il nostro concerto di natale cantare ancora! “il dulci … · e così, in questʼanno solare, il...

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ari amici, gentili signore e signori, chiari di luna poco confortanti si stagliano allʼorizzonte. Eʼ crisi per tutti, e bisogna “tagliare” le spese! E così tagliano lo Stato e i Ministeri, tagliano Regioni e Provincie, tagliano i Comuni; a cascata, tagliano le as- sociazioni da loro promosse, aiutate, sponsorizzate; a cascata ancora, tagliano i privati e chi tutti questi tagli li subisce sulla propria testa. E così, in questʼanno solare, il nostro coro si è esibito solamente due volte: lo scorso maggio in Sacro Cuore con i Mottetti di Bruckner e sabato 15 dicembre pros- simo, con il Concerto di Natale “In dulci jubilo”; ed in en- trambi i casi si è trattato di autoproduzioni. Nessun invito. Nessuno scambio. E questo nonostante il programma sulla monografia bruckneriana sia praticamente lʼunico in Italia (per non parlare dellʼimportanza di “Made in Italy” dello scorso anno…) e nonostante abbiamo offerto il Concerto di Na- tale praticamente a costo zero a mezzo Piemonte. Vanno bene i tagli, va bene tutto. Ma non vorremmo solo che si tagliasse indiscriminata- mente, e soprattutto su un motore per la nazione quale è la Cultura (e quella musicale, in particolare: pensate a quante decine di migliaia di studenti di musica arri- vano in Italia da tutto il mondo - e... cosa trovano?). Certo, voi che leggete questo giornale non avete biso- gno che vi si spieghi il valore sociale del cantare in coro, lʼemozione che suscita un canto in chi lo esegue ed in chi lo ascolta, lʼimportanza di dedicare il proprio cervello ed il proprio tempo al patrimonio culturale dellʼumanità tutta. Ma forse ci sono ancora tanti che non ne sono al cor- rente. Forse è proprio qui il nocciolo di quello che possiamo ancora fare. Usciamo dalle nostre case, dai nostri uffici, dalle nostre sale-prova ed andiamo in città, nella piazza del paese, a scuola a convincere chi ancora non lo sa di quanto sia bello ed utile fare ciò che per noi è pane quotidiano; e se lo abbiamo già fatto, facciamolo ancora, e ancora, e con più energie ancora. Non è detto che capiranno in tanti: ma pure bastano poche nuvole in cielo, dʼestate, ed in un attimo arriva il temporale… E qui non si tratterebbe di un temporale che porta danni, ma che fa del bene a tutti, musicisti e pubblico, che porta felicità, capacità, cultura, memoria, e chissà quantʼaltro! E cantiamo lo stesso, studiamo lo stesso, pensiamo lo stesso che prima o poi “questa lunga siccità passerà”, e con essa lʼarido inverno culturale che sta determi- nando, e magari anche grazie al nostro costante impe- gno. Noi ci sentiamo di promettere che, seppure con grande fatica, non faremo certo mancare alla comunità i nostri concerti, le nostre novità, le nostre rassegne. E sempre con la grande gioia che può dare cantare bene della bella Musica! Ma al resto, dovrete pensare un pochino anche tutti voi! Insieme, ce la possiamo fare, a tornare a cantare! G.C. C Fateci cantare ancora! Quest’anno siamo tornati alla tradizione del “Concerto di Na- tale”: un’occasione unica per ri- trovare amici e simpatizzanti e per offrire alla città un altro mo- mento di buona musica a cap- pella. Il programma che abbiamo pre- parato, però, contrariamente alle abitudini di studio degli ultimi anni, non ha nulla di monogra- fico: abbiamo infatti scelto per la serata un vero e proprio caleido- scopio di suoni ed immagini, cercando i brani da cantare nei repertori più diversi per ispira- zione, tecnica compositiva, pro- venienza geografica e temporale. Trovano così spazio nella serata brani celeberrimi tratti dalla tra- dizione popolare europea come i francesi Les anges dans nos campagnes, Il est né, le divin enfant e Noël nouvelet, l’au- striaco