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Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015

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Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015

Pagina I

PROFESSIONISTI

Liberi professionisti come Pmi I fondi Ue diventano accessibiliItalia Oggi Sette 07/12/15 P. 44 Beatrice Migliorini 1

RICERCA

Fondi europei, la sfida del biotech gli italiani primi ma solo nella ricercaRepubblica Affari Finanza 07/12/15 P. 14 Micaela Osella 2

AGENZIA DIGITALE

Agenda digitale frenata dai decreti mancantiSole 24 Ore 07/12/15 P. 7 Antonello Cherchi 3

SOVRINTENDENTE

L'autorizzazione è necessaria per ogni interventoSole 24 Ore 07/12/15 P. 26 6

SCIENZA

Dal Gran Sasso alla materia oscuraRepubblica 07/12/15 P. 26 Silvia Bencivelli 7

La sfida più difficile dopo il bosone di HiggsRepubblica 07/12/15 P. 27 Giovanni Amelino-Camelia

10

CASSE PROFESSIONALI

Alle casse di previdenza piace la Banca d'ItaliaRepubblica Affari Finanza 07/12/15 P. 31 11

SICUREZZA ICT

The Cybersecurity Threat That Lurks Under the StreetNew York Times 07/12/15 P. VII 12

AVVOCATI

I 15 legali più noti su webItalia Oggi Sette 07/12/15 P. I Roberto Miliacca 13

NOTAI

Sanzione per il notaio sciattoItalia Oggi Sette 07/12/15 P. VI 14

Dichiarazioni, professionista liberoItalia Oggi Sette 07/12/15 P. VI 15

GESTIONE SEPARATA

Gestione separata Pensioni, le partite Iva vogliono ballare da soleCorriere Della Sera -Corriereconomia

07/12/15 P. 19 Isidoro Trovato 16

START UP

Start up, incentivi a 4 corsieSole 24 Ore 07/12/15 P. 19 Francesco Nariello 17

ANTICORRUZIONE

Anticorruzione solo sulla carta senza riforma e formazioneSole 24 Ore 07/12/15 P. 27 GaetanoScognamiglio

19

AFFIDAMENTI IN HOUSE

Il 95% degli affidamenti è in houseSole 24 Ore 07/12/15 P. 27 Stefano Pozzoli 20

IMMOBILI VINCOLATI

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015

Pagina II

Dai vincoli nascosti un'insidia sugli edifici pubblici e privatiSole 24 Ore 07/12/15 P. 26 Guido Inzaghi,Simone Pisani

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Le opzioni. per• le categorie in attesa della conferma dell equiparazione nel dcdl Stabilità 201E

Liberi professionisti come PmiI fondi Ue diventano accessibiliDI BEATRICE MIGLIORINI

ace fatta tra liberiprofessionisti e Pmi.Ai fini della loro equi-parazione per l'acces-

so ai bandi regionali per ifondi europei ecco arrivare ilddl Stabilità per il 2016 che,con l'introduzione di unanorma ad hoc, intende met-tere ordine su una materiada sempre in mano regioni.Al netto delle misure previ-ste per i professionisti sia alivello regionale, sia a livellonazionale (si vedano altri ar-ticoli), infatti, in base all'ulti-ma ricognizione effettuata daIOLavoro nella primavera diquest'anno, quasi il 50% deglienti aveva optato per l'esclu-sione dei liberi professionistidall'accesso ai bandi regio-nali giustificando la scelta,in mancanza di un precisoorientamento del governosul punto, con la mancanzadel requisito dell'iscrizionealla camera di commercio.Elemento ritenuto impre-scindibile per la partecipa-zione ai bandi sulla base diun precedente orientamentodel ministero dello sviluppoeconomico. A seconda dellaprovenienza, quindi, le sortidei professionisti potevanoessere alterne. Ecco però, cheper provare ad armonizzarela situazione sul territorio,dopo sollecitazioni arrivateal dicastero di via Veneto dapiù fronti, è stato costituitoun tavolo di lavoro ad hoca cui sono state chiamate apartecipare tutte le categorie,anche le non regolamentate,con le relative associazioni.Un progetto entrato subitonel vivo prima dell'estate madi cui, al rientro dalle ferie,sembravano essersene persele tracce. In realtà, invece, ladecisione stava maturando.Infatti, nel corso dei lavorisul ddl Stabilità per il 2016in prima lettura al senato èstato presentato un emen-damento avallato prima dalsottosegretario all'economiaPier Paolo Baretta e dal sot-tosegretario allo sviluppoeconomico Simona Vicari, poianche dalle relatrici al testoMagda Zanoni (Pd) e FedericaChiavaroli (Pd), per l'equipa-

razione dei professionisti allepmi ai fini della partecipazio-ni ai bandi regionali per l'ac-cesso ai fondi Ue. Testo, poiconfermato anche nel maxi-emendamento del governosu cui l'aula di palazzo Ma-dama ha poi votato la fiducia.Chiarezza, quindi, sembravaessere stata fatta fino a cheil testo non è passato alla ca-mera per la seconda lettura.In tale sede, infatti, tra le pro-poste di modifica presentate eammesse al vaglio della com-missione bilancio di Monteci-torio è apparsa una richiestadi soppressione della normaintrodotta dal senato. Richie-sta difficilmente comprensi-bile alla luce del fatto che lamisura sarebbe stata a costozero, ma che può essere lettagrazie a un altro emendamen-to presentato contestualmen-te. Questa seconda proposta dimodifica, infatti, chiede l'intro-duzione all'interno della nor-ma prevista dal senato delleprofessioni non regolamenta-te, ovvero, quelle disciplinate

dalla legge 4/2013. Richiestaavanzata alla luce del timoreche le professioni non ordinisti-che fossero escluse dalla par-tecipazione ai bandi in quantonon espressamente previstedalla norma. Tale esclusione,però, non ha alcuna possibilitàdi concretizzarsi. La normati-va europea per quanto riguar-da la possibilità di accesso aifondi, infatti, non menziona leprofessioni non regolamentateper il semplice fatto che a livel-lo europeo la distinzione nonsussiste. In base ai dettami Ue,quindi, tutti i liberi professio-nisti possono essere equiparatialle pmi senza se e senza ma.Tesi condivisa anche dal Miseche, non a caso, per il tavolo diconfronto ha espressamentechiesto la partecipazione ditutte le categorie. In attesa,però, che il nodo sia scioltoe chiarezza sia fatta i liberiprofessionisti continuano avivere nel limbo e affidarsi albuon cuore di qualche regioneo di qualche iniziativa ad hoca livello nazionale.

