arpa bolzano - sistema di gestione ambientale per gli impianti di depurazione di acque reflue

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Revisione 0 del 31.07.2003 Collana no. 11 Linee-guida per gli impianti di depurazione di acque reflue Applicazione di sistemi di gestione ambientale secondo la norma ISO 14001: 1996 agli impianti di depurazione di acque reflue In Internet potete trovare l’attualizzazione delle linee-guida. www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente e la tutela del lavoro Provincia Autonoma di Bolzano

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Page 1: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

Revisione 0 del 31.07.2003Collana no. 11

Linee-guidaper gli impianti didepurazione di acque reflueApplicazione di sistemidi gestione ambientale secondola norma ISO 14001: 1996 agli impianti didepurazione di acque reflue

Il crescente interesse, al livello internazionale, della certificazione ambientale,dimostra il successo dell’approccio alla tutela dell’ambiente così come propostodalle norme ISO 14001, nei più variegati e diversi settori economici e produttivi.Un sistema di gestione ambientale propone, infatti, risposte e strumentiadeguati per realizzare la propria cultura ambientale, in equilibrio con le propriefinalità economico-produttive.

Il compito di un’istituzione pubblica consiste anche nel supportare e nelsensibilizzare la cultura ambientale e il rispetto per l’ambiente. Queste lineeguida sono state scritte per sollecitare enti pubblici e privati operanti in impiantidi depurazione di acque reflue a introdurre in modo semplice e corretto unSistema di gestione Ambientale. Tale sistema deve permettere di valutare egestire tutti gli aspetti e gli impatti ambientali di un impianto di depurazionee delle sue attività, nonché garantire il rispetto delle prescrizioni e degliadempimenti previsti dalla legislazione.

Un impianto di depurazione eco-efficiente deve valorizzare all’esterno il proprioimpegno ambientale mediante il coinvolgimento della comunità locale. L’utilizzodella certificazione ISO 14001 permette di accrescere l’affidabilità della gestionedell’impianto, di salvaguardare la salute e l’ambiente dei cittadini.

La maggior parte delle acque reflue in Alto Adige confluiscono nei relativiimpianti di depurazione. In futuro lo scopo sarà di mantenere la qualità delladepurazione delle acque e, ove necessario tale qualità dovrà essere miglioriata.L’implementazione di un sistema di gestione ambientale è lo strumento adattoper soddisfare tale scopo.

Con questa pubblicazione, si intende fornire agli impianti di depurazione diacqua reflue linee guida pratiche ed operative per la realizzazione di un Sistemadi gestione Ambientale semplificato e certificabile. Sono fermamente convintoche queste linee guida, il cui contenuto è stato adottato e messo in praticanell’impianto di depurazione di acque reflue di Bolzano, offrano agli impiantidi depurazione un buon supporto per l’introduzione di Sistemi di gestioneAmbientali e quindi servizi compatibili con l’ambiente.

dott. Michl Laimer

Assessore all’ambiente, energia, urbanistica ed informatica

In Internet potete trovarel’attualizzazione delle linee-guida.www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente

Agenzia provincialeper la protezionedell’ambiente e latutela del lavoro

P r o v i n c i aA u t o n o m ad i B o l z a n o

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Linee-guidaper gli impianti didepurazione di acque reflueApplicazione di sistemidi gestione ambientale secondola norma ISO 14001: 1996 agli impianti didepurazione di acque reflue

Collana no. 11Revisione 0 del 31.07.2003

In Internet potete trovarel’attualizzazione delle linee-guida.

www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente

Agenzia provincialeper la protezionedell’ambiente e latutela del lavoro

P r o v i n c i aA u t o n o m ad i B o l z a n o

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IMPRESSUMIMPRESSUM

Editore: Agenzia Provinciale per la protezione dell’ambientee la tutela del lavoro -Provincia Autonoma di Bolzanovia Amba Alagi 5 - 39100 Bolzano

Autori: dott.ssa Debora Predenz,dott. Luca Pandini - Bolzano

Indirizzo di riferimento: dott.ssa Debora PredenzAgenzia Provinciale per la protezione dell’ambiente e la tutela del lavorovia Amba Alagi 35 - 39100 Bolzano

Telefono: 0471 - 41 18 17

E-Mail: [email protected]

Progetto grafico: Nova Grafica - Bolzano

Stampa: Nova Grafica - Bolzano

Data di stampa: luglio 2003Revisione 0 del 31.07.2003

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PREMESSAPREMESSA

Il crescente interesse, al livello internazionale, della certificazione ambientale, dimostra il successodell’approccio alla tutela dell’ambiente così come proposto dalle norme ISO 14001, nei più varie-gati e diversi settori economici e produttivi. Un sistema di gestione ambientale propone, infatti, ris-poste e strumenti adeguati per realizzare la propria cultura ambientale, in equilibrio con le propriefinalità economico-produttive.

Il compito di un’istituzione pubblica consiste anche nel supportare e nel sensibilizzare la culturaambientale e il rispetto per l’ambiente. Queste linee guida sono state scritte per sollecitare entipubblici e privati operanti in impianti di depurazione di acque reflue a introdurre in modo semplicee corretto un Sistema di gestione Ambientale. Tale sistema deve permettere di valutare e gestiretutti gli aspetti e gli impatti ambientali di un impianto di depurazione e delle sue attività, nonchégarantire il rispetto delle prescrizioni e degli adempimenti previsti dalla legislazione.

Un impianto di depurazione eco-efficiente deve valorizzare all’esterno il proprio impegno ambien-tale mediante il coinvolgimento della comunità locale. L’utilizzo della certificazione ISO 14001 per-mette di accrescere l’affidabilità della gestione dell’impianto, di salvaguardare la salute e l’ambien-te dei cittadini.

La maggior parte delle acque reflue in Alto Adige confluiscono nei relativi impianti di depurazione.In futuro lo scopo sarà di mantenere la qualità della depurazione delle acque e, ove necessario talequalità dovrà essere miglioriata. L’implementazione di un sistema di gestione ambientale è lo stru-mento adatto per soddisfare tale scopo.

Con questa pubblicazione, si intende fornire agli impianti di depurazione di acqua reflue linee guidapratiche ed operative per la realizzazione di un Sistema di gestione Ambientale semplificato e cer-tificabile. Sono fermamente convinto che queste linee guida, il cui contenuto è stato adottato emesso in pratica nell’impianto di depurazione di acque reflue di Bolzano, offrano agli impianti didepurazione un buon supporto per l’introduzione di Sistemi di gestione Ambientali e quindi servizicompatibili con l’ambiente.

dott. Michl Laimer

Assessore all’ambiente, energia, urbanistica ed informatica

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0 Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

0.1 Indice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

1.1 Scopo e struttura delle linee guida . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61.2 Cosa è il Sistema di gestione Ambientale (SGA) ? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61.3 Cosa significa applicare un SGA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81.4 I vantaggi dell’applicazione del SGA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

2 Impegno e Politica Ambientale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

2.1 Il ruolo dell’alta direzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102.2 La Politica Ambientale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102.3 L’Analisi Ambientale Iniziale (AAI) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

2.3.1 Il pre-audit ambientale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122.3.2 Identificazione delle prescrizioni legislative applicabili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 132.3.3 L’analisi input-output ambientale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

3 La pianif icazione del SGA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

3.1 La valutazione degli Aspetti Ambientali Significativi (AAS) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 153.2 Le prescrizioni legali applicabili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 213.3 Obiettivi e traguardi ambientali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 243.4 I programmi ambientali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

4 La realizzazione e il funzionamento del SGA . . . . . . . . . 27

4.1 Come procurarsi le competenze ambientali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27

4.1.1 La struttura organizzativa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 274.1.2 Obblighi e responsabilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 284.1.3 Motivazione, consapevolezza, competenza e formazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 30

4.2 La comunicazione interna ed esterna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 314.3 La gestione della documentazione del SGA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32

4.3.1 Struttura standard dei documenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 334.3.2 Numerazione dei documenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 344.3.3 Responsabilità per la gestione dei documenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

4.4 Il controllo operativo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35

4.4.1 La gestione dell’impianto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 364.4.2 La gestione delle sostanze utilizzate nell’impianto di depurazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 374.4.3 La gestione dei rifiuti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 384.4.4 Acquisti e fornitori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39

4.5 Le emergenze ambientali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39

SOMMARIOSOMMARIO

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5 Misurazioni e valutazioni del SGA . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

5.1 Misurare e sorvegliare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

5.1.1 Indicatori ambientali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

5.2 La gestione delle Non Conformità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 435.3 Azioni correttive e preventive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 445.4 La gestione delle registrazioni del SGA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 455.5 L’audit ambientale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46

6 Il riesame e il miglioramento del SGA . . . . . . . . . . . . . . . 48

6.1 Il riesame del SGA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 486.2 Il miglioramento continuo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49

7 Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50

Allegati

Modulo 1: Politica ambientaleModulo 2: Check list audit sul postoModulo 3: Analisi input/outputModulo 4: Matrice degli Aspetti Ambientali SignificativiModulo 5 Registro leggi ambientaliModulo 6: Registro autorizzazioniModulo 7a: Programma ambientaleModulo 7b: Programma ambientaleModulo 8: OrganigrammaModulo 9a: Matrice delle responsabilitàModulo 9b: MansionarioModulo 10: Programma di formazioneModulo 11: Registrazione della formazioneModulo 12: Rapporto di non conformitàModulo 13: Gestione della documentazioneModulo 14: Programma di manutenzione, controllo e sorveglianzaModulo 15: Catasto delle sostanzeModulo 16: Piano gestione rifiutiModulo 17: Piano delle emergenzeModulo 18: Programma di monitoraggioModulo 19: Archiviazione delle registrazioniModulo 20: Programma di auditModulo 21: Rapporto di auditModulo 22: Riesame della Direzione

SOMMARIOSOMMARIO

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1 INTRODUZIONE1 INTRODUZIONE

1 Introduzione

1.1 Scopo e struttura delle linee guidaLo scopo delle seguenti linee-guida è quello di fornire agli impianti di depurazione di acque reflue, istruzioni ope-rative, molto pratiche e concrete, per l’introduzione di un sistema di gestione ambientale secondo la norma UNIEN ISO 14001:1996. Lo smaltimento indenne delle acque reflue comunali, industriali e commerciali, ecc. è unpunto fondamentale nella tutela delle acque reflue. La gestione di tali acque è senza dubbio un tema centraledella politica ambientale del nostro paese. L’interesse della gestione della tutela delle acque non riguarda sol-tanto i gestori degli impianti di depurazione ma soprattutto la popolazione in generale.Tramite l’implementazione di un sistema di gestione ambientale secondo la norma UNI EN ISO 14001 si assi-cura un miglioramento continuo nella qualità delle acque e di conseguenza una gestione di ottimizzazionedell’impianto nel suo complesso.

Utilizzando la documentazione consigliata di seguito, si potrà raggiungere la certificazione ambientale secondola norma UNI EN ISO 14001:1996 del proprio impianto di depurazione.

Per semplificare l’applicazione pratica da parte del lettore le linee-guida sono suddivise in due parti.Nella prima parte sono spiegati in dettaglio, con numerosi esempi, i requisiti, sia operativi che documentali, darispettare per raggiungere la certificazione ambientale.Si ricorda che la struttura di questa sezione riprende i capitoli e paragrafi delle norma UNI ISO 14004:1997“Sistemi di gestione ambientale. Linee guida generali su principi, sistemi e tecniche di supporto”. Questa sceltaè dettata dal processo più chiaro e pratico proposto dalla norma UNI ISO 14004 rispetto alla norma UNI EN ISO14001, la quale è indirizzata in particolar modo alla certificazione ambientale fine a se stessa.Ricordiamo che lo scopo di queste linee guida è quello di semplificare l’implementazione di un sistema di gestio-ne ambientale idoneo ad essere certificato.La seconda parte consta esclusivamente di moduli da utilizzare che rappresentano la documentazione sem-plificata necessaria per raggiungere la certificazione. Questi documenti sono di facile utilizzo, dato che sonostati realizzati sulla base dell’esperienza di una certificazione ambientale di un impianto di depurazione.

1.2 Che cosa è il Sistema di gestione Ambientale (SGA) ?Le organizzazioni di ogni tipo sono sempre più impegnate a raggiungere e a dimostrare un buon livello di com-portamento nei confronti dell’ambiente.Questi comportamenti, peraltro, si inseriscono in un contesto economico-sociale sempre più arti-colato: legislativo, politico-economico (in prima linea la necessità di perseguire lo svilupposostenibile), sociale (la crescente attenzione della società alle problematiche ambientali).

Un’organizzazione può effettivamente inserirsi in questo scenario solamente se:

• controlla l’impatto delle proprie attività, prodotti e servizi• adotta una politica ambientale• si pone degli obiettivi di salvaguardia ambientale

Per essere efficaci, le attività di tutela ambientale devono essere realizzate nelquadro di un sistema di gestione, correttamente strutturato e integrato con ilresto dell’organizzazione.Affrontare tramite un sistema di gestione gli aspetti ambientali delle proprie atti-vità ha un grande vantaggio per l’impianto di depurazione: utilizzare strumenti digestione già conosciuti e comunque affini ai più diffusi ed efficaci strumenti diconduzione d’impresa.In ambito ambientale, in aiuto alle organizzazioni, sono state emanate una serie dinorme internazionali orientate alla definizione dei Sistemi di gestione Ambientali(SGA), le ISO della serie 14000 (riprese dalle UNI EN 14000).

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1 INTRODUZIONE1 INTRODUZIONE

Esse hanno lo scopo ben preciso di:

• individuare i principi per un’efficace gestione ambientale• aiutare ad individuare e perseguire gli obiettivi ambientali• integrare la gestione ambientale con le altre esigenze di gestione dell’organizzazione

Il termine ISO deriva dal greco “iso” che significa “standard”: l’ISO è l’organizzazione internazionale che unifor-ma a livello mondiale le norme tecniche, pertanto definisce una standardizzazione delle normative di riferimen-to a livello internazionale.A livello europeo, le norme sono recepite dal CEN (Comitato Europeo di Normazione, che aggiunge l’acronimo“EN” - European Standard) ed a livello italiano dall’UNI (Ente Nazionale di Unificazione).Quindi, la norma UNI EN ISO 14001:1996 definisce uno “standard” a livello internazionale per la corretta appli-cazione di un Sistema di gestione Ambientale. Come tale, essa costituisce il riferimento normativo per l’even-tuale certificazione del SGA.Le altre norme della serie ISO 14000 (14004, 14050, ecc.) sono di supporto alla norma di riferimento principale,che resta l’ISO 14001: sarebbe buona norma, per coloro che intendono applicare sistemi di gestione ambienta-le conoscere anche le altre norme della serie 14000.

Il SGA si caratterizza per la propria volontarietà: nessuna azienda, ne tantomeno impianti di depurazione, èobbligato ad introdurre e applicare i requisiti normativi della norma ISO 14001.Sono sostanzialmente una libera scelta anche le modalità con cui un’organizzazione persegue i propri obiettiviambientali, ma con una precisa raccomandazione: le modalità scelte da un impianto di depurazione devonoessere in sintonia e rispettare i tre obiettivi dell’approccio ambientale proposto dalle norme ISO 14001:1996:

• il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali• la prevenzione dell’inquinamento• il rispetto degli obblighi legislativi in campo ambientale

Per spiegare in concreto cosa è un Sistema di gestione Ambientale, proponiamo lo schema inserito nella stes-sa norma ISO 14001:1996:

Il miglioramento continuo del SGA e delle prestazioni ambientali, tra cui la riduzione dell’inquinamento e il costanterispetto delle norme cogenti, si persegue adottando un ciclo di pianificazione, realizzazione e verifica.Il primo passo per l’impianto di depurazione è definire il proprio impegno in ambito ambientale.Per fare ciò, si analizzano e valutano i propri aspetti ambientali significativi, in funzione degli adempimenti pre-visti dalla legislazione ambientale vigente ed in funzione della capacità di controllo degli impatti ambientali delleproprie attività (per esempio emissioni in atmosfera, contaminazione del suolo, presenza di sostanze pericolo-se, ecc.).Si determinano, in sostanza, i punti deboli e i problemi di natura ambientale delle proprie attività, dei prodotti edei servizi erogati.Formalizzare l’impegno ambientale (tramite la cosiddetta “Politica Ambientale”) significa definire i principi e

Miglioramentocontinuo

Riesame emiglioramento del SGA

Misurazione evalutazione del SGA Realizzazione e

funzionamento

Pianificazione

Impegno e politicaambientale

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le intenzioni in ambito ambientale, in funzione dei propri punti deboli, del contesto in cui l’organizzazione opera(per esempio il territorio, l’ambiente sociale), della tecnologia e delle risorse a disposizione, naturalmente deivincoli legislativi esistenti.La Politica fornisce – in conclusione - lo schema di riferimento per la definizione di obiettivi e traguardiambientali.

Dall’impegno (Politica) scaturisce la pianificazione: individuazione di obiettivi e traguardi concreti e misurabili,individuazione dei cosiddetti “programmi di gestione ambientali” (definizione di responsabilità, tempi e risorse).

Al fine di rendere efficace la pianificazione, devono essere definite e coordinate tutte le attività con impattoambientale, le collegate responsabilità, le risorse necessarie per la realizzazione dei programmi.In pratica si realizza e si fa funzionare il proprio SGA: un ruolo molto importante è ricoperto dall’accrescimento– se necessario - del livello di “competenza ambientale” dei collaboratori.

