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Copia omaggio Brindiamo con Martina ai primi 10 anni di Abruzzothebest ... Abruzzothebest - Anno XII - 12/2013-01/2014 © 2003 - 2014 Gaetano Di Giovanni Editore

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Con questo numero Abruzzothebest ha compiuto dieci anni, grazie a tutti di vero cuore!!!

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Brindiamo con Martina ai primi10 anni di Abruzzothebest ...

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Questi nostri 10 anni ... a cura del Direttore EditorialeFinalmente ci siamo! La nostra rivista compie dieci anni e per noi è un grande traguardo a cui voglio dedicare l'editoriale di questo mese, ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile questo magnifico progetto nato con il numero zero nell'ormai lontano Dicembre 2003.La nostra rivista nata nella Valle Peligna con una finestra sulla Val Pescara e sulla Marsica ha conquistato nei primi tre anni di vita anche il Teramano e la Val di Sangro e successivamente tutte le restanti zone della nostra fantastica regione che ho avuto il piacere di conoscere in modo approfondito in lungo e largo grazie ad Abruzzothebest. Dal profondo del cuore mi sento di ringraziare sinceramente

tutte le persone e aziende che ci hanno affiancato e sostenuto in questo lungo percorso, ricordando innanzitutto i vari Direttori responsabili che si sono susseguiti: Mario Lucci, Claudia Culiersi, Maria Trozzi e Mario Di Francesco. Poi mi sembra doveroso ringraziare tutte le persone che hanno collaborato scrivendo articoli o nel ruolo di agenti pubblicitari o semplicemente divulgando le nostre riviste. Ringrazio gli altri progetti editoriali con cui abbiamo collaborato per alcune uscite nel 2004. Inoltre voglio di ringraziare tutti gli scettici che, con il tempo, si sono ricreduti ed anche quelli che sono rimasti amanti della loro opinione, perche è anche grazie a loro che abbiamo tenuto duro nei momenti difficili, sviluppando un'analisi introspettiva che ha portato sempre miglioramenti. Se ci siamo ancora

dopo 10 anni è perchè, a differenza di altri, non abbiamo mai fatto passi più lunghi della gamba e, soprattutto, senza manie di grandezza e protagonismo. Ogni rivista che sfoglio parla della nostra e della vostra vita e di tutte le emozioni vissute nelle vari fasi di realizzazione “tutt’altro che semplice”, ma in grado di regalare sensazioni che pochi lavori sanno regalare; ogni pagina sfogliata ha dentro un mare di ricordi che nessun album fotografico o social network riesce ad eguagliare. Abbiamo avuto la fortuna di vedere nostri collaboratori e clienti crescere, sposarsi ed avere figli e la strada, se vorrete ancora insieme a noi, è ancora molto lunga e piena di sorprese. Continuo a credere che

la nostra regione ha poco da invidiare alle altre regioni Italiane ma c’è bisogno di meno pregiudizi e invidia e maggiore unione per poter crescere. Abruzzothebest si continuerà a battere per questi obbiettivi. Gaetano Di Giovanni.

