il corriere della sera - 05.06.2014

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 Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821 Roma, Piazza Venezia 5 - Tel. 06 688281 Servizio Clienti - Tel 02 63797510 mail: [email protected] Fondato nel 1876  www.corriere.it        9        7        7        1        1        2        0        4        9        8        0        0        8        4        0        6        0        5           P     o     s     t     e      I     t     a      l      i     a     n     e      S     p     e      d  .      i     n      A  .      P  .   -      D  .      L  .     3     5     3      /     2     0     0     3     c     o     n    v  .      L  .     4     6      /     2     0     0     4     a     r     t  .     1  ,     c     1  ,      D      C      B      M      i      l     a     n     o GIOVEDÌ 5 GIUGNO 2014 ANNO 139 - N. 132 In Italia EURO 1,40 di Stefano Montefiori a pagina 9 Con il Corriere Settant’anni fa il D-Day La storia e i retrosc ena Da domani a 6,90 euro più il prezzo del quotiano Diplomazie Prima Obama, poi Putin Le due cene di Hollande di Margherita De Bac e Luigi Ripamonti a pagina 19 Bioetica Un medico del Gemelli riapre il caso del fine vit a FAVORIRE LA DOMANDA PRIVATA SGRAVI FISCALI PIÙ CORAGGIO di ALBERTO ALESINA e FRANCESCO GIAVAZZI È opinione comune, fra imprenditori, politici e alcuni economisti, che per far uscire l’Eu- ropa, e in particolare l’Italia, dalla recessione debbano ri- partire gli investimenti pub-  blici escludendoli dal calco- lo dei parametri europei sui deficit eccessivi. Riforme dal lato dell’offerta invece, come le liberalizzazioni dei mercati del lavoro e dei ser-  vizi, pur n ecessarie, sareb-  bero meno urgenti in quan- to non avrebbero effetti im- mediati sulla crescita. È indubbio che per rico- minciare a crescere debba- no aumentare consumi e in-  vestimenti. Ma perch é quelli pubblici? A noi pare che il modo più efficace — e an- che il meno pericoloso per- ché non soggetto ai rischi dell’intermediazione politi- ca e quindi della corruzione — sia cominciare dalla do- manda privata tramite ag- gressivi sgravi fiscali per le famiglie con redditi medi e  bassi. I consumi delle famiglie italiane sono ancora inferio- ri di circa l’8 per cento ai li-  velli pre c risi, mentre la spe- sa delle pubbliche ammini- strazioni, al netto degli inte- ressi sul debito e degli investimenti, è salita rispet- to al 2007 di oltre 4 punti, dal 44,1 al 48,5% del Prodot- to interno lordo (Pil). Come ha evidenziato la settimana scorsa il governatore Visco, nel 2013 i consumi delle fa- miglie sono scesi ancor più del loro reddito al netto del- le imposte, segno evidente di una crescente preoccupa- zione per il futuro. Più soldi permanente- mente in tasca alle famiglie farebbero aumentare da su-  bito i loro consum i. La paro- la «permanentemente» è però cruciale: sgravi fiscali temporanei non bastano perché verrebbero in parte risparmiati in previsione di una futura riduzione del reddito netto. Gli 80 euro di maggio sono un piccolo pas- so nella giusta direzione, ma il governo deve garantire che non saranno gli ultimi, e che questa riduzione di imposte sarà permanente, il che ri- chiede che la spesa pubblica  venga ridotta in mo do gra- duale ma altrettanto conti- nuo. Sgravi fiscali immedia- ti, accompagnati da riduzio- ni progressive di spesa aiu- terebbero i consumi, ma aumenterebbero tempora- neamente il deficit. Poco male: questi deficit, andreb-  bero tollerati; n on quelli ge- nerati per finanziare opere pubbliche, molte delle quali di dubbia utilità e con scarsi controlli anti corruzione, come si è visto nei casi di Expo 2015 e del Mose di Ve- nezia. Matteo Renzi auspica in-  vece una ripresa del le opere pubbliche per far ripartire la domanda. Bisogna distin- guere. Vi sono opere già fi- nanziate e bloccate da len- tezze burocratiche. Queste devono essere accelerate, ma non sono molte. In real- tà tante opere che non si re- alizzano sono ferme perché i finanziamenti o non ci so- no o comunque non basta- no. In Veneto, ad esempio, per completare le 78 opere rimaste incompiute servi- rebbe oltre mezzo miliardo di euro. Certo, vi sono infra- strutture che potrebbero es- sere finanziate dalla Banca europea per gli investimen- ti, alcune certamente utili, come il potenziamento della  banda larga, o la creazione di una rete energetica euro- pea. Opere davvero produttive  ben vengano, soprattutt o se i finanziamenti dell’Unione le mettono al riparo dall’in- termediazione politica na- zionale. Ma non illudiamoci che questi investimenti da soli bastino a far recuperare all’Italia altro che una picco- la frazione dei milioni di po- sti di lavoro persi dal 2008 ad oggi. È inutile che Renzi  venda le infrastrutt ure della sua «nuova Europa» come la risposta indolore ad una cri- si così grave. CONTINUA A PAGINA 32 Lavori per le dighe mobili anti acqua alta. Accuse a un giudice e a un ex generale della Finanza Politica e affari, la rete su Venezia I pm: a Galan un milione l’anno. Fondi illeciti, arrestato il sindaco Manette per 35. «Erano asserviti per anni al gruppo criminale»  Venez ia, appalti per il Mose: cento inda- gati e 35 arresti. Ai domiciliari il sindaco pd Orsoni, richiesta di arresto per l’ex gover- natore Galan (FI), ora deputato. Accuse a un giudice e a un ex generale della Finanza. ALLE PAGINE 2 E 3 Pasqualetto Giannelli La fiction tv GOMORRA UN  S UCCESSO CHE  CANCELLA IL  B ENE  di MARCO DEMARCO N elle ultime puntate hanno ammazzato uno scugnizzo, che a sua  volta av eva ucciso per ordine del clan, e bruciato viva una ragazza. Nelle precedenti ci sono già state, invece, vendette e stragi. È una Napoli a una dimensione quella che si vede in Gomorra, la fiction di Sky. Raccontata come raramente si vede in tv, e cioè in modo adrenalinico e coinvolg ente, la città è pur sempre presa solo da un unico verso. CONTINUA A PAGINA 32 A PAGINA35 Cappelli Il prof con il maggiordomo che ora imbarazza il Pd di MARCO IMARISIO «Condono» per rafforzare le casse delle imprese Rimpatrio di capitali con sanzioni ridotte se si investe in Italia A dare il via libera sarà un decreto: lo stanno mettendo a punto il mini- stro dell’Economia Pier Carlo Padoan e la titolare dello Sviluppo economico Federica Guidi. Sarà pron- to entro il 20 giugno e conterrà misure per favo- rire il rafforzamento patri- moniale delle imprese. La principale prevede il rien- tro dei capitali detenuti al- l’estero e non dichiarati. Chi li riporterà in Italia dovrà pagare le imposte evase, con un’aliquota media del 27%, ma potrà contare su una riduzione delle sanzioni. A condi- zione che i fondi tornati in patria siano reinvestiti in azienda e lì mantenuti per almeno 5 anni. A PAGINA 11 Imprenditori Libia, gli italiani che resistono di LORENZO CREMONESI E sistenza sempre più difficile per i 200 imprenditori italiani in Libia: la Farnesina li ha invitati più volte a lasciare il Paese per «motivi di sicurezza». A PAGINA17     R     E     U     T     E     R     S     /     E  .     O  .     A     L       F     E     T     O     R     I Come salvare l’ambiente, oggi la Giornata mondiale Addio a summit e dibattiti Tocca a noi, a piccoli passi di ANNA MELDOLESI A rriva la Giornata mondiale dell’ambiente e ci coglie così, un po’ preoccupati e un po’ distratti, alla ricerca di idee che possano migliorare i complicati rapporti tra uomo e natura. Le grandi speranze riposte nei summit internazionali sono alle spalle. Proviamo allora ad affidarci a tanti piccoli passi, nessuno risolutivo eppure tutti utili . (  Nella foto, il quartiere finanziario di Singapore). A PAGINA23     A     F     P     /     R     O     S     L     A     N     R     A     H     M     A     N di ANDREA DUCCI Verso i Mondiali Partenza lenta, contestazioni, ma il tiro al bersaglio è grottesco Prandelli e le scelte da rispettare A Cesare Prandelli sta accadendo quel che accade in Italia alle persone per- bene, che non alzano la voce, non insul- tano, rispettano il prossimo. La loro cor- rettezza viene scambiata per accondi- scendenza. E alla prima difficoltà viene ritorta contro di loro. Il processo che si è aperto anzitempo contro il ct, più che in- generoso, è grottesco. Quando mai si è  visto un a llenatore della Nazionale co- stretto a giustificarsi per non aver convo- cato un calciatore? CONTINUA A PAGINA 32 -ALLE PAGINE 40 E 41 i servizi suItalia-Lu ssembur odi Boc ci F Mon ti Sc onc ert i di ALDO CAZZULLO Roma Lo scambiano per un ultrà e lo picchiano: 4 anni agli agenti di FULVIO FIANO A PAGINA 18     I     P     P     /     A     L     E     S     S     A     N     D     R     O     S     A     B     A     T     T     I     N     I Basta sdegno e chiacchiere MA QUANDO DICHIARIAMO GUERRA ALLE MAZZETTE? di GIAN ANTONIO STELLA «V otatelo, pesatelo, se sbaglia impiccatelo», diceva un antico adagio veneziano. Certo, se anche le accuse contro Giorgio Orsoni, Giancarlo Galan e gli altri politici e affaristi coinvolti nell’inchiesta trovassero conferma nei processi e nelle sentenze, nessuno pretende corda e sapone. Il quadro di corruzione disegnato dai giudici, però, è così vasto da imporre finalmente una guerra vera, non a chiacchiere, contro la mazzetta. CONTINUA A PAGINA 5 A ll’improvviso il professore mite ma non arrendevole diventa un problema nazionale, il sindaco agli arresti della città più bella del mondo non è proprio una medaglia sul petto del Pd. ALLE PAGINE 2 E 3 Claudio Marchisio autore del gol contro il Lussemburgo nell’ami- chev olepareggi ataieri a Peru gia italia: 5157555157 5557

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Il Corriere Della Sera - 05.06.2014

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  • Milano, Via Solferino 28 - Tel. 02 62821Roma, Piazza Venezia 5 - Tel. 06 688281

    Servizio Clienti - Tel 02 63797510mail: [email protected] nel 1876

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    GIOVED 5 GIUGNO 2014 ANNO 139 - N. 132 In Italia EURO 1,40

    di Stefano Montefioria pagina 9

    Con il CorriereSettantanni fa il D-DayLa storia e i retroscenaDa domani a 6,90 europi il prezzo del quotiano

    DiplomaziePrima Obama, poi PutinLe due cene di Hollande

    di Margherita De Bace Luigi Ripamonti a pagina 19

    BioeticaUn medico del Gemelliriapre il caso del fine vita

    FAVORIRE LA DOMANDA PRIVATA

    SGRAVI FISCALIPI CORAGGIOdi ALBERTO ALESINA e FRANCESCO GIAVAZZI

    opinione comune,fra imprenditori,politici e alcunieconomisti, cheper far uscire lEu-

    ropa, e in particolare lItalia,dalla recessione debbano ri-partire gli investimenti pub-blici escludendoli dal calco-lo dei parametri europei suideficit eccessivi. Riformedal lato dellofferta invece,come le liberalizzazioni deimercati del lavoro e dei ser-vizi, pur necessarie, sareb-bero meno urgenti in quan-to non avrebbero effetti im-mediati sulla crescita.

    indubbio che per rico-minciare a crescere debba-no aumentare consumi e in-vestimenti. Ma perch quellipubblici? A noi pare che ilmodo pi efficace e an-che il meno pericoloso per-ch non soggetto ai rischidellintermediazione politi-ca e quindi della corruzione sia cominciare dalla do-manda privata tramite ag-gressivi sgravi fiscali per lefamiglie con redditi medi ebassi.

    I consumi delle famiglieitaliane sono ancora inferio-ri di circa l8 per cento ai li-velli pre crisi, mentre la spe-sa delle pubbliche ammini-strazioni, al netto degli inte-ressi sul debito e degliinvestimenti, salita rispet-to al 2007 di oltre 4 punti,dal 44,1 al 48,5% del Prodot-to interno lordo (Pil). Comeha evidenziato la settimanascorsa il governatore Visco,nel 2013 i consumi delle fa-miglie sono scesi ancor pidel loro reddito al netto del-le imposte, segno evidentedi una crescente preoccupa-zione per il futuro.

    Pi soldi permanente-mente in tasca alle famigliefarebbero aumentare da su-bito i loro consumi. La paro-la permanentemente per cruciale: sgravi fiscalitemporanei non bastanoperch verrebbero in parterisparmiati in previsione diuna futura riduzione delreddito netto. Gli 80 euro dimaggio sono un piccolo pas-so nella giusta direzione, ma

    il governo deve garantire chenon saranno gli ultimi, e chequesta riduzione di impostesar permanente, il che ri-chiede che la spesa pubblicavenga ridotta in modo gra-duale ma altrettanto conti-nuo. Sgravi fiscali immedia-ti, accompagnati da riduzio-ni progressive di spesa aiu-terebbero i consumi, maaumenterebbero tempora-neamente il deficit. Pocomale: questi deficit, andreb-bero tollerati; non quelli ge-nerati per finanziare operepubbliche, molte delle qualidi dubbia utilit e con scarsicontrolli anti corruzione,come si visto nei casi diExpo 2015 e del Mose di Ve-nezia.

