adria apr2015 n49

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Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 49 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015 di Adria Per vendere, acquistare o affittare casa, affidati all’esperienza e alla professionalità Gabetti. Perchè Gabetti ti dà sempre la soluzione ideale AGENZIA DI ADRIA Tel. 0426 901385 AGENZIA DI ADRIA Tel. 0426 901385 e-mail: [email protected] Sito web: www.gabettiadria.it

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Adria apr2015 n49

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Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 49 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015

di Adria

Per vendere, acquistare o affi ttare casa, affi dati all’esperienza e alla professionalità Gabetti. Perchè Gabetti ti dà sempre la soluzione ideale

AGENZIA DI ADRIATel. 0426 901385

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e-mail: [email protected] Sito web: www.gabettiadria.it

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Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 49 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015

di Adria

continua a pag. 8

Editoriale

Si lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma fi nché possono

tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa.

Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana Urbani*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.itVeneto in primo piAno

eXpo, l’eVento culturAle dell’Anno

elezioni, nuoVe e Vecchie AlleAnze

non solo proposte ecco i fAtti concreti

Veneto in primo piAno

pagg. 27-28-29

pag. 31

pag. 33alle pagg. 41-44

All’interno del giornale

a pag. 38

“Giudici lenti”,risarcita la donnache firmò l’istanza

Bottrighe Comune

pag. 16

Poste, la lottacontro le serrateprosegue convinta

Servizi e frazioni

pag. 6

Politici in stradacontro le estrazioniRoma ci ripensa

Sos trivellazioni

pag. 10

pag. 8

Provarci, contro la crisiIl primo negozio a un euroL’idea del canone agevolato comincia a fare proseliti. Può essere l’inizio della ripresa? Intanto il sindaco sprona Adriashopping e parla della Notte Bianca: “Si farà”

E’ stata aperta ad Adria la prima attività con affitto agevolato ad 1 euro, è stata chiamata Fragranze & Sapori e la tito-

lare è Melania Braggion. All’interno del ne-gozio vengono venduti prodotti da forno e generi alimentari. “Ne sono convinta - rac-conta Melania a chi le chiede cosa l’abbia spinta a buttarsi - Nella vita bisogna tentare la fortuna, senza avere poi il rimorso un giorno di non averci almeno provato. Solo

così siamo in grado di capire se ne è valsa la pena”. L’idea dei negozi col canone agevo-lato, lanciata nei mesi scorsi, pare insomma cominciare a entrare a regime. La speranza di tutti è che possa essere l’inizio di una ripresa vera, che torni a restituire il ruolo che le è proprio a una città che ha sempre fatto del commercio una delle proprie eccellenze. Un tema che sta molto a cuore al sindaco di Adria Massimo Bobo Barbujani, di professio-

ne commerciante, che parla del futuro degli esercenti e di Adriashopping, l’associazione di negozianti che ha rischiato di scomparire. “Stiamo organizzando la Notte Bianca che dovrebbe tenersi il 7 agosto - dice - Queste manifestazioni, la conclusione dei lavori del Corso e l’apertura di nuove attività commer-ciali in centro città dovrebbero riportare la gente a passeggiare nelle vie del centro”

AllArme brAcconieri d’AcquAsi pensA Anche Al fermo pescA

Il fenomeno ormai è noto,

ma non per questo meno al-larmante: razzie incontrollate di pesce nei corsi d’acqua, dal

Po al Canalbianco. Un fenomeno contro il quale la Provincia sta pensando anche al

fermo della pesca.pag. 14

conferenzA dei sindAci,le priorità per lA sAnitA’

Dopo lo stop provo-cato dalla

designazione del vice-

presidente, la Conferenza dei sindaci dell’Ulss 19

è completa. Il neopresidente Barbujani, sindaco di Adria, delinea le priorità in un

contesto di ristrettezze generalizzatepag. 12

AgeNzIA dI AdrIATel. 0426 901385

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Adria, Petorazza e Papozze per un numero complessivo di 8.177 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

è un marchio registrato di proprietà

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 13 aprile 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Non avete uno smartwatc? Ebbene, quest’anno potreste acquistarne uno. Secondo gli esperti di mercato il 2015 dovrebbe registrare una crescita esponenziale di questi gioielli tecnologici

con cui connettersi al mondo in rete e agganciare immagini, video e informazione che sembrano tagliati apposta per ognuno di noi.

Ma sappiate che non è un caso se vi imbattete sempre più spesso in ciò che vi piace o vi intrattiene di più. Ognuno di noi è “guardato” e “pesato” come potenziale acquirente da moltissimi soggetti, veri e propri 007 digitali al soldo delle aziende per cui lavorano.

Una volta individuati i nostri gusti in fatto di video, notizie, foto e molto altro, sono abili a proporci i banner giusti su cui non possiamo fare a meno di cliccare. Vi sarete certamente accorti che se un determinato giorno, decisi a cambiare casa, auto, telefono o altro, avete cercato informazioni in Rete, nei gironi succevi la Rete stessa vi proponeva notizie sull’argomento a cui eravate interessati giorni prima. Facilitandovi, apparentemente, la ricerca.

Ma la reclame precisa proprio su quanto state cercando servita sul vostro schermo è il segnale evidente che qualcuno conosce i vostri desideri forse più di voi.

Tutto questo è il frutto dell’ultima frontiera della pubblictà online: la pubblicità comportamentale che si nutre e guadagna conoscendo il nostro stile di vita, i nostri gusti e preferenze, chi frequentiamo e persino il nostro stato di salute. Noi siamo moneta sonante!

Così qualcuno riesce a creare apposta per noi singoli dei veri e propri messaggi pubblicitari personalizzati, vestiti fatti su misura in tutto e per tutto. Tanto che chi li riceve non può non cliccarci sopra. Un meccanismo tale per cui su uno stesso sito, su cui navigo io con il mio computer al piano terra della mia casa e, nello stesso momento al piano di sopra, mia sorella sul suo smartphon, possono benissimo essere presenti banner diversi.

E se vi state “scaldando” pensando che qualcuno abbia violato pesantemente la vostra privacy deponete pure le armi. Abbiamo fatto tutto da soli senza rendercene conto. E’ bastato registrare una e-mail gratuita, visitare dei siti, esprime giudizi o mmenti su quello o quell’altro argomento e poco altro. La privacy, comunque, per ora rimane abbastanza salva. Abbastanza perchè gli 007 in rete ci catalogano per tipologia e non con nome e cognome. Maschio cinquantenne professionista appassionato a pesca e auto. Madre quarantenne di due fi gli adolescenti. Ventenne studente appassionato di musica classica e gruppi. Solo con Facebook si rischia un pò di più perchè lì sì ci sono tutti i nostri dati sensibili e anche qui non si può far nulla, gli abbiamo regalati noi al colosso digitale dell’amicizia facile!

E chissà cosa succederà d’ora in avanti con l’avvento di Periscope, l’app di Twitter per realizzare video in diretta! Si tratta di una vera rivoluzione su cui i maggiori gruppi editoriali del mondo si stanno interrogando chiedendosi quale sia il modo migliore per sfruttarla al massimo.

E anche noi cultori, o meno, delle nuove tecnologie non possiamo sottrarci al fascino delle novità e, c’è da scommeterci, che nasceranno presto provetti registi con Periscope che manderanno in Rete il lecito e l’illecito, alla faccia della privacy di grandi e piccini.

Arrivati a questo punto vien da chiedersi: meglio starci o non starci in Rete? Meglio esistere con un profi lo oppure vivere solo sotto il cielo vero, fatto d’aria e di luce?

La risposta è facile. Molto meglio esserci. Mi spieranno pure, e se ne sono consapevole magari sto un pò attento, ma la Rete è il mondo delle possibilità infi nite, privarsene sarebbe un delitto. Meglio imparare a squazzarci bene, muniti di strumenti d’avanguardia e poi andare, correre verso il futuro che verrà.

Veloce e vasto sempre di più.

Si sta come pesci nella ReteAltro che privacy! e chissà come cambierà il mondo virtuale con Periscope, la nuova app di Twitter per realizzare video in diretta?!

3News da laPiazzaweb

Le grandi opere destano sempre curiosità. E difatti a marzo la notizia più vista parla proprio di questo: “Chioggia si prepara all’apertura del primo centro commerciale”. Si è trattato di un vero e proprio boom di visite segno che si tratta o di un’opera attesa da tempo o di un’opera osteggiata. Lo scopriremo insieme. Molto cliccata la fotogallery dei carri allegorici a Cavarzere e nell’edizione del Conselvano “Cartura – salve le due classi della primaria”seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

“Apre il nuovo centro commerciale a Chioggia” fa registrare un gran numero di condivisioni, commenti e visualizzazioni. A seguire è piaciuta la storia “Giuseppina di Cavarzere festeggia i suoi 105 anni con noi” e quella di “Diego Baldina di Codevigo è in semifi nale del reality lookMaker Academy”.seguici su www.facebook.com/

lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Chioggia, Adria e Piovese. seguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento Piovese Sport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi Rovigo e Adria.seguici su www.issuu.com/

lapiazzaweb

EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Il direttore nel suo blog si chiede se sia giusto che un ex coniuge che convive con un’altra persona perda defi nitivamente il diritto a ricevere l’assegno divorzile come sancisce una recente sentenza della Cassazione.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Basta ai vitaliazi dei politici regionali! E’ uno dei punti all’ordine del giorno della campagna per le regionali. Ma chi gestisce il bene pubblico deve avere una sorta di pensione oppure no?seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

ILSONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Stiamo ricevendo tante foto di cagnolini che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

Con l’uscita del primo numero del nostro supplemento cartaceo Turismo&Sapori, anche le pagine web dedicate ai viaggi e all’enogastronomia hanno avuto un grande successo sia sul sito che sui social. seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/motori/

TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

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4 Argomento del mese

giornAtA dellA sAlute i dAti regionAli

Un adulto veneto su tre pesa troppo

La giornata mondiale dedicata alla Salute, il 7 aprile scorso, quest’anno ha posto l’attenzione sulla sicurezza alimentare. Oltre che un momento per proporre le nuove iniziative in calendario anche l’occasione ideale per fare

il punto delle situazione nella regione che si presenta sostanzialmente in linea con i dati nazionali ossia “Per il 57% la popolazione veneta tra 18 e 69 anni risulta normopeso; il 30% è sovrappeso; il 10% è obeso; il 3% sottopeso. Molto meglio, e la cosa è rilevante, va per i bambini: il 75% di loro è normopeso; il 17% è sovrappeso; il 5% è obeso (l’1% in forma severa) l’1% è sottopeso.”

Intenso è l’impegno della regione attraverso tutte le ULSS a favore della sensibilizzazione e diffusione delle iniziative volte all’educazione alimentare che comincia dai banchi di scuola. Ma non solo. La fi nalità prima della giornata è stata la sicurezza alimentare che coinvolge direttamente i Governi in termini di salubrità e controlli degli alimenti con l’invito a mettere in atto delle politiche condivise volte a migliorare la sicurezza degli alimenti lungo tutta la catena alimentare. La sicurezza alimentare, tema molto a cuore ai vertici delle regione Veneto, fa parte di un articolato programma che si articola e si dirama a partire dalla prevenzione primaria per poi passare a quella secondaria e terziaria, attra-verso tutte le tematiche che riguardano la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, nelle seguenti tre azioni: promozione della salute in ambito nutrizionale, consulenza dietetico-nutrizionale, ristorazione collettiva. M.C.

Il Veneto è tra le Regioni italiane con la percentuale di bam-bini in eccesso di peso più bassa, ma non bisogna distogliere l’attenzione perché il problema coinvolge pur sempre quasi

un quarto della popolazione infantile. Nella nostra regione infatti il 25 per cento dei bambini presenta problemi di peso: in mag-gioranza si tratta di casi di sovrappeso, quindi non gravi e legati per lo più ad una corretta alimentazione e alla pratica regolare di qualche attività fi sica. Poiché le abitudini alimentari scorrette possono favorire l’aumento di peso, da sempre sono oggetto di un’attenzione particolare e di iniziative di studio e sensibiliz-zazione. La partenza a breve dell’Expo 2015 ospitato proprio dall’Italia ha dato senza dubbio una forte spinta alla sensibiliz-zazione verso l’alimentazione nel suo complesso in particolare con attività mirate di educazione alimentare che puntano alla consapevolezza verso una corretta alimentazione che includa al suo interno le giusti dosi di frutta e verdura, proteine e carboidrati e che permetta di conoscere, senza paura o infondati timori an-che particolari patologie legate all’alimentazione come celiachia (intolleranza al glutine sempre più diffusa anche fra i bambini ma che può manifestarsi anche in età adulta) e diabete (patolo-

gia molto nota ma che in molti casi non si conosce nei dettagli). Bandiera dell’impegno dell’Italia, e in particolare dell’istruzione italiana, verso una corretta alimentazione è il progetto “Frutta nelle scuole” che prevede la somministrazione di una porzione di frutta fresca a tutti i bambini delle scuole primarie di primo e secondo grado.

Un’ottima iniziativa che mette in luce una delle problemati-che più diffuse nella società moderna ossia l’obesità che coinvol-ge un’ampia percentuale di bambini e adolescenti, 1 su 4 nella provincia di Padova come emerge dallo studio Crescere condotto dalla Fondazione Zancan, con il sostegno della Fondazione Cas-sa di Risparmio di Padova e Rovigo. “I dati si riferiscono a un campione di 248 ragazzi che si sono sottoposti ad approfonditi esami da parte dell’Azienda Ulss 16 nell’ambito dei “bilanci di salute”.

Si tratta di monitoraggi periodici in cui vengono misurati peso, altezza, circonferenza addominale, composizione cor-porea, sviluppo puberale, volumi polmonari ecc.” affermano i ricercatori. “I dati dello studio evidenziano una frequenza dei ra-gazzi in sovrappeso/obesi (in base al calcolo dell’indice di Cole

e utilizzando le tavole della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) maggiore nei maschi rispetto alle fem-mine: rispettivamente 32,5% e 17,2%. Le percentuali riscontra-te nel nostro studio sono pressoché in linea, e dunque vanno a confermare, i dati raccolti nel 2010 dal sistema di monitoraggio nazionale sui bambini Italiani in età scolare.”

La ricerca oltre ad avere uno scopo statistico inevitabilmente mette in luce delle problematiche che portano all’attuazione di iniziative e progetti che coinvolgono sia la Uls 16 che altri enti impegnati nell’educazione dei ragazzi come scuole e associazio-ni operative nel territorio. “Controllare annualmente i ragazzi del progetto “Crescere” ha permesso anche di individuare precoce-mente alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo ai paramorfi smi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari (una non corretta distribuzione dei pasti, l’uso eccessivo di merendine o snacks, la non assunzione di frutta e verdura…).” Un impegno, quello dell’alimentazione alimentare, che fortunatamente sta entrando a far parte di tutte le politiche giovanili e non solo che sicuramente vedrà una pro-gettualità mirata anche nei prossimi anni.

di Martina Celegato

Il Veneto è fra le regioni con le

percentuali più basse ma non va distolta

l’attenzione

SALUTE E ALIMENTAZIONENella nostra regione un

bambino su quattro presenta dei problemi legati al peso, in maggioranza si tratta di casi

non gravi, risolvibili con il ricorso a corrette abitudini

alimentari e ad una regolare attività fi sica. Uno studio della

Fondazione zancan fornisce ulteriori elementi utili per

mettere a punto le strategie più effi caci per i ragazzi Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

La Fondazione hapreso in esamele risultanze dei

“bilanci di salute”di 248 bambini

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5Argomento del mese

di Martina CelegatoMangiare consapevolmente a Rovigo e dintorniL’idea L’azienda sanitaria ha organizzato un doppio corso aperto a tutti

Se è vero che il progetto maggiormente longevo sulla strada dell’educazione alimentare in Polesine è senza dubbio lo storico Nutrilandia dell’Ulss 19 (Vedi in particolare articolo a fi anco, ndr), è altrettanto innegabile che anche l’Ulss 18 di Rovigo e dell’Alto Polesine non è certo mai stata con le mani in mano su questo importante fronte di attività. Tra i tanti percorsi

formativi, diretti tanto alle famiglie quanto ai bambini - i primi destinatari ma non gli unici - ne è stato organizzato uno lo scorso ottobre sul tema “Mangiare con...sapevolmente”. Un vero e proprio percorso educativo alimentare, curato, pensato e gestito in prima battuta dal Servizio igiene, alimenti e nutrizione dell’Ulss 18. Lo scopo primario dell’iniziativa era quello di individuare uno strumento che consentisse di migliorare la qualità della vita attraverso la promozione di corrette abitudini alimentari, non solo per i bambini. A partire dal mese di ottobre scorso sono stati organizzati quattro incontri durante i quali sono stati suggeriti consigli pratici e regole alimentari corrette: come fare la spesa, come cucinare, come mangiare in maniera consapevole e con gusto. Non solo: in considerazione della vastità del territorio ricompreso sotto la “giurisdizione” della Ulss 18, il corso è stato suddiviso in due sedi, in modo da non rendere troppo brigoso lo spostamento a quei residenti in Alto Polesine che, per quanto interessati, sarebbero stati frenati dalla strada necessaria per raggiungere il capoluogo. Così, per Badia e dintorni (in gergo sanitario il Distretto 2), la sede scelta è stata l’ex ospedale appunto di Badia Polesine. Mentre per coloro che gravitano tra Rovigo e dintorni le importanti lezioni di alimentazione sana e consapevole sono state organizzate alla Cittadella sociosanitaria, vale a dire la sede stessa dell’Ulss 18 di viale Tre Martiri. Il corso era ovviamente gratuito e vi hanno potuto partecipare tutti coloro che erano interessati a migliorare il proprio stile alimentare.

Il progetto “storico” dell’Ulss 19

Educazione alimentareNutrilandia arrivaa undici edizioniL’educazione alimentare rappresenta uno degli ambiti di operatività delle Ulss, sia di

azione che di prevenzione, molto delicato e che coinvolge tutti fi n da piccoli attra-verso una sensibilizzazione verso l’alimentazione che passa necessariamente dalla

conoscenza degli alimenti, delle modalità di assunzione degli stessi e da tutta una serie di dinamiche che possono manifestarsi nei diversi ambiti quotidiani che tutti devono affronta-re. Le aziende sanitarie, collaborando con le scuole e tutte le istituzioni che entrano a far parte della vita dei ragazzi, sono chiamate ad un compito molto arduo che va ben oltre la lotta all’obesità, in alcuni contesti vera e propria piaga sociale, e che si estende sino alla sensibilizzazione degli adulti che contribuiscono in maniera fondamentale al’educazione alimentare dei ragazzi.

L’Ulss 19 di Adria e del Basso Polesine in questo settore è senza dubbio all’avanguar-dia, grazie al progetto Nutrilandia che lo scorso anno ha concluso la sua 11esima edizione: un traguardo a dir poco onorevole per un progetto che è nato con l’obiettivo di educare i ragazzi nell’alimentazione affrontando anche alcune tematiche particolari e delicate come il diabete o altre patologie legate all’alimentazione o che richiedono un’alimentazione particolare.

Nutrilandia si è strutturato nel corso degli anni come un percorso di educazione ali-mentare rivolto in particolar modo a bambini e genitori ma in realtà aperto a tutta la cittadinanza che, attraverso incontri, convegni e laboratori mira a costituire una rete di sup-porto capillare nel territorio che permetta di affrontare le problematiche legate all’alimen-tazione con serenità e consapevolezza. I percorsi, che vengono rinnovati di anno in anno per permettere di trattare argomenti sempre nuovi e utili alla cittadinanza, si compongono di diverse iniziative, come gruppi di educazione alimentare dislocati nei territori di Adria, Ariano nel Polesine e Rosolina dove trovano spazio anche i gruppi di auto aiuto per la gestione del sovrappeso e dell’obesità. In collaborazione con il dipartimento di Pediatria dell’Ulss 19 sono stati attivati più volte gruppi di educazione sana per bambini e genitori e ambulatori di celiachia che sono andati a coinvolgere anche operatori coinvolti a vario titolo nella preparazione, somministrazione e vendita di alimenti per soggetti affetti da celiachia. Fino ad oggi molti sono stati i percorsi che sono stati attivati dall’Ulss 19 che, grazie alla sensibilità verso la questione e la costante collaborazione con le scuole e le altre istituzioni territoriali come Comuni e associazioni, ha potuto affrontare in maniera approfondita e articolata molte tematiche anche spinose. Nell’ultima edizione di Nutrilandia i laboratori attivati nelle scuole che hanno aderito al progetto sono stati: “C’éra una volta la pappa sana….”, “Merenda sana e laboratori”, “Diventare un consumatore consapevole”, “Peer education”, “Abc - Economia domestica”, “Impariamo e prevenire il diabete mangiando sano”, “Il bambino a dieta speciale a scuola”. Ad Adria, durante la scorsa edizione, si è tenuto l’innovativo percorso di “peer education” che ha visto impegnate dietista e psicologa in un importante iniziativa di educazione alimentare fra pari e “media education”. Senza dubbio un pro-getto, ormai testato, innovativo sia per le tempistiche che per l’argomento trattato che senza dubbio verrà ripreso sia nel 2015 che nei prossimi anni anche grazie alla sensibilità sull’argomento che sta suscitando l’Expo 2015. Martina Celegato

Nel tempo si sono aggiunte anche numerose attività di supporto, come i gruppi di aiuto

Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

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6 Adria

Sembra incredibile, ma a togliere le castagne dal fuoco ai colleghi di

tutta Italia è stato un sinda-co del Salento, primo citta-dino del comune di Torre Or-saia, in provincia di Salerno: Due anni fa, l’azienda ha “illegittimamente” chiuso una sede postale fraziona-le, nello specifico quella di Castelruggero, che era già aperto solo nei giorni pari della settimana. Senza pensarci due volte il sindaco ha impugnato la sentenza del Tribunale amministrativo della Campania davanti al Consiglio di Stato, che lo scorso 11 marzo gli ha dato ragio-ne. “L’ufficio postale di Torre Orsaia, l’unico rimasto in funzione, non riesce a servire le percentuali di popolazione previste, con conseguente illegittimità del provvedimento di chiusura dell’ufficio postale - spiegano i giudici - La motivazione della chiusura dell’ufficio postale della frazione di Castelruggero ha avuto riguardo al solo profilo economico e gestionale, senza tenere in alcun conto o perlomeno non esplicitando la valutazione effettuata in merito alla dislocazione dell’ufficio postale in area rurale e montana e di conseguenza relativamente all’utilità sociale della presenza del medesimo ufficio. Le reti postali rurali, in particolare nelle regioni montuose e insulari, svolgono un ruolo importante al fine di integrare gli operatori economici nell’economia nazionale/globale e al fine di mantenere la coesione sociale e salvaguardare l’occupazione e, inoltre, che i punti di accesso ai servizi postali nelle regioni rurali e remote possano costituire un’importante rete infrastrutturale ai fini dell’accesso universale ai nuovi servizi di co-municazione elettronica“.

lA sentenzA

Una importante decisioneAnche i giudici di romA se ne occupAno

E. D. A.

Il Consiglio di Stato ha parlato

La protesta si è spostata al mercato del sabato, con un gazebo ad hoc. Anche gli adriesi potranno contribuire con la loro

firma alla lotta alla serrata delle filiali postali frazionali, che per il Polesine sono quattro: Bellombra, Cavanella Po, Ca’ Venier e Gril-lara. “Solo dal comprensorio delle frazioni - commenta i primo cittadino del capoluogo etrusco - ne abbiamo messe insieme ben 500. Non solo grazie al lavoro instancabile dei delegati frazionali, ma anche perché i cit-tadini sentono molto il problema e sono ben consapevoli dei disagi che comporterebbe la scomparsa dei punti di riferimento postali, specie per gli anziani che ogni mese vanno proprio in posta a ritirare la pensione”. Con-tinua senza sosta, dunque, da parte dell’am-ministrazione Barbujani, la lotta contro la chiusura degli uffici periferici di Bellombra e Cavanella Po, definiti da Poste spa “impro-duttivi”, quindi da chiudere. La serrata, nelle intenzioni comunicate a fine gennaio per boc-ca dell’amministratore delegato dell’Azienda romana, Francesco Caio, sarebbe dovuta

scattare lo scorso 13 aprile.Si tratta di una storia lunga che si sta

trascinando da mesi, in cui gli attori coinvolti sono stati numerosi e, come in un palcosce-nico, non sono mancati anche clamorosi colpi di scena condotti a colpi di sentenze. Tutto è iniziato a fine gennaio, quando Poste Spa ha reso noto il nuovo piano di ristrutturazione aziendale. Che, ovviamente, ha messo in allarme i lavoratori, gli amministratori dei comuni coinvolti e la sigla sindacale che rappresenta e tutela, per numero di iscritti, la quasi totalità dei dipendenti del settore, la Cisl Funzione Pubblica.

Dipendenti che già non se la passano proprio bene dal punto di vista dell’organico. Ne sono stati sforbiciati negli ultimi anni, se-condo il segretario regionale della Slp-Cisl, Fa-

bio Colombo, più di duecento in pochi anni, o perché andati in pensione, o perché è scaduto loro il contratto sottoscritto. Ma il risultato è comunque lo stesso: il mancato turnover ha fatto sì che impiegati e postini non siano più stati rinnovati e il surplus di lavoro, nolenti o volenti, è stato spalmato su quelli rimasti.

Ma il piano di riorganizzazione emanato dall’azienda di Viale Europa, a Roma, non ha in cantiere solo chiusure: per molti altri spor-telli che di fatto non chiudono, scatterebbe una drastica riduzione dell’orario di apertura, cui si aggiungerebbe l’estensione progressiva della digitalizzazione e la vendita di prodotti finanziari, “proprio come fanno le banche - aggiunge Colombo. Dimenticando, però, che la clientela è costituita da piccoli risparmia-tori”.

di Elisa Dall’Aglio

Avanti con la raccolta firme contro la serrata degli uffici in due frazioni: ce ne sono già 500

Il caso A rischio il servizio a Bellombra e Cavanella, ma la gente non ci sta

Poste, la lotta prosegue

Servizio a rischio e allarme

Il primo cittadino del capoluogo etrusco, Massimo Barbujani, l’aveva promesso subito dopo aver incontrato la direttrice

provinciale di Poste spa, Beatrice Bacchioc-chi. Incontro che si era concluso con un nulla di fatto: “Porterò le istanze del Polesine a Roma, coinvolgendo i parlamentari polesa-ni”. Detto, fatto.

Così, la questione della chiusura de-gli uffici postali di Bellombra, Cavanella Po, Grillara e Ca’ Venier si è allargata a macchia d’olio, vedendo il coinvolgimento della tosiana Emanuela Munerato, dell’az-zurro Bartolomeo Amidei, del pentastellato Giovanni Endrizzi e di Diego Crivellari del Pd. Quest’ultimo ha presentato un’inter-rogazione parlamentare in merito. Anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, si è interessato alla questione, scrivendo diretta-mente ai vertici del colosso che gestisce il servizio postale, chiedendo lumi sulla ratio dei tagli che avrebbero coinvolto parecchi sportelli in svariate aree disagiate di tutta la Regione. Ma a spostare davvero l’ago della bilancia in favore dei cittadini, è stata una sentenza del Consiglio di Stato, che, rico-noscendo il ruolo sociale svolto dagli uffici delle frazioni, ha stabilito che “non possano essere cancellate sedi distaccate in zone di-sagiate, come le frazioni rurali o montane, senza considerare la distanza minima rispet-to all’ufficio postale più vicino e senza che l’Azienda fornisca motivazioni dettagliate sul disagio arrecato potenzialmente ai cit-tadini”. Questo pronunciamento è bastato a far fare dietrofront a Poste spa.

