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ISSN 1590-7716 NOTIZIARIO MENSILE AGOSTO 2009 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO Le spettacolari cascate dell’Acqua Fraggia in val Chiavenna (SO). Il crescente bisogno di acqua, in particolare per l’agricoltura e la produzione di energia elettrica, potrebbe metterle a rischio. (Archivio CAI / Lo Scarpone) Emergenza acqua: dal convegno della TAM a Solaro (Milano) un impegno per il futuro delle nostre montagne Numero 8 - Agosto 2009 - Mensile - Poste Italiane S.p.a – Sped. in A.P. – D. L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n°46) art. 1 comma 1 DCB Milano - La Rivista del Club Alpino Italiano - Lo Scarpone ALPI ALL’ASCIUTTO? VALLE D’AOSTA Un nuovo sentiero dedicato al beato Frassati ABRUZZO Settimana dell’escursionismo

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ISSN

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NOTIZIARIO MENSILE AGOSTO 2009 LA RIVISTA DEL CLUB ALPINO ITALIANO

Le spettacolari cascatedell’Acqua Fraggia in

val Chiavenna (SO).Il crescente bisogno di

acqua, in particolare per l’agricoltura e la

produzione di energiaelettrica, potrebbemetterle a rischio.

(Archivio CAI / Lo Scarpone)

Emergenza acqua:dal convegno della TAM aSolaro (Milano) un impegnoper il futuro delle nostremontagne

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VALLE D’AOSTAUn nuovo sentierodedicato al beato Frassati

ABRUZZOSettimana dell’escursionismo

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Una nuova tappa nel cammino deiSentieri Frassati, ispirati alla figuradel giovane alpinista vissuto nelprimo quarto del secolo scorso e

beatificato da Giovanni Paolo II nel 1990. Unpercorso è stata inaugurato domenica 21giugno in Val d’Ayas (AO) in una magnificacornice di acque rese rigogliose e festantidopo un inverno ricco di neve. Le quattroassociazioni promotrici si sono riunite persegnare una nuova tappa di un cammino incui l’acqua è l’elemento centrale, è la linfasimbolica attorno a cui costruire un percor-so di pace e di unificazione. La messa, cele-brata da monsignor Anfossi, vescovo diAosta, coadiuvato da monsignor Sigalini(assistente generale di Azione Cattolica) havisto i delegati regionali versare insieme leacque provenienti dai sentieri già realizzati eda quelli di prossima realizzazione.

Introdotte da Antonello Sica, coordinatorenazionale del progetto Sentieri Frassati, eaccompagnate dai versi espressamente com-posti e declamati da Valentino De Bortoli delCAI Maniago, le acque, versate dai delegati inun cratere ligneo, sono state benedette ehanno battezzato il nuovo sentiero: un segnod’unità e di fratellanza che è stato sottolinea-to da tutte le associazioni presenti.

All’Abruzzo l’onore dell’inizio: un messag-gio di incoraggiamento e di solidarietà che siè concretizzato a fine cerimonia in una rac-colta di fondi per la regione terremotata. Perultimi il “Sentiero Frassati” internazionale diPollone, i nascituri sentieri del Lazio (l’inau-gurazione è prevista il 29 e 30 agosto) edell’Emilia Romagna, infine l’ospitante Valled’Aosta. Gli intervenuti, regione per regione:Abruzzo, Antonio Catani (ON del CAI diPenne); Campania, Angelo Paladino (asses-sore all’ambiente della Provincia diSalerno); Piemonte, Bruno Oddi (Pro locoTraves); Calabria, Antonino Falcomatà (pre-sidente CAI Calabria); Sicilia, AnnamariaSalibra Oddo (presidente CAI Siracusa);Toscana, Andrea Ghirardini (CAI Arezzo,coordinatore del Sentiero Frassati dellaToscana); Marche, Giorgio Roberti (socioCAI, coordinatore del Sentiero Frassati delleMarche); Veneto, Roberto De Martin (pastpresidente generale CAI); Molise, EnzoMeccia (socio CAI, coordinatore delSentiero Frassati del Molise); Liguria, PieroBordo (CAI Genova Bolzaneto, coordinatoredel Sentiero Frassati della Liguria); Umbria,Nella Gawronska (prima nipote del BeatoPier Giorgio Frassati); Friuli Venezia Giulia,Dino Dotto (CAI Maniago); Basilicata,

Antonio Coronato (assessore del Comune diSasso di Castalda); Lombardia, LuiginoNegri (presidente CAI Aprica); SentieroFrassati Internazionale d’Italia, Pier MarioMiglietti (CAI Biella); Lazio, Nicola Caruso(past presidente CAI Colleferro); EmiliaRomagna, Antonella Focarelli (CAI Lugo);Valle D’aosta, Ivana Drosse Gaillard (asses-sore al Turismo del Comune di Ayas).

Sergio Gaioni, presidente del CAI Valled’Aosta, ha condotto la cerimonia di inaugu-razione assieme al sindaco di Ayas GiorgioMunari e ad Augusto Rollandin, presidentedella Regione Val d’Aosta che ha sottolinea-to l’importanza della frequentazione dellamontagna come luogo di meditazione e sere-nità per i giovani. “Un uomo delle vette e delquotidiano”, così Franco Miano, presidentedi Azione Cattolica ha definito Frassati,ricordando quello che fu l’impegno del gio-vane alpinista nel perseguire con risolutezzae passione i suoi ideali cattolici.

A disvelare la targa i quattro presidenti

delle associazioni promotrici: AnnibaleSalsa del CAI, Luciano Caprile di GiovaneMontagna, Franco Miano di Azione Cattolicaed Emanuele Bordello della FederazioneUniversitaria Cattolica Italiana.

Tra i presenti gli assessori regionaliGiuseppe Isabellon e Aurelio Marguerettaz(Agricoltura e Sport) i cui assessorati hannocontribuito alla realizzazione del sentiero, el’assessore all’ambiente Manuela Zublena.Tra i molti soci CAI che hanno partecipatoall’evento Silvio Calvi, Francesco Riccaboni,Nino Maver ex consiglieri centrali, EttoreBorsetti (Comitato centrale di indirizzo econtrollo), Giulia Barbieri (Comitato scienti-fico lombardo). Al termine, di ritorno aSaint-Jaques, un gradito piatto di polenta especialità valdostane è stato offerto a tutti ipartecipanti. Per un quadro completo deglieventi e delle iniziative legate ai SentieriFrassati è possibile consultare il sitowww.sentierifrassati.org

L.S.

Eventi Inaugurato il Sentiero Frassati della Val d’Aosta

Una suggestivacerimoniaLe acque, versate in un cratereligneo dai delegati dei variSentieri Frassati (a destra) sonostate benedette e hannobattezzato il nuovo sentiero inVal d’Ayas. Sotto, l’intervento diAugusto Rollandin, presidentedella Regione Val d’Aosta (con ilpresidente del CAI Valle d’AostaSergio Gaioni) che hasottolineato l’importanza dellafrequentazione della montagnacome luogo di meditazione eserenità per i giovani. In bassoa destra, il disvelamento dellatarga da parte dei quattropresidenti delle associazionipromotrici del nuovo sentiero.

Acque di tutta Italia unitevi!

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Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 184 del 2.7.1948 - Iscrizione al Registro

Nazionale della Stampa con il n.01188 vol. 12, foglio 697 in data 10.5.1984

Lo Scarpone è stato fondato nel 1931 da Gaspare Pasini

La redazione accetta articoli, possibilmente succinti, compatibilmente con lo

spazio, riservandosi ogni decisione sul momento e la forma della pubblicazione.

Il materiale da pubblicare deve essere in redazione, possibilmente per posta

elettronica o con supporti informatici, entro l’ultimo giorno del mese.

Club Alpino Italiano fondato nel 1863

Presidente generale: Annibale Salsa

Vicepresidenti generali: Valeriano Bistoletti, Goffredo Sottile, Vincenzo Torti

Componenti del Comitato direttivo centrale: Lucio Calderone, Francesco Carrer, Gianfranco Garuzzo

Consiglieri centrali:Alberto Alliaud, Flaminio Benetti, Ettore Borsetti, Sergio Chiappin, Antonio

Colleoni, Enzo Cori, Massimo Doglioni, Luca Frezzini, Franco Giacomoni, Ugo

Griva, Luigi Grossi, Aldo Larice, Claudio Malanchini, Lorenzo Maritan, Vittorio

Pacati, Giovanni Maria Polloniato, Elio Protto, Luigi Trentini, Sergio Viatori

Revisori nazionali dei conti: Mirella Zanetti, Vincenzo Greco (in rappresentanza del Ministero dell’Economia e

Finanze), Luigi Brusadin, Roberto Ferrero (supplente)

Probiviri nazionali:Silvio Beorchia, Vincenzo Scarnati, Tullio Buzzelli, Tino Palestra, Lucia Foppoli.

Past president:Gabriele Bianchi, Leonardo Bramanti, Roberto De Martin

Direttore: Paola Peila

Il Club Alpino Italiano è membro e socio fondatore di:

2 EventiNuovo sentiero Frassatiin Valle d’Aosta

4 Sede centralePubblicità ingannevolea cura del Servizio legale

6 ConvegniLa TAM e la salvaguardia delle risorse idriche

8 CronacaLa visita ufficialedel CAI all’Aquila

11 PersonalitàBonatti e il Piolet d’Oralla carrieradi Gianpietro Scherini

12 ArgomentiNuovi comprensori sciistici nelle Orobie

13 AddiiGiuliano De Marchidi Vittorino Mason e Italo Zandonella

14 ScalateIl nuovo manuale di alpinismo

16 EscursionismoIl 9° congresso nazionale AEa Isola del Gran Sassodi Maser

20 IncontriI nostri esperti agli “Outdoor Days”a cura della CCMT

22 Medicina Sole: i consigli per proteggersidi Gian Celso Agazzi

27 EscursionismoCompletata la via Francigenadi Corrado Bernardini

28 StrategieI sentieri quale industriadel territorio

34 RifugiUn progetto per la Marinelli

Rubriche21 BOOKSHOP 24 FILO DIRETTO 26 NEWS DALLE AZIENDE 30 QUI CAI 35 VITA DELLE SEZIONI 37 PICCOLIANNUNCI 39 LA POSTA DELLO SCARPONE

SommarioFondato nel 1931 - Numero 8 - Agosto 2009

Direttore editoriale: Vinicio Vatteroni

Direttore responsabile: Luca Calzolari

Coordinamento redazionale: Roberto Serafin

e-mail: [email protected]

CAI Sede Sociale 10131 Torino, Monte dei Cappuccini.

CAI Sede Legale 20124 Milano, Via Errico Petrella, 19

casella postale 10001 - 20110 Milano

Tel. 02.205723.1 (ric. aut.) - Fax 02.205723.201

CAI su Internet www.cai.it

Teleg. CENTRALCAI MILANO

C/c post. 15200207, intestato a: CAI

Club Alpino Italiano Servizio Tesoreria

Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano

Abbonamenti al mensile Lo Scarpone La Rivista del Club Alpino Italiano:12 fascicoli del notiziario mensile € 6 del bimestrale illustrato:

abbonamento soci familiari: € 10,90; abbonamento soci giovani: € 5,45;

abbonamento sezioni, sottosezioni e rifugi: € 10,90;

abbonamento non soci in Italia: € 35,40;

supplemento spese per recapito all’estero: Europa - bacino del

Mediterraneo € 22,92 / Africa - Asia - Americhe € 26,70 / Oceania € 28,20

Fascicoli sciolti, comprese spese postali:bimestrale+mensile (mesi pari): soci € 5,45, non soci € 8,20;

mensile (mesi dispari): soci € 1,90, non soci € 3,30

Per fascicoli arretrati dal 1882 al 1978:Studio Bibliografico San Mamolo di Pierpaolo Bergonzoni & C. snc,

Via XX Settembre, 42 - 40050 Dozza (BO) - tel. e fax 0542/679083

Segnalazioni di mancato ricevimento vanno indirizzate alla propria Sezione.

Indirizzate tutta la corrispondenza e il materiale a: Club Alpino Italiano - Ufficio

Redazione - Via E. Petrella, 19 - 20124 Milano. Originali e illustrazioni di regola

non si restituiscono. Le diapositive verranno restituite, se richieste.

È vietata la riproduzione anche parziale di testi, fotografie, schizzi, figure, disegni,

senza esplicita autorizzazione dell’Editore.

Servizio Pubblicità: GNP sas, via Udine, 21/a 31015 Conegliano, TV.

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Servizi turistici: tel. 0438.31310 - fax 0438.428707

[email protected]

Stampa: Elcograf - Beverate di Brivio (LC)

Impaginazione: Adda Officine Grafiche SpA - Filago (BG)

Carta: bimestrale: 90 gr/mq patinata senza legno; mensile: 60 gr/mq riciclata

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Diverse sezioni ci hanno segnalato di aver ricevuto, tramiteposta, dalla società tedesca DAD Deutscher AddressdienstGmbH (di seguito “DAD”), avente sede ad Amburgo, messag-gi pubblicitari consistenti in una lettera di presentazione e

nell’annesso formulario d’ordine per la pubblica-zione di dati relativi alle Sezioni nel “RegistroItaliano in Internet ”.

Si tratta di pubblicità che l’Autorità garante dellaconcorrenza e del mercato ha definito come “pub-blicità ingannevole” finalizzata ad ottenere un ordi-ne e la conseguente conclusione di un contratto didurata triennale che prevede un costo, a caricodella Sezione che sottoscrivesse, pari ad € 958,00all’anno e, quindi, complessivamente il pagamentodi € 2.874,00.

Invitiamo pertanto tutte le Sezioni a NON pren-dere in considerazione alcuna tali messaggi e aNON compilare od inviare in restituzione il modu-lo allegato alla lettera, poiché ciò costituirebbeaccettazione della proposta pervenuta.

Per opportuna informazione viene riprodotto inqueste pagine il testo della lettera trasmessa daDAD con l’annesso formulario, evidenziando quan-to segue:

1) Lettera DAD.

Nella lettera la DAD esordisce ipotizzando chegià esistano dei dati relativi alla Sezione registrati,dei quali dice di voler verificare la correttezza ecompletezza, eventualmente rettificandoli senecessario, al fine di riportare “i dati più attuali”.

Evidenzia, quindi, che la registrazione di base e laattualizzazione sono gratuite e che “nel caso in cuivoleste passare un ordine soggetto a spese” si invi-ta ad utilizzare il formulario allegato.

Il meccanismo doloso con cui la Sezione vieneindotta, indirettamente, a concludere un contratto,sottoposto a condizioni particolarmente onerose(cfr. successivo punto 2) è connesso al fatto che,anche per la correzione e/o il completamento deidati, deve essere usato il predetto formulario alle-gato, da restituire una volta sottoscritto, nel quale,peraltro, i dati indicati da DAD sono in parte - volu-tamente - errati, così da indurre a restituire il for-mulario nella convinzione, non già di concludereun contratto, quanto piuttosto di correggere glierrori dei dati già registrati in internet.

2) Formulario d’ordinazione per il Registro

italiano in Internet per le imprese.

Una descrizione guidata del “formulario d’ordi-

ne” allegato alla lettera renderà del tutto manifesto l’intento inganne-vole perseguito dalla società DAD.

Il modulo reca, in alto, l’intestazione “Formulario d’ordinazione perRegistro italiano in Internet per le imprese” affiancata dalla dicitura“Può rispondere via fax al numero […] oppure senza costi postalinella busta di risposta”, cui segue l’invito a verificare la correttezzadelle indicazioni contenute nel primo riquadro sottostante e a “cor-reggerle nelle caselle previste”, con l’ulteriore possibilità di specifi-care il settore di appartenenza e di indicare tre parole chiave, “graziealle quali gli interessati potranno trovarVi nel Registro Internet” .

Sede centrale Comunicato alle sezioni

4 - LO SCARPONE, AGOSTO 2009

I messaggi relativi a DAD e al “Registro italianoin Internet” non vanno assolutamente presi inconsiderazione

Attenzione, pubblicità i

Facsimile della lettera DAD

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Vi è poi, come accennato, un primo riquadro intitolato“I Vostri datida noi registrati” contenente le seguenti voci: nome e sede della dittadestinataria, telefono, fax, indirizzo Internet e settore; DAD inseriscegià due dati, relativi all’indirizzo Internet e al settore in cui la ditta(nel nostro caso, Sezione CAI) opera, dati che quest’ultima può cor-reggere o modificare ai fini della correttezza e completezza della regi-strazione che si assume già esistente in internet.

Accanto a tale riquadro, c’è un campo da compilare intitolato “LaVostra correzione” con l’indicazione delle voci: nome e sede delladitta, telefono, fax, indirizzo Internet e settore, con la possibilità di

indicare fino a 3 (tre) parole chiave per la ricerca delladitta (nel nostro caso, Sezione CAI) .Il modulo riporta, in calce, la dicitura “Ordine”, seguitadal testo: “Con la presente commissioniamo, d’accordocon le condizioni contrattuali generale riportate sulretro, alla case editrice DAD Deutscher Addressdienst

GmbH la pubblicazione dei dati sopra riportati in modo accentua-to nel Registro italiano in Internet edito dalla stessa […]”. Sono,quindi, indicate, nella parte finale del modulo, le condizioni econo-miche e contrattuali del servizio: “L’inserzione viene fatturata perl’importo annuale di 958 Euro pagabile di volta in volta dopo l’e-missione della fattura in anticipo. L’ordine vale per i tre prossimianni a partire dalla data contrattuale e viene successivamente rin-novato ogni anno di un ulteriore anno, se non ha luogo una disdet-ta del contratto per iscritto almeno tre mesi prima della sua sca-

denza. […]. Vige il diritto Tedesco. Unico forocompetente e luogo di adempimento è la sededella casa editrice” (DAD – lo ricordiamo - ha sedead Amburgo); sul retro del modulo sono poi ripor-tate nove clausole a disciplina dell’ordine, ovvia-mente tutte a favore di DAD.

Alla luce di quanto sopra, appaiono evidenti sia idolosi intenti di DAD, sia i notevoli rischi per leSezioni che, restituendo il modulo d’ordine compi-lato e firmato concluderebbero, senza renderseneconto, un contratto oneroso, pluriennale, sottopo-sto a condizioni e clausole davvero vessatorie!

Va comunque evidenziato che queste modalitàdi comportamento sono già state segnalateall’Autorità Garante della Concorrenza e delMercato (di seguito “l’Autorità”) che è intervenu-ta espressamente sul caso “DAD – REGISTROITALIANO IN INTERNET”, ravvisando nei mes-saggi pubblicitari e nella condotta della stessauna fattispecie di “pubblicità ingannevole” aisensi della normativa vigente in materia e, su talibasi, ha irrogato pesanti sanzioni pecuniarie acarico della DAD.

Concludendo: si invitano tutte le Sezioni allamassima all’erta rispetto alla richiamata comuni-cazione DAD e relativo formulario allegato, evitan-do tassativamente di restituire il modulo dopoaverlo sottoscritto.

In caso di dubbio o per eventuali ulteriori deluci-dazioni sull’argomento, potrete contattare ilServizio Legale della Sede Centrale nella personadell’avv. Michele Vanellone ([email protected] ).

Per quanto attiene, invece, le sezioni che aves-sero malauguratamente trasmesso a DAD ilmodulo firmato (e ricevuto, di conseguenza, ri-chiesta di pagamento del primo rateo di € 958,00)le stesse potranno segnalare immediatamente ilcaso inviando una comunicazione via e-mailall’attenzione del vicepresidente generale avv.Vincenzo Torti ([email protected],[email protected]), che già si sta occupando di quel-le note.

Avvocato Michele Vanellone

Servizio Legale Sede Centrale

Avvocato Vincenzo Torti

Vicepresidente generale

LO SCARPONE, AGOSTO 2009 - 5

à ingannevole!

Facsimile del formulario d’ordinazione

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6 - LO SCARPONE, AGOSTO 2009

Nella ex polveriera militare diSolaro (Milano), datata 1914 e oggisede del Parco delle Groane, il CAIha compiuto un notevole passo

nella battaglia per la salvaguardia delleacque. Limpido e inequivocabile il tema sucui si è dibattuto il 13 giugno: “Energia dal-l’acqua in montagna, costi e benefici”. Amanifestare il loro impegno accanto allerappresentanze della Tutela ambiente mon-tano provenienti da tutta Italia, economistied esperti della materia e associazioni chesi occupano di uno dei più gravi problemidella nostra epoca. Coordinatore del sim-posio Carlo Lucioni, presidente dellaSezione di Milano, assieme a MirandaBacchiani, presidente della Commissionecentrale tutela ambiente montano(CCTAM), a Luigi Gaido, vice presidentedella Sezione di Torino nonché docenteall’Università di Grenoble e al consiglierecentrale Gianluca Frezzini.

Il ruolo del CAI è importante, spiegaLucioni, in quanto ente a larghissima baseassociativa che ha nel suo statuto (art. 1) lostudio delle montagne e la difesa del loroambiente naturale, un obiettivo che richie-de al Sodalizio la individuazione di idoneistrumenti di politica ambientale. La TAM,suo organismo tecnico-operativo, da annista segnalando questo assalto alla diligenzafinalizzato all’ottenimento di concessioniper lo sfruttamento a scopo idroelettricodelle residue acque delle terre alte. Ma oggiè più che mai necessario approfondire l’a-nalisi per avviare una efficace azione divalutazione della reale convenienza sociale(benefici privati e costi pubblici) di questotipo di intervento.

Vi è un primo argomento di tipo tecnicogiuridico con cui bisogna fare i conti: ilconcetto di DMV ovvero “Deflusso MinimoVitale” che serve a stabilire la quota d’ac-qua che un prelievo acquifero deve lasciareintatta affinché non venga messa a repen-taglio la vita del corso d’acqua. L’avvocatoDario Marchesi fornisce un riassuntivoquadro della normativa e delle politichealla base della regolamentazione della pra-tica dei prelievi acquiferi, per uso idroelet-trico, sul territorio nazionale e regionale.Solo a partire dal gennaio 2009 vi è l’obbli-go di monitorare le portate, lasciando oriimmettendo nell’alveo almeno il 10%(DMV), pena la decadenza della concessio-ne. Purtroppo la verifica del rispetto diquesta norma è difficoltosa. Oltre a ciò, lapossibilità offerta a chi preleva di minimiz-

zare le perdite energetiche utilizzandointensivamente alcuni punti di prelievo ecompensando il DMV su altri fa sì che la“tutela” sia solo sulla carta.

Significativa, a questo proposito, la batta-glia condotta dal socio GastoneCiapessoni, del Comitato Acquecomasche,che ha denunciato un generalizzato malco-stume nell’alto Lario: violare sistematica-mente le leggi con mezzi assai poco con-venzionali, quali l’inserimento di corpilignei nei canali di deflusso nei punti dipresa, o lasciando che interramenti e catti-va manutenzione ne limitino la portata. Inprovincia di Como, ha anche dettoCiapessoni, sembrerebbe che sia in attouna vera e propria corsa per l’ottenimentodi concessioni per prelievi d’acqua per usoidroelettrico (a fronte di 21 concessionigià attive vi sono ben 39 domande inistruttoria), forse anche in ragione del fattoche la Valtellina per due anni (2007 e 2008)ha chiuso i rubinetti.

Perchè questa pioggia di domande? Larisposta è nella politica di incentivazioneeconomica che, come spiega CarloBrambilla della CCTAM, è figlia degli oriz-zonti energetici che la UE e quindi ilGoverno italiano si sono dati in attuazionedel protocollo di Kyoto, esprimendo unaquota del 25% di energia rinnovabile (chein Italia è fornita soprattutto da fonti idroe-lettriche) tra gli obbiettivi per il 2020, rin-novati nel 2008. Purtroppo, ha sottolineatoBrambilla, non sempre “rinnovabile èbello”: non lo è nel caso delle captazioniper piccoli impianti idroelettrici (di poten-za inferiore a 1 Megawatt , il cosiddettoMini-Hydro), ove l’incentivazione è all’ori-gine di ingenti danni ambientali. Il metododei certificati verdi (CVTD) e quello piùrecente - e ancor più favorevole dellesupertariffe omnicomprensive - non sem-brano essere i migliori possibili, perchégenerano una corsa indiscriminata allosfruttamento acritico delle ultime gocce diacqua disponibili nelle terre alte. Uno stu-dio di CESI RICERCA ha messo in rilievocome vi siano ricadute migliori per gliutenti a lungo termine (anche se meno red-ditizie a breve in termini di incassi per iproduttori) con l’adozione di metodi diincentivazione ponderati riferiti ai costi diproduzione (sistema RCP): è la stessaConfindustria a denunciare nella incentiva-zione attuale la causa di ingiustificate ren-dite e di inefficienze.

Già Carlo Cattaneo aveva sottolineato

Convegni Il CAI e la salvaguardia delle risorse idriche

Nell’ex polveriera militare diSolaro (Milano), al simposioorganizzato dalla TAM, ladiscussione non poteva esserepiù accesa. Perché losfruttamento capillare delleacque sulle nostre montagne,favorito da una discutibilepolitica d’incentivi, rischia dicompromettere l’integrità diun patrimonio inestimabile

Una nuova cultura per l’acqua

La vera minacciaè lo sfruttamento selvaggioUn cantiere per l’imbrigliamento delle acquenell’intatta Val Viola (Sondrio). La realizzazione delsistema idroelettrico ha contribuito soprattutto inValtellina a domare l’incontinenza delle acque, maoggi il tema è salvare le acque dallo sfruttamentoselvaggio. Vi è un primo argomento di tipo tecnicogiuridico con cui bisogna fare i conti: il concetto diDMV ovvero “Deflusso Minimo Vitale” che serve astabilire la quota d’acqua che un prelievo acquiferodeve lasciare intatta perché non venga messa arepentaglio la vita del corso d’acqua.

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l’importanza delle acque per la Lombardia:una commistione di azione naturale e azio-ne umana con il cuore pulsante nel sistemadelle nevi perenni, spiega Marco Vitale,economista, fiero sostenitore di una gestio-ne integrata e sostenibile della risorsaacqua. Oggi la partita si sta facendo moltodura e se è vero che la realizzazione delsistema idroelettrico ha contribuito soprat-tutto in Valtellina a domare l’incontinenzadelle acque, oggi il tema è viceversa salva-re le acque dallo sfruttamento selvaggio. E’necessaria una nuova cultura dell’acqua,spiega Vitale, soprattutto per il nostroBelpaese che è attualmente al terzo postodopo Usa e Canada tra gli sperperatori:non mancano responsabilità anche daparte delle grandi compagnie che oggicompiono sistematicamente un opera dioccultazione e di disinformazione. A chidichiara che il turismo non è fondamentaleper la Valtellina e che si deve tornare almodo di pensare dei nostri padri, niente dipiù sbagliato - replica Vitale - non possia-mo più permettercelo quel paradigma dipensiero che individua l’ideale utilitaristicoeconomico come unico motore delle socie-tà umane. Ci sono beni immateriali chehanno un valore incommensurabile: la ValGrosina oggi sotto assedio è come una sin-fonia di Beethoven, e va difesa.

“La Patria ne ha bisogno”, si dice, ma nonè vero: il contributo energetico di questapioggia di nuove concessioni è modestissi-mo, urge piuttosto una moratoria, uno stopalle nuove captazioni, come ha fatto laRegione Piemonte. Pena il ritrovarsi con lemontagne disseminate di relitti di piccolecentraline vissute per il solo breve lassodella durata degli incentivi.

“Nuova cultura dell’acqua significa innan-zi tutto chiedersi se il prezioso liquido siaun bisogno o un diritto umano”, ricordaEmilio Molinari, presidente del Comitatoitaliano Contratto mondiale sull’Acqua(vedi Lo Scarpone 5/09 pag 25). “Oggi lepriorità sono passate dagli usi umani aquelli della produzione energetica, ma lacrisi idrica ed energetica si alimentano avicenda, creando la crisi agroalimentare. E’un passaggio epocale. Mentre la questioneambientale viene ridotta (spesso anche daparte degli ambientalisti) esclusivamentealla questione dei mutamenti climatici, sialimenta la crisi idrica drenando l’impossi-bile provocando danni irreversibili. La pri-vatizzazione della stragrande maggiorparte dei servizi idrici integrati, compresala fornitura d’acqua da bere, ha avuto l’av-vallo della Legge 133 dell’agosto del 2007lasciando le grosse multinazionali a spol-parsi l’osso in cerca di maggiori profitti. Ladevastazione dei grandi fiumi è sotto gli

occhi di tutti”. Continua Molinari: “NellaValle Padana si produce il 65% del PILnazionalee il Po, l’elemento vitale, è unfiume profondamente malato per via deiprelievi e del dissesto idrogeologico eurbanistico. E’ necessario introdurre lacultura del limite e bisogna individuaredelle priorità, pianificare e razionalizzaregli usi energetici: un’associazione come ilCAI può intervenire creando una cultura euna politica ispirate dall’acqua e dalla mon-tagna”.

