzo-Zandolin - via Cavour 2 Este tel. e fax 0429.603807 email: [email protected]

avv. Mauro Zandolin - studio legale BegoZZo-Zandolin

Page 40: Delta apr2015 n41
Page 41: Delta apr2015 n41

Attacchi di Panico? Si Guarisce!

Continua a pag. 45Continua a pag. 43 Continua a pag. 45

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

L’Editoriale

Quante volte ciascuno di noi si sente “a cor-to di idee”, in ritardo in un mondo che va veloce, in diffi coltà nel trovare soluzioni per

i propri problemi quotidiani, lavorativi, familiari, relazionali?

La risposta migliore in queste situazioni, molto spesso, è già dentro di noi. Il problema è farla emer-gere, liberarsi dalle abitudini che possono frenarci, liberarci da situazioni in cui non si vedono vie di uscita.

Questo tipo di condizione è tutt’altro che patolo-gica, anzi, è “normale” ed estremamente frequente: il problema spesso risiede nelle routine, in modalità di pensiero radicate che non sono facili da cambiare in breve tempo e da soli, nelle pressioni sociali.

La psicologia, in questi casi, può venire in aiuto con interventi non invasivi ma di supporto alle risorse già esistenti, ad esperienze già maturate, a soluzioni già applicate a contesti diversi. Troppo spesso infat-ti le persone sono dei “giacimenti” di risorse che rimangono sconosciute, inesplorate, quando invece potrebbero essere portate alla luce, con l’aiuto di un professionista psicologo esperto, anche senza un grande sforzo.

Liberare ciò che già è dentro di noi, dunque, con una metodologia di dialogo riguardo alla pro-pria quotidianità, ai propri valori, ai propri desideri, con una fi nalità trasformativa orientata a portarci a realizzare il tipo di attività, di relazioni, di vita che desideriamo, non necessariamente quello che vivia-mo nel presente. La psicologia a servizio delle idee nuove, dunque, in un mondo che va veloce. Per questo oggi è fondamentale che ciascuno diventi un innovatore, nel proprio ambito lavorativo, relaziona-le, familiare, anche per uscire dalla stagnazione che caratterizza tanti aspetti della vita sociale italiana.

dott. Alessandro de Carlo*

Idee nuove Per un Mondo che cAMBIA

*Presidente dell’ordine degli Psicologi del Veneto Continua a pag.

La salute vale oro così come il medico a cui ci si affi da

La salute orale nei pazienti con Alzheimer

 

Il riposo: i benefici e le posizioni del sonno

Page 42: Delta apr2015 n41

42

Consulenza scientifica

Studio dentiStiCoAlessia Berti - Ambulatorio di Adria: - Via A.Mario, 10Adria (Ro) tel. 0426 908221Ambulatorio di Rosolina: Via S.d’Acquisto, 19Rosolina (Ro) tel. 0426 340110

Studio dentiStiCoPoliambulatorio Sorriso e Salutedr. sanitario dott. Raimondo Pische - Via Giovanni da Verrazzano n.58 - 30015 Chioggia (Ve) - tel.: 041 5540222 - 041 5543300 - [email protected]

PoliAMBulAtoRioPoliambulatorio San Giusto - Via G. Mazzini 48/a - Porto Viro (Ro) 45014tel. 0426/324194 0426/634136Fax 0426/[email protected]. www.poliambulatoriosangiusto.it  

PSiColoGiA -PSiCoteRAPiAdott.ssa Antonella tintiPsicologa e Psicoterapeutaindividuale e di coppialavora presso il Poliambulatorio San Giusto a Porto Viro (Ro)Via G. Mazzini 48/atel.0426/324194 0426/634136 cell.339/[email protected]. www.poliambulatoriosangiusto.it

odontoiAtRiAdott. Fabbri Francescoodontoiatra-Specialista in ortodonzialavora nello Studio dentistico t.d.S presso il Poliambulatorio San Giusto a Porto Viro (Ro) Via G. Mazzini 48/A tel. 0426/324194 0426/634136 - Fax 0426/[email protected]. www.poliambulatoriosangiusto.it  

iGiene dentAledott.luca Folegattiigienista dentalelavora nello Studio dentistico t.d.S presso il Poliambulatorio San Giusto a Porto Viro (Ro) Via G. Mazzini 48/A tel. 0426/324194 0426/634136 Fax 0426/[email protected]. www.poliambulatoriosangiusto.it

 

odontoiAtRiAdott.ssa lisa tomasinodontoiatra lavora nello Studio dentistico t.d.S presso il Poliambulatorio San Giusto a Porto Viro (Ro) Via G. Mazzini 48/A tel. 0426/324194 0426/634136 Fax 0426/[email protected]. www.poliambulatoriosangiusto.it

 

L’Editoriale

Sono stati 2363 i Medici che hanno chiesto l’atte-stato per il riconoscimento dei titoli per lavorare all’estero nel 2014, contro i 1000 dell’anno pre-

cedente ed i 396 di soli 5 anni prima e il trend è in continua crescita.