Ci ri-siamo, una pioggia solo un po' più insistente e la città va in ginocchio. Ma prima di parlare ancora di “allagamenti-diga foranea”, ci piace segnalare qualche buona notizia e cioè che la Ausl di Pescara sta mettendo a punto un intervento qualificato che riteniamo darà un contributo significativo alla lotta ed alla prevenzione di patologie severe ed invalidanti. Andando sul sito www.failtestanchetu.it entriamo nel mondo delle malattie infettive e precisamente dell'HIV. La prima buona notizia è che oggi l'HIV è una malattia con un'altissima percentuale di guarigione, circa il 99% dei casi e la terapia è molto più efficace, con notevole riduzione dei tempi e con effetti collaterali limitati, intervenendo subito. Ma sinceramente non è semplice psicologicamente sottoporsi ad un test simile ed allora la soluzione che rompe lo schema è questa: una persona può andare sul sito, prenotare un esame di laboratorio, può dare anche un nome di fantasia, effettuare il test anche in una Ausl divesa da dove abita ed anche al momento dell'esame, può confermare, in perfetto anonimato, il nome di fantasia con cui si era prenotato. Al ritiro delle analisi, nella eventualità di esito positivo, il paziente troverà ad attenderlo, un equipe medica specializzata che si prenderà cura di lui, per programmare un intervento discreto e risolutivo. La popolazione oggi maggiormente a rischio sembra essere quella che va dai 35 ai 50 anni, mentre per fortuna, il fenomeno è ancora poco significativo nei giovani e sorpresa nella sorpresa, lo screening ha evidenziato che alcuni arzilli nonnini si sono distini per la loro invidiabile esuberanza ma, purtroppo, anche per la loro poco previdenza. Una persona, affetta da HIV può, inconsapevolmente, infettare tante altre persone e spesso anche il proprio ignaro partner o coniuge. Questo primo intervento sull'HIV, una volta che tutto sarà andato a regime, verrà allargato anche all'epatite B e C ed alla sifilide. La passione del medici, analisti, operatori e questa volta anche dei politici che hanno finanziato l'iniziativa, sicuramente farà sì che un pericolo così grave, sia monitorato e tenuto sotto controllo.Tornando all'acqua ed agli allagamenti, ci auguriamo che si prenda, una volta per tutte, di petto il “problema diga foranea” e non aspettare un possibile disastro ambientale ed anche il nuovo, inevitabile, insabbiamento del porto canale. Vogliamo ancora segnalare le condizioni pietose del Museo del Mare, in cui per incuria e mancata manutenzione dello stabile, si sta dispedendo un patrimonio unico del centro adriatico. Politici dove siete? Nel numero precedente parlavamo della cultura del bello e quindi non possiamo non segnalare l'incuria che caratterizza le nostre spiagge, dove ancora oggi sono rimasti in brutta mostra gli scheletri degli ombrelloni e di tanti altri manufatti e richiamare altresì la situazione precaria della pavimentazione dell'isola pedonale del centro storico, per via del transito indiscriminato di auto di ogni tipo, tra l'indifferenza dei più. La seconda buona notizia è che si sta concludendo un corso per volontari, promosso dalla Avulss di Pescara, questo genererà nuova linfa al fine di mitigare la solitudine di tante persone sole e malate negli ospedali e nelle case di riposo. Vivere e testimoniare l'ascolto, l'attenzione all'altro, la parola ed il silenzio condiviso, nel ricordo e nell'insegnamento della parabola del buon samaritano. Ero malato e ti sei preso cura di me, ero in carcere e mi sei venuto a trovare, ero in difficoltà e mi hai teso la mano, quella mano che spesso, io per primo, teniamo troppo nascosta nella tasca della nostra indifferenza. Siamo connessi ed interconessi, 24 ore su 24, ma spesso ci dimentichiamo di comunicare. Mario Di Francesco

Massimo Arcieri

Mario Nardicchia

Inoltre collaborano alla realizzazione:Claudio M., Francesco Frattaroli, Angelo Di Giovanni, Marco M., Martina, Diana Di Benedetto, dott.ssa Rosanna Giosaffatte, Maria Trozzi, Alessandro Mastroddi.

- Tutte le collaborazioni sono da considerarsi gratuite e non retribuite”- Gli autori si assumono la piena responsabilità morale e penale di quanto scrivono e nulla possono rivendicare.- Gli inserzionisti si assumono la piena responsabi- lità per i testi, le foto ed i marchi utilizzati.

Abruzzothebest “Mensile a distribuzione gratuita” Autorizzazione tribunale di Sulmona nr. 134 del 17/11/2004Direttore Responsabile: MARIO DI FRANCESCODirettore Editoriale: GAETANO DI GIOVANNI

Redazione di Sulmona - L’Aquila - Avezzano:Strada Statale Sannitica, 479 - 67030 Introdacqua (AQ)Tel. 0864.576166 - Fax 06.233219205

Progetto grafico: Gaetano Di GiovanniImpaginazione Grafica: G. Di Giovanni - Anita C.Distribuzione: Abruzzothebest StaffStampa: Abruzzothebest Grafica

Redazione di Pescara - Chieti:S.S 5 Tiburtina Valeria, 9 - 65020 Bolognano (PE)Tel. 085.8541034 - Fax [email protected]

Ìàò?ù)ì

Anita C.

