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1 COMUNE DI CRISPIANO Provincia di Taranto DISTRETTO SOCIOSANITARIO N°5 CITTA' DI MARTINA FRANCA Provincia di Taranto AMBITO TERRITORIALE N°5 PIANO SOCIALE DI ZONA 2010 - 2012

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COMUNE DI CRISPIANO

Provincia di Taranto

DISTRETTO SOCIOSANITARIO

N°5

CITTA' DI MARTINA FRANCA

Provincia di Taranto

AMBITO TERRITORIALE N°5

PIANO SOCIALE DI

ZONA

2010 - 2012

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INDICE DEL PIANO DI ZONA PREMESSA Il percorso di concertazione e programmazione partecipata Pag. 3 allegati: Copia dell’avviso di avvio del percorso di progettazione partecipata per la stesura del Piano di Zona Verbali incontri tavoli tematici - Verbale dell’esito della concertazione CAPITOLO I Analisi del contesto 1.1 - Caratteristiche di contesto Pag. 35 1.2 – Evoluzione del sistema dei bisogni Pag. 41 1.3 – Il sistema di offerta dei servizi: punti di forza e di criticità Pag. 48 1.4 – Lo stato di attuazione del primo Piano Sociale di Zona Pag. 52 1.5 – Attestazione della spesa sociale dei Comuni nel triennio 2006- 2008 Pag. 56 CAPITOLO II Le priorità strategiche e gli obiettivi di servizio del Piano 2.1 - Priorità strategiche per politiche di intervento ed obiettivi di servizio del Piano di Zona Pag. 59 2.3 - Quadro sinottico complessivo degli obiettivi di servizio del P.d.Z. Pag. 70 CAPITOLO III Le scelte strategiche per l’assetto gestionale ed organizzativo dell’Ambito 3.1 - Il percorso di associazionismo intercomunale Pag. 80 3.2 - L’Ufficio di Piano Pag. 82 3.3 - Il sistema di governance istituzionale Pag. 83 allegati: Schema Convenzione per la gestione associata Schema Accordo di programma Ambito-ASL per la programmazione e realizzazione dei servizi socio-sanitari integrati con il Piano Sociale di Zona 2010-2012 CAPITOLO IV La programmazione finanziaria 4.1 – Il quadro delle risorse del fondo unico di Ambito Pag. 148 allegati: le schede di programmazione finanziaria CAPITOLO V La progettazione di dettaglio 5.1 - Le schede di progetto per politiche di intervento e obiettivi di servizio Pag. 159

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PREMESSA

Il percorso di concertazione e programmazione partecipata

Il processo di elaborazione del Piano Sociale di Zona per il triennio 2010-2012 ha preso avvio nel dicembre 2009, secondo le indicazioni del Piano Regionale Politiche Sociali e nel rispetto degli indirizzi espressi dal Coordinamento Istituzionale, composto dai Sindaci dei Comuni di Martina Franca e Crispiano, con la partecipazione del Dirigente del Distretto Socio-Sanitario, delegato dal Direttore Generale ASL.

Come concordato durante gli incontri realizzati con le OO.SS. territoriali nel corso dell’ultimo anno, al fine di monitorare periodicamente lo stato di attuazione degli interventi previsti nel precedente triennio di programmazione del Piano di Zona dell’Ambito, il nuovo percorso di concertazione ha avuto inizio con una riunione specifica con gli stessi, nel corso della quale si sono valutate congiuntamente le azioni realizzate, con un’analisi delle risorse impegnate al dicembre 2009, la precisa quantificazione dei residui di stanziamento e la stima del finanziamento complessivo destinato alla realizzazione del nuovo Piano di Zona.

La discussione ha permesso, altresì, di analizzare le criticità che di fatto hanno ostacolato la completa realizzazione, nei tempi previsti, di quanto programmato nel periodo appena concluso e di individuare congiuntamente, al contempo, le strategie e le azioni volte al loro superamento, al fine di scongiurare il rischio che le medesime difficoltà possano riproporsi nella nuova fase. Inoltre, in tale incontro, è stato possibile prefigurare, per grandi linee, le priorità e gli orientamenti essenziali del Piano di Zona 2010-2012 alla luce, in particolare, degli obiettivi di servizio indicati nel documento regionale.

Le fasi del percorso di programmazione partecipata ed estesa, compresa la scansione, la calendarizzazione e le modalità di pubblicizzazione degli incontri con gli altri soggetti, pubblici e privati del territorio, sono state definite in tale contesto, prendendo atto comunque del ritardo già registrato e della necessità di procedere con celerità alla convocazione dei tavoli di concertazione, come da avviso allegato in copia, nonostante l’imminenza delle festività natalizie.

L’avviso di concertazione e programmazione partecipata, con allegata scheda di adesione, è stato pubblicato sui siti web di entrambi i Comuni dell’Ambito n.5 assicurando altresì l’affissione di un manifesto negli abituali spazi di comunicazione cittadina.Si è provveduto inoltre ad inviare apposita comunicazione via mail ai soggetti pubblici e del privato sociale che già avevano partecipato alla precedente elaborazione del Piano di Zona, non trascurando la diretta informazione alle organizzazioni di promozione sociale e di volontariato di più recente costituzione che hanno avviato il processo di riconoscimento ed iscrizione negli appositi albi regionali.

I primi incontri, suddivisi per aree tematiche, sono stati realizzati quindi sul finire dell’anno 2009 e, nonostante la ristrettezza dei tempi, hanno comunque registrato un buon livello di partecipazione – compresa quella delle OO.SS. - ed una discussione proficua.

Anche nel corso di questo incontri, realizzati alla presenza del Coordinamento Istituzionale e localizzati in entrambi i Comuni dell’Ambito, è stato rappresentato lo stato di attuazione del Piano di Zona per il triennio appena concluso,la stima delle risorse complessivamente disponibili per la nuova programmazione, gli obiettivi di servizio indicati dal Piano Regionale per procedere ad

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una valutazione congiunta delle priorità strategiche e delle carenze rilevate ai fini della nuova programmazione.

Si è quindi assicurato un confronto diretto con il livello politico-istituzionale e con quello tecnico strutturale di supporto alla definizione del nuovo Piano di Zona, rilevando un attivo coinvolgimento dei soggetti interessati che hanno assicurato un utile contributo per una analisi di contesto attuale ed aggiornata, rappresentando situazioni, elementi della propria esperienza e di lettura dei bisogni territoriali, in una dimensione di utile confronto e di rinnovato impegno ad assicurare un efficace sostegno alla costruzione della rete locale dei servizi.

A tale riguardo certamente va evidenziata la comune riflessione sulla passata esperienza di attuazione del Piano di Zona, anche con riferimento agli aspetti relativi alla concertazione, come peraltro definita nell’apposito regolamento che ne disciplinava il funzionamento, che di fatto è stata esclusivamente limitata alla fase di prima consultazione con le istanze dei soggetti del partenariato istituzionale e sociale.

Se si eccettua infatti il più periodico confronto con le OO.SS., il precedente tavolo di concertazione non ha proceduto secondo le tappe e gli obiettivi sanciti nel citato regolamento, in ordine alla periodicità degli incontri, al monitoraggio delle azioni avviate, all’informazione compiuta sullo stato di effettiva implementazione degli interventi programmati. A tali carenze, si aggiunga la debole e non unitaria rappresentanza delle diverse organizzazioni del privato sociale che forse ha ostacolato anche una partecipazione più ampia e l’esercizio dei diritti di cittadinanza attiva, nelle forme unanimemente condivise e sancite nel precedente triennio di attuazione del Piano di Zona.

L’istituzione dei nuovi tavoli di concertazione ha quindi rappresentato importante occasione per rivedere criticamente il passato percorso e prefigurare l’avvio di quello attuale su principi e regole condivise ma anche sulla base di un più convinto impegno ad esercitare, ciascuno per il proprio ruolo, compiti e responsabilità di promozione, sostegno e realizzazione delle forme di sussidiarietà.

All’interno dei diversi tavoli tematici istituiti, unanimemente si è determinata la scelta di individuare dei referenti – in particolare, uno per le associazioni/organizzazioni di promozione sociale e volontariato ed uno per le imprese sociali – da designarsi da parte dei soggetti interessati e presenti, per la partecipazione ai successivi incontri di valutazione ed analisi della bozza di Piano di Zona elaborata dall’Ufficio di Piano, con l’impegno per gli stessi di mantenere sempre attivi i canali di comunicazione ed informazione all’interno dei gruppi tematici di riferimento.

Successivamente, il Coordinamento Istituzionale ha promosso un incontro con i dirigenti scolastici delle scuole primarie e secondarie inferiori del territorio che ha visto una buona adesione degli interessati ed un interessante confronto. Anche in tale circostanza, l’occasione è stata utile per raccogliere indicazioni e proposte ma anche per concordare gli ambiti di una più proficua interazione e collaborazione.

ALLEGATI

Copia dell’avviso di avvio del percorso di progettazione partecipata per la stesura del Piano di Zona

Verbali tavoli tematici –

Verbali dell’esito della concertazione

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COMUNE DI CRISPIANO

CITTA' DI MARTINA FRANCA

AMBITO TERRITORIALE N°5

AVVISO PUBBLICO

AVVIO DEL PROCESSO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA DEL PIANO SOCIALE DI ZONA 2010-2012

L’AMBITO TERRITORIALE SOCIALE DEI COMUNI DI MARTINA FRANCA E CRISPIANO, in ottemperanza con quanto

stabilito dalla L.R. 19/06 e dal Piano Regionale Politiche Sociali 2009-2011 comunica l’avvio del processo di

progettazione partecipata del II Piano Sociale di Zona ed invita i cittadini, le famiglie, le istituzioni, gli enti pubblici e

privati, le Organizzazioni Sindacali, i soggetti del terzo settore a partecipare.

I lavori si svolgeranno secondo il seguente calendario di incontri:

LUNEDI’ 28 DICEMBRE - presso la sede del Museo delle Pianelle – Municipio di Martina Franca - dalle ore 9.00- I

SESSIONE DI CONCERTAZIONE TEMATICA politiche per gli anziani, le disabilità, le non autosufficienze con la

partecipazione del Coordinamento Istituzionale, delle OO.SS, di tutti gli attori sociali, pubblici e privati del territorio;

MARTEDI’ 29 DICEMBRE - presso la sede del Museo delle Pianelle – Municipio di Martina Franca - dalle ore 9.00- II

SESSIONE DI CONCERTAZIONE TEMATICA: politiche per la famiglia e per i minori con la partecipazione del

Coordinamento Istituzionale, delle OO.SS, di tutti gli attori sociali, pubblici e privati del territorio;

MERCOLEDI’ 30 DICEMBRE - presso la sede della sala Consiliare del Comune di Crispiano dalle ore 9.00- III SESSIONE

DI CONCERTAZIONE TEMATICA: politiche per l’inclusione sociale ( Aree dipendenza, salute mentale, immigrati e

contrasto povertà )con la partecipazione del Coordinamento Istituzionale, delle OO.SS., di tutti gli attori sociali,

pubblici e privati, del territorio.

I soggetti interessati possono iscriversi alle sessioni di concertazione tematica utilizzando la scheda di iscrizione

allegata al presente avviso o ritirabile presso l’Ufficio di Piano – piazza M. Pagano – Martina Franca / Uffici Servizi

Sociali Comune di Crispiano – via Scaletta - Crispiano

Martina Franca, 16 dicembre 2009

Il Sindaco del Comune di Crispiano Il Direttore Generale ASL Il Sindaco del Comune di Martina Franca

Dott. G. LADDOMADA Dott. A.D. COLASANTO dott. F. PALAZZO

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SCHEDA DI ISCRIZIONE

PROGETTAZIONE PARTECIPATA

Piano Sociale di Zona 2010-2012

AMBITO MARTINA FRANCA-CRISPIANO

Nome _______________________________Cognome______________________________

Organizzazione-Ente _____________________________________________________________________________

Sede Operativa ( Indirizzo, Comune )_________________________________________________________________

Tel.____________________________________fax______________________

E-mail__________________________________________________________________________________________

SESSIONI DI CONCERTAZIONE TEMATICA Barrare

1. Politiche per la famiglia e per i minori

LUNEDI’ 28 DICEMBRE - presso la sede del Museo delle Pianelle – Municipio di Martina Franca - dalle

ore 9.00-

2. Politiche per l’inclusione sociale

MARTEDI’ 29 DICEMBRE - presso la sede del Museo delle Pianelle – Municipio di Martina Franca - dalle

ore 9.00-

3. Politiche per gli anziani, le disabilità, le non autosufficienze

MERCOLEDI’ 30 DICEMBRE - presso la sede della sala Consiliare del Comune di Crispiano dalle ore 9.00-

Inviare al seguente indirizzo [email protected] o far pervenire all’Ufficio di Piano Martina Franca

– piazza M. Pagano – Martina Franca / Ufficio Servizi Sociali Comune di Crispiano – Via Scaletta – Crispiano

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COMUNE DI CRISPIANO

Provincia di Taranto

DISTRETTO SOCIOSANITARIO N°5 CITTA' DI MARTINA FRANCA

Provincia di Taranto

AMBITO TERRITORIALE N°5

VERBALE INCONTRO di concertazione con ORGANIZZAZIONI SINDACALI –

PIANO SOCIALE DI ZONA – 22 DICEMBRE 2009

Presso l’Ufficio di Piano, alle ore 9.30 del 22 dicembre 2009 ha avuto luogo l’incontro promosso

dall’Ambito Martina Franca-Crispiano circa lo stato di attuazione al 22/12/2009 del Piano Sociale di Zona.

E’ presente il Coordinamento Istituzionale:

- l’Assessore ai Servizi Sociali, Dott.ssa S. De Pasquale per il Comune di Martina Franca- delegato dal

Sindaco dott. Francesco Palazzo

- l’Assessore ai Servizi Sociali Maurizio Conserva, per il Comune di Crispiano – delegato dal Sindaco

dott. G. Laddomada

- la dott.ssa M. Pupino, per l’ASL di Taranto:

Sono presenti per l’Ufficio di Piano:

- la dott.ssa M. Silvestri – responsabile UdP che assume le funzioni di segretario della presente

seduta ;

- l’Ass. Soc. A. Semeraro – Comune di Martina Franca

- l’Ass. Soc. dott.ssa D. Vitale - Comune di Martina Franca

- l’Ass. Soc. dott.ssa G. Marangi – Comune di Crispiano

- la dott.ssa S. Esposito – Distretto Sociosanitario

E’ altresì presente, per l’ASL Taranto, il dott. A. Ursi

Sono presenti le OO.SS. come da allegato elenco delle presenze sottoscritto, che fa parte integrante e

sostanziale del presente verbale.

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Si consegnano ai presenti i tabulati inerenti la spesa impegnata per gli interventi previsti nel Piano di Zona,

distinti per aree prioritarie, e le risorse giacenti e disponibili per la programmazione del Piano di Zona per

gli anni 2010-2012.

L’Assessore alle Politiche Sociale De Pasquale porge i saluti alle OO.SS. così come l’Assessore Conserva.

Ai convenuti si illustrano i contenuti dei tabulati commentando i servizi realizzati ed in corso di avvio, area

per area e singoli interventi.

Rispetto all’area Anziani – Area n. 3 intervento 1 – i Sindacati pongono la questione della costituzione del

Comitato di gestione.

L’Assessore Conserva ribadisce che il regolamento è stato approvato dal Coordinamento Istituzionale ma

deve essere sottoposto all’approvazione dei Consigli Comunali dei Comuni dell’Ambito. Inoltre sta

sensibilizzando gli anziani del territorio per acquisire consapevolezza del ruolo da ricoprire all’interno di

detto organismo.

Va precisato che il regolamento del Comitato di Gestione deve essere sottoposto al parere della

Commissione Consiliare.

Rispetto all’area 3 Anziani – intervento n. 5 integrazione rette – i Sindacati chiedono i criteri adottati per

assegnare l’integrazione. Occorrerebbe predisporre un disciplinare- regolamento.

I componenti dell’Ufficio di Piano sottolineano che la criticità che l’organico presenta ha rallentato la

realizzazione degli obiettivi posti dalla programmazione del Piano di Zona. Tuttavia è stato indetto un

Bando per la selezione di n. 5 assistenti sociali.

Rispetto al Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata i Sindacati chiedono lo stato di attuazione e

chiarimenti rispetto al bando pubblicato per la durata di sei mesi e propongono di indire bandi per periodi

più lunghi.

L’Ufficio di Piano consegna ai presenti i dati inerenti il servizio A.D.I . dal novembre 2008 al novembre 2009

suddivisi per Martina e Crispiano comprensivi anche del numero degli utenti e grado di soddisfazione.

La CISL prende atto di quanto realizzato e di quanto dovrà ancora realizzarsi degli interventi del Piano di

Zona, enunciando il principio di sussidiarietà cui sono chiamati glia attori sociali. Sottolinea che occorre

fare chiarezza sulla composizione dell’Ufficio di Piano.

Per quel che attiene la realizzazione o la mancata realizzazione di alcuni interventi previsti nel Piano Sociale

di Zona, ad esempio riferiti all’Area Anziani per l’emergenza estate si può pensare che per il prossimo Piano

di Zona si possano realizzare compiutamente il Pronto Intervento Anziani ( telefonia sociale, telesoccorso,

climatizzatori) utilizzando le somme non spese.

E. Massafra – CGIL – asserisce che i servizi sociali comunali, ossia gli interventi realizzati con fondi comunali,

presentano livelli di precarietà, ad esempio l’Assistenza Domiciliare, mentre ci sono servizi come gli asili

nido che si presentano ottimali circa i risultati.

Rispetto agli interventi rivolti agli anziani chiede che occorre recuperare la situazione della Casa di riposo a

titolarità comunale a servizio dei bisogni dell’Ambito così come azioni rivolte alla problematica Alzheimer

che richiede unità tra ASL e Comuni dell’Ambito.

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Esce dall’aula Filippo Turi per la Cisl.. Cottino per la Uil invita a cambiare approccio per la realizzaizone degli

obiettivi del Piano di Zona lavorando per progetti. L’individuazione del responsabile dell’Ufficio di Piano

deve collegare tutti gli attori e le parti sociali. C’è uno stanziamento del 2% delle risorse regionali da

utilizzare sull’Ufficio di Piano.

Si allontana dall’aula il dott. A. Ursi.

M. Massafra – Cgil – auspica che l’esperienza del passato possa impiegarsi con profitto sul futuro nella

speranza che i residui riportati per il prossimo Piano di Zona non li ritroviamo come ulteriori residui. Inoltre

propone di effettuare più incontri mirati al miglioramento delle azioni da promuovere nel prossimo Piano di

Zona.

I convenuti propongono di aggiornare l’incontro odierno alle date fissate per i tavoli di concertazione :

- 28 dicembre Anziani

- 29 dicembre Minori

- 30 dicembre Inclusione sociale.

Letto, confermato e sottoscritto

F.to

Assessore Politiche Sociali Comune di Martina Franca Silvia De Pasquale – delegato dal Sindaco dott. F.

Palazzo

Assessore Politiche Sociali Comune di Crispiano - Maurizio Conserva – delegato dal Sindaco dott. G.

Laddomada

Dott.ssa M. Pupino

Amedeo Cottino – UIL /UILP

Cavallone Angelo – UIL/UILP

Semeraro Alvino – UNSIC

Tommaso Bruno – FNP/CISL

Filippo Turi – CISL/TA

Angelo Annese - U.COM / CISL

Filomena Principale – Segr. CGIl Ta

Vincenzo Caldarulo – Segr. SPI CGIL TA

Michele Massafra – Segr. SPI CGIL MARTINA FRANCA

Angelo Guarini – Dir.Spi / CGIL MARTINA FRANCA

Angelo de Vito – FNP/CISL

Martino Lenoci – FNP CISL

Dott.ssa S. Esposito

Dott. A. Ursi

Ass. Soc. D. Vitale

Ass. Soc. A. Semeraro

Ass. Soc. G. Marangi

Resp. UdP M. Silvestri- Segretaria

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COMUNE DI CRISPIANO

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DISTRETTO SOCIOSANITARIO

N°5

CITTA' DI MARTINA FRANCA

Provincia di Taranto

AMBITO TERRITORIALE N°5

VERBALE TAVOLO DI CONCERTAZIONE PARTECIPATA

PIANO SOCIALE DI ZONA 2010-2012

INCONTRO DEL 28 DICEMBRE 2009

Presso la Sala Consiliare del Comune di Martina Franca, il giorno 28 dicembre 2010, alle ore 10,30 ha

avuto luogo il primo incontro promosso dall’Ambito Territoriale n. 5 per l’avvio dei tavoli di

concertazione inerenti la stesura del Piano Sociale di Zona.

Sono presenti:

- Il Coordinamento Istituzionale costituito da: Assessore alle Politiche Sociali, dott.ssa Silvia De

Pasquale, delegato dal Sindaco dott. Francesco Palazzo del Comune di Martina Franca

- Assessore alle Politiche Sociali, Maurizio Conserva, delegato dal Sindaco dott. Giuseppe Laddomada

del Comune di Crispiano

- Dirigente del Distretto Socio-sanitario, dott.ssa M. Pupino, delegato dal Direttore Generale ASL TA;

- I componenti dell’Ufficio di Piano: M. Silvestri – responsabile UdP che assume le funzioni di

segretario della presente seduta – R. Scialpi, A. Semeraro, A. Rapisardi, D. Vitale, G. Ceci, G.

Marangi e la dott.ssa S. Esposito per il Distretto Socio-sanitario;

- Le OO.SS., Le Associazioni di volontariato, i rappresentanti delle istituzioni e del privato sociale, da

allegato foglio delle presenze debitamente sottoscritto dai partecipanti che si allega al presente

verbale per divenirne parte essenziale e sostanziale.

Il Coordinamento Istituzionale porge i saluti ai convenuti, rilevando il ritardo rilevatosi che deriva anche

da situazioni politiche ed organizzative dei Settori rispetto alla dotazione del personale dell’Ufficio di

Piano.

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Il Responsabile UdP dott.ssa M. Silvestri presenta l’argomento all’ordine del giorno che tratterà Le

politiche per gli anziani, le disabilità e le non autosufficienze soffermandosi altresì sugli interventi

avviati nella aree di riferimento nel corso del primo Piano di Zona nonché sugli interventi che sono in

fase di avvio.

Successivamente si passa la parola alla dott.ssa D. Vitale che invita i referenti tecnici delle aree Anziani

e Disabilità ad illustrare nel dettaglio le azioni messe in atto dall’Ambito come previsto nella

progettazione del Piano di Zona.

L’Ass.Soc. Semeraro riferisce quanto svolto negli interventi Assistenza Domiciliare Integrata – Unità di

Valutazione Multidimensionale – Porta Unica di Accesso.

Il sig. Bussetti per la CISL richiama l’attenzione dei presenti sugli obiettivi posti dalla Regione Puglia per

la stesura dei nuovi Piani di Zona.

Elisa Massafra per la CGIL lamenta la mancanza di una relazione riepilogativa dello stato di attuazione

del Piano Sociale di Zona.

M. Antonietta Brigida per l’AUSER rileva che alcuni bandi dovrebbero essere diffusi anche attraverso il

C.S.V. così potrebbero arrivare a tutte le associazioni di volontariato. Occorre intraprendere percorsi

nuovi per assicurare servizi o attività rivolte alle persone anziane anche con il coinvolgimento delle

associazioni di volontariato ( es. R.S.A. – Centri Polivalenti ).

La dott.ssa Scialpi, referente area Disabilità per il Comune di Martina Franca, si sofferma sui servizi

realizzati nel Piano di Zona rispetto all’area di riferimento: Centro Diurno , Assistenza Specialistica,

Assistenza Domiciliare Integrata, Assistenza Domiciliare, Trasporto Disabili.

La dott.ssa G. Marangi – per il Comune di Crispiano, espone i risultati – vantaggi e criticità – degli

interventi realizzati nel suo Comune.

Eva Santoro per lo SPI CGIL solleva la problematica inerente il trasporto sociale per i Centri Diurni.

Cottino per la UIL ribadisce che nel sociale servono i report che illustrano compiutamente l’attività

svolta dal Piano di Zona.

La dott.ssa Vitale dopo aver presentato le linee guida per il Piano Sociale di Zona invita i convenuti ad

eleggere per le associazioni e le cooperative n. 2 referenti per tavolo tematico che faranno parte dei

tavoli di concertazione.

Per l’area Anziani vengono nominati Giuseppe Ancona e Maria Antonietta Brigida. Per l’Area

Disabilità viene nominata Alessandra Fongaro.

La dott.ssa Vitale dà lettura del quadro sinottico degli obiettivi di servizio indicati dalla Regione Puglia

inerenti il servizio sociale professionale ed il welfare di accesso, i servizi domiciliari, i servizi comunitari

a ciclo diurno, i serrvizi residenziali ed il relativo target che dovrebbe raggiungersi al 2012.

Dopo ampia discussione i convenuti danno atto della istituzione dei tavoli di concertazione per la

stesura del nuovo Piano di Zona articolato su aree tematiche.

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Caldarulo per la CGIL unitamente a Bussetti per la CISL propone di inserire nel pacchetto delle

emergenze anziani tutte quelle azioni che possano raggiungere l’obiettivo che la Regione ha posto ( ADI

–PUA- SAD- UVM e Helzeimer – Ufficio di Piano ) ed evidenzia che occorre inoltre garantire le misure

per superare le emergenze riferite ai periodi invernali ed estivi monitorate dal tavolo di concertazione

permanente operando tutti gli eventuali correttivi ( telefonia, telesoccorso, trasporto sociale ecc..).

Letto, confermato e sottoscritto

F.to

Assessore Politiche Sociali Comune di Martina Franca – Silvia De Pasquale, delegato dal Sindaco dott.

Francesco Palazzo

Assessore alle Politiche Sociali, Maurizio Conserva, delegato dal Sindaco dott. Giuseppe Laddomada del

Comune di Crispiano

Dott.ssa Maria Pupino – Dir. Distretto Socio-sanitario – delegato Direttore Generale ASL

Augusto Bussetti – FNP /CISL Taranto

Angelo De Vito – FNP CISL – Martina Franca

Angelo Annese – Unione Comunale CISL

Eva Santoro – SPI CGIL

Filomena Principale – CGIL Fed.

Isabella Massafra – CGIL – Martina Franca

Michele Massafra – SPI CGIL – Martina Franca

Amedeo Cottino – UILP UIL

Angelo Cavallone - UIL

Vincenzo Caldarulo – SPI CGIL

Paolo Quarato – Associazione Itinerari e Sentieri

Anna Crisante – Associazione Ars Apulia – Crispiano

Filomena Caramia _ AUSER Martina Franca

M. Antonietta Brigida – AUSER filo d’argento

Alessandra Fongaro – Associazione Skarabocchio – Crispiano

Comasia Ancona – Università Popolare Agorà – Martina Franca

Anna Maria Marrino – Conf. Cooperative – Taranto

Giuseppe Ancona – Coop. Soc. Martina 2000 – Martina 2001 – Martina Franca

Francesco Zito – Soc. Coop. Elicea –

Aldo Montanaro – Coop. Soc. San Giuseppe – Martina Franca

Dott. Antonio Ursi – ASL Ta

Dott. Efisia Satta – Centro Salute Mentale Martina Franca

Dott.ssa Rosanna Landolfi – Distretto Socio-sanitario

Dott.ssa Saveria Esposito – Distretto Socio-sanitario

Comasia Ricci – UTR Asl n.5

Dott.ssa Rosalba Scialpi – Ass. Soc. Comune Martina Franca,

Anna Maria Semeraro – Ass. Soc. Comune Martina Franca

Dott.ssa Annamaria Rapisardi - Ass. Soc. Comune Martina Franca

Dott.ssa Donata Vitale - Ass. Soc. Comune Martina Franca

Dott.ssa G. Marangi – Ass. Soc. Comune Crispiano

Dott.ssa Michelina Silvestri – responsabile UdP - Segretaria

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DISTRETTO SOCIOSANITARIO

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CITTA' DI MARTINA FRANCA

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AMBITO TERRITORIALE N°5

VERBALE AVVIO TAVOLO DI CONCERTAZIONE PARTECIPATA

PIANO SOCIALE DI ZONA 2010-2012

INCONTRO DEL 29 DICEMBRE 2009

Presso la Sala del Museo Le Pianelle del Comune di Martina Franca, alle ore 9,30 del 29 dicembre 2009, ha

avuto luogo l’incontro promosso dall’Ambito n.5 per l’avvio del tavolo di concertazione tematico per la

costruzione del nuovo Piano di Zona “ Politiche per la famiglia e per i minori”.

Sono presenti:

- Il Coordinamento Istituzionale costituito da: Assessore alle Politiche Sociali, dott.ssa Silvia De

Pasquale, delegato dal Sindaco dott. Francesco Palazzo del Comune di Martina Franca - Assessore

alle Politiche Sociali, Maurizio Conserva, delegato dal Sindaco dott. Giuseppe Laddomada del

Comune di Crispiano - Dirigente del Distretto Socio-sanitario, dott.ssa M. Pupino, delegato dal

Direttore Generale ASL TA;

- I componenti dell’Ufficio di Piano: M. Silvestri – responsabile UdP che assume le funzioni di

segretario della presente seduta – R. Scialpi, A. Semeraro, A. Rapisardi, D. Vitale, G. Marangi e la

dott.ssa S. Esposito per il Distretto Socio-sanitario;

- Le OO.SS., Le Associazioni di volontariato, i rappresentanti delle istituzioni e del privato sociale, di

cui si allega elenco delle presenze debitamente sottoscritto per divenirne parte essenziale e

sostanziale del presente verbale.

I componenti del Coordinamento Istituzionale porgono i saluti ai convenuti da parte degli Enti che

rappresentano.

La responsabile dell’Ufficio di Piano, dott.ssa M. Silvestri introduce la tematica da trattare, con

riferimento alle azioni ed agli interventi erogati nel precedente Piano Sociale di Zona nelle aree Minori

e Responsabilità Familiari.

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Successivamente la dott.ssa D. Vitale presenta le modalità ed i criteri per la costruzione del Piano

Sociale di Zona per il triennio 2010-2012 rispetto agli Obiettivi di Servizio posti dalla Regione Puglia

nelle aree tematiche di riferimento, con i relativi standard da raggiungere negli ambiti : Servizio Sociale

professionale – Servizi domiciliari – Servizi Comunitari a ciclo diurno – Servizi per la prima infanzia –

Servizi e strutture residenziali – Misure a sostegno delle responsabilità familiari.

La dott.ssa R. Scialpi illustra tutti i servizi realizzati nel campo della prima infanzia con fondi di Piano ed

extra Piano ( potenziamento asili nido con estensione degli orari di funzionamento e dell’utenza anche

ai cittadini di Crispiano nonché programma di ristrutturazione dei nidi di infanzia di Martina Franca).

La dott.ssa G. Marangi evidenzia le carenze di personale soprattutto nel Comune di Crispiano e le

difficoltà che avverte nel garantire la propria presenza professionale in tutti i campi ( gare d’appalto,

selezioni, responsabilità di servizio, ecc..). Inoltre presenta i servizi per la prima infanzia erogati nel

Comune di Crispiano.

Per l’Ambito è stato presentato un progetto per le famiglie numerose e sono stati erogati gli assegni

prima dote.

La dott.ssa Marrino invita a portare a regime tutte le sedi dei nidi per l’infanzia e a tener conto

dell’azione avviata nell’ambito dei progetti extra Piano per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di

lavoro. Propone altresì un centro polivalente leggero per minori.

Il sig. Cito Michele per il S.e.r.

Martina Franca invita a prevedere all’interno del Piano servizi estesi anche all’agro e plaude all’idea

della banca del tempo che stimola i volontari, anche giovani.

Mimma Vozza per la Cisl-scuola ha richiamato l’attenzione dei convenuti sulle difficoltà dell’assistenza

specialistica nelle scuole per garantire il servizio di assistenza tutelare ( igiene e cura) mentre eroga

unicamente il servizio educativo.

Michele Lafornara auspica che alcune strutture scolastiche possano funzionare anche di pomeriggio

così da rendere questi luoghi fruibili anche con l’impiego di associazioni ( ad esempio: animare le

biblioteche ) e chiede se questa proposta sia fattibile.

Elisa Massafra, per la Cgil, afferma che se ci fossero nel nostro territorio scuole elementari a tempo

pieno si potrebbe caricare meno sui centri polivalenti per minori.

La dott.ssa Efisia Satta sostiene che manca una cultura del minore se l’educazione alla lettura viene

impartita non come piacere ma come didattica. Anche i luoghi sono allestiti a misura di adulto e non a

misura di bambino. Il dopo scuola va pensato a livello preventivo. Pensare a qualcosa per i bambini è

partire da che cosa il bambino ci sta chiedendo.

Bussetti invita a rientrare nello schema del nuovo Piano di Zona rispetto agli obiettivi operativi previsti

ed a rimodularlo con i residui del primo triennio ed i nuovi fondi assegnati dal Piano Regionale. Propone

altresì di servirsi delle casistiche delle utenze che hanno avanzato domanda per l’assegno di cura

soprattutto ponendo attenzione ai soggetti che nonne hanno usufruito per proporne una immissione in

ADI.

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Dopo ampia discussione i convenuti danno atto della istituzione dei tavoli di concertazione per la

stesura del nuovo Piano di Zona, articolato su aree tematiche ed obiettivi di servizio.I referenti del terzo

settore presenti, invitati a designare i propri rappresentanti per l’area tematica odierna, ai fini dei

prossimi incontri di analisi della proposta di Piano, indicano la sig.ra A. Marrino ed il sig. Michele

Lafornara.

Letto, confermato e sottoscritto

F.to

Assessore Politiche Sociali Comune di Martina Franca – Silvia De Pasquale, delegato dal Sindaco dott. Francesco Palazzo Assessore alle Politiche Sociali, Maurizio Conserva, delegato dal Sindaco dott. Giuseppe Laddomada del Comune di Crispiano Dott.ssa Maria Pupino – Dir. Distretto Socio-sanitario – delegato Direttore Generale ASL Augusto Bussetti – FNP /CISL Taranto

Angelo De Vito – FNP CISL – Martina Franca

Angelo Annese – Unione Comunale CISL

Angela Caliolo – Cisl scuola

Isabella Massafra – CISL – Martina Franca

Ada Sibilla – U.E.P.E. Taranto

Angelita Salamina – Cittadinanza Attiva – Martina Franca

Iride Casavola – Tribunale Diritti del Malato

Anna Crisante – Associazione Ars Apulia – Crispiano

Angela Piccoli – Asilo Nodo Pinocchio – Crispiano

Alessandra Fongaro – Associazione Skarabocchio – Crispiano

Cosima Vozza – Cisl Scuola

Michele Cito – S.E.R. Martina Franca – Pubblica Assistenza

Michele De Benedetto – USSM Taranto

Michele Lafornara – Associazione Play Days – Martina Franca

Comasia Ancona – Università Popolare Agorà – Martina Franca

Anna Maria Marrino – Conf. Cooperative – Taranto

Giuseppe Ancona – Coop. Soc. Martina 2000 – Martina 2001 – Martina Franca

Aldo Montanaro – Coop. Soc. San Giuseppe – Martina Franca

Dott.ssa Annarita De Gaetano – Consultorio Familiare ASL

Dott. Efisia Satta – Centro Salute Mentale Martina Franca

Dott.ssa Saveria Esposito – Distretto Socio-sanitario

Dott.ssa Rosalba Scialpi – Ass. Soc. Comune Martina Franca,

Anna Maria Semeraro – Ass. Soc. Comune Martina Franca

Dott.ssa Annamaria Rapisardi - Ass. Soc. Comune Martina Franca

Dott.ssa Donata Vitale - Ass. Soc. Comune Martina Franca

Dott.ssa G. Marangi – Ass. Soc. Comune Crispiano

Dott.ssa Michelina Silvestri – responsabile UdP - Segretaria

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AMBITO TERRITORIALE N°5

VERBALE TAVOLO DI CONCERTAZIONE PARTECIPATA

PIANO SOCIALE DI ZONA 2010-2012

INCONTRO DEL 30 DICEMBRE 2009

Presso la Sala Consiliare del Comune di Crispiano, il giorno 30 dicembre 2010, alle ore 10 ha avuto

luogo l’ incontro promosso dall’Ambito Territoriale n. 5 per l’avvio dei tavoli di concertazione inerenti le

tematiche: Politiche per l’inclusione sociale ( Area dipendenze, salute mentale, immigrati e contrasto

povertà).

Sono presenti:

- Il Coordinamento Istituzionale costituito da: Assessore alle Politiche Sociali, dott.ssa Silvia De

Pasquale, delegato dal Sindaco dott. Francesco Palazzo del Comune di Martina Franca

- Assessore alle Politiche Sociali, Maurizio Conserva, delegato dal Sindaco dott. Giuseppe Laddomada

del Comune di Crispiano

- Dirigente del Distretto Socio-sanitario, dott.ssa M. Pupino, delegato dal Direttore Generale ASL TA;

- I componenti dell’Ufficio di Piano: M. Silvestri – responsabile UdP che assume le funzioni di

segretario della presente seduta – A. Rapisardi, D. Vitale, G. Marangi;

- Le OO.SS., Le Associazioni di volontariato, i rappresentanti delle istituzioni e del privato sociale, da

allegato foglio delle presenze debitamente sottoscritto dai partecipanti che si allega al presente

verbale per divenirne parte essenziale e sostanziale.

I componenti del Coordinamento istituzionale porgono i saluti ai convenuti introducendo la tematica da

trattare. La responsabile Udp rendiconta gli interventi realizzati nel Piano di Zona nel primo triennio

nell’ambito delle aree: dipendenze, salute mentale, immigrati e contrasto povertà, inclusione sociale ed

altre aree prioritarie. Detta rendicontazione viene poi compiutamente analizzata dalla dott.ssa

Rapisardi, referente delle predette aree.

Successivamente la dott.ssa Vitale illustra gli obiettivi dettati dal PRPS 2009-2011.

17

Intervengono Annarita Annicchiarico e Maurizia De Mita per i progetti realizzati nelle aree dipendenze:

la prima come rappresentante della Coop. Eureka, la seconda per il Ser.T.

Entrambe si soffermano sull’inserimento lavorativo – borse lavoro di soggetti svantaggiati, plaudendo

alla capacità dell’Ambito n. 5 di coinvolgere i tecnici delle strutture parallele nell’ottica dell’integrazione

tra servizi socio-sanitari. Le stesse auspicano un centro di valutazione permanente territoriale di

contrasto alle dipendenze patologiche.

Caldarulo per la CGIL afferma che la prevenzione dovrebbe rivolgersi anche alle persone anziane

rispetto ai fenomeni di alcool dipendenza.

Tommaso Bruno per la CISL rispetto alle azioni ed interventi previsti nel piano di Zona, propone di

confermare per il nuovo Piano di Zona il progetto n. 2 dell’area contrasto povertà ossia “sostegno

economico finalizzato “.

Ada Sibilla per l’UEPE chiarisce che nelle povertà rientrano anche le persone scarcerate che, a

seguito dell’indulto si sono trovate in un territorio che non ha fornito risorse e stimoli per reinserirsi nel

mondo del lavoro. Su Martina e Crispiano ci sono casi seguiti dall’esecuzione penale esterna; il tavolo di

concertazione è deputato a considerare queste problematiche e pertanto occorrerebbe confermare nel

nuovo Piano di Zona il progetto di borse lavoro.

Giuseppe Ancona per la Coop. Martina 2000 pone la questione della costituzione di un elenco di ambito

delle badanti.

La dott.ssa Vitale invita i presenti del terzo settore a nominare due referenti per le aree tematiche

trattate in data odierna.

Ricapitolando, degli interventi previsti e non realizzati nel primo PdZ trovano conferma secondo i

convenuti:

-salute Mentale : misura abitare assistito

- povertà: contributo sociale e sostegno economico finalizzato

-altre aree: borse lavoro

Vengono nominati come referenti terzo settore per il tavolo di concertazione Annarita Annicchiarico

ed Anna Crisante.

Dopo ampia discussione su quanto riportato nelle premesse, le OO.SS propongono di rivedere il

regolamento del tavolo di concertazione.

Inoltre i convenuti danno atto della istituzione dei tavoli di concertazione tematica per la stesura del

nuovo Piano Sociale di Zona articolato su obiettivi di servizio come contemplato nel PRPS.

I convenuti propongono altresì di continuare gli incontri di concertazione sempre su base tematica a

date da definirsi

Letto, confermato e sottoscritto

18

F.to

Assessore Politiche Sociali Comune di Martina Franca – Silvia De Pasquale, delegato dal Sindaco dott.

Francesco Palazzo

Assessore alle Politiche Sociali, Maurizio Conserva, delegato dal Sindaco dott. Giuseppe Laddomada del

Comune di Crispiano

Dott.ssa Maria Pupino – Dir. Distretto Socio-sanitario – delegato Direttore Generale ASL

Ada SibillA – UEPE TARANTO

Giuseppe Ancona – Coop. Soc. Martina 2000 – Martina 2001 – Martina Franca

Chiara Lodeserto – consigliere Comune Crispiano

Vincenzo Caldarulo – SPI CGIL

Tommaso Bruno – FNP CISL

Martino Lenoci – FNP CISL Crispiano

Alessandra Fongaro – Associazione Skarabokkio

Aldo Montanaro – Coop. San Giuseppe

Anna Crisante – Associazione Ars Apulia

Dott. Efisia Satta – Centro Salute Mentale Martina Franca

Dott.ssa Saveria Esposito – Distretto Socio-sanitario

Maurizia De Mita – Ser.T.

Dott.ssa Annamaria Rapisardi - Ass. Soc. Comune Martina Franca

Dott.ssa Donata Vitale - Ass. Soc. Comune Martina Franca

Dott.ssa G. Marangi – Ass. Soc. Comune Crispiano

Dott.ssa Michelina Silvestri – responsabile UdP - Segretaria

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Piano Sociale di Zona 2010-2012

Verbale di Concertazione Istituzioni Scolastiche

INCONTRO DEL 29 GENNAIO 2010

Presso l’Ufficio di Piano, alle ore 10,30 del 29 gennaio 2010, ha avuto luogo l’incontro promosso dal

presidente del Coordinamento Istituzionale, dott. Francesco Palazzo, Sindaco del Comune di Martina

Franca, capofila dell’Ambito n.5 sull’ordine del giorno “ concertazione partecipata per la stesura del Piano

Sociale di Zona triennio 2010-2012”.

Sono presenti:

- L’assessore alle Politiche Sociali, dott.ssa Silvia De Pasquale, delegato del Sindaco del Comune di Martina Franca;

- La Responsabile dell’Ufficio di Piano, dott.ssa M. Silvestri che assume le funzioni di segretaria; - La dott.ssa D. Vitale – Ufficio di Piano; - La dott.ssa G. Marangi - Ufficio di Piano

Per le istituzioni scolastiche sono presenti:

- Prof.ssa Anna Sgobbio – Ist. “ Mancini “ di Crispiano - Prof. Ssa Anna Sturino – Ist. “F. Severi” di Crispiano - Prof. Pietro Ligorio – Ist. “ F. Severi “ di Crispiano - Prof.ssa Maria Blonda – II circolo “Giovanni XXIII” di Martina Franca - Prof.ssa Mina Di Santo – I Circolo “ G. Marconi” di Martina Franca - Prof.ssa f. Corrente – III Circolo “ Chiarelli “ di Martina Franca

L’Assessore De Pasquale porge i saluti dell’Ambito e introduce i lavori dell’incontro.

Si da atto che, pur invitati, non sono presenti i referenti delle Scuole Media Statali di Martina Franca.

Su invito dell’Assessore de Pasquale, la dott.ssa D. Vitale presenta le finalità del Piano di Zona,

menzionando gli interventi previsti e realizzati nel primo triennio in tutte le aree. Inoltre presenta gli

obiettivi di servizio regionali, il cui schema viene consegnato ai presenti.

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Rispetto al Servizio di Mediazione Familiare, il Dirigente dell’Ist. F. Severi, prof.ssa Sturino, soffermandosi

sulla figura del mediatore, si propone come volontaria a Crispiano circa le consulenze che potrebbero

essere richieste, in conto di” Estia Onlus.

Il Dirigente scolastico prof.ssa M. Blonda, pur esprimendo gradimento per l’incontro promossi, manifesta i

disagi cui il Circolo Giovanni XXIII è stato sottoposto a causa del mancato avvio del Servizio Assistenza

Specialistica a favore degli alunni disabili. Per quel che attiene gli interventi proposti, quali le equipe

integrate e la prevenzione, è altresì opportuno stabilire delle scadenze per poter monitorare le azioni ed

evitare che possano realizzarsi nell’ultimo anno del triennio programmato.

Vengono nominate Referenti per le istituzioni scolastiche per il Comune di Crispiano, la prof.ssa A. Sgobbio

ed in sostituzione la prof. Sturino.

Per quanto attiene la presenza degli stranieri nella scuola dell’obbligo, la prof.ssa Di Santo della scuola “

Marconi 2 di martina Franca afferma che necessitano di supporto educativo ed aiuto familiare.

La prof.ssa A. Sgobbio lamenta l’assenza di mediatori culturali esperti in lingua cinese e russa per favorire la

comunicazione e l’apprendimento in ambito scolastico.

La prof.ssa Sturino , rispetto all’area disabili, propone di reclutare professionalità diversificate per la cura

personale degli alunni e per il sostegno. Inoltre occorre fare chiarezza sulle prestazioni che gli assistenti

educativi devono offrire con le indicazioni delle prestazioni orarie.

Letto, confermato e sottoscritto

F.to

L’assessore alle Politiche Sociali, dott.ssa Silvia De Pasquale, delegato del Sindaco del Comune di Martina Franca; Prof.ssa Anna Sgobbio Prof. Ssa Anna Sturino Prof. Pietro Ligorio Prof.ssa Maria Blonda Prof.ssa Mina Di Santo Prof.ssa f. Corrente Dott.ssa D. Vitale Dott.ssa G. Marangi Responsabile UdP Michelina Silvestri - segretaria

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VERBALE INCONTRO di concertazione con ORGANIZZAZIONI SINDACALI –

PIANO SOCIALE DI ZONA –

9 APRILE 2010

Presso l’Ufficio di Piano, alle ore 11.00 del 9 aprile 2010 ha avuto luogo l’incontro promosso

dall’Ambito Martina Franca-Crispiano con le OO.SS. finalizzato alla costruzione del Piano Sociale di Zona.

E’ presente il Coordinamento Istituzionale:

- l’Assessore ai Servizi Sociali, Dott.ssa S. De Pasquale per il Comune di Martina Franca- delegato dal

Sindaco dott. Francesco Palazzo

- la Consigliera Chiara Lodeserto per il Comune di Crispiano – delegato dal Sindaco dott. G.

Laddomada

- la dott.ssa M. Pupino, per l’ASL di Taranto – delegata Direttore Generale ASL:

Sono presenti per l’Ufficio di Piano:

- la dott.ssa M. Silvestri – responsabile UdP che assume le funzioni di segretario della presente

seduta;

- l’Ass. Soc. dott.ssa D. Vitale - Comune di Martina Franca

- l’Ass. Soc. dott.ssa G. Marangi – Comune di Crispiano

- la dott.ssa S. Esposito – Distretto Sociosanitario

Sono presenti le OO.SS. come da allegato elenco delle presenze sottoscritto, che fa parte integrante e

sostanziale del presente verbale.

L’Assessore Silvia De Pasquale, formulando i saluti ai convenuti, si scusa per il ritardo della convocazione

adducendo ragioni rivenienti dalla complessità richiesta per la stesura del Piano di Zona. Inoltre informa i

convenuti che, per difficoltà di bilancio, non si possono reperire risorse aggiuntive ed ulteriori per le quote

di co-finanziamento del Piano da parte del Comune di Martina Franca.Viene consegnata ai convenuti copia

della bozza del Piano Sociale di Zona.

22

Tommaso Bruno – Cisl – esprime il proprio disappunto per le procedure adottate dall’Ambito per la concertazione, visto che è trascorso tanto tempo dopo la prima seduta e richiama l’Ambito per aver indetto la conferenza dei servizi prima di aver concluso la fase di concertazione.

Eva Santoro – Cgil – chiede come l’Ambito intenda muoversi per l’approvazione del Piano. Giuseppe Ventruti – UIL – chiede chiarimenti circa le somme impegnate e liquidate per il primo triennio del Piano di Zona.Il dott. Amedeo Cottino conferma la richiesta di Ventruti sulle somme spese nell’area anziani durante il primo triennio.

La dott.ssa Vitale illustra la bozza del nuovo Piano di Zona partendo dagli obiettivi di servizio che la Regione Puglia ha indicato, le azioni che l’Ambito intende realizzare in relazione agli obiettivi e ad alcuni interventi proposti in continuità con il vecchio Piano di Zona.

Ci si sofferma nello specifico sugli obiettivi per ogni azione, correlata alla realizzazione in merito a:

- Servizio Sociale professionale-welfare di accesso

- Servizi domiciliari

- Servizi comunitari a ciclo diurno

- Servizi per la prima infanzia

- Servizi e strutture residenziali

- Misure a sostegno delle responsabilità familiari

G. Ventruti invita il Direttore del Distretto n.5 a fornire dati inerenti il servizio Assistenza Domiciliare

Integrata, comprensivi di risorse, accessi ed utenze.

La dott.ssa Pupino espone nel dettaglio quanto richiesto.

Rispetto ai servizi comunitari a ciclo diurno ed in particolare al Centro Polivalente per Anziani, Tommaso

Bruno auspica la distribuzione di un maggior numero di Centri nell’Ambito.

Dopo ampia discussione, la seduta viene aggiornata a martedì 13 aprile ore 9.00 per consentire ai

convenuti l’approfondimento del Piano

Letto, confermato e sottoscritto

F.to

Assessore Politiche Sociali Comune di Martina Franca Silvia De Pasquale – delegato dal Sindaco dott. F.

Palazzo

Consigliera Chiara Lodeserto per il Comune di Crispiano – delegato dal Sindaco dott. G. Laddomada

Dott.ssa M. Pupino per l’ASL di Taranto – delegata Direttore Generale ASL

Amedeo Cottino – UIL /UILP - TARANTO

Tommaso Bruno – FNP/CISL - TARANTO

Angelo Annese - U.COM / CISL – MARTINA FRANCA

Michele Massafra – Segr. SPI CGIL MARTINA FRANCA

Giuseppe Ventruti – UILP/UIL – TARANTO

Eva Santoro – SPI CGIL TARANTO

Domenico Carrieri – SPI CGIL CRISPIANO

Dott.ssa S. Esposito – Distretto Socio-sanitario

Lucia Veccaro – Terapista riabilitazione Distretto Socio-sanitario

23

Dott.ssa Rosanna Landolfi – Ass. Sociale Distretto Socio-sanitario

Dott.ssa D. Vitale – Ass. Sociale Comune Martina Franca

Dott.ssa G. Marangi – Ass. Sociale Comune Crispianjo

Resp. UdP dott.ssa Michelina Silvestri- Segretaria

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VERBALE INCONTRO di concertazione / co-progettazione con referenti terzo settore – istituzionI

scolastiche

ESITO DELLA CONCERTAZIONE

PIANO SOCIALE DI ZONA – 9 aprile 2010

Presso l’Ufficio di Piano, alle ore 16.00 del 9 aprile 2010 ha avuto luogo l’incontro promosso

dall’Ambito Martina Franca-Crispiano con i rappresentanti del terzo settore. finalizzato alla costruzione e

condivisione del Piano Sociale di Zona.

E’ presente per il Coordinamento Istituzionale:

- l’Assessore ai Servizi Sociali, Dott.ssa S. De Pasquale per il Comune di Martina Franca- delegato dal

Sindaco dott. Francesco Palazzo

Sono presenti per l’Ufficio di Piano:

- la dott.ssa M. Silvestri – responsabile UdP che assume le funzioni di segretario della presente

seduta;

- l’Ass. Soc. dott.ssa D. Vitale - Comune di Martina Franca

- l’Ass. Soc. dott.ssa G. Marangi – Comune di Crispiano

- l’Ass. Soc. dott.ssa Scialpi – Comune di Martina Franca

- l’Ass. Soc. Semeraro – Comune di Martina Franca

- la dott.ssa S. Esposito – Distretto Sociosanitario

Sono presenti i rappresentati del terzo settore delle aree tematiche Minori e Famiglia- Anziani e Disabili –

Inclusione Sociale : Giuseppe Ancona, Annamaria Marrino, Cristina Baldassarre in sostituzione di Alessandra

Fongaro, Michele Lafornara, Annarita Annicchiarico, nonché i referenti delle istituzioni scolastiche del

territorio: A. Sturino, C. Basile, come da allegato elenco delle presenze sottoscritto, che fa parte integrante

e sostanziale del presente verbale.

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Preliminarmente l’Assessore Silvia De Pasquale, formula i saluti ai convenuti menzionando i passaggio

burocratici e politici che l’Ambito ha affrontato per la stesura della bozza del Piano di Zona secondo

triennio.

Successivamente la dott.ssa Vitale introduce le tematiche e gli obiettivi di servizio previsti nel Piano e posti

dal PRPS dando la parola alla dott.ssa Scialpi – referente area disabili - per presentare gli interventi

programmati.

La dott.ssa Marangi presenta la realtà di Crispiano rispetto all’area disabilità.

Vengono consegnate ai convenuti le schede finanziarie del nuovo Piano di Zona, comprensive dello schema

degli interventi previsti nel nuovo triennio e relative schede.

La dott.ssa Vitale presenta l’area dipendenze, gli interventi resi con il vecchio Piano e quelli programmati

nel nuovo Piano di Zona quali “contrasto dipendenze “ e “ azioni di in formazione e prevenzione “.

Escono dall’aula le sig.re Crisante e Baldassarre, dopo aver condiviso le predette azioni dell’area di propria

pertinenza e sottoscritto il presente verbale.

La prof. Sturino – referente per le scuole di Crispiano – chiede chiarimenti sul servizio assistenza

specialistica rispetto all’erogazione del servizio alla persona oltre che di sostegno scolastico. All’uopo si

prende atto del PRPS e del decreto regionale c.d. Omnibus. Dopo ampia discussione si conviene che

sarebbe auspicabile che l’Ambito prima della predisposizione del prossimo bando/appalto convocasse un

tavolo di concertazione per rilevare il fabbisogno delle istituzioni scolastiche per calibrarlo in base alle

risorse disponibili ed alle esigenze esposte per l’anno scolastico di riferimento. Successivamente si vagliano

gli altri servizi previsti per l’area disabilità, soffermandosi su ogni singola azione e previsione di spesa.

Per le attività rivolte ai minori e specificamente Centro Polivalente, fermo restando le modalità

organizzative già sperimentate in raccordo con la Associazioni per il periodo estivo, si concorda che sarà

convocato il tavolo di concertazione area minori dopo l’approvazione del PdZ al fine di definire e

condividere i percorsi più adeguati, possibilmente in raccordo con le istituzioni scolastiche. Escono dall’aula

la dott.ssa Scialpi e la prof.ssa Sturino dopo aver condiviso le predette azioni dell’area di propria pertinenza

e sottoscritto il presente verbale.