L’ultimo passo consiste nel misurare e valutare l’efficienza e l’efficacia del SGA e dei programmi ambientali, infunzione degli obiettivi e dell’impegno verso l’ambiente; ne consegue, che solamente il riesame definitivo ditutto il SGA permette di individuare le necessità di miglioramento, gli scostamenti dai propri principi ambientali,nuovi punti deboli. Sulla base di questa fase ricomincia il ciclo di pianificazione (e si concretizza il principio cardine dei SGA: ilmiglioramento continuo).

1.3 Cosa significa applicare un SGA

E’ necessario, per coloro che intendono applicare un SGA, essere consapevoli della portata di una siffatta scelta.Questo vale anche per il settore specifico degli impianti di depurazione.

Perseguire un approccio di carattere ambientale significa essere consapevoli di:

intraprendere una strada “senza ritorno”

confrontarsi apertamente con la normativa ambientale e i relativi vincoli

affrontare eventuali investimenti tecnici o strutturali non preventivati

impegnarsi ad accrescere la competenza e sensibilità ambientale dei propri collaboratori

aprire l’organizzazione a tutte gli eventuali “stakeholder” (parti interessate): istituzioni, mass media, associazioni ambientalistiche, clienti, cittadini, fornitori

un impegno continuo al miglioramento delle prestazioni ambientali

E’ una strada senza ritorno: è opportuno che un impianto di depurazione che decide, applica e mantiene un SGAintegri l’approccio di carattere ambientale all’interno della gestione aziendale, modificando definitivamente lapropria struttura organizzativa e produttiva.La normativa ambientale è ampia e in continua evoluzione; pretende da parte dell’organizzazione continue veri-fiche e l’acquisizione di competenze specifiche.Gli investimenti tecnici, strutturali oppure procedurali necessarie per realizzare un efficace SGA possono esseredi lunga durata e impegnativi.Il ritorno economico dell’investimento ambientale non è da disdegnare (per esempio la riduzione delle risorse, irisparmi energetici, ecc.) e come tale pretende una attenta valutazione economico-finanziaria.I processi di controllo ambientale e di miglioramento delle prestazioni ambientali devono essere svolti da ope-ratori competenti e attenti agli impatti ambientali di prodotti e procedure: significa elevare le capacità di nonpochi collaboratori.Le norme della serie ISO 14000 prevedono un atteggiamento di trasparenza verso l’esterno dell’organizzazione,procedure di comunicazione e di trattamento “attivo” e non “passivo” degli input provenienti dai cosiddetti“stakeholders” (parti interessate).

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1 INTRODUZIONE1 INTRODUZIONE

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Infine, il vincolo al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali non permette all’impianto di depurazionedi “sedersi” sugli allori di una certificazione e neppure di trascurare le modifiche ambientali derivanti dai propricambiamenti produttivi e dagli sviluppi tecnologici.

1.4 I vantaggi dell’applicazione del SGA

Per rispondere a questa domanda è disponibile un ampia e qualificata bibliografia.“Proteggere l’ambiente costa”: è vero, per applicare un SGA sono necessarie risorse altrimenti non richieste:investimenti, nuove risorse umane oppure ulteriore formazione, apporto di specialisti esterni (consulenti, tecniciper analisi ambientali), modifiche produttive o di processo, introduzione di controlli non sempre compatibili conle esigenze produttive o organizzative.Ancora: abbiamo visto nel precedente paragrafo il nuovo assetto - anche culturale - con il quale l’organizzazionedeve confrontarsi.

Prima di tutto occorre cambiare punto di vista: realizzare un SGA non può essere considerato solo come unfattore di costo immediato, ma come un investimento nel medio-lungo periodo.Il SGA è una opportunità !

Esistono da un lato vantaggi di tipo ambientale che si concretizzano anche in vantaggi economici immediati:

• la riduzione degli impatti ambientali (emissioni, scarichi) e di rifiuti (con i relativi costi),• la riduzione di rischi di incidenti ambientali,• la maggiore certezza di conformità legislativa,• il risparmio di risorse energetiche.

A lungo termine, avere un SGA costituisce un vantaggio competitivo perché:

• inserirsi ed integrarsi nel territorio migliora i rapporti con le Autorità Pubbliche e di Controllo, congli Enti e le Comunità Locali,

• l’adozione di un SGA consente di conseguire caratteristiche gestionali e produttive in continuomiglioramento, non solo dal punto di vista ambientale, con positive ricadute sotto l’aspettodell’immagine, della competitività produttiva, del clima aziendale interno, della motivazione e delcoinvolgimento dei collaboratori,

• avviene una effettiva riduzione dei costi di produzione.

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1 INTRODUZIONE1 INTRODUZIONE

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2 Impegno e Polit ica Ambientale

2.1 Il ruolo dell’alta direzione

Prima di tutto, cosa si intende con il termine utilizzato dalle normative ISO di “alta direzione”?Il termine è sinonimo di “vertice dell’organizzazione” ed ha il significato di persona o gruppo di persone che, dallivello più elevato di un’organizzazione, la guidano e la gestiscono.Fin dalle prime fasi di applicazione e di sviluppo del SGA, l'impegno, la motivazione e la capacità di comandodell'alta direzione dell’impianto di depurazione sono fondamentali.Essenziale, inoltre, da parte dell’alta direzione, la continuità di impegno nel migliorare la gestione ambientaledelle attività dell’impianto di depurazione.

Molto spesso le organizzazioni che scelgono l’implementazione di un SGA, iniziano a prenderein considerazione temi e problematiche che, fino a quel momento, erano poco o per nulla

conosciute. L’alta direzione dell’impianto di depurazione può quindi ritenere più sempliceiniziare da dove vi sono vantaggi più immediati ed evidenti:

• garantire il rispetto della normativa ambientale;• ottimizzare le risorse e le competenze aziendali;• ottimizzare il flusso delle attività.

Decisioni relative alle prestazioni ambientali e alle scelte tecnologiche più evolute per latutela dell’ambiente possono arrivare in seguito, una volta che il SGA è applicato.Col passare del tempo e se il sistema è fondato su una profonda convinzione della dire-zione, l’alta direzione dell’impianto di depurazione arriva a prendere le decisioni consi-derando la componente ambientale alla pari degli altri fattori che influenzano le scelte

aziendali.Quindi la prima cosa che la direzione deve chiedersi è il perché abbia deciso di creare un

SGA, trovando gli stimoli giusti proprio nella risposta a questa domanda, che può variaredi caso in caso.

Successivamente e sulla base di questa fase, comincia il ciclo di pianificazione del SGA.

2.2 La Politica Ambientale

La Politica Ambientale dell’impianto di depurazione stabilisce la direzione che si intende seguire e i criteri di basecon cui si intende percorrere la strada che si è prefissata in tema di tutela dell’ambiente.Senza dubbio, la Politica Ambientale è lo strumento guida per introdurre e successivamente per migliorare ilproprio SGA: la Politica Ambientale è un documento che esprime la volontà dell’alta direzione dell’impianto didepurazione in ambito ambientale.Per essere completa, essa deve rispettare alcuni requisiti:

➨ deve essere adeguata alla realtà dell’impianto di depurazione;➨ deve contenere un esplicito impegno al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali;➨ deve contenere un impegno alla prevenzione dell’inquinamento;➨ deve indicare la volontà della direzione dell’impianto di depurazione di agire in conformità

alla vigente legislazione ambientale (europea, nazionale e locale), nonché ad ogni altroregolamento o accordo cui l’impianto di depurazione si impegna ad aderire (ad esempio pattiterritoriali o iniziative di settore);

➨ deve essere il riferimento per l’elaborazione degli obiettivi di miglioramento ambientale, deitraguardi e dei programmi ambientali;

➨ deve essere esposta e spiegata a tutti i Collaboratori dell’impianto di depurazione;➨ deve essere disponibile per le parti interessate esterne.

Si consiglia di produrre un documento semplice, di immediata comprensione, all’interno del quale i requisitisopra espressi siano riscontrabili in modo diretto.

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2 IMPEGNO E POLITICA AMBIENTALE2 IMPEGNO E POLITICA AMBIENTALE

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Il documento dovrebbe essere legato alla vita dell’impianto di depurazione e quindi:

• non dovrebbe essere una “dichiarazione di intenti” generica e buona per tutte le occasioni;• dovrebbe esprimere la propria reale volontà di carattere ambientale;• non dovrebbe contenere impegni ai quali l’impianto di depurazione non sarà in grado di far fronte;• l’ideale è definire all’interno della politica impegni che si sviluppano nel SGA secondo il seguente

percorso logico:

impegno di politica obiettivo ambientale traguardi ambientale programmi ambientali

• dovrebbe essere periodicamente revisionata e, se opportuno, modificata per tener conto deicambiamenti avvenuti all’interno dell’impianto di depurazione (organizzativi, produttivi, legislativi,ecc.), delle mutate priorità di miglioramento ambientali, delle esigenze tecnologiche e finanziarie,dei risultati già raggiunti.

Internamente tutti i Collaboratori devono conoscere la Politica Ambientale e condividerla; si consiglia di esporlaben visibile sia ai Collaboratori sia ai visitatori dell’impianto.La Politica deve essere firmata dalla persona che rappresenta l’alta direzione dell’impianto di depurazione.

Per quanto riguarda le modalità di diffusione della Politica Ambientale all’esterno dell’impianto di depurazione,i metodi adottabili sono i più vari: internet, pubblicazioni su quotidiani locali, la disponibilità della politica azien-dale per tutti coloro che ne facciano richiesta.

In questa sede è proposto uno schema di Politica Ambientale di riferimento, applicando il quale è possibileelaborare la propria politica ambientale: infatti, la politica ambientale deve essere elaborata secondo la propriavisione e secondo i propri obiettivi ambientali.

Schema di Politica Ambientale

1) Descrizione del “Chi sono io”. I dati identificativi dell’impianto di depurazione e dell’organizzazioneche lo gestisce: nome dell’impianto, nome della società di gestione, dislocazione geograficadell’impianto, ecc.

2) Descrizione del “Cosa faccio”. Breve descrizione delle attività, in particolare evidenziando i propripunti di forza e di distinzione delle attività e dell’impianto stesso. Per esempio: una consolidataesperienza nella conduzione e nella gestione degli impianti di depurazione; Collaboratori esperti equalificati; ecc.

3) La definizione chiara e precisa dell’impegno verso l’ambiente. Per esempio: garantire l’ottimaledepurazione delle acque reflue; sfruttare adeguate tecnologie di tutela dell’ambiente, compatibilmentecon le risorse a disposizione; limitare l’impatto ambientale complessivo dell’impianto; ottimizzare iconsumi energetici e delle materie prime; incrementare il ricorso e l’uso di materiali riutilizzabili ericiclabili; promuovere una gestione dei rifiuti orientata alla loro riduzione e riutilizzo; il coinvolgimentoe la formazione dei Collaboratori al fine di raggiungere gli obiettivi ambientali; aumentare gli interventipubblici per sensibilizzare i cittadini alla collaborazione nella limitazione dell’impatto ambientaledelle acque reflue; sensibilizzare i fornitori alle tematiche di rispetto dell’ambiente, ecc.

4) Oltre a questi impegni specifici, devono essere obbligatoriamente definiti nella politica ambientalei seguenti impegni: un esplicito impegno al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, laconformità alla legislazione ambientale applicabile ed un impegno alla prevenzione dell’inquinamento.

Un esempio di Politica Ambientale per un impianto di depurazione di acque reflue è riportato nel modulo n.1“La Politica Ambientale”.

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2 IMPEGNO E POLITICA AMBIENTALE2 IMPEGNO E POLITICA AMBIENTALE

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2 IMPEGNO E POLITICA AMBIENTALE2 IMPEGNO E POLITICA AMBIENTALE

2.3 L’Analisi Ambientale Iniziale (AAI)Per ottenere un primo quadro complessivo e sistematico della situazione ambientale dell’impianto didepurazione si deve effettuare una valutazione iniziale, una cosiddetta analisi ambientale iniziale (AA).Elemento fondamentale è la normativa ambientale, il cui rispetto rappresenta il primo presupposto per lacertificazione. Tale analisi ha lo scopo di identificare eventuali punti di debolezza e non-conformità rispetto agli adempimentilegislativi ed ai requisiti della norma. Si viene in questo modo a creare il punto di partenza per la definizione diobiettivi di miglioramento e per la costruzione del sistema di gestione ambientale.

➨ Come si effettua un’analisi ambientale iniziale?

2.3.1 Il pre-audit ambientaleIl pre-audit ambientale è una fase preparatoria, in cui sono raccolte in modo sistematico le prime informazioniesistenti dell’impianto di depurazione. Si tratta in particolare di rilevare:

i documenti esistenti sulla legislazione ambientale (vedi punto 2.3.2)

i dati ambientali (vedi punto 2.3.3)

Sulla base delle informazioni raccolte si deve fare un sopralluogo per valutare “in campo” cosa viene effettiva-mente fatto dal punto di vista ambientale. Attraverso tale audit si devono esaminare:

le tecnologie esistenti

le prassi in uso e procedure in campo ambientale

la competenza ambientale dei collaboratori

Per effettuare un audit “in campo” sono generalmente utilizzate dellecheck-list (liste di riscontro) che permettono di raccogliere in modo siste-matico informazioni sull’effettiva realizzazione della gestione ambientale.In altre parole si tratta di una lista di domande che permette a chi effettual’audit di non “dimenticare” nulla. Si consiglia inoltre di formare, perl’audit “in campo”, un gruppo di collaboratori dell’impianto di depurazio-ne per un duplice motivo:

• i collaboratori hanno un immediato coinvolgimento

dell’approccio ambientale

• un’ampia e dettagliata raccolta di dati e informazioni checontribuiscono ad un’Analisi Ambientale Iniziale completa eaffidabile (p.es. il preposto alla gestione dei rifiuti ha competenzatecnica e legislativa nel campo specifico)

A queste linee-guida sono allegate delle check-list finalizzate a svolgere attività in proprio. Le check-listcontengono sia domande di carattere generale (come ad es. la caratterizzazione del sito nel contesto ambientale)da compilare in maniera più descrittiva, che domande specifiche sull’ottemperanza a determinati obblighi legis-lativi. Le domande sono suddivise per tematiche specifiche e comprendono tutti gli aspetti ambientali che pos-sono riguardare un impianto di depurazione. Sarà quindi cura del singolo cancellare eventuali domande nonapplicabili alla propria realtà.La compilazione delle check-list fornite dalle linee-guida è un attività puntuale di cui però bisogna mantenereregistrazione. Le check-list compilate rappresentano quindi la documentazione dell’effettuazione dell’analisiambientale iniziale.

➨ Effettuate il Vostro audit sul posto utilizzando le relative check-list (modulo n.2)

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2.3.2 Identificazione delle prescrizioni legislative applicabiliAnche se i sistemi di gestione ambientale si basano sulla volontarietà, il rispetto degli obblighi legislativi è ilprimo presupposto per la certificazione.In occasione dell’analisi ambientale iniziale si deve quindi valutare, fino a che punto l’azienda rispetti la legisla-zione ambientale di riferimento. Questo avviene su due livelli:

1. in fase di pre-audit si devono raccogliere tutti i documenti presenti in azienda, che possonodimostrare il rispetto di specifici requisiti legislativi (ad es. autorizzazioni, pareri, prescrizioni, ecc.)

2. attraverso l’audit sul posto si deve invece verificare l’effettiva applicazione pratica degliadempimenti normativi.

In questa fase di pre-audit si tratta quindi “soltanto” di raccogliere e valutare tutti i documenti esistenti. Questonon è un compito difficile; il problema consiste nell’esaminare la completezza, dato che questo presupponeconoscenze precise su tutti gli obblighi legislativi.

Le presenti linee-guida intendono supportare operativamente il lettore anche nel valutare operativamente laconformità legislativa del proprio impianto di depurazione.Per non complicare inutilmente la documentazione da compilare nell’ambito dell’analisi ambientale iniziale,troverete nelle check-list per l’effettuazione dell’audit sul posto le domande riguardanti i documenti di caratterelegislativo di cui dovrete disporre.Tali domande saranno contrassegnate con il simbolo *.

➨ Identificate quindi nelle check-list per l’audit sul posto (modulo n.2)le domande contrassegnate con il simbolo * e controllate di disporre di tutta

la documentazione richiesta !

Attenzione: per i depuratori della Provincia di Bolzano, la legislazione in materia di gestione delle acque nonclassifica il fango prodotto come un rifiuto fintanto che si trova all’interno dell’impianto stesso (L.P. nr.8/2002,art. 43, comma 1).

2.3.3 L’analisi input-output ambientale

Il passo successivo per completare la fase dell’Analisi Ambientale Iniziale, consiste nel realizzare l’analisi input-output ambientale.Questa analisi è un’elencazione dei flussi di risorse ambientali impiegate in entrata (input) e dei flussi dicarattere ambientale in uscita (output), in modo tale da rendere misurabili gli impatti ambientali.Gli input sono le materie e le forme di energia impiegate nelle attività produttive dell’impianto di depurazione; glioutput sono il risultato delle attività medesime: le emissioni, i prodotti di scarto delle attività, scarichi, rumore,ecc.Input ed output rappresentano pertanto gli impatti ambientali delle attività, in entrata ed in uscita, del cicloproduttivo.