    Matteo Renzi auspica in-vece una ripresa delle operepubbliche per far ripartire ladomanda. Bisogna distin-guere. Vi sono opere gi fi-nanziate e bloccate da len-tezze burocratiche. Questedevono essere accelerate,ma non sono molte. In real-t tante opere che non si re-alizzano sono ferme perchi finanziamenti o non ci so-no o comunque non basta-no. In Veneto, ad esempio,per completare le 78 opererimaste incompiute servi-rebbe oltre mezzo miliardodi euro. Certo, vi sono infra-strutture che potrebbero es-sere finanziate dalla Bancaeuropea per gli investimen-ti, alcune certamente utili,come il potenziamento dellabanda larga, o la creazionedi una rete energetica euro-pea.

    Opere davvero produttiveben vengano, soprattutto sei finanziamenti dellUnionele mettono al riparo dallin-termediazione politica na-zionale. Ma non illudiamociche questi investimenti dasoli bastino a far recuperareallItalia altro che una picco-la frazione dei milioni di po-sti di lavoro persi dal 2008ad oggi. inutile che Renzivenda le infrastrutture dellasua nuova Europa come larisposta indolore ad una cri-si cos grave.

    CONTINUA A PAGINA 32

    Lavori per le dighe mobili anti acqua alta. Accuse a un giudice e a un ex generale della Finanza

    Politica e affari, la rete su VeneziaI pm: a Galan un milione lanno. Fondi illeciti, arrestato il sindacoManette per 35. Erano asserviti per anni al gruppo criminale

    Venezia, appalti per il Mose: cento inda-gati e 35 arresti. Ai domiciliari il sindaco pdOrsoni, richiesta di arresto per lex gover-natore Galan (FI), ora deputato. Accuse a un giudice e a un ex generale della Finanza.

    ALLE PAGINE 2 E 3 Pasqualetto

    Giannelli

    La fiction tv

    GOMORRAUN SUCCESSOCHE CANCELLAIL BENE di MARCO DEMARCO

    N elle ultime puntatehanno ammazzatouno scugnizzo, che a sua volta aveva ucciso per ordine del clan, e bruciato viva una ragazza.Nelle precedenti ci sono gi state, invece, vendette e stragi. una Napoli a una dimensione quella che si vede in Gomorra, la fiction di Sky. Raccontata come raramente si vede in tv, e cio in modo adrenalinico e coinvolgente, la citt pur sempre presa solo da un unico verso.

    CONTINUA A PAGINA 32

    A PAGINA 35 Cappelli

    Il prof con il maggiordomoche ora imbarazza il Pddi MARCO IMARISIO

    Condono per rafforzare le casse delle imprese

    Rimpatrio di capitalicon sanzioni ridottese si investe in Italia

    A dare il via libera sarun decreto: lo stannomettendo a punto il mini-stro dellEconomia PierCarlo Padoan e la titolaredello Sviluppo economicoFederica Guidi. Sar pron-to entro il 20 giugno econterr misure per favo-rire il rafforzamento patri-moniale delle imprese. Laprincipale prevede il rien-tro dei capitali detenuti al-lestero e non dichiarati.Chi li riporter in Italiadovr pagare le imposteevase, con unaliquotamedia del 27%, ma potrcontare su una riduzionedelle sanzioni. A condi-zione che i fondi tornati inpatria siano reinvestiti inazienda e l mantenuti peralmeno 5 anni.

    A PAGINA 11

    Imprenditori

    Libia, gli italianiche resistonodi LORENZO CREMONESI

    E sistenza sempre pidifficile per i 200 imprenditori italiani in Libia: la Farnesina li ha invitati pi volte a lasciare il Paese per motivi di sicurezza.

    A PAGINA 17

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    FETO

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    Come salvare lambiente, oggi la Giornata mondiale

    Addio a summit e dibattitiTocca a noi, a piccoli passidi ANNA MELDOLESI

    A rriva la Giornata mondiale dellambiente e ci coglie cos,un po preoccupati e un po distratti, alla ricerca di ideeche possano migliorare i complicati rapporti tra uomo e natura. Le grandi speranze riposte nei summit internazionali sono alle spalle. Proviamo allora ad affidarci a tanti piccoli passi, nessuno risolutivo eppure tutti utili. (Nella foto, il quartiere finanziario di Singapore). A PAGINA 23

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    di ANDREA DUCCI

    Verso i Mondiali Partenza lenta, contestazioni, ma il tiro al bersaglio grottesco

    Prandelli e le scelte da rispettare

    A Cesare Prandelli sta accadendo quelche accade in Italia alle persone per-bene, che non alzano la voce, non insul-tano, rispettano il prossimo. La loro cor-rettezza viene scambiata per accondi-scendenza. E alla prima difficolt vieneritorta contro di loro. Il processo che si aperto anzitempo contro il ct, pi che in-generoso, grottesco. Quando mai si visto un allenatore della Nazionale co-stretto a giustificarsi per non aver convo-cato un calciatore?

    CONTINUA A PAGINA 32 -ALLE PAGINE 40 E 41 i servizi

    su Italia-Lussemburgo di Bocci F Monti Sconcerti

    di ALDO CAZZULLORoma

    Lo scambianoper un ultre lo picchiano:4 anni agli agentidi FULVIO FIANO

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    Basta sdegno e chiacchiere

    MA QUANDO DICHIARIAMOGUERRA ALLE MAZZETTE?di GIAN ANTONIO STELLA

    V otatelo, pesatelo, se sbaglia impiccatelo,diceva un antico adagio veneziano. Certo, seanche le accuse contro Giorgio Orsoni, Giancarlo Galan e gli altri politici e affaristi coinvolti nellinchiesta trovassero conferma nei processi e nelle sentenze, nessuno pretende corda e sapone. Il quadro di corruzione disegnato dai giudici, per, cos vasto da imporre finalmente una guerra vera, non a chiacchiere, contro la mazzetta.

    CONTINUA A PAGINA 5

    A llimprovviso il professore mite manon arrendevole diventa un problemanazionale, il sindaco agli arresti della citt pi bella del mondo non proprio una medaglia sul petto del Pd.

    ALLE PAGINE 2 E 3

    Claudio Marchisio autore del gol contro il Lussemburgo nellami-chevole pareggiata ieri a Perugia

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  • 2 Primo Piano Gioved 5 Giugno 2014 Corriere della Sera

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    Tangenti in Veneto Linchiesta

    Fondi neri per 25 milioni scuotono VeneziaIl caso Mose: 100 indagati e 35 arresti tra cui il democratico Orsoni, un giudice e un generale

    DAL NOSTRO INVIATO

    VENEZIA Il governatore, ilmagistrato contabile, leuropar-lamentare, il generale dellaGuardia di Finanza. E natural-mente, a scendere, tutto il resto,dallassessore al consigliere re-gionale ai vari centri di potereeconomico, imprenditoriale efinanziario del Veneto e non so-lo. Un vero e proprio sistema cheavrebbe pescato nel fiume di de-naro arrivato in laguna con lapi grande opera pubblica ita-liana, il Mose, lenorme struttu-ra di dighe mobili che dovrebbeproteggere Venezia dalle acquealte (costo 5,5 miliardi di euro).

    Una cupola che ha indotto ilgiudice per le indagini prelimi-nari di Venezia, Alberto Scara-muzza, a concludere cos la suaponderosa ordinanza contro 35persone (25 in carcere e 10 aidomiciliari): Ciascuno di essi,per anni e anni, ha asservito to-talmente lufficio pubblico agli interessi del gruppo economi-co-criminale, lucrando una se-rie impressionante di beneficipersonali di vario genere.... Perlex governatore del VenetoGiancarlo Galan, oggi deputatodi Forza Italia, sono stati chiestigli arresti domiciliari (si dovrper attendere il pronuncia-mento della giunta e dellassem-blea di Montecitorio): avrebbeincassato indebitamente circa 4milioni di euro. Ai domiciliarilex magistrato contabile Vitto-

    rio Giuseppone, mentre in car-cere sono finiti lassessore re-gionale alle Infrastrutture Rena-to Chisso e lex generale delleFiamme Gialle oggi in pensioneEmilio Spaziante. Tra gli inda-gati compare anche Marco Mila-nese, consigliere politico dellexministro Giulio Tremonti ed exparlamentare del Pdl, il qualeavrebbe intascato 500 mila europer influire sulla concessionedi finanziamenti del Mose.

    Dallaltra parte ci sono mana-ger e imprenditori, dallammi-nistratore delegato di Palladiofinanziaria, Roberto Meneguz-zo, il salotto buono della finanzadi Nordest, ai titolari di varie so-ciet che partecipano al potenteConsorzio Venezia nuova, lentelagunare che riunisce una cin-quantina di imprese, fra le qualispicca la Mantovani (capofiladellappalto pi importante del-lExpo 2015) guidata da Pier-

    giorgio Baita (gi arrestato e li-berato), e che il concessiona-rio unico del ministero delle In-frastrutture al quale fanno capotutti gli interventi di salvaguar-dia della laguna di Venezia, pri-mo fra tutti il Mose.

    I pm di Venezia, Stefano Anci-lotto, Paola Tonini e StefanoBuccini in due anni hanno sca-lato una montagna di malaffareche li ha portati a contestarecorruzione e fatture false in vor-ticose triangolazioni milionarie.Cio, fondi neri per 25 milioni dieuro. Per poi soffermarsi anchesu un capitolo pi locale, il fi-nanziamento illecito che vedecoinvolti altri tre politici, fra iquali spicca il sindaco di VeneziaGiorgio Orsoni, finito ai domi-ciliari, al quale vengono conte-stati 560 mila euro che avrebbericevuto dal Consorzio Venezia nuova in varie tranche, 110 milaversati al comitato elettorale del2010 e 450 mila ricevuti in con-tanti. Circostanze poco credi-bili, con accuse che arrivano dasoggetti gi indagati, hannotagliato corto gli avvocati Danie-le Grasso e Maria Grazia Romeo,suoi difensori. Galan si dettoindignato: Sono totalmenteestraneo, chiarir tutto. Men-tre il procuratore aggiunto CarloNordio ha scosso la testa comeventanni fa: Mi ricorda Tan-gentopoli.

    A. P. RIPRODUZIONE RISERVATA

    In carcere

    Il costruttore Alessandro Mazzi, presidente della Mazzi Scarl, ha incarichi anche nel Consorzio Venezia nuova

    Il finanziere Roberto Meneguzzo, ad di Palladio finanziaria, secondo i pm avrebbe consegnato a Milanese 500 mila euro

    Il generale I pm scrivono che a Emilio Spaziante, della Guardia di Finanza, sarebbero stati promessi 2 milioni e 500 mila euro

    Il personaggio Il sindaco successore di Cacciari

    Il professore cattolicocon il palazzo nobiliareche preoccupa il Pd

    Avvocato di successo, nel 2010 riusc a ribaltare un pronostico sfavorevole contro Brunetta

    DAL NOSTRO INVIATO

    VENEZIA A posteriori era meglio con lac-cento. Nel marzo del 2010 Giorgio Orsoni diven-ne il Mose del centrosinistra veneto, la barriera umana che aveva fermato alle bocche di porto lalta marea di Renato Brunetta, allepoca mini-stro fantuttone e candidato sindaco che sognavaper s una citt-mondo e si svegli sconfitto asorpresa dal suo contrario, un pacato superstitedi quellalta borghesia in fondo orgogliosa delsuo localismo, oltre lacqua un altro mondo.

    La definizione gli venne stampata sulla frontedurante la festa per la vittoria a Ca Farsetti dallexprosindaco e suo rivale alle primarie GianfrancoBettin, e certo non aveva il sapore beffardo di og-gi. Era piuttosto un riconoscimento, il grazie delPartito democratico che ancora una volta dopo ilsulfureo Massimo Cacciari si era affidata a unesterno per risolvere i suoi problemi interni econservare il governo di Venezia. Sarebbe ancheuna bella giornata, con lo scoperchiamento di unsistema noto a tutti ma che sembrava inarrestabi-le. C un ma, c sempre un ma. Bettin non sor-

    Lindagine

    Lavvio partita circa 3 anni fa lindagine guidata da un pool di pm della Procura di Venezia composta da Stefano Ancilotto, Stefano Buccini e Paola Tonini sulle opere relative al MoseI primi arrestiLe prime ordinanze di custodia scattano il 28 febbraio 2013. In carcere finiscePiergiorgio Baita, presidente della Mantovani costruzioni con laccusa di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale; e anche Claudia Minutillo, lex segretaria personale dellex presidente del Veneto, Giancarlo GalanLa svoltaIl 12 luglio 2013 la seconda ondata di arresti, che coinvolge il padre del Mose, Giovanni Mazzacurati, gi presidente del Consorzio Venezia nuova

    Ex governatoreGiancarlo Galan, 57 anni, ex ministro e presidente del Vene-to dal 1995 al 2010

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  • Corriere della Sera Gioved 5 Giugno 2014 Primo Piano 3

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    tanto alla citt, nientaltro. Quando al-zava la voce, lo faceva menando i forestiche mancavano di rispetto alla piccolapatria. In troppi pensano che Veneziasia una facile preda da spolpare e basta. Sprovvi-sto di secondi fini e terze ambizioni, confermavala sua fama di amministratore onesto, dotato digrande cautela, e non dava fastidio a nessuno nelpartito. Cosa chiedere di pi.