Professionisti Pagina 1

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Fondi e . o ei, la s .d . del biotechgli itaiiath primi ma solo nella ricercaF.'A S5OBIOTEC SOLLECITA UfVAR{lIGF 1ÚR RAPPRESENTAZIONEA BRUXELLESDEL VALORE DELLE NOSTRE AZIENDE EDELLEPRODUZIONI: UN SETTC)RF CHE VALE2t7 MILIARDI DI EkP(7RT

a.í}sella

Alessandroáldoll,presidentedi Assoblotec

crescita del settore farntaceu*i t stw : iri ,t11 t?°l,

ñ[üawa loro sei ~inati dopo l'anno 2

`io - una aspettativa di vita oltre i cen-graiealcaro sene•

tfniralrHamoguadagnato seiorediesi . inpfîr<`I, t e aziende che hanno fatto della scienza della vi-,,, le 1 iutecli, il loro pane quotidiano, andare oltre fa

p.trte. del gioc c,, Si noti no di ricerca e innovazione,c e+reartCIo dt,pútgtcrs_ ,etnpre unpo' lsh) in Iá.Anchesi, hl si,iio scrollate di .losso la crisi con 1 vestimentiper 1,5 11ì il ia r(ti dieure nel2414solo in ltalf.y è e?ce topertirrt, ilfïa.to.Ecr4trë- racconta ni)gìi c })e rtiintc.r-veriuti, ; _'echnologyForo mLifeSi:iretu c4-ï;t tittt.irtdi queste irnprese è tute altro che una " r€vulá ros •t:{. 0nmicroco smo che profuma di sficl W ti:r non las+-ia rsïscI.ppare, itinome della con ->i - . .

inL-urcp<;, rTtalia delr?iot,,eh ;: LL testa Ora:«f'erv a l o r e della p r c i d u z i o n e fari3at et ttica ;l,i mo alle slaal-ledelfaGern:ania, tr:aprinú pii Izri,dit, €one irrc -ca -teecontrri>,itu dF'il ,spie aierlirDe 1 i,ï13, rrucna-gatgp:artnerdi IîteEuropeanllüçtse A throsetti, ehehaorganizzatol'evento perraccoiitr:i ' `+.itttrcJ. <.La

anválore del i' aj :)r. nü-

I: dï, I: ! it n 1 numero di rel: renze sicollocano al primo posto a livello globale». Ales.tui-dro Sidoll, pre.sfdente di A3. snhintcc, chittrr•: t stl-monr i passaggi dr mano di C1litrril'i• ,(1 ä f_ :!: d ianadivacciniacquisita da [ìsl.l}Nr':,t}rn:li)tii i1:t1Lì-calt en gvuScien P .nroduttoreruiì tFn,,fi i•trriia-eftti€rrtrrili,srettdtttA1a ininttlti casi si f1-1,: i a cctrrùucere Cliella bontà deil,itt tri. Luca Benatti, ad di Lr)Del, cile s4-iitipl3a trat-tarnenti tarntacolugici ingloliartdo i glul>tt:i rossi, di-ce; «Per l'I ìt< °c,tti tElliì tulf sto.ri clftltrile iiportareindietro i fluidi a t ,urf all'l LsSri ' € .rrn p arta-ta a Bruxelles , un:ci italiani fra 40 c(,u,tazïonttli chehanno presentato prt)gettiper ricevert; i itrn1ziarnen-ts».Ai1íì, I iIaivianica,su93idee pol>oste,20sefisono °; : r 'ati L)ove sbag>iamo? <<A,lanca lap.• velka sia di ricerca sia di industria»

Ricerca Pagina 2

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-mone Se lo Spid è pronto a partire, la carta di identità_L'ITALIA C—. . I elettronica dopo vent'anni cambia ancora

Privi di regolamenti il domicilio elettronico,le comunità intelligenti e la sanità digitale

Agenda digitale frenatadai decreti mancanti

' tenza a più velocità per i capitoli dell entAntonello Cherchi

Per il momento le nuove tec-nologie non sono riuscite adaverla vinta sulla tradizionaleburocrazia.I ritardi dell'Agendadigitale - che pure nell'ultimoperiodo ha ritrovato vigore: tral'altro, proprio una settimana fal'Italia del futuro si è ritrovatanellaReggia di Venariaper ilpri-mo Digital day- sono da imputa-re anche alla mancanza dei de-creti attuativi, quelli che devonotradurre in realtà le riforme. Ilproblema è generale e anche l'e-government nonne è indenne.

Manca il decreto per far usci-re dallo stallo ormai quasi ven-tennale la carta di identità elet-tronica, quello sul domicilio di-gitale, sulla sanità telematica(dall'invio dei certificati mediciai registri informatici sulle gravipatologie, alla tracciabilità deifarmaci), sulla cittadinanza in-telligente, sulla definizione de-gli standard di comunicazionetra le pubbliche amministrazio-ni. Per citarne solo alcuni.

Un'operazione di snellimen-to è stata compiuta con il decre-to taglia-leggi, ora all'esame delParlamento. Con quel provve-dimento sono stati cancellati tredecreti attuativi dell'Agenda di-gitale, perché ritenuti ormaisorpassati: quello sulla riorga-nizzazione delle strutture dellaPresidenza del consiglio in con-seguenza dell'istituzione del-l'Agenzia per l'Italia digitale,sull'ampliamento delle modali-tà di pagamento attraverso tec-

nologie mobili (innovazione ag-giornatadallariformadellaPa) esull'accesso alle comunità intel-ligenti da parte delle categoriedeboli o svantaggiate (la Presi-denza del consiglio avrebbe do-vuto predisporre i criteri, men-tre si è deciso dilasciarperdere eanche su questo aspetto rifarsi alpiano nazionale).

