conselvano apr2015 n46

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Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 46 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015 del Conselvano continua a pag. 8 Editoriale S i lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma finché possono tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa. Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana Urbani* *[email protected] - [email protected] L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.it EXPO, L’EVENTO CULTURALE DELL’ANNO ELEZIONI, NUOVE E VECCHIE ALLEANZE NON SOLO PROPOSTE ECCO I FATTI CONCRETI VENETO IN PRIMO PIANO pagg. 28-29-30 pag. 32 pag. 34 a pag. 42 alle pagg. 45-48 a pag. 40 All’interno del giornale La “Beggiato” rischia di perdere la gestione Rsa Conselve pag. 6 Mercatone Uno timori e proteste tra i lavoratori Tribano pag. 10 Ammministrative scende in corsa anche Garbo Due Carrare pag. 14 pag. 8 Unione del Conselvano ridotta ai minimi termini Dei sette Comuni originari restano solamente Conselve e Terrassa, intanto infuria la polemica politica e anche sindacale, preoccupazione per i servizi e gli stipendi L a dissoluzione dell’Unione del Conselva- no si è completata subito dopo Pasqua quando nell’ente sono rimasti i soli due Comuni di Conselve e Terrassa. Sono usciti in contemporanea Agna, Arre e Bagnoli di Sopra, i cui consigli comunali hanno appro- vato il recesso anticipato, previsto dallo sta- tuto dopo le modifiche chieste dagli stessi sindaci intenzionati a lasciare. Si completa così la disgregazione dell’Unione passata in in un mese dai sette Comuni originari agli attuali due, gli unici intenzionati a prosegui- re sulla strada della condivisione di persona- le e servizi. I primi ad andarsene dopo molte polemiche sono stati Bovolenta e Candiana. La situazione è precipitata a fine marzo quando Conselve e Terrassa, intenzionati a mantenere l’Unione, hanno forzato la mano affinché i Comuni che avevano annunciato di andarsene lo facessero al più presto per non bloccare l’attività dell’ente. Preoccu- pati i sindacati per le condizioni di lavoro dei dipendenti in questo periodo di estrema incertezza. Esiste il serio rischio che i finan- ziamenti previsti dalla Regione per favorire la creazione dell’Unione del Conselvano, se ricevuti, dovranno essere restituiti quando sarà ufficializzato il fallimento e potrebbe trattarsi di circa 400.000 euro. LAVORI PER QUATTRO MILIONI ALLA RETE DELL’ACQUEDOTTO Quattro milioni di euro per rimettere a nuovo le condotte idriche nel con- selvano. Partito il secondo intervento all’interno del progetto generale di Centro Veneto Servizi, nello specifico per sostituire la condotta idrica esistente. pag. 6 FACCIA A FACCIA FRA I RAGAZZI E I DETENUTI Due ore di intenso faccia a faccia con la realtà quotidiana del carcere. Oltre 120 ragazzi delle classi terze della scuola secondaria di 1° grado “Tommaseo” hanno incontrato alcuni detenuti del carcere “Due Palazzi” . pag. 8

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Conselvano apr2015 n46

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Page 1: Conselvano apr2015 n46

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 46 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015

del Conselvano

continua a pag. 8

Editoriale

Si lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma fi nché possono

tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa.

Lavoro: nuove strade, nuova gente di germana urbani*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.itVeneto in primo piAno

eXpo, l’eVento culturAle dell’Anno

elezioni, nuoVe e VeccHie AlleAnze

non Solo propoSte ecco i fAtti concreti

Veneto in primo piAno

pagg. 28-29-30

pag. 32

pag. 34

a pag. 42

alle pagg. 45-48

a pag. 40

All’interno del giornale

La “Beggiato”rischia di perderela gestione Rsa

Conselve

pag. 6

Mercatone Unotimori e protestetra i lavoratori

Tribano

pag. 10

Ammministrativescende in corsaanche Garbo

Due Carrare

pag. 14

pag. 8

Unione del Conselvanoridotta ai minimi terminiDei sette Comuni originari restano solamente Conselvee Terrassa, intanto infuria la polemica politica e anchesindacale, preoccupazione per i servizi e gli stipendi

La dissoluzione dell’Unione del Conselva-no si è completata subito dopo Pasqua quando nell’ente sono rimasti i soli due

Comuni di Conselve e Terrassa. Sono usciti in contemporanea Agna, Arre e Bagnoli di Sopra, i cui consigli comunali hanno appro-vato il recesso anticipato, previsto dallo sta-tuto dopo le modifiche chieste dagli stessi sindaci intenzionati a lasciare. Si completa così la disgregazione dell’Unione passata in

in un mese dai sette Comuni originari agli attuali due, gli unici intenzionati a prosegui-re sulla strada della condivisione di persona-le e servizi. I primi ad andarsene dopo molte polemiche sono stati Bovolenta e Candiana. La situazione è precipitata a fine marzo quando Conselve e Terrassa, intenzionati a mantenere l’Unione, hanno forzato la mano affinché i Comuni che avevano annunciato di andarsene lo facessero al più presto per

non bloccare l’attività dell’ente. Preoccu-pati i sindacati per le condizioni di lavoro dei dipendenti in questo periodo di estrema incertezza. Esiste il serio rischio che i finan-ziamenti previsti dalla Regione per favorire la creazione dell’Unione del Conselvano, se ricevuti, dovranno essere restituiti quando sarà ufficializzato il fallimento e potrebbe trattarsi di circa 400.000 euro.

lAVori per quAttro milioniAllA rete dell’Acquedotto

Quattro milioni di euro per rimettere a nuovo le condotte idriche nel con-

selvano. Partito il secondo intervento all’interno del progetto generale di Centro Veneto Servizi, nello specifico per

sostituire la condotta idrica esistente.pag. 6

fAcciA A fAcciA frAi rAgAzzi e i detenuti

Due ore di intenso faccia a

faccia con la realtà quotidiana del carcere. Oltre 120 ragazzi

delle classi terze della scuola secondaria di 1° grado “Tommaseo” hanno incontrato

alcuni detenuti del carcere “Due Palazzi” .pag. 8

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone Conselve, Tribano, Cartura, Candiana, Due Carrare, Agna, Bovolenta per un numero complessivo di 13.208 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 13 aprile 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

Srldi

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

Non avete uno smartwatc? Ebbene, quest’anno potreste acquistarne uno. Secondo gli esperti di mercato il 2015 dovrebbe registrare una crescita esponenziale di questi gioielli tecnologici

con cui connettersi al mondo in rete e agganciare immagini, video e informazione che sembrano tagliati apposta per ognuno di noi.

Ma sappiate che non è un caso se vi imbattete sempre più spesso in ciò che vi piace o vi intrattiene di più. Ognuno di noi è “guardato” e “pesato” come potenziale acquirente da moltissimi soggetti, veri e propri 007 digitali al soldo delle aziende per cui lavorano.

Una volta individuati i nostri gusti in fatto di video, notizie, foto e molto altro, sono abili a proporci i banner giusti su cui non possiamo fare a meno di cliccare. Vi sarete certamente accorti che se un determinato giorno, decisi a cambiare casa, auto, telefono o altro, avete cercato informazioni in Rete, nei gironi succevi la Rete stessa vi proponeva notizie sull’argomento a cui eravate interessati giorni prima. Facilitandovi, apparentemente, la ricerca.

Ma la reclame precisa proprio su quanto state cercando servita sul vostro schermo è il segnale evidente che qualcuno conosce i vostri desideri forse più di voi.

Tutto questo è il frutto dell’ultima frontiera della pubblictà online: la pubblicità comportamentale che si nutre e guadagna conoscendo il nostro stile di vita, i nostri gusti e preferenze, chi frequentiamo e persino il nostro stato di salute. Noi siamo moneta sonante!

Così qualcuno riesce a creare apposta per noi singoli dei veri e propri messaggi pubblicitari personalizzati, vestiti fatti su misura in tutto e per tutto. Tanto che chi li riceve non può non cliccarci sopra. Un meccanismo tale per cui su uno stesso sito, su cui navigo io con il mio computer al piano terra della mia casa e, nello stesso momento al piano di sopra, mia sorella sul suo smartphon, possono benissimo essere presenti banner diversi.

E se vi state “scaldando” pensando che qualcuno abbia violato pesantemente la vostra privacy deponete pure le armi. Abbiamo fatto tutto da soli senza rendercene conto. E’ bastato registrare una e-mail gratuita, visitare dei siti, esprime giudizi o mmenti su quello o quell’altro argomento e poco altro. La privacy, comunque, per ora rimane abbastanza salva. Abbastanza perchè gli 007 in rete ci catalogano per tipologia e non con nome e cognome. Maschio cinquantenne professionista appassionato a pesca e auto. Madre quarantenne di due fi gli adolescenti. Ventenne studente appassionato di musica classica e gruppi. Solo con Facebook si rischia un pò di più perchè lì sì ci sono tutti i nostri dati sensibili e anche qui non si può far nulla, gli abbiamo regalati noi al colosso digitale dell’amicizia facile!

E chissà cosa succederà d’ora in avanti con l’avvento di Periscope, l’app di Twitter per realizzare video in diretta! Si tratta di una vera rivoluzione su cui i maggiori gruppi editoriali del mondo si stanno interrogando chiedendosi quale sia il modo migliore per sfruttarla al massimo.

E anche noi cultori, o meno, delle nuove tecnologie non possiamo sottrarci al fascino delle novità e, c’è da scommeterci, che nasceranno presto provetti registi con Periscope che manderanno in Rete il lecito e l’illecito, alla faccia della privacy di grandi e piccini.

Arrivati a questo punto vien da chiedersi: meglio starci o non starci in Rete? Meglio esistere con un profi lo oppure vivere solo sotto il cielo vero, fatto d’aria e di luce?

La risposta è facile. Molto meglio esserci. Mi spieranno pure, e se ne sono consapevole magari sto un pò attento, ma la Rete è il mondo delle possibilità infi nite, privarsene sarebbe un delitto. Meglio imparare a squazzarci bene, muniti di strumenti d’avanguardia e poi andare, correre verso il futuro che verrà.

Veloce e vasto sempre di più.

Si sta come pesci nella ReteAltro che privacy! E chissà come cambierà il mondo virtuale con Periscope, la nuova app di Twitter per realizzare video in diretta?!

3News da laPiazzaweb

Le grandi opere destano sempre curiosità. E difatti a marzo la notizia più vista parla proprio di questo: “Chioggia si prepara all’apertura del primo centro commerciale”. Si è trattato di un vero e proprio boom di visite segno che si tratta o di un’opera attesa da tempo o di un’opera osteggiata. Lo scopriremo insieme. Molto cliccata la fotogallery dei carri allegorici a Cavarzere e nell’edizione del Conselvano “Cartura – salve le due classi della primaria”seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

“Apre il nuovo centro commerciale a Chioggia” fa registrare un gran numero di condivisioni, commenti e visualizzazioni. A seguire è piaciuta la storia “giuseppina di Cavarzere festeggia i suoi 105 anni con noi” e quella di “Diego baldina di Codevigo è in semifi nale del reality lookMaker Academy”.seguici su www.facebook.com/

lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Chioggia, Adria e piovese. seguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento piovese Sport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi Rovigo e Adria.seguici su www.issuu.com/

lapiazzaweb

EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Il direttore nel suo blog si chiede se sia giusto che un ex coniuge che convive con un’altra persona perda defi nitivamente il diritto a ricevere l’assegno divorzile come sancisce una recente sentenza della Cassazione.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

basta ai vitaliazi dei politici regionali! E’ uno dei punti all’ordine del giorno della campagna per le regionali. Ma chi gestisce il bene pubblico deve avere una sorta di pensione oppure no?seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

ILSONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Stiamo ricevendo tante foto di cagnolini che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

Con l’uscita del primo numero del nostro supplemento cartaceo Turismo&Sapori, anche le pagine web dedicate ai viaggi e all’enogastronomia hanno avuto un grande successo sia sul sito che sui social. seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/motori/

TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

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4 Argomento del mese

giornAtA dellA SAlute i dAti regionAli

Un adulto veneto su tre pesa troppo

La giornata mondiale dedicata alla Salute, il 7 aprile scorso, quest’anno ha posto l’attenzione sulla sicurezza alimentare. Oltre che un momento per proporre le nuove iniziative in calendario anche l’occasione ideale per fare

il punto delle situazione nella regione che si presenta sostanzialmente in linea con i dati nazionali ossia “Per il 57% la popolazione veneta tra 18 e 69 anni risulta normopeso; il 30% è sovrappeso; il 10% è obeso; il 3% sottopeso. Molto meglio, e la cosa è rilevante, va per i bambini: il 75% di loro è normopeso; il 17% è sovrappeso; il 5% è obeso (l’1% in forma severa) l’1% è sottopeso.”

Intenso è l’impegno della regione attraverso tutte le ULSS a favore della sensibilizzazione e diffusione delle iniziative volte all’educazione alimentare che comincia dai banchi di scuola. Ma non solo. La fi nalità prima della giornata è stata la sicurezza alimentare che coinvolge direttamente i Governi in termini di salubrità e controlli degli alimenti con l’invito a mettere in atto delle politiche condivise volte a migliorare la sicurezza degli alimenti lungo tutta la catena alimentare. La sicurezza alimentare, tema molto a cuore ai vertici delle regione Veneto, fa parte di un articolato programma che si articola e si dirama a partire dalla prevenzione primaria per poi passare a quella secondaria e terziaria, attra-verso tutte le tematiche che riguardano la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, nelle seguenti tre azioni: promozione della salute in ambito nutrizionale, consulenza dietetico-nutrizionale, ristorazione collettiva. M.C.

Il Veneto è tra le Regioni italiane con la percentuale di bam-bini in eccesso di peso più bassa, ma non bisogna distogliere l’attenzione perché il problema coinvolge pur sempre quasi

un quarto della popolazione infantile. Nella nostra regione infatti il 25 per cento dei bambini presenta problemi di peso: in mag-gioranza si tratta di casi di sovrappeso, quindi non gravi e legati per lo più ad una corretta alimentazione e alla pratica regolare di qualche attività fi sica. Poiché le abitudini alimentari scorrette possono favorire l’aumento di peso, da sempre sono oggetto di un’attenzione particolare e di iniziative di studio e sensibiliz-zazione. La partenza a breve dell’Expo 2015 ospitato proprio dall’Italia ha dato senza dubbio una forte spinta alla sensibiliz-zazione verso l’alimentazione nel suo complesso in particolare con attività mirate di educazione alimentare che puntano alla consapevolezza verso una corretta alimentazione che includa al suo interno le giusti dosi di frutta e verdura, proteine e carboidrati e che permetta di conoscere, senza paura o infondati timori an-che particolari patologie legate all’alimentazione come celiachia (intolleranza al glutine sempre più diffusa anche fra i bambini ma che può manifestarsi anche in età adulta) e diabete (patolo-

gia molto nota ma che in molti casi non si conosce nei dettagli). Bandiera dell’impegno dell’Italia, e in particolare dell’istruzione italiana, verso una corretta alimentazione è il progetto “Frutta nelle scuole” che prevede la somministrazione di una porzione di frutta fresca a tutti i bambini delle scuole primarie di primo e secondo grado.

Un’ottima iniziativa che mette in luce una delle problemati-che più diffuse nella società moderna ossia l’obesità che coinvol-ge un’ampia percentuale di bambini e adolescenti, 1 su 4 nella provincia di Padova come emerge dallo studio Crescere condotto dalla Fondazione Zancan, con il sostegno della Fondazione Cas-sa di Risparmio di Padova e Rovigo. “I dati si riferiscono a un campione di 248 ragazzi che si sono sottoposti ad approfonditi esami da parte dell’Azienda Ulss 16 nell’ambito dei “bilanci di salute”.

Si tratta di monitoraggi periodici in cui vengono misurati peso, altezza, circonferenza addominale, composizione cor-porea, sviluppo puberale, volumi polmonari ecc.” affermano i ricercatori. “I dati dello studio evidenziano una frequenza dei ra-gazzi in sovrappeso/obesi (in base al calcolo dell’indice di Cole

e utilizzando le tavole della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) maggiore nei maschi rispetto alle fem-mine: rispettivamente 32,5% e 17,2%. Le percentuali riscontra-te nel nostro studio sono pressoché in linea, e dunque vanno a confermare, i dati raccolti nel 2010 dal sistema di monitoraggio nazionale sui bambini Italiani in età scolare.”

La ricerca oltre ad avere uno scopo statistico inevitabilmente mette in luce delle problematiche che portano all’attuazione di iniziative e progetti che coinvolgono sia la Uls 16 che altri enti impegnati nell’educazione dei ragazzi come scuole e associazio-ni operative nel territorio. “Controllare annualmente i ragazzi del progetto “Crescere” ha permesso anche di individuare precoce-mente alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo ai paramorfi smi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari (una non corretta distribuzione dei pasti, l’uso eccessivo di merendine o snacks, la non assunzione di frutta e verdura…).” Un impegno, quello dell’alimentazione alimentare, che fortunatamente sta entrando a far parte di tutte le politiche giovanili e non solo che sicuramente vedrà una pro-gettualità mirata anche nei prossimi anni.

di Martina Celegato

Il Veneto è fra le regioni con le

percentuali più basse ma non va distolta

l’attenzione

La Fondazione hapreso in esamele risultanze dei

“bilanci di salute”di 248 bambini

SALUTE E ALIMENTAZIONENella nostra regione un

bambino su quattro presenta dei problemi legati al peso, in maggioranza si tratta di casi

non gravi, risolvibili con il ricorso a corrette abitudini

alimentari e ad una regolare attività fi sica. Uno studio della

Fondazione Zancan fornisce ulteriori elementi utili per

mettere a punto le strategie più effi caci per i ragazzi Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

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5Argomento del mese

di Nicola StievanoL’educazione alla salute entra in classeBassa Padovana L’Uls 17 promuove un “pacchetto” di proposte per tutte le età

La corretta alimentazione si impara a scuola: può sembrare un’ovvietà ma è proprio così. Non è un caso che ogni anno vengano proposti progetti e occasioni per invitare i ragazzi a consumare più frutta e verdura o a anche a sedersi a tavola con maggiore consapevolezza. Il punti deboli nelle scelte alimentari purtroppo non mancano. In Veneto, stando agli ultimi dati, il 5% dei bambini salta la prima colazione, il 32% fa una colazione non adeguata (ossia sbilanciata in termini di carboidrati

e proteine) e il 46% fa una merenda di metà mattina non adeguata. Non è fi nita. I genitori dei bambini tra gli 8 e i 9 anni riferiscono che il 31% dei bambini consuma frutta 2-3 volte al giorno; il 27% una sola porzione al giorno. Per quanto riguarda la verdura i genitori riferiscono che il 25% dei bambini ne consuma 2-3 volte al giorno, il 34% solo una volta al giorno. Ecco allora che l’attività di formazione sul territorio è irrinunciabile.

Non è un caso che da oltre un decennio l’Uls 17 della Bassa Padovana metta in campo un pacchetto di proposte di educazione alla salute rivolte al mondo della scuola. Si tratta di iniziative progettate e realizzate da gruppi di lavoro che vedono coinvolti ope-ratori di diversi servizi dell’azienda sanitaria e con diversa professionalità. Il tutto viene raccolto ed elaborato nella pubblicazione “InformaScuola”, realizzata dal Seps, il Servizio Educazione e Promozione della Salute e distribuita in formato digitale (dal sito www.ulss17.it) a tutte le scuole. “Il nostro target privilegiato - spiegano i responsabili del progetto - è la scuola con l’obiettivo di sviluppare una cultura orientata alla promozione della salute, offrendo anche l’opportunità di sperimentare “scelte salutari” attraverso lo sviluppo di programmi studiati appositamente per il target giovanile e il coinvolgimento degli adulti signifi cativi come insegnanti, educatori e genitori”.

Maurizio Schiavon, partner dello studio

la parola all’esperto“Non dobbiamorassegnarci”Maurizio Schiavon, responsabile della struttura semplice U.O. di Medicina dello

Sport e delle Attività Motorie dell’Ulss 16 - partner dello studio Crescere -, ana-lizza i dati relativi all’obesità emersi durante le analisi nell’ambito dei “bilanci

di salute”. I dati che emergono dallo studio devono preoccupare?“Pur essendo in linea con studi sulla popolazione italiana di pari età non possiamo

dichiararci “rassegnati” e dobbiamo purtroppo rilevare che la tendenza al sovrappeso/obesità è ormai consolidata anche in Italia e nel Veneto. Se già fi n dalla preadolescenza sono presenti questi fattori di rischio, dobbiamo attenderci un peggioramento dello stato di salute generale della popolazione nei prossimi anni, se non troviamo motivazioni e interventi per modifi care lo stile di vita dei nostri ragazzi”.

I dati del campione sono coerenti con la situazione generale in Veneto? “La caratteristica dello studio “Crescere” (www.crescerebene.org) è proprio il meto-

do statistico di campionamento dei ragazzi residenti nella nostra area geografi ca (sono coinvolti 85 comuni della provincia di Padova e il comune di Rovigo, ndr), per cui i dati raccolti rifl ettono in maniera precisa la situazione attuale e rappresentano l’intera popo-lazione con le stesse caratteristiche. Pertanto, l’allarme che ci viene dai dati raccolti è allargabile alla nostra area geografi ca, Veneto compreso, con minime variazioni locali”.

Cosa possono fare le famiglie per migliorare lo stato fi sico dei ragazzi?“Con la partecipazione a “Crescere”

le famiglie hanno la possibilità di conosce-re l’effettiva situazione dei propri fi gli e vengono sensibilizzate alla necessità del “cambiamento”. Migliorare lo stato fi sico dei propri fi gli è auspicabile e sopratutto non è impossibile: con piccole variazioni del regime alimentare (più frutta e verdura e meno “schifezze”), con attenzione a quello che si offre ai nostri ragazzi anche per il tempo libero (più attività fi sica e meno sedentarietà, Tv, videogiochi) si può modifi care lo stile di vita e questo si rifl ette sulla composizione corporea e sulla salute”.

Quanto conta una costante attività fi sica a quell’età? “Proprio nella fase dello sviluppo, quando ossa, muscoli, polmoni, cuore e cervello

stanno crescendo, diventa molto importante stimolarli con una sana attività fi sica. Pra-ticare uno sport con continuità avrà benefi ci sicuri: postura corretta, masse muscolari simmetricamente toniche, migliore mobilità articolare. E ancora, gittata cardiaca più valida, frequenza cardiaca inferiore a parità di sforzo e con un rapido recupero dopo sforzo. Infi ne, aumento della massa magra (muscoli) con riduzione di quella grassa (adipe) favorendo un calo di peso se in eccesso e un miglior rapporto peso/altezza”.

Perchè è importante lo studio Crescere e quale il ruolo dell’Ulss?“È il primo studio longitudinale nella nostra popolazione sull’accrescimento nel

periodo prepuberale e puberale: il campione verrà seguito per 8 anni nel periodo più delicato della crescita quando è ancor possibile, con interventi mirati, aggiustare il tiro e determinare modifi che utili a crescere bene. Il ruolo dell’Azienda Ulss 16 di Padova e in particolare della sua Medicina dello Sport e delle Attività Motorie è di controllare annual-mente i ragazzi che hanno aderito permettendo di individuare alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo a questa età ai paramorfi smi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari”.

“Sono suffi cientipiccole variazioni:più frutta everdura, menotv e più sport”

Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

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6 Conselve

“Terremoto” alla Casa di Riposo “Beg-giato” dopo l’esito della gara d’ap-palto per la gestione della Residenza

sanitaria assistita all’ospedale di Conselve, ser-vizio che dopo 37 anni di convenzione diretta potrebbe passare di mano visto che all’apertu-ra delle buste l’offerta migliore è stata quella della “Sereni Orizzonti” di Udine, la società che sta costruendo la casa di riposo a Bovolen-ta e ne gestisce molte altre in tutta Italia. Un vero e proprio colpo di scena per Conselve e la “Beggiato” che potrebbe essere costretta a lasciare il servizio dopo decenni. Una volta ve-rificata l’offerta l’Uls procederà con la delibera di affidamento ma potrebbero esserci ulteriori sorprese e altre carte bollate. Gianfranco Zo-gno, presidente “Beggiato”, ha l’intenzione di verificare ogni passaggio prima di considerare la “perdita” della Rsa. Finora la casa di riposo conselvana ha gestito in regime di conven-zione la struttura che accoglie 59 ospiti non autosufficienti nei due piani dell’ospedale e che impiega 47 dipendenti. “Se ci saranno i presupposti faremo ricorso contro l’esito della

gara d’appalto per la gestione della Rsa in ospedale. Stiamo aspettando una risposta dal nostro avvocato”.

Prima della scadenza dell’accordo l’Uls 17 aveva indetto la gara d’appalto per l’affi-damento della gestione. La “Beggiato”, sotto-linea Zogno, aveva ottenuto un punteggio più alto nella valutazione tecnico - qualitativa del progetto in gara ma è stata superata sul fronte economico. “Noi abbiamo fatto proposta che ritenevamo equa, considerati i costi che dob-biamo sostenere - prosegue il presidente - ma

l’altra società ha offerto all’Uls una cifra molto più alta, quasi 230 mila euro l’anno rispetto ai nostri 135 mila. Il problema che abbiamo già fatto presente è che nel confronto sul piano economico noi partiamo comunque svantag-giati perché siamo equiparati ad un ente pub-blico. Per noi l’Iva e l’Irpef sono un costo”. La gestione della Rsa sarà in capo alla “Beggiato” fino al 31 maggio, dopodiché, salvo colpi di scena, dovrebbe iniziare il passaggio delle con-segne. Anche i sindacati esprimono preoccupa-zione per le sorti dei 47 lavoratori della Rsa.

di Nicola Stievano

Dopo 37 anni di gestione in convenzione la Casadi Riposo “Beggiato” rischia di essere esclusa

Assistenza Verso l’aggiudicazione della gara alla Spa “Sereni Orizzonti”

Colpo di scena alla Rsa

La “Beggiato” ha gestito la residenza socio assistenziale

Quattro milioni di euro per rimettere a nuovo le condotte idriche nel con-selvano. E’ partuito infatti il secondo

intervento all’interno del progetto generale di Centro Veneto Servizi, nello specifico per sostituire la condotta idrica esistente lungo la strada provinciale 92, in via Vittorio Ema-nuele II a Bagnoli di Sopra e via del Santo ad Anguillara Veneta. Si tratta di un cantiere particolarmente urgente per la popolazione. La condotta esistente in cemento-amianto, infatti, risale addirittura al 1954: è ormai vetusta e ammalorata. Soffre quindi di siste-matiche rotture, con fuoriuscite in pressione di notevoli quantità di acqua. I continui guasti hanno procurato, negli ultimi anni, numerose perdite lungo la SP. 92 Consel-vana, strada molto trafficata, determinando cedimenti pericolosi della stessa sede stra-dale. Inoltre le rotture della rete idrica su questa tratta hanno spesso creato disagi per la popolazione del territorio, che ha dovuto fare i conti con improvvise sospen-sioni della fornitura di acqua, anche della durata di alcune ore. Il progetto prevede la posa di tubazioni in ghisa per una lunghez-za di circa 2,2 Km, realizzando in questo modo la nuova condotta adduttrice. Inoltre per l’attraversamento degli scoli è previsto l’utilizzo di tubazioni in acciaio per 112 me-tri lineari. La posa della nuova linea avverrà lungo la scarpata adiacente la pista ciclabile e in parte lungo la stessa strada provinciale 92. Una volta completati i lavori, si andrà a dismettere la linea esistente. I lavori sono stati ufficialmente avviati nei giorni scorsi

e l’intervento dovrà essere concluso entro 150 giorni. Il cantiere avrà un costo com-plessivo di 450.000 euro. Tutto l’intervento è a carico del Centro Veneto Servizi.