La rappresentazione dell’analisi input-output ambientale deve essere un elenco complessivo e sistematico deiprincipali input ed output ambientali.Grazie allo schema input-output si può quindi cominciare a capire più a fondo la filosofia del SGA, che non siconcentra soltanto sull’output ambientale (ovvero emissioni, scarichi, rifiuti ecc.), ma anche sull’input (consumodi risorse, materiali, ecc.).

L’analisi input-output ambientale deve servire non per effettuare un’analisi dettagliata di tutti gli impattiambientali, ma per rappresentare in un quadro complessivo gli impatti ambientali delle attività dell’impianto didepurazione, correlati ai diversi processi operativi della depurazione delle acque.In questa veste, essa è molto utile anche per permettere, successivamente, la delicata fase di identificazionedegli Aspetti Ambientali Significativi (vedi sezione 3.1).Infine, da non trascurare l’effetto “visivo” dell’analisi input-output ambientale: essa è utile per comprendere inun colpo d’occhio i principali impatti ambientali, per individuare immediatamente le criticità ambientali deiprocessi produttivi e per spiegare tutto questo ai propri Collaboratori, fornitori e agli altri soggetti interessati.

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2 IMPEGNO E POLITICA AMBIENTALE2 IMPEGNO E POLITICA AMBIENTALE

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Di seguito presentiamo un’analisi input-output ambientale applicata ad un impianto di depurazione standard;ovviamente, ciascun impianto potrà avere processi diversi e conseguentemente altri input ed output ambientali.Nel diagramma sono rappresentati in colore nero i processi della linea trattamento acque (trattamento biologico),in verde della linea trattamento fanghi (trattamento anaerobico) e in grigio le attività di recupero energetico.Da notare, infine, che nello schema proposto sono stati presi in considerazioni impatti ambientali in condizionioperative normali; è necessaria anche una valutazione degli impatti ambientali in condizioni anomale oppure diemergenza.

➨ Prendete il modulo n.3 e descrivete la vostra analisi INPUT/OUTPUT !

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2 IMPEGNO E POLITICA AMBIENTALE2 IMPEGNO E POLITICA AMBIENTALE

Analisi input/output ambientale delle attività operativedi un depurature di acque reflue

Inquin. atmosferico da combustioneProduzione di rifiuti (olii esausti)

Inquinamento acustico

Produzione di rifiuti (FE2S3)

Cogenerazione

Inquin. atmosferico da trasporto

GasometroDesolforazione

Consumo di mat. prime (polielettrolita) Emissione di odoriProduzione di rifiuti (fanghi)Inquinamento acustico

Emissione di odoriProduzione di rifiuti (fanghi)

Emissione di odori

Inquinamento acusticoEmissione in atmosfera (biogas)

Smaltimento

DisidratazioneConsumo di mat. prime (floculante)

Consumo di energia elettricaConsumo di acqua (lavaggi)

Ispessimento finaleConsumo di energia elettricaConsumo di acqua (lavaggi)

Digestione anaerobica(Silo fanghi)Consumo di energia elettrica

Consumo di acqua (lavaggi)

Inquinamento acusticoProduzione di rifiuti (grigliato)

Emissione di odoriIspessimento meccanico

Setacciatura fanghiConsumo di energia elettricaConsumo di acqua (lavaggi)

Consumo di mat. prime (floculante)

Rec

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Scarico di acque reflueScarico finale

Sedimentazione finale

Nitrificazione edenitrificazione

Conferimento fanghiesterni

Grigliatura

Afflusso

Consumo di energia elettrica

Consumo di energia elettrica

Consumo di acqua (lavaggi)

Consumo di energia elettricaConsumo di materie prime

(solfato ferroso, alluminato di sodio, ecc.)

Consumo di energia elettricaConsumo di acqua (lavaggi)

Defosfatazione biologica

Sedimentazione primaria

Consumo di energia elettrica

Consumo di energia elettricaConsumo di acqua (lavaggi)

Consumo di energia elettricaConsumo di acqua (lavaggi)

Dissabbiatura e disoleatura

Inquinamento acustico

Emissione di odori

Produzione di rifiutiInquinamento acustico

Emissione di odori

Produzione di rifiutiEmissione di odori

Produzione di rifiuti (grigliato)Emissione di odori

Fang

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Fango di ricircolo

Input ambientali Macro processi della depurazione Output ambientali

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Attività Impatti ambientaliAspetti ambientali

Conferimento fanghi esterni Scarichi liquidiSmaltimento del grigliato

Conferimento fanghi esterni Emissione di odoriArea di percezione degli odori limitata

Grigliatura Produzione di rifiutiSmaltimento del grigliato

Grigliatura Emissione di odoriArea di percezione degli odori limitata

Dissabbiatura e disoleatura Inquinamento acusticoDisturbo da rumore

3 La pianif icazione del SGA

3.1 La valutazione degli Aspetti Ambientali Significativi (AAS)

L’Analisi Ambientale Iniziale (AAI) non è espressamente prescritta dalla norma ISO 14001:1996, anche se èconsigliata per tutte le organizzazioni che non posseggono un SGA: abbiamo visto, infatti, al precedente punto2.3 l’utilità di effettuare un’analisi ambientale delle attività dell’impianto di depurazione.L’Analisi Ambientale Iniziale è utile anche perché facilita la valutazione degli Aspetti Ambientali Significativi(AAS) e dei relativi impatti ambientali significativi associati con le attività, i prodotti e i servizi erogatidall’impianto di depurazione; l’identificazione degli impatti ambientali significativi è invece obbligatoria edespressamente prescritta dalla normativa ISO 14001:1996.Questa fase ricopre un ruolo fondamentale nel SGA.Tutto il SGA si fonda infatti sulla corretta valutazione degli aspetti ambientali, e come tale è opportunosoffermarsi su questo capitolo.

L’identificazione degli aspetti ambientali deve essere per un impianto di depurazione un processo continuo,che rende evidente gli impatti delle proprie attività sull’ambiente nel passato, nel presente e nel futuro.Questo processo offre peraltro molteplici vantaggi:

• l’identificazione dei rischi correlati al non rispetto di vincoli normativi ambientali,• l’identificazione degli impatti sulla salute e sulla sicurezza dei Collaboratori,• la valutazione del rischio ambientale delle attività dell’impianto di depurazione.

La relazione fra gli aspetti e gli impatti ambientali è di causa ed effetto: un aspetto, infatti, riguarda un elementodelle attività dell’impianto di depurazione che può avere un impatto benefico oppure negativo sull’ambiente.Quando, a causa di un aspetto ambientale, si produce un cambiamento nell’ambiente si ha un impattoambientale.

Un esempio di relazione causa-effetto tra l’aspetto e l’impatto ambientale per l’attività di grigliatura di unimpianto di depurazione:

attività aspetto ambientale impatto ambientalegrigliatura percezione di odori emissione di odori

Alcuni esempi di aspetti, rispettivamente impatti ambientali, individuabili in un impianto di depurazionepossono essere i seguenti:

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3 LA PIANIFICAZIONE DEL SGA3 LA PIANIF ICAZIONE DEL SGA

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Attività Impatti ambientaliAspetti ambientali

Nitrificazione e denitrificazione Emissione di odoriAfflusso di sostanze tossiche coninibizione dell’attività batterica =

emissione di odori

Nitrificazione e denitrificazione Produzione di rifiutiAfflusso di sostanze tossiche con inibi-zione dell’attività batterica = danneggia-menti ai trattamenti fanghi e alla biologia

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3 LA PIANIFICAZIONE DEL SGA3 LA PIANIF ICAZIONE DEL SGA

Dissabbiatura e disoleaturaContaminazione del suolo

e del sottosuoloPerdite dalle vasche di acqua reflua

non depurata

Dissabbiatura e disoleatura Produzione di rifiutiSmaltimento della sabbia

Smaltimento dei galleggianti

Dissabbiatura e disoleatura Produzione di rifiutiScarichi anomali nelle acque reflue

(idrocarburi,sostanze tossiche),danneggiamenti ai trattamenti fanghie alla biologia = produzione di rifiuto

Sedimentazione primariaContaminazione del suolo

e del sottosuoloPerdite dalle vasche di acqua reflua

non depurata

Sedimentazione primaria Consumo di risorse idricheConsumo acqua per lavaggi

Defosfatazione chimica Consumo di risorse idricheConsumo acqua per preparazione

soluzioni

Nitrificazione e denitrificazione Inquinamento acusticoDisturbo da rumore in area localizzata

Nitrificazione e denitrificazione Scarichi liquidiAfflusso di sostanze tossiche coninibizione dell’attività batterica =

depurazione insufficiente

Nitrificazione e denitrificazioneConsumo di risorse

energeticheElevato consumo di energia elettrica

quantificabile

Nitrificazione e denitrificazione Consumo di materie primeAggiunta al processo di depurazione

del solfato ferroso oppurealluminato di sodio

Impianto ispessimento meccanicoe setacciatura fanghi

Inquinamento acusticoDisturbo da rumore

Impianto ispessimento meccanicoe setacciatura fanghi

Consumo di materie primeAggiunta di floculante (polielettrolita)

al processo di depurazione

Digestione anaerobica(digestori)

Emissioni in atmosferaGuasti apparecchi di sicurezzaimpianto Biogas = emissione in

atmosfera di Biogas

Digestione anaerobica(digestori)

Emissioni in atmosferaFuoriuscita di schiuma: otturazione

tubazioni con uscita Biogasin atmosfera

Page 18: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

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3 LA PIANIFICAZIONE DEL SGA3 LA PIANIF ICAZIONE DEL SGA

Attività Impatti ambientaliAspetti ambientali

Disidratazione Produzione di rifiutiTrattamento dei fanghi

Disidratazione Consumo di materie primeAggiunta di floculante (polielettrolita)

al processo di depurazione

Flottazione Inquinamento acusticoDisturbo da rumore

Flottazione Produzione di rifiutiTrattamento dei fanghi

Gasometro e desolforatore Emissioni in atmosferaEmissioni incontrollata in atmosfera

di Biogas

Gasometro e desolforatore Produzione di rifiutiProduzione rifiuto tossico nocivo:

FE2S3

Gasometro e desolforatore Consumo di risorse energeticheConsumo di energia elettrica

Impianto di cogenerazione Produzione di rifiutiProduzione di olii esausti

Impianti lavaggio dell’aria Produzione di rifiutiProduzione di rifiuto come contenitori

dei prodotti chimici

Impianti lavaggio dell’aria Consumo di materie primeUtilizzo prodotti chimici: soda, cloro,

acido solforico

mpianti per trattamenti chimici Consumo di materie primeUtilizzo prodotti chimici

Laboratorio Produzione di rifiutiProduzione di rifiuti tossici,

speciali e pericolosi

Mensa e palazzina uffici Produzione di rifiutiProduzione di rifiuti vari assimilabili

all’urbano

Officina meccanica Produzione di rifiutiProduzione di olii esausti +

produzione di rifiuti vari

Trasformatori PCB-PCTPresenza di PCB < limiti legge

Per l’identificazione e la valutazione degli aspetti e degli impatti ambientali è necessario definire una procedurascritta che preveda la metodologia, i criteri, i tempi e le responsabilità.

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In particolare, è opportuno che l’analisi sia eseguita almeno con cadenza annuale e comunque ogniqualvoltacambiano le condizioni produttive. Per esempio, se le condizioni operative oppure gli impatti ambientali sonovariati in modo significativo (a seguito dell’ampliamento delle attività lavorative, oppure per l’acquisto di nuoveattrezzature oppure per modifiche agli impianti o strutture), è opportuno elaborare una nuova analisi di identifi-cazione e valutazione degli aspetti ambientali.

Il processo di identificazione e di valutazione degli aspetti e degli impatti può essere suddiviso in 4 fasi:

1. individuare le attività dell’impianto di depurazione: ciò si ottiene tramite un’analisi dei processiproduttivi dell’impianto;

2. identificare il maggior numero possibile di aspetti ambientali associati alle attività dell’impianto;3. identificare il maggior numero possibile di impatti ambientali associati con ciascun aspetto

ambientale precedentemente identificato;4. valutare la significatività di aspetti e conseguenti impatti.

Per operare con ordine e seguire il flusso dei processi produttivi dell’impianto di depurazione, è utile rifarsiall’analisi input-output ambientale (vedi sezione 2.3.3).Si consiglia inoltre di evitare di considerare i microprocessi in modo troppo puntiglioso, con il rischio di identifi-care troppi elementi con elevato grado di significatività: ciò potrebbe condurre ad un sistema eccessivamentecomplicato che perde di vista le valutazioni e gli aspetti veramente importanti.

La 4. fase della valutazione degli impatti ambientali è la più importante ed è fonda-mentale per impostare correttamente il SGA.La metodologia di valutazione degli impatti ambientali è una libera sceltadell’impianto di depurazione. Nella pratica sono utilizzabili diversi metodi (peresempio l’analisi ABC, le matrici di rischio/probabilità, l’analisi FMEA).

In queste linee guida è proposta una metodologia conforme alla normativa ISO14001:1996 e molto utile per una più facile realizzazione di tutto il SGAdell’impianto di depurazione.Questa metodologia si fonda su 2 presupposti.Prima di tutto, l’impianto di depurazione deve identificare i propri aspetti edimpatti ambientali significativi; successivamente deve metterli sotto controllooppure deve monitorali.

Per applicare questa metodologia è fondamentale definire innanzi tutto cosa vuoldire “significativo” ?: significativo è l’aspetto ambientale che si “deve controllare emonitorare”.La domanda è allora: quando un aspetto ambientale è identificato come significativo ?I criteri di significatività che definiscono un aspetto ambientale sono tre:

• la conformità legislativa;• la Politica Ambientale dell’impianto di depurazione;• le parti interessate (i cosiddetti stakeholders: cittadinanza, enti pubblici, media, ecc.).

Ciò significa che l’impianto di depurazione individua i propri aspetti ambientali in funzione di uno di questi tre criteri.Per esempio, se nella Politica Ambientale è dichiarato l’impegno di ridurre il consumo di materie prime, tutte leattività che hanno influenza sul consumo di materie prime producono aspetti ambientali significativi; il conse-guente impatto sull’ambiente è classificato significativo e come tale deve essere controllato e monitorato.Definita la “significatività”, l’aspetto ambientale potrà esser oggetto di obiettivi, traguardi e programmi di migli-oramento ambientali oppure semplicemente essere messo sotto controllo tramite una procedura.

La procedura è facilmente applicabile utilizzando la seguente “Matrice degli Aspetti Ambientali Significativi(AAS)” (modulo n. 4).Vediamo i passaggi per applicare la matrice.Prima di tutto le attività dell’impianto di depurazione sono sviluppate in microprocessi e per ciascuno di essi:

• sono identificati i singoli aspetti ambientali generati dalle attività,• sono valutati gli aspetti ambientali nelle varie condizioni operative (normali, anomale e di emergenza),

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3 LA PIANIFICAZIONE DEL SGA3 LA PIANIF ICAZIONE DEL SGA

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• sono identificate le interazioni ambientali e i consumi di risorse degli aspetti ambientali,• è classificata la “significatività” degli aspetti ambientali, in funzione dei tre citati criteri

(la conformità legislativa, la Politica Ambientale, le parti interessate),• sono identificati gli impatti ambientali significativi.

Nota bene: le condizioni anomale sono operazioni che si discostano dal normale funzionamento, ma in modocontrollato ed atteso: per esempio la manutenzioni, la fermata e l’avviamento di macchinari.Le condizioni di emergenza sono operazioni associate a situazioni di rischio non preventivate, per esempio lerotture di vasche.

Conclusa la fase di identificazione degli impatti ambientali significativi, è necessario mettere gli impatti sottocontrollo, oppure, monitorarli.Per ottenere ciò, l’impatto ambientale classificato significativo deve essere, in ordine di importanza:

• oggetto di obiettivi, traguardi e programmi di miglioramento oppure• posto sotto controllo/monitoraggio tramite una procedura documentata oppure• posto sotto controllo/monitoraggio tramite un’adeguata formazione ai Collaboratori di quell’area.

Per decidere la suddetta priorità di intervento si calcola un indice di priorità, tramite una matrice di rischioelaborata in funzione della frequenza o probabilità (P) che un impatto si verifichi moltiplicata la gravità (G)dell’evento sull’ambiente.I singoli impatti sono infine messi in graduatoria, in funzione dell’indice calcolato: impatti con valori più elevatidevono avere priorità di trattamento rispetto ad altri con valori inferiori.I criteri per applicare la matrice sono i seguenti:

P: probabilità, indica la probabilità che un evento accada:

Punteggio Criterio1 Probabilità di accadimento praticamente nulla oppure in condizioni estreme2 Probabilità rara oppure in condizioni anormali3 Probabile di accadimento anche in condizioni normali, a causa principalmente di

possibili errori e/o malfunzionamenti

4 Accade in condizioni normali

G: gravità (conseguenza), indica la gravità dell’evento sull’ambiente:

Punteggio Criterio1 Conseguenze limitate nel tempo e praticamente non misurabili nell’estensione

sull’ambiente

2 Disturbo locale, non duraturo e immediatamente rimediabile

3 Impatto limitato e/o a breve termine, significativo per l’ambiente e che comunquerichiede controlli per minimizzare il ripetersi

4 Impatto dannoso, esteso e duraturo nel tempo per l’ambiente

Infine, nell’ultima colonna della matrice si registra il riferimento alle procedure di emergenza adottate perciascun aspetto ed impatto ambientale valutato precedentemente in condizioni di emergenza.