Se ne è parlato proprio ad Adria, nel corso di un convegno in sala Caponnetto, organizzato dalla Cisl. Il sindaco Massimo Barbujani ha quindi spiegato che “è sta-ta concessa una proroga di sei mesi alla chiusura di Bellombra. Che però non è del tutto scongiurata. Però ci dà, almeno, la possibilità di riaprire il tavolo delle trattati-ve, che coinvolgerà ora anche il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Anci (l’unione dei comuni), il sindacato e le Regioni”. E’ stato comunque abbastanza per far esultare le parti interessate.

Si profila all’orizzon-te una proroga di sei mesi prima di prendere decisioni

l’INCONTRO PER fARE Il PUNTO

E. D. A.

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segue da pag. 1Lo raccontiamo spesso nel nostro giornale, lo facciamo anche que-

sta volta affrontando proprio il tema del lavoro. Un tasto che dire dolente è dir poco in una regione come la nostra che solo cinque anni fa contava un tasso di disoccupazione del 3,5% e che oggi segna il 7,7%. 96 mila posti di lavoro persi. Ma i dati non sempre parlano chiaro. Raccontano meglio qual è la realtà dei fatti le storie tragiche degli imprenditori che hanno perso tutto, a volte, anche la vita. E’ famoso il drammatico re-cord degli imprenditori suicidi che vanta la nostra Regione in Italia. Can-celli chiusi, serrande abbassate che lasciano fuori gli operai, i dipendenti e chi lavora nell’indotto. Un domino tremendo da raccontare e da vivere.

Cosa ha fatto chi governava in Regione in questi cinque anni per cambiare le cose? Se chiedi alla gente, quella ti risponde “niente”, “poco”. Chi invece, ha amministrato esibisce i dati, nero su bianco e, soprattutto, il conto dei soldi spesi. Perché “carta canta”! Il Veneto ha speso quasi un miliardo di euro per sostenere il reddito di chi ha perso il lavoro. Non poco! Precisamente 872 milioni in ammortizzatori in deroga dal 2010 ad oggi, per 36mila aziende e oltre 290 mila lavo-ratori. Altri 16 milioni di euro sono stati investiti per aiutare altre 4.500 imprese che hanno utilizzato la cassa integrazione straordinaria e la mobilità, e i lavoratori che, invece di stare a casa in attesa di tempi migliori hanno preferito darsi da fare nei loro comuni e impiegarsi in lavoretti di pubblica utilità. A loro la comunità deve molti grazie. Darsi da fare. Mai poltrire. Un modo di pensare che è tutt’uno con il Dna dei veneti che non sono in grado “de stare senza far gnente!”. Ma la politica non può ridursi a limitare i danni, a salvare il salvabile. La politica con la P maiuscola deve rilanciare e guardare più in alto della soglia del possibile. Se no a che serve? Se non è così hanno ragione tutti quelli che il 31 maggio prossimo non si recheranno alle urne. La lotta contro la crisi si vince con le idee, la buona volontà e la concretezza di ciò che è possibile fare per la collettività e per i singoli, per le imprese e per gli operai. Ai politici chiediamo questo: parlateci di cose possibili. Tenetevi il resto. Tenetevi il racconto di quanto siete stati bravi a fare meglio di Lombardia e Emilia Romagna nel frenare la disoccupazione. Che forse non siete stati voi, ma i nostri capitani d’impresa! Tenetevi la demagogia su quanto è colpevole il Governo. Tenetevi le scuse su come non siete riusciti a risparmiare tagliandovi vitalizi e stipendi. Tenetevi anche le ricette facili: “cancello quello e con ciò che risparmio faccio quell’altro”. Perché le grandi imprese si realizzano insieme a molti attori non con fughe in solitaria. Rendeteci facile aprire un’impresa, aiutateci ad entrare nel mondo del lavoro, garantiteci una fi scalità adeguata per stare in piedi e noi risponderemo al meglio. Vogliamo lavorare e tanto, come da buoni veneti abbiamo sempre fatto”.

EditorialeLavoro: nuove strade, nuova gente

*[email protected] - [email protected]

8 Adria

E’ stata aperta ad Adria la prima attività con affitto agevolato ad 1 euro al giorno, è stata chiamata Fragranze & Sapori e la titolare è Melania Brag-

gion. All’interno del negozio vengono venduti prodotti da forno e generi alimentari. Per capire meglio cosa significa questa apertura e il valore simbolico che ri-veste siamo andati a sentire l’entusiasta titolare che fin dall’approccio all’attività appare molto legata al territorio e pronta alla nuova sfida.

Com’è venuta a conoscenza della possibilità di aprire un’attività commerciale nel centro storico di Adria? Era un’idea che aveva da tempo?

“Non sono venuta a conoscenza di nessuna pos-sibilità di aprire un’attività fino al momento in cui ho deciso di intraprendere questa opportunità, idea che avevo da moltissimo tempo ma che non ho mai realiz-zato. Un giorno sono passata davanti al negozio, dove mi trovo ora, mi sono innamorata subito di com’era, anche se al mio posto c’era un’altra persona con un’i-dea simile a quella che io volevo realizzare”.

Qual’è stata la spinta che le ha fatto decidere di aprire un’attività commerciale ad Adria?

“Passati alcuni mesi feci un altro giro accorgen-domi che l’attività aveva chiuso e affisso alla vetrina c’era questa scritta che diceva: ‘Affittasi a 1 euro al giorno per 6 mesi’, così ci pensai su, visto l’agevolazio-ne dell’affitto e per l’imprenditoria femminile scelsi di avventurarmi in questa impresa, valutando tutte le pos-sibili soluzioni. Non è stato tanto facile accedervi, a causa della burocrazia italiana che in realtà non fa niente per aiutare le pic-cole e nuove imprese, però dopo 6 mesi finalmente ho realizzato questo mio sogno che avevo nel cassetto da tempo”.

Il commercio ad Adria è uno dei settori che più risente della crisi e della particolare situazione eco-nomica, lei crede che questo progetto possa dare

una spinta positiva alla situazione attuale?“So che i tempi sono duri, la gente purtroppo fati-

ca ad arrivare a fine mese e si cerca di risparmiare su tutto, ma penso che in fondo non sia giusto sacrificarsi sulle cose essenziali, come gli alimentari, piuttosto che quelle materiali, sono fiduciosa e spero che que-sta mia avventura porti buoni frutti, soprattutto per mio figlio,

per garantirgli un futuro. Ne sono convinta: nella vita bisogna tentare la fortuna, senza avere poi il rimorso un giorno di non averci almeno provato. Solo così sia-mo in grado di capire se ne è valsa la pena”.

A breve aprirà un’altra attività commerciale sempre con la medesima formula di affitto. Come pioniera dell’iniziativa ritiene possa essere anche un modo per rivitalizzare il centro di Adria ormai noto per i numerosi negozi sfitti?

“Spero che molte persone, come ha fatto il mio proprietario, riescano ad riattivare il commercio in centro ad Adria abbassando l’affitto, che è una delle principali spese che un commerciante ha difficoltà a sostenere. Purtroppo, come abbiamo visto negli ultimi tempi, ci sono all’incirca 30 negozi chiusi e altri che chiuderanno, non sono pochi quindi sicuramente biso-gna lasciare spazio alle nuove idee facendo in modo di accrescere il turismo”.

di Martina Celegato

La storia Melania Braggion: “L’ho fatto per me e mio figlio, per dargli un futuro”

Apro un negozio, pago 1 euro di affittoApre in città il primo negozio col canone agevolato: un euro a giorno. Il racconto di chi ci ha provato

“Ne sono convinta, nella vita a volte bisogna tentare la fortuna, senza rimorsi”

Il commercio da sempre rappresenta il cuore pul-sante di Adria e non a caso proprio il commercio e le attività correlate rappresentano la fonte di

tutte le manifestazioni che mantengono viva la città in inverno ma soprattutto in estate. L’associazione simbolo dell’animo commerciale della città etrusca è senza ombra di dubbio Adriashopping che nei scor-si mesi ha superato una crisi importante, uscendone rinnovata e rivista come associazione ma senza

perdere il suo ruolo di traino. Senza dubbio la si-tuazione appare non facile, anche se arrivano deci-se da parte del sindaco Barbujani le conferme: da commerciante ed ex presidente dell’associazione, porta con orgoglio e volontà di tenere viva una real-tà così importante. “Ho recentemente sentito sia i rappresentanti di Adria Shopping che quelli dell’Ente Rovigo Festival per calendarizzare gli eventi del DeltaBlues - dice - che si terranno ad Adria e che

andranno ad inserirsi nel calendario della manifesta-zione. Adriashopping deve continuare a vivere per rendere la città di Adria il punto di riferimento del basso Polesine. Stiamo organizzando anche la Not-te Bianca di Adria che dovrebbe tenersi il 7 agosto. Queste manifestazioni, la conclusione dei lavori del Corso e l’apertura di nuove attività in centro città dovrebbero riportare la gente a passeggiare nelle vie del centro”.

neWs E Adriashopping vivràcommercio: il sindAco puntA su notte biAncA e nuoVo corso

Ma. Ce.

Il sindaco Massimo “Bobo” Barbujani

Sopra l’interno del negozio, nella foto piccola Melania Braggion

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9Adria

Martedì 24 marzo scorso a Rosolina si è tenuto un vertice sulla sicurezza che ha visto coinvolti tutti i sindaci

del Polesine che si sono confrontati fra loro sul tema, con particolare attenzione alle due emergenze delle ultime settimane ossia la pesca di frodo e i furti nelle abitazioni. Due dinamiche che toccano tutti e che devono essere affrontate di petto dalle istituzioni per poter far sentire al sicuro la popolazione.

Al summit hanno preso parte oltre ai pri-mi cittadini polesani anche il prefetto Fran-cesco Provolo, il questore Rosario Eugenio

Russo, il presidente della Provincia Marco Trombini e varie associazioni di categoria, come le cooperative dei pescatori, la Col-diretti, una delegazione dei balneari, degli albergatori e Rosolina Shopping.

Ma qual è concretamente la situazione ad Adria? Quali sono le iniziative promosse

dall’amministrazione o le attività volte alla sicurezza? Per capire meglio la situazione siamo andati a parlarne con il primo cittadi-no Massimo Barbujani.

“Il convegno è stato un importante mo-mento di incontro e confronto con i concit-tadini per il quale ringrazio sia il sindaco di Rosolina che il Prefetto - Afferma Barbujani - Purtroppo la problematica è di difficile risolu-zione perché, come più volte emerso anche durante la tavola rotonda, manca una vera e propria pena per chi viene colto e arrestato. Il più delle volte si finisce con pene di po-

chi giorni al termine dei quali i delinquenti tornano in libertà e possono commettere altri reati. La normale reazione dei cittadini è quella di chiudersi in casa anche se non è così che dovrebbe essere vissuta la città visto che tutti dovrebbero sentirsi al sicuro”

Ma come si sta muovendo l’amministra-zione in merito?.

“Con la polizia locale abbiamo attuato un monitoraggio costante delle vie cittadi-

ne, non solo quelle centrali ma anche quelle periferiche. Non si risolve la problematica ma si tiene il territorio monitorata e sotto controllo, aumentando anche la percezione di sicurezza dei cittadini. Collaboriamo siner-gicamente e in maniera costante con tutte le forze dell’ordine e ci muoviamo ad ogni segnalazione dei cittadini, avvenga essa per via telefonica o attraverso i social network che controllo personalmente”.

di Martina Celegato

Vertice col prefetto, l’opinione del sindaco:“Il problema è che manca la certezza della pena”

Il summit Hanno partecipato prefetto, tanti primi cittadini e varie associazioni

La città chiede sicurezza

Furti in casa, un fenomeno che allarma i cittadini“Abbiamo dispiegato i vigili urbani sul territorio e collaboriamo con le forze dell’ordine”

“La convenzione per la Polizia locale va avanti, stiamo lavorando per dare un servizio più efficiente alla cit-tadinanza e per avere a disposizione una vigilanza

efficiente e funzionale” così si esprime, facendo il punto della

situazione relativa alla convenzione della Polizia locale, il sin-daco Massimo Barbujani. “Stiamo andando avanti seguendo tutte le procedure del caso, è ormai necessario convenzionarci fra Comuni per portare questo servizio in ogni paese in maniera capillare e per razionalizzare le spese che rappresentano sem-pre più spesso l’ostacolo più grande per raggiungere obiettivi ambiziosi nel campo dell’amministrazione pubblica. Dobbiamo dare risposte ai cittadini e trovo opportuno convenzionare un

servizio così importante. Adria inoltre, essendo uno dei centri abitativi più importanti del Polesine, in questo ambito può as-sumere un ruolo di capofila, non avendo obblighi sulle conven-zioni, permettendo di avere un servizio efficiente e obiettivo”. La convenzione, attorno alla quale non stanno mancando le polemiche, dovrebbe vedere collaborare fra loro le forze di Po-lizia locale dei Comuni di Adria, Loreo, Rosolina, Papozze e Pettorazza Grimani. Ma. Ce.

dovrebbe raccoglierne cinquepoliziA locAle, AVAnti con lA conVenzione trA i comuni

Focus

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10 Adria

Tanti politici ma pochi cittadini: la ma-nifestazione contro le ricerche e le trivellazioni in Polesine, organizzata

dall’amministrazione comunale di Adria ha fatto registrare un inconsueto ribaltamento delle parti. Per una volta, però, la politica ha risposto in modo unitario e trasversale di fronte all’incombere delle ricerche di idro-carburi nel sottosuolo da parte dell’azienda Northsun Italia, dopo che il Tar del Veneto ha annullato la delibera con la quale la Re-gione si opponeva raccogliendo le istanze della commissione Via.

Per le strade di Adria, fino a piazza Cieco Grotto hanno sfilato tutti i sindaci del Delta con la fascia tricolore capeggiati da Massimo Barbujani con tanto di megafono insieme ad assessori e consiglieri comunali di Adria di ogni schieramento: Thomas Gia-con di Porto Viro, Franco Vitale di Rosolina, Claudio Bellan di Porto Tolle, Francesco Siviero di Taglio di Po, Carmen Mauri di Ariano, Diego Girotto di Gavello, Riccardo Rigotto di Villanova Marchesana, Gianluca Bernardinello di Pettorazza Grimani, Mo-reno Gasperini di Loreo. Presenti anche i sindaci dei Comuni del Delta ferrarese di Berra e Mesola, i senatori polesani Barto-lomeo Amidei, Giovanni Endrizzi e Manuela Munerato, l’onorevole Diego Crivellari, i rappresentanti regionali con l’assessore Isi Coppola, i consiglieri Graziano Azzalin, Mauro Mainardi, Stefano Falconi e Renzo Marangon. Assenti i due grandi attesi, il presidente Luca Zaia e la candidata Pd Alessandra Moretti, mentre era presente

il candidato presidente del Movimento 5 stelle Jacopo Berti. In tutto circa 300 rap-presentanti politici di ogni colore e cittadini, oltre ad una delegazione della Coldiretti e ad una di Legambiente.

Negli interventi dal palco che si sono susseguiti, tutti hanno ribadito la volontà forte e chiara del Polesine di opporsi ai ten-tativi di sfruttamento del metano presente nel sottosuolo, visto e considerato che già le estrazioni del passato hanno lasciato ferite ancora aperte nel territorio bassopole-sano, con la subsidenza che ancora colpisce pesantemente tutta l’area.

Non è mancato uno strascico polemico con Rosa Barzan e Simonetta Girardi che hanno criticato la scelta della data, proprio in contemporanea con l’iniziativa organiz-zata a Carbonara col magistrato Emanuela Fasolato, il tenente della Guardia di Finanza Stefano Altieri e l’avvocato Matteo Ceruti.

di francesco Campi

Manifestazione bipartisan contro le ricerche di idrocarburi, il governo pensa a limitarle

Il caso Ha colpito l’assenza sia del Governatore che della “rivale” Moretti

Trivelle, politica in piazzae da Roma buone notizie

Fronte unito della politica contro le ricerche in Polesine

A pochi giorni di distanza è arrivata anche un’incoraggiante risposta dell’Uffi-cio legislativo del Ministero dello Sviluppo economico all’ordine del giorno presentato in sede di conversione del decreto “Sblocca Italia” dall’onorevole Diego Crivellari. “in essa, possiamo leggere – spiega - che il governo nazionale ‘mantiene l’impegno previsto’ di limitare anche le attività di ricerca ‘tenendo conto della specificità del territorio dell’Alto Adriatico con particolare riferimento alla costa polesana e quella veneziana, al Delta del Po e all’entroterra padovano e veneziano’”. Una risposta an-che alle critiche emerse durante la manife-stazione adriese, durante la quale era stato puntato il dito proprio contro le aperture sul fronte delle estrazioni contenute nello Sblocca Italia.

Numerosi i sindaci,accompagnatida parlamentarie politici veneti

La Provincia è tornata a dire no alle trivellazioni. E lo ha fatto ap-provando un ordine del giorno che

impegna il presidente Marco Trombini “a sostenere ogni iniziativa utile, anche di concerto con la Regione Veneto e di tutte le istituzioni interessate, in tutte le sedi possibili, contro un provvedimento che certifica la concreta possibilità che vengano autorizzate trivellazioni nel no-stro territorio”. Nell’ordine del giorno si sottolinea come gli articoli 36 “Misure a favore degli interventi di sviluppo delle Regioni per la ricerca degli idrocarburi”, 37 “Misure urgenti per l’approvvigiona-mento ed il trasporto del gas naturale” e 38 “Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali” dello Sblocca Italia indichino che “le attività di prospezione, ricerca e coltivazione degli idrocarburi rivestono carattere di interesse strategico e sono di pubblica utilità, urgenti ed indifferibili”. Alla luce di questo, si legge nell’ordine del giorno “la normativa rischia di andare a sempli-ficare gli iter autorizzatori e scavalca le valutazioni di impatto ambientale”.

neWs

la presa di posizionelA proVinciA ribAdisce il suo fermo “no”

Fr.Ca.

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12 Adria

Dal mese di aprile è sparita dalle scri-vanie dei medici e dalle tasche dei pa-zienti la famosissima “ricetta rossa”,

ossia il modulo prestampato caratterizzato dai campi rossi da decenni utilizzato per la prescrizione di servizi sanitari specialistici. Dal 1° aprile 2015 le prescrizioni di esami e visite specialistiche diventeranno comple-tamente digitali, così come avvenuto nel 2014 per i farmaci.

“Per gli assistiti dell’Azienda Ulss 19 non cambia nulla - Si legge dalla nota uf-ficiale dell’azienda sanitaria - Dal medico prescrittore l’utente riceve un promemoria stampato su carta bianca, al posto della con-sueta ricetta rossa. Con questo promemoria il cittadino potrà chiamare telefonicamente o recarsi allo sportello di prenotazione, oppure al punto di erogazione per ricevere la prestazione richiesta. Grazie al percorso di digitalizzazione della sanità regionale scompare la ricetta rossa. Un collegamento telematico tra medici prescrittori, azienda Ulss 19, Regione e Ministero dell’Econo-mia, offre un nuovo sistema, in linea con le norme regionali e nazionali in materia, e l’occasione di migliorare il servizio diretta-mente al cittadino.”

Ma come si struttura il nuovo formato cartaceo che rimane al paziente come pro-memoria? Il promemoria bianco contiene i dati identificativi della ricetta digitale (nu-mero di ricetta elettronica e codice fiscale) necessari per l’erogazione della prestazione sia essa una visita specialistica, un esame diagnostico o di laboratorio, oppure del far-

maco. Attenzione: una volta prenotata una prestazione in una delle aziende sanitarie od ospedaliere della Regione non è più possibile utilizzare il promemoria per una seconda prenotazione in un’altra struttura. Qualora il cittadino desiderasse cambiare la data o la sede della prestazione deve cancellare la prima prenotazione. In caso di impossibilità di eseguire l’esame o di sotto-porsi alla visita prenotata, è indispensabile disdire al più presto la prenotazione. In caso di mancata disdetta, l’utente è tenuto co-munque al pagamento del ticket, anche se esente.

L’Ulss 19: “Per gli utenti comunque non ci saranno cambiamenti di rilievo”

lA NOVITA’ VIA lA RICETTA ROSSA

Ma. Ce.

Si completa l’organigramma della conferenza dei Sindaci dell’Ulss 19 con la nomina, avvenuta lo scorso 24 marzo, dell’avvocato Veronica Pasetto,

assessore ai Servizi sociali del comune di Taglio di Po. Una nomina arrivata immersa nelle polemiche in quan-to in prima battuta mancata in seguito alla nomina di Barbujani a Presidente dell’assemblea. Una nomina che mette d’accordo tutte le forze politiche e che dovrebbe rendere completamente operativo il tavolo tecnico che, dopo la prima impasse, dovrebbe iniziare a lavorare a pieno ritmo.

Per capire meglio dove e come andrà ad operare la conferenza dei Sindaci siamo andati a sentire il presi-dente della stessa, ossia Massimo Barbujani, per capire qual è lo status quo e le possibili evoluzioni.

“Innanzitutto sono soddisfatto che finalmente sia stato scelto il nome della vicepresidente per la cui ele-zione mi sono esposto in prima persona parlando con i colleghi sindaci, Con la vicepresidente andrò ad intra-prendere un compito molto difficile”.

Ma qual è la situazione dell’ospedale di Adria dopo i tagli dell’autunno 2013 disposti dalle schede

ospedaliere? “Essenzialmente la situazione è stabile. Mancano

alcune figure apicali in determinati reparti. Durante la mia presidenza ho intenzione di coinvolgere nella confe-renza dei Sindaci anche le figure Rsu interne all’azien-da ospedaliera che certamente conoscono al meglio la situazione e le priorità da gestire. Ho intenzione di svolgere il mio ruolo in maniera collegiale, sentendo le opinioni di tutti”.

Saranno attivate strutture intermedie sul territo-rio per sopperire a questi tagli?

“Al momento non sono state attivate. La Regione in questo momento è come se non ci fosse, non riuscia-mo ad avere risposte”.

Il “demansionamento” della Casa di Cura Ma-donna della Salute di Porto Viro che ripercussioni avrà sul territorio?

“Io mi auguro che il demansionamento non av-venga. Uno dei miei obiettivi come presidente è proprio quello di perlomeno mantenere i servizi che qui esistono e devono rimanere. La peculiarità del Delta, paragona-bile a mio avviso all’area di Belluno, deve essere rico-

nosciuta e i servizi devono soddisfare le esigenze dei cittadini”.

Cosa e come deve migliorare della sanità in Bas-so Polesine?

“Sicuramente ci sono molti aspetti migliorabili ma per il momento è fondamentale mantenere vivi i servizi esistenti. Dopo le recenti manifestazioni in cui Adria ha portato la sua voce ho intenzione di far arrivare in Regio-ne le necessità del territorio anche con manifestazioni a

più Comuni se necessario. Con Giacon, sindaco di Porto Viro, abbiamo redatto un documento per chiedere il mantenimento del Presidio di Porto Viro, essenziale per la presenza in quest’area della Provincia”.

“Non dimentichiamo - conclude - che la priorità comunque sono sempre i malati e le loro famiglie e a loro devono essere rivolte tutte le attività e le attenzioni attraverso il mantenimento e miglioramento dei servizi e delle prestazioni mediche”.

di Martina Celegato

“In ospedale la situazione è stabile. e’ indispensabile che la casa di cura di Porto Viro come presidio rimanga”

Sanità Barbujani è il nuovo presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 19

Obbiettivo minimo, mantenere i servizi

L’ospedale di Adria. Secondo il giudizio del primo cittadino, mancano alcune figure apicali in determinati reparti, ma la situazione è sostanzialmente stabile. Il progetto è quello di inserire nella vita della Conferenza dei sindaci anche le Rsu, in maniera da potere operare con maggiore collegialità e ascoltare un numero maggiore di pareri prima di decidere

“Fronte unito col sindaco giacon, la battaglia è comune a tutto il territorio”

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E’ stato presentato lo scorso 28 marzo da Consvipo il progetto per la valoriz-zazione degli itinerari turistici “Un Po

in bici”. Un’iniziativa senza dubbio lodevole che sfrutta le risorse paesaggistiche che non mancano nel territorio unendo percorsi ciclabili già esistenti a percorsi paesaggistici ritrovati il più lungo dei quali sarà di 140 km. Una rete di percorsi unici nel loro ge-nere come unico è il paesaggio che il Po, con tutta la fauna e flora correlata, regala e che merita di essere esplorato al meglio e conosciuto in tutte le sue sfaccettature.

Il progetto, realizzato da Consvipo, del costo complessivo di 360mila euro di cui 279mila provenienti da un finanziamento del ministero dell’ambiente, mira alla con-sapevolezza del territorio proprio attraverso gli spostamenti in bicicletta che, attraverso questi percorsi coinvolgeranno 11 comuni. Un tragitto che segue le due più importan-ti arterie fluviali della regione ossia il Po e l’Adige che in queste aree rappresentano il carattere principale che ha forgiato il territorio

e continua a renderlo particolarissimo tradu-cendo il territorio in una meta ideale per il bike tourism e all’avanguardia tanto che il sottosegretario Degani ha segnalato la sua volontà di portare il progetto come esempio all’Expo 2015.

“Un Po di bici” porterà alla creazione di una rete che permetta di noleggiare e uti-lizzare 77 biciclette elettriche con pedalata assistita che potranno essere prelevate all’in-terno di 11 stazioni di noleggio (antivandali)

posizionate all’interno del territorio di altret-tanti paesi. Ogni stazione sarà dotata di 8 postazioni per biciclette a noleggio e 7 per bicilette in dotazione al ciclista. Per prelevare le biciclette ogni utente dovrà esser dotato di una smart card che, avvicinata alla colonnina dove si trova la bici, potrà permettere di pren-dere in custodia il mezzo a pedali. Un evoluto sistema di bike sharing che permetterà al Polesine di collocarsi fra i più suggestivi ed attrezzati percorsi ciclabili.

di Martina Celegato

Parte il piano del Consvipo: allacciare le ciclabili già esistenti per un tracciato “infinito”

Il progetto Il percorso più lungo si estenderà per ben 140 chilometri!

Il Polesine in bicicletta

A disposizione ben 77 bici elettriche

Il Csa di Adria oltre ad essere negli ultimi mesi sempre al centro delle cronache è

innanzitutto un luogo all’in-terno del quale vivono molte persone che svolgono le atti-vità quotidiane con operatori e dipendenti che nel corso degli anni diventano una vera e pro-pria famiglia, pur non avendo un legame di sangue: persone con le quali si ha piacere nel celebrare ricorrenze, anche le più significative.

Un’importante anniversa-rio è stato celebrato lo scorso 5 marzo al Centro servizi an-ziani di Adria all’interno del quale parenti, amici, operatori e familiari si sono riuniti per celebrare il traguardo dell’ospite Tina Cagnato, giunta alll’importante traguardo dei 100 anni. Un grande obiettivo raggiunto che ha emozionato tutti i presenti che hanno potuto festeggiare con la signora Cagnato durante un momento accompagnato da un regalo del Csa. Anche il Comune di Adria ha voluto partecipare a questo momento di gioia consegnando alla novella centenaria una pergamena in ricordo di questo traguardo.

Per celebrare al meglio i familiari della signora Cagnato hanno organizzato un pranzo presso un ristorante adriese al quale hanno preso parte anche alcuni operatori del Csa che ormai per la signora rappresentano una vera e propria famiglia.

lA festA

Ha compiuto 100 anni al CsatinA, lA donnA che hA Visto due secoli

Ma. Ce.

