la ricerca sociolinguistica nella comunità di minoranza arbëresh di greci: metodologia e primi...

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Bollettino Linguistico Campano 17 Minoranze linguistiche e territorio. Il caso della comunit italo-albanese di Greci a cura di Emma Milano e Simona Valente Liguori Editore 2010

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Bollettino Linguistico Campano

17

Minoranze linguistiche e territorio.Il caso della comunità italo-albanese di Greci

a cura di Emma Milano e Simona Valente

Liguori Editore2010

Pubblicazione Þ nanziata con i Contributi del Dipartimento di Filologia Moderna �Salvatore Battaglia� dell�Università degli Studi di Napoli �Federico II�, della Regione Campania (LRR 14 del 20 dicembre 2004) e del Comune di Greci.

anno 2010 numero 17

Questa opera è protetta dalla Legge sul diritto d�autore (Legge n. 633/1941: http://www.giustizia.it/cassazione/leggi/l633_41.html).Tutti i diritti, in particolare quelli relativi alla traduzione, alla citazione, alla riproduzione in qualsiasi forma, all�uso delle illustrazioni, delle tabelle e del materiale software a corredo, alla trasmissione radiofonica o televisiva, alla registrazione analogica o digitale, alla pubblicazione e diffusione attraverso la rete Internet sono riservati, anche nel caso di utilizzo parziale.La riproduzione di questa opera, anche se parziale o in copia digitale, è ammessa solo ed esclusivamente nei limiti stabiliti dalla Legge ed è soggetta all�autorizzazione scritta dell�Editore.La violazione delle norme comporta le sanzioni previste dalla legge.Il regolamento per l�uso dei contenuti e dei servizi presenti sul sito della Casa Editrice Liguori è disponibile al seguente indirizzo: http://www.liguori.it/politiche_contatti/default.asp?c=legalL�utilizzo in questa pubblicazione di denominazioni generiche, nomi commerciali e marchi registrati, anche se non speciÞ camente identiÞ cati, non implica che tali denominazioni o marchi non siano protetti dalle relative leggi o regolamenti.

Direttori: Nicola De Blasi, Rosanna Sornicola

Direttore Responsabile: Donatella Trotta

Comitato redazionale: Giovanni Abete, Adriana Cascone, Chiara De Caprio, Emma Milano, Francesco Montuori, Carolina Stromboli

Comitato scientiÞ co: Marcello Barbato, Rosario Coluccia, Franco Fanciullo, Adam Ledgeway, Martin Maiden, Edgar Radtke, Giovanni RufÞ no, Edward Tuttle, Alberto Vàrvaro

Amministrazione e diffusioneLiguori Editore - via Posillipo, 394 - I 80123 Napolihttp://www.liguori.it - e-mail [email protected]

© 2010 by Liguori Editore, S.r.l.Tutti i diritti sono riservatiPrima edizione italiana Dicembre 2010Finito di stampare in Italia nel mese di Dicembre 2010 da Liguori Editore, Napoli

ISBN-13 978 - 88 - 207 - 5466 - 2

ISSN 1722-0262 (edizione a stampa)

Pubblicazione semestrale: abbonamento annuale € 54,00

Spese postali (oltre il costo dell�abbonamento)

Italia: Servizio postale € 0 Italia: Corriere € 14,00 UE: Servizio postale € 13,00 Extra UE: Servizio postale € 23,00

La carta utilizzata per la stampa di questo volume è inalterabile, priva di acidi , a PH neutro, conforme alle norme UNI EN ISO 9706 ∞, realizzata con materie prime Þ brose vergini provenienti da piantagioni rinnovabili e prodotti ausiliari assolutamente naturali, non inquinanti e totalmente biodegradabili.

Indice

Abbreviazioni VII

Emma Milano, Simona Valente, Introduzione. Greci: identità, memoria e prospettive 1

Tullio Telmon, Della necessità di smitizzare alcuni luoghi comuni intorno alle minoranze linguistiche 17

Emma Milano, Simona Valente, La ricerca sociolinguistica: metodologie e primi rilevamenti 27

Emma Milano, Aspetti e tendenze del repertorio linguistico di Greci: i parlanti adulti e anziani 55

Simona Valente, Percezioni e immagini della lingua nei giovani parlanti di Greci 135

Margherita Di Salvo, Katunça, arbëresh, albanese: tre nomi, una lingua 179

Valentina Retaro, Usi e funzioni di allora e ahera nel parlato arberësh di Greci 203

Maria Luisa Pignoli, Appunti di lessicograÞ a arbëreshe: una ricerca sul lessico delle comunità albanofone dell�Arbëria settentrionale 237

Milano-Valente ! La ricerca sociolinguistica: metodologie e primi rilevamenti

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La ricerca sociolinguistica: metodologie e primi rilevamenti*

Emma Milano ! Simona Valente

1. Introduzione1

Che le lingue non abbiano una vita indipendente dagli individui che le parlano è oggi acquisito. Meno chiaro è il margine di libertà o di scelta più o meno consapevole degli stessi parlanti: «languages do not kill languages; their own speakers do, in giving them up, although they themselves are victims of changes in the socio-economic ecologies in which they evolve»2. Tale assunto ha inevitabili conseguenze sul piano della tutela e della politica linguistica:

Languages die gradually and inconspicuously as a consequence of the communicative practices of the relevant population, in ecologies where the speakers themselves can be considered as victims, as they them-selves have adapted to change. We cannot just encourage them to main-tain their ancestral languages even if only as home varieties without providing ecologies that can support our prescriptions3.

"# $%&'(# )*+%,-%&./# .(# 0# '12.&%3+41# 5&%# .&'1)(# .&26a apparenti 74%+89(*#ed è stato :(21#+;#+)'82(#;&'&22(#:+#)+#)(2<8+#9+4&%2+#;&))*(2-

* Desideriamo ringraziare la Comunità di Greci che ci ha accolto ed aiutato con

generosità. Un ringraziamento particolare va ai nostri informatori, che hanno voluto condividere con noi le loro storie.

1 Il lavoro è stato concepito ed elaborato in modo unitario dalle due autrici, re-sponsabili paritariamente delle affermazioni scientifiche avanzate. Tuttavia la redazio-ne dei §§ 1, 2, 3, 4, 5.1 è di Emma Milano; la redazione dei §§ 5.2. e 6. è di Simona Valente.

2 Mufwene 2002: 175. Su questo, si veda anche Dressler 2003. 3 Mufwene 2002: 191.

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tera comunità: secondo i racconti dei nostri informatori infatti, negli ul-timi sessanta anni /+# '123(..841# .&%&2+9&24&# '12# )*(4+)(+21=# >19&# .(#vedrà meglio negli studi che seguono4, da alcuni decenni invece )*(4+-liano ha iniziato a guadagnare terreno, prima contendendo, poi in molti c+.(#.144%+&2;1#+))*+%,-%&./#.5+6(#'/&#<)(#&%+21#.4+4(#5%15%(#5&%#.ecoli.

$)(#&)&9&24(# '/&#/+221#;&4&%9(2+41#?8&.4(#984+9&24(#2&))*&'1)1-gia linguistica della piccola comunità irpina sono quelli, ben noti, della 91;&%2(4@A# ;&))+# <)1,+)(66+6(12&A# ;&)# 5%1<%&..1A# ;&))*8%,+nizzazione e ;&))*(2;8.4%(+)(66+6(12&A# &)&9&24(# '/&# .(# .121# 9+2(:&.4+4(# (2# '12'%&41#attraverso un aumento esponenziale dei matr(912(#9(.4(A# ;&))*&9(<%+-zione, della mobilità e del pendolarismo5. La piccola comunità arbëresh di Greci è dunque partecipe di dinamiche e meccanismi complessi che investono realtà geografiche molto vaste e che la trascendono. Nono-stante ciò, Greci conserva una sua specificità il cui approfondimento è tra gli obiettivi di questo lavoro.

B&))*+9,(41#;&<)(#.48;(#.8))&# )(2<8&#9(21%(4+%(&, è stato infatti os-servato che a distinguere i diversi scenari, più che la presenza caratte-rizzante di elementi peculiari sono le modalità con cui tali elementi si combinano6:

Relatedly, the uniqueness of different language situations does not arise through the presence of important elements and attitudes found no-where else; on the contrary, there are very familiar features that crop up again and again. The uniqueness of each setting lies, rather, in the par-ticular combinations and weightings of these contextual features7.

In questa prospettiva, ciò che appare di maggiore interesse non so-no tanto gli elementi in gioco, quanto piuttosto la dinamica del gioco che può essere colta solo da uno sguardo attento ai dettagli e alle sfu-mature, nella consapevolezza che «the ecology of every case of lan-guage contatc is somewhat unique. Despite similarities among them, what happens in one setting is not necessarily replicated in another. To

4 Si confrontino Milano in questo volume e Valente in questo volume. 5 Su queste dinamiche si confrontino tra gli altri Dorian 1981, Nettle/Romaine

2000, Dressler 2003: 14-16. Sulle caratteristiche sociali, economiche e demografiche di Greci, si veda Milano/Valente in questo volume (a).

