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CENTRO FORMAZIONE CALCIO – LASTRIGIANA PROTOCOLLO PROGRAMMATICO

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Protocollo programmatico del Centro Formazione Calcio - Lastrigiana

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Page 1: Protocollo Programmatico Centro Formazione Calcio - Lastrigiana

CENTRO FORMAZIONE CALCIO – LASTRIGIANA

PROTOCOLLO PROGRAMMATICO

Page 2: Protocollo Programmatico Centro Formazione Calcio - Lastrigiana

CAPITOLO 1

L’ATTIVITA’

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CI PRESENTIAMO Fondato nel 2004 da un idea di Angelo Di Livio, Oliviero e Fabrizio Mancini il Centro Formazione Calcio è riconosciuto come una delle realtà più qualificate in Italia. Dal 2006 il CFC è la scuola calcio ufficiale dell’ASD Lastrigiana e dal 2013 ha ottenuta la qualifica di Centro Formazione FOOWEL® Top Level. Abbiamo l’onere e l’onore di essere rimasti l’ultima e unica realtà a rappresentare la migliore tradizione delle scuole calcio fiorentine, iniziata con la Florentia di Mario Mazzoni nei primi anni ottanta e proseguita con la Scuola Calcio Desolati di cui i responsabili del CFC furono i fondatori. Il colore viola che da luce al nostro abbigliamento è l’espressione della vicinanza fra il CFC e la Fiorentina con cui collaboriamo da sempre. I nostri colori, unitamente al bianco e rosso della Lastrigiana riflettono i nostri valori, la nostra tradizione, la nostra storia, il nostro passato, il nostro presente e il nostro futuro. Intimamente consideriamo il viola, il bianco e il rosso i simboli più lucenti della nostra passione. Attraverso la nostra attività desideriamo rappresentare i migliori valori dello sport quali il rispetto, la solidarietà, la fratellanza, l’amicizia e l’onestà, proiettandoli alle future generazioni. L’ATTIVITA’ DEL CFC E’ APERTA A TUTTI? Il Centro Formazione Calcio della Lastrigiana è aperto a tutti i bambini che amano questo sport e che desiderano scoprirne tutti i segreti. Non c’è alcuna limitazione alla possibilità di partecipare ai nostri corsi e alla nostra attività. E’ facoltà del piccolo aspirante calciatore insieme ai suoi genitori valutare la qualità della proposta formativa del CFC Lastrigiana e scegliere di entrare a far parte del nostro club e intraprendere insieme a noi un percorso di crescita chiaro e ben definito. Il periodo formativo ha la durata di sei anni e si divide in due macro periodi (1° triennio > 6-7-8 an ni / 2° triennio > 9-10-11 anni) e in tre micro-periodi (tabella 1). TABELLA 1 1° PERIODO 2° PERIODO 3° PERIODO CORSO PROPEDEUTICO CORSO DI FORMAZIONE CORSO PRE-AGONISTICO 5-6 ANNI 7-8 ANNI 9-10-11 ANNI Il corso mira principalmente allo sviluppo degli schemi motori di base attraverso un lavoro di motricità ed un’attività propedeutica al gioco del calcio.

Il corso mira allo sviluppo delle abilità fisicomotorie e delle abilità tecniche primarie.

Il corso mira al perfezionamento dei fondamentali tecnici di base e all’introduzione dei fondamentali della tattica individuale.

E’ PREVISTA LA PARTECIPAZIONE A CAMPIONATI E TORNEI ? Il percorso formativo prevede anche il confronto contro avversari di altre società. Al fine di garantire un corretto avvicinamento dei piccoli calciatori all’attività agonistica e tenendo fede alla nostra filosofia, peraltro supportata da numerosi studi medico-sociali che dimostrano i danni causati da una attività pre-agonistica troppo intensa e scriteriata, riteniamo fondamentale per il bene del piccolo calciatore, concentrare i nostri sforzi e le nostre principali attenzioni sul programma di addestramento settimanale. Il confronto contro avversari di altre società deve essere considerato esclusivamente come momento di verifica di quanto appreso durante le lezioni e deve essere affrontato nella giusta quantità e con le giuste modalità in base all’età e agli obiettivi. In tal senso ci proponiamo attraverso l’adozione del metodo FOOWEL ® coaching la ricerca della performance non fine a se stessa, ma come naturale conseguenza di uno sviluppo in benessere del piccolo atleta. Siamo focalizzati sui temi della costruzione, della condivisione e del rispetto delle regole. Educare ed abituare al rispetto delle norme è necessario per garantire il buon svolgimento dell’attività ed è un dovere etico oltreché morale, una questione di coscienza e di mentalità. Riteniamo quindi fondamentale che l’avvicinamento alla fase agonistica (12 – 13 anni) avvenga in modo graduale (tabella 2) al fine di ridurre al minimo eventuali fattori di stress nel piccolo atleta e fare crescere in lui una sana voglia di giocare che deve manifestarsi compiutamente proprio a partire dai 12/13 anni. Gravare sul bambino con un attività troppo intensa, spesso esasperata anche da fattori esterni, costituisce un rischio a cui il CFC vuole sottrarre i suoi piccoli atleti, la cui crescita sportiva deve essere tutelata e seguita con attenzione, poiché ciò che viene proposto in questa delicata fase di crescita costituisce la base sulla quale sviluppare l’attività in età più avanzata.

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TABELLA 2 ETA’ ATTIVITA’ STAGIONALE 5/6 ANNI Coinvolgimento dei piccoli atleti in alcuni eventi interni 7 ANNI Coinvolgimento dei piccoli atleti in alcuni eventi interni.

Mini-torneo primaverile organizzato dalla FIGC 8 ANNI Nel periodo primaverile ogni calciatore partecipa ad un torneo ufficiale 9 ANNI 1/2 squadra partecipano all’attività proposta dalla FIGC. Per questa categoria la FIGC non

prevede alcuna classifica. Pertanto considerato il carattere esclusivamente “ludico-motorio” della manifestazione, i giocatori sono impegnati non continuativamente ma in modo alternato. Nel periodo primaverile ogni calciatore partecipa ad un torneo ufficiale

10 ANNI In base al numero degli iscritti, vengono formate una o più squadre (viola, rossa, blu). I giocatori vengono suddivisi in base al loro grado di preparazione. Durante la stagione calcistica ciascuna squadra partecipa all’attività proposta dalla FIGC. Nel periodo primaverile ogni squadra partecipa ad un torneo ufficiale. I piccoli calciatori iniziano a confrontarsi contro calciatori di altre società in modo continuativo.

11 ANNI In base al numero degli iscritti, vengono formate una o più squadre (viola, rossa, blu). I giocatori vengono suddivisi in base al loro grado di preparazione. Durante la stagione calcistica ciascuna squadra partecipa all’attività proposta dalla FIGC. Nel periodo primaverile ogni squadra partecipa ad un torneo ufficiale. I piccoli calciatori si confrontano contro giocatori di altre società in modo continuativo. Al termine della stagione sportiva, l’ASD Lastrigiana seleziona i giocatori ritenuti più idonei per proseguire l’attività agonistica.

