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Centro Studi C.N.I. 7 febbraio 2018

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Centro Studi C.N.I. 7 febbraio 2018

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 7 febbraio 2018

Pagina I

APPALTI

Appalti, incentivi fuori dal tettoItalia Oggi 07/02/18 P. 35 Luigi Oliveri 1

BONUS PROGETTAZIONE

Bonus arredi ritoccatoItalia Oggi 07/02/18 P. 34 Valerio Stroppa 2

STUDI ASSOCIATI

Studi associati, sconti allargatiItalia Oggi 07/02/18 P. 32 Andrea Bongi 3

CYBER SICUREZZA

Bombay è diventata la capitale degli esperti in cybersicurezzaItalia Oggi 07/02/18 P. 12 Ettore Bianchi 4

ECONOMIA E INNOVAZIONE

La ricerca scientifica dimenticata dai partitiCorriere Della Sera 07/02/18 P. 26 Nicola Bellomo,Maria PiaAbbracchio

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SIDERURGIA

Così a Terni è rinato l'acciaioSole 24 Ore 07/02/18 P. 10 Matteo Meneghello 6

ARCHITETTURA

Arup, lo studio senza capi dove si fa «architettura totale»Corriere Della Sera 07/02/18 P. 35 8

TECNOLOGIA

All'Aquila la prima rete italiana connessa a 5GCorriere Della Sera 07/02/18 P. 20 9

MERCATO IMMOBILIARE

Dai politici risposte sull'immobiliareItalia Oggi 07/02/18 P. 37 10

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La Corte coriti dell'ZTrrabri(1 analizza le rriodificlie apportate dalle legge di Bilancio

Appalti, incentivi fuori dal tettoNon confluiscono nel capitolo del trattamento accessorio

DI LUIGI OLIVERI

I ncentivi per le funzionitecniche negli appaltifuori dal tetto di spesadel salario accessorio.

La Corte dei conti, sezioneregionale di controllo perl'Umbria, con la delibera-zione 5 febbraio 2018, n. 14,analizza le modifiche appor-tate al sistema degli inven-tivi derivanti dall'introdu-zione operata dalla legge205/2017 del comma 5-bisnell'articolo 113 del codicedei contratti, rilevandonegli inevitabili effetti inno-vativi, tali da sovvertire leconclusioni cui era perve-nuta la sezione autonomiecon le delibere 17 e 24 del2017.

La sezione autonomie,come è noto, ha ritenutoche gli incentivi per le fun-zioni tecniche rientrino neltetto del fondo per la con-trattazione decentrata. Ma,secondo la sezione umbra,tale lettura non regge piùalla luce del mutato quadronormativo.

Il comma 5-bis dell'arti-colo 113 del codice dei con-tratti oggi stabilisce che «gliincentivi di cui al presentearticolo fanno capo al me-desimo capitolo di spesaprevisto per i singoli lavori,servizi e forniture». Dunque,secondo la sezione Umbria«il legislatore ha voluto,pertanto, chiarire come gliincentivi non confluiscononel capitolo di spesa relati-vo al trattamento accessorio(sottostando ai limiti di spe-sa previsti dalla normativavigente) ma fanno capo alcapitolo di spesa dell'ap-palto).

Tale osservazione è fon-damentale per superare leobiezioni poste a suo tempodalla sezione autonomie:infatti, il dettato norma-tivo assorbe il problemadella «natura di tali incen-tivi (come spese corrente ospesa di investimento)» edella «circostanza che gli in-centivi remunerino o menoprestazioni professionalitipiche». In sostanza, per lasezione Umbria non si pone

più il problema della qua-lificazione della spesa comeinvestimento o corrente e lanovella normativa consen-te di individuare i soggettiaventi diritto all'incentivotenendo conto delle funzioni«tecniche», garantendo l'in-centivo ai dipendenti pub-blici che le espletano.

Il parere 14/2018 aggiun-ge che escludere gli incen-tivi delle funzioni tecnichedal tetto della contrattazio-ne nemmeno «determina unampliamento indeterminatodella spesa in esame».

Infatti, l'ordinamento con-tiene già dei vincoli. Il pri-mo deriva dalla necessitàche gli incentivi trovino co-pertura negli stanziamentiprevisti per la realizzazionedei singoli lavori negli sta-ti di previsione della spesao nei bilanci delle stazioniappaltanti.

Sono quindi i quadri eco-nomici degli appalti a finan-ziare la spesa, entro il tettomassimo del 2%. In secondoluogo, al singolo dipendentenon possono erogarsi incen-tivi di importo superiore del50% rispetto al trattamentoeconomico complessivo an-nuo lordo. Infine, modalitàe criteri di ripartizione delfondo sono previsti in sededi contrattazione decentra-ta integrativa del personale,sulla base di apposito rego-lamento, atto che vincola idirigenti quando liquidanogli incentivi: sono i regola-menti la fonte a cui guarda-re per evitare erogazioni «apioggia».