6 Peraltro alcuni fattori possono avere valore ambivalente e giocare un ruolo completamente diverso in contesti differenti, tra questi per esempio il livello di istru-6(12&#&#)*+95(&66+#;&))+#'1982(4@. Si veda Kloss 1966.

7 Edwards 2006: 10.

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,&# .8%&A#C&# '+2214# 13&%)11D# .(9()+%(4(&.# EFG=#On the other hand, we must still note differences»8.

2. Tra quantitativo e qualitativo: la metodologia del lavoro

H2# 82# %&'&24&# 31)89&# ;&;('+41# +))*1551%4unità di adottare un ap-proccio sociolinguistico nello studio delle lingue minoritarie, viene ri-9+%'+4+#)*&.(<&26+#;(#+::(2+%&#<)(#.4%89&24(#4&1%('(#&#9&41;1)1<('(#(2#82#campo di ricerca '/&#3(3&#1<<(#82+# :+.&#;(# .4+))1#5%15%(1#5&%# )*(2+;&-guatezza del suo apparato teorico e metodologico:

EFG#5%13(;(2<#+..(.4+2'&#41#4/%&+4&2&;#)+2<8+<&.#(.#91%&#'195)('+4&;#than most of us had originally thought it would be, and indeed it is. But the origin of this complexity seems to reside not only in the phenomena under consideration but also in the theories or conceptual frameworks through which we approach these phenomena9.

Al fine di attribuire il giusto peso a macro-fenomeni quali globa-lizzazione, modernizzazione e urbanizzazione, appare cruciale, peral-tro, fondere un approccio di tipo quantitativo tradizionale in cui venga 7stimato*#()#'+%('1#;&))&#3+%(+,()(#.1'(1)(2<8(.4('/&#')+..('/&#I&4@A scola-rizzazione, classi sociale, provenienza urbana o rurale, etc.) con una 5%1.5&44(3+#.1'(1)(2<8(.4('+#;(# 4(51#?8+)(4+4(31=#J*indubbia opportunità e produttività di un approccio di tipo correlativo tradizionale, in cui gli individui vengono raggruppati in macro-classi, è infatti solo il primo passo nel complesso percorso di ricostruzione delle dinamiche di con-servazione e perdita ;(#)(2<8+#+))*(24&%21#;(#82+#'1982ità.

Nel caso di Greci, )*&.4%&9+# )*omogeneità economica, sociale e sociolinguistica della piccola comunità irpina rende necessario un ap-proccio che consenta di calibrare le macro-categorie ad una realtà per certi versi più semplice, ma proprio per questo più complessa da ana-)(66+%&=# K..+# 2&'&..(4+# (2:+44(# ;(# 82*144('+# ;+#9('%1.'15(1# (2# <%+;1# ;(#7%(.1)3&%&*A# (2<%+2;(%&# 1<<&44(# ;(# 5(''1)&# ;(9&2.(12(A# 5&%# 5&%9&44&%2&#)*1..&%3+6(12&=#Ogni individuo, infatti, oltre a veicolare valori diastrati-ci assoluti, è anche, e principalmente, portatore di valori diastratici rela-tivi, recuperabili solo mettendolo in relazione al contesto della storia

8 Mufwene 2002: 165. 9 Fishman 2002: 272.

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familiare e comunitaria di cui è parte. In questa ottica, diventa quanto mai opportuno «s+);+%&#)&#5+21%+9('/&#;+))*+)41#'12.&%3+2;1#)1#.<8+r-do ravvicinato al singolo parlante, alla microstoria individuale incasto-nata in un prima e in un poi, in uno spazio sociale, in una dinamica mi-cro-comunitaria»10.

H)#5%1,)&9+#;(#'12'()(+%&#82*144('+#9+'%o- con una micro- rappre-senta un nodo centrale nella ricerca sociolinguistica. La questione cru-ciale è se, e fino a che punto, rimanendo su di un livello sociale di ana-)(.(# ;&))+# '1982(4@# '/&# 4%+.'&2;+# )*(2;(3(;81A# .(# 51..+# %+<<(82<&%&#82#livello di spiegazione soddisfacente:

Can there be satisfactory explanations at the social level which do not %&:&%#8)4(9+4&)L#41#4/&#+84121918.#+<&2'L#1:#(2;(3(;8+).M#EFG#>+2#C&#refer to the needs and/or tendencies of the system without referring to the mental states, actions, beliefs etc. of the individuals who comprise it?11

Tale '12.+5&31)&66+# /+# (.5(%+41# 4844&# )&# :+.(# ;&))*(2;+<(2&A# ;+))+#se)&6(12&#;&)#'+95(12&A#+))+#%+55%&.&24+6(12&#&#+))*+2+)(.(#;&(#;+4(=#N2#approccio di tipo micro-, '/&#512&#)*(2;(3(;81#(2#5%(91#5(+no, è sem-,%+41#(2:+44(#()#91;1#9(<)(1%&#5&%#;&.'%(3&%&#)+#5+%+,1)+#;&))*+%,-%&./#+#Greci attraverso la ricostruzione delle scelte di coloro che ne sono stati i protagonisti. Notevole spazio è stato pertanto dedicato alle storie di vita, alle biografie degli abitanti del piccolo comune irpino che, attra-versate da macro-fenomeni che le trascendono, conservano aspetti unici e irriducibili e rappresentano le singole tessere di un mosaico la cui co-noscenza è indispensabile per ricostruire il quadro nel suo insieme.

In questa prospettiva, il lavoro ha previsto una prima fase (§5) in '8(#.121#.4+4(#+2+)(66+4(#(#;+4(#%&)+4(3(#+))*+),+21:12(+#(2#'/(+3&#5(O#5%o-priamente quantitativa; utilizzando un approccio correlativo classico, è stata 9(.8%+4+#)*(2'(;&26+#;(#3+%(+bili macro sul grado di albanofonia e .8))+#;(::8.(12&#;&))*(4+)1:12(+=#B&))+# .&'12;+# :+.&12, ciò che era stato pre'&;&24&9&24&#9(.8%+41#&#'12.(;&%+41#+44%+3&%.1#)*(2;(3(;8+6(12&#&#)+#'1%%&)+6(12&# 4%+# 3+%(+,()(A# 0# .4+41# %('1951.41# 2&))*82(4@# 75+%)+24&*# (2#u2*144('+#.?8(.(4+9&24&#?8+)(4+4(3+, poiché «numerificando si guadagna certo in oggettività scientifica, ma si perdono sicuramente fatti qualita-

10 P*"<1.4(21, Ruffino et al. 2002: 173. 11 Romaine 1984: 27. 12 Milano in questo volume, Valente in questo volume.

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tivi socioculturali e socio+24%151)1<('(#EFG#;(#214&31)&#(951%4+26+#5&%#il vissuto delle comunità linguistiche»13. In questa chiave, le classi di parlanti sono state sostituite da individui nella loro irripetibile storicità e il dato isolato è stato più dinamicamente interpretato in contesto.

3. Il campione

Nella selezione del campione sono stati tenuti in considerazione più criteri. Considerate le finalità del lavoro, la variabile esterna privi-legiata è stata quella diacronica.

Il campione è infatti suddiviso in cinque fasce di età con una pre-senza più o meno paritaria di uomini e donne: il genere, in particolare per le generazioni dei parlanti più anziani, è infatti una variabile rile-vante.

Tabella 1 Il campione della ricerca diviso per età e livello di istruzione

Livello di istruz. Elementari Medie Scuola sup. Università Totale Fa.'&#;*&4@ I fascia (11-20) 0 3 6 1 10 II fascia II (21-34) 0 3 2 7 12 III fascia (35-45) 0 1 6 4 11 IV fascia (46-65) 0 0 8 3 11 V fascia (oltre 65) 6 3 1 0 10 Totale 54

B&))+# ;(3(.(12&#;&)# '(')1# ;(# 3(4+# (2# '(2?8&# :+.'&#;*&4@# .(# 0# 4&2841#

conto di aspetti che non hanno a che vedere solo anagrafica dei sogget-ti, ma anche con le fasi di vita individuali14. Nella individuazione delle :+.'&#;*&4@A#.121#.4+4&#'12.(;&%+4&#infatti alcune tappe fondamentali del percorso di crescita individuale scandite da eventi salienti, quali la fre-quentazione della scuola, la ricerca del lavoro, il raggiungimento ;&))*+841219(+#&'1219('+A#etc. Tali eventi hanno una inevitabile rica-duta sul piano dei rapporti con la comunità (maggiore, minore dinami-smo, mobilità) e sui comportamenti linguistici15. Per quanto riguarda

13 Berruto 2009: 185. 14 Rubino 2002: 310. 15 In questa direzione, Mattheier 1987: 81 ad esempio sottolinea )*84()(4@# ;(# ;i-

.4(2<8&%&#)*&4@#75.('1-:(.('+*#I,(1)1<('+Q#;+))*&4@#.1'(+)&A#3+)&#+#;(%&#)*&4@#(2#?8+241#'1r-rispondente a una determinata partecipazione alla vita della società.