Un lavoro di sfoltimento chepotrebbe anche essere più pro-fondo. «Si potrebbero abrogare- sottolinea Alessandro Perego,responsabile scientifico degliOsservatori digital innovationdel Politecnico di Milano-alme-no una decina di altri provvedi-menti attuativi. Ciò farebbescendere aventi i decreti ancorada emanare. Tra questi cene so-no alcuni particolarmente ur-genti, relativi a settori comel'anagrafe della popolazione re-sidente, gli open data, i fascicolisanitari elettronici, il sistemapubblico di identità digitale e ipagamenti informatici». Unadecina di regolamenti che risal-gono quasi tutti alla riforma ri-battezzata "Sviluppo bis" (Dl179/2012), varata dal governoMonti.

«Se guardiamo alle cinquepriorità che ci siamo dati- spiegaAntonio Samaritani, direttoredi Agid, l'Agenzia per l'Italia di-gitale - il ritardo nell'attuazionenon comporta particolari impli-cazioni. Sui tre interventi piùimmediati come il sistema pub-blico di identità digitale (Spid),l'anagrafe unica e il sistema di

pagamenti elettronici stiamoandando avanti. Certo, se guar-diamo a una strategia di più am-pio respiro, il ritardo normativosi fa sentire. C'è, però, da tenereconto che una grande mano ciarriva dalla riforma della Pa, cheha dato al Governo la delegaperrivedere il Codice dell'ammini-strazione digitale (Cad). Questoci permetterà di sistematizzareun po' tutto» .

Ritardi normativi a parte, cheil progetto di un Paese più digita-le abbia ripreso a marciare lo

L'Agenda digitale è l'insiemedelle strategie e dei progetti (dalladiffusione della banda ultralargaallo sviluppo dell'e-government)perfar crescere il Paese. E questoin sintonia con analoghe direttiveprese a livello europeo. Negliultimi anni l'Agenda digitaleitaliana è stata oggetto di vari"stop and go". Nel novembre 2014il governo Renzi ha messo a puntoil documento «Strategia perlacrescita digitale 2014-2020».L'Agenzia per l'Italia digitale(Agid) è il braccio operativo pertradurre in realtà quella strategia.

conferma anche Perego: «Nel-l'ultimo anno ci sono stati diver-si passi avanti. Per non fermarsioccorre, però, avere chiaro ilquadro delle regole da seguire».

La novità più imminente è loSpid, che è già entrato nella fasedi sperimentazione e, secondo ilcalendario di Agid, dovrebbedebuttare a gennaio. Il nuovo si-stema ha costretto a rivedereper l'ennesima volta la carta diidentità elettronica: accantona-to il progetto di fonderla con latessera sanitaria, il nuovo docu-mento di riconoscimento si in-terfaccerà, invece, con Spid.

Tra i progetti in uno stato chesi potrebbe definire a regime cisono, invece, quelli della fattu-razione elettronica, della firmadigitale e della posta elettronicacertificata, anche se su questoversante si è chiuso il capitoloCec-Pac (la casella di posta gra-tuita rilasciata dal Governo perdialogare con le pubbliche am-ministrazioni) e quel vuoto do-vrebbe essere colmato in qual-che modo da Spid.

Vanno avanti - seppure conalterne vicende e con velocitàche dipendono dall'attivismo diRegioni ed enti locali - anche iprogetti di dematerializzazionedella sanità, mentre arrancailSi-stetna pubblico di connettività(Spc), erede della mai conclusaRupa (Rete unitaria della pub-blica amministrazione) e muo-ve i primi passi labanca dati uni-taria delle anagrafi.

IPRODOZ]ONER

Agenzia digitale Pagina 3

Page 7: Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015 Pagina I PROFESSIONISTI Italia Oggi Sette 07/12/15 P. 44

Undici mosse per arrivare alla Pa 2.0

Il Sistema pubblico di connetti.; ità (Spc; e uninsieme di linee ,guida, regoli tecniche einfrastrutture per garantire la connettività elinteroperabilità delle pubbliche amministrazioni

« Ad aprile è stata aggiudicala una gara gestita daConsip sul sistema pubblico di connettività per unvalore complessivo di 2.4 mihardì di giuro

® Il progetto Fritta •iia in stand by perché si attende

« Il sislerna piibtilico ciì identità digitale(Spid) garantirà adllaJinieimprese unaccesso scuroeprotelho-allraversouna sola c edenzìale, invece cieile diverse password attuali-a i serv zl ciigtali della Pa edei solgettí pri•. ati chead.erirarinoalprogetto

. Adicenihreslchiuder: laproceduradiaccreditamentodegli idemtity prov der, cìoè i so ,getti che dovr an norilascare le i,.1e.r rtità,.ligìtali (sonostate. presentateia

Attualmente la gestione dell'anagrafe dellapuipolazinnn(Ariprlè distribuita in oltre8mila manchedati presenti in ogni Comune italiano

« _'Anprrappresentaunaispostaaquestaframe entazione, con un'unica banca dati,- entralizzata

« Er trolafinedidi . embre2ci?riiuni:CeseriaeBagnocavallu) sperimenteranno una soluzione pilota

« Afehbiaio2O9.6subentrerannoirimanenticomunid 4gruppo pilota (complessivamente formato da 26Comuni, per un totale di 6,5 milioni di cittadinicoinvolti)

Dal 31 marzo 2o_5 i fornitori della Pa devono emettere,trasmettere e conservare le Fatture solo i n formatoelettronico

« Dal li giugno 2014 (data in cui e scattate? l'ol;bhgo difattura elettronica .rei so la puhhhca animini strazione.centrale) a novembre 2015 sono state gestite in modoe lettronicooltre2O milioni di fatture inviate alla PaNello stesso periodo sono stati circa 500rnila i fori toriche hanno emesso fatture elettroniche nei confronti

« ilfascicolosanitarioelettronico(P se) èl'irì sierned eidocumenti clinici inerenti lo statoci salute di unpaziente e derivanti dal iapporto coni diversi attori delServizio sanitario nazionaleQuamoenti hanno attivato piattaforme iegionali per ilfascicolo sanitario elettronico cho sono utilizzate daicittadini e dai medici di base. Si tratta delle Regioni diEmilia Ronda na, Lombardia e toscana edellaProvincia autonomia di Tierito

la sentenza del far dei Lazio (l'udienza è statafissata perii 16 gennaio 2016) che dovrà dare unarisposta ai numerosi ricorsi pendentisili! aggiudicazione della gara

LIVELLO Di ATTUAZIONE

richiestediaccreclitanientoj« A11t alme.rrtesonolCilePachestarinrsl_: erimentar doSpid« Agennaio2olócirca 30u, servizi (1igit2,h saranno

disp,-uiibilitrariüteSipid=ntrofine2017èpre,istochetutta la Pa aderisca a Spid

................................................................................................................