In conclusione, è evidente come l’adozione di questa procedura permette di:

• identificare in modo semplice ed oggettivo agli aspetti e gli impatti ambientali;• sviluppare tutto il SGA, a partire dalla definizione di programmi e obiettivi ambientali.

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3 LA PIANIFICAZIONE DEL SGA3 LA PIANIF ICAZIONE DEL SGA

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3 LA PIANIFICAZIONE DEL SGA3 LA PIANIF ICAZIONE DEL SGA

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Page 22: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

3.2 Le prescrizioni legali applicabili

Dopo aver valutato gli aspetti ambientali significativi bisogna effettuare un ulteriore attivitá preparatoria per poterpianificare al meglio il sistema di gestione ambientale, ovvero riassumere sistematicamente tutti gli adempimentilegislativi cui l’impianto di depurazione deve ottemperare e definire responsabilità e modalità operativespecifiche. Uno dei principi-guida su cui si basa la certificazione ambientale è il rispetto della legislazione ambientalevigente, che rappresenta in ogni caso il primo presupposto per la certificazione.

Le prescrizioni legali per la gestione di un impianto di depurazione variano da Regione a Regione; da Provinciaa Provincia.Qui di seguito i principali riferimenti normativi applicati in Provincia di Bolzano.

21

3 LA PIANIFICAZIONE DEL SGA3 LA PIANIF ICAZIONE DEL SGA

LEGGE Norme per la sicurezza degli impianti46 05.03.1990

DECRETO LEGISLATIVO

Attuazione delle direttive CEE N° 1107/80, 605/82,477/83, 188/86 e 642/88, in materia di protezione

dei lavoratori contro i rischi derivanti daesposizione ad agenti chimici, fisici e biologici

durante il lavoro (rischi derivanti dall’esposizionead amianto, piombo e rumore)

277 15.08.1991

DECRETO LEGISLATIVOMiglioramento della sicurezza e della salute dei

lavoratori nei luoghi di lavoro; e succ. mod. e int.626 19.09.1994

DECRETO DEL PRESIDENTEDELLA GIUNTA PROVINCIALE

Macchine impianti ed apparecchi soggetti acollaudo e verifiche periodiche

7 02.03.1999

ARGOMENTO E TIPO DI LEGGE DESCRIZIONEN°DATA

EMISSIONE

SICUREZZA SUL LAVORO

TUTELA DELLE ACQUE

LINEE GUIDA Linee guida al DPGP 7/1999/ /

DECRETO LEGISLATIVO

Attuazione della direttiva 98/24/CE sulla protezio-ne della salute e della sicurezza dei lavoratori

contro i rischi derivanti da agenti chimici durante illavoro (inserimento Titolo VII bis DLgs. 626)

25 02.02.2002

DECRETO LEGISLATIVOAttuazione della direttiva CEE 57/92 concernentele prescrizioni minime di sicurezza e di salute da

attuare nei cantieri temporanei o mobili494 14.08.1996

DECRETO DEL PRESIDENTEDELLA REPUBBLICA

Norme per la prevenzione degli infortuni547 24.04.1955

DECRETO DEL PRESIDENTEDELLA REPUBBLICA

Norme generali per l’igiene del lavoro303 19.03.1956

LEGGE PROVINCIALEServizio Multizonale di Medicina del Lavoro e

Agenzia Provinciale per la Protezionedell’Ambiente e la Tutela del Lavoro

2 20.01.1984

LEGGE PROVINCIALE Disposizioni sulle acque8 18.06.2002

ARGOMENTO E TIPO DI LEGGE DESCRIZIONEN°DATA

EMISSIONE

Page 23: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

22

3 LA PIANIFICAZIONE DEL SGA3 LA PIANIF ICAZIONE DEL SGA

DECRETO DEL PRESIDENTEDELLA GIUNTA PROVINCIALE

Regolamento di esecuzione della LeggeProvinciale n° 63 del 06.09.1973 recante norme

sulla disciplina degli scarichi3

29.01.1980(Art. 12)

DECRETO LEGISLATIVOTesto coordinato del decreto legislativo 11 maggio 1999

Allegato 5: Limiti di emissioni degli scarichi idrici152 11.05.1999

DECRETO LEGISLATIVO

Attuazione della direttiva 86/278 CEE concernentela protezione dell’ambiente, in particolare

del suolo, nell’utilizzazione dei fanghidi depurazione in agricoltura

99 27.01.1992

DECRETO DEL PRESIDENTE DELCONSIGLIO DEI MINISTRI

Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni perl’attuazione ed interpretazione del DPR 203/88

/ 21.07.1989

DECRETO MINISTERIALELinee guida per il contenimento delle emissioni

inquinanti degli impianti industriali e la fissazionedei valori minimi di emissione

51 12.07.1990

LEGGE PROVINCIALE Norme per la tutela della qualità dell’aria8 16.03.2000

LEGGE PROVINCIALEProvvedimenti contro l’inquinamento

prodotto da rumore66 20.11.1978

DECRETO LEGISLATIVOAttuazione delle direttive CEE 439/75 e 101/87

relative alla eliminazione degli olii usati95 27.01.1992

DECRETO DEL PRESIDENTEDELLA GIUNTA PROVINCIALE

Regolamento di esecuzione della LeggeProvinciale n° 66 del 20.11.1978 “Provvedimenti

contro l’inquinamento prodotto da rumore”4 06.03.1989

DECRETO LEGISLATIVO

Attuazione della direttive CEE 278/86 concernentela protezione dell’ambiente, in particolare del

suolo, nell’utilizzazione dei fanghi da depurazionein agricoltura

99 27.01.1992

DECRETO DEL PRESIDENTEDELLA REPUBBLICA

Attuazione delle direttive CEE N° 779/80, 884/82,360/84 e 203/85 concernenti norme in materia diqualità dell’aria, relativamente a specifici agenti

inquinanti, e di inquinamento prodotto dagliimpianti industriali, ai sensi dell’art. 15

della legge 16.04.1987, N° 183

203 24.05.1988

TUTELA ARIA - EMISSIONI

RUMORE

RIFIUTI

ARGOMENTO E TIPO DI LEGGE DESCRIZIONEN°DATA

EMISSIONE

ARGOMENTO E TIPO DI LEGGE DESCRIZIONEN°DATA

EMISSIONE

ARGOMENTO E TIPO DI LEGGE DESCRIZIONEN°DATA

EMISSIONE

Page 24: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

23

3 LA PIANIFICAZIONE DEL SGA3 LA PIANIF ICAZIONE DEL SGA

Prendete il modulo n. 5 “Registro delle leggi ambientali” allegato a questa linee-guida. Vi troverete un elencodi tutti gli obblighi legislativi che possono riguardare un impianto di depurazione in Provincia di Bolzano; inoltreindicate nelle caselle il luogo di archiviazione e il responsabile dell’aggiornamento legislativo. Nel modulo n. 6 “Registro delle principali licenze, autorizzazioni e permessi o documenti contenentiprescrizioni” troverete un elenco di autorizzazioni, ecc. che sono applicate in Provincia di Bolzano. La compi-lazione di tale modulo Vi aiuterà nella gestione di tale documentazione.

LEGGE

Norme per la semplificazione degli adempimentiin materia ambientale, sanitaria e di sicurezza

pubblica, nonché l’attuazione del sistemadi ecogestione e di audit ambientale

70 25.01.1994

LEGGE PROVINCIALENorme per la tutela del suolo da inquinamenti e

per la disciplina della raccolta, trasportoe smaltimento dei rifiuti solidi e semisolidi

61 06.09.1973

DECRETO MINISTERIALERegolamento recante la definizione del modello edei contenuti del formulario di accompagnamento

dei rifiuti ai sensi del D.L. 05.02.1997 N° 22145 01.04.1998

DIRETTIVA MINISTERO AMBIENTE

Indicazioni per la corretta e piena applicazionedel regolamento comunitario n. 2557/2001

sulle spedizioni di rifiuti ed in relazioneal nuovo elenco dei rifiuti

/ 09.04.2002

DECRETO MINISTERIALERegolamento recante approvazione del modellodei registri di carico e scarico dei rifiuti ai sensi

del D.L. 05.02.1997 N° 22148 01.04.1998

DECRETO MINISTERIALERegolamento recante norme sulla

riorganizzazione del catasto dei rifiuti372 04.08.1998

DECRETO LEGISLATIVOAttuazione della Direttiva 1999/31/CE

relativa alle discariche di rifiuti36 13.01.2003

DIRETTIVA MINISTERO AMBIENTE Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica/ 13.03.2003

DECRETO MINISTERIALE

Regolamento recante norme tecniche relativeall’eliminazione degli olii usati

Allegato C: Caratteristiche dei depositi per stoccaggio

392 16.05.1996

DECRETO DEL PRESIDENTEDELLA GIUNTA PROVINCIALE

Regolamento di esecuzione della legge provinciale06.09.1973 n° 61 “Norme per la tutela del suolo dainquinamenti e per la disciplina della raccolta, tras-porto e smaltimento dei rifiuti solidi e semisolidi”

30 28.06.1977

DECRETO LEGISLATIVO (RONCHI)

Attuazione delle direttive CEE 156/91 sui rifiuti,689/91 sui rifiuti pericolosi, sugli imballaggi e sui

rifiuti di imballaggio

Allegato A: Categorie di rifiuti

Allegati G, H ed I: Categorie generiche di rifiutipericolosi, costituenti e caratteristiche

22 05.02.1997

DECRETO MINISTERIALE

Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottopostialle procedure semplificate di recupero ai sensidegli articoli 31 e 33 del D.L. 05.02.1997 N° 22

Allegato 1: Norme tecniche generali peril recupero dei rifiuti

Allegato 2: Norme tecniche per l’utilizzazionedei rifiuti come font energetica

/ 05.02.1998

Page 25: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

Attenzione: per i depuratori della Provincia di Bolzano, la legislazione in materia di gestione delle acque nonclassifica il fango prodotto come un rifiuto fintanto che si trova all’interno dell’impianto stesso (L.P. nr.8/2002,art. 43, comma 1).

3.3 Obiettivi e traguardi ambientali

Abbiamo visto che attraverso l’identificazione e la valutazione degli aspetti ambientali significativi sono chiara-mente individuati quelli più critici per la tutela dell’ambiente (vedi precedente punto 3.1).L’impianto di depurazione ha ora la possibilità di definire le attività e le misure concrete per eliminare, ad ognimodo per ridurre, i punti di debolezza rilevati e innescare il processo di miglioramento delle proprie prestazioniambientali (che rappresenta, ricordiamo, lo scopo principale per introdurre un SGA !).Abbiamo altresì chiarito che gli impatti ambientali classificati significativi possono essere sottoposti, in ordine diimportanza, a tre livelli di intervento:

• oggetto di obiettivi, traguardi e programmi di miglioramento oppure• posti sotto controllo/monitoraggio tramite una procedura documentata oppure• posti sotto controllo/monitoraggio tramite un’adeguata formazione ai Collaboratori di quell’area

In questa e nella successiva sezione delle linee guida ci dedichiamo al primo e più importante livello diintervento: la definizione del programma ambientale.

Il primo passo per redigere il proprio programma ambientale è la definizione diobiettivi e traguardi ambientali.Che differenza passa tra obiettivi e traguardi ambientali ?L’obiettivo ambientale è il fine ultimo complessivo che l’impianto di depurazionedecide di perseguire e deriva direttamente dalla Politica Ambientale; se possibile,l’obiettivo deve essere quantificato.Il traguardo ambientale, invece, è una dettagliata richiesta di prestazione che èdefinita per raggiungere gli obiettivi ambientali; i traguardi devono essere rigorosi,misurabili e raggiungibili; i traguardi servono, in definitiva, per conseguire gli obiettivi !Da queste definizioni si deducano alcuni importanti aspetti, da tenere in considera-zione nell’individuazione dei propri obiettivi e traguardi.

1) Gli obiettivi ambientali devono essere definiti in modo da realizzare la Politica Ambientale; ciascun impianto di depurazione individua la propria Politica e

pertanto i propri obiettivi e traguardi specifici.2) Due obiettivi che la norma ISO 14001:1996 prescrive e che devono essere contenuti dalla Politica

Ambientale dell’impianto di depurazione, sono l’impegno per la prevenzione dell’inquinamento eper il miglioramento continuo delle prestazioni (vedi precedente punto 2.2).

3) Importante che gli obiettivi ambientali siano stati stabiliti dalla Direzione dell’impianto di depurazione(unico livello gerarchico in grado di incidere nell’organizzazione dell’impianto di depurazione).

4) Gli obiettivi e i traguardi ambientali devono essere chiari, concreti e attinenti alla realtà dell’impiantodi depurazione; definire obiettivi e traguardi distanti dalla propria realtà significa condizionarenegativamente tutto il SGA !

5) Gli obiettivi e i traguardi ambientali devono essere documentati e periodicamente riesaminati erevisionati; di queste attività deve essere data evidenza formale (tramite statistiche, verbali diriunioni, ecc.).

6) Attenzione: per ciascun obiettivo e traguardo ambientale è opportuno individuare indicatori(vedi punto 5.1.1).

7) Per raggiungere i propri traguardi, è fondamentale stabilire riferimenti temporali appropriati(“entro due anni”; “entro l’anno 2003”; “rispetto l’anno di riferimento 2000”; ecc.).

8) Per definire obiettivi e traguardi si consiglia di coinvolgere i Collaboratori maggiormenteinteressati e competenti nell’area di pertinenza.

Un esempio:• Impegno definito nella Politica Ambientale: conservare le risorse naturali• Obiettivo: minimizzare l’uso dell’acqua, dove tecnicamente ed economicamente possibile

24

3 LA PIANIFICAZIONE DEL SGA3 LA PIANIF ICAZIONE DEL SGA

Page 26: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

• Traguardo: ridurre l’attuale consumo di acqua del 10% in un anno• Indicatore: quantità di acqua consumata per unità di tempo (anno, mese) oppure per unità

di produzione

3.4 I programmi ambientali

Una volta che abbiamo stabilito obiettivi e traguardi ambientali conformi alla Politica Ambientale e ai risultatiemersi dall’analisi degli aspetti ambientali significativi (vedi sezione 3.1), è possibile innescare il processo dimiglioramento delle prestazioni ambientali, ovvero redigere il programma ambientale.La formulazione di uno o più programmi è l’elemento chiave per mettere in atto con successo un SGA ! In unbuon SGA, i programmi di gestione ambientale sono integrati nella strategia complessiva dell’organizzazionedell’impianto di depurazione.

Aver definito obiettivi e traguardi significa aver stabilito il “cosa” voglio fare; ciò è corretto ma non sufficiente !Il passo successivo è stabilire il “come” realizzare obiettivi e traguardi.Il programma ambientale serve proprio a stabilire le modalità, gli strumenti e le azioni per perseguire e realizzarei propri obiettivi e traguardi ambientali.

In pratica, quando l’impianto di depurazione ha individuato la propria meta ambientale attraverso i processi dicui sopra, deve sviluppare un programma, oppure più programmi, per raggiungerla.

Ogni programma ambientale deve definire:

• Le azioni decise: un programma si realizza tramite azioni coerenti con gli obiettivi, i traguardi e gliindicatori ambientali già individuati. E’ opportuno identificare le azioni in una sequenza di priorità.

• Le scadenze temporali di ciascuna azione, ovviamente a propria discrezione e in funzione dellepriorità: le azioni necessarie per ottemperare alla conformità legislativa sono prioritarie !

• La definizione di responsabilità: occorre “nominare” la persona responsabile per la realizzazionedi ciascuna azione.

• La disponibilità di risorse economiche (budget), umane e gestionali; non sempre è possibiledefinire le risorse economiche.

I programmi ambientali devono essere dinamici: in altre parole, periodicamente revisionati seguendo i cambia-menti di obiettivi e traguardi. Una periodicità almeno annuale è accettabile.La Direzione dell’impianto di depurazione è responsabile di definire i programmi ambientali, coinvolgendo iCollaboratori e i settori interessati direttamente al programma.

Il flusso logico di sviluppo dei programmi ambientali è pertanto il seguente:

Impegno della Politica ambientale

Obiettivo ambientale

Traguardo ambientale

Programma ambientale

Risorse Azioni Responsabilità

Indicatore Verifica di obiettivi / traguardi / azioni

Nella presente linea guida si propongono due differenti metodi per realizzare i programmi ambientali; ciascunimpianto di depurazione può scegliere quello che ritiene più idoneo alle proprie necessità.Per entrambi utilizziamo l’esempio già sfruttato per gli obiettivi e i traguardi (vedi precedente sezione 3.3;utilizza i moduli allegati n.7a oppure 7b).Il primo metodo è sviluppato in funzione dei singoli programmi ambientali, il secondo invece in funzione degliimpegni di politica ambientale.

