il nuovo corriere di roma e del lazio - martedi' 12 maggio 2015

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di Roma e del Lazio MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015 numero 17 anno I - 1 euro Il Nuovo Corriere Nuovo Corriere Il L a “pax renziana” - cioè il con- trollo ormai quasi totale di Matteo Renzi sul Partito De- mocratico di cui è segretario nazionale - ha ammutolito il Pd romano. Che continua ad essere la stampella di Ignazio Marino, in silenziosa attesa di sapere cosa deciderà per la Città Eterna il Rottamatore, una volta incassato l’ennesimo prevedibile trionfo nelle ele- zioni regionali di fine mese. Al momento una sola cosa è certa: grazie a Papa Fran- cesco, che ha indetto un Anno Santo all’in- segna della Misericordia, l’anno prossimo, cioè nel 2016, non ci potranno essere ele- zioni per il Campidoglio. E stando così le cose è probabile che alle urne si tornerà, nel 2017 o 2018, per eleggere sia il sindaco di Roma sia per riconfermare a Palazzo Chigi l’attuale premier. Nel frattempo, la politica capitolina ha a disposizione un periodo - di uno o due anni - per immagi- nare il rilancio della Capitale e per indi- rizzarla sulla strada che la riporti ad essere una Capitale europea e non più quel suk “mediorientale style” che è oggi. A guardare la realtà politica romana di oggi non c’è però da essere ottimisti. Le macerie dei partiti che hanno finora gover- nato la Capitale sono il visibile monu- mento di una classe dirigente - sia di destra che di sinistra - che merita nel suo insieme di essere sradicata dal territorio e dispersa perché non possa rinascere così come l’ab- biamo conosciuta: l’anatema d’obbligo ri- calca lo storico “Delenda est Carthago”. Perché, in caso contrario, anche le migliori buone volontà otterranno risultati margi- nali, qualche battaglia potrà essere vinta, ma non la guerra. Da questo punto di vista, la testimonianza del pur volenteroso Movimento 5 Stelle insegna; e deve far ri- flettere. Con poche eccezioni, prima delle prossime elezioni capitoline, avremo a che fare, nella Capitale, con un gran numero di “riciclati”. Quelli del centro-destra, alla ricerca di un’immagine nuova; e quelli del centrosinistra, decisi ad accaparrarsi uno strapuntino sul carro di Renzi. Centrode- stra e centrosinistra, secondo chi studia le aggregazioni elettorali, potrebbero presto ritrovarsi insieme in un unico grande con- tenitore, quel “Partito della Nazione” che, pur senza essere mai stato indicato uffi- cialmente, finora, da Renzi come il punto d’arrivo, è comunque l’obiettivo del pre- mier. Roma, da questo punto di vita, po- trebbe rivelarsi un “laboratorio” di particolare importanza. Ora che l’ex sin- daco di Firenze è riuscito a mettere a ta- cere il PD, da decenni motore non solo politico ma anche economico e culturale della Capitale, gli ultimi scontri ideologici tra destra e sinistra sono destinati a scom- parire. Conseguenza? L’elettorato mode- rato romano (di destra e di sinistra) potrebbe ritrovarsi, unito, nel partito della Nazione, con l’emarginazione delle due ali estreme. Che questo sia possibile, e se- condo molti probabile, lo dimostra la “corte” che sia il centrodestra sia il centro- sinistra stanno facendo ad Alfio Marchini, per molti un Berlusconi 2.0 con il cuore che batte a sinistra. Marchini è stato finora abile nel non concedersi a nessuno, rima- nendo così il possibile candidato di en- trambi gli schieramenti. Il proconsole ideale, a Roma, di Matteo Renzi. segue a pagina 4 Andrà a finire che Marchini giocherà per Maeo Renzi di Carlo Rebecchi SCENARI Acquario dell’Eur, luce verde potrebbe aprire entro ottobre a pagina 12 D opo le promesse “più poliziotti e carabinieri” scatta il piano B, basta una ronda per farci credere al futuro. Le strategie in atto: più pas- saggi notturni nelle zone da bollino rosso, potenziamento della illumina- zione, percorsi pedonali per turisti e pellegrini, lotta agli abusivi. Sicurezza reale e percepita. Ma senza aumentare il numero degli agenti per strada, solo in- crementando le “ronde”. È tutta qui la strategia messa in campo per il Giubileo straordinario, voluto da Papa Francesco, un evento che porterà nella Capitale mi- lioni di fedeli e non solo. C’è l’Expo, non aspeiamoci rinforzi a pagina 3 I commercianti non vedono di buon oc- chio il provvedimento, anche in conside- razione degli avvenimenti legati all'ordinanza del 1' maggio. Giammaria "As- solutamente contrari". Leonori: "Non vo- gliamo colpire gli esercenti". Ordinanza anti-alcol, rieccola, Ma colpirà davvero gli abusivi? POLEMICHE GIUBILEO a pagina 2 All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 17 ANNOI MARTEDÌ 12 MAGGIO2015 L'ANALISI IL CASO I medici ne hanno abbastanza, con la Regione non c'è dialogo a pagina 8 a pagina 9 Ospedali colabrodo; Sicurezza? Un optional I l governatore Zingaretti tiene il punto sul suo programma “Case della salute”, vere o fasulle poco importa. A Ostia si è trattato praticamente di una sostituzione di targhe (dietro le quali è rimasta la struttura prece- dente), ma poco importa. Nel disegno politico della “zarina” De Grassi l’ottimizzazione del piano è un punto cruciale per fare risparmi sulla spesa sanita- ria, quindi si procede, e il Presidente striglia a do- vere i direttori generali che non sono completamente in linea. Proprio la De Grassi è al centro del gossip di politica sanitaria: sulla scacchiera qualcosa si muove e lei sembra essere il pezzo pregiato. Lo abbiamo raccontato nell’ultimo numero, il super direttore generale di Ifo e Spallanzani, il professor Valerio Fabio Alberti, lascia il Lazio e torna al Nord, sfiancato e avvilito da pochi mesi di difficile e complicata permanenza nella sanguinosa arena capitolina, troppi conflitti per uno che passeggiava tranquillo sul ponte di Bassano. La fuga apre una voragine, lascia scoperte due importanti aziende per le quali già sono cominciate le grandi manovre. E si parla appunto della retrocessione (sul piano poli- tico, ovvio, perché gestire Irccs di eccellenza po- trebbe essere visto come un riconoscimento) della De Grassi che, dal nono piano di via Rosa Rai- mondi Garibaldi, po- trebbe passare alla struttura di Mostacciano. Qualcuno nei corridoi dei palazzi del potere sanita- rio ricorda come nella contrapposizione fra la De Grassi e De Salazar, per le posizioni più presti- giose la zarina batté l’av- versario al foto-finish grazie a potenti sostegni trasversali. Lo sconfitto, che pure veniva da una doppia direzione (Spal- lanzani-Asl RmD), è ri- masto nel giro grosso, dirige la prestigiosa Asl RmB. Del resto è uno dei due-tre fuoriclasse della categoria dei manager di lungo corso, gli altri sono in ogni caso sgraditi a Zingaretti. Ma torniamo alla De Grassi: l’operazione sarebbe anche sul piano economico una diminutio, c’è chi definisce già lo scenario delle sue dimissioni, si fa per dire, “spontanee” con successiva nomina al ver- tice del doppio Irccs che, secondo le intenzioni del Governo Regionale, va normalizzato, fino a divenire un’unica Azienda Sanitaria. Contro la fusione sono baroni e baroncini, il personale e i sindacati tutti. Due strutture completamente diverse per la loro mis- sion possono finire così? Per portare il piano fino in fondo serve un pugno di ferro, una linea intransi- gente. Chi meglio di Flori De Grassi, che tra l’altro conosce dal di dentro quella realtà? Fateci caso, co- munque, gli appetiti sono rivolti sempre a Mostac- ciano, l’Irccs sulla Portuense fa meno gola. Il passaggio della zarina dal IX piano della Regione a Mostacciano creerebbe nuovi appetiti per il ruolo che la De Grassi ha svolto in questi anni, spesso anche in contrasto con le scelte della “cabina di regia” della Sanità Regionale. Una piccola chiosa fi- nale. I due Irccs in questione sono territorio di cac- cia del Ministro Lorenzin, che in questo momento non è in rapporti brillantissimi con Zingaretti. Un cocktail esplosivo, una bella lotta di potere. Ovvia- mente l’interesse per i problemi degli utenti è in fondo alle priorità, molto vicino allo zero. Il Corvo Indovinate chi potrebbe andare a governare Ifo-Spallanzani Flori De Grassi Scuole occupate. Dagli ex custodi Agli ex custodi delle scuole comunali i politici negli anni ’80 avevano promesso una casa dopo la pensione. Invece, una truppa di 800 persone abita ancora dentro i plessi scolastici. Tante promesse e il “popolo” degli ex guardiani si è trasformato in un serbatoio di voti da spremere in campagna eleorale. Negli ultimi 15 anni il Campidoglio ha deliberato 5 volte la proroga all’occupazione “temporanea”. Intanto molti titolari sono deceduti e le case del patrimonio scolastico sono utilizzate da parenti, amici e sconosciuti U n caso lungo oltre un trentennio. E’ la storia del braccio di ferro tra Comune di Roma e gli ex bidelli in pensione, ex custodi delle scuole pubbliche romane di ogni grado che continuano ad abi- tare, con moglie e figli negli appartamenti del plesso scolastico. Erano gli anni ’80. Avrebbero dovuto riconsegnare l’alloggio che fa parte del patri- monio comunale al momento dell’entrata in quiescenza e invece nessuno di loro ad oggi, pur non essendo più in servizio, l’ha mai fatto. Molte delle abitazioni si trovano in pieno centro storico, come il liceo Newton in via dell’Olmata, considerato un edificio di pregio con vista sulla basilica di Santa Maria Maggiore, tanto per fare un esempio. di Stefania Pascucci SCELTI PER VOI SCELTI PER VOI andatateci a nome nostro ITINERARI ROMANI con Ancilia Vieni a scoprire la Roma più bella e intrigante con gli archeologi dell’Associazione Ancilia. Visite guidate a 8 euro. Per i lettori del Nuovo Corriere prezzo scontato a 7 euro. Per prenotarsi: 346.6758350 Andate a nome nostro a pagina 6 Roma - Liceo scientifico Newton. Anche qui un ex bidello in pensione occupa un appartamento del patrimonio Foto: Online-News

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Periodico diretto da Giovanni Tagliapietra www.corrierediroma-news.it www.facebook.com/corrierediromaedellazio

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Page 1: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 12 MAGGIO 2015

di Roma e del Lazio MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015numero 17 anno I - 1 euro

IlNuovoCorriereNuovoCorriereIl

La “pax renziana” - cioè il con-trollo ormai quasi totale diMatteo Renzi sul Partito De-mocratico di cui è segretarionazionale - ha ammutolito il

