il nuovo corriere di roma e del lazio - sabato 10 ottobre 2015

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di Roma e del Lazio SABATO 10 OTTOBRE 2015 numero 52 anno I - 1 euro Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il P oteva accadere molto prima, e sarebbe stato meglio per tutti. Si può addossare ogni colpa a Ignazio Marino, un personaggio avulso dalla realtà politica e ammini- strativa, estraneo a Roma, so- stanzialmente inadatto (non useremo il termine incapace) al ruolo rivestito in Campido- glio. Ma la responsabilità di fondo morale e politica va cer- cata in chi ha tenuto Marino inchiodato su quella sedia di sindaco a dispetto di ogni evi- denza. E lo ha fatto per ragioni di bieca politica, di opportu- nità. Al premier, ai responsa- bili del Pd romano e nazionale, ai quadri del partito vanno im- putati i risultati di questa scia- gurata operazione. Una operazione a perdere, con un effetto boomerang clamoroso che probabilmente consegnerà la capitale nelle mani degli av- versari di Renzi. Con i quali magari il machiavellico pre- mier fiorentino ha già fatto patti. Ma questa è fantapoli- tica, lasciamola da parte. Resta la consapevolezza che non sarà il Marchini di turno, non saranno i grillini a risol- vere a primavera i problemi di Roma. La capitale ha bisogno di altro, in questo momento, non di un “Uomo Qualunque”, non di professionisti della po- litica né di apprendisti stre- goni. Serve un commissario che con assoluto rigore pulisca giorno dopo giorno il tessuto amministrativo della città. E restituisca ai cittadini un Cam- pidoglio risanato. Non biso- gna aver fretta, in questo momento. Detto tutto questo, non si può passare sotto silen- zio il danno enorme che il sin- daco Marino ha causato alla città. Consapevolmente o in- consapevolmente. Ha sbagliato praticamente tutto e si è alie- nato le simpatie della città, dei romani. E adesso dateci un commissario che rimea a posto le cose SCENARI Roma non ha bisogno dell’Uomo Qualunque Pascucci a pagina 2 CRONOLOGIA Ventisette mesi di incidenti e brutte figure a Palazzo Senatorio Miscio a pagina 2 segue a pagina 3 All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 52 ANNOI SABATO10 OTTOBRE2015 S i era riempito la bocca, ed aveva costretto i direttori generali delle Aziende Sanitarie ad ini- ziare una guerra fratricida per il governo del Sistema Sanita- rio del Lazio. Una guerra senza esclusione di colpi per chi sarebbe dovuto rimanere sulla torre del potere avendo la protezione prima di Zingaretti e poi della cabina di regia sanitaria. E’ apparsa una guerra di tutti contro tutti, una corsa per avere l’im- primatur del presidente, il sigillo per go- vernare le super ASL della città di Roma. Zingaretti aveva sognato di poter modifi- care l’assetto territoriale delle ASL con un proprio decreto firmato nella sua qualità di Commissario straordinario, ma ancora una volta il presidente è sempre più un gambero che fa cinque passi in avanti e cinque indietro. Nessuno dei suoi collabo- ratori , al livello di Presidenza del nono piano di Via Rosa Raimondi Garibaldi, aveva fatto osservare al compagno Nicola che per modificare gli assetti delle ASL oc- correva una Legge regionale che facesse l’iter prestabilito: la proposta nelle com- missioni competenti e, poi, il dibattito nell’aula della Pisana. E lui è scivolato sulla buccia di banana., con un tonfo me- morabile. Nel 2015 non si farà in tempo a presentare e tantomeno ad approvare una legge di riordino territoriale della sanità e dell’accorpamento delle Strutture ospeda- liere, dei Policlinici, dell’IRCSS e, quindi, dell’intero sistema sanitario regionale. In- somma, per ora non cambierà quasi niente. Tanto rumore per nulla? Ricordiamo agli sbadati dirigenti che esi- stono precise norme legislative per orga- nizzare il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale, dunque non si può cambiare lo scheletro della sanità regionale del Lazio con decreti del Commissario ad acta che è tale solo per il controllo dell’organizza- zione e della spesa. I sub-commissari go- vernativi che si sono susseguiti almeno co- noscevano leggi e norme, avrebbero saputo come correggere le brutte scelte territoriali in tema di Asl che portano ancora la firma di Lionello Cosentino ( fatto fuori dalla guida del Partito Democratico di Roma con un input preciso di Palazzo Chigi). Serve gente che sappia quel che fa, e da queste colonne ci batteremo sempre in di- fesa di una sanità di alta professionalità anche contro la Super Ministra Lorenzin, che vuole eliminare la scelta soggettiva del medico curante, infilando l’intera in un cul de sac dal quale sarà difficile uscire. Il Corvo Zingarei e i passi del gambero sulla sanità regionale IL CASO L’INTERVISTA Amina, condannata dalla burocrazia, salvata (per ora) dalla madre-coraggio a pagina 13 a pagina 14 Parla il direttore generale Marta Branca: umanizzazione delle cure, all’Ifo non è vuota retorica di Giovanni Tagliapietra Dimissioni. Revocabili Marino ha provato fino all'ultimo a resistere alle pressioni pesantissime del partito e, di Palazzo Chigi. Prima il passo indietro di tre assessori, Causi, Esposito e Di Liegro, quindi consultazioni convulse a S.Andrea delle Frae. Infine la resa: me ne vado ma entro venti giorni posso cambiare idea. Ma per tui è finita e – a destra e a sinistra – si pensa alla successione Santoro a pagina 3 IN PRIMO PIANO/ Cronaca delle ultime ore del sindaco-marziano in Campidoglio (foto online news)

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Periodico diretto da Giovanni Tagliapietra www.corrierediroma-news.it www.facebook.com/corrierediromaedellazio

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  • di Roma e del Lazio SABATO 10 OTTOBRE 2015numero 52 anno I - 1 euroIlNuovoCorriereNuovoCorriereIl

    Poteva accadere moltoprima, e sarebbe statomeglio per tutti. Si puaddossare ogni colpa a IgnazioMarino, un personaggio avulsodalla realt politica e ammini-strativa, estraneo a Roma, so-stanzialmente inadatto (nonuseremo il termine incapace)al ruolo rivestito in Campido-glio. Ma la responsabilit difondo morale e politica va cer-cata in chi ha tenuto Marinoinchiodato su quella sedia disindaco a dispetto di ogni evi-denza. E lo ha fatto per ragionidi bieca politica, di opportu-nit. Al premier, ai responsa-bili del Pd romano e nazionale,ai quadri del partito vanno im-putati i risultati di questa scia-gurata operazione. Unaoperazione a perdere, con uneffetto boomerang clamorosoche probabilmente consegnerla capitale nelle mani degli av-versari di Renzi. Con i qualimagari il machiavellico pre-mier fiorentino ha gi fattopatti. Ma questa fantapoli-tica, lasciamola da parte.Resta la consapevolezza chenon sar il Marchini di turno,non saranno i grillini a risol-vere a primavera i problemi diRoma. La capitale ha bisognodi altro, in questo momento,non di un Uomo Qualunque,non di professionisti della po-litica n di apprendisti stre-goni. Serve un commissarioche con assoluto rigore puliscagiorno dopo giorno il tessutoamministrativo della citt. Erestituisca ai cittadini un Cam-pidoglio risanato. Non biso-gna aver fretta, in questomomento. Detto tutto questo,non si pu passare sotto silen-zio il danno enorme che il sin-daco Marino ha causato allacitt. Consapevolmente o in-consapevolmente. Ha sbagliatopraticamente tutto e si alie-nato le simpatie della citt, deiromani.

    E adesso dateciun commissario

    che rimetta a posto le cose

    SCENARIRoma non ha bisognodellUomoQualunque

    Pascucci a pagina 2

    CRONOLOGIAVentisette mesidi incidentie brutte figurea PalazzoSenatorio

    Miscio a pagina 2

    segue a pagina 3

    Allinternolinserto

    di Sanitdel Lazio

    LazioLazio

    ladel

    anitSSNUMERO 52 ANNO I SABATO 10 OTTOBRE 2015

    S i era riempito la bocca, ed avevacostretto i direttori generalidelle Aziende Sanitarie ad ini-ziare una guerra fratricida peril governo del Sistema Sanita-rio del Lazio. Una guerra senza esclusionedi colpi per chi sarebbe dovuto rimaneresulla torre del potere avendo la protezioneprima di Zingaretti e poi della cabina diregia sanitaria. E apparsa una guerra ditutti contro tutti, una corsa per avere lim-primatur del presidente, il sigillo per go-vernare le super ASL della citt di Roma.Zingaretti aveva sognato di poter modifi-care lassetto territoriale delle ASL con un

    proprio decreto firmato nella sua qualitdi Commissario straordinario, ma ancorauna volta il presidente sempre pi ungambero che fa cinque passi in avanti ecinque indietro. Nessuno dei suoi collabo-ratori , al livello di Presidenza del nonopiano di Via Rosa Raimondi Garibaldi,aveva fatto osservare al compagno Nicolache per modificare gli assetti delle ASL oc-correva una Legge regionale che facesseliter prestabilito: la proposta nelle com-missioni competenti e, poi, il dibattitonellaula della Pisana. E lui scivolatosulla buccia di banana., con un tonfo me-morabile. Nel 2015 non si far in tempo a

    presentare e tantomeno ad approvare unalegge di riordino territoriale della sanit edellaccorpamento delle Strutture ospeda-liere, dei Policlinici, dellIRCSS e, quindi,dellintero sistema sanitario regionale. In-somma, per ora non cambier quasiniente. Tanto rumore per nulla?Ricordiamo agli sbadati dirigenti che esi-stono precise norme legislative per orga-nizzare il Servizio Sanitario Nazionale eRegionale, dunque non si pu cambiare loscheletro della sanit regionale del Laziocon decreti del Commissario ad acta che tale solo per il controllo dellorganizza-zione e della spesa. I sub-commissari go-

    vernativi che si sono susseguiti almeno co-noscevano leggi e norme, avrebbero saputocome correggere le brutte scelte territorialiin tema di Asl che portano ancora la firmadi Lionello Cosentino ( fatto fuori dallaguida del Partito Democratico di Romacon un input preciso di Palazzo Chigi).Serve gente che sappia quel che fa, e daqueste colonne ci batteremo sempre in di-fesa di una sanit di alta professionalitanche contro la Super Ministra Lorenzin,che vuole eliminare la scelta soggettiva delmedico curante, infilando lintera in uncul de sac dal quale sar difficile uscire.

    Il Corvo

    Zingaretti e i passi del gamberosulla sanit regionale

    IL CASO

    LINTERVISTA

    Amina, condannata dalla burocrazia, salvata (per ora) dalla madre-coraggio a pagina 13

    a pagina 14

    Parla il direttore generale Marta Branca: umanizzazione delle cure, allIfo non vuotaretorica

    di Giovanni Tagliapietra

    Dimissioni. RevocabiliMarino ha provato fino all'ultimo a resistere alle pressioni pesantissime

    del partito e, di Palazzo Chigi. Prima il passo indietro di tre assessori, Causi,Esposito e Di Liegro, quindi consultazioni convulse a S.Andrea delle Fratte.

