aa.vv. - appunti squadristi

Upload: flaviolaghi

Post on 09-Oct-2015

90 views

Category:

Documents


8 download

TRANSCRIPT

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    1/100

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    2/100

    Revisione ed impaginazione a cura di:

    http://bibliotecaitalica.wordpress.com/

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    3/100

    BANDIERA NERACercammo un simbolo. Il tricolore era stato troppo profanato

    dalla retorica patriottarda dei partiti costituzionali, e rappresentava

    ancora la vilt miserabile miserevole e miseranda dei governi demo-liberali che si nutrivano di miscele doppio e di cantaride, lasciandoimbordellare lItalia e prostituire il suo destino

    Allora scegliemmo il nero vessillo degli Arditi, che avevapreceduto gli assalti oltre le trincee di carne umana del Grappa esullaltra riva del Piave gonfia di sangue.

    Aveva il colore della morte che infutura la vita, e per questolabbiamo prediletto; era il simbolo della nostra disperazione e della

    nostra ferocia, e ci pareva che in esso risplendesse tenebrosa etremenda la volutt di morie che arroventava i nostri sensi digiovani gagliardi pronti a tutto.

    Erano i tempi in cui nelle nostre canzoni non ricorrevano i temidellamore, del piacere e della gioia, ma risuonavano cupe paroleapocalittiche: pugnale, bomba a mano trovavan rime che facevanrabbrividire le timorate nonch vigliacchissime anime deiconservatori pronti a ceder tutto pur di conservare le ghirbe flaccide

    e graveolenti.Il ritornello spavaldo echeggiava risolutivo ammonitore eterribile come la cannonata, e volgeva in fuga le mandrieimbestialite del socialismo gaglioffo e vigliacco

    (Luigi Freddi, Bandiere nere, contributo allastoria del fascismo, Roma 1929)

    Fra le molte definizioni dello squadrista,preferisco questa: squadrista litaliano che reputanon soltanto dovere, ma piacere, scendere in stradasenza esitazione, per gare a legnate, a cazzotti o arevolverate, per la difesa e lesaltazione dellaPatriaSquadrismo il cazzotto che diventa dottrina

    (F.T. Marinetti, in Squadrismo (numero del Ventennale diAntiEuropa)", Roma 1939)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    4/100

    SQUADRISMO VENETO: LUMPENPROLETARIATA Venezia, nellautunno del 1921, personalismi e rivalit

    (praticamente il solito contrasto tra duri e rivoluzionari e

    moderati entristi) portano alla formazione di un gruppo autonomo,I Cavalieri della Morte, guidato da Gino Covre, defenestratosegretario politico e capo delle squadre. Singolare personaggio,questo Covre, vero prototipo delluomo di mano, tanto che se neoccupa lo stesso Gramsci, allorch, presente a Torino nel 1919, peralcuni mesi, da Ufficiale degli Arditi appena smobilitato, guida unassalto dei pochi fascisti contro la munitissima Camera del Lavorodel capoluogo piemontese. Si trasferisce poi ad Udine, dove fonda il

    fascio, e, infine, a Venezia, comandante delle squadre.in ombradurante il ventennio (nonostante la personale conoscenza diMussolini), concluder la sua terrena avventura al comando di unaBrigata Nera repubblicana. (Interessante ledizione del 24 aprile1945 del Popolo del Friuli con in apertura un grande titolo (Laspra,gigantesca lotta nel cuore del Reich e in Italia) che preannunciava iltracollo dei nazisti. In cronaca si dava notizia della scomparsa diGino Covre, fascista della prima ora e segretario del Fascio udinese

    gi nel 1921, morto si precisava non come sarebbe piaciuto a lui,con larme in pugno, ma in una clinica di Padova per un maleincurabile.)

    In quel 1921, con vasto seguito nellirrequieta base squadrista,non ha difficolt a strutturare, in breve tempo, i suoi Cavalieri,che, per, presentano da subito due caratteristiche singolari (oltreal nome, mutuato dalla tradizione arditesca):

    -una predicazione sociale che va anche aldil del

    sansepolcrismo, tale da attrarre un gran numero di excomunisti ed emarginati (leggi pregiudicati per reaticomuni).e infatti, il caduto del gruppo, Armando Cancellada,di diciannove ani freddato da una Guardia Regia- presentaambedue queste caratteristiche, tanto da essere poi eliminatoprudentemente dal martirologio fascista-una pratica attivistica che, oltre che contro i tradizionalinemici social-comunisti, si rivolge al grande capitale,

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    5/100

    imponendo a numerose fabbriche la riassunzione degli operailicenziati per sciopero (gli operai, quando scioperano, il pidelle volte sono dei disgraziati, anzich dei colpevoli c scritto

    in un comunicato dei Cavalieri), e alla grossa proprietspeculativa, espropriando ai Caltagirone dellepoca numerosiappartamenti sfitti, che vengono assegnati a povera gente(gondolieri, ambulanti, operai) in difficolt economiche.

    Inutile dire che la pericolosit di tali iniziative viene avvertita dastampa, Forze dellordine e padronato, che scatenano una violentacampagna di persecuzione e criminalizzazione contro i Cavalieri(nel complice silenzio del fascio ufficiale), destinata ad avere

    successo, dopo lincarceramento dello stesso Covre e dei suoi pinoti seguaci.

    (da: Giulia Albanese, Alle origini del fascismo,la violenza politica a Venezia 1919-22, Padova2001)

    LA SOLITA STORIOGRAFIAIn ogni modo, storicamente certo che non fu larivoluzione bolscevica ad aprire nell'Europaoccidentale la via al totalitarismo ... ma fu la "marciasu Roma", l'instaurazione del regime fascista e l'iniziodi un inedito esperimento di dominio politico;

    tutto ci avvenne per impulso autonomo, insito nella naturastessa del fascismo, e avvenne quando persino Mussolini

    affermava pubblicamente, fin dal 1921, che parlare ancora di"pericolo bolscevico" in Italia era una sciocchezza. (Emilio Gentile)

    PIERO OPERTI A BENEDETTO CROCEParticolarmente pesanti furono anche e soprattutto le aggressionifisiche, talvolta mortali, nei confronti di reduci, decorati ed ufficialidell'Esercito (i fascisti giustificheranno le loro prime azioni proprio

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    6/100

    come rappresaglia a queste azioni). Piero Operti raccont cos la suaesperienza a Benedetto Croce circa un'aggressione da lui subita daparte di militanti di sinistra nell'ottobre 1920 a Torino: Inermi e

    mancanti chi del braccio, chi della gamba, eravamo nell'impossibilitdi opporre qualsiasi reazione: ci strapparono le medaglie; lecalpestarono; non fecero di pi, soddisfatti del gesto o spenta l'iradalla nostra passivit, e si scostarono. Noi raccogliemmo dallapolvere le nostre medaglie e tornammo all'Ospedale.

    SQUADRISMO MARCHIGIANO:

    UNA SPEDIZIONE FUORI DAL MITOAlcuni tenacissimi fascisti di Pianello, frazione di Cagli.miinvitarono a passare con loro una pacifica giornata di fede. Accolsicon animo grato linvito, e scelsi i compagni per il glorioso viaggetto,cinque autentiche lame dello squadrismo pesarese: Cesare Rossi,forte come un toro, e quel giorno con me un poco imbronciato, per viadi Selene, la luna in gonnella, che dava ad entrambi i propri sorrisi;Sebastiano Pompei, segaligno, dallaudacia pari allaltezza, spentosi

    alcuni anni dopo nella lenta e spaventosa agonia di un male crudele;Dante Gasparri, un buono, a cui il coraggio non fece mai difetto; AldoVespignani, un modesto della prima ora, che ancor oggi vivacchianella penombra di un modestissimo impiego rimunerato con pocopeculio; Alberto Bazali,un caratteraccio, rosso di pelo, ma con uncuore grosso cos.partimmo alla volta di Pianello, su di unauto danoleggio, che Rossi si era portato da Fano. La pilotava un fanese cheaveva guadagnato qualche sesterzio in America

    (Raffaello Riccardi, Pagine squadriste, Roma 1940)

    Inizia cos, in un modo idilliaco, una delle giornate piturbolente nella storia del fascismo a Cagli fin a pistolettate: unacinquantina i feriti tra i social-comunisti che, riconosciuti gliavversari, diedero loro addosso, contando sul numeroglisquadristi ebbero due feriti e furono tutti incarcerati (Riccardiscont cinque mesi di preventivo).

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    7/100

    Niente di speciale, comunque, se non fosse che questoepisodio minore presenta tutti gli elementi caratterizzanti laprimavera squadrista: lapprossimazione organizzativa (il gruppo

    che parte per Cagli molto approssimativo, messo su allultimomomento), linferiorit numerica (in sei in un paese gi noto per laforte presenza sovversiva), la decisione risolutiva dei fascisti(spalle al muro, fanno il vuoto a rivoltellate), lazione delle forzedellordine e della magistratura (che non vanno per il sottile negliarresti, e non distinguono tra aggrediti e aggressori).

    SQUADRISMO CAMPANO: SPEDIZIONI NOTTURNEMisteriosi messi giungevano trafelati nella sede del fascio echiedevano del segretario politico. Parlottavano nella sala deldirettorio: partivano altri messi, e dopo un poco le squadre siradunavano. Per non destare sospetti, si partiva quasi sempre allaspicciolata. Un autocarro zeppo di gente filava a tutta velocitnella strada bianca; i fari proiettavano aloni di luce, e gli alti pioppi,come una fila di personaggi fantomatici, allungavano le loro ombre

    sul letto stradale. Soffiava la tramontana, e la luna imbiancava icampi di carciofi e le piccole case rurali. Castellamare diventavauna corona di luci ai piedi della montagna. Lautocarro correvaallimpazzata. Dove si dirigeva ? MisteroQualche contadinoritardatario, lungo la strada deserta, abbagliato dalla luce di fari, sisoffermava e guardava stupito. Dove andavano tutti quei giovani ?Mistero.

    Il giorno appresso i giornali davano notizia di una sparatoria

    tra fascisti e comunisti. Si agiva nel mistero. Voci sussurrate in unorecchio: Questa sera alle dieci. La nuova circolava in segretezza,e tutti ci ritrovavamo allora fissata, nl luogo convenuto. Siricomponevano cos le squadre; e via, in carrozzella, negli autocarrio a piedi, per i viottoli dei campi. Si ritornava dalla spedizione, enessuno ne sapeva nulla in paese

    (Piero Girace, Diario di uno squadrista, Napoli 1941)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    8/100

    TRA IL LUSCO E IL BRUSCOGentile signore, ella deve:1) tentare di costituire un fascio di combattimento a Camerino

    2) mandare qualche corrispondenza al Popolo3) non mandarmi le novelle, perch non avrei il tempo dileggerleSono lieto di aver conosciuto sia pure attraverso una lettera-un valoroso e uno spregiudicatoSaluti trinceristi molto cordialiMussolini

    Cos il direttore del Popolo dItalia risponde a Pietro Gorgolini che,subito dopo la costituzione dei fasci, si fa vivo da Camerino.danotare linvito a non mandare novelle (che poi erano brevi raccontidi memorialistica bellica) e i saluti trinceristi

    CONNIVENZE ...Se nella prima met del '21 i fascisti poterono spadroneggiare in

    vaste zone d'Italia, condurre quasi impunemente la loro offensivacontro le organizzazioni "rosse" e influenzare notevolmente i risultatidella consultazione elettorale del 15 maggio ci non fu dovuto avolontaria debolezza del governo, ma a cause oggettive e soprattuttoalle simpatie e alle connivenze che essi godevano tra le forze cheavrebbero dovuto assicurare l'ordine e il libero svolgimento dellacampagna elettorale e delle votazioni. Invece di agireimparzialmente contro tutti i perturbatori dell'ordine pubblico, in

    moltissimi casi queste forze favorivano infatti i fascisti a danno deiloro avversari. (Renzo De Felice)

