riviera est apr2015 n48

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della Riviera Est Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 48 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015 continua a pag. 8 Editoriale S i lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma finché possono tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa. Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana Urbani* *[email protected] - [email protected] L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.it EXPO, L’EVENTO CULTURALE DELL’ANNO ELEZIONI, NUOVE E VECCHIE ALLEANZE NON SOLO PROPOSTE ECCO I FATTI CONCRETI VENETO IN PRIMO PIANO pagg. 22-23-26 pag. 28 pag. 30 a pag. 37 alle pagg. 39-42 a pag. 34 All’interno del giornale Negozi, i fatturati ricominciano a crescere Mira pag. 8 pag. 18 Gruppi di vicinato, telecamere e carabinieri contro il crimine Il presidente della Conferenza dei sindaci, Alessandro Campalto, denuncia la soppressione sistematica delle caserme dell’Arma. Massimo Calzavara scrive al ministro Alfano S icurezza, ricette diverse dai comuni. Se a Mira gruppi di vicinato si allargano ad altre frazioni dopo l’esperienza positiva di Gambarare, a Pianiga il sindaco punta in- vece su un rafforzamento dell’organico delle forze dell’ordine. Ma partiamo da Mira, dove i gruppi di vicinato, infatti, sono nati per primi in provincia di Venezia a Gambarare. Ora si costituiranno anche nelle frazioni di Malcon- tenta e Marano con l’avvallo del Comune. Ad annunciarlo è stato direttamente il sindaco Alvise Maniero. “Con una delibera – spiega Maniero – la giunta ha formalizzato il pro- prio sostegno alla costituzione dei comitati di controllo del vicinato. A Mira l’esperienza è stata avviata a Gambarare con l’adesione immediata di 70 famiglie. A dicembre 2014, il comitato si è costituito ufficialmente come “Comitato di controllo del vicinato di Gamba- rare–Molin Rotto”. A questo comitato par- tecipano ora oltre un centinaio di famiglie”. Altri comitati sono in fase di costituzione a Marano (dove si è già svolta un’assemblea pubblica) e a Malcontenta, frazione in cui si in cui si pensa di organizzare un incontro alla presenza degli amministratori e del coman- dante della polizia locale Mauro Rizzi”. Il sin- daco va nel dettaglio e traccia un quadro pre- occupante sul versante dell’ordine pubblico. MIRA, DISTRETTO SANITARIO IN ALTO MARE La realizzazione del nuovo Distretto sanitario di Oriago è in alto mare dal punto di vista della tempistica. A cer- tificarlo è il sindaco di Mira, il grillino Alvise Maniero, rispondendo ad una interrogazio- ne dei consiglieri di opposizione. pag. 6 La frazione di Premaore si rifà il look Camponogara pag. 15 MICHELE CAMPALTO, FRA VOGA E PRO LOCO Michele Campalto ha trentotto anni e vive a Mira, molti lo conoscono per la sua attività nella Pro Loco locale, della quale è presidente. Mi- chele è un pilota motorista per un’azienda di navigazione turistica su Venezia . pag. 19 Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più” Primo Piano pagg. 4-5

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Riviera est apr2015 n48

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Page 1: Riviera est apr2015 n48

della Riviera Est

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 48 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Aprile 2015

continua a pag. 8

Editoriale

Si lavora ancora in Veneto? Certo. Meno di quanto si lavorava anni fa, in modo magari diverso, meno stabile, ma si lavora. Le imprese ci credono, fanno fatica ma fi nché possono

tengono duro, combattono. La gente usa intelligenza e creatività e, se serve, si reinventa.

Lavoro: nuove strade, nuova gente di Germana urbani*

continua a pag. 8

“Anche quest’uano a posarsi tuttora sulle infrastrutture stradali.

“Manca interesse politico nei confront di Ornella Jovane*

*[email protected] - [email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

L’informazione locale è sempre con te: +90% di accessi al sito www.lapiazzaweb.itVeneto in primo piAno

eXpo, l’eVento culturAle dell’Anno

eleZioni, nuoVe e Vecchie AlleAnZe

non solo proposte ecco i fAtti concreti

Veneto in primo piAno

pagg. 22-23-26

pag. 28

pag. 30

a pag. 37

alle pagg. 39-42

a pag. 34

All’interno del giornale

Negozi, i fatturati ricominciano a crescere

Mira

pag. 8

pag. 18

Gruppi di vicinato, telecamere e carabinieri contro il crimineIl presidente della Conferenza dei sindaci, Alessandro Campalto, denuncia la soppressione sistematica delle caserme dell’Arma. Massimo Calzavara scrive al ministro Alfano

Sicurezza, ricette diverse dai comuni. Se a Mira gruppi di vicinato si allargano ad altre frazioni dopo l’esperienza positiva

di Gambarare, a Pianiga il sindaco punta in-vece su un rafforzamento dell’organico delle forze dell’ordine. Ma partiamo da Mira, dove i gruppi di vicinato, infatti, sono nati per primi in provincia di Venezia a Gambarare. Ora si costituiranno anche nelle frazioni di Malcon-tenta e Marano con l’avvallo del Comune. Ad

annunciarlo è stato direttamente il sindaco Alvise Maniero. “Con una delibera – spiega Maniero – la giunta ha formalizzato il pro-prio sostegno alla costituzione dei comitati di controllo del vicinato. A Mira l’esperienza è stata avviata a Gambarare con l’adesione immediata di 70 famiglie. A dicembre 2014, il comitato si è costituito ufficialmente come “Comitato di controllo del vicinato di Gamba-rare–Molin Rotto”. A questo comitato par-

tecipano ora oltre un centinaio di famiglie”. Altri comitati sono in fase di costituzione a Marano (dove si è già svolta un’assemblea pubblica) e a Malcontenta, frazione in cui si in cui si pensa di organizzare un incontro alla presenza degli amministratori e del coman-dante della polizia locale Mauro Rizzi”. Il sin-daco va nel dettaglio e traccia un quadro pre-occupante sul versante dell’ordine pubblico.

mirA, distretto sAnitArio in Alto mAre

La realizzazione del nuovo Distretto sanitario di Oriago è in alto mare dal punto di

vista della tempistica. A cer-tificarlo è il sindaco di Mira, il grillino Alvise Maniero, rispondendo ad una interrogazio-

ne dei consiglieri di opposizione.pag. 6

La frazione di Premaore si rifà il look

Camponogara

pag. 15

michele cAmpAlto, frA VogA e pro loco

Michele Campalto ha trentotto anni e vive a Mira, molti lo conoscono

per la sua attività nella Pro Loco locale, della quale è presidente. Mi-

chele è un pilota motorista per un’azienda di navigazione turistica su Venezia .

pag. 19

Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

Primo Piano

pagg. 4-5

Page 2: Riviera est apr2015 n48

messaggio politico elettorale a pagamento

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È un periodico formato da 13 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Mira, Camponogara, Campolongo, Campagnia Lupia per un numero complessivo di 16.443 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Lisbona 10Tel. 049 8704884 Fax 049 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabile (ad interim)Germana urbani [email protected] Jovane [email protected] in redazione il 13 aprile 2015Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà

srl

Periodico fondato nel 1994 da Giuseppe Bergantin

di

Non avete uno smartwatc? Ebbene, quest’anno potreste acquistarne uno. Secondo gli esperti di mercato il 2015 dovrebbe registrare una crescita esponenziale di questi gioielli tecnologici

con cui connettersi al mondo in rete e agganciare immagini, video e informazione che sembrano tagliati apposta per ognuno di noi.

Ma sappiate che non è un caso se vi imbattete sempre più spesso in ciò che vi piace o vi intrattiene di più. Ognuno di noi è “guardato” e “pesato” come potenziale acquirente da moltissimi soggetti, veri e propri 007 digitali al soldo delle aziende per cui lavorano.

Una volta individuati i nostri gusti in fatto di video, notizie, foto e molto altro, sono abili a proporci i banner giusti su cui non possiamo fare a meno di cliccare. Vi sarete certamente accorti che se un determinato giorno, decisi a cambiare casa, auto, telefono o altro, avete cercato informazioni in Rete, nei gironi succevi la Rete stessa vi proponeva notizie sull’argomento a cui eravate interessati giorni prima. Facilitandovi, apparentemente, la ricerca.

Ma la reclame precisa proprio su quanto state cercando servita sul vostro schermo è il segnale evidente che qualcuno conosce i vostri desideri forse più di voi.

Tutto questo è il frutto dell’ultima frontiera della pubblictà online: la pubblicità comportamentale che si nutre e guadagna conoscendo il nostro stile di vita, i nostri gusti e preferenze, chi frequentiamo e persino il nostro stato di salute. Noi siamo moneta sonante!

Così qualcuno riesce a creare apposta per noi singoli dei veri e propri messaggi pubblicitari personalizzati, vestiti fatti su misura in tutto e per tutto. Tanto che chi li riceve non può non cliccarci sopra. Un meccanismo tale per cui su uno stesso sito, su cui navigo io con il mio computer al piano terra della mia casa e, nello stesso momento al piano di sopra, mia sorella sul suo smartphon, possono benissimo essere presenti banner diversi.

E se vi state “scaldando” pensando che qualcuno abbia violato pesantemente la vostra privacy deponete pure le armi. Abbiamo fatto tutto da soli senza rendercene conto. E’ bastato registrare una e-mail gratuita, visitare dei siti, esprime giudizi o mmenti su quello o quell’altro argomento e poco altro. La privacy, comunque, per ora rimane abbastanza salva. Abbastanza perchè gli 007 in rete ci catalogano per tipologia e non con nome e cognome. Maschio cinquantenne professionista appassionato a pesca e auto. Madre quarantenne di due fi gli adolescenti. Ventenne studente appassionato di musica classica e gruppi. Solo con Facebook si rischia un pò di più perchè lì sì ci sono tutti i nostri dati sensibili e anche qui non si può far nulla, gli abbiamo regalati noi al colosso digitale dell’amicizia facile!

E chissà cosa succederà d’ora in avanti con l’avvento di Periscope, l’app di Twitter per realizzare video in diretta! Si tratta di una vera rivoluzione su cui i maggiori gruppi editoriali del mondo si stanno interrogando chiedendosi quale sia il modo migliore per sfruttarla al massimo.

E anche noi cultori, o meno, delle nuove tecnologie non possiamo sottrarci al fascino delle novità e, c’è da scommeterci, che nasceranno presto provetti registi con Periscope che manderanno in Rete il lecito e l’illecito, alla faccia della privacy di grandi e piccini.

Arrivati a questo punto vien da chiedersi: meglio starci o non starci in Rete? Meglio esistere con un profi lo oppure vivere solo sotto il cielo vero, fatto d’aria e di luce?

La risposta è facile. Molto meglio esserci. Mi spieranno pure, e se ne sono consapevole magari sto un pò attento, ma la Rete è il mondo delle possibilità infi nite, privarsene sarebbe un delitto. Meglio imparare a squazzarci bene, muniti di strumenti d’avanguardia e poi andare, correre verso il futuro che verrà.

Veloce e vasto sempre di più.

Si sta come pesci nella ReteAltro che privacy! E chissà come cambierà il mondo virtuale con Periscope, la nuova app di Twitter per realizzare video in diretta?!

3News da laPiazzaweb

Le grandi opere destano sempre curiosità. E difatti a marzo la notizia più vista parla proprio di questo: “Chioggia si prepara all’apertura del primo centro commerciale”. Si è trattato di un vero e proprio boom di visite segno che si tratta o di un’opera attesa da tempo o di un’opera osteggiata. Lo scopriremo insieme. Molto cliccata la fotogallery dei carri allegorici a Cavarzere e nell’edizione del Conselvano “Cartura – salve le due classi della primaria”seguici su www.lapiazzaweb.it

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

“Apre il nuovo centro commerciale a Chioggia” fa registrare un gran numero di condivisioni, commenti e visualizzazioni. A seguire è piaciuta la storia “Giuseppina di Cavarzere festeggia i suoi 105 anni con noi” e quella di “Diego Baldina di Codevigo è in semifi nale del reality LookMaker Academy”.seguici su www.facebook.com/

lapiazzaweb

LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni storiche sono anche quelle più lette dai lettori della piazzaweb: Cavarzere, Chioggia, Adria e piovese. seguici su www.lapiazzaweb.it

EDIZIONIPIÙ VISTESUL SITO:

Cambiano, invece, i nomi delle edizioni più sfogliate su Issuu. Qui spopola il supplemento piovese Sport che racconta tantissime realtà sportive della Saccisica, poi Rovigo e Adria.seguici su www.issuu.com/

lapiazzaweb

EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

Il direttore nel suo blog si chiede se sia giusto che un ex coniuge che convive con un’altra persona perda defi nitivamente il diritto a ricevere l’assegno divorzile come sancisce una recente sentenza della Cassazione.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Basta ai vitaliazi dei politici regionali! E’ uno dei punti all’ordine del giorno della campagna per le regionali. Ma chi gestisce il bene pubblico deve avere una sorta di pensione oppure no?seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

ILSONDAGGIO

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Stiamo ricevendo tante foto di cagnolini che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/animali/

ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

Con l’uscita del primo numero del nostro supplemento cartaceo Turismo&Sapori, anche le pagine web dedicate ai viaggi e all’enogastronomia hanno avuto un grande successo sia sul sito che sui social. seguici su www.lapiazzaweb.it/

category/motori/

TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

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4 Argomento del mese

giornAtA dellA sAlute i dAti regionAli

Un adulto veneto su tre pesa troppo

La giornata mondiale dedicata alla Salute, il 7 aprile scorso, quest’anno ha posto l’attenzione sulla sicurezza alimentare. Oltre che un momento per proporre le nuove iniziative in calendario anche l’occasione ideale per fare

il punto delle situazione nella regione che si presenta sostanzialmente in linea con i dati nazionali ossia “Per il 57% la popolazione veneta tra 18 e 69 anni risulta normopeso; il 30% è sovrappeso; il 10% è obeso; il 3% sottopeso. Molto meglio, e la cosa è rilevante, va per i bambini: il 75% di loro è normopeso; il 17% è sovrappeso; il 5% è obeso (l’1% in forma severa) l’1% è sottopeso.”

Intenso è l’impegno della regione attraverso tutte le ULSS a favore della sensibilizzazione e diffusione delle iniziative volte all’educazione alimentare che comincia dai banchi di scuola. Ma non solo. La fi nalità prima della giornata è stata la sicurezza alimentare che coinvolge direttamente i Governi in termini di salubrità e controlli degli alimenti con l’invito a mettere in atto delle politiche condivise volte a migliorare la sicurezza degli alimenti lungo tutta la catena alimentare. La sicurezza alimentare, tema molto a cuore ai vertici delle regione Veneto, fa parte di un articolato programma che si articola e si dirama a partire dalla prevenzione primaria per poi passare a quella secondaria e terziaria, attra-verso tutte le tematiche che riguardano la prevenzione delle malattie croniche non trasmissibili, nelle seguenti tre azioni: promozione della salute in ambito nutrizionale, consulenza dietetico-nutrizionale, ristorazione collettiva. M.C.

Il Veneto è tra le Regioni italiane con la percentuale di bam-bini in eccesso di peso più bassa, ma non bisogna distogliere l’attenzione perché il problema coinvolge pur sempre quasi

un quarto della popolazione infantile. Nella nostra regione infatti il 25 per cento dei bambini presenta problemi di peso: in mag-gioranza si tratta di casi di sovrappeso, quindi non gravi e legati per lo più ad una corretta alimentazione e alla pratica regolare di qualche attività fi sica. Poiché le abitudini alimentari scorrette possono favorire l’aumento di peso, da sempre sono oggetto di un’attenzione particolare e di iniziative di studio e sensibiliz-zazione. La partenza a breve dell’Expo 2015 ospitato proprio dall’Italia ha dato senza dubbio una forte spinta alla sensibiliz-zazione verso l’alimentazione nel suo complesso in particolare con attività mirate di educazione alimentare che puntano alla consapevolezza verso una corretta alimentazione che includa al suo interno le giusti dosi di frutta e verdura, proteine e carboidrati e che permetta di conoscere, senza paura o infondati timori an-che particolari patologie legate all’alimentazione come celiachia (intolleranza al glutine sempre più diffusa anche fra i bambini ma che può manifestarsi anche in età adulta) e diabete (patolo-

gia molto nota ma che in molti casi non si conosce nei dettagli). Bandiera dell’impegno dell’Italia, e in particolare dell’istruzione italiana, verso una corretta alimentazione è il progetto “Frutta nelle scuole” che prevede la somministrazione di una porzione di frutta fresca a tutti i bambini delle scuole primarie di primo e secondo grado.

Un’ottima iniziativa che mette in luce una delle problemati-che più diffuse nella società moderna ossia l’obesità che coinvol-ge un’ampia percentuale di bambini e adolescenti, 1 su 4 nella provincia di Padova come emerge dallo studio Crescere condotto dalla Fondazione Zancan, con il sostegno della Fondazione Cas-sa di Risparmio di Padova e Rovigo. “I dati si riferiscono a un campione di 248 ragazzi che si sono sottoposti ad approfonditi esami da parte dell’Azienda Ulss 16 nell’ambito dei “bilanci di salute”.

Si tratta di monitoraggi periodici in cui vengono misurati peso, altezza, circonferenza addominale, composizione cor-porea, sviluppo puberale, volumi polmonari ecc.” affermano i ricercatori. “I dati dello studio evidenziano una frequenza dei ra-gazzi in sovrappeso/obesi (in base al calcolo dell’indice di Cole

e utilizzando le tavole della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) maggiore nei maschi rispetto alle fem-mine: rispettivamente 32,5% e 17,2%. Le percentuali riscontra-te nel nostro studio sono pressoché in linea, e dunque vanno a confermare, i dati raccolti nel 2010 dal sistema di monitoraggio nazionale sui bambini Italiani in età scolare.”

La ricerca oltre ad avere uno scopo statistico inevitabilmente mette in luce delle problematiche che portano all’attuazione di iniziative e progetti che coinvolgono sia la Uls 16 che altri enti impegnati nell’educazione dei ragazzi come scuole e associazio-ni operative nel territorio. “Controllare annualmente i ragazzi del progetto “Crescere” ha permesso anche di individuare precoce-mente alterazioni migliorabili con un’attenta e precoce diagnosi: pensiamo ai paramorfi smi del rachide, alle scoliosi o anche alle cattive abitudini alimentari (una non corretta distribuzione dei pasti, l’uso eccessivo di merendine o snacks, la non assunzione di frutta e verdura…).” Un impegno, quello dell’alimentazione alimentare, che fortunatamente sta entrando a far parte di tutte le politiche giovanili e non solo che sicuramente vedrà una pro-gettualità mirata anche nei prossimi anni.

di Martina Celegato

Il Veneto è fra le regioni con le

percentuali più basse ma non va distolta

l’attenzione

SALUTE E ALIMENTAZIONENella nostra regione un

bambino su quattro presenta dei problemi legati al peso, in maggioranza si tratta di casi

non gravi, risolvibili con il ricorso a corrette abitudini

alimentari e ad una regolare attività fi sica. Uno studio della

Fondazione Zancan fornisce ulteriori elementi utili per

mettere a punto le strategie più effi caci per i ragazzi Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

La Fondazione hapreso in esamele risultanze dei

“bilanci di salute”di 248 bambini

Page 5: Riviera est apr2015 n48

5Argomento del mese

di Andrea varagnolo

Qualità e quantità: cibo sotto la lente d’ingrandimento nelle scuoleUlss 14 di Chioggia, Cavarzere e Cona La prevenzione

La qualità dell’alimentazione è costantemente sotto la lente d’ingrandimento dei medici dell’ospedale di Chioggia. Qui i feno-meni del sovrappeso e dell’obesità, specialmente in età infantile, sono monitorati dall’Ulss, al fi ne di prevenire il diabete. A Chioggia il servizio di prevenzione si concentra, in particolare, sulla qualità di quanto erogato dalle mense scolastiche. L’ecces-

so ponderale rimane un fenomeno preoccupante e la continua espansione di cattive abitudini alimentari aggravano sempre di più la situazione. Fortunatamente, nella realtà veneta, l’incidenza di sovrappeso, obesità e “obesità severa”, non è numericamente preoccupante, a differenza di alcuni paesi del sud Italia. Il problema è che, purtroppo, i genitori spesso tendono a sottostimare lo stato ponderale dei propri fi gli. Basti pensare che, tra le madri di bambini in sovrappeso o obesi, il 38% ritiene che il proprio fi glio sia sotto-normopeso e solo il 29% pensa che la quantità di cibo assunta dal bambino sia eccessiva. Insomma, le abitudini sedentarie e la cattiva alimentazione sono spesso sottovalutate. A Chioggia gli sforzi maggiori si concentrano in ambito scolastico.

“È in essere — spiega la dottoressa Laura Zadra — una buona collaborazione per l’elaborazione e il controllo dei menù per gli asili nido, le scuole dell’infanzia e primarie. Sono state fornite linee guida e ricettari alle cucine e alle scuole secondo le indicazioni regionali - oltre ad altro materiale divulgativo - per la promozione di una corretta alimentazione”.

I fondamenti vanno quindi insegnati quanto prima ai propri fi gli. “Siamo ben consapevoli — aggiunge Zadra — del fatto che il pasto consumato a scuola sia importante per il suo valore

nutrizionale, ma anche per l’aspetto educativo rivolto ai bambini che ne usufruiscono e per le loro famiglie. Viene proposta la varietà, l’alternanza e la stagionalità degli alimenti che sono elementi essenziali per un’alimentazione corretta”.

Ulss 10, 12 e 13

Mestre, Dolo, e portogruaro Monitoraggi e strutture all’avanguardiaDisturbi alimentari sempre più diffusi in provincia di Venezia soprattutto fra i

giovani. A rilevarlo sono delle indagini fatte dalle Ulss e anche dagli istituti scolastici del territorio. Nelle scorse settimane a rispondere ad esempio ad un

questionario fra i giovani di età compresa fra i 14 e i 18 anni sono stati 180 studenti dell’istituto Parini di Mestre. I risultati emersi non sono per nulla buoni: più della metà dei ragazzi non fa tutti giorni colazione e il 20% non la fa mai o quasi mai. Il 73% si dichiara onnivoro. Un 18% sposa la dieta mediterranea, i vegetariani sono il 4%, ancora meno i vegani 2%. La verdura compone il 16% del pranzo e il 23% della cena. Il 45% del campione, mangia fuori pasti, sempre o quasi sempre. I cereali e i derivati, ricchi di fi bre e ideali nella dieta, sono abbastanza presenti a tavola, ma si dovrebbe aumentare la quantità, anche se il 46% dei ragazzi ne mangia almeno una porzione al giorno e l’11% una porzione sia a pranzo e che a cena. La carne (e anche gli affettati) è troppo presente invece nella dieta, tanto che il 42% degli studenti coinvolti nel questionario la mangia tutti i giorni. I classici prodotti vegetariani come tempeh, tofu e seitan sono consumati da non più di uno giovane su dieci studenti. Due studenti su tre bevono alcol almeno nel week end. Dal questionario è emerso poi come chi pratica attività sportive ha molta più attenzione per la propria dieta. Oltre agli istituti scolastici però ad occuparsi ovviamente di corretta alimentazione sono anche le Asl di riferimento. La Ulss12 di Mestre-Venezia nelle scorse settimane ha organizzato un incontro pubblico nell’aula Magna del centro Le Grazie in via Poerio. “Visto che i disturbi dell’alimentazione fanno male, anche ai giovanissimi- hanno spiegato i promotori dell’Ulss 12 - e per questo abbiamo voluto affrontare il problema con la cittadinanza per fornire consiglio e spiegazioni utili. Anoressia e bulimia sono gli squilibri estremi e le estreme conseguenze di un approccio sbagliato all’alimentazione”. Anche nel territorio dell’Ulss 12 si registrano sempre più spesso esordi precoci di anoressia e bulimia cioè insorgono addirittura tra i 10 e i 15 anni. In Italia un bambino su tre è sovrappeso o addirittura obeso. A Venezia Mestre il dato è migliore ma di poco.

Ad occuparsi di disturbi alimentari è pure l’Ulss 13 di Dolo-Mirano. Qui il distur-bo alimentare è seguito direttamente nei casi più gravi (gravissime anoressie ad esempio), dal Sert, il servizio che cura le patologie da dipendenza (compresi gioco alcol e droga). “Il Sert – spiega l’Ulss13 - collabora con i reparti ospedalieri e gli altri servizi delle altre Asl e con i medici di medicina generale. Valuta gli inserimenti in comunità terapeutica se necessario e “accompagna” gli utenti sia prima che du-rante il percorso, anche in vista del reinserimento sociale e lavorativo. All’ingresso in trattamento vengono valutate le risorse individuali del paziente, della sua famiglia e dell’ambiente di appartenenza, allo scopo di migliorare la qualità della vita del soggetto e di chi gli sta intorno”.

In provincia di Venezia non va dimenticato poi che esiste un centro di eccellenza: il centro per i disturbi del comportamento alimentare di Portogruaro (Ulss10) che è un modello di cura in Italia e all’estero. I dati parlano da soli su 500 persone, in gran parte di giovane età, che si sono affi date al Cdca, meno del 10% ha abbandonato la cura e quasi la totalità, dopo circa sei mesi dal termine del percorso riabilitativo, ha mantenuto il peso raggiunto. Si tratta di una esperienza che si è confermata nel corso del tempo come estremamente tecnica e fortemente inclusiva, attenta ai bisogni degli utenti ma capace di vedere nelle loro famiglie una enorme risorsa di cura e benessere. Insomma un modello di sanità da imitare. A.A.

Bambini sovrappeso, “sono i maschi a rischiare di più”

Page 6: Riviera est apr2015 n48

6 Mira

La realizzazione del nuovo Distretto sanitario di Oriago è completamente in alto mare dal punto di vista della tempistica. A certificarlo è

lo stesso sindaco di Mira, il grillino Alvise Maniero, rispondendo ad una interrogazione dei consiglieri di opposizione del Pd Francesco Sacco, Renato Martin e Maurizio Barberini. Maniero spiega poi nella risposta, che il trasferimento recente dei po-liambulatori ad Oriago in via Lago di Lugano una laterale di Riviera San Pietro, è solo temporaneo. Il sindaco scarica le colpe sulla Regione. Il nuovo distretto, che deve sostituire quello attuale ed ina-deguato in villa Lenzi a Mira Taglio, avrebbe dovuto cominciare a prendere forma, secondo le promesse dello stesso sindaco, il primo aprile. ”Nel nuovo percorso individuato da questa giunta - spiega Ma-niero - per la realizzazione del distretto, la struttura di Oriago non è più considerata in alienazione, ma in permuta. Questo ci permetterà un iter più agevole, viste le difficoltà di vendere gli immobili in questo momento. Va detto però che per quanto riguarda l’iter per giungere a concretizzare questo fondamentale servizio per il nostro territorio, sia-mo in attesa di un nuovo incontro di pianificazione

in Regione, chiesto ancora l’11 febbraio scorso e sollecitato il 5 e il 26 marzo”. Le considerazioni sembrano chiare: la Regione sembra non interes-sarsi a questa operazione, che con l’avallo della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13, dovrebbe far sorgere nell’area di piazza Mercato, a Oriago, la nuova struttura. Un’operazione avviata dopo che il Comune ha abbandonato l’idea dell’ex sindaco Mi-chele Carpinetti, di costruire il distretto nell’area di via Oberdan a Mira Taglio. Lo slittamento della data di inizio dei lavori alimenta le speranze di altri co-muni. Se il Comune di Mira non riuscirà a realizzare il distretto, questo rischia di spostarsi a Dolo. Dolo

ha già proposto come sede quella dell’ex Tribunale, trasferito a Venezia. Intanto Maniero ha spiegato pure i motivi del trasferimento del Poliambulatorio dalla frazione di Oriago, all’ospedale di Dolo e al distretto di Camponogara. I cittadini di Mira così si vedono privati degli ambulatori specialistici dell’Ulss 13 di via Lugano con i servizi di dermatologia, oto-rinolaringoiatria e oculistica. Il trasferimento a Cam-ponogara dei servizi specialistici ospitati a Oriago, secondo Maniero, si è reso necessario per l’assenza di requisiti di sicurezza nella struttura ormai vetu-sta. “Si tratta di un trasferimento temporaneo, fino alla costruzione del nuovo distretto”.

di Alessandro Abbadir

“I servizi di dermatologia, otorinolaringoiatria e oculistica torneranno ad Oriago”

Servizi Il sindaco di Mira Alvise Maniero scarica le colpe sulla Regione

Nuovo distretto sanitario in alto mare

La attuale sede del distretto sanitario in villa Lenzi a Mira

E’ morto nelle scorse settimane Ales-sandro Zampieri storico calzolaio, e poi venditore di scarpe conosciuto da tutti

ad Oriago con il soprannome di “Sandro Fiate”. Risiedeva con il fratello Giorgio in Riviera san Pietro, poco distante dalla chie-sa. A raccontare chi fosse è il nipote Guido. “Mio zio Alessandro – dice – insieme a suo fratello Giorgio, sono conosciutissimi ad Oriago. Hanno portato avanti una tradizione di calzolai e ciabattini che aveva intrapreso, sempre ad Oriago, il loro nonno tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo scorso. Poi dal 1974 all’attività di ciabattini hanno affiancato una rivendita di scar-pe ancora attiva. Tante persone comunque da quando è scoppiata la crisi avevano ripreso a portare le scarpe ad aggiustare. La notizia della morte di mio zio ha colpito tutti in paese”.

