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Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016

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Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016

Pagina I

APPALTI

Appalti, punto e a capoItalia Oggi Sette 21/03/16 P. I Roberto Miliacca 1

NUOVO CODICE APPALTI

Il nuovo Codice degli appalti vissuto come una sfida dai legaliItalia Oggi Sette 21/03/16 P. II Maria Chiara Furlò 2

Tempi di approvazione troppo stretti, gli avvocati si fidano pocoItalia Oggi Sette 21/03/16 P. III 5

LIBERALIZZAZIONI

La liberalizzazione a metà notai, avvocati e farmacisti tanti progetti in parcheggioRepubblica Affari Finanza 21/03/16 P. 34 Vito De Ceglia 6

"Il Governo senza coraggio a pagare sono ancora i cittadini"Repubblica Affari Finanza 21/03/16 P. 35 9

EDILIZIA E AMBIENTE

Vincoli idrogeologici, stop al silenzio-assensoSole 24 Ore 21/03/16 P. 25 Federico Vanetti 11

BONUS RICERCA

Bonus ricerca, porte aperte ad autonomi e amministratoriItalia Oggi Sette 21/03/16 P. 2 Roberto Lenzi 13

AMBIENTE

Ai privati l'iniziativa sul danno ambientaleSole 24 Ore 21/03/16 P. 25 15

AUTHORITY

Authority, alle imprese costano 410 milioniSole 24 Ore 21/03/16 P. 15 Valeria Uva 16

AVVOCATI

All'abogado non è richiesta la condotta illibataItalia Oggi Sette 21/03/16 P. V 18

Avvocati, riforma al traguardoSole 24 Ore 21/03/16 P. 4 Bianca Lucia Mazzei 19

BIG DATA

Informazioni I Big Data? Meglio i «Fast Data»Corriere Della Sera -Corriereconomia

21/03/16 P. 44 Umberto Torelli 22

CATASTO

Correzioni oltre i 12 mesi solamente con atti ad hocSole 24 Ore 21/03/16 P. 21 23

Catasto, rettifiche motivateSole 24 Ore 21/03/16 P. 21 Antonio Iorio 24

FONDI EUROPEI

Primi bandi per i fondi Ue ai professionistiSole 24 Ore 21/03/16 P. 5 Chiara Bussi,Valentina Melis

26

Una sfida per crescere, innovare e fare reteSole 24 Ore 21/03/16 P. 5 Maria Carta DeCesari

29

FORMAZIONE

Formazione & Crescita Quanti vincoli sul FondoCorriere Della Sera -Corriereconomia

21/03/16 P. 43 Luisa Adani 30

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016

Pagina II

Prima del progetto viene la formazioneSole 24 Ore 21/03/16 P. 5 32

INCENTIVI

Aiuti alle imprese, tornano i soldi online c'è il manuale per richiederliRepubblica Affari Finanza 21/03/16 P. 20 Christian Benna 33

ITALIA DIGITALE

"Città intelligenti", Italia maglia nera in EuropaStampa 21/03/16 P. 11 Giuseppe Salbaggiulo 35

POS

La rivoluzione mancata dei PosCorriere Della Sera -Corriereconomia

21/03/16 P. 40 37

SICUREZZA

Sicurezza Arriva dal web il pericolo per le aziendeCorriere Della Sera -Corriereconomia

21/03/16 P. 42 Umberto Torelli 38

UNIVERSITÀ

Merito e qualità: 10 mosse per rilanciare le università italianeCorriere Della Sera 21/03/16 P. 21 Valentina Santarpia 40

Autonomia e risorse per gli ateneiSole 24 Ore 21/03/16 P. 1 Massimo Egidi 41

Matricole in fuga da giurisprudenzaSole 24 Ore 21/03/16 P. 7 Gianni Trovati 44

CO-WORKING

La scrivania? Meglio condivisaItalia Oggi Sette 21/03/16 P. 45 Sibilla Di Palma 46

MICROCHIP

Microchip L'ingegnere che connette cuore, cervello e dito negli smartphoneCorriere Della Sera -Corriereconomia

21/03/16 P. 13 48

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Via, libercr. al rzuovo ( '®di'ce che manda in sof/.-ía la legge Clbet,tiz°o. Ficnzio zetá%

Appalti, punto e a capoDI ROBERTO MILIACCA

Ghissà se il 2016 potrà essere definito l'annozero degli appalti pubblici. Con l 'approva-

zione, pochi giorni fa, da parte del governo,del nuovo «Codice degli appalti pubblici e deicontratti di concessione», che manda in soffittala legge obiettivo di berlusconiana memoria, ilsettore, almeno sulla carta, dovrebbe diventarepiù semplificato e trasparente. Come spiega, inuna nota, Palazzo Chigi, quella appena varata«è una disciplina autoapplicativa . Non preve-de infatti, come in passato, un regolamento diesecuzione e di attuazione, ma l'emanazione dilinee guida di carattere generale, da approvarecon decreto del ministro delle Infrastrutture suproposta dell 'Autorità nazionale anticorruzio-ne (Anac) e previo parere delle competenti com-missioni parlamentari. Le linee guida, qualestrumento di soft law, contribuiranno ad assi-curare la trasparenza, l'omogeneità e la spedi-tezza delle procedure e fornire criteri unitari.Avranno valore di atto di indirizzo generalee consentiranno un aggiornamento costantee coerente con i mutamenti del sistema». Trale novità che riguardano le professioni lega-li, l'introduzione di un nuovo rito abbreviatoin camera di consiglio sull 'impugnativa deimotivi di esclusione, e la disciplina di ben seirimedi alternativi alla tutela giurisdizionale.Affari Legali questa settimana ha chiesto aun gruppo di avvocati esperti nel settore didare un primo giudizio sul pacchetto norma-tivo appena approvato dal governo . E tutticoncordano su una cosa: speriamo che sia lavolta buona, e che la disciplina sia chiara estabile nel tempo. Perché probabilmente è soloquesta l'unica riforma che può funzionare:quella capace di creare certezza del diritto.

Appalti Pagina 1

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Pr°írrri c,orrirnerrti degli clr.%r.%ocati esperti de l settore (il pacchetto rarato cla l or.%errzo_,

Il nuovo Codice degli appaltivissuto come una sfida dai legali

Pagine a curadi MARIA CHIARA FTRLò

ateria scivolosaquella degli appal-ti. Molta burocra-zia, poca traspa-

renza e una grossa fetta dispesa pubblica in gioco. Que-sta l'immagine che l'argomen-to ha dato di sé fino all'ultimovecchio codice degli appalti econcessioni, il «moloch» del2006 con i suoi 1500 commi e54 norme di modifica. Eppure,per questo agglomerato di ar-ticoli il momento della pensio-ne sembra essere sempre piùvicino, visto il recente varo daparte del governo del decretolegislativo che riforma il co-dice degli appalti, recepiscele direttive europee e affidaun ruolo fondamentale di vi-gilanza all'Anac di RaffaeleCantone.

Il recepimento delle nuovedirettive europee «può costi-tuire l'occasione per ristrut-turare il sistema italiano perl'affidamento degli appalti.Tuttavia, il legislatore do-vrebbe finalmente garantireagli operatori che il nuovoCodice sia - finalmente -unpunto di arrivo e non un ul-teriore punto di partenza,come invece è stato il Codicedel 2006», commentano NicoMoravia e Marco Giusti-niani dello studio legalePavia e Ansaldo.

Secondo i due professioni-sti, in quest'ottica, il governoin sede di attuazione della de-lega avrebbe dovuto fare pro-pria questa considerazione dibase: «affidare contratti pub-blici non è un mestiere sem-plice. Pertanto, più semplici,snelle e trasparenti sarannole procedure, più si renderàsemplice e veloce il mestieredi chi aggiudica e quello dicontrolla la correttezza degliaffidamenti».

Il rischio, per Moravia eGiustiniani, è che il legisla-tore insegua il mito dellaprocedura perfetta che possaprescindere da valutazionisoggettive sulle offerte, men-tre l'esperienza insegna che

tanti appalti richiedono ne-cessariamente la valutazionedi offerte tecniche e questenon possono mai essere sucriteri assolutamente ogget-tivi.

«Il tutto sembra orientatoad intervenire in modo in-novativo in un settore pertroppi anni esposto alla com-plicazione e alla paralisi», hacommentato invece France-sco Sciaudone , managingpartner di Grimaldi StudioLegale, da poco chiamato afar parte della Commissioneche contribuirà alla stesuradei testi dei provvedimentiattuativi del Codice, costitu-ita dall'Anac e presieduta daMichele Corradino. «Unostile di recepimento copy out,un forte ricorso alla deregola-mentazione e un ruolo centra-le riservato all'Anac chiama-ta a completare e adeguare lenorme di legge, con interventidi cosiddetta soft law - con-tinua Sciaudone - sono indizimolto positivi per un deciso econvinto cambio di passo chepotrebbe essere foriero di unaimportante spinta alla cresci-

ta economica».Il decreto legislativo, se-

condo Alberto Fantini dellostudio legale Tonucci e Part-ners è sostanzialmente in li-nea con il processo di riformaeuropeo ispirato a proceduredi gara semplici, innovativecon ridotti oneri documentali,più veloci, aperte a una mag-giore partecipazione dellePini, sensibili alle istanze am-bientali e sociali, tracciabili econtrollabili dall'Anac.

Quindi, in generale il nuo-vo provvedimento, con i suoii principi e criteri, «dovreb-be favorire anche in Italia ilprocesso di integrazione euro-pea, peraltro è da apprezzarequanto indicato a propositodel sistema di qualificazionegestito da Anac delle stessestazioni appaltanti e non solodegli operatori».

Tuttavia, ad una prima va-lutazione, come recita la leggedelega - sottolinea il profes-sionista di Tonucci: «vi è unaelencazione di criteri cheappaiono nella formulazionemaggiormente vincolanti ri-

spetto all'am-pia libertà discelta lasciatadal legislatoreeuropeo per ilrecepimentodelle diret-tive, mentrealtri appaio-no più gene-rici rispettoalla necessitàdi sostanziarealcuni princi-pi innovatividelle diretti-ve».

Ad esempio,riguardo al pri-mo profilo, Fantini spiega cheal contrario del legislatoreeuropeo, che punta a valoriz-zare le procedure negoziateovvero forme di consultazio-ni preliminari del mercato edegli operatori al fine di ren-dere l'approvvigionamentomaggiormente aderente alleesigenze della P.a, nel prov-vedimento si registra unamaggiore rigidità sul punto.Mentre, riguardo al secondoaspetto, «esempio di criteriogenerico, è quello sui par-tenariati pubblico-privatoe sul partenariato per l'in-novazione. Come pure visono dei criteri direttivi inmateria di rito processualeabbreviato speciale che la-sciano perples-si in quantopoco coerenticon i principidi effettivi-tà e attualitàdella lesione

costringendogli operatori apromuovere ri-corsi «al buio»aumentandopiuttosto cheriducendo ilcontenzioso»,conclude Fan-tini.

Un altroaspetto importante intro-dotto dal provvedimento è,secondo Germana Cassar

di Dla Piper,«l'aver affida-to all'Autori-tà NazionaleAnticorruzio-ne un ruolocentrale nel-la riformacon funzionidi controllo,monitorag-gio e anchesanzionato-rie nonchédi adozionedi atti di in-dirizzo qualilinee guida,bandi e con-

tratti tipo. Tale accentra-mento dovrebbe essere ga-ranzia di armonizzazionee di rispetto dei principi ditrasparenza e della concor-renza e pertanto costituisceun punto di forza».

Nel testo della prima leg-ge delega la professionistadi Dla Piper non ha invece

Nuovo codice appalti Pagina 2

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riscontrato criteri o regolefinalizzati a risolvere leproblematiche attuali re-lative ai cantieri aperti oalle opere non completatema assolutamente neces-sarie al paese. «Sebbene visia l'espressa indicazionedi voler superare la leggeobiettivo (legge 443/2001)con l'aggiornamento e la

revisione

del pianogeneraledei traspor-ti e della lo-gistica e lariprogram-m a z i o n edell'alloca-zione del-le risorsealle operein base aicriteri indi-viduati nelDocumentopluriennaledi pianifi-

cazione - continua Cassar- non è affatto chiaro qualisaranno le priorità e qua-le sarà la sorte delle operepubbliche «lasciate a metà»per mancanza di risorse.

A riguardo, occorrerà va-lutare in concreto se l'in-troduzione dell'espressaprevisione di misure vol-te a contenere il ricorso avariazioni progettuali incorso d'opera possa portareal compimento delle operepubbliche il cui cantiereè ancora in corso in tem-pi ragionevoli. Inoltre, èinteressante verificare sela possibilità di affidarela continuazione delle ope-re anche a imprese falliteo ammesse al concordatopossa rappresentare un'op-portunità di risolvere laproblematica delle opereincompiute», conclude Cas-sar.

Sulla complessità ogget-tiva del sistema e sul fattoche non esistano formulesemplicistiche per risolverei vari nodi esistenti, non ha

dubbi Alessandro Botto,socio di Legance AvvocatiAssociati . La complessitàperò - chiarisce l'avvocato- «non è spesso data dal nu-mero e dallafarraginosi-tà delle nor-me, ma sonoqueste ulti-me che nellastragrandemaggioran-za dei casisono figliedella com-plessitàintrinsecadel settore.Ciò detto,appare co-munquemeritevole

trofia normativa di terzolivello», spiega l'avvocato diLegance.

Che si vada verso la sem-plificazione se lo augura an-

che AntonioLirosi sociodello studioGianni, Ori-goni, Grip-po, Cappelli& Partners,sottolineandoperò che biso-gnerà aspet-tare la stesuradefinitiva delnuovo codiceper valutarese sia stato omeno raggiun-to l'obiettivodella semplifi-

Germana Cassar

di condivisione l'intento diadottare un atteggiamentosostanzialistico e rivolto arisolvere in concreto i variproblemi sul tappeto»

Il decreto del governo co-munque è composto da 217articoli e sancisce la finedel Codice degli appalti del2006 che negli anni si eraandato via via ingigantendoa suon di modifiche e inte-grazioni. Il vecchio Codiceaveva infatti 660 articoli epiù di 1.500 commi. Nel cor-so degli anni è stato modifi-cato da 54 norme diverse acui vanno aggiunte 19 leggidi conversione.

Per far sì che questa siadavvero la «volta buona» del-la semplificazione di questamateria, in teoria, con un ap-proccio anglosassone, secondoBotto basterebbe seguire unasola norma: « «comportatevibene», lasciando alla giu-risprudenza il compiuto diindividuare le best practices.Il problema è che in questadisciplina si vogliono inveceinserire norme di varia natu-ra (ad esempio anticorruzio-ne, antimafia ecc.) e si pre-tende anche di dettare unadisciplina molto dettagliataper paura di fenomeni collu-sivi; ciò inevitabilmente creaipertrofia normativa.

Il fatto, poi, che si spostila disciplina a valle non ne-cessariamente semplifica ilsistema (l'art. 5 della leggedelega per esempio rinvia aun decreto ministeriale suproposta dell'Anac e sentitele Commissioni parlamenta-ri). Più duttile la soft regula-tion dell'Autorità, ma anchequi occorre evitare una iper-

cazione. «Il legislatore è or-mai consapevole del fatto cheil continuo proliferare di nor-me e l'eccessivo numero dellestesse comporta l'insorgere diinterpretazione contrastantiche si riflettono in termini dicriticità sulle procedure digara, con tutto quel che neconsegue anche sotto il pro-filo dei fenomeni corruttivi»,ha spiegato Lirosi.

Pur apprezzando la buonavolontà del legislatore, menoottimista si mostra ElenaGiuffrè di Ashurst, secondola quale il reale contenimen-to delle disposizioni del nuovoCodice è certamente di non fa-cile attuazione. «Innanzituttoin quanto il nuovo testo dovràrecepire ben tre direttive, ol-tre ad includere le procedureper i contratti di importo co-siddetti «sotto soglia», anchese l'inclusione di tali ultimicontratti ha sollevato qualchedubbio di violazione del divie-to di gold plating, in quantoandrebbe oltre il livello diregolazionedefinito alivello co-munitario.In aggiunta,si consideriche la ridu-zione delledisposizioni,se da un latosemplifica illavoro deglioperatori,dall'altrolato, potreb-be prestareil fianco adeccessivi

margini di interpretazionedelle norme con conseguenteapertura di contenziosi», haaggiunto la professionista.

Con il nuovo testo arrivaanche l'espresso divieto diaffidamento di contrattiattraverso procedure de-rogatorie rispetto a quelleordinarie, a eccezione disingole fattispecie connessea urgenze di protezione civi-le determinate da calamitànaturali, per le quali devo-no essere previsti adeguatimeccanismi di controllo e dipubblicità successiva.

Sullo stop alle deroghe,Giuffrè si augura che vengalasciato comunque in piedi,come del resto consentitodalle nuove direttive comu-nitarie, lo spazio per i casilimitati diaffidamen-to tramiteproceduranegoziatasenza pub-blicazionedel bando,pur con lamassimatrasparenzae con i piùopportunicontrolli,onde evita-re il rischiodi abusi. Ciòin quanto -ha spiegato l'avvocato diAshurst - «ci sono indub-biamente casi, al di là dellesituazioni emergenziali con-siderate dalla legge delega,in cui l'espletamento di una

gara aper-ta rallenta itempi, creandoreali difficoltàoperative allastazione ap-paltante. Iprincipi diconcorrenza etrasparenza,del resto, neilimiti con-sentiti dalledirettive, de-vono anche te-ner conto delleesigenze di ef-ficienza della

gestione pubblica. Spessole deroghe alle procedureaperte e ristrette vengonoadottate dalle stazioni ap-paltanti anche perché lelungaggini delle proceduredi gara rischiano di vanifi-care o pregiudicare gli obiet-

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tivi del progetto. Anche pertale motivo, sicuramente ciauspichiamo un reale snelli-mento e una maggiore rapi-dità nella conclusione delleprocedure di gara», ha con-cluso Giuffrè.

La gara dovrebbe garanti-re il miglior risultato nellascelta del contraente, spiegainvece Luca Raffaello Per-fetti - socio fresco di nominadi BonelliErede e respon-sabile del dipartimento didiritto amministrativo del-

lo studio - ag-giungendo chein Italia «dopoanni di fugadalla gara,si è passatiall'estremoopposto». Piùche escludereaffidamentidiretti, secon-do lui occor-rerebbe arti-colare megliole procedure:«per esserepiù aderentialla realtà in-

fatti, in alcuni casi, la garaappare lo strumento menoadatto per ottenere il risul-tato migliore. In Italia ladiffusa illegalità spinge adaffermare regole restrittive,come quella della gara inogni caso, che poi portano adaggiramenti. Meglio sarebbedotarsi di strumenti adatticaso per caso e far valere leresponsabilità di chi li usiin modo scorretto», conclu-de Perfetti.

La riduzione e la più spe-cifica individuazione dei casiin cui è consentito deroga-re alle modalità ordinariedi affidamento per MauroPisapia , socio di Lombar-di Molinari Segni «mira arestringere l'ampia discrezio-nalità usata - e in alcuni casiforse abusata - dalle stazioniappaltanti in tema di proce-dure selettive. Il legislatore

Raffaele Cantone

mira così ad arginare il feno-meno, avente una certa dif-fusione, dell'elusione dell'ob-bligo dell'evidenza pubblica,dietro il quale spesso si cela-no condotte di dubbia liceità

Mauro Pisapia

da parte dei soggetti, pubblicie privati, coinvolti. Anche inquest'ottica credo vada lettoil potenziamento della fun-zione di vigilanza attribuitaad Anac».

Mentre sul fatto che vengareintrodotto il controllo pre-ventivo della Corte dei conti- come previsto dalla legge de-lega approvata alla Cameraprima del decreto del Governo- mediante una sua appositasezione per gli appalti secre-tati (carceri, caserme e altriimpianti militari e, in alcunicasi, giudiziari), Pisapia hacommentato: «la scelta appareeffettivamente poco coerenterispetto al complesso dellalegge delega, che riconoscein via generalizzata ad Anacil potere di vigilanza sugliappalti pubblici. Nondimeno,dalla lettura della norma diriferimento (art. 1, comma1, lett. m) emerge che l'attri-buzione alla Corte dei Contidel controllo preventivo sugliappalti segretati risponde allanecessità di tutelare le speci-fiche esigenze di riservatezzache caratterizzano tale cate-goria di contratti. Si tratta diuna valutazione discrezionaledel legislatore che, verosimil-mente, ha ritenuto preferibileaffidare tale delicata funzionealla magistratura contabile».