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$%&'(A# .(#5&2.(#+))*(2'(;&26+#.8(#'1951%4+9&24(# )(2<8(.4('(#&# (;&24(4+%(A#;(#82+#.&%(&#;(#+.5&44(#+2'/&#7(2:%+.4%8448%+)(*#'/&#'+%+44&%(66+21#:+.(#;i-verse della vita individuale. Per esempio, l'assenza di scuole superiori, di strutture e di servizi, così come l'assenza di una domanda di lavoro in loco si riflettono senz'altro sulla mobilità della popolazione e del po-4&26(+9&241#;&<)(#.'+9,(#'12#)*&.4&%21=#

In questa prospettiva, la prima fascia d*&4@#IRR-20) coincide, nella larga maggioranza dei casi, con la fase della frequentazione della scuo-la: i parlanti vivono in famiglia, la loro vita gravita ancora tra Greci e, parzialmente, a partire dalla secondaria superiore, Ariano Irpino. La se-conda fascia (21-34) invece si identifica con la fine della scuola, quindi '12# <)(# +22(# ;&))*82(3&%.(4@# 1# ;&))+# %('&%'+# ;&)# )+31%1: si accentua il pendolarismo, il baricentro della propria vita si sposta sempre di più 3&%.1#)*&.4&%21A#.&,,&2&#.(#3(3+#+2'1%+#;(#.1)(41#2&))+#:+9(<)(+#;(#1%(<i-ne. La terza fascia (35-45) è piuttosto disomogenea: alcuni parlanti vi-vono, sia da un punto di vista professionale che familiare, una dimen-sione tendenzialmente stabile sebbene ancora non definitivamente asse-stata, mentre altri sono ancora alla ricerca di stabilizzarsi. La quarta fa-scia (46-65) è caratterizzata da una certa stabilità: gli individui che ne fanno parte hanno infatti tendenzialmente compiuto una serie di scelte in maniera più meno definitiva, sia sul piano familiare che professiona-le. La quinta fascia (oltre 65) è infine costituita dai pensionati, in qual-che caso rientrati a Greci anche dopo esperienze di lavoro e di emigra-zione.

Il confronto in termini di competenze e usi linguistici, nonché di opinioni e atteggiamenti in fatti di lingua e identità tra i giovani, i meno <(13+2(#&#<)(#+26(+2(#0#.&9,%+41#82*84()&#.4%+4&<(+#5&%#5%13+%&#+#;&)(2&a-re la parabola '/&#/+#'12;1441#)*+%,-%&./#;+#82+#51.(6(12&#;(#7;&,1)&z-6+#.4+,()&*A#'/&#<)(#/+#<+%+24(41#'124(28(4@#&#.15%+33(3&26+#5&%#;ecenni, alla condizione di var(&4@# 7+# %(.'/(1# ;(# &.4(26(12&*# '/&# )1# '+%+44&%(66+#1<<(=#S&#(2:+44(#2&))&#9+2(#;&(#<(13+2(#0#()#;&.4(21#;&))*+%,-%&./A#)&#.'&l-te dei parlanti meno giovani in termini di trasmissione linguistica sono .4+4&#;&'(.(3&#2&)#;&4&%9(2+%&# ()# '+)1#;&))*+),+21:12(+#;egli ultimi de-cenni=#J*(2;+<(2&#%&)+4(3+#+))+#:+.'(+#;&(#5+%)+24(#5(O#+26(+2(A#'12.&24&#(21)4%&#;(#+2+)(66+%&#)&#;(2+9('/&#;(#'12.&%3+6(12&#;&))*+%,-%&./#&#1::%&#interessanti spunti contrastivi per ricostruire i processi sociolinguistici che hanno attraversato la piccola comunità irpina. Lo studio di realtà in cui lingue differenti hanno coesistito felicemente grazie ad una equili-,%+4+# ;(3(.(12&# ;&)# )+31%1# +))*(24&%21# ;&)# %&5&%41%(1# 58T# &..&%&# (2:+44(#particolarmente utile per comprendere le dinamiche di conservazione e, per differenza, di perdita linguistica:

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Very little scholarship has been invested in understanding the ecology of language and what it takes to sustain the vitality of a language, espe-cially in territories where several languages have coextended apparently happily with one another under an efficient division of labor in the re-pertories that contain them16.

Parallelamente, il confronto con generazioni che invece non hanno sperimentato tale armoniosa convivenza può offrire un utile contributo per compren;&%&#(#984+9&24(#.15%+33&284(#+))*(24&%21#;&))+#'1982(4@=#

Il parlante, considerato unità di rilevazione, di analisi e di interpre-tazione dei dati, è stato esaminato inoltre in relazione alle dinamiche sociali, spaziali, temporali, familiari e comunitarie in cui vive e costrui-sce la sua personalità e dunque la sua identità sociale e linguistica. Nel-la selezione del campione, quando possibile si è tentato infatti di avere 82#'12:%1241#:%+#<&2&%+6(12(#;(3&%.&#+))*(24&%21#+2'/&#;(#82+#.4&..+#:a-miglia. I parlanti sono stati considerati infatti di per sé stessi come in-dividui in virtù del peso delle scelte di ognuno nel determinare il desti-no della lingua, e nello stesso tempo in relazione agli altri, nella consa-pevolezza del ruolo cruciale che le relazioni sociali e familiari giocano nelle dinamiche di conservazione di lingua.

J+#:+9(<)(+A#<(8.4+9&24&#<(@#'12.(;&%+4+#()#U)81<1#'&24%+)&#+))*(2-terno del quale poter misurare ogni cambiamento linguistico»17, ha rappresentato pertanto una sorta di secondo :81'1# ;&))*(2;+<(2&=# Vale scelta metodologica è ovviamente connessa al ruolo cruciale del domi-nio familiare nella trasmissione delle lingue di minoranza:

The dynamics of intergenerational transmission are perhaps more im-portant to understand than any other relevant factor in assessing the need for language revitalization18.

Se è indubbio che molte lingue minacciate si trasformano in lingue moribonde perché i genitori non trasmettono la loro lingua minoritaria ai figli, occorre tuttavia investigare come ciò avvenga, chi sono i pro-motori di tali sviluppi, in quale fase di vita della comunità e perché si verifichi la mancata trasmissione, ovvero quali siano le dinamiche e i meccanismi sottostanti a tale processo.

16 Mufwene 2002: 175. 17 P*"<1.4(21WPennisi 2001: 65. 18 Grenoble/Whaley 2006: 6.

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Indubbiamente la partita non è giocata solo al)*(24&%21#;&)#28')&1#:+9()(+%&A#9+#%(<8+%;+#82+#.&%(&#;(#+.5&44(#7+)4%(*#'/&#/+221#+#'/&#3edere in primo luogo con la dialettica individuo/famiglia/comunità, in secon-do luogo con le complesse dinamiche locale/ globale che risultano cru-ciali per i processi di language demise e language decay in particolare e del cambiamento linguistico in generale19.

4. Il questionario: la centralità del parlante

Il ruolo chiave attribuito al parlante ha animato diversi aspetti del lavoro. Ciascun informatore è stato considerato, non solo come fonte impersonale di informazioni sulla comunità, ma come individuo, nella sua interezza e complessità, fonte di informazioni relative innanzitutto alla sua personale e irripetibile esperienza.

Linea guida è stata la convinzione che, per determinare e capire )*+%4('1)+6(12&#&#()#3(..841#.1'(1)(2<8(.4('1#;&))+#'1982(4@A#)&#5&%'&6(o-ni, le credenze, le opinioni, le attitudini dei parlanti comuni sono alme-no altrettanto importanti delle loro produzioni linguistiche effettive. Essendo infatti il comportamento linguistico non deterministico, ma ampiamente soggetto alle intenzioni e agli atti di identità del parlante, è evidente che ciò che il parlante pensa può contribuire ad influenzare il suo comportamento linguistico20 .

La centralità degli atteggiamenti nelle dinamiche di conservazione &#5&%;(4+#;(#)(2<8+#0#5&%+)4%1#82#58241#:&%91#+))*(24&%21#;&))+#)&44&%+4u-ra:

EFG#.5&..1#)+#%(;86(12&#;&))*8.1#;(#82+#)(2<8+#212#0#)*&::&441#;(%&441#;(#un cambiamento politico o economico, ma ne è la conseguenza indiretta attraverso il cambiamento negli atteggiamenti dei parlanti o, adottando una prospettiva costruttivista, attraverso una %('1.4%86(12&# ;&))*(99+-gine della propria lingua da parte dei parlanti21.