13Adria

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14 Adria

“Al 99,99% il Teatro Comunale sarà di nuovo agibile a metà

settembre. Finalmente riaprirà la stagione lirica”. Ne è certo il primo cittadino di Adria Massimo Barbujani, che recentemente ha eseguito un sopralluogo con l’as-sessore ai Lavori Pubblici, Federi-co Simoni. “I lavori sono andati avanti davvero spediti, oltre ogni rosea aspettativa. Sotto il pavimento abbiamo trovato una palladiana ori-ginale, davvero di pregio, uguale a quella della galleria. La palladiana è un pavimento costituito con l’utilizzo di marmi pregiati e scaglie di piccole dimensioni”. Sono 15 i cantieri aperti in tutta Adria e frazioni limitrofe, che entro fine mandato saranno chiusi. Senza dubbio, quello del Teatro rimane il più importante in termini di risultato ed economici: è stato investito oltre un milione di euro per il sesto stralcio, di cui 800mila provenienti dalla Fondazione Cariparo. Intanto, alla vigilia di Pasqua, il tratto nord di Corso Vittorio Emanuele II, da ponte Castello a Piazza Garibaldi, è stato restituito agli adriesi, con solo qualche giorno di ritardo rispetto alla tabella di marcia a causa del maltempo. Ora non rimane che sistemare le panchine hitech con presa usb incorporata, che permetteranno agli adriesi di ricaricare il tablet e lo smartphone all’aperto, stando comodamente seduti. Sono già state acquistate e al momento sono nel magazzino comunale. “Aspet-tavamo solo la conclusione di Vittorio Emanuele II e la bella stagione”, conclude il sindaco.

lavori pubbliciil sindAco ne e’ certo: “entro metA’settembre teAtro di nuoVo Aperto”

E. D. A.

neWs

Far imparare ai bambini la storia, per i genitori, è un po’ come convincerli a man-

giare la verdura: di fronte a tablet e Playstation, far digerire ai più piccoli argomenti come le grandi civiltà del passato diventa difficile. A meno che non diventi un gioco. In tal senso si è mossa l’associa-zione culturale Studio D, che ha messo a punto un’iniziativa rivolta ai bambini dai 5 agli 11 anni, in collaborazione con il Museo Archeologico di Adria, dal titolo Colombe al museo. Il giovedì pre pasquale una trenti-na di loro, provenienti da tutto il Polesine, hanno partecipato all’evento didattico. “Si è trattato di un percorso tematico ad hoc – ha spiegato la referente del museo – . Abbiamo mostrato ai piccoli un antico reperto risa-lente all’epoca romana, una colomba. L’abbiamo scelta, assieme a Studio D, proprio perché siamo nel periodo pasquale. L’abbiamo portata nell’aula didattica e abbiamo chiesto loro di riprodurla con il materiale a disposizio-ne, tipo pongo”. L’assessore Federico Simoni (nella foto) ha postato sulla propria pagina Facebook due foto dell’evento, ricevendo commenti entu-siasti da parte degli adriesi: “Grandi grandi grandi!!! Stamattina i bambini si sono divertiti tantissimo!!!” Sono iniziative splendide. Scuola di Vita, di crescita e di curiosità . Esperienza che non si dimenticherà . Complimenti”. L’associazione culturale Studio d è specializzata nella comunicazione e nel-la didattica museale dell’archeologia presso i musei archeologici nazionale di Este, Altino, Adria e Fratta Polesine.

Al Museo archeologicounA colombA pAsquAle dAl pAssAto

per AVVicinAre i bAmbini AllA storiA

E. D. A.

Per il presidente della Provin-cia, l’unica via percorribile è il fermo pesca per un

periodo di tempo ancora da quan-tificare. “Sto ricevendo da tutti i Comuni del Canalbianco richieste per arginare il bracconaggio ittico - racconta - I primi cittadini dell’Alto mi spronano a fare di più per con-trastare il fenomeno, per quel che sono i miei mezzi, da presidente di un ente depotenziato. Ma, comunque, l’unico ente che può legiferare sul tema, stabilendo il divieto di pesca nelle acque interne. Ho già incontrato i rappresentanti dei pescatori sportivi e professionali per raggiungere un accordo, che per ora si è concluso con un nulla di fatto per le resistenze economiche di coloro che vivono del pescato“. Il divieto di pesca nei canali rappresenterebbe una soluzione radicale ma efficace, “perché toglierebbe il terreno da sotto i piedi ai malviventi che, tra l’altro, nel Delta si spingono fino a rubare i motori delle imbarcazioni, specie quelli piccoli e silenziosi, con perdite economiche non da poco”. L’obiettivo del fermo è consentire il naturale ripopolamento delle acque dolci. “Intanto – aggiunge Trombini – tutti i pescatori sportivi hanno partecipato ad appositi corsi per divenire volontari per la pesca e per la caccia: in tal modo, possono collaborare atti-vamente con la polizia provinciale e dare una mano a presidiare le sponde più a rischio. Intanto, a fine aprile sarò a Roma e incontrerò il presidente nazionale della Fipsas: prima o poi – conclude – ce la farò a fare del Polesine il paradiso della pesca sportiva”.

Il presidente Trombini lancia l’idealA propostA: il fermo pescA controle rAzzie dei VAndAli del grAnde fiume

E. D. A.

Il sogno del presidente di Palazzo Celio e sindaco di Ceneselli, Marco Trombini, è quello di fare del Pole-sine “il paradiso della pesca sportiva”.

Quello che non manca, infatti, al territorio tra Adige e Po, sono proprio le acque dolci dei canali interni, luogo ideale per le competizioni disputate a colpi di lenze e ami. Il Canalbianco, a questo proposito, all’altezza di Cavanella Po, è da circa quattro anni il campo di gara ufficiale dell’Apsas, l’Associazione pesca sportiva di Rovigo, che conta sempre più tesserati anche da fuo-ri provincia. Un campo gara che dalla sua ha il pregio di essere rettilineo e di essere praticabile da entrambe le sponde, che, tra l’altro, sono asfaltate permettendo agli agonisti di parcheggiare agevolmente lungo il ciglio stradale.

“Sabato 28 marzo sono andato a vedere una gara a Loreo – racconta Trombini – che è andata davvero bene, è stata molto partecipata. Il 26 aprile, a Cava-nella, se ne disputerà un’altra in ambito Fipsas (Fede-razione italiana pesca sportiva e attività subacquea), la seconda prova campo italiano società”. Non solo passione. “Perché, se tanto mi dà tanto, chi viene da lontano può trascorrere l’intero fine settimana in Pole-sine, consumando, con un ritorno economico anche per gli esercenti locali”. Ma c’è un ostacolo, non da poco, purtroppo, da superare per spalancare le porte di questo

Eden: il fenomeno del bracconaggio ittico. Risale solo a un mese fa l’ultimo di una lunga serie di sequestri, da parte delle forze dell’ordine, di un succulento bottino: lungo l’argine della Fossa Maestra a Canda, i predoni sono stati fermati con quattro quintali di siluri, 800 me-tri di reti e un’imbarcazione a motore.

Il principale obiettivo dei pescatori di frodo, com’è noto, è quello di catturare per l’appunto i siluri: le loro carni, infatti, sono considerate una prelibatezza su gran parte dei mercati dell’Est Europa, dove sono vendute anche a 15 euro al chilogrammo. Una vera manna per gli abusivi, che razziano le acque dolci usando metodi illeciti, come l’elettrostorditore: si tratta di reti apposi-tamente e illegalmente formulate, collegate a elettrodi che rilasciano corrente elettrica, facilitando non di poco la cattura della preda.

In tal modo i bracconieri non si garantiscono solo una quantità enorme di siluri, ma fanno anche strage di altre specie ittiche, come le carpe, i lucci o le scardole. Di fatto, svuotano letteralmente le principali arterie fluvia-li. La questione dei pescatori di frodo affligge il Grande Fiume e il Canalbianco da almeno una decina d’anni. Un problema che non riguarda solo gli appassionati, ma anche una quindicina di famiglie polesane che vivono vendendo il pescato, risultando quindi dei professionisti veri e propri.

Tra l’altro non è facile intraprendere la lotta contro chi si dedica a una attività di questo tipo. Solitamente infatti le razzie nel Po, nel Canalbianco o in altri corsi d’acqua avvengono di notte, quando minori sono le pos-sibilità di essere notati, a meno che non siano messi in cantiere servizi straordinari delle forze dell’ordine. Attività che, nelle attuali ristrettezze economiche che affliggono non solo i privati, ma anche la pubblica am-ministrazione, certo non possono essere calendarizzate con eccessiva frequenza. Se non si riesce a cogliere i pe-scatori con le mani nel sacco mentre esercitano la pesca senza le dovute autorizzazioni o con modalità vietate, non resta che intercettare i carichi di pesce in questa

maniera ottenuto. Anche in questo caso però le difficoltà non mancano. Risultati di questo tipo, in Polesine, sono stati realizzati dalle varie forze dell’ordine abbastanza spesso.

E’ possibile tuttavia contestare solo trasporti senza autorizzazione o non a norma, dal punto di vista igie-nico sanitario. Meglio che niente, per carità, ma il tutto spesso si risolve in qualche migliaio di euro di sanzioni. Purtroppo i pescatori di frodo sono riusciti a individuare una di quelle “maglie larghe” della legislazione italiana e a creare dal nulla un fenomeno che, sino a qualche anno or sono, sarebbe stato davvero difficile anche solo da immaginare.

di Elisa Dall’Aglio

Non solo il Po, ma anche il Canalbianco e tutti i corsi d’acqua sono teatro di caccia per i bracconieri del pesce

L’allarme La Provincia dichiara loro guerra, ma non è facile riuscire a beccarli

Pesca di frodo, ora è emergenza vera

La polizia provinciale è da anni in prima linea nella lotta a questo tipo di brac-conaggio, dannosissimo. Ultimamente anche le altre forze dell’ordine (carabi-nieri, polizia, Guardia di finanza) hanno messo a segno importanti seque-stri. Il fenomeno tuttavia è molto diffuso e le risor-se per controlli e servizi dedicati in questo periodo sono quel che sono

I sequestri non mancano, ma spesso il tutto si risolve con una sanzione

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Il salone della scuola primaria “San Gio-vanni Bosco” di Bottrighe ha ospitato il dottor Antonio Boni, presidente del Grup-

po sportivo Bottrighe ed alcuni componenti del Gruppo anonimo Bottrighe che hanno consegnato, nelle mani delle insegnanti e della rappresentante dei genitori Marika Bi-nato, la somma di 150 euro quale premio del concorso “Un mondo di colori per un mondo a colori: Colora il tuo paese” indetto in occasione del Carnevale 2015.

Ad attenderli i cinquantasette alunni del plesso che hanno ricevuto i complimenti per l’eccellente lavoro di gruppo assieme a degli attestati per alcune produzioni perso-nali segnalate dalla giuria e ad un gadget per ciascuno con una confezione di colori. Boni ha avuto modo di illustrare ai bambini l’operato che il Gruppo Sportivo svolge da oltre cinquant’anni in paese, invitandoli a partecipare alle diverse iniziative che ven-gono proposte e a tenere a cuore la loro scuola e le loro insegnanti quali “fonte di irrinunciabile insegnamento e segno della vitalità di Bottrighe”.

Per Rossano Cantelli direttore artistico del carro allegorico “Tripudio di colori” del Gruppo Anonimo “I vostri disegni hanno contribuito a dare nuova spinta ad un im-pegno che portiamo avanti ormai da anni, prima da genitori e adesso anche come nonni e che racchiude il senso del nostro stare insieme alimentando il sentimento di amicizia che ci lega, divertendoci”.

Lo stesso ha poi rinnovato alla scolare-sca l’invito ad una collaborazione più speci-fica per il prossimo anno con la disponibilità di lavorare con gli alunni per l’impiego della cartapesta.

Nonostante i momenti di difficoltà, questo connubio ha rappresentato per tutti uno spiraglio di speranza per il futuro. Il Gruppo Anonimo Bottrighe è nato come movimento di aggregazione maschile gio-vanile nel 1972, grazie all’intraprendenza ed al fervore di alcuni giovani del paese, con l’apertura anche a componenti femmi-nili. In breve raggiunge trenta aderenti. Di ispirazione cristiana, trova la sua guida spi-rituale nell’allora cappellano don Giordano Caberletti. Lo scopo dell’associazione, oltre al “piacere dello stare insieme”, è quello ricreativo. Vengono promosse infatti alcune iniziative all’avanguardia per quel periodo, come le commedie nel teatrino della scuola materna sotto la direzione del grande filo-drammatico locale Tripoli Sambin, poi feste

di Roberto Marangoni

gruppo sportivo e gruppo anonimo hanno premiato i ragazzi della scuola del paese

Il concorso Per i 57 alunni, un momento intenso e che ricorderanno con gioia

Primaria, festa di coloriE’ la magia del Carnevale

Che emozione! In foto, un momento dell’incontro

sull’aia a corte “Cantelli” con la musica rock, i tornei di pallovolo maschili e fem-minili, i “giochi senza frontiere”, mostre fotografiche ed altro. Con il sopraggiungere della maturità, all’interno del Gruppo, si sono formate alcune coppie che poi si sono sposate, altri hanno dovuto lasciare Bottri-ghe per motivi affettivi o di lavoro.

Nel 1991 il gruppo si ricompatta inclu-dendo i nuclei familiari di chi era rimasto in paese e ricomincia ad essere operativo, al fianco dei propri figli, con l’allestimento dei primi carri allegorici in occasione del carne-vale, collaborando con il Gruppo Sportivo. Oggi l’associazione è presieduta da Monica Piombo.

Una realtà importante per il paese, con tante iniziative e idee estremamente positive.

e per il futuro si pensa addirittura a insegnare a lavorare ai carri allegorici

Il Green day, la giornata di sensibiliz-zazione per il rispetto dell’ambiente, si terrà in Maggio al parco di via Mad-

dalena e vedrà coinvolti gli alunni delle primarie. Previsto inoltre un passaggio in golena per raccogliere i rifiuti. Lo ha annunciato il sindaco Massimo Barbuja-ni durante l’incontro tra la giunta e la cittadinanza di Bottrighe. Positivo il com-mento del sindaco su l’insediamento di Novamont che sta portando lavoro. Poi un elogio alle attività ricreative e socia-li, come il successo del carnevale, che danno lustro al paese. Il delegato Nicola Gennari si è soffermato, in particolare, sull’intervento conclusivo di bonifica della Polychimica. Tra le segnalazioni dei cittadini, quella di Marino Guarnieri, su un tratto di fognatura bloccato in via Marchiori, poi Gianni Fincato sul degra-do dei monumenti e sulla pericolosità di via Spolverin, arteria stretta, dove sfrec-ciano veicoli a velocità elevate. Doriano Bolzoni ha invece sottolineato la manu-tenzione spesso carente del cimitero. Si è discusso anche di scuola, il prossimo anno potrebbe partire il tempo pieno alla primaria.

neWs

Proteste e richiesteil sindAco AscoltAlA nostrA frAzione

Ro. Ma.

15Bottrighe

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• L’è un bel balare su la sala d’chialtri• Omo vècio: baston, goba e balon• Ghè chi cà pol pissàre i neto e dir c’là sudà

lE TRE S-CIOPTA’ di Roberto Marangoni

Prima di togliere i pini marittimi dalle ai-uole nel centro di piazza della Libertà a Bottrighe, si poteva aspettare, cercare

soluzioni alternative, quantomeno attendere davvero l’inizio dei lavori. E’ questo il pen-siero di molti in paese anche se l’asfalto rialzato causa da anni la pericolosità dell’ar-teria, costituendo davvero un serio problema per chi transita lungo i viali della piazza.

Secondo il pensiero di tante persone, togliere i pini senza dare l’avvio ai lavori di sistemazione della piazza non sarebbe ser-vito a nulla, se non a dare una brutta visione di abbandono e desertificazione della piazza stessa. Se ne sono fatti interpreti subito Ro-berto Micheletti e Alberto Bergo della lista civica “Ora Cambia”, la stessa che aveva contribuito alla vittoria delle elezioni che portarono Massimo Barbujani alla guida del Comune. “Solo fumo negli occhi - hanno attaccato i due - Guardacaso proprio in con-comitanza della manifestazione del carne-vale che ha portato in piazza oltre settemila persone, hanno tagliato le piante per far ve-dere ai cittadini che fanno qualcosa per Bot-trighe, mentre i lavori di restyling del manto stradale saranno effettuati nel 2016”. E continuano “E’ stata solo propaganda in

vista delle elezioni regionali - hanno prose-guito Bergo e Micheletti - la stessa cosa che hanno fatto le precedenti amministrazioni in questo paese nei precedenti sessant’anni”. Sulla questione era stata organizzata una assemblea pubblica organizzata dalla stes-sa civica diversi mesi fa nella quale erano stati invitati due professionisti del luogo per esprimere un parere sui lavori e sul proble-ma delle piante nelle aiuole. Secondo l’an-nuncio della giunta in un recente incontro in paese, ultimati i lavori, si farà una sorta di referendum per fare scegliere ai cittadini quali alberature interrare.

PIAZZA lIBERTA’ Il TAGlIO ANTICIPATO DEI PINI fA DISCUTERE TANTI

Soluzione drastica: il momento del taglio

Arriva una prima soddisfazione, di valore politico e civile, per il comitato per la ricostituzione del co-mune di Bottrighe, soppresso con regio decreto

fascista nel 1929. La Corte d’appello di Trento ha infatti riconosciuto il danno alla signora Luciana Marangoni, tra i firmatari del documento d’istanza per la ricostituzione del Comune, per aver ricevuto tarda risposta, secondo le normative di legge, dopo ben trentadue anni. E’ stato infatti riconosciuto che gli organi dello Stato hanno dieci anni di tempo per dare una risposta, così ha imposto il Ministero dell’economia a corrispondere un indennizzo di 22.500 euro ed il pagamento delle spese processuali di 540 euro oltre a 970,38 per spese documentate soste-nute per il ricorso.

“E’ un riconoscimento - affer-ma il professor Nicola Dirodi presi-dente del comitato per il ripristino dell’autonomia - che lo Stato, al di là delle ragioni giuridiche avanzate dal Consiglio di Stato, che noi non condividiamo, non può permettersi di impiegare oltre trent’anni prima di fornire una risposta ai propri cittadini”. “Di ciò - ha proseguito il presidente - ringraziamo sentitamente l’avvocato Alessio Morosin del

Foro di Venezia che ha seguito con attenzione l’intera vi-cenda, lo stesso che ha altresì inviato la pratica alla Corte Europea dei diritti dell’uomo per ottenere quella giustizia

che lo Stato italiano ancora non ha riconosciuto”.

Una prima vittoria che ripaga i tanti sforzi e sacrifici sostenuti sulla via della ricostituzione della muni-cipalità. “Ci chiediamo - continua Dirodi - che cosa sarebbe successo

se tutti i firmatari avessero potuto rientrare tra gli aventi diritto al rimborso. Purtroppo non ci sono rientrati – af-ferma con rammarico il presidente - solo per una leg-

gerezza di colui che allora raccolse allora firme. Infatti il professionista aveva omesso di scrivere che i quattro firmatari della richiesta operavano in nome e per conto degli altri, oltre 1500 cittadini. Si sarebbero così ottenuti circa trenta milioni di euro che avrebbero consentito di costruire un’altra Bottrighe, rilanciando il lavoro, l’impre-sa, la scuola, la viabilità, l’assistenza agli anziani e gli impianti sportivi”.

“In questo modo - prosegue Dirodi - sarebbe stato possibile promuovere un’accelerazione per tutto il tes-suto sociale, economico e culturale”. Ed ora la parola passa all’Europa. Una prima battaglia è vinta, e sperare è assolutamente legittimo.

di Roberto Marangoni

Il giudice ha deciso: tardiva la risposta dello Stato sulla ricostituzione, scatta il risarcimento per una dei firmatari

La lotta E ora la battaglia prosegue per tornare ad essere municipalità

Bottrighe Comune, primo sorriso!

La sede mu-nicipale: qui aveva sede il Comune, soppresso nel 1929

e’ tuttora pendente il ricorso avanzato alla Corte europea dei diritti dell’uomo

La chiesa di san Francesco in Bottrighe ha ospitato la seconda edizione della rassegna musicale “Musich-Emozioni” che ha ottenuto

un successo straordinario. Alto il livello degli artisti partecipanti molto applauditi dal folto pubblico. Non solo le perfette esecuzioni, ma anche i temi tratta-ti, in particolare dei compositori De Marzi, Franck, Vivaldi, Lanaro, Malatesta, Uselli. Ad iniziare una ventina di bambini della scuola materna preparati e diretti da Antonella Pavan con la collaborazione di Carla Bizzaro. Di seguito il coro femminile “Pli-nius” di Bottrighe diretto da Antonella Pavan, per poi passare all’esecuzione solista del noto soprano Silvia Frigato accompagnata alle tastiere da Fran-cesco Bergo e dell’oboe di Roberto Stivali. Molto bene poi anche il coro “Aqua ciara” di Recoaro Terme diretto da Franco Zini ed il coro polifonico “Luz Fulgèbit” di Teolo diretto da Annalisa Attana-si. Indi il soprano Frigato con due brani ed ancora l’oboista Stivali con la toccante “Gabriel’s Oboe” di Morricone. In chiusura il “Signore delle Cime” con tutti i cori ed i solisti insieme e l’introduzione con oboe che proprio De Marzi ha composto in esclusiva per questa rassegna. Musich-Emozioni ha avuto un importante scopo benefico.

Durante la stessa sono state raccolte libere of-ferte per un totale di 630 euro devolute al sostegno della scuola materna. Agli artisti è stata donata una pregevole targa ricordo con il volto della Madonna eseguito in ottone dall’artigiano del luogo Giuliano Girotto.

In chiesa a San francescomusichemozioni, l’ideAhA fAtto AncorA centro

Ro. Ma.

16 Bottrighe

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1 Cultura provinciale

Un viaggio nel tempo, un lento fl uire di ricordi e di suggestioni, riemersi dall’infanzia, fi ssati per sempre nella carta dalla sua in-confondibile penna. È questa la nota dominante dell’ultima sin-

fonia letteraria di Francesco Permunian, riconosciuto dalla critica come una delle voci principali della narrativa italiana degli ultimi vent’anni.

La sua lente letteraria questa volta torna nel Polesine, nella Cavar-zere della sua infanzia. Un terra appena uscita stremata dalla guerra, dove sono ancora fresche le cicatrici della lotta partigiana e in cui piomberà a complicare le cose l’alluvione del Po. Perfetta fusione fra romanzo e diario, “La polvere dell’infanzia” si distende fra memoria e artifi cio narrativo, sempre attraverso lo strumento straordinariamente effi cace e impietoso della parodia.

Ecco dunque sfi lare sotto gli occhi del lettore una diabolica coppia di fornai in cerca di vendetta, un vecchio fi losofo ubriacone che regala perle di saggezza, la voce commossa di Giovanni Battista Meneghini, mentre ricorda e rimpiange la sua adorata Maria Callas, grazie a due lettere da lei indirizzate al suo mentore Tullio Serafi n.

Il vero protagonista del libro è però soprattutto il Polesine, nel fantastico immaginario di Permunian esso assume i contorni universali del mondo intero, così simile e, allo stesso tempo così diverso, dalla campagna cavarzerana di qualche decennio fa. Insieme alle inevitabili tresche paesane e alle grottesche vicende di una provincia più viva che mai, lo scrittore svela anche una parte sepolta di storia del Dopoguerra italiano.

Nel capitolo che fa da incipit al libro, l’autore parla della sua terra d’origine, di “immobilità e monotonia del paesaggio” e di “estati interminabili e roventi, seguite da inverni umidi e nebbiosi”. Un rac-conto che si snoda tra ricordi di momenti vissuti e pericoli scampati, alternati a inserti descrittivi in cui emerge appieno l’abilità dell’autore, capace di delineare con pochi tratti il suo Polesine. Ad arricchire il testo, è presente nel libro, in uscita a maggio con Nutrimenti, una galleria di fotografi e d’epoca, che contribuiscono a tracciare il prezioso ritratto di un Polesine che forse oggi non c’è più.

Vent’anni fa, era il 14 maggio 1995, in un Duomo di S. Mauro di Cavarzere si presentava per la prima volta al pubblico

la neonata Orchestra “Tullio Serafi n” di Cavar-zere: formazione che festeggia quest’anno il 20° anniversario e destinata a diventare, nel corso degli anni, protagonista principale dei più prestigiosi eventi musicali del territorio. Sotto la guida del suo fondatore e direttore M° Renzo Banzato, l’orchestra ha tenuto più di trecento concerti, oltre a numerose trasmissioni e regi-strazioni televisive, incisioni di Cd e Dvd, facen-dosi apprezzare sia a livello nazionale che oltre confi ne. Nasce ora, nel segno della continuità, una nuova formazione orchestrale che si pro-pone come fi nalità principale la promozione e la valorizzazione delle giovani risorse musicali presenti nel territorio: il tutto con un forte richia-mo al M° Tullio Serafi n, magistrale interprete di innumerevoli pagine tratte dal repertorio lirico e non solo. Ed il concerto inaugurale della nuova formazione sinfonica, composta da ben 40 gio-vani musicisti seriamente impegnati nello studio della musica nei conservatori limitrofi , non po-teva che tenersi nel teatro intitolato al grande direttore d’orchestra cavarzerano.

La realizzazione del progetto “Serafi n Youth Symphony Orchestra”, appoggiato e sostenuto dall’Amministrazione Comunale di Cavarzere, si deve all’iniziativa, creatività e instancabile intraprendenza del M° Renzo Ban-zato (nella foto), docente presso il Conservato-rio “A. Buzzolla” di Adria, che della diffusione della cultura musicale presso ampi strati della popolazione e soprattutto della promozione dei giovani talenti musicali ha fatto una delle sue principali ragioni di vita. Dopo aver fonda-to, nel 1989, il Coro “Tullio Serafi n” (che ha recentemente celebrato i 25 anni di attività), il M° Banzato ha successivamente costituito, nel 1995, l’Orchestra “T. Serafi n”. Sempre attento alle dinamiche del mondo giovanile e costantemente attivo nel campo della didattica

musicale (settore nel quale ha curato anche al-cune sue apprezzate pubblicazioni), nel 1998 ha attivato l’Orchestra Giovanile “S. Pellico” di Chioggia mentre, nel 1999, ha istituito, insieme al Preside Ugo Pavanato, il Corso ad Indirizzo Musicale presso la Scuola Media “A. Cappon” di Cavarzere, all’interno del quale ha fondato l’omonima orchestra, con la quale ha conseguito (nel 2003) il primo premio al 5° Concorso Nazionale “Zangarelli” a Città di Castello. E molti di quegli studenti, che hanno successivamente proseguito gli studi musicali e che sono ormai prossimi al conseguimento del diploma presso i conservatori della regione, sono divenuti la struttura essenziale che ha portato alla costituzione di un organico sinfonico completo in ogni sezione strumentale: archi, le-

gni, ottoni, arpa, pianoforte, percussioni. Si può quindi ben comprendere la crescente attesa per la serata inaugurale del prossimo 16 maggio, tanto più che il repertorio scelto dal M° Banzato sarà interamente dedicato al suggestivo mondo delle colonne sonore: saranno infatti proposte, nella versione sinfonica originale, le più celebri musiche da fi lm composte da H. Mancini, E. Morricone, E. Bernstein, J. Barry, A. Silvestri e altri ancora. Il tutto sarà reso ancora più coin-volgente attraverso la proiezione delle immagini più signifi cative, tratte dai lungometraggi via via proposti, che accompagnerà l’esecuzione dei brani in programma. Fra le fi nalità della nascen-te “Serafi n Youth Symphony Orchestra” vi è anche il sostegno nei riguardi di iniziative legate al mondo del volontariato e della benefi cenza;

è pertanto prevista, all’ingresso, un’offerta da destinare all’Unitalsi per le principali necessità dell’associazione. Nel corso della serata, che sarà presentata dal professor Paolo Fontolan, si svolgerà inoltre la cerimonia “Onore al Merito”: premiazione degli studenti (e non solo) che si sono distinti nel corso dell’anno scolastico 2013-2014. Il concerto, che gode del Patrocinio della Regione Veneto, è realizzato dagli assessorati alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Cavar-zere, in collaborazione con il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria e con il prezioso sostegno del-la Ditta A. Turatti di Cavarzere. L’orario di inizio è fi ssato per le ore 21.00. Info e prenotazione dei posti presso: Città di Cavarzere – Uffi cio Cultura (Tel. 0426-317190; e-mail: uffi [email protected]).

