l’importanzadei dati statistici sulle...

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Record nel 2002 dell’eolico in Europa Certificazione energetica degli edifici a Bolzano Rinnovabili nelle strutture turistiche Regione Marche e biodiesel Le “città solari” In questo numero: Newsletter di ISES ITALIA - Sezione dell’International Solar Energy Society 2 4 6 7 12 Anno X° - n° 2 Febbraio 2003 D D opo il primo shock petrolifero del ‘73 sono andati crescendo d’importanza le pubblicazioni di fine anno con dati ed analisi sul settore energetico. Per lo specifico settore delle energie rinnovabili, tutta- via, i dati statistici sono diventati di grande interesse solo recentemente a seguito della maggiore attenzione per il ruolo che queste fonti potranno giocare nella produzione energetica futura. Nei passati decenni, i dati statistici sulle rinnovabili erano stati raccolti ed elaborati, a livello nazionale ed inter- nazionale, generalmente in modo in- dipendente da parte dei vari organi- smi; i metodi e le classificazioni utiliz- zate erano perciò molto eterogenei. Solo nel 1999 si avvertì l’esigenza di armonizzare i dati raccolti per poterli poi presentare in forme più complete e coerenti. La IEA (International Energy Agency), la divisione statistica della Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite ed Euro- stat (ufficio statistiche dell’Unione Eu- ropea), decisero pertanto di unire le proprie forze con lo scopo di produrre un questionario standard su “Rinno- vabili e Rifiuti” attraverso il quale rac- cogliere i dati presso i vari organismi nazionali. Da questa collaborazione è nata nel dicembre 2002 la prima pub- blicazione della IEA dal titolo “Rene- wables Information 2002”, che ogni anno fornirà le statistiche sulle fonti rinnovabili nei 30 paesi dell’OCSE; questa prima edizione è disponibile gratuitamente su internet. Nel documento sono riportati i dati fondamentali, aggregati a livello mon- diale, regionale e nazionale, sulla produzione di elettricità e calore, sul- l’offerta di fonti primarie, sui consumi finali e sulla potenza installata di im- pianti che utilizzano le rinnovabili e i rifiuti. Le informazioni statistiche pre- sentate sono state raccolte a partire dall’agosto del 2000. Come è facile immaginare la raccolta dei dati sulle rinnovabili presenta vari ostacoli connessi alle loro caratteristi- che; infatti, esse sono disperse sul territorio, spesso non sono collegate alle reti e alle infrastrutture energeti- che (come ad esempio i collettori so- lari termici), coprono una molteplicità di sorgenti e tecnologie (le fonti rinno- vabili per la IEA sono: idrica, geoter- mica, solare termico, fotovoltaico, maree, vento, rifiuti urbani rinnovabili, biomassa solida). L’analisi di mercato delle energie rinnovabili è dunque più difficoltosa rispetto a quella relativa alle fonti tradizionali fossili, perché più complessa è la raccolta, l’elaborazio- ne e la valutazione dei dati statistici. Il grande merito del rapporto è di foto- grafare per la prima volta le rinnova- bili in relazione al quadro energetico globale, sottolineando però tutte le difficoltà riscontrate nel recepimento di dati omogenei e indicando le ne- cessarie cautele per la loro interpreta- zione. Secondo la IEA i dati più accu- rati sono relativi alla produzione di elettricità e di calore e sulle potenze degli impianti installati, mentre le maggiori incertezze si riscontrano per i dati relativi all’offerta e ai consumi fi- nali di energia da rinnovabili e rifiuti. Vale la pena a questo punto citare il dato più rilevante riportato dalla pub- blicazione e fare qualche breve rifles- sione. Un dato da sottolineare è la quota di rinnovabili sul totale dell’offerta di fon- ti primarie di energia a livello mondia- le nell’anno 2000. Su un totale di 9.958 Mtep (milioni di tonnellate di petrolio equivalenti) di offerta di fonti primarie di energia a livello mondiale, le rinnovabili (escludendo i rifiuti indu- striali, i rifiuti urbani non rinnovabili, i rifiuti combustibili non caratterizzati e l’elettricità prodotta da centrali idriche di pompaggio) contribuiscono per il 13,8% del totale dell’offerta. Una quo- ta, come illustrato nel grafico, che è andata costantemente diminuendo e che si prevede possa scendere al 12,5% nel 2030. Questo dato ci fornisce una verità in- negabile: senza un cambiamento so- stanziale del modo di produrre e con- sumare l’energia, le fonti tradizionali fossili e, forse, il nucleare, continue- ranno a crescere, sia in termini asso- luti che relativi, molto più delle fonti rinnovabili, con i conseguenti effetti negativi sulla sicurezza degli approv- vigionamenti e sull’ambiente. Sono lontani da questa transizione energeti- ca verso le rinnovabili anche i paesi in via di sviluppo, ritenuti da molti l’am- biente ideale per l’uso di queste fonti. L’impegno per un’effettiva inversione di rotta a favore dello sviluppo delle rinnovabili potrebbe trarre vantaggio anche da una conoscenza approfon- dita dei dati statistici raccolti a diversi livelli, partendo da quello locale (per l’Italia vedi pag. 2). I dati statistici co- stituiscono infatti uno strumento utile per comprendere successi e insuc- cessi delle politiche adottate in diver- si ambiti, locali e nazionali, e dunque per poter scegliere le strategie più idonee da perseguire. Ad esempio, analizzando il notevole trend di cre- scita registrato in Germania in alcuni comparti tecnologici, come l’eolico, il solare termico o il fotovoltaico, e col- Federazione europea per il solare termico 8 L’IMPORTANZA DEI DATI STATISTICI SULLE RINNOVABILI Pubblicato dalla IEA il primo rapporto sulle fonti rinnovabili nei 30 paesi dell’OCSE. I dati raccolti e le relative analisi possono indicare le strategie e le politiche da seguire per lo sviluppo del settore a livello internazionale e locale segue a pagina 2 OFFERTA MONDIALE DI ENERGIA PRIMARIA Sped. tariffa base art. 2 - comma 20/B, Legge 662/96

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Record nel2002 dell’eolicoin Europa

Certificazioneenergetica degliedifici aBolzano

Rinnovabilinelle struttureturistiche

RegioneMarche e biodiesel

Le “città solari”

Inquesto

numero:

Newsletter di ISES ITALIA - Sezione dell’International Solar Energy Society

2

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6

7

12

Anno X° - n° 2 Febbraio 2003

DDopo il primo shock petroliferodel ‘73 sono andati crescendod’importanza le pubblicazioni

di fine anno con dati ed analisi sulsettore energetico. Per lo specificosettore delle energie rinnovabili, tutta-via, i dati statistici sono diventati digrande interesse solo recentementea seguito della maggiore attenzioneper il ruolo che queste fonti potrannogiocare nella produzione energeticafutura. Nei passati decenni, i dati statisticisulle rinnovabili erano stati raccolti edelaborati, a livello nazionale ed inter-nazionale, generalmente in modo in-dipendente da parte dei vari organi-smi; i metodi e le classificazioni utiliz-zate erano perciò molto eterogenei.Solo nel 1999 si avvertì l’esigenza diarmonizzare i dati raccolti per poterlipoi presentare in forme più completee coerenti. La IEA (InternationalEnergy Agency), la divisione statisticadella Commissione Economica perl’Europa delle Nazioni Unite ed Euro-stat (ufficio statistiche dell’Unione Eu-ropea), decisero pertanto di unire leproprie forze con lo scopo di produrreun questionario standard su “Rinno-vabili e Rifiuti” attraverso il quale rac-cogliere i dati presso i vari organisminazionali. Da questa collaborazione ènata nel dicembre 2002 la prima pub-blicazione della IEA dal titolo “Rene-

wables Information 2002”, che ognianno fornirà le statistiche sulle fontirinnovabili nei 30 paesi dell’OCSE;questa prima edizione è disponibilegratuitamente su internet. Nel documento sono riportati i datifondamentali, aggregati a livello mon-diale, regionale e nazionale, sullaproduzione di elettricità e calore, sul-l’offerta di fonti primarie, sui consumifinali e sulla potenza installata di im-pianti che utilizzano le rinnovabili e irifiuti. Le informazioni statistiche pre-sentate sono state raccolte a partiredall’agosto del 2000.Come è facile immaginare la raccoltadei dati sulle rinnovabili presenta variostacoli connessi alle loro caratteristi-che; infatti, esse sono disperse sulterritorio, spesso non sono collegatealle reti e alle infrastrutture energeti-che (come ad esempio i collettori so-lari termici), coprono una molteplicitàdi sorgenti e tecnologie (le fonti rinno-vabili per la IEA sono: idrica, geoter-mica, solare termico, fotovoltaico,maree, vento, rifiuti urbani rinnovabili,biomassa solida). L’analisi di mercatodelle energie rinnovabili è dunque piùdifficoltosa rispetto a quella relativaalle fonti tradizionali fossili, perché piùcomplessa è la raccolta, l’elaborazio-ne e la valutazione dei dati statistici.Il grande merito del rapporto è di foto-grafare per la prima volta le rinnova-