    UN DISASTROSO GRAMSCIDisastrose dal punto die molto riduttive le considerazioni di unGramsci che dimostrava nel1921 (come peraltro molti dei suoicolleghi comunisti o liberali) di non aver capito quali fossero le

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    9/100

    peculiarit del Fascismo-movimento: Il fascismo si presentatocome lantipartito, ha aperto le porte a tutti i candidati, ha dato modoa una moltitudine incomposta di coprire con una vernice di idealit

    politiche vaghe e nebulose lo straripare selvaggio delle passioni, degliodii, dei desideri. Il fascismo divenuto cos un fatto di costume, si identificato con la psicologia antisociale di alcuni strati del popoloitaliano, non modificati ancora da una tradizione nuova, dalla scuola,dalla convivenza in uno Stato bene ordinato e amministrato(Antonio Gramsci, LOrdine Nuovo, 26 aprile 1921)

    IL PRIMO ESERCITO SQUADRISTALa giovane et della gran parte degli squadristi ha fatto interpretaread alcuni autori la rivoluzione fascista come una rivoluzionegenerazionale. Il primo nucleo di squadristi fu composto da circa200 uomini, tutti sindacalisti rivoluzionari ed Arditi, chesostanzialmente costituirono la guardia personale di Mussolini, ilquale tempo dopo ebbe a dire al riguardo:

    Nel complesso erano alcune centinaia di uomini,

    suddivisi in gruppi agli ordini di ufficiali, e ovviamenteubbidivano tutti a me. Io ero una specie di capo di questopiccolo esercito(Benito Mussolini sul Popolo d'Italia del 13 aprile 1920)

    LARDITO VA ALLASSALTOCON VENTICINQUE BOMBE

    E VENTICINQUE BOMBESON CINQUECENTO TOMBE(ritornello ardito)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    10/100

    DE GASPERI DEMOCRISTIANO D.O.C.Noi non condividiamo il parere di coloro i quali intendono

    condannare ogni azione fascista sotto la generica condanna della

    violenza. Ci sono delle azioni in cui la violenza, anche se assumel'apparenza di aggressione, in realt una violenza difensiva, ciolegittima. (Alcide De Gasperi il 7 aprile 1921)

    SMITIZZIAMO PURE, MA SENZA ESAGERARELe fotografie che ritraggono le squadre dazione hanno una

    sorprendente analogia con quelle di squadre di calcio o gruppi

    sportivi in genere. La spedizione punitiva, anche se aveva come scopoquello di rompere la testa a qualcuno, per i partecipanti era spessounuscita con i compagni, un pretesto per fare del rumore, mangiare ebere senza pagare, e, normalmente, spassarsela. Lo spirito di queste

    riunioni stato descritto in modo brillante (e non senza una certasimpatia) da Pratolini, nel suo romanzo Lo scialo

    (Adrian Lyttelton in: AA VV, Bologna 1920, Bologna 1982)

    LAutore inglese dimentica che spesso tali uscite con i compagni sichiudevano tragicamente per i partecipanti, con imboscate, fuoco difucileria e morticmq, concordo, lo spirito di partenza era quasisempre quello, alieno da ogni malvagit.

    SQUADRISMO TOSCANO: SERVIZIO AFFISSIONIUna volta tanto, io, Pollione, Carnesecchi, Gino Arbaci,

    Dino Paoletti e Ottone Rosai, volemmo prenderci un incaricoonorifico. Questo avvenne in occasione delle elezioni amministrativedel 20. Lo scopo era di coprire con i nostri manifesti quelli degliavversari. Con un bussolotto, pi grande di una stagna di benzina,pieno di colla, e con sottobraccio pacchi di manifesti, io, per esserein carattere, avevo la funzione di spennellature, mentre Rosai, dabuon pittore, teneva il bigonciolo, Carnesecchi la scala e Arbaci ePaoletti i manifesti.

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    11/100

    Per un po la partita and bene. Su ogni manifesto sovversivo che sitrovava, pi qua pi l, non facevamo altro che appicicarcene unodei nostri. Il quartiere della Croce era gi stato convenientemente

    tappezzato e ritappezzato dai nostri cartelli, quando, finalmente, sigiunse nei pressi della Filarocca.

    Ed ecco che ci troviamo davanti una squadra diattacchini rossi, contornati, come in una parata, dailoro compagnoni. Aspettammo che avessero attaccatoi manifesti, e , a nostra volta, appiccichiamo i nostrisopra i loro. Essi, appoggiati dagli amici, siavviciniamo per ripetere il giochetto, quando, che

    che non , il nostro bussolotto di colla prendeinavvertitamente la partenza.Senza neppur uno squillar di trombetta, senza neppur un avviso delcapostazione. Era avvenuta una cosa semplicissima. Allamico Rosaiil bigonciolo di colla pesava troppo, ch cred opportuno dirovesciarlo elegantemente sulla testa di un attacchino. E poich ilbigonciolo era sempre a m di tuba su quella zucca, mi gettai dunbalzo dalla scala sulla quale mi trovavo, e, col pennello che tenevo

    in mano, gli detti una solenne rincarcata.I compagni fecero latto di slanciarsi contro di noi, mauna pennellata in faccia che ebbe ad incollare un occhio aduno di loro, e lapparire fra le nostre mani di argomentipersuasivi fece loro senzaltro prendere la fuga in direzione diSettignano. Fortunatamente lasciarono sul terreno gli arnesidel loro mestiere, quindi noi potemmo fare un fal dei lorofogli, e con la colla degli avversari attaccammo i nostri

    manifesti.Ci trovammo, per, ad essere padroni di tre scale a pioli, cheandarono un po scombussolate a fare compagnia ai ranocchidellAffrico

    (Bruno Frullini, Squadrismo fiorentino, Firenze 1933)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    12/100

    SE GIRI TUTTA ITALIA / NON TROVI UN LAZZARONELI HA REQUISITI TUTTI / IL COLONNEL PAVONE

    NELLE PATRIE GALERE NON CI SON PIU BANDITI

    PERCHE ANDARON TUTTI COL BATTAGLIONE ARDITI(ritornello ardito)

    VECCHIO VIZIOIl fascio di Torino tirava avanti alla belle meglio; dopo ledimostrazioni del maggio e del giugno (del 1919 ndr) eraentrato in letargo. Tra laltro, avevamo sempre tra i piedi, in

    abito simulato, un Maresciallo dei Carabinieri Reali, ilquale, con fiuto da segugio, teneva docchio ogni nostramossa, sapeva con esattezza il numero degli iscritti e, speciedai giovani, veniva informato ad ogni passo

    (Cesare Maria De Vecchi, Il quadrumviro scomodo, Venezia 1983)

    SQUADRISMO LOMBARDO: EPITAFFIO

    Ho detto dianzi che lo squadrismo stato un fenomenoestremamente complesso. Bisogna aggiungere qualcosa di pi.Bisogna dire, sia pur brevemente, in che cosa consistito. Nonstorcete la bocca, e non esclamate annoiati: Ma lo sappiamo !No, non lo sapetee lasciatemi dire

    Chi erano gli squadristi ?Una volta per sempre, tempo che venga cancellato ed

    distrutto il clich stereotipato che perfidamente venne lasciato

    circolare per lItalia, e poi per il mondo. Il quale presentava,descriveva lo squadrista come una specie di mercenario nerboruto esemi irresponsabile, violento per natura e inclinazione. Niente di pifalso, di pi atrocemente falso e vile !...

    Immediatamente dopo la Marcia su Roma a vittoriaottenuta- davanti ad ogni squadrista si present il problemaaggrovigliato, quasi tragico, della propria esistenza. Problematrascurato, dimenticato durante la fiammata di passione, ma pur

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    13/100

    sempre, e in quel momento soprattutto, impellente. Difatti, losquadrista non era che un cittadino. Studente, commerciante,operaio, professionista o contadino, per ben tre anni si era trovato

    forzatamente costretto a trascurare le sue attivit pi necessarie edindispensabili

    Cosa fece il fascismo per costoro ? Nulla !Cio, offerse loro un moschetto (allude alla fondazione della Miliziandr), e lonore di sfilare gomito a gomito con legioni di individui che,una volta deposta la divisa, erano certi di ritrovare una casa, unfocolare, unesistenza tranquilla che gli anni precedenti nonavevano avuto il potere di turbare.

    Troppo poco per gente la quale, invece, per quattro anniaveva maneggiato armi e si era avvezza a sfilare s, ma sotto il fuocodellavversario ! Troppo poco, ma fu tutto, cio no, commise ancheuningratitudine, li sconfess. Dimenticando che essi erano icombattenti suoi pi fedeli, ne sconfess il passato, nonavvedendosi che con questo rinnegava la parte pi bella, pi fulgidae pi pura della sua vicenda rivoluzionaria.

    Agli occhi dei pi, lo squadrismo apparve

    allora come uno spauracchio da seppellirsi nelloblio,come una parentesi torbida da far dimenticare(Emilio Santi, Bagliori, Milano 1930)

    Mi pare vada sottolineata la data di questo branosiamo al 1930, ilregime ben saldo in sella, lopposizione non esiste pi, luscitadalla grande depressione avviataeppure, gli scontenti ci sono,dove meno te lo aspetteresti: Cosa ha fatto il fascismo per costoro ?

    Nulla ! Poi, allepilogo di Sal, saranno di nuovo tutti in linea

    BENITO MUSSOLINIALLE CAMICIE NERE DI MILANO (1924)

    "Chi dice fascismo dice prima di tutto bellezza, dice coraggio, diceresponsabilit, dice gente che pronta a tutto dare ed a nullachiedere quando sono in gioco gli interessi della Patria."

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    14/100

    SUICIDI SQUADRISTILa Rete, a saper cercar, un tesoro di informazioni magari

    da verificare- e di spunti di approfondimento senza pari.tempo fa,

    per esempio, mi sono imbattuto nella corposa (520 pagine) edinteressantissima tesi di laurea di uno studente padovano, dal titoloLa parabola dello squadrismo.

    Tra gli argomenti affrontati, vi era quello che io sappiainesplorato- dei suicidi tra gli squadristi, avvenuti durante, e,soprattutto, dopo la primavera di bellezza.fenomenostatisticamente inquadrabile nel sensibile aumento registrato neltasso dei suicidi nel primo dopoguerra, ma riferibile a motivazioni

    specifiche, che si possono individuare nello stress conseguente aduna lotta politica incrostata di violenza, nella delusione per irisultati conseguiti, e, infine, nella personale incapacit ariadattarsi ad una vita normale, per chi veniva da anni di trinceaesterna ed interna.

    Non esiste, evidentemente, un elenco completo deisuicidi, ma, nel documento, leggo il nome di GiuseppeCorridoni, schiacciato dalla memoria dei fratelli Filippo,

    Pippo e Ubaldo, morti in guerra, dello squadrista PieroMarcolin, trovato cadavere in casa il 6 agosto del 22, e per ilquale le Autorit pensarono, in un primo tempo, ad unassassinio per mano di nemici politici, del carabiniereGiuseppe Pinna, che, iscritto al fascio, e per questo punitodai suoi superiori, nel contrasto tra la fede fascista e ladisciplina formale, si tolse la vita, di Aldo Giovannardi,medaglia dargento in guerra, squadrista e poi milite della

    MVSN che, dopo aver ucciso, il 6 luglio del 1923, in unacolluttazione, un sovversivo sorpreso a cantare inni eingiuriare il Governo, distrutto dal rimorso, si suicid, diRenato Grassetti, che si diede la morte nel novembre del 24(gli fu poi intitolato un Gruppo Rionale) in un giorno in cuiforse lesistenza gli sembrava non aver pi ragione, perchlideale bello lavea egli raggiunto, del ventiduenne GiorgioBettolo, combattente e legionario fiumano, toltosi la vita

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    15/100

    durante un banchetto offerto al capo squadrista pisanoBruno Santini, in un clima che ricorda il pranzo squadristadi un noto brano de Lo scialo di Pratolini.