25

3 LA PIANIFICAZIONE DEL SGA3 LA PIANIF ICAZIONE DEL SGA

Page 27: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

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Page 28: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

27

4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

4 La realizzazione e i l funzionamento del SGA

4.1 Come procurarsi le competenze ambientali

Quanto spiegato finora nei capitoli precedenti era finalizzato a pianificare tutte le attività in campo ambientale,identificando punti-chiave e quindi priorità di intervento su cui operare e definendo principi-guida (Politicaambientale), obiettivi e programmi di azione.

Il passo successivo consiste nel realizzare quanto pianificato, identificando responsabilità specifiche estabilendo modalità operative, da un lato, per tenere sotto controllo le principali attività che possono provocareimpatti ambientali significativi e, per un altro aspetto, per raggiungere gli obiettivi di miglioramento.Una volta portata a termine questa fase di implementazione, si dovrà controllare se quanto pianificato è statoraggiunto (vedi sezione 6. Il Riesame e il miglioramento del SGA).

In questa fase di realizzazione e funzionamento del SGA si tratterà di stabilire inparticolare:

➨ la struttura organizzativa (punto 4.1.1),

➨ responsabilità e obblighi nell’ambito del SGA (punto 4.1.2),

➨ motivazione, consapevolezza, competenza e formazione

(punto 4.1.3),➨ la comunicazione interna ed esterna (punto 4.2),

➨ la gestione della documentazione del SGA (punto 4.3),

➨ il controllo operativo (punto 4.4),

➨ le emergenze ambientali (punto 4.5).

4.1.1 La struttura organizzativa

Innanzi tutto, per implementare un SGA è necessario definire tramiteun organigramma le funzioni-chiave in campo ambientale oppure se, non esistente, si potrà creare unastruttura organizzativa.

Si tratta quindi di definire “chi fa che cosa” !

L’organigramma inoltre indica le dipendenze funzionali tra le varie figure.

Il primo passo per creare l’organigramma con le funzioni-chiave in campo ambientale consiste nel nominare un“responsabile ambientale”, il quale è fondamentalmente il coordinatore di tutte le attività connesse al SGA, inaltre parole è responsabile per l’implementazione, mantenimento e il miglioramento dello stesso. Egli ha l’importante compito di valutare per la Direzione tutti i dati possibili (audit, registrazioni, ecc.) e dipianificare i relativi provvedimenti. Raccoglie le osservazioni del personale in riferimento al SGA e valuta con laDirezione i provvedimenti da intraprendere. Un altro compito importante consiste nel determinare il bisogno diformazione di carattere ambientale del personale; anche tale aspetto è discusso con la Direzione. Inoltre, puòessere responsabile dell’aggiornamento legislativo e della relativa informazione e adattamento all’interno dellastruttura.

L’organigramma sottostante potrà esserVi di aiuto:

Page 29: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

Create quindi il Vostro organigramma compilando il modulo n. 8

4.1.2 Obblighi e responsabilità

Tutte le funzioni chiave del SGA hanno degli obblighi e delle responsabilità da rispettare. Tali requisiti possonoessere presentati in due modi diversi

a) la matrice dei compiti e delle responsabilitàb) il mansionario per ogni singola funzione chiave

a) La matrice dei compiti e delle responsabilità è rappresentata da una matrice in cui si elencano tutti i compitida svolgere all’interno del SGA. In relazione ad ogni compito è indicata, con una crocetta, la persona respons-abile del compito. Inoltre possiamo indicare anche la modalità del compito da eseguire.

Prendete quindi il modulo n. 9a “Matrice delle Responsabilità” e seguite l’esempio descritto; vedrete come è semplice definire

chi fa che cosa e quando

• Indicate sulle colonne in alto a destra le funzioni-chiave che avete stabilito con il Vostroorganigramma.

• Indicate il responsabile di ogni singolo compito, contrassegnando con una “X” la casellacorrispondente alla “riga” del compito e alla “colonna” delle funzioni-chiave.

Il seguente esempio di matrice delle responsabilità compilato può esserVi di aiuto:

28

4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

Direzionesig. verdi

ResponsabileGest. Impianto

sig. Rossi

ResponsabileLaboratorio

sig. Viola

Responsabilegest. Rifiutisig. Marrone

ResponsabileManutenzione

sig. Verdone

Trattamentofanghi

Imp. dicogenerazione

Trattamentoacqua

ResponsabileAmministrazione

sig. Bianchi

Responsabile ambientalesig. Giallo

Page 30: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

Responsabilità

Compiti

Valutazione e adattamento della politica, degliobiettivi e dei programma ambientali

1 x anno X

X X

X X

X X

X X

X

X

X

X

X X

X

X

X

X

X

X

X

X

X

X

Controllo della realizzazione del programma e delraggiungimento degli obiettivi

1 x anno

Raccolta dei dati ambientali e chiusura del bilancio(anche dati su rifiuti e sostanze pericolose)

1 x anno

Definizione delle responsabilità ed aggiornamentodell’organigramma

Secondo necessità

Redazione programma dimanutenzione/sorveglianza/controllo

1 x anno

Valutazione degli aspetti ambientali significativi1 x anno(oppure più spessose necessario)

Pianificazione audit interni1 x anno(oppure più spessose necessario)

Raccolta di informazioni sulle nuove leggi,adattamento del registro ed archiviazionedei documenti di carattere legislativo

In continuo

Valutazione del bilancio e creazione degli indicatori 1 x anno

Controllo conformità legislativa 2 x anno

Effettuazione interventi di manutenzione /controllo Secondo programma

Effettuazione sorveglianza ambientale Secondo programma

Effettuazione formazione interna Secondo programma

Elaborazione reclami ambientali Secondo necessità

Rilevazione non-conformità In continuo

Gestione delle registrazioni In continuo

Elaborazione documenti Secondo necessità

Gestione e controllo fornitori per aspetti ambientali In continuo

Redazione programma di formazione 1 x anno

Effettuazione riesame della direzione 1 x anno

Modalità

29

4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

Dire

zion

e

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pon

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Res

pon

sab

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qui

sti

Figura: Esempio di una matrice delle responsabilità

Page 31: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

Il vantaggio di compilare una matrice delle responsabilità consiste nell’individuare le funzioni-chiave del SGA incorrelazione con i proprio compiti e responsabilità, ma possono nascere delle incomprensioni tra il personale sela suddivisione dei compiti non è stata comunicata in modo chiaro.

b) Un ulteriore modo per rappresentare le responsabilità per ogni singola funzione coinvolta nel SGA è di predisporre un mansionario. Nel mansionario sono descritti i compiti e responsabilitàassegnate alle singole posizioni della struttura organizzativa.

Prendete quindi il modulo n. 9b “Mansionario”

In conclusione, si può affermare che indipendentemente dalla scelta effettuata di descrivere le responsabilità egli obblighi delle singole funzioni del SGA, sia essa la matrice delle responsabilità o siano i mansionari, ilrequisito della norma da rispettare consiste nel “definire, documentare e comunicare” alle singole funzionicompiti e responsabilità all’interno del SGA.E’ discrezione di ogni impianto di depurazione decidere in che modo comunicare al proprio personale le singolemansioni; la cosa importante è di definire in modo esplicito i compiti e responsabilità di ogni singolo addetto ela comunicazione degli stessi.

4.1.3 Motivazione, consapevolezza, competenza e formazione

A prescindere dalle misure strettamente tecniche, il successo e l’efficienza di un SGA dipendono in primo luogodalla motivazione, coinvolgimento, dalla competenza e dalla continua formazione del personale. I collaboratori devono essere coinvolti nel sistema, sono loro che sono confrontati quotidianamente con il lavoro.Il loro contributo al SGA è indispensabile! Come indispensabile è una corretta formazione del personale. Tutti idipendenti devono quindi venir formati sia sui principi-guida dell’azienda sia sui requisiti operativi legati alle loromansioni specifiche.

Il tema della formazione riguarda soprattutto la sensibilizzazione e consapevolezza ai temi ambientali intesicome conoscenza della politica ambientale, dei requisiti della norma e delle prescrizioni legislative, degli impattiambientali associati alle attività operative in modo che tutte le risorse, a tutti i livelli aziendali, operino in modoconsapevole e appropriato, migliorando di continuo il sistema stesso.La formazione prende anche in considerazione le attività pratiche come le pulizie tecniche degli impianti, lagestione dei rifiuti, le prove per le emergenze ambientali, la gestione delle non conformità ambientali, la taraturadegli strumenti di misura utilizzati (sonde di prelievo di pH, del flusso), ecc.

I responsabili operativi hanno perciò il compito di individuare il fabbisogno diformazione dei propri collaboratori legati alle loro mansioni specifiche.A tale scopo si deve innanzi tutto pianificare le attività di formazione e poi eseguirle.

Per pianificare al meglio le Vostre attività di formazione:

➨ Prendete il modulo n. 10 “Programma di formazione” perpianificare i corsi di formazione annuale

➨ controllate che le tematiche indicate nel modulo siano consonealla Vostra realtà e aggiungetene eventualmente altre cheVi sembrano opportune;

➨ Definite il personale che dovrà essere formato sulle singole tematiche;

➨ Stabilite le modalità di effettuazione di tale formazione, in particolare, in caso di formazioneeffettuata internamente, dovrete definire una responsabilità specifica;

➨ Stabilite la frequenza dei corsi di formazione.

Il seguente esempio di programma di formazione potrà esserVi di aiuto:

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4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

Page 32: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

Figura: Estratto di un programma di formazione

Una volta pianificato il programma di formazione, bisogna registrare l’effettuazione dello stesso.

➨ Prendete il modulo n. 11 Modulo “Registrazione della formazione”

Tale modulo è fatto in modo che, anche se non riuscite, per motivi di carico di lavoro, ad effettuare la formazionein cui riunite tutto il personale, potrete almeno registrare la formazione o l’addestramento fatto in campo,indicando la persona e la data in cui è stato effettuato e facendo firmare il modulo nell’apposita casella alcollaboratore addestrata.

Questo vale anche per l’affiancamento. Per “affiancamento” si intende la formazione iniziale di un collaboratoreche ha appena cominciato a lavorare nel Vostro impianto di depurazione, cui dovrete spiegare le regole dicomportamento da rispettare e le specifiche mansioni che la persona andrà a svolgere. Anche queste“spiegazioni” iniziali, ovviamente riguardanti il SGA, dovranno essere documentate nel modulo sopra indicato.

4.2 La comunicazione interna ed esterna

Un altro importante principio-base del SGA consiste nella comunicazione interna ed esterna. Si intende per comunicazione interna il flusso di informazioni all’interno della struttura organizzativa tra lediverse funzioni coinvolte nel SGA. La struttura organizzativa deve adottare modalità operative e documentarleper ricevere le comunicazioni. Affinché si sviluppi l’abitudine a produrre comunicazione interna, la struttura deveavere un buon clima gestionale delle risorse. Un clima favorevole, una buona informazione e consapevolezzapossono portare delle sollecitazioni benefiche al SGA, attraverso segnalazioni di fenomeni, episodi, situazioni edeffetti ambientali negativi ma anche attraverso suggerimenti e proposte operative di miglioramento.

Si intende per comunicazione esterna la disponibilità della struttura di rendere pubbliche informazioni suglieffetti ambientali dell’impianto di depurazione.Peraltro la norma ISO 14001 prescrive espressamente l’obbligo di trattare adeguatamente le richieste proveni-

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4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

ArgomentoCollaboratori

da addestrareFrequenza

Organizzazione della formazione

interno funzione esterno corso

Nozioni-base sulsistema di gestione

tuttiresp.

ambientale

1 x anno; incaso di

necessità

Comportamentoin caso

incidente / incendiotutti

resp.sicurezza

2 x anno; incaso di

necessità

Manipolazionesostanze pericolose

addetti puliziaresp.

sicurezza

1 x anno; incaso di

necessità

Gestione rifiuti addetti puliziaresp. gestione

rifiuti

1 x anno; incaso di

necessità

Manutenzioneimpianti

addettoall’impianto

resp. gestioneimpianti

1 x anno; incaso di

necessità

Pulizie periodicheresp. impianto

+ addettiall’impianto

resp. impianto1 x anno; in

caso dinecessità

Audit ambientaleinterno

Resp.ambientale

resp.ambientale

" L’auditambientale "

in caso dinecessità

X

X

X

X

X

X

X

X

Page 33: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

enti dall’esterno (requisito 4.4.3 b della ISO 14001:1996), proprio per una precisa volontà di diffondere versol’esterno dell’organizzazione i principi di tutela ambientale.Per la comunicazione esterna si distinguono fondamentalmente due vie:

a) comunicazione dall’esterno verso l’internob) comunicazione dall’interno verso l’esterno

a) Per quanto riguarda la comunicazione dall’esterno verso l’interno è obbligatorio registraregli eventuali reclami/segnalazioni e proposte riguardanti l’ambiente, provenienti

dall’esterno, come per esempio dal vicinato, dagli enti di controllo, dai comuni, daglistakeholders, dai media, dai giornali, ecc. e rispondere loro sempre per iscritto.In questa sede si propone di utilizzare i rapporti di non-conformità (vedi sezione 5.3)come modulo di registrazione dei reclami, nei quali deve essere barrata la casella“reclamo”. Nella casella “azione correttiva” dovrete indicare quando è stata mandata larisposta scritta a chi ha effettuato il reclamo.

➨ Documentate i reclami provenienti dall’esterno con il modulo n. 12 !

b) Anche se non ci sono obblighi specifici al riguardo, è sicuramente molto importante,soprattutto ai fini di immagine, gestire in modo sistematico la comunicazione di carat-tere ambientale verso l’esterno dell’impianto di depurazione.

Usando il proprio stile già “assodato” nella comunicazione aziendale, si tratta in parti-colare di gestire queste aree di azione:

1) Sfruttare gli strumenti di comunicazione generalmente utilizzati, come brochure,pagine Internet, ecc., per mettere in evidenza le proprie attività in campo ambientale.

2) Offrire agli interlocutori esterni informazioni sulle iniziative di carattere ambientale,naturalistico ecc.

3) Informare i fornitori sul comportamento da adottare nel rispetto dell’ambiente (metodologie diimballaggio, ricorso a prodotti chimici maggiormante ecocompatibili), nonchè sul comportamentoda tenere sia per evitare i rischi di incendio, sia per mettersi in salvo in caso di emergenza.

4) Incentivare le visite all’impianto di scuole, enti pubblici, gruppi d’interesse e giornalisti informandolisulla propria gestione ambientale.

La comunicazione in campo ambientale diviene in questo modo un’opportunità di trasparenza per otteneremaggiore credibilità riguardo alla propria gestione dei problemi ambientali.Per la gestione di tali attività sarebbe opportuno individuare un responsabile della comunicazione, che coordinisia eventuali reclami provenienti dall’esterno che la comunicazione esterna.

Suggerimento gestionale:Si consiglia di nominare il responsabile ambientale anche responsabile comunicazione.

4.3 La gestione della documentazione del SGA

I documenti del SGA (procedure, istruzioni, ecc.) devono rispondere ai requisiti formali previsti dalla norma ISO14001:1996, che sono di seguito esposti. Per ottenere la certificazione si devono redarre dei documenti. La cosapiù importante è comunque concentrarsi su ciò che è veramente importante e necessario. La quantità didocumenti è una responsabilità della struttura organizzativa e non è prescritta dalla norma.

Si devono soltanto rispettare delle regole ben definite ! I documenti devono essere da un lato redatti secondomodalità standardizzate ed essere sempre facilmente identificabili. Dall’altro, devono essere definite leresponsabilità per la redazione, approvazione, revisione e distribuzione degli stessi.

Un ulteriore obiettivo della gestione della documentazione del SGA consiste nel rendere evidente, quali sono idocumenti vigenti da applicare nell’ambito del Vostro SGA.

Attenzione: la norma ISO di riferimento (ISO 14001:1996) non prescrive espressamente la redazione di un

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4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

Page 34: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

Manuale Ambientale: la norma prescrive l’obbligo di “stabilire e mantenere l’informazione necessaria, sua cartao su sistemi elettronici, per descrivere gli elementi fondamentali del SGA e le loro interazioni e per forniredirettive sulla documentazione correlata” (requisito 4.4.4 della ISO).Questo sta a significare che è sufficiente stabilire procedure per la gestione dei documenti e realizzare unelenco della documentazione del SGA (vedi il modulo n. 13 “Gestione della documentazione”).L’eventuale Manuale Ambientale può essere d’aiuto come strumento di sintesi di tutta la documentazione el SGA.

Attenzione: la documentazione può anche essere solamente in forma elettronica, a patto che si rispettino irequisiti gestionali di seguito esposti.

Di seguito un esempio chiarificatore:La prima volta che avete applicato il SGA (ad es. a partire dal 01.01.2003), avete utilizzato per la gestione deirifiuti il piano gestione rifiuti che Vi viene proposto tra i moduli allegati a queste linee guida.Nel corso dell’anno avete però notato che Vi è utile aggiungere altri dati sugli smaltitori, aggiungendo alcunecolonne alla tabella. Per l’anno 2004 decidete di raccogliere i dati con questo secondo modulo revisionato.Questo modulo entrerà in vigore il 01.01.2004; avrà però la revisione n.1, che indicherà appunto che il moduloè stato revisionato e da quel momento in poi vale come documento in vigore.L’entrata in vigore del documento dovrà essere registrata in un elenco “Gestione della documentazione” inquesto modo questo modo:

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4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

Titolo del documento n. revisione/data n. revisione/data

Piano gestione rifiuti Rev. 0 del 01.01.2003 Rev. 1 del 01.01.2004

... ... ...