“Siamo molto soddisfatti di poter final-mente mettere mano a questo cantiere” commenta il Presidente di Centro Veneto Servizi, Giuseppe Mossa. “Un intervento che non poteva più aspettare, sicuramente molto atteso dalla popolazione, dalle impre-se e dagli amministratori dell’area interes-sata. Grazie alla nuova condotta ci potremo liberare dal peso dei frequenti interventi per riparazioni urgenti su questo tratto”.

Si tratta del secondo intervento sulla condotta tra Anguillara Veneta e Conselve. Un primo cantiere è stato completato nei primi mesi del 2014, con la sostituzione di un tratto di 1,5 Km sempre tra Anguillara e Bagnoli, per un costo di 200.000 euro. Sarà invece avviato entro l’anno il terzo stralcio dei lavori su questa condotta, che permetterà di completare il rifacimento del-la linea fino al centro di Bagnoli di Sopra, per un altro chilometro e mezzo.

4 MIlIONI pER lE NuOvE CONDOTTE

In breveFuturi imprenditori, sei lezioni

Sei incontri gratuiti per futuri imprenditori, sei serate, ogni martedì e giovedì dalla seconda metà del mese di aprile dalle 20 alle 22 in sala Dante, per dare tutte le “dritte” utili a chi vuole rea-

lizzare un’idea di impresa. L’iniziativa è della Camera di Commercio di Padova in collaborazione con il Comune. Le lezioni, tenute da esperti, affronteranno gli aspetti pratici dell’avvio di una

nuova azienda, dagli adempimenti ai finanziamenti disponibili, il rapporto con banche e clienti, il business plan. Spazio anche alle testimonianze imprenditoriali dalla viva voce dei protagonisti.

Iscrizioni e informazioni sul sito www.pd.camcom.it, tel. 049 8208332.

La sfida di Cristina SturaroCristina Sturaro, 55 anni, sposata e madre di due figlie, logopedista al servizio per

l’età evolutiva e neuropischiatria infantile dell’Uls 17 a Conselve e Monselice è la candidata del Pd per le elezioni regionali. Nel 2008 è entrata in consiglio comunale e

da tre anni è segretaria di circolo del Pd. Si è occupata soprattutto di sociale, educa-zione, cultura e tutela ambientale. “Era da molti anni che il nostro territorio chiedeva di esprimere un proprio rappresentante a livello regionale. Ho dato la mia disponibilità

facendomi forza dell’entusiasmo all’interno dei circolli per questa opportunità”.

Martinello: “poca trasparenza”Il caso del dipendente licenziato in tronco con la pesantissima accusa di aver sottratto

alle casse dell’Unione decine di migliaia di euro offre lo spunto al Movimento 5 Stelle di Conselve per sottolineare che vi sono anche delle responsabilità politiche da parte degli amministratori, soprattutto sul fronte del mancato controllo e della scarsa trasparenza

nella gestione dell’ente pubblico. “Non sarebbe così peregrino chiedersi come sia possibile, in tutti questi anni, - afferma Luca Martinello, portavoce del Movimento - che non ci si sia mai accorti di nulla. Quanto è successo non può essere certo considerato un fulmine a ciel sereno, bensì l’emersione di un modo poco trasparente di amministrare”-

Giuseppe Mossa

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segue da pag. 1Lo raccontiamo spesso nel nostro giornale, lo facciamo anche que-

sta volta affrontando proprio il tema del lavoro. Un tasto che dire dolente è dir poco in una regione come la nostra che solo cinque anni fa contava un tasso di disoccupazione del 3,5% e che oggi segna il 7,7%. 96 mila posti di lavoro persi. Ma i dati non sempre parlano chiaro. Raccontano meglio qual è la realtà dei fatti le storie tragiche degli imprenditori che hanno perso tutto, a volte, anche la vita. E’ famoso il drammatico re-cord degli imprenditori suicidi che vanta la nostra Regione in Italia. Can-celli chiusi, serrande abbassate che lasciano fuori gli operai, i dipendenti e chi lavora nell’indotto. Un domino tremendo da raccontare e da vivere.

Cosa ha fatto chi governava in Regione in questi cinque anni per cambiare le cose? Se chiedi alla gente, quella ti risponde “niente”, “poco”. Chi invece, ha amministrato esibisce i dati, nero su bianco e, soprattutto, il conto dei soldi spesi. Perché “carta canta”! Il Veneto ha speso quasi un miliardo di euro per sostenere il reddito di chi ha perso il lavoro. Non poco! Precisamente 872 milioni in ammortizzatori in deroga dal 2010 ad oggi, per 36mila aziende e oltre 290 mila lavo-ratori. Altri 16 milioni di euro sono stati investiti per aiutare altre 4.500 imprese che hanno utilizzato la cassa integrazione straordinaria e la mobilità, e i lavoratori che, invece di stare a casa in attesa di tempi migliori hanno preferito darsi da fare nei loro comuni e impiegarsi in lavoretti di pubblica utilità. A loro la comunità deve molti grazie. Darsi da fare. Mai poltrire. Un modo di pensare che è tutt’uno con il Dna dei veneti che non sono in grado “de stare senza far gnente!”. Ma la politica non può ridursi a limitare i danni, a salvare il salvabile. La politica con la P maiuscola deve rilanciare e guardare più in alto della soglia del possibile. Se no a che serve? Se non è così hanno ragione tutti quelli che il 31 maggio prossimo non si recheranno alle urne. La lotta contro la crisi si vince con le idee, la buona volontà e la concretezza di ciò che è possibile fare per la collettività e per i singoli, per le imprese e per gli operai. Ai politici chiediamo questo: parlateci di cose possibili. Tenetevi il resto. Tenetevi il racconto di quanto siete stati bravi a fare meglio di Lombardia e Emilia Romagna nel frenare la disoccupazione. Che forse non siete stati voi, ma i nostri capitani d’impresa! Tenetevi la demagogia su quanto è colpevole il Governo. Tenetevi le scuse su come non siete riusciti a risparmiare tagliandovi vitalizi e stipendi. Tenetevi anche le ricette facili: “cancello quello e con ciò che risparmio faccio quell’altro”. Perché le grandi imprese si realizzano insieme a molti attori non con fughe in solitaria. Rendeteci facile aprire un’impresa, aiutateci ad entrare nel mondo del lavoro, garantiteci una fi scalità adeguata per stare in piedi e noi risponderemo al meglio. Vogliamo lavorare e tanto, come da buoni veneti abbiamo sempre fatto”.

EditorialeLavoro: nuove strade, nuova gente

*[email protected] - [email protected]

8 Conselve

La dissoluzione dell’Unione del Conselvano si è completata subito dopo Pasqua quando nell’en-te sono rimasti i soli due Comuni di Conselve e

Terrassa. Sono usciti in contemporanea Agna, Arre e Bagnoli di Sopra, i cui consigli comunali hanno ap-provato il recesso anticipato, previsto dallo statuto dopo le modifiche chieste dagli stessi sindaci inten-zionati a lasciare. Si completa così la disgregazione dell’Unione passata in in un mese dai sette Comuni originari agli attuali due, gli unici intenzionati a pro-seguire sulla strada della condivisione di personale e servizi. I primi ad andarsene dopo molte polemiche sono stati Bovolenta e Candiana.

La situazione è precipitata a fine marzo quan-do Conselve e Terrassa, intenzionati a mantenere l’Unione, hanno forzato la mano affinché i Comuni che avevano annunciato di andarsene lo facessero al più presto per non bloccare l’attività dell’ente. Preoccupati i sindacati per le condizioni di lavoro dei dipendenti in questo periodo di estrema incertezza. Esiste il serio rischio che i finanziamenti previsti dal-la Regione per favorire la creazione dell’Unione del Conselvano, se ricevuti, dovranno essere restituiti quando sarà ufficializzato il fallimento e potrebbe trattarsi di circa 400.000 euro. Con il rientro dei lavoratori nei rispettivi Comuni occorrerà avviare una procedura burocratica che rischia per bloccare gli stipendi per dei mesi, denunciano i rappresentanti sindacali.

“Si tratta – dichiara Pao-la Fungenzi della Fp Cgil – di un clamoroso fallimento della politica, che sarà però pagato dalle famiglie che vivono nei 7 Comuni dell’Unione e dai lavo-ratori. Ci sono uffici che hanno accumulato 15 mesi di ritardi nelle pratiche e questa situazione non potrà che peggiorare. Non c’è alcuna certezza sui fondi destinati ai dipendenti per i quali in questi mesi non sono stati conteggiati gli straordinari e le ferie, solo

per fare un esempio”.“La posizione – dichiarano Rosanna Bettella e

Ivana Fogo dello Spi – è scettica sulle Unioni men-tre è favorevole alle fusioni, che garantiscono veri risparmi e l’ottimizzazione dei servizi. Sicuramente però la strada da percorrere non è quella di tornare

alla logica dei piccoli comuni, che ormai non hanno le risorse per stare in piedi da soli. E’ una strada non conveniente e non consentita dalla legge”.

“La responsabilità – se-condo Franco Maisto della Fp

Cisl – è dei Comuni del Conselvano che per mesi non ci hanno ascoltato e non hanno tenuto fede a nessuna delle promesse fatte alla cittadinanza. Il progetto sta crollando su se stesso perché mancava un disegno e il minimo di organizzazione necessaria.

Siamo di fronte al più brutto esempio di Amministra-zione pubblica del Veneto”.

Michele Magrini, della Uil Fpl ha insistito sulla “necessità stabilita dalla legge di una massa critica di cittadini e di una determina estensione territoriale per avere diritto alle sovvenzioni previste dalla leg-ge. Il Sindacato ha dato la massima disponibilità a collaborare, ma sono rimasti inascoltati tutti i nostri appelli ad essere coinvolti per dare una mano ad affrontare e risolvere i problemi”.

“Abbiamo chiesto un incontro – ha concluso Francesca Pizzo della Cisl – al Prefetto e all’Asses-sore regionale, ai quali vogliamo chiedere delucida-zioni su quali siano le conseguenze cui incorreranno i Comuni violando la legge Del Rio. E organizzeremo un’assemblea con i cittadini per illustrare loro i rischi di disservizi ai quali vanno incontro e per ascoltare le loro preoccupazioni”.

di Nicola Stievano

L’Ente finisce a pezzi Subito dopo Pasqua l’uscita di Agna, Arre e Bagnoli

Unione ridotta a due Comuni

Una dellepassatesedutedell’ormaisuperatoConsigliodell’Unione visto che ora soloConselvee Terrassane fannoparte

Solo Conselve e Terrassa hannoscelto di proseguire la gestioneassociata di servizi e personale

Due ore di intenso faccia a faccia con la realtà quotidiana del carcere. Oltre 120 ragazzi del-le classi terze della scuola secondaria di 1°

grado “Nicolò Tommaseo” hanno incontrato il mese scorso alcuni detenuti del carcere “Due Palazzi” di Padova e gli operatori culturali del penitenziario.

L’incontro si è svolto nell’ambito del Progetto “Il carcere entra a scuola”, promosso dalla locale istituzione scolastica.

Erano presenti, con i ragazzi e i loro insegnan-ti, i detenuti o ex detenuti Andrea, Bruno ed Erion; Ornella Favero, giornalista direttrice della rivista “Ristretti Orizzonti”, referente esterna del Progetto, il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “N. Tommaseo” di Conselve prof. Massimo Bertazzo e la docente referente del progetto prof.ssa Michela Paola Russo.

I detenuti hanno parlato agli studenti del loro

passato, presente e futuro con franchezza. Ornel-la Favero ha ricordato ai ragazzi che si finisce in carcere anche per reati non necessariamente gravi: “Basta una disattenzione in scooter, magari dopo aver bevuto un po’ troppo, per rovinare la vita di altri e la propria”. Per i ragazzi delle medie una giornata senz’altro intesa, segnata da testimonian-ze “forti”, di quelle che restano bene impresse e contribuiscono a far riflettere.

ScuolA Due ore di botta e risposta con il progetto “Il carcere entra a scuola”fAcciA A fAcciA trA gli Studenti delle medie e Alcuni detenuti

Un momento dell’incontro in sala Dante

Preoccupazionefra i rappresentanti sindacaliper la gestionedel personale

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9Ambiente 9Ambiente

Si chiama in gergo “stroke unit” ed è l’unità di emergenza per curare l’ictus. Con l’avvento del nuovo ospedale “Ma-

dre Teresa”, l’Usl 17 ha fatto sicuramente un balzo avanti nella risposta a questa parti-colare patologia, rafforzando l’organizzazio-ne e la dotazione di questa particolare unità d’emergenza. L’Usl 17 già in passato era uno dei centri regionali di primo livello per il trattamento degli ictus, ma con il passaggio al nuovo ospedale di Schiavonia ha compiu-to un ulteriore progresso in questo ambito specifi co: si tratta dell’istituzione dei 6 posti

letto di terapia sub-intensiva, che rivestono un ruolo particolare nel trattamento dei pa-zienti colpiti da ictus. “È una struttura co-gestita da neurologi e rianimatori - spiega il dottor Sandro Guzzon, direttore dell’Uco di Neurologia - secondo un modello di integra-zione delle competenze che non ha eguali in Italia al momento. In questa prospettiva va sottolineata anche la vicinanza, in tera-pia sub-intensiva, dei pazienti neurologici e di quelli cardiologici, che ci porta a lavorare fi anco a fi anco anche con i nostri colleghi di Cardiologia, per un’assistenza ancora più

completa e multidisciplinare”. La nuova terapia sub-intensiva, comun-

que, è il fi ore all’occhiello di un’organizza-zione più ampia e complessa: “Si comincia dal Pronto Soccorso - prosegue Guzzon - dove il personale è stato specifi camente formato per il riconoscimento rapido dei sintomi dell’ictus e dove vengono applicate procedure dedicate per minimizzare i tempi di diagnosi: in questo senso un ulteriore im-portante benefi cio si è avuto proprio con il nuovo pronto soccorso, in quanto è dotato di una diagnostica dedicata, sempre dispo-

di Nicola Cesaro

Attivata l’unità di emergenza per le prime curecon 6 posti letto di terapia sub-intensiva

La novità L’Uls 17 si conferma centro regionale di primo livello

Dall’inizio del mese è tornata la normalità nel reparto di Ri-abilitazione al monoblocco di Conselve. Sono stati assunti i sette operatori da parte della cooperativa Eurotrend di

Biella, vincitrice dell’appalto bandito dall’Uls 17, che subentrerà nella gestione del servizio alla Cooperativa Now, assorbendo

anche le altre 12 persone già impegnate in reparto. Il servizio di Riabilitazione dell’ospedale di Conselve è stato esteso ad altri due piani del monoblocco al termine di una radicale ristruttura-zione che permetterà di aumentare i posti letto e le prestazioni rivolti ai pazienti di tutta l’Uls e non solo. Un potenziamento atteso da tempo per un reparto d’eccellenza nella cura e nel recupero funzionale dei pazienti reduci da delicati interventi chi-rurgici o da incidenti. Un piccolo colpo di scena aveva sollevato

qualche preoccupazione fra i lavoratori quando una ditta che aveva partecipato all’appalto per la gestione del servizio aveva presentato ricorso al Tar Veneto chiedendo la sospensiva. Invece poco prima della fi ne del mese il tribunale amministrativo ha stabilito che “non ricorrono le condizioni per concedere la misu-ra cautelare richiesta” e ha fi ssato la discussione del ricorso al 24 giugno. Pertanto la ditta vincitrice ha potuto procedere con le assunzioni già programmate ed entrare in reparto.

riABilitAzione, tutto oKASSunto il perSonAle

Conselve

Battaglia contro l’icuts

nibile e senza bisogno di spostare il pazien-te”. “In ogni caso – continua Guzzon - va sottolineato come la riabilitazione faccia parte integrante del processo di gestione del paziente: già entro 48 ore dal ricovero il pa-ziente viene visitato dal fi siatra, per defi nire il percorso di riabilitazione che per obiettivi, tempi e modalità è sempre personalizzato.

La riabilitazione inizia già in reparto a Schiavonia, non appena possibile, e succes-sivamente può proseguire con un ricovero a Montagnana o Conselve oppure anche in regime ambulatoriale”.

Ogni anno l’equipe dell’Usl 17 assiste circa 500 pazienti colpiti da ictus, per il 60% uomini e il 40% donne, e se la mor-talità oggi riguarda fortunatamente una percentuale ridotta (circa il 10%), la vera sfi da riguarda la qualità di vita del pazien-te dopo le dimissioni: attualmente in oltre il 50% dei casi si registra un recupero più che soddisfacente, mentre circa 40% ripor-ta delle disabilità improntanti, anche se di vario grado. Su questi numeri, con il nuovo ospedale, l’Usl 17 si attende di registrare un ulteriore miglioramento.

A sinistra il direttore sanitario Barra con Sandro Guzzon

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10 Tribano

Nuova proposta del consigliere di minoranza Roberto Bazzarello che al Consiglio Comunale ha chiesto di

istituire una Commissione Urbanistica con il compito di valutare tutte le pratiche edili-zie/urbanistiche del comune ma soprattutto di dare un parere favorevole o contrario a tutte le osservazioni che sono pervenute il mese scorso dai cittadini di Tribano sul P.I. (Piano degli Interventi) che complete-rà il lungo procedimento per l’attuazione del P.A.T (Piano di Assetto del Territorio) ormai giunto quasi in dirittura di arrivo. E’ la prima volta che a Tribano viene proposta una commissione urbanistica e il consigliere spera sia condivisa da tutti i gruppi consiliari nell’interesse dei Tribanesi.

La nuova legge regionale dispone che i comuni debbano dotarsi di un nuovo stru-mento urbanistico che sostituisce il vecchio P.R.G. (Piano Regolatore Generale), deno-minato P.A.T. che rappresenta una svolta si-gnificativa nel processo di pianificazione del territorio e disegnerà la Tribano del futuro. Il P.A.T. una volta concertato con la Regione e la Provincia, costituirà la “carta dell’autono-mia urbanistica comunale”. Le scelte di det-taglio, contenute nel Piano degli Interventi potranno essere decise e modificate dal consiglio comunale senza più la necessità dell’approvazione di ordine superiore. La poca preparazione dei consiglieri comunali in ambito urbanistico, ha spinto Bazzarel-lo a proporre una commissione ad hoc che avrà non solo il compito di esaminare le pra-tiche edilizie ma anche di offrire al consiglio

comunale dei pareri tecnici ben precisi. La commissione sarà formata da sette persone elette dal consiglio comunale in veste politi-ca (quattro per la maggioranza e tre per la minoranza in rappresentanza di tutti i grup-pi consiliari), dal Responsabile di Servizio Edilizia del comune di Tribano e da altri tec-nici esterni a Tribano, senza diritto di voto. Sarà gratuita, infatti non è previsto nessuno rimborso né per i componenti politici né per i tecnici e avrà un parere non vincolante ma bensì di indirizzo per il consiglio comunale.

Bazzarello inoltre è stato nominato vi-ce-presidente in quota Forza Italia nella Con-sulta giovani amministratori di Anci Veneto. Bazzarello, 28 anni, candidato sindaco alle elezioni del 2014 e consigliere comunale dal 2010, rappresenta già dal 2012 i sin-daci veneti al tavolo di sviluppo voluto dal presidente Zaia e ora coordinerà per i prossi-mi 5 anni i giovani amministratori under 35 veneti insieme al presidente della Consulta Adis Zatta.

bAZZAREllO ChIEDE lA COMMISSIONE

C.L.

Saranno tre giorni di festa quelli che il Comitato Festeggiamenti di San Luca ha pensato per “La

Festa della Sopressa”, tradizionale appuntamento di primavera in questa località immersa nel verde della campa-gna. L’appuntamento è per il 25, 26, 27 aprile prossimo. Ogni sera la cucina sfornerà primi piatti davvero prelibati e secondi in cui a farla da padrone sarà la sopressa “de casada”. Il tutto si svol-gerà all’interno del capannone coperto, che in caso di basse temperature sarà riscaldato. Il menù spazia tra farfalle di primavera, pappardelle, fagioli, grana, uova, polenta, fiumi di ottimo vino loca-le e naturalmente chili di ottima soppres-sa. Lo stand gastronomico sarà aperto tutte le sere.

l’eVento

Comitato FesteggiamentiSAn lucA fA feStAper lA SopreSSA

C.L.

Politica Il gruppo consiliare “Tribano Rinasce”

Un gruppo di minoranza, in un piccolo comune come Tribano, non può limi-tarsi a criticare le azioni degli altri,

ma deve essere capace di proporre soluzioni alternative ai problemi sollevati. E’ questo lo spirito che nelle ultime settimane sta ani-mando l’azione del gruppo consiliare “Triba-no Rinasce”, rappresentato nel consiglio co-munale di Tribano da Massimo Cavazzana, ormai un veterano, e Mattia Masola, il più giovane dei consiglieri comunali a Tribano. Sono diverse le proposte presentate nell’ul-timo periodo, frutto dell’ascolto dei cittadi-ni, con i quali non è mai mancato il contatto ed il dialogo. “Negli ultimi mesi – spiega Cavazzana – abbiamo presentato alcune iniziative in materia di associazionismo, chie-dendo di fare chiarez-za in particolare sulla gestione degli spazi, ma non solo: abbiamo chiesto una modifica del regolamento per l’asilo nido, che attual-mente non prevede nessuna riduzione delle rette, nemmeno in caso di assenza prolun-gata per più settimane, ed abbiamo insistito affinché venisse costituita la Commissione Regolamenti. Abbiamo, però, mantenuta ferma la nostra opposizione in materia di tributi e gestione dei rifiuti!” “Abbiamo già ottenuto qualche risultato – prosegue

Masola – garantendo la registrazione delle sedute del consiglio, perché tutti i cittadini possano avere conoscenza delle decisioni adottate, e finalmente è stata costituita la prima commissione, nella quale stiamo già lavorando.” “Auspichiamo che il dialogo fra le diverse parti politiche possa portare

buoni frutti, per il bene di tutto il paese. Per il futuro, vorremmo una maggiore attenzione ai problemi delle di-pendenze: troppi gio-vanissimi, anche nel

nostro territorio, sono vittime inconsapevoli di questi vizi, come ci dicono i dati rileva-ti dalle istituzioni. Serve lo sforzo di tutti per intervenire su questa piaga sociale.” Il gruppo è sempre disponibile ad ascoltare le opinioni dei Tribanesi, che possono intera-gire via mail all’indirizzo [email protected] e tramite facebook alla pagina Tribano Di la tua. C.L.

“Lavoriamo al dialogoper affrontare i problemi”

Roberto Bazzarello

Preoccupazione e ansia fra i dipendenti delle due sedi padovane del Mercatone Uno di Tribano e Curtarolo, coinvolte nella maxi svendita con forti sconti su tutta la

merce esposta. Il timore che questa operazione sia il primo passo verso la chiusura dei due negozi serpeggia fra i 29 dipendenti di Tribano e i 43 di Curtarolo ai quali per settimane non era stato comunicato nulla di ufficiale sul destino dell’a-zienda presente con 79 punti vendita in tutta Italia.Subito dopo Pasqua è arrivata la notizia che molti si aspettavano. Il Ministero dello Sviluppo economico, è stato firmato dal Mini-stro Guidi il provvedimento che ammette il Gruppo Mercatone Uno alla procedura di Amministrazione Straordinaria, con la conseguente nomina di tre commissari straordinari (Vincen-zo Tassinari, Ermanno Sgaravato e Stefano Coen). Si tratta dell’applicazione della legge Marzano, che prevede questo tipo di intervento per imprese con oltre 500 dipendenti e più di 300 milioni di debiti.

“Si tratta di un passo avanti – hanno dichiarato Cristian Vicoletti, Daniele Salvador, Fabio Paternicò delle segre-terie provinciali della Filcams Cgil Padova/Fisascat Cisl/Uiltucs - rispetto alla procedura di concordato preventivo. Ci auguriamo che il Governo segua con la massima attenzione possibile il destino di un’azienda che impiega in tutto il Pa-ese centinaia e centinaia di lavoratori. Attendiamo un piano

industriale all’altezza della tradizione dell’azienda, in grado di tutelare innanzitutto l’occupazione. Solo nella nostra pro-vincia lavorano nelle sedi di Curtarolo, Noventa padovana e Tribano 75 dipendenti”.

La sede di Noventa Padovana non è a rischio perché si tratta di un nuovo punto vendita mentre il problema si pone sia a Tribano che a Curtarolo dove è stata avviata la svendita promozionale proprio per svuotare il negozio e anche il ma-gazzino. Cosa che sta accadendo a Tribano mentre i lavoratori si chiedono che ne sarà di loro quando il negozio rimarrà vuoto.

“Continueremo la nostra mobilitazione in difesa dei lavo-ratori - aggiungono i rappresentanti sindacali - fino a quando la situazione non si normalizzerà con la vendita ad un’acqui-rente in grado di investire sul futuro dell’azienda.

Dopo i tantissimi disoccupati causati dalla crisi economica di questi anni nel nostro territorio, non possiamo permetterci la chiusura di un’impresa così importante, in cui sono impe-gnate persone con una eccellente professionalità che hanno sempre fatto fino in fondo, con passione e dedizione, il loro lavoro. Per questo ci auguriamo che anche le Istituzioni locali, i comuni interessati e innanzitutto la Regione, si mobilitino a difesa della presenza di Mercatone Uno nel nostro territorio e nelle altre province venete”.

di Nicola Stievano

Il gruppo è stato commissariato dal ministero, i sindacati vogliono garanzie per tutti i lavoratori

Emergenza lavoro A Tribano e Curtarolo preoccupazione per i timori di chiusura dei punti vendita

Mercatone Uno, tante incognite

Ansia per la sorte del Mercatone Uno a Tribano

Continua l’attività di aggiornamento del gruppo comunale di protezione civile di Tribano, che conta circa

venticinque volontari, che devono essere sempre preparati e pronti ad intervenire nelle occasioni di emergenza, proprio quando è richiesto il loro apporto.

“Anche quest’anno parteciperemo a varie esercitazioni e faremo i richiami dei corsi seguiti dai volontari – affer-ma il coordinatore del locale gruppo di protezione civile, Bruno Brasolin – a settembre abbiamo in programma un’e-sercitazione a livello distrettuale, che coinvolgerà tutti i gruppi comunali di protezione civile del distretto del con-selvano, di cui facciamo parte. A marzo una nostra delegazione ha partecipato ad un meeting regionale”.

