cronache ipogee - dicembre 2013

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cronache ipogee Auguri a tutti pagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. 2/203 cronache ipogee

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Auguri a tuttipagine di informazione speleologica per il Friuli Venezia Giulia - n. �2/20�3

cronache ipogee

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UGO STOCKER

Ho appreso la sconvolgente notizia di Ugo e stento ancora a credere che sia vero.Il sabato prima eravamo assieme alla grotta Noè lui era salito per primo, io lo aspettavo fuori e, sul bordo del pozzo, abbiamo parlato a lungo.Ugo mi aveva confidato che con il pas-sare degli anni il pozzo gli sembrava ogni volta più lungo “.. chisà magari fra venti anni me sembrerà lungo el dopio” mi aveva confidato tra il serio e lo scherzoso.Aveva ancora tanti progetti da portare avanti. Ricordava perfettamente, es-sendone protagonista, tutta la storia della speleologia regionale ed un gior-no avrebbe voluto pubblicare qualcosa di sicuro. In breve, mentre si aspettava

il resto della compagnia che risalisse il pozzo, mi aveva tracciato la storia e le vicissitudini della speleologia a Monfalcone e dintorni. Aneddoti che anch’io dopo tanti anni non conoscevo. Senza dubbio lui e suo fratello Vladi erano un pezzo, se non la storia, della speleologia monfalconese!Negli anni '70 fu lui, qui a Gorizia, a spronarci nelle esplorazioni in Canin, ricordo benissimo che in quegli anni grazie al suo contributo fu esplorato l'abisso Comici e molte altre belle esplorazioni sull'altopiano.Forti della sua esperienza maturata alla Spluga della Preta, eravamo riu-sciti a superare diverse difficoltà nella pancia di quell’altopiano che all’epoca cominciava timidamente a svelare i suoi segreti.Le esplorazioni assieme a lui, forse grazie anche alla nostra giovane età, si risolvevano sempre in grande allegria e la speleologia ci sembrava la cosa più bella del mondo.Lui era il più “anziano” ma aveva sempre la battuta pronta e nelle dif-ficoltà tendeva a sdrammatizzare la situazione.Ricordo ancora un agosto di tanti anni fa quando uscendo dal Comici, dopo cinque giorni trascorsi laggiù in quei freddi meandri, stremati e senza forze ci sorprese una perfida nevicata e lui scherzandoci sopra ci offriva delle zol-lette di zucchero “… serve per tirarse su” ci diceva!Con Ugo ci si conosceva da una vita, da anni lavoravamo assieme alla Fin-cantieri, con lui era facile andare d’ac-cordo bastava parlare di speleologia e subito il discorso si infiammava e subito partivano nuovi progetti.Fu così che nel lontano ’78, spinti dall’esuberanza giovanile decidemmo di fondare un nuovo gruppo speleo: il “Seppenhofer”.Erano gli anni del Canin e di mille altre avventure.Ugo, protagonista della vecchia scuola di speleologi “fai da te” ed in possesso di una genialità e abilità manuale sen-za pari, amava anche autocostruirsi gli attrezzi speleo a seconda della necessità.Anche sabato era risalito il pozzo della Noè con al piede, al posto del classico “Pantin”, un suo bloccante autocostruito, era il suo stile.

Ma non solo, amante com’era dei rilievi topografici di precisione, in tempi in cui le diavolerie della “Suunto” non erano ancora di moda o non c’erano proprio, si era costruito alcuni clinometri di grande precisione e semplicità.Ugo Stocker è stato soprattutto un grande esploratore, lo ricordiamo quando il 10 agosto del 1967 assieme a Lorenzo Cargnel e Luciano Boni rag-giunse la Sala Nera, il vecchio fondo della Spluga della Preta a –875 m di profondità, all’epoca un vero record mondiale.Ma in quegli anni anche le prime esplorazioni all’Antro del Corchia lo videro protagonista, assieme al fratello Vladi, di memorabili imprese.Nel 1987, come spesso accadde e com’era nel suo spirito, volle intra-prendere una nuova sfida fondando un altro gruppo la Società di Studi Carsici “A.F. Lindner”, sfida vinta sen’altro visti i successi ottenuti.Più recentemente, nel 2011, ci siamo reincontrati in grotta in occasione della spedizione speleologica in Grecia, sono stati bei momenti!Il resto poi, è storia recente fino a mercoledì 25 dicembre, quando una telefonata che non avrei mai voluto ricevere ha interrotto bruscamente una giornata che doveva essere di festa.Con Ugo abbiamo perso un tassello della nostra storia e forse anche qual-cosa dentro di noi.Un affettuoso abbraccio alla moglie Diana e al figlio Dario.

Maurizio Tavagnutti23 maggio 2010. Abisso del Colle Pauliano (Carso triestino). (Franco Gherlizza)

5 agosto 2011. Grecia, Spedizione speleologica sui Monti Pindos. (Clarissa Brun)

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6 agosto 2011. Grecia, Spedizione speleologica sui Monti Pindos. (Clarissa Brun)

UGO STOCKER “SUGO”“…ma cossa te me farà dormir sul ponte del traghetto, alla mia età?...” mi disse Ugo con il suo sorriso sincero e canzonatorio.Così l’ho conosciuto: Ugo, Ughetto anzi “Sughetto” come mi correggeva sempre lui, in occasione della spedi-zione in Grecia nel 2011.Naturalmente sapevo la sua storia spe-leologica e quello che aveva fatto ma la sua persona fino a quel momento non l’avevo mai incontrata veramente.Risate, dubbi, battute, contrasti, con-fronti che poi si tramutavamo in perfet-ta sintonia sul campo, ci siamo subito piaciuti, quelle strane alchimie che non hanno un senso o forse sì.Così Ugo parte con noi per la Grecia e alla faccia di certi giovincelli, con dormiben e sacco a pelo si accaparra il posto migliore sul ponte del traghetto greco ammirando il panorama sempre uguale, sempre azzurro, spiegandoci con estrema precisione e con nostra sorpresa tutte le parti del traghetto: era stato disegnatore di progetti delle navi.Al calar del Sole sulla nave fa fresco e Franco gli appioppa subito l’appellativo di “nonno inverno” a causa del berretto di lana, sciarpa e pile.Tutti in mezzo al mare, tutti con la maglietta arancione dove spicca la stampa della vignetta, pungente come sempre, realizzata da Ugo.E sì, pure ottimo vignettista i suoi personaggi esprimono tutta la sua personalità e il suo approccio alla vita e alla speleologia sdrammatizzando le situazioni per trarne comunque un insegnamento e dare sprono soprat-tutto ai giovani.Arrivati in terra ellenica era tempo di formare le squadre: “…ara che mi

no posso far tanto…” sempre Ugo e sempre con zaini enormi che non la-sciava mai ad altri, sempre fuori dalla mattina alla sera, sempre a carpire curioso le bellezze della natura e contemporaneamente ad armare la verticale ad esplorare a rilevare ad imprecare perché si teneva il laser in posizione sbagliata, a riporre la busso-la e prender la macchina fotografica, a pendolare sulla corda per vedere cosa c’è dietro a quella lama “….magari va avanti…”.E poi uscire e rilevare le linee geo-logiche del paesaggio e meravigliarsi davanti ad una violetta isolata che non doveva stare là “…quando se va in giro bisogna veder le robe al completo no fermarse al buso, scriver, segnar le piante, le bestie…cussì se riva a capir quel che xe sora e quel che xe soto…”.Mai parole più giuste.Su quei pendii assolati e aridi ho capi-to, egoisticamente, che lo avrei voluto sempre in squadra con me, estrema stima e fiducia, estrema simpatia e spensieratezza, dove passava lui non serviva ritornare per verificare se c’era qualcosa di insoluto: lavoro finito, obiettivo raggiunto, guardandolo risa-lire lungo la corda pensavo: peccato non averlo conosciuto prima, quante esplorazioni avremmo potuto fare sulle nostre montagne!Alla sera uscivano dalla sua matita i rilievi delle grotte e le vignette che riassumevano i fatti della giornata, sempre con il sorriso.L’amicizia continua con il campo in