Augusta D’Andrea

Simona Di Francesco

Nancy Aiello

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4. Curiosando5. La Celiachia6. Il Mistero di Monte San Cosimo (II parte)

8. Il Ricambio Cellulare9. Torricella Peligna - Colori e Sapori10. Pensiero Positivo - Il Sogno11. Filosofia - Platone (V parte)

12-13. A Manoppello Sagra delle Sagre14-15-18. L’autenticità dell’Abruzzo16. Il Palio Celanese17. Cucinando - Specialità estiva 19. 20. Allergie e Acidosi21. I Miracoli della Natura Pro Loco Castellana22. 23.

Escursioni nel Parco Nazionale d’Abruzzo

Il Lustro della Val Vibrata - Mascia Cardellia13 Sagra della Pizza fritta e Arrosticini

Sostieni Abruzzothebestcarta PostePay 4023 6005 9848 6209intestata a Di Giovanni Gaetano

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3. L’autenticità dell’Abruzzo e dell’Adriatico

4. Bentornato Chieti Film Festival

5. Eleganza a due ruote

6. Tra Mare e Montagna

8. Riscopriamo i boschi

9. Musica rap Abruzzese

10. Vita Teatina

11. Guardando il mare

12. Donne in pericolo

13. Filosofia

14. dalla moda al robot operaio Baxter

15. Acidosi e oncologia

Ilaria Grasso

con abbonamento annuo

Mentre stiamo andando in stampa piove su Pescara e su tutto l’Abruzzo. Il fiume ha rotto gli argini, la zona del porto è tutta allagata, i danni sono ingenti, una signora è morta, rimasta intrappolata con la sua auto in un sottopasso che si è allagato. La mancata manutenzionedei tombini e della rete fognante, l’abbandono delle pratiche della cura del territorio, i canali di scolo ed i bacini di raccolta ostruiti o cementificati, i vecchi cantonieri che non ci sono più ed una normale acquazzone diventa motivo di disastro. Speriamo che le piogge cessino.

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Avventura...mistero...scoperta, ma anche timore e a volte paura...questo rappresenta il Bosco, da sempre visto come regno della fantasia, teatro di favole e racconti, rifugio di strane e magiche creature. Di riserve naturali e quindi di vegetazione boschiva è molto ricca la regione Abruzzo, ma, del resto, va sottolineato che il bosco, secondo la stima di Selviturismo, rappresenta ben l'83,7% della superficie forestale italiana complessiva.Il bosco affascina, perché è uno stimolante ambiente per l'esplorazione. Dal punto di vista strettamente naturalistico, il termine “bosco” rimane piuttosto generico se non ne viene indicata la specie dell'albero predominante. Va detto, ad esempio, “bosco di castagni”, “bosco di faggi”, “bosco di abeti bianchi”. Molti boschi tuttavia non sono puri, ma misti, perché formati da più specie arboree. Qui, ritengo opportuno aprire una parentesi su uno scrittore nonché alpinista e scultore ligneo di fama internazionale, friulano, Mauro Corona, precisamente originario di Erto, uno dei paesi coinvolti nella tragedia del Vajont, che ha dedicato agli alberi uno dei suoi testi più belli “Le voci del bosco”. Nelle pagine del suo libro, Corona ci racconta il linguaggio della natura attraverso i ricordi dei boscaioli e ci mostra come gli uomini siano molto affini anche ad altri esseri viventi: «Gli alberi sono come noi e noi siamo come alberi, ognuno con il proprio carattere, struttura fisica, fortuna e disgrazia...Ogni albero ha una voce, un carattere, un uso».Tornando alla vegetazione del bosco, scopriamo come le vere 'star' di tale microcosmo, specialmente in estate e in autunno, sono rappresentate dai funghi e dalle loro associazioni con le alghe che vanno a costituire numerose specie di muschi e licheni. Nel bosco