    E poi, ci aggiungo io, il caso un po misterioso, per- dellosquadrista ventitreenne Cesare Baroni, che, mentre era sottointerrogatorio in una Caserma dei Carabinieri, si impossess di unmoschetto e si suicid.

    A parte, e da ultimo, va citato lepisodio del suicidio delsedicenne Ampelio Scurri, del quale Marcello Gallian scriver:anche i sedicenni potevano essere disperati assai pi deimaggiorenni: nessuna ragione apparente li consigliava a quel gesto, o

    forse la continua tenzone, forse la ribellione contro se stessi, se eraproibito usarla contro gli altri, forse il timore di soccombere sotto glistrali dei nemici troppo forti, e, dunque, troppo difesi ancora da ogniPartito, comune o avverso

    FARINACCI NON AVEVA TORTOIl nostro Partito una religione. Fuori di esso

    si perduti. Quando si esce dalle nostre file, si pescifuor dacqua. Per un mese o due ci si pu ribellareallagonia, ma poi si finisce col cadere neldimenticatoio. Non si possono creare contraltari odoppioni del Partito. Il fascismo uno solo. E diMussolini non ce n che uno

    Farinacci, Segretario del Partito, a Predappio, alla fine del 1925lui

    ce lha con i fenomeni di dissidentismo che ancora affiorano qua el, ma dice una verit: il fascismo, ladesione al fascismo,soprattutto al primo fascismo, quello per il quale era facile rischiarela vita, aveva in s qualcosa di mistico, non era solo prendere unatessera che si poteva restituire in qualunque momento.

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    16/100

    SQUADRISMO TOSCANO: I DURI DI CARRARACome succede in molte citt e borghi, spesso il sacrificio di uncaduto a dare vigore al fascio nascente, procurandogli la solidariet

    della popolazione e risvegliando lo spirito di rivalsa dopo mesi diviolenza sovversiva. quello che succede, per esempio, a Carrara:l8 gennaio del 1921, a Bergiola sono uccisi due fratelli fascististudenti universitari, Renato e Eugenio Picciati, e il loro camerataoperaio cavatore Giulio Morelli. Il fascio, che sente crescere intornoa s il consenso popolare, emette un durissimo proclama diretto aisuoi avversari, che qui sono i repubblicani che amministrano lacitt, considerati complici degli assassini:

    Guerra, guerra senza quartiere e senza misericordia.Sulla piazza dove abbiamo allineato ancora tre morti, tregiovani vite preziose, tre generose giovinezze che stanno allavostra vilt come luomo alla scimmia, noi vi dichiariamo chsoltanto se voi uscirete tra i piedi, il nostro Paese avr la paceche da tante parti e da tanto tempo si reclamaO ve ne andrete, o vi cacceremo con tutti i mezzi

    Firmato: I fascisti

    (da: Giorgio Alberto Chiurco, Storia della rivoluzione fascista, volIV, Firenze 1929)

    ME NE FREGO: ORIGINE DI UN MOTTOIl 12 settembre del 1919, alla colonna dannunziana che siavvicinava a Fiume, si unirono alcune autoblindoalla barra diCantrida, i Carabinieri di servizio intimarono lalt, ma il Tenente deiBersaglieri Costanzo Ranci, alla guida di uno dei mezzi, non se ne

    diede per inteso, acceler, travolse la barriera e url in faccia aglisbigottiti Carabinieri: Me ne frego !.DAnnunzio, venuto a conoscenza dellepisodio, ne

    diede riconoscimento al giovane Ufficiale, e dispose che ilmotto apparisse sul vessillo della Prima SquadrigliaAutoblindo Fiumana.

    (da: Mimmo Franzinelli e PaoloCavassini, Fiume, Milano 2009)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    17/100

    ROMA NEL BIENNIO ROSSONel biennio rosso 1919-20, lItalia fu scossa da una serieinnumerevole di scioperi, locali e nazionali, settoriali e

    generali...particolarmemte odiosi erano, per la mentalit dellepoca,quelli che interessavano i pubblici servizi (trasporti, sanit, poste etelegrafi, nettezza urbana) perch andavano oltre il conflittopadroni-prestatori dopera, e colpivano tutti, indiscriminatamenteFu per questo che i primi fascisti si mobilitarono, in qualche citt,in azioni di crumiraggio, mentre nulla del genere avvenne nel casodelle occupazioni delle fabbriche (anzi, viste inizialmente consimpatia dallo stesso Mussolini), e discorso diverso da farsi per la

    lotta nelle campagne, dove influivano fattori diversi, di caratteretradizionale. Naturalmente, il compito di intervenire era affidatoalle donne o agli studenti pi giovani, magari sotto locchio diqualche squadrista un po annoiato.

    A Roma, per esempio, in occasione dello sciopero deipostelegrafonici del gennaio del 1920, scesero in campo glistudenti del Visconti, che si diedero da fare a distribuire laposta ammonticchiata nei depositi.con qualche curioso

    inconveniente: Menden Ombuen, che si era recato a portareun telegramma in via Soderini, in casa di un portaletterescioperante, dovette alla sveltezza delle sue agili gambe laverevitato una gragnuola di bastonate, e due ragazzetti che,recatisi nella redazione del giornale Avanti per consegnarvidue lettere, furono accolti a calci e pugni dalla canaglia che siatteggiava a tutrice dei lavoratori

    (Domenico M. Leva, Cronache del fascismo romano, Roma, 1943)

    relativamente facile diventare fascisti, piuttosto difficilerimanere. Occorre, per essere fascisti, essere completamentespregiudicatioccorre sentire nel sangue laristocrazia delleminoranzeil fascismo battaglia continua, non attesainfeconda

    (da: Fasci italiani di combattimento,Orientamenti teorici. Postulati pratici, Milano 1920)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    18/100

    VICO DINCERTILingegnere Vico DIncerti (1902-1988) un personaggio di tuttorilievo, ricco di interessi e di capacit in molti campi.dopo la

    laurea al politecnico di Torino, lavora alla Lancia, quindi chiamato.. alla Magneti Marelli, dove collabora con EnricoFermi.Nel dopoguerra dirigente di diverse aziende, tra cui laMotta e la Ferrania. Detiene numerosi brevetti, in vari campi dimeccanica applicata. Nel tempo libero di dedica a numerosiinteressi, come la numismatica, la fotografia e il cinema, ottenendoin tutti risultati di tutto rispetto. Ottiene due medaglie doro per isuoi meriti culturali: nel 1967 dal Comune di Milano e nel 1970 dal

    presidente della Repubblica.Nel 1935, quando pubblica questo libro (Carpi, fascio dellaprima ora, ndr).luomo di 33 anni non giudica il diciottenne che stato con la pienezza di giudizio che ha acquisito nelfrattempo.non c un commento sui fatti che non sia diautocompiacimento, non c una parola di compassione per levittime socialiste: c solo, onnipresente, la consapevolezza di avercompiuto, a rischio della vita, un dovere, sentito come imperativo

    etico irrinunciabile nei confronti della patria in pericolo. Si puavanzare lipotesi che il lavoro, o parte di esso, possa risalire aglianni venti: ma certo che la decisione di pubblicarlo cos come loleggiamo stata presa nel 1935, da un uomo di salda mentalitscientifica, al cui senso critico non possono essere sfuggite leimplicazioni del testo, e che dunque le ha approvate e nuovamentesottoscritteNella dedica ai camerati squadristi di Carpi, Vico ricorda: Noi,

    carpigiani delle prime squadre dazioneabbiamo avuto per diversimesi buona parte di 3 province virtualmente al nostro ordine, ma nonce ne siamo n insuperbiti n esaltati. Cessata la lotta siamo tornati quelli che non vi hanno lasciato la vita- al quotidiano lavoro, militisempre pronti e sempre fedeli.

    Uomini soprattutto dazione, avevamo anche allora sericordate- una decisa avversione per i discorsi, per lecerimonieAnche il lettore dovr ben sentire che quegli

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    19/100

    scalcinati squadristi un ideale alto e disinteressato dovevanoveramente averlo, se, trascurando la considerazione dellagente per bene, abbandonavano gli studi e il tranquillo lavoro

    per partecipare alle spedizioni, e, senza alcun premio, senon la soddisfazione di compiere un dovere , rischiavanovolontariamente la vita e si facevano ammazzare nelleimboscate Ideale non ben definito, forse, nei meno preparati,pi che un ideale, una speranza di bene, un sicuro istinto cheli rendeva consapevoli del pericolo che minacciava la Patria,cio la famiglia, la casa, lavvenire

    (Anna Maria Ori, in: AA VV, Fascismo e antifascismo nella vallePadana, Bologna 2007)

    venuto un po lunghetto, ma credo meritasse: difficile trovare unaspiegazione migliore di chi veramente erano, cosa pensavano ecosa volevano gli squadristie qui a parlare un esponente dipunta di quello che lAvanti defin il superfascio, noto per ladurezza dei comportamenti che, almeno in unoccasione gli cost un

    severo richiamo mussoliniano.

    LO SQUADRISMOROMANO NON FU UNAGRAN COSA

    indubbio che fu in Toscana, in Emilia e nel Polesine che losquadrismo ebbe le sue manifestazioni (peraltro diverse tra loro) piimportanti.in unideale graduatoria credo dopo vada citato lo

    squadrismo pugliese, il piemontese , il lombardo (diversi anchessitra loro e rispetto ai primi tre) e, a seguire, tutti gli altri. Lediversit alle quali ho accennato e mi riservo magari di tornarci-testimoniano lesattezza dellintuizione defeliciana secondo la qualela dimensione migliore per capire il fascismo delle origini quellaprovincialeconcordo in pieno. Il fascismo romano fu cosamodesta, e ne erano consapevoli gli stessi protagonistiecco peresempio, la testimonianza di Bottai:

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    20/100

    Non ci si faccia a giudicarlo, codesto fascismo, nella misura di unalotta antibolscevica che fu, per condizioni ambientali e sociali, dimodestissime proporzioni.non voglio far questo torto ai miei

    camerati di quel tempo, cos schietti e istintivi. Spesso, anzi, ilparagone con le altre province li tormentava, li induceva ad assurdiconfronti, e pareva loro di non essere degni degli esempi che civenivano,in specie dalle regioni del Nord, della Valle Padana e dellacontigua Toscana. Avrebbero dato corpo ai fantasmi, pur diinventarselo un comunismo da combattere con le stesse armi e lostesso ardor di sacrificio di quei loro compagni

    (Giuseppe Bottai nella prefazione a: Domenico Mario

    Leva, Cronache del fascismo romano, Roma 1941)

    IL RUOLO DELLA COMPONENTESQUADRISTA NEL REGIMEFASCISTA

    La crescita del fenomeno squadrista anche nel 1921, giunta benoltre gli obbiettivi locali di difesa delle classi medie e degli agrari,

    determin nuovi problemi. Primo fra tutti fu proprio quelloriguardante la convivenza con queste due ultime classi, in quanto lacrescita numerica e qualitativa dello squadrismo, unita allamassiccia conquista territoriale nelle province, rese da questomomento il movimento stesso una realt autonoma decisa aconseguire i propri scopi politici (che andavano a collidere con gliinteressi economici della classe borghese e possidente) senzacompromessi. Una volta distrutto il sistema economico-finanziario-

    sindacale socialista, lo squadrismo trov perci un nuovo nemiconei latifondisti e nei grandi proprietari terrieri, che ne avevanofavorito l'ascesa, e nei commercianti, rei di non uniformarsi ai prezzipopolari "suggeriti". Gi a partire dalla fine del 1920, infatti,esponenti squadristi cercarono di caratterizzare il movimento comeun'organizzazione che tentava di rigenerare moralmente ematerialmente la patria, lottando da una parte contro il bolscevismo

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    21/100

    rosso e bianco, dall'altra contro i settori pi egoisti della borghesia ele sue rappresentanze liberaldemocratiche.