Strumenti di conoscenza e di interventonon mancano, ha spiegato MarcellaMacaluso, rappresentante del Segretariatopermanente della Convenzione delle Alpi,annunciando la presentazione a Bolzano il16 giugno della relazione “Acque e risorseidriche nel Piano d’azione sui cambiamenticlimatici”: 230 pagine che contengono rile-vazioni da tutti gli Stati alpini grazie a unnuovo sistema di osservazione e informa-zione sulle Alpi denominato “SOIA”. Purritenendo sufficienti le legislazioni esisten-ti, nel Rapporto sono presenti una serie di

raccomandazioni e di misure riassunte in60 pagine (in 5 lingue). In seno alSegretariato della Convenzione partiràquindi a breve un nuovo gruppo di lavoroche affronterà tutti gli aspetti delle risorseidriche nelle Alpi.

Gli interventi di Roberto Serra (ARPALombardia), Julio Alterach (CESI RICER-CA) e Marika Zanotti (RegioneLombardia) hanno puntualizzato modalitàdi controllo, rilascio di concessioni idroe-lettriche e calcolo del potenziale residuo.Ampio dibattito vi è stato infine tra le com-missioni TAM regionali, con gli interventidi Umberto Del Vecchio (Campania),Massimo Collavo (Veneto), Itala Ghezzi(Lombardia), Francesco Musso(Piemonte), Maria Pia Turbi (Liguria), AldoAnzivino (Emilia Romagna), Piero Castelli(Cagliari), Giampiero Maffeis (Toscana).All’orizzonte un documento conclusivo chesarà redatto dalla TAM centrale.

Tutti gli atti del convegno possono esserescaricati nella sezione ambiente del sitowww.cai.it. L.Ser.

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Valtellinese “doc”, Popi Miotti è stato attento ascoltatore alla conferenza TAM acque diSolaro esprimendo il suo apprezzamento per l’intervento del CAI su questo tema. In questa sua testimonianza che volentieri pubblichiamo spiega come la Yosemite italianasia finalmente un ambiente tutelato proprio grazie alle azioni di difesa delle acque.

Almeno in un caso le avventate norme che da qualche anno stanno mettendo arepentaglio le ultime acque libere delle nostre Alpi e il loro ambiente naturalehanno avuto un effetto positivo.

Nel 2004 la casuale scoperta di un grande progetto per la captazione in quota di tuttele acque delle valli confluenti in Val di Mello (Ferro, Qualido, Zocca e Torrone) peralimentare una centrale in loco scatenò le vivaci proteste degli scalatori e degli amantidella valle. In poco tempo fu creato un comitato che raccolse parecchie migliaia di firmee si fece gradualmente strada l’idea che sulla valle dovesse essere posto un vincolodefinitivo. Accantonata l’impegnativa idea iniziale di farne un patrimonio Unesco, anchegrazie al notevole aiuto di ERSAF (Ente regionale servizi agricoltura e foreste), si puntòsulla costituzione di una riserva naturale.

Cominciava un percorso difficile, portato avanti dal Comune di Val Masino, ma anchegrazie a una costante e persuasiva pressione sui politici provinciali e regionali. Iproblemi da risolvere erano molti e in particolare riguardavano il consenso da riscuoterepresso gli abitanti di Mello che sono i principali proprietari dei terreni di fondovalle.

Alla fine di un lungo iter, dopo non poche titubanze e qualche preoccupante stasi, ilprogetto è andato in porto e il 28 maggio la nuova Riserva è stata ufficialmenteinaugurata e presentata al pubblico. Ovviamente, assieme a tutti gli amanti della vallee della montagna, non posso che gioire dell’evento anche se una serie di avvenimentiverificatisi di recente mi induce alla prudenza. Bisogna provvedere al più presto a unregolamento che metta soprattutto ordine nella ancora disordinata fruizione turisticadella valle. Pur nel rispetto delle necessità di chi in valle vive e lavora, occorrediminuire severamente i permessi di accesso motorizzato considerando anche lemotociclette, oggi escluse dai divieti di transito, e bisogna vietare il “campeggiolibero”. Anche tutti gli interventi di miglioramento fondiario, a iniziare dalle opere sullamulattiera di fondovalle, dovranno essere meglio concertati nei tempi e soprattutto neimodi con i proprietari locali facendo rispettare le esigenze di tutela di un paesaggioalpino unico al mondo.

Giuseppe “Popi” Miotti

La Val di Mello ritrovata

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Camionette, ruspe, case sventrate, tende.Venerdì 12 giugno, quando il gruppo deiconsiglieri del CAI varca gli orli del “cra-tere” dei 49 comuni terremotati ed entra

sotto la guida della Protezione civile tra le deva-stazioni dell’Aquila, lo scenario lascia tuttiammutoliti. Il pensiero corre, per associazionedi idee, alle rovine delle città bombardate delMedio Oriente. L’alluvione mediatica della tra-gedia abruzzese non sembra avere creato assuefazione: “dal vivo”l’insieme risulta ben peggiore. Specie quando ci si sofferma davanti aun salotto messo a nudo per il crollo di una parete, le fotografie dellamalcapitata povera famiglia ancora fissate al muro. Tanto più che leprocedure per entrare in questa città fantasma sono complesse, ilclima è teso e le direttive impartite in tono imperioso recano il segnodell’inevitabile militarizzazione.

Ben prima della tragedia che il 6 aprile ha colpito l’Abruzzo era statafissata nella vicina Chieti una riunione del Comitato centrale d’indi-rizzo e controllo. Il 2009 doveva in effetti essere nella regione l’annodella Festa della montagna. Poi è arrivata la mazzata di quei 22 secon-di di terremoto e i volontari del Club Alpino Italiano hanno fatto laloro parte per correre in soccorso della sfortunata popolazione erilanciare con varie iniziative (di cui si parla in altra parte del giorna-

le) il turismo in un territorio occupato per il65% dalla montagna, per il 35% dalla collina, edove le pianure sono inesistenti.

E’ un dovere profondamente sentito quelvenerdì per i consiglieri e i rappresentanti delComitato direttivo centrale la visita alle rovinee alle tendopoli a braccetto con gli amici abruz-zesi guidati dall’onnipresente Eugenio DiMarzio, presidente del gruppo regionale delCAI. Con il cappello da alpino e la tuta dellaProtezione civile, è il vicepresidente dellaSezione dell’Aquila Felice Flati a guidare la cor-data controllando minuziosamente che tuttiabbiano il casco, che nessuno si allontani dalgruppo.

Salsa e il direttore del CAI Paola Peila vengo-no invitati a indossare il giubbino arancione. Dicasa tra le rovine, con la divisa ufficiale rossa enera, appare Pier Giorgio Baldracco, presiden-te del Corpo nazionale soccorso alpino e spe-leologico. Lo accoglie Gianluca Ricciardelli,uno dei “suoi” tecnici, ora alle dirette dipen-denze come volontario della Direzione di coor-

dinamento e controllo (DICOMAC) della Protezione civile, che dal 6aprile dorme in una tendina da campeggio. Con numerosi altri tecni-ci Ricciardelli, 23 ore dopo il sisma, ha partecipato al miracoloso sal-vataggio di Marta Valente dando fondo, tra enormi detriti e travi insta-bili, alle tecniche di disostruzione messe a punto in oltre quarant’an-ni di soccorsi in grotta.

È la prima volta che nelle operazioni di primo soccorso alle vittimedi un terremoto è stato chiamato a operare il CNSAS con interventicomplessi, altamente professionali. “Negli scavi”, spiega Baldracco,“si sono utilizzate anche microcariche di esplosivo dopo avere messoin sicurezza la zona. La procedura è delicata: con la punta del trapanosi eseguono fori nella trave che blocca il passaggio, poi vengono inse-rite e fatte brillare capsule di disostrex collegate a un accenditore”.

La visita si conclude al crepuscolo fra le tende di Sassa Scalo, con

Cronaca Visita ufficiale del CAI tra ciò che resta dell’Aquila

Venerdì 12 giugno un gruppo di consiglieri con il presidentee il direttore generale del CAIentrano nel “cratere” dei 49comuni terremotati, sotto laguida della Protezione civile, tra le devastazioni dell’Aquila.Incontri e immagini di unastorica giornata

“A Fossa per ricostruire un sogno". Cosìè scritto su un opuscolo della Pro loco diFossa distribuito domenica 24 maggio aipartecipanti all'escursione alla necropolipreromana di Fossa, Monte Cerro eCastello di Sant'Eusanio Forconese,organizzata dal Gruppo regionaleAbruzzo, dal Comitato scientificocentrale, dal Comitato scientifico e TAMAbruzzo in collaborazione con la Sezionedell'Aquila, la prima uscita dopo ilterremoto. “La visita nell'area della mediavalle dell'Aterno”, spiega il professorCarlo Iacovella, presidente del comitatoscientifico e TAM, “era stata programmata

con un itinerario diverso, ma il sisma ci hacostretti a modificarlo per motivi disicurezza. L'iniziativa, oltre a portaresolidarietà, è servita a rilanciarel'escursionismo culturale su questoterritorio fortemente provato e verificareanche i danni subiti dall'importantenecropoli che presenta diverse sepoltureche vanno dal IX secolo al I secolo a. C.,con le preziose tombe a camera, le stele(menhir) che somigliano ai cippi inglesi diStonehenge per la loro maestosità”.

I cento partecipanti delle sezioni diAntrodoco, Chieti, Guardiagrele,L'Aquila, Pescara, Popoli e Rieti sono

stati guidati alla scoperta delle valenzenaturalistiche, geomorfologiche, storico-artistiche e paesaggistiche dagliarcheologi Carla Ciccozzi, AlbertaMartellone e Fulvio Giustizia, e dalgeologo Gianluca Ferrini. Un sentitoringraziamento è stato espresso dagliorganizzatori alla Pro loco di Fossa nellapersona di Luigi Calvisi, agli operatorinaturalisti Alberto Liberati, GaetanoFalcone e all’accompagnatore diescursionismo Leucio Rossi. Èintervenuto anche Roberto Tonelliconsigliere del Comitato scientificocentrale.

Prima uscita, in cento nella Valle dell’Aterno

Tra gente che non crolla

L’incontro con le autoritàIl cordiale incontro del presidente generale del CAIcon il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente.

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la cerimonia dell’ammainabandiera, le “penne nere” ritte sull’attenti ela cena servita in vassoi di plastica. Nonostante l’ordine, la pulizia e iragazzini che si rincorrono allegramente nel parco giochi, la realtànon può che risultare opprimente e mortificante per i quindicimilasfollati colpiti dal terremoto, profondamente segnati dal trauma diquegli interminabili 22 secondi d’inferno.

Nel rievocarli un nodo serra la gola di Bruno Marconi, per il quartoanno presidente della sezione aquilana del CAI, fisico, matematico,appassionato bibliofilo, l’aria tosta nella sua t-shirt sociale con lascritta latina “deleta resurgo”. Ovvio che la voglia di risorgere tra-spaia in tutti i discorsi. “La sede provvisoria del Club alpino”, spiegaMarconi, “ancora per due mesi sarà alloggiata nell’open space di uncentro commerciale messo a disposizione dalla Confindustria aquila-na. Siamo lì con una scrivania, alcune sedie, un armadio. Per fortunain sede gli scaffali hanno retto e si sono salvati gli ottomila libri dellanostra storica biblioteca, un patrimonio inestimabile. Però sonocadute delle finestre e i muri richiedono radicali interventi. Anche ame è andata bene. La casa che avevo appena messo in vendita è crol-lata e dalle macerie sono stati estratti 27 morti. Dentro c’è ancoraroba mia, vorrei anzi recuperare un libro che mi sta a cuore se sol-tanto qualche vigile mi volesse accompagnare…”.

Gianluca Torpedine, affabile accompagnatore di Alpinismo giovani-le, si adopera per rendere in qualche modo piacevole la visita al grup-po dei consiglieri. “In queste emergenze”, racconta, “anche l’espe-rienza alpinistica può aiutarti mentre al buio, tra le rovine della tuacasa, cerchi lo zaino con la torcia e la borraccia”. Per Gianluca nonsolo l’alpinismo, ma il CAI stesso è un affare di famiglia. Per più dicinquant’anni suo padre Dario è stato segretario della Sezionedell’Aquila.

Quel 6 aprile a mobilitarsi dopo un frenetico giro di telefonate c’era,con gli amici della sezione, anche Francesco Sulpizio, presidente del

CAI a Ortona. “Tutti decisisenza riserve a renderciutili, in nome dello spiritodi solidarietà che unisce lagente di montagna”, osser-va Francesco che ha tra-scorso giorni e giorni asbucciare patate e cucinarenelle mense da campo eora sfoggia con orgogliouna T-shirt con la scritta“Non crollo”.

Uno scrosciare di applau-si accoglie sotto la tendamensa le parole del presi-dente generale AnnibaleSalsa al termine dell’inten-sa giornata. “Questa emer-genza ha dimostrato comeil nostro volontariato

Per contribuire a migliorare e risolvere i problemi derivantidalla decisione dei club alpini tedesco (DAV) e austriaco(OeAV) di uscire dall'UIAA, il presidente generale del CAI hascritto il 5 luglio ai rispettivi colleghi la lettera che quipubblichiamo integralmente.

Cari amici della montagna,sono ormai passati 20 mesi dalla vostra decisione di non far più

parte dell’UIAA e per la prima volta quest’anno l’Assembleagenerale si svolgerà senza la vostra presenza.

Ho ben presente le ragioni che avete addotto per giustificare lavostra decisione: capisco le perplessità nel valutare leconseguenze che le riforme approvate dall’Assemblea generale diMatsumoto hanno avuto, con la riduzione del peso e importanzanumerica delle associazioni più grandi nella compagine UIAA.

Comprendo anche le difficoltà e l’impegno delle grandiassociazioni nazionali nella gestione delle problematiche disentieri e rifugi, che richiedono risorse economiche e umane, oltreche finanziarie.

Anche il CAI si trova nella stessa situazione: ciò nonostantel’impegno continuo nell’organizzazione mondiale non è maivenuto meno, né è stato trascurato in alcun modo.

Vedo grandi benefici per l’associazione italiana dallapartecipazione alle attività della Commissione Giovani e dellaCommissione Sicurezza, come pure trovo positivi i riscontri dalloscambio di informazioni e dalle sinergie in materia di protezionedella montagna. La commissione Alpinismo è fondamentale comeluogo di incontro di esperienze e scuole diverse.

Per questo mandiamo per quanto possibile i nostri uominimigliori a rappresentarci nell’UIAA, nella convinzione dei possibilibenefici che ne traiamo.

Allo stesso tempo diamo il nostro contributo di esperienza per leassociazioni più piccole, emergenti e in crescita: la nostra attivitàpuò essere d’esempio.

In questo momento l’UIAA ha anche superato le tensioni e lediatribe createsi con l’avvio dei programmi legati alle competizionisportive di arrampicata e sci-alpinismo. Ormai hanno preso la lorostrada e l’attività e il clima interno sono totalmente cambiatirispetto anche solo a due anni fa.

Oggi l’organizzazione sta lavorando alacremente e in serenità:ne va merito agli attuali dirigenti, che proseguono nel lavoro diadeguamento delle attività alle nuove esigenze del mondodell’alpinismo.

Allo stesso tempo vedo come la partecipazione attiva nellagestione dell’organizzazione mondiale è essenziale per uncorretto e proficuo funzionamento.

Di questo sono estremamente convinto e per questo ritengo che,come presidenti delle associazioni, ci impegniamo con il massimosforzo per un’efficace lavoro dell’UIAA.

Da queste convinzioni scaturisce il mio invito a voi per unarevisione delle posizioni che avete espresso.

Rimanere isolate non è di beneficio a nessuno: riduce ilcontributo essenziale che organizzazioni importanti come le vostrepossono dare a tutte le organizzazioni mondiali, così come creainutili barriere che il mondo contemporaneo ha storicamenteeliminato.

Credo anche che la vostra partecipazione possa esseredeterminante per nuove iniziative allo studio nel settore dei rifugi edella cultura, oggi allo studio all’interno dell’organizzazione.

Vi auguro comunque di poter continuare a svolgere nel miglioredei modi il vostro lavoro a servizio della comunità alpinistica deivostri paesi.

Annibale SalsaPresidente generale Club Alpino Italiano

Una lettera del presidente generale

Per un impegno comune

L’accoglienza nella tendopoliIl presidente generale Annibale Salsa e il direttore Paola Peila (entrambi con ilgiubbino arancione) posano con il coro alpino della Sezione di Rieti.

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sappia volare alto, abbia una marcia in più”, diceil presidente dopo avere ricordato i due soci del CAIvittime del sisma, sottolineando ancora una voltacome il Club Alpino Italiano conservi nel suo DNA lavocazione a occuparsi della montagna non soltantoin una chiave ludica e ricreativa, e come questa “siaun’occasione per rafforzare la nostra identità cultu-rale e sociale”.

“Per noi questa visita ha un significato particolare”,dice ancora il presidente, “rappresenta un’espressio-ne della riaffermazione degli ideali che stanno allabase del Club Alpino Italiano, cioè l’associazionismovolontaristico, ispirato a valori di solidarietà e di vici-nanza, soprattutto nei confronti delle popolazionidelle terre alte. Il CAI anche sul piano operativo hadimostrato di avere tutte le carte in regola per rispon-dere a questo impegno gestendo e collaborando allaconduzione di campi di terremotati. Quando la mon-tagna e la gente di montagna ci chiama noi siamo pre-senti”.

Parole condivise e apprezzate dagli esponenti delleistituzioni che hanno partecipato all’incontro: il sin-daco e parlamentare Massimo Cialente, la presiden-tessa della Giunta provinciale Stefania Pezzopane, l’onorevole LuigiOlivieri commissario straordinario dell’Ente italiano della montagna, ildirigente scolastico Armando Rossini, il viceprefetto Rinaldo Pezzoli.Si è fatto tardi mentre il coro del CAI di Rieti intona “La montanara”.Domani i consiglieri e i rappresentanti del Comitato direttivo centralesi riuniranno tra gli stucchi e i marmi della Sala degli affreschi, nellaPrefettura di Chieti, accolti dal giovane presidente della storica sezio-ne di Chieti Rossano D’Intino. ■

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L’Abruzzo, regione dei Parchi (trenazionali, uno regionale, 38 tra oasie riserve regionali e statali), dal

punto di vista naturalistico riveste un ruolodi primo piano nel contesto dell’interoterritorio europeo. Nel settore botanico lastraordinaria ricchezza biologica si puòriassumere nel numero di specie vegetalioggi conosciute che superano le 3250unità. Tra le più interessanti compaginifloristiche vi è sicuramente quella legataagli ambienti che si trovano oltre il limitedegli alberi, ambienti definiti anche di tipo“alpino”. Questo mondo è ampiamentedocumentato nel libro “Abruzzo in fiore -ambienti e flora montana della regione deiParchi” (editori Menabò di Ortona eCooperativa Majambiente di CaramanicoTerme), patrocinato dal Club AlpinoItaliano, che si inserisce nelle iniziativeprogrammate per il 2009 a favore diquesta bella regione tormentata dalterremoto del 6 aprile.

L’autore Giovanni Galetti, socio CAI dal1969, ha ottenuto per quest’opera ilmassimo riconoscimento nell’ambito del

XII Concorso nazionale di Letteraturanaturalistica “Premio Parco Majella” per il2009. Le sue conoscenze derivanti davent’anni di osservazioni sul campo siaccompagnano alla consulenza di esperti,in primis il professor Gianfranco Pirone,ordinario di Botanica sistematica pressol’Università de L’Aquila.

Il risultato è una pubblicazione di 864pagine, in formato 17x24 cm, con 1750foto che illustrano 1160 tra specie esottospecie, prevalentemente floreali, chesi possono incontrare nel corso delleescursioni. Ciascuna è corredata da unascheda descrittiva con il corollario di unglossario di 290 termini botanici e 26pagine di elenchi alfabetici.

Anche chi non frequenta i sentieri dimontagna può trarre dall’opera elementidi interesse come opportunamentesegnala il Comitato scientifico centrale delCAI precisando che l’opera “ci consegnaun messaggio chiaro e profondo, quellodella protezione consapevole: èsoprattutto attraverso la conoscenza chenasce e si consolida la consapevolezza

dell’importanzadi proteggere ilnostropatrimonio dibiodiversità e,quindi, siaffermano iconseguenticomportamenti,individuali ecollettivi”.

Il libro èpresente nelleprincipali librerie abruzzesi al prezzo di 50euro; i soci CAI possono acquistarlo alprezzo scontato di 35 euro (più eventualispese di spedizione) rivolgendosidirettamente all’autore([email protected]) oppure all’editoreCooperativa Majambiente(www.majambiente.it, [email protected]).

Gli introiti delle vendite effettuatequest’anno direttamente dall’autore nelcorso delle presentazioni presso le sezionidel CAI, vengono devoluti alla solidarietàper l’Abruzzo terremotato. ■

Comitato Scientifico

La flora montana d’Abruzzo in 864 pagine e 1750 foto

L’impegno del Soccorso alpinoIl presidente del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico PiergiorgioBaldracco nella tendopoli di Sassa Scalo gestita con la collaborazione del CAImostra il notiziario dedicato al terremoto in Abruzzo dove per la prima volta, inoccasione di una catastrofe naturale, sono stati chiamati a operare i tecnici findalle operazioni di primo soccorso. Nell’altra foto il tecnico Gianluca Ricciardelliche ha partecipato al salvataggio di Marta Valente 23 ore dopo il devastantesisma e che dal 6 aprile vive nella sua tendina da campeggio.

Cronaca

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A45 anni dall’addio all’alpinismo,Walter Bonatti resta incontestabil-mente un punto di riferimento euna stella fissa in questo particola-

re universo. In questi termini si è espressail 24 aprile la giuria che ha assegnato algrande alpinista il Piolet d’or alla carrieranel corso di una cerimonia svoltasi aCourmayeur e in parte a Chamonix. Nelmagico scenario del Monte Bianco la giuriacomposta da Doug Scott, Jim Donini, PeterAbler, Yong Im Duck, Dodo Kopold e DarioRodriguez ha deliberato all’unanimità diassegnargli il prestigiosissimo premio : un

riconoscimento all’alpinista ma soprattuttoall’uomo che da quando ha esordito pro-prio sul Bianco sulle scena dell’alpinismocon la sua prima straordinaria impresa nel1949 (a soli 19 anni) allo sperone Walkersulle Grandes Jorasses si è sempre distintoper correttezza, moralità, onestà e altrui-smo (va ricordata la Legione d’onore con-feritagli in Francia).

Durante la cerimonia sono state menzio-nate le sue imprese più note, sempre rea-lizzate in un confronto ad armi pari con lamontagna: la parete est del Gran Capucinnel 1951, il pilastro sud ovest del Dru (insolitaria) nel 1957, la parete est del GranPilier d’Angle nel 1958, il Gasherbrum IV(7980 m) nel 1958, il Pilastro Rosso delBrouillard al Monte Bianco nel 1959, laparete nord del Gran Pilier d’Angle nel1962, la prima invernale allo SperoneWalker alle Grandes Jorasses nel 1963 e lanuova via sulla Nord del Cervino (inverna-le e solitaria) nel 1965 con cui ha voluto“congedarsi” dall’alpinismo per dedicarsiall’esplorazione nelle zone più avventurosedel mondo.

Nel 1954 Bonatti partecipa alla spedizionenazionale al K2 che ha avuto i noti risvolti,su cui molto è stato scritto ma da cui final-mente in questi ultimi mesi, essendo stataacclarata la verità, ancora una volta esceda eroe.

Bonatti, dopo la recente pubblicazionedel libro “I miei ricordi” (Baldini CastoldiDalai), ha presenziato alla manifestazionedi Courmayeur e Chamonix accompagnatodalla moglie Rossana Podestà, indimenti-cabile attrice, e da alcuni amici tra i quali ilsottoscritto. Emblematico ciò che ha scrit-to Messner sulla Gazzetta dello Sport inmerito all’assegnazione del riconoscimen-to: “Questa Piolet d’or non poteva che esse-re assegnata a Bonatti”!

Ben lungi dal ritirarsi a vita sedentaria,Walter e Rossana in questi ultimi annihanno vissuto notevoli avventure tra lequali la salita di alcuni vulcani nella peni-sola della Kamtchatka e trekking nellaparte sud del Madagascar.

Quali saranno ora i progetti, avventurosi eletterari, di quest’uomo dalla incontenibilevitalità? Pur avendo molti anni meno, nonposso che guardarlo con un pizzico di invi-dia. Mille di questi giorni caro Walter e che iltuo esempio possa servire a tutti noi percreare un mondo migliore, libero dalla men-zogna, dalla convenienza e dall’ipocrisia!

Gianpietro Scherini

Personalità Bonatti e il Piolet d’or alla carriera

Exploit dei lecchesi

Il McKinley 48 anni dopo sulla via di Cassin

Ilecchesi Eugenio Manni e Fabio Valseschini hanno ripetuto la linea tracciata 48 annifa al McKinley da Gigi Alippi, Jack Canali, Luigino Airoldi, Romano Perego e AnnibaleZucchi, la pattuglia pilotata da Riccardo Cassin. Altri tre lecchesi, Roberto Chiappa,

Massimiliano Gerosa e Giacomo Bianchi hanno raggiunto la vetta lungo la West Buttresscompletando il successo di questa spedizione concepita per onorare il concittadinoCassin.

“È stata una cosa piuttosto complicata”, ha raccontato il sessantasettenne Chiappa.“Eravamo rimasti bloccati per sette giorni dal maltempo, una cosa spaventosa”. Anchesulla "Cassin" lungo il gigantesco sperone che solca il versante Sud del McKinley lecondizioni erano pessime, tanto che negli stessi giorni avevano indotto la squadra delCentro addestramento alpino di Courmayeur (con Marco Camandona, Matteo Giglio,Marco Farina e il valtellinese Elia Andreola) a rinunciare.

In termini di motivazione, però, Valseschini e Manni dovevano avere qualcosa in più sehanno deciso di insistere e infine di attaccare dopo essersi acclimatati con i compagnisulla West Buttress. I due lecchesi hanno avuto grossi problemi già sul Couloir deiGiapponesi, dove hanno trovato ghiaccio vetrato del quale sono venuti a capo solo dopo14 ore filate di scalata. Più su, poi, a bloccarli per un giorno è arrivato il vento.

“Non potevamo più tornare indietro, l'unica possibilità era continuare a salire.Avevamo gli scarponi "da ottomila" e ci esplodevano i polpacci. Ogni giorno era unabattaglia”, hanno raccontato Manni e Valseschini che alle sei del pomeriggio dell'11giugno sono sbucati in vetta, a 6.194 metri. “Ci siamo trovati a scalare su un infinitocouloir di ghiaccio, almeno fino a 5.200 metri. Una progressione che richiede uno"stile alpino" abbastanza al limite dell'umano”, ha raccontato Manni. La discesa èstata affrontata in 27 ore. Alll’impresa hanno dato un decisivo contributo il GruppoGamma e l'UOEI di Lecco (quattro dei cinque scalatori ne sono soci) e le sezioni CAIdi Calolzio, Barzanò e Acquate.