Abruzzo, dove quattro giorni di pioggia e nebbia conditi dal fango misto allo sterco di mucca spalmato fuori dalle stalle dove eravamo ospiti (non in stalla ma nell’edificio attiguo!) non frena il buonumore del nostro Ugo che al mo-mento di andarsene esordisce “…me mancherà tutta sta m_ _ _a!Il gruppo è affiatato stiamo bene insieme, la speleologia unisce i vari pezzi e l’amicizia e la stima li incolla, ci divertiamo un mondo, quindi nel 2012 si riparte per la Croazia ai confini con la Bosnia.Altri popoli, altre grotte, altre esplora-zioni, stesso spirito.D’ora in poi chiederà “quando se torna? ...dovemo finir delle robe...” Vero.E poi le gite sul nostro Carso, i fan-ghi alla grotta Skerk …e infine, l’altra settimana, una sua mail: “…gò fato el passaporto novo”.Esplorava già su google earth la meta della prossima spedizione, ponendo dubbi e perplessità ma concludendo sempre “…allora quando partimo, fame saver…”.Eh, caro Ugo, invece ci hai fregati, sei già andato avanti!Mi mancheranno le tue critiche, le tue osservazioni, i tuoi sorrisi, i tuoi abbracci, il tuo casco a fiorellini, la tua precisione, il tuo spirito d’avventura, il tuo sacchettino con il kit da rilievo, il tuo imprecare a chi teneva i flash per le foto, i tuoi insegnamenti e soprat-tutto la tua voglia di andare in grotta di fare ed esplorare mai assopite nel tempo.Spero tanto che un briciolo di questo spirito abbia contaminato i giovani ai quali tu hai insegnato a muovere i primi passi in grotta.Ciao Ughetto … mi raccomando, an-che lì diffida dalle “giornate di riposo” e non andare giù troppo pesante con le vignette sugli angeli!

Clarissa Brun

Vignetta fatta in occasione del campo speleologico in Abruzzo, firmata "Sugo".

Vignetta fatta in occasione del campo speleologico in Abruzzo, firmata "Sugo".

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dicembre 20�3...PORDENONE,CONCLUSO IL PROGETTODI SPELEOLOGIA “I VUOTI CHE RIEMPIONO LE MONTAGNE”

DEL CLUB ALPINO ITALIANO

Una serie di iniziative - escursioni, mostre fotografiche e attività dedica-te ai più piccoli - portate avanti con passione per dare un'immagine bella e positiva della speleologia.Nella mattina di domenica scorsa a Pordenone, presso Palazzo Mantica, il progetto celebrativo del 150° anni-versario del Club alpino italiano dedi-cato al mondo degli ipogei sotterranei - chiamato “I vuoti che riempiono le montagne” - si è concluso nella città che è stata teatro della maggior parte degli appuntamenti organizzati nel corso del 2013, Pordenone.Dopo i saluti del Presidente della Camera di Commerco di Pordenone Giovanni Pavan, sono intervenuti i rappresentanti degli Enti locali por-denonesi e friuliani per sottolineare le iniziative portate avanti quest'anno dall'Unione speleologica pordenonese CAI, che hanno mostrato come la speleologia sia anche cultura, ricerca scientifica e strumento per educare i più giovani al rispetto dell’ambiente."Non possiamo prescindere dall’aiuto del CAI in molti aspetti, dal Soccor-so alla tracciatura dei sentieri. Oggi parliamo di grotte ma il CAI è tanto altro", ha dichiarato il Vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Sergio Bolzonello. "Nei percorsi per valorizzare la nostra regione c'è uno spazio enorme e avere dei compagni di viaggio come gli amici del CAI ci aiuta e aiuterà molto". Parole riprese anche dal Vicepresidente della Pro-vincia di Pordenone, Eligio Grizzo e dall'Assessore comunale, Vincenzo Romor.Il Presidente generale del CAI, Umber-to Martini ha sottolineato come in Friuli le attività portate avanti dal Sodalizio a livello nazionale siano in costante aumento: "qui le iniziative sono tan-te e appassionate. Nel territorio le celebrazioni per il 150° anniversario stanno continuando soprattutto per promuovere la nostra associazione verso l'esterno".In rappresentanza del CAI sono inter-venuti anche il Presidente del Gruppo regionale friulano Antonio Zambon e il Presidente della Sezione di Pordenone Aleris Pizzut.

Hanno concluso la Presidente USP CAI Romina Lorenzi e il responsabile del progetto "I vuoti che riempiono le montagne" Giorgio Fornasier, che hanno sottolineato l'impegno profuso

quest'anno per mostrare come la speleologia non sia fine a sè stessa, ma comprenda anche aspetti come la ricerca scientifica e la promozione turistica del territorio.

Incontro SpeleoCAI Pordenone. Il tavolo della presidenza.

Incontro SpeleoCAI. Il Presidente Generalecon gli Istruttori Nazionali Emeriti di Speleologia CAI.

Incontro SpeleoCAI Pordenone. Autorità e partecipanti in sala.

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FESTEGGIATASANTA BARBARANELLA KLEINE BERLIN

Nel giorno della festa di Santa Barba-ra (4 dicembre) patrona dei Vigili del Fuoco e dei marinai “La Bussola del-l’Attore”, scuola di recitazione e dizione per attori di Trieste, in collaborazione con la Fabbrica Woytjla ha organizzato presso la galleria principale del ricove-ro antiaereo Kleine Berlin di via Fabio Severo a Trieste una rappresentazione teatrale intitolata «Un passo avanti nel pericolo e due indietro davanti il successo» con la messa in scena di Francesco Gusmitta direttore artistico de "La Bussola dell’attore".Gli attori della scuola de "La Bussola dell’attore" hanno recitato poesie e il coro Scout ha proposto alcuni brani del loro vasto repertorio, di particola-re suggestione il coro de “Il Signore delle cime” avvenuto nel buio più completo.Nell’occasione è stata approntata una targa che è stata consegnata a Bari, in contemporaneità all’avvenimento teatrale triestino, e dedicata ai due marò italiani Latorre e Girone attual-mente trattenuti in India.