I presenti, dopo ampia ed approfondita discussione che ha riguardato ogni singolo intervento previsto nel

PdZ 2010-2012 delle restanti aree, esprimono piena condivisione delle scelte strategiche e degli obiettivi

individuati, rilevando che anche le indicazioni fornite nel corso dei precedenti incontri tematici tenutisi

nel mese di dicembre 2009 sono state recepite.

Gli stessi si riservano di leggere più attentamente l’intero documento già consegnato e di esprimere in

seguito eventuali osservazioni, dichiarando allo stato la concertazione conclusa con esito positivo.

I rappresentati del terzo settore si impegnano a convocare specifici incontri con Associazioni e cooperative

del territorio per informarli dei contenuti del Piano e della concertazione.

26

Letto, confermato e sottoscritto

F.to

Assessore Politiche Sociali Comune di Martina Franca Silvia De Pasquale – delegato dal Sindaco dott. F.

Palazzo

Cristiana Baldassarre

Giuseppe Ancona

Anna Crisante

Michele Lafornana

Anna Sturino

Anna Marrino

M. Carmela Basile

Annarita Annicchiarico

Dott.ssa S. Esposito – Distretto Socio-sanitario

Dott.ssa D. Vitale – Ass. Sociale Comune Martina Franca

Ass. Soc. Semeraro – Comune Martina Franca

Dott.ssa R. Scialpi – Comune di Martina Franca

Dott.ssa G. Marangi – Ass. Sociale Comune Crispiano

Resp. UdP dott.ssa Michelina Silvestri- Segretaria

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VERBALE INCONTRO di concertazione con ORGANIZZAZIONI SINDACALI –

PIANO SOCIALE DI ZONA – 13 aprile 2010

Presso l’Ufficio di Piano, alle ore 9.00 del 13 aprile 2010 ha avuto luogo l’aggiornamento

dell’incontro avviato dall’Ambito Martina Franca-Crispiano in data 9 aprile 2010 con le OO.SS. finalizzato

alla costruzione del Piano Sociale di Zona.

E’ presente il Coordinamento Istituzionale:

- l’Assessore ai Servizi Sociali, Dott.ssa S. De Pasquale per il Comune di Martina Franca- delegato dal

Sindaco dott. Francesco Palazzo

- la Consigliera Chiara Lodeserto per il Comune di Crispiano – delegato dal Sindaco dott. G.

Laddomada

- la dott.ssa M. Pupino, per l’ASL di Taranto – delegata Direttore Generale ASL:

Sono presenti per l’Ufficio di Piano:

- la dott.ssa M. Silvestri – responsabile UdP che assume le funzioni di segretario della presente

seduta;

- l’Ass. Soc. dott.ssa D. Vitale - Comune di Martina Franca

- l’Ass. Soc. dott.ssa G. Marangi – Comune di Crispiano

Sono presenti le OO.SS. come da allegato elenco delle presenze sottoscritto, che fa parte integrante e

sostanziale del presente verbale.

Tommaso Bruno per la CISL invita l’Ambito, dopo aver preso visione della bozza del Piano di Zona, a

realizzare compiutamente quanto previsto nelle schede di dettaglio. Dall’esame delle schede, ad es. Help

anziani ed Helzeimer , non si evince in alcun modo il ruolo dell’ASL che pertanto occorre evidenziare.

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Isabella Massafra per CGIL pone l’attenzione sulla quota di co-finanziamento dei Comuni per la

realizzazione del PdZ. Appare chiaro che il Comune di Martina Franca voglia sottrarsi al co-finanziamento

mettendo in campo un servizio che diventa di Ambito, mentre in precedenza veniva reso unicamente con i

fondi di bilancio comunale.

Caldarulo per la CGIL SPI propone un ulteriore approfondimento del Piano e di realizzare una riunione tra

forze sindacali e ASL per approfondire la tematica della domiciliarità.

L’aggiornamento della seduta viene fissato per mercoledì 21 aprile 2010, ore 9.00 presso l’Ufficio di Piano.

Letto, confermato e sottoscritto

F.to

Assessore Politiche Sociali Comune di Martina Franca Silvia De Pasquale – delegato dal Sindaco dott. F.

Palazzo

Consigliera Chiara Lodeserto per il Comune di Crispiano – delegato dal Sindaco dott. G. Laddomada

Dott.ssa M. Pupino per l’ASL di Taranto – delegata Direttore Generale ASL

Amedeo Cottino – UIL /UILP - TARANTO

Tommaso Bruno – FNP/CISL - TARANTO

Angelo Annese - U.COM / CISL – MARTINA FRANCA

Angelo De Vito – CISL Martina Franca

Michele Massafra – Segr. SPI CGIL MARTINA FRANCA

Isabella Massafra – CGIL Martina Franca

Giuseppe Ventruti – UILP/UIL – TARANTO

Vincenzo Caldarulo – SPI CGIL TARANTO

Domenico Carrieri – SPI CGIL CRISPIANO

Dott.ssa S. Esposito – Distretto Socio-sanitario

Dott.ssa D. Vitale – Ass. Sociale Comune Martina Franca

Dott.ssa G. Marangi – Ass. Sociale Comune Crispianjo

Resp. UdP dott.ssa Michelina Silvestri- Segretaria

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VERBALE INCONTRO di concertazione con ORGANIZZAZIONI SINDACALI –

PIANO SOCIALE DI ZONA – 21 aprile 2010

Presso l’Ufficio di Piano, alle ore 9.00 del 21 aprile 2010 ha avuto luogo l’aggiornamento

dell’incontro promosso dall’Ambito Martina Franca-Crispiano in data 9 e 13 aprile 2010 con le OO.SS.

finalizzato alla costruzione del Piano Sociale di Zona.

E’ presente il Coordinamento Istituzionale:

- l’Assessore ai Servizi Sociali, Dott.ssa S. De Pasquale per il Comune di Martina Franca- delegato dal

Sindaco dott. Francesco Palazzo

- la Consigliera Chiara Lodeserto per il Comune di Crispiano – delegato dal Sindaco dott. G.

Laddomada

- la dott.ssa M. Pupino, per l’ASL di Taranto – delegata Direttore Generale ASL:

Sono presenti per l’Ufficio di Piano:

- la dott.ssa M. Silvestri – responsabile UdP che assume le funzioni di segretario della presente

seduta;

- l’Ass. Soc. dott.ssa D. Vitale - Comune di Martina Franca

- l’Ass. Soc. dott.ssa G. Marangi – Comune di Crispiano

Sono presenti le OO.SS. come da allegato elenco delle presenze sottoscritto, che fa parte integrante e

sostanziale del presente verbale.L’Assessore De Pasquale invita i convenuti ad esprimere le proprie

osservazioni sulla bozza del Piano di Zona consegnata loro nella precedente seduta.

Filomena Principale ripercorre le frasi di avvio del processo di concertazione. Isabella Massafra sottolinea

che occorre verificare le ragioni che hanno determinato la mancata realizzazione degli interventi previsti

nel primo triennio, ed evidenzia che il Piano è deficitario rispetto agli interventi rivolti alla popolazione

anziana, considerato che a Martina alcuni servizi non ci sono più, come ad esempio la Casa di Riposo, e che

occorre anche ripensare all’assistenza Domiciliare Integrata. Inoltre sul fronte delle risorse stanziate dalla

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Regione Puglia per la non autosufficienza potrebbero costituire le basi per l’istituzione di un Centro Diurno

Alzheimer. Esprime perplessità sul Centro sociale polivalente per disabili lievi e sul servizio di prevenzione in

ambito scolastico.

L’Assessore De Pasquale chiarisce che si è al terzo incontro con le OO.SS. rispetto alla concertazione del

Piano di Zona e che pertanto questo Ambito ha portato il massimo rispetto alle forze sindacali. Per quel che

attiene alle quote di co-finanziamento del Piano a carico del Comune di Martina Franca, l’assessore

ribadisce che per ragioni rivenienti da carenze di fondi di bilancio non si possono reperire risorse

aggiuntive.

Rispetto a quest’ultima questione si apre un’ampia discussione il cui contenuto determina per i convenuti

la decisione di aggiornare ancora l’incontro per definire la stesura di un documento unitario delle OO.SS.

L’incontro è fissato pertanto per il giorno 22 aprile 2010, alle ore 16,00 presso l’Ufficio di Piano.

Letto, confermato e sottoscritto

F.to

Assessore Politiche Sociali Comune di Martina Franca Silvia De Pasquale – delegato dal Sindaco dott. F.

Palazzo

Consigliera Chiara Lodeserto per il Comune di Crispiano – delegato dal Sindaco dott. G. Laddomada

Dott.ssa M. Pupino per l’ASL di Taranto – delegata Direttore Generale AS

Tommaso Bruno – FNP/CISL – TARANTO

Augusto Bussetti – FNP CISL TA

Angelo Annese - U.COM / CISL – MARTINA FRANCA

Angelo De Vito – CISL Martina Franca

Michele Massafra – Segr. SPI CGIL MARTINA FRANCA

Isabella Massafra – CGIL Martina Franca

Eva Santoro – SPI CGIL

Giuseppe Ventruti – UILP/UIL – TARANTO

Filomena Principale – CGIL TA

Vincenzo Caldarulo – SPI CGIL TARANTO

Domenico Carrieri – SPI CGIL CRISPIANO

Dott.ssa D. Vitale – Ass. Sociale Comune Martina Franca

Dott.ssa G. Marangi – Ass. Sociale Comune Crispianjo

Resp. UdP dott.ssa Michelina Silvestri- Segretaria

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VERBALE CONCLUSIVO DI CONCERTAZIONE

PIANO SOCIALE DI ZONA 2010-2012

Il giorno 22 aprile 2010, alle ore 16.00 presso l’Ufficio di Piano del Comune di Martina Franca, ha avuto

luogo l’incontro conclusivo di concertazione con le OO.SS. relativo al Piano Sociale di Zona 2010-2012.

Il tavolo di concertazione così costituito:

Parte pubblica

Il Coordinamento istituzionale dell’Ambito n.5:

- Assessore ai Servizi Sociali, Dott.ssa S. De Pasquale per il Comune di Martina Franca- delegato dal

Sindaco dott. Francesco Palazzo

- Consigliera Chiara Lodeserto per il Comune di Crispiano – delegato dal Sindaco dott. G. Laddomada

- dott.ssa M. Pupino, per l’ASL di Taranto – delegata Direttore Generale ASL:

Ufficio di Piano:

- dott.ssa M. Silvestri – responsabile UdP che assume le funzioni di segretaria della presente seduta;

- Ass. Soc. dott.ssa D. Vitale - Comune di Martina Franca - Ass. Soc. dott.ssa G. Marangi – Comune di Crispiano

Parte Sindacale

Confederazione CISL - Filippo Turi

FNP/CISL - Tommaso Bruno

“ - Augusto Bussetti

“ - Angelo Annese

“ - An gelo De Vito

Confederazione CGIL – Filomena Principale

SPI/CGIL - Eva Santoro

“ - Vincenzo Caldarulo

“ - Michele Massafra

32

“ - Isabella Massafra

“ - Domenico Carrieri

Confederazione UIL – Giancarlo Turi

UILP/UIL - Ventruti Giuseppe

“ - Dott. Amedeo Cottino

Il Tavolo della Concertazione, dopo ampia disamina sulle priorità strategiche e gli obiettivi del Piano,

sull’Accordo di programma con l’ASL/TA, sui protocolli operativi per la PUA, l’UVM e per l’ADI allo stesso

allegati, nonché sulle schede di progettazione di dettaglio predisposte dall’Ufficio di Piano 2010-2012, già

condivise con i rappresentanti del terzo settore nell’incontro del 9 aprile u.s., con il presente Verbale –

redatto ai sensi dell’art. 16, 3° comma, lettera b) del regolamento regionale n. 4/2007 – le approva,

condividendo gli obiettivi e le finalità tese a costruire un sistema integrato di interventi e servizi sociali e

socio-sanitari, in coerenza con i bisogni della popolazione emersi con l’analisi di contesto, in continuità con

quanto previsto nel precedente triennio.

Con il presente Verbale, i Comuni di Martina Franca e Crispiano ribadiscono la loro comune volontà

di :

a) realizzare gli interventi ed i servizi di cui al presente Piano attraverso la condivisione delle risorse

economiche, professionali e strutturale programmate, nonché delle procedure di gestione

amministrativa e contabile, di monitoraggio, di rendicontazione e di verifica della qualità dei servizi;

b) continuare a convocare il tavolo di concertazione, come previsto dal citato art. 16 del regolamento

regionale, anche nella fase di attuazione e verifica del Piano Sociale di Zona, per discutere e

definire i disciplinari attuativi e di accesso dei diversi interventi e le ipotesi di compartecipazione

alla spesa da parte degli utenti sulle prestazioni a domanda individuale.

Le OO.SS., CGIL, CISL, UIL unitamente a CGIL-SPI, CISL-FNP, UILP pur avendo fornito il loro contributo sin

dalla fase di individuazione delle modalità e delle sequenze del percorso di programmazione partecipata e

concertata, evidenziano quanto segue:

- tale collaborazione, espressa ancora prima dell’inizio del confronto, come si evince dalle richieste

fatte fin dal 02 settembre 2009 e agli atti del Comune capofila, oltre che dell’Assessorato Regionale

alle Politiche Sociali, si è scontrata con il notevole ritardo con cui si è proceduto alla emanazione

degli atti di valenza politica per la gestione del Piano, come la mancata approvazione, ad oggi, da

parte del Consiglio comunale di Martina Franca della Convenzione per la gestione associata che

rischia di determinare il Commissariamento del Piano;

- è mancata un’analisi attenta e severa sulle criticità del 1° Piano di zona, nonostante le continue

richieste fatte dalle OO.SS., che ha registrato ritardi nella realizzazione degli interventi se non

addirittura la loro mancata attivazione; le risorse complessivamente assegnate, infatti, sono state

utilizzate solo al 50% senza che si sia compresa la ragione di tale limite di spesa e registrando come

siano state assenti risposte importanti ai bisogni della fascia più debole della popolazione ( ad oggi,

ad esempio, non è stato erogato l’assegno di cura ai non autosufficienti);

- non c’è chiarezza sulle quote di risorse proprie comunali, finalizzate al co-finanziamento per la

realizzazione dei servizi di ambito territoriale a gestione associata unica, con il rischio che i servizi

fino ad oggi assicurati dalle risorse dei bilanci comunali e ceduti all'ambito, con le sole risorse del

PSZ possano rischiare una vera e propria “dismissione” e, con il tempo, soppressione;

- alcuni interventi richiesti dalle scriventi necessitavano, sicuramente di scelte più decise e

coraggiose rispetto all’attivazione di servizi che servono a sostenere soprattutto socialmente le

33

famiglie che affrontano momenti di difficoltà come la non autosufficienza (v. la mancata previsione

di un centro diurno per malati di Alzheimer);

- Alla luce della nuova sede del distretto socio-sanitario, al fine di rispettare la centralità del cittadino

richiamata dal PAL aziendale dell’ASL TA, è opportuno che la UVM e la PUA trovino lì collocazione,

ferma restando l'articolazione della PUA nei due Comuni.

- l’Ufficio di Piano elemento centrale per il corretto funzionamento del Piano Sociale di zona,

riteniamo debba veder consolidate a tempo pieno tutte le figure professionali previste dal Piano

Regionale delle Politiche Sociali, comprese quelle che attengono le responsabilità economico-

finanziarie e contrattuali;

tutti i bandi di gara e gli avvisi pubblici per l’attivazione dei servizi previsti dal Piano, si ritiene

opportuno siano oggetto di informazione alle OO.SS. e che gli stessi prevedano il rispetto delle

clausole sociali previste dai CC.NN.LL. di settore e siano emanati emanati con la garanzia della

continuità del servizio;

nello spirito del Regolamento di funzionamento del Tavolo di concertazione si ribadisce che, così

come richiamato all’art.12 dello stesso, le riunioni del tavolo dovranno avere cadenza trimestrale

al fine di monitorare costantemente l’andamento del Piano e vigilare sul suo corretto svolgimento;

- la sottoscrizione del Regolamento di funzionamento del tavolo di concertazione, così come

richiamato dall’art.16 dello stesso, entrerà in vigore appena approvato in via definitiva dalla

Conferenza di servizio, il Piano sociale di zona.

Le Parti

avendo fornito il proprio contributo sin dalla fase di individuazione delle modalità e delle sequenze del

percorso di programmazione partecipata e concertata

danno atto dell’avvenuta concertazione

e si ritengono impegnate a seguire la concreta attuazione e verifica dei risultati del Piano stesso.

Per quanto riguarda gli strumenti per la gestione associata ed, in particolare, i disciplinari di

funzionamento del Coordinamento Istituzionale e del tavolo di Concertazione, già approvati per il

precedente Piano di Zona, le parti si riservano di apportarvi in maniera condivisa eventuali integrazioni

e/o modifiche alla luce del nuovo Piano di Zona.

Le OO.SS., prendendo atto che il Comune di Martina Franca - capofila dell’Ambito - a tutt’oggi non ha

ancora provveduto alla approvazione della Convenzione per la Gestione Associata, lo sollecitano a

provvedere al più presto a tale adempimento.

Letto, confermato e sottoscritto

F.to

- Assessore ai Servizi Sociali, Dott.ssa S. De Pasquale per il Comune di Martina Franca- delegato dal

Sindaco dott. Francesco Palazzo

- Consigliera Chiara Lodeserto per il Comune di Crispiano – delegato dal Sindaco dott. G. Laddomada

- dott.ssa M. Pupino, per l’ASL di Taranto – delegata Direttore Generale ASL:

34

Ufficio di Piano:

- dott.ssa M. Silvestri – responsabile UdP che assume le funzioni di segretaris della presente seduta;

- Ass. Soc. dott.ssa D. Vitale - Comune di Martina Franca

- Ass. Soc. dott.ssa G. Marangi – Comune di Crispiano

Parte Sindacale

Confederazione CISL - Filippo Turi

FNP/CISL - Tommaso Bruno

“ - Augusto Bussetti

“ - Angelo Annese

“ - An gelo De Vito

Confederazione CGIL – Filomena Principale

SPI/CGIL - Eva Santoro

“ - Vincenzo Caldarulo

“ - Michele Massafra

“ - Isabella Massafra

“ - Domenico Carrieri

Confederazione UIL – Giancarlo Turi

UILP/UIL - Ventruti Giuseppe

“ - Dott. Amedeo Cottino

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CAPITOLO I – ANALISI DEL CONTESTO 1.1 Caratteristiche del contesto

Il contesto territoriale di riferimento dell’Ambito Martina Franca-Crispiano non sembra sostanzialmente mutato rispetto a quanto rappresentato nel precedente documento di programmazione delle politiche sociali locali, per quanto attiene alle dinamiche demografiche.

Si conferma il trend già evidenziato nel 2003 di un progressivo aumento della popolazione complessiva residente in questo territorio che, in effetti, registra un ulteriore incremento di 930 abitanti – di cui 567 a Martina Franca e 363 a Crispiano - passando dai 61.944 residenti registrati in quell’anno ai 62.874 rilevati al 20071.

La comparazione dei dati tra i due periodi rileva come tale aumento riguardi in particolare la popolazione anziana che dal 16,90 % rilevato nel 2003 si assesta al 18,65% nel 2007 con una differenziazione significativa tra i due Comuni interessati: a Martina la popolazione anziana rappresenta il 18,99 degli abitanti – dato piuttosto vicino a quello nazionale del 20% - mentre a Crispiano si stabilizza al 17,42%, conformemente alle rilevazioni regionali sulla struttura della popolazione per classi di età.

Tav. 1 Popolazione residente per classi di età – anno 2007

Territorio 0-17 18-64 65 e oltre Totale Indice di carico sociale

Indice di anzianità

Indice di dipendenza

anziani

Martina franca

8.620 31.421 9.389 49.430 57,32% 18,99% 29,88

Crispiano 2.457 8.645 2.342 13.444 55,51% 17,42% 27,09

Ambito 11.077 40.066 11.731 62.874 56,93% 18,66% 29,27

Un dato conoscitivo di particolare rilevo è fornito dalla tavola precedente ed in particolare dagli indicatori di sintesi riportati. Per quanto attiene a quello di carico sociale2, nell’Ambito Martina Franca –Crispiano, lo stesso sembra pressoché pari a quello regionale ed in crescita negli ultimi anni, seppure con uno scarto tra i due Comuni, a favore di Crispiano, di oltre due punti.

Ciò conferma le previsioni circa i futuri scenari di squilibrio tra generazioni, tenuto conto che le stesse prospettive di allungamento della vita attesa della popolazione di età superiore a 64 anni potranno provocare una struttura per età della popolazione ancora più sbilanciata verso le classi più anziane. L’indice di dipendenza degli anziani convalida tale lettura ed è nel nostro territorio più alto di quello registrato in Puglia, specie per quanto riguarda Martina Franca.

Al pari di quanto registrato nel 2003, anche nel 2007 la classe di età di maggior peso percentuale è quella tra i 18 ed i 64 anni, che conta 40.066 abitanti, rappresentando il 63% circa della popolazione.

1 Piano Regionale politiche Sociali 2009-2011 2 L’indice di carico sociale riflette il peso della popolazione in età non attiva su quello della popolazione in età lavorativa

36

Di contro, il dato relativo ai minori della fascia di età 0-17 - che nel 2003 erano complessivamente 10.026, ossia il 17,8% della popolazione - nel 2007 si conferma stabile, assestandosi all’incirca su tale stima nell’Ambito.

A Martina Franca tuttavia la fascia minorile tende a diminuire sensibilmente, passando dal 18,90 registrato nel 2003 al più attuale 17,43 mentre a Crispiano aumenta di ben 670 unità, tanto da costituire nel 2007 il 18,27% della popolazione, con uno scarto percentuale di oltre cinque punti. L’incidenza dei minori nel territorio di Martina Franca è quindi pressoché in linea con il dato nazionale mentre quella di Crispiano è più vicina alle rilevazioni regionali ( 19%).

La fascia della popolazione minorile 0-2 anni anche su questo territorio tende al decremento : se nel 2007 si registravano complessivamente 1.683 bambini3 di questa fascia di età – di cui 1.268 a Martina Franca e 415 a Crispiano – già alla fine del 2008 si rileva un consistente calo della loro presenza. Sono infatti 1.098 i minori 0-2 anni al dicembre 2008 nell’Ambito, di cui 843 a Martina Franca e 255 a Crispiano4. Anche rapportando l’indice di natalità degli ultimi due anni si osserva tale tendenza alla diminuzione che sembra interessare nell’ultimo biennio in particolare il Comune di Crispiano, mantenendosi piuttosto stabile in quello di Martina Franca. Per quanto concerne il 2007, l’indicatore in questione del nostro territorio è in linea con quello regionale.

Fenomeno natalità nell’Ambito Martina Franca-Crispiano

Anno Nati per anno Pop. residente Indice natalità per 1000 ab.

2007 570 62.874 9,06

2008 528 63.027 8,37

Fenomeno natalità nel Comune di Martina Franca

Anno Nati per anno Pop. residente Indice natalità per 1000 ab.

2007 424 49.430 8,57

2008 419 49.525 8,46

Fenomeno natalità nel Comune di Crispiano

Anno Nati per anno Pop. residente Indice natalità per 1000 ab.

2007 146 13.444 10,85

2008 109 13.502 8,00

Rispetto ai dati del 2003, anche il numero generale dei nuclei familiari al 2007 manifesta una tendenza all’aumento, sia nel complesso che relativa ai Comuni dell’Ambito. Si passa infatti dai 18,414 nuclei residenti all’epoca a Martina Franca al più recente n. di 19.288, mentre a Crispiano se nel 2003 si rilevavano 4.599 famiglie, al 2007 se ne registrano 4.920, per un totale complessivo nell’Ambito di 24.208.

Sempre rispetto alla composizione delle famiglie, le ancora più recenti indagini anagrafiche realizzate sul territorio di Martina Franca nel 20095 evidenziano, nel confronto con il 2003, un

3 Piano regionale Politiche Sociale 2009-2011 – dati Istat 2007 4 Uffici Anagrafe Comune Martina Franca e Crispiano 5 Ufficio Anagrafe Martina Franca e Crispiano

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aumento dei nuclei monopersonali e di quelli composti da due e da tre persone che, rispettivamente registrano, rispetto al 2007, un incremento del 16%, del 19% e del 7%, a fronte di una diminuzione – seppure non altrettanto significativa – di quelli composti da quattro persone. Notevole la riduzione delle famiglie numerose con quattro e più figli minori che dalle 69 rilevate nel 20016 risultano solo 34 nel 2009, di cui unicamente tre residenti a Crispiano.

Non si dispone di dati attendibili sulla effettiva consistenza dei nuclei monogenitoriali in questa zona – quasi sempre costituiti da donne con figli e, quindi, spesso fragili ed a rischio di povertà o esclusione sociale - ma la realtà operativa dei servizi sociali territoriali conferma una presenza significativa di questa tipologia di struttura familiare.

Come già evidenziato, l’Ambito considerato si presenta caratterizzato da un incremento costante della popolazione, in controtendenza rispetto al territorio della provincia di Taranto7 dove, invece, si registra un calo progressivo della consistenza numerica del numero degli abitanti.

L’alta presenza di anziani, che definisce questo territorio tra i più “vecchi”8 della provincia di Taranto, sembrerebbe – per quanto emerso - determinata soprattutto dalle dinamiche demografiche che si registrano a Martina Franca piuttosto che a Crispiano, come è confermato anche dalle tavole seguenti relative all’indice di vecchiaia9 del territorio, sintomatico del probabile incremento che potrà verificarsi anche sul medio periodo.

Territorio Indice di vecchiaia

Martina Franca 132,57

Crispiano 115,50

Ambito 128,81

A tale riguardo, si segnala anche una recente indagine anagrafica realizzata dal Settore Servizi Sociali10 del Comune di Martina Franca sulla popolazione dei due Comuni dell’Ambito al 31 dicembre 2008, che conferma ulteriormente quanto finora rilevato per quanto attiene alla popolazione anziana ed il progressivo aumento della sua incidenza.

Popolazione residente al 31.12.2008 ed incidenza anziani

Territorio Popolazione Anziani 65 anni e oltre

Incidenza % anziani

Martina Franca 49.525 9466 19,11

Crispiano 13.502 2405 17,81

Ambito 63.027 11.871 18,83

6 Programma Regionale Famiglie Numerose – BURP n.60 del 21/4/2009

7 Rapporto Socio-demografico della provincia di Taranto – Synergia –Dicembre 2007 8 idem 9 Indice di vecchiaia: rapporto tra popolazione di 65 anni e più e la popolazione 0-14 anni moltiplicato per 100. 10 Dati forniti dall’Uff. Anagrafe dei Comuni di Martina Franca e Crispiano – A cura delle allieve tirocinanti L.U.M.S.A. corso di laurea in Servizio Sociale: A. Castella e A. Venerito - Supervisore : A.S. A. Semeraro

38

Sempre con riferimento alla citata indagine anagrafica, si riportano di seguito i dati relativi alla suddivisione per fasce di età della popolazione anziana ultrasessantacinquenne presente nel nostro territorio, sia nella dimensione di Ambito che dei singoli Comuni, ritenendo che gli stessi possano fornire elementi di conoscenza ulteriormente aggiornati ed utili ai fini della lettura dell’evoluzione dei fenomeni socio-demografici di questo territorio, in una prospettiva temporale più ampia ed attuale.

Popolazione anziana per fasce di età ultrasessantacinquenne – Ambito Martina F. – Crispiano al 31-12-2008

ETA’ UOMINI DONNE tot

celibe coniugato divorziato vedovi Nubile

coniugato divorziata Vedove

65-85 200 3913 37 447 583 3.036 66 2.123 10.405

86 e oltre

16 285 3 162 127 103 3 767 1.466

TOT. TOT. TOT. TOT. TOT. TOT. TOT. TOT. TOT.

216 4.198 40 609 710 3139 69 2.890 11.871

Popolazione anziana per fasce di età ultrasessantacinquenne – Comune di Martina Franca al 31-12-2008

ETA’ UOMINI DONNE tot

celibe coniugato divorziato vedovi Nubile

coniugato divorziata Vedove

65-85 160 3.081 30 351 510 2.401 58 1.679 8.270

86 e oltre

13 227 2 136 115 84 2 617 1.196

TOT. TOT. TOT. TOT. TOT. TOT. TOT. TOT. TOT.

173 3.308 32 487 625 2.485 60 2.296 9.466

Popolazione anziana per fasce di età ultrasessantacinquenne – Comune di Crispiano al 31-12-2008

ETA’ UOMINI DONNE tot

celibe coniugato divorziato vedovi Nubile

coniugato divorziata Vedove

65-85 40 832 7 96 73 635 8 444 2.135

86 e oltre

3 58 1 26 12 19 1 150 270

TOT. TOT. TOT. TOT. TOT. TOT. TOT. TOT. TOT.

43 890 8 122 85 654 9 594 2.405

Oltre ad evidenziarsi l’aumento costante della popolazione anziana anche nel periodo 2007-2008, colpisce il dato relativo alla incidenza dei grandi anziani che nell’Ambito rappresentano il 12,34 circa della fascia dei cittadini over-65, con la già più volte evidenziata differenza tra i due Comuni: a Martina Franca il 12,63 % mentre a Crispiano circa l’11%.

Le donne anziane sono circa il 57% della popolazione della medesima fascia di età dell’Ambito ma la loro maggiore presenza è ancor più evidente nel Comune di Martina Franca - 57,74% - che in quello di Crispiano- 55,80%.

Relativamente allo stato civile, indicativo di possibili situazioni di vita, le rilevazioni forniscono una rappresentazione di realtà non particolarmente dissimile tra i due Comuni poiché in entrambi si registra un’alta percentuale di donne vedove – oltre il 24% della popolazione anziana – a fronte del 5% degli uomini nella medesima condizione. Tuttavia a Martina Franca la presenza di donne single sembra più consistente anche in termini percentuali che a Crispiano,

39

essendo le stesse rispettivamente il 7,6% ed il 3,5% della fascia di popolazione anziana, a differenza degli uomini single che oscillano tra l’1,8% del Comune capofila e l’1,7% di quello limitrofo.

Per quanto concerne la presenza degli stranieri, non si registrano variazioni significative sul dato complessivo riferito all’Ambito rispetto al 2003, rilevandosi una leggera diminuzione del numero complessivo che da 1.193 unità viene stabilito al gennaio 2007 nella misura di 1.07611. Indicativa è però la lettura dei dati relativi ai singoli Comuni, laddove si evidenzia che questo calo riguarda in particolare il Comune di Crispiano, dove le presenze calano drasticamente dalle 233 del 2003 alle sole 87 rilevate nel 2007.

Popolazione straniera anno 2003

Territorio Popolazione straniera Di cui minorenni

Ambito 1.193 213

Martina Franca 960 176

Crispiano 233 37

Popolazione straniera al 1/01/2007

Territorio Popolazione straniera Di cui minorenni

Ambito 1.076 274

Martina Franca 989 258

Crispiano 87 16

L’analisi dei dati al 2007 evidenzia che nel Comune di Martina Franca, la comunità di stranieri maggiormente rappresentata continua ad essere quella degli albanesi, in linea con il dato regionale. Colpisce l’aumento della fascia minorile del segmento di popolazione preso in esame, che rappresenta nel 2007 oltre il 25%12 delle presenze dei cittadini stranieri. Questo dato, unitamente alla prevalenza generale delle fasce di età giovani, sembrerebbe confermare anche su questo territorio quella propensione alla natalità da parte dei cittadini stranieri rispetto ai pugliesi evidenziata anche all’interno del Piano Regionale delle Politiche Sociali13 e potrebbe porsi in relazione con quanto emerso rispetto alla “tenuta” dell’indice di natalità manifestato dal Comune di Martina Franca.

Se negli anni tra il 2003 ed il 2007 si è rilevata una stabilità di tale presenza nel territorio martinese, con una tendenza alla flessione, la rilevazione più attuale mette in luce il suo più recente e significativo incremento: gli stranieri a Martina Franca sono al 31 dicembre 3009 ben 1.584 con una distribuzione tra i generi equilibrata nel dato generale ( 797 m. e 787 f. ) ma con delle oscillazioni indicative per quanto attiene alle provenienze. Ci sono più stranieri maschi tra gli albanesi ( 320 m. e 274 f. ) i somali ( 35 m. - 2 f.) gli eritrei ( 18 m. – 0 f.) i bengalesi ( 20 m. – 0 f.) mentre si rilevano più donne tra i rumeni ( 136 m. e 211 f) e tra i polacchi ( 28 f. – 6 m.).

Relativamente alla presenza di donne impegnate anche su questo territorio nel lavoro di cura privato, per la cura di soggetti fragili, prevalentemente di anziani, i dati di conoscenza sono tuttora frammentari non escludendosi tuttavia che possa sottendere a problemi di integrazione, eventuale qualificazione professionale oltre che di probabile emersione di lavoro non regolare, rappresentando un elemento di rilievo del welfare privato.

11 www.osservatoriopolitichesocialiprovta.it – cartella socio-demografica ambito Martina Franca-Crispiano 12 www.osservatoriopolitichesocialiprovta.it – cartella socio-demografica ambito Martina Franca-Crispiano 13

Piano Regionale Politiche Sociali, pag. 22158

40

A tale riguardo si constata che i neocomunitari iscritti al Centro per l’Impiego risultano essere 232 m/f al dicembre 2009 ( di cui 65 disoccupati e 146 occupati ) e che tra la popolazione avviata al lavoro lo scorso anno nel settore Attività di famiglie e convivenze risultano solo 8 donne ed 1 uomo mentre la lettura dei dati aggregati per tipologia di qualifica non sembra fornire ulteriori elementi conoscitivi in merito.

L’aggiornamento dei dati più significativi relativi alla struttura della popolazione residente in questo territorio rispetto a quanto rappresentato nel precedente Piano Sociale di Zona, seppure non esaustivo delle dinamiche demografiche della popolazione, fornisce importanti chiavi di lettura dei bisogni sociali presenti e della loro evoluzione che, tuttavia, occorre sostenere con ulteriori elementi di conoscenza della realtà.

La nuova programmazione si inserisce infatti in una fase segnata da una drammatica crisi economico-finanziaria nazionale che, inevitabilmente, si ripercuote anche a livello locale.

Per quanto in particolare riguarda la situazione di Martina Franca, centrale all’interno del distretto tessile in termini di insediamento industriale, numero di addetti e fatturato, negli ultimi anni la realtà produttiva si è molto modificata tanto da registrare ora un numero elevato di lavoratori che hanno perso l’occupazione o che sono in cassa integrazione straordinaria.

Al 31 dicembre 2009 i disoccupati iscritti ai Centri per l’Impiego del territorio dell’Ambito sono 12.15914. Ai 9.436 registrati a Martina Franca, si aggiungono circa tremila cittadini con attività lavorativa/formativa in corso senza contratto. Colpisce altresì il dato relativo alle cessazioni dei rapporti di lavoro registrate in questo Comune nel corso del 2009, rilevandosi 58 licenziamenti per cessazioni di attività, 862 dimissioni, 74 cessazioni per licenziamento collettivo, oltre a 862 cessazioni per dimissioni non specificate.

Per quanto attiene allo stato dei lavoratori iscritti ai C.P.I., i disoccupati rappresentano il 53,52% mentre gli occupati si assestano il 46,48% di essi. Le donne disoccupate sono però il 59,80% degli iscritti e quelle occupate solo il 40,20%.

14 Provincia di Taranto – Servizio Agenzia Lavoro e Formazione professionale – popolazione attiva iscritta al Centro Impiego

41

1.2 Evoluzione del sistema dei bisogni

Gli elementi fin qui rilevati tracciano un quadro di conoscenza della realtà sociale del territorio dell’Ambito n. 5 che, in qualche modo, conferma quanto si evidenziava nel precedente Piano Sociale di Zona, anche nella prospettiva previsionale.

L’alta incidenza di cittadini anziani, spesso in condizioni di solitudine specie se donne, l’aumento delle condizioni di fragilità e non autosufficienza, il crescente carico delle famiglie, l’aumento di nuclei monogenitoriali retti da donne, spesso con figli minori, l’incremento dei tassi di disoccupazione e di disagio socio-economico, il basso tasso di natalità, le esigenze ed il disagio evolutivo espresso dalle fasce minorili, la presenza di stranieri, l’incidenza di bisogni socio-sanitari complessi, delineano il consolidarsi di una domanda di servizi che a tutt’oggi non ha ancora ottenuto il complesso delle risposte prefigurate con il primo Piano di Zona dell’Ambito, in termini di attivazione di nuovi interventi ed implementazione di attività.

Nella rilevazione ed analisi dell’attuale sistema dei bisogni non si può prescindere anche dalla raccolta di quegli ulteriori elementi conoscitivi derivanti dall’esperienza dei servizi sociali e socio-sanitari impegnati su questo territorio, che misurano la reale consistenza della complessità delle situazioni e monitorano le dinamiche più significative, fornendo ulteriori indicazioni per le azioni complessive da realizzare con tempestività, sul piano del sostegno, della presa in carico, della prevenzione e della promozione.

In una prospettiva di continuità con il precedente Piano, si ritiene utile proseguire secondo i riferimenti di “area” già utilizzati.

1.2.1 Responsabilità Familiari e Minori

Anche negli ultimi anni sembra affermarsi sempre più la necessità di sostenere le famiglie non solo nei suoi carichi di cura ma anche nel difficile compito di conciliazione di tale competenza con i tempi di lavoro.

Ciò è ancora più evidente per quei nuclei che non possono contare su una rete parentale allargata o su reti informali di solidarietà, ovvero per quelli uni-personali o monogenitoriali, come per quelli i cui compiti di cura si rivolgono a particolari fragilità, anziani, figli minori, disabili… se la rete dei servizi territoriali risulta inadeguata o insufficiente.

Parimenti non si può sottovalutare il peso della instabilità dei progetti matrimoniali o di vita comune ed il riflesso di dinamiche conflittuali interne alle coppie in fase di separazione sullo sviluppo e sulla condizione evolutiva dei figli minori.

Il numero delle persone divorziate nell’Ambito n.5 al 31.12.200715 ammontava complessivamente a 515 unità, di cui 415 a Martina Franca e 100 a Crispiano, con una percentuale pressoché simile rapportata alla popolazione, vicina allo 0,8. Questo dato, che ovviamente non è indicativo dell’effettiva consistenza delle famiglie attualmente in crisi, alle prese con rilevanti processi di riorganizzazione delle relazioni che possono necessitare di un sostegno specifico, fornisce tuttavia delle informazioni utili per quanto concerne la prevalenza delle donne che, in

15

Osservatorio Provinciale Taranto – cit.

42

particolare per quanto concerne Martina Franca, costituiscono il 61% dei cittadini divorziati, rilevandosi invece a Crispiano una assoluta equivalenza dei generi.

Si registra, peraltro, un aumento delle richieste di intervento ai Servizi sociali territoriali da parte di donne, quasi sempre con figli in età minore, che necessitano di concreti sostegni di tipo economico per fronteggiare l’imprevisto evento separativo. Tali situazioni sono spesso connesse alla mancanza di alimenti da parte del coniuge o convivente, ma anche di servizi di supporto alla gestione del ruolo genitoriale, non facilmente conciliabile con l’improvvisa ed impellente necessità di attivarsi per la ricerca di un’occupazione, seppure non regolare o sottopagato.

Ne deriva il consolidamento di una domanda che in realtà si estende anche alle madri nubili, prive di rete parentale o inserite in contesti familiari già svantaggiati sotto il profilo economico, presente in tutto il territorio dell’Ambito.

Analogamente si registra un crescente bisogno di individuare ed offrire, accanto ad altri interventi di sostegno economico o volti a favorire l’inclusione socio-lavorativa, percorsi di responsabilità familiare e genitoriale, specie per quei nuclei dove sono presenti particolari criticità e livelli di multi problematicità, ancor più se gravati anche da provvedimenti dell’A.G. a carico delle figure genitoriali.

A fronte delle risposte assicurate da entrambi gli Enti Locali dell’Ambito, sia in termini di interventi economici sia di servizi erogati con risorse comunali, risultano in netto aumento le richieste di contributi economici che, in particolare per quanto riguarda Martina Franca, nel corso del 2009 sono addirittura raddoppiate rispetto agli anni precedenti, raggiungendo il numero di 245 richieste evase, indicando ciò il mutare e l’aggravarsi delle condizioni di vita dei cittadini e delle famiglie ed il rischio concreto per una consistente fascia della popolazione di precipitare in una condizione di povertà, spesso percepita come assoluta.

A Crispiano, nel 2009 tali tipologie di richieste hanno riguardato 118 cittadini, dato consistente anche nel confronto con il Comune capofila.

Le famiglie numerose, seppure in termini percentuali il dato non sia rilevante, ancor più presentano condizioni di estrema difficoltà specie se possono contare su un solo reddito. Tra esse, quelle con quattro e più figli minori, rappresentate in loco dalla Associazione di riferimento, hanno fornito un quadro conoscitivo della situazione vissuta alquanto critico, specie se non supportato da interventi specifici volti alla crescita dei figli, alla loro socializzazione e regolare integrazione. A loro favore, l’Ambito ha predisposto il Programma Locale di Interventi previsto dal Piano regionale, partecipando al relativo Avviso Pubblico Regionale.

Un fenomeno ancora non sufficientemente indagato e conosciuto nei suoi aspetti più sommersi è quello relativo alla violenza di genere e contro minori, in tutte le sue manifestazioni. Seppure siano residuali, in termini quantitativi, le richieste di intervento che pervengono ai servizi per tali problematiche, si registra un sensibile aumento delle situazioni che riguardano in particolare le donne, le quali tuttora con difficoltà riescono ad esprimere i propri vissuti e ad affrontare le conseguenze di una denuncia delle violenze subite, se non supportate da una rete di interventi ed azioni in grado di tutelarle, preferendo spesso tacere.

Parimenti si registra un basso livello di segnalazioni o richieste di intervento per situazioni di abuso e maltrattamento che riguardano minori, fenomeno che resta pressoché invisibile, salvo emergere tardivamente per limitati casi, rilevandosi ancora retaggi culturali, timori e resistenze,

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sia all’interno delle famiglie sia nel mondo degli adulti, che impediscono tempestive azioni di protezione ed una più coerente affermazione dei diritti dell’infanzia.

Per quanto attiene ai minori ed in particolare alla fascia 0-3 anni che, nel Comune di Martina Franca al 31.12.2009 contava 1.686 bambini, mentre in quello di Crispiano 414, si rileva la crescente domanda di servizi per la prima infanzia – asili nido- centri ludici prima infanzia – in particolare con forme agevolate di pagamento della tariffe, anche in ragione della già citata crisi economica in atto e della precarietà che caratterizza allo stato attuale l’occupazione su questo territorio, specie nei segmenti più giovani della popolazione attiva.

Significativo, a tale riguardo, il dato relativo alla erogazione della dote per i nuovi nati nell’Ambito, quale forma di sostegno economico volto al riconoscimento del lavoro di cura per un periodo di tempo limitato in cui si concentrano spese straordinarie aggiuntive: a fronte di 800 domande pervenute, il servizio è stato erogato a 92 famiglie anche in ragione della integrazione dei fondi assegnati, come previsto nel precedente Piano di Zona.

Altresì emerge l’esigenza di usufruire di detti servizi anche nelle fasce pomeridiane, con una estensione degli orari di attività, già assicurata, e cresce la richiesta di frequenza dei nidi da parte delle famiglie con bambini disabili e delle famiglie immigrate come importante opportunità di socializzazione ed integrazione.

Sempre con riferimento allo specifico dell’area minori ed agli aspetti del disagio evolutivo, i dati relativi alle richieste di indagine pervenute al Comune di Martina Franca dall’Autorità Giudiziaria Minorile per interventi di Volontaria Giurisdizione o della Procura Minorenni, nel corso del 2009 sono state 84, di cui ben 53 relative a situazioni di coppie genitoriali non coniugate, in fase di separazione, con presunto pregiudizio per la prole per l’alta conflittualità manifestata.

Nello stesso periodo risultano affidati al Servizio Sociale Comunale, per le previste attività di sostegno dei percorsi evolutivi, ben 46 minori, in leggera flessione rispetto al 2003.

Il fenomeno dei minori fuori famiglia, perché allontanati su provvedimenti dell’AGM, e collocati in strutture educative residenziali resta in questo Comune alquanto contenuto ed in diminuzione rispetto al 2003: nel 2009 il dato è relativo a 5 ( di cui 2 in attesa di provvedimento di adozione ) mentre sono 10 i bambini e ragazzi tuttora affidati a referenti della rete familiare estesa. Non praticato è il ricorso agli affidamenti etero familiari.

Al Comune di Crispiano, sempre nel corso dell’ultimo anno, sono pervenute 32 richieste di indagine psico-sociale da parte della Procura e del Tribunale per i Minori e 15 sono state le situazioni che hanno richiesto specifici interventi in ragione di alta conflittualità genitoriale per separazioni di fatto. Allo stato, si contano 4 minori fuori famiglia perché affidati a strutture di accoglienza residenziale e 7 complessivamente i bambini o ragazzi in situazione di affido intra ed etero familiare, a fronte dei 15 affidati al Servizio Sociale dell’Ente Locale dall’Autorità Giudiziaria Minorile per interventi di tutela e sostegno.

Al Comune di Martina Franca nel 2009 sono pervenute unicamente n.3 richieste di intervento per provvedimenti di adozione ma, in entrambi i Comuni dell’Ambito, spesso si rilevano problemi connessi alla integrazione dei minori che giungono con percorsi di adozione internazionale, specie se in età prescolare o scolare.

Aumenta, nel territorio complessivamente considerato, il bisogno di fornire ai minori inseriti nelle scuole primarie e secondarie inferiori un valido aiuto a sostegno dei loro processi

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formativi: anche l’incontro con i dirigenti delle scuole dell’Ambito ha evidenziato le difficoltà di apprendimento che alcuni bambini e ragazzi presentano, specie se appartenenti a famiglie con evidenti svantaggi di tipo culturale e socio-economico, tra cui in particolare gli stranieri che rappresentano una percentuale piuttosto significativa in particolare a Martina Franca.

Il confronto con il mondo della scuola ha confermato la necessità di una maggiore integrazione con i servizi sociali e socio-sanitari dell’Ambito nonché della tempestiva realizzazione dei servizi già progettati e non ancora avviati, volti ad interpretare con immediatezza i segnali dei disturbi e/o delle difficoltà espresse e ad individuare le strategie di intervento più adeguate. Altresì particolare attenzione richiede il sostegno da assicurare ai minori disabili inseriti nelle scuole che necessitano di assistenza specialistica, mediante le apposite équipe, da ampliare e diversificare nelle prestazioni e nelle professionalità coinvolte, come ai minori immigrati che spesso presentano problemi di integrazione.

Si evidenzia in particolare, rispetto alla fascia evolutiva e tenuto conto dei servizi offerti a titolarità comunale, il bisogno di garantire un supporto ulteriore ai percorsi educativi nonché alle competenze genitoriali più deboli ed inefficaci, attraverso interventi domiciliari.

Il dato relativo alla denunce penali continua a non destare particolare allarme, riguardando una percentuale minima di ragazzi e per lo più comportamenti occasionali, non indicatori di tendenze ad una interazione deviante con l’ambiente o tratti antisociali. E tuttavia non si possono sottovalutare i rischi e le fragilità connesse a questa fase evolutiva critica, anche con riferimento alla prevenzione delle dipendenze patologiche ed al bisogno di esprimere forme di protagonismo attivo e consapevole, che necessitano del giusto sostegno.

1.2.2. Gli anziani e le disabilità

La rilevante presenza di anziani su questo territorio è già stata evidenziata, come le previsioni circa il probabile incremento che potrà verificarsi nel medio periodo. I bisogni sociali espressi da questa fascia di popolazione sono complessi e diversificati, peculiari della specifica condizione della terza età, che ricomprendono quelli connessi all’area della socializzazione, del contrasto alla solitudine, come pure alla cura e presa in carico nelle situazioni di non autosufficienza.

Aumenta infatti la richiesta di partecipazione e di iniziative volte a stimolare e sostenere la crescita culturale, la dimensione ricreativa ed il protagonismo degli anziani e, parimenti, si registra un incremento della domanda di servizi domiciliari e di supporto ai carichi di cura sostenuti dalle famiglie.

Le domande pervenute all’ambito per l’assegno di cura - per anziani e disabili – sono circa 500 a fronte delle risorse disponibili che potranno assicurare 45 contributi, in fase di erogazione. Anche questo dato fornisce ulteriori elementi di conoscenza del gravoso impegno, economico e non, che le famiglie affrontano per assicurare ai congiunti in condizione di non autosufficienza condizioni di vita adeguate e soprattutto per garantire la loro permanenza nell’abituale contesto di vita, evitando ulteriori costi collettivi e disagi personali agli interessati.

Non si hanno notizie certe circa il numero delle assistenti familiari straniere presenti sul territorio ma le stime dei servizi ritengono che siano circa 200, quasi tutte impegnate a supportare anziani, spesso soli e privi di una rete parentale diretta in loco. Nonostante nel tempo

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si siano consolidati canali autonomi e privati di ricerca di queste lavoratrici, non sono poche le richieste di supporto ai servizi che, allo stato, non dispongono però di strumenti atti ad orientare le famiglie in maniera certa ed efficace e quindi a favorire l’incrocio tra domanda ed offerta qualificata, riconosciuta dal pubblico.

Aumentano, parimenti, le richieste di interventi domiciliari che a fatica possono essere soddisfatte. In carico al Servizio di Assistenza Domiciliare di Martina Franca nel 2009 si sono registrati oltre 45 utenti per le prestazioni di aiuto domestico mentre il pasto è stato erogato ad oltre 70 anziani, cui si aggiungono altri 10 utenti del servizio mensa assicurato presso il Centro Polivalente che necessita di un adeguato potenziamento.

A Crispiano, come già rilevato nel precedente Piano di Zona, il S.A.D. non è attivo mentre, all’interno delle attività del Centro Polivalente, il servizio mensa viene erogato a 27 anziani.

Gli utenti dell’Assistenza Domiciliare Integrata di Ambito nel 2009 – servizio attivato con fondi del Piano di Zona – sono stati complessivamente 50, di cui 42 anziani e 8 disabili con una durata media della presa in carico di 6 mesi. Seppure non sia rimasta inevasa alcuna richiesta, nell’ultimo periodo le istanza vanno aumentando, anche per effetto del consolidarsi del servizio e della maggiore conoscenza delle prestazioni assicurate.

Sempre a Martina Franca, nel corso del 2009 si è verificato un notevole ricorso all’istituzione dell’amministrazione di sostegno su segnalazione dei servizi o dei familiari, per situazioni di grave disagio socio-ambientale, se non di vero e proprio abbandono di anziani soli ed incapaci di provvedere autonomamente ai propri interessi, connesse ad assenza o trascuratezza di reti familiari ovvero ad accese conflittualità al loro interno. Il servizio sociale referente dell’area anziani ha assicurato un particolare e gravoso impegno in tale ambito, occupandosi direttamente di circa 30 situazioni, collaborando attivamente con il Giudice Tutelare competente sul territorio non solo nella fase istruttoria ma soprattutto nella individuazione – non sempre facile, specie in assenza o per l’inopportunità di ricorrere alle famiglie coinvolte, così come nei casi di rifiuto dell’intervento da parte degli interessati – della figura più adeguata a garantire tale forma di tutela, evitando in molti casi il ricorso a forme di ricovero in strutture residenziali.

Pur con molte difficoltà le famiglie di questo territorio mostrano tuttora una tendenza a garantire la tenuta dei legami e ad occuparsi direttamente dei propri anziani, anche quelli in condizioni di particolare fragilità o non autosufficienza, risultando quindi contenuto il ricorso a strutture residenziali.

I cittadini anziani martinesi ospitati in Case di Riposo con integrazione della retta a carico del Comune sono in tutto 12 mentre sono circa 10 coloro che hanno scelto forme di vita collettiva residenziale, associandosi in Comunità alloggio autogestita.

Gli anziani ricoverati in Residenza Sanitaria Assistita, con forme di integrazione della retta da parte dell’Ambito, sono complessivamente 7.

1.2.3 Salute Mentale, dipendenze e altre situazioni di fragilità

I bisogni e le domande connessi alle problematiche di salute mentale tendono a modificarsi ed aumentare su questo territorio, affermandosi la necessità di una più funzionale integrazione

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tra i servizi sociali e socio-sanitari per offrire risposte efficaci, sia sul piano preventivo-promozionale sia su quello della presa in carico delle persone e delle loro famiglie.

Ai disturbi più gravi che riguardano nuove utenze, così come soggetti in fase di stabilizzazione, che esprimono il bisogno di continuità ed efficacia dei percorsi assistenziali, si associano nuovi disagi che riguardano anche la popolazione più giovane ed i minori, i quali necessitano, parimenti, di interventi tempestivi e mirati, in grado di modificare condizioni rischiose per la stabilità delle loro esistenze e di favorire lo sviluppo integrato delle personalità, dei sistemi familiari di riferimento e dei percorsi di vita.

Il numero dei pazienti in carico al Centro di Salute Mentale, nelle sue articolazioni territoriali, è al 2009 pari a 400 cittadini circa, quindi in aumento rispetto ai 300 rilevati pochi anni fa, mentre i cittadini ospiti di strutture residenziali psichiatriche sono nel complesso 16, comprese le 12 unità accolte nell’unica Casa alloggio presente nel distretto.

Molti di essi, in particolare quelli ormai stabilizzati o per i quali può prefigurarsi l’uscita dal circuito psichiatrico, necessiterebbero di un concreto sostegno all’autonomia, specie sul piano abitativo, mediante interventi a bassa intensità assistenziale, perché privi di sostegno familiare o inseriti in contesti parentali disfunzionali.

Anche i soggetti con problematiche connesse alla dipendenza patologica in carico ai servizi socio-sanitari territoriali, in particolare quelli privi di risorse proprie o familiari, a volte in condizioni di povertà, esprimono bisogni di interventi volti alla loro inclusione all’interno di progetti globali riabilitativi di contrasto a tale fenomeno, di fatto ostacolati nella pratica dalla presenza nelle comunità territoriali di fenomeni di pregiudizio ed etichettamento che a volte confermano, aggravandola, la loro marginalità. Sono peraltro in aumento i soggetti tossicodipendenti o alcolisti, in età adulta o matura, a volte espulsi o abbandonati per tali problematiche dalle famiglie, che insistentemente si rivolgono ai servizi sociali dell’Ente locale per sostegni di tipo economico e/o abitativo, spesso in situazioni di emergenza, non interessati o incapaci di intraprendere percorsi di recupero e riabilitazione offerti dai servizi specializzati.

