il pietrafesano- numero 3
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-Editoriale: 25 Aprile -Expo Milano 2015: a che punto siamo? -Il Buon Leonardo -WIFI, Meteo e ArteTRANSCRIPT
ilpietrafesano.altervista.org Numero 3 Anno 1
[email protected] Il Pietrafesano all’EXPO!
EXPO Milano 2015 5 giorni all’Esposizione Universale
Leonardo
Inaugurata una mostra a Milano
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A 141 anni dal primo Expo, l’Italia è
pronta ad accogliere tutte le nazioni con
eventi, manifestazioni e meeting su
“nutrire il Pianeta – Energia per la vita”.
O almeno dovrebbe essere pronta.
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Credo che noi tutti dovremmo nutrire infinita gratitudine e ammirazione nei confronti dei partigiani e degli
antifascisti che lottarono e sgretolarono il regime dittatoriale del secolo scorso. Il 25 aprile dovrebbe essere per
gli italiani l'equivalente della Pasqua per i cristiani, perché come questi festeggiano la resurrezione di Cristo noi
festeggiamo la resurrezione di una nazione. Eppur questa è una data che viene spesso vista come un giorno di
riposo e di festa, utile per qualche ora di sonno in più e sfugge a molti la sacralità di questa ricorrenza che pur-
troppo lascia a volte indifferenti. Ed è questo il punto, la convinzione quasi inconscia che tutto ci sia garantito.
La totale inconcepibilità di un'Italia privata della democrazia e governata con il manganello e l'olio di ricino.
Sfugge alle nuove generazioni, come la nostra, il valore di quello che è un diritto acquisito e innegabile, la liber-
tà. Non abbiamo fortunatamente vissuto quella che è la più grande mortificazione possibile, la negazione della
dignità personale. Per questo motivo il 25 aprile viene vissuto con indifferenza e freddezza, mancando di dimo-
strare eterna gratitudine e venerazione nei confronti di tutti coloro che 70 anni fa liberarono l'Italia dei nazifa-
scisti, i più grandi nemici e del nostro paese. E ancora si continua inneggiare a Mussolini, definendolo “zio Ben-
ny” e glorificandolo durante i comizi di improbabili salvatori della patria, spesso alleandosi con forze politiche
dichiaratamente fasciste che andrebbero estirpate dalla nazione. E allora ci chiediamo: non si dovrebbe sperare
in una nuova liberazione? Non dovremmo liberarci della cattiva gestione della cosa pubblica, della corruzione e
soprattutto dell'insopportabile arroganza e invadenza con le quali si pongono nei nostri confronti molti altri
paesi che tentano di invaderci non più con i carri armati come non gli è riuscito bensì con l'imposizione di un
modello culturale e di pensiero che non ci appartiene?
L’editoriale
Wifi, Meteo e Arte
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Il buon Leonardo Il quindici aprile si è inaugurata a Milano, in occasione
dell'Expo, una mostra su Leonardo che, a giudizio dell'as-
sessore alla cultura del comune, rappresenta la maggiore
attrazione nella città lombarda collegata all'esposizione
universale che partirà il primo maggio 2015. Ciò è simbolo
della mai interrotta curiosità nei confronti dell'artista to-
scano, che dopo oltre 5
secolo dalla sua scom-
parsa non smette ancora
di stupire. Anche noi
abbiamo voluto dedicare
uno spazio a colui che
meglio di chiunque altro
ha incarnato il genio
umano, ma non con
quella che poi, diciamo-
celo con sincerità, risul-
terebbe una noiosa e già sentita centinaia di volte biogra-
fia, bensì raccogliendo una serie di curiosità sul personag-
gio
Irreligiosità
Leonardo nutriva un profondo disprezzo nei confronti del-
la chiesa e dei suoi uomini.
Più volte dimostrò la sua avversione verso i preti, come
possiamo leggere in una sua nota dove scrive «Molti fien
quelli che, per esercitare la loro arte, si vestiran ricchissi-
mamente, e questo parrà esser fatto secondo l'uso de'
grembiuli» Non mancò di esprimere giudizi poco lusinghie-
ri nei confronti delle chiese, considerate da lui eccessiva-
mente sfarzose e ricche «Assai saranno che lasceranno li
esercizi e le fatiche e povertà di vita e di roba, e andranno
abitare nelle ricchezze e trionfanti edifizi, mostrando que-
sto esser il mezzo di farsi amico a Dio» Fu molto severo
anche riguardo gli acquisti delle indulgenze, scrivendo
«Infinita moltitudine venderanno pubblica e pacificamen-
te cose di grandissimo prezzo, senza licenza del padrone di
quelle, e che mai non furon loro, né in lor potestà, e a que-
sto non provvederà la giustizia umana» Infine era solito
ironizzare sui riti della chiesa e sul culto delle immagini,
facendo notare come si tratti di uomini che parlano ad al-
tri ma che non ottengono risposta. A questo punto è stra-
no pensare come le maggiori opere di Leonardo rappresen-
tino soggetti religiosi.