Dunque, conclude la Se-zione Umbria, il nuovo com-ma 5-bis dell'articolo113 valetto nel senso che il fondoincentivante delle funzionitecniche non rientra nelcomputo della spesa rile-vante ai fini del rispetto deltetto previsto dall'articolo23 del dlgs n.75 del 2017,cioè il fondo del 2016.

Anche perché questa vi-sione non comporta effettiespansivi della spesa, comedel resto aveva già dimostra-to la delibera della sezionedi controllo per la Liguria58/2017, che però la sezione

autonomie non aveva intesoconsiderare allo scopo di ri-vedere il proprio assunto.

Nel parere 14/2018, la se-zione Umbria esclude, inol-tre, che le stazioni unicheappaltanti possano conven-zionarsi con i comuni, appli-cando l'articolo 43 della leg-ge 4449/1997, che permettedi offrire a soggetti pubblicio privati servizi aggiuntivi atitolo oneroso.

La sezione Umbria rilevache la disciplina delle atti-vità quale stazione unicaappaltante ricada in viaesclusiva nell'ambito degliappalti pubblici e, dunque,risulti inquadrata solo neldlgs 150/2016, per cui nonè applicabile la normativaprevista dall'articolo 43della legge 449/1997, fer-mo restando che «non sonopreclusi accordi con ricorsoad altre norme dell'ordina-mento giuridico, per rego-lamentare convenzioni» perregolare interventi «di natu-ra diversa da quelli descrittidal dlgs. n. 50 del 2016».

-© Riproduzione riservata-

Appalti Pagina 1

Page 4: Centro Studi C.N.I. 7 febbraio 2018INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 7 febbraio 2018 Pagina I APPALTI Italia Oggi 07/02/18 P. 35 Appalti, incentivi

Poker di provvedimenti con le modifiche ai dati del modello 730

Bonus arredi ritoccatoUna nuova causale per indicare i bonifici

DI VALERIO STROPPA

Dalla causale dedicataalle spese per il bo-nus arredi all'obbligodi indicare il codice

fiscale del contribuente cheversa i contributi al fondopensione a favore di un fami-liare a carico (per esempio ilmarito alla moglie senza red-dito), passando per la possibi-lità per gli amministratori dicondominio di correggere piùfacilmente errori nella tra-smissione dei codici fiscali deiresidenti che hanno sostenutospese di ristrutturazione delleparti comuni. Con un poker diprovvedimenti l'Agenzia del-le entrate ha approvato ierile nuove specifiche tecnicheche gli operatori economicidovranno seguire nel tra-smettere al fisco i dati relativialle spese sostenute nel 2017.Informazioni che saranno poiutilizzate dall'amministrazio-ne finanziaria per elaborare imodelli 730 precompilato del2018. I provvedimenti varatiieri modificano le specifichegià approvate dall'Agenziail 27 gennaio 2017 (30 mag-gio 2014 per quanto riguar-da i lavori edili dei privati).Con riferimento alle spese diristrutturazione e a quelle

730 precompliato:cosa c'è di nuovo nelle specifiche tecniche

Tipologia Novità 2018

Spese per ristrutturazioneedilizia e riqualificazione Nuova causale per individuare i bonifici relativi

'energetica all acquisto di arredi degli immobili ristrutturati

Spese per ristrutturazionee riqualificazione energetica Nuove modalità per la trasmissione dei dati

'effettuati su parti corretti, a seguito dell invio di codici fiscali non

condominiali validi entro il termine di legge

Contributi versati ai fondi Diventa obbligatorio l'inserimento dei codice fiscale

pensione dei soggetto che sostiene la spesa, se diverso'dall iscritto alla previdenza complementare

Spese sanitarie Possibilità di distinguere i contributi detraibili, rispetto

rimborsate a quelli deducibili, versati dai contribuenti ai soggettiche erano i rimborsi delle spese sanitarie

«green» effettuate sulle particomuni di edifici residenziali,il dm 1°dicembre 2016 ha fis-sato al 28 febbraio il termineper l'invio telematico, da par-te degli amministratori con-dominiali, delle informazionialle Entrate. Termine analogoè previsto per i fondi pensio-ne, che devono trasmettereall'amministrazione finanzia-ria i dati relativi ai contributidi previdenza integrativa ver-sati dai contribuenti. A parti-re da quest'anno è stato resoobbligatorio l'inserimento delcodice fiscale del soggetto chesostiene materialmente laspesa, se diverso dal familia-re beneficiario (per esempioun coniuge a favore dell'altrooppure un genitore a favoredel figlio). In tema di spesesanitarie rimborsate, infine,le specifiche tecniche sonostate modificate per acquisirel'informazione dei contributidetraibili, anziché deducibi-li, ricevuti dai soggetti cheerogano i rimborsi, «consen-tendo così una più corretta ecompleta elaborazione delladichiarazione dei redditi pre-compilata», precisa l'Agenzia.Su tutti e quattro i provvedi-menti il Garante per la priva-cy aveva espresso il proprioparere favorevole lo scorso 1°febbraio.