Ad OriagoAddio A AlessAndro ZAmpieri, storico ciAbAttino

A.A.

In tempo di crisi continua una bella iniziativa di una azienda mi-rese che sostiene i figli dei dipendenti nello studio, ma anche i ragazzi meritevoli del paese. 30 le borse di studio messe in palio

dalla Marchi Industriale di Marano. Metà sono destinate a figli dei dipendenti, metà a studenti figli di abitanti di Marano Veneziano. Per gli uni e per gli altri le borse di studio premieranno i migliori risultati scolastici conseguiti negli anni 2011/12, 2012/13 e 2013/14. Saranno assegnate 5 borse di studio: di 600, 800, 1.000, 1.200 e 1.400 euro, secondo il corso di studi frequentato e il diploma conseguito. I moduli per la domanda e il bando sono a disposizione all’ l’Ufficio Manodopera dell’azienda a Marano, in via Miranese 72. Le domande dovranno arrivare entro il prossimo 15 maggio.

A Maranoborse di studio per gli studenti meriteVoli

A.A.

In Vespa d’epoca visitando la Riviera del Brenta. Questo il filo conduttore della manifestazione “Gran Giro dei Dogi” or-

ganizzato dall’associazione Vespisti.it della Riviera del Brenta che si terrà il prossimo 7 giugno. “Con questa manifestazione – spiegano gli organizzatori – vogliamo far conoscere e far scoprire i patrimoni artistici e architettonici delle nostre zone. Club a noi gemellati anche da fuori regione, invidiano la disponibilità paesaggistica che il nostro territorio ci propone, molti di loro ci solle-citano da tempo di proporre un evento che abbia come tema la valorizzazione della Riviera del Brenta. La Villa Pisani per noi sarà il perno della manifestazione, ci propo-niamo di offrire ai partecipanti una location unica ed esclusiva. Molti di loro arriveranno dalle regioni vicine al Veneto, e vogliamo che rimangano colpiti e affascinati da quel-lo che avranno visto, per lasciare loro un ricordo unico e irripetibile”. Il programma della manifestazione del prossimo 7 giugno è fitto: apertura ed iscrizioni alle 8 e 45 in Riviera Silvio Trentin a Mira di fronte Villa dei Leoni, con colazione partecipanti al bar Gossip. Partenza alle 10.15 in direzione Strà, con percorso paesaggistico che co-steggerà il Naviglio Brenta, attraversando le località di: Mira, Dolo, Fiesso e Strà. L’ar-rivo in Villa Pisani (Strà) è previsto per le 11. Ci sarà libero accesso al parco per tutti i partecipanti e un rinfresco al caffè Museum all’interno della villa. La partenza da Villa Pisani è per le 13, percorrendo la Riviera in direzione Marghera. L’arrivo a Marghera

all‘“Osteria al Parco” è programmata per il pranzo e per le premiazioni. L’iniziativa è stata patrocinata dal: Museo Nazionale Vil-la Pisani, dal Comune di Mira, dal Comune di Fiesso, dal Comune di Dolo e da quello di Strà. “Per il raggiungimento di tutte le soste (Villa dei Leoni - Mira, Villa Pisani - Strà, e parco Marghera) una parte del no-stro direttivo – spiegano gli organizzatori – si occuperà della scorta tecnica. Inoltre sarà sottoscritta polizza assicurativa per tut-ta la durata della manifestazione. Le moto d’epoca giungeranno alle varie destinazioni lungo la viabilità pubblica. Il parcheggio nel-le varie soste sarà a motore spento, spinte a mano in gruppi di 10-15. Inoltre sarà no-stra premura fornire a ciascun partecipante un foglio di apposito materiale isolante per evitare alcun tipo di macchia derivante da pneumatici e motore”. Info: Marco Pesce Cell: 333 66 90 799 mail: [email protected], Associazione VESPISTI.IT Via Ma-rinai d’Italia 5, 30034 Mira.

GRAN GIRO DEI DOGI LA RIvIERA IN vESpA

A.A.

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segue da pag. 1Lo raccontiamo spesso nel nostro giornale, lo facciamo anche que-

sta volta affrontando proprio il tema del lavoro. Un tasto che dire dolente è dir poco in una regione come la nostra che solo cinque anni fa contava un tasso di disoccupazione del 3,5% e che oggi segna il 7,7%. 96 mila posti di lavoro persi. Ma i dati non sempre parlano chiaro. Raccontano meglio qual è la realtà dei fatti le storie tragiche degli imprenditori che hanno perso tutto, a volte, anche la vita. E’ famoso il drammatico re-cord degli imprenditori suicidi che vanta la nostra Regione in Italia. Can-celli chiusi, serrande abbassate che lasciano fuori gli operai, i dipendenti e chi lavora nell’indotto. Un domino tremendo da raccontare e da vivere.

Cosa ha fatto chi governava in Regione in questi cinque anni per cambiare le cose? Se chiedi alla gente, quella ti risponde “niente”, “poco”. Chi invece, ha amministrato esibisce i dati, nero su bianco e, soprattutto, il conto dei soldi spesi. Perché “carta canta”! Il Veneto ha speso quasi un miliardo di euro per sostenere il reddito di chi ha perso il lavoro. Non poco! Precisamente 872 milioni in ammortizzatori in deroga dal 2010 ad oggi, per 36mila aziende e oltre 290 mila lavo-ratori. Altri 16 milioni di euro sono stati investiti per aiutare altre 4.500 imprese che hanno utilizzato la cassa integrazione straordinaria e la mobilità, e i lavoratori che, invece di stare a casa in attesa di tempi migliori hanno preferito darsi da fare nei loro comuni e impiegarsi in lavoretti di pubblica utilità. A loro la comunità deve molti grazie. Darsi da fare. Mai poltrire. Un modo di pensare che è tutt’uno con il Dna dei veneti che non sono in grado “de stare senza far gnente!”. Ma la politica non può ridursi a limitare i danni, a salvare il salvabile. La politica con la P maiuscola deve rilanciare e guardare più in alto della soglia del possibile. Se no a che serve? Se non è così hanno ragione tutti quelli che il 31 maggio prossimo non si recheranno alle urne. La lotta contro la crisi si vince con le idee, la buona volontà e la concretezza di ciò che è possibile fare per la collettività e per i singoli, per le imprese e per gli operai. Ai politici chiediamo questo: parlateci di cose possibili. Tenetevi il resto. Tenetevi il racconto di quanto siete stati bravi a fare meglio di Lombardia e Emilia Romagna nel frenare la disoccupazione. Che forse non siete stati voi, ma i nostri capitani d’impresa! Tenetevi la demagogia su quanto è colpevole il Governo. Tenetevi le scuse su come non siete riusciti a risparmiare tagliandovi vitalizi e stipendi. Tenetevi anche le ricette facili: “cancello quello e con ciò che risparmio faccio quell’altro”. Perché le grandi imprese si realizzano insieme a molti attori non con fughe in solitaria. Rendeteci facile aprire un’impresa, aiutateci ad entrare nel mondo del lavoro, garantiteci una fi scalità adeguata per stare in piedi e noi risponderemo al meglio. Vogliamo lavorare e tanto, come da buoni veneti abbiamo sempre fatto”.

EditorialeLavoro: nuove strade, nuova gente

*[email protected] - [email protected]

8 Mira

La ripresa arriva e i segnali ci sono tutti. Riparte infatti il commercio in Riviera del Brenta. Ad assicurarlo è il presidente dell’ Ascom Ennio

Materazzo, secondo il quale dopo anni di vacche magre, finalmente le cose non vanno male. Mat-terazzo non si riferisce solo alla Pasqua appena passata da poche settimane, ma ai primi 4 mesi del 2015. “Mediamente - spiega Materazzo - abbiamo registrato un aumento dei fatturati fra i nostri asso-ciati fra il 10 e il 15% in questo periodo. I settori che tirano di più? L’alberghiero, la ristorazione e an-che la tecnologia. Vanno bene anche bar e osterie, e gli agriturismi”.

Materazzo spiega che con l’arrivo della prima-vera sono aumentate le prenotazioni nei classici ri-storanti di pesce della Riviera del Brenta, ma anche in quelli specializzati nella carne, e legati a una tra-dizionale cucina veneta, soprattutto nei comuni più vicini al padovano, come Vigonovo e Stra. Le novità riguardano diverse categorie merceologiche. “Vanno bene pure i negozi di generi alimentari - spiega - il presidente dell’Ascom. Registriamo un incremento dei consumi dal 10 al 20% in questo settore e questo è un buon segnale. E’ fermo però il settore dell’abbigliamento. Le persone sembrano voler an-dare avanti ancora con gli abiti degli anni passati. Molti risparmi sul vestiario li fanno le famiglie con i bimbi, che risparmiano pure nel settore della scuola e della cartoleria”. Ci sono però i comparti che ripartono. Sono i negozi legati alla tecnologia, anche se in molti casi le perso-ne non spendono più come 7 anni fa per telefonini e compu-ter. Rispetto al crollo di qualche anno fa comunque, i segnali di inversione di tenden-za ci sono tutti. C’è poi l’occasione rappresentata da Expo 2015. “Si prevede l’arrivo in Riviera di decine di migliaia di visitatori in più ogni settimana. Po-tranno incrementare del 50-60% le attuali presenze

negli alberghi, se non di più - assicura Matterazzo. Dobbiamo prepararci ed attrezzarci per poter dare

una risposta a queste richieste da maggio a settembre”. Poi una critica ai Comuni della zona. “Certo - spiega Matte-razzo - i sindaci della Riviera aderiscono con entusiasmo alle tante iniziative per proteggere

i negozi di vicinato, invitando i cittadini ad andare a comprare lì, ma dall’inizio dell’anno abbiamo assi-stito alla chiusura di storici negozi. Per fermare gran-di supermercati e catene di distribuzione servono, al di là delle parole, anche strumenti di agevolazione

fiscale per i negozi di paese che stanno sparendo”. Insomma una ripresa avviata, con qualche ombra però. Tanti negozi storici va detto, infatti, all’inizio del 2015 hanno chiuso i battenti proprio a Mira, il comune più popoloso del comprensorio. Se ne sono andate cartolerie, ortofrutta, negozi di alimentari da anni in difficoltà. Alcuni negozianti hanno amesso pubblicamente di volersi trasferire da Mira in altri paesi vicini del comprensorio, anche per problemi legati alla viabilità che in questi anni li hanno pena-lizzati pesantemente. L’auspicio è che ora, passata la tempesta, chi è rimasto riesca a ripartire, riuscen-do ad offrire servizi che sposano convenienza, quali-tà e vicinanza al territorio in cui sono inseriti.

di Alessandro Abbadir

Economia Arrivano i dati Ascom dei primi mesi del 2015

Commercio, con la primavera parte la ripresa

La piazetta di Mira Porte, da sempre attrazione turistica

Ennio Matterazzo: ”Abbiamo registrato un aumento dei fatturati fra i nostri associati fra il 10 e il 15% in questo periodo”

Alla Zeolite srl restano solo le proteste ormai sterili, visto che l’azienda di fatto è stata chiusa ed è par-tita da oltre un mese, la procedura di mobilità per

oltre 40 operai. Zeolite srl produce a Mira zeolite (un allumino silicato cristallino), polimeri (policarboxilati) e silicati solubili, e si trova all’interno dell’area dell’ex Mira Lanza. La situazione si è complicata sempre più, a causa di un contenzioso sul pagamento delle bollette energetiche fra aziende. La decisione di avviare la pro-

cedura di mobilità è stata presa in seguito al blocco della produzione, causato dalla decisione di Reckitt un mese fa, di non far entrare i tir carichi di materie prime. Zeo-lite ha fatto capire che non intendeva accettare offerte di alcun tipo o compromessi con Reckitt, nonostante la disponibilità del Comune e di Veritas di anticipare fondi propri nell’operazione di separazione del trattamento delle acque. Una presa di posizione sconcertante, che ha stupito anche i funzionari regionali che hanno dovuto

arrendersi all’intransigenza della proprietà. Il Tribunale di Venezia ha ritenuto legittima la decisione di Reckitt. Il giudice Chiara Campagner ha anche condannato Zeolite al pagamento di 8 mila euro di spese legali. Questo in ragione del rifiuto di Zeolite, di adempiere alle propo-ste conciliative prospettate alla Prefettura di Venezia, insieme ai rappresentanti del Comune di Mira e della Regione Veneto. Ora appare chiaro però, che se l’at-teggiamento di Zeolite non cambia, bisogna cominciare

a credere che la questione dei pagamenti delle bollette fosse solo una scusa per lasciare il sito mirese. Dopo la notizia della decisione del Tribunale, è scattata la mobi-litazione degli operai. Nelle prossime settimane saranno messe in piedi nuove iniziative per cercar di trovare una soluzione che dal punto di vista occupazionale, appare oramai disperata e senza vie d’uscita.

lAVoro Occupazione Zeolite srl condAnnAtA e chiusA, per gli operAi poche sperAnZe

A.A.

Con il turismo legato all’Expo 2015 sono previsti aumenti dei fatturati del 60%

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9Mira

La storia è una di quelle che fa inorgoglire, ma anche riflettere, anche se è una storia di “cervelli in fuga“ un po’ particolare. A

salire alle cronache internazionali nelle scorse settimane è stato, infatti, un giovane ricerca-tore di Mira in prima linea nella lotta al dolore cronico. Il ricercatore, che ora ha fama a livel-lo mondiale è Mirko Santello, 33 anni, che lavora al Dipartimento di Biologia cellulare dell’Università di Berna. Santello lavora per un gruppo di ricerca svizzero, che ha scoper-to un’alterazione in un’area del cervello che amplifica la percezione del dolore e, visto che

ripristinando il corretto funzionamento di detta area il dolore si “spegne”. Mirko Santello ri-siede con i genitori in via Bernini a Mira Porte e, anche se ora vive in Svizzera, ha mosso i primi passi in Italia e in Veneto. La notizia della nuova potenziale via di cura al dolore cronico, è stata pubblicata sulla rivista Neuron, dallo stes-so Santello e dal suo collega Thomas Nevian. Il dolore cronico è un problema molto diffuso che peggiora la qualità di vita: quasi un adulto su cinque (19%) ne soffre in Europa. A oggi non esistono ancora terapie del tutto efficaci contro il dolore cronico. E lo stesso Santello a spiegare

di cosa di tratta. “Quello scoperto - spiega - è un meccanismo chiave nello sviluppo del dolore cronico: abbiamo trovato una proteina “difet-tosa” nei neuroni di un’area importante nella percezione del dolore (la corteccia cingolata anteriore), e visto, che questo difetto porta all’aumento dell’eccitabilità di quest’area e quindi all’aumento della sensibilità al dolore”. Santello è laureato a Padova in Biologia mo-lecolare. Dell’università e della scuola ha tanti bei ricordi. Qualche anno fa il Comune di Mira gli conferì un riconoscimento. In Italia conta di tornarci il prima possibile. Certo, però, che ha

di Alessandro Abbadir

“Ho intenzione di tornare in Italia, ma i compensi in Svizzera sono più alti. Da noi mancano investimenti sulla ricerca”

La storia Da un scienziato mirese che lavora in Svizzera una scoperta importante

Scuole sporche e i genitori e gli alunni protestano. E’ successo nelle scorse settimane ad Oriago, quando sono scesi in strada 150 fra genitori alunni ed insegnanti del

circolo didattico Mira 2. I genitori avevano con sé scopettoni, striscioni e fischietti e hanno dato il via ad un corteo, attraver-

sando le strisce pedonali, rallentando il traffico e sensibilizzan-do tutti del problema. “Siamo stanchi – hanno detto i genitori – delle precarie condizioni igieniche in cui i bambini passano le loro giornate, della polvere, delle macchie sui pavimenti, degli aloni nei bagni. Si tratta di una situazione già più volte denun-ciata, anche dagli insegnanti, che solo poche settimane fa si erano rifiutati di far partire le lezioni che poi hanno svolto per protesta in palestra”. I cartelloni recitavano: “No alla scuola

sporca”, “E’ una vergogna lasciare i bambini nella sporcizia”. Dal Movimento 5 Stelle arriva sostegno ai genitori. “I genitori – spiega Mauro Berti, capogruppo di maggioranza a Mira del Movimento 5 Stelle – hanno tutta la nostra comprensione. La situazione della pulizia nelle scuole di Oriago per certi versi è ancora peggiore di quella di Mira capoluogo”. La vicenda è de-stinata a continuare, visto che il problema dei tagli al personale non è certamente risolto. A.A.

scuole sporche, e proteste in strAdA dA genitori ed Alunni

Oriago

Mirko Santello, ricercatore contro il dolore

detto “in Svizzera le remunerazioni sono più alte di quelle che esistono in Italia”. Il team di cui fa parte Santello aveva già pubblicato diversi risultati sulla rivista scientifica Neuron, ha scoperto come la molecola Tnf giocasse un ruolo chiave nel funzionamento normale dell’ippocampo, un’area cerebrale fondamen-tale per i processi di memoria. Santello non si è mai definito un cervello in fuga. Il ricercatore ha sempre ricordato come “esistono anche in Italia centri di ricerca specializzati di grandissi-

mo livello. Mancano però quegli investimenti che permettono a stati come la Germania o la Svizzera di destinare alla ricerca tanti fon-di”. L’Italia, infatti, destina poco più dell’1 per cento del Pil, la Germania oltre il 4 per cento. Il paragone purtroppo non regge a nostro favore.

messaggio politico elettorale a pagamento

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10 Campolongo

Scuola elementare e circonvallazione di Bojon, due opere quasi completate, due grattacapi per il comune di Cam-

polongo Maggiore. La nuova scuola elemen-tare avviata a fine 2012 è ormai pronta. L’apertura è prevista per il mese di maggio anche se, in accordo con la direzione scola-stica sarà messa a disposizione nel prossimo anno scolastico. Il sindaco è preoccupato, soprattutto perché la tranche di pagamen-to di 700mila euro che era a carico della Regione deve essere ancora saldata. “La nuova scuola elementare – ricorda Alessan-dro Campalto – è un’opera indispensabile, attesa da decenni è oramai a disposizione delle nuove generazioni. L’intervento che grazie alle migliorie tecnologiche e sismiche è costato più di 2 milioni di euro, rischia di di-ventare il vero cruccio dell’amministrazione comunale”. L’opera, partita grazie all’impe-gno di un contributo della Regione Veneto, è stata pagata quasi totalmente dal comune. “Ad oggi la regione è talmente in ritardo con

i pagamenti, che su 819 mila euro ne ha versati al comune poco più di 100 mila” afferma il sindaco. In questi anni l’ente è riuscito a pagare l’impresa costruttrice con difficoltà, ma rispettando sempre il Patto di stabilità. Se la Regione non fa fronte ai suoi impegni, il Comune rischia concretamente lo sforamento del Patto di stabilità per aver an-ticipato i pagamenti, con gravi conseguenze finanziarie sul bilancio locale. “Ho già con-tattato gli uffici del presidente Zaia – dice Campalto – per chiedere un’accelerazione sui pagamenti, poiché un’opera come una scuola deve avere priorità su tutto”. Ma i problemi non arrivano appunto solo dalla scuola elementare. La circonvallazione di Bojon, rischia di dover attendere anni, pri-ma di essere conclusa, anche se mancano solo 500 metri. Il tema è stato discusso in consiglio comunale e il sindaco Alessandro Campalto ha preso anche la decisione di inviare una lettera aperta ai propri cittadini sulla vicenda. “In seguito ad una complessa

vicenda giudiziaria a livello nazionale – dice il sindaco nella lettera – i conti della Regione previsti per determinate opere stradali, sono stati pignorati. Fra i conti pignorati c’erano quelli con gli investimenti richiesti per conclu-dere quest’opera ormai iniziata 13 anni fa”. Ma di che opera si tratta? La circonvallazio-ne di Bojon è cominciata nel 2005, quando Regione, Provincia e Comune avevano firma-to per la costruzione del sottopasso ferrovia-rio. L’intervento alla fine è lievitato fino a 7 milioni 230 mila euro (ora 8 milioni). Sono passati 13 anni, ma l’opera sembra infinita. La strada è completata, fatta a eccezione della pista ciclabile. Il cantiere è chiuso da tre anni per 500 metri mancanti. “Ci era sta-to promesso che i lavori ripartivano con un nuovo bando – conclude il sindaco – tutto invece è ancora fermo. A complicare tutto, dopo che la Regione aveva promesso nuovi stanziamenti, adesso arriva il pignoramento dei fondi”. Sulla vicenda qualche interrogati-vo se lo fa anche il consigliere comunale del

Movimento 5 Stelle Sergio Gallo. “Ho inter-pellato alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle – ha detto – per avere ulteriori infor-mazioni. Ci si chiede dove sono finiti i soldi che erano stati stanziati, quando era stata progettata questa strada, e perché dal costo iniziale di 4 milioni e mezzo di euro si è pas-sati a 7 milioni e mezzo di euro. Manca la

trasparenza sui costi dell’opera”. Infine per il consigliere di centrodestra Flavio Miotto: “Questa strada – ha detto – è diventata una vergogna e una truffa per i cittadini, perché ci vorranno altri soldi. Adesso c’è di mezzo, oltre al Ministero anche la Banca d’I-talia. Dobbiamo renderci conto che chi dirige i lavori, sta usando i soldi dei cittadini”.

Opere pubbliche Maggioranza e opposizione denunciano una situazione difficile

Scuola e circonvallazione, due grane da risolvere Campalto: ”Per la elementare finora abbiamo pagato al posto della Regione”. La circonvallazione di Bojon è bloccata da anni perché mancano 500 metri di Alessandro Abbadir

4 serrate ad hoc per far andare avanti con forza il progetto dell’Idrovia Pa-

dova-Venezia. Questa l’iniziativa del comitato “Brenta Sicuro” che ha sede a Campolongo, e che in queste settimane ha raggiunto i 25 incontri con gli amministratori del territorio. ”Un enorme grazie a loro – spiega per il comitato Marino Zamboni – alla loro disponibilità e ferma determinazione. 25 e’ an-che un numero altamente simbolico: sono le amministrazioni, del padovano e veneziano che nel 2014 hanno chiesto, con forza e determinazione alla Regione il completamento dell’idrovia Padova-mare. Negli anni preceden-ti altri 5 erano stati i comuni che avevano chiesto il completamento. Ora aspettiamo la conferenza dei servizi che la Regione con l’assessore Maurizio Conte, ha promesso di indire, prima delle elezioni”. Intanto per continua-re nell’azione di informazione il Comitato insieme ad altre associazioni ha organizzato 4 incontri pubblici, sempre alle 21. Il primo si è già tenuto a Caselle di Selvazzano dentro, al Centro Civico in piazza Carlo Leoni, 11. Il secondo è in programma il 17 aprile a Stra, alla biblioteca - via Fossolovara, 1. All’incontro per l’occasione parteciperà il professor Luigi D’Alpaos. Il 7 a Piove di Sacco, all’auditorium “Papa Giovanni Paolo II” - in via Ortazzi, 9 e infine il 15 maggio a Ponte San Nicolò, al centro civico “M. Rigoni Stern” in piazza Liberazione. “Saremo sul territorio – conclude Zamboni – per far conoscere l’iter, per chiedere aiuto, e consigli a tutti i livelli, mai venendo meno ad un forte senso di responsabilità che sentiamo. Tutto in totale traspa-renza di intenti, come abbiamo fatto fino ad oggi. A noi interessa solo il buon completamento dell’opera. Non siamo lobbies, non rappresentiamo aziende, interessi economici, potentati. Tentiamo di interpretare le forti preoccupazioni sul tema del dissesto idrogeologico che i nostri territori vivono attraverso il dialogo continuo con cittadini, sindaci, il governo centrale”.

Comitato Brenta Sicuro“controlleremo che l’iter procedA spedito”

neWs

“Grazie al p r o g e t t o “ N o n n i :

i bambini di ieri!” dell’associazione An-teas in collaborazione con l’associazione Dafne e il Comune di Campolongo - spiega il vicesindaco Andrea Zampieri - gli alunni delle classi elementa-ri del nostro comune hanno la possibilità di incontrare nonni, con i quali condividere il sapere di una generazione passata”. Il progetto, all’interno della programmazione annuale “Collaborando” vuol creare dei momenti di incontro tra nuove e vecchie generazioni, al fine di generare un interscambio di conoscenze storico-culturali, manuali, tradizional-popolari. Sarà così un’occasione per conoscere il modo di vivere dei tempi passati, facendo memoria e non disperdendo l’importante “eredità immateriale” formata dai ricordi. Una serie di momenti di incontro, nei quali gli anziani possano trasmettere ai bambini, rievocando le loro esperienze in età scolastica e di vita, l’im-portanza della creatività e della possibilità di divertirsi con poco. Oltre ad ascoltare i bambini potranno sperimentare anche abilità manuali attraver-so laboratori come la costruzione di un gioco di una volta, scrivere con un pennino e calamaio. Nel progetto che parte proprio ad aprile, sono previste anche delle visite nelle abitazioni di una volta, come i casoni dal tetto in paglia, dove si parlerà anche della fame e dei cibi poveri che sfa-mavano le famiglie molto numerose. “L’incontro con testimoni in carne ed ossa- concludono gli insegnanti - potrà essere un modo efficace per i nostri ragazzi per capire il passato per poter godere al meglio del loro presente”.

Educazionei nonni entrAno nelle scuole

E’ partito da Roma, dalla sala stampa di Montecitorio, la presentazione de “Il silenzio

è dolo”, il nuovo disco di Mar-co Ligabue. Un pezzo nato con la collaborazione straordinaria del cantautore agrigentino Lello Analfino dei Tinturia e del rapper palermitano Othelloman. Si tratta di un progetto, e non solo di un brano musicale. “Il silenzio è dolo” vuole essere una forma artistica di denuncia contro tutte le mafie, una forma di riscatto per milioni di gio-vani che provano ad alzare la testa contro chi “ha voluto farci credere che il silenzio è d’oro”. Il proget-to, appoggiato dal giudice Nino Di Matteo, e dalla Nazionale Italiana Cantanti, ha avuto anche l’adesione di Valeria Grasso, testimone di giustizia e Ismaele La Vardera, presidente dell’associazione nazionale “Verità Scomo-de”. Il 19 aprile 2015 alle 18 il progetto e il nuovo disco di Marco Ligabue verrà presentato in anteprima al Centro Civico di Bojon di Campolongo, per chi parteciperà all’evento un’occasione unica, non solo per ascoltare buona musica, ma anche per parlare di legalità. La serata sarà impreziosita anche dalla testimonianze di Francesco Saverio Pavone. La canzone “Il Silenzio è dolo” si può vedere ed ascoltare su You Tube e consultare il percorso su pagina facebook e www.marcoligabue.com. Vedere homepage di www.affaripuliti.org. I punti vendita biglietti a Campolongo sono: il bar “L’incontro”: via Roma 62 / 64, il bar “Al Rintocco” in via Villa, 160. A Bojon l’edicola “Berto Dea Nea” in via Villa 20/3 e infine alla pasticceria “Nuova Milani” in via Roma 24 a Campolongo .

LegalitàA bojon il nuoVo disco di mArco ligAbue

A.A. A.A. A.A.

IL SILENZIO è DOLO19 aprile ore 18 SALA TEATRO CENTRO CIVICO

Via San Pio Decimo, 8 - BOJON di CAMPOLONGO MAGGIORE (VE)Testimonianze di: Francesco Saverio Pavone, Magistrato e Maurizio Dianese, Il Gazzettino

Prezzo biglietto: 10 € Info e prenotazioni: 328 1544489 www.affaripuliti.org

Partner MedIa Partner GrazIe a:PrOMOtOrI

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Vicini Ai cittAdini per un comune piÙ bello e ViVibile

La nuova scuola elementare di Campo-longo Maggiore è pronta. Sabato 16 maggio l’inaugurazione u� ciale con il taglio del nastro, anche se in accordo con la direzione scolastica sarà messa a disposizione dei tanti piccoli cittadini dal prossimo anno scolastico 2015/16. “E’ un ‘opera indispensabile e attesa da decenni, che ha visto un lungo iter deci-sionale, ma che è stata realizzata in tem-pi relativamente brevi e � nalmente sarà consegnata alla comunità” commenta il sindaco Alessandro Campalto che inaugurerà il plesso alla presenza delle famiglie, dei bambini, degli insegnati, delle autorità e dell’impresa ITE Group che ha curato i lavori di realizzazione.

