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ISSN 1590-7716 NOTIZIARIO MENSILE LUGLIO 2007 La bandiera dell'Europa issata da una guida alpina su una delle cinquanta vette prescelte: tante quanti sono gli anni compiuti dalla Comunità. (Archivio Collegio nazionale delle guide alpine italiane) Numero 7 - Luglio 2007 - Mensile - Sped. in abbon. postale - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone Alla ribalta con un’originale iniziativa nel cinquantennale del Trattato di Roma, le guide alpine riaffermano il loro ruolo di insostituibili professionisti della montagna (a pagina 12 intervista con il presidente Erminio Sertorelli) ASSEMBLEA / Salsa riconfermato alla presidenza

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  • ISSN 1590-7716

    NOTIZIARIO MENSILE LUGLIO 2007

    La bandiera dell'Europaissata da una guidaalpina su una dellecinquanta vetteprescelte: tante quantisono gli anni compiutidalla Comunità. (Archivio Collegionazionale delle guidealpine italiane)

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    Alla ribalta con un’originale iniziativa nelcinquantennale del Trattato di Roma, le guide alpineriaffermano il loro ruolo di insostituibili professionisti

    della montagna (a pagina 12 intervista con ilpresidente Erminio Sertorelli)

    ASSEMBLEA / Salsa riconfermato alla presidenza

    LO SCARPONE 07 12-06-2007 9:12 Pagina 1

  • In netta controtendenza rispetto almaltempo che imperversava alla finedi maggio, una finestra di sereno si èaperta in quei giorni per il Monte

    Bianco, portato al centro dell’attenzionedei media nella Sede centrale del CAI invia Petrella a Milano con il presidentegenerale Annibale Salsa in veste dipadrone di casa. Buone notizie sul desti-no di questo “gioiello straordinario chenon è eterno e non è tutelato” sono stateinfatti annunciate nel corso di una con-ferenza stampa da Elio Riccarand, presi-dente di “Pro Mont-Blanc”, un collettivointernazionale che opera per la protezio-ne del massiccio fin dal 1991 (LoScarpone ne anticipò la nascita il 1°luglio 1990 con un articolo di GiuliaBarbieri, allora vicepresidente dellacommissione TAM e oggi convinta attivi-sta di Pro Mont-Blanc).

    Due sono per cominciare i progetti perla tutela di questa montagna-simbolodell’alpinismo: la candidatura presso

    l’Unesco al fine di un inserimento nell’e-lenco dei “Monumenti naturali patrimo-nio dell’Umanità”, e la nascita di unosservatorio che nei prossimi mesi terràsotto controllo - con i contributi dicomuni e importanti istituzioni scientifi-che - lo stato di salute del territorio.

    Al forte consenso popolare e al dichia-rato atteggiamento favorevole dei comu-ni di Courmayeur e Chamonix si è poiaggiunto alla fine di maggio l’esplicitosostegno del ministro dell’Ambiente nelcorso di un incontro sul quale ha testi-moniato Ugo Venturella, consulentedella Regione Valle d’Aosta. Un impegnonon da poco quello del rappresentantedel Parlamento, che dovrebbe tradursiin risorse finanziarie e umane, non esclu-so il volontariato del CAI che è presentenel direttivo di Pro Mont Banc attraver-so la figura del suo rappresentante, ilvaldostano Piero Corda.

    Sul progetto pesa un’incognita non dapoco: il traffico pesante circolante invalle, che fa precipitare a livelli minimi ilpunteggio necessario per l’approvazionedell’Unesco. Ma l’ottimismo è d’obbligo,almeno in questa fase. E senza volereanticipare i tempi, il riconoscimentosembra ormai cosa fatta. Anche perché,incredibilmente, il Monte Bianco risultail solo dei grandi massicci planetari a

    non essere protetto o classificato men-tre è nota la sua unicità naturale, comeha spiegato a Milano il professor ClaudioSmiraglia, presidente del Comitato gla-ciologico italiano.

    Dal canto suo Alessandro Gogna, alpi-nista, garante di Mountain Wilderness,ha ricordato come gli alpinisti, i veriinventori nel diciannovesimo secolo delturismo alpino, abbiano il dovere di farsicarico della tutela di questo territoriocosì fragile, così esposto alle anomalieclimatiche degli ultimi tempi. Anomalieche si sono tradotte in vistose ferite: siveda il disintegrarsi del ghiacciaio dellaBrenva sotto le piccozzate di queste sta-gioni inclementi. (R.S.) ■

    2 - LO SCARPONE, LUGLIO 2007

    MONTAGNE NOSTRE Una cordata per il tetto d’Europa

    Salviamo il Monte Bianco!

    Presentati in via Petrella i progetti di “Pro Mont-Blanc”che insieme con il Club AlpinoItaliano opera per lasalvaguardia del massiccio

    Il cordiale incontro in via Petrella fra ilpresidente di Pro-Mont Blanc Elio Riccarand eil presidente generale del CAI Annibale Salsa euna veduta del Monte Bianco dal rifugioBertone (foto di Lorenzino Cosson).

    LO SCARPONE 07 12-06-2007 9:12 Pagina 2

  • LO SCARPONE, LUGLIO 2007 - 3

    Fondato nel 1931 - Numero 7 - Luglio 2007

    Direttore responsabile: Pier Giorgio OlivetiDirettore editoriale: Gian Mario GiolitoCoordinamento redazionale: Roberto SerafinSegreteria di redazione: Giovanna Massinie-mail: [email protected] oppure [email protected]

    CAI Sede Sociale 10131 Torino, Monte dei Capuccini.CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19 casella postale 10001 - 20110 MilanoTel. 02.205723.1 (ric. aut.) - Fax 02.205723.201CAI su Internet www.cai.itTeleg. CENTRALCAI MILANOC/c post. 15200207, intestato a: CAI Club Alpino Italiano Servizio TesoreriaVia E. Petrella, 19 - 20124 Milano

    Abbonamenti al mensile Lo Scarpone La Rivista del Club Alpino Italiano:12 fascicoli del notiziario mensile € 6 del bimestrale illustrato: abbonamento soci familiari: € 10,90; abbonamento soci giovani: € 5,45; abbonamento sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10,90; abbonamento non soci in Italia: € 35,40; supplemento spese per recapito all’estero: Europa - bacino del Mediterraneo € 22,92 / Africa - Asia - Americhe € 26,70 / Oceania € 28,20 Fascicoli sciolti, comprese spese postali:bimestrale+mensile (mesi pari): soci € 5,45, non soci € 8,20; mensile (mesi dispari): soci € 1,90, non soci € 3,30

    Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978:Studio Bibliografico San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. snc, Via XX Settembre, 42 - 40050 Dozza (BO) - tel. e fax 0542/679083

    Segnalazioni di mancato ricevimento vanno indirizzate alla propria Sezione.Indirizzate tutta la corrispondenza e il materiale a: Club Alpino Italiano - UfficioRedazione - Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. Originali e illustrazioni di regolanon si restituiscono. Le diapositive verranno restituite, se richieste. È vietata la riproduzione anche parziale di testi, fotografie, schizzi, figure, disegni,senza esplicita autorizzazione dell’Editore.

    Servizio Pubblicità: GNP sas, via Udine, 21/a 31015 Conegliano, TV.Pubblicità Istituzionale: Susanna Gazzola tel. 011.9961533 - fax 011.9916208 - e-mail: [email protected] turistici: tel. 0438.31310 - fax 0438.428707 [email protected]: Elcograf - Beverate di Brivio (LC)Impaginazione: Adda Officine Grafiche SpA - Filago (BG)Carta: bimestrale: 90 gr/mq patinata senza legno; mensile: 60 gr/mq riciclata

    Spedizione in abbonamento postale - 45% art. 2 comma 20/blegge 662/96 - Filiale di Milano

    Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 184 del 2.7.1948 - Iscrizione al RegistroNazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984

    Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini

    La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lospazio, riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione.Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per postaelettronica o con supporti informatici, almeno quattro settimane prima della datadi uscita (che corrisponde al primo giorno di ogni mese).

    Club Alpino Italiano fondato nel 1863

    Presidente generale: Annibale SalsaVicepresidenti generali: Francesco Bianchi, Valeriano Bistoletti, Umberto MartiniComponenti del Comitato direttivo centrale: Francesco Carrer, Gianfranco Garuzzo, Vincenzo TortiConsiglieri centrali: Flaminio Benetti, Ettore Borsetti, Luigi Brusadin, SergioChiappin, Onofrio Di Gennaro, Luca Frezzini, Cecilia Genisio, Umberto Giannini,Luigi Grossi, Claudio Malanchini, Gian Paolo Margonari, Francesco Maver,Vittorio Pacati, Elio Protto, Francesco Riccaboni, Francesco Romussi, EnricoSala, Luigi Trentini, Sergio Viatori. Revisori nazionali dei conti: Giovanni Polloniato (presidente), Oreste Malatesta (in rappresentanza delMinistero del Tesoro), Mirella Zanetti, Alberto Cerruti (supplente) Probiviri nazionali: Carlo Ancona, Silvio Beorchia, Giorgio Carattoni, TinoPalestra, Vincenzo ScarnatiPast president:Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin, Giacomo PriottoDirettore: Paola Peila

    Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

    Unione Internazionale delle AssociazioniAlpinistiche

    Associazione dei Club Alpini delle Alpi

    SOMMARIO In questo numero

    2 MONTAGNE NOSTREUna cordata per il Monte Bianco

    4 ASSEMBLEA DEI DELEGATILa riconferma di Salsa

    5 BILANCIO DI UN ANNOIndirizzi e scelte gestionali

    6 ONORIFICENZESella e Zandonella

    7 AMICI DELLA MONTAGNAI parlamentari e il CAI

    8 ALPINISMO

    I vincitori del “Consiglio”

    9 STRUTTUREIl Centro “Julius Kugy”di Luciano Santin

    10 STRATEGIEIl CAI per l’escursionismodi F. Di Donato e F. Flati

    11 ALPINISMO GIOVANILEBrillante gioco di squadra

    PROGETTI“Io vivo qui”di Donata Giuliani

    12 GUIDE ALPINEIntervista al presidente Sertorelli

    14 RIFUGIGiornata culturale all’Etna di Vinicio Vatteroni

    16 CAI SCUOLADue nuovi appuntamenti

    18 DIDATTICAL’attività di UniCai

    22 ASSOCIAZIONI ALPINISTICHESport olimpici e alpinismodi Paola Virginia Gigliotti

    24 DOLOMITIMessner celebra il re del Pelmo

    26 TRENTOFILMFESTIVAL

    Cronache e commentidi Piero Carlesi, Augusto Golin,Maurizio Nichetti, LorenzoRevojera e Italo ZandonellaCallegher

    34 TESTIMONIANZESbarüa, paradiso dell’arrampicatadi Andrea Mellano

    36 PALAMONTI

    Benvenuto Walter!

    38 SCUOLE DEL CAIDue corsi nazionali

    42 CAI REGIONIRapporto dalla Sardegna

    RUBRICHE20 FILO DIRETTO30 VETRINA32 NEWS DALLE AZIENDE36 QUI CAI 40 TRENOTREKKING43 VITA DELLE SEZIONI43 BACHECA44 PICCOLI ANNUNCI47 LA POSTA DELLO SCARPONE

    LO SCARPONE 07 8-06-2007 17:54 Pagina 3

  • mente a favore della montagna italiana e sa rimanere liberoda ideologismi e preconcetti. Il CAI, d’altro canto, fin dallesue lontane origini è attore e soggetto protagonista della pro-gettazione e messa in opera di modelli di sviluppo per la mon-tagna, e anche per i prossimi tre anni intende muoversi comee più di prima in questa direzione in collaborazione con tutti isoggetti locali, regionali e nazionali interessati”.