Bonus Progettazione Pagina 2

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La versione def uiíicva del modello Unico persone fcsichc 2018 perde cl vincolo

Studi associati, sconti allargatiDeducibilità delle spese di formazione senza limiti

DI ANDREA BONGI

Sulla deducibilitàdelle spese di for-mazione degli studiassociati il fisco ci

ripensa.Dalla versione defini-

tiva dei modelli RedditiSP è infatti scomparso illimite di deducibilità ditali spese pari ad euro 10mila euro su base annua,presente nelle bozze del-le istruzioni, che avrebbefortemente penalizzato leassociazioni professionalirispetto ai professionistiindividuali.

Come se non bastassenella versione definitivadelle istruzioni al rigoRE17 della dichiarazionedelle associazioni profes-sionali e degli studi asso-ciati, l'amministrazionefinanziaria, per quantoattiene alla nuova dedu-cibilità delle spese di for-mazione dei professioni-sti, precisa che la stessa«è disciplinata, rispettiva-mente, dal sesto e dal set-timo periodo del comma 5dell'articolo 54 del Tuir».

Grazie a questo «ripen-samento» dell'Agenziadelle entrate si aprono oranuovi scenari interpreta-tivi sulla base dei qualiè possibile ipotizzare chenel caso delle associazioni

professionali e degli studiassociati, il nuovo limitedi deducibilità integraledelle spese di formazionesi applica non all'associa-zione ma ai singoli asso-ciati.

Grazie a questa nuovaapertura si può infattidedurre che, nel caso distudio associato compo-sto da tre professionisti,il limite di spesa per l'an-no 2017 sia pari ad euro30 mila e non soltanto 10mila euro come riportatonella prima versione delleistruzioni alla compilazio-ne del quadro RE del mo-dello Redditi SP.

La presenza di tale limi-te di spesa su base annuariferito all'associazioneprofessionale aveva desta-to, fin da subito, non pocheperplessità in ordine allacoerenza delle istruzionialla compilazione dei mo-delli con la ratio legis cheha introdotto ed ispiratola modifica al regime dideduzione di tali spese(legge n.81 del 2017).

Anche il richiamo alledisposizioni contenute nelquinto comma dell'articolo54 del Tuir, operato dallaversione definitiva delleistruzioni al modello Red-diti SP, conferma la nuovalettura che l'amministra-zione finanziaria ha datodelle novità in vigore dal

1° gennaio 2017.Grazie a tale richiamo

normativo si può infattilegittimamente supporreche sia per le spesedi formazione profes-sionale che per quel-le di qualificazione ecertificazione, i limitisu base annua postidal legislatore (ri-spettivamente pariad euro 10 mila e 5mila) debbano essereletti sulla base dellastruttura associativadi riferimento.

Così facendo vengonomeno quelle storture chesi sarebbero generate ap-plicando tali limiti all'as-sociazione professionalee non al singolo socio oassociato.

La nuova versione delleistruzioni al modello Red-diti SP non risolvono peròtutte le questioni aper-te sul fronte della nuovadeducibilità delle speseprofessionali sostenutedal 1° gennaio 2017 in

avanti. Fra queste la piùimportante resta l'esattamodalità di individuazio-ne del nuovo limite annuo

di spesa intera-mente deducibi-le in concreto.

Occorre cioècapire se il limi-te annuo di spe-sa, pari ad esem-pio ad euro 30mila dell'esem-pio sopra ripor-tato, debba ap-plicarsi sempre

e comunque a prescinde-re dall'importo speso daisingoli associati, o se sidebba invece adattare illimite stesso in base a taleultima circostanza.

Tornando all'esempiodei tre professionisti asso-ciati occorre cioè capire seil tetto di deducibilità an-nuo dell'associazione siasempre e comunque pariad euro 30 mila o se invecequesto debba essere sotto-posto a un'ulteriore provadi resistenza basata sullaquota parte di spesa pariad euro 10 mila per cia-scun associato. Quest'ul-tima verifica potrebbe in-fatti far scendere il tettoannuo deducibile dall'as-sociazione nel caso in cuiuno degli associati avessesostenuto spese di forma-zione per importo superio-re ad euro 10 mila.

