la danza classica: un cammino verso la bellezza · della pioggia o il sorgere del sole e in questo...

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"La danza classica: un cammino verso la bellezza" Relatore Giannarosa Anselmi Zaniboni Moderatore: Prof.ssa Gabriella Nordelli

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"La danza classica:un cammino verso la bellezza"

Relatore

Giannarosa Anselmi Zaniboni

Moderatore:Prof.ssa Gabriella Nordelli

INDICE

pag.4

awicinata alla danza classica pag.5

alletto classico - (notizie brevi e curiose) pag.6

....c;....iCl.l.U dassico cosa si osserva, come si guarda pag.7

'giGnd: - erpreti - i grandi balletti pag.8

pag.l0

HOSTARIA LETERARIA"La danza classica: un cammino verso la bellezza"

4

INTRODUZIONE

Cari amici, sono felice e nello stesso tempo emozio ata perché stasera affronto con Voi un argomnto,

LA DANZA CLASSICA,che mi stà molto a cuore perché mi ha aiutata nel tempo ad avvicinarmi alla "bel-

lezza" ed alla "spiritualità" che sono caratteristiche proprie di questa disciplina e che spero di far ap-

prezzare anche a Voi compiutamente.

Non ho l'ambizione di essere una "grande esperta'; ma solo "un'appassionata" di quest'arte che seguo

da più di 20 anni e che sempre, anche oggi come la prima volta, mi attira e mi commuove con la stessa

intensità.

Vorrei idealmente prendervi per mano e accompagnarvi con piccoli passi in questo mondo partico-

lare, quello della danza classica appunto, che è solo una piccolissima parte della danza in generale,

espressione istintiva e comunicativa, nata con la nascita dell'uomo per manifestare gioia, paura o altri

stati d'animo.

Ma la danza era utilizzata anche per ingraziarsi gli spiriti o per propiziarsi eventi climatici come l'arrivo

della pioggia o il sorgere del sole e in questo modo si dava alla danza la capacita di espressione ul-

traterrena.

La danza è linguaggio del corpo ed i movimenti sono le parole, anzi, la danza è una poesia in cui ogni

parola è movimento.

La danza classica si diversifica da ogni altra forma di danza, perché, oltre ad essere una tecnica alta-

mente sofisticata, parla una lingua precisa (è come Shakespeare), un linguaggio di movimenti che fu

creato secoli fà e che è stato protetto attraverso gli anni.

Perciò la danza classica è una cosa ben precisa. Julio Bocca, grande etoile argentina e ora Maestro, ha

avuto il compito quest'anno, di preparare il documento di presentazione per la 29° edizione della

"giornata internazionale della danza" che si è celebrata il 29 aprile scorso.

Egli scrive: "la danza è disciplina, lavoro, insegnamento, comunicazione. Con essa risparmiamo parole

che altri magari non capirebbero e stabiliamo invece un linguaggio universale, familiare a tutti.

Ci dà piacere, ci rende liberi, e ci conforta dell'impossibilità che noi umani abbiamo di volare come gli uc-

celli; ci fà avvicinre al cielo, al sacro, all'infinito.

È un'arte sublime, ogni volta diversa, simile al fare l'amore, che alla fine di ogni performance, lascia il no-

stro cuore battere, sperando nella prossima volta':

E ancora, per i SUFI (mistici dell'lslam) la danza è il più alto grado di spiritualità umanamente rag-

giungibile.

E se Voi pensate un'attimo alle ballerine, ai loro costumi classici fatti di leggerissimo tulle, ai loro mo-

vimenti sulle punte per cui il corpo pare sollevarsi da terra verso il cielo, vedrete come ricordano figure

spirituali, quasi angeliche, che si inebriano verso un mondo ultraterreno, per noi irraggiungibile.

Tutto ciò accompagnato da una musica quasi sempre struggente che ti coinvolge, ti rapisce e ti emo-

ziona profondamente.

artico-

ica alta-

i che fu

parole

ro rno-

erso la bellezza"

ATA ALLA DANZA CLASSICA

-=:::::....;;,.: Caff~~:o del secolo scorso:

na avere un'apertura mentale assoluta altrimenti la loro bellezza'ntivi come i bambini che sentono, comprendono e si emozionano

=::::::25==~;;:r:J':::::C2:l5-:;~.•.~:;,iI '0 degli artisti. Perpoter essere come i bambini bisogna andare a ve-sqombta e il cuore aperto':

assica attratta dapprima dalla perfezione geometrica delle figure

'segnavano durante l'esecuzione dello spettacolo; i movimenti erano

isione esaltante, quasi parlassero lo stesso linguaggio.

o stata attratta dal virtuosismo, dalla storia messa in scena, dalla mu-

ezza dell'insieme.Insomma à stato un coinvolgimento totale .