Il gruppo comunale di protezione civile oltre a garantire il proprio inter-vento nelle situazioni di emergenza, durante l’anno svolge anche il servizio di supporto logistico in numerosi eventi di aggregazione, che coinvolgono la cit-tadinanza. Una presenza fondamentale per Tribano che vive grazie all’impegno di numerosi volontari.

SociAle

I volontari sono venticinqueprotezione ciVileSempre in AttiVità

Massimo Cavazzana e Mattia Masolaspiegano l’attività del gruppo

C.L.

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Dopo la presentazione in numerose li-brerie di Padova, il primo saggio della bagnolese Marcolina Sguotti è stato

ufficialmente presentato anche presso la biblioteca del suo comune. Titolo dell’opera: Allena la felicità, 25 ispirazioni per realizzare l’obiettivo più importante della vita (editore Franco Angeli). Le strategie descritte in “Al-lena la felicità!” possono essere d’aiuto per gestire meglio lo stress, migliorare la propria autostima, diminuire le paure e acquisire più sicurezza in se stessi. Secondo la scrittrice la vita è molto più semplice e godibile se la affrontiamo con il giusto atteggiamento: pensieri leggeri rendono le nostre giornate leggere, pensieri pesanti appesantiscono il no-stro cuore. “Viviamo in un’epoca in cui parole come stress, bassa autostima, insicurezza sul lavoro, difficoltà di relazione ci perseguitano- spiega la scrittrice- proprio per questo ognuno di noi deve trovare dei validi motivi per essere felice”. Il primo lavoro della Sguotti è stato quello di docente e ricercatrice presso l’univer-sità Iulm di Milano, dove ha avuto la preziosa opportunità di collaborare con il grande socio-logo Francesco Alberoni, che ha rappresentato per lei una grandissima fonte di ispirazione, sia personale che professionale.

“Alberoni, a differenza della maggior parte dei sociologi che analizzano gli aspetti più problematici e devianti della società, mi ha trasmesso il desiderio di approfondire i sen-timenti più positivi della vita e delle dinamiche interpersonali. Successivamente, ho trasfor-mato questa mia predisposizione in un lavoro e mi sono dedicata a studiare tutto ciò che

permette alle persone di esprimere il meglio di sé. Sono cresciuta in una famiglia che mi ha insegnato ad affrontare la vita con fiducia e ad affrontare ogni difficoltà con la forza dell’entusiasmo. Seguendo il loro esempio sono riuscita a realizzare tanti sogni, piccoli e grandi, e mi piace accompagnare le persone che si rivolgono a me in qualità di coach pro-fessionista a realizzare i propri progetti, anche quelli più ambiziosi”.

La presentazione del libro è stata tenuta da Lorenzo Marini, noto pubblicitario (auto-re tra l’altro di un famoso spot per la casa Agnesi) e scrittore, e da don Cesare Contarini, attuale rettore del Collegio Barbarigo. Presenti esponenti dell’amministrazione comunale e naturalmente colei che per prima ha creduto nel talento della giovane bagnolese, la sua maestra Maria Teresa Bortolato Finco, già assessore alla cultura del comune di Bagnoli, alla quale la scrittrice ha rivolto i suoi ringra-

di Cristina lazzarin

La sociologa e “life coach” invitaad affrontare con la giusta dosedi entusiamo ogni difficoltà

Il personaggio Marcolina Sguotti, bagnolese, presenta il suo libro

“Allenare” la felicitàuna sfida possibile

Marcolina Sguotti è nata e cresciuta a Bagnoli

ziamenti anche nel libro. Rimane da chiedersi se sia veramente possibile allenarsi ad essere più felici. Secondo la scrittrice sicuramente sì, come dimostrano le tante testimonianze che ha avuto dalle persone che hanno partecipato ai suoi corsi sulla felicità o che hanno svolto un percorso individuale: “sono incredibili i risultati che si possono ottenere quando ci impegnia-mo ad usare la nostra mente in modo intelli-gente e costruttivo. La nostra mente detiene un potere enorme nell’influenzare le nostre sensazioni e nel determinare l’umore con cui affrontiamo le nostre giornate”.

All’università ha collaborato con FrancescoAlberoni, fontedi ispirazione

Via libera all’adesione al progetto per “Fondo Straordinario di Solida-rietà”, attivato dalla Fondazione

Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con le Diocesi di Pado-va, di Adria-Rovigo e di Chioggia e altri enti lo scopo di alleviare situazioni di disagio economico-sociale dovute alla di-soccupazione. Il progetto si rivolge, ai di-soccupati, ai lavoratori svantaggiati e ai giovani inoccupati, cioè a quelle persone che si trovano in situazioni di disagio economico e/o sociale. In particolare, i tre futuri lavoratori assunti a Bagnoli, effettueranno prestazioni di supporto nei lavori di pulizia e manutenzione del-le strutture comunali ed aree esterne. Il progetto ha una durata di sei mesi, da giugno a dicembre 2015 ed occuperà tre lavoratori per venti ore settimanali. “Ogni qualvolta il comune di Bagnoli si trova ad aderire ad un progetto di natu-ra sociale”, afferma l’assessore alle po-litiche sociali, Donatella Chiggio, “ci si trova nella difficoltà a reperire nominati-vi di persone interessate. Probabilmente la cittadinanza non sa che l’assistente sociale raccoglie nominativi e qualifiche di persone interessate a collaborare e a partecipare a future iniziative poste in essere dall’amministrazione”-

SociAle

Fondo di solidarietàpoSto in municipiotre lAVorAtori

C.L.

12 Bagnoli

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14 Due Carrare

Il Comune di Due Carrare è tra i soggetti, istituzionali e privati, che lo scorso 28 marzo hanno aderito all’Ora della Terra

(Earth Hour), la più grande mobilitazione contro i cambiamenti climatici, promossa dal WWF e svoltasi la prima volta in Australia nel 2007 e successivamente diffusasi in tut-to il mondo. L’iniziativa si concretizza ogni anno nello spegnere la luce per un’ora, dalle 20.30 alle 21.30 in tutti i fusi orari, dal Pacifico alle coste atlantiche, nel giorno stabilito dagli organizzatori. Il Comune di Due Carrare ha deciso di partecipare attivamente alla campagna l’Ora della Terra 2015, spegnendo le luci dell’impianto di pubblica illumina-zione di piazza Municipio e di piazza Norma Cossetto nell’orario prestabilito. L’ammi-nistrazione comunale nei giorni precedenti il 28 marzo aveva invitato la cittadinanza a condividere questo gesto simbolico, che nel 2014 su scala mondiale aveva consentito di spegnere la luce in 7mila città di 163 Paesi del mondo, coinvolgendo nell’evento oltre 2 miliardi di persone e centinaia di imprese.

“Aderendo a questa iniziativa – hanno spiegato gli amministratori comunali di Due Carrare – puntiamo a sensibilizzare ancora una volta i nostri cittadini e le aziende sul problema dei consumi energetici, che sono anche tra le maggiori cause del riscaldamen-to del nostro pianeta, e sulle conseguenze devastanti che hanno sul clima e su tutto ciò che da questo è regolato. Siamo sempre stati tra i pionieri del risparmio energetico con azioni concrete e con politiche equilibrate, molto avanti rispetto a tanti altri comuni.

Quest’anno il messaggio ha puntato al protagonismo delle persone che, tutte insie-me, possono ‘Cambiare il Cambiamento Climatico’ e usare per questo la propria energia. Una vera e propria sfida per il futuro di milioni di cittadini, aziende e amministrazioni, ciascuno chiamato a promuovere un’azione capace di generare un vero e proprio cam-biamento e combattere il cambiamento climatico, i cui effetti diventano sempre più evidenti e preoccupanti”.

AmBiente

Nelle piazze Municipio e Norma CossettolAmpioni Spenti per “l’orA dellA terrA”

F.S.

Dopo Davide Moro a capo di una lista civica sostenuta dal PD, anche Claudio Garbo ha presentato la sua candidatura

alle elezioni comunali del 31 maggio. Perito industriale, sessantenne, coniugato, due figli, libero professionista nel campo delle telecomu-nicazioni e del risparmio energetico, vicesindaco negli ultimi due mandati amministrativi, Garbo raccoglie l’eredità di Sergio Vason alla guida della lista civica trasversale, che ha governato il paese nell’ultimo decennio. “Ho accettato questa candidatura per cercare di portare a compimento una serie di progetti e di iniziative – spiega Garbo - pianificati in questi dieci anni, a coronamento di una politica attenta al terri-torio, alla qualità della vita, al risparmio ener-getico e alla valorizzazione dell’ambiente che ci circonda. Abbiamo colto l’istanza che viene dal territorio, che auspica un rinnovamento nella continuità. Vogliamo che l’ente pubblico non sia una cosa amorfa, solo dispensatore di servizi, ma un ente attivo e propositivo anche a livello economico”. Secondo indiscrezioni la compagi-ne, che sosterrà l’attuale vicesindaco alla corsa

per la poltrona di primo cittadino di Due Carrare, sarà composta da molti volti nuovi nel panora-ma amministrativo locale. Per quanto concerne le conferme, pare certa la presenza del sindaco uscente Sergio Vason tra i candidati consiglieri in appoggio a Garbo. “Ci vogliamo impegnare nel-la valorizzazione del territorio a livello turistico, ambientale e produttivo – dichiara Garbo – Vo-gliamo, inoltre, che il far parte dell’Europa non sia solo un mero assunto, ma sia un qualcosa di sentito e fattibile”. Al momento, quindi, sono

due gli sfidanti alla prossime elezioni comunali: Davide Moro e Claudio Garbo. In questi giorni stanno proseguendo in paese i contatti tra i vari schieramenti politici, da cui potrebbero scaturire nuove alleanze, base di partenza per la forma-zione di liste in appoggio a ulteriori candidati alla carica di sindaco. A tal proposito molto attiva è Pierangela Negrisolo, che nelle scorse settimane ha ufficializzato la sua uscita dalla Lega, per ga-rantire il suo supporto a Flavio Tosi, candidatosi alla presidenza della Regione Veneto. L’attuale capogruppo consiliare dello schieramento di op-posizione “Prima Due Carrare”, se sostenuta da una solida alleanza, potrebbe rompere gli indugi e candidarsi o partecipare alla contesa elettorale in appoggio ad un altro candidato. Permane ancora il riserbo sulle intenzioni della Lega, che potrebbe presentare una propria lista o essere tra i soggetti di una coalizione più ampia.

di Francesco Sturaro

Candidatura nel segno della continuità “per poterportare a compimento i progetti di questi anni”

Elezioni amministrative L’attuale vicesindaco raccoglie il testimone da Vason

Garbo scende in pista

Claudio Garbo

Impianti sportivi e scuole comunali sono stati tutti dotati di defibrillatori semiato-matici, strumenti salvavita nelle situa-

zioni di arresto cardiaco. I primi dispositivi, donati nei mesi scorsi da una ditta privata di Due Carrare, sono stati messi a disposi-zione dei plessi scolastici del capoluogo, di Cornegliana e di Terradura e delle strutture sportive (palestre e tensostrutture) ad essi collegati. Recentemente l’amministrazione comunale ha acquistato altri due defibril-latori, affidati all’associazione sportiva Azzurra Due Carrare, che gestisce i campi da calcio di Terradura e di via Pontemanco. “Con l’acquisto di ulteriori due defibrillatori – afferma l’assessore allo Sport, Mario Ro-manato - consegnati all’Asd Calcio Azzurra Due Carrare, l’amministrazione comunale ha raggiunto l’obiettivo di portare più sicu-rezza in tutti i centri sportivi del territorio e nei plessi scolastici del capoluogo, di Terra-dura e di Cornegliana, dove vengono svolte numerose attività sportive e scolastiche”.

Sono una quarantina le persone, appar-tenenti al mondo della scuola e al panorama

sportivo che, dopo aver seguito l’apposito corso, hanno ottenuto l’abilitazione all’uso del defibrillatore. Il loro numero è, tuttavia, destinato ad aumentare; già nelle prossime settimane dovrebbero partire specifici corsi, che permettono ai partecipanti di acquisire la conoscenza delle manovre da compiere per intervenire in caso di emergenza cardio-vascolare. “La speranza è di non dover mai utilizzare queste attrezzature – commenta l’assessore Romanato - siamo certi che la collaborazione con il personale dei plessi scolastici e delle associazioni sportive, che hanno già il brevetto di operatore BLSD (Basic Life Support Defibrillation: sostegno di base alle funzioni vitali con defibrillatore ndr), darà maggiore sicurezza e tranquillità alle famiglie dei nostri alunni e atleti. Un ringraziamento particolare – prosegue l’as-sessore – va rivolto alla Sweden&Martina per la donazione dei primi defibrillatori e all’associazione Amici del Cuore di Monse-lice, che ha promosso l’iniziativa di cardio-protezione sul territorio rivolta agli ambienti scolastici-sportivi”.

DEFIbRIllATORI A SCuOlA E IN CAMpO

F.S.

L’immagine dell’iniziativa

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17Bovolenta

Sta per entrare nel vivo la compe-tizione elettorale in vista del voto amministrativo del 31 maggio. Gli

elettori di Bovolenta saranno chiamati in-fatti a scegliere il nuovo sindaco e il con-siglio comunale per i prossimi cinque anni ed entro aprile i giochi saranno fatti con la definizione delle liste che si affronteranno alle urne. Fino alla metà del mese però la situazione, pur in fermento, era ancora piuttosto nebulosa, con pochi punti fermi e diversi punti interrogativi. Del resto è normale che prima dell’avvio della cam-pagna elettorale le diverse forze in campo cerchino di sondare il terreno per valutare possibili alleanze oppure scegliere di correre in autonomia. Potrebbe comunque essere una competizione elettorale piuttosto af-follata, stando alle tante “consultazioni” di questi giorni, probabilmente con ben 5 liste pronte a scendere in campo. Alla prova della verità della presentazione dei candidati e della definizione della squadra, però, il numero potrebbe tranquillamente scendere. Già verso la fine di marzo l’unico gruppo a rompere gli indugi e a presentarsi con il proprio nome ai cittadini, sfruttando soprattutto il passaparola e i social net-work, è stato “Bovolenta riparte”, diretta emanazione della lista civica “Bovolenta Viva” attualmente tra i banchi dell’opposi-zione. Niente nomi del candidato sindaco o dei componenti, al momento, ma una serie di punti programmatici pubblicati a puntate sulla pagina facebook del gruppo. “La ripartenza, ritenuta indispensabile dai candidati della lista, - affermano i respon-sabili della compagine - matura grazie alla consapevolezza del lavoro svolto in 10 anni di minoranza, dalla presenza attenta e dal-la disponibilità nei confronti dei cittadini, dalla sorveglianza delle istituzioni nel loro operato e si alimenta dall’entusiasmo di nuovi componenti che vogliono rilanciare l’amministrazione perché sappia finalmen-te rispondere ai bisogni attuali del paese e che abbia il coraggio di compiere delle scelte vere che siano frutto di una ritrovata progettualità; qualità non sempre dimostra-te dalla maggioranza uscente. I candidati della Lista Civica Bovolenta Viva si mettono nuovamente a disposizione, incarnando lo spirito nuovo sorto nei cittadini, affinché si possa realizzare quell’autentica svolta tanto richiesta ma in più occasioni tradita”. Nel frattempo si sta organizzando anche il gruppo di maggioranza guidato dal sindaco Vittorio Meneghello. Anche qui nomi per il momento non se ne fanno, quel che è certo è la formazione di una squadra che raccolga il testimone dall’attuale amministrazione. A livello teorico il sindaco uscente potrebbe ricandidarsi perché il primo suo mandato non conta, essendo durato meno di un

di Cristina lazzarin

Intanto esce allo scoperto “Bovolenta Riparte” mentre il sindaco lavora per la continuità

Verso le amministrative Entro il 2 maggio la presentazione delle liste

Fermento pre elettorale all’orizzonte forse 5 liste

Il municipio di Bovolenta: ormai i giochi sono quasi fatti per la presentazione delle liste in corsa per le elezioni

anno. Oppure potrebbe scegliere di passa-re la palla a qualche suo collaboratore più stretto. Il confronto è ancora aperto e nel frattempo Meneghello tiene a sottolineare il lavoro svolto in questo quinquennio. “E’ stato un lavoro molto impegnativo, con po-chi proclami e tanta concretezza. Va detto che abbiamo amministrato senza vendere beni di proprietà comunale. Inoltre abbiamo pagato una decina di mutui che avevamo ereditato e lavorato ad una attenta pianifi-cazione del territorio, i cui frutti si vedranno nel prossimo futuro. Le opere realizzare sono sotto gli occhi di tutti e altre si con-cretizzeranno a breve. Per questo motivo stiamo valutando con molta attenzione e senza fretta la composizione della lista che si presenterò agli elettori con l’obiettivo di continuare il lavoro fin qui svolto”.

La nuova casa di riposo da 72 posti letto sarà inaugurata a settembre ed entro l’anno entrerà a regime.

Costruita dalla Sereni Orizzonti, società friulana che ha già al suo attivo una cinquantina di strutture sparse in tutta Italia, la residenza ospiterà anziani non autosufficienti e darà lavoro ad una sessantina di persone. Durante la recente presentazione i responsabili della società di Udine hanno illustrato i dettagli del progetto, i cui lavori iniziati la primavera scorsa sono ormai alle fasi finali, e ricordato che nel terreno da 7 mila metri quadri trova spazio anche un bacino di laminazione per scongiurare allagamenti. La struttura si sviluppa su una superficie di duemila metri quadrati e l’investimento complessivo supera i 6 milioni di euro. Non ha voluto mancare alla presentazione anche Giovanni Pa-vesi, direttore generale dell’Uls 17. Il sindaco Vittorio Meneghello ha sottoli-neato l’impatto positivo che la nuova struttura avrà per Bovolenta, sia per l’occupazione che per l’indotto, e ha ricordato che non è stato speso un cen-tesimo di denaro pubblico.

SociAle

presentato l’interventoentro l’AnnolA cASA di ripoSo

C.L.

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Appaltati nelle scorse settimane, sono da poco iniziati i lavori della “Ciclovia del sale”, percorso ciclabile che partendo da Ponte di Riva, nel terri-

torio comunale di Due Carrare, costeggerà il canale Vigenzone, quindi il canale di Cagnola, nel Comune di Cartura, per poi, congiungersi a Bovolenta con la ciclovia del Bacchiglione e tramite questa raggiungere la laguna veneziana. La ciclopedonale prende il nome dall’antica denominazione del percorso fluviale che le imbarcazioni da trasporto merci, i burci, compivano con il loro carico di sale, di zucchero o di altre materie, dalla laguna di Vene-zia a Padova e viceversa. Il costo complessivo dell’opera ammonta a 326.571 euro, coperto da un contributo europeo pari a 296.571 euro. La spesa restante sarà equamente ripartita tra i comuni di Cartura e Due Carrare, che investiranno nell’intervento 15 mila euro ciascuno.

“Il percorso della Ciclovia del Sale parte dal Comune di Due Carrare – spiega il sindaco di Cartura Massimo Zanardo - prosegue lungo la sommità arginale destra del canale Vigenzone, per una prima parte ricadente nel Comune di Due Carrare e per la seconda parte nel Comune di Cartura, fino al punto di intersezione con il canale Biancolino e il canale di Cagnola. In questo tratto di circa 3000 metri, la sommità arginale in terra battuta sarà messa in sicurezza mediante una pulizia generale dell’area e la realizzazione di un cassonetto stradale di circa 30 centimetri di spessore in materiale stabilizzato rullato e adeguatamente compattato”.

Il tratto successivo, di circa 600 metri, lungo il ca-

nale di Cagnola, fino al ponte sulla strada provinciale 92 “Conselvana”, sarà invece asfaltato. “Dal ponte di Cagnola il percorso attraverserà la strada provinciale – prosegue Zanardo - utilizzando l’attuale passerella ciclo-pedonale si porterà sulla sommità arginale sinistra del canale di Cagnola e usufruendo, per circa 1250 metri dell’attuale strada asfaltata denominata via Argine Sini-stro Beccara, si prolungherà fino all’inizio della strada arginale in ghiaia nera.

Da questo tratto fino alle prime case abitate, le ul-time in Comune di Cartura, la strada in ghiaia, di circa 2400 metri, verrà messa in sicurezza con rullatura e apporto di altro materiale inerte. Da questo punto, per circa 600 metri, la pista ciclabile sarà oggetto di asfal-tatura fino al confine con il Comune di Bovolenta per

proseguire, su esistente strada asfaltata con percorsi già presenti”.

Una volta completata, la ciclovia sarà segnalata da una cartellonistica dedicata. Stando alle previsioni la ci-clopedonale dovrebbe essere ultimata entro settembre.

“Questa importante opera ha rilevanza strategica rispetto al territorio target, in quanto permetterà di con-giungere l’area dei colli Euganei al mare, favorendo in tal modo la ricettività delle strutture esistenti e l’avvici-namento del turismo balneare ai luoghi d’interesse del territorio di competenza del GAL padovana – affermano Zanardo e il collega sindaco di Due Carrare, Sergio Va-son - Questo risultato è un chiaro esempio della necessità della collaborazione tra gli enti per accedere alle risorse europee”.

di Francesco Sturaro

Prende il nome dall’antico tratto fluviale percorso dai burcicon il loro carico di merci pregiate da Venezia e Padova

Il percorso Da Ponte di Riva a Due Carrare costeggia Vigenzone e canale di Cagnola

Ciclovia del sale, partiti i lavori

La “remada a seconda” sulle acque del Vigenzone

Quasi mille persone di tutte le età hanno visi-tato la prima edizione di “Brix ti Cartura”, mostra-mercato incentrata sui Lego, nota

linea di mattoncini colorati assemblabili, tenutasi il 22 marzo nel teatro parrocchiale di Cartura. Il successo dell’evento ha colto di sorpresa gli stessi organizzatori, alcuni ragazzi del gruppo facebook “Lego Fan Veneto”. “La manifestazione segue lo spirito del gruppo e vuole riunire tutti gli appassiona-ti Lego dell’area nordest d’Italia – spiegano gli or-ganizzatori nella pagina del social network dedicata all’evento - con l’intento di creare una comunità attiva in news, scambi, vendite e tanto altro”. Alla mostra mercato hanno partecipato una dozzina di espositori, provenienti anche da Ferrara e Piacenza, oltre che dalla provincia di Padova. L’evento è sta-to un’occasione per tutti i fan di Lego per trovarsi, conoscersi di persona e scambiare le proprie idee senza utilizzare i consueti canali che usano gli ap-passionati per comunicare tra loro: facebook, posta elettronica, forum. “Dopo il successo inaspettato di Brix Ti Cartura – affermano gli organizzatori che pensano già all’edizione 2016 della mostra merca-to - molte persone responsabili di eventi nei dintorni di Padova, Rovigo e Vicenza ci stanno contattando per fiere e manifestazioni varie”.

prima edizione brix-ti Carturatutti pAzzi per i legoun migliAio le preSenze

F.S.

La Pro Loco di Cartura ha recentemente rinnovato il suo direttivo. Alla guida dell’as-sociazione è stato riconfermato Silvano Breda. Per Breda si tratta di un attestazio-ne di fiducia, visto che ricopre la carica di presidente della Pro Loco per l’ottavo

biennio consecutivo. Le elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo e del collegio dei revisori dei conti si sono tenute lo scorso 10 marzo nella sede dell’associazione. Silva-no Breda, il cui mandato scadrà nel 2017, sarà affiancato nel suo compito dal vicepre-sidente Giuseppe Zanni, dal cassiere e segretario Luca Agostini e dai consiglieri Silvestro Bazza, Gianni Smaniotto, Mario Stivanello, Federico Cavaliere, Alberto Businaro, Gildo Gallocchio, Diego Longo, Mattia Rabbi e Stefano Gallo. Le elezioni hanno comportato il ringiovanimento del consiglio direttivo, adesso composto per il 40% da persone con meno di trent’anni. Una ventata di gioventù accolta positivamente dall’intera Pro Loco, che spera che la presenza di questi giovani consiglieri possa garantire nuove idee e ancora maggiore vivacità all’associazione. Per quanto riguarda il collegio dei revisori dei conti, l’organismo risulta composto dal presidente Sandro Beato e da Silvano Lollo e Paolo Temporin. “Ai consiglieri uscenti porgo un grazie per il prezioso contributo costantemente offerto – dichiara il presidente Silvano Breda – ai nuovi eletti rivolgo

gli auguri più calorosi per portare la Pro Loco di Cartura ad essere sempre più grande e impegnata a favore della comunità in cui viviamo, e perché siano sempre sostenitori di iniziative rivolte al bene sociale e alla solidarietà e promotori di cultura. A nome della Pro Loco ringrazio tutta la cittadinanza per gli apprezzamenti ricevuti in occasione delle tante manifestazioni svolte con tanta determinazione nell’ambito del comune”. “Al nuovo direttivo, ai consiglieri uscenti e a tutti i volontari della Pro Loco, attuali e passati, va un sentito ringraziamento da parte dell’amministrazione comunale – afferma il sindaco Massimo Zanardo - per tutto ciò che fanno per la comunità e per la capacità di creare sinergie con tutte le altre realtà del paese”.

Sono numerosi gli appuntamenti, aperti a tutta la cittadinanza, che l’associazione promuoverà nei prossimi mesi. La Pro Loco sta collaborando all’organizzazione del-la prossima edizione della “Remada a Seconda”, in programma l’ultima domenica di maggio. In luglio l’associazione, insieme all’amministrazione comunale, proporrà “Estate in Arena” contenitore estivo di eventi e manifestazioni. Quindi dal 7 al 17 agosto curerà la “regia” della tradizionale Sagra dell’Assunta, kermesse che vede il coinvolgimento anche di molte associazioni locali. F.S.

Pro Loco, rinnovato il direttivo Silvano Breda confermato alla presidenza

Una suggestiva immagine del centro del paese

18 Cartura

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21Agna

Tre sono le iniziative salienti di questo ultimo mese nel settore dell’associazio-nismo e del sociale: il corso sulle nuove

tecnologie per gli over 55, la nascita della Pro Loco e il rinnovo del direttivo dell’asso-ciazione “Non so Beo ma paro bon”. Da giovedi 26 marzo è partito nel Comune di Agna il progetto Nuove tecnologie per over 55- primi passi in collaborazione con l’associazione @ssofarenet organizzato dall’assessore ai servizi bibliotecari Erika Rampazzo. Lo scopo è avvicinare le persone all’uso del tablet come strumento di facile utilizzo nella quotidianità, dimostrando che la tecnologia è alla portata di tutti. E’ stata messa a disposizione la sala della bibliote-ca comunale ogni giovedì mattina per otto settimane.

Da poco più do due mesi si è costituita anche la Pro Loco Agna presieduta da Pier-luigi Cavallaro, Giuseppe Comunian e Teleno Comunian (Vicepresidenti), Eginio Disarò, Li-viano Gibbin, Sonia Mantoan, Attilio Melato, Paola Orlandin, Riccardo Rocca, Sara Ser-

vadio (segretario) e Franco Villani. La Pro Loco Agna opererà attivamente per favorire lo sviluppo turistico, culturale, ambienta-le, sociale, storico e artistico del territorio di Agna valorizzando le “eccellenze” del paese.