ESISTE DISOMOGENEITA’ ALL’INTERNO DEI SINGOLI GRUPP I E/O SQUADRE? Per sua stessa natura il CFC Lastrigiana è orgoglioso di attrarre e ospitare all’interno dei suoi gruppi bambini molto diversi fra loro, uniti principalmente dalla passione per il calcio. La marcata disomogeneità dei gruppi è pertanto uno degli aspetti più caratterizzanti dell’attività. La disomogeneità è però un fattore reale che impone un attenta gestione del gruppo per rispondere alle aspettative e alle esigenze di tutti i calciatori. La disomogeneità del gruppo può essere determinata da due aspetti principali. Possiamo riconoscere una disomogeneità definibile “di entrata”, che si verifica quando un bambino si inserisce per la prima volta in un gruppo parietà che ha già alle spalle uno o più anni di attività. Le sue difficoltà sono legate principalmente al gap tecnico dovuto al suo limitato bagaglio di esperienza specifica. L'altra tipo di disomogeneità è di tipo “strutturale” e può essere definita “fisiologica”. Essa si verifica per la presenza all'interno dello stesso gruppo, di bambini con diversa attitudine allo sport del calcio. Un bambino in questa fascia di età, può essere più predisposto all'apprendimento rapido rispetto ad un altro o godere di una condizione psico-fisica migliore rispetto agli altri. In molti casi ci troviamo a dover gestire gruppi all’interno dei quali, il grado di apprendimento e attitudinale dei piccoli atleti può essere spalmato in tre/quattro fasce. Questo aspetto se sottovalutato, può portare a diverse conseguenze prima fra tutte quella del rallentamento del programma tecnico a tutto discapito sia dei giocatori “più avanti” (con un conseguente livellamento verso il basso del gruppo), o quella al contrario di una mancata crescita dei giocatori “più indietro” (con un conseguente fallimento del progetto di crescita complessiva della squadra). Dopo oltre venticinque anni di esperienza e valutando attentamente tutti i feed back ricevuti dai nostri gruppi e dai nostri calciatori, siamo giunti a concludere che la soluzione più equilibrata è quella di creare un giusto “mix”, che come ci dimostrano i risultati ottenuti porta nel medio-lungo periodo ad un arricchimento dei valori estesi di tutto il gruppo. Ci teniamo a specificare che nella nostra idea di calciatore non ci sono giocatori più bravi e giocatori meno bravi, ma giocatori “più avanti” e giocatori “più indietro” o come meglio dire bambini “più pronti” o bambini “meno pronti”. In queste fasce di età tutto è in divenire, tutto è possibile e ogni condizione può ribaltarsi a distanza anche di pochissimo tempo. E’ compito degli istruttori, dei genitori e dei piccoli calciatori stessi condividere il programma tecnico, dargli forma e corpo per il garantire il migliore sviluppo del futuro giocatore e del futuro uomo secondo le sue potenzialità.

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In ogni caso la risposta del CFC Lastrigiana a questa specifica criticità dell’attività è chiara, e si sostanzia nelle scelte gestionali del gruppo relative all’allenamento e quelle relative alle partite. COME AVVIENE LA GESTIONE DEI GRUPPI? E’ opportuno sgombrare il campo da ogni fraintendimento e fare chiarezza sulla gestione dei gruppi. La nostra linea nella suddivisione dei gruppi agli allenamenti così come alle partite non è dettata dalla volontà di primeggiare al cospetto di altre società, ma dalla consapevolezza di dover rispondere positivamente alle legittime aspettative dei bambini “più avanti” e rispondere con efficacia alle esigenze dei bambini “più indietro” favorendo la nascita di un clima sereno e positivo in cui esaltare l’attività settimanale di formazione. La partita è intesa dal CFC Lastrigiana come un’appendice del programma. Le profonde modificazioni che intercorrono tra un bambino della scuola primaria ed un post adolescente, rendono pressoché impossibile formulare, nei primi anni di attività, attendibili previsioni sulle reali potenzialità che un giovane potrà manifestare nella fase avanzata del suo percorso sportivo. Lo stile di vita, l’atteggiamento verso lo sport agonistico, lo sviluppo psico-fisico rappresentano solo alcune incognite che andranno ad incidere, successivamente, sul livello di crescita prestativo. E’ però realistico affermare che nella gestione di un gruppo di piccoli calciatori vi siano molteplici fattori che vanno tenuti sempre in debita considerazione per ottimizzare la proposta di insegnamento. Il nostro obiettivo è quello di non trascurare nessuno per andare incontro alle esigenze di coloro che hanno un grado di preparazione più evoluto e al contempo soddisfare le legittime aspettative di coloro che sono più indietro nell’apprendimento o evidenziano limiti dovuti alla costituzione fisica. Organizziamo i gruppi e gli allenamenti in modo da rendere ogni singola esercitazione accessibile a tutti e ci adoperiamo per stimolare la partecipazione attiva di ciascun giocatore. Per queste ragioni, nel primo triennio (6-7-8 anni) proponiamo la divisione dei giocatori in gruppi “omogenei” sulla base del grado di preparazione e non esclusivamente in base all’età come comunemente avviene in tutti gli sport di squadra. Nel secondo triennio (9-10-11 anni), quando la partita e il confronto con avversari di altre società entra a far parte compiutamente del programma stagionale dell’attività, la divisione in gruppi “omogenei” avviene all’interno delle singole categorie-annate sulla base del grado di preparazione di ciascun giocatore. Per valutare in modo oggettivo ogni singolo calciatore di 9-10-11 anni, a settembre e poi ad aprile, vengono svolti dei test tecnici attraverso cui lo staff del CFC Lastrigiana può valutare con assoluta esattezza il grado di apprendimento, le potenzialità e i miglioramenti dei giocatori. In questo contesto, i nostri istruttori hanno l’obiettivo di non fare sentire insostituibile nessuno e non escludere o fare sentire escluso nessuno. Le attenzioni e la considerazione per i piccoli atleti del CFC Lastrigiana non sono proporzionate al rendimento dimostrato in partita. Provare, sbagliare, riprovare, correggersi gradualmente senza timori, rappresentano step fondamentali. Per cui come avviene la gestione dei gruppi agli al lenamenti? Le nostre esperienze ci hanno insegnato che è fondamentale seguire con grande cura e attenzione i calciatori più indietro. Il nostro impegno durante gli allenamenti settimanali è massimale su tutto il gruppo, ma è particolarmente attento ai bambini che trovano più difficoltà nello svolgimento della pratica del calcio. Per questo agli allenamenti cerchiamo di frazionare il più possibile il gruppo in due/tre sottogruppi (start,base,evo) in base al grado tecnico-coordinativo di ciascun piccolo calciatore. Il gruppo “start” è generalmente composto da un minor numero di atleti per dare l’opportunità ai nostri istruttori di occuparsi di un nucleo ristretto di bambini così da dedicare loro:

• più attenzioni; • un programma specifico e dedicato; • un più alto numero di ripetizione degli esercizi proposti;

con l’obiettivo di offrirgli l’opportunità di colmare nel medio-lungo periodo le loro lacune. E come vengono gestite le convocazioni? La partita rappresenta una parte dell’attività che tutti i piccoli calciatori devono dimostrare di sapersi conquistare attraverso le loro attitudini, le loro potenzialità, il loro grado di apprendimento, la continuità che sanno dare alla loro attività sportiva, la lealtà che sanno dimostrare nei confronti del gruppo, la disciplina e l’impegno con cui affrontano ogni aspetto dell’attività.