-O Riproduzione r se x atu-5;¡

Alessandro Botto

Antonio Lirosi

Luca Raffaello Perfetti

Elena Giuffrè

Nico Moravia

Marco Giustiniani

Francesco Sciaudone

Alberto Fantini

Grandi aspettative ma anchemolti i timori operativi

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rine i di approvazione troppo stretti,gli avvocati si fidano poco

Il governo sul codice degli appalti ha datoproprio una forte accelerata. Per appro-vare il decreto legislativo aveva tempofino al 18 aprile, termine per il recepi-mento delle indicazioni di Bruxelles,eppure ha fatto esattamente un mese emezzo di anticipo, presentandolo lo scor-so 2 marzo. Un tempo a disposizione chegià prima dell'approvazione sembravamolto ristretto (forse anche troppo) agliavvocati intervistati: «è troppo poco»,diceva Alessandro Botto di Legance «sen'è perso troppo per scrivere i criteri eora occorre fare la solita corsa contro iltempo, che rischia di partorire regole nonidonee».Anche secondo Elena Giuffré, quellodel Governo sarà stato indubbiamenteun lavoro difficile da concludere entro itermini e addirittura in anticipo: «vista

la necessità di contemperare i diversiobiettivi posti». L'avvocato di Ashursisi augura una effettiva semplificazionedelle procedure e riduzione delle relativetempistiche che serva anche da spinta allarealizzazione delle opere pubbliche, «es-sendo questo uno degli aspetti che spessoscoraggia gli investitori italiani e stranie-ri». Certamente, anche in presenza di unregime semplificato - continua Giuffrè -un grosso sforzo dovrà essere fatto ancheda parte delle stazioni appaltanti, spessocarenti di strutture adeguate a portareavanti progetti anche complessi con pro-cedure efficienti e in tempi rapidi. In talsenso il supporto dell'Anac alle stazioniappaltanti, sia a livello consultivo sia tra-mite la cosiddetta soft regulation, qualel'emanazione di bandi tipo, potrà certa-mente costituire un notevole aiuto.

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La liberalizzazione a metànotai, avvocati e farmacistitanti progetti in parcheggioILDDL SULLA CONCORRENZAANDRAALL APPROVAZIONEDOPO PASQUA. ~10 ORMAIAl RITOCCHI. IPERPRtYi"ÉTIIFESTAitilC3AERt3PC3RII E PORTI5SANITA FTAKI. "ASSENTI,1ISUPE DI DIFESri,DELLE PMI '

1>i(;I; L'ECC1NCTMISTA SAPELLi

Vito de CxgUa

Mita~Ci siamo, o quasi. Salvo

imprevisti, il ddl sullaconcorrenza, dopo un lungoed estenuante iter nella Com-missione industria del Senato,approderà nell' -iuta di Palaz-zo Madama .subito dopo Pa-squa. Rispetto al testo origina-le, quello per iittertcderci che ilministro dello Sviluppo econo-mico Federica Guidi definì"un importante traguardo", so-no cambiate molte cose in cor-so d'opera. E purtroppo nontutte in meglio. Altre ancorane cambieranno entro la finedi questa settimana.

Infatti, cè corposo l'elenco deiprogetti ambiziosi contenuti ini-zialmente nel ddlmapoi "accan-tonati." per strada, ossia "par-ch ti"perunevei.tudierecu-.pero. Fra questi figtir<:nii, adesempio, lapossil?iiità di evitarel'attonotarilepe iiveiiditadiga-rafie e box di val,.ire inferiore ailoomila euro. Così come tutta lapartita sulle professioni che, no-

nostante i facili entusiasmi dellaprima ora, sono state solo par-zialmente toccate dal provvedi-mento: emblematica , in questosenso, la decisione di non inter-*, c Lire sulle barriere di ingressoalla pr xfessione dei notai. Barrie-re cherestanoilpiù dellevoltein-valicabili peri. nuovi entrant .

Si deciderà , invece, in que-sti giorni sia la controversiasulle procedure digitali senzabisognu di un atto notarile siaquella pii, spinosa relativa allal>o; iiiilitddicostituireunaSrlsengAiticrrta senza l 'interven-to del riotrin. L'effetto imrne-sii it ti un risparmio di spesape r ulti intenda avviare un ' atti-vita economica in questa for-ma, così incentivando l'avviodi nuove imprese.

Anche per quanto riguardagli avvocati, il provvedimentoha inciso per il momento solopai iiaimente permettendo ainon professionisti dipessederequote tino a ttn terzo del capita-le tl 'eli scucii le gulL E a ncora:neisc'o ire delluLtrm acio, Ialeg-ge si è l Trii tata a rimuovere unaserie di p detti cheri guardanoirequisiti olil I garr, ri eleincom-1>atihilitá dei soci, lo status lega-le de k sucicta e la distribuzio-ne gec(grafica e numerica. Ma,nel cum plesso, ha lasciato il set-tore ' nstunzirrlmente regolato.

Come se non bastasse, ci so-no tanti altri comparti che lalegge sulla concorrenza man_tiene di fatto iper protetti : le fre_quenze radiofoniche , il com-parto della sanità, quello dellecentrali idroelettriche, il tra-sporto pubblico, porti e aero-porti , il settore dei taxi . Proprio

su quest 'ultimo punto, lasciaperplessi la decisione del go-verno di far slin;irr-. la tc geiir-mentazione di t)lier, la corni w-gnia in stridente contrasto coni tassisti regolari.

Sono stati , inoltre, tutti boc-ciati dalla Cr il r emissione Indu-stria del Setettu gli emenda-menti ai ddi u tarmacì di fa-scia C (ov e ro farmaci prescrit-ti da ricetta medica ma intera-mente a carico del cittadino),sancendo di fatto la vittoria diFarmaindustria che ha in que-sto modo tutelato il "monopo-lio" delle farmacie tradizionali.

Bocciati, causa inammissibili-tà, anche glí emendamenti cheavrebbero consentito ai farina-ci stí non titolari di ottenere unasede vacante mediante sempli-ce domanda anziché tramiteconcorso, e quelli che tramiteurti tari imi o revisione dei pa-rameti-ï miravano a irrobustirele indennità riconosciute allefarmacie rurali (scartati per glieffetti che avrebbero e e importa-totiulieünanzepul hlii lu ).xs'elcontempo, è stato ufïï. iali.yantolo slittamento al I° gennaio2018 della fine dellibero merca-totutelato dell'energia.

Liberalizzazioni Pagina 6

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Guardando però tra le righedel ddl, risulta che l'esame dei50 articoli del testoha apportatoqualche modifica. Tra le princi-i:a li c'é senza dubbio quella cheprc,vede un aumento del poteredell'Autorità Antitrust. C'ambie-i t tno, infatti, le sode di l 'al li tra-tr, ali dì sopra delle quali scattai'ub li o di comunica - ane

SL t,;c , t a Italia

n,Vn ei. uzruli;t,i

all'Autorità : la soglia di fatturatototale realizzato in Italia scendeda 49 a 30 milioni.

Aì tare novità riguardano glisr tautipet le assicurazfonillc au-to, scatterà un obbligo di scontoperle tariffe applicate .1 ili auto-mobilisti che si cloicranno diuna scatola nera o meccanismicontro la guida in stato di eb-brezza . Diversamente da quan-todefinitoinprecederu-i, adeci-derel'entità di tali sconti non sa-rà l'autorità prepostt, l'I\ Mass,bensì saranno quantificati araliecompagnie a.siectrati\ e tessesulla base di un re golamento ap-

i £::ï:9.Eg;vWi :::.::: :

provato dalla stessa Ivass. Ilmancato rispetto di tale regola-mento sarà punito con multe fi-no a BOmila euro.

«In verità, il vulnus di questoprovvedimento, più chela man-cata liberalizr'arion delle cate-goriudr ,rlit:wo ;iethinotai,er<titpre,z nt : io dalla totale assen-za ífimisurt dli irolìtiLa t-çuntami-ca in difesa delle i'mi. che rap-presentano íl \ t,r n polmone pro-duttivo del nostro Paese», osser-va Chili o 4 + pe ili, economista emanager di fi uigo corso.

Il quale dà forza alla sua tesi-tenendo che «lama iorpar-

te delle misure economicheadottate dai paesi più evolutihanno assunto una deriva distampo neo-protezionistico. Cisarà unperché?».

«Quindi, sono convinto --conclude ancora l'economista- che in questo momento sto-rico in alcuni settori c'é biso-gno di consolidamento piùche di concorrenza. La deregu-lation sugli appalti pu Mici do-cet, non a caso oggi il governosta facendo marcia indietroper arginare la regola assurdadei massimi ribassi».

OPWROMMME î#$EftVATA

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Liberalizzazioni Pagina 7

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VINDICE DELLE HBERAI1 AZIDNI 2015

REGNO UITO

OLANDA

SPAGNA

SUEZ A

GERNAN IA

PORTOGALLO

ITALIA

FRANCIA

GRECIA

69

68

67

64

57

I

LE LIBERAL Z A ONI IN ITALIA PER SETTORE

mc

ELETTRICITÀ

TELEJISONE

AERLL

0

Pndïce 201

20 40 60 80 100

%/////////////////////////////////////////////////////////GG///////////////////////// /GG///////////////////////// ///////////////////////////// €

ASSICURFZIC'

GAS

POSTE

TRENI

CARBURANTI

Testo'deludente'la bocciatura Ueanticipa il varo

Prima ancora che il dd Iconcorrenza diventi legge, laprima bocciatura arrivadirettamente dalla Ue che loette Netta nel suo complesso"deludente" "Stando adu n analisi approfondita dellaCommissione e agli indicatoridell'Ocse sullaregola mentazione dei settorinon manifatturieri, moltiaspetti delle professioni InItalia sono t roppo regolate",si legge nel report. MaBruxelles osserva anche che Ilddl non si occupa d€: settoririlevanti per protetti":farmacie, frequenzaradiofoniche, sanIta, centraliIdroelettriche , trasportopubblico , taxi, porti eaeroporti. Non mancanemmeno iisolito richiamoalla burcraziacherappresenta un "costorilevante peri cons umatori".

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"Il Governo senza coraggioa pagare sono ancora i cittadini

DURO AFFONDO DI PUGLIESE,AD DI CONAD, CONTRO IL DDLCONCORRENZA E LENCATERIFORME: "LE LIB E ZZÄZIONISONO SCOMODE PERCI-I12TOCCANO POTENTATI E LOBBYCI-IE NON INTENDONORINUNCIARE ALLE LOROPOSIZIONI DI PRIVILEGIO "

Mlluna¡ ila fine, lamontagna h r ncutori°

At j un topolino. A guardare be-ne il risultato finale che si lirofila suIddl concorrenza, sembra essere giure,sta l' rnmaggine più calzante. 'Ne aa con-vii Eu aiiclie Francesco I'iig iene, .u' diConad, L`ie tanto si è s )e.o irr k,.._ ':mesip e r sollecitare iigot ertxi a r, i_ i i i: !-nere fede alle "promesse loti volti ,n-nunciate e mai fatte" in tema di iiber,a-lizzazioni. Chi ha perso? «Ancora unavolta, il Paese e r cittadini», taglia coroil manager. Che accusa la classe lx,liti-ca, e una parte del mondo dell'ini(re-sa, di mio,iia. -17ridente-mente, la concorrenza èscomoda - dice - perchétocca potenrati e lobby chenon intendono rinunciareaposizioni di privilegio».

Se la vera sfida era quelladi rendere il Pace aie mo-derno per cavalcate la 'ri-pre sina' regrsa t.a in questimesi, secondo Pugliese lapartita è stata persa, «E a pa-garne le conseguenze -ac-cusa - saranno per liriniigli italiani, e in particolare i4,1 milioni di f,ersorr rnevivono al di sotto c l ' i cn-glie di Nove rtli -. P i l: ii io inumeri, e l ad _i c,encaNani su 100li,uinu rin;-ncto a curassi lerehé non sr :no ti€i in gra-do di acgta tale un farmaco u pagareuna visita; l persona su 4 e in crisi pericosti della salate e 1 su 10 si indebitaper potersi curare„ La FondazioneBan-col arrilaii evidenzia inoltre chei 444 euro elce sin cittadino spendeall'anno per errarsi scendono a69 perchi è povero, 52 dei quali servono perl'acquisto di farmaci,

Pugliese ii ii rara la dose citando siail Fonda monetario internazionaleche l'Istituto Brucio Leoni: nel 2013 ilFari definiva il mondo delle associa-zioni professionali in Italia' Err sïste,ma con una delle regolamentizïi,nipiù restrittive tra i Paesi dell'Ocse, conuna competizione lirilitata, un'olfentaristretta e rendite pi ute tre con un con-seguente aggravio dei costi per impre-

se e famiglie-". Perl'Istituto Bruno Leo-ni,in materia (li lilierrli:lazian, "l'Ita-llarecta al l?ctlüïn i-uropa con unindi-ce2015 del , elle la rene ga al 13" po-sto nella classifica ile'". tl paradosso,secondo l' a d, è , he lo stesso ministerodello Svil i},liaeconomiconelsuoulti-moreprrt, dedica o agli effetiibenefi-ci delle liti era1itrariarri, osservava che"la piena co icorreriza del mercatodei ceri ili ili-sai i x roti ebbe una cresci-ta del [,il l r,eri al 3» 1% in 5 anni, dei con-sumi ciel 4,2%, degli investimenti del3,7%, dei salari reali dell'1,7% e dellaproduttività del lavoro del 4,9", «Masul lungo termine Ie pere eri `i i aI ï ;, rebbero ancora pi eorlxise - ailerinal'ad- Per ottenere qui. s i ris E tifa ti oc-correrebbe rin cor gitio che non c'è».

Tra le riforme accantonate dal ddl,c'ò aliene quella della liberalizzazio-ne dei farmaci di lascia C. tutti gliemendamenti in materia, inclusiquelli sulle farmacie non convenzio-nate, sono stati bocciati, Dopo unabattaglia che il gruppo Conad haportato avanti senza esclusione dicolpi, alla fine quello che resta è lasconfitta. «Conad non avena e nonha alcuna intenzione di minare il si-stema di argonirz<iairïnC rleliefai ma-cie - premette l'ad-. A arrer, però,che i farmacisti facessero capire co-sa abbiano da liarttre con la tuteladella salute elci cittadini i vari pro-dotti che Delle farri acie affiancano ifarmaci snaturando la funzione delservizio f: rrnaceiitico».

Anche in questo caso, Puglìese dàvoce ai numeri per sostenere la sua te-

si: «Conad ha in funzione oltre 100 pa-rafarmacie che producono un fattura-

inno di 70 milioni di c itro, a frontegiro d ' affari del gv il,lia di oltre

12 miliardi . E evidente che per noinon si tratta di un business primario,quanto di fornire un servizio ai cittadi-

Francesr,aPugliesean•rirr. del.dlConad

ni e assicurare con-venfenza, nel pie-norispetto della tu-tela della salimici..L !ad irisl te SE. que-sto punto sottoli-neando che <:cltiel-lo delle parafarrrra-cie è un servizioerogato da un far-niacista che non hanulla ili diverso daquello che operanella farmacia- èiscritto al medesi-mo Albo, ha la me-

desima professionalim ò guidatonell'agire dal medesimo codice etico.Entr bisi ace rmliariu , alici stessamo-do, della salute dei c iuailini•r.

In q'ies ta lia rota i\ CriSL urifit*i, altreai cittadini , srsnci aroprio i farmacisti.',Qu,onlo il gigante inundialu della di-stribuzione del farmaco WalgreensBoots Alliance';i dice pronto ainvesti-re in ltal i a "s e la lc„e stilla r oncorren-zaes tilaperituriaallesoc iet dicapita-lf none tarniarie resta t'osi cum' ò"(ov-verco liti r ier(ci!o sostanzialtnentepro-tetto ), dovrebbe 3tioirîiire un campa-nello d 'all arnie per i f'arinacisti . Invecenon ci sono siate proteste : evidente-mente la categoria ritiene che A perico-lo maggiore ver ig, i dalla Gdo».

Anele stilla liberalizzazione deicarburanti il quadro che emerge dalddl é desolante . «A detrimento deicittadini, oca ïirmente . Basta un datoper capirlo: in 10 aridi la convenien-za dirif(tintisi ad tiri dìsributore Co-nadha lasiiato nelle tasche degli au-tomciililrsti 102 riunioni di euro, dicui 21 nell'ultimo anno . E ci -toso-lo con 3" impianti», (v4 c )

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L'INDICE DELLE LIBERALIZZAZDNI SERVO POSTAL

OLANDA

GERMANI'

SVEZIA

REGNO 111'1T0

POLONIA

SPAGNA

FRANCIA

GRECIA

PORTOGALLO

ITALIA

E2

F'`rPt9lii-'Seaáreil contodelle mancateriformenel campomedicoefarmaceuticosarannol4,1mlll ldipersone chevivono al dlsotto dellesoglia cmpovwtàe cheoggi non sicurano o lofanno meno

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L'INDICE DELLE LIB LIZZ IONI TRENI

SVEZIA ENEEMEMEMENNERM

REGNO UNITO ï

OLANDA

DANIMARI::

AUSTRIA

ITALIA

GERMANIA

FINLANDIA

SPAGNA

FRANCIA 26

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Dal 2febbraio eliminato ogni automatismo: necessario acquisire il parere preventivo dell'Autorità di tutela prima di avviare gli interventi

Vincoli idrogeologici, stop alsilenzio-assensoPiù complesse le autorizzazioni per lavori nei territori a rischio frane e alluvioni (l'88% dei Comuni)

PAGINA A CURA DI

Federico Vanetti

Il Collegato ambientale (leg-ge n. 221 del 28 dicembre 2015) in-troduce nuove procedure, piùcomplesse, per mitigare ilrischioidrogeologico, aspetto che inte-ressa gran parte del territorio na-zionale. In edilizia questo ha unimpatto immediato perché nellenumerose zone soggette a questovincolo le semplificazioni intro-dotte di recente sono applicabiliin misura limitata.

Secondo un recente studio diIspra (Dissesto idrogeologico inItalia- dicembre 2015), oltre l'88%dei Comuni è a rischio idrogeolo-gico e questa problematica inte-ressa quasi sette milioni di perso-ne. A fronte di ripetuti tragicieventi accaduti negli ultimi de-cenni (frane e alluvioni), il legisla-tore è intervenuto a più riprese,rendendo obbligatoria per i Co-muni la redazione dei Piani di as-setto idrogeologico (legge n.183/89), prevedendo l'obbligo peri Comuni ad alto rischio di predi-sporre un piano emergenziale(legge n. 267/98), fino al più re-cente Dlgs n. 49/2010, che ha datoattuazione alla direttiva 2007/60/Ce per la prevenzione e mitiga-zione del rischio idrogeologico alivello europeo.

Grazie, poi, all'assoggettamen-to di piani e programmi alle pro-cedure di Vas (valutazione am-bientale strategica), il rischioidrogeologico ha assunto semprepiù rilevanza a livello di pianifica-zione urbanistica.

La necessità di tutelare il terri-torio, però, si scontra con l'altrafaccia della medaglia, ovvero lanecessitàdi semplificare leproce-dure amministrative, inclusequelle in materia edilizia.

Ci si riferisce inparticolare allemodifiche introdotte dalla leggen. 134/2012 rispetto allo sportello

unico per l'edilizia, che, attraver-

so la conferenza di servizi, è com-

petente ad acquisire tutti gli atti

preliminari di assenso necessari a

completare l'istruttoria, inclusi

quelli delle autorità preposte alla

tutela dell'ambiente, del paesag-

gio del patrimonio storico-arti-

stico e, oggi, anche dell'assetto

idrogeologico.

Ancor più rilevante lasemplifi-cazione introdotta dal Dl n.69/2013 che ha esteso il silenzioassenso alle domande di permes-so di costruire che non vengonoconcluse con provvedimentoespresso motivato entro 30 giornidal completamento della relativaistruttoria.

Per Dia, Cia e Scia non scattailvia libera con le sempliciautocertificazionio con le asseverazioni firmatedai tecnici abilitati

Per non parlare poi dell'intro-duzione della Scia (segnalazionecertificata di inizio attività) e Cia(comunicazione inizio lavori)anche in edilizia.

A seguito delle modifiche in-trodotte dal Collegato ambienta-le, tuttavia, le semplificazioni edi-lizie - così come quelle più gene-rali introdotte al procedimentoamministrativo (legge n. 241/90)- incontrano un ulteriore limiteapplicativo oltre a quelli già pree-sistenti relativi ad aspetti essen-ziali e primari, tra cui la tutela del-l'ambiente, del paesaggio, nonchéla salute e sicurezzadellepersone.

Dal 2 febbraio scorso - data dientrata in vigore del Collegatoambientale, atali aspetti essenzia-lisi aggiunge anche il rischio idro-geologico, con conseguente mag-

gior attenzione agli interventi suimmobili interessati da vincoloidrogeologico (di fatto gran partedel patrimonio edilizio esistente).

L'attività edilizia libera (ossiasenza titolo edilizio), ad esem-pio, deve comunque consideraree rispettare anche le previsioninormative e regolamentari co-munali poste a tutela del rischioidrogeologico.

Gli interventi sottoposti a Dia,Scia o Cia (secondo le specifichediscipline regionali) devono otte-nere preventivamente atti o pare-ri relativi all'assetto idrogeologi-co laddove previsto dalla norma-tiva applicabile. Ed è escluso il ri-corso alle autocertificazioni o aattestazioni e asseverazioni daparte di tecnici abilitati.

Il permesso di costruire non siformaper silenzio assenso nel ca-so in cui, rispetto all'intervento inprogettazione sussista un vincoloidrogeologico e non sia ottenut o ilrelativo parere favorevole (mo-mento da cui iniziano a decorrerei30 giorni per il silenzio assenso).Anzi, qualora venga rilasciato unparere negativo, la mancata for-male conclusione del procedi-mento principale, comporta il ri-getto della domanda di permessodi costruire.