    Infine la resa: me ne vado ma entro venti giorni posso cambiare idea. Ma per tutti finita e a destra e a sinistra si pensa alla successione

    Santoro a pagina 3

    IN PRIMO PIANO/ Cronaca delle ultime ore del sindaco-marziano in Campidoglio(foto online news)

  • sabato 10 ottobre 2015 pagina 2PRIMO PIANO

    E ADESSO PENSIAMO IN FRETTA AL DOPO-MARINOSCENARI

    Laria si fatta irrespirabileper Ignazio Marino, il sin-daco di Roma Capitaleche, unico nel suo genere,ha fatto tre settimane divacanze tra Caraibi e States questa estate,e poi ripartito il 22 settembre scorso perseguire il papa a New York, dichiarandoche il viaggio e la permanenza sarebberostati a carico di chi lo ospitava.Tutte bugie quelle raccontate in questigiorni dal primo cittadino della Capitale.Nessun invito da parte del Vaticano, finoal punto che lo stesso Francesco, capomondiale della chiesa cattolica romana, hadovuto smentirlo con un efficaceChiaro?. E poi tutte, ma proprio tutte, lespese di Marino sono state a carico dei ro-mani tramite una carta di credito emessa asuo nome dal Comune. Spese pazze percene in posti super lussuosi di Roma, ri-storanti in centro, con familiari (la moglie,ad esempio, ha detto il ristoratore de LaTaverna) e non cene di lavoro con organiz-zazioni sociali come dal sindaco dichiaratoin un primo momento per difendersi dalleaccuse di peculato e malversazione di de-naro pubblico. Tutte bugie avrebbe rac-contato ai cittadini dichiarando in vari talkshow politici che per le sue spese di rap-presentanza avrebbe speso una media di700 euro al mese. Aveva a disposizione in-vece una plafond di 50mila euro mensile

    da spendere senza limiti alla fantasia.Il capitolo chiuso? Magari. Luscita diMarino non risolver il marcio persistenteallinterno dell'amministrazione comunalecapitolina. Anche se i romani non ne pos-sono pi di personaggi atipici incapaci diammettere a loro stessi di non essere ingrado di gestire una citt complessa comelo Roma. Hanno fatto male la destra, ilcentro e la sinistra. Il potere in Campido-glio certo non riguarda solo la paccottigliapolitica di qualsiasi bandiera, ma appar-tiene soprattutto quella classe dirigente, di

    funzionari, di impiegati, che ha tessuto perdecenni ragnatele di corruttele, di sotto-banchi, di mazzette, di gare senza appaltie di assunzioni con lintuito personae,superando lempasse dei bandi pubblici.Piccole e grandi oligarchie si sono appro-priate dei gangli dellente locale dimenti-cando, accantonando il principiodellimparzialit e del buon andamentodella pubblica amministrazione cos benscritto nella Costituzione. Un certo fami-lismo amorale della politica ha impeditonei fatti lo sviluppo della pi grande me-

    tropoli italiana dal punto di vista econo-mico e sociale.Le dimissioni di Marino non consegne-ranno Roma alla democrazia del Terzo at-tore, il cittadino che vota e cos immaginadi cambiare le sorti e il destino della citt.Le dimissioni del sindaco del Pd aprirannouno squarcio ancora pi deprimente sulmodello Roma, non quello coniato da unaltro ex sindaco del Pd, ma quello attuale,decennale, imperniato sulle lobby impren-ditoriali connesse a una politica senza eticae oggi, anche di stampo mafioso. Roma,dunque, non ha bisogno di nuovi impera-tori, di nuovi vessilli, di altri "Uomini Qua-lunque". Andare a votare nella prossimaprimavera i candidati di partiti, di movi-menti e fantomatiche liste civiche noncambierebbe in sostanza molto del voltodella citt metropolitana, i suoi affari; sa-rebbe folle per i politici che si affannerannoa salire sul carro del vincitore post Marinopromettere cambiamenti che in verit nes-suno sarebbe in grado di mantenere. Nonserviranno nuovi slogan contro la castapresentandosi con labito superusato del-lantipolitica. Roma ha bisogno non di unsemplice commissario prefettizio ma del-lAnticorruzione di Cantone e di LeggiSpeciali. Via i dipendenti infedeli, nominedi personaggi ambigui compromessi colpotere e fuori dalle regole. Roma ha biso-gno di respirare aria pura e, probabilmente,la chance questa: unica strada possibileper renderla pulita.

    di Stefania Pascucci

    Roma non ha bisogno dellUomo Qualunque

    Altro che daje!, parola cheIgnazio Marino ha mu-tuato dallo slang romane-sco. Quella parola doveva essereuno squillo di tromba, una chia-mata alle armi per risollevare lesorti della capitale afflitta (questoil refrain della campagna eletto-rale del chirurgo) da cinque annidi giunta Alemanno. Ora sembrauna beffa, un daje al marziano!.Perch, come noto, i suoi 27 mesida sindaco sono stati un disastrodopo laltro. Impossibile, per ra-gioni di spazio, fare lelenco com-pleto. Ci limiteremo a ricordarnequalcuno. Dallelenco sonoesclusi i capitoli trasporto pub-blico e rifiuti, servirebbe unlibro.

    La chiusura al traffico privato di

    via dei Fori Imperiali, dal primoagosto 2013, il primo atto dellagiunta Marino. Fortemente vo-luto dallinquilino del Campido-glio, il provvedimento ha dasubito fatto storcere il naso amolti, che hanno criticato il mar-ziano accusandolo di non averpensato alle ripercussioni sullavita dei romani. E poi, noncerano altri problemi pi ur-genti?

    Autunno 2013: a sei mesi dallele-zione la giunta lavora al rallenta-tore, i problemi di Roma nonvengono affrontati, i mugugni nelPd crescono. E Marino fa unprimo passo falso: escludendoogni soluzione interna, nominacomandante dei vigili urbani unex colonnello dei carabinieri che,si scopre, non ha i requisiti richie-sti. Costretto a fare marcia indie-

    tro, sceglie un ex poliziotto, Raf-faele Clemente. I pizzardoninon lo perdoneranno mai deltutto.

    Il 2014 comincia tra mugugni einsoddisfazioni nel Partito demo-cratico, che vorrebbe avere pivoce in capitolo. Si vocifera di unrimpasto in giunta. Nel corso deimesi alcuni assessori lasciano(come Rita Cutini e Daniele Oz-zimo, o come Flavia Barca), altriarrivano con il Marino-bs, comeAlfonso Sabella e Giovanna Ma-rinelli. I problemi di Roma re-stano.

    Nellautunno 2014 Ignazio Ma-rino finisce nellocchio del ci-clone, e al centro diuninterrogazione parlamentare,per il pasticcio della sua Pandarossa. Al volante della quale lui (o

    qualcuno della sua famiglia) effet-tu otto ingressi senza permessonella zona a traffico limitato delcentro di Roma, senza pagare lerelative multe. Poi tutto si dis-solto come neve al sole, non labrutta figura.

    Nellottobre 2014, in coincidenzacon il Sinodo sulla famiglia in Va-ticano, Marino annuncia che ilComune di Roma riconoscer leunioni tra gay e celebra i primimatrimoni. Gli coster cara.

    Il 2 dicembre 2014 esplode loscandalo Mafia Capitale, con lamaxi-inchiesta della Procura diRoma che coinvolge, oltre al capodelle coop rosse Buzzi e allexnero Carminati, assessori e consi-glieri del Campidoglio. Tra i 70indagati, anche lex sindaco diRoma Gianni Alemanno.

    Il 2014 si chiude anche peggio.Nella notte di Capodanno 4 vigiliurbani su 5 non sono al lavoro,tutti ammalati. Il giorno dopo, 1gennaio 2015, il misterioso viruscontagia i macchinisti delle me-tropolitane: al lavoro sono pre-senti solo 7 conducenti su 24.

    Il 2015 non va meglio. Dopo unbrutto inizio, pessimo seguito. IlTar comincia ad impallinare, unaad una, tutte le delibere dellaGiunta Marino in fatto di viabi-lit, tariffe per la sosta, costo deipermessi per laccesso alla Ztlrette per nidi e materne comunali.In aprile linchiesta Mondo dimezzo, quella su Mafia Capitaleper capirci, falcia altri esponentidel consiglio comunale. Molti ap-partengono al Pd, ma tutti giu-rano e spergiurano che Marino onesto.

    Ventisette mesi di incidenti e brutte figure a Palazzo SenatorioSCHEDA DALLELEZIONE AL DE PROFUNDIS INTONATO DAL PD

    di Maria Pia Miscio

    Piazza del Campidoglio, sullo sfondo i manifestanti (foto online news)

  • PRIMO PIANOsabato 10 ottobre 2015 pagina 3

    Dimissioni. Revoca-bili ma pur sempredimissioni. Fini-sce cos, dopo solodue anni - salvoimprobabili colpi di coda - lespe-rienza del sindaco Ignazio Marino.Dopo una giornata convulsa che lovede prima nei panni dellultimosamurai e poi lo consegna a Romacon limmagine di un uomo di-strutto dal suo stesso partito. Dachi lo aveva voluto sullo scrannopi alto del Campidoglio e poi,dopo lordine del premier Renzi,decide di farlo fuori per rispondereal richiamo del capo. Da chi loaveva descritto come il marzianoche avrebbe salvato la Capitale eche invece cade sotto i colpi delloscandalo delle spese private con lacarta di credito del Comune. Dovenon avevano potuto le inchiesteper mafia, una citt che affoga neltraffico, nei rifiuti e sotto i tempo-rali, arriva una bottiglia di vino.Mandando in stato di ubriachezzae confusione tutto il Pd. Che ha giuna exit strategy. Perch la primafinestra utile per le elezioni ammi-nistrative, dopo una breve paren-tesi di commissariamento, quelladi maggio. I democratici, infatti,iniziano il pressing sullex inqui-lino di palazzo Senatorio, costrettoalle dimissioni, solo dopo averpensato a una terza via che possaevitare di distruggere tutta la coa-lizione centrosinistra. Che alla finedell8 ottobre ridotto a macerie.Lo raccontano le facce stanche deiconsiglieri dem.Una giornata, quella dell8 ottobre,che prende il la dalle voci che cir-colano di prima mattina in Re-

    gione: Ignazio ha capito, prontoa dimettersi. Parole che danno ilvia a una delle giornate pi con-vulse della Capitale. Dal valzer di

    ipotesi alla giunta politica convo-cata per fare il punto della situa-zione, poi rimandata di ora in ora.Incontri, pressing, moral suasion:

    Ha allontanato la citta-dinanza dal Campi-doglio, ci ha resoridicoli agli occhi del mondo,ha giocato una partita fintroppo personale per dare lu-stro alla sua figura piuttostoche rimettere in sesto una cittche Alemanno aveva lasciatogi sufficientemente disastrata.Non stato leale, non statolimpido, non ha ammesso i suoierrori. Il partito non lo ha aiu-tato, certo, ma lui non ha avutoil coraggio e la dignit di de-

    nunciare al mondo la verit.Mesi e mesi di tensioni, unostillicidio di accuse, polemichee rancori, un clima di congiureche ha avvelenato laria poli-tica (e non solo) della capitale.E tutto questo a Marino nonpu certo essere perdonato.Non ha saputo - o non ha vo-luto - capire quel che servivaveramente alla citt e si dimo-strato fin troppo presuntuosonella sua vis moralizzatrice. Escivolato su una buccia di ba-nana, la pi scontata, quella

    degli scontrini. Andava dimis-sionato a forza prima, quandoera apparso chiaro che nonavrebbe salvato Roma ma ,semmai, avrebbe contribuitoad affossarla. I media glihanno perdonato molto, finoad un certo punto. Poi il vento cambiato e lassedio statoinsistente, pesante, spietato.Ma lui ha voluto resistere. Len-nesimo sbaglio che gli ha pre-cluso anche luscita di scenacon lonore delle armi.

    Giovanni Tagliapietra

    segue dalla prima pagina

    E adesso dateci un commissario che rimetta a posto le cose

    di Giovanni Santoro

    CRONACA DELLE ULTIME ORE DEL SINDACO-MARZIANO IN CAMPIDOGLIOIN PRIMO PIANO

    Dimissioni. RevocabiliMentre il marziano si trasforma in ultimo samurai e minaccia di vuotare il sacco rendendo pubblico il contenuto dei suoi

    leggendari quaderni, il partito di Matteo Renzi cerca una exit strategy, un nome che a primavera possa dare ai dem unaqualche speranza di vittoria: da Lorenza Bonaccorsi a Roberto Morassut, dal riscoperto Alfio Marchini al cuperliano

    niente da fare. Il chirurgo mostra lasua decisione e si arrocca nel suoufficio con affaccio su via dei ForiImperiali. Quelli che, appena inse-diato, aveva pedonalizzato percreare la pi grande area archeolo-gica del mondo. Idea rimasta solosulla carta. Perch laddio arrivasolo nella serata di gioved scorso,ma il ben servito era stato prepa-rato dal commissario romano Mat-teo Orfini e dal premier Renzi lanotte precedente.Perch il presidente del Consiglio,stufo dellimmagine decadente percolpa di un sindaco che non ha maiamato, d il suo ultimatum: Fallofuori o muori con lui. Da qui iltentativo disperato. Che sembracosa fatta prima di pranzo e di-venta un giallo con il passare deiminuti. Prima le dimissioni in di-retta tv dellassessore alla MobilitStefano Esposito (Non ci sono lecondizioni per andare avanti, diceai microfoni di Sky tg24), poiquelle smentite del titolare dellaScuola Rossi Doria. Infine lascianoil vice Marco Causi e la responsa-bile del Turismo, Luigina di Lie-gro. Con il primo cittadinosostenuto solo dalle fedelissimeAlessandra Cattoi ed Estella Ma-rino (Ambiente).Abbandonato da tutti, con AlfonsoSabella (Legalit e trasparenza)che prova a farlo ragionare: Unpasso indietro, per evitare lontadella sfiducia. Che il M5S avevagi depositato in aula e che Sel erapronta a votare. Uno smaccotroppo grande. Ma nessuno dei

