numero 2 m5s comune di genova

4
1 Stefano De Pietro M5S Genova COSA SUCCEDE IN COMUNE? 25 luglio 2013: una data spartiacque in Comune. La delibera delle privatizzazioni arriva inaspettata nel pomeriggio, verso le 14.00. Compare nella cartella condivisa “atti consiglio” proprio mentre siamo in aula ad ascoltare il “piano di salvataggio” di Fiera di Genova S.p.A., l’azienda del comune che gestisce l’impianto fieristico della Foce. Stavamo giusto ascoltando le acrobazie linguistiche e del Codice Civile sulla proprietà del capannone Jean Nouvel della Fiera, il “coso blu” che ospita molti gabbiani e qualche volta anche alcuni visitatori, quando ci arriva il testo di questa delibera che intende privatizzare o comunque incamminare alla privatizzazione Aster, Amt, Amiu, le farmacie comunali e i Bagni Marina. Non finisce qui: in mezzo al bilancio, all’Imu, alla Tares, a mille altre cosette di regolamenti, con una serie di commissioni e consigli comunali da incubo, e pochissimo tempo per produrre gli emendamenti al bilancio, si pretende che la mattina dopo, ossia venerdi 26 luglio, alle 9.30, si proceda con la discussione in aula della delibera. Sono convocate tutte e sette le commissioni. Paolo, il nostro capogruppo, chiede di avere la conferma che tutti e sette i presidenti delle commissioni siano stati effettivamente coinvolti nel processo di convocazione, viene chiamato il segretario generale, che si materializza nella persona della vicaria De Nitto. Scoppia una mezza bagarre istituzionale, ci si lascia con una mozione votata a maggioranza di provare a spostare a sabato mattina la commissione. Tornato a casa, dopo un’oretta, arriva una mail dal consiglio: “sconvolcate” le commissioni 1,2,3,4,5,6 e 7, nuova convocazione sempre domani venerdi, ma solo per la 3 e la 6 (presidenti Pandolfo e Malatesta, entrambi Pd). Ma se ieri la conferenza dei presidenti aveva ritenuto di dover convocare ben 7 commissioni, come mai improvvisamente ne bastano solo 2? Misteri del consiglio. “Non è possibile passare i martedì pomeriggio a parlare del nulla… mentre a Genova, ogni giorno, assistiamo alle proteste di chi perde il lavoro, di chi non ha una casa e di chi chiede una sanità che risponda al minimo essenziale…”. Si sfoga così un consigliere 5 Stelle, scorrendo con lo sguardo l’Odg del prossimo Consiglio Comunale di martedi 11 dicembre e pensando a quello della settimana precedente. E non ha tutti i torti. Negli ultimi tempi ci siamo trovati di fronte a Odg che presentavano perlopiù temi proposti dai consiglieri (interpellanze, mozioni, etc.) e, in qualche caso, piccole modifiche di bilancio proposte dalla giunta e già ampiamente discusse nelle commissioni deputate. Sorge a questo punto un legittimo dubbio: c’è forse nella Giunta la volontà di non portare certe proposte in Consiglio? Manca la lucidità necessaria a formularle o piuttosto non si vogliono affrontare temi che potrebbero mettere in crisi questa fantomatica maggioranza, la cui scarsa o nulla identità di vedute in merito a tematiche cruciali per il nostro territorio è cosa ormai nota? E dove sono finiti i nostri articoli 57 (interpellanze), i nostri articoli 54 (interrogazione a risposta immediata) e 56 (interrogazione a risposta scritta) relativi agli espropri relativi al terzo valico, partecipate (Iren, AMIU, etc.), acqua pubblica, etc.? Si tratta di capire se per la nostra giunta questi argomenti non siano abbastanza rilevanti o forse, al contrario, se lo siano troppo. Sarebbe interessante comprendere quale ordine di priorità l’ufficio del Presidente del Consiglio utilizzi per scegliere le tematiche da mettere in evidenza nella sede istituzionale più essenziale per la città: il Consiglio Comunale. E, ancora, ci chiediamo: quando gli assessorati troveranno tempo e considerazione sufficienti per rispondere ai nostri articoli 56, che attendono una dovuto riscontro da ormai ben più dei canonici 30 giorni previsti dal regolamento comunale? Attendiamo fiduciosi, e con noi la cittadinanza tutta. Nell’attesa, per rimanere in tema, rivedrò un vecchio film che consiglio a tutti, soprattutto al nostro Sindaco: “Oltre il giardino” di Hal Hasby, Emanuela Burlando M5S Genova Genova informazioni dal COMUNE 5 STELLE n° 2 INFORMAZIONI DAL COMUNE 5 STELLE Foglio di informazione non ufficiale in uscita come file PDF e stampato in proprio. Ed. Genova, a cura del M5S Genova, Via Garibaldi 12r (art.2 comma 1 l.47/1948). La redazione di questo foglio di Informazione lavora nel MeetUp Amici di Beppe Grillo Gruppo Storico 5 Stelle http://www.meetup.com/Genova-AmicidiBeppeGrilloGenova/ Questo foglio è di libera diffusione e può essere liberamente stampato, copiato, pubblicato, ecc. https://www.facebook.com/movimento5stellegenova www.Genova5stelle.it @Genova5stelle