Ulteriori azioni risultano quanto mai necessarie ai fini di una conoscenza approfondita degli aspetti sommersi del fenomeno dell’abuso di sostanze, specie nel mondo giovanile, confermandosi la percezione che sia oltremodo diffusa la tendenza degli interessati a sottovalutarne i rischi e che tali comportamenti indichino le difficoltà di affrontare fasi cruciali evolutive in presenza di riferimenti adulti, familiari e non, a volte fragili o incapaci di interpretare i segnali di malessere espressi ed intervenire efficacemente.

Richiamando quanto precedente esposto in merito all’aumento di situazioni di fragilità che coinvolgono le famiglie più esposte, come anche i cittadini soli, si assiste negli ultimi anni al consolidarsi di bisogni di pronto intervento e pronta accoglienza per utenza multiproblematica, laddove l’emarginazione, la solitudine, problemi giudiziari, povertà, non solo economica, rappresentano elementi di connotazione con tendenza a cronicizzarsi. Si tratta di persone o nuclei familiari già noti ed in carico al sistema dei servizi ai quali si aggiungono nuove utenze, dalle medesime caratteristiche, con notevoli difficoltà di individuazione di percorsi realmente efficaci ed in grado di sostenere cambiamenti significativi, a fronte del notevole impegno di risorse ed energie degli operatori direttamente coinvolti.

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1.2.4 Gli immigrati

La popolazione straniera regolare sul territorio di Martina Franca sembra ormai stabilizzata, con una tendenza all’incremento mentre il fenomeno a Crispiano appare più contenuto, con una tendenza al ridimensionamento progressivo.

L’evoluzione dei bisogni espressi da questa fascia di popolazione, oltre a richiedere un approfondimento conoscitivo, rimanda alle dimensioni informative, di consulenza, di accoglienza, di orientamento e conoscenza della rete dei servizi sociali e sociosanitari, di più efficace integrazione oltre a quelli più pratici e concreti di inserimento lavorativo, di regolarizzazione, di reperimento di alloggi, oltre a quanto rappresentato in ordine alla fascia evolutiva.

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1.3 Il sistema di offerta dei servizi : punti di forza e criticità

Parallelamente alla, seppur parziale, implementazione degli interventi e dei servizi previsti nel precedente Piano di Zona, gestiti in forma associata dai Comuni dell’Ambito, proseguono le azioni a titolarità comunale, con fondi del bilancio proprio di ciascuno degli Enti Locali di questo territorio.

Come lo stesso Piano Regionale indica, questa nuova programmazione, oltre ai servizi di Ambito a gestione associata, contiene al suo interno una specifica sezione relativa ai soli servizi comunali che, sebbene gestiti singolarmente dai Comuni, dovranno comunque in prospettiva essere realizzati nel rispetto dell’impianto regolamentare di cui l’Ambito si è dotato rispetto ai criteri di accesso e compartecipazione, nonché ai parametri definiti per l’affidamento dei servizi a soggetti terzi. In questo paragrafo ci si soffermerà quindi sull’attuale sistema di offerta dei servizi su base comunale, seppure tale trattazione resti comunque collegata alla successiva, dedicata ad esaminare nello specifico lo stato di attuazione del primo Piano di Zona.

Preliminarmente occorre rilevare che i due Comuni continuano a presentare un sistema di offerta di servizi non omogeneo, come attestato dalla spesa sociale media nel triennio 2006-2008: Il Comune di Martina attesta una spesa procapite media nel triennio pari a €. 85,63. Il Comune di Crispiano presenta, invece una spesa procapite media nel triennio pari a €.72,67.

Permane quindi un investimento dissimile nel settore considerato, al pari del divario registrato rispetto alla presenza attiva del terzo settore.

Il Comune di Martina Franca, presenta un sistema di servizi e strutture alquanto consolidato ed avanzato, come può evidenziarsi dalla scheda finanziaria Com1 e Com2 specie in alcune aree come quella dei servizi per l’infanzia – per la presenza di tre asili nido convenzionati – quelli della prevenzione del disagio, relativamente all’area minori - caratterizzato dal pieno funzionamento di due centri diurni socio-educativi che accolgono 40 ragazzi - e relativa all’area anziani, specie nei servizi domiciliari.

Lo stesso servizio sociale professionale impegnato sul territorio, per quanto non in linea con gli obiettivi di servizio definiti a livello regionale - pari ad un assistente sociale ogni 5.000 abitanti – ha visto negli ultimi mesi l’incremento di una unità professionale che si aggiunge alle cinque prima presenti, grazie ad un avviso di mobilità che ha colmato una carenza da tempo rilevata, consentendo così di disporre attualmente di un Assistente Sociale ogni 8.000 abitanti circa.

Anche la recente – marzo 2009 – sospensione delle attività della Casa di riposo comunale -che necessita di interventi di ristrutturazione ed adeguamento agli standard regionali previsti per le strutture - è stata in qualche modo compensata dalla piena assunzione dell’Ente Locale non solo dell’impegno del trasferimento degli ospiti in una analoga struttura privata autorizzata presente sul territorio e della necessaria integrazione delle rette, ma anche della garanzia delle più opportune e dirette forme di collaborazione con il servizio sociale operante nella sede di nuova destinazione degli stessi e con i familiari.

Il Comune di Crispiano presenta allo stato un sistema di servizi non ancora sviluppato specie nelle aree relative alla prima infanzia, alla prevenzione del disagio evolutivo, ed alla dimensione della domiciliarità, mentre più stabile è il livello organizzativo ed operativo del Centro polivalente per anziani, per quanto attiene agli aspetti promozionali, ricreativi e della

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socializzazione. Il servizio sociale professionale continua a presentare rilevanti criticità ed una situazione immutata rispetto alle analisi del precedente Piano di Zona, essendo costituito sempre da una sola unità, a fronte della popolazione che ha superato i 13.000 abitanti.

Nell’ultimo periodo in questo territorio, tuttavia, importanti iniziative hanno permesso di colmare il vuoto di servizi per l’infanzia che si registrava per l’assoluta assenza di strutture pubbliche o convenzionate, grazie alla convenzione stipulata con l’unico asilo-nido privato presente che ora accoglie 12 minori con integrazione della retta a carico del Comune o retta agevolata, nonché per l’ammissione a sovvenzione regionale della costruzione di un nido pubblico, co-finanziato dall’Ente Locale.

In entrambi i contesti territoriali considerati, in virtù della emanazione del regolamento regionale n.4/2007 e s.m. e i., si assiste ad un importante impulso per il riconoscimento dei servizi pubblici e privati ma anche per la crescita della qualità degli stessi.

Le procedure di autorizzazione ed iscrizione ai rispettivi registri, in corso e/o realizzate, per strutture e servizi, con il loro adeguamento agli standard regionali, come quelle di iscrizione ai registri regionali da parte delle organizzazioni del terzo settore, consentono a ciascun Comune, ed all’Ambito complessivamente considerato, di disporre di una organizzazione ancora più qualificata e trasparente.

Sono infatti 10 le Associazioni di promozione sociale già iscritte al relativo registro regionale ( equamente distribuite nei Comuni dell’Ambito) mentre sono in attesa di iscrizione altre 2 Associazioni operative a Martina Franca. Le organizzazioni di volontariato presenti nel Comune capofila risultano nel complesso 16 ( di cui 3 in attesa di iscrizione all’apposito registro ) mentre 3 sono quelle rilevate nel Comune di Crispiano.

Se a Martina Franca, come già in passato rilevato, si conferma quindi una cospicua ed attiva presenza del terzo settore, che rappresenta una condizione favorevole perché sia costantemente valorizzata l’offerta di servizi, anche con l’ implementazione di nuove progettualità ( si vedano specifici finanziamenti regionali che hanno riguardato molte realtà di tale territorio: cfr. “ Piccoli Sussidi” – “ Avviso per l’Associazionismo familiare” – “ Bando per la connettività sociale”…), a Crispiano si assiste ad una progressiva crescita di tale presenza, caratterizzata da una forte motivazione al confronto ed alla partecipazione. A tale riguardo, tuttavia, maggiori azioni di connessione e proficua collaborazione, anche sul piano progettuale, potrebbero garantire un più proficuo sostegno all’ampliamento dell’offerta rilevata.

Il sistema di offerta dei servizi comunali, al 2008, può essere sintetizzato come segue:

Servizi sociali - interventi – attività

Comune di Martina Franca Comune di Crispiano

Servizio Sociale Professionale e Segretariato Sociale

n. 5 assistenti sociali – ( dal 2009: n. 6 assistenti sociali)

n.1 assistente sociale

Servizi prima infanzia n. 3 asili nido per 156 posti (n. 1 asilo nido in convenzione per 12 posti compless. dal 2009)

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Minori

-n. 2 Centri socio educativi diurni ( 40 minori)

-servizi educativi ( 7 minori ) e per il tempo libero ( campi solari: 100 minori) tramite sostegno economico famiglie e collaborazione terzo settore)

-la città dei bambini ( 6500 bambini)

-sostegno economico affidi intra-famil. ( 10 famiglie)

Minori fuori famiglia (5)

Affidamento minori per azioni di tutela da A.G.M. : 46

Minori fuori famiglia (4)

Affidamento minori per azioni di tutela da A.G.M.: 15

Sostegno economico affidi intra-etero famil.( 7)

Anziani

-Assistenza Domiciliare (45 utenti) e distr. pasti (70 utenti)

-Centro Polivalente- con servizio mensa(10 utenti) – attività ricreative (250 utenti/anno)

-Casa di riposo / Integrazione rette ( 12 utenti)

-collaborazione A.G. per amministrazioni sostegno (20 utenti)

-Servizio Civile Anziani ( 32 utenti)

Centro Polivalente: servizio mensa (27 utenti) – attività ricreative ( 600 /anno)

Disabili

-assistenza economica disabili e grandi invalidi ( 18 persone )

-trasporto sociale e scolastico ( 16 utenti)

-Assistenza educativa -scolastica ( 20 utenti)

-attività integrative culturali-sociali (16 utenti)

-Rimborso spese carburante per ragg. sedi riabilitazione ( 13 richieste)

-Assistenza specialistica (integrazione scolastica per 30 persone )

Assistenza Hanseniani

-erogazione contributi Barriere Arch.

-Attività ricreative e socializzazione a cura di Associazioni in sede comunale : laboratorio cereria ( 6 disabili gravi)

-Assistenza educativa scolastica ( 9 minori)

-Trasporto sociale per corso E.D.A. (13 disabili gravi)

-Trasporto assistito per riabilitazione ( 24 utenti)

-Integrazione scolastica- assistenza specialistica ( 9 utenti)

-erogazione contributi Barriere Architettoniche

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Adulti – Contrasto povertà - dipendenze

-contributi economici (137 nuclei)

-assistenza sanitaria (25)

-pronto farmaco ( 210 beneficiari)

-assistenza domiciliare oncologica in convenzione ANT (60 utenti)

-progetto IRIS – dipendenze – finanziamento regionale( 32 utenti)

-assistenza economica post-penitenziaria ( 23)

-Contributi economici (100)

-assistenza sanitaria

-Contributi ANT per assistenza domiciliare oncologica

Adolescenti e Giovani

-Centro Informagiovani ( utenti 500)

-progetto Bollenti Spiriti- Laboratori Urbani Creatività Giovanile –cofinanziamento comunale – in fase di avvio

Il percorso avviato dai Comuni di Martina Franca e Crispiano, confermato anche nel triennio appena avviato, di realizzare l’associazionismo per la gestione integrata del Piano di Zona potrà consolidare il confronto e la condivisione di prassi, di regole, di procedure, prefigurandosi la possibile programmazione dei servizi che restano a titolarità di ciascun Ente, con una maggiore tendenza all’ omogeneità, alla ricerca di una ulteriore qualificazione del sistema, al recupero dei divari eventualmente rilevati, di modo che proprio tale livello di integrazione costituisca un punto di forza reale per il territorio.

Da ultimo, occorre rilevare oltre a quelli esposti, tra gli elementi critici dell’attuale assetto dei servizi:

la mancanza di azioni di comunicazione sociale efficaci e di orientamento per i cittadini, per i soggetti pubblici e del privato sociale;

l’ancora insufficiente integrazione socio-sanitaria a livello gestionale ed operativo; la carente integrazione tra politiche sociali, abitative, sanitarie e formative

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1.4 Lo stato di attuazione del primo Piano Sociale di Zona: punti di forza del sistema integrato e carenze da colmare

A conclusione del primo Piano Sociale di Zona, si è già evidenziato uno stato parziale di attuazione, essendo state impegnate al dicembre 2009 circa la metà delle risorse finanziarie complessivamente disponibili per la sua completa realizzazione.

Esaminare compiutamente le criticità emerse consente di focalizzare però possibili fattori di crescita e di individuare soluzioni efficaci che consentano, per il nuovo triennio, di garantire una reale evoluzione del sistema, una concreta realizzazione dei servizi ed una positiva percezione dello stesso da parte dei cittadini e degli attori sociali coinvolti.

Sul piano dell’assetto istituzionale, che pure necessita di consolidamento, non sono emerse problematiche di rilievo, rilevandosi un buon livello di integrazione che ha permesso una positiva e condivisa espressione delle funzioni di indirizzo, forse anche in ragione della minore complessità presentata da questo Ambito, costituito da due soli Comuni, rispetto ad altri che vedono il confronto tra molti enti territoriali e molteplici istanze.

Certamente non si possono sottovalutare talune difficoltà incontrate, dovute alla disomogeneità delle caratteristiche socio-economiche e demografiche ed alle peculiari specificità di ciascuno dei Comuni ricadenti in questo Ambito, i cui confini coincidono con quelli del distretto socio-sanitario, in assenza di una consolidata e preesistente prassi di collaborazione interistituzionale e professionale. E tuttavia è opinione condivisa che la gestione associata dei servizi sociali e socio-sanitari rappresenti una importante opportunità ed un percorso funzionale per attuare il principio di sussidiarietà tra due Comuni di così diverse dimensioni, con una differente organizzazione e complessità, e per garantire un accesso paritario ai cittadini che vi risiedono.

Tutti i servizi realizzati, così come quelli in fase di avvio, sono stati progettati nella dimensione di Ambito, a garanzia della uniformità dei criteri, delle procedure e delle modalità di gestione degli interventi e finanziaria, come definito con la gestione associata, in moda da creare i necessari presupposti per la configurazione di un sistema unico di servizi, punto di forza anche della presente programmazione.

E tuttavia la complessità delle procedure per la loro realizzazione, sia in caso di procedure di evidenza pubblica sia in quello di gestione in economia, l’aumentato carico di lavoro per gli operatori impegnati, lo scarso supporto assicurato all’Ufficio di Piano, l’ inadeguato sistema di attribuzione delle competenze e la non sempre precisa definizione dei responsabili di procedimento, hanno rappresentato rilevanti criticità per la concreta attuazione di quanto programmato che impongono, prioritariamente, una più funzionale organizzazione e stabilizzazione di tale struttura operativa.

Ulteriori carenze e limiti rilevati, rispetto ai quali occorre individuare le strategie risolutive più efficaci, attengono all’area del servizio sociale professionale e del welfare di accesso per le funzioni che possono assicurare in termini di omogeneità di informazione, orientamento e presa in carico dei cittadini, ma anche alla dimensione della integrazione socio-sanitaria che, specie sul piano operativo, necessita di un maggiore investimento in termini di risorse umane e dotazioni strumentali per poter garantire una ancora più adeguata funzionalità della Porta Unica di Accesso e dell’Unità di Valutazione Multidimensionale, entrambi attivati ed operativi.

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La parziale attuazione del primo Piano di Zona, in questa fase di transizione, non consente che una valutazione dello stesso limitata agli interventi effettivamente realizzati ed in corso che, per quanto va emergendo, comunque sembrano in grado di rispondere agli obiettivi prefissati.

In particolare si segnala la positiva valutazione del servizio di Assistenza Domiciliare Integrata che, come già rappresentato, ha permesso di garantire il pieno soddisfacimento dei bisogni espressi da cittadini con bisogni socio-sanitari complessi, in una dimensione di piena e funzionale integrazione tra l’Ambito e l’ASL, raggiungendo gli obiettivi posti.

Parimenti, a soli quattro mesi dall’avvio delle attività del Centro Diurno Socio Educativo e Riabilitativo dell’Ambito, le attività di monitoraggio del servizio portano a valutazioni oltre modo positive: sono allo stato circa 30 i disabili gravi che frequentano regolarmente la struttura alla quale sono ammessi, come previsto, sulla base di un progetto personalizzato elaborato in sede di Unità di Valutazione Multidimensionale. Difficoltà si riscontrano tuttora rispetto al concreto accesso al servizio da parte degli utenti di Crispiano che in effetti non stanno ancora usufruendo di tale opportunità, a fronte della garanzia del trasporto comunque assicurato dall’Ente gestore, anche per probabili resistenze di tipo culturale allo spostamento, non ancora superate.

Nelle annualità 2007 e 2009, le attività educative per il tempo libero realizzate nel periodo estivo a favore dei minori in collaborazione con le Associazioni di Promozione Sociale e le Organizzazioni di Volontariato territoriali hanno permesso ad oltre 150 bambini e ragazzi per anno, di usufruire di iniziative di animazione e socializzazione, con postivi riscontri ed un buon grado di soddisfazione degli stessi e delle loro famiglie.

Le attività di Contrasto alla Prevenzione, tuttora in corso ed affidate ad una cooperativa di tipo B, parimenti costituiscono una importante opportunità di sostegno ai percorsi di reinserimento socio-lavorativo degli utenti in carico al locale Ser.T. – Dipartimento Dipendenze Patologiche Asl Ta - sulla base di progetti elaborati in una dimensione di funzionale integrazione sociale e socio-sanitaria.

Nell’imminenza della attivazione di molti dei servizi previsti nella precedente programmazione ed in ragione dell’assetto complessivo del precedente Piano di Zona - che già presentava una prefigurazione di interventi coerenti con i nuovi obiettivi di servizio oltre che rispondenti ai bisogni sociali di questo territorio, convalidati nella nuova analisi di contesto - si può ritenere che il sistema di offerta dei servizi che va delineandosi in questo territorio sia potenzialmente in grado di esprimere i suoi punti di forza ed il suo grado di appropriatezza.

Alla luce di quanto rappresentato, di seguito si fornisce un quadro sintetico dello stato di attuazione del Piano di Zona al dicembre 2009.

AREA RESPONSABILITA’ FAMILIARI

1. MEDIAZIONE FAMILIARE : aggiudicato definitivamente il servizio per mesi 24.

2. ASS. ECONOMICA MADRI NUBILI: in fase di avvio

3. SOSTEGNO NATALITÀ: in corso la

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pubblicazione del relativo avviso 4. ACQUISTO PRIMA CASA: realizzato

AREA MINORI 1. ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA : realizzata prima annualità ( nov.2008-nov.2009) ed aggiudicato il servizio per ulteriori sei mesi

2. ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARE : in corso l’aggiudicazione del servizio per mesi 12.

1. EQUIPE AFFIDI: in corso le procedure per selezione personale esterno

2. MEDIAZIONE SCOLASTICA: non avviato 3. ATTIVITÀ ESTIVE: realizzate per le annualità

2007-2009 4. INTEGRAZIONE TARIFFE SERVIZI PRIMA

INFANZIA: servizio avviato nel 2009 ed in corso

AREA ANZIANI 1. GESTIONE CENTRI POLIVALENTI: pubblicato bando per imprese sociali per aggiudicazione del servizio della durata 12 mesi ed avviso per associazioni/ org. di volontariato per la durata di 18 mesi

2. PROGETTO ALZHEIMER: non avviato 3. TELEFONIA SOCIALE: non avviato 4. CONTRIBUTO ACQUISTO CLIMATIZZATORI:

non avviato 5. INTEGRAZIONE RETTE RICOVERI: avviato ed

in corso 6. Potenziamento ASSISTENZA DOMICILIARE:

procedure gara in corso per l’aggiudicazione del servizio per mesi 12

7. ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA: realizzata prima annualità ( nov.2008-nov.2009), ed aggiudicato il servizio per ulteriori sei mesi

DISABILITA’ 3. ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA : Realizzata prima annualità ( nov.2008-nov.2009)ed aggiudicato il servizio per ulteriori sei mesi

4. Potenziamento ASSISTENZA DOMICILIARE: procedure gara in corso per l’aggiudicazione del servizio per mesi 12

5. TRASPORTO SOCIALE: non avviato 6. CENTRO DIURNO SOCIO-RIABILITATIVO :

realizzato- avviato in nov. 2009 con affidamento del servizio per la durata di 12 mesi

55

7. INTEGRAZIONE SCOLASTICA: in corso

DIPENDENZE 1. ATTIVITÀ DI PREVENZIONE: pubblicato il bando per l’aggiudicazione del servizio per mesi 24.

2. CONTRASTO DIPENDENZE : Avviato nel 2009 con affidamento del servizio per la durata di un anno - in corso

SALUTE MENTALE 1. MISURE ABITARE ASSISTITO: non avviato 2. ASSISTENZA DOMICILIARE: procedure di gara

in corso per l’aggiudicazione del servizio

ABUSO E MALTRATTAMENTO 1. INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE : servizio non avviato

2. EQUIPE INTEGRATA: in corso le procedure di selezione personale

CONTRASTO POVERTA’ 1. CONTRIBUTO INTEGRAZIONE REDDITO: predisposto disciplinare ed in fase di avvio

2. SOSTEGNO ECONOMICO FINALIZZATO: non avviato

3. PRIMA DOTE NUOVI NATI: realizzato ed erogato

4. ASSEGNO DI CURA: in fase di erogazione

ALTRE AREE PRIORITARIE 1. SPORTELLO IMMIGRATI: pubblicato bando per l’aggiudicazione del servizio per mesi 18.

2. INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA: non avviato

3. INTEGRAZIONE DISABILI: in fase di avvio

AZIONI DI SISTEMA 1. SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE: in corso le procedure di selezione personale

2. SEGRETARIATO /SPORTELLO CITTADINANZA: in corso le procedure di selezione personale

3. PORTA UNITARIA DI ACCESSO: attiva dal 2009

4. UNITÀ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE: attiva dal 2009

5. PIANO DI COMUNICAZIONE: avviato 6. PROMOZIONE CITTADINANZA ATTIVA: non

avviato

56

1.5 Analisi della spesa sociale dei Comuni nel triennio 2006-2008

R E G I O N E P U G L I A

AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE

DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’

SERVIZIO PROGRAMMAZIONE E INTEGRAZIONE

ATTESTAZIONE SPESA SOCIALE COMUNALE DEL TRIENNIO 2006 –

2008

AMBITO DI MARTINA FRANCA/CRISPIANO

COMUNE DI MARTINA FRANCA

ANNO DI

ESERCIZIO

CAPITOLO DI BILANCIO IMPORTO TOTALE

di cui PERSONALE Numero Denominazione

2006 1001 Asili nido, servizi per l'infanzia e per minori € 1.073.910,50 72.675,38

2006 1002 Servizi di prevenzione e di riabilitazione € 416.347,63 € 264.480,89

2006 1003 Strutture residenziali e di ricovero per anziani € 636.699,45 € 211.034,82

2006 1004 Assistenza e beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona

€ 1.201.315,34 € 182.637,09

2006 405 Assistenza scolastica, trasporto, refezione ed altri servizi

€ 1.235.308,05 € 845.306,86

TOTALE ANNO 2006 € 4.563.580,97 € 1.576.135,04

2007 1001 Asili nido, servizi per l'infanzia e per minori € 1.042.458,91 € 72.356,37

2007 1002 Servizi di prevenzione e di riabilitazione € 289.683,35 € 227.062,41

2007 1003 Strutture residenziali e di ricovero per anziani € 501.419,20 € 101.177,13

2007 1004 Assistenza e beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona

€ 984.178,50 € 199.810,74

2007 405 Assistenza scolastica, trasporto, refezione ed altri servizi

€ 1.203.514,56 € 794.490,49

TOTALE ANNO 2007 € 4.021.254,52 € 1.394.897,14

2008 1001 Asili nido, servizi per l'infanzia e per minori € 938.984,59 € 78.677,31

2008 1002 Servizi di prevenzione e di riabilitazione € 327.957,03 € 252.478,63

2008 1003 Strutture residenziali e di ricovero per anziani € 519.505,97 € 112.952,18

2008 1004 Assistenza e beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona

€ 1.018.930,03 € 192.202,94

2008 405 Assistenza scolastica, trasporto, refezione ed altri servizi

1308264,36 € 841.199,57

TOTALE ANNO 2008 € 4.113.641,98 € 1.477.510,63

TOTALE TRIENNIO 2006-2008 € 12.698.477,47 € 4.448.542,81

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R E G I O N E P U G L I A

AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE

DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’

SERVIZIO PROGRAMMAZIONE E INTEGRAZIONE

ATTESTAZIONE SPESA SOCIALE COMUNALE DEL TRIENNIO 2006 –

2008

AMBITO DI MARTINA FRANCA/CRISPIANO

COMUNE DI CRISPIANO

ANNO DI

ESERCIZIO

CAPITOLO DI BILANCIO IMPORTO TOTALE di cui PERSONALE

Numero Denominazione

2006 1001 Asili nido, servizi per l'infanzia e per minori € 81.776,76 0,00

2006 1002 Servizi di prevenzione e di riabilitazione € 0,00 € 0,00

2006 1003 Strutture residenziali e di ricovero per anziani € 14.962,08 € 0,00

2006 1004 Assistenza e beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona

€ 582.472,48 € 107.585,65

2006 405 Assistenza scolastica, trasporto, refezione ed altri servizi

€ 340.495,55 € 159.081,40

TOTALE ANNO 2006 € 1.019.706,87 € 266.667,05

2007 1001 Asili nido, servizi per l'infanzia e per minori € 58.542,76 € 0,00

2007 1002 Servizi di prevenzione e di riabilitazione € 359,23 € 359,23

2007 1003 Strutture residenziali e di ricovero per anziani € 14.941,59 € 0,00

2007 1004 Assistenza e beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona

€ 521.004,75 € 107.490,28

2007 405 Assistenza scolastica, trasporto, refezione ed altri servizi

€ 330.495,34 € 138.516,97

TOTALE ANNO 2007 € 925.343,67 € 246.366,48

2008 1001 Asili nido, servizi per l'infanzia e per minori € 69.620,19 € 0,00

2008 1002 Servizi di prevenzione e di riabilitazione € 4.950,44 € 4.950,44

2008 1003 Strutture residenziali e di ricovero per anziani € 14.541,38 € 0,00

2008 1004 Assistenza e beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona

€ 537.902,27 € 120.627,69

2008 405 Assistenza scolastica, trasporto, refezione ed altri servizi

€ 358.930,52 € 149.223,19

TOTALE ANNO 2008 € 985.944,80 € 274.801,32

TOTALE TRIENNIO 2006-2008 € 2.930.995,34 € 787.834,85

58

R E G I O N E P U G L I A

AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE

DELLA SALUTE

DELLE PERSONE E DELLE PARI

OPPORTUNITA’

SERVIZIO PROGRAMMAZIONE E

INTEGRAZIONE

ATTESTAZIONE SPESA SOCIALE MEDIA DI AMBITO PRO-CAPITE DEL

TRIENNIO 2006 – 2008

AMBITO DI

POPOLAZIONE

AL 31 DICEMBRE 2007

TOTALE 2006-2008 MEDIA 2006-2008 SPESA PROCAPITE

06-08

Comune di MARTINA FRANCA

49.430 € 12.698.477,47 € 4.232.825,82 85,63272952

Comune di CRISPIANO

13.444 € 2.930.995,34 € 976.998,45 72,67170832

TOTALE AMBITO 62.874 € 15.629.472,81 € 5.209.824,27 82,86134603

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CAPITOLO II – LE PRIORITA’ STRATEGICHE E GLI OBIETTIVI DI SERVIZIO

La definizione delle priorità strategiche per aree di intervento del Piano di Zona 2010-2012 di questo Ambito tiene conto delle indicazioni fornite in sede di programmazione regionale oltre che degli elementi di conoscenza del fabbisogno locale emersi anche nel corso degli incontri di concertazione, delle prospettive di erogazione dei servizi a titolarità comunale e della necessità di evitare dispersione di risorse, favorendo il più possibile l’integrazione con altre politiche di settore ed altre fonti di finanziamento che possono concorrere a qualificare il sistema.

Si assumono, quindi, a riferimento i principi cardine definiti dal Piano Regionale Politiche Sociali che hanno orientato in maniera condivisa e partecipata questa nuova programmazione, in continuità con la precedente programmazione, nella consapevolezza della necessità di

consolidare i processi di cooperazione interistituzionale ed integrazione in atto;

rafforzare le politiche già perseguite sia dai singoli Comuni sia dall’Ambito, con l’intento di limitare ancor più il già contenuto ricorso alla istituzionalizzazione in presenza di bisogni complessi, ampliando e diversificando i servizi domiciliari,

realizzare azioni in grado di assicurare la promozione e la attiva partecipazione degli individui e delle famiglie, specie nella definizione di percorsi volti all’inclusione sociale

investire su ogni elemento in grado di favorire lo sviluppo e la qualità dei servizi.

2.1 LE PRIORITÀ STRATEGICHE PER POLITICHE D’INTERVENTO

FAMIGLIE - MINORI – CONTRASTO ALLA VIOLENZA

La famiglia continua a rappresentare per le nostre comunità locali una importante risorsa ed il riferimento prevalente per orientare il complesso degli interventi e delle azioni in campo sociale. Coerentemente con le linee di indirizzo regionale intervenute sul tema negli ultimi anni e tenendo conto della realtà di questo contesto territoriale, si pone l’obiettivo prioritario di sostenerne le responsabilità ed il carico di cura, programmando e potenziando servizi capaci di supportare i nuclei nei momenti di crisi o di particolare fragilità sociale, valorizzandone il ruolo, promuovendone il protagonismo, contrastando fattori di esclusione socio-economica.

Per quanto attiene alla dimensione della genitorialità, la imminente attivazione del servizio di Mediazione Familiare, con la previsione di uno spazio neutro, su base di Ambito, potrà assicurare l’ importante ed auspicato supporto per quelle situazioni segnate da processi di faticosa riorganizzazione delle relazioni in presenza di crisi nei rapporti di coppia, promuovendo non solo l’autonomia decisionale delle parti nella ricerca di accordi durevoli e rispettosi delle esigenze dei vari componenti ma soprattutto la condivisione delle responsabilità e la prevenzione del disagio dei soggetti deboli coinvolti, in particolare i figli minori.

Tale intervento va quindi confermato, consolidato ed ampliato con altre prestazioni di informazione, consulenza, orientamento.. nell’intento di assicurare una reale uniformità delle prestazioni sull’intero territorio dell’Ambito e di prefigurare l’istituzione di un vero e proprio

60

Centro Famiglia, coordinato con il Centro Risorse per le Famiglie già istituito su base provinciale e con le attività offerte dal Consultorio Familiare distrettuale.

Di prioritaria importanza è altresì lo sviluppo delle politiche per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro che possano favorire realmente condizioni di pari opportunità e ed una maggiore equità nella distribuzione delle responsabilità tra generi e tra generazioni. Ciò comporta una attenta analisi della organizzazione dei servizi pubblici e privati, di quelli per la mobilità e di quelli culturali per poter introdurre eventuali modificazioni significative e migliorare la qualità della vita delle famiglie, ed in particolare delle donne, anche attraverso l’incentivazione di iniziative di mutuo-aiuto. A tale riguardo, l’Ambito ha partecipato all’”Avviso Pubblico per il finanziamento di studi di fattibilità per la progettazione dei piani e dei tempi nelle città pugliesi” indetto dalla regione Puglia, proprio al fine di porre le condizioni concrete per la successiva istituzione di un Ufficio Tempi e Spazi e Banca del Tempo, su base di Ambito.

Per quanto attiene alle famiglie numerose, con quattro e più figli minori, si è in attesa del finanziamento del Programma Locale di interventi a loro favore, presentato nel novembre scorso, che prevede iniziative di sostegno economico volte all’abbattimento delle imposte e tariffe comunali ed al sostegno dei percorsi educativi, di formazione e socializzazione dei figli. L’obiettivo che si pone è anche quello di consolidare i rapporti avviati con l’Associazione che le rappresenta, molto attiva sul territorio, al fine di valorizzarne il ruolo ed attivare efficaci canali di informazione e comunicazione

Rispetto alla prima infanzia, i servizi allo stato presenti sul territorio e finanziati con fondi comunali, anche nella prospettiva del loro ampliamento ( a Crispiano, con la costruzione di un nido già finanziato con fondi regionali ) e del raggiungimento di una maggiore omogeneità nell’offerta, rappresentano una realtà consolidata e di qualità. La previsione di una uniformità anche di prestazioni, con un regolamento di accesso condiviso su base di Ambito, insieme alla programmazione di momenti di confronto, di scambio e di diffusione di buone prassi potrà contribuire a definire un sistema unico così come la conferma ed il potenziamento di interventi di tipo economico, atti a sostenere le famiglie più fragili ed a favorire l’incontro tra domanda ed offerta. Al momento, tenendo conto dei tre asili nido convenzionati di cui dispone il Comune di Martina Franca – che accolgono complessivamente 156 bambini – e dell’unico asilo nido presente a Crispiano che, in virtù di una convenzione con il Comune nonché sulla base di uno specifico finanziamento regionale, accoglie con retta agevolata 12 bambini, l’obiettivo di servizio regionale ( 6 posti nido pubblici o convenzionati ogni 100 minori della fascia d’età 0-36 mesi) è pienamente raggiunto e superato. I minori sono infatti circa 215916 complessivamente nell’Ambito con un’offerta che, allo stato, è di 168 posti, a fronte del valore minimo imposto, pari a 129,54.

Per quanto attiene all’area minori, la programmazione degli interventi tiene conto prioritariamente della necessità di:

Potenziare la rete del servizio di educativa domiciliare, di imminente attivazione come previsto dal primo Piano di Zona, per intervenire attivamente nell’ottica della prevenzione di fenomeni quali le difficoltà di apprendimento, i conflitti genitori-figli, le condizioni di fragilità dei nuclei, la presa in carico dei disagi evolutivi, favorendo la permanenza dei minori nel proprio ambiente;

16

Dati Ufficio Anagrafe Comuni Martina Franca-Crispiano : rilevazioni ISTAT 2007

61

La sperimentazione di percorsi innovativi ed integrati di prevenzione e promozione della salute mentale in età evolutiva in collaborazione con le scuole primarie del territorio anche con l’obiettivo di cogliere tempestivamente segnali di sofferenza emotiva che possono sfociare, peraltro, in atti di bullismo;

Implementare e consolidare l’istituzione del servizio Affido Familiare e Adozioni, con la creazione di apposite équipe multidisciplinari e la realizzazione delle previste attività di informazione/sensibilizzazione sul tema dell’accoglienza ai minori, anche sulla base della stipula di apposito protocollo operativo tra Ambito e Asl;

Promuovere il benessere dei minori e contrastare fenomeni di marginalità e disagio attraverso la realizzazione di interventi di socializzazione, educativi, ricreativi, ludico-espressivi, anche nel periodo estivo, in collaborazione con le numerose agenzie del privato sociale che operano efficacemente sul territorio ed eventualmente con le istituzioni scolastiche, favorendo la massima integrazione anche dei minori disabili, nelle more della realizzazione entro il 2012 di un Centro Aperto Polivalente per Minori ( art.104 reg. regionale) di Ambito, connesso al programma di investimento per le infrastrutture sociali dell’Ambito, con l’utilizzo delle risorse POR FESR 2007-2013;

Integrare le politiche di prevenzione del disagio e della devianza degli adolescenti con quelle volte all’inclusione sociale ed all’inserimento socio-lavorativo ( percorsi di formazione, tirocini formativi..), con il complesso degli interventi di prevenzione universale e selettiva programmati nell’area delle dipendenze patologiche e con le iniziative locali volte a sostenere il protagonismo dei giovani ed il loro diretto coinvolgimento nella gestione dei Laboratori Urbani per la Creatività Giovanile – programma regionale Bollenti Spiriti - il cui avvio è imminente sul territorio di Martina Franca.

Si è già rilevato che, per quanto attiene ai servizi comunitari a ciclo diurno per minori, nel territorio di Martina Franca operano da molti anni due centri socio-educativi diurni in regime di convenzione con il Comune, che accolgono nel complesso oltre 40 minori in situazione di particolare svantaggio. Sempre nell’ottica di configurare un sistema unico di servizi, il Comune di Martina Franca intende inserire uno dei due Centri Diurni – quale quota propria di co-finanziamento – nei servizi del Piano di Zona e prevedere, quindi, l’inserimento in tale struttura anche di minori residenti a Crispiano che necessitano di tale intervento, , tenendo conto che di un servizio analogo, sito nella città di Taranto, nel 2009 hanno usufruito 3 bambini crispianesi.

Recependo le indicazioni contenute nel “ Programma triennale di interventi 2009-2011 per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza contro le donne” saranno ampliati ed integrati gli interventi già previsti con l’istituzione di una Equipe multidisciplinare integrata nell’area abuso e maltrattamento dei minori e con le attività di informazione e sensibilizzazione programmate, di imminente avvio. Si evidenzia, a tale proposito, che sono già in corso gli opportuni raccordi con l’Associazione Sud Est Donne, beneficiaria di un finanziamento regionale per la realizzazione di un progetto sperimentale, di cui questo Ambito è partner istituzionale, che prevede la costituzione di una rete antiviolenza tra soggetti pubblici e privati che si occupano di contrasto alla violenza di genere ed interventi di sensibilizzazione del territorio tramite la realizzazione di seminari sul tema.

Obiettivo operativo Destinatari finali Obiettivo di servizio (indicatore ) Costruzione e consolidamento Centri di Ascolto Famiglie- interventi mediazione familiare

Nuclei familiari Donne e giovani coppie Coppie in crisi – Coppie in fase di separazione

n. 1 centro famiglie per ambito / interventi e servizi di sostegno alla genitorialità per Ambito

Attivazione Uffici Tempi e Spazi della città e Nuclei familiari. Donne e giovani coppie n. 1 Ufficio Tempi e Spazi della città per

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Banche del Tempo ambito territoriale

Potenziamento delle forme di sostegno economico alla domanda di servizi per la prima infanzia

famiglie/nuclei familiari con bambini 0-36 mesi

Fondi Regionali Prima Dote - INTEGRATI

Consolidamento e potenziamento rete servizi di educativa domiciliare (ADE)

24 Nuclei familiari Minori a rischio di disagio

1 nucleo ogni 1000 nuclei familiari

Interventi di promozione salute mentale in età evolutiva

Minori a rischio- Scuole primarie n.1 èquipe per Ambito

Implementazione e consolidamento servizio di Affido familiare

Minori allontanati dai nuclei familiari Nuclei familiari di origine e affidata

n.1 ufficio affido/adozionidi Ambito n. 10 percorsi affido ogni 60.000 ab

Realizzazione Centro aperto polivalente per minori OVVERO interventi di socializzazione, educativi, ricreativi, ludico-espressivi, ( previsti da art. 104 regol. reg) anche nel periodo estivo

Minori n. interventi /popolazione minorile Ambito: 150 minori

Centro socio-educativo diurno Minori in condizioni di rischio evolutivo n. 1 centro socio-educativo diurno di Ambito

Potenziamento rete servizi prevenzione e contrasto allo sfruttamento alla tratta e alla violenza su donne, minori e stranieri immigrati

Donne, minori e stranieri immigrati/e vittime di abusi e violenze

n. 1 Equipe integrata Abuso/maltrattamento

ANZIANI - DISABILI – NON AUTOSUFFICENZE

L’analisi del contesto territoriale ha evidenziato l’aumento della popolazione anziana e l’emergere di una domanda sociale diversificata ed articolata su specifici bisogni. In continuità con quanto previsto nel precedente ciclo di programmazione, si conferma di prioritaria importanza la prosecuzione ed il consolidamento delle azioni programmate ed in fase di attivazione per il potenziamento delle attività dei Centri Sociali Polivalenti presenti in entrambi i Comuni dell’Ambito, in stretta collaborazione anche con i soggetti del volontariato e dell’associazionismo che già operano nell’area della promozione dell’invecchiamento attivo, con iniziative che ricomprendono quelle educative, di socializzazione ed animazione, culturali ed espressive.

L’organizzazione della rete dei servizi per le persone anziane deve tenere altresì conto, non in modo secondario, anche delle emergenze sociali che possono interessarle, con particolare riferimento anche a specifiche punte stagionali come l’emergenza estate ed alle condizioni di fragilità connesse alla solitudine specie in coincidenza con lunghi periodi festivi. La consapevolezza di dover agire in questa direzione ha portato a programmare un servizio di Pronto Intervento da gestire in collaborazione con il distretto sanitario e le organizzazioni di volontariato territoriali al fine di seguire la quotidianità delle persone sole in casa, garantire la tempestività degli interventi, fornire validi supporti per fronteggiare condizioni critiche in un quadro coordinato con le attività proprie dei citati Centri Polivalenti e del servizio di assistenza domiciliare.

Per quanto riguarda, invece, le crescenti situazioni di fragilità e non autosufficienza, il relativo e gravoso carico delle famiglie che necessitano di prestazioni economiche, figure sostitutive e servizi di sollievo, il potenziamento dei servizi domiciliari rileva un valore strategico che occorre confermare rispetto a quanto avviato o in fasi avvio con il precedente ciclo di programmazione.

Per quanto attiene al S.A.D, allo stato attivo e consolidato solo nel Comune di Martina Franca con fondi di bilancio comunali, il servizio di imminente avvio, da programmazione del precedente Piano di Zona, necessita di un ulteriore incremento significativo del numero e delle prestazioni assicurate dagli operatori addetti, con un coordinamento in grado di connettere in modo sistematico a tale tipologia di intervento anche le altre azioni di welfare leggero e di emergenza

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programmate, così come il complesso di quelle erogate all’interno dei Centri Polivalenti, anche nell’intento di raggiungere la più opportuna omogeneità sul territorio dell’Ambito.

Allo stato, tenendo conto che i cittadini ultra-sessantacinquenni sono 11.871 e che il SAD di Ambito prevede l’erogazione delle prestazioni ad una stima di 108 utenti, ai quali si aggiungono i 45 anziani dell’analogo servizio del Comune di Martina Franca, nel complesso nel corso del 2010 potranno usufruirne 153, target non molto lontano da quello regionale che pone l’obiettivo di 178 utenti per questo territorio.

Per quanto attiene invece all’Assistenza Domiciliare Integrata, attiva da oltre un anno, la sperimentazione ha prodotto risultati soddisfacenti, consentendo di fornire risposte appropriate a bisogni socio-sanitari complessi. Il servizio di assistenza tutelare, cofinanziato – come previsto in materia di integrazione socio-sanitaria – al 50% dall’Ambito e dall’ASL Taranto, ha visto l’impegno di cinque operatori socio-sanitari che, in maniera coordinata con le prestazioni sanitarie assicurate dal distretto, hanno assicurato il loro intervento su un modulo di 20 utenti media/mensile. Gli esiti del monitoraggio e l’analisi valutativa del servizio ha quantificato in 50 gli utenti presi in carico nel corso del primo anno di attuazione del servizio, di cui 42 anziani, con una distribuzione equilibrata sull’intero territorio, compreso l’agro. Sulla base di specifici accordi con l’ASL, a partire dalla seconda metà dell’anno in corso, il servizio andrà potenziato in termini di raddoppio delle unità operative per l’assistenza tutelare ( OO.SS.) ora attive, su due moduli di 20 utenti media/mensile cad., con una previsione di circa 100 utenti quale obiettivo di servizio specifico. A questi, si aggiungono comunque gli utenti in carico ai servizi domiciliari sanitari erogati dal Distretto Socio-sanitario dell’Ambito.

Per la più efficace realizzazione di tale servizio, come degli altri interventi in materia di integrazione socio-sanitaria, alla luce dell’esperienza fin qui realizzata si pone il contestuale e prioritario obiettivo di migliorarne la funzionalità anche attraverso:

La più puntuale definizione del funzionamento della Porta Unica di Accesso al sistema - attiva da oltre un anno ma carente sia nelle sue articolazioni di front-office – connesse al segretariato sociale - che di back office, con una precisa individuazione di ruoli e competenze, in grado di semplificare l’informazione e le procedure di attivazione del servizio;

L’attivazione di modalità di presa in carico globale della persona non autosufficiente attraverso la realizzazione piena del progetto individualizzato come elaborato in sede di Unità di Valutazione Multidimensionale, di cui parimenti potenziare la operatività, in modo da integrare le prestazioni e ridurre ancor più il ricorso a ricoveri.

A fronte delle politiche di sostegno alla domiciliarità già realizzate e consolidate in questo Ambito, in particolar modo a Martina Franca, si conferma altresì comunque il bisogno di sostenere con interventi di tipo economico il ricorso alle strutture residenziali per l’ integrazione delle rette che, seppure in maniera non particolarmente significativa dal punto di vista quantitativo, comunque interessa anziani soli e temporaneamente non autosufficienti, con rilevanti problematiche di tipo sanitario, privi del supporto di reti anche informali o il cui sostegno si rivela debole, per i quali risulta oltremodo complesso individuare strategie per favorire la permanenza ovvero il rientro a domicilio.

Per quanto attiene all’area della disabilità, parimenti si conferma la necessità di garantire la prosecuzione delle attività del Centro Diurno Socio Educativo Riabilitativo – le cui attività si

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rivolgono ai disabili gravi - e di favorire l’accesso al servizio da parte degli utenti di Crispiano, rispondendo alle loro esigenze e difficoltà. Si prevede quindi che tali prestazioni possano articolarsi in due sedi – una in ciascun Comune dell’Ambito – con una ricettività di n.15 utenti per Centro, all’interno di un’unica gestione.

Con riferimento invece al Centro Sociale Polivalente per persone disabili con una meno grave compromissione delle autonomie funzionali, la realizzazione di tale struttura rientra nel programma di investimento per le infrastrutture sociali dell’Ambito Martina Franca-Crispiano, con l’utilizzo delle risorse POR FESR 2007-2013. Prevedendosi il suo possibile avvio nel 2012, nelle annualità 2010 e 2011 si provvederà comunque al potenziamento delle attività educative, di socializzazione ed animazione, volte alla piena integrazione delle persone disabili, già previste nel precedente Piano di Zona, da attuarsi in collaborazione con le Associazioni di Promozione Sociale e le Org. di volontariato del territorio.

Parimenti assume prioritaria importanza, la necessità di provvedere al potenziamento del servizio per l’integrazione scolastica dei minori con disabilità, ampliando e diversificando le professionalità che compongono la relativa equipe di Ambito.

Obiettivo operativo Destinatari finali Obiettivo di servizio (indicatore ) Riqualificazione e potenziamento Centri sociali polivalenti per anziani

Anziani, anche non autosufficienti lievi

Potenziamento 2 Centri – 1 Centro per Martina Franca 1 Centro Crispiano

Pronto Intervento Sociale Anziani soli Attivazione servizio di Ambito

Potenziamento e qualificazione del servizio SAD

Persone con disabilità e loro famiglie Persone anziane con ridotta autonomia

153 utenti: 1,28 utenti ogni 100 anziani

Aumento prestazioni sociosanitarie integrate con presa in carico di Equipe integrate per ADI

Anziani non autosufficienti Disabili gravi

100 utenti/anno media su 11.731 pari a 0,85% anziani, ai quali si aggiungono gli utenti in carico ai servizi domiciliari ASL

Integrazione rette per strutture socio-sanitarie

Anziani non autosufficienti con bisogni socio-sanitari complessi

0,06 percorsi di sostegno economico per ricovero temporaneo

Potenziamento e consolidamento rete Centri sociali polivalenti per persone disabili OVVERO attivita’ di socializzazione -integrazione

Disabili e loro famiglie 50 utenti

Consolidamento e potenziamento servizi per l’integrazione scolastica minori con disabilità (equipe per l’assistenza specialistica disabili

Disabili Potenziamento Èquipe di Ambito

Potenziamento e consolidamento rete centri diurni socioeducativi riabilitativi

Disabili e loro famiglie 1 centro dislocato in entrambi i Comuni dell’Ambito: 30 utenti complessivamente

Barriere architettoniche Disabili e loro famiglie

Trasporto assistito Disabili Attivazione del servizio di Ambito

POVERTA’ E DISAGIO ADULTI

Richiamando quanto rappresentato in ordine alla situazione attuale di contesto ed al crescente aumento di richieste di aiuto, spesso con carattere di urgenza, per fronteggiare l’insorgere di nuove forme di povertà e l’avvio, ovvero il consolidamento, di percorsi di esclusione sociale, trovano conferma anche nella attuale programmazione le azioni previste nel primo Piano di Zona ma non ancora realizzate, relative alla erogazione di contributi ad integrazione del reddito che necessita della approvazione di un apposito disciplinare per la concreta erogazione. Tale azione, necessaria rispetto alle fasi dell’emergenza, in cui è necessario fornire risposte immediate ed attivare la presa in carico delle persone o della famiglia per poter definire un più globale progetto di intervento, devono integrarsi tuttavia con la dotazione del territorio di strutture per la

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pronta accoglienza da garantire a quei soggetti – per lo più adulti di sesso maschile - che si trovino all’ improvviso espulsi dal proprio nucleo, privi di qualsiasi risorsa, incapaci di provvedere alle proprie necessità. Seppure nella pratica del servizio sociale professionale operante presso i Comuni dell’Ambito il fenomeno non si manifesti in termini quantitativi rilevanti, essendo connesso a condizioni di forte marginalità spesso associata anche all’abuso – negato - di sostanze alcoliche, rientra tra le azioni prioritarie da attivare in tempi brevi, con il concorso del privato sociale.

Le strategie di intervento rivolte all’inclusione sociale di soggetti svantaggiati individuate già nel primo Piano di Zona prevedevano – nel loro approccio globale al problema – anche azioni di reinserimento ed integrazione, ossia l’attivazione di percorsi centrati sull’ambito occupazionale mediante la realizzazione di tirocini formativi/ borse lavoro, con il concorso del tessuto produttivo locale e della rete dei servizi istituzionalmente investiti della presa in carico dei soggetti interessati ( giustizia minorile, Ser.T., Centro di Salute Mentale, Ufficio Esecuzione Penale Esterna ..).

In questa nuova programmazione tali azioni potranno essere sostenute altresì dal Progetto S.I.R.I.O. – Servizio di Inserimento Lavorativo – avviato da pochi mesi con finanziamento del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – FESR 2007-2013- gestito dalla locale Coop. Sociale Eureka, in cui l’Ambito Martina Franca – Crispiano figura tra i partner, istituzionali e non, coinvolti. Finalità principale del progetto è infatti proprio quella di “ incrementare il sistema di offerta dei servizi sociali con la realizzazione sperimentale di un Servizio di inserimento lavorativo specializzato… che si ponga all’interno di un sistema integrato di servizi già esistenti, potenziandoli, completandoli, arricchendoli”.

Obiettivo operativo Destinatari finali Obiettivo di servizio (indicatore ) Implementazione forme contrasto povertà: Contributo integrazione reddito –

Famiglie, donne sole, giovani coppie, fam.numerose

Erogazione 90 contributi

Servizio di Pronta accoglienza Persone prive di supporto ed in grave disagio abitativo

Accoglienza 10 persone / Ambito/anno

Inclusione socio-lavorativa: borse lavoro/tirocini formativi

Area svantaggio: adulti in difficoltà, donne sole con figli, adolescenti a rischio, ex detenuti, donne maltrattate, persone in condizione di povertà

Attivazione 10 progetti/Ambito/anno

DIPENDENZE

E’ ancora in corso il progetto di inclusione lavorativa e reinserimento sociale ( Contrasto alle dipendenze )di soggetti in carico al Ser.T, previsto nel precedente Piano di Zona e gestito da una Coop. Sociale di tipo B mentre è stato di recente pubblicato il bando per la realizzazione del Servizio di Informazione e Sensibilizzazione. Sempre con riferimento a tale area ed alla dimensione preventiva, è altresì in fase di implementazione sul territorio di Martina Franca il Progetto ITACA, ammesso a finanziamento con fondi regionali anno 2002, volto a consolidare sistemi e strategie integrate di collaborazione in particolare con il mondo della scuola, che si connette funzionalmente alla presente programmazione, anche alla luce della sua riformulazione, richiesta dalla Regione Puglia.

In linea con le indicazioni regionali, anche rispetto alla costante definizione delle progettualità di tale area in maniera integrata con la partecipazione del Direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche o suo delegato, si è concordemente ritenuto di riproporre anche nel

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nuovo Piano di Zona entrambe le tipologie di servizi, nell’ottica di una stabilizzazione degli interventi, a fronte di una loro valutazione positiva e nella prospettiva della prossima istituzione del tavolo permanente locale della prevenzione e dell’inclusione.

Si evidenzia che a tali interventi sono state destinate risorse finanziarie pari al 5% del FNPS e del FGSA, nel rispetto del vincolo indicato dal Piano regionale.

Obiettivo operativo Destinatari finali Obiettivo di servizio (indicatore ) Contrasto dipendenze – interventi inclusione socio-lavorativa

Soggetti in carico al Servizio Dipendenze Patologiche

7 percorsi /Ambito

Prevenzione dipendenze : informazione, sensibilizzazione

Giovani – famiglie – adulti Attivazione di 1 èquipe /Ambito Istituzione tavolo permanente locale della prevenzione e dell’inclusione

SALUTE MENTALE

L’esigenza di fornire risposte coerenti ed integrate ai bisogni ed alla domanda di servizi espressi nell’area della salute mentale trova piena rispondenza nell’impianto complessivo di questo piano di Zona, ossia nel potenziamento dei servizi domiciliari, nelle politiche per l’inclusione sociale ed il disagio adulti, in quelle di promozione della salute mentale in età evolutiva. Ulteriori specifiche esigenze rilevate nel confronto con il locale Centro di Salute Mentale attengono alle azioni di sostegno all’autonomia dei pazienti psichiatrici stabilizzati, con particolare riferimento alla dimensione abitativa, per favorire e realizzare percorsi riabilitativi a bassa intensità assistenziale sanitaria, in grado di garantire la continuità degli interventi agli interessati ed ai nuclei di riferimento.

Per tali ragioni, nella dimensione della piena integrazione socio-sanitaria, trova conferma anche in questo Piano di Zona la previsione di dotare il territorio di una struttura residenziale apposita, in linea con gli obiettivi di servizio indicati dal Piano Regionale Politiche Sociali, ossia la casa per la vita, destinata ad accogliere prioritariamente soggetti in uscita dal circuito psichiatrico privi di riferimenti familiari ovvero per i quali il rientro nel nucleo di appartenenza non sia ritenuto funzionale rispetto al percorso di inserimento/reinserimento sociale progettato.