    consiglieri ha avuto il coraggio difirmare il proprio addio per rag-giungere quel 50%+1 di decadutiche avrebbe dato il colpo di graziaa Marino. Che, dopo il coup detheatre della restituzione dei20mila euro usati per fini perso-nali, gioca larma del ricatto: Sedanno lok alla fine di questa espe-rienza, vuoter il sacco. Cosa na-sconde questa frase resta, per ora,un mistero. Ma sui quaderni mul-ticolori, lex sindaco fa capire diaver registrato tutto. Senza dimen-ticare nulla. Le riunioni si susse-guono senza soluzione dicontinuit, ma alla fine decide dimollare.Presento le mie dimissioni - scrivenella lettera indirizzata ai romani ealle romane - sapendo che ho 20giorni per ritirarle. Lasciando cosaperto uno spiraglio al suo ritornoe paventando scenari catastrofici:Dopo di me, rischio ritornomafia. Nel Pd, che mostra tutta lasua debolezza, si guarda al futuro.Dopo un breve periodo di com-missariamento, si punta a maggio2016. Per tornare a votare nella ca-pitale e per avere il tempo necessa-rio a ricostruire, dalle macerie, unacoalizione. Che tutti danno giperdente.Renzi non nasconde il suo inte-resse per Alfio Marchini. Linge-gnere che arriva da una famiglia disinistra, che con il suo movimentocivico ha raggiunto percentuali indoppia cifra nel 2013, il suo pal-lino. Ma avrebbe gi da tempochiuso un accordo con il centrode-stra. Mentre la gestione del casoRoma, che il premier giudica insuf-ficiente, affossa le ambizioni di Or-fini. Cos se primarie devonoessere, quel partito malato (copyright di Fabrizio Barca nella suaanalisi dei circoli) affila di nuovo learmi. Le correnti sono pronte. Iprofili in mano dalla mattina pre-cedente laddio del sindaco. I ren-ziani puntano su LorenzaBonaccorsi, fedelissima del capodel governo dal 2012.Ci prova anche lala sinistra, con ilduo Zingaretti-Bettini che torna afarsi vivo e punta tutto sullex Ro-berto Morassut. Il governatore nonha intenzione di metterci la faccia,concentrato sulla Regione. Dovepotrebbe restare anche dopo il2018. La sinistra bersaniana-cuper-liana affida la sua rinascita a Ro-berto Speranza. Il 34enne che pusfidare il premier-segretario nellaguida dei dem. Il nome ancora nonc, ma si lavora allidentikit. Conla consapevolezza di candidare unagnello sacrificale.

    Due momenti delle manifestazioniin Campidoglio (foto online news)

  • Prepariamoci. Tra poco pidi un mese, assistendo aduna rapina, segnalando unincendio, sollecitandounambulanza non do-vremo pi chiamare i soliti numeri de-dicati - addio 115, 118, 113 - ma unnumero unico per le emergenze, il 112.Che non sar pi appannaggio dei cara-binieri, ma far riferimento ad una cen-trale chiamata a gestire le emergenze diqualsiasi tipo. Come siamo abituati a ve-dere nei film americani, il mitico 911.Una autentica rivoluzione alla quale do-vremo abituarci in fretta per non corrererischi inutili. Se ne parla da tempo, poi passato di mente a tutti e nessuno siimpegna per ricordarlo. Poi forse capi-remo perch. La novit sar operativada met novembre.Siamo pronti? Pare proprio di no. Il pro-getto, promosso dalla Regione Lazio efinanziato con 3,5 milioni di euro, len-nesimo fiore finto allocchiello del go-vernatore Zingaretti, che va in giro araccontare fiero che Il Lazio sar laprima regione ad essere integralmentecoperta dal nuovo servizio (nome in co-dice Nue. Per ora ne potranno usufruirele utente con lo 06 (tagliata fuori Civi-tavecchia); ma presto - assicura il presi-dente - verr realizzata una secondacentrale operativa a Frosinone, e lastrada sar spianata. Insomma, la tenta-zione di fare il primo della classe a di-spetto dei guai sempre pi forte.Sappiamo che tutto sistemato a viaLaurentina 631, nei locali ristrutturatidella ex Casa della Bambina GiulianoDalmata: al primo piano il nuovo cen-

    tralino laico del 112, al secondo lasede della Protezione Civile regionale,il cui responsabile coordiner lattivitdel nuovo sistema. Eandato in ricogni-zione e ne uscito ammirato anche ilprefetto Gabrielli. Il Nue funzioner secondo gli standardUe, dicono le fonti ufficiali, garantendorisposte in pi lingue da parte di opera-tori qualificati, ridurr i tempi di inter-vento e limiter gli errori, tutelandomaggiormente i cittadini sia italiani chestranieri. Grazie ai nuovi sistemi infor-matici ci sar appropriatezza e geoloca-lizzazione dellarrivo della chiamata -spiega Zingaretti - Puntiamo ad una ri-duzione del 50% degli errori nelle chia-mate. Vi lavoreranno 80 persone, cisaranno 28 postazioni operative che di-venteranno 34 in situazioni di particolariemergenze o eventi. Ancora, secondo le

    stime, la centrale sar in grado di gestirenellarco delle 24 ore un traffico telefo-nico di circa 15 mila chiamate.Affascinante. Quasi troppo bello per es-sere vero. E attivo in tutti i paesi Ue ec-cetto lItalia (nonostante ripetutirichiami da Bruxelles), dove funziona infase sperimentale - e con alterni risultati- in alcune province della Lombardia.Non resta che scorrere su internet lecronache bresciane per cogliere la ten-sione del dibattito in atto sullargo-mento, e rimboccarsi le maniche perreggere limpatto con lentrata in giocodel Nue a Roma. E per preoccuparsinon c bisogno di tirare in ballo il fan-tasma del Giubileo, siamo nei guai gicos. Perch a cinque settimane dal viasiamo drammaticamente indietro. Insoldoni, se ci sono le attrezzature avve-niristiche, manca il personale, manca

    laddestramento, manca lesperienza digruppo di una equipe che avr in manola vita di milioni di cittadini. Non sitratta di mettere davanti a video e tele-foni degli operatori di call center, ma diinventare in corsa dei super specialistiche dovranno in una manciata di se-condi gestire lutente (che se chiama ilnumero di emergenza non certo se-reno e tranquillo), capire le diverse si-tuazioni, compilare una scheda,dirottare la segnalazione ai soggetticompetenti (poliziotti, carabinieri,pompieri, centralinisti del 118). Per unarapina con feriti a terra chiamare primai carabinieri o le ambulanze? E cosacomporta un doppio intervento? Iltempo necessario allintera operazionesar decisiva.Ma questi super-uomini ancora nonsono stati scelti, selezionati, addestrati.

    Un primo bando di selezione stato av-viato, ma era riservato solo ai dipen-denti della aziende sanitarie, non adesterni. Poche le adesioni, ma il rischiodi sguarnire postazioni gi in affanno(se troppi centralinisti dellAres 118 sispostano al Nue, ad esempio) forte.Le selezioni sono in atto ma non termi-nate, la formazione ancora non ini-ziata. Non sono partite lesperimentazioni logistico-tecniche (ca-pacit del personale di lavorare al videoterminale, requisiti e ruolo e capacit didialogare con le macchine e far dialo-gare le macchine con lo smistamentodelle chiamate), il cittadino rischia diraggiungere telefonicamente l'ente a cuivoleva rivolgersi in un tempo pi lungo,ed il tempo in molti casi fa la differenzatra la vita e la morte! Il passaggio dellechiamate all'interlocutore giusto ga-rantito e lo nei tempi utili?Una simile rivoluzione stata possibilein Lombardia grazie a tecnologia avan-zata ed a personale assunto e formato:nel Lazio riusciremo a farla con tecnolo-gia e personale riciclato? E ancora: chisar il responsabile, il direttore della cen-trale unica di ascolto 112? Ad oggi nonsembrano esserci nomi di tecnici tantoesperti da farci dormire sogni tranquilli.Sar lennesima nomina zingarettiana.Siamo in alto mare, insomma, lorizzonte confuso. Ma nessuno parla. BlindatolAres 118, blindata la Regione, inacces-sibile la sede di via Laurentina. Zinga-retti al corrente di tutto questo o silascia rassicurare dai suoi collaboratori?Un crescente nervosismo si intuisce neicorridoi, la tensione palpabile. Che Dioce la mandi buona.

    (2- continua)

    di Giulio Terzi

    LA SANIT CAPITOLINA IN MARCIA VERSO IL GIUBILEOL'INCHIESTA/1

    Emergenza, arriva il Nuee non siamo affatto pronti

    Prepariamoci. Tra poco pi di un mese assistendo ad una rapina, segnalando un incendio, sollecitando unambulanza non dovremo pi chiamare i soliti numeri dedicati (addio 115, 118, 113) ma un numero unico, il 112. Che non sar

    pi appannaggio dei carabinieri, ma far riferimento ad una centrale chiamata a gestire ogni tipo di problema. Ci dobbiamo adeguare ad una normativa europea ma siamo ancora in alto mare. E gli interrogativi crescono

    sabato 10 ottobre 2015 pagina 4PRIMO PIANO

    Innovazione, cibo ed healthcare: nasce il Cluster della Salute del Lazio. IlCluster verr presentato ufficialmente a Milano da Unindustria il 12 ottobrepresso il Conference Center di Expo Milano . Dopo i saluti del presidente diUnindustria Maurizio Stirpe e la relazione del Presidente di Unindustria La-tina Fabio Miraglia, interverranno, tra gli altri spiegano i promotori in unanota i ministri delle Politiche agricole, alimentari e forestali, MaurizioMartina e della Salute, Beatrice Lorenzin, Diana Bracco, vice presidentedi Confindustria e gli assessori regionali del Lazio Guido Fabiani e SoniaRicci. Il Cluster della Salute, associato al Progetto PharmaFood, ha lo scopodi aggregare e valorizzare in modo armonico ed innovativo, enti di ricercauniversitari e privati, Asl territoriali, associazioni, imprese dellagroindu-stria, strutture ospedaliere ed imprese turistiche, promuovendo innova-zione tecnologica del sistema produttivo, assicurando la competitivit delle

    imprese nel mercato globale, favorendo la crescita economica sostenibiledel territorio e lo sviluppo delle imprese stesse. Obiettivo primario, creareunampia rete di soggetti pubblici e privati in sinergia tra loro con lo scopodi promuovere innovazione del sistema produttivo anche mediante inte-grazione di filiere, scambio di conoscenza e competenze, assicurando ele-vati standard qualitativi e competitivit delle imprese nel mercato globale.Proposto ufficialmente da Unindustria Latina, il Cluster of Health Innova-tion and Community, (Chico), in brevissimo tempo ha messo in rete Uni-versit, Enti di Ricerca, strutture ospedaliere ed imprese. Ad oggi ne fannoparte le Asl territoriali di Latina, Civitavecchia, Viterbo e Frosinone, le Uni-versit regionali Luiss, Sapienza, Tuscia, Fondazioni, imprese dei settorifarmaceutico- biomedicali, chimico, agro-alimentare, sanitario, InnovationTechnology e strutture ospedaliere. Sono inoltre in via di definizione impor-

    tanti collaborazioni con Enti di ricerca, Istituzioni e altri cluster regionalicome quelli di Toscana, Sardegna, Abruzzo e Umbria al fine di costituire in-sieme al Lazio un grande cluster del centro Italia. Riteniamo impossibilepensare allo sviluppo del territorio se non riusciamo a metterne in rete lerisorse dichiara il presidente di Unindustria Latina e di Chico, Fabio Mi-raglia il Lazio risulta al secondo posto in Italia per numero di imprese e diaddetti nel settore farmaceutico e biomedicale. Tra le province di Roma,Latina e Frosinone abbiamo il sistema produttivo chimico-farmaceuticopi importante del Lazio. Questo territorio, inoltre, pu contare su un dif-fuso tessuto di piccole e medie imprese con elevato patrimonio tecnolo-gico, operanti nei comparti dei dispositivi medici, delle biotecnologie dellasalute, dellagroalimentare, dellinformatica applicata al settore, che rap-presenta un punto di forza delleconomia laziale.