Upload: andrea-de-marco

Post on 25-Mar-2016

218 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

Numero 2 de Informazioni dal comune a 5 stelle Genova

TRANSCRIPT

Page 1: Numero 2 m5s comune di genova

1

Stefano De PietroM5S Genova

COSA SUCCEDE IN COMUNE?25 luglio 2013: una data spartiacque in Comune. La delibera delle privatizzazioni arriva inaspettata nel pomeriggio, verso le 14.00. Compare nella cartella condivisa “atti consiglio” proprio mentre siamo in aula ad ascoltare il “piano di salvataggio” di Fiera di Genova S.p.A., l’azienda del comune che gestisce l’impianto fieristico della Foce. Stavamo giusto ascoltando le acrobazie linguistiche e del Codice Civile sulla proprietà del capannone Jean Nouvel della Fiera, il “coso blu” che ospita molti gabbiani e qualche volta anche alcuni visitatori, quando ci arriva il testo di questa delibera che intende privatizzare o comunque incamminare alla privatizzazione Aster, Amt, Amiu, le farmacie comunali e i Bagni Marina.Non finisce qui: in mezzo al bilancio, all’Imu, alla Tares, a mille altre cosette di regolamenti, con una serie di commissioni e consigli comunali da incubo, e pochissimo tempo per produrre gli emendamenti al bilancio,

si pretende che la mattina dopo, ossia venerdi 26 luglio, alle 9.30, si proceda con la discussione in aula della delibera. Sono convocate tutte e sette le commissioni. Paolo, il nostro capogruppo, chiede di avere la conferma che tutti e sette i presidenti delle commissioni siano stati effettivamente coinvolti nel processo di convocazione, viene chiamato il segretario generale, che si materializza nella persona della vicaria De Nitto. Scoppia una mezza bagarre istituzionale, ci si lascia con una mozione votata a maggioranza di provare a spostare a sabato mattina la commissione.Tornato a casa, dopo un’oretta, arriva una mail dal consiglio: “sconvolcate” le commissioni 1,2,3,4,5,6 e 7, nuova convocazione sempre domani venerdi, ma solo per la 3 e la 6 (presidenti Pandolfo e Malatesta, entrambi Pd). Ma se ieri la conferenza dei presidenti aveva ritenuto di dover convocare ben 7 commissioni, come mai improvvisamente ne bastano solo 2? Misteri del consiglio.

“Non è possibile passare i martedì pomeriggio a parlare del nulla… mentre a Genova, ogni giorno, assistiamo alle proteste di chi perde il lavoro, di chi non ha una casa e di chi chiede una sanità che risponda al minimo essenziale…”.Si sfoga così un consigliere 5 Stelle, scorrendo con lo sguardo l’Odg