© Riproduzione riservata-

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Studi associati Pagina 3

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UN TECNICO INDIANO COSTA 4 VOLTE MENO CHE IN ITALIA

Bombay è diventata la capitaledegli esperti in cybersicurezza

DI ETTORE BIANCHI

uno spazio aperto anonimo in unatorre di Bombay. Da dicembre, unadozzina di esperti informatici reclu-tati da Saint-Gobain fanno turni di

otto ore in queste workstation. La loro mis-sione è esaminare tuttele intrusioni sospette neicomputer del gruppo erilevare possibili attac-chi informatici. «Il teampresto raddoppierà lesue dimensioni. Forse traun anno, un centinaio dipersone saranno assegna-te a questo compito», hadichiarato a Le Figaro,Jean-Marc Hess, diret-tore aggiunto informati-co del gruppo, con sede inIndia. La direzione nonha fissato un limite perquesto progetto.

Questo perché ilgruppo industriale hagià subito un massiccioattacco informatico. Alla fine di giugno 2017,un virus informatico chiamato Petrwap èentrato nel sistema di gruppo per una de-faillance della sicurezza. «Una persona siè collegata a un sitowWeb in Ucraina peraggiornare un software di contabilità perVerallia, un'ex filiale di cui forniamo anco-ra il servizio It», ha affermato Jean-MarcHess. Per diversi giorni, Saint-Gobain havisto la sua attività notevolmente ridotta acausa di questo malfunzionamento. E l'im-patto finanziario è stato molto pesante: un

deficit di 250 milioni di euro e di 80 milio-ni in meno sul reddito operativo secondoSaint-Gobain.

Se il gruppo ha avviato questa attivi-tà in India, è per diverse ragioni. Innanzi-tutto, il paese è pieno di talenti nelle nuove

tecnologie e ogni anno for-ma centinaia di migliaia diingegneri informatici e consalari moderati. «Un esper-to in sicurezza informaticacosta quattro volte meno inIndia che in Francia», hadichiarato Jean-Marc Hessa Le Figaro. La Cina ha an-che molti giovani laureati inpossesso di buone conoscen-ze informatiche. Ma nell'excolonia britannica, i dirigen-ti parlano inglese, il che nonavveiene sempre a Shanghaio Canton.

All'improvviso, ac-canto alla sua cellula disicurezza informatica,Saint-Gobain ha localizzato

a Mumbai squadre informatiche di grandidimensioni. Ad esempio, specialisti di reteche contattano i fornitori di servizi in caso diinterruzione di corrente per i computer delgruppo. Oppure gli sviluppatori che realiz-zano l'applicazione Point P o altre insegnedestinate ai clienti artigiani per ordinarei prodotti online. Complessivamente, 600esperti situati in India su 2.600 speciali-sti dell'It del leader mondiale nell'ediliziasostenibile.

Jean -Marc Hess

-© Riproduzione riservata-

I: Madia al top della /hie/une..

Cyber sicurezza Pagina 4

Page 7: Centro Studi C.N.I. 7 febbraio 2018INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 7 febbraio 2018 Pagina I APPALTI Italia Oggi 07/02/18 P. 35 Appalti, incentivi

DIMENTICATA 1). 11?PARTITIdi Nicola Bellomo*e Maria Pia Abbracchio* *

Paese ne ha poco meno dellametà della media dei Paesidell'Ocse (8,2). Siamo anche

aro direttore, è sor-prendente che finorala campagna elettora-le in Italia non abbia

J posto l'accento sullaricerca scientifica, considerataevidentemente da tutti i partiticome un argomento trascura-bile. Eppure investire in ricer-ca è una delle strade maestreper far ripartire l'economia el'innovazione nel Paese.

Lo ha capito molto bene ilpresidente francese Emma-nuel Macron , che dal giornodel suo insediamento ha mo-strato uno spiccato interesseverso la scienza, in particolareverso gli investimenti nei set-

gli ultimi in Europa riguardoalla percentuale di laureati trai giovani fra i 25 e i 34 anni: so-lo 1124%.

E ora quindi di prendere sulserio il nostro deficit nel cam-po della ricerca e dell'istruzio-ne superiore e farne un puntoqualificante nei programmielettorali dei partiti. Negli ulti-mi mesi, un segnale incorag-giante è arrivato dal finanzia-mento alla ricerca di base conil bando Prin (Progetti di Ri-cerca di Interesse Nazionale)del Miur, che per la prima vol-ta si è attestato sui 400 milionidi euro, seguito dal finanzia-mento dei dipartimenti uni-versitari valutati come più me-

tori dell'intelligenza artificialee delle misure contro il cam-biamento climatico. Lo ha ca-pito ancora di più Angela Me-rkel, che grazie anche al suoretroterra da fisico ha benchiaro che la competizione in-ternazionale si gioca sul terre-no della conoscenza. Per que-sto ha dichiarato di voler por-tare l'investimento in ricercadal 3 al 3,5% del Prodotto in-terno lordo, lanciandosi all'in-seguimento di Israele e Coreadel Sud (4,5%), Svizzera, Giap-pone, Svezia e Austria (dal 3 al3,5%).