Scappano da un paese che, dopo 11 anni di prepara-zione fra corso di laurea e specializzazione per diventare bravi professionisti non sa offrire di meglio che posti di precariato e bassi stipendi in un contesto di lavoro difficile e sempre più impegnativo, con l’obbligo di provvedere ad una assicurazione professionale costosa, ed in cui le cau-se facili e quasi sempre ingiustificate possono metterli alla gogna proprio all’inizio della loro carriera.

Fuggono dall’Italia, spesso malvolentieri, abbandonando famiglia, affetti, ami-cizie, contesto sociale, verso paesi che offrono loro stipendi adeguati, prospettive di carriera, più tranquillità e serenità per un lavoro difficile e impegnativo e con una considerazione sociale che da noi si è molto affievolita.

Le difficoltà iniziano fin dalla formazione post laurea, mentre ogni anno si lau-reano in Italia circa 10.000 medici, solo 5000 sono i posti per le borse di studio per i corsi di specializzazione (altri 5-6 anni di preparazione) e 1000 le borse di studio per il corso per diventare medici di famiglia. Cosicché 4000 medici ogni anno vengono esclusi, per cui o ritentano l’anno successivo, o si dedicano a medicine alternative (con quali prospettive?), o vanno all’estero.

Ma anche dopo la specializzazione le cose non sono facili: negli Ospedali il bloc-co del turn over non permette nuove assunzioni, nonostante le carenze di personale medico di famiglia dovendo, nell’attesa di pazienti che ti scelgano come medico di fiducia, sostenere solo spese di ambulatorio, di personale e di gestione dello studio professionale.

All’estero invece i nostri laureati e specializzati sono ricercati. Assommano a più di 150.000 euro i costi, supportati dalle famiglie e dalla società, per preparare un bravo medico e sempre più spesso giungono all’Ordine dei Medici di Rovigo, così come agli altri Ordini del nostro Paese, richieste di medici da parte di altre Nazioni, le quali offrono contratti vantaggiosi, quasi nemmeno paragonabili ai nostri, e con-dizioni e prospettive di lavoro veramente attraenti.

La tendenza è in crescita perché all’estero “comprano” volentieri i nostri medici e, senza costi per prepararli. Ormai non vi può essere più alcun indugio per provve-dimenti atti a sistemare questa situazione.

MedIcI con Lo StetoScoPIo In vALIGIAPIù dI 2000 MedIcI ALL’Anno SceLGono dI LAvorAre ALL’eStero

di Francesco noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

per collaborare all’inserto la piazza salute contattare 049 8704884 - [email protected]

Siamo felici davvero se stiamo bene

L’intervento

La scheda odontoiatrica, generalmente in formato cartaceo, riporta un disegno stilizzato delle arcate dentarie, in cui vengono segnalate patologie e trattamenti, seguiti da uno spazio per le annotazioni in forma di diario clinico. Dal punto di vista giuridico la scheda odontoiatrica e’ un semplice prome-

moria dell’attività diagnostica e terapeutica svolta, ad uso esclusivo dell’odontoiatria; e’ paragonabile ad una scrittura privata e come tale: non è soggetta a nessun requisito formale di compilazione; non vi è obbligo di conservazione; la presenza di errori, omissioni ed alterazioni non configura ipotesi ne’ di falso ideologico, ne’ di reato di falso in atto pubblico. Per quanto riguarda la circolazione, la scheda può essere consegnata: al paziente stesso; alle persone fornite di delega ed all’autorità giudiziaria; la non restituzione a fronte di una richiesta non determina responsabilità, in quanto non vi è l’obbligo dell’archiviazione, ne’ quello della conservazione. La compilazione della scheda odontoiatrica, tuttavia, va fatta con particolare diligenza annotando: giorno della prestazione (nel caso in cui il paziente non si presenti all’appuntamento terapeutico e’ bene annotarlo comunque indicando la motivazione dell’assenza); trattamenti terapeutici effettuati; qualsiasi annotazione utile al sanitario. Cio’ in considerazione del fatto che, soprattutto in materia di responsabilità civile, rappresenta un importante mezzo di difesa legale mentre la sua mancanza o non corretta tenuta determina nel giudice l’impressione di negligenza ed imperizia dell’odontoiatra ai fini dell’addebito di un’eventuale responsabilità. Difatti la scheda odontoiatrica può essere richiesta nel contenzioso giudiziario per diverse finalità che sono: per ricostruire la cronologia dei fatti in caso di discordanti versioni dei fatti tra le parti; per determinare lo stato anteriore e quindi la validità della diagnosi e del progetto terapeutico, nonché escludere o quantificare lesioni correlate da nesso di casualità con le prestazioni; per valutare la corretta esecuzione del l’iter terapeu-tico e distinguere le complicanze dagli errori; in caso di contestazione in materia di consenso alle cure e di corrispettivo. Per ultimo va precisato che la scheda odontoiatrica, rappresenta comunque un obbligo deontologico: “ La cartella clinica deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica clinica e contenere, oltre ad ogni dato obiettivo relativo alla condizione patologica ed al suo decorso, le attività diagnostico-terapeutiche praticate”.