Com’è stato riferito in giugno nellepagine dello Scarpone, il prestigiosoPiolet d’or alla carriera è statoassegnato a Walter Bonatti.Pubblichiamo la cronaca dellacerimonia scritta dal valtellineseGianpietro Scherini (da “L’Eco delleValli”, per gentile concessione), suoamico e compagno in una serie diavventure con le rispettive consortiRossana e Mara

Walter, l’avventura continua

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Premessa. Con deliberazione dellaGiunta della Provincia di Bergamo n.418 del 7 agosto 2008 sono stati avvia-ti i procedimenti di modifica del

PTCP e di valutazione ambientale strategica(VAS) in funzione del progetto strategico perlo sviluppo integrato e il collegamento deicomprensori sciistici della Valle SerianaSuperiore e della Val di Scalve. Il progetto hauna lunga gestazione di cui il primo passo èun protocollo d’intesa per lo sviluppo inte-grato delle due valli, deliberato dalla Giuntaprovinciale nel maggio 2005, le cui istanzesono state recepite nello schema di accordoquadro di sviluppo territoriale approvatodalla Giunta regionale nel febbraio 2008(Delibera GR n. 8/6630 del 20.02.2008). Adoggi le successive revisioni dell’ipotesi delprogetto prevedono anche la dismissione dialcuni impianti esistenti, e quindi la rinatura-lizzazione di un 8% di territorio secondoquanto pubblicato sul notiziario del ParcoOrobie Bergamasche del 10 febbraio 2009.

Il dibattito nelle valli e nell’ambiente alpini-stico della Bergamasca è serrato. Vede schie-rati, come spesso avviene, due opposti frontiin uno scontro talvolta non privo di pregiudi-zi e semplificazioni ideologiche. All’internodello stesso CAI Bergamo vi sono posizionimolto differenziate che talvolta si esprimonoin maniera diretta e aspra ma non mancanogli spazi per una discussione aperta, sia attra-verso incontri pubblici in sede sia sul notizia-rio “Le Alpi Orobiche” che sta seguendo lavicenda con spirito di servizio volto al piùampio pluralismo e informazione.

Il CAI dimostra così di voler mantenere neiconfronti delle istituzioni locali un ruolo diattento, critico e costruttivo osservatore,rivendicando a se la capacità di esercitaresull’intera operazione un ruolo di guida e dicontrollo, secondo un serrato calendario diinterventi partecipati. Il 26 marzo 2008, il CAIBergamo ha mandato delle osservazioni pre-liminari sull'ipotesi di progetto. Il 18 settem-bre 2008 al Palamonti si è svolto un incontrosul tema aperto a tutti i soci. Il 1° dicembre2008 il CAI Bergamo ha partecipato al primoforum con la presentazione del documentodi scoping (analisi preliminare) per l'avviodella modifica del PTCP. In "Le AlpiOrobiche" di dicembre 2008 è stato pubblica-to un ampio e articolato dossier sul "Progettodemani sciabili" in cui viene data voce allevarie posizioni all’interno del sodalizio. Il 24dicembre 2008 il CAI Bergamo invia detta-gliate osservazioni al documento di scopingdella Provincia. Tali osservazioni vengonopubblicate interamente nel numero di mag-gio dello stesso notiziario di cui è direttoreeditoriale il presidente Paolo Valoti insiemecon una nota del presidente generale del CAIche elogia la tempestività dell’informazione eribadisce che “il nostro impegno sul fronteambientale deve essere quello di portatoridella cultura del come”.

Le osservazioni formulate dal CAI il 24dicembre sono ricche e articolate. Vi sonopuntualizzazioni in merito alla necessità dilimitare l’impatto ambientale non solo dellestrutture ma anche dei cantieri, di garantirericaduta occupazionale, di minimizzare l’im-

patto con la fauna nei periodi di cantiere, divalutare l’impatto energetico e di eventualiimpianti di innevamento artificiale (peraltroesclusi a priori in una valutazione tecnicaredatta in data 24 maggio da Mauro Villadirettore del Parco delle OrobieBergamasche e pubblicata sul numero didicembre del notiziario sezionale), di valuta-re un ridimensionamento infrastrutturaledelle vie di accesso alle valli già oggi conge-stionate: sono una serie di raccomandazioniche rivelano una conoscenza profonda delleproblematicità che possono generarsi in que-sto tipo di operazioni e che promuovono ilCAI come attore di primo piano nei processidecisionali che riguardano i territori alpini,tutelandoli senza precludere la possibilità disviluppo infrastrutturale.

Sono invece di carattere più decisamentecontrario al progetto le osservazioni prodot-te dal coordinamento “Orobievive”, formatoda altre associazioni ambientaliste, in unalettera alla Provincia in data 6/2/2009. Il comi-tato contesta il principio secondo cui unavalorizzazione turistica debba fare perno inprima istanza sull’attuazione di nuove infra-strutture. Citando un’interessante ricerca diAndrea Macchiavelli (Il turismo montano tracontinuità e cambiamento. Franco Angeli,Milano - 2006) che sottolinea come “le locali-tà montane siano tra quelle che maggiormen-te comunicano un’identità culturale negli stilidi vita, negli usi e costumi, nel cibo, nelleforme di religiosità, nelle ritualità sociali, nel-l’assetto urbanistico, nell’arredo urbano, nelgoverno del territorio, persino nell’abbiglia-mento, il che costituisce un potentissimo fat-tore di attrazione turistica”. E’ sbagliato quin-di, in base a tale ricerca, puntare sulla mono-cultura dello sci lasciando in ombra altrepotenzialità: la richiesta è quella di avviare

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Vista dalle piste di Colere verso laVal Conchetta e il Pizzo di Petto(2.270 m.) e in basso, vista dalPizzo di Petto verso le piste di Colere

Argomenti L’estensione dei comprensori sciistici nelle Orobie

Quel “si” ponderato

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uno studio sistematico per prevedere scena-ri di incremento di una fruizione integrata nelcomprensorio nelle diverse stagioni dell’an-no a partire dalle attività praticabili quali l’al-pinismo e i suoi derivati.

Non mancano anche all’interno dellaSezione di Bergamo, e in particolare dellaCommissione TAM, pareri fortemente con-trari. Come quello del socio Marcello Manarache in una lettera mandata allo Scarponelamenta da parte del CAI, che al 98° congres-so nazionale di Predazzo si è definito asso-ciazione ambientalista, una posizione tropposubordinata ai pareri dei suoi enti patrocina-tori a livello locale.

Diversa opinione è quella espressa da NinoCalegari, past presidente a Bergamo, già con-sigliere centrale del CAI, secondo cui le infra-strutture sono invece ancora un’occasione dicrescita e di sviluppo: “Credo che la cosaessenziale non sia il vietare gli interventi pre-visti, ma far si che vengano eseguiti bene,anzi benissimo, mettendo in atto scrupolosie quasi maniacali controlli da parte delle fun-zioni pubbliche coinvolte”.

Anche a detta di Valoti, le sezioni del CAIdebbono garantire il rispetto delle necessità,aspettative e pari opportunità delle popola-zioni residenti, proponendosi quindi nelruolo di riconosciuti mediatori culturali:“Continuiamo a seguire con molta attenzionel'iter di formazione di questo progetto giàdefinito stategico dalla Regione Lombardia,dalla Provincia di Bergamo, dalle ComunitàMontane e da vari comuni interessati” haspiegato il presidente del CAI orobico.

Sottolineando anche come “sia necessarionon imporre la propria visione del mondo oidea di sviluppo sostenibile, in particolarealla gente che vive sulla propria pelle i limi-ti oggettivi del vivere in montagna, ma sidebba piuttosto proseguire nel pazienteascolto e dialogo per avvicinarsi all'obietti-vo di fare il bene delle nostre montagne edelle genti che vi abitano”.

L.S.

Non so se ci sia un tempo e un luogoper morire. Di certo prima o poi sideve lasciare questa terra, diventarealtro, forse ritornarvi. Il pericolo, il

rischio, il dolore, la morte: Giuliano sapevabene che erano parte integrante della vita.“Socrate” amavo chiamarlo, per il suo aspet-to da filosofo greco, per come interpretava lavita, per il suo equilibrio nel non giudicare glialtri. Fisico statuario scolpito dalla mano diun artista, pelle abbronzata, capelliricci, per lo più bianchi, barba, anch’es-sa bianca, un uomo affascinante, dallosguardo fiero ma sempre disponibile.

Giuliano era quel San Martino che sistrappa il mantello per darlo al biso-gnoso, lo faceva senza chiedersi per-ché, e forse non a caso lavorava dentroun ospedale che porta il nome delsanto.

Non riesco a immaginarlo finito così,tra le braccia della montagna ma anchese fosse non ci sarebbe niente di malein fondo. Quello era il suo modo di cer-care e andare. Niente al mondo avreb-be fermato Giuliano dal vivere i proprisogni fino all’ultimo giorno, e così èstato. Per quelli che non possono capire lospirito che fa muovere gli uomini versoambienti ostili, estremi e pericolosi, anchequesta morte può sembrare assurda, evitabi-le, incomprensibile. “Iera mejo che el stea inospedae a curar i maeai”, direbbe qualcuno,ma questo non era l’unico scopo della vita diGiuliano e comunque lui si sentiva forse piùa casa e a suo agio nei luoghi selvaggi.

Non so se Giuliano credesse in un Dio, soperò che in più occasioni ha fatto suo l’inse-gnamento di Cristo. In più occasioni si èdimostrato altruista. Nel 1991 ha salvato lavita a Fausto De Stefani, rinunciando per laterza volta alla cima ormai prossima e alprezzo di rimanere congelato ai piedi evederseli poi amputare. Non ha mai fattodelle sue imprese e delle sue avventure moti-vo di vanto, solo cosa propria, esperienza diviaggio.

Vittorino Mason

Èdifficile parlare di uno di noi caduto inmontagna. Specie a “bota calda”,come si dice in Veneto. O si esageracon il “santo subito”, o non si sa che

dire, che pensare. Una cosa è certa. Non cisono più lacrime. Non ho pianto il 10 giugnoal funerale di Giuliano De Marchi, e nonvoglio più piangere. L’alpinista sa che potreb-be non tornare più dalla sua montagna, sache potrebbe morire; l’alpinista è consapevo-

le, è allenato alladisgrazia, forse“cerca” di finire ilsuo transito ter-reno fra i monti,e allora perchépiangere se lui ès e r e n o ?Nel Duomo diBelluno pienofino a scoppiareabbiamo datol’ultimo saluto aGiuliano, medicoe alpinista acca-demico, uomo eamico dal cuore

sincero. Ha avuto un incidente sul “suo”Antelao, il re delle Dolomiti. Giuliano erasolo, saliva con gli sci, o forse scendeva nonsi sa, per un canalino nevoso stretto a imbu-to. Qui ha battuto la testa, il casco forse èvolato via nella caduta, forse non c’era pro-prio… L’unica cosa certa è che Giuliano nonc’è più. Il CAI lo ha avuto nella Commissionecentrale medica, il CNSAS lo ha apprezzatoquale affidabile e prezioso elemento, ilFestival di Trento lo ha visto collaborare inparecchie occasioni, di Mountain Wildernessè stato socio fondatore, il “Premio Pelmod’Oro” se lo è tenuto stretto quale impareg-giabile saggio. Ma ora è meglio tacere, pernon disturbare la sua innata modestia. Saràbello ricordarlo sorridente, tranquillo, sor-nione, un po’ sulle nuvole, forte e caro.

Anche per questo ho deciso di non piange-re più!

Italo Zandonella Callegher

Addii Giuliano De Marchi

L’ultima avventura sull’AntelaoSorridente, tranquillo, generoso, sornione. Così ricordano il medico alpinista scomparso gli amici Vittorino Mason e Italo Zandonella Callegher

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Come è stato accolto il manuale fra

addetti ai lavori e non?

Per quello che possiamo sapere, e sentendole reazioni di molti istruttori, diremmo moltobene. Si tratta pur sempre di un’opera la cuiultima edizione risale a molti anni fa, e inquesto periodo numerose sono state le novi-tà tecniche, perciò da molte parti veniva larichiesta di una pubblicazione aggiornata su cui gli istruttori e gliappassionati potessero ritrovare uno stato dell’arte aggiornato eprepararsi adeguatamente, almeno dal punto di vista dell’attrezza-tura e del suo corretto uso, ad affrontare scalate classiche inambiente.A chi ne consigliate particolarmente la lettura?

Il testo è stato prioritariamente concepito e impostato per l’in-segnamento. È quindi indirizzato principalmente agli istruttori econseguentemente agli allievi che, con l’acquisizione del manuale,hanno l’opportunità di ampliare le loro conoscenze sia teoricheche pratiche. L’impostazione dell’opera permette comunque unutile e valido utilizzo per chiunque sia interessato alla materia. Nell’offrire adeguate istruzioni per l’uso nell’arrampicata

su roccia avete messo in conto che forse non tutti i vostri

lettori sono in grado di applicarle?

Per come è stato impostato il testo riteniamo che gli argomentiesposti possano essere recepiti, nella quasi totalità, anche daun’utenza con una minima preparazione sulla materia.

Argomenti più tecnici e complessi,come ad esempio il capitolo relativo allaCatena dinamica di assicurazione, richie-dono invece livelli di conoscenza più ele-vati. Nella bibliografia è comunque pos-sibile trovare i richiami alle varie pubbli-cazioni specifiche, utile anche ai cultoripiù appassionati che desiderino amplia-re la loro competenza.Il manuale è decisamente corposo,

come viene definito nella presenta-

zione dal presidente Salsa. Siete

riusciti a esaurire l’argomento o pen-

sate che ci siano ancora cose da dire?

Il manuale è stato scritto cercando dipresentare in modo completo tutti gliargomenti relativi a scalate su roccia distampo classico. Altri aspetti sono statiinvece meno approfonditi o addiritturaomessi: in particolare l’arrampicata arti-ficiale (sulla quale ci sono solo pochepagine, mentre rappresenta un argomen-to molto complesso che richiederebbeprobabilmente una pubblicazione aparte) e la tecnica di arrampicata indivi-duale che troverà maggiore spazio neiprossimi volumi sull’arrampicata libera,argomento sul quale il CAI è in procintodi pubblicare (ancora a cura della Scuolacentrale di alpinismo e della CNSASA)due volumi molto dettagliati. Quandoabbiamo impostato il testo non pensava-

mo che alla fine risultasse così “corposo”. Inparte ciò deriva dal formato e dall’impiantografico adottato per i manuali del CAI.

Preuss affermava che bisogna salire

soltanto se si ha la sicurezza di poterce-

la fare senza cadere. E’ una regola anco-

ra valida?

Sarebbe auspicabile di sì. Chiaramentebisogna fare un distinguo tra l’arrampicata in falesia, dove il“volo” è in definitiva una parte del “gioco”, e l’arrampicata inambiente, dove invece una caduta ha spesso conseguenze gravi edè qualcosa quindi che non dovrebbe mai accadere. L’etica diPreuss era improntata alla massima intransigenza. La sua filosofiadi arrampicata ripudiava qualsiasi mezzo artificiale atto alla pro-gressione ma anche alla sola assicurazione, esigendo da parte del-l’arrampicatore una totale consapevolezza dei propri mezzi e limi-ti. Pur piuttosto lontana dall'etica attuale, per chi ama il terrenod’avventura, la regola ha tuttora una sua validità. L’alpinismo di

stampo “classico” richiede e richiede-rà sempre un buonmargine di sicurez-za tecnico-fisicaoltre alla conoscen-za e all’uso idoneodelle varie tecnichee dei materiali. Una curiosità. Le

polemiche sulla

necessità o meno

di legarsi in corda-

ta hanno accompa-

gnato la storia del-

l'alpinismo. Quando

è opportuno legarsi

e quando è meglio

procedere di conser-

va?

La progressione inconserva è una tecnicache deve essere adotta-ta solamente da perso-ne esperte e in grado divalutare molto bene ledifficoltà della salita e le

condizioni fisico-mentali del compagno odei compagni. In generale consente dirisparmiare tempo in una salita, di superarevelocemente tratti non impegnativi mapotenzialmente pericolosi, di aiutare uncompagno in un momento di debolezza, fisi-ca o mentale. E’ comunque una tecnica diprogressione in cui un errore può risultarefatale e quindi la si deve adottare ben con-sapevoli di quello che si sta facendo. La scel-ta di una tecnica rispetto ad un’altra dipen-de da vari fattori fra cui le caratteristiche delterreno, la capacità degli alpinisti e la valu-tazione del rischio. Se si reputa opportuno

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Scalate Istruzioni per l’uso

Undici domande agli istruttorinazionali Giuliano Bressan eClaudio Melchiorri, autori delnuovissimo manuale del CAI“Alpinismo su roccia”

“Alpinismo su roc-cia” è l’ultimo volumeuscito, alla fine del2008, nella collana “Imanuali del ClubAlpino Italiano”, aconclusione di untrittico che com-prende “Sci alpini-smo” (2004) e“Alpinismo sughiaccio e misto”(2005) a cura dellaC o m m i s s i o n enazionale Scuoledi alpinismo e sci alpinismo e dellaCommissione centrale pubblicazioni.

Rappresenta un testo completo e aggior-nato per la didattica della frequentazionealpinistica delle terre alte con un continuorichiamo alla sicurezza in relazione allediverse condizioni ambientali, geologiche,altimetriche e meteorologiche. Le cono-scenze tecniche sono descritte in mododettagliato per la didattica nelle scuole mail volume si rivolge anche ai singoli perchiarezza di esposizione e ricchezza diimmagini (576 pagine, prezzo soci 20euro; non soci 30 euro).

Il libro

Un alpinismo da manuale

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procedere “in conserva” bisogna essere amaggior ragione ben coscienti dei rischi chesi possono correre. Senza dubbio è una tec-nica che richiede rispetto alle altre maggiorattenzione, decisione e esperienza. Sonoquesti i presupposti fondamentali per poterapplicare sul campo tutte le soluzioni e i variaccorgimenti perché la corda resti, sempre esolo, l’elemento fondamentale della nostrasicurezza.Avete fatto della sicurezza in montagna,

per vostra ammissione, una missione.

Che cosa pensate quando venite a sape-

re che le regole della sicurezza vengono

violate, spesso con conseguenze cata-

strofiche?

E’ sempre difficile esprimere opinioniquando capitano incidenti, purtroppo spes-so fatali. L’alpinismo è un’attività in cui lacomponente rischio non potrà mai esseredel tutto annullata e nella quale ci si con-fronta sempre con i pericoli oggettivi e sog-gettivi. In alcuni episodi è evidente la fatali-tà, in altri l’errore tecnico o di presunzione.L’esperienza ci insegna che la maggior partedegli incidenti in montagna non sono causa-ti dai pericoli oggettivi bensì dipendono dal-l’alpinista, e proprio perché sono legati allapersona i pericoli di natura soggettiva pos-sono e dovrebbero essere evitati. In questadirezione il CAI, tramite le sue scuole, hasempre svolto un compito importantissimodi informazione e prevenzione dando agliallievi dei diversi corsi le basi per affrontarecon una certa “sicurezza” i vari ambienti. Chiesce dai corsi del CAI - di qualsiasi livello enatura – ha per lo meno acquisito le cono-scenze fondamentali su cosa non fare e sucome non farlo. L’esperienza gli consentiràpoi, con il tempo, di maturare anche il baga-glio tecnico necessario per fare le cose giu-ste, e correttamente.

Quali sono gli errori più comuni nel-

l’arrampicata su roccia e come si devo-

no evitare?

Sono di due tipi. Il primo, legato spessoalla superficialità e poca conoscenza, com-prende errori relativi alla gestione dellesoste e delle tecniche di assicurazione.Spesso si vedono alpinisti applicare inmodo non opportuno tecniche o attrezzatu-re sbagliate in modi e nei luoghi sbagliati.Per esempio assicurazioni ventrali fatte inmodo errato, soste realizzate senza conoscerne i principi ele-mentari, dispositivi utilizzati in modo scorretto. Vi sono poi erro-ri originati da una sbagliata valutazione delle difficoltà, forse noncosì comuni come si potrebbe pensare ma certamente presenti,che portano cordate ad affrontare vie non “adatte” alla loro espe-rienza.

Inoltre si assiste negli ultimi anni a un fenomeno che non si puòdefinire un errore, ma che può rivelarsi tale in alcune circostanze.

La sempre più diffusa abitudine ad arrampi-care spesso (principalmente) su vie conancoraggi e soste “sicure” (spit, fix, resinati,ecc), se pur piacevole e divertente, abituapoco all’uso di protezioni veloci e ancorameno all’uso di chiodi e martello, cose cheinvece dovrebbero sempre essere presentinello zaino di chi pratica alpinismo inambiente. Avete lavorato a quattro mani: sempre

d’amore o d’accordo o con qualche

motivo, piccolo o grande, di attrito?

Il manuale è nato da una continua discus-sione e comparazione sui vari argomenti. Sualcuni che presentavano maggiori “distan-ze” ci si è confrontati per più tempo, masempre in armonia e rispetto. Possiamo diredi aver fatto una gran bella “salita”, ricca dipassaggi tecnici ma anche umani.Alla luce del vostro lavoro e della

vostra ricerca quale può essere in sin-

tesi l’aspetto saliente dell’alpinismo

moderno?

Il manuale non ha toccato questo argo-mento. Riteniamo che l’impiego di attrezza-ture tecnologicamente sempre più valide,unito a sistemi di allenamento specifici,abbia consentito e consentirà la realizzazio-ne di salite sino a poco tempo fa ritenutenon possibili, con il conseguente innalza-mento delle difficoltà tecniche superabili inarrampicata sia libera che artificiale. Dovepotrà arrivare l’alpinismo moderno sincera-mente non sappiamo. Ci ritorna spesso inmente l’immagine del grande BrunoDetassis che con profonda saggezza e veri-tà, guardando il Crozzon dal suo rifugioBrentei, affermava: “qui…né ieri, ne anchoi,né doman”.Il manuale che avete redatto è stato

frutto del solo vostro lavoro e cono-

scenze o avete avuto collaboratori che

vi hanno aiutato in qualche modo?

La scrittura di un manuale come questorichiede l’impegno, la competenza, la dedi-zione e la passione di numerose persone,volontari e professionisti, che fanno dellasicurezza in montagna quasi una missione.

Se pur l’organizzazione e la razionalizza-zione finale di tutto il materiale è frutto delnostro lavoro, è d’obbligo citare coloro chehanno contribuito a questo manuale, e chevanno ben al di là della sola Scuola centrale

di alpinismo. In particolare, desideriamo ringraziare la GA PaoloCaruso, che ha collaborato scrivendo il capitolo sulla tecnica indi-viduale di progressione, gli istruttori della Scuola centraleBarbolini, Bavaresco, Ceroni, Cesca, Giacomoni, Leoni, Mandelli,i membri attuali e passati della CNSASA per il supporto dato aquest’opera, la stessa Commissione pubblicazioni nella persona diDante Colli, gli amici e colleghi della Commissione materiali e tec-niche Bedogni e Zanantoni. ■

Impegno, competenza,passioneGiuliano Bressan (sopra) e ClaudioMelchiorri (sotto) hanno lavorato a quattromani mettendo a frutto l’esperienzamaturata in anni di insegnamento nellaScuola centrale di alpinismo del CAI. Lascrittura del volume, che dispone di unricco apparato di immagini di GianniBavaresco, Oskar Piazza e dello stessoBressan, ha richiesto l’impegno e lacompetenza di numerose persone, volontarie professionisti, come riferiscono gli autoriin queste pagine. “Il tutto nel quadro diquell’andar per monti in sicurezza checostituisce uno dei cardini della ragiond’essere del Club Alpino Italiano”, comespecifica il presidente generale AnnibaleSalsa nella presentazione.

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La Freccia dell’Adriatico buca la notteverso gli assolati lidi del sud mentrel’inviato dello Scarpone è direttoverso l’Appennino a Isola del Gran

Sasso (TE) dove la Commissione centraleper l’escursionismo e il CAI Abruzzo hannoorganizzato una grande festa della solidarie-tà e dei sentieri. La mia prima escursioneinizia alle 4,20 del mattino appena messo giùil piede dal predellino del treno. Il viale chedalla stazione di Pescara porta alla spiaggiaè deserto, un aureo chiarore accende l’oriz-zonte sull’Adriatico e la piazza del lussuosohotel Esplanade. Un tabellone luminosocomunica che mancano sei giorni all’iniziodei Giochi del Mediterraneo “Pescara 2009”,organizzati dal Comitato olimpico interna-zionale per integrare strategicamente sporte turismo ai beni culturali e storici del terri-torio abruzzese.

Il CAI ha voluto agganciarsi a questoevento per organizzare la 12° Settimananazionale dell’escursionismo (prima dell’a-rea del Mediterraneo) che si è svolta dal 22al 27 giugno con un tempo in parte incle-mente nelle diverse aree della regione, dalParco nazionale del Gran Sasso e dei Montidella Laga al Parco regionale del Sirente-Velino, dal Parco nazionale d’Abruzzo,Lazio e Molise alla Majella fino alla Costadei Trabocchi. Un impegno preso dalGruppo regionale abruzzese e dallaCommissione centrale per l’escursionismoprima degli eventi disastrosi seguiti alsisma del 6 aprile, cui si è voluto tener fedecaparbiamente dando un segnale impor-tante di ottimismo e di solidarietà allapopolazione così duramente colpita.

IL 9° CONGRESSO NAZIONALE DEGLI AEL’iniziativa, significativamente ribattezzata

“Una montagna di solidarietà: Appenninoporta del Mediterraneo” è stata preceduta il20 e 21 giugno dal 9° Congresso nazionaledegli accompagnatori di escursionismo e dalconcomitante 11° Meeting nazionale dei sen-tieri che si sono svolti a Isola del Gran Sasso(TE) nei pressi del santuario di San Gabrieleprotettore d’Abruzzo, importante meta diturismo religioso.

Per arrivarci il trenino “transiberiano” cheda Pescara porta a Teramo ferma in tutte lestazioni, così come la corriera che s’inerpicasulle pendici collinari del Gran Sasso dandomodo di contemplare l’inesausta espansioneedilizia nella regione. E’ il mattone, o piutto-sto il cemento armato, a farla ancora da pro-tagonista in questa Italia del terzo millennio,spesso a discapito della bellezza dei paesag-gi. Infine eccolo, il Gigante Dormiente. Sinda Teramo si può vedere il solco lasciatodalla grande frana provocata dal sisma sullaparete est del Corno Piccolo.

La Commissione centrale per l’escursioni-smo (CCE) ha convocato qui a Isola gliaccompagnatori (AE) e i referenti delGruppo di lavoro sentieri per fare il punto sunuovi regolamenti per la formazione dei tito-lati e sullo stato dell’arte della Rete escur-sionistica italiana (REI). Stringo le mani ditanti amici provenienti da tutta la Penisola,cui il sindaco di Isola Fiore Di Giacinto da ilbenvenuto parlando degli effetti collateralidel terremoto, lamentando la caduta del turi-smo, e ringraziando il CAI da sempre paladi-no di queste montagne e delle loro genti.

Parole che trovano conferma nell’interven-to di benvenuto del presidente del CAIAbruzzo Eugenio Di Marzio dalle cui parolesi capisce come sia stato importante dopo il6 aprile mantenere gli impegni presi perospitare queste iniziative da tempo program-mate. Un minuto di raccoglimento ci portacon il cuore alle vittime del terremoto. Poi ilpresidente in carica della CCE LuigiCavallaro tratteggia con toni solenni la sto-ria di questo importante organo tecnico delCAI fondato nel 1991 e da allora in fase diespansione, visto che gran parte del corposociale si dedica prevalentemente all’escur-sionismo. Francesco Carrer a nome delComitato direttivo centrale (rappresentatoqui anche da Gianfranco Garuzzo e dal vice-

presidente generale Valeriano Bistoletti)inquadra il tema all’ordine del giorno illu-strando il nuovo regolamento degli organitecnici centrali operativi (OTCO) relativoalla formazione dei titolati.

Un processo di rinnovamento iniziato nel2007 quando il Comitato centrale d’indirizzoe controllo con UNICAI ha dato impulso agliotto OTCO per omologare tutti i percorsiformativi, compresi libretti e divise, elabo-rando nuovi regolamenti ad hoc per rendereancora più “credibili”, riconoscibili e compe-tenti gli oltre 4800 titolati del CAI.“Nell’articolo 34 del Nuovo regolamentodegli OTCO è stata creata una tripartizioneche distingue titolati di primo livello (istrut-tori), di secondo livello e di terzo livello(operatori sezionali)”, ha spiegato Carrer,specificando che quello dell’operatore sezio-nale è l’anello di partenza per iniziare la for-mazione: sono necessari due anni di servizioper avere questo titolo. Il nuovo regolamen-to OTCO prevede anche la decadenza deltitolo per chi non rinnova l’iscrizione entromarzo, o la sospensione dello stesso per chinon si aggiorna o non pratica (nel caso degliAE almeno tre uscite l’anno) o la retroces-sione (passaggio di livello).