LA STORIAUn risultato che vede alle spalle una lunga tra� la: il primo progetto preli-minare risale addirittura al 1997 dove viene studiata una soluzione in amplia-mento all’attuale plesso delle medie. Poi la discussione riprende dieci anni dopo, anche grazie allo stimolo del comitato genitori. Nel 2008 un nuovo progetto preliminare in ampliamento delle scuole medie ma che si esten-deva parzialmente su di una proprietà privata. Nel 2009 l’approvazione del progetto de� nitivo e di un accordo urbanistico per l’acquisizione dell’area privata, acquisizione che non avrà se-

 

il 19 Aprile Apre il nuoVo punto di AccoglienZA turisticA di bosco di sAccoDal 19 aprile sarà operativo a Bosco di Sacco, ai piedi dell’argine del Bren-ta, il nuovo punto di Accoglienza Turisti-co a servizio dell’i-tinerario ippoviario e dei molti visitatori ed escursionisti che sempre più fre-quentemente percorrono l’argine del � ume nel tempo libero.Il progetto inserito nel Programma “Tour River” è stato voluto fortemen-te dall’amministrazione comunale ed ha interessato nello speci� co la com-plessiva ristrutturazione degli spo-gliatoi di via Bosco di Sacco a Cam-polongo Maggiore. Gli interventi, conclusi in tempi rapi-dissimi, hanno rigurdato la messa a norma degli impianti elettrici e termi-ci, il rifacimento della copertura e del-la pavimentazione, la dipintura delle pareti, la creazione di servizi igienici per il pubblico e l’acquisto di arredi necessari per l’attività di accoglienza e informazione turistica sul territorio.

L’opera, completata con la segnaletica e altre strutture per la sosta e svago, è stata � nanziata inte-ramente dal Piano di Sviluppo Rurale asse 4 Leader attraverso il “Gal Antico Doga-

do”, per un importo complessivo di 115 mila euro.Il 19 aprile l’inaugurazione u� ciale in una giornata di festa in cui si svolge-rà un anche un torneo di equitazione a cura dell’Asd Argine a Cavallo, alla quale siamo tutti invitati.Grande la soddisfazione del sindaco Alessandro Campalto e dell’ammi-nistrazione comunale, che ha sot-toscritto una convenzione con l’as-sociazione Anteas per la gestione, l’apertura e la promozione della strut-tura a visitatori e cittadini in uno dei contesti del territorio più pregiati dal punto naturalistico. Con questo inter-vento, il comune di Campolongo si fa promotore di forme alternative di svi-luppo locale legate all’escursionismo

 

tutto il consiglio comunAle A fAVore dellA riduZione dellA bollettA dei rifiutiIl consiglio comunale di Campolongo Maggiore ha approvato all’’unanimità le nuove tari� e del servizio di raccolta dei ri� uti, e il piano � nanziario 2015. La riorganizzazione complessiva del ser-vizio, iniziata a luglio 2014 con l’avvio della tari� azione puntuale, ha comin-ciato a dare i primi risultati positivi. Per la prima volta il dieci anni si assiste ad una riduzione complessiva dei costi che si traduce in un taglio sulla bolletta dei cittadini. Infatti l’incremento della raccolta di� erenziata, passata dal 67% al 78% in soli sei mesi, ha prodotto sia una riduzione del ri� uto secco con-ferito in discarica, sia una maggiore valorizzazione dei materiali riciclabili. L’ottimo risultato avrà come immedia-to bene� cio per l’anno 2015 un calo medio in bolletta di circa il 6% per le utenze. Dalle simulazioni fatte risulta che per l’anno 2015 una famiglia di 2 componenti in 100 mq di super� cie

pagherà 152,30 euro anziché 162,50 dello scorso anno. Inoltre il passaggio alla nuova tari� a puntuale permetterà alle utenze non domestiche la detra-zione dell’IVA che � no allo scorso anno era un costo aggiuntivo. In� ne nel nuo-vo anno, la raccolta del secco a domi-cilio è passata da 26 asporti annuali standard a 10 svuotamenti per nuclei familiari � no a due componenti, 14 per nuclei con tre e quattro componenti, 16 per cinque componenti e 18 per sei o più componenti. Per quanto riguarda il servizio per la raccolta di� erenziata di pannolini, realizzato con il posizio-namento di contenitori, accessibili con apposito badge si sta già pensando ad un aumento della frequenza di raccol-ta. Il merito di questo risultato è soprat-tutto dei cittadini. Grazie al loro impegno si può ancora migliorare il servizio e ridurre maggior-mente i costi.

 

guito. Viene quindi abbandonata la soluzione e nel 2010 vengono nuo-vamente riapprovate le progettazioni nell’attuale dislocazione di via Casolo. Nello stesso anno viene contratto un mutuo di 1.730 mila euro e la Regio-ne Veneto assegna con decreto un contributo di 819 mila euro.

L’AVVIO DEI LAVORIL’anno successivo viene espletata la gara e la nuova amministrazione avvia i lavori a ottobre 2012. Oggi a distanza di due anni e mezzo la nuova scuola è una fatto concreto: ospiterà 2 corsi scolasti-ci completi in 10 aule, un’ ampia area mensa, biblioteca, aula informatica, pa-lestra per attività motorie. Per l’ambien-te esterno oltre ai due ampi parcheggi è stata ottimizzata l’accessibilità con il completamento di via Casolo.

GLI INTERVENTI DI MIGLIORAMENTO “In questi due anni nonostante le grandi di� coltà � nanziarie lega-te al rispetto del Patto di Stabilità, abbiamo lavorato per migliorare al massimo la qualità tecnologica e la sicurezza dell’edi� cio che ospiterà in futuro i nostri ragazzi” a� erma il Sindaco. Infatti ben tre sono state le varianti in corso d’opera per perfezionare il nuovo plesso: dalle fondazioni, attraverso realizzazione del vespa-io areato, al consolidamento delle strutture portanti, adeguandole a parametri superiori alle norme di legge, al potenziamento del sistema di ventilazione automatico dei loca-li, � no alla dotazione in ogni aula di lavagna multimediale LIM.

I COSTIL’opera ha un costo complessivo di 2,107,000 mila euro e ad oggi ne sono stati pagati ben 1,571,000 anticipando anche la quota di spettanza della Re-gione Veneto. Su 819 mila euro che la Regione deve versare al comune per la realizzazione della nuova scuola, ne sono stati erogati appena 114 mila. “L’impresa costruttrice ha giustamente bisogno di essere pagata, e in attesa dell’erogazione del contributo man-cante, pur tra mille di� coltà, l’ammini-strazione sta anticipando di tasca pro-pria le somme, ma se la Regione non farà fronte in fretta ai propri impegni, il comune potrebbe rischiare lo sfora-mento del patto di stabilità. Credo che anche per la Regione un’opera come una scuola dovrebbe avere priorità su tutto” conclude il Sindaco.

lA nuoVA scuolA elementAre sAn pio X e’ prontA: inAugurAZione preVistA per sAbAto 16 mAggio

Pagina a cura dell’Amministrazione Comunale

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13Campolongo

Grazie all’azione dell’associazione “Sorrisi per l’Africa” è nato in Se-negal un centro diurno per bambini

di Talibè a Malikunda (un villaggio che si trova a 20 km di distanza dalla città più vicina Mbour). A spiegarlo sono i volontari dell’associazione, Marilena Paggiarin, pre-sidente dell’associazione e il marito Federi-co, che hanno deciso di adottare la piccola Aissatou, insieme al vicesindaco Andrea Zampieri.

“Sorrisi d’Africa – spiega Marilena Paggiarin – è nata 2012 dopo una forte esperienza vissuta in Senegal. Grazie al supporto di amici e sostenitori sono stati realizzati in soli tre anni 5 pozzi d’acqua, di cui uno è stato donato dalla famiglia Vanzan in memoria del figlio Matteo, ca-duto in Iraq nel 2004 e un altro è in fase di realizzazione dalla famiglia Grinzato di Campolongo Maggiore. I rimanenti tre sono frutto di tutti i collaboratori e soste-nitori.

L’ultima bella impresa della nostra associazione è l’apertura questo mese di un centro diurno per i bambini, grazie alla collaborazione nata nel 2014 di Marco e Valeria di Casella (Genova), che oltre a rac-cogliere fondi si occupano di seguire, verifi-care e documentare i progetti in Senegal”.

Il centro diurno porta il nome “La Maison des enfants”, ospita una trentina di bambini dai 4 ai 12 anni e l’impegno di “Sorrisi d’Africa” è di garantire a questi bambini, oltre che a un pasto caldo e vestiti puliti, di poter credere in un futuro migliore.

Insomma, una bella iniziativa che por-ta un aiuto concreto in zone del mondo in cui le possibilità di avere anche cose che noi consideriamo elementari, come acqua e cibo, sono ancora un miraggio. A Campo-longo Maggiore la solidarietà in favore dei più piccoli continua anche nelle prossime settimane con l’iniziativa “una corsa per il sorriso”.

Ogni settimana alla stessa ora e il martedì un gruppo di podisti si trova da-vanti alla chiesa della frazione di Liettoli. Il ricavato delle iscrizioni della corsa sarà de-voluto in solidarietà per iniziative in favore dei bambini malati di malattie oncologiche e che sono ricoverati nel centro specialistico di Padova.

“Siamo ben lieti – spiegano gli or-ganizzatori dell’evento – di coniugare un

di Alessandro Abbadir

Il centro diurno porta il nome “La Maison des enfants” ospita una trentina di bambini dai 4 ai 12 anni

La storia Nasce una nuova struttura a Malikunda grazie all’associazione “Sorrisi per l’Africa”

Un centro diurno per bambini in Senegal

Uno sportello per aiutare i cittadini a pagare le tasse. Questo il servizio che mette a disposizione il Comu-

ne di Campolongo Maggiore. “Si ricorda che entro il 16 giugno 2015 – spiega il comune – che si devono versare l’accon-to Tasi o Imu per l’anno in corso. Dal 18 maggio al 17 giugno l’ufficio tributi è a disposizione per i calcoli dell’imposta ed il rilascio del modello F24 per effettuare il pagamento, con l’apertura straordi-naria dello sportello al pubblico”. Ecco l’orario al pubblico: da lunedì a venerdì tutte le mattine dalle 10 alle 13, e poi martedì e giovedì pomeriggio dalle 15 alle 18.30. Il Comune comunque rice-ve su appuntamento, chi ha problemi di orario. “Dal 18 maggio – spiega in una nota il Comune rivolto ai propri cittadini e in un volantino diffuso in pa-ese – sul sito del Comune all’indirizzo www.comune.campolongo.ve.it - sezio-ne IUC troverete maggiori informazioni e potrete effettuare autonomamente il calcolo. Per informazioni comunque ci si può rivolgere all’ufficio tributi telefono 0495849128 – 0495849129 oppure inviare una mail a [email protected].” Insomma, un servizio utile in tempi di pagamento delle tasse per evitare complicazioni burocratiche e disagi.

Tasseuno sportello per AiutAre A pAgAre tAsi e imu

A.A.

Il centro durno per i bambini a Malikunda

evento podistico e sportivo ad un atto di so-lidarietà attiva in favore di chi ha bisogno di affetto, cure e soldi destinati alla ricerca”. La manifestazione coinvolge dieci comuni dell’area fra il comprensorio della Riviera del Brenta e quello di Piove di Sacco. Il prossimo anno gli organizzatori, un gruppo di podisti della zona, sono intenzionati a potenziare ancora di più l’evento e portare l’iniziativa in una ventina di comuni.

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14 Camponogara

Camponogara punta a migliorare l’effi-cienza energetica

pubblica, ma utilizzando sistemi a Led a basso im-patto sull’ambiente. Le migliorie per l’efficienza energetica permettono il risparmio economico di circa 250 mila euro e riducono le emissioni di Co2 nell’aria. A quasi due anni dall’intervento effet-tuato di miglioramento dell’efficienza energetica sugli impianti di pubblica illuminazione, iniziati nell’agosto del 2013, la scelta di aver installato lun-go nelle viabilità comunali e provinciali delle plafoniere innovative a basso consumo, con tecnologia Led, con emissione di luce a terra e illuminamento dei volti delle persone, ha determinato l’azzeramento dell’inquinamento luminoso come impongono le direttive europee. “Manutenzione straordi-naria, riqualificazione energetica e adeguamento normativo e tecnologico, questa è l’azione politico-amministrativa che mettiamo a disposizione dei cittadini per una città pubblica sul modello europeo, con l’attento lavoro volto alla ricerca e ottenimento di risorse, creando tutte le opportunità per una puntuale riqualificazione del paese – dice il primo cittadino Giampie-tro Menin. L’intervento dal 2013 ha permesso un risparmio consistente energia Kw/h annui, circa 250 mila euro e un mancato consumo di com-bustibile pari a 100,63 TEP (Tonnellata Petrolio Equivalente). Sono state cioè evitate emissioni di Co2 in atmosfera pari a 301,89 t Co2 equivalenti per anno”. Il Comune di Camponogara ha adottato strategie che hanno prodotto un abbassamento dei consumi, quindi un risparmio energetico ed economico rilevante, con un impegno all’eco-sostenibilità ambientale, che ha visto inoltre la sostituzione dei corpi illuminanti della sede municipale e delle scuole, con una riduzione consistente dei consumi e dell’inquinamen-to atmosferico.

AmbientenuoVe tecnologie per l’illuminAZione pubblicA

neWs

R.P.

La Caritas di Camponogara in collaborazione con l’amministrazione comunale offre i suoi servizi ai cittadini del territorio. Francesco Favero è il coordi-

natore del centro vicariale Caritas, che comprende Cam-pagna Lupia, Campoverardo, Camponogara, Calcroci, Premaore, Lughetto, Prozzolo, Bojon e Lova. La sede Caritas si trova nella frazione di Campoverardo, all’in-terno dell’ex asilo, ed è aperta ogni martedì mattina dalle ore 9 alle 11.30.

“Il nostro servizio è di distribuzione di alimenti a media e lunga conservazione, in alternanza facciamo distribuzione di vestiario e accessori per l’infanzia, tra questi: lettini, passeggini, ma distribuiamo anche delle cose per gli adulti”. Le persone che lavorano in questa struttura sono volontari della zona, ogni uno mette a disposizione il suo tempo in base agli impegni personali e famigliari.

“I martedì mattina, mediamente siamo in cinque volontari, ma dipende, a volte di più a volte di meno. Il vestiario che distribuiamo non è solo per i bambini, inoltre teniamo anche coperte e materassi per gli adul-ti. Nel nostro centro abbiamo 201 persone che sono venute a registrarsi.

Prendiamo richieste solo dalla gente della zona

perché ci sono molte altre sedi Caritas nei comuni vici-ni, e quindi agevoliamo le persone del posto”. La sede di Campoverardo aiuta 150 famiglie che frequentano regolarmente la struttura, tra queste 40 sono abituali.

“Siamo collegati al banco alimentare Veneto che ci fornisce i generi alimentari per il 50% di quello che distribuiamo, un altro 15% proviene dalle parrocchie, poi c’è la carità della gente. In passato siamo stati aiutati dalla generosità del proprietario di un’officina meccanica. Alcune cose le compriamo con i soldi della parrocchia e delle elemosine”. Le offerte raggiungono i due mila e cinquecento euro l’anno, questa piccola cifra si divide tra le varie richieste in base all’importanza della necessità. “I soldi sono pochi, ma noi cerchiamo di capire dove sono le vere necessità. Ad esempio chi deve prendere delle medicine o fare delle visite medi-che specialistiche, a seconda delle richieste valutiamo e destiniamo i soldi”. Caritas è sempre alla ricerca di volontari che abbiamo un po’ di tempo da dedicare a chi ha bisogno. “La Caritas è un’ottima risorsa nel nostro territorio – dice Monica De Stefani, assessore alle politiche sociali del Comune di Camponogara– è un punto di riferimento per la raccolta e lo smistamento di vestiti per i cittadini. La collaborazione di Caritas con

l’amministrazione è ottima, in questi momenti di crisi le difficoltà di carattere sociale sono tante, e sono lo specchio dell’esigenza sociale in conseguenza alla crisi economica”.

Tra i prossimi progetti, la Caritas di Camponogara, sta pensando di aprire un centro per l’ascolto a Bojon. Nella struttura ci saranno dei volontari preparati che offriranno un punto di riferimento per chi ha bisogno ed è in difficoltà.

di Roberta pasqualetto

“Sosteniamo circa 150 famiglie che frequentano regolarmente la struttura, tra queste 40 sono abituali”

Sociale A Campoverardo la sede dell’associazione legata alle parrocchie

Caritas, l’impegno per le persone in difficoltà A marzo è iniziata la rassegna tea-trale amatoriale

al Dario Fo di Campo-nogara. Gli ultimi due spettacoli del mese di aprile si terranno: sabato 11 aprile, sabato 18 e dome-nica 19. L’11 aprile, alle ore 21, la Compagnia Teatro Impiria – Verona propone “Molto piacere” e sabato 18 e domenica 19 la compagnia Tuttinscena di Campono-gara presenta “Le serve al pozzo”. “Molto piacere” è liberamente tratto dal film di Roman Polanski con gli adattamenti e la regia di Andrea Castelletti. Lo spet-tacolo pluripremiato racconta la storia di due famiglie e dei figli che cercano di riappacificarsi dopo una rissa al parco. Gli iniziali convenevoli e buoni proponimenti si trasformano in velenosi e cinici battibecchi, non solo tra i bambini, ma anche tra le due coppie di genito-ri. “Lo spettacolo del teatro Empiria merita di essere visto, perché la compagnia fa teatro da dieci anni e lo fa in maniera eccellente – dice il presidente dell’as-sociazione Tuttinscena Vanni Terrin. Gli attori sono semiprofessionisti, questo spettacolo è divertente ma, allo stesso tempo, dà lo spunto moderno per riflettere sulla famiglia”. Lo spettacolo “Le serve al pozzo” di Giacinto Gallina ha la regia di Stefania Felicioli e rivede il testo di Gallina (1852-1897). La storia è incentrata sull’attività quotidiana veneziana di attingere l’acqua al pozzo comune, dove convergono e s’intrecciano le vite di alcune serve che approfittano dell’occasione per spettegolare. Il costo del biglietto è 7 euro, i bambini fino a 12 anni entrano liberamente.

TeatrorAssegnA AmAtoriAle 2015

R.P.

Raccolta alimentare in favore dei bisognosi

Come si contrastano le ma-lattie renali? Con la preven-zione e la diagnosi precoce.

Ed è proprio perché si è certi di questo che, l’Unità Operativa Complessa di Nefrologia e Dialisi dell’Ulss13, da ormai circa dieci anni ha organizzato una giornata di prevenzione per riaccendere nei cittadini la sensibilità nei confronti dei reni, per ricordare che anche loro si ammalano e si rischia la diali-si. Un’occasione per fornire le giuste informazioni sui corretti stili di vita (movimento e dieta equilibrata, no alcol e fumo) e su come tenere sotto controllo lo stato di salute dei nostri reni (anche con esami del sangue ed urine). Medici e infermieri del servizio di Nefrologia insieme ai volontari dell’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri) e dell’Aned (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto), hanno accolto i cittadini che sono stati visitati e sottoposti ad esami del sangue e delle urine per valuta-re i propri reni. L’anno scorso, tra le persone aderenti (ben 250) a questa giornata di prevenzione, il 20% non sapeva di avere una malattia renale. La malattia renale cronica (MRC) è una patologia in costante crescita ogni anno ed è ormai un problema clinico e sociale importante. Il 10% della popolazione ne è affetta. Se la patologia viene affrontata tempestivamen-te è possibile evitare o almeno ritardare la dialisi. Fondamentale è agire sugli stili di vita che comprendono una dieta sana ed equilibrata (con poco sodio e proteine), la promozione del movimento, evitando il più possibile l’uso e abuso di alcol e fumo. Una malattia, quella che colpisce i reni, che è correlata ad altre patologie, quelle cardiovascolari in primis, ma è anche legata al diabete, all’ipertensione e all’obesità. Si calcola che nella popo-lazione dell’Ulss 13 (280mila abitanti), il 10% sopra i 40 anni è malato di reni. E di questi solo un 12% lo sa. Ambulatorialmente il servizio di Dolo segue 4mila persone, di cui 500 extra Ulss.

Sanitàulss 13, controlli sulle mAlAttie renAli

A.A.

Il problema è endemico, e ciclicamente si ripropone. Nelle scorse settimane, infat-

ti, si è ripresentato il fenomeno delle volpi scatenate che hanno assalito le galline. Il numero di volatili da cortile nell’area della Riviera sud che ne hanno fatto le spese sono state una quarantina. Le razzie compiute dalle volpi hanno interessato 4 aziende agricole fra Campagna Lupia e Camponogara (soprat-tutto nella frazione di Premaore), aziende che hanno a lato delle classiche produzioni di mais o frumento, anche piccoli pollai con meno di un centinaio di galline ciascuno. Le volpi hanno agito di notte e hanno fatto strage di galline azzannandole. La scoperta è stata fatta dai proprietari, quando hanno sentito di notte un gran frastuono. Le volpi però avevano lasciato sul terreno decine di animali morti. La caratteristica delle volpi, infatti, è quella di cacciare e uccidere non per sfamarsi, ma per gioco. “Questi assalti delle volpi – spiega il sindaco di Campagna Lupia, Fabio Livieri, che è anche funzionario di Coldiretti – sono davvero un problema, e creano tanto disagio a molti imprenditori agricoli. Tanti agricoltori hanno autorizzato i cacciatori della zona ad abbatterle, se si trovas-sero nel loro terreno”. Il problema della presenza delle volpi è anche quello di trasmettere la rabbia, e per questo gli anni scorsi sono partite campagne di cattura e abbattimento da parte della polizia provinciale. Insieme al problema delle volpi negli anni passati, sempre a Campagna Lupia, nell’area a ridosso del canale Novissimo, e quindi delle frazioni di Lova e Lughetto, il problema più grave è quello della presenza delle nutrie che devastano gli argini. Le nu-trie, sono un grosso roditore, e a differenza delle volpi sono prevalentemente erbivore. Oltre a creare dissesti agli argini e a divorare intere colture, possono essere veicolo di trasmissione di malattie come la leptospirosi.

AgricolturaVolpi scAtenAte fAnno strAge di gAlline

A.A.

Page 15: Riviera est apr2015 n48

La giunta comunale di Camponogara ha approvato due nuovi progetti riguar-danti due interventi nella frazione di

Premaore, per la riqualificazione del cen-tro. Le due opere sono in programma da tempo, e ora sono state presentate dalle controparti interessate e riguardano due ac-cordi “pubblico privati” contraddistinti dai riferimenti PU/10 e PU/13. Il progetto PU/10 si occupa della realizzazione di una strada pubblica con sottoservizi, sistema di raccolta acque meteoriche e pubblica illuminazione per una spesa complessiva di 107 mila e 250 euro. Il tratto di stra-da andrà, fra l’altro, a migliorare anche l’accesso al centro Ceod, con conseguente miglioramento della viabilità complessi-va. Il progetto PU/13 affronta invece la riqualificazione della piazza di Premaore con sistemazione del sagrato della chiesa, dell’area adiacente e del parcheggio pub-blico. Si tratta di un’opera convenzionata a tre soggetti; alla parrocchia San Giovanni Battista di Premaore, alla ditta costruzioni Mancin srl e al comune di Camponogara, per la realizzazione del sagrato della chie-sa del paese. Questo congiuntamente ad una serie di interventi di riqualificazione generale delle aree limitrofe. Il progetto di riqualificazione e riordino urbano e di rea-lizzazione del sagrato prevede la demoli-zione dell’edificio relativo alla canonica più recente, la demolizione e ricostruzione del-la canonica originaria da destinare a futuro centro parrocchiale, la ricollocazione del monumento e la ridefinizione dell’uso degli

spazi aperti e delle relative pavimentazio-ni. “Il nuovo sagrato sarà realizzato con materiali di pregio, quali lastre di trachite e porfido, sarà delimitato da paracarri in pietra, e sarà illuminato da due lampioni in ghisa di disegno tradizionale – dice l’as-sessore ai lavori pubblici Antonio Fusato. Il monumento “Regina Pacis” dedicato ai caduti della Grande Guerra, verrà ricolloca-to in uno spazio aperto, prevalentemente a verde, che costituirà con il campanile e la nuova canonica un unico contesto. Nell’a-rea antistante il monumento sarà indivi-duato uno spazio “di rispetto”, destinato ad accogliere le commemorazioni ai caduti. Il nuovo centro parrocchiale sarà collocato nella posizione dell’attuale ex canonica ori-ginaria. Il parcheggio e tutta l’area saranno dotati di un nuovo impianto d’illuminazio-ne”. La realizzazione dell’opera prevede due stralci funzionali: nel primo stralcio

di Roberta pasqualetto

Sarà rifatta la piazza del paese con la sistemazione del sagrato della chiesa, dell’area adiacente, e del parcheggio

Urbanistica Approvati due progetti dalla giunta comunale

Premaore si rifà il look

La chiesa di Premaore

verranno inserite tutte le opere che rica-dono nell’ambito ad uso pubblico ed alla esecuzione del sagrato della chiesa, e nel secondo stralcio tutte le altre opere.

Il quadro economico generale prevede una spesa di 220 mila euro. Insomma, per la frazione sarà una sorta di minirivoluzione che alla fine però porterà ad un abbellimen-to sostanziale del paese, come è stato chie-sto nel corso del tempo da molti residenti. La frazione di Premaore è quella che più si caratterizza per un paesaggio rurale, le-gato ad esempio anche alla presenza della rinomata cantina sociale. Una cantina so-ciale che fa da riferimento a tutti produttori dell’area sud della Riviera.

Il monumento “Regina Pacis” verrà ricollocato in uno spazio aperto

L’avvocato Pascale De Falco, con-sigliere comunale di minoranza a Camponogara, è stato eletto nelle

settimane scorse presidente del “Comi-tato di solidarietà e cultura di pace”. II Comitato si era adoperato per inviare aiuti ai villaggi poveri dell’Armenia. Negli anni, il lavoro di Albert Mahchikian, ar-meno, ma in Italia da quando aveva 14 anni, aveva permesso di costruire ospe-dali, asili e scuole nelle zone più povere dell’Armenia, arrivando alla realizzazio-ne di un acquedotto che serve 17 villaggi e 117 mila persone, entrato in funzione proprio nel 2013. Due anni fa l’ex as-sessore morì a causa di una embolia dopo una immersione nel Lago di Garda. “Continueremo - spiega De Falco - nell’o-pera di solidarietà portata avanti dal mio predecessore, e cioè quella di aiutare le realtà del mondo in difficoltà, e portare la pace dove oggi esiste solo la guerra. Ci occuperemo anche di organizzare eventi sul territorio sempre con questa finalità, cioè quella di raccogliere fondi per chi ne ha bisogno”.

“Comitato di solidarietà e cultura di pace”de fAlco presidente

A.A.

15Camponogara

messaggio politico elettorale a pagamento

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Si blocca la Romea commerciale. Per il Governo la Orte-Mestre: non è più una priorità. A congelarla forse sono state le inchieste giudiziarie sulle grandi

infrastrutture. Cinque mesi fa arrivò il via libera del Cipe, ora il progetto si blocca, e il futuro appare incerto: il piano da 10.4 miliardi di euro non rientrerà più nell’elenco delle priorità del Governo. Considerata la nuova “autostrada del sole”, la Orte-Mestre prevedeva un percorso di 396 chilometri, attraversando Lazio, Umbria, Toscana, Emilia e Veneto per innestarsi alla fine a Roncoduro di Pianiga a ridosso del Passante. In Riviera attraverserebbe anche i comuni di Campagna Lupia e Dolo, o in alternativa Mira e Venezia.

I comitati accolgono la notizia con cauto ottimismo. “La decisione del Governo – spiega il presidente del Comitato Opzione Zero Mattia Donadel – potrebbe impantanare seriamente l’iter di approvazione dell’opera allontanando, almeno per il prossimo futuro, il rischio di apertura dei cantieri nel cuore della Riviera del Brenta e di altri territori di pregio”. Ma non solo. “Questa scelta è per il Governo quasi obbligata seppure non scontata – com-mentano Rebecca Rovoletto e Lisa Causin, portavoce del comitato – perché l’inchiesta “Sistema” della Procura di Firenze ha letteralmente travolto i protagonisti della

vicenda Orte-Mestre a cominciare dal proponente Vito Bonsignore, al suo amico di partito e ex ministro Maurizo Lupi, per finire con Ercole Incalza, l’uomo chiave che ha curato l’istruttoria della nuova autostrada. Si è finalmente aperto uno squarcio nel muro di gomma che nasconde-va l’insostenibilità economica dell’”affare Orte-Mestre, ciò che denunciamo da molto tempo. Di fronte a tanta evidenza sarebbe troppo fare finta di niente anche questa volta”. Opzione Zero dubita infatti del Governo Renzi.