    Dopo i preliminari di sabato con la consegna delRiconoscimento Consiglio agli alpinisti, della medaglia d’oro aLodovico Sella e dell’attestato di socio onorario a ItaloZandonella Callegher, c’era una giustificata attesa per la relazio-ne di Salsa che all’esperienza maturata nell’attività accademicavolentieri attinge nel rivolgersi in forme cordiali e accattivantiall’uditorio, e perciò ha portato nuovi e importanti contributirispetto al documento pubblicato nell’annuale “Rapporto”.

    Tra gli argomenti su cui il presidente si è soffermato con piùcalore si potrebbero indicare la necessità di rilanciare la comu-nicazione con idee nuove e creatività, virtù senza le quali l’as-sociazione rischierebbe “d’impantanarsi”; la necessità di consi-derare tutti i soci con pari dignità, dai giovani ai seniores, evi-tando sterili schematismi; il nuovo ruolo del Comitato d’indiriz-zo e controllo, diventato un laboratorio d’idee in grado di ascol-tare “umilmente” le istanze del territorio; l’apertura di creditoconfermata dalla Legge finanziaria, di cui pure sono noti i rigo-ri; la volontà di dedicare ai giovani un congresso nazionale.

    Sul tema dei giovani non poche proposte stimolanti sono arri-vate dai delegati: dall’invito a stabilire quote agevolate d’iscrizio-ne fino all’età di 25 anni all’opportunità di inviare la stampa asso-ciativa anche agli iscritti “junior” che oggi non ricevono alcunapubblicazione. Sulle strategie della comunicazione si è infineespresso Pier Giorgio Oliveti, direttore responsabile dell’ufficiostampa oltre che dei due periodici “La Rivista” e “Lo Scarpone”.Confermando come l’attenzione dei grandi media nazionali stiadi giorno in giorno dando frutti più che lusinghieri.

    Note liete infine per l’organizzazione curata dai soci di Mestrenell’ottantesimo anniversario del Sodalizio: l’unico in Italia chegestisca direttamente un rifugio, il Galassi all’Antelao. ■

    Un’ora e una manciata di minuti sono volati via nell’incal-zare di idee, osservazioni, proposte. E alle 10.20 didomenica 20 maggio il presidente Annibale Salsa haconcluso fra gli applausi la sua relazione morale davan-

    ti ai 344 candidati di 275 sezioni (su 487) radunati a Mestre(Venezia). Lo ha fatto con un appello alla salvaguardia degliideali che sono il motore di un’associazione come il Club alpi-no, dopo avere messo a fuoco la sua strategia che prevede unriposizionamento del CAI nella società italiana per ridare alSodalizio il ruolo che gli compete a favore della montagna edella gente che vi abita.

    Aveva ottime ragioni per apparire sereno e fiducioso il profes-sore di Savona, docente di antropologia culturale, eletto treanni fa alla massima carica del Sodalizio. E non può che avereconvinto tutti la sua visione ottimistica del club, uscito da que-sto triennio con un rilancio degli iscritti (304 mila), una ristrut-turazione della Sede centrale sulla quale si è espresso il diret-tore del CAI Paola Peila e un equilibrio economico e finanzia-rio “finalmente raggiunto”, come ha annunciato con una certasolennità Giovanni Polloniato, presidente del Collegio dei revi-sori dei conti.

    Nel pomeriggio, alla ripresa dei lavori impeccabilmente coor-dinati dal presidente della Sezione di Mestre Bruno Tubaro, èarrivato l’annuncio. L’importante carica del professor Salsa èstata confermata all’unanimità per il prossimo triennio ed èstato confermato per lo stesso periodo anche uno dei vicepre-sidenti, Valeriano Bistoletti.

    “Credo che la mia riconferma da parte dei delegati sia dovu-ta proprio alla comune strada imboccata con le sezioni e i socitutti per rendere il CAI più consapevole dei suoi compiti afavore della società e della montagna”, è stato il commentodel presidente nell’apprendere il risultato della votazione. “Daparte nostra”, ha proseguito, “c’è una sempre maggiore con-sapevolezza rispetto alla frequentazione della montagna e ditutte le terre alte, fatto che ci distingue dall’associazionismosportivo, e ci inserisce piuttosto a pieno titolo nel solco diquell’ambientalismo scientifico e sociale che opera concreta-

    Il Comitato elettorale dell’assemblea ha proclamatoeletti, sulla base della documentazione ricevuta daigruppi regionali, i consiglieri centrali Ettore Borsetti edElio Protto (area LPV), Flaminio Benetti e ClaudioMalanchini (area Lom), Vittorio Pacati (area TAA), SergioViatori (area VFG) e Luigi Trentini (area TER).

    4 - LO SCARPONE, LUGLIO 2007

    Gli altri eletti

    ASSEMBLEA DEI DELEGATI La riconferma di Salsa alla presidenza generale

    Nello stile del CAI“Credo che la decisione dei delegati sia dovutaalla comune strada imboccata per rendere il ClubAlpino Italiano più consapevole dei suoi compiti a favore della società e della montagna”, è stato il commento del presidente rieletto all’unanimità per il prossimo triennio

    Il presidente generaledurante la sua relazione

    all’Assemblea 2007

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  • Soddisfazione all’assemblea perl’andamento positivo del Bilanciod’esercizio 2006 che chiude con unavanzo di 120.844 euro destinato

    all’incremento del patrimonio netto chesupera così 5.500.000 euro. “E’ il risultatodell’impegno comune”, ha affermato ildirettore del CAI Paola Peila rivolgendo-si ai delegati, “fortemente orientato arazionalizzare i costi, organizzare inmodo più efficiente i servizi, sburocratiz-zare passaggi inutili e costosi per intro-durre processi e strumenti innovativi digestione. Tutto questo è stato possibilegrazie a una sintonia fra indirizzi politicie scelte gestionali, che ha permesso alladirezione di operare i necessari interven-ti in un clima di fiducia e serenità, conl’apporto costruttivo di tutto il personale.Basta guardare i dati del tesseramentoinformatico e i risultati ottenuti dallacontrattazione delle polizze assicurativeper avere conferma del cambiamentostrutturale avvenuto nei principali centri

    di costo dell’attività del CAI a livellonazionale”.

    Il risultato dell’esercizio 2006 assumemaggiore rilevanza, ha precisato la dotto-ressa Peila, se si tiene conto che nelcorso dell’anno si è realizzato anche unincremento delle immobilizzazioni conl’acquisizione del laboratorio di Taggì(PD) destinato all’operato della Com-missione materiali e tecniche, e gli inter-venti nei rifugi Capanna Margherita, Sellaal Monviso e Pordoi.

    In particolare hanno registrato un trenddi crescita le principali voci di entrata nelbilancio: il numero dei soci, dove è degnodi attenzione l’incremento del segmentogiovani, l’attività promozionale, le pubbli-cazioni, in particolare la manualistica e lapubblicità. Il CAI ha riacquisito un posi-zionamento di autonomia finanziaria parial 70%, aprendo a scenari e prospettive disicuro interesse.

    Si è contratto il costo per servizi: dallespese generali ai costi per assicurazioni,

    alle spese per consulen-ze e per i rifugi relativa-mente al progetto CAIEnergia 2000. Nello stes-so tempo da gennaio2006 è a pieno regimel’organico a livello degliuffici della Sede centralecon l’acquisizione inmodo strutturato dellecompetenze necessariee qualificate, che ha per-messo di assegnare

    compiti operativi specifici con lo snelli-mento delle procedure e l’ottimizzazionedelle spese.

    “Adesso ci sono i presupposti per pun-tare all’obiettivo di far interagire tutte lecomponenti territoriali e i livelli organiz-zativi del sodalizio”, ha poi osservato ildirettore, “per andare in presa diretta conil cuore delle attività, mettendo in reteservizi, risorse e conoscenze. Innanzi-tutto per cercare di fornire i migliori ser-vizi ai soci al minor costo possibile.

    “L’informatizzazione è lo strumento dibase per realizzare questo obiettivo chestiamo raggiungendo con il tesseramentoinformatico, ormai ampiamente diffusopresso le nostre sezioni.

    “Ma è soprattutto sul fronte dei serviziassicurativi”, ha aggiunto la dottoressaPeila, “che si prospettano ampi marginidi miglioramento con nuove polizze e lapossibilità per le sezioni di attivare lecoperture in via telematica. Già con lepolizze in vigore quest’anno, grazie alcontenimento dei costi ottenuto aseguito delle verifiche di mercato, èstato possibile introdurre interessantimigliorie, fra cui il Soccorso alpino perattività su pista da sci e la tutela legaleper le sezioni”.

    Particolare importante. Durante l’as-semblea è stato condotto un primo son-daggio esplorativo che ha raccoltoun’ampia adesione per la nuova

    LO SCARPONE, LUGLIO 2007 - 5

    Nel grafico il trend del tesseramentoinformatico per numero di soci. Qui sotto i delegati nell’auditoriumdell’hotel Russot di Mestre (VE)

    Un clima di fiducia“L'andamento positivodel Bilancio d’esercizio2006 è stato realizzatograzie alla sintonia fra indirizzi politici escelte gestionali”, ha spiegato il direttore del CAI Paola Peila

    LO SCARPONE 07 8-06-2007 17:54 Pagina 5

  • Momenti magici all’assemblea.Come previsto dall’Ordine delgiorno è toccato a ItaloZandonella Callegher ricevere

    dai delegati l’attestato di socio onorariosu proposta dei consiglieri Brusadin,Romussi, Viatori, Sala, Calderone,Chiappin e Giannini. Nel tesserne le lodiil presidente dell’Accademico GiacomoStefani ha esordito spiegando che “natoa Dosoledo di Comelico Superiore nelBellunese, Italo è per nascita uomo dimontagna. E la montagna fin dall’inizioè entrata nella sua vita per non uscirvimai più. Numerosissime sono le ascen-sioni in Dolomiti con tante prime salite,e un esaltante alpinismo di ricerca edesplorazione sui monti di casa delComelico, Popera e Brentoni”.

    “Zandonella Callegher ha ricevuto lalaurea in alpinismo nel 1985 con l’am-missione al Club accademico”, ha spie-gato poi Stefani. “Fin dall’inizio però nonha visto la montagna solo come terrenodell’avventura. E innumerevoli sono leguide che ha scritto per spingere altragente alla montagna o renderne più pia-cevole e sicura la frequentazione”.

    L’impegno letterario ha indotto Zando-nella a diventare direttore editorialedella Rivista per 15 anni sino al 2001 edello Scarpone dal 1994 al 2001. E’ statoanche consigliere centrale per 6 anni,dal 1982 al 1988, a testimonianza di unimpegno a tutto campo per il Sodalizio.Cavaliere della Repubblica per meritisportivi e culturali, è oggi presidente delTrentoFilmfestival.

    “Credetemi”, ha concluso Stefani, “ètalmente ampia, complessa e polimorfal’attività di Italo che so già di avere scor-dato fatti e date importanti. Italo, per-mettimi di concludere con le parole chemi hai scritto durante un nostro scam-bio epistolare e che fotografano il tuoanimo: ‘Non sono stato campione innulla, ma ho fatto un po’ di tutto… sonoun umile servitore del CAI’. E allora viprego, cari soci delegati, di accogliereItalo Zandonella Callagher, questo umilema straordinario servitore del CAI, tra isoci onorari”. ■

    Impegno a tutto campoASSEMBLEA DEI DELEGATI Zandonella Callegher socio onorario

    Il bilancio 2006

    6 - LO SCARPONE, LUGLIO 2007

    Dopo la consegna dell’attestato di socioonorario a Italo Zandonella Callegher ètoccato a Lodovico Sella ricevere a Mestrel’omaggio dei delegati del CAI che hanno

    voluto assegnargli la medaglia d’oro “per ilcostante impegno profuso nella conservazione evalorizzazione del patrimonio documentaristicocostituito dai lasciti di Vittorio Sella, insostituibileriferimento iconografico per la storia dell’alpini-smo italiano nel mondo”.

