manuela nicolini - critica

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1 Testi critici pag 2 Arte e simboli, raccontare il tempo... di Maurizio Mussato pag 4 Games Without Frontiers di Alessandro Togni pag 5 I 4 Poteri... e le altre Meraviglie di Natalia Vecchia MANUELA NICOLINI artista ricercatrice testi critici Manuela Nicolini impugna uno dei suoi strumenti di lavoro: uno spruzzino contenente acqua. Dietro di lei “Red Passion”, un opera relizzata nel 2009 per un amico appassionato della Ducati.

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Manuela Nicolini Artista Ricercatrice, testi critici. Versione in italiano.

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Page 1: Manuela Nicolini - Critica

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Testi criticipag 2 Arte e simboli, raccontare il tempo... di Maurizio Mussato

pag 4 Games Without Frontiers di Alessandro Togni

pag 5 I 4 Poteri... e le altre Meraviglie di Natalia Vecchia

MANUELA NICOLINIartista ricercatrice

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Manuela Nicolini impugna uno dei suoi strumenti di lavoro: uno spruzzino contenente acqua.Dietro di lei “Red Passion”, un opera relizzata nel 2009 per un amico appassionato della Ducati.

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...“E poi astri solari ribollenti di luce alitante verso nuvole notturne, segmentazioni di crosta terrestre in perpetuo movimento, forse anche cattedrali lanciate verticalissime verso lo zenit”...

Date uno sguardo ad alcuni dipinti esposti in questa sala.Non è necessario guardarli tutti, sceglietene alcuni tra quelli che più vi emozionano.Sceglieteli in base ai colori che seducono nell'immediatezza la vostra vista, oppure in base alle forme elementari che catturano la vostra parte razionale, oppure in base alle associazioni complesse tra forme, colori, aggregazioni spaziali, dimensioni e cornice che appagano il vostro schema mentale.Vedrete che qualunque sia l'approccio iniziale, dopo un po' la vostra percezione verrà invasa da una dimensione che apparentemente non è dichiarata dalle coordinate spaziali dei dipinti, ma che è ugualmente presente, anzi prevale, nel loro significato finale: la dimensione del tempo. Lo spazio di un dipinto che fino a pochi istanti fa non conoscevate ha catturato e invaso il vostro tempo, quel tempo che vi accompagna dalla nascita e che scandisce nei ricordi ogni vostro momento vissuto.Ma può uno spazio finito, misurabile e confinato, come è quello di un quadro, evocare il percorso infinito, incommensurabile e sconfinato del tempo? quel tempo che ognuno di noi percepisce quando ripensa ai momenti della propria infanzia? quel tempo che l'intera famiglia umana immagina di ricostruire quando studia nelle scienze biologiche le proprie origini e prevede di progettare quando si illude di leggere nelle stelle o nelle catastrofiche previsioni dei pensatori moderni il proprio destino?

Il nostro è un tempo fatto di fughe in avanti e di ritorni agli stati primordiali della coscienza, di riavvicinamento agli archetipi e di slontanamenti verso quelle colonne d'Ercole che segnano il momentaneo non plus ultra delle nostre attuali possibilità immaginative, un tempo insomma fatto di simboli, favole e figure, perchè è solo attraverso le figure che possiamo in qualche modo fermarlo.E sono proprio figure del tempo quelle che si sono impadronite dello spazio dipinto e plasticato dall' autrice di queste opere, che sono si dipinte di colori saturi e brillanti di superba e copiosa tinta, ma anche plasticate di materiali terrosi e vetrosi, sostanze campionate con cura da quella materia dalla quale in fondo tutti noi proveniamo.Queste opere danno forma alle nostre emozioni anche se non hanno, e forse proprio perchè non hanno, una forma riconoscibile; le guardiamo e vediamo che ci assomigliano, vediamo che ci parlano attraverso i simboli che veicolano, vortici di luce fiammeggiante e di vento, efflorescenze multicolori avvitate su se stesse, conchiglie marine chiuse attorno a una immaginata perla o aperte sull' immaginato oceano che supponiamo tutto intorno, anche se non lo vediamo se non con gli occhi della mente. E poi astri solari ribollenti di luce alitante verso nuvole notturne, segmentazioni di crosta terrestre in perpetuo movimento, forse anche cattedrali lanciate verticalissime verso lo zenit.

