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La storia dell’acqua, l’acqua nella storia. > Le palafitte. 4 > Le prime civiltà della mezzaluna fertile. 5 > Il Nilo e i suoi tesori. 5 > Le civiltà dell’acqua. 7 > Le civiltà del Mediterraneo. 7 > I Romani e l’acqua. 7 > Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 9 Il ciclo di vita dell’acqua è vita. > Il ciclo di vita dell’acqua è vita. 14 > Le acque continentali: i fiumi e i laghi. 15 > Le acque oceaniche: i mari e gli oceani. 17 > Gli ambienti dell’acqua. 18 > Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 19 Acqua amica mia. > L’acqua, l’igiene, la salute e il benessere nella storia. 24 > Tutta l’acqua che c’è dentro di noi. 26 > Che sete! 26 > Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 28 C’è acqua per tutti? > Disponibilità di acqua nei continenti. 32 > Le cause della crisi. 33 > Salinizzazione. 35 > Guerre dell’acqua. 35 > Possibili soluzioni. 36 > Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 37 Acqua: maneggiare con cura. > I nostri consumi quotidiani. 42 > Consigli utili per il risparmio idrico. 42 > Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 44 Il mondo e i diritti all’acqua. > Carta europea dell’acqua adottata dal Consiglio d’Europa. 45 > Esposizione Internazionale di Saragoza. 47 > Anno mondiale per i servizi igienico-sanitari. 47 > Giornata mondiale dell’acqua. 48 > Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 50 I primi passi per realizzare un Spot TV. > Prima di cominciare. 52 > Lo scopo del lavoro. 53 > Da cosa iniziare? 52 > La fase creativa: i Copywriters al lavoro. 53 > La fase realizzativa. 54 > Lo storyboard. 55 > Il lavoro è finito. 55 1 2 3 4 5 6 Indice MANUALE:Layout 1 10-11-2008 12:32 Pagina 1

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Page 1: Indice - Dixan per la scuola · > Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 28 C’è acqua per tutti? ... quelli che ben conosciamo, realizzato con il supporto dei

La storia dell’acqua, l’acqua nella storia.> Le palafitte. 4> Le prime civiltà della mezzaluna fertile. 5> Il Nilo e i suoi tesori. 5> Le civiltà dell’acqua. 7

> Le civiltà del Mediterraneo. 7> I Romani e l’acqua. 7

> Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 9

Il ciclo di vita dell’acqua è vita.> Il ciclo di vita dell’acqua è vita. 14> Le acque continentali: i fiumi e i laghi. 15> Le acque oceaniche: i mari e gli oceani. 17> Gli ambienti dell’acqua. 18> Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 19

Acqua amica mia.> L’acqua, l’igiene, la salute e il benessere nella storia. 24> Tutta l’acqua che c’è dentro di noi. 26> Che sete! 26> Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 28

C’è acqua per tutti?> Disponibilità di acqua nei continenti. 32> Le cause della crisi. 33> Salinizzazione. 35> Guerre dell’acqua. 35> Possibili soluzioni. 36> Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 37

Acqua: maneggiare con cura.> I nostri consumi quotidiani. 42> Consigli utili per il risparmio idrico. 42> Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 44

Il mondo e i diritti all’acqua.> Carta europea dell’acqua adottata dal Consiglio d’Europa. 45> Esposizione Internazionale di Saragoza. 47> Anno mondiale per i servizi igienico-sanitari. 47> Giornata mondiale dell’acqua. 48> Impariamo giocando: attività didattiche per gli studenti. 50

I primi passi per realizzare un Spot TV.> Prima di cominciare. 52> Lo scopo del lavoro. 53> Da cosa iniziare? 52> La fase creativa: i Copywriters al lavoro. 53> La fase realizzativa. 54> Lo storyboard. 55> Il lavoro è finito. 55

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Per la 9A edizione di Dixan per la Scuola, abbiamo scelto un argomento di grandeattualità: l’acqua, con i suoi mille colori, le sue mille forme, i suoi mille suoni.L’argomento - che per sua natura e per come viene trattato nel presente manualeben si presta ad approfondimenti interdisciplinari - è in grado di fornire vari angolidi lettura, declinabili secondo le peculiarità tematiche delle diverse materie presein considerazione. Per i docenti di storia, geografia, scienze, educazione tecnicaed educazione civica, le possibilità di rilettura sono molteplici, così comeper gli insegnanti di italiano, che possono trarre idee e spunti analizzandocon i bambini/ragazzi i testi presentati. Ciò vale anche per gli ambiti disciplinari inerenti l’educazione all’immagine,l’educazione artistica e la musica, in cui è possibile dare ampio spazio all’analisidelle rappresentazioni dell’acqua nelle diverse forme d’arte. Infine l’acqua

è un’ottima occasione per fare attività fisica: oltre al nuoto, esistono infattimolti altri sport che si svolgono a contatto con l’acqua e che gli studentipossono imparare a conoscere durante le ore di scienze motorie.A conclusione della rassegna delle diverse aree di approfondimento,nell’ultimo capitolo del manuale “Il mondo si mobilita per l’acqua”, vengonoproposti i testi originali di due documenti - uno delle Nazioni Unite, l’altrodel Consiglio d’Europa - volti a sensibilizzare il Mondo sui problemi legati

alla mancanza e alla disomogenea distribuzione dell’acqua.Le analisi interdisciplinari, assieme a questa documentazione di rilievo ed interesseinternazionale, possono rappresentare uno stimolante spunto per coinvolgere i ragazzinella realizzazione di un soggetto che potrà diventare uno spot esattamente comequelli che ben conosciamo, realizzato con il supporto dei professionisti del GiffoniFilm Festival. Non è necessario conoscere i segreti del mondo della comunicazione,basta un po’ di fantasia e una bella storia da raccontare, con la tecnicaespressiva che preferite!Non ci resta che augurarvi buona lettura e buon lavoro. Noi aspettiamo i vostrinumerosi elaborati e vi ricordiamo che la vostra adesione al progettoDixan per la Scuola contribuisce a sostenere l’iniziativa “Una scuola miglioreanche a Dhupguri”, in collaborazione con la Fondazione L’Albero della Vita,il progetto pluriennale dedicato ai piccoli studenti indiani, affinché anche loro possanoavere una scuola e un futuro migliore.

Responsabile Editoriale Antonella Conti

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L’acqua è una sostanza composta da molecole in cui sono legati un atomodi ossigeno (O) e due atomi di idrogeno (H).

È Proprio questo particolare tipo di legame che dà origine ad alcune proprietàdell’acqua, come quella di espandersi quando si raffredda.

In una formula così breve entra tutto il mondo, a partire dalla sua nascita:l’acqua è dentro di noi, attorno a noi, dentro ciò che mangiamo.

L’acqua scende dal cielo sotto forma di pioggia, neve, grandine, corre neitorrenti, riempie i laghi, forma i ghiacciai. L’acqua si nasconde invisibilenell’aria e sottoterra.

L’acqua parla mentre scende dal rubinetto di casa, mentre bolle in attesadegli spaghetti.

Tanto si è detto e tanto si continuerà a dire a proposito dell’acqua, perchél’acqua è un dono prezioso da amare, da proteggere, da non sprecare.

L’acqua è il nostro oro azzurro e vorremmo che le nuovegenerazioni imparassero a conoscerla e a rispettarla.

L’Acqua.

H2O

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Le palafitte.

1 La storia dell’acqua,l’acqua nella storia.

Nel Neolitico, con la scoperta dell’agricoltura (circa10.000 anni fa), i gruppi umani diventarono sempre piùnumerosi, formando dei villaggi: non dovendosispostare in cerca di cibo, infatti, gli uominidivennero sedentari. I primi villaggi sorsero inprossimità di fiumi, laghi, mari o in zonepaludose. Per evitare i danni di alluvioni, altemaree e per difendersi dagli animali feroci, gliuomini costruirono strutture su piattaforme ingrado di staccare le capanne dall’acqua.Queste strutture erano realizzate con tronchie assi di legno e talvolta anche lunghe qualchechilometro. In casi particolari e in luoghi difrequenti allagamenti, gli uomini distanziaronoulteriormente le capanne dall’acqua, costruendole

Le prime forme di vita apparvero 3,5 miliardi di anni fa nelle acqueoceaniche: si trattava di cellule quasi invisibili, che continuarono nelcorso dei millenni ad aggregarsi, generando organismi sempre piùcomplessi e differenziati.Circa 800 milioni di anni fa comparvero i primi protozoi e neisuccessivi 200 milioni di anni si svilupparono animali simili a meduse, a ricci ed a stelle marine.Fino a 360 milioni di anni fa l’acqua rimase l’unico ambiente in cui potémanifestarsi la vita, poi iniziarono a comparire animali sempre più complessied in grado di sopravvivere anche sulla terra. Venne, quindi, il momento dei dinosauri, che con la loro estinzione- 65 milioni di anni or sono - favorirono la diffusione dei mammiferi;i primi ominidi apparvero, infine, circa 4 milioni di anni fa.Con la propria comparsa, l’uomo cambiò inevitabilmente anchela “storia” dell’acqua e si rapportò ad essa con modalità differentiin relazione ai diversi periodi storici. Certo è che l’uomo da subito hacapito di aver bisogno dell’acqua: dapprima per pescare e per coltivare,in seguito per il commercio e per l’igiene personale.

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Il Nilo e i suoi tesori.

Il fiume Nilo, sulle cui rive ebbe origini nel 3.500 a.C. la Civiltà Egizia, nasce in regionidove la pioggia cade abbondante tra giugno e settembre.

Dopo la pioggia il fiume straripa e ritirandosi lascia sui terreni circostanti il limo,un fango scuro che li rende fertili. Questo fenomeno si ripeteva puntuale ogni anno,

su pali infitti nell’acqua. Da qui il nome di PALAFITTE. Le palafitte fungevano ancheda deposito di granaglie: essendo completamente circondate dall’acqua e sospese,gli animali non riuscivano a raggiungerle.Anche in Italia, migliaia di anni dopo (nel 1.500 a.C.) si sviluppò una civiltà chiamatadelle terramare, che costruiva i propri villaggi con il sistema dellepalafitte (da qui il nome terramare) per isolare le abitazionidall’umidità del terreno.

Le prime civiltà di cui sono rimaste tracce, nacquero nel Vicino Oriente, duranteil Neolitico. Tutte le comunità ebbero una caratteristica comune: sorseroin prossimità di GRANDI CORSI D’ACQUA, lungo ampie valli, dove uominie donne potevano praticare l’agricoltura. I territori di queste prime civiltàcrearono una mezzaluna che si estendevadal Golfo Persico alla Valle del Nilo,attraversata dai fiumi Tigri, Eufrate,

Nilo e Giordano. Stiamo parlandodella Mezzaluna Fertile, unterritorio sul quale cadevanoabbondanti piogge, con

conseguenti periodi di pienadei fiumi e inondazioni chelasciavano sul suolo uno strato

fertile. Queste popolazioniimpararono a proprie spesea controllare al meglio leacque dei fiumi, costruendo

argini per fermare piene einondazioni e creando una rete dicanali per bagnare i campi anchenei periodi di siccità.

Si passò così dall’agricoltura seccaall’agricoltura irrigua, che garantivaraccolti molto più ricchi e sicuri.

Le prime civiltà della Mezzaluna Fertile.

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Per coltivare i loro campi, gli antichi Egiziinventarono uno strumento d'irrigazioneutilissimo: lo shaduf. Lo shaduf era una levache permetteva di sollevare con più facilitàpesanti secchi d'acqua dal Nilo o daicanali artificiali che si diramavano dalfiume. Era costituito da un palo di legnoconficcato nel terreno proprio vicinoall'acqua. Questo palo era sovrastato daun'asta di legno posta in orizzontale, alle cuiestremità erano ancorati, da una parte ungrosso sasso e dall'altra un'imbracatura peril secchio. Lo shaduf si usa ancora oggi nellecampagne egiziane.

Lo shaduf.

Il papiro (Cyperus papyrus) è una canna di palude che cresce fino ad un'altezzadi 5 metri, molto abbondante nel delta del Nilo fin dai tempi degli antichi Egizi, cheutilizzavano il fusto del papiro per fabbricare la carta.Il processo di lavorazione prevede che il fusto della pianta venga tagliato in variestrisce sottili poi immerse in acqua. Dopo un certo numero di giorni, durante i qualile strisce assumono un colorito bruno più o meno accentuato in funzione dellapermanenza in acqua, le strisce vengono intrecciate in strati ortogonali. Le stessesostanze naturali presenti nel fusto consentono un lento ma tenace incollaggio manmano che i fogli intrecciati si asciugano sottoposti a opportuna compressione.Il risultato, dopo qualche giorno, è quello di un foglio assai resistente su cuiè possibile usare i vari tipi d'inchiostro. In origine si scriveva su un sololato del foglio, con un pennino. La pagina veniva quindi suddivisain colonne: su un lato del foglio veniva poi fissato un bastoncinochiamato "ombelico", dove veniva avvolto il rotolo, conservato poiin uno scaffale. Non tutti sanno però che il papiro è presente anchein Sicilia, grazie alla temperatura calda dell’aria che agevolala crescita della pianta.

Il papiro.

Curiosità

Curiosità

anche se nessuno poteva sapere la quantità di acqua che sarebbe arrivata. Se la pienafosse stata scarsa avrebbe portato poco limo, se fosse stata violenta avrebbe distruttoi campi. In entrambi i casi la popolazione avrebbe sofferto la fame. Che fare allora?Gli antichi Egizi impararono a controllare il fiume, con argini, dighe e canali per portarel’acqua nei terreni più lontani, dove non poteva arrivare. La popolazione si dedicava allacoltura di cereali (con l’orzo producevano pane e birra), legumi, datteri, viti (sfruttate giàallora per la produzione del vino).

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Le civiltà dell’acqua.

Popoli che non avevano a disposizione corsi d’acqua per dedicarsi all’agricoltura,riuscirono a raggiungere il massimo splendore grazie al commercio (Cretesi e Fenici nelMediterraneo, Ebrei verso l’Oriente), imparando l’arte della navigazione.Anche per queste civiltà era comunque l’acquala protagonista. I marinai dovettero impararea conoscere il mare con le sue correnti e i venti cheinfluenzavano le rotte. Impararono a costruireimbarcazioni resistenti, sia per commerciare, sia percombattere: le navi per il commercio erano piùgrosse e resistenti, capaci di contenere grossicarichi, mentre quelle da combattimento eranomolto più leggere ed in grado di compiere velocicambi di direzione.