LIVELLO DI ATTUAZIONE

• Adicenibre2ol6e~stoilcornpletarneutodell'anagrafe unica pertuttii Comuni italiani

« A dicembre 2017 è prevista l'integrazione con lo statocivi le e le liste di leva

LIVELLO Di ATTUAZIONEW

della pubblica amministrazioneA partireda maggio scorso, la percentuale ci fattureelettroniche scartate per clié non conformi si è attestatasotto il 10%

LIVELLO DI ATTUAZIONE

Quasi 1o milioni di cittadini hariiiofoinitoil loroconsenso altrattamerìto dei dati individuali e quindi.al er o potenziai ente, possono essere definiti"utilizzatori effetti„i„ cl i Ese

« Aessi si aggiungono elica _2niila medici dl base e20;iiila medici ospedalieri

LIVELLO DI ATTUAZIONE

í0

PrIEDlO

Agenzia digitale Pagina 4

Page 8: Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015 Pagina I PROFESSIONISTI Italia Oggi Sette 07/12/15 P. 44

-0., completare la sostituzione delleprescrizioni fai maceuiiche e specialistiche cartaceecori gli equivaieri ti documenti digitali, in rrlodouniforme e con tempi certi su tutt o il territoriorlaziond lein quasi tutte le Regioni. oltre il de [le ricettestato emesso in formato digitale

® Permi,glioiaielseiviziaicit`;adini,riducendoneicosti

coi ries si, e necessario accelerare il processo dideniaterializzaziorle dei referti medici P. delle cartellecliniche, rendendoli disponibili ancheonlineSecandostirnedegliosseivatori,lestrutturesar itarieitaliane potrebbero risparmiai e:- 860 m ilioni di euro dalla ,deinateriaiizzaz ione cl ireferti e irrimagirri diagnosüche- 370) milioni grazie alla consegna dei refertivia w,veb e aun miglior utilizzo de gli operatori allo sportello-1.39 miliardi grazie alla dematerializzazione delle

Agid prevede di accelerare la dittusiorie dei Centri unicidi prenotazione (sia orihne sia attraversointeinlediari:per esempio, le farmacie) delle prestazioni sanitarie alivello regionale P. sociaterritoiiale. alfine diottimizzare l'irrpie go delle risorse e riduire i tempi diattesa

« _eec oi ido stime degli ossei"vatori. il dei cittadirnitaliani ha effettuato una prenotazione ordine

« Eritroil20a?Agidprevededifareirimodechetutteleprenotazioni e i pagamenti per prestazioni sanitarie

« ! a posta elettronica certificata (Pee) cori sente diinviare messaggi garariteridoneilcontenutoattraversol'interventodiung star eccella casella diPec,c.hecertifica il recapito della corriunicaziorie. Per questo laPec ha il valore legale di una raccomandata conricevuta di ritorno

« Vali luglio2013leconiunicazioiiitraimpreseepubbliche amministrazioni devonoawvri iretramite

« i_a firma d igitale prende sempre più piede. Esistonodiversi tipi di sotioscrizíore elettronica, a cuicorrispondono diversi li-11li di garanzia e sicurezzade l docu mento fi rmato digita il"i"ienteti ii"eilo più elevate? di tirala assicura a chi lo riceveche quell'atto non è stato modificato e, dunque, ilegarantisce la piena salidità legale

Si va versoi vent'anni di vita iella carta di identitàelettronica (Cie), che non riesce a uscire da ila fase disperimentazione. Il documento di riconoscimentodigitale,infatti,-,iene rilasciate soloin un ceritinaiodicomuni, che ne harirlo emesse più di 3 milioni.Il faro èche la C:ieha subito diversi ririianeggiamerlti:iiel 2011 stato previsto di uri ificaria con Ia tesserasaniiitaria. Progettoora trarnc?ntato. Cori la nascita di

Entro l'inizio del 2016 in ogniRegioneil9o wdeile,ricette dovrà essere emesso ín formato digitale

LIVELLO Di ATTUAZIONE

cartelle clinicheSto milioni in virtù della gestione iriforrnatizzata dei

farmaciSecondo stime degli osservatori. i cittadini italianipotrebbero risparrtiiare 4,6 miliardi di cuiosepotessero ritirare i propri referti via web

LIVELLO DI ATTUAZIONE

siano effettuabili di itahrente e a distanzas Secc,ndo stime degli csservatori.lestiotturo sanitarie

italiane potrebbero risparrtiiarecirca 160 milioni dieu rio grazie alla prenotazione online delle prestazioniSenipresecondo stiledegliosservatoli.icittadiniitaliani potrebbero risparmiare 640 milioni grazie allaprenotazione on line e/ o telefonica delle prestazioni

LIVELLO D I ATTUAZIONE

,, - i..r eri... !la car at e a ridata in pensione e non -ie ne pnlaccettata. Nelsecondo bimestre di quest'anno ilnumerodi caselledi Pecora di c¡uasi 8 milioni erimessaggi scambia ti ,quasi 1 í9 milioni

LIVELLO DI ATTUAZIONE

A metà 2015 rìsuitavanoconsegnatedagi i erticertificatoci oltre8 milioni di firma digitali, con unaumento del 50% rispetto allostesso periododel 2014

.............................................................................................................................

LIVELLO DI ATTUAZIONE

Spid, ilsisterna pubblico di identità digitale. ildocumento di riconoscimento elettronicocambiaancora pelle. sai à anche utilizzabile corne ci ederiziale(la più sicura) per accedei eai servizi della Pa

LIVELLO DI ATTUAZIONEt3F., SC

Agenzia digitale Pagina 5

Page 9: Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015 Pagina I PROFESSIONISTI Italia Oggi Sette 07/12/15 P. 44

Il nulla osta della Soprintendenza

L'autorizzazione•e necessaria

.per ogni interventowww Il Codice dei beni culturalisubordina l'esecuzione di ope-re e lavori di qualunque generesu beni culturali all'autorizza-zione del soprintendente.