    Allimprovviso arriva la nemesi giudiziaria. Al-limprovviso il professore mite ma non arrende-vole, quasi sconosciuto fuori dalla cinta daziaria,diventa un problema nazionale, il sindaco agli ar-resti della citt pi bella del mondo non propriouna medaglia sul petto del Pd. Oggi alla Cameranon ho incontrato una persona, una sola, che ab-bia manifestato un dubbio sulla sua onest. Ma altempo stesso la notizia ha fatto il giro del mon-do. Andrea Martella, deputato Pd veneziano diterraferma, riassume bene il dilemma democrati-co. Le diffuse convinzioni personali ancora ten-

    Chiunque conosca Orsoni non pu dubitare della sua correttezza e onest Piero Fassino sindaco di Torino e presidente dellAnci Sarebbe irresponsabile pensare che lopera resti unincompiuta Maurizio Lupi ministro dei Trasporti

    I verbali

    DAL NOSTRO INVIATO

    VENEZIA A Galan venivano con-segnate, anche pi volte allanno, som-me ingenti di denaro, parliamo di 100mila euro o anche pi. Questo mi sta-to riferito sia da Baita (ex presidentedella Mantovani, ndr) che si lamentavadelle richieste esose, sia dallo stessoGalan quando ne ero la sua segreta-ria.... Fu quel giorno di marzo 2013che Claudia Minutillo decise di voltarele spalle al suo presidente, Giancarlo Galan, del quale fu storica e avvenentesegretaria prima di avventurasi nelmondo dellimprenditoria con Adriainfrastrutture, senza tuttavia mai ab-bandonare le vecchie conoscenze delConsorzio Venezia nuova. Con quel-linterrogatorio del marzo dello scorsoanno, dopo il suo arresto per la vicendadelle false fatturazioni, Minutillo harotto gli argini dellinchiesta toccandoil livello politico. Era un pagamentocostante dei politici?, le chiede il pm.Pagamenti regolari, risponde lei. Co-me fosse uno stipendio? S, di fatto.Sul quantum hanno poi iniziato a par-lare in molti, convincendo gli inqui-renti che Galan, da governatore (lo fudal 1995 al 2010, poi stato ministrodellAgricoltura e della Cultura), pren-deva uno stipendio extra di circa unmilione di euro lanno. Inoltre, per imagistrati si faceva ristrutturarelabitazione di Cinto euganeo dallim-presa Tecnostudio....

    Illuminante il racconto di Baita del28 maggio 2013, nel quale racconta lecorruzioni del magistrato alle acque diVenezia, Patrizio Cuccioletta (arresta-to), e di Galan, con lassessore RenatoChisso a fungere da intermediario:Limportante episodio che ricordo stata lapprovazione da parte dellacommissione Via della Regione delledighe in sasso per le quali Mazzacurati(ex presidente del Consorzio Venezianuova, ndr) mi disse che gli era statorichiesto dallassessore Chisso a nomedi Galan il riconoscimento di 900 milaeuro. Altro episodio stata lapprova-zione del progetto definitivo del siste-ma Mose, fu richiesta la somma di ul-teriori 900 mila euro. Secondo i pmfunzionava cos: la Mantovani pagavaper fatture false o gonfiate e le sommevenivano retrocesse ai politici attraver-so il Consorzio. In pi rate e nel giro diun anno venivano corrisposti tutti i900 mila euro. Come venivano conse-

    zio veneziano, arrestato e liberato loscorso anno: S, una volta anche inRegione... Credo di aver cominciatocon Renato Chisso alla fine degli anni90. Ma quale era il contributo concre-to di Galan sul campo per giustificaretanti robusti versamenti? Io mi rivol-gevo a lui, a Chisso... o andavo dal dot-tor Letta. Per esempio, ha spiegatoMazzacurati, davanti alle bocche diporto bisogna creare dei bacini di cal-ma per consentire alle navi di entrare.Queste opere erano contrastate daiVerdi. Io chiamai Baita per fa rientrareGalan, che era partito, perch interve-

    nisse a sbloccare la situazione. Lui tor-n e riusc a far approvare queste sco-gliere. Cos, Galan. Poi cera il Magi-strato alle acque, lex generale della Fi-nanza e la Corte dei conti. E quiMazzacurati tira in ballo un togato inparticolare: Vittorio Giuseppone.Lavrebbe pagato. Per quale ragione? Perch senza il visto della Corte dei conti si blocca tutto.

    Per la procura, la corruzione di Giu-seppone sarebbe costata 300 mila euro.Il gip nellordinanza ha stilato una ta-bella con i prezzi del colossale giro diversamenti. Chisso 7 milioni, Galan 4,

    Spaziante 500 mila, Milanese 500 mila,oppure 100 mila alla Fondazione Mar-cianum, il polo pedagogico-accademi-co fondato dallallora patriarca AngeloScola... E Orsoni, il sindaco di Veneziada ieri agli arresti domiciliari? Secondolaccusa avrebbe percepito delle som-me dal Consorzio tramite false fattu-razioni emesse dalle imprese consor-ziate. Cio, una parte del denaro chetornava al mittente serviva alla corru-zione e unaltra al finanziamento dei partiti politici in nero, facendoli figu-rare come se non fossero stati del Con-sorzio, rendendoli cos illeciti. Secon-do gli inquirenti Orsoni ne sarebbe sta-to consapevole. Soldi al sindaco di Ve-nezia ma anche al consigliere regionalepd Giampietro Marchese e alleuropar-lamentare di Forza Italia in uscita Ama-

    lia Sartori, giusto per accontentare tut-ti. A Orsoni ricordo una somma oscil-lante fra i 400 e i 500 mila euro, versatiin diverse tranche ha dichiaratoMazzacurati . La parte regolare pe-r piccola rispetto al totale che statorilevante. Inoltre, secondo il gip, Or-soni insiste per il finanziamento, aven-done urgente necessit. Ad un conve-gno nel 2010 partecipa anche il futurosindaco e incontra un imprenditore delConsorzio Venezia nuova, Nicola Fal-coni. Che, intercettato, parla di versa-menti: Orsoni rimasto sorpreso. Miha detto: cosa vuoi che ti dica, siete ungruppo forte, degli amici veri.

    Andrea [email protected]

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    to Brunetta. Il Pd lo accolse per grazia ricevuta, pur sapen-

    do che il suo nuovo sindaco non aveva esatta-mente cromosomi da classe operaia, rivendicavacome uno stemma nobiliare la sua non apparte-nenza ad alcun partito e dovendo scegliere non gli sarebbe dispiaciuto Pier Ferdinando Casini.Orsoni era e rimane un borghese di alto lignaggiofiglio di un direttore di banca, che si esprime inun italiano molto ricercato e quindi complicato,docente di diritto amministrativo a Ca Foscari,titolare di uno storico studio legale a campo deiTolentini, ex vicepresidente della Fondazione Ci-ni con sede allisola di San Giorgio, barca con leinsegne della Compagnia della vela, della qualeera stato pure presidente.

    Negli anni seguenti lavvicinamento tra sinda-co e partito avvenne per attrazione reciproca. Or-soni, uomo cos pignolo che certe volte mi irritocon me stesso, ha governato seguendo la sua in-carnazione del nobile veneziano, interessato sol-

    gono, seppure crepate da un passo enorme comequello fatto dalla Procura lagunare con larrestodel sindaco in carica. I pesi e contrappesi della conferenza stampa dei magistrati, che con unacerta insistenza hanno relativizzato il coinvolgi-mento di Orsoni, non ha fatto alcun atto per fa-vorire il Consorzio, sembrano simili a un rico-noscimento postumo, molto pi beffardi dellavecchia definizione di Bettin.

    Ormai il danno fatto. Roger De Menech,segretario regionale Pd, renziano della prima ora,prende atto. Non pu fare altro. Orsoni unabella persona, un amministratore di rara traspa-renza, che nulla centra con un meccanismo ma-lato in funzione da ventanni a livello regionale.C un ma, nellItalia dei terremoti giudiziari csempre un ma. Noi del Pd abbiamo una posizio-ne netta. Se ci sono comportamenti illeciti, alloraprenderemo provvedimenti. In queste ore il Pdsta soppesando le possibilit. Le dimissioni delsindaco non sarebbero sgradite, oppure ammini-strazione per qualche tempo in mano al suo vice.In ogni caso, a Venezia si vota tra sette mesi, qua-lunque sia lesito dellinchiesta. Addio, professorOrsoni.

    Marco Imarisio RIPRODUZIONE RISERVATA

    ride al ricordo di quella frase oggi cos beffarda.Il coinvolgimento laterale di Orsoni sorprende eamareggia. Il Comune non centra nulla. Lonestdelluomo e il suo lavoro da sindaco neppure. Macomunque vada, accettare i contributi da unim-presa che ha diviso la citt una pratica molto di-scutibile. Silenzio. E poi, con un filo di voce. Hafatto comunque una cretinata, bella grossa.

    Al portone del palazzo nobiliare si affaccia unmaggiordomo in divisa. Il professore e la signo-ra non ricevono. Tutti sanno dove abita il sinda-co. uno degli edifici pi belli del Canal Grande,

    con tre lati esposti a mare e vista che tiene insie-me Rialto e Ca Foscari. In quellormai lontano2010 prodigo di batoste elettorali, lavvocato Or-soni divenne lorsetto del Pd, come disse uno sconsolato Pierluigi Bersani, lunico capace di ri-baltare un pronostico sfavorevole, contro un av-versario tuttaltro che amato dalle masse demo-cratiche. Orsoni vinse senza fingere di essere al-tro da s. Si present come forza tranquilla, an-che se aveva poco del socialismo di FrancoisMitterrand e molto dei poteri cattolici cittadini,del quale negli ultimi ventanni era stato costantepunto di riferimento, procuratore della basilica diSan Marco, buon amico dellallora patriarca An-gelo Scola. E tanto bast per neutralizzare lagita-

    Expo, linterrogatorio di Paris

    Maltaurofavoritanegli appalti

    MILANO Nuove conferme alle ipotesi daccusa dallex manager Angelo Paris arrestato nellinchiesta su Expo. Interrogato dai pm Gittardi e DAlessio, Paris ha ammesso di aver operato per assegnare lappalto da 67 milioni delle Architetture di servizi alla Maltauro e di aver tentato di turbare la gara dei parcheggi. Ha parlato anche di una squadra organizzata dalla cupola politico-affaristica per occuparsi dei padiglioni dei Paesi stranieri e ha spiegato di aver partecipato a una cena con Berlusconi per ampliare le relazioni politiche.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Chisso

    E lassessoredivenneRenatino3 per centoDAL NOSTRO INVIATO

    VENEZIA Vogliamo libert come Nelson Mandela, vogliamo collegialit. Giancarlo Galan guard incuriosito il contestatore salito sul palco del convegno di Forza Italia, che intanto avanzava agitando i pugni nellaria. Era Renato Chisso (foto sopra), lex socialista in eterna attesa di una nomina, stufo di fare il peone nellancor giovane partito di Silvio Berlusconi. Il governatore del Veneto prese nota. Pochi mesi dopo, siamo nellinverno del 1998, il contestatore era diventato il vero capo delle opere pubbliche in Veneto, luomo di fiducia e la cruna dellago dalla quale bisognava passare in questo sistema basato su una sovranit molto limitata della libera concorrenza. Lo storico assessore alle Infrastrutture e ai trasporti di Galan ha rappresentato la conservazione della specie anche dopo la calata a Roma del suo mentore. Luca Zaia non lo ha mai amato, imponendo al Pdl la scelta di un altro vicepresidente della Regione, quando sembrava il candidato naturale, ma non ha potuto esimersi dalla consegna del suo assessorato. A grande richiesta, perch il silenzioso Chisso era una rotella fondamentale per lo scorrimento dellingranaggio. La sala dattesa del suo ufficio a Favaro Veneto era sempre piena di sindaci e dirigenticomunali in attesa del suo benestare per qualunque opera. Come scrive Renzo Mazzaro nel suo I padroni del Veneto (edizioni Laterza), non occupa la scena, occupa i posti; parla poco, soprattutto di quello che fa. E cos ha attraversato da unico signore e padrone almeno quindici anni di infrastrutture venete, personaggio sconosciuto ai pi ma dotato di un potere enorme, mai scalfito dalle chiacchiere sul suo conto. Lo chiamavano tutti Renatino tre per cento. Non c bisogno di spiegare.