bili in relazione al quadro energeticoglobale, sottolineando però tutte ledifficoltà riscontrate nel recepimentodi dati omogenei e indicando le ne-cessarie cautele per la loro interpreta-zione. Secondo la IEA i dati più accu-rati sono relativi alla produzione dielettricità e di calore e sulle potenzedegli impianti installati, mentre lemaggiori incertezze si riscontrano peri dati relativi all’offerta e ai consumi fi-nali di energia da rinnovabili e rifiuti.Vale la pena a questo punto citare ildato più rilevante riportato dalla pub-blicazione e fare qualche breve rifles-sione.Un dato da sottolineare è la quota dirinnovabili sul totale dell’offerta di fon-ti primarie di energia a livello mondia-le nell’anno 2000. Su un totale di9.958 Mtep (milioni di tonnellate dipetrolio equivalenti) di offerta di fontiprimarie di energia a livello mondiale,le rinnovabili (escludendo i rifiuti indu-striali, i rifiuti urbani non rinnovabili, irifiuti combustibili non caratterizzati el’elettricità prodotta da centrali idrichedi pompaggio) contribuiscono per il13,8% del totale dell’offerta. Una quo-ta, come illustrato nel grafico, che èandata costantemente diminuendo eche si prevede possa scendere al12,5% nel 2030. Questo dato ci fornisce una verità in-negabile: senza un cambiamento so-stanziale del modo di produrre e con-sumare l’energia, le fonti tradizionalifossili e, forse, il nucleare, continue-ranno a crescere, sia in termini asso-luti che relativi, molto più delle fontirinnovabili, con i conseguenti effettinegativi sulla sicurezza degli approv-vigionamenti e sull’ambiente. Sonolontani da questa transizione energeti-ca verso le rinnovabili anche i paesi invia di sviluppo, ritenuti da molti l’am-biente ideale per l’uso di queste fonti.L’impegno per un’effettiva inversionedi rotta a favore dello sviluppo dellerinnovabili potrebbe trarre vantaggioanche da una conoscenza approfon-dita dei dati statistici raccolti a diversilivelli, partendo da quello locale (perl’Italia vedi pag. 2). I dati statistici co-stituiscono infatti uno strumento utileper comprendere successi e insuc-cessi delle politiche adottate in diver-si ambiti, locali e nazionali, e dunqueper poter scegliere le strategie piùidonee da perseguire. Ad esempio,analizzando il notevole trend di cre-scita registrato in Germania in alcunicomparti tecnologici, come l’eolico, ilsolare termico o il fotovoltaico, e col-

Federazioneeuropea per ilsolare termico

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L’IMPORTANZA DEI DATISTATISTICI SULLE RINNOVABILIPubblicato dalla IEA il primo rapporto sulle fonti rinnovabili nei 30 paesi dell’OCSE. I dati raccolti e le relative analisipossono indicare le strategie e le politiche da seguire per lo sviluppo del settore a livello internazionale e locale

segue a pagina 2

OFFERTA MONDIALE DI ENERGIA PRIMARIA

Sped. tariffa base art. 2 - comma 20/B, Legge 662/96

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2 n° 2 - Febbraio 2003

Primo piano

legandolo alla legge che incentiva a “tarif-fa fissa” queste fonti, possiamo individua-re alcune valide misure da intraprendere alivello politico.Va rilevato, tuttavia, che spesso dalle sta-tistiche sono esclusi i contributi energeticiderivanti dall’utilizzo passivo dell’energiasolare negli edifici, a causa dei complessiproblemi metodologici di raccolta di questeinformazioni. Un esempio di certificazioneenergetica degli edifici, come quello attiva-to a Bolzano (pag. 4) dimostra, infatti, co-me si potrebbe agire concretamente a fa-vore del risparmio energetico e dell’usodelle rinnovabili, anche se questi risultatisfuggono, in prima istanza, alle rilevazionistatistiche. La stessa circostanza può ri-guardare le iniziative di numerose città intutto il mondo che hanno pianificato un usogeneralizzato dell’energia solare (vedipagg. 12-13) o, ancora, un altro esempioci è fornito dal progetto europeo SolGain:il contributo per gli edifici residenziali deisette paesi europei che hanno partecipatoa questa valutazione è stimato in 166,4TWh/anno; anche questo è un dato nonancora inserito nelle statistiche ufficiali, mache sarebbe invece utile registrare permeglio quantificare il potenziale apportodell’energia solare ai nostri fabbisognienergetici.

Per scaricare il rapporto “Renewables Information 2002”:www.iea.org/stats/files/ren2002.pdf

I DATI DELLE FONTI ENERGETICHE IN ITALIADAL RAPPORTO ENEA “ENERGIA E AMBIENTE”

Secondo i dati riportati dall’annuale pubblicazione dell’ENEA “Rapporto Energia e Ambiente”, idati del Bilancio Energetico Nazionale (BEN) evidenziano una crescita della produzione dienergia da rinnovabili che è salita dagli 11,6 Mtep del 1998 ai 14,0 Mtep del 2001. Il BEN nontiene conto del consumo di legna da ardere nel settore residenziale. Tale consumo, rilevato dauna apposita indagine statistica dell’ENEA rende più elevati i livelli assoluti di utilizzo ed evi-denzia come il contributo delle rinnovabili sia cresciuto dai circa 14 Mtep del 1995 ai 17,6 Mtepdel 2001, con un aumento del 25% circa nell’intero periodo (+4,1% medio per anno). Nello stes-so periodo, l’energia prodotta dalle rinnovabili non tradizionali è quasi raddoppiata. L’Italia con-suma complessivamente circa 171 Mtep/anno.

Note:1. Solo elettricità da apporti naturali.2. La serie include il risultato dell’indagine ENEA sul consumo di legna da ardere nelle abitazioni3. Eolico, solare, Rsu, teleriscaldamento a legna, legna ed assimilati per la produzione di energia elettrica

e calore in impianti industriali (l’utilizzo della legna da ardere nel settore residenziale,stimato in 3,6 Mtep,è escluso perché impiego tradizionale), biocombustibili, biogas.

4. Dati provvisori.Fonte: Elaborazioni ENEA su dati di origine diversa.* Inoltre, da considerare 9,8 TWh prodotti da reflui industriali che corrispondono a 2,1 Mtep sostituiti (Dati GRTN).

segue da pagina 1

Energia da fonti energetiche rinnovabili in Italia in equivalente fossile sostituitaAnni 1995-2001(ktep)*

1995 1998 1999 2000 20014

Idroelettrico1 8.312 9.067 9.979 9.725 10.298Eolico 2 51 89 124 259Fotovoltaico 3 3 4 4 4Solare termico 7 10 10 11 11Geotermico per generazione elettrica 756 927 969 1.035 992Geotermico per usi diretti 213 213 213 213 213RSU 97 266 374 461 721Legna e assimilati2 4.635 4.654 4.824 4.807 4.858Biocombustibili 65 30 38 66 87Biogas 29 142 167 162 196Totale 14.119 15.362 16.667 16.608 17.639Di cui non tradizionali3 1.265 1.583 1.893 2.022 2.516

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n° 2 - Febbraio 2003 3

Germania la legge stabilisce un prezzo diacquisto del kWh eolico che varia tra 6,9 e9 centesimi di e in relazione al livello diproduzione dei siti. Il sistema di incentiva-zione spagnolo è leggeremente più com-plesso: i produttoripossono sceglieretra un prezzo di ac-quisto fissato nel2002 a 6,28 centesi-mi di e o tra un sus-sidio (nel 2002 pari a2,9 cent/e ) da som-mare ad un prezzodi acquisto stabilitodal libero mercato.In Danimarca, dovel’eolico si sta rilan-ciando grazie allasostituzione delleturbine eoliche in-stallate 10 anni facon quelle con po-tenze maggiori, il si-stema di incentiva-zione, per anni simi-le a quello tedesco(a tariffa fissa), ècambiato dal 1 gen-naio 2003: ad un

sussidio fisso di 1,3 cent/e per kWh si ag-giungerà un “bonus ambientale” il cui valo-re è attualmente in discussione.In Italia, dove vige il sistema dei certificativerdi, il GRTN (Gestore Rete Trasmissio-ne Nazionale) ha fissato il prezzo di riferi-mento per kWh a 8,42 cent/e .Secondo l’EWEA gli obiettivi al 2010 fissa-ti dal Libro Bianco europeo (40.000 MW)saranno ampiamente superati; in base al-l’attuale trend si punta a raggiungere i90.000 MW.

Anche il 2002 è stato un anno ecceziona-le per l’industria eolica nell’Unione euro-pea (UE). Lo scorso anno infatti sono statiinstallati 5.871 MW, con un incremento del31% rispetto al 2001, allorché furono mes-si in funzione 4.493 MW. Sono stati rag-giunti così 23.056 MW complessivi. Il valore economico delle turbine eolicheinstallate nell’UE nel 2002 si aggira intornoai 5,8 miliardi di euro, e secondo alcuneanalisti del settore dovrebbe quadruplicareentro il 2010.L’eolico si conferma un settore in espan-sione: negli ultimi 5 anni il mercato euro-peo ha registrato un incremento medio an-nuale del 35%. Secondo l’EWEA (Euro-pean Wind Energy Association), mantene-re questi livelli di crescita da parte dell’in-dustria europea sarà possibile, ma servi-rebbe un maggior sostegno politico oltre aquello già presente nei tre che detengonol’89% del mercato nel 2002: Germania,Spagna e Danimarca. Come si può vede-re dalla tabella, la Germania ha stabilito unnuovo record installando lo scorso anno3.247 MW, superando i 12.000 MW com-plessivi, capaci di soddisfare il 4,7% delfabbisogno di energia elettrica del paese;la Germania detiene il 55% dell’installatoeolico nell’UE. La Spagna con 1.493 MWnel 2002 raggiunge i 4.830 MW comples-sivi, mentre la Danimarca, aggiungendo497 MW al parco eolico del paese, arriva a2.880 MW che coprono il 20% della do-manda elettrica nazionale. Interessante èstata la potenza installata in Olanda: 217MW; l’Italia (ilsolea360gradi, gennaio2003), anche con un risultato inferiore alleattese (106 MW nel 2002, 103 secondo idati EWEA) con 788 MW mantiene il 4°posto in Europa.L’elettricità prodotta dalle turbine eolicheinstallate nell’UE è stimata nel 2002 a qua-si 40 TWh (l’1,5% della produzione elettri-ca dell’UE), equivalente a quella che sipuò ottenere bruciando 20 milioni di t dicarbone in una centrale convenzionale. La leadership dei paesi dell’UE nel merca-to eolico mondiale è dimostrata da pochinumeri: l’86% delle installazioni nel 2002sono state realizzate in Europa, mentresolo l’8% negli Stati Uniti (463 MW nel2002); inoltre, dei circa 30.380 MW eoliciinstallati nel mondo a fine 2002, il 74% èpresente in Europa, il 16% in America delNord e l’8% in Asia, uno scarso 2% neglialtri continenti. Infine, tra le prime 10 indu-strie del mondo 8 sono europee e più pre-cisamente 3 danesi (Vestas è leader mon-diale), 3 tedesche e 2 spagnole.Il successo dell’eolico nei paesi leader del-l’UE è frutto di politiche di incentivazioneche nel corso degli ultimi anni si sono con-fermate stabili e chiare per gli investitori. In

Primo pianoAltro record dell’industria eolica europea:5.871 MW nel 2002, più 35% rispetto al 2001Dei 23.056 MW totali dell’Unione Europea il 55% è in funzione in Germania. L’Italia al4° posto. La produzione di elettricità dal vento nell’UE ha raggiunto 40 TWh/anno.