.iballerini classici sono artisti.

are completamente se stessi al pubblico e fanno tutto per il pubblico; sono

e come bellezza e la bellezza, in questo caso, è frutto di studio, fatica, disci-~ elevano il corpo come mezzo per esprimere lo spirito.

rezza .

. lina nascosta e non spettacolare come può esseri o la ginnastica olimpica.

ergono la fatica e la concentrazione, ma il sorriso e l'interpretazione della musica

::s:~::=.::::~~ =-•.•...Il' o di chi danza e di chi osserva.

esqui o da etoile diverse rende chiare le mie parole.

e mi lascia indifferente, quello che mi stupisce per la tecnica perfetta, quello che

o . amente e quello che mi lascia senza parole colpita da una sorta di sindrome di

er interagire con questo tipo di spettacolo, ma poi l'amore diventa totale e incondi-

LE ORIGINI DEL BALLETIO C

6

Non vogllio annoiarvi con la storia del ballett

classico (se siete interessati vi consigli alcuni libri

che peraltro potete trovare anche su internet)

però voglio dirvi alcune curiosità.

Il balletto nasce a corte intorno al 1489 come in-

trattenimento ma anche come mezzo di diverti-

mento per i nobili.

Nel1581 la regina di Francia, Caterina dei Medici

vuole un balletto a corte (Le ballet comique de

la Reine) coreografato dall'italiano Belgioioso che

diventerà il primo balletto ufficiale dell storia.

Nel 1653 il re di Francia Luigi XIV interpreta il

ruolo del Dio Sole nel "Ballet de la nuit".

Ottimo ballerino egli stesso, si guadagna il so-

prannome di ReSole e fonda l'Academie Royale

de Danse (in seguito Operà di Parigi), con 11n-tento di fissare e sviluppare i principi fondamen-

tali dell'arte coreografica (maestro Pierre Louis

Beauchamps).

Fu per merito di questo maestro, della sua dire-

zione, che il balletto divenne francese e tutt'oggi

per i nomi dei passi della danza si usa il francese.

Grazie ai Maestri, ai loro manuali di ballo, alle loro

teorie finiscono i tempi del cosiddetto dilettan-

tismo teatrale in cui ognuno poteva muoversi

come voleva e nasce il teatro pubblico dove, ac-

canto alle rappresentazioni melodrammatiche, la

danza aquisisce un ruolo fondamentale.

Nel 1655 nascono i primi ballerini professionisti.

Nel 1738 Laudè fonda la "scuola imperiale del

balletto" a San Pietroburgo. La prima teoria sulla

danza e in seguito il suo Iibro"lettere sulla danza':

viene scritto da Jean George Noverre, detto

anche lo Schakespeare del balletto (siamo nel

1760). Nel 1772 per la prima volta un ballerino si

presenta in scena a volto scoperto (portavano la

maschera perché molti ruoli femminili venivano

interpretati da maschi).

~ r-O - (notizie brevi e cu riose)

el 1786 Daubeval coreografa la "Fille Mal Gar-

dee" ancora oggi il più antico balletto in reper-

orio. Nel 1791 inizia la storia del balletto negli

Stati Uniti poiché una compagnia interamente

americana si esibisce nella Carolina del Sud.

Dopo la rivoluzione francese i balletti rappresen-

ano temi di carattere sociale o esaltazione di fi-

gure imperiali.

Dopo varie vicissitudini, con il periodo roman-

tico, anche il balletto viene influenzato e nascono

la "Sylphide" e "Giselle" che rivoluzioneranno in

qualche modo le sorti di quest'arte.

La prima "Giselle" della storia della danza è Car-

lotta Grisi (a tutt'oggi la più grande interprete vi-

vente di Giselle è la nostra Carla Fracci), mentre la

prima protagonista della Sylphide è Maria Ta-

glioni. Poi la lunga guerra franco-prussiana e ilsacco di Parigi provocano il disfacimento della

cultura del balletto in occidente.

Intanto in America, dopo l'esperienza della Caro-

lina del Sud il balletto classico è ancora pressoc-

chè sconosciuto.