    M. Ima. RIPRODUZIONE RISERVATA

    Gianfranco BettinQuesto coinvolgimento sorprende e amareggia, anche se la sua onest non in discussione. Per ha comunque fatto una cretinata, bella grossa

    Lavori in casa e stipendioA Galan consegnavanoun milione di euro lannoI pm: soldi in consiglio allex governatore di Forza Italiagnate le somme? Per quanto riguardaGalan, fino al 2005 attraverso la signo-ra Minutillo; dal 2005 al 2010 attraver-so lassessore Chisso; dopo il 2010 nonc stato pi sostegno politico perchGalan andato a fare un altro mestiereanche se rimasta una sorta di sogge-zione verso una persona importante. AChisso dopo il 2010 li davo io. Il dena-ro veniva consegnato negli hotel vene-ziani dove si trovavano a pranzare, alMonaco, al Ramada, una volta allusci-ta di un consiglio regionale. Lo confer-ma lo stesso Mazzacurati, lottanta-duenne presidente storico del Consor-

    Richiesta darrestoPer lex ministro alla Cultura stata presentata richiesta darresto

    LappuntoNelle carte dellinchiesta compare anche un appunto cartaceo scritto a mano, sequestrato nel luglio 2013, con cifre e destinatari (Ansa)

    Avvocato Giorgio Orsoni,67 anni, eletto sindaco di Venezia nellaprile 2010

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  • 4 Gioved 5 Giugno 2014 Corriere della Sera

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  • Corriere della Sera Gioved 5 Giugno 2014 Primo Piano 5

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    Tangenti in Veneto Lopera

    Laguna

    LidoSan Nicol

    CavallinoTreponti

    V E N E Z I A

    Boccadi porto di Lido

    Bocca di portodi Malamocco

    Bocca di portodi Chioggia

    LidoAlberoni

    PellestrinaSanta Mariadel Mare

    PellestrinaC Roman

    CORRIERE DELLA SERA

    Il progettoIl Mose (Modulo sperimentale elettromeccanico) un sistema integrato che consentedi isolare la laguna di Venezia dall'Adriatico durante le alte maree

    Le tappe

    LeventoLa mareggiata di 194 centimetri allaga Venezia e la laguna, con danni enormi

    4 novembre 1966 LinterventoViene varata la legge speciale (numero 171) che dichiarail problema di Venezia di preminente interesse nazionale

    1973Il parereIl ministero chiudeil concorso senza vincitori: nessuno dei progetti risulta idoneoMa il ministeroli acquistaper rielaborarli

    1978Il via liberaIl Progettone,elaborato da esperti e docenti universitari, viene valutato positivamente dal Consiglio superioredei lavori pubblici

    1982I nanziamenti Il Comitato interministerialeper la programmazione economica nanziail Mose con 450 milionidi euro. A questa prima tranche ne seguiranno altre

    2002

    1970 1980 1990 2000

    Il Progettone Viene consegnatoil primo studio di fattibilitper la difesa di Veneziadalle acque alte. Otto anni dopo arriva il nuovo piano preliminare

    1981Il consorzioViene costituitoil consorzio Venezia Nuova per la realizzazione del Mose: unassociazione di quattro grandi imprese italiane

    27 ottobre 1982Lavvio dei lavori Il 14 maggio una cerimonia d il via alle opere.Nel novembre 2006il Consiglio dei ministridecide di procedereal suo completamento

    2003Il concorsoIl ministero dei Lavori pubblici organizza un concorso internazionaleper risolvere il problema: partecipano cinque impresecon sei progetti

    1975

    5,493

    2003

    2016

    miliardi di euroIl costo totale del Mose. Allinizio era stimato in 1,3 miliardi. Diventatipoi 2,3 nel 1999

    Lanno di inizio dei lavori. Nel 1987 sono stati avviati quelli del sistema di salvaguardia

    Lanno in cui si dovrebbero concludere i lavori di realizzazione dellopera

    SEGUE DALLA PRIMA

    Laffare del Mose esemplare. Perchc dentro tutto. C dentro lo spaccio del-lemergenza, dei lavori da fare a tutti i costi intempi cos drammaticamente rapidi da non con-sentire percorsi lineari nei progetti, nella sceltadegli esecutori, nelle gare dappalto, nelle com-messe. Risultato: di fretta in fretta sono passati31 anni, nove volte di pi di quelli bastati alla Ci-na per fare il ponte di Donghai, che coi suoi 32chilometri a 8 corsie sul mare collega Shanghaialle isole Yangshan.

    C dentro lidea della scorciatoia per aggirare(non cambiare: aggirare) le regole troppo com-plicate con la creazione dun concessionario uni-co, il Consorzio Venezia Nuova che, dopo tre de-cenni passati senza lo straccio di una concorrenzae dopo essere stato cos pesantemente coinvoltonegli scandali coi suoi massimi dirigenti, giuraoggi dessere estraneo alle brutte cose e pretendedi presentarsi come una verginella al primo ap-puntamento.

    C dentro quel rapporto insano tra la cattivapolitica e il cattivo business cos stretto da chiu-dere ogni spazio ai controlli veri sui costi, suimateriali, sugli uomini, sui tempi. Basti ricordarelimpegno preso dallallora vicepresidente delconsiglio Gianni De Michelis il 4 novembre 1988,quando dopo anni di tormentoni fu presentato ilprototipo del Mose: La scadenza? Resta quella del 1995. Certo, potrebbe esserci un piccolo slit-tamento.... Sono passati quasi ventanni, daquella scadenza: ci saranno anche stati degli in-toppi, ma cosa succederebbe, in Germania o inOlanda, se lo Stato si sentisse preso per i fondellisui tempi in modo cos sfacciato? E cosa direbbe-ro i leghisti da tre lustri al governo del Veneto seun cantiere interminabile come quello del Mosefosse ancora aperto dopo tanti anni a Reggio Ca-labria o a Napoli?

    C dentro il disprezzo per i pareri discordantie pi ancora, alla faccia del chiacchiericcio fede-ralista, per le opinioni del Comune, tagliato fuorida decisioni prese altrove: Sinistra e destra, sulMose, erano daccordo, e io sono rimasto inascol-tato, ha accusato pi volte, negli anni, MassimoCacciari. Ieri lha ripetuto: Le procedure eranotali che da sindaco io non potevo toccare palla.Una linea verticistica che la Serenissima non avrebbe accettato mai. Al punto di pretendere, secerano di mezzo opere idrauliche, che oltre aquello degli ingegneri si sentisse il parere di ottopescadori e cio due da S. Nicol, uno da San-tAgnese, uno da Muran, due da Buran e due daChiozza.

    E poi c dentro, in questa brutta storia, il con-tinuo rincaro delle spese, la peste bubbonica dellenostre opere pubbliche: doveva costare un mi-liardo e trecento milioni di euro attuali, il Mose. Edi anno in anno, di perizia in perizia, di furbizia infurbizia, ha sfondato i cinque miliardi e non detto che ne basteranno sei.

    C dentro la blandizia verso i possibili ami-ci e insieme linsofferenza arrogante verso ognicritica, come nel caso della stupefacente querelaper accanimento mediatico (avevano dato bat-taglia sui giornali) contro Vincenzo Di Tella, Pao-lo Vielmo e Giovanni Sebastiani, tre ingegneri reidi avere criticato il costosissimo progetto delleparatie mobili, la gallina dalle uova doro delconsorzio.

    C dentro la ripartizione di incredibili privile-gi, come ad esempio, per citare le Fiamme Gialle,il compenso di un milione di euro riconosciutonel 2009 allallora presidente Giovanni Mazza-

    Trentuno anni e costi quadruplicatiQuando diremo basta alle mazzette?Per il Mose ci sono voluti nove volte i tempi del colossale ponte di Donghai

    Le barriere

    Come funzionanoIl Mose formato da una serie di barriere costituite da paratoie mobili collocate alle bocche di portoSottacquaQuando sono inattive, le paratoie sono piene dacqua e giacciono nel fondale, quindi sono invisibili (scenario A nella foto sotto)

    Con le mareeQuando invece si registrano o sono previste maree che possono provocare un allagamento del territorio, nelle paratoie viene immessa aria compressa che le svuota dallacqua e le fa sollevare fino a emergeree a bloccare la marea in ingresso (scenario B sopra)A riposoLe paratoie restano in funzione per la durata della marea: quando questa cala le paratoie vengono riempite dacqua e fatte immergere

    curati a titolo di una tantum, nonch i periodi-ci rimborsi spese privi di giustificazione contabi-le, per non dire delle case affittate in California,delle consulenze distribuite ad amici e parenti odella liquidazione finale di 7 milioni di euro in-cassata dopo larresto: lequivalente di trentuno anni di stipendio del presidente della Repubblica.Una buonuscita stratosferica, per un uomo finitoin manette.

    E tutti soldi pubblici. Sia chiaro. Tutti soldi pri-vatamente gestiti come in una combriccola di so-ciet private ma tirati fuori dalle tasche degli ita-liani. Per amore di Venezia. Per salvare Veneziadallacqua alta dovuta non solo ai capricci dellaNatura e del Fato ma anche a interventi come lacosiddetta sussidenza, cio lo sprofondamentodel suolo dovuta al pompaggio dellacqua dolcenel sottosuolo o la creazione del canale dei petro-li, un canyon lungo 14 chilometri, largo 200 metrie profondo fino a 17, scavato nel ventre di una la-guna delicata la cui profondit media era di 110centimetri.

    E torniamo al rispetto per lacqua, la terra, lebarene della Serenissima Repubblica. Tre condi-tion de homeni ruinano la Laguna: li Signori, liInzegneri e li Particulari, cio i proprietari, scri-veva nel 500 il Magistrato alle acque CristoforoSabbadino. Scordava gliaffaristi dellappalto fa-cile. Quelli della sparti-zione fra sodali. Che nonguardano alla destra oalla sinistra ma al busi-ness. O, per dirla alla ve-neta, ai schei. Monta-gne di schei.

    Certo che questulti-ma ondata di arresti col-pisce i cittadini italiani,proprio mentre mostra-vano di voler credere inun riscatto e in una nuo-va speranza, come unafrustata in faccia. E di-mostra che, nella sciadei moniti di papa Fran-cesco che batte e ribattecontro il pane sporcodel dio tangente, in-dispensabile una svolta vera. Nei fatti.

    LExpo 2015, i restauri a Pompei, il G8 allaMaddalena e poi allAquila, i primi interventi epoi la ricostruzione in Abruzzo, i Mondiali dinuoto, il Mose... Non c Grande Evento, da anni,che non sia infettato dalla corruzione. E dopoogni arresto, lagne su lagne. E tutti a chiedersi co-me sia possibile, come mai non cambi mai niente,perch proprio qui e bla bla bla... Poi, passata latempesta di sabbia, appena si posa la polvere, leleggi che parevano ur-gen-tis-si-me vengonorinviate dal luned al marted, poi alla settimanadopo, poi al mese seguente, poi allautunno e da lallestate successiva...

    Eppure tutto chiaro: per ventanni, come de-nunciano don Luigi Ciotti, Piercamillo Davigo etanti altri, ogni sforzo della cattiva politica (trop-po comodo dare tutta la colpa ai berlusconiani) stato dedicato a smontare le leggi che cerano e abuttare bastoni tra le ruote dei giudici. Pochi nu-meri: nel decennio dopo la stagione di Mani Puli-te, 1996-2006, secondo lAlto Commissariato, lecondanne per corruzione precipitarono del-l83,9%, quelle per concussione del 90,4%, quelleper abuso dufficio del 96,5%. Come mai? PerchlItalia pi pulita? Magari!

    Labbiamo scritto ma vale la pena di ripeterlo:dice il rapporto 2013 dellInstitut de criminologieet de droit pnal curato dallUniversita di Losan-na, che nelle nostre carceri solo 156 detenuti, lo0,4% del totale, sono l per reati economici e fisca-li, tra cui la corruzione e la concussione. Una per-centuale ridicola. Dieci volte pi bassa rispetto al-la media europea del 4,1%. una coincidenza se laGermania, il Paese di traino del Continente, ha legalere pi affollate di colletti bianchi? Ed solouna coincidenza se noi, che arranchiamo fatico-samente in coda, ne abbiamo 55 volte di meno?

    Gian Antonio Stella RIPRODUZIONE RISERVATA

    4.000Il numero di addetti attualmente coinvolti nella realizzazione del Mose

    1.000Le maestranze impegnate nei cantieri alle bocche di Lido, Malamocco e Chioggia

    La frequenza dellalta marea a VeneziaQuante volte ha superato i 110 cm in un anno

    1960 2013DARCOFonte: Istituzione centro previsioni e segnalazioni maree

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  • 6 Primo Piano Gioved 5 Giugno 2014 Corriere della Sera

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    Ira del premier: dare i poteri allAnticorruzioneLavoro come un pazzo per convincere gli investitori ma il passato sembra voler tornareLe norme

    La nomina del magistratoIl 27 marzo il premier Matteo Renzi hanominato il magistrato RaffaeleCantone alla presidenza dellAutoritanticorruzione. Dopo gli arresti delcaso Expo, Cantone stato indicatoalla guida della task force che vigilersui lavori: e ha chiesto maggiori poteri

    Un decreto per lAuthority

    Il disegno di legge in Senato

    Il governo pensa a un decreto, forsegi dal prossimo Consiglio, perdefinire i poteri di Cantone (in particolare per laccesso alle informazioni sugli appalti). Mancanoancora 4 componenti dellAutorit

    Il Senato al lavoro sul ddl anticorruzione, con relatore NicoDAscola (Ncd): larrivo in Aulaprevisto per il 10 giugno potrebbesubire slittamenti. Nel testo, falso inbilancio, riciclaggio e prescrizione

    ROMA Quando la notiziadello scandalo del Mose giun-ta sulle agenzie di stampa Mat-teo Renzi non voleva credere aisuoi occhi. Il premier era a col-loquio con Raffaele Cantone perdefinire il problema legato alruolo del commissario anticor-ruzione nella vicenda delicatis-sima dellExpo, ed ecco arrivarequestaltra tegola. Sono coseraccapriccianti, che fanno ma-lissimo allimmagine dellItaliae mai come in questo momentoquesto controproducente, stato poi lo sfogo del presidentedel Consiglio. E ancora: Macome, io sto lavorando come unpazzo per convincere gli inve-stitori esteri a venire nel nostroPaese e finalmente c un inte-resse da questo punto di vista.Si vede muovere qualcosa, anzipi di qualcosa. Per ecco che ilpassato sembra voler tornare.