Cavarzere A vent’anni dal debutto dell’orchestra “Tullio Serafi n” il prossimo 16 maggio sarà la volta di una nuova formazione di giovani talenti della musica

Il maestro Banzato presenta la “Serafi n youth symphony orchestra”

Francesco Permunian e sotto l’ultimo libro

dell’autore cavarzerano

Letteratura L’ultima fatica di Francesco Permunian

“La Polvere dell’infanzia”

Il mestro Renzo Banzato in alto il teatro Tullio Serafi n a Cavarzere

Cento anni di storia degli italiani a tavola documentati in cento fotografi e. E’ stata inaugurata lo scorso 28 marzo e rimarrà

aperta al pubblico fi no al prossimo 31 ottobre l’originale mostra “Italiani a tavola 1860-1960. Storia fotografi ca dell’alimentazione, della cucina e della tavola in Italia”.

La mostra è allestita presso i locali di Villa Pisani a Stra (nella Riviera del Brenta). ed è orga-nizzata e promossa dal Museo Nazionale di Villa Pisani e la società Munus. Curata dal professor Alberto Manodori Sagredo è organizzata in col-laborazione con la LInk Campus University ed è patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Venezia e dal Comune di Stra.

La mostra, nell’anno dell’imminente Expo Milano 2015 sul tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” dedicato al tema dell’alimentazione, racconta, attraverso preziosi originali fotografi ci, cento anni di tradizioni, abitudini, gesti pubblici e privati, luoghi e occasioni degli italiani a tavola.

Un documento sull’enogastronomia italiana e sulla cucina d’Italia, sulla produzione alimentare e il suo commercio relativi ad ogni regione, pro-vincia, città grande o piccola che sia.

Le fotografi e sono una testimonianza indi-scutibile dell’identità alimentare italiana, che è identità culturale di un intero Paese.

Nelle fotografi e degli italiani a tavola ritrovia-mo i segni riconoscibili della sua storia alimentare, le differenze e le condivisioni di modi e comporta-menti, di ricette e di gusti, di gesti conviviali, che hanno segnato il cammino dell’alimentazione ita-liana, sia regionale che nazionale: scene d’osteria

dell’Ottocento, banchetti nei ristoranti dei grandi alberghi della nuova Italia, tavole imbandite per riunioni politiche o per festeggiare matrimoni e anniversari, scampagnate o colazioni all’aperto in montagna o al mare, il cibo scarso nelle città italiane segnate dalla Seconda Guerra Mondiale, i brindisi degli artisti in trattorie storiche e quelli de-gli innamorati, le balie e le mamme che danno da mangiare ai bimbi e le tavole modeste dei collegi, quanto quelle disciplinate delle caserme militari, i tavoli all’aperto delle gelaterie e delle pizzerie.

E ancora: i forni e i fornai, i pescatori con il pesce nelle barche e le pescherie, i contadini che trasportano frutta e verdura in città, prima su carri e poi su furgoni, i negozi che espongono i prodotti a buon mercato e quelli più esclusivi, dalle antiche “pizzicherie” e “norcinerie” alle pregiate pasticcerie, ai ristoranti alla moda come alle “fraschette” dei Castelli Romani o i “bacari” a Venezia.

La storia d’Italia, come insegnò il grande Pel-legrino Artusi con il suo capolavoro “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene”, passa per la cucina e la tavola.

Nel contesto della mostra anche un concorso fotografi co internazionale di fotografi a contempo-ranea che metterà a confronto l’Italia a tavola di ieri, presentata alla mostra, con quella di oggi.

Possono partecipare tutti coloro che hanno compiuto 18 anni. Le foto pervenute saranno pubblicate sulla pagina fcebook del Concorso e sottoposte al Comitato di selezione. Le fi naliste saranno esposte a Villa Pisani.

Info www.villapisani.beniculturali.it

fotografi a. la mostra a Villa Pisani di Stra“itAliAni A tAVolA 1860-1960. storiA fotogrAficA dell’AlimentAzione, dellA cucinA e dellA tAVolA in itAliA”

Nicla Sguotti

18 Bottrighe

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21Cultura 1Cultura prov rovi

Dopo Progetti bruciati l’artista polesa-no Baran si rimette in gioco, stavolta usando come mezzo espressivo la fo-

tografi a. Urbanità fuggenti è il titolo del nuo-vo ciclo di opere, realizzato in quei luoghi urbani ove è più presente l’opera dell’uomo. Gli scatti si sono potuti apprezzare all’inter-no della manifestazione Polesine Fotogra-fi a, dove sono stati esposti nella splendida cornice di Villa Badoer a Fratta Polesine, dal 1 al 12 aprile. Mentre dal 15 aprile faran-no tappa nello studio Spazi Aperti di Adria, dove rimarranno fi no al 30 giugno.

Nella sua esperienza da architetto, Baran ha sviluppato un rapporto molto profondo, quasi simbiotico, con la dimensione urbana e con il territorio in cui l’uomo agisce e si confronta quotidianamente. Dalla sua ana-lisi dei luoghi, egli è giunto alla conclusione secondo cui l’uomo contemporaneo non è più in grado di percepire realmente il mondo in cui vive, abbagliato com’è dalla tecnolo-gia e dal mondo virtuale della rete. Nel suo sguardo disincantato e razionale, Baran è

convinto che l’uomo abbia diffi coltà a perce-pire la dimensione spaziale della città, nelle sue più piccole sfumature, come la luce che fi ltra da un vicolo o le ombre che crea un portico. In queste fotografi e, l’artista predi-lige la ripresa da terra e in movimento, tra-scinando con sé, nel suo tragitto urbano, la macchina fotografi ca. Con la ripresa fotogra-fi ca, Baran esplora e fa proprio il soggetto per poi distaccarsene progressivamente. E’ nell’assenza di defi nizione del soggetto che l’artista scopre la vera essenza delle cose, che dovrà stimolare a sua volta lo spettatore ad un lavoro psicologico ed introspettivo, di analisi e rifl essione sul proprio essere e sul proprio divenire. Queste immagini, prive di contrasti e di nitidezze, caratterizzate da co-lori privi di saturazione, avvolgono lo spetta-tore in una sorta di limbo dell’immaginario.

Urbanità fuggenti non raccontano un luogo, stimolano piuttosto l’uomo a ritrova-re l’essenza della propria dimensione urba-na, rivelando micro tracce di un’architettura o di un luogo usuale, che tuttavia l’osserva-

tore recepisce con estraneità, non avendolo fatto proprio attraverso l’intima conoscenza. In questo processo indotto di riappropriazio-ne dei luoghi, l’artista fa intravvedere alcuni dettagli, concentrandosi maggiormente sulle sfumature degli oggetti, e conducendo

l’osservatore verso un percorso introspetti-vo. In questo cammino verso la consapevo-lezza del rapporto uomo- architettura, Baran si annulla per favorire la comunicazione tra l’opera e il fruitore, arrivando ad affermare: “l’artista non sono io”.

L’artista polesano si cimenta con la fotografi a e denuncia l’incapacità dell’uomo contemporaneo

Fotografi a Doppio allestimento per gli scatti, prima Villa Badoer a Fratta poi Spazi Aperti ad Adria

Baran e le sue Urbanità fuggenti

L’artista: nella foto, un ritratto di Baran

Una moltitudine di oggetti di stoffa, simili a pupazzi, dalle forme morbide e colorate, si è impossessata dell’austera

porta Agustina. Merito della giovane artista trentina Isabella Paris, invitata dallo staff di Icaro per vivacizzare l’entrata in città. Le installazioni infatti infondono un tono ludico e vivace alla struttura architettonica, dal carattere più severo e razionale. In questo modo, l’imponenza e la sobrietà di una porta del XVII secolo sono ravvivate in una lettura contemporanea, trasformando la via d’acces-so urbana in una soglia in cui l’arte e la vita si fondono e si confondono. Isabella Paris spiega in riferimento alle sue installazioni: “l’ombra di un fi ore, i resti di una buccia e di nocciolina, o anche una semplice briciola di pane, scaturiscono in me la voglia di trasformare queste piccole e comuni cose, a cui pochi danno importanza, in bizzarri e colorati pupazzi. Mi piace pensare a un mondo ricco di presenze, di organismi fantastici che fuoriescono dal muro o che penzolano da un alto soffi tto. Sono pupazzi che assomigliano ad animali, a frutti e che ognuno può ‘rendere vivi’ interagendo con loro e grazie alla loro interpretazione e fantasia. Sono ‘mostri di pezza’, ma sono fatti anche di giornali,fi l di ferro, nastro adesivo, gomma”.

rassegna icaro

Me. Ru.

Le creazioni di Isabella s’impossessano di Porta Augustina

di Melania Ruggini

La kermesse Torna la rassegna, promossa per il terzo anno dalla Fondazione

Anche quest’anno il Delta del Po verrà invaso dalla creatività under 35: ritor-na infatti DeltArte, il festival itinerante

d’arte contemporanea, grazie alla vincita del bando Culturalmente promosso per il terzo anno consecutivo dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Tante le novità in serbo per i propri visitatori, a partire dalla tematica, che per la terza edizione è dedicata alle “Identità riemerse”. I 10 giovani artisti selezionati, tra cui un artista americano e un’artista croata, sono invitati a confrontarsi ancora una volta con il territorio del Delta del Po, da una prospettiva specifi ca: lo studio del-la componente sociale ed antropologica di riferimento.

Il primo appuntamento con la creatività under 35 è fi ssato per venerdì 24 aprile alle ore 19 con “Aspettando DeltArte”: la sala lettura del Comune di Porto Viro ospiterà la presentazione uffi ciale del ricco calendario del festival e ben due eventi: la mostra di Alessandra Biondi e l’accompagnamento musicale di Mud, il tutto condito dal buffet vegano dell’azienda La Galassa di Gavello. La mostra personale di Alessandra Biondi “Identità riemerse”, visitabile fi no al 12 giugno, è un racconto espositivo che si com-pone perlopiù da installazioni realizzate con

canapa, ricamo, stoffe, tessuti e materiali poveri come la farina. In questo progetto l’artista si è ispirata infatti alle tessitrici del Delta del Po e all’antica fi liera della cana-pa, un mestiere ormai scomparso in questo territorio, ma che un tempo era fi orente e molto praticato. La canapa, materiale pove-ro e umile, richiedeva un lavoro faticoso e malsano, eppure è grazie a questo mestiere che molte famiglie polesane sono riuscite a sopravvivere nei secoli. Per mettere in risalto la tessitura a telaio artigianale, Alessandra Biondi ha usato antiche lenzuola ottocente-sche e materiali “vivi”, per far riemergere le

identità di una popolazione e testimoniare che esse non sono andate perdute.

“Solo chi ricorda il passato può costru-ire l’avvenire – spiega la giovane artista - poiché l’uomo senza storia è un barbaro che distrugge la terra e gli esseri viventi. La coscienza della fatica e del lavoro ci fa compartecipare all’avventura del Delta del Po, dei suoi uomini chini per trarre reti e delle sue donne dalle mani sciupate che ho voluto cantare poiché siamo noi. E’ per ono-rare queste donne che ho usato la pazienza dell’ago e del fi lo”.

Deltarte scopre tradizionie mestieri del Polesine che fu

Una delle installazioni al centro della rassegna

Me. Ru.

Il Gruppo “Bontemponi & Simpatica Compagnia” di Bottrighe compie 50 anni e li festeggia con un nuovo cd, presentato sabato 21 marzo al teatro Ferrini di Adria e il 18 aprile a Bottrighe in occasione della Festa di compleanno dedicata al fondatore

e fi sarmonicista Loris Cominato. La raccolta dei proventi - che per ora ha toccato i 5mila euro - andrà in benefi cenza. Il nuovo cd contiene le canzoni più briose del gruppo insie-me ad alcune canzoni inedite.

Varietà d’altri tempi: è questo il segreto del loro successo. Il pubblico infatti parteci-pa con coinvolgimento agli spettacoli dei Bontemponi, che prevedono un mix tra musica e ricerca storico-culturale. Ogni spettacolo non prevede solo canzoni ma anche balli, chiacchiere, bisticci, barzellette.

“Il gruppo – spiega Roberto Marangoni, che da 30 anni vi aderisce - è nato nel 1965 quando alcuni amici appassionati di musica iniziarono l’attività andando a cantare per benefi cenza”. Il gruppo piano piano prende il largo e organizza diversi spettacoli in tutto il Polesine. In contemporanea inizia anche un lavoro di ricerca delle tradizioni polesani con l’aiuto di validi esperti tra cui i professori Paolo Rigoni e Chiara Crepaldi.

Marangoni aggiunge: “La gente recepisce la cultura delle tradizioni popolari diver-tendosi, dimenticando per qualche ora i problemi personali”.

Da 24 anni l’associazione organizza una manifestazione importante, la “Serata d’onore” a Bottrighe che segna la conclusione dell’annuale attività. Nell’occasione è donato in benefi cenza il ricavato da iniziative specifi che e dagli spettacoli: “Generalmen-te – spiega sempre Maragoni - consegniamo i fondi alle associazioni che si occupano di malattie genetiche o attività sociali; da qualche anno, inoltre, aiutiamo anche la nostra scuola materna”. Tra gli eventi in programma, sabato 7 e sabato 14 marzo i Bontem-poni sono stati nelle case di riposo di Adria e Papozze per allietare i nonni; domenica 8 marzo hanno partecipato al carnevale di Bottrighe con “la festa del matrimonio” con vestiti d’epoca; il 22 marzo sono stati a Cavarzere per il carnevale. Il 16 maggio si esi-biscono ad Albarella con lo spettacolo per i ragazzi diversamente abili, mentre domenica 7 Giugno alle ore 15 ci si sposta nell’Oasi di Panarella per la giornata delle oasi. Il 4 agosto si esibiranno alle ore 21 ad Adria, presso l’Ostello Amolara, per Teatro in Corte; domenica 23 agosto, ore 21.00, saranno in centro a Frassinelle e infi ne domenica 20 settembre ad Adria dalle ore 15 per la 2° Festa dell’Uva.

l’AnniVersArio

festa grande in casa Bontemponiun cd per festeggiAre mezzo secolo di gioiA

Me. Ru.

Page 26: Adria apr2015 n49

2 Sport Adria

Sembra davvero dura a quattro giornate dalla fi ne vincere il campionato. Ormai il primo posto è andato e l’Adriese dovrà,

per forza di cose, accontentarsi del secondo posto in Eccellenza. Poi, si sa, nel calcio, non si sa mai. La palla è rotonda e bisogna creder-ci fi no alla fi ne.

Sta di fatto che il pareggio contro l’Op-peano per 0-0 ha spianato la strada al Cam-podarsego, formazione che comanda il girone A veneto di Eccellenza. La società padovana ha accumulato un vantaggio di ben sette punti sulla formazione granata a sole quattro giornate dalla fi ne. Visto il ruolino di marcia tenuto fi n qui, sembra quasi improbabile che l’avversaria principale dei granata sciupi tutto dopo le festività pasquali. All’Adriese sono costati caro i due pareggi interni contro il Lo-reo nel derby e contro l’Oppeano. Contro la formazione di Dorino Anali l’Adriese non è riu-scita ad andare oltre l’1-1 al Bettinazzi. Dopo la vittoria nel big match contro il Cerea per 1-0 che ha consolidato ancor di più il secondo posto, è arrivato l’Oppeano ad Adria che ave-va tutta l’intenzione di accorciare in classifi ca.

Eppure alla fi ne è l’Adriese a recriminare per la direzione di gara visto e considerato che, nel corso dei novanta minuti, ci potevano

stare ben due calci di rigore. Prima un fallo su Ivo Bez poi l’atterramento in area su Alessan-dro Castellan non sono stati visti dall’arbitro come falli sanzionabili con la massima puni-zione. Alla fi ne il minuto 90 è arrivato presto, lo 0-0 pure e anche la contemporanea vittoria del Campodarsego in casa contro il Loreo.

Ma per arrivare in serie D c’è anche la via secondaria, forse più tortuosa ma per questo non impossibile. L’Adriese intanto dovrà tene-re un distacco pari o superiore ai sette punti ri-spetto alla terza in classifi ca. Prima di Pasqua il distacco dall’Oppeano, terzo, è di otto punti. Questo eviterebbe i primi due turni dei play

off a livello regionale. Così facendo la squadra del presidente Luciano Scantamburlo verrebbe ammessa direttamente ai turni nazionali. In questa seconda fase i granata dovrebbero su-perare il primo turno con andata e ritorno per accedere al secondo e decisivo turno, sempre con andata e ritorno.

Quattro partite insomma da non sba-gliare per centrare la serie D. Prima però bisognerà chiudere al meglio la stagione rego-lare tenendo almeno sette punti di vantaggio dalla terza. Dopo Pasqua l’Adriese affronterà Sarcedo, Ambrosiana, Sambonifacese e Ma-rosticense.

di Riccardo Pavanello

Sfumato il primato, ma non i sogniin VAscA

L’Adria nuoto under 15 si sta togliendo delle

grosse soddisfazioni nel campionato tri-veneto di categoria. La squadra di coach Gianluca Marzolla ha già disputato quattro partite nella rassegna, vincendole tutte quattro. In classifi ca l’Adria sta tenendo il passo delle altre due conten-denti per la vittoria del girone, ovvero Padovanuoto e Clodia che però hanno una partita in più. Il terzetto di testa ha gli stessi punti, 12, ma la squadra polesana vanta una par-tita in meno e ancora zero sconfi tte nel tabellino. Ben 78 gol fatti e solo 6 quelli subiti. Il campionato è iniziato a febbraio e gli adriesi si sono prima imposti contro il Progetto nuoto Thiene per 22-3 in trasferta. Nella seconda giornata è arrivato un convincente 17-1 contro Mondo sport di Belluno. Nel terzo incontro gli adriesi si sono sbarazzati della squadra B di Mestrina con un perentorio 21-0. L’ultimo match disputato, valido per la quarta giornata ha visto la squadra di Marzolla vincitrice per 18-2 contro il Bolzano nuoto. Nel mese di aprile l’Adria nuoto dovrà affrontare altri due impegni per consolidare il primo posto in classifi ca. Prima ci sarà lo scontro diretto al vertice contro Clodia il 12 aprile, poi ci sarà la trasferta a Padova contro la formazione B del Plebiscito in program-ma il 26 aprile. Infi ne, fra maggio e giugno ci saranno le altre tre partite in programma contro il Città sport di Vicenza, il Padova nuoto e la Css, formazione veronese. Chi ben comincia è già a metà dell’opera.

Per gli under 15 vittorie travolgentiAdriA nuoto stile schiAcciAsAssi

Ric. Pav.

Matteo Luise e Simone Stoppa si sono impo-sti sul circuito di casa

vincendo la seconda edizione del Rally storico Città di Adria-momorial Valerio Cavallari. La corsa si è chiusa alle prime ore della sera di sabato 14 marzo quando in piazza Garibaldi, nella città etrusca, c’era un gran numero di tifosi ad applaudire e a rendere omaggio ai vincitori dopo una gara intensa ed emozionante.

Su Audi Quattro Gruppo B i due si sono imposti dopo avere preso il comando dalla terza speciale e vincendo ben otto prove delle nove in programma. Già a metà della corsa comunque le cose erano ben chiare, con la coppia polesana che aveva già pale-semente preso possesso del comando della graduatoria. Dietro Luise-Stoppa sono fi niti Roberto Montini ed Erika Zoanni che avevano vinto nella precedente edizione. Dopo aver capito come si erano messe le cose, nella loro Porsche 911 Sc hanno ba-dato a controllare la situazione e, dunque il secondo posto. Sul gradino più basso del podio invece sono fi niti Riccardo Andreis e Stefano Farina su Porsche 911 RSR. I tre piloti fi niti sul podio si sono aggiudicati anche tre vittorie di quattro raggruppamen-ti. A Luise il quarto, a Montini il terzo e ad Andreis il secondo. Il primo invece è andato a Massimo Giuliano coadiuvato da Claudia Sora su Lancia Fulvia GF 1.3. Nel

rally storico si sono classifi cate 25 di 34 vetture partite. Spettacolo puro anche nel-la seconda edizione Revival del Pane vinto da Maurizio Senna e Lorenzo Zaffani su Volkswagen Golf Gti. Solo uno scarto davvero minimo ha consenti alla coppia di salire sul gradino più alto del podio davan-ti a Giordano Mozzi e Stefania Biacca, giunti secondi su Lancia Fulvia HF 1.6. Terza piazza invece per Mauro Argenti e Roberta Amorosa su Bmw 200 Tii. Dopo il rombo dei motori e il tanto pubblico che ha seguito appassionatamente le gare, le premiazioni hanno avuto come splendida cornice il Teatro Ferrini di Adria. Nello stori-co edifi cio della città etrusca sono stati pre-miati i vincitori con numerosi premi messi in palio. Chiara la soddisfazione di Delta Sport che ha organizzato la manifesta-zione tra il 13 e il 14 marzo. Finalmente Adria ha ritrovato la passione per le due ruote. E non solo. Perché anche la frazione lendinarese di Saguedo ha ospitato parte della manifestazione, così come Rosapine-ta a Rosolina Mare.

Rally, una edizione davvero in grande spolveroluise stoppA, fAnno loro il cittA’ di AdriA

Ric. Pav.

Calcio A quattro giornate dalla fi ne Campodarsego ormai irraggiungibile

22 Sport 2 Sport Adria

Sembra davvero dura a quattro giornate dalla fi ne vincere il campionato. Ormai il primo posto è andato e l’Adriese dovrà,

per forza di cose, accontentarsi del secondo posto in Eccellenza. Poi, si sa, nel calcio, non si sa mai. La palla è rotonda e bisogna creder-ci fi no alla fi ne.

Sta di fatto che il pareggio contro l’Op-peano per 0-0 ha spianato la strada al Cam-podarsego, formazione che comanda il girone A veneto di Eccellenza. La società padovana ha accumulato un vantaggio di ben sette punti sulla formazione granata a sole quattro giornate dalla fi ne. Visto il ruolino di marcia tenuto fi n qui, sembra quasi improbabile che l’avversaria principale dei granata sciupi tutto dopo le festività pasquali. All’Adriese sono costati caro i due pareggi interni contro il Lo-reo nel derby e contro l’Oppeano. Contro la formazione di Dorino Anali l’Adriese non è riu-scita ad andare oltre l’1-1 al Bettinazzi. Dopo la vittoria nel big match contro il Cerea per 1-0 che ha consolidato ancor di più il secondo posto, è arrivato l’Oppeano ad Adria che ave-va tutta l’intenzione di accorciare in classifi ca.

Eppure alla fi ne è l’Adriese a recriminare per la direzione di gara visto e considerato che, nel corso dei novanta minuti, ci potevano

stare ben due calci di rigore. Prima un fallo su Ivo Bez poi l’atterramento in area su Alessan-dro Castellan non sono stati visti dall’arbitro come falli sanzionabili con la massima puni-zione. Alla fi ne il minuto 90 è arrivato presto, lo 0-0 pure e anche la contemporanea vittoria del Campodarsego in casa contro il Loreo.

Ma per arrivare in serie D c’è anche la via secondaria, forse più tortuosa ma per questo non impossibile. L’Adriese intanto dovrà tene-re un distacco pari o superiore ai sette punti ri-spetto alla terza in classifi ca. Prima di Pasqua il distacco dall’Oppeano, terzo, è di otto punti. Questo eviterebbe i primi due turni dei play

off a livello regionale. Così facendo la squadra del presidente Luciano Scantamburlo verrebbe ammessa direttamente ai turni nazionali. In questa seconda fase i granata dovrebbero su-perare il primo turno con andata e ritorno per accedere al secondo e decisivo turno, sempre con andata e ritorno.

Quattro partite insomma da non sba-gliare per centrare la serie D. Prima però bisognerà chiudere al meglio la stagione rego-lare tenendo almeno sette punti di vantaggio dalla terza. Dopo Pasqua l’Adriese affronterà Sarcedo, Ambrosiana, Sambonifacese e Ma-rosticense.

di Riccardo Pavanello

Sfumato il primato, ma non i sogniin VAscA

L’Adria nuoto under 15 si sta togliendo delle

grosse soddisfazioni nel campionato tri-veneto di categoria. La squadra di coach Gianluca Marzolla ha già disputato quattro partite nella rassegna, vincendole tutte quattro. In classifi ca l’Adria sta tenendo il passo delle altre due conten-denti per la vittoria del girone, ovvero Padovanuoto e Clodia che però hanno una partita in più. Il terzetto di testa ha gli stessi punti, 12, ma la squadra polesana vanta una par-tita in meno e ancora zero sconfi tte nel tabellino. Ben 78 gol fatti e solo 6 quelli subiti. Il campionato è iniziato a febbraio e gli adriesi si sono prima imposti contro il Progetto nuoto Thiene per 22-3 in trasferta. Nella seconda giornata è arrivato un convincente 17-1 contro Mondo sport di Belluno. Nel terzo incontro gli adriesi si sono sbarazzati della squadra B di Mestrina con un perentorio 21-0. L’ultimo match disputato, valido per la quarta giornata ha visto la squadra di Marzolla vincitrice per 18-2 contro il Bolzano nuoto. Nel mese di aprile l’Adria nuoto dovrà affrontare altri due impegni per consolidare il primo posto in classifi ca. Prima ci sarà lo scontro diretto al vertice contro Clodia il 12 aprile, poi ci sarà la trasferta a Padova contro la formazione B del Plebiscito in program-ma il 26 aprile. Infi ne, fra maggio e giugno ci saranno le altre tre partite in programma contro il Città sport di Vicenza, il Padova nuoto e la Css, formazione veronese. Chi ben comincia è già a metà dell’opera.

Per gli under 15 vittorie travolgentiAdriA nuoto stile schiAcciAsAssi

Ric. Pav.

Matteo Luise e Simone Stoppa si sono impo-sti sul circuito di casa

vincendo la seconda edizione del Rally storico Città di Adria-momorial Valerio Cavallari. La corsa si è chiusa alle prime ore della sera di sabato 14 marzo quando in piazza Garibaldi, nella città etrusca, c’era un gran numero di tifosi ad applaudire e a rendere omaggio ai vincitori dopo una gara intensa ed emozionante.

Su Audi Quattro Gruppo B i due si sono imposti dopo avere preso il comando dalla terza speciale e vincendo ben otto prove delle nove in programma. Già a metà della corsa comunque le cose erano ben chiare, con la coppia polesana che aveva già pale-semente preso possesso del comando della graduatoria. Dietro Luise-Stoppa sono fi niti Roberto Montini ed Erika Zoanni che avevano vinto nella precedente edizione. Dopo aver capito come si erano messe le cose, nella loro Porsche 911 Sc hanno ba-dato a controllare la situazione e, dunque il secondo posto. Sul gradino più basso del podio invece sono fi niti Riccardo Andreis e Stefano Farina su Porsche 911 RSR. I tre piloti fi niti sul podio si sono aggiudicati anche tre vittorie di quattro raggruppamen-ti. A Luise il quarto, a Montini il terzo e ad Andreis il secondo. Il primo invece è andato a Massimo Giuliano coadiuvato da Claudia Sora su Lancia Fulvia GF 1.3. Nel

rally storico si sono classifi cate 25 di 34 vetture partite. Spettacolo puro anche nel-la seconda edizione Revival del Pane vinto da Maurizio Senna e Lorenzo Zaffani su Volkswagen Golf Gti. Solo uno scarto davvero minimo ha consenti alla coppia di salire sul gradino più alto del podio davan-ti a Giordano Mozzi e Stefania Biacca, giunti secondi su Lancia Fulvia HF 1.6. Terza piazza invece per Mauro Argenti e Roberta Amorosa su Bmw 200 Tii. Dopo il rombo dei motori e il tanto pubblico che ha seguito appassionatamente le gare, le premiazioni hanno avuto come splendida cornice il Teatro Ferrini di Adria. Nello stori-co edifi cio della città etrusca sono stati pre-miati i vincitori con numerosi premi messi in palio. Chiara la soddisfazione di Delta Sport che ha organizzato la manifesta-zione tra il 13 e il 14 marzo. Finalmente Adria ha ritrovato la passione per le due ruote. E non solo. Perché anche la frazione lendinarese di Saguedo ha ospitato parte della manifestazione, così come Rosapine-ta a Rosolina Mare.