Anche in zone lontane dalla Mezzaluna Fertile, le terre attraversate dai fiumi furonoabitate dai tempi più antichi. Nel lontano Oriente erano molto fertili la valle del fiumeIndo – in India – e l’area lungo il fiume Giallo e il Fiume Azzurro in Cina. Anche leciviltà che vissero in queste zone seppero sfruttare la presenza dei fiumi per l’agricoltura,costruendo grandi opere, quali argini, canali per l’irrigazione, ma anche vaschee serbatoi per la raccolta dell’acqua, pozzi, ecc.L’Indo, il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro nascono nelle montagne del Tibet e sono trai più grandi fiumi della Terra. Basti pensare che questi fiumi e i loro affluenti fornisconooggi l’acqua a molte popolazioni, circa l’85% degli abitanti dell’Asia.

Le civiltà del Mediterraneo.

Anche l’Impero Romano nacque sulle rive di un fiume: all’inizio del VIII secolo a.C.Roma era un complesso di piccoli villaggi sparsi sulle rive del Tevere, il fiume che mettevain comunicazione i villaggi con la costa tirrenica, dove si trovavano numerose saline.Le rive del Tevere servivano per attraccare le imbarcazioni dei mercanti provenientida nord e da sud per scambiare le loro merci, tra cui il sale che ai tempi era utilizzatoper conservare i cibi (era l’oro bianco dei tempi!). Durante le piene del Tevere, gliallagamenti creavano zone paludose, infestate da zanzare e quindi non abitabili. Furonocostruite allora le cloache che erano canali in grado di prosciugare le paludi, facendodefluire le acque stagnanti nel Tevere (famosa è la Cloaca Massima costruita per

prosciugare le paludi attorno al colle Palatino). Per facilitare il passaggio da unaparte all’altra del Tevere, collegando i diversi villaggi, furono costruiti i ponti:

il primo risale al quarto re di Roma: Anco Marzio fece costruire il ponteSublicio sul Tevere, fatto in legno e corda.I Romani furono grandi ingegneri: costruirono imponenti opere ancoravalide come una rete stradale di quasi 100.000 chilometri, teatri, fori,palazzi, acquedotti. Gli acquedotti romani sono opere che testimoniano

la grande abilità ingegneristica del popolo romano. Gli antichi Romanili costruirono un po’ in tutte le terre conquistate, per portare l’acqua dalle

I Romani e l’acqua.

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sorgenti lontane alle città. L'acqua che veniva raccolta dagli acquedotti proveniva daun'insieme di sorgenti naturali situate in luoghi più o meno lontani, ma sempreposizionati più in alto del punto dove veniva poi erogata. Le grandi arcate a una, due

o anche tre volte, erano costruite in travertino (unaroccia sedimentaria calcarea di tipo chimico, molto

utilizzata in edilizia, in particolare a Roma, findal I millennio a. C.) e mattoni, e servivano

soprattutto per superare le asperità e gliavvallamenti del terreno. A montel’acquedotto era costituito da unbacino di contenimento delle acqueche fungeva da serbatoio idrico. L’acquapoi passava attraverso la conduttura edarrivava fino a grandi serbatoi chiamati“castelli di distribuzione”. Da qui partivanoaltri tubi che a loro volta portavano l’acqua

alle fontane pubbliche per il fabbisogno deiceti più poveri, alle case private dei

ricchi e alle terme.

A partire dall’XI secolo, accanto aimiglioramenti degli strumenti agricoli e delletecniche di coltivazione, si diffuse il mulinoad acqua, che resterà la più importante fontedi energia per sette secoli, fino alla scopertadella macchina a vapore.Il mulino ad acqua sfruttava l’energiaidraulica, che non costava nulla, e potevaessere impiantato ovunque scorresse uncorso d’acqua. Esso era già conosciutonell’antichità, anche se nel mondo romanoera stato usato soltanto per la macinazionedel grano.La fioritura economica, iniziata verso l’XIsecolo, fece rivalutare l’utilità del mulino adacqua, che iniziò ad avere una largadiffusione soprattutto ad opera dei signorifeudali, che erano i proprietari e gestori delmulino. In questo modo avevano il vantaggiodi poter macinare direttamente i cereali e nelcontempo di affittare il mulino ai contadini.Importante fu l’estensione dell’impiego dei muliniin molti settori: l’azionamento di pompe perirrigare i campi, di mantici per le fucine, di pesantibattitori per la follatura dei panni, un’operazione cheserviva a rendere morbidi e resistenti i tessuti di lana.

Acqua

Acqua di monte,acqua di fonte,acqua piovana,acqua sovrana,acqua che odo,acqua che lodo,acqua che squilli,acqua che brilli,

acqua che canti e piangi,acqua che ridi e muggi.

Tu sei la vitae sempre sempre fuggi.

G. D'Annunzio

I mulini ad acqua.Curiosità

Acquedotto Romano - Pont du Gard (Arles)

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Proposta di lavoro 1 > Osservo l’acqua. (consigliato per la scuola dell’infanzia)

Il tatto mi dice che l’acqua è: > fresca > ______________> calda > ______________> fredda >______________> ghiacciata > ______________

La vista mi dice che l’acqua è: > verde acqua > ______________> azzurra > ______________> agitata > ______________> trasparente > ______________

L’olfatto mi dice che l’acqua è: > profumata > ______________> puzzolente > ______________> inodore > ______________> salmastra > ______________

Il gusto mi dice che l’acqua è: > salata > ______________> dolce > ______________> frizzante > ______________> tiepida > ______________

L’udito mi dice che l’acqua è:> scrosciante > ______________> rumorosa > ______________> saltellante > ______________> insistente > ______________

Si suggerisce, dopo aver parlatodell’acqua ai bambini, di invitarlia vivere l’acqua con tutti e 5 i loro sensi.Dopo qualche spunto, ogni bambino è invitato a dire come sente (udito egusto), vede, tocca, annusa l’acqua.

Impariamo giocando: attivitàdidattiche per gli studenti.

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Proposta di lavoro 2 > Storie d’acqua.(consigliato per la scuola primaria e secondaria di primo grado)

L’acqua permea (è proprio il termine adatto) la storia dell’umanità nel suo complesso e la storia personale di ciascuno. Troviamo una testimonianza culturale della suaimportanza nella narrativa che, al pari di arti come la pittura o la poesia, ha riservatoa questo liquido vitale un posto di primo piano. Ad esempio, in romanzi come “20.000leghe sotto i mari” di Verne, “Il vecchio e il mare” di Hemingway o “Moby Dick” diMelville, l’acqua rappresenta molto di più che un semplice ambiente narrativo: in uncerto senso è la reale protagonista della vicenda narrata, più grande e più presenteforse dei personaggi umani. Se la lettura di interi romanzi (comunque consigliatissima!) può apparire onerosa intermini di tempo ed impegno, ecco una proposta semplice e fattibile.

Un modo immediato e piacevole per far notare agli alunni lo spazio che ha l’acquanelle “storie”, può essere la realizzazione di una piccola rassegna cinematograficadi film d’animazione che presenti titoli come “La Sirenetta”, “Pocahontas”,“Atlantis- L’impero perduto” e altri.Il lavoro con la classe consisterà nel descrivere il “personaggio acqua” in ogni storia,seguendo un griglia di questo tipo:

> Quanto è presente (a livello visivo e come importanza nella trama)?> Come si rapportano ad essa i diversi personaggi?> Svolge un ruolo da amica o da nemica nei confronti dei protagonisti?> Ha caratteristiche “magiche” o viene rappresentata in modo realistico?> La vicenda reggerebbe ancora dal punto di vista narrativo se l’ambiente principale

non fosse l’acqua?

Ovviamente il livello di approfondimento dell’analisi dovrà essere calibrato sull’etàdei ragazzi e rapportato alle caratteristiche cognitive complessive della classe. Un’alternativa alla rassegna cinematografica è la lettura di fiabe e favole scelte sempresecondo il criterio del ruolo svolto dall’acqua nella narrazione. Anche in questo casole possibilità sono ampie: da “Il lupo e l’agnello” di Fedro a “Pollicina” di Andersen,da “L’acqua dell’eterna giovinezza” dei fratelli Grimm a “La cornacchia e la brocca”di Esopo.

L’acqua nei cartoni.

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Dopo lo studio “scientifico” del ciclodell’acqua, proponiamo ai ragazzi diinventare le avventure, realistiche ofantastiche, di due gocce d’acqua,nate da un ghiacciaio che si stasciogliendo. I ragazzi saranno liberi dicreare la trama che preferiscono, eccocomunque alcuni spunti:

> Quali personaggi incontrano nel loroviaggio (pesci, gocce di altra provenienza,una foglia caduta in acqua o un vecchio giocattolo di plastica…).

> Quali pericoli e difficoltà devono superare (cascate, inquinamento...).> Attraverso quali ambienti si dipana il loro itinerario (sorgenti, fiumi sotterranei,

laghi, mari..., ma anche bottiglie, scarichi, nuvole...).> Cosa provano le gocce quando si sentono evaporare.> Un’altra opzione: Plic e Ploc viaggeranno sempre insieme o il caso dividerà

un certo punto le loro strade, per magari ricongiungerle solo alla fine, duranteuna nevicata in montagna?

Le possibilità narrative sono infinite, legate però non soloalla fantasia dei ragazzi, ma anche a quanto conoscono

del tema acqua. La narrazione può concretizzarsi con la produzione di un testo(collettivo, a gruppi o individuale), una sequenza a fumettisu alcuni cartelloni o uno slideshow che presenti la storiasottoforma di testi ed illustrazioni.

Plic e Ploc.

Proposta di lavoro 3 > I miti.(consigliato per la scuola secondaria di primo grado)

Aria, acqua, terra e fuoco: sono questi i quattro elementi archetipici presenti nelletradizioni e nelle religioni di tutte le civiltà del Pianeta. I miti della creazione propri dei varipopoli attribuiscono quasi sempre all’acqua un ruolo fondamentale nella genesi delMondo e dell’umanità; non è un caso se nell’antica lingua dei Sumeri la parola “a”significa sia “acqua” che “generazione”.L’acqua per gli antichi è l’origine di tutto, e considerando il “brodo primordiale” nelquale comparvero i primi organismi monocellulari, non si tratta davvero di una

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convinzione impropria, superstiziosa o meramente fantastica. Un breve elenco- certamente non esaustivo - può offrire una panoramica parziale ma significativa.

Per Talete di Mileto (624–548 a.C.) “l’acqua è il principio di tutte le cose; le piantee gli animali non sono altro che acqua condensata e acqua torneranno ad esseredopo la morte".Secondo gli indiani Yuki “in principio tutto era acqua, dalla cui schiuma uscìla voce e il canto del Creatore”.Nel poema babilonese Enuma Elish, il dio Marduk dà origine alla terra inferiore“tagliando in due Tiamat, dea delle acque cosmiche”.Nella mitologia cinese: un mito taoista spiegacome il Sole fu creato dai vapori infuocatidel principio yang, mentre la Luna si originòda quelli acquei emessi dal principio yin.L’acqua è il fondamento primario di ognicreazione anche in numerose tradizioniafricane. Ad esempio per il popolo Dogonl'acqua è “il seme divino che fecondala terra”.La stessa Genesi narra che Dio creail mondo partendo dalle acque e nellamitologia greca il Dio Oceano (divinitàdell’acqua) unendosi a Teti genera “tremilafiumi” e per Omero egli è “l’origine del tutto”.Concludendo con un riferimento biblico,ricordiamo che lo stesso Diluvio Universale(un racconto peraltro archeologicamente comprovato)è una sorta di mito della creazione: dai figli del sopravvissuto Noè originanole diverse razze umane. Gli Italici, ad esempio, sarebbero tutti discendenti di Jafet.

Ricerca e rappresentazione.

Chiediamo ai ragazzi di effettuare una ricerca che abbia come oggetto i miti dellacreazione e delle origini. Ogni gruppo potrebbe dedicare la propria attenzionead un continente e raccogliere informazioni dalle numerose fonti disponibili. I risultati del lavoro potrebbero essere rappresentati su cartelloni, dove troverannoposto la narrazione testuale del mito, un’illustrazione grafica, magari in sequenze,delle fasi della creazione dell’universo, del mondo o dell’umanità secondo il mitostesso ed infine una piccola cartina per localizzare a livello geografico la civiltà allaquale il mito appartiene, o apparteneva.L’Eneide, il poema epico virgiliano, pur non essendo assimilabile ai vari “miti dellacreazione”, sicuramente nella cultura latina si inserisce saldamente nella mitologiarelativa alle origini del popolo romano. Ed è anch’esso un testo che vede in buona

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parte l’acqua protagonista: viaggi, naufragi, interventi degli Dei (tra i qualiNettuno), isole e coste.Il testo può essere affrontato, pur se a livelli differenti, sia dagli alunni dell’ultimobiennio della scuola primaria, sia dagli studenti della scuola secondaria.Sono reperibili senza difficoltà versioni dell’opera sicuramente comprensibili edadeguatamente adattate alle competenze dei ragazzi. Dalla lettura di una di questeriduzioni possono scaturire diverse opportunità di lavoro in classe.

I luoghi dell’Eneide.

Al termine, o durante la lettura, i ragazzi possono registrare graficamentele peregrinazioni dell’eroe da un capo all’altro del Mediterraneo.Su una cartina preventivamente disegnata, saranno via via segnaticon cerchi colorati i luoghi di partenza e gli approdi, mentredelle linee indicheranno i viaggi per mare.Se questa cartina è rappresentata su di un foglioabbastanza grande, ci sarà anche la possibilitàdi scrivere i nomi delle città, delle isole e deimari, aggiungendo qualche riga sugliavvenimenti a cui questi luoghi fanno dateatro nell’opera di Virgilio.Disponendo del tempo necessario, il lavoropuò essere approfondito cercando informazionisull’”oggi” dei luoghi dell’Eneide.

Ad esempio:> Dove collocano storici ed archeologi

l’antica città di Ilio?> Cartagine era situata vicino all’odierna

Tunisi; oggi cosa ne è rimasto?> Cuma, dove Enea incontra la Sibilla, era

in realtà una delle prime colonie grechedella penisola: un’interessante ricercapotrebbe approfondire i tempi e i modidella fondazione da parte dei Cumanidi Neapolis, l’odierna Napoli.