    Non ci sta, linquilino di Pa-lazzo Chigi, a sopportare oltre questo stato di cose. Si trovatocoinvolto suo malgrado nellavicenda dellExpo, con i cantieriin ritardo, e poi gli arresti e gliavvisi di garanzia. Per cercare dirisollevare la situazione ha do-vuto per lennesima volta di-re che ci metteva la faccia, edecco arrivare una nuova cattivanovella. Ma ora lExpo lur-genza: Sar la vetrina dellIta-lia nel mondo: non possiamosbagliare. Il che significa chenon si possono nemmeno bloc-

    care gli appalti delle aziendecoinvolte nelle inchieste giudi-ziarie: vorrebbe dire rallentaretutto, e gi la situazione va perle lunghe di per s perch partita tardi ben prima cheRenzi andasse a Palazzo Chigi.Si potrebbe commissariarle.

    Bisogna muoversi, lim-perativo del premier. Il che, tra-dotto in soldoni, significa dareattuazione ai poteri dellautori-t Anticorruzione. Il premierspera di riuscirci gi nel Consi-glio dei ministri di venerd, manon affatto detto. Comunquesu un punto il presidente delConsiglio chiaro: non si pucreare una super struttura nuo-va e super poteri che sconfininoda quelli previsti dalla leggeche istituisce lautorit Anti-corruzione. Non questa lastrada. La via giusta, piuttosto, quella di affidare a Cantone lasupervisione della gestionedellExpo, senza bisogno di cre-are attorno a lui nuovi organi-smi. Lo stesso Cantone, del re-sto, nellincontro di ieri non hachiesto questo. Il magistratovuole per che venga data at-tuazione alla legge. Il che signi-fica, ha spiegato al presidentedel Consiglio, che mi sianodate le persone che dovrebberoaffiancarmi nel mio lavoro, peresempio. Ma i quattro commis-sari che dovrebbero far partecon me dellAnticorruzionenon ci sono ancora. E poi dob-

    biamo aumentare i controlli.Insomma stata la rispostadi Renzi sono tutte cose gipreviste dalla legge.

    Vero, verissimo. Purch sifacciano, la raccomandazionedi Cantone, che con Renzi sem-bra aver chiarito ogni proble-ma, ma che non sembra fidarsitroppo della politica. Bisognastare attenti il succo delsuo ragionamento perchormai quasi sempre dietro legrandi opere si cela la corruzio-ne. Ed proprio per evitareche continui il dilagare di que-sto fenomeno perch, riba-disce Renzi, deve essere chiaroa tutti che questa ormai unaroba che appartiene al passatodellItalia, il nostro Paese nonsar mai pi quella cosa l che si sta pensando anche adaltro. Oltre a rendere operativala legge Severino, in modo chesi definiscano una volta per tut-ti i poteri di Cantone, il governosta valutando lopportunit dielaborare il testo di un nuovoddl anticorruzione da presenta-re in Senato, anche questo co-me un segnale forte per farcapire che si sta facendo sul se-rio. Comunque, pure Cantonefa sul serio e prima che ilprovvedimento che lo riguardaarrivi in Consiglio dei ministrivorrebbe vederlo ed essereconsultato.

    Maria Teresa Meli RIPRODUZIONE RISERVATA

    Il ritratto Il deputato: ne verr fuori, contro di me accuse generiche

    Giancarlo, doge per quindici anniche diceva il Nordest sono io

    Giancarlo Galan non se n maiandato dal Veneto. Non c stata pol-trona romana, anche la pi presti-giosa, che potesse eguagliare ladre-nalinica gioia di quei 15 anni (1995-2010) di ininterrotto regno a casa sua. Classe 56, cresciuto nel vivaiodi Publitalia, mani grosse e sguardosvelto, un master alla Bocconi, pe-scatore e amante della vita, per trelustri ha governato il Veneto comeun piccolo e indiscusso doge perconto di Silvio Berlusconi, molto piche un leader o un datore di lavoro aisuoi occhi: un padre, un mito (Lhosempre considerato un genio, unin-

    telligenza superiore, ringrazio ilgiorno della mia vita in cui ho sceltodi lavorare per lui).

    Senza il Veneto non sarebbe poli-ticamente esistito Giancarlo Galan.Ma ora il Veneto rischia di franargliaddosso con il rumore infamante diaccuse che spezzerebbero la schienaa un toro. Lui si ribella, ha fretta diessere ascoltato dai magistrati, nonci sta: Accuse generiche e inverosi-mili dalle quali sono totalmenteestraneo: sono certo di poter fornireprove inoppugnabili della mia inno-cenza ha fatto sapere, negandosi aicronisti, cosa impensabile per un

    conversatore come lui. Di quei 15anni da doge, il Mose (assieme alPassante per Mestre) stato uno deipassaggi cruciali. Galan si spesocome non mai. Ha pressato su Romaquando pareva che il progetto sispiaggiasse. Ha bussato a villa SanMartino ad Arcore ogni qualvolta

    sorgevano intoppi. Ha gioito comeun ultr quando il grande cantiere ha preso il via. Ne parlava come unamissione: Salveremo Venezia. Ro-ba da passare alla storia. La modestianon mai stata il punto forte di Ga-lan. La sua ultima biografia, uscitaqualche tempo fa, porta come titolo:Il Nordest sono io. Che la dice lungasu quanto, con la testa e con il cuore,lex uomo di Publitalia sia rimasto nella sua villa a Cinto Euganeo, Bas-sa Padovana, ora pure quella al cen-tro delle accuse dei magistrati. Ep-pure dal 2010 che le alchimie delcentrodestra (leggi, Berlusconi)

    lhanno spedito lontano da casa, di-rottato a Roma su pressioni di Bossiche voleva un leghista (Zaia) al ver-tice del Veneto. Galan lha presa ma-lissimo (Considero quanto avvenu-to peggio di un tradimento, cio unerrore) e la prima cosa che ha fattoprendendo possesso del ministerodellAgricoltura, vissuto a dir pococome un ripiego, fu di ribattezzarloin ministero delle mozzarelle.

    Le sue baruffe con il leghista LucaZaia, che gli subentrato al verticedel Veneto dopo essere stato per an-ni il suo vice, appartengono ormai alrepertorio classico del cabaret poli-

    tico. Cos come la sorda guerra di posizione ingaggiata con gli alleatidella Lega, temuti in Veneto pi diqualsiasi opposizione. Anche se fe-deralista convinto al punto dasottoscrivere nel 1998 con il Carroc-cio la risoluzione per lautodetermi-nazione del popolo veneto Galan,di natura liberale, ha sempre postoun freno ai radicalismi delle truppepadane, atteggiandosi, grazie a un mirato trasversalismo, a centro di gravit permanente. Moderno doge,finch durata.

    Francesco Alberti RIPRODUZIONE RISERVATA

    Il suo feudoSenza il Veneto non sarebbe politicamente esistito. Ma da qui che partita la frana

    La battagliaHa sempre sostenuto ad Arcore e a Romail progetto del Mose: salveremo Venezia

    I precedenti

    Francantonio Genovese (Pd) Il 15 maggio la Camera dice s alla richiesta di arresto per riciclaggio e truffa

    Marco Milanese (Pdl) Il 22 settembre 2011 la Camera respinge la richiesta di arresto per corruzione e favoreggiamento

    Luigi Lusi (Pd) Il 21 giugno 2012 via libera allarresto dellex tesoriere della Margherita per associazione a delinquere

    Nicola Cosentino (Pdl) Il 12 gennaio 2012 la Camera respinge la richiesta: accusato di legami con la camorra

    Alberto Tedesco (Pd) Il 20 luglio 2011 il Senato dice no allarresto: coinvolto nellinchiesta sulla sanit in Puglia

    Il pacchetto del ministroIn materia di corruzione, c anche ilpacchetto del Guardasigilli Orlando,fermo a Palazzo Chigi. Contienenorme per misure di prevenzione piefficaci, gestione giudiziaria delleaziende confiscate e riciclaggio

    Tangenti in Veneto Il governo

    Alfonso Papa (Pdl) Il 20 luglio 2011 laula della Camera vota s allarresto del deputato coinvolto nellinchiesta P4

    CLIFTONACCIAIO, 41 MMMOVIMENTO AUTOMATICOwww.baume-et-mercier.it

    W. Sisti ANCONA / Damiano Parati AREZZO / Soma BESOZZO VAGioielleria LeopoldoMarandinoCAPACCIO - PAESTUMSA / Villa CORSICOMI

    Quirino Gioielli NOLA NA / Bresso PINEROLO TOTosti Gioielli PONTE SANGIOVANNI PG / Gioielleria Sergio Tamburini RIMINI

    Gioielleria Roberto Ricciardi ROMA

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  • Corriere della Sera Gioved 5 Giugno 2014 7

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  • 8 Primo Piano Gioved 5 Giugno 2014 Corriere della Sera

    Il vertice I Sette Grandi

    Obama condanna la RussiaDa Putin tattiche oscureDuro discorso da Varsavia dedicato alla crisi ucrainaIl G7 chiede a Mosca di ritirare le truppe dai confini

    DAL NOSTRO INVIATO

    VARSAVIA Troppe voltenella storia la Polonia stata ab-bandonata dagli amici quandoaveva pi bisogno del loro aiuto.Non accadr di nuovo. Larticolo5 del trattato della Nato chiaro.Attaccare voi sarebbe come at-taccare noi e tutti gli altri PaesidellAlleanza. Reagiremmo im-mediatamente. La giornata chesi concluder con la cena inau-gurale del G7 di Bruxelles, Ba-rack Obama la inizia a Varsavia:prima incontra e promette il suoappoggio a Petro Poroshenko,limprenditore appena elettonuovo presidente dellUcraina,poi scende nella piazza del ca-stello reale dove celebra con pa-role risolute i 25 anni della con-quista della libert da parte dellaPolonia. Le elezioni vinte da So-lidarnosc nel giugno del 1989,linizio di una reazione a catenache porter, in pochi mesi, allosgretolamento del blocco comu-nista.

    Gi il giorno prima Obamaaveva promesso solennementeal presidente polacco protezionetotale da ogni possibile aggres-sione e il rafforzamento dellom-brello militare Nato. Ora i cacciaF-16 davanti ai quali si erano in-contrati i due capi di Stato sfrec-ciano nel cielo della capitalementre il leader democratico al-za i toni nei confronti della Rus-sia di Vladimir Putin: Non mi-nacciamo nessuno, ma abbiamoversato troppo sangue e distrut-to troppe ricchezze nella batta-glia per la libert, la democraziae la prosperit dellEuropa perpermettere a chi usa oscure tatti-che di riportarci indietro dalVentunesimo secolo ai momentipeggiori del Ventesimo. Davan-ti alla gente di Varsavia e ai capidi Stato di decine di Paesi, so-prattutto dellEst europeo, il pre-sidente americano scandisce: Non garantiamo solo la vostralibert, ma anche quella dellaLettonia, dellEstonia, della Li-tuania, della Romania e degli al-tri alleati. E, per dimostrare chele sue non sono solo parole, citafatti come lampliamento dellaforza aerea Nato che sorveglia ilBaltico e linvio di unit lancia-missili a pattugliare il Mar Nero.

    Anche nel colloquio con Poro-

    shenko, Obama cerca di risultareconvincente coi fatti: niente ar-mi, ma promette i visori nottur-ni che Kiev chiede agli Usa dadue mesi. Non saranno questistrumenti o le altre 300 mila ra-zioni alimentari che verrannoinviate a risolvere gli enormi problemi dellUcraina, ma colnuovo leader il presidente ame-ricano ha cominciato a esplorarela possibilit di ridurre gradual-mente la dipendenza energetica

    del Paese dalla Russia. E nella ce-na di Bruxelles Obama ha chiestoagli alleati di non allentare lapressione su Mosca. Gli europei,si sa, non vogliono rompere conPutin: anche a loro serve il suogas e hanno legami commercialidifficili da sciogliere. Tra oggi edomani il presidente russo avrincontri bilaterali con FranoisHollande, Angela Merkel e DavidCameron. Il presidente francese,che stasera a Parigi vedr sepa-

    ratamente Obama e Putin, po-trebbe anche essere tentato dipresentarsi come una specie dimediatore.

