corriere della sera 10 luglio 2009

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Roma, Piazza Venezia 5 Tel. 06 688281 VENERDÌ 10 LUGLIO 2009 ANNO 134 - N. 162 Milano, Via Solferino 28 Tel. 02 6339 In Italia EURO 1,00 Fondato nel 1876 www.corriere.it Giannelli Uccisa a Dresda perché portava il velo In primo piano di DANILO TAINO La storia Il caso Egiziana accoltellata in tribunale. La Merkel si scusa con Mubarak LAQUILA, LE REGOLE E LE BANCHE RECIDIVE Oggi in edicola Il pm con la pistola: ecco come morì Sandri di Fabio Cavalera a pagina 22 DI PIETRO E L’APPELLO SUI GIORNALI STRANIERI più il prezzo del quotidiano Il processo al poliziotto che sparò al tifoso I cronisti-spia di Murdoch Sì del Senato: in Italia torna il nucleare D a anni l’appuntamento annuale del G8 ha cattiva stampa. Da anni si rinnova in alcuni censori una retorica anti-vertice che è uguale, senza rendersene conto, a quella del vertice. Ma la novità, stavolta, è che all’Aquila il G8 è davvero arrivato al suo canto del cigno. Non perché abbia sfigurato, nella preparazione e nei risultati, rispetto alla maggioranza delle riunioni precedenti. CONTINUA A PAGINA 13 IL CAPOLINEA DI UN CLUB TROPPO ESCLUSIVO Le lacrime di Michelle tra le macerie di PIERO OSTELLINO I lavori del G8 per la riforma della finanza sono stati introdotti da una notizia non richiesta: Goldman Sachs e Barclays Capital stanno ricominciando con la finanza ad alto ritorno delle cartolarizzazioni. Le investment banks ci riprovano. Questa volta, giurano, sarà tutto a regola d’arte. E nel resto del mondo le banche commerciali potrebbero accodarsi. CONTINUA A PAGINA 42 Finanza Mina Collection Il giallo E su Carla la gaffe di Sarkozy Il Cavaliere e i (pre)giudizi dall’estero La sorte del G8 La Cina apre ma non firma. Stretta di mano Obama-Gheddafi UNA STRANA IDEA DI DEMOCRAZIA 12,90 euro Intercettazioni illegali di politici inglesi ALLE PAGINE 20 E 21 Baccaro e R. Bagnoli La svolta Intesa Maroni-Sacconi: non è una sanatoria Primo accordo tra i Grandi sul clima di Marco Del Corona a pagina 18 A PAGINA 10 «Del mio meglio 7» più «Mina quasi Jannacci» di GIOVANNA CAVALLI A PAGINA 11 A PAGINA 9 Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano Piano per colf e badanti: così le metteremo in regola Taglio dei gas inquinanti e limiti all’aumento della temperatura. Berlusconi: c’è una nuova fiducia L’urlo dietro la rivolta degli uiguri Huang e lo stupro mai avvenuto di ALESSANDRA ARACHI S e non è un tentati- vo di indurre Paesi terzi a interferire nella nostra politi- ca interna, è una manife- stazione di sfiducia nelle istituzioni repubblicane alle quali, come parla- mentare, ha giurato fedel- tà. Non ci sono altre paro- le per definire l’«appello» di Di Pietro alla «Comuni- tà internazionale» — pub- blicato a pagamento sul- l’Herald Tribune — affin- ché eserciti «la necessa- ria pressione per assicura- re che i principi della li- bertà democratica e di in- dipendenza della Corte costituzionale siano soste- nuti al fine di impedire che la democrazia in Ita- lia si trasformi in una dit- tatura di fatto». L’oggetto della surreale iniziativa è il disegno di legge governativo detto lodo Alfano, oggi legge, che, come ogni altra leg- ge della Repubblica, dove- va essere votata dal Parla- mento; controfirmata dal presidente della Repub- blica, che, prima di pro- mulgarla, se vi ravvisava un vizio di forma, poteva «con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione» (ar- ticolo 74 della Costituzio- ne); infine, in quanto con- troversa, deve, ora, essere sottoposta al giudizio del- la Corte costituzionale che ne può dichiarare «l’illegittimità costituzio- nale», facendola decade- re «dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione» (articoli 134 e 136). Il percorso della legge Alfano è, comunque, un esempio di democrazia