L'Italia stagna da anni intor-no ad un investimento in ricer-ca dell'1,2-1,3% sul Pil, in com-pagnia di Spagna, Paesi balca-nici e dell'Est europeo, e benstaccata da Francia, Gran Bre-tagna e Nord Europa. Siamoquindi lontani sia dalla mediadel finanziamento Ue del 2%,che dalla media dei Paesi Ocsedel 2,4%, e a meno della metàdel valore minimo del 3% con-sigliato dalla Commissioneeuropea per assicurare la cre-scita e la creazione di un mec-canismo virtuoso di indottipositivi.

Non va meglio se conside-riamo il numero dei ricercato-ri italiani rispetto agli altri Pa-esi, anche limitandoci a quellipiù vicini. Con 4,9 ricercatoriogni mille lavoratori, il nostro

i ia,®®®,Serve un'Agenzianazionale che valutila qualità dei progetti

ritevoli. Ma si tratta ancora diinterventi estemporanei chevanno resi costanti e sistema-tici, inseriti in una program-mazione nazionale che portimolto rapidamente l'Italia ainvestire in ricerca e sviluppoalmeno il 2-2,5% del Pil, crean-do anche le opportune facilita-zioni ai privati per aumentareil loro contributo, in Italia par-ticolarmente basso.

Tutti i centri di ricerca devo-no prima di tutto poter conta-re su una dotazione adeguataper sviluppare le loro linee diricerca, che spesso riescono aessere ancora competitive inambito internazionale grazieall'impegno quasi volontariodei giovani che ancora credo-no nel loro lavoro e che, peral-tro, vengono pagati circa lametà dei loro colleghi all'este-ro.

Garantita la ricerca diffusa,bisogna poi aumentare il fi-nanziamento competitivoquindi attraverso bandi chenel nostro Paese rappresentaancora una percentuale infima

rispetto al finanziamento ordi-nario alle Università e agli Entidi ricerca, che a malapena pa-ga gli stipendi del personale.

Anche per questo, da anni ilGruppo 2003 per la ricerca in-voca la creazione di una Agen-zia nazionale che valuti in mo-do indipendente la qualità deiprogetti e li finanzi di conse-guenza. Non c'è Paese svilup-pato che non abbia una o piùagenzie di questo tipo , capacidi far crescere sempre più lacompetitività internazionaledei loro gruppi di ricerca.

Solo potenziando istruzioneuniversitaria , scienza e tecno-logia, e promuovendo il trasfe-rimento delle scoperte di basealle aziende del Paese , l'Italiapuò ambire a mantenere il suostatus di Paese sviluppato egiocare un ruolo nella nuova«economia della conoscenza»che sta plasmando il mondo didomani.

*Presidente di Gruppo2003 per la ricerca

**Vicepresidente© RIPRODUZIONE RISERVATA

Economia e innovazione Pagina 5

Page 8: Centro Studi C.N.I. 7 febbraio 2018INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 7 febbraio 2018 Pagina I APPALTI Italia Oggi 07/02/18 P. 35 Appalti, incentivi

Siderurgia. Dopo la crisi il rilancio: peri I secondo anno Acciai speciali Terni conseguirà un esercizio positivo

Così a Terni è rinato l'acciaioDall'accordo sindacale del 2014 a oggi il risanamento è completato

Matteo Meneghello

Dall'accordo sindacale del2014 con la cabina di regia anti-crisi del Mise fino alla discussio-ne, avviata pochi giorni fa, perdefinire un nuovo premio di ri-sultato. La rigenerazione di Ac-ciai speciali Terni (Ast), primoproduttore italiano di acciaioinossidabile, è completa.L'azienda siderurgica, tornataquattro anni fa nella mani diThyssenKrupp (dopo che daglistessi tedeschi era stata ceduta aOutokumpu, costretta dall'anti-trust Ue a rimetterla sul merca-to) conferma il trend di ripresainaugurato dall'ex amministra-tore delegato Lucia Morselli eproseguito dal successore Mas-similiano Burelli. Laprimapietramiliare è stata l'anno scorso, conilritorno all'utile ele dichiarazio-ni del viceministro Teresa Bella-nova («Ast non è più un'aziendain crisi»). È dipoche settimane fala conferma del risultato nettopositivo (salito a 87 milioni), cherafforza la fiducia nei nuovi pro-getti e percorsi, come la gara in-ternazionale perla gestione dellescorie o l'approccio a segmenti dimercato a maggiore valore ag-giunto. Strategie che, alla vigiliadella scadenza quadriennaledell'accordo sindacale, traghet-

tano di fatto l'azienda verso unanuova stagione.