L’EOLICO NEI PAESI DELL’UNIONE EUROPEA (fine 2002)

PAESE INSTALLATO TOTALE(durante 2002) INSTALLATO

(fine 2002)

Germania 3.247 12.001Spagna 1.493 4.830Danimarca 497 2.880Olanda 217 688Italia 103 785Gran Bretagna 87 552Portogallo 63 194Francia 52 145Austria 45 139Svezia 35 328Irlanda 13 137Belgio 12 44Grecia 4 276Finlandia 2 41Lussemburgo 1 16Unione europea 5.871 23.056

Dati EWEA (gennaio 2003)

Muggiò (Milano)

Elaborazionerichieste di contributo

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4 n° 2 - Febbraio 2003

Dal 1988 la certificazione energetica degliedifici è obbligatoria in Danimarca, nel1991 è stata resa “teoricamente” obbliga-toria anche in Italia con la legge 10 e nel1993 una direttiva europea tendeva a dif-fonderla in Europa. Oggi quasi tutti i paesieuropei hanno adottato procedure di certi-ficazione obbligatorie o volontarie e prestouna nuova direttiva sancirà l’obbligo di cer-tificazione nell’Unione, segno che la certi-ficazione è ritenuta da tutti utile per il per-seguimento di importanti obiettivi come laprotezione dell’ambiente, il rispetto delprotocollo di Kyoto, la valorizzazione del-l’immobile e la difesa dell’acquirente del-l’abitazione. Cosa si è fatto in Italia nel frattempo? Si èmolto discusso: un direttore generale delMinistero dell’Industria dichiarò anche chela certificazione prevista dalla legge 10/91è un inutile aggravio di spesa per i pro-prietari, i costruttori hanno evidenziato il ri-schio di eccessivi controlli sull’attività edili-zia, la legge Bassanini ha definitivamentepassato la palla alle Regioni, alcune dellequali si sono interrogate sul da farsi. Il CTI(Comitato Termotecnico Italiano) ha attiva-to un gruppo di lavoro prenormativo, anco-ra oggi al lavoro su questioni forse raffina-te, ma poco pratiche. Insomma, duole dir-lo, ma non si è concluso nulla.

Primo piano

Così mentre si certifica tutto, anche lepizze, un bene primario come la casa ètotalmente ignorato. Ma non totalmente:un caso davvero interessante, da pren-dere ad esempio, è quello della Provin-cia autonoma di Bolzano che ha intro-dotto, per ora su base volontaria, un si-stema di certificazione degli edifici deno-minato “Casa-Clima”. Si è partiti dal pre-supposto che sia necessaria estremachiarezza e semplicità per classificaregli edifici che sono gestiti da privati, dif-ficilmente esperti del settore energetico.L’esempio è quello degli elettrodomesti-ci, dove non si ha a che fare con MJ, masemplici e comprensibili classi: la classeA è la migliore e vi è una scala decre-scente.La certificazione del progetto Casa-Climaè rilasciata dall’Ufficio Aria e Rumore del-l’agenzia per l’ambiente di Bolzano che,dopo un’analisi del bilancio energetico del-l’edificio, ne individua gli aspetti positivi enegativi, e fornisce anche informazioni sul-le possibilità di intervento migliorativo. Nella targhetta che viene rilasciata all’edifi-cio è indicata la classe: A-consumi conven-zionali inferiori a 30 kWh/m2 anno, B-infe-riore a 50, C-inferiore a 70, ecc. (in Italia ilconsumo medio delle abitazioni è di circa160 kWh/m2 anno). La classe viene deter-

minata con un metodo di calcolo standard,di facile utilizzo e disponibile gratuitamentesu internet al sito della Provincia di Bolza-no (www.provincia.bz.it/agenzia-ambien-te/2902/klimahaus/index_i.htm).La targhetta viene esposta dal cittadinosulla propria casa e innesca un meccani-smo di “curiosità e invidia” nel vicino che èspinto a chiedersi “perché io non ce l’ho?”.Il vicino scopre così che la targa vuol direrisparmio di denaro, oltre che l’autorizza-zione a sentirsi orgogliosi della propria abi-tazione e del proprio contributo alla difesadell’ambiente. Agli uffici della Provincia di Bolzano sonoarrivate decine di richieste di certificazio-ne, a dimostrazione dell’infondatezza deitimori di chi considera la certificazioneenergetica dell’edificio un inutile ulteriorebalzello per i proprietari. Ma c’è di più: ognianno viene indetto un concorso per pre-miare la miglior casa-clima; per partecipar-vi sono necessari un fabbisogno inferiorea 50 kWh/anno m2 e nessun ricorso a fon-ti energetiche fossili ed inoltre è richiestoche nella costruzione vengano prese alcu-ne importanti cautele circa i materiali im-piegati. Già oggi nel Comune di Bolzano vi è l’ob-bligo della certificazione (e dello standardC) ed entro due anni questo obbligo saràesteso a tutta la Provincia.

Sintesi da un articolo elaborato da Sergio Mammi (A.N.I.T. - Ass. Nazionaleper l’Isolamento Termico e Acustico)e-mail: [email protected]

La Provincia di Bolzano introduce la certificazione energetica degli edificiIl sistema di certificazione “Casa Clima”, per ora su base volontaria, è di sempliceapplicazione e stimola l’utilizzo di fonti energetiche pulite.

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n° 2 - Febbraio 2003 5

Comunità locali a energia solareProgetto di conversione ecologica di una ex areaindustriale di Stoccolma: edifici energeticamentesostenibili, fonti rinnovabili, trasporti a basse emissioniContrastare il crescente degrado di areeurbane in stato di abbandono, come ce nesono in tutta Europa e anche nel nostropaese, è possibile grazie ad una inversio-ne di tendenza nella direzione dell’am-biente, utilizzando tecnologie avanzate erinnovabili. Un interessante esempio di ri-sanamento di una ex zona industriale eportuale in una moderna ed ecologicaarea urbana è il progetto che si sta realiz-zando in un quartiere di Stoccolma, Ham-marby Sjöstad. In questa area urbana, con 20.000 abitan-ti ed 8.000 appartamenti, è stato infatti av-viato un progetto con l’obiettivo di ridurre ilfuturo impatto ambientale del 50% rispettoa quello che si avrebbe utilizzando le tec-nologie convenzionali. Tale risultato potràessere ottenuto in due modi:q con una progettazione degli edifici che

tenga in considerazione la scelta deimateriali di costruzione;

q con un utilizzo delle nuove soluzionitecnologiche più compatibili a livelloambientale.

Gli stessi abitanti sono già coinvolti in azio-ni ed occupazioni legate alla tutela del-l’ambiente, dalla selezione dei rifiuti al rici-claggio, fino al monitoraggio dei propriconsumi energetici e idrici attraverso unarete informatica interna e già un ampioventaglio di tecnologie e di fonti rinnovabi-

li sono in uso a Hammarby Sjöstad. Dia-mo solo qualche esempio.Le acque reflue del distretto sono convo-gliate in un impianto di trattamento per laproduzione di biogas che, una volta depu-rato, è utilizzato nei forni a gas (modellistandardizzati) di cui sono fornite tutte leabitazioni, nelle fornaci, per alimentareimpianti con celle a combustibile e le autocollettive (car-pool) dell’area.Per la prima volta in Svezia, 3 impianti a cel-le a combustibile sono stati collaudati per usidomestici; 2 unità hanno una potenza di 5kW ciascuna e sono alimentate a biogas,l’altra è alimentata da biogas e da idrogeno.Quattro edifici potranno produrre la loro

elettricità da circa 140 m2 di celle FV tra-sparenti integrati nei tetti vetrati, in mododa far filtrare la luce. Il riscaldamento di125 appartamenti si otterrà dall’installa-zione di 360 m2 di collettori solari collega-ti a diversi grandi serbatoi di accumulo.I consumi energetici di tutte le abitazionisono stati attentamente valutati al realefabbisogno (ad esempio l’illuminazione ela ventilazione si accendono solo quandoqualcuno entra in una stanza). Ad Hammarby Sjöstad non verrà trascura-to sicuramente il trasporto pubblico: un ser-vizio di auto collettive su richiesta dei citta-dini è già attivo e le vetture saranno prestoalimentate a biogas e ad energia elettrica.

Per informazioni:www.hammarbysjostad.stockholm.seLars Fränne (project director)e-mail: [email protected]

CONGRESSO MONDIALE SULL’ENERGIA SOLAREDI ISES INTERNATIONAL

Göteborg (Svezia), 14-19 giugno 2003

Congresso tecnico scientifico, ISREE-9,Mostra industriale e Tour tecnici.