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Innanzi tutto per essere convocati alle partite del week end è obbligatorio essere presenti a tutti e due gli allenamenti settimanali e mantenere un comportamento consono alle aspettative della società e del CFC. All’inizio di ogni stagione sportiva, sulla base del numero di calciatori iscritti decidiamo quante squadre iscrivere all’attività proposta dalla FIGC e come ruotare i calciatori. Ad ogni calciatore garantiremo un numero minimo di convocazioni, ma non tutti disputeranno il solito numero di partite. Come sopra specificato la partita è una parte dell’attività che ciascuno dovrà conquistarsi. Gli istruttori valuteranno in piena autonomia il grado di preparazione di ciascun giocatore, il suo comportamento e la sua continuità. Le squadre saranno organizzate e gestite con lo stesso metodo seguito per la formazione dei gruppi agli allenamenti. Ai bambini in ritardo cercheremo, laddove possibile, di proporre partite contro avversari di livello simile al loro. La volontà di voler giocare in un contesto più competitivo, come quella di meritarsi il più alto numero di convocazioni possibile, deve rappresentare uno stimolo sano e positivo per tutti i piccoli calciatori del CFC che devono dimostrare costantemente il desiderio irrinunciabile di migliorarsi. In queste fasce di età la partita contro giocatori di altre società rappresenta l’aspetto meno importante della nostra attività. Per cui riteniamo che un gruppo non potrà dirsi maturo fino a quando qualcuno al suo interno (genitori e calciatori) continuerà a focalizzare le sue attenzioni esclusivamente sulla gestioni delle convocazioni e sugli aspetti relativi alle partite ed alla gestioni dei gruppi, dimenticandosi di valutare tutto ciò che di più ampio e più importante viene proposto dal CFC Lastrigiana per la crescita in benessere del piccolo atleta. EDUCARE ALLE DIFFERENZE E AL MERITO FA PARTE DEGLI OBIETTIVI DEL CFC? Siamo convinti che per aiutare il bambino nel suo percorso di crescita, risulti fondamentale non fare passare messaggi che distorcano la realtà. L’ipocrisia non fa parte della nostra filosofia. Per questo non diremo mai ai nostri iscritti che tutti i calciatori sono uguali e hanno uguali diritti. Le diversità, le attitudini, il talento, il merito sono parte qualificante di ogni espressione di vita. Faremmo un’operazione diseducativa se facessimo credere qualcosa di diverso ai nostri calciatori. La corretta integrazione fra le diversità e il saper valorizzare positivamente la meritocrazia costituiscono, in particolare in uno sport di gruppo qual’ è il calcio, il plus a cui tendere. In questo quadro il nostro impegno prioritario è quello di garantire a tutti i nostri giocatori, attraverso gli allenamenti settimanali, le medesime opportunità di migliorarsi e di esprimersi e al contempo di ci impegniamo affinché sappiano riconoscere e sappiano accettare serenamente il merito che si esprime principalmente nelle convocazioni alle partite, fermo restando il principio che a tutti i calciatori garantiremo un numero minimo adeguato delle stesse. I GENITORI POSSONO DARE UN CONTRIBUTO POSITIVO ALL’ ATTIVITA’? Il successo di ogni singolo calciatore, di una squadra e di un gruppo è fortemente influenzato dal clima che si instaura intorno ad essi. Quanto più questo è sereno e costruttivo tanto più evidenti saranno i miglioramenti tecnici, fisici e comportamentali dei giocatori e quindi dell’intero gruppo. L’esperienza ci insegna che è sufficiente una “mela marcia” all’interno del gruppo per rallentare e condizionare negativamente la crescita dei calciatori e della squadra. E’ quindi fondamentale che ogni singola componente (calciatori, istruttori, dirigenti, accompagnatori, genitori) sia pienamente consapevole dei propri comportamenti e dell’importanza che essi hanno per il buon andamento dell’attività. Sentirsi tutti sulla stessa barca e remare nella stessa direzione, nell’ambito del proprio specifico ruolo e senza invadere quello degli altri, non sono e non devono rimanere concetti astratti ma devono essere praticati con convinzione per garantire ciò di cui hanno bisogno i bambini-calciatori nello svolgimento della loro attività: la serenità! In ogni genitore e in ogni calciatore deve regnare la piena fiducia nello staff e nella programmazione del CFC Lastrigiana. Questa è la base imprescindibile sulla quale costruire un percorso formativo di eccellenza. I risultati dei nostri processi formativi prendono corpo e si manifestano nella loro completezza nel medio-lungo periodo. Rifuggiamo dalla logica del “tutto e subito”, perché danneggerebbe la corretta crescita del bambino, dello sportivo e del calciatore. Il programma del CFC Lastrigiana si sviluppa nell’arco di sei stagioni sportive attraverso step ben definiti. L’esperienza ultra ventennale è un valore aggiunto sul quale fondare le nostre certezze. Siamo eredi naturali di una tradizione fatta di eccellenze, vantiamo una storia contrassegnata di molti successi e riconoscimenti. La nostra vasta esperienza è testimonianza di sfide superate con successo. Sappiamo cosa fare per raggiungere il risultato desiderato ed il metodo FOOWEL® coaching è la nostra piattaforma formativa per il calcio contemporaneo.

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Non siamo perfetti, ma insieme al nostro staff tecnico cerchiamo di limitare il più possibile quelli che possono essere gli errori derivanti dalla gestione dell’attività e quando questi si evidenziano ci impegniamo a risolverli nel più breve tempo possibile. Lo staff dirigenziale è a completa disposizione per qualsiasi chiarimento, eccetto che per richieste di chiarimento inerenti questioni tecniche o relative alla gestione delle convocazioni. Le convocazioni, che vengono gestite autonomamente dagli istruttori, devono essere accettate serenamente. Gli esclusi non devono sentirsi bocciati e viverle con frustrazione. Al contrario devono ricavare uno stimolo per migliorarsi e porsi nuovi obiettivi e devono ragionare nell’ottica di una serena e naturale alternanza all’interno del gruppo. In questo senso il contributo positivo, rassicurante e tranquillizzante dei genitori è fondamentale per aiutare il bambino alla corretta comprensione. La richiesta di chiarimenti o eventuali suggerimenti se posti in modo garbato, nei luoghi giusti (la segreteria del CFC) e con intento costruttivo sono ben accetti poiché possono aiutarci a migliorare l’attività. Al contrario la polemica sterile, confusa e fine a se stessa non troverà mai il nostro accoglimento. ESISTE UN CODICE COMPORTAMENTALE A CUI FARE RIFERIM ENTO? Il buon comportamento dei calciatori, degli istruttori, degli accompagnatori, dei dirigenti e dei genitori durante ogni singola fase dell’attività è l’aspetto a cui il CFC Lastrigiana tiene maggiormente. Vogliamo che il nostro modello comportamentale sia universalmente riconosciuto su tutti i campi di gara e contraddistingua tutti i nostri gruppi. Per questo motivo abbiamo redatto uno specifico codice comportamentale a cui ogni componente è tenuta ad attenersi scrupolosamente. Non esiteremo a prendere adeguati provvedimenti, finanche l’allontanamento dal CFC Lastrigiana, nei confronti di coloro che si rendessero responsabili di atti e comportamenti gravemente antisportivi, diseducativi e gravemente lesivi dell’immagine e del buon nome del Centro Formazione Calcio, della Lastrigiana e della Fiorentina o che ostacolino il buon andamento dell’attività. COME VIENE GESTITA L’ATTIVITA’ INTERNAZIONALE DEL C FC E LE RELATIVE CONVOCAZIONI? Il Centro Formazione Calcio è partner di ACF Fiorentina da oltre un ventennio. In virtù di questo rapporto di stretta collaborazione partecipiamo a prestigiosi tornei internazionali all’estero. Quest’area della nostra attività è gestita con il coinvolgimento di altre società con le quali organizziamo alcuni importanti eventi sportivi. L’altissimo livello tecnico di queste manifestazioni, alle quali partecipano alcuni fra i club più prestigiosi d’Europa e talvolta del mondo, nonché le dinamiche che ci portano a parteciparvi, non ci consentono di poter coinvolgere tutti i giocatori della nostra scuola calcio. In questi casi parliamo infatti di selezioni del CFC. E’ comunque nostro preciso obiettivo offrire l’opportunità a quanti più giocatori possibile del CFC Lastrigiana di vivere questo tipo di esperienza. Il numero può variare in base all’ospitalità che gli organizzatori ci garantiscono per ciascun torneo e in base al grado di preparazione complessiva dei singoli calciatori. Per poter essere invitati a questi tornei ci viene richiesto uno standard qualitativo di alto livello, per cui i calciatori che ambiscono a parteciparvi devono dimostrare di aver raggiunto un grado di formazione adeguato per confrontarsi dignitosamente contro avversari altamente predisposti, preparati e già molto competitivi. Per questi motivi i calciatori del CFC Lastrigiana saranno affiancati da giocatori altre società che partecipano alle nostre attività o fanno parte del nostro “circuito”.