costituzionale ancora più prescrittiva di quella di al- tri Paesi non meno demo- cratici: divisione, separa- zione, indipendenza dei poteri esecutivo, legislati- vo, giudiziario (incarnato dalla Corte costituziona- le), cui la nostra Costitu- zione aggiunge le prero- gative del presidente del- la Repubblica. Già appro- vata dal Parlamento e con- tro-firmata dal presiden- te, sarà giudicata, il 6 otto- bre, dalla Corte costituzio- nale. Che, poi, come scri- ve Di Pietro nel suo appel- lo, «secondo il pronuncia- mento di oltre 100 costitu- zionalisti, la legge Alfano sia stata definita incostitu- zionale perché viola l’arti- colo 3 della Costituzione italiana secondo il quale "tutti i cittadini sono uguali davanti alla leg- ge"», è un’opinione legit- tima quanto quella con- traria, rientra nel fisiologi- co dibattito politico de- mocratico, ma non fa, evi- dentemente, testo. Antonio Di Pietro, co- me laureato in legge, ex magistrato, parlamenta- re, tutto ciò lo dovrebbe sapere. Se con l’«appello alla comunità internazio- nale» egli mostra di igno- rarlo, vuol dire non solo che non sa che cosa sia la democrazia liberale, non solo che non crede che l’Italia lo sia, ma che ha un'idea della democrazia alquanto inquietante. Qui, la situazione giudi- ziaria di Silvio Berlusconi non c’entra. Siamo di fronte a un parlamentare che delegittima — oltre che una maggioranza di governo liberamente elet- ta, la qual cosa rimane an- cora nei limiti del con- fronto politico — anche il Parlamento, il presiden- te della Repubblica e du- bita persino della legitti- mità della Corte costitu- zionale, che potrebbe nei prossimi mesi respinge- re, senza scandalo, il lodo Alfano. Uno spirito, quel- lo di Di Pietro, autoritario che mal sopporta, oggi, di fare politica dentro il perimetro costituzionale, e che così facendo getta anche qualche ombra sul suo passato di magistra- to. [email protected] di MASSIMO MUCCHETTI La legge sullo sviluppo di FABRIZIO RONCONE di GIAN ANTONIO STELLA di FRANCO VENTURINI I Grandi, riuniti al G8 dell’Aquila, trovano l’accordo sul clima con taglio dei gas inquinanti e limiti all’aumento della temperatura del pianeta. La Cina non firma, ma sostiene: «Obiettivi giusti». Obama: «Presi impegni storici». Berlusconi: «Un messaggio di fiducia contro la crisi» (nelle immagini, l’arrivo del presidente Usa per la foto di gruppo e l’incontro con Gheddafi). DA PAGINA 2 A PAGINA 15 9 771120 498008 90 7 1 0> Uccisa perché portava il velo islamico. Uccisa in un tribunale di Dresda, in Ger- mania, dall’uomo che aveva denunciato per molestie. Diciotto coltellate senza che nessuno intervenisse: così è morta Marwa Al Sherbini, una donna egiziana colpevole di aver fatto condannare in pri- ma istanza un disoccupato di origine rus- sa, fanatico anti-islamico, che l’aveva in- sultata in un parco giochi. Al processo d’appello, la donna (incinta di tre mesi) è stata aggredita dall’uomo. La Merkel ha chiesto scusa a Mubarak. A PAGINA 19 Da settembre sarà possibile mette- re in regola badanti e colf. L’intesa è stata raggiunta tra i ministri del Wel- fare, Sacconi, e quello dell’Interno, Maroni. Lo strumento scelto è quel- lo di un emendamento che lo stesso esecutivo proporrà al decreto anticri- si ora all’esame della Camera in com- missione e che arriverà in aula il 20 luglio per essere convertito. La rego- larizzazione sarà «selettiva»: riguar- derà chi lavora nell’ambito delle fa- miglie, sia come colf sia come perso- ne che accudiscono anziani disabili. A PAGINA 23 Fuccaro Pistola in pugno e braccio destro alza- to: così il pm Giuseppe Ledda (foto) ha simulato in Tribunale come l’agente della Polstrada Luigi Spaccarotella ha sparato il colpo che uccise Gabriele Sandri, tifoso della Lazio. Al processo di Arezzo, il magi- strato ha chiesto una condanna a 14 anni. A PAGINA 22