Arte e simboli, raccontare il tempo...di Maurizio Mussato

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Page 3: Manuela Nicolini - Critica

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Ricordiamo che la parola symbolon per gli Antichi indicava un oggetto diviso in due, impiegato come segno di riconoscimento tra due persone distanti tra loro: solo quando le due metà si riunivano e l'intero si ricomponeva si aveva il riconoscimento tra le due persone portatrici del symbolon. Da allora la parola simbolo è passata ad indicare quei segni che acquistano senso solo quando si riuniscono al loro più remoto significato. Sono simbolici quegli oggetti che oltre al loro significato immediato (segnico) ne hanno un'altro, più lontano (simbolico) ma non per questo meno importante. Così l'uovo è si il segno che indica il modo con cui gli uccelli si riproducono, ma è anche il simbolo della perpetua rigenerazione della natura Questi simboli ci parlano sia del tempo che è trascorso nell'universo prima di noi, sia del tempo che ha contrassegnato tutti i momenti della nostra esistenza: tempo realmente vissuto con tutti quei testimoni oculari che ce l'hanno reso

caro, e tempo solo immaginato, per il quale non potremo mai fornire un alibi ma solo l'intimo convincimento di averlo lo stesso attraversato con tutte le fantasie, i pensieri e le emozioni maschili e femminili che ne hanno fatto parte.Perchè, diceva Sant'Agostino, "il tempo percepito dagli uomini è un eterno presente". In mezzo a questi dipinti intessuti di archetipi simbolici ne vediamo uno che tanto emblematico non parrebbe, intitolato amanti, facilmente riconoscibile e identificabile nelle sue non inusitate sembianze, forse un cedimento semiotico del simbolo al segno, un provvisorio ritorno alla calma e voluttuosa sensualità della forma ordinaria...oppure l'insinuata intuizione che quando due amanti diventano un tutt'uno, anche le loro metà, come le due metà di un simbolo ritrovano all' improvviso un nuovo significato e la loro mente fertilizzata da questa congiunzione partorisce dei simboli, forse proprio quelli che li stanno guardando dai dipinti che li attorniano.....

Alla fine di questo breve excursus sulla potenza evocatrice di queste opere d'arte, sono persuaso che nessuna di loro ci possa lasciare indifferenti, perchè in ognuno di questi dipinti, anche in quello apparentemente più complicato, possiamo, se socchiudiamo le palpebre per un istante, trovare qualche cosa che assomiglia a un'anima.

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Un particolare di un opera in AqvaColor 4D, la tecnica elaborata da Manuela Nicolini, in fase di realizzazione (a sinistra).

L’”Artista Ricercatrice” durante la realizzazione dell’opera “L’Albero della Prosperità”(a destra).

“...in ognuno di questi dipinti, anche in quello apparentemente più complicato, possiamo, se socchiudiamo le palpebre per un istante, trovare qualche cosa che assomiglia a un'anima”.

Page 4: Manuela Nicolini - Critica

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Attraverso la sua pittura cosmica che si manifesta in oceani di colore, Manuela Nicolini (vive e lavora a Ghedi - BS) rievoca scenografie della mente, psichedelie ai confini della percezione.Viaggi magici in universi siderali dove appaiono sospesi territori della memoria cosparsi di nature in trasformazione, luoghi dove coagulano materie mosse dalle energie delle sostanze sottili, deflagrazioni di enorme vastità istantaneamente osservate da un occhio bambino luccicante di stupore. Una figurazione manifestamente voluta per rendere corpo visibile alle forme non sempre comprensibili dei nostri pensieri, una facoltà restituita alla pittura capace non solo di rendere traduzione dei macro eventi dell'immaginazione, ma anche di aiutare la nostra armonia interiore attraverso una sorta di gioco, del quale non conosciamo mai le effettive risultanze.Il colore inteso come decodifica della luce, lasciato al suo stesso destino sopra le superfici, in maniera apparentemente incontrollata e per questo in grado di assestare cosmografie di grande effetto. La quantità rinvenibile di disordine formale nella sua casualità diviene elemento di un ordine superiore: in nessuna delle opere di Manuela appaiono masse cromatiche omogenee, mentre si muovono, mescolandosi e creando infinite variabili, i colori come fossero crema scaturita dalle pieghe nell'ombelico del

mondo, midollo dove scorre l'intelligenza delle galassie. La vorticosa evoluzione dei colori, a volte arroccati in grumi sporgenti, altre volte in liquefazione, trova la sua collocazione dentro spazi visionari attraversati da comete in viaggio e si rivela in tutta la sua potenza evocatrice.

E' quella di Manuela una forma di astrazione estrema, dove il caso occupa un'importanza particolare, come se alla pittura venisse consentita una specifica vita autonoma, in parte anche superando le intenzioni dell'artista. Espressionismo astratto di natura novecentesca, grondante di interiorità, foriero di stille per la comprensione del futuro, abitato da macchie nel caos che tuttavia non è mai portatore di drammaticità, anzi, semmai è tramite per un nostro rientro in una dimensione morbida, pur se sconosciuta ed ultraterrena.

