crisi finanziaria e recessione · 2016-08-29 · gen-08 apr-08 lug-08 ott-08 gen-09 apr-09 lug-09...
TRANSCRIPT
Crisi finanziaria e recessioneUna nuova sfida per il sistema produttivo italiano
Gregorio De Felice
Presidente – AIAF
Venezia, 30-31 ottobre 2009
XXXIV Congresso ANDAF
I principali temi
Quali prospettive di ripresa
L’Italia nel contesto internazionale
Le trasformazioni nel sistema produttivo italiano
Domanda e offerta di credito per le imprese
Le decisioni delle Banche Centrali e le previsioni sui tassi
Primi segnali di crescita della
produzione manifatturiera
Fonte: Markit
Gli indici PMI della produzione manifatturiera sono tornati sopra quota 50. Trovano
quindi conferma le previsioni di una moderata ripresa dell’attività produttiva nella
seconda metà del 2009.
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Globale Eurozona US Cina Giappone
Indici PMI - produzione
Export: stabilizzazione
dopo il crollo
Fonte: Thomson Reuters - Datastream
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Ind
Rus
Bra
Cin
A livello mondiale, i flussi
di esportazione si sono
stabilizzati ma in luglio e
agosto non avevano
ancora mostrato una
significativa ripresa.
La contrazione rispetto a
un anno fa è del 20-25%
per Eurozona, Stati Uniti,
Cina e India; del 30-45%
per Giappone, Brasile e
Russia.
Export – var. % a/a
Export nei BRIC – var. % a/a
Stati Uniti: segnali di
ripresa anche dall’edilizia
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2
4
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91 93 95 97 99 01 03 05 07
-25%
-20%
-15%
-10%
-5%
0%
5%
10%
15%
20%
Mesi di invenduto (sx) Prezzi, S&P (dx)
Fonte: Thomson Reuters - Datastream
Nel corso dell’estate sono
emersi segnali di ripresa dei
prezzi immobiliari e dell’attività
edile, in coincidenza con un
calo degli immobili invenduti.
La stabilizzazione è favorita
dagli incentivi per l’acquisto
della prima casa, che però
scadono a novembre.
Stati Uniti – prezzi delle case e mesi di invenduto
500
600
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900
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1995 2000 2005
500
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2000
2500
Occupati, edilizia residenziale (sx) Nuovi Cantieri (dx)
Stati Uniti – nuovi cantieri e occupati
Stati Uniti: gli stimoli fiscali si
trasmettono all’economia
Fra marzo e agosto sono state tagliate imposte per 62,5 miliardi di dollari e realizzati
investimenti pubblici per 82 miliardi (su 240 autorizzati).
Nel secondo trimestre si è visto anche un forte aumento delle spese per la difesa,
che spiegano metà dell’incremento dei consumi pubblici.
Il flusso di spesa rimarrà sostenuto nell’ultimo trimestre dell’anno e ad inizio 2010.
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50
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450
2009 2010 2011 2012 2013
Spesa discrezionale Spesa diretta Entrate
Stati Uniti - Ripartizione temporale dello stimolo (per anni fiscali)
Fonte: CBO
Le manovre di bilancio in
alcuni paesi europei
Germania. Il nuovo Governo ha deciso nuove misure espansive che vanno ad
aggiungersi ai due pacchetti precedenti portando il complesso delle misure di
sostegno alla crescita per il biennio 2009-10 a circa il 4% del PIL, di cui l’1,4%
quest’anno: incentivi a auto (+0,2% del PIL) e industria (+0,1% del PIL),
maggiori esborsi a sostegno del mercato del lavoro (+0,1% del PIL), programmi
di supporto alle infrastrutture (0,3% di PIL), aumento della spesa sanitaria
(+0,2% del PIL), maggiore deducibilità dei contributi sociali (+0,3% del PIL).
Francia. Il pacchetto fiscale ammonta all’1,6% del PIL (l’1% quest’anno). Il 90%
delle misure preventivate per il 2009 è già stato speso. La spesa pubblica tra
gennaio e luglio è cresciuta del 5,3% a/a. Il deficit 2009 supererà l’8% del PIL.
Spagna. Le misure adottate dal Governo ammontano circa al 2,8% del PIL (il
2,3% quest’anno), con maggiori spese per investimenti pubblici (+0,7%) e
programmi di sostegno per specifici settori industriali (+0,3%).