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Corriere della Sera 10 Luglio 2009

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Page 1: Corriere della Sera 10 Luglio 2009

Roma, Piazza Venezia 5Tel. 06 688281

VENERDÌ 10 LUGLIO 2009 ANNO 134 - N. 162

Milano, Via Solferino 28Tel. 02 6339

In Italia EURO 1,00

Fondato nel 1876 www.corriere.it

Giannelli

Uccisa a Dresda perché portava il velo

In primo piano

di DANILO TAINO

La storia

Il caso Egiziana accoltellata in tribunale. La Merkel si scusa con Mubarak

L’AQUILA,LE REGOLEE LE BANCHERECIDIVE

Oggi in edicola

Il pm con la pistola:ecco come morì Sandri

di Fabio Cavalera a pagina 22

DI PIETRO E L’APPELLO SUI GIORNALI STRANIERI

più il prezzo del quotidiano

Il processo al poliziotto che sparò al tifoso

I cronisti-spia di Murdoch

Sì del Senato:in Italia tornail nucleare

D a annil’appuntamento

annuale del G8 ha cattivastampa. Da anni sirinnova in alcuni censoriuna retorica anti-verticeche è uguale, senzarendersene conto, a quelladel vertice. Ma la novità,stavolta, è che all’Aquila ilG8 è davvero arrivato alsuo canto del cigno. Nonperché abbia sfigurato,nella preparazione e neirisultati, rispetto allamaggioranza delleriunioni precedenti.

CONTINUA A PAGINA 13

IL CAPOLINEADI UN CLUBTROPPOESCLUSIVO

Le lacrimedi Michelletra le macerie

di PIERO OSTELLINO

I lavori del G8 per lariforma della finanza

sono stati introdotti dauna notizia nonrichiesta: GoldmanSachs e Barclays Capitalstanno ricominciandocon la finanza ad altoritorno dellecartolarizzazioni. Leinvestment banks ciriprovano. Questa volta,giurano, sarà tutto aregola d’arte. E nel restodel mondo le banchecommerciali potrebberoaccodarsi.

CONTINUA A PAGINA 42

Finanza

Mina CollectionIl giallo

E su Carlala gaffedi Sarkozy

Il Cavalieree i (pre)giudizidall’estero

La sorte del G8

La Cina apre ma non firma. Stretta di mano Obama-Gheddafi

UNA STRANA IDEADI DEMOCRAZIA

12,90 euroIntercettazioni illegali di politici inglesi

ALLE PAGINE 20 E 21 Baccaro e R. Bagnoli

La svolta Intesa Maroni-Sacconi: non è una sanatoria

Primo accordo tra i Grandi sul clima

di Marco Del Coronaa pagina 18

A PAGINA 10

«Del mio meglio 7»più «Mina quasi Jannacci»

di GIOVANNA CAVALLI

A PAGINA 11

A PAGINA 9

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eIta

liane

Sped

.in

A.P.

-D.

L.35

3/20

03co

nv.L

.46/

2004

art.