Pd romano. Che continua ad essere lastampella di Ignazio Marino, in silenziosaattesa di sapere cosa deciderà per la CittàEterna il Rottamatore, una volta incassatol’ennesimo prevedibile trionfo nelle ele-zioni regionali di fine mese. Al momentouna sola cosa è certa: grazie a Papa Fran-cesco, che ha indetto un Anno Santo all’in-segna della Misericordia, l’anno prossimo,cioè nel 2016, non ci potranno essere ele-zioni per il Campidoglio. E stando così lecose è probabile che alle urne si tornerà, nel2017 o 2018, per eleggere sia il sindaco diRoma sia per riconfermare a PalazzoChigi l’attuale premier. Nel frattempo, lapolitica capitolina ha a disposizione unperiodo - di uno o due anni - per immagi-nare il rilancio della Capitale e per indi-rizzarla sulla strada che la riporti adessere una Capitale europea e non più quelsuk “mediorientale style” che è oggi.A guardare la realtà politica romana dioggi non c’è però da essere ottimisti. Lemacerie dei partiti che hanno finora gover-nato la Capitale sono il visibile monu-mento di una classe dirigente - sia di destrache di sinistra - che merita nel suo insiemedi essere sradicata dal territorio e dispersaperché non possa rinascere così come l’ab-biamo conosciuta: l’anatema d’obbligo ri-calca lo storico “Delenda est Carthago”.Perché, in caso contrario, anche le miglioribuone volontà otterranno risultati margi-nali, qualche battaglia potrà essere vinta,ma non la guerra. Da questo punto divista, la testimonianza del pur volenterosoMovimento 5 Stelle insegna; e deve far ri-flettere. Con poche eccezioni, prima delleprossime elezioni capitoline, avremo a chefare, nella Capitale, con un gran numerodi “riciclati”. Quelli del centro-destra, allaricerca di un’immagine nuova; e quelli delcentrosinistra, decisi ad accaparrarsi unostrapuntino sul carro di Renzi. Centrode-stra e centrosinistra, secondo chi studia leaggregazioni elettorali, potrebbero prestoritrovarsi insieme in un unico grande con-tenitore, quel “Partito della Nazione” che,pur senza essere mai stato indicato uffi-cialmente, finora, da Renzi come il puntod’arrivo, è comunque l’obiettivo del pre-mier. Roma, da questo punto di vita, po-trebbe rivelarsi un “laboratorio” diparticolare importanza. Ora che l’ex sin-daco di Firenze è riuscito a mettere a ta-cere il PD, da decenni motore non solopolitico ma anche economico e culturaledella Capitale, gli ultimi scontri ideologicitra destra e sinistra sono destinati a scom-parire. Conseguenza? L’elettorato mode-rato romano (di destra e di sinistra)potrebbe ritrovarsi, unito, nel partito dellaNazione, con l’emarginazione delle due aliestreme. Che questo sia possibile, e se-condo molti probabile, lo dimostra la“corte” che sia il centrodestra sia il centro-sinistra stanno facendo ad Alfio Marchini,per molti un Berlusconi 2.0 con il cuore chebatte a sinistra. Marchini è stato finoraabile nel non concedersi a nessuno, rima-nendo così il possibile candidato di en-trambi gli schieramenti. Il proconsoleideale, a Roma, di Matteo Renzi.

segue a pagina 4

Andrà a finireche Marchini

giocheràper Matteo Renzi

di Carlo Rebecchi

SCENARIAcquario dell’Eur, luce verdepotrebbe aprireentro ottobre

a pagina 12Dopo le promesse “più poliziotti ecarabinieri” scatta il piano B,basta una ronda per farci credere

al futuro. Le strategie in atto: più pas-saggi notturni nelle zone da bollinorosso, potenziamento della illumina-zione, percorsi pedonali per turisti epellegrini, lotta agli abusivi. Sicurezzareale e percepita. Ma senza aumentare ilnumero degli agenti per strada, solo in-crementando le “ronde”. È tutta qui lastrategia messa in campo per il Giubileostraordinario, voluto da Papa Francesco,un evento che porterà nella Capitale mi-lioni di fedeli e non solo.

C’è l’Expo, non aspettiamoci

rinforzi

a pagina 3

Icommercianti non vedono di buon oc-chio il provvedimento, anche in conside-razione degli avvenimenti legati

all'ordinanza del 1' maggio. Giammaria "As-solutamente contrari". Leonori: "Non vo-gliamo colpire gli esercenti".

Ordinanza anti-alcol,rieccola, Ma colpiràdavvero gli abusivi?

POLEMICHEGIUBILEO

a pagina 2All’internol’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 17 ANNO I MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015

L'ANALISI

IL CASO

I medici ne hanno

abbastanza,

con la Regione

non c'è dialogo a pagina 8

a pagina 9

Ospedali colabrodo;

Sicurezza?

Un optional

Il governatore Zingaretti tiene il punto sul

suo programma “Case della salute”, vere o

fasulle poco importa. A Ostia si è trattato

praticamente di una sostituzione di targhe

(dietro le quali è rimasta la struttura prece-

dente), ma poco importa. Nel disegno politico della

“zarina” De Grassi l’ottimizzazione del piano è un

punto cruciale per fare risparmi sulla spesa sanita-

ria, quindi si procede, e il Presidente striglia a do-

vere i direttori generali che non sono completamente

in linea. Proprio la De Grassi è al centro del gossip

di politica sanitaria: sulla scacchiera qualcosa si

muove e lei sembra essere il pezzo pregiato.

Lo abbiamo raccontato nell’ultimo numero, il super

direttore generale di Ifo e Spallanzani, il professor

Valerio Fabio Alberti, lascia il Lazio e torna al

Nord, sfiancato e avvilito da pochi mesi di difficile

e complicata permanenza nella sanguinosa arena

capitolina, troppi conflitti per uno che passeggiava

tranquillo sul ponte di Bassano. La fuga apre una

voragine, lascia scoperte due importanti aziende per

le quali già sono cominciate le grandi manovre. E si

parla appunto della retrocessione (sul piano poli-

tico, ovvio, perché gestire Irccs di eccellenza po-

trebbe essere visto come un riconoscimento) della De

Grassi che, dal nono

piano di via Rosa Rai-

mondi Garibaldi, po-

trebbe passare alla

struttura di Mostacciano.

Qualcuno nei corridoi dei

palazzi del potere sanita-

rio ricorda come nella

contrapposizione fra la

De Grassi e De Salazar,

per le posizioni più presti-

giose la zarina batté l’av-

versario al foto-finish

grazie a potenti sostegni

trasversali. Lo sconfitto,

che pure veniva da una

doppia direzione (Spal-

lanzani-Asl RmD), è ri-

masto nel giro grosso,

dirige la prestigiosa Asl

RmB. Del resto è uno dei due-tre fuoriclasse della

categoria dei manager di lungo corso, gli altri sono

in ogni caso sgraditi a Zingaretti.

Ma torniamo alla De Grassi: l’operazione sarebbe

anche sul piano economico una diminutio, c’è chi

definisce già lo scenario delle sue dimissioni, si fa

per dire, “spontanee” con successiva nomina al ver-

tice del doppio Irccs che, secondo le intenzioni del

Governo Regionale, va normalizzato, fino a divenire

un’unica Azienda Sanitaria. Contro la fusione sono

baroni e baroncini, il personale e i sindacati tutti.

Due strutture completamente diverse per la loro mis-

sion possono finire così? Per portare il piano fino in

fondo serve un pugno di ferro, una linea intransi-

gente. Chi meglio di Flori De Grassi, che tra l’altro

conosce dal di dentro quella realtà? Fateci caso, co-

munque, gli appetiti sono rivolti sempre a Mostac-

ciano, l’Irccs sulla Portuense fa meno gola.

Il passaggio della zarina dal IX piano della Regione

a Mostacciano creerebbe nuovi appetiti per il ruolo

che la De Grassi ha svolto in questi anni, spesso

anche in contrasto con le scelte della “cabina di

regia” della Sanità Regionale. Una piccola chiosa fi-

nale. I due Irccs in questione sono territorio di cac-

cia del Ministro Lorenzin, che in questo momento

non è in rapporti brillantissimi con Zingaretti. Un

cocktail esplosivo, una bella lotta di potere. Ovvia-

mente l’interesse per i problemi degli utenti è in

fondo alle priorità, molto vicino allo zero.Il Corvo

Indovinate chi potrebbe andare a governare Ifo-Spallanzani

Flori De Grassi

Scuole occupate. Dagli ex custodiAgli ex custodi delle scuole comunali i politici negli anni ’80 avevano promesso una casa dopo la pensione. Invece, una truppa di 800persone abita ancora dentro i plessi scolastici. Tante promesse e il “popolo” degli ex guardiani si è trasformato in un serbatoio di voti

da spremere in campagna elettorale. Negli ultimi 15 anni il Campidoglio ha deliberato 5 volte la proroga all’occupazione “temporanea”. Intanto molti titolari sono deceduti e le case del patrimonio scolastico sono utilizzate da parenti, amici e sconosciuti

Un caso lungo oltre un trentennio. E’ la storia del braccio di ferrotra Comune di Roma e gli ex bidelli in pensione, ex custodi dellescuole pubbliche romane di ogni grado che continuano ad abi-

tare, con moglie e figli negli appartamenti del plesso scolastico. Erano glianni ’80. Avrebbero dovuto riconsegnare l’alloggio che fa parte del patri-

monio comunale al momento dell’entrata in quiescenza e invece nessunodi loro ad oggi, pur non essendo più in servizio, l’ha mai fatto. Molte delleabitazioni si trovano in pieno centro storico, come il liceo Newton in viadell’Olmata, considerato un edificio di pregio con vista sulla basilica diSanta Maria Maggiore, tanto per fare un esempio.

di Stefania Pascucci

SCELTIPER VOI

SCELTI PER VOI

andatateci a nome nostro

ITINERARI ROMANI con Ancilia

Vieni a scoprire la Roma più bella e intrigante con

gli archeologi dell’Associazione

Ancilia.Visite guidate a 8 euro.

Per i lettori del Nuovo Corriere prezzo

scontato a 7 euro.Per prenotarsi: 346.6758350

Andate a nome nostro

a pagina 6

Roma - Liceo scientifico Newton. Anche qui un ex bidello in pensione occupa un appartamento del patrimonio Foto: Online-News

Page 2: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 12 MAGGIO 2015

pire gli esercenti – ha dichiarato Marta Leo-nori, Assessore a Roma Produttiva della ca-pitale – è ovvio che vada pensato un pianoorganico, valutando la situazione in base allazona, agli orari e all'entità delle multe".Una regolamentazione della materia è sicu-

ramente necessaria, anche in considerazionedel fatto che una buona fetta di mercato èstata "rubata" dai cosiddetti esercizi di vici-nato, ormai più forniti di un'enoteca o un bir-rificio artigianale."Accoglieremo le decisioni dell'amministra-

zione in spirito di colla-borazione – ha spiegatoil direttore dell'Associa-zione Esercenti diRoma, Claudio Pica –ma è necessario chel'amministrazione stessaci tuteli dall'abusivismoche, oltre a portare in-genti danni economiciagli esercenti onesti,crea un enorme pro-blema di decoro che nonfavorisce il rinnova-mento della nostra im-magine all'estero"."E' ovvio che vada pen-sato un piano per la re-pressione degli sbusivi"ha sottolineato l'asses-sore Leonori, che però siriserva di specificare lamodalità a seguito di unincontro con il Prefetto.Non solo anti alcol nellemodifiche previste.L'idea è quella di una

normativa organica inmerito al comporta-

mento della polizia municipale e alle multeda erogare in materia di sicurezza sui mezzipubblici, normativa antirumore per abbatterel'inquinamento acustico, rovistaggio nei cas-sonetti e accattonaggio, antiprostituzione epiù in generale decoro.

PRIMO PIANO martedì 12 maggio 2015 pagina 2

I commercianti non vedono di buon occhio il provvedimento, anche in considerazione degli avvenimenti legati all'ordinanza del 1' maggio. Giammaria: "Assolutamente contrari". Leonori: "Non vogliamo colpire gli esercenti"

TRA ORARI RESTRITTIVI E PROMESSE DI REPRESSIONE, SI RIAPRE LA POLEMICA

Ci risiamo, si "scaldano" le nottiromane, la legittima (o famige-rata) ordinanza anti-alcoltorna in campo a far discuteree a provocare vivaci reazioni.

Parliamo di divieto di vendita degli alcolicida asporto dalle 22 alle 7, norma che colpi-rebbe principalmente i minimarket; divietodi consumo sulle strade dalle 24 e infine di-vieto totale di somministrazione a partiredalle 2. La differenza con le precedenti ordi-nanze non sta semplicemente nelle fasce ora-rie e nell'entità delle multe, ma nelladefinitività del provvedimento. L'ordinanza,infatti, dovrebbe andare a modificare il Re-golamento di polizia urbana della capitale, inquesti ultimi tempi oggetto dell'attenzionedel tavolo di lavoro capitolino coordinato daRossella Matarazzo, vicecapo di gabinetto delsindaco Marino, rendendo così il provvedi-mento perpetuo."Siamo assolutamente contrari – ha esorditoValter Giammaria, presidente di Confeser-centi Roma – Con questi divieti, come inse-gnano anche le recenti esperienze, non siabolisce l’alcol delle strade, ma si favorisconosoltanto i venditori abusivi, che fanno affarid’oro praticamente indisturbati". SecondoGiammaria, "questo è un modo per aiutareancora chi non paga le tasse, a danno deicommercianti onesti che già vivono un diffi-cile momento di crisi"."Non è un provvedimento pensato per col-

Ordinanza anti-alcol, rieccolaMa colpirà davvero gli abusivi?