    Queste istanze "rivoluzionarie" del primo fascismo

    derivavano, secondo l'analisi di alcuni storici, dalle originiprettamente piccolo-borghesi del movimento, che lo ponevano inpolemica sia col capitale sia col proletariato; tuttavia, fra la fine del1920 e l'inizio del 1921, sotto la guida di Mussolini il fascismo sialline sempre pi agli interessi del grande capitale; gli elementifascisti che erano maggiormente legati alla loro origine piccolo-borghese tentarono invano di preservarne l'originaria "caricarivoluzionaria", rinchiudendosi nello squadrismo.

    La lotta contro il bolscevismo era un mezzo, non era un fine. Miravamolto pi lontano. Cos ebbe inizio la rivoluzione fascista contro laclasse dirigente e contro il vecchio regime(Roberto Farinacci, Storia della Rivoluzione Fascista)

    SQUADRISMO PIEMONTESE: A CASALE, QUEL GIORNO

    La fuggevole indicazione, in un libro che di altro parla (si tratta diStrage a Torino, di Giancarlo Carcano), in merito agli arresti (edalle successive condanne ) di alcuni antifascisti di CasaleMonferrato, nel 1922, mi riporta alla mente un episodio che, per unparticolare che poi dir, mi ha sempre colpito per la sua unicitDunque: Carcano cos dice: 13 agosto (del 1922 ndr) durecondanne sono inflitte a tre operai implicati in scontri armati con gliuomini di De Vecchi a Casale nel 1921: 17 anni a Cavallo, 11 a

    Ferrari, 7 a Cappa.A leggerla cos, sembrerebbe che a Casale, (la data il 7marzo del 21) ci fossero stati degli scontri tra i fascisti(presumibilmente provenienti da fuori, perch De Vecchi risiedevastabilmente a Torino) e i loro avversari, ne nacquero incidenti, chesi risolsero un anno dopo con la condanna dei soli antifascisti. Ineffetti, non cos: le cose andarono diversamente, e la conclusioneprocessuale non poteva essere che quella Domenica 7 marzo

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    22/100

    confluiscono su Casale alcune centinaia di squadristi del vicinato,per inaugurare il gagliardetto della locale neo costituita sezione delfascio; discorsi in piazza, sfilata, nessun incidente, eccetto due

    scapaccioni rifilati ad uno sprovveduto che si messo a gridare:abbasso il fascio !.

    Tutto finito, i convenuti ripartono: ci sono anche unaquindicina di fascisti torinesi montati su un pullman e unamacchina a nolosu questultima , in particolare, prendono postoDe vecchi e tre tamburini dellEsercito sardo in divisa, settantenni,che in piazza hanno fatto la loro bella figura. I mezzi, obbligati apassare dallunica strada che porta a Chivasso, capitano

    inconsapevolmente non ci sono casalesi tra gli occupanti- davantialla sede della Camera del Lavoro, dove sono concentrate alcunecentinaia di sovversivi, allertati dai colpi di pistola sparati da unavedetta appostata su un campanile, allavvicinarsi delle macchinefasciste. Si scatena cos un inferno di fuoco, che fa tre vittime: lostudente universitario Luigi Scaraglio e due tamburini, AntonioStrucchi (74 anni) e Costantino Brioglio (69 anni)nessuna vittimatra gli aggressori.

    Richiamati dalla fucileria, arrivano i militari di serviziorafforzato in paese, che, visibilmente scossi alla vista delle dueanziane e innocenti vittime, provano, sotto il fuoco proveniente dallefinestre, ad entrare nella Camera del Lavoro, riuscendoci solo dopoun paio dore, con successivo sequestro di un gran numero di armie materiale esplodente.in questa fase muore un operaio che era adifesa della sede sindacale. Tale, in sintesi, lo svolgimento dei fatti:che dopo un annetto in tribunale si arrivasse alle condanne solo di

    chi aveva sparato e ucciso, e non di chi, preso di sorpresa, non erariuscito nemmeno a difendersi, mi sembra assolutamente normale,con buona pace di Carcano & C.

    Un tale disse una volta: I fascisti sono dei bravi ragazzi, mamanca loro qualche rotellina dellingranaggio cerebrale

    (Emilio Papasogli, Fascismo, Firenze 1923)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    23/100

    IL PRIMO INNO FASCISTA(RIMASTO POCO NOTO)

    Una sera del 1919, era nel settembre, quando nellaria cera odor di

    polvere e si svolgeva un comizio socialista alla Camera del Lavoro,radunati in un gruppetto, sotto il portone sbarrato dai cavalli difrisia del Popolo dItalia, a via Paolo di Cannobio, a Milano,cantammo il primo inno fascista. Il primo, invero, che avesse soloed autentico carattere fascista e non venisse dalla guerra.

    La musica ? Le parole ?Ci insegn tutto il fascista Steffanini, impetuoso

    temperamento, e che mi piace ricordare qui, come uno di coloro che

    hanno donato alla causa.Scrivemmo le parole a matita, appoggiandoci al portone, edintonammo in sordina il canto. Era come alal gridati un di seguitoallaltro. Strofe di guerra e di insurrezione: ritmi che eranorevolverate. Il canto, ben pochi cos eravamo- lo impararono e loserbarono nella mente, ma chiedete a Bonaccorsi di Bologna e aBresciani di Verona, chiedete di questo canto, e li udiretefu uncanto di barricata e chiamava:

    Fascisti avanti / lora sonataSquilla la tromba delladunataSquilla la tromba delladunataQuesto lo squillo che infiamma il corQuesto lo squillo che infiamma il cor

    (da: Asvero Gravelli, I canti della rivoluzione, Roma 1928)

    MEZZI DI PROPAGANDAUno dei candidati fascisti (alle elezioni del 15 maggio del 21 ndr),anzi, il carpigiano Lancellotti, non fece comizi: Un autenticosquadrista, tutto azione e niente parole, che non fece neppure undiscorso, e la propaganda elettorale fu semplicemente un seguito dispedizioni

    (Rolando Cavandoli, Le origini del fascismo aReggio Emilia 1919-23, Roma 1972)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    24/100

    FASCISTI SI NASCE O SI DIVENTA ?eccone unaltra testimonianza, nella quale traspare lorgoglio delreduce, varie volte ferito, arrestato, dirigente delle Avanguardie,

    collaboratore del Popolo dItalia:Perch noi imparammo questo: che fascisti si nasce e

    non si diventa. Cos, queste pagine sono nate fasciste, e sonosquadriste per eccellenza, e non si confondono con altreterminologie, anche se c molta gente che, per il solo fatto diaver appartenuto ad una squadra ginnastica, si arroga ildiritto di definirsi squadrista

    (Asvero Gravelli, prefazione a Pattuglie di Luigi Freddi, Roma 1929)

    IMPETO GENOVESE Lanciarsi in tanti contro una folla come quella, sbalordirla

    con limpeto, penetrarvi in mezzo per varchi aperti con la forza,punirla, umiliarla, fugarla. E poi, con la stoffa rossa di quelle parodiedi bandiere, pulirsi le scarpe impolverate, tra la ridicola ecatombe deicappelli sfondati o calpestati, dei bastoni rotti E in quel macigno di

    bruttura, in quel blocco di odio acceso di bandiere scarlatte, cozzardentro a denti stretti, muscoli nervi cuore volont appuntati,picchiare, picchiare, picchiare, provocar la crepa, incunearsi in essa,farla diventare fenditura ampia, e poi ancora picchiare, picchiare,picchiare, finch tutto intorno ribollisce e le pagliette volano sfondatee la gente scappa e i questurini fanno squillare la tromba. E si rimanein pochi, ansanti, quasi piangenti per la rabbia e lo sforzodisperatoin mezzo alla piazzache ora come una pattumiera,

    cosparsa di cappelli sfondati, di bastoni rotti, di Avanti! Strappati, digarofani rossi calpestatiCarlo Otto Guglielmino (Fascio Genovese di Combattimento)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    25/100

    ADA NEGRI DIXITVi un episodio narrato ad uno scrittore della RevueHebdomadaire dalla poetessa italiana Ada Negri: E difficile essere

    un vero fascista. Inoltre, la giovent arde nella opposizione, mentre,al contrario, il potere conquistato, diviso e ripartito in posti ed inimpieghi, non infiamma pi le immaginazioni generose. Pocoimporta, il fascismo ha esaltato ed esalta ancora la giovent.

    Oh Signore, se aveste visto le sue grandi sagre. In ranghiserrati, regolari, cadenzati, questi giovani giunti da ogni angolo dellaprovincia, a costi di due, di tre giorni di marcia, sfilano fieri evigorosi, la fronte alta, i capelli fluenti, e cos radiosi di corpo e di

    anima che si scambierebbero per dei giovani Dei.E la poetessa conclude: A Milano, un giorno, una sartinache li vedeva sfilare per via Manzoni, mormorava con fervore: Sonotroppo belli per non aver ragione ! (da: Asvero Gravelli, I canti della rivoluzione, Roma 1928)

    AMICI NON ANCORA CAMERATI

    Lettera di Mussolini, datata 29 marzo 1920 ai primi fascisti di LaSpeziail testo dice:Egregio amico, se il Fascio non c, bisogna costituirlo,se c, bisogna farlo funzionare.Metteteviper tutto il resto in relazione con il Segretario GeneraleCordiali saluti

    Breve, succinto e compendioso.. la lettera su carta intestata delPopolo dItalia e, sostanzialmente, scarica su Pasella ulterioricontattici sembra confermare la tesi defeliciana sulle incertezzemussoliniane sulla scelta giornalismo/politica, almeno fino alla finedel 20.

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    26/100

    SQUADRISMO LOMBARDO:VENDETTA PER UGO PEPE

    Il 23 aprile del 1922, a Milano, viene assassinato, in un agguato

    notturno lo squadrista ventenne Ugo Pepe,gi protagonista di milleavventure, che, per fugare ogni sospetto di favoritismo nei suoiconfronti da parte delle Forze dellOrdine, in quanto figlio delContrammiraglio Gabriele e nipote delleroe risorgimentaleGuglielmo, si era allontanato da Venezia e iscritto allUniversit nelcapoluogo lombardo. Le modalit della sua morte, a seguito di unvile agguato sotto casa, di tre armati contro uno solo disarmato,suscitano lo sdegno dei compagni di fede, che cercano vendetta.

    Durante le indagini che frattanto il Direttorio del fasciodirigeva, nellintendimento di scoprire lassassino di Ugo Pepe, ilsospetto si pos sopra un anarchico gi noto. In un pomeriggio, dueauto sin fermarono in fondo a via Solari, scesero degli squadristi, etrovarono il ricercato armato di rivoltella. Ma costui non ebbe tempodi adoperarla: fu preso, caricato sopra una delle auto, e condotto invia Paolo di Cannobio, dove prima era stata la sede del ComitatoCentrale dei fasci, ed al momento inabitata. Fu interrogato dai

    membri del Direttorio, dette un alibi; furono incaricati deglisquadristi di procedere nelle indagini per assodarne la veridicit omeno.

    Intanto, la notizia del sequestro di persona era giunta inQuestura, dove fu dato lordine di perquisire tutte le sedi fasciste,compresa la sede del fascio. Per tema che anche la sede di via Paolodi Cannobio fosse perquisita, lanarchico fu messo sopra unauto,con la scorta di tre fascisti; a questi fu dato lordine di girare per la

    circonvallazione, ed ogni ora fermarsi ad un posto fisso, per ricevereulteriori disposizioni.Intanto, era giunta la sera, e le indagini avevano potuto

    appurare che lalibi presentato dallanarchico era veritiero. Verso le19, si rec al Fascio il vicequestore, per parlamentare con il vicesegretario politico: Neh, sentite, voi avete preso chisto anarchico,datemelo, vuie che ve ne fate ?