Maurizio Radacich

Kleine Berlin (Trieste). Festa di Santa Barbara. Le prove generali. (Lucio Mircovich)

Kleine Berlin (Trieste). Festa di Santa Barbara. Prove del coro Scout. (Lucio Mircovich)

Kleine Berlin (Trieste). Festa di Santa Barbara. Il pubblico in sala. (Lucio Mircovich)

RIPARTE IL PROGETTODIDATTICO 2014"ORIZZONTI IPOGEI"

Il 29 novembre scorso, 12 alunni della terza media della scuola Caprin con gli insegnanti, Dario Gasparo e Mauro Lapel, sono stati accompagnati dagli speleologi del Club Alpinistico Triestino alla scoperta della Grotta di Crogole (535/2716 VG).Ritrovo e partenza a Bagnoli nei pres-si della sorgente carsica nota come Antro di Bagnoli. Proprio dietro all’ex lavatoio, dove ora si allevano salmoni, parte il sentiero 46 A che, attraver-sando una zona caratterizzata dalla presenza di friabilissime marne gialle ed azzurre, si raccorda con la mulat-tiera che esce dall’abitato di Crogole e che sale verso il monte Carso. In breve, anche perché i ragazzi erano piuttosto veloci nonostante la salita, è stata raggiunta la vedetta di Crogole e poi, con una piccola deviazione, la Grotta di Crogole.Questa grotta presenta tre ingressi: il più “comodo” era stato un tempo ampliato con lo scopo di rendere tu-ristica la cavità; un secondo ingresso situato più in alto è costituito da un pozzetto di pochi metri che immette in una bella galleria che a sua volta si affaccia su un breve salto verso la sala centrale della grotta; un terzo ingresso, scoperto più recentemente, prevede una discesa in un pozzo di circa 28 m che raggiunge la base del ramo di sinistra della grotta.Dopo la distribuzione dei caschetti tutti sono entrati dall’ingresso como-do, mentre all’interno è stato siste-mato un passamano per facilitare il superamento di uno scivoletto che immette in una galleria molto ampia, ben concrezionata e ricca di piccole vaschette d’acqua. Grazie alla col-laborazione di tutti è stato possibile provare a rimanere senza luce ed in silenzio per capire le condizioni di vita al “buio assoluto” cui sono sottoposti gli animali cavernicoli. A proposito di fauna è stato avvistato un pipistrello, probabilmente già in letargo, e alcuni esemplari di crostacei isopodi apparte-nenti alla specie Titanethes albus.Gran finale (soprattutto inaspettato) per gli speleologi in erba: con le dovute attrezzature e sicurezze nonché con l’aiuto delle guide è stato possibile far uscire i ragazzi (e le ragazze) con una divertente arrampicata risalendo i due pozzetti, che costituiscono il secondo

ingresso della grotta.Tutti molto soddisfatti sono poi scesi a Bagnoli improvvisando una discesa di corsa per prendere in tempo l’autobus per il rientro a scuola.Soci del CAT che hanno partecipato: Franco Gherlizza, Mario Nacinovi, Ferruccio Podgornik, Lucio Mircovich, Giacomo Godina e

Sergio Dolce

Grotta di Crogole. (Ferruccio Podgornik)

Grotta di Crogole. (Dario Gasparo)

UNIONE SPELEOLOGICA PORDENONESE CAI“PER UN NATALEDI PACE”

Quarantaduesima edizionedella Messa di Natale in grotta.

Anche quest’anno L’Unione Speleologi-ca Pordenonese CAI ha organizzato, la notte del 24 dicembre, la tradizionale MESSA di NATALE nella grotta “La Foos” di Campone.Il suggestivo rito religioso è stato ce-lebrato, nella prima sala della grotta, alle ore 22.00.L’atteso, semplice incontro è stato, ancora una volta, momento di riflessio-ne, solidarietà e amicizia, quest’ultima

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RICERCHE SCIENTIFICHENELLA CANTINAE NELL’ABISSO SKERK

La Società di Studi Carsici “Lindner” continua le ricerche mineralogiche e chimiche, iniziate ancora oltre un anno fa, nella cantina Skerk (Carso Triestino) e nel relativo abisso (6328/6138 VG).Si ricorda che la cantina è stata approfondita entro la roccia, il che ha permesso di intercettare alcuni depositi di riempimento di cavità ed una profonda grotta.In particolare, in alcune nicchie naturali della cantina, sono state prese in esame delle concrezioni dall’aspetto insolito, campioni di roccia, argille ed incrostazioni.Il tutto è in corso di studio tramite analisi al diffrattometro a raggi x che vengono effettuate nell’Università di Trieste.Sono stati determinati anche alcuni parametri chimici e fisici delle acque di percolazione con strumentazioni e kits della Società Lindner.Una prima relazione era già stata consegnata ai proprietari.Più recentemente, invece, sono stati prelevati dei campioni di sedimenti argillosi dell’abisso, dei quali è iniziata la caratterizzazione tramite i “limiti di Atterberg” e lo studio mineralogico. I primi risultati, indicano che anche questi sedimenti hanno caratteristiche un po’ diverse dalle solite argille bruno rossastre, infatti sono molto ricchi di calcite e di dolomite mentre i fillosilicati sono poco cristallizzati o quasi amorfi,

“SPELEOALBERONATALIZIO2013" DI ANDREISCentocinquantanni di Speleologia in un augurio di pace.

Anche quest’anno l’Unione Speleologica Pordenonese CAI ha aderito con entu-siasmo e creatività all’in-vito dell’Amministrazione

Comunale di Andreis a partecipare all’iniziativa “Ad Andreis nevica la … fantasia”, caratterizzata dalla presenza per le vie del paese di decine di alberi natalizi frutto della gioiosa fantasia da privati e associazioni che contri-buiscono a creare di una piacevole atmosfera natalizia.Gli speleologi del CAI, si potrebbe dire oramai, <come da tradizione>, hanno realizzato sul campanile andreano il loro “SpeleoAlberoNatalizio” dedicato quest’anno allo spirito che caratterizza da 150 anni la Speleologia del Club Alpino Italiano e al ricordo di Antonin (Tone dal cit) figura di riferimento dell’ospitalità di Andreis recentemente scomparso.

Gianpaolo Fornasier

Prelievo di campioni per successive analisi di laboratorio. Damiano Cancian ed Antonella Miani.

Particolare delle concrezioni presenti nella cantina Skerk. Vengono studiate dal punto di vista chimico e mineralogico.

L'ingresso dell'Abisso Skerk, si apre all'interno della cantina.Messa di Natale nella Grotta "La Foos"

di Campone. (Ivan Casarotto)

suggellata anche con il “CaldoBrindisi” augurale che gli speleo da sempre offrono ai partecipanti.Alle ore 21.00, dal paese di Campone, è partita una suggestiva FIACCOLATA che, con una breve passeggiata, ha raggiunto la grotta.

Giorgio Fornasier

Andreis. "Speleoalberonatalizio2013" con i loro autori.

perciò le ricerche proseguiranno fino ad avere un quadro più completo della situazione.

Graziano Cancian

Andreis. "Speleoalberonatalizio2013".

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La scaletta di canapa e legno.

Inizio pionieristico di un viaggio

avventuroso alla scoperta

di un mondo sconosciuto.

La scaletta di acciaio e alluminio.

Passato prossimo del percorso

di viaggiatori invisibili

alla ricerca di nuove conoscenze.

La “sola corda”.