Stille Nacht ed il cata- lano El noi de la mare; e poi ancora l’inglese God rest you merry, Gentlemen ed il lettone Ti Divam duorgi Laiki. Ma abbiamo anche attinto al re- pertorio colto del Novecento, nelle opere cioè di grandi autori di musica corale che hanno vo- luto dedicare espressamente alla festa più bella dell’anno brani di grande suggestione ed effetto: ecco quindi il magnifico O ma- gnum mysterium del grande Francis Poulenc (di cui l’anno prossimo saranno celebrati i cin- quant’anni dalla morte), che porta l’attenzione di chi ascolta sul mistero dell’incarnazione an- ziché sulle atmosfere sfarzose della festa natalizia; poi il gran- dioso Slava Jedinorodnij (“Gloria all’unigenito”) del russo Alexander Grechaninov (1864 - 1956) e quindi Where riches is everlastingly (“Dove la ricchezza è per sempre”) del- l’autore inglese vivente Bob Chilcott, entusiasmante nei suoi ritmi di danza sudamericani. Vi sono poi, nella tradizione cul- turale europea, antichissime me- lodie che con il loro suono hanno attraversato i secoli dal Me- dioevo ad oggi, ispirando tra- scrittori ed elaboratori di ogni tempo: è il caso di Es ist einr ro- s’entrsprungen (“E’ sbocciata una rosa”), scritta da Michael Pratorius nel Rinascimento ed in questo caso rielaborata dallo svedese Sandström in una veste ad dir poco “visionaria” e so- gnante, e poi di In dulci jubilo e Gaudente, che dal lontano mondo anglosassone tornano a suggestionarci in due elabora- zioni del nostro direttore. Un salto in America, poi, dove abbiamo trovato due splendide elaborazioni di famosissimi Spi- rituals come Amazing Grace e Go, tell it on the mountains, una vera e proprio “primizia” per noi: il primo è scritto per le sole voci delle nostre coriste, mentre il secondo giustappone spesso i settori maschile e femminile in un alternarsi di ritmi vivissimi. In ultimo, tre bellissime canzoni tratte dalla musica leggera, clas- sici di ogni tempo: di José Feli- ciano canteremo un’arran- giamento di Feliz Navidad, che tutti conoscono, poi proporremo A Christmas love song, dalle raffinate armonie che ricordano da vicino i Musicals di Broad- way, ed infine Behold that star, versione corale intima di un canto festoso scritto ancora in America nel secolo scorso. Un repertorio estremamente va- riegato, quindi, che speriamo possa divertire e far sognare tutti coloro che vorranno venire ad ascoltarlo; e che possa convin- cere chi vuole a fare un gesto di solidarietà: abbiamo scelto per l’occasione di aiutare l’opera dell’Associazione per la lotta al- l’Ictus Cerebrale di Cuneo. Ancora un particolare… Il bello della serata è anche che l’ordine in cui tutti questi brani verranno eseguiti non sarà quello sopra riportato: vor- remmo che ogni esecuzione co- stituisca per chi ci ascolterà una sorpresa, e perciò canteremo questo repertorio “in ordine sparso” e senza presentazione al- cuna; ognuno di voi potrà diver- tirsi a “riconoscere” i brani mano a mano che verranno ese- guiti, e forse sarà ancora più bello, per ciascuno, incontrare e ravvisare di volta in volta il suono di questo Natale con un pizzico di curiosità in più. Tutte queste sorprese, ed ancora altre che adesso non vogliamo ancora svelarvi, saranno il va- lore aggiunto di un concerto ve- ramente particolare, in cui crediamo molto e che speriamo venga accolto in città come un momento di vera festa. Arrivederci a tutti, allora! E, na- turalmente fin da adesso, BUON NATALE E SERENO ANNO NUOVO! Giuseppe IL NOSTRO CONCERTO DI NATALE “Il Dulci Jubilo” Notiziario Semestrale dellʼAssociazione Culturale di Promozione Sociale “SOCIETAʼ CORALE CITTA DI CUNEO” Via G. B. Bongioanni, 42 - Cuneo Autorizzazione Tribunale di Cuneo n° 6/77 del 03.06.1977 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27.02.2004 n° 46) art. 1, c. 2 e 3, CB-NO/CUNEO SEM. 2 / 2012 - progr. N. 70