La struttura sarà realizzata nelle forme della compartecipazione alla spesa tra Ambito e ASL, previste dalle norme in materia di integrazione socio-sanitaria. Anche a tale intervento sono state destinate risorse finanziarie pari al 5% del FNPS e del FGSA, nel rispetto del vincolo indicato dal Piano regionale, nonché l’intero ammontare dei residui di stanziamento previsti per l’area nel precedente Piano di Zona.

Obiettivo operativo Destinatari finali Obiettivo di servizio (indicatore ) Implementazione servizio Casa per la vita e/o case famiglia

pazienti psichiatrici stabilizzati 1 struttura Casa per la vita - art. 70 r.r. 4/2007 - di Ambito 8 p.l.

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IMMIGRAZIONE

In continuità con quanto previsto nel precedente Piano di Zona e coerentemente con gli obiettivi di servizio indicati dal Piano regionale, di interesse prioritario anche rispetto alle esigenze espresse in questo territorio è l’istituzione di uno Sportello per l’Integrazione Socio-sanitaria-culturale degli immigrati - di cui è stato di recente pubblicato il relativo bando per l’affidamento del servizio della durata di mesi 18 - che dovrà quindi trovare conferma anche nel periodo successivo.

Nel Comune di Martina Franca, dove la presenza degli stranieri è più consistente, le prestazioni assicurate da questo servizio, per quanto attiene alla integrazione culturale, potranno essere sostenute anche dall’apporto di uno specifico progetto che sarà realizzato, giusta convenzione in corso di stipula tra Comune e Regione Puglia, con l’impegno diretto di alcuni operatori della sede locale del Centro Regionale Servizi Educativi Culturali ( C.R.S.E.C.), struttura destinata alla chiusura in seguito al processo di riorganizzazione regionale “Gaia”.

Tale progettualità, della durata di cinque anni, rinnovabili, prevede tra l’altro, la elaborazione di una ricerca, interventi di alfabetizzazione, l’organizzazione di corsi di lingua, d i attività di socializzazione, di integrazione e confronto di identità culturali differenti.

Obiettivo operativo Destinatari finali Obiettivo di servizio (indicatore ) Consolidamento e potenziamento dello Sportello per l’integrazione socio-sanitaria-culturale

Persone straniere immigrate n. 1 Sportello di Ambito presente in entrambi i Comuni

WELFARE DI ACCESSO / SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

I servizi di welfare di accesso necessitano su questo territorio di un adeguato potenziamento, rilevandosi allo stato notevoli carenze che si riflettono inevitabilmente sulla qualità complessiva dei servizi assicurati. Ritenendo quindi di importanza strategica la più funzionale organizzazione di questa area, per poter assicurare uniformità delle funzioni di informazione, orientamento e presa in carico dei cittadini-utenti da parte del sistema dei servizi sociali e socio-sanitari, andranno potenziate le azioni già previste nel primo Piano di Zona e non ancora attuate, per quanto attiene al servizio di segretariato sociale, anche per le sue connessioni con la Porta Unica di Accesso, le cui prestazioni sono allo stato assicurate dagli assistenti sociali in servizio nei Comuni dell’Ambito, già gravate da un carico di lavoro oltremodo intenso specie negli ultimi anni.

Oltre a questa azione, al fine di attivare sul territorio una rete di sportelli sociali attivi quali servizi di prossimità, in grado di assicurare ai cittadini non solo azioni informative e di sensibilizzazione, ma anche si supporto per il contatto con le istituzioni pubbliche, l’attuale programmazione ne prevede la realizzazione, in convenzione con soggetti del terzo settore ( org. di volontariato ) e patronati, e la piena connessione con la rete dei servizi dell’Ambito.

Parimenti per quanto riguarda il servizio sociale professionale, richiamando quanto in precedenza rappresentato circa le criticità presenti sul territorio e la sua attuale articolazione, è di interesse prioritario il suo potenziamento, in quanto azione di sistema di strategico rilievo, al fine di assicurare una più puntuale e compiuta lettura e decodifica della domanda sociale e la presa in

68

carico delle persone e delle famiglie perché possano attivarsi efficaci percorsi di promozione ed emancipazione.

L’obiettivo da raggiungere è quello di diminuire il divario tra i due Comuni, assicurando una maggiore uniformità delle prestazioni, ma anche di sostenere il particolare onere e ruolo degli assistenti sociali attualmente in servizio che, contestualmente, sono impegnati nella attuazione delle funzioni e delle molteplici competenze loro attribuite per gli interventi a titolarità comunale ma anche nella attuazione delle azioni ed ulteriori incombenze, su molteplici livelli, previste dal Piano di Zona, per aree di riferimento.

L’organico allo stato assicurato dai due Comuni sarà incrementato di due unità a tempo pieno che porteranno a 9 gli assistenti sociali impegnati nelle funzioni dette in questo Ambito, assicurando la presenza di un A.S. ogni 7000 abitanti. Al fine di tendere nel triennio al raggiungimento dell’obiettivo di servizio indicato dal Piano regionale pari a 12,57 AA.SS. vanno considerate altresì le figure professionali di assistenti sociali previste da questo Piano di Zona per le funzioni segretariato sociale - n. 2 unità – per il potenziamento della PUA – n. 1 unità – ferma restando la ripartizione delle competenze, nella funzione di presa in carico e segretariato sociale, che rappresenta una distinzione di tipologie di interventi sul piano organizzativo, nell’ambito della unicità del Servizio Sociale professionale.

Una nuova e più funzionale organizzazione dei servizi detti, potrà riflettersi positivamente sulle attività della Porta Unica di Accesso che su questo territorio è concretamente operativa, a fronte di intese interistituzionali definite ed avviate, specie nella sua dimensione di back-office, ossia nella piena integrazione dei servizi comunali con quelli del distretto socio-sanitario, per poter superare talune le difficoltà e le criticità riscontrate.

Altresì, una più articolata e completa definizione di competenze potrà consentire il migliore funzionamento dell’Unità di Valutazione Multidimensionale - già pienamente operativa rispetto all’attivazione dell’ADI, agli invii dei disabili al Centro Diurno Socio-Riabilitativo oltre che all’accoglimento della domanda verso strutture residenziali - e quindi la più proficua, costante e continuativa partecipazione del servizio sociale professionale di Ambito ai processi valutativi, in raccordo con quello dell’ASL.

Ai fini della migliore strutturazione e del più adeguato sviluppo dell’UVM, si prevede altresì l’acquisto di un software destinato ad uniformare le cartelle utenti, cui destinare parte delle risorse del FNA 2010.

Obiettivo operativo Destinatari finali Obiettivo di servizio (indicatore ) Consolidamento e potenziamento organizzazione del Servizio Sociale Professionale di Ambito territoriale

Popolazione residente Nuclei familiari Altre istituzioni pubbliche Erogatori dei servizi

1 A.S. ogni 7.000 abitanti

Consolidamento e potenziamento organizzazione del Segretariato Sociale

Popolazione residente Nuclei familiari

2 sportelli di segretariato sociale – 1 Comune Martina Franca – 1 Comune di Crispiano : 2 Assistenti sociali

Consolidamento e potenziamento degli Sportelli Sociali

Popolazione residente Nuclei familiari

2 sportelli sociali 1 Comune Martina Franca – 1 Comune Crispiano

Potenziamento e consolidamento della rete delle Porte Uniche di Accesso

n. PUA/Ambito n.1 PUA per ambito territoriale – incrementata di un A.S.

Strutturazione, funzionamento, sviluppo e Persone non autosufficienti n. 1 UVM per Ambito territoriale con

69

consolidamento delle Unità di Valutazione Multidimensionali

personale dei Comuni dedicato al funzionamento della UVM

FUNZIONAMENTO DELL’UFFICIO DI PIANO

Il potenziamento dell’Ufficio di Piano – struttura organizzativa che presiede e garantisce la gestione del Piano di Zona – rappresenta una degli obiettivi prioritari di questa programmazione, nella consapevolezza che la sua carente definizione ha costituito uno degli elementi di maggiore criticità per l’implementazione del precedente Piano di Zona.

La sua nuova dotazione organica prevede una più adeguata attribuzione di funzioni che ricomprendendo quelle di programmazione e progettazione, di gestione tecnica ed amministrativa, di gestione contabile e finanziaria, non possono che essere assolte con l’individuazione di risorse umane qualificate rispetto alla specifica competenza richiesta e con una quantificazione adeguata.

Come previsto dalla Convenzione per la Gestione Associata, il Comune di Martina Franca, in qualità di capofila, assicura l’adempimento della totalità delle funzioni e degli atti amministrativi pur prevedendosi l’apporto degli operatori del Comune di Crispiano, di fatto limitato agli aspetti più propriamente tecnici e, solo in specifiche circostanze, di partecipazione diretta alle procedure.

Il ricorso a consulenze specialistiche, residuale nella passata esperienza, anche nella presente programmazione resta limitato alla previsione della eventuale specializzazione delle competenze dell’Ufficio, per particolari funzioni e compiti che la struttura non potesse garantire efficacemente.

70

2.2 QUADRO SINOTTICO COMPLESSIVO DEGLI OBIETTIVI DI SERVIZIO DEL PIANO SOCIALE DI ZONA

Ambito di

intervento

Obiettivo operativo Art. di

rif. del r.

r.

4/2007

Destinatari

finali

Obiettivo di

servizio

(indicatore)

Valore target

al 2012

(valore

minimo)

Valore target

proposta Ambito

T.

Spesa

triennio

(proposta

Ambito T.)

Servizio sociale

professionale e

welfare d’accesso

Consolidamento e

potenziamento

organizzazione del

Servizio Sociale

Professionale di Ambito

territoriale

Art. 86 r.r.

4/2007

Popolazione

residente

Nuclei familiari

Altre istituzioni

pubbliche

Erogatori dei

servizi

n. Assistenti sociali in

servizio/numero

abitanti

n. 1 A.S. ogni 5.000

abitanti di Ambito

territoriale : n. 12,5

AA.SS:

7 assistenti sociali

Comuni + 2 assistenti

sociali a tempo pieno

PDZ = 9 AA.SS.

1 A.S. ogni 7.000

abitanti

€. 134.800,71

(in continuità con

primo PDZ)

Consolidamento e

potenziamento

organizzazione del

Segretariato Sociale

Art. 83 r.r.

4/2007

Popolazione

residente

Nuclei familiari

n. sportelli di

segretariato sociale

(integrato nei punti di

accesso PUA nei

Comuni)/numero

abitanti

n. 1 sportello ogni

20.000 abitanti : n.3

sportelli

n. 2 sportelli di

segretariato sociale – 1

Comune Martina Franca

– 1 Comune di Crispiano

= n. 2 Ass. sociali

€. 133.982,71

(in continuità con

primo PDZ)

Consolidamento e

potenziamento degli

Sportelli Sociali

Art. 84 r.r.

4/2007

Popolazione

residente

Nuclei familiari

n. sportelli sociali

attivi (anche con

convenzioni con

soggetti del III settore

e patronati)/num.

n. 1 sportello ogni

20.000 abitanti: n. 3

sportelli

2 sportelli sociali

1 Comune Martina

Franca – 1 Comune

Crispiano

€. 30.000,00

71

Abitanti

Potenziamento e

consolidamento della rete

delle Porte Uniche di

Accesso

Art. 3 r.r.

4/2007

Popolazione

residente n. PUA/Ambito

n. 1 PUA per Ambito

territoriale

n.1 PUA per ambito

territoriale

€. 75.000,00

(in continuità con

primo PDZ)

Strutturazione,

funzionamento, sviluppo e

consolidamento delle

Unità di Valutazione

Multidimensionali

Art. 3 r.r.

4/2007

Persone non

autosufficienti n. UVM/Ambito

n. 1 UVM per Ambito

territoriale con

personale dei Comuni

dedicato al

funzionamento della

UVM

n. 1 UVM per Ambito

territoriale con

personale dei Comuni

dedicato al

funzionamento della

UVM

€. 7.897,03

Risorse da implementare

con FNA 2010

(in continuità con

primo PDZ)

Consolidamento e

potenziamento dello

Sportello per

l’integrazione socio-

sanitaria-culturale

Art. 108 r.r.

4/2007

Persone straniere

immigrate

n. servizio-

sportello/ambito

n. 1 per Ambito

territoriale

n. 1 per Ambito

territoriale , su due sedi

( una per Comune )

€. 130.000,00

(in continuità con

primo PDZ)

72

Ambito di

intervento

Obiettivo operativo Art. di

rif. del r.

r.

4/2007

Destinatari

finali

Obiettivo di

servizio

(indicatore)

Valore target

al 2012

(valore

minimo)

Valore target

(proposta

Ambito T.)

Spesa

ttriennio

proposta

Ambito T.)

Servizi

Domiciliari

Consolidamento e

potenziamento rete

servizi di educativa

domiciliare (ADE)

Art. 87 r.r.

4/2007

Nuclei familiari

Minori a rischio

di disagio

n. nuclei presi in

carico con equipe

ADE/nuclei familiari

residenti

1 nucleo ogni 1000

nuclei familiari : 24

nuclei

24 nuclei: 1 nucleo ogni

1000 nuclei familiari

€. 260.000,00

(in continuità con

primo PDZ)

Potenziamento e

qualificazione del Servizio

Assistenza Domiciliare

Art. 87 r.r.

4/2007

Persone con

disabilità e loro

famiglie

Persone anziane

con ridotta

autonomia

n. persone

beneficiarie/n.

persone aventi diritto

1,5 utenti ogni 100

anziani : n.175 anziani

153 utenti :

1,28 utenti ogni 100

anziani

€. 390.000,00

(in continuità con

primo PDZ)

Aumento prestazioni

sociosanitarie integrate

con presa in carico di

Equipe integrate per

Assistenza Domiciliare

Integrata

Art. 88 r.r.

4/2007

Anziani non

autosufficienti

Disabili gravi

n. utenti presi in

carico con ADI ovvero

SAD + prestazioni

sanitarie

3,5 utenti ogni 100

anziani

(Indicatore S.06 Piano

di Azione Ob. Servizi):

n.410 anziani

100 utenti/anno media

pari a O,8 anziani/100,

ai quali si aggiungono

utenti in carico servizi

domiciliari ASL

€. 877.032,00

Compartecipazione ASL

(in continuità con

primo PDZ)

73

Implementazione forme di

sostegno economico per i

percorsi domiciliari

Art. 102 r.r.

4/2007

Anziani non

autosufficienti

Disabili gravi

Stati vegetativi

n. persone

beneficiarie/n.

persone aventi diritto

0,5 utenti ogni 100

anziani : 58,65

FINANZIAMENTO REGIONALE

ASSEGNO CURA E ASSISTENZA

ECONOMICA PERSONALIZZATA

Ambito di

intervento

Obiettivo operativo Art. di rif.

del r. r.

4/2007

Destinatari

finali

Obiettivo di

servizio

(indicatore)

Valore target al 2012

(valore minimo)

Valore target 2012

(proposta Ambito T.)

Spesa triennio

(proposta Ambito

T.)

Potenziamento e

consolidamento rete

Centri aperti polivalenti

per minori ovvero

attivita’ educative per il

tempo libero

Art. 104 r.r.

4/2007 Minori

n. strutture-

utenti/n. abitanti

1 centro/50 posti-utenti

ogni 20.000 ab.: 3 centri

– 150 utenti

1 centro aperto a

Crispiano - Attività

educative dimensione di

Ambito

- 150 utenti

-

€. 305.048,02

(in continuità con

primo PDZ)

74

Servizi

comunitari

a ciclo diurno

Potenziamento e

consolidamento rete

Centri sociali polivalenti

per persone disabili

ovvero Attivita’ di

socializzazione -

integrazione

Art. 105 r.r.

4/2007

Persone con

disabilità e loro

famiglie

n. strutture-

utenti/n. abitanti

1 centro/50 posti-utenti

ogni 50.000 ab.

Attività di socializzazione

/ istituzione 1 Centro

Soc. Polivalente :

50 utenti

€. 307.033,00

Riqualificazione e

potenziamento Centri

sociali polivalenti per

anziani

Art. 106 r.r.

4/2007

Anziani, anche

non

autosufficienti

lievi

n. strutture-

utenti/n. abitanti

1 centro/60 posti-utenti

ogni 20.000 ab. : 3

centri – 180 utenti

2 Centri –

1 Centro per Martina

Franca

1 Centro Crispiano

n. utenti 150

€. 270.000,00

(in continuità con

primo PDZ)

Potenziamento e

consolidamento rete

centri diurni socio-

educativi riabilitativi

Art. 60 r.r.

4/2007

Disabili minori e

Disabili adulti

(fino a 64 anni)

Pazienti

psichiatrici

stabilizzati (fino a

64 anni)

n. Centri/n. abitanti

1 Centro-30 posti utenti

ogni 50.000 ab.

Pagamento rette: 1,2

Centri / 36 posti

n. 1 Centro di Ambito :

30 posti utenti ogni

60.000 abit. ( 2 sedi: 1 a

Martina Franca: 20

utenti / 1 a Crispiano: 10

utenti )

€. 580.209,50

Compartecipazione ASL

(in continuità con

primo PDZ)

Consolidamento e

potenziamento servizi per

l’integrazione scolastica

Art. 92 r.r.

Minori con

disabilità n. operatori

addetti/utenti

1 operatore (edu, edu

prof., ass.soc., oss) ogni

1 operatore ( educatore

75

minori con disabilità

(equipe per l’assistenza

specialistica disabili)

4/2007

aventi diritto 3 aventi diritto, in media

MINORI DISABILI

SCUOLE AMBITO: 30 a

Martina Franca – 9 a

Crispiano

– oss) ogni 3 aventi

diritto

€. 150.000,00

( in continuità con primo

PDZ)

Potenziamento rete

servizi prevenzione e

contrasto allo

sfruttamento alla tratta e

alla violenza su donne,

minori e stranieri

immigrati

Art. 107 r.r.

4/2007

Donne, minori e

stranieri

immigrati/e

vittime di abusi e

violenze

n. equipe/ambito

n. 1 equipe

multidisciplinare

integrata per ambito

territoriale

n. 1 Equipe integrata

Abuso/maltrattamento

di Ambito

TOT. €. 115.353,60

PERSONALE:€.60.000,00

SENSIBILIZZ.: €.

55.535,60

(in continuità con

primo PDZ)

Agenzie sociali di

intermediazione Abitativa

per allestimento unità di

offerta abitativa

Persone straniere

immigrate

n. ASIA/provincia

n. 1 per ogni provincia

Amministrazione

Provinciale

Ambito di

intervento

Obiettivo operativo Art. di rif.

del r. r.

4/2007

Destinatari

finali

Obiettivo di

servizio

(indicatore)

Valore target al 2012

(valore minimo)

Valore target 2012

(proposta Ambito T.)

Spesa triennio

(proposta Ambito

T.)

Potenziamento e

qualificazione regionale

Art. 53 r.r.

4/2007

Bambini 0-36

mesi

Donne e giovani

% Comuni/regione

35% dei Comuni pugliesi

dotati di servizi nido

(indicatore S.04 Piano di

Azione Ob. Servizi)

76

Servizi per la

prima infanzia

servizi prima infanzia coppie

Art. 53 r.r.

4/2007

Bambini 0-36

mesi

Donne e giovani

coppie

n. posti nido/100

bambini 0-36 mesi

6 posti nido (pubblici o

convenzionati) ogni 100

bambini 0-36 mesi

(indicatore S.05 Piano di

Azione Ob. Servizi) :

n. 129,54 posti

n. 168 posti pari a 7,7

posti nido pubblici o

convenzionati ogni 100

bambini 0-36

FONDI COMUNALI

Martina Franca-

Crispiano:

SERVIZI CON

COORDINAMENTO

UNICO

Potenziamento delle

forme di sostegno

economico alla domanda

di servizi per la prima

infanzia

Art. 102 r.r.

4/2007

Nuclei familiari

con figli 0-36 mesi

% famiglie/nuclei

familiari con

bambini 0-36 mesi

5% famiglie con bambini

0-36 mesi

FONDI REGIONALI

PRIMA DOTE con

Integrazione rette

servizi prima infanzia :

€ 64.000

(in continuità con

primo PDZ)

Ambito di

intervento

Obiettivo operativo Art. di rif.

del r. r.

Destinatari

finali

Obiettivo di servizio

(indicatore)

Valore target al

2011

Valore target 2012 Spesa triennio

(proposta Ambito

77

4/2007 (valore minimo) (proposta Ambito T.) T.)

Servizi e

strutture

residenziali

Promozione rete strutture

residenziali per persone

senza il supporto familiare

‘Dopo di noi’

Artt. 55 e

57 r.r.

4/2007

Disabili senza

il supporto

familiare

n. Dopo di

noi/ambito

n. 1 struttura “Dopo

di noi” per ambito

territoriale

n. 1 struttura “Dopo di

noi” per ambito

territoriale

€. 200.000,00

Compartecipazione ASL

Sviluppo della rete dei servizi

Case per la vita e/o case

famiglia con servizi per

l’autonomia

Artt. 60bis

e 70 r.r.

4/2007

Disabili

psichici e

pazienti

psichiatrici

stabilizzati

n. Strutture/ambito

n. 1 struttura per

ambito territoriale

(n. 16 p.l.)

Pagamento rette

1 struttura per Ambito :

2 moduli abitativi ex art.

70 r.r. 4/2007

8 p.l.

€. 493.446,72

Compartecipazione ASL

Potenziamento rete strutture

Artt. 80 e

107 r.r.

4/2007

Donne,

minori e

stranieri

immigrati/e

n. servizio/provincia

n. strutture/provincia

n. 2 centri

antiviolenza per

provincia

n. 1 casa rifugio per

Amministrazione

78

prevenzione e contrasto allo

sfruttamento alla tratta e alla

violenza su donne, minori e

stranieri immigrati

vittime di

abusi e

violenze

provincia Provinciale

Ambito di

intervento

Obiettivo operativo Art. di rif.

del r. r.

4/2007

Destinatari

finali

Obiettivo di servizio

(indicatore)

Valore target al

2011

(valore minimo)

Valore target 2012

(proposta Ambito T.)

Spesa triennio

(proposta Ambito

T.)

Misure a

sostegno

delle

responsabili

tà familiari

Implementazione e

consolidamento servizio di

Affido familiare

Art. 96 r.r.

4/2007

Linee guida

regionali -

DGR n.

494/2007

Minori

allontanati

dai nuclei

familiari

Nuclei

familiari di

origine e

affidatari

n. ufficio affido-

adozioni/ambito

n. percorsi affido da

attivare ne triennio

n. 1 ufficio

affido/adozione per

ambito territoriale

n. 10 percorsi affido

ogni 50.000 ab

n. 1 ufficio

affido/adozionidi

Ambito

n. 10 percorsi affido

ogni 60.000 ab

€. 95.000

(in continuità con

primo PDZ)

Implementazione e

consolidamento Servizio

Adozioni

Linee guida

regionali

DGR 17

aprile

2007, n.

494

Minori in

stato di

adozione

Nuclei

familiari

n. equipe/ambito

n. 1 equipe

multidisciplinare

integrata per ambito

territoriale

n. 1 equipe

multidisciplinare

integrata per ambito

territoriale

RISORSE SERVIZIO

AFFIDI-ADOZIONI

79

Costruzione e

consolidamento Centri di

Ascolto Famiglie/Centri

Risorse Famiglie

Art. 93 r.r.

4/2007

Nuclei

familiari

Donne e

giovani

coppie

n. centri

famiglie/ambito

n. centri risorse e

uffici

mediazione/provincia

n. 1 centro famiglie

per ambito e/o

interventi e servizi di

sostegno alla

genitorialità per ogni

Comune dell’ambito

territoriale

n. 1 centro risorse

per provincia

n. 1 centro famiglie

per ambito - interventi

e servizi di

mediazione/ sostegno

alla genitorialità di

Ambito

€. 100.000,00

(in continuità con

primo PDZ: servizio

mediazione familiare)

Attivazione Uffici Tempi e

Spazi della città e Banche del

Tempo

Regolamen

to

regionale

11

novembre

2008 n. 21

Nuclei

familiari

Donne e

giovani

coppie

n. uffici Tempi e Spazi

della città/ambiti

n. 1 Ufficio Tempi e

Spazi della città per

ambito territoriale

n. 1 Ufficio Tempi e

Spazi della città di

Ambito territoriale

€. 30.000,00

80

CAPITOLO III – LE SCELTE STRATEGICHE PER L’ASSETTO GESTIONALE ED ORGANIZZATIVE DELL’AMBITO

3.1 - IL PERCORSO DI ASSOCIAZIONISMO INTERCOMUNALE - SCELTA DELLA FORMA GIURIDICA, RUOLO DELL’ENTE CAPOFILA, SISTEMA DEGLI OBBLIGHI E DEGLI IMPEGNI RECIPROCI

La gestione associata dei servizi sociali costituisce lo strumento ritenuto ottimale, ai fini

dell’efficacia e della economicità degli interventi, per la erogazione dei servizi sociali in un ambito

territoriale di dimensione sovracomunale, con l’intento di garantire in modo omogeneo i livelli

essenziali delle prestazioni sociali ai cittadini di un territorio slegato dai confini di un singolo

comune. I livelli essenziali delle prestazioni devono quindi essere assicurati al cittadino

indifferentemente, con le stesse caratteristiche di qualità e di quantità, a prescindere dal comune

di appartenenza.

Il Piano regionale delle Politiche Sociali 2009-2011 ribadisce che “con la gestione associata

si realizzano rilevanti economie di spesa e si applicano criteri uniformi alla gestione dei servizi in

tutti i comuni dell’ambito territoriale, rendendo più agevole la programmazione e l’articolazione

organizzativa degli stessi. I principali vantaggi di una gestione associata dei servizi sociali vanno

ricondotti alla necessità di superare le difficoltà che scaturiscono dalla limitatezza delle risorse

finanziarie disponibili da destinare a: l’organizzazione dei servizi e degli interventi e la verifica degli

stessi; la possibilità di gestire i servizi con criteri uniformi sul territorio dell’ambito territoriale, a

garanzia di tutti i cittadini che presentano le medesime condizioni di accesso; la necessità di

migliorare la programmazione delle risorse finanziarie.”

L’opzione della gestione associata, dunque, non è stata operata dall’Ambito n.5 solo perché

indicata o incentivata dalla programmazione regionale, ma rappresenta una scelta consapevole

per il miglioramento della qualità e dell’efficienza della funzione sociale che appartiene ai Comuni.

Sin dagli inizi della costituzione dell’Ambito Territoriale Sociale, nell’anno 2005, la scelta della

forma associativa dei Comuni di Martina Franca e Crispiano è stata quella della Convenzione

prevista dall’art. 30 del D. Lgs. 267/2000 e stipulata il 13/11/2007. In quella occasione con la

convenzione, preceduta dall’Accordo di Programma con l’ASL TA , fu individuato il comune capofila

nel Comune di Martina Franca e fu costituito un Ufficio di Piano inteso come ufficio comune, con

personale di tutti i comuni associati, con il compito di programmare gli interventi e di presiedere

alla gestione della loro erogazione.

Per il secondo triennio di programmazione l’Ambito Territoriale di Martina Franca ha in

corso di approvazione la nuova Convenzione ( il cui schema è stato adottato dal Coordinamento

Istituzionale l’11/1/2010) già esaminata ed approvata dal Comune di Crispiano con delibera di

Consiglio Comunale n.8 del 18 gennaio 2010, confermando la volontà di coordinare le attività di

interesse comune inerenti gli interventi ed i servizi socio-assistenziali, nonché le azioni per

l’integrazione con le attività socio-sanitarie, attraverso l’esercizio in forma associata delle funzioni

e dei servizi, al fine di assicurare unitarietà ed uniformità al sistema locale con l’obiettivo di

garantire la qualità dei servizi offerti ed il contenimento dei costi.

81

La gestione in forma associata del Piano Sociale di Zona si realizzerà mediante :

a) La delega delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali al Comune di

Martina Franca, che opera quale Comune capofila – soggetto titolare e responsabile - in

luogo e per conto dell’ente delegante;

b) La presenza di un organismo politico-istituzionale, denominato Coordinamento

Istituzionale;

c) La costituzione di un Ufficio comune che rappresenta la struttura tecnico – amministrativa,

denominato Ufficio di Piano.

Al Comune capofila è quindi attribuita l’approvazione del Piano di Zona, la responsabilità

amministrativa e di gestione delle risorse economiche, secondo gli indirizzi impartiti ed in

conformità alle deliberazioni adottate dal Coordinamento istituzionale, configurandosi pertanto

quale ente strumentale dell’Associazione dei Comuni di questo Ambito di cui ha la rappresentanza

legale.

Ciascuno degli Enti associati assume precisi impegni relativi a:

- L’ organizzazione della propria struttura interna – secondo quanto previsto dalla

Convenzione – al fine di assicurare omogeneità delle caratteristiche organizzative e

funzionali del Piano di Zona

- Lo stanziamento, nei rispettivi bilanci di previsione, e l’assegnazione delle risorse umane,

strumentali e delle somme necessaire a far fronte agli oneri assunti con la sottoscrizione

della Convenzione nonché ad assicurare la massima collaborazione nella gestione del

servizio.

Il Coordinamento Istituzionale è l’ organo di indirizzo, di direzione e di rappresentanza

politico-istituzionale dei Comuni di Martina Franca e Crispiano, cui spetta il compito di definire le

modalità gestionali e le forme organizzative più idonee per il funzionamento dell’Ambito, oltre alla

cura di tutte le fasi relative all’approvazione ed attuazione del Piano di Zona.

La Convenzione prevede che il Coordinamento Istituzionale è formato dai Sindaci dei Comuni

aderenti o loro delegati, che si fanno garanti, ciascuno per il proprio ente di appartenenza, della

presa d’atto dei provvedimenti adottati in seno al Coordinamento medesimo nonché della relativa

e coerente attuazione delle decisioni assunte, con particolare riferimento al piano di Zona ed ai

relativi allegati, approvati ed adottati dal Comune Capofila. Alle riunioni del Coordinamento

Istituzionale partecipa il Direttore Generale della ASL o suo delegato, che concorre formalmente

all’assunzione delle decisioni con riferimento alle scelte connesse agli indirizzi in materia di

integrazione socio-sanitaria.

Il funzionamento del Coordinamento Istituzionale è regolato da apposito disciplinare, già

adottato in data 14 ottobre 2004, che sarà oggetto di opportune modifiche e/o integrazioni che

dovessero rendersi necessarie alla luce del nuovo Piano, analogamente al Regolamento di

funzionamento del tavolo di concertazione, al Regolamento unico per l’affidamento dei servizi

ed al Regolamento per l’accesso alle prestazioni e la compartecipazione finanziaria degli utenti

al costo delle prestazioni, adottati per il precedente triennio.

82

3.2 L’UFFICIO DI PIANO: DOTAZIONE DI RISORSE UMANE, RUOLI E FUNZIONI, I FLUSSI

INFORMATIVI,

L’Ufficio di Piano rappresenta l’organo strumentale e di gestione tecnico- amministrativo-

contabile dei Comuni associati per la realizzazione del sistema integrato di welfare, diretto, sotto il

profilo politico-istituzionale, dal Coordinamento Istituzionale di Ambito.

La convenzione prevede che l’Ufficio di Piano sia dotato delle risorse umane in numero

adeguato a rispondere al fabbisogno di competenze tecniche e di capacità professionali necessarie

per svolgere efficacemente ed efficientemente le funzioni e i compiti assegnati all’Ufficio stesso e

che il Comune capofila provvede all’attuazione del Piano di Zona attraverso l’Ufficio di Piano.

Nell’ambito del predetto Ufficio è assicurata la presenza delle professionalità idonee a svolgere

le funzioni di programmazione e progettazione, la funzione di gestione amministrativa e tecnica, la

funzione contabile e finanziaria.

La dotazione organica dell’Ufficio di Piano comprende infatti l’insieme dei posti a tempo

pieno ed a tempo parziale, distinti per categorie e per profili professionali. Nella definizione

dell’assetto organizzativo dell’Ufficio di Piano le amministrazioni interessate si impegnano ad

individuare in modo puntuale l’apporto stabile e continuativo in termini di risorse umane,

espresso in giornate/uomo oppure in ore/uomo, per il funzionamento dell’Ufficio di Piano, ovvero

delle risorse economiche necessarie per le risorse umane eventualmente acquisite dall’esterno.

Per quanto attiene alla composizione attuale dell’Ufficio di Piano, si rimanda alla relativa scheda di

dettaglio.

L’Ufficio di Piano ha le competenze individuate all’art. 11 comma 4 del regolamento regionale n°

4/2007, così definite:

a) elaborare la proposta del Piano di Zona in base alle linee espresse dal Coordinamento

Istituzionale ed emerse dal processo di concertazione;

b) definire e perfezionare la progettazione esecutiva di Ambito, nonché le eventuali modifiche

allo stesso Piano di Zona, che si rendano necessarie nel periodo di validità dello stesso;

c) supportare le procedure di gestione dei servizi previsti nel Piano sociale di Zona, e delle

relative risorse, anche mediante la elaborazione dei regolamenti unici di ambito, nonché

mediante il supporto al Comune delegato e agli altri Comuni, eventualmente individuati

come gestori di specifici servizi nell’ambito, per l’esperimento delle procedure di

individuazione del soggetto attuatore ovvero affidatario dei servizi;

d) implementare modalità e strumenti per il monitoraggio e la valutazione del Piano Sociale

di Zona, nonché per la rendicontazione delle risorse utilizzate.

e) promuovere connessioni tra i Comuni dell’Ambito territoriale e facilitare i rapporti con le

altre Amministrazioni Pubbliche coinvolte per l’attuazione del Piano di Zona.

All’Ufficio di Piano compete inoltre:

relazionare annualmente al Coordinamento Istituzionale sullo stato di attuazione del Piano

di Zona con l'indicazione del livello di attuazione e del grado di soddisfazione dell'utenza;

esercitare le attività gestionali di controllo amministrativo sui servizi.

83

All’Ufficio di Piano partecipa, per tutti gli argomenti relativi all’integrazione socio-sanitaria, il

Coordinatore socio-sanitario, di cui all’art. 14 della legge regionale 3 agosto 2006 n. 25, in

rappresentanza dell’Azienda Sanitaria Locale, nonché, per le eventuali attività connesse alla

gestione dei servizi sovra-ambito, espressamente assegnate alle Province, anche una unità tecnica

con specifiche competenze del Servizio Sociale della Provincia.

Più in generale l’Ufficio di Piano, nel rispetto dell’indirizzo ad esso fornito in sede di

approvazione del Piano sociale di Zona, promuove periodicamente momenti di confronto con i

referenti tecnici degli altri Enti pubblici operanti sul territorio, al fine di facilitare il perseguimento

degli obiettivi di integrazione delle politiche sul proprio territorio.

Il Responsabile dell’Ufficio di Piano è il Dirigente del settore Servizi Sociali, egli assume la

responsabilità del funzionamento dell’ufficio stesso, assolvendo, principalmente, a funzioni di

direzione.

Il Responsabile dell’Ufficio di Piano sovrintende a tutte le attività necessarie per il buon

funzionamento dell’ufficio stesso. In particolare:

a) Assicura, su tutto il territorio dell’ambito, una programmazione condivisa ed una

regolamentazione omogenea della rete dei servizi sociali;

b) E’ responsabile dell’esercizio delle funzioni attribuite all’Ufficio di Piano

c) E’ responsabile dell’attuazione dei programmi affidati all’Ufficio di Piano, nel rispetto delle

leggi, delle direttive regionali, degli indirizzi ricevuti dal Coordinamento Istituzionale.

Il Responsabile deve, inoltre, porre particolare cura affinché l’attività dell’Ufficio di Piano sia

improntata al conseguimento degli obbiettivi indicati nell’art. 4 della Convenzione.

84

3.3 IL SISTEMA DELLA GOVERNANCE ISTITUZIONALE: IL RUOLO DEGLI ALTRI SOGGETTI

PUBBLICI

Il sistema della governance istituzionale comprende essenzialmente due altri soggetti pubblici

che hanno un ruolo, seppure diverso, ma sostanziale per la programmazione del piano di zona: la

Provincia e la ASL.

Per quanto concerne Il ruolo della Provincia è quello definito dall’art. 17 della legge

regionale 19/2006 che, tra l’altro, prevede il concorso alla programmazione del sistema integrato

degli interventi e servizi sociali e alla definizione ed attuazione di progetti di servizi a valenza

sovra-ambito. Allo stato non si conosce alcuna proposta di progettazione di servizi a valenza sovra-

ambito che possa interessare questo territorio. Resta inteso che sarà sempre possibile, in fase

attuativa del Piano di Zona,provvedere ad una sua rimodulazione e riprogrammazione a fronte di

proposte di progetti sovra-ambito, soprattutto in considerazione della necessità di realizzazione di

quelli che sono gli obiettivi di servizio contenuti del Piano regionale.

Il ruolo della ASL è molto più rilevante rispetto al concorso alla programmazione e alla

realizzazione del sistema integrato degli interventi, ed è ben delineato non solo dalla normativa

regionale quanto soprattutto dal Piano regionale delle Politiche Sociali e dal Piano regionale della

Salute, coerenti ed integrati nel fornire l’atto di indirizzo ai comuni e alle ASL per la

programmazione in ambito socio-sanitario.

La ASL, anche attraverso i suoi servizi e dipartimenti, ha partecipato al percorso di

concertazione e di co-progettazione del Piano di Zona, nonché ad incontri specifici dell’Ufficio di

Piano per la programmazione degli interventi.

Il Piano regionale Politiche Sociali prevede che i Comuni e le ASL “attuano l’integrazione

socio-sanitaria definendo linee guida, protocolli operativi, piani personalizzati di assistenza,

documenti di programmazione (PAT e PdZ) raccordati rispetto alla progettazione di percorsi e

interventi integrati sociosanitari”. Nel rispetto della normativa nazionale e regionale, …”viene

quindi assegnata alle articolazioni del governo territoriale la funzione di garantire gli strumenti ed i

protocolli operativi per qualificare l’integrazione tra Comuni ed ASL a diversi livelli:

a livello strategico, con la predisposizione dei Piani Attuativi di Zona dei servizi sociali e

socio-sanitari;

a livello gestionale, con l’individuazione della gestione associata dei servizi tra i Comuni

ricompresi nel Distretto e la definizione di livelli essenziali ed uniformi di assistenza sociale;

a livello operativo con la costruzione di percorsi di accesso e di valutazione integrati e con

la predisposizione dei piani personalizzati di assistenza”.

Nella programmazione degli interventi relativi all’integrazione socio-sanitaria si è quindi tenuto

conto della necessità di prevedere l’esatta descrizione di servizi da implementare o consolidare,

coerentemente con la rete dei LEA socio-sanitari, nonché la quantificazione della spesa, con la

individuazione della quota a carico dell’ASL e della quota a carico della dotazione finanziaria del

Piano Sociale di Zona.

L’allegato schema di Accordo di Programma per l’adozione del secondo Piano Sociale dell’Ambito

Martina Franca, approvato dal Coordinamento Istituzionale nella seduta del 17 marzo 2010,

rappresenta lo strumento convenzionale attraverso il quale vengono declinati e disciplinati

85

responsabilità ed obblighi specifici nei confronti della cittadinanza da parte dell’Ambito e dell’ASL ,

ai fini della coerente ed efficace attivazione di quanto programmato, nonché per il costante

miglioramento delle attività e dei servizi da realizzare in modo coordinato ed unitario.

Al fine di favorire una efficace integrazione nella realizzazione dei servizi socio sanitari, i

Comuni e la ASL si impegnano, peraltro, a condividere e adottare protocolli operativi per i singoli

servizi integrati entro 60 gg dalla definizione del presente accordo, mentre, per il loro carattere

prioritario, i Protocolli Operativi della Porta Unitaria di Accesso, dell’Unita di Valutazione

Multidimensionale e delle Cure Domiciliari (ADI) saranno sottoscritti in uno con detto Accordo di

Programma e ad esso allegati (allegati 1, 2 e 3) per costituirne parte integrante e sostanziale.

ALLEGATI :

schema di Convenzione per la gestione associata

Accordo di programma Ambito – ASL per la programmazione e realizzazione dei servizi

socio-sanitari integrati con il Piano Sociale di Zona 2010-2012

86

COMUNE DI CRISPIANO

Provincia di Taranto

DISTRETTO SOCIOSANITARIO

N°5

CITTA' DI MARTINA FRANCA

Provincia di Taranto

AMBITO TERRITORIALE N°5

SCHEMA DI CONVENZIONE

PER LA GESTIONE ASSOCIATA DELLE FUNZIONI E DEI SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI

(ex art. 30 D. Lgs. n. 267/2000)

PIANO SOCIALE DI ZONA 2010-2012

AMBITO TERRITORIALE DEI COMUNI DI MARTINA FRANCA /CRISPIANO

L’anno 2010 (duemiladieci) addì_____del mese di _______________alle ore_____, secondo le

modalità e i termini stabiliti dalle vigenti disposizioni, nella sala delle adunanze del Comune

di__________________ sono presenti:

- l’Amministrazione Comunale di Martina Franca , rappresentata dal Sindaco, Dott.

Francesco Palazzo

87

- l’Amministrazione Comunale di Crispiano, rappresentata dal Sindaco, Dott. Giuseppe

Laddomada

PREMESSO

- che la Regione Puglia ha approvato la Legge Regionale 10.07.2006, n.19 (pubblicata sul

B.U.R.P. n. 87 del 12.07.2006) “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la

dignità e il benessere delle donne e degli uomini di Puglia”, al fine di programmare e

realizzare sul territorio un sistema integrato di interventi e servizi sociali, a garanzia della

qualità della vita e dei diritti di cittadinanza, secondo i principi della Costituzione, come

riformata dalla Legge Costituzionale n. 3 del 18.10.2001, e della Legge n. 328 dell’08.11.2000;

- che la predetta normativa, diretta alla realizzazione di un sistema integrato di interventi e

servizi sociali, individua, secondo i principi della responsabilizzazione, della sussidiarietà e

della partecipazione, il "Piano di Zona” strumento fondamentale per la realizzazione delle

politiche per gli interventi sociali e socio-sanitari, con riferimento, in special modo, alla

capacità dei vari attori, istituzionali e sociali, di definire, nell'esercizio dei propri ruoli e

compiti, scelte concertate in grado di delineare opzioni e modelli strategici adeguati per lo

sviluppo di un sistema a rete dei servizi sul territorio di riferimento, definito ambito

territoriale;

- che con la Deliberazione n. 1875 del 13.10.2009 la Giunta Regionale, in attuazione della L.R.

n. 19/2006, ha approvato il Piano Regionale delle Politiche Sociali (PRPS) 2009-2011;

- che ai Comuni spettano tutte le funzioni amministrative che riguardano la popolazione ed il

territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla

comunità;

- che i Comuni, ai sensi dell’art. 16 della L.R. n. 19/2006, sono titolari di tutte le funzioni

amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale e che nell’esercizio

delle predette funzioni adottano sul piano territoriale gli assetti organizzativi e gestionali più

funzionali alla gestione della rete dei servizi, alla spesa e al rapporto con i cittadini e concorrono

alla programmazione regionale;

88

- che è volontà delle parti coordinare le predette attività di interesse comune, inerenti gli

interventi e i servizi socio-assistenziali, nonché le azioni per l’integrazione con le attività

socio-sanitari, attraverso l'esercizio in forma associata delle funzioni e dei servizi, al fine di

assicurare unitarietà ed uniformità al sistema locale con l’obiettivo di garantire la qualità dei

servizi offerti e il contenimento dei costi;

- che i citati enti hanno espresso la volontà di gestire in forma associata il Piano Sociale di

Zona dei servizi sociali e socio-sanitari, mediante:

a) la delega delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali al Comune di

Martina Franca, che opera quale Comune capofila in luogo e per conto dell’ente

delegante;

b) la presenza di un organismo politico-istituzionale, denominato Coordinamento

Istituzionale;

c) la costituzione di un ufficio comune che rappresenta la struttura tecnico-amministrativa,

denominato Ufficio di Piano;

- che i citati enti hanno approvato con le deliberazioni di seguito citate, lo schema della presente

Convenzione:

- l’Amministrazione Comunale di ________________, con Del. C.C. n. _____del

_______

- l’Amministrazione Comunale di ________________, con Del. C.C. n. _____del

_______

Tutto ciò premesso, tra gli enti intervenuti, come sopra rappresentati,

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE

Art. 1 - Recepimento della premessa

La premessa è parte sostanziale ed integrante della presente Convenzione.

Art. 2 - Finalità

89

Finalità della presente Convenzione è la piena realizzazione di quanto previsto dal Piano Sociale di

Zona, attraverso lo strumento della gestione associata.

L’esercizio coordinato delle funzioni amministrative e la gestione associata dei servizi sono

considerati presupposti essenziali per l’attuazione degli interventi previsti dal Piano Sociale di

Zona, che costituisce lo strumento attraverso il quale gli enti convenzionati assicurano l'unicità di

conduzione e la semplificazione di tutte le misure relative ai servizi sociali e socio-sanitari, nonché

il necessario impulso per il miglioramento dei servizi sull'intero territorio.

In particolare con la presente Convenzione viene determinata la gestione associata delle attività e

dei servizi di cui al successivo art.3.

L'organizzazione dei servizi e l’esercizio delle funzioni devono tendere in ogni caso a garantire

pubblicità, economicità, efficienza, efficacia e rispondenza al pubblico interesse dell'azione

amministrativa.

Art. 3 - Oggetto

La presente Convenzione, stipulata ai sensi dell'art.30 del D. Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000, ha per

oggetto:

- l’esercizio coordinato della funzione sociale tra tutti i comuni che compongono l’Ambito

territoriale;

- la gestione in forma associata, su base di Ambito, dei servizi e delle attività previste nel Piano

di Zona per le Politiche Sociali. A tal fine, per la gestione degli stessi, la presente convenzione

stabilisce:

o modalità omogenee di erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali su base di ambito,

nonché conformi alle leggi ed alle indicazioni programmatiche;

o la razionalizzazione ed ottimizzazione delle risorse a disposizione per le attività oggetto del

presente atto, come definite nel Piano Sociale di Zona 2010-2012

Il soggetto titolare e responsabile per la gestione in forma associata dei servizi e delle attività

previste nel Piano di Zona per le Politiche Sociali è il comune capofila per il tramite degli organi

associativi: il Coordinamento Istituzionale e l’Ufficio di Piano.

La sede degli organi associativi viene stabilita nella residenza del Comune Capofila del’Ambito

territoriale.

90

Art. 4 - Obiettivi

L’associazione come definita e regolamentata dal presente atto è, fra l’altro, finalizzata al

perseguimento dei seguenti obiettivi:

a. favorire la formazione di sistemi locali di intervento fondati su servizi e prestazioni

complementari e flessibili, stimolando in particolare le risorse locali di solidarietà e di auto-

aiuto, nonché responsabilizzare i cittadini nella programmazione e nella verifica dei servizi;

b. qualificare la spesa, attivando risorse, anche finanziarie, derivate dalle forme di concertazione;

c. prevedere iniziative di formazione e di aggiornamento degli operatori finalizzate a realizzare

progetti di sviluppo dei servizi;

d. seguire il criterio della massima diligenza per superare eventuali difficoltà sopraggiunte con

particolare riferimento alla fase esecutiva dei programmi prestabiliti nel Piano di Zona;

e. garantire la sollecita risposta alle richieste d’informazione, di assistenza e di approfondimento

o di valutazione necessarie per il coerente svolgimento degli interventi.

Art. 5 - Durata

La decorrenza della Convenzione è fissata dalla data di stipula della stessa fino al completamento

delle attività previste dal Piano Sociale di Zona dell’Ambito interessato , salve diverse

determinazioni degli Enti sottoscrittori.

La facoltà di recesso è garantita da quanto previsto dall’art.16 della Convenzione.

Art. 6 - Comune capofila

Gli enti convenzionati individuano il Comune di Martina Franca quale Comune capofila dell’Ambito

Territoriale.

Al Comune capofila è attribuita l’approvazione del Piano Sociale di Zona, la responsabilità

amministrativa e di gestione delle risorse economiche, secondo gli indirizzi impartiti ed in

conformità alle deliberazioni adottate dal Coordinamento Istituzionale.

Il Comune capofila si configura quale ente strumentale dell’Associazione dei Comuni dell’Ambito Territoriale di

riferimento ed ha la rappresentanza legale dell’Associazione dei comuni.

91

Al Comune capofila, per far fronte a tutte le attività gestionali connesse all’attuazione del Piano di Zona, è

garantito il necessario supporto tecnico ed amministrativo per il tramite dell’Ufficio di Piano.

Art. 7 - Funzioni del Comune capofila

Il Comune capofila, in attuazione delle deliberazioni del Coordinamento Istituzionale e per il

tramite dell’Ufficio di Piano, svolge le seguenti funzioni:

- adottare tutti gli atti, le attività, le procedure e i provvedimenti necessari all’operatività dei

servizi e degli interventi previsti nel Piano di Zona;

- gestire le risorse necessarie per l’attuazione degli interventi previsti dal Piano di Zona;

- adottare e dare applicazione ai regolamenti ed altri atti necessari a disciplinare

l’organizzazione ed il funzionamento degli interventi e dei servizi socioassistenziali, in modo

conforme alle decisioni del Coordinamento Istituzionale;

- esercitare ogni adempimento amministrativo, ivi compresa l’attività contrattuale, negoziale o

di accordo con altre pubbliche amministrazioni o con organizzazioni private no-profit e profit;

- verificare ed assicurare la rispondenza dell'attività gestionale con le finalità di cui alla presente

Convenzione;

- provvedere ad apportare le necessarie modifiche al Piano Sociale di Zona, in occasione degli

aggiornamenti periodici ovvero in esecuzione di specifiche integrazioni e/o modifiche richieste

dalla Regione, supportato dall’Ufficio di Piano di Zona;

- rappresentare presso enti ed amministrazioni i soggetti sottoscrittori del Piano di Zona.

Il Sindaco del Comune capofila assume la rappresentanza legale nei rapporti con i terzi ed in

giudizio.

Il Comune capofila per il tramite dell’Ufficio di Piano controlla e cura l'esecuzione delle

deliberazioni del Coordinamento Istituzionale e pone in essere le azioni finalizzate a rafforzare la

collaborazione tra gli enti convenzionati e il partenariato sociale.

Il Comune capofila, per il tramite dell’Ufficio di Piano, assume i seguenti obblighi nei confronti del

comune di Crispiano dell’Ambito:

1) trasmettere copia delle delibere del Coordinamento Istituzionale, dei regolamenti e degli atti

adottati in seno al Coordinamento istituzionale;

2) trasmettere semestralmente una relazione sociale dell’ambito sullo stato di attuazione del

92

Piano di Zona, relativamente a:

a) utilizzo delle risorse finanziarie assegnate al territorio;

b) efficacia della azioni realizzate;

c) qualità dei processi di partecipazione attivati;

d) raggiungimento dei parametri di copertura dei servizi rispetto ai relativi bisogni sociali.

Il Comune capofila indice, altresì, una volta l’anno, per il tramite del Coordinamento istituzionale,

un’apposita Conferenza di Servizi favorendo il più ampio coinvolgimento e partecipazione di tutti i

soggetti che hanno concorso alla formazione del Piano Sociale di Zona.

Art. 8 - Coordinamento Istituzionale

Il Coordinamento Istituzionale è l’organo di indirizzo, di direzione e di rappresentanza politico-

istituzionale dei comuni dell’Ambito Territoriale. Esso ha il compito di definire le modalità

gestionali e le forme organizzative più idonee per il funzionamento dell’Ambito, di stabilire forme

e strategie di collaborazione con l’AUSL, finalizzate all’integrazione sociosanitaria, con la Provincia

e con gli altri attori sociali, pubblici e privati, di coordinare l’attività di programmazione, di

facilitare i processi di integrazione riguardanti gli interventi sociali.

Al Coordinamento istituzionale spetta la cura di tutte le fasi relative all’approvazione e attuazione

del Piano di Zona.

Il Presidente del Coordinamento istituzionale, su mandato del Coordinamento stesso, indice la

Conferenza dei Servizi per l’approvazione del Piano di Zona, nel rispetto dei tempi previsti dal

Piano Regionale delle Politiche Sociali.

Il Coordinamento Istituzionale è formato dai Sindaci dei Comuni aderenti o loro delegati, che si

fanno garanti, ciascuno per il proprio ente di appartenenza, della presa d’atto dei provvedimenti

adottati in seno al Coordinamento istituzionale nonché della relativa e coerente attuazione delle

decisioni assunte, con particolare riferimento al Piano sociale di Zona e i relativi allegati approvati

e adottati dal Comune Capofila.

Alle riunioni del Coordinamento Istituzionale partecipa il Direttore Generale della ASL, o un suo

delegato, che concorre formalmente alla assunzione delle decisioni con riferimento alle scelte

connesse agli indirizzi in materia di integrazione sociosanitaria. Partecipa altresì il Presidente della

Provincia, o un suo delegato, che concorre formalmente alla assunzione delle decisioni con

93

riferimento alle scelte relative agli interventi che prevedono la collaborazione e il coordinamento

con l’Ente Provincia e alla determinazione dei servizi sovra-ambito.

Più in generale possono partecipare al Coordinamento Istituzionale, su invito dei Comuni, anche

altri soggetti ove interessati alla realizzazione della rete dei servizi.

Il funzionamento del Coordinamento Istituzionale è regolamentato da un disciplinare di

funzionamento adottato dallo stesso Coordinamento.

Art. 9 - Ufficio di Piano

Gli enti aderenti costituiscono con la presente Convenzione, ex art.30, 4° comma, del D. Lgs.

n.267/2000, un ufficio comune denominato Ufficio di Piano, quale organo strumentale gestorio,

tecnico-amministrativo-contabile, dei Comuni associati per la realizzazione del sistema integrato di

welfare, ed è diretto, sotto il profilo politico-istituzionale, dal Coordinamento Istituzionale di

Ambito.

L’Ufficio di Piano è dotato delle risorse umane in numero adeguato a rispondere al fabbisogno di

competenze tecniche e di capacità professionali necessarie per svolgere efficacemente ed

efficientemente le funzioni e i compiti assegnati all’ufficio stesso.

All’Ufficio di Piano partecipa, in rappresentanza della Azienda Sanitaria e per le competenze

proprie il Coordinatore socio-sanitario, di cui all’art. 14 della Legge Regionale 3 agosto 2006, n. 25,

nonché, per le attività eventualmente connesse alla gestione dei servizi sovra-ambito,

espressamente assegnate alle Province, anche una unità tecnica con specifiche competenze del

Servizio Sociale della Provincia.

Il Comune capofila provvede all’attuazione del Piano di Zona attraverso l’Ufficio di Piano.