del prossimo Consiglio Comunale di martedi 11 dicembre e pensando a quello della settimana precedente. E non ha tutti i torti. Negli ultimi tempi ci siamo trovati di fronte a Odg che presentavano perlopiù temi proposti dai consiglieri (interpellanze, mozioni, etc.) e, in qualche caso, piccole modifiche di bilancio proposte dalla giunta e già ampiamente discusse nelle commissioni deputate.Sorge a questo punto un legittimo dubbio: c’è forse nella Giunta la volontà di non portare certe proposte in Consiglio? Manca la lucidità necessaria a formularle o piuttosto non si vogliono affrontare temi che potrebbero mettere in crisi questa fantomatica maggioranza, la cui scarsa o nulla identità di vedute in merito a tematiche cruciali per il nostro territorio è cosa ormai nota?E dove sono finiti i nostri articoli 57 (interpellanze), i nostri articoli 54 (interrogazione a risposta immediata) e 56 (interrogazione a risposta scritta) relativi agli espropri relativi al terzo valico, partecipate (Iren, AMIU, etc.), acqua pubblica, etc.?Si tratta di capire se per la nostra giunta questi argomenti non siano abbastanza rilevanti o forse, al contrario, se lo siano troppo.Sarebbe interessante comprendere quale ordine di priorità l’ufficio del Presidente del Consiglio utilizzi per scegliere le tematiche da mettere in evidenza nella sede istituzionale più essenziale per la città: il Consiglio Comunale.E, ancora, ci chiediamo: quando gli assessorati troveranno tempo e considerazione sufficienti per rispondere ai nostri articoli 56, che attendono una dovuto riscontro da ormai ben più dei canonici 30 giorni previsti dal regolamento comunale? Attendiamo fiduciosi, e con noi la cittadinanza tutta.Nell’attesa, per rimanere in tema, rivedrò un vecchio film che consiglio a tutti, soprattutto al nostro Sindaco: “Oltre il giardino” di Hal Hasby,

Emanuela BurlandoM5S Genova

Genovainformazioni dalCOMUNE 5 STELLE

n° 2

INFORMAZIONI DAL COMUNE 5 STELLE Foglio di informazione non ufficiale in uscita come file PDF e stampato in proprio. Ed. Genova, a cura del M5S Genova, Via Garibaldi 12r (art.2 comma 1 l.47/1948).La redazione di questo foglio di Informazione lavora nel MeetUp Amici di Beppe Grillo Gruppo Storico 5 Stellehttp://www.meetup.com/Genova-AmicidiBeppeGrilloGenova/Questo foglio è di libera diffusione e può essere liberamente stampato, copiato, pubblicato, ecc.https://www.facebook.com/movimento5stellegenovawww.Genova5stelle.it@Genova5stelle

Page 2: Numero 2 m5s comune di genova

2

informazioni dalCOMUNE 5 STELLE

FOGLIO di INFORMAZIONE NON UFFICIALE STAMPATO IN PROPRIO 7 SETTEMBRE 2013

Genova Genovacon un grande Peter Sellers (http://it.wikipedia.org/wiki/Oltre_il_giardino).Chissà, potrebbe essere uno spunto molto istruttivo…

(a cura del Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle – Municipio Bassa Valbisagno) Come Municipio III Bassa Valbisagno siamo stati chiamati il 29 agosto a dare un parere sul progetto del I lotto dello scolmatore del Bisagno (ovvero il mini-scolmatore che dovrebbe convogliare le acque di Fereggiano, Rovare e Noce).La prima perplessità che sorge all’esame dei documenti relativi al progetto è in merito ai suoi costi, o quantomeno alle informazioni che esistono in proposito.Non avendo infatti a disposizione alcun elenco prezzi, computo metrico estimativo o quadro economico - documenti che, leggiamo dall’elenco elaborati, dovrebbero essere stati redatti entro il 28 agosto, e ci auguriamo di poterli vedere quanto prima - ci possiamo basare solo su un paio di righe fornite dagli elaborati, in cui si parla di “costo pari a meno del 40% del costo totale dell’impianto”, mentre nello studio di impatto ambientale la percentuale assunta è “pari a circa il 34% del costo totale”.

Già su queste percentuali qualche dubbio si pone: ogni punto corrisponde a circa 1 milione e mezzo di euro, quindi passando dal 34 al 39% ad esempio ci “mangiamo” quasi per intero il contributo di Comune e Regione. Ma c’è dell’altro che ci lascia perplessi.

Nella relazione infatti, si parla di 153 milioni di costo totale, cifra ripresa dal Progetto Definitivo del 2007 e non attualizzata. Da dove arriva questa cifra, visto che come già detto non abbiamo computi metrici e altre stime dei costi?