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riscopriamo i

Rispettiamo la naturaed essa ci rispetterà

si trovano anche alcune delle più belle e rare orchidee della nostra flora. Passiamo invece agli animali che lo abitano. Sebbene sia assai difficile osservarli, se non da alcuni segni che essi ci concedono: pigne rosicchiate, gusci di chiocciole, fievoli

suoni, trilli ecc. ecc., diversi sono i piccoli mammiferi presenti, driomi, ghiri, topi selvatici, scoiattoli, moscardini e tanti altri. A metà tra il curioso e l'inquietante è poi la scoperta nei boschi soprattutto di abeti e di larici, di numerosissimi e grossi formicai. A costruirli con aghi di conifere, ramoscelli, sassolini e terriccio, le formiche rufa. I formicai sono opere di grande ingegneria! A forma di collinetta, possiedono una complessa struttura interna, dotata di cunicoli e camere che li rende resistenti agli agenti atmosferici.Da evidenziare è l'importanza delle formiche rufa che possono considerarsi preziose guardiane delle nostre foreste in quanto distruggono un elevato numero di insetti nocivi per gli alberi e mantengono al sicuro il nostro ecosistema cosa che, al contrario, gli uomini dovrebbero imparare a fare. Torna utile a tal punto riprendere altri passi del libro di Mauro Corona, dove si spiega che: «Fino a una ventina di anni fa il rapporto tra boscaioli e alberi era di reciproco rispetto»; ovvero prima di mettere un pezzo di legno sul tornio per ricavarne un qualsivoglia utensile, i boscaioli non procedevano a casaccio; di ogni legno cercavano i pregi, i lati buoni, come si dovrebbe fare con le persone, e sembrava che il legno stesso, avvertita l'attenzione prestatagli, restituisse la cortesia rendendosi disponibile all'impiego. Continua ancora il nostro autore: «I taglialegna conoscevano la sofferenza degli alberi e il dolore che procurava il filo dell'ascia nella loro carne, e meno colpi davano, minore era il tempo della morte». L'invito implicito è di non dimenticarci che la natura è indispensabile ed è un grande bene per gli uomini. Spesso, purtroppo, in cima a disastri naturali, la causa è da imputare proprio al genere umano che non nutre il dovuto rispetto delle cose. La stessa tragedia del Vajont, citata prima e di cui ricorrono, quest'anno, i 50 anni, ricordiamo che ebbe tra i responsabili, gli scorretti comportamenti umani. Infatti, allora, ci fu una frana che si staccò dal Monte Toc (provincia di Pordenone) e si riversò nel bacino artificiale formato proprio dalla diga del Vajont, da poco costruita, causando la strage che provocò quasi 2000 vittime.Questa vicenda nutre, peraltro, anche legami con il capoluogo abruzzese dell'Aquila (città anch'essa colpita da una calamità quale il terremoto del 2009), perché tra il 1968 e il 1970, vi si svolsero i processi primo grado e d'appello relativi alle responsabilità del disastro. Il bosco è un regno da conservare; (ci insegna a non avere fretta, ad aspettare e la lentezza è da riscoprire in un mondo come il nostro che va sempre più rapidamente e vorticosamente...- qui, da nominare è anche un libro che ho letto tempo fa, “Una barca nel bosco” di Paola Mastrocola), a meno che un'opera di diboscamento, attuata però attraverso i criteri tecnici della selvicoltura, non si renda necessaria per la salvaguardia della vegetazione (taglio di piante malate, vecchie, secche, bruciate...) o per ricavare legname, garantendo comunque la rigenerazione e la conservazione della vegetazione. In conclusione le molte tragedie naturali ci hanno insegnato che bisogna tener conto della storia e della toponomastica locale quando si pianifica e si interviene in un territorio, coinvolgendo e ascoltando anche le comunità interessate che di esso sono conoscitrici, cosa che non fu fatta nel Vajont le cui popolazioni erano contrarie alla costruzione della diga in quella zona, perché il Monte Toc era noto per la sua instabilità.Vi lascio, pertanto, cari miei lettori, con l'invito a rispettare l'ambiente circostante e quindi l'intero creato e con un'interessante citazione sulla ingenuità umana, su cui riflettere, di Henry David Thoreau: “Se un uomo cammina tra i boschi per amore degli stessi la metà di ciascun giorno, rischia di essere trattato come un fannullone, ma se spende il suo tempo come uno speculatore, tagliando i boschi e rendendo la terra priva di vegetazione prima del tempo, è considerato un laborioso e intraprendente cittadino!”. Augusta D'Andrea