IL CASO

Un comandante con l’interim. E amezzo servizio. È Antonio Di Mag-gio, che dallo scorso aprile ha rice-

vuto, direttamente dal sindaco Marino, ilcompito di mettere ordine nella bombaOstia. Sarà lui a guidare il comando deivigili urbani in un Municipio, il X, il voltodel mare di Roma, che puzza di Mafia. Esembra essere uscito direttamente dallepagine di Romanzo criminale. Anche seil vice di Clemente continua a preferirel’azione all’interno del Gra.Dodici chilometri di litorale punteg-giati da 73 stabilimenti, di cui circa 50gestiti da poche famiglie d'imprendi-tori. Che oggi hanno dichiarato guerraal Comune per difendere la segrega-zione di una costa battezzata Lungo-muro. Circa 200mila abitanti e una pineta che negli anniSettanta era il luogo preferito dalla banda della Ma-gliana per bruciare e far sparire cadaveri e vittime ec-cellenti. Poi ci sono le intimidazioni, come quella subìta il mesescorso dall’associazione ‘Quore matto’, che ha visto an-

dare in fumo i suoi locali.Benzina e fiamme, qui,non passano di moda. Leesecuzioni si perdononegli elenchi della cro-naca nera. Le 14 con-danne, a gennaio, chehanno portato a 200 annidi carcere per gli espo-nenti del clan Fasciani,raccontano il vero volto diquesto quadrante, chedista pochi chilometridalla Capitale.Perché in questo territoriole organizzazioni criminalinon sono solo presenti maben radicate. Una situa-

zione insostenibile, che a causa dell’inchiesta Mafia Ca-pitale e i legami di Salvatore Buzzi, ras delle coop rosse,ha portato alle dimissioni il minisindaco Andrea Tas-sone. Il presidente del Municipio che ha ammesso dinon avere la forza per combattere da solo il malaffare.Ed ecco l’intervento del Campidoglio, con Marino che

punta su Di Maggio per uscire da questo tunnel di ille-galità.Una zona complessa, che richiede costanza e presenza.Quella che ha provato a mettere in campo il dem Tas-sone. Ma che, evidentemente, non è bastata. Il numerodue dei vigili di Roma, però, ha un interim. E si divide trala Capitale e la costa. Le cronache degli ultimi giorniraccontano della sua intensa attività di contrasto al-l’abusivismo e agli accampamenti illegali dei nomadi.Un’esperienza e una fama conquistate nel corso di di-versi interventi. Contro i finti poveri che usufruiscono dei sussidi e vivononei villaggi attrezzati l’operazione è quella di Castel Ro-mano, a fine aprile. Anche stavolta a guidare gli agentidella polizia locale c’era il vicecomandante, che ha co-ordinato le operazioni per mandare via 60 persone. L’ul-timo intervento, mentre scriviamo, è del 6 maggio. Coni sigilli apposti al centro sociale Corto Circuito, spaziooccupato da un quarto di secolo. E Di Maggio, a unmese dalla nomina, resta ancora lontano dalla paludedi malavita, malaffare e malcostume del litorale. Uncapo con l’interim. Che, però, potrebbe non bastare perla bonifica promessa da Marino.

Gio. San.

Ostia, un comandante con troppo lavoroROM, ABUSIVI E MAFIA: TUTTE LE EMERGENZE DEL COLONNELLO DI MAGGIO

di Martina Perrone

Il comandante Antonio Di Maggio

Pietro Lepore, Claudio Pica, Daniele Brocchi, Valter Giammaria, l’assessore Marta Leonori, Erino Colombi, Daniela De Vita e Patrizia Germini

Page 3: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 12 MAGGIO 2015

Sicurezza reale e perce-pita. Ma senza aumen-tare il numero degliagenti per strada, solo in-crementando le “ronde”.

È tutta qui la strategia messa incampo per il Giubileo straordinario,voluto da Papa Francesco. Dopo lepromesse, “più poliziotti e carabi-nieri”, ecco come Roma si preparaad affrontare un evento che porterànella Capitale milioni di fedeli enon solo. La task force ad hoc pro-cede con i sopralluoghi ed elaborapiani. Per garantire l’incolumitànelle stazioni, teatro di scippi e rissealcoliche, ecco che la risposta si tra-sforma in più passaggi notturnidelle forze dell’ordine nei luoghi dabollino rosso. Insieme all’idea direndere vivibili gli spazi con poten-ziamento dell’illuminazione e degliarredi urbani.Per Iside Castagnola, presidentedella Commissione sicurezza del IMunicipio, basta anche “un per-corso pedonale, ad oggi del tutto as-sente. Poi proseguiremo con lagestione del sottopasso internodell’Ostiense”. O con la lotta dei vi-gili agli ambulanti abusivi. Tuttomentre la Protezione civile Laziovive il suo momento di sbanda-mento, con la spada di Damocledella sentenza del Tar, che consi-dera un aggravio per la pubblicaamministrazione l’assunzione a di-rettore di Gennaro Tornatore, manon per Cristina D’Angelo”, denun-ciano Renata Jannuzzi e Antonfran-cesco Venturini, rispettivamente

coordinatore regionale e romanodei Popolari per l’Italia. Eppure basta travestirsi da turisti evagare per le strade del Vaticano percapire i rischi, toccarli con mano.Dai borseggiatori che entrano inazione sfruttando un attimo di di-strazione ai procacciatori di affari efinte guide, che occupano stabil-mente il dedalo di vicoli che cir-conda San Pietro. Fenomeno chepagano anche i commercianti della

zona, con incassi che vanno giùanche del 30%.La strategia scelta è quella di 7 ta-voli tematici: 2 i funzionari che la-voreranno per Palazzo Valentini allequestioni del municipio, per Prati eTrevi e per l'area Viminale, il 112 di-venterà il numero unico delle emer-genze, interconnessione delle saleoperative. Questo, secondo il neoprefetto Franco Gabrielli, dovrebbebastare per garantire l’incolumità

dei cittadini. Perché il rapporto traoperatori della sicurezza e residentiparla chiaro: “Qui (in centro, ndr)è 1 a 119, la media nazionale è 1 a460", ha affermato l’inquilino di Pa-lazzo Valentini. Ma nella sesta cir-coscrizione, quella di Tor BellaMonaca, è 1 ogni 2290. Tradotto:rinforzi dalle periferie non ne arri-veranno."Ho parlato con il ministro Alfano,mi ha confermato l'intenzione del

Governo di spostare a Roma, im-mediatamente dopo la chiusura del-l'Expo, circa 5mila uomini inservizio a Milano". Era il 20 marzoscorso e così il sindaco Ignazio Ma-rino annunciava il suo piano perl’ordine pubblico. Senza, i percorsipedonali e l’illuminazione non ba-steranno per tutelare turisti e fedeli.Per adesso il Campidoglio preferi-sce concentrarsi sugli sgomberi deimercatini abusivi.

PRIMO PIANOmartedì 12 maggio 2015 pagina 3

PER IL GIUBILEO LA QUESTIONE SICUREZZA DIVENTA UN PROBLEMAL’INCHIESTA

C’è l’Expo , non aspettiamoci rinforzi

Senza troppi giri di parole, l’ha detto chiaro e tondoanche monsignor Fisichella, presentando qualchegiorno fa gli appuntamenti salienti del Giubileo stra-

ordinario. Trovare “percorsi alternativi” per evitare che pel-legrini e ambulanti, entrino in rotta di collisione. Ecco cosaaccade a San Pietro e dintorni in un normale giorno dellasettimana . E’ un vero e proprio slalom tra i mercanti deltempio quello che l’ignaro pellegrino è costretto a fare, trasouvenir con l'immagine del Papa stampata, "rosary" (stor-piato nel nome dai venditori bengalesi), statuette di Ma-donne in adorazione o Crocefissi dipinti male. Fino adarrivare alle offerte "skip the line" (salta la fila), per preno-tare biglietti prioritari per i Musei Vaticani, e alle guide tu-ristiche poliglotta. Oltre al campionario di oggetti "religiosi"e alle visite guidate, la piazza e i dintorni offrono fedeli imi-tazioni in plastica di borse di alta moda che non ci si spiegaancora come sia possibile credere in pelle (o addirittura ori-ginali) e aste per selphie con accessori vari da smartphone.

Il tutto offerto con gesti eloquenti a turisti e romani di pas-saggio fin quasi sotto il colonnato della basilica.A volte capita di assistere a fughe rocambolesche di ambu-lanti alla vista della Polizia Municipale oppure a discussioni

interminabili riguardo all'esigenza e al diritto. Uno degliagenti interpellati ci rivela che "non è per niente un compitosemplice, anzi a volte sembra inutile; se ci dicono di cac-ciarli da una via li ritroviamo nella parallela"; e quindi lamaggior parte delle volte si limitano a controllare che "nonsi esageri". Chiediamo ad un'altra squadra se in Centralesono stati dati ordini diversi dopo le dichiarazioni di Fisi-chella e un'agente ci risponde che: "Sappiamo che con l'av-vicinarsi dell’autunno cambieranno molte cose; alcuni dinoi saranno trasferiti e altri affiancati dalle Forze Armate;per il momento però non ci sono stati cambiamenti signifi-cativi nelle consegne riguardanti la gestione delle strade".Anche perché, va detto, ogni angolo intorno a San Pietro èpresidiato. Carabinieri, Polizia, Municipale e persino Vigilidel Fuoco sono di guardia e l'atmosfera sembra tranquilla.Chissà che, come ha dichiarato monsignor Fisichella "la si-curezza che ci sarà data dall'Alto" non stia già intervenendoper spianare la strada ai fedeli e liberare il Tempio da mer-canti e Filistei.

San Pietro, slalom tra i mercanti del tempioAMBULANTI E FALSE GUIDE TURISTICHE PROSPERANO NONOSTANTE LA PRESENZA DI FORZE DELL’ORDINE

di Giovanni Santoro

di Sabato Angieri

I vigili urbani: a volte ci sembra di fare un lavoro inutile. Ci dicono di mandarli via da una stradama subito rispuntano nella parallela. Speriamo che in autunno cambi qualcosa

Dopo le promesse “più poliziotti e carabinieri” scatta il piano B, basta una ronda per farci credere al futuro. Le strategie in atto: più passaggi notturni nelle zone da bollino rosso, potenziamento della illuminazione, percorsi pedonali per turisti e pellegrini, lotta agli abusivi

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CRONACHE martedì 12 maggio 2015 pagina 4

zionali, pubblici oppure i requisiti li fissal’assessore al Patrimonio?

NOMI ECCELLENTI Firmatari della delibera del 1999 erano gliassessori: Borgna (deceduto), Montino(attuale sindaco di Fiumicino) Cecchini,Lanzillotta (ora vicepresidente del Se-nato), Farinelli, Piva (presidente Ipab S.Alesso), De Petris (senatrice), Gabriele(ex direttore generale Asl Rm D), Genti-loni (attuale ministro degli Esteri), Pan-

tano, D’Alessandro (ex Ad della Lait-Re-gione Lazio).A distanza di 15 anni le cose non sonocambiate. Gli ex custodi vivono ancoracosì, “occupando” una quota consistentedella superficie scolastica: si tratta di circa700-800 persone solo nella Capitale. Esenza ottenere la “casa promessa”. E i pre-sidi non sanno dove trovare gli spazi pergli studenti. I politici, invece, di destra, dicentro, di sinistra hanno firmato intenti,verbali, delibere e promesse, una catego-

ria spremuta dal punto di vista elettorale,un serbatoio di migliaia e migliaia di votiper mantenere inalterata una situazionevergognosa che non ha rivali al mondo.

EX BIDELLI SI DIFENDONONel frattempo le occupazioni temporaneedegli alloggi di servizio degli ex custodidegli edifici scolastici sono passate inmolti casi a figli, amici o addirittura affit-tuari che nulla c’entrano con l’ex portiere.E da occupazione legale si è passati ad unavera e proprio occupazione abusiva. Allafaccia dei monitoraggi sempre aggiornatiper ogni giunta capitolina che ha preso ilpotere in mano. Quella che doveva essereuna breve e temporanea sistemazione, haassunto invece i caratteri di un’occupa-zione definitiva. Intanto negli anni, il “po-polo” degli ex custodi in pensione si sonocostituiti in una associazione per difen-dere i loro diritti. Giuseppe Polimeni, ilpresidente dell’Anpcep, da decenni sibatte per l’assegnazione delle case popo-lari: «Noi ce ne andremo solo al suonodel tintinnio delle chiavi di una nuova abi-tazione».