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Page 1: IL NOSTRO CONCERTO DI NATALE cantare ancora! “Il Dulci … · E così, in questʼanno solare, il nostro coro si è esibito solamente due volte: lo scorso maggio in Sacro Cuore con

ari amici, gentili signore e signori,chiari di luna poco confortanti si stagliano allʼorizzonte.Eʼ crisi per tutti, e bisogna “tagliare” le spese!E così tagliano lo Stato e i Ministeri, tagliano Regioni eProvincie, tagliano i Comuni; a cascata, tagliano le as-sociazioni da loro promosse, aiutate, sponsorizzate; acascata ancora, tagliano i privati e chi tutti questi tagli lisubisce sulla propria testa.E così, in questʼanno solare, il nostro coro si è esibitosolamente due volte: lo scorso maggio in Sacro Cuorecon i Mottetti di Bruckner e sabato 15 dicembre pros-simo, con il Concerto di Natale “In dulci jubilo”; ed in en-trambi i casi si è trattato di autoproduzioni.Nessun invito. Nessuno scambio.E questo nonostante il programma sulla monografiabruckneriana sia praticamente lʼunico in Italia (per nonparlare dellʼimportanza di “Made in Italy” dello scorsoanno…) e nonostante abbiamo offerto il Concerto di Na-tale praticamente a costo zero a mezzo Piemonte.Vanno bene i tagli, va bene tutto.Ma non vorremmo solo che si tagliasse indiscriminata-mente, e soprattutto su un motore per la nazione qualeè la Cultura (e quella musicale, in particolare: pensatea quante decine di migliaia di studenti di musica arri-vano in Italia da tutto il mondo - e... cosa trovano?).Certo, voi che leggete questo giornale non avete biso-gno che vi si spieghi il valore sociale del cantare in coro,lʼemozione che suscita un canto in chi lo esegue ed inchi lo ascolta, lʼimportanza di dedicare il proprio cervelloed il proprio tempo al patrimonio culturale dellʼumanitàtutta.Ma forse ci sono ancora tanti che non ne sono al cor-rente.Forse è proprio qui il nocciolo di quello che possiamoancora fare.Usciamo dalle nostre case, dai nostri uffici, dalle nostresale-prova ed andiamo in città, nella piazza del paese,a scuola a convincere chi ancora non lo sa di quantosia bello ed utile fare ciò che per noi è pane quotidiano;e se lo abbiamo già fatto, facciamolo ancora, e ancora,e con più energie ancora.Non è detto che capiranno in tanti: ma pure bastanopoche nuvole in cielo, dʼestate, ed in un attimo arriva iltemporale… E qui non si tratterebbe di un temporaleche porta danni, ma che fa del bene a tutti, musicisti epubblico, che porta felicità, capacità, cultura, memoria,e chissà quantʼaltro!E cantiamo lo stesso, studiamo lo stesso, pensiamo lostesso che prima o poi “questa lunga siccità passerà”,e con essa lʼarido inverno culturale che sta determi-nando, e magari anche grazie al nostro costante impe-gno. Noi ci sentiamo di promettere che, seppure con grandefatica, non faremo certo mancare alla comunità i nostriconcerti, le nostre novità, le nostre rassegne.E sempre con la grande gioia che può dare cantarebene della bella Musica!Ma al resto, dovrete pensare un pochino anche tutti voi!Insieme, ce la possiamo fare, a tornare a cantare!

G.C.

C

Fatecicantare ancora!

Quest’anno siamo tornati allatradizione del “Concerto di Na-tale”: un’occasione unica per ri-trovare amici e simpatizzanti eper offrire alla città un altro mo-mento di buona musica a cap-pella.Il programma che abbiamo pre-parato, però, contrariamente alleabitudini di studio degli ultimianni, non ha nulla di monogra-fico: abbiamo infatti scelto per laserata un vero e proprio caleido-scopio di suoni ed immagini,cercando i brani da cantare neirepertori più diversi per ispira-zione, tecnica compositiva, pro-venienza geografica e temporale.Trovano così spazio nella seratabrani celeberrimi tratti dalla tra-dizione popolare europea come ifrancesi Les anges dans noscampagnes, Il est né, le divinenfant e Noël nouvelet, l’au-striaco Stille Nacht ed il cata-lano El noi de la mare; e poiancora l’inglese God rest youmerry, Gentlemen ed il lettoneTi Divam duorgi Laiki.Ma abbiamo anche attinto al re-pertorio colto del Novecento,nelle opere cioè di grandi autoridi musica corale che hanno vo-luto dedicare espressamente allafesta più bella dell’anno brani digrande suggestione ed effetto:ecco quindi il magnifico O ma-gnum mysterium del grandeFrancis Poulenc (di cui l’annoprossimo saranno celebrati i cin-quant’anni dalla morte), cheporta l’attenzione di chi ascoltasul mistero dell’incarnazione an-ziché sulle atmosfere sfarzosedella festa natalizia; poi il gran-dioso Slava Jedinorodnij(“Gloria all’unigenito”) delrusso Alexander Grechaninov(1864 - 1956) e quindi Whereriches is everlastingly (“Dovela ricchezza è per sempre”) del-l’autore inglese vivente BobChilcott, entusiasmante nei suoiritmi di danza sudamericani.Vi sono poi, nella tradizione cul-turale europea, antichissime me-lodie che con il loro suono hannoattraversato i secoli dal Me-dioevo ad oggi, ispirando tra-scrittori ed elaboratori di ognitempo: è il caso di Es ist einr ro-s’entrsprungen (“E’ sbocciatauna rosa”), scritta da MichaelPratorius nel Rinascimento ed inquesto caso rielaborata dallosvedese Sandström in una vestead dir poco “visionaria” e so-gnante, e poi di In dulci jubiloe Gaudente, che dal lontano