    A pronunciarne la laudatio è stato il presidentegenerale Annibale Salsa che ha ricordato come Lodovico,attuale presidente della Fondazione Sella di Biella, sia sociovitalizio dal 1934, iscritto al CAI dal nonno Corradino, figlio diQuintino. Per tre mandati Lodovico è stato presidente dellaSezione di Biella imprimendo nuovo impulso alle attività

    sezionali sulle orme di Vittorio, programmando eorganizzando con vari alpinisti, tra i quali GuidoMachetto, diverse spedizioni di notevole contenu-to alpinistico e esplorativo. “Se da un lato”, hadetto Salsa, “Sella è stato un convinto sostenitoredell’alpinismo attivo, dall’altro ha dimostrato gran-de sensibilità verso i problemi dell’ambiente e,nella veste di presidente della Fondazione Sella,ha aderito all’iniziativa del Club alpino accademi-co italiano per un impegno concreto su tematicheambientali di grande respiro”.

    “Quel comune intento”, ha concluso il presidente, “portòalla costituzione, nell’ambito di un convegno internazionaleorganizzato a Biella il 31 ottobre e 1° novembre 1987, del-l’associazione Mountain Wilderness che vede riuniti alpinistidi tutto il mondo in difesa dell’alta montagna”. ■

    Lodovico Sella, alpinista e custode d’importanti memorie

    ipotesi di attivare automaticamente,al momento del tesseramento, la copertu-ra assicurativa per tutte le gite sociali,semplificando così in modo significativogli adempimenti burocratici per le sezio-ni. E’ già partito lo studio di fattibilità diquesta ipotesi per le verifiche e approva-zioni da parte dell’assemblea dei delegati.

    “Sicuramente l’obiettivo strategico daraggiungere”, ha osservato il direttore, “èquello di far interagire il patrimonio delleconoscenze del mondo CAI, tecniche,scientifiche, culturali, coinvolgendo tuttii livelli organizzativi dell’associazione. Lepotenzialità offerte dal nuovo sito, chesarà in funzione dal prossimo autunno,potranno favorire questo processo diinterazione, finalizzato anche al reperi-mento di nuove risorse attraverso la pro-mozione delle conoscenze e competenzedel CAI”.

    Da notare che il successo della venditadelle nuove magliette CAI avviata nellepagine del notiziario mensile e all’assem-blea dei delegati, ha confermato l’interes-se per iniziative che promuovono l’imma-gine del Club alpino all’interno e all’ester-no del sodalizio. Questo esperimentoconferma l’enorme potenzialità della retedel CAI e permette di esplorare nuoveproposte di comunicazione.

    “Credo”, ha concluso Paola Peila, “cheattraverso la rete storica da sempre attivadel mondo delle relazioni CAI, i soci, lesezioni e sottosezioni, i gruppi regionali ela sede centrale possano agevolmenteinteragire in modo unitario per favorire laconoscenza e la frequentazione dellamontagna”. ■

    LO SCARPONE 07 8-06-2007 17:54 Pagina 6

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    Un ringraziamento al CAI è stato rivolto all’assemblea dal-l’onorevole Erminio Quartiani, presidente degli Amicidella montagna del Parlamento “per avere lavorato connoi nel cercare di realizzare l’obbiettivo di offrire il più

    ampio sostegno alle popolazioni che di montagna vivono e inmontagna lavorano, ma soprattutto di fare della montagna unagrande risorsa di valori nazionali”. Dopo avere ricordato che unquarto del pianeta è montagna e un decimo della popolazionemondiale vive in montagna e che in montagna si trovano le prin-cipali risorse che riguardano il futuro dell’umanità e delle gene-razioni a venire, Quartiani ha osservato che “la montagna è unbene comune che tutti dobbiamo preservare e insieme svilup-pare in modo sostenibile. Abbiamo perciò fatto passi decisivi”,ha aggiunto, “con la legge finanziaria reintroducendo il fondoper la montagna. Abbiamo lavorato per sostenere anche eco-nomicamente le popolazioni più svantaggiate dando stabilità esostegno. Ma abbiamo preso anche iniziative che più in genera-le riguardano tutti coloro che nel nostro paese amano la mon-tagna. Un esempio? Dopo una ventina d’anni abbiamo per laprima volta approvato alla Camera un disegno di legge presen-tato dal Governo e sostenuto dagli Amici della montagna, cheoffre la possibilità al Club Alpino Italiano di incrementare di 220mila euro l’anno lo stanziamento per il sostegno delle sue atti-vità istituzionali e di 500 mila euro le attività istituzionali delCorpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Ma siamointervenuti anche in altri settori. Abbiamo fatto approvare un

    ordine del giorno sulla possibilità di dare vita al catasto nazio-nale dei sentieri e delle vie di valore nazionale ed europeo affi-dando al Club alpino la responsabilità di coordinare il lavoro.Stiamo inoltre lavorando per la presentazione della nuova leggeche verrà depositata prossimamente al Senato con lo scopo dimigliorare quella per la montagna varata nel ‘94, la numero 97.Il provvedimento presenta tratti innovativi che riguardano tuttinoi amici della montagna”.

    “Per la prima volta”, ha infine spiegato il parlamentare, “in unalegge nazionale viene indicato che il Club alpino nell’ambitodella propria attività istituzionale può elaborare progetti d’ini-ziativa di tutela e valorizzazione della rete sentieristica e deirifugi presenti sul territorio finanziabili in base alla misure pre-viste dalla legge stessa. Infine è stata data forza all’attività delCollegio nazionale delle guide alpine nell’ambito della propriaattività istituzionale con la dedica di un intero comma”. ■

    ErminioQuartiani,

    presidente degliAmici della

    montagna delParlamento

    Più amici che mai

    LO SCARPONE 07 8-06-2007 17:58 Pagina 7

  • 8 - LO SCARPONE, LUGLIO 2007

    Ogni anno il CAI affida all’Accademico il compito di indivi-duare e segnalare una o più spedizioni per l’assegnazionedel Riconoscimento “Paolo Consiglio” per l’attività alpini-stica extraeuropea. “Non è un compito semplice”, ha spie-

    gato a Mestre il presidente dell’Accademico Stefani, “perché adifferenza di una volta, quando erano le singole spedizioni a pro-porsi presentando un resoconto della loro attivi-tà, oggi deve essere svolto un lavoro di ricercasulla cronaca alpinistica, attraverso la stampa, larete e i media in generale, per individuare le spe-dizioni che per aspetto tecnico, di ricerca e origi-nalità si sono particolarmente distinte”. Tra tuttele spedizioni il CAAI ne segnala due, entrambecompiute in ambienti diversissimi e con caratte-ristiche tecniche di particolare difficoltà, chemeritano di essere premiate a pari merito:

    Patagonia, San Lorenzo cima principale. Viache percorre il canalone nord già salito dagli ame-ricani e sale poi direttamente sul fungo di vetta(evitato dagli americani), con difficoltà elevate dighiaccio e misto. Hervè Barmasse, GiovanniOngaro, Lorenzo Lanfranchi e MatteoBernasconi.

    Turchia, Ala Daglar, parete ovest del LowerGuvercinlik. Via nuova su roccia di 600m chesupera l’impressionante parete ovest della torrecon difficoltà sino al 7b. Rolando Larcher eMaurizio Oviglia del CAAI. ■

    I campioni dell’alpinismoextraeuropeo

    ASSEMBLEA DEI DELEGATI Il Riconoscimento “Consiglio” a due spedizioni

    Per la seconda volta il “Paolo Consiglio” è stato assegnato a Hervé Barmasse chegià l’anno scorso con “Up project trip two” aveva vinto il prestigioso riconosci-mento riservato dal Club accademico alle migliori spedizioni alpinistiche “legge-re” che abbiano svolto attività di tipo esplorativo e in stile alpino. Questa volta il

    riconoscimento gli era dovuto per la nuova via sulla parete nord del Monte SanLorenzo, in Patagonia. L’itinerario tracciato con Matteo Bernasconi, Lorenzo Lanfranchie Giovanni Ongaro è stato classificato ED (estremamente difficile). “Si tratta di una viadi misto non troppo impegnativa, ma molto rischiosa, soprattutto negli ultimi cinquetiri”, spiega Barmasse. “Nella prima parte sono pendii di ghiaccio con inclinazione sugli85°, poi si sale su terreno misto, con difficoltà tecniche e pericoli oggettivi: una speciedi conglomerato di ghiaia tenuto assieme dal ghiaccio. Per l’ultimo tiro di 60 metri nonho potuto mettere alcuna protezione e i miei compagni alla sosta erano tutti e tre insicurezza su un solo chiodo da ghiaccio! Una situazione di rischio: se mai fossi cadu-to avrei trascinato probabilmente tutti giù”.

    Il ritorno era stato effettuato con 21 doppie, alcune su degli “abalakov” (ancoraggiinseriti nel ghiaccio, secondo il sistema dello scalatore russo da cui prendono il nomen.d.r.), mentre turbini di vento sollevavano scariche di pietre che hanno lasciato il segnosu Hervé: due denti scheggiati sono il ricordo tangibile di quella problematica discesa.

    Oriana Pecchio

    La doppietta di Barmasse

    LO SCARPONE 07 8-06-2007 17:54 Pagina 8

  • AJulius Kugy, poeta ealpinista, un simbolodell’alpinismo nelleGiulie, è dedicato a

    Valbruna, paese friulano apochi chilometri dai confinicon la Slovenia e l’Austria, unnuovo centro didattico interna-zionale, punto di riferimentoper le iniziative montane dellaregione, collegato anche con laGlocknerhaus e il Centro diMojstrana nel Parco nazionaledel Triglav. Alla realizzazionedel Centro, inaugurato il 12maggio, si è arrivati attraversola radicale ristrutturazionedella vecchia “Casa alpina” diproprietà della Sezione “XXXOttobre”, sita a pochi metri dal-l’abitazione di Anton Oitzingerdove Kugy trascorse le sue ulti-me estati. La spesa di oltremezzo milione di euro è statacoperta da finanziamenti euro-pei, dalla Regione, e per il 10%dalla stessa “XXX Ottobre”,mentre il progetto è stato ela-borato da un socio, l’architettoMaurizio d’Ambrosi.

    Articolato su tre piani, ilCentro può ospitare una venti-na e più di persone e una mini-suite è riservata ai gestori, iconiugi Fiorella e LucioMarsonet di Pordenone. Sulterreno esterno è previsto un

    “monumento alla montagna”:una parete artificiale di arram-picata per l’apprendimentodella tecnica e l’allenamento,con una parte utilizzabile ancheper il cascatismo tramite asper-sione idrica invernale. Tasselloindispensabile al buon funzio-namento del centro sarà lacompatibilità economico-gestionale che la “XXXOttobre” intende conseguirecon un equilibrato mix tra lavalenza turistico-ricreativa equella didattica, fatta di lezioni,incontri, convegni, stage forma-tivi.

    Nel corso della cerimoniainaugurale, una gradita sorpre-sa: la presenza di Maria LuisaLager, una signora di Valbrunaoggi residente a Gemona delFriuli, che ha portato in donoun piccolo lascito di libri, foto edocumenti, frutto dell’amiciziache legò la giovinezza di suopadre alla vecchiaia di Kugy.Tra questi, una cartolina in cuionkel Julius scrive malinconi-camente che se in Saisera sivedono ancora dei veli traspa-renti che svaporano verso l’al-to, non sono più i suoi fuochi dibivacco, ma solo i ricordinostalgici che si innalzanoverso le cime di una vita.

