Fanghi di depurazione delle acque reflue urbane Modalità e limiti di recupero, riutilizzo e smaltimento

Roma, 9 febbraio 2017

Quadro di riferimento normativo

Rossana Cintoli Direttore Tecnico

Christian Barrella Servizio Tecnico

D.Lgs. 152/06 art. 127 (fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue)

“1. Ferma restando la disciplina di cui al decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99,

i fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue sono sottoposti alla disciplina

dei rifiuti, ove applicabile e alla fine del complessivo processo di trattamento

effettuato nell’impianto di depurazione. I fanghi devono essere riutilizzati ogni

qualvolta il loro reimpiego risulti appropriato.

2. È vietato lo smaltimento dei fanghi nelle acque superficiali dolci e salmastre”

Quadro di riferimento normativo

D.Lgs. 152/06 parte III art. 74 acque reflue domestiche acque reflue industriali acque reflue urbane

Disciplina parte IV del D.Lgs. 152/06

Fango primario

Origine fanghi depuratore urbano

Fango secondario

Rifiuti grigliatura/

dissabbiatura Linea acque

Linea fanghi

La produzione di fanghi può essere considerata indicatore dell’effettiva

depurazione dello scarico

Classificazione fanghi depuratore urbano

19 Rifiuti prodotti da impianti di trattamento dei rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell'acqua e dalla sua preparazione per uso industriale

19 08 rifiuti prodotti dagli impianti per il trattamento delle acque reflue, non specificati altrimenti

19 08 05 fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane 19 08 11 * fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, contenenti sostanze pericolose 19 08 12 fanghi prodotti dal trattamento biologico delle acque reflue industriali, diversi da 19 08 11 190813*, 190814, …

Priorità nella gestione dei rifiuti

D.Lgs. 152/06 e s.m.i. art. 179 La gestione dei rifiuti avviene nel rispetto della seguente gerarchia

L’incremento di produzione di fanghi, le normative di indirizzo sulla gestione dei rifiuti (priorità di gestione) e le limitazioni sullo smaltimento in discarica dei rifiuti organici recuperabili, nonché valutazioni economiche portano a considerare con maggiore attenzione le possibilità di riutilizzo/recupero dei fanghi.

Produzione variabile da 10 a 40 kg/anno pro-capite Stati Membri UE In prospettiva - Aumento significativo allacci/scarichi in pubblica fognatura - Maggiore efficienza impianti di trattamento acque reflue

• riutilizzo in agricoltura;

• recupero di materia – compostaggio, digestione anaerobica

• recupero energetico attraverso

l’incenerimento;

• smaltimento in discarica o incenerimento;

Possibilità di gestione dei fanghi di depurazione reflui urbani

Sewage sludge disposal from urban wastewater treatment, 2013 (fonte Eurostat)

Modalità di gestione dei fanghi di depurazione reflui urbani in EU/IT

(nel 2015 riduzione circa 30 %)

Attuazione della direttiva 86/278/CEE concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura

Definizioni (art.2)

1. Ai sensi del presente decreto, si intendono per: a) Fanghi: i residui derivanti dai processi di depurazione: 1) delle acque reflue provenienti esclusivamente da insediamenti civili; 2) delle acque reflue provenienti da insediamenti civili e produttivi: tali fanghi devono possedere caratteristiche sostanzialmente non diverse da punto a.1.; 3) delle acque reflue provenienti esclusivamente da insediamenti produttivi; tali fanghi devono essere assimilabili per qualità a quelli di cui al punto a.1.

Quadro di riferimento normativo D.Lgs. 99/1992

b) Fanghi trattati: i fanghi sottoposti a trattamento biologico, chimico o termico, a deposito a lungo termine ovvero ad altro opportuno procedimento, in modo da ridurre in maniera rilevante il loro potere fermentescibile e gli inconvenienti sanitari della loro utilizzazione;

1902 rifiuti prodotti da specifici trattamenti chimico-fisici di rifiuti industriali (comprese decromatazione, …) 19 02 06 fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, diversi da quelli di cui alla voce 19 02 05 19 02 05* fanghi prodotti da trattamenti chimico-fisici, contenenti sostanze pericolose

Definizioni (art.2)

Quali sono le caratteristiche dei fanghi derivanti dai processi di depurazione delle acque reflue provenienti esclusivamente da insediamenti civili che rendono assimilabili per qualità i fanghi derivanti dalla depurazione delle acque reflue provenienti da insediamenti industriali? • Manca indicazione da parte del legislatore delle caratteristiche di riferimento