L’Ufficio di Piano ha le seguenti competenze:

a) predisporre gli atti per l'organizzazione dei servizi e per l'eventuale affidamento di essi ai sensi

della Legge n. 19/2006;

b) provvedere alle attività di gestione per l’attuazione del Piano di Zona;

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c) predisporre i Protocolli d’Intesa e gli altri atti finalizzati a realizzare il coordinamento delle

azioni riferibili al Piano di Zona;

d) organizzare la raccolta delle informazioni e dei dati al fine della realizzazione del sistema di

monitoraggio e valutazione;

e) predisporre tutti gli atti necessari all’assolvimento dell’obbligo di rendicontazione da parte del

Comune Capofila, custode e affidatario del fondo complessivo dell’Ambito;

f) formulare proposte, indicazioni e suggerimenti diretti al Coordinamento Istituzionale in tema

di iniziative di formazione e aggiornamento degli operatori, gestione ed eventuale

rimodulazione delle attività previste dal Piano di Zona, acquisizione di diverse competenze o

nuove figure professionali per l'espletamento dei propri compiti;

g) curare l’esecuzione delle deliberazioni del Coordinamento Istituzionale;

h) relazionare periodicamente, con cadenza almeno semestrale, al Coordinamento Istituzionale

sullo stato di attuazione del Piano di Zona con l'indicazione del livello di attuazione e del grado

di soddisfazione dell'utenza;

i) esercitare le attività di controllo e vigilanza sui servizi.

Per tutto quanto non previsto nella presente Convenzione, il funzionamento dell’Ufficio di Piano è

disciplinato da un regolamento di funzionamento, già adottato dal Coordinamento Istituzionale, e

già approvato dalla Giunta Comunale di parte del Comune di Martina Franca con delibera n. 229

del 27/11/2007, e dalla Giunta comunale di Crispiano con delibera n. 221 del 27/11/2007.

Art. 10 - Responsabile dell’Ufficio di Piano

Il Responsabile dell'Ufficio di Piano assume la responsabilità del funzionamento dell’ufficio stesso,

assolvendo, principalmente, a funzioni di direzione e coordinamento dell’ufficio.

Art. 11 - Competenze del Responsabile

Il Responsabile dell’Ufficio di Piano sovrintende a tutte le attività necessarie per il buon

funzionamento dell’ufficio stesso. In particolare:

a. assicura, su tutto il territorio dell’Ambito, una programmazione condivisa ed una

regolamentazione omogenea della rete dei servizi sociali;

b. è responsabile dell'esercizio delle funzioni attribuite all’Ufficio di Piano;

95

c. è responsabile dell’attuazione dei programmi affidati all’Ufficio di Piano, nel rispetto delle

leggi, delle direttive regionali, degli indirizzi ricevuti dal Coordinamento Istituzionale;

Il Responsabile deve, inoltre, porre particolare cura affinché l'attività dell’Ufficio di Piano sia

improntata al conseguimento degli obiettivi indicati nell'art. 4 della presente Convenzione, oltre

che nel Piano di Zona.

Al Responsabile compete l'adozione degli atti e provvedimenti amministrativi concernenti il Piano

di Zona, secondo quanto disposto dalla presente Convenzione e dal Regolamento del

funzionamento dell’Ufficio di Piano definito nell’art. 9 nell'ambito dei programmi e degli atti

d’indirizzo definiti dal Coordinamento Istituzionale.

Art. 12 - Scambio di informazioni

Per tutte le attività - dirette o indirette - legate alla gestione del Piano di Zona, lo scambio di

informazioni tra gli Enti aderenti alla presente Convenzione dovrà essere continuativo e dovrà

garantire i criteri della tempestività e della certezza.

Ogni attività, funzione, gestione delle dotazioni tecnologiche, ridistribuzione degli incarichi o

nuova assegnazione di responsabilità e di competenze all'interno degli Uffici dei Enti sottoscrittori,

che modifichi i flussi di interazione tra gli Enti stessi o che possa influenzare l'efficienza o l'efficacia

del funzionamento del Piano di Zona, dovrà essere comunicata immediatamente al

Coordinamento Istituzionale.

Art. 13 - Impegno degli enti associati

Ciascuno degli enti associati si impegna ad organizzare la propria struttura interna secondo quanto

previsto dalla presente Convenzione, al fine di assicurare omogeneità delle caratteristiche

organizzative e funzionali del Piano di Zona.

Gli enti si impegnano, altresì, a stanziare, nei rispettivi bilanci di previsione, ad assegnare le risorse

umane, strumentali e le somme necessarie a far fronte agli oneri assunti con la sottoscrizione del

presente atto, nonché ad assicurare la massima collaborazione nella gestione del servizio.

Art. 14 - Rapporti finanziari

96

I Soggetti sottoscrittori metteranno a disposizione risorse finanziarie, definite dal PRPS e nei limiti

della disponibilità dei rispettivi bilanci, per la realizzazione degli interventi sui quali hanno

convenuto.

In particolare tali risorse sono:

- risorse proprie dei Comuni appartenenti all’ambito territoriale;

- finanziamenti provenienti dal Fondo Globale Socio-Assistenziale Regionale e dal Fondo

Nazionale per le politiche sociali, così come ripartiti con il Piano Regionale delle Politiche

Sociali;

- eventuali finanziamenti provenienti dall’Unione Europea;

- eventuali risorse finanziarie rese disponibili dalla Provincia di TARANTO e dall’ASL di TARANTO;

- eventuali disponibilità finanziarie provenienti da fondazioni, Aziende Pubbliche di Servizi alla

Persona, imprese sociali, altri soggetti privati, nonché dalla compartecipazione finanziaria al

costo delle prestazioni da parte degli utenti.

Il Responsabile dell'Ufficio di Piano redige apposito rendiconto delle spese sostenute per la

gestione, al termine di ciascun esercizio finanziario.

Il rendiconto delle attività finanziate in attuazione del Piano di Zona è approvato dal

Coordinamento istituzionale e trasmesso agli enti convenzionati entro il 31 gennaio dell'anno

successivo.

Art. 15 - Collegio arbitrale

Le contestazioni che avessero a insorgere per causa o in dipendenza dell'osservanza,

interpretazione ed esecuzione della presente Convenzione, qualora le parti non riescano a

superarle amichevolmente e dopo aver inutilmente esperito il tentativo di conciliazione,

saranno demandate, a termine degli artt. 806 e seguenti del c.p.c., al giudizio di un Collegio

arbitrale composto di n. tre membri.

Ciascuna delle parti, nella domanda di arbitrato o nell’atto di resistenza alla domanda,

nominerà l’arbitro di propria competenza; il Presidente del Collegio è nominato dal Presidente

della Regione tra i dirigenti regionali in servizio o in quiescenza che abbiano prestato servizio

per almeno cinque anni presso il Settore Servizi Sociali della Regione.

97

In caso di inerzia a provvedere alla nomina degli arbitri e per ogni altra questione provvede il

Presidente del Tribunale di Taranto, ai sensi dell’art. 810, 2°c., del c.p.c. su istanza di una delle

parti.

La sede del Collegio arbitrale è stabilita presso la sede del Comune Capofila.

Gli arbitri giudicheranno secondo diritto.

Art. 16 - Recesso

Ciascuno degli enti associati può esercitare, prima della naturale scadenza, il diritto di recesso

unilaterale, mediante l'adozione di apposita Deliberazione Consiliare e formale comunicazione al

Comune capofila a mezzo di lettera raccomandata A.R., da trasmettere almeno sei mesi prima del

termine dell'anno solare.

Il recesso è operativo a decorrere dal 1° gennaio dell'anno successivo a quello della comunicazione

di cui al comma precedente. Restano pertanto a carico dell'ente le spese fino alla data di

operatività del recesso.

Art. 17 - Scioglimento della convenzione

La Convenzione cessa, prima della naturale scadenza, nel caso in cui venga espressa da uno degli

enti aderenti, con Deliberazione Consiliare, la volontà di procedere al suo scioglimento. Lo

scioglimento decorre, in tal caso, dal 1° giorno del mese successivo a quello nel quale viene

registrata il raggiungimento del quorum previsto per lo scioglimento.

Art. 18 - Spese contrattuali

Le spese di registrazione del presente atto, da registrarsi a tassa fissa a norma del D.P.R. n.

131/1986, sono da ripartirsi in parti uguali. Il Comune capofila provvederà al versamento di quanto

dovuto.

Art. 19 - Modifica e/o integrazione

La presente Convenzione può essere oggetto di modifica e/o integrazione in corso di validità con le

stesse modalità di approvazione della presente convenzione.

98

Art. 20 - Rinvio

Per quanto non previsto nella presente Convenzione, le parti fanno riferimento alla normativa

vigente ed in particolare al Decreto Legislativo n. 267 del 18.08.2000.

Letto, confermato e sottoscritto.

Comune di Martina Franca__________________________

Comune di Crispiano_____________________________

99

COMUNE DI CRISPIANO

Provincia di Taranto

DISTRETTO SOCIOSANITARIO

N°5

CITTA' DI MARTINA FRANCA

Provincia di Taranto

AMBITO TERRITORIALE N°5

ACCORDO DI PROGRAMMA per la programmazione e realizzazione dei servizi socio-sanitari integrati con il Piano Sociale di

Zona 2010-2012

AMBITO TERRITORIALE di MARTINA FRANCA

AZIENDA SANITARIA LOCALE di TARANTO

ACCORDO EX ART. 34 D. Lgs. 18 agosto 2000, n.267

ACCORDO EX ART. 10 L.R.10 luglio 2006, n. 19

L’anno 2010 (duemiladieci) addì ________________del mese di __________________ alle ore

________, secondo le modalità e i termini stabiliti dalle vigenti disposizioni, nella sede del Comune

di Martina Franca, sono presenti i seguenti Soggetti sottoscrittori:

TRA

- l’Amministrazione Comunale di Martina Franca, rappresentata dal Sindaco_______________;

- l’Amministrazione Comunale di Crispiano, rappresentata dal Sindaco ____________________;

E

100

- l’Azienda Sanitaria Locale di Taranto rappresentata dal Direttore

Generale_______________________

PREMESSO

- che la Legge Quadro n. 328 dell’ 08.11.2000, diretta alla realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali, individua, secondo i principi della responsabilizzazione, della sussidiarietà e della partecipazione, il "Piano di Zona” per gli interventi sociali e socio-sanitari come uno strumento fondamentale per la realizzazione delle politiche di intervento nel settore socio-sanitario, con riferimento, in special modo, alla capacità dei vari attori, istituzionali e sociali, di definire, nell'esercizio dei propri ruoli e compiti, scelte concertate in grado di delineare opzioni e modelli strategici adeguati per lo sviluppo di un sistema a rete dei servizi socio-sanitari sul territorio di riferimento, definito ambito territoriale;

- che la Regione Puglia ha approvato la Legge Regionale n. 19 del 10.06.2006 “Disciplina del Sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini in Puglia”, al fine di programmare e realizzare sul territorio un sistema integrato di interventi e servizi sociali, a garanzia della qualità della vita e dei diritti di cittadinanza, secondo i principi della Costituzione, come riformata dalla Legge Costituzionale n. 3 del 18.10.2001 e dalla Legge n. 328 dell’8.11.2000;

- che la Regione Puglia ha approvato il Regolamento Regionale n. 4 del 18.01.2007 (pubblicato sul BURP n. 12 del 22 gennaio 2007) in attuazione della succitata L.R. 19/2006;

- che con la deliberazione n. 1875 del 13/10/2009 la Giunta Regionale, in attuazione della L. R. n. 19/2006, ha approvato il Piano Regionale delle Politiche Sociali (PRPS) 2009-2011;

- che la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali si attua attraverso la rilevazione dei bisogni, la programmazione degli interventi, l’impiego delle risorse in relazione alle priorità e alla valutazione dei risultati, l’integrazione con gli interventi sanitari, dell’educazione, dell’istruzione, della formazione professionale, dell’avviamento e reinserimento al lavoro, dell’ambiente, della cultura, del tempo libero, dei trasporti e delle comunicazioni, di tutti i servizi socio- assistenziali di cui è prevista la realizzazione;

- che la Regione Puglia, attraverso lo strumento del Piano Regionale delle Politiche Sociali (PRPS), esercita, ai sensi dell’art. 9 della L. R. n. 19/2006 e, in conformità a quanto previsto dall’art. 8 della L. n. 328/2000, le funzioni amministrative di programmazione, coordinamento e indirizzo degli interventi sociali ed è istituzionalmente preposta ad indicare gli "obiettivi generali di detta programmazione economico-sociale e territoriale, e su questa base a ripartire le risorse destinate al finanziamento del programma di investimenti degli enti locali";

- che la Regione Puglia ha determinato con il Piano Regionale delle Politiche Sociali, come da art. 4 della L. R. n. 19/2006, gli Ambiti territoriali, le modalità e gli strumenti per la gestione unitaria del sistema locale dei servizi sociali a rete, prevedendo incentivi a favore

101

dell’esercizio associato delle funzioni sociali in ambiti territoriali, di norma coincidenti con i distretti sanitari già operanti per le prestazioni sanitarie;

- che la Regione Puglia ha determinato con il Piano Regionale delle Politiche Sociali, come da art. 5 della L.R. n.19/2006, gli ambiti territoriali corrispondenti alle circoscrizioni territoriali dei Distretti Socio-Sanitari che per l’Ambito di Martina Franca, comprendente lo stesso comune di Martina Franca quale Comune Capofila e quello di Crispiano, si identifica con il Distretto n. 5 con sede in Martina Franca;

- che i Comuni, nell’esercizio delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali a livello locale, così come previsto dall'art. 13, 1° co., del D. Lgs. n. 267 del 18.08.2000, adottano sul piano territoriale gli assetti più funzionali alla gestione, alla spesa ed al rapporto con i cittadini, così come previsto dall’art. 16 della L. R. n. 19/2006;

- che l'art. 1 del D. Lgs. n. 502 del 30.12.1992, sostituito dall’art. 1 del D. Lgs. n. 229 del 19.06.1999, stabilisce che “la tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo ed interesse della collettività è garantita, nel rispetto della dignità e della libertà della persona umana, attraverso il Servizio sanitario nazionale, quale complesso delle funzioni e delle attività assistenziali dei Servizi sanitari regionali e delle altre funzioni e attività svolte dagli enti ed istituzioni di rilievo nazionale, nell'ambito dei conferimenti previsti dal D. Lgs. n. 112 del 31.03.1998, nonché delle funzioni conservate allo Stato dal medesimo decreto”;

- che l’art. 8 della L. R. n. 19/2006 indica nel Piano Sociale di Zona lo strumento con cui vengono definiti la programmazione degli interventi sociosanitari integrati ed i modelli organizzativi e gestionali, sulla base delle indicazioni del Piano Regionale delle Politiche Sociali e del Piano Sanitario Regionale;

- che l’art. 11 della L. R. n. 19/2006, in tema di integrazione socio-sanitaria, qualifica e finalizza le relative attività alla soddisfazione, in modo integrato, dei bisogni dei cittadini ai fini del mantenimento e del recupero delle autonomie personali, d’inserimento sociale e miglioramento delle condizioni di vita e di tutela della salute, rimandando alla regolazione, sulla base degli atti di indirizzo regionale, dei reali rapporti tra i soggetti erogatori degli interventi e dei servizi socio assistenziali e le aziende erogatrici delle prestazioni sanitarie;

- che la Regione Puglia, attraverso le Aziende Unità Sanitarie Locali, assicura i livelli essenziali di assistenza di cui all'art.1 del D. Lgs. n. 502 del 30.12.1992, sostituito dall’art.1 del D. Lgs. n. 229 del 19.06.1999, così come sono stati determinati ed articolati nei DPCM del 14.02.2001 e del 29.11.2001;

- che l’Azienda Unità Sanitaria Locale, ai sensi dell'art. 3 del D. Lgs. n. 502 del 30.12.1992, sostituito dall’art. 3 del D. Lgs. n. 229 del 19.06.1999, in funzione del perseguimento dei suoi fini istituzionali, è costituita in azienda con personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale, con organizzazione e funzionamento disciplinati con atto aziendale di diritto privato;

- che ai sensi dell’ art. 3 quater D. Lgs. 502/92, ss. mm. Ii., il distretto è il contesto territoriale dove si realizza il Programma delle Attività Territoriali (PAT) e in esso sono assicurati i servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e socio-sanitarie;

VISTO

102

- l’art. 3 septies D. Lgs. 502/92, così come modificato dal D. Lgs. 229/99, e il DPCM 14.02.2001 recante “Atto di indirizzo e coordinamento sull’integrazione socio-sanitaria” che definisce prestazioni socio-sanitarie “tutte le attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire, anche nel lungo periodo, la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione” distinguendo tra:

- prestazioni sanitarie a rilevanza sociale che restano di competenza ed a carico delle AA.SS.LL.;

- prestazioni sociali a rilevanza sanitaria che rientrano nelle competenze dei Comuni e per le quali è prevista la compartecipazione alla spesa da parte dei cittadini, secondo le forme e le modalità previste nei regolamenti di accesso ai servizi, in conformità alla normativa nazionale e regionale vigente in materia;

- prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria che rientrano nei livelli essenziali di assistenza e sono poste a carico del fondo sanitario.

- L’Allegato 1.C del DPCM del 29.11.01 individua tra le prestazioni socio-sanitarie otto specifiche prestazioni, nelle quali le componenti sanitaria e sociale non sono ritenute operativamente distinguibili, per le quali determina percentuali di ripartizione della spesa tra ASL e Comuni;

- Il Piano Regionale di Salute approvato con L. R. n. 23 del 12 settembre 2008, che recepisce i livelli essenziali di assistenza ad integrazione sociosanitaria di cui all’Allegato 1C del DPCM 29.11.2001;

- La L. R. n. 16/98 sui servizi di assistenza specialistica per l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili e l’art. 49 della L. R. n. 4 del 25 febbraio 2010;

- L’art. 46 della L. R. n. 4 del 25 febbraio 2010 che stabilisce le competenze per l’erogazione dei servizi di trasporto a fini socio-riabilitativi delle persone diversamente abili verso le strutture sanitarie e sociosanitarie riabilitative;

- Le altre norme nazionali e regionali vigenti in materia di attività e servizi integrati tra ASL e Comuni nell’area dell’inclusione sociale dei pazienti psichiatrici stabilizzati, in favore delle persone affette da dipendenze patologiche, per il contrasto dell’abuso e maltrattamento, per il sostegno e la promozione dell’affido e adozione, per il sostegno professionale alle coppie genitoriali, per la promozione del diritto alla salute della popolazione immigrata.

- Le prestazioni afferenti all’area sociosanitaria, con riferimento alle principali norme regionali che definiscono standard strutturali e organizzativi dei servizi e delle strutture interessate, sono:

Servizi di accesso, valutazione e presa in carico:

- accesso unico integrato e presa in carico previa valutazione multidimensionale (PUA e UVM) con redazione del Progetto Assistenziale Individualizzato (PAI);

Assistenza domiciliare:

103

- assistenza programmata a domicilio (ADI)

Assistenza semiresidenziale:

- attività sanitaria e sociosanitaria a favore di disabili fisici, psichici e sensoriali (centro socio educativo e riabilitativo, centri diurni, centro diurno per le demenze)

- servizio di trasporto a fini socio riabilitativi per utenti disabili

Assistenza residenziale:

- attività sanitaria e sociosanitaria a favore di anziani (RSA e RSSA per anziani e per disabili);

- attività sanitaria e sociosanitaria a favore delle persone con problemi psichiatrici e/o delle famiglie (comunità socio educativa riabilitativa, casa per la vita, casa famiglia con servizi per l’autonomia) ;

- attività sanitaria e sociosanitaria a favore di disabili fisici, psichici o sensoriali in condizioni di gravità;

- attività sanitaria e sociosanitaria a favore di disabili fisici, psichici o sensoriali (disabili privi del sostegno familiare);

- attività sanitaria e sociosanitaria a favore di anziani (non autosufficienti);

- attività sanitaria e sociosanitaria a favore di persone affette da AIDS.

- Il “Piano Regionale di Salute 2008-2010 – approvato con L. R. 19 settembre 2008, n. 23 – che, in modo compiuto ed articolato, ha fatto propri i principi e gli obiettivi dell'integrazione sociosanitaria, così come sanciti nella normativa e negli atti di indirizzo nazionali, fornendo alle AA.SS.LL gli indirizzi per la loro concreta applicazione ed attuazione.

- Il “Piano Regionale delle Politiche Sociali 2009 -2011”, approvato con Del. G. R. 1875 del 13/10/2009 che recepisce integralmente i contenuti del Piano Regionale di Salute, consentendo che i medesimi indirizzi forniti alle AA.SS.LL. possano trovare speculare applicazione anche da parte dei comuni associati negli ambiti territoriali nella redazione dei propri Piani di Zona, delineando e definendo gli impegni e le responsabilità di propria competenza, con riferimento non solo all'apporto di risorse finanziarie per la compartecipazione, quando dovuta, ma soprattutto all'apporto organizzativo e professionale per la operatività dei luoghi dell'integrazione, dei percorsi per l'accesso e la valutazione integrata del caso, per la costruzione dei progetti assistenziali individualizzati.

- La Delibera di G. R. n. 1875 del 13710/2009, di adozione del Piano Regionale delle Politiche Sociali 2010 – 2012, che, nella parte seconda, punto 2.3 “integrazione sociosanitaria”, nell’invitare Asl e Comuni ad avviare una programmazione socio-sanitaria integrata, ha stabilito che la programmazione integrata per il triennio dovrà riferirsi alle otto tipologie di prestazioni definite dai LEA, pur dovendo individuare una gradualità delle priorità dei servizi su cui realizzazione una progettazione integrata e le conseguenti modalità di compartecipazione finanziaria.

CONSIDERATO

104

- che in data 26 maggio 2005 i Comuni di Martina Franca e Crispiano, costituenti l’Ambito territoriale di Martina Franca, già sottoscrissero un Accordo di programma, ai sensi dell’art. 34 del d. lgs. 18 agosto 2000 n. 267, per l’adozione del primo Piano sociale di zona (2005-2008) e per la realizzazione di un Sistema Integrato di Interventi e Servizi sociali, attraverso la gestione associata delle funzioni amministrative e dei servizi socio-assistenziali;

- che tra le finalità del suddetto Accordo di programma, all’art. 2, era previsto di realizzare di concerto con l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Taranto, la piena integrazione tra i Servizi Sociali e i Servizi Socio-Sanitari della Asl;

- che è intendimento ed impegno dell’Asl e dell’Ambito territoriale facilitare e incoraggiare l'accesso ai servizi socio-sanitari, abbattendo gli ostacoli che gli utenti incontrano lungo i percorsi burocratici, promuovendo politiche finalizzate a conseguire risultati di efficienza e di efficacia dei relativi procedimenti amministrativi, ottemperando agli obblighi derivanti dalla normativa vigente relativi all’integrazione socio-sanitaria;

- che l’Ufficio di Piano dell’Ambito territoriale, a seguito del percorso di analisi e concertazione con i diversi attori sociali pubblici e privati, ha elaborato il Piano Sociale di Zona 2010-2012 articolato nelle varie aree di intervento, ove sono previsti, tra l’altro interventi e/o servizi ad integrazione socio-sanitaria, alla cui realizzazione è necessario ed opportuno che concorrano i Comuni e l’ASL;

- che la ASL di Taranto tramite il Distretto Socio-Sanitario di Martina Franca ha concorso alla definizione della programmazione attraverso l’apporto degli operatori dei diversi servizi Socio-Sanitari, in ragione delle specifiche competenze.

-

TUTTO CIO’ PREMESSO, VISTO E CONSIDERATO,

I SOGGETTI SOTTOSCRITTORI:

-l’Amministrazione Comunale di Martina Franca rappresentata dal

Sindaco________________________

-l’Amministrazione Comunale di Crispiano, rappresentata dal Sindaco

___________________________

- l’ASL Taranto rappresentata dal Direttore Generale_________________________________.

APPROVANO IL SEGUENTE ACCORDO DI PROGRAMMA

per la programmazione e attuazione dei servizi socio-sanitari integrati da parte dell’ASL e

dell’Ambito Territoriale di Martina Franca , come previsti nel Piano Sociale di Zona 2010-2012, di

cui il presente Accordo va a costituire parte integrante e sostanziale

105

ARTICOLO 1 – PREMESSA

Il presente Accordo di Programma disciplina le responsabilità e gli impegni reciproci e nei confronti

dell'utenza dei seguenti enti:

ENTE SOGGETTO SOTTOSCRITTORE RUOLO/CARICA

Comune di MARTINA FRANCA

Sindaco

Comune di CRISPIANO

Sindaco

Asl TARANTO

Direttore Generale

La premessa è parte integrante dell’Accordo di Programma.

Al fine di garantire una programmazione integrata e coordinata della rete dei servizi socio-sanitari e di

superare la separazione degli interventi e la rigida delimitazione delle competenze, e con l’obiettivo ultimo

di realizzare un sistema di offerta che sia al contempo efficiente, efficace e di qualità, le componenti

istituzionali, come sopra costituite, convengono di addivenire alla sottoscrizione del presente Accordo di

Programma.

L'assunzione di responsabilità e di reciproci impegni è ritenuta condizione imprescindibile per l'attuazione del Piano di Zona che aderiscono al presente Accordo di Programma, nonché per la coerente ed efficace attuazione dei due strumenti di programmazione soprarichiamati.

I firmatari del presente Accordo di Programma si obbligano a contribuire alla realizzazione degli obiettivi indicati nel Piano di Zona secondo la responsabilità e le competenze a ciascuno di essi attribuita e in particolare, ai fini del raggiungimento degli obiettivi medesimi, si impegnano a seguire il criterio della massima diligenza per superare eventuali imprevisti e difficoltà sopraggiunti con riferimento anche alle attività propedeutiche alla fase esecutiva dei programmi prestabiliti nel Piano di Zona.

ARTICOLO 2 – OBIETTIVI

L’Ambito territoriale di Martina Franca e l’Azienda Sanitaria Locale di Taranto, con specifico

riferimento al territorio del distretto sociosanitario di Martina Franca, definiscono un percorso di

programmazione socio-sanitaria congiunta allo scopo di prevedere, anche ai fini della

compartecipazione alla spesa per alcune prestazioni socio-sanitarie ai sensi del DPCM 14.02.2001

e del DPCM 29.11.2001:

106

a) la esatta descrizione dei servizi e delle strutture presenti sul territorio distrettuale, nonché la eventuale loro implementazione;

b) la previsione di nuovi servizi e strutture derivanti dall’analisi del bisogno effettuata sul territorio, coerenti con la realizzazione della rete dei LEA sociosanitari;

c) la localizzazione dei servizi, la descrizione degli obiettivi e la tipologia di personale impegnato e da impegnare negli stessi;

d) la previsione di spesa con la individuazione della quota a carico del SSR e la quota a carico dei comuni;

e) la collaborazione con i soggetti del volontariato e del terzo settore secondo la vigente normativa nazionale e regionale;

f) l’organizzazione della Porta Unica di Accesso al sistema dei servizi finalizzata a semplificare l’accesso degli utenti alla rete dei servizi e ad accrescere l’efficacia della risposta integrata fornita all’utente, portatore, insieme al suo nucleo familiare, di un insieme articolato e complesso di bisogni;

g) la regolazione dell’accesso dell’utenza alle prestazioni sociosanitarie, in termini di modalità di accesso, di criteri e modalità per la valutazione multidimensionale dei casi, di forme e livelli di compartecipazione finanziaria al costo delle prestazioni.

h) i percorsi di valutazione multidimensionale dei casi, di progettazione personalizzata, di presa in carico dei servizi sociosanitari;

i) le modalità di valutazione dei casi già in carico per valutare l’appropriatezza della presa in carico e l’efficacia delle prestazioni sociosanitarie erogate a cura di Comuni ed Asl;

j) l’adozione di strumenti di regolazione delle prestazioni rispetto ai soggetti erogatori (autorizzazione al funzionamento, accreditamento, delega, convenzione, affidamento esterno, ecc…)

k) i processi decisionali e la gestione delle prestazioni e le modalità di soluzione di eventuali controversie;

l) la realizzazione concertata e condivisa delle iniziative per la formazione degli operatori dei servizi socio sanitari integrati;

m) la predisposizione della Carta dei Servizi di Ambito, raccordandola con quella del Distretto Socio-Sanitario.

ARTICOLO 3 – INDIRIZZI Le parti perseguiranno gli obiettivi sopra indicati, attuando i seguenti indirizzi: 1. favorire la domiciliarità delle prestazioni in alternativa alle prestazioni residenziali e

semiresidenziali; 2. individuare criteri e modalità condivisi per la valutazione congiunta dei casi; 3. favorire la definizione di progetti personalizzati di cura che si avvalgano di prestazioni sociali,

sociosanitarie e sanitarie in modo integrato, in coerenza con l’esito della valutazione del caso; 4. verificare l’appropriatezza della presa in carico relativamente ai casi già in carico, al fine di

rilevare la necessità di una ridefinizione del Progetto Assistenziale Individualizzato; 5. qualificare con la piena integrazione sociosanitaria le attività dei consultori materno-infantili

operanti del distretto sociosanitario; 6. collaborare alla attivazione e alla realizzazione dei percorsi di prevenzione e di inserimento e

reinserimento sociale di persone affette da dipendenze patologiche e di pazienti psichiatrici o disabili psichici, per i quali siano da considerare conclusi i percorsi riabilitativi.

107

ARTICOLO 4 – IMPEGNI DEI SOGGETTI FIRMATARI

Per gli specifici interventi alla cui realizzazione la ASL di Taranto partecipa destinando proprie risorse professionali o compartecipando al costo con la previsione di proprie risorse finanziarie, da realizzare nel periodo di vigenza del PdZ, i Comuni di Martina Franca e Crispiano e la ASL di Taranto, firmatari del presente atto, intendono procedere alla loro realizzazione in forma integrata e condivisa con specifico riguardo ai seguenti elementi:

1. caratteristiche dell’intervento e tipologia delle prestazioni sociosanitarie oggetto di cofinanziamento;

2. previsione dell’entità delle prestazioni che verranno erogate nel periodo di vigenza del Piano Sociale di Zona;

3. modalità, tempi di individuazione e selezione degli enti erogatori delle prestazioni;

4. tariffazione delle prestazioni considerate e volume complessivo della spesa preventivata;

5. percentuali di spesa imputate a Asl e Comuni e relativa entità e fonte del finanziamento;

6. criteri per la eventuale compartecipazione ai costi dell’utenza e stima delle conseguenti entrate;

7. criteri e modalità di accesso alle prestazioni;

8. tempi di realizzazione e scadenze.

La ASL di Taranto parteciperà con risorse professionali proprie alle seguenti azioni ed interventi: Ufficio di Piano, PUA,

UVM, Equipe integrata per abuso e maltrattamento, Equipe multidisciplinare per l’affido e l’adozione, Azioni di

prevenzione nell’area delle fragilità (Salute Mentale, Disabilità, Dipendenze Patologiche), Servizio di supporto per

l’integrazione scolastica, secondo quanto previsto nel Piano di Zona 2010 – 2012.

La ASL di Taranto formalizzerà, in uno con la Deliberazione del D.G. di approvazione del presente Accordo di

Programma, impegno di spesa relativo alla quantificazione della sua compartecipazione finanziaria dei servizi socio

sanitari integrati per i quali è prevista la modalità di gestione in appalto e precisamente: Servizio di Assistenza

Domiciliare Integrata, Comunità Socio Riabilitativa del “Dopo di Noi”, Casa per la Vita, Centro Diurno Socio

Educativo e Riabilitativo secondo quanto previsto nel Piano di Zona 2010 – 2012.

Il Servizio di Trasporto per utenti disabili a fini socio-riabilitativi è gestito dalla ASL ed è compartecipato dai Comuni

secondo quanto previsto nel Piano di Zona 2010 – 2012, e, comunque, nel rispetto di quanto previsto dalla L.R. n. 4 del

25 febbraio 2010.

Nella determinazione degli impegni che vengono assunti con il presente accordo, sono individuati

tre livelli di integrazione necessari :

I. Il primo livello, di carattere politico-istituzionale, è identificato nel Coordinamento Istituzionale di cui la ASL fa parte di pieno diritto, nella persona del Direttore Generale o di suo delegato, e partecipa formalmente all’adozione degli atti e decisioni attuativi delle azioni, degli interventi e degli indirizzi previsti dal Piano Sociale di Zona in tema di servizi sociali e sanitari integrati, previsti ai precedenti commi 2), 3) e 4) e meglio dettagliati nelle relative schede di progettazione di dettaglio del Piano di Zona. Il presente impegno è efficace tra le parti con la firma del presente Accordo per cui trova immediata efficacia integrando, in caso di eventuali disposizioni difformi, il Disciplinare di Funzionamento del Coordinamento Istituzionale dell’Ambito Territoriale di Martina Franca nelle more del suo adeguamento.

108

II. Il secondo livello, di carattere gestionale/organizzativo, è identificato nell’Ufficio di Piano a cui, in tema di servizi sociali e sanitari integrati, previsti ai precedenti commi 2), 3) e 4) e meglio dettagliati nelle relative schede di progettazione di dettaglio del Piano di Zona, la ASL partecipa a pieno titolo con il Coordinatore Sociosanitario distrettuale per la predisposizione degli atti relativi all’organizzazione dei servizi, al loro affidamento a soggetti terzi, alla definizione degli aspetti finanziari, alla raccolta delle informazioni e dei dati per la realizzazione di un condiviso sistema di monitoraggio e valutazione. Il Coordinatore Sociosanitario può essere affiancato dal responsabile, a livello territoriale, dell’area di bisogno sanitario coinvolta. Il presente impegno è efficace tra le parti con la firma del presente Accordo per cui trova immediata efficacia integrando, in caso di eventuali disposizioni difformi, il Regolamento di Funzionamento dell’Ufficio di Piano dell’Ambito Territoriale di Martina Franca nelle more del suo adeguamento.

III. Il terzo livello è quello professionale/di servizio, inteso come il luogo di implementazione e realizzazione degli strumenti tecnici operativi utili alla gestione integrata, efficace e di qualità del servizio e/o dell’intervento specifico.

Al fine di favorire una efficace integrazione nella realizzazione dei servizi socio sanitari i Comuni e la ASL si impegnano a condividere e adottare protocolli operativi per i singoli servizi integrati entro 60 gg dalla definizione del presente accordo. Per il loro carattere prioritario, i Protocolli Operativi della Porta Unitaria di Accesso,

dell’Unita di Valutazione Multidimensionale e delle Cure Domiciliari (ADI) sono sottoscritti

in uno con il presente Accordo di Programma e ad esso allegati (allegati 1, 2 e 3) per

costituirne parte integrante e sostanziale.

ARTICOLO 5 – ATTUAZIONE E VERIFICA

Per realizzare e verificare quanto sopra indicato, si costituisce un coordinamento permanente,

composto dal Direttore del Distretto Sociosanitario in rappresentanza dell’Asl, e dal Responsabile

dell’Ufficio di Piano

Tale coordinamento, che si incontrerà con periodicità almeno mensile (o altra periodicità), ha il

compito di attuare la realizzazione concreta di quanto esposto, di individuare e gestire le difficoltà

e i problemi che si possono prospettare, di verificare il costante impegno delle parti, di valutare i

risultati conseguiti, procedendo nel caso ad aggiornamento degli accordi sottoscritti, di valutare

l’orientamento e gli esiti delle eventuali sperimentazioni programmate.

In caso di difformità di punti di vista o di criticità nella propria attività i componenti del

Coordinamento relazioneranno, in merito, al Presidente del Coordinamento Istituzionale

dell’Ambito e al Direttore Generale dell’ASL di Taranto.

ARTICOLO 6 - EFFICACIA DELL'ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA GIÀ ESPLETATA IN VISTA DELLA

STIPULA DEL PRESENTE ACCORDO

109

Sono salvi gli effetti delle deliberazioni, pareri, assensi, accordi relativi a progetti già approvati,

posti in essere da parte degli enti firmatari del presente atto anteriormente alla firma del

medesimo.

ARTICOLO 7 – RECESSO

I Soggetti sottoscrittori si impegnano, nel caso intendano recedere dal presente accordo, in tutto o

in parte, di darne comunicazione agli altri firmatari con un anticipo non inferiore a tre mesi, al fine

di consentire ai soggetti rimanenti di ridefinire i reciproci obblighi e impegni.

ARTICOLO 8 – DURATA

La durata del presente accordo è fissata in 3 (tre) anni con decorrenza dalla data di sottoscrizione,

il suo periodo di durata, comunque, è in funzione della vigenza del Piano Sociale di Zona 2010 –

2012.

ARTICOLO 9 - EFFICACIA DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA

Il presente accordo avrà efficacia in tutti i suoi contenuti dal momento della sottoscrizione.

ARTICOLO 10 - ESENZIONE DEL BOLLO

La presente scrittura privata gode dell’esenzione del bollo ai sensi del D.P.R. n.642 del 26.10.1972

Allegato B, art.16 nel testo integrato e modificato dall’art.28 del D.P.R. n.955 del 30.12.1982 e

D.M. 20 Agosto 1992.

ARTICOLO 11 – REGISTRAZIONE

Per il presente atto non vi è obbligo di chiedere la registrazione ai sensi dell’art.1 della Tabella

“Atti per i quali non vi è obbligo di chiedere la registrazione” allegata al D.P.R. n.131 del

26.04.1986.

ART. 12 - DISPOSIZIONI CONCLUSIVE

110

Per quanto non previsto dal presente accordo si rinvia alla vigente disciplina generale dell’Accordo

di Programma, di cui all’art.34 del D. Lgs. n.267/2000 e all’art.15 della Legge n.241 del 07.08.1990.

Letto, confermato e sottoscritto Per il Comune di MARTINA FRANCA Il Sindaco ____________________________________________ Per il Comune di COMUNE DI CRISPIANO Il Sindaco ____________________________________________

Per l’Azienda Sanitaria Locale di Taranto

Il Direttore Generale

__________________________________________

111

Ambito Territoriale N. 5

PROTOCOLLO OPERATIVO SULL’ACCESSO AI SERVIZI

SOCIO-SANITARI INTEGRATI: LA PORTA UNITARIA DI

ACCESSO (PUA)

Città di Crispiano Città di Martina Franca

112

PROTOCOLLO OPERATIVO SULL’ACCESSO AI SERVIZI SOCIO-

SANITARI INTEGRATI: LA PORTA UNITARIA DI ACCESSO (PUA)

I N D I C E

1 Premessa Pag. 3

2 La Porta Unica di Accesso “ 3

3 Obiettivi “ 4

4 Organizzazione

“ 4

5 Funzioni

“ 5

6 Banca dati “ 6

7 Modalità di accesso “ 6

7.1 Presentazione della domanda “ 6

7.2 Istruttoria della pratica “ 6

8 Scheda di proposta per l’accesso “ 7

9 Disposizione finale “ 7

GRAFICO 1 – Il percorso di accesso “ 8

Scheda di accesso “ 9

113

1. PREMESSA

Affinché le politiche sociali e sanitarie siano garanti del principio di universalità ed equità dell’accesso, è necessario che le persone e le famiglie in condizioni di fragilità siano messe in grado di accostarsi realmente ai servizi rivolti a tutti, oltre che ai servizi in misura specificatamente dedicati.

Il cittadino si rivolge alle istituzioni per chiedere aiuto, a volte in maniera non mirata, rispetto ad una condizione di “non benessere”.

Chi accoglie la richiesta è chiamato a decodificare il bisogno per orientare la persona verso il percorso più appropriato:

se il bisogno risulta di tipo esclusivamente sanitario, verso le strutture sanitarie (MMG, distretto, altri servizi sanitari territoriali );

se il bisogno risulta di tipo esclusivamente socio - assistenziale, verso i servizi sociali (EE.LL., Terzo settore).

A volte il bisogno espresso è l’uno e l’altro insieme, presenta , cioè, una componente sanitaria ed una componente sociale “inscindibili”: è questo il bisogno complesso che richiede risposte integrate alle quali si giunge attraverso un percorso specifico, il sistema dell’accesso ai servizi socio-sanitari integrati.

Anelli operativi strategici del sistema dell’accesso sono: la PUA e l’UVM.

2. LA PORTA UNICA DÌ ACCESSO

La “ Porta Unica di Accesso” , PUA, esprime in maniera figurata il concetto di ingresso alla rete dei servizi la cui unitarietà richiama la non settorialità dell’accoglienza, la unicità del trattamento dei dati ai fini della successiva valutazione , la responsabilità condivisa dai Comuni e dalla ASL nella presa in carico17 della persona.

La PUA si caratterizza come un sistema di accoglienza territoriale delle istanze dei cittadini che si articola in due livelli:

I. Front-Office o servizio di primo livello, garantito dai Comuni mediante i servizi di segretariato sociale, anche articolati in sportelli sociali sul territorio, e il servizio sociale professionale (L. n. 19 art.59 comma 1), collegati funzionalmente in rete con i diversi punti di accesso sanitari attualmente esistenti (MMG/PLS, distretti, dipartimenti territoriali,. ospedaliere, URP e sportelli informativi, etc..). I punti di front-office (Segretariato Sociale, Sportelli Sociali, Sportello per l’Integrazione Socio-Sanitaria, Rete delle Porte Uniche di Accesso) sono dettagliatamente individuati e localizzati, nel rispetto degli standard del Piano Sociale Regionale, nella relativa scheda di dettaglio

II. Back-office , o servizio di secondo livello, funge da passaggio obbligato in tutti i casi di richiesta di prestazioni a gestione integrata e partecipata (Comuni e ASL) proveniente dalla rete formale ( vedi punto 1) per la attivazione della valutazione multidimensionale integrata propedeutica all’avvio di percorsi unificati ed unitari di erogazione dei servizi.

17 L.R. n. 23/2008 “Piano Regionale di Salute 2008/2010”

114

Pertanto, elementi essenziali che qualificano la specificità dei due livelli risultano essere la unitarietà procedurale ed operativa tra i punti di accesso sanitari (variamente denominati) e i Servizi sociali dei Comuni e la unicità del Back-office18.

In ottemperanza a quanto previsto dalla L. R. n.19/2006, la ASL Taranto e i Comuni degli Ambiti Territoriali della provincia di Taranto sottoscrivono il presente protocollo per la organizzazione della struttura integrata PUA. 3. OBIETTIVI

La PUA intende perseguire i seguenti obiettivi:

Superamento della frammentarietà dell’accesso alle prestazioni socio-assistenziali e socio-sanitarie previste a livello territoriale semplificando le procedure di accesso;

Accesso agevolato dei cittadini alle informazioni sulle opportunità, sui diritti alle prestazioni e sulle risorse dell’offerta territoriale dei servizi sociali, sanitari e socio-sanitari;

Accoglienza e valutazione dei bisogni di salute facilitando e personalizzando l’approccio dell’utente alle risorse;

Decodifica della domanda, individuazione del bisogno, orientamento ed accompagnamento del cittadino nella fase di accesso al servizio;

Mappatura delle risorse e monitoraggio dei reali bisogni socio-assistenziali e sanitari e programmazione delle prestazioni, con costruzione e gestione di una “Banca dati” della domanda e dell’offerta;

Valutazione dei servizi e del grado di soddisfazione dell’utenza tramite appositi strumenti;

Elaborazione di strumenti comuni e percorsi condivisi ASL/Enti Locali finalizzati alla stesura del PAI di cui è competente l’UVM.

4. ORGANIZZAZIONE

La PUA è un organismo unitario realizzato dai Comuni dell’Ambito Territoriale e dalla ASL Taranto.

Il front-office è unico, pienamente integrato con l’organizzazione dei servizi di accoglienza dell’Ambito (Sportello Sociale, Segretariato Sociale, Servizio Sociale Professionale) e articolato con i diversi punti di accesso alla rete dei servizi socio-sanitari distrettuali (MMG, PLS, punti di accesso del Distretto).

“Per front-office unico, indipendentemente dalla più o meno capillare diffusione di sportelli PUA, deve intendersi una medesima proceduralizzazione del percorso di accesso, la condivisione in rete dei dati dell’utente e della sua storia assistenziale, il medesimo percorso per l’attivazione del back-office”19

Il back-office vedrà impegnati, in maniera congiunta, un assistente sociale nominato dall’Ambito e un assistente sociale indicato dal Direttore del distretto socio-sanitario,

18 Piano Regionale delle Politiche Sociali (2009-2011) 19 Piano Regionale delle Politiche Sociali (2009-2011)

115

coadiuvati da personale amministrativo individuato congiuntamente (Scheda di dettaglio PUA).

La sua sede operativa è collocata presso il Distretto Socio-Sanitario del Comune Capofila con eventuali sedi succursali in altri Comuni dell’Ambito.

L’orario di attività si articolerà inizialmente almeno su due aperture settimanali, indicativamente il martedì ed il giovedì, di almeno tre ore, per tendere ad una piena e completa articolazione sull’intera settimana.

Il servizio PUA di back-office riceve e risponde alle richieste distrettuali di prestazioni socio-sanitarie a gestione integrata e partecipata, provenienti dalla rete formale del diretto interessato (MMG/PLS, Assistente Sociale di Ambito o del Comune competente) la quale soltanto è abilitata ad effettuare la decodifica della domanda (“azione filtro”) e l’accoglienza della scheda di accesso.

5. FUNZIONI

Sono funzioni della Porta Unica di Accesso:

orientamento della domanda e strumento della programmazione dell’offerta;

accoglimento all’interno dell’ambito distrettuale di tutte le richieste di assistenza domiciliare, semiresidenziale e residenziale a gestione integrata e compartecipata, provenienti dalla “rete formale”;

gestione amministrativa delle istanze (protocollo, raccolta di documentazione, archiviazione pratiche, ..);

completamento dell’istruttoria riformulando eventualmente la domanda anche rispetto alle risorse territoriali;

attivazione degli altri referenti territoriali competenti della “rete formale” dell’utente per un approfondimento della richiesta;

raccordo operativo con l’Unità Valutativa Multidimensionale (UVM) , di cui all’art. 59, comma 4, della L.R. 19/06;

gestione dell’Agenda U.V.M. (organizzazione del calendario dei lavori);

progettazione e diffusione degli strumenti per valutare il grado di soddisfazione degli utenti;

costruzione di una “banca dati”.

6. BANCA DATI

E’ lo strumento utile per la raccolta, trasmissione, elaborazione dati, finalizzata:

a) alla conoscenza dei cittadini sull’offerta dei servizi sociali e socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio;

b) al miglioramento della capacità operativa dell’Ambito territoriale e del Distretto Socio-Sanitario;

116

c) alla consultazione e condivisione delle cartelle utenti, al fine di promuovere l’estensione del flusso informativo relativo alle prestazioni territoriali erogate alla persona dall’Ambito e dal Servizio Sanitario.

Nella banca dati, pertanto, confluiscono tutte le annotazioni inerenti le prestazioni sanitarie (ADS, ADP, ricoveri in strutture ospedaliere, prestazioni riabilitative e protesiche, ecc.), socio-sanitarie integrate (ricoveri in strutture residenziali e semiresidenziali, ADI, ecc.) e socio-assistenziali (SAD, ADE, Assegno di Cura, ecc.).

7. MODALITA’ DI ACCESSO

7.1 Presentazione della domanda

La domanda è formulata dalla persona in stato di bisogno o dal tutore (in caso di interdizione) ovvero, con il consenso informato della persona interessata, da un familiare, dall’assistente sociale interessato al caso, dal M.M.G/P.L.S., dal medico della unità ospedaliera, dal soggetto civilmente obbligato.

E’ presentata a uno dei punti di accoglienza sociale e sanitari della PUA, che trasmette l’istanza:

al servizio sociale del Comune di residenza per la valutazione sociale (SVAMA); al MMG/PLS del richiedente per la valutazione sanitaria (SVAMA).

La richiesta di intervento può essere, altresì, formulata direttamente dal MMG; in tal caso lo stesso inoltrerà l’istanza, eventualmente corredata dalla SVAMA sanitaria, al Direttore del Distretto.

La modulistica utile per redigere la domanda è a disposizione del cittadino presso tutte le articolazioni della PUA. Nelle stesse sedi, il personale presente è tenuto a supportare il richiedente nella compilazione dell’istanza.

Il Comune accogliente ha la responsabilità di inoltrare l’istanza entro due giorni lavorativi dal ricevimento. 7.2 Istruttoria della pratica

Effettuata la valutazione di 1° livello, le istanze a valenza socio-sanitaria integrata e compartecipata sono trasmesse alla sede di back office PUA per:

1. il completamento della documentazione;

2. l’approfondimento dell’indagine relativa al contesto di vita della persona, se mancante;

3. la ricognizione delle risorse territoriali utili al soddisfacimento del bisogno valutato.

Fermo restante l’integrazione operativa delle figure professionali coinvolte, in particolare le azioni di cui al punto 2 ricadono nelle competenze dell’assistente sociale di ambito e/o del servizio sociale del comune di residenza del soggetto, le azioni di cui al punto 3 ricadono nelle competenze dell’assistente sociale del distretto.

8. SCHEDA DI PROPOSTA PER L’ACCESSO

La richiesta di assistenza socio-sanitaria proveniente dalla rete formale è trasmessa alla PUA tramite apposito modulo contenente i seguenti elementi:

117

Dati anagrafici del cittadino ;

In caso di rappresentante legale , dati anagrafici dello stesso;

Dati completi di un referente familiare (care-giver);

Dati del MMG/PLS;

Eventuale proposta della prestazione socio-sanitaria integrata e compartecipata;

Acquisizione del consenso informato .

9. DISPOSIZIONE FINALE

Per quanto non contemplato nel presente protocollo si fa riferimento alla normativa vigente in materia.

118

GRAFICO 1 – IL PERCORSO DI ACCESSO

Front-office

Pep

P.U.A. (back office)

U.V.M.

Piano di assistenza individualizzato (PAI)/Accesso ai Servizi Socio-Sanitari Integrati

Scheda di accesso

Medici Medicina Generale

Pediatri Libera Scelta

Distretto socio-sanitario

Dipartimenti territoriali

Presidi ospedalieri

URP e Sportelli Informativi

Segretariato sociale

Servizio Sociale Professionale

Sportello sociale

Servizi di accoglienza

di Ambito

Punti di accesso

sanitario

Bisogno

Socio-Sanitario Complesso

Persona in situazione di bisogno

119

AMBITO TERRITORIALE N._______

COMUNI: ______________________________________________

A.S.L. TARANTO

DOMANDA DI ACCESSO AI SERVIZI SOCIO-SANITARI INTEGRATI

Alla P.U.A.

c/o Distretto Socio-Sanitario n. _____

di ____________________________

A.S.L. Taranto

Per tramite di

______________________________

Il/La Richiedente

______________________________________________________________________

Nato/a a ___________________________ (Prov._____________) il _______________

Codice Fiscale □□□□□□□□□□□□□□□□

Residente in

________________________________________________Cap.___________________

Via __________________________________________________________N.___________

Domiciliato (se diverso dalla residenza) in Via _________________________________

N. _______Tel./ cell. ____________________________________________________

Sesso: M □ F □ Stato civile _________________________________

In caso di rappresentante legale (genitore,tutore, curatore, amministratore di sostegno, etc..) o di

persona che firma per impedimento temporaneo del richiedente a sottoscrivere (art. 4 DPR

445/2000):

Il Sig./La Sig.ra ___________________________________________________________________

Codice Fiscale □□□□□□□□□□□□□□□□

Residente in ______________________________________________Cap.____________________

Via __________________________________________ N. ____________________

Tel./ cell. __________________________________________________

In qualità di:

□ rappresentante legale del richiedente (specificare) _____________________________________

120

□ persona che può firmare per impedimento temporaneo del richiedente a sottoscrivere (specificare

grado di parentela) ____________________________________________

TIPO DI PRESTAZIONE RICHIESTA:

Domiciliare □ Semiresidenziale □ Residenziale □

Altro □ (specificare)_____________________________________________________________

MMG/PLS dell’utente

_______________________________________Tel._____________________________

Studio medico, Via ___________________________ Citta ______________________

Altro Medico Proponente: ( specificare nome e cognome, struttura di appartenenza.)

_______________________________________________________________________

_________________________________________________Tel/fax _______________

In caso di urgenza contattare_____________________________________________

Tel. __________________________________________________________________

Luogo e Data ______________________ Firma ___________________

Consenso informato

Il Sottoscritto _________________________________________ nato a _____________

Il______________________________________ residente a ______________________

Via ____________________________________________________________________

in qualità di (specificare) __________________________________________________________

autorizza il trattamento dei dati ai sensi del D.Lgs 196/2003 SI □ NO □

Luogo e Data ______________________ Firma _______________________

121

Ambito Territoriale N. 5

PROTOCOLLO OPERATIVO SULLA VALUTAZIONE

MULTIDIMENSIONALE: L’UNITA’ DI VALUTAZIONE

MULDIMENSIONALE (UVM)

Città di Crispiano Città di Martina Franca

122

PROTOCOLLO OPERATIVO SULLA VALUTAZIONE

MULTIDIMENSIONALE: L’UNITA’ DI VALUTAZIONE MULDIMENSIONALE

(UVM)

I N D I C E

1 Premessa

Pag. 3

2 Definizione “ 3

3 Obiettivi “ 3

4 Ambiti di intervento “ 4

4.1 Destinatari “ 4

4.2 Territorio “ 4

4.3 Domanda “ 4

5 Organizzazione “ 4

5.1 Composizione “ 4

5.2 Funzioni “ 5

5.3 Strumenti “. 6

6 Metodologia di lavoro “ 7

7 Convocazioni, procedure, tempi “ 8

8 Il processo di valutazione “ 8

9 Piano di Assistenza Individualizzato (P.A.I.) “ 9

123

10 Sospensione e modifiche del PAI “ 11

11 Disposizione finale “ 11

GRAFICO 1 – Il percorso della valutazione multidimensionale “ 12

1. PREMESSA

“Per favorire l'efficacia e l'appropriatezza delle prestazioni socio-sanitarie necessarie a soddisfare le necessità assistenziali dei soggetti destinatari, l'erogazione delle prestazioni e dei servizi e' organizzata di norma attraverso la valutazione multidisciplinare del bisogno, la definizione di un piano di lavoro integrato e personalizzato e la valutazione periodica dei risultati ottenuti….omissis”20

L’attività di Valutazione Multidimensionale rappresenta, pertanto, l’adempimento prioritario e ineludibile per la presa in carico del bisogno socio-sanitario, necessaria per l’elaborazione del Progetto Assistenziale Individualizzato (P.A.I.) e della erogazione dei servizi compartecipati. 2. DEFINIZIONE

L’U.V.M. è lo strumento operativo chiamato dalla normativa di pianificazione socio-sanitaria vigente a garantire l’integrazione della rete dei servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali a livello territoriale.

E’ un’èquipe professionale con competenze multidisciplinari in grado di leggere le esigenze dei cittadini con bisogni sanitari e sociali complessi e con il compito di rilevare e classificare le condizioni di bisogno, per poter disegnare il percorso ideale di trattamento dell’utente. 3. OBIETTIVI

L'obiettivo generale dell’U.V.M. consiste nell'individuare e offrire la migliore soluzione possibile per la persona riconosciuta in stato di bisogno socio-sanitario, che incontri il gradimento della stessa e ne rispetti la libertà di scelta.