Bistoletti ha poi illustrato i nuovi massima-li assicurativi per i soci dal 2009, da 160 a 220mila euro a fronte di un modesto aumentodella quota associativa di 2 euro; un contrat-to che consente di cumulare raddoppiandolii massimali per i titolati in caso di attivitàorganizzata. E’ toccato ancora a Carrer illu-strare gli indirizzi di UNICAI per quantoriguarda la formazione, soffermandosi sul-l’importanza di una base culturale comune(conoscenza e consapevolezza delle identitàculturali, rifiuto dell’autismo tecnologico edel tecnicismo, ecc) e di una formazionecongiunta e coerente per tutti gli organi tec-nici periferici del Sodalizio.

La parola è poi passata al bolognese LuigiMantovani, vicepresidente dellaCommissione centrale escursionismo, cheha illustrato il nuovo regolamento degliaccompagnatori. Un regolamento frutto diun lungo lavoro per ottemperare agli indiriz-

Escursionismo Formazione AE e progetto REI

Dal cuore d’Abruzzoil futuro dei sentieri La Commissione centrale perl’escursionismo ha convocatoa Isola del Gran Sasso gliaccompagnatori e i referentidel Gruppo di lavoro sentieriper fare il punto su nuoviregolamenti per la formazionedei titolati e sullo statodell’arte della Reteescursionistica italiana (REI)

L’intervento dell AE Filippo di Donato che haillustrato l’impegno del CAI in seno a Federparchi alcongresso nazionale di Isola del Gran Sasso.

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zi di UNICAI, già approvato e recepitodall’Organizzazione centrale, ma che ha tro-vato al congresso fiere contestazioni daparte di alcuni gruppi di AE che hanno pre-sentato, contestualmente, due mozioni diemendamenti ora allo studio dellaPresidenza generale. Il nuovo regolamentoAE prevede tre livelli: l’accompagnatoresezionale (ASE, titolo non qualificato cheprevede due anni di esperienza operativa sulcampo), l’accompagnatore di primo livello(AE, titolo qualificato) e l’accompagnatoredi secondo livello (ANE, abilitato comeistruttore di escursionismo). Inoltre prevededue specializzazioni facoltative, necessarieper chi intende condurre escursioni su vieattrezzate (EEA) e su terreno invernale inne-vato (EAI).

“In questo modo chi si è formato nel vec-chio ordinamento rimane AE, e deve fare gliaggiornamenti previsti se vuole accompa-gnare gruppi in ferrata e sulla neve; mentrese vuole diventare istruttore deve ottenere laqualifica di secondo livello”, ha spiegatoMantovani. “Inoltre è necessario accompa-gnare almeno tre uscite l’anno per evitare lasospensione del titolo, mentre nel vecchioordinamento ne bastava una”.

Per il ferrarese Antonio Guerreschi, pro-fessore di archeologia delle terre alte e diret-tore della Scuola centrale per AE, è statouno sforzo non indifferente approntare inuovi piani formativi che prevedono fra l’al-tro una corposa infarinatura di scienze natu-rali, una parte tecnica (orientamento, tecni-che di assicurazione ecc), una parte organiz-zativa, una sociologica e storico filosofica,senza tralasciare una parte giuridica relativaai pericoli e alle responsabilità dell’accom-pagnatore. Il veneto Ugo Scortegagna ha poiillustrato le linee guida per un nuovo manua-le tecnico sull’accompagnamento in cantierea cura della Scuola centrale AE, passando inrassegna la bibliografia esistente sull’argo-mento.

Non poche le perplessità destate dal nuovoregolamento, peraltro già entrato in vigore inmaggio. Alcuni AE, in particolare del Venetoe della Liguria, hanno contestato le specia-lizzazioni necessarie per accompagnare su

ferrata e su neve, competenze che primaerano comprese nel normale bagaglio for-mativo dell’AE mentre ora “si richiede aivolontari e alle sezioni un iter troppo lungo ecostoso per ottenere la qualifica AE”. “Sitratta di normali verifiche e aggiornamenti, ecome tali devono essere considerati da noitutti”, ha risposto Mantovani.

A risultare particolarmente problematica èla distinzione tra nazionale e regionale per lequalifiche di primo e secondo livello, quasi cifossero accompagnatori di serie A e di serieB. “Tale denominazione è forse in effetti unpo’ fuorviante, ma designa semplicemente ilpassaggio di livello per diventare istruttori”,ha spiegato il direttore della Scuola AEGuerreschi. Inoltre, come ha sottolineato ildelegato della Commissione lombarda perl’escursionismo Vincenzo Palomba, “bisognaattivare subito scuole regionali per AE cometerminal della formazione, mentre è giustoche la formazione degli AE sia completa conappendici facoltative per chi vuole spingersioltre il normale sentiero”. Per il presidentedel CAI di La Spezia Maurizio Cattani la for-mazione di nuovi AE rischia di diventaretroppo onerosa per le sezioni e troppo lungaper i volontari, mentre potrebbe più agevol-mente essere strutturata a moduli.

Ha destato qualche perplessità anche ilfatto che i capogita, che vengono normal-mente nominati dai presidenti di sezione invirtù della fiducia personale, non debbanosottoporsi ad alcuna qualifica particolarementre ai titolati è richiesto tale impegno.“Ma questa è responsabilità dei presidenti disezione, l’Organizzazione centrale non c’en-tra”, ha chiarito Bistoletti, che si è impegna-to a portare sul tavolo della Presidenza gene-rale gli emendamenti proposti e ha ricordatocome il crescente impegno del CAI per lasicurezza e la prevenzione degli incidentiabbia imposto questi sviluppi nella forma-zione dei titolati. Un impegno su cui infinetutti sono d’accordo, come ha rilevatoSergio Gandini presidente dell’OTP EmiliaRomagna: “In effetti lo spirito è cambiatonegli ultimi decenni, così come i comporta-menti della gente. Un tempo la fatalità rara-mente era oggetto di colpe e ricorsi legali,

mentre oggi in caso di incidente si finisceinevitabilmente a parlare con l’avvocato. E’giusto quindi avere qualche strumento in piùper noi, pur senza dimenticarci che siamoun’associazione che si occupa di attivitàgioiose e di tempo libero!”.

11° MEETING DEI SENTIERIPer l’occasione si è riunito anche il Gruppo

di lavoro sentieri, braccio della CCE chelavora per la miglior strutturazione dell’or-ganizzazione sentieristica CAI. All’incontrohanno partecipato buona parte dei referentiregionali del progetto di Rete escursionisticaitaliana (REI) oltre al rappresentante delGruppo di lavoro cartografia AlessandroGeri. “E’ indispensabile che il CAI centrale sifaccia carico dell’attività di formazione e digestione dei propri sentieri trattandoli noncome un problema ma come importanterisorsa e come strumento di crescita dell’in-tera associazione in cui investire uomini emezzi”, si legge in un documento di indirizzopresentato dal presidente del gruppo e refe-rente trentino Tarcisio De Florian, docu-mento approvato all’unanimità che riprendein pratica le conclusioni del precedente mee-ting svoltosi nel giugno 2008 in Piemonte.

In pratica i referenti per la sentieristicachiedono di costituire una nuova strutturatecnico professionale a livello centrale,posto che “il Gruppo di lavoro sentieri non èattualmente la risposta adeguata alladomanda di indirizzo e coordinamento del-l’attività sentieri di tutto il CAI, dove i sen-tieri restano anche culturalmente in secon-do piano”. Sarebbe quindi necessario trova-re le risorse (cosa non facile dati i tempi) percostituire “un ufficio tecnico affiancato algruppo di lavoro e incaricato di occuparsispecificamente della sentieristica, dagli indi-rizzi tecnici alla formazione degli operatori,dall’organizzazione generale al catasto e pia-nificazione di sentieri”.

La nuova struttura operativa centralerichiesta dovrebbe insomma diventare “ilmotore per la progettazione e realizzazionedella REI e del catasto sentieri nazionale,nonché dare supporto progettuale e formati-vo alle iniziative promosse a livello centralee periferico. Tale ufficio tecnico a regimedovrebbe essere formato da due tecnici pergestire con competenza e la necessaria tran-quillità il settore sentieristico CAI”.

Prioritario anche “un finanziamento ade-guato da parte del CAI centrale per svolgerealmeno i corsi di formazione dei formatori”.In questo ambito ogni gruppo regionale sista arrangiando per formare i propri opera-tori sentieristici e creare il proprio catastodei sentieri a livello provinciale e regionale.A cominciare proprio dall’Abruzzo dove,come ha raccontato il referente Marco ➔

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Pirocchi, si è cercato di formare opera-tori sezionali e si è lavorato insieme ai parchiche hanno recepito la segnaletica biancoros-sa del CAI. Grande fermento per la pianifi-cazione di nuovi sentieri in tutto il centrosud: dalla Basilicata, dove il CAI è il princi-pale interlocutore per creare una nuova retedi sentieri di cui la regione è carente (già rile-vati circa 1000 km di sentieri con tracce gpse schede descrittive), al Lazio alla Calabria ealla Sicilia dove, come ha raccontatoGiuseppe Olivieri, nel Parco delle Madonie esul tracciato del Sentiero Italia sono in corsoprogetti per il recupero della sentieristicaCAI e per realizzare nuova cartografia.

“Il problema è che spesso dopo la fase diprogettazione si lascia ai comuni la manu-tenzione e la realizzazione dei tracciati e semanca una stretta supervisione da partenostra i sentieri rischiano di diventare lesolite stradine con cartelli mal fatti e stac-cionate inutili” ha rilevato Francesco Battistidel Lazio. “Il risultato in questi casi non è

qualificante nemmeno per il CAI”. Alfonso Picone Chiodo referente calabrese

ha poi rilevato come dietro la proliferazionedi sentieri si assista spesso a “speculazionida parte di enti locali che prendono finan-ziamenti per fare sentieri che vengono poirealizzati male da ditte appaltatrici quandonon lasciati a metà. Se ci sono dei soldi perrealizzare i sentieri il CAI viene di solitoestromesso, perché al sud abbiamo pochisoci e poco peso politico”.

Secondo Peppino Cicalò referente dellaSardegna invece il CAI, con le poche risorsedi cui dispone, deve concentrarsi soprattut-to sulla progettazione (rilievi, tracce gps,schede), sulla supervisione dei lavori e sulcollaudo dei sentieri, mentre i lavori e lamanutenzione deve essere fatta da mae-stranze degli enti pubblici.

Ammesso che gli enti pubblici abbianorisorse per i sentieri visto che anche inVeneto “manca manutenzione ai sentieri per-ché sottopagata”, come riferisce il referente

regionale Sergio Pigato. Ogni anno la regio-ne Veneto stanzia infatti 200 mila euro per isentieri, circa il 60% di quanto necessario,mentre la legge impone un tetto del 80% sulfinanziamento di queste opere. “Anche nellaREI bisognerà quindi vedere bene quali sen-tieri in via prioritaria possano essere realisti-camente implementati e mantenuti” haosservato Pigato.

Il dibattito si è quindi concentrato sulla for-mazione degli operatori sentieristici, forma-zione che dovrebbe essere focalizzatasoprattutto su questi tre aspetti (progetta-zione, supervisione e collaudo) oltre chesulla posa della segnaletica. A questo propo-sito è stata presentata un’integrazione alquaderno tecnico “Sentieri: pianificazione,segnaletica e manutenzione” pubblicatodalla CCE nel 2007 sulle ultime linee guidaper il “rilievo dei luoghi di posa della segna-letica”.

Sulla buona collaborazione fra CAI e par-chi in questi ultimi anni ha relazionatoFilippo di Donato referente CAI inFederparchi, e ha esaltato l’importanza delleschede per monitorare lo stato dei sentiericompilate in particolare dagli AE (ma ancheda tutti i soci) e consegnate poi alle sezioni:“Questi dati risultano preziosi per compilarepoi il catasto della REI e per fini cartografi-ci” ha concluso Di Donato.

Peter Guglieri della Liguria ha lamentatouna scarsa partecipazione degli AE alle atti-vità di gestione della sentieristica: da recen-ti indagini solo il 5% degli AE si occupanoattivamente di segnaletica e manutenzione.Riguardo alla spinosa questione della con-correnza fra CAI e altre associazioni di set-tore quali la FIE nella posa della segnaletica,è intervenuto incisivamente il referente tren-tino De Florian secondo il quale è necessarioun salto culturale per tutti: “nostro fine nonè marchiare il territorio come fanno i cani,ma rendere fruibile, omogeneo e tutelato unimportante patrimonio viabilistico naziona-le”. Infine il referente per la Cartografia Geriha messo in guardia da certi praticoni delgps che “scaricano le tracce sul web e pre-tendono che questo sia poi sufficiente perorientarsi, mentre non c’è dubbio che unabuona cartina topografica rimane lo stru-mento indispensabile per orientarsi in mon-tagna”.

Il Gruppo di lavoro sentieri si è quindi datoappuntamento al marzo 2010 per il prossimoaggiornamento formativo nazionale sullasentieristica, occasione in cui verrannoorganizzate le iniziative del CAI per la pros-sima Giornata nazionale dei sentieri di cuiampi ragguagli verranno dati, come sempre,in queste pagine.

Maser

Al progetto di estrarre petrolio nel Parco regionale del Curone e Montevecchia inLombardia si oppongono le quattro sezioni del CAI della Brianza meratese(Calco, Merate, Montevecchia e Rovagnate) aderendo al comitato “No al pozzo

nel Parco del Curone” e promuovendo una petizione. Il parco si trova in unaposizione strategica tra Milano, Monza e Lecco, proprio sui primi rilievi collinari dellePrealpi lombarde, e rappresenta l’ultimo lembo verde della Brianza sud-orientale.Nasce nel 1983 come parco regionale grazie alla lungimirante spinta dellapopolazione locale e diventa poi Sito di interesse comunitario per le sue peculiaritànaturalistiche. E' il primo passo per preservare tutta la fascia che da Montevecchiaarriva al Monte Barro, alle porte di Lecco, comprendendo anche il Monte di Brianza eil San Genesio, unica zona ancora senza tutela.

Dagli anni ’70 ai primi del 2000, l’ENI-Agip ha effettuato ricerche nei confini e neidintorni del Parco del Curone individuando possibili giacimenti di idrocarburi efacendo richieste di trivellazione che però non hanno superato le precedentivalutazioni di impatto ambientale. Adesso però il parco è di nuovo in pericolo inquanto una società australiana, la Po Valley Operations Pty Ltd, ha acquistato i dirittidi ricerca dall'ENI e ha ottenuto una proroga dal Ministro dello sviluppo economicoper perfezionare la richiesta di trivellazione. La Regione Lombardia sta procedendonella valutazione di impatto ambientale e nel conseguente parere tecnico richiesto alMinistero senza coinvolgere neppure l'Ente parco. E la gente, le associazioni e icomuni sono molto preoccupati per il destino del Parco che hanno voluto e sostenutoper oltre venticinque anni.

“Le sezioni di Calco, Merate, Montevecchia e Rovagnate”, è spiegato in uncomunicato, “hanno aderito con forte convinzione al comitato civico che chiede allaRegione Lombardia e al Ministero dello sviluppo economico l’archiviazione dellarichiesta di trivellazione nel Parco e nelle aree limitrofe. Per dare voce al comitato èstata promossa una petizione promossa anche in prima persona dalle quattro sezioniche raccolgono le firme nelle loro sedi. Il modulo, disponibile su www.caimerate.it,può essere compilato e spedito via posta alle sezioni stesse.

Approfondimenti, rassegna stampa e la petizione sono reperibili su internet:www.noalpozzo.it - www.caimerate.it - noalpozzo.blogspot.com - www.gevcurone.it- www.caicalco.it

Ambiente

Trivelle nel Parco del Curone? Quattro sezioni CAI si oppongono

Escursionismo

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Nell’ambito degli Outdoor Daysorganizzati da Riva del Garda FiereCongressi a Riva del Garda e Arcoil 23 e 24 maggio, due interessanti

incontri sulle tecniche alpinistiche hannoavuto come protagonisti esponenti delleGuide alpine, del Soccorso alpino, dellaCommissione centrale materiali e tecnichee delle Scuole di alpinismo del CAI.Organismi che, se pur con approcci e fina-lità leggermente differenti, hanno in comu-ne l’obiettivo di aumentare la sicurezza e leconoscenze di tecniche alpinistiche perprevenire gli incidenti in montagna.

Organizzati come momenti di discussionee confronto tra esperti, gli incontri hannoavuto per tema le soste (il primogiorno) e le tecniche di assicura-zione in arrampicata sportiva (ilsecondo giorno). Entrambe legiornate hanno previsto una con-ferenza al mattino (presso ilCentro fieristico) e prove pratichenel pomeriggio (ad Arco, pressoun masso strapiombante sotto alMonte Colodri, con strumentazio-ne di misura a cura dellaCommissione materiali e tecni-che).

La relazione “Senza sosta sullesoste” di Bressan e Melchiorri èstata seguita da una discussionecon interventi di Piazza (Soccorsoalpino) e Tondini (Guide alpine),in particolare su pregi e difetti delle soste“mobili” e delle soste “fisse”, anche con l’il-lustrazione di alcuni test effettuati pressola Torre di Padova della CCMT allo scopodi verificare le forze che si scaricano sugliancoraggi nei vari casi, considerandoanche l’eventualità di fuoriuscita di unancoraggio. Oltre alla classica sosta “mobi-le” solitamente insegnata nei corsi dellescuole CAI, si sono viste le caratteristichedelle cosiddette soste “fissa bilanciata” e“fissa ad anello”, utilizzate con sempremaggiore frequenza dalle guide e dalSoccorso alpino anche per la progressionedi cordata. Nel pomeriggio gli interessatihanno assistito direttamente ad alcunedecine di prove con caduta di una massacon fattore di caduta 2 (direttamente sullasosta), ovvero con rinvio intermedio, veri-ficando grazie alla strumentazione dellaCCMT le forze agenti nei diversi casi.

Anche se l’attività di studio sul tema èancora in corso, potranno esservi in futuroalcuni interessanti spunti di riflessione suimetodi di organizzazione delle soste.

Nella relazione “I freni semiautomatici inarrampicata” Tondini ha illustrato sullabase delle sue esperienze professionali(guida alpina e responsabile di uno dei piùgrandi centri di arrampicata indoord'Italia) le principali problematiche con-nesse all'utilizzo di questi dispositivi diassicurazione e le principali cause di inci-denti derivanti dal loro scorretto uso.Diversi interventi, anche da parte di rap-presentanti di case costruttrici, hanno con-tribuito a rendere molto interessante lasuccessiva discussione. Nel pomeriggiol’argomento è stato ulteriormente appro-fondito con prove pratiche: è stato mostra-to l'uso proprio (e improprio) dei principa-li freni semiautomatici in commercio con

la trattenuta pratica del volo di una massae la relativa registrazione delle forze ingioco con le celle strumentate della CCMT.

In conclusione, a parte le interessanti eaperte discussioni su questi due argomentiche hanno anche visto la partecipazioneattiva dei numerosi presenti, si può sottoli-neare la proficua collaborazione instauratatra il CAI, le Guide alpine e il Soccorso alpi-no su questi argomenti, che certamentedarà nel prossimo futuro interessanti risul-tati e che ci si augura estendibile anche adaltri ambiti.

Per il CAI erano presenti GiulianoBressan (presidente della CCMT), ClaudioMelchiorri (direttore della Scuola centraledi alpinismo, CCMT), Giovanni Duca(CCMT) e Carlo Zanantoni (CCMT), men-tre per le Guide erano presenti NicolaTondini e Oskar Piazza in rappresentanzaanche del Corpo nazionale soccorso alpinoe speleologico. Inoltre, per la riuscita dellesessioni di test, è stata fondamentale lapreziosa collaborazione di SandroBavaresco (CAI), di Marco Brunet e MarcoSegat della Guardia di finanza e delle guidealpine Adriano Alimonta e Paolo Calzà.

A cura della Commissione Centrale

Materiali e Tecniche

Incontri Esperti del CAI agli “Outdoor Days”

Soste e tecniche di assicurazione,così cambia l’arrampicata sportiva

I tecnici della CCMT durante i testsulle falesie di Riva del Garda

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TESTIMONIANZEDALLA NORD DELLE JORASSESALLE FALESIEMembro del Groupe de HauteMontagne di Parigi e dell'AlpineClub di Londra, impegnato ininnumerevoli spedizioni tra cui la“prima” italiana all’Everest (1973,vicecapospedizione), il bergamascoNava si racconta in questaantologia di scrittidi Piero Nava. Nordpress, 352 pagine, 15 euro

LA MONTAGNA ED IOFamoso per le spettacolari prime eripetizioni sulle pareti più proibitive,il tedesco Alexander Huber, fratellominore dell’altrettanto famosoThomas, parla dei suoi successi:tra cui la prodigiosa direttissima diCima Grande senza assicurazionesenza possibilità di tornareindietro. Un vero maestrodi Alexander Huber. Corbaccio.350 pagine, 19,60 euro

SANTIAGO EXPRESSNove storie di viaggio dalCammino di Santiago deCompostela alle vette dellaCorsica, con occasionali compagnidi avventura di Luigi D’Ausilio,Il Filo (www.ilfilonline.it),158 pagine, 14 euro

SULLE ALTE CIMERicordi delle Alpi di un pioniereinglese tra la fine dell’Ottocento e iprimi del Novecento nellatraduzione di Giovanni Rossi eCarlo Ramella, grandi firmedell’alpinismo accademico.Presentazione del presidente CAAIGiacomo Stefanidi Geoffrey Winthrop Young, Club Alpino Accademico Italiano,327 pagine

È LA MONTAGNA CHE CHIAMA Luglio 2008. A 6000 metri dialtitudine tre alpinisti italiani

stanno aprendo una nuova via perrisalire la ripidissima schiena delNanga Parbat. Con il gardeneseKarl Unterkircher ci sono WalterNones e Simon Kehrer che neraccontano la morte e dicono laloro sulla contestataspettacolarizzazione delleoperazioni di soccorso di Walter Nones e Simon Kehrer,Mondadori editore,175 pagine, 18 euro

ALP SPECIALE RITRATTITutto su Luisa Iovane e HeinzMariacher, due innovatoridell’arrampicataVivalda Editori, 120 pagine, 6,50 euro

SAGGILA GRANDE CORDATASaggi e racconti per i 30 anni delperiodico “Le Dolomiti Bellunesi”A cura di Italo ZandonellaCallegher e Loris Santomaso.Grafiche Antiga, Crocetta del Montello (TV)

MEDICINA E SALUTE IN MONTAGNA Prevenzione, cura e alimentazioneper chi pratica gli sport alpini di Annalisa Cogo, Hoepli, 224 pagine, 19,90 euro

LE MONTAGNE DELLA FRUTTA Etichette 1900-1960 in una curiosarassegna del Museo nazionale dellamontagna a cura di Aldo Audisio, CahierMuseomontagnanumero 164, 107 pagine

DVDVIA SPLUGA Gli aspetti più spettacolari di uncelebre itinerario: la famosa goladella Via Mala, scavi archeologicidel cristianesimo primitivo, lacultura megalitica risalente, lemulattiere e gli antichi percorsidelle diligenze In distribuzione a 22 euro presso il Consorzio Turistico di Chiavenna (SO), tel 0343 37485, 0343 33442

GUIDE39 ESCURSIONI NELLE PREALPICultura dei luoghi, tradizioni,gastronomia in Lombardia di Chiara Carissoni e LucioBenedetti,Edizioni Junior, 96 pagine, 8,90 euro

RIEDIZIONIL’IMPRESA DELL’ADAMELLOLa prima “battaglia bianca”dell’Adamello (1916) raccontatacon termini tecnici-operativi dalcomandante della 5a Divisionealpina di Alberto Cavaciocchi, Nordpressedizioni srl (www.nordpress.com),127 pagine, 16,50 euro

ARTIGLIERIA ALPINASULL’ADAMELLOMemoriale di un ufficiale che nellaGrande guerra ha vissuto daprotagonista gran parte dellebattaglie sul fronte dell’Adamello di Ildebrando Flores, NordPressedizioni (www.nordpress.com),287 pagine, 20 euro

BOOKSHOPCosa c’è di nuovo

Ogni mese una libreria specializzata presenta a turno i tre libri di monta-gna più venduti e tre volumi particolarmente consigliati. Dopo la LibreriaLa Montagna di Torino (LS 5/09), l’Internazionale Hoepli (LS 6/09) e laLibreria della Natura di Milano (LS 7/09) è la volta della Libreria StellaAlpina di Firenze (via F. Corridoni 14B/r, 50134 Firenze, tel 055.411688 -www.stella-alpina - [email protected]) fondata nel 1986 da Robertoe Diva: appassionati di montagna, sono più che mai convinti che “ancheFirenze si merita una libreria specializzata”. Tra le prime librerie di settorea informatizzarsi e ad avere un sito Internet, la Stella Alpina ha da pochimesi rinnovato il portale.PPiiùù vveenndduuttii1) Bruno Barsuglia, Gianluca Cerboni: "Alpi Apuane... il gusto di arrampi-

care", Grafiche Ancora Viareggio, 18 euro (16,50 soci CAI)2) Kurt Diemberger: "Danzare sulla corda", Corbaccio editore, 19,60 euro3) "Alpinismo su roccia", I Manuali del Club Alpino Italiano, 30 euro (20

soci CAI)CCoonnssiigglliiaattii1) René Desmaison: "342 ore sulle Grandes Jorasses", Corbaccio edito-

re, 16,60 euro2) Tommaso Magalotti: "Mani da strapiombi. Bepi De Francesch: un

volto, una storia", Nuovi Sentieri, 30 euro3) Marco Albino Ferrari: "La storia di Ettore Castiglioni", TEA, 9 euro

Nelle pagine dellaRivista del CAI lerecensioni dei libri dimontagna più attuali e interessanti

HITPARADELa montagna in libreria

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Irischi connessi con l’esposizione al solesono stati uno degli argomenti trattatial convegno “Momenti di medicina dimontagna” organizzato a Trento il 25

aprile, in occasione del 57° Filmfestival,dalla Società italiana di medicina di monta-gna. Su questo aspetto sono intervenutiMaurizio Norat di Aosta e i trentini MarioCristofolini e Antonella Bergamo. La pre-venzione e l’educazione alla salute in etàscolare risultano a questo proposito basila-ri: è nei primi 15 anni che l’eccessiva espo-sizione ai raggi UV produce danni cutaneiche diventano manifesti molti anni dopo,in età avanzata.

E’ importante dunque effettuare un auto-controllo periodico della pelle facendoattenzione a tutte le alterazioni cutanee,soprattutto quelle comparse velocemente epertanto sospette. A seconda del “fototipo”vi può essere un’aumentata o diminuitapredisposizione ad ammalarsi di un tumorecutaneo. Va sottolineato che l’allungamen-to della vita media di per sé aumenta ilrischio di tumore della pelle, ma ci sonocategorie di lavoratori di montagna mag-giormente a rischio. Come i maestri di sci,le guide alpine e le guardie forestali. Pervalutare se tra loro i melanomi e gli altritumori cutanei sono in aumento rispettoalla popolazione generale è in corso in

Valle d’Aosta un progetto di sorveglianza.Ma come evitare questo rischio?Utilizzando indumenti idonei che non lasci-no passare i raggi solari. Per esempio uncappello a larghe tese, che protegga benedai raggi solari collo, orecchie e naso, e deibuoni occhiali da sole per evitare danniacuti alla cornea e il manifestarsi di unacataratta nel corso degli anni. Le cremeprotettive aiutano a proteggere la pelle, manon devono indurre a esporsi ai raggi sola-ri troppo a lungo: non si deve mai arrivarealle scottature. Del tutto inutili sono statigiudicati nel corso del congresso gli inte-gratori per bocca: carotenoidi e licopeni,che aiutano a proteggere la pelle dal sole,si trovano nelle verdure crude e cotte enella frutta fresca, alimenti da consumarein abbondanza. In conclusione non si deveconsiderare il sole come un nemico, ma si

deve usare il buon senso. Esponendosi alsole con cautela si garantisce anche unagiusta produzione di vitamina D, utile nellafissazione del calcio alle ossa, nella pre-venzione dell’osteoporosi, nelle difese anti-tumorali.