    Luciano Santin

    Nasce il Centro“Julius Kugy”

    STRUTTURE Lieto evento nelle Giulie

    LO SCARPONE 07 8-06-2007 17:54 Pagina 9

  • Con la bella stagione giunge il tempo delle escursioni,anche quelle di più giorni. Le tante ore di luce consento-no di vivere esperienze complete e intense in montagna.Tutto questo lo sa bene la Commissione escursionismo

    che programma eventi come la Giornata nazionale dei sentieri,la Settimana nazionale dell’escursionismo e il Trenotrekking.Messaggi chiari e convincenti che si riflettono positivamentesulle attività di sezioni e accompagnatori. Nelle regioni delCentro Sud sono stati raggiunti risultati lusinghieri nella forma-zione e nell’aggiornamento degli AE che, per darsi una visibili-tà unica, si sono dotati di oltre cento divise acquistate alla dittaHaglòfs (fase preparatoria a una scelta di abbigliamento comu-ne, nell’ambito di UniCAI).

    Sono stati organizzati un corso per AE invernale e uno prope-deutico per AE, grazie ai quali nel 2007 saranno qualificati 45nuovi accompagnatori che andranno a consolidare gli organicinelle sezioni dove l’escursionismo occupa oltre 80% delle attivi-tà. Considerando finalità e compiti dei nuovi gruppi regionali,gli aggiornamenti sono stati programmati individuando strate-gicamente le località su un territorio vasto per favorire la par-tecipazione degli AE.

    Diverse le iniziative in Abruzzo, anche innovative, con il corso

    teorico/pratico di due giorni, di“trattamento base dell’arrestocardio-respiratorio con l’uso deldefribillatore” rivolto alle figuretecniche del CAI (oltre agli AEhanno partecipato gli AAG edON) e svolto in collaborazionecon la AL n.4 dell’Aquila. “Parcod’Inverno” è diventata la propostaescursionistica del CAI con leracchette da neve, promuovendo,con un calendario sempre piùricco, l’avvicinamento alla monta-gna in ogni stagione. Il rifugio

    Pomilio alla Maiella della Sezione di Chieti, una struttura com-pletamente rinnovata, è a disposizione per le iniziative di edu-cazione e aggiornamento: dopo un’escursione su neve, gli AE sisono ritrovati in febbraio al rifugio per l’organizzazione delleattività insieme con Eugenio Di Marzio, presidente del CAIAbruzzo.

    Sul Gran Sasso d’Italia, a Campo Imperatore, un aggiorna-mento CMI su neve, nel mese di aprile, ha riunito 32 AE di

    mezza Italia. Il CAI Abruzzo ha ricostituitoil 21 aprile gli OT regionali, impegnandosia farli lavorare assieme. Si vuole rilanciareil CamminaItalia, che interessa il territoriodi tutti i parchi naturali d’Abruzzo e colle-ga i paesi di fondovalle che diventano ade-guati posti tappa con i rifugi in quota.

    Con il progetto APE - Appennino Parcod’Europa, dopo la firma della convenzio-ne, avvenuta il 24 febbraio a Guardiagrele(CH) per mano del presidente generaleAnnibale Salsa, si apre uno scenario cheabbraccia 15 regioni e la dorsale peninsu-lare dalla Liguria alla Sicilia, dove le buonepratiche dell’escursionismo, intrecciatecon i rifugi, le aree protette, la cultura e lanatura delle nostre montagne, possonorealmente fare la differenza e rappresenta-re il valore aggiunto espresso dal CAI. Unvalido esempio in questa direzione, dareplicare su ogni montagna, è stata la gior-nata culturale al rifugio Sapienza, organiz-zata dalla Commissione rifugi il 14 aprilesull’Etna, assieme al CAI Sicilia e con lapartecipazione di oltre 150 persone.

    L’andare in montagna in sicurezza, latutela del territorio attraversato, il rispettodelle testimonianze culturali e delle esi-genze delle popolazioni locali, le intesecon i parchi, per noi e per chi accompa-gniamo, sono “il biglietto da visita”dell’AE.

    Filippo Di Donato AE, GR AbruzzoFelice Flati AE, Commissione

    escursionismo Abruzzo

    STRATEGIE Il CAI per l’escursionismo

    Saranno prestoqualificati 45 nuoviaccompagnatori che andranno a consolidare gliorganici nelle sezionidove l’escursionismooccupa oltre l’80%delle attività

    L’esperienza del Centro Sud

    L’Associazione Italiana Canyoning(AIC)organizza dal 29 luglio al 5agosto a Biasca (Canton Ticino)la quinta edizione del meeting diven-tato un punto di riferimento per i tor-rentisti europei. Il grande successodel 2006, che ha visto ben 180 pre-senze, potrebbe essere eclissato dallanuova manifestazione che, da questaedizione, è aperta anche a chi non èiscritto all’AIC.

    Afferma Roberto Schenone, consi-gliere nazionale dell’associazione: “IlCanton Ticino è un posto meraviglio-so per il torrentismo. Quest’anno ciaspettiamo un’affluenza copiosa, pro-babilmente più di 250 canyoner, al60% italiani e al 40% stranieri”.

    A quanto risulta i torrentisti in Italiasono 3000, di cui “solo” 500 iscrittiall’AIC. In Francia e Spagna i prati-canti sono moltissimi e il canyoning èuno “sport nazionale” non dissimileda arrampicata, speleologia o alpini-smo. Per informazioni l’indirizzo è:[email protected]

    Meeting in agostoa Biasca (CH)

    Canyoning

    LO SCARPONE 07 12-06-2007 9:12 Pagina 10

  • LO SCARPONE, LUGLIO 2007 - 11

    ALPINISMO GIOVANILE Accompagnatori a convegno

    Brillante gioco di squadraD

    ue giornate intense quelle del 31marzo e 1° aprile al Park Hotel diPiacenza: gli argomenti eranomolti e i tempi si sono rivelati

    stretti nell’ambito del Convegno degliaccompagnatori nazionali e delCongresso sulle scuole periferiche dialpinismo giovanile. La “scaletta” delprimo giorno rende l’idea dell’impegnorichiesto: una sessione non-stop che haoccupato la mattinata, una successioneincalzante di argomenti, idee, proposte,decisioni, scambi di opinione sulle lineeprogrammatiche della CCAG.

    Tutti argomenti “caldi”: come le pro-poste di un nuovo regolamento e unnuovo modulo per le vidimazioni, laverifica dei corsi AAG e l’impostazionedella figura dell’accompagnatore, l’au-torizzazione di corsi regionali a cura diorgani tecnici periferici. Ci si è interro-gati sul modo di ricevere / richiedereinformazioni sulle attività giovanili sulterritorio: come sono strutturate / orga-nizzate, che tipo di programmi realizza-no, se si interfacciano con le scuole e se

    sono a conoscenza del progetto educa-tivo (la nostra Bibbia). Si è discusso diUNICAI, luogo del prossimo “match”degli accompagnatori (ma noi preferia-mo chiamarlo “dialogo”) e della crescitanumerica dell’AG. I lavori sono prose-guiti in piccole squadre su innalzamen-to-abbassamento di età, contatti conrealtà diverse dall’AG, attività istituzio-nali e nuove attività. Infine una tavolarotonda è stata dedicata alle scuolesezionali. E in serata si è discusso sullarevisione dei regolamenti e sul pianodidattico dei corsi ANAG e AAG con ilcontributo di Francesco Carrer, compo-nente del Comitato di presidenza.

    Nella seconda giornata si è parlato diregolamento delle scuole periferiche diAG, formazione degli AAG e linee guidaper le scuole sezionali, senza maidimenticare che, una volta approvato, ilregolamento varrà per un certo periodo

    e quindi guai a dimenticarsi una frase,una virgola, un passaggio! I nuovi rego-lamenti ora risultano aggiornati, com-pleti, in linea con la realtà variegata esempre in movimento dell’alpinismogiovanile.

    Gli accompagnatori del CAI sonoagguerritissimi e motivati. E senza dub-bio abituati a trovarsi di fronte a situa-zioni complesse. Un esempio per tutti iragazzi “diversamente uguali” di cui si èampiamente trattato nei vari congressilocali e che ormai sono parte integrantedella realtà dell’alpinismo giovanile. Sela “squadra” si allenerà costantemente elavorerà in armonia, la vittoria è assicu-rata. Il premio sarà ambito e prezioso: ilsorriso, la gioia, le speranze, il futurodei nostri scanzonati monelli, irrefrena-bili ma amatissimi aquilotti.

    Commissione centrale alpinismo giovanile

    Da qualche anno a questa parte alla Sezione diMuggiò è affidato un progetto di collaborazione conle scuole, denominato “Io vivo qui”, per promuoverel’educazione ambientale e la conoscenza dell’am-

    biente montano. Gli insegnanti con le loro classi aderisco-no in piena libertà didattica alle proposte del CAI affinchédurante l’anno scolastico un gruppo di nostri “esperti” par-lino agli alunni di glaciologia, mineralogia, astronomia,vulcanologia, flora e fauna, con uscite sul territorio lom-bardo. In questi anni abbiamo portato gli alunni “a cammi-nare” in Val di Mello, a Chiavenna, in Val di Scalve, inValcamonica e abbiamo pernottato con loro nei rifugi Porroe Ca’ Runcasch. I risultati di questa collaborazione vengo-no messi in mostra, ogni anno, in una sala del Comune diMuggiò in occasione della tradizionale “Festa di Primavera/ W la Mamma” che coinvolge alunni e genitori di ogni ordi-ne scolastico appartenenti alla scuola pubblica e privata.

    Chi ha potuto partecipare all’iniziativa ha visto progressi-vamente crescere negli anni la qualità e la quantità deilavori, a testimonianza di un’alleanza CAI/scuole che si vafacendo sempre più incisiva e significativa.

    Siamo molto soddisfatti e ci auguriamo che questi bam-bini, una volta adulti, conservino gli interessi e le passionimaturate con noi, e soprattutto continuino a “frequentare”

    la montagna per amarla e rispettarla. Siamo certi che que-sto li aiuterà a crescere meglio.

    Donata GiulianiCoordinatrice del progetto “Io vivo qui”

    Sezione di Muggiò (Milano)

    A Piacenza sono stati messi a fuoco i nuovi regolamenti allaluce del collaudato progetto educativo del Club alpino

    Una delle opere dei ragazzini esposte a Muggiò, nell’hinterland milanese.Particolarmente significativo lo spunto sulla noia infantile risolta conl’invito a iscriversi al Club alpino.

    Andare in alto aiuta a crescereProgetti

    LO SCARPONE 07 8-06-2007 17:54 Pagina 11

  • Guida alpina nel tempo della glo-balizzazione: una professioneall’altezza dei tempi? Lo scenariodelineato da Erminio Sertortelli,

    da sette mesi alla guida del Collegionazionale e della sezione speciale AGAIdel Club alpino, sembra ispirarsi a quel“pensare positivo” che è parte integran-te della professione. Tranquilli. Le pro-spettive di lavoro sono più che discrete.E i problemi di “visibilità” stanno peressere superati se è vero che perfino inParlamento qualcuno comincia a ricor-darsi delle guide alpine. “Il problemaprincipale nella mia nuova carica è quel-lo di dare continuità all’opera di quantihanno lavorato prima di me”, premetteSertorelli, 49 anni, terza generazione diuna famiglia di guide alpine e maestri disci, padre di due figli di 7 e 21 anni.“Detto questo, di opportunità ne vedotante. Il settore in questo momento è ingrosso fermento. I dati a mia disposizio-ne parlano di un trend positivo soprat-tutto nella fascia intermedia del turismoalpino. Con quali ricadute per noi guide?Semplice: mentre per l’alpinista di puntanon si pone il problema dell’accompa-gnamento da parte della guida alpina,appare in crescita una tipologia di per-sone disposte a impegnarsi con giudizioin quello che potremmo definire un alpi-nismo soft, alla portata di tutti”.