Più incertezza, meno
crescita
Shock
fiscali
Shock
monetari
Riforma
finanza
Squilibri finanziari
globali
Pressione su
risorse naturali
Incertezza
Meno crescita
Accelerata convergenza
dei paesi emergenti
Più volatilità
macroeconomica
Declino geopolitico
degli Stati Uniti
Fattori globali di debolezza
Eccesso di capacità produttiva
Diminuita capacità di spesa dei consumatori USA
Situazione fiscale insostenibile e necessità di consolidamento fiscale
Disoccupazione elevata
L’ampia capacità produttiva
inutilizzata...
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1973-75 1980-82 1990-91
2000-01 2007-...
-15
-10
-5
0
5
85 90 95 00 05
EZ FR GE IT SP
Fonte: elaborazioni su dati Federal Reserve
Stati Uniti - Tasso di utilizzo della capacità
produttiva nell’industria manifatturiera
(0 = mese di picco ciclico)
In tutto il mondo la recessione sta creando eccessi di capacità produttiva superiori a
ogni altro episodio recente. Questo frenerà la spesa in conto capitale delle imprese
(e anche l’inflazione).
Tasso di utilizzo della capacità produttiva
nell’industria manifatturiera
(deviazione dalla media storica in %)
Fonte: elaborazioni su dati Thomson Reuters, fonti nazionali
... frenerà gli investimenti in
capitale fisso
Il basso grado di utilizzo degli impianti frenerà le decisioni di investimento
delle imprese per un periodo non breve (2-3 anni).
La capacità produttiva si ridurrà attraverso fallimenti aziendali e chiusura di
impianti anti-economici.
Il processo è già evidente negli Stati Uniti.
Le imprese più sane potranno espandersi assorbendo concorrenti in
difficoltà, senza investimenti ex novo.
Il paese dell’Eurozona con il più basso livello di utilizzo degli impianti è l’Italia
(64,6%), seguito dalla Spagna (67,9%).
Il consumatore americano
risparmierà di più
I consumi resteranno deboli, frenati da disoccupazione, calo della ricchezza e
restrizione del credito. Il tasso di risparmio più elevato rallenterà la crescita
complessiva dei consumi in media dello 0,6-0,8% all’anno.
400
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52 62 72 82 92 02
-1
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13
Ricchezza netta/reddito disponibile, sx
Tasso di risparmio, invertito, dx
Tasso di risparmio ancora in rialzo
Fonte: EcoWin
Stimolo fiscale: trasferimento
intertemporale di spesa
La stabilizzazione dell’attività produttiva dipende anche dai forti interventi fiscali
avvenuti sia nei paesi avanzati, sia negli emergenti.
Nei prossimi anni il disavanzo (gonfiato anche dalle misure di stabilizzazione
finanziaria) dovrà rientrare su livelli sostenibili.
-8 -6 -4 -2 0
G20 avanzati
G20 emergenti
Misure di
stabilizzazione
finanziaria
Stimolo fiscale
Stabilizzatori
automatici
Altri fattori
Impatto della crisi sul saldo del settore pubblico, 2007-09
(in % del PIL)
Adattato da IMF, Fiscal Implications of the Global Economic and Financial Crisis, June 2009, fig. 5.2.
Effetti della restituzione dello
stimolo fiscale
-0,1/0,2% di crescita all’anno dal 2011
Occorrerà portare gradualmente l’avanzo primario dallo
0,1% del PIL nel 2010 al 2,5% del PIL nel 2014. Si
tratterebbe di una manovra restrittiva, rispetto allo
scenario base, per quasi due punti di PIL complessivi
(mezzo punto all’anno per quattro anni).
Italia
-0,5/0,8% di crescita all’anno dal 2011
Per stabilizzare il debito (al 91% del PIL) entro il 2014
(ovvero portare il deficit al 3% già del 2013) è necessaria
una correzione pari al 5,7% del PIL in 4 anni (quasi un
punto e mezzo di PIL all’anno), per arrivare a un avanzo
primario al 2% nel 2014.
Francia
-0,2/0,4% di crescita all’anno dal 2011
Per stabilizzare il rapporto debito/PIL all’83% il saldo
primario dovrà diventare attivo dal 2014, con un
miglioramento di 100 miliardi rispetto al 2009. Deficit/PIL al
3% nel 2013. Surplus di 0,35% del saldo corretto per il
ciclo dal 2016 obbligatorio per legge.