Le iniziative in programma inzieranno a maggio con le camminate in notturna sulle tracce della strada romana “via Annia” alla scoperta di vecchie storie e luoghi del nostro territorio; durante l’estate “Cinema sotto le stelle” con proiezione di film nelle vecchie fattorie agnensi; “Bigoi & sound” il 25 e 26 luglio (serata con piatti tipici locali con mu-sica lice “Cover band”); l’Autunno Agnense: appuntamento culturale-enogastronomico con prodotti tipici locali. Per ulteriori informa-zioni da aprile sarà attivo il profilo Facebook “Pro Loco Agna”.

“A nome di tutta la nostra amministra-zione - commenta il sindaco Gianluca Piva - faccio i miei migliori auguri a questa asso-ciazione per un lungo cammino nel mondo del volontariato e per lo sviluppo del nostro

territorio. Noi saremo al loro fianco e dispo-nibili per aiutarli in tutti i modi possibile”.

Restando in tema sociale l’Associazione socioculturale Non so beo, ma paro bon di Agna, fondata nel lontano 2003, festeggia quest’anno 12 anni di attività e rinnova il proprio direttivo per il prossimo triennio. Du-rante la riunione del 22 marzo, i soci riuniti hanno infatti nominato il direttivo per il trien-nio 2015-2017 riconfermando presidente la dr.ssa Patrizia Vignato. Nuovo vicepresiden-te è stata nominata Claudia Vettorato. Questi i consiglieri dell’associazione: Cristiano Tof-fano, Robertino Delon, Patrizia Meneghini, Roberto Marcolin, Gioia Barbierato,Eugenio Toffano, Giuseppino Trifiletti, Eddy Barbiera-to Eddy, Lauro Baretta detto Lino, Alessandra Vignato, Martina Nolo. “Faccio i miei auguri a questo fantastico gruppo - commenta Piva - e a questo consiglio direttivo, per le loro attività future. E’ un’associazione presente da ben 12 anni ad Agna e nel passato mi ha visto ricoprire anche il ruolo di Presidente fino al 2009, incarico lasciato quando sono

stato nominato ad assessore comunale con la passata amministrazione”.

Prossimo appuntamento del gruppo sarà il torneo estivo di calcio a sette, che inizierà alla metà di giugno. Inoltre l’associazione sta iniziando il percorso per creare al proprio interno una divisione podistica.

di Cristina lazzarin

A maggio le prime iniziative del nuovo gruppo, dalla camminatanotturna sulla via “Annia” al cinema estivo

Sociale Rinnovato anche il direttivo dell’associazione “Non so beo ma paro bon”

Cavallaro guida la Pro Loco

Pierluigi Cavallaropresidente della Pro Loco

Il sindaco Gianluca Piva sceglie di ap-poggiare Flavio Tosi in vista delle pros-sime elezioni per la Regione Veneto.

Piva è sindaco dal maggio 2014 eletto con la lista civica “Agna Responsabile”; in precedenza aveva fatto un mandato da assessore e da consigliere dell’Unione dei Comuni del Conselvano. E’ da sem-pre vicino politicamente a Flavio Tosi, quando già nel 2010 aveva inaugurato la nuova sede del carroccio di Agna. “Sono tesserato con la Liga Veneta-Lega Nord dal 2007 – spiega il Sindaco Piva – con il ruolo di Segretario della locale sezione dal 2010 ad oggi. Da sempre orgoglioso di fare parte di questo partito, ma ora qualcosa e’ cambiato e personal-mente considero il commissariamento subito dal Segretario Nazionale della Liga Veneta Flavio Tosi un errore politico. Salvini a mio parere ha fatto una valu-tazione e scelta sbagliata, calpestando l’autodeterminazione della Liga Veneta sancita da statuto e regolamenti. Questa vicenda è un durissimo colpo per tutta la Liga Veneta, ma se questa è stata la disposizione di chi dirige il partito ne prendo atto e faccio la mia scelta in pie-na libertà.”.

politicA

In vista delle Regionaliil SindAco piVAStA con toSi

C.L.

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22 Montagnana

Ora manca solamente un tassello. Solamente altri 7 chilometri per chiudere un’opera che collega il Polesine al Vicentino. Il nuovo tratto di A31 da

Santa Margherita d’Adige e Noventa Vicentina ha uffi-cialmente aperto i battenti alle 11.17 dello scorso 23 marzo. Ad essere resi accessibili sono stati meno di 7 chilometri che toccano i Comuni di Santa Margherita d’Adige, Saletto, Ospedaletto Euganeo e Noventa Vicen-tina. Percorrere il nuovo tratto richiede ora 3 minuti e un costo di 0,60 euro. Fino a qualche settimana fa per raggiungere Noventa Vicentina era necessario utilizzare la Riviera Berica, impiegando quasi il quadruplo del tem-po: senza autostrada, arrivare a Noventa Vicentina dal casello di Santa Margherita richiede infatti almeno 11 minuti e poco meno di 10 chilometri. La Valdastico Sud resta comunque un’opera monca: il tratto tra Noventa ed Agugliaro aprirà non prima di luglio. Oggi chi esce a Noventa e vuole proseguire per Vicenza deve ritornare in Berica e percorrere 8,5 chilometri fino ad Agugliaro, impiegando almeno 8 minuti.

L’ennesima apertura di metà marzo si è compiuta senza particolari fasti, certamente senza la pomposità osteggiata per l’inaugurazione del tratto tra Badia Pole-sine e Santa Margherita d’Adige, quando per l’occasione

arrivarono l’ex ministro Maurizio Lupi, il governatore Luca Zaia e l’ormai avversario Flavio Tosi. L’aggiunta del nuovo tratto ha visto solamente un piccolo momento ce-lebrativo a Noventa Vicentina, alla presenza del presiden-te della società Autostrada Brescia-Padova Attilio Schneck e del sindaco locale Marcello Spigolon. La decisione di evitare qualsiasi cerimonia e peraltro il mancato invito a quel modesto evento vicentino ha raccolto il malumore dei sindaci del Montagnanese, che hanno accusato la so-cietà autostradale di essersi dimenticato ancora una volta dei caselli e dei Comuni padovani.

Chi invece ha voluto dare il “benvenuto” al nuovo segmento autostradale è stato Arnaldo Cestaro, 77 anni di Agugliaro, una sorta di “contestatore di professione”

che si è fatto trovare alle 11 al casello di Santa Mar-gherita d’Adige. L’anziano era anche tra i manifestanti picchiati nella scuola Diaz di Genova durante il G8. Arma-to di bandiera rossa e accompagnato dal fido cane Bibi, Cestaro ha appeso degli striscioni di protesta per il danno ambientale commesso con la realizzazione dell’A31, denunciando in particolare i problemi idrogeologici nella frazione Saline di Noventa e lo scempio nei confronti di Villa Saraceno di Agugliaro, protetta anche dall’Unesco. Al passaggio delle prime vetture istituzionali, l’anziano ha rivolto pesanti epiteti verso le autorità. Per l’ultima e decisiva tappa della Valdastico Sud, ovvero per l’apertura del tratto da Noventa ad Agugliaro, chissà cosa si inven-terà il vivace vicentino.

di Nicola Cesaro

A luglio l’ultimo tassello in territorio Berico fino ad AgugliaroVivace protesta di Arnaldo Cestaro per il danno ambientale

Grandi opere Aperto anche il tratto da Santa Margherita d’Adige a Noventa Vicentina

Valdastico Sud al rush finale

CosìArnaldoCestaroha accoltol’aperturadel nuovotratto dellaA 31 tra San-ta Margheri-ta e Noventa Vicentina

La Compagnia Prototeatro raccoglie un succes-so inaspettato e meritato. E’ infatti andato al gruppo montagnanese l’ambito Trofeo Catullo di

Sirmione, il premio che ogni anno viene assegnato ai gruppi teatrali italiani nell’ambito del festival nazio-nale “Teatro a Palazzo”. Quest’anno alla rassegna hanno partecipato sette compagnie teatrali amato-riali. Il massimo riconoscimento della competizione è andato alla compagnia montagnanese, che per l’oc-casione ha portato sul palco lo spettacolo “Sinopie” scritto e diretto da Piero Dal Prà. Il gruppo della città murata ha ottenuto anche il premio per il miglior allestimento (musiche, luci, scenografia, costumi, trucco) e quello per la migliore attrice protagonista, andato ad Adele Dall’Aglio. Alessandro Gelain è stata invece inserito tra le nomination per il migliore attore protagonista. “E’ una grande soddisfazione per la nostra compagnia, che dal 1971 lavora a Montagna-na non solo per l’allestimento dei propri spettacoli, ma anche come operatrice culturale nell’organizza-zione di rassegne teatrali, corsi ed eventi culturali, sempre con il sostegno del Comune”, è il commento entusiasta di Dal Prà, anima del Prototeatro.

ha proposto lo spettacolo “Sinopie”premio cAtullo AllAcompAgniA prototeAtro

N.C.

Servirà a studiare ed evi-denziare i fattori ambien-tali che più condizionano

la salute dei cittadini dell’Esten-se, dalle discariche di Este e Sant’Urbano passano per il traf-fico sulla Padana Inferiore. E’ stata voluta dai Comuni di Este ed Ospedaletto Euganeo l’inda-gine epidemiologica che, da qui ai prossimi due anni, interesserà il territorio dell’Estense. Lo studio, supporta-to dal Consorzio Padova Sud che ci ha in-vestito 70 mila euro, è stato affidato a Usl 17 e Università di Padova. “La realizzazione di uno studio sui fattori che condizionano la salute dei nostri cittadini era una prescrizio-ne che avevamo messo due anni fa all’am-pliamento degli impianti di Sesa” spiegano Antonio Battistella e Giancarlo Piva, sinda-ci di Ospedaletto Euga-neo ed Este “Un primo tentativo di analisi era stato condotto in colla-borazione con l’Univer-sità di Verona, ma per problemi procedurali l’attività si è dovuta fermare”.

L’indagine prenderà in esame patolo-gie e cause di morte registrate nella Bassa e le metterà in relazione a fattori come la presenza dei due impianti dedicati ai rifiuti, agli stili di vita, alla qualità dell’aria, all’in-cidenza che hanno le infrastrutture e alla presenza delle attività produttive. Il Diparti-mento di Prevenzione dell’Usl 17, oltre che

sulla consulenza dell’Università di Padova, potrà contare anche su un comitato scienti-fico composto dal medico Morena Cadaldini (consigliere comunale a Este), da Stefano Parolo (assessore a Ospedaletto) e da Ste-fano Tromboni (direttore Consorzio Padova Sud). I risultati saranno poi fatti validare da un epidemiologo di fama. “Nel panorama

nazionale non esiste un’indagine del gene-re” sottolinea Trom-boni “Lo studio non interesserà solamente Este e Ospedaletto ma si allargherà anche ai

cittadini di Cinto Euganeo, Lozzo Atestino, Carceri e Villa Estense”. Chiude il sindaco di Carceri, Tiberio Businaro: “Come consigliere del Consorzio, ma anche come sindaco, sento il bisogno di rassicurare i cittadini sul-la qualità dell’ambiente in cui viviamo. Per questo è fondamentale prendere in esame tutte le situazioni che possono evidenziare criticità per la salute nella Bassa”.

INDAgINE SullA SAluTE NEllA bASSA

N.C.

Lo studioepidemiologicoservirà a trovarei fattori incisiviper la salute

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1 Cultura provinciale

Un viaggio nel tempo, un lento fl uire di ricordi e di suggestioni, riemersi dall’infanzia, fi ssati per sempre nella carta dalla sua in-confondibile penna. È questa la nota dominante dell’ultima sin-

fonia letteraria di Francesco Permunian, riconosciuto dalla critica come una delle voci principali della narrativa italiana degli ultimi vent’anni.

La sua lente letteraria questa volta torna nel Polesine, nella Cavar-zere della sua infanzia. Un terra appena uscita stremata dalla guerra, dove sono ancora fresche le cicatrici della lotta partigiana e in cui piomberà a complicare le cose l’alluvione del Po. Perfetta fusione fra romanzo e diario, “La polvere dell’infanzia” si distende fra memoria e artifi cio narrativo, sempre attraverso lo strumento straordinariamente effi cace e impietoso della parodia.

Ecco dunque sfi lare sotto gli occhi del lettore una diabolica coppia di fornai in cerca di vendetta, un vecchio fi losofo ubriacone che regala perle di saggezza, la voce commossa di Giovanni Battista Meneghini, mentre ricorda e rimpiange la sua adorata Maria Callas, grazie a due lettere da lei indirizzate al suo mentore Tullio Serafi n.

Il vero protagonista del libro è però soprattutto il Polesine, nel fantastico immaginario di Permunian esso assume i contorni universali del mondo intero, così simile e, allo stesso tempo così diverso, dalla campagna cavarzerana di qualche decennio fa. Insieme alle inevitabili tresche paesane e alle grottesche vicende di una provincia più viva che mai, lo scrittore svela anche una parte sepolta di storia del Dopoguerra italiano.

Nel capitolo che fa da incipit al libro, l’autore parla della sua terra d’origine, di “immobilità e monotonia del paesaggio” e di “estati interminabili e roventi, seguite da inverni umidi e nebbiosi”. Un rac-conto che si snoda tra ricordi di momenti vissuti e pericoli scampati, alternati a inserti descrittivi in cui emerge appieno l’abilità dell’autore, capace di delineare con pochi tratti il suo Polesine. Ad arricchire il testo, è presente nel libro, in uscita a maggio con Nutrimenti, una galleria di fotografi e d’epoca, che contribuiscono a tracciare il prezioso ritratto di un Polesine che forse oggi non c’è più.

Vent’anni fa, era il 14 maggio 1995, in un Duomo di S. Mauro di Cavarzere si presentava per la prima volta al pubblico

la neonata Orchestra “Tullio Serafi n” di Cavar-zere: formazione che festeggia quest’anno il 20° anniversario e destinata a diventare, nel corso degli anni, protagonista principale dei più prestigiosi eventi musicali del territorio. Sotto la guida del suo fondatore e direttore M° Renzo Banzato, l’orchestra ha tenuto più di trecento concerti, oltre a numerose trasmissioni e regi-strazioni televisive, incisioni di Cd e Dvd, facen-dosi apprezzare sia a livello nazionale che oltre confi ne. Nasce ora, nel segno della continuità, una nuova formazione orchestrale che si pro-pone come fi nalità principale la promozione e la valorizzazione delle giovani risorse musicali presenti nel territorio: il tutto con un forte richia-mo al M° Tullio Serafi n, magistrale interprete di innumerevoli pagine tratte dal repertorio lirico e non solo. Ed il concerto inaugurale della nuova formazione sinfonica, composta da ben 40 gio-vani musicisti seriamente impegnati nello studio della musica nei conservatori limitrofi , non po-teva che tenersi nel teatro intitolato al grande direttore d’orchestra cavarzerano.

La realizzazione del progetto “Serafi n Youth Symphony Orchestra”, appoggiato e sostenuto dall’Amministrazione Comunale di Cavarzere, si deve all’iniziativa, creatività e instancabile intraprendenza del M° Renzo Ban-zato (nella foto), docente presso il Conservato-rio “A. Buzzolla” di Adria, che della diffusione della cultura musicale presso ampi strati della popolazione e soprattutto della promozione dei giovani talenti musicali ha fatto una delle sue principali ragioni di vita. Dopo aver fonda-to, nel 1989, il Coro “Tullio Serafi n” (che ha recentemente celebrato i 25 anni di attività), il M° Banzato ha successivamente costituito, nel 1995, l’Orchestra “T. Serafi n”. Sempre attento alle dinamiche del mondo giovanile e costantemente attivo nel campo della didattica

musicale (settore nel quale ha curato anche al-cune sue apprezzate pubblicazioni), nel 1998 ha attivato l’Orchestra Giovanile “S. Pellico” di Chioggia mentre, nel 1999, ha istituito, insieme al Preside Ugo Pavanato, il Corso ad Indirizzo Musicale presso la Scuola Media “A. Cappon” di Cavarzere, all’interno del quale ha fondato l’omonima orchestra, con la quale ha conseguito (nel 2003) il primo premio al 5° Concorso Nazionale “Zangarelli” a Città di Castello. E molti di quegli studenti, che hanno successivamente proseguito gli studi musicali e che sono ormai prossimi al conseguimento del diploma presso i conservatori della regione, sono divenuti la struttura essenziale che ha portato alla costituzione di un organico sinfonico completo in ogni sezione strumentale: archi, le-

gni, ottoni, arpa, pianoforte, percussioni. Si può quindi ben comprendere la crescente attesa per la serata inaugurale del prossimo 16 maggio, tanto più che il repertorio scelto dal M° Banzato sarà interamente dedicato al suggestivo mondo delle colonne sonore: saranno infatti proposte, nella versione sinfonica originale, le più celebri musiche da fi lm composte da H. Mancini, E. Morricone, E. Bernstein, J. Barry, A. Silvestri e altri ancora. Il tutto sarà reso ancora più coin-volgente attraverso la proiezione delle immagini più signifi cative, tratte dai lungometraggi via via proposti, che accompagnerà l’esecuzione dei brani in programma. Fra le fi nalità della nascen-te “Serafi n Youth Symphony Orchestra” vi è anche il sostegno nei riguardi di iniziative legate al mondo del volontariato e della benefi cenza;

è pertanto prevista, all’ingresso, un’offerta da destinare all’Unitalsi per le principali necessità dell’associazione. Nel corso della serata, che sarà presentata dal professor Paolo Fontolan, si svolgerà inoltre la cerimonia “Onore al Merito”: premiazione degli studenti (e non solo) che si sono distinti nel corso dell’anno scolastico 2013-2014. Il concerto, che gode del Patrocinio della Regione Veneto, è realizzato dagli assessorati alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Cavar-zere, in collaborazione con il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria e con il prezioso sostegno del-la Ditta A. Turatti di Cavarzere. L’orario di inizio è fi ssato per le ore 21.00. Info e prenotazione dei posti presso: Città di Cavarzere – Uffi cio Cultura (Tel. 0426-317190; e-mail: uffi [email protected]).

Cavarzere A vent’anni dal debutto dell’orchestra “Tullio Serafi n” il prossimo 16 maggio sarà la volta di una nuova formazione di giovani talenti della musica

Il maestro Banzato presenta la “Serafi n youth symphony orchestra”

Francesco Permunian e sotto l’ultimo libro

dell’autore cavarzerano

Letteratura L’ultima fatica di Francesco Permunian

“La Polvere dell’infanzia”

Il mestro Renzo Banzato in alto il teatro Tullio Serafi n a Cavarzere

Cento anni di storia degli italiani a tavola documentati in cento fotografi e. E’ stata inaugurata lo scorso 28 marzo e rimarrà

aperta al pubblico fi no al prossimo 31 ottobre l’originale mostra “Italiani a tavola 1860-1960. Storia fotografi ca dell’alimentazione, della cucina e della tavola in Italia”.

La mostra è allestita presso i locali di Villa Pisani a Stra (nella Riviera del Brenta). ed è orga-nizzata e promossa dal Museo Nazionale di Villa Pisani e la società Munus. Curata dal professor Alberto Manodori Sagredo è organizzata in col-laborazione con la LInk Campus University ed è patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Venezia e dal Comune di Stra.

La mostra, nell’anno dell’imminente Expo Milano 2015 sul tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” dedicato al tema dell’alimentazione, racconta, attraverso preziosi originali fotografi ci, cento anni di tradizioni, abitudini, gesti pubblici e privati, luoghi e occasioni degli italiani a tavola.

Un documento sull’enogastronomia italiana e sulla cucina d’Italia, sulla produzione alimentare e il suo commercio relativi ad ogni regione, pro-vincia, città grande o piccola che sia.

Le fotografi e sono una testimonianza indi-scutibile dell’identità alimentare italiana, che è identità culturale di un intero Paese.

Nelle fotografi e degli italiani a tavola ritrovia-mo i segni riconoscibili della sua storia alimentare, le differenze e le condivisioni di modi e comporta-menti, di ricette e di gusti, di gesti conviviali, che hanno segnato il cammino dell’alimentazione ita-liana, sia regionale che nazionale: scene d’osteria

dell’Ottocento, banchetti nei ristoranti dei grandi alberghi della nuova Italia, tavole imbandite per riunioni politiche o per festeggiare matrimoni e anniversari, scampagnate o colazioni all’aperto in montagna o al mare, il cibo scarso nelle città italiane segnate dalla Seconda Guerra Mondiale, i brindisi degli artisti in trattorie storiche e quelli de-gli innamorati, le balie e le mamme che danno da mangiare ai bimbi e le tavole modeste dei collegi, quanto quelle disciplinate delle caserme militari, i tavoli all’aperto delle gelaterie e delle pizzerie.

E ancora: i forni e i fornai, i pescatori con il pesce nelle barche e le pescherie, i contadini che trasportano frutta e verdura in città, prima su carri e poi su furgoni, i negozi che espongono i prodotti a buon mercato e quelli più esclusivi, dalle antiche “pizzicherie” e “norcinerie” alle pregiate pasticcerie, ai ristoranti alla moda come alle “fraschette” dei Castelli Romani o i “bacari” a Venezia.

La storia d’Italia, come insegnò il grande Pel-legrino Artusi con il suo capolavoro “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene”, passa per la cucina e la tavola.

Nel contesto della mostra anche un concorso fotografi co internazionale di fotografi a contempo-ranea che metterà a confronto l’Italia a tavola di ieri, presentata alla mostra, con quella di oggi.

Possono partecipare tutti coloro che hanno compiuto 18 anni. Le foto pervenute saranno pubblicate sulla pagina fcebook del Concorso e sottoposte al Comitato di selezione. Le fi naliste saranno esposte a Villa Pisani.

Info www.villapisani.beniculturali.it

Fotografi a. la mostra a villa pisani di Stra“itAliAni A tAVolA 1860-1960. StoriA fotogrAficA dell’AlimentAzione, dellA cucinA e dellA tAVolA in itAliA”

Nicla Sguotti

25Cultura

Ciak, azione! e Vigonza si trasforma in Cinecittà per un giorno. E proprio le vie delle frazioni di Codiverno e di Pionca,

e in particolare il cimitero, sono state le loca-tion ideali scelte per girare alcune scene finali della serie televisiva “Il commissario Maretti 2”, fiction poliziesca veneta che è stata pre-sentata anche all’ultima Mostra del Cinema al Lido di Venezia. Dopo il grande successo di pubblico registrato con la messa in onda della prima serie televisiva di questa fiction “made in Veneto”, la casa di produzione Ar-tecinema ha deciso di dare il via alle riprese di una successiva stagione che andrà in onda in prima serata a fine maggio sull’emittente nazionale La9, su 7 Gold e su Canale Italia.

Il protagonista principale della fiction veneta è il noto attore vigontino Giuliano Mozzato, che veste i panni del commissario Maretti, sempre in prima fila per combatte-re valorosamente il crimine e agguantare i numerosi fuorilegge che appaiono nei diversi

episodi della seconda serie televisiva. Tra i vari protagonisti della nuova stagione del “Commissario Maretti” compaiono alcuni volti conosciuti al grande pubblico, come ad esempio la bella Demetra Hampton, che nel-la fiction impersona la dark lady Liza, braccio destro del boss di turno, coinvolta in un giro di squillo e rapine fra Bologna e Roma su cui è chiamato a investigare il commissario Maretti. Una fiction poliziesca piena di intri-ghi, storie, crimini ed avventure avvincenti, che saprà regalare anche negli episodi della seconda stagione emozioni vere e profonde capaci di far innamorare i telespettatori alla figura e alle gesta eroiche del commissario Maretti.

COMMISSARIO MARETTI, CIAk A vIgONZA

M.G.M.

Il cast della serie tv, a maggio la seconda serie

Il protagonistaè impersonatodall’attorevigontinoGiuliano Mozzato

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26 Cultura1 Cultura provinciale

Con la bella stagione l’agenda culturale padovana torna a riempirsi di appunta-menti all’aria aperta: partono i festival

più amati dai cittadini, con tante novità e i format di sempre. Il primo ai blocchi di par-tenza è il River Film Festival, con l’ultima edizione in cifra singola prima del decennale che avrà luogo il prossimo anno. L’associa-zione Researching Movie, organizzatrice dell’evento, è già al lavoro da qualche mese: a gennaio è iniziata la fase di raccol-ta e selezione dei cortometraggi di fi nzione, documentari e animazioni della durata mini-ma da 100 secondi fi no a un massimo di 30 minuti che si contenderanno i premi in palio. Il grande schermo galleggiante invece, da anni ormai protagonista del festival, compa-rirà nei pressi di Porta Portello il 28 maggio, e resterà sulle acque del Piovego fi no al 10 giugno. Proprio la singolare e affascinante location, alla quale il festival deve il nome, è uno degli elementi di successo di questa kermesse che vede crescere negli anni sia il numero di opere partecipanti che l’affl uen-

za di spettatori: antico ingresso portuale alla città, fulcro del collegamento con Venezia, porta Portello era un tempo luogo di scam-bi, di merci e persone, con il loro bagaglio identitario. Caduto in abbandono, è stato riscoperto negli ultimi anni come uno dei luoghi simbolo di Padova, anche grazie ad iniziative culturali come questa.

Altri elementi hanno però contribuito al crescente successo del River Film Festival, per prima la totale gratuità della manifesta-zione: il Festival è una ricchezza culturale della città, e come tale si offre alla fruizione di tutti senza fi nalità commerciali, conferen-do all’iniziativa anche valore d’impresa sociale, sia per il lavoro e il reddito che ga-rantisce al suo personale, sia per l’indotto e la ricaduta economica sul territorio.

La terza caratteristica vincente è la costante ricerca: il River Film Festival è ormai una vetrina autorevole alla sperimen-tazione e alla ricerca di nuovi linguaggi. Le sezioni competitive sono otto: scuole di cinema, corto italiano, corto internaziona-

le, super corto, corto di 100 secondi, fi lm documentario, fi lm d’animazione, Festival of Festivals. Da quest’anno si aggiungono workshop e stage tenuti dagli artisti presen-ti agli eventi speciali di apertura e chiusura del festival. Queste caratteristiche hanno fatto sì che il festival abbia ottenuto negli anni una crescente visibilità ed esposizione, sia locale che internazionale. Ne è testimo-ne il Festival di Berlino, dove ogni anno il River Film Festival viene presentato in ante-prima, e così anche i frequenti inviti uffi ciali

da parte dei numerosi festival gemellati.Appuntamento, dunque, al 28 maggio,

con la serata inaugurale che vedrà la pre-senza del regista cileno Patricio Guzmán che presenterà i suoi “Nostalgia de la luz” e “En nombre de Dios”. Altro ospite d’ono-re, a chiusura del festival (la sera del 10 giugno), sarà Adela Peeva, che con i suoi lavori – “Whose is this song?” e “Divorce Albanian Style” – racconta i confl itti, i sen-timenti e la realtà in divenire dei Balcani, così vicini e così lontani.