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CAPITOLO 2

IL METODO FOOWEL ® COACHING

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PRESENTAZIONE DEL METODO FOOWEL® COACHING Il CFC è un Centro Formazione FOOWEL® Top Level. La denominazione FOOWEL® è la contrazione e la sintesi di football e wellness, ovvero calcio e benessere. Da anni lavoriamo a questi due concetti. Vogliamo cioè regalare ai piccoli calciatori l’opportunità di sviluppare le loro potenzialità tecniche, proponendo al contempo un programma di allenamento che li aiuti a sviluppare il fisico e la mente in modo armonioso ed equilibrato. Il metodo FOOWEL® coaching tiene insieme queste due cose, moltiplicandole per la reattività. La filosofia del metodo FOOWEL® coaching si basa su due premesse: che gli stili di vita contemporanei hanno inaridito il bagaglio motorio dei bambini, e che quindi prima ancora di intervenire sulla specializzazione tecnica sia determinante focalizzarci sul miglioramento fisico-motorio dei piccoli atleti nei loro primi anni di formazione; che il calcio moderno è sicuramente un calcio più dinamico, più rapido, più fisico e più veloce di quello di un tempo, ragione per cui il calciatore di oggi deve possedere la capacità di reagire nel più breve tempo possibile agli stimoli che gli provengono dall’esterno, deve cioè essere rapido nel pensare e nell’agire oltre che possedere una buona tecnica. Nel calcio dei nostri tempi la vera velocità consiste nello scatto con applicazione cognitiva ovvero anticipazione, percezione, decisione. Da queste premesse nascono tutte le esercitazioni motorie, tecniche (analitiche e situazionali), psicocinetiche e soprattutto i giochi di reattività (reactivity games) che caratterizzano e rendono unico il metodo FOOWEL® coaching. L’obiettivo principale del metodo FOOWEL® coaching è quello di costruire calciatori bravi con i piedi e “rapidi con la testa”, ovvero atleti che abbiano intensità cognitiva, rapidità intellettuale e motoria, spiccata capacità di anticipazione il tutto supportato da buona tecnica ed adeguata coordinazione. La velocità cognitiva e la reattività perseguita dal metodo FOOWEL® coaching è accompagnata dal raggiungimento di altri obiettivi essenziali quali: fare crescere in benessere i piccoli calciatori; stabilizzare i gesti tecnici primari nel contesto variabile della partita di calcio; educare alla sportività, al rispetto ed al fair play; insegnare che la qualità della performance è il principale valore al quale tendere; trasmettere ai piccoli calciatori il concetto che nella pratica di una disciplina sportiva qual è il calcio, è necessario unire passione, divertimento, gioco, impegno e dedizione; rendere accessibile a tutti i piccoli atleti i benefici del metodo FOOWEL® coaching. Mix equilibrato è la formula che caratterizza le nostre sedute di allenamento. Il metodo FOOWEL® coaching infatti propone un mix originale ma soprattutto ben equilibrato di esercitazioni analitiche e situazionali in cui si trovano ampio spazio le proposte psicocinetiche e si esaltano i giochi di reattività e quelli motori che bilanciati efficacemente fra loro accompagnano il piccolo calciatore sulla strada di una costante progressione tecnica e psico-fisica. Il vantaggio principale del metodo FOOWEL® coaching, la sua fondamentale caratteristica, ciò che lo rende intrinsecamente vincente, è la sua flessibilità. Il metodo FOOWEL® coaching ha valori programmatici chiari e ben definiti, ma al tempo stesso offre l’opportunità di modulare la programmazione in base alla valutazione delle capacità tecniche e motorie dei gruppi di calciatori ai quali dovrà essere proposto. La sua forza non si limita alle esercitazioni proposte, ma trova la sua reale esaltazione nella formula “valutazione X programmazione X verifica”.

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Nel costruire il metodo FOOWEL® coaching abbiamo valutato con attenzione ed interesse le scuole di pensiero più diverse, ci siamo aperti ad ogni tipo di positiva contaminazione, abbiamo rifiutato ogni tipo di approccio integralista per non farci travolgere dalle mode e attraverso la ricerca, la verifica ed il riscontro oggettivo abbiamo realizzato un metodo di formazione calcistica innovativo, attento al piccolo calciatore, alla sua crescita, alla sua performance. COME NASCE IL METODO FOOWEL® COACHING Il football ha più di un secolo e mezzo di vita da quando nel 1863 in una taverna di Londra furono concepite le sue regole e si dette inizio alla sua storia. Da allora il mondo ed anche il calcio non sono più gli stessi. Lo staff tecnico che ha lavorato all’elaborazione del metodo FOOWEL® coaching ha rivisitato e studiato decine di filmati relativi a molte partite degli ultimi 40 anni, facendosi guidare dalle origini fino ai giorni nostri. E dove è stato possibile o necessario si è fatto aiutare dai numeri come strumento oggettivo per decodificare le immagini. Lo staff FOOWEL® si è dedicato per mesi ad uno studio scientifico delle varie fasi di gioco nelle diverse epoche, il cui risultato è un percorso cronologico caratterizzato da tre momenti focali che hanno segnato per sempre l’evoluzione del calcio a partire dagli anni settanta:

• l’esplosione del modello olandese; • il Milan di Sacchi; • il Barcellona di Guardiola.

Oltre a questo, gli ideatori del metodo FOOWEL® coaching hanno studiato il contesto socio culturale e lo stile di vita prevalente in cui maturano oggi i giovani calciatori, confrontandoli con quelli degli anni ’50, ’60, 70’. Ne è scaturito che per essere un buon calciatore contemporaneo non è più sufficiente essere dotati di buona tecnica se questa non è supportata da un’altissima reattività. Soltanto il calciatore che sa abbinare reattività e tecnica può infatti giocare con successo negli spazi e con tempi di gioco ridottissimi come quelli imposti dal calcio dei giorni nostri. I giochi di reattività sono pertanto il filo conduttore del metodo FOOWEL® coaching, l’ingrediente principale di ogni sua espressione. Ma per costruire un calciatore di buona tecnica e altamente reattivo, prima è necessario armonizzare al meglio la sua crescita posturale, motoria e fisica. E siccome il contesto socio-culturale e gli stili di vita in cui crescono i piccoli atleti hanno inaridito il loro bagaglio motorio, il metodo FOOWEL® coaching propone esercitazioni innovative ed appropriate per colmare le lacune motorie dei piccoli atleti contemporanei. Per costruire il calciatore contemporaneo, gli ideatori del metodo FOOWEL® coaching hanno realizzato centinaia di giochi di reattività (tecnici e motori) che rappresentano una delle possibili risposte vincenti alle nuove esigenze imposte dal calcio moderno. Esse sono “il punto di partenza di una serie, di una successione”, perché l’ultimo traguardo è il primo passo verso il prossimo successo. Questo approccio consente al mFC di avere una crescita continua: innovazione e ricerca, attenzione alle dinamiche di contesto e alle sue evoluzioni, impegno quotidiano e cura maniacale dei dettagli, passione e grande divertimento al servizio dei nostri piccoli calciatori. Tutto questo è il Centro Formazione Calcio. Tutto questo è il mondo FOOWEL®! LA REATTIVITA’: IL VALORE AGGIUNTO DEL METODO FOOWE L® COACHING Spesso nell’uso tecnico i termini “velocità – rapidità” e “rapidità – reattività” vengono utilizzati come sinonimi. Nel primo caso ciò avviene poiché la velocità e la rapidità mostrano tra loro una notevole correlazione quando l’opposizione esterna da vincere è modesta, il movimento è semplice e quando sia l’intensità che la durata dello sforzo sono basse. Non saperle riconoscere rende molto più complicata la determinazione degli obiettivi e la programmazione-organizzazione degli allenamenti. Pertanto la distinzione tra questi termini e in particolare fra velocità e rapidità risulta essere fondamentale, in particolare se si vuole comprendere al meglio ciò che caratterizza il metodo FOOWEL® coaching. La velocità è una proprietà prevalente dei muscoli che riguarda il movimento completo, si manifesta nel tempo che essi impiegano a contrarsi e riguarda lo spostamento del corpo nello spazio. In altri termini è un

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concetto fisico generalmente riferito all'intero corpo che esprime il rapporto tra la distanza percorsa (spazio) ed il tempo necessario per percorrerla e che potremmo sintetizzare con la seguente formula: V=S:T. La rapidità è una proprietà generale del sistema nervoso centrale. In altri termini la rapidità è la capacità di reagire ad uno stimolo nel minor tempo possibile e/o di eseguire con la massima velocità movimenti di singoli segmenti corporei contro scarsa resistenza, che come detto si manifesta nella reazione motoria, in particolare:

• nel tempo di reazione motoria ad un segnale; • nel raggiungimento del minor tempo di attivazione di movimenti semplici e complessi (aciclici); • nel raggiungimento della massima accelerazione di successioni di movimenti dello stesso tipo

(ciclici) e nella massima frequenza di essi. La reattività (rapidità di reazione), focus reale sul quale si concentra il metodo FOOWEL® coaching, è una delle modalità che caratterizza la rapidità. Essa di divide in:

• reazione semplice . Reazione ad uno stimolo con un programma di movimento già automatizzato dopo un tempo di latenza;

• reazione complessa . Atto motorio che segue uno stimolo che richiede scelta di risposte diverse tra cui anche la scelta di non rispondere). L’esecuzione del movimento avviene, anche in questo caso, dopo un tempo di latenza.

Il tempo di reazione (latenza) è il tempo minimo di ritardo di una reazione spontanea in risposta ad un determinato stimolo. Come già spiegato è opportuno distinguere la reazione di movimento semplice e la reazione di movimento complessa. Nel primo caso l’atto di percezione è semplice (percezione della comparsa, del cambiamento e della scomparsa di uno stimolo). Nel caso della reazione complessa, l’atto percettivo include anche la scelta del tipo di reazione. Il tempo di reazione semplice è determinato da due fattori:

1. la regolazione dell’apparato neuromotorio; 2. la consistenza motoria dell’azione.