    Meglio dunque non fare troppoaffidamento su certe attività “oltre ilimiti”…

    “Dobbiamo in effetti stare molto atten-ti - e la cosa riguarda anche il ClubAlpino Italiano - nel rincorrere le mode.Certe attività considerate trendy posso-no evaporare con la stessa velocità concui sono cresciute. Strutturarsi per colti-varle può essere addirittura dannoso.Un esempio per tutti? La tavola da neveè arrivata una ventina d’anni fa dagli

    Stati Uniti ed è stata recentemente adot-tata anche dal CAI nella progressionedello sci alpinismo. Ma, attenzione.Proprio dagli Stati Uniti ci giunge in que-sti giorni la notizia di una contrazionedel 56 per cento, e in un solo anno! Ciòsignifica che oltre la metà dei praticantihanno abbandonato lo snowboard.Scontata la conclusione. Solo le attivitàclassiche sono destinate a continuare,magari aggiornando un po’ la formula”.

    Non è forse la via seguita dal ClubAlpino Italiano?

    “Certamente il CAI deve avere la capa-cità di andare incontro a esigenze chevia via si rinnovano, ma senza rincorre-re le mode. E la pratica ci dice che oggila maggior parte di chi va in montagnanon aspira all’impresa eclatante e prefe-risce evitare gli inconvenienti dell’altaquota. Bisogna allora essere in grado diproporre un approccio adeguato altempo libero, che sempre più scarseg-gia, e al divertimento a cui ognuno aspi-ra. Il CAI ha nelle sue corde questa par-ticolare dimensione? Lo spero. E’ lagrande sfida in corso: ma per vincerlamolti vecchi schemi sono ancora darimuovere”.

    Le guide alpine sono dunque fidu-ciose e rilanciano...

    “Vale la pena di ripeterlo. La mancanzadi visibilità delle guide sullo scenario delturismo alpino è un fenomeno tutto ita-liano. Basta varcare i confini nazionaliper accorgersi che il problema non esi-ste. Per quanto fiduciosi in un rilancio,dobbiamo prendere atto di una realtàcontraddittoria: salvo alcune piccolerealtà come la Valle d’Aosta, l’Alto Adigee il Trentino, dove la guida è molto beninserita nel tessuto sociale e politico,nelle altre regioni la nostra non vieneconsiderata come una professione a 360gradi. Mi spiego meglio. Ci si rivolge allaguida per affrontare una salita in altamontagna, ma non le si riconosconoaltre competenze che invece possiede:dall’insegnamento delle tecniche alpini-stiche, al supporto che può offrire perrisolvere delicate problematiche am-bientali”.

    Dovrà cambiare la preparazione?“Nella nostra preparazione diamo la

    prevalenza al modo di frequentare lamontagna più che all’aspetto tecnico. Seai piedi hai un paio di sci, i ramponi o lepedule poco cambia: i principi basilarisono identici. E poi, lo riconosco. Nellanostra formazione abbiamo avuto qual-che volta la tentazione di correre dietroalle mode, ma siamo riusciti a salva-guardare il principio che la nostra fun-zione è principalmente l’educazione. Èla strada più lunga, ma quella che garan-tisce maggiori frutti. Lo ribadisco.Siamo fondamentalmente educatori,magari più con i fatti che con le parole”.

    Sono previste modifiche nell’impo-stazione dei corsi?

    “All’interno della categoria si è apertoun dibattito in merito ai test di selezio-ne. Ora stiamo facendo il possibile peravere un corso guide nazionale anzichéregionale, mantenendo la regionalitàsolo per quello riservato agli aspiranti.

    Un fatto poi vorrei rimarcare. All’aggiornamento degli istruttori par-

    tecipano ora anche altoatesini e valdo-stani. Non era mai successo. E certa-mente nei corsi di formazione qualcosadi sostanzioso è cambiato. Soprattuttonel rapporto fra istruttore e allievo. Inpassato, non si può negarlo, c’eranostate tensioni molto palesi, adesso l’am-biente mi sembra più rilassato. E i risul-tati non si fanno attendere”.

    12 - LO SCARPONE, LUGLIO 2007

    GUIDE ALPINE “Lo Scarpone” incontra il presidente nazionale

    “La nostra professione è increscita e anche i problemi di visibilità stanno per esseresuperati se è vero che perfinoin Parlamento qualcunocomincia a ricordarsi delleguide alpine”, spiega Erminio Sertorelli

    Avanti, ma con giudizio

    Erminio Sertorelli è dall’autunno 2006presidente dell’Associazione guide alpineitaliane (AGAI) e del Collegio nazionale.

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  • Quale utenza si può considerarein crescita?

    “Quella dell’età evolutiva, ovvia-mente. Laddove le guide sono riuscitea strutturarsi nell’attività con i ragazzic’è stato un significativo aumento dilavoro. E sempre grazie a proposteche associano impegno fisico e diver-timento. Perché, come noto, con iragazzi bisogna saperci fare”.

    Una curiosità. In quale paeseeuropeo la guida gode di partico-lari privilegi?

    “Non occorre andare lontani. Neipaesi geograficamente più vicini anoi, Francia, Svizzera, Austria e inparte Germania, il nostro lavoro risul-ta particolarmente favorito. InFrancia, dove si è fatto un grandelavoro con la scuola dell’obbligo, lasettimana in montagna è ormai unpassaggio obbligato nell’educazionedei giovani. In Svizzera stanno realiz-zando un progetto con i valligiani permotivarli a diventare professionistidella montagna e il modello è statorecentemente copiato con successodalla Valle d’Aosta. Per quanto riguar-da il bacino d’utenza tedesco, vorreisegnalare un aspetto determinante.

    Al di la del Brennero il turista nonconcepisce una vacanza in montagnasenza programmare almeno un’usci-ta con una guida alpina: che inAustria e Germania risulta dunqueun anello importantissimo nella filie-ra del turismo”.

    Qual è stata l’ultima volta che igrandi media si sono occupatidelle guide alpine?

    “Questa primavera, e il segnale èstato davvero positivo. Il 9 maggio cisiamo impegnati a portare cinquantabandiere dell’Europa, quanti sono glianni compiuti nel 2007 dalla Comu-nità europea, su altrettante vette. E’stata una nostra proposta che aBruxelles la Commissione europea haaccolto con un consenso superiorealle aspettative. Lo abbiamo fatto anome degli undici milioni di abitantidelle Alpi. E il motivo è semplice:nella regione alpina siamo quelli cheper professione vanno più in alto. Cisiamo assunti questo compito nonsolo pensando che possa avere signi-ficative ricadute sulla nostra visibili-tà, ma anche perché da qualunqueparte si voglia considerare la situazio-ne del vecchio continente, cinquan-

    t’anni di pace sono un frutto dellapolitica europea che merita un rico-noscimento”.

    Con il Club alpino, occorreammetterlo, c’è stata qualche rug-gine… E’ stata definitivamenterimossa?

    “E’ mia opinione che di passi avanti,nel tenere buoni rapporti con il CAI,le guide alpine possano compiernepiù con i fatti che con i protocolli.Meglio, molto meglio individuareobiettivi precisi e vedere se insiemeriusciamo a realizzarli. E come farlo.Questa è probabilmente la soluzione.Senza nasconderci che una certa con-flittualità in famiglia è nell’ordinedelle cose. Perché su tante realtà citroviamo a dover competere e allorabisogna riuscire a gestire in modopacifico queste situazioni.

    Comunque, voglio essere onesto:direi una bugia affermando che lastrada è corta o facile ovvero in disce-sa. Con molta franchezza penso, alcontrario, che resti ancora molto dafare. Anche perché lunga è la storiache ci unisce e talvolta, purtroppo, cidivide”.

    Un uomo di montagna al verticedelle guide alpine. Con quali van-taggi?

    “Con un limite, direi. I chilometriche sono costretto a macinare per tra-sferirmi da Bormio, dove risiedo, agliuffici milanesi di via Petrella.Continuare a esercitare la mia pro-fessione è stata comunque una condi-zione imprescindibile che ho postoalla base di questo mio incarico.Altrimenti non avrei mai accettato”.

    Ma insomma, oggi si può riuscirea vivere facendo la guida alpina?

    “Sulla base della mia esperienza larisposta non può che essere positiva.Ebbene si, c’è parecchio da lavorareanche nelle mezze stagioni.

    L’impegno ha molte facce: dallo sciall’arrampicata, alle salite classiche,all’insegnamento. Inoltre oggi i mieicolleghi sono parecchio impegnatinel mondo del lavoro per offrire assi-stenza e formazione a operai e tecniciche devono operare in esposizione. Èun settore che si sta sviluppando.Incerti del mestiere? Uno, soprattut-to, che mi riguarda personalmente. Ilfatto che i miei figli mi vedano moltopoco, giorni festivi compresi. Comeben sanno tutte le guide alpine”. ■

    “Un gesto simbolico, un messaggio di paceche vede l’Europa festeggiare 50 anni diunione oltre ogni confine”. Così il 9 maggio,Giornata europea, si è espresso il vice presi-dente della Commissione europea FrancoFrattini rivolgendosi al Collegio delle guidealpine della Lombardia i cui iscritti hannoissato su cinquanta vette altrettanti vessilliblu dell’Europa. La suggestiva manifestazio-ne ha coinvolto, sotto la regia del Collegiodella Lombardia, il Collegio nazionale guidealpine e l’AGAI. Dodici sono state le regioniitaliane che hanno aderito all’iniziativa percelebrare il cinquantesimo anniversario dellafirma del “Trattato di Roma”, e oltre venti lenazioni che attraverso le guide alpine stra-niere hanno partecipato.

    Tra gli aderenti l’Unione InternazionaleAssociazioni Guide di Montagna - UIAGMche unisce 23 Paesi e i 13 Collegi regionali eprovinciali delle guide alpine.

    Così hanno conquistato l’Europa

    1.400 sono le guide alpine italiane, gliaccompagnatori di media montagna e leguide vulcanologiche - 4 gli anni di formazio-ne prima di diventare guida alpina - maestrodi alpinismo - 120 le giornate dedicate allaformazione, con aggiornamento obbligatorioogni 3 anni - 14 le “discipline” di valutazio-ne: roccia, ghiaccio, sci, soccorso, sicurezza,neve e valanghe, meteo, topografia-orienta-mento, materiali tecnici, verifica funzioni vita-li ed intervento senza attrezzature, patologiedell’ambiente alpino, didattica, normativelegali e fiscali - 1997 è l’anno di nascita delCollegio nazionale in base alle direttive dellalegge n. 6 del 1989, con il compito di coordi-nare i vari Collegi provinciali e regionali - 23i Paesi che aderiscono all’Unione internazio-nale associazioni guide di montagna(UIAGM) - 13 i collegi regionali e provinciali.