Rally, una edizione davvero in grande spolveroluise stoppA, fAnno loro il cittA’ di AdriA

Ric. Pav.

Calcio A quattro giornate dalla fi ne Campodarsego ormai irraggiungibile

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IL VeNeTOin PrIMO PIANO

Non solo crisi e suicidi, non solo licenziamenti e cassa inte-grazione. Il Veneto che lavora e che produce fi nalmente “fa notizia” anche in positivo. Accanto ai fallimenti e alle proteste

sindacali per i tagli di personale e di stipendi emergono anche le sto-rie di chi è riuscito ad uscire dal tunnel, a trovare una nuova strada e anche una nuova formula. Nel piccolo, nelle storie personali che raccontiamo anche in queste pagine, come in quelle che coinvolgo-no aziende più grandi.

Nei giorni scorsi, giusto per fare un esempio, il New York Times ha dedicato un approfondimento di un’inchiesta sugli effetti della crisi alla storia della Zanardi Editoriale: dopo la morte per suicidio di

uno dei titolari i dipendenti hanno investito cassa integrazione liqui-dazione per rilevare l’azienda attraverso una cooperativa in modo da continuare l’attività. Storie simili in Veneto ce ne sono molte altre, a conferma della volontà di superare le diffi coltà del momento e non lasciarsi schiacciare. Poi ci sono le storie di persone pronte a mettersi in gioco, a rischiare ancora e ad esplorare nuove strade.

I giovani, ad esempio, scommettono sulle start-up, come rac-contiamo in questa pagina, mentre chi ha perso il lavoro non esita ad inventarsene uno nuovo e a rimettersi in gioco. Intanto ci si inter-roga anche sull’effettivo impatto del “job act” sul mondo del lavoro visto che il nodo da proprio nelle assunzioni a tempo indeterminato.

di Nicola Stievano

Anche il New York Times si è interessato all’altra faccia del Veneto che non si arrende

Le storie e le testimonianze Il racconto di chi ha intrapreso una nuova strada

Guardare oltre la crisi e non aver paura di cambiaregoVerno

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti è arrivato a Santa Maria di Sala (Venezia) nello stabilimento della Speed Line nelle scorse settimane, per parlare del nuovo provvedimento che riforma il

lavoro in Italia. Il dibattito organizzato dai circoli del Pd del Mi-ranese e ha visto la partecipazione oltre a Poletti anche dei rap-presentanti del mondo sindacale e del mondo imprenditoriale . Il ministro Poletti, di fronte a quasi 200 persone, ha subito sfoderato i dati positivi e frutto a suo avviso delle azioni del governo fi n qui portate avanti. “Nei primi due mesi del 2015, abbiamo assistito in Italia - ha detto- a circa 80 mila nuove assunzioni a tempo inde-terminato grazie alle normative sulle decontribuzioni rispetto allo stesso periodo del 2014. Di queste, 23 mila sono assunzioni sono state fatte in Veneto. La maggioranza delle assunzioni fatte sono per lo più conversioni di vecchi contratti a collaborazione coordinata e continuativa, ora di fatto abolita, e contratti a tempo determi-nato. Le assunzioni di nuove persone sono state poche ad ora. Aspettiamo di vedere a fi ne aprile i risultati del Jobs act cioè il contratto a tempo determinato a tute-le crescenti. Voglia-mo che il lavoro precario costi di più di un contratto a tempo indetermi-nato e nel contempo vi sia più fl essibilità” Il ministro del Lavoro ha ribadito la volontà dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, di ren-dere nuovamente le assunzioni a tempo indeterminato la norma, e non l’eccezione. Negli ultimi anni i contratti atipici ha spiegato il ministro sono diventati in Italial’85 delle forme di assunzione, mentre quelli classici, cioè a tempo indeterminato, sono stati solo il 15 %. Sono stati precarizzati così non solo giovani, che lo erano già di fatto dalla fi ne degli anni Novanta, ma anche quarantenni e cinquantenni che ha sottolineato il ministro perdendo il posto” ora fanno fatica a ricollocarsi nel mercato del lavoro”. “Formare qualcuno, investire su di lui e poi mandarlo via, magari per rico-minciare tutto da capo a distanza di qualche tempo, è insensato e irrazionale – ha detto Poletti – il problema del nostro Paese, d’altronde, non è mai stata la mancanza di incentivi, quanto la presenza di troppi ostacoli. Noi vogliamo rimuovere questi impedi-menti e liberare la strada per tutti”.

poletti: “in Veneto 23 milA Assunzioni”

A.A.

Il ministro del lavoro a Santa Maria di Sala ha ribadito la volontà di spingere sui contratti a tempo indeterminato

di Nicola Cesaro

Lampione spento? Te lo dico con lo smartphoneLa start-up Presentata allo Smau l’iniziativa di un gruppo di giovani veneti

Un’applicazione per mappare e gestire tutti gli impianti luce cittadini. Parte dalla Bassa Padovana la brillante idea di “Edylight”, app pensata da Tre Infor-matica, startup che sviluppa soluzioni web innovative e che ha avuto l’onore

e il merito di essere invitata anche a Smau Padova 2015, la grande fi era dedicata all’informatica e alle nuove tecnoloige. Edylight” è un’applicazione per la mappatura dei punti luce. Permette di gestire la manutenzione coinvolgendo i cittadini nella segnalazione dei malfunzionamenti” spiegano da Tre Informatica “Ogni punto luce viene dotato di un adesivo con uno specifi co QrCode. L’utente si collega ad una web app per l’invio delle informazioni necessarie. Con questo sistema invece è suffi ciente un browser per essere operativi. Il Comune avrà link e adesivi personalizzati. Sarà suffi ciente la prima scansione del QrCode porterà al censimento del lampione e dalla seconda in poi... spazio ai cittadini”. Con l’aspetto sociale – assicura la startup - si noterà subito un risparmio nella gestione: “Pensiamo a quando i cittadini dicono che “il lampione davanti casa è spento”. E poi trovarlo quel punto luce! Con “Edylight” invece i cittadini segnaleranno in modo specifi co e gli operatori potranno recarsi sul posto con la precisione delle coordinate gps”. C’è poi la questione del risparmio: “La telegestione tradizionale costa ai Comuni intorno ai 150 euro a lampione. Edylight ha un costo irrisorio: per il controllo di 2.000 punti luce si spendono 420 euro di canone annuale, oltre ai 2.024 euro di avvio della start up”. L’azienda si distingue non a caso sia per la giovane età dei suoi protagonisti che per il rispetto delle “quote rosa”: la startup vede infatti l’impegno costante di Silvia Ferrari, Erika Muraro, Ste-

fano Giraldo, Federica Caradonna e Giulia Ferrara, che hanno tutti dai 22 ai 32 anni e arrivano da Bassa Padovana e Polesine. Ma non è così facile… “Oltre a Smau, abbiamo ottenuto la collaborazione del Comune di Fiesso d’Artico per la sperimenta-zione di questo sistema. Stiamo poi raccogliendo interessi dalle realtà più attente alle tecnologie sociale, alcuni Comuni del Trentino Alto Adige e altri Paesi europei. E’ tut-tavia spiacevole vedere che la provincia di Padova si copre gli occhi di fronte ad una startup di giovani. Lanciamo un appello per essere almeno ascoltati: le microimprese della bassa padovana rischiano seriamente l’estinzione e sono costrette ad emigrare all’estero. Chiediamo ai sindaci di dimostrare maggiore sensibilità per questo tipo di soluzioni: troppo spesso sono stati fatti proclami di sostegno all’imprenditoria giovanile senza nessun seguito. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti”.

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IL VeNeTOin PrIMO PIANO

Non solo crisi e suicidi, non solo licenziamenti e cassa inte-grazione. Il Veneto che lavora e che produce fi nalmente “fa notizia” anche in positivo. Accanto ai fallimenti e alle proteste

sindacali per i tagli di personale e di stipendi emergono anche le sto-rie di chi è riuscito ad uscire dal tunnel, a trovare una nuova strada e anche una nuova formula. Nel piccolo, nelle storie personali che raccontiamo anche in queste pagine, come in quelle che coinvolgo-no aziende più grandi.

Nei giorni scorsi, giusto per fare un esempio, il New York Times ha dedicato un approfondimento di un’inchiesta sugli effetti della crisi alla storia della Zanardi Editoriale: dopo la morte per suicidio di

uno dei titolari i dipendenti hanno investito cassa integrazione liqui-dazione per rilevare l’azienda attraverso una cooperativa in modo da continuare l’attività. Storie simili in Veneto ce ne sono molte altre, a conferma della volontà di superare le diffi coltà del momento e non lasciarsi schiacciare. Poi ci sono le storie di persone pronte a mettersi in gioco, a rischiare ancora e ad esplorare nuove strade.

I giovani, ad esempio, scommettono sulle start-up, come rac-contiamo in questa pagina, mentre chi ha perso il lavoro non esita ad inventarsene uno nuovo e a rimettersi in gioco. Intanto ci si inter-roga anche sull’effettivo impatto del “job act” sul mondo del lavoro visto che il nodo da proprio nelle assunzioni a tempo indeterminato.

di Nicola Stievano

Anche il New York Times si è interessato all’altra faccia del Veneto che non si arrende

Le storie e le testimonianze Il racconto di chi ha intrapreso una nuova strada

Guardare oltre la crisi e non aver paura di cambiaregoVerno

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti è arrivato a Santa Maria di Sala (Venezia) nello stabilimento della Speed Line nelle scorse settimane, per parlare del nuovo provvedimento che riforma il

lavoro in Italia. Il dibattito organizzato dai circoli del Pd del Mi-ranese e ha visto la partecipazione oltre a Poletti anche dei rap-presentanti del mondo sindacale e del mondo imprenditoriale . Il ministro Poletti, di fronte a quasi 200 persone, ha subito sfoderato i dati positivi e frutto a suo avviso delle azioni del governo fi n qui portate avanti. “Nei primi due mesi del 2015, abbiamo assistito in Italia - ha detto- a circa 80 mila nuove assunzioni a tempo inde-terminato grazie alle normative sulle decontribuzioni rispetto allo stesso periodo del 2014. Di queste, 23 mila sono assunzioni sono state fatte in Veneto. La maggioranza delle assunzioni fatte sono per lo più conversioni di vecchi contratti a collaborazione coordinata e continuativa, ora di fatto abolita, e contratti a tempo determi-nato. Le assunzioni di nuove persone sono state poche ad ora. Aspettiamo di vedere a fi ne aprile i risultati del Jobs act cioè il contratto a tempo determinato a tute-le crescenti. Voglia-mo che il lavoro precario costi di più di un contratto a tempo indetermi-nato e nel contempo vi sia più fl essibilità” Il ministro del Lavoro ha ribadito la volontà dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, di ren-dere nuovamente le assunzioni a tempo indeterminato la norma, e non l’eccezione. Negli ultimi anni i contratti atipici ha spiegato il ministro sono diventati in Italial’85 delle forme di assunzione, mentre quelli classici, cioè a tempo indeterminato, sono stati solo il 15 %. Sono stati precarizzati così non solo giovani, che lo erano già di fatto dalla fi ne degli anni Novanta, ma anche quarantenni e cinquantenni che ha sottolineato il ministro perdendo il posto” ora fanno fatica a ricollocarsi nel mercato del lavoro”. “Formare qualcuno, investire su di lui e poi mandarlo via, magari per rico-minciare tutto da capo a distanza di qualche tempo, è insensato e irrazionale – ha detto Poletti – il problema del nostro Paese, d’altronde, non è mai stata la mancanza di incentivi, quanto la presenza di troppi ostacoli. Noi vogliamo rimuovere questi impedi-menti e liberare la strada per tutti”.

poletti: “in Veneto 23 milA Assunzioni”

A.A.

Il ministro del lavoro a Santa Maria di Sala ha ribadito la volontà di spingere sui contratti a tempo indeterminato

di Nicola Cesaro

Lampione spento? Te lo dico con lo smartphoneLa start-up Presentata allo Smau l’iniziativa di un gruppo di giovani veneti

Un’applicazione per mappare e gestire tutti gli impianti luce cittadini. Parte dalla Bassa Padovana la brillante idea di “Edylight”, app pensata da Tre Infor-matica, startup che sviluppa soluzioni web innovative e che ha avuto l’onore

e il merito di essere invitata anche a Smau Padova 2015, la grande fi era dedicata all’informatica e alle nuove tecnoloige. Edylight” è un’applicazione per la mappatura dei punti luce. Permette di gestire la manutenzione coinvolgendo i cittadini nella segnalazione dei malfunzionamenti” spiegano da Tre Informatica “Ogni punto luce viene dotato di un adesivo con uno specifi co QrCode. L’utente si collega ad una web app per l’invio delle informazioni necessarie. Con questo sistema invece è suffi ciente un browser per essere operativi. Il Comune avrà link e adesivi personalizzati. Sarà suffi ciente la prima scansione del QrCode porterà al censimento del lampione e dalla seconda in poi... spazio ai cittadini”. Con l’aspetto sociale – assicura la startup - si noterà subito un risparmio nella gestione: “Pensiamo a quando i cittadini dicono che “il lampione davanti casa è spento”. E poi trovarlo quel punto luce! Con “Edylight” invece i cittadini segnaleranno in modo specifi co e gli operatori potranno recarsi sul posto con la precisione delle coordinate gps”. C’è poi la questione del risparmio: “La telegestione tradizionale costa ai Comuni intorno ai 150 euro a lampione. Edylight ha un costo irrisorio: per il controllo di 2.000 punti luce si spendono 420 euro di canone annuale, oltre ai 2.024 euro di avvio della start up”. L’azienda si distingue non a caso sia per la giovane età dei suoi protagonisti che per il rispetto delle “quote rosa”: la startup vede infatti l’impegno costante di Silvia Ferrari, Erika Muraro, Ste-

fano Giraldo, Federica Caradonna e Giulia Ferrara, che hanno tutti dai 22 ai 32 anni e arrivano da Bassa Padovana e Polesine. Ma non è così facile… “Oltre a Smau, abbiamo ottenuto la collaborazione del Comune di Fiesso d’Artico per la sperimenta-zione di questo sistema. Stiamo poi raccogliendo interessi dalle realtà più attente alle tecnologie sociale, alcuni Comuni del Trentino Alto Adige e altri Paesi europei. E’ tut-tavia spiacevole vedere che la provincia di Padova si copre gli occhi di fronte ad una startup di giovani. Lanciamo un appello per essere almeno ascoltati: le microimprese della bassa padovana rischiano seriamente l’estinzione e sono costrette ad emigrare all’estero. Chiediamo ai sindaci di dimostrare maggiore sensibilità per questo tipo di soluzioni: troppo spesso sono stati fatti proclami di sostegno all’imprenditoria giovanile senza nessun seguito. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti”.

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1Il Veneto in primo piano

Ci sono mille modi per reinventarsi un lavoro. C’è anche chi, a cinquant’anni suonati e dopo una vita passata a fare il rappresentante e il ristoratore,

decide di salire su un palcoscenico e di fare l’attore. E’ una scelta vincente quella di Dario Carturan, 63 anni di Palugana di Ospedaletto Euganeo, oggi diventato una fi gura di spessore nel mondo dell’intrattenimento. I suoi spettacoli “personalizzati” sono eventi che assicurano il “tutto esaurito” in ogni teatro e in ogni piazza. “E pensare che non nasco certamente attore - racconta Carturan - Dopo il diploma ho cominciato a fare il rappre-sentante di enciclopedie, attività che ho portato avanti per anni. Poi la crisi del settore si è fatta sentire e mi

sono buttato nel mondo della ristorazione, aprendo un locale di successo nel mio paese”.

Cinque anni di ottimi risultati, quindi ancora un cambio di professione e il ritorno alle vendite porta a porta, prima nel mondo del fotovoltaico e poi nel set-tore alimentare, fi no al 2002, anno in cui è maturata l’idea rivoluzionaria nella vita professionale di Carturan: “Io ero quello che ai raduni tra colleghi o nei momenti di festa con amici sapeva intrattenere le persone. Su spinta di alcune persone, in quell’anno, ho organizza-to uno spettacolo in arena a Montagnana è lì ho fatto il pienone. Mi è bastato qualche mese per capire che quel mondo poteva regalarmi ben più di qualche serata

all’anno”». Carturan ha avuto “il coraggio di crederci e di investire tutto nel mondo della recitazione. Mi sono detto: e se lo facessi come lavoro?”.

E così è nata una formula innovativa: l’attore viene di fatto chiamato da Comuni, enti e associazioni per animare particolari eventi e raccontare precise storie. Si va dal recupero degli antichi mestieri di un territorio ai fatti storici di un determinato periodo o di un Comune, passando per la serate dedicate alla sclerosi multipla e per il delicato tema del bullismo: Carturan sa raccontare questi temi con delicatezza e comicità, in un mix che gli garantisce sempre un fragoroso applauso a fi ne serata. Oltre a uno “stipendio” a fi ne mese.

di Nicola Cesaro

Il racconto Dario Carturan dopo i cinquant’anni ha deciso di cambiare vita sperimentando una formula

Dopo tanti impieghi il successo sul palcoscenico

neWs

E’ passata prima attraverso la cassintegrazione, poi attraverso mobilità e licenziamento. Un percorso doloroso e devastan-te, ma purtroppo non inconsueto in questo periodo. Silvia

Brognara, 38 anni, rodigina, ha però reagito, costruendosi una opportunità che le ha consentito di riprendere fi ducia in se stessa e di potere guardare con meno preoccupazione al futuro. E’ lei stessa a raccontare la propria storia. “Ci sono stati momenti molto diffi cili e di profonda disperazione, dopo la perdita del lavoro –

racconta – Ma ad un certo punto mi sono detta: ‘Sa cosa c’è? Mi metto in proprio’”. Facile da dire, meno da fare, viene spontaneo pensare. La 38enne però ha pensato bene a come muoversi. “Mi è sempre piaciuto molto il mondo dell’editoria – prosegue – Allora ho pensato a una edicola. E’ stato a questo punto che mi sono informata e ho scoperto che quella della stazione era chiusa. Pos-sibile? L’edicola della stazione del capoluogo chiusa?”. In effetti era proprio così. E non da poco tempo, ma addirittura da qualche

anno. In pratica, mancava un servizio alla città, e non un servizio banale. Così, dopo le formalità, dopo avere elaborato un progetto con la società delle Ferrovie che gestisce gli spazi commerciali e averne ottenuto il fi nanziamento grazie al microcredito, Silvia è potuta partire. Ora sta lavorando, e lavorando duro. “Si lavora ogni giorno dalle 6 alle 19 – conclude – Praticamente sono sempre qui. Ma ora sono contenta. Comincio ad avere un gruppo di clienti affezionati e stiamo imparando a conoscerci”.

Il racconto di Silvia Brognara, rimasta senza lavoro a 38 anni dopo il licenziAmento riportA “in VitA” l’edicolA dellA stAzione di roVigo chiusA dA Anni

e’ stato rappresentante e ristoratore, poi ha deciso di mettere a frutto la sua verve comica

Silvia BrognaraLo.Zo.

28 Il Veneto in primo piano

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1Il Veneto in primo piano

Ci sono mille modi per reinventarsi un lavoro. C’è anche chi, a cinquant’anni suonati e dopo una vita passata a fare il rappresentante e il ristoratore,

decide di salire su un palcoscenico e di fare l’attore. E’ una scelta vincente quella di Dario Carturan, 63 anni di Palugana di Ospedaletto Euganeo, oggi diventato una fi gura di spessore nel mondo dell’intrattenimento. I suoi spettacoli “personalizzati” sono eventi che assicurano il “tutto esaurito” in ogni teatro e in ogni piazza. “E pensare che non nasco certamente attore - racconta Carturan - Dopo il diploma ho cominciato a fare il rappre-sentante di enciclopedie, attività che ho portato avanti per anni. Poi la crisi del settore si è fatta sentire e mi

sono buttato nel mondo della ristorazione, aprendo un locale di successo nel mio paese”.

Cinque anni di ottimi risultati, quindi ancora un cambio di professione e il ritorno alle vendite porta a porta, prima nel mondo del fotovoltaico e poi nel set-tore alimentare, fi no al 2002, anno in cui è maturata l’idea rivoluzionaria nella vita professionale di Carturan: “Io ero quello che ai raduni tra colleghi o nei momenti di festa con amici sapeva intrattenere le persone. Su spinta di alcune persone, in quell’anno, ho organizza-to uno spettacolo in arena a Montagnana è lì ho fatto il pienone. Mi è bastato qualche mese per capire che quel mondo poteva regalarmi ben più di qualche serata

all’anno”». Carturan ha avuto “il coraggio di crederci e di investire tutto nel mondo della recitazione. Mi sono detto: e se lo facessi come lavoro?”.

E così è nata una formula innovativa: l’attore viene di fatto chiamato da Comuni, enti e associazioni per animare particolari eventi e raccontare precise storie. Si va dal recupero degli antichi mestieri di un territorio ai fatti storici di un determinato periodo o di un Comune, passando per la serate dedicate alla sclerosi multipla e per il delicato tema del bullismo: Carturan sa raccontare questi temi con delicatezza e comicità, in un mix che gli garantisce sempre un fragoroso applauso a fi ne serata. Oltre a uno “stipendio” a fi ne mese.

di Nicola Cesaro

Il racconto Dario Carturan dopo i cinquant’anni ha deciso di cambiare vita sperimentando una formula

Dopo tanti impieghi il successo sul palcoscenico

neWs

E’ passata prima attraverso la cassintegrazione, poi attraverso mobilità e licenziamento. Un percorso doloroso e devastan-te, ma purtroppo non inconsueto in questo periodo. Silvia

Brognara, 38 anni, rodigina, ha però reagito, costruendosi una opportunità che le ha consentito di riprendere fi ducia in se stessa e di potere guardare con meno preoccupazione al futuro. E’ lei stessa a raccontare la propria storia. “Ci sono stati momenti molto diffi cili e di profonda disperazione, dopo la perdita del lavoro –

racconta – Ma ad un certo punto mi sono detta: ‘Sa cosa c’è? Mi metto in proprio’”. Facile da dire, meno da fare, viene spontaneo pensare. La 38enne però ha pensato bene a come muoversi. “Mi è sempre piaciuto molto il mondo dell’editoria – prosegue – Allora ho pensato a una edicola. E’ stato a questo punto che mi sono informata e ho scoperto che quella della stazione era chiusa. Pos-sibile? L’edicola della stazione del capoluogo chiusa?”. In effetti era proprio così. E non da poco tempo, ma addirittura da qualche

anno. In pratica, mancava un servizio alla città, e non un servizio banale. Così, dopo le formalità, dopo avere elaborato un progetto con la società delle Ferrovie che gestisce gli spazi commerciali e averne ottenuto il fi nanziamento grazie al microcredito, Silvia è potuta partire. Ora sta lavorando, e lavorando duro. “Si lavora ogni giorno dalle 6 alle 19 – conclude – Praticamente sono sempre qui. Ma ora sono contenta. Comincio ad avere un gruppo di clienti affezionati e stiamo imparando a conoscerci”.

Il racconto di Silvia Brognara, rimasta senza lavoro a 38 anni dopo il licenziAmento riportA “in VitA” l’edicolA dellA stAzione di roVigo chiusA dA Anni

e’ stato rappresentante e ristoratore, poi ha deciso di mettere a frutto la sua verve comica

Silvia BrognaraLo.Zo.

29Il Veneto in primo piano

Se lo ricorda ancora, come fosse ieri, il suo primo giorno di scuola: era il 7 feb-braio 2001, aveva 25 anni, ricevette la

chiamata il giorno prima. Una segreteria lo chiamò chiedendogli se era disponibile per una supplenza per un posto di sostegno. Sostegno voleva dire handicap e lui, il futuro maestro, non aveva alcuna esperienza e tantomeno competenza per quanto riguardava l’han-dicap. Si insinuò qualche incertezza come sovente avviene dinnanzi a quel che non si co-nosce ma la risposta fu “Sì!” Il cuore batteva forte per la fantastica avventura professionale che stava per cominciare, con tanto entusia-smo, motivazione e molte aspettative per il futuro. Finalmente si poteva concretizzare un sogno: quello di dare un contributo nel cercare di creare del valore, valore umano.

Da allora sono passati 14 anni, si sono succeduti sette Governi, altrettanti ministri della Pubblica istruzione, ci sono già state tre riforme della scuola italiana, e il maestro Alessio, alla soglia della quarantina, si trova ancora nella condizione di precario - con ben poche aspettative e più di qualche amara e dolorosa delusione da digerire - a fare i conti con il disegno di legge “La Buona scuola” del Governo Renzi che, se dovesse essere appro-vato così com’è, metterebbe seriamente in

discussione il suo futuro professionale.Alessio Colcera, docente della scuola

primaria nella provincia di Venezia, è inserito infatti in quelle graduatorie d’istituto che alla fi ne - assieme ad altre categorie di insegnan-ti precari - sono rimaste fuori dal piano delle assunzioni previsto dal disegno di legge sulla scuola e che sono destinate ad essere abolite. Unica chanche di stabilizzazione per chi vi fa parte, stando così le cose, il concorso in previ-sione per fi ne 2015.

“Molto più di una doccia fredda per chi, come me, ha dedicato gli ultimi 14 anni del-la propria vita alla scuola, motivato solo ed esclusivamente dalla passione per l’insegna-mento”. E’ il commento del maestro Alessio che quest’anno insegna alla scuola primaria N. Sauro di Maerne, nel Miranese, in una classe terza.

“Nel corso della mia storia professionale, perché di carriera non si può parlare visto che un insegnante precario ha, “in via continuati-va” lo stipendio base, le malattie pagate al cinquanta per cento e dal governo Monti in poi è anche senza ferie per poi essere licenzia-to a fi ne anno scolastico, sono cambiati più volte i criteri per abilitarsi e diventare di ruolo” racconta Colcera che nel frattempo ha dovuto ricorrere a spese proprie e ha infi ne dovuto ag-

grapparsi ad una sentenza della Corte europea anche per vedersi riconosciuto come abilitante il proprio titolo di studio, il diploma magistrale.

Quando ha cominciato ad insegnare lo era. Poi, con le varie riforme, il percorso abili-tante è stato in varie tappe e via via con diver-se modalità ridefi nito, alla fi ne, in un corso di studi universitari, con la laurea in Scienze della Formazione primaria.

“Quella dell’insegnamento è stata una scelta di vita che presupponeva di accettare per anni una condizione di incertezza ed in-stabilità - spiega il maestro Alessio - che alla lunga è devastante. Con il disegno di legge la Buona scuola era lecito, considerate anche le premesse, le slide e gli annunci della vigilia, coltivare la legittima speranza di avere un po’ di giustizia con il riconoscimento del ruolo a persone che sono dentro la scuola da 10-15 anni. Era lecito aspettarsi che fosse eliminato il precariato ma non ignorando completamente i diritti e le aspettative di decine di migliaia di persone, solo rimanendo nell’ambito della scuola primaria”. “Anche perché - prosegue il docente - c’è una sentenza della Corte euro-pea che stabilisce che la pubblica amministra-zione non può assumere a tempo determinato per più di 36 mesi. Per anni i vari governi - a prescindere dal colore politico - hanno violato

la normativa e leso il diritto dei lavoratori. Era tempo di sanare questa anomalia”.