Anche ilmutamento di desti-nazione d'uso dei beni culturalideve essere comunicato al so-printendente affinché lo stessoverifichi la compatibilità del-l'uso con le finalità di conserva-zione e con il carattere storico-artistico del bene.

La realizzazione di un qua-lunque intervento edilizio suun bene vincolato presuppo-ne, quindi, il positivo esperi-mento di un procedimento divalutazione da parte del so-printendente. La disciplinadettata dal Codice è piuttostosemplice: a seguito della pre-sentazione del progetto, al so-printendente è assegnato untermine di 120 giorni per espri-mere l'autorizzazione.

Questo termine può esseresospeso nel caso la soprinten-denza chieda chiarimenti o altrielementi integrativi necessariper formare il proprio giudizio.La Soprintendenza ha altresì lafacoltà di svolgere gli accerta-menti di natura tecnica che ri-tenga necessari. Anche in que-sto caso il termine di 120 giorniviene sospeso.

Tenuto conto della rilevan-za dei valori giuridici indi scus-sione, il Codice non disponeche dall'eventuale silenziodell'amministrazione possaconseguire un automatico ef-fetto autorizzatorio.

Decorso infruttuosamenteil termine, il richiedente puòperò diffidare la soprinten-denza a provvedere e, se lastessa non dovesse azionarsinemmeno nei3o giorni succes-sivi al ricevimento della diffi-da, può agire avanti al compe-

tente tribunale amministrati-vo, richiedendo l'accertamen-to dell'obbligo di provvedere.

L'autorizzazione resta fermaper cinque anni dal rilascio. Ma,se i lavori non iniziano entroquesto termine, il soprinten-dente è legittimato aintegrare iltitolo con nuove prescrizioni oa variare quelle già impartite alfine di conformare il provvedi-mento alle nuove conoscenzeeventualmente sopravvenutenel campo della conservazione.

La procedura di autorizza-zione siinserisce nel contesto dicui all'articolo 5 del Dpr

Attesa di 120 giorniperilvia libera al progetto:il permesso ottenutodura cinque annidalla data del rilascio

380/2001 e, pertanto, è lo spor-tello unico per l'edilizia comu-nale che dovrebbe acquisirel'autorizzazione dalla soprin-tendenza, una volta ricevutaun'istanza di rilascio di titoloedilizio su un bene culturale.

Nel caso incui sialo sportellounico a richiedere l'autorizza-zione alla Soprintendenza (enon, invece, nel caso incui il pri-vato si dovesse rivolgere diret-tamente all'amministrazione),peraltro, potrebbe risultare ap-plicabile l'articolo 17-bis dellalegge n. 241/1990, introdottodalla legge di riforma della Pa(lan.124/2015),inforza del qualel'eventuale silenzio della so-printendenza verrebbe qualifi-cato come assenso al progetto,sebbene in merito possano sor-gere perplessità.

C) RIPRODUZIONE RISERVATA

Sovrintendente Pagina 6

Page 10: Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015 Pagina I PROFESSIONISTI Italia Oggi Sette 07/12/15 P. 44

appassiona gli scienziatida quasi r iì secolo. ..>>

perspiegare il motodelle galassie.

Ora, dalle profonditàdei laboratori abruzzesi, si provaa "catturarLa".

Come e avvenuto perla scopertadella

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SILVIA BENŒŒ.:LLI

L MISTERO cominciòcon la Chioma di Bere-

nice. Era il 1933: l'a-stronomo svizzeroamericano Fritz Zwic-

ky la stava osservando nel cie-lo. E lei, che è una costellazio-ne tra la Vergine e il Leone, silasciava guardare. Solo che c'e-ra una cosa che a Zwicky nontornava: le galassie là dentrocorrevano tutte insieme e velo-cemente. Troppo, per quelloche diceva la teoria. Zwicky al-lora formulò un'ipotesi: ci de-ve essere una massa che tienequelle galassie vicine tra loroma che noi non vediamo. Solo

che questa massa, secondo icalcoli, doveva essere quattro-cento volte superiore a quellavisibile. Un'enormità. Possibi-le che ci fosse un mistero cosìgrande nell'Universo?

Possibile, e quel mistero c'èancora: si chiama materiaoscura. Oggi quattro esperi-menti la cercano nell'Univer-so partendo dalle profonditàdella Terra: dall'interno delmassiccio del Gran Sasso, unamontagna che sotto 1.400 me-tri di altezza nasconde i labora-tori sotterranei più grandi delmondo, i Laboratori nazionalidel Gran Sasso dell'Infn, e unascommessa epocale per lascienza. Quei quattro esperi-

menti, infatti, sono alcuni deicorridori di una corsa che og-gi, dopo settant'anni, potreb-be essere vicina al traguardo:la corsa a vedere che cosa tie-ne insieme la Chioma di Bere-nice. Cioè a osservare per pri-mi la materia oscura.

Tra questi, nel gruppo di te-sta c'è Xenon 1T: un progettointernazionale che coinvolge126 scienziati di 21 istituzionidi America, Europa e Asia eche investe 20 milioni di dolla-ri. La sua leader si chiama Ele-na Aprile ed è una fisica italia-na, professoressa alla Colum-bia University dal 1986: «Hocominciato come studentessadi Carlo Rubbia nel 1977 - rac-

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conta con un forte accentoamericano - sono stata ad Har-vard per il dottorato e poi sonovenuta qui in America, dovesono rimasta. Ma sono conten-ta che oggi il mio esperimentosia al Gran Sasso: quello è il mi-glior laboratorio al mondo perla nostra ricerca».

Xenon 1T è oggi il rivelato-re più sensibile di quelli al lavo-ro nei Laboratori del Gran Sas-so, almeno a sentire chi ci stalavorando. «Il nostro esperi-mento - spiega Gabriella Sar-torelli, dell'Università di Bolo-gna e della sezione Infn dellastessa città, a capo dei ricerca-tori italiani - cerca le particel-le di cui pensiamo che sia com-

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Stare al di sottodi 1.400 metri di rocciapermette di schermare

altri segnali

posta la materia oscura: le co-siddette Wimp (Weakly Inte-racting Massive Particle) ».