NUOVA DELIBERA Che ha deciso di fare la giunta Marino?Niente di nuovo: riparte a testa bassa conun nuovo schema di delibera, approvatolo scorso 8 aprile, ma non ancora resa ese-cutiva. La sostanza è sempre la stessa: ilcomune vuole rientrare in possesso delpatrimonio immobiliare. Per farlo andràchiederà (di nuovo) ai Municipi i nomi-nativi degli occupanti, la manutenzionedegli alloggi, la verifica del pagamentodelle indennità di occupazione e delleutenze. Chi avrà un indicatore Isee supe-riore a 55 mila euro dovrà lasciare l’appar-tamento nella struttura scolastica. Ma èsolo esercizio stilistico retorico. E’ laquinta delibera dello stesso genere appro-vata dalle giunte capitoline negli ultimi 15anni. E il caso continua.

Stefania Pascucci

Abitare in quella zona, l’Esquilino, in affittosignificare sborsare mediamente tra i 1500e i 2000 euro al mese. Gli inquilini “sco-modi”, soprattutto per i presidi, sono ancheal Tasso, al liceo Farnesina e tanti altri.

OCCUPAZIONI A 80 EURO AL MESEGli ex custodi invece sono tenuti a pagaresolo una indennità a titolo di occupazione“temporanea” che oscilla tra i 60 e gli 80euro al mese, che non tutti comunque cor-rispondono; per il saldo mensile delle bol-lette ci pensa, come al solito, Pantalone.Infatti, i consumi di luce, acqua, gas e Tarisono totalmente a carico del Comune diRoma. Ma cosa avevano deciso i grandiosisindaci che si sono avvicendati negli ul-timi trent’anni alla poltrona di sindacodella Capitale su questa vicenda? Legiunte comunali, quella del ventennio Ru-telli-Veltroni, del quinquennio di Ale-manno e l’ultima del biennio della giuntaMarino non sono riuscite a trovare unasoluzione.

AFFIDAMENTO ESTERNOUn nodo gordiano che nasce nel 2000quando il Comune di Roma decide di af-fidare (senza appalto) alla Multiservizi,società nata nel 1994 su iniziativa del co-mune di Roma assieme alla Gepi (carroz-zone finanziario gestore dei cassintegratidel Lazio) e Ama, le pulizie delle scuolecomunali, asili, elementari e medie.Un’operazione che i politici in carica inquegli anni giudicheranno risparmiosaper le casse del Campidoglio. Ma non saràcosì. Con varie delibere il comune diRoma almeno fino agli anni Duemila noncercherà neppure di rientrare in possessodegli appartamenti dedicati alle abitazionidegli ex custodi i quali saranno ritenutidall’amministrazione “soggetti ricoveratiin assistenza alloggiativa” da regolarizzare.Ma con quali criteri si assegnano gli al-loggi concessi dal Comune? Sono discre-

Scuole, ex custodi contro lo sfrattoIL CASO

LA COOPERATIVA, IL PROGETTO DI HOUSING SOCIALE MAI PARTITO, I 700 SOCI RIMASTI A TERRA E IL DEGRADO MORALE DI UNA CITTÀ

“Quando nell’estate del 2013 ho vistonella piazzetta di San Felice Circeoil presidente della Cooperativa Ca-

store e Polluce con i consiglieri tutti insieme alleloro famiglie cenare tranquillamente, sapendoche nel frattempo continuavano a vendere lefalse quote ad altri cittadini da truffare mi è scat-tato qualcosa dentro”. E’ lo sfogo di Stefano cheha versato 9000 euro alla quella cooperativapensando che la stessa fosse realmente vinci-trice del bando ed assegnataria dei terreni per ilprogetto di Housing sociale partito sotto la giuntadi centro destra con Alemanno sindaco. In realtàquel progetto non è mai partito, nel giugno 2013il sindaco Marino appena insediato lo ha cancel-lato, e ormai i 700 soci hanno capito che non ri-vedranno più un euro. Una truffa da 4 milioni,come denunciato in un servizio delle “Iene”. S èandati a fondo e sono emerse tutte le notizie dicarattere tecnico in merito al raggiro messo in

atto. Pochi giorni fa una delegazione di soci dellacooperativa è stata ricevuta dall’assessoreCaudo che ha dato il massimo sostegno anchenelle iniziative di denuncia. Ma con la testimo-nianza di Stefano si va davvero oltre gli aspettipuramente tecnico –giuridici.“Mi sono messo a cercare gli altri soci. Fino aquel momento la cooperativa ci convocava sin-golarmente per darci informazioni, in giorni edorari diversi per non farci incontrare tra noi.Quando nel giugno del 2012 ci chiamarono perversare un seconda quota (definita quota servizi),cioè altri 6 mila euro oltre i 3 mila già versati almomento dell’iscrizione, non tutti i soci eranoconvinti di andare avanti. Ci continuavano a direche erano particolarmente inseriti con la giuntaAlemanno, che il progetto era partito che eranoassegnatari dei terreni messi a bando. Ma l’iniziodei lavori non c’è mai stato. Intanto nella mia ri-cerca su internet ho scoperto nei siti che offrono

servizi di vendita tra privati che molti soci si sta-vano vendendo le proprie quote associative. Aquelli che hanno richiesto i soldi indietro la coo-perativa ha proposto di trovare nuovi candidati dainserire nelle liste al posto degli uscenti cheavrebbero recuperato quanto versato da altriignari cittadini truffati a loro volta. E la stessacooperativa non si sarebbe fatta garante pereventuali assegni scoperti dei nuovi soci entranti.A maggio del 2013 ci comunicano che il progettoè stato cancellato dal sindaco Marino. Ho rac-colto circa 50/60 persone disposte a fare denun-cia su circa 700 soci truffati. Alcuni hanno avutopaura di ritorsioni da parte dei fondatori dellacooperativa, altri nutrono ancora speranze che ilavori possano cominciare. Infatti la Castore ePolluce nel negare la richiesta legittima dellequote, ha addirittura anche proposto di far partirei lavori in una nuova area ad un km di distanza daquella prevista e cioè a Campo Romano, per co-

struire case con le medesime caratteristiche delprogetto cancellato. Dunque a queste condizioninon si potevano chiedere indietro i soldi dellequote.”Ciò che ancora non è emerso e che risulta daquesta testimonianza è davvero lo stato di pro-fondo degrado morale di una comunità che nonpossiede più nulla per cui possa definirsi civile. Edi una politica che quando non connivente arrivatroppo tardi a tutelare i cittadini che amministra.Di fatto si è permesso a questi truffatori di sfrut-tare il programma di housing sociale per proporreappartamenti a prezzo agevolato - circa 2100euro a metro quadro - a famiglie con basso red-dito, disagiate, a giovani coppie e precari. Si è difatto cavalcata l’onda del disagio sociale, delladisoccupazione, dei problemi di alloggio, dellaprecarietà, per mero tornaconto personale pas-sando sopra a tutto e senza alcuna pietà.

Sandro Gugliotta

“Noi vittime della Castore e Polluce alla ricerca di giustizia”DIETRO AI FATTI

Roma - Scuola elementare G. Mazzini, occupata da oltre 10 anni da una ex custode, una figlia e due nipoti

segue dalla prima

Page 5: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 12 MAGGIO 2015

Nella seduta del 6maggio delConsiglio Re-gionale delLazio, caratte-

rizzata dalle interruzioni "tecni-che" per l'analisi degliemendamenti proposti dallagiunta e dal minuto di silenzioin memoria del recentementescomparso Riccardo DellaRocca, ex consigliere e assessoreregionale, è stata finalmente ap-provata all'unanimità la propo-sta di legge " per la promozionedel riconoscimento della linguadei segni italiana e per la pienaaccessibilità delle persone sordealla vita collettiva. Disciplinadello screening uditivo neona-tale". Una legge voluta da tuttele forze politiche, che fa aderireil Lazio alle risoluzioni del Par-lamento Europeo adottate a par-tire dal 1998 e che, attuando l'articolo 21 della convenzioneOnu del 2006 sui diritti dellepersone con disabilità, forniscea tutti i cittadini gli strumentiper partecipare alla vita collet-tiva. E' una buona legge, quasiunica in Italia, che però cometutte le leggi ha il limite nelladotazione finanziaria, attual-mente stabilita in 600 mila euro,forse pochi per realizzare gliobiettivi prefissati dall'aula. La grama situazione delle casseregionali è infatti un limite perle "innovazioni" di questa legi-slatura, si pensi a quella per ilcontrasto e la cura della ludopa-

tia, strombazzata come risolu-tiva ma bloccata da ricorsi alTAR e dai pochissimi fondi a di-sposizione, che rendono difficil-mente realizzabili gli articoliapprovati un anno fa, mentre inostri quartieri sono invasi danuove sale per i malati del gioco.

Qualcuno un giorno dovrà fareun'analisi delle somme spesedalla Regione per pubblicizzarele possibilità offerte dalle nuoveleggi e di quelle realmente inve-stite in esse, il risultato potrebbeessere quello che molti temono.Degno di nota che la proposta di

legge sia stata promossa dal de-mocratico Eugenio Patanè,coinvolto presuntamente nelleintercettazioni del sodalizioBuzzi-Carminati, dimessosi dapresidente della commissionecultura, pur rimanendone "defacto" il leader, come sembra

confermato dal mancato muta-mento dell'organico della com-missione, nonostantel'insediamento di Carrara dametà dicembre 2014.Oltre all'attività legislativa con-tinuano i sospiri nel lungo cor-ridoio della Pisana di chi aspettagli sviluppi giudiziari di MafiaCapitale, la cui attesa ricordaquella di certe linee periferichedel trasporto pubblico, tutti di-cono che dovrebbe passare maall'orizzonte non si vede nulla. I grillini, con il nuovo capo-gruppo Valentina Corrado, affi-lano le armi e continuano apresentare interrogazioni suogni aspetto dell'amministra-zione regionale mentre il restodell' opposizione sembra nic-chiare in attesa che si diradino lenubi del centrodestra nazionale,tranne Storace che continua ascrivere i propri editoriali, forsepiù per ricordare a tutti che èancora un rappresentante poli-tico, anche se nella "periferiadell'impero".La settimana prossima entranoin aula altre leggi, ci auguriamoper il bene di quel po' di credi-bilità che ancora rimane all'isti-tuzione regionale, che ne escanosenza perdite di tempo: i datidella mortalità indicano che ilLazio ha urgente bisogno di unregistro tumori, anche se l'-hanno promosso i CinqueStelle, la salute dei cittadini deveessere fuori dai calcoli elettorali.

B.A.

CRONACHEmartedì 12 maggio 2015 pagina 5

Grandi leggi, niente fondi,il Consiglio fa accademia

QUI PISANA

Non sono romano, ma frequento la capi-

tale abbastanza spesso. Mi muovo utiliz-

zando quasi sempre i mezzi pubblici e

quindi, mio malgrado, sono spettatore di tante

situazioni che non fanno onore alla vostra

città. Ne cito un paio, che riguardano le sta-

zioni delle linee della metropolitana. La prima

è quella della stazione Eur Fermi. Non c’è nes-

suna segnaletica evidente che indichi che i

due ingressi alla metro non sono equivalenti.

Solo dopo essere entrato e aver timbrato il bi-

glietto ti accorgi che da quell’ingresso che hai

imboccato non arriverai mai a Rebibbia. Non è

infatti collegato in nessun modo a un passag-

gio che ti porti dall’altra parte. Per cui devi

uscire, ripagare il ticket, e imboccare l’altro in-

gresso dall’altra parte della strada, in cui la pa-

rolina Rebibbia è scritta in un cartello fuori

formato standard, piccolo piccolo. Una situa-

zione che non ha fatto per niente felici un

gruppo di turisti americani che hanno avuto

questa esperienza, praticamente in contempo-

ranea con me. Ai turisti stranieri il Comune non

rende assolutamente un buon servizio, nelle

grandi come nelle piccole cose. Prendiamo le

scritte sulle manichette antincendio nelle sta-

zioni della metro. C’è scritto “to crash in case

of fire”. Un buon comunicatore in lingua in-

glese avrebbe scritto “Use this in case of fire”.

E a proposito di comunicazione voglio man-

darvi questa immagine di una scritta, sempre

nella metro, ma questa volta alla stazione Ter-

mini. Vedete: hanno scritto "undergraund" in-

vece di "underground”. Sciatteria o ignoranza?

In ogni caso non è accettabile, per una delle

più città belle città d’Europa.

Nicola V. – Milano

Invitiamo i cittadini di Roma e del Lazio a denunciare le cose che non vanno

con foto ed email a questo indirizzo:

[email protected]

Segnaletica in metro e inglese maccheronico

Approvata la proposta - e siamo quasi gli unici in Italia - per la "piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva". Ma con 600 mila euro

non si va lontani. E la normativa sulla ludopatia? Risolutiva ma inapplicabile.Sta per arrivare il provvedimento sul registro tumori, che fine farà?