Rapporto con Michelangelo
Chi non si è mai divertito a immaginare un fantomatico
incontro fra Leonardo e il collega fiorentino Michelangelo?
Chi non ha mai fantasticato sulla rivalità fra i due? Ma a
quanto pare non dovrebbe essere così tanto fantasiosa la
cosa, effettivamente il rapporto fra i due fu veramente
teso. I due, oltre che da una notevo-
le differenza di età, erano divisi an-
che dalla lontananza caratteriale.
Infatti se Leonardo rappresenta
l'uomo riflessivo e razionale, Miche-
langelo fu più impulsivo e disordi-
nato, tanto da dare a volte segni di
pazzia. Un episodio è molto rappre-
sentativo della rivalità che c'era fra
i due, che avvenne durante la deci-
sione riguardo alla collocazione da
dare al David. Venne dunque formata una commissione
per decidere sulla questione, formata da Sandro Botticelli,
Andrea della Robbia, Simone del Pollaiolo, Filippino Lip-
pi, il Perugino, Lorenzo di Credi, Giuliano e Antonio da
Sangallo e ovviamente Leonardo, che consigliò di posizio-
nare la statua a ridosso della parete breve nella loggia del-
la signoria, in una posizione abbastanza defilata. Alla fine
si decise di collocare il David davanti a palazzo vecchio
ma la proposta di Leonardo urtò e indispose moltissimo
Michelangelo.
Omosessualità
In una nota Leonardo dice «ne la mia prima ricordazione
della mia infanzia è mi parea che, essendo io in culla, che
un nibbio venissi a me e mi aprissi la bocca colla sua coda,
e molte volte mi percotessi con tal coda dentro alle labbra»
In base a questo ricordo Sigmund Freud elaborò la tesi
sull'omosessualità di Leonardo, definendo egli stesso que-
sta sua opera come la cosa più bella che avesse mai scritto.
Inoltre ne 1476 Leonardo fu denunciato insieme ad altri
quattro giovani fiorentini per il gravissimo reato di sodo-
mia, conclusasi con un ammonimento. C'è comunque da
dire che Leonardo non ebbe mai relazioni note e non di-
venne mai padre. Il Vasari scrive anche dell'abitudine di
scegliere i discepoli fra ragazzi connotati anche da una
particolare bellezza fisica. Ovviamente l'omosessualità non
aggiungerebbe ne toglierebbe niente al genio artistico di
Leonardo. Aurelio
EXPO 2015 5 giorni all’apertura dell’Esposizione Universale. Ma i dati sono ancora fuori pista.
Il primo maggio, tra soli cinque giorni, si terrà il Concer-
tone che quest’anno compie ben 25 anni. Lo stesso gior-
no, a Milano avrà inizio l’evento più atteso e promosso da
radio, tv e web. Si chiama EXPO, nickname di Esposi-
zione Universale tenutasi per il primo anno a Londra.
Organizzata al Crystal Palace nel 1851 fu il teatro delle
avanguardie industriali e tecnologiche dell’epoca, dell’ar-
tigianato, dell’arte e di
una classe borghese
che nel suo nuovo la-
voro trovava tempo
libero da dedicare a
mostre. Il Principe
Alberto desiderò ospi-
tare nella capitale dello
stato appartenente a
sua moglie Vittoria
questo grande evento
edificando un
enorme palazzo
in soli nove mesi.
L’esposizione londinese fu un enorme successo e solo
quattro anni più tardi la Francia diede inizio all’ Esposi-
zione Universale dei prodotti dell'agricoltura, dell'indu-
stria e delle belle arti. I francesi, con un animo più delica-
to e propenso alla bellezza, si diedero da fare per realizza-
re un padiglione dedicato interamente all’arte, in un pa-
lazzo detto delle “Belle Arti”. Le edizioni successive furo-
no un susseguirsi tra Francia, Irlanda, Regno Unito e
USA. Nel 1889 in Francia fu inaugurata la Tour Eiffel, in
seguito divenuta simbolo di Parigi e della stessa Francia.
Nel 1874 si tenne a Roma la prima esposizione universale
italiana. A 141 anni da essa, l’Italia è pronta ad accoglie-
re tutte le nazioni con eventi, manifestazioni e meeting su
“nutrire il Pianeta – Energia per la vita”. O almeno do-
vrebbe essere pronta. A 5 giorni sono stati completati
solo 30 padiglioni su 54. Ma l’organizzazione è ottimista,
si dice pronta ad ultimare tutto in tempo. Inoltre, sono
stati venduti già 10 milioni di biglietti, ma si punta a
venderne molti di più, per l’esattezza 24 milioni. I padi-
glioni non sono pronti nel mondo reale, ma nel virtuale è
già tutto visitabile (virtual.expo.org).