Considerato dunque che la conservazione di una lingua minoritaria ;(5&2;&#(2#8)4(9+#+2+)(.(#;+))+#%+55%&.&24+6(12&#'/&#&..+#%('&3&#+))*(2-terno della comunità, cercare di ricostruire tale immagine si rivela 82*84()&#.4%+4&<(+#5&%#'124%(,8(%&#+#;(+<21.4('+%&#)1#stato di salute di una

19 Si vedano Dorian 1981, Metz 1992, Tsitsipsis 1992. 20 Si confronti Berruto 2002: 343-350. 21 Dressler 2003: 15-16.

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lingua. Le informazioni sulle percezioni e le attitudini dei parlanti nei confronti della lingua sono peraltro di particolare rilevanza e di soste-gno, anche da un punto di vista applicativo, negli interventi di politica, pianificazione e tutela linguistica22.

Il rapporto tra atteggiamenti, opinioni e le scelte che il parlante bi-)(2<8&#'195(&#.(+#.8)#5(+21#;&))*8.1#(2;(3(;8+)&#'/&#.8#?8&))1#;&))+#4%a-.9(..(12&#)(2<8(.4('+#0#4844+3(+#'124%13&%.1X#0#(2:+44(#4844*+)4%1#'/&#.&m-5)('&# (2;(3(;8+%&# )*&::&44(3+# .(<2(:('+4(3(4@#;&<)(# +44&<<(amenti dei par-lanti e non è certo che un atteggiamento positivo si rifletta in un uso ef-fettivo23.

Tale rapporto è ancora più problematico nel caso delle lingue mi-noritarie. La forte ideologizzazione che accompagna lo status delle lin-gue minoritarie e che s(#9+2(:&.4+#5&%#&.&95(1#+44%+3&%.1#)*+)4(..(9+#%i-correnza di risposte fisse e stereotipate rende dunque più che mai ne-cessario uno sguardo attento alle sfumature, un approccio che guardi al parlante nella sua interezza e complessità.

In questa prospettiva, le risposte alle domande del questionario hanno ricevuto un duplice trattamento, in una prima fase sono state considerate orizzontalmente come indizi relativi ai comportamenti, agli usi, alle opinioni ;&))+# '1982(4@=# H2# ?8&.4+# :+.&# ;&))*analisi ogni do-manda è stata considerata indipendentemente da tutte le altre relative a ?8&))*(2:1%9atore. Successivamente, invece tutte le risposte di un in-formatore sono state messe in relazione le une alle altre, ciò ha permes-so di investigare le relazioni tra le risposte e quindi di ricostruire il pro-filo del parlante.

La struttura del questionario somministrato ai nostri informatori ha previsto una sezione relativa alle autovalutazioni dei parlanti sulla competenza linguistica attiva e passiva, sui domini e sulle diverse va-%(&4@#;&)#%&5&%41%(1Y#82*+)4%+#5+%4&#;&)#?8&.4(12+%(1#/+#%(<8+%;+41#)&#15i-nioni, i giudizi sulla lingua, sulla comunità parlante e dunque il senti-9&241#;(# )&+)4@# &#;(# 7.1)(;+%(&4@*#2&(# '12:%124(#;&))+# )(2<8+#&#;&))+# 'o-munità, nonché la percezione della sua identità linguistica. Infine, )*8)-tima sezione è stata dedicata alla trasmissione linguistica, alla perce-6(12&#;&)#5+%)+24&#;&))1#.4+41#;(#.+)84&#;&))*+%,-%&./#e a))*1551%482(4@#;(#interventi di tutela e preservazione.

22 Si veda Berruto 2002: 351. 23 Su questo si veda anche Berruto 2009: 180.

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Sebbene tutte le domande del questionario chiamino in causa il li-vello soggettivo delle autovalutazioni del parlante, alcune fanno appel-lo alla sua consapevolezza ideologica (legame con la comunità, con la lingua, etc.), mentre altre sembrano indagare un piano apparentemente più oggettivo (la sezione sugli usi).

In realtà, come è noto, le risposte del parlante rappresentano co-munque il riflesso della sua percezione della realtà, di sé e degli altri, 212'/Z#;&))*(99+<(2&#'/& egli intende dare di sé. Così come le risposte alle domande che si riferiscono alle attitudini e alle opinioni dei parlan-4(#.121#(2:)8&26+4&#;+#'/&#'1.+#)*(2:1%9+41%&#%(4(&2&#.(+#5(O#+55%15%(+41#pensare, le risposte relative agli usi linguistici non forniscono informa-zioni oggettive sui comportamenti linguistici, ovvero su ciò che i par-lanti effettivamente fanno, ma su cosa essi ritengono di fare, ovvero su cosa bisognerebbe fare24. Un ruolo cruciale è giocato in questa direzio-2&# ;+)# '124&.41# (24&%+6(12+)&# ;&))*(24&%3(.4+A# ;+))&# +.5&44+4(3&# ;&))*(2-tervistatrice percep(4&#;&))*(2:1%9+41%&#&#;+))+#%&)+6(12&#'/&#.(#(2.4+8%+#tra i due. Per tale ragione, i dati che si ottengono sono frutto di un pro-cesso comunicativo e quindi non separabili dal contesto in cui sono sta-ti prodotti25.

In questa chiave le contraddizioni del parlante vanno lette come .(24191#;(#821#.'1))+9&241#4%+#)*(99+<(2&#'/&#()#5+%)+24&#'1.4%8(.'&#&;#(24&2;&#;+%&#+))*(24&%21#;&)#'124&.41#(24&%+6(12+)&#;&))*(24&%3(.4+A#&#'(T#che realmente crede e fa. Le incongruenze in questa direzione possono peraltro essere proficuamente considerate indizi di un livello più pro-fondo rispetto a quello delle opinioni e delle credenze, estrinsecazione di atteggiamenti «più profondi e nascosti e meno attingibili, espressio-ne irriflessa e immediata, preliminare ad ogni esteriorizzazione, della coscienza linguistica»26.

Al)*1,(&44(31#;(# (24&%'&44+%&# )+# ;(2+9('+# 4%+# '12.+5&31)&66+#&# 'o-scienza si ascrive la scelta di utilizzare un questionario strutturato in maniera non troppo rigida e nello stesso tempo una tecnica di intervista fle..(,()&#'/&A#.&#?8+)'/&#31)4+#%(;8'&# )*191<&2&(4@#&# )+#'1mparabilità dei dati, ha il vantaggio di consentire la creazione di una situazione di (24&%+6(12&#2+48%+)&#(2#'8(#()#5+%)+24&#.85&%(#)*(9,+%+661#;&))*(24&%3(.4+#

24 A questo proposito, si veda Iannàccaro 2002: 101A# P*"<1.4(21 et al. 2002:

181-182. 25 A questo proposito si confronti, tra gli altri, Como 2007: 55-61. 26 Berruto 2002: 353.

Milano-Valente ! La ricerca sociolinguistica: metodologie e primi rilevamenti

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e sia meno controllato. Nel corso dell*(24&%3(.4+#5&%#&.&95(1, si è torna-ti più volte sugli stessi temi, ma da angolature differenti, in modo da fare emergere le contraddizioni nelle risposte degli informatori e co-gliere quindi sfumature che sembrano riflettere meglio la complessità di certe dinamiche.

[&%# )*+2+)(.(# ;&<)(# +.5&44(# ;&))+# 4%+.9(..(12&# +))*(24&%21# ;&))+# 'o-munità oltre ad una domanda diretta Hai trasmesso/ "#$%&#'()*+,'-./-resh ai tuoi figli? è stata prevista una batteria di domande indirette, tra le quali Come parli/vi con tuoi genitori?/come parli con i tuoi fi-gli?/come parli con i tuoi nipoti?/da chi e come hai imparato le diverse 0'-"%(1*2%+*-%3%-()-")*4+,"('+"'#)5*"+*2"'+%(()*%*+,'-./-%$6)? In una dire-zione analoga, 0#.4+41#1..&%3+41#'19&A#+)#:(2&#;(#(2;+<+%&#)*&::&44(3+#4%a-smissione intergenerazionale, possa bastare «una semplice batteria di ;19+2;&#.8)#'124&.41#'%8'(+)&#;&))+#.1'(+)(66+6(12&#5%(9+%(+#&#.8(#73&i-'1)(*#;(#5+..+<<(1#;&))+# )(2<8+#+))&#2813&#<&2&%+6(one»27. Ovviamente le risposte alle domande situazionali, del tipo Quale lingua parli con i tuoi figli?, più che dare informazioni oggettive, indagano le convinzio-ni del parlante riguardo alle convenzioni della sua comunità linguistica, 133&%1# )+# )(2<8+# '/&# )*(2:1%9+41%&# %(4(&2&# +55%15%(+4+#5&%# ()# '1))oquio con i figli e dunque forniscono indicazioni sul cambiamento linguisti-co, in altre parole se, e fino a che punto, una varietà sta perdendo terre-no %(.5&441#+;#82*+)4%+#o, al contrario, se ne sta guadagnando28.