Si impone un breve riepilogo:

- nel 2000 il progetto preliminare di Binnie, Black e Veatch stima un costo di 250 miliardi di lire(170 milioni di euro attualizzati);

- nel giugno 2003 la Technital ed altri si aggiudicano la redazione del progetto definitivo sulla base di una stima di circa 150 milioni, e dal 2008, come si può vedere sul sito dell’impresa, l’importo dei lavori è stimato in 153.427.629 euro.

Quindi, prendendo per buoni questi dati, il costo di questo primo lotto, dovrebbe oscillare tra il 34% del totale, circa 52 milioni, ed il 39%, ovvero circa 59 milioni di euro (cifre del 2008, non attualizzate), che è infatti la cifra che viene recentemente riportata nell’annuncio fatto dall’Ass. Garotta, insieme al Vicesindaco Bernini e all’Ass. Crivello, in un articolo apparso domenica 25 agosto su “La Repubblica”.

Ci sembra perlomeno curioso che il costo del progetto in 5 anni resti invariato, visto che come si legge nella premessa alla relazione descrittiva generale, questo “ha richiesto un adeguamento sia normativo, che di prezzi che alcune modifiche di approccio progettuale“; se le dichiarazioni fatte si basano quindi sul progetto del 2008 ci chiediamo se non ci sia il rischio non trascurabile che si abbiano delle sorprese quando saranno forniti i dati economici relativi al progetto attuale.

Il secondo dubbio che abbiamo è relativo al valzer di cifre sorto da tempo intorno al costo totale dell’impianto.

Infatti, anche volendo attualizzare i costi, non si riesce comunque a

capire come si possa passare da questi 153 milioni circa ai 260 milioni presentati in diverse occasioni dal mondo politico genovese, dal 2008 ad oggi. Sul sito della Provincia troviamo infatti un commento all’assenso del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici al progetto definitivo (e siamo a marzo 2008), in cui si parla di 230 milioni, comprensivi di “opere accessorie di sicurezza e riqualificazione dell’alveo del torrente nella vallata”.

Questo significa che erano previste opere per circa 80 milioni di riqualificazione fluviale(speriamo infatti che nei 153 milioni stimati siano ricomprese anche le gallerie di cantiere), con caratteristiche di propedeuticità e necessità identiche a quelle del mini-scolmatore e sulle quali il consenso è generale. Il progetto parla infatti di “interventi strutturali” non solo “volti alla mitigazione dell’emergenza idraulica del bacino del torrente Bisagno,” ma anche “alla ridefinizione urbanistica del tratto terminale ed alla riqualificazione ambientale dell’alveo e delle aree circostanti“.

Più recentemente, l’assessore Garotta in consiglio comunale parla di un progetto dal costo complessivo di 260 milioni, cifra riportata anche sul sito della Regione Liguria dal 2011 e nell’articolo della Repubblica già menzionato.

Visto che si insiste su questa cifra e che il progetto parla invece di 153 milioni, ci piacerebbe sapere se e come si intende procedere con le altre opere di riqualificazione fluviale, intendendole non solo

Page 3: Numero 2 m5s comune di genova

3

FOGLIO di INFORMAZIONE NON UFFICIALE STAMPATO IN PROPRIO 7 SETTEMBRE 2013 MO IMENTO2

impressione dell’inutilità del ruolo del Municipio; la sensazione di costituire un fastidioso, ma purtroppo obbligatorio, passaggio burocratico che serve solo a ratificare le scelte della Giunta con il voto di una maggioranza che ci chiediamo come faccia in tutta coscienza a sentirsi adeguatamente informata sugli argomenti che siamo chiamati a votare.

A fronte dell’emergenza idrogeologica, ci troviamo un progetto che è sui tavoli da quasi 30 anni, e che ha visto l’intervento della magistratura nell’ambito interessato dapprima riguardo l’esecuzione delle opere (1993), poi in merito alla gestione delle emergenze (2011), ed ora riguardo l’assegnazione degli appalti (2013). Insomma, una situazione di dissesto in termini dell’implementazione delle politiche amministrative paragonabile a quello idrogeologico.