Il rivelatore di Aprile e Sar-torelli tenta di catturarle usan-do una "trappola" a base di xe-non. Cioè: la Wimp dovrebbeinteragire con lo xenon, chenel rivelatore è in forma sia li-quida sia gassosa, e produrredue segnali luminosi che cipermettono di capire come edove l'interazione è avvenuta.

Siccome però queste Wimpsono rare e deboli, c'è bisognodi una lunga serie di accorgi-menti, come quello di usareun gas nobile (lo xenon, ap-punto) che si separa più facil-mente dalle impurità. O comequello di stare sotto i 1.400 me-tri di roccia, che scherma lapioggia incessante di altre par-ticelle capaci di disturbare i ri-velatori. E poi c'è la dimensio-ne del rivelatore: 1T significauna tonnellata, di xenon s'in-tende.

«La probabilità di interazio-ne tra Wimp e materia ordina-ria è piccola, per cui c'è biso-gno di rivelatori grandi - pro-segue Sartorelli - Prima abbia-mo avuto Xenon 10, poi Xe-non 100 (chili), ma non abbia-mo visto niente. Intanto gliamericani hanno costruitoLux, che ha dentro 300 chili dixenon. E ancora niente. Ades-so con una tonnellata speria-mo di farcela, ma chissà. Intan-to gli americani hanno in pro-getto un rivelatore da diecitonnellate. Ma anche noi neiprossimi due anni vogliamoaumentare, e possiamo farlofacilmente».

La corsa alla rivelazione del-la materia oscura vede in pistaanche DarkSide50, che sem-pre al Gran Sasso utilizza unatrappola a base di un altro gasnobile, l'argon. Anche il suoleader è un italiano in Ameri-ca: Cristian Galbiati, professo-re di fisica a Princeton. Lui, ov-viamente, scommette sul suorivelatore: «I rivelatori a basedi argon sono i più prometten-ti, perché sono gli unici prividel rumore di fondo della ra-dioattività naturale». Infine,gli altri due esperimenti a cac-cia della materia oscura. Uno èCresst, che cerca di osservarele interazioni tra le Wimp e inuclei atomici di cristalli assor-

bitori: la responsabile del pro-getto è Federica Petricca, ri-cercatrice del Max Planck In-stitute for Physics di Monaco.L'altro è Dama/Libra, direttoda Rita Bernabei dell'universi-tà e della sezione Infn di RomaTor Vergata: nel 1998 vide unsegnale che fu interpretato co-me un'evidenza di materiaoscura, e ha continuato a ve-derlo per quindici anni, manon esistono altri esperimentiin grado di confermarlo.

Ma ci sono anche altri rivela-

tori europei, americani, cana-desi, coreani, russi, giappone-si, cinesi, quelli al Cern di Gine-vra (che però potrebbero rive-lare solo segnali indiretti) equelli nello spazio, come Ams,lo strumento per lo studio deiraggi cosmici che dal 2011 vo-la sulla Stazione Spaziale In-ternazionale.

Cioè: se non si fosse capito«qui, la questione è di arrivareprimi: nessuno gioca per parte-cipare», dice senza mezzi ter-mini Elena Aprile. Ma poi pre-

'RLLe IVimp, ovvero WealclyInteracting

Massive Particle, sono le particelle di cuimolti credono sia composta la materia

oscura. Per rilevarlesi usano vari metodi

LLTRAPPOLEGli esperimenti al Gran Sasso impiegano

alcune "trappole "per individuare la materiaoscura: per esempiogas nobili come lo xenon

o l'argon in quantità massicce

LN PA OC'è almeno un Nobel in palio per chi svelerà, il

segreto della materia oscura, un gara iniziatanegli anni `70. Oggi si sa che costituisce

l'85 per cento della materia dell'universo

cisti anche: «In realtà è unastrana competizione: tutti ciauguriamo che anche gli altrisi muovano bene, perchéchiunque arrivi primo, poi,avrà bisogno di conferme».

Il mistero della Chioma diBerenice potrebbe dunque es-sere vicino alla soluzione. Do-po Zwicky, negli anni Ssettan-ta l'astronoma Vera Rubin ave-va osservato che anche all'in-terno delle galassie le stelle sicomportano come se nell'Uni-verso ci fosse una massa invisi-bile ai nostri occhi.

Da allora altre evidenze han-no mostrato che questa mate-ria oscura rappresenta circal'85 per cento della materia

Le ipotesifin dagli anni Trentadopo l'osservazionedella Chioma di Berenice

dell'universo ed è completa-mente diversa da quella ordi-naria: «Come si fa a resistereall'idea di cercarla?», sorrideElena Aprile.

In palio c'è almeno un Nobel(«ma non si va a Stoccolma co-sì in fretta!»). E in questa cor-sa, sostiene Aprile che è venu-ta qui dall'America apposta, iLaboratori del Gran Sasso so-no in testa: «Non possiamo di-re che cosa succederà: è possi-bile che la prima Wimp sia die-tro l'angolo oppure che l'abbia-mo appena mancata. Ma lamia scommessa è che la vedre-mo proprio lì, al Gran Sasso».

(dNIPNOOLL>JONE NISFR ATA

Scienza Pagina 8

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Scienza Pagina 9

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La sfidapiù difficiledopo fl bosonedi Higgs

GIOVANNI A E N CA EE

OME per la particella di Higgs anchenel caso della ricerca sulla materiaoscura la fisica italiana ha un ruolo mol-to importante: lo dimostrano gli studi

sperimentali che si stanno svolgendo nei labora-tori del Gran Sasso. Sia la particella di Higgs chela materia oscura sono due casi che, semplifican-do, potremmo definire così: la scienza di quelloche non si vede. Casi in cui l'analisi di alcuni fattici ha portati ad ipotizzare l'esistenza di un tipo diparticella mai osservato prima. Il compito ordi-nario della scienza è descrivere coerentementequello che vede; ma, a volte, si formulano ipotesisu entità non ancora osservate. Capita quando si

individua un modello mate-matico che descrive efficace-mente molti fatti sperimenta-li ma che, per la sua coerenzalogica, richiede appunto l'esi-stenza di un nuovo tipo di par-ticella.