mondo anglosassone tornano asuggestionarci in due elabora-zioni del nostro direttore.Un salto in America, poi, doveabbiamo trovato due splendideelaborazioni di famosissimi Spi-rituals come Amazing Grace eGo, tell it on the mountains,una vera e proprio “primizia” pernoi: il primo è scritto per le solevoci delle nostre coriste, mentreil secondo giustappone spesso isettori maschile e femminile inun alternarsi di ritmi vivissimi.In ultimo, tre bellissime canzonitratte dalla musica leggera, clas-sici di ogni tempo: di José Feli-ciano canteremo un’arran-giamento di Feliz Navidad, chetutti conoscono, poi proporremoA Christmas love song, dalleraffinate armonie che ricordanoda vicino i Musicals di Broad-way, ed infine Behold that star,versione corale intima di uncanto festoso scritto ancora inAmerica nel secolo scorso.Un repertorio estremamente va-riegato, quindi, che speriamopossa divertire e far sognare tutticoloro che vorranno venire adascoltarlo; e che possa convin-cere chi vuole a fare un gesto disolidarietà: abbiamo scelto per

l’occasione di aiutare l’operadell’Associazione per la lotta al-l’Ictus Cerebrale di Cuneo.Ancora un particolare… Il bello della serata è anche chel’ordine in cui tutti questi braniverranno eseguiti non saràquello sopra riportato: vor-remmo che ogni esecuzione co-stituisca per chi ci ascolterà unasorpresa, e perciò canteremoquesto repertorio “in ordinesparso” e senza presentazione al-cuna; ognuno di voi potrà diver-tirsi a “riconoscere” i branimano a mano che verranno ese-guiti, e forse sarà ancora piùbello, per ciascuno, incontrare eravvisare di volta in volta ilsuono di questo Natale con unpizzico di curiosità in più.Tutte queste sorprese, ed ancoraaltre che adesso non vogliamoancora svelarvi, saranno il va-lore aggiunto di un concerto ve-ramente particolare, in cuicrediamo molto e che speriamovenga accolto in città come unmomento di vera festa.Arrivederci a tutti, allora! E, na-turalmente fin da adesso, BUONNATALE E SERENO ANNONUOVO!

Giuseppe

I L NOSTRO CONCER TO D I NATALE

“Il Dulci Jubilo”

Notiziario SemestraledellʼAssociazione Culturale

di Promozione Sociale“SOCIETAʼ CORALE CITTA DI CUNEO”

Via G. B. Bongioanni, 42 - Cuneo

Autorizzazione Tribunale di Cuneo n° 6/77 del 03.06.1977Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - D.L. 353/2003

(Conv. in L. 27.02.2004 n° 46) art. 1, c. 2 e 3, CB-NO/CUNEO

SEM. 2 / 2012 - progr. N. 70

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Giuseppe Cappotto, direttoreChiesa di San Tomaso (g.c.) - Via Statuto 14 - ore 21.

Sabato 15 dicembre 2012PROGRAMMATrad. Francia (arr. F.-A. Gevaert) LES ANGES DANS NOS CAMPAGNESTrad. Francia (arr. B. Chilcott) IL EST NÉ, LE DIVIN ENFANTTrad. Francia NOËL NOUVELETF. Gruber (elab. G. Cappotto) STILLE NACHTTrad. Catalogna (arr. E. Cervera i Astor/G. Cappotto) EL NOI DE LA MARETrad. Inghilterra (arr. D. Willcocks) GOD REST YOU MERRY, GENTLEMENTrad. Lettonia (arm. J. Vaivods) TI DIVAM DUORGI LAIKIF. Poulenc O MAGNUM MYSTERIUMTrad. Inghilterra (arr. G. Cappotto) GAUDETEA. Grecaninov SLAVA JEDINORODNIJB. Chilcott WHERE RICHES IS EVERLASTINGLYM. Praetorius/S. D. Sandström DET ÄR EN ROS UTSPRUNGENTrad. Germania (elab. G. Cappotto) IN DULCI JUBILOTrad. Spiritual (arr. J. Forbes) AMAZING GRACETrad. Spiritual (arr. K. Burton) GO, TELL IT ON THE MOUNTAINJ. Feliciano (arr. P. Langford) FELIZ NAVIDADJ. Mandel (arr. V. Singh) A CHRISTMAS LOVE SONGT. W. Talley (arr. B. Chilcott) BEHOLD THAT STAR

Da alcuni anni è partito un pro-getto di grande respiro pro-

mosso dalla Fe.N.I.A.R.Co.(Federazione Nazionale Italianadelle Associazioni Regionali Co-rali), teso a promuovere l’edi-zione di elaborazioni corali dicanti popolari delle regioni ita-liane: negli anni scorsi hannovisto la luce i volumi dedicati airepertori del Friuli e della To-scana. Anche l’AssociazioneCori Piemontesi ha promosso econdotto tale lavoro e recente-mente è uscito il volume dedi-cato alla nostra regione: si ètrattato di una impresa abba-stanza complessa che ha impe-gnato il lavoro dell’uscenteCommissione Artisticadell’A.C.P. per alcuni anni, se-condo alcune tappe obbligateche hanno comportato scelte dimateriali ed orientamenti opera-tivi spesso non facili.Innanzitutto Sandro Coda, Presi-dente dell’A.C.P., e Giulio Mo-naco, Coordinatore dellaCommissione Artistica, hannopromosso circa tre anni fa un in-contro tra i più illustri ricercatori,accreditati da un prolungato equalificato lavoro sui rispettiviterritori; da questi primi contattiè emerso, tra i moltissimi titolipossibili, un elenco di brani rite-nuti i più significativi per rappre-sentare le diverse areelinguistiche, le fonti e le temati-che. Da qui è partito, a cura diEttore Galvani, un primo lavoroscientifico per compilareun’ideale antologia di brani, ac-compagnati dalla trascrizionedella melodia più accreditata,dalla traduzione in italiano e daqualche riferimento storico. Se per l’individuazione di “soli”cento titoli colti dall’immenso pa-