Germania
-0,8% all’anno dal 2011
Correzione distribuita su almeno 5 anni. Con un mix di
rialzi di imposte e tagli di spesa che riducano il deficit
annualmente dell’1,2% fino a pareggiare il saldo primario.
A lungo termine, la spesa sanitaria richiederà interventi
strutturali pari al 3% del PIL (pre-riforma).
Stati Uniti
Effetto sulla crescitaPiano credibile di stabilizzazione
-0,1/0,2% di crescita all’anno dal 2011
Occorrerà portare gradualmente l’avanzo primario dallo
0,1% del PIL nel 2010 al 2,5% del PIL nel 2014. Si
tratterebbe di una manovra restrittiva, rispetto allo
scenario base, per quasi due punti di PIL complessivi
(mezzo punto all’anno per quattro anni).
Italia
-0,5/0,8% di crescita all’anno dal 2011
Per stabilizzare il debito (al 91% del PIL) entro il 2014
(ovvero portare il deficit al 3% già del 2013) è necessaria
una correzione pari al 5,7% del PIL in 4 anni (quasi un
punto e mezzo di PIL all’anno), per arrivare a un avanzo
primario al 2% nel 2014.
Francia
-0,2/0,4% di crescita all’anno dal 2011
Per stabilizzare il rapporto debito/PIL all’83% il saldo
primario dovrà diventare attivo dal 2014, con un
miglioramento di 100 miliardi rispetto al 2009. Deficit/PIL al
3% nel 2013. Surplus di 0,35% del saldo corretto per il
ciclo dal 2016 obbligatorio per legge.
Germania
-0,8% all’anno dal 2011
Correzione distribuita su almeno 5 anni. Con un mix di
rialzi di imposte e tagli di spesa che riducano il deficit
annualmente dell’1,2% fino a pareggiare il saldo primario.
A lungo termine, la spesa sanitaria richiederà interventi
strutturali pari al 3% del PIL (pre-riforma).
Stati Uniti
Effetto sulla crescitaPiano credibile di stabilizzazione
Disoccupazione: in crescita
ovunque
Tassi di disoccupazione
2,54,0
6,7
10,4
5,4
8,1
5,6
7,4 7,3
4,9 5,5
7,4
17,9
9,6
7,9 8,6 9,3 9,1
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
UK Gia Ita Spa Usa Bra Rus Eur Fra
2008.T2 2009.T3
Previsioni di crescita 2009-10
Fonte: Intesa Sanpaolo
Dopo la forte contrazione del 2009, ci attendiamo una modesta ripresa nel 2010.
2009 2010
Italia -4,7 +0,7
Francia -2,2 +1,1
Germania -5,0 +1,3
Spagna -3,7 0,0
Eurozona -4,0 +0,9
Regno Unito -4,7 +0,5
Stati Uniti -2,5 +2,2
PIL – variazione a/a prevista nel 2009-10
Ripresa lenta della domanda
mondiale
-12,0
-7,0
-2,0
3,0
8,0
2003-'07 2008 2009 2010 2011
Evoluzione della domanda mondiale rivolta all’Italia
(var.% a prezzi costanti)
Dopo il crollo del 2009 la domanda mondiale potrà tornare a svilupparsi, grazie
soprattutto al moltiplicatore fornito dai flussi di beni intermedi e componenti, in
particolare nei settori dove le filiere sono più internazionalizzate.
I ritmi di crescita saranno, comunque, meno intensi rispetto al recente passato.
Italia – Previsioni
macroeconomiche
2008 2009p 2010p
PIL (prezzi 2000, a/a) -1,0 -4,7 0,7
Consumi delle famiglie -0,9 -1,8 0,4
Consumi collettivi 0,6 1,8 1,6
Investimenti fissi -2,9 -12,2 0,9
Importazioni -4,5 -16,3 0,6
Esportazioni -3,7 -21,2 1,0
Contributo % PIL
Commercio estero 0,2 -1,3 0,1
Domanda finale interna -1,0 -3,2 0,7
Attività produttiva
Produzione Industriale -3,4 -16,6 3,2
Prezzi, salari e redditi
Prezzi al consumo (a/a) 3,3 0,8 1,5
Disoccupazione (%) 6,8 7,7 8,7
Occupati totali 0,8 -1,2 -1,1
Salari contrattuali 3,5 3,0 1,8
Reddito disponibile reale -0,5 -0,6 0,0
Tasso di risparmio 12,8% 13,5% 13,2%
Il gap di crescita dell’Italia
0
5
10
15
20
25
T2 '09T4 '07T2 '06T4 '04T2 '03T4 '01T2 '00T4 '98
Differenza cumulata
PIL Italia (% base 2000)
PIL Europa (% base 2000)
Fonte: Banca d’Italia
La crisi ha cancellato cinque anni di crescita del PIL italiano, accentuando (negli ultimi
5 trimestri) il divario rispetto alla media europea di 1,8 punti percentuali.