Ai parlanti sono state poste inoltre domande concernenti la perce-6(12&#;&))1#.4+41#;(#.+)84&#;&))*+),+2&.&A#il destino della lingua, insieme a quesiti relativi a eventuali strategie di tutela e ai mutamenti avvenuti nella società grecese degli ultimi decenni. I nostri informatori, per al-cuni versi protagonisti, per altri 74&.4(912(#1'u)+%(*, sono infatti apparsi gli interpreti privilegiati di tali dinamiche. Il coinvolgimento della co-982(4@# .8)# 5(+21# ;&))*+2+)(.(# &# ;&))+# 5%1<&44+6(12&# ;(# &3&248+)(# (24&r-venti di tutela è peraltro un elemento indispensabile per la buona riusci-ta di qualsiasi operazione di politica linguistica.

Nella convinzione che le comunità oggetto di tutela linguistica non debbano essere considerate isolatamente, ma nel tessuto sociolinguisti-co del territorio in cui sono collocate29, lo sguardo non è stato rivolto .1)1# +))+# '1982(4@#;(#$%&'(# &# +))*+%,-%&./A#9+# +2'/&# +))&# +)4%&# 3+%(&4@#

27 Berruto 2009: 190. 28 Si confronti Iannàccaro 2002: 102. 29 Su questo si veda Dal Negro/Iannàccaro 2003: 435.

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del repertorio, così come ai rapporti con il contesto circostante allargato I+))&#'1982(4@#3('(2&#;&))*H%5(2(+A#;&))+ Puglia, Napoli, Avellino, etc.). La dinamica tra i 5824(#;(#82*+%&+#<(1'+# (2:+44(#82# %81)1#;&4&%9(2+24&#2&))+# '1.4%86(12&# ;&))*(;&24(4@# )(2<8(.4('+# &# '8)48%+)&# '1982(4+%(+=# Il %+551%41#'12#)*7+)4%1*#0#;*+)4%12;&#:12;+9&24+)&#2&)#5%1'&..1#;(#'1.4%u-6(12&#;&))*(;&24(4@# (2dividuale «F4/&# (2;(3(;8+) EFG creates for him-self the patterns of his linguistic behavior so as to resemble those of the group or groups with which from time to time he wishes to be identi-fied, or so as to be unlike those from whom he wishes to be distin-guished»30.

H)# 4&9+# ;&))*(;&24(4@# %+55%&senta in effetti una sorta di filo rosso +))*(24&%21#;(# 48441# ()#5&%'1%.1# 4%+''(+41#;+)#?8&.4(12+%(1=#V+)&# .'&)4+# 0#motivata innanzitutto dal legame strettissimo che sussiste tra lingua e identità in generale:

The language spoken by somebody and his or her identity as a speaker of this language are inseparable. This is surely a piece of knowledge as old as human speech itself. J+2<8+<&#+'4.#+%&#+'4.#1:#(;&24(4L#EFG31.

Tale legame gioca inoltre un ruolo cruciale nei processi di mante-nimento e perdita di una lingua minoritaria. Se infatti «in assenza di ?8+;%(#82(3&%.+)(A#+#'8(#+;&<8+%&# (#;&.4(2(# (2;(3(;8+)(#&#'1))&44(3(A# )*+'-cento viene inevitabilmente a battere sui diritti di una pluralità di sog-getti storici e sulle rivendicazioni di identità»32, nel caso delle lingue 9(21%(4+%(&# )+# ?8&.4(12&# ;&))+# %(3&2;('+6(12&# ;&))*(;&24(4@# +'?8(.(.'&#inevitabilmente un valore imprescindibile.

5. 7,'+.'#)8)#"'*2"*9-%:"

5.1. Le competenze

I ;+4(#?8+24(4+4(3(#&#?8+)(4+4(3(#.8))+#3(4+)(4@#;&))*arbëresh di Greci sono estremamente ridotti e datati. Dai quattro censimenti svoltisi tra )*N2(4@#;*H4+)(+#&#)*+33&241#;&)#:+.'(.91A#$%&'(#%(.8)4+#4%+#(#'1982(#+r-bëresh che mostrano un più elevato tasso di albanofonia. Ciò è evidente

30 Le Page/Tabouret-Keller 1985: 181. 31 Le Page/Tabouret-Keller 1997: 315. 32 Remotti 2002: 319.

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dalla tabella (2) in cui sono sintetizzati i dati citati in Gambarara 1994: 36-37.

Tabella 2 P+4(#.8))*+),+21:12(+#;(#$%&'(#4%+44(#;+(#'&2.(9&24(

Dopo i censimenti, dati quantitativi provengono solo da inchieste

di singoli studiosi, come quella particolarmente rilevante di Rother 1968. Alla metà degli anni Sessanta, Rother rileva a Greci un grado di albanofonia praticamente invariato rispetto a quello dei censimenti ap-pena menzionati. Risulta infatti albanofono il 99,8% della popolazione (2816/2822). Anche considerando che questo dato è in un certo senso approssimativo34, sembra tuttavia possibile inferire una forte e stabile albanofonia. Gli unici studi che, in epoca recente, si sono occupati di Greci ! Camaj 1971 e Del Puente 1994 ! non contengono dati quantita-4(3(# .8))*+),+21:12(+=#K..(# .(#'12'&24%+21# (2:+44(# .8)#5(+21#.4%8448%+)&#&#presentano solo una serie di osservazioni empiriche, talvolta penetranti 9+#'1982?8&#+.(.4&9+4('/&A#.8))*8.1#;&))&#;(3&%.&#3+%(&4@#;&)#%&5&%4o-r(1#+))*(24&%21#;&))+#'19unità.

La nostra analisi ha confermato in primo luogo la forte albanofo-nia della comunità. Alla domanda Quali lingue sai parlare?, hanno di-chiarato di avere competenza atti3+#;&))*arbëresh ben 51 parlanti su 54, con una percentuale pari a circa il 94% degli intervistati. Tutti gli in-:1%9+41%(#/+221#+::&%9+41#(23&'&#;(#+3&%&#'195&4&26+#5+..(3+#;&))*ar-bëresh. Questo quadro, che indica una tenuta della lingua locale, in par-ticolare se confrontato con quello di altri punti albanofoni35 continenta-li, mostra segni di una maggiore articolazione quando si considerano le risposte del campione relative al grado di competenza della varietà lo-cale. Alla domanda Come pensi di parlare arbëresh?, circa il 63% del campione (34 informatori) risponde di parlarlo «bene», il 20,4% (11

33 [&%# )*(24&%5%&4+6(12&# ;&))+# 4+,&))+A# ,(.1<2+# '12.(;&%+%e che mentre i dati del

1861 sono per abitanti, quelli degli altri tre censimenti per famiglie. La prima cifra in-dica il numero di abitanti o di famiglie che parlano albanese, la seconda indica il totale della popolazione (residente nel 1901, presente negli altri casi).

34 I dati di Rother sono ricavati da sopralluoghi e comunicazioni dei sindaci e dei parroci.

35 Si veda più avanti §6.

186133 1901 1911 1921 3094/3237 =95,6% 886/888 =99,8% 763/780=97,8% 760/764 = 99,5%

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intervistati) «così così« &#)*RRAR\#I]#(2:1%9+41%(Q#;('/(+%+#(2:(2&#;(#5+r-larlo «male».

Figura 1 Risposte alla domanda Come pensi di parlare arbëresh? J+# ;(.4%(,86(12&# ;&)# <%+;1# ;(# '195&4&26+# ;&))*+%,ëresh nelle di-

verse f+.'&#;*età sintetizzato in figura 2 offre ulteriori spunti di rifles-sione36.

Figura 2 Risposte alla domanda Come pensi di parlare arbëresh? nelle diverse :+.'&#;*&4@

36 [&%# :+%&# &9&%<&%&# +)'82&# 4&2;&26&# %&)+4(3&# +))&# :+.'&# ;*&4@A#2&)# <%+:('1 , i tre

parlanti che hanno dichiarato di non parlare arbëresh sono stati assimilati a coloro che dichiarano di parlarlo «male».