Gli obiettivi specifici di tale strumento operativo sono stabiliti dal Piano di Zona e seguono gli indirizzi sotto elencati:

favorire, ove e il più a lungo possibile, una idonea permanenza della persona in stato di bisogno socio-sanitario presso il proprio domicilio;

perseguire il rientro nell'ambiente di provenienza dopo la permanenza in strutture residenziali;

20

D.P.C.M. 14 febbraio 2001, art. 4, comma 3

124

promuovere il miglioramento continuo della qualità della vita nei servizi residenziali, semiresidenziali e domiciliari;

promuovere azioni atte ad utilizzare al meglio le risorse territoriali;

ottimizzare la spesa socio-sanitaria. 4. AMBITI DI INTERVENTO 4.1 Destinatari

I destinatari dell'attività di valutazione dell'U.V.M. sono le persone in stato di bisogno socio-sanitario, con particolare riferimento ai soggetti in condizione di dipendenza residenti nell’ambito. La dipendenza supera il concetto di non autosufficienza, in quanto tiene conto anche dell'ambiente di vita quotidiana della persona.

La non autosufficienza al contrario può definirsi come la perdita di autonomia non compensata in qualche modo dal soggetto stesso. 4.2 Territorio

L'U.V.M. responsabile della valutazione multidimensionale e della presa in carico del caso è quella dell’ambito sociosanitario di residenza della persona interessata; in tale ambito si esplica in via generale il progetto assistenziale e riabilitativo elaborato e proposto dall'U.V.M.

Qualora si richieda il ricorso alla rete dei servizi di altri ambiti della stessa A.S.L. o di altre A.S.L., è necessario consultare il Responsabile del Servizio individuato per l'attuazione del progetto assistenziale e riabilitativo ed informare il Responsabile dell'U.V.M. di riferimento territoriale.

La responsabilità tecnico-professionale e amministrativa nella gestione del caso permane all'U.V.M. di residenza. 4.3 Domanda

Sono valutate dalla UVM tutte le domande che possono prevedere l’attivazione di servizi socio-sanitari residenziali, semiresidenziali e ambulatoriali integrati. In qualsiasi punto della rete distrettuale dei servizi vengano presentate, le stesse vanno inoltrate al Responsabile del Distretto socio-sanitario dove è residente la persona interessata. 5. ORGANIZZAZIONE 5.1 Composizione

La U.V.M. ha la seguente composizione:

125

Coordinatore socio-sanitario o altro dirigente nominato dal Direttore del Distretto socio-sanitario, ai sensi dell’art. 14, comma 14, della L.R .n 25/2006, o delegato per le singole sedute, in qualità di Referente dell’UVM;

Assistente Sociale del Comune di residenza della persona o, su delega, l’Assistente Sociale dell’Ambito;

Medico di Medicina Generale o Pediatra di libera scelta di riferimento dell’assistito.

Ai fini della valutazione del singolo caso specifico, detta composizione stabile è integrata dagli specialisti necessari per l’elaborazione del P.A.I.:

Medico specialista, rispetto alle patologie prevalenti nel quadro delle condizioni di salute psico-fisiche del paziente (geriatra, neurologo, fisiatra, psichiatra, etc….);

Infermiere referente delle Cure Domiciliari;

Terapista della Riabilitazione, in caso di bisogno assistenziale di tipo riabilitativo;

Altre figure professionali specifiche (Assistente sociale di riferimento dell’assistito, Operatore Socio-Sanitario, etc….).

La UVM ha valenza di Conferenza dei Servizi21, relativamente a:

Composizione;

Modalità operative;

Valutazioni;

Effetti amministrativi delle valutazioni tecnico-scientifiche assunte.

Di conseguenza le figure professionali che vi fanno parte hanno potere decisionale proprio o delegato dal Servizio di appartenenza.

I compiti di segreteria dell’U.V.M., convocata in sede valutativa e di presa in carico, sono svolti da personale amministrativo del Distretto socio-sanitario.

La responsabilità del funzionamento dell’U.V.M., convocata in sede valutativa e di presa in carico, è affidata al Referente dell’U.V.M., ovvero al Direttore del Distretto Socio-Sanitario.

L’uniformità delle procedure relative alle attività di valutazione e di presa in carico espletate dalle UU.VV.MM. è garantita dal Servizio Socio Sanitario Integrato della ASL Taranto, che promuoverà incontri periodici di monitoraggio e supporto organizzativo. 5.2 Funzioni L’UVM quale espressione organizzativa del Distretto Socio-Sanitario, opera sempre in nome e per conto del Direttore del Distretto.

Spettano in particolare all’U.V.M. i seguenti compiti:

Effettuare la Valutazione Multidimensionale dell’autosufficienza ovvero del residuo grado di autonomia dell’utente, dei bisogni assistenziali suoi e del proprio nucleo familiare, ivi

21

L. n. 241/90, art. 14

126

inclusa la valutazione della dipendenza psico-fisica (SVAMA – Valutazione cognitiva-funzionale);

verificare la presenza delle condizioni di eleggibilità socio-economiche, abitative e familiari di ammissibilità ad un determinato percorso di cura e di assistenza;

elaborare il P.A.I., successivamente condiviso dall’utente, dal nucleo familiare e da essi sottoscritto;

verificare periodicamente l’andamento del progetto personalizzato ed eventualmente ri-modularlo;

procedere alla dimissione concordata;

individuare il “responsabile del caso” e il “referente familiare” (case -manager e care- giver), al fine di garantire l’attuazione e l’efficacia degli interventi previsti dal progetto personalizzato;

provvedere alla conservazione della documentazione concernente i casi valutati, e consentire il diritto di accesso a quanti hanno titolo.

L’attività di valutazione e di presa in carico dell’U.V.M. funge, inoltre, da strumento di monitoraggio della rete dei servizi e concorre alla conformazione della banca dati. 5.3 STRUMENTI

La Valutazione Multidimensionale (VMD) è attivata dal MMG/PLS, dove siano rilevabili “problemi socio-sanitari complessi” ovvero dall’assistente sociale dell’Ambito territoriale o del Comune competente, a seguito del percorso di accesso e di accoglienza attraverso la PUA22.

E’ effettuata con l’ausilio di strumenti idonei, standardizzati (schede e scale di valutazione sanitaria e sociale) scientificamente validati ed omogenei su tutto il territorio dell’Ambito.

Lo strumento di lavoro per l’accesso ai servizi domiciliari, residenziali e semiresidenziali integrati, utilizzato dall’U.V.M., a supporto del processo di Valutazione Multidimensionale, è la Scheda S.Va.M.A. ( Scheda per la Valutazione Multidimensionale dell’adulto e dell’anziano) adottata dalla Regione Puglia con Deliberazione di G.R. n. 107, del 15 febbraio 2005 “Accesso ai servizi socio-sanitari di rete residenziali, semiresidenziali e domiciliari integrati – Unità di Valutazione Distrettuale – Adozione scheda multidimensionale dell’adulto e dell’anziano (S.Va.M.A.)”.

E’ integrata, di volta in volta, da specifiche schede per la valutazione di altre aree ad elevata integrazione come la psichiatria, le dipendenze, la disabilità e l’area minori.

Lo strumento operativo S.Va.M.A. è materialmente costituito da una copertina- cartella (contenente la scheda per la valutazione sanitaria, la scheda per valutazione cognitiva funzionale, la scheda sociale); oltre ai dati anagrafici, è strutturata per contenere la sintesi valutativa prodotta dai singoli operatori, la definizione del “profilo di autonomia” ed il progetto assistenziale.

22

Piano regionale delle Politiche Sociali (2009/2011)

127

Per l’espletamento delle proprie competenze, l’U.V.M. si avvale della sotto elencata modulistica:

- scheda di segnalazione/domanda da parte dell’utente

- scheda di segnalazione per l’ attivazione ADI del medico curante

- modulo di richiesta di valutazione monodimensionale

- modulo di convocazione componenti UVM

- modulo di delega alla partecipazione alla riunione UVM

- piano assistenziale personalizzato

- diario assistenziale

- modulo del verbale UVM

- questionario di soddisfazione dell’utente

Il flusso informativo, in entrata e in uscita, dell’intero percorso (PUA e UVM) è inscritto in protocollo dedicato. 6. METODOLOGIA DI LAVORO

La PUA, verificata la pertinenza e la completezza della domanda23, organizza il calendario degli incontri della U.V.M. per la valutazione multidimensionale e la presa in carico del caso.

La domanda di intervento è esaminata preliminarmente dal Referente dell’U.V.M.; questi, qualora rilevi la mancanza delle valutazioni monodimensionali (MMG per la S.VA.M.A. sanitaria, Assistente Sociale di riferimento per la S.VA.M.A. sociale), ne richiede formalmente l’integrazione.

Ha facoltà, inoltre, di richiedere approfondimenti specialistici a completamento del processo valutativo.

E’ cura di ogni componente U.V.M. raccogliere tutte le informazioni aggiuntive utili ad effettuare la valutazione del caso, anche rispetto alla disponibilità delle risorse attivabili per l’attuazione del progetto.

Le singole valutazioni monodimensionali sono riportate nel contesto multidimensionale che diventa momento di integrazione delle informazioni e di vera e propria valutazione complessiva, a cui segue la definizione del profilo e la stesura del Piano Assistenziale Integrato e Personalizzato.

Il percorso di Valutazione del caso deve tener conto delle seguenti variabili da considerare obbligatoriamente:

bisogni reali e prioritari, espressi o meno (soprattutto in relazione allo stato di salute, all’autonomia e alla capacità di supporto del nucleo familiare, ivi compresa la qualità delle condizioni abitative);

obiettivi ragionevolmente raggiungibili;

23 Art. 3 del Regolamento Reg. n. 4/07, attuativo della L.R. n. 19/06.

128

interventi da adottare;

risorse da attivare;

appropriatezza del regime prestazionale da utilizzare.

La risposta, nel rispetto della libertà di scelta della persona, deve concorrere a coniugare i bisogni della stessa e della sua famiglia con la rete dei servizi. E’ compito del Direttore del Distretto o del suo delegato trasmettere l’esito della valutazione multidimensionale alla persona interessata ed al Responsabile del servizio individuato nel progetto. In caso di risposta diversa dalla richiesta effettuata, la comunicazione deve contenere le motivazioni della decisione.

7. CONVOCAZIONI, PROCEDURE, TEMPI

L’U.V.M., convocata in sede valutativa e di presa in carico, si riunisce periodicamente secondo il calendario dei lavori predisposto dalla PUA, preferibilmente a cadenza bisettimanale, presso la sede del Distretto.

Le convocazioni possono essere effettuate per via e-mail o fax e, di norma, con un preavviso di 3 (tre) giorni lavorativi.

L’U.V.M., convocata in sede valutativa e di presa in carico, è da ritenersi non valida qualora siano assenti il Referente dell’U.V.M. ovvero il Direttore del Distretto o loro delegato, il MMG/PLS o suo delegato, l’Assistente Sociale del Comune di residenza della persona o, su delega, l’Assistente Sociale dell’Ambito.

Nel caso di assenza protratta per oltre due convocazioni di uno dei componenti sopra indicati, al fine di garantire comunque la presa in carico della persona, il Referente dell’U.V.M. ovvero il Direttore del Distretto avvia il miglior progetto possibile, stante le condizioni attuali.

Gli adempimenti dell’UVM con l’elaborazione del progetto assistenziale devono concludersi entro 20 giorni dal recepimento dell’istanza presso la sede distrettuale della PUA.

In caso di richiesta di prestazione urgente, il Referente dell’UVM ovvero il Direttore del Distretto attiva la risposta più idonea, stante le condizioni attuali.

Attivati gli interventi ritenuti urgenti, il Referente dell’UVM ovvero il Direttore del Distretto convoca la riunione entro 5 (cinque) giorni. 8. IL PROCESSO DI VALUTAZIONE

Il modello operativo della U.V.M. è orientato alla presa in carico delle persone affette da patologie che determinano non autosufficienza, alle quali si intende garantire la continuità delle cure.

Il processo di valutazione inizia mediante l’esame della documentazione, a cui può seguire la visita presso il domicilio del paziente (casa, ospedale, casa di cura, struttura residenziale) su richiesta del Referente UVM ai singoli componenti.

Qualora la persona soggiorni presso strutture collocate in ambiti territoriali esterni all’Azienda Sanitaria, l’U.V.M. può svolgere le visite per rogatoria (attraverso l’U.V.M. competente per il territorio).

129

Lo strumento adottato per la valutazione è la S.Va.M.A..

La cartella socio-sanitaria conterrà per la valutazione:

a) le scale di V.M.D. sanitarie (BARTHEL, ADL, I.A.D.L.,SPMSQ) attraverso le quali si quantifica il grado di salute ed autosufficienza del soggetto, curate dalle figure professionali competenti costituenti l’équipe della UVM Distrettuale;

b) La scheda di valutazione sociale, attraverso la quale si analizza la situazione di bisogno connessa alla condizione socio-economica, ambientale e assistenziale dell’anziano anche in relazione alla sua famiglia, curata dal Servizio Sociale Professionale del Comune di residenza dell’assistito;

Le valutazioni monodimensionali, di cui al presente punto, sono effettuate entro e non oltre 10 giorni dalla richiesta inoltrata anche per le vie brevi, per e-mail, fax, salvo impedimenti o imprevisti da parte dell’istante.

Nel corso della riunione UVM, valutati i bisogni e definiti gli obiettivi , è redatto il P.A.I..

L’UVM redige un verbale sintetico della singola seduta, sottoscritto al termine della stessa da parte dei partecipanti. Il verbale è depositato ed è consultabile presso la segreteria dell’UVM distrettuale.

L’esito della valutazione è comunicato all’istante per iscritto, entro 20 giorni dalla data di protocollo della domanda.

Per particolari situazioni necessitanti ulteriori approfondimenti si sospende temporaneamente la decisione, dandone comunicazione per iscritto all’interessato.

Dalla data di tale comunicazione decorrono nuovamente i suddetti termini.

Lo stesso ha la facoltà di richiedere la revisione del progetto personalizzato esito dell’attività di valutazione e di presa in carico, presentando richiesta motivata al Direttore del Distretto Socio-Sanitario entro 15 giorni dall’avvenuta comunicazione.

9. PIANO DI ASSISTENZA INDIVIDUALIZZATO (P.A.I.) Il PAI nella sua accezione progettuale pone l’accento sulla personalizzazione dell’intervento.

Con il PAI si passa da una organizzazione lavorativa che affida agli operatori la semplice esecuzione delle mansioni ad una in cui tutti coloro che operano all’interno dell’organizzazione sono responsabilizzati in vista di determinati obiettivi.

Il PAI definisce esplicitamente e in maniera analitica:

1. Obiettivi e risultati che si intendono raggiungere;

2. Regime prestazionale (domiciliare, semiresidenziale, residenziale) e livello di intensità e durata;

3. Azioni, tipologia delle prestazioni e figure professionali impegnate.

La fascia di intensità assistenziale è individuata nell’ambito del progetto personalizzato, in base alla tipologia del bisogno. Il livello di complessità della prestazione è determinato in

130

riferimento alla composizione delle risorse professionali impegnate ed alla loro articolazione nel progetto personalizzato.

4. Individuazione del referente familiare (care giver) e del responsabile della presa in carico (case manager);

5. Tempi e strumenti di valutazione e verifica del progetto.

Il monitoraggio dell’andamento dei progetti è governato dall’UVM ed attuato dai referenti territoriali ed enti erogatori, i quali, a fronte dell’insorgere di variazioni improvvise delle condizioni psico-fisiche dell’assistito, propongono all’UVM la rivalutazione motivata del progetto

Il PAI è comunicato in modo comprensibile e appropriato al paziente e ai suoi familiari e da essi approvato e sottoscritto.

Questi è tenuto a pronunciarsi sull’accettazione o meno dell’intervento entro 5 giorni consecutivi dalla comunicazione della proposta.

Qualora le risorse necessarie a realizzare il PAI non risultino immediatamente disponibili, l’utente è inserito in lista d’attesa rispetto al servizio individuato (RSA, RSSA, Centro Diurno, ecc.).

La continuità assistenziale, tuttavia, è garantita mediante la programmazione di interventi alternativi appropriati alla situazione da trattare, impiegando le risorse della rete complessiva dei servizi territoriali disponibili.

La lista di attesa è consultabile nei modi e nelle forme consentite dalla normativa in materia di accesso agli atti della Pubblica Amministrazione.

La mancata accettazione, esplicitata nel termine previsto, è considerata alla stregua di un rifiuto temporaneo che consente all’amministrazione di proporre l’intervento all’utente successivo in lista d’attesa, determinando lo slittamento di un posto.

Il rifiuto temporaneo diviene cancellazione definitiva dalla lista, qualora l’utente non comunichi la sua volontà dopo 20 giorni dalla seconda notifica, a mezzo raccomandata.

Il sistema di cui sopra deve tenere conto di situazioni in cui si ravvisino caratteri di urgenza per aspetti sanitari e/o sociali che andranno definiti nell’ambito dei lavori della UVM, poiché suscettibili di variazioni contestualizzate in ciascun territorio.

In queste situazioni il Referente dell’UVM ovvero il Direttore del Distretto può assumere unilateralmente un provvedimento, dandone comunicazione nella prima seduta . 10. SOSPENSIONE E MODIFICHE DEL PAI

Il PAI , operativo a seguito di firma per accettazione da parte del richiedente, è sospeso in caso di ricovero temporaneo dello stesso in strutture sanitarie e/o assistenziali, o in caso di altre assenze preventivamente ed obbligatoriamente comunicate al case manager. 11. DISPOSIZIONE FINALE

Per quanto non contemplato nel presente protocollo si fa riferimento alla normativa vigente in materia.

131

GRAFICO 1 – IL PERCORSO DELLA VALUTAZIONE

MULTIDIMENSIONALE

P.U.A.

SCHEDA S.Va.M.A.

Valutazioni Monodimensionali

A.D.I. R.S.A. Comunita’ :::::::::::::::

R.S.S.A. Socio-riabilitativa

Riunione U.V.M. Profilo e P.A.I.

Scheda

di Segnalazione

Convocazione

U.V.M.

Riunione U.V.M. Profilo e P.A.I.

VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE

Riunione U.V.M. Profilo e P.A.I.

Istanza

Convocazione

U.V.M.

Riunione UVM Profilo e P.A.I.

VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE

132

Ambito Territoriale N. 5

PROTOCOLLO OPERATIVO SULLE CURE DOMICILIARI

INTEGRATE (ADI)

Città di Crispiano Città di Martina Franca

133

PROTOCOLLO OPERATIVO SULLE CURE DOMICILIARI INTEGRATE

(ADI)

I N D I C E

1 Premessa Pag. 4

2 Finalità “ 4

3 Destinatari “ 5

4 Criteri di ammissione e di eleggibilità “ 5

5 Modalità di accesso e di organizzazione “ 6

6 Criteri di ammissione e di eleggibilità “ 6

7 Tipologia delle cure domiciliari di 1° e 2° livello “ 6

8 Durata delle cure domiciliari integrate di 1° e 2° livello “ 7

9 Figure professionali “ 7

10 Prestazioni socio-assistenziali “ 8

11 Il case manager “ 8

12 Il referente familiare (care giver) “ 8

13 Strumenti operativi “ 9

14 Volontariato “ 9

15 Qualità del servizio “ 9

16 Risorse e livelli di responsabilità “ 10

134

17 Partecipazione/compartecipazione alla spesa da parte degli utenti “ 10

18 Ricorsi “ 11

19 Tutela dei cittadini “ 11

20 Privacy

“ 12

21 Disposizione finale “ 12

GRAFICO 3 – Cure domiciliari integrate di primo e secondo

Livello (già assistenza domiciliare integrata: A.D.I.) – Il

percorso utile all’accesso

“ 13

Allegato 1 – Standard qualificanti i Lea cure domiciliari di 1° e 2° Livello

“ 14

Riferimenti “ 15

135

1. PREMESSA

A seguito di quanto previsto dall’Atto di Indirizzo e Coordinamento per l’Integrazione Socio-Sanitaria (DPCM 14/02/2001) e dalla “Nuova caratterizzazione dell’assistenza territoriale domiciliare e degli interventi ospedalieri a domicilio” elaborata dalla Commissione nazionale per la definizione e l’aggiornamento dei Livelli di assistenza del Ministero della Salute - 2006 – (L.E.A. ASSISTENZA DISTRETTUALE), l’utilizzo della denominazione “cure domiciliari” anziché “assistenza domiciliare” risponde alla necessità di distinguere in modo esclusivo le cure sanitarie e socio-sanitarie integrate dalle forme di assistenza domiciliare di natura socio-assistenziale e tutelare.

Nello specifico per cure domiciliari integrate di primo e secondo livello (già assistenza domiciliare integrata – A.D.I.) si intende un servizio che assicura prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative e socio-assistenziali in forma integrata e secondo piani individuali programmati per la cura e l’assistenza alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, con patologie in atto o esiti delle stesse, per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità di vita quotidiana .

Il servizio, di competenza sia del SSN che dell’Ente Locale, fondato sul modello della domiciliarizzazione delle cure e delle prestazioni (intendendo per domicilio l’abituale ambiente di vita della persona, sia esso la propria abitazione o una struttura comunitaria, casa di riposo, casa protetta o altra struttura di accoglienza a carattere prevalentemente socio-assistenziale), si connota per la forte valenza integrativa delle prestazioni, in relazione alla natura ed alla complessità dei bisogni a cui si rivolge.

Caratteristica essenziale è l’unitarietà d’intervento, che deve essere basato sul concorso progettuale di contributi professionali, sanitari e di protezione sociale, organicamente inseriti nel progetto assistenziale personalizzato.

Obiettivo specifico è la continuità delle cure basandosi sulla condivisione dei propositi , delle responsabilità e sulla complementarietà delle risorse necessarie per il raggiungimento dei risultati di salute.

Il livello di bisogno clinico, funzionale e sociale è valutato attraverso idonei strumenti che consentono la definizione del programma assistenziale ed il conseguente impegno di risorse (S.Va.Ma e P.A.I.). 2. FINALITÀ

Assistenza a persone con patologie trattabili a domicilio al fine di evitare il ricorso inappropriato del ricovero in ospedale o ad altra struttura residenziale;

Continuità assistenziale per i dimessi dalle strutture sanitarie con necessità di prosecuzione delle cure;

Supporto alla famiglia;

Adozione di modalità di intervento mirate al recupero, al reinserimento, all’autonomia, alla salvaguardia della vita affettiva e di relazione dell’utente;

136

Sviluppo di una modalità d’intervento incentrata sul lavoro d’èquipe al fine di realizzare l’effettiva integrazione degli interventi;

Economicità dell’assistenza*.

* Il costo complessivo delle cure domiciliari integrate di primo e secondo livello, al netto della quota di compartecipazione dell’utente per i costi socio-assistenziali ( laddove eventualmente prevista dal Comune sulla base della valutazione delle condizioni economiche effettuata attraverso l’indicatore ISEE), non deve superare quello dell’assistenza in regime residenziale, e trova riferimento per la sua attribuzione rispettivamente al Comune di residenza/Ambito territoriale e al Distretto Socio-Sanitario.

3. DESTINATARI

Le Cure Domiciliari Integrate di primo e secondo livello sono rivolte a soggetti in condizione di non autosufficienza o ridotta autosufficienza temporanea o protratta, derivante da condizioni critiche di bisogno socio-sanitario:

anziani e disabili, minori e adulti in condizioni di fragilità;

con patologie acute temporaneamente invalidanti, trattabili a domicilio;

pazienti in dimissione socio-sanitaria protetta da reparti ospedalieri;

con disabilità, pluripatologie e patologie cronico-degenerative che determinano limitazione dell’autonomia.

4. CRITERI DI AMMISSIONE E DI ELEGGIBILITÀ

I requisiti o condizioni di eleggibilità generali per l’attivazione delle cure domiciliari integrate, sono:

condizione di non autosufficienza, disabilità e/o di fragilità ( determinata dalla concomitanza di diversi fattori biologici, psicologici e socio-ambientali che agendo in modo coincidente inducono ad una perdita parziale o totale delle capacità dell’organismo), e patologie in atto o esiti delle stesse che necessitano di cure erogabili a domicilio;

adeguato supporto familiare e/o informale;

idonee condizioni abitative;

consenso informato da parte della persona e della famiglia;

presa in carico da parte del MMG/PLS;24

residenza in uno dei Comuni dell’Ambito territoriale.

Le prestazioni di assistenza domiciliare (ADI) si integrano con l’eventuale riconoscimento dell’assegno di cura, di cui all’art. 33 della legge regionale n. 19/2006, in presenza di una situazione di fragilità economica connessa alla non autosufficienza di uno dei componenti del nucleo familiare.25

24 LEA 2006 “Nuova caratterizzazione dell’assistenza territoriale domiciliare e degli interventi ospedalieri a domicilio” – Ministero della Salute - Atti della Commissione nazionale per la definizione e l’aggiornamento dei LEA 25

Regolamento Reg. n. 4/07, art. 88

137

5. MODALITÀ DI ACCESSO E DI ORGANIZZAZIONE

La domanda di accesso alle cure domiciliari integrate di primo o secondo livello può essere formulata dalla persona in stato di bisogno o, in caso di interdizione, dal tutore ovvero, con il consenso informato della persona interessata, da un familiare, dall’assistente sociale interessato al caso, dal MMG/PLS, dal medico della unità ospedaliera, dal soggetto civilmente obbligato.

Il recepimento della domanda è di competenza della Porta Unica di Accesso (PUA) alla quale spetta decodificare il bisogno per orientare la persona verso il percorso più appropriato.

La valutazione della ammissibilità della domanda è competenza della Unità di Valutazione Multidimensionale (UVM) che verifica le condizioni di eleggibilità, elabora il piano assistenziale individualizzato (PAI) nel rispetto di quanto previsto nel protocollo operativo della UVM. 6. CARATTERISTICHE DELLE CURE DOMICILIARI INTEGRATE

I profili di cura si qualificano per livelli differenziati attraverso:

a - la natura del bisogno;

b - l’intensità, definita con l’individuazione di un coefficiente (CIA26);

c - la complessità in funzione del case mix e dell’impegno delle figure

professionali coinvolte nel PAI (valore GEA27);

d - la durata media (GdC28) in relazione alle fasi temporali: intensiva,

estensiva e di lungo assistenza, e le fasce orarie di operatività;

e – il tipo di prestazioni domiciliari per profilo professionale. (allegato 1)

7. TIPOLOGIA DELLE CURE DOMICILIARI DI 1° E 2° LIVELLO

Prevedono un ruolo di centralità del Medico di Medicina Generale che assume la responsabilità clinica condivisa dei processi di cura.

Gli interventi programmati si articolano sui 5 giorni (1° livello) o su 6 giorni (2° livello).

Si caratterizzano per la formulazione di un PAI redatto in base alla valutazione globale multidimensionale e alla presa in carico multiprofessionale.

Gli interventi professionali comprendono prestazioni mediche, specialistiche, infermieristiche, riabilitative e socio-assistenziali.

Annoverano una gamma di attività multiprofessionali, così come semplificate nel documento della Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea 2006 .

26 CIA = Coefficiente di intensità assistenziale: numero GEA/numero GdC 27 GEA = giornata effettiva di assistenza: giorno nel quale è stato effettuato almeno un accesso domiciliare 28

GdC = giornate di cura : durata del piano di cura dalla presa in carico alla dimissione dal servizio

138

8. DURATA DELLE CURE DOMICILIARI INTEGRATE DI 1° E 2° LIVELLO

Si distinguono in:

C.D. a breve termine. Situazione in cui, dopo un aggravamento delle condizioni

sanitarie e/o sociali dell’utente , è necessario un progetto attivo di educazione sanitaria, rassicurazione e sostegno essenziale per mettere in grado la rete familiare di farsi carico dell’assistenza;

C.D. a medio termine. Situazione in cui il PAI , di più ampia durata, è finalizzato a sostenere il nucleo familiare e/o la rete solidale in un periodo critico o a promuovere l’autonomia del paziente;

C.D. a lungo termine. Casi in cui le cure domiciliari evitano l’ingresso in strutture

residenziali e l’ospedalizzazione impropria e ripetuta.

La durata media indicata come standard qualificante le cure domiciliari di 1° e 2° livello è di 180 giorni29

Il mutamento delle condizioni cliniche dell’utente può comportare il passaggio ad un livello diverso di assistenza.

9. FIGURE PROFESSIONALI

L’Azienda Sanitaria Locale di Taranto e i Comuni dell’Ambito mettono a disposizione le figure professionali necessarie all’erogazione degli interventi delle cure domiciliari, nella misura concordata con la pianificazione del Piano di Zona e del Programma delle Attività Territoriali.

Con il Piano Attuativo Locale 2008/2010 la ASL di Taranto definisce l’Unità Operativa Cure Primarie ed intermedie che prevede, peraltro, le seguenti figure professionali dedicate alle cure domiciliari:

collaboratore professionale esperto;

infermieri;

fisioterapisti;

operatori socio-sanitari.

Il calcolo della dotazione organica / modulo da 20 pazienti a media intensità assistenziale effettuato sul tempo medio in minuti per accesso domiciliare determina la seguente assegnazione30:

n. 2 Infermieri/20 pazienti

n. 1,5 Fisioterapisti/20 pazienti

n. 5 Operatori socio-sanitari/20 pazienti 10. PRESTAZIONI SOCIO-ASSISTENZIALI

29 LEA 2006 “Nuova caratterizzazione dell’assistenza territoriale domiciliare e degli interventi ospedalieri a domicilio” – Ministero della Salute - Atti della Commissione nazionale per la definizione e l’aggiornamento dei LEA – All. 1 30 LEA 2006 “Nuova caratterizzazione dell’assistenza territoriale domiciliare e degli interventi ospedalieri a domicilio” – Ministero della Salute - Atti della Commissione nazionale per la definizione e l’aggiornamento dei LEA – All. 1 Standard qualificanti i LEA Cure Domiciliari .

139

L’operatore socio-sanitario, sinteticamente O.S.S., è una figura professionale di recente istituzione, codificata dall’Accordo Stato-Regioni del 18 febbraio 2001. Sostituisce le precedenti figure professionali che si occupavano di assistenza sia

nell’area sanitaria che nell’area sociale, integrando funzioni e competenze delle due aree in un unico contesto professionale.

Le sue attività sono volte a valorizzare le capacità residue della persona assistita per rafforzarne l’autostima e l’autonomia, in coerenza con il progetto assistenziale definito in sede di UVM.

La gestione del personale di supporto ( OSS) all’interno del piano assistenziale individualizzato è del Responsabile delle Attività Infermieristiche del Distretto Socio-Sanitario( D.P.R. 739/94 e Legge 42/99 ) e del Servizio Sociale Professionale responsabile del servizio per l’Ambito, ciascuno per le proprie competenze.

Le mansioni proprie della figur

a professionale OSS nell’ambito delle Cure Domiciliari sono individuate nella Nuova Caratterizzazione dei Lea territoriali 2006.

11. IL CASE MANAGER

All’interno dell’èquipe erogatrice delle cure domiciliari l’UVM individua un responsabile del caso (case manager) che, in collaborazione con il MMG/PLS, orienta e coordina gli

interventi in base a quanto definito nel PAI, compresa l’assistenza protesica e farmaceutica.

E’ colui che ha in mano la verifica della fase operativa della Cura domiciliare integrata, relativamente a: chi ha fatto, che cosa, con quale frequenza, in che modo, in che tempi, etc..

Rappresenta il primo riferimento organizzativo per l’assistito, la sua famiglia e gli operatori dell’èquipe assistenziale. Tutela l’assistito ed è garante del raggiungimento delle finalità assistenziali, della comunicazione tra i membri dell’èquipe e del raccordo funzionale tra le prestazioni erogate.

Può essere una figura sanitaria o sociale .

Allo scopo di fornire ogni utile elemento di valutazione per il caso, partecipa alle sedute dell’UVM per la verifica e l’eventuale revisione del PAI.

12. IL REFERENTE FAMILIARE (CARE GIVER)

Il care giver è colui che si prende cura per più tempo dell’assistito, stando più frequentemente in “contatto” con lui.

E’ in genere un familiare o comunque un convivente dell’assistito; può essere anche un amico , un vicino di casa o un volontario.

L’ UVM individua precocemente la persona che svolge questo ruolo e ne valuta capacità, competenze ed esigenze di supporto, in quanto costituisce risorsa operativa preziosa contribuendo alla realizzazione del PAI. 13. STRUMENTI OPERATIVI

140

Per ogni utente è predisposta idonea Cartella di Assistenza Domiciliare Integrata nella quale sono ricondotti:

1. la S.Va.Ma

2. il PAI ;

3. il consenso informato;

4. il diario delle attività assistenziali svolte a domicilio della persona;

5. ogni variazione e aggiornamento.

Tutti gli operatori si impegnano ad utilizzare detta cartella registrando i loro interventi e controfirmando.

Al domicilio della persona, il care giver tutela una scheda/diario giornaliera per l’annotazione delle “prestazioni effettuate” dagli operatori ed i tempi di attuazione. La scheda è controfirmata dall’utente stesso o da un suo familiare, a comprova della prestazione resa dagli Operatori.

La scheda/diario giornaliera, quale parte integrante della cartella clinica, è resa al Responsabile dell’Unita Cure Domiciliari del Distretto al momento della dimissione dell’utente dal servizio.

E’ responsabile della cartella Assistenza Domiciliare Integrata il Direttore del Distretto Socio-Sanitario.

La cartella di Assistenza Domiciliare Integrata è custodita nella sede distrettuale; è a disposizione di tutti gli operatori sociali e sanitari che intervengono al domicilio dell’utente per i servizi attivati; è archiviata al momento della dimissione dalle cure domiciliari o in caso di decesso. 14. VOLONTARIATO

E’ ammesso, nell’ambito delle cure domiciliari, l’impiego di operatori volontari secondo quanto normato dai regolamenti nazionali, regionali e aziendali, indicandone il ruolo, l’ambito e il numero delle prestazioni. In ogni caso, dette prestazioni si intendono aggiuntive ed ulteriori rispetto a quelle istituzionali. 15. QUALITÀ DEL SERVIZIO

L’erogazione delle prestazioni in regime domiciliare avviene sulla base di stime di:

Adeguatezza

Appropriatezza

Economicità

Nella valutazione della qualità si fa riferimento a 3 (tre) dimensioni:

1. la qualità organizzativo-gestionale; 2. la qualità tecnico-professionale; 3. la qualità percepita.

La valutazione “di impatto” è preferita alla valutazione “di prodotto”, secondo una metodologia condivisa con gli stessi utenti e/o con gli organismi di rappresentanza e di tutela dei cittadini.

Gli indicatori a cui si fa riferimento sono:

141

quelli di risultato, al fine di verificare le ricadute che il servizio ha in merito alla salute degli utenti, alla qualità di vita, al grado di soddisfazione che esprimono;

l’autovalutazione, quale strumento costante di monitoraggio e di riflessione sulla propria realtà operativa;

l’accreditamento, come modo indiretto di valutare la qualità dei Soggetti terzi, nella fase di affidamento del servizio.

Riguardo alla qualità percepita, gli utenti saranno coinvolti attraverso gli strumenti tradizionali della customer satisfaction ( esempio: questionari strutturati e validati). 16. RISORSE E LIVELLI DI RESPONSABILITÀ

Il servizio delle cure domiciliari integrate di primo e secondo livello comprende prestazioni di tipo socio-assistenziale e sanitario, che si articolano per aree di bisogno, offerte dalla ASLTa e i Comuni dell’Ambito, nella misura e secondo la modalità concordata con il Piano Sociale di Zona e il Programma delle Attività Territoriali .

Il costo del servizio di cure domiciliari integrate trova copertura al 100% a carico della Servizio Sanitario regionale,per le prestazioni sanitarie, infermieristiche, riabilitative, farmaceutica, protesica, al 50% per le prestazioni di aiuto infermieristico e assistenza tutelare alla persona (OSS).

Il cofinanziamento ASL per l’assistenza tutelare di cui sopra è quantificato in costo monetario da erogare in favore del Comune Capofila dell’Ambito.

Sono totalmente a carico dei Comuni e/o dell’Ambito Territoriale tutte le prestazioni a valenza socio-assistenziale.

Le prestazioni di assistenza tutelare sono affidate a soggetti terzi secondo modalità indicate nel Regolamento per l’Affidamento dei Servizi adottato dall’Ambito. 17. PARTECIPAZIONE/COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA DA PARTE DEGLI

UTENTI

I soggetti erogatori delle cure domiciliari integrate di primo e secondo livello , ispirati alla massima trasparenza, sono tenuti a rendere ai beneficiari le informazioni in riferimento alla tipologia delle prestazioni, alla tariffa per ciascuna prestazione, alle modalità di partecipazione/compartecipazione alla spesa, al fine di garantire pari opportunità di orientamento, diritto di scelta e fruizione.

Gli utenti partecipano al costo del servizio in rapporto alle proprie capacità economiche attraverso la certificazione ISEE del nucleo familiare31, e compartecipano secondo il principio della gradualità della contribuzione in relazione alle effettive condizioni economiche.

I soggetti in situazione di handicap permanente grave (art. 3, L.104/92), ed i soggetti ultrasessantacinquenni in condizioni di non autosufficienza fisica e psichica, partecipano ai costi con la situazione economica personale, qualora più favorevole (redditi percepiti ad ogni titolo).

31

D.Lgs. 109/98, così come modificato dal D.Lgs. 130/2000

142

Per quanto non previsto nel presente protocollo si fa riferimento a quanto stabilito nel “Regolamento per l’accesso al sistema integrato dei servizi e degli interventi locali” vigenti nell’Ambito Territoriale. 18. RICORSI

Qualora insorgessero controversie in merito al non accoglimento della domanda di accesso al servizio o in merito all’ammontare della quota di compartecipazione, è ammesso ricorso al Direttore del Distretto Socio-Sanitario e al Presidente del Coordinamento Istituzionale dell’Ambito entro il termine di 10 giorni.

L’esito del ricorso deve essere comunicato all’interessato entro il termine di 30 giorni dalla data di ricevimento dello stesso. 19. TUTELA DEI CITTADINI

E’ garantita la trasparenza delle azioni dei gestori dei servizi e la tutela degli utenti, nonché la qualità dei servizi. Pertanto i soggetti erogatori sono tenuti ad adottare la Carta dei Servizi.

Gli organismi di rappresentanza dei cittadini e degli utenti, o gli stessi in prima persona, sporgono “reclamo” a seguito di disservizi, atti o comportamenti che abbiano negato o limitato la fruibilità delle prestazioni.

I “reclami” sono presentati per iscritto o via fax all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) della ASL di Taranto e al Responsabile dell’Ufficio di Piano.

Entro 10 giorni dal ricevimento del ricorso, attraverso un apposito procedimento di verifica, gli stessi ne accertano la fondatezza, ed entro 30 giorni complessivamente chi di competenza provvede al riscontro e/o alla rimozione delle irregolarità riscontrate e , nel caso fosse accertata la fondatezza del reclamo, trasmette dettagliata relazione all’ Ufficio Regionale di Tutela32.

L’Ufficio Regionale di Tutela procede al riesame del ricorso. 20. PRIVACY

La persona è informata del trattamento dei dati sensibili, come disposto dal D.Lgs.196/2003 e ss.mm.ii. 21. DISPOSIZIONE FINALE

Per quanto non contemplato nel presente protocollo si fa riferimento alla normativa vigente in materia.

32

L.R. n. 19/06 – art. 60, comma 4.

143

GRAFICO 1 – CURE DOMICILIARI INTEGRATE DI PRIMO E SECONDO LIVELLO (

GIA’ ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - A.D.I.)

IL PERCORSO UTILE ALL’ACCESSO

RICHIESTA

PORTA

UNICA DI ACCESSO

UNITA’

DI VALUTAZIONE

MULTIDIMENSIONALE

ATTIVAZIONE PROCEDURE

SPECIFICHE

Attivazione Cure Domiciliari Integrate

di 1°o 2° livello

VALUTAZIONE AMMISSIBILITA’ DOMANDA

VALUTAZIONE DEI BISOGNI

VALUTAZIONE SUPPORTO FAMILIARE PIANO ASSISTENZIALE INTEGRATO

VERIFICA

PROROGA/ DIMISSIONI

UU.OO. SERV.SOC. MMG/PLS ALTRI SOGGETTI COME DA

PROTOCOLLO

144

Allegato 1

STANDARD QUALIFICANTI I LEA CURE DOMICILIARI di 1° e 2° Livello

Profilo di cura Natura del

bisogno

Intensità Durata

media

Complessità

(CIA =

GEA/GdC)

Mix delle figure

professionali/impegno

assistenziale

Figure professionali

previste in funzione del

PAI e tempo medio in

minuti per accesso

domiciliare

Operatività

del servizio

(fascia oraria

08.00/20.00)

CD Integrate di

Primo Livello

(già ADI)

Clinico

Funzionale

Sociale

Fino a 0,30

180

giorni

Infermiere (30’)

Profes. della

Riabilitazione (45’)

Medico (30’)

Operatore sociosanitario

(60’)

5 giorni su 7

8 ore die

CD Integrate di

Secondo Livello

(già ADI)

Clinico

Funzionale

Sociale

Fino a 0,50

180

giorni

Infermiere (30’ – 45’)

Professionisti della

Riabilitazione (45’)

Dietista (30’)

Medico (45’)

Operatore sociosanitario

(60’ - 90)

6 giorni su 7

10 ore die da

lunedì a

venerdì

6 ore il sabato

145

Riferimenti (validi per i tre protocolli: PUA, UVM, e ADI)

Normativa nazionale

L. n.833/78

Progetto obiettivo “Tutela della salute degli anziani” approvato con risoluzione

parlamentare in data 30 gennaio 1992 e relative Linee Guida di attuazione.

L. n. 241/1990

Piani sanitari nazionali 1994-96; 1998-2000; 2003-05; 2006-08.

D.Lgs. n. 502/92 e successive modificazioni (art. 3 septies - comma 2 , art. 3-ter, quarter e

quinquies, art.8 - comma 1).

L.104/92.

D.M. 739/94.

L. n. 419/98, art.2 – comma 1. lettera n..

L. n. 42/99.

D.Lgs. n.130/2000

L. n. 328/2000 – Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e

servizi sociali.

D.P.C.M. del 14 febbraio 2001, “Atto di indirizzo e coordinamento in materia di prestazioni

socio sanitarie”, art. 4 comma 3, “….per favorire l’efficacia e l’appropriatezza delle

prestazioni socio sanitarie, l’erogazione delle prestazioni e dei servizi è organizzata di

norma attraverso la valutazione multidimensionale del bisogno…”.

DPCM del 29 novembre 2001 recante “Definizione dei Livelli Essenziali di assistenza”,

modificato con DPCM del 5 marzo 2007.

146

D.M. della Salute 14/06/02.

D.Lgs.196/03.

Accordo Stato/Regione 10/12/03; 01/07/04 ; 23/03/05; 09/02/2006.

Linee Guida ministeriali per “Nuova caratterizzazione dell’assistenza territoriale domiciliare

e degli interventi ospedalieri a domicilio” e “Prestazioni residenziali e semiresidenziali”

approvate dalla Commissione Nazionale per la definizione e l’aggiornamento dei LEA

istituita con Decreto del Ministro della Salute del 25 febbraio 2004.

Ministero della Salute – Commissione nazionale per la definizione e l’aggiornamento del LEA – Nuova caratterizzazione dell’assistenza territoriale domiciliare e degli interventi a domicilio, 2006

D.M. del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali 17/12/2008.

Accordi collettivi nazionali della Medicina generale e della Pediatria di libera scelta

CCNL Medicina Generale – Allegato H -.

Normativa regionale

L.R. n. 17/03 “Sistema integrato di interventi e servizi sociali in Puglia” abrogata dalla L.R.

19/2006.

Piano Regionale delle politiche Sociali (Del. G.R. n. 1104/2004) e relative Linee Guida per

l’attuazione.

Del. della G.R. n. 107/2005 “Accesso ai servizi socio sanitari di rete residenziali,

semiresidenziali e domiciliari integrati – Unità di Valutazione Distrettuale – Adozione

scheda multidimensionale dell’adulto e dell’anziano (S.V.A.M.A.).

L.R. n. 19/06 “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere

delle donne e degli uomini in Puglia”, art. 59, comma 3.

L.R. n. 25/2006 “Principi e organizzazione del Servizio Sanitario Regionale”.

Regolamento n. 4/2007, attuativo della L.R. n. 19/06, modificato con Regolamento n.

19/2008.

L.R. n. 23/2008 “Piano Regionale di Salute 2008/2010”.

Linee Guida Regionali per le non autosufficienze (2008-2010).

CCNL integrativo Medicina Generale (Art.6).

147

Piano regionale Politiche Sociali (2009-2011)

Atti aziendali

Del. D.G. n. 1183/04 “Istituzione nell’ambito dell’ASL di n.2 Unità Valutative

Geriatriche”.

Del. D.G. n. 39/05 “Unità Valutativa Multidimensionale. Costituzione” (istitutiva della

UVM aziendale).

Del. D.G. n. 279/06 “Unità Valutativa Multidimensionale. Riorganizzazione attività”

(istitutiva delle UU.VV.MM. distrettuali).

Delibera n. 723 del 07 marzo 2008 – Impegni di cofinanziamento ASL nei Piani di Zona –

annualità 2008.

Atto Aziendale Azienda Sanitaria di Taranto.

Piano Attuativo Locale dell’Azienda Sanitaria della provincia di Taranto 2008/2010.

148

Capitolo IV – LA PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA

4.1 Il quadro delle risorse del Fondo Unico di Ambito per fonte di finanziamento

Il Piano Regionale Politiche Sociali ha previsto che, per questo triennio 2010-2012, tutte le

risorse destinate alla spesa sociale debbano essere ricomprese all’interno di una visione unica,

costituita dal Piano Sociale di Zona.

Di conseguenza, il budget a disposizione dello strumento di programmazione comprende

non solo le risorse destinate direttamente alla gestione associata dei servizi di Ambito, tra cui una

quota di cofinanziamento comunale, ma anche quelle delle risorse proprie dei Comuni destinate

ad essere gestite autonomamente con i propri bilanci.

Poiché, infatti, la programmazione sociale, a prescindere dalle modalità di gestione, deve

essere unica, i servizi a valenza di ambito e quelli comunali devono tra loro integrarsi a garanzia

della coerenza ed unicità di obiettivi. D’altra parte occorre che tutti i soggetti associati rispettino

l’impegno, che sta alla base della ragione associativa, quanto meno di mantenere nel triennio

2010-2012 il livello di spesa del triennio precedente.

Il budget complessivo di questo Piano di Zona per il triennio 2010-2912 è pari ad €.

22.794.246,54 di cui €. 16.312.485,46 (il 70 % circa ) è rappresentato – in prospettiva - dalle

risorse comunali destinate ai servizi a titolarità propria e comprensive della somma di €.

674.119,14 corrispondente alla quota di cofinanziamento dei Comuni di Martina Franca ( per €.

540.000,00 ) e Crispiano ( per €. 134.119,14) per la gestione associata dei servizi, in misura

proporzionale alla popolazione. La suddetta quota di cofinanziamento rispetta il vincolo della

designazione di almeno il 30% del FNPS 2006-2009 attribuito all’Ambito, così come il complesso

della programmazione dei servizi comunali nel triennio considerato potrà garantire il previsto

mantenimento della spesa sociale di Ambito rilevata nel triennio 2006-2008.

La differenza è data, in parte, dalle risorse attribuite dalla Regione, provenienti dal Fondo

Nazionale Politiche Sociali (FNPS), dal Fondo Globale Socio Assistenziale (FGSA), e dal Fondo Non

Autosufficienze per complessivi € 3.226.465,33 ed, in parte, dai residui di stanziamento del

precedente triennio di attuazione del Piano di Zona - pari ad € 1.945.877,17 - ricavati dopo

un’attenta verifica delle somme effettivamente impegnate per gli interventi programmati e

realizzati ovvero in corso.

Alle risorse dette si aggiungono le risorse destinate dall’Asl alla compartecipazione della

spesa per i servizi e per gli interventi socio-sanitari, come stabilito dalla normativa in materia, per

un totale complessivo di €. 1.585.999,42.

ALLEGATI: SCHEDE DI PROGRAMMAZIONE FINANZIARIA

149

150

151

ALTRE (indicare)

ALTRE (indicare)

ALTRE (indicare)

ALTRE (indicare)

PIANO SOCIALE DI ZONA - SCHEDE E PROSPETTI PER LA PROGRAMMAZIONE

RISORSE ASL

FNPS 2006-2009

FGSA 2007

FGSA 2008

FGSA 2009

€ 2.090.798,26

€ 188.138,44

€ 521.413,03

R E G I O N E P U G L I A

AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE

DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’

SERVIZIO PROGRAMMAZIONE E INTEGRAZIONE

Budget complessivo del Piano Sociale di Zona

AMBITO TERRITORIALE DI

PROVINCIA DI

BUDGET DISPONIBILE € 22.794.246,54

MARTINA FRANCA

TARANTO

€ 16.312.485,46

RISORSE PROVINCIA

€ 201.143,15

€ 224.972,45

€ 1.945.877,17

FNA 2007-2009

RISORSE PROPRIE 2010-2012

RESIDUI STANZIAMENTO

€ 1.309.418,58

€ 1.309.418,58

152

20

09

20

10

20

11

20

12 data

inizio

data

fine

Fa

mig

lie

Min

ori

An

zia

ni

Dis

ab

ili

Po

ver

tà e

dis

ag

io a

du

lti

Co

ntr

ast

o a

lla

vio

len

za

Dip

end

enze

Sa

lute

Men

tale

Imm

igra

zio

ne

Azi

on

i d

i S

iste

ma

Wel

fare

d'a

cces

so

Uff

icio

di

Pia

no

1 94 MEDIAZIONE FAMILIARE COMUNE MARTINA

FRANCA- - SI SI - SI 2010 2011 2 40 SI - - - - - - - - - -

2 93 CENTRO FAMIGLIE COMUNE MARTINA

FRANCASI 2012 2012 2 60 SI

3 102 ASSISTENZA MADRI NUBILICOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI SI 2010 2012 1 10 SI

4 102 CONTRIBUTI NATALITA'COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2010 1

28

5 102 ACQUISTO PRIMA CASACOMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2007 2009 1 3 SI

6 88 ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATACOMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2008 2010 2 SI

7 87 ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARECOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2010 2 30 SI

8 87 ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARECOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2011 2012 2 40 SI

9 96 SERVIZIO AFFIDI/ADOZIONICOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2011 1 6 SI SI

10 96 SERVIZIO AFFIDI/ADOZIONICOMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2011 2012 1 10 SI SI

11ALTR

OPREVENZIONE IN AMBITO SCOLASTICO

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI SI SI 2020 2012 1 SI

12 103 ATTIVITA' TEMPO LIBEROCOMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2007 2009 2 150 SI

13 103CENTRO POLIVALENTE OVVERO

ATTIVITA' EDUCATIVE TEMPO LIBERO

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 2 150 SI

14 102INTEGRAZIONE TARIFFE SERVIZI PRIMA

INFANZIA

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2010 2011 1 15 SI SI

15 102INTEGRAZIONE TARIFFE SERVIZI PRIMA

INFANZIA

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2011 2012 1 15 SI SI

16 106POTENZIAMENTO CENTRO POLIVALENTE

ANZIANI

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2011 2 150 SI

17 106POTENZIAMENTO CENTRO POLIVALENTE

ANZIANI

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2011 2012 2 150 SI

18ALTR

OPROGETTO HELZHEIMER

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2010 2011 1 100 SI SI

19 altro EMERGENZE HELP ANZIANICOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 1 100 SI

20 102 ACQUISTO CLIMATIZZATORICOMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2010 2010 1 20 SI

21 102 INTEGRAZIONE RETTE RICOVERI COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2009 2011 1 15 SI

22 102 INTEGRAZIONE RETTE RICOVERI COMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2011 2012 1 20 SI

23 87 ASSISENZA DOMICILIARE SOCIALECOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2011 2 80 SI SI SI

24 87 ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALECOMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2011 2012 2 153 SI SI SI

25 88 ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATACOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2008 2010 2 50 SI SI

26 88 ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATACOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 2 100 SI SI

27 87 ASSISTENZA DOMICILIARE DISABILICOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2011 2 30 SI

28 altro TRASPORTO ASSISTITOCOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 3 70 SI

29 60 CENTRO DIURNO SOCIO-RIABILITATIVOCOMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2009 2010 2 15 SI

30 60 CENTRO DIURNO SOCIO-RIABILITATIVOCOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 2 30 SI

31 105CENTRO SOCIALE POLIVALENTE DISABILI

OVVERO ATTIVITA' SOCIALIZZAZIONE

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 2 50 SI

32 92INTEGRAZIONE SCOLASTICA-

ASSISTENZA SPECIALISTICA

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2009 2010 2 30 SI

33 92INTEGRAZIONE SCOLASTICA-

ASSISTENZA SPECIALISTICA

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 2 40 SI

34 altroPREVENZIONE DIPENDENZE

PATOLOGICHE

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI SI 2010 2011 2 400 SI

35 altroPREVENZIONE DIPENDENZE

PATOLOGICHE

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2011 2012 2 600 SI

36ALTR

OCONTRASTO DIPENDENZE PATOLOGICHE

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2009 2010 2 4 SI

37ALTR

OCONTRASTO DIPENDENZE PATOLOGICHE

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 2 6 SI

N.u

ten

ti m

edio

per

an

no

Mo

da

lità

di

ges

tio

ne

Area di intervento

(barrare la/le casella/e corrispondente/i)

R E G I O N E P U G L I A

AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE

DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’

SERVIZIO PROGRAMMAZIONE E INTEGRAZIONE

Scheda AMB 1 - Prospetto descrittivo dei servizi a valenza di Ambito territoriale

PROVINCIA DI TARANTO

AMBITO TERRITORIALE DI MARTINA FRANCA

da

att

iva

re

in e

sser

e co

n r

iso

rse

Pd

Z 0

5-0

8

Periodo di riferimento

N.

Art.