1,c1

,DCB

Mila

no

Piano per colf e badanti:così le metteremo in regola

Taglio dei gas inquinanti e limiti all’aumento della temperatura. Berlusconi: c’è una nuova fiducia

L’urlo dietro la rivolta degli uiguriHuang e lo stupro mai avvenuto

di ALESSANDRA ARACHI

S e non è un tentati-vo di indurre Paesiterzi a interferirenella nostra politi-

ca interna, è una manife-stazione di sfiducia nelleistituzioni repubblicanealle quali, come parla-mentare, ha giurato fedel-tà. Non ci sono altre paro-le per definire l’«appello»di Di Pietro alla «Comuni-tà internazionale» — pub-blicato a pagamento sul-l’Herald Tribune — affin-ché eserciti «la necessa-ria pressione per assicura-re che i principi della li-bertà democratica e di in-dipendenza della Cortecostituzionale siano soste-nuti al fine di impedireche la democrazia in Ita-lia si trasformi in una dit-tatura di fatto».

L’oggetto della surrealeiniziativa è il disegno dilegge governativo dettolodo Alfano, oggi legge,che, come ogni altra leg-ge della Repubblica, dove-va essere votata dal Parla-mento; controfirmata dalpresidente della Repub-blica, che, prima di pro-mulgarla, se vi ravvisavaun vizio di forma, poteva«con messaggio motivatoalle Camere chiedere unanuova deliberazione» (ar-ticolo 74 della Costituzio-ne); infine, in quanto con-troversa, deve, ora, esseresottoposta al giudizio del-la Corte costituzionaleche ne può dichiarare«l’illegittimità costituzio-nale», facendola decade-re «dal giorno successivoalla pubblicazione delladecisione» (articoli 134 e136).

Il percorso della leggeAlfano è, comunque, unesempio di democraziacostituzionale ancora piùprescrittiva di quella di al-tri Paesi non meno demo-cratici: divisione, separa-zione, indipendenza deipoteri esecutivo, legislati-vo, giudiziario (incarnatodalla Corte costituziona-le), cui la nostra Costitu-

zione aggiunge le prero-gative del presidente del-la Repubblica. Già appro-vata dal Parlamento e con-tro-firmata dal presiden-te, sarà giudicata, il 6 otto-bre, dalla Corte costituzio-nale. Che, poi, come scri-ve Di Pietro nel suo appel-lo, «secondo il pronuncia-mento di oltre 100 costitu-zionalisti, la legge Alfanosia stata definita incostitu-zionale perché viola l’arti-colo 3 della Costituzioneitaliana secondo il quale"tutti i cittadini sonouguali davanti alla leg-ge"», è un’opinione legit-tima quanto quella con-traria, rientra nel fisiologi-co dibattito politico de-mocratico, ma non fa, evi-dentemente, testo.

Antonio Di Pietro, co-me laureato in legge, exmagistrato, parlamenta-re, tutto ciò lo dovrebbesapere. Se con l’«appelloalla comunità internazio-nale» egli mostra di igno-rarlo, vuol dire non soloche non sa che cosa sia lademocrazia liberale, nonsolo che non crede chel’Italia lo sia, ma che haun'idea della democraziaalquanto inquietante.Qui, la situazione giudi-ziaria di Silvio Berlusconinon c’entra. Siamo difronte a un parlamentareche delegittima — oltreche una maggioranza digoverno liberamente elet-ta, la qual cosa rimane an-cora nei limiti del con-fronto politico — ancheil Parlamento, il presiden-te della Repubblica e du-bita persino della legitti-mità della Corte costitu-zionale, che potrebbe neiprossimi mesi respinge-re, senza scandalo, il lodoAlfano. Uno spirito, quel-lo di Di Pietro, autoritarioche mal sopporta, oggi,di fare politica dentro ilperimetro costituzionale,e che così facendo gettaanche qualche ombra sulsuo passato di magistra-to.