LA SchedA odontoIAtrIcA e Le reGoLe dA SeGuIredi dott. Bruno noce*

*Presidente della Commissione Albo odontoiatri Rovigo

oFtAlMoloGiAdott. Massimo Camellin:Via dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]: www.lasek.it

Sonno - RiPoSodormiflex- via del Commercio ,12 località Borsea - Rovigo tel.0425474954- Via Brunacci 10 zona Panorma Marghera ve tel 041922692- www.dormiflex.it

Page 43: Delta apr2015 n41

434355

nello strato di collagene che da la forma alla cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica applicativa) l’epitelio viene eliminato con una spatolina e successivamente al trattamento laser si attende la ricrescita di quest’ultimo (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è infastidito dalla presenza di una abrasione. Nella Lasik la cornea viene tagliata con una lama vibrante o con un laser ed il trattamento

effettuato all’interno della cornea. Il fl ap creato viene poi riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indeboli-mento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco dolore ed il veloce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo sostituirà progressivamente. I vantaggi sono un minor fasti-dio postoperatorio ed una minor reazione infi ammatoria. Si tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche citate sono comunque utilizzate ed ogni chirurgo decide in relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale di assoluto rilievo. Ovviamente si possono operare pazienti che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti miopici possono ancora modifi carsi.

I primi trattamenti laser refrattivi risalgono ai primi anni 90. Da allora molta strada è stata fatta soprattutto per quanto riguarda

la tecnologia laser. Sostanzialmente i difetti di refrazione sono miopia ed ipermetropia e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del normale (ad ogni mm corrispondono circa 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è limitata ad una determinata distanza, tanto minore quanto è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia corrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa comporta una forte limitazione funzionale in quanto la messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece l’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare con difetti più modesti (l’ipermetropia generalmente è al di sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie di ipermetropia). L’astigmatismo è un’anomalia di curvatura della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rug-by. Possiamo quindi avere astigmatismo associato a mio-pia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo avere miopia associata ad ipermetropia in quanto si tratta di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad ec-cimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modifi care la forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa vaporizzazione non avviene sulla superfi cie che è ricoperta da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni settimana, ma

Il Dr. Massimo Camellin

dott. Massimo Camellin:Via dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected] web: www.lasek.it

trattamenti laser refrattivi: lasek

Consulenza scientifi caoFtAlMoloGiAdott. Massimo Camellin:Via dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected]: www.lasek.it

camellin ok rec

bordini metallici, la traslucenza e l’assenza dell’effetto di alone grigiastro sulla gengiva rendono infatti la Zirconia altamente estetica.Passiamo ora a sfatare alcuni falsi miti: la Zirconia è radioattiva?Falso: la Zirconia non è certamente più radioattiva di qualsiasi metallo o lega. Ricordiamoci che in Italia tutti i materiali sono certifi cati e controllati. Tutti gli oggetti sono radioattivi in una certa misura. Ciò che importa è questa misura! La dose di radiazioni che cede una corona in Zirco-nia in una anno è equivalente alla dose assorbita durante un volo in aereo di meno di un ora, oppure a un quinto della dose di radiazioni che possiamo assorbire bevendo un bicchiere di latte al giorno!I restauri in Zirconia si rompono più facilmente di quelli in metallo-ceramica? Falso: anche i restauri in metallo-ceramica sono fragili e

possono scheggiarsi, ma tutto dipende dalla progettazio-ne del restauro e da come viene lavorata la zirconia in laboratorio.Concludendo, quali sono i punti di forza di questo minerale rispetto ai tradizionali restauri odontoiatrici? Il punto di forza della zirconia è la traslucenza dovuta all’assenza di metallo. Questo conferisce ad una protesi dentaria di alta qualità un aspetto estetico piu’ naturale e fresco.

Inoltre non essendo soggetta a facile usura, il colore brillante rimane inalterato, evitando la formazione di fasti-diosi bordi neri dovuti al ritiro gengivale con il passare del tempo. Con una corretta costruzione odontotecnica questo è un investimento per la vita. La zirconia puo’ soddisfare tutte le esigenze di una protesi, aggiungendo lucentezza e naturalezza all’estetica del Vostro sorriso.

100% bianco: i gioielli “metal free”Restauri in Odontoiatria, si è scoperto un nuovo minerale?Zirconia, in Odontoiatria si è scoperto un nuovo minerale?