L'equilibrio tra tutela del terri-torio e semplificazione edilizia,dunque, si fa sempre più preca-rio, considerato che il rischioidrogeologico interessa una par-te rilevante del nostro patrimo-nio immobiliare.

Da un lato, non possono esseresicuramente trascurati aspettisempre più importantiperlatute-la della collettività, dall'altro, leamministrazioni dovranno strut-turarsi e operare in modo da nonostacolare o ritardare lo svilupposostenibile evadendo le richiestedei privati nei tempi di legge.

0 RIPRODDZION E RISrRVATA

Edilizia e ambiente Pagina 11

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Procedure a confronto

Le autorizzazioni ai lavori necessarie con e senza vincolo idrogeologico

IMMOBILE SENZA VINCOLOIDROGEOLOGICO

IMMOBILE CON VINCOLOIDROGEOLOGICO

Non necessita di titoloabilitativo, ma deve rispettare lanormativa urbanisticacomunale, la normativaantisismica , di sicurezza,antincendio, igienico -sanitaria,di efficienza energetica, e ledisposizioni del Codice dei beniculturali e del paesaggio(Dlgs42/2004)

L'istruttoria è completata entrosessanta giorni (con(acquisizione pareri tramitesportello unico e conferenza diservizi). La conclusione delprocedimento avviene entro isuccessivi trenta giorni, decorsi iquali si ha silenzio assenso

In caso di attività ediliziaregolata da Dia (denuncia diinizio attività) Scia(segnalazione certifificata diinizio attività) e Cia(comunicazione inizio lavori) Laconformità dell'intervento èdichiarata e asseverata nel titoloedilizio e i pareri possono esseresostituiti da autocertificazione,attestazioni e asseverazioni

Deve rispettare la normativaurbanistica comunale, lanormativa antisismica, disicurezza, antincendio, igienico-.sanitaria, di efficienza energetica,e le disposizioni dei Codice deibeni culturali e dei paesaggio(Dlgs 42/2004). In più deverispettare la disciplina sul rischioidrogeologico (ad esempio: pianodi assetto idrogeologico)

I trenta giorni per la conclusionedel procedimento decorronodal rilascio dell'atto di assensoper gli aspetti idrogeologici.Altrimenti , decorsi trenta giorni,la domanda di permesso dicostruire si intende respinta

Deve essere acquisitopreventivamente il parerefavorevole dell'Autoritàpreposta alla tutela dell'assettoidrogeologico (così come peraspetti di tutela storico-artistica,paesaggistico-ambientale)

Edilizia e ambiente Pagina 12

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Le precíscivioni delle I ñtrate: credito d'imposta al 100% per. la certi 'cczzione contabile

Bonus ricerca, porte apertead autonomi e amministratori

Pagine a curaDI ROBERTO LENZI

ertificazione conta-bile agevolabile al100% della spesa,possibilità di inse-

rire le collaborazioni sia nelpersonale qualificato sia nellaricerca contrattuale, finanzia-bile anche la consulenza degliautonomi. Sono solo alcuni deichiarimenti forniti dall'Agen-zia delle entrate sul tema delcredito d'imposta per Ricerca& Sviluppo. Oltre alla possi-bilità di agevolare anche ilpersonale non qualificato, lacircolare n° 5/E del 16 marzo2016 ha fornito altre indica-zioni di interesse, tra cui an-che il via libera all'accesso daparte delle start-up e lo stopper le imprese sottoposte aprocedure concorsuali. Ai finidell'agevolazione, inoltre, icosti saranno ammissibiliindipendentemente dal trat-tamento contabile e, quindi,dalla eventuale capitalizza-zione degli stessi.

Contributo del 100% perla certificazione contabile.La norma prevede che sianoammissibili, entro il limitemassimo di euro 5 mila, lespese sostenute per l'attivi-tà di certificazione contabiledei costi che le imprese nonsoggette a revisione legaledei conti e prive di un colle-gio sindacale sono tenute asostenere se vogliono fruiredell'agevolazione. Conside-rato che la norma fissa soloun tetto massimo di importoammissibile, ma non accennaalla quota di beneficio corri-spondente che spetta all'im-presa, questo ha rappresen-tato un dubbio finalmentesciolto dalla circolare, la qualeprevede esplicitamente che lespese sostenute per la certifi-cazione della documentazionecontabile sono deducibili dalreddito di impresa per l'interoimporto.

Professionisti agevolabi-li anche per attività ester-ne all 'impresa . Se inserire icosti di collaboratori esterninella voce del personale com-porta che il collaboratore svol-ga la propria attività pressole strutture della medesimaimpresa, ciò non significa

che i collaboratori che svol-gono l'attività in autonomiaed esternamente all'impre-sa non siano ammissibiliall'agevolazione. La circolarespecifica, infatti, che i costisostenuti per l'attività di ri-cerca svolta da professionistiin totale autonomia di mezzie di organizzazione possonoessere ricondotti alle speseper contratti di ricerca.

In caso di dubbi si puòricorrere all'interpello.Uno degli aspetti più delicatiche le imprese devono affron-tare è operare una distinzionetra le attività ordinarie azien-dali e quelle che invece sonoriconducibili a Ricerca & Svi-luppo secondo le definizioninormative in materia. Spessol'impresa non ha la certezzache l'attività su cui vorrebbebeneficiare dell'agevolazionesia chiaramente riconducibilea R&S. La circolare prova afar luce sostenendo che le at-tività, per essere ammissibili,non devono per forza esseresvolte in ambito scientificoe/o tecnologico, ma possonoanche far riferimento ad al-tri ambiti quali, per esempio,in storico o sociologico; questopoiché, in linea generale, leattività di ricerca e svilupposono volte all'acquisizione dinuove conoscenze, all'accre-scimento di quelle esistenti eall'utilizzo di tali conoscenzeper nuove applicazioni, indi-pendentemente dall'ambito.Comunque, l'Agenzia delleentrate apre anche a ulte-riori indagini riguardantil'effettiva riconducibilitàdi specifiche attività azien-dali a una delle attività diricerca e sviluppo ammissi-bili, elencate analiticamen-te dalle norme. Trattandosiperò di indagini che compor-tano accertamenti di naturatecnica, la competenza è delministero dello sviluppo eco-nomico; tuttavia, l'Agenziadelle entrate informa che leimprese interessate possonopresentare un'istanza di in-terpello, ai sensi dell'articolo11 della legge 27 luglio 2000,n. 212, richiedendo un appo-sito parere tecnico in meritoche l'Agenzia stessa si faràrilasciare dal ministero.

Stop in caso di fallimen-

to o liquidazione coatta.Qualora i soggetti beneficiarisiano sottoposti a procedureconcorsuali non finalizzatealla continuazione dell'eser-cizio dell'attività economica,il beneficio non può spettare.È questo il caso delle proce-dure di fallimento e di liqui-dazione coatta, che impedi-scono l'accesso al beneficio.

Agevolabili anche pro-getti avviati prima deloperatività della norma.Se è vero che le spese agevo-labili sono solo quelle a de-correre dal periodo di impostasuccessivo a quello in corsoal 31 dicembre 2014, quindia partire dal 1° gennaio 2015per le imprese con eserciziocoincidente con l'anno solare,non è però indispensabile cheanche il progetto a cui fannoriferimento tali spese sia av-viato successivamente a taledata. La circolare precisa, in-fatti, che sono agevolabili tut-ti gli investimenti effettuatidurante il periodo di vigenzadel beneficio, a prescinderedal momento in cui sono sta-ti avviate le relative attivitàdi ricerca. Ê questo il caso,per esempio, di un contrattodi ricerca stipulato prima delperiodo di vigenza del bene-ficio che prevede una duratadi più anni; in questo caso, laparte di costo che ricade nelperiodo agevolabile potrà go-dere del beneficio del creditod'imposta.

Agevolabili anche i co-sti dell'amministratore.Altro chiarimenti importan-te, soprattutto per le piccolee medie imprese, riguardai costi dell'amministratore.La circolare dissipa i dubbiin merito e precisa che sonosenz'altro ammessi i costisostenuti in relazione a uneventuale contratto di lavo-ro dipendente stipulato conl'amministratore che svolgeattività di ricerca e sviluppo,laddove tale rapporto sia vali-damente costituibile ai sensidella vigente disciplina sullavoro. Va però anche oltre,ritenendo agevolabili anche icompensi corrisposti all'am-ministratore, non dipendentedell'impresa, che svolge atti-vità di ricerca e sviluppo. Lecondizioni sono che l'attività

svolta sia adeguatamentecomprovata e che il compen-so sia agevolato solo per laparte che remunera l'attivi-tà di ricerca effettivamentesvolta dall'amministratore.Non risultano, al contrario,agevolabili i compensi erogatiall'amministratore semplice-mente preposto alla gestionedell'attività di ricerca e svi-luppo.

O Riproduzione riservata

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Bonus ricerca Pagina 13

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Agevolabwlw anche le spese deipersonale non qualificato

Possibile presentare un interpelloin caso di dubbi sull'agevolabiliIIádelle attività

Le spese di certificazione con-_abile portano in

``

t dote, un creditod'imposta dei 100%

I professionista sono an-maiessisia in caso di attività esterna che

interna all'En ipresa

Rientrano le attrezzature che l'irn-presa utilizza per attEvit,¡a di R&S,anche al di fuori d.el laboratorio

super aa aa aortarraenti non inacre-nientano la spesa agevoiabile perle attrezzature

Le spese dell'amm inistratore im-pegnato in attEvrt,¡a di R&S sonoagevolabili

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Le decisioni passano da Palazzo Chigi al ministero40vati l'iniziativaAi pri

sul danno ambientaleOltre all'intervento sulle pro-

cedure edilizi, il Collegato am-bientale (legge n.221/2oi5) riscri-ve le procedure e i criteri per ladefinizione transattiva del dan-no ambientale rispetto ai siti diinteresse nazionale.

L'articolo 3i, infatti, abrogalapre-cedente disciplina (articolo 2 del Dln. 208/2008) - salvi i procedimentiperiqualisiagiàstatocoinunicatoloschema di contratto - e introduceun nuovo articolo (3o6 bis) al Codi-ce dell'ambiente (Dlgs n.152/2oo6).

La nuova procedura - ad una

prima lettura - parrebbe più

semplice e snella di quella previ-

gente, in quanto non è più previ-

sta l'approvazione dello schema

di transazione daparte dellaPre-

sidenza del consiglio, bensì è il

ministero dell'Ambiente a gesti-

re la transazione, ottenendo il

preventivo parere di Regione,

Comuni e Ispra mediante confe-

renza di servizi,nonchêil succes-

sivo parere di avvocatura dello

Stato e Corte dei conti.

L'iniziativa, però, è sempre inmano al privato che avvia la pro-cedura presentando una propriaproposta che:

individui gli interventi di ripa-razione primaria, complementa-re e compensativa;

in caso di riparazione com-pensativa, tenga conto dei tempidellariparazione primariao dellariparazione complementare;

se non è possibile risarcire ri-sorsa con risorsa e servizio con

servizio, contenga una liquida-zione del danno per equivalenteeconomico;

preveda un piano di monito-raggio in caso di inquinamentoresiduo;

tenga conto degli interventi dibonificagià approvati e realizzati;

in caso di concorso di più sog-getti, siaformulata anche daalcu-ni soltanto di essi con riferimen-to all'intera obbligazione, salvo ilregresso nei confronti degli altri;

contenga idonee garanzie fi-nanziarie.

Alcuni dei criteri transattividestano qualche perplessità. Inparticolare, rimane la possibilitàdi quantificare il danno residuoper equivalente economico, pos-sibilità che è stata messa in di-scussione in passato anche a li-vello europeo e che aveva porta-to problemi applicativi, tanto chequesta possibilità,residuale, erastata limitata ai costi del mancatorispristino in forma specifica(legge n. 97/2013).

Ulteriori dubbi desta altresì lanecessità di prevedere una pro-posta che consideri il danno am-bientale cagionato anche da altrisoggetti, con sostanziale ribalta-mento del diritto di rivalsa dalministero agli stessi privati pro-ponenti la transazione.

La procedura, peraltro, devesempre presupporre la penden-za di un giudizio e trova appli ca-zione solo rispetto ai siti di inte-resse nazionale.

Cosa succede per gli altri sitinon diinteressenazionale?Puòilministero definire transazionianche rispetto a questi siti? E co-me? La risposta non è scontata.La recente novella, tuttavia, of-fre uno spunto di riflessione inpiù.Ilnuovoarticolo3o6bis (De-terminazione delle misure per ilrisarcimento del danno ambien-tale e il ripristino ambientale deisiti di interesse nazionale) è statoinserito subito dopo l'articolo306 (Determinazione delle mi-sure per il ripristino ambienta-le), il quale prevede lapossibilitàper il ministero di valutare l'op-portunità di un accordo conl'operatore interessato attraver-so accordi sostitutivi di provve-dimento (articoloudellaleggen.241/1990).

La conseguenzialità logicadelle due norme e l'assonanzadei relativi titoli potrebbe por-tare a ritenere che anche per isi-ti non di interesse nazionale siapossibile definire accordi tran-sattivi con il ministero attra-verso accordi sostitutivi diprovvedimento e, quindi, attra-verso una procedura più elasti-ca, salvo voler applicare analo-gicamente i principi stabilitidall'articolo 3o6bis. In tal caso,però, il rischio è che tali transa-zioni difficilmente possano an-dare abuon fine, soprattutto ri-spetto ad operatori e situazioniminori.

Q RIPR0917I0 N E RISERVATA

Ambiente Pagina 15

Page 19: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

Grazie alla spending review sui costi avviata due anni fa si registrano solo lievi ritocchi anche se l'onere complessivo resta identico al 2015

Auloáty, alle impi eNe costano 410 nunomSempre più frequenti i ricorsi contro i contributi richiesti agli operatori dei mercati vigilati

Valeria Uva

f e Autorità indipendenti co-stano al sistema delle imprese vi-gilate oltre 40o milioni. Nel 2016,nonostante qualche lieve ritocco(soprattutto all'insù), la sommacomplessiva chiesta ai cosiddettimercativigilati ammonta a 4u mi-lioni di curo, secondo i dati ricava-ti dai bilanci di previsione. Esatta-mente come l'anno scorso. Un ri-sultato ottenuto grazie anche allaspending review sui costi che tut-te le Authorities hanno avviatodal 2014. Ma verso questo contri-buto cresce comunque il malcon-tento e si moltiplicano i ricorsi diimprese e associazioni di catego-ria, alcuni anche vittoriosi.

Dal 2013 quasi tutte le Autoritàindipendenti hanno perso i con-tributi pubblici e sono tenute perlegge afmanziarsi conunprelievo(di fatto un tributo) dagli operato-ri del mercato su cui vigilano. Lenorme fissano un tetto massimonell'ambito del quale ogni aralo leAuthorities determinano le ali-quote e le propongono al Mef o aPalazzo Chigi. Fanno eccezionesolo la Commissione di vigilanzasugli scioperi e il Garante dellaprivacy i quali, non avendo un ve-ro e proprio "mercato di riferi-mento",vengono sostenuti graziea contributi versati dalle "colle-ghe". In questo modo le Authori-ties ricevono i fondi necessari aregolamentare e avigilare sull'ef-fettiva apertura ed efficienza deipropri mercati. E se un'impresaoperasupiù mercati, deveversarea più Autorità.

Ma uno dei primi nodi è che lestesse leggi hanno previsto mec-canismi di prelievo non uniformi.Così ad esempio l'Antitrust el'Autorità di regolazione dei tra-sporti prelevano in ragione delfatturato esposto nell'ultimo bi-lancio,mentreConsob,AgcomedAutorità per energia, gas e acqua"tassano" i ricavi conseguiti nel-l'ultimo esercizio. L'Anticorru-zione, invece, si finanzia con unmeccanismo "a consumo": il pre-lievo scatta quando si partecipa auna gara di appalto (e a pagare èanche la pubblica amministrazio-ne).E ancora:l'Ivasshaunmecca-nismo progressivo che si basa sul-la raccolta premi di banche e assi-curazioni. Sempre l'Antitrust,poi, deve fermarsi a una soglia

massima di 30omila euro di con-tribuzione. Mentre i Trasportihanno una soglia minima: 6milaeuro di contributo, sotto la qualesono tutti esenti. Il meccanismopiù complesso è quello della Con-sob che ha oltre 20 categorie disoggetti e società vigilate e dun-que ha dovuto differenziare mol-to, puntando sia su quote fisse siasu aliquote variabili anche in pro-prorzione alle attività ispettivepreviste di anno in anno. Così adesempio nel 2o16 i contributi ri-chiesti alle banche subiranno au-menti intorno al 19%, mentrequelli da Sgr e assicurazioni del 4per cento. Lieviritocchi ancheperl'Autorità delle comunicazioniche da quest'anno ha deciso dipassare dall'1,15 per mille all'1,4 deiricavi per gli operatori delle T1c.Sempre l'Agcom è al momento inesercizio provvisorio di bilancio,

Prelievo sospeso soloper gli autotrasportatoriIn attesa di una decisionei 22 ricorsi supportatida Confindustria Ceramica

cause-pilota avviate con l'assi-stenza di Confidustria ceramica.Nel mirino c'è la natura stessa delprelievo tributario, sia perchégravante solo su una parte delmercato vigilato (le società conoltre 5o milioni di fatturato), siaperché con il tetto massimo di3oomilaeuro siperderebbe anchela proporzionalità. I giudici tribu-tari devono decidere se rinviare ono la questione alla Consulta.Dall'Antitrust fanno comunquenotare che i ricorsi presentati fi-nora non hanno avuto successo.

È invece già davanti alla Cortecostituzionale il contributo chel'Autorità trasporti ha chiesto alsettore dell'autotrasporto. Il TarPiemonte ha infatti accolto lo stopai pagamenti chiesto da due asso-ciazioni, Anita e Confetra, per il2014ei12015,eharinviatoallaCon-sulta. «Noi siamo degli utenti del-le infrastrutture di trasporto - so-stiene il presidente di Anita, Tho-mas Baumgartner- non siamoné operatori, né gestori e quindinon dobbiamo rientriare tra i sobgetti vigilati».

I pagamentiQuelli delle aziende di autotra-sporto sono per ora gli unici ver-samenti sospesi. E non per que-st'anno. Le imprese della cerami-cahannoprimaversato e poi chie-sto il rimborso all'Antitrust,impugnando il no al rimborso.Confindustria Ceramica, quindi,al momento prosegue a monito-rare il contenzioso e spera in unarapida conclusione. Anche per-ché, appunto, nel frattempo leaziende continuano a pagarequello che secondo loro potrebberivelarsi un tributo non dovuto.Anche agli autotrasportatori po-trebbero arrivare le richieste peril 2016. Ma Baumgartner insi-ste: «Consiglieremo di non paga-re e siamo pronti a nuovi ricorsi».Secondo Anita «i contributi arri-vano anche aloomila euro, nono-stante il dimezzamento delle ali-quote». Conti ancora più pesantiper via dell'incrocio deiprelieviliha fatti Confetra. Secondo l'asso-ciazione tra Camera di commer-cio, Agcom, Trasporti e Antitrustle prime 30 imprese della logisticadovrebbero versare oltre 1o mi-lioni ogni anno.

perché non ha ancora certezzesull'entità dei contributi richiestial settore postale. Questi sono dicompetenza del Mise e il decretoche li stabilisce è atteso abreve in«Gazzetta».

Il contenziosoProprio sul fronte del servizio po-stale si è sviluppato un contenzio-soconAgcom. Acontestareilpre-lievo sono alcune aziende di logi-sticae spedizione aderenti aCon-fetra, che rifiutanol'assoggettamento a prelievo perlalogistica dei pacchi sottoi3okg.Dopo unaprimavittoriaal Tarpergli anni 2012-2o14,orapendeun'al-tracausaalla Corte digiustiziaeu-ropea sulla questione più genera-le dell a natura giuridica di questeimprese.