Scade il 15 marzo 2003 la riduzione del 35% sulla quota di iscrizione

Oltre 40 le sessioni parallele su: Energia solare e società, Edifici solari, Tecnologie deicollettori solari, Tecnologie fotovoltaiche, Sistemi solari e relative applicazioni,Valutazione delle risorse, Immagazzinamento, combustibili e processi chimici, Energiasolare alle alte latitudini (“Congresso Northsun 2003”)

Per ulteriori informazioni: ISES SOLAR WORLD CONGRESS 2003e-mail: [email protected] • www.congrex.com/ises2003/

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6 n° 2 - Febbraio 2003

Comunità locali a energia solare

studi di fattibilità di interventi che possanoridurre il carico di energia sulle strutturecon il più elevato potenziale di risparmioenergetico. Corollario di questa fase sa-ranno la definizione di obiettivi da perse-guire per ottenere la certificazione ener-getico-ambientale.La terza ed ultima macro-fase sarà dedi-cata al monitoraggio, all’analisi e al con-fronto dei risultati e alla successiva disse-minazione dei risultati.Parallelamente a queste azioni, il gruppodi partner intraprenderà anche una seriedi attività per sensibilizzare il pubblico ediffondere gli obiettivi del progetto: realiz-zazione di materiale informativo riguar-dante best practices e tecniche appropria-te, creazione di strumenti pedagogici emetodologie per aumentare l’impatto del-le azioni per gli utenti finali (i proprietari distrutture ricettive ed i loro ospiti), imple-mentazione di un label energetico-am-bientale alle strutture aderenti che otter-ranno risultati oggettivi nella riduzione del-le loro consumi energetici e degli impatticlimalteranti, interazione con enti pubbliciper la diffusione dell’informazione. A que-sto proposito, nell’area di competenza ita-liana, grande risalto sarà dato alle possi-bili sinergie con la preparazione dell’even-to olimpico invernale in programma nel2006.

ResHot è l’acronimo di un progetto finan-ziato dalla Commissione Europea nel-l’ambito Programma Europeo Altener2002. Iniziato nello scorso gennaio ed at-tivo nel biennio 2003-04, il progetto ha co-me obiettivo la diffusione, la promozione el’implementazione di “best practices” etecniche per ridurre l’impatto ambientale ela domanda energetica nel settore alber-ghiero-ricettivo.Ideatore e capofila del progetto è l’Agen-zia per l’Energia della Città di Torino chepuò contare sul co-finanziamento di TO-ROC (Torino Organising Committee of theXX Olympic Winter Games), del Comunee della Provincia di Torino. I partners eu-ropei di Torino sono Berliner Energiea-gentur GmbH (DE), Agencia Provincial dela Energia de Huelva (ES) e Energy Con-sulting (FR), che attiveranno il progettonel proprio territorio.La parte tecnica-scientifica del lavoro puòessere divisa in tre macro-fasi. La primaprevede una serie di audit energetici suuna selezione di strutture turistico-ricettiveper valutarne l’impatto ambientale, il con-sumo e le criticità energetiche; questa fa-se del progetto si concluderà con la classi-ficazione e l’individuazione dei casi in cuil’applicazione di tecnologie di efficienzaenergetica può fornire i risultati migliori.La seconda fase consiste in approfonditi

PROGETTO EUROPEO “RESHOT”: INTERVENTI PER ILRISPARMIO ENERGETICO E L’UTILIZZO DELLE RINNOVABILINELLE STRUTTURE TURISTICHE IN PROVINCIA DI TORINO

Alla base di questo progetto c’è il notevo-le potenziale offerto dal settore turistico alfine di ridurre il consumo energetico e l’im-patto ambientale; infatti uno degli obiettiviche il gruppo di ResHot si è prefissato èproprio quello di creare e diffondere unametodologia generale per incrementarel’uso razionale dell’energia e delle fontirinnovabili nelle strutture alberghiere, sen-sibilizzando sia l’offerta che la potenzaleclientela, come già accade in alcuni paesieuropei. È particolarmente importantedunque l’esperienza maturata dagli altripartner europei, visto che lo stato dell’artenei quattro paesi coinvolti nel progetto èpiuttosto eterogeneo.ResHot è attualmente nella sua fase ini-ziale in cui si individueranno, anche conl’aiuto delle associazioni alberghiere piùimportanti, alcune strutture turistico-ricetti-ve disponibili a sottoporsi ad una valuta-zione (gratuita) dei consumi energetici,evidenziando i possibili interventi di effi-cienza per un risparmio energetico edeconomico.Il 21 febbraio si è svolto a Torino, pressola Meeting Room del Toroc, il primo di unaserie di incontri fra i partner, per discuteredel project planning. A margine di questagiornata si è tenuta una conferenza stam-pa con la partecipazione di alcuni espo-nenti di riferimento dei co-finanziatori ita-liani.Per informazioni: Mirella Arthur - Marco De MinAgenzia per l’Energia Città di Torino e-mail: [email protected]

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LA REGIONE MARCHE CAPOFILA DEL PROGETTO NAZIONALE PROBIO PER LA PRODUZIONE DI BIODIESELInsieme ad altri soggetti pubblici e privati, partecipano al progetto le Regioni Veneto ed Emilia Romagna.

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Comunità locali a energia solare

Nell’ambito delle opportunità offerte dalProgramma Solare Termico del Ministerodell’Ambiente, rivolto agli Enti Pubblici, laProvincia Regionale di Trapani ha realiz-zato due impianti al servizio di altrettantepiscine provinciali, una ad Erice e l’altra aGibellina. Gli impianti solari termici per-mottono la produzione di acqua calda siaper la vasca che per gli usi sanitari, ad in-tegrazione dei preesistenti impianti a cal-daia alimentati a metano, nel primo caso,e a gasolio nel secondo.I due progetti ammessi a finanziamentohanno ricevuto un contributo ministerialenella misura del 30% dell’investimentocomplessivo, pari a circa 80.000 euro suun totale di circa 278.000 euro.L’impianto per la piscina provinciale di Eri-ce, che sorge in prossimità dello StadioPolisportivo Provinciale, la cui vasca ha ledimensioni di 25 x 15 m (volume 500 m3),è costituito da 88 pannelli da 2,62 m2 peruna superficie captante complessiva di230 m2. Poiché la copertura della piscinarisulta ombreggiata dagli edifici vicini, si èscelto di collocare i pannelli sulla copertu-ra della tribuna del campo di calcio, postaproprio accanto alla piscina. L’energiaprodotta annualmente dall’impianto è dioltre 187.000 kWh/anno.L’impianto per la Piscina Provinciale di Gi-bellina, la cui vasca misura 25 x 10 m (vo-

lume 400 m3), conta invece 50 pannelli,collocati direttamente sulla copertura del-la piscina, per una superficie captantecomplessiva di 131 m2. L’energia prodottaè di circa 110.000 kWh/anno.In entrambi i casi la produzione di energia,favorita dall’alto fattore di irraggiamentosolare, arriva a coprire anche oltre il 75%del fabbisogno annuale, consentendo co-sì un abbattimento rilevante dei consumidi metano e di gasolio che si traduce in unnotevole risparmio economico, ma anchein una significativa riduzione delle emis-sioni inquinanti in atmosfera che rappre-senta uno dei principali obiettivi dell’Am-ministrazione.In termini economici si calcola che i dueimpianti consentiranno un risparmio an-nuale di circa 300.000 kWh, con un mino-re consumo di circa 25.000 m3/anno dimetano e di circa 13.000 kg di gasolio.L’ammortamento dei costi potrà pertantoavvenire nell’arco di soli 5-6 anni.Questi risultati confermano l’orientamentodell’Amministrazione Provinciale a redige-re un piano di interventi per dotare gra-dualmente l’intero patrimonio immobiliaredella Provincia di impianti alimentati confonti di energia rinnovabile.Per informazioni: Carlo Bertolino Provincia Regionale di Trapanie-mail: [email protected]

IN PROVINCIA DI TRAPANI IL SOLARE TERMICOPER IL RISCALDAMENTO DI DUE PISCINE PUBBLICHEI notevoli risparmi di metano e gasolio consentirano un ammortamentodegli impianti solari in 5-6 anni

TELERISCALDAMENTO A BIOMASSA NELLA

PROVINCIA DI PADOVA

La Provincia di Padova, al fine di incen-tivare l’utilizzo delle fonti energetiche rin-novabili e di sviluppare il mercato dellebiomasse per scopi energetici attivandola filiera delle colture dedicate, si è impe-gnata nella realizzazione di alcune cen-trali di teleriscaldamento alimentate conbiomassa lignocellulosica. In particolare, sono già stati realizzatidue impianti: il primo, con una potenzadi 1.600 kW per un consumo di biomas-sa combustibile pari a 800-1.000 t/anno,andrà ad alimentare il polo scolastico“San Benedetto”, comprendente treIstituti Tecnici di Padova; il secondo, couna potenza di 1.000 kW (alimentata da500-700 t/anno di biomassa), servirà idue Istituti Professionali del polo scola-stico di Monselice. La sostituzione deicombustibili di origine fossili, quali gaso-lio e metano, con un combustibile rinno-vabile come la biomassa consentirà unnotevole risparmio nelle emissioni inatmosfera di CO2. Nella Provincia di Padova la superficieboschiva è pari a circa 95.900 ettari el’industria del legno produce annual-mente circa 270.000 m3 di scarti legnosi.Pertanto una corretta gestione dellarisorsa garantirebbe una disponibilitàsuperiore a 300.000 m3/anno di biomas-sa per alimentare gli impianti progettati.