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2Secoli e secoli fa, Erodono, un grande storicogreco, sosteneva che il Nilo avesse le suesorgenti nelle nuvole. Oggi checonosciamo il percorso che l’acqua fa nelnostro Pianeta, possiamo affermare chenon si sbagliava poi tanto. Dagli oceani l’acquaevapora e sale verso l’alto dove forma lenuvole. Dopo un percorso più o meno lungo,dalle nuvole l’acqua torna sulla terra sottoforma di precipitazioni, ovvero pioggia, neve,grandine o semplicemente nebbia. Nei climipiù freddi l’acqua delle precipitazioni rimaneintrappolata in nevai o ghiacciai che, anchese molto lentamente, scorrono verso quotepiù basse dove si sciolgono. Nelle regionipolari questo meccanismo di scorrimento ètalmente lento che nei ghiacciai si può trovareanche acqua caduta sulla superficie terrestredecine di migliaia di anni fa. Si può dire che i ghiacciaisiano le ultime riserve di acqua perfettamente intatte del Pianeta. Il loroscioglimento quindi implica anche la perdita di una importantissima riserva per l’umanità.

Una volta di nuovo sulla terra, l’acqua può scegliere tra tre vie:> Nella prima via, l’acqua scorre in superficie, originando prima rivoli, poi torrenti ed

infine fiumi. La struttura del territorio, inparte creata proprio dall’acqua, influenzaa sua volta lo scorrere dell’acquastessa, facilitando la formazione dilaghi o la convergenza di fiumi.

> La seconda via scelta dall’acqua èquella di infiltrarsi nel sottosuolo,fino ad arrivare, dopo percorsi chepossono durare anche decine dianni, ad alimentare le faldesotterranee, creando in alcuni casiveri e propri laghi o fiumi chescorrono nel sottosuolo. Tra leacque superficiali e le acquesotterranee ci sono scambi continui,

Il ciclo di vitadell’acqua è vita.

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con sorgenti che generano fiumi, laghi o fiumi che alimentano falde. Tuttal’acqua che scorre in superficie e parte di quella che scorre nel sottosuolotenderà ad arrivare verso i mari e gli oceani, da cui evaporerà a formare le nubi...e così all’infinito.> La terza via: una volta raggiunta la superficie terrestre evapora

o direttamente dal suolo o dopo essere stata assorbita dalle piante.Semplificando, possiamo affermare che un terzo delle precipitazioni scorre

sulla superficie, un terzo si infiltra nel sottosuolo ed un ultimo terzo evaporadal suolo o attraverso la traspirazione delle piante. L’uomo può però alterareil ciclo dell’acqua. Modificando il suolo o la vegetazione, l’uomo interferisce conla parte di ciclo dell’acqua che riguarda l’evaporazione. Purtroppo le nostregenerazioni non hanno più gli stessi basici principi delle civiltà primitive che

prendevano dalla natura solo quanto era necessario, senza modificarnegli equilibri. I sempre crescenti fabbisogni di acqua della civiltà moderna hanno

portato ad una corsa allo sfruttamento della natura, provocando danni a catenairreversibili per l’ecosistema. Le acque presenti sulla Terra si distinguono in due

grandi categorie: le acque continentali (laghi e fiumi, per intenderci) e le acqueoceaniche (mari ed oceani). Queste due grandi categorie, estremamente differentil’una dall’altra, sono accomunate da importanti caratteristiche, prima tra tutte quelladi originare ecosistemi ad elevata diversità biologica e di immensa importanza ecologica.

Ci sono zone in cui l’acqua piovana entra nelleprofondità della terra attraverso strettefessure e arriva fino al magma (roccia fusapresente nella crosta terrestre) solidificato,dove la temperatura è altissima. Soprail magma si crea una riserva di acqua cheinizia a scaldarsi, arrivando al punto diebollizione. Però non riesce ad uscire,perché in superficie l’acqua è ancorafredda. La pressione aumenta fino atrasformare il “tappo” d’acqua fredda invapore, dando così vita all’esplosione di ungetto d’acqua bollente!

Cosa sono i geyser? Curiosità

Le acque continentali: i fiumi e i laghi.Le acque continentali con quelle interne, generalmente dolci, che scorrono sullasuperficie terrestre o nel sottosuolo, formano laghi, corsi d’acqua e falde sotterranee.Da un punto di vista ecologico, le acque superficiali rivestono un’importanza maggiore,costituendo habitat insostituibili per numerose specie animali e vegetali. I fiumi ed i laghirappresentano uno tra gli ambienti a più alta diversità biologica e svolgono un ruoloecologico fondamentale.

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I laghi sono forse il sistema acquatico più delicato. Le dimensioni limitate (rispetto allavastità degli oceani) e il lento ricambio d’acqua fanno sì che questi sistemi siano intaccatidalle attività dell’uomo e dalle loro conseguenze. Basti pensare ad alcuni laghi alpiniconsiderati tra i più puliti del mondo, in cui sono state trovate invece traccedi inquinamento. Ma anche i grandi laghi non sonoal sicuro: ad esempio il lago Baikal (Siberia),il maggiore al mondo per profondità cheracchiude il 20% delle acque dolci delPianeta, rischia di perdere i complicatiequilibri dei suoi ecosistemi a causadi uno sviluppo umano irrazionale edirresponsabile. La vita dei laghi dipendein buona parte da quella dei fiumi che inessi si immettono. Se un fiume èinquinato, anche il lago di cui quel fiumeè affluente sarà inquinato. Se ad un lagoviene a mancare l’apporto dell’acqua daparte degli affluenti, il lago scomparirà. Èquello che sta succedendo al lago Aral(Asia centrale): era il quarto lago delMondo, oggi è ridotto a circa il 40% dellesue dimensioni originarie in seguito aldirottamento, da parte dell’uomo, deiprincipali affluenti. Anche i laghi didimensioni minori rivestono una notevoleimportanza in campo ecologico. Le superfici diacqua dolce (piccoli laghi e stagni) costituisconodelle vere e proprie oasi per la fauna selvatica.Rappresentano luoghi di sosta per alcuni uccelli, riservedi acqua per la fauna stanziale, habitat ideali per anfibi, pescied uccelli acquatici.

I fiumi sono sistemi estremamente dinamici. In un contesto naturale, in cuigli interventi umani sono limitati, la struttura del fiume

è fatta in modo tale da interagire con gliambienti circostanti: la conformazione degli

argini, le caratteristiche delle zone di esondazione(cioè quelle aree in cui, in casi di piena, il fiumestrar ipa e sommerge con le sue acque),la vegetazione che cresce sulle rive, sono fattein maniera tale da vivere in sintonia conil fiume e da trarne i maggiori benefici in terminiecologici. Anche un’esondazione, spessotragica se arriva a coinvolgere costruzioniumane, in natura può essere benefica.I sempre più frequenti episodi di alluvioni edallagamenti hanno spinto l’uomo ad

intervenire sui fiumi, al fine di limitare leesondazioni ed i danni ad abitazioni e centri

abitati circostanti.

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Tra gli interventi di difesa delle sponde, uno dei più comuni è quello di incanalareil percorso del fiume con blocchi di cemento, trasformando gli argini in terrapieni diterra e ghiaia sopraelevati. In questo modo la vita del fiume viene snaturata e laperdita della vegetazione originaria limita la sua capacità autodepurativa,aumentando i fenomeni di erosione. Se da un lato tali interventi dell’uomo sono spesso più che comprensibilie rispondono a nuovi legittimi bisogni, dall’altro va sottolineato chela crescente frequenza e violenza di fenomeni quali le alluvioni sonola risposta ad interventi invasivi da parte dell’uomo. Il disboscamento,l’estrazione indiscriminata di sabbia e ghiaia per le costruzioni, il prelievodelle acque a scopi industriali, agricoli e potabili con dighe spessorealizzate senza tener conto degli equilibri ambientali, sono solo alcuni degliesempi delle pesanti alterazioni a danno dei sistemi fluviali e lacustri.

Le acque oceaniche: mari e oceani.

I mari e gli oceani sono la più grande riserva d’acqua del Pianeta: ricoprono quasii 3/4 della superficie terrestre. I mari e gli oceani ospitano innumerevoli formedi vita, molte delle quali ancora sconosciute. La vita presente nei mari, oltre ad avere

un elevato valore ecologico, è importante anche da un punto di vista sociale, in quantoproprio sulla pesca si basano ancora oggi molte società umane. Per la loro vastitài mari e gli oceani sono sempre stati considerati come un grande serbatoio senza finein cui poter scaricare ogni cosa senza causare gravi danni. Oggi sappiamo che glioceani e i mari sono in realtà enormi ecosistemi in delicato equilibrio che la nostranoncuranza rischia di compromettere. Gli oceani ed i mari risentono di quelle formedi inquinamento comunemente chiamate "globali".Gli sconvolgimenti a livello climatico ne sono unesempio. L’incremento dell’effetto serra e ilconseguente aumento della temperatura mediadell’aria, hanno avuto tra i primi effetti quellodi riscaldare le masse d’acqua oceaniche.Le conseguenze di questo fenomeno sononumerose ed in gran parte ancoraimprevedibili; tra quelle già in atto neevidenziamo due: > Aumento dell’evaporazione, che a sua

volta costituisce una tra le cause deicambiamenti climatici a livello globale.

> Morte delle barriere coralline, strutturedi organismi viventi che per un innalzamentoanche minimo della temperatura mediadell’acqua rischiano l’estinzione.

Un’altra forma di inquinamento globale di cui risentonole acque oceaniche è la ricaduta di inquinanti atmosferici. Mentre gli oceani con la lorovastità riescono ad annullare eventuali effetti negativi, le acque marine (limitate, menoprofonde e con meno ricambio) possono subire danni importanti.

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Gli ambienti dell’acqua.

Quel che dei fiumi amo di più è chenon sono mai uguali mai

e l'acqua scorre senza mai pensareMa per noi umani non è così

Se il prezzo da pagarci fa perder l'occasione di scoprire

dopo il fiume cosa c'èal di là del fiume cosa c'è

e io non sodopo il fiume cosa c'è

là dove noi non rischiamo mai.Non so se poi, se il mio sogno

incontreròforse dopo il fiume c'èper me, solo per me...

L'aspetto dietro gli alberidovunque vada l'ho con me

non posso più ignorare il suo richiamomentre adesso gli altri aspettano

io sono ancora quia fantasticare che qualcosa avvenga

al di la del fiume chesta sognando insieme a me

e cerco ancor dopo il fiume cosa c'èqualcosa che non so come sia

non so perchè...Se il mio sogno corre là dopo il fiume cosa c'èdopo il fiume cosa c'èdovrei scegliere una viaper capir la vita mia?Se sposare Kocoum?

Ma come può finir così?O tu sei lì, lì per me, mi aspetti

dietro il fiume aspetti me...Dietro il fiume aspetti me...

Canzone dal film Pocahontas

Lungo le coste del Mediterraneo è frequente il proliferare di alghe che tolgonoossigeno al mare e causano morie di pesci, diretta conseguenza dell’apportodi sostanze inquinanti da parte dei fiumi che sfociano in mare. A questo si aggiungonole sostanze nocive che - accidentalmente o abusivamente - vengono riversate in maredanneggiando gli ecosistemi.

Come abbiamo già detto, l’acqua è sinonimo di vita: per questo gli ambientiin cui la presenza di acqua è la caratteristica dominante, sono ricchi di vita ed ingenerale ospitano i più alti livelli di biodiversità. Sia le acque marine in prossimitàdelle coste, sia quelle continentali, possono dare origine a zone umide (in qualsiasiambiente, sia esso fluviale, lacustre, marino) che sono tra gli ecosistemi più ricchi ecomplessi del Pianeta. Si tratta di sistemi dinamici ed estremamente sensibili agli eventiesterni che l’uomo o la natura possono causare.Nel 1971 un trattato firmato a Rasmar (Iran) da 128 paesi, ha stabilito i criteri e i mezziper proteggere le aree umide del nostro Pianeta. Oggi il trattato riconosce ben 1089aree umide sparse in tutto il mondo per una superficie totale di più di 87 milioni di ettari.All’Italia sono state riconosciute 46 aree umide, tra cui paludi di pianura e di montagna(come quella umbra di Colfiorito), laghi costieri (come Burano), lagune grandi e piccole (comeVenezia e Orbetello), grandi e piccoli estuari (come parte del Po a Comacchio) e laghi di montagna.

Dopo il fiume cosa c’è.

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Proposta di lavoro 1 > Le azioni dell’acqua. (consigliato per la scuola dell’infanzia)

Quante cose fa l’acqua?I bambini pensando a quanto affrontatoin questo capitolo, sonoinvitati ad esprimere tuttele azioni che compiel’acqua durante le suegiornate.

La fioritura è un processo naturale che dà modo alle piante di far nascere i fiori.Ogni pianta necessita di tempi e di condizioni climatiche dettate dalla naturaper giungere al periodo della fioritura. Insieme possiamo tentare di far fiorire“una pianta” ricreando le condizioni climatiche in modo artificiale.Per fare questo esperimento, occorrono per ciascun bambino i seguenti “ingredienti”:

> un foglio di carta colorata> una matita> un paio di forbici> una grande vaschetta piena di acqua

Prima di iniziare ogni bambino deve disegnare sulla carta la corolla di un fiorea quattro petali. Il fiore disegnato dovrà essere ritagliato, facendo attenzione che risultiun pezzo unico. Ripiegare i quattro petali verso l'alto, in modo da formare una speciedi bocciolo e, a questo punto, appoggiare il bocciolo sulla superficie dell'acqua,facendo molta attenzione affinché il solo centro del fiore entri a contatto con l'acqua.Come per magia, lentamente il fiore si aprirà, fino a distendere completamente i petalisulla superficie dell'acqua.

ScorrePulisceBagnaLavaCadeEvaporaGorgogliaScende....

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Impariamo giocando:attività didatticheper gli studenti.