Nei eros situi giorni, invece, do-vrebbe essere resa nota la primasentenza della commissione tri-butaria provinciale di Roma sulcontributo all'Antitrust. A fare ri-corso sono state le aziende del set-tore piastrelle: 22 in particolare le

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Page 20: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

IL funzionamento

Il meccanismo di finanziamento delle Autorità indipendenti a carico delle imprese e dei professionisti (importi in milioni di euro)

Per l'Autorità anticorruzioneiifinanziari"iento arriva dallegare dì pp arto dì importosuperiore ai 40mila eumeviene stabilito di anno lnarino.Pagano sia Pa , sia iconcorrenti in base al valoredella gara stessa. Le societàorganismo di attestazioneversano il 2°iß, dei ricavi.Importi invariati nel 2016rispetto ai 2015

2015

2016

Sono più di 20 le categorievigilate da Consoli. Ognunasei sa una propria tariffa per lopiù composta da quota fissa +v a i ia hi le. N el2016 si registrauna rirnodulazione: + 19`i'é perle banche e gli intermediarifinanziarie+4% perimpresedi assicurazione ed Sgr.Immutate le quote dipromotori (93 euro) e agenti dicambio (80 euro). Restainvariato il saldo complessivo

2016

La legge riconosce all'Autoritàgarante della concorrenza edei mercato un contributo daparte delle società di capitalecan ricavi oltrei 50 milionipari alla 0.08 per mille delfatturato.Per il 2015e i12016l'Agern haridotto i'aligoota allo 0,06 permille del fatturato sempre coriuna soglia massima di leggeperi versamenti pari a300rnila euro

La legge impone un contributoai soggetti regolati che puòarrivare a un massimo dell'unoper mille dei ricavi risultantidal bilancio dell'annoprece dente. Dal 2014,l'Autorità ha fissato l'aliquotaperi settori elettrico e gas allo028 per rrìllle dei ricavi.L'aliquota per il settore idrico èsempre stata pari allo 0,25 permillee Nel2016 si va verso lariconferma di questi importi

5

5;`,{)

ontributu e difte. enziatoper settori (con esenzione perchi ha ricavi inferiori a 500Ma giuro): gli operatori delletelecomunicazioni nel 2016devomoversarel'1,4;iermilledei r icavi (nel2O15 era1,1 ): gli operatori dei servizimedia (radi.:,, tv ed editoria)versano 112 per ni 11e cielricavi. Il settore post le versa,al massimo, l'1 per rn ille, nia lealiciuore son ofissate_iali=lise

Sono soggette al contributopersone fisiche e gi urid fiche esocietà iscritti al re gistr o urncodegli iriterEiiediari assicurativi.Per il 2015 1[ Mef haconfermato gli importi 2014che sano così suddi vis i: Si.giura per agenti e broker: 20peri produttori; 277 per lepersone giuridiche. Per lesocietà si va dai 2.400 eurcr ai10rnila cur o . in proporzionealla raccolta premi

2015

2016

Dai contributi versati ai fondipensione dai datori di lavoro edai lavoratori, Covip prelevalo 0,5 per mille dei flussiannuali E prevista anche rutaquota determinata dal.Ministero del Lavare, delcorti ibuto di solidarietà che idatori di lavoro versano aglienti di previdenzaobbligatoria a valere sullerisorse perla previdenzacanipleinen tame

La legge prevede un c on tribrrropergestor i delle `.i fr asrr itture edei servizi regolati buri a i_inmas simodell'eropmmìlledelfa`ti.iratoiu ba eall`ultin"iobilancioa provato,conesenziorieseilcontritiutoeinlerioreaseirnllacreo. Perii2015 l'Au torit , ha propostoun'aliquatadello0,trpermillechescendeallo0,2permilleperautotrasport o e logistica.Invanatíicontributi2016

Nota: in assenza dei bilanci gli importi sono tratti Barre deribere contributive Fonte: Elaborazione Sole 240resu dati dei bilanci di previsione 2015 e 2016

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Page 21: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

All'abogado non e richiesta la condotta illibataPer l'iscrizione nella sezione specialedell'albo degli avvocati comunitari nonè richiesto il requisito della condottaillibata e specchiatissima, prescrittadall'ordinamento forense (condottairreprensibile ai sensi della legge n.247 del 2012). Lo hanno ribadito igiudici delle sezioni unite del-la Corte di cassazione conla sentenza n. 4252 del-lo scorso 4 marzo. Giàle Sezioni unite hannoavuto modo di eviden-ziare che l'iscrizionenella sezione specialedell'albo degli avvocaticomunitari stabiliti è, aisensi dell'art. 3, comma2, della direttiva 98/5/Cee dell'art. 6, comma 2, deldlgs n. 96 del 2001, subordi-nata alla sola condizione della do-cumentazione dell'iscrizione presso lacorrispondente Autorità di altro Statomembro. Nella sentenza in commentogli Ermellini hanno ricordato che il de-creto legislativo n. 96 del 2001 ha dato

attuazione alla direttiva 98/5/Ce, voltaa facilitare l'esercizio permanente del-la professione di avvocato in uno Statomembro diverso da quello in cui è stataacquisita la qualifica professionale. Per-tanto la direttiva andava a prevedere

un procedimento di «stabilimento/integrazione», avvalendosi del

quale il soggetto munito diequivalente titolo profes-sionale di altro Paese

bro può chiederel'iscrizione nella Se-zione speciale dell'Al-bo italiano del foro nelquale intende eleggeredomicilio professionale

in Italia, utilizzando ilproprio titolo d'origine (ad

es., quello, spagnolo, di «abo-gado») e, al termine di un pe-

riodo triennale di effettiva attivitàin Italia (d'intesa con un legale iscrittonell'Albo italiano), può chiedere di es-sere «integrato» con il titolo di avvocatoitaliano e l'iscrizione all'Albo ordinario,dimostrando al Consiglio dell'Ordine

effettività e regolarità dell'attivitàsvolta in Italia come professionistacomunitario stabilito. Infatti, hannoosservato i giudici di piazza Cavour,che l'art. 12, comma 3, del dlgs n.96 del 2001 prevede che la verificadegli altri requisiti previsti dalla le-gislazione nazionale per l'iscrizioneall'albo degli avvocati debba essereeffettuata, con riguardo agli avvoca-ti iscritti alla sezione speciale degliavvocati stabiliti, «solo nel momen-to in cui questi chiedano l'iscrizioneall'albo degli avvocati, come è loroconsentito fare dopo un triennio di ef-fettivo svolgimento della professionein Italia con il titolo acquisito in altroStato membro. Solo nel momento incui il richiedente intenda abbandona-re la qualifica acquisita in altro Statomembro per conseguire il titolo pro-fessionale previsto dalla legislazioneitaliana, sorge, dunque, l'obbligo, peril Consiglio dell'Ordine degli avvocatidi verificare la sussistenza di tutti glialtri requisiti di iscrizione, ivi com-presi quelli di onorabilità».

Avvocati Pagina 18

Page 22: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

Il mosaico dell'attuazione avrebbe dovutoessere completato entro febbraio 2015

La disciplina delle forme societarie è confluitanel Ddl concorrenza ora all'esame del Senato

Avvocati, riforma al traguardoAtteso ín Gazzetta il decreto con i requisiti per restare nellAl. o

Bianca Lucia Mazzei

Dopo un lungo periodo distasi, l'attuazione della riformadellaprofessione di avvocato haaccelerato il passo e, seppur inritardo rispetto alle scadenzeinizialmente previste, cominciaa intravedere il traguardo.

In base alla legge 247/2012 ilmosaico di decreti e regolamen-ti applicativi avrebbe dovuto es-sere completato entro due annidall'entratainvigore e cioè entroil2febbraio 2015. Così non è statopoiché, a quella data, erano solotre i provvedimenti ministerialie governativi che avevano vistola luce (diversa la situazione perquelli del Consiglio nazionaleforense che sono stati messi apunto nel biennio 2013-2014).

Ma negli ultimi mesi il proces-so si è velocizzato. Il 16 marzoscorso, è entrato in vigore il rego-lamento che individua i profes-sionisti che possono parteciparealle associazioni tra avvocati,permettendo così la costituzionidi associazioni multidisciplinari(da non confondere con le soci e-tà di avvocati).

Nei prossimi giorni uscirannoin Gazzettasia il decreto che indi-vidua i requisiti per l'eserciziodella professione sia quello chedisciplina l'esame di Stato. Stan-no inoltre per arrivare in porto iregolamenti su tirocinio e prati-cantato, entrambi firmati dal mi-nistro della Giustizia Andrea Or-lando la scorsa settimana.

Il delicato tema dell'eserciziodella professione in forma so-cietaria, che la legge 247 affida-va ad un Dlgs con termini ormaiscaduti, è oggetto del Ddl con-correnza attualmente all'esamedella commissione Industriadel Senato..

I provvedimenti in itinere so-no ancora quattro ma al ministe-ro assicurano cheverrannovara-ti entro l'estate. Fra questi spiccail decreto che definisce condizio-ni e massimali delle polizze assi-curative: è stato messo a puntoma non è definitivo. Con moltaprobabilità seguirà un percorso

più veloce degli altri in quantonon dovrebbe essere sottopostoalla lunga serie di pareri indicatidall'articolo i della legge 247.

AssociazionimultidisciplinariCommercialisti, consulenti dellavoro, architetti, ingegneri e ge-ometri. Ma anche psicologi, me-dici, biologi, veterinari e agrono-mi. Spazia atutto campo l'elencodei professionisti che possonofar parte delle associazioni traavvocati individuate dal Dmuscito in Gazzetta il primo mar-zo e che rende possibile la costi-tuzione di associazioni multidi-sciplinari capaci di fornire aiclienti più prestazioni. La disci-plina attuale consente all'avvo-cato di partecipare ad una solaassociazione, ma il Ddl concor-renza cancella questo limite.

Permanenza nell'alboIl decreto che fissa i requisiti perl'esercizio «effettivo, continuati-vo e prevalente» della professio-

ne arriverà in Gazzetta in questigiorni. Molto atteso, individua leseicondizioni (dapossedere con-giuntamente) che permettono lapermanenza nell'albo. In primoluogola trattazione di cinque «af-fari » ogni anno, dove come spie-ga la relazione illustrativa, il ter-mine «affari» include non solo gliincarichi di carattere giudizialemaanche quellistragiudiziali, co-me consulenze e pareri. Per aiu-tare i giovani avvocati gli incari-chi possono essere inoltre asse-gnati anche da un altro avvocato enon necessariamente conferitidirettamente dal cliente.

Bisogna poi essere titolari dipartitalva (o personalmente o at-traverso una società/associazio-ne), avere uno studio e un'utenzatelefonica (anche con utilizzonon esclusivo), un indirizzo Pec,rispettare l'obbligo di aggiorna-mentoprofessionale epossedereuna polizza assicurativa. Que-st'ultimo requisito sarà operati-vo solo dopo il varo del decretoche fissa condizioni e massimali.

La verificadeirequisitiètrien-nale, tranne che per gli iscritti al-l'albo da meno di cinque anni.

Odi concorrenzaDopo le modifiche inserite daliacommissioneIndustria del Sena-to la parte del Ddl concorrenzarelativa alle società di avvocatidovrebbe essere praticamentedefinitiva. Le due novità rispettoal testo approvato dalla Cameraassegnano ai soci avvocati lamaggioranza deimembridell'or-gano di gestione e chiarisconoche i soci professionisti possonorivestire la carica di amministra-tori. Resta confermato che alme-no due terzi del capitale sociale edei diritti di voto deve essere de-tenuto da avvocati o professioni-sti iscritti in albi. Secondo la ta-bella di marcia indicata dal rela-tore Luigi Marino (Ap) l'esamein commissione dovrebbe con-cludersi subito dopo Pasqua, co-sicché il testo possa arrivare inaula entro metà aprile.

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Avvocati Pagina 19

Page 23: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

La mappa dell'attuazione

PROVVEDIMENTI IN DIRITTURA D'ARRIVO

Modaiir di svolgimento dell'esamedi Stato

• Parere del Consiglio nazionale forense 22 maggio 2015

• Parere del Consiglio di Stato 10 settembre 2015

• Parere del Senato con osservazioni del 18 novembre 2015

• Parere senza osservazioni della Camera dei deputati

• Firmato dal ministro

• In attesa del visto della Corte dei Conti

Modalità di svelgin e ro del tirocinio

per l'accesso alfa professione forense

Disposizioni per l'accertamentodei requisiti per l'eserciziodella protestane

ísciplina dell'attivitì di praticanratodel praticante avvocato presso gli uffici

iudiziari

Tenuta e ag,íornamento dell'albo,

degli elei chi e dei registri

PROVVEDIMENTI IN ITINERE

Disciplina per il funzionamento

eI fa convocazione dell'assemblea

dell'ordine circondariale

I Corsi di fora azione che i tirocinantidovranno seguire in aggiunta alla pratica

presso uno studio professionale

I Camere arbitrali, di conciliazioneed organismi di risoluzione alternativadelle controversie

Condizioni e massímafì minimidelle pe7iizze assicurati,;e

• Parere del Consiglio nazionale forense 22 maggio 2015

• Parere del Consiglio di Stato del 18 giugno 2015

• Parere con osservazioni del Senato dell'1 dicembre 2015

• Parere senza osservazioni della Camera

• Firmato dal ministro

• In attesa del visto della Corte dei Conti

• Parere del Consiglio nazionale forense 26 giugno 2015

• Parere Consiglio di Stato 2 settembre 2015

• Parere con osservazioni del Senato del 14 ottobre 2015

• Parere senza osservazioni della Camera del 24 novembre 2015

+ Firmato dal ministro

• In attesa del visto della Corte dei Conti

• Parere del Consiglio nazionale forense 24 ottobre 2014

• Parere del Consiglio di Stato del 29 ottobre 2015

• Parere con osservazioni del Senato del 9 dicembre 2015

• Parere senza osservazioni della Camera

• Firmato dal ministro

• In attesa del visto della Corte dei Conti

• Parere del Consiglio nazionale forense 22 maggio 2015

• Parere del Consiglio di Stato del 9 luglio 2015

• Non deve essere sottoposto ai pareri parlamentari

• Parere del Consiglio nazionale forense 17 luglio 2015

• Parere del Consiglio di Stato del 17 febbraio 2016

• Inviato alle commissioni parlamentari competenti

• Sottoposto a parere del Consiglio nazionale forense

e Sottoposto a parere del Consiglio nazionale forense

+Testo messo a punto dal ministero ma non ancora varato.Probabilmente seguirà un percorso più veloce che non prevede tuttii pareri indicati dall'art. 1 della legge 247

PROVVEDIMENTI NON MESSI A PUNTO

Disciplina delle società

ra professionisti

+ II Dlgs previsto dall'articolo 5 della legge 247/2012

non verrà emanato perché i termini fissati dalla legge(agosto 2013) sono scaduti . La materia è stata inseritanel Del concorrenza attualmente all'esamedella Commissione Industria del Senato. II Delconcorrenza prevede l'abrogazione dell'articolo 5

Testo unico delle disposizioni3niateria dì professione forense

• II Dlgs previsto dall'articolo 64 della legge 247/2012non verrà emanato perché sono scaduti i termini fissatidalla legge (febbraio 2015)

Avvocati Pagina 20

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PROVVEDIMENTI IN VIGORE

PROVVEDIMENTO PUBBLICATO

2014

IN VIGORE DAL GIORNO

2015 2016

I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I

Disposizioni rela*.ivc•alle forme di pubblicitàdell'avvio delle procedureper l'esame di statoper l'abilitazioneall'eserciziodella professionedìasvocato

Disposizioni

per il conseguimento

c• il man*.enimen*.o del titolo

di avvocato specialista

jRiordino della disciplina

della difesa d'au ficio

Dete:rrninazione•

dei parametri

per la liquidazione

(lei con pensi

perla professione forense

Modalità di elezionede. componenti dei consiglidegli ordini circondarialiforensi

Disposizioni relativealle forme di pubblicitàdel Codice deontologicoe dei suoi aggiornamenti

U L dividuazione

delle categorie

I di professionistiche possono parteciparealle associazionitra avvocati

Dm 12 agosto 2015, n. 143

Su del 15 settembre 2015, n. 214

In vigore dal 30 settembre 2015

Dm 12 agosto 2015, n. 144

Su 15 settembre 2015, n. 214

In vigore dal 14 novembre 2015Impugnato dal [ai...............................................................................................

Dlgs 30 gennaio 2015, n. 6

Gu 5 febbraio 2015, n. 29

In vigore dal 20 febbraio 2015

Dm 10 marzo 2014, n. 55

Gu 2 aprile 2014, n. 77

In vigore dal 3 aprile 2014

I Regolamento 10 novembre 2014, n. 170

Su 24 novembre 2014, n. 273

In vigore dal 25 novembre 2014almi in- annullato dal Tar Lazio.......... ......................................................................................

)m 11 marzo 2015, n. 38

Gu 2 aprile 2015, n. 77

In vigore dal 17 aprile 2015

Dm 4 febbraio 2016, n. 23

Su 1 marzo 2016, n. 50

In vigore dal 16 marzo 2016

Avvocati Pagina 21

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Aziende Un software californiano

IBig Data?Meglio i <<Fast Data>>Una strategia di analisi usata da Sky,Ferrovie Svizzere e Borsa di New York

P er le aziende, la velocità nel disporre e gestire informa-zioni prima degli altri, è la chiave per il successo nellacompetizione globale. «La giusta informazione dispo-

nibile in anticipo, magari anche solo due secondi prima cheun evento si verifichi, è molto più importante di tutta l'infor-mazione dopo che il fatto si è verificato». Parola dell'indianoVïvek Ranadivé, numero uno di Tibco (The information buscompany), azienda californiana leader in soluzioni softwareper il business. Con oltre 1 miliardo di dollari di fatturato e3.500 dipendenti in 33 paesi del mondo. Opera nei settorifinanziario, telecomunicazioni, retail, energia, logistica epubblica amministrazione. La sua specialità? Analizzare leinformazioni passate di un'azienda e confrontarle con quelleattuali, per aiutare i clienti a decidere sulle azioni da compie-re in futuro.

«Per questo - spiega MaurizioCanton, responsabile Emea di Tib-co - preferiamo usare il termineFast Data piuttosto che Big Data». 'La tecnologia alla base dell'azienda il fatturatocon sede a Palo Alto consente di

2015 di ÎÏbCO«far dialogare» diversi moduli software che si scambiano informa- in dollarizioni in modo diretto e le rendonodisponibili all'utente in tempo reale.

Per questo, Vivek Ranadive si merita l'appellativo di Mr.«real time». Uno dei primi, e più importanti clienti, è stato ilNyse, la Borsa di New York. Che Tibco ha dotato di un sistema di trading performante e ottimizzato. Dove la velocitànel compiere transazioni è tutto. Qui anche un ritardo di unafrazione di secondo può significare il guadagno o la perditadi milioni di dollari. Per le Ferrovie Svizzere, ha invece svi-luppato il sistema di controllo e gestione del traffico ferro-viario. Parliamo di un movimento di 370 milioni di passeg-geri e 50 milioni di tonnellate di merci all'anno su una rete diquasi 3.200 chilometri. Ottimizzando il numero e la duratadelle soste alle stazioni in base al traffico effettivo dei pas-seggeri e all'orario della giornata. Con una gestione flessibiledei convogli. In Italia, Tibco ha realizzato un sistema di ge-stione e monitora ggio per li abbonamenti di Sky Italia. Conl'obiettivo di migliorare il time to market delle offerte com-merciali. Riducendo tempi di attivazione e gestione chiamate verso il customer service. Nel nostro Paese è presente nella sede di Roma e filiale di Milano.

UMBERTO TORELLI0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Big Data Pagina 22

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, Dopo i lavori

Correzionioltre 112 mesisolamentecon atti ad hoc

[proprietari di immobili so-no obbligati a comunicare lemodifiche usando procedureautomatizzate, il cosiddettosoftware Docfa (Dm 701 del 19aprile 1994).11 dichiarante deveproporre la rendita catastale,fornendo nel caso anche docu-mentazione a supporto.

Entro 12 mesi dalla data dipresentazione della variazio-ne, l'ufficio può rettificare larendita proposta dal contri-buente (articolo 1, comma 3 delDm 701/1994). Con la circolare189/1996, l'ex agenzia del Ter-ritorio precisava che la decor-renza di questi termini, senzache ci siano state modifichedella rendita catastale da partedell'ufficio, configura un silen-zio assenso che rende definiti-va la rendita. La circolare7/2005, sempre dell'ex agenziadelTerritorio,haprecisatoche,entro gli stessi 12 mesi, deve es-sere notificato al contribuenteil provvedimento di rettificadellarendita.

Non di rado, però, gli ufficirettificano anche oltre tale datala rendita proposta. La normaperò prevede che in questaipo-tesi serva un provvedimentospecifico e motivato. In base aldocumento di prassi dell'exagenzia del Territorio, l'attivitàaccertativa dell'amministra-zione può svolgersi in due fasi:

laverificadelclassamentoe dellarenditapropostaentrol2mesi dalla loro attribuzione;

oltre questo termine,poi-ché la rendita diventa definiti-va, l'Agenzia può procederesolo con un provvedimento inautotutela adeguatamentemotivato.

CRI PRODU71ON E RISERVATA

Catasto Pagina 23

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Stretta della giurisprudenza di legittimità e di merito: bocciate le esposizioni schematiche

Catasto, rettifiche motivateNulli gli atti che non indicano gli immobili comparabili o i lavori eseguiti

Antonio Iorio

Accertamenti catastali a ri-schio di nullità se non adeguata-mente motivati: è il principio or-mai costante che emerge dallagiurisprudenza di legittimità e dimerito, chiamata spesso, negli ul-timi tempi, ad affrontare cause le-gate alle rettifiche operate dallaex agenzia del Territorio.

Il classamento di un immobileè necessario per l'attribuzionedella rendita catastale, che di fat-to, esprime il valore di ogni unità.A questo fine, occorre considera-re sia le singole caratteristichedell'immobile (come ad esempiola dimensione, l'epoca di costru-zione, la struttura e la dotazioneimpiantistica, la qualità e lo statoedilizio,lapresenza dipertinenzecomuni o esclusive, il livello dipiano), sia il contesto in cui è ubi-cato (riscontrando il grado di ur-banizzazione dell'area circostan-te, la presenza di infrastrutture ola vicinanza alle principali vie dicomunicazione). In sintesi dun-que, ogni unità immobiliare èqualificata con una determinatacategoria e, in relazione alla"qua-lità" dell'immobile, con una spe-cifica classe.