Non è facile indicare su quale dei due dissesti sia necessario intervenire: basti pensare che tra l’alluvione del 1970 e quella del 2011 la stima dei danni è passata da 53 milioni di euro (attualizzati) a 96 milioni [fonte: Piano di bacino]. Ovvero, mentre si discuteva sulla “grande opera”,la sensibilità del territorio in termini economici agli eventi alluvionali è aumentata dell’80%.

Un’emergenza sul tavolo da 30 anni non può più essere considerata un’emergenza, quanto piuttosto una piaga endemica, e non è da escludere che proprio l’atteggiamento “fideistico” nei confronti dello scolmatore, unica soluzione teorica ma irraggiungibile

nei fatti, invece che la soluzione non sia in realtà una parte del problema.

Non siamo infatti contrari allo scolmatore in sé: un’opera che gli esperti ritengono necessaria, anche se costosa, anche se con lunghi tempi di realizzazione, è giusto che da qualche parte debba iniziare, ma per garantire che non rimanga una cattedrale nel deserto deve essere parte di un progetto completo e integrato, che richiede una serie di interventi di riqualificazione fluviale e territoriale, quali interventi di manutenzione continua sul territorio, non solo limitati agli alvei dei torrenti ma che coinvolgano tutte le concause che influiscono sul rischio idrogeologico, ad esempio lo stato di abbandono di terreni collinari e boschi; interventi di risanamento edilizio sul costruito (troppo e male!) ed una politica che metta al primo posto il concetto di “stop al consumo di territorio“.

Mentre sono 30 anni che sentiamo parlare solo di scolmatore ed ancora, dopo 30 anni, vengono approvati progetti che consentono l’insediamento sugli alvei di interi nuovi poli urbani in aree già di per sé alluvionabili, ma per di più circondate da terreni il cui rischio idrogeologico è stato ripetutamente confermato, altri che minano la già delicata situazione delle nostre zone collinari, con ulteriori sbancamenti e impermeabilizzazioni delle ultime aree verdi del quartiere, mentre la Regione approvava un piano casa che consentiva di costruire ancora più vicino agli alvei proprio nei giorni precedenti l’alluvione.

Di fronte a tutto questo, a chi accusa il Movimento 5 Stelle di dire sempre “no”, viene soltanto da rispondere un “SI” convinto e deciso.

come quei lavori – peraltro lodevoli – di rinforzo “puntuale” nelle situazioni di maggiore emergenza (come ad esempio il rinforzo degli argini del Geirato), ma soprattutto come strategie diffuse e di minore impegno economico, alle quali ci auguriamo che l’amministrazione rivolga una attenzione particolare.

Infine, siamo stati chiamati a votare l’”Approvazione progetto definitivo del 1° lotto dei lavori per la realizzazione della galleria scolmatrice del torrente Bisagno, a servizio dei torrenti Fereggiano, Noce, Rovare”, quando invece si dovrebbe forse più correttamente parlare solo di “primo stralcio del primo lotto”.

Dall’articolo citato precedentemente della Repubblica apprendiamo che la cifra stanziata per i lavori sarebbe di 45 milioni di euro (di cui 25 milioni dal Piano Città, 5 rispettivamente da Comune e Regione e 10 da nuovo indebitamento del Comune). Questo primo stralcio andrebbe dunque ad intercettare il solo rio Fereggiano, mentre per Rovare e Noce si parla di un successivo intervento del costo di circa 14 milioni di euro (per un totale quindi di 59 milioni).

Si parla anche, per inciso, di tempi di realizzazione 2015 – 2017, mentre il progetto prevede 60 mesi per il completamento del primo lotto e, considerando che questo primo intervento andrà a realizzare la maggior parte delle strutture previste, due anni sembrano veramente pochi.

Manca quindi completamente qualsiasi previsione sulla copertura finanziaria del secondo stralcio, che ricordiamo è parte integrante di questo primo lotto. Se a questo aggiungiamo il fatto che stiamo discutendo di un progetto di cui non conosciamo neanche i dati economici, se non in modo molto generico da qualche articolo di giornale, la situazione, almeno secondo noi, è grave.