    Del resto il presidente russo,espulso dai vertici internazionalicon la cancellazione del G8 diSochi, sar comunque onnipre-sente nei colloqui di Bruxelles:un G7 nel quale si discuter so-prattutto di Ucraina e di sicurez-za energetica, oltre che di stabili-t finanziaria e mutamenti cli-

    matici . Venerd, alle celebrazio-ni dellanniversario dello sbarcoin Normandia, Putin uscir poi,in qualche modo, dal suo isola-mento. E Hollande ha gi rispo-sto con un no secco a chi gli chie-deva di sospendere la consegnaalla Russia di due nuove portae-licotteri della classe Mistral: unaffare da 1,2 miliardi di euro.Non solo le unit verranno con-segnate, ma la Francia addestre-r i marinai russi.

    Anche Parigi, per, come glialtri Paesi del G7, continuer apremere su Mosca perch allentinon solo la pressione militarema anche quella economica sul-lUcraina. Nel documento finale,i sette Paesi leader dellOcciden-te chiederanno a Putin di acce-lerare il ritiro delle truppe daiconfini orientali dellUcraina edi esercitare la sua influenza suiseparatisti filorussi perch de-pongano le armi. Ammonendo

    Mosca a non ricattare Kiev colgas: Luso delle forniture ener-getiche come mezzo politico dicoercizione e come minaccia allasicurezza sarebbe inaccettabile.

    Un testo tutto sommato abba-stanza blando? Un fronte la cuicredibilit ridotta dalla rilut-tanza a minacciare in modo cre-dibile luso della forza militare?Come abbiamo scritto nei giorniscorsi, Obama conta molto sullaforza di persuasione dei mercati,ma ieri ha voluto esaltare lespe-rienza di Solidarnosc anche perfare una riflessione sulla ribel-lione dellUcraina contro un re-gime corrotto, divenuto ormaiantidemocratico. Grazie Polo-nia ha detto Obama la scin-tilla che ha portato alla cadutadel muro di Berlino e delle ditta-ture comuniste venuta da qui.Dalla vostra volont ferrea, dal-limpegno di Lech Walesa, dalruolo svolto da Giovanni PaoloII. Avete trionfato non con le ar-mi ma col vostro spirito indomi-to, prendendovi la vostra parte di rischi. Prima di partire perBruxelles Obama fa un ultimogiro donore nella piazza di Var-savia mentre i ragazzi di Solidar-nosc vestiti di bianco montano laloro installazione che inneggiaalla libert. Lultimo messaggio,pensando gi al G7: Unelezionenon tutto: la libert, la sicurez-za, la lotta contro lautoritari-smo, richiedono uno sforzo cheva rinnovato ogni giorno.

    Massimo Gaggi RIPRODUZIONE RISERVATA

    Il debutto di Renzi: sicurezza e fonti energeticheDAL NOSTRO INVIATO

    BRUXELLES Barack Obama deve avere una piccola ossessione. Due mesi fa, al vertice sulla sicurezza nucleare, in Olanda, aveva notato i capelli bianchi di Renzi e non si era trattenuto: Vedo che stanno spuntando anche a te. Pochi giorni dopo, a Roma, durante la visita in Italia, si era ripetuto, ma con una sfumatura diversa: Tu li hai ancora quasi tutti neri, vedrai fra qualche anno. Ieri sera, al G7, fra una discussione sulla crisi Ucraina e un semifreddo al cioccolato amaro, tornato sullargomento e si ripetuto: Vedo che anche tu hai i capelli bianchi. Il debutto di Matteo Renzi al G7, formula orfana di Putin, al di l delle battute del presidente americano, un intervento sulla situazione in Libia, un invito ai suoi colleghi a

    concentrare maggiore attenzione sul Paese africano, la cui situazione grave ma non irreversibile; un incontro a due con il premier giapponese Shinzo Abe, che rivedr a pranzo a villa Doria Pamphili, a Roma, domani; infine, come prevedibile, lallineamento alla posizione internazionale sulla crisi ucraina. Renzi arriva a Bruxelles come uomo forte di una Ue indebolita dal risultato elettorale, attira attenzioni, parla con Hollande prima del vertice, ma continua a rappresentare un Paese che resta uno dei grandi malati dellUnione: crisi di crescita, dati della disoccupazione, inchieste sulle corruzione. Lui una novit sul fronte internazionale, il suo Paese, lItalia, un po meno. Oggi, nella seconda sessione del G7 toccher a Renzi rilanciare le conclusioni sulla sicurezza in tema di energia raggiunte a Roma allinizio di maggio: tema delicato, che

    tocca i processi internazionali di diversificazione delle fonti e delle rotti dellenergia. Avr poi due incontri bilaterali con Angela Merkel e David Cameron. Sicuramente discuter con i colleghi europei del processo di ricerca di unintesa sulle nomine della nuova Unione. Un ruolo di mediazione forse unesagerazione, la posizione dellItalia appare al momento defilata, in attesa di sviluppi che potrebbero arrivare gi la prossima settimana, ma i contatti fra il capo del governo italiano e i suoi colleghi europei negli ultimi giorni si sono intensificati. Di sicuro, visto il risultato elettorale di Renzi, il consenso dellItalia sulle scelte che verranno adottate nei prossimi giorni pesa pi che in passato.

    Marco Galluzzo RIPRODUZIONE RISERVATA

    LItalia

    A tavolaA sinistra, il presidente americano alla cena del G7 a Bruxelles. Accanto a lui, in senso orario, il presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy, il presidente della Commissione Ue Jos Barroso, il presidente francese Franois Hollande, il premier canadese Stephen Harper, il premier giapponese Shinzo Abe, il primo ministro italiano Matteo Renzi, di spalle il premier britannico David Cameron, e la cancelliera tedesca Angela Merkel

    Il saluto Un cittadino di Donetsk saluta un miliziano filo-russo

    CapelliVedo che anche tu hai i capelli bianchi

    Barack Obama

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  • Corriere della Sera Gioved 5 Giugno 2014 Primo Piano 9

    Commissione Europea, a sostituire quelladi Antonio Tajani. Se cos sar, Renzi il mediatore non avr un compito facile. Ilgroviglio infatti assai ingarbugliato.Berlino ha appena smentito che la Merkelabbia mai chiesto il via libera di Parigi percandidare alla presidenza della Commis-sione una francese importante, CatherineLagarde, che dirige il Fondo monetariointernazionale. Ma i mormorii non si pla-cano: la Merkel, dicono, spingerebbe obli-quamente Lagarde, per evitare di sostene-re Juncker, che Berlino appoggia solo no-minalmente. Un bel minuetto, e non fi-nita qui: Franois Hollande, uscito a pezzidal voto europeo, avrebbe eluso il sugge-rimento della cancelliera tedesca, non vo-lendo perdere una pedina cos rilevantealla testa del Fmi. La sua vera carta per laCommissione, colui che gli consentirebbe

    di avere ancora voce in capitolo nella Uenonostante la batosta elettorale, PierreMoscovici, lex ministro delle Finanze.

    Vera o no che sia lipotesi Lagarde, An-gela Merkel rassicura il suo Parlamento aBerlino: Incontro molti leader e parlo con loro affinch Juncker raggiunga lamaggioranza qualificata. E cos fa il go-verno tedesco. Non condivido le reticenzedi Cameron. Subito dopo, per, la can-celliera sembra rimescolare tutte le carte: grossolanamente negligente, alla finfine inaccettabile, il modo facilone in cuialcuni dicono che non importa se la GranBretagna daccordo o no, che non im-porta perfino se la Gran Bretagna rimangao no un membro dellUnione Europea.Come dire: Cameron va ascoltato, eccome.E infine: le decisioni buone, a Bruxelles,sono raramente affrettate: abbiamo bi-sogno di tempo, ce labbiamo e cos io losto usando.

    Auf wiedersehen, arrivederci allautun-no, forse.

    Luigi [email protected]

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Retroscena La partita per la guida della Commissione Ue potrebbe durare a lungo

    Il risiko delle nomineMerkel con Junckerma la carta Lagarderimane sul tavolo

    DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

    BRUXELLES Uscita dalla porta, comesi usa dire, rientrata dalla finestra. Laquestione di chi guider la nuova Com-missione Europea non allordine delgiorno del G7 aveva detto tre volte Her-man Van Rompuy, presidente Ue Ma sepoi salter fuori, niente vieta che se neparli. E se n parlato, infatti, sia pure aimargini dei colloqui ufficiali. Perch la questione delle nomine (non solo del pre-sidente della Commissione ma in genera-le anche del Consiglio, e dellEuroparla-mento), a volte presentata come una no-iosa grana burocratica, adesso diventataun problema grosso, e serio, che potrebbeanche dice la stessa Angela Merkel trascinarsi a lungo.

    Tutti contro tutti, o quasi. Con BarackObama che forse, in qualche attimo, ha fatto da spettatore attonito. La situazioneaggiornata questa: escluso ormai un vo-to allunanimit per scegliere chi dovr essere lerede di Barroso, si cerca di me-diare un voto a maggioranza qualificata. Ilcandidato del partito pi forte, il Partitopopolare europeo, resta Jean-Claude Jun-cker, appoggiato teoricamente da Angela Merkel, ma osteggiato dagli stessi consi-glieri della cancelliera, e da alcuni suoiministri. E soprattutto dalla Gran Breta-gna: dal no secco del suo primo mini-stro David Cameron, ai titoli crudi deigiornali e dei blog inglesi, che continuanoa bollare Juncker come luomo pi peri-coloso dEuropa per i suoi trascorsi nel-lalta finanza, o tornano ad attribuirglipresunte frasi allo zolfo (per esempio:quando le cose si fanno serie, devi perforza mentire). O citano sondaggi se-condo cui il 90% degli europei non sa nep-

    pure chi sia questo candidato.Con Cameron si sono schierate lOlan-

    da, la Svezia e lUngheria: non abbastanzaper formare un blocco anti-Juncker inParlamento. Ieri, ai margini del G7, unosherpa inglese arruolava anche MatteoRenzi fra coloro che non gradiscono nappoggiano Juncker. Ipotesi che non trovaper ora alcuna conferma. Mentre sempreieri si tornato a parlare di Renzi, raffor-zato anche in Europa dalle ultime elezio-ni, come di un possibile mediatore fraGermania, Francia e Gran Bretagna. Leventuale ricompensa sarebbe unapoltrona di peso per un italiano nella

    di PAOLO LEPRI

    Gli 007 Usasotto inchiestain Germania

    P er sapere quello che pensavala cancelliera, ieri sera al G7di Bruxelles, gli americani non hanno avuto bisogno di ascoltare le sue comunicazioni personali. La discussione stata intensa, in un clima buono, e i problemi da affrontare erano molti. Business as usual, insomma, anche se tra Barack Obama e Angela Merkel alcune ombre rimangono, e la recente visita a Washington della donna pi potente del mondo non servita a dissiparle del tutto. Ai tedeschi non piace essere spiati, come invece accaduto nel passato grazie alle iniziative incontrollate dei servizi segreti statunitensi. Sembra quasi una vendetta del destino che proprio mentre Barack Obama in Europa, dove parteciper anche alle celebrazioni per il settantesimo anniversario dello sbarco in Normandia, la procura federale tedesca abbia aperto uninchiesta sui controlli a cui stato sottoposto il telefono portatile della cancelliera. La notizia, basata sulle rivelazione della talpa della National Security Agency, Edward Snowden, fu accolta lestate scorsa con indignazione dallopinione pubblica e apr una pagina difficile, non ancora chiusa, nelle relazioni tra Washington e Berlino. Lauspicio che si facciano passi avanti verso quellaccordo bilaterale di non spionaggio che rimasto fino ad ora lettera morta. Con la sua decisione, il procuratore federale Harlad Range ha comunque imboccato una strada piena di difficolt. Linchiesta obbligher per esempio i servizi segreti tedeschi a dire, anche loro, tutto quello che sanno. La scelta di restringere il campo solo al caso Merkel, e non alle attivit pi generali di spionaggio di massa americane, ha scontentato lopposizione e in parte gli stessi alleati socialdemocratici della cancelliera. Ma un primo passo importante stato fatto.

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    Il leader del Cremlino

    Hillary? Non discuto con le donneMostrano troppe debolezzeMOSCA preferibile non discutere con le donne. Cos ha risposto Vladimir Putin, in unintervista con Europe1 e Tf1, a una domanda sulle parole di Hillary Clinton che nei mesi scorsi aveva paragonato le azioni della Russia in Crimea a quelle dei nazisti. Quando le persone superano certi limiti di educazione, non perch sono troppo forti ma perch al contrario sono troppo deboli, ha aggiunto il presidente russo parlandodellex segretario di Stato americano e probabile prossima candidata democratica alla Casa Bianca nel 2016. La signora Clinton ha detto ancora Putin non mai stata molto elegante nelle sue dichiarazioni. Ma nonostante questo, ci siamo sempre ritrovati dopo i contrasti e abbiamo avuto delle discussioni cordiali sui diversi avvenimenti internazionali. Laccusa rivolta daHillary Clinton al leader russo era stata in particolare di voler riscrivere i confini dellEuropa, con lannessione della Crimea, come aveva fatto Hitler negli anni 30.

    FranciaLa Francia punterebbe sullex ministro delle Finanze Moscovici per non perdere la guida del Fmi

    Il caso

    Barack o Vladimir? La doppia cena di Hollande

    DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

    PARIGI Oggi una giornataimpegnativa per il cerimoniale del-lEliseo: a Parigi arrivano la reginadInghilterra Elisabetta II, il presi-dente americano Barack Obama equello russo Vladimir Putin, attesidomani alle celebrazioni per i 70 an-ni dello sbarco in Normandia.