• Caratteristiche di riferimento di un fango tipico prodotto dalla depurazione di reflui civili non sono univoche e non possono essere rinvenute nella letteratura tecnico-scientifica

D.Lgs. 99/1992 criticità

D.Lgs. 99/1992 criticità

16. Rifiuti compostabili

16.1 Tipologia: rifiuti compostabili per la produzione di compost di qualità costituiti da: … m) fanghi di depurazione, fanghi di depurazione delle industrie alimentari … [190805], [190812] [190814] [190805] [020201] [020204] [020301] [020305][020403] [020502] [020603] [020705] [030302] [040107] [190602] [190605] [190606]

Il DM Ambiente 5 febbraio 1998 elenca le tipologie di fanghi industriali conformi al D.Lgs.99/92 utilizzabili per il compostaggio

m) i fanghi devono avere caratteristiche conformi a quelle previste all'allegato IB del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99; …

Condizioni (art.3)

• i fanghi sono stati sottoposti a trattamento (ossia a stabilizzazione per contenere/eliminare i possibili effetti igienico sanitari); • i fanghi sono idonei a produrre un effetto concimante e/o ammendante e correttivo del terreno; • i fanghi non contengono sostanze tossiche e nocive e/o persistenti, e/o bioaccumulabili in concentrazioni dannose per il terreno, per le colture, per gli animali, per l’uomo e per l’ambiente in generale.

D.Lgs. 99/1992

Condizioni (art.3)

• Concentrazione inquinanti nei fanghi: non superiore ai valori limite per le concentrazioni di metalli pesanti e di altri parametri stabiliti nell'allegato I B; Art.11 - Analisi dei fanghi: I fanghi prodotti presso gli impianti di depurazione devono essere analizzati ogni volta che intervengano dei cambiamenti sostanziali nella qualità delle acque trattate e secondo frequenze in base alla potenzialità dell’impianto

• L’utilizzazione dei fanghi è consentita qualora la concentrazione di uno o più metalli pesanti nel suolo non superi i valori limite fissati nell'allegato I A

• limiti sulle dosi applicabili, divieti di cui all’art. 4, etc.

D.Lgs. 99/1992

Valori massimi di concentrazione di metalli pesanti nei fanghi destinati all’utilizzazione in agricoltura All. IB Parametro Valore limite (mg/kg S.S.) Cadmio 20 Mercurio 10 Nichel 300 Piombo 750 Rame 1000 Zinco 2500 Caratteristiche agronomiche e microbiologiche nei fanghi destinabili all’utilizzazione in agricoltura Parametro Limite Carbonio organico % S.S. (min.) 20 Fosforo tot. (P) % S.S. (min.) 0,4 Azoto tot. % S.S. (min.) 1,5 Salmonelle MPN/g S.S. (max.) 103

D.Lgs. 99/1992 allegato I B

DISEGNO DI LEGGE N. 2323 del 7 APRILE 2016

Delega al Governo per la modifica della normativa in materia di utilizzo dei fanghi di depurazione in agricoltura

«revisione organica delle disposizioni (ormai obsolete non tutelative della salute pubblica e dell’ambiente) contenute nel decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99» tra cui - emanazione linee guida volte a garantire l’omogeneità sul territorio nazionale

delle norme regionali - introduzione elenco CER fanghi ammissibili al trattamento e allo spandimento, - integrazione lista sostanze nocive e inquinanti da ricercare e sottoporre a

controllo, con specifico riferimento a metalli pesanti e farmaci - modifica limiti di ammissibilità dei metalli pesanti - obbligatoria produzione certificati di analisi riferiti ai fanghi, ai terreni e alle acque

che prevedano il campionamento in contraddittorio con gli organi di controllo - l’integrazione del sistema sanzionatorio, amministrativo e penale vigente

Nelle more dell’adozione di uno o più decreti si applicano DM 5/2/98 e DM 161/02 (procedure semplificate)

D.Lgs. 152/06 e s.m.i. art. 184 ter

Un rifiuto cessa di essere tale, quando soddisfa i criteri: a) è stato sottoposto a un'operazione di recupero, incluso il riciclaggio e la

preparazione per il riutilizzo; b) la sostanza o l'oggetto è comunemente utilizzato per scopi specifici c) esiste un mercato per tale sostanza od oggetto; d) soddisfa i requisiti tecnici per gli scopi specifici e rispetta la normativa e gli

standard esistenti applicabili ai prodotti; e) non porterà a impatti complessivi negativi sull'ambiente e sulla salute

dell’uomo

Cessazione della qualifica di rifiuto

1. Tipologia di rifiuti ammessi 2. Provenienza 3. Caratteristiche del rifiuto 4. Attività di recupero 5. Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti 6. Quantità massime impiegabili Restano sottoposti al regime dei rifiuti i prodotti ottenuti dalle attività di recupero che non vengono destinati in modo effettivo all'utilizzo nei cicli di consumo o di produzione