Lo stesso Governo, ricorda Opzione Zero, pochi mesi fa, aveva rimesso “in pista” la nuova autostrada, con l’inserimento di una norma specifica nel decreto “Sbloc-ca Italia” finalizzata ad aggirare il parere negativo della Corte dei Conti sul piano economico-finanziario allegato al progetto. Secondo Mattia Donadel è certamente il momento di festeggiare, ma non certo di smobilitare: “Siamo a un passo da una vittoria straordinaria e forse decisiva – dice – per questa vertenza, sarebbe però un errore abbassare la guardia proprio adesso: lo stralcio della Orte-Mestre dal DEF allontana di molto lo spettro dell’autostrada, ma non lo cancella. L’opera, infatti, rima-ne inserita in Legge Obiettivo, e potrebbe essere ripescata in tutto o in parte più avanti, quando le acque saranno meno agitate. Dobbiamo continuare a lavorare per otte-

nere la cancellazione definitiva del progetto. Soprattutto dobbiamo incalzare Anas e Regione Veneto per risolvere subito il problema Romea, la pericolosità di questa stra-da ha raggiunto livelli indegni e insostenibili”. Contro la Romea commerciale anche l’onorevole del gruppo misto Emanuele Prataviera. “Il territorio – dice Prataviera – si oppone principalmente sull’innesto a Roncoduro di Pianiga con il passaggio della nuova autostrada a pochi metri dalle ville seicentesche. Perché costruire nuovi per-

corsi, quando in Provincia di Venezia basterebbe sempli-cemente investire su quelli esistenti?” Proteste cvontro la Romea Commerciale erano state espresse negli anni scor-si, anche dai comuni del comprensorio. Contro l’opera avevano approvato delle mozioni i consigli comunali di: Mira, Dolo, Pianiga, Campagna Lupia, Mirano e Campo-nogara. A favore dell’opera si espresso chiaramente solo il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto.

di Alessandro Abbadir

Il comitato Opzione Zero :“Vogliamo che l’opera venga cancellata completamente dalla Legge Obiettivo”

Romea Commerciale da Roma arriva uno stop

16 Campagna Lupia

L’Oasi del Wwf di Valle Averto si è rifatta il look e ha inaugurato

un nuovo percorso didat-tico e uno stagno per gli animali anfibi. L’interven-to realizzato con i fondi europei è stato progettato da “Aequa Engineering”, e realizzato dalla ditta “Vivai Zamengo” con un esperto ornitologo e il di-rettore dell’Oasi Marco Bernardi. “L’intervento - spiega il direttore - ha visto il miglioramento del bosco con realizzazione di un nuovo sentiero di 250 metri, la messa in sicurezza di un tratto e la messa a dimora di nuove piante: oltre 2800 tra alberi, arbusti, piante erbacee ed acquati-che, tutte appartenenti alla flora autoctona tipica dell’area. Nel bosco è stato realizzato uno stagno, ideale per la riproduzione di rane e rospi. A completamento del sentiero sono state realizzate quattordici bacheche con pannelli didattici che descrivono gli habitat, la flora e la fauna che si possono incontrare lungo il sentiero.

E’ stata inoltre sostituita e ampliata la staccionata esistente, per 220 metri. L’intervento ha interessato anche il già esistente sentiero “scardo-vara”, il cui fondo è stato sistemato, coprendo le numerose buche che erano venute a formarsi, su una superficie di circa 800 metri quadrati per una lunghezza di 280 metri”. L’inaugurazione si è tenuta ad aprile alla presenza di oltre un centinaio di persone. L’Oasi di Valle averto rap-presenta da quasi una ventina d’anni un punto di riferimento naturalistico importante per tutta la provincia di Venezia. Dopo un periodo legato anche alla crisi economica in cui le visite sono diminuite, ora la nuova gestione punta a riportare nell’oasi, le migliaia di visitatori della fine degli anni Novanta del secolo scorso e dei primi anni 2000.

Ambienteun nuoVo percorso nell’oAsi

17 progetti dell’Unione dei comuni della Riviera per rilanciare il territorio, in

occasione dell’Expo 2015. A spiegarlo per l’ “Unione dei co-muni” è stato nelle scorse setti-mane in municipio a Campagna Lupia il consigliere delegato Re-nato Trincanato. Erano presenti anche i sindaci di Fiesso Andrea Martellato, Fossò Federica Boscaro, Campagna Lupia Fabio Livieri e Dolo Maddalena Gottardo. “L’argomento che unisce tutti i progetti – ha detto Trincanato – riguarda il tema “Riviera del Brenta: l’acqua che unisce i territori le attività e le tradizioni tra il Brenta il Cornio e la laguna sud”. Ma non solo. “Con i nuovi progetti – ha spiegato Trincanato – ci sarà la possibilità dunque di nuove mete in Riviera (ville del Palladio, laguna veneta ora patrimonio Unesco, enogastronomia d’eccellenza, produzio-ne di calzature di lusso delle più note griffe). E soprattutto ci sarà la voglia di credere alla rinascita artigianale, industriale, culturale e turistica della Riviera per gli imprenditori del presente e per tutte le generazioni future che, auspicabilmente, vorranno investire e credere che la Riviera del Brenta possa essere la loro piattaforma di lancio”. Le proposte pre-sentate in municipio a Campagna Lupia, saranno vagliate dai sistemisti dell’Università Ca’ Foscari. Saranno inserite nelle app del materiale di promozione ed infine testate nel corso del mese di aprile. Collegati a questi progetti ci sono anche la nascita di “Pass” a livello trasporti e visite in collaborazione con Actv, Vela, “Gruppo ville Riviera del Brenta”. I 17 progetti voluti da tante realtà del territorio, andranno ad intercettare un flusso di turisti davvero importante. “Sui 40 milioni di biglietti venduti per l’Expo di Milano – ha detto Trincabato – il 20% ha comprato anche estensioni per Venezia e la Riviera, cioè dal primo maggio al 31 ottobre arriveranno in zona 8 milioni di turisti in più “.

Turismo17 progetti per rilAnciAre lA riVierA

A.A. A.A.

“Quest’anno c’è stata una epidemia influenzale ben poco differen-te da quella degli anni precedenti”. Il dottor Flavio Valentini, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 13, traccia un

bilancio dell’influenza stagionale. “Da ottobre – prosegue – il tasso di inci-denza dell’influenza ha iniziato ad aumentare. Si può dire quindi che l’inizio dell’epidemia si è verificata con tre settimane d’anticipo rispetto gli anni pre-cedenti”. Valentini spiega che quest’anno il “picco influenzale” si è verificato nella terza settimana di gennaio con un tasso di circa 97,5 ammalati ogni 100 mila abitanti. “Pur se quella che si è verificata è stata un’epidemia con-trollata, non molto diversa dagli anni precedenti, quest’anno – sottolinea il direttore del Dipartimento – la copertura vaccinale ha avuto una contrazione, causata soprattutto dalle notizie allarmistiche uscite nei primi giorni di dicem-bre sull’ipotetica correlazione tra alcuni decessi e vaccinazioni antiinfluenzali. Queste notizie hanno scoraggiato molte persone a vaccinarsi”. In particolare, nell’anno 2014 si sono vaccinate nell’Ulss 13 il 53% delle persone con più di 65 anni, dato in ribasso rispetto all’anno precedente si era vaccinato il 58%. La copertura nelle categorie a rischio è rimasta attorno al 16%. “Anche il dato di copertura vaccinale tra il personale sanitario – sottolinea il dottor Valentini – è risultato tra i più bassi registrati negli ultimi anni con l’8%”. L’ultimo bollettino epidemiologico di sorveglianza dell’influenza riporta che in Veneto sono stati segnalati 172 casi di forme complicate e gravi di influenza e che ci sono stati 35 decessi. “Nell’Ulss 13 – conclude Valentini – sono stati segnalati fino ad oggi 9 casi con forme complicate e gravi e 2 decessi”.

Dipartimento prevenzionemeno VAccinAZioni, influenZA piu’ grAVe

G.P.

Grandi opere L’autostrada Orte-Mestre non rientra più tra le priorità del Governo

La chiesa di Premaore

neWs

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18 Approfondimento

Numerosi provvedimenti nel campo della sicurezza sono previsti nei comuni della Riviera del Brenta. Il

primo riguarda la giunta dell’Unione dei Co-muni “Città Riviera del Brenta” che ha dato il via libera ad un investimento di 146 mila euro per potenziare gli impianti di video-sorveglianza. E’ previsto il potenziamento del server, collocato a Dolo, che raccoglie i dati dei Comuni dell’Unione, nonché la realizzazione di cinque varchi, di cui uno a Dolo e quattro a Fossò, per l’installazione di telecamere traccianti. Il progetto appro-vato prevede una spesa di 100 mila euro per gli interventi nel Comune di Fossò e 46 mila euro per gli interventi nel Comune di Dolo. “Le telecamere scelte – spiegano dal Comune di Fossò – sono in grado di fare il tracciamento automatico, in sostanza sono in rete con le banche dati delle forze dell’or-dine e rilevano e segnalano in tempo reale il passaggio sul territorio di auto rubate, sia italiane che straniere, oltre che targhe di auto prive di assicurazione. Questo sistema permetterà di realizzare una più efficace azione di prevenzione e contrasto della criminalità. Per il posizionamento delle telecamere a Fossò sono stati individuati quattro varchi strategici per il controllo dei veicoli in transito sul territorio comunale”. Dichiara il sindaco Federica Boscaro: “Sia-mo stati informati che il controllo dei veicoli in transito sul territorio di Fossò è particolar-mente importante per la sicurezza di tutta la Riviera del Brenta”. A Vigonovo è stato installato un impianto di video sorveglianza

nel cimitero. “L’impianto – spiega il vicesin-daco Filippo Fogarin – è stato necessario dopo le segnalazioni di piccoli furti, e di “furti” di fiori nelle tombe. Dato che il luo-go è frequentato in particolare da persone anziane, che visitano i loro cari una o più volte alla settimana, si è pensato di dare un po’ di sicurezza, ponendo questo sistema di sorveglianza, che inquadra le entrate, tutte le tombe a terra e altre zone. Inoltre sono controllati i punti dove ci sono i bidoni dei ri-fiuti, in modo da evitare anche gli abbando-ni di rifiuti nei bidoni del cimitero, cosa ve-rificatasi più volte”. A Fiesso invece è stato costituito il gruppo “Controllo del vicinato” che ha come obiettivi l’auto-organizzazione tra vicini per controllare l’area attorno alla propria abitazione e la collaborazione conti-nua con le forze dell’ordine. “Vogliamo fare rete – hanno spiegato i promotori – cono-scerci tra di noi, e promuovere la solidarietà e il senso civico. Il progetto prevede che gli aderenti appena vedono qualcosa di sospet-to, avvisino il responsabile della strada che a sua volta allerterà le forze dell’ordine”.

AREA OvEST pIu’ TELECAMERE

G.P.

Sicurezza, ricette diverse dai comuni. Se a Mira gruppi di vicinato si allargano ad altre frazioni dopo l’esperienza

positiva di Gambarare, a Pianiga il sindaco punta invece su un rafforzamento dell’or-ganico delle forze dell’ordine. Ma partiamo da Mira, dove i gruppi di vicinato, infatti, sono nati per primi in provincia di Venezia a Gambarare. Ora si costituiranno anche nelle frazioni di Malcontenta e Marano con l’avvallo del Comune. Ad annunciarlo è sta-to direttamente il sindaco Alvise Maniero. “Con una delibera – spiega Maniero – la giunta ha formalizzato il proprio sostegno alla costituzione dei comitati di controllo del vicinato. A Mira l’esperienza è stata avviata a Gambarare con l’adesione immediata di 70 famiglie. A dicembre 2014, il comitato si è costituito ufficialmente come “Comitato di controllo del vicinato di Gambarare–Molin Rotto”. A questo comitato partecipano ora oltre un centinaio di famiglie”. Altri comitati sono in fase di costituzione a Marano (dove si è già svolta un’assemblea pubblica) e a

Malcontenta, frazione in cui si prepara di organizzare un incontro alla presenza degli amministratori e del comandante della po-lizia locale Mauro Rizzi”. Il sindaco di Mira va nel dettaglio e traccia un quadro preoccu-pante sul versante dell’ordine pubblico no-nostante i dati non siano così terrorizzanti. ”Siamo di fronte – spiega il primo cittadino di Mira – a una frequenza quasi quotidiana di episodi di microcriminalità, ed è inevitabile che sia diffuso un senso di preoccupazione e insicurezza, nonostante la presenza costan-te sul territorio delle forze dell’ordine. Per questo abbiamo subito guardato con favo-re, a queste iniziative dal basso, che non intendono sostituirsi alle forze di sicurezza, ma collaborare con loro per prevenire furti nelle abitazioni e vandalismi”. Ma non solo. “L’attività dei comitati di controllo del vicina-to è importante per aumentare il senso di sicurezza, soprattutto nei confronti di minori e anziani. E, non ultimo, è uno strumento efficace di coesione sociale, che favorisce la creazione di rapporti di buon vicinato”.

Con la stessa delibera, la giunta mirese ha dato mandato all’ufficio tecnico e alla poli-zia locale di verificare i luoghi idonei per il posizionamento e l’installazione dei cartelli con la scritta “Zona controllo del vicinato”, così da creare un ulteriore elemento di sicu-rezza e di dissuasione. Infine va detto che è’ in preparazione un link nel sito comunale con informazioni utili ai fini della sicurezza, e anche i moduli per coloro che volessero costituire un nuovo comitato di controllo del vicinato. A Pianiga, dove nelle scorse setti-mane è stata organizzata una assemblea ad hoc sulla sicurezza, il sindaco Massimo Cal-zavara però non crede che la soluzione dei gruppi di vicinato sia quella migliore. ”Abbia-mo notizie – dice – tutti i giorni di furti e assalti alle case, e c’è il rischio che la gente si faccia giustizia da sè. Fra i colpi compiuti a Pianiga, i più clamorosi sono stati al ristoran-te “La Capinera” e nelle aziende in via Po’. Ho scritto una lettera al ministro dell’interno Angelino Alfano per chiedere un potenzia-mento delle forze dell’ordine, soprattutto

carabinieri nelle caserme”. Un appello si-mile è stato lanciato anche dal presidente della conferenza dei sindaci di Campolongo Maggiore, Alessandro Campalto, che ha cri-ticato pure la politica di soppressione delle caserme di paese. Le caserme dell’Arma, un tempo una in ogni paese avevano una gran-de funzione di deterrenza e questa funzione con la chiusura di tante strutture nel corso

dei decenni, è venuta meno. Sono senza caserma dei carabinieri in Riviera i comuni di Fiesso d’Artico e Pianiga (che fanno riferi-mento a Dolo), Fossò (che fa riferimento a Vigonovo) e Campolongo (che è servito da Campagna Lupia). Ad Oriago la stazione di via Veneto è stata chiusa fra le proteste della gente e petizioni con migliaia di firme, oltre 3 anni fa.

di Filippo De Gaspari

Il presidente della Conferenza dei sindaci, Alessandro Campalto, denuncia la soppressione sistematica delle caserme dell’Arma. Massimo Calzavara scrive al ministro Alfano

Ordine pubblico Sono differenti le ricette fra i comuni per far fronte al problema sicurezza

Gruppi di vicinato e più carabinieri contro il crimine

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19Personaggio

Michele Campalto ha trentotto anni e vive a Mira, in Riviera del Brenta, mol-ti lo conoscono per la sua attività nella

Pro Loco locale, della quale è presidente. Mi-chele è un pilota motorista per un’azienda di navigazione turistica su Venezia e laguna, ma è impegnato in moltissime realtà del territorio tutte accumunate sotto la stessa bandiera: valorizzazione del territorio. I suoi ruoli sono tanti: presidente del gruppo Remiero Riviera-sco Mira dal 2007, vice-presidente consorzio Brenta Adige dal 2012, presidente consulta culturale turismo Comune di Mira dal 2014 e organizzatore del corteo storico e sportivo di Riviera Fiorita per conto dell’APT. “La mia prima passione è stata la voga alla veneta, mi ero avvicinato a questa attività grazie a mio padre. Mi sono impegnato per rimette-re in piedi l’associazione di Mira assieme al gruppo che già c’era. Nel 1996 l’abbiamo ri-messa a nuovo. Questa attività mi impegnava parecchio, oltre alla gestione allenavo anche

i ragazzini, ho dovuto ridimensionare il mio impegno. Nel 2009 l’amministrazione co-munale ha chiamato tutte le associazioni del territorio che organizzavano eventi nel mirese, e da qui è nata la nuova Pro Loco di Mira, che prima si occupava solo della Riviera fiorita”.

Secondo mandato con la carica di presidente Pro Loco, quali saranno le no-vità?

“La Pro Loco di Mira si occupa di venti eventi nel territorio, davvero moltissimi. La no-vità di quest’anno è che siamo stati incaricati di occuparci anche della festa dell’asparago di Giare. Noi organizziamo eventi e promozione del territorio a livello turistico e puntiamo a lan-ciare il territorio. Per abbellire il nostro comune abbiamo installato delle fioriere sui ponti tra Oriago e Mira e, due volte all’anno, mettiamo dei fiori. Abbiamo pensato di abbellire i ponti delle sette frazioni perché rappresentano il punto di congiunzione tra una riva e l’altra. All’attivo siamo una sessantina di volontari

che a me piace chiamare famiglia, visto il rap-porto che si è creato. La squadra operativa è valida e si impegna, mettendo in campo molte qualità personali”.

Delusioni? “La festa dell’agricoltura 2012 è stata

un vero fallimento, avevamo organizzato un calendario di appuntanti molto vario e per tutti i gusti ma, quell’estate, c’è stato un cal-do straordinario e così non abbiamo avuto le presenze stimate; per l’associazione è stata una perdita economica non indifferente. Devo dire però che abbiamo capito molte cose da quell’esperienza negativa e abbiamo imparato dove investire le attività e le nostre forze”.

Perché questa Pro Loco funziona così bene a suo parere?

“La squadra di persone è buona ed io ho sempre cercato di coinvolgere tutte le realtà del territorio. A noi non interessa la politica ma solo il territorio, e portare avanti i progetti per la sua promozione. Ho già detto che io

chiamo la Pro Loco famiglia, piuttosto che associazione”.

Obbiettivi futuri? “Cercheremo di sopperire alla mancanza

delle APT e punteremo a essere fonte d’in-formazioni per i turisti e per gli interessati, vogliamo creare e rafforzare la sinergia con le associazioni, i commercianti e le persone”.

Come riesce a conciliare lavoro e Pro Loco?

“Conciliare le passioni con il lavoro non è facile, tanto più che il mio lavoro mi porta fuori da aprile a ottobre, specialmente i fine setti-mana. Fortunatamente, qui a Mira, abbiamo una buona squadra e si riesce a organizzare gli eventi al meglio grazie all’impegno di tutti”.

Tempi di crisi, ma organizzate ugualmente venti eventi l’anno, come ci riuscite? “

In tempi di crisi riusciamo a organizzare gli eventi grazie ai commercianti e ai soste-nitori: la gente crede in noi, e noi facciamo del nostro meglio per fare le cose fatte bene. Il messaggio della Pro Loco è che è aperta a tutti, e invitiamo i cittadini e le attività ricettive a unirsi”.

Difficoltà? “Sicuramente non è facile! Avere un’as-

sociazione è come avere una ditta, per orga-nizzare un evento ci vogliono 3- 4 mesi e l’im-pegno di una trentina di persone operative”.

“Dal 2009 abbiamo avuto tante soddisfazioni e anche delusioni come la festa dell’agricoltura che si è svolta nel 2012”

Società Il presidente della Pro Loco di Mira si racconta

Michele Campalto, fra la voga e l’impegno per il territorio

Michele Campalto

di Roberta pasqualetto

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20 Cultura1 Cultura provinciale

Un viaggio nel tempo, un lento fl uire di ricordi e di suggestioni, riemersi dall’infanzia, fi ssati per sempre nella carta dalla sua in-confondibile penna. È questa la nota dominante dell’ultima sin-

fonia letteraria di Francesco Permunian, riconosciuto dalla critica come una delle voci principali della narrativa italiana degli ultimi vent’anni.

La sua lente letteraria questa volta torna nel Polesine, nella Cavar-zere della sua infanzia. Un terra appena uscita stremata dalla guerra, dove sono ancora fresche le cicatrici della lotta partigiana e in cui piomberà a complicare le cose l’alluvione del Po. Perfetta fusione fra romanzo e diario, “La polvere dell’infanzia” si distende fra memoria e artifi cio narrativo, sempre attraverso lo strumento straordinariamente effi cace e impietoso della parodia.

Ecco dunque sfi lare sotto gli occhi del lettore una diabolica coppia di fornai in cerca di vendetta, un vecchio fi losofo ubriacone che regala perle di saggezza, la voce commossa di Giovanni Battista Meneghini, mentre ricorda e rimpiange la sua adorata Maria Callas, grazie a due lettere da lei indirizzate al suo mentore Tullio Serafi n.

Il vero protagonista del libro è però soprattutto il Polesine, nel fantastico immaginario di Permunian esso assume i contorni universali del mondo intero, così simile e, allo stesso tempo così diverso, dalla campagna cavarzerana di qualche decennio fa. Insieme alle inevitabili tresche paesane e alle grottesche vicende di una provincia più viva che mai, lo scrittore svela anche una parte sepolta di storia del Dopoguerra italiano.

Nel capitolo che fa da incipit al libro, l’autore parla della sua terra d’origine, di “immobilità e monotonia del paesaggio” e di “estati interminabili e roventi, seguite da inverni umidi e nebbiosi”. Un rac-conto che si snoda tra ricordi di momenti vissuti e pericoli scampati, alternati a inserti descrittivi in cui emerge appieno l’abilità dell’autore, capace di delineare con pochi tratti il suo Polesine. Ad arricchire il testo, è presente nel libro, in uscita a maggio con Nutrimenti, una galleria di fotografi e d’epoca, che contribuiscono a tracciare il prezioso ritratto di un Polesine che forse oggi non c’è più.

Vent’anni fa, era il 14 maggio 1995, in un Duomo di S. Mauro di Cavarzere si presentava per la prima volta al pubblico

la neonata Orchestra “Tullio Serafi n” di Cavar-zere: formazione che festeggia quest’anno il 20° anniversario e destinata a diventare, nel corso degli anni, protagonista principale dei più prestigiosi eventi musicali del territorio. Sotto la guida del suo fondatore e direttore M° Renzo Banzato, l’orchestra ha tenuto più di trecento concerti, oltre a numerose trasmissioni e regi-strazioni televisive, incisioni di Cd e Dvd, facen-dosi apprezzare sia a livello nazionale che oltre confi ne. Nasce ora, nel segno della continuità, una nuova formazione orchestrale che si pro-pone come fi nalità principale la promozione e la valorizzazione delle giovani risorse musicali presenti nel territorio: il tutto con un forte richia-mo al M° Tullio Serafi n, magistrale interprete di innumerevoli pagine tratte dal repertorio lirico e non solo. Ed il concerto inaugurale della nuova formazione sinfonica, composta da ben 40 gio-vani musicisti seriamente impegnati nello studio della musica nei conservatori limitrofi , non po-teva che tenersi nel teatro intitolato al grande direttore d’orchestra cavarzerano.

La realizzazione del progetto “Serafi n Youth Symphony Orchestra”, appoggiato e sostenuto dall’Amministrazione Comunale di Cavarzere, si deve all’iniziativa, creatività e instancabile intraprendenza del M° Renzo Ban-zato (nella foto), docente presso il Conservato-rio “A. Buzzolla” di Adria, che della diffusione della cultura musicale presso ampi strati della popolazione e soprattutto della promozione dei giovani talenti musicali ha fatto una delle sue principali ragioni di vita. Dopo aver fonda-to, nel 1989, il Coro “Tullio Serafi n” (che ha recentemente celebrato i 25 anni di attività), il M° Banzato ha successivamente costituito, nel 1995, l’Orchestra “T. Serafi n”. Sempre attento alle dinamiche del mondo giovanile e costantemente attivo nel campo della didattica

musicale (settore nel quale ha curato anche al-cune sue apprezzate pubblicazioni), nel 1998 ha attivato l’Orchestra Giovanile “S. Pellico” di Chioggia mentre, nel 1999, ha istituito, insieme al Preside Ugo Pavanato, il Corso ad Indirizzo Musicale presso la Scuola Media “A. Cappon” di Cavarzere, all’interno del quale ha fondato l’omonima orchestra, con la quale ha conseguito (nel 2003) il primo premio al 5° Concorso Nazionale “Zangarelli” a Città di Castello. E molti di quegli studenti, che hanno successivamente proseguito gli studi musicali e che sono ormai prossimi al conseguimento del diploma presso i conservatori della regione, sono divenuti la struttura essenziale che ha portato alla costituzione di un organico sinfonico completo in ogni sezione strumentale: archi, le-

gni, ottoni, arpa, pianoforte, percussioni. Si può quindi ben comprendere la crescente attesa per la serata inaugurale del prossimo 16 maggio, tanto più che il repertorio scelto dal M° Banzato sarà interamente dedicato al suggestivo mondo delle colonne sonore: saranno infatti proposte, nella versione sinfonica originale, le più celebri musiche da fi lm composte da H. Mancini, E. Morricone, E. Bernstein, J. Barry, A. Silvestri e altri ancora. Il tutto sarà reso ancora più coin-volgente attraverso la proiezione delle immagini più signifi cative, tratte dai lungometraggi via via proposti, che accompagnerà l’esecuzione dei brani in programma. Fra le fi nalità della nascen-te “Serafi n Youth Symphony Orchestra” vi è anche il sostegno nei riguardi di iniziative legate al mondo del volontariato e della benefi cenza;

è pertanto prevista, all’ingresso, un’offerta da destinare all’Unitalsi per le principali necessità dell’associazione. Nel corso della serata, che sarà presentata dal professor Paolo Fontolan, si svolgerà inoltre la cerimonia “Onore al Merito”: premiazione degli studenti (e non solo) che si sono distinti nel corso dell’anno scolastico 2013-2014. Il concerto, che gode del Patrocinio della Regione Veneto, è realizzato dagli assessorati alla Cultura e all’Istruzione del Comune di Cavar-zere, in collaborazione con il Conservatorio “A. Buzzolla” di Adria e con il prezioso sostegno del-la Ditta A. Turatti di Cavarzere. L’orario di inizio è fi ssato per le ore 21.00. Info e prenotazione dei posti presso: Città di Cavarzere – Uffi cio Cultura (Tel. 0426-317190; e-mail: uffi [email protected]).

Cavarzere A vent’anni dal debutto dell’orchestra “Tullio Serafi n” il prossimo 16 maggio sarà la volta di una nuova formazione di giovani talenti della musica

Il maestro Banzato presenta la “Serafi n youth symphony orchestra”

Francesco Permunian e sotto l’ultimo libro

dell’autore cavarzerano

Letteratura L’ultima fatica di Francesco Permunian

“La Polvere dell’infanzia”

Il mestro Renzo Banzato in alto il teatro Tullio Serafi n a Cavarzere

Cento anni di storia degli italiani a tavola documentati in cento fotografi e. E’ stata inaugurata lo scorso 28 marzo e rimarrà

aperta al pubblico fi no al prossimo 31 ottobre l’originale mostra “Italiani a tavola 1860-1960. Storia fotografi ca dell’alimentazione, della cucina e della tavola in Italia”.

La mostra è allestita presso i locali di Villa Pisani a Stra (nella Riviera del Brenta). ed è orga-nizzata e promossa dal Museo Nazionale di Villa Pisani e la società Munus. Curata dal professor Alberto Manodori Sagredo è organizzata in col-laborazione con la LInk Campus University ed è patrocinata dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Venezia e dal Comune di Stra.

La mostra, nell’anno dell’imminente Expo Milano 2015 sul tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita” dedicato al tema dell’alimentazione, racconta, attraverso preziosi originali fotografi ci, cento anni di tradizioni, abitudini, gesti pubblici e privati, luoghi e occasioni degli italiani a tavola.

Un documento sull’enogastronomia italiana e sulla cucina d’Italia, sulla produzione alimentare e il suo commercio relativi ad ogni regione, pro-vincia, città grande o piccola che sia.

Le fotografi e sono una testimonianza indi-scutibile dell’identità alimentare italiana, che è identità culturale di un intero Paese.