Boschi

PARCO zoo D’ABRUZZO

Parco palustre naturale - pesca sportiva

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Nuovo Video per il rapper pratolanoMAURI DI*9

musica rapp Abruzzese

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Nuovo video per il rapper pratolano MAURI DI* dal titolo provocatorio “ho avuto una ragazza (ogni volta un po' + ..,)” il singolo sarà contenuto anche nel prossimo cd attualmente in lavorazione e che uscirà nella primavera del 2014. La strumentale è stata magistralmente prodotta da Stilohertz progetto musicale del producer e beatmaker sulmonese Claudio Mastroddi. La produzione del Video è stata affidata alla Alti Livelli Ent di Roma e ha visto alla regia Christian Galli. Abbiamo chiesto a MAURI DI* di parlarci un po' di questa sua ultima fatica. “Sono molto soddisfatto di questo ultimo singolo, di solito ogni mia canzone ha una gestazione un po' più lunga, questa invece è venuta fuori in modo molto spontaneo e veloce anche se allo stesso tempo tutto il progetto ha comunque avuto un percorso molto travagliato.. all'inizio un beatmaker del Lazio mi aveva proposto di rappare su una sua strumentale io l'ho ascoltata e trovandola interessante c'ho scritto di getto prima il ritornello e poi di fila tutte e tre le strofe, non so forse il testo l'avevo già in mente… dopo averla scritta credevo di non utilizzarla nemmeno... infatti seleziono moltissimo il materiale che produco eppure dopo un provino in studio il testo è piaciuto anche al mio socio, a quel punto visto il tipo di argomento e il testo molto arguto abbiamo deciso di puntare sul pezzo e di realizzarne anche il video, il problema è sorto quando a causa di alcune divergenze con il producer della strumentale, ho avuto dei ritardi nella concessione della strumentale anche per il video, il dramma è stato che il tutto si è verificato praticamente a video girato, quindi il pezzo non sarebbe nemmeno dovuto uscire ma rimanere confinato e archiviato nel mio hard disk con un danno derivante non indifferente. Per fortuna il mio socio e fidato collaboratore da sempre Claudio Mastroddi ha deciso di mettere lui stesso le mani sul pezzo ricostruendo una nuova strumentale direttamente sul rappato utilizzando sonorità down beat magari un po' meno standard ma allo stesso tempo molto innovative e soprattutto calzanti con l'idea del pezzo, il risultato finale è stato soddisfacente. Il tema trattato è quello della superficialità dei rapporti tra uomo e donna raccontato in tre strofe dove si susseguono piccole storie…Ci tengo a chiarire che la canzone è

appunto da considerarsi in chiave provocatoria ma anche ironica.Il video è stato girato interamente a Roma dalla Alti Livelli Ent la regia è stata curata da Christian Galli un regista romano molto quotato per quanto riguarda i videoclip musicali e con il quale avevo già collaborato anche per il precedente video “Niente X Niente” uscito qualche mese prima. Molte radio inaspettatamente stanno passando il pezzo all'interno dei loro programmi e questo mi ha fatto molto piacere, ora spero di aumentare anche le date dal vivo! Ringrazio tutti voi di Abruzzo the best per lo spazio concessomi e vi ricordo che per vedere il video su youtube basta digitare ‘MAURI DI - HO AVUTO UNA RAGAZZA’ Un Saluto da MAURI DI*!!!”Info Live tel: 3383889217 https://www.facebook.com/Mauri.Di http://www.youtube.com/mauridoppiaacca

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I nomi delle pizze

pizza e Dintorni

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FilosofiaFilosofiaAbruzzothebest.it

pag. 13 pag. 13

La disputa degli Unversalie la risposta nominalista

(I parte)

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cercasicercasi

«Però la sostanza del Padre non è altra cosa che il Padre, e la sostanza del Figlio non è altra cosa che il Figlio. Perciò, poiché il Padre ha generato il Figlio, la sostanza del Padre ha generato la sostanza del Figlio. Ma siccome altra è la sostanza di chi genera e altra quella generata, l’una è diversa dall’altra. Infatti il generante e il generato sono più cose, non una sola, come dice anche Sant’Agostino in questa frase: ‘Non esiste alcuna cosa che si generi da se stessa’. Infatti il generante è ingenito e il generato è unigenito. Ma l’ingenito e l’unigenito sono due, come dice Sant’Agostino nel De Trinitate. Dunque non possiamo in nessun modo evitare di compiere una separazione nella sostanza della santa Trinità». Roscellino, Lettera ad Abelardo