La Regione Marche è capofila del Pro-getto nazionale PROBIO per la produzio-ne di biodisel dal girasole, finanziato inparte dal Ministero per le Politiche Agri-cole. L'obiettivo è ottenere un combusti-bile che abbia una emissione di anidridecarbonica inferiore a quella dei prodottipetroliferi. Quindi, un’iniziativa in lineacon le indicazioni della Conferenza diKyoto, che ha posto con forza la neces-sità di una riduzione delle emissioni gas-sose. Del progetto fanno parte anche leRegioni Veneto e Emilia Romagna. Laspesa globale è di circa 935.000 euro, dicui oltre 547.000 sono di derivazione mi-nisteriale, mentre il resto verrà finanziatodalle Regioni coinvolte. In una riunione propedeutica tenutasi il13 febbraio è stato definito il testo dellaConvenzione che verrà stipulata tra tutti isoggetti che partecipano al Progetto che,oltre alle Regioni, vede anche la parteci-pazione dell’ASSAM - Agenzia per i Ser-vizi dell’Agroalimentare, dell’Universitàdegli Studi di Ancona (Facoltà di Agra-ria), del Comitato Termotecnico italiano e

del C&T s.r.l.Il progetto nazionale PROBIO entrerà abreve, quindi, nella fase operativa, vistoche è tempo di semine e, in due aziendeagricole già individuate, si coltiverannocirca 30 ettari a girasole, da qauli si po-tranno ottenere circa 750 tonnellate diolio combustibile che verrà utilizzato nel-l’ambito del progetto per le esigenze delsettore agricolo: per i macchinari, ma an-che per la produzione di energia elettricae di calore per il riscaldamento. Il progetto prevede il monitoraggio di tut-te le fasi della filiera: si semineranno di-verse varietà di girasole per valutarequelle più idonee, si prenderanno in con-siderazione varie tipologie di motori pertrovare quelli più adeguati e che possanoutilizzare anche materiale grezzo, si stu-dieranno i diversi impieghi (trazione, ri-scaldamento, energia elettrica, ecc.) e,naturalmente, le emissioni nell'atmosferadi tutta questa diversa casistica. Per informazioni: Regione Marche – Ass. Agricolturawww.regione.marche.it

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NewsNASCE LA FEDERAZIONE EUROPEADELL’INDUSTRIA DEL SOLARE TERMICODurante l‘assemblea generale del 31 gen-naio il Solar Thermal Industry Group(ASTIG) e la European Solar Industry Fede-ration (ESIF) si sono unite a formare un‘uni-ca e nuova organizzazione: la EuropeanSolar Thermal Industry Federation (ESTIF).Attraverso questa unione, l‘industria euro-pea del settore intende rafforzare il proprioimpegno nel promuovere l‘applicazione delsolare termico per il riscaldamento e il raf-frescamento, dove l‘energia necessaria al ri-scaldamento rappresenta un terzo dei con-sumi generali di energia primaria ed è la pri-ma causa di inquinamento dell‘aria nellearee urbane. Le tecnologie solari termicheoffrono un‘alternativa tecnologicamente ma-tura ed economicamente valida ai sistemi diriscaldamento tradizionali, sono applicabiliin tutti i paesi europei sia nel settore resi-denziali che in quello dei processi industria-li e agricoli.Fanno attualmente parte della Federazio-ne 13 associazioni industriali nazionali, 18compagnie del settore e 8 organizzazioni,che, rappresentando la maggioranza degliStati membri dell‘UE, si attiveranno nelsollecitare adeguate politiche energetichenell‘ambito della Comunità Europea perfavorire la penetrazione sul mercato delleapplicazioni solari termiche. L’Italia è rap-presentata da Assolterm.Tra i principali progetti in cui è attualmentecoinvolta la Federazione:q Solar Keymark: un‘iniziativa volta ad ar-monizzare le procedure di certificazione

dei sistemi solari a livello europeo introdu-cendo un marchio di qualità valido in tuttal‘Unione; q Sun in Action II: intende essere il piùcompleto studio disponibile sui mercati eu-ropei e mondiali del solare termico (la pub-blicazione è prevista entro aprile 2003).q Conference ESTEC2003: la prima confe-renza promossa dall‘ESTIF, che si terrà aFriburgo il 26 e 27 giugno in occasione dellaSolar Industry Trade Fair - Intersolar 2003.Per informazioni: ESTIF - European SolarThermal Industry Federationwww.estif.org

IN FLORIDA: CENTRO DI RICERCHEDIVENTA IL PRIMO “MUSEO” DELLETECNOLOGIE SOLARIIl 31 gennaio, con una cerimonia ufficiale, èstata celebrata negli Stati Uniti la fondazio-ne del primo “museo” delle tecnologie sola-ri. Il Solar Energy and Energy ConversionLaboratory (SEECL) dell’Università dellaFlorida, la biblioteca e gli archivi di ErichFarber, sono stati nel loro insieme designa-ti sito di importanza storica nazionale dall’-History and Heritage Program of the Ameri-can Society of Mechanical Engineers-Inter-national (ASME). Il laboratorio è stato pre-scelto per l’importante ruolo pionieristicosvolto nello sviluppo dell’ingegneria mecca-nica, in particolare applicata alla realizza-zione di tecnologie appropriate per lo sfrut-tamento dell’energia solare. Il SEECL, fondato nel 1954 da Erich Farber,ha avuto sin dall’inizio della sua creazione,l’obiettivo di sviluppare sistemi per la con-

versione dell’energia solare (incluso vento,maree, gradienti termici oceanici) nelle for-me di energia utilizzate dall’uomo quotidia-namente: calore, elettricità e combustibili. Gli archivi di Erich Farber raccolgono do-cumenti storici sui primi sviluppi compiutipresso il SEECL, molto prima che la co-munità scientifica internazionale ricono-scesse l’importanza dell’energia solare co-me una seria alternativa energetica. Tra irisultati più significativi del SEECL, c’è losviluppo di collettori solari innovativi, di si-stemi di condizionamento funzionanti conil contributo dell’energia solare, di vetri esuperficie selettive avanzate. Gli archivi diErich Farber comprendono inoltre modellifunzionanti, relazioni, tesi di laurea e trat-tati vari sull’energia solare. Il laboratorio, è tutt’oggi punto di riferimen-to per l’industria internazionale e attivocentro di ricerche di punta nel settore del-l’energia solare. Per informazioni: Solar Energy and EnergyConversion Laboratory (Univ. of Florida)http://seecl.mae.ufl.edu/solar

PROGETTO FORMATIVO INTERNAZIO-NALE PER LE PROFESSIONI NELSETTORE DELLE RINNOVABILIVEV International, struttura formativa e diricerca olandese, in cooperazione con 12partners di 4 paesi europei (Italia, Olanda,Germania, Gran Bretagna, Rep. Ceca eRep. Slovacca), ha ideato un progetto pilo-ta, denominato “ENERSOL EU”, legato alsettore del risparmio energetico e all’appli-cazione dell’energia rinnovabile. Il progetto,

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n° 2 - Febbraio 2003 9

Newsche avrà una durata triennale e che si con-cluderà alla fine del 2004, è stato realizzatonell’ambito del programma della Commis-sione Europea Leonardo da Vinci II. La parte progettuale italiana è coordinatadall’Ente di formazione veneto “LepidoRocco”, che ha ottenuto a tal fine un attivopatrocinio da ENEL Vittorio Veneto ed unpatrocinio con sponsorizzazione dalla Pro-vincia di Treviso. ENERSOL EU ha come obiettivo principa-le l’aumento della conoscenza e l’appro-fondimento delle abilità tecniche legate alsettore del risparmio energetico e all’appli-cazione dell’energia rinnovabile, sia per ilsettore industriale e commerciale, sia nel-la formazione tecnico-professionale. Tramite una ricerca di mercato si intendecosì attuare un’analisi delle professioniesistenti nel settore del risparmio energeti-co e delle rinnovabili per poi sviluppare iprofili di queste professioni e descrivernele qualifiche annesse riconoscibili a livelloregionale e nazionale.Si intendono offrire suggerimenti alle orga-nizzazioni direttamente responsabili del ri-conoscimento delle qualifiche, con la vo-lontà di favorire i percorsi formativi per gliinstallatori, tecnici, imprenditori, studentidel 3° e 4° anno degli istituti tecnico pro-fessionali (ITIS-IPSIA). A tale scopo il pro-getto prevede la realizzazione di materialedidattico e l’attivazione di specifici corsi diformazione. Le informazioni sul progetto ei dati raccolti ed elaborati saranno diffusitramite il sito www.eco-energy.info (in fasedi attivazione).

Per informazioni: Giorgia Costalongae-mail: [email protected]

RIQUALIFICAZIONE URBANA IN CHIAVESOLARE PER UN QUARTIERE DI ROMA“Centocelle alla Luce del Sole” è il titolo diun caso di studio di riqualificazione delquartiere di Centocelle vecchia a Romavincitore del concorso nazionale di proget-tazione partecipata e comunicativa indettodall’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica)e dall’Associazione ambientalista WWF.Il motto sottolinea l'importanza dell'energiasolare in ogni processo di progettazioneecologica degli insediamenti umani, ma al-lude anche alla necessità di sperimentarenuovi metodi di pianificazione e progetta-zione che consentano agli abitanti di par-tecipare in modo attivo e trasparente - allaluce del sole, appunto - alla trasformazio-ne dei loro spazi di vita. Accanto a nume-rosi elementi di degrado fisico e sociale,Centocelle vecchia presenta alcuni ele-menti che la rendono idonea ad essere as-soggettata a processi di trasformazioneecologica. Il suo tessuto edilizio infatti ècomposto in massima parte da volumetriecontenute (abitazioni mono e bifamiliaricon giardino); edifici più alti proteggono ilquartiere dai venti freddi provenienti danord, dominanti durante l'inverno e l'orien-tamento del reticolo stradale favorisce l'in-gresso dei venti provenienti da sud-ovestche, nella stagione estiva, contribuisconoa raffrescare l'aria negli spazi aperti e al-l'interno delle abitazioni. L'esigenza espressa dagli abitanti di am-

pliare gli edifici con volumi aggiuntivi potràcostituire un'occasione per riarmonizzare laforma di alcuni edifici, migliorarne le presta-zioni bioclimatiche ed introdurre tecnologiefinalizzate alla produzione di energia dal so-le come impianti solari termici e fotovoltaici.Per informazioni: Elena Mortolae-mail: [email protected]