Dalle otto sezioni il successo di una vetrina sulla sperimentazione e la ricerca di nuovi linguaggi

River Film Festival Appuntamento dal 28 maggio al 10 giugno, l’ingresso è gratuito

Al Portello corti e altri fi lm

Una delle proiezioni al River Film Festival la scorsa edizione

“La musica del gesto” è il titolo della XVII edizione di Prospettiva Danza Teatro, la kermesse ricca

di spettacoli, incontri e masterclass con i protagonisti della danza internazionale. Punta di diamante della rassegna, gli appuntamenti al Teatro Verdi: apertura di sipario martedì 28 aprile con il gradito ri-torno del Balletto di Roma che presenta “Il lago dei cigni ovvero il canto”, coreografi a e regia di Fabrizio Monteverde. Il 9 mag-gio la Compagnia Abbondanza / Bertoni mette in scena Terramara, coreografi a di Michele Abbondanza, cura del riallestimen-to di Antonella Bertoni. Sabato 16 maggio un altro atteso ritorno, quello di Aterbal-letto che porta a Padova una serata di tre prestigiose coreografi e: “Lego”di Giuseppe Spota, “Vertigo” di Mauro Bigonzetti e “Rain Dogs” di Johan Inger.

Al Verdi

L.O.

Prospettiva DanzaTeatro, quando la musica si fa gesto

Il coreografo Monteverdedi laura Organte

Si parte il 9 giugno Sul palco dell’anfi teatro Camerini i protagonisti della musica

Conto alla rovescia per un altro grande festival protagonista dell’estate padova-na, questa volta dedicato alla musica dal

vivo. Primi a calcare il palco dello splendido anfi teatro Camerini, dando uffi cialmente il via all’Hydrogen Festival di Piazzola sul Brenta, saranno gli One Republic, il 9 giugno, e il cartellone continua con band del calibro dei Chemical Brothers, in scena il 1 luglio, i Noel Gallagher’s High Flying Birds (8 luglio) e con i grandi artisti del momento, da Stromae (14 luglio) e Ben Harper (17 luglio) ad Anastacia (25 luglio) e Lenny Kravitz (29 luglio). Da non perdere la serata del 6 luglio con Damian “Jr.Gong” Marley, il più giovane tra i fi gli della leggenda del reggae e quella del 18 luglio, con il grande ritorno di Mark Knopfl er. Spazio anche per la comicità, con il comico pugliese Angelo Pintus, sul palco l’11 luglio, e per un grande evento tra musica, danza e teatro: dopo la partecipazione al Festival di Sanremo, il musical “Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo” sarà in scena il 12-14 e 17-19 luglio.

Un cartellone d’eccezione per un festival che lo scorso febbraio ha ricevuto la consacra-zione del pubblico: con oltre 20.000 voti su 32.800 da tutta Italia Hydrogen Festival si è aggiudicato il premio di Migliore Concert Se-ries agli OnStage Awards, inizativa dell’omo-nima rivista dedicata al mondo della musica

dal vivo. La categoria che ha visto trionfare la kermesse patavina è dedicata al miglior cartellone non solo per quantità di concerti in programma, ma anche per la location, la qualità dell’organizzazione, e de. “Padova sta diventando un centro rilevante per la musica live in Italia – si legge nella motivazione – i nostri artisti e le star internazionali vi fanno capolino con frequenza. Merito soprattutto dell’evento di Piazzola, che a luglio offre una programmazione di grande qualità in una cor-nice suggestiva. Il fi ore all’occhiello del 2014 è stato l’unico concerto italiano degli Scor-pions (foto), ma in cartellone c’erano anche Negramaro, Robert Plant, James Blunt, Paolo Nutini, Emma ed Elisa”.

Hydrogen Festival: grandinomi a Piazzola sul Brenta

Lenny Kravitz e Anastacia, due protagonisti del festival

Laura Organte

teAtro e muSicA

ALL’OMBRA DEL GATTAMELATA Per quattro domeniche - 14 giugno, 19 luglio, 13 settembre, 11 ottobre - i portici di via Cesarotti e via del Santo si riempiranno di opere d’arte e di artisti, pittori, scultori, fotografi , ceramisti e molto altro, che trasformeranno una delle zone più tipiche di Padova in una suggesti-va galleria d’arte all’aperto. Per riscoprire le vie del Santo, popolate più dai turisti che dai cittadini, in un’inedita veste.

OTTAVIO PINARELLO IN MOSTRAIn esposizione fi no al 24 maggio presso la Galleria Samonà di via Roma le opere del pittore e fotografo Ottavio Pinarello, che ha fatto dell’uso del profi lo umano la sua fi rma artistica e il suo oggetto di indagine privilegiato. I suoi lavori sono state esposti in numerose occasioni, tra le ultime al Museo d’Arte Moderna Musinf e al Museo Md’n nelle Marche, e ad Open, collaterale della Biennale di Venezia, ma anche a Venezia e Milano, ha partecipato a esposizioni come Arte Padova, l’Arte Fiera di Bologna, o come Open, la rassegna internazionale d’arte alla mostra del cinema di Venezia.

“SPERIMENTANDO”Torna anche quest’anno “Sperimentando”, la mostra scientifi ca interattiva con esperimenti di fi sica, chimica e scienza per imparare diverten-dosi. Il tema di quest’anno è “energia e vita”: si potrà scoprire come gli organismi gestiscono l’energia, saperne di più sull’energia elettrica e sulle fonti energetiche alternative, e imparare come si trasforma la materia, per rifl ettere sull’riutilizzo dei rifi uti. Tutto questo e molto di più fi no al 24 maggio presso il Padiglione 6 della Fiera (ingresso E da via Goldoni, ingresso L da via Rismondo).

a cura di Laura Organte

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27Sport 2Sport

L’hockey della Scodosia porta a casa l’ennesimo titolo. L’Unione Sportiva Scul-daxia di Casale di Scodosia si è infatti lau-

reata campione italiana Under 17. La squadra allenata da Ulisse Missaglia fa il bis con il pre-stigioso titolo italiano raccolto nel 2012 con l’Under 14, quando allora questo gruppo si chiamava Hockey Team Merlara. Una scia di successi incredibile, che conferma il polo della Bassa Padovana tra i più fecondi dell’intero panorama nazionale. Le fi nali per lo scudetto dell’hockey si sono giocate a Pavia, a Castello d’Agogna, e hanno visto la partecipazione di sei formazioni: oltre al gruppo della Sculda-scia, Hc Valchisone, Hc Bra, Sh Paolo Bonomi, Hc Roma, Uhc Adige. Mai come per quest’e-dizione i match sono stati equilibrati e mai scontati fi no all’ultimo, tanto che ben quattro formazioni hanno chiuso imbattute la prima fase.

La fase a gironi, nella parte alta del tabel-lone, ha sancito il primo posto di Valchisone e Bra, con la prima favorita da una migliore differenza reti determinata dalla partita che entrambe hanno vinto contro l’Uhc Adige. Stesso canovaccio nel girone B, con la Scul-daxia e Paolo Bonomi che hanno pareggiato 5-5 nello scontro diretto: decisive (per la

differenza reti) le sfi de che entrambe poi si aggiudicavano contro la De Sisti Roma e che determinavano una miglior differenza reti per i veneti (+11 contro +9). Nella fi nalissima è stato il Valchisone l’ultimo scoglio per la squadra di Missaglia, costretta ai tempi sup-plementari dopo il 5-5 del tempo regolare. Lo scudetto nel petto è stato possibile grazie alla vittoria per 8-6 dal penalty.

Strepitosa la prova del portiere Formag-gio, che ha parato con sicurezza e determina-zione ben tre rigori. I campioni d’Italia Indoor Under 17 sono: Riccardo Formaggio, Filippo Faggion, Francesco Faggion, Edoardo Fran-

cescon, Nicola Missaglia, Hamza El Matraji, Mattia Amorosini, Michele Bandiera e Lorenzo Rosa. Allenatore Ulisse Missaglia, dirigente Ti-ziana Carturan. La società peraltro ha iniziato a fi ne febbraio un’attività di promozione della disciplina.

Nella palestra di Merlara è stato infatti avviato un corso per ragazzi e ragazze di terza media. Chiunque volesse informazioni può contattare il 348-3528953 o scrivere a [email protected]. E’ inoltre attiva la pagina Facebook della società, sem-pre aggiornata con notizie della Sculdaxia o dell’hockey italiano e locale in genere.

di Nicola Cesaro

Scodosia campione italiana Under 17eVento

“Nel nostro territorio - afferma Pa-trizio Casumaro, fi duciario Coni e presidente della Pgs Carrarese-

oltre la metà dei ragazzi tra i 6 e 15 anni praticano attività sportiva. Il sogno di noi vo-lontari e dirigenti sportivi è quello di aumentare considerevolmente questa platea”. Con questo intento è nato “Lo sport è per tutti”un incontro degli alunni della scuola secondaria con cam-pioni dello sport organizzato dalla Pgs in collaborazione con l’istituto comprensivo, diretto da Stefania Ponchia e l’assessorato allo sport di Due Carrare. La 12. edizione ha ospitato la giovane ciclista Sofi a Beggin, un oro e un argento a squadre nelle olimpiadi giovanili 2014 di Nanchino (Cina) oltre al titolo tricolore Juniores di ciclocross, Pierluigi Pressendo delegato co-mitato italiano paraolimpico, che pratica tennis in carrozzina e Michele Pasinato, un icona del volley italiano che nel palmares vanta un oro mondiale, due europei sei World League e che è tuttora recordman di punti segnati nella regular season della massima serie del campionato italiano. Incalzati dalle domande degli alunni gli atleti hanno raccontato le loro carriere attra-verso aneddoti e curiosità. Sofi a Beggin, che ha messo i bella mostra le medaglie olimpiche ha emozionato la platea si è comossa fi no alle lacrime raccontando le incontenibili sensazioni di gioia provate sul podio olimpico. Per Pierluigi Pressendo lo sport rappresenta l’essenza della vita: ”dopo l’incidente che mi ha costretto in carrozzina ho trovato nell’attività sportiva le motivazioni per ricominciare una nuova vita”.Divertimento è la parola d’ordine di Michele Pasinato: “nella mia lunga attività mai ho sentito il peso dell’impegno di partite e allenamenti perché ho sempre interpretato il mio ruolo con passione e divertimento, nelle sconfi tte ho trovato le motivazioni per ripartire, le vittorie sono cimeli che restano indelebili”.

Ospiti d’eccezione all’incontro di Due Carrare“Sport per metA’ dei rAgAzzi”

W.L.

Il Club ciclistico Este intende ripartire con entusiasmo per la nuova stagione sui pedali, la cinquantesima della sua

storia. Obiettivo del sodalizio atestino è quello di continuare a lanciare talenti come dimostrato in questi ultimi anni, come Mattia Sinigaglia e Riccardo Verza azzurri ai mondiali e campioni Italiani Ju-nior, Massimo Graziato professionista ed azzurro con la nazionale Italiana e Ste-fano Salmistraro vincitore dello scalatore d’oro per allievi.

Per il 2015 il Club ciclistico Este può contare su 4 allievi, Filippo Bottin, Nicola Graziato, Nicolo’ Milani, Samuele Menesel-lo, un gruppetto ridotto nei numeri, ma forte nelle aspettative, sicuramente questi ragazzi porteranno soddisfazioni al loro ds Maurizio Degli Stefani, che ha programmato per loro una stagione con gare impegnative. Marco Boraso, Filippo Cardini e Alberto Fogo sono gli esordienti al debutto nella categoria.

Sono un folto numero invece i giova-nissimi che grazie all’ entusiasmo di Aberto Barbirato DS e Maurizio Mazzetto sono au-mentati ogni anno, segno che il loro lavoro

è ben apprezzato, anche le bambine che quest’anno sono 3 si apprestano alla prima gara dell’anno. Citiamo in ordine sparso An-drea Bertolaso, Cristian e Ilaria Ballan, Carlo Cascadan, Giulia Miotto, Edoardo Leonardi , Lorenzo Ponzin, Pistore Davide, Pietro e Giorgia Zogno, Nicolò Senno e Gambarotto Giulio. Non va dimenticato Riccardo Bertaz-zo, l’unico juniores. Novità di quest’anno la società dà il nome anche ad una formazione di cicloamatori, alcuni di loro ex corridori giallorossi dei primi anni duemila, che ora diventati adulti hanno voluto rimettersi la maglia dei loro trascorsi giovanili in un dejavu’ nostalgico che inorgoglisce i dirigenti giallorossi, capitanati anche quest’anno da Stefania Paluello.

Le proposte organizzative per questo 2015 sono i consueti primi sprint in piaz-za Maggiore il 12 giugno, il 10 Luglio una gara tipo pista in notturna in zona industriale ad Este, il 26 di luglio una gara allievi nel percorso collinare con arrivo ad Este, inoltre grazie all’aiuto di alcuni amici di Granze è allo studio una gara per giovanissimi il 23 agosto.

Dagli allievi agli amatori, tutti i protagonisti della societàcluB cicliStico eSte, tutte le noVità

W.L.

Hockey La formazione della Bassa Padovana porta a casa l’ennesimo titolo

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Non solo crisi e suicidi, non solo licenziamenti e cassa inte-grazione. Il Veneto che lavora e che produce fi nalmente “fa notizia” anche in positivo. Accanto ai fallimenti e alle proteste

sindacali per i tagli di personale e di stipendi emergono anche le sto-rie di chi è riuscito ad uscire dal tunnel, a trovare una nuova strada e anche una nuova formula. Nel piccolo, nelle storie personali che raccontiamo anche in queste pagine, come in quelle che coinvolgo-no aziende più grandi.

Nei giorni scorsi, giusto per fare un esempio, il New York Times ha dedicato un approfondimento di un’inchiesta sugli effetti della crisi alla storia della Zanardi Editoriale: dopo la morte per suicidio di

uno dei titolari i dipendenti hanno investito cassa integrazione liqui-dazione per rilevare l’azienda attraverso una cooperativa in modo da continuare l’attività. Storie simili in Veneto ce ne sono molte altre, a conferma della volontà di superare le diffi coltà del momento e non lasciarsi schiacciare. Poi ci sono le storie di persone pronte a mettersi in gioco, a rischiare ancora e ad esplorare nuove strade.

I giovani, ad esempio, scommettono sulle start-up, come rac-contiamo in questa pagina, mentre chi ha perso il lavoro non esita ad inventarsene uno nuovo e a rimettersi in gioco. Intanto ci si inter-roga anche sull’effettivo impatto del “job act” sul mondo del lavoro visto che il nodo da proprio nelle assunzioni a tempo indeterminato.

di Nicola Stievano

Anche il New York Times si è interessato all’altra faccia del Veneto che non si arrende

Le storie e le testimonianze Il racconto di chi ha intrapreso una nuova strada

Guardare oltre la crisi e non aver paura di cambiaregoVerno

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti è arrivato a Santa Maria di Sala (Venezia) nello stabilimento della Speed Line nelle scorse settimane, per parlare del nuovo provvedimento che riforma il

lavoro in Italia. Il dibattito organizzato dai circoli del Pd del Mi-ranese e ha visto la partecipazione oltre a Poletti anche dei rap-presentanti del mondo sindacale e del mondo imprenditoriale . Il ministro Poletti, di fronte a quasi 200 persone, ha subito sfoderato i dati positivi e frutto a suo avviso delle azioni del governo fi n qui portate avanti. “Nei primi due mesi del 2015, abbiamo assistito in Italia - ha detto- a circa 80 mila nuove assunzioni a tempo inde-terminato grazie alle normative sulle decontribuzioni rispetto allo stesso periodo del 2014. Di queste, 23 mila sono assunzioni sono state fatte in Veneto. La maggioranza delle assunzioni fatte sono per lo più conversioni di vecchi contratti a collaborazione coordinata e continuativa, ora di fatto abolita, e contratti a tempo determi-nato. Le assunzioni di nuove persone sono state poche ad ora. Aspettiamo di vedere a fi ne aprile i risultati del Jobs act cioè il contratto a tempo determinato a tute-le crescenti. Voglia-mo che il lavoro precario costi di più di un contratto a tempo indetermi-nato e nel contempo vi sia più fl essibilità” Il ministro del Lavoro ha ribadito la volontà dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, di ren-dere nuovamente le assunzioni a tempo indeterminato la norma, e non l’eccezione. Negli ultimi anni i contratti atipici ha spiegato il ministro sono diventati in Italial’85 delle forme di assunzione, mentre quelli classici, cioè a tempo indeterminato, sono stati solo il 15 %. Sono stati precarizzati così non solo giovani, che lo erano già di fatto dalla fi ne degli anni Novanta, ma anche quarantenni e cinquantenni che ha sottolineato il ministro perdendo il posto” ora fanno fatica a ricollocarsi nel mercato del lavoro”. “Formare qualcuno, investire su di lui e poi mandarlo via, magari per rico-minciare tutto da capo a distanza di qualche tempo, è insensato e irrazionale – ha detto Poletti – il problema del nostro Paese, d’altronde, non è mai stata la mancanza di incentivi, quanto la presenza di troppi ostacoli. Noi vogliamo rimuovere questi impedi-menti e liberare la strada per tutti”.

poletti: “in Veneto 23 milA ASSunzioni”

A.A.

Il ministro del lavoro a Santa Maria di Sala ha ribadito la volontà di spingere sui contratti a tempo indeterminato

di Nicola Cesaro

Lampione spento? Te lo dico con lo smartphoneLa start-up Presentata allo Smau l’iniziativa di un gruppo di giovani veneti

Un’applicazione per mappare e gestire tutti gli impianti luce cittadini. Parte dalla Bassa Padovana la brillante idea di “Edylight”, app pensata da Tre Infor-matica, startup che sviluppa soluzioni web innovative e che ha avuto l’onore

e il merito di essere invitata anche a Smau Padova 2015, la grande fi era dedicata all’informatica e alle nuove tecnoloige. Edylight” è un’applicazione per la mappatura dei punti luce. Permette di gestire la manutenzione coinvolgendo i cittadini nella segnalazione dei malfunzionamenti” spiegano da Tre Informatica “Ogni punto luce viene dotato di un adesivo con uno specifi co QrCode. L’utente si collega ad una web app per l’invio delle informazioni necessarie. Con questo sistema invece è suffi ciente un browser per essere operativi. Il Comune avrà link e adesivi personalizzati. Sarà suffi ciente la prima scansione del QrCode porterà al censimento del lampione e dalla seconda in poi... spazio ai cittadini”. Con l’aspetto sociale – assicura la startup - si noterà subito un risparmio nella gestione: “Pensiamo a quando i cittadini dicono che “il lampione davanti casa è spento”. E poi trovarlo quel punto luce! Con “Edylight” invece i cittadini segnaleranno in modo specifi co e gli operatori potranno recarsi sul posto con la precisione delle coordinate gps”. C’è poi la questione del risparmio: “La telegestione tradizionale costa ai Comuni intorno ai 150 euro a lampione. Edylight ha un costo irrisorio: per il controllo di 2.000 punti luce si spendono 420 euro di canone annuale, oltre ai 2.024 euro di avvio della start up”. L’azienda si distingue non a caso sia per la giovane età dei suoi protagonisti che per il rispetto delle “quote rosa”: la startup vede infatti l’impegno costante di Silvia Ferrari, Erika Muraro, Ste-

fano Giraldo, Federica Caradonna e Giulia Ferrara, che hanno tutti dai 22 ai 32 anni e arrivano da Bassa Padovana e Polesine. Ma non è così facile… “Oltre a Smau, abbiamo ottenuto la collaborazione del Comune di Fiesso d’Artico per la sperimenta-zione di questo sistema. Stiamo poi raccogliendo interessi dalle realtà più attente alle tecnologie sociale, alcuni Comuni del Trentino Alto Adige e altri Paesi europei. E’ tut-tavia spiacevole vedere che la provincia di Padova si copre gli occhi di fronte ad una startup di giovani. Lanciamo un appello per essere almeno ascoltati: le microimprese della bassa padovana rischiano seriamente l’estinzione e sono costrette ad emigrare all’estero. Chiediamo ai sindaci di dimostrare maggiore sensibilità per questo tipo di soluzioni: troppo spesso sono stati fatti proclami di sostegno all’imprenditoria giovanile senza nessun seguito. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti”.

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1Il Veneto in primo piano

Ci sono mille modi per reinventarsi un lavoro. C’è anche chi, a cinquant’anni suonati e dopo una vita passata a fare il rappresentante e il ristoratore,

decide di salire su un palcoscenico e di fare l’attore. E’ una scelta vincente quella di Dario Carturan, 63 anni di Palugana di Ospedaletto Euganeo, oggi diventato una fi gura di spessore nel mondo dell’intrattenimento. I suoi spettacoli “personalizzati” sono eventi che assicurano il “tutto esaurito” in ogni teatro e in ogni piazza. “E pensare che non nasco certamente attore - racconta Carturan - Dopo il diploma ho cominciato a fare il rappre-sentante di enciclopedie, attività che ho portato avanti per anni. Poi la crisi del settore si è fatta sentire e mi

sono buttato nel mondo della ristorazione, aprendo un locale di successo nel mio paese”.

Cinque anni di ottimi risultati, quindi ancora un cambio di professione e il ritorno alle vendite porta a porta, prima nel mondo del fotovoltaico e poi nel set-tore alimentare, fi no al 2002, anno in cui è maturata l’idea rivoluzionaria nella vita professionale di Carturan: “Io ero quello che ai raduni tra colleghi o nei momenti di festa con amici sapeva intrattenere le persone. Su spinta di alcune persone, in quell’anno, ho organizza-to uno spettacolo in arena a Montagnana è lì ho fatto il pienone. Mi è bastato qualche mese per capire che quel mondo poteva regalarmi ben più di qualche serata

all’anno”». Carturan ha avuto “il coraggio di crederci e di investire tutto nel mondo della recitazione. Mi sono detto: e se lo facessi come lavoro?”.

E così è nata una formula innovativa: l’attore viene di fatto chiamato da Comuni, enti e associazioni per animare particolari eventi e raccontare precise storie. Si va dal recupero degli antichi mestieri di un territorio ai fatti storici di un determinato periodo o di un Comune, passando per la serate dedicate alla sclerosi multipla e per il delicato tema del bullismo: Carturan sa raccontare questi temi con delicatezza e comicità, in un mix che gli garantisce sempre un fragoroso applauso a fi ne serata. Oltre a uno “stipendio” a fi ne mese.

di Nicola Cesaro

Il racconto Dario Carturan dopo i cinquant’anni ha deciso di cambiare vita sperimentando una formula

Dopo tanti impieghi il successo sul palcoscenico

neWS

E’ passata prima attraverso la cassintegrazione, poi attraverso mobilità e licenziamento. Un percorso doloroso e devastan-te, ma purtroppo non inconsueto in questo periodo. Silvia

Brognara, 38 anni, rodigina, ha però reagito, costruendosi una opportunità che le ha consentito di riprendere fi ducia in se stessa e di potere guardare con meno preoccupazione al futuro. E’ lei stessa a raccontare la propria storia. “Ci sono stati momenti molto diffi cili e di profonda disperazione, dopo la perdita del lavoro –

racconta – Ma ad un certo punto mi sono detta: ‘Sa cosa c’è? Mi metto in proprio’”. Facile da dire, meno da fare, viene spontaneo pensare. La 38enne però ha pensato bene a come muoversi. “Mi è sempre piaciuto molto il mondo dell’editoria – prosegue – Allora ho pensato a una edicola. E’ stato a questo punto che mi sono informata e ho scoperto che quella della stazione era chiusa. Pos-sibile? L’edicola della stazione del capoluogo chiusa?”. In effetti era proprio così. E non da poco tempo, ma addirittura da qualche

anno. In pratica, mancava un servizio alla città, e non un servizio banale. Così, dopo le formalità, dopo avere elaborato un progetto con la società delle Ferrovie che gestisce gli spazi commerciali e averne ottenuto il fi nanziamento grazie al microcredito, Silvia è potuta partire. Ora sta lavorando, e lavorando duro. “Si lavora ogni giorno dalle 6 alle 19 – conclude – Praticamente sono sempre qui. Ma ora sono contenta. Comincio ad avere un gruppo di clienti affezionati e stiamo imparando a conoscerci”.

Il racconto di Silvia brognara, rimasta senza lavoro a 38 anni dopo il licenziAmento riportA “in VitA” l’edicolA dellA StAzione di roVigo cHiuSA dA Anni

E’ stato rappresentante e ristoratore, poi ha deciso di mettere a frutto la sua verve comica

Silvia BrognaraLo.Zo.

29Il Veneto in primo piano

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Se lo ricorda ancora, come fosse ieri, il suo primo giorno di scuola: era il 7 feb-braio 2001, aveva 25 anni, ricevette la

chiamata il giorno prima. Una segreteria lo chiamò chiedendogli se era disponibile per una supplenza per un posto di sostegno. Sostegno voleva dire handicap e lui, il futuro maestro, non aveva alcuna esperienza e tantomeno competenza per quanto riguardava l’han-dicap. Si insinuò qualche incertezza come sovente avviene dinnanzi a quel che non si co-nosce ma la risposta fu “Sì!” Il cuore batteva forte per la fantastica avventura professionale che stava per cominciare, con tanto entusia-smo, motivazione e molte aspettative per il futuro. Finalmente si poteva concretizzare un sogno: quello di dare un contributo nel cercare di creare del valore, valore umano.

Da allora sono passati 14 anni, si sono succeduti sette Governi, altrettanti ministri della Pubblica istruzione, ci sono già state tre riforme della scuola italiana, e il maestro Alessio, alla soglia della quarantina, si trova ancora nella condizione di precario - con ben poche aspettative e più di qualche amara e dolorosa delusione da digerire - a fare i conti con il disegno di legge “La Buona scuola” del Governo Renzi che, se dovesse essere appro-vato così com’è, metterebbe seriamente in

discussione il suo futuro professionale.Alessio Colcera, docente della scuola

primaria nella provincia di Venezia, è inserito infatti in quelle graduatorie d’istituto che alla fi ne - assieme ad altre categorie di insegnan-ti precari - sono rimaste fuori dal piano delle assunzioni previsto dal disegno di legge sulla scuola e che sono destinate ad essere abolite. Unica chanche di stabilizzazione per chi vi fa parte, stando così le cose, il concorso in previ-sione per fi ne 2015.

“Molto più di una doccia fredda per chi, come me, ha dedicato gli ultimi 14 anni del-la propria vita alla scuola, motivato solo ed esclusivamente dalla passione per l’insegna-mento”. E’ il commento del maestro Alessio che quest’anno insegna alla scuola primaria N. Sauro di Maerne, nel Miranese, in una classe terza.

“Nel corso della mia storia professionale, perché di carriera non si può parlare visto che un insegnante precario ha, “in via continuati-va” lo stipendio base, le malattie pagate al cinquanta per cento e dal governo Monti in poi è anche senza ferie per poi essere licenzia-to a fi ne anno scolastico, sono cambiati più volte i criteri per abilitarsi e diventare di ruolo” racconta Colcera che nel frattempo ha dovuto ricorrere a spese proprie e ha infi ne dovuto ag-

grapparsi ad una sentenza della Corte europea anche per vedersi riconosciuto come abilitante il proprio titolo di studio, il diploma magistrale.

Quando ha cominciato ad insegnare lo era. Poi, con le varie riforme, il percorso abili-tante è stato in varie tappe e via via con diver-se modalità ridefi nito, alla fi ne, in un corso di studi universitari, con la laurea in Scienze della Formazione primaria.