... ... ...

➨ Prendete quindi il modulo n. 13 ed indicate per ogni singolo documento il numero di revisione ela data in entrata in vigore (ovvero il momento in cui “entra in funzione” il Vostro sistema digestione). Quando in futuro deciderete di cambiare dei documenti ricordateVi di indicarlo suquesto modulo secondo le modalità sopra indicate.

➨ Indicate infine nella matrice delle responsabilità la persona che avrà il compito di gestirel’emissione della Vostra documentazione (vedi sezione 4.1.2).

4.3.1 Struttura standard dei documenti

La norma ISO 14001:1996 non definisce requisiti per la strutturazione dei documenti. Generalmente si usanoper analogia le norme riguardanti la stesura di manuali della qualità secondo la ISO 10013 “Guida perl’elaborazione dei manuali della qualità”.

La documentazione ha una struttura standardizzata che indica in alto a destra il numero di pagina in riferi-mento alla totalità delle pagine del documento stesso, un numero di revisione ed una data. La data si riferisceai contenuti del modulo (ad esempio la data di redazione del catasto delle sostanze pericolose), mentre il numerodi revisione si riferisce al documento, ovvero alla struttura dello stesso.

Ogni documento deve contenere determinate informazioni di base, come ad esempio il numero di identifica-zione (cfr. punto 4.3.2), il numero di pagina ed il numero complessivo delle pagine del documento, la data diredazione ed il numero di revisione. Inoltre, l’eventuale manuale e le procedure devono prevedere delle caselle,che contengono le firme dei responsabili per la redazione, verifica e approvazione. In questo modo il documentoentra in vigore. Generalmente viene standardizzata anche la struttura delle procedure, dove vengono spiegati scopo e campodi applicazione, eventuali definizioni e documenti di riferimento e descritte le attività da svolgere.

Page 35: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

Il seguente esempio può esserVi di aiuto:

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4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

INDICE

1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE2. DEFINIZIONI ED ABBREVIAZIONI3. DESCRIZIONE E RESPONSABILITÀ4. RIFERIMENTI

1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONEQuesta valutazione serve a mantenere aggiornate le informazioni riguardanti gli effetti ambientali dell’impian-to di depurazione. Ciò riguarda tutte le attività, servizi dell’impianto, ecc.

2. DEFINIZIONI ED ABBREVIAZIONIAspetto ambientale: elemento di un’attività, prodotto o servizio di un’organizzazione che può interagire con

l’ambiente.Impatto ambientale: Qualunque modificazione dell’ambiente, totale o parziale, conseguente ad attività,

prodotti o servizi di un’organizzazione.

3. DESCRIZIONE E RESPONSABILITÀAl fine di poter valutare il miglioramento degli effetti ambientali, devono venir raccolti e valutati tutti i dati chepossono essere rilevanti.La direzione amministrativa è responsabile di.....Il responsabile ambientale valuta una volta all’anno attraverso la creazione di indicatori i flussi di materia edenergia, ......

4. RIFERIMENTIMAQ Sezione 3: Registro degli effetti ambientaliCA-02 Aspetti ambientaliCA-03 Obiettivi e traguardi(...)

Redatto: RA Verificato e approvato: DG

Firma: Firma:

DittaXY

Pagina 1 di 1Rev. 0Data:

La valutazione degli effetti ambientaliProcedura PA-00-01

4.3.2 Numerazione dei documenti

La struttura gerarchica del manuale ambientale è riportata sulla numerazione dei documenti. Attraverso talenumerazione ogni documento deve essere facilmente identificabile. La numerazione dei capitoli avviene secondola strutturazione dell’indice, ad es. CA-00 (numero progressivo dei capitoli).

La numerazione delle procedure avviene con riferimento al relativo capitolo del manuale, ad es. PA-00-01, dove“00” sta per il numero progressivo dei capitoli e “01” per il numero progressivo della procedura associata alcapitolo del manuale.

La numerazione dei moduli e delle istruzioni avviene con riferimento al relativo capitolo e procedura, ad es.IA-00 (numero progressivo dei capitoli) - 01 (numero progressivo della procedura) - 01(numero progressivodell’istruzione). In certi casi l’istruzione può riferirsi direttamente ad un capitolo del manuale e quindi diventareinutile la numerazione della procedura.

Page 36: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

4.3.3 Responsabilità per la gestione dei documenti.

Si devono definire chiare responsabilità per la redazione, approvazione, revisione e distribuzione di documenti.Questo rappresenta un chiaro requisito della norma ISO 14001:1996, che generalmente è gestito direttamenteattraverso una procedura/capitolo del manuale “Gestione della documentazione”. Si tratta dei seguentipunti-chiave:

Redazione, verifica ed approvazioneLa responsabilità per la redazione, verifica ed approvazione del manuale e delle procedure devono esserechiaramente definite e documentate. Attraverso la firma di tali responsabili sulle specifiche caselle i docu-menti entrano in vigore. Ciò non è necessario per le istruzioni ed i moduli, date che essi entrano in vigoreautomaticamente con i relativi capitoli del manuale o le relative procedure. Generalmente la redazione didocumenti avviene da parte del responsabile ambientale, mentre la verifica e l’approvazione sono compitodella Direzione.

Controllo della distribuzioneIl manuale è stampato in un numero predefinito di esemplari, che sono soggetti a revisione. Esso può essereperò dato anche ad esterni. La direzione può decidere in quali casi ciò possa avvenire. Tali esemplari non sonoperò soggetti a revisioni e sono contrassegnati in modo specifico.Anche gli altri documenti del SGA sono stampati e distribuiti in un numero predefinito di esemplari. Essi vengonoinfatti distribuiti soltanto a quelle persone, che hanno responsabilità nella specifica procedura o istruzione. Ladistribuzione è decisa dal responsabile ambientale ed è documentata attraverso la firma del ricevente.

Revisione ed archiviazioneI documenti possono essere rivisti soltanto dalla persona che è responsabile della loro redazione. Proposte dimiglioramento possono però ovviamente pervenire da ogni persona coinvolta nelle attivitàpreviste dal documento.A revisione avvenuta, i nuovi documenti devono essere distribuiti alle persone previ-ste. I riceventi dei documenti hanno il compito di distruggere i documenti superati. Le ultime tre revisioni degli originali vengono generalmente archiviate dalresponsabile ambientale, per un periodo stabilito (si consigliano tre anni, per-ché questa è la validità della certificazione).

4.4 Il controllo operativo

Le norme sui Sistemi di gestione Ambientali richiedono che l’impianto didepurazione esegua controlli per soddisfare la propria politica ambientale(vedi sezione 2.2): l’insieme di queste modalità è denominatocontrollo operativo.In definitiva, l’impianto di depurazione deve specificare come si svolgono leoperazioni e le attività che provocano o che possono provocare impatti ambien-tali significativi (vedi sezione 3.1).

E’ importante precisare che la norma di riferi-mento ISO 14001 richiede che il controllo operativo siaesteso solamente alle operazioni e attività associate agli aspettiambientali significativi (vedi il requisito 4.4.6 della norma ISO14001:96).Inoltre, la stessa norma ISO contiene una frase sibillina allorchéafferma che devono essere pianificate attività associate ad aspettiambientali significativi (mediante procedure documentate), ove lamancanza delle medesime procedure potrebbe portare a difformitàrispetto alla propria politica ambientale e agli obiettivi ambientali.Che cosa significa tutto ciò ?Prima di tutto che il ricorso a procedure documentate deve essereassolutamente limitato allo stretto necessario: attenzione, in questelinee guida non si propone assolutamente una semplificazione

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4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

Page 37: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

delle attività di controllo. E’ nostro intenzione invece consigliarVi un approccio che sia efficace ma ancheefficiente.Efficace nel realizzare la Vostra politica ambientale ed i Vostri obiettivi, efficiente in funzione delle risorsedisponibili e delle procedure già esistenti.Infatti, l’impianto di depurazione (per la sua stessa natura) già applica procedure e controlli operativi, indirizzatialla sicurezza e al rispetto dei parametri di depurazione delle acque definiti in via obbligatoria.Semmai, applicare un SGA deve costringere l’impianto di depurazione ad analizzare le proprie procedure anchein funzione dell’analisi ambientale e dell’identificazione degli aspetti ambientali significativi. Affrontando il tema del controllo operativo, quindi, si ribadisce una volta di più la centralità dell’analisiambientale; ergo, effettuare a monte una corretta analisi ambientale faciliterà la realizzazione delle procedure edelle attività di controllo.

Sempre in un’ottica di semplificazione, ricordiamo che, dopo aver classificato “significativo” un impattoambientale, esso può essere posto sotto controllo tramite una procedura documentata oppure tramiteun’adeguata formazione ai Collaboratori di quell’area.

Le modalità operative per realizzare un corretto controllo operativo sono esposte di seguito e ricalcanol’approccio sopra descritto: rispetto della normativa ISO di riferimento, efficacia ed efficienza.

4.4.1 La gestione dell’impianto

L’attività di gran lunga più importante per affrontarecorrettamente il tema del “controllo operativo” è la gestionedell’impianto di depurazione e di tutte le apparecchiatureconnesse (pompe, filtri, macchinari, presse, ecc.).Nella gestione dell’impianto rientrano le attività di manu-tenzione periodica, ordinaria e straordinaria, le pulizie e leattività di modifica dell’impianto.

E’ ragionevole immaginare che il Vostro impianto di depu-razione possiede già una procedura per l’effettuazionedelle manutenzioni delle attrezzature; ad ogni modo,applicare un SGA costringe l’impianto di depurazione asottoporre ad adeguata manutenzione l’impianto, perchéuna buona parte degli impatti ambientali significativi sonoriconducibili al funzionamento dell’impianto.Per esempio:

• l’attività di manutenzione produce rifiuti di vario genere (attrezzature metalliche obsolete oppureguaste, materie plastiche, oli esausti, sostanze pericolose, imballaggi, ecc.);

• la pulizia della struttura (vasche, macchinari, attrezzatura, ecc.) richiede grandi quantità di acqua edi eventuali prodotti chimici;

• il funzionamento dell’impianto e delle attrez-zature produce inquinamento acustico,emissione di odori, emissioni in atmosfera;

• un cattivo funzionamento dell’impianto,causato da errata manutenzione oppure dallogor io , può causare u l ter ior i impatt iambientali aggiuntivi, tra cui la non correttadepurazione delle acque.

Pertanto, il controllo operativo dell’impianto si traducefondamentalmente in una procedura che ne garantisce ilmiglior funzionamento.A tal fine potete utilizzare il “Programma di manuten-zione, controllo e sorveglianza” (vedi modulo n.14) cheindividua attività, frequenza, responsabilità e regi-

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4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

Page 38: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

strazione della manutenzione; il “Programma” rappresenta quindi a tutti gli effetti un’efficace “proceduradocumentata”.Attenzione: operando coerentemente con l’approccio incentrato sugli impatti ambientali classificati“significativi”, è sufficiente individuare e sottoporre alla suddetta procedura solamente i macchinari, le attrez-zatura e gli impianti che contribuiscono agli impatti ambientali significativi.Attenzione: diverse apparecchiature dell’impianto devono essere sottoposte anche a regolare calibratura etaratura (per esempio le sonde di rilevazione del pH; bilance di precisione del laboratorio): anche queste attivitàrientrano nel controllo operativo perché da una corretta misurazione dei dati, garantita da strumenti di misuraprecisi, derivano gli indicatori ambientali (vedi sezione 5.1.1)

Per realizzare il “Programma di manutenzione, controllo e sorveglianza” potete utilizzare la seguente matrice,dove si intersecano le attrezzature con gli impatti ambientali significativi e si individuano le attrezzature dasottoporre “obbligatoriamente” a controllo e manutenzione:

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4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

Infine, occorre porre la massima attenzione anche al software e al hardware che gestiscono i dati e il funzio-namento delle stesse apparecchiature: essi rientrano a tutti gli effetti tra le attrezzature dell’impianto e come talerichiedono una corretta gestione.Controllare il software e l’hardware significa sostanzialmente:

• garantire la conservazione e la protezione dei dati e delle informazioni registrate a livelloelettronico, che rappresentano non solo un dato di utilità pubblica ma anche, da un punto di vistaambientale, le più importanti registrazioni della depurazione delle acque e pertanto dei risultati del SGA;

• nel caso l’impianto di depurazione (e le connesse apparecchiature) sia gestito, controllato emonitorato da un sistema informatico, una efficace manutenzione del software e del hardwaresemplifica notevolmente le attività di controllo operativo sopra descritte. Infatti, il “Programma dimanutenzione, controllo e sorveglianza” può essere sostituito da un piano automatico di scadenza delle manutenzioni, correlato per esempio alla rilevazione delle ore di funzionamentodella apparecchiature.

Come realizzare una buona procedura di gestione del software e del hardware ? Si consiglia di:

1) formalizzare in una istruzione operativa, che può essere anche nel formato elettronico di “help”,le principali funzioni del software,

2) realizzare idonei interventi formativi alle persone che operano con il software e, se possibile,individuare una figura responsabile della gestione informatica, in possesso delle idonee competenzee capacità professionali.

3) prevedere una procedura (vedi sezione 4.3) per la conservazione dei dati elettronici, in chesignifica: proteggere i dati da virus informatici, conservare e proteggere i supporti informatici(dischetti, nastri, CD, ecc.) per un periodo prestabilito in idonei luoghi (cassette ignifughe,casseforti, ecc.), effettuare costanti operazioni di backup dei dati.

4.4.2 La gestione delle sostanze utilizzate nell’impianto di depurazione

In un impianto di depurazione sono utilizzate sostanze chimiche più o meno pericolose.Per esempio:

• nelle attività del laboratorio per l’effettuazione delle analisi (reagenti, kit di analisi, ecc.),• in alcune fasi della depurazione delle acque (polielettroliti, ecc.),• nell’attività di officina, se prevista, e di manutenzione dell’impianto (oli, vernici, solventi,ecc.).

Impatti ambientali significativi individuati nella Matrice degliAspetti Ambientali e/o Analisi input/output

Nomemacchinario/ Impianto

Eventualenumero dimatricola

Consumoenergiaelettrica

Consumoacqua

Produzionedi rifiuti

Contami.suolo e

sottosuolo

Scarichi idrici

Dasottoporre

acontrollo

123 XPompa nr.1 Sì / No

Page 39: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

Una corretta gestione delle sostanze utilizzate nell’impianto di depurazione si deve concentrare su alcuniaspetti:

• raccolta e analisi delle Schede di sicurezza dei prodotti in ragione non solo degli aspetti disicurezza e igiene ma anche degli impatti ambientali,

• elaborazione delle Istruzioni di lavoro per l’utilizzo delle sostanze più problematiche e comunqueper quelle classificate “pericolose” (etichetta arancione); (vedi sito dell’Agenzia Provinciale per laprotezione dell’ambiente e la tutela del lavoro).

Installate sul Vostro computer il software secondo le modalità definite nella homepage. Immettete i dati delleschede di sicurezza secondo quanto Vi verrà indicato dalla finestra “suggerimenti” del software. In questo modocreerete automaticamente un’istruzione operativa.

• effettuazione e registrazione della formazione ai collaboratori sullo stoccaggio, manipolazione,trasporto interno delle sostanze e sulle procedure di emergenza in caso di incidente (sversamento,incendio, pronto soccorso).

Si consiglia, ad ogni modo, di elaborare un “Catasto delle sostanze” presenti nell’impianto di depurazione”così costituito (vedi moduli n. 15).

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4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

Dati desumibili dalla“Scheda di sicurezza”

Nome del

prodotto

Gruppo(vernice,

ecc.)

Nome delproduttore - fornitore

Grado dipericolositàambientaleFrasi R/S

Quantitativiannui

consumati

Smalt. del

materialeresiduo

Smalt. del

contenitoreresiduo

Stato(liquido,solido,ecc.)

Luogo di conservazione

Suggerimento gestionale:designate un “Responsabile delle sostanze pericolose” che gestisce le procedure di pertinenza, aggiorna il“Catasto”, verifica le Schede di sicurezza dei prodotti, redige le Istruzioni di lavoro, si occupa della correttainformazione e formazione interna in tema di gestione delle sostanze pericolose, collabora con la funzione degliacquisti per quanto attiene i prodotti chimici, si informa su procedure e prodotti eventualmente piùeco-compatibili, nonché vigila sulla corretta manipolazione dei prodotti.

4.4.3 La gestione dei rifiuti

La gestione dei rifiuti non è un fattore particolarmente pro-blematico per un impianto di depurazione delle acquereflue.Dall’analisi ambientale dovrebbe emergere che i rifiuti pro-dotti sono riconducibili sostanzialmente al fango e al“grigliato” (vedi sezione 2.3.3 Analisi input/output), nonchéalle attività di manutenzione dell’impianto (componentimetallici obsoleti, oli esausti, contenitori, ecc.) e alle normaliattività d’ufficio (quindi poco rilevanti).Attenzione: come già detto (vedi sezione 3.2), per i depu-ratori della Provincia di Bolzano, la legislazione in materia digestione delle acque non classifica il fango prodotto comeun rifiuto fintanto che si trova all’interno dell’impianto stesso(L.P. nr.8/2002, art. 43, comma 1).