La minor crescita accumulata dall’Italia rispetto all’Eurozona negli ultimi 10 anni è
complessivamente pari a 10,5 punti percentuali (equivalenti a oltre 600 miliardi di
euro a prezzi costanti; quasi 700 a prezzi correnti).
PIL Italia vs. Eurozona (a prezzi costanti)
Stavano migliorando le quote di mercato internazionale e i margini unitari.
Industria manifatturiera: margini unitari e quota a prezzi correnti
sul commercio mondiale (indici 1997=100)
Fonte: ICE, Intesa Sanpaolo, Prometeia - ASI
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1997 1999 2001 2003 2005 2007
70
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105
quote margini
La crisi ci ha colpito in una
fase di trasformazione
Un’Italia a due velocità:
alta dispersione dei risultati
Fatturato (var. %) Margini operativi netti
(in % fatturato)
-5
0
5
10
15
20
I quartile Mediana III quartile
Var. % 2006
Var. % 2007
4
6
8
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12
14
I quartile Mediana III quartile
2005
2006
2007
Fonte: Intesa Sanpaolo su bilanci aziendali
Innovazione, nuovi mercati e
prodotti contro la crisi
Fonte: Ispo, 2009
0 20 40 60 80 100
Focalizzarsi su core business
Aumentare gli investimenti in R&S
Diversificare il business con nuovi prodotti
Aumentare l'export, aprendo nuovi mercati
M&A
% di imprese che hanno preso o prenderebbero in considerazione la strategia
% di imprese che reputano necessaria la strategia
Le piccole imprese fanno più
fatica sui mercati esteri...
Evoluzione delle esportazioni italiane per classi di addetti e area geografica
(dati a prezzi correnti; 2001=100)
Europa Paesi non europei
Le piccole imprese, dopo le difficoltà incontrate nei primi anni Duemila, hanno
mostrato segnali di recupero tra il 2005 e il 2007.
Il divario rispetto alle imprese medio-grandi resta pronunciato e nei mercati più
lontani si è addirittura accentuato.
Fonte: Ice-Istat
90
100
110
120
130
140
150
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
0-49 addetti50-249 addettialmeno 250 addettitotale
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2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007
0-49 addetti50-249 addettialmeno 250 addettitotale
... e sono più colpite dalla
crisi in corso
Fonte: Unioncamere
Evoluzione della produzione dell’industria
manifatturiera per classi di dipendenti
(variazione % tendenziale)
-18
-16
-14
-12
-10
Imprese 1-49 dip. Imprese 50-500 dip.
I trim. '09 II trim. '09
Il credito alle imprese cresce
nonostante la recessione
Andamento investimenti, export, produzione, prestiti alle imprese
Fonte: Banca d’Italia
-25
-15
-5
5
15
25
dic-05 giu-06 dic-06 giu-07 dic-07 giu-08 dic-08 giu-09
Inv Fissi Export
Produzione industriale Prestit i alle imprese
agosto 2009
+1,0% a/a
Forti necessità di
ristrutturare il debito...
Determinanti della domanda di credito delle imprese
(indice di diffusione) (*)
Fonte: Banca d’Italia, Indagine trimestrale sul credito, luglio 2009 (Bank Lending Survey)
(*) valori positivi espansione, valori negativi contrazione
M&A e ristrutturazione.
assetti societari
-0,6
-0,4
-0,2
0,0
0,2
0,4
0,6
Investimenti fissi Scorte e capitalecircolante
Ristrutturazionedel debito
gennaio
aprile
luglio
... in un contesto di tassi e
spread ai minimi storici
Tasso sui prestiti alle imprese e spread
Fonte: Banca d’Italia
3,00
4,00
5,00
6,00
7,00
gen-03gen-04gen-05gen-06gen-07gen-08gen-09
1,50
2,00
2,50
3,00
3,50
4,00
spread impieghi-raccolta (dx)
tasso prestiti società non finanziarie (stock)
Peggiora la qualità
del credito
La crescita aggregata delle rettifiche su crediti per le principali banche quotate ha
accelerato molto nel primo semestre del 2009.