Un altro degli argomenti è stato “Buonipiedi per buoni trekking” trattato daCristina Smiderle, fisiatra di Bassano delGrappa, che ha illustrato varie problemati-che riguardanti il camminare in montagnae l’arrampicata. Un appoggio scorrettogenera problemi di sovraccarico funziona-le articolare con conseguenze a muscoli etendini, anche in articolazioni sovrastanti.In particolare gli scarponi pesanti consuola rigida modificano significativamenteil fisiologico schema del passo. Quandol’ambiente lo consente sono da preferirecalzature più leggere e più dinamiche. Latecnologia offre sempre nuovi materialicon caratteristiche elastiche e antishockper la suola che, unitamente ad opportunirinforzi al retro piede, permettono di ridur-re significativamente le patologie dasovraccarico articolare. I plantari corretti-vi su misura sono indicati solo quando visia una palese patologia.

Successivamente Leila Meroi, studiosa di

Medicina di montagna Problemi di stagione

Se ne è discusso a Trento inoccasione del convegnoorganizzato dalla Società dimedicina di montagna. Ecco i consigli per non rischiarei temibili tumori della pelle ealtri inconvenienti in quota

Sole: amico ma non troppo

Un richiamo irresistibileL’immaginario della montagna ha di frequenteutilizzato il sole come elemento di richiamo. Quisopra, il manifesto dedicato alle vacanze nelleDolomiti che risale al 1940 ed è stato disegnato daFranz Lenhart.

Domenica 31 maggio, durante l'escursione legata allamanifestazione “Canti in Baiarda" di cui Lo Scarpone dà notiziain altra parte del giornale, i partecipanti hanno avuto un

incontro d’eccezione. A lato del sentiero, in prossimità dei ruderi dellacasa dei cavatori, fioriscono infatti otto esemplari di Dittamo(Dictamnus albus), pianta inserita nell’elenco delle specie spontanee aprotezione totale dalla Legge regionale n 9/84. Distrutto dall’incendiodel febbraio 2005, il Dittamo, conosciuto anche come: Noxella inLiguria, Frassinella in Piemonte, Erba limonzina in Veneto, Dettum inEmilia e Limonello in Toscana (G. De Maria, Le nostre erbe e piantemedicinali, Sagep Ed. Genova 1981), per fortuna è ricomparso ad

allietare il Sentiero Frassati della Liguria. Scrive Enrico Martini nel libro ‘Fiori protetti inLiguria’ edito dalla Regione Liguria nel 1984: “Oggi la specie sta diventando semprepiù rara perché gli esemplari sono ricchi di principi aromatici fortemente infiammabili,per cui vengono falcidiati dagli incendi che di questi tempi travagliano la nostra terra.

La fioritura si compie tra maggio e giugno ed è davvero pregevole: i fiori sono grandi,chiari, con evidenti venature porporine; la foggia inusuale è accentuata dall’elegantelinea degli stami, protesi in fuori e ripiegati verso l’alto all’estremità. Pienamentegiustificata la protezione totale”. Al rientro all'Acquasanta (GE) Bordo haaccompagnato alcuni gitanti a conoscere la Felce Florida (Osmunda regalis) chevegeta rigogliosa sugli umidi terreni, nei pressi delle prese degli acquedotti, al guadoinferiore del Rio Condotti.

Flora alpina

Il ritorno del Dittamo

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neuroscienze, ha relazionato sulle altera-zioni neurologiche che si verificano in altaquota. Si tratta di uno studio pilota che laricercatrice sta portando avanti da alcunianni, analizzando il comportamento dialcuni alpinisti a quote molto elevate inHimalaya, e studiando le alterazioni del-l’encefalo tramite la risonanza magneticaprima della partenza per una spedizione esubito dopo il rientro. Dagli studi effettuatisembra che il lobo frontale del cervello siaquello che soffra di più a causa dell’ipossiae che i problemi più grossi si manifestinooltre i 7000 m e nelle situazioni di ipossiacronica. Uno degli scopi delle ricerche èquello di individuare segni e sintomi ingrado di individuare precocemente l’insor-genza dell’edema cerebrale acuto.

La seconda parte del convegno è stataoccupata dalla tavola rotonda sugli inte-gratori alimentari, con interventi del medi-co dello sport Michelangelo Giampietro,del dietologo Carlo Pedrolli e dell’endocri-nologa Marina Riosa. “Gli integratori sonospesso inutili, costosi, talvolta pericolosi,in generale diseducativi. Sono destinati aun particolare tipo di alimentazione edevono venire utilizzati solo quando effet-tivamente necessari” ha detto Giampietro,ricordando le cautele per le donne in gravi-danza e i minori. Quanto agli integratori ditipo energetico disponibili in almeno tren-ta tipi (alcuni a base di carboidrati, altriiperproteici, talvolta ricchi di grassi saturi)vanno valutate con attenzione le situazioniin cui assumerli, scegliendo con cura quel-li più naturali e equilibrati. Quanto agliintegratori idro-salini, servono a bilanciarele perdite di liquidi e di sali. Con una perdi-ta di liquidi pari all’1% del peso corporeo simanifesta la sete. Con il 2% si assiste a uncalo della prestazione fisica e delle capa-cità psicomotoria e cognitiva. Con unariduzione del 4% la prestazione fisica siriduce tra il 20 e il 30%, mentre con un calodel 6% compaiono debolezza, cefalea, fati-ca, instabilità e perdita della termoregola-zione. L’idratazione è quindi di basilareimportanza. Ed ecco la ricetta per unabuona bevanda reidratante “casalinga”:250 ml di succo di frutta, 750 ml di acqua, 1gr di sale fino. Anche se esistono integrato-ri antiossidanti, è meglio utilizzare antios-sidanti naturali contenuti in frutta e verdu-ra, olio di oliva, erbe aromatiche. Infine cisono gli estratti di erbe che richiedonoancor più attenzione e cautela nel loro uti-lizzo, vedi caffeina, ginseng, efedrina, sine-frina, noce di cola, tè verde, ma huang,maté, guaranà.

Gian Celso Agazzi

Commissione centrale medica

Organizzato dal ComitatoScientifico Centrale del CAI,con la collaborazione del

Gruppo regionale CAI Abruzzo, siterrà il 19 e 20 settembre a Pescarapresso la sala conferenze del MuseoVittoria Colonna - scelto per la suacentralità in ambito cittadino e lafacile raggiungibilità per ipartecipanti che provengano da fuoriregione - il 2° Congresso nazionaledegli Operatori naturalistici (ON) delClub Alpino Italiano che vedrà riunitii titolati del Comitato ScientificoCentrale e dei Comitati scientificiregionali/interregionali. Il congressosarà l’occasione per rilanciare lafigura degli Operatori, spesso pococonosciuta negli ambiti locali,rivisitandone il profilo all’interno diun processo di formazione cheassumerà in futuro un ruolo semprepiù importante. La crescita all’internodel CAI di titolati con spiccatecompetenze culturali è, infatti,un’esigenza istitutiva e fondamentaleper il nostro Sodalizio, nell’ottica diattività finalizzate alla ricercascientifica e alla diffusione dellaconoscenza del territorio edell’ambiente.

Temi del congresso sono: incontro econfronto di esperienze tra tutti gliOperatori naturalistici, ruolo degliOperatori naturalistici all’internodella figura di titolato CAI definita inambito UniCAI, ruolo degli Operatorinaturalistici in ambito sezionale delCAI, coordinamento con le attivitàdel gruppo di ricerca del CSC “TerreAlte” e della commissione TAM,consegna ai titolati CSC dei nuovilibretti per l’attività redatti da

UniCAI, lancio dell’iniziativa “Rifugioe dintorni”.

IL PROGRAMMASabato 19 settembre

Ore 13.30 -14.30 arrivo deipartecipanti (Hotel Alba, Via M. Fortin.14) - Ore 15 registrazione presso laSala conferenze del Museo VittoriaColonna (Lungomare G. Matteotti,131) - Ore 15.30 saluto delpresidente CAI - Abruzzo (EugenioDi Marzio) - ore 15.40 relazione delpresidente del CSC (GiorgioVassena) - ore 16.10 relazione delpresidente generale del Club AlpinoItaliano (Annibale Salsa) - ore 16.40:relazione del referente UNICAI (GianCarlo Nardi) - ore 17.10 apertura deilavori (previsti brevi interventi deipresidenti CS regionali/ interregionalie degli ON) - Ore 20.30 cena(ristorante Regina).Domenica 20 settembre

Al Museo Vittoria Colonna ore 9inizio dei lavori e consegna dei nuovilibretti ai titolati del CSC - ore 9.20 -9.40:“Dopo il terremoto. La ricerca diun equilibrio” (intervento dell’ONNAlberto Liberati, Sezione de L’Aquila)- ore 9.40 ripresa dei lavori - ore12.30 conclusioni presidentegenerale, presidente CSC, referenteUniCAI - ore 13 saluto aipartecipanti.INFO, CONTATTIInformazioni: Roberto Tonelli(responsabile dell’organizzazione) tel085.77852 - 335.5318265; AnnalisaBerzi (segreteria CSC) 055 2478573- 333.1147853. Per ulteriori dettagli eaggiornamenti vedi sito del ComitatoScientifico Centrale: www.caicsc.it

Il 2° Congresso nazionaledegli Operatori naturalistici

Il lungomare di Pescara

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Le Dolomiti sono stateinserite nella lista delPatrimonio Universaledell'Umanità Unesco, ri-

conoscimento deciso all'unani-mità dai 21 membri della specia-le commissione riunita il 26 giu-gno a Siviglia. Con l'iscrizionedelle Dolomiti, i siti italianidiventano 44: un primato mon-diale. Il provvedimento riguardanove gruppi dolomitici per un'e-stensione complessiva di 142mila ettari, cui si aggiungonoaltri 85 mila ettari di “aree cusci-netto”, per un totale di 231 milaettari, suddivisi tra le province diTrento, Bolzano, Belluno,Pordenone e Udine. L'idea origi-nale di candidare le Dolomitiall'iscrizione nel PatrimonioUnesco risale al 1993. Se ne dis-cusse in una storica riunione aCortina d’Ampezzo con la parte-cipazione del Club AlpinoItaliano rappresentato dal presi-dente generale Roberto DeMartin che ne riferì nel periodi-co “Dolomiti Bellunesi”.

Reinhold Messner ne rivendi-ca la paternità (insieme aMountain Wilderness) e oggi sidice felice. “Mi auguro”, hadetto, “che da oggi le Dolomiti

possano essere viste con nuoviocchi: sono un’immensa ricchez-za per tutti noi e non una puraattrazione da cartolina o daInternet, per attirare solo il turi-smo di massa”. Ma non mancanodiscussioni e note polemiche.

A destare disaccordi è in parti-colare la scelta della sede, con-tesa tra Belluno e Cortina. Cen-cenighe nell’Agordino è invecela provocatoria proposta diMarco Onida, segretario genera-le della Convenzione delle Alpi:“un luogo - come tanti altri nelleAlpi - ricco di cultura e di risorsenaturali dove un giovane non haopportunità”.

Accordi■ Un accordo è stato sottoscrit-to tra la Convenzione delle Alpi(www.alpconv.org) e AlpinePearls, un marchio di qualità perla mobilità dolce nell’arco alpinoche offre ai turisti il piacere diuna vacanza senza auto, conassoluta garanzia di mobilità inloco. Sul sito www.alpine-pearls.com è possibile ordinareil catalogo delle opportunità.

Rassegne■ Dal 23 al 31 agosto si svolge a

Bosco Chiesanuova (VR) la quat-tordicesima edizione delFilmfestival della Lessinia (vita,storia e tradizioni in montagna).Evento speciale la presentazionedella nuova opera cinematografi-ca di Ermanno Olmi, “TerraMadre”, con la co-regia di FrancoPiavoli. Altra iniziativa, dedicataai bambini (ma non solo), sarà“Heidi in Lessinia”, in collabora-zione con il Museo nazionaledella montagna “Duca degliAbruzzi” di Torino.Il programmasu www.filmfestivallessinia.it■ A tu per tu con i grandi dell'al-pinismo mondiale, da ReinholdMessner ad Hans Kammerlan-der, da Simone Moro a sir ChrisBonington, da Lynn Hill a SteveHouse. È la proposta dell'Inter-national Mountain Summit chesi terrà a Bressanone dal 3 all'8novembre. ■ Dal 25 al 27 settembre aCoumboscuro (CN) incontritra/Montani al Centro Val

Provencal con esperienze eriflessioni sulla scuola in monta-gna. Info: www.incontritramon-tani.it ■ “Dalle Grigne allo Stelvio travalli e vette incantate” è il temadella mostra di olii e acquarellidi Giovanni Dradi aperta aBormio (SO) al Mulino Salacrist.

CIPRA■ Il Convegno annuale 2009della CIPRA (www.cipra.org) sisvolgerà dal 17 al 19 settembre aGamprin in Liechtenstein e saràdedicato ai limiti della crescita ealle possibili prospettive per ilfuturo dello spazio alpino.■ La Commissione internaziona-le per la protezione delle Alpi([email protected]) e laFondazione svizzera per la pro-tezione del paesaggio organizza-no a Crans Montana/CH il 24-25settembre la conferenza sultema "Che fare quando il ghiac-ciaio dietro casa si scioglie?”

Filo diretto Echi e notizie dal mondo della montagna

Dolomiti patrimonio dell’Umanità

Un racconto scherzoso scrittodall’esploratore polare MichelePontrandolfo

([email protected]) con i disegni diAndrea Valenti svela ai ragazzi la filosofiadell'avventura nella traversata dei ghiacciartici (le tecniche di sopravvivenza, la fauna, ilpaesaggio) e anche un sacco di curiosità (come fare la pipìchiusi in un sacco a pelo a 30 gradi sottozero o il significatodella parola "eschimese", ovvero mangiatore di carne cruda). Illibro s’intitola “Stella in capo al mondo” (Editoriale Scienza,12,90 euro) e parla di geografia, scienza, astronomia in modospassoso raccontando l'incredibile viaggio di Stella, di suofratello, Umbertone e dell'orsetto di peluche Babbonatale(scritto proprio così) ai confini del mondo.

I nostri eroi vivranno una vera avventura a bordo di una slittache li porterà dritti dritti al Polo Nord a conoscere i canti degliInuit, a vedere l'aurora boreale, faccia a faccia con il temibileorso polare sulle tracce dei grandi esploratori Umberto Nobile eRoald Amundsen. Età dei lettori: da 8 anni in su.

Letture

Ragazzi, che avventure

Fino all’11 aprile 2010 sono in mostra aCourmayeur al Museo Transfrontaliero delMonte Bianco le origini di una tradizione

turistica e di una grande passione popolareesplosa dalle visionarie intuizioni di un alpinista-romanziere vittoriano, l’inglese Albert Smith, autoredella conferenza-spettacolo “The Ascent of the Mont Blanc”,messa in scena per la prima volta nel 1852 a Piccadilly Circus,determinante per la nascita della Mont Blanc mania da partedegli inglesi che segnò l’inizio della “grande corsa dei turisti alMonte Bianco e alle Alpi”, come viene riportato sul New YorkTimes nel 1902. La mostra, patrocinata dal Club AlpinoItaliano, permette di leggere il fenomeno culturaledell’alpinismo attraverso le forme assunte ai suoi albori. In ciòche il fenomeno ha lasciato di tangibile (dalle opere d’arte airitagli stampa) si possono leggere i rapporti tra i personaggicoinvolti (il borghese e l’aristocratico, l’esteta e lo sportivo,l’élite e la massa), nonché l’inizio di alcuni fenomeni ancoraoggi presenti nella nostra società, come la passione sportiva,la comunicazione di massa, l’intrattenimento “educativo”.

A Courmayeur è esposta una buona parte del materiale,anche effimero, nato durante la “Mont Blanc mania”: spartitimusicali, manifesti della conferenza, fotografie con dedica,inviti, programmi di sala, souvenir vari, incisioni e soprattutto ilgioco dell’oca. Info: www.courmayeur.it - tel 0165 831311.

In mostra

L’uomo che portò il MonteBianco a Piccadilly Circus

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A piedi nudi■ Sui prati umidi del pianoro delNivolet (AO) è possibile speri-mentare il “Barefooting”, cam-minare a piedi nudi: fondamen-tale per recuperare benessere eequilibrio anche a livello psico-logico! Info: 0124-953166www.pngp.it

Progetti■ Bolzano potrà vantare dall’au-tunno 2011 la più grande pale-stra per l’arrampicata d’Italia. Ilprogetto porta la firma di CinoZucchi e Park Associati diMilano, con allestimento dellepareti di roccia sviluppato dal-l’ingegner Ralf Preindl. La strut-tura farà parte della nuova sededel quartier generale Salewa(www.salewa.it), avrà unasuperficie di arrampicata di 2000mq per un'altezza di 24 m conuna parete di 19,5 m. Una partesarà riservata alle scolaresche ealla formazione. Scheda detta-gliata: www.ldlcom.it/public/ alle-gati/Salewa/salewa_palestra_arrampicata_dati_tecnici.pdf

Laurea■ È stato attivato dall’Universitàdi Milano un percorso “monta-no” nell’ambito del corso di lau-rea magistrale in ScienzeAgroambientali. Due i curricula:“Qualità dell’ambiente e del ter-ritorio” e “Valorizzazione e tuteladei territori montani”, incentratoquest’ultimo sulle tematichelegate alla multifunzionalità del-l’agricoltura, allo sviluppo delturismo ed alla valorizzazionedell’ambiente e delle tipicità ter-ritoriali. Parte del percorsomagistrale montano verrà attua-to presso la sede di Edoloavviando la sperimentazione dinuove modalità didattiche comeil blended learning. Info: www.valmont.unimi.it

Appuntamenti■ “Un libro, un rifugio” l’appun-tamento culturale estivo pereccellenza in Alta Badia, curatoe diretto da Gianna Schelotto, ègiunto alla sesta edizione. Sonoconfermati i seguenti appunta-menti: 4 agosto “Storia diFrancia” di Sergio Romano, 5

agosto “La variabile Dio” diRiccardo Chiaberge, 6 agosto“Storia di neve” di MauroCorona, 12 agosto “Papaveri epapere” di Antonio Caprarica, 13agosto “Un uomo purchè sia” diGianna Schelotto, 17 agostoGherardo Colombo. Infow w w . a l t a b a d i a . o r g0471/836176-847037 - [email protected]

Albe■ Appuntamenti con l’alba pervedere dall’alto come si risvegliala Terra sono organizzati dallefunivie di Kitzbühel il 4, 9, 16 e 25agosto. L’iniziativa, dal titolo "Ilsorgere di sole dai 2.000 metri”,dalla vetta del KitzbuehelerHorn offre una vista fantasticasu quasi la metà delle AlpiOrientali. Info: kappatre comu-nicazione, tel.345 2453472 / 0399278003.

Note e parole■ “Note in rifugio” e “Parole inrifugio” in Friuli Venezia Giulia. Appassionati curatori sono ilmaestro Paolo Pellarin e il gior-nalista Luciano Santin. Questo ilprogramma: 10/8 QuartettoApeiron al rifugio Sappada 2000;12/8 duo “D’Altro Canto” al rifu-gio Rododendro; 23/8 corogospel a rifugio Fratelli Grego;28/8 Fanfara della brigata Juliaal rifugio Sorgenti del Piave. E diquelli letterari: 22/8 al rifugioFabiani “Luce di vetta: una mon-tagna di foto”; 22 e 23/8 rifugioPellarini “Scuole di Alpinismo:l'eredità di Comici”; 30/8 “Pennenere: verso l'alto e verso la glo-ria”; 6/9 rifugio Antelao “Là super le montagne, un modo dicantare la vita”. Informazioni:w w w . a s s o r i f u g i . i t“Associazione Gestori RifugiAlpini del Friuli Venezia Giulia edel Veneto” Tolmezzo (UD) tel.0433487786.

Cariche■ Da lunedì 8 giugno FrancoPerlotto è sindaco di RecoaroTerme (VI). “Direi... un ritorno aimonti, tanto per parafrasareMessner”, ha annunciato alloScarpone che lo ha annoveratotra le sue apprezzate “firme”.

“Spero di rendere alla montagnaalmeno una parte di quanto essaha dato a me”. Il neo sindaco,che era considerato negli anniSettanta uno dei padri del “freeclimbing”, ha dedicato gli annipiù recenti alla cooperazioneinternazionale. Buon lavoro, caro Franco, e feli-citazioni vivissime!

Spettacoli

Il quarto incontro tra l’architet-tura fortificata e la danza con-temporanea è in programma aBriançon dal 3 all’8 agosto. Unfestival di gran qualità che riva-lorizzando il ruolo delle sentinel-le alpine, capolavori del Vaubane patrimonio dell’UNESCO, nefa luoghi aperti all’arte e alloscambio tra i popoli. Nell’edizione del 2009 il tango el’hip-hop, e balletti site specificsi mischiano nella città e suirampari, in una cornice di straor-

dinario fascino. Info: www.fort-sendanse.com - Osella Consul-tants Briançon - Service duPatrimoine, T. 0476410823.

Riconoscimenti■ Simone Moro e DenisUrubko hanno ricevuto l’oscardell‘alpinismo in giugno aGrindewald (CH) dalle mani diChris Bonington. Per l’EigerAward 2009 a favore di Moro eUrubko ha favorevolmente gio-cato l’impresa di gennaio,quando i due hanno vinto ilMakalu che nessuno avevaancora salito in inverno. ■ La Provincia di Belluno haricevuto in primavera a Roma,al Forum PA, il premio nazio-nale per le migliori praticheterritoriali in materia di politi-che energetiche per la costru-zione del nuovo polo scolasti-co di Agordo. Il progetto èstato giudicato tra i 16 piùinnovativi in Italia. ■ La scrittrice franceseChantal Crovi ha ricevuto ilPremio Joseph Guiran 2009dell’Acca-demia delle scienze,agricoltura, arti e belle letteredi Aix en Provence per le sueguide turistiche dedicate alPiemonte ‘Guide des valléesalpines du Piémont. Du col deTende au col du Mont-Cenis’ e‘Guide des vallées alpines duPiémont. Du col de Tende à larivière Tanaro. Les AlpesLigures et le Monregalese’. ■

Chiudere i passi dolomitici al traffico privato? Il progetto dicui si discute da tempo prevede che siano resi accessibilisolo tramite navetta, a meno che non ci siano mezzi di

trasporto funiviario. La chiusura al traffico privato dovrebberiguardare le province di Belluno, Trento e Bolzano. Cheacquisterebbero uno straordinario valore aggiunto. Propostianche grandi parcheggi a prezzi modici a fondo valle perconsentire agli sciatori di raggiungere comunque le pistedurante il periodo invernale. La giunta provinciale di Bolzanosembra decisa a introdurre il ticket nell'estate del prossimoanno. Finora la chiusura dei passi dolomitici al traffico privatoha incontrato alcuni pareri contrari (da parte del comitato per lasalvaguardia dei passi stessi, del presidente della Provincia diBelluno, del nuovo sindaco di Livinallongo e di parte del PartitoDemocratico altoatesino), ma anche pareri favorevoli tra cuiquello di Reinhold Messner. E i nostri lettori che cosa nepensano? Compie intanto cent’anni la “Strada delle Dolomiti”,inaugurata l'11 settembre 1909, quando i primi ardimentosichauffeur portavano su per i ripidi “tourniquet” i bolidi a quattroruote con a bordo facoltosi turisti.

Passi dolomitici

Verso la chiusura?

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Ormai è una realtà. Dopo anni dilavori la storica via Francigena puòessere percorsa a piedi dal passodel Gran San Bernardo sino a

Roma quasi senza soluzione di continuità.A livello ministeriale è stato definito conesattezza l’andamento del tracciato chiu-dendo diatribe tra i vari enti locali impe-gnati a proporsi come luoghi attraversatidall’itinerario. Enti governativi hanno col-locato in alcune zone una loro segnaleti-ca, mentre su altre sono presenti indica-zioni proposte da associazioni, confrater-nite e pro loco. Per lunghi tratti l’apportodel CAI è stato decisivo nella individuazio-ne del tracciato, nella sua uniforme segna-tura, nella manutenzione già in corso daanni.

Tuttavia molto c’è ancora da fare, in par-ticolare per quanto riguarda l’ospitalità:non sempre infatti viene offerta al pelle-grino l’opportunità di pernottare spenden-do poco e ricevendo i servizi essenziali.L’ospitalità “povera” diffusa su tutto il per-corso è un obbiettivo ancora da raggiunge-re e necessita di molto lavoro presso glienti locali e le strutture ecclesiastiche.

Fra tanti problemi, e a volte qualchedelusione, capita di imbattersi in compor-tamenti virtuosi: da segnalare l’interventodi manutenzione e ripristino a cura dellalocale comunità montana in uno dei trattipiù belli, quello che scende dal Passo dellaCisa e si inoltra in Lunigiana.

Si tratta di un percorso della Francigenadi particolare interesse e bellezza, in posi-zione mediana rispetto al sentiero che dalPasso della Cisa (1041 m) scende aPontremoli (250 m), aperto grazie all’intui-zione e al lavoro dei soci CAI della Sezionedi Pontremoli, i quali provvedono a mante-nerlo fruibile. E’ un itinerario di circa 20km interamente su sentiero. AttraversaCavezzana d’Antena, Groppoli diValdantena, Previdè, Casalina, Topleca eArzengio tra prati d’alpeggio, boschi difaggio, querce e castagni, ma anche coltivi,vigneti e uliveti, in un territorio un tempopopolato e che conserva molte traccedella passata presenza umana: muri asecco, maestà, mulattiere, terrazzamenti,ma anche architetture particolari, quali unmulino ad acqua e quattro antichi ponti.

Il sentiero si presentava con molti segnidi degrado a causa dl progressivo abban-

dono e al dissesto idrogeologico. Per il suorecupero si è intervenuti con opere dibasso impatto, cercando di preservare almassimo l’ambiente: sono state usatemoderne tecniche di ingegneria ambienta-le utilizzando legname e pietre locali siaper il ripristino dei muretti a secco sia peril rifacimento dell’antico selciato e parti-colare cura è stata dedicata alla manuten-zione delle immagini votive (maestà) e deivecchi ponti ad arco. lI costo complessivo

dell’intervento è stato di circa 80 mila euroin tre anni, sopportato dalla Comunitàmontana della Lunigiana.

Chi volesse avere maggiori ragguagli sul-l’intervento e le tecniche usate può contat-tare Paolo Bissoli presidente dellaComunità ([email protected]).

Corrado Bernardini

Referente del CAI per la Francigena e

gli itinerari storici culturali e religiosi

Escursionismo Completata la via Francigena

A piedi dal Gran San Bernardo a Roma

Dalle pagine dello Scarpone è rimbalzata nella magia del giardino botanico di VillaTaranto a Verbania la disavventura di Roberto “Rolly” Cotti, l’istruttore milanese disci alpinismo che in febbraio ha raccontato lo stato d’animo di chi si trova dram-

maticamente sepolto da una valanga. La sua testimonianza “da sotto”, non priva di spuntiironici, è stata inserita nello spettacolo “Valanghe di carta” che ha inaugurato il 24 giugnola terza edizione di LetterAltura (www.letteraltura.it), festival di letteratura di montagna,viaggio e avventura. Con musiche e cori, sono state le “streghe in bianco” a incantare unpubblico folto e partecipe. Presentato dalla Biblioteca nazionale del CAI, ideato e scrittoda Gianluigi Montresor (presidente delegato della Commissione centrale Bibliotecanazionale), Alessandra Ravelli (direttore della BN) e Consolata Tizzani, il recital intrecciastorie di valanghe tratte dalla cronaca e dalla letteratura.