Un’anomalia che non solo rende arduo il percorso di chi ambisce ad insegnare nella scuola ma che ha ricadute anche sugli alunni. “Con questo sistema delle supplenze annuali, fi no al 30 giugno, - denuncia il maestro - non si riesce ad assicurare alcun tipo di continuità didattica, educativa e relazionale alla classe che ogni anno si trova a ricominciare con un nuovo insegnante, con le conseguenze negative che ne derivano”. Pur di lavorare nella scuola, il maestro Colcera, come fanno tutti, ha accettato anche di fare supplenze di sostegno.

“Ho accettato incarichi impegnativi pur non avendone le competenze, a volte mi sono trovato a gestire situazioni diffi cili e non sempre consone con quelle che propriamente erano le mie aspettative professionali: avere a che fare con gravi casi di disabilità è un mestiere diverso da quello dell’insegnante e richiede altre abilità. Io, comunque, ho fatto la mia esperienza sul campo, non mi sono mai tirato indietro” racconta con amarezza.

“Noi supplenti viviamo in una sorta di limbo - prosegue e denuncia -. A noi, fi no alla sentenza della Corte di Giustizia Europea (26 novembre 2014) è stata negata anche la pos-

sibilità di formarci o di specializzarci. Eppure ci sono stati assegnati incarichi di responsabilità che vanno al di là delle indicazioni ministeriali e consistono in progetti che coinvolgono interi istituti, insegnanti, genitori e alunni”.

“E’ deludente - dice sconsolato - che la nostra esperienza professionale, maturata in anni di attività, non sia valorizzata come patrimonio culturale, formativo e didattico. Al contrario, con La Buona Scuola, non ha alcun valore. Perché non sottoporci ad un anno di prova e al giudizio di una commissione che possa valutare le nostre competenze e pro-muoverci fi nalmente ad insegnanti di ruolo?”

Nonostante tante amarezze il maestro Alessio continua con passione, competenza e un innato talento ad insegnare.

“Insegnare non è un lavoro come tanti. E’ molto di più. - sostiene - Ogni mattina quando esco di casa per andare dai miei alunni non penso “vado a lavoro”, ma “vado a scuola”.

E i suoi alunni lo sanno bene che è un bravo maestro e lo hanno già promosso a pieni voti.

Prima di andar via mi fa vedere una ma-glietta che gli hanno regalato i suoi bambini. Sulla maglietta è stampata una frase: “Il mae-stro Alessio è la nostra grande quercia!”

di Ornella Jovane

Ha cominciato ad insegnare nel 2001, con tante aspettative ed entusiasmo. Con il disegno di legge “La Buona Scuola” si aspettava la stabilizzazione e, invece, rischia di rimettere in discussione tutta la sua carriera

Scuola La testimonianza di Alessio Colcera, insegnante supplente da 14 anni

Una vita da... precario

4 Il Veneto in primo piano

Il maestro Alessio Colcera con i suoi alunni

Il mondo della scuola, in Polesine, come in Veneto, come nel resto d’Italia, è tutt’altro che in stato di calma, in questo

periodo. Alle dichiarazioni del Governo Renzi in tema di stabilizzazioni, nuovi concorsi, nuove assunzioni defi nitive, al momento non sono seguiti i fatti.

E anche le speranze sbocciate dopo la pronuncia della Corte di giustizia europea, secondo la cui sentenza non è possibile con-tinuare ad assumere e licenziare di anno in anno i docenti, ma si dovrebbe fare entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio, paiono appassire. O quantomeno restare congelate.

E’ quindi con sguardo rassegnato e at-titudine ormai disincantata al precariato che tanti giovani docenti si rivolgono al futuro.

“Anche quest’anno – racconta Fulvia – ho preso servizio il 1° settembre e prosegui-rò sino al 30 giugno. Per me la situazione va avanti così ormai da 16 anni. Penso che quindi possa essere ben facile immaginare come sia quasi naturale perdere la speran-

za, mano a mano che gli anni si susseguono e non si vedono cambiamenti”.

Ci sono, del resto, storie di docenti pre-cari da oltre 20 anni. Prima della pronuncia della Corte di giustizia europea, era stato il sindacato Uil a raccogliere, in vari Tribuna-li del Lavoro veneti e italiani, sentenze di conversione del rapporto a tempo indeter-minato. Non solo: era stato anche previsto un risarcimento teso a compensare sia il di-

sagio di un precariato esteso a quasi tutta la durata della vita lavo-rativa, sia il fatto che inanellando un con-tratto a termine dietro l’altro di fatto si perde-

va la progressione economica, in termini di anzianità e di scatti, che invece maturano i colleghi che, pur facendo esattamente lo stesso lavoro, sono tuttavia assunti a tempo indeterminato.

Come purtroppo spesso avviene però nella pendenza dei successivi gradi di giu-dizio era arrivato un mutamento di orien-tamento che aveva sovvertito il felice esito iniziale.

PRECARIATO, SVANITE PURE lE SPERANZE SBOCCIATE DOPO lA PRONUNCIA DEllA CORTE EUROPEA

Lorenzo Zoli

“Il problema centrale della riforma della scuola in cantie-re? L’enorme potere discrezionale assegnato al dirigente scolastico. Buona l’idea di attingere dalle graduatorie ad

esaurimento, ma restano fuori però gli insegnanti precari che facevano parte delle graduatorie d’istituto”. A dirlo è Salvatore Mazza (in foto) il segretario regionale di Flc – Cgil il sindacato della scuola.

“La nuova riforma - dice Mazza- voluta dal Governo Renzi da un lato da una risposta agli storici precari della scuola, quelli cioè inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, dall’altro lascia fuori quelli più giovani che secondo una sentenza della corte europea avrebbero diritto ad essere assunti“.

E’ sul potere del dirigente scolastico che i contrasti sembrano più acuti.

“Il dirigente scolastico- spiega Mazza- avrà poteri enorme-mente potenziati rispetto a quelli attuali: potrà assumere discre-zionalmente, attingere dalle graduatorie, premiare i docenti che a suo avviso saranno meritevoli, il tutto senza un bilanciamento dei poteri che fi nora era rappresentato dal consiglio dei docenti e dal consiglio di istituto, che di fatto potranno dare solo dei pareri non vincolanti. Un altro capitolo che crea problemi è quello legato al non ampliamento dell’obbligo scolastico, e la scarsa considera-zione per il personale non docente della scuola che è stato bella-mente ignorato”. Ignorare il personale non docente nella riforma, secondo Mazza signifi ca creare i presupposti affi nché grossi pro-

blemi “come quelli della sorveglianza e la pulizia delle scuole ad esempio, diventino sempre più esplosivi infi ciando anche l’attività didattica”. Infi ne il tema del 5 per mille.

“La possibilità offerta – dice Mazza – ai contribuenti di destinarlo ad una scuola specifi ca, favorisce le più conosciute o frequentate penalizzando quelle dei piccoli centri. L’idea migliore è che il 5 per mille sia destinato genericamente alla scuola, e da lì ripartito secondo le necessità”. Il 18 aprile i sindacati hanno in-detto uno sciopero in tutti i 604 istituti scolastici contro la riforma delle scuola.

la riforma della scuola in cantiere. le critiche dei sindacati: Salvatore Mazza flc-Cgil del Veneto

TROPPO POTERE AI DIRIGENTI, lA NON ASSUNZIONE DEI PRECARI DEllE GRADUATORIE D’ISTITUTO È MANCATA CONSIDERAZIONE DEl PERSONAlE NON DOCENTE: I PUNTI DEBOlI DEllA RIfORMA

Alessandro Abbadir

Il segretario regionale Flc-Cgil Salvatore Mazza

Si dovrebbe far entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio

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1Voci da palazzo

Verso il voto A destra si profi la una bella partita

Un nuovo centrodestra contro la lega di Zaia e SalviniSiglato l’accordo: i moderati di Area Popolare sosterranno Tosi nella corsa per la presidenza della regione Veneto

Mai così distanti dalla Lega di Matteo Salvi-ni e, quindi, da Luca

Zaia. Il Nuovo centrodestra in Veneto tiene fede all’impe-gno con gli elettori e non farà mancare il proprio sostegno all’attuale maggioranza in Regione fi no all’ultimo giorno di mandato. Ma con questa Lega prenderà le distanze il giorno dopo. A spiegare la posizione e gli sviluppi per Ncd in questa fase di transizione molto delicata è Carlo Alberto Tesserin, Presidente della Commissione per lo Statuto e per il Regolamento in consiglio regionale: “Manteniamo la nostra posizione storica: noi siamo stati con Zaia e ne siamo contenti perché abbiamo condiviso il percorso di un centrodestra moderato orientato all’au-tonomia. Ora non comprendiamo la linea estremista di Salvini, modello Le Pen in Francia, e quindi restiamo in linea con la nostra storia e la nostra tradizione. . Non siamo noi ad aver cambiato posizione”.

È proprio sul tema dell’autonomia che si consuma lo strappo: “Non possiamo dimenticare che la legge per l’u-nico referendum che potrebbe avere il consenso è quella a fi rma Tesserin-Toniolo, entrambi Ncd. Quella è la nostra posizione, quella è la nostra identità. Ad oggi le posizioni di Salvini non sono in sintonia con noi e ci dispiace che Zaia le abbia condivise”.

La campagna elettorale di Ncd deve ancora entrare nel vivo, ma prima c’è da sciogliere il nodo delle allean-ze. “Allo stato attuale abbiamo aperto un ragionamento importante con Flavio Tosi – annuncia Tesserin -, stiamo defi nendo gli accordi operativi e quindi penso che la cam-pagna elettorale andrà in quella direzione. Quando si ha di fronte appuntamenti elettorali di questa importanza va defi nito il programma, le linee operative: siamo in fase conclusiva ma positiva”. Impossibile non chiedersi come si sarebbe mossa Ncd se, archiviata l’alleanza con la Lega di Salvini, Tosi non avesse deciso di candidarsi. “Sulla posizione di Salvini non ci saremmo mai stati. Ma saremmo andati con Zaia, a patto che avesse tenuto la linea che lo ha contraddistinto anche in passato e che non è, per noi, quella dell’attuale segretario leghista”.

Le liste del Nuovo centrodestra, nel momento in cui scriviamo, sono ancora in via di defi nizione, ma ci sono già alcuni punti fermi: “Certamente avremo Marino Zor-zato e Clodovaldo Ruffato a Padova, Costantino Toniolo con altri amici a Vicenza, Massimo Mancini a Chioggia con tanti altri candidati in provincia di Venezia…. Tutte persone di spessore. Perché siamo convinti che questa campagna come non mai sarà basata sui candidati più che sulle enunciazioni di teorie politiche. Ormai tutti gli schieramenti sono in decomposizione: vediamo quello che succede tutti i giorni a Roma tra Renzi e l’apparato storico del Pd.

Vediamo la posizione di Fitto in Forza Italia e tutto quello che ne consegue. Vediamo la Lega e tutto ciò che sta accadendo… Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”.

Carlo Alberto Tesserin, Ncd“noi stiAmo con tosi”

L’intervista

Erano tutti lì a Marghera. Il senatore Maurizio Sac-coni, il vice presidente del Veneto, Marino Zorza-to, il presidente del Consiglio Veneto, Clodovaldo

Ruffato, esponenti illustri del Ncd, il parlamentare elet-to con Scelta Civica Andrea Cusin, e il vice segretario vicario dell’Udc Antonio De Poli.

Pezzi da novanta presenti a metà aprile a Marghe-ra, apputo, dove è stato presentato l’accordo a sostegno di Tosi che ha sottolineato come “La maggioranza dei consiglieri che hanno sostenuto in questi anni in Regione Luca Zaia, sosterrà ora Flavio Tosi” .

I protagonisti di Area Popolare sostengono che il laboratorio politico inaugurato con quest’accordo va ben oltre il panorama veneto ma che proprio nella nostra terra si basa sull’idea di costruire un percorso sul Veneto del fare, sulle cose concrete.

Un bel distinguo rispetto alla linea di Salvini che negli stessi giorni indossava magliette xenofobe inneg-giando alle ruspe per “radere al suolo i campi nomadi”.

E infatti, il leader del nuovo centrodestra veneto, Flavio Tosi sottolinea come la differenza con chi ha go-

vernato fi no ad oggi la Regione sta nella “la logica del fare. E c’è chi lo fa, mentre c’è chi ama il populismo e la demagogia”.

Anche Ruffato ha spiegato la sua adesione ad Area Polare, sottolineando che la politica a cui si sente di prender parte “non è fatta di insulti, estremismi e anate-mi”. “In questo periodo abbiamo tante cose dette e non fatte, proclami senza seguito - ha continuato Ruffato - lo scoppio della maggioranza dimostra il fallimento della presidenza di questi 5 anni: se qualcuno non riesce a difendere la propria maggioranza, o è per incapacità o per aver lasciato campo libero a chi ha imposto altre scelte a noi veneti”. E la freccia lanciata è sicuramente rivolta idealmente a Zaia.

Antoni De Poli, si dice pienamente d’accordo dicen-dosi certo che “questa squadra di Area Popolare, con Tosi candidato presidente, darà concretezza alle cose di cui i cittadini hanno bisogno”. Tra le priorità rimangono il lavoro e l’impresa senza dimenticare le politiche sani-tarie e dell’assistenza che secondo il giudizio di De Poli sono “sparite completamente dalla programmazione”.

E Marino Zorzato ha sottolineato come anche la sicurezza sia per Ncd un argomento forte in agenda tan-to che proprio l’Ncd ha presentato un emendamento al bilancio che ha portato le risorse da spendere da 60mila euro a 5 milioni. “Questo dice chiaro - ha rimarcato - come la pensiamo sulla sicurezza, mentre c’è chi si riempie la bocca”.

Da questo laboratorio veneto l’ex ministro Maurizio Sacconi si aspetta un “rassemblement di movimenti locali e reti nazionali con l’ambizione di competere con la sinistra nel ballottaggio delle elezioni politiche. I contenuti identitari dell’Unione per Tosi saranno il com-pimento di uno Stato unitario e federale a geometria variabile, con il Triveneto tutto ad autonomia rafforzata, la sicurezza nella proprietà di ciascuno, l’unicità della fa-miglia naturale, l’ accesso effi cace al lavoro, un modello sociale e sanitario fondato sulla presa in carico di ogni persona. Area Popolare e Tosi sanno che la premessa di ogni ambizione è peraltro lo sviluppo, che si realizza solo con un Veneto aperto e non chiuso, isolato, da una politica antieuro”.

di Maria Pavan

Parole bellicose via metafora arrivano anche dal candidato del Movimento 5stelle, Jacopo Berti che ha presentato la sua “arme di distruzione di casta”, cioè una proposta di legge di

iniziativa popolare relativa al taglio dei vitalizi e degli altri privilegi della casta. “Questa è la defi nitiva arma di distruzione di casta – conferma Berti – abbiamo fi nalmente un’arma per sradicare i privi-legi di questa politica e di questi politici”.

“Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato che torneranno nelle tasche delle imprese venete”. Durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, avvenuta nella Sala gruppi del palazzo co-munale di Padova, il candidato ha invitato i cittadini a fi rmare i mo-duli per la presentazione del documento, che saranno a disposizione già nei prossimi giorni nelle piazze venete.

“Firmando questa legge di iniziativa popolare – spiega Ber-ti – si potranno eliminare i vitalizi, gli assegni di fi ne mandato e

tutti i privilegi. Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, che fanno 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato e che torneranno nelle tasche delle imprese venete perché fi niranno nei fondi per il microcredito”.

La legge prevede anche la cancellazione dell’assegno di fi ne mandato e dell’assegno di reversibilità.

“Giancarlo Galan riceve più di 3.500 euro al mese (netti) e Giampietro Marchese, anche lui coinvolto nell’inchiesta Mose, 2.800 al mese – gli fa eco il parlamentare del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati – a loro si aggiunge una schiera di 181 ex consi-glieri regionali che dopo aver trascorso mesi, o in alcuni casi anni, a Palazzo Ferro Fini, possono ora contare su un vitalizio”.

Non mancano i colpi alti e bassi in casa 5stelle e Tosi ancora si difende dai colpi bassi di Berti che ha sostenuto che la discesa in campo del sindaco di Verona nasconderebbe un patto segreto col Pd per far vincere Alessandra Moretti.

la denuncia Galan riceve più di 3.500 euro netti al mese

Da sinistra: Flavio Tosi, Marino Zorzato, Clodovaldo Ruffato, Maurizio Sacconi, Andrea Causin e Antonio De Poli

Carlo Alberto Tesserin: “Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”

Jacopo Berti, candidato Governatore del Movimento 5stelle

BERTI, 5STEllE: “ECCO l’ARMA DI DISTRUZIONE DI CASTA”!

30 Voci da palazzo

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voler accettare rifi uti da altre parti d’Ita-lia”. Poi, il sindaco di Verona, si concede un bell’affondo dichiarandosi favorevole non solo l’accorpamento dei Comuni e ma anche alla fusione tra Regioni “Veneto, Trentino, Friuli insieme: tecnicamente è una strada percorribile” e sul tema della compe-titività afferma che la cosa migliore sarebbe creare delle zone a tassazione speciale, cosa diffi cile da realizzare perché l’ambito di interesse è L’Europa.

Alessandra Moretti fa valere la sua vicinanza al Premier Renzi e promette un patto col governo per rendere più moderna la rete ferroviaria veneta, ferma dal 1973 e anche per completare la Tav. Ma dichiara anche che le sta molto a cuore il rilancio del manufatturiero e spiega il suo piano veneto per l’impresa che affronta di petto il problema dell’accesso al credito, e le pos-sibilità di migliorare internazionalizzazione, competizione, sburocratizzazione. Le sue proposte sul lavoro sono chiare: “Finanzie-rò con un buono di 500 euro al mese per il primo anno le aziende che assumeranno un giovane under 29, per un totale di 6.000 euro annui che vanno a sommarsi agli in-centivi già previsti dalla legge di stabilità e dal Jobs Act”.

E se i giovani devono avere l’opportu-nità di iniziare un percorso lavorativo e la possibilità di conquistare un’indipendenza economica anche chi rimane senza lavo-ro dopo i 50 anni. “Darò loro – afferma Moretti - la possibilità di imparare un nuovo mestiere attraverso un progetto di formazio-ne affi ancato al lavoro in azienda”.

Poi ricorda la sua proposta agli studi professionali che assumeranno giovani praticanti con un contratto di apprendistato: “un fi nanziamento del 50% dello stipendio per i primi 24 mesi. Così che i laureati svolgano il praticantato obbligatorio con una retribuzione”.

Luca Zaia si presenta come “mastino” sempre in guardia nei confronti del governo per tutelare il Veneto dai tagli di Roma e, com’è naturale che sia riventica i i risultati di cinque anni di governo regionale. “Sulla banda larga, siamo partiti da zero – affer-ma - eppure abbiamo assegnato il primo lotto con 75 comuni coinvolti”. Ricorda poi che secondo uno studio di Morgan Stanley nel nostro Paese ci sarebbero imprenditori disposti a investire 45 miliardi di euro, se

solo ci fosse tutto quello che, a detta di Zaia manca.

“La palla al piede del Veneto – affer-ma il Governatore uscente è L’Italia”. Che fare? Possiamo facilmente immaginarlo. Non è facile invece immaginare come nel giro di altri cinque anni la competitività del veto potrebbe scalare la suddetta classifi ca di 50 posizioni come promesso da Zaia. E sul lavoro va detto che il “Patto per il Ve-neto” presentato il 2 maggio 2012 a Pa-

lazzo Balbi proprio dal Governatore uscente e che voleva essere una sorta di Piano Marshall per l’econo-mia locale non si sa che fi ne abbia fatto.

Certo Zaia afferma che il vero jobs act l’ha fatto lui con i progetti di formazione-lavoro che ha permesso di mantenere la disoccupa-zione su valori più bassi rispetto alle regioni limitrofe.

Una disoccupazione che in cinque anni è schizzata dal 3,5% al 7,7% con 27 mila aziende che hanno chiuso rovinosamente solo nell’ultimo anno. Certo d’ora in avanti occorre fare di più.

Da sinistra: Luca Zaia, Alessandra Moretti, Flavio Tosi e Jacopo Berti

1 Voci da palazzo

158. Questa la posizione poco soddisfacente del Veneto nella classifi ca

della competitività tra le regioni europee. E se non c’è competitività non c’è spinta e non si aprono nuovi spazi di mercato. Ma quel che è peggio, se non si esce dalla sta-gnazione anche il mercato del lavoro resta ai minimi storici.

Che fare per risalire? Agli industriali basterebbero una trentina di posizioni, o almeno così recita il manifesto presenta-to da Confi ndustria Verona ai candidati Governatore nel primo confronto pubblico che li ha visti sul palco in-sieme.

“Le imprese sono disorientate su chi votare, ci sono tanti candidati in cam-po – ha sottolineato in quell’occasione il presidente degli industriali veronesi Giulio Pedrollo - ma più che i candidati ci interes-sano i programmi”.

Le ricette per cambiare il Veneto e farlo ripartire, almeno sulla carta, i vari candidati le hanno messe in campo. Alcune simili al-tre singolari, comunque opportunità.

Per Jacopo Berti, candidato del Movi-mento 5stelle, è questione di Banda Larga “la principale infrastruttura che serve al Veneto”. E dichiara apertamente di recu-perare i fi nanziamenti necessari dai cinque miliardi recuperati dalla cancellazione del progetto Tav. “Poi – aggiunge - creeremo un fondo da 13 milioni di euro con i tagli degli stipendi dei consiglieri e con la can-cellazione dei vitalizi, con cui garantiremo microcredito da 25mila euro ai giovani im-

prenditori”.Sulle infrastruttu-

re, invece, il sindaco Flavio Tosi che gioca in casa, ritiene che non si possa tornare indietro sulle grandi di-

rettrici. “Bisogna prendersi la responsabilità di decidere – sostiene risoluto - non si può sospendere l’autostrada del Mare come ha fatto Zaia perché c’è un’inchiesta”.

E per aiutare davvero le imprese l’unica via per il candidato che spacca in due la Lega è lo smantellamento della burocrazia: “sull’ideologia deve prevalere la concretez-za. Un esempio? Trento ci ha chiesto di poter bruciare i suoi rifi uti nel nostro futuro inceneritore, ma la Regione si ostina a non

di Maria Pavan

Economia e lavoro Candidati a confronto

Si riparte facendo di più e meglioSolo nell’ultimo anno hanno chiuso 27 mila aziende e, nel corso degli ultimi 5 anni la disoccupazione è schizzata dal 3,5% al 7,7%

Moretti: “Patto con il governo per ammodernare la rete ferroviaria e fare la Tav”

zaia: “da noi disoccupazione su valori più bassi di Lombardia ed emilia”

31Voci da palazzo

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1 Cultura veneta

Un’Esposizione Universale ha il compito di lasciare in eredità un’esperienza culturale, sociale, scienti-fi ca e tecnologica ed Expo Milano 2015 costru-

irà questa eredità prima di tutto grazie all’apporto dei suoi Partecipanti, cuore e anima dell’evento. Uno degli elementi innovativi e distintivi di Expo Milano 2015 è quello legato al concetto di “Visitor Experience”. L’Expo di Milano vuole essere “tradizionalE” e “innovativa” allo stesso tempo. Tradizionale perché si focalizzerà sul Tema della nutrizione in modo molto stringente e garantendo un vero approfondimento globale a fi ni educativi e di formazione alla sostenibilità del cibo buono, sano, suf-fi ciente e sostenibile per il pianeta. Innovativa perché in tutte le forme chiarirà ai visitatori e alla comunità interna-zionale l’essenza di un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore.

Al CENTRO Il VISITATORE

“È possibile assicurare a tutta l’umanità un’a-limentazione buona, sana, suffi ciente e sostenibile? ” È con questa domanda che si

apre la sfi da dell’Expo di Milano 2015, l’Esposizione Universale che l’Italia ospita dal primo maggio al 31 ottobre e che sarà senza dubbio il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e suffi ciente per tutti i po-poli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.

Expo sarà la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimo-lerà la creatività dei Paesi e promuoverà le innovazioni per un futuro sostenibile. Ma non solo.

Offrirà a tutti i visitatori la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e di scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastrono-mica di ogni Paese. Inoltre, per tutta la durata della manifestazione, la città di Milano e il sito espositivo saranno animati da eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi e mostre.

il temA“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il Tema al

centro della manifestazione, il fi lo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati sia all’interno sia all’esterno dello sito espositivo. Expo Milano 2015 sarà l’occasione per rifl ette-re e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è an-cora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denu-trite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e trop-po cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consu-mo delle risorse. La rifl essione sul Tema si trasforma anche in un momento di condivisione e di festa, grazie a incontri, eventi e spettacoli da vivere in compagnia della mascotte Foody e degli allegri personaggi che la compongono. Ogni aspetto, ogni momento, ogni Partecipante di Expo Milano 2015 declina e interpreta il Tema scelto, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

lA locAtionCon un’area di 1,1 milioni di metri quadrati, facil-

mente raggiungibile, progettata da architetti di fama in-ternazionale, Expo è anche un’esposizione-giardino con più di 12 mila alberi, giochi d’acqua e un lungo canale che circonderà l’area. Sui due grandi viali principali, il Cardo e il Decumano, si affacciano i Padiglioni dei Paesi Partecipanti, piazze e aree comuni dedicati agli eventi e alla ristorazione.

Il sistema a due assi serve a orientare il visitato-re in modo molto semplice e intuitivo, ma organizza anche la partecipazione dei Paesi: la World Avenue (corrispondente al Decumano) è infatti l’affaccio di tutti i Padiglioni Self Built. Lungo il Cardo si distribuisce in-vece la partecipazione italiana. Il Decumano, sede dei Padiglioni nazionali dei Paesi, sarà una lunga teoria di esperienze e racconti architettonici, visivi ed esperien-ziali provenienti da ogni parte del pianeta, da cui si potrà partire per toccare con mano e assaporare i gusti delle diverse tradizioni enogastronomiche, facendo di-retta esperienza del cibo e delle colture planetarie. Alle sue estremità sono collocati l’Expo Centre, composto di spazi per eventi al coperto, e la Collina Mediterranea.

Lungo il Cardo, delimitato a nord dall’anfi teatro sull’acqua della Lake Arena e a sud dall’Open Air The-atre, grande spazio per eventi all’aperto, si estende lo spazio espositivo dedicato all’Italia, intervallato da luoghi per la degustazione dei prodotti delle tradizioni enogastronomiche delle regioni italiane.

Questi, oltre a distinguersi per l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti fi nali, svolgono la funzione di mettere in luce le migliori pratiche alimentari tradizio-nali del Paese ospitante.

Nel luogo in cui il Cardo e il Decumano si interse-cano si trova Piazza Italia, la grande piazza centrale dell’Expo, vicino alla quale sorge anche Palazzo Italia, il luogo deputato a ospitare durante l’Expo il raccordo istituzionale tra Paese ospitante e Partecipanti.

Circondato dal Canale, elemento che ne caratte-rizza il paesaggio, il Sito dell’Expo segue dunque uno schema ortogonale molto intuitivo, nel quale architettu-ra si unisce alla natura.

Le costruzioni seguono criteri di effi cienza ener-getica e sostenibilità nella realizzazione, smontabili e riutilizzabili alla fi ne dell’evento.

Ai blocchi di partenza, l’evento a cui non si può mancare. Milioni e milioni di persone hanno già deciso di esserci

Expo 2015 Il grande evento culturale dell’anno

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”

di Valeria Marcato

33Cultura veneta

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34 Sport1 sport intera x piazza 1

Nancy Githaiga

Aprile è il mese per eccellenza dei podi-sti padovani: è il mese della Maratona S.Antonio. Un evento consolidato e

entrato a pieno titolo tra gli appuntamenti più importanti della città di Padova che ogni anno vede protagonisti della gara atleti di altissimo livello.