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    27/100

    Beh, sentite, labbiamo preso noi, se fosse risultatocolpevole della uccisione di Ugo Pepe, ve lo avremmoconsegnato al cimitero; non colpevole, ve lo diamo. Alle or

    20 precise una macchina da piazza si fermer un istante inpiazzetta Filodrammatici, ne cadr fuori un uomo;prendetevelo. Per, se si tenter di fermare coloro che sono abordo dellautopubblica, essi spareranno., Siamo intesi ?

    Va bene, intesiAlle 20 precise unautopubblica si fermava un istante in piazzettaFilodrammatici, un uomo era scaraventato fuori e cadeva trabraccia solide: lauto si allontanava velocemente. Venne spiccato

    mandato darresto contro il triumvirato e il vicesegretario politicodel fascio milanese, per sequestro di persona e per minacce a manoarmata; arresto non eseguito, perch passate le 24 ore di latitanza

    (Panorami di realizzazione del fascismo, il movimento delle squadrenellItalia settentrionale, Roma 1942)

    UNO VA, UNO VIENELa sera del 21 gennaio del 1921, tre giovani squadristimodenesi, mentre rincasano, cadono in un agguato teso dai loroavversari. Uno dei tre, Mario Ruini, cade a terra ferito; gli si avvicinatale Luigi Evangelisti che sfuggito alla cattura, solo nel dopoguerraammetter il fatto, ricostruendone anche le tragiche modalit- e lofinisce con due colpi alla testa.

    Il 24 gennaio hanno luogo i funerali del caduto, con la

    partecipazione di rappresentanze dei fasci di tutta la regione. Corteolunghissimo e composto, finch, allaltezza del Palazzo delle Poste,un gruppo di sovversivi si avventa sul corteo, sparacchiando allatexana come scrissero i giornali. Poi, dallalto, da tetti e finestrepiovono colpi di moschetto e rivoltella sul corteo: un vero agguato.Alla fine restano a terra la camicia nera Augusto Baccolini di 22anni e la camicia azzurra Orlando Antonini di 19. molti i feritifascisti (tra loro Arpinati), mentre nessun ferito da arma da fuoco

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    28/100

    tra gli avversari, giusto qualche bastonato per strada, primadellincendio della Camera del Lavoro, che era stata lasciatasguarnita.

    Qualche giorno dopo, Umberto Baccolini, Tenente deiCarabinieri e fratello di uno dei caduti, indirizza al Comando delBattaglione Mobile Carabinieri Reali di Bologna, la seguente lettera:

    Dopo lassassinio politico vilmente compiuto nella persona dimio fratello Augusto, dopo che i Prefetti di Bologna e Modenahanno dimostrato, nel concedere il permesso di onorarnedegnamente la salma, una titubanza che io reputo immorale, horipugnanza a servire, nel presente momento, il Governo dItalia

    asservito.alla parte pi turbolenta e incivile del nostro poveroPaese.Rassegno, quindi, con la presente, le mie dimissioni, e prego didarvi sollecito corso essendo mio fermo proposito svolgereattivamente quella opera di cittadino per la quale mi occorrelibert di pensiero e di azione

    Contemporaneamente, lex Tenente indirizza una missiva al fasciobolognese:

    Sul cadavere del mio povero fratello Augusto, del quale voglioraccogliere intera leredit morale, ho, senza teatralit, ma conanimo fermo, incrollabilmente fermo, tacitamente giurato diprendere il posto di combattimento che non deve rimanere vuotoe che spero mi venga riservato di diritto.La presente valga quindi come domanda di ammissione al fasciodi combattimento, del quale condivido la fede ed approvo ilprogramma, e fra le cui fila mi parr di ritrovare interamente la

    personalit del povero mortoLa domanda fu accolta e Baccolini divenne uno dei pi attividirigenti del fascio bolognese, fino ad assumere la carica disegretario federale e di Comandante della colonna bolognese allaMarcia.

    (da: Franco Focherini, Il fascismo modenese minutoper minuto, Modena 2001)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    29/100

    SQUADRISMO EMILIANO(a Reggio Emilia)la stessa dissidenza borghese del 24,attribuendo due anime al fascio della prima ora, ne segnalava una

    soprattutto patriottica e una di estrazione sottoproletaria,anarcoide, sovversiva, atea, materialista, ecc; questultima avrebbepoi prevalso inquinando e rovinando il movimento,che lacomponente combattentistica avrebbe invece nobilitato.La base dimassa del movimento squadrista fu costituita da elementi delle pidiverse origini sociali, con prevalenza di elementi del ceto medio, maanche con forti minoranze operaie. In unassemblea del fascio delcapoluogo tenuta il 21 gennaio del 22, e presieduta da Ottavio

    Corgini, il Segretario politico De Lucio afferm risultare, dallaclassifica degli iscritti, una maggioranza operaia(Rolando Cavandoli, Le origini del fascismo a Reggio

    Emilia 1919-23, Roma 1972)

    SQUADRISMO MARCHIGIANO: UN PUBBLICO UFFICIALECi avevano detto che a Cuccurano uno dei nostri aveva avuto

    una pesante dose di legnate. Senza indugi, come sempre, lerculeo

    Cesarone Rossi, chebbe poi pagine di splendore squadrista nei fattidi Ancona, Vespignani ed io partimmo per dare una prontarestituzione. Il nostro libro del dare e dellavere doveva essere semprein attivo. Sapevamo che un impiegato postale era la mente direttivadel sovversivismo locale. Gli facemmo lonore della prima visita.Poche parole, molte legnate. Le demmo tutte a lui, lasciandoglilincarico di ripartirle, ove lavesse voluto, tra i suoi associati. Ma,nella furia di dargliele, dimenticammo un piccolo particolare, e cio

    che quel signore, nel suo ufficio, cessava di essere un sovversivo perdiventare un pubblico ufficiale nellesercizio delle sue funzioni. Perquesto insignificante particolare, il giorno appresso fui arrestato etradotto nel carcere mandamentale di Fano. Ricordo che venniammanettato come un pericoloso delinquente; trovai altri tre cameratidi Fano, arrestati, come me. Tra questi, Biscottini e Mazzucca, duetempre veramente eroiche

    (Raffaello Riccardi, Pagine squadriste, Roma 1940)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    30/100

    SQUADRISMO EMILIANO A FERRARAUn testo non benevolo, ma una narrazione colorita:

    Gaggioli era il fondatore del fascio di Ferrara. Nei primi tempi

    lavevano seguito in pochi. Un giorno del 20 aveva affrontato uncomizio socialista che si teneva al Montagnone verso Porta a mare. Icomizianti erano alcune migliaia, lui era solo, con una grandebandiera tricolore..era rientrato in citt camminando in mezzo aCorso Giovecca, alto grosso, con la bandiera sula spalla, come semarciasse alla testa di un Reggimento. Lo seguiva una frotta diragazzini incuriositi dalle quattro medaglie dargento che portavasul petto.

    Gaggioli era una specie di atleta. In guerra era stato Tenentedei Bersaglieri, ferito, pi volte decorato, un eroe. Ora vivevamodestamente facendo il tipografoDopo di lui, si erano iscritti:Breviglieri, che prima della guerra faceva loperaio metallurgico aParigi, e che ora era disoccupato; Alberto Montanari, detto unghiadoro per la sua grande abilit nel giocare a carte, e Giulio Divisi,che pi tardi avrebbe avuto il soprannome di sciagura-ancheMontanari in guerra era stato Ufficiale dei Bersaglieri, aveva

    ricevuto medaglie e promozioni, arrivando fino al grado di Tenente,bench avesse un modesto titolo di studioAveva una facciaspavalda, era un belluomo

    A volte era invitato a cena anche il professor FrancescoBrombinconosceva molti poeti a memoria, e li recitava aglisquadristi. Gli amici lo ascoltavano in silenzio. Anche finestrachiusa, un semianalfabeta chiamato cos per via dellocchio che glimancava, e che si univa alla compagnia, taceva pieno di rispetto

    quando il professore parlava.Nellestate del 20, i fascisti di Ferrara erano quaranta e nonavevano ancora una sede. Le riunioni politiche le tenevano in casadel professor Brombin; pi tardi ebbero ospitalit in casa del padredi Barbato Gattelli, un altro dei primi iscritti, in Corso Giovecca.Gattelli era il pi giovane di tutti: magro, con un viso pallidissimo.Quando era tornato dal fronte, non aveva nemmeno un vestito da

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    31/100

    mettersi, e il padre aveva dovuto ricorrere agli amici per farglieneuno col quale sostituire la divisa da tenente

    (Manlio Cancogni, Storia dello squadrismo,

    Milano 1959)

    Siamo a Ferrara, ma sembrano i personaggi di un film diFellinieppure, dopo meno di un anno, i quaranta sarebberodiventati i quarantamila che accolsero Mussolini in visita alla cittnell aprile del 19121. Pu il solo ricorso alla violenza (peraltro,bilaterale e molto inferiore a quanto tramandato, come dimostraGuerri)spiegare questo rapido successo? Credo proprio di no: la

    verit che il fascismo interpret lo spirito del tempo aldil di ogniconnotazione di classema di questo, (e anche delle vicende delprimo fascio ferrarese) magari, parleremo unaltra volta

    SQUADRISMO PIEMONTESE: DE VECCHI.AUTOIRONICODal 9 al 24 luglio del1922 squadre fasciste provenienti da tutto

    il Piemonte confluiscono su Novara e danno vita ad una serie di

    operazioni tendenti ad eliminare le ultime sacche di resistenzasovversiva, in unottica militare che ormai guarda alla prossimaconquista del potere.

    A dirigere le operazioni Cesare Maria de Vecchi, uomo digrande coraggio (tre medaglie dargento e due di bronzo) al quale,per, non viene solitamente accreditata una pari intelligenza(comunque, aveva due lauree, in Giurisprudenza e in Lettere eFilosofia), anche se dotato, indubbiamente di grande senso

    dellironia Ecco, per esempio, i resoconto del suo incontro con ilPrefetto di Novara che vuole imbrigliare lazione fascista:

    Improvvisamente la porta dellufficio si apre , edirrompono nel medesimo gli Onorevoli De Vecchi, Graye LanfranconilOn De Vecchi, avvicinatosi al prefetto,gli rivolse queste testuali parole:

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    32/100

    Signor Prefetto, sono nato scemo, sonocresciuto scemo, ma non voglio morir scemo. Da questoistante noi occupiamo la Prefettura, come abbiamo gi

    occupato il Palazzo delle Poste e domani occuperemo ilMunicipio

    (in: Cesare Bermani, La battaglia di Novara: 9-24 luglio 1922,lultima occasione di una riscossa antifascista, Roma, 2009)

    UNO SQUADRISTA COME TANTILo squadrista Giancarlo Nannini: ragazzo del 99,

    Sottotenente in guerra, decorato di medaglia di bronzo e con duecroci di guerra, fu a Fiume, Comandante del Presidio di PortoSauro, fino al Natale di sangue

    Rientrato in Italia, fu squadrista e comandante di squadra aBologna, dove trover la morte nelle giornate della Marcia,nellattacco, a San Ruffillo, ad una caserma dei Carabinieri (asmentire chi continua a parlare di una passeggiata fatta con latolleranza delle Forze dellOrdine)