Questo è il caso del bosonedi Higgs, introdotto per for-

mulare coerentemente il modello matematicoche descrive la fisica delle particelle elementari,il "modello standard". Era la logica matematicadi quel modello a richiederlo: senza la particelladi Higgs, infatti, il modello avrebbe descritto glielettroni e le altre particelle come privi di massa,contrariamente a quanto osserviamo. Per oltre40 anni tante predizioni del modello sono statesottoposte a verifiche sperimentali, tutte supera-te con successo: mancava la conferma della esi-stenza della particella di Higgs. Che è arrivata so-lo recentemente grazie agli esperimenti condot-ti al Cern. Le prime formulazioni dell'ipotesi del-la materia oscura sono addirittura precedentiall'idea della particella di Higgs. Già negli anniTrenta gli scienziati avevano cominciato a inter-rogarsi su un fatto: le stime della massa di alcunioggetti astronomici basate sull'osservazione di-retta della materia che contenevano erano sensi-bilmente inferiori alle stime di massa che si pote-vano dedurre sulla base della osservazione deglieffetti gravitazionali prodotti da quegli oggettiastronomici.

Una spiegazione possibile era che questi og-getti contenessero altra materia oltre a quellache noi siamo in grado di osservare, materia diun tipo mai visto prima, materia che non assor-be e non emette radiazione elettromagnetica.

L'esempio più semplice di questo tipo di situa-zione si ha con alcune osservazioni delle "galas-

sie a spirale": lavelocità osservata per il moto del-le stelle su orbite periferiche attorno al centrodella galassia è molto più elevata di quanto sipossa dedurre sulla base dell'attrazione gravita-zionale prodotta dalla materia visibile in quellegalassie. Il disaccordo appunto sarebbe risoltose queste galassie contenessero, oltre ad ordina-ria materia visibile, anche della materia invisibi-le, "oscura". Col passare degli anni altre osserva-zioni hanno dato forza all'ipotesi della materiaoscura, ma nella scienza di quello che non si ve-de non sempre tutte le teorie funzionano. Unesempio di quanto sia importante essere pruden-ti è la storia del pianeta Vulcano ipotizzato versola metà dell'800. Per spiegare le sorprendentiproprietà dell'orbita di Mercurio (osservate spe-rimentalmente) si ricorse all'ipotesi dell'esisten-za di un nuovo pianeta, chiamato Vulcano. Quel-le osservazioni avrebbero avuto una naturalespiegazione in termini dell'attrazione gravita-zionale tra i due pianeti. Alla ricerca di Vulcanofurono dedicati decenni di esplorazione telesco-pica, ma non fu mai trovato. Ora sappiamo cheVulcano non esiste: molto tempo dopo si capì chela descrizione delle proprietà sorpredenti dell'or-bita del pianeta Mercurio richiedeva una rifor-mulazione dei fenomeni gravitazionali, quellache fu poi introdotta da Einstein.

La mia valutazione è che l'evidenza indirettache abbiamo della materia oscura sia più robu-sta di quanto fosse quella per il fantomatico pia-neta Vulcano, ma meno robusta di quella cheavevamo per la particella Higgs. Inoltre l'osser-vazione della materia oscura è una sfida partico-larmente difficile, più difficile di quanto fosse laricerca della particella di Higgs, perchè abbiamopoche informazioni su cosa sia necessario per os-servarla davvero. Senz'altro dovrebbe esseremateria di un nuovo tipo, un tipo che non assor-be o emette onde elettromagnetiche, ma questolascia aperti numerosi scenari alternativi sullesue proprietà. Sarebbe bello che la scoperta del-la materia oscura avvenisse proprio al Gran Sas-so. Sempre che la Natura lo voglia.

(L'autore è docente alla Sapienzadi Gravità Quantistica)

(dNIPNOOLL>JONE NISFR ATA

Scienza Pagina 10

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Alle casse di previdenza piace la Banca d'ItaliaUn'altra cassa previdenziale nel capitale della Banca

d'Italia. Questa volta è Inarcasse, l'ente pensionisticodegli architetti e ingegneri liberi professionisti, che haformalizzato la scorsa settimana l'acquisizione del 3per cento del cai?9tAe, pari a 225 min di giuro . L'esecu-zïonedel contratta è ora sottoposta alla verifica deire-quisitinecessari da parte dell'isùtuto centrale.

«Inarcassa - si legge nel comunicato - ha indivi-duata e creduto in questa operaziote , negoziandocondizioni contratrrali paritarie a quelle degli altriinvestitori intere ssati„ Si tratta di un investimento di

lungo periodo, caratterizzato al tempo stesso da unelevato livello di solidità e da valide prospettive red-dituali: il suo profilo rischio-rendimento è compati-bile con la funzione di un grande investitore istitu-zionale stabile e di lungo periodo.

Considerando anchele quote azionariein mano aglienti di previdenza di avvocati, impiegati e dirigentidell'agricoltura, medici e odontoiatri, ragionieri e periticommerciali, in totale le casse private raggiungono ol-tre il 10% dei capitale dellaBanca d'Italia, (ah.)

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Casse professionali Pagina 11

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Sicurezza ICT Pagina 12

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Avvocati Pagina 13

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La Cassazione ha accolto (ina solo ira parte il ricorso della commissione disciplinare

nZIOne r iScatta l avverti

aotaio sciattento se l atto è oscuro o incompleto

DI ADELAIDE CAIRAVAGLIOS

onfermata la sanzio-ne dell'avvertimentoper quel notaio cheincorre nella viola-

zione dell'art. 50 del codicedeontologico (quello approvatocon delibera del Cnn n. 2/56del 5 aprile 2008), norma chedisciplina la chiarezza e lacompletezza degli atti notarili:a parere della II sezione civile

della Cassazione (sentenza n.23506/2015), in ciò accoglien-do solo in parte il ricorso dellaCommissione regionale di disci-plina (Coredi) territorialmentecompetente, il comportamentodel pubblico ufficiale, «definitodallo stesso giudice di meri-to "ai limiti della sciatteria"»,meritava la sanzione disci-plinare comminatagli. Aveva

sbagliato la Corte d'appello adannullarla, sul rilievo che il ri-chiamo all'art. 50 appariva in-conferente «[...1, posto che talenorma riguarda il ricevimentodegli atti relativi agli autovei-coli, nella specie non compresitra quelli oggetto di addebito»:una semplice lettura degli ad-