    Nasce il cluster della salute del LazioPRESENTAZIONE ALLEXPO

  • CRONACHEsabato 10 ottobre 2015 pagina 5

    E ra per Roma quello chelExpo stato per Milano:una incredibile occasione perleconomia. Almeno nellesperanze. Una Capitale che,nonostante i ritardi, guardava al prossimoGiubileo come levento giusto per far ripar-tire il settore turistico. Che non in crisi, masoffre la concorrenza di tante citt europeemeglio attrezzate e dove il decoro un fatto,non una richiesta perenne dei cittadini.Sfruttando cos la misericordia del Papa,per portare allinterno del Gra 33milioni difedeli. Era questa la stima che girava suigiornali. Ne erano convinti gli esperti ro-mani e i politici. Un toto pellegrini che im-pazzava e parlava di 2mila persone lorasotto la Porta Santa. Poi la doccia freddadellEnte bilaterale per il Turismo nel Lazio.Il presidente Giancarlo Mulas gela tutti:Cifre sovrastimate. Anzi, dopate. Perchgli studi dellEbt rivelano un altro numero:14 milioni, 17 considerando lhinterland. Esi scopre che i dati pubblicati dal Censis edalla Camera di Commercio non solo eranotroppo ottimistici, ma anche irreali. Percolpa di un'analisi sbagliata, che non tieneconto delle prenotazioni vere.Previsioni che, si giustifica chi le ha forniteper primo, pagano per gli scandali delle ul-time settimane. La colpa della cronaca, asentire Mulas: mafia capitale e allarme ter-rorismo, con lIsis pronto a colpire. Lenteregionale, non si scompone. Non possibileparlare con il presidente, fuori per lavoro;ma qualcuno disposto a spiegare come sifanno queste analisi c. Negli uffici di viaLucullo raccontano che arrivare a quei 14milioni stato abbastanza semplice: Bastafare le domande giuste alle agenzie di viag-gio, confrontare le risposte con le prenota-zioni dei voli e con quelli delle precedentiedizioni dellanno santo: poi si confronta il

    tutto. E il gioco fatto. Cosa che evidente-mente non hanno messo in pratica gli altri.Anche perch, come ripete da tempo PapaFrancesco, questo evento straordinario non concentrato tutto in Italia. Lindulgenzaplenaria, infatti, pu essere ottenuta anchenel proprio Paese. Senza bisogno di fare unatraversata oceanica per ascoltare dal vivo leparole del Pontefice. Ecco la prima variabileche lEbt ha tenuto in considerazione, ilCensis no. Lanciarsi a prevedere gli ingressinel 2016 ancora pi complicato. Come hasottolineato lo stesso Mulas giustificando la

    restrizione nelle stime. Fin troppo facile larisposta: Mancano i dati principe: preno-tazioni dei voli e degli alberghi. Tanto chela stessa Federalberghi, guidata da GiuseppeRoscioli, punta il dito con le cifre da recorddiffuse nei mesi scorsi. Il turismo lowcost, chiosa Roscioli. La motivazione la dil numero uno dellEbt: Un conto chi rag-giunge la citt e dorme in strutture ricettive,dove c la registrazione, altro quei pellegriniche arrivano per una occasione precisa e ne-anche restano a Roma.Il primo default c, dunque, in unanalisi

    senza presupposti matematici ma ipotetici.Certo - risponde un dipendente del Censis,che decide di parlare dietro anonimato facile fare stime con i numeri certi a dispo-sizione. Le nostre sono previsioni, altri-menti per dare queste notizie avremmopotuto aspettare la fine del Giubileo. Nes-suno ha voglia di metterci la faccia, ancheper evitare scontri e polemiche. E vero -aggiunge il lavoratore dellistituto di ricerca- abbiamo peccato di ottimismo. Magari po-tevano almeno sentire le parrocchie in giroper il mondo. Ma non cera il tempo. Inquesta frase unammissione di responsabi-lit.Non bisogna dimenticare per che noi ab-biamo iniziato a elaborare dati in un conte-sto diverso: il bubbone mafia capitalesembra circoscritto, non cerano tutte questevoci sul sindaco Marino e su una citt so-stanzialmente ferma. Poi ci si mette la cro-naca: furti, scippi, metro che si bloccano eutenti chiusi nelle stazioni, siti di culturainaccessibili per assemblee sindacali, rifiutiovunque. E la stampa straniera che non fasconti. Un mix perdente. Senza dimenti-care il rischio attentati. Non passa giornoche non ci sia un sos Isis. E le parole delministro dellInterno, Angelino Alfano, cheracconta di un allarme crescente, non aiu-tano: Arriveranno pi uomini - promette -ma Roma non sar militarizzata.LOpera Romana Pellegrinaggi e la Cameradi Commercio preferiscono non dare i nu-meri. Il rischio di un autogol ancoragrande. Ma la voglia di pompare le stime cipu essere stata da parte degli enti capitolini- aggiunge lanonimo dipendente del Censis- per sfruttare il cosiddetto effetto traino: cisono milioni di persone, perch dovreimancare proprio io? E anche una questionepsicologica. Come la paura di trovare unacitt che non pronta allaccoglienza.

    LANNO SANTO NON ANCORA INIZIATO MA GI GUERRA SUI NUMERI PRIMO PIANO

    Giubileo, il mistero dei pellegrini scomparsiDa 33 milioni diventano appena 14

    Da mesi ci raccontano che per un intero anno la citt sar invasa da orde di fedeli, qualcuno ha ipotizzatoduemila passaggi allora sotto la porta santa. Poi la sorpresa dellEnte Bilaterale del Turismo che limita

    le previsioni alla met delle stime fornite da altri enti. Che, a quanto pare, non hanno tenuto conto delle reali prenotazioni. Chi ha ragione?Chi ha torto? Lo scopriremo soltanto alla fine del 2016

    di Giovanni Santoro

    Giancarlo Mulas, presidente dellEnte bilaterale per il Turismo nel Lazio

  • sabato 10 ottobre 2015 pagina 6CRONACHE

    PROMESSE & PROGETTI

    Bisogna stare attenti con lepromesse e gli impegniannunciati a mezzostampa. Il 6 settembre il presi-dente della Ragione Lazio, Ni-cola Zingaretti annunciava colclamore che merita l'investi-mento della Pisana (1,7 milionidi euro) per mettere al serviziodei pellegrini del Giubileo la ria-pertura della Via Francigena. Dei1.600 chilometri di questo trat-turo - che va da Canterbury aRoma - un centinaio o poco sitrovano proprio nel Lazio. Sono,o meglio sarebbero,, il compi-mento di un viaggio di penitenzache i credenti compiono alla ri-cerca dell'espiazione dei peccati. Se in Alta Sabina il cammino siavventura tra colli e torrenti, alleporte di San Pietro la Francigenasi incunea dentro alla Riserva diMonte Mario, uno dei parchi piestesi della Capitale, sicura-mente uno dei pi trascurati del-l'Occidente sviluppato. Gi altre volte abbiamo segna-lato che nella parte alta del parco(piazza Belsito) c' ormai unoaccampamento stanziale di senzafissa dimora che si intrufolanotra rami e vegetazione. Allespalle del Tribunale di PiazzaleClodio c' chi fa campeggio. Etutto questo colpevolmentetollerato dai vigili, dalla polizia edalla Regione che dovrebbeavere cura del Parco. Il problema - a meno di 60 giornidall'apertura dell'Anno Santo - che ZIngaretti ha annunciato l'ariapertura della via dei pellegrinia inizio settembre. Siamo ad ot-tobre e dentro Monte Mariosono magicamente apparse dellecolonnine di segnalazione realiz-zate da una societ di Udine. Pa-letti che dovrebberoaccompagnare i pellegrini nellasgambata espiatrice. Peccato cheprima di mettere i segnali an-drebbe un po' rimessa a posto lavia. Palizzate divelte, viottoli tra-sformati in cascate di fango dallerecenti piogge, alberi cadutiovunque, panchine divelte erotte. Pi che un

  • CRONACHEsabato 10 ottobre 2015 pagina 7

    una storia di suc-cesso italiana, anzitutta romana,quella del premiatobiscottificio Genti-lini, E una bella storia romana,iniziata 125 anni fa, nella primafabbrica di via Alessandria e checontinua, dal 1957, nel modernostabilimento di via Tiburtina. Euna storia, quella di Pietro Gen-tilini e dei suoi biscotti, fatta diintuizioni geniali, di trovatecommerciali (i primi negozi affi-liati, moderni precursori delfranchising) e pubblicitarie chefarebbero impallidire ancoraoggi i guru della comunicazione,e fatta soprattutto di tanta pas-sione e tanto lavoro. Oggi, a 125anni dallavvio dellattivit, il ni-pote del fondatore, Paolo Genti-lini, ha voluto festeggiarelanniversario con un libro chene ripercorre lintera storia.E bello scorrere quelle pagineedite da Palombi, con i testi diDaniela Brignone e il coordina-mento editoriale di FrancescaGerman. Foto di famiglia sirincorrono assieme a documenti,alle immagini delle celebri sca-tole di latta studiate per conser-vare la fragranza del prodotto, aquelle delle campagne pubblici-tarie. Hanno un che di familiare,come lo sono per i romani i No-vellini e gli Osvego, i Vittorio ele fette biscottate. Fiori alloc-chiello di un assortimento oggiassai vario che, ai prodotti clas-sici per la prima colazione, ab-bina nuove bont da tenere aportata di mano per un fuoripasto, addirittura per unocca-sione speciale: ed ecco le cremespalmabili, i frollini ricchi, pa-nettoni e colombe, ciambelline ecantuccini. Certo da non consu-mare tutti assieme, sebbene siadifficile resistere.Ma, oltre la bont e la familiaritdei prodotti, oltre la storia diPietro Gentilini, ci che piacesottolineare la realt di questaazienda romana, sebbene il suofondatore fosse originario dellaprovincia bolognese. E per de-scriverla necessario affidarsi ainumeri, assai pi significativi diqualsiasi altra descrizione che ri-

    schia di cadere nellagiografia.Questa azienda, in attivit da 125anni, ha fatturato nel 2014 30 mi-lioni di euro, in controtendenza aquella che , o stata fino ad ora,la crisi economica italiana. Nellostabilimento di via Tiburtina siproducono giornalmente 5 linee:i biscotti della tradizione (che in-cludono, accanto a Novellini eOsvego, le fette biscottate e i frol-lini ricchi), la linea piaceri, lalinea spalmabili, la linea fuori

    pasto, la linea regalo, la linea ri-correnza. Sono oltre 70 i dipen-denti fissi, ai quali si aggiungonouna ventina di stagionali. Allacommercializzazione provve-dono 50 agenti in tutta Italia,mentre sono ormai 80 le refe-renze in portafoglio. Assieme ai numeri, altrettantodegna di considerazione, e altret-tanto importante nello spiegare ilsolido successo della premiataditta Gentilini, appare latten-

    zione ai dettagli, vale a dire allematerie prime utilizzate. Gi datempo in via Tiburtina hanno eli-minato ogni traccia del contro-verso olio di palma dallimpastodei prodotti, a favore di grassi diorigine pi trasparente. Sonostate introdotte farine biologicheper la preparazione di nuovi bi-scotti, realizzati seguendo co-munque le ricette tradizionali dinonno Pietro Gentilini. Ugual-mente vincente lidea di identifi-

    care immediatamente il prodottoconfezionandole in scatole dilatta: le utilizzano ancora oggi, incasa Gentilini, per le linee regalo.Biscottiere assolutamente inimi-tabili, in latta litografata e di di-mensioni diverse, alle quali oggisi affianca una biscottiera specialedition per il compleanno nu-mero 125. Festeggiato anche conuna speciale emissione filatelica.Che dire. Non resta che assag-giare.

    di Maria Pia Miscio

    COMPIE 125 LA FABBRICA DEI BISCOTTI MADE IN ROMAIN PRIMO PIANO

    Gentilini, la dolcezza che fa lievitare i bilanci

    Dal primo forno in via Alessandria allo stabilimento di via Tiburtina, ecco la storia di unazienda a conduzione familiare che , unendo capacit imprenditoriali e bont di sempre, si rivela un marchio vincente e in crescita anche nel periodo pi buio della crisi economica.