    Ecco il racconto dellepisodio:Verso le 15 (del 29 ottobre 1922 ndr) partirono in automobiledalla sede del fascio alcuni squadristi e Arditi, al comando delSeniore Giancarlo Nannini, vice-segretario del fasciobolognese..Giunta lautomobile presso la caserma dei Carabinieri(di San Ruffillo ndr), i fascisti chiesero a gran voce che il Brigadierecedesse le armi, come gi era accaduto in tutti i paesi delle provincia.Il Brigadiere rispose negativamente..per notorio antifascismo e per

    la covata avversione contro Nannini, il quale in precedenza avevaassai frequentato la zona di San Ruffillo. Alla rispostanegativa(segu) linizio delle ostilit, con sparo da ambo le parti difucilate, bombe e mitraglia..leroico Oscar Paoletti (anchegli exlegionario fiumano ndr) ebbe limpulso temerario di salire a mezzo diuna scala a pioli, verso una finestra al primo piano della Caserma, difianco alla facciata dove stava esaurendosi il conflitto.In un impetodi ardore, scavalcando la finestra, si arrampic dentro la Caserma,

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    33/100

    ma.non pratico dellambiente, invece di scendere le scale (per aprirela porta dingresso ai suoi camerati ndr) capit nella stanza di unCarabiniere che non partecipava alla battaglia. Lavversario (si allude

    al Brigadiere, con il quale cera gi stata una prima zuffa ndr),intanto, rialzatosi, trasse una bomba e la lanci, facendola scoppiaresui due uomini.Paoletti giacque, forse presago dellimminenteorribile morte che il Brigadiere subito gli inferse con larivoltella..Giancarlo Nannini ordinava la calma ai suoi, e, alzandole braccia verso quel feroce che lo mirava (il Brigadiere protagonistadellintera vicenda ndr), insisteva per la tregua, incurante di sestesso, quando, ad un tratto, cadde fulminato

    La sua vita guerriera si era offerta al sacrificio con parole di pace !(Giorgio Pini, Le legioni bolognesi in armi,Bologna 1923)

    Durante linsurrezione squadrista, in pieno duro, spessoingrato combattimento, quando la schiuma di ogni suburra ci

    additava al popolo come venduti, un grido mi usc

    dallanima: S, siamo i venduti allItalia che ci pag conlazzurro del suo cielo divino e gli squadristi di Cingoli fecero

    ricamare un motto sulla mia blusa di squadrista: Camicia

    nera poesia(Auro DAlba, futurista e poeta)(in Squadrismo (numero del Ventennale di AntiEuropa, Roma 1939)

    AL FUOCO, AL FUOCO !!!!!!

    Gran daffare per i pompieri nel quadriennio squadrista: ilfuoco a beni e propriet del nemico aveva per i social-comunisti unsignificato vandalico, con contenuti anche di danno economico dainfliggere al padrone, mentre per i fascisti prevaleva limmaginedella redenzione: le fiamme purificatrici, non di rado successive alsacrificio di un combattente in camicia nera, redimono un paese elo restituiscono alla Patria.

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    34/100

    Il gramsciano Ordine Nuovo, nel luglio del 22, prima ironizza:Diversi incendi si svolgono via via nei dintorni per via del caldo chefa a Novara, aiutati forse anche da qualche fiammifero di ignota

    provenienza. e poi minaccia: Contadini di Novara ! I vostripadroni non hanno scrupoli nella scelta delle armi. Alla guerra comealla guerra ! Qualche volta a voi pu bastare un fiammifero !.

    Alcuni mesi prima, in gennaio, pi articolata erastata la minaccia dei fascisti toscani: Noi crediamo nellasanta benzina, liquido infiammabile, mezzo persuasivo edindispensabile per placare i bellicosi sentimenti di coloro checi attendono agli angoli oscuri della via, per distruggere tutti

    quegli edifici eretti a base di menzogna, di vagabondaggio, diinvidia, di odio, di vizio, di delinquenza, di diserzione e divergogna, che rispondono al nome di Camere del Lavoro, diCase del Popolo e di Circoli Ricreativi.Le nostre anime nonhanno rimorso alcuno quando un postribolo rosso spariscesotto lopera divoratrice della fiammata, i nostri polsi nonaumentano n diminuiscono le loro pulsazioni, quando, con ilfiammifero acceso tra le dita iniziamo lopera demolitrice: il

    nostro compito sacro che abbiamo giuratoe per questo noicrediamo nella santa benzina !

    LETTERATURA EPOLITICALa mattina del 1 agosto del 1922, le squadre fasciste passano

    allattacco in tutta Italia per stroncare lo sciopero cosiddettolegalitariolazione pi eclatante si svolge a Milano, dove, conunaudace manovra che vede tra i protagonisti Franco Colombo,

    futuro Comandante della Muti, gli squadristi si impadroniscono dipalazzo Marino, sede del Comune. Assente dal capoluogo Mussolini,perch infoiato in una non difficile avventura sui Castelli Romani,come scriver Cesare Rossi, i responsabili dellazione si recanoallhotel Cavour dove alloggiato in quei giorni DAnnunzio, e loconvincono, con qualche insistenza, a tenere un discorso dalbalcone del palazzo.

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    35/100

    Fu un discorso breve, appassionato, reticente e in sostanzaequivoco, che alla fine serv benissimo ai fascisti. DAnnunzio, col suoparlare metaforico e letterario, credette di parlare chiaro..(ma) in

    effetti, le sue parole da quel balcone furono interpretate dai pi comeun atto di adesione al fascismo ed alle sue gesta milanesi di quelgiorno, cos De Felice.tutto sommato non mi pare abbia torto: ilcontenuto del discorso riassumibile in questa frase:

    Qui sembra che io parli una parola di battagliae non parlo se non una parola di fraternitOggi, equesto debbono intendere tutti, tutti i lavoratori diqualunque specie, di qualunque classe: oggi nulla

    possibile di vitale fuori dalla nazione, contro lanazioneoggi da qui noi segniamo un patto difraternit, e mai come oggi, mentre sembra che piinfuri la passione di parte, mentre ancora sanguinanole ferite, mai come oggi una parola di bont ebbe tantapotenza

    Qualche giorno dopo, il poeta, indispettito da quella che gli eraparsa una strumentalizzazione del suo intervento, a Michele

    Bianchi che lo saluta in un telegramma con un Viva il fascismo !risponder piccato: Vi un grido solo da scambiare oggi tra italiani:Viva lItalia ! E il mio ! Io non ebbi, non ho e non avr se non questo.Forse, quella sera in Piazza della Scala uno stile meno metaforico eletterario (De Felice dixit) avrebbe reso tutto pi chiaro ai grezzisquadristi lomellini e pavesi

    IL TRESCONENel grande giro di ieri verso Pistoia, tra le altre abbiamo avuto lafortuna di pescare il Pozzi in persona. Il famoso Pozzi, lo Zar diSettimello implicato nell'assassinio di un carabiniere in quel diPistoia, feritore di due vecchi contadini ex-combattenti e autore di unsacco di birbonate che lo avevano reso celebre anche fuori i confinidel suo regno...alcuni lo volevano "spedire" senza tanti complimenti.

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    36/100

    "Siccome a dir poco e si piglier un trent'anni, l' meglioalleggerire lo stato di un mangiapane inutile: che vi pare?"...

    nel frattempo, l'amico Pozzi, forse anche dietro le nostre

    preghiere, sembrava volesse alleggerirsi dei suoi peccati; e fra letante venne fuori anche l'affare del ballo di fine carnevale, di comecio lui ed altri sette od otto capoccioni rossi avessero fatto, in quelgioved grasso, una specie di societaina per attribuirsi prima le danzee poi, diciamo cos, le "prestazioni" di alcune ragazze del paese."ah sudicione! e 'un ti bastava di fare lo zarre politico? anche tuvolevi, eh?""Certo Pozzi e dovette essere una gran bella serata vero? e poi anco le

    ragazze? ah sudicione, ma di' un p Pozzi, ma che lo sai ballare iltrescone?""Sa?""Guarda, l' molto facile : si alza un piede dopo l'altro, ogni tanto unsaltino, cos vedi!....""Sentino oh signori fascisti e mi credano, io 'un sono quel cattivoche....""Cattivo te, Pozzi? ma che dici! Ma ora ci devi ballare il trescone!"

    E gi Giovanni una revolverata tra i piedi che lo fecesaltare di mezzo metro."Ma guarda che agilit! ma che grazia! che ballerino tu sei Pozzi! e setu seguiti, dopo e ti si fa anche le carezze come quelle del carnevale!"

    Un gruppo prese a battere le mani a ritmo: t, t,tatat, mugolando una tarantella, mentre ogni tanto gli silasciava andare qualche colpo di pistola tra le gambe, comeper scandire il tempo. Sembrava un orso, con quel corpaccio

    grasso, con quei capelli lucidi incollati sulla fronte dadelinquente, livido nel volto dalla paura e dall'affanno.(Mario Piazzesi - diario di uno squadrista toscano)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    37/100

    QUANDO I NOMI AVEVANO UN SIGNIFICATOArconovaldo Bonacorsi (con una sola c, mi raccomando)squadrista a Bologna nel 1921..Arconovaldomi sono sempre

    chiesto da dove nascesse quel nome certo non comune. Ieri hoscoperto che aveva un fratello, anche lui squadristabolognesecome si chiamava ? Aspromonte: e qui il riferimentogaribaldino mi pare facile

    SQUADRISMO EMILIANO: SE PRIMA EROCALDO, ORA SONO BOLLENTE.

    Silvio Vaga nasce a Parma, nel popolare Borgo del Naviglio, il10 aprile 1900. Per la giovane et, non fa in tempo a prendere partealla guerra, ma , a soli 19 anni, tra i fondatori del fascio cittadino,e si mette ben presto in mostra con la partecipazioni ad azioni chelo portano anche fuori Parma. Le minacce ricevute dai sovversivi delsuo quartiere, lo costringono ad abbandonare la casa paterna e adormire, per parecchie settimane, alla sede del fascio, finch, il 21aprile del 1921 un gruppo di Arditi del popolo d lassalto alla sua

    abitazione, provocando incidenti che si concludono con un morto evari feriti.Linsostenibile situazione lo costringe a lasciare Parma e

    stabilirsi a Sestri Ponente, dove pure si impegna in azioni fasciste,subendo unaggressione nellagosto del 1921, della quale cos scrivealla sorella, rimasta a Parma: Le mie condizioni di spirito sonoottime; e se prima ero caldo, ora sono bollente. Non ho mai temuto ilnemico perch lo so vile, e, nonostante io fossi solo contro ben 150

    Arditi del popolo, ho dimostrato quale sia il nostro spirito, quale sia lanostra fede, e come il fascista sappia non tremare maiArrestato e detenuto a Marassi, alla scarcerazione viene eletto

    primo Segretario politico del fascio di Voltri, e, con i suoi uominipartecipa alle giornate genovesi dellagosto 1922. Chiude la suaattivit squadrista, nei giorni della Marcia, con loccupazione dellaPrefettura di Genova.

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    38/100

    molto probabile che i disagi di anni cos errabondi abbianoinfluito sulla sua salute: infatti, muore a Parma (dove tornato davincitore) il 28 novembre del 1924, a soli 24 anni. Nel 1927 il PNF

    gli attribuisce la qualifica di caduto per la causa fascista.Uno squadrista come ce ne furono tanti: aggredito pi volte,

    ferito, perseguitato (il bando dalla propria citt non fuuninvenzione fascista), arrestato. Forse non ne avrei nemmenoparlato qui, se non mi avesse colpito quel suo biglietto alla sorella.(da: Cesare Bocconi, Pattuglia eroica, Parma 1931)

    PS: ho scritto sopra: uno squadrista come ce ne furono tanti ed

    verosi tratta, in genere, di personaggi minori, dei quali lo stessoRegime amava poco parlare. Tra vecchie carte trovo un appunto intema (le fonti dovrebbero essere Chiurco e Cantagalli, ma vannoverificate):- Nazzareno Giovannelli, livornese: ferito a Cecina il 25.01.21, aLivorno il 13.04.21, a porto Baros il 28.07.21, arrestato il 07.09.21,viene ferito in un attentato il 08.06.22, muore nel 1924.- Sergio Codeluppi, empolese, anni 25: 32 volte denunciato

    allAutorit giudiziaria dopo incidenti con gli avversari.