trimonio della tradizione regio-nale la scelta poteva essere giàassai dolorosa, per la successivacernita di una trentina di brani siè dovuto veramente compiere unmeticoloso e delicato taglio sulvivo, cercando di rispettare al-cune direttive: a) la necesstà(espressa dalla Fe.N.I.A.R.Co.) dioffrire, fuori Piemonte e persinooltre i confini nazionali, l’antolo-gia più caratteristica, compren-dente tutti i più noti canti dellaregione; b) il desiderio (della no-stra Associazione regionale) dirappresentare tutte le aree lin-guistiche. Tre grandi considerazioni rende-vano particolarmente ardua lasfida: il Piemonte - per quel checi è dato conoscere, più di ognialtra regione d’Italia - ha un re-pertorio estremamente ampio,costituito in parte significativa daballate epico-liriche di straordi-naria forza narrativa e simbolica.Si tratta di brani che (in decine distrofe!) raccontano vicende chehanno riferimenti storici e richia-mano le tematiche più fonda-mentali dell’antropologia (irapporti parentali, il potere, la le-altà) così come affondano nelleradici più antiche della civiltà eu-ropea. Inoltre su questo reperto-rio, già dal XIX secolo,straordinari musicisti hanno la-vorato producendo trascrizionied elaborazioni corali che ancoraoggi fanno scuola. Infine siprende atto che la scrittura dellalingua piemontese ha subìto er-rori e adattamenti di comodo,per cui è estremamente difficileconvergere su una resa foneticaunificata.Le melodie selezionate sonostate poi proposte a musicistiche hanno raccolto riconosci-

menti nell’ambito della coralitàpiemontese: elaboratori di famae vincitori di concorsi banditi dal-l’A.C.P. Con un criterio insieme dicasualità e di scelta, i composi-tori hanno ricevuto i canti e vihanno lavorato con tempistichee metodi assai differenti: in al-cuni casi le melodie originalisono rivestite di buone e sem-plici armonie, in altri casi l’elabo-razione è più spinta, fino ad esitiche legano straordinariamente ilsenso di ogni espressione narra-tiva ad una precisa soluzionemusicale. Un mio lavoro di su-pervisione ha teso ad equilibrareil numero di brani prodotti rispet-tivamente per voci miste, vocipari femminili e maschili e ad of-frire qualche orientamento tec-nico.

Il corpus delle elabora-zioni è stato poi sotto-posto allaCommissione Artisticadella Fe.N.I.A.R.Co. e,in tale sede, si è con-venuto che potesseroesser citate elabora-zioni anche già edite,magari di qualchegrande musicista delpassato. Naturalmentesi è deciso di includerealmeno un brano diLeone Sinigaglia (1860-1944), scegliendoquel capolavoro che èLa pastora e il luponella sua ricchissimaelaborazione già notaa molti cori; lo spazionon poteva consentireuna maggiore rappre-sentatività anche perquesto straordinariomusicista che, fa-cendo sua la sensibi-

lità maturata in Europa nelRomanticìsmo verso la culturadei popoli, aveva personalmenteraccolto e trascritto centinaia dicanti della collina torinese.Mentre ferveva la parte creativadella raccolta, Ettore Galvani haprecisato l’apparato scientifico,consultandosi anche con emi-nenti figure di linguisti: il volumeè infatti impreziosito da un’ampiaesplorazione della complessa re-altà delle varianti della parlatapiemontese, e dai necessari rife-rimenti al franco-provenzale, al-l’occitano, al walser.Una scelta editoriale ambiziosa,frutto di un lavoro certosino pro-prio di Ettore Galvani, è la com-pleta riscrittura dei testi in vistadi una corretta fonetica. La ra-gione è chiara: eseguendo i canti