Pegaso moderno per coloro che,

come Ulisse, l’Uomo che voleva sapere,

continuano il viaggio.

Noi, Speleologi dell’Unione Speleologica Pordenonese CAI, nel 150° della fondazione del Club Alpino Italiano, dedichiamo questo “SpeleoAlberoNatalizio”, simbolo di pace agli Uomini di buona volontà”

nel ricordo dell’amico Antonin (Tone dal cit) con cui abbiamo condiviso tanti momenti, lieti e amari, della nostra passione per il mondo delle grotte.

Andreis Natale 2013

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Nell'ultimo biennio sono riprese le esplorazioni alla grotta del Landri Scur (Comune di Claut, Pordenone) il cui probabile ingresso alto (Le Vasche) è da anni oggetto di scavi ad opera dell'Unione Speleologica CAI Pordenonese. La scorsa estate, con l'aiuto anche di Luca Bardovagni (GS Urbino) eravamo giunti in una rete di meandri dove furono rinvenute tracce degli scavi in corso a Le Vasche.Sabato e domenica scorsa un nutrito gruppo di persone è salito sul M. Resettum-Pradut per tentare un col-legamento radio con i tre che in quel momento si trovavano all'interno del Landri Scur. Per chi non conoscesse il Landri Scur si fa presente che il suo ingresso è impedito per 11 mesi all'anno da un sifone...Così questo week end avrebbe dovuto essere il giorno del Contatto, così, per dare una ulteriore svolta all’oramai ventennale storia del collegamento tra le Vasche e il Landri Scur.Una storia fatta di speranze, sogni, delusioni, testardaggine e sudore.Una nutrita squadra esterna.Una piccola squadra interna.Tanti amici in attesa, col fiato sospeso. Alcuni, per problemi più grandi di loro, sono assenti. Spiace.Sigle diverse, stessa provenienza, stessi obiettivi.Alla fine si rivelerà comunque una gior-nata storica, e non solo per gli aspetti più squisitamente speleologici…... Piove. Caldo. Neve in scioglimentoIl sifone è aperto. Punto. Si passa. Punto. L’aria è in ingresso. Ovvio? Certamente….Guido coordina le squadre alle Vasche. L’aria anche lì è in ingresso. Strano? NO, come vedremo fra alcune ore….I tre del Landri arrivano nelle zone esplorative alle 20.30 di sera. Incomin-ciano a risalire la via da dove paiono giungere i resti degli ultimi 20 anni di attività in Vasche. Tra i resti ora fanno bella mostra di se anche le rotelline di sughero gialle lasciate alle Vasche da Daniele lo scorso agosto…. La via è questa, non ci sono dubbi ma..., l’aria è in ingresso. Per questo abbandoniamo le boccette di profumo e i fumogeni acquistati ad uopo e cominciamo l’esplorazione.

Alcuni caminetti (P8, P15, P18), per un totale di circa 55 metri e giungiamo a una strettoia molto ventilata. Da li, senza forzarla, i giochi sono chiusi. A circa –70 dal fondo delle Vasche. Rileviamo i nuovi ambienti, tra cui la saletta "La Vasca è Vicina!".Nel frattempo radio e ARVA muti. Assoluto silenzio.Half past midnight: abbandoniamo l’idea di giungere alle Vasche.Torniamo quindi sui ns. passi e, dato che ci siamo, proseguiamo le esplo-razioni. Via principale: Denis sale un pozzetto di 7 metri e… meandro fossile. L’aria in salita. Tanta… si va verso un ingresso alto. Lo raggiungo e partiamo in esplorazione. Il meandro è fossile, largo, comodo. Un po’ d’argilla sulle pareti. Resti animali sparsi qua e la… Un ghiro morto.Proseguo inseguendo l’aria per circa 150 metri. Gli ambienti sono sempre molto grandi.Urla e grida.“Deeeeniiis, Deeeeeniiiis, dove sei?. Vieeee quaaaaa!”“Filippo, prosegue anche di qua!!!”Due ore dopo decidiamo di scendere. Questa volta stoppiamo l’esplorazione non perché la via chiude o per man-canza di materiali, non per difficoltà di progressione… ma solo perché sazi e stanchi. I lunghi tempi della via di ritorno sono l'occasione per riflettere sulle correnti d'aria: “Perché le vasche aspirano d’inverso e soffiano d’estate se sono l’ingresso alto del Landri Scur????”. Molte volte, negli anni passati, ci siamo sentiti porre questa domanda. Lo scorso inverno avevo constatato che, sebbene in ingresso al Landri Scur ci fosse una violente corrente d’aria, le vasche erano quiete, come a dire “Che me ne frega di ciò che ho sotto quando sopra c’è qualco-sa di più grande?”. Tant’è che avevo persino ipotizzato la mancanza di un collegamento fisico diretto…Beh, ora siamo in grado di fornire delle prime risposte: le Vasche sono un importante accesso intermedio di un sistema del quale il Landri Scur rappresenta sicuramente l’ingresso meteo basso.Il sistema di meandri fossili esplorati questa notte rappresenta invece la via per l’ingresso più alto del sistema, il principale in comunicazione con le

Vasche. Potrebbe essere un mostro di cui il Landri Scur è solo una por-ticina di servizio…. Forse di immani sviluppi….Ore 09.30: fuori.Ore 12.30: Pradut. La cosa più interes-sante della giornata. Tanti amici diversi seduti allo stesso tavolo a raccontarsi a vicenda le esperienze vissute, gli sviluppi futuri e le emozioni provate nell’aspettare un collegamento vocale e a fantasticare sulLa Grande Grotta che stava, sta, e starà proprio li, sotto i pianori del Pradut, appena sopra le nostre teste.Considerazioni personali: I risultati esplorativi degli ultimi due anni sono frutto di un collettivo. Anche se sono stato io a trainarle, avrei potuto fare ben poco senza:I ragazzi del GSS che negli ultimi tre anni hanno periodicamente provveduto a riaprire i sifoni di sabbia e ghiaia d a verificare l’agibilità del sifone e con i quali ho condiviso la mia prima esperienza in Landri Scur.Guido che sa insegnare come inse-guire un sogno.L’USP per lo spirito del collettivo.Ivan, Bardo, Sergio, Dennis e Mam-molo (peggio per lui se continua a credere più negli altri che in se stesso) che nell'ultimo anno mi hanno accom-pagnato in quei posti remoti.Non fosse stato per Guido i risultati raggiunti quest’ultimo weekend non sarebbero stati possibili. Molti mi di-cevano di stare a casa perché, che vuoi, “sta a casa, piove, non passi”; ma oramai lui era partito per la tangente e non si poteva più tornare indietro… Grazie.Intanto, non ci rimane che sperare ancora in un futuro collettivo…

Filippo Felici

ESPLORAZIONI CONGIUNTE AL LANDRI SCUR

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ESPLORAZIONI CONGIUNTE AL LANDRI SCUR 50 ANNI DI ATTIVITà SPELEO-ALPINISTICA

Sabato 30 novembre 2013, nella sede sociale del Club Alpinistico Triestino, si sono festeggiati i 50 anni di attività speleo-alpinistica dell'inossidabile Franco Gherlizza!Numerosi gli amici intervenuti, anche da fuori provincia, e le dimo-

strazioni di affetto sia verbali che tangibili.Tra gli altri, una targa del Comune di Trieste e una lettera personale di con-gratulazioni da parte del Sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, che è stata consegnata a Gherlizza dal Consigliere Comunale Roberto Decarli.