    LA DISPERATA"...met da una parte, met dall'altra. Dino rimane a capo del Fasciolegalitario, Tullio e' con l'autonomo, anzi capo dell'autonomo. Ma lanostra e' granitica e a Tullio che ci aveva inviato una vibrante lettera'alla squadra delle squadre', abbiamo risposto che sopra le miserie

    degli uomini c'e' la fede, quella fede per cui sono caduti i nostrimigliori. Domenica sera in treno, ritornando verso Pisa, uno di noi hadetto : 'Mi sembra di essere un Ghibellino dopo la battaglia diMonteaperti'. Forse il paragone non calzava, ma a tutti sembravaandare come in terra di esilio."

    (Mario Piazzesi - diario di uno squadrista toscano)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    39/100

    SQUADRISMO EMILIANO: MANIFESTI DALTRI TEMPICittadini, i massimalisti rossi sbaragliati e vinti per le piazze

    e per le strade della citt, chiamano a raccolta le masse del contado,

    per tentare una rivincita, per tentare di issare il loro cencio rosso sulpalazzo comunale ! Noi non tollereremo mai questo insulto ! Insultoper ogni cittadino italiano e per la Patria nostra che di Lenin e dibolscevismo non vuole saperne.

    DOMENICA LE DONNE E TUTTI COLORO CHE AMANO LAPACE E LA TRANQUILLITA RESTINO A CASA, E SEVOGLIONO MERITARE DALLA PATRIA ESPONGANO ILTRICOLORE ITALICO.

    PER LE STRADE DI BOLOGNA, DOMENICA, DEVONOTROVARSI SOLO FASCISTI E BOLSCEVICHI. SARA LAPROVA ! LA GRANDE PROVA IN NOME DELLITALIA

    Questo il bellicoso manifesto predisposto da Arpinati alla vigilia deifatti di palazzo DAccursio. Predisposto, perch, in verit, fusequestrato in tipografia dalle Autorit, costringendo i fascisti aduna affissione di copie scritte a mano.

    (Brunella Dalla Casa Leandro Arpinati, un fascista anomalo)

    UGO PEPE ALLA MADRE"Mamma ti sia di conforto sapere che io muoio per la grande

    idea. Sono felice di morire se penso che il mio sacrificio potr ungiorno essere utile al fascismo".Ugo Pepe aggredito a Milano, la sera del 23 aprile 1922, da un

    numeroso gruppo dei cosiddetti arditi del popolo e, nonostante sifosse difeso con il solo suo manganello, ferito da cinque colpi dipistola all'addome. Mor due giorni dopo all'ospedale.

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    40/100

    IL VERO E IL FALSOSpesso riporto qui brani di libri squadristi. Lo faccio perch riferitia episodi poco noti, non di rado divertenti nella scrittura (i toscani

    soprattutto) e, comunque, sempre rivelatori degli stati danimocomuni agli uomini delle squadre, pi di ogni analisi sociologica.Naturalmente, so bene che vanno presi con le pinze nelladescrizione degli avvenimenti, ma credo siano attendibili per larivelazione delle psicologie Ecco un esempio: la notte del 13 febbraio1922 muore, in localit Cartaia Vecchia (siamo nelle vicinanze diPrato) il ventunenne Ischiras Calamai, attivo squadrista del fascio diCoiano. Secondo la versione che ho trovato in un libro dedicato al

    martirologio toscano, il giovane si sarebbe recato, con altri camerati,nel vicino paese con lunico scopo di invitare alcuni elementifacinorosi a rassegnare le dimissioni dal PartitoComunistasennonch, giunti allabitazione di due fratelli, notisovversivi (uno era soprannominato Lenin), mentre bussano allaporta per farsi aprire (?) parte da dentro una scarica di fucileria cheuccide il povero Calamai e ferisce un altro squadrista.

    Con tutta la buona volont, non mi convince troppo: questo

    giro notturno di propaganda a domicilio mi lasciascetticocomunque, transitCi che sicuramente vero (lhotrovato riportato da tre parti diverse) il messaggio che Calamaiaveva vergato nelle giornate precedenti alla sua morte, quasi con untriste presagio:

    IL SENTIRMI SOLO MI PIACE E MI INORGOGLISCE.MI POSSONO UCCIDERE, SE VOGLIONO, MA ANCHE DOPOMORTO COSTERO SEMPRE PIU DI LORO

    (da: Lolocausto di Firenze, ediz. La Nazione, Firenze 1934)

    Fummo pochi individui di carattere autoritario, edi temperamento risolutopochi uomini di dura cervicee di pugno veloce (G A Fanelli, in Squadrismo (numerodel Ventennale di AntiEuropa, Roma 1939)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    41/100

    RICORDO DEL "MAGO"...tre anni dopo era di ritorno, vecchio, completamente rovinato,

    solo. Teneva sempre il mento in su e rideva delle proprie

    disavventure. 'Ecco com'e' finita la Rivoluzione', diceva allargando lebraccia e mostrando l'abito logoro. ...lo misero a Montedomini, ilricovero dei poveri vecchi. Era il piu' vivace dei ricoverati e ladirezione, se c'era qualche affaruccio da sbrigare fuori, mandavasempre lui. Era contento d'andare a fare quattro passi per Firenze.Camminava diritto e svelto. Se incontrava un amico, mostrandoglitutto allegro la divisa, diceva : la Rivoluzione l'e' finita aMontedomini

    (Manlio Cancogni, gli Squadristi)

    SQUADRISMO MARCHIGIANO:PRIMI SQUADRISTI

    I fascisti erano pochissimi. Si contavano sulle dita delle mani. Ilprimo covo aveva sede nella via Passeri in uno stanziano disadorno.Eravamo poveri in canna. La prima squadra dazione venne

    battezzata con il simbolico e spregiudicato nome di Asso dibastoni. La componevano un gruppo esiguo ma audacissimo diautentiche pellacce a cui puzzava la salute. Magnifici ragazzi aiquali mancavano sempre diciannove soldi per fare una lira. Fascistiper istinto e per vocazione, gettavano nella impari lotta la pisolenne e sublime spregiudicatezza, noncuranti della vita, ignaridellinteresse.

    Si ebbero, quale massimo premio, la citazione di Mussolini

    sulle colonne del Popolo dItalia. Cera in loro qualcosa dirossiniano. Le fresche, gaie note che sgorgano dalla vena dellagiovinezza ed il crescendo dellazione. Scalmanati e selvaggi,procedevano tra la generale inimicizia, beffeggiando il sovversivismoe lo sciocco paternalismo dei partiti dordine. Avevano una vitadura. Erano conosciuti e riconosciuti ovunque. Sempre sotto il tiro,da mane a sera. Le loro stesse famiglie non erano risparmiate. Era

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    42/100

    veramente difficile vivere in piccoli centri. Bisognava avere fede ecoraggio al cento per cento.

    Ebbi la fortunata ventura di fondare la squadra ed esserne

    sempre il Comandante. Mai mi fu necessario fare azione dipropulsione: tutti erano un po avanti della mano. Bisognava il pidelle volte gettare un po dacqua sul fuoco dei loro ardentissimi,incandescenti temperamenti.

    Quei bravi figlioli, buoni come il pane se presi singolarmente,diventavano furie ai primi, lievissimi prodromi del combattimento.Si lanciavano a testa bassa e conoscevano una sola voce, la mia. Hola fierezza di averli sempre preceduti, mai seguiti. Per questo mi ero

    guadagnato i galloni della loro piena, integrale estimazione. Solocos si pu comandare quando si ha la consapevolezza di non poterfare ricorso ai codici ed ai regolamenti di disciplina

    (Raffaello Riccardi, Pagine squadriste, Roma 1940)

    SQUADRISMO TOSCANO: UNA BOMBAMOLTO PARTICOLARE

    Essendo a quel tempo membro del Direttorio, ebbi lincaricodi recarmi al Circolo di San Marco vecchio, per verificare un polandamento dl circolo stesso che era nelle mani dellelementosovversivo locale

    Giunti vicino alla sede della Societ, cominci contro di noiuna sparatoria dai tetti delle case vicine. E qui acconcio ricordareun aneddoto. Il nostro camerata Pacilli agitava una vecchiarivoltella a stava nel mezzo della strada a rischio di prendere

    qualche colpo. Ad un tratto, il povero Pirro Nenciolini gli grida, conla sua caratteristica voce nasale: Pacilli, getta la bomba !Egli si volta, e, agitando la rivoltella ormai scarica, risponde:

    O icch ho a buttare, se un ce lho !Al che Nenciolini replica: Buttala lo stesso, perdio !

    Pacilli prese delicatamente una di quelle cose che i cavalli soglionofare e lasciare nel mezzo della strada e la lanci contro una casadalla quale sparavano.

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    43/100

    Abbiamo avuto anche noi i nostri Cambronne !Il Circolo fu finalmente invaso, e trovammo, fra le altre carte, ilruolino dei nomi degli iscritti al partito Socialista. Dopo una certa

    raschiatura ai locali, ritornammo sui nostri passi. Il resultato diquella visita fu che 25 dei nostri vennero arrestati.fra i quali varicordato ancora una volta il nome di un ragazzo, allora poco piche sedicenne, il quale, impavido tra le scariche, si diporteroicamente: Mario Piazzesi.

    (Bruno Frullini, Squadrismo fiorentino, Firenze, 1933)

    PS: vale la pena di aggiungere che il Pirro Nenciolini

    citato era un ingegnere, protagonista del primo squadrismofiorentino, su posizioni rivoluzionarie (anche lui !).perquesto, nel febbraio del 23 fu ucciso, in una violentasparatoria sulla piazza di Signa da alcuni sicari pseudofascisti assoldati dagli agrari.

    CI SCRIVE IL FASCIO

    Reggio Emilia, 2 maggio 1921Alla redazione del giornale La Giustizia,si avvertono i redattori di codesto giornale di voler tenere lanarrazione dei fatti avvenuti a Cavriago (si allude ad incidentitra fascisti e sovversivi ndr) nei limiti della stretta verit,avvertendo pure che se, come al solito, saranno propalatenotizie tendenziose e false, saremo costretti a prendere neiloro riguardi i provvedimenti che riterremo i pi opportuni

    Il Segretario politico della sezione (firma illeggibile)

    SQUADRISMO EMILIANO: LA CELIBANOSe non per ordine di tempo, certamente per merito, i

    celibanisti erano i primi squadristi di Ferrara. Due volte algiorno, dopo desinare e dopo cena, si riunivano in quel caff(il caff Mozzi, dietro piazza Duomo ndr) e, prima di lasciarsi,

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    44/100

    bevevano un bicchierino di cherry brand. Breviglieri (che poisar ucciso dai sovversivi il 10 aprile del 21, aPontelogoscuro ndr) una sera aveva detto al cameriere:

    Dammi un celibano. Gli era scappato cos, senza pensarci.Da allora non dissero pi cherry brand, ma celibano. Fudeciso di dare quel nome alla squadra. I celibanisti eranoventuno: la prima tessera fu data ad Olao Gaggioli, laseconda a Breviglieri

    (Manlio Cancogni, Storia dello squadrismo, Milano 1959)

    BOTTE A DESTRA, BOTTE A MANCINABOMBE A MANO E REVOLVERATEUN TUBETTO DI GELATINAGRAN TERRORE, CANTI E RISATE

    (Mino Maccari)

    SQUADRISMO TOSCANO: BARBE COMUNISTE

    Ciascun consigliere munito di relativo distintivo comunista, selo vide strappare di sotto il naso e invasa la sede della Prefettura(siamo a Siena, agli inizi del '21 ndr), cominci da parte nostra unagragnuola di schiaffi e legnate, che conciarono anche il Presidentedella Deputazione, notissimo disonorevole comunista. Le cravatterosse che adornavano i consiglieri furono violentemente strappate.Non so bene, ma certo non per opera mia, me ne trovai per le maniquattro, ad una delle quali era ancora attaccato un ciuffo di peli,

    che mi parvero, al caratteristico odore, di barba comunista.Per la nostra indelicatezza e per il disturbo arrecato ai rossi,qualche camerata fu arrestato, ma poco dopo rilasciato, intanto checon foglio di via obbligatorio della locale Questura ci rimettemmo inviaggio per Firenze.