Reg

. 4

/07

Denominazione Ente titolare

Anni di

riferimento

153

38 87ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE

SALUTE MENTALE

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI SI 2010 2011 2 10 SI

39 70 CASA PER LA VITACOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 2 8 SI

40 107INFORMAZIONE-SENSIBILIZZAIZONE

ABUSO

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 1 SI

41 107 EQUIPE INTEGRATA ABUSO-VIOLENZACOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI SI 2010 2011 1 SI

42 107 EQUIPE INTEGRATA ABUSO-VIOLENZACOMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2011 2012 1 SI

43 52 CENTRO SOCIO EDUCATIVO DIURNOCOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 2 20 SI

44 102 CONTRIBUTO INTEGRAZIONE REDDITOCOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 1 SI

45 103 INTEGRAZIONE ASSEGNO CURACOMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2010 2010 1

46 108 SPORTELLO INTEGRAZIONE IMMIGRATICOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI SI 2010 2011 2 SI

47 108 SPORTELLO INTEGRAZIONE IMMIGRATICOMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2011 2012 2 500 SI

48ALTR

OTIROCINI FORMATIVI-BORSE LAVORO

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 2 SI

49ALTR

O

ABBATTIMENTO BARRIERE

ARCHITETTONICHE

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 1 SI

50 86 SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALECOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI SI 2010 2011 1 2.000 SI SI

51 86 SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALECOMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2011 2012 1 2.000 SI SI

52 83 SEGRETARIATO SOCIALECOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI SI 2010 2011 1 5.000 SI

53 83 SEGRETARIATO SOCIALECOMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2011 2012 1 5.000 SI

54 84 SPORTELLO SOCIALECOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 2 5.000 SI

55ALTR

OPORTA UNICA DI ACCESSO

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 1 150 SI

56 altroUNITA' DI VALUTAZIONE

MULTIDIMENSIONALE

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 1 150 SI

57ALTR

OPIANO COMUNICAZIONE

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI 2009 2010 1 SI

58ALTR

OPIANO COMUNICAZIONE

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 1 SI

59ALTR

OUFFICIO DI PIANO

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 1 SI

60ALTR

OUFFICIO DEI TEMPI

COMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2011 2012 1 SI

61 57 COMUNITA' SOCIO-RIABILITATIVACOMUNE MARTINA

FRANCASI 2012 2012 2 SI

62 88 ADI DISABILICOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2008 2012 2 SI

63ALTR

OUFFICIO DI PIANO

COMUNE MARTINA

FRANCA2006 2007 1 SI

64 102 INTEGRAZIONE PRIMA DOTECOMUNE MARTINA

FRANCASI 2007 2009 1 92 SI

65 85 PRONTA ACCOGLIENZACOMUNE MARTINA

FRANCASI SI SI 2010 2012 2 10 SI

154

€ 1.945.877,17 € 2.090.798,26 € 389.281,59 € 224.972,45 € 674.119,14 € 521.413,03 € 5.846.461,64 € 1.309.418,58 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 1.309.418,58 € 7.155.880,22 € 1.780.820,64

N.

Art

. R

eg. 4/0

7

Residui di

stanziamento PdZ

05-08

FNPS 06-09 FGSA 07-08 FGSA 09

Risorse Comunali

2010-2012

(almeno 30% del

FNPS)

FNA 07-09 Totale 1Risorse

ASLRisorse Provincia

Altre Risore

pubbliche

(cfr. note)

Altre Risorse

Private

(cfr. note)

Totale 2 TOTALEResidui passivi di

servizi in essereNOTE

1 94€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 185.240,00

MEDIAZIONE

FAMILIARE

2 93€ 100.000,00 € 100.000,00 € 0,00 € 100.000,00 CENTRO FAMIGLIA

3 102€ 50.693,69 € 50.693,69 € 0,00 € 50.693,69 MADRI NUBILI

4 102€ 56.922,90 € 56.922,90 € 0,00 € 56.922,90 NATALITA'

5 102€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 75.000,00 PRIMA CASA

6 88€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 31.089,40 ADI MINORI

7 87€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 127.800,18

ASSISTENZA

EDUCATIVA DOMICIL.

8 87€ 260.000,00 € 260.000,00 € 0,00 € 260.000,00

ASSISTENZA

EDUCATIVA DOMICIL.

9 96€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 43.200,00

SERVIZIO AFFIDI-

ADOZIONI

10 96€ 95.000,00 € 95.000,00 € 0,00 € 95.000,00

SERV IZIO AFFIDI

ADOZIONI

11

ALTR

O€ 90.000,00 € 90.000,00 € 0,00 € 90.000,00

PREVENZIONE

SCOLASTICA

12 103€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 60.535,50

ATTIVITA' TEMPO

LIBERO

13 103€ 240.000,00 € 32.430,47 € 32.617,55 € 305.048,02 € 0,00 € 305.048,02

CENTRO POLIVALENTE

MINORI O ATTIVITA'

14 102€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 63.904,23

RETTE SERVIZI PRIMA

INFANZIA

15 102€ 64.000,00 € 64.000,00 € 0,00 € 64.000,00

RETTE SERVIZI PRIMA

INFANZIA

16 106€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 157.344,00

POTENZIAMENTO CENTRI

POL. ANZIANI

17 106€ 270.000,00 € 270.000,00 € 0,00 € 270.000,00

POTENZIAMENTO CENTRI

POL. ANZIANI

18

ALTR

O€ 23.505,09 € 23.505,09 € 0,00 € 23.505,09 PROGETTO ALZHEIMER

19 altro€ 45.000,00 € 45.000,00 € 0,00 € 45.000,00 EMERGENZE HELP ANZIANI

20 102€ 4.000,00 € 4.000,00 € 0,00 € 4.000,00 CLIMATIZZATORI

21 102€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 66.981,02

INTEGRAZIONE RETTE

RICOVERI

22 102€ 30.000,00 € 30.000,00 € 0,00 € 30.000,00

INTEGRAZIONE RETTE

RICOVERI

23 87€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 102.538,80

ASSISTENZA DOMICILIARE

SOCIALE

24 87€ 340.000,00 € 50.000,00 € 390.000,00 € 0,00 € 390.000,00

ASSISTENZA DOMICILIARE

SOCIALE

25 88€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 77.723,50

ASSISTENA DOM.

INTEGRATA

26 88€ 438.516,00 € 438.516,00 € 438.516,00 € 438.516,00 € 877.032,00

ASSISTENZA DOM.

INTEGRATA

27 87€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 29.296,80

ASSSTENZA DOMICILIARE

DISABILI

28 altro€ 85.000,00 € 191.880,00 € 118.248,75 € 395.128,75 € 263.419,16 € 263.419,16 € 658.547,91 TRASPORTO ASSISTITO

29 60€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 179.920,85

CENTRO DIURNO SOCIO-

RIABILITATIVO

30 60€ 290.104,75 € 290.104,75 € 290.104,75 € 290.104,75 € 580.209,50

CENTRO DIURNO SOCIO-

RIABILITATIVO

31 105€ 75.347,96 € 170.770,76 € 60.884,28 € 307.003,00 € 0,00 € 307.003,00 CENTRO SOC. POL. DISABILI

32 92€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 60.926,62

INTEGRAZIONE

SCOLASTICA DISABILI

33 92€ 150.000,00 € 150.000,00 € 0,00 € 150.000,00

INTEGRAZIONE

SCOLASTICA DISABILI

34 altro€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 135.526,32

PREVENZIONE

DIPENDENZE PATOL.

35 altro€ 104.539,91 € 104.539,91 € 0,00 € 104.539,91

PREVENZIONE

DIPENDENZE PATOL.

36

ALTR

O€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 42.699,99

CONTRASTO DIPENDENZE

PATOL.

37

ALTR

O€ 93.526,33 € 11.248,62 € 104.774,95 € 0,00 € 104.774,95

CONTRASTO DIPENDENZE

PATOL.

38 87€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 14.684,40

ASSISTENZA DOM. SALUTE

MENT.

39 70€ 174.855,96 € 104.539,91 € 11.248,62 € 5.423,56 € 296.068,05 € 197.378,67 € 197.378,67 € 493.446,72 CASA PER LA VITA

40 107€ 55.535,60 € 55.535,60 € 0,00 € 55.535,60 INFOR-SENSIB. ABUSO

41 107€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 24.000,00 EQUIPE INTEGRATA ABUSO

42 107€ 60.000,00 € 60.000,00 € 0,00 € 60.000,00 EQUIPE INTEGRATA ABUSO

43 52€ 540.000,00 € 540.000,00 € 0,00 € 540.000,00

CENTRO SOCIO EDUCATIVO

DIURNO

44 102€ 45.000,00 € 45.000,00 € 0,00 € 45.000,00

CONTRIBUTO SOCIALE

INTEGRAZIONE REDDITO

45 103€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 27.756,43

INTEGRAZIONE ASSEGNO

CURA

46 108€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 74.000,00 SPORTELLO IMMIGRATI

€ 1.945.877,17 € 1.309.418,58

€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 15.638.366,32 € 0,00

MARTINA FRANCA

RISORSE ASSEGNATE

RISORSE RESIDUE

(CONTATORE)

FNPS 2006-2009

€ 2.090.798,26

€ 0,00 € 0,00

€ 389.281,59 € 224.972,45 € 16.312.485,46

TOTALE

FGSA 2007-2008 FGSA 2009 RIS. COMUNALI 2010-2012

€ 521.413,03

R E G I O N E P U G L I A

AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE

DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’

SERVIZIO PROGRAMMAZIONE E INTEGRAZIONE

Scheda AMB 2 - Quadro finanzirio dei servizi a valenza di Ambito territoriale

FNA 2007-2009 RESIDUI DI STANZIAMENTO ALTRE RISORSE

PROVINCIA DI TARANTO

AMBITO TERRITORIALE DI

155

47 108€ 130.000,00 € 130.000,00 € 0,00 € 130.000,00 SPORTELLO IMMIGRATI

48

ALTR

O€ 140.000,00 € 70.000,00 € 210.000,00 € 0,00 € 210.000,00

TIROCINI FORMATIVI

BORSE LAVORO

49

ALTR

O€ 177.512,33 € 32.487,67 € 210.000,00 € 0,00 € 210.000,00

BARRIERE

ARCHITETTONICHE

50 86€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 60.000,00

SERVIZIO SOCIALE

PROFESSIONALE

51 86€ 6.105,13 € 128.695,58 € 134.800,71 € 0,00 € 134.800,71

SERVIZIO SOCIALE

PROFESSIONALE

52 83€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 30.000,00 SEGRETARIATO SOCIALE

53 83€ 104.999,76 € 28.982,95 € 133.982,71 € 0,00 € 133.982,71 SEGRETARIATO SOCIALE

54 84€ 30.000,00 € 30.000,00 € 0,00 € 30.000,00 SPORTELLO SOCIALE

55

ALTR

O€ 75.000,00 € 75.000,00 € 0,00 € 75.000,00 PORTA UNICA ACCESSO

56 altro€ 7.897,03 € 7.897,03 € 0,00 € 7.897,03

UNITA' VALUTAZIONE

MULTIDIMENSIONALE

57

ALTR

O€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 9.967,63 PIANO COMUNICAZIONE

58

ALTR

O€ 60.000,00 € 60.000,00 € 0,00 € 60.000,00 PIANO COMUNICAZIONE

59

ALTR

O€ 119.977,55 € 28.962,93 € 148.940,48 € 0,00 € 148.940,48 UFFICIO DI PIANO

60

ALTR

O€ 30.000,00 € 30.000,00 € 0,00 € 30.000,00 UFFICIO DEI TEMPI

61 57€ 80.000,00 € 80.000,00 € 120.000,00 € 120.000,00 € 200.000,00

COMUNITA' SOCIO-RIAB.

DOPO DI NOI

62 88€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 46.634,10 A.D.I. DISABILI

63

ALTR

O€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 39.350,92 UFFICIO DI PIANO

64 102€ 0,00 € 0,00 € 0,00 € 14.699,95

INTEGRAZIONE PRIMA

DOTE

65 85€ 25.000,00 € 25.000,00 € 0,00 € 25.000,00 PRONTA ACCOGLIENZA

156

2009

2010

2011

2012 data

inizio

data

fine

Fam

iglie

Min

ori

An

zian

i

Dis

ab

ili

Pover

tà e

dis

agio

ad

ult

i

Con

trast

o a

lla v

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nza

Dip

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Salu

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zion

e

Azi

on

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i S

iste

ma

Wel

fare

d'a

cces

so

Uff

icio

di P

ian

o

1 86SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE e

Settore Amministrativo

COMUNE DI MARTINA

FRANCA- - SI SI SI - 1/1/2010 31/12/2012 1 49.430 SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI

2 53 ASILI NIDO COMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 2 135 SI SI

3 52 CENTRO SOCIO-EDUCATIVO DIURNOCOMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 2 20 SI SI

4 48 AFFIDAMENTI MINORI FUORI FAMIGLIA COMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 2 5 SI

5 103SERVIZI EDUCATIVI E PER IL TEMPO

LIBERO

COMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 100 SI

6ALTR

OLA CITTA' DEI BAMBINI

COMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 6.500 SI

7 96 AFFIDAMENTO FAMILIARE MINORICOMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 10 SI SI

8 87 ASSISTENZA DOMICILIARE ONCOLOGICACOMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 2 20 SI SI

9ALTR

OFUNZIONAMENTO UFFICI

COMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 40.430 SI SI

10 87 ASSISTENZA DOMICILIARECOMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 2 70 SI SI

11 106 CENTRO SOCIALE POLIVALENTE ANZIANICOMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 100 SI

12 102 INTEGRAZIONE RETTE CASA DI RIPOSOCOMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 12 SI

13ALTR

OTRASPORTO SCOLASTICO E SERV. VARI

COMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 SI

14 102CONTRIBUTI ECONOMICI E INTERVENTI

INTEGRAZIONE SOCIAL

COMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 SI SI

15 102 CONTRIBUTI ECONOMICI COMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 245 SI SI SI

16 99 SERVIZIO CIVILE ANZIANICOMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 2 SI

17 87 PRONTO FARMACOCOMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 2 SI SI

18 102CONTRIBUTO SPESE SANITARIE-

FARMACEUTICHE

COMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 10 SI

19 altro CENTRO INFORMA GIOVANICOMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 2 300 SI SI

20 102ASSISTENZA PERSONE BISOGNOSE -

FINANZ. CREDITO COOPERATIVO

ALBEROBELLO

COMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 SI

21 102ASSISTENZA ECONOMICA POST-

PENITENZIARIA

COMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 SI

22 102ASSISTENZA ABITATIVA - CONTRIBUTO

LOCAZIONI

COMUNE DI MARTINA

FRANCASI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 SI

23 53 ASILO NIDO COMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 2 12 SI SI

24 103ATTIVITA' EDUCATIVE E PER IL TEMPO

LIBEROCOMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 2 SI

25 48 MINORI FUORI FAMIGLIA COMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 2 7 SI

26 52 AFFIDAMENTO MINORI CENTRI DIURNI COMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 2 3 SI

27 96 AFFIDAMENTO FAMILIARE MINORI COMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 SI

28 106 CENTRO SOCIALE POLIVALENTE ANZIANI COMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 SI

29 92 TRASPORTO SOCIALE DISABILI COMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 SI

30 92SOSTEGNO ALL'INTEGRAZIONE SOCIALE E

SCOLASTICACOMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 SI

31 102 CONTRIBUTI ECONOMICI COMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 SI

32 102CONTRIBUTO SPESE SANITARIE-

FARMACEUTICHECOMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 SI

33 86SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE e

Settore AmministrativoCOMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 13.444 SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI

34 102ASSISTENZA ABITATIVA - CONTRIBUTO

LOCAZIONICOMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 SI

35 altro COMUNICAZIONE COMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 13.444 SI

36 altro FUNZIONAMENTO UFFICI COMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1 13.444

37ALTR

OTRASPORTO SCOLASTICO E SERVIZI VARI COMUNE DI CRISPIANO SI SI SI 1/1/2010 31/12/2012 1

si

Periodo di riferimento

N.

Art.

Reg

. 4

/07

Denominazione Ente titolare

Anni di

riferimento

N.u

ten

ti m

edio

per

an

no

Mod

alità

di ges

tion

e

Area di intervento

(barrare la/le casella/e corrispondente/i)

R E G I O N E P U G L I A

AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE

DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’

SERVIZIO PROGRAMMAZIONE E INTEGRAZIONE

Scheda COM 1 - Prospetto descrittivo dei servizi a valenza comunale

PROVINCIA DI TARANTO

AMBITO TERRITORIALE DI MARTINA FRANCA

da a

ttiv

are

in e

sser

e co

n r

isors

e P

dZ

05-0

8

157

€ 0,00 € 0,00 € 15.638.366,32 € 15.638.366,32 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 15.638.366,32 € 0,00

N.

Art

. R

eg. 4/0

7

FGSA 07-08 FGSA 09Risorse Comunali

2010-2012 Totale 1

Altre Risore

pubbliche

(cfr. note)

Altre Risorse

Private

(cfr. note)

Totale 2 TOTALEResidui passivi di

servizi in essereNOTE

1 86€ 2.351.083,00 € 2.351.083,00 € 0,00 € 2.351.083,00

SERVIZIO SOCIALE E S. AMMIN.

2 53€ 1.706.124,00 € 1.706.124,00 € 0,00 € 1.706.124,00

ASILI NIDO

3 52€ 540.000,00 € 540.000,00 € 0,00 € 540.000,00

CENTRO DIURNO SOCIO-EDUC.

4 48€ 798.310,00 € 798.310,00 € 0,00 € 798.310,00

MINORI FUORI FAMIGLIA

5 103€ 61.474,00 € 61.474,00 € 0,00 € 61.474,00

SERVIZI EDUC. E TEMPO LIBERO

6

ALTR

O€ 15.763,00 € 15.763,00 € 0,00 € 15.763,00

CITTA' DEI BAMBINI

7 96€ 67.464,00 € 67.464,00 € 0,00 € 67.464,00

AFFIDAMENTO FAMILIARE

8 87€ 37.830,00 € 37.830,00 € 0,00 € 37.830,00

ASSISTENZA DOM. ONCOLOG.

9

ALTR

O€ 198.874,00 € 198.874,00 € 0,00 € 198.874,00

FUNZIONAMENTO UFFICI

10 87€ 252.000,00 € 252.000,00 € 0,00 € 252.000,00

ASSISTENZA DOMICILIARE

11 106€ 543.290,00 € 543.290,00 € 0,00 € 543.290,00

CENTRO POL. ANZIANI

12 102€ 315.000,00 € 315.000,00 € 0,00 € 315.000,00

RETTE CASA RIPOSO

13

ALTR

O€ 4.259.721,00 € 4.259.721,00 € 0,00 € 4.259.721,00

TRASP. SCOL. E SERVIZI VARI

14 102€ 119.370,00 € 119.370,00 € 0,00 € 119.370,00

CONTRIBUTI E INTEGRAZ.SOC.

15 102€ 129.253,00 € 129.253,00 € 0,00 € 129.253,00

CONTRIBUTI ECONOMICI

16 99€ 157.625,00 € 157.625,00 € 0,00 € 157.625,00

SERVIZIO CIVILE ANZIANI

17 87€ 7.881,00 € 7.881,00 € 0,00 € 7.881,00

PRONTO FARMACO

18 102€ 22.068,00 € 22.068,00 € 0,00 € 22.068,00

SPESE SANITARIE

19 altro€ 143.439,00 € 143.439,00 € 0,00 € 143.439,00

INFORMAGIOVANI

20 102€ 12.610,00 € 12.610,00 € 0,00 € 12.610,00

ASSISTENZA BISOGNOSI

21 102€ 14.186,00 € 14.186,00 € 0,00 € 14.186,00

ASS. POST-PENITENZIARIA

22 102€ 1.200.000,00 € 1.200.000,00 € 0,00 € 1.200.000,00

ASSISTENZA ABITATIVA

23 53€ 41.250,00 € 41.250,00 € 0,00 € 41.250,00

ASILO NIDO

24 103€ 12.000,00 € 12.000,00 € 0,00 € 12.000,00

ATTIVITA' EDUCATIVE

25 48€ 423.000,00 € 423.000,00 € 0,00 € 423.000,00

MINORI FUORI FAMIGLIA

26 52€ 109.719,00 € 109.719,00 € 0,00 € 109.719,00

AFFID. MINORI CENTRI DIURNI

€ 0,00

RISORSE DISPONIBILI

TOTALE

RISORSE RESIDUE

(CONTATORE)

€ 0,00 € 0,00

€ 15.638.366,32€ 0,00

FGSA 2009

€ 0,00 € 0,00

RIS. COMUNALI 2010-2012

€ 0,00

R E G I O N E P U G L I A

AREA POLITICHE PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE

DELLE PERSONE E DELLE PARI OPPORTUNITA’

SERVIZIO PROGRAMMAZIONE E INTEGRAZIONE

Scheda COM 2 - Quadro finanzirio dei servizi a valenza di comunale

PROVINCIA DI TARANTO

AMBITO TERRITORIALE DI MARTINA FRANCA

ALTRE RISORSEFGSA 2007-2008

158

96€ 55.800,00 € 55.800,00 € 0,00 € 55.800,00

106€ 313.950,00 € 313.950,00 € 0,00 € 313.950,00

92€ 36.000,00 € 36.000,00 € 0,00 € 36.000,00

92€ 21.000,00 € 21.000,00 € 0,00 € 21.000,00

102€ 90.000,00 € 90.000,00 € 0,00 € 90.000,00

102€ 21.000,00 € 21.000,00 € 0,00 € 21.000,00

86€ 332.595,54 € 332.595,54 € 0,00 € 332.595,54

102€ 30.000,00 € 30.000,00 € 0,00 € 30.000,00

altro€ 3.000,00 € 3.000,00 € 0,00 € 3.000,00

altro€ 6.000,00 € 6.000,00 € 0,00 € 6.000,00

ALTR

O€ 1.189.686,78 € 1.189.686,78 € 0,00 € 1.189.686,78

0€ 0,00 € 0,00 € 0,00

0€ 0,00 € 0,00 € 0,00

159

CAPITOLO V – LA PROGETTAZIONE DI DETTAGLIO

51. le schede di progetto per politiche di intervento e obiettivi di servizio

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI X MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: x SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 1

Denominazione servizio: CENTRO DI ASCOLTO PER LE FAMIGLIE E SERVIZI DI SOSTEGNO ALLA

GENITORIALITA’

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: 93 - 94

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

FAMIGLIE

n. utenti

100

160

Obiettivi del servizio

Il Centro di Ascolto per le Famiglie è un servizio flessibile, integrato nel sistema dei servizi

territoriali, che si pone l’obiettivo di promuovere il benessere del nucleo familiare sostenendo la

coppia ed ogni singolo componente nelle fasi del ciclo di vita, facilitando la formazione

dell’identità genitoriale, favorendo un clima relazionale positivo e la capacità di rapporto con

l’esterno, l’elaborazione di autonomi progetti di vita e lo sviluppo delle competenze legate ai

ruoli familiari.

Sostiene la riorganizzazione delle relazioni familiari in presenza di separazione o crisi nei

rapporti di coppia o in caso di decisione di divorzio con specifici interventi di mediazione

familiare, aiutando le parti a trovare la base di accordi durevoli e condivisi che tengano conto,

in particolare, delle esigenze dei figli in un’ottica di corresponsabilità dei ruoli genitoriali.

Principali attività previste

Rientrano tra le prestazioni del servizio:

- Percorsi di orientamento alla famiglia ed alla genitorialità - Le consulenze specialistiche ai genitori, alle coppie, alle famiglie - Le attività di ascolto e di orientamento alle giovani coppie ed ai neo-genitori - La gestione di incontri di pre-mediazione e mediazione - La gestione di uno spazio neutro specificamente dedicato alla soluzione dei conflitti ed

alla ricostruzione del rapporto genitori-figli, in caso di separazione / divorzio

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

L’èquipe del Centro sarà composta da .

- Un operatore con laurea in psicologia - Un operatore con laurea in scienze dell’educazione - Due mediatori familiari in possesso dei titoli previsti dall’art. 94 Reg. Reg. 4/2007

Soggetto titolare33 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

Comune di Martina Franca – capofila dell’Ambito

Localizzazione: Territorio Ambito

Modalità di gestione del servizio

33 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

161

gestione in economia (specificare ______________________________)

x gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento procedure di evidenza pubblica)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 100.000,00

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 70.000 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 30.000

162

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI X MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI E DI

CONTRASTO POVERTA’

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 2

Denominazione servizio:SOSTEGNO MADRI NUBILI CON FIGLI MINORI

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: 102

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Madri nubili

n. utenti

10

163

Obiettivi del servizio

L’iniziative è mirata a sostenere, anche tramite assistenza economica di base, le donne nubili,

sole, con figli minori non riconosciuti dall’altro genitore, residenti nei Comuni dell’Ambito,

favorendo una cultura mirata a rinforzare il ruolo genitoriale, sostenendo l’accesso e la

fruizione della rete dei servizi sociali e socio-sanitari , intervenendo sulle situazioni di fragilità

presenti nei nuclei monogenitoriali.

Principali attività previste

L’intervento prevede le seguenti attività:

- Accoglienza della domanda - Presa in carico in collaborazione con servizi di sostegno alla genitorialità - Elaborazione e verifica progetti individualizzati - Erogazione assistenza economica

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Assistenti sociali dei Comuni dell’Ambito

Soggetto titolare34 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – capofila dell’AMBITO

Localizzazione: Territorio Ambito n.5

Modalità di gestione del servizio

x gestione in economia Comune di Martina Franca

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale previst

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 50.693,69

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb

34 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

164

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 50.693,69

165

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 2012

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI X MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 3

Denominazione servizio:CONTRIBUTI A SOSTEGNO DELLA NATALITA’

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: Delibera G.R. 210/04 e 474/05

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Famigli

n. utenti

28

Obiettivi del servizio

Sostegno economico a famiglie in cui siano intervenuti parti gemellari o nascite di bambini con

gravi forme di disabilità

166

Principali attività previste

Istruttoria ed erogazione contributi economici

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Personale ufficio di Piano

Soggetto titolare35 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – capofila Ambito

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia (COMUNE CAPOFILA )

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 56.922,90

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 56.922,90

167

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 x 2012 x

AMBITO DI _____________________

PROV. DI ___

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

X SERVIZI DOMICILIARI

SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: x SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 4

Denominazione servizio: ASSISTENZA EDUCATIVA DOMICILIARE

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: 87

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Famiglie- minori

n. utenti

24 nuclei familiari

168

Obiettivi del servizio

Il servizio ha la finalità di sostenere il percorso evolutivo dei minori - di tutte le fasce di età ma

in particolare la prima infanzia – in condizioni di rischio per l’appartenenza a nuclei familiari

multiproblematici e/o connotati da elementi di fragilità sociale, anche disabili, in carico ai

servizi sociali e socio-sanitari, che necessitano di sostegno diretto nell’assolvimento delle

competenze educative e di cura.

Si integra con le attività e gli interventi in corso a favore dei minori e risponde ai seguenti

obiettivi:

- Promuovere lo sviluppo psico-fisico, cognitivo, affettivo e sociale del minore - Garantire ai minori la permanenza nel proprio nucleo familiare e sociale - Prevenire condizioni di rischio evolutivo - Sostenere l’autonomia e promuovere l’espressione di potenzialità e risorse familiari - Favorire la crescita armonica dei minori, il loro inserimento nei contesti educativi e

scolastici, positivi percorsi di socializzazione - Sostenere e stimolare le competenze educative genitoriali

Principali attività previste

Interventi a valenza educativa svolti prevalentemente presso il domicilio dei minori, individuati,

all’interno di un progetto condiviso con eventuali altri servizi sociali e socio-sanitari coinvolti,

in rapporto all’età, alle caratteristiche ed ai bisogni dell’utenza:

- Elaborazione progetto individualizzato e definizione obiettivi - Azioni di gioco - Accompagnamento, orientamento ed aiuto allo studio - Sostegno alla socializzazione ed integrazione positiva - Osservazione degli stili educativi e di funzionamento familiare - Incontri di verifica e monitoraggio

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Educatori professionali in possesso della laurea di primo livello

Assistenti sociali operanti presso i Comuni – referenti area minori – con funzioni di

coordinamento

Soggetto titolare36 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione del servizio: territorio Ambito

36 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

169

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento procedure di evidenza pubblica)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 260.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 230.000 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 30.000

170

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI X MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo:5

Denominazione servizio: UFFICIO AFFIDI E ADOZIONI

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: linee guida regionali DGR 17/4/2007 n. 494

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

MINORI - FAMIGLIE

n. utenti

10 percorsi affido /ambito

20 famiglie aspiranti affido

10 famiglie adottive

171

Obiettivi del servizio

L’azione persegue le seguenti finalità:

- Sviluppare ed organizzare un servizio qualificato e specializzato - Ricercare percorsi operativi condivisi, integrati ed omogenei sul territorio dell’Ambito tra

servizi sociali dei Comuni e servizi sociosanitari ASL in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria Minorile

- Assicurare attività di informazione e sensibilizzazione su affido, l’adozione ed altre forme di accoglienza e solidarietà nei confronti di minori e nuclei in difficoltà

- Realizzare un sistema integrato per l’analisi dei bisogni - Migliorare il sistema di valutazione ed intervento nelle situazioni di affido ed adozione - Sostenere economicamente i nuclei affidatari Il Servizio prevede la stipula di apposito protocollo d’intesa tra Ambito e ASL e l’impiego di

operatori di ruolo degli Enti aderenti – area minori – ai fini della costituzione delle equipe,

nonché la loro possibile integrazione con professionalità esterne.

Principali attività previste

Sono attività e prestazioni dell’Ufficio Affidi – Adozioni :

- La costituzione di équipes integrate - Informazione e sensibilizzazione sul tema degli interventi a favore dei minori in condizione di

rischio evolutivo - Formazione, valutazione e sostegno a chi si candida ad una esperienza di accoglienza e cura

destinata a minori con particolari difficoltà, per i quali può essere anche necessario un aiuto economico, ed azioni sistematiche di sostegno

- Formazione, valutazione e sostegno delle famiglie che hanno presentato dichiarazione di disponibilità all’adozione

- Sostegno e verifica percorso adottivo - Formulazione del progetto di vita del minore e della diagnosi di recuperabilità della famiglia

di origine nelle situazioni di affido

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Assistenti sociali in servizio presso i Comuni dell’Ambito, integrate da due unità esterne (

assistente sociale e psicologo ).

Psicologo Consultorio Familiare

Soggetto titolare37 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

Comune di Martina Franca

Localizzazione del servizio: territorio Ambito

37 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

172

Modalità di gestione del servizio

x gestione in economia COMUNE CAPOFILA

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 95.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 50.000 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 45.000

173

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI X SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO

SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: SI x NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 6

Denominazione servizio: PREVENZIONE IN AMBITO SCOLASTICO

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: //

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

MINORI SCUOLE PRIMARIE E SECOND.INF.

n. utenti

174

Obiettivi del servizio

L’intervento si pone l’obiettivo di fornire strumenti per la lettura e la gestione dei conflitti che

si sviluppano all’interno dei gruppi scolastici, contesti in cui emergono tensioni e forme di

aggressività, spesso originate dalla impossibilità di esprimere sofferenze e bisogni.

L’intento è quello di attivare specifiche strategie in grado di connettere esperienze e

motivazioni delle diverse figure coinvolte nel percorso formativo, promuovendo scambi

costruttivi sul piano individuale e sociale, con positivi effetti sul clima complessivo e sulla stessa

attività didattica con la finalità di:

- Migliorare il clima scolastico e la qualità delle relazioni scuola/famiglia - Prevenire fenomeni di tensione e aggressività - Favorire l’accettazione della diversità - Ridurre le difficoltà di apprendimento e l’isolamento

Principali attività previste

Le principali attività previste riguardano:

- Consulenze dirette ed indirette agli insegnanti - Interventi in aula sul gruppo classe - Elaborazione/condivisione con altri servizi sociali territoriali coinvolti di progetti di

intervento mirati per minori in condizioni di rischio evolutivo

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Il servizio, previsto già nel precedente Piano di Zona ed elaborato a cura del Servizio di Salute

Mentale distrettuale per l’area prevenzione e promozione salute mentale in età evolutiva, si

fonda su un’apposita intesa tra ASL e Comuni dell’Ambito che coglie le richieste pervenute dalle

scuole primarie e secondarie inf. dell’Ambito di un supporto nella gestione diretta delle

situazioni problematiche, all’interno dei percorsi in atto di collaborazione interistituzionale.

L’équipe prevista per la sua realizzazione sarà composta da:

- Psicologa clinica specializzata in età evolutiva operante presso Centro Salute Mentale - area

promozione salute mentale in età evolutiva - 1 sociologo operante presso Centro Salute Mentale - Assistenti sociali Comuni Ambito referenti area minori - 2 psicologi in convenzione – reclutamento risorse esterne

175

Soggetto titolare38 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA

Localizzazione del servizio: territorio AMBITO

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia COMUNE CAPOFILA

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 90.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro - 90.000

38 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

176

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI X SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO

SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 7

Denominazione servizio: CENTRO APERTO POLIVALENTE PER MINORI ovvero ATTIVITA’

EDUCATIVE E RICREATIVE

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: 103

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

MINORI

n. utenti

150 residenti nei Comuni dell’Ambito

177

Obiettivi del servizio

Il Centro aperto polivalente per minori, struttura aperta alla partecipazione anche non

continuativa dei minori, opera in raccordo con i servizi sociali territoriali e con le istituzioni

scolastiche, attraverso la progettazione e realizzazione di interventi di socializzazione ed

educativo-ricreativi, volti a promuovere il benessere della comunità e contrastare fenomeni di

marginalità e disagio minorile.

Nelle more della realizzazione di una apposita struttura da collocarsi nel Comune di

Crispiano entro il 2012, connessa al programma di investimento per le infrastrutture sociali

dell’Ambito, con l’utilizzo delle risorse POR FESR 2007-2013, alla popolazione minorile residente

nell’Ambito sarà comune garantito un ampio ventaglio di attività educative, ricreative,

sportive, ludico-espressive rivolte alla sfera socializzazione e della integrazione, comprese

quelle di supporto all’impegno scolastico nei periodi di frequenza, in collaborazione con le

associazioni di promozione sociale e culturale attive sul territorio con le quali stipulare apposite

convenzioni.

Si intende quindi rispondere in maniera organica ed omogenea alle esigenze espresse, favorendo

la massima integrazione nel tessuto sociale dei minori con particolari difficoltà, anche disabili,

appartenenti a nuclei familiari in condizioni di disagio socio-economico, figli di genitori

immigrati, per i quali l’accesso a tali prestazioni di fatto è ostacolato ovvero i cui percorsi

evolutivi necessitano di supporti e stimoli.

I minori saranno inseriti nelle attività individuate sulla base di specifici progetti condivisi

con le associazioni di riferimento, ovvero con gli operatori del Centro Aperto, e con le famiglie,

con costi a totale/parziale carico dell’Ambito.

Principali attività previste

Le attività previste sono:

- Attività ludiche - laboratori espressivi – socializzazione di gruppo - Attività educative e di supporto all’attività scolastica - Organizzazione di campi solari estivi - Programmi di escursioni - Attività sportive

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Animatori, educatori, istruttori sportivi

178

Soggetto titolare39 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA

Localizzazione del servizio: territorio AMBITO

Localizzazione principale del Centro: Comune Crispiano

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

x gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento delle attività del Centro: procedure di evidenza

pubblica)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

X altra modalità di gestione : Convenzioni con Associazioni di Promozione Sociale per

realizzazione attività

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 305.048,02

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 305.048,02

39 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

179

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità 2010 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO X SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA

SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 8

Denominazione servizio: SOSTEGNO ECONOMICO DOMANDA DI SERVIZI PRIMA INFANZIA

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: ART.102

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

FAMIGLIE CON FIGLI O-36 MESI

n. utenti

15

180

Obiettivi del servizio

L’intervento si pone l’obiettivo di sostenere la fruizione dei servizi educativi per la prima

infanzia presenti sul territorio dell’Ambito, regolarmente autorizzati al funzionamento, da parte

di bambini appartenenti a famiglie bisognose e/o con difficoltà nella gestione delle competenze

genitoriali, al fine di garantire loro opportunità educative e di socializzazione e fornire, al

contempo, ai nuclei di riferimento valide sollecitazioni dal punto di vista educativo e

dell’accudimento dei figli.

Tale azione mira, peraltro, a sostenere una maggiore uniformità di interventi in tale

specifica area nel territorio dell’Ambito ed a stimolare /valorizzare l’offerta dei servizi.

Principali attività previste

Le attività riguardano:

- Comunicazione e pubblicizzazione del servizio - Raccordo con i servizi educativi del territorio - Formulazione di eventuali progetti di intervento integrati - Istruttoria - Erogazione prestazione - Verifica dell’intervento

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Assistenti sociali referenti Comuni dell’Ambito

Soggetto titolare40 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizi

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione del servizio: territorio AMBITO

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia COMUNE CAPOFILA

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

40 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

181

Spesa totale previst

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 64.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 64.000

.

182

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 X 2012 X

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI X SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO

SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA

SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 9

Denominazione servizio: POTENZIAMENTO CENTRI SOCIALI POLIVALENTI ANZIANI

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: 106

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

ANZIANI ANCHE NON AUTOSUFFICIENTI LIEVI

n. utenti

150

183

Obiettivi del servizio

Il servizio ha l’obiettivo di consolidare il complesso delle attività di integrazione socio-

culturale, socializzazione, creatività ed utilizzo del tempo libero delle persone anziane

assicurate dai Centri Sociali Polivalenti presenti in entrambi i Comuni dell’Ambito, di concerto

con gli enti pubblici, del privato sociale e dell’associazionismo interessati alla co-progettazione

di azioni specifiche ed alla collaborazione.

Garantisce la continuità di quanto progettato nel precedente Piano di Zona per stimolare

la partecipazione attiva ed il protagonismo degli anziani , con particolare attenzione agli aspetti

relazionali ed esistenziali, e promuovere un invecchiamento attivo e sereno.

Gli obiettivi sono:

- Il riconoscimento del ruolo attivo della popolazione anziana e del loro protagonismo - La promozione dell’invecchiamento attivo - Il contrasto alla sedentarietà, alla solitudine, all’emarginazione, alla passività - La promozione dell’integrazione personale e sociale e dell’aggregazione inter ed intra

generazionale - La valorizzazione dell’esperienza e dei saperi degli anziani - La promozione del benessere e della salute della terza età

Principali attività previste

Le principali attività previste, in continuità con quanto previsto nel primo PdZ,

riguardano il potenziamento dei servizi erogati nei Centri Polivalenti con particolare riferimento

alle dimensioni :

- Educative, indirizzate all’autonomia - Di socializzazione ed animazione - Ludico-espressive, artistiche, psicomotorie e ricreative - Culturali ed occupazionali - Organizzazioni escursioni e viaggi

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Coordinatori ed operatori comunali in servizio presso i Centri Polivalenti dell’Ambito

Assistenti sociali ed educatori nella misura di una unità per ciascun profilo per entrambi i Centri

Polivalenti dell’Ambito ( Ente gestore)

Educatori, animatori, istruttori sportivi.. a cura delle organizzazioni del terzo settore all’esito

della stipula di apposite convenzioni.

184

Soggetto titolare41 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE CAPOFILA MARTINA FRANCA

Localizzazione del servizio: Comuni AMBITO

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia

X gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento___procedure di evidenza pubblica)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

X altra modalità di gestione: Convenzioni con Organizzazioni di volontariato e di promozione

sociale per le attività di animazione.

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 270.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 150.000 - attrezzature Euro 25.000 - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 95.000

41 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

185

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 x 2012

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI X ANZIANI

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 10

Denominazione servizio: PROGETTO ALZHEIMER

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: _____

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Famiglie con parenti affetti da Alzheimer

Operatori sociali e socio-sanitari

Assistenti familiari

n. utenti

100

186

Obiettivi del servizio

L’intervento, già previsto nel primo PdZ ma non realizzato, è volto a diffondere

informazioni e conoscenze sugli aspetti clinici della patologia e sulle problematiche connesse,

fornendo strumenti per un approccio più efficace alla cura ed alla gestione quotidiana dei

congiunti affetti da Alzheimer per le famiglie interessate , nonché per gli operatori impegnati

nei servizi domiciliari e per gli assistenti privati.

Principali attività previste

Le attività riguarderanno l’organizzazione di incontri tematici e formativi condotti da

esperti e saranno volti anche a diffondere la conoscenza dei servizi e dei supporti garantiti a

livello locale.

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Assistenti sociali dell’ Ambito referenti area Anziani

Medici specialisti

Coordinatori di servizi specializzati

Soggetto titolare42 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA

Localizzazione: Territorio Ambito n.5

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare COMUNE CAPOFILA

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

42 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

187

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 23.505,09

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro 23.505,39

188

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI X ANZIANI

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 11

Denominazione servizio: EMERGENZA “ Help ANZIANI”

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: _____

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

ANZIANI SOLI

n. utenti

400

189

Obiettivi del servizio

Il servizio mira ad assicurare agli anziani soli un valido supporto per fronteggiare situazioni

critiche, specie con riferimento a specifiche punte stagionali come l’estate ed a lunghi periodi

festivi, consentendo la permanenza sicura a domicilio.

In sintesi la realizzazione di tale intervento risponde ai seguenti obiettivi:

- Fornire informazioni che favoriscono la comunicazione con il sistema dei servizi sociali e socio-sanitari territoriali

- Orientare la persona in difficoltà - Assicurare l’attivazione di servizi di assistenza e cura agli anziani soli ed a rischio - Offrire sostegno, controllo e vigilanza anche a distanza - Alleviare il senso di solitudine e contrastare sensazioni di abbandono - Fronteggiare con celerità i disagi correlati a condizioni meteorologiche avverse del ciclo

stagionale - Rafforzare la rete di aiuto sociale nel territorio

Principali attività previste

Le attività previste riguardano:

- Mappatura degli anziani che versano in condizioni di solitudine - Attivazione di una rete di aiuto sociale tra enti, servizi ed organizzazioni di volontariato che

operano a favore degli anziani - Attivazione di interventi a domicilio di welfare leggero mediante impiego di volontari - Monitoraggio delle condizioni psico-fisiche di anziani soli - Realizzazione presidio intensivo del territorio in coincidenza di punte stagionali avverse e

periodi festivi prolungati

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Volontari – Organizzazioni di volontariato

Operatori dei servizi sociali e socio-sanitari del territorio – area anziani –

Soggetto titolare43 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione del servizio: territorio AMBITO

Modalità di gestione del servizio

43 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

190

gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione : convenzione con organizzazioni di volontariato

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 45.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 45.000

.

191

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 2012

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI X ANZIANI

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 12

Denominazione servizio: CONTRIBUTO PER ACQUISTO CLIMATIZZATORI

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: ART. 102

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

ANZIANI

n. utenti

20

Obiettivi del servizio

In conformità con quanto stabilito nella delibera G.R. n. 1871 del 30/12/2004, pubblicata BURP

150 del 16/12/2004, si erogherà un contributo pari ad €. 200,00 per l’acquisto di un

climatizzatore di aria a n. 19 anziani residenti nell’Ambito, in possesso dei requisiti di

comprovato disagio economico come stabilito da apposito avviso pubblico già effettuato

192

Principali attività previste

- Istruttoria delle richieste e verifica requisiti - Erogazione contributo

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Assistenti sociali ed istruttori amministrativi Comuni di Martina Franca- Crispiano

Soggetto titolare44 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale previsto

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 4.000,00

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro 4.000,00

44 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

193

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 X 2012 X

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI X CONTRASTO POVERTA’

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 13

Denominazione servizio: INTEGRAZIONE RETTE PER RICOVERI IN STRUTTURE RESIDENZIALI

SOCIO-ASSISTENZIALI E SOCIOSANITARIE ASSISTENZIALI

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: ART. 102

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

ANZIANI

n. utenti

10

194

Obiettivi del servizio

L’intervento si pone l’obiettivo di garantire il concorso dell’Ambito alla spesa delle rette per il

ricovero in strutture residenziali ( case protette, RSA e RSSA ) di anziani in condizioni di

accertata non autosufficienza fisica o psichica, non esentate dal pagamento della

compartecipazione e privi di parenti tenuti agli obblighi di prestare alimenti ovvero in condizioni

di comprovato disagio economico, secondo criteri previsti dal regolamento di Ambito.

Principali attività previste

Accoglimento della domanda, valutazione all’interno dell’Unità di Valutazione

Multidimensionale, redazione progetto socio-sanitario personalizzato, definizione ed erogazione

contributo mensile a carico dell’Ambito per integrazione della retta connessa al ricovero.

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Assistenti sociali Comuni Ambito

Operatori UVM

Soggetto titolare45 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

45 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

195

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): 30.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 30.000

196

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 X 2012 X

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

X SERVIZI DOMICILIARI

SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 14

Denominazione servizio: SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: Art. 87

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

ANZIANI – DISABILI – PAZIENTI PSICHIATRICI

n. utenti

153

197

Obiettivi del servizio

Il Servizio di Assistenza Domiciliare – SAD – è rivolto ad anziani, disabili e pazienti

psichiatrici residenti nel territorio dell’Ambito, al fine di favorire la permanenza nell’abituale

ambiente di vita, evitando l’istituzionalizzazione e consentendo loro una soddisfacente vita di

relazione, attraverso un complesso di prestazioni socio-assistenziali. In continuità con quanto

avviato nel corso della realizzazione del primo PdZ, obiettivo specifico dell’azione è il

consolidamento e potenziamento del servizio.

Principali attività previste

Il SAD comprende prestazioni di tipo socio-assistenziale che si articolano per aree di bisogno,

tra cui in particolare:

- Azioni di aiuto alla persona nello svolgimento delle normali attività quotidiane - Assistenza tutelare : igiene e cura della persona - Distribuzione pasti a domicilio - Aiuto domestico - Sostegno alla mobilità personale - Sostegno amicale

I servizi di welfare leggero, quali il sostegno amicale, la compagnia, l’aiuto nel disbrigo di

semplici pratiche ed il sostegno alla mobilità personale ( compreso taxi sociale ) saranno

assicurate avvalendosi delle organizzazioni di volontariato territoriali, sulla base di apposite

convenzioni.

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Operatori istituzionali : assistenti sociali – istruttori amministrativi Comuni Ambito

Operatori socio-assistenziali ed ausiliari coordinati da Assistente Sociale : Ente Gestore

Operatori organizzazioni di volontariato

Soggetto titolare46 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA . capofila Ambito

Localizzazione: Comuni Ambito

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

X gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento: procedure di evidenza pubblica

46 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

198

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

X altra modalità di gestione: convenzioni con organizzazioni di volontariato

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 390.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 330.000 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 60.000

.

199

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

X SERVIZI DOMICILIARI

SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 15

Denominazione servizio: ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: 88

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Anziani – disabili – minori – cittadini con bisogni socio-sanitari complessi

n. utenti

100

200

Obiettivi del servizio

Il servizio di assistenza domiciliare integrata consiste in interventi da fornire ai cittadini al fine

di favorire la permanenza nel loro contesto di vita, evitando l’istituzionalizzazione e

consentendo loro una soddisfacente vita di relazione attraverso un complesso di prestazioni

socio-assistenziali e sanitarie, programmate, gestite e co-finanziate dall’Ambito e dall’ASL.

Caratteristica del servizio è l’unitarietà dell’intervento che assicura prestazioni mediche,

infermieristiche, riabilitative e socio-assistenziali in forma integrata e secondo piani individuali

programmati.

Obiettivo specifico dell’intervento è quello di garantire continuità e completezza assistenziale

sotto il profilo sociale e sanitario, ai soggetti trattabili a domicilio, riducendo il ricorso a ricoveri

ospedalieri e/o a servizi residenziali.

Il Servizio si pone in continuità con le prestazioni in corso di erogazione come previsto nel

primo Piano di Zona dell’AMBITO.

Principali attività previste

Il servizio ADI è volto ad assicurare l’erogazione a domicilio di un complesso di prestazioni socio-

assistenziali e sanitarie coordinate - sulla base di uno specifico progetto individualizzato e

costantemente monitorato - che si articolano per aree di bisogno, con riferimento a persone

affette da malattie croniche invalidanti e/o progressivo-terminali.

Le principali prestazioni socio-assistenziali fornite, relative all’assistenza tutelare, sono

riconducibili a:

- Igiene e cura della persona - Aiuto alla persona nello svolgimento delle normali attività quotidiane - Sostegno alla mobilità personale

Le prestazioni assicurate dal servizio sanitario sono relative a:

- prestazioni mediche di base e specialistiche

- prestazioni infermieristiche

- prestazioni riabilitative e di recupero psico-fisico

In funzione dell’età dei pazienti e dei loro bisogni, tali interventi potranno integrarsi altresì con

ulteriori azioni contemplate dal Piano di Zona al fine di non interrompere eventuali percorsi –

educativi, di socializzazione – in atto nonché per ampliare la gamma delle opportunità atte a

sostenere l’interessato ed il suo nucleo familiare in una fase di criticità.

Il servizio sarà concesso a coloro che, rientrando nei parametri di ammissibilità stabiliti nel

relativo protocollo operativo e regolamento di servizio, ne facciano richiesta esplicita,

201

direttamente o per il tramite familiari – previo consenso dell’interessato - ovvero degli esercenti

la potestà in caso di minori.

Il recepimento delle richieste relative all’ADI è di competenze della Porta Unica di

Accesso ai servizi socio-sanitari istituita dall’Ambito. L’accesso alle prestazioni di assistenza

domiciliare integrata avviene attraverso l’Unità di valutazione Multidimensionale, di cui

all’art.59, c.4, della l.r. 19/06.

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

La realizzazione del servizio prevede le seguenti figure professionali:

- N. 10 Operatori socio-sanitari a cura del soggetto gestore del servizio di assistenza tutelare, all’esito di apposita procedura di evidenza pubblica, il cui costo è ripartito al 50% tra Ambito e ASL

- Medici di base - ASL - Pediatri di libera scelta -ASL - Medici specialisti - ASL - Terapisti della riabilitazione – ASL - Infermieri professionali – ASL - Assistenti sociali - Ufficio di Piano Ambito La presa in carico complessiva stimata per l’Ambito è quantificabile in 40 utenti quale media

mensile.

Soggetto titolare47 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione del servizio: territorio AMBITO

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

X gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento: procedure di evidenza pubblica

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

47 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

202

Spesa totale prevista

I costi si riferiscono a n. 10 OOSS impegnati per 6h al giorno per 52 settimane/anno al costo

orario di €. 18,74.

La durata del servizio si riferisce a 30 mesi (6 mesi nel 2010 e 12 delle annualità successive )

Nei costi sono comprese le spese di mobilità del personale nel territorio dell’Ambito e quelli

di gestione.

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 877.032,00 di cui €.438.516 a carico dell’Ambito

ed €. 438.516 a carico dell’ASL per co-finanziamento 50% come previsto da LEA e Reg. Reg.

4/2007

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 877.032,00 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro

203

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 16

Denominazione servizio:SERVIZIO DI TRASPORTO PER UTENTI DISABILI A FINI SOCIO-

RIABILITATIVI

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: / ART. 46 norme urgenti in materia di sanita’ e servizi sociali l. r.

4/2010

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

disabili

n. utenti

80

204

Obiettivi del servizio

Obiettivo del servizio è quello di assicurare il trasporto degli utenti disabili ai fini socio-

riabilitativi presso centri pubblici di riabilitazione, ovvero convenzionati con le ASL pugliesi.

Principali attività previste

- Accoglimento della domanda

- Valutazione della domanda in sede di Unità di Valutazione Multidimensionale

- Elaborazione progetto socio-sanitario personalizzato

- Erogazione del servizio e verifica

Il servizio sarà disciplinato da apposito protocollo operativo che specificherà le modalità

organizzative, di gestione, nonché i criteri di accesso al servizio da parte degli utenti con

riferimento a quelli di compartecipazione al costo.

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Operatori istituzionali Comuni /Asl : UVM per valutazione accesso

Operatori Ente gestore : autista - accompagnatori

Soggetto titolare48 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi : GESTIONE ASL (specificare procedure di affidamento: procedure di evidenza pubblica

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

48 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

205

Spesa totale prevista

LA GESTIONE DEL SERVIZIO VIENE ASSICURATA SULLA BASE DELLA COMPARTECIPAZIONE

AMBITO – ASL nella misura rispettiva del 60% e del 40%, come da apposita intesa

interistituzionale.

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 658.547,91 di cui €. 395.128,75 a carico

dell’Ambito ed €. 263.419,16 a carico ASL –

La gestione del servizio sarà affidata all’ASL

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 658.547,91 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro

206

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità:2010 X 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI X SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO

SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 17

Denominazione servizio: CENTRO DIURNO SOCIO-EDUCATIVO E RIABILITATIVO

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: art. 60

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Soggetti diversamente abili

n. utenti

30

Obiettivi del servizio

Il servizio si pone l’obiettivo di garantire il mantenimento ed il recupero dei livelli di

autosufficienza delle persone disabili anche sensoriali con notevole compromissione delle

autonomie e di supportare le loro famiglie.

E’ rivolto ai soggetti disabili, di età non inferiore a 18 anni ( salvo adolescenti della fascia

di età 16-18 per motivate esigenze valutate dall’UVM ) che necessitano di prestazioni socio-

educative e riabilitative di carattere sociale e socio-sanitario.

Il servizio si pone in continuità con quanto già in fase di erogazione con risorse del primo

Piano di Zona, all’interno del Centro Diurno Socio-Educativo e Riabilitativo istituito nell’Ambito.

207

Principali attività previste

Il Centro Diurno Socio-Educativo e Riabilitativo è struttura socio-assistenziale a ciclo diurno che

pianifica le proprie attività, diversificandole in base alle esigenze dell’utenza, con il pieno

coinvolgimento delle comunità locali, in un’ottica di massima integrazione con l’esterno.

Il centro organizza:

- Attività educative indirizzate all’autonomia - Attività di socializzazione ed animazione - Attività espressive, psico-motorie e ludiche - Attività culturali e di informazione - Prestazioni socio-sanitarie e riabilitative eventualmente richieste per utenti con disabilità

psico-sensoriali ovvero con patologie psichiatriche stabilizzate. Deve, altresì, assicurare l’assistenza nell’espletamento delle attività e delle funzioni quotidiane

anche attraverso prestazioni a carattere assistenziale ( igiene personale ) nonché la

somministrazione dei pasti, in relazione agli orari di apertura.

Il Centro – tramite procedure organizzative condivise con l’ASL – potrà prevedere l’erogabilità

elle prestazioni riabilitative.

Il Centro assicura il servizio di prelevamento ed accompagnamento degli utenti anche in forma

autonoma, salvo diverse indicazioni dell’Ambito.

E’ aperto almeno otto ore al giorno per cinque giorni alla settimana.

La ricettività prevista è di massimo 30 utenti – 20 per Martina Franca e 10 per Crispiano. La

nuova programmazione prevede che il Centro disporrà di due sedi, una per ciascuno dei

Comuni dell’Ambito, all’interno di un’unica gestione.

Gli invii al Centro sono disposti esclusivamente dall’Unità di Valutazione Multidimensionale, sulla

base di un progetto individualizzato, modulato anche in collaborazione con i referenti della

struttura, d’intesa con l’interessato e la sua famiglia, che preveda le specifiche attività

necessarie per ogni singolo utente, i tempi di permanenza nel Centro ed ogni altra prestazione

utile al raggiungimento degli obiettivi fissati.

Per l’accesso al servizio si rimanda all’apposito regolamento di Ambito e relativo disciplinare. I

costi dei pasti sono a carico degli utenti.