Ma quanto spendiamo?
I dati ufficiali sul comune di Milano non risultano più
consultabili. Nel 2011 si parlava di 12 Miliardi, già rag-
giunti nello scorso anno. Solo 4 milioni di euro ed oltre
sono stati spesi per attività promozionale: un video è co-
stato circa 100.000 monetine della moneta unica europea.
Il sito expo2015.org solo 1,5 milioni. C’è anche da dire
che EXPO 2015 è una S.p.a. ed è obbligata ad avere una
sede; nonostante il comune di Milano avesse messo a di-
sposizione Palazzo Reale, la Società per Azioni ha prefe-
rito dislocarsi in palazzine che costano 400 000 euro per
anno. Poi non ci sono soldi da offrire ai senzatetto. I cal-
coli per gli stipendi dei
dirigenti fateli voi, è
inutile sparare altre alte
cifre da capogiro. Alme-
no abbiamo dato lavoro
a qualche persona. Bene,
direte che con tutti que-
sti soldi a disposizione
l’amministrazione abbia
realizzato un possente
piano di sorveglianza,
dato l’elevato pericolo
terroristico. Si, per la
cronaca. Mobilitati mi-
gliaia di militari e centinaia di videocamere e sistemi di
controllo all’avanguardia. Beh, non è proprio così. Un
giornalista è riuscito ad entrare senza alcun problema nel
cantiere soltanto indossando un abito segnaletico e spor-
candosi un po’ le scarpe di fango. Dopo ciò, ha superato
un piccolo blocco di vigilanza e qualche pattuglia di poli-
zia. Ha raggiunto il palazzo Italia e ha posto lì una picco-
la bomba finta. Dopo 15 giorni l’amministrazione di Ex-
po Italia S.p.a. si è resa conto dello scempio e ha riorga-
nizzato il sistema di controlli, ponendo una grande recin-
zione e un rafforzamento delle forze militari. Giunto sul
posto il giornalista ha potuto verificare che nulla è cam-
biato. La recinzione c’è, è una piccola plastica rossa bu-
cherellata adagiata su fili di metallo sottilissimi, bucati
dappertutto. Se -come dalla dichiarazione del commissa-
rio Sala– ci saranno oltre 20 milioni di persone la sicurez-
za avrebbe dovuto avere un ruolo rilevante specialmente
durante la fase di costruzione, che oltretutto ancora non è
stata ultimata, per evitare, come già detto, attacchi ter-
roristici.
E’ quindi il momento di rispondere alla domanda lancia-
ta dalla pubblicità E tu ce l’hai il biglietto? No. Tanto en-
tro gratis in anteprima.
Antonio Santopietro
3 Il Pietrafesano @pietrafesano [email protected]
Di Antonio Pascale
Curiosità
Cosa causa un terremoto?
Come i fenomeni vulcanici, i terremoti hanno origine a causa della pressione esercitata sulle rocce della crosta ter-
restre dai movimenti delle zolle su cui giacciono i continenti. I sismologi misurano l'intensità delle onde sismiche
con un sismometro. Il terremoto viene classificato secondo la scala Richter, che parte da 1 e sale fino a 9. Il peg-
gior terremoto del mondo in epoca moderna si ebbe nel 1976, quando in Cina una scossa di 8,2 gradi della scala
Richter causò circa 250.000 morti.
Qual è il lago più profondo?
Il lago Baikal in Siberia è profondo 1.637 m, quattro volte di più del Lago Superiore in Nord-America. Il Baikal è
un lago molto antico - ha circa 25 milioni di anni - e ospita l'unica specie di foca d'acqua dolce. Il lago Tanganika
in Africa è il secondo per profondità - 1.470 m - ma risale a "solo" due milioni di anni fa.
Humour
Sher lok Holmes e il dottor Watson sono in giro per un città a cercare indizi su un caso. Fi-
nendo a tarda notte non trovano nessun posto in nessun albergo e decidono allora di siste-
mars i in tenda. Ad un certo punto Holmes si alza nel mezzo della notte e dice: "Watson, vede
quel la stella luccicante che illumina splendidamente il cielo? Che cosa può dedurre da
que- sto?". "Beh, ci dice chiaramente che il tempo domani sarà soleggiato e secco". "No
Watson, significa solamente che qualcuno ci ha fregato la tenda!".
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VESUVIUS Andy Warhol
1985 Leggi sul WEB