Considerata che la prima non può essere migliorata in modo significativo, il tempo totale di reazione può essere diminuito migliorando il secondo fattore, cioè la rapidità di esecuzione. Quello che interessa di più il metodo FOOWEL® coaching è la reazione complessa, la quale richiede la valutazione della situazione e la scelta ottimale dell’azione da realizzare. In questo caso gli studi hanno evidenziato una variazione essenziale dei parametri della reazione complessa durante un ciclo annuale. Il contenuto e l’organizzazione della proposta di allenamento influiscono sul tempo di reazione, grazie all’aumento della maestria che fa diminuire il tempo di ricezione e di rielaborazione dell’informazione. Un ruolo importante nella diminuzione del tempo di esecuzione del movimento è esercitato dal processo mentale. Per esempio un portiere di calcio di alto livello è più capace di altri di prevedere la direzione di un tiro dalle caratteristiche del movimento (nello spazio e nel tempo) e, quindi, di prendere la decisione più giusta. Nei movimenti complessi la diminuzione del tempo di realizzazione dipende da una coordinazione intramuscolare razionale. La tensione del sistema nervoso, il tempo di reazione, la rapidità di esecuzione sono tanto minori quanto maggiore è l’automatismo del movimento, cioè quanto più è semplice il movimento per l’atleta. La rapidità si manifesta anche attraverso queste altre modalità:

• rapidità di azione complesso. Riguarda il minor tempo di attivazione delle componenti muscolari impegnate in sequenza in un movimento complesso interessante più articolazioni, collegato ad una variazione della posizione del corpo nello spazio senza grandi opposizioni esterne;

• rapidità di azione semplice. Riguarda il minor tempo di attivazione delle componenti muscolari impegnate in un movimento semplice e senza sovraccarico, o isolato, o con un arto superiore, o con un arto inferiore, o con il tronco o con la testa;

• rapidità dei movimenti ciclici. Capacità di raggiungere alte frequenze di movimento nel minor tempo possibile (accelerazione e aumento della frequenza di movimento, cioè riduzione degli intervalli tra un ciclo e l’altro).

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Tornando alla rapidità di reazione (reattività), che è l’aspetto principale sul quale si focalizza il metodo FOOWEL® coaching, la successione delle attività che lo caratterizza è il seguente:

• stimolo; • analisi dell’informazione (vie e centri sensitivi-corteccia associativa); • richiamo dello schema motorio (corteccia associativa – aree frontali); • passaggio in esecuzione dello schema motorio (dalle aree associative alla corteccia motoria

specifica); • esecuzione (corteccia motoria specifica-vie motorie- motoneuroni spinali); • inizio attivazione muscolare (EMG).

In senso più generale i fattori che influenzano la rapidità sono:

• il livello di vigilanza; • l’attenzione. la concentrazione; • la capacità e il tempo di elaborazione mentale; • la capacità di anticipazione; • la capacità di controllo motorio; • l’eserienza; • gli automatismi.

La rapidità e con essa la reattività è allenabile? La risposta è si. Ciò è dimostrato, fra l’altro, da alcuni test svolti su un campione di studenti, parte dei quali sportivi e parte sedentari. Ne è scaturito che gli sportivi hanno fatto registrare tempi di reazione più bassi. Questo significa che l’allenamento e l’acquisizione di un certo tipo di attitudine mentale derivante dalla pratica sportiva, sono capaci di influenzare la reattività. La differenza fra i due gruppi cresce con l’aumentare della complessità del test. E’ opportuno sottolineare che trattandosi di una capacità condizionale lo sviluppo della rapidità è condizionato dalle caratteristiche individuali dell’atleta, ovvero dai cosiddetti fattori genetici. Si ritiene quindi che la rapidità intesa come reattività e la frequenza dei movimenti siano allenabili e migliorabili nell’ordine del 18-20%. Molti considerano questo dato troppo basso per poter influenzare in modo significativo la performance. Il metodo FOOWEL® coaching, al contrario, ritiene che nel calcio contemporaneo il giocatore che può disporre di un margine del 20% in termini di reazione rispetto al suo avversario, sia notevolmente avvantaggiato nel risolvere positivamente le situazioni di gioco in cui si trova coinvolto. In conclusione lo scopo primario del metodo FOOWEL® coaching è quello di rendere l'atleta capace di:

• reagire nel più breve tempo possibile ad un segnale, scegliendo la risposta tecnica più opportuna; E’ significativo evidenziare che la fase sensibile per allenare la rapidità e quindi la reattività va da 6 a 13 anni. L’IMPORTANZA DELLA PSICOCINETICA NEL METODO FOOWEL® COACHING Il calciatore è sottoposto in ogni momento della gara ad un bombardamento di stimoli di varia natura. Il calcio d’altra parte è una disciplina sportiva di tipo aperto , nella quale l’azione è in funzione di quello che si verifica momento per momento. In esso l’ambiente esterno è in continuo cambiamento e le informazioni da tenere in considerazione, per dare una risposta adeguata, sono pressoché illimitate. L’imprevedibilità è la sua caratteristica principale. Inoltre, come da nostra premessa, il calcio contemporaneo rispetto a quello del passato, ha incrementato in modo esponenziale fattori quali:

• densità: • pressing; • velocità; • rapidità; • forza; • resistenza.

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Ciò rende oggi ancor più complicato per un calciatore districarsi con successo nelle diverse fasi di gioco. L’acquisizione delle informazioni, la capacità di leggere le situazioni, il saper indirizzare l’attenzione su ciò che è veramente rilevante, piuttosto che su quello che non lo è, da sole non sono più sufficienti se non sono accompagnate alla capacità di anticipazione, cioè la capacità del calciatore di trovare soluzioni ai quesiti posti dalle varie situazioni prima dell’ avversario. Quest’ultima qualità è una fra quelle in grado di fare la differenza nel calcio contemporaneo ed è strettamente correlata alla rapidità di reazione (reattività). Tali qualità sono in gran parte dipendenti da patrimonio genetico individuale dell’atleta, ma comunque possono e devono essere allenate e stimolate contemporaneamente ed in maniera integrata con tecnica , tattica e preparazione atletica. D’altronde il calciatore deve elaborare soluzioni in continuazione, deve capire e riconoscere le situazioni, deve saper scegliere nella propria mente la soluzione giusta e creare la risposta adeguata nel più breve tempo possibile. Pertanto un allenamento specifico nel calcio, deve tenere necessariamente conto di tutti i processi mentali che precedono la risposta motoria. Ottimizzare il sistema sensoriale, i processi attentivi, la capacità di memoria, sono la base per ottenere una risposta motoria adeguata e la più rapida possibile. Una delle risposte formative per raggiungere questi obiettivi è proprio la psicocinetica. Lo scopo principale della psicocinetica è quello di contribuire alla formazione di un calciatore che sappia osservare la realtà non soltanto con gli occhi, ma anche con la mente, che riesca a capire in anticipo le situazioni e selezionare un programma motorio adeguato alle contingenti situazioni spazio-temporali. Per questi motivi la psicocinetica è una materia fondamentale del metodo FOOWEL® coaching. Siamo fermamente convinti che il futuro del calcio risieda proprio nel proporre metodologie di allenamento, che possano stimolare sempre più e sempre meglio, fino ai massimi livelli le possibilità della psiche umana. La “qualità” delle capacità cognitive richieste per far fronte alle infinite modalità di risoluzione dei problemi motori e di azioni di gioco nel più breve tempo possibile costituiscono un punto fondamentale (ovviamente non il solo) per migliorare la prestazione del calciatore contemporanea. Elementi come velocità di pensiero, selezione rapida delle informazioni e la scelta corretta dell’azione sono componenti che se ben allenate contribuiscono all’aumento delle capacità cognitive e si traducono nel miglioramento della rapidità di reazione (reattività). Tra il calciatore e l’ambiente circostante avvengono scambi di informazioni e di azioni che possiamo riassumere nei seguenti tipi di interazione:

1. informazioni ambientali (dall’ambiente verso la persona); 2. azioni (dalla persona verso l’ambiente); 3. informazioni propriocettive (dalla persona verso la persona - capacità di saper ascoltare il nostro

corpo). Da qui nascono quattro aspetti che ci permettono di gestirci:

1. emozionale – aspetto che ci muove; 2. etico – norme, regole a cui ci si deve attenere; 3. cognitivo – gestione e scelta delle informazioni ; 4. agire.