Siamo nel 1890 e tre persone residenti in Russia

ma non tutte russe (c'è anche l'italiano Cecchetti)

compaiono sulla scena internazionale e rinvigo-

riscono l'interesse per il balletto sia in Europa che

in America dove nel 1910 viene fondata la 10

compagnia che si chiamerà "Chicago Opera Bal-

let". E mi fermerei qui poiché vi ho dato conto

dell'origine delle scuole più importanti (Parigi,

San Pietroburgo, Chicago) che da allora hanno

dato al mondo dei talenti straordinari.

Ci tengo però a dire che prima di tutte le scuole

citate e dei "balletti più antichi" citati, la prima

scuola in assoluto si aprì a Milano nel 1500 a cura

di Pompeo Diobono e questo dimostra che

anche in questo campo non siamo secondi a nes-

suno.

STARIA LETERARIA-= anza classica: un cammino verso la bellezza"

'ose) BALLETTO CLASSICO COSA SI OSSE V. I COME SI GUARDA

: Mal Gar-

in reper-

tto negli

:eramente

Sud.

- alletto classico cosa si osserva?

_. a di tutto la maestria dei protagonisti, il loro talento, la capaci à interpretativa, la padronanza

-- a scena, la perfezione dei passi e il rispetto dei tempi, la leggerezza, la capacità comunicativa at-

=:. erso i movimenti del corpo e l'espressione del volto, l'eleganza dell'esecusione, l'elasticità di un

o, che, seppure quasi nudo (vedi le tute aderenti del ballerini) non dà mai fastidio perché è ar-

ioso, non è volgare, è artistico perché ricorda la bellezza delle statue antiche.

- irittura la muscolatura che si è sviluppata con un esercizio costante è talmente evidente che, spe-ente in alcune figure che il balletto richiede, pare di vedere i capolavori di Michelangelo.

-=- eggerezza e la grazia delle ballerine in tutù ricorda invece i quadri dell'impressionista Degàs che

ferì tutto il suo amore per un'artista della danza nelle meravigliose opere che oggi tutti arnrni-

o.- o tutto quello che osserviamo relativamente ai protagonisti, non ci deve impedire di ascoltare la

ica (anzi di sentire la musica), di seguire il racconto, di guardare scenografia, coreografia e co-

i, in una visione d'insieme che ci emoziona come solo uno spettacolo così completo e di grande

n gusto può fare.

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I GRANDI INTERPRETI - I GRAN LEDI

8

I grandi interpreti del balletto si chiamano "etoile" (gli altri sono "primi ballerini" e ballerini di fila).

Si dice che la stagione d'oro di questi straordinari alenti sia stata intorno agli anni 70/80 allorchè

erano al massimo delle loro potenzialità NUREYEV,BARYSHNIKOV, VASSILlEV,JANCU,

la nostra CARLA FRACCI e coreografi come BEJARTe ROLAND PETIT.

lo dissento da questa affermazione (fatta peraltro da addetti ai lavori) perché credo che tutt'ora, anche

tra i giovani, vi siano artisti che lasceranno il segno come fu per chi li ha preceduto.

Abbiamo oggi in Italia il nostro Roberto Bolle, etoile ammirato in tutto il mondo che ha risvegliato nel

mondo l'interesse per il balletto classico, è ambasciatore dell'Unicef, ha danzato al Metropolitan di

New York, davanti alla Regina d'Inghilterra e in Russia dove un pubblico difficilissimo gli ha tributato

un successo strepitoso.

Ma poi abbiamo Fabio Grossi, Giuseppe Picone, Eleonora Abbagnato, tutti giovani ma che si faranno

certamente onore (la Abbagnato è etoile all'Opera di Parigi per esempio) !Poi vi sono veri talenti russi come GUDANOV, MALAKOV, UVANOV e la straordinaria SVETLANA ZA-

KHAROVA che, conosciuta in tutto il mondo (ora balla spesso in coppia con Bolle), ha ricevuto in Rus-

sia tutti i riconoscimenti più prestigiosi.

Oggi è la più grande interprete di Odette, protagonista del "Lago dei cigni':

Questi artisti, la cui carriera sul palcoscenico non è lunghissima (se si considerano alcune eccezioni

come la Fracci o Margot Fontayne) non sono personaggi che vengono dati in pasto al pubblico.