Il controllo operativo dei rifiuti si rifà sostanzialmente agli obblighi legislativi di cernita, stoccaggio e smaltimentodei rifiuti.A tal fine è senza dubbio opportuno creare un “Piano di gestione dei rifiuti”.

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Utilizzate il modulo n. 16 per il piano di gestione dei rifiuti.

Attenzione: per i depuratori della Provincia di Bolzano nonè necessario riportare nel Piano il rifiuto “fango”.

Suggerimento gestionale:Designate un “Responsabile della gestione dei rifiuti”, chegestisce le procedure di pertinenza, aggiorna il “Piano”, sioccupa della corretta informazione e formazione interna intema di gestione dei rifiuti, collabora con la funzione degliacquisti per quanto attiene la possibilità di ridurre i rifiuti diimballaggio già in fase di acquisto, si impegna nella ricercadi procedure e modalità per la riduzione delle quantità dirifiuti.

4.4.4 Acquisti e fornitori

Sostanzialmente le attività di acquisto sono trasversali alle altre attività del “controllo operativo” già viste.La direzione dell’impianto di depurazione deve coinvolgere nelle attività di tutelaambientale i fornitori che in qualche modo hanno un’influenza sugli aspetti ambien-tali significativi dell’impianto di depurazione, tramite:

• operazioni di sensibilizzazione (per esempio per la riduzione degli imballaggi),

• il coinvolgimento nelle procedure ambientali di pertinenza (per esempio i trasportatori che ritirano il “grigliato” raccolto oppure il fango prodotto),

• la valutazione della loro compatibilità ambientale (per esempio nella valutazione del dettaglio delle informazioni ambientali contenute nella Scheda di sicurezza delle sostanze pericolose).

Un capitolo a parte meritano i fornitori di servizi che hanno influenza sugli aspettiambientali significativi dell’impianto di depurazione.Per esempio i fornitori che:

• svolgono attività di manutenzione straordinaria,• interventi di modifica agli impianti,• effettuano analisi di laboratorio e altre misurazioni e prove (per esempio relative alle emissioni in

atmosfera, alle emissioni sonore, ecc.).Essi sono, in ambito ambientale, da mettere sotto controllo.Questi devono fornire all’impianto di depurazione le proprie procedure adottate per lo svolgimento delleprestazioni, e l’impianto di depurazione deve valutarle in funzione dei requisiti previsti nella propria analisiambientale.Per esempio, per l’effettuazione delle prove, il laboratorio esterno deve dimostrare le proprie credenziali eaccreditamenti relativi alle analisi da eseguire.Se quanto proposto dal fornitore non soddisfa i requisiti dell’impianto di depurazione, sarà l’impianto a crearele opportune procedure e vincolare, anche contrattualmente, il fornitore al loro rispetto.

4.5 Le emergenze ambientali

Le condizioni operative dell’impianto di depurazione possono essere classificate in:

• Condizioni normali: operazioni di routine, condotte sotto pieno controllo, in condizioni attese e inpresenza di procedure di funzionamento e di regolazione;

• Condizioni anomale: operazioni che si discostano dal normale funzionamento, ma in modo

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4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

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controllato ed atteso (per esempio le attività di manutenzione dell’impianto e delle apparecchiature);• Condizioni d’emergenza: operazioni associate a situazioni di rischio non preventivate.

Per il trattamento delle emergenze ambientali ci rifacciamo, per l’ennesima volta, all’Analisi degli AspettiAmbientali Significativi (vedi sezione 3.1).Infatti, applicando la “Matrice degli Aspetti Ambientali Significativi (AAS)” potete individuare anche ipotenziali incidenti ambientali, le cosiddette emergenze ambientali. In altre parole, l’analisi degli aspetti ambientalisignificativi Vi permette di individuare le condizioni d’emergenza e, quindi, anche gli impatti ambientali reali e/opotenziali associati a situazioni di emergenza.

Ottimale sarebbe l’assenza di situazioni di emergenza: ma incidenti imprevisti o causali possono avvenire.L’impianto di depurazione deve pertanto predisporre una procedura finalizzata a ridurne i danni sull’ambiente.Gli obiettivi da raggiungere nel trattamento delle emergenze ambientali sono sostanzialmente due:

1) limitare i danni all’ambiente;2) garantire un comportamento corretto e non improvvisato da parte del personale interessato.

Per realizzare un’efficace procedura di gestione delle situazioni di emergenza, si consiglia di predisporre un“Piano delle emergenze” (vedi modulo n. 17).

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4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA4 LA REALIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEL SGA

Descrizione Causa dell’emergenza Possibile effetto ambientale Interventi da intraprendere

Di seguito si elencano alcune emergenze possibili di cui tenere conto:

Il Vostro Piano delle emergenze dovrebbe comprendere:la descrizione dell’emergenza: per esempio incendiola causa dell’emergenza: per esempio corto circuitoi possibili effetti sull’ambiente: per esempio emissioni di fumila descrizione degli interventi da intraprendere, che significa:

l’individuazione delle responsabilità di gestione delle emergenze;l’individuazione del personale competente;l’individuazione della strumentazione di emergenza disponibile;le modalità di comunicazione con i vigili del fuoco e il pronto intervento;le modalità di primo intervento

incendio;incidenti all’impianto di depurazione e delle attrezzature di natura meccanica, elettrica ed informatica;arresto del processo di depurazione biologico (morte dei batteri);scoppi di serbatoi;emissioni accidentali nell’atmosfera,sversamenti accidentali

Suggerimenti gestionali:Se possibile, gli interventi dovrebbero venire periodicamente testati, al fine di verificarne l’efficacia; sono daaggiornare se si rivelano inadeguati.Il Piano delle emergenze dovrebbe tener conto degli incidenti già avvenuti.Inoltre, si consiglia di non limitate il Piano alle sole condizioni di emergenza, ma di estenderlo anche alle condizioni anomale, che, abbiamo visto all’inizio del paragrafo, sono operazioni che si discostano dal normalefunzionamento, ma in modo controllato ed atteso (per esempio le attività di manutenzione dell’impianto e delleapparecchiature).

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5 Misurazioni e valutazioni del SGA

5.1 Misurare e sorvegliare

Anche il requisito della normativa ISO 14001:1996 denominato “Sorveglianza e misurazioni” (capitolo 4.5.1 dellanorma) risponde alla medesima logica che abbiamo già ampiamente descritto e utilizzato in queste linee guida:il concetto di impatto ambientale significativo (vedi sezione 3.1) sul quale si basa il SGA.

L’impianto di depurazione, in defini-tiva, deve avere un sistema chemisuri e sorvegli le prestazioni infunzione ai propri obiettivi e i traguar-di: ma attenzione, devono esseremisurate e sorvegliate solamente lecaratteristiche di quelle attività eoperazioni dell’impianto di depura-zione che possono avere un impattosignificativo sull’ambiente.

Ricapitolando, il flusso logico complessivo di sviluppo del SGA, fino alla fase della sorveglianza e misurazioneè il seguente:

L’impianto di depurazione individua, tramite l’Analisi Ambientale, gliaspetti ambientali significativi (vedi sezione 3.1) e definisce in funzione diquesti i propri obiettivi e traguardi (vedi sezione 3.3 e 3.4).

Per realizzare obiettivi e traguardi sono necessarie una serie di attività eoperazioni che l’impianto di depurazione realizza tramite il cosiddetto“controllo operativo” (vedi sezione 4.4).

Infine, l’impianto di depurazione individua un sistema per misurare esorvegliare queste attività, ovviamente in funzione di quanto pianificato.

Infine, avere un efficace sistema di misurazione e sorveglianza permette di individuare e gestire efficacementele non conformità ambientali, argomento trattato nella successiva sezione 5.2.

5.1.1 Indicatori ambientali

Passiamo a focalizzare l’attenzione sul concetto di sorveglianza e misurazione: per sorvegliare un impattoambientale significativo devo poterlo misurare, quindi, in pratica, devo raccogliere e analizzare i dati ad essocorrelati.Per avere sotto controllo le misurazioni individuate, è opportuno che l’impianto di depurazione individui, perciascun aspetto ambientale da mettere controllo, un indicatore da misurare e sorvegliare.

Nel caso del Vostro impianto di depurazione, molti dati di valenza ambientale sono già presenti e senza dubbioben gestiti: basti pensare alla mole di misurazioni e dati che scaturiscono dalla depurazione delle acque reflue(per esempio i valori di BOD, COD, ph, azoto, temperatura; i dati relativi alla quantità di acqua depurata; ecc.) edal trattamento dei fanghi (valori di ph, quantità di fango disidratato, ecc.).

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5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA

Aspetti AmbientaliSignificativi

Obiettivi e traguardi

Controllo operativo

Sorveglianzae misurazioni

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A questi si possono aggiungere altri indicatori:

• qualora le emissioni in atmosfera, il rumore oppure gli odori sono valutati come aspetti significativi,deve essere prevista un’attività di rilevazione periodica degli stessi;

• il consumo di energia elettrica;• il consumo di acqua industriale;• il consumo di sostanze chimiche;• la produzione di rifiuti.

Per gestire gli indicatori individuati, è consigliabile raccoglierli in un Programma di monitoraggio (utilizza ilmodulo nr.18) che prevede:

• gli indicatori da sottoporre a misurazione e sorveglianza;• il metodo di esecuzione della misurazione e sorveglianza del dato (può bastare anche una

semplice “carta di controllo”), il che significa definire “chi” e “come” eseguire la misurazione;• la frequenza temporale delle misurazioni (una vola al giorno, al mese, ecc.).

Vediamo un esempio:

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5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA

Altrimenti, una seconda alternativa per rappresentare le attività di misurazione consiste nell’inserire nel flusso deiprocessi dell’impianto di depurazione le misurazioni e le sorveglianze da effettuare; vediamone un estratto:

Si può notare che, per realizzare il flusso dei processi dell’impianto di depurazione, è possibile sfruttare il graficodell’Analisi input/output ambientale, già vista alla sezione 2.3.3 di queste linee guida.

Attenzione: gli eventuali strumenti di misura utilizzati nelle attività di misurazione devono essere sottoposti aregolare taratura e manutenzione (per esempio, le bilance di precisione per le attività di laboratorio oppure lesonde per la rilevazione del PH dell’acqua).Senza dubbio, quindi, questi strumenti devono essere sottoposti al controllo operativo (vedi sezione 4.4).

Aspettoambientale

IndicatoreParametri diriferimento

Metodologia dirilevazione

Responsabilità Periodicità

Inquinamentoacustico

RumoreEmissioni sonoreex L. nr. 447/95

Affidamento alaboratorio esterno

Resp. ambientale 1 volta l’anno

Depurazioneacqua reflua

ph 6,5 – 7,5 Sonda in automatico Resp. Impianto Continuo

Azoto totale < 10 mg / litro Sonda in automatico Resp. Impianto Continuo

ecc.

Processi

Afflusso

Grigliatura

Conferimento fanghiesterni

pH, afflusso acqua reflua - In continuo

Emissione odori - 1 volta l’anno

Quantità fanghi - Per ogni conferimento

Misurazioni e frequenza

ecc.

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Attenzione: gli aspetti ambientali collegati alla conformità alle leggi, per il solo fatto di essere cogenti, sonoclassificati “significativi” (vedi sezioni 2.3.2 e 3.1).Ne consegue che dovete prevedere un metodo per garantire (e garantiVi !!!) la Vostra periodica conformità alleleggi ambientali applicabili. Una volta individuate le norme ambientali di Vostro interesse (vedi sezioni 2.3.2 e3.1), è necessario evidenziare gli adempimenti (per esempio: compilazione del formulario secondo il D.Lgs22/97) e quindi valutare la conformità normativa delle attività dell’impianto di depurazione.L’impianto di depurazione, in tal senso, si dota di una tabella di controllo nella quale siano specificati:

• adempimenti da attuare;• scadenze connesse agli adempimenti;• conformità degli adempimenti (SI/NO);• periodicità della verifica degli adempimenti;• responsabile.

Se in particolare l’adempimento è un’autorizzazione (autorizzazione allo stoccaggio, ecc.) è opportuno che latabella di controllo preveda:

• il tipo di autorizzazione;• la scadenza; • il tempo entro cui attivarsi per il rinnovo;• l’ente preposto per il rilascio (provincia, comune etc.);• il responsabile.

5.2 La gestione delle Non Conformità

Una non-conformità è uno scostamento rispetto a risultati attesi, che derivano da criteri e modalità definitinell’ambito del SGA. La non-conformità deve essere documentata per poter valutare in sede di Riesame dellaDirezione (cfr. sezione 6.1), almeno una volta all’anno, quali sono i punti deboli su cui concentrare la pianifica-zione dell’anno successivo.

Per gestire al meglio le non-conformità agite secondo il seguente iter:

➨ Identificate da quali attività possono scaturire delle non-conformità,generalmente esse possono essere:

• Attività di manutenzione: la non-conformità può nascere ad esempio dalmancato funzionamento di una stazione di pompaggio

• Attività di controllo: la non conformità può nascere ad esempio dal superamentodei valori limite del ph in uscita, a seguito delle previste misurazioni effettuatenel canale di scarico

• Attività di sorveglianza: la non conformità può nascere ad esempio dal mancato rispetto delle istruzioni per la corretta gestione dei rifiuti da parte delpersonale addetto

• Attività di audit: la non conformità può nascere ad esempio dalla mancataconsapevolezza del responsabile amministrativo sui principi guida di carattereambientale da implementare durante le attività di acquisto di materie prime

• Reclami: la non-conformità può nascere ad esempio dalle lamentele del vicinatoin seguito alle emissioni di odori

• Emergenza: la non-conformità può nascere dalla non applicazione delleistruzioni di intervento in casi di emergenze ambientali

• Riesame della direzione: la non-conformità può nascere, ad esempio,dall’estremo peggioramento di un indicatore ambientale considerato moltoimportante (valori del BOD).

➨ Tutti i Collaboratori dell’impianto di depurazione possono rilevare non-conformità:distribuite loro il modulo n. 12.

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5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA

Page 45: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

Ciascun Collaboratori si rivolge al proprio responsabile per comunicare una non-conformità, che infine deveessere consegnato al Responsabile Ambientale per il trattamento.

➨ Istruite i Collaboratori sulle modalità di compilazione di tale modulo

La non-conformità deve essere descritta in maniera chiara dal Collaboratore che l’ha rilevata, devono esserespecificate le cause che l’hanno generata al fine di fornire alle persone coinvolte tutti gli strumenti per risolverela non-conformità sollevata.

Documentate quindi le non-conformità con il modulo n. 12vedi esempio (cfr. successivo punto 5.3)

5.3 Azioni correttive e preventive

Le azioni correttive sono le azioni intraprese quando vengono identificate attività non conformi o scostamentidalle politiche e dalle procedure del SGA o nelle attività tecniche. Nel SGA devono essere definite delle responsabilità che analizzino sistematicamente le non conformità in mododa individuare eventuali scostamenti dalle politiche o dalle procedure, non conformità che potrebbero ripresentarsio ogni altro problema che richiede azioni correttive che necessitano di tempi e/o risorse particolari.Lo stato di avanzamento e l’efficacia di tutte le azioni correttive sono oggetto di discussione durante le riunionidi riesame del SGA da parte della direzione.La gestione delle azioni correttive comprende la definizione delle modalità adottate per assicurare l’efficaciagestione delle non conformità mediante:

• la ricerca delle cause delle non conformità relative ai processi ed al sistema di gestione in generale;• la definizione delle azioni correttive necessarie per eliminare le cause delle non conformità;• l’esecuzione di verifiche per assicurare che le azioni correttive siano attuate nei modi e nei tempi

prestabiliti e risultino efficaci;• l’esecuzione di verifiche ispettive immediate, quando l’identificazione delle non conformità o

scostamenti suscitano dubbi circa la conformità nei confronti delle politiche e procedure utilizzatenella gestione dell’impianto di depurazione.

Le azioni preventive sono le azioni intraprese al fine di ridurre la probabilità del verificarsi di una non conformitàe trarne vantaggio dalle opportunità di miglioramento.L’individuazione di azioni preventive è effettuata in sede di riesame della direzione.Nel SGA devono essere stabilite le modalità e le responsabilità per assicurare:

• l’uso di idonee fonti di informazione, quali: verifiche ispettive, attività di assistenza, reclami, registrazione in genere, per evidenziare, analizzare ed eliminare cause potenziali di non conformità;

• l’individuazione dei mezzi necessari ad affrontare i problemi che richiedono azioni preventive;• l’attivazione delle azioni preventive e l’esecuzione di verifiche per assicurare che tali azioni siano

attuate nei modi e nei tempi prefissati e risultino efficaci;• il riesame da parte della direzione delle informazioni relative alle azioni preventive intraprese.

Documentate quindi le azioni correttive/preventive con il modulo n.12 = NON CONFORMITA’ !

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5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA

Page 46: ARPA Bolzano - Sistema Di Gestione Ambientale Per Gli Impianti Di Depurazione Di Acque Reflue

non conformitàemergenza ambientalereclamo del Cliente nome:

Il seguente esempio potrà esserVi di aiuto:

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5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA

Figura: Esempio di rapporto di non conformità compilato

5.4 La gestione delle registrazioni del SGA

Per registrazioni si intendono tutti i documenti e moduli compilati nell’ambito di queste linee guida.È importante che tali registrazioni siano raccolte sistematicamente, in modo che siano sempre rintracciabili.Per gestire al meglio e nel modo più semplice la documentazione che avete creato per il SGA, procedete comedescritto:

• Create un raccoglitore, dove inserire tutti i moduli compilati e firmati, ove necessario, suddivisi peranno di competenza. Tenete tali registrazioni per 3-5 anni.