IEA PROMUOVE IL PREMIO“SOLAR HEATING & COOLING ”Nell’ambito del Solar Heating & CoolingProgramme, l’International Energy Agencypromuove il SHC Solar Award, un concor-so di idee dedicato al riscaldamento e alraffrescamento solare. La selezione è aperta a soggetti individua-li, compagnie ed istituzioni pubbliche di tut-to il mondo. Il riconoscimento, un premioed un diploma, verrà conferito ad iniziativeche abbiano particolarmente contribuito al-la diffusione del solare a livello internazio-nale nei settori dello sviluppo tecnologico,delle iniziative commerciali e dell’informa-zione. Una speciale cerimonia sarà dedica-ta al SHC Solar Award in occasione delCongresso Mondiale dell’International So-lar Energy Society che si svolgerà nel me-se di giugno a Göteborg, in Svezia.Per informazioni: IEA’s Solar Heating &Cooling Programme - www.iea-shc.org

SCUOLA DI COMUNICAZIONEAMBIENTALE NEL GROSSETANO Da una sinergia tra l’Editoriale La NuovaEcologia e Legambiente, e con i patrocinidi Unione Europea e del Ministero del-l’Ambiente, è nata la Scuola di Comunica-zione Ambientale intitolata ad Antonio Ce-derna e diretta da Enrico Fontana, con se-de a Rispescia (Gr). I corsi sono rivolti a imprese, enti e sogget-ti istituzionali interessati alla formazione oall’aggiornamento dei propri dipendenti ecollaboratori, saranno aperti anche a stu-denti e in generale a chiunque nutra inte-resse per le tematiche ambientali, le lezio-ni saranno tenute da docenti specializzati eda professionisti del mondo della comuni-cazione. Il 17 marzo 2003 la Scuola inau-gura il primo corso dedicato all’energia.Per informazioni: Luca Biamonte (Resp.Comunicazione Ed. La Nuova Ecologia)e-mail: [email protected]

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n° 2 - Febbraio 2003 11

News

Alla fine del 2002 la potenza installata de-gli impianti eolici connessi alla rete a livel-lo mondiale è stata stimata pari a circa30.000 MW con una produzione annua dienergia elettrica dell’ordine di circa 65TWh. La quasi totalità di questi impiantisono sulla terraferma (onshore) e da tem-po hanno raggiunto una piena competitivi-tà con altre tipologie di impianti di genera-zione elettrica.Tuttavia nuove prospettive di sviluppo perlo sfruttamento dell’energia eolica si stan-no aprendo a seguito della individuazionedi notevoli risorse eoliche offshore e la va-lidità di tale nuova prospettiva di sfrutta-mento, oggi ancora prevalentemente limi-tata ai mari del Nord Europa, è dimostratadall’esistenza di circa 260 MW di potenzacollegati alla rete ed installati in siti marini. Nelle aree del Mare del Nord presto si rag-giungeranno installazioni per una potenzaprossima a 1.000 MW, utilizzando turbinedi nuova concezione e ad elevata affidabi-lità. Uno studio inglese stima che entro il2007 saranno installati nel mondo oltre3.900 MW offshore, un terzo dei quali lun-go le coste tedesche. Nel bacino del MarMediterraneo, invece, a fronte della dispo-nibilità di risorse eoliche di notevole inte-

resse, ancora non si è proceduto ad alcu-na installazione, nonostante esista un no-tevole interesse da parte anche di societàitaliane (singolarmente consorziate conpartner europei) a sviluppare siti eolici inambiente offshore in prossimità delle costemeridionali della Sicilia e comunque in am-biente marino (ad esempio, in corrispon-denza di alcune isole quali Lampedusa ePantelleria).Ipotesi progettuali da sviluppare sono sta-te formulate, negli ultimi anni, anche peraltre aree marine del nostro paese, quali isiti nel Mare Adriatico, dove hanno sedealcune piattaforme offshore per la prospe-zione e lo sfruttamento di giacimenti mine-rari, attualmente avviate al decommissio-ning, ma suscettibili di essere riutilizzatecome base di installazione di turbine eoli-che. In altre aree del Mediterraneo (MareEgeo, coste della Turchia e dell’Egitto) so-no stati avviati studi finalizzati alla realiz-zazione di centrali eoliche a dimostrazionedell’indubbio interesse per questo tipo diapplicazione.La Conferenza OWEMES 2003In questo scenario si pone la IVa edizionedella Conferenza OWEMES (OffshoreWind Energy in the Mediterranean and

A NAPOLI LA CONFERENZAEUROPEA SULL’EOLICO OFFSHOREDal 10 al 12 aprile esperienze a confronto tra operatori e amministratori localidei paesi del nord Europa e del bacino del Mediterraneo.

Other European Seas) che si svolgerà aNapoli da 10 al 12 aprile. OWEMES rap-presenta l’evento nel quale attuare unoscambio di esperienze ed un confronto diidee e programmi fra operatori del NordEuropa ed imprenditori interessati allo svi-luppo di siti offshore nell’area del Bacinodel Mediterraneo.Lo sviluppo di questi impianti è legato inmisura rilevante allo studio di procedureautorizzative efficienti ed efficaci. Sottoquesto punto di vista, l’Amministrazionedella Regione Campania, che tra le Re-gioni italiane è tra quelle con il maggiorelivello di sviluppo dell’energia eolica, puòfornire un contributo ed un'esperienza no-tevole anche al fine di promuovere pro-grammi in cooperazione con altri Paesidel Mediterraneo e con quelli del Nord Eu-ropa.La Conferenza sarà anche l’occasioneper fornire un approfondito aggiornamen-to sullo stato dell’arte e sulle caratteristi-che tecnologiche delle macchine attualiche sono sempre più orientate verso lacosiddetta grande taglia, con ovvi e rile-vanti vantaggi.La presenza dei principali costruttori euro-pei di aerogeneratori costituisce la garan-zia che la Conferenza sarà la sede idealeper raccogliere tutti gli operatori interessa-ti e fissare nuovi obiettivi di sviluppo e dicrescita economica e sociale.

Per informazione: Rubrica “Eventi” (pag. 16)e-mail: [email protected]

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12 n° 2 - Febbraio 2003

Focus tecnologiadall’uso dei combustibili fossili, ma ancheper una sempre più ampia disponibilità dinuove tecnologie, oltre una cinquantina,che consentono di bruciare meno combu-stibili fossili o sostituirli con l’energia delsole. In tutto il mondo ci sono ormai centinaia dicittà, più o meno grandi, che hanno adot-tato speciali regolamenti e codici edilizi perridurre i propri consumi energetici (fino eoltre il 50%) e, in alcuni casi, che stannopromuovendo la realizzazione di interiquartieri basati sull’uso delle tecnologiesolari più avanzate, soprattutto negli edifi-ci, i principali “sistemi energivori ” di unacittà (in Europa circa il 40% dell’energia èconsumata negli edifici).Gli "Edifici solari avanzati a basso consu-mo di energia" sono oggetto di specificiprogrammi dell'International EnergyAgency (IEA) (www.ecbcs.org). Nel nord ecentro Europa sono stati costruiti già oltremille edifici solari passivi, molti dei qualinell’ambito del progetto CEPHEUS (CostEfficient Passive Houses as EuropeanStandards) (www.cepheus.de), che corri-spondono a un preciso standard energeti-co. Si tratta di edifici con un consumo ter-mico <15 kWh/m2 anno ed un consumoenergetico complessivo <42 kWh/m2 anno.Questo consumo corrisponde, mediamen-te, al 20% dell’energia consumata in unedificio convenzionale (150-250 kWh/m2

anno) ed è almeno quattro volte inferioreai livelli di consumo dei nuovi edifici pro-gettati in base agli standard europei al mo-mento in vigore.

sibile realizzare un’ “unità urbana in cui iservizi essenziali – illuminazione, riscalda-mento, elettricità – fossero assicurati inmaniera autonoma dall’energia solare”.L’illuminazione diurna, secondo il lungimi-rante progetto di Francia, è fornita dalla lu-ce del sole che opportune condotte verti-cali portano ai diversi piani di vita e di la-voro. Per il riscaldamento invernale si uti-lizza l’eccesso dell’energia solare estivaimmagazzinata nel terreno sottostante lacittà. Si ipotizzava che la piccola quantitàdi energia elettrica richiesta dal nucleo ur-bano per i soli fabbisogni domestici potes-se essere fornita da centrali termoelettri-che solari, di cui Francia aveva costruitoalcuni prototipi. Nel progetto di Francianon era previsto invece l’uso della tecnolo-gia fotovoltaica, a quel tempo ancora aiprimi passi nelle applicazioni terrestri, co-me anche di numerose altre tecnologie peril risparmio e l’efficienza energetica chesarebbero state inventate e introdotte nelmercato qualche decennio dopo. Edifici e quartieri solari Oggi, il tema delle “città solari” sembra chestia per entrare, finalmente, nell’agendadei decisori politici e nella cultura tecnicadi architetti e ingegneri, non solo a causadei crescenti problemi ambientali derivanti