Quest’anno la promettente keniana Gi-thaiga, che debutta nella maratona dopo aver corso in un’ora 17’00 nella mezza, lo scorso anno a Praga, incrocerà la strada della campionessa italiana Claudia Gelsomi-no campionessa italiana di maratona 2014 dopo essersi imposta a Milano e in questa stagione già seconda alla Treviso Mara-thon. In campo maschile i keniani Kipkem-boi e Kiprop saranno opposti a Giovanni Gualdi, deciso a salire di nuovo sul podio di Prato della Valle. Portacolori delle Fiam-me Gialle, torna a Padova dopo aver colto

proprio qui, col secondo posto del 2010, il miglior risultato cronometrico in una mara-tona (2 ore 13’39”), per poi fermarsi ai piedi del podio nel 2013. Vedremo come appronterà i Kenyoti, come spesso accade, in prima fi la. Il 26enne Robert Kipkemboi Kiplimo, terzo lo scorso dicembre alla ma-ratona di Castéllon, in Spagna, col primato personale di 2 ore 12’03”, punta decisa-mente alla prima vittoria in una importante corsa su strada. Proverà a dire la sua anche il suo giovane connazionale Reuben Kiprop Kerio, un personale di 2 ore 26’05” rea-lizzato nel 2014 a Kigali, in Ruanda, che questo atleta ventenne ha tutta l’intenzione di migliorare. “Un cast che mette assieme atleti esperti a giovani che hanno voglia di imporsi sulla scena internazionale” spiega Giampaolo Urlando, responsabile tecnico dell’evento.

Corri per Padova Aprile mese di grandi manifestazioni

Si corre la Maratona di S. Antonio, una sfi da a pieni polmoni

Il popolo del Running ad Aprile oltre a ritrovarsi agli appunta-menti della CXP ha vissuto bellissime emozioni anche con la Terza marcia di Pasquetta a Galzignano Terme organizzata

dall’A.D.S. Podisti Tribano. Un grandissimo successo decretato dalle oltre 2500 presenze.

TERZA MARCIA DI PASQUETTA A GAlZIGNANO TERME

Claudia Gelsomino

Kerio Reuben Kiprop Giovanni Gualdi

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2 Concerti e non solo

in Veneto eVentipagina a cura di graziano edi corazza

Venerdì 24 luglio 2015 subsonicA

Arena di Verona - 14 settembre 2015dAVid gilmour - liVe 2015: tour in uK ed europA per lA primA VoltA in noVe Anni in itAliA solAmente per due dAte

DAVID GILMOUR, meglio conosciuto come chitarrista dei Pink Floyd, ha annunciato che sarà in tour in UK ed Europa a Settembre 2015. Il tour coinciderà con l’uscita del suo nuovo (e quarto) al-bum solista. E’ dal 2006 che DAVID GILMOUR non intraprende un tour o pubblica un disco, l’ultimo “On An Island” si è posizionato ai primi posti della classifi ca dei dischi più venduti in Inghilterra. Dall’anfi teatro romano di Pula in Croazia avrà inizio, il 12 set-tembre, il tour europeo. Il 14 e il 15 settembre DAVID GILMOUR si esibirà rispettivamente all’Arena di Verona e al Teatro Le Mulina a Firenze. Poi sarà la volta della Francia, Germania e per concludere tre show consecutivi alla Royal Albert Hall di Londra il 23, 24 e 25 settembre.

21 giugno - Treviso Elvis DaysbobbY solo

Treviso, dal 19 al 21 giugno 2015 al Bastione di San Marco attesi migliaia di fans. Spet-tacoli di auto americane, pin up e contest. Sul palco anche The Good Fellas e Di Maggio Bros. Ingresso gratuito Lo staff dell’Home Festival, promotore dell’Elvis Days,

la tre giorni ad ingresso gratuito all’insegna del rock’n’roll del Re indiscusso Elvis, ha svelato l’ospite d’onore del festival. Lo chiama-no l’Elvis Presley italiano e con “Una lacrima sul viso” raggiunse il successo internazionale, è Bobby Solo che domenica 21 giugno si esibirà sul palco trevigiano.

17 luglio 2015 - Castello Scaligero di VillafrancacontinuA il successo del tour di fedez

Il rapper del momento sara’ in concerto al Castello Scaligero di Villafranca il 17 luglio!

Veronail Volo sAltA dAl 21 mAggio Al 21 settembre 2015 A VeronA

Il concerto di Verona, inizialmente previsto per il 21 maggio, è stato rimandato ed è stata comunicata la nuova data. Il Volo sarà in concerto all’Arena il prossimo 21 settembre 2015 per consen-tire agli artisti di recarsi a Vienna – città che ospiterà la nuova edizione dell’Eurovision Song Contest il 19, il 21 e il 23 maggio 2015. tutte le info: www.ecoveneto.it

festiVAl di mAJAno (ud)2015

23 GIUGNO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, Piazza Unità d’Italia pAolo nutini

sguArdo A nordest“liVe in trieste 2015”

“lIVE IN TRIESTE 2015”, PRESENTATO Il PROGRAMMA DEI GRANDI EVENTI ESTIVI

QUATTRO GlI APPUNTAMENTI NEllA CENTRAlISSIMA PIAZZA UNITÀ, PROTAGONISTI I MIGlIORI NOMI DEllA SCENA NAZIONAlE E INTERNAZIONAlE

VENERDÌ 3 lUGlIO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, Piazza Unità d’Italia

Angelo pintus

VENERDÌ 10 lUGlIO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, Piazza Unità d’Italia fedez

SABATO 11 lUGlIO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, Piazza Unità d’Italia

il Volo

Venerdì 31 luglio 2015 litificA, tetrAlogiA degli elementi

A grande richiesta il “tetra-logia degli elementi live” proseguirà in estate con 6 nuovi imperdibili appunta-menti: venerdì 31 luglio si accenderà l’area concerti del festival di Majano per l’unico live di Pelù, Ghigo e compagni in Friuli Venezia Giulia.

36 Concerti

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2 Concerti e non solo

in Veneto eVentipagina a cura di graziano edi corazza

Venerdì 24 luglio 2015 subsonicA

Arena di Verona - 14 settembre 2015dAVid gilmour - liVe 2015: tour in uK ed europA per lA primA VoltA in noVe Anni in itAliA solAmente per due dAte

DAVID GILMOUR, meglio conosciuto come chitarrista dei Pink Floyd, ha annunciato che sarà in tour in UK ed Europa a Settembre 2015. Il tour coinciderà con l’uscita del suo nuovo (e quarto) al-bum solista. E’ dal 2006 che DAVID GILMOUR non intraprende un tour o pubblica un disco, l’ultimo “On An Island” si è posizionato ai primi posti della classifi ca dei dischi più venduti in Inghilterra. Dall’anfi teatro romano di Pula in Croazia avrà inizio, il 12 set-tembre, il tour europeo. Il 14 e il 15 settembre DAVID GILMOUR si esibirà rispettivamente all’Arena di Verona e al Teatro Le Mulina a Firenze. Poi sarà la volta della Francia, Germania e per concludere tre show consecutivi alla Royal Albert Hall di Londra il 23, 24 e 25 settembre.

21 giugno - Treviso Elvis DaysbobbY solo

Treviso, dal 19 al 21 giugno 2015 al Bastione di San Marco attesi migliaia di fans. Spet-tacoli di auto americane, pin up e contest. Sul palco anche The Good Fellas e Di Maggio Bros. Ingresso gratuito Lo staff dell’Home Festival, promotore dell’Elvis Days,

la tre giorni ad ingresso gratuito all’insegna del rock’n’roll del Re indiscusso Elvis, ha svelato l’ospite d’onore del festival. Lo chiama-no l’Elvis Presley italiano e con “Una lacrima sul viso” raggiunse il successo internazionale, è Bobby Solo che domenica 21 giugno si esibirà sul palco trevigiano.

17 luglio 2015 - Castello Scaligero di VillafrancacontinuA il successo del tour di fedez

Il rapper del momento sara’ in concerto al Castello Scaligero di Villafranca il 17 luglio!

Veronail Volo sAltA dAl 21 mAggio Al 21 settembre 2015 A VeronA

Il concerto di Verona, inizialmente previsto per il 21 maggio, è stato rimandato ed è stata comunicata la nuova data. Il Volo sarà in concerto all’Arena il prossimo 21 settembre 2015 per consen-tire agli artisti di recarsi a Vienna – città che ospiterà la nuova edizione dell’Eurovision Song Contest il 19, il 21 e il 23 maggio 2015. tutte le info: www.ecoveneto.it

festiVAl di mAJAno (ud)2015

23 GIUGNO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, Piazza Unità d’Italia pAolo nutini

sguArdo A nordest“liVe in trieste 2015”

“lIVE IN TRIESTE 2015”, PRESENTATO Il PROGRAMMA DEI GRANDI EVENTI ESTIVI

QUATTRO GlI APPUNTAMENTI NEllA CENTRAlISSIMA PIAZZA UNITÀ, PROTAGONISTI I MIGlIORI NOMI DEllA SCENA NAZIONAlE E INTERNAZIONAlE

VENERDÌ 3 lUGlIO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, Piazza Unità d’Italia

Angelo pintus

VENERDÌ 10 lUGlIO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, Piazza Unità d’Italia fedez

SABATO 11 lUGlIO 2015, inizio ore 21:30TRIESTE, Piazza Unità d’Italia

il Volo

Venerdì 31 luglio 2015 litificA, tetrAlogiA degli elementi

A grande richiesta il “tetra-logia degli elementi live” proseguirà in estate con 6 nuovi imperdibili appunta-menti: venerdì 31 luglio si accenderà l’area concerti del festival di Majano per l’unico live di Pelù, Ghigo e compagni in Friuli Venezia Giulia.

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore

nimaliAdei nostri amici

CIRO Maschio, taglia piccola, circa kg 10, di circa 6-8 anni. Carattere

equilibrato, adatto per tutti i contesti famigliari. Ciro arriva dal canile sa-

nitario dove ha trascorso molti mesi in attesa che i proprietari si facessero vivi. Il tempo è passato e per lui si sono aperte

le porte del canile. Ciro dev’essere operato ad una zampetta perché ha legamenti e crociati rotti. Per lui cerchiamo famiglia

amorevole che possa accoglierlo con amore.

3 NERONI 2 maschi e una femmina, taglia media

di circa 1 anno e mezzo. Portati in rifugio da cuccioli, dopo essere stati recuperati da tragica storia. Hanno un

carattere diffi cile e non si fi dano delle persone. Vogliamo provare a trovare delle persone pazienti

che sappiano aiutare queste creature.

JOLLY Maschio giovane, circa 1 anno, taglia contenuta di circa

10-12 kg. Un pelosetto tutto amore e coccole. Dinamico, da cucciolo che si rispetti, coccolo e caratterialmente

buono. Jolly ha un abbandono alle spalle ed attualmente vive dentro una gabbia. Restituiamo dignità a

questa creatura.

BUFALO Maschio, taglia medio-contenuta, di

circa 12 kg. Carattere buono e socializzato.

Bufalo ha circa 3-4 anni, vissuti sempre in famiglia

tra coccole, giardino e divano. Poi è stato abbandonato. Bisogna trovare

casa a questa creatura.

ADOTTAMI

CIN CIN Sono due cuccioli di solo 2 mesi, futura taglia piccola,

max kg 6-8. Ora aspettano una

casa e dei padroni affettuosi.

Cin-cin sono 2 fratellini maschi.

BIANCA NEVE Sono 2 sorelle, mix labrador, nate a marzo 2014.

Taglia media, circa kg.25-30, in cerca

della loro seconda pos-sibilità. Due meraviglie

di pelose dentro una gabbia. Chiediamo

aiuto per loro.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

per partecipare a questa rubrica scrivete a: [email protected] - tel. 049 8704884

ROSA Femmina di circa 2 anni, taglia medio-conte-

nuta, circa kg.10. Questa creatura è stata recuperata in mezzo al fango, in allat-

tamento, con pochissimo latte e dei cuccioli. Rosa

ha un carattere mite, buono, coccola e tanto dolce. Dopo lo svezzamento dei suoi cuccioli Rosa cerca casa.

Verrà sterilizzata, chippata e vaccinata.

MERINGA Femmina di circa 6-8 anni, taglia medio-piccola, circa

kg.10-12. Meringa è dolcissima. E’ stata recuperata da una situazione

altamente disagiata assieme ai suoi piccoli. Ora sono tutti al sicuro, ma

un canile non è una casa… Meringa ha dovuto lottare per sopravvivere ed ha un orecchio tagliato,

ma non importa: è bellissima ugualmente. Per Meringa preten-diamo il meglio. Cerca casa per dare e ricevere amore.

Tanti altri approfondimenti e notizie in più su

centinaia di piccoli amici da adottare vai su www.lapiazzaweb.it sezione ”Animali” e guarda le fotogallery

www.lapiazzaweb.it/category/animali

L’uomo e il cane: un rapporto in equilibrio

L’ESPERTO A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Un UOMO e un CANE si incontrarono migliaia di anni fa per aiutarsi l’un l’altro, nel tempo poi hanno consolidato il rapporto di “scambio” re-ciproco che riscontriamo ancora oggi. L’uomo si prende cura del cane e riceve in cambio la sua compagnia ed una vasta gamma di aiuti nel la-voro. Tutti i cani trovano il loro equilibrio, la loro identi tà, il loro benessere nel profondo legame aff etti vo che instaurano con il loro padrone e con la famiglia in cui vivono. Per natura il cane è un animale socievole e come tale detesta la solitudine e ricerca la presenza fi sica del suo capo branco, del suo punto di riferimento, del suo padrone.Un cane che nella sua primissima infanzia ( cioè nei primi tre mesi di vita) abbia pochi o nulli contatti con l’uomo, diffi cilmente diventerà un buon cane da compagnia. Sarà ti mido e pau-roso con le persone e non sviluppe-rà una totale dipendenza nei confronti del suo padrone. Ma anche un cucciolo sepa-

www.dogtrainerpadova.it - [email protected] - tel: 329 1605558

rato dalla madre troppo presto (cioè a 4 / 5 setti mane) ed allevato in casa può avere diversi problemi, per esempio un esagerato att acca-mento al padrone con chiari episodi di gelosia o, nella maturità, uno scarso interesse sessuale nei confronti di altri cani. Esperimenti compiuti su cuccioli allevati con conigli o gatti hanno di-mostrato talvolta una preferenza a convivere e preferire razze con cui sono cresciuti insieme. A livello strett amente personale ed in funzione della mia esperienza ritengo che i cani in gene-rale non sono in grado di capire cosa è giusto o sbagliato. Il loro comportamento è legato all’isti nto di razza a cui appartengono e alla conservazione della specie. Molti att eggiamenti

sono già innati , un cucciolo sa sedersi, stare zitt o, fermo, non mordere e ascoltare. Il

compito quindi di un buon educa-to re è di mett erlo in condizione di

imparare quando e come at-tuare tali comportanti .

Filariosi cardiopolmonareIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

Il ruolo del sott oscritt o quale Di-rett ore Sanitario dell’ambulatorio

del Rifugio C.I.P.A. prevede che, con cadenza setti -manale, si visiti no i nuovi ospiti della strutt ura che provengono dal Canile Sanitario Tazzari precedente-mente sott oposti a sterilizzazione ed a tutti i proto-colli sanitari di routi ne. La preoccupazione maggiore nell’esaminare i libretti sanitari dei nuovi cani è il controllo dell’esito del test emati co per la ricerca di anti geni fi laria. La fi lariosi è una patologia veicolata dalle zanzare che presenta una forma cardiopolmo-nare (causata da Dirofi laria immiti s) ed una forma cutanea (causata da Dirofi laria repens).La forma più grave è la fi lariosi cardiopolmonare. Quasi tutti i proprietari di cani delle nostre zone co-noscono la patologia che, nei decenni scorsi, quan-do i sistemi di prevenzione erano per lo più assenti , ha rappresentato sicuramente una delle principali cause di decesso dei nostri amici cani.Il parassita che provoca la malatti a , Dirofi laria im-miti s, è un nematode le cui larve, entrate nel si-stema circolatorio del cane punto da una zanzara, dopo vari stadi divengono vermi adulti (lunghi fi no a 30 cm.) e si localizzano a livello di cuore ed arteria

polmonare dove nel tempo causano danni sempre maggiori fi no a portare al decesso dell’animale. I primi sintomi clinici della malatti a sono tosse ed af-fati camento dopo uno sforzo ma visto che insorgono quando la patologia è già in uno stadio avanzato, è importante eseguire periodici controlli sul sangue per una diagnosi precoce.La malatti a, pur grave, è oggi curabile att raverso un tratt amento che consente l’eliminazione delle fi larie adulte. Compete al Medico Veterinario l’imposta-zione della terapia in base alla fase della malatti a al momento della diagnosi. Ad ogni buon conto, dal momento che si tratt a di una terapia non esente da rischi e che non cura, nel caso sia insorta, la miocar-diopati a conseguente all’infestazione, è raccoman-dabile il ricorso a sistemi di prevenzione.Ad oggi, in commercio esistono diversi farmaci effi -caci nei confronti delle forme larvali di fi laria. Non tratt asi di un tratt amento vaccinale ma di una tera-pia nei confronti delle larve che infestano l’animale volta ad impedire il loro sviluppo in forme adulte. Personalmente, considerato che la nostra è una del-le zone a più alto rischio fi laria, si consiglia di eff et-tuare il tratt amento da Aprile a Dicembre.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

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Sentire bene è importante per poter vivere ogni momento della nostra vita

Il riposo: i benefici e le posizioni del sonno

Continua a pag. 43Continua a pag. 43 Continua a pag. 44

Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

L’Editoriale

Quante volte ciascuno di noi si sente “a cor-to di idee”, in ritardo in un mondo che va veloce, in diffi coltà nel trovare soluzioni per

i propri problemi quotidiani, lavorativi, familiari, relazionali?

La risposta migliore in queste situazioni, molto spesso, è già dentro di noi. Il problema è farla emer-gere, liberarsi dalle abitudini che possono frenarci, liberarci da situazioni in cui non si vedono vie di uscita.

Questo tipo di condizione è tutt’altro che patolo-gica, anzi, è “normale” ed estremamente frequente: il problema spesso risiede nelle routine, in modalità di pensiero radicate che non sono facili da cambiare in breve tempo e da soli, nelle pressioni sociali.

La psicologia, in questi casi, può venire in aiuto con interventi non invasivi ma di supporto alle risorse già esistenti, ad esperienze già maturate, a soluzioni già applicate a contesti diversi. Troppo spesso infat-ti le persone sono dei “giacimenti” di risorse che rimangono sconosciute, inesplorate, quando invece potrebbero essere portate alla luce, con l’aiuto di un professionista psicologo esperto, anche senza un grande sforzo.

Liberare ciò che già è dentro di noi, dunque, con una metodologia di dialogo riguardo alla pro-pria quotidianità, ai propri valori, ai propri desideri, con una fi nalità trasformativa orientata a portarci a realizzare il tipo di attività, di relazioni, di vita che desideriamo, non necessariamente quello che vivia-mo nel presente. La psicologia a servizio delle idee nuove, dunque, in un mondo che va veloce. Per questo oggi è fondamentale che ciascuno diventi un innovatore, nel proprio ambito lavorativo, relaziona-le, familiare, anche per uscire dalla stagnazione che caratterizza tanti aspetti della vita sociale italiana.

dott. Alessandro de Carlo*

Idee nuove per un Mondo che caMBIa

*Presidente dell’ordine degli Psicologi del Veneto Continua a pag.

La salute vale oro così come il medico a cui ci si affi da

Trattamenti laser refrattivi: Lasek

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L’intervento

La scheda odontoiatrica, generalmente in formato cartaceo, riporta un disegno stilizzato delle arcate dentarie, in cui vengono segnalate patologie e trattamenti, seguiti da uno spazio per le annotazioni in forma di diario clinico. Dal punto di vista giuridico la scheda odontoiatrica e’ un semplice prome-

moria dell’attività diagnostica e terapeutica svolta, ad uso esclusivo dell’odontoiatria; e’ paragonabile ad una scrittura privata e come tale: non è soggetta a nessun requisito formale di compilazione; non vi è obbligo di conservazione; la presenza di errori, omissioni ed alterazioni non configura ipotesi ne’ di falso ideologico, ne’ di reato di falso in atto pubblico. Per quanto riguarda la circolazione, la scheda può essere consegnata: al paziente stesso; alle persone fornite di delega ed all’autorità giudiziaria; la non restituzione a fronte di una richiesta non determina responsabilità, in quanto non vi è l’obbligo dell’archiviazione, ne’ quello della conservazione. La compilazione della scheda odontoiatrica, tuttavia, va fatta con particolare diligenza annotando: giorno della prestazione (nel caso in cui il paziente non si presenti all’appuntamento terapeutico e’ bene annotarlo comunque indicando la motivazione dell’assenza); trattamenti terapeutici effettuati; qualsiasi anno-tazione utile al sanitario. Cio’ in considerazione del fatto che, soprattutto in materia di responsabilità civile, rappresenta un impor-tante mezzo di difesa legale mentre la sua mancanza o non corretta tenuta determina nel giudice l’impressione di negligenza ed imperizia dell’odontoiatra ai fini dell’addebito di un’eventuale responsabilità. Difatti la scheda odontoiatrica può essere richiesta nel contenzioso giudiziario per diverse finalità che sono: per ricostruire la cronologia dei fatti in caso di discordanti versioni dei fatti tra le parti; per determinare lo stato anteriore e quindi la validità della diagnosi e del progetto terapeutico, nonché escludere o quantificare lesioni correlate da nesso di casualità con le prestazioni; per valutare la corretta esecuzione del l’iter terapeutico e distinguere le complicanze dagli errori; in caso di contestazione in materia di consenso alle cure e di corrispettivo. Per ultimo va precisato che la scheda odontoiatrica, rappresenta comunque un obbligo deontologico: “ La cartella clinica deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica clinica e contenere, oltre ad ogni dato obiettivo relativo alla condizione patologica ed al suo decorso, le attività diagnostico-terapeutiche praticate”.

La Scheda odonToIaTrIca e Le regoLe da SeguIredi dott. Bruno noce*

*Presidente della Commissione Albo odontoiatri Rovigo

L’Editoriale

Sono stati 2363 i Medici che hanno chiesto l’atte-stato per il riconoscimento dei titoli per lavorare all’estero nel 2014, contro i 1000 dell’anno pre-

cedente ed i 396 di soli 5 anni prima e il trend è in continua crescita.

Scappano da un paese che, dopo 11 anni di prepara-zione fra corso di laurea e specializzazione per diventare bravi professionisti non sa offrire di meglio che posti di precariato e bassi stipendi in un contesto di lavoro difficile e sempre più impegnativo, con l’obbligo di provvedere ad una assicurazione professionale costosa, ed in cui le cau-se facili e quasi sempre ingiustificate possono metterli alla gogna proprio all’inizio della loro carriera.

Fuggono dall’Italia, spesso malvolentieri, abbandonando famiglia, affetti, ami-cizie, contesto sociale, verso paesi che offrono loro stipendi adeguati, prospettive di carriera, più tranquillità e serenità per un lavoro difficile e impegnativo e con una considerazione sociale che da noi si è molto affievolita.

Le difficoltà iniziano fin dalla formazione post laurea, mentre ogni anno si lau-reano in Italia circa 10.000 medici, solo 5000 sono i posti per le borse di studio per i corsi di specializzazione (altri 5-6 anni di preparazione) e 1000 le borse di studio per il corso per diventare medici di famiglia. Cosicché 4000 medici ogni anno vengono esclusi, per cui o ritentano l’anno successivo, o si dedicano a medicine alternative (con quali prospettive?), o vanno all’estero.

Ma anche dopo la specializzazione le cose non sono facili: negli Ospedali il bloc-co del turn over non permette nuove assunzioni, nonostante le carenze di personale medico di famiglia dovendo, nell’attesa di pazienti che ti scelgano come medico di fiducia, sostenere solo spese di ambulatorio, di personale e di gestione dello studio professionale.

All’estero invece i nostri laureati e specializzati sono ricercati. Assommano a più di 150.000 euro i costi, supportati dalle famiglie e dalla società, per preparare un bravo medico e sempre più spesso giungono all’Ordine dei Medici di Rovigo, così come agli altri Ordini del nostro Paese, richieste di medici da parte di altre Nazioni, le quali offrono contratti vantaggiosi, quasi nemmeno paragonabili ai nostri, e con-dizioni e prospettive di lavoro veramente attraenti.

La tendenza è in crescita perché all’estero “comprano” volentieri i nostri medici e, senza costi per prepararli. Ormai non vi può essere più alcun indugio per provve-dimenti atti a sistemare questa situazione.

MedIcI con Lo STeToScopIo In vaLIgIapIù dI 2000 MedIcI aLL’anno SceLgono dI Lavorare aLL’eSTero

di Francesco noce*

*Presidente dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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434399

Nella societa’ occidentale attuale, la spesa per te-rapie odontoiatriche resta

in costante ascesa, nonostante la l’incidenza di carie con tutte le possibili sequele (devitalizza-zione, protesizzazione per per-dita dell’elemento dentale) sia in diminuzione. A far lievitare i costi sono le spese per malat-tia parodontale(comunemente conosciuta come piorrea) con i relativi esborsi per terapie conservative o chirur-giche nel trattamento conseguente, fi no a perdita dell’elemento malato e susseguente protesizzazione con tecniche tradizionali o implantari.

Risulta evidente che la prevenzione diviene fondamentale per evitare la malat-tia del parodonto (tessuto di sostegno del dente).

La tecnologia ci mette a disposizione negli ultimissimi mesi tecniche che con costi modesti e tecniche nn invasive ci permet-tono di diagnosticare la predisposizione dei nostri pazienti di contrarre la malattia parodontale.

Alcuni test analizzando la saliva, test microbiologici, ci permettono di valutare la presenza di ceppi di batteri potenzialmente dannosi.

Altri test, analizzando sempre la saliva del paziente ci permettono di valutare la presenza nel suo DNA di geni potenzialmen-te implicati nell’insorgenza di parodontopa-tia e quindi la sua suscettibilita’ di perdere i denti.

Tutti questi ausili e altri che stanno arri-vando ci permettono di indirizzare meglio le nostre terapie.

Resta inteso che nulla di quanto detto ci permette di abbassare la guardia e di evita-re i normali presidi per l’igiene orale, le re-golari visite e sedute di igiene professionale dal nostro dentista di fi ducia.

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Moderni ausili diagnostici in prevenzione parodontaleLa prevenzione è fondamentale per evitare malattie

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dualmente alle nuove sensazioni uditive prodotte dall’apparecchio acustico e gli farà riscoprire suoni e rumori dimenticati.

In questo percorso l’Audioprotesista, attraverso un percorso di counselling (parola anglosassone che si può liberamente tradurre con il verbo “consigliare”; inten-dendo in senso lato l’attività di informazione, supporto, sostegno, aiuto, guida che ogni professionista deve fornire al paziente come parte integrante degli atti professionali tipici della fi gura) si mette al fi anco non al posto del pa-ziente E’ con il paziente. Lo aiuta nel processo, non bre-ve e semplice, di adattamento biologico ( miglioramento dell’attività cellulare) , la protesi svolge una vera e pro-pria azione terapeutica in quanto l’orecchio “defi citario” riceve stimoli utili per preservare gli elementi neuro sen-soriali ancora funzionanti. E’ al fi anco del paziente anche nell’adattamento relazionale, che è infl uenzato da molte variabili come lo stato di salute, l’ambiente di vita, il ca-rattere del paziente, nonché spesso la non accettazione degli apparecchi acustici da qui un atteggiamento critico e spesso causato da scarsa informazione.