Page 6: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 12 MAGGIO 2015

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Page 7: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 12 MAGGIO 2015

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 17 ANNO I MARTEDÌ 12 MAGGIO 2015

L'ANALISI IL CASOI medici ne hanno abbastanza,con la Regione non c'è dialogo a pagina 8 a pagina 9

Ospedali colabrodoSicurezza? Un optional

I l governatore Zingaretti tiene il punto sulsuo programma “Case della salute”, vere ofasulle poco importa. A Ostia si è trattatopraticamente di una sostituzione di targhe(dietro le quali è rimasta la struttura prece-

dente), ma poco importa. Nel disegno politico della“zarina” De Grassi l’ottimizzazione del piano è unpunto cruciale per fare risparmi sulla spesa sanita-ria, quindi si procede, e il Presidente striglia a do-vere i direttori generali che non sono completamentein linea. Proprio la De Grassi è al centro del gossipdi politica sanitaria: sulla scacchiera qualcosa simuove e lei sembra essere il pezzo pregiato.Lo abbiamo raccontato nell’ultimo numero, il superdirettore generale di Ifo e Spallanzani, il professorValerio Fabio Alberti, lascia il Lazio e torna alNord, sfiancato e avvilito da pochi mesi di difficilee complicata permanenza nella sanguinosa arenacapitolina, troppi conflitti per uno che passeggiavatranquillo sul ponte di Bassano. La fuga apre unavoragine, lascia scoperte due importanti aziende perle quali già sono cominciate le grandi manovre. E siparla appunto della retrocessione (sul piano poli-tico, ovvio, perché gestire Irccs di eccellenza po-trebbe essere visto come un riconoscimento) della De

Grassi che, dal nonopiano di via Rosa Rai-mondi Garibaldi, po-trebbe passare allastruttura di Mostacciano.Qualcuno nei corridoi deipalazzi del potere sanita-rio ricorda come nellacontrapposizione fra laDe Grassi e De Salazar,per le posizioni più presti-giose la zarina batté l’av-versario al foto-finishgrazie a potenti sostegnitrasversali. Lo sconfitto,che pure veniva da unadoppia direzione (Spal-lanzani-Asl RmD), è ri-masto nel giro grosso,

dirige la prestigiosa AslRmB. Del resto è uno dei due-tre fuoriclasse dellacategoria dei manager di lungo corso, gli altri sonoin ogni caso sgraditi a Zingaretti.Ma torniamo alla De Grassi: l’operazione sarebbeanche sul piano economico una diminutio, c’è chi

definisce già lo scenario delle sue dimissioni, si faper dire, “spontanee” con successiva nomina al ver-tice del doppio Irccs che, secondo le intenzioni delGoverno Regionale, va normalizzato, fino a divenireun’unica Azienda Sanitaria. Contro la fusione sonobaroni e baroncini, il personale e i sindacati tutti.Due strutture completamente diverse per la loro mis-sion possono finire così? Per portare il piano fino infondo serve un pugno di ferro, una linea intransi-gente. Chi meglio di Flori De Grassi, che tra l’altroconosce dal di dentro quella realtà? Fateci caso, co-munque, gli appetiti sono rivolti sempre a Mostac-ciano, l’Irccs sulla Portuense fa meno gola.Il passaggio della zarina dal IX piano della Regionea Mostacciano creerebbe nuovi appetiti per il ruoloche la De Grassi ha svolto in questi anni, spessoanche in contrasto con le scelte della “cabina diregia” della Sanità Regionale. Una piccola chiosa fi-nale. I due Irccs in questione sono territorio di cac-cia del Ministro Lorenzin, che in questo momentonon è in rapporti brillantissimi con Zingaretti. Uncocktail esplosivo, una bella lotta di potere. Ovvia-mente l’interesse per i problemi degli utenti è infondo alle priorità, molto vicino allo zero.

Il Corvo

Indovinate chi potrebbe andare a governare Ifo-Spallanzani

Flori De Grassi

Page 8: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 12 MAGGIO 2015

L a distanza tra imedici, glioperatori e lapolitica sani-taria regionale

si sta facendo abissale, sonodue mondi che non comu-nicano. Difficile dare com-pletamente torto ad unadelle due parti, ma gli ef-fetti di questo scollamentosono visibili nella quotidia-nità della vita ospedaliera,nelle Asl, nelle strutturepubbliche e private. Gli uo-mini di Zingaretti, la cabinadi regia guidata da AlessioD’Amato, procedono senzatener conto delle istanze,delle opinioni, dei consiglidi chi opera sul campo. Eadesso le organizzazionisindacali dei camici bianchisi apprestano a dare unaspallata al sistema dopoaver cercato invano il dia-logo. La sanità è allo sbando, laGiunta promette e nonmantiene; soprattutto nonappare in grado di affron-tare le criticità del settore,dai Pronto Soccorso allacronica mancanza di per-sonale. Non bastano le pic-cole iniezioni di uominidegli ultimi mesi, serveben altro. I medici conte-stano le iniziative di rilievoprese dalla cabina di D’Amato,le figure degli steward in corsia,le iniziative contestatissimecome l’operazione ”See andTreat” (vedi e gestisci) speri-mentata e poi sospesa nella AslRmc, che prevedeva che i pa-

zienti con urgenze minori fos-sero gestiti dal personale infer-mieristico. Le bocciature daparte del Tar su ospedale diBracciano e laboratori di analisiben rappresentano il fallimentodi una politica. Ma la Regione

tira dritto, con una certa arro-ganza, salvo fare melina quandola situazione diventa compli-cata. C’è voluto l’interventoduro e polemico del presidentedell’Ordine dei Medici di Romaper stoppare “See and Treat”,

"una pericolosa fuga in avanti"l'ha definita. L’opposizione po-litica ha chiesto la testa del di-rettore generale della Asl RmCSaitto e Zingaretti ha preferitolasciare perdere e considerarel’esperimento concluso.

Ma quanto è accaduto conl’ambulatorio infermieri-stico “See and Treat” nellasede del Presidio SanitarioSanta Caterina della Rosa,il primo di questo tipo perla Regione Lazio, va al dilà della polemica spicciolae proprio per questo valetta come un segnale in-quietante. Non affron-tiamo in questa sedel’aspetto tecnico, non di-scutiamo la congruità el’efficacia di “See andTreat”, altrove questo tipodi gestione ha avuto ruoloe risultati. Non si trattaevidentemente di valutarein termini semplicistici lacontrapposizione tra cate-gorie (medici e infer-mieri), non si può pensareche l’Ordine intervengaper un mero scopo corpo-rativo. Il discorso va por-tato in termini dicondivisione, di analisicomune, di programma-zione. Vale per i ProntoSoccorso, per le Casedella Salute, per gli ambu-latori dei medici di fami-glia, al collasso i primi,poco più che scatole vuotei secondi. C’è evidente-mente qualcosa che nonva. Mai la sanità regionaleè stata in mani più insi-

cure, commentava nei giorniscorsi un alto dirigente del pa-lazzone di via Cristoforo Co-lombo. Non basta tagliare,ridurre, accorpare, la salute nonè un fatto economico, finanzia-rio. Probabilmente ha ragione.

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE martedì 12 maggio 2015 pagina 8

LA CABINA DI REGIA PROMETTE E NON MANTIENE, SANITÀ VERSO IL COLLASSOL’ANALISI

I medici ne hanno abbastanza,con la Regione non c'è dialogoNon basta risanare i conti, il sistema va gestito tenendo conto delle istanze del territorio.

Ma lo scollamento aumenta e il forzato stop alla Asl MmC dell’operazione “See and Treat”(gestione delle urgenze minori affidate al personale infermieristico) è un segnale d’allarme

di Franco Corsini

R icomincia la lotteria per l’accesso allefacoltà a numero chiuso. E visti i pa-sticci degli ultimi anni è inevitabile at-

tendersi polemiche e ricorsi. E' stato infattipubblicato (Avviso Miur del 2 aprile) il calen-dario delle prove di ammissione ai corsi di lau-rea e di laurea magistrale programmati alivello nazionale per il prossimo anno accade-mico (2015/2016).Le prove di selezione si terranno tutte nellaprima metà di settembre: Professioni Sanitarieil 4 settembre 2015; Medicina e Chirurgia inLingua inglese il 16 settembre 2015; Medicinae Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria inlingua italiana l’8 settembre 2015; MedicinaVeterinaria il 9 settembre 2015; Corsi di lau-rea e di laurea magistrale a ciclo unico, diret-tamente finalizzati alla professione diArchitetto, il 10 settembre 2015; Scienze dellaFormazione Primaria l’11 settembre 2015. Le modalità ed i contenuti della prova sarannodefiniti però “con successivo decreto”, informa

il dicastero. Quindi, nonostante i numerosi ri-corsi degli anni passati e le svariate propostedi modifica del sistema di accesso alle facoltàa numero chiuso, anche quest’anno gli aspi-ranti medici si dovranno confrontare con i tantoodiati quiz, per potere entrare all’agognatocorso di laurea ad accesso programmato.Il ministro Stefania Giannini, giusto il 21 aprile,nel corso dell’audizione alla CommissioneIstruzione di Palazzo Madama, aveva dichia-rato di volere migliorare il test di medicina2015: “Si sta cercando di perfezionare il nu-mero di domande del quiz relative alla culturagenerale e per questo è stata nominata unacommissione ad hoc”. E poi spiegato che lacommissione, istituita il 9 aprile, si sarebberiunita il 6 maggio e i ritmi di lavoro sarebberostati molto serrati.Giannini ha annunciato la diffusione di un testauto-valutativo per gli studenti dell’ultimo annodelle superiori - che non avrà alcun valore dipunteggio – “volto ad evitare un salto nel buio

nelle prove di ammissione e che dovrà permet-tere agli studenti di essere più consapevolidelle proprie capacità”. Come se non bastasse,gli Atenei - e a Roma e nel Lazio ce ne sonomolti - dovranno attivare corsi di preparazioneal test d’ingresso di Medicina “in modo da aiu-tare i ragazzi ad affrontare tale prova”.Un passaggio preparatorio per scongiurare laprevedibile ondata di ricorsi che in passato hatravolto i test. Spiega meglio l’avvocato Cri-stiano Pellegrini Quarantotti - che ormai da di-versi anni si occupa della questione dellalimitazione degli accessi alle facoltà universi-tarie a numero chiuso e di promuovere ricorsidinanzi alla giustizia amministrativa - “i con-corsi per l’accesso a medicina degli ultimi annisono stati caratterizzati da diverse irregolaritàche hanno portato ad una elevata mole di ri-corsi al Tar. Basti ricordare la vicenda delbonus maturità dell’anno accademico2013/2014 e della violazione dell’anonimatodello scorso anno, che hanno determinato l’ac-

coglimento di tantissimi ricorsi, con relativo in-gresso in sovrannumero di migliaia di studential corso di laurea prescelto”.Invece, sul fronte specializzazioni mediche - ilcui ultimo concorso è stato anch’esso caratte-rizzato da ricorsi alla giustizia amministrativa- il bando per la prossima procedura di sele-zione dovrebbe essere pubblicato a giorni e leprove dovrebbero svolgersi entro il successivo31 luglio. Mentre è ancora incerto il numerodelle borse che verranno finanziate: si parla di4.000 o forse di 6.000 come ha promesso il mi-nistro Giannini, ma per gli aspiranti specializ-zandi sono poche. E pure considerando ilfabbisogno già preventivato di nuovi medicispecialisti per i prossimi anni - per sostituirequelli che andranno in pensione - ipotizzaresolo qualche migliaio di specializzazioni, co-stringerà il sistema sanitario ad “importare”medici da altri Paesi europei. Con il paradossoche i nostri cervelli continueranno a fuggireall’estero.