Nel Medioevo la maggior parte dei pensieri filosofici ruotano intorno al

tema del rapporto tra creatore e creatura. Uno dei più grandi dilemmi che persiste in tutta la filosofia scolastica è quello che viene definito il problema degli universali, cioè il problema della natura delle idee. Le origini di questa ricerca risalgono a Platone per poi passare attraverso Aristotele i cui scritti, con annesse problematiche raggiungono anche l’Occidente. Storicamente il problema degli Universali nella sua formulazione medievale è sorto nell’ambito della filosofia scolastica del XII secolo dalle differenti interpretazioni di un passo di Porfirio (233-

305), il filosofo napoletano che ha raccolto in Enneadi gli scritti di Plotino. Che cosa sono le nostre idee? Sono solo elaborazioni mentali, strumenti del pensiero per orientarsi nell mondo, classificarne gli enti ed i rapporti tra le cose e permettere così il linguaggio? Oppure come vuole Platone le idde hanno una realtà oggettiva in sé? Impostato in questi termini non si vede l’aspetto teologico del problema. Esso è invece centrale, perché dalla scelta per l’una o per l’altra soluzione dipende l’interpretazione della natura, dell’anima e di Dio. La domanda sulle idee, più esattamente, ha un riflesso importante sul problema della interpretazione della Trinità. La disputa degli universali prende questo nome perché le idee di cui parliamo sono quelle che non definiscono le realtà individuali (quest’uomo, questa casa, ...), ma i concetti universali (l’idea di uomo, l’idea di casa, ...). Nel tempo si sono strutturate due correnti di pensiero che hanno risposto in modo diverso al problema degli universali: i nominalisti e i realisti. Per i nominalisti l’essere è solo degli enti individuali e non possono esistere realtà universali come le idee. Per i realisti, al contrario, l’esistenza oggettiva delle idee va ammessa in modo rigoroso. Il più importante sostenitore dei nominalisti è Roscellino (1050-1120), filosofo francese del quale non ci sono pervenuti gli scritti, ma conosciamo le sue teorie solo attraverso i giudizi dei suoi avversari. Per lui l’idea universale è flatus vocis: la sua realtà consiste solo nel fatto che pronunciamo dei nomi che indicano molte cose individuali effettivamente esistenti (l’uomo in generale, la casa in generale, ...). Roscellino venne accusato di negare l’unità di Dio, a causa del suo nominalismo. Infatti, se applichiamo il concetto dell’esistenza individuale di ogni essere senza generalizzarla, anche la divinità non può essere concepita come tre entità (Trinità) in una sola, ma in tre entità distinte. Per questa sua tesi Roscellino venne condannato dal concilio di Soisson del 1092. Anita C.

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Tanto per cominciare ho letto che s'intitola “Travelling in Space” ed è la nuova campagna Chanel firmata Karl Lagerfeld che sceglie, dunque, la fantascienza, il futuro, il progresso, per raccontarsi. Perle e fiori che impreziosiscono gli abiti sono un richiamo alla vita terrestre, ma per il resto colori e tessuti non fanno altro che riprendere il mondo che raccontava il regista Stanley Kubrick in Odissea nello spazio 2001. A posare per questa collezione tre modelle di diversa nazionalità una coreana, una britannica e una giapponese. Anche lo stravagante mondo della moda mira ormai alla conquista dello spazio. “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti”. Questa celebre affermazione è di Albert Einstein e mi sa proprio che ci aveva indovinato. Ormai è tecnologico pure il nostro cibo. Il Mit (Massachusetts institute of technology) di Boston ha pensato bene di segnalare le 10 tecnologie dell'anno che cambieranno la nostra vita. Tra queste il primato va al Robot Operaio Baxter.Questo robot possiede un cervello artificiale, dotato di una telecamera a 360° che registra l'ambiente circostante e la presenza umana. Può compiere un gran numero di movimenti, senza arrecare alcun pericolo, in quanto possiede degli appositi sensori che lo avvertono se tocca ostacoli o persone; inoltre, Baxter presenta sul suo 'viso' la possibilità di assumere ben 8 diverse espressioni facciali, a seconda della sua attenzione e del