    Lo testimoniano i 30 milioni di fatturato realizzati nel 2014, le nuove linee di prodotti e la costante attenzione alle esigenze dei consumatori

    A sinistra Paolo Gentilini con la speciale biscottieraper i 125 anni del marchio

  • sabato 10 ottobre 2015 pagina 8CRONACHE

    R ealizzare un cimitero, chepossa accogliere il nostroamico a 4 zampe che passaa miglior vita, non unacosa semplice. Creare unluogo in cui posizionare cucce per il sonnoeterno una questione delicata ma soprat-tutto penalizzata dalla mancanza di normecerte e omogenee su tutto il territorio na-zionale. E cos ciascuna regione fa da s.Nel Lazio un regolamento non esiste ecos il privato cittadino o il medico veteri-nario che decidesse di offrire un luogo dipace a cani, gatti o asini che siano devescontrarsi con autorizzazioni e permessi.Parola del veterinario Mario Candutti che,nell'area della clinica che gestisce con lasorella, ha dedicato un ampio spazio a uncimiterino che ospita circa 300 anime."Prima di tutto bisogna avere un'autoriz-zazione del Comune che la invia alla Asldi riferimento, e i tempi sono lunghissimi.I tecnici sanitari effettuano un sopralluogoper verificare lo stato del terreno e soprat-tutto se c' pericolo di inquinamento diuna falda acquifera". Ma una volta ottenuto il lascia passare ini-zia il lavoro vero e proprio: "Bisogna di-videre il terreno in lotti isolati dalcemento, definire le aree da dedicare agli

    animali di piccole dimensioni e quelle chevanno alle grosse taglie". In alcuni casi sioffre anche il servizio di custodia dei restidopo i cinque anni dalla morte per chi de-cide di non rinnovare il posto e anche uncrematorio, anche se a Roma ci si affida aditte esterne per questo servizio. E perquanto riguarda i costi di gestione? Can-dutti non si esprime sulle cifre ma assi-

    cura che "la maggior parte del servizio fatto in casa: dalla cura del giardino alladisinfestazione che si fa due volte l'anno,alla cassa in legno per i defunti", mentreper le lapidi ci si affida al marmista di fi-ducia i cui costi rientrano nella retta pa-gata dagli afflitti padroncini, che sborsano850 euro per offrire degna sepoltura ailoro amici a quattro zampe.

    Ho letto il non ci sto dellaltro giorno sulNuovo Corriere a proposito degli articoli suldegrado per piazza San Lorenzo Lucina. Hovisto che voi giornalisti non siete poi una castacos impenetrabile e accettate le critiche dei citta-dini. E quindi vi dico la mia, convinta che pubbliche-rete anche questo mio sfogo.Io vivo ad Ardea, sono la zia di un bambino piccolo.I genitori lavorano entrambi e quindi lo mandanoalla mensa scolastica (che pagano regolarmente).Altri genitori non se lo possono permettere e altrici marciano e utilizzano da anni il servizio senzapagare. Noi non siamo leghisti e ci ha fatto male ve-dere sui giornali gli stessi titoli che stigmatizzano le

    decisioni dei sindaci del Nord: Mensa vietata a 300bambini poveri, I genitori non possono pagare e ibimbi restano in classe.Fatemelo dire: troppo facile fare i giornalisti cos.Ma perch non si documentano i vostri colleghi?Oggi facile, basta andare su Internet, sul sito delComune, e vedere come stanno veramente le cose.Il Comune di Ardea - leggo sul sito - paga intera-mente il servizio del trasporto scolastico per 47 ra-gazzi e la mensa scolastica per 52 bambini i cui

    genitori, per questioni di particolare indigenza,non possono accedere al servizio pagandolo di-rettamente.Per gli altri (c chi ha debiti con il Comune -leggo sempre sul sito - per oltre 4.000 euro) con-cede lunghe rateizzazioni a chi le chiede. Moltiper preferiscono non chiederle e usufruire delservizio gratis, a danno di chi paga tutto.Non si poteva andare avanti cos e ha fatto benelamministrazione comunale a cercare di ve-derci chiaro. Per vostra comodit e dei vostricolleghi che amano i titoli ad effetto vi riportoanche la dichiarazione (sempre sul sito) dellas-sessore Massimiliano Orakian: Ormai datempo abbiamo avviato un percorso per fare inmodo che non ci sia pi che ne approfitti. Non

    c alcuna volont di vessare i cittadini ma vogliamogiustamente fare in modo che tutti possano pagare,senza portoghesi che sfruttano chi regolarmentepaga.

    F.B.

    Invitiamo i cittadini di Roma e del Lazio a denunciare le cose che non vanno con foto ed email a questo indirizzo:

    [email protected]

    Mense vietate ad Ardea, ditela tutta

    TRA PERMESSI E SPESE, LODISSEA DI CHI VUOLE APRIRNELINCHIESTA/2

    Cimiteri per animali domesticiLa burocrazia contro leterno riposo

    In mancanza di una normativa nazionale ogni regione procede in modo diverso. Cos il privato cittadino o il veterinario che volesse offrire un simile servizio deve scontrarsi con una serie interminabile

    di autorizzazioni e permessi, mettendo in conto tempi lunghissimi per la realizzazione delliniziativa. Onerosi anche i costi di gestione. Lesperienza di un medico romano che gestisce uno di questi spazi

    di Monica Savatteri

    Nei cassetti della Pisana giace una propo-sta di legge a firma 5 Stelle, depositata amaggio del 2014, che si propone di mettereordine nel settore dei cimiteri per animalidi affezione. In pratica, si prevedono regolecerte per disciplinare una materia non or-ganizzata e che rischia di vedere proliferarei luoghi di sepoltura non autorizzati. Dopoaver definito le tipologie di animali d'affe-zione, il documento stabilisce che i cimiteridebbano distare almeno 200 metri dai cen-tri abitati e su terreno agricolo, dopo averescluso il possibile inquinamento di faldeacquifere; necessario escludere la pre-senza di malattie che possano essere tra-smesse all'uomo e, per il gestore, obbligatorio tenere un registro con le sin-gole caratteristiche di ogni animale custo-dito sul luogo. La Asl effettua i controlliigienico-sanitari sul luogo e sui veicoli adi-biti al trasporto delle spoglie. La soppres-sione di un cimitero non pu avvenire primache siano trascorsi 5 anni dal seppelli-mento di animali di piccola taglia e 10 anninel caso di animali di taglia pi grande.

    Quella proposta di regolamento dimenticata

    nei cassetti della Pisana

  • LazioLaziola

    del

    anitSSNUMERO 52 ANNO I SABATO 10 OTTOBRE 2015

    Si era riempito la bocca, ed avevacostretto i direttori generalidelle Aziende Sanitarie ad ini-ziare una guerra fratricida peril governo del Sistema Sanita-rio del Lazio. Una guerra senza esclusionedi colpi per chi sarebbe dovuto rimaneresulla torre del potere avendo la protezioneprima di Zingaretti e poi della cabina diregia sanitaria. E apparsa una guerra ditutti contro tutti, una corsa per avere lim-primatur del presidente, il sigillo per go-vernare le super ASL della citt di Roma.Zingaretti aveva sognato di poter modifi-care lassetto territoriale delle ASL con un

    proprio decreto firmato nella sua qualitdi Commissario straordinario, ma ancorauna volta il presidente sempre pi ungambero che fa cinque passi in avanti ecinque indietro. Nessuno dei suoi collabo-ratori , al livello di Presidenza del nonopiano di Via Rosa Raimondi Garibaldi,aveva fatto osservare al compagno Nicolache per modificare gli assetti delle ASL oc-correva una Legge regionale che facesseliter prestabilito: la proposta nelle com-missioni competenti e, poi, il dibattitonellaula della Pisana. E lui scivolatosulla buccia di banana., con un tonfo me-morabile. Nel 2015 non si far in tempo a

    presentare e tantomeno ad approvare unalegge di riordino territoriale della sanit edellaccorpamento delle Strutture ospeda-liere, dei Policlinici, dellIRCSS e, quindi,dellintero sistema sanitario regionale. In-somma, per ora non cambier quasiniente. Tanto rumore per nulla?Ricordiamo agli sbadati dirigenti che esi-stono precise norme legislative per orga-nizzare il Servizio Sanitario Nazionale eRegionale, dunque non si pu cambiare loscheletro della sanit regionale del Laziocon decreti del Commissario ad acta che tale solo per il controllo dellorganizza-zione e della spesa. I sub-commissari go-

    vernativi che si sono susseguiti almeno co-noscevano leggi e norme, avrebbero saputocome correggere le brutte scelte territorialiin tema di Asl che portano ancora la firmadi Lionello Cosentino ( fatto fuori dallaguida del Partito Democratico di Romacon un input preciso di Palazzo Chigi).Serve gente che sappia quel che fa, e daqueste colonne ci batteremo sempre in di-fesa di una sanit di alta professionalitanche contro la Super Ministra Lorenzin,che vuole eliminare la scelta soggettiva delmedico curante, infilando lintera in uncul de sac dal quale sar difficile uscire.

    Il Corvo

    Zingaretti e i passi del gamberosulla sanit regionale

    IL CASO LINTERVISTAAmina, condannata dalla burocrazia, salvata (per ora) dalla madre-coraggio a pagina 13 a pagina 14

    Parla il direttore generale Marta Branca: umanizzazione delle cure, allIfo non vuotaretorica

  • Laziola delSSanit Lazio LA MAPPA DEL POTEREsabato 10 ottobre 2015 pagina 10

    Manager sotto esame,

    nomine congelate,cos non pu durareC una commissione di saggi al lavoro, ufficial-mente sta valutando gli scores dei direttori gene-rali delle Asl e della Aziende Ospedaliere. Loprevede una legge regionale, i manager vanno valutati perio-dicamente in base ad una serie di parametri. Teoricamenteil verdetto dovrebbe portare alla chiusura del rapporto conchi non raggiunge gli obiettivi prefissati, ma non si ricordanella storia un licenziamento di questo tipo. Che l'esameserva per giustificare spostamenti e giubilazioni fuor didubbio e magari potrebbe venire utile in questa occasione algovernatore Zingaretti, deciso a cambiare parecchie pedinesul territorio, ma in seria difficolt per vicende politiche didiversa natura. E mentre il presidente pensa e riflette, l'uni-verso mondo della sanit laziale appare mitridatizzato, con-gelato, con tensioni crescenti sul territorio e nei palazzi delpotere. Situazione esplosiva nel Frusinate, ad esempio, e nelPontino. Ma anche nei piani bassi dei due Irccs fusi a forza eora in procinto di essere nuovamente divisi. Per non parlaredi quel che accade all'interno dell'Ares 118 in prospettivaGiubileo e nelle due Asl (RmB e RmC) in attesa di una fusioneche non si sa come e quando accadr. Si pu governare inquesto modo? Pu essere efficiente e competitiva la sanitregionale?

    Asl Roma A CENTRO STORICOCommissario Angelo TaneseDirettore sanitario Barbara GiudiceandreaDirettore Amministrativo Alessandro Moretti

    Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZARDirettore sanitario Vittorio Amedeo Cicogna Direttore Amministrativo Sabrina Cenciarelli

    Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTODirettore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

    Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo Panella???Direttore sanitario Flavia Simonetta PirolaDirettore Amministrativo Paolo Farfusola

    Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

    Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

    Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale GIUSEPPE CAROLIDirettore sanitario Domenico BraccoDirettore Amministrativo Daniele Aguzzi

    Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO DALBADirettore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

    Asl ViterboCommissario LUIGI MACCHITELLADirettore sanitario Antonio BrayDirettore Amministrativo Daniela Donetti

    Asl FrosinoneDirettore Generale ??? Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

    Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI???Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

    CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

    LEGENDA

    San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRODirettore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

    SantAndreaDirettore Generale Lorenzo Sommella ffDirettore sanitario Lorenzo SommellaDirettore Amministrativo Paola Longo

    San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio DUrsoDirettore sanitario Francesco CorteseDirettore Amministrativo Alessandro Cipolla

    Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Amalia AlloccaDirettore Amministrativo VACANTE

    AZIENDE OSPEDALIERE

    Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Manuel Festuccia

    SpallanzaniDirettore Generale Mastrobuono ???Direttore sanitario Marina Cerimele ???Direttore Amministrativo Guglielmo di Balsamo???

    Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI???Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

    IfoDirettore Generale Marta Branca ???Direttore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Guglielmo di Balsamo

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  • Laziola delSSanit LazioCRONACHEsabato 10 ottobre 2015 pagina 11

    LE INDICAZIONI DEL REPORT DELL'AGENASIL PUNTO

    LAGENAS, Agenzia nazionaleper i servizi sanitari regionali di-retta da Francesco Bevere, non la bibbia ma i suoi report hannoil pregio di raccontare una sanitdal basso e con i numeri. E i numeri spieganochiaramente perch il Lazio, nonostante gli otti-mismi e i proclami trionfalistici, non sia ancorauscito dal tunnel della crisi. La spesa generale alivello nazionale ha ripreso a correre, nel settoresi segnalano dei campanelli d'allarme. Ma il Lazionon risulta tra le regioni che hanno speso di pi.E nemmeno tra quelle che hanno speso di meno,che hanno saputo risparmiare e innescare unciclo virtuoso. La prima lettura dell'addetto ai la-vori che questo significa una cosa sola: gli sforziper ridurre i costi a forza di tagli e tagli ha impe-dito un peggioramento della situazione, ma nonha nemmeno portato in salvo la barca. E ci si-gnifica che si lontani da una politica e da unagestione sana ed equilibrata. Senza crescita,senza sviluppo, senza armonia si resta con l'af-fanno, con l'acqua alla gola. Che quello che sista verificando. E c' un secondo punto, nel report dell'Agenas,che toglie ogni dubbio residuo. Il saldo negativodella mobilit passiva nel Lazio (-201,5 milioni),tra i pi alti d'Italia, sintomo di malessere, di ina-deguatezza. Il Lazio non regione virtuosa equesto dovrebbe far riflettere i registi, coreografidella cabina di regia. Questo il risultato di unasanit allo sbando, con liste dattesa interminabilie una politica fallimentare basata quasi esclusi-vamente sulla riduzione di reparti e posti letto.

    Cos molti cittadini, soprattutto delle province,preferiscono curarsi fuori regione. E questo si-gnifica mobilit passiva. Perch se gli utenti la-ziali varcano i confini, poi le regioni confinantipresentano il conto. La sanit regionale non haevidentemente capacit attrattive sufficienti, no-nostante possa contare su un notevole numerodi eccellenze in tutti i settori. E si trovi geografi-camente collocata in una posizione strategica.Dati di fatto obiettivi e non si pu dire che la

    Giunta Zingaretti non abbia avuto il tempo ne-cessario per indurre una svolta. E ovvio che su tutto questo pesi lassenza di pro-grammazione e di una visione dinsieme chetenga realmente in considerazione le reali neces-sit del territori. La linea prevalente stata quelladi procedere per tagli progressivi, lineari e con-centrici, piuttosto che per investimenti mirati. Lariapertura dei cordoni della borsa per tamponarele emergenze sul territorio pi marcate ha il sa-

    pore della beffa e la preoccupazione che lavven-tura del Giubileo riservi amare sorprese note-vole. LAgenas assembla e mette in fila dei dati,non offre chiavi di letture e non indica vieduscita. E non chiaro come il presidente Zin-garetti, che svolge anche il ruolo di commissarioad acta per la sanit, possa rimediare alle politi-che miopi che in due anni non hanno fatto altroche produrre una fuga dei cittadini verso altreregioni pi organizzate del Lazio.

    di Giulio Terzi

    Perch la sanit di Zingarettinon riesce ad uscire dal tunnel

    Fine settimana dedicato alla prevenzione: il 10 e l11 ottobre in programma la primainiziativa di Artemisia Onlus, inserita in un articolato calendario annuale promossodallassociazione per diffondere e promuovere la cultura della prevenzione, missionda oltre 30 anni di questa associazione no profit, presieduta dallarchitetto Maria StellaGiorlandino e che opera autofinanziandosi con capitali privati. Come primo appunta-mento, in questo fine settimana, nei centri della Rete Artemisialab a Roma, verr ga-rantito un presidio medico scientifico gratuito, dalle 9 alle 17, con visita medicaspecialistica ed esame audiometrico, per ultracinquantenni. Il calendario dedicato alla prevenzione proseguir poi con altri appuntamenti, tutti neicentri della Rete Artemisialab: l8 marzo 2016, festa della donna, giornata di preven-zione contro i tumori al collo dellutero; 19 marzo, festa del pap, giornata di preven-zione delle malattie cardiovascolari; domenica 8 maggio, festa della mamma,prevenzione del tumore al collo dellutero e visite senologiche. E invece dedicata aibambini domenica 11 giugno, giornata di prevenzione dermatologica pediatrica.

    Le giornate di visite gratuite

    di Artemisia Onlus

    WEEKEND DEDICATO ALLA PREVENZIONE

  • Laziola delSSanit Lazio CRONACHEsabato 10 ottobre 2015 pagina 12

    Quando qualcuno muore per unalunga malattia o per un inci-dente stradale, la prima cosache viene in mente il doloredei familiari, di chi rimane. Mase il defunto passato amiglior vita in un letto di

    ospedale, i familiari affranti dal dolore devonoguardarsi le spalle da avventori mossi solo dallalogica del profitto. Perch, quando qualcunomuore, si mette in moto una macchina d'affariche pu portare la ditta di pompe funebri piconvincente ad accaparrarsi l'organizzazionedell'intero rito funebre. Tanto pi se si riesce adabbordare madri o mogli affrante proprio nel-l'ospedale stesso.Questo avviene facilmente se la ditta che gesti-sce il trasferimento della salma dalla corsia allacamera mortuaria gestisce anche, pi o menooccultamente, una ditta di pompe funebri. E ilgioco fatto. Si trovano nel posto giusto al mo-mento giusto. A menoche il nosocomio noncorra ai ripari. Al SanCamillo di Roma, peresempio "da quandomi sono insediato, nel2014, abbiamo decisodi internalizzare la ge-stione della cameramortuaria", spiega ildirettore generale An-tonio DUrso. In pra-tica, il servizio diosservazione del cada-vere dalla morte al rila-scio dellecertificazioni, che permettono il trasferimentoal cimitero, pu essere gestito dagli operatori

    d e l l ' o s p e d a l estesso oppure daditte esterne chepartecipano a unbando nel quale,spesso, c' esplici-tamente scritto

    che non bisogna essere titolari di ditte di pompefunebri.

    Ma come la storia insegna, fatta la legge trovatol'inganno. E proprio il San Camillo, cos come ilSant'Andrea, stato coinvolto in un'inchiesta diappalti truccati grazie ai quali la ditta che vin-ceva si accaparrava anche tutto il rito funebre.Per evitare questo, si internalizza il servizio ecos "avvicinare i familiari diventa molto pi dif-ficile e viene tracciata una linea netta tra ospe-dale e scelta della famiglia di affidare il rito

    funebre a una ditta o a un'altra". Quale sia il tipodi gestione migliore non facile dirlo. "Certo - sicuro DUrso - che non si pu mettere lamano sul fuoco sulla moralit e la correttezza deicomportamenti e quindi noi e molti altri ospe-dali romani come il Sant'Andrea ci siamo rego-lati in questo modo". O forse, viene da pensareche, dopo aver toccato con mano cosa questotipo di affari possa provocare, si corsi ai ripari.

    LA QUESTIONE DELLE DITTE CHE GESTISCONO CAMERE MORTUARIE E IMPRESE DI POMPE FUNEBRILINCHIESTA/1

    di Monica Savatteri

    Contro il business del caro estintoil San Camillo sperimenta il fai da te

    La nuova direzione dellospedale, coinvolto insieme ad altri nellinchiesta della magistratura, ha deciso di gestire con personale interno lobitorio del nosocomio per evitare il ripetersi delle odiose situazioni di monopolio che si sono verificate in passato e per impedire alle ditte che organizzano funerali di avvicinare le famiglie

    A sinistra Mario DUrso, direttore generale del San Camillo

  • Laziola delSSanit LazioCRONACHEsabato 10 ottobre 2015 pagina 13

    A mina, una donnadi trent'anni con-dannata a dipen-dere da unsondino per so-pravvivere. Ha un danno cere-brale, si pu alimentare solo inquesto modo. Ma questo stru-mento, che la burocrazia sanita-ria chiama "presidio", questostrumento essenziale, indispen-sabile, la madre Rita deve con-quistarselo con i denti. Lottarecontro quella burocrazia uncompito ai limiti dell'impossi-bile. Il caso si trascina da tempo,serve un appello disperato, unaminaccia di sciopero della fame("Mi incatenerei anche davantiall'ospedale se solo potessi muo-vermi da casa, ma non posso la-sciare Amina"), per sbloccare lasituazione, per muovere il ma-gnanimo, sorridente Zingaretti,che cade dalle nuvole, nessunolo informa che la sanit una lot-teria ignobile, e quella laziale anche peggio di altre. SubitoRita viene chiamata dal funzio-nario della Asl ( RmD), subito simuove un dirigente della Re-gione. Sollecito, disponibile.Quei presidi arriveranno subito,ci mancherebbe, quella madrepu stare tranquilla, Aminapotr vivere la sua precariet an-cora a lungo. Staremo a vedere setutto questo movimento si con-cretizzer, se lemergenza diAmina sar superata sul serio.Abbiamo imparato a non fidarci,quella burocrazia si sempre di-mostrata inaffidabile. Prima di riflettere su una storiadolorosa e sconcertante, ma pa-radigmatica della nostra realtassistenziale, vale la pena di ri-percorrere la vicenda. Ad Aminaall'et di 2 anni venne diagnosti-cato un tumore al cervello. Oggiha 32 anni, vive quasi in stato ve-getativo e ha bisogno di continuecure. Fino ad agosto la giovanedonna riuscita ad alimentarsigrazie ad una sonda gastrodigiu-nale che per, essendo pedia-trica, risulta non pi adeguata.Su consiglio del gastroentero-logo che l'ha in cura, la sonda stata sostituita con una pigrande. E qui arrivano ulterioriproblemi. La mamma Rita, chesi sempre occupata di Aminaarrivando a licenziarsi nel 1989proprio per assistere 24 ore su 24

    la figlia, si accorge che la nuovasonda, nel frattempo inviataledalla ditta di produzione, non compatibile con il resto dei mac-chinari della figlia. In pratica inservibile. La ditta produttricespiega che le nuove sonde sonostate tutte costruite in quelmodo e che in produzione unadattatore universale che nonsar pronto prima di dicembre2016. Ma Amina ha bisogno dialimentarsi subito e la ditta for-nitrice, grazie allintervento diun dirigente di buon cuore, inviatre riduttori che hanno consen-tito ad Amina di vivere fino adoggi. Ma anche questi riduttoriormai sono giunti al terminedella loro funzionalit. Nel frat-tempo la signora Rita con laforza della disperazione avviatutte le pratiche burocratiche perrichiedere alla Asl di compe-tenza, la RmD, di fornire dei ri-duttori adeguati ma la burocraziastritola le speranze. L'ospedaleche ospita la figlia chiede pres-sante i riduttori, una corsa con-tro il tempo. Gli adattatoridevono essere forniti dallospe-dale di zona, che ha avuto la se-gnalazione della Asl, ha inviatola richiesta alle varie ditte, ed in attesa dell'offerta per far par-tire l'ordine. E' la prassi. Tempitecnici. Ma Amina sta morendoe Rita annuncia a tutti il suo di-giuno di protesta. Se la figlia nonpu vivere, moriranno insieme.E' solo a questo punto che scatta

    la corsa della solidariet. "Sonostata contattata da un funziona-rio della Regione Lazio, che miha rassicurata garantendo soste-gno e aiuto per risolvere le pro-blematiche di mia figlia. Miriceveranno nei prossimi giorni.Intanto mi hanno dato ragionedicendomi che queste cose nondovrebbero succedere e li hosentiti quasi mortificati perquanto sta accadendo a me e miafiglia - racconta la donna - Mihanno anche detto che il presi-dente Zingaretti vuole esseremesso al corrente dei futuri svi-luppi di questa vicenda per poterintervenire anche sulla que-stione della lentezza della buro-crazia. Dopo poco mi hachiamata un dirigente della Asl -aggiunge - che mi ha garantito ilpronto intervento per accelerarele pratiche burocratiche e nelfrattempo mi ha anche garantitoche tra sabato e luned arrive-ranno dei presidi per l'alimenta-zione di mia figlia, strumenti cheverranno dati fino a quandoAmina non avr finalmente ilsuo presidio fisso che le garantirl'alimentazione.Il meccanismo si messo inmoto, la stampa, l'opinione pub-blica devono sapere quanto saessere efficiente la sanit regio-nale, le agenzie battono una notadella Asl RmD nella quale si av-verte il senso della urgenza, dellasollecitudine: La mamma diAmina non dovr aspettare lu-

    ned per avere una risposta dallaAsl Roma D. Gi domani infattigli uffici dell'Azienda sarannoimpegnati a individuare la solu-zione pi adeguata e soprattuttoimmediata per garantire il prose-guimento delle cure per sua fi-glia. La Asl operer da subitosuperando tutti gli eventualiostacoli burocratici. Tuttobene, si pu tirare un sospiro disollievo, c' il lieto fine. Solo perchi si accontenta dello scampatopericolo, e accetta questa visionemiracolistica della realt. Intanto

    siamo alla cronaca spicciola, diquesti giorni, ed tutto da veri-ficare se alle promesse, alle com-mosse sollecitudini seguirannoalmeno quei fatti concreti ur-genti, non procrastinabili. E poi?Nel medio termine, nel futuro?La sanit di Zingaretti costruirun cappotto protettivo attornoad Amina e Rita? Far in modoche possano avere una vita digni-tosa? O appena spenti i riflettorile due donne torneranno nell'in-ferno quotidiano? La sollecitu-dine di un momento, lasollecitudine indotta non risolvei problemi di fondo. Il sistemasanitario laziale colpevole neiconfronti di Amina e di millealtre persone in difficolt di vitaquotidiana. La Lorenzin si pre-occupa delle prestazioni medi-che da tagliare, Zingaretti sipreoccupa di mega riconver-sioni, di grandi riorganizzazioni.Ma non vuole o non sa risolverequeste emergenze, non sa o nonvuole modificare le procedure,abbattere i vincoli della burocra-zia omicida, miope, stupida ep-pure insormontabile. Zingarettinon in grado di realizzarequella rete socio-assistenzialeche da sola monitorerebbe, con-trollerebbe ogni situazione di ri-schio e di sofferenza. Non ingrado, o non vuole attivare dellaprocedure d'urgenza, di emer-genza indispensabili. In pocheparole, questa sanit da but-tare.