Milano-Valente ! La ricerca sociolinguistica: metodologie e primi rilevamenti

41

Se appare prevedibile che la totalità degli intervistati della V fa-scia e la maggioranza di quelli della IV (8/11) affermino di parlare be-2&#)*+%,ëresh, per quanto concerne la vitalità della lingua, assai più si-gnificativo è invece che dichiarino una buona competenza quasi tutti gli informatori della III fascia (10/11). Si tratta infatti di un gruppo di parlanti che riveste un ruolo cruciale, oltre che nelle dinamiche relazio-nali e produttive, anche nella trasmissione della varietà. Il numero di '1)1%1#(#?8+)(#+::&%9+21#;(#5+%)+%&#,&2&#)*+%,ëresh diminuisce invece in maniera drastica nei due gruppi di parlanti più giovani: nella II fascia, dichiarano di conoscere bene la varietà locale solo 4 parlanti su 12 e nella I solo 2 su 10. A parte pochi casi particolari, coloro che affermano di parlare «male» o «così e così» appartengono dunque alla I e alla II fascia. Pur n&))*+9,(41#della diminuzione della competenza della lingua 9(21%(4+%(+# 5%151%6(12+)&# +))*+,,+..+9&241# ;&))*&4@A condivisa dalla maggioranza delle lingue in pericolo, emergono alcune interessanti mi-cro-tendenze la cui interpretazione richiede una analisi di tipo qualitati-vo. I valori della competenza dichiarata dai parlanti di III fascia sono ad esempio lievemente superiori rispetto a quelli di IV; e ancora i gio-vani di II fascia dichiarano di parlare «male» in misura superiore rispet-to a quelli di I.

Come si vedrà in seguito37, nei diversi gruppi, cambia anche la percezione del grado di competenza de))*+%,-%&./ in confronto con ?8&))1# ;&))*(4+)(+21=# ^entre più parlanti anziani precisano di parlare )*+%,-%&./#9&<)(1#;&))*(4+)(+21A#?8+.(#4utti i parlanti giovani dichiarano di avere una maggiore competenza del)*(4+)(+21=# Si nota dunque fin ;*1%+#'/&A#in modo crescente '12#()#;(9(28(%&#;&))*&4@A# )*italiano perde la funzione di codice esocomunitario appreso a scuola e acquisisce quella di codice endocomunitario appreso in famiglia.

J*&.+9&#;&))&#3+%(&4@#;&)#%&5&%41%(1#0#'195)&4+41#;+))*1..&%3+6(1-ne dei dati relativi alla competenza e agli usi del dialetto romanzo. Ci si limita qui a notare che, con una interessante similarità con quanto av-viene in altre comunità arbëresh38, nel repertorio linguistico grecese, )*8.1# ;(# 82+# 3+%(&4@# ;(+)&44+)&# %19+26+# 0# :1%4&9&24&# .4(<9+4(66+41# &#sembra svolgere rispetto agli altri due poli del repertorio ! italiano e arbëresh ! un ruolo non essenziale. Se tutti i parlanti del campione di-chiarano una competenza passiva delle varietà romanze circostanti, so-

37 Milano in questo volume e Valente in questo volume. 38 Si veda ad esempio Derhemi 2006: 36.

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lo una piccola parte di essi (12 su 54) afferma infatti di avere compe-tenza attiva del dialetto.

5.2. Gli usi

La vitalità che si evince dai dati sulla competenza è confermata da quelli relativi agli usi. In figura 3, sono rappresentate le risposte con-cernenti la selezione delle varietà del repertorio con diversi tipi di de-stinatari locali. Esse 91.4%+21#'19&#)+#5%&.&26+#;&))*+%,-%&./#.(+#anco-ra 1<<(#4844*+)4%1#'/& marginale nella comunità. In termini di valori as-soluti, sia con i genitori, sia con i fratelli, sia con gli amici, la maggio-ranza dei parlanti dichiara infatti di utilizzare solo la lingua locale39.

Figura 3 Risposte alle domande relative alla selezione del codice con i genitori, con i fratelli e con gli amici

Come si può osservare dalle figure 4-7 tuttavia, al pari della com-

petenza, anche gli usi sono molto condizionati dalla dinamica diagene-razionale, che mostra una diminuzione della selezione ;&))*+rbëresh progres.(3+#+))*+,,+..+9&241#;&))*&4@.

39 J*+95(1# 84()(661# ;&))+# )(2gua è stato peraltro confermato ;+))*1..&%3+6(12&#

non partecipante.

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Figura 4 Risposte alla domanda In che lingua parli/avi con i tuoi genitori?

Figura 5 Risposte alla domanda In che lingua parli/avi con i tuoi fratelli? In particolare, attraverso le figure 4 e 5, in cui sono sintetizzati i

dati sulla selezione del codice con i genitori e con i fratelli, tale ridu-zione si può osservare nel dominio ;&))+#:+9(<)(+#;*1%(<(2&. Ad essa, si accompagna un progressivo incremento ;&))*8.1# '19,(2+41# ;&))&# ;8&#)(2<8&# &# ;&))*8.1# &.')8.(31#;&))*(4+)(+21. In particolare, un uso più si-<2(:('+4(31#;&))*(4+)(+21#(2#'19,(2+6(12&#'12#)*+%,-%&./#&9&%<&#+#5+%4i-%&#;+))+#HHH#:+.'(+=#J*8.1#&.')8.(31#;&))*(4+)(+21#'12'&%2& invece in mo-do più sostanziale i parlanti delle prime due fasce. Anche in questo ca-so, si rilevano però alcune controtendenze: nella V fascia ad esempio

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un numero di informatori lievemente superiore rispetto alla IV dichiara di selezionare con i genitori entrambe le varietà40.

Oltre alla già evidenziata dinamica diagenerazionale, i dati rias-sunti in figura 6, relativi alla selezione del codice con gli amici, sugge-%(.'121#)*(951%4+26+#;&))*arbëresh nel rapporto amicale. Tale rilevanza è particolarmente significativa per gli informatori di I fascia, la mag-gioranza dei quali dichia%+#;(#84()(66+%&#)*+%,-%&./#con gli amici in mi-sura maggiore di quanto lo faccia in famiglia. Anche in questo conte-sto, emergono elementi in controtendenza come un decremento del)*8.1#&.')8.(31#;&))*(4aliano nella II fascia rispetto alla I41.

Figura 6 Risposte alla domanda In che lingua parli con i tuoi amici? In figura 7 infine, sono rappresentate le risposte dei nostri infor-

matori riguardo alla selezione della varietà con i figli. Bisogna però premettere che, +))*(24&%21#;&)#'+95(12&, solo 25 parlanti hanno figli ed essi si concentrano tra la III e la V fascia42. Come evidenziato dal dia-gramma, nella IV e V fascia si osserva una certa stabilità nella trasmis-

40 [&%#82*(24&%5retazione qualitativa di questo dato, si veda Milano in questo vo-

lume. J*(95%&..(12& suggerita dai grafici che i giovani di II fascia selezionino con i :%+4&))(#)*(4+)(+21#(2#9(.8%+#.85&%(1%&#+#?8&))(#;(#H#0#)&<+4+#+))+#5%esenzaA#(2#?8&.4*8)4(9+#fascia, di diversi figli unici che abbassano il numero complessivo degli informatori. È invece degno di nota che i giovani di II fascia dichia%(21#82#8.1#&.')8.(31#;&))*(4+)(+21#più con i fratelli che con i genitori.

41 Su questi ultimi aspetti, si veda Valente in questo volume. 42 Nel grafico, non si considera il dato relativo alla II fascia dal momento che es-

so è limitato alle risposte della sola parlante che ha figli.

Milano-Valente ! La ricerca sociolinguistica: metodologie e primi rilevamenti

45

.(12&#;&))*+%,ëresh; di contro, nella III è stato rilevato un sensibile de-cremen41#2&))*8.1= B&))*(nterazione comunicativa con i figli, comincia inoltre ad emergere, a partire dalla IV fascia, 82#8.1#&.')8.(31#;&))*(4+-liano, che diventa più significativo nella III.

Figura 7 Risposte alla domanda In che lingua parli con i tuoi figli? Come si è sottolineato in §4, una ulteriore dimensione indagata dal

questionario somministrato &# '&24%+)&# 5&%# )*1..&%3+6(12&# ;&))+# 3(4+)(4@#;(#82+# )(2<8+# 0# '1.4(48(4+#;+))*&.+9& dei contesti fisici di uso. Si pre-mette che a Greci, in mancanza dei servizi anche più elementari (nego-zi, banche, ospedali) e di luoghi di ritrovo, essi sono molto limitati e circoscritti quasi esclusivamente alla sfera privata43. Ad esempio, si considerino i dati relativi alla varietà selezionata al bar, che costituisce il principale luogo di incontro e di scambio della comunità. Attraverso la rappresentazione data in figura 8, si può notare che le dichiarazioni dei parlanti confermano la facies fortemente albanofona che il paese e la sua vita sociale hanno agli occhi degli abitanti.

43 Si veda Milano/Valente in questo volume (a): §2.2.

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Figura 8 Risposte alla domanda In che lingua parli al bar?