Per ogni Comune è stabilitauna tariffa per ogni classe che,moltiplicata per la dimensionedel fabbricato (vano, metro qua-drato o metro cubo) dà la renditacatastale. Gli uffici, per "aggior-nare" questo valore possono ret-tificare la rendita sia di un singoloimmobile, sia di tutte le unità pre-senti in un determinato quartiereo zona. Le cause che rendono ne-cessario un riclassamento sonoriconducibili a due categorie:

la variazione subita dalla mi-crozona comunale in cui è ubica-to l'immobile, come ad esempio ilmiglioramento della viabilità, larealizzazione di scuole, ospedali;

l'esecuzione di opere a cura delpossessore, volte alla ristruttura-zione del fabbricato.

Per la Cassazione (sentenza6593/2015), aprescindere dall'im-pulso che ha dato avvio alla pro-cedura di classamento, questa at-tività è (e resta) una procedura«individuale», che va effettuataconsiderando i fattori posizionalied edilizi pertinenti a ciascunaunitàimmobiliare. Sitrattacosìdi

un unico criterio che consente diidentificare il «parametro globa-le di apprezzamento» del fabbri-cato stesso.

Gli atti di accertamento cata-stali, sebbene possano dipendereda vari fattori, spesso riportanouna motivazione sintetica e sche-matica che difficilmente rispon-de airequisitiminimiperlavalidi-tà dell'atto.

La Suprema corte ha da tempodichiarato lanullità degli attiprividi motivazione poiché questa hacarattere sostanziale e non soloformale: non si tratta infatti di unelemento utile solo aprovocare ladifesa del contribuente, ma circo-scrive l'eventuale successivo giu-dizio (sentenza 20251/2015). LaCtr di Milano, sezione staccata diBrescia (sentenza 1043/67/2016),in virtù di questo principio, ha af-fermato che la motivazione "inte-grata" nella costituzione dell'uffi-cio, quindi dopo l'emissione del-l'avviso di accertamento, nonconsente al contribuente di di-fendersi e pertanto l'atto è nullo(in questo senso anche Ctp Mila-no,sentenza 1419/12/2016).

Per la Ctr di Roma (sentenza

1075/21/16), non può ritenersi

congruamente motivato il prov-

vedimento che facciariferimento

aungenerico scostamento del va-

lore dell'immobile ovvero a non

precisate opere edilizie eseguite.

Occorre così che il provvedi-mento, per garantire il diritto didifesa, contenga:

lamenzione deirapportitrava-lore di mercato e catastale nellamicrozona di riferimento, qualo-ra la modifica sia stata avviata surichiesta del Comune;

l'indicazione delle trasforma-zioni edilizie;

l'indicazione dei fabbricati, delloro classamento e delle caratte-ristiche analoghe che li rendonosimiliall'unità oggetto diriclassa-mento, quando l'atto sia conse-guente a un aggiornamento o aun'incongruità rispetto ad altriimmobili (sentenza 23247/2014)•

Il contribuente quindi, dovràcomprenderei motivi della varia-zione eseguita dall'ufficio, per ri-scontrarne la correttezza edeventualmente decidere di ricor-rere al giudice tributario.

C) RIVRO D l1ZIO NE RISERVATA

Catasto Pagina 24

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aDopo i lavori

Correzionioltre 112 mesisolamentecon atti ad hoc

[proprietari di immobili so-no obbligati a comunicare lemodifiche usando procedureautomatizzate, il cosiddettosoftware Docfa (Dm 701 del 19aprile 1994).11 dichiarante deveproporre la rendita catastale,fornendo nel caso anche docu-mentazione a supporto.

Entro 12 mesi dalla data di

presentazione della variazio-

ne, l'ufficio può rettificare la

rendita proposta dal contri-

buente (articolo 1, comma 3 del

Dm 701/1994). Con la circolare

189/1996, l'ex agenzia del Ter-

ritorio precisava che la decor-

renza di questi termini, senza

che ci siano state modifiche

della rendita catastale da parte

dell'ufficio, configura un silen-

zio assenso che rende definiti-

va la rendita. La circolare

7/2005, sempre dell'ex agenzia

delTerritorio,haprecisatoche,

entro gli stessi 12 mesi, deve es-

sere notificato al contribuente

il provvedimento di rettifica

dellarendita.

Non di rado, però, gli ufficirettificano anche oltre tale datala rendita proposta. La normaperò prevede che in questaipo-tesi serva un provvedimentospecifico e motivato. In base aldocumento di prassi dell'exagenzia del Territorio, l'attivitàaccertativa dell'amministra-zione può svolgersi in due fasi:

laverificadelclassamentoe dellarenditapropostaentrol2mesi dalla loro attribuzione;

oltre questo termine,poi-ché la rendita diventa definiti-va, l'Agenzia può procederesolo con un provvedimento inautotutela adeguatamentemotivato.

In sintesi

• La rendita catastale esprime il valore del fabbricato,considerando sia le caratteristiche proprie detto stesso, sia ilcontesto nel quale è ubicato , usando anche critericomparativi . Ogni Comune è suddiviso in zone censuarie, aciascuna delle quali sono attribuite una o più tariffe dellediverse classi che possono essere attribuite agli immobilipresenti

• L'ufficio potrebbe anche attribuire una rendita dopo avereseguito una perizia-sopralluogo

• Dall'atto si devono evincere gli elementi sui quali l'ufficio hafondato la rettifica

• Se è stata eseguita anche una valutazione comparativa occorreche siano individuati gli immobili-paragone e ove sia fattoriferimento a un altro atto, questo dovrebbe essereallegato

• Il contribuente deve poter «agevolmente» riscontrare lacorrettezza dei dati e dell'iter seguito. Il provvedi mento che nonsia adeguatamente motivato è nullo

• Gli accertamenti catastali dal 10 gennaio 2016 sono divenuti attireclamabili e pertanto, peri ricorsi presentati oltre questa data,occorrerà attendere i 90 giorni previsti perla fase dimediazione, prima della costituzione in giudizio

• Innanzitutto occorre verificare se è stato assolto l'obbligo dimotivazione poiché l'eventuale vizio va rilevato nel ricorsointroduttivo e l'ufficio non può integrare o sanarlo in sede dicostituzione in giudizio.

• Sei dati sono sufficientemente chiari, occorre verificarne lacorrettezza e nel caso difendersi sull'incongruità degli stessirispetto alle caratteristiche del fabbricato

• Trattandosi di un ricorso ordinario, il contribuente potrebberichiedere - una volta costituito in giudizio - che sia dispostalasospensione degli effetti dell'atto.

• A q uesto fi ne, occorre che possa subire un danno nelle more deigiudizio. t necessario così documentare tutte le maggiori spesecui è soggetto in conseguenza della nuova rendita attribuita edimostrare che il sosteni mento delle stesse può risultareeccessivamente gravoso

Catasto Pagina 25

Page 29: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

Ci sono 3,2 milioni di aspiranti beneficiari Mercoledì i responsabili regionalitra titolari di studi e lavoratori autonomi cercano di individuare una linea comune

i bandi per i fondi Ue ai professionistiIn almeno 9 Regioni è consentito l'accesso alle risorse Fse o Fesr in concorrenza con le Pmi

P.AGINAA CLIRA DI

Chiara Bussi

Valentina Melis

2010 Aiutiperinserirepraticantiinstudio, incentivi per il coworkinge la formazione continua sottol'ombrello del Fondo sociale eu-ropeo. Ma anche sostegno all'av-vio dell'attività, misure per facili-tare l'accesso al credito, contribu-ti per acquistare attrezzature hi-gh-tech, attingendo al Fondoeuropeo di sviluppo regionale.Sono alcunidegli strumentimessiin campo dalle Regioni per con-sentire anche a professionisti epartite Iva di accedere ai finanzia-menti europei, come prevede lalegge di Stabilità 2016.

Ad oggi sono almeno nove leRegioni che si sono attrezzate perarrivare ai primi bandi per il Fse oilFesr, che potenzialmente saran-no accessibili, oltre che alle picco-le e medie imprese, come è suc-cesso finora, per una platea po-tenziale di 3,2 milioni di pr ofe s sio-nisti e autonomi. Sulpiatto ci sono31,1miliardi di risorse Ue assegna-te all'Italia per il periodo 2014-2020 a cui si aggiunge la quota dicofinanziamento nazionale dicirca 20 miliardi.

Il faro su professionisti e auto-nomi è acceso, ma ciascuna re-gione procede in base alle pro-prie priorità e con tempi diversi.Per individuare una linea comu-ne di intervento proprio merco-ledì si terrà a Roma una riunionedella commissione Affari euro-pei della C onferenza delle Regio-m. Un'esigenza, quella del coor-dinamento, sentita anche daiprofessionisti, come spiega ilpresidente di ConfprofessioniGaetano Stella: «Per facilitare ildialogo con le Regioni e non di-

sperdere tempo ed energie- spie-ga - costituiremo un'agenzia deiprofessionisti per l'Europa, incollaborazione con l'Adepp».

I precursoriI primi tentativi di aprire i fondiUe a professionisti e autonomi,ancora prima della legge di Sta-bilità e inalcuni casigiànelcorsodella programmazione 2007-2013, hanno riguardato il Fse. Quii pionieri sono stati Toscana,Emilia-Romagna, Puglia, Vene-to e Lazio. La Toscana finanziacon i fondi Ue tirocini per prati-canti, coworking e interventi asostegno della formazione con-tinua. Anche l'Emilia-Romagnasi è mossa in questa direzione,come dimostrano due bandichiusi a fine 2015 per alta forma-zione o specializzazione nel set-tore cinematografico o nel mon-do dello spettacolo.

Per i fondi Fse la Puglia puntasul microprestito e prevede fi-nanziamenti agevolati da 5mila a25mila curo anche per professio-nisti, in forma singola o associata.In Veneto professionisti e auto-nomi possono oggi accedere aduebandi a sportelloperfinanzia-re progetti di miglioramento del-la competitività e sulla formazio-ne continua. Su quest'ultimo set-tore puntaanche ilLazio, ad aprilearriverà un nuovo bando apertoanche ai singoli professionisti chericalca una misura avviata un an-no fa. Anche nell e Marche il rag-gio di a_ione dei fondi europei eragià stato esteso ai professionisti.Il Piemonte sta invece scaldandoi motori ed entro fine anno attive-rà una misura per finanziare l'av-vio di attività, con un focus parti-colare sui lavoratori autonomi.

Le nuove iniziativeLa vera partita oggi si gioca so-prattutto sul Fesr. Qui la Pugliaha agito d'anticipo e con i Nidi(Nuove iniziative di impresa)prevede la possibilità di erogareagevolazioni a fondo perdutoanche ai professionisti. C'è l'ob-bligo di costituire un'associazio-ne ma non è necessaria la regi-strazione alla Camera di com-mercio. In Lombardia sono inrampa di lancio due bandi per untotale di 58,5 milioni aperti ancheai professionisti (singoli o asso-ciati): da un lato controgaranzieper facilitare l'accesso al creditoe dall'altro misure a favore del-l'avvio dell'attività. Le Marchehanno recepito le nuove regole ene terranno conto nei prossimibandi, che finanzieranno par-zialmente investimenti in at-trezzature informatiche o in effi-cienza energetica.

Per i professionisti, ora, si apro-no dunque due sfide:laprimaè ac-quisire dimestichezza nella pro-gettazione, per accedere ai fondieuropei, in competizione con lePmi, dato che non sempre esiste-ranno bandi "dedicati". La secon-da è reperire risorse proprie, lad-dove i ban di regionali prevedanofondi da restituire o un finanzia-mento parziale dei progetti (co-me ad esempio in Sardegna ein Lombardia).

Contribuire alla specializza-zione dei professionisti nel cam-po della europrogettazione è unodegli obiettivi della Cassa foren-se, come spiega il presidenteNunzio Luciano: «Organizzere-mo corsi ad hoc: è fondamentaleche ci siano competenze specifi-che su questi temi».

(V RIP RO DD ZIO N E RISE RVAIA

Fondi europei Pagina 26

Page 30: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

Nel territorio

Formazione e specializzazioneProfessionisti e partite Ivapossono accedere da tempo allemisure formative perl'incremento delle competenzedelle persone occupatefinanziate con fondi Fse. Duebandi recenti hanno riguardato 7percorsi di alta formazione e22di specializzazione per

AilostudioLa Regione ha da tempo avviatoiniziative perfinanziare parte deicosti legati a [l'avviodi forme associateosocietariedi attività professionali,ordinisticheenon ordinistiche.Sono inoltre consentiteagevolazioni fiscali a livello

Formazione continuaA marzo 2015 la Regione hafinanziato, nell'ambito dellaprogrammazione 2007-2013 peril Fse, 91 progetti di formazionecontinua per 1.139 lavoratori. Aquesta misura hanno avutoaccesso anche i singoliprofessionisti. Un nuovo bando è

ControgaranzieIn arrivo un bando da 28,5milioni per facilitare l'accesso alcredito sotto forma dicontrogaranzia a favore deiConfidi. Trai beneficiari, oltrealle micro e Pmi, figurerannoanche i singoli professionisti e lesocietà tra professionisti

professionisti dell'industriacinematografica e audiovisiva.Un altro bando ha riguardato ilsettore dello spettacolo

In corso di verificaLa Regione sta verificando lemodalità di attuazionedellalegge di Stabilità nei bandifinanziati attraverso il Fesr

regionale anche periprofessionisti.Sonoinvece ancora allostudiole modalità per recepirele disposizioni della leggedi Stabilità 2016 per equipara reprofessionisti e partite Ivaa[le Pmi come beneficiari dei fondistrutturati europei

in programma entro aprilenell'ambito della dote 2014-2020 con le stessecaratteristiche

Allo studioÈ inoltre allo studiol'equipa razione tra professionistie Pmi peri fondi Fesr

Avvio di attivitàÈ in via di pubblicazione ancheu n bando per sostenere l'avviodi nuove attività imprenditoriali.Sarà aperto a Pmi, singoliprofessionisti e società traprofessionisti. La dotazioneiniziale è di 15 milioni, quellacomplessiva di 30 milioni

Focus sulle partite IvaI lavoratori autonomi sono statiequiparati agli imprenditori già apartire dal 2009 con unaserie dileggi regionali. Laprogrammazione Fse 2014-2020prevede u n'attenzione particolarea professionisti e ai lavoratoriautonomi. Entrofineannosaràpubblicato il nuovo bando sui

MicroprestitoFinanziamenti agevolati da 5milaa 25mila euro permicroimprese,professionisti in forma singola oassociata sotto l'ombrello deifondi Fse.Non è necessaria l'iscrizione allaCamera di commercio per attivitàesercitate dal singolo

Spinta agtiinvestimentiSostegno agli investimentimateriali e i mmateria li, servizi diconsulenza eformazione,aiuti peravviare l'attività e per le imprese ogli studi innovativi. Sono le finalitàal centro di quattro delibere che laGiunta ha già approvatoin primalettura per destinare le risorse del

Tirocini e coworkingI professionisti toscani hannoavuto accesso al ha ndo chefinanziai tirocini per praticantisotto l'ombrello dei fondi Fse giàne[la programmazione 2007-2013.In quella 2014-2020 accedono anuove opportunità: coworking,incentivi per l'occupazione,

«Percorsi integrati perla creazionedi impresa» che sarà esteso allepartite Iva. Si tratta di un servizio diaccompagnamento attraverso unase rie di s po rte l li s u l te r ri tori o

Cantiere apertoPeri [ Fesr la Regione sta studiandole modalità per inserire iprofessionisti nei prossimi bandi

professionista o comeassociazione professionale.

Nuove iniziative d' impresaFinanziamenti a fondo perdutoeprestiti rimborsabili pert'awiodiun'attività coni fondi Fesr.Tra i beneficiari, professionisti informa di associazione osocietà

Fesr2014-2020.I professionistisono automaticamente inclusi

Copertura per metà progettoIlfinanziamento sarà del50%el'attribuzioneawerrà con unapiattaforma informatica. Ii primobandoda 32milioniè previsto peraprileesarà destinatoalSulcis

interventi a sostegno dellaformazione continua. Sono allostudiomisure perfavorireilpassaggio generazionale

Cantiere apertoSu 1 Fesr la Regione sta valutando lemodalità per recepire le novitàintrodotte da [la legge di Stabilità

Fondi europei Pagina 27

Page 31: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

TirociniI bandi pubblicati sottol'ombrello del Fondo socialeeuropeo prevedevano già lapossibilità pergli studi diprofessionisti di accedere aifondi. I prossimi finanziamentiai tirocini e allaformazionesaranno ulteriormente

ampliati ai singoli professionisti

Attrezzature informaticheNei prossimi bandi relativi alFesr, professionisti e autonomisaranno inseriti tra i beneficiariperi finanziamenti destinatialle attrezzature e all'efficienzaenergetica

Competitivitàe formazioneLa Regionefinanzia confondi Fseprogetti pluriaziendali (rivolti a piùim prese o a professionisti) persviluppare competenze in green eblu economy, strategie dipromozioneeinternazionalizzazione. Fattivoanche un bando perfinanziare la

cooperazionetra soggettieconomici nella formazionecontinua.I professionisti possonopartecipare come partner aziendali

In arrivoTra maggio e giugno arriveranno leprime misurefinanziatecon il Fesraperte anche ai professionisti

Fondi europei Pagina 28

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Maria CarlaDe Cesari

Una sfidaper crescere,innovareefare rete

14 apertura ufficiale aiprofessionisti della

t chance dei fondieuropei è arrivata congrande e colpevole ritardo,complice anche una distortaqualificazione. Si èimpiegato troppo tempo perarrivare a dire ciò che lagiurispudenza antitrust haformulato da decenni, e cioèche è impresa qualsiasiattività economica al di làdella qualificazionegiuridica particolare. Perlerappresentanze istituzionalidelle professionil'equiparazione è costata unlungo cammino. Così, dietrol'opposizioneprofessionisti-imprese èstata trascuratal'opportunità di avere ancheper il settore incentivi efondi per progetti disviluppo. Ora la legge diStabilità ha aperto il varco econ il Ddl 2233 sul lavoro

autonomo la questionedovrebbe avere soluzionedefinitiva anche di fronte aidubbi di qualche dirigente ofunzionario regionale.

Per le Casse e per isindacati di categoria, maanche per le rappresentanzedegli Ordini si prospetta unlavoro certosino sulterritorio, per assicurarsiche i vari bandi siano amisura anche delle realtàprofessionali. Occorrerà poiimmaginare qualipotenzialità potrebberoaprirsi e avere una certadose progettuale. Si tratta diattività che non siimprovvisano, che hannobisogno di professionalitàadeguate e fare retepotrebbe essere un segnaleimportante nei confronti deirappresentati. Anche perchéoccorre comunicare,informare, supportare inmodo che la chance nonresti solo sulla carta.

Se si svilupperannoenergie di rete sarà possibileproporre progettiinnovativi, tali da incideresull'assetto degli studidisposti a giocare la sfida,oppure sui contenuti dellaconsulenza e delleprestazioni offerte.Naturalmente è importantepoter fruire di incentivi daspendere in formazione osoftware, ma l'occasionepotrebbe essere ghiotta perdare corposi strumenti dicrescita e di innovazioneorganizzativa.

0 R]PROOUZIONER ISE RVArA

Fondi europei Pagina 29

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Competenze Un tesoretto di 620 milioni. Finora speso con flessibilità evelocità . Severrà applicatala normativa sugli appalti i tempi si allungheranno

Qìantivincoli sul Fondo46% delle risorse arriva dag

Di LUISA ADANI

ono i Fondi interpro-fessionali l'asset a cuifanno sempre più ri-corso le imprese per

gestire le attività di formazio-ne- Secondo l'OsservatorioAsfor (Associazione italianaper la formazione manageria-le) ne costituiscono la fonte difinanziamento più significati-va (46%) superando perfinole risorse provenienti dal-l'azienda o dal gruppo di ap-

II 44% delle risorseper aggiornare idipendenti arrivada capitali propri

partenenza (44%), quelle eu-ropee nazionali e regionali in-vece giocano solo un ruolo li-mitato.

Un tesoretto di poco menodi 620 milioni di euro com-plessivi (dati rapporto Isfol2013/2014) Non tutto quantoderiva dallo 0,30% dei contri-buti versati, purtroppo, è de-stinato alla formazione. Neglianni lo Stato ha dirottato,purtroppo, queste risorse formative ad altri scopi. Il primoprelievo, di 96 milioni di euro,nel 2013 è stato indirizzato alfinanziamento della cassa in-

enti interprofessionali. Ma tra prelievi e vincoli burocratici, il raggio d'azione rischia di ridursi

tegrazione in deroga, nel 2015sono stati trattenuti 20 milio-ni di euro a favore del bilanciodello Stato importo che daquest'anno si eleva a 120 mi-lioni di euro ed è stabile.