Lino Monaco

Muli de grota

Franco Gherlizza

Sede del Club Alpinistico Triestino. Un momento della festa. (Lino Monaco)

Sede del Club Alpinistico Triestino. La consegna della targa da parte dal Consigliere comunale Roberto Decarli a nome del Comune di Trieste. (Moreno Gherlizza)

"Muli de grota", il libro autobiografico di Franco Gherlizza, di recente uscita, in cui racconta i primi 30 anni di attività con il CAT.

Quadro fatto da Lino Monaco per i 50 anni di attività speleo-alpinistica.

2013 - Sede del Club Alpinistico Triestino. Tre generazioni presenti: Moreno, Franco e Aenor Gherlizza. (Lino Monaco)

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gennaio 20��...MOSTRE E MATERIALISPELEO-DIDATTICIIN PRESTITO

A partire dal mese di gennaio 2014, sarà possibile ottenere gratuitamente dal Club Alpinistico Triestino parte delle sue mostre e del suo materiale didattico per allestire stand o per eventi promozionali in genere che compren-dano il mondo delle grotte.Potranno beneficiare di questi soggetti le scuole, le associazioni speleologiche e/o naturalistiche nonché i privati per attività promozionali in genere.Per periodi, che verranno concordati tra le parti, si potranno così richiedere i seguenti soggetti:

UN ANNO DA PIPISTRELLOMostra didattica composta da 14 ban-ner (2x0,80 m) con foto e descrizione della vita di un pipistrello mese per mese. Il testo è in sei lingue (italiano,

inglese, francese, tedesco, spagnolo e sloveno).

ALLE FOCI DEL MITOMostra sulla storia della speleosubac-quea triestina composta da 9 pannelli in pvc (1x0,70 m) con foto e testi in cinque lingue (italiano, inglese, fran-cese, tedesco, spagnolo).

ARCHEOLOGIALucy (Australopitecus afarensis)Calco dello scheletro di "Lucy", una specie estinta di ominide del genere Australopithecus. Sono i resti di un esemplare di femmina adulta, dell'età apparente di 25 anni, vissuta almeno 3,2 milioni di anni fa.

Australopitecus robustusCalco del cranio dell’Australopitecus robustus. L’originale venne rinvenuto nell’Africa meridionale e precisamente a Swartkransa (Sudafrica). Visse tra i 2 e i 1,2 milioni di anni fa.

Homo neanderthalensisCalco del cranio dell'Uomo di Nean-derthal, ritrovato nella Grotta Guattari (Circeo - Lazio), e risalente a circa 50 mila anni fa.

Homo neanderthalensisCalco del cranio dell'Uomo di Neander-thal, ritrovato a Saccopastore (Lazio) e attribuito, su base stratigrafica, a una delle prime fasi dell’ultimo perio-

do interglaciale Riss-Würm (circa 120 mila anni fa).

PALEONTOLOGIAOrso delle caverneSpecie estinta di orso grosso più o meno come l’odierno orso bruno (su-perava i due metri d’altezza ritto sulle zampe posteriori). Diffuso in quasi tutta l’Europa, questa specie (durata due-centomila anni) scomparve alla fine del Pleistocene, circa 20.000 anni fa.

Leone delle caverneCalco del teschio del leone delle caverne (Panthera leo spelaea), una sottospecie estinta di leone del Pleisto-cene superiore (da 120.000 a 10.000 anni fa).

Iena delle caverneCalco del teschio della iena delle caverne (Crocuta crocuta spelaea), sottospecie estinta di iena maculata (Crocuta crocuta) originaria dell'Eura-sia. Si estinse in tutto il suo areale verso la fine dell'ultima era glaciale (tra 20.000 e 10.000 anni fa).

Fossile di PipistrelloCalco di un fossile di pipistrello, di circa 55 milioni di anni, scoperto nel Wyoming (USA).

Fossile di ArchaeopterixCalco dell'archeottèrige (Archaeop-teryx lithographica) è il più antico e primitivo uccello noto, i cui fossili sono stati trovati in rocce del Giurassico superiore (circa 150 milioni di anni fa) della Baviera (Germania).

Franco Gherlizza

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cronache ipogee�2

Materiale didattico

La Sezione Didattica del Club Alpinistico Triestino ha realizzato, negli anni, alcuni prodotti di comu-nicazione studiati appositamente per i ragazzi (e per il mondo studentesco, in genere) rivolti princi-palmente alla conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio speleologico, nonché alla ricerca scien-tifica ed esplorativa. Questo il materiale didattico in uso alla nostra Scuola di Speleologia:

1) Libretto a fumetti “Origini”. Trieste dalla prei-storia alla conquista romana.

2) Libretto “Nelle viscere della Carsia” narrativa per ragazzi (esaurito).

3) Libretto “La natura tra le rocce” Il Carso visto e descritto da un bambino di 11 anni (esaurito).

4) Poster “L’ultimo continente” versione italia-na, slovena e inglese (*).

5) Libretto “Colorare il buio” adatto per bambini delle prime classi primarie (**).

6) Power Point “L’ultimo continente”. Viaggio scientifico-esplorativo nel mondo delle grotte.

7) Video “Andar per grotte”. Storia ed evolu-zione della speleologia a Trieste.

8) Power Point “Grotte e leggende del Friuli Venezia Giulia”. Storie fantastiche.

9) Power Point “Miti e leggende ipogee del Friuli Venezia Giulia”. Personaggi fantastici.

10) Power Point “Storia della Speleologia su-bacquea a Trieste”. Tecnica, fisica e sport.

11) Video “Ipogei naturali e artificiali della Grande Guerra sul Carso”. Storico.

12) Power Point “Il ricovero antiaereo denomi-nato «Kleine Berlin»”. Storia di un bunker.

13) Power Point “Che fatica essere bambini in tempo di guerra”. Perché non succeda più.

14) Video “Kleine Berlin”. Storico.15) Power Point “Storia della speleologia”.16) Power Point “Ars speleologica. La scienza

dell'avventura” (didattico).

(*) Dal sito del CAT si possono scaricare le copie in tedesco, francese, spagnolo, croato e portoghese.

(**) Idem: in sloveno, tedesco e francese.

Orizzonti ipogeiGrotte della Grande Guerra

sul Carso triestino

Orizzonti ipogeiGrotte della Grande Guerra

sul Carso triestino

clubalpinistico

triestino

Progetto di didattica ambientaleper l’anno scolastico 2013/2014

Libri e video che verranno consegnati,in omaggio, alle biblioteche scolastiche.

Con il contributo del:

Orizzonti ipogeiGrotte della Grande Guerra

sul Carso triestino

La seconda edizione dell’iniziativa speleo-culturale “Orizzonti ipogei” ha per tema, le Grotte della Grande Guerra sul Carso triestino per anticipare la storia dell’entrata in guerra della nostra città, nel luglio del 1914, quando il territorio faceva parte dell’impero austriaco.L’iniziativa è rivolta agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di tutto il territorio nazionale ed è riferita all’anno scolastico 2013-2014.