Proposta di lavoro 2 > Fioritura artificiale. (consigliato per la scuola dell’infanzia)

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Si tratta di un semplice esperimento per capire quando l’acqua è inquinata.Occorrono per ciascun bambino:

> due bicchieri trasparenti uguali> un’insalatiera trasparente> un cucchiaio

> un foglio di carta bianca> un pennarello nero> sciroppo colorato

I bambini dovranno riempire d’acqua un bicchiere e l’insalatiera; quindi dovranno fareuna X sul foglio bianco; a questo punto si dovrà versare due cucchiai di sciropponel bicchiere con l’acqua, e altri due nell’insalatiera, mescolando bene.Riempire il bicchiere vuoto con un po’ di acqua dell’insalatiera. Ora, appoggiandociascun bicchiere sopra il foglio con la X, i bambini dovranno osservare bene comevedono la X. La X si vedrà nello stesso modo guardando dentro i due bicchieri?La croce si vedrà meglio attraverso il bicchiere contenente l’acqua dell’insalatiera,in quanto il colorante versato nell’acqua era più diluito.

In questo modo si può capire cosa succede se si versano sostanze nocive nell’acqua:ciò che viene chiamato inquinamento è la presenza di una quantità eccessiva di unasostanza, dove abitualmente ce n’è molta di meno. Un esempio è il mercurio che, in natura,è presente nell’acqua in quantità infinitamente piccole, ma il cui livello può aumentarea causa di immissioni o scarichi abusivi. Il mercurio in eccesso rappresenta un gravepericolo per le acque e soprattutto per i pesci e i molluschi che lo assimilano: diventandocibo per le persone, i pesci e i molluschi contaminati causano infatti intossicazioni alimentari.

Proposta di lavoro 3 >Che cos’è l’inquinamento?(consigliato per la scuola dell’infanzia e primaria)

Nell’ambito del ciclo idrologico, i fiumi rivestono il ruolo fondamentale di portarel’acqua dolce dei ghiacciai e delle falde montane verso la pianura. In molti casi si trattadi un lungo viaggio, durante il quale la sorgente dà luogo alla nascita di ruscelli, torrentie cascate. Spesso il corso d’acqua dolce, trovando un avvallamento tra i monti o unaconca in pianura, può creare e alimentare dei laghi, per poi riprendere la forma di fiumefino a tuffarsi nel mare o confluire in un altro fiume diventandone l’affluente (è il caso delRodano che entra ed esce dal lago di Ginevra.Ogni area del Paese ha sul proprio territorio un corso d’acqua, maestoso e imponente inalcuni casi, più simile ad un piccolo rivolo in secca in altri. Nel bene o nel male (pensiamoalle piene ed alle inondazioni) il fiume è quasi sempre il “padre” storico di un paese, diuna città o addirittura di un’intera provincia. Nel passato le sue acque hanno dissetatouomini ed animali, fornito la forza per macinare il grano, lavato i panni ed irrigato i campi.Il suo corso, quando navigabile, è stato anche la strada per i commerci, spesso harappresentato il confine naturale tra due villaggi, due comuni, due etnie.

Proposta di lavoro 4 > Il fiume. (consigliata per la scuola primaria e secondaria di primo grado)

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Guidati dall’insegnante, i ragazzi possono realizzareun vero e proprio libro illustrato sul fiume che scorrenel proprio territorio. Un ipotetico sommario:> La carta d’identità (nome, lunghezza,

sorgente e foce...).> La galleria fotografica (realizzata

dagli stessi alunni).> La storia (interviste agli anziani,

ricerche presso il Comune e leassociazioni locali, vecchie foto).

> La salute del fiume (il livello diinquinamento, l’eventuale potabilità;le informazioni possono esserereperite presso la locale ASL o leassociazioni ambientaliste).

> Le mie esperienze: raccolta di testidegli alunni riferiti ai vissuti personaliriguardanti il corso d’acqua (gite,picnic, bagni, navigazioni).

Il libro del mio fiume.

Un’altra attività multidisciplinare prevede la realizzazione di un piccolo plasticoche illustri ”a tutto tondo” il viaggio del fiume scelto. Servono:> una cartina sufficientemente dettagliata> qualche panetto di das> tempere per colorare il plastico modellato sulla base della cartina

Il plastico.

Partendo dalla consultazione dell’atlante, gli alunni possono realizzare un istogrammache compari i 5 fiumi più lunghi del Pianeta.Ad esempio:

> NILO

> RIO DELLE AMAZZONI

> CHANG JIANG

> MISSISSIPI

> HUANG HE

Un mondo di fiumi.

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In un’epoca “elettronica” ed informatizzata quale quella in cui viviamo, potrebbeessere un esercizio interessante anche se magari un po’ fuori moda realizzareuna raccolta di cartoline illustrate. Cartoline da tutto il mondo, raffiguranti spiaggeesotiche e lidi nazionali, coste alte e rocciose e isole verdeggianti nell’oceano, portimoderni ed approdi incontaminati. L’aspetto ludico dell’attività è assicurato dalla“caccia” delle cartoline a casa, da parenti ed amici. Da un punto di vista didattico,la probabile “marea” di immagini che saranno raccolte ed esposte in classe dovrebbecostituire uno stimolo sufficiente per avviare approfondimenti geografici di variotipo. Volendo limitare questa attività ai soli mari italiani, si potrebbe realizzare conla classe una grande cartina della nostra penisola, circondando le costecon le relative cartoline: Adriatico, Ionio,Tirreno, Ligure.

Proposta di lavoro 5 > Il mare. (consigliata per la scuola primaria e secondaria di primo grado)

Un mare di cartoline.

Chi vive nel mare?

Ora la classe, divisa in 5 gruppi, realizza 5 cartelloni che mostrino, con testi,ma soprattutto immagini, i luoghi del fiume assegnato.Il cartellone mostrerà una sorta di cartina nella quale risulti ben evidente il fiume; per ogni“tappa” importante del suo percorso (una cascata famosa, un’importante città attraversata,un lago di cui il fiume sia immissario ed emissario, un’area storicamente significativa,unparco naturale) i ragazzi incolleranno una foto o un disegno. Il lavoro risulterà piùinteressante quanto più le immagini daranno conto della diversità dei territori attraversati,sia dal punto di vista paesaggistico, sia, ancor più, dal punto di vista antropologico.

Spostiamoci nell’ambito delle Scienzenaturali. Dapprima delimitiamo il campodella ricerca (il Mediterraneo, l’OceanoPacifico, il Mare del Nord). Fatto questo,

guidiamo i ragazzi nella ricerca, sui testie in internet, dei pesci che popolano il mare

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In questo modo si è ottenuta una terra in miniatura. Infatti l’unica cosa che può entrareo uscire da vaso è la luce. Sulla terra, così come nel vaso, la quantità di d’acquaè pressoché costante (questo nell’ecosistema, senza l’intervento dell’uomo): le pianteinfatti traspirano acqua, la quale si condensa come se fosse una nube. Le gocced’acqua quindi precipitano di nuovo sulle piante che possono così riutilizzarla.Nel vaso, con un po’ di pazienza, si potrà osservare il ciclo dell’acqua, proprio comesuccede in natura.

Proposta di lavoro 6 >Il giardino in bottiglia. (consigliata per la scuola primaria e secondaria di primo grado)

La poesia del mare, un mare di poesie.

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Posizionare il vaso su un fianco e metteredentro uno strato di ghiaiaAggiungere uno strato di terriccio umidoInserire le piantine premendo le radici dellepiante nel terriccio con un bastoncinoSigillare bene il vaso con il coperchioMettere il vaso in un posto luminoso.

scelto dalla classe. Dovrebbe essere abbastanza semplice reperire in questo modoinformazioni ed immagini degli esseri che ne popolano le acque.Esaurito l’aspetto più “scientifico” del lavoro, invitiamo i ragazzi a scegliere ciascunouna o più delle immagini che raffigurano i pesci di quel particolare ambiente.Facciamole riprodurre su cartoncini usando colori vivaci e utilizziamo dei fili dinylon di diversa lunghezza per appendere al soffitto dell’aula le sagome cosìottenute. L’effetto scenografico “da acquario” è assicurato, specialmente perchéi pesci di cartone “guizzeranno ad ogni minimo spostamento d’aria”.

Prepariamo per i ragazzi una piccolaantologia di poesie, che abbiano ilmare come oggetto dei propri versi.L’ideale sarebbe comporre la raccoltaattingendo alla letteratura di epochee paesi diversi, per far scoprire aibambini punti di vista lontani edassonanze. Infine, senza costrizioni,chiediamo ai ragazzi di provare, conla metrica e lo stile che preferiscono,a mettere loro stessi in versi il mareche sentono dentro.

Occorrente:> Vaso di vetro con coperchio> Terriccio> Ghiaia> Alcune piccole piante

(meglio se grasse)4

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Mare

M’affaccio alla finestra, e vedo il mare:vanno le stelle, tremolano l’onde.

Vedo stelle passare, onde passare:un guizzo chiama, un palpito risponde.

Ecco sospira l’acqua, alita il vento:sul mare è apparso un bel ponte d’argento.

Ponte gettato sui laghi sereni,per chi dunque sei fatto e dove meni?

Giovanni Pascoli

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Ogni giorno in una casa come la nostra, siconsumano mediamente 160 litri di acqua apersona. Molta di quest’acqua - circa il 60%- viene utilizzata per l’igiene e la cura delcorpo. Nel mondo occidentale il miglioramentodell’igiene personale e degli ambienti domesticiha sicuramente contribuito ad un aumentodell’aspettativa di vita, ma non è sempre statocosì. Come vivevano i nostri antenati il rapportotra acqua, igiene e salute?In modo differente secondo i periodi storici.> Presso gli Egizi l’igiene della persona era molto

importante. Esistevano regole ben precise, spessosotto forma di norme religiose, come quelle di compiere lavaggi accurati il mattino,di pulirsi bene la bocca e i denti, di lavarsi le mani prima di mangiare, di tenerei capelli e le unghie in ordine, di cambiare spesso le vesti.

> Per i Cretesi l’acqua era tenuta in grande considerazione: nel palazzo di Cnossoesisteva un sistema idraulico assolutamente perfetto chedistribuiva l’acqua tramite torrentelli superficiali nellestanze destinate all’igiene del corpo.

> Anche gli Ebrei tenevano in grande conto leregole igieniche: la Bibbia considerava, infatti,l’acqua un mezzo di purificazione del corpoe della mente.

> Ippocrate (siamo nel 460 a.C. ai tempi degliantichi Greci), in quello che viene considerato ilprimo trattato di medicina della storia, dedicamolto spazio allo studio delle acque in sensodecisamente scientifico ed attuale: problemiigienici, uso dei bagni, effetti del bagno caldoe freddo sull’organismo umano.

> A Roma, agli inizi dell’Era Repubblicana, sieffettuavano bagni all’aperto con acqua fredda,

Acqua amica mia.

L’acqua, l’igiene, la salutee il benessere nella storia.

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ma ben presto molte case romane adibirono una stanza al bagno, dapprima ancorafreddo, poi riscaldato e sempre più ricco di elementi complementari come sauna,massaggio, relax.Ben presto iniziò la costruzione di terme, che divennero fra gli edifici pubblici piùfrequentati dai cittadini romani. Qui si potevano fare bagni in piscine calde, tiepide ofredde, nuotare in vasche all’aperto, farsi massaggiare ed eseguire esercizi fisici inpalestra. L’ingresso era gratuito.Le terme erano circondate da giardini e portici, dove si potevano trovare negozio addirittura la biblioteca. Non si trattava dunque di semplici bagni pubblici, ma di luoghidi incontro. A volte si trattava di palazzi in grado di ospitare anche migliaia di persone.I medici romani riconobbero effetti terapeutici a molte acque e cercarono di classificarlein funzione del rapporto tra caratteristiche chimico-fisiche ed azione curativa.

Un pomeriggio alle terme romane diDiocleziano, nel 320 d.C., è paragonabilead un nostro pomeriggio in unCentro Benessere. I cittadini romaniterminavano il lavoro nelle prime oredel pomeriggio e si recavano alleterme, che aprivano a mezzogiorno,prima del pasto principale. Un tipicoprogramma iniziava con ginnasticain palestra, o attività sportiva in uncampo esterno, dove si svolgevanogiochi anche utilizzando piccolepalle in cuoio, o gare di lotta.Successivamente ci si recava aibagni attraverso tre stanze, partendoda quella con l'acqua più tiepida finoa quella con l'acqua più calda. Sientrava nel tepidarium, la stanza piùgrande e lussuosa delle terme: quisi rimaneva un'ora e ci si ungeva con oli. Poi si andava nel calidarium.Si trattava di stanze più piccole, generalmente costruite sui lati della salada bagno principale. Infine ci si recava nel laconicum, la stanza finale piùcalda, riscaldata con aria secca ad altissima temperatura. Dopo la pulizia delcorpo e i massaggi, si faceva una nuotata nella piscina del frigidarium.Successivamente, ristorati e profumati, ci si recava nella altre aree delle termedove si poteva leggere o partecipare ad altre attività o assistere ad attrazioni.Sono passati secoli, ma come si può vedere poche sono le differenze tra le Termedi Diocleziano e quelle che possiamo trovare in tante località italiane. Anchele terminologie sono le stesse: ancora oggi si parla di calidarium, laconicum ecc.

Un pomeriggio alle terme di Diocleziano. Curiosità

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Il declino dell’Impero Romano e le successive invasioni barbariche che distrusseroopere idrauliche, dighe, acquedotti e terme, interruppero sia la pratica delle terme, sialo studio dell’importanza dell’acqua nella cura delle malattie.> Il Medioevo vede la fine dell’uso del bagno come pratica igienica, ma sviluppa invece

l’utilizzo di acque sulfuree per le malattie della pelle, di acque salsobromoiodicheper la sterilità femminile e di terapie inalatorie e di fanghi.

> Nel Rinascimento prosegue l’utilizzo di acque termali a scopi salutistici, ma vengonofatti molti passi avanti. In fondo l’acqua continua ad essere un mezzo per allontanaredall’organismo i “veleni” causa di malattie.

> Tra il ‘700 e il ‘900 vengono costruiti molti impianti termali e lo sviluppo scientifico dellamedicina contribuisce a dare alle terme un significato non solo di svago, ma anche di cura.

> Oggi tutti noi conosciamo i benefici dell’acqua e l’importanza dell’igiene fin da piccoli:se non ce li laviamo, i denti si cariano, se non laviamo le mani prima di mangiare,possono venirci malattie a causa di germi e batteri. La mancanza di igiene e puliziaporta gravi malattie anche mortali. Purtroppo, mentre noi occidentali ci permettiamodi fare il bagno tutti i giorni, altri popoli non hanno nemmeno l’acqua per bere.