La somma utilizzata daifondi interprofessionali ri-guarda, in molti casi, le gran-di aziende, mentre tocca an-cora marginalmente le pminon ancora informate o pocopropense a girare lo 0,300/.dei contributi del personaleInps a uno dei fondi. «Certa-mente per le piccole impreseil sistema è più complicato -spiega Mauro Meda, segreta-rio generale di Asfor - nonsolo per quanto riguarda lagestione, ma anche perché gliaccantonamenti necessaria-mente limitati, visto che di-pendono dal numero degliaddetti, non permettono diaccumulare un conto di for-mazione significativo chepermetta di sviluppare per-corsi autonomi come avvieneinvece nelle realtà più grandi.In questi contesti diventaquindi strategico il ruolo del-le associazioni di categoriache possono progettare inter-venti di sistema».

E' questo il caso di Fon-dimpresa, il fondo di Confin-dustria, Cgil, Cisl e Uil, il pri-mo per importi spesi per la

formazione (351 milioni dieuro nel 201,5) che concentral'attenzione sulle esigenzedelle pmi (grossomodo il90% di quelle che partecipa-no alle attività di formazione)attraverso due strumentiaperti alle grandi aziende mapensati considerando le esi-genze delle piccole. I1 primoriguarda gli avvisi di finan-ziamento a cui le aziende par-tecipano in forma aggregataper settore o territorio (l'ulti-mo a settembre destinava 72milioni di euro alla formazio-ne sui temi della competitivi-tà, dell'innovazione organiz-zativa e della digitalizzazio-ne), il secondo si riferisce agliavvisi per un contributo ag-giuntivo utili per quelle realtàche hanno bisogno di un fi-nanziamento in più rispettoalla quota accantonata. «Ilnostro Fondo - commenta ilpresidente Giorgio Fossa -ha saputo produrre vantaggiconcreti per le aziende e i ivoratori, grazie a una costan-te attenzione a, tutti i fabbiso-gni, inclusi quelli emergenti.Abbiamo dato alle imprese diogni settore e dimensione la,possibilità di puntare sullestrutture interne quanto discegliere la migliore offertaformativa sul mercato, di co-struire percorsi personalizza-ti o condividere con altreaziende percorsi basati su

fabbisogni comuni».

In questi giorni però un in-terrogativo potrebbe condi-zionare le modalità di fruizio-ne di questi finanziamenti. Sitratta di stabilire se i fondi in-terprofessionali sono organi-smi di diritto pubblico (vistoche derivando da denaro chepuò essere considerato pub-blico) e quindi debbano esse-re sottoposti all'applicazionee al rispetto del Codice deicontratti e alla vigilanza del-l'Anac, l'autorità nazionaleanticorruzione, oppure conti-nuino a essere ritenuti rap-porti privatistici gestiti diret-tamente dalle parti sociali edalle aziende (legge3,;- 1009).

Manageritalia lancia un al-larme. Se l'erogazione dei fi-nanziamenti alla formazioneseguirà la procedura previstaper gli appalti pubblici si ap-pesantirà l'apparato burocra-tico senza necessariamentemigliorare l'efficacia. «Finora,i fondi hanno funzionato mol-to bene proprio perché le par-ti sociali e datoriali hanno po-tuto controllare e indirizzaregli interventi secondo le esi-genze specifiche dei lavorato-ri e delle imprese - com-menta Massimo Fiaschi se-gretario generale di Manage-ritalia -. In questo modoabbiamo erogato non solo in-terventi di manutenzione e disviluppo delle competenze,ma anche su tematiche strate-giche e sociali essenziali perla competitività delle aziende.E stato il caso dei nostri pro-getti sul welfare, sulla.produt-tività e sul benessere in azien-da erogati utilizzando Fondir,il fondo di categoria, che se-condo una nostra recente in-chiesta viene apprezzato peressere user frendly, flessibilee per nulla burocratico». Eaggiunge «Eventuali ritocchi,che certamente migliorereb-bero l'efficacia dei fondi do-vrebbero, invece concentrarsisulla selezione e sul controllodella qualità prodotta deglienti formativi accreditati».

O RIPRODUZIONE RISERVATA

Formazione Pagina 30

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FINANZIAMENTO DELLA SPESA PER FORMAZIONE

4%

1% 4%, Fondi lnter p rrtessionali

46% Finanzi?n'entirisorseinterne

F i r?anzia renii/I cníii europeiper 6-i terr azione

Fi na rizianle ntli Fonce nazionitorali pe la fcn anone

Risorse e proventi derivarti'1 , -1 clienti e partner esterni

G.0%

Proventi da aüivitz; svolteper il mercato

Altre fonti

IN CRESCITAIl numero di lavoratori iscritti a Fondimpresa

'.îCD'.îCD

4.7974244.534.124

Y,n rY,n

M 000 1.817.9291.539.136

i M113 M113

3.918.454

3.145.040

2.303.064

2003 2010

Formazione Pagina 31

Page 35: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

Alberto Oliveti Presidente Adepp

Prima del progettoviene la formazione

Aiutare i professionisti a ela-borare progetti meritevoli di fi-nanziamento e spingere le Regioniaprocederecanibandi,spiegandoloro le peculiarità del mondo pro-fessionale. Sono le due prioritàdell'Adepp, l'associazione deglienti previdenziali privati, chestanno puntando sul rafforzamen-to delle prestazioni dievelfare e sulsostegno al lavoro per i giovani.

Presidente Oliveti, inunconte-sto che vede oltre l'80% dei pro-fessionistiitaliani lavorare in stu-di singoli, quali possibilità può ef-fettivamente aprire l'accesso aifondi europei?

Moltissime. I fondi europei, na-zionali eregionalipossono esserelarisposta a una serie di problemati-cheche un mercato del lavoro sem-pre più globalizzato sta ponendo

soprattutto ai liberi professionisti.La crisi chehainvestito tuttele cate-gorie ha prodotto non solo un calodei redditi drammatico ma unachiara imp ossibilità ad avviarsiver-so l'innovazione che l'evoluzionedelle tecnologie impone. La forma-zione,l'innovazionemaanchel'am-pliamento degli studi sono tuttiaspetti contenuti neibandi europeie regionali . Può essere facilitato an-che l'accesso al credito , che spessorappresenta un problema ancheperiliberiprofessionisti . Quanto al-la complessità deibandi e delle pro-

cedure, l'Adepp, così come molacasse di previdenza, stanno avviando percorsi per erogare ai propriscritti servizi in questo campo.

Qual è, secondo lei, la criticitimaggiore per l'accesso dei professionisti ai fondi Ue?

La necessità di formazione e dinformazione. Su questi due aspetti, infatti, si concentra l'attività dell'Adepp. Non basta avere un buoiprogetto per ottenere il finanziamento: è indispensabile prima conoscere gli ambitiprevisti daibande poi, certo, es sere ingrado di elab orare tmbuonbusiness plan. Inoltrel'inserimento dei professionistnell'accesso ai bandi europei è ancara nellafase sperimentale e quindi bisogna continuare a fare un lavoro di lobby nel senso buono determine per spiegare un mondeche è evidentemente complesseche racchiude categorie molto diverse tra loro.

www.quotidianolavoro.itsole24ore.cor

La versione integrale tlell'intervist.

0 RIVRODDZION E RISERVAi

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Aiuti alleimprese, tornano i soldionline c'è il manuale per richiederli

GLI STANZIAMENTI SONOAUMENTATI DAL 2014 DOPO UNTRIENNIO DI CALO, MA IL MISEHA SCOPERTO CHEPIO DELIAMETA DEILEAZIENDE NONNECONOSCEL'ESISTENZAi E CHEI PICCOLI IMPRENDITORIHANNO AUTOFINANZIATO DUEL'\'VES TI SIJTRE. EIIADECISO DI REALIZZARE UNAC=IJIIJA E METI'ERLA ONLLNE

Ch13sti an lLenna

Ineentïvi alle imprese , sivol-ta pagina . Dopo un rlui-

driennio di aiuti col conta!-ce(da 5 miliardi del 2009 si è passa-ti a 2,2 miliardi dei 2013 ), torna-no a crescere le agi• violazioni asostegno del tet:st t .) produttivo.Giii riel2014 si è registratu un au-melito delle concessioni (+20%)e del monte erogato ( .3%) perun totale di 3,3 miliardi di euro.E le risorse a disposizione do-vrebbe essere iiiaggiori ancheper 2015 e 20 1i . Ma non è sol-tanto una questione di quantitàdi soldi . Perché i ie; i i ultimi an-ni la strategia degli incentivi si èdispersa in mille rivoli di inter-°c enti, senza riusi ire incidere a1i\ciio di politica industriale,tiene intenzioni del %1; iist rodello sviluppo economico (Mi-selc'èl'idea diproporreun pac-elietto di aiuti sempre pit'7 inte-grato per spingere il rinnova-mento tecnologico delle impre-se e la ripresa degli investimen-ti. Perno dell' azione è il fondo digaranzia delle Prni che ha con-cesso - dal 200) al 2014 - 32 mi-liardi di garan,°i,i ,itll ,triliti 53miliardi di fiina .n.sz[anienti e cheper il 2016 avrà a di 5p) )si noni al-tri 700 milioni di curo.

Attorno a questo baluardo an-ti credit crunch sì stanno co-struendo misure per farripartireil motore degli investimenti pro-duttivL Basti pensare alla NuovaSabbatini, la normativa che so-stiene l'acquisto di beni stru-mentali, cheha ancora a disposi-:ione 2 miliardi di finanziamen-

ti, al~- ammortamento su im-pianti e macchinari e al bonus in-vestimenti per il Mezzogiorno. Imodelli da seguire sono quellidella Germania con il suo pianodiin -lustrie4.0 e dr lia :ecge Mßa-cron in Francia che UI op)ia la de-çlu(il)iiidi degli investúnci ti in-(J, In questi anni di estimigli investimenti in Italia si sonofermali Secondo la Cgia di Me-su e dà 2007 al 2014 la spesa pernuovi impianti e macchinari èprecipitata del 28% , con una va-riazione negativa di 24 miliardidi euro. E il Consiglio Nazionaledelle Ricerche stima che soloun'azie ) oda tii i dieci ha in calde-re grog : tti iii svilul')>o e innova-zione . Iusonìin,r, a tirare i remiinbarca:) ci dice addiciritocompe-titività e ai tciitatic i di cogiiere laripresa - R 11ia lire li uv;iín adanalizzare queilt U1!1 ese. rhem-vececolilinu no id inv cstire;uripaniere di mille Pini eccellentiche sono riuscii e. a 'rinc erc 1a cri-siaumentandu 1 i spesa petit rin-novamento ie(enologico deipro-cessi prrrltitii,, i, i l)aeiie, ciò cheè enne»,) che per questi corag-giosi capi fluii d' impresa, due in-vestimenti su tre (per un valoredi circa l '8% dei ricavi) sono au-tofinaliziat 1'80% delle impre-se afferma di operare singolar-mente e di muoversi in manieradel tutto isolata; inoltre più dellametà non ha mai sentito parlaredi incentivi e agevolazioni pub-bliche . Da qui nasce l'iniziativa

di concentrare gli sroi r.i di finan-zaagevolatra pubblica st, irinnva-zionetecnnlo (.a e iiï\e Iimcntiper migliorare la produttività esoprattutto chiaritelec)pportuni-tà a disposizione.

Intanto il Mise sta per lanciareun llatid ok degli incentvi, unmanuale unico in cui sono spie-gateleagevolazioni a disp_isizia-ne. Due sono le sezioni : n ,));; pri-ma sono presenti tutte le risorseelemisi ireaso- tp.o.atrualrrien-teíini)iii ditele. ili prese , stuldivi-

quatti! 111 11 r i tiri e di inf er-veriv)(C')ITII'(titic ta,II I

ne, Efficienz i energetica, Inter-nazionalizzazione); lei cenndaparte riguarda le agevuliuioniconcluse su cui il ministero stapensando un rifinanziamento.Spiega Cw lo pappino direttoregenerale del l lisi Innovazio-ne, investimenti pro(II_tf;U e ac-cesso al credito . Questi sono i te-mi rilevanti su cui puntiamo perfar rimettere in moto il tessuto in-dustriale. Dalle indagini che ab-biamo condotto c'è ancora pocaconosce n/r daparte delleimpre-se delle opportunità di soste-gno,,,(:erto,l' Italitrimanefanal -no di ( oda ite) sostegno alle im-prese. Scendi le ultime rileva-zionilaFr _nei; è. ii paese )inge-neroso con I-l inili, rdi dì aiuti, acui seguono la i ternaria (a quo-ta 13 miliardi ), il Regno Unito(4,6), e 11; Sv-eA I (3,4 miliardi).Mali 5iettic ooranonètantoin-nalzate ditinrisurailtettodispe-sa gtti_iito cirlc-entrar( , gli sforzisu ton ii specifici di polii a. indu-striale. E il 2016 si profila come ilbanco di prova dei cambio dirot-ta facendo perno sulle misuredella Nuova Sabatini, creditod'imposta e il maxi ammorta-meri i o. «Lanuov. Sabatini - spie-ga Carlo Sappino - è orientataiii'it(ltli.sto di macchinari e im-pianti. Tre miliardi di curo sonostati già concessi ma il plafond èdi 5 miliardi. Ci immaginiamoquindi una ripresa degli investi-menti che rimettano inmoto tut-ta la filiera industriale».

Gli interventi ad oggi a soste-gno dell'acquisto di beni stru-mentali hanno coinvolto 7.298imprese , per un investimentomedio di 280 mila curo . Oltre il70% dei fi nanziamenti riguardail nord d'Italia, il 15% il centro eFI 1% il sud ele isole . Per riequili-brace le misure a sostegno delMczzogiomo c'è il nti n o creditod'itr po,,tá per a l iivil a di ricerca esailuppo une prevede un bonusdi m t siimenti (fino a L_imilionidi euro) per chi investe nel suddeiiapenisola . L'altro capitolo ri-guarda il maxi ammortamento,ovvero la misura che dovrebbeavere una dotazione di 600milio-ni di euro e che innalza al 140%gli ammortamenti per l'acquistodi macchinari. «Sono stati fattimolti passi avanti in questi anni-dice Francesco Lazzarotto, neveproject development managerdi WairantGroup, società di Cor-reggio che accompagna leimpre-se neipro!get ti di finanza agevola-ta- sono nati i cluster deivari set-tori industrial. E i bandì di garaper assegnare le risorse cercanodi premiare quelle litio rse clipsi mettono in rete e coniliviuonoi risultati della ricerca. See e pe-ri) tui maggior coordinamentotra ministeri e Regio ni. Sono dueanni ac1 «li flnn il pianodellari-cercada parie del Miitr. E questelungaggini , cnraggiwtno leimpre-se; ne ho viste tante che in attesadiundecreto cancellano ire esti-menti già previsti».

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Incentivi Pagina 33

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Qriiaccanto.Ilmirii roal,o Sviluppo EconomicoFederica GuidiSopra, iI direttori,, gefìeral.adeIministero perlo Sviluppoeconomico Carlo Sappl (1)e il presidente dei la PiçiaIndustria di ConfindustriaAR>wto (2)

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Incentivi Pagina 34

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I

GG

maglia nera in EuropaSolo 4 tra le prime cento fino a.` )00 mila abitanti: Trento al 45 posto

GIUSEPPE SALVAGGIULO Il nuovo rapporto dell'asso- «un approccio olistico del sa- ni, non è risolutiva . Molte nor-TORINO ciazione Italiadecide intitolato pere». me sono inattuate o applicate

Qualche giorno fa nel cen-tro di Milano, causa unbanale incidente auto-

mobilistico, la linea del tram 16è rimasta bloccata per un'ora. Ipasseggeri sono stati scaricatiimprovvisamente. Nessuno liha informati che l'azienda deltrasporto pubblico stava muo-vendo i bus sostitutivi. Li han-no visti passare mentre prose-guivano a piedi. Quando l'autotamponata è stata rimossa,l'ultimo bus ha scaricato glistessi passeggeri a metà tragit-to. Increduli, sono stati rassicu-rati dall'autista: «La circolazio-ne è ripresa, aspettate il tram».Che è arrivato mezz'ora dopo.Nel frattempo le informazionisugli schermi delle fermateerano assenti, generiche o su-perate.

Chi vive nelle città italianeconosce questi disagi. E vedeancora spuntare nelle strade icosiddetti totem. Maxi compu-ter con informazioni per turi-sti e residenti. Ormai oggettidi modernariato, in un Paesein cui 11,2 milioni di personeaccedono a internet solo consmartphone.

Molti parlano di innovazio-ne, big data, smart city. Ma ipiù non capiscono. Eppure so-no cose concrete. Helsinki hadotato gli spazzaneve di tra-smettitori che ne indicano laposizione su una mappa digi-tale. Così tutti possono saperese la strada è libera o se si stasgomberando la pista ciclabi-le. Questo fa la differenza erende una città smart, un Pae-se intelligente. Nella classificaeuropea delle prime 100 smartcity tra quelle fino a 500 milaabitanti, ci sono solo 4 italiane.Trento - la migliore, è 451, se-guita da Trieste (491), Ancona(511) e Perugia (52a).

Città : intelligenti", Italia

«Italiadigitale» pubblicato dal Chi deve promuovere que- in modo frammentario. InoltreMulino spiega perché e come si sto choc? In Italia le imprese in il mondo digitale impone nor-può recuperare un ritardo che grado di farlo sono poche. Gli me sovranazionali, come risul-abbraccia le infrastrutture, i investimenti pubblici sono po- ta evidente in materia fiscale.servizi pubblici, la burocrazia. chi (1,2% dei Pii, quasi metà L'Unione Europea è in ritardo.Non basta più digitalizzare le della media europea e un terzo Il rapporto fa alcune propo-informazioni della pubblica degli Usa) e frammentati. ste concrete. Cose da fare subi-amministrazione trasmesse Mancano grandi progetti. to. Dal punto di vista istituzio-agli utenti. Questo approccio è Quello fondamentale è la ban- nale, creare un ministero adsuperato. La digitalizzazione da ultralarga. L'Italia è in ri- hoc con forti collegamenti so-deve coinvolgere l'industria, la tardo. Nel 2015 il governo ha ciali e una commissione parla-scuola, la società intera. varato un nuovo piano, per at- mentare per monitorare co-

La strada sbagliataL'errore strategico è stato se-guire un «approccio settoriale»anziché pensare a un sistemaaperto (governo, pubblica am-ministrazione in tutte le artico-lazioni, società civile). Dal 2000i governi hanno lanciato pianiper l'e-government, limitando-si all'uso delle tecnologie nellapubblica amministrazione.Questo «vizio culturale d'origi-ne» ha prodotto «un effetto dichiusura» e non ha funzionato:i piani sono rimasti largamenteinattuati. Nel tempo in cui unapubblica amministrazione in-gessata e con l'età media piùalta d'Europa recepisce pro-cessi di innovazione, la tecno-logia li rende desueti. I totemnelle strade sono un esempio.

E poi non tutto è uguale.Scuola e università compaionoin quei piani come compartidella pubblica amministrazio-ne, al pari dell'ufficio catasto.Nel capitolo dedicato allascuola, il rapporto reclama

tirare investimenti privati da stantemente l'attuazione deisommare a quelli pubblici. Do- piani. Dal punto di vista norma-po l'iniziale entusiasmo, è se- tivo, rafforzare il Garante dellaguito l'ennesimo stallo. I priva- privacy. Dal punto di vista in-ti attendono certezze: quanti frastrutturale, incentivare lesoldi pubblici? quanti incentivi imprese semplificando le pro-fiscali? distribuiti come?). Il cedure urbanistiche e ambien-governo tarda a darle. «Si ri- tali e coinvolgere attori (gestorischia l'ennesima occasione di servizi elettrici, concessio-mancata». nari autostradali) diversi da

La pubblica amministrazio- quelli delle telecomunicazioni.ne non è in grado di governare Dal punto di vista amministra-lo choc. Nel 2012 è nata L'Agen- tivo, utilizzare i big data nellazia per l'Italia digitale. Due an- revisione della spesa pubblica eni dopo Graziano Del Rio, allora formare una nuova generazio-sottosegretario a Palazzo Chi- ne di dipendenti pubblici. Dalgi, dichiarava: «La governance punto di vista produttivo,dell'Agenzia è manicomiale e sbloccare le procedure per lebarocca». Solo un anno fa è na- smart city e accelerare l'usota una commissione di coordi- dei fondi europei per le im-namento con le Regioni. Senza prese innovative. Dal puntoun forte soggetto nazionale, si di vista formativo, virare sulrischia uno spezzettamento di digitale il meccanismo dell'al-competenze esiziale. Solo nella ternanza scuola-lavoro egestione dei dati anagrafici, per cambiare la natura degli isti-8 mila Comuni sono stati censi- tuti scolastici trasformandoliti 200 diversi software.

Anche la produzione di leg-gi, abbondante negli ultimi an-

Italia digitale Pagina 35

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in piccoli laboratori produtti-vi. Dal punto di vista della si-curezza, utilizzare la biome-tria per l'autenticazione aiservizi online e ridurre i «da-ta center», nazionalizzandotutte le infrastrutture digitalipubbliche.

Vasto programma. «Un ban-co di prova per l'Italia».

— la C_Il piano deigoverno perattirareinvestimentiprivati nonspiega nemmenoquali siano gliincentivi fiscali

Cor- eliPer la solagestione dei datianagrafici gliottomilacomuni italianiutilizzanoduecentodiversi software

La sicurezzaPer autenticarei servizi onlinebisogna usarela biometria(identificazionetramite una o piùcaratteristichebiologiche e%ocomportamentali)

Italia digitale Pagina 36

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Ritardi

La rivoluzionemancatadei Pos

1 obbligo, per commerciantie professionisti, di dotarsi

di pos per l'accettazione deipagamenti con carte, previsto èstato un intervento che ha vi-vacizzato il mercato dei paga-menti, ma ancora insufficienteper un effettivo decollo dei co-siddetti new digitai payment.