    Dopo sei mesi di preparativi con-giunti tra Eliseo e Buckingham Pa-lace, la visita di Elisabetta II destaormai le preoccupazioni minori: ap-pena scesa dal treno Eurostar la re-gina 88enne verr accolta con unbouquet di fiori dello stesso coloredel vestito e fatta accomodare in unainusuale Renault Velsatis blindata,risolvendo cos brillantemente ilproblema del cappellino (cheavrebbe toccato il tetto troppo bassodella Citron DS5 di solito usata daHollande).

    Alle 17 cerimonia allArco diTrionfo tra tricolori e Union Jack, al-le 17 e 40 colloquio tra Hollande eElisabetta II alla presenza del princi-pe Filippo di Edimburgo; la serata digala franco-britannica previstaper lindomani, con lunica residuaperplessit legata al foie gras chie-sto dalla regina nonostante le batta-glie animaliste del figlio Carlo.

    Il rompicapo diplomatico nascecon la cena di stasera, e la presenzacontemporanea a Parigi dei due lea-der nemici o quasi, Obama e Putin.Nonostante il deteriorarsi dei rap-porti tra Occidente e Russia in se-guito alla crisi siriana e poi ucraina,Hollande ha voluto mantenere lin-vito a Putin per le celebrazioni inNormandia, e lo accoglier allEli-

    seo. Impensabile una serata a trecon Obama, che prima di Parigi havisitato Varsavia per rassicurare laPolonia dellamicizia americana in funzione anti-russa. Quindi Hollan-de cener due volte. Prima con lunopoi con laltro.

    Alle 19 Hollande ha previsto il d-ner in un ristorante parigino conBarack Obama. Alle 21, un souper (termine desueto per indicare la ce-na dopo-teatro) allEliseo con Putin.Un po come il nostro Vittorio De Si-ca, che metteva le lancette delloro-logio avanti di due ore per festeg-giare il Capodanno con entrambe le

    famiglie, o pi ancora come il mo-dello di Hollande, Franois Mitter-rand, che talvolta cenava prima conAnne Pingeot in rue Jacob, e poi conla moglie Danielle in rue de Bivre,distante solo 18 minuti a piedi.

    Anche nel 2009, di passaggio aParigi sempre per le celebrazioni dello sbarco in Normandia (lanni-versario allora era il 65), Obamaand al ristorante piuttosto che al-lEliseo, ma quella volta NicolasSarkozy non grad. Gli Obama pre-ferirono gustare in famiglia il gigotdagneau del bistrot La Fontaine deMars in rue Saint Dominique,

    snobbando cerimoniale e presiden-te. Stavolta al ristorante ci sar an-che Hollande, per una cena frettolo-sa e diventata improvvisamentecomplicata.

    I rapporti tra Francia e Stati Unitinegli ultimi giorni sono diventatipi difficili a causa di due questioni:la multa da 10 miliardi di dollari in-flitta da Washington alla bancafrancese Bnp Paribas per avere rottolembargo verso Iran, Sudan e Cuba,e la vendita da parte della Francia al-la Russia di due navi da guerra diclasse Mistral. Hollande chieder aObama di ridurre lammenda a Bnp,e il presidente americano domande-r probabilmente spiegazioni per lafornitura a Mosca di assistenza mili-tare francese in un momento cos delicato dei rapporti tra Est e Ovest.Nellambito della vendita delle navi,il prossimo 22 giugno 400 marinairussi sbarcheranno nel porto atlan-tico di Saint-Nazaire per ricevere unaddestramento che, di questi tempi, piuttosto imbarazzante.

    Finita la cena con Obama, Hol-lande correr allEliseo per mangia-re di nuovo e affrontare con Putin laquestione ucraina. Domani i tre sie-deranno finalmente allo stesso ta-volo per il pranzo nel castello di B-nouville, in Normandia, ma non sa-ranno vicini: altri 16 capi di Stato edi governo li aiuteranno a masche-rare la tensione.

    Stefano Montefiori@Stef_Montefiori

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Famiglie parallele

    Natale per due Vittorio De Sica con la seconda moglie, Maria Mercader, sposata in Messico nel 1959.Per anni, De Sica partecip a doppie feste (Natale, Pasqua), con la prima moglie, Giuditta Rossone

    Il presidente francese costrettoa unacrobazia gastronomica

    Presidente e padre segreto Il presidente francese Franois Mitterand, nel 1981, con la moglie ufficiale Danielle. Ebbe una figlia segreta, Mazarine, dalla sua amante, Anne Pingeot

    In edicola da domani

    Il libro del Corriere6 giugno 1944Sar in edicola con il Corriere da domani, 6 giugno, il libro D-Day 6 giugno 1944. Storia e controstoria dello sbarco in Normandia, al costo di 6,90 pi il costo del quotidiano. una raccolta di saggi corredata da foto e cartine in cui quale storici e firme del Corriere analizzano i retroscena e gli aspetti controversi del pi grande sbarco della Storia. Il volume, con prefazione di Sergio Romano e introduzione di Ernesto Galli della Loggia, contiene contributi di Elena Aga Rossi, Giovanni Belardelli, Antonio Carioti, Marcello Flores, Marco Gervasoni, Leonardo Coni, Paolo Pezzino, Maurizio Porro, Paolo Rastelli.

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  • 10 Primo Piano Gioved 5 Giugno 2014 Corriere della Sera

    La crescita LEurotower

    Lopzione tassi sotto zero per DraghiInteressi negativi sui depositi delle banche. Prestiti legati ai finanziamenti alle imprese

    Lattesa altissima e tra gli inve-stitori nessuno mette in dubbioche la Bce, oggi, varer importantimisure a sostegno delleconomia,per combattere la bassa inflazionee i rischi di un euro troppo forte. Ilpresidente della Banca centrale eu-ropea, Mario Draghi, del resto, altermine della riunione del Consi-glio direttivo del mese scorso, erastato insolitamente esplicito neldare appuntamento al 5 giugno perle decisioni. I mercati danno perscontato un forte intervento del-lEurotower, hanno spiegato ierigli operatori al termine di una gior-nata sostanzialmente piatta per leBorse e per le contrattazioni dei ti-toli di Stato, proprio in vista dellenovit di oggi, oltre che della pub-blicazione ieri del Beige book dellaFederal Reserve con le previsionieconomiche per gli Stati Uniti.

    La Bce render invece note lesue stime oggi, assieme alle deci-sioni: i governatori delle banche

    presso la Bce. Attualmente il lorolivello pari a zero con un corrido-io fino allo 0,25%, un ribasso li por-terebbe quindi in territorio negati-vo. Sarebbe la prima volta per lIsti-tuto di Francoforte che pu sologuardare allesperienza, non pro-prio positiva, della Danimarca edella Svezia. Lobiettivo di questamisura non sarebbe tanto quella di

    scoraggiare le banche a parcheg-giare la loro liquidit presso la Bcecos da favorire in alternativa i pre-stiti alleconomia, bens quello dideterminare un indebolimento delcambio. La penalizzazione della li-quidit in eccesso delle banche do-vrebbe cio disincentivare gli inve-stimenti nella moneta unica, il cuirecente rafforzamento ha contri-

    buito, di non poco, secondo i cal-coli della Bce, ad abbassare linfla-zione indicata in discesa allo 0,5%.

    A far ritornare il credito banca-rio alle famiglie e alle imprese, so-prattutto alle medie e piccole, do-vrebbe essere unaltra delle misureindicate da Draghi; una nuovaemissione di liquidit a favore del-le banche (Ltro) in qualche modocondizionata alla concessione di prestiti alle imprese. Si tratterebbein sostanza di una conferma delleoperazioni precedenti, che hannoportato nelle banche europee oltre1.000 miliardi di euro utilizzati pe-r, in particolare in Italia e Spagna,per acquistare titoli di Stato e chesono arrivate quasi a scadenza.Limporto, questa volta, sarebbe trai 4 e i 6 miliardi di euro e la scaden-za di 4 anni. C da vedere qualemeccanismo verr utilizzato perfar defluire i prestiti ottenuti dal-lEurotower verso leconomia, se laconcessione di condizioni di tassi escadenze migliori oppure se lebanche potranno ottenere liquiditsolo a fronte di nuovi prestiti alleimprese.

    Allattenzione del Consiglio di-rettivo della Bce, infine, c il rilan-cio delle cartolarizzazioni: lobiet-tivo quello di arrivare allacquistodei titoli che impacchettano presti-ti a famiglie e imprese (Abs), con-sentendo cos alle banche di libe-rare risorse per prestare di pi.Draghi oggi potrebbe annunciarelimpegno a muoversi in tale dire-zione una volta messe a punto leregole tecniche. Sarebbe questo unprimo passo verso lacquisto di al-tri titoli, privati e pubblici nel casolo scenario economico si compli-casse ulteriormente.

    Stefania Tamburello RIPRODUZIONE RISERVATA

    FrancoforteOggi lesecutivo Bce. Nella foto il presidente Mario Draghi, 66 anni

    Al Senato Riforma del catasto a breve

    Bonus con la fiduciaMa slitta lestensionealle famiglie con figli

    ROMA Il governo chiederoggi in aula al Senato il voto di fi-ducia sul decreto Irpef che ha datoil via alloperazione 80 euro in bu-sta paga. Ieri le commissioni han-no terminato lesame del provvedi-mento. La richiesta di fiducia ne-cessaria per superare lo scogliorappresentato dai 700 emenda-menti presentati dalle opposizioni.Il decreto passer poi alla Camera edeve essere convertito entro il 25giugno, pena la decadenza.

    Tra le novit introdotte al Sena-to, il rinvio del pagamento dellaTasi al 16 ottobre nei comuni chenon hanno deliberato laliquota eche ora dovranno farlo entro il 10settembre. Invece, lestensione delbonus da 80 euro alle famiglie nu-merose monoreddito con redditisuperiori al tetto dei 26 mila europrevisto dal decreto rimandataalla legge di Stabilit per il 2015,con una decisione del governo cheha suscitato non pochi malumoriin Ncd che avrebbe voluto lallarga-mento da subito. Rinviato anche ilpotenziamento del taglio dellIrap,che per ora resta del 10%. Confer-mato il taglio di 150 milioni alla Raimentre sono salve le sedi regionali.

    Saranno riaperti i termini per la ra-teizzazione delle cartelle esattorialidi Equitalia. Arriva una mini rifor-ma del ministero degli Esteri, chedovr svolgere attivit di promo-zione del made in Italy mentre ven-gono tagliate una serie di spese dirappresentanza e indennit.

    Aumenter dall11 all11,5% ilprelievo sui fondi pensione per fi-nanziare lesenzione per le casseprevidenziali dei professionistidallaumento dal 20 al 26% dellali-quota sulle rendite finanziare. Leamministrazioni pubbliche po-tranno, entro il 31 luglio, recederedai contratti di locazione in corso.Passando alla delega fiscale, ieri ilviceministro dellEconomia, LuigiCasero, ha annunciato la presenta-zione entro giugno dei primi tredecreti di attuazione: riforma delcatasto, dichiarazione dei redditiprecompilata, semplificazione. In-fine, il ministro Pier Carlo Padoan,smentisce categoricamente lipote-si circolata in Parlamento di un au-mento delle tasse di successione.La Corte dei Conti denuncia che lapressione fiscale arrivata al 44% eil sommerso al 21% del Pil.

    RIPRODUZIONE RISERVATA

    Palazzo MadamaIl vicemi-nistro del-lEcono-mia Enrico Morando ieri nella discussio-ne sul de-creto Irpef

    di GIULIANA FERRAINO

    F ar pagare alle banche unasorta di tassa per disincentivarle a mantenere la propria liquidit presso la banca centrale invece di fare prestiti alle imprese, per stimolare leconomia, sarebbe una prima assoluta per la Bce. Ma la decisione di tassi negativi sui depositi, sebbene rara e non priva di rischi, in passato gi stata applicata in Danimarca, Svezia, e Svizzera. Il caso pi recente quello danese. Copenaghen, che non fa parte delleurozona, ha avuto un tasso negativo sui depositi dal luglio 2012 fino allo scorso aprile, per scoraggiare gli investitori a comprare corone in eccesso, acquisti che avevano rafforzato troppo la valuta danese, danneggiando lexport. La manovra ha avuto successo e la corona si ridimensionata.Funzioner anche per leuro?

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    Il modellodanese

    centrali riuniti a Francoforte discu-teranno fino allultimo sulle scelteda annunciare ma il pacchetto dimisure sostanzialmente pronto.Le prime saranno quelle conven-zionali sui tassi: in discussione cil taglio - tra 0,15 e 0,10 punti per-centuali - dei tassi di riferimentoattualmente pari allo 0,25% e anchedei tassi sui depositi delle banche

    Le misure sul tavolo

    Costo del denaro mai cos basso

    1Tassi negativi a Francoforte

    2Nuova emissionedi liquidit

    3Le attese sono per un taglio dello 0,10-0,15 dei tassi di riferimento attualmente allo 0,25%, contro la bassa inflazione

    Attualmente il tasso sui depositi delle banche europee presso la Bce pari a zero. Il taglio previsto lo farebbe diventare negativo.