Poco o nulla si sà della loro vita privata, pochi o nulla sono i pettegolezzi che li circondano e vivono

davvero la loro arte con grande riservatezza.

Lavorano sodo, ore e ore al giorno per essere perfetti in scena e si direbbe che possono dedicare poco

tempo ad altro.

Pochissime ballerine hanno partorito e poi hanno continuato a danzare (Carla Fracci è un'eccezione)

e molti ballerini che vengono spesso etichettati come omosessuali in realtà sono sposati e hannofigli.

Non che in questo ambiente l'omosessualità sia inesistente (NUREYEVmorì per questo), ma sono affari

privati della singola persona e nessuno indaga o se ne cura più di tanto.

La passione per la danza e il grande lavoro che deve essere fatto affinchè lo spettacolo sia perfetto,

non lascia ai ballerini il tempo di occuparsi di altre questioni.

Se poi pensate che per allestire 3 minùti di danza non ci vogliono meno di 7/10 ore di lavoro, questo

la dice lunga sull'~mpegno che deve essere profuso in questa particolare attività.

Abbiamo parlato rapidamente dei ballerini, ora due parole sui balletti.

Già ho citato le Shilfidi e Giselle come i balletti classici che hanno risollevato le sorti della danza nel

periodo romantico, ma sono tantissimi oggi i balletti che vengono rappresentati e che hanno trame

diverse.

Famosissima la trilogia di THAIKOSKI (Il lago dei cigni, Lo schiaccianoci. La bella addormentata), poi

ci sono balletti che si ispirano a capolavori della letteratura come il Don Quixote di Cervantes, o Giu-

lietta e Romeo di Sheachespeare, poi ci sono balletti che ricordano episodi storici come Spartacus o

OSTARIA LETERARIA-<l danza classica: un cammino verso la bellezza"

.::xelsior (che è un tributo al progresso), poi ci sono balle -

Bayadère e ce ne sono tantissimi altri di ispirazione co

come l'Histoire du Soldat.

-ra i moderni ricordo "Zorba il greco" nella cui musica tra

rakis esule dalla Grecia dei Colonnelli.

somma ce ne sono per tutti i gusti e tutti sono arricchiti

DAM, MINCUS, THAIKOSKI; STRAUSS,WEBER ecc. ecc..

cuni di questi balletti presentano difficoltà tecniche tal

- nti audizioni o concorsi, i giovani ballerini devono proprio

resi proprio da queste opere.

ue in assoluto presentano molte di queste difficoltà e sono

Se sopravviverete a questa serata e magari vi farà piacere, tra q

i spettacoli (non tutto il balletto perché non voglio infierire),

terpretazione.

rsére o

€O-

e

Mi stò avviando alla conclusione di questa chicn...~""'-::1atae vorrei segnalarvi due importanti ricono-

scimenti alla danza classica:

1. è l'inaugurazione a Roma, il 28 gennaio sco

sciplina e arricchita di più di 3500 testi an e

2. è la giornata internazionale della danza pro

in commemorazione della nascita di Jean G

per questo avvenimento vi sono iniziative i

brilla per mediocrità ed indecenza, non ne

Detto questo, credo che il tributo principale sia

e ora Maestra, ha riservato alla danza classica.

Lo dico con le sue parole: "lo danza classica è u er cercare e seguire Dio, lo sua infinita bellezza.

La danza è qualche cosa che costa molta fatica e ina, però io lo vivo come una grande purificazione

e immolazione, attraverso lo quale mi avvicino .-_ ezione, donando agli altri lo spettacolo della bel-

lezza. Questo per me è un modo di portare Dio do".

Adesso passiamo dalle parole ai fatti.

Vedremo un atto unico dal titolo - LESPE

strepitoso Manul Legris (dell'Opera di Parigi) e

Claude De Vulpian. La coreografia è di Michel

Quello che vedremo è considerato in assol

CONCLUSIONI

una Biblioteca Nazionale dedicata a questa di-

na antica della danza risalente al 1600.dall'lNTENATIONAL DANCE COUNSIL - UNESCO

e overre. È fissata per il 29 aprile di ogni anno e

il mondo. La nostra televisione pubblica che

- ato e niente ha fatto vedere in proposito.

lo che Liliana Così, etoile di fama internazionale

ROSE- musicato da Weber e interpretato da uno

a sua patner

o dei pezzi più romantici della danza classica.

Incontro presso il Ristorante ANTICA TORREdi ESTE

10 maggio 2~1 O- ore 20,30

d