Eppure, come sostengonogli operatori del settore, legrandi potenzialità della tec-nologia smart cara, rappresen-tano un'opportunità di busi-ness che meriterebbe di esseresfruttata. «Attraverso le carte egli smartphone, - spiegaGregorio Fogliani, presidente diQUI! Group (azienda attiva nelsettore dei buoni pasto, deiwelfare aziendale, dei paga-menti elettronici e circuiti diloyalty), - è possibile veico-lare moltissimi servizi a valoreaggiunto che vanno oltre lasemplice transazione moneta-ria (per esempio i buoni pasto)resi possibili grazie alle carteprepagate multifunzione, col-legate al nostro circuito di lo-yalty cash-back». Ma la gam-ma dei servizi è motto ampia edè implementabile sulle esigen-ze dei clienti che sono imprese,istituti bancari e finanziari, as-sociazioni e circuiti loyalty.

Il pos poi va vissuto comeun vero e proprio strumento dimarketing, prezioso per fide-lizzare i clienti. «La monetaelettronica è destinata a di-ventare la quotidianità perogni esercizio commerciale,non un'esclusiva delle grandirealtà», conclude Fogliani

PA. PU©RIPROOUâONE RISERVATA

Pos Pagina 37

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Strategie Solo il furto (70%) e la corruzione preoccupano di più. L'analisi di Pwc sui dati della Global Economic Crime Survey

Arriva dal web il pericolo per le aziendeII cybercrime è la terza fonte di rischio. Colpito il 20% delle imprese. E gli attacchi arrivano spesso dall'interno

DI UMBERTO TORELLI

Resta alta l'attenzione dellaaziende italiane sul fron-te di frodi e cybercrime.Nel corso del 2015 una su

cinque, in forma più o meno grave,ne è stata vittima. E dopo un attac-co solo il 53% si è preoccupata dimettere in atto contromisure effi-caci. In Italia la pirateria informati-ca risulta la terza tipologia di frodepiù diffusa. Un fenomeno in conti-nua espansione, considerando cheun'azienda su tre considera il cy-bercrime un grave pericolo per ilfuturo. A precederla nell'ordinesono l'appropriazione indebita(70%), in prima posizione. Seguitadalla corruzione (23%)

E questo in sintesi quanto emer-ge dal recente rapporto GlobalEconomic Crime Survey 2016, lapiù ampia indagine condotta a li-vello mondiale sul fenomeno dellefrodi economico-finanziarie, dallacorruzione agli attacchi informati-ci. Quasi sempre correlati tra di lo-ro, perché al furto di informazioniriservate segue una frode. A con-durla sui dati dello scorso anno èPwc (Pricewaterhouse Coopers)la società newyorkese presente in158 paesi, tra i leader di serviziprofessionali di revisione di bilan-cio, advisory, consulenza legale efiscale. I risultati sono stati raccoltiattraverso un'approfondita indagi-

ne in 6.300 aziende di 115 paesi,Italia compresa.

Il 60% delle organizzazioni ita-liane ritiene che il cybercrime siauna minaccia proveniente dal-l'esterno. Era il 55% nel 2014.Emerge che hackers, terroristi ecriminalità organizzata costitui-scono la minaccia più grande. Ilmotivo? Utilizzano i proventi deri-vanti dagli attacchi come fonte difinanziamento per altre attività il-lecite. Allora come si devono pro-teggere le aziende? «Oltre ai tradi-zionali strumenti di prevenzionecome firewall, sistemi anti-intru-sione e ovviamente gli aggiorna-menti periodici del software -spiega Alberto Beretta, partnerfo-

rensic di Pwc Italia - è necessarioricorrere ad algoritmi di cifraturaper la protezione dei dati memo-rizzati e condivisi». Almeno perinformazioni sensibili e critiche.Essenziale poi la presenza di ad-detti della security, 24 ore su 24.

Dal report Pwc il 42% delleaziende dichiara di disporre dispecialisti interni di primo inter-vento, adeguatamente formati perfronteggiare gli attacchi. Mentreun 20% ha esternalizzato la funzio-ne It Security. In ambito aziendalevanno identificate a priori attività,ruoli e singole responsabilità.«Nonché le metodologie per fron-teggiare in maniera organica estrutturata gli attacchi sempre più

complessi - continua Beretta - eccoperché stanno nascendo nuove fi-gure professionali come quella delCiso, il Chief information securityofficer». A lui il compito di coordi-nare i piani di intervento, ma so-prattutto definire una strategiapluriennale di prevenzione al cy-bercrime. Prevedendo budget spe-cifici con azioni a medio e lungotermine.

La buona notizia è che in Italiaaumenta la fiducia nelle forze del-l'ordine, impegnate nella lotta con-tro il cybercrime sul piano globale.Infatti, quasi la metà degli inter-pellati ritiene chele forze dell'ordi-ne siano adeguatamente dotate distrumenti di contrasto per gli ille-

citi informatici, inclusi attacchihackers e malware. Invece a livel-lo mondiale solo il 23% si ritieneprotetto dalle forze di sicurezza na-zionali.

La ricerca Pwc ha messo in luceanche la piaga delle frodi azienda-li. Eseguite spesso, dopo intrusioniillecite nei sistemi informativi. Eb-bene emergono risultati sorpren-denti. Perché si scopre, come leg-giamo nei libri e vediamo film po-lizieschi che spesso il responsabileè il «maggiordomo». Per questetruffe il 25% delle aziende ha mes-so in luce dopo le denunce la com-plicità diretta tra personale inter-no e truffatori esterni. E un 6% di-chiara che le minacce arrivano di-rettamente dall'interno delcontesto aziendale. Non solo.

L'indagine traccia l'identilcit del«truffaldini interni». In genere sitratta di uomini laureati, con tre-cinque anni di servizio. L'età risul-ta compresa tra 31 e 40 anni, conuna posizione dirigenziale di mid-dle management. Di norma nonsono esperti informatici, ma sem-plicemente hanno accesso a dati ri-servati. E non è detto che covinorancore e abbiamo avuto dissaporicon piani alti della società. Spessochi compie la frode è al di sopra diogni sospetto. Lo fa semplicemen-te per trarne un vantaggio.

a#utorelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sicurezza Pagina 38

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CHI MINACCIA LA SICUREZZA I NUMERI DEL CYBERCRIMETipologia di frodi nelle aziende italiane Incidenza sulle organizzazioni italiane, risposta multipla

53 oroHa implementatoun piano di rispostaagli attacchi

30% Lo percepiscecome una graveminaccia per il futuro

Ol;lolil ti.oiinniii. Criiiir, Sun,r,y L111f,.1'..C

Oltre ai firewallservono algoritmidi cifratura peri dati più sensibili

20 oro1 organizzazione su 5ne è stata vittima

Sicurezza Pagina 39

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Merito e qualità: 10 mosse per rilanciare le u 'versita italianeAl via la campagna della Crui per ferrare la perdita di fondi (e iscritti). Il rettore Nanfredi: regole più semplici

Sono cinquantenni , o giù dili, schierati contro le baronie ei privilegi acquisiti , combatto-no per il merito e la qualità,chiedono a gran voce risorse equalità ma , chiariscono, «nonci stiamo lamentando »: sono irettori italiani, che, a distanzadi un giorno da quella ufficia-le, lanciano la primavera delleuniversità.

Da Milano a Napoli, passan-do per Bologna e Roma, laConferenza italiana dei rettori(Crui) chiama a raccolta oggigli 8o atenei aderenti per ospi-tare dibattiti , tavole rotonde,convegni, e lanciare i io puntiper la rinascita dell'universitàitaliana. «Dobbiamo dimo-strare quello che di buono fal'università per il nostro Paese- spiega Gaetano Manfredi,presidente della Crui e capofi-la dei giovani rettori, coni suoi,rj2 anni da record rispetto allatradizione dei rettori ultrases-santenni -. E dobbiamo farcapire al governo e alla societàquanto potrebbe fare di più: sesolo ci fossero più sostegno e

II decalogo

OccupazioneII tasso didisocccupazione deidipiornzìt; e dei

Del laurear,: 17,7%.Fatto 1.00 lo stÌpen-dio di un diplomato,quello ci; un laureano

è- par; al 14 3

Fondi pubblicih Italia í fondi

pubblici investiti

I neiVunnversita sono

stati 7 423 milioni, nel

z01i6 ; vece G.S'r.

In Francia dai

2010 al 2ì7."' +3,6ß'

in Germania +2n`ß.

Ricchezza

Un eu?o investito

nell'universita frutta

almeno i curo al

territorio, con trasfe-

rimenti di tecnologia,

divulgazione servizi,

posti di lavoro diretti

e inci;re_tti

Calo degli studentiSono 130 mila glistudenti in meno (sii1,7 milioni) rilegaiultimi cinque ar'iniDocenti e ricercatorisono L?rnen0 (su (50 ,500) insette anni

regole più semplici». Qualchenumero: l'Italia investe 1og giu-ro per abitante in università,quando in Francia se ne spen-dono 303 e in Germania 304. Ilfondo ordinario per le univer-

sità è calato del 9,9% negli ulti-mi 7 anni, mentre negli altriPaesi Ue cresceva. Tra i 34 Pae-si Ocse, il nostro è al 26° postoper la quota di reddito nazio-nale destinato a ricerca e svi-luppo. E il diritto allo studioviene garantito solo a una pic-cola quota di studenti, compli-ci le nuove soglie Isee: que-st'anno sono idonei poco me-no di 107 mila studenti (a fron-

te dei 13,5 mila dell'annoscorso), e non è detto che tuttiavranno un contributo.

Eppure, ogni euro investitoper gli studenti aumenta laproduttività del Paese: «I no-

Innovazione

Nonostante crisi e

sottofir anziamerit0.

'Italia • all'8 posto

tra i Paesi Ocre e

davanti alla Cina per

duant;la assoluta e

dualità della rrodu-

¿lene sri eni;Iica

Dritto allo studioIn Italia tra 0-`;%:

degli studenti

usufruisce degli

strumenti di

supporto allo studio.

In Germania il i0-

In.-. In Franciatra ii 40 e l8O%9

stri dati confermano che i lau-reati trovano lavoro più facil-mente dei diplomati e guada-gnano di più», dice il presi-dente di Almalaurea, IvanoDionigi. Allora, è la solita que-stione di soldi? «É il momentodi chiarire che non si può pre-scindere dal capitale umano- chiarisce Manfredi -.L'università ha sempre attiratopochi investimenti e con la cri-si, a torto, non è stata conside-rata un'emergenza: dobbiamoaumentare le iscrizioni, crearenuove lauree professionaliz-zanti, migliorare la valutazio-ne. Altrimenti rischiamo di re-stare indietro». E troppo vec-chi: «Io ci ho impiegato 23 an-ni per diventare rettore - rideCristina Messa, „anni, a capodella Bicocca di Milano -. Edè stato un percorso breve ri-spetto a quello di altri: dobbia-mo svecchiare l'università, colblocco del turnover un'interagenerazione è rimasta ferma».

Valentina Santarpia@ValentinaSantl8

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Numero dei laureatiL'Italia con : 1 1 7 % . hail numero o iù bassodi laureati dEurOpa.Regno Unito (,2°0);Oc :e (3 ? ;)' Ue21(32%); Fraricia(32%); G2-0 (28Gerrnani:., (270/o)

Coèatratti fermaiIl coi tratto dí lavoroc 'e: personale tecnico-

fermo al 2009, glstipendi dei docenti al20 L0. Le retrbuziori isono fra le plu bassed'E:_iropa

Investimenti

L'Italia investe

nell'univereit , 109

euro per abitante.

Singapore? 73,la Corea del Siici o28il Giappone 331,la Francia 303e la Germania 304

Norme bizantineL'università con ipetenella didattica e nellaricerca con avversariinternazionali snellied efficaci Ma etrattenuta taci suoslancio dai peso

di i egoie complicate

Università Pagina 40

Page 44: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

L

Autonomia e risorse per gli ateneidi Massimo Egidi

ggi, 2i marzo, le università ita-liane - chiamate a raccolta

dalla Crui -presentano in io puntile loro proposte per una "nuovaprimavera". In questa riflessionesul futuro della formazione uni-versitariavorreiindicareunasem-plice riforma senza costi, che po-trebbe da .vverosostenerelanostracapacità competitiva: aumentare

la possibilità di autonomia Unasceltasemplice maingrado di dareelasticità e varietà alle proposteformative; favorire eterogeneitàdisciplinareccapacitAdi collegarenell'insegnamento, teoria e prati-ca; aumentare l'interazione fra iproblerireàli della società e quellianalizzatialivello accademico.

Università Pagina 41

Page 45: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

siMassimoEgidi

Ora servonopiù autonomiae p risorse

nasceltasempliceperfa-vorire davvero quegli

J elementi consideratiuno standard nel contesto inter-nazionale e per rispondere a fe-nomeni qualila crescente mobi-lità dei giovani e il mismatch trapercorsi formativi e lavoro.

La crescente mobilità deigiovani è un fenomeno che tutticonosciamo: molti vanno al-l'estero dopo il primo trienniodi studi universitari, altri trova-no opportunità interessanti do-po il dottorato; allo stesso tem-po unnumero rilevante di inge-gneri e di manager, così come dibiologi o informatici, ha espe-rienze lavorative in contestointernazionale.

Il fenomeno ha carattere ge-nerale, ma si manifesta in modoparticolare in tutte le aree pro-fessionali interessate dalla rivo-luzione dell'informatica e del-l'intelligenza artificiale. Unesempio rilevante riguarda losviluppo della nuova figura delData analyst. Il continuo svilup-po dell'informatizzazione pro-duce e rende disponibili enormiquantità di dati, il cui uso è rile-vante inmolti campi; permiglio-rare costi di produzione e quali-tà dell'offerta; analizzare la do-manda di mercato; studiare ledecisioni di scelta deicittadiniincampo economico e politico;usare i dati dellagenomicaperlasalute dei cittadini.

Uno dei campi di applicazio-ne più rilevanti riguarda la co-siddetta "Industria 4.o": con laproduzione dimassadi sensoriabasso costo, la miniaturizzazio-ne e la creazione di connessioniinternet nei processi produttivi,le macchine condividono unamole enorme di dati che posso-no essere usati per migliorare iprodotti e ridurre i costi. Lo svi-luppo di nuovi algoritmi perl'analisi di queste informazionidiviene dunque essenziale perla gestione dei relativi processi.

Le stime sulla dimensionedel mercato per la professionedel Data analyst nel prossimodecennio variano, ma tutteconcordano che si tratterà diuna dimensione estremamenteampia: Forbes stima che que-st'anno negli Stati Uniti la do-manda si è incrementata del-1'89 per cento.

Ma quali competenze sono al-la base di questa nuova profes-sione? Statistiche? Informati-

che? Manageriali? Ingegneristi-che? In realtà si tratta di unnuo-vo inedito mix di tutte queste,più altre ancora di carattere rela-zionale e comunicativo chepongono il Dataanalyst ingradodi dialogare con tutte le funzioniorganizzative.

Questa caratteristica si ritro-va in molte nuove professioni,in particolare quelle legate almanagement. Tutte richiede-ranno competenze sempre piùricche e differenziate rispetto alpassato, mentre molte dellecompetenze di tipo tradiziona-le diventeranno rapidamenteobsolescenti. Il mismatch delmercato del lavoro rispecchiaproprio questo processo, desti-nato ad accelerare in relazionealla velocità di diffusione delleinnovazioni.

Ma accanto a questo, emergeanche un mismatch legato alletecnologie. La globalizzazionedelle catene del valore e dellaproduzione dei beni fa sì che unprodotto industriale può averecomponenti provenienti da am-pie e differenti aree geopoliti-che. La domanda di competenzequalificate già si distribuisce neidiversiPaesidelmondo seguen-do lo sviluppo delle tecnologieavanzate che avranno rilevanzaper le applicazioni produttive.La specializzazione produttivadei Paesi nelle loro aree di eccel-lenza diviene così sempre più ri-

levante e le politiche di supportoallo sviluppo della ricerca, chesono tradizionalmente dipen-denti da singoli Paesi, dovrannoessere mirate in modo nuovo.

Due sono le questioni rilevan-ti per chi, come le università, de-ve conoscere e anticipare l'evo-luzione delle professioni nelprossimo futuro.

Primo: la varietà e la ricchez-za delle competenze che verràrichiesta è destinata ad aumen-tare tanto rapidamente quantoalcune professioni diverrannoobsolete; questo richiederà mo-delli formativi nuovi in grado disviluppare capacità di problemsolving e di integrare in modoinedito competenze tecniche enon tecniche, uscendo dal mo-dello tradizionale di specializ-zazione verticale.

Secondo: lo sviluppo tecno-logico e imodelli dibusiness so-no sempre più caratterizzati dauna dimensione internazionalee ilterreno sul quale le universi-tà si trovano a competere neidifferenti campi della ricerca èglobale. La competizione inter-nazionale rende sempre più dif-ficile attrarre scienziati, espertie studenti di elevata qualità, inassenza di competenze e di ri-sorse finanziarie adeguate, masolo questa è la chiave del sue-cesso percrearealtecompeten-ze professionali spendibili sulmercato globale.

Rettcre Università Luiss Guido Cari

Università Pagina 42

Page 46: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

Oggi,21 marzo, la Crui chiama araccolta gli atenei perla nciare unallarmesul rischio di perdita dicompetitività internazionale. Questii 10 punti all'ordi nedelgiorno:

L'istruzione universitaria creaindividui più liberie più forti. Lalaurea aumenta la possibilità ditrovare occupazione e consente diguadagnare di più. Fatto 100 lostipendiodi undiplomato,quellodi un laureato è pari a 143. Un tassodi disoccupazione di oltre A30%peri diplomati,scendeal17,2%perillaureati

La presenza di un'universitàgenera territori più ricchi.Attraverso trasferimenti ditecnologia, contaminazione diconoscenza, divulgazione, sanità eservizi peri cittadini, posti dilavoro diretti e indiretti, migliorqualità della vita culturale. Un euroinvestito nell'università fruttaalmeno un euroalterritorio

Grazie all 'università ilpaese èpiù innovativoecompetitivo.Nonostante la crisi l'Italia sicolloca all'8° posto tra i paesi 0csee davanti alla Cina per quantitàassoluta e qualità della produzionescientifica

L'Italiahailnumerodilaureatipiù basso d 'Europa (e non solo). U k42%; Ocse 33%; Ue 2132%;Francia 32%; G20 28%; Germania27%; Italia 17%

L'Italia non investeneR'università . Investimento ineuro per abitante:Singapore573,

Corea del Su d 628, Giappone 331,Francia 303 e Germania 304. Italia109

L'Italia ha applicatol 'austerityall'università . Fondi pubblici nel2009:7.485 min. Ne12016: 6.556(-9.9%). Fondi pubblici 2010-2013: Francia +3,6%Germania+20%

L'università èin declino. Menostudenti, meno docenti, menodottori di ricerca. 130.000studenti in menosu 1.700.000negli ultimi 5anni. 10.000 docentie ricercatori in menosu 60.500 dal2008 al2015.5000 dottori diricerca in meno negli ultimi 5 anni

Ildirittoallostudiononèpiùgarantito. In Italia meno del9%degli studenti usufruisce distrumenti di supporto allo studio.In Germania i[10%-30% deglistudenti. In Francia fra 1140%el'80%

Personale tecnico-amministrativo e docenti non sonoincentivati . 11 contratto di lavorodel personale tecnico-amministrativo è fermo al2009,gli stipendi dei docenti a 12010. Leretribuzioni sonofra le più bassed'Europa

Normebizantineimpedisconoall'università di esserecompetitiva . L'università competenella didattica e nella ricerca conavversari internazionali snelli edefficaci. Ma ètrattenuta nelsuoslancio dal peso di regolecomplicate

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Page 47: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

LA MAPPA DII_.Flessioni consistenti anche a economia,architettura, ingegneria civile e ambientale

Undici dei 15 atenei che hanno visto scendereil numero di studenti sono nel Mezzogiorno

Matricole in fuga da giurisprudenzaIn quattro anni la laurea magistrale perde il 35% di studenti - In generale i nuovi ingressi calano del 3%

Gianni Trovati

Nel futuro dei giovani italianici sono più laboratori informaticie meno studi da avvocati e com-mercialisti, più passione per la fi-sica e le lingue straniere, e menocarriere da medico (effetto delnumero chiuso) e architetto. Nelloro presente universitario, poi,c'è più Centro-Nord, e molto me-no Mezzogiorno.

L'università italiana che oggiprova a rilanciare in tutti gli ate-nei la propria «primavera» stacambiando in profondità,non so-lo per le politiche degli ultimi go-verni, che secondo il consuntivostilato dalla Conferenza dei retto-ri hanno fatto perdere al sistemalomilaposti da docente e ricerca-tore (13%, contro il 5% medio dellaPa) e hanno depresso finanzia-mento ordinario e investimenti inricerca. A modificare l'accade-mia del nostro Paese sono gli stu-denti, che nelle decisioni sul pro-prio futuro sembrano abbando-nare alcune mode degli almi Due-mila per orientare di più leproprie scelte sulla base dellechance occupazionali e su un li-vello di servizi sempre più diffe-renziato nel territorio.