Facoltà a numero chiuso, ecco le date per i testSCENARI

Il ministero dell’Università ha fissato le scadenza per le prove di selezione. Ma le modalità ed i contenuti del test saranno definiti solo “con successivo decreto”. Per le specializzazioni mediche c’è incertezza sul calendario e sul numero delle borse

“Tentativi” di riforma dell’ultima ora del ministro Giannini

Page 9: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 12 MAGGIO 2015

Laziola delSSanità LazioCRONACHEmartedì 12 maggio 2015 pagina 9

L e cure palliative possano essere utilinelle persone con grave disabilità dasclerosi multipla (SM). Un recente la-

voro realizzato dall’Istituto Besta di Mi-lano, dalla Fondazione Santa Lucia diRoma e dall’Università di Catania è voltoa determinare l’efficacia di un approcciopalliativo domiciliare per persone congrave SM e i loro caregivers. Si tratta diuno studio controllato-randomizzato-sin-golo-cieco con un innestato studio qualita-tivo. Settantacinque coppie formate da SMgravi e caregivers sono randomizzate datre centri, in differenti aree italiane, intrattamento palliativo (TP) o trattamentousuale (TU) in un rapporto di 2:1. Ogni cen-tro ha un team, composto da medico, infer-miere, psicologo e assistente sociale cheha seguito un training specifico. Il teamvaluta mediante una a completa valuta-zione, le necessità della coppia il conte-nuto del TP viene poi concordato, discusso

con il medico di base del paziente , mante-nuto per sei mesi, con revisioni/ modifichequando ritenuto necessario . Il trattamentonon vuole rimpiazzare dei servizi esistenti.Sia le coppie in TP che in TU vengono valu-

tate a domicilio da un esaminatore in ciecoal baseline, dopo 3 e 6 mesi, e intervistetelefoniche mensili. Le coppie TU ricevonole visite dell’esaminatore in cieco, le inter-viste telefoniche ma non le visite del team.

Le misure principali relative all’esito deltest saranno le variazioni dei sintomi e laqualità della vita valutati con specifichescale a 3 e 6 mesi. Altre misure saranno levariazioni dello stato funzionale e del tonodell’umore nelle persone con SM, le varia-zioni della qualità della vita e del tonodell’umore del caregiver, i costi,le integra-zione al trattamento standard,i ricoverinon programmati, i trasferimenti in ho-spice e le morti. L'esperienza dei parteci-panti sarà valutata qualitativamentemediante interviste individuali semi-strut-turate (pazienti TP e caregivers) e focusgroup (medici dei pazienti TP). I risultatidello studio dimostreranno se il tratta-mento palliativo è fattibile e utile per lepersone con grave SM e i loro caregivers,che vivono nelle tre aree geografiche ita-liane. Lo studio qualitativo permetterà dicomprendere i punti di forza e i limiti del-l'intervento.

Cure palliative domiciliari, quanto valgono per i pazienti gravi e per i loro caregivers

RICERCA&SANITÀ/Sclerosi multipla, studio di Fondazione S.Lucia, Istituto Besta e Univeristà di Catania

di Marco di Leo

Ospedali cola-brodo, la sicu-rezza è unoptional. Non siregistrano svi-

luppi evidenti e pubblicabili sul-l'ondata di furti registrati negliultimi tempi in diversi ospedaliromani speficicatamente nei la-boratori di gastroenterologia, masi dà per scontato che gli episodisiano più numerosi di quelli finitiin pasto ai giornali; forse i ladridi endoscopi hanno fatto il pienoo forse il mercato clandestino èsaturo. Sarà anche che dopo lesberle qualcuno ha rafforzato lavigilanza o che le indagini hannotoccato qualche punto sensibiledella rete e chi doveva nascon-dersi lo ha fatto. I rumors parlanodi complicità, di superficialità, disventatezza, ma anche di mano-vre subdole per mettere in diffi-coltà questa o quellaamministrazione e di trarneanche profitto. Storie di intimi-dazioni e di ricatti che si mi-schiano agli affari. Non tutte leaziende ospedaliere hanno po-

tuto rimpiazzare in fretta le at-trezzature rubate, non tutto ilmateriale sparito - pare - era com-pletamente assicurato. Il dannoeconomico appare dunque in-gente, al di là delle minimizza-

zioni. E di riflesso non tutti gliospedali colpiti hanno potuto farriprendere completamente i ser-vizi colpiti. CUP fermi, fermi ofortemente rallentati lo scree-ning della diagnosi precoce del

cancro al colon e le intra moenia.In alcuni casi è garantita assi-stenza solo ai ricoverati e alle ur-genze. Insomma, si fa quel che sipuò. E qualcuno dice chel'estrema, eccessiva reticenza di

taluni vertici azien-dali a rendere pub-blici questi fattigravissimi dipendaproprio dal fatto as-sicurativo di cuisopra. Sarà ancheper questo che sututte queste vicendela Regione tiene unbasso profilo o taceaddirittura. La ra-pina consumata aidanni della bancainterna al san Ca-millo, qualchegiorno fa, è la car-tina di tornasole diuna situazionemolto complicata,difficile. Chi sorve-glia, chi vigila sullasicurezza degliospedali? Qualcunoracconta che anche

l'operazione-blindatura del For-lanini dopo le polemiche dellescorse settimane si stia rivelandopoco meno che velleitaria. Cosìvanno le cose della sanità ro-mana.

TUTTO TACE DOPO I FURTI DI ENDOSCOPI IN DIVERSE STRUTTURE

Ospedali colabrodoSicurezza? Un optional

Non tutte le aziende hanno potuto rimpiazzare in fretta le attrezzature rubate, pare che non tutto il materiale fosse assicurato. In alcuni casi si è ancora lontani dalla normalità, esami rimandati, servizi sospesi.

La rapina alla banca interna del San Camillo sottolinea impietosamente la precarietà della situazione

IL CASO

di Giulio Terzi

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CRONACHEmartedì 12 maggio 2015 pagina 11

Èrivolta contro la riforma della scuola.E lo sciopero del 5 maggio scorso,promettono sindacati e docenti, èstato solo un assaggio. A distanza diuna settimana, dunque il 12 maggio,

i Cobas hanno deciso infatti di far sentire la lorovoce di protesta contro le Prove Invalsi alle supe-riori, con nuovi disagi in arrivo. Ma se la riformanon cambia faccia, cresce il numero di docentipronti a mettersi di traverso nei giorni degli scru-tini di fine anno.Lo scorso 5 maggio, nel giorno dello sciopero ge-nerale proclamato da Flc-Cgil, Cisl Scuola, UilScuola, Snals, Gilda, Cobas e altri sindacati auto-nomi, hanno sfilato per le vie di diverse città mezzomilione di docenti, Ata, studenti, genitori: a Romasi è svolta la manifestazione più grande. “Il mini-stro Giannini si ravveda o si dimetta - ha detto Do-menico Pantaleo, leader della Flc-Cgil - Ilsottosegretario Davide Faraone chieda scusa, unoa uno, a quel personale definito minoranza chias-sosa. Noi siamo qui a rappresentare la conoscenza,quella che in Italia si vuole affossare. Il personalee il mondo della scuola è con noi, non con il Go-verno”. Le parole del sindacalista sono ampia-mente sostenute dai numeri ufficiali: l’adesioneallo sciopero è stata da record, vicina all’80%.“Caro Renzi, se nemmeno ora ci ascolti ‘sei de’ coc-cio’, come si dice a Roma”, ha commentato non acaso Massimo Di Menna, segretario generale dellaUil Scuola. “Ci sono degli obbrobri in questa ri-forma, che vanno cancellati - ha continuato DiMenna - Cominciamo dall’esclusione di tanti pre-cari dalle assunzioni; vorremmo poi sapere perchénon sono stati inclusi nel piano di immissioni inruolo i docenti della scuola dell’infanzia. Poi ci di-cano perché si continua a conferire tanto potere ai

presidi, giocando alla Camera sulle parole dellenuove norme senza però cambiare la sostanza. E,infine, vogliamo comprendere perché si trattanoinsegnanti e personale della scuola come dei sud-diti, calpestando diritti e contratti”.Il Pd, che sulla riforma ha sempre detto di voler an-dare dritto per la sua strada senza attuare modifi-che sostanziali, ha accusato il colpo. “Siamo prontiad ascoltare tutti e ad entrare nel merito delle ra-gioni della protesta, ma anche ad andare avanti pertogliere un po' di polvere da questo paese", ha dettoRenzi. Già il giorno dopo lo sciopero, ha ricevutoal Nazareno le associazioni degli studenti, che perònon sono sembrate molto soddisfatte. Il 7 maggiosono stati convocati Anief, Cobas, le associazionidei genitori, Cgil, Cisl, Uil, Gilda, Snals e alcuneassociazioni di insegnanti: la delegazione del PD,composta dal vicesegretario Lorenzo Guerini, dalpresidente Matteo Orfini, dalla responsabileScuola Francesca Puglisi, ha ascoltato i vari rap-

presentanti e affrontato con loro i singoli punti indiscussione in Parlamento.Dove, ora, arriva il bello. Perché la VII Commis-sione della Cameradeve decidere pro-prio sui punti piùcontroversi della ri-forma, come i po-teri allargati deidirigenti scolastici,l’autonomia, le as-sunzioni, il periododi formazione. Ilvoto della Cameraè previsto dopo il18 maggio. Permolti, la fine del-l’anno scolasticopotrebbe non es-sere tranquilla.

DOPO LO SCIOPERO GENERALE DI MARTEDÌOBIETTIVO SCUOLA

Riforma: la protesta continuae mette a rischio gli scrutini

Una nuova astensione è stata proclamata per il 12 maggio dai Cobas. Prove di dialogo tra Pd, sindacati e docenti. Ma se il provvedimento non cambia i professori promettono battaglia

di Alessandro Giuliani

L’iter di approvazione del di-segno di legge 2994 sisvolge nelle piazze, ma

anche nelle aule dei tribunali. Nelgiorno in cui i Confederali e altrisindacati autonomi hanno messoin atto l’ennesimo sciopero inpochi giorni per dire no all’approva-zione della riforma Renzi-Giannini -con decine di cortei in altrettantecittà ed esponenti dello stesso Pdpronti a chiedere il ritiro del provve-dimento, con tante scuole co-strette a mandare a casa gli alunniper mancanza di personale - il pre-

sidente dell’Anief Marcello Paci-fico è volato a Bruxelles per presen-tare una nuova denuncia allaCommissione Europea su diversicontenuti illegittimi del disegno dilegge denominato “La BuonaScuola”.Nella denuncia, il leader del sinda-cato ha sottolineato la mancatastabilizzazione dei precari dellascuola, che “dopo 36 mesi di servi-zio, anziché essere assunti, ven-gono addirittura puniti dal Governoitaliano negando loro ogni forma disupplenza; altrettanto assurdo è il

fatto che in base al ddl all’esamedel Parlamento debba essere sta-bilizzato solo un docente precariosu tre, tra quelli inseriti nelle gra-duatorie ad esaurimento, di meritoe di istituto; come incomprensibilerimane la mancata assunzione delpersonale Ata”.Marcello Pacifico ha spiegato che“il progetto di riforma va rigettatoperché introduce diverse norme il-legittime, come la chiamata direttadel personale e i super poteri aipresidi. Inoltre, elude la sentenzadella Corte di Giustizia europea

dello scorso 26 novembre, non ri-solve il problema del precariato enon risponde all’atto di messa inmora sulla stabilizzazione del per-sonale e sulla parità di trattamentoper precari e neo immessi in ruolo.Siamo arrivati qui perché è neces-sario che subito si apra il ricorsodella Commissione Ue contro il no-stro Paese. La risposta fornita dalGoverno con il ddl di riforma, controcui è stato indetto il terzo scioperoin un solo mese, non può essere dicerto quella adatta a risolvere i pro-blemi della scuola italiana”.

Disegno di legge illegittimo: denuncia alla Commissione Europea

LA DENUNCIA DELL’ANIEF

Per il presidente del sindacato Marcello Pacifico il provvedimento in discussione alla Camera presenta molti punti non compatibili con le normative italiane e comunitarie

Aprire le scuole il pomeriggio, lasera e anche d’estate? È un ten-tativo che hanno fatto tanti mini-

stri e che ora vorrebbe fare anchel’assessore alla scuola del Comune diRoma Paolo Masini, il quale sta appron-tando da qualche settimana una deli-bera da presentare in giunta. Scuoleaperte di sera, nei fine settimana, inestate, con attività di formazione e digioco, con spazi condivisi e palestre di-sponibili per l’attività sportiva. Un belsogno anche per le famiglie romane, nonsolo per l’assessore.