E Rolly, ormai ristabilito dalla tremenda avventura che gli è costata un lungo perio-do di forzata immobilità, non è voluto mancare e ha ascoltato commosso il suo rac-conto “recitato” dall’attrice Elena Silvia Montagnini accompagnata all’arpa da MartaPidello con gli intermezzi musicali del Coro Edelweiss del CAI di Torino diretto daEgidio Forti. Lo spettacolo, dopo un intervento introduttivo di Enrico Camanni, è statocondotto da Roberto Serafin.

LetterAltura

Valanghe di simpatia

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Un prezioso intervento di ripristinoAlcuni momenti degli interventi di ripristino deltracciato della via Francigena che scende dal Passodella Cisa e si inoltra in Lunigiana, un itinerario dicirca 20 km interamente su sentiero.

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Gli italiani sono un popolo di cammi-natori? Chi va abitualmente per sen-tieri sa che non è vero. O perlomenonon lo è ancora. Le lingue ufficiali

del popolo dei camminatori sono il tedesco,l’inglese, il francese; sui sentieri ci si salutaperlopiù con un grussgott diventato ormaiuniversale. Ma qual è oggi la situazione? Diquesto aspetto e di sicurezza si è parlato allaFiera campionaria di Milano l’8 maggio inoccasione di un convegno organizzato dalParco nazionale delle Cinque Terre sul tema“I sentieri quale industria del territorio”.Dopo i saluti del presidente del parcoFranco Bonanini e un’introduzione di OscarDel Barba, presidente di CIPRA Italia, l’argo-mento è stato affrontato nei vari aspetti daGiuseppe Rulfo della Commissione centraleper l’escursionismo del CAI, DavideBattistella delegato della XXXI zona CNSAS,Alberto Gedda giornalista di “Rai-Montagne”, Carlo Mazza assessore all’Urba-

nistica del Comune di Riccò del Golfo (SP),Roberto Serafin della redazione delloScarpone e Maurizio Cattani presidentedella Sezione di La Spezia, particolarmenteimpegnata con i suoi volontari “a promuove-re sia il patrimonio sentieristico e ricettivo alivello provinciale, sia specifici prodotti e ini-ziative turistiche”.

Premesso che andare per sentieri dovreb-be rappresentare uno degli aspetti vincentidell’industria del territorio all’insegna dellasoft economy, è stato messa in evidenza nel-l’intervento del redattore dello Scarpone ilruolo trainante e di proselitismo svolto dainuovi media, oltre che, beninteso, dai volon-tari del CAI che si prendono cura di 60.000km di sentieri.

Ma quanti di questi percorsi sono segnati,fruibili? Lo erano sicuramente dieci anni fa i6000 km del Sentiero Italia lungo il quale si èsvolto il Camminaitalia, con la partecipazio-ne degli iscritti al CAI e delle “penne nere”

Strategie Nuovi orizzonti per il turismo

Un paradiso alle porte di La SpeziaUna visione della costa delle Cinque terre nel LevanteLigure. In questo meraviglioso territorio la Sezione diLa Spezia del CAI è particolarmente impegnata con isuoi volontari a promuovere sia il patrimoniosentieristico e ricettivo a livello provinciale, siaspecifici prodotti e iniziative turistiche.

Conoscere per camminare

Con la partecipazione di un centinaio tra sezioni e sottose-zioni del CAI, con il coinvolgimento di Alpinismo Giovanilee di TAM e di vari enti (Parchi, Associazione alpini,

Protezione civile, pro loco, ecc.) si è svolta il 31 maggio la 9ªGiornata nazionale dei sentieri organizzata dalla Commissionecentrale escursionismo. Manutenzione dei sentieri dalla segna-letica verticale e orizzontale al ripristino dei tracciati, rilievo conGPS, cura del Sentiero Italia e del Sentiero Frassati, inaugura-zione di nuovi sentieri tra cui un tratto di sentiero in Sila perdiversamente abili, e ancora iniziative collaterali, corsi di forma-zione per manutentori di sentieri, accompagnamento di disabili,convegni, attività sportive, realizzazio-ne di documentari, esibizione di cori,pulizia della vegetazione infestantemanufatti di valore monumentale; lospirito che ha animato la Giornata èben riassunto nella scheda di adesionedi una sezione: “Coinvolgimento dellepopolazioni locali alla frequentazioneconsapevole dei loro territori montani”.

Il nuovo appuntamento è con la 10ªGiornata nazionale che si svolgeràdomenica 30 maggio. Si segnala infinela recente collaborazione tra il Gruppo

di lavoro sentieri della Commissione centrale e l’Ente forestedella Sardegna nella progettazione della segnaletica verticale dicirca 600 km di sentieri. A Montepiano (Prato) si è svolto poi il 7 e8 febbraio l’aggiornamento tecnico del Gruppo lavoro sentieridella CCE per esperti della segnaletica: dal titolo “il rilievo deiluoghi di posa” ha l’obiettivo di creare un gruppo di tecnici ingrado di supportare i referenti regionali/provinciali per la realiz-zazione di una Rete escursionistica italiana integrata in un unico,comune progetto nazionale.

Il Gruppo di lavoro sentieri della Commissione centrale

di escursionismo

Nella foto alcuni soci della Sezione diLanciano (Chieti) impegnati in lavori dimanutenzione durante la Giornata deisentieri del 31 maggio. Alcune sezionisono intervenute ripulendo dalla vege-tazione infestante manufatti di valoremonumentale come torri di avvista-mento e fortificazioni con lo spirito dicoinvolgere la popolazione locale allafrequentazione consapevole dei loroterritori montani.

La Giornata dei sentieri

Una salutare mobilitazione

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dell’ANA, per valorizzare una sentieristicaminore dalla Sardegna alla Sicilia, dagliAppennini alle Alpi con arrivo a Trieste.

“Del Camminaitalia”, ha ricordato Serafin,“si interessarono i giornali e la Tv. Si pubbli-carono libri, si distribuì un film. Per la primavolta, grazie a un’iniziativa patrocinata dalCAI, l’escursionismo bucò gli schermi, alFestival di Trento nel 2000 si parlò diun’Europa dei sentieri e la Commissioneescursionismo fornì dati trionfalistici: com-prendendo gli assidui, le famiglie e gli occa-sionali, si calcolarono circa 10 milioni diescursionisti in Francia, 9 milio-ni in Germania, 8 milioni in GranBretagna e 4 milioni in Italia”.

Ma che cosa è successo in que-sto decennio che ci separa dal-l’eroico Camminaitalia? Sul ver-sante del turismo sostenibileproliferano i progetti “verdi”, gliinviti a scoprire la natura, o ciòche resta, a piedi, a cavallo o inbici, con il ripristino di argini difiumi e sedi di ferrovie dismessesu cui si dovrebbero avventurare(si fa per dire) migliaia di cittadi-ni in cerca di evasione soprattut-to dal traffico motorizzato. Su tutti i progettisvetta, a sette anni dalla sua creazione, la ViaAlpina sotto l’egida della Convenzione delleAlpi. La Via Alpina si snoda da Trieste (Italia)a Monaco, dall’Adriatico al Mediterraneo,con i suoi 5.000 km di sentieri segnalati in 5itinerari, attraverso otto Paesi europei:Slovenia, Italia, Austria, Germania,Liechtenstein, Svizzera, Francia e Principatodi Monaco. La rete mette a disposizione,relativamente agli itinerari, diverse topo-guide, carte e opuscoli e un sito moltoagguerrito, www.via-alpina.org dove le 340tappe sono selezionabili una per una conschede esaurienti, per escursioni dal livellodel mare ai tremila metri di quota, con più di60 passaggi di frontiera.

Si moltiplicano i progetti verdi, con impli-cazioni culturali e religiose, come la rete deiSentieri Frassati dedicata al beato PierGiorgio che ha appena tenuto a battesimoun nuovissimo percorso ad anello in Vald’Ayas, al cospetto del Monte Rosa (vedi pag2). Degno di attenzione, fra i tanti, è il“Cammino di San Francesco” in Umbria.Anche la storica Via Francigena è una realtà:oggi anche grazie ai volontari del CAI è pos-sibile percorrerla dal passo del Gran SanBernardo sino a Roma quasi senza soluzionedi continuità.

La Regione Piemonte sembra fare testo inquesto campo: possiede oggi gli strumentitecnici di conoscenza e supporto alla pro-grammazione degli interventi di valorizza-

zione del patrimonio escursionistico pie-montese, che conta 3472 percorsi per untotale di 15.550 km. Una nuova sezione webdella regione è dedicata alla rete sentieristi-ca, consultabile all’indirizzohttp://www.regione.piemonte.it/retesentieri-stica. Il nuovo sito internet vuole essere unostrumento di conoscenza del patrimonioescursionistico piemontese e un’opportunitàper approfondire i progetti e le attività cheruotano attorno ad esso. Il catasto, che abreve sarà consultabile sul sito, è costituitoda un database che riporta e organizza i dati

relativi a ciascun percorso, alquale è collegato un GIS(Geographical InformationSystem) che permette di visua-lizzare tutti i dati geografici.“Tele di ragno” è infine lanewsletter trimestrale dellarete sentieristica: viene inviatavia mail a coloro che si iscrivo-no on line, e contiene notizie eresoconti inviati da rilevatori emanutentori di sentieri e daescursionisti, rubriche relativea itinerari, interviste ai referen-ti dei percorsi.

C’è poi Chaminem per oc, il nuovo poloescursionistico occitano organizzato dall’as-sociazione Chambra d’oc che propone dimettere in rete, dalle Valli occitane inPiemonte all’Occitania grande francese finoalla Val d’Aran nei Pirenei, una serie di cam-minate dedicate alla tutela della lingua d’òcnel Patrimonio Immateriale dell’Umanitàdell’Unesco.

Perché oggi l’escursionismo parla diverselingue, non è più uno sport d’altri tempi. Sidiffonde il nordic walking, camminata nordi-ca con i bastoncini. E di deep walking (cam-minare profondo) parla un’organizzazioneche collega il camminare “alla ricerca inte-riore, alla sobrietà, alle scelte consapevolinei consumi”.

E’ dunque innegabile, ha concluso il redat-tore dello Scarpone, che dietro l’indiscutibi-le risveglio d’interesse per tutto quanto famontagna vada annoverata la presenza sulweb di siti e portali sempre più documentatie agguerriti, con un’innegabile funzione ditraino anche per la carta stampata.

Tra i preferiti di ogni appassionato di mon-tagna non possono mancare, oltre natural-mente al portale del CAI, Mountainblog,Discovery Alps, Alpinia, Montagna Org,Planet Mountain, AlpMedia, ognuno con unparticolare approccio all’attualità e alla cul-tura alpina, ma anche con ampie finestreaperte al dialogo: dialogo che i limiti di folia-zione delle riviste cartacee consentono soloin parte. ■

Le modernetecnologiedell’informazioneper la fruizionedella rete disentieri in unconvegnoorganizzato dalParco delleCinque terre

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Costruito nel 1886 dal CAI Milano aipiedi della bastionata del Grignone(Grigna settentrionale) a 1.719

metri di altitudine, più volte rstrutturato, ilrifugio Bietti Buzzi è rinato a nuova vita.Quattro anni fa la decisione di cederlo allaSezione CAI Grigne di Mandello e il 21giugno la riapertura. Ora il rifugio è piùefficiente e accogliente, con 30 posti letto,servizi interni, pannelli fotovoltaici,rivestimento di larice, una nuova cucina euna bella balconata che attraversa tutta lafacciata. La responsabilità che si eraassunta la Sezione CAI Grigne quattroanni fa è stata onorata con l’aiuto di molti.Oltre al grande impegno su basevolontaria dei molti soci e amici, lasezione ha potuto contare su contributieconomici di privati e di enti pubblici: e lafamiglia Buzzi ha avuto un ruolodeterminante, insieme con la ComunitàMontana del Lario orientale, il CAICentrale e il Comune di Mandello. Conorgoglio ha ricordato tutto questo ilpresidente del CAI Grigne di MandelloAscanio Cereghini, mentre il sindacoRiccardo Mariani tagliava il tradizionalenastro tra gli applausi dei numerosissimialpinisti ed escursionisti, a testimonianzadi quanto il territorio è legato alla realtà deirifugi alpini.

Opportunità di lavoro■ Il Gruppo alpinistico Fior di Roccia,sottosezione fondata nel 1927, cerca ungestore per il rifugio Cesare Mores in AltaVal Formazza. Mandare curriculum erichieste al reggente Camillo Onesti (vialeCol di Lana 7, 20136 Milano) o a:[email protected]■ La Sezione CAI ULE di Genovaesamina domande di gestione per laCapanna Gimont (2050 m) sopra Clavière,nel cuore della Via Lattea. Il rifugio ècollegato alla rete di energia elettrica etelefonica e dispone di una sorgente diacqua propria, riscaldamento a gasolio.Apertura dal 1° luglio al 30 settembre edal 1° dicembre al 30 aprile. Info: CAIULE Genova, tel e fax 010.565564 opresso Renato Campi 010.7261006 –335.249640.

Rifugi

Grigne: rinasce il Bietti Buzzi

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Viterbo La medicina fa progressiSarà la giovane ma dinamica Sezione di Viterbo a ospitare il 23 e 24

ottobre il convegno “Progressi in medicina di montagna”, organizza-to dalla Società Italiana di Medicina di Montagna con il supportodello stesso CAI di Viterbo, del Comune e dell’Ordine dei Medici diViterbo e il sostegno della commissione medica del Cai. Si cominciail 23 ottobre alle 15.15 all’hotel Terme Salus, con la lettura inaugura-le “Storia della medicina di montagna” di Paolo Cerretelli. Dalle 16alle 18 è in programma la sessione di ematologia con relazioni diGuglielmo Antonutto, Gaetano Cairo, Giuseppe d’Onofrio e ClaudioMarconi. Alle 19,15 in una sessione aperta al pubblico, GiovanBattista Laurenti relaziona su allenamento e altitudine e alle 20Enrico Donegani, presidente della Commissione centrale medica delCAI, presenta il nuovo manuale di Medicina di montagna.

Il 24 ottobre dalle 8,30 alle 10,30 si parla di sonno e respirazione inalta quota con le relazioni di Corrado Angelini, Camillo Di Giulio,Alberto Braghiroli, Giuseppe Insalaco. Al termine della sessioneMaria Di Paola presenta i risultati delle risonanze magnetiche nuclea-ri encefaliche in alpinisti d’alta quota. Concluderanno i lavori alcunecomunicazioni libere. Sono stati richiesti i crediti formativi per medi-ci e infermieri professionali, a numero chiuso. L’iscrizione al con-gresso è gratuita ma obbligatoria. Informazioni sul sito www.medici-nadimontagna.it o su www.caiviterbo.it

Monte Barro (LC) Nuovi titolati Presso l’Eremo del Monte Barro, si è concluso il 30 maggio il Corso

per Operatore naturalistico regionale del Comitato scientifico (ON) edi Operatore regionale di tutela ambiente montano (ORTAM), orga-nizzato e condotto dal Comitato scientifico e dalla Commissione tute-la ambiente montano del CAI Lombardia. Le rispettive commissioni

giudicanti proporranno qal CAI centrale quali Operatori naturalisticiregionali Daniela Bonanomi (CAI Calco), Irma Botta (CAI Como),Ettore Ferrario (CAI Castellanza), Natalino Lucchelli (CAI Voghera),Mario Panizza (CAI Voghera), Paolo Turetti (CAI Cedegolo),Umberto Ughini (CAI Asti) e quali Operatori regionali tutela ambien-te montano Roberto Andrighetto (CAI Varese), Cristian Bologna (CAISora), Marco Chiapparoli (CAI Vigevano), Francesca Fazzini (CAIMilano), Marcello Manara (CAI Bergamo), Renzo Mottadelli (CAIMacherio), Valentina Pellacini (CAI Lissone), Marco Rossi (CAIVarese), Gaia Tretto (CAI Seveso), Laura Viganò (CAI CiniselloBalsamo), per la nomina a titolati del Club Alpino Italiano.

Pordenone Aperta la palestraPresso il Centro polisportivo comunale “ex Fiera” di Via Molinari

34, alla presenza delle autorità pubbliche e private sostenitrici delprogetto, del Direttivo regionale e locale del CAI è stata inaugurata il23 maggio la “Sala di arrampicata boulder” realizzata dalla sezione.

Ne da cortesemente notizia il presidente Alleris Pizzut precisandoche il progetto e la realizzazione sono stati portati avanti nel corsodelle passate gestioni sezionali presiedute da Gabriele Remondi, conla fondamentale collaborazione degli istruttori della Scuola di alpini-smo “Val Montanaia” e il sostegno economico della Regione FriuliVenezia Giulia, della Provincia di Pordenone e della FondazioneCRUP. L’impianto è aperto ai soci e non soci del CAI, con paretiarrampicabili alte m 3,60 e oltre 2.000 prese, protette da zone di cadu-ta di 40 cm in una superficie totale di 300 mq

Cuneo Diventare rilevatori GPSCreare persone idonee alla rilevazione dei sentieri per aggiornare il

catasto sentieri piemontese e introdurre alla conoscenza e all’uso deiricevitori GPS, strumento indispensabile per tale attività: questo loscopo del corso svoltosi il 9 e 10 maggio al rifugio Savigliano(Pontechianale) in Valle Varaita (Cuneo). Agli allievi ritenuti idonei èstato consegnato un tesserino di rilevatore CAI che annualmente

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QUICAIAttività, idee, proposte

Incorniciate alle pareti del rifugio Locatelli alle TreCime di Lavaredo, due immagini ci riportano aglianni Cinquanta. A scattarle è stato il milanese Amos

Pirovano che trovandosi da quelle parti nel 1955 inviaggio di nozze con la moglie Luigia ha messo a fruttoil suo talento di fotografo scattando una bella immaginedel rifugio e, insieme, fissando un’insolita…cordata: ungruppo di alpini che trasporta al rifugio alcunedamigiane di vino. I due maturi sposini, tornati direcente al Locatelli, hanno rritovato in questa immagineun frammento della loro giovinezza e insieme lacalorosa accoglienza del gestore Hugo Reider, figlio delgestore di allora, Josef. Per la precisione, la didascaliache accompagna la fotografia degli alpini spiega come“agli inizi del turismo alpino, i rifornimenti dei rifugiarrivavano a spalla d’uomo e la paga si misurava aseconda del peso trasportato…In tempi più moderni siscoprì il mulo come mezzo di trasporto nelle zoneimpervie delle Alpi e spesso le compagnie degli alpinistazionate in zona davano una mano”.

Una cordata particolare

Il Comitato direttivo dell'Unione internazionale delleorganizzazioni alpinistiche (UIAA) riunitosi in Galles il 26maggio ha avviato l'elaborazione di un nuovo codice di

comportamento per chi frequenta le montagne. Il nuovo Codicedella montagna verrà discusso e sviluppato in successivesessioni nel corso dell'estate, per essere pubblicato e divulgatoin occasione dell'assemblea generale che si terrà in ottobre.Varie commissioni risultano inoltre rafforzate, come quella che sioccupa di spedizioni e libertà di accesso alle grandi montagneora guidata dall'inglese Clare Bond, o quella che ha per fine laprotezione delle montagne presieduta dalla naturalistastatunitense Linda McMillan, e infine quella che organizza legare di arrampicata su ghiaccio che dall'anno prossimoaumenteranno di numero, mentre la Commissione giovanile haregistrato un significativo incremento di adesioni agli eventiestivi. Il Club Alpino Italiano ha offerto di ospitare a Bormio unariunione dell'esecutivo UIAA nel 2010.

UIAA

Nasce il Codice della montagna

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verrà vidimato in base al numero di sentieri rilevati e trasmessi alcatasto regionale.

Nella prima parte del corso sono stati trattati: introduzione al GPS,dispositivi in uso, problematiche del rilievo in ambito montano; intro-duzione al sistema GPS per la navigazione terrestre; struttura delsistema GPS; fonti di errore; dispositivi in uso e loro caratteristiche;le diverse gamme dei GPS per uso escursionistico, semi-professiona-le e per il rilevamento (mapping) professionale; il miglioramentodella precisione del dato attraverso l’applicazione di metodi di corre-zione (correzione in tempo reale con sistemi RTK, Waas-Egnos; cor-rezione differenziale in post-processing); utilizzo del GPS per i rilieviin ambiente montano, problematiche specifiche; rilievo sotto coper-tura e in ambienti caratterizzati da difficile ricezione del segnale.

Nella seconda parte: il catasto e la rete sentieristica della RegionePiemonte; la figura del “rilevatore” dei tracciati; introduzione alprogetto; stato di avanzamento del progetto e attività in corso diavvio; classificazione di qualità dei tracciati inclusi nella rete; retesentieristica della Regione Piemonte e implementazione dei trac-ciati da rilievo GPS, premesse per la costituzione di une rete comeinfrastruttura di base per le attività escursionistiche; concetto dipercorso e itinerario; necessità di omogeneità dei rilievi e dei datirisultanti che affluiscono nel database regionale; rilievo di traccia-ti sentieristici e punti notevoli lungo un sentiero: modalità operati-ve; che cosa bisogna rilevare e come; tratte e i punti notevoli lungoil percorso; corredo fotografico.

È stato consegnato a ogni allievo un manualetto teorico-praticosugli argomenti trattati relativo al GPS e specificatamente sugli aspet-ti relativi al rilievo dei tracciati nell’ambito della rete sentieristica pie-montese. Il corso verrà ripetuto per la Provincia di Torino e succes-sivamente per le province del Nord Piemonte.

Bergamo Corsi professionali all’Alpe CorteOriginale esperienza al rifugio Alpe Corte (della Sezione di

Bergamo) a Valcanale di Ardesio (BG). Un gruppo di 20 allievi del set-tore di cucina, panetteria/pasticceria e sala-bar del Centro di forma-zione professionale di Pavia dal 26 giugno al 3 luglio ha avuto il com-pito di gestire il rifugio alpino con la preparazione delle colazioni, deipasti e la pulizia dello stabile, compresa l’organizzazione ludica delleserate. Nel corso della settimana sono state realizzate sotto la guidadel coordinatore Filippo Ubiali attività finalizzate a vivere esperien-ze, personali e di gruppo incentrate sui principi e sulla cultura dellavita di montagna, nei suoi aspetti ambientali, culturali e relazionali.Nel corso dell’iniziativa, finanziata dalla Regione Lombardia, era pre-vista una riunione nel rifugio del Consiglio direttivo della Sezione diBergamo del CAI: un segnale dell’importanza che i responsabili delsodalizio bergamasco attribuiscono a questo progetto formativo.

Cava de’ Tirreni (SA) La via della neveIl settantenario della Sezione di Cava de’ Tireni (Salerno), la secon-

da della Campania dopo Napoli, è stato festeggiato in maggio con lapubblicazione di una ricerca del Gruppo terre alte avente per ogget-to le antiche “nevere”, o fosse della neve, di Monte Sant’Anelo (1130m), una delle cime più eminenti dei Monti Lattari. Il libro, a cura diLuigi Avigliano, Luigi Capuano e Ugo Diletto (63 pagine più una car-

tina), è stato presentato da Enzo di Gironimo, coordinatore dell’areaCentro sud. Lungo la via della neve, l’antico sentiero attraverso ilquale i carichi della neve ammassata nella stagione invernale nelle“nevere” venivano trasportati a valle, è stata posta una tabella. Inoccasione delle celebrazioni Onofrio Di Gennaro, accolto dal presi-dente della sezione Ferdinando della Rocca e dal vicepresidenteEnzo Donnaruma, ha commentato le sue fotografie sui vulcani dellaTerra intrattenendo il pubblico sul suggestivo tema “CAI nel mondo”.

Voghera Cartoline dalla BoliviaLa Sezione di Voghera ha patrocinato una spedizione di tre soci alla

Cordillera Real, in Bolivia. In ricordo dell’evento e per pubblicizzarela spedizione saranno spedite delle cartoline. Chi fosse interessato ariceverle può farne richiesta in Sezione [email protected] oppuredirettamente al capo spedizione Massimo Pastorelli 349-6008275.

Cavalese (TN) In montagna con la SAT La Sezione SAT di Cavalese organizza un ciclo di serate al

Palacongressi: il 21 e 23 agosto Giuseppe Leonardi (paleontologo,missionario); il 26 agosto "Non solo Lagorai: escursioni nei Pirenei ein Corsica"; il 28 agosto Kurt Diemberger; il 31 agosto LorenzoCremonesi inviato del Corriere della sera; il 5 settembre Marco Onidasegretario della Convenzione delle Alpi. Inoltre dal 10 al 22 agostoIsman terrà un corso di fotografia. ➔

In queste pagine

UIAA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 30Cai regioni . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 31Rinnovo direttivo umbro . . . . . . . . pag. 31Corsi per istruttori di arrampicata. . pag. 32

Ricerca e formazione . . . . . . . . . pag. 32Museomontagna . . . . . . . . . . . . pag. 33Biblioteca nazionale . . . . . . . . . . . pag. 33Il Cai in dvd . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 34

Vita delle sezioni. . . . . . . . . . . da pag. 35Piccoli annunci . . . . . . . . . . . . . . pag. 37Solidarietà . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 38La posta dello Scarpone . . . . . . . pag. 39

Il Gruppo regionale Piemonte ha portato a termine con laRegione un progetto per dotare tutti i sentieri di bandierineche nella parte centrale riportano i loghi della regione e del

CAI regionale. Questi manufatti in forex, con misure dettatedalla Commissione centrale escursionismo, sono già stateconsegnati alle sezioni che le posizioneranno sui sentieri. Unaprima fornitura di 12.000 bandierine permetterà una buonacopertura sugli itinerari di maggior flusso. Inoltre un quantitativodi vernice è stato distribuito alle sezioni che svolgono un’attivitàrilevante sui sentieri.

L’assemblea dei delegati delle sette sezioni dell’Umbria havotato il nuovo CDR eleggendo presidente regionale StefanoNotari (Terni) il quale sarà coadiuvato dal vice Mario Andreoli(Spoleto) e dai consiglieri Moravio Del Gaia (Città di Castello),Christian Severini (Gualdo Tadino), Giulio Fiorucci (Gubbio),Giorgio Vitali (Foligno), Marcello Ragni (Perugia), Oriana Marchi( Terni). Alla segreteria è stato nominato Giovan Battista Virili(Terni) già componente del CDR e in precedenza presidentedella Delegazione Umbria. Inoltre fanno parte del Collegio deirevisori Filippo Teglia (Foligno), Piergiorgio Castellani (Spoleto),Gianfranco Pandori (Terni). Il collegio è infine composto daCesare Augusto Massoli (Foligno), Marcello Cesaroni (Gubbio)e Laura Cavadenti (Spoleto). La sede è presso la Sezione diTerni in via Fratelli Cervi n. 31 tel/fax 0744 286500 cell3469483434 e-mail [email protected]

CAI Regioni

Piemonte, progetto per i sentieri

Umbria, rinnovato il direttivo

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Info: www.sat.tn.it, programma definitivo scaricabile dahttp://149.139.15.2/users/ruggero.vaia/tmp/SAT/

Milano Megacamminata in ScoziaQuattro soci della Sottosezione CAI del Corriere della sera hanno

portato a termine in maggio la traversata a piedi della Scozia. Partitida Oban sulla costa atlantica sono arrivati a St. Cyrus sul Mare delNord dopo avere percorso a piedi più di 300 km con 6.500 m di disli-vello. La camminata con tappe lunghe e impegnative e condizioni ditempo “scozzesi” si è svolta nell’ambito della manifestazione deno-minata “TGO Challenge” giunta nel 2009 alla trentesima edizione.

È la prima volta, a detta degli organizzatori, che soci del CAI vihanno preso parte, preceduti come italiani solo da un milanese e untorinese.

Trento Il Coro SOSAT in USASuccesso per la trasferta del Coro della Sosat negli Stati Uniti, a

New York, al Festival internazionale a Santa Magdalena di Kino nelloStato di Sonora, intitolato a padre Eusebio Chini missionario e scien-ziato nato nel 1645 a Segno in Val di Non, quindi a Tucson in Arizona.