    Le guide in cifre

    LO SCARPONE, LUGLIO 2007 - 13

    LO SCARPONE 07 8-06-2007 18:07 Pagina 13

  • 14 - LO SCARPONE, LUGLIO 2007

    Con pieno successo si è svoltasabato 14 aprile al rifugioSapienza nel Parco dell’Etna lagiornata culturale sulla vulcano-

    logia organizzata dalla Commissionecentrale rifugi e opere alpine con la col-laborazione del Gruppo regionale Sicilia,della Sezione di Catania, del Comitatoscientifico centrale, del gruppo di lavoroTerre alte e della Commissione centraletutela ambiente montano. Alla giornata,patrocinata dalla Presidenza generale,dall’UniCai e dalla Regione Sicilia -assessorato Territorio e ambiente,hanno partecipato oltre 150 persone chehanno seguito con attenzione le relazio-ni. Sono intervenuti il commissariostraordinario del Parco dell’Etna PietroAlfredo Scaffidi Abbate che ha portato isaluti dell’assessore regionale al Territo-rio e ambiente Rossana Interlandi; ildirettore del Parco Giuseppe Spina ilquale ha dato la disponibilità dell’enteper una proficua collaborazione con ilCAI; il commissario straordinariodell’Ente parco fluviale dell’AlcantaraGiuseppe Castellana. I lavori, moderato-re Piergiorgio Repetto, si sono aperticon gli interventi del presidente dellaSezione di Catania Blasco Scammacca edel presidente del GR Sicilia MarioVaccarella, del presidente dellaCommissione centrale rifugi SamueleManzotti, del coordinatore centrale perle attività culturali nei rifugi VinicioVatteroni con la sua relazione introdutti-va e del componente della Commissionerifugi Marcello Borrone. Ha portato isaluti del presidente generale il compo-nente del CDC Francesco Carrer il qualesi è soffermato sugli aspetti organizzati-vi di UniCai. Le relazioni vertevano sullavulcanologia e in particolare sull’Etna esulla convivenza della sua popolazionecon il vulcano: dell’”Etna vulcanod’Europa” ha parlato il professorGiovanni Frazzetta, vulcanologodell’Istituto nazionale di geofisica; degli“Aspetti visibili degli ultimi anni di attivi-tà dell’Etna: una montagna che vive”Carmelo Ferlito, guida vulcanologicadell’AGAI, ricercatore alla facoltà diVulcanologia dell’Università di Catania;della “Speleologia in ambiente vulcani-co” Giuseppe Priolo, istruttore nazionaledi speleologia, ex capo gruppo speleo

    della Sezione di Catania; il consiglierecentrale Onofrio Di Gennaro ha presen-tato il suo “Viaggio alpinistico sui vulca-ni della Terra”. Sono seguiti gli interven-ti di Nicola Vassallo, della Commissionecentrale TAM, su “Spigolando tra le cartedella Biblioteca nazionale del CAI:escursionisti e intellettuali sull’Etna nel-l’era pionieristica dell’alpinismo”; dellapresidente della Commissione TAMMiranda Bacchiani su “Guardare e nonsolo vedere, per una vera tutela ambien-tale”; di Oscar Casanova del gruppoTerre alte su “Vulcanismo, aree protettee didattica ambientale - alla scoperta delrapporto uomo-ambiente nella letturasistemica del territorio”.

    Da segnalare le presenza del presiden-te del GR Marche Paola Riccio; del pre-sidente del GR Abruzzo Eugenio diMarzio; del presidente del GR CalabriaAntonino Falcomatà; del vicepresidentedel GR Sicilia Giambattista Condorelli edei componenti Aldo Calderaro e LilianaChillè; di Alfonso Picone Chiodo delgruppo Terre alte; di Agostino Espositodella Commissione centrale TAM; dellacollaboratrice della Commissione cen-trale rifugi Paola Biagi; di Gianni Mento,Filippo di Donato e Remo Romei; diFrancesco Pennisi e Giuseppe di Paoladel Parco dell’Etna; di Marco Parisi eCaldorera del Parco dei Nebrodi; di RinoFichera, antropologo dell’Università di

    Catania, membro del Centro euro medi-terraneo di antropologia interdisciplina-re; di Salvatore Costanzo dell’Universitàdi Catania; di Gaetano Perticone, addet-to stampa del Parco dell’Etna; diSalvatore di Mauro, direttore dellaGazzetta dell’Etna; di Gioacchino Russo,amministratore della Funivia dell’Etna;di alcuni rappresentanti della Protezionecivile regionale e del Corpo nazionalesoccorso alpino e speleologico. Si rin-graziano particolarmente, per la prezio-sa collaborazione, il vicepresidente dellaSezione di Catania Giorgio Pace e ildirettore del rifugio Sapienza GiuseppeAriosto con i suoi collaboratori per lasquisita ospitalità e l’ottimo buffet a basedi prodotti e specialità locali.

    Vinicio VatteroniVicepresidente Commissione centrale

    rifugi e opere alpineCoordinatore centrale per le attività

    culturali nei rifugi

    RIFUGI

    Numerose presenze illustri al rifugio Sapienza e una serie di relazioniappassionanti hanno illuminato un programmaparticolarmente ricco. Anzi, vulcanico

    La montagna che viveUna riuscita giornata culturale all’Etna

    L’Etna accoglie così gli escursionisti (foto di T. Valsesia)

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  • 16 - LO SCARPONE, LUGLIO 2007

    CAI-SCUOLA L’impegno di tre commissioni centrali

    L’impegno della Commissione alpinismo giovanile, delComitato scientifico e della Comissione centrale TAM,mirabile esempio di sinergia e capacità collaborativa,continuerà anche nel nuovo anno scolastico: per il

    2007/2008 CAI Scuola presenta due proposte, la prima nelGolfo del Tugullio, a Santa Margherita Ligure, dedicata al tema“Recupero ambientale: la rivalutazione del territorio modella-to dall’uomo nei secoli e della ricchezza storica e naturale chelo caratterizza”; la seconda in Sicilia, al rifugio Marini nelParco delle Madonie riguarderà invece “La lettura sistemicadel territorio montano come proposta metodologica per unadidattica dell’ambiente”.L’impegno di CAI Scuola si è concretizzato nel corso dell’annoscolastico con due corsi nazionali per docenti della scuola di Ie II grado, entrambi dotati di autorizzazione ministeriale: ilprimo si è svolto in ottobre a Stresa, sul Lago Maggiore, ilsecondo a Caramanico, nel Parco regionale della Majella. Icorsi puntavano a proporre la montagna come laboratorio per-manente di educazione ambientale, nel quale realizzare attivi-tà all’aria aperta nelle diverse stagioni, sviluppando opportu-nità per riconoscere il rapporto uomo-natura che, a partiredalla dimensione ludico-motoria dell’andar per monti, conten-ga molteplici potenzialità per sviluppare nei giovani compe-tenze e abilità, passioni ed entusiasmi.

    Le esperienze proposte ai docenti in tali cicostanze possonoin effetti favorire lo sviluppo di progetti interdisciplinari che,attraverso specifici percorsi didattici, si prefiggano di raggiun-gere obiettivi formativi mirati: conoscere il territorio, sapersimuovere in progressiva autonomia in diversi contesti morfo-logici, saper giocare nell’ambiente e con l’ambiente rispettan-dolo, conoscere e utilizzare gli strumenti tecnici essenziali ido-nei per frequentare la montagna, saper cogliere gli aspettimontani dell’ambiente montano.

    L’educazione ambientale diventa così attivazione e gestione diprocessi educativi che riguardano la sfera del comportamentoreale e quotidiano, in grado di far crescere veramente nei gio-vani la conoscenza e la consapevolezza dei diversi aspetti eproblematiche dell’ambiente circostante, portando gli inse-gnanti a educare prima di tutto alla conoscenza del proprio ter-ritorio che inizia, magari, dal cortile della scuola, nella convin-zione che il rispetto non può esistere senza la conoscenza.Trasmettere informazioni non equivale assolutamente a tra-smettere educazione. Anzi, per fare educazione occorre toglier-si l’abito dell’adulto e del docente, senza provare menomazio-ne o svalutazione. L’esplorazione dell’ambiente presupponel’applicazione di un metodo che metta docenti e discenti sullostesso piano, in un’azione di affiancamento e non di gerarchiz-zazione dei ruoli, tale da consentire la ricerca e la scoperta. ■

    Due nuove proposte

    Recupero ambientale e lettura sistemicadel territorio sono i temi che verrannoaffrontati in ottobre nel golfo del Tigullio e l’anno prossimo nel Parco delle Madonie

    I corsi di formazione e di aggiornamento che presentiamo saranno rico-nosciuti ai sensi della direttiva MPI n. 90 dell’1/12/2003 trasmessa edaranno diritto, per i docenti interessati alla partecipazione, alla fruizio-ne dell’esonero dagli obblighi d’insegnamento. Le modalità organizzati-ve e i costi di partecipazione verranno resi noti sul portale del Club alpi-no (www.cai.it) unitamente ai programmi completi dei singoli corsi.

    Santa Margherita Ligure (GE) 21 - 24 ottobre 2007Corso nazionale di aggiornamento per insegnanti “Recuperoambientale”. La rivalutazione del territorio modellato dall’uomo neisecoli e della ricchezza storica e naturale che lo caratterizza.a cura della Commissione Centrale Alpinismo Giovanile ScuolaCentrale di Alpinismo Giovanile in collaborazione con CommissioneCentrale Tutela Ambiente Montano e Comitato Scientifico Centrale

    DIRETTORE SCIENTIFICOProf. Antonio Guerci, ordinario di Antropologia presso il Dipartimento diScienze Antropologiche dell’Università degli Studi di Genova

    DIREZIONE ORGANIZZATIVAMirjam Knoop, Accompagnatore Nazionale di AG, membro della ScuolaCentrale di AG, guida ambientale ed escursionistica.

    DESTINATARIDocenti di diverse discipline di Scuola secondaria di 1° grado; docentidi diversi dipartimenti e/o discipline di scuola secondaria del bienniodella Scuola Secondaria di 2° grado.

    RELATORIProfesssor Annibale Salsa, Università degli Studi di Genova; profesorAntonio Guerci, Università degli Studi di Genova; Alberto Girani, diret-tore tecnico Ente Parco di Portofino; Valentina Vercelli, naturalista,esperta TAM e ONN; Andrea Baldi, naturalista, agente Corpo Forestaledello Stato; Massimo Camere, guida ambientale ed escursionistica,tour operator; Mirjam Knoop, biologa e naturalista

    ATTIVITÀEscursione guidata nel Parco Nazionale delle Cinque Terre (tema: riva-lutazione del territorio modellato dall’uomo nei secoli e scoperta delletradizioni agro-silvo-pastorali) - Escursione guidata nel Parco Regionaledel Monte di Portofino (tema: la biodiversità dei paesaggi modellati dal-l’uomo). Lavori di gruppo: studio di progetti a carattere interdisciplina-re, tavola rotonda, analisi degli elaborati.

    Dove, quando, con chi

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  • Rifugio Marini Parco Naturale Regionale delle Madonìe17-20 aprile 2008Corso nazionale di formazione per insegnanti “A scuola in montagna”.La lettura sistemica del territorio montano come propostametodologica per una didattica dell’ambientea cura della Commissione Centrale Tutela Ambiente Montano incollaborazione con Commissione Centrale Alpinismo Giovanile eComitato Scientifico Centrale

    DIRETTORE SCIENTIFICOProf. Giovanni Randazzo, associato di Geografia fisica al DipartimentoScienze della Terra, Università di Messina.

    DIREZIONE TECNICA E ORGANIZZATIVAProfessor Oscar Casanova, esperto nazionale TAM, nonché rappre-sentante del CAI nella Commissione Protezione della Montagnadell’UIAA, insegnante e formatore - Prof.ssa Miranda Bacchiani, esper-ta nazionale TAM, insegnante, presidente Commissione CentraleTutela Ambiente Montano.

    DESTINATARIDocenti di Scuola primaria di diversa area disciplinare; docenti di diver-se discipline di Scuola Secondaria di 1° grado.