“Quella dell’insegnamento è stata una scelta di vita che presupponeva di accettare per anni una condizione di incertezza ed in-stabilità - spiega il maestro Alessio - che alla lunga è devastante. Con il disegno di legge la Buona scuola era lecito, considerate anche le premesse, le slide e gli annunci della vigilia, coltivare la legittima speranza di avere un po’ di giustizia con il riconoscimento del ruolo a persone che sono dentro la scuola da 10-15 anni. Era lecito aspettarsi che fosse eliminato il precariato ma non ignorando completamente i diritti e le aspettative di decine di migliaia di persone, solo rimanendo nell’ambito della scuola primaria”. “Anche perché - prosegue il docente - c’è una sentenza della Corte euro-pea che stabilisce che la pubblica amministra-zione non può assumere a tempo determinato per più di 36 mesi. Per anni i vari governi - a prescindere dal colore politico - hanno violato

la normativa e leso il diritto dei lavoratori. Era tempo di sanare questa anomalia”.

Un’anomalia che non solo rende arduo il percorso di chi ambisce ad insegnare nella scuola ma che ha ricadute anche sugli alunni. “Con questo sistema delle supplenze annuali, fi no al 30 giugno, - denuncia il maestro - non si riesce ad assicurare alcun tipo di continuità didattica, educativa e relazionale alla classe che ogni anno si trova a ricominciare con un nuovo insegnante, con le conseguenze negative che ne derivano”. Pur di lavorare nella scuola, il maestro Colcera, come fanno tutti, ha accettato anche di fare supplenze di sostegno.

“Ho accettato incarichi impegnativi pur non avendone le competenze, a volte mi sono trovato a gestire situazioni diffi cili e non sempre consone con quelle che propriamente erano le mie aspettative professionali: avere a che fare con gravi casi di disabilità è un mestiere diverso da quello dell’insegnante e richiede altre abilità. Io, comunque, ho fatto la mia esperienza sul campo, non mi sono mai tirato indietro” racconta con amarezza.

“Noi supplenti viviamo in una sorta di limbo - prosegue e denuncia -. A noi, fi no alla sentenza della Corte di Giustizia Europea (26 novembre 2014) è stata negata anche la pos-

sibilità di formarci o di specializzarci. Eppure ci sono stati assegnati incarichi di responsabilità che vanno al di là delle indicazioni ministeriali e consistono in progetti che coinvolgono interi istituti, insegnanti, genitori e alunni”.

“E’ deludente - dice sconsolato - che la nostra esperienza professionale, maturata in anni di attività, non sia valorizzata come patrimonio culturale, formativo e didattico. Al contrario, con La Buona Scuola, non ha alcun valore. Perché non sottoporci ad un anno di prova e al giudizio di una commissione che possa valutare le nostre competenze e pro-muoverci fi nalmente ad insegnanti di ruolo?”

Nonostante tante amarezze il maestro Alessio continua con passione, competenza e un innato talento ad insegnare.

“Insegnare non è un lavoro come tanti. E’ molto di più. - sostiene - Ogni mattina quando esco di casa per andare dai miei alunni non penso “vado a lavoro”, ma “vado a scuola”.

E i suoi alunni lo sanno bene che è un bravo maestro e lo hanno già promosso a pieni voti.

Prima di andar via mi fa vedere una ma-glietta che gli hanno regalato i suoi bambini. Sulla maglietta è stampata una frase: “Il mae-stro Alessio è la nostra grande quercia!”

di Ornella Jovane

Ha cominciato ad insegnare nel 2001, con tante aspettative ed entusiasmo. Con il disegno di legge “La Buona Scuola” si aspettava la stabilizzazione e, invece, rischia di rimettere in discussione tutta la sua carriera

Scuola La testimonianza di Alessio Colcera, insegnante supplente da 14 anni

Una vita da... precario

4 Il Veneto in primo piano

Il maestro Alessio Colcera con i suoi alunni

Il mondo della scuola, in Polesine, come in Veneto, come nel resto d’Italia, è tutt’altro che in stato di calma, in questo

periodo. Alle dichiarazioni del Governo Renzi in tema di stabilizzazioni, nuovi concorsi, nuove assunzioni defi nitive, al momento non sono seguiti i fatti.

E anche le speranze sbocciate dopo la pronuncia della Corte di giustizia europea, secondo la cui sentenza non è possibile con-tinuare ad assumere e licenziare di anno in anno i docenti, ma si dovrebbe fare entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio, paiono appassire. O quantomeno restare congelate.

E’ quindi con sguardo rassegnato e at-titudine ormai disincantata al precariato che tanti giovani docenti si rivolgono al futuro.

“Anche quest’anno – racconta Fulvia – ho preso servizio il 1° settembre e prosegui-rò sino al 30 giugno. Per me la situazione va avanti così ormai da 16 anni. Penso che quindi possa essere ben facile immaginare come sia quasi naturale perdere la speran-

za, mano a mano che gli anni si susseguono e non si vedono cambiamenti”.

Ci sono, del resto, storie di docenti pre-cari da oltre 20 anni. Prima della pronuncia della Corte di giustizia europea, era stato il sindacato Uil a raccogliere, in vari Tribuna-li del Lavoro veneti e italiani, sentenze di conversione del rapporto a tempo indeter-minato. Non solo: era stato anche previsto un risarcimento teso a compensare sia il di-

sagio di un precariato esteso a quasi tutta la durata della vita lavo-rativa, sia il fatto che inanellando un con-tratto a termine dietro l’altro di fatto si perde-

va la progressione economica, in termini di anzianità e di scatti, che invece maturano i colleghi che, pur facendo esattamente lo stesso lavoro, sono tuttavia assunti a tempo indeterminato.

Come purtroppo spesso avviene però nella pendenza dei successivi gradi di giu-dizio era arrivato un mutamento di orien-tamento che aveva sovvertito il felice esito iniziale.

pRECARIATO, SvANITE puRE lE SpERANZE SbOCCIATE DOpO lA pRONuNCIA DEllA CORTE EuROpEA

Lorenzo Zoli

“Il problema centrale della riforma della scuola in cantie-re? L’enorme potere discrezionale assegnato al dirigente scolastico. Buona l’idea di attingere dalle graduatorie ad

esaurimento, ma restano fuori però gli insegnanti precari che facevano parte delle graduatorie d’istituto”. A dirlo è Salvatore Mazza (in foto) il segretario regionale di Flc – Cgil il sindacato della scuola.

“La nuova riforma - dice Mazza- voluta dal Governo Renzi da un lato da una risposta agli storici precari della scuola, quelli cioè inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, dall’altro lascia fuori quelli più giovani che secondo una sentenza della corte europea avrebbero diritto ad essere assunti“.

E’ sul potere del dirigente scolastico che i contrasti sembrano più acuti.

“Il dirigente scolastico- spiega Mazza- avrà poteri enorme-mente potenziati rispetto a quelli attuali: potrà assumere discre-zionalmente, attingere dalle graduatorie, premiare i docenti che a suo avviso saranno meritevoli, il tutto senza un bilanciamento dei poteri che fi nora era rappresentato dal consiglio dei docenti e dal consiglio di istituto, che di fatto potranno dare solo dei pareri non vincolanti. Un altro capitolo che crea problemi è quello legato al non ampliamento dell’obbligo scolastico, e la scarsa considera-zione per il personale non docente della scuola che è stato bella-mente ignorato”. Ignorare il personale non docente nella riforma, secondo Mazza signifi ca creare i presupposti affi nché grossi pro-

blemi “come quelli della sorveglianza e la pulizia delle scuole ad esempio, diventino sempre più esplosivi infi ciando anche l’attività didattica”. Infi ne il tema del 5 per mille.

“La possibilità offerta – dice Mazza – ai contribuenti di destinarlo ad una scuola specifi ca, favorisce le più conosciute o frequentate penalizzando quelle dei piccoli centri. L’idea migliore è che il 5 per mille sia destinato genericamente alla scuola, e da lì ripartito secondo le necessità”. Il 18 aprile i sindacati hanno in-detto uno sciopero in tutti i 604 istituti scolastici contro la riforma delle scuola.

la riforma della scuola in cantiere. le critiche dei sindacati: Salvatore Mazza Flc-Cgil del veneto

TROppO pOTERE AI DIRIgENTI, lA NON ASSuNZIONE DEI pRECARI DEllE gRADuATORIE D’ISTITuTO È MANCATA CONSIDERAZIONE DEl pERSONAlE NON DOCENTE: I puNTI DEbOlI DEllA RIFORMA

Alessandro Abbadir

Il segretario regionale Flc-Cgil Salvatore Mazza

Si dovrebbe far entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio

30 Il Veneto in primo piano

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voler accettare rifi uti da altre parti d’Ita-lia”. Poi, il sindaco di Verona, si concede un bell’affondo dichiarandosi favorevole non solo l’accorpamento dei Comuni e ma anche alla fusione tra Regioni “Veneto, Trentino, Friuli insieme: tecnicamente è una strada percorribile” e sul tema della compe-titività afferma che la cosa migliore sarebbe creare delle zone a tassazione speciale, cosa diffi cile da realizzare perché l’ambito di interesse è L’Europa.

Alessandra Moretti fa valere la sua vicinanza al Premier Renzi e promette un patto col governo per rendere più moderna la rete ferroviaria veneta, ferma dal 1973 e anche per completare la Tav. Ma dichiara anche che le sta molto a cuore il rilancio del manufatturiero e spiega il suo piano veneto per l’impresa che affronta di petto il problema dell’accesso al credito, e le pos-sibilità di migliorare internazionalizzazione, competizione, sburocratizzazione. Le sue proposte sul lavoro sono chiare: “Finanzie-rò con un buono di 500 euro al mese per il primo anno le aziende che assumeranno un giovane under 29, per un totale di 6.000 euro annui che vanno a sommarsi agli in-centivi già previsti dalla legge di stabilità e dal Jobs Act”.

E se i giovani devono avere l’opportu-nità di iniziare un percorso lavorativo e la possibilità di conquistare un’indipendenza economica anche chi rimane senza lavo-ro dopo i 50 anni. “Darò loro – afferma Moretti - la possibilità di imparare un nuovo mestiere attraverso un progetto di formazio-ne affi ancato al lavoro in azienda”.

Poi ricorda la sua proposta agli studi professionali che assumeranno giovani praticanti con un contratto di apprendistato: “un fi nanziamento del 50% dello stipendio per i primi 24 mesi. Così che i laureati svolgano il praticantato obbligatorio con una retribuzione”.

Luca Zaia si presenta come “mastino” sempre in guardia nei confronti del governo per tutelare il Veneto dai tagli di Roma e, com’è naturale che sia riventica i i risultati di cinque anni di governo regionale. “Sulla banda larga, siamo partiti da zero – affer-ma - eppure abbiamo assegnato il primo lotto con 75 comuni coinvolti”. Ricorda poi che secondo uno studio di Morgan Stanley nel nostro Paese ci sarebbero imprenditori disposti a investire 45 miliardi di euro, se

solo ci fosse tutto quello che, a detta di Zaia manca.

“La palla al piede del Veneto – affer-ma il Governatore uscente è L’Italia”. Che fare? Possiamo facilmente immaginarlo. Non è facile invece immaginare come nel giro di altri cinque anni la competitività del veto potrebbe scalare la suddetta classifi ca di 50 posizioni come promesso da Zaia. E sul lavoro va detto che il “Patto per il Ve-neto” presentato il 2 maggio 2012 a Pa-

lazzo Balbi proprio dal Governatore uscente e che voleva essere una sorta di Piano Marshall per l’econo-mia locale non si sa che fi ne abbia fatto.

Certo Zaia afferma che il vero jobs act l’ha fatto lui con i progetti di formazione-lavoro che ha permesso di mantenere la disoccupa-zione su valori più bassi rispetto alle regioni limitrofe.

Una disoccupazione che in cinque anni è schizzata dal 3,5% al 7,7% con 27 mila aziende che hanno chiuso rovinosamente solo nell’ultimo anno. Certo d’ora in avanti occorre fare di più.

Da sinistra: Luca Zaia, Alessandra Moretti, Flavio Tosi e Jacopo Berti

1 Voci da palazzo

158. Questa la posizione poco soddisfacente del Veneto nella classifi ca

della competitività tra le regioni europee. E se non c’è competitività non c’è spinta e non si aprono nuovi spazi di mercato. Ma quel che è peggio, se non si esce dalla sta-gnazione anche il mercato del lavoro resta ai minimi storici.

Che fare per risalire? Agli industriali basterebbero una trentina di posizioni, o almeno così recita il manifesto presenta-to da Confi ndustria Verona ai candidati Governatore nel primo confronto pubblico che li ha visti sul palco in-sieme.

“Le imprese sono disorientate su chi votare, ci sono tanti candidati in cam-po – ha sottolineato in quell’occasione il presidente degli industriali veronesi Giulio Pedrollo - ma più che i candidati ci interes-sano i programmi”.

Le ricette per cambiare il Veneto e farlo ripartire, almeno sulla carta, i vari candidati le hanno messe in campo. Alcune simili al-tre singolari, comunque opportunità.

Per Jacopo Berti, candidato del Movi-mento 5stelle, è questione di Banda Larga “la principale infrastruttura che serve al Veneto”. E dichiara apertamente di recu-perare i fi nanziamenti necessari dai cinque miliardi recuperati dalla cancellazione del progetto Tav. “Poi – aggiunge - creeremo un fondo da 13 milioni di euro con i tagli degli stipendi dei consiglieri e con la can-cellazione dei vitalizi, con cui garantiremo microcredito da 25mila euro ai giovani im-

prenditori”.Sulle infrastruttu-

re, invece, il sindaco Flavio Tosi che gioca in casa, ritiene che non si possa tornare indietro sulle grandi di-

rettrici. “Bisogna prendersi la responsabilità di decidere – sostiene risoluto - non si può sospendere l’autostrada del Mare come ha fatto Zaia perché c’è un’inchiesta”.

E per aiutare davvero le imprese l’unica via per il candidato che spacca in due la Lega è lo smantellamento della burocrazia: “sull’ideologia deve prevalere la concretez-za. Un esempio? Trento ci ha chiesto di poter bruciare i suoi rifi uti nel nostro futuro inceneritore, ma la Regione si ostina a non

di Maria pavan

Economia e lavoro Candidati a confronto

Si riparte facendo di più e meglioSolo nell’ultimo anno hanno chiuso 27 mila aziende e, nel corso degli ultimi 5 anni la disoccupazione è schizzata dal 3,5% al 7,7%

Moretti: “Patto con il Governo per ammodernare la rete ferroviaria e fare la Tav”

Zaia: “Da noi disoccupazione su valori più bassi di Lombardia ed Emilia”

32 Voci da palazzo

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33Voci da palazzo 1Voci da palazzo

Verso il voto A destra si profi la una bella partita

Un nuovo centrodestra contro la lega di Zaia e SalviniSiglato l’accordo: i moderati di Area Popolare sosterranno Tosi nella corsa per la presidenza della Regione Veneto

Mai così distanti dalla Lega di Matteo Salvi-ni e, quindi, da Luca

Zaia. Il Nuovo centrodestra in Veneto tiene fede all’impe-gno con gli elettori e non farà mancare il proprio sostegno all’attuale maggioranza in Regione fi no all’ultimo giorno di mandato. Ma con questa Lega prenderà le distanze il giorno dopo. A spiegare la posizione e gli sviluppi per Ncd in questa fase di transizione molto delicata è Carlo Alberto Tesserin, Presidente della Commissione per lo Statuto e per il Regolamento in consiglio regionale: “Manteniamo la nostra posizione storica: noi siamo stati con Zaia e ne siamo contenti perché abbiamo condiviso il percorso di un centrodestra moderato orientato all’au-tonomia. Ora non comprendiamo la linea estremista di Salvini, modello Le Pen in Francia, e quindi restiamo in linea con la nostra storia e la nostra tradizione. . Non siamo noi ad aver cambiato posizione”.

È proprio sul tema dell’autonomia che si consuma lo strappo: “Non possiamo dimenticare che la legge per l’u-nico referendum che potrebbe avere il consenso è quella a fi rma Tesserin-Toniolo, entrambi Ncd. Quella è la nostra posizione, quella è la nostra identità. Ad oggi le posizioni di Salvini non sono in sintonia con noi e ci dispiace che Zaia le abbia condivise”.

La campagna elettorale di Ncd deve ancora entrare nel vivo, ma prima c’è da sciogliere il nodo delle allean-ze. “Allo stato attuale abbiamo aperto un ragionamento importante con Flavio Tosi – annuncia Tesserin -, stiamo defi nendo gli accordi operativi e quindi penso che la cam-pagna elettorale andrà in quella direzione. Quando si ha di fronte appuntamenti elettorali di questa importanza va defi nito il programma, le linee operative: siamo in fase conclusiva ma positiva”. Impossibile non chiedersi come si sarebbe mossa Ncd se, archiviata l’alleanza con la Lega di Salvini, Tosi non avesse deciso di candidarsi. “Sulla posizione di Salvini non ci saremmo mai stati. Ma saremmo andati con Zaia, a patto che avesse tenuto la linea che lo ha contraddistinto anche in passato e che non è, per noi, quella dell’attuale segretario leghista”.

Le liste del Nuovo centrodestra, nel momento in cui scriviamo, sono ancora in via di defi nizione, ma ci sono già alcuni punti fermi: “Certamente avremo Marino Zor-zato e Clodovaldo Ruffato a Padova, Costantino Toniolo con altri amici a Vicenza, Massimo Mancini a Chioggia con tanti altri candidati in provincia di Venezia…. Tutte persone di spessore. Perché siamo convinti che questa campagna come non mai sarà basata sui candidati più che sulle enunciazioni di teorie politiche. Ormai tutti gli schieramenti sono in decomposizione: vediamo quello che succede tutti i giorni a Roma tra Renzi e l’apparato storico del Pd.

Vediamo la posizione di Fitto in Forza Italia e tutto quello che ne consegue. Vediamo la Lega e tutto ciò che sta accadendo… Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”.

Carlo Alberto Tesserin, Ncd“noi StiAmo con toSi”

L’intervista

Erano tutti lì a Marghera. Il senatore Maurizio Sac-coni, il vice presidente del Veneto, Marino Zorza-to, il presidente del Consiglio Veneto, Clodovaldo

Ruffato, esponenti illustri del Ncd, il parlamentare elet-to con Scelta Civica Andrea Cusin, e il vice segretario vicario dell’Udc Antonio De Poli.

Pezzi da novanta presenti a metà aprile a Marghe-ra, apputo, dove è stato presentato l’accordo a sostegno di Tosi che ha sottolineato come “La maggioranza dei consiglieri che hanno sostenuto in questi anni in Regione Luca Zaia, sosterrà ora Flavio Tosi” .

I protagonisti di Area Popolare sostengono che il laboratorio politico inaugurato con quest’accordo va ben oltre il panorama veneto ma che proprio nella nostra terra si basa sull’idea di costruire un percorso sul Veneto del fare, sulle cose concrete.

Un bel distinguo rispetto alla linea di Salvini che negli stessi giorni indossava magliette xenofobe inneg-giando alle ruspe per “radere al suolo i campi nomadi”.

E infatti, il leader del nuovo centrodestra veneto, Flavio Tosi sottolinea come la differenza con chi ha go-

vernato fi no ad oggi la Regione sta nella “la logica del fare. E c’è chi lo fa, mentre c’è chi ama il populismo e la demagogia”.

Anche Ruffato ha spiegato la sua adesione ad Area Polare, sottolineando che la politica a cui si sente di prender parte “non è fatta di insulti, estremismi e anate-mi”. “In questo periodo abbiamo tante cose dette e non fatte, proclami senza seguito - ha continuato Ruffato - lo scoppio della maggioranza dimostra il fallimento della presidenza di questi 5 anni: se qualcuno non riesce a difendere la propria maggioranza, o è per incapacità o per aver lasciato campo libero a chi ha imposto altre scelte a noi veneti”. E la freccia lanciata è sicuramente rivolta idealmente a Zaia.

Antoni De Poli, si dice pienamente d’accordo dicen-dosi certo che “questa squadra di Area Popolare, con Tosi candidato presidente, darà concretezza alle cose di cui i cittadini hanno bisogno”. Tra le priorità rimangono il lavoro e l’impresa senza dimenticare le politiche sani-tarie e dell’assistenza che secondo il giudizio di De Poli sono “sparite completamente dalla programmazione”.

E Marino Zorzato ha sottolineato come anche la sicurezza sia per Ncd un argomento forte in agenda tan-to che proprio l’Ncd ha presentato un emendamento al bilancio che ha portato le risorse da spendere da 60mila euro a 5 milioni. “Questo dice chiaro - ha rimarcato - come la pensiamo sulla sicurezza, mentre c’è chi si riempie la bocca”.

Da questo laboratorio veneto l’ex ministro Maurizio Sacconi si aspetta un “rassemblement di movimenti locali e reti nazionali con l’ambizione di competere con la sinistra nel ballottaggio delle elezioni politiche. I contenuti identitari dell’Unione per Tosi saranno il com-pimento di uno Stato unitario e federale a geometria variabile, con il Triveneto tutto ad autonomia rafforzata, la sicurezza nella proprietà di ciascuno, l’unicità della fa-miglia naturale, l’ accesso effi cace al lavoro, un modello sociale e sanitario fondato sulla presa in carico di ogni persona. Area Popolare e Tosi sanno che la premessa di ogni ambizione è peraltro lo sviluppo, che si realizza solo con un Veneto aperto e non chiuso, isolato, da una politica antieuro”.

di Maria pavan

Parole bellicose via metafora arrivano anche dal candidato del Movimento 5stelle, Jacopo Berti che ha presentato la sua “arme di distruzione di casta”, cioè una proposta di legge di

iniziativa popolare relativa al taglio dei vitalizi e degli altri privilegi della casta. “Questa è la defi nitiva arma di distruzione di casta – conferma Berti – abbiamo fi nalmente un’arma per sradicare i privi-legi di questa politica e di questi politici”.

“Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato che torneranno nelle tasche delle imprese venete”. Durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, avvenuta nella Sala gruppi del palazzo co-munale di Padova, il candidato ha invitato i cittadini a fi rmare i mo-duli per la presentazione del documento, che saranno a disposizione già nei prossimi giorni nelle piazze venete.

“Firmando questa legge di iniziativa popolare – spiega Ber-ti – si potranno eliminare i vitalizi, gli assegni di fi ne mandato e

tutti i privilegi. Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, che fanno 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato e che torneranno nelle tasche delle imprese venete perché fi niranno nei fondi per il microcredito”.

La legge prevede anche la cancellazione dell’assegno di fi ne mandato e dell’assegno di reversibilità.

“Giancarlo Galan riceve più di 3.500 euro al mese (netti) e Giampietro Marchese, anche lui coinvolto nell’inchiesta Mose, 2.800 al mese – gli fa eco il parlamentare del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati – a loro si aggiunge una schiera di 181 ex consi-glieri regionali che dopo aver trascorso mesi, o in alcuni casi anni, a Palazzo Ferro Fini, possono ora contare su un vitalizio”.

Non mancano i colpi alti e bassi in casa 5stelle e Tosi ancora si difende dai colpi bassi di Berti che ha sostenuto che la discesa in campo del sindaco di Verona nasconderebbe un patto segreto col Pd per far vincere Alessandra Moretti.

la denuncia galan riceve più di 3.500 euro netti al mese

Da sinistra: Flavio Tosi, Marino Zorzato, Clodovaldo Ruffato, Maurizio Sacconi, Andrea Causin e Antonio De Poli

Carlo Alberto Tesserin: “Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”

Jacopo Berti, candidato Governatore del Movimento 5stelle

bERTI, 5STEllE: “ECCO l’ARMA DI DISTRuZIONE DI CASTA”!

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34 Cultura veneta1 Cultura veneta

Un’Esposizione Universale ha il compito di lasciare in eredità un’esperienza culturale, sociale, scienti-fi ca e tecnologica ed Expo Milano 2015 costru-

irà questa eredità prima di tutto grazie all’apporto dei suoi Partecipanti, cuore e anima dell’evento. Uno degli elementi innovativi e distintivi di Expo Milano 2015 è quello legato al concetto di “Visitor Experience”. L’Expo di Milano vuole essere “tradizionalE” e “innovativa” allo stesso tempo. Tradizionale perché si focalizzerà sul Tema della nutrizione in modo molto stringente e garantendo un vero approfondimento globale a fi ni educativi e di formazione alla sostenibilità del cibo buono, sano, suf-fi ciente e sostenibile per il pianeta. Innovativa perché in tutte le forme chiarirà ai visitatori e alla comunità interna-zionale l’essenza di un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore.

Al CENTRO Il vISITATORE

“È possibile assicurare a tutta l’umanità un’a-limentazione buona, sana, suffi ciente e sostenibile? ” È con questa domanda che si

apre la sfi da dell’Expo di Milano 2015, l’Esposizione Universale che l’Italia ospita dal primo maggio al 31 ottobre e che sarà senza dubbio il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e suffi ciente per tutti i po-poli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.

Expo sarà la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimo-lerà la creatività dei Paesi e promuoverà le innovazioni per un futuro sostenibile. Ma non solo.

Offrirà a tutti i visitatori la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e di scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastrono-mica di ogni Paese. Inoltre, per tutta la durata della manifestazione, la città di Milano e il sito espositivo saranno animati da eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi e mostre.

il temA“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il Tema al

centro della manifestazione, il fi lo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati sia all’interno sia all’esterno dello sito espositivo. Expo Milano 2015 sarà l’occasione per rifl ette-re e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è an-cora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denu-trite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e trop-po cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consu-mo delle risorse. La rifl essione sul Tema si trasforma anche in un momento di condivisione e di festa, grazie a incontri, eventi e spettacoli da vivere in compagnia della mascotte Foody e degli allegri personaggi che la compongono. Ogni aspetto, ogni momento, ogni Partecipante di Expo Milano 2015 declina e interpreta il Tema scelto, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

lA locAtionCon un’area di 1,1 milioni di metri quadrati, facil-

mente raggiungibile, progettata da architetti di fama in-ternazionale, Expo è anche un’esposizione-giardino con più di 12 mila alberi, giochi d’acqua e un lungo canale che circonderà l’area. Sui due grandi viali principali, il Cardo e il Decumano, si affacciano i Padiglioni dei Paesi Partecipanti, piazze e aree comuni dedicati agli eventi e alla ristorazione.

Il sistema a due assi serve a orientare il visitato-re in modo molto semplice e intuitivo, ma organizza anche la partecipazione dei Paesi: la World Avenue (corrispondente al Decumano) è infatti l’affaccio di tutti i Padiglioni Self Built. Lungo il Cardo si distribuisce in-vece la partecipazione italiana. Il Decumano, sede dei Padiglioni nazionali dei Paesi, sarà una lunga teoria di esperienze e racconti architettonici, visivi ed esperien-ziali provenienti da ogni parte del pianeta, da cui si potrà partire per toccare con mano e assaporare i gusti delle diverse tradizioni enogastronomiche, facendo di-retta esperienza del cibo e delle colture planetarie. Alle sue estremità sono collocati l’Expo Centre, composto di spazi per eventi al coperto, e la Collina Mediterranea.