Nel nostro caso ci soffermeremo sull’aspetto cognitivo che ci permette di selezionare nel modo più corretto le informazioni che provengono dall’ambiente e di mettere in atto l’azione più corretta in riferimento all’informazione ricevuta. Tutto questo nel calcio contemporaneo deve essere svolto alla massima velocità per superare l’avversario. Utilizzando particolari giochi ed esercizi in forma psicocinetica che prevedono l’utilizzo di colori, numeri, lettere si possono allenare le capacità cognitive della persona, migliorando l’automatizzazione del pensare prima di svolgere una qualsiasi azione (motoria e non), la velocità di elaborazione delle informazioni provenienti dall’ambiente e la velocità di scelta dell’azione. Queste forme didattiche agendo su aspetti di velocità e reazione sono molto produttive nell’età tra i 7 e gli 11 anni, periodo durante il quale si ottengono i miglioramenti più evidenti. Veloce e giusto dipendono dalla quantità e qualità delle esperienze compiute e delle pre-informazioni immagazzinate in precedenza. Grazie alla psicocinetica si migliora la capacità di presa di decisione, fissando nei magazzini della memoria le esperienze vissute. Tali esperienze sono così pronte per essere utilizzate dall’istinto e dall’intuito durante la partita. Quindi ripetere le esercitazioni più volte, consentirà di memorizzare gli stessi come via via elaborati e quindi la possibilità connessa, di utilizzarli in ulteriori contesti, analoghi o

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diversi. Ciò permetterà di ottimizzare e velocizzare le capacità di comprensione della situazione, di scelta mentale della soluzione, di creazione dell’atto motorio nel tempo più breve. L’allenamento psicocinetico deve essere particolarmente metodico ed ordinato, deve darsi una programmazione precisa e porsi obiettivi semplici. Le esercitazioni, inizialmente dovranno essere di facile risoluzione, per evitare atteggiamenti di rifiuto e stimolare, di contro, un atteggiamento critico, costruttivo da parte dei giocatori. Studi più o meno recenti hanno evidenziato differenti analisi e differenti definizioni sulle capacità coordinative che sono assai interessanti ma tutti gli autori sono concordi nel dire che la capacità principe da lavorare è quella della rapidità di reazione . In questo senso la capacità coordinativa di anticipazione è di fondamentale importanza per creare le giuste premesse che ci sono care per lo sviluppo degli allenamenti di psicocinetica, i quali a loro volta ci aiuteranno a migliorare il tempo di rapidità di reazione (reattività) del calciatore. In effetti essere reattivi, anticipare quello che vuole fare un compagno di gioco, un avversario, fa parte di quella qualità che non tutti hanno sviluppato nel corso della loro crescita di giocatore e che il metodo FOOWEL® coaching si prefigge come suo obiettivo principale. Abituare il giocatore a delle risposte veloci e sensate è l’obiettivo che ogni allenatore-istruttore FOOWEL® deve cercare di perseguire. Da qui l’attenzione che gli istruttori del CFC ripongono nel programmare, organizzare e sviluppare al meglio la fase psicocinetica dell’allenamento. L’AREA PORTIERI A partire dagli 8/9 anni il programma del CFC prevede l’individuazione e l’avvicinamento dei portieri all’allenamento specifico. Siamo contrari alla specializzazione, per cui gli aspiranti portieri svolgeranno nell’arco temporale della programmazione settimanale un allenamento specifico con il preparatore dei portieri e un allenamento aspecifico con il resto del gruppo. La missione del CFC è quella di rendere disponibili i vantaggi e i benefici del metodo FOOWEL® COACHING all’universo dei portieri. Anche per questo particolare ruolo abbiamo realizzato un metodo di formazione innovativo, attento alla specificità del portiere moderno, alla sua crescita, alla sua performance. Il metodo FOOWEL coaching per i portieri si prefigge di costruire un giocatore con solide basi motorie, tecniche, fisiche e su queste sviluppare e sensibilizzare la sua reattività, attraverso innovative esercitazioni e giochi (reactivity games) che coniugano tradizione e innovazione. Vogliamo modellare un portiere tecnico, reattivo e solido. L’AREA BENESSERE PLUS DEL METODO FOOWEL® COACHING La creazione dell’Area Benessere è una specificità del metodo FOOWEL®, del CFC e della sua proposta formativa. Nel nostro programma settimanale sono previste alcune esercitazioni mirate a prevenire l’insorgenza di particolari patologie e aiutare il piccolo atleta a sviluppare armoniosamente il suo fisico. Inoltre durante la stagione sportiva organizziamo stage su specifiche tematiche quali lo screening posturale, l’educazione respiratoria e l’alimentazione. La crescita in benessere del piccolo atleta è fra i nostri obiettivi quello a cui teniamo di più e su cui riponiamo le maggiori attenzioni. Esso è parte integrante della filosofia che caratterizza il metodo FOOWEL coaching ed il protocollo attraverso cui si sostanzia è stato studiato dal nostro staff tecnico nell’arco di tre anni fra il 2010 e il 2013, insieme al team del reparto di Ortopedia dell’Ospedale Meyer di Firenze e grazie alla consulenza dell’Istituto di Medicina dello Sport di Firenze e del Centro di Ginnastica di Lastra a Signa. Dalla primavera del 2014 l’Area Benessere del CFC si avvale del supporto dell’Ambulatorio di Medicina dello Sport della Dottoressa Fabbri e di qualificati professori dell’Università di Firenze. L’Area Benessere insieme all’Area Tecnica e a quella Coordinativa costituiscono i settori a cui fanno riferimento tutti gli istruttori e l’intera programmazione del CFC, che trova la propria sintesi e la propria cifra espressiva nel metodo FOOWEL coaching.

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CAPITOLO 3

LA PREVENZIONE DELLE

PATOLOGIE DA OVERUSE

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• ALLENAMENTO E PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE DA OVERUS E Il CFC considera di fondamentale importanza la pratica di una corretta attività fisica all’interno della sua programmazione per accompagnare la crescita armoniosa del piccolo atleta, in quanto soltanto in questo modo si può prevenire l’insorgere di patologie e posture errate. E’ importante quindi, seguire i giovani atleti nella loro evoluzione, rispettandone le diverse fasi di crescita. Inizialmente (nei primi mesi di vita) i bambini sviluppano i muscoli statici, successivamente quando iniziano a camminare, sviluppano i muscoli dinamici. La crescita nella fase adolescenziale (9/12 anni) non è uguale per tutti i distretti ossei. Infatti, gli arti inferiori, i piedi e le mani iniziano prima, creando un disequilibrio tra osso e muscolo. In questa fase è importante valutare soggettivamente tale cambiamento, in quanto non avviene per tutti nello stesso momento e con la stessa rapidità. Fra nove e dodici anni il distretto articolare più sollecitato è il ginocchio, che poi fino ai 15 anni subisce un carico di accrescimento che può arrivare fino a 25 centimetri. Per riequilibrare la crescita ossea è importante l’allungamento muscolare come dimostrato dall’esempio di seguito: NO STRETCHING: l’osso cresce e la molla (muscolo) rimane corta.

SI STRETCHING: l’osso cresce e la molla (muscolo) si allunga

Per questo motivo il protocollo per la prevenzione delle patologie da overuse, focus dell’Area Benessere del metodo FOOWEL® coaching, si sostanzia in una serie di esercizi di allungamento muscolare eseguiti con movimenti lenti (statico) per evitare traumi e controllare le posizioni (movimento statico globale). Il recupero dell’armonia fisica avviene nella seconda fase puberale, periodo in cui crescono colonna vertebrale e braccia. In questa fase risulta particolarmente importante l’allungamento dei muscoli statici (catena cinetica) che riguardano la parte posteriore del corpo, dalla nuca fino alla pianta dei piedi. La rigidità di tali muscoli porta ad avere dolore. Le errate posture comportano a retrazioni muscolari con conseguente diminuzione del ROM.