La vita dell’uomo nasce nell’acqua:il bimbo che si forma nell’uterodella mamma, vive immerso in unambiente acquatico - il liquido amniotico -che è costituito da acqua per il 97%.Crescendo il bambino è composto daun 70-80% di acqua, fino ad un 65%dell’uomo in età adulta. Poco meno diun elefante, il cui corpo ne contieneun 70%. L’acqua è presenteabbondantemente anche in ciò chemangiamo, soprattutto in frutta everdura. Qualche esempio: cetriolo:96,5%, pomodoro: 95%, melone:90%, ananas: 87%, arancia: 85%,uva: 81%.

Grazie all’acqua il corpo umano può compiere moltedelle sue complesse funzioni. Innanzitutto è uno dei principaliintegratori del sangue: ci consente di eliminare le sostanzedi rifiuto (attraverso l’urina e il sudore) e di regolare la temperaturacorporea attraverso la traspirazione. L’essere umano ha bisognodi circa 35 grammi di acqua al giorno per ogni chilogrammo di peso

Che sete!

Tutta l’acqua che c’è dentro di noi.

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Proverbi e modi di dire con l’acqua

> Scoprire l’acqua calda> Facile come bere un bicchiere d’acqua> Essere come un pesce fuor d’acqua> Ormai è acqua passata> All’acqua di rose> Ne è passata di acqua sotto i ponti> Essere all’acqua e sapone> Far venire l’acquolina in bocca> Acqua in bocca> Perdersi in un bicchiere d’acqua> Acqua passata non macina più

> Trovarsi con l’acqua alla gola> Fare un buco nell’acqua> Gettare acqua sul fuoco> Navigare in cattive acque> Tirare l’acqua al proprio mulino> Confondere le acque> Acqua cheta rode i ponti

Fare una scoperta che esiste giàSi dice di una cosa facilissima da eseguireNon sentirsi a proprio agioÈ una cosa ormai dimenticataFare qualcosa con poco impegnoÈ passato molto tempoEssere sempliciSi dice di un cibo molto appetitosoInvito a mantenere un segretoNon sentirsi in grado di risolvere semplici problemiProverbio contadino: l’acqua passata non fa piùgirare le pale del mulino. Inutile rimpiangere ciòche è stato e non può ritornare.Trovarsi in una situazione disperataFallire un’impresaAlleviare uno stato di tensioneTrovarsi in difficoltàFare i propri interessiCreare confusione, confondere le ideePersona apparentemente tranquilla, irreprensibile,innocua, ma che persegue con costanza i propri fini,da noi reputati dannosi.

Come abbiamo detto, ognuno di noi consuma in media 160 litri di acqua al giorno. Nientein confronto a quanta ne beve una quercia adulta: ben 20.000 litri al giorno! L’acquaviene utilizzata dall’uomo anche per l’industria: per fare un quotidiano occorrono9 litri di acqua, per fare un paio di scarpe ne occorrono 60 litri, per un maglione200, per una marmellata 25.000 litri, per un’automobile ben 450.000! Pensate cheun ettaro di aranceto in un anno “beve” qualcosa come 6.000.000 di litri d’acqua.

L’acqua che nutre il mondo. Curiosità

corporeo (circa 2 litri e mezzo per un uomo adulto). Le quantità di acqua vengonoingerite non soltanto sotto forma di bevanda, ma anche attraverso gli alimenti. Occorrecomunque bere molto: insieme con le proteine, l’acqua è infatti un materiale plasticodi cui ci serviamo per costruire i nostri tessuti. Un uomo è in grado di vivere senzabere per soli 3/4 giorni, mentre potrebbe non mangiare fino a 10/15 giorni.Il CERVELLO è la centrale di controllo della sete. Qui viene registrata la quantità di liquidipresente nel corpo e si avviano le reazioni che creano la sensazione della sete. Il CUORE,se diminuisce di volume per mancanza di liquidi, dà l’allarme al cervello che stimolala sete. Se il cervello fa scattare “l’allarme sete”, i RENI riducono la produzione di urina.In media attraverso l’urina si eliminano 1,3 litri di liquidi, con le feci 200 cl, mentre conil sudore 500 cl.

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Proposta di lavoro 1 >L’acqua nel nostro corpo. (consigliato per la scuola primaria e secondaria di primo grado)

Il corpo degli organismi viventi è composto in gran parte di acqua, pur ovviamente inpercentuali differenti tra le diverse specie. Noi siamo fatti, mediamente, per il 70% diacqua: nel neonato la percentuale è maggiore, mentre invecchiando la quota diacqua scende anche fino al 55-60%.Il nostro organismo ha costante bisogno di acqua essenzialmente per due motivi:> per la costituzione stessa di alcuni organi e tessuti (ad esempio i muscoli sono

acqua per il 75%)> per lo svolgimento di tutte le funzioni vitali: il sistema digerente sfrutta l’acqua come

solvente, il sistema circolatorio come mezzo per veicolare sostanze vitali, l’apparatoescretore per filtrare ed espellere sostanze nocive.

L’acqua quindi non ci è semplicemente utile: è letteralmente indispensabile allanostra vita. Ciò è vero al punto che il nostro cervello dispone di aree dedicate alcontrollo della quantità di acqua nel nostro organismo; questi “centri della sete”ci spingono a bere non appena la quantità di liquido scende sotto una sogliabiologicamente ben determinata.

Impariamo giocando:attività didatticheper gli studenti.

Di cosa siamo fatti.

Si tratta di un’attività molto semplice, che schiude però interessanti possibilitàdi successivi approfondimenti didattici. Ingrandiamo questa immaginee distribuiamone una copia ad ogni alunno.

Il corpo del curioso omino “a quadretti” nella pagina in fiancoè composto per il 70% di acqua, proprio come il nostro. Coloriamodi azzurro i quadratini corrispondenti a questa percentuale.

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Io quanto bevo?

Per il mantenimento del nostro bilancio idrico un adulto ha mediamente bisogno di circa2-2,5 litri di acqua al giorno. Seguendo una dieta variata, assumiamo circa un litro diacqua contenuto nel cibo solido; ciò significa che abbiamo quotidianamente la necessitàdi bere 1-1,5 litri di acqua. Organizziamo con i ragazzi una piccola indagine statistica.

Per una settimana facciamo registrare il consumo giornaliero di acqua, per poterverificare se la classe “è in media” rispetto alle necessità idriche. Ovviamente laproposta non ha pretese di scientificità, ma può servire come ulteriore mezzo diriflessione sul tema. Teniamo presente che un classico bicchiere da tavola contienecirca 200 millilitri.

Dopo aver svolto questa semplicissima attività chiediamo ai ragazzi (o aspettiamoche ci chiedano, come è probabile che accada): e gli altri 30 quadratini, cosa sono?A questo punto potremo informare la classe che 15 quadratini corrispondonoalla percentuale di proteine contenute nel nostro organismo, 10 rappresentanoi grassi, 4 i sali minerali ed infine 1 solo quadratino esprime la quantitàdi carboidrati. Possiamo attribuire un colore ad ogni elemento e completare l’omino,ma soprattutto, sfruttando la curiosità sollecitata, avviare un percorso di studio sulcorpo umano e sui temi dell’alimentazione.Una persona nel corso della propria vita beve più o meno 25.000 litri di acquaper il mantenimento delle funzioni biologiche e delle strutture organiche.

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Proposta di lavoro 3 > L’acqua e i vegetali.(consigliato per la scuola primaria e secondaria di primo grado)

Per capire l’importanza dell’acqua proponiamo due attività estremamente sempliciriguardanti i vegetali.

I fagioli.Sono sufficienti due vasetti, alcuni fagioli o lenticchie, terriccio o anche solo delcotone idrofilo. Riempiti di terriccio (o cotone) i vasi, deponiamo uno due fagioli inciascuno di essi, avendo cura di lasciarli coperti da un leggero strato del materialeusato. L’esperimento è semplice quanto efficace: per una/due settimane manterremoumido il terriccio di un vaso innaffiandolo quotidianamente con un po’ di acqua;l’altro vaso sarà mantenuto nelle stesse condizioni di luce ecalore, ma senz’acqua.L’esito è scontato ma non banale, specialmente per queiragazzi non abituati ad avere a che fare direttamentecon orti e giardini.

Potrete notare qualcosa. Le bollicine di anidride carbonica sviluppate dall’Idrolitina,si accumulano sulla naftalina facendone aumentare il volume e quindi aumentandoil volume del liquido spostato. Questa fa si che la pallina emerga in superficie.Quando le bollicine di anidride carbonica salgono in superficie si liberano nell'aria equindi il volume della naftalina si riduce, affondando nuovamente. Il processocontinuerà per un po’ di tempo.

Proposta di lavoro 2 > Naftalina ballerina. (consigliato per la scuola primaria)

Per fare questo esperimento occorrono:> alcune palline di naftalina> 1 barattolo di vetro alto circa 20 cm> 1 bustina di Idrolitina > acqua

Riempiendo il barattolo con l'acquaed immergendovi le palline dinaftalina potrete notare che questeultime andranno subito a fondo. A questo punto versate nell'acqua labustina di Idrolitina ed aspettate chel'acqua torni limpida.

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Proposta di lavoro 4 > Il filtro per l’acqua.(consigliato per la scuola secondaria di primo grado)

Costruiamo insieme un filtro per l’acqua.

Occorrente:> un po’ di ghiaia> un po’ di sabbia> acqua un po’ fangosa> cotone idrofilo> una bottiglia di plastica> un bicchiere

Tagliare a metà la bottiglia di plasticaRovesciare il collo della bottigliasu un bicchiereMettere uno strato di cotone,uno di ghiaia e infine uno di sabbiaVersare l’acqua fangosa dentro il collodella bottiglia e osservare.

Le piante bevono.I programmi di Scienze prevedono lo studio delle forme di vita vegetali, e quindia livello teorico, i ragazzi sanno cosa serve ad una pianta per vivere e crescere:ossigeno ed anidride carbonica dall’aria, sostanze nutritive dal terrenoe, naturalmente, acqua. Per rendere visibile il fenomeno attraverso il quale le pianteassorbono l’acqua dal terreno basta riempire d’acqua un contenitore ed aggiungeredell’inchiostro di china. Infiliamo nel contenitore un gambo di sedano, avendocura di tagliarne con le forbici una piccola parte dell’estremità inferiore.Non occorrerà aspettare molto tempo per vedere il vegetale assumere, dal basso verso l’alto, fino alle foglie, il colore dell’inchiostropresente nell’acqua. Una prova immediata e molto“visiva” dell’assorbimento dell’acqua da parte dei vegetali.

Ci vuole un po’ di pazienza, affinché il filtro creato restituisca a gocce l’acqua filtrata,apparentemente pulita (ma non da bere). E’ possibile fare l’esperimento anchecon la normale acqua del rubinetto per verificare se contiene impurità che rimangonoimbrigliate nel cotone.

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in 20 anni la percentuale di esseri umani con mancanza d’acqua, passerà dal 25%al 40%. In sostanza l’acqua sarà un miraggio per quasi 3 miliardi di persone sulla stimadi 7 miliardi di abitanti del Pianeta.

L’acqua è l’elemento base per la vita sul Pianetae ciò dovrebbe essere sufficiente a considerarla un

diritto fondamentale dell’essere umano. Eppure nellaDichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo, non si fa alcun accennoal diritto all’acqua. Si parla di uguaglianza e libertà e, solo allafine, di diritto al benessere e alla salute. Questo nonostante giànel 1948, anno in cui venne approvata la dichiarazione, fosserogià tante le popolazioni che soffrivano la penuria idrica. Daallora le cose sono, com’è immaginabile, peggiorate. L’acquaè diventata una risorsa ancora più scarsa. Secondo l’O.M.S.(Organizzazione Mondiale della Sanità) 1.680.000.000 personenon hanno a disposizione acqua potabile e oltre 10.000ogni giorno (stiamo parlando di circa 5 milioni di personeall’anno, di cui buona parte sono bambini!) muoiono permalattie legate alla mancanza d’acqua, oppure perl’utilizzo di acqua inquinata, cioè non potabile. Numeriimpressionanti, ma la situazione risulta però ancorapiù preoccupante se si guarda al futuro. Considerandol’aumento demografico - soprattutto in alcune zone delPianeta in cui la popolazione raddoppia ogni 25 anni -

Percentuale di paesi conscarsa disponibilità idrica

Percentuale di paesi conbuona disponibilità idrica

C’è acqua per tutti?4

Situazione di crisi idrica oggi e nel 2025

Oggi 2025

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Per meglio comprendere le cartine sopra esposte, guardiamo la ripartizione dei volumidi acqua disponibili ogni anno nei 5 continenti, in relazione alla loro popolazione:

Continente Km2 di acqua Popolazione (in milioni)Asia 14.000 3.458Sud America 13.000 482Nord America 9.000 293Africa 4.000 728Europa 3.500 727Oceania 2.500 29

Dalla tabella si può vedere come un cittadino nordamericano abbia a disposizionedieci volte più acqua di un asiatico. Ma oltre alla dislocazione geografica, la disponibilitàdell’acqua per uso domestico è data anche dalla sua qualità. L’approvvigionamentoidrico risulta insufficiente nelle aree in cui sono concentrati i due terzi dellapopolazione mondiale. La crisi idrica è, quindi, una crisi mondiale. Molti dei Paesisituati nelle regioni aride o semi-aride vivono già oggi una crisi la cui entità e le cui gravitàpeggiorano anno dopo anno.

L’acqua dolce è reintegrata dalle piogge in quantità ancora più piccola, cioè diappena 40.000 miliardi di metri cubi all’anno. La pioggia e tutte le precipitazioniperò non si distribuiscono equamente né come frequenza, né in termini

geografici.

Disponibilità di acqua nei continenti.

Ma se il Pianeta è pieno di acqua, come mai ci sono milioni di esseri umani che muoionoa causa della mancanza di acqua? Effettivamente l’acqua è molta, ma il 97% del totaled’acqua presente sul Pianeta è salato e il rimanente 3% è costituito per gran parteda ghiacciai e nevi perenni. In sostanza l’acqua disponibile per l’uomo arrivaa malapena all’1%...

Le cause della crisi.