Irisultati dell'ultimo eserciziomostrano che Ast («un'aziendaconicontrofiocchi» l'harecente-mente definita il presidente diFederacciai, Antonio Gozzi) èriuscita a centrare obiettivi chesolo pochi anni fa (prima dell'ac-cordo, Ast aveva ricapitalizzatoper 460 milioni e chiuso in rossoper 128 milioni) sembravano lon-

tani. I due forni oggi sono en-trambi in marcia (uno viaggia a 21turni, l'altro a 15), per una produ-zione che ha raggiunto il milionedi tonnellate, soglia che quest'an-no dovrebbe essere ampiamenteconfermata. Il fatturato nel2017 èstato di 1,674 miliardi. Nell'ulti-mo esercizio sono stati investiti58,2 milioni, con un incrementodi 13,8 sull'esercizio precedente:a quadriennio concluso raggiun-geranno 182 milioni, più dei 170

concordati in sede sindacale. Ilrisanamento è completato e perquesto motivo Ast ora potrebbeanche essere ceduta, visto cheThyssenKrupp ha sempre di-chiarato, fin dal riacquisto «for-zato» del 2014, la non strategicitàdi Ast. «Non è strategico, ma re-sta un asset importante - precisaBurelli -. A oggi non ci sono dos-sier di vendita».

Per questo a Terni oggi nessu-no aspetta il cavaliere bianco.Anzi, i cantieri aperti sono nume-rosi. Sul piano produttivo l'obiet-tivo dichiarato di Burelli è incre-mentare le forniture di qualitàraggiungendo direttamente gliend user che necessitano di inoxper le marmitte nell'automotive,per elementi nel mercato delfreddo, per le pareti degli ascen-sori o per i pannelli delle cucine.«Vogliamo portare l'incidenzadi questa quota dal 25 al 5000 deltotale - spiegal'ad - e posizionarcinei segmenti che non compranoil prezzo, ma la tolleranza dimen-sionale e la qualità superficiale».

Il mercato è positivo: Ast ven-de il 40% in Italia, mentre tra imercati esteri la Germania restail primo cliente, seguito da Polo-nia, Ungheria, Romania e, negliultimianni, da Spagna e Portogal-lo. La produzione diacciaioliqui-

do è salita a 959mila tonnellate esalirà ancora («non troppo gran-di, però - spiega Burelli -, altri-menti rischiamo di perdere con-tatto con le nicchie ad alto valoreaggiunto»), lo spedito è stato di849mi1a tonnellate. In questi me-si è stata trasferita a Torino, comeconcordato con il sindacato, la li-nea 6: a febbraio si raccoglieran-no iprimirisultatiproduttivi, conl'obiettivo di raggiungere a regi-me una capacità produttiva ag-giuntiva di 6omila tonnellate nelfreddo. Bene anche il «black» (ilsemilavorato grezzo), conla con-ferma del battente di acquistostorico del cliente principale inItalia. Per quest'anno si prevedeanche un aumento del lodo nellaproduzione di tubi.

È vicino all'aggiudicazione nel

frattempo l'innovativo progetto

di gestione delle scorie, per il

quale sono in lizza la francese

Harsco minerals e la finlandese

Tapojarvi. «È un impianto che

evita la discarica per le scorie di

acciaio inossidabile - spiega Bu-

relli -: le tratta come materia pri-

ma seconda, in modo da utiliz-

zarla nel ciclo del cemento e

dell'asfalto in sostituzione di ag-

gregati naturali». In discussione

c'è un contratto di 12 anni, con im-

porti economici rilevanti. La data

di aggiudicazione, più volte an-nunciata come imminente, negliultimi mesi è slittata in avanti.«Stiamo riallineando le offerteper potere fare una correttavalu-tazione economica delprogetto -spiega Burelli -. Fra poco avremoun quadro più chiaro, ma non ab-biamo al momento una data pre-cisa per l'aggiudicazione: si trattacomunque di qualche settimana,non di mesi».

Burelli rivendica poi i risultatiottenuti in termini di efficienza,con l'applicazione della leanpro-duction. Sul piano dell'occupa-zione, oggi Ast ha circa 2.300 ad-detti, ai quali si aggiungono gli in-terinali. «Con l'accordo di rior-ganizzazione del 2014 ci siamoimpegnati a mantenere per quat-tro anni un determinato livello diinvestimenti e di organico - spie-gaBurelli-. Ora è possibile inizia-re a discutere di un premio di ri-sultato, operativo da questo eser-cizio, che permetta di stimolare ecoinvolgere maggiormente». Ilpdr avrà un «cancello d'ingres-so» che dipenderà dai risultatieconomici, e comprenderà altriparametri. «L'importante - spie-gaBurelli- è che sitratti di indica-torisemplici, comprensibilieim-pattabili dai lavoratori».