Nelle fotografi e degli italiani a tavola ritrovia-mo i segni riconoscibili della sua storia alimentare, le differenze e le condivisioni di modi e comporta-menti, di ricette e di gusti, di gesti conviviali, che hanno segnato il cammino dell’alimentazione ita-liana, sia regionale che nazionale: scene d’osteria

dell’Ottocento, banchetti nei ristoranti dei grandi alberghi della nuova Italia, tavole imbandite per riunioni politiche o per festeggiare matrimoni e anniversari, scampagnate o colazioni all’aperto in montagna o al mare, il cibo scarso nelle città italiane segnate dalla Seconda Guerra Mondiale, i brindisi degli artisti in trattorie storiche e quelli de-gli innamorati, le balie e le mamme che danno da mangiare ai bimbi e le tavole modeste dei collegi, quanto quelle disciplinate delle caserme militari, i tavoli all’aperto delle gelaterie e delle pizzerie.

E ancora: i forni e i fornai, i pescatori con il pesce nelle barche e le pescherie, i contadini che trasportano frutta e verdura in città, prima su carri e poi su furgoni, i negozi che espongono i prodotti a buon mercato e quelli più esclusivi, dalle antiche “pizzicherie” e “norcinerie” alle pregiate pasticcerie, ai ristoranti alla moda come alle “fraschette” dei Castelli Romani o i “bacari” a Venezia.

La storia d’Italia, come insegnò il grande Pel-legrino Artusi con il suo capolavoro “La Scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene”, passa per la cucina e la tavola.

Nel contesto della mostra anche un concorso fotografi co internazionale di fotografi a contempo-ranea che metterà a confronto l’Italia a tavola di ieri, presentata alla mostra, con quella di oggi.

Possono partecipare tutti coloro che hanno compiuto 18 anni. Le foto pervenute saranno pubblicate sulla pagina fcebook del Concorso e sottoposte al Comitato di selezione. Le fi naliste saranno esposte a Villa Pisani.

Info www.villapisani.beniculturali.it

Fotografi a. La mostra a villa pisani di Stra“itAliAni A tAVolA 1860-1960. storiA fotogrAficA dell’AlimentAZione, dellA cucinA e dellA tAVolA in itAliA”

Nicla Sguotti

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21Sport

Da venerdì 1 a domenica 3 maggio, Jesolo ospita la nona edizione di Venezia Cup, torneo internazionale di calcio giovanile. Il

torneo internazionale mette in campo le squadre italiane e straniere che si sfi deranno nelle due giornate di calendario competitivo. Venerdì 1 maggio è la giornata d’inaugurazione uffi ciale dell’evento e della sfi lata delle squadre. Dopo l’arrivo e la registrazione delle quadre, la sera alle 18 la riunione tecnica per dirigenti di ogni società partecipante.

Durante la serata si terrà la grande cerimo-nia inaugurale con la sfi lata di tutte le squadre al centro di Jesolo. Sabato 2 cominciano le gare di qualifi cazione di tutte le categorie nei campi sportivi assegnati.

E’ previsto per i partecipanti del tempo li-bero per le visite e le gite turistiche. Domenica mattina si terranno le fi nali per tutte le categorie e la cerimonia di premiazione. Le competizioni si svolgono sui campi di calcio in erba naturale di Jesolo Lido, Jesolo, Cavallino–Treporti, Eraclea e Passarella. Il torneo avrà regolare autorizzazione F.I.G.C. e si svolgerà secondo i regolamenti uffi -ciali della F.I.G.C. S.G.S.. Non saranno ammesse al torneo, squadre o giocatori non regolarmente tesserati con la F.I.G.C. per la stagione sportiva 2014/15. Minimo garantito: sono garantite

3 partite per squadra nelle categorie allievi, giovanissimi ed esordienti; per la categoria pul-cini anche 4 o più partite. La manifestazione ha anche una valenza turistica perché le squadre soggiorneranno nelle strutture alberghiere al Lido di Jesolo.

All’edizione precedente hanno partecipato oltre 60 squadre italiane. “Ci aspettiamo l’arrivo di mille persone. Le squadre provengono da tutta Italia e dall’estero; abbiamo anche una società dal Belgio, dall’Austria e dall’Albania – dicono Roberto Palesa e Roberto Fontanella titolari 2Erre e organizzatori del torneo – noi puntiamo a sviluppare sempre al meglio l’organizzazione

tecnica, questa zona balneare è molto richiesta per la manifestazione e per la vicinanza con Venezia; elementi che rendono l’evento unico, anche il Comune collabora per la buona riuscita del torneo. La kermesse sportiva inizierà con la sfi lata delle squadre nel centro, da piazza Maz-zini a piazza Aurora, un corteo di grandissimo impatto”.

I partecipanti saranno premiati con una me-daglia ricordo, i primi, secondi, terzi e quarti clas-sifi cati, di ogni categoria , riceveranno una coppa e tutte le altre squadre un gadget ricordo. Per maggiori informazioni si può scrivere a [email protected].

di Roberta pasqualetto

Venezia Cup, al via la nona edizione neWs

Uisp (unione italiana sport per tutti) ha lanciato una raccolta

fi rme per rivedere l’utilizzo del certifi cato medico per le attività sportive non agonisti-che. L’associazione non met-te in discussione la valenza del certifi cato, ma chiede che sia fatta una revisione in vista dei costi del documento medico. L’attività fi sica e motoria porta benefi ci alla salute delle persone, e le politiche europee, i programmi ministeriali come “Guadagnare Salute”, i progetti promossi da Ulss, gli enti locali e le scuole riconoscono l’importanza dello sport per contrastare la sedentarietà. Il Coni, ha defi nito che: la riduzione dell’1% di soggetti inattivi in Italia porterebbe un benefi cio incrementale annuo di 80 milioni di risparmio di spesa sanitaria e non “Nes-suno mette in dubbio che la tutela della salute degli sportivi sia prioritaria, anzi, il prezioso lavoro quotidiano delle migliaia di associazioni sportive dilettantistiche nei territori, è teso a rendere più accessibile l’attività motoria e a promuovere stili di vita sani – dice il presidente Uisp Paolo Peratoner - tuttavia, questa normativa rifl ette una concezione dello sport come una potenziale minaccia per la salute da una parte e dall’altra come un modello che guarda al professionismo e alla competizione. In un periodo di crisi economica come questo, ogni spesa può diventare un ostacolo alla pratica sportiva. In Veneto, il prezzo consigliato dalla Federazione Italiana dei Me-dici di Famiglia (FIMMG) in alcune province arriva anche a 50 euro”. Se il certifi cato medico obbligatorio è pensato a tutela della salute dei cittadini, dove essere gratuito o a prezzi accessibili, il rischio è quello dell’aumento dell’inattività tra la popolazione.

uisprAccoltA firme per riVedere l’utiliZZo del certificAto medico

R.P.

Due appuntamenti che hanno visto lo sport e la solidarietà andare a braccet-to si sono svolti nelle scorse settimane

nel territorio in Riviera del Brenta. A Sam-bruson di Dolo, in villa Cà Zane Martin, si è tenuta la cerimonia di premiazione della sesta edizione del premio Panchina Doc del Triveneto. Di assoluto rilievo i personaggi del-lo sport che sono stati premiati dalla giuria, composta da imprenditori, appassionati di sport e giornalisti con la collaborazione della rivista Business Shoes di Federico Lovato e Diego Mazzetto. Ad essere premiati sono stati: Paolo Nicolato, attuale allenatore del Lumezzane (Lega Pro), che la scorsa stagio-ne ha vinto il titolo di Campione d’Italia Pri-mavera con il Chievo; Beatrice “Bebe” Vio, campionessa mondiale under 17 di scherma paraolimpica; Sara Cardin, di Conegliano, campionessa del mondo di Karatè; Giulia Compagno, di Campagna Lupia, campio-nessa del mondo kick boxing; Daniel Niero, di Mirano, due volte campione del mondo di pattinaggio; Miguel Martinez Mendez, allenatore della squadra di basket femmini-le Famila Wuber Schio; infi ne il giornalista e scrittore trentino Carlo Martinelli, che ha ricevuto il premio alla carriera. Il Premio Panchina Doc del Triveneto è motivato da una fi nalità benefi ca: i fondi raccolti durante la serata di premiazione sono interamente devoluti all’associazione Team For Children Onlus, presieduta da Chiara Azzena Girello, che collabora con i medici della clinica di Oncoematolgia Pediatrica di Padova fondata

dal professor Luigi Zanesco, fornendo alla scuola in ospedale tutto il materiale didattico e aiutando le famiglie dei bambini ricoverati. Gli organizzatori hanno coinvolto anche i ragazzi del Ceod “Stella Polare” di Olmo di Martellago, che hanno dipinto il premio, e da quest’anno gli studenti del liceo artistico Guggenheim di Venezia, che hanno realizza-to il manifesto. Altra iniziativa benefi ca ha visto protagonista Filippo “Pippo” Maniero, ex calciatore di Venezia, Padova, Parma, Milan, Palermo e Torino, che al ristorante “La Perla Rosa” di Borbiago di Mira ha presentato il proprio libro “Il mio sogno nel pallone” edito da Edizioni inContropiede. Il libro racconta la carriera ventennale di Pippo Maniero svelando storie e aneddoti e contando sui contributi di ex compagni e allenatori. Alla presentazione erano presenti tra gli altri Vittorio Scantamburlo, scopritore di Maniero che poi lo portò al Padova, ex giocatori del Venezia come Mattia Collauto, Mauro Zironelli e Michele Serena, e tifosi del Calimero Club di Mira. Anche l’intero ricava-to del libro sarà devoluto all’associazione Team For Children di Padova.

Sport e solidarietà “pAnchinA doc”, tutti i Vincitori

G.P.

Jesolo Tutto pronto per la rassegna internazionale di calcio giovanile

2Sport

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1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Non solo crisi e suicidi, non solo licenziamenti e cassa inte-grazione. Il Veneto che lavora e che produce fi nalmente “fa notizia” anche in positivo. Accanto ai fallimenti e alle proteste

sindacali per i tagli di personale e di stipendi emergono anche le sto-rie di chi è riuscito ad uscire dal tunnel, a trovare una nuova strada e anche una nuova formula. Nel piccolo, nelle storie personali che raccontiamo anche in queste pagine, come in quelle che coinvolgo-no aziende più grandi.

Nei giorni scorsi, giusto per fare un esempio, il New York Times ha dedicato un approfondimento di un’inchiesta sugli effetti della crisi alla storia della Zanardi Editoriale: dopo la morte per suicidio di

uno dei titolari i dipendenti hanno investito cassa integrazione liqui-dazione per rilevare l’azienda attraverso una cooperativa in modo da continuare l’attività. Storie simili in Veneto ce ne sono molte altre, a conferma della volontà di superare le diffi coltà del momento e non lasciarsi schiacciare. Poi ci sono le storie di persone pronte a mettersi in gioco, a rischiare ancora e ad esplorare nuove strade.

I giovani, ad esempio, scommettono sulle start-up, come rac-contiamo in questa pagina, mentre chi ha perso il lavoro non esita ad inventarsene uno nuovo e a rimettersi in gioco. Intanto ci si inter-roga anche sull’effettivo impatto del “job act” sul mondo del lavoro visto che il nodo da proprio nelle assunzioni a tempo indeterminato.

di Nicola Stievano

Anche il New York Times si è interessato all’altra faccia del Veneto che non si arrende

Le storie e le testimonianze Il racconto di chi ha intrapreso una nuova strada

Guardare oltre la crisi e non aver paura di cambiaregoVerno

Il ministro del lavoro Giuliano Poletti è arrivato a Santa Maria di Sala (Venezia) nello stabilimento della Speed Line nelle scorse settimane, per parlare del nuovo provvedimento che riforma il

lavoro in Italia. Il dibattito organizzato dai circoli del Pd del Mi-ranese e ha visto la partecipazione oltre a Poletti anche dei rap-presentanti del mondo sindacale e del mondo imprenditoriale . Il ministro Poletti, di fronte a quasi 200 persone, ha subito sfoderato i dati positivi e frutto a suo avviso delle azioni del governo fi n qui portate avanti. “Nei primi due mesi del 2015, abbiamo assistito in Italia - ha detto- a circa 80 mila nuove assunzioni a tempo inde-terminato grazie alle normative sulle decontribuzioni rispetto allo stesso periodo del 2014. Di queste, 23 mila sono assunzioni sono state fatte in Veneto. La maggioranza delle assunzioni fatte sono per lo più conversioni di vecchi contratti a collaborazione coordinata e continuativa, ora di fatto abolita, e contratti a tempo determi-nato. Le assunzioni di nuove persone sono state poche ad ora. Aspettiamo di vedere a fi ne aprile i risultati del Jobs act cioè il contratto a tempo determinato a tute-le crescenti. Voglia-mo che il lavoro precario costi di più di un contratto a tempo indetermi-nato e nel contempo vi sia più fl essibilità” Il ministro del Lavoro ha ribadito la volontà dell’esecutivo guidato da Matteo Renzi, di ren-dere nuovamente le assunzioni a tempo indeterminato la norma, e non l’eccezione. Negli ultimi anni i contratti atipici ha spiegato il ministro sono diventati in Italial’85 delle forme di assunzione, mentre quelli classici, cioè a tempo indeterminato, sono stati solo il 15 %. Sono stati precarizzati così non solo giovani, che lo erano già di fatto dalla fi ne degli anni Novanta, ma anche quarantenni e cinquantenni che ha sottolineato il ministro perdendo il posto” ora fanno fatica a ricollocarsi nel mercato del lavoro”. “Formare qualcuno, investire su di lui e poi mandarlo via, magari per rico-minciare tutto da capo a distanza di qualche tempo, è insensato e irrazionale – ha detto Poletti – il problema del nostro Paese, d’altronde, non è mai stata la mancanza di incentivi, quanto la presenza di troppi ostacoli. Noi vogliamo rimuovere questi impedi-menti e liberare la strada per tutti”.

poletti: “in Veneto 23 milA AssunZioni”

A.A.

Il ministro del lavoro a Santa Maria di Sala ha ribadito la volontà di spingere sui contratti a tempo indeterminato

di Nicola Cesaro

Lampione spento? Te lo dico con lo smartphoneLa start-up Presentata allo Smau l’iniziativa di un gruppo di giovani veneti

Un’applicazione per mappare e gestire tutti gli impianti luce cittadini. Parte dalla Bassa Padovana la brillante idea di “Edylight”, app pensata da Tre Infor-matica, startup che sviluppa soluzioni web innovative e che ha avuto l’onore

e il merito di essere invitata anche a Smau Padova 2015, la grande fi era dedicata all’informatica e alle nuove tecnoloige. Edylight” è un’applicazione per la mappatura dei punti luce. Permette di gestire la manutenzione coinvolgendo i cittadini nella segnalazione dei malfunzionamenti” spiegano da Tre Informatica “Ogni punto luce viene dotato di un adesivo con uno specifi co QrCode. L’utente si collega ad una web app per l’invio delle informazioni necessarie. Con questo sistema invece è suffi ciente un browser per essere operativi. Il Comune avrà link e adesivi personalizzati. Sarà suffi ciente la prima scansione del QrCode porterà al censimento del lampione e dalla seconda in poi... spazio ai cittadini”. Con l’aspetto sociale – assicura la startup - si noterà subito un risparmio nella gestione: “Pensiamo a quando i cittadini dicono che “il lampione davanti casa è spento”. E poi trovarlo quel punto luce! Con “Edylight” invece i cittadini segnaleranno in modo specifi co e gli operatori potranno recarsi sul posto con la precisione delle coordinate gps”. C’è poi la questione del risparmio: “La telegestione tradizionale costa ai Comuni intorno ai 150 euro a lampione. Edylight ha un costo irrisorio: per il controllo di 2.000 punti luce si spendono 420 euro di canone annuale, oltre ai 2.024 euro di avvio della start up”. L’azienda si distingue non a caso sia per la giovane età dei suoi protagonisti che per il rispetto delle “quote rosa”: la startup vede infatti l’impegno costante di Silvia Ferrari, Erika Muraro, Ste-

fano Giraldo, Federica Caradonna e Giulia Ferrara, che hanno tutti dai 22 ai 32 anni e arrivano da Bassa Padovana e Polesine. Ma non è così facile… “Oltre a Smau, abbiamo ottenuto la collaborazione del Comune di Fiesso d’Artico per la sperimenta-zione di questo sistema. Stiamo poi raccogliendo interessi dalle realtà più attente alle tecnologie sociale, alcuni Comuni del Trentino Alto Adige e altri Paesi europei. E’ tut-tavia spiacevole vedere che la provincia di Padova si copre gli occhi di fronte ad una startup di giovani. Lanciamo un appello per essere almeno ascoltati: le microimprese della bassa padovana rischiano seriamente l’estinzione e sono costrette ad emigrare all’estero. Chiediamo ai sindaci di dimostrare maggiore sensibilità per questo tipo di soluzioni: troppo spesso sono stati fatti proclami di sostegno all’imprenditoria giovanile senza nessun seguito. Adesso è il momento di passare dalle parole ai fatti”.

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1Il Veneto in primo piano

Ci sono mille modi per reinventarsi un lavoro. C’è anche chi, a cinquant’anni suonati e dopo una vita passata a fare il rappresentante e il ristoratore,

decide di salire su un palcoscenico e di fare l’attore. E’ una scelta vincente quella di Dario Carturan, 63 anni di Palugana di Ospedaletto Euganeo, oggi diventato una fi gura di spessore nel mondo dell’intrattenimento. I suoi spettacoli “personalizzati” sono eventi che assicurano il “tutto esaurito” in ogni teatro e in ogni piazza. “E pensare che non nasco certamente attore - racconta Carturan - Dopo il diploma ho cominciato a fare il rappre-sentante di enciclopedie, attività che ho portato avanti per anni. Poi la crisi del settore si è fatta sentire e mi

sono buttato nel mondo della ristorazione, aprendo un locale di successo nel mio paese”.

Cinque anni di ottimi risultati, quindi ancora un cambio di professione e il ritorno alle vendite porta a porta, prima nel mondo del fotovoltaico e poi nel set-tore alimentare, fi no al 2002, anno in cui è maturata l’idea rivoluzionaria nella vita professionale di Carturan: “Io ero quello che ai raduni tra colleghi o nei momenti di festa con amici sapeva intrattenere le persone. Su spinta di alcune persone, in quell’anno, ho organizza-to uno spettacolo in arena a Montagnana è lì ho fatto il pienone. Mi è bastato qualche mese per capire che quel mondo poteva regalarmi ben più di qualche serata

all’anno”». Carturan ha avuto “il coraggio di crederci e di investire tutto nel mondo della recitazione. Mi sono detto: e se lo facessi come lavoro?”.

E così è nata una formula innovativa: l’attore viene di fatto chiamato da Comuni, enti e associazioni per animare particolari eventi e raccontare precise storie. Si va dal recupero degli antichi mestieri di un territorio ai fatti storici di un determinato periodo o di un Comune, passando per la serate dedicate alla sclerosi multipla e per il delicato tema del bullismo: Carturan sa raccontare questi temi con delicatezza e comicità, in un mix che gli garantisce sempre un fragoroso applauso a fi ne serata. Oltre a uno “stipendio” a fi ne mese.

di Nicola Cesaro

Il racconto Dario Carturan dopo i cinquant’anni ha deciso di cambiare vita sperimentando una formula

Dopo tanti impieghi il successo sul palcoscenico

neWs

E’ passata prima attraverso la cassintegrazione, poi attraverso mobilità e licenziamento. Un percorso doloroso e devastan-te, ma purtroppo non inconsueto in questo periodo. Silvia

Brognara, 38 anni, rodigina, ha però reagito, costruendosi una opportunità che le ha consentito di riprendere fi ducia in se stessa e di potere guardare con meno preoccupazione al futuro. E’ lei stessa a raccontare la propria storia. “Ci sono stati momenti molto diffi cili e di profonda disperazione, dopo la perdita del lavoro –

racconta – Ma ad un certo punto mi sono detta: ‘Sa cosa c’è? Mi metto in proprio’”. Facile da dire, meno da fare, viene spontaneo pensare. La 38enne però ha pensato bene a come muoversi. “Mi è sempre piaciuto molto il mondo dell’editoria – prosegue – Allora ho pensato a una edicola. E’ stato a questo punto che mi sono informata e ho scoperto che quella della stazione era chiusa. Pos-sibile? L’edicola della stazione del capoluogo chiusa?”. In effetti era proprio così. E non da poco tempo, ma addirittura da qualche

anno. In pratica, mancava un servizio alla città, e non un servizio banale. Così, dopo le formalità, dopo avere elaborato un progetto con la società delle Ferrovie che gestisce gli spazi commerciali e averne ottenuto il fi nanziamento grazie al microcredito, Silvia è potuta partire. Ora sta lavorando, e lavorando duro. “Si lavora ogni giorno dalle 6 alle 19 – conclude – Praticamente sono sempre qui. Ma ora sono contenta. Comincio ad avere un gruppo di clienti affezionati e stiamo imparando a conoscerci”.

Il racconto di Silvia Brognara, rimasta senza lavoro a 38 anni dopo il licenZiAmento riportA “in VitA” l’edicolA dellA stAZione di roVigo chiusA dA Anni

E’ stato rappresentante e ristoratore, poi ha deciso di mettere a frutto la sua verve comica

Silvia BrognaraLo.Zo.

23Il Veneto in primo piano

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Se lo ricorda ancora, come fosse ieri, il suo primo giorno di scuola: era il 7 feb-braio 2001, aveva 25 anni, ricevette la

chiamata il giorno prima. Una segreteria lo chiamò chiedendogli se era disponibile per una supplenza per un posto di sostegno. Sostegno voleva dire handicap e lui, il futuro maestro, non aveva alcuna esperienza e tantomeno competenza per quanto riguardava l’han-dicap. Si insinuò qualche incertezza come sovente avviene dinnanzi a quel che non si co-nosce ma la risposta fu “Sì!” Il cuore batteva forte per la fantastica avventura professionale che stava per cominciare, con tanto entusia-smo, motivazione e molte aspettative per il futuro. Finalmente si poteva concretizzare un sogno: quello di dare un contributo nel cercare di creare del valore, valore umano.

Da allora sono passati 14 anni, si sono succeduti sette Governi, altrettanti ministri della Pubblica istruzione, ci sono già state tre riforme della scuola italiana, e il maestro Alessio, alla soglia della quarantina, si trova ancora nella condizione di precario - con ben poche aspettative e più di qualche amara e dolorosa delusione da digerire - a fare i conti con il disegno di legge “La Buona scuola” del Governo Renzi che, se dovesse essere appro-vato così com’è, metterebbe seriamente in

discussione il suo futuro professionale.Alessio Colcera, docente della scuola

primaria nella provincia di Venezia, è inserito infatti in quelle graduatorie d’istituto che alla fi ne - assieme ad altre categorie di insegnan-ti precari - sono rimaste fuori dal piano delle assunzioni previsto dal disegno di legge sulla scuola e che sono destinate ad essere abolite. Unica chanche di stabilizzazione per chi vi fa parte, stando così le cose, il concorso in previ-sione per fi ne 2015.

“Molto più di una doccia fredda per chi, come me, ha dedicato gli ultimi 14 anni del-la propria vita alla scuola, motivato solo ed esclusivamente dalla passione per l’insegna-mento”. E’ il commento del maestro Alessio che quest’anno insegna alla scuola primaria N. Sauro di Maerne, nel Miranese, in una classe terza.

“Nel corso della mia storia professionale, perché di carriera non si può parlare visto che un insegnante precario ha, “in via continuati-va” lo stipendio base, le malattie pagate al cinquanta per cento e dal governo Monti in poi è anche senza ferie per poi essere licenzia-to a fi ne anno scolastico, sono cambiati più volte i criteri per abilitarsi e diventare di ruolo” racconta Colcera che nel frattempo ha dovuto ricorrere a spese proprie e ha infi ne dovuto ag-

grapparsi ad una sentenza della Corte europea anche per vedersi riconosciuto come abilitante il proprio titolo di studio, il diploma magistrale.

Quando ha cominciato ad insegnare lo era. Poi, con le varie riforme, il percorso abili-tante è stato in varie tappe e via via con diver-se modalità ridefi nito, alla fi ne, in un corso di studi universitari, con la laurea in Scienze della Formazione primaria.

“Quella dell’insegnamento è stata una scelta di vita che presupponeva di accettare per anni una condizione di incertezza ed in-stabilità - spiega il maestro Alessio - che alla lunga è devastante. Con il disegno di legge la Buona scuola era lecito, considerate anche le premesse, le slide e gli annunci della vigilia, coltivare la legittima speranza di avere un po’ di giustizia con il riconoscimento del ruolo a persone che sono dentro la scuola da 10-15 anni. Era lecito aspettarsi che fosse eliminato il precariato ma non ignorando completamente i diritti e le aspettative di decine di migliaia di persone, solo rimanendo nell’ambito della scuola primaria”. “Anche perché - prosegue il docente - c’è una sentenza della Corte euro-pea che stabilisce che la pubblica amministra-zione non può assumere a tempo determinato per più di 36 mesi. Per anni i vari governi - a prescindere dal colore politico - hanno violato

la normativa e leso il diritto dei lavoratori. Era tempo di sanare questa anomalia”.

Un’anomalia che non solo rende arduo il percorso di chi ambisce ad insegnare nella scuola ma che ha ricadute anche sugli alunni. “Con questo sistema delle supplenze annuali, fi no al 30 giugno, - denuncia il maestro - non si riesce ad assicurare alcun tipo di continuità didattica, educativa e relazionale alla classe che ogni anno si trova a ricominciare con un nuovo insegnante, con le conseguenze negative che ne derivano”. Pur di lavorare nella scuola, il maestro Colcera, come fanno tutti, ha accettato anche di fare supplenze di sostegno.

“Ho accettato incarichi impegnativi pur non avendone le competenze, a volte mi sono trovato a gestire situazioni diffi cili e non sempre consone con quelle che propriamente erano le mie aspettative professionali: avere a che fare con gravi casi di disabilità è un mestiere diverso da quello dell’insegnante e richiede altre abilità. Io, comunque, ho fatto la mia esperienza sul campo, non mi sono mai tirato indietro” racconta con amarezza.

“Noi supplenti viviamo in una sorta di limbo - prosegue e denuncia -. A noi, fi no alla sentenza della Corte di Giustizia Europea (26 novembre 2014) è stata negata anche la pos-

sibilità di formarci o di specializzarci. Eppure ci sono stati assegnati incarichi di responsabilità che vanno al di là delle indicazioni ministeriali e consistono in progetti che coinvolgono interi istituti, insegnanti, genitori e alunni”.

“E’ deludente - dice sconsolato - che la nostra esperienza professionale, maturata in anni di attività, non sia valorizzata come patrimonio culturale, formativo e didattico. Al contrario, con La Buona Scuola, non ha alcun valore. Perché non sottoporci ad un anno di prova e al giudizio di una commissione che possa valutare le nostre competenze e pro-muoverci fi nalmente ad insegnanti di ruolo?”

Nonostante tante amarezze il maestro Alessio continua con passione, competenza e un innato talento ad insegnare.

“Insegnare non è un lavoro come tanti. E’ molto di più. - sostiene - Ogni mattina quando esco di casa per andare dai miei alunni non penso “vado a lavoro”, ma “vado a scuola”.

E i suoi alunni lo sanno bene che è un bravo maestro e lo hanno già promosso a pieni voti.

Prima di andar via mi fa vedere una ma-glietta che gli hanno regalato i suoi bambini. Sulla maglietta è stampata una frase: “Il mae-stro Alessio è la nostra grande quercia!”

di Ornella Jovane

Ha cominciato ad insegnare nel 2001, con tante aspettative ed entusiasmo. Con il disegno di legge “La Buona Scuola” si aspettava la stabilizzazione e, invece, rischia di rimettere in discussione tutta la sua carriera

Scuola La testimonianza di Alessio Colcera, insegnante supplente da 14 anni

Una vita da... precario

4 Il Veneto in primo piano

Il maestro Alessio Colcera con i suoi alunni

Il mondo della scuola, in Polesine, come in Veneto, come nel resto d’Italia, è tutt’altro che in stato di calma, in questo

periodo. Alle dichiarazioni del Governo Renzi in tema di stabilizzazioni, nuovi concorsi, nuove assunzioni defi nitive, al momento non sono seguiti i fatti.

E anche le speranze sbocciate dopo la pronuncia della Corte di giustizia europea, secondo la cui sentenza non è possibile con-tinuare ad assumere e licenziare di anno in anno i docenti, ma si dovrebbe fare entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio, paiono appassire. O quantomeno restare congelate.

E’ quindi con sguardo rassegnato e at-titudine ormai disincantata al precariato che tanti giovani docenti si rivolgono al futuro.

“Anche quest’anno – racconta Fulvia – ho preso servizio il 1° settembre e prosegui-rò sino al 30 giugno. Per me la situazione va avanti così ormai da 16 anni. Penso che quindi possa essere ben facile immaginare come sia quasi naturale perdere la speran-

za, mano a mano che gli anni si susseguono e non si vedono cambiamenti”.