B12# .(# &.+9(2+21# (2# ;&44+<)(1# (# %(.8)4+4(# 5%13&2(&24(# ;+))*+2+)(.(#delle risposte fornite riguardo alla selezione del codice in altri luoghi, dal momento che essi non si discostano da quelli appena commentati. La ragione di ciò è presumibilmente legata alle caratteristiche sociali e demografiche di Greci. A causa delle piccole dimensioni della comuni-tà e della pronunciata densità della rete sociale, hanno un ruolo signifi-cativo, più che i luoghi e le loro funzioni, le relazioni tra gli individui e il loro posizionamento nella fitta rete di rapporti di tipo amicale e pa-rentale che lega in definitiva tutti i membri della comunità. Sono esem-plificative di questa tendenza le risposte riguardanti la selezione del '1;('&#+))*(24&%21#;&)#'1982&A#)*82('1#)81<1#%&+)9&24&#(.4(4uzionale del 5+&.&=#H2#?8&.41#'124&.41A#2&))*(24&%+6(12&#'12#<)(#(95(&<+4(A#(#:826(12a-ri, i consiglieri comunali e il sindaco, nessun informatore afferma di comportarsi in modo diverso da quando incontra le medesime persone in altri contesti. Tale aspetto induce ad osservare la difficoltà di appli-care a Greci, come in altre situazioni minoritarie, il concetto di diglos-sia44. A meno di forzature, infatti, una caratterizzazione dei codici in termini di varietà H e varietà L appare problematica, dal momento che )*+%,-%&./A#5%(9+#;(#&..&%&#82+#)(2<8+#+)4+#1#,+..+A#.(#'12214+#(2#.&2.1#locale, nella misura in cui consente di espletare tutte le funzioni di un contesto socialmente ed economicamente limitato.

44 Sul sovrautilizzo del concetto di diglossia in situazioni minoritarie, si vedano i

commenti di Dorian 1981: 94.

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6. Considerazioni provvisorie sulla vitalità

J*&.+9&#?8+24(4+4(31#;&(#;+4(# %&)+4(3(#+))+#5&%'&6(12&#;&))*+),+21-fonia quale è stato elaborato nel paragrafo precedente fornisce una pri-ma immagine del repertorio della comunità e costituisce pertanto una base necessaria sia per ulteriori approfondimenti di carattere scientifi-co, sia per eventuali interventi di language planning. Un simile esame dei dati consente infatti di scattare una istantanea del repertorio della comunità, insieme con le tendenze dinamiche più vistose in esso pre-senti; nel caso oggetto di analisi, la più perspicua e probabilmente an-che la più importante di tali tendenze è la progressiva contrazione ;&))*+%,-%&./A#(2#4ermini di competenza e di uso, con il parallelo incre-mento ;&))*(4+)(+21= J&# 5&%'&248+)(# 144&284&# %(<8+%;1# +))*albanofonia rendono inoltre il quadro di Greci comparabile a quello di altri punti arbëresh, seppure con le dovute cautele legate alle inevitabili differenze connesse alla difformità delle tecniche di raccolta dei dati. Sulla base di questi confronti, a Greci si osserva una tendenza verso la dismissione della lingua minoritaria simile a quella riscontrata in altre comunità ita-lo-albanesi. Tale fenomeno risulta tuttavia meno avanzato di altre realtà albanofone continentali in cui sono state compiute ricerche recenti. A Chieuti, comune albanofono pugliese, ad esempio, a fronte del 94% di Greci, si dichiara competente attivo in arbëresh appena il 33% del campione studiato da Perta 2009, mentre ben il 28% degli informatori afferma di non avere alcuna conoscenza della lingua minoritaria. Perta 2009 ri)&3+#(21)4%&#'/&#)*(4+)(+21#è la lingua di gran lunga più utilizzata nel dominio amicale45=#J*8.1#;&))+#3+%(&4@#9(21%(4+%(+#5+%&#(23&'&#9e-no esteso di quello riscontrato in alcuni centri siciliani46. Ad esempio a Piana degli Albanesi, Derhemi 2006: 38 osserva che «Over 90% of the participants answer that they speak Arbresh to their friends inside Pia-na, while a small number use both languages». J*+2+)(.(#?8+24(4+4iva ha permesso inol4%&#;(#214+%&A#9+#212#;(#.5(&<+%&A#)*&.(.4&26+#;(#+)'82&#(n-

45 Per le comunità molisane di Campomarino, Portocannone e Ururi, si veda Per-

ta 2004. Tra i molti dati contenuti in Perta 2004, si consideri solo a titolo di esempio '/&# +# >+9519+%(21# ;('/(+%+# ;(# +3&%&# 82+# '195&4&26+# +44(3+# ;&))*+%,-%&./# +55&2+#)*RR\#;&))+#5151)+6(12&A#+#[1%41'+2212&#()#_`\#&#+#N%8%(#()#]R\=#[&%4+#abb4 offre na-48%+)9&24&#+2'/&#82*(24&%5%&4+6(12&#;&))&#;(::&%&26&#4%+#(#5824(#9olisani.

46 Derhemi 2006. Anche a Piana Derhemi rileva un aumento d&))*8.1#;&))*italia-no presso i più giovani

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teressanti micro-tendenze che articolano il repertorio stesso e il trend diacronico osservato.

N2*(2;+<(2&#?8+24(4+4(3+# ;(# ?8&.41# 4(51#58T# dunque costituire un primo stadio per affrontare il problema della vitalità sociolinguistica ;&))*+%,-%&./#;(#$%&'(A# (24&2;&2;1#'12#?8&.41#4&%9(2&A#Ula forza ester-na, valutabile in termini di quantità e densità di usi di una lingua in una determinata comunità sociale»47. Negli ultimi anni, si sono moltiplicati i tentativi di identificare i fattori in grado di misurare la vitalità di una lingua e, nonostante la diversità degli approcci e degli obiettivi di inda-gine, è stato costantemente sottolineato il carattere «complesso e multi-fattoriale»48 di questo concetto. Ne))*+9,(41# ;&)# 2141# 5%1<&441#;&))*NBKS>c# .8))&# )(2<8&# (2# 5&%('1)1A# ;14+41# ;(# :(2+)(4@# 5olitiche ed ecolinguistich&#&#;(#82*(951.4+6(12&#:1%4&9&24&#(95%124+4+#+)#9+'%1-, Brenzinger 2007: ix sottolinea le difficoltà connesse alla valutazione della vitalità linguistica.

The evaluation of the state of vitality of any language is a challenging task, as one has to consider different, intertwining factors. Speech communities are complex and patterns of language use within these communities vary and, in addition, are difficult to explore.

S&<8&#?8&.4+#5%&9&..+#)*&282'(+6(12&#;&( nove fattori che, secon-do gli esperti del gruppo di lavoro d&)#5%1<&441#;&))*NBKS>cA consen-tirebbero di valutare il grado di vitalità di una lingua49. I fattori ;&))*NBKS>c#+55+%4&2<121#+#4(51logie variegate e sono elencati inol-4%&#(2#91;1#5(8441.41#5(+441A#+2'/&#.&#)*1%;(2&#;(#5%&.&24+6(12&#5+%&#+l-ludere ad un disposizione per importanza. L*82('1#&)&9&241#&.5)('(4a-mente riconosciuto di rilevanza superiore agli altri è quello al numero

47 Berruto 2009: 174. Questo tipo di vitalità è diverso dalla vitalità in senso ter-

raciniano, intesa come la forza e la autonomia interna, strutturale, di un sistema lingui-stico. Come sottolinea Berruto, quest*8)4(9o tipo di vitalità è naturalmente correlato alla vitalità esterna.

48 Berruto 2007: 23. 49 Come è noto i fattori indicati dal report intitolato Language Vitality and En-

dangerment e riportati da Brenzinger 2007 sono: 1) Intergenerational language trans-mission; 2) Absolute numbers of speakers; 3) Proportion of speakers within the total population; 4) Loss of existing language domains; 5) Response to new domains and media; 6) Material for language education and literacy; 7) Governmental and institu-tional language attitudes and policies, including official language status and use; 8) >19982(4L#9&9,&%.*#+44(48;&.#41C+%;.#4/&(%#1C2#)+2<8+<&Y#`Q#"91824#+2;#?8+)(4L#1:#documentation.

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(1), la trasmissione intergenerazionale, la cui priorità è un dato acquisi-to in letteratura50=#S8#;(#&..1#.(#,+.+#d%+8..#abbe#'/&A#2&))*+9,(41#;&)#medesimo progetto, stabilisce come criterio principale, per la defini-6(12&#;&))1#.4+41#;(#.+)84&#;(#82+# )(2<8+A#)*&4@#dei parlanti più giovani. B&))+# ')+..(:('+6(12&# ;&))*NBKS>cA# +))+# 4%+.9(..(12&# .121# +::(+2'+4(#parametri di natura demografica, di natura sociolinguistica come i do-mini di uso della lingua, e parametri infine di tipo politico e istituziona-)&#'19&#)*&.(.4&26+#;(#51)(4('/&#;(#.8551%41A#)*84()(661#2&(#9&;(+A#&#'1.f#via.