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Il personale impegnato nel Centro è il seguente:

- N. 1 Coordinatore in possesso di laurea in educazione professionale o titolo equipollente - N. 5 educatori professionali con almeno tre anni di esperienza in servizi per diversamente

abili - N. 1 assistente sociale - N.2 OSS – uno di sesso maschile, uno di sesso femminile - Presenza programmata di psicologi e tecnici della riabilitazione

Assistenti sociali referenti area disabili dell’Ambito

Operatori area specialistica – UTR - ASL

208

Soggetto titolare49 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione: Comuni dell’Ambito

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento: procedure di evidenza pubblica)

delega a soggetto terzo (specificare ____________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

Come previsto dall’All. C1 del DPCM 29/11/2001, i costi della struttura sono a carico

dell’Ambito e dell’ASL che co-finanziano rispettivamente nella misura del 50%. La durata del

servizio è di ventisei mesi a decorrere da ottobre 2010, data di scadenza del contratto in

corso con il gestore del servizio, fino al dicembre 2012.

Costo mensile: € 22315,75

Costo annuo: € 267789 di cui 50% € 133.894 ASL ; € 133.894 Ambito

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 580.209,50

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 481.582,83 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro 98.626,67

49 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

209

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI X SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO

SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: x SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 18

Denominazione servizio:INTEGRAZIONE SCOLASTICA PER ALUNNI DISABILI

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: art. 92 e l.r. 4/2010

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Minori con disabilità

n. utenti

40

210

Obiettivi del servizio

Il servizio per l’integrazione scolastica è inteso come servizio di assistenza specialistica

dell’alunno disabile e dell’intero corpo docente che ne ha la responsabilità educativa, attraverso

le prestazioni assicurate da una apposita équipe che si configurano come aggiuntive rispetto

all’assistenza di base di competenza del personale scolastico. E’ finalizzato a garantire il diritto

allo studio e l’effettiva integrazione dei portatori di handicap fisici, psichici e sensoriali

attraverso il loro inserimento nelle scuole primarie e secondarie di primo grado e nelle scuole

per l’infanzia.

Principali attività previste

Le principali attività previste riguardano il sostegno socio-educativo, a carattere sociale, che si

integrano con le prestazioni a carattere essenzialmente sanitario assicurate dall’ASL. In

particolare, riguardano:

- La elaborazione di un piano di lavoro specifico all’interno del Piano Educativo Individualizzato, in raccordo con i docenti di classe e con gli operatori del SISH ( Servizio di Integrazione Scolastica Handicap)

- La partecipazione eventuale a momenti di compresenza con i docenti e con l’insegnante di sostegno

- La partecipazione a riunioni di verifica del Piano Individualizzato - L’aiuto alla deambulazione ed alla mobilità - La cura dell’igiene personale - La promozione dell’autonomia ..

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Assistenti Sociali dell’Ambito in servizio presso i Comuni.

1 coordinatore con laurea in scienze dell’educazione o equipollente, educatori ed eventuali OSS

: ente aggiudicatario del servizio

Personale ASL

Soggetto titolare50 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

Comune di Martina Franca : capofila dell’Ambito.

Localizzazione: Comuni dell’Ambito

50 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

211

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 150.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 150.000 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro

.

212

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 X 2012 X

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI X MISURE DI PREVENZIONE DIPENDENZE PATOLOGICHE

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 19

Denominazione servizio: ATTIVITA’ DI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE – PREVENZIONE

DIPENDENZE PATOLOGICHE

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: //

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

MINORI – POPOLAZIONE GIOVANILE

n. utenti

non quantificabile

213

Obiettivi del servizio

In continuità con quanto in fase di avvio nella medesima area di intervento come previsto

dal PdZ del precedente triennio, il servizio si pone l’obiettivo di rafforzare e rendere

competente il territorio per prevenire stili e comportamenti a rischio, innalzando le capacità di

comprensione dei segnali di disagio in quanti operano a contatto con il mondo adolescenziale e

giovanile, fornendo occasioni di informazione ed attivando canali di comunicazione/interazione

efficace con il mondo degli adulti e con i servizi per i giovani del territorio.

Il servizio si integra con le attività previste nell’istituendo Laboratorio per la creatività

giovanile – programma regionale Bollenti Spiriti nel Comune di Martina Franca e col il

progetto ITACA a valenza di Ambito, finanziato con fondi regionali l.r.45/99 per l’annualità

2001, di prossima attivazione.

Principali attività previste

Trattandosi di un intervento di promozione territoriale/prevenzione, l’intervento prevede

specifici piani di comunicazione sociale ed attività informative e di sensibilizzazione da

realizzarsi anche nei luoghi di aggregazione spontanea dei giovani ( bar, discoteche, pub,

luoghi all’aperto, concerti) con la loro stessa attivazione, utilizzando strategie volte a

contrastare meccanismi di influenza e di imitazione degli stili rispetto all’uso delle

sostanze, con particolare riguardo alla diffusione delle conoscenze sulla presenza e sulle

competenze dei servizi sociali e socio-sanitari territoriali.

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Soggetto Gestore: n. 1 Psicologo con funzioni di coordinamento

n. 3 Educatori

Ambito : Assistenti sociali operanti presso Comuni

ASL : operatori Ser.T. del Dipartimento Dipendenze Patologiche

Soggetto titolare51 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA

Localizzazione del servizio : territorio Ambito

51 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

214

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento: procedure di evidenza pubblica

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 104.539,91

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 80.539,91 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro 24.000

215

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI X area DIPENDENZA

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 20

Denominazione servizio: SOSTEGNO INSERIMENTO SOCIALE E LAVORATIVO di CONTRASTO

DIPENDENZA

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: _____

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Soggetti dipendenti in carico al Ser.T.

n. utenti

8

216

Obiettivi del servizio

Obiettivi del servizio:

- Favorire nelle persone in trattamento terapeutico riabilitativo, in corso o concluso, l’acquisizione di abilità sociali e specifiche competenze lavorative

- Promuovere e sostenere l’integrazione delle persone a rischio di esclusione dai processi produttivi

- Favorire percorsi di autonomia anche lavorativa e la corretta gestione delle relazioni sociali

- Perseguire il raggiungimento di un livello soddisfacente di inserimento in contesti formativi e lavorativi

Principali attività previste

Le attività previste, in continuità con quanto già realizzato nell’ambito della medesima iniziativa

nel corso del primo triennio del PdZ, sono relative a

- Consolidamento dei rapporti di collaborazione operativa con il Ser.T. ed istituzione del tavolo permanente locale della prevenzione e dell’inclusione.

- Cooperazione con centro per l’impiego - Aggiornamento mappa delle aziende dell’Ambito disponibili alla cooperazione - Stipula convenzioni con aziende ospitanti i tirocini formativi - Elaborazione di progetti personalizzati di inserimento sociale e formazione - Abbinamento soggetto-azienda e cura dell’inserimento - Azioni di tutoraggio e coordinamento - Incontri periodici di verifica -

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Educatori con funzioni di tutor e coordinatore a cura del soggetto gestore

Operatori area dipendenze dei Comuni e dell’ASL

Soggetto titolare52 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione del servizio : territorio Ambito

52 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

217

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento: procedure di evidenza pubblica riservate a

cooperative sociali di cui all’art. 1, comma 1, lettera b) della L.381/91 e loro consorzi

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 104.774,95

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 44.774,95 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 60.000,00

218

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA X SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI

MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 21

Denominazione servizio: CASA PER LA VITA

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: ART. 70

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Pazienti psichiatrici stabilizzati

n. utenti

8 ospiti

219

Obiettivi del servizio

Obiettivo del servizio è quello di assicurare sostegno nel mantenimento del livello di autonomia

e nel percorso di inserimento sociale e/o lavorativo a pazienti psichiatrici stabilizzati usciti dal

circuito psichiatrico riabilitativo residenziale.

Principali attività previste

La casa per la vita è una struttura residenziale a carattere socio-sanitario a bassa intensità

assistenziale sanitaria, organizzata su due moduli abitativi della ricettività di 4 ospiti per ciascun

modulo ( uno a Martina Franca – uno a Crispiano ), con caratteristiche funzionali ed organizzative

proprie della casa famiglia, orientate al modello comunitario.

Le attività e gli interventi sono attuati in base al progetto individualizzato predisposto in

sede di Unità di Valutazione Multidimensionale, cui compete in via esclusiva l’invio degli utenti.

In ogni caso le attività previste devono essere orientate a sostenere i percorsi di

autonomia degli utenti, anche nella gestione della vita comunitaria, nonché nel mantenimento

dei rapporti con l’ambiante esterno e nei percorsi di positiva integrazione sociale e realizzazione

personale.

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Gli operatori richiesti per la realizzazione del servizio sono:

- N. 1 educatore fornito di laurea in scienze dell’educazione di primo livello con esperienza triennale nei servizi residenziali ovvero a ciclo diurno del circuito psichiatrico, a tempo pieno

- N. 1 assistente sociale con laurea di primo livello con esperienza triennale nei servizi residenziali ovvero a ciclo diurno del circuito psichiatrico, a tempo parziale

- N. 1 OSS a part time – 18 ore –

Soggetto titolare53 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA - CAPOFILA

Localizzazione del servizio: Comuni dell’Ambito

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento: procedure di evidenza pubblica

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

53 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

220

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

Ai sensi del regolamento regionale n. 4/07 e ss.mm.e ii. In particolare quelle introdotte dal

regolamento regionale n. 7/2010, i costi della struttura sono ripartiti tra Ambito ed ASL nella

misura rispettiva del 60% e del 40% trattandosi di struttura destinata ad accogliere

esclusivamente pazienti psichiatrici in uscita dal circuito riabilitativo residenziale. La durata del

servizio è di tre anni: 2010-2011-2012

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 493.446,72 di cui a carico Ambito €. 296.068,03

ed a carico dell’ASL €. 197.378,67

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 322.461,06 - attrezzature Euro 36.000 - utenze e consumi Euro 60.000 - altri costi generali di gestione Euro 74.985,6

.

221

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI X SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO

SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 22

Denominazione servizio: ATTIVITA’ INFORMAZIONE – SENSIBILIZZAZIONE – PREVENZIONE

ABUSO/MALTRATTAMENTO MINORI E DONNE

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: art.107

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Famiglie – operatori – servizi educativi territoriali

n. utentI

non quantificabile

222

Obiettivi del servizio

In coerenza con le indicazioni e le linee guida regionali in tema di contrasto al fenomeno della

violenza contro i minori e le donne, il servizio ha l’obiettivo di realizzare una formazione di

base, rivolta a tutti coloro che operano a contatto con minori e agli operatori del sistema

sociale, socio-sanitario e della scuola per

1. Diffondere la conoscenza sulle normative a tutela dei minori e delle donne 2. Concorrere alla formazione di una cultura del rispetto di genere 3. Offrire competenze di base sui segnali di disagio/sofferenza utili a prevenire, rilevare e

segnalare il fenomeno attraverso una comunicazione efficace 4. Fornire motivazioni all’ascolto e promuovere la capacità di lettura del disagio minorile 5. Facilitare la conoscenza dei servizi del territorio operanti a favori di minori, famiglie e

donne per favorire una interazione valida sul piano della consulenza, della valutazione e presa in carico

6. Contribuire a creare una rete territoriale anti violenza 7. Promuovere la diffusione di una coscienza dei diritti dei bambini ad una crescita

psicofisica armonica e serena

Principali attività previste

L’intervento prevede una serie di attività coordinate tra cui

- la realizzazione di materiale informativo, da distribuire capillarmente nelle sedi dei servizi, degli enti e delle strutture territoriali in cui operano i destinatari degli interventi

- l’organizzazione di incontri di sensibilizzazione sul tema condotti dagli operatori dell’équipe appositamente costituita, con il supporto di enti/docenti/esperti esterni ed in collaborazione con l’Autorità Giudiziaria, Minorile e non, competente per territorio

- Collaborazioni con l’Osservatorio Provinciale Politiche Sociali e con gli Organismi interistituzionali per la lotta alle violenze ed agli abusi sui minori anche ai fini della conoscenza e delle rilevazioni sui fenomeni

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Le azioni, rientranti tra le attività e le funzioni proprie dell’équipe integrata

multidisciplinare dell’Ambito, saranno supportate dal contributo di esperti, organizzazioni

ed enti con comprovata esperienza a livello nazionale sul piano tecnico- scientifico.

223

Soggetto titolare54 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA

Localizzazione del servizio : territorio Ambito

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia :

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare___________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 55.535,60

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 55.535,60

.

54 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

224

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI X SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO

SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 23

Denominazione servizio: EQUIPE INTEGRATA MULTIDICIPLINARE ABUSO - VIOLENZA

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: ART. 107

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

MINORI – DONNE – STRANIERI

n. utenti

20 minori

30 donne

225

Obiettivi del servizio

Il servizio risponde all’esigenza di assicurare un approccio di tipo multi professionale e

multidisciplinare alle situazioni di abuso e maltrattamento in danno di minori ed alle donne

vittime di violenza al fine di erogare un insieme di attività di assistenza, aiuto, tutela e

protezione. Il Servizio prevede la stipula di apposito protocollo d’intesa tra Ambito e ASL e

prevede l’impiego di operatori di ruolo degli Enti aderenti nonché l’integrazione di

professionalità esterne con fondi dell’Ambito.

La costituzione di una èquipe integrata in materia di abuso, maltrattamento e violenza

ha peraltro la finalità di garantire il coordinamento della specifica progettazione delle azioni di

sensibilizzazione – informazione sui fenomeni.

Principali attività previste

Sono prestazioni del Servizio di che trattasi gli interventi di ascolto (anche telefonico) di aiuto e

sostegno psico-sociale individuale e di gruppo, di psicoterapia, nonché di sostegno nell’ascolto

protetto, di assistenza legale nonché di sostegno ed orientamento per l’inserimento sociale e

lavorativo delle donne vittime di maltrattamenti e violenze.

L’équipe opera in stretta connessione con le Forze dell’Ordine, con i Servizi Sociali, con

l’Autorità Giudiziaria e le strutture di accoglienza residenziali.

Svolge attività di:

- Promozione e coordinamento di campagne di sensibilizzazione finalizzate alla prevenzione dell’abuso e dei maltrattamenti familiari;

- Valutazione delle capacità genitoriali; - Promozione di interventi educativi e riabilitativi ; - Osservazione e monitoraggio del fenomeno di abuso e maltrattamento; - interventi di rete per l’integrazione tra istituzioni ed i differenti contesti operativi

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Figure specialistiche: Psicologi, Psicoterapeuti, Educatori, Assistenti Sociali con specifiche

competenze nella relazione di aiuto e nell’assistenza a soggetti deboli, vittime di

maltrattamenti e violenze ( Assistenti sociali dei Comuni dell’Ambito – referenti del Servizio -

Assistenti sociali e psicologi ASL - Psicologo ed educatore da reclutamento esterno )

226

Soggetto titolare55 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione del servizio : territorio Ambito

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 60.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 60.000 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro

.

55 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

227

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI X CONTRASTO POVERTA’

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 24

Denominazione servizio: CONTRIBUTO SOCIALE AD INTEGRAZIONE DEL REDDITO

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: Art. 102

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Persone in situazione di povertà

n. utenti

90

228

Obiettivi del servizio

L’intervento si pone l’obiettivo di garantire a singoli, giovani coppie, nuclei monogenitoriali e

famiglie numerose in condizioni di particolare svantaggio, con redditi da lavoro precario o

insufficienti, un sostegno economico straordinario e limitato nel tempo, per fronteggiare

improvvise situazioni di difficoltà legate ad eventi imprevisti.

Principali attività previste

La misura prevista mira a sostenere soggetti e nuclei familiari in condizioni di svantaggio socio-

economico e/o già gravati da particolari problematiche che si trovino a dover fronteggiare

situazioni di imprevista ed eccezionale criticità. L’intervento si integra con le altre azioni

programmate all’interno del PdZ volte a sostenere l’inclusione sociale e contrastare fattori di

emarginazione ed è regolamentato da apposito disciplinare.

Le attività previste riguardano l’istruttoria delle domande, comprensiva della raccolta di

documentazione atta a certificare lo stato di bisogno e la criticità della situazione, di eventuali

colloqui con il Servizio sociale professionale, la redazione di una graduatoria e la erogazione

finale del contributo con cadenza trimestrale.

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Assistenti Sociali dei Comuni dell’Ambito

Istruttori Amministrativi

Soggetto titolare56 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione del servizio: territorio Ambito

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

56 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

229

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 45.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 45.000

230

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: X WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 25

Denominazione servizio: SPORTELLO PER L’INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA –CULTURALE

IMMIGRATI

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: art. 108

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

IMMIGRATI

n. utenti

500

231

Obiettivi del servizio

L’intervento si pone la finalità di favorire ogni forma di integrazione nel tessuto sociale da parte

del consistente numero di cittadini stranieri immigrati ed impedire l’innestarsi di fenomeni di

emarginazione, separazione ed isolamento. Si intende quindi garantire pari opportunità ai

cittadini immigrati nell’accesso ai diritti di cittadinanza, promuovendo il loro ruolo attivo e

consapevole, fornendo loro strumenti ed occasioni di positivo inserimento ed attivando reti di

sostegno formali ed informali

Obiettivi specifici:

- Favorire l’accesso ai servizi dei cittadini stranieri, rimovendo gli ostacoli che ne impediscono - ostacolano la fruizione;

- Rafforzare la capacità dei cittadini stranieri attraverso l’accompagnamento sociale in percorsi di autonomia;

- Tutelare in maniera specifica gruppi maggiormente vulnerabili ( minori, richiedenti asilo politico);

- Garantire interventi di tutela contro la discriminazione; - Formare ed informare sulle regole di convivenza democratiche; - Favorire l’ acquisizione di conoscenze e strumenti per confrontarsi in una condizione di

parità con il più allargato contesto sociale - Informazione e orientamento alle risorse del territorio

Principali attività previste

Lo sportelli per l’integrazione socio-sanitaria-culturale opera in stretto contatto con il Servizio Sociale Professionale dell’Ambito ed è localizzato presso ciascuno dei Comuni.

Detto Servizio dovrà assicurare:

1) Attività di intermediazione culturale con l’utilizzo di operatori/mediatori che interverranno a supporto delle seguenti azioni:

- Ascolto e informazione orientativa - Organizzazione corsi di alfabetizzazione sociale e linguistica avvalendosi di

collaborazioni con le istituzioni scolastiche del territorio;

2) Segretariato sociale: accompagnamento sociale e lavoro di rete in collegamento con

servizi ed enti territoriali

3) informazioni per la prima accoglienza attraverso collegamenti con le strutture già

operanti sul territorio( disbrigo pratiche burocratiche relative al soggiorno e alla presenza

sul territorio italiano, attraverso collegamenti con Servizi Sociali, Scuole, Enti pubblici e

privati…

232

4) Sostegno nella realizzazione dei percorsi di autonomia ed orientamento personalizzato

alla formazione professionale e al lavoro

5) Accoglienza socio educativa di bambini, figli di coppie migranti, agevolando l’inserimento

nella rete di servizi per minori già esistenti sul territorio.

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Assistente sociale e personale qualificato nei servizi di mediazione linguistica e culturale:

ente gestore

Assistenti sociali dei Comuni dell’Ambito: servizio sociale professionale e segretariato sociale

Soggetto titolare57 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione del servizio : Comuni dell’Ambito

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento: procedure di evidenza pubblica

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 130.000,00

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 130.000,00

57 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

233

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI X MISURE DI INCLUSIONE SOCIO-LAVORATIVA

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 26

Denominazione servizio: ORIENTAMENTO/INSERIMENTO LAVORATIVO: BORSE LAVORO

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: ///

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Persone in condizione di marginalità ( donne sole, soggetti gravati da

provvedimenti A.G., adolescenti a rischio, immigrati, pazienti psichiatrici..)

n. utenti

20

234

Obiettivi del servizio

L’intervento integra i progetti globali di intervento per i soggetti più fragili ed a rischio di

esclusione sociale con specifiche azioni centrate sull’ambito occupazionale, al fine di migliorare

ed accrescere le opportunità formative e di inserimento lavorativo, fornendo un sostegno

economico quale incentivo all’attivazione di percorsi di autonomia e consentendo di aumentare

il livello delle loro competenze.

Gli obiettivi prioritari attengono a:

- Lo sviluppo dell’autonomia e l’accrescimento dell’autostima dei soggetti in condizione di bisogno e svantaggio sociale;

- La realizzazione di percorsi di accompagnamento e formazione attraverso programmi individualizzati e flessibili;

- La riduzione della discriminazione e la promozione di una cultura sensibile e solidale nel contesto produttivo territoriale

- L’acquisizione di abilità e competenze spendibili anche in forma autonoma nel mercato del lavoro

Principali attività previste

L’intervento si svilupperà in diverse fasi e prevede molteplici attività.

Nel corso del 2010, l’organizzazione del servizio si avvarrà del supporto della Coop. Soc . di tipo

b) Eureka, operante sul territorio dell’Ambito, soggetto attuatore del progetto SI.R.I.O. (

Servizio di Inserimento Lavorativo) finanziato da Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (

programma operativo FESR 2007-2013 – Asse III – Linea di intervento 3.2) di cui l’Ambito Martina

Franca è partner istituzionale, della durata di un anno. Come previsto nel progetto, il Servizio

detto, che si connota come innovativo e sperimentale, garantirà il supporto all’Ambito per :

1) Le attività di primo contatto e di accoglienza degli utenti segnalati dai Servizi Sociali attraverso l’attivazione di uno specifico sportello territoriale;

2) L’attività di orientamento mediante colloqui motivazionali volti a definire il profilo delle competenze;

3) L’elaborazione di un progetto personalizzato centrato su azioni formative trasversali; 4) L’attivazione di tirocini formativi presso aziende, supportati da un operatore

dell’inserimento lavorativo; 5) Le attività di monitoraggio e valutazione dei progetti personalizzati; 6) Le attività di informazione e sensibilizzazione territoriale.

Ciascun tirocinio sarà sostenuto dalla attivazione di una borsa – lavoro, ossia da un incentivo

economico pari ad €. 5,00 /ora, destinato ai soggetti che intraprenderanno questa esperienza,

per la durata stabilita dal progetto.

A conclusione del progetto SI.R.I.O., l’Ambito garantirà la prosecuzione dell’intervento e

del complesso delle attività descritte mediante l’affidamento dello stesso a coop. Sociali di tipo

b) all’esito di procedure di evidenza pubblica.

235

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Assistenti Sociali dei Comuni dell’Ambito.

Personale specializzato nell’inserimento lavorativo e coordinatore: soggetto gestore

Soggetto titolare58 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA DELL’AMBITO

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia : attivazione progetto SI.R.I.O. anno 2010

X gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento: procedure di evidenza pubblica annualità

successive

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 210.000,00

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 210.000,00 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro

236

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI X SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO

SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 27

Denominazione servizio: CENTRO SOCIALE POLIVALENTE DISABILI ovvero ATTIVITA’ DI

INTEGRAZIONE INCLUSIONE SOCIALE DISABILI

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: Art. 105

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Disabili con bassa compromissione autonomie funzionali

n. utenti

50

237

Obiettivi del servizio

Il Centro Sociale Polivalente per diversamente abili è struttura aperta alla partecipazione

anche non continuativa di diversamente abili, con bassa compromissione delle autonomie

funzionali, alle attività ludico-ricreative e di socializzazione ed animazione, in cui sono garantite

le prestazioni minime connesse alla organizzazione di suddette attività.

Il servizio ha l’obiettivo di :

- contrastare l’isolamento e l’emarginazione sociale delle persone diversamente abili, - favorire il mantenimento dei livelli di autonomia delle persone e la loro integrazione sociale - supportare efficacemente le famiglie

Principali attività previste

Il Centro si colloca nella rete dei servizi sociali territoriali, caratterizzandosi per l’offerta di una

pluralità di interventi ed attività, diversificati in base alle esigenze dei diversamente abili e

delle loro famiglie, assicurando l’apertura sulla base delle prestazioni erogate.

Le attività previste riguardano:

- le attività educative indirizzate all’autonomia - le attività di socializzazione ed animazione - le attività espressive, psico-motorie e ludiche - le attività culturali - le attività di laboratorio ludico-espressivo ed artistico..

Nelle more della realizzazione di una apposita struttura entro il 2012, da collocarsi –

quale sede principale -nel Comune di Crispiano, connessa al programma di investimento per le

infrastrutture sociali dell’Ambito, con l’utilizzo delle risorse POR FESR 2007-2013, ai disabili con

basse compromissioni delle autonomie funzionali residente nell’Ambito sarà comune garantito un

ampio ventaglio di attività educative, ricreative, sportive, ludico-espressive rivolte alla sfera

socializzazione e della integrazione, in collaborazione con le associazioni di promozione sociale

e culturale attive sul territorio con le quali stipulare apposite convenzioni.

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Operatori addetti all’assistenza – Educatori professionali – animatori sociali e presenza

programmata dell’assistente sociale.

Assistenti Sociali dell’Ambito

Soggetto titolare59 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

Comune di Martina Franca: Capofila Ambito Sede principale del Centro : Comune di Crispiano

238

Localizzazione del servizio: territorio Ambito

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia :

x gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento delle attività del Centro: procedure di evidenza

pubblica )

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

X altra modalità di gestione : Convenzioni con Associazioni di Promozione Sociale per

realizzazione attività

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 307.003,00

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 307.003,00

239

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 X 2011 X 2012 X

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI AREA DISABILITA’

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 28

Denominazione servizio: ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007.//

L. n. 13/89

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani

Famiglie disabili

n. utenti: 40

Obiettivi del servizi

240

Erogazione contributi ai disabili aventi diritto con menomazioni o limitazioni funzionali

permanenti, per adeguamenti ad abitazioni private, sia all’interno che all’esterno delle stesse,

ai fni dell’eliminazione degli ostacoli alla mobilità correlate all’esistenza di barriere.

Principali attività previste

Istruzione pratiche

Erogazione contributi

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Assistenti Sociali ed operatori amministrativi dei Comuni dell’Ambito

Soggetto titolare59 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

Comune di Martina Franca

Localizzazione del servizio: Comuni Ambito

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 210.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro 210.000

241

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: X WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo:29

Denominazione servizio: POTENZIAMENTO SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: Art. 86

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Popolazione residente

Nuclei familiari – Altre istituzioni pubbliche

n. utenti

62.874

242

Obiettivi del servizio

L’obiettivo ha la finalità di potenziare la presenza e le azioni del servizio sociale

professionale, nelle sue specifiche funzioni, operante presso i Comuni dell’Ambito che,

soprattutto per alcune aree, risulta assolutamente insufficiente se non gravemente carente,

oltre a quella di realizzare un importante obiettivo di servizio, come indicato dal Piano

Regionale Politiche Sociali. L’intervento, che si pone in continuità con quanto programmato nel

precedente Piano di Zona, prevede il reclutamento di 2 assistenti sociali a tempo pieno che

garantiranno le funzioni descritte per 36 ore settimanali presso i Comuni, affiancando gli

operatori in servizio, nel rispetto degli incarichi assegnati.

Principali attività previste

Le attività previste riguardano:

- Lettura e decodificazione della domanda sociale - Presa in carico della persona e della famiglia - Predisposizione progetti personalizzati - Gestione socie del caso - Attivazione ed integrazione dei servizi e delle risorse in rete - Accompagnamento ed aiuto nel processo di emancipazione e promozione - Raccordo ed integrazione con i servizi sociali e socio-sanitari

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

N. 2 assistenti sociali iscritti all’Albo professionale relativo, sez. B

Soggetto titolare59 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA: capofila Ambito

Localizzazione del servizio: Comuni dell’Ambito

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia : AVVISO PUBBLICO PER SELEZIONE E RECLUTAMENTO

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

243

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 134.800,71

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 134.800,71 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro

.

244

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 X 2012 X

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: X WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 30

Denominazione servizio: POTENZIAMENTO DEL SEGRETARIATO SOCIALE

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: Art. 83

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

popolazione residente

Nuclei familiari

n. utenti

62.874

245

Obiettivi del servizio

L’intervento ha la finalità di potenziare e riorganizzare le funzioni del segretariato sociale e di

istituire uno specifico sportello presso ciascun Comune, quale sportello di cittadinanza per

l’accesso ai servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, in grado di assicurare compiutamente

attività di informazione, accoglienza, accompagnamento, ascolto ed orientamento sui diritti di

cittadinanza, caratterizzandosi per l’elevato grado di prossimità al cittadino e diversificandosi

dalle attività di presa in carico. Rappresenta la risposta istituzionale al diritto dei cittadini di

ricevere informazioni esatte e dettagliate sui servizi, sugli interventi e sulle strutture presenti

sul territorio, sulle procedure di accesso, sulle prestazioni, ai fini del loro pieno e ponderato

utilizzo. Trattandosi di un servizio universalistico, si rivolge a tutti i cittadini del territorio,

costituendo un punto di riferimento presso il quale ottenere informazioni personalizzate ed un

efficace sostegno.

A tal fine saranno reclutati 2 assistenti sociali che svolgeranno le funzioni descritte per 36 ore

settimanali presso ciascuno dei Comuni dell’Ambito.

Principali attività previste

Le prestazioni previste riguardano:

- Notizie, informazioni sui servizi sociali e socio-sanitari dell’Ambito - Accoglienza della domanda, attività di consulenza, orientamento ed indirizzo - Informazioni sulle modalità di accesso ai servizi - Funzionale raccordo con il servizio sociale professionale operante presso i Comuni

dell’Ambito, con la PUA e con i servizi erogati dal distretto socio-sanitario.

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

N. 2 assistenti sociali iscritti all’Albo professionale relativo.

Soggetto titolare59 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA : capofila Ambito

Localizzazione del Servizio: Comuni dell’Ambito

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia : AVVISO PUBBLICO PER SELEZIONE E RECLUTAMENTO

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

246

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 133.982,71

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 133.982,71 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro

.

247

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 X 2011 X 2012 X

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: X WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 31

Denominazione servizio: SPORTELLO SOCIALE

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: Art. 84

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Popolazione residente

Nuclei familiari

n. utenti

62.874

248

Obiettivi del servizio

Il servizio ha l’obiettivo di garantire una più articolata e funzionale attività di ricezione dei

bisogni sociali e delle domande, anche inespresse, provenienti dalle persone e dai nuclei

familiari, cui rivolge azioni informative, di sensibilizzazione e di supporto per il contatto con le

istituzioni pubbliche. Si configura infatti come servizio di prossimità, articolazione dello

sportello unico per le attività informative connesse al segretariato sociale, perché presente nei

contesti di vita dei cittadini al di fuori delle istituzioni pubbliche. Costituisce il primo livello di

accesso al sistema dei servizi ed è assicurato con il contributo delle organizzazioni di

volontariato e dei patronati - di cui alla L. 152/2000- sulla base di apposite convenzioni.

Principali attività previste

Le prestazioni del servizio di sportello sociale sono le seguenti:

- Raccolta di elementi informativi sul sistema di bisogni e di domande, anche inespresse, da parte di persone e famiglie

- Orientamento delle domande mediante azioni mirate di informazione ed accompagnamento nella rete degli attori sociali, con particolare riferimento ai Comuni, ai soggetti del terzo settore, agli altri soggetti privati.

- Supporto burocratico amministrativo per pratiche connesse alla fruizione di servizi sociali e socio-sanitari

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Risorse umane in possesso di specifiche competenze relazionali e di conoscenza del

territorio, degli strumenti e delle tecniche di comunicazione, con esperienza nel settore.

Almeno un mediatore culturale presso ciascuno sportello.

Soggetto titolare59 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione: 1 SPORTELLO SOCIALE PRESSO CIASCUN COMUNE

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

249

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione : convenzione con organizzazioni di volontariato e patronati

Spesa totale previsto

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 30.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 30.000

250

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: X WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 32

Denominazione servizio: PORTA UNICA DI ACCESSO

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: Art. 3

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Popolazione residente

n. utenti

62.874

251

Obiettivi del servizio

In continuità con quanto realizzato nel corso del primo Piano di Zona, il servizio si pone

l’obiettivo di confermare e potenziare l’istituzione nell’Ambito della Porta Unica di Accesso al

sistema integrato dei servizi territoriali, per garantire a tutti i cittadini un sistema di

accoglienza della domanda in grado di aprire simultaneamente tutta la gamma di opportunità

offerte dalla rete locale dei servizi sociali e sanitari. Tale organismo unitario risponde quindi

anche agli obiettivi di semplificare i contatti tra Comuni, ASL e cittadini, migliorando l’assetto

organizzativo dei servizi, evitando inutili duplicazioni e sovrapposizioni di interventi,

incrementando la trasparenza dei percorsi integrati di presa in carico avviati e rendendo fluidi e

funzionali i canali comunicativi all’interno delle Amministrazioni coinvolte e verso l’esterno.

Principali attività previste

LA PUA è un organismo unitario realizzato dai Comuni dell’Ambito e dall’ASL, articolato su due

livelli:

1- Front-Office o servizio di primo livello, garantito dai Comuni mediante i servizi di segretariato sociale, anche articolati in sportelli sociali sul territorio, e il servizio sociale professionale, collegati funzionalmente in rete con i diversi punti di accesso della rete sanitaria

2- Back- Office o servizio di secondo livello, funge da passaggio obbligato in tutti i casi di richiesta di prestazione a gestione integrata e partecipata ( Comuni-ASL) proveniente dalla rete formale per la attivazione della valutazione multidimensionale integrata, propedeutica all’avvio di percorsi unificati ed unitari di erogazione dei servizi.

Le attività proprie della PUA riguardano:

- Azioni di filtro, orientamento, accoglimento e decodifica della domanda - Raccolta dei dati e della documentazione necessaria all’istruttoria della domanda di accesso

alla rete dei servizi socio-sanitari - Valutazione di primo livello ed accoglimento all’interno dell’ambito distrettuale delle

richieste di assistenza domiciliare, semiresidenziale e residenziale a gestione integrata e compartecipata provenienti dalla rete formale ( MMG/PLS, U.O. distrettuali, Presidio Ospedaliero, Servizio Sociale Professionale )

- Attivazione degli altri referenti territoriali competenti della rete formale ed informale dell’utente per un approfondimento della richiesta

- Raccordo operativo con l’Unità di Valutazione Multidimensionale - Completamento dell’istruttoria del caso e trasmissione all’Unità di valutazione

Multidimensionale - Cura dell’informazione e della comunicazione per il cittadino - Gestione dell’agenda dell’Unità di Valutazione Multidimensionale e supporto all’attività

amministrativa della stessa - Progettazione e diffusione degli strumenti per valutare il grado di soddisfazione degli utenti La PUA di secondo livello è collocata presso le sedi del Distretto Socio-sanitario dell’Ambito, nei

Comuni di Martina Franca e Crispiano.

252

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Assistenti Sociali e personale amministrativo operanti presso i Comuni dell’Ambito con

l’integrazione di 1 assistente sociale part-time per i Comuni dell’Ambito da reclutarsi

mediante procedure di selezione.

Per l’ASL in Back office: assistente sociale indicato dal Direttore Distretto e personale

amministrativo.

Soggetto titolare59 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione : Comuni di Martina Franca e Crispiano

Modalità di gestione del servizio

x gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 75.000,00

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 75.000,00 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro

.

253

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: X WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 33

Denominazione servizio: CONSOLIDAMENTO UNITA’ DI VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: Art. 3

254

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Persone non autosufficienti

n. utenti

Obiettivi del servizio

Il servizio, già realizzato nel corso del precedente Piano di Zona, rientra tra gli strumenti

principali dell’integrazione socio-sanitaria ed è funzionalmente correlato alla PUA nonché

propedeutico alla elaborazione del Piano di Assistenza Individualizzato ( PAI).

L’obiettivo generale dell’UVM consiste nell’individuare ed offrire la migliore risposta possibile

alle persone che presentano bisogni socio-sanitari complessi, che incontri il gradimento della

stessa e ne rispetti la libertà di scelta.

Gli obiettivi specifici del servizio sono i seguenti:

- Favorire, ove ed il più a lungo possibile, una idonea permanenza della persona in stato di bisogno socio-sanitario presso il proprio domicilio e contesto ambientale di vita;

- Perseguire il rientro nell’ambiente di provenienza dopo la eventuale permanenza in strutture sanitarie;

- Promuovere il miglioramento continuo della qualità della vita delle persone nei servizi semiresidenziali e residenziali nonché in caso di accesso ai servizi domiciliari;

- Promuovere azioni atte ad utilizzare al meglio le risorse territoriali; - Ottimizzare la spesa socio-sanitaria

Principali attività previste

L’UVM quale espressione organizzativa del distretto socio-sanitario opera sempre in nome e per

conto del Direttore del Distretto e dell’Ambito territoriale n.5.

L’UVM svolge i seguenti compiti:

- Effettuare la valutazione multidimensionale dell’autosufficienza ovvero del residuo grado di autonomia dell’utente, dei suoi bisogni assistenziali e delle condizioni del nucleo familiare, inclusa la valutazione della dipendenza psico-fisica ( SVAMA – valutazione cognitivo-funzionale);

- Verificare la presenza delle condizioni socio-economiche, abitative e familiari di ammissibilità ad un determinato percorso di cura e di assistenza;

- Elaborare il P.A.I., successivamente condiviso dall’utente, dal nucleo familiare e da essi sottoscritto;

- Verificare periodicamente l’andamento del progetto personalizzato ed eventualmente ri-modularlo;

- Procedere alla dimissione concordata ; - Individuare il responsabile del caso ed il referente familiare ( Case- manager e care-giver ) al

fine di garantire l’attuazione e l’efficacia degli interventi previsti dal progetto personalizzato;

- Provvedere alla conservazione della documentazione concernente i casi valutati e consentire il diritto di accesso a quanti hanno titolo

255

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

L’UVM ha la seguente composizione: ( DECRETO OMNIBUS L. R. N.4/2010 ART. 27 )

a) Il Coordinatore socio-sanitario o altro dirigente nominato dal Direttore del Distretto socio-sanitario, ai sensi dell’art. 14, comma 14 della L.R. n. 25/2006, o delegato per le singole sedute, in qualità di Referente dell’UVM;

b) Assistente Sociale del Comune di residenza della persona o, su delega, l’Assistente Sociale dell’Ambito;

c) Medico di Medicina Generale o Pediatra di Libera Scelta di riferimento dell’assistito. Ai fini della valutazione del singolo caso specifico, detta composizione stabile è integrata dagli

specialisti necessari per l’elaborazione del P.A.I. :

Medico specialista, rispetto alle patologie prevalenti nel quadro delle condizioni di salute del paziente;

L’infermiere referente delle Cure Domiciliari; Terapista della riabilitazione, in caso di bisogno assistenziale di tipo riabilitativo Altre figure professionali specifiche ( Assistente sociale di riferimento dell’assistito, OSS,

ecc…)

Soggetto titolare60 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione del servizio: Sede del Distretto socio-sanitario

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 7.897,03

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro 7.897,03 3 - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro

60 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

256

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI X AZIONI DI SISTEMA

Obiettivo di servizio: SI xNO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo:34

Denominazione servizio: PIANO DI COMUNICAZIONE

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: _____

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

POPOLAZIONE RESIDENTE

n. utenti

62.87

257

Obiettivi del servizio

Il piano di comunicazione rappresenta uno strumento di importanza strategica per programmare

ed ottimizzare le scelte di comunicazione pubblica, al fine di creare un sistema organico di

iniziative visibile, trasparente, coordinato ed efficace, rivolto ai cittadini, anche distinti per

tipologie, che in qualche modo coadiuvi l’azione dell’Ambito e risponda alle seguenti esigenze:

Aumentare la fruibilità dell’informazione ai cittadini;

Attivare una rete di informazioni al fine di promuovere la cittadinanza attivo rispetto ai servizi sociali e socio-sanitari, con la sperimentazione di strumenti partecipativi ed informativi nuovi ed efficaci;

Fornire una rappresentazione chiara, omogenea e coordinata degli interventi in atto e degli strumenti operativi attraverso depliants e brochures cartacei e comunicazioni on line;

Aumentare la visibilità esterna del sistema;

Potenziare la comunicazione interne al sistema;

Agevolare l’accesso ai servizi.

Principali attività previste

Le attività sono attinenti a:

- Realizzazione manifesti e brochures - Comunicati stampa - Pubblicazioni atti e procedure su siti istituzionali - Redazione articoli su carta stampata - Realizzazione servizi televisivi - Redazione guida ai servizi - Realizzazione carta dei servizi

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Operatori Ufficio di Piano

Esperti esterni con competenze in campo di comunicazione istituzionale

258

Soggetto titolare61 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

Comune di martina Franca: capofila Ambito

Localizzazione del servizio: Comuni Ambito

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 60.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro

.

61 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

259

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI X AZIONI DI SISTEMA

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 35

Denominazione servizio: FUNZIONAMENTO UFFICIO DI PIANO

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: art. 11 – comma 4

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

POPOLAZIONE RESIDENTE

n. utenti

62.874

260

Obiettivi del servizio

L’Ufficio di Piano è la struttura tecnica intercomunale, la cui attività di progettazione

esecutiva,gestione e monitoraggio per lo sviluppo di un sistema di rete dei servizi socio-sanitari

sul territorio è finalizzata alla programmazione sociale per la realizzazione di un sistema

integrato di interventi e servizi sociali sul territorio dell’Ambito.

L’Ufficio di Piano è da considerarsi una struttura flessibile in grado di adeguarsi costantemente

alle esigenze organizzative che il percorso di realizzazione ed attuazione del Piano Sociale di

Zona richiederà.

L’Ufficio di Piano, sulla base degli indirizzi programmatici ed organizzativi adottati dal

Coordinamento Istituzionale, è direttamente responsabile del raggiungimento degli obiettivi e

della correttezza ed efficienza della gestione

Principali attività previste

L’Ufficio di Piano modella la propria organizzazione e svolge la propria attività ispirandosi a

criteri di trasparenza, funzionalità ed economicità di gestione, al fine di as.sicurare efficienza

ed efficacia alla propria azione.

All’U.d.P. compete il presidio tecnico ed operativo delle seguenti attività:

a) l’elaborazione della proposta di Piano Sociale di Zona, con riferimento alle linee di indirizzo espresse dal Coordinamento istituzionale ed emerse dal processo di concertazione;

b) la progettazione esecutiva dei servizi del Piano Sociale di Zona, le eventuali modifiche allo stesso;

c) il supporto alle procedure di gestione dei servizi previsti nel Piano Sociale di Zona e delle relative risorse;

d) l’elaborazione di regolamenti; e) la gestione delle procedure di affidamento; f) la definizione delle modalità e degli strumenti per le attività di monitoraggio e

valutazione; g) la gestione finanziaria, contabile e la rendicontazione; h) la promozione delle forme di collaborazione tecnica tra i diversi Comuni dell’Ambito; i) la facilitazione dei rapporti con le altre amministrazioni pubbliche coinvolte

nell’attuazione del Piano Sociale di Zona; j) ogni altra competenza attribuita in sede di convenzione o con indirizzo politico-

istituzionale, nell’ambito delle attività specifiche relative all’attuazione del Piano Sociale di Zona.

261

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

La dotazione organica del personale dell’Ufficio di Piano comprende l’insieme dei posti a tempo

pieno e/o a tempo parziale, distinti per categorie e per profili professionali, ad esso destinati.

Fanno parte dell’Ufficio di Piano di ambito risorse umane adeguate a rispondere al fabbisogno di

competenze tecniche e di capacità professionali necessarie per svolgere efficacemente ed

efficientemente le funzioni ed i compiti assegnati all’Ufficio stesso.

Le aree disciplinari e gli ambiti tecnici per i quali sono state individuate le risorse umane

assegnate all’Ufficio di Piano, vengono di seguito elencate, ferma restando la necessità di

adeguare il fabbisogno alla evoluzione del ruolo e delle competenze proprie dell’Ufficio di

Piano.

L’Ufficio di Piano è composto dalle seguenti unità :

- Il dirigente Servizi Sociali - Comune Martina Franca – - Due Ass. Soc. Comune Martina F. – a tempo pieno - N. 5 Assistenti sociali ( di cui una Comune Crispiano) – a tempo parziale ( non meno 30%) - Un funzionario amministrativo cat. D - Comune di Martina – a tempo pieno - Un amministrativo cat. B 7 – Comune di Martina Franca – a tempo pieno - alcune unità del Settore Ragioneria e del Settore Contratti del Comune Capofila- a tempo

parziale - Fa parte inoltre dell’Ufficio di Piano, per le funzioni relative all’integrazione socio-sanitaria,

una risorsa umana individuata dal Direttore Generale dell’ASL di riferimento, ovvero dal

Responsabile di distretto sociosanitario.

Il Dirigente del Settore Servizi Sociali del Comune di Martina Franca – Responsabile dell’Ufficio

di Piano – in base a quanto disposto dall’art.5 del D. Lgs. 30-3-2001 n.165, assume in via

esclusiva, le determinazioni in ordine all’organizzazione del lavoro ed alla gestione delle risorse

umane dell’Ufficio di Piano. Provvede altresì, con propria determinazione, alla nomina del

coordinatore delle attività dell’Ufficio.

Soggetto titolare62 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione: Comune di Martina Franca

62 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

262

Modalità di gestione del servizio

x gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 148.940,48

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 148.940,48

263

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 X 2012 X

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI X MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: x SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo:36

Denominazione servizio: ATTIVAZIONE UFFICIO SPAZI E TEMPI / BANCA DEL TEMPO

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: regolamento regionale n.21 dell’11 novembre 2008

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Nuclei familiari – donne – giovani coppie

n. utenti

264

30.000

Obiettivi del servizio

L’Ufficio Spazi e Tempi ha la funzione di organizzare un sistema di governo delle politiche

spazio-temporali dei Comuni facenti parte dell’Ambito, configurandosi quindi come una

struttura di pianificazione territoriale, incardinata all’interno dell’Ufficio di Piano, con gli

obiettivi di

- Razionalizzare l’organizzazione dei tempi delle città - Migliorare le condizioni di fruizione quotidiana dei servizi, traverso la qualificazione dei

programmi di azione per lo viluppo economico, quello urbano sostenibile e l’inclusione sociale

- Sostenere le pari opportunità tra uomini e donne - Favorire la conciliazione dei tempi di lavoro, di relazione, di cura parentale, di formazione e

del tempo per sé delle persone - Promuovere una cultura diffusa dei tempi e degli spazi delle città

La istituzione dell’Ufficio Spazi e Tempi è correlato anche al finanziamento dello studio di

fattibilità per il Piano Territoriale dei Tempi e degli Spazi predisposto dall’Ufficio di Piano e già

presentato alla Regione Puglia, partecipando all’apposito Avviso Pubblico ( BURP 194/2009), che

prevede – tra l’altro – uno specifico supporto tecnico alla sua costituzione, organizzazione ed

implementazione.

Principali attività previste

Le attività proprie dell’Ufficio Spazi e Tempi sono le seguenti:

- Coordinamento degli interventi e promozione indagini e ricerche finalizzate alla redazione del Piano Territoriale degli Orari

- Favorire lo sviluppo di un approccio di genere nella programmazione nell’iniziativa locale - La realizzazione di momenti di informazione/sensibilizzazione sulle tematiche temporali per

stimolare il confronto su un’idea di città accogliente, accessibile e vivibile - Migliorare la fruizione dei servizi pubblici per armonizzarne gli orari - Studio e verifica della possibile individuazione di una fascia oraria di apertura comune per i

servizi di maggiore interesse collettivo - La riprogettazione di una diversa articolazione degli orari delle scuole pubbliche e private, di

ogni ordine e grado, oltre alle scuole dell’infanzia - Promuovere l’attivazione di Banche del tempo, coi il pieno coinvolgimento delle associazioni

presenti sul territorio, al fine di favorire lo scambio dei servizi di vicinato, estendere la solidarietà nelle comunità locali, incentivare iniziative di associazioni ed enti che organizzo lo scambio del tempo per impieghi di reciproca solidarietà ed interesse

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

- Assistente Sociale Ufficio di Piano, referente del servizio;

265

- funzionari comunali dei settori di riferimento - risorse esterne specializzate

Soggetto titolare63 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione del servizio: COMUNI Ambito

Modalità di gestione del servizio

X gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 30.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 20.000 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 10.000

63 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

266

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA X SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI

MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: X SI NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 37

Denominazione servizio: COMUNITA’ SOCIO-RIABILITATIVA “ DOPO DI NOI”

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: Art. 55 e 57

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

DISABILI MAGGIORENNI PRIVI DEL SOSTEGNO FAMILIARE

residenti nei COMUNI dell’AMBITO

n. utenti

min. 10

267

Obiettivi del servizio

L’istituzione di una Comunità socio-riabilitativa – Dopo di Noi – prevista dall’art. 57 del regol.

regionale n.4/2007 da realizzarsi nel Comune di Martina Franca entro il 2012, è connessa al

programma di investimento per le infrastrutture sociali dell’Ambito, con l’utilizzo delle risorse

POR FESR 2007-2013: le risorse del Fondo di Ambito saranno destinate alla fase dell’avvio delle

attività prevista nel 2012

Principali attività previste

Redazione programma di investimento per le infrastrutture sociali e socio-sanitarie e progettazione esecutiva

Approvazione programma e finanziamento Realizzazione struttura ed allestimento Procedure affidamento gestione Avvio attività

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Personale previsto art. 57 reg. regionale

Soggetto titolare64 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

Comune Martina Franca: Capofila Ambito

Localizzazione del Servizio: Comune di Martina Franca

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento: procedure di evidenza pubblica

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

64 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

268

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 200.000,00 Compartecipazione ASL ( € 120.000)

– Ambito ( €. 80.000) per avvio attività

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 200.000,00

269

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 x 2011 x 2012 x

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI X CONTRASTO POVERTA’

Obiettivo di servizio: SI X NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo: 38

Denominazione servizio: PRONTA ACCOGLIENZA

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: _____

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

Adulti in condizioni di grave ed improvviso disagio abitativo

n. utenti

20

270

Obiettivi del servizio

Il servizio si pone l’obiettivo di assicurare alle persone che dovessero trovarsi all’improvviso in

una grave condizione di disagio abitativo, per sfratto o perché allontanati e rifiutati dai nuclei

familiari di riferimento, nonché assolutamente privi di mezzi e risorse, una sistemazione

mediante forme di accoglienza temporanea e mirata al superamento delle difficoltà contingenti.

Trattandosi per lo più di situazioni che possono interessare adulti di sesso maschile con fragilità

socio-esistenziali, connesse a volte anche all’abuso di sostanze, la loro sistemazione temporanea

potrà essere realizzata mediante la collaborazione di soggetti del terzo settore, gestori di

strutture residenziali ovvero delle organizzazioni di volontariato, con cui eventualmente

stipulare apposite convenzioni, per l’utilizzo di alloggi pubblici.

Principali attività previste

Raccordo con enti, organizzazioni, associazioni territoriali disponibili alla collaborazione per stipula convenzione ai fini dell’accoglienza dei soggetti interessati presso strutture residenziali proprie ovvero individuazione in ciascuno dei Comuni dell’Ambito di alloggi pubblici da destinare all’iniziativa in collaborazione con organizzazioni di volontariato.

Elaborazione progetti di aiuto personalizzati, integrati con tutti gli interventi ed i servizi previsti nel Piano di Zona di contrasto alla povertà e volti all’inclusione sociale;

Realizzazione del servizio, monitoraggio e verifica

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Assistenti sociali Ambito

Organizzazioni terzo settore

Soggetto titolare65 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

Comune di Martina Franca : capofila Ambito

Localizzaizone del servizio: Comuni Ambito

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi

65 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

271

(specificare procedure di affidamento______________________________)

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

altra modalità di gestione : convenzione con terzo settore

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 25.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro 25.000 - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - altri costi generali di gestione Euro

272

Scheda per la progettazione di dettaglio dei Servizi di Ambito

PIANO DI ZONA 2010-2012

Annualità: 2010 2011 2012

AMBITO DI MARTINA FRANCA

PROV. DI TARANTO

Informazioni generali

Ambito di intervento: WELFARE D’ACCESSO

SERVIZI DOMICILIARI SERVIZI COMUNITARI A CICLO DIURNO

SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA SERVIZI E STRUTTURE RESIDENZIALI MISURE A SOSTEGNO DELLE RESPONSABILITA’ FAMILIARI

Obiettivo di servizio: SI x NO

(vedi Quadro sinottico degli obiettivi di servizio a pag.. 82 del PRPS 2009-2011)

Numero progressivo:39

Denominazione servizio: CENTRO SOCIO EDUCATIVO DIURNO

Indicare Art. di rif. del r. r. 4/2007: _____

Destinatari finali: Tipologia di utenti (minori, anziani etc.)

MINORI residenti nell’Ambito

n. utenti

20

273

Obiettivi del servizio

Il centro socio-educativo diurno è struttura di prevenzione e recupero aperta ai minori che,

attraverso la realizzazione di programmi di attività e servizi socio-educativi, culturali, ricreativi

e sportivi, mira in particolare al recupero dei minori con problemi di socializzazione o esposti al

rischio di emarginazione e di devianza o diversamente abili.

Principali attività previste

La struttura si colloca nella rete dei servizi sociali territoriali dell’Ambito caratterizzandosi per

l’offerta di una pluralità di attività ed interventi che prevedono lo svolgimento di funzioni quali

l’ascolto, il sostegno alla crescita, l’accompagnamento.. Il Centro organizzare attività quali:

- attività di supporto alla scuola

- attività ricreative e culturali

- somministrazione pasti in relazione agli orari di apertura

Profilo degli operatori richiesti per la realizzazione del servizio

Operatori in rapporto di almeno uno ogni 10 minori quali educatori, assistenti sociali,

animatori, altre figure qualificate. Tra gli operatori devono figurare almeno un educatore

ogni 30 ospiti e comunque lo standard del personale deve rispettare quanto previsto dall’art.

52 del regolamento reg. 4/2007.

Soggetto titolare66 ed enti coinvolti – Localizzazione del servizio

COMUNE DI MARTINA FRANCA – CAPOFILA AMBITO

Localizzazione: Comune di Martina Franca

Modalità di gestione del servizio

gestione in economia (specificare ______________________________)

gestione diretta con affidamento a terzi (specificare procedure di affidamento: PROCEDURE DI EVIDENZA PUBBLICA

delega a soggetto terzo (specificare ___________________________________)

66 Il Soggetto titolare del servizio è il soggetto responsabile, a cui cioè andranno le risorse per la copertura finanziaria del servizio, indipendentemente dalle modalità di gestione che tale soggetto sceglierà di adottare, ivi compreso l’affidamento a soggetti terzi.

274

altra modalità di gestione (specificare _________________________________)

Spesa totale prevista

COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO(*): Euro 540.000

(*) i dati riportati in questa parte della scheda devono coincidere con quelli riportati nella Quadro

finanziario del pdz Scheda Amb 2

MACROVOCI DI SPESA

- risorse umane Euro - attrezzature Euro - utenze e consumi Euro - costi generali di gestione Euro 540.000