Ancora una volta si ha la netta

Page 4: Numero 2 m5s comune di genova

4

FOGLIO di INFORMAZIONE NON UFFICIALE STAMPATO IN PROPRIO 7 SETTEMBRE 2013 MO IMENTO2

senza praticamente modificarle le osservazioni fatte in sede di approvazione dello scorso bilancio. Pur rendendoci conto del compito tutt’altro che facile per un’amministrazione, soprattutto con le attuali oggettive difficoltà, e apprezzando i tagli alle spese effettuati, da questa amministrazione, che ha fatto della partecipazione uno dei capisaldi della sua campagna elettorale, sinceramente ci aspettavamo qualcosa di più. Non pretendiamo certo che in un anno si arrivi a proporre un bilancio partecipato, come già avviene in altre realtà, anche italiane, ma che si facciano passi significativi verso una reale partecipazione dei cittadini sì, a partire dai Municipi, fornendo loro il tempo necessario per entrare nel merito di ciò che si va a votare, tempo risultato ancora una volta tristemente insufficiente. Non ci addentriamo per questi motivi nel merito dei documenti proposti, tutt’al più potremmo esprimere qualche perplessità di carattere generale su alcune scelte fatte, ad esempio sugli introiti previsti dall’applicazione dell’IMU, che è notizia di questi giorni che potrebbero essere oggetto di già annunciati e sinceramente preoccupanti ricorsi al TAR, ma critichiamo, questa volta fortemente, le modalità finora inesistenti di partecipazione pubblica alla vita del Comune, a partire proprio dai Municipi. >> - Parere negativo Sul bilancio abbiamo votato positivamente ad un emendamento proposto da PRC in cui si chiede al Sindaco di impegnarsi a non ridurre, rispetto all’anno precedente, la cifra stanziata per i servizi sociali.

Il modo in cui lo studio di impatto ambientale dell’attuale progetto passa “in gran carriera” la cosiddetta opzione zero sembra dimenticare che quella in cui ci troviamo è proprio un’opzione zero “forzata” (anzi, in realtà è un’opzione “- 25″, se contiamo i milioni già spesi) e che la logica delle grandi opere ha ormai, volente o nolente, fatto il suo corso. L’assunto brechtiano “Tutti parlano della rabbia del fiume, ma nessuno si accorge della violenza del muro che lo contiene” in questo caso non ha solo valore di metafora.

I nostri interventi al consiglio del 29 luglio 2013, in cui ci chiedevano il parere sulle tariffe cimiteriali e sul bilancio previsionale 2013-2015: << SULLE TARIFFE: Rinnoviamo in questa sede la proposta fatta dai ns consiglieri al Comune di destinare gli introiti delle tariffe al ripristino delle aree cimiteriali il cui degrado è sempre più evidente (si veda ad esempio il pessimo stato del muro di contenimento del cimitero di N. Signora del Monte, già segnalato agli uffici tecnici del Municipio), e ci chiediamo anche, visto che l’intenzione della proposta è giustamente quella di venire incontro ai cittadini in questo momento di oggettive difficoltà economiche, perché non siano state prese in considerazione delle tariffe differenziate a seconda del reddito, almeno per le “nuove” tariffe, ad esempio quella relativa all’affido delle ceneri, a tutela delle fasce più deboli.>> - Parere negativo << SUL BILANCIO: Dispiace constatare che, a distanza di un anno, potremmo riutilizzare

Iliana PastorinoM5S Genova

RISPETTA L’AMBIENTE

Non gettare a terra questo volantino, se ti è piaciuto passalo ad un altro. Se non ti è piaciuto mettilo almeno nel cestino della carta.

Questo mese ci trovi:

11 sett. mercoledì TAVOLINO via Tortosa/C.so De Stefanis ore 09,00/12,00 14 sett. sabato GAZEBO P.za Martinez ore 10,00/18,00 17 sett. martedì TAVOLINO P.za della Nunziata ore 09,00/15,00 (Università) 18 sett. mercoledì TAVOLINO P.za Terralba ore 09,00/12,00 Volantini ASCOLTANDO 21 sett. sabato TAVOLINO C.so De Stefanis/via Tortosa ore 09,00/12,00 23 sett. lunedì ASCOLTANDO P.za Terralba Trattoria Vegia Terralba ore 20,30 25 sett. mercoledì TAVOLINO C.so De Stefanis/via Tortosa ore 09,00/12,00 28 sett. sabato GAZEBO P.za Romagnosi ore 10,00/18,00