piemontesi ci si è sempre affidatial senso comune e a qualche ag-giustamento ad orecchio, se-condo la sensibilità dei cori (o,meglio, dei singoli cantori) che siriferivano alla lingua concreta-mente utilizzata. Ma una pubbli-cazione che ha lo scopo di farconoscere fuori regione, persinoall’estero, le nostre melodie do-veva offrire una interpretazionefonetica ineccepibile e una unifi-cazione grafica delle liriche,anche a costo di correggere illu-stri edizioni. Ecco che, paziente-mente, si è lavorato parola perparola, anche al fine di distin-guere ed evidenziare nella tramadei testi le espressioni prese inprestito dall’italiano o da altre lin-gue.Cosa dunque si trova in questovolume? Un ampia introduzione,da leggere prima di “buttarsi”sulle musiche, per prendere con-sapevolezza di una ricchezza dicultura che ci viene consegnatadalla storia di un popolo e da unrobusto e nobile apparato distudi (imponente la bibliografiache chiude il volume). Quindi unestratto, necessariamente con-centrato, di canti popolari, testi-monianza di un patrimonio che èimmenso, piccola porta che puòintrodurre a scenari sconfinati.Poi la collocazione di ogni brano,grazie ad una scheda tecnica,nel suo contesto storico, socialeo letterario, con l’indicazionedelle fonti e l’eventuale tradu-zione. Infine l’elaborazione co-rale, per organici di diverso tipo,condotta secondo gli stili più si-gnificativi della nostra epoca,una rassegna tra i più validi pro-tagonisti della scrittura corale ita-liana.

Alessandro Ruo Rui

Dalla TRADIZIONE AL CORO: Nuove elaborazioni di Canti Piemontesi

Scaffale

Concerto di Natale del Coro della “Società Corale Città di Cuneo”

IN DULCI JUBILO

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Anche quest’anno siamo riuscitia rispettare la tradizione degliincontri musicali denominati“Dopocena in Corale”; chesono stati organizzati dallaSocietà Corale Città di Cuneocon la apprezzabile colla-borazione dell’AmministrazioneComunale che ci ha messo adisposizione la Sala SanGiovanni. E’ utile ricordare chetale iniziativa ha lo scopo divalorizzare le specifichecapacità di alcuni giovanimusicisti del nostro territorio odi gruppi musicali emergenti,offrendo loro un’opportunità diesibizione artistica promo-zionale, in grado di farconoscere i nuovi talenti eanche i nuovi repertori proposti,che accanto a quelli già noti otradizionali, possano destareinteresse e coinvolgere unpubblico sempre più ampio ediversificato. Gli ospiti che si sono avvicen-dati in questa rassegna prima-verile, sono statiparticolarmente apprezzati dalpubblico e dagli intenditori pre-senti, perché appartenenti allasfera qualitativa dei giovani stu-denti di musica. Infatti già dal-l’esordio di Mercoledì 18 aprileè apparso subito chiaro che il li-vello musicale della compaginepresente a Cuneo nella Sala SanGiovanni era fuori dal comune.

Quello del 18 aprile stato unconcerto veramente prestigiosoche ha impegnato uno dei mi-gliori cori giovanili italiani, cioè il“Coro G” di Torino, compagineGiovanile in cui l’età dei suoimembri è compresa tra i 16 ed i26 anni, magistralmente guidatada Carlo Pavese, musicista tori-nese che ha approfondito il suointeresse per la nuova musicacorale a Stoccolma, dove èstato assistente di Gary Graden.Attivissimo in Italia e in Europadove svolge attività concerti-stica e partecipa a festival ecorsi internazionali come do-cente di direzione, intepreta-zione e improvvisazione corale;è stato Presidente di “EuropaCantat - Torino 2012”. Con ilsuo Giovane Coro ci ha lasciatoun messaggio musicale insiemepassionale e razionale: -“E’ me-raviglioso dialogare con il pas-sato, ma è altrettantomeraviglioso poter esprimere ilmondo di oggi e dare maggioripossibilità a chi nel nostrotempo vuole scrivere musica.Bisogna essere aperti ed attenti,non voglio dire che tutta la mu-sica scritta oggi sia musica bellaed interessante, come del restoè stato in tutte le epoche, soloche mentre il passato ha giàfatto la sua selezione, il presentenon ha ancora potuto farlo, efinchè non eseguiremo la mu-sica contemporanea non la po-tremo selezionare”-.

Una vera sorpresa ci ha riser-vato il “Quartetto Falcao” che,Giovedì 3 maggio presentan-doci la propria Anima Latina, haimpostato la serata su motivimusicali conosciutissimi, operadi grandi maestri come ChicoBarque e Vinicious de Moraesreinterpretati dalla acuta sensi-bilità di questa ottima forma-zione cuneese, costituita dagiovani professionisti nostri con-cittadini, già affermati ognuno

nel suo campo musicale speci-fico, ma che si sono uniti per darlibero sfogo alla propria pas-sione per la musica brasiliana. I musicisti che compongono laformazione hanno vissuti musi-cali e artistici diversi, che dannoal quartetto una grande ric-chezza di esperienze: infatti lediverse sensibilità musicali edartistiche dei singoli, derivatedagli studi di musica classica,

hanno dato un certo taglio ca-meristico agli arrangiamenti,che puntano al risalto delle vocie delle sfumature strumentali,unite alla libertà dei momentid’improvvisazione. Così ilgruppo formato da voce, chi-tarra, vibrafono e percussioni hasaputo coinvolgere il pubblico inun caleidoscopio di suoni, cantie ritmi caratteristici della musicapopolare brasiliana, attraversole opere dei maggiori composi-tori del ‘900: choro, samba ebossa nova si sono alternate inun concerto dedicato ad unaterra traboccante di colori, ritmie suggestioni, strizzando qua elà l’occhio al latin jazz.