• LE PATOLOGIE DA OVERUSE Si definiscono da overuse tutte le patologie che si manifestano quando vengono proposte esercitazioni eccessive a carico dei muscoli e/o quando vengono proposte troppe ripetizioni di movimenti tecnici. Talloniti – 9/12 anni Motivi

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L’osso della gamba ha una crescita veloce e fa pressione sul tendine d’achille. Sono tipiche di chi non ha una postura corretta del piede. Dove si localizzano Il dolore si manifesta hai lati (dx-sx) della caviglia (inserzione tendine d’achille). Terapia Allungamenti tricipite surale. Pomata antinfiammatoria. Scarpa running tecnica ad alta flessibilità sull’avampiede e con sostegno sul tacco. La brevità del muscolo tricipite surale può favorire il piede pronato (parte interna del piede che cede in dentro – valgismo). Da evitare l’impatto con terreni duri. Non intervenire all’insorgere dei primi sintomi può portare a ripercussioni su altri distretti articolari quali per esempio il ginocchio. Apofisite tibiale (malattia di Osgood Shlatter) – 1 1/14 anni Motivi Tale malattia si presenta nel caso in cui un muscolo viene potenziato e non allungato. Diagnosi Si può riconoscere la malattia facendo pressione con un dito sulla cavità tibiale (sotto la rotula del ginocchio). Tale pressione provocherà dolore. Terapia Stretching quadricipite femorale e potenziamento eccentrico; Stretching ischiocrurali; pomata antinfiammatoria. Sindrome rotulea dolorosa Motivi Fattore predisponente è il mal allineamento rotuleo. Diagnosi Dolore alla pressione dell’osso con il ginocchio flesso. Causa ipotrofia vasta mediale interno. Terapia Potenziamento isometrico muscolo quadricipite femorale (ginocchio steso) Potenziamento ischio crurali Stretching quadricipite femorale Allungamento tensore fascia lata e retinato Se c’è presenza di versamento potrebbe degenerare in ostiocondrite con pressione sulla rotula. Osteocondrite dissecante del ginocchio – 12/16 anni Motivi Distaccamento di un frammento osseo all’interno dell’articolazione. Terapia

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Se necessario un intervento di rieducazione Pubalgia – rara prima dei 16 anni Motivi E’ causata da un sovraccarico dei muscoli addominali e dei muscoli adduttori (quest’ultima sindrome retto-adduttoria). Diagnosi Brevità adduttori (test della farfallina: distesi supini, piante dei piedi unite, ginocchia divaricate. Con le mani fare pressione sulle ginocchia cercando di avvicinarle a terra).

Brevità dell’addome (distesi supini sollevare una gamba fino al raggiungimento dei 90 gradi angolo busto-gamba).

Terapia Allungamento adduttori. allungamento addominali. allungamento parte posteriore. Rachialgia lombare – 12/16 anni Motivi Causa meccanica. Diagnosi Da posizione eretta flessione del busto in avanti.

In presenza della patologia non c’è flessibilità (anca bloccata). Posizione seduta mantenere le ginocchia tese.

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In presenza della patologia non riesce a stare seduto se non flette le ginocchia perché solo così riesce ad allentare la tensione dei muscoli iscrocrurali. Da posizione seduta

In presenza della patologia assume una posizione scorretta, con lunga cifosi dorsolombarbare. Terapia Sbloccare l’anca con allungamento ischio crurali e zona posteriore. Altre patologie Frattura da avulsione (anca). Distacco spina iliaca antero superiore. distacco spina iliaca antero inferiore. distacco piccolo trocantere.

• IL PROTOCOLLO Per ridurre al minimo le patologie da overuse lo staff del metodo FOOWEL® coaching e quello del CFC hanno messo a punto, con il determinante contributo dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, un protocollo composto da alcune semplici esercitazioni di respirazione e allungamento. La validità di tale protocollo è stata comprovata da un test svolto dall’equipe dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, nell’arco di un anno su oltre 300 piccoli atleti di due diverse società. Solo una delle due società ha aderito al protocollo. Il test ha messo a confronto i dati dei calciatori della società che ha adottato il protocollo con quelli dei calciatori della società che non ha aderito al protocollo. Nel primo caso si è registrato una sensibile diminuzione delle patologie da overuse, mentre nel secondo caso si è registrato un aumento delle stesse patologie. Oggi, a distanza di quattro anni da quel test, soltanto il CFC applica il protocollo per la prevenzione delle patologie da overuse. Le esercitazioni del protocollo sono divise in tre fasi:

• Introduzione; • Allungamento; • Rilassamento.

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Studio della respirazione 1 minuto Panchine Seduti con la schiena completamente appoggiata. Mani sulla pancia. Respirare profondamente (5” inspiro – 5” espiro / 6 ripetizioni).

Allungamento colonna vertebrale 1 minuto Campo di gioco o tappetini In ginocchio con i glutei appoggiati sui talloni. Schiena ben dritta. Piedi a martello. I talloni devono essere uniti, le spalle aperte e la schiena con la fisiologica lordosi lombare. Protendere il busto e la testa in alto mantenendo la corretta posizione.

Retroversione del bacino 2 minuti Parete o rete metallica d’appoggio.S Schiena appoggiata alla parete. Gambe leggermente divaricate e ginocchia leggermente piegate. Piedi ben appoggiati a terra in posizione più avanzata rispetto al bacino. Mani sui fianchi.

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Inspirare mantenendo il bacino fermo. Espirare e contrarre i glutei. Spingere l’osso sacro in avanti mantenendo invariate le posizioni della schiena e delle gambe.

Stretching ischio crurali 2 minuti (1 minuto per gamba) Panchina, elastico. Seduti con tutta la schiena ben appoggiata allo schienale. Una gamba appoggiata, l’altra piegata a 90 gradi rispetto al busto. Piede a martello. Mettere l’elastico sotto il piede della gamba stesa e tirarlo con le mani verso il corpo.

Stretching gastrocnemio 2 minuti (1 minuto per gamba) Parete d’appoggio (rete metallica o muro). Braccia piegate, avambraccio e mani appoggiate alla parete. Fronte appoggiata alle braccia. Gamba avanti piegata. Gamba dietro tesa con il tallone al suolo.

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L’addome deve essere retratto e il bacino in retroversione. La respirazione deve essere regolare e la posizione non deve procurare dolore ma esclusivamente una sensazione di allungamento del muscolo.

Stretching quadricipite 2 minuti (1 minuto per gamba) Parete d’appoggio (muro o rete metallica). In piedi con la fronte rivolta verso la parete. Piegare un ginocchio avvicinando il tallone al gluteo. Afferrare la caviglia con la mano corrispondente. Con l’altra mano prendere contatto con la parete. Mantenere una posizione ben eretta e parallela alla parete. Retroversione del bacino. Ginocchia vicine. La posizione della schiena non deve andare in iperlordosi lombare e non deve spostarsi lateralmente.

Potenziamento addominali attraverso la respirazione 2 minuti – 10 ripetizioni x 2 volte (dopo aver espirato trattenere il respiro per 2”) Panchina. Seduti. Assumere una posizione a 90 gradi tra busto e gambe. Posizionare le mani sulla pancia per ascoltare il movimento. Inspirazione profonda gonfiando l’addome con il naso. Espirazione profonda con la bocca, spingendo la pancia in dentro.

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Trattenere per pochi secondi il respiro, sensibilizzando la contrazione addominale.

*Gli esercizi da seduti, sono stati sostituiti e/o accompagnati da esercizi con le stesse finalità ma che non richiedono l’uso di una sedia o di una panchina.