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Alcune zone della Terra, come per esempiole isole del Pacifico o l’Indonesia, ne ricevonoin grandi quantità. In altre zone invece,come per esempio il Sahara, non piovepraticamente mai. Così facendo l’acqua creai paesaggi in cui viviamo: nei Paesi dove lapioggia abbonda, la vegetazione è rigogliosae le colture crescono abbondanti, mentredove l’acqua è scarsa, il paesaggio diventasterile e desolato e la vita di persone,animali e piante diventa davvero difficile.Ma le differenze climatiche, anche in terminidi precipitazioni, non sono le uniche causedella crisi idrica di alcuni Paesi del mondo.

La riduzione dell’acqua potabile disponibilesi deve in gran parte all’inquinamento.Questo è provocato dall’uso di prodotti chimici

in agricoltura, dall’assenza di trattamento degli scarichidomestici e industriali, dal degrado del suolo per disboscamentoe desertificazione, dagli sconvolgimenti geologici sempre meno naturali. Si stima chenegli ultimi 50 anni l'inquinamento abbia ridotto di un terzo la disponibilità di acqua.

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La crescita demografica è una delle cause della crisi idrica, anche perchéla penuria d’acqua risulta più forte proprio in quei Paesi dove l’incrementodemografico è maggiore. Accanto a questa realtà c’è però da notare lo squilibrio

nei consumi: per esempio un neonato negli USA o in Germania consuma in media70 volte più acqua di un neonato indiano. Un milione di americani consuma più acquadi 70 milioni di indiani.

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I prelievi per irrigazione in molte zone superano la capacità di apporto dei corsid’acqua, delle piogge e quella di ricostituzione delle riserve naturali. Pertantoogni volta che le piogge tardano ad arrivare, rispetto ai cicli naturali, scoppiano

carestie. Si calcola che in Giordania tra 30 anni le riserve acquifere sotterraneesaranno completamente esaurite e, per ricostituirle, occorreranno migliaia d’anni. NegliStati Uniti il fiume Colorado non arriva più al mare se non in anni di precipitazioni

eccezionali, già dal 1960. Nella regione africana del Sahel,a causa sia di una prolungata siccità, sia del diminuito afflussodei fiumi, le cui acque sono state deviate per usi irrigui, il lago

Chad si è ridotto di 3/4 negli ultimi 30 anni. La superficie del LagoAral è diminuita di 2/3, provocando un’ulteriore salinizzazionedelle sue acque - già salate in passato ma ricche di pesce -aggravata dalla presenza di inquinanti e pesticidi che,

convogliati per anni nello specchio d’acqua dai fiumio drenati dai campi di cotone, sono oggi concentratiai livelli massimi.

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Coltivare in climi aridi, oltre ai problemi che derivano dallanecessità di reperire grandi quantità d’acqua, ha portatoall’insorgenza del problema della salinizzazione. Questofenomeno naturale consiste nel progressivo aumento di salinel terreno, fino a renderlo non più adatto alla coltivazione. Il fenomeno è dovuto sia al cattivo drenaggio del terreno, siaalla forte evaporazione delle aree irrigate. Alla salinizzazione

si deve il calo di produttività delle colture irrigue nei Paesi aridio “semi aridi” del Pianeta. Su 270 milioni di ettari di superficie irrigata

totale si stima che 20-30 milioni siano colpiti da questo fenomeno.

Salinizzazione.

Le dighe servono a governare un corsod’acqua, controllarne il flusso e a produrreenergia. La civiltà umana ne fa uso datempo immemorabile. Attualmente cisono nel mondo 45.000 grandi dighedi cui 35.000 costruite dopo il 1950.Negli ultimi 15 anni il ritmo dicostruzione è accelerato sensibilmente.La costruzione di dighe non ha peròsolo vantaggi. Un primo effettonegativo è per esempio l’evacuazionedelle popolazioni che vivono nelfuturo bacino e nelle zone limitrofe.Il totale delle persone costrettea spostarsi per la costruzione di digheè stimato tra i 30 e i 60 milioni, di cui10 milioni solo in Cina. In alcuni casila costruzione di una diga che modificail corso di un fiume può innescare conflitti tra stativicini. La prima grande diga costruita è stata quella egiziana di Assuan, che risaleagli anni Sessanta e da cui è stato creato il lago Nasser.

Dighe.

L’acqua, essendo una risorsa di primaria importanza, da sempre è oggetto di lottatra gli uomini, che talvolta la utilizzano come arma inquinandola per prendere il nemicoper sete. I paesi che si trovano a monte nel percorso di un fiume hanno un importantestrumento di pressione sui paesi che si trovano a valle, perché possono fare dell’acqua

Guerre dell’acqua.

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“Generalmente si vede chei principali caratteri o costuminazionali, anche quando paiononon avere niente a che farecon il clima, o ne derivanoo corrispondono mirabilmentealle qualità d’esso”.

Anche se molti ritengono chei caratteri dei popoli dipendano dallaloro cultura e civiltà, si può affermareche il clima influisca direttamentesulla vita e sullo sviluppo degli uomini:non è pensabile che un eschimeseabbia le stesse abitudini di vita di unabitante del deserto sahariano.

Il grande poetaGiacomo Leopardi

scrisse:

Le soluzioni adottate per risolvere i problemi legati all’acqua non sempre hanno dato irisultati sperati. Vedremo nell’ultimo capitolo le diverse iniziative di organismi mondiali.In considerazione del fatto che il 97% dell’acqua esistente sul Pianeta è salata, a partiredagli anni ’50 si sono fatti notevoli progressi nella capacità di dissalazione per ottenereacqua potabile dal mare. In alcuni casi i processi usano fonti energetiche alternative,mentre su piccola scala possono funzionare dissalatori ad energia solare. Ancora oggiperò questi processi richiedono un grosso consumo di energia e hanno un costo elevato.

Possibili soluzioni.

Dopo la pioggia, nel cielo serenovidi un giorno l'arcobaleno.

Splendeva brillando di mille colorirallegrando così i nostri cuori.Aveva il rosso caldo della mela,il blu della notte e della sera;

era lilla come un fiore,azzurro come il mare,

verde come un pinoe arancio come un mandarino.Era anche giallo come il sole

che dopo la pioggia ciascuno vuole.E non mi stancavo di guardare lassù

quell'arco incantato di mille coloriche brillava e splendeva là fuori

sospeso nel cielo blu.

Filastrocca

L’ARCOBALENO

una risorsa strategica, come il petrolio. Purtroppo negli ultimi anni la situazione staprecipitando. Quasi il 40% della popolazione mondiale dipende da sistemi fluviali comunia due o più Paesi. Attualmente si contano circa 50 "guerre", più o meno latenti, percause legate alla proprietà, alla spartizione o all’uso dell’acqua. In alcuni casi l'acquaè solo un pretesto, in altri è una questione centrale. India e Bangladesh disputano sulGange, Messico e Stati Uniti sul Colorado, cinque ex repubbliche sovietiche nell’Asiacentrale, si contendono l’Amu Darja e il Sir Darja. Ma i conflitti più "caldi" sono nel Vicinoe Medio Oriente e in Africa, dove le disponibilità di acqua sono più scarse, in particolarenei bacini del Tigri-Eufrate, del Nilo e del Giordano (Ricordate la Mezzaluna Fertile?).

Curiosità

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Qualunque percorso didattico sul tema dell’acqua non può prescindere da un datofondamentale. L’acqua dolce, adatta quindi alle molteplici esigenze umane, è unbene in quantità limitata. Già oggi l’acqua non è sufficiente al fabbisognodell’umanità, nel senso che è distribuita in modo disomogeneo sul Pianeta: a frontedi regioni in cui è talmente abbondante da generare lapericolosa convinzione di poterla sprecare, ce ne sono altrenelle quali l’accesso all’ “acqua potabile” rimane ancoraun’illusione. Inoltre, dato che la popolazione mondialeè in costante aumento, l’acqua sarà in un prossimofuturo sempre più a rischio: da un lato i prelievi sonosempre maggiori (agricoltura, industria, allevamento),dall’altro la disponibilità è sempre minore(inquinamento, salinizzazione, desertificazione,alterazioni climatiche).

Quanta acqua abbiamo?

Chiarito che l’acqua non è una risorsa infinita, chiediamo ai ragazzi di completarel’immagine della pagina successiva colorando le “colonne” d’acqua cherappresentano le disponibilità teoriche per ciascun continente.Teoriche perché non sempre la presenza di acqua potabile corrisponde all’effettivoaccesso alla stessa: ad esempio il Brasile ha nel proprio territorio elevatissimequantità di acqua, ma la mancanza di strutture adeguate impedisce ad una quotaimportante della popolazione di accedervi; in California, dove sussiste un’effettivascarsità di acqua, si stima un consumo quotidiano pro capite di 4.000 litri.

Impariamo giocando:attività didatticheper gli studenti.

Proposta di lavoro 1 > L’acqua nel mondo. (consigliato per la scuola primaria)

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Come si accennava sopra, i numeri non devono trarre in inganno.Ad esempio le disponibilità di acqua dell’Africa sono superiori a quelle europee,ma fattori come il tasso di crescita della popolazione, lo stato delle infrastrutture,il livello tecnologico di sfruttamento dell’acqua per usi agricoli, civili ed industriali,determinano in Europa una relativa abbondanza. Al contrario nel continente africano,specialmente in alcune regioni, la scarsità d’acqua ha da tempo prodotto crisi idrichedurature e sempre più gravi.

Volumi d’acqua disponibili annualmente (km3).

ASIA: 14.000 SUD AMERICA: 13.000NORD AMERICA: 9.000 AFRICA: 4.000EUROPA: 3.500 OCEANIA: 2.500

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Proposta di lavoro 2 > Petrolio in mare. (consigliato per la scuola primaria)

L’acqua è indispensabile alla sopravvivenza biologica di una popolazione,direttamente ed indirettamente (basti pensare agli usi irrigui).È in se stessa un fattore di crescita e di sviluppo per qualsiasi regione, per motivi ovviche spaziano dall’igiene - e quindi la prevenzione sanitaria - alle possibilità disfruttamento industriale o idroelettrico. Quindi è logico che dove il prezioso liquidoscarseggia si creino tensioni tra i vari Stati che hanno bisogno di accedervi.

L’esperimento vuole simulare la presenza di una chiazza di petrolio in mare, per darmodo di spiegare ai bambini i danni che crea e dimostrare le difficoltà nelcontenimento dell'inquinamento.

Per l’esperimento occorrono:

> olio di oliva> colorante per alimenti> cucchiaio di plastica> spatolina in legno> cotone idrofilo> sapone per piatti> pirofila trasparente

della capacità di 2 l> acqua

Sciogliere in un cucchiaio di olio un pizzicodi coloranteVersare la sospensione nella pirofila riempitacon l'acqua e mescolare (simulazione del motoondoso)Si è così creata la chiazza di petrolio e mentreil colorante si è sciolto nell'acqua, l’olio è rimastoin superficieOra si può provare a pulire la chiazza d’olio,prima con il cucchiaio e poi cercando diassorbirla con il cotoneVersare a questo punto un cucchiaio di saponeper piatti nella pirofila. La superficie risulteràpulita, ma l'olio non è sparito, si è solodepositato sul fondo della pirofila. Possiamoquindi affermare che l'agente inquinante è ancora presente nell'ambiente.

Proposta di lavoro 3 > Acqua contesa. (consigliato per la scuola primaria e secondaria di primo grado)

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Ad integrazione o in alternativaalla proposta precedente,si potrebbe tenere aggiornatoin classe un “cartellone delle crisidell’acqua”. Da giornali, rivistee notizie via internet i ragazziriporteranno sul cartellone ciòche giorno per giorno accadeall’acqua nel mondo: articoli,foto ecc.

Acqua oggi.

Si tratta senza dubbio di una proposta didattica complessa, adatta solo ai ragazzi piùgrandi e quindi più maturi e preparati. Scelta una regione “in crisi”, ad esempio traquelle in elenco, andrà sviluppata con i ragazzi una ricerca per ricostruireil conflitto per l’acqua che oppone due o più Paesi.> Da quanto tempo? (alcune popolazioni sono “da sempre” in conflitto con quelle

vicine a causa dell’approvvigionamento idrico).> Con quali modalità? (prevale la diplomazia o ci sono confronti militari?)> Conseguenze economiche e sulle popolazioni.> Possibilità di soluzioni future.> Le notizie: ovviamente per apprendere ciò che è successo negli anni, oltre a testi sarà

importante seguire l’attualità (tv, giornali, internet) per conoscere gli sviluppi recenti.

Le crisi per l’acqua.

STATI COINVOLTI BACINI CONTESI

India - Bangladesh Fiume GangeSenegal - Mali - Mauritania Fiume SenegalEgitto - Sudan - Etiopia Fiume NiloTurchia - Siria - Iraq Fiumi Tigri ed EufrateIsraele - Siria - Giordania Fiume Giordano, Lago di Tiberiade

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(consigliato per la scuola secondaria di primo grado)

Proposta di lavoro 4 > Emergenzesanitarie ed epidemie: rassegna stampa.

Nelle zone dove l’acqua è insufficiente a soddisfare i bisogni sanitari dellapopolazione, si manifestano sovente preoccupanti epidemie, che infierisconosulle situazioni già precarie di molte persone dei Paesi più poveri. Le causedi ciò sono da ricercarsi innanzitutto nelle condizioni climatiche che favorisconolo sviluppo di agenti patogeni nelle zone del Sud del mondo, nella facilità del contagiodovuta ad uno stile e ad ambienti di vita assai meno asettici dei nostri, nella scarsaresistenza che l'organismo patogeno incontra nell'ospite, spesso già debilitato,infine nelle cure mediche spesso carenti. Con la classe ci si documenterà attraverso i quotidiani su eventuali epidemieverificatesi in tempi recenti, su alcuni Paesi attualmente a rischio sanitario, che nonnecessariamente devono essere del Sud del mondo. A questo proposito sarebbeinteressante constatare con gli alunni come, anche alle nostre latitudini, spesso siverifichino situazioni di grave disagio sanitario - da epidemie di colera e salmonellaa intossicazioni alimentari e ambientali. Si possono raccogliere i dati in una breve rassegna stampa,per analizzarli in relazione alle caratteristiche geografiche,economiche e sociali del Paese, magari affidando a gruppidiversi all'interno della classe l'approfondimento dei variaspetti di specifiche nazioni e culture. La lettura deiquotidiani potrà essere integrata dall'ascolto di tele e radiogiornali e dalla ricerca telematica.