    LA TERRIBILE VICENDA DI UNA GIOVANE DONNA COSTRETTA A DIPENDERE DA UN SONDINO PER SOPRAVVIVEREIL CASO

    di Giulio Terzi

    Amina, condannata dalla burocrazia,salvata (per ora) dalla madre-coraggio

    C voluto uno sciopero della fame per svegliare Asl e Regione in extremis. I presidi indispensabili per la vita della donna(trentanni, danno cerebrale, stato quasi vegetativo) arrivano dopo una lotta disperata contro un sistema ottuso e miope,

    incapace di risolvere queste emergenze. Limpegno di Zingaretti forse sincero, ma questa sanit da buttare

    COMUNE DI SAN GIORGIOA LIRI (FR)

    Bando di gara CIG n. 6395564A5DQuesto Comune indice una proceduraaperta, tramite il criterio di aggiudica-zione dell economicamente pi vantag-giosa, per la gestione del servizio di AsiloNido comunale dal 01.09.2015 al31.07.2018. Importo per 3 anni:622.050,00 + IVA pi oneri di sicurezza.Termine ricezione offerte: 20.11.2015 h13. Invio alla GUCE: 22/09/2015.

    Il responsabile dei servizi sociali dott. Pasquale Ciacciarelli

  • Laziola delSSanit Lazio CRONACHEsabato 10 ottobre 2015 pagina 14

    Inutile girarci intorno, nella mega strutturadelIfo di Mostacciano lambita dal Graconvivono il dolore, la sofferenza, lansia,la voglia di lottare e di resistere, la pauradi chi porta sulle spalle una malattia on-cologica, la tristezza e langoscia di chi, familiareo amico,affronta impotente lo stress di questa si-tuazione. AllIstituto Nazionale dei Tumori nonci sono alternative, spesso non ci sono armi suffi-cienti. Ci che si pu e si deve fare, in ogni caso, assicurare la migliore qualit della vita possibileai pazienti. Ed quello che dirigenti e operatorisi impegnano a fare ogni giorno. Ottobre unmese di iniziative particolari in questa direzione.Ne parliamo con il commissario straordinariodellIrccs, Marta Branca

    Umanizzazione delle cure allIfo non vuota retorica

    Anzi, materia pratica, duttile. E approfitto percondividere con voi un risultato importantis-simo: il Regina Elena (una delle due ANIME de-GLIIfo, laltra il San Gallicano) statoaccreditato come Comprehensive Cancer Centerdalla prestigiosa organizzazione OECI (Organi-sation of European Cancer Institutes). LOECIha lo scopo di promuovere i migliori modelli inoncologia e sviluppare soluzioni concrete, soste-nibili e realistiche per combattere efficacementeil cancro, ma anche per migliorare le azioni di pre-venzione e ridurre lincidenza e la mortalit per

    tumore assicurando una migliore qualit di vitaai pazienti. Nel 2002 lOECI ha messo a punto unprogramma di accreditamento e classificazionedegli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scien-tifico (IRCCS) europei, puntando a fornire aimalati di cancro, in tutta Europa, parit di accessoalle cure secondo i pi elevati standard qualitativie aiutare gli IRCCS europei nellimplementa-zione di un sistema di qualit per le cure oncolo-

    giche. Questa specifica certificazione (che ilmassimo livello su 4) in tutta Europa stata con-ferita soltanto a 13 centri.

    Niente male, ma parliamo di questomese particolare

    Parto da qui perch uno dei punti di forza eviden-ziati stata proprio lattivit di coinvolgimentodei pazienti tese a favorire lumanizzazione dellecure, al fine di rendere sempre pi vicini aspettidi vita che si svolgono fuori e dentro lospedale.In tema di umanizzazione abbiamo iniziative con-solidate da anni come il corso Yoga, questannoalla sesta edizione. E una iniziativa molto seguitaed realizzata da istruttori federali (FIY); ab-biamo poi il cinema, un appuntamento settima-nale con proiezioni di film recenti.LAngolo dellecuriosit letterarie per lo scambio di libri di let-tura, mentre la biblioteca del paziente mette a di-sposizione esperti bibliotecari per insegnare acercare informazioni attendibili sul web, doveormai le informazioni sono eccessive e soprat-tutto spesso errate.

    C anche un aspetto culturale digrande interesse

    Liniziativa degenza e conoscenza, alla secondaedizione a partire dall8 ottobre, ed promossain collaborazione con la Sovraintendenza ai BeniCulturali di Roma Capitale. Si tratta di piccole le-zioni farcite da immagini sulla storia dei monu-menti pi significativi della Roma antica emoderna, e simpatici aneddoti sulla vita dei ro-mani per intrattenere, incuriosire e informare,

    in modo semplice e divulgativo i nostri assistiti.Inoltre si organizzano visite guidate di enorme in-teresse.

    E poi c una iniziativa particolare, in-novativa, carica di significato ed estre-mamente efficace nel messaggio che dal paziente e a chi gli sta intorno. Il ma-lato oncologico non deve lasciarsi an-dare, non deve trascurarsi, deve viveree prendersi cura del proprio corpo.

    Prendersi cura del proprio corpo e valorizzarnela bellezza importante sempre, ancora di piquando si vive un percorso di terapia oncologica.Abbiamo dato vitaa Insieme pi belle uno spa-zio settimanale di bellezza e benessere dedicatoalle donne in cura presso il Regina Elena. E pro-mosso dalla truccatrice Valentina MakeUp, unaex paziente e dalloncologa Alessandra Fabi,dellOncologia Medica 1 IRE diretta dal Prof.Francesco Cognetti, in collaborazione con lasso-ciazione AMOC Onlus . Va detto che Il prendersicura di s e del proprio corpo uno dei temi dellacentralit della persona che gli IFO cercano disviluppare a 360 gradi. Riprendiamo con piacereuna iniziativa frutto della collaborazione tradonne che hanno superato la malattia, oncologi,specialisti e volontari che operano negli Istituti,aggiungiamo un altro pezzetto alle varie iniziativecome ad esempio la distribuzione gratuita di ban-dane e servizio di parrucchiere che offrono i vo-lontari dellassociazione AMSO. Crediamo nellacura oltre la terapia.

    PARLA IL COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL REGINA ELENA - SAN GALLICANO MARTA BRANCALINTERVISTA

    di Paolo Lepore

    Umanizzazione delle cure,allIfo non vuota retorica

    LIstituto di Mostacciano, indicato tra i migliori 13 centri europei per gli standards delle cure oncologiche, mette in campo una serie di iniziative destinate ad assicurare la migliore qualit della vita possibile ai pazienti. Coinvolti

    direttamente in attivit fisiche, culturali e ludiche, dal corso di yoga allo spazio di bellezza e benessere dedicato alle donne

    SERVIZI/ TEST NUMERO CHIUSO 2015, IL 2 OTTOBRE PUBBLICATI I PUNTEGGI

    Il 2 ottobre sono stati pubbli-cati i punteggi delle prove diaccesso alle facolt a nu-mero chiuso 2015, per i corsi dilaurea in medicina e chirurgiaed odontoiatria e protesi denta-ria. E cos saltato fuori unoscenario inquietante: la prova dimolti candidati stata annul-lata per mancata sottoscrizionedella scheda anagrafica o er-rata apposizione delle etichetteautoadesive.Infatti, il sistema delle etichetteadesive che dovevano essereapplicate dai candidati sul fo-glio delle risposte e sul fogliodella scheda anagrafica, conconseguente sottoscrizione diquestultima solo allesito di talioperazioni (modalit introdottaper la prima volta questanno),ha creato moltissime problema-tiche agli studenti, al momento

    della consegna degli elaborati.Tant che molti candidati,anche a causa della scarsa col-laborazione delle commissioni,ha dimenticato di firmare la

    scheda anagrafica, con conse-guente annullamento dellaprova da parte del MIUR.Secondo lavvocato CristianoPellegrini Quarantotti - esperto

    di diritto amministrativo e di im-pugnative di concorsi pubblici,che, da oltre 10 anni, rappre-senta uno dei pi importanti ri-ferimenti a livello nazionale inmateria di ricorsi avverso ilmancato accesso alle facoltuniversitarie a numero chiuso -chi si visto annullare la provaper i predetti motivi potr ricor-rere al TAR, deducendo lillegit-tima esclusione dallagraduatoria.In particolare, spiega lavvocatoPellegrini Quarantotti: la man-cata sottoscrizione dellascheda anagrafica costituisceuna irregolarit meramente for-male, la quale non giustifica lasanzione dellannullamentodella prova. Peraltro, tale di-menticanza deve essere conte-stualizzata in una situazione diassoluta contraddittoriet tra le

    disposizioni previste dal bandoministeriale relative allo svolgi-mento della prova e le succes-sive indicazioni operativefornite dallo stesso ministeroalle universit. Pertanto, il can-didato che ha avuto annullata laprova per mancata firma dellascheda anagrafica, potr ricor-rere al Giudice Amministrativo,chiedendo lannullamento delprovvedimento di esclusione. Ilmio studio sta raccogliendo gliincarichi per proporre ricorso alTAR, da parte di candidati chesono stati ingiustamente pena-lizzati da tale provvedimento delMIUR. Questi, infatti, ben sareb-bero potuti entrare in graduato-ria, ove la prova non fosse stataloro annullata. Gi nelle pros-sime settimane si potrebberoavere i primi provvedimenti delGiudice Amministrativo.

    Medici e dentisti, prova annullata per molti candidati

    A sinistra il commissario straordinario dell'Ifo Marta Branca

  • Laziola delSSanit LazioCRONACHEsabato 10 ottobre 2015 pagina 15

    LA NUOVA STRUTTURA DALLAZIENDA OSPEDALIERA SAN GIOVANNI ADDOLORATASERVIZI

    SANIT&RICERCA/ PROGETTO TELECOM-FONDAZIONE SANTA LUCIA IRCCS

    Parlare non solo questione di voce.La comunicazione verbale non im-plica solo utilizzare le corde vocali,ma anche ricorrere a una serie di funzionicerebrali che ci permettono di capire e ar-ticolare le parole. I problemi legati allacomprensione e alla produzione del lin-guaggio spesso dipendono proprio da di-sturbi cognitivi causati da traumi cranicio lesioni neurologiche. Per questo lafasiasi manifesta quando vengono danneg-giate specifiche aree del cervello desti-nate allelaborazione del linguaggio. La Fondazione Telecom Italia sta finan-ziando un progetto di ricerca dal titoloParole e Immagini: Riabilitazione Domi-ciliare del Paziente Afasico per dimo-strare lefficacia clinica di un protocollo

    di riabilitazione a distanza. Il progetto,che terminer a novembre del 2015, condotto da 4 ricercatori della Fonda-zione Santa Lucia: Giovanni Carlesimo,Maria Stefania De Simone, Silvia Zabbe-roni e Gian Daniele Zannino. Il tratta-mento delle anomie si baser sullatecnologia del cloud computing, la nuvoladella rete al servizio del paziente. Nel con-creto, ogni paziente dispone di un tabletin cui riceve un set di stimoli personaliz-zato in base alle sue esigenze comunica-tive. Se il paziente ha, ad esempio,problemi nel comprendere alcune parole,lesercizio consiste nel ripetere tali paroleabbinandole ad alcune figure. La versionedigitale dellesercizio consente al pa-ziente di seguire lo stesso programma diriabilitazione che viene abitualmente ef-fettuato in ambulatorio.