• Create un ulteriore raccoglitore, dove inserire tutti i documenti di carattere legislativo e le registrazioni riguardanti adempimenti legislativi e le misurazioni effettuate per la corretta depurazione delle acque.

Tenete tali registrazioni per 3-5 anni, salvo periodi più lunghi se previsti da leggi e regolamenti.

• Prendete il modulo n. 19 “Archiviazione delle registrazioni” ed indicate per ogni singola registrazione, ovvero modulo compilato, presso quale funzione/Ufficio del Vostro SGA esso èarchiviato. Il seguente esempio può esserVi di aiuto:

Registrazione: Archiviata presso:Catasto delle sostanze pericolose Responsabile ambientaleNon conformità ambientali Responsabile ambientaleCatasto delle sostanze pericolose Responsabile sicurezza

... ...

Attenzione: ricordateVi che questi documenti rappresentano l’evidenza oggettiva, ovvero la “prova”, che avetesvolto determinate attività. Tenete quindi la documentazione in modo ordinato per facilitare la rintracciabilità.

Descrizione e analisi della causa della Non Conformità

Tipologia di Non Conformità

Azione Correttiva Azione preventiva

Azione Correttiva in azione da: Azione Preventiva in azione da:

Verifica dell’efficacia:Verifica dell’efficacia:

Mancata esecuzione della manutenzione ordinaria periodica alla pompa nr.18, a causa dell’errato inserimen-to della scadenza della manutenzione nel programma delle manutenzioni

Data: 15.04.2003

Data: 06.06.2003

Rilevata da: Responsabile manutenzioni

Firma del responsabile:

Punti 1) e 2) eseguitiFirma:

Data: Firma del responsabile:

Data: Firma:

Data 25.03.2003 Firma:

Descrizione:1) Effettuazione della manutenzione ordinaria prevista2) Corretto inserimento della scadenza della

manutenzione della pompa nr.18nel programma delle manutenzioni

Descrizione:

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5.5 L’audit ambientale

Dopo aver pianificato ed attuato il SGA, l’ultimo passo del “ciclo” è l’effettuazione di un cosiddetto auditambientale interno.Gli scopi dell’audit ambientale sono:

• verificare l’efficace e corretta applicazione del SGA,• il raggiungimento degli obiettivi aziendali in tema ambientale,• il rispetto dei principi della Politica Ambientale e il processo di miglioramento continuo,• verificare la conformità del Sistema alla normativa di riferimento ISO 14001:1996

Le valutazioni devono essere svolte in modo sistematico, documentato ed indipendente. Durante l’audit avvieneuna valutazione a campione del rispetto della legislazione ambientale.È importante sottolineare che l’audit non è un controllo in senso stretto, ma uno strumento gestionale finalizzatoallo sviluppo ed al miglioramento continuo. Sulla base dei risultati raccolti vengono, infatti, analizzati i puntideboli (per i quali si devono ricercare le cause e non i “colpevoli”), in virtù dei quali la direzione dell’impianto didepurazione può pianificare nuovi obiettivi di miglioramento.Evidente, quindi, l’importantissimo ruolo svolto dalle attività di audit per il mantenimento e il miglioramentodel SGA.

L’attività di audit è stata recentemente regolamentata con l’apposita norma ISO 19011:2002, che è sostanzialmentela linea guida per una efficace e corretta gestione del processo di audit.In particolare, la norma pone l’accento sullo scopo dell’audit, sulla pianificazione, attività e conduzione dell’audit,sul ruolo e sulla competenza degli auditor (i valutatori).

Nell’effettuazione degli audit interni al SGA dell’impianto di depurazione appare conveniente rifarsi, almeno persommi capi, a queste linee guida emanate dall’ISO.

Per pianificare al meglio l’attività di audit dovete predisporre un programma di audit.Il seguente esempio potrà esserVi di aiuto:

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5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA

Area/Attività da sottoporre ad audit Valutatori Mese programmato Osservazioni

Attività di pulizia Mario Rossi Giugno 2003 Auditor esterno

Attività trattamento fanghi Mario Rossi Giugno 2003 Auditor esterno

Gestione rifiuti Mario Rossi Giugno 2003 Auditor esterno

... ... ... ...

Figura: esempio di programma di audit

➨ Stabilite dunque il programma di audit attraverso il modulo n. 20 !

La metodologia da utilizzare per l’audit ambientale interno è la stessa adottata per lo svolgimento dell’audit sulposto in fase di analisi ambientale iniziale (cfr. sezione 2.3.1), ovvero, si utilizzano delle check-list per svolgerele attività in modo sistematico e per documentare i risultati.I risultati dell’audit sono riassunti in un cosiddetto rapporto di audit.Il modulo nr.21 rappresenta un possibile modulo per documentare il rapporto di audit.

Si intendono per “non-conformità di audit” quei rilievi effettuati dall’auditor in riferimento ad un mancatorispetto della norma o della legislazione ambientale.Si tratta fondamentalmente dello stesso approccio che Voi utilizzate per le Vostre non-conformità rilevateinternamente.Si intendono invece per “osservazioni” quei rilievi di minore entità, che possono costituire potenziali nonconformità future oppure suggerimenti per migliorare la gestione ambientale.

➨ Effettuate dunque il Vostro audit ambientale interno e documentatelo attraverso il modulo 21 !

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L’audit ambientale deve essere svolto da personale opportunamente qualificato e indipendente dall’areaesaminata.Anche in questo caso sarebbe opportuno rifarsi alla qualifica dell’auditor descritta nella norma ISO 19011:2002.Ad ogni modo, l’audit può essere svolto da Collaboratori dell’impianto di depurazione oppure da esterni:importante dimostrare l’idonea competenza dell’auditor che deve:

• conoscere il processo/servizio oggetto della verifica• avere una specifica competenza e una formazione teorica e pratica sulla conduzione di verifiche

ispettive mediante corsi interni e/o esterni

Attenzione: ricordatevi che l’audit ambientale interno è argomento del riesame della direzione e pertanto deveessere svolto prima del riesame stesso; inoltre, i risultati dell’audit interno sono oggetto di verifica da partedell’ente di certificazione e come tale l’audit deve essere svolto prima della visita dell’ente di certificazione(questo non vale solo per la prima visita, ma per tutele visite dell’ente)

Per pianificare dunque al meglio la Vostra certificazione ambientale dovete implementare il SGA almeno tre mesiprima ed effettuare l’audit ambientale interno ed il riesame della direzione (cfr. sezione 6.1) almeno un meseprima dell’arrivo dell’ente di certificazione.

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5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA5 MISURAZIONI E VALUTAZIONI DEL SGA

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6 Il r iesame e i l miglioramento del SGA

6.1 Il riesame del SGA

L’ultimo passo da fare per essere pronti alla certificazione è il cosiddetto riesame della direzione.Il riesame della direzione è uno strumento gestionale che supporta l’azienda a pianificare in modo efficiente edefficace il proprio miglioramento.

Il riesame è effettuato almeno una volta l’anno. La frequenza è una Vostra libera scelta:la norma ISO 14001:1996 non prescrive, infatti, l’anno, ma per garantire il requisito di“riesaminare il SGA per assicurare che continui ad essere adeguato ed efficace” (cft.requisito 4.6, ISO 14001:1996), è comunemente riconosciuta la necessità dieffettuarlo con cadenza, appunto, annuale.Ciò garantisce infatti un controllo completo su un ciclo intero delle attività delSGA (audit interni ed esterni, valutazione degli obiettivi, traguardi e misurazioni,ecc.).Attenzione: qualora avvengono cambiamenti considerevoli nelle attivitàdell’impianto di depurazione oppure eventi particolari, si consiglia di effettuareriesami della direzione straordinari.

La conduzione del riesame spetta alla direzione dell’impianto di depurazione,che ha la responsabilità di effettuare una valutazione formale dello stato delSGA, della sua adeguatezza e della sua efficacia, in relazione alla politicaambientale ed agli obiettivi definiti.Pertanto dovete effettuarlo dopo l’audit ambientale interno, il quale fornisce impor-tanti elementi di valutazione del SGA.I partecipanti al riesame sono scelti dalla direzione: si consiglia di fare partecipare iCollaboratori che hanno responsabilità nella conduzione del SGA.

Il riesame si suddivide sostanzialmente in due grandi fasi: una verifica delle attività svolte dall’ultimo riesame eduna pianificazione delle attività future.

Per verificare quanto realizzato, nella prima fase del riesame della direzione:

➨ valutate l’analisi degli aspetti ambientali (vedi sezione 2.3);➨ raccogliete i dati ambientali dell’anno appena trascorso (cfr. sezione 5.1: misurazioni della

depurazione delle acque, catasto delle sostanze pericolose, piano gestione rifiuti, ecc.), calcolategli indicatori specifici e confrontateli con quelli dell’anno precedente;

➨ raccogliete le registrazioni che avete effettuato durante l’anno;➨ valutate se si sono verificati particolari problemi tramite le non conformità;➨ valutate i risultati dell’audit ambientale interno e le relative non conformità ed osservazioni rilevate;➨ valutate se gli obiettivi del programma ambientale (anche quelli legati agli indicatori) sono stati

raggiunti; in particolare valutate se i traguardi misurabili che avevate definito per quell’anno sonostati raggiunti o meno;

➨ riportate i risultati della verifica della conformità legislativa, in altre parole se sono stati rilevatiproblemi di conformità o se ci saranno nuovi adempimenti da rispettare nell’anno successivo;

➨ valutate se la politica ambientale necessita di adeguamenti

Quindi effettuate la pianificazione delle attività del SGA per l’anno successivo.Si tratta quindi di:

➨ valutare nuovamente i Vostri aspetti ambientali in base ad eventuali cambiamenti occorsidurante l’anno;

➨ stabilire il programma ambientale per l’anno successivo, definendo obiettivi di miglioramento(cfr. sezione 3.3 e 3.4);

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6 IL RIESAME E IL MIGLIORAMENTO DEL SGA6 IL RIESAME E IL MIGLIORAMENTO DEL SGA

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➨ definite il programma di formazione per l’anno successivo in base ad eventuali carenze rilevate(cfr. sezione 4.1.3);

➨ stabilite quando effettuare il prossimo audit ambientale interno attraverso il programma di audit(cfr. punto 5.5).

Documentate i principali risultati del riesame attraverso il modulo n.22, indicando l’anno di competenza.

Ovviamente, la prima volta che effettuate il riesame della direzione prima dell’arrivo dell’ente di certificazione,non ci saranno da valutare e confrontare i risultati dell’anno trascorso, ad esempio con indicatori, programmi,ecc. ma si tratterà soprattutto di discutere quanto emerso dall’audit ambientale interno, sullo stato di imple-mentazione del sistema e di partecipazione da parte del personale.

6.2 Il miglioramento continuo

Il concetto di miglioramento continuo è l’anima di un SGA. Il miglioramento continuo è raggiunto attraverso lavalutazione continua della prestazione ambientale in confronto con la politica ambientale, con gli obiettivi etraguardi dell’impianto di depurazione e con il suo SGA, al fine di individuare le opportunità per migliorare.

I vantaggi di un SGA consistono in miglioramenti sostanziali nelle proprie prestazioni ambientali, identificandoinefficienze e possibili aree di risparmio su costi spesso non immediatamente evidenti, ma consistenti. Sidelinea così un'immagine ambientale “forte”, che si traduce in capacità di risposta alle richieste rispetto alleproprie prestazioni ambientali e nel fornire informazioni continue ai cosiddetti stakeholder (le parti interessate:autorità, cittadini, gruppi ambientalisti, ecc.): la riduzione dei rischi ambientali garantisce all'impianto di depura-zione, infatti, un importante credibilità nei confronti delle parti interessate.

Il processo di miglioramento continuo deve:

• identificare le aree dove vi è opportunità di migliorare il SGA, con conseguente miglioramento dellaprestazione ambientale;

• individuare la causa profonda o le concause delle non-conformità e delle insufficienze;• sviluppare e attuare piani di azioni correttive e preventive per risolvere le cause profonde delle non

conformità;• verificare l’efficacia delle azioni correttive e preventive;• documentare ogni cambiamento di procedure che consegue a un processo di miglioramento;• confrontare i risultati ottenuti con obiettivi e traguardi.

Il miglioramento continuo dovrebbe essere un obiettivo permanente di una organizzazione dotata di unSGA e orientata alla tutela dell’ambiente !

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6 IL RIESAME E IL MIGLIORAMENTO DEL SGA6 IL RIESAME E IL MIGLIORAMENTO DEL SGA

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7 Conclusione

Al termine di queste linee guida, cosa possiamo aggiungere per aiutare un depuratore ad applicare un Sistemadi gestione Ambientale, conforme alle norme ISO 14001:1996 ?

Senza dubbio il settore cui si rivolgono queste linee guida è, per quanto attiene la necessità di implementareSistemi di gestione Ambientali, relativamente limitato; le ragioni che normalmente spingono un’organizzazionea dotarsi di un SGA sono solo in parte, infatti, rintracciabili in un depuratore. Eppure il ruolo strategico ricopertodai depuratori nella conservazione della risorsa idrica dovrebbe sollecitare enti pubblici e privati operanti nelsettore a confrontarsi con la sfida delle norme ISO 14001, per migliorare non solo la depurazione delle acquema tutti gli impatti ambientali dell’impianto.Il crescente successo delle certificazioni ambientali a livello internazionale dimostra la bontà dell’approccio allatutela dell’ambiente proposto dalle norme ISO 14001, nei più variegati e diversi settori economici e produttivi;un SGA propone, infatti, risposte e strumenti adeguati per realizzare la propria cultura ambientale, in equilibriocon le proprie finalità economico-produttive.

Come il lettore avrà notato, proponiamo un SGA fondato sull’analisi degli aspetti ambientali significativi:eseguire una corretta analisi facilita il successivo lavoro di realizzazione del Sistema e, aspetto cruciale, una suagestione nel tempo facile ed efficace, nonché orientata al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali.Appare fondamentale per coloro che intendono realizzare nel proprio impianto di depurazione un SGA, dasottoporre anche alla certificazione ISO 14001, la metodologia da adottare. In queste linee guida abbiamoinsistito in un modello il più semplice ed efficace possibile: semplice nella realizzazione e gestione, efficace nelrealizzare i propri obiettivi e traguardi ambientali, elementi questi che rappresentano il fine ultimo di un SGAorientato al miglioramento continuo delle prestazioni ambientali.

Non ci resta che augurarVi buon lavoro.

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Revisione 0 del 31.07.2003Collana no. 11

Linee-guidaper gli impianti didepurazione di acque reflueApplicazione di sistemidi gestione ambientale secondola norma ISO 14001: 1996 agli impianti didepurazione di acque reflue

Il crescente interesse, al livello internazionale, della certificazione ambientale,dimostra il successo dell’approccio alla tutela dell’ambiente così come propostodalle norme ISO 14001, nei più variegati e diversi settori economici e produttivi.Un sistema di gestione ambientale propone, infatti, risposte e strumentiadeguati per realizzare la propria cultura ambientale, in equilibrio con le propriefinalità economico-produttive.

Il compito di un’istituzione pubblica consiste anche nel supportare e nelsensibilizzare la cultura ambientale e il rispetto per l’ambiente. Queste lineeguida sono state scritte per sollecitare enti pubblici e privati operanti in impiantidi depurazione di acque reflue a introdurre in modo semplice e corretto unSistema di gestione Ambientale. Tale sistema deve permettere di valutare egestire tutti gli aspetti e gli impatti ambientali di un impianto di depurazionee delle sue attività, nonché garantire il rispetto delle prescrizioni e degliadempimenti previsti dalla legislazione.

Un impianto di depurazione eco-efficiente deve valorizzare all’esterno il proprioimpegno ambientale mediante il coinvolgimento della comunità locale. L’utilizzodella certificazione ISO 14001 permette di accrescere l’affidabilità della gestionedell’impianto, di salvaguardare la salute e l’ambiente dei cittadini.

La maggior parte delle acque reflue in Alto Adige confluiscono nei relativiimpianti di depurazione. In futuro lo scopo sarà di mantenere la qualità delladepurazione delle acque e, ove necessario tale qualità dovrà essere miglioriata.L’implementazione di un sistema di gestione ambientale è lo strumento adattoper soddisfare tale scopo.

Con questa pubblicazione, si intende fornire agli impianti di depurazione diacqua reflue linee guida pratiche ed operative per la realizzazione di un Sistemadi gestione Ambientale semplificato e certificabile. Sono fermamente convintoche queste linee guida, il cui contenuto è stato adottato e messo in praticanell’impianto di depurazione di acque reflue di Bolzano, offrano agli impiantidi depurazione un buon supporto per l’introduzione di Sistemi di gestioneAmbientali e quindi servizi compatibili con l’ambiente.

dott. Michl Laimer

Assessore all’ambiente, energia, urbanistica ed informatica

In Internet potete trovarel’attualizzazione delle linee-guida.www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente

Agenzia provincialeper la protezionedell’ambiente e latutela del lavoro

P r o v i n c i aA u t o n o m ad i B o l z a n o