Lo zirconio è il minerale più antico e più abbondante-mente presente nella crosta terrestre. Da questo elemento si ricava l‘ossido di zirconio, un materiale di altissimo rendimento già utilizzato da anni nel settore ortopedico. Questo materiale è stato ora introdotto nel settore odonto-iatrico per la realizzazione di protesi dentarie piu’ naturali ed estetiche. Grazie alle sue eccellenti qualità di biocom-patibilità, è considerato uno dei migliori prodotti ceramici presenti sul mercato per la moderna protesi dentaria. Quali sono i vantaggi di questo tipo di restauro?

Senza dubbio l’altissima traslucenza grazie all’as-senza di metallo; non porta alla formazione di bordi neri nel tempo; è estremamente resistente e duraturo; non è poroso, quindi resiste agli acidi e impedisce l‘assorbimento di sostanze tossiche; trasmette il calore e il freddo più lentamente di un restauro odontoiatrico in metallo.Possiamo quindi parlare anche in questo caso di ‘Odontoiatria estetica’? Grazie al colore chiaro della zirconia, la zirconia è consi-derata in odontoiatria “l’oro bianco”. A differenza del me-tallo la zirconia è traslucente (ovvero si lascia attraversare parzialmente dalla luce) e conferisce alla protesi dentaria un aspetto piu’ naturale. Non deve essere mascherata con opachi che invece possono conferire alle protesi fi s-se tradizionali in metallo-ceramica l’effetto “mattonella” dovuto a una maggiore rifl essione della luce ad opera dello strato di opaco utilizzato per mascherare il metallo. Quest’ultimo aspetto è senza dubbio quello che ha sanci-to il successo della Zirconia in protesi fi ssa. L’assenza di

Studio dentistico dr.ssa Alessia BertiAmbulatorio di Adria: Via A.Mario, 10Adria (RO) tel. 0426 908221

Ambulatorio di Rosolina: Via S.D’Acquisto, 19Rosolina (RO) tel. 0426 340110

Dott.ssa Alessia Berti

Consulenza scientifi caStudio dentiStiCoAlessia Berti - Ambulatorio di Adria: - Via A.Mario, 10Adria (Ro) tel. 0426 908221Ambulatorio di Rosolina: Via S.d’Acquisto, 19Rosolina (Ro) tel. 0426 340110

berti ok rec

18

profondo. Ridurre gli allergeni nocivi. La presenza all’interno del materasso di acari della polvere o muffe può essere la causa di problemi respiratori. L’utilizzo di mate-riali antimicrobici, garantisce una buona

resistenza agli acari e una soluzione a problemi allergici.LE POSIZIONI DEL SONNO Assumere una posizio-ne di riposo corretta signifi ca garantire il giusto sostegno alla spina dorsale e assicurare una buona circolazione sanguigna. Posizione sul fi anco. La posizione sul fi anco diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, ma al tem-po stesso limita la circolazione nelle aree del corpo su cui si concentra il peso. Un materasso più morbido è in grado di sostenere le curve e ridurre al minimo i punti di pressione, mantenendo collo e spina dorsale correttamente allineati. Questa posizione è indicata per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche. Posizione supina Indicata per le persone che soffrono di dolori alla parte infe-riore della schiena, la posizione a pancia in su favorisce il ri-lassamento degli organi interni. È consigliabile posizionare un cuscino sotto le ginocchia, in questo modo la pressione sul nervo sciatico diminuisce e la spina dorsale è in grado di seguire la sua curva naturale. Posizione prona. Secondo alcuni esperti, questa posizione provoca pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. Riposare su un materasso più duro, posizionando un cuscino sotto l’addome, contri-buisce a mantenere allineata la spina dorsale.

I BENEFICI DEL SONNO Mentre dormiamo, l’ipofi si rilascia grandi quan-tità di ormoni della crescita, i muscoli si rilassano, la temperatura del corpo si ab-bassa e varie parti del cervello si fermano o rallentano. Queste funzioni fi siologiche fanno del sonno un elemento in grado di ringiovanire il corpo e la mente. Di conseguenza, chi soffre di disordini del sonno o riposa male, potrebbe incorrere in numerosi effetti collaterali: al-terazione della concentrazione e delle capacità di lavoro, percezione limitata, irritabilità, nervosismo. E, a lungo ter-mine, depressione o stati di allucinazione. Il materasso: il protagonista del buon riposo. La qualità del sonno è senza dubbio proporzionale alla qualità del materasso, sopra al quale una persona trascorre circa un terzo della propria vita. Garantire al proprio corpo un sonno sano, signifi ca soddisfare quattro requisiti fondamentali. Mantenere l’allineamento della spina dorsale. Un materasso troppo duro provoca una forte pressione solo su alcune zone del corpo. Quando è troppo morbido, invece, si creano avval-lamenti a cui la spina dorsale è costretta ad adattarsi. Un buon materasso si uniforma alle curve del fi sico, fornendo un sostegno adeguato. Diminuire la pressione sulla su-perfi cie del corpo. Un materasso che si adatta alla forma del corpo distribuisce, al tempo stesso, il peso in modo uniforme. Questo favorisce la circolazione del sangue e permette al corpo di rilassarsi raggiungendo un sonno pro-fondo. Si garantisce così il riposo e il recupero psicofi sico. Regolare la temperatura del corpo. Mentre dormiamo il corpo rilascia umidità. Questo potrebbe interferire con la normale regolazione della temperatura. Un’imbottitura di lana è in grado di assorbire e al tempo stesso disperdere l’umidità fi no a un terzo del suo peso, favorendo la creazio-ne di un ambiente asciutto, condizione ideale per un sonno