Un finale scoppiettante ci hannoriservato i ragazzi del GruppoVocale “Domino” nella seratadi Giovedì 10 Maggio con le loro- BLENDED VOICES -. Ilgruppo è formato da sette ele-menti che hanno deciso di por-tare avanti l’eredità musicale delcanto a cappella, dopoun’esperienza studentescaquinquennale vissuta presso il

Liceo Musicale “Ego Bianchi” diCuneo, dando vita ad un gruppo

vocale giovane, ma oltremodoprofessionale e brillante. Una

iniziativa che nasce proprio dal-l’intento di far conoscere tanti

tipi di musica diversi in uno stilerinnovato, originale e talvoltaanche ironico, ma che risultanogradevoli ed interessanti al-l’ascolto. A molti hanno ricor-dato per certi versi i Neri percaso; ma i nostri giovani non rin-negano le radici classiche purnelle originalità interpretative enelle particolari sonorità armoni-che. Inoltre, tutti i componentisono anche strumentisti estanno completando gli studimusicali presso il conservatorio.Cosa dire delle esecuzioni: cu-rate, equilibrate e precise, in unaparola direi “pregevoli” per qua-lità, per genere e stile di esecu-zione, con un repertorioestremamente ampio e diversi-ficato che spazia dalla musicaclassica al jazz, da brani di mu-sica leggera italiana e stranieraal rock e al folk, senza cederemai neppure un briciolo di livelloqualitativo. Non si poteva certo immaginareuna serata migliore per conclu-dere la nostra rassegna di gio-vani talenti! E con giovani comequesti possiamo veramentescommettere su un bel futuro.

GFP

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Dopocena di qualità

Aiutarci non ti costa nulla! Ogni anno basta solo una firma sulla tua dichiarazione dei redditi per desti-nare il 5 x 1000 dell’IRPEF all’Associazione “Corale Città di Cuneo”. E’ sufficiente firmare nel quadro “Sostegno del Volontariato, delle organizzazioni non lucrative di utilità so-ciale, etc” e indicare il codice fiscale 80018230047 della “Società Corale Città di Cuneo”.

L’Associazione Corale ogni anno organizza e sostiene progetti di promozione e valorizzazione culturale nelcampo musicale, progetti che non possono fare a meno del tuo fondamentale aiuto.

Contiamo su di te!Associazione Culturale di Promozione Sociale “Società Corale Città di Cuneo” - Via G.B. Bongioanni 42 - 12100 CUNEO

C.F. 80018230047 - P.IVA 02008570042 - e_mail : [email protected] - http://www.coralecittacuneo.org

Il tuo 5 x 1000 dell’IRPEF alla Cultura

Come destinare il 5 x 1000 alla Corale Città di Cuneo

“Coro G” di Torino

Gruppo Vocale “Domino”

Quartetto Falcao

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Direttore responsabile: Mario CorderoRedazione: Rosanna Bosca - Giuseppe Cappotto

Maria Rosaria Giraudi - Gian Franco Potenza - Giorgia SaladiniFoto: Rosanna Bosca - Edgardo Filippi

Società Corale Città di CuneoVia Bongioanni, 42 - CUNEO

email: [email protected]://www.coralecittacuneo.org

Tipolitografia: ARTIGIANA GRAFICA Via Schiaparelli, 4 bis - CN

Europa Cantat 2012 a TorinoAlle 3 del pomeriggio del 2 di ago-

sto a Torino, nonostante il climaafoso con temperature sui 30 gradi, lachiesa del Carmine era gremita: stavaper iniziare lo “Stabat mater”” diHaydn, e coro e orchestra erano giàsistemati al loro posto davanti allʼal-