[email protected]

di MASSIMO MUCCHETTI

La legge sullo sviluppo

di FABRIZIO RONCONE

di GIAN ANTONIO STELLA

di FRANCO VENTURINI

I Grandi, riuniti al G8 dell’Aquila, trovano l’accordo sulclima con taglio dei gas inquinanti e limiti all’aumentodella temperatura del pianeta. La Cina non firma, masostiene: «Obiettivi giusti». Obama: «Presi impegnistorici». Berlusconi: «Un messaggio di fiducia controla crisi» (nelle immagini, l’arrivo del presidente Usa perla foto di gruppo e l’incontro con Gheddafi).

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Uccisa perché portava il velo islamico.Uccisa in un tribunale di Dresda, in Ger-mania, dall’uomo che aveva denunciatoper molestie. Diciotto coltellate senza chenessuno intervenisse: così è mortaMarwa Al Sherbini, una donna egizianacolpevole di aver fatto condannare in pri-ma istanza un disoccupato di origine rus-sa, fanatico anti-islamico, che l’aveva in-sultata in un parco giochi. Al processod’appello, la donna (incinta di tre mesi) èstata aggredita dall’uomo. La Merkel hachiesto scusa a Mubarak.

A PAGINA 19

Da settembre sarà possibile mette-re in regola badanti e colf. L’intesa èstata raggiunta tra i ministri del Wel-fare, Sacconi, e quello dell’Interno,Maroni. Lo strumento scelto è quel-lo di un emendamento che lo stessoesecutivo proporrà al decreto anticri-si ora all’esame della Camera in com-missione e che arriverà in aula il 20luglio per essere convertito. La rego-larizzazione sarà «selettiva»: riguar-derà chi lavora nell’ambito delle fa-miglie, sia come colf sia come perso-ne che accudiscono anziani disabili.

A PAGINA 23Fuccaro

Pistola in pugno e braccio destro alza-to: così il pm Giuseppe Ledda (foto) hasimulato in Tribunale come l’agente dellaPolstrada Luigi Spaccarotella ha sparatoil colpo che uccise Gabriele Sandri, tifosodella Lazio. Al processo di Arezzo, il magi-strato ha chiesto una condanna a 14 anni.

A PAGINA 22

Page 2: Corriere della Sera 10 Luglio 2009

F1 Prima polemizza con la Fota, poi apre al Patto. Il «Daily Mail»: via lui ed Ecclestone

22Così all’arrivoOrdine d’arrivo della 6ªtappa del 96˚ Tour,Girona-Barcellonadi km 181,5.

1. Hushovd (Cervelo-Nor) in 4.21’33’’

2. Freire (Spa) s.t.3. Rojas (Spa) s.t.4. Ciolek (Ger) s.t.5. Pellizotti s.t.6. Pozzato s.t.7. Ballan s.t.8. Nocentini s.t.

10. Cancellara (Svi) s.t.11. Klöden (Ger) s.t.27. Armstrong (Usa) s.t.

Classifica1. Cancellara

in 19.29’22’’2. Armstrong s.t.3. Contador a 19’’4. Klöden a 23’’5. Leipheimer a 31’’6. Wiggins a 38’’

13. Nibali a 1’36’’21. Pellizotti a 2’32’’23. Sastre a 2’44’’27. Hushovd a 2’59’’177. van Hummel

a 25’06’’

OggiSi corre la 7ª tappa(Barcellona-Andorra dikm 224). Tv: direttaRaidue dalle 14.30