il riposo: i benefici e le posizioni del sonno

dormiflex- via del Commercio ,12 località Borsea Rovigo tel.0425474954- Via Brunacci 10 zona Panorma Marghera (Ve) tel 041922692- www.dormiflex.it

Sonno - RiPoSodormiflex- via del Commercio ,12 località Borsea - Rovigo tel.0425474954- Via Brunacci 10 zona Panorma Marghera ve tel 041922692- www.dormiflex.it

nello strato di collagene che da la forma alla cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica applicativa) l’epitelio viene eliminato con una spatolina e successivamente al trattamento laser si attende la ricrescita di quest’ultimo (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è infastidito dalla presenza di una abrasione. Nella Lasik la cornea viene tagliata con una lama vibrante o con un laser ed il trattamento

effettuato all’interno della cornea. Il flap creato viene poi riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indeboli-mento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco dolore ed il veloce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo sostituirà progressivamente. I vantaggi sono un minor fasti-dio postoperatorio ed una minor reazione infiammatoria. Si tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche citate sono comunque utilizzate ed ogni chirurgo decide in relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale di assoluto rilievo. Ovviamente si possono operare pazienti che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti miopici possono ancora modificarsi.

I primi trattamenti laser refrattivi risalgono ai primi anni 90. Da allora molta strada è stata fatta soprattutto per quanto riguarda

la tecnologia laser. Sostanzialmente i difetti di refrazione sono miopia ed ipermetropia e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del normale (ad ogni mm corrispondono circa 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è limitata ad una determinata distanza, tanto minore quanto è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia corrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa comporta una forte limitazione funzionale in quanto la messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece l’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare con difetti più modesti (l’ipermetropia generalmente è al di sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie di ipermetropia). L’astigmatismo è un’anomalia di curvatura della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rug-by. Possiamo quindi avere astigmatismo associato a mio-pia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo avere miopia associata ad ipermetropia in quanto si tratta di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad ec-cimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modificare la forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa vaporizzazione non avviene sulla superficie che è ricoperta da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni settimana, ma

Il Dr. Massimo Camellin

dott. Massimo Camellin:Via dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected] web: www.lasek.it

trattamenti laser refrattivi: lasek

Page 44: Delta apr2015 n41

44

Il nevo o più comunemente neo, sono la stessa cosa, ci si riferisce cioè a una proli-

ferazione di melanociti (cellule “colorate” della pelle) e rappre-sentano spesso solo un proble-ma estetico.

La comparsa o la modifi-cazione di un neo può essere determinata da molteplici fattori quindi è consigliato e opportuno sottoporsi a controlli periodici delle neoformazioni al fine di poter cogliere tempestivamente ogni loro eventuale modifica in senso tumorale.

Il metodo più rigoroso di controllo consiste nella mappatu-ra corporea delle neoformazioni, e nella dermatoscopia di ciascu-na.

La dermatoscopia visiva, at-tuata attraverso il dermatoscopio ottico, è riconosciuta essere una delle migliori tecniche non invasi-ve per la sua praticità di utilizzo.

Poliambulatorio Sorriso e Salute - dr. sanitario dott. Raimondo PischeVia Giovanni da Verrazzano n.58 - 30015 Chioggia (Ve) - tel.: 041 5540222 - 041 5543300- [email protected]

la Mappatura delleneoformazioni cutaneeLa Dermatoscopia è riconosciuta come una delle migliori tecniche non invasive

Page 45: Delta apr2015 n41

4545

continua attesa che ciò possa acca-dere di nuovo (Ansia Anticipatoria). Questo comincia a limitare sempre più gli spostamenti della persona e il frequentare i luoghi o le situazioni in cui è avvenuto l’Attacco, fino al rischio, di impedirgli una vita norma-le nell’ambito relazionale e anche lavorativo.