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CAPITOLO 4 CHI C’E’ DIETRO AL METODO FOOWEL® COACHING

Signor Fabrizio Mancini Direttore Generale Nato l'8 marzo 1965 a Firenze. Dopo alcune esperienze nel calcio giovanile a soli 24 anni è fra i fondatori della Scuola Calcio Claudio Desolati che per oltre un decennio si contraddistingue come la realtà più brillante nel panorama del calcio giovanile fiorentino e non solo. Con questa inizia una stretta collaborazione con la Fiorentina che prosegue tutt'oggi con il Centro Formazione Calcio. Nel 1992 promuove in Alto Adige il primo Viola Camp, di cui sarà il responsabile organizzativo fino al 2012. Ha diretto oltre 60 camp e collaborato con celebrati campioni del passato fra i quali Enrico Albertosi, Francesco Rizzo, Alessio Tendi, Marco Marchi. Terminata l'esperienza con la Scuola Calcio Claudio Desolati, nel 2004 ha fondato insieme a Angelo Di Livio il Centro Formazione Calcio. Sempre dal 1992 organizza la Europe Cup U12, prestigiosissimo torneo internazionale di calcio. Mister Davide Quironi Direttore Area Portieri Nato a Guidonia Montecelio (Roma) il 22/10/1968 è cresciuto calcisticamente nelle giovanili della Lodigiani. Ancora giovanissimo ha esordito in serie C con il Trento per poi trasferirsi alla Ternana e quindi alla Pistoiese. In serie B ha vestito le maglie della Lucchese e del Licata. E’ stato però l’Empoli a lanciarlo in serie A. Nel corso della sua carriera ha vestito la maglia della Nazionale Under 21 di serie B e C. Fra i suoi allenatori ricordiamo Lippi, Del Neri, Fascetti, Orrico, Scoglio. Conclusa la carriera di giocatore ha intrapreso ben presto quella di preparatore dei portieri. La sua prima esperienza è stata nel settore giovanile della Fiorentina, dove ha ricoperto il ruolo di preparatore dei portieri partendo dalla Scuola Calcio per arrivare fino alla squadra Primavera. Ha collaborato anche con il preparatore dei portieri della prima squadra, avendo l’opportunità di allenare Sebastian Frey. Terminata l’esperienza in Fiorentina è stato preparatore dei portieri della prima squadra all’Entella Chiavari, alla Lucchese e dal 2011 al 2015 alla Ternana, dove ha ricoperto il ruolo di Responsabile dell'Area Portieri dell'intero settore giovanile. Nel 2013 ha pubblicato il libro-DVD “Il cammino verso il situazionale” e nel 2014 "Imparando con il metodo FOOWEL coaching". Mister Marco Landucci Testimonial del metodo FOOWEL coaching Nato a Lucca il 25 marzo 1964. Affermatosi come portiere di alto livello con la maglia della Fiorentina, nel 1988 entrò a far parte del giro della Nazionale, allora allenata da Azeglio Vicini. Nel 1995 si trasferì all'Inter dove trovò poco spazio. La sua carriera da allenatore ebbe inizio come preparatore dei portieri nel settore giovanile della Fiorentina e proseguì al fianco di Massimiliano Allegri. La loro scalata verso i top club iniziò da Grosseto a cui fece seguito la positiva esperienza di Cagliari che li proiettò al Milan. E fu subito scudetto! Oggi Marco Landucci è il secondo allenatore della Juventus, sempre al fianco di Massimiliano Allegri. Nell'estate 2014 ha condiviso il metodo FOOWEL ® coaching accettando di divenirne il testimonial. La sua competenza e la vasta esperienza ad alti livelli maturata prima da giocatore e poi da allenatore, sono le migliori garanzie per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al metodo FOOWEL ® coaching. La sua disponibilità ci aiuterà a migliorare, perfezionare e aggiornare continuamente il progetto FOOWEL ®. Mister Filippo Pastorelli Direttore Area Tecnica Nato a Firenze nel 1984, ben presto si è dedicato all'attività di allenatore. Nel 2004/05 ha partecipato con successo al corso Coni-Figc, conseguendo l'abilitazione.

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Nella stessa stagione sportiva è entrato a far parte dello staff tecnico del Centro Formazione Calcio. Nel 2011 ne è diventato il Responsabile dell'Area Tecnica oltre ad esserne uno dei più apprezzati istruttori. Parallelamente ha svolto il ruolo di ricercatore all'interno del progetto FOOWEL operando in sinergia con tutte le altre componenti che hanno partecipato e contribuito al suo sviluppo fino a diventarne il Direttore dell'Area Tecnica. Dott. Marco Petranelli Consulente Area Motoria Il prof. Marco Petranelli ha iniziato ad interessarsi di sport negli anni giovanili durante i quali ha per qualche anno vestito la maglia della rappresentativa nazionale di Atletica Leggera. Dopo la maturità liceale si è diplomato all'Istituto Superiore di Educazione Fisica di Firenze quindi, dopo una laurea in psicopedagogia, ha concluso la sua formazione universitaria con una seconda laurea specialistica in Scienze Motorie presso l'Università di Urbino. Per diversi anni ha insegnato Educazione Fisica nelle scuole secondarie superiori, quindi, dopo una iniziale collaborazione con l'ISEF di Firenze ha avviato la sua attività di docente universitario in diversi Atenei, a partire termine degli anni 90 fino ad oggi: prima, presso il triennio di Scienze Motorie dell'Università di Firenze, quindi nei corsi di Laurea biennali di Scienza e Tecnica dello Sport e di Attività Motorie e Sportive Adattate, infine, presso le Scuole di Specializzazione di Medicina dello Sport e di Medicina del Lavoro. Ha collaborato fin dagli anni 80 con numerosi Enti Locali, Federazioni e con il CONI, in particolare per quanto riguarda la preparazione fisico-motoria e sportiva giovanile, l'orientamento, l'avviamento allo sport e la valutazione motorio-posturale. Ha svolto e svolge la sua attività professionale presso svariati Centri Sportivi e di Medicina dello Sport, al momento collabora per la realizzazione di un laboratorio di Orientamento alla Salute attraverso lo Sport presso l'Ambulatorio di Medicina dello Sport della dottoressa Fabbri a Scandicci. Autore di numerose pubblicazioni sull'orientamento e l'avviamento allo sport e sulla valutazione motorio-funzionale, insieme ad alcuni colleghi, psicologi e medici dello sport ha ideato, realizzato e diretto il Centro di Orientamento Sportivo, COS, un servizio finalizzato a sostenere e potenziare le motivazioni e la costruzione motorio-sportiva dei giovani. Mister Emanuele Maggiani Vice-Direttore Area Portieri Nato a Tivoli (Roma) il 29/01/1979 è cresciuto calcisticamente nelle giovanili dell’Inter. Terminata l’esperienza nella squadra nerazzurra di Milano, ha indossato le maglie della Lodigiani, del Castel di Sangro, dell’Aprilia, del Civitavecchia e quindi alla Lupa Frascati. Laureato in infermieristica nel 2004, ha conseguito l’abilitazione ad allenatore Uefa B nel 2007. Nel 2013 ha conseguito l’attestato di istruttore di mental training. Conclusa la carriera da giocatore ha intrapreso giovanissimo quella di preparatore dei portieri. Attualmente allena i portieri della Lupa Roma, squadra militante nel girone C di Lega Pro. Mister Stefano Vezzani Responsabile Area Benessere Nato a Pistoia il 20/7/1968 ha maturato una lunga esperienza nel calcio dilettantistico toscano. Conclusa l’attività di calciatore si è approcciato con entusiasmo al mondo del fitness. Nel 1998 ha conseguito la certificazione di istruttore di “indoor cycling”. Con il trascorrere degli anni si è dedicato all’area benessere approfondendo e aggiornando continuamente le sue conoscenze fino a essere uno dei responsabili del protocollo relativo alla prevenzione delle patologie da overuse nel calcio giovanile, per la cui realizzazione ha collaborato strettamente con l’Ortopedia dell’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze. In questi anni ha conseguito il Diploma di Istruttore di Base rilasciato dal CONI e altri importanti diplomi quali quelli di Operatore Sportivo, di Operatore di Massaggio Sportivo, di Istruttore di Ginnastica Posturale, di Personal Trainer Posturale, di Istruttore di Stretching e di Istruttore di Spinning. Da molti anni fa parte dello staff tecnico del Centro Formazione Calcio dove attualmente ricopre il ruolo di Responsabile Area Benessere e Posturale.

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Signor Francesco Comiano Ambasciatore Foowel Nato a Belvedere Marittimo (Cosenza) in ambito calcistico ha maturato molte esperienze come Direttore Generale di importanti società laziali. Nel 2004 e nel 2005 ha collaborato con l'SS Lazio come responsabile organizzativo dei "Summer Camp Lazio". Unisce le sue competenze calcistiche con quelle più spiccatamente organizzative e per questo dal settembre 2014 è Ambasciatore Foowel.

Fine

RIFERIMENTI Official Web Site: www.centroformazionecalcio.com www.foowel.com www.scuolaportierimparando.net Official Email: [email protected] [email protected] Official Facebook Page Centro Formazione Calcio Foowel coaching Imparando Foowel Golden Circuit Calcio femminile 2.0