Le classifiche

ROMA — Il fantasma di Usain Bolt nondisturba la quiete della vigilia, l’edizione nu-mero 29 del Golden Gala, tappa italiana deldorato circuito della Golden League è confe-zionata intorno alla rinuncia cosciente degliorganizzatori che hanno evitato di raschiareil fondo del budget per avere in corsia il feno-meno planetario della velocità, uno che peraccarezzare la gomma dello pista dell’Olimpi-co avrebbe preteso cifre inavvicinabili (250mila euro). E allora si è pensato alla profondi-tà delle presenze, ad assicurare qualità diffu-sa più che a puntare tutto su un uomo solo alcomando. Tante sfide, duelli che per una vol-ta si colorano di azzurro grazie alle nuoveambizioni delle donne d’Italia con Antoniet-ta Di Martino che guarda al cielo e punta drit-ta ai 2 metri, Libania Grenot che vuole conti-nuare a stupire pensando di attaccare il mon-do e il suo fresco primato nazionale sul girodi pista (50’’30), Elisa Cusma che sgomitaper acquistare solidità internazionale sugli800 metri ed Elena Romagnolo che torna sul-le sue adorate siepi per infilarsi nella scia deltreno russo e magari limare qualche secondoal record nazionale (9’27’’48) portato in dotedall’Olimpiade di Pechino.

Il cartellone della serata è ingolfato di duel-li stellari, con Yelena Isinbayeva che vorrà ri-badire il suo ruolo di signora delle altezze e latruppa della rivoluzio-ne d’annata del lungomaschile (Phillips, Sa-ladino, Mokoena, La-pierre) sempre più or-f a n o d i A n d r e wHowe, che si sfideràper una leadershipmai disegnata così lon-tano nella sabbia.

Eppure la fantasia è ancora una volta solle-ticata dalla velocità, da 100 metri da viverein apnea, dal duello tra chi a parole giura dipoter avvicinare Re Bolt. Magari tra un mesea Berlino, quando si correrà per una meda-glia iridata. Tyson Gay, campione del mondoin carica su 100 e 200 metri, mortificato nellasua stagione olimpica da un subdolo infortu-nio, e Asafa Powell, l’ex primatista del mon-do, cancellato dalla lista dall’arrivo del torna-do che ha spazzato via vecchie consuetudini,trasmettono serenità, non vogliono far vede-re di sentire il peso dell’illustre assenza. Gayquest’anno ha corso solo due volte e lo hafatto volando: 9’’75 con un tornado alle spal-le (+3,4 m/s) a Eugene in giugno e 19’’58 sui200, miglior crono dell’anno, a New York. Re-stano le migliori cavalcate di stagione: «Hogareggiato poco per non disperdere energiee presentarmi al massimo della condizione aBerlino, là devo difendere il mio titolo. Perconfermarmi devo battere Bolt? Credo di po-terlo fare, anche di scendere sotto al suo9’’69. Non temo nessuno, ho passato un an-no a concentrarmi per tirare fuori il massi-mo dal mio motore». A malincuore c’è Boltanche nei pensieri di Asafa Powell, l’uomoche sulla pista dell’Olimpico vorrebbe festeg-giare la sua volta numero 50 sotto al murodei 10’’: «No, la statistica non mi interessa, ilmio obiettivo è far bene, misurarmi con unatleta in grande condizione come Gay e conti-nuare a migliorarmi dopo l’infortunio che inprimavera mi ha obbligato a rallentare la pre-parazione. Bolt? Non ci penso, è uno comegli altri, anche io 2 anni fa ottenni un prima-to del mondo che nessuno aspettava. Nellosprint può succedere di tutto e io sono quiper farlo succedere». Notte di Golden Lea-gue, di frecce nere e di parole che corronoveloci inseguendo un fantasma che sembrainavvicinabile.