Condizioni e norme tecniche

Attività di recupero rifiuti

Attività di recupero rifiuti

DM Ambiente 5 febbraio 1998

15. Rifiuti recuperabili mediante procedimenti di digestione anaerobica

15.1 Tipologia: frazione organica da RSU e rifiuti speciali non pericolosi a matrice organica, recuperabili con processi di digestione anaerobica, tra cui 190805

15.1.1 Provenienza: raccolta differenziata di frazione umida dei rifiuti urbani e raccolta selettiva dei rifiuti speciali non pericolosi assimilati a matrice organica 15.1.2 Caratteristiche del rifiuto: frazione organica da rifiuti urbani e speciali non pericolosi assimilati a matrice organica

15.1.3 Attività di recupero: produzione di biogas [R3] mediante: … e deve avere le caratteristiche…

Attività di recupero rifiuti

16. Rifiuti compostabili

16.1 Tipologia: rifiuti compostabili per la produzione di compost di qualità costituiti da: m) fanghi di depurazione, fanghi di depurazione delle industrie alimentari … [190805]

16.1.1. Provenienza: i rifiuti di cui al punto 16.1 devono derivare rispettivamente da: m) impianti di depurazione, impianti di depurazione dell'industria alimentare

16.1.2. Caratteristiche del rifiuto

DM Ambiente 5 febbraio 1998

m) i fanghi devono avere caratteristiche conformi a quelle previste all'allegato IB del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99; possono essere utilizzati in misura non superiore al 35% sulla sostanza secca nella preparazione della miscela di partenza. Tale percentuale può essere elevata al 50% per i fanghi derivanti da impianti di depurazione delle industrie alimentari

Attività di recupero rifiuti

16.1.3. Attività di recupero: compostaggio attraverso un processo di trasformazione biologica aerobica delle matrici che evolve attraverso uno stadio termofilo e porta alla stabilizzazione ed umificazione della sostanza organica [R3]

16.1.4. Caratteristiche delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: Compost con le caratteristiche indicate negli allegati alla D.LGS. 75/2010

DM Ambiente 5 febbraio 1998

durata del processo non inferiore a 90 giorni comprendenti fasi a)bio-ossidazione accelerata (con ossigeno e rivoltamento e/o aerazione) b)maturazione in cumulo La temperatura deve essere mantenuta per almeno tre giorni oltre i 55·C

All. 2 ammendante compostato con fanghi

Attività di recupero rifiuti

10. Tipologia: Fanghi essiccati di depurazione di acque reflue [190805]

Norme tecniche per l'utilizzazione dei rifiuti non pericolosi come combustibili o come altro mezzo per produrre energia

10.1 Provenienza: Processi di depurazione: 10.2 Caratteristiche del rifiuto: Fanghi con le seguenti caratteristiche: - Umidità in massa, P.C.I. minimo sul tal quale, Zolfo sul tal quale in massa, Cloro organico sul secco, Pb, Cr, Cu, Mn, Ni, As, Cd+Hg

10.3 Attività e metodi di recupero: Il recupero energetico del rifiuto di cui al punto 10 può essere effettuata attraverso la combustione in impianti dedicati al recupero energetico di rifiuti di potenza termica nominale non inferiore a 6 MW. Sono definite le caratteristiche tecniche e le condizioni di esercizio.

DM Ambiente 5 febbraio 1998

DECRETO 27 settembre 2010 Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica

Impianti di discarica rifiuti non pericolosi

I possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento (art. 7 D.Lgs. 36/03)

Percentuale di secco pari ad almeno il 25%

Test di cessione: rispetto limiti Tabella 5 (non si applica il DOC, purchè trattati per ridurne attività biologica attraverso compostaggio, digestione anaerobica, trattamenti termici, o altri definiti dalle BAT del 29 gennaio 2007)

Limiti su contenuto di pcb, diossine e furani, …

Smaltimento in discarica

è ammesso il conferimento di rifiuti che soddisfano i criteri per l'ammissione di una specifica categoria di discarica in discariche aventi un livello di tutela superiore

Smaltimento in discarica

Fanghi dal trattamento delle acque reflue urbane (190805) Dati 2014: 405 mila tonnellate (102716 Nord, 91043 Centro, 211299 Sud)

Rapporto rifiuti speciali ISPRA