Lungo il Cardo, delimitato a nord dall’anfi teatro sull’acqua della Lake Arena e a sud dall’Open Air The-atre, grande spazio per eventi all’aperto, si estende lo spazio espositivo dedicato all’Italia, intervallato da luoghi per la degustazione dei prodotti delle tradizioni enogastronomiche delle regioni italiane.

Questi, oltre a distinguersi per l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti fi nali, svolgono la funzione di mettere in luce le migliori pratiche alimentari tradizio-nali del Paese ospitante.

Nel luogo in cui il Cardo e il Decumano si interse-cano si trova Piazza Italia, la grande piazza centrale dell’Expo, vicino alla quale sorge anche Palazzo Italia, il luogo deputato a ospitare durante l’Expo il raccordo istituzionale tra Paese ospitante e Partecipanti.

Circondato dal Canale, elemento che ne caratte-rizza il paesaggio, il Sito dell’Expo segue dunque uno schema ortogonale molto intuitivo, nel quale architettu-ra si unisce alla natura.

Le costruzioni seguono criteri di effi cienza ener-getica e sostenibilità nella realizzazione, smontabili e riutilizzabili alla fi ne dell’evento.

Ai blocchi di partenza, l’evento a cui non si può mancare. Milioni e milioni di persone hanno già deciso di esserci

Expo 2015 Il grande evento culturale dell’anno

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”

di valeria Marcato

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1 sport intera x piazza 1

Nancy Githaiga

Aprile è il mese per eccellenza dei podi-sti padovani: è il mese della Maratona S.Antonio. Un evento consolidato e

entrato a pieno titolo tra gli appuntamenti più importanti della città di Padova che ogni anno vede protagonisti della gara atleti di altissimo livello.

Quest’anno la promettente keniana Gi-thaiga, che debutta nella maratona dopo aver corso in un’ora 17’00 nella mezza, lo scorso anno a Praga, incrocerà la strada della campionessa italiana Claudia Gelsomi-no campionessa italiana di maratona 2014 dopo essersi imposta a Milano e in questa stagione già seconda alla Treviso Mara-thon. In campo maschile i keniani Kipkem-boi e Kiprop saranno opposti a Giovanni Gualdi, deciso a salire di nuovo sul podio di Prato della Valle. Portacolori delle Fiam-me Gialle, torna a Padova dopo aver colto

proprio qui, col secondo posto del 2010, il miglior risultato cronometrico in una mara-tona (2 ore 13’39”), per poi fermarsi ai piedi del podio nel 2013. Vedremo come appronterà i Kenyoti, come spesso accade, in prima fi la. Il 26enne Robert Kipkemboi Kiplimo, terzo lo scorso dicembre alla ma-ratona di Castéllon, in Spagna, col primato personale di 2 ore 12’03”, punta decisa-mente alla prima vittoria in una importante corsa su strada. Proverà a dire la sua anche il suo giovane connazionale Reuben Kiprop Kerio, un personale di 2 ore 26’05” rea-lizzato nel 2014 a Kigali, in Ruanda, che questo atleta ventenne ha tutta l’intenzione di migliorare. “Un cast che mette assieme atleti esperti a giovani che hanno voglia di imporsi sulla scena internazionale” spiega Giampaolo Urlando, responsabile tecnico dell’evento.

Corri per Padova Aprile mese di grandi manifestazioni

Si corre la Maratona di S. Antonio, una sfi da a pieni polmoni

Il popolo del Running ad Aprile oltre a ritrovarsi agli appunta-menti della CXP ha vissuto bellissime emozioni anche con la Terza marcia di Pasquetta a Galzignano Terme organizzata

dall’A.D.S. Podisti Tribano. Un grandissimo successo decretato dalle oltre 2500 presenze.

TERZA MARCIA DI pASQuETTA A gAlZIgNANO TERME

Claudia Gelsomino

Kerio Reuben Kiprop Giovanni Gualdi

37Sport

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38 Turismo

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39Concerti e non solo

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore

nimaliAdei nostri amici

CIRO Maschio, taglia piccola, circa kg 10, di circa 6-8 anni. Carattere

equilibrato, adatto per tutti i contesti famigliari. Ciro arriva dal canile sa-

nitario dove ha trascorso molti mesi in attesa che i proprietari si facessero vivi. Il tempo è passato e per lui si sono aperte

le porte del canile. Ciro dev’essere operato ad una zampetta perché ha legamenti e crociati rotti. Per lui cerchiamo famiglia

amorevole che possa accoglierlo con amore.

3 NERONI 2 maschi e una femmina, taglia media

di circa 1 anno e mezzo. Portati in rifugio da cuccioli, dopo essere stati recuperati da tragica storia. Hanno un

carattere diffi cile e non si fi dano delle persone. Vogliamo provare a trovare delle persone pazienti

che sappiano aiutare queste creature.

JOLLY Maschio giovane, circa 1 anno, taglia contenuta di circa

10-12 kg. Un pelosetto tutto amore e coccole. Dinamico, da cucciolo che si rispetti, coccolo e caratterialmente

buono. Jolly ha un abbandono alle spalle ed attualmente vive dentro una gabbia. Restituiamo dignità a

questa creatura.

BUFALO Maschio, taglia medio-contenuta, di

circa 12 kg. Carattere buono e socializzato.

Bufalo ha circa 3-4 anni, vissuti sempre in famiglia

tra coccole, giardino e divano. Poi è stato abbandonato. Bisogna trovare

casa a questa creatura.

ADOTTAMI

CIN CIN Sono due cuccioli di solo 2 mesi, futura taglia piccola,

max kg 6-8. Ora aspettano una

casa e dei padroni affettuosi.

Cin-cin sono 2 fratellini maschi.

BIANCA NEVE Sono 2 sorelle, mix labrador, nate a marzo 2014.

Taglia media, circa kg.25-30, in cerca

della loro seconda pos-sibilità. Due meraviglie

di pelose dentro una gabbia. Chiediamo

aiuto per loro.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

per partecipare a questa rubrica scrivete a: [email protected] - tel. 049 8704884

ROSA Femmina di circa 2 anni, taglia medio-conte-

nuta, circa kg.10. Questa creatura è stata recuperata in mezzo al fango, in allat-

tamento, con pochissimo latte e dei cuccioli. Rosa

ha un carattere mite, buono, coccola e tanto dolce. Dopo lo svezzamento dei suoi cuccioli Rosa cerca casa.

Verrà sterilizzata, chippata e vaccinata.

MERINGA Femmina di circa 6-8 anni, taglia medio-piccola, circa

kg.10-12. Meringa è dolcissima. E’ stata recuperata da una situazione

altamente disagiata assieme ai suoi piccoli. Ora sono tutti al sicuro, ma

un canile non è una casa… Meringa ha dovuto lottare per sopravvivere ed ha un orecchio tagliato,

ma non importa: è bellissima ugualmente. Per Meringa preten-diamo il meglio. Cerca casa per dare e ricevere amore.

Tanti altri approfondimenti e notizie in più su

centinaia di piccoli amici da adottare vai su www.lapiazzaweb.it sezione ”Animali” e guarda le fotogallery

www.lapiazzaweb.it/category/animali

L’uomo e il cane: un rapporto in equilibrio

L’ESPERTO A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Un UOMO e un CANE si incontrarono migliaia di anni fa per aiutarsi l’un l’altro, nel tempo poi hanno consolidato il rapporto di “scambio” re-ciproco che riscontriamo ancora oggi. L’uomo si prende cura del cane e riceve in cambio la sua compagnia ed una vasta gamma di aiuti nel la-voro. Tutti i cani trovano il loro equilibrio, la loro identi tà, il loro benessere nel profondo legame aff etti vo che instaurano con il loro padrone e con la famiglia in cui vivono. Per natura il cane è un animale socievole e come tale detesta la solitudine e ricerca la presenza fi sica del suo capo branco, del suo punto di riferimento, del suo padrone.Un cane che nella sua primissima infanzia ( cioè nei primi tre mesi di vita) abbia pochi o nulli contatti con l’uomo, diffi cilmente diventerà un buon cane da compagnia. Sarà ti mido e pau-roso con le persone e non sviluppe-rà una totale dipendenza nei confronti del suo padrone. Ma anche un cucciolo sepa-

www.dogtrainerpadova.it - [email protected] - tel: 329 1605558

rato dalla madre troppo presto (cioè a 4 / 5 setti mane) ed allevato in casa può avere diversi problemi, per esempio un esagerato att acca-mento al padrone con chiari episodi di gelosia o, nella maturità, uno scarso interesse sessuale nei confronti di altri cani. Esperimenti compiuti su cuccioli allevati con conigli o gatti hanno di-mostrato talvolta una preferenza a convivere e preferire razze con cui sono cresciuti insieme. A livello strett amente personale ed in funzione della mia esperienza ritengo che i cani in gene-rale non sono in grado di capire cosa è giusto o sbagliato. Il loro comportamento è legato all’isti nto di razza a cui appartengono e alla conservazione della specie. Molti att eggiamenti

sono già innati , un cucciolo sa sedersi, stare zitt o, fermo, non mordere e ascoltare. Il

compito quindi di un buon educa-to re è di mett erlo in condizione di

imparare quando e come at-tuare tali comportanti .

Filariosi cardiopolmonareIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

Il ruolo del sott oscritt o quale Di-rett ore Sanitario dell’ambulatorio

del Rifugio C.I.P.A. prevede che, con cadenza setti -manale, si visiti no i nuovi ospiti della strutt ura che provengono dal Canile Sanitario Tazzari precedente-mente sott oposti a sterilizzazione ed a tutti i proto-colli sanitari di routi ne. La preoccupazione maggiore nell’esaminare i libretti sanitari dei nuovi cani è il controllo dell’esito del test emati co per la ricerca di anti geni fi laria. La fi lariosi è una patologia veicolata dalle zanzare che presenta una forma cardiopolmo-nare (causata da Dirofi laria immiti s) ed una forma cutanea (causata da Dirofi laria repens).La forma più grave è la fi lariosi cardiopolmonare. Quasi tutti i proprietari di cani delle nostre zone co-noscono la patologia che, nei decenni scorsi, quan-do i sistemi di prevenzione erano per lo più assenti , ha rappresentato sicuramente una delle principali cause di decesso dei nostri amici cani.Il parassita che provoca la malatti a , Dirofi laria im-miti s, è un nematode le cui larve, entrate nel si-stema circolatorio del cane punto da una zanzara, dopo vari stadi divengono vermi adulti (lunghi fi no a 30 cm.) e si localizzano a livello di cuore ed arteria

polmonare dove nel tempo causano danni sempre maggiori fi no a portare al decesso dell’animale. I primi sintomi clinici della malatti a sono tosse ed af-fati camento dopo uno sforzo ma visto che insorgono quando la patologia è già in uno stadio avanzato, è importante eseguire periodici controlli sul sangue per una diagnosi precoce.La malatti a, pur grave, è oggi curabile att raverso un tratt amento che consente l’eliminazione delle fi larie adulte. Compete al Medico Veterinario l’imposta-zione della terapia in base alla fase della malatti a al momento della diagnosi. Ad ogni buon conto, dal momento che si tratt a di una terapia non esente da rischi e che non cura, nel caso sia insorta, la miocar-diopati a conseguente all’infestazione, è raccoman-dabile il ricorso a sistemi di prevenzione.Ad oggi, in commercio esistono diversi farmaci effi -caci nei confronti delle forme larvali di fi laria. Non tratt asi di un tratt amento vaccinale ma di una tera-pia nei confronti delle larve che infestano l’animale volta ad impedire il loro sviluppo in forme adulte. Personalmente, considerato che la nostra è una del-le zone a più alto rischio fi laria, si consiglia di eff et-tuare il tratt amento da Aprile a Dicembre.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/diritti/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

Il medico è un professionista la cui alta funzione è quella di difendere la vita, tutelare la salute fisica e psichica del paziente, dare sollievo alla sofferenza,

prestando la propria opera con diligenza, perizia e pru-denza secondo scienza e coscienza. Tali principi sono stati sinteticamente estratti dal codice deontologico che delinea i doveri e gli obblighi del medico il quale, dal punto di vista civilistico, è un prestatore d’opera che svolge la sua attività (la cura del paziente) con lavoro intellettuale. Il medico, libero professionista o dipendente di una struttura ospeda-liera, deve agire con prudenza perché deve prevedere gli effetti della sua condotta, sapere quali rischi essa eventual-mente comporti e fare il possibile per eliminarli o contenerli; con perizia perché deve essere in possesso oltre che della necessaria preparazione teorica, di capacità ed esperienza pratica; con diligenza perché deve sapere cosa fare o non fare nell’interesse del paziente e come intervenire.

L’attività del medico, così come quella svolta da qual-siasi altro professionista, è regolata dagli artt. 2229-2238 del codice civile ed è caratterizzata oltre che dalla natura intellettuale della prestazione, da discrezionalità tecnica il che significa piena facoltà di determinazione delle modalità

La responsabilità civile del medico, il dovere di diligenzaDiritto sanitario

di esecuzione dell’attività secondo le regole della professio-ne avendo di mira la cura e la salvaguardia del paziente.

Sulla base di quanto previsto dagli artt. 1176 secon-do comma del codice civile, “nell’adempimento delle ob-bligazioni inerenti all’esercizio di un’attività professionale, la diligenza deve essere valutata con riguardo alla natura dell’attività esercitata” che non è quella ordinaria del buon padre di famiglia.

Il medico, infatti, deve usare quella che la giurisprudenza ha definito diligenza qualificata, consistente nella doverosa appli-cazione delle regole tecniche del momento e degli accorgimenti che costituiscono la conoscenza ed i fondamenti della medicina (ars medica).

Secondo la giurisprudenza occorre distinguere tra dili-genza professionale generica e diligenza professionale spe-cifica che è variamente qualificata cosicché a diversi gradi di specializzazione corrispondono diversi gradi di perizia.

Pertanto, chi assume un’obbligazione nella qualità di specialista o un’obbligazione che presuppone una tale qualità, è tenuto a possedere la perizia che è normale della categoria ossia la specifica conoscenza ed applicazione di

cognizioni tecniche che sono tipiche dell’attività necessaria per l’esecuzione di quella determinata attività professionale e che non sono invece patrimonio ad esempio, del medico di base. A quest’ultimo, infatti, è richiesto un livello di di-ligenza commisurato allo standard professionale della sua categoria che non può certo essere quello esigibile da uno

specialista la cui condotta va esaminata, non già con minore ma, al contrario, con maggior rigore ai fini dell’accertamento della responsabilità professionale. Nella va-lutazione della condotta del medico, inoltre, occorre fare riferimento al grado di difficoltà della prestazione tenuto conto del tipo di

patologia, delle condizioni del paziente, delle conoscenze scientifiche del momento, dell’ambiente e delle circostanze in cui è chiamato ad operare. Ciò significa che una prestazio-ne medica di facile esecuzione che non abbia esito positivo, così ha stabilito la giurisprudenza, comporta una presunzio-ne di responsabilità a carico del medico per cui, se il pazien-te prova che si trattava di un intervento di routine, egli per essere esente da colpa deve dimostrare la sopravvenienza di complicanze non prevedibili ed a lui non imputabili.

Diverso è il caso in cui la prestazione medica riguardi la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà poiché in tal caso, così stabilisce l’art. 2236 c.c. “il prestatore d’opera non risponde dei danni se non in caso di dolo o di colpa grave”. Tale limitazione di responsabilità non ricorre con riferimento ai danni provocati al paziente per negligenza o imprudenza, ma soltanto per quelli derivanti da imperizia con esclusivo riguardo a problematiche oggetto di dibattito e di tesi contrapposte o che per la loro novità o straordina-rietà trascendono la preparazione media per cui non si può pretendere siano compresi nel patrimonio culturale e tecnico del professionista. Incombe sul medico l’onere di dimostrare che l’attività da lui svolta è stata di particolare complessità nel senso sopra indicato per cui, in caso contrario, egli può essere chiamato a rispondere del danno che abbia provoca-to nell’esecuzione di un intervento o nella prescrizione di una terapia. Delineata per sommi capi la questione della diligenza professionale, Il prossimo intervento riguarderà la problematica attinente al tipo di obbligazione che assume il medico (di mezzi o di risultato), la natura della sua respon-sabilità e di quella della struttura ospedaliera nell’ambito della quale egli si trova ad operare.

Avv. Carmelo Sergi

Avv. Carmelo Sergi - via Umberto I n. 50 - 45100 - ROVIGO - tel. 0425460463 - fax 0425464763 - mail: [email protected]

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n° 54/2015, dei decreti legislativi 04.03.2015 nn. 22 e 23, prosegue la riforma del mercato del la-

voro in attuazione della Legge Delega n.183/2014. In particolare il Decreto n.23, introduce “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”.

La nuova disciplina troverà applicazione per i con-tratti subordinati a tempo indeterminato stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto (07.03.2015), ovvero per quelli a tempo determinato o di apprendistato convertiti dopo tale data. Per quelli già in essere precedentemen-te continueranno a valere le tutele previste dall’art. 18 L.n.300/70 (Statuto dei Lavoratori). Risulta evidente come la regola generale sia ormai quella dell’indennizzo, mentre la reintegra nel posto di lavoro (c.d. tutela reale) rappresenti sempre più un’eccezione. Quest’ultima resta infatti prevista solamente in ipotesi di nullita’ del licenzia-mento perche’ discriminatorio ovvero perche’ riconduci-bile agli altri casi di nullita’ espressamente previsti

Jobs Act: Il contratto di lavoro a tutele crescenti

Diritto Del lavoro

Studio Legale avv. Martina Rocchio – avv. Gianluca Simeoni - Via B. Arnaldo da Limena n. 10 – 35010 Limena (PD) Tel. 049.5390473 Fax 049.5390472 [email protected] - www.studiorocchiosimeoni.com

AVV. GIAnlUCA SImeOnI

dalla legge od ancora qualora il dipendente riesca a dimostrare che il licenziamento disciplinare si fonda su un fatto materiale insussistente. In tutti gli altri casi, qualora il Giudice accerti l’illegittimità del licenziamen-to perché non ne ricorrono gli estremi, il rapporto di lavoro verrà dichiarato estinto sin dall’irrogazione del provvedimento ed il datore di lavoro (che occupi ol-tre 15 dipendenti) sarà condannato al pagamento di un’indennità di importo pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità.

In caso di licenziamento per motivi economici (le-gato cioè alla riorganizzazione aziendale) non sarà più necessario il tentativo di conciliazione presso la Direzio-ne Territoriale del Lavoro. Nei pochi casi ancora previsti, resta infine per il lavoratore la facoltà di pretendere, in luogo della reintegra, il pagamento di un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.

Una delle prime preoccupazioni di chi si accosta al professionista legale è l’incognita sui costi dell’at-tività professionale.

La legge 247/12 nel riformare la professione fo-rense ha portato a compimento la rivoluzione in tema di compensi avviata nel 2006 con l’abolizione dei minimi tariffari. L’articolo 13, al comma 3, stabilisce: “La pattuizione dei compensi è libera: è ammessa la pattuizione a tempo, in misura forfetaria, per conven-zione avente ad oggetto uno o più affari, in base all’as-solvimento e ai tempi di erogazione della prestazione, per singole fasi o prestazioni o per l’intera attività, a percentuale sul valore dell’affare o su quanto si prevede possa giovarsene, non soltanto a livello strettamente patrimoniale, il destinatario della prestazione”. Dunque il principio fondamentale è quello della libera contratta-zione tra cliente e avvocato e che non esistono più delle “tariffe” come accadeva in passato.

Questo vuol dire che per una stessa attività, ad esempio un causa di separazione, diversi professionisti potranno richiedere compensi anche molto diversi e non

esistono più ne minimi né massimi, fermo restando che il compenso non può essere sproporzionato, come da sempre ribadito dal Consiglio Nazionale Forense. Non sempre, però, chi propone il prezzo più basso garantisce la miglior affidabilità e competenza.

Il medesimo artico 13 L.F. stabilisce poi che solo se il cliente lo richiede l’avvocato sia tenuto ad una comu-nicazione scritta sul prevedibile costo della prestazione (c.d. “preventivo”).

Un disegno di legge attualmente in fase di discus-sione prevede di introdurre il preventivo come obbligato-rio proprio per favorire la concorrenza e la trasparenza dei costi.

Nel caso invece cui cliente e professionista non ab-biano concordato la misura del compenso e non riesca-no a trovare l’accordo a prestazione compiuta potranno rivolgersi al consiglio dell’ordine affinché, esperisca un tentativo di conciliazione.

In alternativa il compenso sarà determinato dal Giu-dice, facendo applicazione delle tabelle di cui al D.M. 55/2014.

Quanto costa l’avvocato?Diritto legale

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Il riposo: i benefici e le posizioni del sonno

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L’Editoriale

Quante volte ciascuno di noi si sente “a cor-to di idee”, in ritardo in un mondo che va veloce, in diffi coltà nel trovare soluzioni per

i propri problemi quotidiani, lavorativi, familiari, relazionali?

La risposta migliore in queste situazioni, molto spesso, è già dentro di noi. Il problema è farla emer-gere, liberarsi dalle abitudini che possono frenarci, liberarci da situazioni in cui non si vedono vie di uscita.

Questo tipo di condizione è tutt’altro che patolo-gica, anzi, è “normale” ed estremamente frequente: il problema spesso risiede nelle routine, in modalità di pensiero radicate che non sono facili da cambiare in breve tempo e da soli, nelle pressioni sociali.

La psicologia, in questi casi, può venire in aiuto con interventi non invasivi ma di supporto alle risorse già esistenti, ad esperienze già maturate, a soluzioni già applicate a contesti diversi. Troppo spesso infat-ti le persone sono dei “giacimenti” di risorse che rimangono sconosciute, inesplorate, quando invece potrebbero essere portate alla luce, con l’aiuto di un professionista psicologo esperto, anche senza un grande sforzo.

Liberare ciò che già è dentro di noi, dunque, con una metodologia di dialogo riguardo alla pro-pria quotidianità, ai propri valori, ai propri desideri, con una fi nalità trasformativa orientata a portarci a realizzare il tipo di attività, di relazioni, di vita che desideriamo, non necessariamente quello che vivia-mo nel presente. La psicologia a servizio delle idee nuove, dunque, in un mondo che va veloce. Per questo oggi è fondamentale che ciascuno diventi un innovatore, nel proprio ambito lavorativo, relaziona-le, familiare, anche per uscire dalla stagnazione che caratterizza tanti aspetti della vita sociale italiana.

dott. alessandro De Carlo*

IDee nuove per un MonDo che caMBIa

*presidente dell’Ordine degli psicologi del Veneto Continua a pag.

La salute vale oro così come il medico a cui ci si affi da

Demenza: conoscere la malattia per riuscire ad affrontarla

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Siamo felici davvero se stiamo bene

prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

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vicini a casa nostra

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L’intervento

La scheda odontoiatrica, generalmente in formato cartaceo, riporta un disegno stilizzato delle arcate dentarie, in cui vengono segnalate patologie e trattamenti, seguiti da uno spazio per le annotazioni in forma di diario clinico. Dal punto di vista giuridico la scheda odontoiatrica e’ un semplice prome-

moria dell’attività diagnostica e terapeutica svolta, ad uso esclusivo dell’odontoiatria; e’ paragonabile ad una scrittura privata e come tale: non è soggetta a nessun requisito formale di compilazione; non vi è obbligo di conservazione; la presenza di errori, omissioni ed alterazioni non configura ipotesi ne’ di falso ideologico, ne’ di reato di falso in atto pubblico. Per quanto riguarda la circolazione, la scheda può essere consegnata: al paziente stesso; alle persone fornite di delega ed all’autorità giudiziaria; la non restituzione a fronte di una richiesta non determina responsabilità, in quanto non vi è l’obbligo dell’archiviazione, ne’ quello della conservazione. La compilazione della scheda odontoiatrica, tuttavia, va fatta con particolare diligenza annotando: giorno della prestazione (nel caso in cui il paziente non si presenti all’appuntamento terapeutico e’ bene annotarlo comunque indicando la motivazione dell’assenza); trattamenti terapeutici effettuati; qualsiasi anno-tazione utile al sanitario. Cio’ in considerazione del fatto che, soprattutto in materia di responsabilità civile, rappresenta un impor-tante mezzo di difesa legale mentre la sua mancanza o non corretta tenuta determina nel giudice l’impressione di negligenza ed imperizia dell’odontoiatra ai fini dell’addebito di un’eventuale responsabilità. Difatti la scheda odontoiatrica può essere richiesta nel contenzioso giudiziario per diverse finalità che sono: per ricostruire la cronologia dei fatti in caso di discordanti versioni dei fatti tra le parti; per determinare lo stato anteriore e quindi la validità della diagnosi e del progetto terapeutico, nonché escludere o quantificare lesioni correlate da nesso di casualità con le prestazioni; per valutare la corretta esecuzione del l’iter terapeutico e distinguere le complicanze dagli errori; in caso di contestazione in materia di consenso alle cure e di corrispettivo. Per ultimo va precisato che la scheda odontoiatrica, rappresenta comunque un obbligo deontologico: “ La cartella clinica deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica clinica e contenere, oltre ad ogni dato obiettivo relativo alla condizione patologica ed al suo decorso, le attività diagnostico-terapeutiche praticate”.

La scheDa oDonToIaTrIca e Le regoLe Da seguIredi Dott. Bruno Noce*

*presidente della Commissione albo Odontoiatri Rovigo

L’Editoriale

Sono stati 2363 i Medici che hanno chiesto l’atte-stato per il riconoscimento dei titoli per lavorare all’estero nel 2014, contro i 1000 dell’anno pre-

cedente ed i 396 di soli 5 anni prima e il trend è in continua crescita.

Scappano da un paese che, dopo 11 anni di prepara-zione fra corso di laurea e specializzazione per diventare bravi professionisti non sa offrire di meglio che posti di precariato e bassi stipendi in un contesto di lavoro difficile e sempre più impegnativo, con l’obbligo di provvedere ad una assicurazione professionale costosa, ed in cui le cau-se facili e quasi sempre ingiustificate possono metterli alla gogna proprio all’inizio della loro carriera.

Fuggono dall’Italia, spesso malvolentieri, abbandonando famiglia, affetti, ami-cizie, contesto sociale, verso paesi che offrono loro stipendi adeguati, prospettive di carriera, più tranquillità e serenità per un lavoro difficile e impegnativo e con una considerazione sociale che da noi si è molto affievolita.

Le difficoltà iniziano fin dalla formazione post laurea, mentre ogni anno si lau-reano in Italia circa 10.000 medici, solo 5000 sono i posti per le borse di studio per i corsi di specializzazione (altri 5-6 anni di preparazione) e 1000 le borse di studio per il corso per diventare medici di famiglia. Cosicché 4000 medici ogni anno vengono esclusi, per cui o ritentano l’anno successivo, o si dedicano a medicine alternative (con quali prospettive?), o vanno all’estero.