In questo lasso di tempo, i ragazzi avranno la possibilità di conoscere, attraverso lezioni teori-che ed escursioni in grotta, la storia delle cavità naturali e artificiali della prima guerra mondiale sul Carso triestino.

Gli incontri teorici avverranno presso la sala “En-nio Gherlizza”, all’interno delle gallerie antiaeree e bunker denominate “Kleine Berlin” (via Fabio Severo) alle quali seguirà una visita all’esposizione tematica sulle cavità usate dai due eserciti contrap-posti nel corso della prima guerra mondiale.Le escursioni si svolgeranno nelle grotte o negli ipogei artificiali, della Provincia di Trieste, che sono stati adattati a ricoveri, rifugi, ospedali ecc. nel 1915-1918.

La durata degli incontri teorici è stata stimata in 2 ore (visita alla Kleine Berlin compresa).La durata delle escursioni in grotta, per motivi lo-gistici e organizzativi, non potranno essere inferiori alle due ore (escluso il viaggio a/r per il luogo di appuntamento).Ai partecipanti verrà fornito un caschetto speleolo-gico completo di impianto di illuminazione.

Le lezioni seguiranno l’ordine cronologico delle richieste che verranno inoltrate al Club Alpinistico Triestino in seguito alla diffusione di un volantino informativo che illustrerà, dettagliatamente, il corpo docente provinciale sui contenuti del progetto.Verranno concordati degli incontri preliminari per definire gli orari delle lezioni nonché per scegliere le grotte adatte alle escursioni.

Per le lezioni teoriche e pratiche, la Società orga-nizzatrice si avvarrà, oltre del proprio corpo docente speleologico, anche di relatori e accompagnatori esterni (Collegio delle Guide Speleologiche del Friuli Venezia Giulia, storici, ecc.).

Alle biblioteche degli Istituti scolastici, che ade-riranno all’iniziativa, verrà consegnata una copia del libro “Grotte della Grande Guerra”; una copia della guida storica “Kavernenbau”. Itinerari spe-leo-turistici della Grande Guerra in Friuli Venezia Giulia” e il video “Ipogei naturali e artificiali della Grande Guerra sul Carso”.A tutti gli studenti verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Progetto di didattica ambientaleper l’anno scolastico 2013/2014

Ricostruzione in Kleine Berlin.

Per informazioni e prenotazioni:Club Alpinistico Triestino - Gruppo GrotteVia Raffaele Abro, 5/a - 34144 TriesteN. cellulare: + 39 348 5164550e-mail: [email protected] - www.cat.ts.it

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cronache ipogee �3

COMUNICATO STAMPA

Due premi con “Alpi Giulie Cinema”

In parallelo alla ventiquattresima edizione della Rassegna Internazionale “ALPI GIULIE CINE-MA” organizzata dall’Associazione “Monte Analogo” si terranno come di consueto a Trieste i due concorsi Premio “La Scabiosa Trenta” e “HELLS BELLS – Speleo Award”.Il termine ultimo per la presentazione scade il giorno 12 gennaio 2014. Il materiale do-vrà pervenire presso la sede organizzativa.Per l’iscrizione scaricare i bandi di concorso e le schede di partecipazione dal sito www.mon-teanalogo.net.Il Premio “la Scabiosa Trenta”, riservato alle produzioni cinematografiche di autori originari del-le regioni alpine del Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Carinzia dedicate alla montagna (sport, cultura e ambiente) verrà consegnato il 20 febbraio 2014 al Bar Libreria KNULP quando verranno proiettate le produzioni premiate dalla giuria, formata da autorevoli operatori nel campo della comunicazione, della cultura ed esperti della montagna.Il nome del premio richiama il fiore alpino immaginario cercato per una vita dal grande pio-niere delle Alpi Giulie, Julius Kugy.“HELLS BELLS – Speleo Award” è invece il concorso dedicato specificamente a docu-mentari, reportages e fiction di speleologia: girati dunque nel complesso e molto poco sco-nosciuto mondo ipogeo.Le produzioni premiate verranno proiettate al Teatro Miela il 13 febbraio 2014.La ventiquattresima edizione della Rassegna Alpi Giulie Cinema inizierà giovedì 6 febbraio 2014 al Teatro Miela con una serata dedicata all’alpinismo, climbing e avventura di mon-tagna, grazie al contributo del Comune di Trieste, il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia e Provincia di Trieste e la collaborazione di ARCI Servizio Civile.

MONTE ANALOGOVia Fabio Severo 31 - TRIESTE

Tel/Fax: +39 040 761683 Cell. +39 335 [email protected] www.monteanalogo.net

Page 14: Cronache Ipogee - Dicembre 2013

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“LE ABITAZIONIDEGLI ABORIGENICANARIOS”

I Canarios hanno scelto come luogo di abitazione le grotte naturali, anche se più frequentemente, le hanno scavate di forma artificiale nella “tosca” o “toba volcánica” e in altre rocce tenere.Associati a queste cavità è solito tro-vare dei recinti destinati al inmagaz-zinamento (silos) e altri fini, ai quali si aggiungono opere di adattamento e organizzazione dello spazio abitato, come i gradini scolpiti nella roccia, piattaforme d'accesso, ecc.Molti delle abitazioni in grotta si loca-lizzano nei rami medio-alti dei diversi “barrancos” che solcano l'isola.I Canarios hanno anche costruito case di pietra secca, che in qualche occa-sione formano agglomerati numerosi. La costruzione di queste strutture si facevano mediante la sovrapposizione di pietre, debitamente selezionate, sen-za l'intervenzione di qualche cemento. Il tetto invece si costruiva con delle travi incrociate che sostenevano poi le pietre liscie e uno strato di terra livellata.Esempi di tutto ciò li troviamo a La Audiencia (rilevata nel corso della nostra pre-spedizione) con i silos per l'immagazzinamento dei cereali; Las Cuevas del Gigante, poco distante dalla precedente, sono delle grotte grandi scavate artificialmente e adat-tate come abitazione e il Poblado de Caserones, case fatte in pietra.Nella nostra pre-spedizione abbiamo potuto anche vedere una ricostruzione di un villaggio (Parque Arqueológico Aborígenes Canarios).

Infine ringrazio le seguenti persone:Dña. María Isabel Quintana García, professoressa di storia.Dña. Josefa Guedes Romero, re-sponsabile del Museo de Piedras de Ingenio.Dña. Ana Astrid García Losada, guida turística.

Gran Canaria. Cueva de La Audiencia. Gran Canaria. Cuevas del Gigante.

Gran Canaria. Poblado de Caserones.

Dña. Angelica Fleitas Álvarez, direttri-ce storico-artistica del ParqueArqueológico Aborígenes Canarios.Dña. María del Pino Galván Déniz, bibliotecaria.Don Alejandro Molina Rivero, biblio-tecario.

Giacomo Elia Godina

Gran Canaria. Fataga.

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Udine Fieredal 23 al 26 gennaio 2014

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Orario 9.30/18.30

Oggi l’agricoltura non è solo un settore orientato alla produzione per il mercato: il paesaggio agrario, pur mantenendo funzioni propriamente produttive, sta assumendo ruoli che

riguardano la stabilità economica complessiva, il mantenimento dell’equilibrio delterritorio, la salvaguardia di segni storici e il ritrovamento dell’identità dei luoghi.