Una volta che le nostre cellule sensoriali acustiche sono distrutte, perché, ad esempio, siamo stati esposti a rumori intensi o per l’aumentare dell’età

o per il sommarsi di patologie quali diabete ed iperten-sione arteriosa, la sola possibilità terapeutica è l’applica-zione degli apparecchi acustici. La protesi acustica viene defi nita secondo il Nomenclatore Tariffario delle Protesi come “dispositivo esterno indossabile, che ha la funzio-ne di amplifi care e/o modifi care il messaggio sonoro, ai fi ni di una correzione del defi cit uditivo conseguente a fatti morbosi congeniti o acquisiti, avente carattere di sta-bilizzazione clinica”. Protesi, deriva dal greco e signifi ca porre avanti, portare ad un livello superiore , migliorare la situazione di partenza dell’individuo.

Oggi utilizzando la tecnologia digitale, la protesi acu-stica non è più un oggetto antiestetico che sottolinea la presenza di un defi cit ora è un supporto indispensabile al miglioramento della qualità di vita e la sua prescrizione deve essere effettuata dallo specialista Otorinolarin-goiatra e/o Audiologo. E’ poi responsabilità dell’Audio-protesista, il tecnico, che seguendo le indicazioni dello specialista e dopo aver a sua volta eseguito colloquio e indagini che proporrà la soluzione più adatta alla persona tenendo in considerazione anche aspetti extrauditivi quali le preferenze estetiche e le abilità manuali. Il prodotto selezionato e personalizzato in base alle esigenze uditive del paziente consentirà allo stesso di “rieducarsi “ gra-

Sentire bene è importante per poter vivere pienamente ogni momento della nostra vitaL’unica proposta valida ed efficace rimane pertanto la prevenzione, la migliore arma è il controllo dell’udito

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Dott.ssa Anna Roversi

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amplifon ok

Considerare una dentatura malposizionata come fatto puramente estetico, sottovalutando il problema soprat-tutto in periodi di difficoltà economiche, è uno degli

errori che continuano ad essere compiuti dalla maggior parte delle persone.

Ma anche da molti dentisti.E’ risaputo infatti che un professionista che non si oc-

cupa di problemi ortodontici nella sua pratica professionale, tenderà a sottostimare un problema realmente presente.

La cura ortodontica nella persona adulta ha lo scopo primario nel ripristino di un equilibrio e un’armonia funzio-nale che favorisce la preservazione del parodonto (osso e gengive) con il conseguente mantenimento della stabilità di ogni singolo dente.

Esistono al giorno d’oggi, metodiche di intervento che consentono il mantenimento dell’estetica anche durante il trattamento attivo.

E fino a essere completamente invisibili. (metodiche Invisalight e Nuvola soprattutto).

Spesso infatti la motivazione che induce a rifiutare un tale trattamento, è il timore di apparire agli altri con la bocca invasa da placchette e fili metallici, certamente antiestetici.

Ma la questione ortodontica si pone soprattutto nei sog-getti in età evolutiva-adolescenziale e, in modo particolare nell’età pediatrica della scuola primaria, laddove un tale tipo di trattamento assume valenza intercettiva e di prevenzione.

Mai, come in questa occasione, la frase molto usata e spesso abusata che “ prevenire è meglio che curare” è

risultata appropriata.Una semplice “macchinetta” per raddrizzare i denti, o

meglio per indirizzarli nella loro giusta posizione e inclina-zione, qualora applicata in età scolare, può essere accettata come un gioco o quasi una moda dal bambino.

Sarà in tal modo possibile evitare più ingombranti e co-stosi interventi in quell’età dell’adolescenza che da sempre viene considerata critica per le implicazioni conseguenti il mutamento fisiologico del proprio corpo e lo sviluppo di mag-giori rapporti interpersonali.

Se infatti un bambino in età scolare è spesso interessato in una sorta di gioco collaborativo tra se stesso, il dentista e i genitori, un gioco nel quale ciascuno riveste un proprio ruolo, il ragazzo o la ragazza adolescente alle sue prime esperienze sociali troverà nell’apparecchio ortodontico quasi una costrizione, un qualcosa di imposto e limitante.

Prima si interviene, minori sono i costi e le ripercussioni psicologiche. E i risultati sicuramente più certi e rapidi.

Il consiglioIl tuo dentista di famiglia ti consiglia di sottoporti a

una visita dentistica con particolare attenzione da porre alla possibile esistenza di problemi di natura ortodontica e, so-prattutto, consiglia a chi è genitore, di accompagnare i pro-pri figli ad un tale tipo di visita per evitare l’insorgenza del futuro di problemi più complessi e sicuramente più onerosi.

Il dott. Giuseppe Bertolini riceve presso lo studio in Largo Cappellini 1 a Rovigo (tangenziale Est di fronte alla Cittadel-la socio sanitaria) tel 0425 168.01.70

il dentista di famiglia: ortodonzia

Da quasi 30 anni il Dott. Giuseppe Bertolini esercita la professione odontoiatrica: laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontostomatologia

e protesi dentaria, ha lavorato all’ospedale di Padova e di Monselice e dal 1999 è dirigente medico presso la Cittadella Socio Sanitaria dell’ASL 18 di Rovigo. E’ stato uno dei primi impiantologi del Veneto. Da sempre impe-gnato anche nella libera professione, dal 2011 ha aperto il suo studio a Rovigo, una struttura moderna, funzionale, attrezzata per le moltissime esigenze e richieste dei pa-zienti, ma anche accogliente e confortevole. Uno studio pensato per essere un punto d’incontro per le persone in quanto tali e non esclusivamente in quanto pazienti, tenendo sempre in massima considerazione che la solu-zione ai problemi dentali deve essere trovata conciliando la necessità di cura con l’esistenza di limitazioni, spesso dettate da fattori economici.

Dott. Giuseppe BertoliniMedico Chirurgo, specialista in Odontostomatologia e protesi dentaria

La cura ortodontica nella persona adulta ha lo scopo primario nel ripristino di un equilibrio e un’armonia funzionale

Studio dentistico dott. Giuseppe BertoliniLargo Cappellini 1 – Rovigo0425-1680170 [email protected]

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profondo. Ridurre gli allergeni nocivi. La presenza all’interno del materasso di acari della polvere o muffe può essere la causa di problemi respiratori. L’utilizzo di mate-riali antimicrobici, garantisce una buona

resistenza agli acari e una soluzione a problemi allergici.LE POsiZiONi DEL sONNO Assumere una posizio-ne di riposo corretta signifi ca garantire il giusto sostegno alla spina dorsale e assicurare una buona circolazione sanguigna. Posizione sul fi anco. La posizione sul fi anco diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, ma al tem-po stesso limita la circolazione nelle aree del corpo su cui si concentra il peso. Un materasso più morbido è in grado di sostenere le curve e ridurre al minimo i punti di pressione, mantenendo collo e spina dorsale correttamente allineati. Questa posizione è indicata per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche. Posizione supina Indicata per le persone che soffrono di dolori alla parte infe-riore della schiena, la posizione a pancia in su favorisce il ri-lassamento degli organi interni. È consigliabile posizionare un cuscino sotto le ginocchia, in questo modo la pressione sul nervo sciatico diminuisce e la spina dorsale è in grado di seguire la sua curva naturale. Posizione prona. Secondo alcuni esperti, questa posizione provoca pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. Riposare su un materasso più duro, posizionando un cuscino sotto l’addome, contri-buisce a mantenere allineata la spina dorsale.

i BENEFiCi DEL sONNO Mentre dormiamo, l’ipofi si rilascia grandi quan-tità di ormoni della crescita, i muscoli si rilassano, la temperatura del corpo si ab-bassa e varie parti del cervello si fermano o rallentano. Queste funzioni fi siologiche fanno del sonno un elemento in grado di ringiovanire il corpo e la mente. Di conseguenza, chi soffre di disordini del sonno o riposa male, potrebbe incorrere in numerosi effetti collaterali: al-terazione della concentrazione e delle capacità di lavoro, percezione limitata, irritabilità, nervosismo. E, a lungo ter-mine, depressione o stati di allucinazione. Il materasso: il protagonista del buon riposo. La qualità del sonno è senza dubbio proporzionale alla qualità del materasso, sopra al quale una persona trascorre circa un terzo della propria vita. Garantire al proprio corpo un sonno sano, signifi ca soddisfare quattro requisiti fondamentali. Mantenere l’allineamento della spina dorsale. Un materasso troppo duro provoca una forte pressione solo su alcune zone del corpo. Quando è troppo morbido, invece, si creano avval-lamenti a cui la spina dorsale è costretta ad adattarsi. Un buon materasso si uniforma alle curve del fi sico, fornendo un sostegno adeguato. Diminuire la pressione sulla su-perfi cie del corpo. Un materasso che si adatta alla forma del corpo distribuisce, al tempo stesso, il peso in modo uniforme. Questo favorisce la circolazione del sangue e permette al corpo di rilassarsi raggiungendo un sonno pro-fondo. Si garantisce così il riposo e il recupero psicofi sico. Regolare la temperatura del corpo. Mentre dormiamo il corpo rilascia umidità. Questo potrebbe interferire con la normale regolazione della temperatura. Un’imbottitura di lana è in grado di assorbire e al tempo stesso disperdere l’umidità fi no a un terzo del suo peso, favorendo la creazio-ne di un ambiente asciutto, condizione ideale per un sonno

il riposo: i benefici e le posizioni del sonno

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tinti ok

le situazioni in cui è avvenuto l’Attacco, fi no al rischio, di impedirgli una vita normale nell’am-bito relazionale e anche lavorativo. Tutto ciò può por-tare, come conse-guenza, anche alla depressione. Nel percorso di Psicoterapia, si prendono in considerazione tutti gli aspetti della vita del paziente, e non solo per risolvere ciò che ha generato l’Attacco di Panico, ma anche per dare al paziente un benessere ed un equili-brio maggiori, per affrontare poi gli inevitabili problemi che la vita riserva a ciascuno.

Gli Attacchi di Panico, si manifestano con l’im-provvisa insorgenza di un’intensa ansia, paura o terrore, spesso associati con sentimenti di paura

di morire, di avere un infarto, di perdere il controllo, di svenire.

I sintomi più comuni esperiti durante l’attacco sono: dispnea (diffi coltà a respirare), tachicardia, dolore o malessere toracico, sensazione di sentirsi soffocare, stordimento, vertigine, confusione mentale, vampate di calore o sensazioni di freddo…

Gli attacchi di solito durano una decina di minuti, molto raramente ore. Ma il paziente ha un senso dila-tato del tempo in quella situazione, e anche pochi mi-nuti…sembrano ore!!! Spesso non viene subito dia-gnosticato come tale, e il paziente, che spesso fi nisce al Pronto Soccorso, viene sottoposto ad accertamenti, soprattutto della funzionalità cardiaca.

Il Disturbo da Attacchi di Panico (DAP) non và tra-scurato. L’ideale sarebbe incominciare al più presto una psicoterapia, per capire che cosa, dei vissuti inconsci o delle situazioni della vita reale del paziente, l’abbia generato. Talvolta, ma non sempre, specie all’inizio della psicoterapia, può essere utile anche un supporto farmacologico.

Il ripetersi di questi Attacchi infatti, porta a con-dizionare sempre più la vita del paziente, che vive in continua attesa che ciò possa accadere di nuovo (Ansia Anticipatoria). Questo comincia a limitare sempre più gli spostamenti della persona e il frequentare i luoghi o

Attacchi di Panico? Si Guarisce! E’ un disturbo che colpisce sempre più persone. Ma si può curare con la Psicoterapia

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Dott.ssa Antonella Tinti

Come si possono prevenire?“Essendo spesso costituzionali, una prevenzione

assoluta non esiste. Se ne può limitare l’evoluzione fa-cendo una vita attiva, usando una calza elastica, se si sta molto in piedi e soprattutto riccorrendo in tempo ad uno specialista per una visita ed un’esame ecodoppler.

Quali terapie sono possibili?“Oggigior -

no sono tante, vanno da quelle piu’ classiche come la sclero-terapia o l’inter-vento chirurgico, rivisti in chiave moderna, nel

senso di una maggiore effi cacia ed una minima in-vasività, fi no a tecniche piu’ recenti, quali il laser, la radiofrequenza, ecc. Ogni tecnica presenta vantaggi e svantaggi e sta all’esperienza dello specialista appli-carle al meglio per ottenere il massimo risultato. Tanto si può fare, l’unico errore che il paziente deve evitare è quello di tracurarsi e sottovalutare la malattia”

Dott. Manfrini, cosa sono le vene vari-cose?

“Le varici degli arti inferiori, comunemente cono-sciute come vene varicose, costituiscono una malattia molto diffusa in entrambi i sessi, anche se con netta prevalenza in quello femminile”.

A cosa sono dovute?“Fondamen-

talmente ad una eccessiva “debo-lezza” della pare-te venosa, spesso costituzionale ed ereditaria, a cau-sa della quale le vene si dilatano e divengono pertanto particolarmente visibili. La malattia puo’ interessare sia le venule piu’ piccole e superfi ciali (cosidetti capillari), sia le vene piu’grosse, che si trova-no nel grasso sottocutaneo (sistema safenico).

E’ un problema estetico o una vera pa-tologia?

“Nelle fasi iniziali il problema può essere prevalen-temente estetico ma se trascurato diviene presto una patologia vera e propria, che nelle fasi avanzate può dare complicanze serie, quali ulcerazioni della pelle, trombofl ebiti o anche embolia polmonare. Anche i capil-lari, specie quelli della parte bassa delle gambe, se tra-scurati a lungo, possono dare alterazioni della pelle fi no alla rottura spontanea, causa di fastidiose emorragie”.

il Chirurgo Vascolare risponde su: vene varicose

dr. Stefano Manfrini - Specialista in Chi-rurgia vascolare-responsabile U.o. di Chi-rurgia Vascolare ospedale accreditato Salus Ferrara. Visita a Rovigo, Este, Monselice e Badia Polesine - 347/8043460

Dott.Stefano Manfrini

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manfrini ok

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nello strato di collagene che da la forma alla cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica applicativa) l’epitelio viene eliminato con una spatolina e successivamente al trattamento laser si attende la ricrescita di quest’ultimo (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è infastidito dalla presenza di una abrasione. Nella Lasik la cornea viene tagliata con una lama vibrante o con un laser ed il trattamento

effettuato all’interno della cornea. Il flap creato viene poi riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indeboli-mento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco dolore ed il veloce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo sostituirà progressivamente. I vantaggi sono un minor fasti-dio postoperatorio ed una minor reazione infiammatoria. Si tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche citate sono comunque utilizzate ed ogni chirurgo decide in relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale di assoluto rilievo. Ovviamente si possono operare pazienti che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti miopici possono ancora modificarsi.

I primi trattamenti laser refrattivi risalgono ai primi anni 90. Da allora molta strada è stata fatta soprattutto per quanto riguarda

la tecnologia laser. Sostanzialmente i difetti di refrazione sono miopia ed ipermetropia e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del normale (ad ogni mm corrispondono circa 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è limitata ad una determinata distanza, tanto minore quanto è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia corrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa comporta una forte limitazione funzionale in quanto la messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece l’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare con difetti più modesti (l’ipermetropia generalmente è al di sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie di ipermetropia). L’astigmatismo è un’anomalia di curvatura della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rug-by. Possiamo quindi avere astigmatismo associato a mio-pia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo avere miopia associata ad ipermetropia in quanto si tratta di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad ec-cimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modificare la forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa vaporizzazione non avviene sulla superficie che è ricoperta da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni settimana, ma

Il Dr. Massimo Camellin

dott. Massimo Camellin:Via dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected] web: www.lasek.it

trattamenti laser refrattivi: Lasek

le figure professionali del centro AbcDott.ssa Roberta Ferrari, psicoterapeuta e psicodrammatista.

Formazione: laurea in Psicologia presso l’Università degli Studi di Padova. Cell. 3478035426

Dott.ssa Alessia Tomii, logopedista, educatore professionale,facilitatore PSYCH-K, coach per lo studio e

mediatrice PAS. Cell.3358386277 - Formazione: laurea in Logopedia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia di Padova

Dott.ssa Sara Maria Campo, neuropsicomotricistaFormazione: laurea in terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia

di Firenze. Cell. 328 6822152

Anna Lucia Riberto, logopedista, tutor per lo studio e mediatrice PAS. Cell. 3402542013 - Formazione: diploma universitario in Logopedia presso la Facoltà di Lettere e

Filosofia di Padova.

Dott.ssa Zambon Chiara:PediatraFormazione: laurea in Medicina e Chirurgia, specialista in Pediatria presso l’unità ospedaliera Borgo Roma di

Verona. Cell.328 4574411

In ambito psicologico, logopedico, neuropsicomotorio, pediatricoServIZI dI dIagnoSI, TerapIa ed InTervenTo

I noSTrI ServIZI

Per insegnanti, genitori, chiunque abbia un ruolo educativo o desideri migliorare se stesso.ServIZIo dI ForMaZIone

La ricerca scientifica prova che il fare, l’agire e il creare sono un valido supporto alla crescita, alla maturazione psicologica, cognitiva e affettiva del bambino e del ragazzo. Con questo obiettivo sono stati ideati: Laborato-ri Emotivi - Laboratori Espressivo Creativi - Laboratori per l’Apprendimento Creativo. Le esperienze dei laboratori vissute all’interno di uno spazio predefinito e protetto, coinvolgono il bambino, sostenendolo ed

incentivandolo, a sperimentare, creare e rappresentare i propri contenuti fantastici e vissuti emotivi.

I LaBoraTorI: creaTIvITa’ SoSTenIBILe

Corsi rivolti agli insegnanti sulle tematiche relative all’apprendimento e al benessere consapevole della persona.

corSI dI aggIornaMenTo per InSegnanTI

Si tratta di uno sportello di consulenza rivolto ai genitori e ai docenti nell’ottica di promuo-vere una cultura dell’ascolto e la sinergia educativa scuola-famiglia.

SporTeLLo aScoLTo

Genitori non si nasce, ma si diventa... e ogni tappa di sviluppo del bambino inevitabilmente porta il genitore a confrontarsi con nuove sfide educative. Gli incontri vogliono essere un momento di riflessione su tematiche che riguardano tutte le famiglie, un momento dove ricevere chiarimenti

su cosa è tipico dell’età e cosa può essere segnale di disagio, incoraggiare ad avvalersi di strategie pratiche che possono essere utilizzate nella vita di tutti i giorni.

SeraTe a TeMa

• Progetto SCREENING PSICOLINGUISTICO per la valutazione delle competenze psicolinguistiche del bambino dai 4 ai 6 anni. • Progetto “STRATEGIE DI MEMORIA - Come migliorare la propria memoria attraverso l’apprendimento di un metodo distudio efficace, veloce, sicuro e divertente” • Progetto STRUMENTI del METODO FEUERSTEIN per il potenziamento cognitivo - Apprendere attraverso la mediazione. • Progetto MAPPE CONCETTUALI E MENTALI - Come utilizzare il più potente strumento di accesso alle tue straordinarie capacità di pensare, creare, studiare, organizzare • Progetto CONOSCO IL MIO CORPO DEFINISCO ME STESSO: percorso di psicomotricità • Progetto EMOZIONI IN GIOCO: percorso di alfabetizzazione emotiva per sviluppare l’intelligenza emotiva

progeTTI per Le ScuoLe, gLI enTI e Le aZIende

Il Centro collabora con una pluralità di professio-nisti che si occupano del benessere olistico della

persona:omeopata, operatori shiatsu, di riflessologia plantare e di reiki, erborista, longevity coach.

Chi siamO Il Centro ABC – Apprendimento e Benessere Consapevole - nasce dall’esperienza plu-riennale di alcune professioniste in ambito riabilitati-vo e terapeutico per l’età evolutiva, adolescenziale, adulta e geriatrica. Si è creato da una sinergia di un gruppo di professionisti che desiderano collabo-rare per offrire servizi in grado di rispondere alle più diverse richieste di intervento psicologico e riabilita-tivo, di crescita personale e di sviluppo della perso-na, ponendosi come un punto di riferimento sicuro e affidabile, in grado di rispondere alle sue domande e ai suoi bisogni immediati, in modo globale senza dover passare da un ambulatorio all’altro, attraversando spesso tutta la provincia o addirittura dovendosi rivolgere ad altre regioni. Il nostro obiettivo è quello di aiutare le persone a migliorare la propria qualità della vita attraverso un cambiamento attivo, concreto e realizzabile. Il Centro offre diversi tipologie di servizi rivolte alla prima infanzia, adolescenza e alle loro famiglie e alla persona adulta in modo olistico.

Centro ABC, apprendimento e benessere consapevole

Centro ABC Apprendimento e Benessere Consapevole Via Calà Forca 41, Badia Polesine (Ro) - [email protected]

sAbAto 9 mAggio 2015Per info: ell. 3358386277

Giornata dedicataRiFLEssOLOGia PLaNTaRE E REiKi

mArtedì 12 mAggio 2015Per info: ell. 3358386277

apprendere attraverso la mediazioneGLi sTRUmENTi DEL mETODO FEUERsTEiN

E iL POTENZiamENTO COGNiTiVO

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MANUELA E SILVIA BIZZO

La rubrica di cucina

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.IT

Per le crespelle80-100g circa farina d’avena 1 uovolatte di soianoce moscatasale Blu di PersiaPer la farcia1100g spinaci freschi in foglie70g prosciutto cotto1 spicchio aglio1 cucch crusca di grano2 cucch uvetta sultanina

Con tutte le uova collezionate durante le feste pasquali, non si poteva non pensare di preparare delle ricche crespelle. Una ricetta tutta primaverile e che ancora ci sentiamo di classifi care come confort food. Tutti sapori dolci nella preparazione: in primis gli spinaci, che abbiamo insaporito con la cannella ed ai quali abbiamo aggiunto la quasi scontata uvetta sultanina; anche la farina d’avena, utilizzata nell’impasto delle crespelle ed aromatizzata con la noce moscata, tuttavia ha fatto la sua parte rendendo la ricetta più delicata e digeribile. La besciamella a base di farina d’avena e latte di soia è stata ulteriormente insaporita con il parmigiano, per noi il formaggio che meglio si sposa con la verdura scelta per il ripieno. Un piatto unico ricco e cremoso, senza aggiunta di grassi ma tutto vegetale, e che ben si presta per iniziare uffi cialmente le cene di primavera.

Preparare l’impasto per le crespelle: sbattere l’uovo con il sale, unire la farina d’avena ed amalgamare bene con una frusta, aiutandosi con un pò di latte di soia; insaporire il composto

con noce moscata e lasciar riposare almeno 30 minuti. Preparare la besciamella: scaldare un cucchiaio d’olio in un pentolino, unire le farine, la noce moscata ed il sale; piano piano bagnare

con il latte di soia e tenere sul fuoco, continuando a mescolare fi no a che non si addensa. A fuoco spento unire il formaggio grattugiato. Lessare gli spinaci in pentola a pressione per almeno 5 minuti dal fi schio della pentola Mondare l’aglio e farlo soffriggere in padella con l’olio, unire

gli spinaci (ben strizzati per eliminare l’acqua in eccesso) ed insaporire con il gomasio e la noce moscata. Aggiungere l’uvetta sultanina e la crusca. A fuoco spento mescolare con due cucchiaio di besciamella. Preparare le crespelle utilizzando una piastra antiaderente bagnata con un pò di olio

evo. Farcire ogni crespella con una fetta di prosciutto cotto e gli spinaci, chiudere a mezzaluna e disporre in una teglia, precedentemente bagnata sul fondo con alcuni cucchiai di besciamella;

coprire le crespelle con la besciamella rimasta e cuocere in forno a microonde per circa 15 minuti.

Ingredienti per 6 crespelle1 cucch gomasiocannellaolio evoPer la besciamella300ml latte di soia15g farina d’avena15g farina di risoformaggio parmigiano grattugiato1 cucch olio evonoce moscatasale Blu di Persia

CRESPELLE D’AVENA AGLI SPINACI E PROSCIUTTO COTTO SU BESCIAMELLA AL PARMIGIANO

Procedimento

2A tavola 47A tavola

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1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10EVVIVA I RITORNI

DI FIAMMA E GLI AMORI PLATONICI O VIR-

TUALI, UN MISTERIOSO SCON-OSCIUTO VI FARÀ PERDERE LA TESTA. MOMENTI BURRASCOSI PER LE COPPIE CONSOLIDATE NELLA QUOTIDIANITÀ

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11MESE INTER-

AMENTE DEDI-CATO AL CUORE, IN

UN’ESCALATION DI EMOZIONE, GELOSIA, PASSIONE E VOGLIE MALANDRINE…DAL PARTNER VORRESTE TUTTO, IN PRIMO LUOGO L’ANIMA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12IL LAVORO È UN

BUON SERBATOIO DI INCON-TRI, UNA STORIA POTRÀ IN-IZIARE CON UNA LITIGATA CHE SVELERÀ CAMMIN FACENDO UN SENTIMENTO TUTTO FUOCO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

SPLENDIDA E BOLLENTE UNA STORIA D’AMORE, VI FARÀ PERDERE LA BUSSOLA, MA SMARRIRSI SARÀ COSÌ DOLCE... FELICI I CUORI SOLITARI, INQUIETI QUELLI GIÀ OCCUPATI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02L’AMORE ARRIVA IN-TENSO COME UN PULEDRO DA CAV-ALCARE VERSO SPAZI

LIBERI. POSSIBILI TUTTE LE GAMME DEL SENTIMENTO: REALE, VIRTUALE O CLANDES-TINO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03TREGUA PER I SENTIMENTI,

FERMI IN ATTESA: ORGOGLIOSI CONTRO OGNI SOSPETTO, AS-PETTERETE A DICHIARARVI, SPE-RANDO CHE NEL FRATTEMPO CI PENSI L’ALTRO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04ATTENTI ALLA P O S S E S S I V I T À ,

IL PARTNER STRATTONERÀ IL GUINZAGLIO E SARANNO GUAI. SE LO CAPITE TORNERÀ LA COMPLICITÀ E LA FIDUCIA DI SEMPRE

TORO DAL 21/04

AL 20/05TENEREZZA E

PASSIONE VIAGGERANNO SU UN BINARIO UNICO MA LA GELOSIA ARDE COMUNQUE SOTTO LA CENERE. IMMANCABILI I BAT-TIBECCHI CHE RAVVIVANO LE SERATE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06SE UNA ROTTURA

C’È STATA ORA, IN CONTROTEN-DENZA COI BOLLORI PRIMAVER-ILI, VE NE STATE RINTANATI A LECCARVI LE FERITE. ANNUSATE L’ARIA, TORNATE IN PISTA!

CANCRODAL 22/06AL 22/07SENTIMENTI COMPRESSI

DA ALTRE PRIORITÀ, ANCHE IL SESSO ANDRÀ

AL RIBASSO, CON UNO STILE DI RAPPORTO FORSE PIÙ AMI-CHEVOLE CHE PASSIONALE

LEONEDAL 23/07AL 23/08QUALCUNO VI C O I N V O L G E R À

DI TESTA, QUALCUN ALTRO DI PELLE, ALTERNANDO MOMENTI DI FORTE ATTRAZIONE AD ALTRI DI FRIZZANTE COMPLICITÀ. TE-NETE A BADA L’ORGOGLIO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09

AVETE PERSO LA FI-DUCIA NEL PARTNER. VI SERVE UN VIAGGETTO: ARIA NUOVA, FACCE NUOVE CATALIZZER-ANNO LA VOSTRA ATTENZIONE, TENENDOVI BUONI ALMENO PER UN PO’

OroscopoL’ARIA FRIZZANTE DELLA BELLA

STAGIONE IN ARRIVO PORTA CON SÉ

AMORI PICCANTI

48 Oroscopo

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