La realtà, però, è un’altra. InItalia, e di conseguenza aRoma, gli investimenti perl’istruzione sono tra i più bassidell’area Ocse. Non solo: laspesa in rapporto al PIL chelo Stato Italiano si appresta asostenere per l’Istruzionepubblica è destinata a decre-scere: da una proiezione rea-lizzata solo alcuni giorni fa dalMinistero dell’Economia edelle Finanze, risulta che finoal 2035 il finanziamento pub-blico a favore dell’istruzionedelle nuove generazioni si ri-

durrà progressivamente diquasi un punto percentuale (dal 4% al3,2%). Ora, in una scuola pubblica che fa fatica atenersi in piedi per le sue funzioni ordinarie- la didattica, i progetti, le visite culturali,gli aggiornamenti dei professori, le attrez-zature e la gestione dell’edilizia, tanto percitarne alcuni - non si comprende dove sipossano trovare i finanziamenti per per-mettere alle strutture di essere aperteanche la sera o d’estate. Anche perchénegli ultimi anni il personale non docenteè stato ridotto all’osso (sono spariti circa50mila posti): quello oggi in servizio riescea mala pena a coprire il servizio ordinario.Stesso discorso per docenti ed educatori:non basta tenere aperta una scuola, maoccorre riempirla di attività e di contenuti.E chi si occuperebbe di tutto questo? Gliinsegnanti, che già svolgono le loro attivitàe ora di docenza? Anche in questo casoservirebbero nuove leve. Per non parlaredei costi vivi: tenere aperta una scuola 16ore al giorno anziché 8 ore significa rad-doppiare le spese per le utenze, che so-prattutto d’inverno già oggi Comuni eProvince fanno fatica a sostenere. E ci fer-miamo. L’estate non è lontana: buone va-canze, con i nonni o le baby sitter.

Il sogno impossibiledell’assessore Masini

ISTITUTI APERTI DI SERA E D’ESTATE

L’assessore Paolo Masini

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martedì 12 maggio 2015 pagina 12CRONACHE

L’Acquar iodi Roma inc o s t r u -zione sottoil laghetto

dell’Eur vedrà la luce. Giàal termine dell’estate, que-sta nuova attrazione nelquadrante sud della capi-tale potrebbe aprire leporte ai visitatori. Dopoun lungo stop, durato oltreun anno, da due mesi aquesta parte nel maxi can-tiere operai e scavatricisono tornati al lavoro, me-rito della tenacia degli in-vestitori, che sono riuscitia superare un momento di dif-ficoltà, e delle banche chehanno erogato l’ultimo finan-ziamento di 8 milioni di euro.L’intera infrastruttura, circa se-dicimila metri quadri che si svi-luppano interamente sotto illago artificiale, è costata 90 mi-lioni di euro. Spesa sostenuta

interamente da privati. “Oggiquello dell’Acquario è l’unicocantiere dell’Eur che ha ripresoa lavorare a pieno ritmo”,spiega Domenico Ricciardi, in-gegnere e presidente dell’Ac-quario di Roma “e questo cipermetterà di consegnare aRoma, ai cittadini e ai turisti

un’opera che contribuirà al ri-lancio del quartiere Eur e delcomparto turistico della città”. Un percorso, quello dell’Acqua-rio, che ha attraversato pratica-mente le ultime quattro giunteche si sono succedute in Cam-pidoglio: da Rutelli a Veltronipassando per Alemanno e Ma-

rino. “Tutte - spiegano i verticidell’Acquario - hanno sempreapprovato all’unanimità il no-stro percorso e il nostro pro-getto. L’Acquario tradizionale,dove nuoteranno oltre 5000pesci appartenenti a 100 speciediverse e rappresentative ditutti i mari, sarà gestito dalla

Merlin Entertaiment, so-cietà inglese leader mon-diale nella gestione degliacquari. A fianco ci saràun’area Expo; inoltre lastruttura sarà dotata di“vasche molto interessantie innovative dedicate allaricerca marina, con dei so-fisticati pesci robot che si-muleranno quello cheaccade negli abissi deglioceani”, spiega ancora ilpresidente Ricciardi. E per concludere, un po’ dinumeri: per il primo annodi apertura sono previstiun milione di visitatori

che secondo le stime di alcuniimportanti istituti di ricerca(Kpmg, Kanso, Mannehimer ePiepoli) contribuiranno ad au-mentare il pil cittadino di 71euro a visitatore. Insomma, l’Acquario di Romaporterà liquidi alla città. In tuttii sensi.

SCENARI DOPO OLTRE UN ANNO DI STOP OPERAI E SCAVATRICI AL LAVORO

Acquario dell’Eur, luce verdepotrebbe aprire entro ottobre

Sembra decisivo l'ultimo finanziamento di 8 milioni di euro. L’intera infrastruttura, circasedicimila metri quadri che si sviluppano interamente sotto il lago artificiale, è costata 90milioni. L’Acquario tradizionale, dove nuoteranno oltre 5000 pesci appartenenti a 100

specie diverse e rappresentative di tutti i mari, sarà gestito dalla Merlin Entertaiment, societàinglese leader mondiale nella gestione degli acquari. A fianco un’area Expo. Nella struttura

“ci saranno delle vasche molto interessanti e innovative dedicate alla ricerca marina con dei sofisticati pesci robot che simuleranno quello che accade negli abissi degli oceani”

di Michele Ungolo

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Un filo diretto tra le aziende del Lazio e l’In-dia, paese dalle infinite opportunità impren-ditoriali e commerciali. Dei rapporti traimprese della nostra regione e l’India si èparlato nel convegno voluto da Federlazio,al quale hanno partecipato l’ambasciatoreindiano in Italia Basant Kumar Gupta, il pre-sidente dell’Indo Italian Institute for Tradeand Technology IIITT Maurizio Miranda e il di-rettore generale di Federlazio LucianoMocci.Molte aziende laziali hanno mostrato inte-resse ad attivare contatti con l’India. Traquelle che sembrano avere le caratteristi-che più idonee all’avvio di partnership, le im-prese attive nel settore del turismo,nell’aerospaziale, nell’alimentare, nell’edili-zia e nel restauro. L'esportazione dei nostriprodotti alimentari è sempre richiesta. Leaziende edili invece possono supportareopere medio/grandi, rivelandosi preziosenelle operazioni di restauro delle tante zonearcheologiche presenti in India e in attesadi restauro e risistemazione. L’associazionediretta da Luciano Mocci punta anche acreare un “contact point” in India, sul mo-dello di analoghe esperienze in Cina, inCroazia, in Brasile, a Panama, che funga dabase operativa per agevolare i contatti tra leimprese del Lazio e quelle del paese ospite.

Federlazio guarda lontanoe punta a nuovi mercati in India

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martedì 12 maggio 2015 pagina 13 RUBRICHE

Sotto la regia di Michele Mirabella luminari a confronto sul tema delle nuove frontiere della Terza Età.Assieme al rettore Eugenio Gaudio sono intervenuti tra gli altri Giuseppe Nisticò,

Vincenzo Sanasi D’Arpe, Carlo Caltagirone, Antonio Cherubini e Maurizio C. Capogrossi

Applausi come per unafesta, nei saloni delPalazzo Ferrajoli, peril simposio “Anziani,una risorsa da valo-

rizzare”, organizzato da Sara Ian-none, presidente dell’Associazioneculturale “L’Alba del Terzo Millen-nio”, con il patrocinio della Univer-sità “La Sapienza”. Gli interventi,moderati da un Michele Mirabellasempre arguto e con la battutapronta, hanno infatti consentitoagli invitati di immergersi nella re-altà della terza e della quarta età inmaniera piacevole ma seria. Delresto, visti i relatori scelti dalla po-liedrica Iannone – che negli stessisaloni aveva organizzato a Carne-vale un Hollywood party per laprima edizione del Premio AnitaEkberg – sia il qualificato “par-terre”, non avrebbe potuto esserediversamente. Con la sottolinea-tura, da parte del Magnifico Rettoredella Sapienza Eugenio Gaudio, chese oggi l’ aspettativa di vita superagli ottant’anni “per mantenere iprogressi che abbiamo fatto cu-rando la salute è necessaria una cor-retta informazione scientifica”, unostrumento così importante che “allaSapienza abbiamo istituito un corsospecifico”. Approfonditi gli interventi di alcunitra i più autorevoli esponenti della

ricerca e della cura delle patologielegate all’invecchiamento. Da Giu-seppe Nisticò, direttore generaledell’Ebri Rita Levi-Montalcini Isti-tute, al commissario straordinariodel gruppo IDI-Sanità, Vincenzo

Sanasi D’Arpe, e a Carlo Caltagi-rone, direttore scientifico dell’IrccsFondazione Santa Lucia, che haspiegato come “dieta, cultura esport” siano la prevenzione più ef-ficace dell’invecchiamento cere-

brale. E ancora: Vincenzo Mari-gliano, ordinario di gerontologia egeriatria alla Sapienza, AntonioCherubini, direttore geriatra del-l’Irccs di Ancona, Francesco Violidel policlinico Umberto I. Ad ascol-tare non soltanto altri specialisti,ma anche ma anche altre persona-lità: dal presidente della Sezioneconsultiva degli Atti NormativiGiuseppe Faberi all’avvocato gene-rale dello Stato Oscar Fiumara,dall’on Giuseppe Gargani all’avvo-cato di Stato Giuseppe Stipo, dal ge-nerale Stefano Murace al PietroLucchetti del Quirinale. Tutti d’ac-cordo con la conclusione di SaraIannone, la quale ha sottolineato lanecessità di offrire ai “nuovi anzianinon solo maggiore longevità ma so-prattutto una condizione di vitasempre più attiva e autosufficiente”.

SIMPOSIO A PALAZZO FERRAJOLI ORGANIZZATO DALL’ASSOCIAZIONE“L’ALBA DEL TERZO MILLENNIO” CON IL PATROCINIO DELL’UNIVERSITÀ “SAPIENZA”

Anziani, una risorsa da valorizzareCONVEGNI

A sinistra Eugenio Gaudio eMichele Mirabella nella foto accanto con Giuseppe Nisticò

e Sara Iannone; in basso il pubblicointervenuto al comvegno

di Davide Bianchino

Toyota è stata la prima casa automobilistica al mondo a crederefermamente nella propulsione ibrida. E non solo come piccola nic-chia di una gamma ma con modelli che potessero essere accessibilia tutti. Dopo oltre 15 anni di diffusione sul mercato e con più di 7milioni di vetture vendute con questo tipo di alimentazione, oggi To-yota può meritatamente vantarsi di essere il primo costruttore almondo di auto ibride. Con una tale esperienza alle spalle non po-teva quindi che venire sempre da Toyota un’altra grande rivoluzione

in campo motoristico. Lacasa giapponese ha dapoco presentato la versioneufficiale della “Mirai”, privavettura a idrogeno ad es-sere regolarmente commer-cializzata e venduta.Una svolta epocale che To-yota spera e crede possa ri-petere il successo delle suevetture ibride. Sono peròmolto gli scettici riguardoquesta operazione e, a onordel vero, bisogna dire chetrattasi di una battaglia ve-ramente dura da vincere. Leauto ibride infatti, a parte lasofisticata tecnologia di

base, non necessitano di attenzioni particolari da parte del guida-tore. E probabilmente è stata anche questa la chiave del successodi queste motorizzazioni. Tutt’altro discorso invece per le auto fuel

cell (celle a combustibile). L’idrogeno gassoso, infatti, oltre ad es-sere altamente infiammabile, deve essere stivato sotto pressionein serbatoi altamente resistenti. Il costo di realizzazione per impiantidelle stazioni di servizio ha un costo esorbitante, tanto che in Italiaancora non ne esistono. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico della vettura, si tratta essen-zialmente di un motore elettrico, alimentato a idrogeno. I due ser-batoi dell'idrogeno sono stivati sotto i sedili posteriori e il fondodel bagagliaio. L'autonomia dichiarata con un pieno di idrogeno èdi circa 483 km, mentre per il rifornimento è necessario un tempomassimo di tre minuti. Numeri più che accettabili e a livello di unavettura convenzionale. Per garantire la massima sicurezza alla To-yota Mirai sono stati montati serbatoi speciali a tre strati in plasticae fibra di carbonio che contengono il gas ad una pressione altissima(circa 700 bar), pur mantenendo un peso ridotto. La resistenza e ladurata di questi serbatoi è stata associata ad un sistema di valvoleautomatiche che interrompono il flusso di idrogeno in caso di fuo-riuscite accidentali. Per il resto la Mirai si guida come un’auto elet-trica “normale”. Tutt’altro che normale, invece, l’aspetto dellavettura. Linee tese, tagli netti, fari sottilissimi e abitacolo ricco disistemi tecnologici e schermi touch. Sembra proprio che Toyotaabbia voluto appositamente ribadire, con un aspetto alquanto fu-turistico, lo tsunami tecnologico alla portata della Mirai. In attesache anche in Italia si costruiscano stazioni di servizio ad idrogeno,intanto la nuova vettura sarà regolarmente in vendita a partire dasettembre 2015 in Danimarca, Germania e Gran Bretagna, seguitipoi da altri mercati. Il prezzo indicativo in Germania è di 66.000euro più iva e nel biennio 2015-2016 è prevista la consegna di50/100 vetture all'anno nel Vecchio Continente.