Per individuare con buonaprecisione queste dinamichebasta guardare i numeri delleimmatricolazioni, diffusi nei

Gli incrementi maggiori diiscrizioni si registrano nelleclassi di laurea legate all'Ict, daingegneria dell'informazione ascienze informatiche

giorni scorsi dal ministero del-l'Università: le dimensioni com-plessive dell'università noncambiano più di tanto, con unto-tale di nuovi ingressi che segnaun -391o fra 2011/2012 e 2015/2016grazie a un piccolo colpo di reni(+2%) registrato nell'ultimo an-

no; rispetto ai loro fratelli mag-giori, però, gli studenti che han-no cominciato quest'anno la vitaaccademica disegnano una clas-sifica delle preferenze quasistravolta in pochi anni.

Tra i big dell'università, a col-pire è prima di tutto il crollo digiurisprudenza: allalaureamagi-strale a ciclo unico, cioè la più vi-cina a quella "classica" frequen-tata da schiere di studenti delvecchio ordinamento, quest'an-no sono entrate 17.625 persone,cioè il 35,4% in meno rispetto aquattro anni prima, mentre il nu-mero dei corsi è addirittura salito(di poco).InunPaese dovegliav-vocati iscritti alla Cassa forensesono 223mila, formano una cate-goria di dimensioni imparagona-bili con quelle di altri Paesi e ve-dono il loro reddito medio scesodi moltorispetto aglianni d'oro, ilnumero fa rumore.

Mentre si discute dellariformadi giurisprudenza e di una possi-bile introduzione ad ampio rag-gio del numero chiuso che ha giàfatto scoppiare polemiche a ripe-tizione, i nuovi studenti sembra-no anticipare nei fatti l'evoluzio-ne delle regole che punta su laure-ati meno numerosi, ma con quali-fiche più spendibili sul mercatodel lavoro. Un obiettivo, va detto,già sperimentato asuo tempo conlanascita dellalaureatriennale inscienze dei servizi giuridici, cheavrebbe dovuto formare giuristid'impresa dal curriculum piùsnello di quello degli aspiranti av-vocati, ma è stata presto schiac-ciatadalle resistenze dell'accade-mia e da una fortuna non troppobrillante frastudenti e famiglie: inquattro anni il numero dei corsi siè ridotto di un sesto, ma quell o de-gli immatricolati è sceso del25,3%, attestandosi ora sotto quo-ta3milaiscritti.

Flessioni molto più consistentirispetto alla media del periodo siincontrano anche a economia,conil-6,2%fatto segnare dascien-ze dell'economia e della gestione

aziendale, cioè la classe di laureapiù frequentata dell'area, e il-94% di scienze economiche.

Frena parecchio architettura,dove pesano però le scelte degliatenei sugli ingressi contingenta-ti, tiene lettere,mentrefrale classidi laurea in netta crescita spicca-no quelle più collegate allIct: in-gegneria dell'informazione ospi-ta quest'anno più di 15mila nuovistudenti, cioè il 27,9% in più ri-spetto a quelli che avevano de-buttato quattro anni fa (il numerodei corsi è invariato), mentre ascienze e tecnologie informati-che i numeri assoluti sono piùcontenuti (siamo intorno ai 6milanuovi studenti), ma il balzo è del36,7 per cento.

Accanto a quella delle compe-tenze, cambia anche la geografia"fisica" degli studenti, per effettodell'esodo dalle università meri-dionali che è proseguito anchequest'anno, in controtendenzacon il resto del Paese (-2,1% in unanno, contro il +2% della media

nazionale). Undici dei 15 ateneiche hanno visto scendere in mo-do più consistente il numero degliimmatricolati negli ultimi quat-tro anni sono meridionali, e il re-cord spetta alla Mediterranea diReggio Calabria, dove gli imma-tricolati di quest'anno sono stati712, il 46Q% in meno rispetto al2011/2012. All'altro capo dellaclassifica, dieci dei 15 atenei con leimpennate più decise sono alNord, guidati dal PiemonteOrientale, che segna il risultatopiù netto (+53,1°AI, seguita dal+354% di Bergamo). Certo, ci so-no realtà in controtendenza, co-me le università meridionali checrescono (per esempio, L'Orien-tale di Napoli, ilPolitecnico diBa-ri, Salerno), e di sedi del Nord chesi alleggeriscono (lo Iuav di Ve-neziao Milano Bicocca), aconfer-mache ilterritorio dasolononse-gnail destino diunateneo,maaiu-ta a determinarlo.

[email protected]) RI PRO DD ZIO NERI' I RVATO

Università Pagina 44

Page 48: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

La fotografia e il trend

LE SCELTE DEGLI STUDENTILa dinamica delle immatricolazioni nelle classi di laurea più frequentate,sono considerate le classi con pili di 4mila nuovi immatricolati

CLASSE DI LAUREA DTFFFRFU2n 1. cm '01c72014

IMMATRICOLATI2015/2016

oIFFCRi

Scienze dell'economiae della gestione aziendale

27.559

Ingegneriaindustriale

19.782

Giurisprudenza(magistrale)

17.625

Ingegneriadell'informazione

15.086

Lingue e culturemoderne

12.700

Professionisanitarie

11.197

NELLE UNIVERSITÀ

L'andamento delle nuove immatricolazioni ateneo per ateneo

IMMATRICOLATI DIFFERENZA DIFFERENZA

201512016 SUL 2015/14 SUL 2012(11

Atenei Statali

Perugia 3.652

Napoli II Università 3357

[NotaJaJirdePega9cno.r_Jlt , i,natico 3fJtv.5¡7116

Scienzeeconomiche

9.708

Scienze delleducazionee della formazione

8.699

Mediazionelinguistica

8.521

Scienzebiologiche

8.506

Scienze politiche e dellarelazioni internazionali

8.267

Scienzedella comunicazione

7.685

Scienze e tecnichepsicologiche

7.536

ttere

6.809

IMMATRICOLATI DIFFERENZA DIFFERENZA

201512016 SUL2015114 SUI 2012111

Atenei Statali

Marche Politecnico 2.896

Lecce Sa lento 2.880

Ferrara 1798

Piemonte Orientale 2.778

Urbino 2.761

Trieste

i

Farmacia e farmacia. industriale

6.684

Scienze e tecnologieA informatiche

6.096

Scienze delle attivitàmotorie e sportive

5.866

Biotecnologie

4.855

fegneria civileimbienta le

.848

ni culturali

236

icone e tecnologieimiche

! ,099

i rdicina,. hirurgia

4.049

IMMATRICOLATI DIFFERENZA DIFFERENZA2015/2016 SUL 2015114 SOL 2012/11

Atenei non Statali

2.524 -4.o , n., s Enna I(ore

Brescia 2.455

Siena 2,212

2,715

2.095 - I% Castellanza Liuc

1,981 1

1.732 e 1•., i

1.651 1 Humanitas

Reggio Calabria Stranieri 115

Roma Europea 110

Bra Scienze Gastronomiche 67

Totale 18.498

Atenei Telematici

631 15.ac,, Guglielmo Marroni

Siena Stranieri 517 1

Roma Foro Italico 351

Roma Studi Internazionali 234

Perugia Stranieri 113

Totale 249.354 Totale 2.825

toite -eoaae- _e -zu óre t dat+^marn ,ar F1egh stL r

Università Pagina 45

Page 49: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

Crescono professioraisíi e st.urtupper che si áffidarao al cowork'irig. Corrr.e fun-;iona e dore

La scrivania2 Meglio condivisa,spazi i comune per l attività , risparmiando s i costi

Pagina a curaDI SIBILLA Di PALMA

a crisi che impone an-cora attenzione ai costi,un mercato del lavorosempre più flessibile, la

crescente popolarità della sha-ring economy (economia dellacondivisione) e lo sviluppo diuna maggior cultura impren-ditoriale nel paese. Fattori chespingono sempre più aziende,liberi professionisti, freelancee startupper a gestire i propriaffari tramite coworking, ovve-ro una sorta di ufficio low costper chi necessita di uno spazioper la propria attività e vuolerisparmiare, condividendolo.

Come funziona e vantag-gi. Nato a metà degli anni Due-mila negli Usa, il coworkingpermette di usufruire di unapostazione di lavoro all'inter-no di una struttura attrezzatae organizzata assieme ad altriprofessionisti. Solitamente sitratta di strutture aperte nellequali sono presenti postazionicon connessione internet wi-fi,sale riunioni e strumenti comestampanti, fax, fotocopiatri-ci. Sul fronte delle tariffe, unufficio di coworking a Milanocosta intorno ai 100 euro men-sili, spese comprese, mentrea Roma si parte dai 180 euromensili. In altri casi, invece,viene adottato un sistema percui il conto si salda in base altempo trascorso nello spaziodi coworking. Il vantaggio nonè però solo economico: questanuova filosofia di lavoro offreinfatti anche opportunità discambio professionale, networ-king, socializzazione.

Il coworking in Italia. AMilano, la rete Cowo mette adisposizione diversi spazi; tra

questi, uno in via Alserio 23presso il quartiere Isola nellostudio di Visual Design Ataba-liba di Dario Albini. In via CarloPoerio 39, non lontano da CorsoBuenos Aires e Piazza Oberdan,i locali del Centro di IniziativaEuropea ospitano invece unazona coworking molto ampia,di circa 200 mq. Mentre in viaLambrate, 11 il Cowo Milano/Work On è in grado di ospi-tare fino a 29 coworkers con iseguenti servizi: scrivania enumero di telefono fisso, salad'attesa, spazio ristoro, consu-lenza informatica. Si trova in

via Copernico 38 lo spazio dicoworking Copernico. Offre 120postazioni; è possibile sceglieretra le opzioni desk mobile, chepermette di optare ogni giornoper una postazione diversa, edesk fisso che mette a disposi-zione uno spazio personale fisso.Si trova in via Calabiana 6, neipressi della Fondazione Prada,il nuovo Tag di Talent Garden,network europeo di coworkingche conta 8.500 metri quadra-ti di superficie e può ospitareoltre 350 persone. Spostandosia Roma, Cowo 360 è uno stori-co spazio di coworking (in via

Vacuna 96) che offre postazio-ni complete di scrivania, sedia,luce da tavolo e spazio per ipropri effetti personali. I costiper un desk fisso ammontanoa 230 euro per un mese, 630euro per tre mesi e 1.140 europer sei mesi. Bc 103, situato invia Tomacelli, 103, permette discegliere tra diverse opzioni: po-stazione in openspace; stanzaElite (camera indipendente chepuò ospitare fino a quattro per-sone); stanza Arancio (cameraindipendente che può ospitarefino a sei persone). Infine, ilcoworking SPQwork nasce inun ex complesso industriale apochi passi dalla Stazione Ti-burtina, in via di Portonaccio231b. Uno spazio di 650 mq sudue piani, articolato in uffici,aree postazioni, aree comuni,sale riunioni e sale polifunzio-nali.

A Torino, tra gli altri, è in-vece attivo il Cowo Torino/Spazio19, in via Cesare Balbo19. Le soluzioni variano dallospazio tradizionale con scriva-nia, cassettiera e armadio, finoallo spazio minimale, oltre aun'ampia area condivisa. A Na-poli è invece presente Rework,presso viale della Costituzione(Centro Direzionale), conta ol-

tre 700 mq di superficie e offre36 postazioni. Sono disponibilidue opzioni: abbonamento tri-mestrale da 250 euro al mese esemestrale da 235 euro al mese.A Bologna, in via Marconi 45, èattivo Work in progress, cowor-king che ospita dieci postazionidi lavoro; dispone inoltre di unasala riunioni e di uno spaziocentrale adattabile per ospi-tare presentazioni, workshop,piccoli eventi di networking.Mentre in via Mazzini , 82, Bo-stick (network di professioni-sti operanti in diversi ambiti)offre un ampio spazio dedicatoal coworking, una sala riunio-

ni dotata di maxi schermo, treuffici, doppi servizi e spazio ri-storo attrezzato.

Un sito per la ricerca. Pertrovare postazioni di coworkinganche nelle altre città d'Italiaè nato Coworkinfor, sito perla ricerca e la prenotazione dispazi di lavoro condivisi, dispo-nibile anche su app per iOS eAndroid. Basta registrarsi uti-lizzando Facebook o Twitter einserire la città di interesse. Aquel punto si potrà visualiz-zare un elenco degli annunciordinati per prezzo, distanza evalutazione degli utenti.

© Riproduzione riservata

Co-working Pagina 46

Page 50: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

lniziativa Caratteristiche Sito web

Milano - rete Cowo, vlaAlserio 23

Milano - Rete Cowo invia Carlo Poerio 39

Milano - Cowo Milano/Work On in via ÉMara•abra-te11

Milano - CoworkingCopernico in via Coper-nico 38

M ilano - Tag di TalentGarden ili via Calabia-na 6

Rorna - Cowo 360 in vlaVacuna 96

Be 103 ili vla Teamacelli103

Ce}wcrking SPQworkili via di Peartonaecïo23/b

Torino - Cowo Torino/Spazic19, in via CesareBalbo 19

Spazio di coworking disponibile nel quartiere Isola presso lostudio di Visual Design Atabaliba di Dario Albini

I locali del Centro di Iniziativa Europea ospitano una zonacoworking molto ampia. di circa 200 mq

È in grado di ospitare fino a 29 coworkers coni seguenti servizi:scrivania e numero di telefono fisso personale, sala d'attesa,spazio ristoro, consulenza informatica

Offre 120 postazioni; d possibile scegliere tra le opzioni desk`nobile, che permette di optare ogni giorno per una postazio-ne diversa, e desti fisso che mette a disposizione uno spaziopersonale fisso

Networ.i,<, europeo di coworking che: conta 3.500 metri quadratidi superficie e può ospitare oltre 350 persone

Storico spazio di coworking che offre postazioni complete discrivania, sedia, luce da tavolo e spazio per i propri effetti por-sonali. l costi per un desti. fisso ammontano a 230 euro per unmese, 630 giuro per tre mesi e 1.140 euro per sei mesi

Permette di scegliere tra diverse opzioni: postazione in open-space; stanza Elite (carriera indipendente che pus ospitare: finoa quattro persone); stanza Arancio (camera indipendente, convista, che può ospitare: fino a sei persone)

Spazio di 650 rraq su due piani, articolato in uffici, aree posta-zioni, aree comuni, sale riunioni e sale polifunzionali

Le soluzioni variano dallo spazio tradizionale con scrivania, cas-settiera e armadio. fino allo spazio naininiale, oltre a un'anipiaarea condivisa

http://www.ataba-liba.corn

I itLp.:'/wwwe cd ie-

coop.it

attp:¡; w/wW,work-On.it

ht4Lp://wA,w.coper-nicon-iiiano.it

http:// milano-ca-labiana.talentgar-den.org

bttp://workitout,it/1 7 53-2

http://www.hc103. it

http://spgwork.com

http://w~ spa-zio1O.it

Napoli - Rework. pressoviale della Costituzione(Centro Direzionale)

Bologna - Work in pro-gress in via Marconi45

Bologna - Besstiek in viaMazzini 82

Coworkinfor, sito perla ricerca e la prenota-zione di spazi di lavorocondivisi in tutta Italia

Conta oltre 7 00 mq di superficie e offre 36 postazioni. Sonodisponibili due opzioni: abbonamento trimestrale: da 250 euroai mese e semestrale da 235 euro al i rese

Ospita dieci postazioni di lavoro; dispone inoltre di una salariunioni e di uno spazio centrale adattabile per ospitare pre-sentazioni, wor kslhiop. piccoli eventi di networking

Networ.1k di professionisti operano in diversi ambiti che offre unampio spazio dedicato al coworking, una sala rirrnioni dotata dimaxi schermo, tre uffici, doppi servizi e: spazio ri.toro

Basta registrarsi u tilizzando Facebook o Tv1•witter e inserire la

città di interesse. A quel punto si posra visualizzare un elencodegli annunci ordinati per prezzo, distanza e valutazione degli

Utenti

littp://www.[-ewor--kspace.it

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Co-working Pagina 47

Page 51: Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016Centro Studi C.N.I. 21 marzo 2016 Pagina I APPALTI Italia Oggi Sette 21/03/16 P. I Appalti, punto e a capo Roberto Miliacca 1 NUOVO CODICE APPALTI

Personaggi Chiamato da Steve Jobs nel 2008 ha lavorato per sette anni tra le quinte. Ora fa parte del team esclusivo che guida Cupertino

-h L'ingegnere che connettecuore, cervello e dito negli smartphoneSrouji e il suo team dietro all'efficienza e alla tecnologia dell'impronta digitale

S e Apple riuscirà que-st'anno a ribaltare i pro-nostici del declino del-

l'iPhone, dovrà ringraziaresoprattutto il meno noto, me-no glamorous membro dellasquadra di top manager cheaffianca il ceo Tim Cook. Sichiama Johny Srouji, ha 51anni, ed è entrato nel teamesclusivo che comanda a Cu-pertino solo lo scorso dicem-bre, dopo sette anni di lavorodietro le quinte. Lo aveva re-clutato lo stesso Steve Jobs,nel 2008, l'anno dopo il de-butto del primo iPhone, ren-dendosi conto che la sua tec-nologia aveva dei problemi eche il motivo era il suo basar-si su microchip (micropro-cessori) disegnati da altri. Ilmicroprocessore è il cervellodegli smartphone e dei tablet:

determinala loro potenza, ve-locità, affidabilità. Su un mi-croscopico pezzetto di silicio,è concentrata tutta l'unità dielaborazione centrale (Cpu)di un computer. La complessae costosa produzione dei chipè nelle mani di pochi grandicolossi del silicio, le aziendeamericane Intel e Qualcomm,la coreana Samsung, la Tsmcdi Taiwan. Per la manifatturadei suoi chip, anche Apple siaffida a loro, in particolare aSamsung e Tsmc. Ma il dise-gno di come dev'essere fatto

Suo l'A7, il motoredegli iPhone 5S, laprima granderivoluzione

un microprocessore è elabo-rato e sviluppato dagli inge-gneri della divisione Hardwa-re technologies di Apple gui-data da Srouji. Lì sta il «se-greto» di come hardware esoftware si sposino perfetta-mente nell'iPhone e nell'iPad.

Prima di entrare nella Ap-ple, Srouji lavorava alla Ibmoccupandosi di semicondut-tori. E' nato ad Haifa, Israele,in una famiglia araba cristia-na, una minoranza nella mi-noranza. Parla arabo, ebraicoe francese, oltre all'inglese.Fin da bambino si era appas-sionato alla tecnologia: neiweekend e d'estate aiutava ilpapà a costruire stampi di le-gno per fabbricare pezzi dimotori, attrezzature medichee altri macchinari. Al liceo erail primo della classe in mate-

matica, chimica, fisica escienze. Uno dei suoi inse-gnanti lo ha introdotto nelmondo dei computer e l'haconvinto a iscriversi al Tech-nion institute of technology,<il Mit israeliano», doveSrouji ha ottenuto sia la lau-rea sia il master in Informati-ca. Subito dopo ha iniziato alavorare nei laboratori di ri-cerca di Ibm nella stessa Hai-fa. Nel 1993 è passato ad Intela occuparsi di disegno dei se-miconduttori e nel'99 si è tra-sferito negli Stati Uniti. Nel2005 è tornato con Ibm, fino aquando Apple l'ha chiamato.

Il primo «sistema su cir-cuito integrato» disegnato inproprio da Apple, cioè daSrouji e dai suoi uomini, èstato l'A4 per l'iPhone 4 nel2010. Ma una vera e propria

rivoluzione nel mondo deglismartphone l'ha scatenatanel 2013 l'A7, il cervello del-l'iPhone 5S, il primo chip con64 bit di potenza- il doppiodei modelli precedenti - perun telefonino destinato al lar-go pubblico. Questa nuovatecnologia ha permesso di in-serire nell'iPhone il sensoreper il riconoscimento delleimpronte digitali (Touch ID)e il sistema di pagamento Ap-ple Pay.

Per sviluppare i nuovi mi-croprocessori, Apple ha au-mentato parecchio gli investi-menti in ricerca e sviluppo:dai 4,5 miliardi di dollari nel2013 ai 6 miliardi nel 2014 e8,1 miliardi l'anno scorso. Sol-di ben spesi, se è vero - co-me ha scritto Bloomberg Bu-sinessweek - che i chip rap-presentano una parte crucia-le della macchina da profittidi Cupertino.

L'ultima generazione deimicroprocessori creati daSrouji è quella dell'A9, svilup-pato per l'iPhone 6 e ora den-tro anche il nuovo SE e il nuo-vo iPad presentati il 21 marzo.Wall Street sembra scommet-tere sul loro successo, a giudi-care dalla ripresa delle quota-zioni di Apple nelle ultimesettimane. Un rialzo che fa fe-lice anche Srouji: premiato daCook lo scorso ottobre con unpacchetto di 90 mila azionidella Mela, ora ne ha in tuttooltre 300 mila, per un oltre 33milioni di dollari.

M.T.C.

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