Ci sono, del resto, storie di docenti pre-cari da oltre 20 anni. Prima della pronuncia della Corte di giustizia europea, era stato il sindacato Uil a raccogliere, in vari Tribuna-li del Lavoro veneti e italiani, sentenze di conversione del rapporto a tempo indeter-minato. Non solo: era stato anche previsto un risarcimento teso a compensare sia il di-

sagio di un precariato esteso a quasi tutta la durata della vita lavo-rativa, sia il fatto che inanellando un con-tratto a termine dietro l’altro di fatto si perde-

va la progressione economica, in termini di anzianità e di scatti, che invece maturano i colleghi che, pur facendo esattamente lo stesso lavoro, sono tuttavia assunti a tempo indeterminato.

Come purtroppo spesso avviene però nella pendenza dei successivi gradi di giu-dizio era arrivato un mutamento di orien-tamento che aveva sovvertito il felice esito iniziale.

pRECARIATO, SvANITE puRE LE SpERANZE SBOCCIATE DOpO LA pRONuNCIA DELLA CORTE EuROpEA

Lorenzo Zoli

“Il problema centrale della riforma della scuola in cantie-re? L’enorme potere discrezionale assegnato al dirigente scolastico. Buona l’idea di attingere dalle graduatorie ad

esaurimento, ma restano fuori però gli insegnanti precari che facevano parte delle graduatorie d’istituto”. A dirlo è Salvatore Mazza (in foto) il segretario regionale di Flc – Cgil il sindacato della scuola.

“La nuova riforma - dice Mazza- voluta dal Governo Renzi da un lato da una risposta agli storici precari della scuola, quelli cioè inclusi nelle graduatorie ad esaurimento, dall’altro lascia fuori quelli più giovani che secondo una sentenza della corte europea avrebbero diritto ad essere assunti“.

E’ sul potere del dirigente scolastico che i contrasti sembrano più acuti.

“Il dirigente scolastico- spiega Mazza- avrà poteri enorme-mente potenziati rispetto a quelli attuali: potrà assumere discre-zionalmente, attingere dalle graduatorie, premiare i docenti che a suo avviso saranno meritevoli, il tutto senza un bilanciamento dei poteri che fi nora era rappresentato dal consiglio dei docenti e dal consiglio di istituto, che di fatto potranno dare solo dei pareri non vincolanti. Un altro capitolo che crea problemi è quello legato al non ampliamento dell’obbligo scolastico, e la scarsa considera-zione per il personale non docente della scuola che è stato bella-mente ignorato”. Ignorare il personale non docente nella riforma, secondo Mazza signifi ca creare i presupposti affi nché grossi pro-

blemi “come quelli della sorveglianza e la pulizia delle scuole ad esempio, diventino sempre più esplosivi infi ciando anche l’attività didattica”. Infi ne il tema del 5 per mille.

“La possibilità offerta – dice Mazza – ai contribuenti di destinarlo ad una scuola specifi ca, favorisce le più conosciute o frequentate penalizzando quelle dei piccoli centri. L’idea migliore è che il 5 per mille sia destinato genericamente alla scuola, e da lì ripartito secondo le necessità”. Il 18 aprile i sindacati hanno in-detto uno sciopero in tutti i 604 istituti scolastici contro la riforma delle scuola.

La riforma della scuola in cantiere. Le critiche dei sindacati: Salvatore Mazza Flc-Cgil del veneto

TROppO pOTERE AI DIRIGENTI, LA NON ASSuNZIONE DEI pRECARI DELLE GRADuATORIE D’ISTITuTO È MANCATA CONSIDERAZIONE DEL pERSONALE NON DOCENTE: I puNTI DEBOLI DELLA RIFORMA

Alessandro Abbadir

Il segretario regionale Flc-Cgil Salvatore Mazza

Si dovrebbe far entrare a ruolo quanti hanno maturato almeno 36 mesi di servizio

26 Il Veneto in primo piano

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voler accettare rifi uti da altre parti d’Ita-lia”. Poi, il sindaco di Verona, si concede un bell’affondo dichiarandosi favorevole non solo l’accorpamento dei Comuni e ma anche alla fusione tra Regioni “Veneto, Trentino, Friuli insieme: tecnicamente è una strada percorribile” e sul tema della compe-titività afferma che la cosa migliore sarebbe creare delle zone a tassazione speciale, cosa diffi cile da realizzare perché l’ambito di interesse è L’Europa.

Alessandra Moretti fa valere la sua vicinanza al Premier Renzi e promette un patto col governo per rendere più moderna la rete ferroviaria veneta, ferma dal 1973 e anche per completare la Tav. Ma dichiara anche che le sta molto a cuore il rilancio del manufatturiero e spiega il suo piano veneto per l’impresa che affronta di petto il problema dell’accesso al credito, e le pos-sibilità di migliorare internazionalizzazione, competizione, sburocratizzazione. Le sue proposte sul lavoro sono chiare: “Finanzie-rò con un buono di 500 euro al mese per il primo anno le aziende che assumeranno un giovane under 29, per un totale di 6.000 euro annui che vanno a sommarsi agli in-centivi già previsti dalla legge di stabilità e dal Jobs Act”.

E se i giovani devono avere l’opportu-nità di iniziare un percorso lavorativo e la possibilità di conquistare un’indipendenza economica anche chi rimane senza lavo-ro dopo i 50 anni. “Darò loro – afferma Moretti - la possibilità di imparare un nuovo mestiere attraverso un progetto di formazio-ne affi ancato al lavoro in azienda”.

Poi ricorda la sua proposta agli studi professionali che assumeranno giovani praticanti con un contratto di apprendistato: “un fi nanziamento del 50% dello stipendio per i primi 24 mesi. Così che i laureati svolgano il praticantato obbligatorio con una retribuzione”.

Luca Zaia si presenta come “mastino” sempre in guardia nei confronti del governo per tutelare il Veneto dai tagli di Roma e, com’è naturale che sia riventica i i risultati di cinque anni di governo regionale. “Sulla banda larga, siamo partiti da zero – affer-ma - eppure abbiamo assegnato il primo lotto con 75 comuni coinvolti”. Ricorda poi che secondo uno studio di Morgan Stanley nel nostro Paese ci sarebbero imprenditori disposti a investire 45 miliardi di euro, se

solo ci fosse tutto quello che, a detta di Zaia manca.

“La palla al piede del Veneto – affer-ma il Governatore uscente è L’Italia”. Che fare? Possiamo facilmente immaginarlo. Non è facile invece immaginare come nel giro di altri cinque anni la competitività del veto potrebbe scalare la suddetta classifi ca di 50 posizioni come promesso da Zaia. E sul lavoro va detto che il “Patto per il Ve-neto” presentato il 2 maggio 2012 a Pa-

lazzo Balbi proprio dal Governatore uscente e che voleva essere una sorta di Piano Marshall per l’econo-mia locale non si sa che fi ne abbia fatto.

Certo Zaia afferma che il vero jobs act l’ha fatto lui con i progetti di formazione-lavoro che ha permesso di mantenere la disoccupa-zione su valori più bassi rispetto alle regioni limitrofe.

Una disoccupazione che in cinque anni è schizzata dal 3,5% al 7,7% con 27 mila aziende che hanno chiuso rovinosamente solo nell’ultimo anno. Certo d’ora in avanti occorre fare di più.

Da sinistra: Luca Zaia, Alessandra Moretti, Flavio Tosi e Jacopo Berti

1 Voci da palazzo

158. Questa la posizione poco soddisfacente del Veneto nella classifi ca

della competitività tra le regioni europee. E se non c’è competitività non c’è spinta e non si aprono nuovi spazi di mercato. Ma quel che è peggio, se non si esce dalla sta-gnazione anche il mercato del lavoro resta ai minimi storici.

Che fare per risalire? Agli industriali basterebbero una trentina di posizioni, o almeno così recita il manifesto presenta-to da Confi ndustria Verona ai candidati Governatore nel primo confronto pubblico che li ha visti sul palco in-sieme.

“Le imprese sono disorientate su chi votare, ci sono tanti candidati in cam-po – ha sottolineato in quell’occasione il presidente degli industriali veronesi Giulio Pedrollo - ma più che i candidati ci interes-sano i programmi”.

Le ricette per cambiare il Veneto e farlo ripartire, almeno sulla carta, i vari candidati le hanno messe in campo. Alcune simili al-tre singolari, comunque opportunità.

Per Jacopo Berti, candidato del Movi-mento 5stelle, è questione di Banda Larga “la principale infrastruttura che serve al Veneto”. E dichiara apertamente di recu-perare i fi nanziamenti necessari dai cinque miliardi recuperati dalla cancellazione del progetto Tav. “Poi – aggiunge - creeremo un fondo da 13 milioni di euro con i tagli degli stipendi dei consiglieri e con la can-cellazione dei vitalizi, con cui garantiremo microcredito da 25mila euro ai giovani im-

prenditori”.Sulle infrastruttu-

re, invece, il sindaco Flavio Tosi che gioca in casa, ritiene che non si possa tornare indietro sulle grandi di-

rettrici. “Bisogna prendersi la responsabilità di decidere – sostiene risoluto - non si può sospendere l’autostrada del Mare come ha fatto Zaia perché c’è un’inchiesta”.

E per aiutare davvero le imprese l’unica via per il candidato che spacca in due la Lega è lo smantellamento della burocrazia: “sull’ideologia deve prevalere la concretez-za. Un esempio? Trento ci ha chiesto di poter bruciare i suoi rifi uti nel nostro futuro inceneritore, ma la Regione si ostina a non

di Maria pavan

Economia e lavoro Candidati a confronto

Si riparte facendo di più e meglioSolo nell’ultimo anno hanno chiuso 27 mila aziende e, nel corso degli ultimi 5 anni la disoccupazione è schizzata dal 3,5% al 7,7%

Moretti: “Patto con il Governo per ammodernare la rete ferroviaria e fare la Tav”

Zaia: “Da noi disoccupazione su valori più bassi di Lombardia ed Emilia”

28 Voci da palazzo

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29Voci da palazzo 1Voci da palazzo

Verso il voto A destra si profi la una bella partita

Un nuovo centrodestra contro la lega di Zaia e SalviniSiglato l’accordo: i moderati di Area Popolare sosterranno Tosi nella corsa per la presidenza della Regione Veneto

Mai così distanti dalla Lega di Matteo Salvi-ni e, quindi, da Luca

Zaia. Il Nuovo centrodestra in Veneto tiene fede all’impe-gno con gli elettori e non farà mancare il proprio sostegno all’attuale maggioranza in Regione fi no all’ultimo giorno di mandato. Ma con questa Lega prenderà le distanze il giorno dopo. A spiegare la posizione e gli sviluppi per Ncd in questa fase di transizione molto delicata è Carlo Alberto Tesserin, Presidente della Commissione per lo Statuto e per il Regolamento in consiglio regionale: “Manteniamo la nostra posizione storica: noi siamo stati con Zaia e ne siamo contenti perché abbiamo condiviso il percorso di un centrodestra moderato orientato all’au-tonomia. Ora non comprendiamo la linea estremista di Salvini, modello Le Pen in Francia, e quindi restiamo in linea con la nostra storia e la nostra tradizione. . Non siamo noi ad aver cambiato posizione”.

È proprio sul tema dell’autonomia che si consuma lo strappo: “Non possiamo dimenticare che la legge per l’u-nico referendum che potrebbe avere il consenso è quella a fi rma Tesserin-Toniolo, entrambi Ncd. Quella è la nostra posizione, quella è la nostra identità. Ad oggi le posizioni di Salvini non sono in sintonia con noi e ci dispiace che Zaia le abbia condivise”.

La campagna elettorale di Ncd deve ancora entrare nel vivo, ma prima c’è da sciogliere il nodo delle allean-ze. “Allo stato attuale abbiamo aperto un ragionamento importante con Flavio Tosi – annuncia Tesserin -, stiamo defi nendo gli accordi operativi e quindi penso che la cam-pagna elettorale andrà in quella direzione. Quando si ha di fronte appuntamenti elettorali di questa importanza va defi nito il programma, le linee operative: siamo in fase conclusiva ma positiva”. Impossibile non chiedersi come si sarebbe mossa Ncd se, archiviata l’alleanza con la Lega di Salvini, Tosi non avesse deciso di candidarsi. “Sulla posizione di Salvini non ci saremmo mai stati. Ma saremmo andati con Zaia, a patto che avesse tenuto la linea che lo ha contraddistinto anche in passato e che non è, per noi, quella dell’attuale segretario leghista”.

Le liste del Nuovo centrodestra, nel momento in cui scriviamo, sono ancora in via di defi nizione, ma ci sono già alcuni punti fermi: “Certamente avremo Marino Zor-zato e Clodovaldo Ruffato a Padova, Costantino Toniolo con altri amici a Vicenza, Massimo Mancini a Chioggia con tanti altri candidati in provincia di Venezia…. Tutte persone di spessore. Perché siamo convinti che questa campagna come non mai sarà basata sui candidati più che sulle enunciazioni di teorie politiche. Ormai tutti gli schieramenti sono in decomposizione: vediamo quello che succede tutti i giorni a Roma tra Renzi e l’apparato storico del Pd.

Vediamo la posizione di Fitto in Forza Italia e tutto quello che ne consegue. Vediamo la Lega e tutto ciò che sta accadendo… Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”.

Carlo Alberto Tesserin, Ncd“noi stiAmo con tosi”

L’intervista

Erano tutti lì a Marghera. Il senatore Maurizio Sac-coni, il vice presidente del Veneto, Marino Zorza-to, il presidente del Consiglio Veneto, Clodovaldo

Ruffato, esponenti illustri del Ncd, il parlamentare elet-to con Scelta Civica Andrea Cusin, e il vice segretario vicario dell’Udc Antonio De Poli.

Pezzi da novanta presenti a metà aprile a Marghe-ra, apputo, dove è stato presentato l’accordo a sostegno di Tosi che ha sottolineato come “La maggioranza dei consiglieri che hanno sostenuto in questi anni in Regione Luca Zaia, sosterrà ora Flavio Tosi” .

I protagonisti di Area Popolare sostengono che il laboratorio politico inaugurato con quest’accordo va ben oltre il panorama veneto ma che proprio nella nostra terra si basa sull’idea di costruire un percorso sul Veneto del fare, sulle cose concrete.

Un bel distinguo rispetto alla linea di Salvini che negli stessi giorni indossava magliette xenofobe inneg-giando alle ruspe per “radere al suolo i campi nomadi”.

E infatti, il leader del nuovo centrodestra veneto, Flavio Tosi sottolinea come la differenza con chi ha go-

vernato fi no ad oggi la Regione sta nella “la logica del fare. E c’è chi lo fa, mentre c’è chi ama il populismo e la demagogia”.

Anche Ruffato ha spiegato la sua adesione ad Area Polare, sottolineando che la politica a cui si sente di prender parte “non è fatta di insulti, estremismi e anate-mi”. “In questo periodo abbiamo tante cose dette e non fatte, proclami senza seguito - ha continuato Ruffato - lo scoppio della maggioranza dimostra il fallimento della presidenza di questi 5 anni: se qualcuno non riesce a difendere la propria maggioranza, o è per incapacità o per aver lasciato campo libero a chi ha imposto altre scelte a noi veneti”. E la freccia lanciata è sicuramente rivolta idealmente a Zaia.

Antoni De Poli, si dice pienamente d’accordo dicen-dosi certo che “questa squadra di Area Popolare, con Tosi candidato presidente, darà concretezza alle cose di cui i cittadini hanno bisogno”. Tra le priorità rimangono il lavoro e l’impresa senza dimenticare le politiche sani-tarie e dell’assistenza che secondo il giudizio di De Poli sono “sparite completamente dalla programmazione”.

E Marino Zorzato ha sottolineato come anche la sicurezza sia per Ncd un argomento forte in agenda tan-to che proprio l’Ncd ha presentato un emendamento al bilancio che ha portato le risorse da spendere da 60mila euro a 5 milioni. “Questo dice chiaro - ha rimarcato - come la pensiamo sulla sicurezza, mentre c’è chi si riempie la bocca”.

Da questo laboratorio veneto l’ex ministro Maurizio Sacconi si aspetta un “rassemblement di movimenti locali e reti nazionali con l’ambizione di competere con la sinistra nel ballottaggio delle elezioni politiche. I contenuti identitari dell’Unione per Tosi saranno il com-pimento di uno Stato unitario e federale a geometria variabile, con il Triveneto tutto ad autonomia rafforzata, la sicurezza nella proprietà di ciascuno, l’unicità della fa-miglia naturale, l’ accesso effi cace al lavoro, un modello sociale e sanitario fondato sulla presa in carico di ogni persona. Area Popolare e Tosi sanno che la premessa di ogni ambizione è peraltro lo sviluppo, che si realizza solo con un Veneto aperto e non chiuso, isolato, da una politica antieuro”.

di Maria pavan

Parole bellicose via metafora arrivano anche dal candidato del Movimento 5stelle, Jacopo Berti che ha presentato la sua “arme di distruzione di casta”, cioè una proposta di legge di

iniziativa popolare relativa al taglio dei vitalizi e degli altri privilegi della casta. “Questa è la defi nitiva arma di distruzione di casta – conferma Berti – abbiamo fi nalmente un’arma per sradicare i privi-legi di questa politica e di questi politici”.

“Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato che torneranno nelle tasche delle imprese venete”. Durante la conferenza stampa di presentazione della proposta di legge, avvenuta nella Sala gruppi del palazzo co-munale di Padova, il candidato ha invitato i cittadini a fi rmare i mo-duli per la presentazione del documento, che saranno a disposizione già nei prossimi giorni nelle piazze venete.

“Firmando questa legge di iniziativa popolare – spiega Ber-ti – si potranno eliminare i vitalizi, gli assegni di fi ne mandato e

tutti i privilegi. Stiamo parlando di 13 milioni di euro all’anno, che fanno 65 milioni di euro nei 5 anni del mandato e che torneranno nelle tasche delle imprese venete perché fi niranno nei fondi per il microcredito”.

La legge prevede anche la cancellazione dell’assegno di fi ne mandato e dell’assegno di reversibilità.

“Giancarlo Galan riceve più di 3.500 euro al mese (netti) e Giampietro Marchese, anche lui coinvolto nell’inchiesta Mose, 2.800 al mese – gli fa eco il parlamentare del Movimento 5 Stelle Mattia Fantinati – a loro si aggiunge una schiera di 181 ex consi-glieri regionali che dopo aver trascorso mesi, o in alcuni casi anni, a Palazzo Ferro Fini, possono ora contare su un vitalizio”.

Non mancano i colpi alti e bassi in casa 5stelle e Tosi ancora si difende dai colpi bassi di Berti che ha sostenuto che la discesa in campo del sindaco di Verona nasconderebbe un patto segreto col Pd per far vincere Alessandra Moretti.

La denuncia Galan riceve più di 3.500 euro netti al mese

Da sinistra: Flavio Tosi, Marino Zorzato, Clodovaldo Ruffato, Maurizio Sacconi, Andrea Causin e Antonio De Poli

Carlo Alberto Tesserin: “Noi contiamo che la valenza di nostri candidati ci dia un consenso consistente”

Jacopo Berti, candidato Governatore del Movimento 5stelle

BERTI, 5STELLE: “ECCO L’ARMA DI DISTRuZIONE DI CASTA”!

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30 Cultura veneta1 Cultura veneta

Un’Esposizione Universale ha il compito di lasciare in eredità un’esperienza culturale, sociale, scienti-fi ca e tecnologica ed Expo Milano 2015 costru-

irà questa eredità prima di tutto grazie all’apporto dei suoi Partecipanti, cuore e anima dell’evento. Uno degli elementi innovativi e distintivi di Expo Milano 2015 è quello legato al concetto di “Visitor Experience”. L’Expo di Milano vuole essere “tradizionalE” e “innovativa” allo stesso tempo. Tradizionale perché si focalizzerà sul Tema della nutrizione in modo molto stringente e garantendo un vero approfondimento globale a fi ni educativi e di formazione alla sostenibilità del cibo buono, sano, suf-fi ciente e sostenibile per il pianeta. Innovativa perché in tutte le forme chiarirà ai visitatori e alla comunità interna-zionale l’essenza di un nuovo concept di Expo: tematico, sostenibile, tecnologico e incentrato sul visitatore.

AL CENTRO IL vISITATORE

“È possibile assicurare a tutta l’umanità un’a-limentazione buona, sana, suffi ciente e sostenibile? ” È con questa domanda che si

apre la sfi da dell’Expo di Milano 2015, l’Esposizione Universale che l’Italia ospita dal primo maggio al 31 ottobre e che sarà senza dubbio il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Per sei mesi Milano diventerà una vetrina mondiale in cui i Paesi mostreranno il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e suffi ciente per tutti i po-poli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri.

Expo sarà la piattaforma di un confronto di idee e soluzioni condivise sul tema dell’alimentazione, stimo-lerà la creatività dei Paesi e promuoverà le innovazioni per un futuro sostenibile. Ma non solo.

Offrirà a tutti i visitatori la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e di scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastrono-mica di ogni Paese. Inoltre, per tutta la durata della manifestazione, la città di Milano e il sito espositivo saranno animati da eventi artistici e musicali, convegni, spettacoli, laboratori creativi e mostre.

il temA“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita” è il Tema al

centro della manifestazione, il fi lo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati sia all’interno sia all’esterno dello sito espositivo. Expo Milano 2015 sarà l’occasione per rifl ette-re e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è an-cora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denu-trite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e trop-po cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso). Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate. Per questo motivo servono scelte politiche consapevoli, stili di vita sostenibili e, anche attraverso l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, sarà possibile trovare un equilibrio tra disponibilità e consu-mo delle risorse. La rifl essione sul Tema si trasforma anche in un momento di condivisione e di festa, grazie a incontri, eventi e spettacoli da vivere in compagnia della mascotte Foody e degli allegri personaggi che la compongono. Ogni aspetto, ogni momento, ogni Partecipante di Expo Milano 2015 declina e interpreta il Tema scelto, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

lA locAtionCon un’area di 1,1 milioni di metri quadrati, facil-

mente raggiungibile, progettata da architetti di fama in-ternazionale, Expo è anche un’esposizione-giardino con più di 12 mila alberi, giochi d’acqua e un lungo canale che circonderà l’area. Sui due grandi viali principali, il Cardo e il Decumano, si affacciano i Padiglioni dei Paesi Partecipanti, piazze e aree comuni dedicati agli eventi e alla ristorazione.

Il sistema a due assi serve a orientare il visitato-re in modo molto semplice e intuitivo, ma organizza anche la partecipazione dei Paesi: la World Avenue (corrispondente al Decumano) è infatti l’affaccio di tutti i Padiglioni Self Built. Lungo il Cardo si distribuisce in-vece la partecipazione italiana. Il Decumano, sede dei Padiglioni nazionali dei Paesi, sarà una lunga teoria di esperienze e racconti architettonici, visivi ed esperien-ziali provenienti da ogni parte del pianeta, da cui si potrà partire per toccare con mano e assaporare i gusti delle diverse tradizioni enogastronomiche, facendo di-retta esperienza del cibo e delle colture planetarie. Alle sue estremità sono collocati l’Expo Centre, composto di spazi per eventi al coperto, e la Collina Mediterranea.

Lungo il Cardo, delimitato a nord dall’anfi teatro sull’acqua della Lake Arena e a sud dall’Open Air The-atre, grande spazio per eventi all’aperto, si estende lo spazio espositivo dedicato all’Italia, intervallato da luoghi per la degustazione dei prodotti delle tradizioni enogastronomiche delle regioni italiane.

Questi, oltre a distinguersi per l’alta qualità delle materie prime e dei prodotti fi nali, svolgono la funzione di mettere in luce le migliori pratiche alimentari tradizio-nali del Paese ospitante.

Nel luogo in cui il Cardo e il Decumano si interse-cano si trova Piazza Italia, la grande piazza centrale dell’Expo, vicino alla quale sorge anche Palazzo Italia, il luogo deputato a ospitare durante l’Expo il raccordo istituzionale tra Paese ospitante e Partecipanti.

Circondato dal Canale, elemento che ne caratte-rizza il paesaggio, il Sito dell’Expo segue dunque uno schema ortogonale molto intuitivo, nel quale architettu-ra si unisce alla natura.

Le costruzioni seguono criteri di effi cienza ener-getica e sostenibilità nella realizzazione, smontabili e riutilizzabili alla fi ne dell’evento.

Ai blocchi di partenza, l’evento a cui non si può mancare. Milioni e milioni di persone hanno già deciso di esserci

Expo 2015 Il grande evento culturale dell’anno

“Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”

di valeria Marcato

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333333Sport

Corri per Padova Aprile mese di grandi manifestazioni

Si corre la Maratona di S. Antonio, una sfi da a pieni polmoniAprile è il mese per eccellenza dei podi-

sti padovani: è il mese della Maratona S.Antonio. Un evento consolidato e en-

trato a pieno titolo tra gli appuntamenti più importanti della città di Padova che ogni anno vede protagonisti della gara atleti di altissimo livello.

Quest’anno la promettente keniana Gi-thaiga, che debutta nella maratona dopo aver corso in un’ora 17’00 nella mezza, lo scorso anno a Praga, incrocerà la strada del-la campionessa italiana Claudia Gelsomino campionessa italiana di maratona 2014 dopo essersi imposta a Milano e in questa stagione già seconda alla Treviso Marathon. In campo maschile i keniani Kipkemboi e Kiprop saranno opposti a Giovanni Gualdi, deciso a salire di nuovo sul podio di Prato della Valle. Portaco-lori delle Fiamme Gialle, torna a Padova dopo

aver colto proprio qui, col secondo posto del 2010, il miglior risultato cronometrico in una maratona (2 ore 13’39”), per poi fermarsi ai piedi del podio nel 2013. Vedremo come appronterà i Kenyoti, come spesso accade, in prima fi la. Il 26enne Robert Kipkemboi Kipli-mo, terzo lo scorso dicembre alla maratona di Castéllon, in Spagna, col primato personale di 2 ore 12’03”, punta decisamente alla prima vittoria in una importante corsa su strada. Pro-verà a dire la sua anche il suo giovane conna-zionale Reuben Kiprop Kerio, un personale di 2 ore 26’05” realizzato nel 2014 a Kigali, in Ruanda, che questo atleta ventenne ha tutta l’intenzione di migliorare. “Un cast che met-te assieme atleti esperti a giovani che hanno voglia di imporsi sulla scena internazionale” spiega Giampaolo Urlando, responsabile tec-nico dell’evento.

Il popolo del Running ad Aprile oltre a ritrovarsi agli appuntamenti della CXP ha vissuto bellissime emozioni anche

con la Terza marcia di Pasquetta a Gal-zignano Terme organizzata dall’A.D.S. Podisti Tribano. Un grandissimo successo decretato dalle oltre 2500 presenze.

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nimaliAdei nostri amici

CIRO Maschio, taglia piccola, circa kg 10, di circa 6-8 anni. Carattere

equilibrato, adatto per tutti i contesti famigliari. Ciro arriva dal canile sa-

nitario dove ha trascorso molti mesi in attesa che i proprietari si facessero vivi. Il tempo è passato e per lui si sono aperte

le porte del canile. Ciro dev’essere operato ad una zampetta perché ha legamenti e crociati rotti. Per lui cerchiamo famiglia

amorevole che possa accoglierlo con amore.

3 NERONI 2 maschi e una femmina, taglia media

di circa 1 anno e mezzo. Portati in rifugio da cuccioli, dopo essere stati recuperati da tragica storia. Hanno un

carattere diffi cile e non si fi dano delle persone. Vogliamo provare a trovare delle persone pazienti

che sappiano aiutare queste creature.

JOLLY Maschio giovane, circa 1 anno, taglia contenuta di circa

10-12 kg. Un pelosetto tutto amore e coccole. Dinamico, da cucciolo che si rispetti, coccolo e caratterialmente

buono. Jolly ha un abbandono alle spalle ed attualmente vive dentro una gabbia. Restituiamo dignità a

questa creatura.

BUFALO Maschio, taglia medio-contenuta, di

circa 12 kg. Carattere buono e socializzato.

Bufalo ha circa 3-4 anni, vissuti sempre in famiglia

tra coccole, giardino e divano. Poi è stato abbandonato. Bisogna trovare

casa a questa creatura.

ADOTTAMI

CIN CIN Sono due cuccioli di solo 2 mesi, futura taglia piccola,

max kg 6-8. Ora aspettano una

casa e dei padroni affettuosi.

Cin-cin sono 2 fratellini maschi.

BIANCA NEVE Sono 2 sorelle, mix labrador, nate a marzo 2014.

Taglia media, circa kg.25-30, in cerca

della loro seconda pos-sibilità. Due meraviglie

di pelose dentro una gabbia. Chiediamo

aiuto per loro.

per le adozioni: loretta, associazione protezione animali di chioggia onlus - tel. 3289620233

per partecipare a questa rubrica scrivete a: [email protected] - tel. 049 8704884

ROSA Femmina di circa 2 anni, taglia medio-conte-

nuta, circa kg.10. Questa creatura è stata recuperata in mezzo al fango, in allat-

tamento, con pochissimo latte e dei cuccioli. Rosa

ha un carattere mite, buono, coccola e tanto dolce. Dopo lo svezzamento dei suoi cuccioli Rosa cerca casa.