Nel dibattito internazionale sulle prospettive dell’agricoltura, la produzione di energia da fonti rinnovabili è oggi il tema più trattato. In Italia la discussione è fortissima a seguito dell’approvazione del Decreto legislativo 3

marzo 2011 che attua la direttiva europea 2009/28/CE, il cosiddetto Pacchetto

Gestione del territorio

Tutela dell’ambiente

Energie alternative

Interazione tra paesaggio urbano e extraurbano

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Quella in atto è una inversione di tendenza: da ambito residuale, il paesaggio agrario diventa cerniera, elemento di connessione delle emergenze ambientali, delle esigenze e delle problematiche urbanistiche. Fattori che implicano un radicale cambiamento degli indirizzi di governo del territorio.

Nel dibattito mondiale sulle prospettive dell’agricoltura, la produzione di energia da fonti rinnovabili è oggi il tema più trattato.

Senza dimenticare i grandi antecedenti che riportano alla seconda metà dell’800, la tutela dell’ambiente è divenuta un importante problema politico, economico, sociale e scientifico soltanto negli ultimi 25 anni.

I settori

Negli anni 90, la presa di coscienza che la politica agricola ha portato alla sovrapproduzione ha orientato la CE versoregolamenti che incentivano il set a side e la formazione di boschi e sistemi verdi più per la riduzione della produzione che per sensibilità ambientale. L’agricoltura

arriva così al nuovo secolo diventando più sostenibile: la formazione di sistemi verdi viene considerata attività agricola a tutti gli effetti. Si abbandona l’idea che il bosco possa sostituire l’agricoltura e viceversa. Si sviluppa un’idea di agricoltura condivisa.

Parchi e Foreste

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Nel dibattito internazionale sulle prospettive dell’agricoltura, la produzione di energia da fonti rinnovabili è oggi il tema più trattato. In Italia la discussione è fortissima a seguito dell’approvazione del Decreto legislativo 3

Nel dibattito internazionale sulle prospettive dell’agricoltura, la produzione di energia da

fonti rinnovabili è oggi il tema più trattato. In Italia la discussione è fortissima a seguito dell’approvazione del Decreto legislativo 3 marzo 2011 che attua la direttiva europea 2009/28/CE, il cosiddetto Pacchetto “Clima - Energia 20-20-20”.

Prevenzione rischi del territorio

Gestione corsi d’acqua e aree fluviali

La riqualificazione e la tutela dell’ambiente circostante passano attraverso il coinvolgimento attivo delle comunità locali attraverso la valorizzazione del ruolo del mondo agricolo e il controllo del consumo e dell’utilizzo del suolo.

In molti Paesi europei la riqualificazione fluviale è uno strumento consolidato per la pianificazione e gestione dei corsi d’acqua, che porta benefici non solo all’ecosistema. Anche in questo caso , l’ecologia e la ricerca della sostenibilità sono strettamente legate all’economia.

I settoridella multifunzionalità delle imprese sono l’agricoltura e la forestazione da integrare con l’offerta turistica,

culturale, agroalimentare e legata all’artigianato e alla cultura dei luoghi.

Tecnologie e attrezzature

Agriturismo e presidio dell’ambiente

Pianificazione faunistica e venatoria

Aree montane, marine e lagunari

I settori

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Nell’ottica dello sviluppo delle aree montane, i settori che possono portare maggiori contributi al concetto

Uno strumento di pianificazione territoriale finalizzato alla tutela

della fauna selvatica, della biodiversità, del rispetto degli equilibri ambientali e degli habitat esistenti.

Oggi nel territorio i servizi giocano un ruolo chiave verso il quale la

politica deve adeguarsi fornendo risposte alleesigenze delle aree rurali di sviluppare una sempre maggiore coesione socio economica con le città.

Tutto ciò che la tecnologia mette a disposizione per il monitoraggio, la sistemazione, la manu- tenzione e la conservazione del territorio nell’ambito dei settori di Agriest Land.

Page 16: Cronache Ipogee - Dicembre 2013

cronache ipogee��

Hanno collaborato per l'anno 2013:

ASSOCIAZIONI ED ENTI:ARCI - Servizio Civile (Trieste)Associazione Culturale "Monte Analogo" (Trieste)Associazione Culture Sotterranee (Terni)Associazione Geo-naturalistica Gaia (Pescara)Associazione GOtoECO (Gorizia)Associazione Ka.W.E. (Trieste)Associazione La Salle (Francia)Associazione La Venta (Treviso)Associazione Naturalistica Friulana (Tarcento - Udine)Associazione Sportiva "Grmada" (Malchina - Trieste)Associazione Todi SotterraneaAssociazione Trieste Bella (Trieste)Catasto Regionale delle Grotte del Friuli Venezia Giulia (Trieste)Centro Ricerche Carsiche "Carlo Seppenhofer" (Gorizia)Circolo Speleologico Idrologico Friulano (Udine)Club Alpinistico Triestino (Trieste)Club Alpino Italiano - Sottosezione di Osoppo (Udine)Collegio delle Guide Speleologiche del Friuli Venezia Giulia (Trieste)Comitato Casola Valsenio (Ravenna)Commissione Grotte "Eugenio Boegan" - Società Alpina delle Giulie - CAI (Trieste)Comune di Clauzetto (Pordenone)Comune di Reana del Rojale (Udine)Comune di Trieste (Trieste)Comune di Udine (Udine)Comunità Greco-orientale di TriesteComunità Montana della CarniaCooperativa Gemina (Trieste)CRUT - Università di TriesteFederazione Speleologica Isontina (Gorizia)Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia GiuliaFederazione Speleologica TriestinaForum Julii Speleo (Cividale del Friuli - Udine)Grotta Continua - TriesteGruppo Ajser 2000 (Duino-Aurisina)Gruppo Esploratori e Lavoratori delle Grotte di Villanova (Villanova delle Grotte - Udine)Gruppo Grotte Recanati (Marche)Gruppo Grotte "Talpe del Carso" / Jamarski Klub "Kraski Krti" (San Michele del Carso - Gorizia)Gruppo Grotte Treviso (Treviso)Gruppo Speleo "L.V. Bertarelli" CAI (Gorizia)Gruppo Speleologico CAI SalernoGruppo Speleologico Flondar (Villaggio del Pescatore - Duino-Aurisina - Trieste)

cronache ipogee

Anche il quarto anno di vita della nostra rivista on-line è giunto alla fine.Come per gli anni precedenti abbiamo voluto tirare le somme per vedere quanti hanno condiviso lo spirito con cui è nata la rivista; cioè che “la rivista viene realizzata esclusivamente con le notizie che giungono in redazione, quindi la crea CHI PRATICA, PROMUOVE E CONDIVIDE CON GLI ALTRI LA PROPRIA ATTIVITÀ SPELEOLOGICA”.I risultati sono gratificanti perché i collaboratori e gli articoli sono aumentati rispetto alle precedenti edizioni.Per entrare nei particolari, forniamo i numeri che si riferiscono ai quattro anni di vita delle Cronache Ipogee.Associazioni speleologiche ed Enti: 33 nel 2010, 51 nel 2011, 64 nel 2012 e 72 nel 2013.Articolisti e fotografi: 52 nel 2010; 67 nel 2011, 96 nel 2012 e 101 nel 2013.Grazie per averci dato la possibilità di condividere e far conoscere il "Pianeta Grotta" ai nostri lettori.