Le città solari nell’antichitàL’utilizzo dell’energia solare nelle città haaccompagnato l’uomo di tutti i tempi e ditutte le civiltà. Le città dell’antichità eranodelle città solari. Nel cibo e nella legna daardere, tra le principali risorse energeticheprima dei combustibili fossili, era imma-gazzinata l’energia solare rinnovabile rac-colta con la pratica dell’agricoltura ed il ta-glio delle foreste. Gli architetti e gli inge-gneri delle antiche città avevano anchescoperto di dover orientare gli edifici ri-spetto al percorso del sole, per utilizzarneil suo tepore. Nell’antica Grecia, la città diOlynthus del V sec. A.C., di 2500 abitanti,fu costruita dal nulla, sulla cima di un pia-noro, con le vie le une perpendicolari allealtre, orientate in modo che tutte le casepotessero avere la stessa esposizione alsole, verso Sud. Nei grandi complessi ter-mali della Roma Imperiale i “caldarium”, lestanze dove si facevano i bagni, erano tut-ti rivolti a Sud o a Sud-Ovest e l’acqua ve-niva scaldata utilizzando la legna raccoltanelle foreste circostanti la città. Il concetto di città solari in epoca modernaLe città del mondo odierno – industria, tra-sporti e edifici – sono responsabili per cir-ca il 75% degli attuali consumi globali dienergia fondati, per la maggior parte, suicombustibili fossili. L’uso di queste fonti hafavorito una rapida crescita della popola-zione urbana mondiale (75% nei paesi in-dustrializzati e 50% nei paesi in via di svi-luppo), con conseguenze per la salute eper l’ambiente: elevati livelli dei rumori difondo, inquinamento, aumento delle emis-sioni di gas serra e della produzione di ri-fiuti. Si tratta di problemi che vanno affron-tati nell’ambito delle politiche per le città,che già a partire dagli anni ’60, allorchécominciarono a diffondersi le prime idee disviluppo sostenibile, sono stati oggetto dinumerose proposte di soluzione. Limitandoci all’Italia, basterebbe citarel’ampio contributo di Paolo Soleri alla con-cenzione delle città sostenibili, un piemon-tese emigrato negli Stati Uniti negli anni’50 (www.arcosanti.org) e il lavoro di Gio-vanni Francia, pioniere del primo prototipodi impianto solare a torre presso la stazio-ne di S. Ilario a Genova del CNR, che ela-borò, insieme ad altri architetti, ingegneri ericercatori, prima dello shock petroliferodel ‘73, un “Progetto di città solare – Ipote-si di struttura urbana”, realizzando disegni,calcoli, studi particolareggiati, plastici edesperienze varie, illustrate in un articolopubblicato nel 1972 nella periodica rasse-gna di Eliotecnica della Sezione Italianadell’International Solare Energy Society(ISES). Alla base di questo progetto, vi erala convinzione degli autori che fosse pos-

PENSARE E PROGETTARE LE CITTÀ SOLARICostruire delle città solari è un obiettivo di lungo termine, già considerato nell’antichitàed oggi reso più attuale dalla crisi ambientale e dalla disponibilità di nuove tecnologieper il risparmio energetico e l’uso dell’energia solare. Il significativo contributo che puòderivare dalla costruzione di edifici e quartieri solari. I progetti di ISES Internazionale.

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n° 2 - Febbraio 2003 13

Focus tecnologiaSecondo i nuovi codici edilizi proposti in al-cuni paesi nordeuropei sarà possibile per ifuturi edifici arrivare a portare quasi a zeroil fabbisogno di energia per il riscaldamen-to invernale, utilizzando tecnologie oggigià disponibili (isolamento, vetrature spe-ciali, recupero del calore, solare passivo eimmagazzinamento dell'energia) e provve-dere al resto con elementi solari attivi (col-lettori solari termici e sistemi fotovoltaici)integrati nell'involucro della costruzione,non necessariamente invisibili, ma esteti-camente studiati per questi edifici. I codici edilizi sono anche studiati per te-nere particolarmente conto del fatto chepiù che le nuove costruzioni la maggiorparte del lavoro è da realizzare nell’ambitodella ristrutturazione e dell'ammoderna-mento degli edifici. Programmi in corso per le “Città solari”Progettare, costruire e gestire edifici ener-geticamente efficienti, a basso impattoambientale, esteticamente gradevoli, sonole prime sfide da affrontare per realizzareuna città solare. Sfide che tuttavia nonpossono restare circoscritte solo alla co-struzione di edifici eccellenti dal punto divista energetico, ma devono dare ispira-zione affinché questi esempi si estendanoa tutto il tessuto urbano, interessando an-che le aree circostanti; qui si potrebberoacquisire altre risorse energetiche, comele biomasse, l’energia eolica, l’idroelettri-co. È evidente che un progetto di città so-lare ha come punto di partenza la cono-scenza della disponibilità di tutte le ener-gie rinnovabili del territorio urbanizzato e

di quello ad esso li-mitrofo.A livello internazio-nale si muovono,in modo più o me-no diretto, su que-sta linea numeroseiniziative, dalla“Carta delle cittàeuropee per unmodello urbanosostenibile” (Aal-borg, 1994), all’A-genda 21 Locale(www.a21italy.net),al programma del-le Città per la pro-tezione del climadell’ICLEI (Interna-tional Council for Local Environmental Ini-tiatives - www.iclei.org), fino alle direttiveemanate da istituzioni come l’Unione Eu-ropea, o alle raccomandazioni di organiz-zazioni professionali quale il ConsiglioEuropeo degli Urbanisti (www.ceu-ectp.org), per arrivare infine alle iniziativedelle amministrazioni locali, che restanole principali responsabili per ciò che ri-guarda la gestione del territorio. Sonoprogrammi ed iniziative che hanno, in ge-nere, lo scopo di promuovere nuovi mo-delli organizzativi per la gestione della vi-ta collettiva e delle risorse – acqua, aria,suolo, verde, energia – e che riconosco-no un ruolo essenziale dell’energia ai finidello sviluppo economico, della protezio-ne dell’ambiente e della qualità della vita.

Le attività di ISES InternazionaleL’ISES Internazionale ha avviato dal 1999un progetto per approfondire come proget-tare e realizzare le città solari. Al momen-to è in corso uno studio, con il sostegno fi-nanziario dell’Unione Europea, su “Cittàsolari e habitat del futuro” (ISES Solar Ci-ties Initiative – Habitats for Tomorrow), ilcui completamento è previsto per la finedel 2003 (solarcities.ises.org). Lo studio pone l’attenzione sulle città vistecome unici grandi sistemi, costituiti da tan-ti sistemi interconnessi, come gli edifici ole infrastrutture di trasporto. Tra le azioni inesame, il progetto si propone di identifica-re le misure da adottare nella pianificazio-ne energetica studiando gli effetti dell’ele-vata densità di popolazione urbana suiconsumi energetici e sull’ambiente e tro-vare, a seguito di questo tipo di analisi, lesoluzioni necessarie per la sostenibilità e ilmiglioramento degli standard di vita. Nel progetto di ISES Internazionale saran-no, inoltre, valutate e diffuse le informazio-ni sulle varie iniziative esistenti sulle cittàsolari, gli esempi di realizzazioni ben ri-uscite, con l’indicazione dei problemi in-contrati dalle città coinvolte, e le linee-gui-da per le città che fossero interessate a di-ventare “città solari”. Lo studio, infine, pas-sa in rassegna le varie reti internazionali dicittà impegnate nel campo della sostenibi-lità e nella promozione delle energie rinno-vabili (vedi riquadro). Ad un anno dallaconclusione del lavoro, ISES Internaziona-le ha stabilito, al momento, una rete di cir-ca 400 contatti relativi a progetti e realtàurbane impegnate e/o interessate a realiz-zare una città solare. ConclusioniCostruire una “Città solare” è ovviamenteun obiettivo di lungo termine, ma per otte-nere dei risultati importanti in 20-50 anni ènecessario cominciare subito. È l’invitoche vorremmo fare con questo Focus Tec-nologia, in cui abbiamo richiamato le varieiniziative internazionali volte a ridurre ilconsumo dei combustibili fossili ed a intro-durre l’uso delle tecnologie solari nelle cit-tà, puntando specialmente sugli edifici, tratutti i “sistemi energetici” delle aree urbanequelli più diffusi ed energivori.

RETI DI CITTÀ INCLUSE NELLA RASSEGNADEL PROGETTO DI ISES INTERNAZIONALE

SULLE “CITTÀ SOLARI”

• European Green Cities Network (Porthsmouth, Herning, Kuopio,Houtvenne, Radstadt Grenoble, Villanova, Brescia, Volos, Abruzzo);(www.salzburg.gv.at/prn/themen/bw/sir_haupt/sir_energie/sir_en_pro-jekte/en_proj_egcn.htm)

• RESETnet (Barcelona, Glasgow, Le grand Lyon, Torino,St. Petersburg) (www.resetters.org)

• Brundtland City Energy Network (Toftlund, Karditsa, Sownpatrick,Mszczonów, Bruck/Leitha, Strovolos, Rheinsberg, Viernheim, Grong,Rajec, Gornji, Grad, Falun, Tartu) (www.brundtlandnet.com)

• European Sustainable Cities and Towns Campaign(www.sustainable-cities.org)

• Energie Cité (Heidelberg, Kirklee, Newcastle)(www.energie-cites.org)

• Alianza del Klima (www.aim-solarcity.net/start.htm)

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14 n° 2 - Febbraio 2003

Notizie da ISES ITALIA

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ISES ITALIA organizza il 19° corso su

I SISTEMI FOTOVOLTAICI: PROGETTAZIONE TECNICO-ARCHITETTONICA

Fiera di Verona, 19 - 22 Marzo 2003

Coordinatore tecnico - scientifico: Arch. Patricia FerroPer informazioni su programma ed iscrizioni:

ISES ITALIA - www.isesitalia.itPer ulteriori informazioni:

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Ambiente Italia ed ISES ITALIA organizzano il 6° corso di formazione su

GLI IMPIANTI SOLARI TERMICI NEGLI EDIFICI:DAL PROGETTO ALLA REALIZZAZIONE

Fiera di Verona, 19 - 22 Marzo 2003

Per informazioni su programma ed iscrizioni: Ambiente Italia - www.ambienteitalia.it

SITO INTERNET DI ISES ITALIA

www.isesitalia.it

INFORMAZIONI SULLE TECNOLOGIE;

AGGIORNATE LE LISTE DEI SOCI

COLLETTIVI DI ISESITALIA (AZIENDE ED

ORGANIZZAZIONIDEL SETTORE DELLERINNOVABILI) ED ILCATALOGO DELLE PUBBLICAZIONI;

NUOVI DOCUMENTIDA SCARICARE.