Verrà sterilizzata, chippata e vaccinata.

MERINGA Femmina di circa 6-8 anni, taglia medio-piccola, circa

kg.10-12. Meringa è dolcissima. E’ stata recuperata da una situazione

altamente disagiata assieme ai suoi piccoli. Ora sono tutti al sicuro, ma

un canile non è una casa… Meringa ha dovuto lottare per sopravvivere ed ha un orecchio tagliato,

ma non importa: è bellissima ugualmente. Per Meringa preten-diamo il meglio. Cerca casa per dare e ricevere amore.

Tanti altri approfondimenti e notizie in più su

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L’uomo e il cane: un rapporto in equilibrio

L’ESPERTO A cura di Lodovico Damiani Personal Dog Trainer

Un UOMO e un CANE si incontrarono migliaia di anni fa per aiutarsi l’un l’altro, nel tempo poi hanno consolidato il rapporto di “scambio” re-ciproco che riscontriamo ancora oggi. L’uomo si prende cura del cane e riceve in cambio la sua compagnia ed una vasta gamma di aiuti nel la-voro. Tutti i cani trovano il loro equilibrio, la loro identi tà, il loro benessere nel profondo legame aff etti vo che instaurano con il loro padrone e con la famiglia in cui vivono. Per natura il cane è un animale socievole e come tale detesta la solitudine e ricerca la presenza fi sica del suo capo branco, del suo punto di riferimento, del suo padrone.Un cane che nella sua primissima infanzia ( cioè nei primi tre mesi di vita) abbia pochi o nulli contatti con l’uomo, diffi cilmente diventerà un buon cane da compagnia. Sarà ti mido e pau-roso con le persone e non sviluppe-rà una totale dipendenza nei confronti del suo padrone. Ma anche un cucciolo sepa-

www.dogtrainerpadova.it - [email protected] - tel: 329 1605558

rato dalla madre troppo presto (cioè a 4 / 5 setti mane) ed allevato in casa può avere diversi problemi, per esempio un esagerato att acca-mento al padrone con chiari episodi di gelosia o, nella maturità, uno scarso interesse sessuale nei confronti di altri cani. Esperimenti compiuti su cuccioli allevati con conigli o gatti hanno di-mostrato talvolta una preferenza a convivere e preferire razze con cui sono cresciuti insieme. A livello strett amente personale ed in funzione della mia esperienza ritengo che i cani in gene-rale non sono in grado di capire cosa è giusto o sbagliato. Il loro comportamento è legato all’isti nto di razza a cui appartengono e alla conservazione della specie. Molti att eggiamenti

sono già innati , un cucciolo sa sedersi, stare zitt o, fermo, non mordere e ascoltare. Il

compito quindi di un buon educa-to re è di mett erlo in condizione di

imparare quando e come at-tuare tali comportanti .

Filariosi cardiopolmonareIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

Il ruolo del sott oscritt o quale Di-rett ore Sanitario dell’ambulatorio

del Rifugio C.I.P.A. prevede che, con cadenza setti -manale, si visiti no i nuovi ospiti della strutt ura che provengono dal Canile Sanitario Tazzari precedente-mente sott oposti a sterilizzazione ed a tutti i proto-colli sanitari di routi ne. La preoccupazione maggiore nell’esaminare i libretti sanitari dei nuovi cani è il controllo dell’esito del test emati co per la ricerca di anti geni fi laria. La fi lariosi è una patologia veicolata dalle zanzare che presenta una forma cardiopolmo-nare (causata da Dirofi laria immiti s) ed una forma cutanea (causata da Dirofi laria repens).La forma più grave è la fi lariosi cardiopolmonare. Quasi tutti i proprietari di cani delle nostre zone co-noscono la patologia che, nei decenni scorsi, quan-do i sistemi di prevenzione erano per lo più assenti , ha rappresentato sicuramente una delle principali cause di decesso dei nostri amici cani.Il parassita che provoca la malatti a , Dirofi laria im-miti s, è un nematode le cui larve, entrate nel si-stema circolatorio del cane punto da una zanzara, dopo vari stadi divengono vermi adulti (lunghi fi no a 30 cm.) e si localizzano a livello di cuore ed arteria

polmonare dove nel tempo causano danni sempre maggiori fi no a portare al decesso dell’animale. I primi sintomi clinici della malatti a sono tosse ed af-fati camento dopo uno sforzo ma visto che insorgono quando la patologia è già in uno stadio avanzato, è importante eseguire periodici controlli sul sangue per una diagnosi precoce.La malatti a, pur grave, è oggi curabile att raverso un tratt amento che consente l’eliminazione delle fi larie adulte. Compete al Medico Veterinario l’imposta-zione della terapia in base alla fase della malatti a al momento della diagnosi. Ad ogni buon conto, dal momento che si tratt a di una terapia non esente da rischi e che non cura, nel caso sia insorta, la miocar-diopati a conseguente all’infestazione, è raccoman-dabile il ricorso a sistemi di prevenzione.Ad oggi, in commercio esistono diversi farmaci effi -caci nei confronti delle forme larvali di fi laria. Non tratt asi di un tratt amento vaccinale ma di una tera-pia nei confronti delle larve che infestano l’animale volta ad impedire il loro sviluppo in forme adulte. Personalmente, considerato che la nostra è una del-le zone a più alto rischio fi laria, si consiglia di eff et-tuare il tratt amento da Aprile a Dicembre.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/diritti/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

Maltarello

Uno degli argomenti di “gran moda” in questi ultimi anni – specie fra le associazione di consumatori - riguarda senz’altro la illegittimità (presunta o reale) degli interessi

richiesti dalle banche ai clienti sulle somme elargite, sia che si tratti di mutuo e sia che si tratti di fi do. Si affermerebbe che, una volta accertato che gli interessi non sono dovuti, il cliente potreb-be far valere la nullità delle clausole contrattuali per non pagare interessi ulteriori. In proposito, ritengo opportuno chiarire che una cosa è far valere tale nullità per non pagare in futuro, ed un’altra invece è chiedere la restituzione di quanto pagato in passato. Per quest’ultima ipotesi infatti, occorre che il relativo “diritto alla restituzione” non si sia prescritto con il decorso di dieci anni. Ed andiamo a chiarire. Si tratta di un distinguo puramente giuridico ma di cui occorre tener conto nelle aule giudiziarie quando si è accertato che l’operato della banca non è stato corretto e si tratta di valutare successivamente se sussista ancora il diritto ad essere rimborsati. La domanda del correntista tesa infatti a far valere la invalidità/ nullità di un contratto bancario (supponiamo un’apertura di conto corrente) non si prescrive sostanzialmente mai, con la conseguenza che si può sempre far valere, mentre quella diretta a conseguire la ripetizione delle somme pagate e

Banche : termine ultimo per chiedere la restituzione delle somme indebitamente versate

DIRITTO BANCARIO

Studio Legale Avvocato Lorenzo Maltarello - Piazzett a Pescheria n.14 – 45011 ADRIA (Rovigo) Tel. 042 621 382 - PEC: lorenzo.maltarello@rovigoavvocati .it

AVV. LORENZO MALTARELLOnon dovute è invece soggetta alla ordinaria prescrizione decen-nale. Seppur importante, tuttavia, questo necessario distinguo non deve far perdere le speranze al cliente che ingiustamente ha versato somme illegittime. La Cassazione Civile, invero, a Sezioni Unite nel 2010 con sentenza n. 24418 ha chiarito come “…il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre dalla data in cui sia stato estinto il saldo di chiusura del conto cui gli interessi non dovuto siano stati registrati…” Questo comporta che sino a quando il rapporto è in corso nulla si prescrive. È solo dopo la chiusura del rapporto (ad esempio del conto corrente) che il cliente ha dieci anni di tempo per verifi care se ha pagato correttamente o se ha versato interessi non dovuti e chiederne – cosa importante – la restituzione, senza averli persi defi niti-vamente. Questo signifi ca anche che l’avviso contenuto negli estratti conto che periodicamente (trimestre o semestre) per-vengono dall’istituto di credito, con cui questi annuncia “... che eventuali contestazioni dovranno essere sollevate dal cliente entro sessanta giorni...”, non vanno assolutamente ad incidere sul suo diritto alla ripetizione di quanto pagato indebitamente da far valere entro il decennio dalla fi ne del rapporto.

L’attività svolta dai Patrocinatori Stragiudiziali è irrinun-ciabile per tutti quei soggetti che, dopo aver subito un danno, si trovano assaliti da dubbi e perplessità, angosce,

domande ed incertezze, sulla corretta strada da seguire per ottenere il giusto ristoro del danno subito. Il consulente in Infortunistica Stradale serio e preparato, infatti, non si occupa soltanto di contattare la Compagnia di assicurazione e formulare una richiesta risarcitoria, ma garantisce al cliente un servizio completo che prevede anche la possibilità di sfruttare convenzioni con Medici Specialistici, Medici Legali, Centri di Riabilitazione nonché con carrozzerie specializzate per dare la possibilità al cliente di non doversi preoccupare di nulla. Lo Studio Trevisan di Este collabora con un gruppo di Professionisti nelle varie discipline: periti, geo-metri, ingegneri e architetti, medici legali, è, in altre parole, un professionista competente e specializzato, in grado di fare ottenere al cliente non “un” risarcimento ma “ il giusto” risarcimento del torto subito. Lo Studio Trevisan di Este co-nosce le normative e le regole del Mondo del risarcimento del danno. Ha esperienza tecnica nel saper leggere le dina-miche di un evento lesivo per poter valutare la responsabilità

dei soggetti coinvolti ed individuare il soggetto obbligato al risarcimento del danno in generale. Conoscere, sapere, com-prendere, cogliere quali voci di danno ha diritto il danneggiato e sapere quantifi care correttamente anche attraverso l’ausilio di soggetti terzi con specifi che competenze(medicolegale, pe-rito auto, ricostruttori meccanici, ingegneri, architetti, etc.) e

qualora sorga un dubbio su un elaborato tecnico adoperarsi in un confronto con il professionista al fi ne di ridurre al minimo errori /o omissioni. Lo Studio Trevisan

ritiene fondamentale che il buon risultato sia determinato dal-le scelte iniziali nmesse in atto al conferimento dell’incarico che deve portare all’istruzione del cliente affi nchè riesca a produrre, individuare e ricercare tutti quegli elementi oggetti e soggettivi per la creazione e ricerca delle prove indispensa-bili per la corretta dimostrazione e quantifi cazione dei danni subiti. La sapienza nella conduzione delle trattative con i Li-quidatori delle Compagnie di Assicurazioni è la differenza nel Know How per i 30 anni di esperienza nel settore sono la garanzia del giusto risarcimento fi nale.Lo Studio Trevisan si avvale, altresì, di avvocati specialisti nelle materie del diritto Civile e Penale per lo studio dei casi complessi.

L’attività del Patrocinatore stragiudizialeDIRITTO DELLA CIRCOLAZIONE STRADALE

Studio Trevisan di Trevisan Susanna. Recupero Danni - Infortunisti ca Stradale Este (PD) - Tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - [email protected]

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Con la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale n° 54/2015, dei decreti legislativi 04.03.2015 nn. 22 e 23, prosegue la riforma del mercato del la-

voro in attuazione della Legge Delega n.183/2014. In particolare il Decreto n.23, introduce “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”.

La nuova disciplina troverà applicazione per i con-tratti subordinati a tempo indeterminato stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto (07.03.2015), ovvero per quelli a tempo determinato o di apprendistato convertiti dopo tale data. Per quelli già in essere precedentemen-te continueranno a valere le tutele previste dall’art. 18 L.n.300/70 (Statuto dei Lavoratori). Risulta evidente come la regola generale sia ormai quella dell’indennizzo, mentre la reintegra nel posto di lavoro (c.d. tutela reale) rappresenti sempre più un’eccezione. Quest’ultima resta infatti prevista solamente in ipotesi di nullita’ del licenzia-mento perche’ discriminatorio ovvero perche’ riconduci-bile agli altri casi di nullita’ espressamente previsti

Jobs Act: Il contratto di lavoro a tutele crescenti

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Studio Legale avv. Marti na Rocchio – avv. Gianluca Simeoni - Via B. Arnaldo da Limena n. 10 – 35010 Limena (PD) Tel. 049.5390473 Fax 049.5390472 [email protected] - www.studiorocchiosimeoni.com

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AVV. GIANLUCA SIMEONI

dalla legge od ancora qualora il dipendente riesca a dimostrare che il licenziamento disciplinare si fonda su un fatto materiale insussistente. In tutti gli altri casi, qualora il Giudice accerti l’illegittimità del licenziamen-to perché non ne ricorrono gli estremi, il rapporto di lavoro verrà dichiarato estinto sin dall’irrogazione del provvedimento ed il datore di lavoro (che occupi ol-tre 15 dipendenti) sarà condannato al pagamento di un’indennità di importo pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità.

In caso di licenziamento per motivi economici (le-gato cioè alla riorganizzazione aziendale) non sarà più necessario il tentativo di conciliazione presso la Direzio-ne Territoriale del Lavoro. Nei pochi casi ancora previsti, resta infi ne per il lavoratore la facoltà di pretendere, in luogo della reintegra, il pagamento di un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.

Contrariamente ai miei precedenti interventi, con questo articolo tenterò di elencare una serie di consigli che potrebbero rivelarsi utili

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Con la separazione i coniugi non pongono fi ne al rapporto matrimoniale, ma ne sospendono gli ef-fetti in attesa di riconcilia

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Il codice civile regolamenta più tipologie di testamento, quello di cui vi andrò a parlare è la forma più semplice, quello fai date di proprio pugnoaccorgimenti per avvalora-

re la vostra capacità d’intendere e di volere al momento della scrittura del testamento, soprattutto se siete di età avanzata, o sarete informati di come apporre anche una data certa.

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Il testo (olografo)SUCCESSIONI ED EREDITÀ

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Con la legge 11.12.2012 n. 220, entrata in vigo-re il 18.6.2013, il legislatore è intervenuto in un ambito del diritto civile che risultava immutato fi n

dall’entrata in vigore del codice del ‘42: il condominio. Tra le numerose novità introdotte dalla predetta novella legislativa, il riscritto art. 1129 c.c., rubricato nomina, revoca ed obblighi dell’amministratore, stabilisce al comma 7, che l’amministrato-re è obbligato a far transitare le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi su uno specifi co conto corrente. Di tale conto corrente il condomino, esclusi-vamente per il tramite dell’amministratore, può prendere visione a proprie spese della rendicontazione periodica. Cosa succede nel caso in cui un amministratore decida di trasmettere una copia della suddetta documenta-zione, legittimamente richiestagli, cancellando gran parte dei dati contabili unitamente ai nomi di chi ha effettuato o meno i versamenti. Una simile cautela parrebbe, ad

una prima analisi, rispettare il diritto alla privacy di cia-scuno condomino. Prima della riforma, sia la Cassazione (1011/2010) che l’ABF (con decisioni n. 814/2011 e n. 1282/2013), avevano ritenuto il singolo condomino autonomamente legittimato a richiedere alla banca copia dell’estratto conto, non potendo l’Istituto di credito opporre

la posizione di terzietà del condomino stes-so. Successivamente all’entrata in vigore della nuova disciplina di cui all’art. 1129 c.c., il Garante della Privacy ha redatto un vademecum rilasciato il 10.10.2013, in cui si da risposta ad alcuni interrogativi posti da Confedilizia. In particolare, il Ga-

rante ha precisato che non è legittimo invocare il diritto alla privacy nel caso della rendicontazione periodica che quindi dovrà essere fornita, dall’amministratore al condomino che ne farà richiesta, priva di qualunque oscuramento atteso che in questo caso deve prevalere il principio della traspa-renza nella gestione condominiale.

Il nuovo conto corrente condominiale e il diritto alla privacy

DIRITTO CONDOMINIALE

Studio legale Violato – Avv. Cristi ano Violato e Avv. Federico Soatti n - via Germania n. 7 - Vigonza 35010 (PD)tel. 049.9802478 – fax. 178.4415820 - e-mail: [email protected]

AVV. FEDERICO SOATTIN e AVV. CRISTIANO VIOLATO

Maltarello

Uno degli argomenti di “gran moda” in questi ultimi anni – specie fra le associazione di consumatori - riguarda senz’altro la illegittimità (presunta o reale) degli interessi

richiesti dalle banche ai clienti sulle somme elargite, sia che si tratti di mutuo e sia che si tratti di fi do. Si affermerebbe che, una volta accertato che gli interessi non sono dovuti, il cliente potreb-be far valere la nullità delle clausole contrattuali per non pagare interessi ulteriori. In proposito, ritengo opportuno chiarire che una cosa è far valere tale nullità per non pagare in futuro, ed un’altra invece è chiedere la restituzione di quanto pagato in passato. Per quest’ultima ipotesi infatti, occorre che il relativo “diritto alla restituzione” non si sia prescritto con il decorso di dieci anni. Ed andiamo a chiarire. Si tratta di un distinguo puramente giuridico ma di cui occorre tener conto nelle aule giudiziarie quando si è accertato che l’operato della banca non è stato corretto e si tratta di valutare successivamente se sussista ancora il diritto ad essere rimborsati. La domanda del correntista tesa infatti a far valere la invalidità/ nullità di un contratto bancario (supponiamo un’apertura di conto corrente) non si prescrive sostanzialmente mai, con la conseguenza che si può sempre far valere, mentre quella diretta a conseguire la ripetizione delle somme pagate e

Banche : termine ultimo per chiedere la restituzione delle somme indebitamente versate

DIRITTO BANCARIO

Studio Legale Avvocato Lorenzo Maltarello - Piazzett a Pescheria n.14 – 45011 ADRIA (Rovigo) Tel. 042 621 382 - PEC: lorenzo.maltarello@rovigoavvocati .it

AVV. LORENZO MALTARELLOnon dovute è invece soggetta alla ordinaria prescrizione decen-nale. Seppur importante, tuttavia, questo necessario distinguo non deve far perdere le speranze al cliente che ingiustamente ha versato somme illegittime. La Cassazione Civile, invero, a Sezioni Unite nel 2010 con sentenza n. 24418 ha chiarito come “…il termine di prescrizione decennale cui tale azione di ripetizione è soggetta decorre dalla data in cui sia stato estinto il saldo di chiusura del conto cui gli interessi non dovuto siano stati registrati…” Questo comporta che sino a quando il rapporto è in corso nulla si prescrive. È solo dopo la chiusura del rapporto (ad esempio del conto corrente) che il cliente ha dieci anni di tempo per verifi care se ha pagato correttamente o se ha versato interessi non dovuti e chiederne – cosa importante – la restituzione, senza averli persi defi niti-vamente. Questo signifi ca anche che l’avviso contenuto negli estratti conto che periodicamente (trimestre o semestre) per-vengono dall’istituto di credito, con cui questi annuncia “... che eventuali contestazioni dovranno essere sollevate dal cliente entro sessanta giorni...”, non vanno assolutamente ad incidere sul suo diritto alla ripetizione di quanto pagato indebitamente da far valere entro il decennio dalla fi ne del rapporto.

L’attività svolta dai Patrocinatori Stragiudiziali è irrinun-ciabile per tutti quei soggetti che, dopo aver subito un danno, si trovano assaliti da dubbi e perplessità, angosce,

domande ed incertezze, sulla corretta strada da seguire per ottenere il giusto ristoro del danno subito. Il consulente in Infortunistica Stradale serio e preparato, infatti, non si occupa soltanto di contattare la Compagnia di assicurazione e formulare una richiesta risarcitoria, ma garantisce al cliente un servizio completo che prevede anche la possibilità di sfruttare convenzioni con Medici Specialistici, Medici Legali, Centri di Riabilitazione nonché con carrozzerie specializzate per dare la possibilità al cliente di non doversi preoccupare di nulla. Lo Studio Trevisan di Este collabora con un gruppo di Professionisti nelle varie discipline: periti, geo-metri, ingegneri e architetti, medici legali, è, in altre parole, un professionista competente e specializzato, in grado di fare ottenere al cliente non “un” risarcimento ma “ il giusto” risarcimento del torto subito. Lo Studio Trevisan di Este co-nosce le normative e le regole del Mondo del risarcimento del danno. Ha esperienza tecnica nel saper leggere le dina-miche di un evento lesivo per poter valutare la responsabilità

dei soggetti coinvolti ed individuare il soggetto obbligato al risarcimento del danno in generale. Conoscere, sapere, com-prendere, cogliere quali voci di danno ha diritto il danneggiato e sapere quantifi care correttamente anche attraverso l’ausilio di soggetti terzi con specifi che competenze(medicolegale, pe-rito auto, ricostruttori meccanici, ingegneri, architetti, etc.) e

qualora sorga un dubbio su un elaborato tecnico adoperarsi in un confronto con il professionista al fi ne di ridurre al minimo errori /o omissioni. Lo Studio Trevisan

ritiene fondamentale che il buon risultato sia determinato dal-le scelte iniziali nmesse in atto al conferimento dell’incarico che deve portare all’istruzione del cliente affi nchè riesca a produrre, individuare e ricercare tutti quegli elementi oggetti e soggettivi per la creazione e ricerca delle prove indispensa-bili per la corretta dimostrazione e quantifi cazione dei danni subiti. La sapienza nella conduzione delle trattative con i Li-quidatori delle Compagnie di Assicurazioni è la differenza nel Know How per i 30 anni di esperienza nel settore sono la garanzia del giusto risarcimento fi nale.Lo Studio Trevisan si avvale, altresì, di avvocati specialisti nelle materie del diritto Civile e Penale per lo studio dei casi complessi.

L’attività del Patrocinatore stragiudizialeDIRITTO DELLA CIRCOLAZIONE STRADALE

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Con la pubblicazione sulla Gazzetta Uffi ciale n° 54/2015, dei decreti legislativi 04.03.2015 nn. 22 e 23, prosegue la riforma del mercato del la-

voro in attuazione della Legge Delega n.183/2014. In particolare il Decreto n.23, introduce “Disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”.

La nuova disciplina troverà applicazione per i con-tratti subordinati a tempo indeterminato stipulati dopo l’entrata in vigore del decreto (07.03.2015), ovvero per quelli a tempo determinato o di apprendistato convertiti dopo tale data. Per quelli già in essere precedentemen-te continueranno a valere le tutele previste dall’art. 18 L.n.300/70 (Statuto dei Lavoratori). Risulta evidente come la regola generale sia ormai quella dell’indennizzo, mentre la reintegra nel posto di lavoro (c.d. tutela reale) rappresenti sempre più un’eccezione. Quest’ultima resta infatti prevista solamente in ipotesi di nullita’ del licenzia-mento perche’ discriminatorio ovvero perche’ riconduci-bile agli altri casi di nullita’ espressamente previsti

Jobs Act: Il contratto di lavoro a tutele crescenti

DIRITTO DEL LAVORO

Studio Legale avv. Marti na Rocchio – avv. Gianluca Simeoni - Via B. Arnaldo da Limena n. 10 – 35010 Limena (PD) Tel. 049.5390473 Fax 049.5390472 [email protected] - www.studiorocchiosimeoni.com

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AVV. GIANLUCA SIMEONI

dalla legge od ancora qualora il dipendente riesca a dimostrare che il licenziamento disciplinare si fonda su un fatto materiale insussistente. In tutti gli altri casi, qualora il Giudice accerti l’illegittimità del licenziamen-to perché non ne ricorrono gli estremi, il rapporto di lavoro verrà dichiarato estinto sin dall’irrogazione del provvedimento ed il datore di lavoro (che occupi ol-tre 15 dipendenti) sarà condannato al pagamento di un’indennità di importo pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24 mensilità.

In caso di licenziamento per motivi economici (le-gato cioè alla riorganizzazione aziendale) non sarà più necessario il tentativo di conciliazione presso la Direzio-ne Territoriale del Lavoro. Nei pochi casi ancora previsti, resta infi ne per il lavoratore la facoltà di pretendere, in luogo della reintegra, il pagamento di un’indennità pari a 15 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR.

Quante volte il Titolare di Azienda, l’Artigiano, il Commerciante, il libero professionista si è chie-sto: “Ma perché devo pagare regolarmente il

dipendente per una assenza dal lavoro per infortunio e/o malattia causata da responsabilità di terzi a segui-to di incidente stradale e/o fatto illecito? “L’assenza dal lavoro del dipendente in questi casi, oltre a gravare economicamente sulla Azienda può causare a volte anche, perdite di mancato guadagno e/o creare situa-zioni di disagio nella svolgimento del normale ciclo di produzione e/o conduzione aziendale.

A questa risposta tutti i datori di lavoro non trovano adeguate e precise risposte da parte dei loro consulenti di lavoro, legali ed associazioni di categoria.

Infatti non tutti conoscono il servizio da Noi offerto, denominato tecnicamente “RIVALSA DEL DATORE DI LAVORO“ che in virtù di quanto recita l’Articolo 2043 del Codice Civile “Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui

La rivalsa del datore di lavoroSICUREZZA SUL LAVORO

che ha commesso il fatto a risarcire il danno”. Con-siste nel far recuperare all’Azienda tutti i costi sostenuti dalla stessa a seguito dell’assenza dal lavoro del dipen-dente per infortunio e/o malattia causata da terzi che sono: integrazione da parte dell’azienda dei giorni di carenza e della quota a proprio carico non riconosciuta da INPS E/O INAIL; rateo ferie, tredicesim, quattordice-sima, TFR, contributi Irap, e premio INAI.

Il servizio offerto dal nostro studio il cui costo è pari al 10% dello importo recuperato, solo in caso di esito positivo della pratica, consiste nell’assistere l’Azienda nel disbrigo burocratico della pratica ed al reperimento di tutta la documentazione relativa alla istruttoria della stessa.

Si possono attivare pratiche con retroattività di due anni se l’assenza dal lavoro è stata causata da inciden-te stradale, mentre sale a cinque anni se l’assenza è stata causata da fatto illecito.

Dott. feDerico valentino cesarin

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La gestione oculata delle assenze dal lavoro del dipendente per infortunio e/o malattia

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L’Editoriale

Quante volte ciascuno di noi si sente “a cor-to di idee”, in ritardo in un mondo che va veloce, in diffi coltà nel trovare soluzioni per

i propri problemi quotidiani, lavorativi, familiari, relazionali?

La risposta migliore in queste situazioni, molto spesso, è già dentro di noi. Il problema è farla emer-gere, liberarsi dalle abitudini che possono frenarci, liberarci da situazioni in cui non si vedono vie di uscita.

Questo tipo di condizione è tutt’altro che patolo-gica, anzi, è “normale” ed estremamente frequente: il problema spesso risiede nelle routine, in modalità di pensiero radicate che non sono facili da cambiare in breve tempo e da soli, nelle pressioni sociali.

La psicologia, in questi casi, può venire in aiuto con interventi non invasivi ma di supporto alle risorse già esistenti, ad esperienze già maturate, a soluzioni già applicate a contesti diversi. Troppo spesso infat-ti le persone sono dei “giacimenti” di risorse che rimangono sconosciute, inesplorate, quando invece potrebbero essere portate alla luce, con l’aiuto di un professionista psicologo esperto, anche senza un grande sforzo.

Liberare ciò che già è dentro di noi, dunque, con una metodologia di dialogo riguardo alla pro-pria quotidianità, ai propri valori, ai propri desideri, con una fi nalità trasformativa orientata a portarci a realizzare il tipo di attività, di relazioni, di vita che desideriamo, non necessariamente quello che vivia-mo nel presente. La psicologia a servizio delle idee nuove, dunque, in un mondo che va veloce. Per questo oggi è fondamentale che ciascuno diventi un innovatore, nel proprio ambito lavorativo, relaziona-le, familiare, anche per uscire dalla stagnazione che caratterizza tanti aspetti della vita sociale italiana.

dott. Alessandro De Carlo*

idee nuove per un Mondo Che CaMBia

*presidente dell’Ordine degli psicologi del Veneto Continua a pag.