tare; un coro particolare ed eterogeneo, costituito da più di 80persone provenienti da Israele, Francia, Germania, Argentina,Svizzera, Inghilterra.. Erano solo alcuni tra le migliaia di ap-passionati di musica corale arrivati a Torino per partecipare aivari “atelier” e gruppi di studio di Europacantat 2012. In soli 3giorni non cʼera stato molto tempo per fraternizzare e conoscersi,le prove erano faticose, e allʼuscita tutti si dividevano in grup-petti, ognuno andava per la sua strada; qualche parola scam-biata qua e là con i più vicini, qualche sorriso di simpatia, qualchebattuta che interrompeva il lavoro, un consiglio in un momento didifficoltà. Ma ecco salire al suo posto di Direttore Martina Batic, che hapreparato coro e orchestra con grande passione, rigore e pro-fessionalità; è molto giovane e seria, piccola e minuta, ma pienadi energia, con un buffo ciuffetto di capelli dritto e due grandi oc-chioni verde-azzurri, e... indossa un impeccabile tight! Questo è stato il momento che più mi rimarrà impresso della bel-lissima esperienza della scorsa estate: mentre lʼorchestra iniziavale prime note, improvvisamente tutti i componenti del coro si sonouniti in un sorriso divertito di simpatia e tenerezza nei confronti diquesta Direttrice in apparenza così fragile, ma che evidente-mente aveva saputo in pochissimo tempo creare un vero in-sieme musicale. Io ho sentito in quel momento di essere untuttʼuno con queste persone di provenienza e età così diverse,che fino ad allora avevo percepito come estranee. E questa sen-sazione è proseguita quando abbiamo iniziato a cantare, forsecon molti errori e imprecisioni, ma sicuramente con entusiasmoed emozione.Nei giorni precedenti non era stato facile per lei, direttrice del corodi Lubiana, mettere insieme voci diversamente preparate, esi-gere attenzione e concentrazione assolute, dato il breve tempoa disposizione, capire con pazienza i punti deboli e le difficoltà deisingoli gruppi, cercare di spiegarsi in più lingue. Qualche volta siera anche giustamente arrabbiata e un poʼ scoraggiata, per poiriprendere subito il lavoro in modo puntiglioso e ancora più de-ciso, con lo scopo di infondere nei coristi sicurezza e di farli so-prattutto partecipare emotivamente a un brano musicale cosìintenso e ricco di drammaticità e malinconia.Con la mia amica Rossana, ricca di esperienza in campo didat-tico e musicale, che mi accompagnava in questa che è stata unasplendida esperienza ( e vacanza!), osservavamo la instancabilevitalità di Martina e cercavamo di imparare e memorizzare errori,consigli, vocalizzi, stratagemmi...E poi, passeggiando per Torino e le sue belle zone pedonali(chissà che un giorno o lʼaltro anche a Cuneo..), ammiravamo igruppi di coristi che da tutta Europa, e non solo, si erano con-cessi questa vacanza per il puro piacere di cantare insieme. Maallora è vero che la musica unisce?!?! In questo caso speriamoche al prossimo appuntamento in Ungheria si uniscano a noi tantialtri componenti del nostro coro!

Federica

Quest’estate Torino è statala protagonista del festival

corale Europa Cantat, giuntoalla sua diciottesima edizionee per la prima volta in Italia:quattromila coristi, provenientida più di quaranta Paesi,hanno letteralmente invaso lacittà, facendo risuonare delleloro voci ogni sua strada epiazza. Infatti, grazie al pro-getto “Fringe is you” i parteci-panti erano autorizzati acantare in ogni luogo ed inogni momento della giornata,per far conoscere anche agliesterni la musica corale e coin-volgerli nel clima del festival,offrendo loro la possibilità diprovare in prima personal’emozione di cantare ingruppo.

In quei giorni, quindi, era deltutto normale sentire due stra-vaganti soprani che intona-vano “Evviva, don Annibale!”sotto i portici di Via Roma. Edera altrettanto regolare assi-stere alla performance di uncoro che, in situazioni del tuttosingolari ed insolite (come, adesempio, un viaggio in pul-lman), intratteneva le personecircostanti con l’esecuzione dialcuni brani del suo repertorio,improvvisando contempora-neamente anche un allegroballetto. Nei ragazzi del coro era facileammirare la straordinaria bra-vura e la bellezza delle voci,ma a destare più meraviglia -ed anche più coinvolgimentoda parte dell’uditorio - era ilfatto che, sia che si trattasse diun’esibizione seria (come unconcerto) sia di una estempo-ranea (come uno spettacolo inpiazza), erano animati da unforte desiderio di divertirsi, fa-cendo musica insieme. Per-ché, in fondo, un coro nasceproprio da questo. Le capacità

canore sono, ovviamente, im-prescindibili, ma da sole nonfanno il coro: c’è bisognoanche di un forte spirito digruppo e di intraprendenza. Per questo l’esperienza al fe-stival è stata formativa e moti-vante: perché ha mostratosoltanto persone alimentate daun interesse reale per la mu-sica e per il proprio coro, tantoda essere disposte a percor-rere anche migliaia di chilome-tri per frequentare lezioni conesperti, allo scopo di impararee di migliorarsi; persone checredono nel proprio coro tantoda mostrarne e dimostrarne lequalità a migliaia di personeprovenienti da tutto il mondo,senza temere il confronto conaltre compagini; persone cheamano il proprio coro al puntoche ogni sua esibizione, es-sendo un’occasione per con-dividere momenti importantied emozionanti con i propricolleghi ed amici, diviene unafonte di piacere e di diverti-mento.

Maria Rosaria

Emozioni dal Festival