Tutto ciò può portare, come conseguenza, anche alla depressio-ne. Nel percorso di Psicoterapia, si prendono in considerazione tutti gli aspetti della vita del paziente, e non solo per risolvere ciò che ha genera-to l’Attacco di Panico, ma anche per dare al paziente un benessere ed un equilibrio maggiori, per affrontare poi gli inevitabili problemi che la vita riserva a ciascuno.

Gli Attacchi di Panico, si mani-festano con l’improvvisa in-sorgenza di un’intensa ansia,

paura o terrore, spesso associati con sentimenti di paura di morire, di avere un infarto, di perdere il con-trollo, di svenire.

I sintomi più comuni esperiti du-rante l’attacco sono: dispnea (diffi-coltà a respirare), tachicardia, dolore o malessere toracico, sensazione di sentirsi soffocare, stordimento, verti-gine, confusione mentale, vampate di calore o sensazioni di freddo…

Gli attacchi di solito durano una decina di minuti, molto raramente ore. Ma il paziente ha un senso dila-tato del tempo in quella situazione, e anche pochi minuti… sembrano ore!!! Spesso non viene subito dia-gnosticato come tale, e il paziente, che spesso finisce al Pronto Soccor-so, viene sottoposto ad accertamenti, soprattutto della funzionalità cardiaca.

Il Disturbo da Attacchi di Panico (DAP) non và tra-scurato. L’ideale sarebbe incominciare al più presto una psicoterapia, per capire che cosa, dei vissuti inconsci o delle situazioni della vita reale del paziente, l’abbia generato. Talvolta, ma non sempre, specie all’inizio della psicoterapia, può essere utile anche un supporto farmacologico.

Il ripetersi di questi Attacchi infatti, porta a con-dizionare sempre più la vita del paziente, che vive in

Attacchi di Panico? Si Guarisce!

dott.ssa Antonella tintiPsicologa e Psicoterapeutaindividuale e di coppialavora presso il Poliambulatorio San Giusto a Porto Viro (Ro)Via G. Mazzini 48/atel.0426/324194 0426/634136 cell.339/[email protected]. www.poliambulatoriosangiusto.it

Dott.ssa Antonella Tinti

o in presenza di problemi guidare lo sviluppo cranio faccia-le. All’interno del nostro studio abbiamo messo appunto un sistema di richiami per pazienti in crescita. Funziona in questo modo i genitori richiedono un prima visita, in cui

contiamo semplicemente i denti assie-me al piccolo paziente e da lì lo tenia-mo monitorato durante la crescita circa ogni 6 mesi, attraverso questi controlli periodici insegniamo giocando il modo corretto per spazzolare i denti e pos-siamo prevenire l’insorgere della carie e controllare la corretta permuta dei denti facendo sembrare tutto questo

un gioco senza che possa insorgere l’ansia da dentista.Non esiste un limite di età per avere un bel sorriso,

finchè ci sono denti questi si possono raddrizzare e anche per pazienti che hanno perso uno o più denti è consigliata una visita per poter migliorare la masticazione e mettere così in condizione il protesista o l’implantologo di poter lavorare al meglio in futuro”.

Il Dott. Francesco Fabbri risponde ad alcune delle più frequenti domande poste dai pazientiChi è l’Ortodontista?

“E’ lo specialista al quale si affida la diagnosi, la pre-venzione e il trattamento delle irregola-rità dentali e facciali”.Cosa s’intende per malocclu-sione?

“La malocclusione è per defini-zione una cattiva chiusura delle arcate dentarie che può essere a carico dei denti, a carico delle ossa o delle arti-colazioni”.Si può prevenire una malocclusione?

“Le malocclusioni possono avere cause genetiche, quindi possiamo ereditare i nostri denti e le nostre ossa dai genitori e dai nonni. Oltre alla ereditarietà possono esserci problemi funzionali quali un eccessivo succhiamento del ciuccio e del dito, abitudini viziate che possono anche in pazienti con occlusione normale determinare una devia-zione dalla norma, una modificazione dei denti e dello scheletro”.E quindi a quale età rivolgersi all’ortodonti-sta?

“Parlando con alcuni pediatri della zona abbiamo va-lutato l’importanza della prevenzione e quindi già ogni pe-diatra, essendo il medico che cresce il paziente fin da neo-nato può individuare la maggior parte delle malocclusioni di carattere genetico ed inviare il paziente allo specialista.

Io consiglio la prima visita al piccolo paziente già ver-so i 5/6 anni, quando appena iniziano a cambiare i primi dentini, possiamo iniziare a fidelizzare il piccolo paziente, prevenire la carie e permettergli di crescere correttamente

ortodonzia: a quale età intervenire?

dott. Fabbri Francescoodontoiatra-Specialista in ortodonzialavora nello Studio dentistico t.d.S presso il Poliambulatorio San Giusto a Porto Viro (Ro) Via G. Mazzini 48/A tel. 0426/324194 0426/634136 - Fax 0426/[email protected]. www.poliambulatoriosangiusto.it

 

Dott. Francesco Fabbri

za. 3) Secondo trimestre: si pos-

sono eseguire trattamenti di routi-ne, previo consulto ginecologico, ed igiene orale professionale se necessaria.