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Si potrebbe ottimisticamente dividere il cartellone in due sezioni: su di unale notizie negative (inquinamenti, siccità, deforestazioni), sull’altra troverebberospazio quelle positive (accordi internazionali, realizzazione di acquedotti,bonifica di laghi e fiumi, riconoscimenti ecologici a tratti di costa).

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La media di utilizzo di acqua dolce per consumi domestici nel Mondoè pari all’8% della quantità prelevata (16% in Italia). Si tratta di acqua utilizzataper l’igiene personale, per bere, cucinare, pulire. Ma la discrepanza deiconsumi domestici tra i Paesi del Nord e del Sud del Mondo è notevole:i primi usano almeno il triplo dell’acqua dei secondi. Inoltre circail 65% degli abitanti del Pianeta deve camminareanche a lungo se vuole approvvigionarsi diacqua che spesso è di pessima qualità.Nei cosiddetti Paesi ricchi, invece, l’acqua èconsiderata ancora da molti un bene largamentedisponibile. Ciò porta nella pratica quotidiana adun’utilizzazione indiscriminata e consumistica rispettoalle quantità realmente necessarie ad espletare le funzionirichieste. Come abbiamo già detto, in Italia la mediagiornaliera di consumo d’acqua è di circa 160 litria persona. Vediamo insieme come vengono utilizzati e cosasi può fare per risparmiare acqua con beneficio nostro e ditutti. Nostro perché risparmiamo, di tutti perché non sprechiamoacqua inutilmente, a beneficio di chi non ne ha a sufficienza.

Acqua: maneggiarecon cura.5

I nostri consumi quotidiani.Il 20% dei 160 litri se ne va per bagno o doccia, sotto la quale stiamo in media8 minuti al giorno. Il 30% dei consumi va nel WC, mentre la quota di consumo di acquaattraverso il lavandino del bagno o il lavello della cucina è di circa il 28%. Un altro 19%viene utilizzato per lavare la biancheria con la lavatrice. I restanti litri vengono utilizzatiper cucinare, bere e lavare le stoviglie.

Consigli utili per il risparmio idrico.Per utilizzare in modo corretto l’acqua di uso domestico, riducendo gli sprechie limitando di conseguenza i costi, vedremo alcune semplici regoledi comportamento familiare.

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Controllare l’impianto idrico domestico: un rubinetto che gocciola, oltre adinfastidire, è causa di un notevole spreco (90 gocce al minuto sono 4.000 litridi acqua sprecata all’anno).aCome abbiamo visto, il 30% dei consumi idrici domestici è imputabile allosciacquone, poiché premendo il pulsante se ne vanno circa 10 litri d’acqua,non sempre necessari; sarebbe utile dotare lo scarico del WC con moderni

sistemi a quantità differenziata, da regolare a seconda delle esigenze. Anchenel caso dello sciacquone è importantissima la manutenzione, considerato che un WCche perde può arrivare a consumare 100 litri di acqua al giorno.

b

È preferibile fare la doccia anziché il bagno:è più veloce e riduce di un terzo i consumi.cNon sempre il rubinetto deve restareaperto mentre ci si lava i denti, ci si falo shampoo, ci si rade o si lavano

i piatti. Si può raccogliere l’acqua in uncontenitore o nel lavello e non usare l’acquacorrente per tutto il tempo.

d

Applicare il frangiflutto al rubinetto,un sistema semplice ed economicoper risparmiare migliaia di litri

d’acqua all’anno. Si tratta di una retinache arricchisce il getto con l’aria, riducendola fuoriuscita dell’acqua.

e

Per risparmiare acqua ed energiaelettrica è opportuno utilizzare lalavatrice e la lavastoviglie a pieno carico,

diminuendo così la frequenza dei lavaggi.Attenzione anche alla temperatura: un lavaggio a 30°consuma la metà dell’acqua di un lavaggio a 90°.

f

In cucina non è necessario lavare la frutta e la verdura sotto l’acquacorrente, è sufficiente lasciarla a bagno con un pizzico di bicarbonato.Nella preparazione dei cibi vengono spesso imbrattate più stoviglie del necessario.

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L’acqua di cottura della pasta è un ottimo sgrassanteper lavare le stoviglie senza uso esagerato didetersivo, mentre l’acqua usata per lavare la frutta

e la verdura può essere riutilizzata per innaffiarele piante e i fiori. A questo proposito è bene ricordare chequesta operazione va eseguita la sera, quando il sole è calatoe l’acqua evapora in misura minore.

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Cos'è una goccia d'acqua, se pensi al mareun seme piccolino di un melograno

un filo d'erba verde in un grande pratouna goccia di rugiada, che cos'è…

Un passo di un bambino, una nota solaun segno sopra un rigo, una parola

qualcuno dice un niente', ma non è veroperché, lo sai perchè? Lo sai perchè?

Goccia dopo goccia nasce un fiumeun passo dopo l'altro si va lontano

una parola appena, e nasce una canzoneda un 'ciao', detto per caso, un'amicizia nuova

e se una voce sola, si sente pocoinsieme a tante altre diventa un coro

e ognuno puo' cantare, anche se è stonato!Dal niente nasce niente, questo si!

Non è importante se non siamo grandicome le montagne, come le montagne

quello che conta, è stare tutti insiemeper aiutare chi non ce la fa!Per aiutare chi non ce la fa!

Goccia dopo goccia...Goccia dopo goccia nasce un fiumee mille fili d'erba fanno un prato

una parola sola, ed ecco è una canzone!Da un 'ciao', detto per caso, un'amicizia ancora

un passo dopo l'altro si va lontanoarriva fini a dieci, poi sai contare!

Un grattacielo immenso comincia da un mattonedal niente nasce niente, questo si!

Non è importante se non siamo grandicome le montagne, come le montagne

quello che conta, è stare tutti insiemedal niente nasce niente, questo si!Dal niente nasce niente, tutto qui!Stiamo tutti insieme, questo si

dal niente nasce niente, tutto qui

Filastrocca

GOCCIA DOPO GOCCIA

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CARTA EUROPEA DELL'ACQUA ADOTTATA DAL CONSIGLIO D'EUROPA.(Strasburgo, 6 maggio 1968).

Oggi, parlare d’acqua equivale a parlare di tre realtà fondamentali, strettamentecorrelate: il diritto alla vita, il bene comune, la democrazia. Tra le tante scritturea favore dell’acqua, abbiamo scelto quella adottata dal Consiglio d’Europa nellontano 1968. Sono passati 40 anni, ma ciò che fu detto e scritto allora, continuaad essere detto e scritto ancora adesso.

Non c’è vita senza acqua.L’acqua è un bene prezioso indispensabile a tutte le attività umane. L’acqua

cade dall'atmosfera sulla terra dove arriva principalmente sotto forma di pioggiao di neve. Ruscelli, fiumi, laghi, ghiacciai sono le grandi vie attraverso le quali l'acquaraggiunge gli oceani. Durante il suo viaggio essa è trattenuta dal suolo, dallavegetazione, dagli animali. L'acqua fa ritorno all'atmosfera principalmente perevaporazione e per traspirazione vegetale. Essa è per l'uomo, per gli animali e perle piante un elemento di prima necessità. Infatti l'acqua costituisce i due terzi del pesodell'uomo e fino ai nove decimi del peso dei vegetali. Essa è indispensabile all'uomocome bevanda e come alimento, per la sua igiene e come sorgente di energia,materia prima di produzione, via per i trasporti e base delle attività ricreative chela vita moderna richiede sempre di più.

Le disponibilità di acqua dolce non sono inesauribili.È indispensabile preservarle, controllarle e, se possibile, accrescerle.

In conseguenza dell'esplosione demografica e del rapido aumento dellenecessità dell'agricoltura e dell'industria moderne, le risorse idriche formano oggettodi una richiesta crescente. Non potremo soddisfare questa richiesta, né elevare il livello di vita, se ciascuno di noi non imparerà a considerare l'acqua come un beneprezioso, che occorre preservare e razionalmente utilizzare.

Alterare la qualità dell'acqua significa nuocere alla vita dell'uomo e deglialtri esseri viventi che da essa dipendono.

L'acqua nella natura è un mezzo vitale che ospita organismi benefici i qualicontribuiscono a mantenerne la qualità. Contaminandola, rischiamo di distruggere

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Il Mondo e i dirittiall’acqua.

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questi organismi, alterando così il processo di autodepurazionemodificando in maniera sfavorevole e irreversibile il mezzo vitale. Le acque di superficie e le acque sotterranee devono esserepreservate dalla contaminazione. Ogni scadimento importante dellaqualità o della quantità di un'acqua corrente o stagnante rischia diessere nocivo per l'uomo e per gli altri esseri viventi animali e vegetali.

La qualità dell'acqua deve essere mantenuta in modo da potersoddisfare le esigenze delle utilizzazioni previste, specialmente

per i bisogni della salute pubblica. Queste norme di qualità possonovariare a seconda delle diverse destinazioni dell'acqua, e cioè perl'alimentazione, per i bisogni domestici, agricoli e industriali, per la pesca e perle attività ricreative. Tuttavia, poiché la vita nei suoi infiniti diversi aspetti è condizionatadalle molteplici qualità delle acque, si dovrebbero prendere delle misure voltead assicurare la conservazione delle proprietà naturali dell'acqua.

Quando l'acqua, dopo essere stata utilizzata, viene restituita all'ambientenaturale, deve essere in condizioni da non compromettere i possibili usi

dell'ambiente, sia pubblici che privati.La contaminazione è una modifica, provocata generalmente dall'uomo, della qualitàdell'acqua, tale da renderla inadatta o dannosa al consumo da parte dell'uomo,all'industria, all'agricoltura, alla pesca, alle attività ricreative, agli animali domesticie ai selvatici. Questo riguardo una grande importanza.

La conservazione di una copertura vegetale appropriata, di preferenzaforestale, è essenziale per la conservazione delle risorse idriche.

È necessario mantenere la copertura vegetale, di preferenza forestale,oppure ricostituirla il più rapidamente possibile ogniqualvolta essa venga distrutta.Salvaguardare la foresta costituisce un fattore di grande importanza per lastabilizzazione dei bacini di raccolta e per il loro regime idrologico.

Le risorse idriche devono essere accuratamente inventariate.L'acqua dolce utilizzabile rappresenta meno dell'1% della quantità d'acqua

del nostro Pianeta ed è molto inegualmente distribuita. È indispensabileconoscere le disponibilità di acqua di superficie e sotterranea, tenuto conto del ciclodell'acqua, della sua qualità e della sua utilizzazione. Per inventario si intenderàil rilevamento e la valutazione quantitativa delle risorse idriche.

La buona gestione dell'acqua deve essere materia di pianificazione da partedelle autorità competenti.

L'acqua è una risorsa preziosa che ha necessità di una razionale gestionesecondo un piano che concili nello stesso tempo i bisogni a breve e a lungo termine.Una vera e propria politica si impone nel settore delle risorse idriche, che richiedononumerosi interventi in vista della loro conservazione, della loro regolamentazionee della loro distribuzione. La conservazione della qualità e della quantità dell'acquarichiede inoltre lo sviluppo e il perfezionamento delle tecniche di utilizzazione,di recupero e di depurazione.

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La salvaguardia dell'acqua implica uno sforzo importante di ricercascientifica, di formazione di specialisti e di informazione pubblica.

La ricerca scientifica sull'acqua, dopo il suo uso, deve essere incoraggiataal massimo. I mezzi di informazione dovranno essere ampliati e gli scambi di notizieestesi a livello internazionale e facilitati dal momento che si impone una formazionetecnica e biologica di personale qualificato nelle diverse discipline interessate.

L'acqua è un patrimonio comune il cui valore deve essere riconosciutoda tutti. Ciascuno ha il dovere di economizzarla e di utilizzarla con cura.

Ciascun individuo è un consumatore e un utilizzatore di acqua. In quanto taleegli ha una responsabilità verso gli altri consumatori. Usare l'acqua in manierasconsiderata significa abusare del patrimonio naturale.

La gestione delle risorse idriche dovrebbe essere inquadrata nel bilancionaturale piuttosto che entro frontiere amministrative e politiche.

L'acqua non ha frontiere. Essa è una risorsa comune la cui tutela richiedela cooperazione internazionale. I problemi internazionali che possono nascere

dall'utilizzazione delle acque dovrebbero essere risolti di comune accordo fra gliStati, al fine di salvaguardare l'acqua tanto nella sua qualità che nella sua quantità.

Numerosi sono stati gli appuntamenti del 2008 a favore dell’acqua,in considerazione del fatto che il 2008 è l’ANNO DELL’IGIENE.Partiamo quindi dall’Expo di Saragoza (Spagna), per poi parlare del 2008come ANNO DELL’IGIENE e della GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA,tenutasi il 22 marzo 2008.

EXPOSIZIONE INTERNAZIONE DI SARAGOZA.

Il 14 giugno si è aperta l'Esposizione Internazionale di Saragoza 2008, protrattasi finoal 14 settembre. Il tema è: “Acqua e sviluppo sostenibile”.Il messicano Eduardo Mestre, esperto di temi idrici, afferma che “Se esiste un gruppodi Paesi del Pianeta che può cambiare la politica dell'acqua, quello è l’U.E.”.In questi tre mesi sono stati moltissimi i forum, le tribune e i convegni che hanno avutocome protagonista questa risorsa insostituibile.

ANNO MONDIALE PER I SERVIZI IGIENICO-SANITARI.

Nel 2008 le Nazioni Unite chiamano la comunità internazionale a rafforzare l’impegnoper eliminare l’ingiustizia che ancora oggi, all’inizio del Terzo Millennio, vede troppiesseri umani privi di una fonte d’acqua accessibile. In Paesi dove le famiglie devonosopravvivere con 1 dollaro al giorno, e dove i servizi sanitari sono malamente distribuitisul territorio, si rischia di morire anche per infezioni che noi occidentali consideriamoormai banali. L’UNDP (il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo) dice che ci

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sono 2,4 miliardi di persone che vivono in case sprovvistedi servizi igienici, a causa della rete fognaria inadeguatao inesistente, o perché non dispongono di mezzi sufficientiad acquistare soluzioni alternative, come le fosse biologiche.E’ come dire che tantissime persone prendono l’acquaper bere, per cucinare e per lavare dai fiumi, laghi, fossie canali di scolo contaminati da escrementi umanie animali. Negli ultimi anni, nel continente africano,centinaia di migliaia di giovani e di famiglie si sonospostati dalle campagne alla città, in cerca di un lavoro.Il grande afflusso di persone ha creato gravi disagi alleamministrazioni, che non sono in grado di servire tuttoil territorio dei servizi di base, sanitari, ambientali e igienici.Nelle città come nelle campagne, le acque sporchevengono riversate in strada e la situazione si fa ancora piùgrave durante la stagione delle piogge, tanto attesa eindispensabile ad assicurare un buon raccolto, ma nello stessotempo così temuta per le inondazioni e le pozze d’acqua stagnanteche lascia dietro di sé. E la situazione nei villaggi rurali è ancora più graveanche per la mancanza di ospedali.Occorrono molti fondi e l’impegno di tutti per portare le condizioni di vita di questi popoli ad una soglia accettabile.