    In programma c una nuova emissione di liquidit a lungo termine a favore delle banche, condizionata alla concessione di prestiti alle imprese.

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  • Corriere della Sera Gioved 5 Giugno 2014 Primo Piano 11

    Il governo Le misure

    di RITA QUERZ

    N on laccordo per Expopensato lo scorso autunno. Numerosi tavoli sono stati fatti a Roma per introdurre forme di flessibilit ad hoc per lesposizione universale milanese del 2015. Tutto per si sciolto in un nulla di fatto. Alla fine a sorpassare a destra le parti sociali ci ha pensato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti: i contratti a termine senza causale su cui sindacati e imprese non erano riusciti a mettersi daccordo per Expo alla fine hanno avuto il via libera. Dovunque e senza limiti di tempo. Da meno di un mese il decreto del governo legge: gol e palla al centro. Oggi comunque le parti sociali firmano a Milano un avviso comune per Expo voluto con forza dalla Regione Lombardia e dal suo assessore al Lavoro, Valentina Aprea. Sindacati tutti daccordo, fatta eccezione per la Fiom. In sostanza si parla della creazione di una sorta di Garanzia Expo, una Garanzia lavoro in versione esposizione universale per favorire loccupazione dei giovani nellambito della manifestazione del 2015. Daltra parte sarebbe un delitto non sfruttare al meglio Expo per offrire opportunit di lavoro ai giovani. Come ha certificato marted scorso lIstat, il tassodi disoccupazione tra i 15 e i 24 anni del 46%. E Garanzia giovani non aspetta che di essere tradotta in occasioni di lavoro e formazione. Quanti sarebbero i posti di Garanzia Expo, per, non dato sapere. Lavviso comune non lo dice. E dipender dalla capacit di contrattazione nelle singole aziende coinvolte nellevento. Da notare che lintesa si pone come orizzonte il 31 marzo 2016, quindi va oltre la fine dellesposizione, prevista nellautunno del prossimo anno. La regione Lombardia inserir Garanzia Giovani allinterno della Dote Lavoro, un sistema di gestione di politiche attive che ha gi offerto opportunit ad alcune migliaia di ragazzi dallottobre scorso a oggi. Al di l delle etichette, il nodo comunque restano le opportunit di inserimento nelle aziende. Su questo punto a richiamare lItalia anche lo stesso consiglio europeo in un passaggio delle raccomandazioni inviate marted scorso. Il documento invita il nostro Paese ad esigere un impegno pi forte da parte del settore privato a offrire apprendistati e tirocini di qualit entro la fine del 2014 in conformit con gli obiettivi della Garanzia Giovani. Il settore privato, quindi le imprese. Chiamate a fare la loro parte.

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    Accordo su Expo e lavoroLa soluzione Garanzia Giovani

    ROMA Le bozze definitivesono ormai pronte. Negli ultimi giorni lo scambio di carteggi tra ilministro dellEconomia, Pier Car-lo Padoan, e la titolare dello Svi-luppo Economico, Federica Gui-di, si intensificato in vista delvaro del pacchetto di interventiper le imprese. Il decreto, desti-nato ad arrivare in Consiglio deiMinistri al pi tardi il 20 giugno,si chiamer Finanza per la Cre-scita e introduce una serie diimportanti novit. A cominciaredalle misure a favore di un raffor-zamento patrimoniale delle im-prese. Per incentivare il rientro dicapitali detenuti allestero, e nondichiarati, previsto il pagamen-to delle imposte evase, conunaliquota media del 27%, e unariduzione delle sanzioni. La con-dizione che i fondi tornati in patria siano reinvestiti in aziendae l mantenuti per almeno 5 anni(senza possibilit di distribuireutili).

    Lobiettivo del provvedimento assicurare una robusta iniezio-ne di capitale nelle imprese.Ladesione alla cosiddetta regola-rizzazione volontaria (voluntary

    disclosure) include beni immo-bili, beni artistici, societ, fondi etrust, oltre che i circa 300 miliardidi euro di liquidit che le stime diBankitalia indicano essere dete-nuti allestero illegalmente. Labozza aggiornata del decreto sta-bilisce che, per agevolare la vo-luntary disclosure, i professioni-sti e gli intermediari che affian-cheranno i contribuenti avrannouna sorta di scarico delle respon-sabilit relative alla consulenza ealla gestione del rimpatrio dei ca-pitali. Il ministro Guidi ha ancheinsistito sulle misure in favoredegli investimenti produttivi.Lindicazione destinata a tra-

    dursi in una detassazione del 50%sugli investimenti aggiuntivi inbeni strumentali e beni immate-riali (tipo brevetti e software) avalere su Ires e Irap. Lagevolazio-ne avr la durata di un anno e icosti di copertura non dovrebbe-ro essere significativi (la cosid-detta Tremonti bis, per esempio,non grav sulle finanze pubbli-che). Nel decreto dovrebbe con-fluire anche un articolo sullallar-gamento dei canali di accesso alcredito per le imprese. Per garan-tire pi benzina al motore del si-stema industriale sar introdottala possibilit di concessione di-retta del credito anche da parte di

    compagnie assicurative, fondi dicredito e societ di cartolarizza-zione.Verrebbe, inoltre, eliminatala ritenuta dacconto sui finanzia-menti alle imprese da parte dibanche e assicurazioni stranierepurch siano appartenenti a pae-si in white list. In vista della deci-sione della Banca Centrale Euro-pea di acquistare pacchetti di be-ni cartolarizzati prevista una se-rie di semplificazioni sullecartolarizzazioni societarie. Nel-lelenco delle coperture al decreto incluso anche il rifinanziamen-to per 500 milioni del Fondo Cen-trale di Garanzia. Tra le propostegi definite ci sarebbe una sem-

    plificazione normativa per age-volare la quotazione in borsa del-le aziende.

    In attesa della versione defini-tiva del decreto ieri i ministeridellEconomia e dello SviluppoEconomico hanno siglato con la Bei (Banca Europea Investimenti)unintesa per un fondo da 500 mi-lioni destinato alle piccole e me-die imprese e alle infrastrutture.

    Andrea Ducci RIPRODUZIONE RISERVATA

    Sviluppo economico Il ministro Federica Guidi, 45 anni

    Capitali allestero, multe pi basseper chi reinveste i fondi nellaziendaDecreto competitivit: prelievo al 27%. Imposte dimezzate per macchinari e brevetti

    Sar il 19esimo Paese

    Ue, via liberaalla Lituanianelleuro dal 2015

    Lultima parola lavr il Consiglio Ue, ma intanto ieri la Commissione europea ha dato il via libera alla Lituania per entrare nelleuro: sar il 19esimo Paese. E far il suo ingresso il primo gennaio 2015. La lista degli Stati che vogliono entrare nelleurozona, ma che al momento non ne sono ammessi, include Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia. La

    Lituania, secondo il rapporto della Commissione, risponde a tutti i criteri di convergenza previsti da Maastricht: linflazione negli ultimi 12 mesi stata in media di 0,6% (il limite fissato 1,7%), il deficit 2,1% nel 2014 (il limite 3%), il debito al 39,4% (il limite 60%).

    Fr. Bas. RIPRODUZIONE RISERVATA

    Industria Pronti a creare unimpresa oltre 120 mila giovani. Unioncamere: questanno 144 mila posti di lavoro in meno

    Perse 120 mila fabbriche, Italia dietro il BrasileConfindustria: scesi dal quinto allottavo posto nel mondo, valiamo il 2,6% della produzione

    ROMA sempre stato ilcuore delleconomia italiana,il motore di quel sistema fattodi piccole imprese e grandiimprenditori. Ma proprio dalsettore manufatturiero arrivalimmagine pi nitida del de-clino industriale del nostroPaese, il racconto di quanto siacambiato il mondo negli ulti-mi anni. Nel 2013 lItalia sci-volata allottavo posto nellaclassifica dei Paesi manifattu-rieri. Nel 2000 eravamo alquinto posto, posizione man-tenuta fino al 2007, anno diinizio della grande crisi cheancora ci accompagna. Siamostati scavalcati da Corea delSud, India e Brasile, che ciostiniamo a chiamare Paesiemergenti anche se ormai cor-rono davanti a noi.

    La nostra fetta della produ-zione mondiale scesa al2,6%. Neanche un decimo diquella della Cina, al primo po-sto assoluto dopo aver dop-piato gli Stati Uniti. Ma non solo un problema di classifica,

    di piccole rivalit nazionali.Dietro le tabelle presentate ieridal Centro studi di Confindu-stria c il fatto che negli ultimi12 anni il nostro sistema pro-duttivo ha perso 120 milaaziende e oltre un milione e100 mila addetti. Posti di lavo-ro che spariscono, ricchezzache va in fumo, domanda che

    scende. Un bollettino diguerra, ma non siamo vittimedi un destino crudele e inelut-tabile dice il presidente del-lassociazione degli industrialiGiorgio Squinzi. Lunico setto-re ad avere il segno pi davanti quello alimentare. Per il re-sto sono solo meno. Persino ilcomparto con il secondo mi-

    gliore risultato, quello dellacarta, ha comunque perso ri-spetto al 2000 il 4,5%. Per nonparlare del settore con la per-formance peggiore, computere macchine per ufficio, crolla-to del 99,3%. Praticamente az-zerato. Eppure Squinzi si diceottimista: Serve un salto dimentalit - dice - e mi pare che

    si stiano creando le condizioninecessarie. Lo stesso Squinzisottolinea che il presidente delConsiglio Matteo Renzi inpi di unuscita pubblica ha ri-cordato limportanza dellin-dustria per la nostra econo-mia. Quasi a voler esorcizzarela tentazione di disimpegnarsida un settore in difficolt per

    puntare su altri.Ma intanto il segno meno

    non ci abbandona. Sempre ieriUnioncamere - lUnione dellecamere di commercio - ha pre-sentato un altro rapporto incui stima in 144 mila i posti dilavoro che perderemo nel set-tore privato nel corso di que-stanno. Quasi la met rispettoal 2013. Ma pur sempre di au-mento della disoccupazione sitratta. Per questo il presidentedi Unioncamere, FerruccioDardanello, chiede misure peraiutare i giovani a mettersi inproprio. Secondo il rapporto cisono 123 mila giovani che vor-rebbero creare una loro im-presa ma che si fermano permancanza di fondi o difficoltburocratiche. Lassociazione dice che con procedure pi snelle sarebbe possibile crearein due anni 30 mila nuove im-prese con un valore aggiuntodi 3 miliardi di euro.

    Lorenzo Salvia@lorenzosalvia

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    Il confronto Quota % sulla produzionemanifatturiera mondiale

    Tasso % di crescita medio annuodella produzione manifatturiera

    Quota % sullapopolazione

    mondialeal 20132007 20132000 2000-2007

    20002007

    20082013

    2008-2013

    8,324,516,0

    6,73,21,72,04,24,00,8

    14,317,7

    9,57,53,92,82,64,53,92,1

    30,314,3

    7,05,43,63,02,82,62,62,2

    11,61,41,62,97,68,43,1

    -0,10,26,2

    9,1-0,3-3,20,03,16,20,8

    -5,0-2,4-0,2

    CinaStati UnitiGiapponeGermaniaCorea del SudIndiaBrasileITALIAFranciaRussia

    19,14,41,81,20,7

    17,52,80,90,92,0

    Fonte: elaborazioni CSC su dati Global Insight e Population Reference Bureau - Centro studi Conndustria

    MONDO

    2,82,7

    DARCO

    I bondSulle cartolarizzazioni societarie sono previste semplificazioni

    Le questioni

    Gli interventi per rafforzareil patrimonio delle imprese

    1Nel decreto prevista una riduzione delle sanzioni collegate al rientro dei capitali esteri non dichiarati, purch destinati alla ricapitalizzazione delle imprese. E stabilito inoltre il vincolo di mantenere linvestimento in equity per 5 anni,senza facolt di distribuire utili

    Le novit e le agevolazioni per gli investimenti produttivi

    2Per un periodo di 12 mesi sar previsto uno sgravio del 50% sugli investimenti incrementali, rispetto al quinquennio precedente, destinati a beni strumentali e immateriali (per esempio sistemi informatici e brevetti) a valere su Ires e Irap.

    Semplificazione e sgravi per le obbligazioni societarie

    3Nel documento prevista leliminazione della ritenuta dacconto sulle obbligazioni non quotate collocatepresso investitori qualificati. Introdotta inoltre una serie di semplificazioni in materia di emissioni obbligazionarie da parte di spa e srl.

    Allargamento dei canali di accesso al credito per le societ

    4Tra le misure in via di adozione la possibilit di concessione diretta di credito da parte di compagnie assicurative, societ di cartolarizzazione e fondi. Eliminata la ritenuta dacconto per i prestiti erogati da banche straniere purch appartenenti a Paesi in white list.

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  • 12 Gioved 5 Giugno 2014 Corriere della Sera

    PoliticaViale Mazzini Laudizione in commissione di Vigilanza

    Tarantola al governo:tagli ai super compensima niente svenditeLa presidente: ci dicano che Rai vogliono

    Lauthority Da sinistra, i consiglieri di centrodestra Antonio Verro e GuglielmoRositani, il presidente della Rai