La salute vale oro così come il medico a cui ci si affi da

Con la bella stagione, è l’occasione migliore per dedicarsi alla pelle

Continua a pag. 41Continua a pag. 41

L’attacco di panico, un nemico comune

Continua a pag. 42

La Mappatura delle neoformazioni cutanee

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L’intervento

La scheda odontoiatrica, generalmente in formato cartaceo, riporta un disegno stiliz-zato delle arcate dentarie, in cui vengono segnalate patologie e trattamenti, seguiti da uno spazio per le annotazioni in forma di diario clinico. Dal punto di vista giuridico

la scheda odontoiatrica e’ un semplice promemoria dell’attività diagnostica e terapeutica svolta, ad uso esclusivo dell’odontoiatria; e’ paragonabile ad una scrittura privata e come tale: non è soggetta a nessun requisito formale di compilazione; non vi è obbligo di conservazione; la presenza di errori, omissioni ed alterazioni non configura ipotesi ne’ di falso ideologico, ne’ di reato di falso in atto pubblico. Per quanto riguarda la circolazio-ne, la scheda può essere consegnata: al paziente stesso; alle persone fornite di delega ed all’autorità giudiziaria; la non restituzione a fronte di una richiesta non determina responsabilità, in quanto non vi è l’obbligo dell’archiviazione, ne’ quello della conser-vazione. La compilazione della scheda odontoiatrica, tuttavia, va fatta con particolare diligenza annotando: giorno della prestazione (nel caso in cui il paziente non si presenti all’appuntamento terapeutico e’ bene annotarlo comunque indicando la motivazione dell’assenza); trattamenti terapeutici effettuati; qualsiasi annotazione utile al sanitario. Cio’ in considerazione del fatto che, soprattutto in materia di responsabilità civile, rappresenta un importante mezzo di difesa legale mentre la sua mancanza o non corretta tenuta determina nel giudice l’impressione di negligenza ed imperizia dell’odontoiatra ai fini dell’addebito di un’eventuale responsabilità. Difatti la scheda odontoiatrica può essere richiesta nel contenzioso giudiziario per diverse finalità che sono: per ricostruire la cronologia dei fatti in caso di discordanti versioni dei fatti tra le parti; per determinare lo stato anteriore e quindi la validità della diagnosi e del progetto terapeutico, nonché escludere o quantificare lesioni correlate da nesso di casualità con le prestazioni; per valutare la corretta esecuzione del l’iter terapeutico e distinguere le complicanze dagli errori; in caso di contestazione in materia di consenso alle cure e di corrispettivo. Per ultimo va precisato che la scheda odontoiatrica, rappresenta comunque un obbligo deontologico: “ La cartella clinica deve essere redatta chiaramente, con puntualità e diligenza, nel rispetto delle regole della buona pratica clinica e contenere, oltre ad ogni dato obiettivo relativo alla condizione patologica ed al suo decorso, le attività diagnostico-terapeutiche praticate”.

La sCheda odontoiatriCa e Le regoLe da seguiredi Dott. Bruno Noce*

*presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

L’Editoriale

Sono stati 2363 i Medici che hanno chiesto l’atte-stato per il riconoscimento dei titoli per lavorare all’estero nel 2014, contro i 1000 dell’anno pre-

cedente ed i 396 di soli 5 anni prima e il trend è in continua crescita.

Scappano da un paese che, dopo 11 anni di prepara-zione fra corso di laurea e specializzazione per diventare bravi professionisti non sa offrire di meglio che posti di precariato e bassi stipendi in un contesto di lavoro difficile e sempre più impegnativo, con l’obbligo di provvedere ad una assicurazione professionale costosa, ed in cui le cau-se facili e quasi sempre ingiustificate possono metterli alla gogna proprio all’inizio della loro carriera.

Fuggono dall’Italia, spesso malvolentieri, abbandonando famiglia, affetti, ami-cizie, contesto sociale, verso paesi che offrono loro stipendi adeguati, prospettive di carriera, più tranquillità e serenità per un lavoro difficile e impegnativo e con una considerazione sociale che da noi si è molto affievolita.

Le difficoltà iniziano fin dalla formazione post laurea, mentre ogni anno si lau-reano in Italia circa 10.000 medici, solo 5000 sono i posti per le borse di studio per i corsi di specializzazione (altri 5-6 anni di preparazione) e 1000 le borse di studio per il corso per diventare medici di famiglia. Cosicché 4000 medici ogni anno vengono esclusi, per cui o ritentano l’anno successivo, o si dedicano a medicine alternative (con quali prospettive?), o vanno all’estero.

Ma anche dopo la specializzazione le cose non sono facili: negli Ospedali il bloc-co del turn over non permette nuove assunzioni, nonostante le carenze di personale medico di famiglia dovendo, nell’attesa di pazienti che ti scelgano come medico di fiducia, sostenere solo spese di ambulatorio, di personale e di gestione dello studio professionale.

All’estero invece i nostri laureati e specializzati sono ricercati. Assommano a più di 150.000 euro i costi, supportati dalle famiglie e dalla società, per preparare un bravo medico e sempre più spesso giungono all’Ordine dei Medici di Rovigo, così come agli altri Ordini del nostro Paese, richieste di medici da parte di altre Nazioni, le quali offrono contratti vantaggiosi, quasi nemmeno paragonabili ai nostri, e con-dizioni e prospettive di lavoro veramente attraenti.

La tendenza è in crescita perché all’estero “comprano” volentieri i nostri medici e, senza costi per prepararli. Ormai non vi può essere più alcun indugio per provve-dimenti atti a sistemare questa situazione.

MediCi Con Lo stetosCopio in vaLigiapiù di 2000 MediCi aLL’anno sCeLgono di Lavorare aLL’estero

di Francesco Noce*

*presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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profondo. Ridurre gli allergeni nocivi. La presenza all’interno del materasso di acari della polvere o muffe può essere la causa di problemi respiratori. L’utilizzo di mate-riali antimicrobici, garantisce una buona

resistenza agli acari e una soluzione a problemi allergici.LE POSIZIONI DEL SONNO Assumere una posizio-ne di riposo corretta signifi ca garantire il giusto sostegno alla spina dorsale e assicurare una buona circolazione sanguigna. Posizione sul fi anco. La posizione sul fi anco diminuisce la pressione esercitata sulla schiena, ma al tem-po stesso limita la circolazione nelle aree del corpo su cui si concentra il peso. Un materasso più morbido è in grado di sostenere le curve e ridurre al minimo i punti di pressione, mantenendo collo e spina dorsale correttamente allineati. Questa posizione è indicata per chi soffre di osteoartrite, problemi alla spina dorsale o alle anche. Posizione supina Indicata per le persone che soffrono di dolori alla parte infe-riore della schiena, la posizione a pancia in su favorisce il ri-lassamento degli organi interni. È consigliabile posizionare un cuscino sotto le ginocchia, in questo modo la pressione sul nervo sciatico diminuisce e la spina dorsale è in grado di seguire la sua curva naturale. Posizione prona. Secondo alcuni esperti, questa posizione provoca pressione al collo e alla parte inferiore della schiena. Riposare su un materasso più duro, posizionando un cuscino sotto l’addome, contri-buisce a mantenere allineata la spina dorsale.

I BENEFICI DEL SONNO Mentre dormiamo, l’ipofi si rilascia grandi quan-tità di ormoni della crescita, i muscoli si rilassano, la temperatura del corpo si ab-bassa e varie parti del cervello si fermano o rallentano. Queste funzioni fi siologiche fanno del sonno un elemento in grado di ringiovanire il corpo e la mente. Di conseguenza, chi soffre di disordini del sonno o riposa male, potrebbe incorrere in numerosi effetti collaterali: al-terazione della concentrazione e delle capacità di lavoro, percezione limitata, irritabilità, nervosismo. E, a lungo ter-mine, depressione o stati di allucinazione. Il materasso: il protagonista del buon riposo. La qualità del sonno è senza dubbio proporzionale alla qualità del materasso, sopra al quale una persona trascorre circa un terzo della propria vita. Garantire al proprio corpo un sonno sano, signifi ca soddisfare quattro requisiti fondamentali. Mantenere l’allineamento della spina dorsale. Un materasso troppo duro provoca una forte pressione solo su alcune zone del corpo. Quando è troppo morbido, invece, si creano avval-lamenti a cui la spina dorsale è costretta ad adattarsi. Un buon materasso si uniforma alle curve del fi sico, fornendo un sostegno adeguato. Diminuire la pressione sulla su-perfi cie del corpo. Un materasso che si adatta alla forma del corpo distribuisce, al tempo stesso, il peso in modo uniforme. Questo favorisce la circolazione del sangue e permette al corpo di rilassarsi raggiungendo un sonno pro-fondo. Si garantisce così il riposo e il recupero psicofi sico. Regolare la temperatura del corpo. Mentre dormiamo il corpo rilascia umidità. Questo potrebbe interferire con la normale regolazione della temperatura. Un’imbottitura di lana è in grado di assorbire e al tempo stesso disperdere l’umidità fi no a un terzo del suo peso, favorendo la creazio-ne di un ambiente asciutto, condizione ideale per un sonno

il riposo: i benefici e le posizioni del sonno

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ora a usare creme stimolanti la produzione di melanina e assumere integratori per pre-parare la pelle al sole.

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Dott. Giovanni Bressa

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salute psico-fisica, stimola la produzio-ne di vitaminaD, fissatore del calcio

sulle ossa, e’ efficace nel trattamento di alcune malattie dermatologiche (psoriasi, eczema, dermatiti...) e in molte persone contribuisce a migliorare l’umore, ma se non ti proteggi adeguatamente si rivela un infimo nemico.

La pelle si difende sostanzialmente con due meccanismi, l’abbronzatura e l’ispessi-mento dello strato epidermico. Radiazioni con diverse lunghezze d’onda penetrano in modo diverso nella cute, i raggi UVB inte-ressano lo strato più superficiale, mentre gli UVA sono in grado di arrivare al derma. I danni che ne deriva-no sono per quanto riguarda gli UVB mu-tazioni a carico del nucleo dei cheratinoci-ti e degenerazione delle fibre elastiche del derma per quanto riguarda gli UVA.

Questi effetti sono responsabili della fotocarcinogenesi (tumori della pelle) e del fotoinvecchiamento cutaneo rughe).

La protezione inizia bevendo molto che è fondamentale per l’idratazione e da una buona alimentazione che privilegi cibi colorati di tutte le sfumature che vanno dal giallo al violaceo passando attraverso il ros-so, ricchi di beta-carotene e di antocianosidi che danno il giusto apporto al buono stato della pelle.

Esistono vare tipologie di persone, con pelli diverse e più o meno sensibili, ecco allora nascere la necessità di arricchire la propria dieta con l’assunzione di integratori e di proteggersi con le creme solari, con vari

fattori di protezione ( SPF) che vanno dalla piu’ bassa o intensificante ab-bronzatura alla 50+ e total protection.

Il consiglio del tuo farmacista diven-ta cosi fondamentale per la scelta del prodotto più adatto

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La pelle si difende sostanzialmente con due meccanismi, l’abbronzatura e l’ispessi-mento dello strato epidermico. Radiazioni con diverse lunghezze d’onda penetrano in modo diverso nella cute, i raggi UVB inte-ressano lo strato più superfi ciale, mentre gli UVA sono in grado di arrivare al derma. I danni che ne deriva-no sono per quanto riguarda gli UVB mu-tazioni a carico del nucleo dei cheratinoci-ti e degenerazione delle fi bre elastiche del derma per quanto riguarda gli UVA.

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Farmacia BressaDott. Giovanni BressaGalta di Vigonovo (Ve)via Venezia 4/ftel. 049 9831517Mail: [email protected]

A fianco il DottoreGiovanni Bressa

Il consiglio del tuo farmacista diventa fondamentale per la scelta del prodotto più adatto per una abbronzatura veloce o per proteggersi meglio

Consulenza scientifi caFARMACiAFarmacia BressaDott. Giovanni BressaGalta di Vigonovo (Ve)via Venezia 4/f - tel. 049 9831517Mail: [email protected]

bressaIl disturbo di panico appartiene alla categoria dei

disturbi d’ansia, che sono le più comuni malattie psichiatriche e causano compromissione funzionale

e disagio considerevoli. Il disturbo da attacco di panico (DAP) va diffondendosi sempre più nella popolazio-ne, soprattutto tra i giovani.

Ma come riconoscere un attacco di panico? I principali sintomi si sviluppano improvvisamente e raggiungono il picco nell’arco di dieci minuti: palpita-zioni, tachicardia; sudorazione; tremori; sensazione di oppressione; di soffocamento; dolore o fastidio al petto; nausea o disturbi addominali; sensazione di sbandamento, instabilità, stordimento, o svenimen-to; derealizzazione (sensazione di irrealtà) o deper-sonalizzazione (essere staccati da se stessi); paura di perdere il controllo o di impazzire; paura di morire; parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio); bri-vidi o vampate di calore.

L’attacco di panico è un messaggio mandato dal corpo per avvertire che c’è qualcosa che non va.

Il sintomo che colpisce il corpo non è mai casua-le, ma è collegato ai rapporti interpersonali importan-ti attuali, che si stanno vivendo oppure all’interno del ciclo evolutivo.

Si tende a risolvere la risposta ansiosa con comportamenti di evitamento, perciò la possibilità di condurre una vita normale viene fortemente com-promessa. Il soggetto arriverà al punto di diventare dipendente da amici, parenti, che in ogni momento

l’attacco di panico, un nemico comune

Dott.ssa Giulia Francesca Marchese - psicologa clinicaRiceve a Fosso’ (Ve)via 4 novembre 45. Cell.: 3408431926 - Mail: [email protected]

Negli ultimi anni, molto utile è stata la terapia cognitivo-comportamentale

devono poterlo raggiun-gere. La persona riduce drasticamente la propria autonomia di movimen-to.

Quindi, è possibile risolvere questo fastidio-so disturbo? La terapia psicologica è un processo in cui la persona che ha un disagio chiede aiuto ad un terapeuta per com-prendere e modifi care pensieri, comportamenti, stati d’animo, si cerca quindi di riadattare l’individuo al mondo esterno. Negli ultimi anni, molto utile è stata la terapia cognitivo-comportamentale che si concen-trerà sull’identifi cazione e modifi cazione delle mo-dalità con cui il soggetto esaspera l’infl uenza degli eventi negativi o sull’impiego di strategie per dimi-nuire l’impatto di questi eventi negativi. L’obiettivo di questo intervento è quello di costruire modelli di pensiero più adattivi e sviluppare strategie generali per affrontare i problemi personali.

Dott.ssa GiuliaFrancesca Marchese

Consulenza scientifi capSiCOlOGiADott.ssa Giulia Francesca Marchese - psicologa clinica - Riceve a Fosso’ (Ve)via 4 novembre 45. Cell.: 3408431926 - Mail: [email protected]

marchese

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Il nevo o più comunemente neo, sono la stessa cosa, ci si riferisce cioè a una proli-

ferazione di melanociti (cellule “colorate” della pelle) e rappre-sentano spesso solo un proble-ma estetico.

La comparsa o la modifi-cazione di un neo può essere determinata da molteplici fattori quindi è consigliato e opportuno sottoporsi a controlli periodici delle neoformazioni al fine di poter cogliere tempestivamente ogni loro eventuale modifica in senso tumorale.

Il metodo più rigoroso di controllo consiste nella mappatu-ra corporea delle neoformazioni, e nella dermatoscopia di ciascu-na.

La dermatoscopia visiva, at-tuata attraverso il dermatoscopio ottico, è riconosciuta essere una delle migliori tecniche non invasi-ve per la sua praticità di utilizzo.

poliambulatorio Sorriso e Salute - Dr. sanitario Dott. Raimondo pischeVia Giovanni da Verrazzano n.58 - 30015 Chioggia (Ve) - tel.: 041 5540222 - 041 5543300- [email protected]

la Mappatura delleneoformazioni cutaneeLa Dermatoscopia è riconosciuta come una delle migliori tecniche non invasive

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MANUELA E SILVIA BIZZO

La rubrica di cucina

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.IT

Per le crespelle80-100g circa farina d’avena 1 uovolatte di soianoce moscatasale Blu di PersiaPer la farcia1100g spinaci freschi in foglie70g prosciutto cotto1 spicchio aglio1 cucch crusca di grano2 cucch uvetta sultanina

Con tutte le uova collezionate durante le feste pasquali, non si poteva non pensare di preparare delle ricche crespelle. Una ricetta tutta primaverile e che ancora ci sentiamo di classifi care come confort food. Tutti sapori dolci nella preparazione: in primis gli spinaci, che abbiamo insaporito con la cannella ed ai quali abbiamo aggiunto la quasi scontata uvetta sultanina; anche la farina d’avena, utilizzata nell’impasto delle crespelle ed aromatizzata con la noce moscata, tuttavia ha fatto la sua parte rendendo la ricetta più delicata e digeribile. La besciamella a base di farina d’avena e latte di soia è stata ulteriormente insaporita con il parmigiano, per noi il formaggio che meglio si sposa con la verdura scelta per il ripieno. Un piatto unico ricco e cremoso, senza aggiunta di grassi ma tutto vegetale, e che ben si presta per iniziare uffi cialmente le cene di primavera.

Preparare l’impasto per le crespelle: sbattere l’uovo con il sale, unire la farina d’avena ed amalgamare bene con una frusta, aiutandosi con un pò di latte di soia; insaporire il composto

con noce moscata e lasciar riposare almeno 30 minuti. Preparare la besciamella: scaldare un cucchiaio d’olio in un pentolino, unire le farine, la noce moscata ed il sale; piano piano bagnare

con il latte di soia e tenere sul fuoco, continuando a mescolare fi no a che non si addensa. A fuoco spento unire il formaggio grattugiato. Lessare gli spinaci in pentola a pressione per almeno 5 minuti dal fi schio della pentola Mondare l’aglio e farlo soffriggere in padella con l’olio, unire

gli spinaci (ben strizzati per eliminare l’acqua in eccesso) ed insaporire con il gomasio e la noce moscata. Aggiungere l’uvetta sultanina e la crusca. A fuoco spento mescolare con due cucchiaio di besciamella. Preparare le crespelle utilizzando una piastra antiaderente bagnata con un pò di olio

evo. Farcire ogni crespella con una fetta di prosciutto cotto e gli spinaci, chiudere a mezzaluna e disporre in una teglia, precedentemente bagnata sul fondo con alcuni cucchiai di besciamella;

coprire le crespelle con la besciamella rimasta e cuocere in forno a microonde per circa 15 minuti.

Ingredienti per 6 crespelle1 cucch gomasiocannellaolio evoPer la besciamella300ml latte di soia15g farina d’avena15g farina di risoformaggio parmigiano grattugiato1 cucch olio evonoce moscatasale Blu di Persia

CRESPELLE D’AVENA AGLI SPINACI E PROSCIUTTO COTTO SU BESCIAMELLA AL PARMIGIANO

Procedimento

2A tavola44 Crucipiazza

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Cruci-filetti

Tiro al Bersaglio Quale sarà la freccia giusta?

Soluzioni

Il Gioco del Mese

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Giochi e divertimento per tutta la famiglia

RIDIAMOCI SU…

=

AGGIUNTAARTE - NOMECALTANISSETTACANDITICANNADOLCEFRESCOFRITTOGRANELLAITALIA - LISTALUNGOMUCCAORIGINEPASTICCERIAPREPARAZIONERIPIENOSCORZASPECIALITA’TENEROVINO - ZUCCHERO

Il Puzzleil Cannolo Siciliano

Chiave (7,2,6) - Il ripieno è fatto con......................................................................................................................................................

Inserite all’interno dello schema le parole elencate.

2 lettereAB - AD - AL - MD - OETN - VI3 lettereGLI - ICE - RAM4 lettereBADO - DEVO - INES5 lettereADDIO - ANTEO - BACON7 lettereALADINO - ANODINOCARAVAN - NOVALIS8 lettereCARABINA - NONSENSO

Risponde la donna. “Va bene, ho capito…” Fa l’uomo ma-linconico rimettendo a posto il pacchetto.Suocere… Un giorno por-tammo mia suocera al Luna Park. Tutto bene finché non de-

cise di entrare nel Castello degli Spaventi. Stava dentro da molto tempo, tanto che io e mia mo-glie iniziammo a preoccuparci che le fosse successo qualcosa. Quando stavamo per andare a vedere cos’era successo, la ve-

In farmacia… Una signora: “Per favore, vorrei dell’arse-nico.” Trattandosi di un veleno letale, il farmacista chiede infor-mazioni prima di accontentarla: “E a cosa le serve signora?” “Per ammazzare mio marito!” “Ah, capisco… però in questo caso purtroppo non posso dar-glielo” La donna, senza dire una parola estrae dalla borsa una foto di suo marito a letto con la moglie del farmacista, e il farmacista: “Le chiedo scusa signora, bastava dirlo che aveva la ricetta!”Ultime parole famose… “Il rock’n’roll morirà entro giu-gno.” (Variety, 1954)Leggi di Murphy… Terza legge di Murphy per i mariti: Il guardaroba di tua moglie si espanderà fino a occupare tutti gli armadi disponibili.Ubriachi… Un tizio osserva per un po’ con un sorriso di bea-titudine la propria moglie. “È straordinario – le dice – come un bicchierino di Whisky possa darti un’aria così dolce e simpa-tica.” “Ma io non ho bevuto!” “Tu no, ma io si!”Al lavoro… Non stare in giro senza far nulla. La gente pen-serà che sei tu il capo.

Ah… l’amore: Ho mandato così tante lettere d’amore alla mia fidanzata… che si è inna-morata del postino.Moglie e marito… “Papà cos’è un santo?” “Chi come me deve sopportare tua madre tutti i santi giorni.” “E cos’è un beato?” “Chi non ha mai avuto a che fare con tua madre” “E il diavolo?” “Un cornuto, tale e quale tuo padre!” Risponde la madre.Padri modello… Un padre dice al figlio: “Ora ti insegno un trucco per capire se sei ubriaco o pure no. Non è difficile guarda quei 2 uomini dall’altra parte della strada. Quando ne vedrai 4 anziché 2, vuol dire che sei ubriaco.” “Però” - ribatte il ragazzo - “c’è un uomo solo dall’altra parte della strada!”Come disse… “Non sto più nella pelle” come disse il serpente.Le grandi domande… Chi ar-riva sempre con i primi caldi? Il cameriere!Vigili urbani… Un vigile in ser-vizio in ufficio, tira fuori un pac-chetto di sigarette e domanda alla collega seduta a fianco: “Scusa, posso fumare?” “Fa pure come se fossi a casa tua”

demmo uscire sventolando un foglio di carta. L’avevano as-sunta.Un aforisma (Leo Buscaglia):L’essenza dell’educazione non è imbottirvi di fatti, bensì aiutarvi a scoprire la vostra unicità.

2 Crucipiazza

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MANUELA E SILVIA BIZZO

La rubrica di cucina

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Per le crespelle80-100g circa farina d’avena 1 uovolatte di soianoce moscatasale Blu di PersiaPer la farcia1100g spinaci freschi in foglie70g prosciutto cotto1 spicchio aglio1 cucch crusca di grano2 cucch uvetta sultanina

Con tutte le uova collezionate durante le feste pasquali, non si poteva non pensare di preparare delle ricche crespelle. Una ricetta tutta primaverile e che ancora ci sentiamo di classifi care come confort food. Tutti sapori dolci nella preparazione: in primis gli spinaci, che abbiamo insaporito con la cannella ed ai quali abbiamo aggiunto la quasi scontata uvetta sultanina; anche la farina d’avena, utilizzata nell’impasto delle crespelle ed aromatizzata con la noce moscata, tuttavia ha fatto la sua parte rendendo la ricetta più delicata e digeribile. La besciamella a base di farina d’avena e latte di soia è stata ulteriormente insaporita con il parmigiano, per noi il formaggio che meglio si sposa con la verdura scelta per il ripieno. Un piatto unico ricco e cremoso, senza aggiunta di grassi ma tutto vegetale, e che ben si presta per iniziare uffi cialmente le cene di primavera.

Preparare l’impasto per le crespelle: sbattere l’uovo con il sale, unire la farina d’avena ed amalgamare bene con una frusta, aiutandosi con un pò di latte di soia; insaporire il composto

con noce moscata e lasciar riposare almeno 30 minuti. Preparare la besciamella: scaldare un cucchiaio d’olio in un pentolino, unire le farine, la noce moscata ed il sale; piano piano bagnare

con il latte di soia e tenere sul fuoco, continuando a mescolare fi no a che non si addensa. A fuoco spento unire il formaggio grattugiato. Lessare gli spinaci in pentola a pressione per almeno 5 minuti dal fi schio della pentola Mondare l’aglio e farlo soffriggere in padella con l’olio, unire

gli spinaci (ben strizzati per eliminare l’acqua in eccesso) ed insaporire con il gomasio e la noce moscata. Aggiungere l’uvetta sultanina e la crusca. A fuoco spento mescolare con due cucchiaio di besciamella. Preparare le crespelle utilizzando una piastra antiaderente bagnata con un pò di olio

evo. Farcire ogni crespella con una fetta di prosciutto cotto e gli spinaci, chiudere a mezzaluna e disporre in una teglia, precedentemente bagnata sul fondo con alcuni cucchiai di besciamella;

coprire le crespelle con la besciamella rimasta e cuocere in forno a microonde per circa 15 minuti.

Ingredienti per 6 crespelle1 cucch gomasiocannellaolio evoPer la besciamella300ml latte di soia15g farina d’avena15g farina di risoformaggio parmigiano grattugiato1 cucch olio evonoce moscatasale Blu di Persia

CRESPELLE D’AVENA AGLI SPINACI E PROSCIUTTO COTTO SU BESCIAMELLA AL PARMIGIANO

Procedimento

2A tavola 45A tavola

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1 Oroscopo

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10EVVIVA I RITORNI

DI FIAMMA E GLI AMORI PLATONICI O VIR-

TUALI, UN MISTERIOSO SCON-OSCIUTO VI FARÀ PERDERE LA TESTA. MOMENTI BURRASCOSI PER LE COPPIE CONSOLIDATE NELLA QUOTIDIANITÀ

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11MESE INTER-

AMENTE DEDI-CATO AL CUORE, IN

UN’ESCALATION DI EMOZIONE, GELOSIA, PASSIONE E VOGLIE MALANDRINE…DAL PARTNER VORRESTE TUTTO, IN PRIMO LUOGO L’ANIMA

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12IL LAVORO È UN

BUON SERBATOIO DI INCON-TRI, UNA STORIA POTRÀ IN-IZIARE CON UNA LITIGATA CHE SVELERÀ CAMMIN FACENDO UN SENTIMENTO TUTTO FUOCO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

SPLENDIDA E BOLLENTE UNA STORIA D’AMORE, VI FARÀ PERDERE LA BUSSOLA, MA SMARRIRSI SARÀ COSÌ DOLCE... FELICI I CUORI SOLITARI, INQUIETI QUELLI GIÀ OCCUPATI

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02L’AMORE ARRIVA IN-TENSO COME UN PULEDRO DA CAV-ALCARE VERSO SPAZI

LIBERI. POSSIBILI TUTTE LE GAMME DEL SENTIMENTO: REALE, VIRTUALE O CLANDES-TINO

PESCI DAL 20/02 AL 20/03TREGUA PER I SENTIMENTI,

FERMI IN ATTESA: ORGOGLIOSI CONTRO OGNI SOSPETTO, AS-PETTERETE A DICHIARARVI, SPE-RANDO CHE NEL FRATTEMPO CI PENSI L’ALTRO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04ATTENTI ALLA P O S S E S S I V I T À ,

IL PARTNER STRATTONERÀ IL GUINZAGLIO E SARANNO GUAI. SE LO CAPITE TORNERÀ LA COMPLICITÀ E LA FIDUCIA DI SEMPRE

TORO DAL 21/04

AL 20/05TENEREZZA E

PASSIONE VIAGGERANNO SU UN BINARIO UNICO MA LA GELOSIA ARDE COMUNQUE SOTTO LA CENERE. IMMANCABILI I BAT-TIBECCHI CHE RAVVIVANO LE SERATE

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06SE UNA ROTTURA

C’È STATA ORA, IN CONTROTEN-DENZA COI BOLLORI PRIMAVER-ILI, VE NE STATE RINTANATI A LECCARVI LE FERITE. ANNUSATE L’ARIA, TORNATE IN PISTA!

CANCRODAL 22/06AL 22/07SENTIMENTI COMPRESSI

DA ALTRE PRIORITÀ, ANCHE IL SESSO ANDRÀ

AL RIBASSO, CON UNO STILE DI RAPPORTO FORSE PIÙ AMI-CHEVOLE CHE PASSIONALE

LEONEDAL 23/07AL 23/08QUALCUNO VI C O I N V O L G E R À

DI TESTA, QUALCUN ALTRO DI PELLE, ALTERNANDO MOMENTI DI FORTE ATTRAZIONE AD ALTRI DI FRIZZANTE COMPLICITÀ. TE-NETE A BADA L’ORGOGLIO

VERGINEDAL 24/08AL 22/09

AVETE PERSO LA FI-DUCIA NEL PARTNER. VI SERVE UN VIAGGETTO: ARIA NUOVA, FACCE NUOVE CATALIZZER-ANNO LA VOSTRA ATTENZIONE, TENENDOVI BUONI ALMENO PER UN PO’

OroscopoL’ARIA FRIZZANTE DELLA BELLA

STAGIONE IN ARRIVO PORTA CON SÉ

AMORI PICCANTI

46 Oroscopo

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