Dressler 2003 individua il «criterio ecologico circa il grado di pe-ricolo di una lingua o di una varietà linguistica minacciata» in un fatto-re di natura sociale ed economica, la posizione della comunità lingui-stica nella gerarchia delle comunità comunicative: «Se la comunità lin-guistica coincide con una comunità comunicativa di grande importanza nella gerarchia, il pericolo è minore che nel caso inverso»51. Come sot-tolinea lo studioso austriaco, si tratta di un elemento noto in sociolin-guistica: «una minoranza linguistica è meno minacciata se possiede una certa autonomia e una capitale regionale dove funzioni importanti pos-sano essere servite dalla lingua minoritaria»52. A tale elemento è con-nesso quello della trasmissione intergenerazionale.

Il carattere complesso del concetto di vitalità è sottolineato anche da Berruto 2007 che definisce la vitalità come «un conglomerato di ef-:&44(3+#;(::8.(12&#2&))+#'1982(4@#&#2&))*8.1#I+)9&21#(2#+)'82(#;19ini), buona o sufficiente trasmissione generazionale e buon mantenimento presso le giovani generazioni, forte lealtà linguistica e autocoscienza minoritaria identitaria presente negli atteggiamenti della comunità». Berruto 2009 inoltre, ;151#+3&%&#'%(4('+41#)*assenza di gerarchia nei fat-41%(#(2;('+4(#;+))*NBKS>cA#2&#;&)(2&+#82+#<&%+%'/(66+6(12&#(2#'8(#+c-quisiscono un valore prioritario coordinate tipicamente sociolinguisti-che:

Posto che il fattore più importante sia la trasmissione intergenerazionale EFGA# +)# .&condo rango di importanza metterei la perdita di domini, al terzo la proporzione di parlanti nella comunità; a un rango ancora infe-riore (quarto) metterei il numero assoluto di parlanti, gli atteggiamenti e

50 Si vedano ad esempio, tra gli altri, Dressler 2003 su cui si tornerà tra poco e

Grenoble/Whaley 2006: 6. 51 Dressler 2003: 12. 52 Dressler 2003: 12-13.

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le politiche linguistiche istituzionali e gli atteggiamenti dei parlanti, e poi al quinto la risposta ai nuovi domini e media e la presenza di mate-riali didattici, e al sesto e ultimo rango la presenza di documentazione53.

Berruto 2009: 180 sottolinea infatti:

g#(2#1<2(#'+.1#&3(;&24&#'/&#)*&.4(26(12&#;(#una lingua in una comunità parlante è il capolinea, la fase finale di un percorso/processo che coin-volge essenzialmente un fascio di tre parametri: pochi parlanti + pochi domini + poca trasmissione intergenerazionale.

Il sociolinguista torinese osserva in1)4%&# )*1551%482(4@#;(#(24&<%+%&#)+#)(.4+#;&))*NBKS>c#'12#+)4%(#5+%+9&4%(#(2#5+%4('1)+%&#;(#2+48%+#)(2<8i-stica e sociolinguistica, per esempio la composizione e la struttura del repertorio.

Da un punto di vista sociolinguistico, si può notare inoltre che se il dibattito sulla definizione degli indicatori da considerare è stato ampio, la riflessione su come i dati relativi a questi indicatori debbano essere analizzati sembra essere stata minore. In particolare, tale problema è spinoso per le questioni di tipo squisitamente linguistico e sociolingui-stico. A questo proposito, un punto centrale è sottolineato da Berruto 2009: 190.

Va osservato che il trattamento consueto dei dati raccolti con questiona-%(1#4&2;&#+#;+%'(#82*(99+<(2&#.)&<+4+#;&))+#.(48+6(12&A#(2#'ui la risposta ad ogni domanda riazzera per così dire lo stato delle cose, ogni doman-da risultando per lo più indipendente per ogni singolo informatore dalle risposte date alle altre domande; mentre sarebbe fondamentale potere tracciare nei componenti del campione considerato rapporti implicativi.

Per quanto riguarda i fattori macro-sociolinguistici, ed in partico-lare il criterio della posizione della comunità nelle gerarchie comunica-4(3&# .1441)(2&+41# ;+# P%&..)&%# abbhA# ,(.1<2+# %()&3+%&# '/&# )*+%,-%&./# di Greci serve funzioni linguistiche limitate, circoscritte alla ristretta vita socio-economica locale. H#;19(2(#;(#8.1#;&))*+%,-%&./#.(#'+%+44&%(66+21#infatti come familiari e locali. Naturalmente, oggi, il generale aumento della mobilità, insieme ai cambiamenti economico-sociali che hanno impoverito le attività economiche locali, ha comportato un incremento

53 Berruto 2009: 179-180.

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;&(# '124+44(# '12# )*&.4&%21# &# ()# '12.&<8&24&# +89&241# ;&)# %('1%.1#+))*(4+)(+21=#

[&%#?8+241#%(<8+%;+#)*+2+)(.(#9('%1-sociolinguistica, per tentare di superare aporie quali quella messa in evidenza da Berruto nel passo ci-tato poco sopra, sembra opportuno integrare l*144('+#?8+24(4+4(3+#e oriz-zontale utilizzata in §5. con 82*144('+#?8+)(4+4(3+#&#verticale, incentrata cioè sul parlante concepito nella sua unità, nonché sul testo da lui pro-dotto durante )*(24&%3(.4+=# Appare dunque cruciale fondare )*+2+)(.(#.8))*individuo, sulla sua storia linguistica, sul suo livello di competen-za, sui suoi usi linguistici, sui giudizi espressi sulla lingua, al fine di de-lineare tipologie di individui e comportamenti ed ipotizzare legami (se non vere e proprie correlazioni) tra dimensioni diverse. Con questa me-todologia, è possibile infatti valutare in modo concreto il peso dei di-versi fattori sociolinguistici relativi alla vitalità, e soprattutto sperimen-tarne le relazioni. Riguardo ad esempio alle centrali questioni della tra-smissione e della competenza, appare importante la ricostruzione ;&))*(24&%1 scenario familiare nel quale i diversi comportamenti lingui-stici hanno origine: composizione del nucleo familiare, competenze linguistiche dei genitori, pratiche comunicative abituali, atteggiamenti presenti nella famiglia. Anche nell*+9,(41#;&))+#5&%;(4+#;(#;19(2(A#+p-5+%&24&9&24&# ()# .&441%&# 9&<)(1# %+55%&.&24+,()&# +44%+3&%.1# 82*+2+)(.i quantitativa, solo una analisi microscopica riesce a seguire in modo concreto la progressiva contrazione ;&))*+%,-%&./, tracciando tipologie di comportamenti abituali.

Un altro aspetto in cui la dimensione quantitativa e orizzontale si è rivelata fortemente insufficiente è quella dei giudizi sulla lingua. Per arrivare infatti a intravedere gli atteggiamenti linguistici del parlante, occorre infatti integrare i giudizi pronunciati in risposta a domande del questionario, spesso piuttosto stereotipati, collocandoli nel circuito più +95(1#;&))*(24&%3(.4+A#9&44&2;1)(# (2# %&)+6(12&# '12#+)4%&# +ffermazioni e con il complesso dei comportamenti linguistici ;&))*(2:1%9+41%&. Un esempio in tale senso viene dalle risposte dei giovani alle domande di <(8;(6(1# .8))*+%,-%esh. Esse sono complessivamente positive ma, al contempo, stereotipate e ripetitive ed acquisiscono un senso ed una uti-lità solo se analizzate in modo microscopico quanto alla loro formula-zione e se messe in relazione con altri aspetti del parlante.

Attraverso un esame a grana fine delle interviste emerge infine in modo chiaro la variabilità dei comportamenti presenti nella comunità. Le implicazioni di questa variabilità paiono poco considerate negli stu-di sulla vitalità, nati, come è noto, in contesti di sociologia del linguag-gio, spesso tendenti a rappresentare la comunità come omogenea

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+))*(24&%21#;&))&#;(3&%.&# :+.'&#;*&4@=# V844+3(+# )*+2+)(.(#;&))+#3+%(+,()(4@#interna al punto pare un elemento non secondario per stabilire, se non in termini numerici, in termini qualitativi la vitalità della lingua in un determinato punto ed è probabilmente utile anche in operazioni di lan-guage planning. Nel caso dei parlanti giovani per esempio, a partire da una pronunciata variabilità appare possibile individuare patterns co-muni e costantiA#'/&#%(3&)+21#)+#4&2.(12&#4844*1%+#1..&%3+,()&#4%+#5&%;(4+#e mantenimento (Valente in questo volume). In modo speculare, nei parlanti adulti ed anziani, a fronte di una apparente vistosa omogeneità, è possibile individuare differenze di competenza, di uso e di atteggia-menti (Milano in questo volume), in grado di mostrare spostamenti del-la posizione delle varietà del repertorio che in parte diventano più evi-denti nei giovani e in parte restano come elemento caratterizzante di al-cune fasce.

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