4) Terzo trimestre: fare solo terapie d’emergenza ed igiene orale professionale se necessaria.

Per concludere ricordiamo alcune raccomandazioni: comuni-care sempre al medico, all’odon-toiatra e all’igienista se si e’ in stato interessante o se si sospetta di esserlo; non auto-medicarsi,

consultare sempre il curante; non sottoporsi ad espo-sizioni di raggi x, come radiografie; avere cura della propria igiene orale ed una dieta equilibrata. In questo modo ne avra’ beneficio la vostra salute e quella di vostro figlio.

Il periodo della gravidanza pre-senta alcune alterazioni biologi-che che possono essere causa

di problemi del cavo orale come la carie e la gengivite. Tra questi cambiamenti ricordiamo: l’aumen-to dell’acidita’ del cavo orale, che favorisce la demineralizzazione dello smalto dentale; l’abitudine ad alimentarsi piu’ frequentemen-te, che fa abbassare il pH della bocca; il maggior consumo di dol-ci, che sono nutrienti per i batteri cariogeni; la diminuzione dell’at-tenzione all’igiene orale prima e dopo il parto; le alterazioni ormonali responsabili di gengiviti gravidiche. Va inoltre ricordato che le donne in gravidanza affette da parodontite attiva e non tratta-ta hanno un rischio maggiore, di circa 7 volte, di avere un parto prematuro con un ridotto peso del nascituro, e pre-eclampsia (ipertensione gestazionale con protei-nuria, cioe’ perdita di proteine con l’urina). Per tutti questi motivi e’ fondamentele che la gestante, o la futura gestante, si sottoponga a controlli odontoiatrici e ad igiene orale professionale. Possiamo individuare quattro periodi fondamentali:

1) Pre-gravidanza: e’ consigliata un’igiene orale professionale per il controllo di gengivite e parodonti-te; effettuare tutte le cure di patologie che potrebbero “precipitare” durante la gravidanza (come le carie).

2) Primo trimestre: e’ il momento piu’ delicato, vanno fatti controlli d’igiene e solo terapie d’emergen-

Gravidanza e salute orale

dott.luca Folegattiigienista dentalelavora nello Studio dentistico t.d.S presso il Poliambulatorio San Giusto a Porto Viro (Ro) Via G. Mazzini 48/A tel. 0426/324194 0426/634136 Fax 0426/[email protected]. www.poliambulatoriosangiusto.it

 

Dott.Luca Folegatti

soprattutto alla prevenzione e alla diagnosi precoce delle patologie orali, prevenzione basata sui controlli periodici dal dentista.

All’incontro era presente anche il Dottor Gianluca Targa, medico odontoiatra, che ha partecipato attiva-mente rispondendo alle domande dei partecipanti sulla gestione del paziente in stadi avanzati.

Il 16 marzo 2015 a Porto Tolle si è svolto il Cafè Alzheimer nella sede delle associazioni “Un ponte per” di via Matteotti n.248. L’Alzheimer Cafè, ini-

ziativa tenutasi in collaborazione con l’ULSS 19 di Adria, è un momento in cui le persone con demenza, le loro famiglie e le figure professionali si incontrano per discutere e affrontare questa condizione patologica. Il morbo di Alzheimer è una delle Forme più comune di demenza degenerativa progressi-vamente invalidante. Il deterioramento delle funzioni cognitive ha conseguenze negative sulla capacità del paziente di far fronte alla gestione della propria vita quotidiana. Du-rante questo incontro è stato affrontato il tema della salute orale nel paziente affetto da Alzhei-mer dalla Dott.ssa Lisa Tomasin, odontoiatra presso Poliambulatorio S. Giusto di Porto Viro

Si è discusso riguardo il mantenimento dell’igiene orale del malato, spesso portatore di protesi, per con-servare una buona qualità di salute orale e quindi una qualità di vita dignitosa anche in stadi avanzati della malattia.Ricordiamo che una bocca sana ci permette di masticare e digerire ma anche di parlare e di sorridere senza imbarazzi o vergogna.

Le istruzioni erano rivolte soprattutto a coloro che si occupano quotidianamente dei malati in modo da informarli e motivarli a seguire una routine di igiene orale importante per evitare l’insorgenza di patologie gravi come carie, parodontite, stomatiti sottoprotesi-che ma anche e soprattutto lesioni precancerose.