    Prima di passare alla riabilitazione, neu-rologo e logopedista devono innanzituttocapire che tipo di deficit del linguaggiostanno trattando. Il paziente inverte lor-dine di alcune lettere, sbaglia un tempoverbale, stravolge il significato di una pa-rola o non riesce ad associare una parolaad un concetto? Questo permette di ca-pire se ci sia la presenza di un disordinedi fonema, sintattico, semantico o di de-nominazione. Sulla base di questa valuta-zione parte il trattamento riabilitativo,perch le lesioni cerebrali sono irrever-sibili - spiega il professor Carlo Caltagi-rone, direttore scientifico dellaFondazione Santa Lucia - ma il cervello intelligente e cerca un suo adattamentoutilizzando per comunicare vie seconda-rie. Questo adattamento implica tuttaviamesi e mesi di impegno paziente da

    parte del malato, del logopedista e anchedella famiglia. Un impegno che, spesso,deve proseguire ben oltre il tempo del ri-covero ospedaliero. Ed proprio a questopunto che interviene la tecnologia speri-mentata dal Santa Lucia e finanziatadalla Fondazione Telecom Italia. Il logopedista monitora a distanza intempo reale landamento del training eadegua gli esercizi ai progressi del pa-ziente. Il paziente effettua i suoi esercizipi volte al giorno, con la comodit di re-stare a casa anzich recarsi in ambulato-rio. E la telemedicina compie un altropasso in avanti nel campo della riabilita-zione a distanza.

    Fondazione Irccs Santa LuciaVia Ardeatina 306, Roma

    Info: 06 515011

    di Marco De Leo

    Con la telemedicina il paziente afasicopu fare la riabilitazione anche a casa

    Farmaci pensati epreparati apposita-mente per ogni sin-golo paziente: questa la nuovafrontiera nella cura dei tumori. Eper questo, nell'Azienda Ospeda-liera San Giovanni Addolorata, stato recentemente inauguratoun nuovo laboratorio per la pre-parazione dei farmaci antibla-stici, vale a dire medicinali cheinibiscono e combattono lo svi-luppo dei tumori, in un'area in-teramente dedicata e sterilizzata.Ne parliamo con la dottoressaRoberta Di Turi, farmacista diri-gente della Asl Roma D in con-venzione con l'AziendaOspedaliera San Giovanni Ad-dolorata di Roma.

    Dottoressa, come strutturato il laborato-rio?

    Lintero laboratorio si estende su200 metri quadri ed costituitoda due settori distinti: il primo denominato UFA (Unit Far-maci Antitumorali). Si tratta diuna camera bianca ad atmo-

    sfera controllata, un ambientetotalmente sterile e protetto, incui giornalmente vengono pre-parate - in tutta sicurezza per ipazienti e per gli operatori - sac-che madri di farmaci chemiote-rapici. La struttura dotataanche di un punto di decontami-

    nazione lava-occhi e di doccia disicurezza.

    Come avviene la prepa-razione di questi farmacie la loro somministra-zione?

    Le terapie oncologiche sono per-sonalizzate sulla base di parame-

    tri sia di tipo clinico che di tipofisico. Per questo, ogni terapia ri-chiede la definizione di una pre-scrizione specifica per ognipaziente e la realizzazione di unaserie di operazioni di verifica econtrollo. La preparazione av-viene nella massima sicurezza e

    con il minimo spreco di medici-nali.

    E la distribuzione?LUFA prevede anche un puntodi decontaminazione con unlava-occhi e una doccia di sicu-rezza. Altro elemento centraleper loperatore che maneggia ilfarmaco la cappa a flusso lami-nare verticale per i chemiotera-pici e orizzontale per le miscelenutrizionali, necessarie per assi-curare la protezione della per-sona, dellambiente e la sterilitdel prodotto. Il passaggio deipreparati, dalla sala di allesti-mento ai locali contigui, di-retto e avviene attraversoappositi pass-box a doppia porta.Anche la distribuzione dei pre-parati pronti per la somministra-zione facilitata, poich lanuova UFA ha il vantaggio di es-sere adiacente al day hospital diematologia e oncologia e, di con-seguenza, pressoch abbattuti itempi di consegna. Questoaspetto strutturale ha una va-lenza significativa sul piano dellasicurezza risultando cos funzio-nale per evitare rischi nelle fasidi trasporto.

    di Francesco Vitale

    La camera bianca dove nasconoi farmaci che salvano la vita

    In un ambiente totalmente sterile e protetto, due farmacisti e sei infermieri preparano le medicine secondo protocolli eprescrizioni studiati appositamente per ogni singolo paziente. Dopo una serie di accurati controlli, la terapia pu essere

    immediatamente somministrata, in una catena deccellenza che evita ogni rischio di contaminazione o di errore

  • sabato 10 ottobre 2015 pagina 17 CRONACHE

    U n tempo era tutto pi sem-plice, le elezioni nel territo-rio pontino si valutavano aocchi chiusi. A parte alcuneenclavi di sinistra il voto eraomogeneo, destra, destra spinta, centro de-stra. Percentuali bulgare, bei tempi. Oggi tutto diverso, la gara per la poltrona da sin-daco in primavera avviene in una realt con-fusa, opaca, e con nessuna certezza. Lasinistra annusa il profumo della vittoria,dopo decenni di astinenza, ma divisa, nonha le idee chiare, rischia di perdere lautobusdella storia. Dallaltra parte invocano addirit-tura luomo della provvidenza Salvini, inmancanza di meglio. Perch il centrodestra polverizzato, in qualche modo addiritturaatomizzato, con Forza Italia velleitaria (lon-tani i tempi di Fazzone padrone, i suoi orfaniaspettano pazienti che arrivi Godot a moti-varli) ma senza pi consenso e Fratelli dIta-lia che non sembra avere benzina sufficiente.C un arcipelago di forze minori, alle spallee una valanga di liste civiche con scarsa per-sonalit. Manca clamorosamente il feno-

    meno politico pi importante di questi anni,il Movimento Cinque Stelle. Ha mandatoqualcuno in Parlamento ma non ha sfondato,non appare come una forza di governo. Edunque? Il premier Renzi non sembra voleraccelerare su una questione importante, masi sa che lui capace di giocare solo le grandipartite mediatiche nazionali e sul territoriolascia che siano altri a fare il lavoro sporco.Ma il suo pensiero incide. E nella secondacitt del Lazio potrebbe trovare una applica-

    zione quasi scientifica. Se vuoivincere le elezioni devi pren-dere i loro voti, dice Renzi eintende che destra o sinistrache sia per superare una fase distallo devi giocare nel campoavversario. Ed ecco che a La-tina prende peso e consistenzala autocandidatura alle prima-rie del Pd di un personaggioniente male (no carisma npeso specifico sovra provin-ciale, intendiamoci), il presi-dente di Federalberghi Latina .Un imprenditore, quindi. Chesi professa rienziano. Ma con

    un passato che qualcuno trova imbarazzante.Viene infatti dallaltra parte della barricata,da An, per capirci, ed facile ritagliargli ad-dosso le caratteristiche di personaggio di de-stra. Ma di quella destra estrema, chemetterebbe in imbarazzo chiunque e cheviene accusato di ospitare per meeting edaltro nel suo lussuoso albergo. Adinolfi,Fiore, quelli di Terza Posizione, roba grossa.Ma Galante non fa una piega e trova unasponda interessante nel padre padrone del

    Pd pontino, il senatore Claudio Moscardelli,senatore, membro della commissione anti-mafia. Lago della bilancia, a Latina. In lineacon il pensiero renziano sostiene che per vin-cere il Pd ha bisogno dei voti della destra,quindi di un candidato non di sinistra.Paolo Galante il candidato ideale, da questopunto di vista. Anzi, doveva essere il candi-dato unitario ufficiale se qualcuno nonavesse messo il classico granello di sabbianellingranaggio. C unala del Pd che nonama Moscardelli e che spinge per un altraautocandidatura, quella di Enrico Forte, unavita nel partito senza tentennamenti, maanche senza infamia e senza lode. Certa-mente con una sua base di consenso, tuttavia,e quindi in grado di dare fastidio. Sono gli in-gredienti del paradosso politico pontino, unterritorio storicamente e culturalmente didestra, oggi ancora di destra ma irritato dallabrutta fine di quel governo cittadino e pro-vinciale appaltato al partito degli affari chenon ha saputo far crescere Latina. La sinistra rosa, e di un rosa sbiadito. Finir cheavranno spazio le liste civiche e che il capo-luogo pontino, come oggi, avr bisogno diun commissario per essere governato?

    di Carlo Felici

    CAMPAGNA ELETTORALE CONFUSA NEL CAPOLUOGO, NESSUN SEGNALE DI NOV ITQUI LATINA

    Elezioni, il paradosso pontinoGalante, imprenditore con un passato di destra, candidato a sindaco con il Pd? E' la lezione spregiudicata di Renzi: se vuoi vincere devi prendere i loro voti. Ma lo scontro alle primarie con l'altro aspirante sindaco,

    Forte, rischia di complicare le cose. Forza Italia? Aspetta Godot. E Fratelli d'Italia non cresciuta abbastanza

    DALLO SPOGLIATOIO ABORDO CAMPO

    Paolo Galante

  • sabato 10 ottobre 2015 pagina 18RUBRICHE

    Ariete (21 Marzo - 20 Aprile)Saturno vi offre occasioni da prendere al volo,perch una Luna negativa il giorno 19 vi ren-der poco riflessivi e poco comprensivi versoil partner. Il Sole e Mercurio opposti in Bilanciapossono creare qualche problema e vi consi-gliano attenzione al volante. Nel lavoro si im-pone molta prudenza per evitare delusioni.

    Toro (21 Aprile - 21 Maggio) Venere e Marte positivi, con Giove in Vergineanchesso favorevole, vi fanno sentire amati ecircondati dallaffetto familiare; favoriti anchenuovi incontri damore. Giove, favorisce chivuole affrontare progetti innovativi. Solo dal 24,con lingresso del Sole nello Scorpione, do-vrete essere pi prudenti.

    Gemelli (22 Maggio - 21 Giugno)Marte, opposto a Nettuno, e Venere, an-chessa negativa dal segno della Vergine, virendono perplessi sul da farsi. Nettuno e poianche Saturno che ora vi opposto, concor-rono a farvi confondere le idee. Fortunata-mente avete Mercurio, positivo in Bilancia,che porta armonia nellambiente familiare evi sostiene nel campo lavorativo.

    Cancro (22 Giugno - 22 Luglio)Mercurio in quadratura, negativo in Bilancia, eil Sole, anchesso sfavorevole, possono darviqualche noia nel campo della salute; Marte inVergine, positivo, vi aiuta nelle relazioni socialie sentimentali. il momento di azzardare inamore.

    Leone (23 Luglio - 22 Agosto)Anche se Venere si trasferita in Vergine,avete Saturno in aspetto positivo nel segno delSagittario, che vi aiuta nel lavoro e nello studio.Lamore non certo fra le cose pi favorite inquesto periodo.

    Vergine (23 Agosto - 22 Settembre)Giove nel vostro segno favorevole; Marte visostiene nella realizzazione degli obiettivi.Sempre Marte vi aiuta a superare anche imomenti di timidezza: potrete cos affrontarecon decisione ogni discussione nel campodel lavoro. Attenzione per alla linea perch,con Giove positivo nel vostro segno, moltoforte la possibilit di ingrassare.

    Bilancia (23 Settembre - 22 Ottobre)Auguri, perch il mese del vostro comple-anno. Mercurio, in anello di sosta nel segno,vi conferma che questo il vostro momento.In nessun caso, per, dovete trascurare gliaffetti per la gloria.

    Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)Marte e Giove, nel segno della Vergine, stimo-lano le vostre passioni, contraccambiate. Oranon avete stelle negative e siete aiutati daMarte e Giove per ottenere successi nelle re-lazioni sociali; avrete il giorno 24 uno splendidoSole nel vostro segno, che contribuir a ga-rantire successi anche nel campo amoroso.

    Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)Avete Sole e Mercurio in posizione favorevoleche, unita al transito di Saturno nel vostrosegno, vi spinge ad ottenere positivi risultati nellavoro e nel campo. Saturno vi garantisce unapromozione nel lavoro o un vero successo deltutto inaspettato. Marte negativo, in quadraturain Vergine, pu attentare alla vostra salute.

    Capricorno (22 Dicembre - 20 Gennaio)Giove e Marte in un segno amico vi garanti-scono soddisfazioni nel campo lavorativo.An