Valerio Vecchiarelli

DAL NOSTRO INVIATO

NÜRBURGRING — Incrocia-mo le dita, la stucchevole pagliac-ciata si avvia alla fine. Forse. Maalla vigilia delle prove del Gp diGermania (domenica alle 14, di-retta Raiuno e Sky 2) e al terminedi un insulso documento intitola-to Setting the Record Straight(suppergiù: «Riordiniamo la me-moria»), nel quale sindaca perfi-no su temi che non lo riguarda-no (ad esempio quelli commer-ciali), Max Mosley dà la notizia.Basta andare alle ultime due ri-ghe del testo, che è diramato daParigi e che è presentato comecomunicato della Federazione in-ternazionale dell’automobile masul quale, passo dopo passo, sem-bra apparire come un ologram-ma il faccione del presidente. Ec-co, la chiosa dice che «allo statoattuale è probabile che la versio-ne finale del Patto della Concor-dia 2009 venga definita e che siapronta per la firma nei prossimigiorni». Da restare quasi allibiti,dopo il can-can dell’altro ieri el’apparente precipitare deglieventi quando Charlie Whiting,delegato tecnico della Fia, ha an-nunciato agli 8 team «lealisti»

della Fota (Williams e Force In-dia restano in castigo, i tre nuovidovranno essere accettati piùavanti) che non avevano dirittodi voto nella riunione in cui siparlava del regolamento sporti-vo del 2010. Ma questo, signori,è Mosley, il Fregoli del motori-smo che si trasforma senza ver-gogna: stavolta però — sembra— ha messo le ruote nel versogiusto. Il Patto della Concordia,la Magna Charta della F1, per es-

sere valido deve essere firmatodai team, dal gestore dei diritticommerciali (si continua ad asso-ciarli alla figura di Bernie Eccle-stone, ma la maggioranza è delfondo Cvc) e dalla Fia. L’accordotra le prime due componenti c’èda tempo (John Howett, vicepre-sidente della Fota, ieri a commen-to della svolta «mosleiana»: «For-se si è persuaso che noi e la Cvcla pensiamo allo stesso mo-do...») e pure le nuove squadre si

allineano: «A noi sta bene, ma apatto davvero che i costi scenda-no e che le grandi scuderie ci aiu-tino», dice Daniele Audetto, cheha firmato per la Campos comevice team principal. Invece la Fiaha sempre fatto resistenza. Eccoperché le fatidiche due righe fina-li del documento di ieri modifica-no a sorpresa lo scenario. Che co-sa può essere successo? Forsemai come questa volta, se si pen-sa male, ci si azzecca.

Ovvero, si può ipotizzare unatelefonata dura a Mosley da partedella Cvc, seccata per la piegache ha preso la F1 e inferocita, ge-stendo molti soldi delle comuni-tà ebraiche, per gli elogi di Eccle-stone a Hitler. Intanto la Fota«non intende più parlare di Mo-sley» e non commenta la «cartel-la» che ha preceduto la chiosa:conteneva, appunto, ricostruzio-ni un po’ così e l’affermazioneche gli 8 team erano consapevolidello status di «osservatori» nelmeeting di mercoledì. Provoca-zioni, lasciate cadere anche per-ché Mosley & Ecclestone stannoincassando bordate pure in In-ghilterra. Il Daily Mail ieri hascritto: «Per il nostro bene, que-sta spaventosa coppia non potràmai essere rimossa abbastanzain fretta dalla vita pubblica. Per ilbene della F1 e per la felicità del-la nazione». Più delegittimati dicosì...

Flavio Vanetti

DAL NOSTRO INVIATO

BARCELLONA — Mezzomilione di cartoncini gialli.Una «ola» lunga chilometri.Una pioggia per lunghi trattifredda e insistente. Più di ven-ti corridori a gambe all’aria.Un ordine d’arrivo pieno dipunte e mezze punte chenemmeno il Real Madrid.

L’ultima amichevole estivaprima del trittico pirenaicoche cambierà i connotati alTour è una partita vera. SulMontjuic di Barcellona ilgruppo prende per la collotto-la a 1.200 metri dall’arrivo loscozzese Millar, l’ultimo deibambinoni di giornata che havoglia di rimanere fuori a gio-carsela fino all’ultimo. MarkCavendish, re delle pianure,viene risucchiato dalla legge-ra ascesa. Pippo Pozzato pro-va ad anticipare tutti ai 300metri ma si impianta. Queltronco d’uomo di Thor Hu-shovd sradica Freire e Rojasin volata e conquista la suasettima tappa francese, men-tre Pellizotti, Pozzato, Ballane Nocentini (5˚, 6˚, 7˚ e 8˚)almeno fanno capire che ci so-no. I big della classifica arriva-no tutti assieme, con l’ecce-zione di Denis Menchov cherimane attardato da una delletante scivolate degli ultimichilometri, perde ancora1’02’’ e ai piedi delle monta-gne si ritrova con uno zainodi 4’54’’ sul groppone. Del re-sto, il bollettino medico di fi-ne corsa è da record: i caduti