L’esposizione complessiva dei debitori segnalati per la prima volta in sofferenza nel
secondo trimestre del 2009 è più che raddoppiata rispetto al corrispondente periodo del
2008 (Fonte: Banca d’Italia).
Fonte: Banca d’Italia (*) stima su un campione di banche quotate (83% della capitalizzazione di mercato del settore bancario)
Sistema bancario: rettifiche su crediti (var.% a/a)
16,6
79,4
160,0
0
40
80
120
160
200
2007 2008 1 sem 2009 (*)
Le aspettative sui tassi BCE
0.75 0.73 0.75 0.80
1.10
1.401.01
1.35
1.70
0.80
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
set-09 dic-09 mar-10 giu-10 set-10
proiezioni fwd
3m
Euribor 3 mesi - proiezioni e tassi impliciti
Fonte: Thomson Reuters
Non vi sono attese di movimenti
dei tassi ufficiali BCE da qui a fine
anno.
Tassi OIS al di sotto dello 0,5%
nel trimestre corrente e sotto l’1%
fino a giugno 2010.
Manteniamo la previsione di tassi
ufficiali stabili fino a metà 2010 (e
probabilmente oltre).
Correlazione con politica fiscale.
Il mercato incorpora 50pb di
rialzo nel terzo trimestre del
2010.
Stabili le stime sui tassi Euribor a
brevissimo termine.
Euribor 3m: valori futuri calcolati dai contratti future per la specifica scadenza
Eurepo 3m: tassi impliciti nella curva
Fonte: Thomson Reuters
29/9 27/10 dic-09 mar-10 giu-10 set-10
Euribor 3m 0.75 0.73 0.80 1.01 1.35 1.70
Eurepo 3m 0.40 0.46 0.67 0.82 0.98
OIS EUR (3m) 0.39 0.45 0.39 0.71 0.95 1.35
Spread:
Euribor-Eurepo 36 28 12 19 36
Euribor-OIS 36 28 40 29 40 35
L’inflazione non è un
problema...
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
ott-04 ott-05 ott-06 ott-07 ott-08 ott-09
UST 20y
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
ott-04 ott-05 ott-06 ott-07 ott-08 ott-09
FRA2013 FRA2017 FRA2029
Fonte: Thomson Reuters
Le aspettative di inflazione rimangono moderate, nonostante l’espansione monetaria
e il livello dei deficit.
Le break-even inflation sono risalite dai minimi dell’ottobre 2008, ma rimangono
intorno al 2%.
Le aspettative dei consumatori sono in netto calo.
Break-even inflation - OAT Break-even inflation - TIPS
... almeno sino al 2010
L’inflazione ha toccato il minimo in luglio. L’effetto-base sfavorevole la riporterà
positiva entro fine anno. Media annua 2010: 1,5% (consenso 1,2%, range 0,7-1,6%).
L’indice sottostante (che esclude alimentari freschi ed energia) continuerà a scendere
fino all’inizio del 2010, frenato dall’eccesso di capacità produttiva.
Prezzi al consumo, inflazione
Fonte: dati Eurostat e proiezioni Intesa Sanpaolo
-0.5%0.0%0.5%1.0%1.5%2.0%2.5%3.0%3.5%4.0%4.5%
00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10
-0.5%0.0%0.5%1.0%1.5%2.0%2.5%3.0%3.5%4.0%4.5%
Inflazione headline Inflazione core
2%
Conclusioni
Atteso un miglioramento dei ritmi di crescita dell’attività produttiva.
Ampia capacità produttiva in eccesso, accresciuta propensione al
risparmio delle famiglie americane, prevedibili politiche di rientro del debito
pubblico e generalizzata riduzione della leva finanziaria limiteranno però la
crescita nei prossimi anni.
La recessione ha colpito l’Italia in una fase di trasformazione del nostro
sistema produttivo.
Il credito all’economia è in rallentamento ma presenta una dinamica di
gran lunga superiore a quella delle variabili reali, nonostante l’accresciuto
rischio.
I tassi di politica monetaria resteranno invariati almeno sino a metà 2010,
con tassi a medio - lungo termine sostanzialmente stabili.