0 R I PRODUV ONE RISERVATA

Siderurgia Pagina 6

Page 9: Centro Studi C.N.I. 7 febbraio 2018INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 7 febbraio 2018 Pagina I APPALTI Italia Oggi 07/02/18 P. 35 Appalti, incentivi

II rilancio . Nella foto sopra, l'amministratore delegato di Acciai specialiTerni, Massimiliano Burelli. Nell'immagine a sinistra, uno scorcio dellostabilimento con una fase della lavorazione dell'acciaio

Siderurgia Pagina 7

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ll futuro dell'organizzazione professionale

Arup, lo studio senza capi dove si fa «architettura totale»

U

na singola freccia si rompe fa-// cilmente, ma non dieci frecce\\ tenute assieme». Questo anti-co proverbio giapponese sintetizza moltobene quella che è la filosofia di Arup (so-cietà di progettazione e consulenza nel-l'ambito del costruito).

Il lavoro di squadra per Arup è alla basedei principi formulati dal suo fondatoreoltre settant'anni fa. È infatti nel 1946, aLondra, che l'ingegnere inglese Ove Arupfonda la società di «progetti innovatividelle strutture» che ora è diventata unasocietà indipendente che si occupa di«Total Architecture». E che ha scelto diabbracciare a tutto tondo il mondo dellecostruzioni e le discipline che sono coin-volte nel progetto: dall'architettura all'in-gegneria e comprende l'ingegneria am-bientale, le infrastrutture, l'urbanistica, ildesign, la pianificazione e l'organizzazio-ne di cantiere. «Non è stato il desiderio diespanderci che ci ha portato a questa po-sizione, ma creare un valore aggiunto e laricerca della qualità dell'operato. Con iltermine "Total Architecture ", infatti,aspiriamo all'eccellenza e alla totalità arti-stica attraverso un design tecnologica-mente avanzato, economico e sensibilealle esigenze ambientali e umane. Obiet-tivi a cui tendiamo quotidianamente gra-zie a un team multidisciplinare ben orga-nizzato» spiega Mauro Oliveri ammini-stratore delegato di Arup Italia.

Più che uno studio di progettazione ilgruppo può essere definito una «fabbricaal servizio dell'edilizia» con sedi, oltreche in Europa, in America, Australia enell'Est asiatico. Collaborano con le gran-di firme dell'architettura (archistar), maoperano anche con clienti privati che licoinvolgono direttamente nel progetto.

Una realtà che impiega 14 mila personecon una crescita organica. «Non siamouna società quotata in Borsa raccontaOliveri ma un gruppo autonomo diproprietà di tutti i dipendenti senza azio-nisti esterni né di maggioranza. Gli utilivengono destinati a charity, ricerca svi-luppo e innovazione e ,a tutti i dipendentiin modo ugualitario. E la struttura trust,formula molto usata nei Paesi anglosas-soni di cui fanno parte tutte le nostre se-di. Da noi ogni membro viene trattato co-me un anello in una catena di comandodove la serenità di ogni essere umano è lapreoccupazione di ognuno».

Un'azienda dove si vive felici e contenti?«Questo è il nostro obiettivo sostienel'amministratore delegato innanzitut-to cerchiamo di rendere l'ambiente e lecondizioni di lavoro il più piacevoli possi-bile, in secondo luogo, alla base dei no-

stri principi c'è l'atteggiamento umanita-rio». Concetti applicati in tutte le loro se-di, anche a Milano, ufficio aperto nel2001, in un palazzo storico del centro. Giàdalla distribuzione dello spazio (lo studiosi sviluppa su un unico piano di circa1.200 metri quadrati) si percepisce la filo-sofia del gruppo che mette il valore uma-no al centro e fa sua la frase dello scrittorestatunitense Stephen Covey, secondo cui«il lavoro di gruppo aiuta gli individui acondividere il proprio talento, trasfor-mandoli in risorse essenziali pronte a ga-rantire benefici reciproci».

I concetti pronunciati da Over Arup nelsuo discorso a un incontro a Winchestercon i suoi partner nel 197o sono ancoravalidi, ma soprattutto sono stati applicati.