Il 22 Marzo si è tenuta la 5a “GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA”una giornata per riflettere sul nostro bene più prezioso e sull’emergenza idricadel nostro Pianeta. L’edizione del 2008 punta i riflettori sulla mancanzadi accesso ai servizi igienici a livello globale.

GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA.

Ginevra, 20 marzo 2008

Segue il testo del Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon,il messaggio sulla Giornata Mondiale dell'Acqua.

Quest’anno, la Giornata Mondiale dell’Acqua coincide con l’AnnoInternazionale per l’Igiene, il che ci spinge a sollecitare l’azione per contrastareuna crisi che colpisce più di un abitante su tre del Pianeta.‘‘

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United Nations

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Ogni 20 secondi, un bambino muore in conseguenza delle pessimecondizioni igieniche che contraddistinguono circa 2.6 miliardi di persone

nel Mondo. In totale si contano 1.5 milioni di giovani vite stroncate da una causa che sarebbe facilmente contrastabile.

La scarsa igiene si combina con la difficoltà di reperire acquapotabile e con misure inadeguate ad alleviare il terribile bilancio di decessi. Coloro che sopravvivono hanno tuttavia scarsepossibilità di vivere un’esistenza sana ed attiva.I bambini, specialmente le ragazze, difficilmente possonoandare a scuola, mentre gli adulti sono costretti ad astenersidal lavoro a causa di malattie connesse all’igiene.

I leader che hanno sottoscritto gli Obiettivi di Sviluppo delMillennio nel 2000 prevedevano di dimezzare la quota di persone

che vivono senza accesso alle misure igieniche basilari entro il 2015 - ma non si sta mantenendo il ritmo necessario per

raggiungere questa meta. Gli esperti prevedono che, per il 2015,2.1 miliardi di persone saranno ancora prive delle misure igieniche

fondamentali. Con il ritmo attuale, l’Africa sub-Sahariana non raggiungeràl’obiettivo fino al 2076.

Benché ci siano stati dei miglioramenti, il progresso è ostacolato dalla crescita della popolazione, dalla diffusione della povertà, dagli investimenti insufficienti per affrontare il problema e principalmente dalla mancanza di volontà politica.

Con la giusta determinazione, i membri della comunità internazionale possonocompiere molti passi avanti. La Commissione per lo Sviluppo Sostenibile haprevisto, nel 2005, una serie di misure volte a garantire un progresso significativo,attribuendo le maggiori responsabilità ai Governi dei Paesi principalmente colpiti.Essa ha inoltre fatto appello al supporto internazionale tramite un’efficace politica

ambientale, la concessione di risorse finanziarie e la diffusione dellatecnologia necessaria nei Paesi in difficoltà.

Se accettiamo la sfida, l’impatto positivo si rifletterà ben oltre un migliore accesso all’acqua potabile. Ogni dollaro investito in acqua e misure igieniche frutta approssimativamente settedollari impiegabili in attività produttive.Tutto ciò rappresenterebbe il massimo risultato in termini di tagli

alla povertà, miglioramenti del sistema sanitario e degli standard di vita.

La Giornata Mondiale dell’Acqua ci offre un’occasione per metterein rilievo queste problematiche, ma quest’anno andiamo aldilàdella mera sensibilizzazione - facciamo pressione per un’azione

che faccia davvero la differenza nella vita delle persone.

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Proposta di lavoro 1 >Ascolto e rappresento.(consigliato per la scuola dell’infanzia)

Dopo aver cantato (nel caso in cui la canzone sia conosciuta)o recitato la canzone “Goccia dopo goccia”, si invitano i bambiniad interpretare il testo con un disegno, cercando di rappresentare ciòche ha colpito di più. Trattandosi di un testo un po’ lungo, per i bambinipiù piccoli si può individuare un passaggio e chiedere loro diinterpretare quello. Successivamente la canzone può anche essererappresentata. Mentre l'insegnante legge (o canta) il testo, i bambini -magari in gruppo - rappresentano ciò che stanno ascoltando,sollecitati dall'insegnante.

Proposta di lavoro 2 >E tu quanta acqua consumi?(consigliato per la scuola primaria)

Unisci con una linea le diverse azioni alle diverse quantità d’acqua necessariaper compierle.

UN LAVAGGIO DI PIATTI

UNO SCARICO DELLO SCIACQUONE

UN BAGNO NELLA VASCA

UNA DOCCIA

UN BUCATO IN LAVATRICE

LA COTTURA DI UN PIATTO DI RISO

Mezzo litro;

da 35 a 100 litri

da 8 a 12 litri

da 15 a 25 litri

da 25 a 100 litri

da 70 a 200 litri

Risposte esatte: 1d; 2e; 3c; 4b; 5f; 6a

Impariamo giocando:attività didatticheper gli studenti.

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Ormai per i ragazzi sarà chiaro che l’acqua, questo elemento così importanteda aver assunto nelle varie epoche connotati quasi magici, è una risorsa che deveessere protetta per proteggere la vita stessa del Pianeta e dei suoi abitanti.

A scuola di acqua.

Sicuramente gli alunni hanno condiviso con i familiari gli apprendimenti conseguiti ascuola sull’uso intelligente dell’acqua. Ma quante ore i ragazzi trascorrono a scuola?Non dovrebbe essere proprio la scuola il primo ambiente dove mettere in praticale regole per preservare e non sprecare l’acqua? Ecco alcune idee.

> Preparare cartelli per i bagni per ricordare le regole di uso dell’acqua.> Quando terminate di colorare con i pennelli lavateli in un contenitore invece

che sotto l’acqua corrente del rubinetto.> Raccogliere l’acqua piovana per innaffiare le piante presenti nell’aula.> Anche l’educazione alimentare è importante: all’intervallo la frutta fornisce acqua,

sali minerali, vitamine e fruttosio, mentre spesso molte “merendine” contengonograssi e zuccheri in quantità eccessive.

> Riporta anche a casa tutte le buone regole dell’utilizzo dell’acqua in mododa insegnare anche a mamma e papà come possiamo risparmiare e utilizzarecorrettamente questo bene prezioso.

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Cari ragazzi, anche quest’anno Dixanper la Scuola vi porterà nel fantasticomondo della tv rinnovando l’invito

a diventare dei veri registi, e a creare unpiccolo Spot TV. Come forse già sapete,dietro a ogni film c’è il lavoro di molteprofessionalità, una vera squadracomposta da persone che si occupano

di diversi aspetti. Per questo, prima diiniziare, dovete formare un team di lavoro e

definire i ruoli di ciascuno di voi.

I ruoli che vi proponiamo, per semplificare, sono due:

Il COPYWRITER: chi si occupa del “testo” dellospot, ovvero chi crea lo slogan o il messaggioprincipale dello spot;

L’ART DIRECTOR: chi si occupa di trasformarein immagini il messaggio dello spot.

Una volta creato il messaggio e trasformato in immagini,tutti collaborano alla realizzazione dello storyboard(sequenza di immagini che racconta una storia).

I primi passiper realizzareuno Spot TV.

Prima di cominciare.

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Lo scopo del lavoro.

Una cosa non dovete dimenticarla mai: state creandouno spot che deve servire a far capire ai vostri compagnie agli adulti quanto sia importante il rispetto dell’ambiente.Per questo motivo dovete essere convincenti e trasmetterein maniera semplice il vostro messaggio.

Prima di tutto vi consigliamo di raccogliere quante più informazioni possibili sull’acqua,sull’ecologia, sulla tutela dell’ambiente e sui problemi collegati ai corretti comportamenti,partendo proprio dal manuale che state leggendo. Raccolte le informazioni potretepassare alla fase creativa.

In genere, nelle agenzie dedicate, questa fase è riservata alla riflessione ed alladiscussione: è un momento di incontro che viene denominato “Brainstorming”(tempesta di cervelli); ogni persona racconta le proprie informazioni e idee chevengono poi discusse ed elaborate. Questo processo è molto importante anche perconoscere meglio i vostri compagni di lavoro con cui dovrete trovare un buonaffiatamento per creare un prodotto di grande impatto. Vediamo nel dettaglio qualisono le fasi operative. Avete raccolto tante informazioni ed avete già deciso quali sonopiù importanti e quali meno. Adesso, insieme a tutti i vostri compagni (che sianocopywriters o art directors), dovete lavorare per creare l’inizio del vostro Spot TV.

Noi vi consigliamo di procedere per gradi:

Da cosa iniziare?

La fase creativa: i Copywriters al lavoro.

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Focalizzate l’attenzione sui comportamenti delle persone (perché le personenon rispettano l’ambiente?).

Ora immaginate che sia uno dei vostri compagni a non rispettare l’ambiente perqualche motivo.

Iniziate con lui un discorso costruttivo, spiegando l’importanza del rispetto delnostro Pianeta e raccogliendo i suoi dubbi in merito (in questa fase dovete averea portata di mano un foglio ed una penna per annotare il sunto delladiscussione).

Mettete in ordine di importanza le motivazioni che spingono il vostro compagnoa comportarsi in quel modo.

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Siete stati davvero molto bravi! Avete trovato il vostro slogan e sembra che siaconvincente. Adesso inizia la parte più divertente.Dovete immaginare una storia (molto breve però) che possa concludersi con unascena perfettamente descritta dal vostro slogan o che, in alternativa, descriva conle immagini il vostro slogan parola per parola.Per aiutarvi a capire meglio il funzionamento di uno spot facciamo l’esempio di unapubblicità famosa. Non si tratta di un messaggio sociale, però servirà a rendere l’idea.Vi ricordate lo slogan “Mangiar bene per sentirsi in forma”?

Come potete notare nelle immagini dello spot ci sono tutte le parole dello slogan:mangiare bene (la donna che prepara il cibo all’aria aperta che rende l’idea di unacosa naturale) e sentirsi in forma (l’uomo quando arriva a casa non apre il cancello masalta una staccionata, quindi si sente in forma). Quando guardate lo spot non sapetecome finirà, ma quando compare lo slogan alla fine è talmente “calzante” che nonlo dimenticherete facilmente.È proprio questo il vostro compito: creare una storia per immagini che renda il vostroslogan efficace ed indimenticabile.

Costruite uno slogan (ovvero una breve frase ad effetto) per ciascuna dellemotivazioni elencate, magari cercando di combinare una o più di esse. Quandoriuscirete ad essere convincenti (fate giudicare ai vostri compagni) avrete trovatoil messaggio giusto.

A questo punto avrete la vostra “headline”, ovvero il vostro slogan.6

La fase realizzativa.

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Inizia all’aria aperta con una donna che sta preparando da mangiare.

Continua con un uomo che passeggia nella natura.

Si vede la donna che usa un prodotto per condirel’insalata.

All’uomo è venuta fame e decide di ritornare a casa.

Quando arriva a casa e vede che la donna ha preparatoda mangiare, inizia a correre e salta atleticamente unastaccionata.

Sicuramente è uno slogan famoso, ma facciamo attenzione allo spot:

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Lo storyboard è una sequenza di immagini che dovrete realizzare per poterraccontare la vostra storia a Dixan per la Scuola e che vi aiuterà a razionalizzarele vostre idee in passaggi visivi. Create una successione di 6 riquadri bianchi in cuiandrete a sintetizzare con le immagini il vostro spot.Ricordatevi sempre che lo spot dovrà diventareun cartone animato per cui, il nostroconsiglio, è di inventare anche deipersonaggi.Se per ogni personaggio cheinventerete (non troppi però...)riuscirete anche a fare una brevedescrizione fisica e caratteriale(quanto è alto? di che colore hai capelli? È simpatico o antipatico?Quali sono i suoi pregi edi suoi difetti?), i nostri disegnatorilo realizzeranno proprio come loavete immaginato.

Alla fine del vostro lavoro avrete ottenuto certamente uno storyboard molto bello. Se sarà il più bello di tutti vincerà il concorso e noi lo trasformeremo in un film chesarà presentato alla 39A edizione del Giffoni Film Festival. In seguito sarà diffuso anche in tutte le scuole che hanno partecipato al concorso così,oltre a diventare pubblicitari famosi, avrete anche avuto l’onore di contribuire allasalvaguardia dell’ambiente in cui tutti viviamo.Per questo motivo, che il vostro spot vinca oppure no, sarete comunque stati fantasticie vi sarete divertiti tutti insieme.In bocca al lupo e… arrivederci al Giffoni Film Festival.

Lo storyboard.

Il lavoro è finito.

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E ora cosa dovete fare?

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Ognuno di voi, nel suo piccolo, può fare molto: può soprattutto farsi portavocedi un grande messaggio solidale. Il nostro compito è quello di alzare il volumedella vostra voce!

La 9ª edizione di Dixan per la Scuola prevede la realizzazione di 3 Spot TVin collaborazione con i professionisti del Giffoni Film Festival.

Quello che si chiede ai vostri alunni è ideare una storia attinenteal tema “Le mille forme dell’acqua”, da poter esprimere attraversole immagini, i suoni e le parole di un video.

Non limitatevi! La vostra storia può essere anche solo un concetto o un’idea e potete raccontarla in mille modi diversi. Con un semplice testo, attraverso le tecnichedel mondo dei cartoni animati (soggetti, sceneggiature o storyboard) o in qualsiasi altro modo (filmati, fotografie, storie illustrate, fumetti, fotoromanzi, racconti).

Attinenza al tema, originalità, creatività e fantasia: sono questi gli elementiche guideranno la giuria nella scelta delle tre storie vincitrici, indipendentementedalla tecniche utilizzate per presentarle.Quindi non preoccupatevi della forma... concentratevi sulla sostanza.

Il termine ultimo per inviare il materiale è il 31 marzo 2009. Mettetevi subito al lavoro. Anzi, al divertimento!

Liberate la fantasia, in tutte le sue forme.

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