    RELATORIProf.ssa Santina Albanese, Università di Palermo; Prof. OscarCasanova, esperto nazionale TAM del CAI e CPM UIAA; Salvatore Carollo- direttore Ente Parco delle Madonìe; Vincenza Messana, geologa - diret-tore Riserva Naturale, ONN; Giuseppe Oliveri, AE del CAI e guida ambien-tale; Marcello Panzica, geologo - Istruttore nazionale Speleologia;Mirjam Knoop, biologa e naturalista, esperta ANAG del CAI; FrancescoLo Cascio, dirigente dell’Agenzia Regionale Acqua e Rifiuti - Settore boni-fica; Giuseppe Carapezza, dirigente dell’Agenzia Regionale Acqua eRifiuti - Settore bonifica; Vincenzo Carapezza, direttore Etno-Museo ‘uParmintieddu; Giovanni Vacante, dirigente UOB 4 Fruizione sociale, EnteParco naturale delle Madonie.

    ATTIVITÀLettura sistemica del territorio montano nei suoi aspetti. ricerca suisegni dell’uomo nelle “Terre Alte del Mediterraneo” - Prima uscita sulcampo: Il “Sentiero degli Abies nebrodensis “ - Seconda uscita sul ter-ritorio: “ Gli Agrifogli Giganti di Piano Pomo” - Lavori di gruppo, elabora-zione di progetti di percorsi didattici legati all’educazione ambientale,elaborazione proposte di trasferimento delle esperienze nella program-mazione di unità didattiche sull’educazione ambientale.

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  • DIDATTICA L’attività dell’Unità formativa di base

    Per la prima volta il Club AlpinoItaliano promuove un incontrotrasversale tra tutti i propri tito-lati: sarà un primo passo nella

    direzione dell’identità comune e unagrande opportunità di confronto e di cre-scita, al di sopra di qualsivoglia distinzio-ne di specialità.

    Il gruppo di lavoro UniCai, istituito dalConsiglio centrale per perseguire la valo-rizzazione della identità comune, il coor-dinamento dei percorsi formativi e ladefinizione della base tecnico-culturalecomune dei titolati, ha ritenuto indispen-sabile l’organizzazione di questa iniziati-va fin dalle prime battute del propriopercorso di lavoro, per informare e coin-volgere direttamente nel progetto glistessi titolati. Ciò significa poter racco-gliere pareri, proposte e desideri della“base” ed iniziare un percorso operativoconcreto, incentrato sulla effettiva

    volontà degli interessati. E’ questa la motivazione per un

    Convegno a Bergamo (trasformato subi-to in un meno formale “incontro”). Unagrande opportunità di confronto socialecon notevoli complessità organizzativerisolte per l’appunto grazie alla collabo-razione di questa Sezione che, per la dis-ponibilità e la propria bellissima sede delPalaMonti, sta diventando un qualificatopunto di riferimento del Club.

    Un evento di queste dimensioni non èmai stato organizzato: sulla carta si con-tano 4811 potenziali invitati (vedi sche-da), messi assieme per la prima voltacon un comune obiettivo. Dopo uno stu-dio sulla fattibilità e grazie alla disponi-bilità dei presidenti di OTC e all’entusia-stica organizzazione della Sezione diBergamo, è stato messo a punto un pro-getto concreto per l’incontro, che avràcome titolo “Identità come risorsa, diver-sità come valore, condivisione comesoluzione”. La data fissata è domenica 21ottobre e le strutture utilizzate sarannoquelle del PalaMonti e l’attiguoAuditorium CreBerg.

    Poter invitare a questo primo incontrola totalità dei titolati, per non parlare deitanti quadri a livello sezionale, sarebbestata indubbiamente una cosa bellissi-ma, ma evidentemente non fattibile.L’organizzazione ha indicato una sosteni-bilità di cinquecento presenze; le parte-cipazioni saranno quindi limitate, secon-do uno schema di ripartizione congiun-tamente stabilito su base proporzionale,con criteri ed inviti definiti dai presiden-ti di OTC.

    Ma di che cosa si parlerà a Bergamo? Il programma dei lavori vedrà la prima

    parte della domenica dedicata: • alla presentazione della missionUniCai, dei progetti correlati e delle loromotivazioni

    Al Palamonti il 20 e 21ottobre uno storico incontro a livello nazionalesarà organizzato da UniCai,l’unità formativa di basedelle strutture didattiche del Club Alpino Italiano

    SABATO 20 OTTOBRE- Sistemazione logistica dei partecipanti- Riunione UniCai- Serata conviviale con attrazione (spettaco-

    lo/film/altro) al Pala CreBerg (da definire)

    DOMENICA 21 OTTOBRE- Accreditamento dei partecipanti- Saluto delle autorità- Apertura dei lavori:

    - UniCai: la mission- I progetti di UniCai- Lo stato dell’arte dei settori didattico

    formativi del Cai- Interventi e dibattito- Buffet offerto dall’organizzazione- Tavola rotonda tra i presidenti delle attività

    didattiche del Club alpino italiano- Chiusura dei lavori

    Il programmaI TITOLATI AL 31 DICEMBRE 2006Nazionali301 istruttori di alpinismo270 istruttori di sci alpinismo92 istruttori di arrampicata libera45 istruttori di speleologia26 istruttori di sci fondo escursionismo110 accompagnatori di alpinismo giovanile40 esperti naturalistici del Comitato scientifico 44 esperti tutela ambiente montano80 esperti valangheRegionali832 istruttori di alpinismo702 istruttori di sci alpinismo99 istruttori di arrampicata libera139 istruttori di speleologia166 istruttori di sci fondo escursionismo602 accompagnatori di alpinismo giovanile775 accompagnatori di escursionismo117 operatori naturalistici del Comitato scientifico 178 osservatori glaciologici del Comitato scienti-

    fico 79 operatori tutela ambiente montano49 tecnici del distacco artificiale16 tecnici della neve49 osservatori neve e valanghe

    Il PalaMonti, sede della Sezione di Bergamo.Sotto il Pala CreBerg, nella pagina a fianco unincontro UniCai alla Sede centrale

    A Bergamo il primo incontrodei titolati del CAI

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  • LO SCARPONE, LUGLIO 2007 - 19

    • allo stato dell’arte del settore didatticoe formativo del Club. A questa apertura seguiranno gli inter-venti e il dibattito. Dopo la pausa buffet, nel pomeriggio, siterrà una tavola rotonda degli otto presi-denti di OTC, che commenteranno gliinterventi della giornata.Quindi, nella sostanza, è in mattinata chesi svilupperanno i due argomenti princi-pali: 1 I progetti correlati alle finalità diUniCai che si articoleranno sui seguentitre temi centrali, individuati dai presi-denti di OTC e dal Comitato tecnico-cul-turale: • la definizione dei ruoli e delle compe-

    tenze tra le discipline UniCai;• l’individuazione della base tecnico-cul-

    turale comune utile alla formazioneintroduttiva dei titolati del CAI;

    • la valorizzazione dell’immagine deititolati del CAI;

    2 L’analisi dello stato attuale dellestrutture didattiche del Club, segnate dalperdurare di una cronica mancanza dicollegamenti che le ha portate nel tempoad una profonda e reciproca non-cono-scenza. E questo infatti risulta essere ilprimo ostacolo da superare collettiva-mente. Per agevolare il coinvolgimentoalle proposte di Bergamo, già a settembresaranno disponibili alcuni documenti dipresentazione dei temi in discussione. ■

    L’uniformità didattica tra le discipline delCAI non dovrà limitarsi solo alla comuni-cazione delle stesse nozioni, con il mede-simo linguaggio, rispettando programmi anti-cipatamente condivisi.

    L’uniformità dovrà tenere in considerazioneanche la condivisione degli strumenti didattici,dalla manualistica alla lezione in power-point.

    Ecco che, nel programma di UniCai, si pro-spetta il vaglio di tutti i nuovi progetti editorialididattici, al fine di portare alla condivisione iloro contenuti, garantendo la trasversalità delloro impiego e la use-ability della loro costru-zione grafica e didattica.

    E’ così che tutte le pubblicazioni e tutti ilavori che otterranno tale assenso dai vari OTC, potranno riportare il logo UniCai,quale segno della validazione e della fruibilità trasversale dello strumento. Il logosarà accompagnato da alcune righe che giustificano la sua presenza:

    “Questo lavoro ha ottenuto il riconoscimento UniCai. Ciò evidenzia la condivi-sione, da parte delle Commissioni tecniche centrali, dei suoi contenuti, ritenu-ti didatticamente idonei ad essere impiegati nelle attività di formazione del ClubAlpino Italiano”.

    Di ciò potranno avvalersi non solo le pubblicazioni ma anche altri strumenti omateriali tecnici messi a disposizione dei titolati e dei soci che si ritenesse oppor-tuno certificare per le medesime motivazioni.

    Il significato della certificazione UniCai

    Una crescita comune

    Mentre queste pagine erano in pre-parazione, è uscito sul numerodi giugno della Rivista del CAIun articolo della Commissione nazio-nale Scuole di alpinismo e sci alpini-smo (CNSASA) dedicato all’arrampica-ta nell’età evolutiva. Il taglio e i conte-nuti hanno creato sconcerto fra i com-ponenti del CTC di UniCai per unaserie di affermazioni inopportune elesive della dignità della figura degliaccompagnatori di Alpinismo giovani-le. Nel convincimento che le parolesiano andate oltre il pensiero degli arti-colisti, va qui precisato che il modo diporsi dell’articolo è inaccettabile e con-trario allo spirito di UniCai, basato sulcoordinamento paritetico degli OTC esulla pari dignità di tutti i quadri.Sicuramente esistono problemi diambiti operativi, di competenze, dicarenze formative nei vari settori; ma ènel merito e nella sostanza della defini-zione dei percorsi formativi che sidovrà lavorare per una crescita comune(entro il principio dell’identità comu-ne) basata sul confronto e sulla circola-zione delle esperienze, evitando attac-chi e critiche generalizzate e, in quantotali, assolutamente inammissibili edincongruenti con il progetto UniCai checi accomuna. Questo Comitato chiedeformalmente, sempre e comunque, reci-proco rispetto, massima fiducia eampia considerazione tra chi opera avari livelli nelle strutture tecniche delCAI, ma con il medesimo impegno,dedizione, disponibilità e maturitàintellettuale.

    Il Comitato tecnico culturale di UniCai

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  • Ci sono buone ragioniperché l’alpinismo ita-liano esulti. Giovedì17 maggio verso le 10

    (ora italiana) la vettadell’Everest è stata raggiuntada Nives Meroi con RomanoBenet. E’ il decimo ottomiladella formidabile coppia diTarvisio, salito come sempresenza ossigeno. Nessunadonna prima di Nives avevafatto altrettanto. L’Everest

    l’aveva già scalato nel 2003l’olimpionica di sci ManuelaDi Centa. Affiancata da duesherpa, però, e munita dibombole d’ossigeno. La sali-ta, dal versante tibetano, èstata molto dura. In un fred-do glaciale, i Benet hannotrascorso due notti a 8100metri. In cima, a 8848, c’era-no quindici persone, di cuitre occidentali. Per la crona-ca, un’altra italiana, NadiaTiraboschi, assieme a DavidBorlini, ha incrociato i coniu-gi Meroi-Benet ed è arrivatain vetta. Con l’ossigeno.Sempre in maggio il valsesia-no Silvio “Gnaro” Mondinelliè intanto partito per il suoquattordicesimo ottomila, ilBroad Peak. E ancora unavolta Mondinelli, brigadieredella Guardia di finanza adAlagna, ha approfittato dellatrasferta himalayana perfarsi ambasciatore degli“Amici del Monte Rosa” cheda tempo portano aiuti con-creti (scuole, ospedali) allepopolazioni nepalesi. Unimpegno analogo a quello diNives e Romano, silenziosibenefattori nelle terre dovehanno colto i successi piùsignificativi.