Elena Papaelena.papa@a res.it

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Chi è

• Over Arup,classe 1895,ingegnereinglese diorigini danesi, èstatoil fondatoredi Arup GroupLimited, societàdi progettazio-ne edilizia

Architettura Pagina 8

Page 11: Centro Studi C.N.I. 7 febbraio 2018INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. 7 febbraio 2018 Pagina I APPALTI Italia Oggi 07/02/18 P. 35 Appalti, incentivi

Tecnologia

All'Aquilala prima reteitalianaconnessa a 5G

D alle macerie al futu-ro. La sfida più am-biziosa L'Aquila l'ha

lanciata ieri. Ripartire dal-la ricerca e dall'innovazio-ne per ritrovare se stessa eun possibile sviluppo nelpost terremoto. Il Tecno-polo da ieri è il quartiergenerale di una sperimen-tazione italo-cinese avve-niristica. «La tecnologia fainnovazione, ma oggi, qui,parte una rivoluzione», hadetto molto emozionatoAntonio Autolitano, chiefmarketing officer di ZteItaly, accendendo, per laprima volta nel nostro Pa-ese, tra i primi in Europa,un'intera rete 5G. Una retepiù rapida e più flessibileche consentirà di metterea punto servizi del futuro:dalla telemedicina fino al-le operazioni chirurgichea distanza, dalla comuni-cazione tra veicoli al moni-toraggio degli edifici a ri-schio crollo. Fino alla real-tà aumentata e all'utilizzodei big data. La tecnologiaè quella della ricerca Zte.E, ha detto l'ad Hu IKun,«con l'università dell'A-quila lavoreremo per svi-luppare nuove connessio-ni che cambino la vita ditutti noi. Il 5G permetteràdi fare un grosso balzo inavanti. E la scelta è cadutasu L'Aquila perché questoterritorio, duramente col-pito, diventi simbolo di ri-nascita e nuova vita». Unintero ecosistema tecnolo-gico nascerà intorno aquesta sfida capace di riat-trarre cervelli in fuga e al-lettare aziende, start up,scienziati dell'innovazio-ne. Si partirà veloci. Spe-rando, come ha dettoGianni Letta, che «gli ami-ci cinesi sappiano contem-perare la tecnologia, che ècultura del futuro, ai valorisu cui posa la città».

V. Pic.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tecnologia Pagina 9

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Fisco: tornare al livello pre-Monti

Daipolitici rispostesull 'immobiliare

S i avvicinano le elezioni.Alle forze politiche chesi candidano a gover-nare l'Italia, Confedi-

lizia, riunita a Roma per lasua conferenza organizzativanazionale, ha fatto una richie-sta molto chiara: che si iniziad affrontare iltema del rilanciodel settore immo-biliare, uscendodal circolo viziosoche porta molti alimitare l'atten-zione al tema del-la tassazione sul-la prima casa.

L'immobilia-re non è solola prima casa.L'immobiliareè un compartodell'economiache, grazie al suo sterminatoindotto, consente come nessunaltro, se non è bloccato da vin-coli normativi e fiscali, di fa-vorire lo sviluppo e la crescitadell'intero paese.

Il quadro non è positivo.L'Istat ha segnalato che l'edili-zia è l'unico settore che in Ita-

Giorgio Spaziani Testa

lia non sta registrando segnalidi ripresa. Eurostat, dal cantosuo, ha rilevato che il nostropaese è il solo in Europa incui i prezzi delle abitazioni(e cioè il valore dei risparmidelle famiglie) continuano ascendere.

Sull'immobi-liare gravano 50miliardi di euroannui di tributi,la metà dei qualidi tipo patrimo-niale. Quella fi-scale, quindi, èla prima emer-genza da affron-tare, con misureincisive. Bisognaperseguire il ri-torno al livellodi imposizionelocale pre-Monti

(dai 9 miliardi dell'Ici si è arri-vati ai 21 di Imu e Tasi e sonoancora tassate molte primecase, quelle impropriamentedefinite di lusso), abbando-nando il criterio patrimoniale.Va prevista la deducibilità deitributi locali dall'imposta sulreddito, come avviene in moltipaesi. E necessario estenderela cedolare secca sugli affitti, ilcui successo è stato certificatodal Def, a tutti i contratti dilocazione. Occorre stabilizzarela cedolare del 10% sugli af-

fitti a canone calmierato e fis-sare un limite alla tassazioneImu-Tasi sulle case locate conquesti contratti. Va eliminatal'assurda regola della tassazio-ne dei canoni di locazione nonpercepiti e ripristinata la de-duzione del 15% per i redditida locazione (ridotta al 5% dalgoverno Monti). Devono esse-re adottate misure specificheper salvaguardare i grandi in-vestitori dell'immobiliare, cosìcome si impongono politichenuove per la riqualificazionedelle città.

È necessario liberalizzarei contratti di locazione di im-mobili non abitativi, ingessatida una legislazione vincolisti-ca risalente a 40 anni fa (lalegge sull'equo canone del'78). Bisogna fornire maggio-ri garanzie ai proprietari aifini del rientro in possessodell'immobile in caso di fini-ta locazione o morosità. Deveconsentirsi alla proprietà im-mobiliare diffusa di sviluppareil turismo, anziché ostacolarlain modo miope.

All'immobiliare servetutto questo e molto altro.Confedilizia attende rispo-ste dalla politica.

G.S.T.© Riproduzione riservata-

Mercato immobiliare Pagina 10