Ma anche dopo la specializzazione le cose non sono facili: negli Ospedali il bloc-co del turn over non permette nuove assunzioni, nonostante le carenze di personale medico di famiglia dovendo, nell’attesa di pazienti che ti scelgano come medico di fiducia, sostenere solo spese di ambulatorio, di personale e di gestione dello studio professionale.

All’estero invece i nostri laureati e specializzati sono ricercati. Assommano a più di 150.000 euro i costi, supportati dalle famiglie e dalla società, per preparare un bravo medico e sempre più spesso giungono all’Ordine dei Medici di Rovigo, così come agli altri Ordini del nostro Paese, richieste di medici da parte di altre Nazioni, le quali offrono contratti vantaggiosi, quasi nemmeno paragonabili ai nostri, e con-dizioni e prospettive di lavoro veramente attraenti.

La tendenza è in crescita perché all’estero “comprano” volentieri i nostri medici e, senza costi per prepararli. Ormai non vi può essere più alcun indugio per provve-dimenti atti a sistemare questa situazione.

MeDIcI con Lo sTeToscopIo In vaLIgIapIù DI 2000 MeDIcI aLL’anno sceLgono DI Lavorare aLL’esTero

di francesco Noce*

*presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

pSiCOlOgiaDott.ssa ilaria tognon - psicologaDott.ssa maria Valeria pes - psicologatel. 347 5150001 - [email protected] padova e provincia

StuDiO DENtiStiCODr. massimiliano VeroneseStudio dentisticoVia giacomo matteotti - Este(pd)tel. 0429 601485 [email protected]

Page 47: Conselvano apr2015 n46

4747

nello strato di collagene che da la forma alla cornea stessa. Nella PRK (primissima tecnica applicativa) l’epitelio viene eliminato con una spatolina e successivamente al trattamento laser si attende la ricrescita di quest’ultimo (3-4 giorni); in questo periodo l’occhio è infastidito dalla presenza di una abrasione. Nella Lasik la cornea viene tagliata con una lama vibrante o con un laser ed il trattamento

effettuato all’interno della cornea. Il flap creato viene poi riposizionato. Lo svantaggio di questa tecnica è l’indeboli-mento strutturale permanente, mentre il vantaggio è il poco dolore ed il veloce recupero visivo. Nella LASEK (Camellin 1998) l’epitelio viene scollato con una soluzione alcolica e successivamente al trattamento si riposiziona sullo stroma trattato. Il nuovo epitelio crescerà sotto quello vecchio e lo sostituirà progressivamente. I vantaggi sono un minor fasti-dio postoperatorio ed una minor reazione infiammatoria. Si tratta quindi di una tecnica intermedia tra PRK e Lasik con un basso rischio di complicanze. Entrambe queste tecniche citate sono comunque utilizzate ed ogni chirurgo decide in relazione al caso ed al paziente. Per concludere dunque possiamo affermare che il laser ad eccimeri ha raggiunto una maturità tecnica ed un’esperienza a livello mondiale di assoluto rilievo. Ovviamente si possono operare pazienti che abbiano superato l’età adolescenziale in cui i difetti miopici possono ancora modificarsi.

I primi trattamenti laser refrattivi risalgono ai primi anni 90. Da allora molta strada è stata fatta soprattutto per quanto riguarda

la tecnologia laser. Sostanzialmente i difetti di refrazione sono miopia ed ipermetropia e a questi può sovrapporsi l’astigmatismo. Nella miopia l’occhio è un po’ più lungo del normale (ad ogni mm corrispondono circa 3 diottrie di difetto) e la messa a fuoco è limitata ad una determinata distanza, tanto minore quanto è maggiore la miopia. Per esempio ad una diottria di miopia corrisponde una messa a fuoco di un metro (oltre questa distanza l’immagine si sfuoca progressivamente) mentre a 10 diottrie corrisponde una distanza di soli 10 cm. Pur essendo considerata lieve una miopia di 3 diottrie, questa comporta una forte limitazione funzionale in quanto la messa a fuoco è limitata a 33cm. Nell’ipermetropia invece l’occhio è più corto e generalmente abbiamo a che fare con difetti più modesti (l’ipermetropia generalmente è al di sotto delle 3 diottrie anche se esistono casi con 10 diottrie di ipermetropia). L’astigmatismo è un’anomalia di curvatura della cornea che costituisce la prima lente dell’occhio che invece di essere sferica, risulta fatta come un pallone da rug-by. Possiamo quindi avere astigmatismo associato a mio-pia o ad ipermetropia, mentre ovviamente non possiamo avere miopia associata ad ipermetropia in quanto si tratta di difetti opposti! Con un trattamento laser noi possiamo operare miopia, ipermetropia ed astigmatismo, mentre per la presbiopia la problematica è più complessa. Il Laser ad ec-cimeri vaporizza il tessuto e quindi permette di modificare la forma della cornea per consentire la messa a fuoco. Questa vaporizzazione non avviene sulla superficie che è ricoperta da una pellicina (epitelio) che si riforma ogni settimana, ma

Il Dr. Massimo Camellin

Dott. massimo Camellin:Via Dunant, 10 - Rovigo tel. 0425 411357mail: [email protected] web: www.lasek.it

trattamenti laser refrattivi: lasek

18

profondo. Ridurre gli allergeni nocivi. La presenza all’interno del materasso di acari della polvere o muffe può essere la causa di problemi respiratori. L’utilizzo di mate-riali antimicrobici, garantisce una buona

resistenza agli acari e una soluzione a problemi allergici.LE POSIZIONI DEL SONNO Assumere una posizio-ne di riposo corretta signifi ca garantire il giusto sostegno alla spina dorsale e assicurare una buona circolazione sanguigna. Posizione sul fi anco. La posizione sul fi anco diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, ma al tem-po stesso limita la circolazione nelle aree del corpo su cui si concentra il peso. Un materasso più morbido è in grado di sostenere le curve e ridurre al minimo i punti di pressione, mantenendo collo e spina dorsale correttamente allineati. Questa posizione è indicata per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche. Posizione supina Indicata per le persone che soffrono di dolori alla parte infe-riore della schiena, la posizione a pancia in su favorisce il ri-lassamento degli organi interni. È consigliabile posizionare un cuscino sotto le ginocchia, in questo modo la pressione sul nervo sciatico diminuisce e la spina dorsale è in grado di seguire la sua curva naturale. Posizione prona. Secondo alcuni esperti, questa posizione provoca pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. Riposare su un materasso più duro, posizionando un cuscino sotto l’addome, contri-buisce a mantenere allineata la spina dorsale.

I BENEFICI DEL SONNO Mentre dormiamo, l’ipofi si rilascia grandi quan-tità di ormoni della crescita, i muscoli si rilassano, la temperatura del corpo si ab-bassa e varie parti del cervello si fermano o rallentano. Queste funzioni fi siologiche fanno del sonno un elemento in grado di ringiovanire il corpo e la mente. Di conseguenza, chi soffre di disordini del sonno o riposa male, potrebbe incorrere in numerosi effetti collaterali: al-terazione della concentrazione e delle capacità di lavoro, percezione limitata, irritabilità, nervosismo. E, a lungo ter-mine, depressione o stati di allucinazione. Il materasso: il protagonista del buon riposo. La qualità del sonno è senza dubbio proporzionale alla qualità del materasso, sopra al quale una persona trascorre circa un terzo della propria vita. Garantire al proprio corpo un sonno sano, signifi ca soddisfare quattro requisiti fondamentali. Mantenere l’allineamento della spina dorsale. Un materasso troppo duro provoca una forte pressione solo su alcune zone del corpo. Quando è troppo morbido, invece, si creano avval-lamenti a cui la spina dorsale è costretta ad adattarsi. Un buon materasso si uniforma alle curve del fi sico, fornendo un sostegno adeguato. Diminuire la pressione sulla su-perfi cie del corpo. Un materasso che si adatta alla forma del corpo distribuisce, al tempo stesso, il peso in modo uniforme. Questo favorisce la circolazione del sangue e permette al corpo di rilassarsi raggiungendo un sonno pro-fondo. Si garantisce così il riposo e il recupero psicofi sico. Regolare la temperatura del corpo. Mentre dormiamo il corpo rilascia umidità. Questo potrebbe interferire con la normale regolazione della temperatura. Un’imbottitura di lana è in grado di assorbire e al tempo stesso disperdere l’umidità fi no a un terzo del suo peso, favorendo la creazio-ne di un ambiente asciutto, condizione ideale per un sonno

il riposo: i benefici e le posizioni del sonno

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la cura più efficace? la prevenzione

Lo stile di vita delle società occidentali è caratterizzato da abitudini alimentari scorrette, sedentarietà e stress, i quali molto spesso portano ad un allontanamento dello

stato di salute e benessere. In Italia sono in rapido aumento le malattie del metabolismo che coinvolgono indistintamente adulti e bambini: obesità, diabete, ipertensione arteriosa e malattie cardiovascolari sono patologie che in un soggetto geneticamente predisposto, si sviluppano in presenza di fattori favorenti. Fare prevenzione diventa fondamentale, iniziando da una corretta alimentazione e regolare attività motoria. Oggi la moderna diagnostica permette di individuare e monitorare il nostro stato di benessere, ed è un ottimo sistema di preven-zione, veloce ed indolore. La Farmacia Pedrazzoli ha deciso di investire in quest’arma di difesa contro le più comuni patolo-gie, e attraverso le più moderne tecnologie di cui si è dotata, permette un checkup up rapido e preciso del paziente. Prele-vando una semplice goccia di sangue capillare dal polpastrello è possibile ottenere preziose informazioni, senza prescrizione medica, senza lunghe attese e senza perdere giorni di lavoro.

I parametri che si possono monitorare presso la Farmacia Pedrazzoli sono:

- Glicemia: livelli elevati di glucosio nel sangue potrebbero aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari o renali, oppure potrebbero essere segnale di diabete.

- Emoglobina glicata: è il parametro più importante per la prevenzione della patologia diabetica, permette di monitorare l’andamento della glicemia nel tempo.

- Colesterolo: valori elevati diventano un importante fattore di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari,

soprattutto se correlato ad altri fattori quali obesità, fumo e ipertensione.

- Colesterolo HDL e LDL: a seconda delle proteine da cui viene trasportato viene definito buono (HDL) o cattivo (LDL). Una carenza di colesterolo HDL rappresenta un importante fattore di rischio per l’insorgenza di malattie cardiovascolari.

- Trigliceridi: un valore elevato di trigliceridi nel sangue costituisce, assieme ai valori di colesterolo, uno dei parametri di valutazione del rischio di malattie cardiovascolari e potrebbe essere segno di scorrette abitudini di vita (fumo, alimentazio-ne, abuso di alcool)

- Intolleranze alimentari: test fondamentale per verificare intolleranze di tipo alimentare, con possibilità di analizzare fino a 184 alimenti.

- INR: a breve sarà disponibile anche questo tipo di esame per il controllo della terapia con anticoagulanti, che richiede un monitoraggio costante.

- Pressione arteriosa: parametro utilizzato per verificare la presenza di ipertensione arteriosa, spesso asintomatica e quindi possibile causa di patologie cardiovascolari.

Tutti gli esami vengono effettuati in un locale riservato che assicura il massimo rispetto della privacy; la strumentazione, prodotta da aziende leader mondiali di diagnostica, viene pe-riodicamente validata garantendo l’affidabilità dei risultati. Il servizio è attivo ogni giorno senza necessità di prenotazione, e i risultati sono disponibili in pochi minuti (ad eccezione del test intolleranze alimentari).

Dott. Manuel Manfrin

farmacia pedrazzoliDott. Carlo pedrazzoliVia cavour, 17 - 35042 Este (pD) tel. 0429 2578 fax 0429 611645e-mail: [email protected] www.farmaciapedrazzoli.it

Dott Manuel Manfrin

In rapido aumento le malattie del metabolismo, fare prevenzione diventa fondamentale iniziando da una corretta alimentazione e attività motoria

Page 48: Conselvano apr2015 n46

48

Demenza: conoscere la malattia per riuscire ad affrontarla

La demenza è una sindrome clinica legata all’età adulta dovuta ad una malattia che colpisce il cervello e che in maniera croni-

ca e progressiva comporta la degenerazione di:

- facoltà mentali quali la memoria, la capacità di ragionamento, il linguaggio e la capacità di riconoscere oggetti e persone;

- affettività ed emotività, causando de-pressione, ansia ed angoscia;

- comportamento e personalità con con-seguente agitazione, aggressività, reazioni paranoiche ed apatia.

Tali sintomi pregiudicano le normali attività sociali e lavorative del malato, con deterioramento della qualità di vita, perdita di autonomia e arrecano importanti disagi a livello familiare.

Esistono numerose forme di demenza, ognuna delle quali si manifesta con caratteri-stiche particolari, per lo meno nelle prime fasi della malattia. Inoltre, anche con la stessa diagnosi, il decorso presenta un’ampia varia-bilità individuale. È importante riconoscerne precocemente i sintomi in maniera da porre tempestivamente una diagnosi e poter, in

questo modo, intervenire con training cogni-tivi specifici volti a rallentare il decadimento.

È di fondamentale importanza rivolgersi al medico quando si manifestano le prime avvisaglie di un deterioramento cognitivo. Per facilitare il riconoscimento dei sintomi, l’American Alzheimer Association nel 2005 ha pubblicato i 10 campanelli di allarme che si manifestano più frequentemente:

1. la persona va spesso in confusione ed ha dei vuoti di memoria;

2. non riesce più a fare le cose di tutti i giorni;

3. fatica a trovare le parole giuste;4. dà l’impressione di aver perso il senso

dell’orientamento;5. indossa un abito sopra l’altro come se

non sapesse vestirsi;6. ha difficoltà a gestire i soldi e a fare

i calcoli;7. ripone gli oggetti nei posti più strani;8. ha improvvisi ed immotivati sbalzi di

umore;9. non ha più il carattere di un tempo;10. ha sempre meno interessi e spirito

di iniziativa.

ValutaziONE NEuROpSiCOlOgiCa, RiaBilitaziONE NEuROpSiCOlOgiCa pER paziENti CON DEmENza O lESiONi aCquiSitE (tRaumi CRaNiCi, iCtuS, ECC.), SERViziO Di pSiCOtERapia, SOStEgNO ai familiaRi

A fianco la dott.ssa Ilaria Tognon e la dott.ssa Maria Valeria Pes

devono investire nell’assistenza del malato, che può anche durare per molti anni. È im-portante fare i conti con le proprie forze e con le proprie energie, non pensare di essere da soli nell’affrontare le cure richieste, ma ac-cettare di aver bisogno di aiuto. Questo non significa non essere in grado di assistere la persona, ma riconoscere e rispettare i propri

limiti e progettare un tipo di assistenza che veda coinvolte più risorse. Il carico emotivo personale è enorme, e chi assiste il paziente ha bisogno di sviluppare un insieme di stra-tegie per far fronte all’evoluzione della ma-lattia. Capire le proprie emozioni può essere di aiuto nella gestione del malato, così come può essere utile per se stessi.

Riconoscere precocemente i sintomi può aiutare a rallentarne il decorso

Chi si rende conto che sono suonati, per sé o per un parente, almeno quattro campa-nelli d’allarme, è bene che ne parli con uno specialista. È innanzitutto necessario sotto-porsi ad una valutazione neuropsicologica, durante la quale vengono somministrati alcu-ni test specifici che permettono di individuare le difficoltà, ma anche i punti di forza da sfruttare per far fronte ai limiti che la malat-tia impone. Inoltre, il colloquio con l’esperto, sarà utile per avere alcune indicazioni su come gestire ed affrontare la malattia.

La demenza è una malattia che non soltanto affligge il malato, ma si ripercuote emotivamente in maniera importante anche su coloro che lo assistono: il coniuge, i figli, i familiari. L’assistenza è spesso un compito estremamente difficile e gravoso. È neces-sario pianificare l’impegno che i familiari

Dott.ssa ilaria tognon psicologa con orientamento

neuropsicologico, psicoterapeuta

Dott.ssa maria Valeria pes psicologa con orientamento

neuropsicologico

tel. 347 5150001 - mail. [email protected] padova e provincia

Nella societa’ occidentale attuale, la spesa per te-rapie odontoiatriche resta

in costante ascesa, nonostante la l’incidenza di carie con tutte le possibili sequele (devitalizza-zione, protesizzazione per per-dita dell’elemento dentale) sia in diminuzione. A far lievitare i costi sono le spese per malat-tia parodontale(comunemente conosciuta come piorrea) con i relativi esborsi per terapie conservative o chirur-giche nel trattamento conseguente, fino a perdita dell’elemento malato e susseguente protesizzazione con tecniche tradizionali o implantari.

Risulta evidente che la prevenzione diviene fondamentale per evitare la malat-tia del parodonto (tessuto di sostegno del dente).

La tecnologia ci mette a disposizione negli ultimissimi mesi tecniche che con costi modesti e tecniche nn invasive ci permet-tono di diagnosticare la predisposizione dei nostri pazienti di contrarre la malattia parodontale.

Alcuni test analizzando la saliva, test microbiologici, ci permettono di valutare la presenza di ceppi di batteri potenzialmente dannosi.

Altri test, analizzando sempre la saliva del paziente ci permettono di valutare la presenza nel suo DNA di geni potenzialmen-te implicati nell’insorgenza di parodontopa-tia e quindi la sua suscettibilita’ di perdere i denti.

Tutti questi ausili e altri che stanno arri-vando ci permettono di indirizzare meglio le nostre terapie.

Resta inteso che nulla di quanto detto ci permette di abbassare la guardia e di evita-re i normali presidi per l’igiene orale, le re-golari visite e sedute di igiene professionale dal nostro dentista di fiducia.

Dr. massimiliano VeroneseStudio dentisticoVia giacomo matteotti - Este(pd)tel. 0429 601485 [email protected]

moderni ausili diagnostici in prevenzione parodontaleLa prevenzione è fondamentale per evitare malattie

Page 49: Conselvano apr2015 n46
Page 50: Conselvano apr2015 n46

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www.azzurraedizioni.comGiochi e tanto

umorismo!li trovate su Puzzle Zero,

tutti i mesi in edicola!

In farmacia… Una signora: “Per favore, vorrei dell’arse-nico.” Trattandosi di un veleno letale, il farmacista chiede infor-mazioni prima di accontentarla: “E a cosa le serve signora?” “Per ammazzare mio marito!” “Ah, capisco… però in questo caso purtroppo non posso dar-glielo” La donna, senza dire una parola estrae dalla borsa una foto di suo marito a letto con la moglie del farmacista, e il farmacista: “Le chiedo scusa signora, bastava dirlo che aveva la ricetta!”Leggi di Murphy… Terza legge di Murphy per i mariti:

Il guardaroba di tua moglie si espanderà fino a occupare tutti gli armadi disponibili.Ubriachi… Un tizio osserva per un po’ con un sorriso di bea-titudine la propria moglie. “È straordinario – le dice – come un bicchierino di Whisky possa darti un’aria così dolce e simpa-tica.” “Ma io non ho bevuto!” “Tu no, ma io si!”Al lavoro… Non stare in giro senza far nulla. La gente pen-serà che sei tu il capo.Ah… l’amore: Ho mandato così tante lettere d’amore alla mia fidanzata… che si è inna-morata del postino.Moglie e marito… “Papà cos’è un santo?” “Chi come

me deve sopportare tua madre tutti i santi giorni.” “E cos’è un beato?” “Chi non ha mai avuto a che fare con tua madre” “E il diavolo?” “Un cornuto, tale e quale tuo padre!” Risponde la madre.

Soluzioni

Cruci-filetti

RIDIAMOCI SU…

ZeroPu zle

Giochi e divertimento per tutta la famiglia

Inserite all’interno dello schema le parole elencate.

ZEROs t r e s s

=

2 lettereAB - AD - AL - MDOE - TN - VI

3 lettereGLI - ICE - RAM

4 lettereBADO - DEVO - INES

5 lettereADDIO - ANTEO

BACON

7 lettereALADINOANODINOCARAVANNOVALIS

8 lettereCARABINA NONSENSO

AGGIUNTAARTE - NOMECALTANISSETTACANDITICANNADOLCEFRESCOFRITTOGRANELLAITALIA - LISTALUNGOMUCCAORIGINEPASTICCERIAPREPARAZIONERIPIENOSCORZASPECIALITA’TENEROVINO - ZUCCHERO

Il Puzzleil Cannolo Siciliano

Chiave (7,2,6) - Il ripieno è fatto con......................................................................................................................................................

Tiro al Bersaglio Quale sarà la freccia giusta?

Il Gioco del Mese

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Page 51: Conselvano apr2015 n46

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MANUELA E SILVIA BIZZO

La rubrica di cucina

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.IT

Per le crespelle80-100g circa farina d’avena 1 uovolatte di soianoce moscatasale Blu di PersiaPer la farcia1100g spinaci freschi in foglie70g prosciutto cotto1 spicchio aglio1 cucch crusca di grano2 cucch uvetta sultanina

Con tutte le uova collezionate durante le feste pasquali, non si poteva non pensare di preparare delle ricche crespelle. Una ricetta tutta primaverile e che ancora ci sentiamo di classifi care come confort food. Tutti sapori dolci nella preparazione: in primis gli spinaci, che abbiamo insaporito con la cannella ed ai quali abbiamo aggiunto la quasi scontata uvetta sultanina; anche la farina d’avena, utilizzata nell’impasto delle crespelle ed aromatizzata con la noce moscata, tuttavia ha fatto la sua parte rendendo la ricetta più delicata e digeribile. La besciamella a base di farina d’avena e latte di soia è stata ulteriormente insaporita con il parmigiano, per noi il formaggio che meglio si sposa con la verdura scelta per il ripieno. Un piatto unico ricco e cremoso, senza aggiunta di grassi ma tutto vegetale, e che ben si presta per iniziare uffi cialmente le cene di primavera.

Preparare l’impasto per le crespelle: sbattere l’uovo con il sale, unire la farina d’avena ed amalgamare bene con una frusta, aiutandosi con un pò di latte di soia; insaporire il composto

con noce moscata e lasciar riposare almeno 30 minuti. Preparare la besciamella: scaldare un cucchiaio d’olio in un pentolino, unire le farine, la noce moscata ed il sale; piano piano bagnare

con il latte di soia e tenere sul fuoco, continuando a mescolare fi no a che non si addensa. A fuoco spento unire il formaggio grattugiato. Lessare gli spinaci in pentola a pressione per almeno 5 minuti dal fi schio della pentola Mondare l’aglio e farlo soffriggere in padella con l’olio, unire

gli spinaci (ben strizzati per eliminare l’acqua in eccesso) ed insaporire con il gomasio e la noce moscata. Aggiungere l’uvetta sultanina e la crusca. A fuoco spento mescolare con due cucchiaio di besciamella. Preparare le crespelle utilizzando una piastra antiaderente bagnata con un pò di olio

evo. Farcire ogni crespella con una fetta di prosciutto cotto e gli spinaci, chiudere a mezzaluna e disporre in una teglia, precedentemente bagnata sul fondo con alcuni cucchiai di besciamella;

coprire le crespelle con la besciamella rimasta e cuocere in forno a microonde per circa 15 minuti.

Ingredienti per 6 crespelle1 cucch gomasiocannellaolio evoPer la besciamella300ml latte di soia15g farina d’avena15g farina di risoformaggio parmigiano grattugiato1 cucch olio evonoce moscatasale Blu di Persia

CRESPELLE D’AVENA AGLI SPINACI E PROSCIUTTO COTTO SU BESCIAMELLA AL PARMIGIANO

Procedimento

2A tavola 53A tavola

Page 54: Conselvano apr2015 n46

1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10EVVIVA I RITORNI

DI FIAMMA E GLI AMORI PLATONICI O VIR-

TUALI, UN MISTERIOSO SCON-OSCIUTO VI FARÀ PERDERE LA TESTA. MOMENTI BURRASCOSI PER LE COPPIE CONSOLIDATE NELLA QUOTIDIANITÀ

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11MESE INTER-

AMENTE DEDI-CATO AL CUORE, IN

UN’ESCALATION DI EMOZIONE, GELOSIA, PASSIONE E VOGLIE MALANDRINE…DAL PARTNER VORRESTE TUTTO, IN PRIMO LUOGO L’ANIMA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12IL LAVORO È UN

BUON SERBATOIO DI INCON-TRI, UNA STORIA POTRÀ IN-IZIARE CON UNA LITIGATA CHE SVELERÀ CAMMIN FACENDO UN SENTIMENTO TUTTO FUOCO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

SPLENDIDA E BOLLENTE UNA STORIA D’AMORE, VI FARÀ PERDERE LA BUSSOLA, MA SMARRIRSI SARÀ COSÌ DOLCE... FELICI I CUORI SOLITARI, INQUIETI QUELLI GIÀ OCCUPATI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02L’AMORE ARRIVA IN-TENSO COME UN PULEDRO DA CAV-ALCARE VERSO SPAZI

LIBERI. POSSIBILI TUTTE LE GAMME DEL SENTIMENTO: REALE, VIRTUALE O CLANDES-TINO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03TREGUA PER I SENTIMENTI,

FERMI IN ATTESA: ORGOGLIOSI CONTRO OGNI SOSPETTO, AS-PETTERETE A DICHIARARVI, SPE-RANDO CHE NEL FRATTEMPO CI PENSI L’ALTRO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04ATTENTI ALLA P O S S E S S I V I T À ,

IL PARTNER STRATTONERÀ IL GUINZAGLIO E SARANNO GUAI. SE LO CAPITE TORNERÀ LA COMPLICITÀ E LA FIDUCIA DI SEMPRE

TORO DAL 21/04

AL 20/05TENEREZZA E

PASSIONE VIAGGERANNO SU UN BINARIO UNICO MA LA GELOSIA ARDE COMUNQUE SOTTO LA CENERE. IMMANCABILI I BAT-TIBECCHI CHE RAVVIVANO LE SERATE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06SE UNA ROTTURA

C’È STATA ORA, IN CONTROTEN-DENZA COI BOLLORI PRIMAVER-ILI, VE NE STATE RINTANATI A LECCARVI LE FERITE. ANNUSATE L’ARIA, TORNATE IN PISTA!

CANCRODAL 22/06AL 22/07SENTIMENTI COMPRESSI

DA ALTRE PRIORITÀ, ANCHE IL SESSO ANDRÀ

AL RIBASSO, CON UNO STILE DI RAPPORTO FORSE PIÙ AMI-CHEVOLE CHE PASSIONALE

LEONEDAL 23/07AL 23/08QUALCUNO VI C O I N V O L G E R À

DI TESTA, QUALCUN ALTRO DI PELLE, ALTERNANDO MOMENTI DI FORTE ATTRAZIONE AD ALTRI DI FRIZZANTE COMPLICITÀ. TE-NETE A BADA L’ORGOGLIO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09

AVETE PERSO LA FI-DUCIA NEL PARTNER. VI SERVE UN VIAGGETTO: ARIA NUOVA, FACCE NUOVE CATALIZZER-ANNO LA VOSTRA ATTENZIONE, TENENDOVI BUONI ALMENO PER UN PO’

OroscopoL’ARIA FRIZZANTE DELLA BELLA

STAGIONE IN ARRIVO PORTA CON SÉ

AMORI PICCANTI

54 Oroscopo

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