Chiavari (GE) Raduno per la paceIl 2° raduno dell’Associazione “Cime di pace” sarà organizzato dalla

Sezione di Chiavari il 19 e 20 settembre, a quanto cortesemente infor-ma Ornella Tetrarchi. Il progetto di solidarietà andrà a beneficio diun’associazione del Tigullio: Anffas Onlus “Tigullio Est” che accogliein una comunità alloggio creata dalle famiglie, circa 32 ragazzi condisabilità intellettive e/o relazionale. Il 19 il programma prevede unavisita alla casa famiglia e un’escursione sul monte Zatta o alle minie-re di Gambatesa. Il 20 con partenza dal rifugio “Devoto” al passo delBocco (www.rifugiodelbocco.it) , salita sul Monte Penna m1735lungo l’Alta via dei Monti Liguri. Per maggiori informazioni:www.cimedipace.it - [email protected]

Belluno Premio all’alpinista dell’annoLa Fondazione Silla Ghedina Apollonio Menardi indice un premio

per la migliore scalata dell’anno sulle Dolomiti dotato di 1500 euro.Verrà assegnato a Belluno in ottobre durante la rassegna “Oltre leVette”. La documentazione dovrà contenere il curriculum alpinistico,la descrizione della via, che non dovrà essere inferiore a 200 m, unaimmagine della parete scalata con la via tracciata. Inviare i dati al pre-sidente della giuria Roberto Cielo, via Lazzarini 33, 32100 Belluno; tel347 1716767 - 0437 27553; e-mail: [email protected] entro il 15 settembre.La Fondazione è stata istituita nel 2005 con lo scopo di valorizzare il

patrimonio culturale, storico, scientifico e ambientale di Cortinad’Ampezzo e della Regione Dolomitica.

Auronzo (BL) Omaggio alle MarmaroleCinquanta giorni di iniziative culturali e alpinistiche dedicate alle

Marmarole, il massiccio dolomitico più selvaggio, affascinante emisterioso, sono in programma ad Auronzo di Cadore con unamostra e un convegno per ricordare le prime scalate, i 110 anni delrifugio Tiziano e i 65 anni della “Strada Sanmarchi”, il sentiero alpini-stico che attraversa il massiccio da est a ovest. Il clou il 16/8 al rifu-gio Tiziano con i rappresentanti delle sezioni cadorine.

Cavriago (RE) Nuova sedeLa Sottosezione di Cavriago “Cani Sciolti” ha inaugurato il 27 giugno

la nuova sede in via Roma 14 nei locali della vecchia stazione ferro-viaria, resa possibile dalla concessione in comodato d'uso da partedel Comune dal lavoro dei soci che con cazzuole, pennelli e caccia-viti hanno reso agibile e decorosa la nuova “casa”, composta da duelocali, un salone di circa 40 mq. adatto per riunioni e ritrovo, e unasaletta per la segreteria e la biblioteca. Il trasferimento era diventatourgente in quanto la vecchia sede di fianco al Palasport non rispon-deva più alle esigenze della sottosezione che supera ormai i 200 soci.

Reggio Calabria Università nel territorioCon una tavola rotonda su “La sperimentazione per la valorizzazio-

ne del patrimonio culturale e ambientale dell’Aspromonte: le poten-zialità per il riconoscimento nelle liste del Patrimonio mondiale UNE-SCO e il progetto Adotta un centro storico”, si è conclusa l’edizione2009 dello stage residenziale “Università nel territorio” che ha vistodal 18 al 24 maggio laureandi del Corso di laurea in conservazione,restauro e valorizzazione dei beni architettonici e ambientali

QUI CAI Attività, idee, proposte

La Commissione interregionale scuole di alpinismo,scialpinismo e arrampicata libera di Liguria, Piemonte eValle d'Aosta, organizza, tramite la Scuola interregionale di

alpinismo, acialpinismo e arrampicata libera, un corso per ilconseguimento del titolo di istruttore di arrampicata liberaregionale (IAL). Il corso consta di due parti: la prima, diformazione, si svolgerà nel 2009; la seconda, di verifica, èprevista nel 2010. I candidati devono essere presentatiufficialmente dalle scuole di appartenenza che ne certificano irequisiti generali e i requisiti tecnici minimi richiesti. I documentiper l'iscrizione sono disponibili sul portale della CommissioneLPV nella sezione Documenti all'indirizzo lpv.cnsasa.it

Corsi

Istruttori di arrampicata libera

Ricerca, formazione, divulgazione le parole chiave dellaconvenzione quadro tra l’Università degli Studi di Bresciae il Club Alpino Italiano. I progetti di ricerca riguarderanno

le modalità, le tecniche e le nuove tecnologie di rilevamentodella rete sentieristica, la valorizzazione e la conservazione delpatrimonio geografico e cartografico anche in collaborazionecon Enti cartografici dello stato e la cooperazione allo sviluppo.Si segnala la partecipazione a HELP - High mountain regionsEnvironmental Laboratory Project - nell’ambito dellacooperazione allo sviluppo in particolare nella catena delRwenzori in centro Africa: una spedizione nel massacciougandese è partita il 30 luglio per rilevare dati ambientali inquota. Sono previsti inoltre corsi per studenti sulla sicurezza inmontagna, e la possibilità di istituire una collaborazioneall’attività didattica dell’università attraverso workshop, seminarie pubblicazioni. Un Comitato Scientifico di Coordinamento saràcomposto da due membri dell'università bresciana e da duemembri del CAI.

La presentazione è avvenuta martedì 23 giugno a Brescia infacoltà e si è aperta con l'introduzione del libro "Il tramonto delleidentità tradizionali. Spaesamento e disagio esistenziale nelleAlpi" di Annibale Salsa, Presidente generale del CAI, cheassieme al prof. Augusto Preti, Rettore dell’Università degli Studidi Brescia, ha condotto la serata.

Strategie

Insieme per la ricerca e la formazione sulla montagna

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dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria soggiornare inAspromonte. Per un confronto sulle straordinarie potenzialità terri-toriali della montagna reggina è stato coinvolta la SezioneAspromonte del CAI con la presenza in qualità di tutor dello studio-so Alfonso Picone Chiodo, past presidente della sezione e compo-nente del Gruppo lavoro sentieri della CCE, mentre un percorso atappe ha condotto i ragazzi dalla costa a Polsi attraverso gli antichipercorsi dei pellegrini diretti al Santuario della Madonna della mon-tagna, passando da San Luca e la Fiumara Bonamico, con la Vallatadelle Grandi pietre (Pietra Cappa, Pietra Castello, Pietra Lunga) afare da sfondo.

Alla tavola rotonda coordinata da Edoardo Mollica, responsabilescientifico dell’iniziativa, hanno partecipato Leo Autelitano presiden-te del Parco nazionale dell’Aspromonte, Maurizio Di Stefano di ICO-MOS Italia, Marianna Savrami di ICOMOS Grecia, Luigi LombardiSatriani dell’Università la Sapienza di Roma, Giulio Mondinidell’Istituto SITI di Torino, Salvatore Berlingò rettore Università perstranieri Dante Alighieri.

Dagli interventi dei partecipanti, tra cui Domenico Versaci sindacodi Africo, Giovanni Mario Squillaci sindaco di Bova Marina, AgostinoZavettieri sindaco di Roghudi, Giovanni Numera consigliere RegioneCalabria, Giuseppe Giordano presidente del Consiglio provinciale diReggio Calabria, è emersa la volontà di dare un seguito agli scenaritracciati con la creazione di un forum territoriale che continui aimplementare i percorsi di valorizzazione dell’area grecanica e delterritorio dell’Aspromonte.

Castrovillari Due preziosi volumiLa Sezione di Castrovillari (Cosenza) ha raccolto in un volume l’at-

tività svolta nei suoi primi dieci anni di vita: l’alpinismo, l’escursioni-smo, le settimane bianche, la realizzazione del rifugio Biagio Longonella zona di Campo Tenese (Pollino), le guide escursionistiche eambientali, le pubblicazioni promozionali e i numerosi appuntamen-ti culturali. Un decennio intenso che ha visto anche un incremento disoci, ripercorso fedelmente dal presidente Eugenio Iannelli (curato-re della rassegna). La pubblicazione, arricchita da numerose fotogra-fie e dalla descrizione degli itinerari, così da costituire un utile vade-mecum per chi intenda percorrerli, ospita anche i saluti del presi-dente generale e del sindaco di Castrovillari nonché due interessanticontributi: di Emanuele Pisarra (“La rivoluzione silenziosa” dell’arri-vo del CAI a Castrovillari), e di Mimmo Pace sui pionieri del Pollino.

Pace ha anche curato una mostra, completa di catalogo, dedicataai precursori del Pollino, preziosa documentazione di fotografiedel passato che permettono di riscoprire un mondo insospettato diappassionati che hanno percorso le montagne del Parco nazionalesin dalla fine dell’Ottocento. Immagini che documentano l’alpini-smo e lo sci, ma soprattutto gli ambienti, gli uomini e le attivitàscomparse. (T. V.)

Appiano (BZ) Pollino da scoprireLa Sezione di Appiano (BZ, email: [email protected]) ha orga-

nizzato un trekking nel Parco del Pollino dal 29 maggio al 7 giugnocon la partecipazione di 44 soci. Fra le mete più interessanti il MontePollino, la Serra di Crispo, le Gole del Raganello, le Gole del fiumeLao. Nel ringraziare la direzione dell’Ente parco, la RegioneBasilicata, l’Hotel Miramonti di Rotonda (Potenza) e la guida delparco Luigi Perrone, il presidente del Sodalizio Costantino Zanotellifa presente che l’Ente parco elargisce un consistente contributo eco-nomico per le spese di trasferimento in loco e la regione Basilicata(APT Maratea) un contributo per le giornate presenza, il tutto ovvia-mente a determinate condizioni legate al numero dei partecipanti ealle giornate di presenza. Questi i dati per gli eventuali contatti: Hotel

Miramonti di Rotonda tel. 0973.661682, email [email protected] - www.htlmiramonti.it - Parco Pollino – Rotonda 0973.669311 –[email protected] - www.parcopollino.it - Regione Basilicata -APT Maratea t. 0973.876908 – [email protected]

Tregnago (VR) Feste per CastiglioniA Tregnago, dove riposano le spoglie di Ettore Castiglioni nella cap-

pella di famiglia, il nome del forte ed eclettico alpinista e scrittoremilanese è diventato anche quello di una sezione del Club AlpinoItaliano. Quest'anno il sodalizio celebrerà in autunno il primo decen-nale di vita autonoma e per l'occasione intende anche onorare conuna mostra e un convegno il centenario della nascita di Castiglioni.

Un precedente convegno era stato organizzato nel 1994, cin-

Ilibri catalogati fino al 2005 sono ricercabili suwww.dba.it/cai/cai-biblio.htm. Quelli catalogati dal 2006 e tuttii periodici nel Servizio bibliotecario nazionale (www.sbn.it)

possono invece essere ricercati attraverso l’OPAC piemonteseLibrinlinea (www.regione.piemonte.it/opac/) dove è possibilerestringere la ricerca al posseduto della singola biblioteca(selezionando dal menù a tendina la sigla TO 0 73 - Nazionaledel CAI). I servizi disponibili in sede sono: assistenza nellericerche, consultazione, riproduzione digitale o cartacea didocumenti, prestito e document delivery; per le sezioni: ricerchestoriche per le pubblicazioni commemorative sulle sezioni, inviogratuito di riproduzioni digitali di documenti.

Biblioteca nazionale

Il catalogo internet del CAI

Le mille sfumature dell’attività della guida alpina vengonoraccontate nel documentario “Primi di cordata: 12 volti diuna professione”, prodotto dal Museomontagna, nel quale

dodici professionisti spiegano i motivi che li hanno portati ascegliere un lavoro piuttosto inusuale, talvolta rischioso perl’ambiente impervio in cui si svolge, ma ricco di soddisfazionicome si può evincere dalle parole degli intervistati. Il film,realizzato da Cristina Natta Soleri con le immagini di VincenzoPasquali e le interviste di Roberto Serafin, viene proiettatonell’ambito della mostra “Guide Alpine dal Piemonte allemontagne del mondo” curata da Enrico Camanni e aperta finoall’8 novembre al Monte dei Cappuccini di Torino.

Lontani anni luce dai clichè dei vecchi cacciatori di camosci,boscaioli o contadini, con cappellaccio e pipa in bocca checaratterizzavano i loro antenati, gli intervistati si presentanocome moderni specialisti dell’accompagnamento. In gran partesi dicono animati dalla ricerca di diverse modalità per praticarela professione, con un approccio quasi sempre innovativoall’utenza della montagna che passa attraverso internet e letecniche più sofisticate di comunicazione.

Le testimonianze sono di Roberto Beaulard, Lorenzo Cavanna,Andrea Enzio, Stefano Dalla Gasperina, Alessandro Gogna,Piercarlo Gabasio, Alberto Fantone, Gianni Lanza, Renzo Luzi,Alberto Paleari, Anna Monari, Alberto Re. Tutti piemontesi ederedi del leggendario cacciatore di camosci Michele Re e dellaprolifica dinastia dei Perotti che hanno a lungo operato in questaculla dell’alpinismo dove, nella seconda metà dell’Ottocento, haemesso i primi vagiti il Club Alpino Italiano.

Museomontagna

In un film i racconti delle guide alpine

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quantennale della morte, dal Gruppo alpinistico Val d’Illasi, costi-tuitosi successivamente come Sottosezione di Boscochiesanuova.

Cefalù Tutti insieme alla RoccaOltre ottanta sono stati i partecipanti provenienti da quasi tutta la

Sicilia all’escursione intersezionale alla Rocca di Cefalù organizzatadall’Otpo AG Sicilia.

Trento La SOSAT al MartLa SOSAT (www.sosat.it) ha dato in deposito al Mart il prezioso

quadro “Sciatori in Bondone” di Luigi Bonazza. Il pittore trentino,nato ad Arco nel 1877 e morto a Trento nel 1965, lo aveva donatoinfatti a Nino Peterlongo, presidente e fondatore del sodalizio.

“Le opere d’arte sosatine sono patrimonio non dei soci ma di tuttala comunità trentina”, ha spiegato il presidente Remo Nicolini.

Lanciano (CH) Nasce il coro del CAIAlcuni soci della sezione CAI di Lanciano (Ch) hanno costituito,

a quanto cortesemente informa Vincenza Menei ([email protected]), un coro con l’obiettivo di imparare ad apprezzare e ainterpretare le canzoni di montagna.

Sotto la guida della maestra di musica Lorella Palumbi, che si èdedicata alla ricerca di canzoni e relativi spartiti, il gruppo si è resodisponibile a esercitarsi periodicamente, ospitato nell'accoglientesala riunioni del Centro servizi culturali con una buona acustica estrumentazione a disposizione.

Il repertorio pone attenzione prioritariamente ai canti autoctonidella montagna abruzzese, e spazia sui canti classici alpini qualiMonte Canino, La Montanara, Signore delle cime.

Genova Canti in BaiardaPer la Giornata nazionale dei sentieri il 31 maggio le sezioni di

Bolzaneto, Ligure-Genova, Sampierdarena e ULE Sestri Ponentehanno svolto attività didattica e pratica sul Sentiero Frassati dellaLiguria partecipando anche alla manifestazione “Canti in Baiarda”,con l’Associazione corale Città di Genova che ha eseguito tre ‘cante’-

nell’anfiteatro della Cava della Baiarda. Causa le avverse condizioniatmosferiche l’esibizione corale diretta da Enrico Derchi è prosegui-ta nel Santuario di N.S. di Acquasanta, gentilmente concesso dal ret-tore padre Francesco Calka, alla presenza di oltre cento persone.

Hanno partecipato anche le comitive del gruppo escursionistico LaRocca di Quiliano (SV), gemellato con il CAI Sampierdarena, e delgruppo De Grandis di Ge - Sampierdarena. (Piero Bordo,Coordinatore del Sentiero Frassati della Liguria).

Arsago Seprio (VA) Insieme CAI e ANAAd Arsago Seprio (VA) una nuova sede ospita la locale sottosezio-

ne CAI e il Gruppo alpini grazie al contributo logistico ed economi-co dell’Amministrazione comunale che ha messo a disposizione ilterreno dove ubicare l’edificio e un congruo contributo per i lavori,e grazie altresì al lavoro volontario dei soci ANA e CAI e ad alcuneimprese locali e privati cittadini. All’inaugurazione erano presenti ilsindaco Giorgio Merletti, assessori e consiglieri comunali, il neo vicepresidente CAI Lombardia Renato Aggio, il neo presidente dellaSezione di Somma Lombardo Luciano Taglioretti, il presidente sezio-nale ANA Varese Francesco Bertolasi.

La manifestazione, accompagnata dal Corpo musicale di ArsagoSeprio, è iniziata con la deposizione di fiori ai caduti, poi con la sfi-lata per le vie del paese sino a raggiungere la nuova sede dove il sin-daco ha consegnato alla sottosezione il Premio Sciàtt per l’impegnoall’interno della comunità.

Macerata Confermato LancianiRinnovo del consiglio direttivo della Sezione di Macerata: presiden-

te Gianluca Lanciani, Bruno Olivieri (vice), Alessandro Costa (segre-tario), Cristiano Fusari e Cristina Ilari (consiglieri), Paolo Serafini,Pierpaolo Biagiola ed Enrico Lelli (revisori dei conti) ■

QUI CAI Attività, idee, proposte

Due giovani architetti, Jacopo Muzio e Guido Bortoli,interpellati dal CAI Milano, hanno avviato unaprogettazione preliminare per la ristrutturazione

dell’ottocentesca capanna intitolata all’alpinista DamianoMarinelli sul Monte Rosa. Si tratta di una piccolissimastruttura con una abitabilità interna di soli 28 metri quadri.

Il progetto prevede che si possano ospitare in casi limiteanche 8/10 persone. Pubblicato nel numero di maggio dellarivista “Abitare”, che nella rubrica “SOS architettura” prevedeuna disamina da parte di esperti progettisti scelti tra iprotagonisti dell’architettura contemporanea, il progetto haricevuto le critiche costruttive dell’architetto portoghese JoãoCarrilho da Graça, e degli italiani Luca Brenta e LorenzoArgento. In entrambi i casi l’idea generativa che vede il rifugiocome un “vascello da abitare tra le rocce” (cfr. Lo Scarpone2/2009 p.26) è stata appieno condivisa e i consigli progettualihanno riguardato soprattutto dettagli costruttivi e piccoliaccorgimenti tecnologici e distributivi.

Nell’idea di Muzio e Bortoli lo spazio interno ruota attornouna stufa a tubo sospesa: su un lato corre una lunga sedutacon gavone di contenimento che può diventare letto perquattro persone mentre altri 4/6 ospiti possono dormire su unsoppalco di tubi e tela, sul lato opposto un bow-windowpanoramico dotato di tavolo da carteggio. Un rivestimento a“cappotto” migliora le prestazioni termihe e un micro bagnoesterno quelle igieniche, mentre i percorsi esterni sono messiin sicurezza con battagliole.

I nostri rifugi

Un progetto per la Marinelli al Rosa

■ Il filmato originale e le fotografie della spedizione trentina alleAnde Patagoniche del 1958, più numerose interviste aprotagonisti di oggi e di allora, nel dvd “C’è pane per i tuoidenti” (LS 6/09) realizzato per la SAT da Riccardo De Carli conla regia di Lorenzo Pevarello. Info: www.sat.tn.it - tel0461.980211.

■ Le immagini più suggestive delle celebrazioni per gliottant’anni del CAI di Chieri, concretizzate nell’iniziativa “Dalletorri alle Alpi”, sono state raccolte in un dvd in cui vengonorivissuti nove mesi di gite e escursioni, traversate e ascensioni,con 1200 km di percorsi, 20 quattromila scalati, 65 colliattraversati, 28 valli risalite, 48 tra rifugi e bivacchi visitati. Info:011.9425276, oppure sul sito www.caichieri.it

■ Centoquarant’anni della Sezione Agordina (BL) sonoracchiusi in un dvd che ha visto impegnato un cast di trentapersone. E’ in vendita a 10 euro.

■ Con Mimmo Pace del CAI di Castrovillari alla scoperta delleterre alte del Pollino. Il dvd può essere richiesto allo stessoPace ([email protected]).

Scaffale

Il CAI in dvd

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Page 35: NOTIZIARIO MENSILE AGOSTO 2009 LA RIVISTA DEL CLUB …€¦ · Settimana dell’escursionismo LO SCARPONE 008 14-07-2009 17:16 Pagina 1. 2 - LO SCARPONE, AGOSTO 2009 U na nuova tappa

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MILANOVia Silvio Pellico, 6(M1 e M3 Duomo)Tel. 0236515700/01 02.86463516 Fax [email protected] Lu Ma Gv 14-19Me Ve 10-19 Sa e festivi chiusoApertura serale: Ma 21-22,30Biblioteca Ma Gv 10-12,30 e 14-19 Apertura serale Ma 21-22,30■ CAMPAGNA ASSOCIATIVA2009. Presso la Segreteria e tele-fonicamente, utilizzando la carta dicredito, è possibile rinnovare lapropria adesione alla Sezione diMilano del CAI per il 2009. Daquest’anno speciale agevolazionesulla quota “Ordinario” riservata aisoci tra i 18 e i 30 anni. Quoteassociative per il 2009: Ordinariocon più di 30 anni € 48,50; tra 18e 30 anni € 37,00; Famigliare €

27,50; Giovane € 18,50; Vitalizio€ 13,70.■ GRUPPO FOTOGRAFICO. È natal’idea di costituire un gruppo difotografi appassionati di montagna.Chi fosse interessato contattiDavide Necchi [email protected].■ ESCURSIONI. 3-9/8 Trekking“Dolomiti” in Alta Val PusteriaScuola Nazionale d’Alta Montagna“Agostino Parravicini” 19°.■ CORSO DI ARRAMPICATA LIBE-RA 2009. La Scuola Parravicinidella sezione di Milano del ClubAlpino organizza il 19° Corso diArrampicata che si svolgerà dametà settembre sino a fine otto-bre. Il corso rappresenta l’opportu-nità di entrare nel mondo dell’ar-rampicata sperimentando su roc-cia l’applicazione dei fondamentalie delle tecniche individuali d’ar-rampicata oltre alle indispensabilimanovre e tecniche di assicurazio-ne indispensabili per arrampicarein sicurezza in falesia su monotiri.È un corso base, aperto a tutti, perconsentire di proseguire poi inmodo autonomo l’attività di arram-picata in falesia. Martedì 15 set-tembre 2009, alle ore21.00 pressola sede della sezione di Milano delCAI, via S. Pellico 6, serata di pre-sentazione e iscrizioni. Previste 6lezioni infrasettimanali serali teori-co/pratiche in palestra o presso lasede il martedì sera e 6 giornate di

arrampicata in falesia. Inizio corsoil 22/9 e termine il 27/10. La quotadi iscrizione € 280,00 comprendel'utilizzo del materiale comune diarrampicata, materiale didattico ecopertura assicurativa infortuni. Gliallievi ammessi al corso dovrannoessere in regola con l’iscrizione2009 al CAI e presentare un certi-ficato medico attestante il buonostato di salute. Programma: 15/9presentazione corso e iscrizioni;22/09 apertura corso – palestra;29/9 palestra; 4/10 arrampicata infalesia; 6/10 palestra; 10/10arrampicata in falesia; 11/10arrampicata in falesia martedì13/10 palestra domenica 18/10arrampicata in falesia martedì20/10 palestra sabato 24/10arrampicata in falesia domenica25/10 arrampicata in falesia marte-dì 27/10 Sede Cai Milano Tutte leinformazioni in merito al program-ma e all’attrezzatura necessariasaranno comunicate in occasionedella presentazione del corso,martedì 15 settembre. Il depliantillustrativo sarà disponibile pressola segreteria della Sezione diMilano del C.A.I., in via S. Pellico9 Tel. 02/86463516, sul sitowww.caimilano.eu e www.caipar-ravicini.it, dal mese di Luglio.■ GRUPPO NORDIC WALKING.per la montagna Visitate il nostronuovissimo sito www.nordicwal-kingmi.org, vi troverete programmidettagliati. consigli e proposte sututta l’attività di nordic walking esu eventuali gite di questo mese.Troverete pubblicato sul sito il pro-gramma delle attività che si svol-geranno nei mesi di settembre eottobre.■ SCUOLA FONDO-GITE. Stiamopreparando il programma completoper la stagione 2009-2010 che avràin serbo per voi numerose e accat-tivanti novità.■ ATTIVITA’ GIOVANILI ALPES.20/09 Zucco di Sileggio (GruppoGrigne) ; 24-25/10 Notturna alRifugio Rosalba (gruppo Grigne)■ FAMILY (per soci giovani sino a10 anni di età, accompagnati daigenitori) 13/09 Val Vogna (Gruppodel Rosa) ; 11/10 San Pietro alMonte (triangolo lariano)■ GRUPPO ANZIANI. 2-3/09Zuccone Campelli (Valsassina) ;9/09 Monte Tovo (Valle di Oropa-

Prealpi Biellesi) ; 16/09 RifugioBenigni (Val Gerola-Orobie valtelli-nesi); 23/09 Lago del Checrouit(Val Veny). Ritrovo in sede ilMartedì dalle 14,30 alle 17. Pertutte le norme relative alle iscrizio-ni alle gite ed al comportamentonel corso delle stesse, si rimandaagli specifici opuscoli informatividel Gruppo Anziani, disponibili inSede.

EDELWEISSVia Perugino, 13/1520135 MilanoTel e fax: 02/55191581 Lu 18-20 - Mer 18-22,30www.edelweisscai.itinfo@edelweisscai.itwww.escursionismo-edelweisscai.it recapiti telefonici: 02/89072380■ CORSO FONDO ESCURSIONI-SMO. Dal 1° settembre iniziano leiscrizioni al corso di sci fondoescursionismo ■ TREKKING. 8/8-16/8 AlpiCarniche e Friulane; 22-30/8 LeFerrate del Brenta; 22-30/8Marocco sui monti dell’Atlante.■ ESCURSIONISMO. 6/9 ValpellineRif. Aosta; 12-13/9 Veneto M.Pelmo; 20/9 Lombardia PizzoArera; 27/9 Lombardia Ferrata ecreste del Resegone; 4/10Piemonte Canza V. Formazza; 11/10Svizzera Capanna Albagno; 11/10Trentino Ferrata Pisetta; 18/10Lombardia Monte Alfeo; 25/10Liguria Miniera di Lavagna; 1/11Lombardia Sentiero del Viandante;8/11 Liguria Monte Cordona; 14/11gita Culturalgastronomica■ MOUNTAIN BIKE. 9-16/8 AustriaSalkzammergut; 29/8 V. D’Aostavalle di st. Barthelemy; 6/9Lombardia La ciclabile del canaleVacchelli; 11-13/9 TrentinoAltipiano di Brentonico; 25-27/9Liguria Val d’Aveto; 3/10 CantonTicino M. Arbostera.■ ALPINISMO. Settembre ottobrecorso di Alpinismo ARG1 (13/6 ini-zio iscrizioni).I partecipanti sono coperti daassicurazione infortuni.

EDISONGRUPPO IL SENTIEROc/o Cai Sezione di Milano■ 22-29/08 Settimana Alpina aMonguelfo (Val Pusteria).

GAMVia C.G. Merlo, 320122 MilanoTel./fax 02.799178e-mail: [email protected] e Gio 21-23■ I BAMBINI SI DIVERTONO INMONTAGNA. 19-20/9 Rifugio Papa(1928 m) – Pasubio - Sentiero deglieroi/delle gallerie – La parte som-mitale del Pasubio è quella doveitaliani ed austriaci si sono affron-tati dal giugno 1916 al novembre1918. Da Pian delle Fugazze (1162m) una navetta ci porterà allaGalleria d’Havet (1797 m) da dovecomincia il sentiero degli eroi checi condurrà al rifugio. Da qui versoil Monte Palon (2232 m) con pano-rama complessivo del teatro di bat-taglia. Il giorno successivo attra-verso la strada delle 52 gallerie,delle quali alcune veramente spet-tacolari, svolgendosi a volte ripetu-tamente a spirale all’interno dellamontagna si arriva alla BocchettaCampiglia (1216 m) e quindi alPian delle Fugazze. Info: Claudio Demichelis 026152214 [email protected] [email protected]

SEMSocietà Escursionisti MilanesiVia A. Volta 22, MilanoTel. 02-653842Fax. 02-62066639C.P. 1166 - 20101 Milano [email protected]. 15-19 Gio. 21-23.Segr. e Biblioteca: gio 21-22,30.■ CHIUSURA SEDE. Dall’ 1al 26 agosto.