Grande importanza durante l’incontro è stata data

la salute orale nei pazienti con Alzheimer

dott.ssa lisa tomasinodontoiatra lavora nello Studio dentistico t.d.S presso il Poliambulatorio San Giusto a Porto Viro (Ro) Via G. Mazzini 48/A tel. 0426/324194 0426/634136 Fax 0426/[email protected]. www.poliambulatoriosangiusto.it

 

Dott.ssa Lisa Tomasin

E’ un disturbo che colpisce sempre più persone. Ma si può curare con la Psicoterapia

Il 16 marzo 2015 si è svolto il Cafè Alzheimer presso la sede delle associazioni “Un ponte per” di via Matteotti n.248 a Porto Tolle. A questa iniziativa tenutasi in collabora-zione con l’ULSS 19 di Adria, sono intervenuti il Dott. Targa Gianluca medico chirurgo odontoiatra, responsabile del Poliambulatorio San Giusto e la Dott.ssa Tomasin Lisa odon-

toiatra presso lo studio dentistico T.D.S del Poliambulatorio San Giusto per discutere della malattia dell’ Alzheimer e delle conseguenti problematiche relative al cavo orale.cAfe’ ALzheIMer

Page 46: Delta apr2015 n41

1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10EVVIVA I RITORNI

DI FIAMMA E GLI AMORI PLATONICI O VIR-

TUALI, UN MISTERIOSO SCON-OSCIUTO VI FARÀ PERDERE LA TESTA. MOMENTI BURRASCOSI PER LE COPPIE CONSOLIDATE NELLA QUOTIDIANITÀ

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11MESE INTER-

AMENTE DEDI-CATO AL CUORE, IN

UN’ESCALATION DI EMOZIONE, GELOSIA, PASSIONE E VOGLIE MALANDRINE…DAL PARTNER VORRESTE TUTTO, IN PRIMO LUOGO L’ANIMA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12IL LAVORO È UN

BUON SERBATOIO DI INCON-TRI, UNA STORIA POTRÀ IN-IZIARE CON UNA LITIGATA CHE SVELERÀ CAMMIN FACENDO UN SENTIMENTO TUTTO FUOCO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

SPLENDIDA E BOLLENTE UNA STORIA D’AMORE, VI FARÀ PERDERE LA BUSSOLA, MA SMARRIRSI SARÀ COSÌ DOLCE... FELICI I CUORI SOLITARI, INQUIETI QUELLI GIÀ OCCUPATI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02L’AMORE ARRIVA IN-TENSO COME UN PULEDRO DA CAV-ALCARE VERSO SPAZI

LIBERI. POSSIBILI TUTTE LE GAMME DEL SENTIMENTO: REALE, VIRTUALE O CLANDES-TINO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03TREGUA PER I SENTIMENTI,

FERMI IN ATTESA: ORGOGLIOSI CONTRO OGNI SOSPETTO, AS-PETTERETE A DICHIARARVI, SPE-RANDO CHE NEL FRATTEMPO CI PENSI L’ALTRO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04ATTENTI ALLA P O S S E S S I V I T À ,

IL PARTNER STRATTONERÀ IL GUINZAGLIO E SARANNO GUAI. SE LO CAPITE TORNERÀ LA COMPLICITÀ E LA FIDUCIA DI SEMPRE

TORO DAL 21/04

AL 20/05TENEREZZA E

PASSIONE VIAGGERANNO SU UN BINARIO UNICO MA LA GELOSIA ARDE COMUNQUE SOTTO LA CENERE. IMMANCABILI I BAT-TIBECCHI CHE RAVVIVANO LE SERATE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06SE UNA ROTTURA

C’È STATA ORA, IN CONTROTEN-DENZA COI BOLLORI PRIMAVER-ILI, VE NE STATE RINTANATI A LECCARVI LE FERITE. ANNUSATE L’ARIA, TORNATE IN PISTA!

CANCRODAL 22/06AL 22/07SENTIMENTI COMPRESSI

DA ALTRE PRIORITÀ, ANCHE IL SESSO ANDRÀ

AL RIBASSO, CON UNO STILE DI RAPPORTO FORSE PIÙ AMI-CHEVOLE CHE PASSIONALE

LEONEDAL 23/07AL 23/08QUALCUNO VI C O I N V O L G E R À

DI TESTA, QUALCUN ALTRO DI PELLE, ALTERNANDO MOMENTI DI FORTE ATTRAZIONE AD ALTRI DI FRIZZANTE COMPLICITÀ. TE-NETE A BADA L’ORGOGLIO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09

AVETE PERSO LA FI-DUCIA NEL PARTNER. VI SERVE UN VIAGGETTO: ARIA NUOVA, FACCE NUOVE CATALIZZER-ANNO LA VOSTRA ATTENZIONE, TENENDOVI BUONI ALMENO PER UN PO’

OroscopoL’ARIA FRIZZANTE DELLA BELLA

STAGIONE IN ARRIVO PORTA CON SÉ

AMORI PICCANTI

46 Oroscopo

Page 47: Delta apr2015 n41
Page 48: Delta apr2015 n41