sono 21 (quello messo peg-gio è Rogers, niente di rottoperò) e parecchia gente è giàstravolta da questo breve maintenso precampionato. «Èstata una delle poche giorna-te in cui mi sono pentito di es-sere tornato a correre — diceaddirittura Armstrong —.Vento, pioggia, strade spor-che e scivolose come il ghiac-cio. Siamo rimasti sempre da-vanti a tirare per evitare an-che il minimo rischio: è anda-ta bene».

Oggi, oltre a guardare dovesi mettono i piedi, bisogna an-che puntare lo sguardo in al-to, ai 2240 metri di Arcalis: ilprimo, temutissimo, traguar-

do in salita che arriva nellatappa più lunga, con i suoi224 km. In attesa dell’ultimosforzo (10,6 km al 7,1% dipendenza media), ci sono al-tri quattro colli da mandargiù tra cui quello, fastidioso adir poco, di Serra Seca, a 97km dall’arrivo (ultimo chilo-metro oltre il 9% di penden-za). «È la tappa più dura ed èsolo l’inizio di tre giorni mol-t o d i f f i c i l i — s p i e g a i lcowboy a 22 centesimi dallamaglia gialla di Cancellara —.Il primato è molto vicino ed èchiaro che ci penso, ma nonmi faccio illusioni. Di sicuroperò toccherà agli altri attac-care: Evans, Sastre, Menchov,

i due Schleck devono recupe-rare e noi aspetteremo di ve-dere cosa fanno. So però cheContador è pronto a parti-re...». Lo spagnolo in effettiscalpita per far capire al mon-do che Lance in giallo è solouna bella fotografia da tenerenel cassetto: «Sono giorniche non vedo l’ora di potergiocare sul mio terreno — di-ce Alberto —. Sto bene e vo-glio dimostrarlo». Andorra,storicamente sempre a metàtra Francia e Spagna, è l’uni-co co-principato del mondo.Ma il giovane sarà disposto adividere ancora il suo tronocon il vecchio?

Paolo Tomaselli

Lance: «La maglia gialla? Ci penso. Il primato è troppo vicino»

Il solito Mosley, tra guerra e Concordia

Nuoto

i centesimidi distacco inclassifica generaletra Armstronge il leader delTour Cancellara

Azzurre

Riecco Phelps: record del mondo sui 100 farfalla

Chi pensava di fare i conti senza di lui, si sbagliava.A una settimana dall’inizio dei Mondiali di Roma,Michael Phelps, vincitore di 8 medaglie d’oro a

Pechino 2008, ha stabilito il nuovo record del mondodei 100 farfalla (con 50’’22), durante i campionatistatunitensi a Indianapolis (Reuters/Smith)

7,1%

Grande attesaper le azzurreguidate dallaDi Martino

Il Tour di Armstrong si mette in salita

Atletica a Roma

Sotto accusa Mosley ed Ecclestone (Reuters)

Stella Tyson Gay durante i Trials Usa (Ap)

la pendenzamedia dell’ultimasalita di 10,6 kmchilometri dellatappa di oggi, laBarcellona-Arcalis

Ciclismo Oggi la tappa più lunga e dura: ad Arcalis (2240 metri) il primo temutissimo arrivo in quota

Gay e Powellrincorronol’ombra di Bolt

51SportCorriere della Sera Venerdì 10 Luglio 2009

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