GLI ATTI DI EUROSUN 2002

Sono disponibiligli Atti completi su CD-Rom di

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I CORSI DI FORMAZIONE DI ISES ITALIA

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CONSULTATE IL SITO INTERNET DELL’ASSOCIAZIONE:www.isesitalia.it

OPPURE INVIATE UNA E-MAIL A:[email protected]

ILSOLEA360GRADI ON LINE

Su ilsolea360gradi.ittutte le newsletter mensile dal

1994 al gennaio 2003 sono disponibili nella versione on line.

Dal numero di febbraio 2003 per i Soci e gli Abbonati la

versione on line in formato pdf.

IL SOLE NELLACITTÀ L’USO DELFOTOVOLTAICONELL’EDILIZIA

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n° 2 - Febbraio 2003 15

Notizie da ISES ITALIA

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organizzati da ISES ITALIA• Associate member di ISES International (ricevono on line WIRE Newsletter)

SOLO PER I SOCI COLLETTIVI• Spazio gratuito sul sito internet di ISES ITALIA (logo, settore di attività, indirizzo e link al proprio

sito) sia nella sezione generale sia in quella della tecnologia di appartenenza• Sconti del 20% su inserzioni pubblicitarie e articoli redazionali per la newsletter mensile

Ilsoleatrecentosessantagradi (versione cartacea e on line)• 1 articolo gratuito, a cura del socio collettivo, su iniziative e realizzazioni nel settore delle fonti

rinnovabili da pubblicare sulla newsletter Ilsoleatrecentosessantagradi (offerta valida solo perinserzionisti newsletter)

• Invio, su richiesta, di alcune decine di copie della newsletter mensile, per distribuzione presso ipropri clienti/associati

• Opportunità di nuovi contatti commerciali grazie alla presenza del Socio sugli elenchi deglioperatori distribuiti dalla nostra associazione

• Spazi ed interventi nei nostri workshop, seminari ed incontri tecnici in qualità di relatori e di espositori, anche presentando prodotti e servizi

SOLO PER LE SCUOLE• Ilsoleatrecentosessantagradi (versione cartacea) – 11 nn./anno (10 copie per ciascun numero)• Ecoenergie - 4 numeri/anno (3 copie per ciascun numero)• Volumi e opuscoli gratuiti (fuori listino) – su richiesta, con pagamento delle sole spese di

spedizione (fino a 4 pubblicazioni)• Corsi e seminari specifici su richiesta

PER I SOCI INTERNAZIONALI• Servizi Internazionali tramite ISES ITALIA: 6 nn. di Refocus (rivista di ISES International in lingua

inglese), a scelta 12 nn. Solar Energy (rivista tecnico-scientifica di ISES International) versionecartacea e/o on-line.

Per conoscere nel dettaglio le diverse categorie di Socio ed i servizi agli associati:

www.isesitalia.it

Ilsoleatrecentosessantagradiwww.ilsolea360gradi.it

GLI OPERATORI DELLE ENERGIE RINNOVABILI

SUL SITO DE ILSOLEA360GRADI

Nel sito ilsolea360gradi.it sono già on line leprime aziende della nuova directory "Glioperatori delle energie rinnovabili". Sonodisponibili le principali informazioni su alcunesocietà che sono attive a livello commercialeed industriale nel settore delle rinnovabili.

Ogni società essere presente in una o piùsezioni tecnologiche (solare fotovoltaico,solare termico, eolico, energia da biomasse,eventi ed editoria sulle fonti rinnovabili, ecc.).

Per ogni società è a disposizione una paginache conterrà diverse informazioni: logo, linkal sito aziendale, descrizione dell’attività,indirizzi completi.

Come entrare nella Directory “Gli operatori delle energie rinnovabili”?Questi spazi destinati alle società del settoredelle rinnovabili sono disponibili gratuitamentee a pagamento. Informatevi visitando la pagina:www.ilsolea360gradi.it/Pubblicita/ins_sito2003.htm

Per ulteriori informazioni:[email protected]

Consiglio Direttivo e Giunta Esecutiva di ISES ITALIA 2002-2003q Prof. Vincenzo Naso, Presidente * (Università di Roma “La Sapienza”)q Dr. Ing. Cesare Silvi, Vice Presidente * (ISES International)q Dr. Ing. Roberto Vigotti, Vice Presidente * (ENEL Green Power)q Dr. Vittorio Bartolelli (ITABIA – Italian Biomass Association)q Dr. Ing. Maurizio Bezzeccheri (CONPHOEBUS - Enel Green Power)q Dr. Sergio D’Alessandris (ASSOLTERM)q Dr. Ing. Emiliano Fioravanti * (GIFI)q Dr. Ing. Andrea Masullo * (WWF Italia)q Dr. Giuseppe Noviello (SEI)q Dr. Ing. Giorgio Palazzi (ENEA)q Prof. Paolo Principi (Università di Ancona – Dip.to di Energetica)q Dr. Paolo Tabarelli De Fatis (IWT- Italian Wind Technology)q Dr. Massimo Serafini (Legambiente)q Sig. Lionello Sirtori (ESI – Energy Services Italia)q Avv. Oreste Vigorito * (IVPC – Italian Vento Power Corporation)

I membri del Consiglio evidenziati con un asterisco sono anche membri della Giunta Esecutivadi ISES ITALIA

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16 n° 2 - Febbraio 2003

Eventi

Newsletter mensile di ISES ITALIA

Sezione dell’ “International Solar Energy Society”

www.ilsolea360gradi.it

Direttore ResponsabileCesare Silvi

Capo RedattoreLeonardo Berlen

RedazioneElisa Modugno

Hanno collaborato a questo numero:Mirella Arthur, Carlo Bertolino,

Sergio Mammi

Redazione Ilsoleatrecentosessantagraditel: 06 77073610-11

fax: 06 77073612e-mail: [email protected]

Pubblicitàe-mail: [email protected]

Stampa e impaginazioneArti Grafiche S. Marcello

V.le R. Margherita, 176 - 00198 RomaFinito di stampare - marzo 2003

Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana, USPIAut. del Tribunale di Roma N. 368 del 29 luglio 1994

Sped. tariffa base art. 2 - comma 20/B, Legge 662/96 - Filiale di Roma

R.O.C. n. 5173

Numero chiuso il: 6 marzo 2003

ISES ITALIASezione dell’ “International

Solar Energy Society”

ISES ITALIA è, nel nostro paese, la princi-pale, associazione tecnico-scientificanon profit e legalmente riconosciuta,per la promozione dell’utilizzo dellaenergia solare (solare termico fotovol-taico, eolico, energia da biomasse, bio-climatica, energia geotermica, energiaidrica, energia del mare), l’uso razionaledell’energia e la diffusione delle infor-mazioni del settore.Tra i Soci collettivi di ISES ITALIA figura-no enti energetici, industrie, centri di ri-cerca, dipartimenti universitari, orga-nizzazioni di categoria ed enti pubblicilocali. A livello individuale sono inoltre asso-ciati professionisti, docenti, studentiuniversitari, nonchè tutti coloro che han-no un interesse per le fonti rinnovabili eper l’uso razionale dell’energia.ISES ITALIA, attiva dal 1978, è una Se-zione dell’International Solar EnergySociety.

SEGRETERIA ISES ITALIAVia Tommaso Grossi, 6 - 00184 Romatel: 06 77073610-11fax: 06 77073612e-mail: [email protected]

SOLAREXPO 2003Mostra Convegno internazionalesulle energie rinnovabili e alternative19 - 22 Marzo 2003Fiera di VeronaPer informazioni: Expoenergie srltel. 0439 847652 / 849855 fax: 0439 849854e-mail: [email protected] - www.solarexpo.it

SUNWEEK 2003La Fiera delle Energie Rinnovabili(in contemporanea con SAIE DUE)19 - 23 MarzoBologna FierePer informazioni: Solar Energy Group srltel. 02 6301754 fax: 02 66304325e-mail: [email protected]

OFFSHORE WIND ENERGY IN THE MEDITERRANEAN AND OTHER EUROPEANSCOUNTRIES (OWEMES 2003)10-12 Aprile 2003Napoli, Città della ScienzaPer informazioni: Ing. Gaetano Gaudiosi tel. 06 3048 3994/4138e-mail: [email protected]

BIO CASABioedilizia, Ambiente, Energie rinnovabili 11 - 13 Aprile 2003Fiera di TriestePer informazioni: Fiera di Triestetel. 040 9494238 fax 040 393062e-mail: [email protected]

3rd WORLD PV CONFERENCE12 - 16 Maggio 2003Osaka (Giappone)Per infomazioni: Kosuke Kurokawa (Tokyo A&T University)tel: +81 4 23887132 fax: +81 4 23856729e-mail: [email protected] www.cc.tuat.ac.jp/~wcpec3/

SUSTAIN 2003The World Sustainable EnergyExhibition & Conference13 - 15 Maggio 2003Amsterdam (Olanda)Per informazioni: Amsterdam RAI Internationaltel. +31 20 5491212 fax: +31 20 5491843e-mail: [email protected]

WINDPOWER 2003Conference & Exhibition18 - 21 Maggio 2003Austin - Texas (USA)Per infomazioni: American Wind Energy Ass.tel: +1 202 3832512 e-mail: [email protected] www.awea.org/conference

ENERGEA EXPO 2003Fiera sulle fonti di energia rinnovabili e alternative, la sostenibilità ambientale, il riciclo22 - 25 Maggio 2003Foggia (Ente Fiere) Per informazioni: Multimedia scrltel. 0881 723023 / 709349 fax: 0881 709639e-mail: [email protected]

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