    Persone

    ■ Aldo Audisio è stato insi-gnito dell’onorificenza diCommendatore dell’Ordine“Al merito della Repubblicaitaliana” dal Presidente dellaRepubblica su proposta dellaPresidenza del Consiglio deiministri, con decreto del 27dicembre 2006, per la sua atti-vità professionale legata inparticolare alla valorizzazio-ne del Museo nazionale dellamontagna. L’attestazione gli èstata conferita il 2 giugno,festa della Repubblica, dalprefetto di Torino GoffredoSottile.■ Angelo Bagnasco, presi-dente della Conferenza epi-scopale italiana, nutre ungrande amore per la monta-gna. “Appena può si mette unmaglione, pantaloni di vellu-

    to, scarponcini, e va a farsiuna passeggiata” (La Stampa,26 maggio).■ Giovanna Boldini guidada un anno in veste di sinda-co il comune walser diMacugnaga. Tra gli impegnidella giunta in primo piano ilcollegamento della localitàcon Zermatt mediante unmetro alpino, “un’opera gran-diosa, capace di rivoluziona-re Macugnaga, la ValleAnzasca, la provincia diVerbania e l’assetto regionalestesso… con 700 chilometridi piste e la stazione ferrovia-ria più alta d’Europa ai 3500metri dello Schwarzerberg”.■ A Lorenzo Massarotto,morto il 10 luglio 2005 (èstato uno dei più grandi alpi-nisti delle Dolomiti), è dedi-cato dal 29 giugno al 1° luglioa Romano d’Ezzelino (Vi) il 2°Meeting alpinistico con con-certi, mostre fotografiche,stand gastronomici e la pre-sentazione del volume“Civetta: tra le pieghe dellaparete” di Paola Favero.Organizza l’associazioneDimensione Montagna.■ Gianni Morzenti è ilnuovo presidente della FISI.Eletto il 14 aprile a Modena,succede a Gaetano Coppi chein gennaio ha rimesso il suomandato nelle mani delCONI. La nomina di Morzentimette fine a un periodo dicommissariamento durante ilquale la FISI è stata guidatada Riccardo Agabio, già presi-dente vicario del CONI.

    Sentieri■ La Via degli scalpellini èun nuovo percorso escursio-nistico che collega gli oppostiversanti della Val Baganza(Parma) ripercorrendo iltracciato seguito, fino aglianni ‘50, dagli scalpellini loca-li per raggiungere i luoghi di

    FILO DIRETTO Echi e notizie dal mondo della montagna

    Il grande cuore di Nives e Gnaro

    Agli enti pubblici che hanno operatonella promozione del turismo verde,del turismo lento e per lo sviluppodelle reti di mobilità dolce è stato

    assegnato il premio nazionale “Go Slow’ &co.mo.do.”, quest’anno alla prima edizio-ne, in occasione di “Nature”, fiera del natu-rale e del benessere di VeneziaFiere,co.mo.do. (Confederazione della mobilitàdolce). Ha vinto l’Apt di Rieti per il proget-to “Il cammino di Francesco” (per aver pri-vilegiato un tema particolarmente adatto alterritorio e la riscoperta dei valori di spiri-tualità connessi; per la volontà di fornire

    utili supporti logistici ai fruitori). Secondopremio all’ Atl di Biella per il progetto ‘ReteBiella Outdoor’ (per l’estensione territoria-le della rete, per la pluralità delle propostee le loro prospettive di integrazione, per letecnologie di rilevamento adottate e la curadegli apparati cartografici).

    Terzo alla Provincia di Ravenna per il pro-getto ‘Corolla delle ginestre’ (per favorireun’area montana bisognosa di rilancio turi-stico attraverso la mobilità dolce, per lacondivisione del percorso per più utenti,per la partecipazione di associazioni edenti locali).

    Premiato il “Cammino di Francesco”Mobilità dolce

    20 - LO SCARPONE, LUGLIO 2007

    LO SCARPONE 07 8-06-2007 17:55 Pagina 20

  • LO SCARPONE, LUGLIO 2007 - 21

    estrazione della pietra disse-minati lungo la dorsale. Info:[email protected]

    Competizioni■ Orobie SkyRaid, in pro-gramma il 5 agosto sul per-corso di 84 chilometri daValcanale al Passo dellaPresolana, varrà quale cam-pionato mondiale a squadre.Ne danno annuncio Promeo-eventi Sport e la Sezione diBergamo del CAI.

    Trekking■ La Grande traversatadel Biellese (GtB) puòessere completata in 15 gior-nate pernottando in B&B,alberghi e aziende agrituristi-che. Alcuni tratti sono parti-colarmente adatti alle fami-glie con bambini. Sul sitodell’Agenzia turistica di Biella

    (www.atl.biella.it) sono dis-ponibili le tracce del percor-so e le mappe escursionisti-che in formato compatibilecon i computer palmari dota-ti di GPS.

    Sci estivo■ Una manifestazioneinternazionale è annunciatada MW il 14 e 15 luglio alloStelvio: sarà una cavalcataattraverso gli allucinanti sim-boli dello sviluppo alpino allaVedretta Piana ove sono ubi-

    cati molti degli impianti dirisalita. Qui sarà lanciato unmessaggio di assoluta contra-rietà verso chi continua a per-severare nel consumo inte-ressato di un patrimonio ditutti, una grande campagnanazionale contro lo sci estivosulle Alpi. Consultare il sito.

    Rassegne■ Dal 25 al 29 luglio si svolgea Cervinia e Valtournenche(AO) il Cervino CineMoun-tain International Filmfesti-

    val. I film sono proiettati inlingua originale con sottotito-li italiani e l'ingresso è gratui-to. Un programma di accom-pagnamento, la cosiddettaCervino Cinemountain'sWeek, propone la possibilitàdi praticare diverse attivitàsportive. La rassegna fa partedella International Alliancefor Mountain Film che rag-gruppa i principali festivalcinematografici di montagnadel mondo. Info: www.cervi-nocinemountain.it

    Fotografia

    ■ Antonio Facchinettiespone fino al 22 agosto alMuseo della Valle di Zogno(BG) la sua ricerca fotografi-ca in bianco e nero dedicata apersonaggi e paesaggii dellevalli alpine bergamasche. Da33 anni socio della Sezione diBergamo, il fotografo testi-monia attraverso 60 immagi-ni una vita semplice ma riccadi significati umani. Info:www.museodellavalle.com ■

    Montagna in movimento a Vinadio

    Adispetto del vecchio luogo comune sulla realtà alpina, che la vede tradizionalmen-te condannata all’immutabilità e all’emarginazione, la montagna rivela a uno sguar-do attento il suo autentico carattere dinamico: un mondo caratterizzato nel corsodella storia da un continuo e fecondo andirivieni, terra di confine e punto di par-

    tenza e di arrivo di popoli, idee, arti, mestieri, merci, innovazioni. Intorno a questo concet-to sarà inaugurata il 7 luglio al Forte di Vinadio (Cuneo) l’esposizione “Montagna in movi-mento. Percorsi multimediali attraverso le Alpi Meridionali”. Il progetto è promosso dallaRegione Piemonte, dall’associazione Marcovaldo e dal Comune di Vinadio, con i contri-buti della Compagnia di San Paolo e della fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo.

    Estate in quota

    Settanta sono stati i servizi presentati alquinto Concorso giornalistico“Montecampione. La Montagna dellaValle Camonica verso l’Europa” pro-

    mosso dal Comune di Artogne in ValleCamonica con la collaborazione del ClubAlpino Italiano e il patrocinio dell’Ordinenazionale dei giornalisti. Sono stati premia-ti Leonardo Bizzaro per l’articolo “Frana sulMontebianco - Crolla il Pilone Bonatti”(Repubblica), Barbara Cilenti per “Dall’AsiaMinore al Mediteranno, il cammino evoluti-vo del castagno” (Corriere della Sera) eBeppe Spatola per “Angelo, ultimo abitantedell’Isola che non c’è” (Corriere della Sera).

    La giuria ha anche ritenuto meritevole ilservizio di Paolo Pardini “La montagnascuola di vita” andato in onda sul TG3Regione Lombardia. Nella sezione riservataai periodici sono stati premiati Nino Gorioper “Tracce di lupo nel parco” (MeridianiMontagne), Franco Michieli per “Sulle ali diAngelo D’Arrigo” (Rivista della Montagna),Pietro Crivellaro per “La maratona deighiacciai” (L’Alpe) e Mario Benetti per“L’assalto delle acque valtellinesi e valchia-vennasche” (Quaderni Valtellinesi).

    Nella sezione riservata ai reportages foto-grafici ha vinto Umberto Isman con “In bili-co sul futuro” e “Galleria fotografica sulleTre Cime di Lavaredo” su MeridianiMontagne. Tra le inchieste radiofoniche pre-miato il progetto “Interreg Media Alp”(RTSI). Alberto Tafner e AlessandroTamanini della RAI di Trento hanno vintocon il reportage su “I giganti bianchi dellamontagna”, Paolo Pardini con un servizioandato in onda sul Tg3 Regione Lombardia,e Giò Moscardi con uno speciale dal titolo“Scialpinismo che passione” trasmesso suTeleBoario. Per le sezioni speciali premiatiLeonardo Bizzarro (sicurezza in montagna)per l’articolo “Volontari e rianimatori: unesercito per i soccorsi” (Repubblica);Benedetta Ravizza per “Disabili in vetta, piùsu dei sogni” (Eco di Bergamo), OrianaPecchio per “Ragazzi non mollate” (LoScarpone); Pietro Crivellaro per “Bard alforte con James Bond” (Il Sole 24 Ore);Bruno Bonafini per “La montagna comeopportunità” (Graffiti).

    Menzione speciale infine a GianfrancoComella per “L’importanza di chiamarsiErnesto” (Graffiti).

    Campioni a Montecampione Premi giornalistici

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    ASSOCIAZIONI ALPINISTICHE. Un rapporto da chiarire

    Storia magistra vitae. Questa mas-sima dei nostri padri latini avreb-be dovuto indurre coloro che nel1992 hanno deciso di chiedere il

    riconoscimento dell’Unione internazio-nale delle associazioni alpinistiche(UIAA) come federazione sportiva,facente parte del Comitato olimpicointernazionale (CIO), a guardare un po’al passato. De Coubertin, il mecenatedelle Olimpiadi moderne, aveva spintomolto per l’assegnazione di una meda-glia olimpica per l’alpinismo, ma questadi rado venne data per una serie di dif-ficoltà dettagliatamente descritte nel1912 a Stoccolma da Eric Ullen, com-missario tecnico del comitato olimpicoper l’alpinismo:• L’uso di guide pagate e professioniste

    (i premi olimpici erano riservati aglisportivi amatoriali).

    • L’impossibilità di giudicare ascensio-ni di diverso tipo (roccia in Dolomiti,ghiaccio sull’Oberland, salita himala-yana).

    • L’impossibilità di giudicare le condi-zioni climatiche al momento dell’a-scensione (fattore determinante per ilgrado di difficoltà).

    • L’impossibilità di stabilire l’effettivogrado di sicurezza in cui tali ascensionierano state compiute e se i pericolipotessero essere evitati con migliorecapacità di giudizio o maggiore abilità.

    • Il fatto che gli arbitri dovessero esse-re necessariamente alpinisti (gli stes-si competitori).

    • Il fatto che non a tutti gli appunta-menti olimpici era possibile trovarecordate all’altezza delle imprese.

    • I portatori e le guide che avrebberoaccompagnato i concorrenti comeavrebbero dovuto essere giudicati?Nel 1924 lo stesso De Coubertin con-

    segnò a Chamonix le medaglie al gene-rale Bruce e ai suoi compagni che rag-giunsero sull’Everest la quota di 8500metri. Ma l’eccezionalità dell’impresarese ancor più difficile la valutazione disuccessive scalate. Dopo la seconda

    guerra mondiale l’alpinismo uscirà daiGiochi olimpici, non ufficialmente madi fatto, e non verrà più menzionato.