QUI CAI Vita delle sezioni

Indirizzi e programmi

aggiornati dellesezioni del CAI

si possono scaricare sul proprio PC

consultando il portale

www.cai.it

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Page 36: NOTIZIARIO MENSILE AGOSTO 2009 LA RIVISTA DEL CLUB …€¦ · Settimana dell’escursionismo LO SCARPONE 008 14-07-2009 17:16 Pagina 1. 2 - LO SCARPONE, AGOSTO 2009 U na nuova tappa

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QUI CAI Vita delle sezioni

■ CARICHE SOCIALI. Il ConsiglioDirettivo SEM ha eletto all’unanimi-tà il nuovo Presidente RobertoCrespi. Roberto ha 53 anni, è socioSEM dal 1975, ed in Consiglio dauna decina. È Istruttore diAlpinismo e di Sci-Escursionismo.Succede ad Enrico Tormene, chedopo otto anni di mandato ha chie-sto un avvicendamento, restandoin Consiglio Direttivo. Vice-presi-denti sono Ugo Gianazza e LauraPosani, il Segretario e Tesoriere èSergio Franzetti.■ PREMIO M. MERONI. La scuola"Silvio Saglio" con il patrociniodella Scuola Regionale Lombardadi Alpinismo promuove la 2^ edi-zione del premio intitolato aMarcello Meroni. Possono essere candidati al premiotutti i SOCI delle sezioni lombardedel CAI che si siano distinti, nelcorso dell'anno o degli anni prece-denti, per l'aver portato a termineiniziative di puro volontariato inambito CAI. Le candidature devonopervenire entro il 26/9. Infow w w . c a i s e m . o r g / 4 s -premiomm.htm■ GITE SOCIALI. 5-6/9 Cimad'Asta (m. 2847) in Valsugana.Diff. EE■ NEWSLETTER. Chi desiderariceverla scriva [email protected]

CASSANO D’ADDA

SOTTOSEZIONE DI TREZZO SULL’ADDAvia padre Benigno Calvi 1c/o Villa Gina località Concesa20056 Trezzo sull’Addatel. 0290964544fax 1782283900martedì e giovedì [email protected] i dettagli su Internet■ ESCURSIONISMO. 22-23/8NUOVA DATA Pizzo Palù m 3946 dalrif. Marinelli (M.Roncalli 3493474722 - G.Colombo 029091686); 5-6/9 Il Sass d'la erusce le Dolomiti di Fanes , val BadiaDolomiti (C. Rotondo 339 3234861R Martucciello 347 4400340); 20/9pizzo Tambò dal passo dello Spluga(G Pichichero 328 6163699, M. T.Gaspani 335 5216470).

■ CHIUSURA ESTIVA SEDE.Ultima apertura 6/8; successivariapertura 20/8.■ BAITA SOCIALE. Per le vostrevacanze, a Gromo (val Seriana),10' di cammino, 16 posti, per soci,simpatizzanti e gruppi.

CORSICOVia 24 Maggio, 51 - CorsicoTel. 02 45101500Fax 02 [email protected] Gio. 21-23■ PULLMAN. 20/9 traversataBassa delle Grigne, D´Ilio0245101500. ■ ESCURSIONISMO. 6/9 RifugioCittà di Lissone (Adamello) mpBergamaschini 3288523090; 12-13/9 Fuorcla Surlej (Engadina -Svizzera) mp Casè 0226148787;27/9 Il Grande Est (Alpe Devero)mp Concardi 0248402472. ■ TREKKING ESTATE. 2-9/8 Vallidi Peio e Rabbi (Trentino) con pos-sibilità di corso Nordic Walking mpBergamaschini 3288523090; 21/8-30/10 Il Cammino di Santiago diCompostella (Francia-Spagna) anti-chi sentieri di pellegrinaggio conpossibili periodi brevi treno Nerini0245101500; 22-30/8 Tour du MontBlanc (Alpi Graie) giro antiorarioattorno al Gigante delle Alpi mpCasè 0226148787. ■ MONTAGNA IN SETTIMANA. Ilprogramma del mercoledì riprende-rà in autunno. Concardi 0248402472 – 339 3336000. ■ PIANETA TERRA. Il ciclo diproiezioni di diapositive o videoriprenderà venerdì 9 ottobre alleore 21 in sede con un revival deitrek estivi e primaverili. ■ PALESTRA DI ARRAMPICATA.In via Dante ang. Parini apertalunedì, mercoledì e giovedì dalle 21alle 23 con parete attrezzata e boul-dering; [email protected]. ■ CHIUSURA ESTIVA. La sederimarrà chiusa tutto il mese di ago-sto. Riaprirà con i consueti orarigiovedi´ 3/9. ■ CICLOESCURSIONISMO. E´infase di costituzione il gruppo sezio-nale con inizio attività in autunno,info e adesioni 0254101500 [email protected]. ■ CONCORSO FOTOGRAFICO. con

ANA Gruppo di Corsico, dal titolo“Una montagna ha parlato al miocuore”, consegna stampe b/n ecolore entro 30/9. Info e bando dipartecipazione su www.caicorsi-co.it. ■ STAGE DI GHIACCIO. 3/10 alGhiacciaio del Morteratsch(Engadina – Svizzera) info INAPiazza 3496439510 [email protected]

DESIOVia Lampugnani, 7820033 DESIO (MI)Tel. e Fax 0362 621668Mercoledì 21 - 22.30Gruppo MALTRAINSEMMartedì 17.30www.caidesio.nete-mail: [email protected]■ GITE SEZIONALI. 19/8 rifugioCoca; 23/8 bivacco Camposecco;30/8 bivacco Caldarini; 6/9 rifugioAndolla; 12-13/9 rifugio Bosio-Galli; 20/9 rifugio Diavolezza-rifugioBoval; 27/9 bivacco Marigonda;4/10 bivacco Cà Granda; 11/10Pizzo Tre Signori; 18/10 pianiResinelli; 25/10 gole di Menaggio.■ GITA INTERSEZIONALE: 25-27/9 Austria con i CAI di Arosio,Carate Brianza e Giussano.■ GRUPPO “MALTRAINSEM”.12/8 Corno Stella; 19/8 rifugioOmio; 26/8 rifugio Alpe Piazza; 2/9rifugio Chiavenna; 9/9 lago Cavloc;16/9 rifugio Cristina; 23/9 bivaccoForcola; 30/9 monte Baldo; 7/10 S.messa madonnina al Monte diTremezzo; 14/10 castagnata; 21/10rifugio Savoia; 28/10 rifugio Bietti.■ A TUTTI I SOCI. Ricordiamo atutti i soci che sono aperti i rifugi ebivacchi della Sezione: Rifugio PioXI - 2557 m - Val Venosta; RifugioBosio-Galli - 2086 m - Val Malenco;Bivacco Regondi-Gavazzi - 2560 m- Val Pelline; Bivacco Caldarini -2500 m - Val Viola Bormina.

SEREGNOVia S. Carlo, 47CP n.27- Seregno (MI)Tel/Fax 0362 [email protected] e Ve 21-23Sa 16-18■ GRUPPO TEMPO LIBERO. 9/9Lago Lunghin dal Maloja.■ ESCURSIONISMO. Con sez.

Mariano C. 12-13/9 Rif.Fanes cimeConturines e Lavarella.■ NEWS. Inviare il proprio indiriz-zo di posta elettronica per riceverele news della sezione.

VIMERCATEvia Terraggio Pace, 7Tel/Fax 039/6854119Mer. e Ven. 21 - [email protected] ■ CONCORSO. Con lo scopo di sti-molare nuovo interesse per unafrequentazione responsabile dellamontagna nasce il nuovo notiziariotrimestrale della sezione: ognisocio potrà proporre un nome perla testata. Il concorso è aperto finoal 15 ottobre 2009, al vincitoresarà consegnato un libro comericonoscimento. ■ ALPINISMO GIOVANILE 5-6/9Rif: Papa (Pasubio) ■ GITE ESCURSIONISTICHE 4-5-6/8 Alta Savoia; 13/9 Rif. Bobba(Valtournenche). ■ GRUPPO SENIORES 5/8 CimaSufrina (Valmalenco); 19/8Engadina; 2/9 Rif. Grassi

Per un disguido tecnico non è statoinserito il programma di Lugliodella sezione di Vimercate, la reda-zione si scusa.

CALCOvia S. Carlo 5 - (LC)tel. 039 [email protected]. e Ve. 21 - 23■ ETÀ D’ORO. 26/8 RifugioPrudenzini.

ERBAVia Riazzolo, 2622036 Erba (CO)Tel. 031/627873Mar. e ven. 21-22,30Email: [email protected]■ GITE SOCIALI. 23/8 MonteSpadolazzo da Montespluga disl.850 m Gruppo.■ SENIORES. 26/8 Lago delLunghin 2824 m dal passo delMaloja disl. 680 m.; 9/9 Laghi diPorcile 2030 m da Tartano OrobieValtellinesi disl. 680 m Gruppo. ■ GITE SOCIALI. Sabato 5/9 eDomenica 6 - Sustenhorn 3503 m(Ch) disl. 700 + 700 m.■ ALPINISMO GIOVANILE. 13/9

LO SCARPONE 008 13-07-2009 15:58 Pagina 36

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LO SCARPONE, AGOSTO 2009 - 37

Laghi di Ritom – Canton Ticino(Svizzera).

GALLARATEVia Cesare Battisti, 121013 Gallarate (VA)Tel 0331 [email protected]. e Ven. 21-23■ ESCURSIONISMO 22-23/8 -Traversata Devero-Veglia-Devero dir.Alberto Turri, Ugo Budelli.■ RIFUGI. Rif. Enrico Castiglioni,Alpe Devero, 1640 m, gestoreMichele Galmarini, 0324619126;Rifugio Pietro Crosta, Alpe Solcio(Varzo) mt 1750, gestori Enrico e diMarina, 340 8259234 www.rifugio-

crosta.it - [email protected] . ■ NEWSLETTER. Per essereaggiornati sulle iniziative sociali,iscrivetevi alla newsletter comuni-cando il vostro indirizzo e mail a:[email protected]

COLICOVia Campione, 723823 Colico (LC)tel.0341 940516mail: [email protected] 21-22,30tel. rif. Scoggione 0343 63034■ GITE SOCIALI. 1-2/8 PizzoBernina mt. 4049 PD+III-E cresta;30/8 Festa alla capanna socialeRifugio Scoggione; 6/9 LaConcarena mt. 2549 EE

■ GRANDI TREK. 20-23/8 Trekkigdelle tre valli. ■ CAPANNA SOCIALE RIFUGIOSCOGGIONE. Aperta nei fine setti-mana, si ricorda che il pernotta-mento dei soci del CAI di Colico ègratuito.

LANZO TORINESE

SOTTOSEZIONEVALLE DI VIÚ V. Roma, 32 - 10070 VIÚ (TO) Sabato 21 - 22.30 [email protected]■ ESCURSIONI. 16/8 Ciorneva;22-23/8 Dome de Neige desEcrins; 6/9 M. Doubia; 20/9 La vijd'la Pale

MONCALIERI Piazza Marconi 110027 Moncalieri (Fraz. Testona)Tel e Fax 011 6812727 Cell. 338 [email protected] 18-19 e mer 21-23■ ESCURSIONISMO. 1/8 - 03/8mini trekking nelle valli di Lanzo: 1°giorno da Margone a Rif. Cibrariodisl. 1300 m , h. 4,00, E – 2° gior-no da Rif. Cibrario a Pian dellaMussa disl. 600 m, h. 6,00, EE –3° giorno da Pian della Mussa aUsseglio disl. 1000 m , h. 7,30,EE; 22/8 - 29/8 trekking nelPollino; 6/9 Grand Queyron disl.1318, h. 4,30, EE. ➔

PICCOLI ANNUNCI

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Nepal -.06.10 al 29.10.09.2. Trek Patagonia - 10.11. al 26.11.09.3. Alpinismo sui vulcani dell’Ecuador. Cotopaxi

,Cimborazo - 17.11. al 05.12.09.4. Aconcagua-6962m. – 09.01. al 29.01.2010.Info: www.planetrek.netCell: 347 / 32 33 100 ; Tel: 0342 / 93 54 89 Fax: 0342 / 92 50 40E-mail: [email protected]

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inviando assegno bancario non trasferibile

intestato a GNP Sas di Nenzi Giorgio & C. La

pubblicazione sarà effettuata a incasso avvenuto.

Per informazioni tel. n.011.9961533.

- Guide alpine. Gli interessati ad apparire sotto

questa voce devono dichiarare, sotto la loro

responsabilità, il Collegio di appartenenza loro

personale o della scuola o associazione.

QUI CAI Vita delle sezioni

LO SCARPONE 008 13-07-2009 15:58 Pagina 37

Page 38: NOTIZIARIO MENSILE AGOSTO 2009 LA RIVISTA DEL CLUB …€¦ · Settimana dell’escursionismo LO SCARPONE 008 14-07-2009 17:16 Pagina 1. 2 - LO SCARPONE, AGOSTO 2009 U na nuova tappa

38 - LO SCARPONE, AGOSTO 2009

■ CHIUSURA ESTIVA. La sedechiude dal 30/6 al 27/8

SALUZZO P.zza Cavour, 12 - 12037 Saluzzo Tel 0175/249370www.caisaluzzo.it [email protected]ì dalle 21■ ESCURSIONISMO. 30/8 MonteFaraut, incontro presso la croceistallata in vetta nel 2004 per ricor-dare gli amici scomparsi; 6/9 girodei Becchi Rossi in Valle Stura;13/9 Monte Bersaio, Valle Stura;informazioni in sede il venerdì sera.■ ALPINISMO GIOVANILE. 26/8Colle d’Enchiausa, Valle Maira, infoin sede il venerdì sera; 13/9 giochidi orientamento tra Pian del Lupo eBric la Plata.■ ALPINISMO. 2/9 inizia il corso diroccia, info www.caisaluzzo.it.

DOLOVia C. Frasio30031 Dolo (VE) – c.p. 87Mercoledì 21-23www.caidolo.it■ USCITE SEZIONALI. 8-9/8 Isegni della memoria - Trekking sulSentiero della Pace; 5-6/9 Stradadegli Alpini (Dolomiti di Sesto) per-corso attrezzato; 6/9 Grotta delCalgeron (Valsugana) speleologia;13/09 Forca Rossa di Cime d’Auta(Gruppo Marmolada); 27/9 ColVisentin (Prealpi Bellunesi); 3-4/10Passo della Calla-Parco ForesteCasentinesi (Toscana) Uscita TAM“Il bramito dei cervi”; 4/10

Castelloni di San Marco (Altopianodi Asiago); 11/10 Ottobrata-ritrovoconviviale di fine stagione; 18/10Val dei Mocheni-Escursione sullecreste (Lagorai).■ CORSI. Sono aperte le iscrizionial 12° Corso di Alpinismo suRoccia AR1.

FIUME Via Monaco Padovano, 235128 PadovaTel. 0424 522160 E mail [email protected]■ ESCURSIONISMO. 26-28/8Dolomiti - La Schiara; 4-7/9 tregiorni nelle Valli del Bernina; 19-20/9 Monte Peralba.■ INCONTRI AL RIFUGIO CITTÀDI FIUME. 19/9 giornata culturaledel CAI centrale e AGESCI e CNGEI;4/10 ricordo di Giacomo Priotto giàPresidente del CAI, con celebrazio-ne di una S. Messa e l’intervento diRoberto De Martin e dei pastPresidenti della Sezione AldoInnocente e Dino Gigante.

MIRANOSEZIONE “Alberto Azzolini”Via Belvedere, 630035 Mirano - VE C.P. 56Cell. 348 [email protected] Merc. 21-22.30■ NUOVO DIRETTIVO CAI MIRA-NO. Presidente: Claudio Bonghi;Vp. Leandro Spagnol; seg. PaoloSartirana; tes. Denis Scattolin;consiglieri: Paolo De Toni, Simone

Maratea, Michele Miato, UgoScortegagna, Gianluca Sfriso.■ ESCURSIONI. 13 settembre –Dolomiti Misurina – Val PopenaIn collaborazione con l’AlpinismoGiovanile. Referenti C. Silvestrini(ASE), M. Zanette (ASE) e T.Patron (AAG).■ MATERIALI. Sono disponibilialcune “canotte”. Rivolgersi in sedea Paolo De Toni■ EL MASEGNO. Stiamo racco-gliendo materiale per il numero diOTTOBRE, scrivere direttamentealla sezione.■ CONCORSO FOTOGRAFICONAZIONALE. In omaggio a MarioRigoni Stern. Tema: I grandi Animalidelle montagne italiane, info:www.caicsvfg.it e www.caimirano.it■ IL DIRETTIVO AUGURA BUONEVACANZE A TUTTI. Nel mese diagosto l’apertura della sede nonviene garantita.

S. DONÀ DI PIAVEVia Guerrato, 3Tel. /fax 0421-33 22 88www.caisandona.itMartedì ore 19-20Giovedì ore 19-20 e 21-22■ ESCURSIONISMO. 5-6/9 Anellodi Cima Paterno-Dolomiti di Sesto,Diff EEA Disl. 950min salita 1400in discesa; 13/9 sentiero “CeriaMerlone” Alpi Giulie, Diff. EEA Disl.1100 m.■ ALPINISMO GIOVANILE. 8-15/8corso di Alpinismo in ambientealpino; 30/8 salita al Mangart-AlpiGiulie.■ GRUPPO ROCCIA “I REPETINI”.9/8 Jof di Montasio-via Kugy; 23/8Monte Pelmo-via Grohmann; 5-6/9

Rif. Kostner al Vallon-arrampicate.

AMATRICE Via L.Spinosi 4602012 AMATRICE (RI)tel/fax 0746 826468Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Lagawww.amatrice.nete-mail [email protected]. e Ven. 21-23■ ESCURSIONISMO. 1-2/8 Montidella Laga Cima Lepri-Pzzo diMoscio notturna (EE) ; 17/8 Pane eCioccolato al S. Cuore (T per bam-bini) ; 23/8 Monti della Laga MonteGorzano (EE) In bacheca avvisoescursioni week end. ■ PALESTRA DI ARRAMPICATAAL COPERTO. Mer. e ven. ore 21.

CATANIA Piazza Scammacca 195131 CataniaLu, Mer, Ve 18-21Tel. 095.7153515Fax [email protected]■ TREKKING DELL’ETNA. 1-5/9;6-10/10.■ INTERSEZIONALI 2010. In pre-parazione per il 2010, "Islanda" inagosto, viaggio avventura in"Madagascar" in ottobre. Chiedereinfo■ ESCURSIONI. 23/8 Cascata delCardinale; dal 04 al 06 settembreIsola di Alicudi(iscriz. aperte), 6/9Caserma Brignolaro, 13(A) PizzoScavello, (B) Punta Lucia; 20 (A)Cavagrande del Cassibile, (B)Escursione Verticale; dal 25 al 27Rocca Busambra (iscriz. aperte).■

QUI CAI Vita delle sezioni

Per aiutare i colleghi dell’Abruzzo colpiti dal terremoto, leguide alpine propongono una giornata di raccolta fondiil 13 settembre. Quel giorno i proventi professionali

delle guide alpine, delle guide vulcanologiche e degliaccompagnatori saranno devoluti direttamente da coloro chesi avvarrano della prestazione di un professionista dellamontagna sul conto Banco Posta c/c 000090560129 intestatoa Collegio regionale guide alpine Abruzzo, Via delle Svolte g5- Coppito/ AQ, per i bonifici IBANIT65R0760103600000090560129. I responsabili del Collegioabruzzese provvederanno a consegnare i fondi raccolti acolleghi in condizioni di particolare disagio. “In questaoccasione”, spiega un comunicato firmato dal presidentenazionale Erminio Sertorelli, “le guide alpine fanno appelloalla sensibilità che contraddistingue la gente della montagnaper raggiungere una fattiva partecipazione.

Solidarietà

Mano tesa alle guide abruzzesi

Scade il 15 Settembre il termine di iscrizione al concorsofotografico “Le Madonie”. Inaugurazione della Mostra epremiazione il 26 Settembre. Le opere rimarranno

esposte dal 26/9 al 04/10. Per ciascuna sezione sarannoassegnati i seguenti premi:1° Un fine settimana pensione completa per due persone (per

la sezione non soci all'“agriturismo Gelso” a CastellanaSicula, per la sezione soci all'agriturismo “MandraChiusilla” a Collesano).

2° Per la sezione non soci una macchina digitale offerta daProfoto Studio di Cefalù; per la sezione soci uno zainoofferto da Extreme di Cefalù.

3° Per entrambi le sezioni una targa.Per informazioni e iscrizioni rivolgersi a José Gugliuzza

0921421544 e Francesco Matassa 0921424666.

Premi

Concorso fotografico Le Madonie

LO SCARPONE 008 13-07-2009 15:58 Pagina 38

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LO SCARPONE, AGOSTO 2009 - 39

Apagina 9 dello Scarponedi giugno c’è un suggeri-mento che ho volutoseguire: ascoltare il

silenzio delle montagne. Cheanche se in parte non parlanopiù, causa il loro degrado, nellezone meglio conservate, ancoraquasi selvagge, parlano diamore per la natura e per ilCreato. Bisogna ascoltare ilmagico silenzio delle montagne.

Perché nella frescura diboschi rigogliosi, l’armonia delsilenzio sussurra parole di pace,parole d’amore.

Giovanna Zawadski

[email protected]

Imperia, non SanremoNel titolino a pagina 33 del

notiziario di luglio relativo allaXV Marcia alpina - che si svol-gerà domenica 13 settembre enon 15 come erronamenteriportato - Ventimiglia apparivain provincia di Sanremo anzi-chè di Imperia. Ce ne scusiamocon i lettori.

La pelle dell’orsoDavvero apprezzabile lo spa-

zio concesso sul notiziario aldibattito sul progetto Life Ursuse alle sue conseguenze. Credoche i peggiori nemici di un pro-getto così lungimirante sianosoprattutto il silenzio e la disin-formazione, perciò laddove visia un vero spirito costruttivobenvengano i dibattiti. Sonotrentino, assiduo frequentatoredi boschi e montagne talvoltavisitate dall’orso, e ho avuto lapossibilità di partecipare anumerose serate informative, ilche mi ha dato modo di darerisposte a parecchi dubbi (equalche paura). È giusto che ilsocio Paolo Migneco faccia pre-sente il pericolo di incontrareun’orsa con i piccoli, e eviden-ziare che l’orso, come ogni ani-male selvatico, è potenzialmen-te pericoloso. Va però ricordatoche l’estinzione del plantigradonell'arco alpino è stata dettatasoprattutto da motivazioni eco-nomiche. La caccia all’orso

infatti permetteva di proteggereil bestiame (indispensabilenella magra economia pastori-zia di allora), di venderne lapelle e talvolta di incassare sov-venzioni per l’abbattimento.

L’orso veniva considerato ani-male nocivo per l’economia diallora, ma mai pericoloso perl’uomo. Quindi l’equazione“mancanza di incidenti = man-canza di orsi” non mi pare con-divisibile. Né può essere giusti-ficato l’ostracismo. Al socioVittorio Maccarini vorrei ricor-dare che se il costo vivo del pro-getto si aggira effettivamentesui due milioni di euro, è altret-tanto vero che il ritorno inimmagine per il Trentino è note-vole. Mi rattrista poi che unsocio, per di più della SezioneVal Genova, avanzi soluzioniopinabili come chiudere gli orsinella Valle di San Valentino.

Una riflessione, per conclude-re. Oggi non si è nemmeno ingrado di concepire che alcuniluoghi sulla Terra possanorispondere a regole diverse daquelle cittadine, in cui l'uomosia ospite e non l’incontrastabi-le signore assoluto. Sta semprepiù svanendo la capacità dicapire che il rispetto dell'altroin generale, e della biodiversitàin particolare, è innanzituttorispetto verso sé stessi, e chenon vi può essere rispetto senzala paziente voglia di imparare,conoscere e capire. Excelsior!

Denis Bertolini

[email protected]

CAI/SAT Mori

Ho letto con interesse sulnumero di aprile il servizio sul-l’orso e approfitto per segnalareche sulle Orobie è presente daun anno un esemplare maschiogiovane (JJ5) che sta dandoalcuni “problemi” principal-mente legati alle frequenti pre-dazioni su greggi e pollai. Idanni sono stati risarciti, ma leopinioni in valle sono moltepli-ci. In qualità di consulente fau-nistico del Parco delle Orobiericonosco che questa vicenda è

indubbiamente interessantesotto il profilo professionale,ma si presenta a volte un po’complicata.

Luca Pellicioli

Sezione di Bergamo

Sulla presenza dell’orso nelle

nostre montagne e le problema-

tiche inerenti il nostro notizia-

rio continua a riportare le non

poche testimonianze dei lettori

dopo che, in gennaio, per inte-

ressamento della Commissio-

ne TAM, un tecnico della

Provincia autonoma di Trento,

tra i curatori del progetto

Ursus, ha ricostruito l’iter che

ha portato alla conservazione

dell’orso bruno sull’arco alpi-

no. Nel fascicolo di aprile l’ar-

gomento è stato ripreso con

nuovi contributi, non solo di

cortesi lettori, ma anche di

rappresentanti delle istituzio-

ni come Jalla Detassis, presi-

dente dell’Azienda per il turi-

smo di Madonna di Cam-

piglio, riportando anche brani

del Rapporto Orso 2008 curato

dal Servizio foreste e fauna

della Provincia di Trento.

Ciononostante una lettrice

invita a tornare su questo

tema con nuovi approfondi-

menti affidati a “persone com-

petenti” temendo che il dibatti-

to in corso possa “alimentare

ignoranza, paura, preconcet-

ti”. Un’opinione rispettabile

che, compatibilmente con lo

spazio, verrà tenuta nella debi-

ta considerazione. (R.S.)

Valori comuniPrima di evidenziare i valori

comuni tra il mondo degli scoute il Club alpino è per me impor-tante, alla luce della mia appar-tenenza al CAI da quarant’annie agli scout da cinquanta, sotto-lineare che i giovani alla ricercadel “loro essere” hanno bisognodi riferimenti e di modelli.Anche agli inizi del Novecento,seppur con motivazioni diverse,la situazione era analoga a quel-la di oggi: sono molti, troppi, iragazzi che riempiono il loro

nulla con discoteche e panino-teche. Nel metodo proposto daBaden Powel la formazione nonavviene per imposizione ma persuggerimento. In montagnainfatti, sia quando si camminasia quando si arrampica, si devetrovare in se stessi le risorseper superare le difficoltà. Poivengono lo spirito di amicizia, ilrispetto per la natura e la soli-darietà. Senza contare che con-frontarsi con altre organizzazio-ni significa comunque fare teso-ro di esperienze di altre realtà.

Alberto Guglia - Trieste

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Caro Scarpone…Diversi soci hanno scritto e

scrivono alla redazione espri-mendo apprezzamento. Non èconsuetudine pubblicare que-sto genere di lettere delle qualinon ci si può che compiacere,ma vale forse la pena di ricam-biare tante cortesie segnalandoin particolare le belle parole diGianfranco Garuzzo di Alessan-dria (“ho apprezzato il restylingcomplessivo, la composizionegrafica, la più estesa imposta-zione dei testi e la qualità dellacarta. Ottima l’idea di adottarela testata storica degli Anni 30:un indubbio segno di rinnova-mento nella continuità”), di PioChemello di Vicenza (“desiderocomplimentarmi con la reda-zione per le interessanti rivi-ste”), di Fabio Benetti diSandrigo, VI (“nel farvi i com-plimenti per la bellissima rivi-sta, vorrei suggerire la creazio-ne di un file tipo Word o Excelcon i sommari dei vari numeridello Scarpone in modo dapoter trovare dov'è un articolosolo digitando una parola...Sarebbe comodo e utile”), diGian Carlo Nardi di Genova(“mi complimento per i dossiersulla sicurezza di notevolespessore”), di Emiliano Castel-letti di Campolongo-Tapoglia-no, UD (“desidero complimen-tarvi per il lavoro che svolgetein maniera approfondita e inte-ressante”). ■

La posta dello Scarpone La parola ai lettori

Il silenzio dei monti

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