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dalla moda al robot operaio Baxter

Le tecnologie piùrivoluzionarie del 2013 sfonderanno davvero ogni frontiera?

suo stato d'animo, è in grado, poi, di i d e n t i f i c a r e v is ivamente g l i oggetti non solo con gli occhi, ma anche grazie a una doppia telecamera inserita nei polsi. Tra le altre nuove tecnologie ci sono: - il Traduttore universale della Microsoft, grazie al quale si potrà tradurre la propria voce in ogni altra lingua del mondo; - le Stampanti in 3D, in grado di costruire quasi tutto, dalle parti di una casa agli organi umani nei laboratori, dove “l'inchiostro” sarà costituito da cellule; - la Mappa del DNA per analizzare il feto, prima ancora della nascita;- i Pannelli solari super efficienti che producono il doppio dell'energia e cercano di manipolarla al meglio;- le Memorie rinate con i microchip (chip di silicio simulano i modi in cui i neuroni funzionano e comunicano tra loro); il cui obiettivo è restaurare i meccanismi dei ricordi a lungo termine in chi ha perduto la memoria, a seguito, ad esempio dell'Alzheimer;- il PaperTab o Computer ultrasottile che si basa su uno schermo sottile e flessibile come un foglio che potrebbe essere incorporato anche nei vestiti, rivoluzionando il concetto di tablet e computer;- gli Orologi intelligenti, apparecchi che, sotto la forma di orologi, sono a metà tra computer e smartphone;- una Rete elettrica a corrente continua (al posto di quella alternata) che aumenterebbe la produzione di energia e ridurrebbe l'inquinamento dovuto al carburante delle navi, ad esempio; ma che potrebbe essere estesa anche a yacht e traghetti; e per concludere: - uno Smartphone antivirus e batteri che, usando i dati forniti dai telefonini, riuscirebbe a capire gli spostamenti delle persone e a prevedere la diffusione delle epidemie.La tecnologia è uno strumento prezioso, basta pensare a quanti enormi progressi ha fatto il genere umano dall'età della pietra ad ora, ma, come per ogni cosa, non bisogna abusarne. Per usare le parole di un professore universitario in un'intervista “Non si risolvono i problemi, e non solo quelli matematici, pasticciando con gli schermi. I concetti vanno elaborati, non si tirano fuori con un clic. E questo va insegnato soprattutto ai bambini e ai ragazzi, ad elaborare ragionamenti in modo autonomo, riflettendo con la propria testa e non cercando ogni soluzione sul computer.Il New York Times ha raccontato che i manager della Silicon Valley scelgono per i loro figli scuole con lavagne e gessetti, carta e pennarelli, per dare ai bambini la possibilità di imparare a pensa a elaborare idee e ragionamenti”.La tecnologia non è però solo schiavitù, ma rappresenta un aiuto per l'uomo, quando gli consente di superare problemi apparentemente iinsormontabili. Tante innovazioni danno, infatti, speranza e forza al genere umano. Viene da chiedersi se tra qualche anno ad esempio riusciremo in qualche modo a debellare tutte quelle malattie mortali, a trovare per i tumori cure come per un'influenza ecc. ecc. E' l'assenza della ragione, dell'amore, dell'umanità e della fede a produrre il male, non la tecnologia di per sé; ovviamente di ogni nuova scoperta e di ogni nuovo progresso bisogna farne tesoro e adoperare sempre la dovuta responsabilità, senza esagerare mai con nulla, ricordando il motto: “In medio stat Virtus!!!”. Augusta D'Andrea