”...mentre si muovono, mescolandosi e creando infinite variabili, i colori come fossero crema scaturita dalle pieghe nell'ombelico del mondo, midollo dove scorre l'intelligenza delle galassie...”

“Games Without Frontiers”,la pittura di Manuela Nicolinidi Alessandro Togni

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Idea di ambientazione per l’opera “La Madre Cosmica” realizzata nel 2009.

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I 4 Poteri... e le altre Meravigliedi Natalia Vecchia

Manuela Nicolini realizza opere che sono concerti di sinestesie. Attraverso il colore apre sulle tele mondi che colpiscono con suggestioni ben altri sensi oltre la vista. Si tratta di pittura in cui la stratificazione di colori crea rilievi e apre, non solo alla terza dimensione, alla profondità, ma anche ad uno spostamento spazio-temporale. Non si tratta, ovviamente, di uno senso di movimento cubista e futurista, è piuttosto un moto verso uno spazio

interiore, di scandaglio psicologico e dell’anima. Le tinte emozionali dei suoi lavori vengono generate dalle sue stesse passioni e risvegliano nell’osservatore sensazioni e sentimenti, come se si fosse improvvisamente destato da un lungo torpore. L’artista attinge, attraverso il proprio inconscio creatore, al torbido pozzo dell’inconscio collettivo e così scopre il suo linguaggio universale per comunicare. Si tratta di opere che inducono nel fruitore un senso di stupore che somiglia al senso di meraviglia attonita che si prova davanti al Mistero. In questo caso, però, il Mistero, ci dice Manuela, è la nostra anima, siamo noi stessi...

In parte, dalle masse colorate dilatate e pulsanti, emergono tratti di una riconosciuta morfologia umana, come se i corpi e i simboli fossero presenti ma sommersi in una navigazione armoniosa. E quindi ecco la distinguibile rossa figura distesa ed ammantata nel bianco dell'esplosione della Via Lattea; il gigantesco cuore multicolor inondato dalle eco delle vibrazioni di fondo; il fascinoso occhio di donna in volo sopra le onde gialle del fuoco dell'immaginazione. Intenzioni estetiche di un'artista capace di "intra-vedere" ed indicare alla nostra sensibilità le istantanee di questo mondo in costante mutazione.Anche il suono appartiene a questa iconografia visionaria cosparsa di energia positiva: si intuisce l'esplosione costitutiva, rivoluzionaria dell'universo, avvenuta 15 miliardi di anni fa e dentro la quale vivono tutte le cose. Una musica a volte simile al rombo di tuono, altre volte come il tintinnio delle campane tubolari, altre ancora come l'atmosferico colpo del gong ad indicare congiunzioni fra Occidente ed Oriente, per la determinazione di una terza forza alla quale ci si rivolge sin dall'alba

dell'Umanità. Alla ricerca delle forze per il domani, come avviene osservando l'opera "Speed Rock" del 2008, realizzata da Manuela, pochi giorni dopo aver assistito alla competizione di climbing in velocità che si tiene sulle ispide mura in cemento della diga Enel di Bissina in Valle di Daone.Velocità ed intuito compositivo anche per questa ennesima superficie artistica, ottenuta con una tecnica dalle molteplici variazioni, in un assemblaggio che elabora strategie visive fra elementi geometrici e pulviscolarità gassose. E quindi ecco le enormi e grigie verticalità della diga restituite con decisi passaggi di spatola, le

spaziosità del cielo immettersi e rilasciare cascami di azzurro turchino fino a terra, le minuscole macchie sopra le tracce biancastre ad indicare i due atleti mentre stanno scalando, il bagliore arancione della festa sportiva, dato che proprio l'arancio è il colore logo della manifestazione. Anche questa soluzione più intenzionale, vive della stessa, solita, bruciante e splendida intensità.“Complimenti Manuela!Hai creato un "Gioco Senza Frontiere"restituitoci dentro un mix di sostanze in grado di commuoverci.” Alessandro Togni

Manuela Nicolini mentre consegna l’opera dedicata a “Speed Rock”, la competizione di arrampicata veloce sulle pareti della diga di Bissina (2009)

L’artista al vernissage della mostra “I 4 Poteri ...e altre Meraviglie”, a Palazzolo s/O (Bs) nel Gennaio 2010

...“E quindi ecco la distinguibile rossa figura distesa ed ammantata nel bianco dell'esplosione della Via Lattea”...