    (Bruno Frullini, Squadrismo fiorentino, Firenze, 1933)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    45/100

    SQUADRISMO PIEMONTESE: AMOS MARAMOTTIAl reduce pluridecorato e monarchico convinto Cesare Maria De

    Vecchi che, accompagnato dal figlioletto, si va ad iscrivere al fascio

    di Torino, nella primavera del 19, si rizzano i capelli in testa: trovaun ambiente che: pur combattendo i social-comunisti, attaccavasenza tregua la Chiesa e il Requesto per dire quali fossero, nelcapoluogo piemontese, i caratteri del primo fascismo, diretto dallextipografo anarchico sindacalista Mario Gioda. Il dissenso tra Giodae De Vecchi marcher tutta la successiva vita del fascio torineseche, sotto il profilo pi strettamente squadristico, trover in DeVecchi e Brandimarte, piuttosto che nel mite Gioda i suoi esponenti

    pi significativi.Lepisodio principale dellattivit squadrista resta lincendiodella Camera del Lavoro, il 25 aprile del 1921.

    Lantefatto sta nellassassinio di un operaio fascista, CesareOdone, ad opera di un suo collega di lavoro e abituale persecutore,il comunista Giovanni Galbiati, membro della Commissione internadelle Officine Spa. Giunta la notizia al fascio, verso la mezzanotte,36 (avete letto bene, 36 e non 360 o 3600) squadristi, rifornitisi di

    armi e latte di benzina, vanno allassalto della munitissima giudicata imprendibile- sede sindacale. A guidare lattacco PieroBrandimarte (anche se De Vecchi, nelle sue successive memoriefar il nome del Tenente di Artiglieria Cesarino Revel piccolo distatura, di una bellezza quasi femminea): tra i suoi uomini lostudente del Politecnico Amos Maramotti, originario di ReggioEmilia, di anni 19, che, raggiunto da un colpo di arma da fuoco, siaccascia al suolo. Prima di partire per laudace impresa , egli ha

    scritto alla madre: Mamma, vado forse a morire. Non piangere, masii orgogliosa di tuo figlio. Viva lItalia, viva il fascismo !Lepisodio suscita grande clamore in citt, per laudacia dei

    fascisti che hanno attaccato ed espugnato una roccaforte avversaria(e il giorno successivo colpiranno col fuoco anche la sede FIOM),dalla quale nei due anni precedenti erano partiti le direttiverivoluzionarie. I sovversivi provano a reagire, con scioperi diprotesta improvvisati in tutte le fabbriche, cortei in citt (ne

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    46/100

    nascono incidenti con gli squadristi, che si concludono con variferiti da ambedue le parti) e rappresaglie varie: la pi grave vede ilsequestro, nelle officine Savigliano dove lavora, del Tenente

    Domenico Bagnasco, noto esponente fascista cittadino, fattoprigioniero e solo successivamente liberato.

    Comunque, la distruzione della Camera del Lavoro rappresentaveramente un punto di svolta nella vita della citt che, alle elezionidi maggio premier De Vecchi facendone il candidato pi votato delblocco nazionale

    "...e se la Patria pot ritrovare se stessa lo dovette solo alla

    volont di qualche migliaio di ex combattenti e di ragazzi chetutto dettero di se stessi senza nulla chiedere, senza nullaricevere. Ho detto ragazzi perch la maggior parte di coloro checaddero, del Fascio Fiorentino di Combattimento, lungo lebianche strade del Valdarno o che macchiarono del loro sanguele pietre serene delle strade fiorentine non avevano piu' di ventianni..." (Mario Piazzesi, Diario di uno squadrista toscano)

    IL BENITO CHE NON TI ASPETTIAlla fine del 1921, il governo Bonomi comincia a pensare

    seriamente a misure repressive che colpiscano le ali estreme delloschieramento politico, con particolare riferimento alle formazioniparamilitari, per le quali previsto lo scioglimento. Mussolinireagisce col suo discorso alla Camera del 1 dicembre:

    Dichiaro subito che, per quel che riguarda noi, (lo

    scioglimento delle squadre ndr) assai difficile, ed aggiungo che lacosa non scevra di pericoli, perch domani, fascisti e comunistisottoposti quotidianamente ad un martellamento di polizia,potrebbero finire anche per intendersi, salvo combattersienergicamente dopo per la ripartizione del bottino. Anche perch ioriconosco che fra noi e i comunisti non ci sono affinit politiche, maci sono affinit intellettuali.. Noi, come voi, riteniamo che sianecessario uno Stato accentratore ed unitario, che imponga a tutti i

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    47/100

    singoli una ferrea disciplina; con questa differenza, che voigiungete a questa conclusione attraverso il concetto di classe, e noivi giungiamo attraverso il concetto di nazione

    ABBASSO LE CRAVATTE !Il colletto aperto preludia ad uno scamiciamento audace, per megliofare a pugni o per gettarsi in acqua al salvataggi odi un uomo cheannega. Collo libero delluomo forte e creatore. Collo svincolato dallecravatte idiote. Collo atletico che fa scoppiare il colletto della societ(Filippo Tommaso Marinetti agli Ufficiali degli Arditi, ottobre 1918)

    SQUADRISMO EMILIANO: UNTIPETTO TUTTO PEPE

    Dovendosi accreditare, dopo la fine della guerra, la vulgata diuna calata degli Hiksos, che rozzi e violenti avevano ucciso lademocrazia italiana, venne comodo identificare questi nuovi barbariin omaccioni truculenti assetati di sangue e nulla pi. Cos non fu:a essere squadristi nella provincia emiliana tra il 20 e il 21, ci

    voleva un bel coraggio, ha scritto qualcuno che pure fascista non ,e non si pu non convenire. Fede, coraggio e spregiudicatezza eranole armi vincenti di quei pochi che si facevano propagandisti delverbo mussolinianotra loro cerano dei veri tipi.

    A Carpi (dove cera un attivissimo fascio, conosciuto in tuttalEmilia e definito dallAvanti superfascio), per esempio, uno deicapi riconosciuti era Virgilio Lancellotti, con un curriculum cheautorizza per lui la definizione di avventuriero alla London, in bilico

    tra anarchia, sete di libert e protagonismo:Nato nel 1887.. a 16 anni se ne va in giro per il mondo incerca di avventure, mozzo su una nave, nel 1904 in Russia, poi inEstremo Oriente, e infine in America. Fa mille mestieri, il meccanico, ilminatore, il conduttore di caldaie a vapore, il cercatore doro inAlaska. Combatte in Messico contro il Presidente Diaz, nel movimentoTierra y libertad, incarcerato negli Stati Uniti, evade e torna in

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    48/100

    patria per combattere nella prima guerra mondiale. Dopo la guerrarimane a Carpi e fa il mugnaio

    (Anna Maria Ori in: AA VV, Fascismo e antifascismo

    nella Valle Padana, Bologna 2007)Con questi precedenti non c da meravigliarsi se: fu un

    autentico squadrista, tutto azione e niente parole (candidato alleelezioni del 1921 ndr) non fece neppure un discorso, e la propagandaelettorale fu semplicemente un seguito di spedizioni, forse per questoLancellotti riusc eletto trionfalmente

    (Vico DIncerti, Carpi fascio della prima ora, Carpi 1937)Ecco il ritratto di un altro carpigiano, incontrastato protagonista di

    quei giorni burrascosi:Guglielmo Nobis davvero un personaggio. A Carpi rimasto leggendario. stato un valoroso combattente,Capitano degli Alpini, Ardito superdecorato, legionariofiumano e amico di DAnnunzio. Spirito irrequieto, patriota finoalla morte (morir prigioniero in India), diverr ben presto aCarpi il pi acceso interprete del nuovo movimento, ilfascismo. Non lo fa per ambizione o per esibizionismo. Non

    terr mai a fare carriera da gerarca (anzi, pi tardi entrer inaperto dissidio col fascio carpigiano), e nemmeno per lucro,ma per esasperato patriottismo. Egli vede nei socialisti inemici della Patria per la quale ha combattuto ed entra percinel personaggio del ripulitore. Vuole fare repulisti di tutti,picchia tutti i socialisti che incontra, tanto che, quando al barMilano entra lui, si fa il vuoto, come nei saloons dei filmwestern.

    PICCOLO, MAGRO, TUTTO NERVI (il maiuscolo mio ndr), lafaccia scavata alla Gian Maria Volont, gli occhi infossati chemandano sangue, il ras di Carpi tutti lo temono perch moltofacile a menar le mani e ad agitar sedie. Da solo, con una banda difascisti pi perdigiorno che uomini dazione, tiene a bada tutti isocialisti e gli anarchici di Carpi e dintorni

    (Franco Focherini, Il fascismo modeneseminuto per minuto, Modena 2001)

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    49/100

    RINO DAUSNato Perugia, 1 novembre 1900 ucciso a Grosseto, 29 giugno 1921appartenente ai Fasci Italiani di Combattimento, nei quali milit

    come squadrista. Mor durante una spedizione di rappresagliacontro i socialisti a Grosseto, divenendo una figura simbolodell'Italia fascista, che lo celebrarono come martire.

    QUESTO DICEVA ANTONIO BALDINI DI MUSSOLINI NEL 1919:"Non ricordo quanti e quali oratori uscissero quel

    giorno a parlare sul palco, tra gli allori e le bandiere. Ultimo

    sal Mussolini. Uomini e donne bevevan le sue parole col visoestenuato degli assetati ........Quando Mussolini ebbe finito diparlare e fu spento l'applauso, dal mare di tutta quella follasorse un mormorio tempestoso che subito prese voce in uncanto"

    PAROLE CHIARISSIMENon pochi datori di lavoro della Provincia, che non esito a

    chiamare vigliacchissimi approfittatori della nostra grande recentevittoria, hanno l'interessata pretesa di imporre ai propri operai unassurdo ribasso di salari, minacciando di rappresaglie fasciste queilavoratori che si addimostrassero restii nell'accettare il nuovoimposto patto di lavoro.

    Sappiano questi signori che il programma sindacale fascistamira sopratutto alla collaborazione di classe, il che significatutelare i liberi patti di lavoro e non le coercizioni.

    Il sindacalismo fascista riconosce una duplice legittimit diinteressi, quella del datore di lavoro e quella del lavoratore e nonpermetter mai che le masse operaie abbiano a soffrire leimposizioni di un qualsiasi esoso avaro proprietario come nonconsentir agli operai di estorcere salari eccessivi che non abbianoun adeguato rendimento di lavoro. Tutto ci sempre in direttorapporto col capitale del singolo datore o della societ. Dunque,egregi proprietari della psicologia che approfittate del momento e

  • 5/19/2018 AA.vv. - Appunti Squadristi

    50/100

    che vi fate forti della nostra, esclusivamente nostra, forza, riflettetesu quel che fate e ficcatevi bene in testa che il fascismo non tutelainteressi privati ma mira al bene imprescindibile della Nazione, bene

    che si ottiene conciliando gli interessi di tutti i produttori italiani.Diffido quindi detti signori.

    Il Segretario della Federazione Prov. RICCARDI

    SQUADRISMO TOSCANO: ARRIVANOLE SQUADRE, FESTA IN PAESE

    Vennero, infatti, i fascisti, d