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Molteplici sono gli studi scientifici che d i m o s t r a n o i n e q u i v o c a b i l m e n t e l'implicazione dell'acidosi tissutale nella genesi dei tumori.Ovviamente si parla dell'ambiente in cui il cancro si sviluppa, in quanto, a differenza delle cellule normali, le cancerose vivono benissimo in ambiente acido: si osserva cioè l'inversione del gradiente del ph tra ambiente intra ed extra cellulare; fisiologicamente è lievemente alcalino l'ambiente extra e lievemente acido quello intra. Gli anglosassoni definiscono questo fenomeno “reversed ph gradient”, si riscontra nelle cellule maligne ed è dovuto “all'effetto Warburg”.Otto Heinrich Warburg, fisiologo tedesco, vinse il premio Nobel per la medicina nel 1931 per i suoi studi sulla respirazione cellulare nelle cellule tumorali. Dimostrò che la respirazione avveniva in modalità anaerobiotica, cioè mancanza di ossigeno, anche in presenza di una quantità di ossigeno ideale. L'effetto Warburg sembra dovuto all'

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studio, di cui è responsabile il dott. Stefano Fois, sul rapporto fra acidosi e cancro dal punto di vista sia fisiopatologico che terapeutico, col fine di elaborare una terapia anti-acida dei tumori. La logica di questi studi è che, grazie all'effetto Wa r b u r g , s i a c c u m u l a l a t t a t o extracellulare, così da creare una selezione naturale tra le cellule presenti: solo quelle maligne sono in grado di sopravvivere in ambiente acido, in quanto capaci di utilizzare le “pompe protoniche”, che pompano gli ioni idrogeno fuori dalle cellule o all'interno di vacuoli citoplasmatici.Gli ioni idrogeno, principali responsabili dell'instaurarsi dell'acidosi nei tessuti, bloccano l'ossigeno rendendolo meno disponibile, ma l'ossigeno è fondamentale per la vita e in sua mancanza le cellule soffrono e muoiono, mentre quelle cancerogene, per il loro particolare metabolismo, continuano a prosperare.L ' o b b i e t t i v o d e l l a t e r a p i a i n sperimentazione è proprio quello di valutare l'efficacia degli inibitori delle pompe protoniche, farmaci comunemente usati per inibire la secrezione acida in pazienti affetti da gastrite, ulcera peptica, reflusso gastro-esofageo e caratterizzati da una bassa tossicità sistemica.Il National Instutes of Health sta sovvenzionando la ricerca del Dott: Mark Pagel della University of Arizon Cancer per testare il bicarbonato di sodio per via orale nel trattamento del cancro al seno. Nella stessa università l'equipe del dott. Robert Gilles ne ha sperimentato l'utilizzo nei topi, affetti da cancro della mammella, per alcalinizzare il ph tissutale, ottenenendo la remissione delle metastasi e del coinvolgimento dei linfonodi loco regionali. La basificazione della matrice extra-cellulare o tissutale, aumenta lo stato di benessere e salute, migliorando la reattività immunitaria ed inducendo di conseguenza una maggiore resistenza alle infezioni ed una minore incidenza delle patologie oncologiche. Per concludere l'alcalinizzazione, che r ichiede sempre una idratazione abbondante , almeno due litri di acqua al giorno (da quanto detto si può facilmente comprendere la valenza di un'acqua alcalina) può rappresentare un utile sistema di prevenzione e forse anche di terapia per qualsiasi patologia, compresa quella tumorale, se i risultati fino ad ora ottenuti dalla ricerca scientifica venissero confortati da ulteriori verifiche.

Dott.ssa Rosanna Di Giosaffatte Medico Chirurgo Specialista inOdontostomatologia

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15 Acidosi e oncologiaiperattivazione di una esochinasi, enzima che provoca un aumento della glicolisi, anche di 200 volte, senza consumo di ossigeno, anche se disponibile, con accumulo di acido lattico e conseguente acidificazione del terreno peritumorale . E' questo il fenomeno che viene utilizzato per la localizzazione ed il monitoraggio tumorale tramite indagine PET (tomografia ad emissione di positroni).La conclusione è che il terreno biologico in cui i tumori si sviluppano è sia anaerobico che acidosico. Quindi un basso ph, cioè uno stato acidosico dei tessuti, favorisce la crescita tumorale, nonché una certa resistenza alla radio ed alla chemioterapia ed un incremento della tendenza a dare metastasi.Secondo Robert Young, grande studioso delle problematiche relative allo squilibrio acido-base, l 'alcalinizzazione dei tessuti determinerebbe l'inversione dell'invasività tumorale.Il Ministero della Salute e l'Istituto Superiore di Sanità stanno patrocinando un progetto di

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