Toyota ci riprova: dopo l’ibrido ecco l’idrogeno

È in uscita in questi giorni ilnuovo numero del magazine gra-tuito dedicato alla birra artigia-nale Il Birrafondaio. All'internodella rivista troverete le rubrichefisse, l'Abirracedario, Questionidi stile e Avanzi di birra e unabella intervista a uno degli uo-mini simbolo della birra artigia-nale italiana, Leonardo DiVincenzo di Birra del Borgo. Po-trete inoltre scoprire in un'info-grafica quanta acqua ci vuole perportare nel vostro bicchiere al-cune tra le bevande più diffusenel nostro Paese e i dettagli diuna collaborazione italo-tedescache arriverà sul mercato inestate, quella tra Birradamare elo storico birrificio Mahrs. Nonmancheranno infine tante curio-sità e notizie interessanti su unmondo, quello della birra artigia-nale, in continua crescita ed evo-luzione.

È in uscita il birrafondaio

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Per la tradizionale stagione estiva a Cara-calla, il Teatro dell’Opera di Roma sce-glie un cartellone “pop”: popolare come

le opere in programma - la trilogia puccinianacomposta da Madama Butterfly, Turandot e LaBoheme - e i due appuntamenti di grande danzacome il Gala Roberto Bolle e il Pink Floyd Bal-let di Roland Petit. Titoli ai quali si aggiungonotre concerti che, pur non figurando nel sud-detto cartellone, per le date e la location si col-locano a buon diritto al suo interno: e parliamodei concerti dei popolarissimi Elton John, BobDylan e Ludovico Einaudi. E popolari, o al-meno più popolari che in passato, sono anche iprezzi dei biglietti, leggermente ritoccati al ri-basso. Lo scopo del sovrintendente Carlo Fuor-tes è naturalmente quello di attrarre un numerosempre crescente di spettatori, aumentando ilnumero delle serate, che saranno 26 senza con-tare i tre concerti, e con scelte popolari macolte, di qualità eppure di grande appeal. La stagione di Caracalla si apre il 23 giugno (re-pliche 24, 25, 26 e 27 giugno) con un classicodella danza, in prima assoluta a Roma, che vedeimpegnato il Corpo di Ballo del Teatro del-l’Opera: Pink Floyd Ballet con la coreografiacreata nel 1972 da Roland Petit sulle musichedel gruppo coniugando danza accademica, rocke giochi di luce. Il secondo titolo di danza, il 27luglio, è ormai un appuntamento immancabileper Caracalla. Parliamo del Gala Roberto Bolleand friends, nel corso del quale il grande balle-rino sarà affiancato da altri danzatori di famainternazionale, giustamente desiderosi di esi-birsi in una simile cornice.E veniamo alle tre opere in programma, tutte di

Puccini. Il primo titolo è Madama Butterfly, il6 luglio (repliche 9, 14, 16, 30 luglio e 6 ago-sto). Si tratta di un allestimento originale,conla regia di Alex Ollé de La Fura dels Baus,gruppo di teatro-danza spagnolo famoso perl’arditezza e l’originalità delle sue messe inscena. A dirigere l’Orchestra è stato chiamato ilquotatissimo Yves Abel. Debutta invece il 15 lu-glio Turandot (repliche 18, 20, 24, 28 e 31 lu-glio, 4 e 8 agosto), capolavoro incompiuto cuiè stato dato un finale sulla base degli appunti diPuccini. Anche in questo caso si tratta di unnovo allestimento affidato alla regia di DenisKrief. Sul podio Juraj Valcuha, direttore princi-pale dell’Orchestra Sinfonica della Rai. La Bo-heme, in scena il 25 luglio (repliche il 29 luglio,l’1, il 3, il 5 e il 7 agosto), torna a Caracalla nel-l’allestimento della scorsa estate, affidato a Da-

vide Livermore, che si avvale dei quadri deigrandi impressionisti francesi per illustrare lastoria dei due amanti. Sul podio Paolo Arriva-beni, specialista del repertorio operistico. Quanto ai tre concerti, il primo appuntamento,il 29 giugno, è con Bob Dylan (biglietti da € 70a € 120). Non meno ghiotto quello del 12 lugliocon un altro mito davvero pop, Elton John (bi-glietti da € 70 a € 250). Il terzo nome è quellodi Ludovico Einaudi, straordinario pianista emusicista, in concerto il 2 agosto (biglietti da €45 a € 65).

Il Teatro dell’Opera a CaracallaDal 23 giugno all’8 agosto 2015

Viale delle Terme di Caracalla, RomaBiglietti: da € 20 a € 135

Info orari e abbonamenti: 06 481601

DAL 23 GIUGNO ALL’8 AGOSTO LA STAGIONEESTIVA DELLO STABILE LIRICOSCELTI PER VOI

Caracalla, il Teatro dell’Opera diventa popVILLA TORLONIALa musica di Santa CeciliaSi articola in tre date - 17, 24 e 31 maggioalle ore 17- il progetto “Santa Cecilia al-l’Opera”, che prevede tre appuntamentimusicali nel Teatro di Villa Torlonia, piccologioiello dell’architettura ottocentesca (in-gresso in via Spallanzani 1a). Fantasie etrascrizioni di celebri melodie liriche diVerdi, Donizetti e Rossini saranno eseguitedalle prime parti soliste dell'Accademia Na-zionale di Santa Cecilia.Biglietti € 5; info 06808205

TEATRO OLIMPICOLa danza dei Mummenshanz

AC’è tempo fino al 17 maggio per assi-stere, al Teatro Olimpico, alle storie dan-zate dei Mummenchanz, tra le maggiori

compagnie di teatro visivo dei nostri giorni.In questo spettacolo, che chiude la quinta

edizione del Festival internazionale dellaDanza di Roma dell’Accademia Filarmo-

nica e del Teatro Olimpico, i danzatorihanno preparato coreografie inedite, che

come sempre saranno eseguite con l’ausi-lio di oggetti di uso quotidiano.

Biglietti da € 15 a € 38; info 06 3201752

TEATRO SISTINABilly Elliot c’èContinuano al Teatro Sistina le repliche di“Billy Elliot”, il musical tratto dal libretto diLee Hall con le musiche di Elton John. Laversione italiana è diretta da MassimoRomeo Piparo, che ne ha curato anche latraduzione e l’adattamento. Protagonista èAlessandro Frola, quattordicenne ricco ditalento e di sensibilità. Biglietti da € 35,65; info 06 4200711

TEATRO VITTORIAIIl monello di Chaplin

Liberamente ispirato al capolavoro di cine-matografico di Charlie Chaplin del 1921, “Il

monello” è uno spettacolo teatrale natoper rendere omaggio all’arte del grande

autore, attore e regista. Fino al 17 maggiogli attori diretti da Jobel Teatro propongono

un racconto muto ma incredibilmente co-municativo, in cui mimo, musica, movi-

mento e gag si fondono insieme.Biglietti da € 19 a € 25; info 06 5740170

IN PRIMA FILA

di Maria Pia Miscio

martedì 12 maggio 2015 pagina 14RUBRICHE

direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

redazionevia Boezio, 6 00193 ROMA

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registrazioneTribunale di Roma

n° 266 del 27 novembre 2014

Non è un concerto che habisogno di grandi presen-tazioni quello di Mario

Biondi mercoledì 20 maggio all’Au-ditorium Parco della Musica. Infattiil cantante siciliano dalla voce pro-fonda ed inconfondibile, che in re-altà si chiama Mario Ranno (ilnome d’arte riprende quello delpadre, il cantante Stefano Biondi),è ormai considerato,anche a livellointernazionale, fra i maggiori inter-preti della musica soul, r’n’b e jazz.Ma, prima di arrivare a questo tra-guardo, il suo percorso artistico èstato non privo di difficoltà. Turni-sta in sala di registrazione, spalla agrandi interpreti del soul come RayCharles sino ad arrivare al fortunatosingolo “This is What You Are” che,grazie anche all’interessamento deldj britannico della BBC1 NormanJay, rende popolare Mario Biondi inquel paese e in tutta Europa. Da allora è un continuo crescendodi successi, compresa la raccolta dicanti natalizi reinterpretati inchiave soul “Mario Christmas” (re-centemente riedita in versione de-luxe con il titolo “A Very SpecialMario Christmas”). Nel nuovo“Tour Teatrale”che, appunto, sbarcaa Roma il 20 maggio, Biondi (in-sieme ad una collaudata band checomprende, fra gli altri, Alessandro

Lugli alla batteria e Massimo Grecoalle tastiere e alla programmazione)

presenterà questi edaltri famosi brani delsuo vasto repertorioma, soprattutto, com-posizioni inedite tratteda “Beyond,” il nuovoalbum in uscita proprioin questi giorni. A quelche sembra, dalleprime indicazioni, sitratta di un lavoro cheriporta alle iniziali spe-rimentazioni del croo-

ner siciliano. Infatti sono dellapartita i Dap-Kings, band funk-soul

di Sharon Jones (collaboratrice diAmy Winehouse ed altri artisti),mentre Bernard Butler (ex chitarri-sta degli Suede) e D.D. Bridgewaterappaiono fra gli autori dei nuovibrani.

Mario BiondiMercoledì 20 maggio 2015, h 21Auditorium Parco della Musica,

Sala Santa CeciliaViale Pietro De Coubertin,

RomaBiglietti da € 35 a € 65

Info: 892982

Mario Biondi , canzoni inedite per andare “oltre”ALL’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA IL 20 MAGGIO

Mario Biondi

Pink Floyd Ballet a Caracalla

La più famosa fiaba musicale di tutti itempi, “Pierino e il lupo” di Prokofiev,ma anche la Bella addormentata, Polli-

cino, la Bella e la Bestia sono protagonisti delsingolare appuntamento musical di mercoledì13 maggio nell’Aula Magna della Sapienza. Anarrare le loro storie, l’Orchestra SinfonicaFranco Ferrara, diretta da Dario Lucantoni, el’attrice Simona Marchini, voce narrante dellafiaba di Prokofiev.L’Orchestra Franco Ferrara, nata all’interno delConservatorio di Santa Cecilia, ha scelto unprogramma variegato e colorito, che si snodaattraverso musiche spagnole, francesi e russeispirate a fiabe e racconti popolari. Ed ecco

tutta la raffinatezza francese di "Ma mèrel'Oye" di Maurice Ravel, per tradurre in unadelicata trama sonora alcune famose favole diPerrault e di altri scrittori francesi del Sette-cento, tra cui la Bella addormentata nel bosco,Pollicino, la Bella e la Bestia. Fuoco e colorisgargianti, invece, per "El amor brujo"("L'amore stregone") dello spagnoolo Manuelde Falla, un balletto che narra di una gitanache con un sortilegio lega a sé per semprel'uomo amato. Gran finale, poi con “Pierino illupo" di Sergey Prokofiev, forse il più famosobrano di musica per bambini di tutti i tempi. Visi narra come il piccolo Pierino riesca a cattu-rare il lupo con l'aiuto dell'uccellino e del

gatto. Ogni personaggio è impersonato musi-calmente da uno o più strumenti: Pierino dal-l'intero gruppo degli strumenti ad arco, il lupodai corni, l'uccellino dal flauto, l'anatra dal-l'oboe, il gatto dal clarinetto, il nonno dal fa-gotto, gli spari dei cacciatori dai timpani. Anarrare la fiaba, la voce notissima di SimonaMarchini.

M.P.M.Fiabe musicali

Mercoledì 13 maggio 2015, h 20,30Aula Magna della Sapienza

Piazzale Aldo Moro 5, RomaBiglietti da € 12 a € 18

Info e riduzioni: 06 361 0051

Se a narrare le favole ci pensa l’Orchestra FerraraNELL’AULA MAGNA DELLA SAPIENZA

di Tonino Merolli

Page 15: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 12 MAGGIO 2015

martedì 12 maggio 2015 pagina 15

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Page 16: IL NUOVO CORRIERE DI ROMA E DEL LAZIO - MARTEDI' 12 MAGGIO 2015

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