La Redazione

GRAZIE A TUTTI I COLLABORATORI

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cronache ipogee ��

ARTICOLISTI E FOTOGRAFI:Abbona IsabellaBacchia FlavioBani MarcoBello CiroBenedetti GianniBerardi DanieleBertossi DanieleBollini FabioBraida LuciaBrun ClarissaBuonanno GiovanniCancian GrazianoCernivani AlessandroCesarec MarkoCigna ArrigoCobol DuilioColautti MartinaColus AndreaComar MaurizioConcina GabrieleChristogoulas StephanosD'Andrea AdalbertoDanieli AntonioDe Lorenzi RominaDeganutti GiulioDe Marchi ThomasDe Santis AlessandroDilena LorisDolce SergioEsposito Guglielmo

Falciano AlessandraFanesi PaolaFelici FilippoFornasier GiampaoloFornasier GiorgioForti FabioFoschiatti SilviaGasparo DarioGelci GiulianoGergolet EdvardGerl DamjanGherlizza FrancoGherlizza MorenoGiordani ChristianGodina Giacomo EliaGuidi PinoHalupca EnricoHlaj AlenIacoucci PatriciaJurincich FerruccioJurišević ErikaKaleb SaraLucia LorenzoMaizan AlbertoMarincola FabrizioMartinuzzi SusannaMastrantoni GiuliaMauri EdgardoMeneghini MarcoMerlak EnricoMiani Antonella

Milanese LuigiMircovich LucioMocchiutti AndreaMonaco LinoMoro PaoloOlivucci StefanoOmari PaoloPerhinek DanielaPessina GianpaoloPetruzzi MarcoPodgornik FerruccioPolok MariusPolsini AndreaPotleca MichelePugliese AnnaRadacich MaurizioRavalli RiccardoRazzuoli MassimoRighetto AlbertoRossi AugustoRusso LucianoSattolo AliceScatolini AndreaSedran SandroSemeraro RinoSerafin FrancescoSerra SergioSgambati AlessandroSoban SergioSpirito PietroStocker UgoStrazzolini FabrizioTavagnutti MaurizioTorelli LouisTravaglia GuidoTringali LucaTurus WalterVianello SergioZimolo FerdinandoZoccoli Carlo

Gruppo Speleologico Monfalconese "Amici del Fante" (Monfalcone - Gorizia)Gruppo Speleologico Monfalconese CAI (Monfalcone - Gorizia)Gruppo Speleologico Pradis (Pradis - Pordenone)Gruppo Speleologico Terre Arnolfe (Cesi - Terni)Gruppo Speleologico Valli del Natisone (San Pietro al Natisone - Udine)Hungarian Speleological SocietyIl Piccolo (Trieste)Libreria Transalpina Editrice (Trieste)Mittelnet (Trieste)Museo Carsico Geologico e Paleontologico di Monfalcone (Gorizia)Museo Civico di Storia Naturale di TriesteMuseo della Grande Guerra di Ragogna (Udine)Museo Friulano di Storia Naturale (Udine)Oasis PhotocontestOrdine dei Geologi del Friuli Venezia GiuliaParco Naturale delle Prealpi Giulie (Prato di Resia - Udine)Provincia di TriesteRegione Autonoma Friuli Venezia GiuliaScuola Speleologica Isontina (Monfalcone - Gorizia)Società Alpina delle Giulie - CAI (Trieste)Società Adriatica di Speleologia (Trieste)Società di Studi Carsici "A. F. Lindner" (Ronchi dei Legionari - Gorizia)Società Speleologica Italiana (Bologna)Speleološko Društvo Buje (Croazia)Speleovivarium (Trieste)S-Team (Veneto)Udine e Gorizia FiereUnione Speleologica Pordenonese - CAI (Pordenone)Union Internationale de SpéléologieUniversità degli Studi di TriesteVerein für Höhlenkunde und Höhlenrettung Villach (Austria)

Page 18: Cronache Ipogee - Dicembre 2013

cronache ipogee��

info point...

Chi desidera pubblicare la pro-pria notizia o articolo sul pros-simo numero delle "Cronache Ipogee" è pregato di spedire lo scritto a: [email protected] notizie dovranno pervenire alla redazione entro la fine del mese in file formato word, le foto in formato .jpeg (risoluzione 300 dpi) indicando, possibilmente, l'autore della foto.Chi desidera vedere tutti i nu-meri precedenti può consultarli, o scaricarli, direttamente dal nostro sito:Cronacheipogee.jimdo.com.Buona lettura e, grazie.

La Redazione

un abisso di occasioni...?Sito internet: www.cronacheipogee.jimdo.com Indirizzo di posta elettronica: [email protected]

vendo...cerco...CERCO "SPELEOCOLLEZIONISTI" DI FRANCOBOLLI SULLE GROTTE E SUI PIPISTRELLI.

Per scambio materiale e informazioni:Gianpaolo Fornasiere-mail: [email protected]. 335 6058868.

CERCO CARTOLINE POSTALIO ANNULLI FILATELICIDELLE GROTTE TURISTICHEDEL CARSO CLASSICO(ITALIA E SLOVENIA).

Per eventuali scambi e informazioni:Maurizio Radaciche-mail: [email protected]. 339 2539712.

funziona così...

Questa rubrica vi viene offerta in forma gratuita e la durata dell'esposizione dei messaggi pervenuti sarà garantita per tre mesi.Passato questo lasso di tempo, se non viene rinnovata la richiesta, il mes-saggio verrà rimosso.Chiediamo la cortesia di segnalare alla redazione le eventuali contrattazio-ni, andate a buon fine in tempi inferiori a quelli trimestrali, evitandoci così di promuovere quegli articoli che sono già stati evasi dalle parti.Grazie.

La Redazione

CERCO AMICI SPELEOCOLLEZIONI-STI PER SCAMBI / ACQUISTI / VEN-DITE DI TUTTO QUANTO TRATTA L'ARGOMENTO "GROTTA" (STAM-PE, CARTOLINE, FRANCOBOLLI, MONETE, DISTINTIVI.....ECC.).Isabella Abbona - tel. 040 306770 - [email protected].

VENDO MAGLIETTE SPELEO

Per i collezionisti di magliette a tema speleologico metto a disposizione due magliette del CAT (anni '80).info: [email protected]

Maglietta bianca a manica corta (taglia L), nuova. Riporta il disegno di Susy Martinuzzi in occasione della spedizione del CAT alla Sima Gesm (Spagna) nel 1985. (Euro 10.00)

Maglietta bianca a manica corta (taglia L), nuova. Riporta il disegno di Stefano Borghi in occasione della spedizione del CAT al BU 56 (Spagna) nel 1987. (Euro 10.00)

Metto in vendita 1 rivista del CAI, anno 1940, 280 pagine.All'interno un articolo storico dal titolo "Vestigia storiche in Val Rosandra".Paolo, cell. 347 3181900.GS Talpe del Carso

Page 19: Cronache Ipogee - Dicembre 2013

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