debiti mossi al notaio, spiegano,all'uopo, gli ermellini, quali, atitolo esemplificativo, la man-cata indicazione del comune dinascita dello straniero, ovverole incongruenze grammaticaliriscontrate nella stesura degliatti, avrebbe consentito agevol-mente di rilevare che l'art. 50

richiamato nella decisione dellaCoredi era «quello previsto dalcodice deontologico approvatocon delibera del Consiglio na-zionale del notariato n. 2/56del 5/4/2008, che disciplina lachiarezza e completezza degliatti notarili». In altre parole,nell'escludere che il notaio fosseincorso nella violazione dell'ar-ticolo più volte citato, il giudicedi merito aveva «erroneamen-te» preso in considerazione iltesto della norma approvatonel 2007, senza tener conto,però, del fatto «che, per effettodegli intervenuti mutamentidi numerazione, il principio dideontologia professionale postoin materia di chiarezza e com-pletezza degli atti notarili, giàprevisto dall'art. 48 del codicedel 2004, è confluito dapprimanell'art. 49 del codice del 2007e successivamente nell'art. 50del codice del 2008, in vigore altempo della decisione della Co-redi». Hanno, quindi, cassato lasentenza impugnata in relazio-ne ai motivi accolti e rinviatola stessa anche per le spesead altra sezione della Corted'appello.

Notai Pagina 14

Page 18: Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015 Pagina I PROFESSIONISTI Italia Oggi Sette 07/12/15 P. 44

Dichiarazioni, professionista liberoPer le dichiarazioni di una delle parti fattein presenza dell'altra e da questa accettatenon sarà responsabile il notaio . E quantoribadito dalla terza sezione della Cassazionecon la sentenza 21792 del 27 ottobre. Nelcaso sottoposto all'attenzione dei giudici ilnotaio aveva inserito in un atto di compra-vendita la dichiarazione di parte venditrice,accettata dall'acquirente , secondo la qualeil debito era stato estinto e che la parte ven-ditrice si impegnava a provvedere , a propriacura e spese , alla cancellazione dell'ipote-ca assolvendo pienamente ai propri dove-ri professionali gravando solo sulla partevenditrice la responsabilità della veridicitàdella dichiarazione resa e dell'adempimen-to dell'obbligo assunto . Ribadendo che nonrientrando nei doveri del notaio l'accerta-mento della veridicità della dichiarazionerelativa all'estinzione del debito , perché, s'èanticipato , attiene alla fase negoziale . Infat-ti, nel caso in esame il venditore avrebbedichiarato e l'acquirente contestualmentenon avrebbe contestato , ma avrebbe in-vece accettato il contenuto fattuale della

dichiarazione , spettando a esso soltanto divalutare la credibilità del suo contraente e ilrischio contrattuale da accettare . Pertanto,ecco la novità di tale sentenza , la responsa-bilità del notaio non potrà estendersi anchealle dichiarazioni di una delle parti fatte inpresenza dell'altra e da questa accettate. Sutale rapporto il notaio non può intervenirepoiché non vi è attività accertatoria da porrein essere a fronte di una espressione del po-tere valutativo del contraente. Sembra, poi,opportuno in questa sede ribadire come laresponsabilità del notaio per l'esercizio del-le sue funzioni si vada a collocare nell'areadella responsabilità contrattuale , si trattaquindi di un professionista che riceve man-dato dal cliente al fine di svolgere un deter-minato incarico professionale (inquadrabi-le nel contratto di mandato), e pertanto ilnotaio risponde , ai sensi dell'art. 1228 cod.civ., anche dell'operato dei propri ausilia-ri (siano essi dipendenti o collaboratoridello studio ovvero altri colleghi: Cass.civ sez. III, 20825/09).

Angelo Costa

Notai Pagina 15

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Riforme Marinelli: giusto tagliare i privilegi del retributivo

DI ISIDORO TROVATO

0 annuncio ha gene-rato sconcerto euna tempesta dipolemiche. Chi og-

gi ha 35 anni prenderà unapensione più bassa del 25%rispetto a, quella delle generazioni precedenti pur lavoran-do almeno fino a 70 anni(sorte che toccherà al 40%dei giovani) ma anche fino a75 anni (cosa che capiterà atanti) nell'ipotesi di un tassodi crescita del Pil dell'1%.

I dati erano più o menonoti da tempo, ma sentirlidalla viva voce del presidentedell'Inps, fa sicuramente uncerto effetto. Ed è quello cheè accaduto nel mondo dellepartite Iva dopo la dichiara-zione di qualche giorno fa diTito Boeri, presidente del-l'Istituto nazionale della pre-videnza.

«I poveri giovani non pos-sono continuare a, versr 'econtributi per pagare le „

Pensioni, le partite Ivavogliono ballare da soleLa proposta dei tributaristi: una cassa autonomaContributi ridotti e collegati ai redditi nei primi 5 annisioni d'oro calcolate con ilmetodo retributivo, sapendo,senza ombra di dubbio, chele loro rendite saranno vera-mente misere sbotta ilpresidente dei tributaristiAi-vedo Marinelli . Il pro-blema deve essere affrontatoe i diritti acquisiti, se sonosproporzionati, vanno riade-guati in una visione di veraequità sociale. In tal senso sisono già espressi grandi co-

noscitori della materia pen-sionistica ed economisti delcalibro di Treu, Damiano,Sacconi, Polverini, Baldassar-ri e infine lo stesso Tito Boe-ri».

Il nodo ruta quello delladivisione della Gestione se-parata dell'Inps dei lavoratoriautonomi da quella degli altrisoggetti parasubordinati. In

pratica i 1n 'oratori autonomichiedono una gestione previ-denziale solo per loro nellaquale i professionisti sianoadeguatamente rappresentati. I tributaristi avanzano an-che altre proposte come la ri-duzione della aliquota base

ntributiva al 24% simile aquella cui arriveranno le altregestioni Inps come quelle deicommercianti ed artigiani.

«Continuiamo a crederenella possibilità, di un dialogocostruttivo con il governo el'Inps continua Marinelli

. Non a caso il presidentedell'Istituto ha, colto nel piùprofondo significato le nostreproposte dell'aprile scorsoperché solo l'equità può rida

re il senso di giustizia e di fi-ducia di cui ha bisogno il no-stro Paese».

Un'apertura che non hastoppato il flusso di propostedei tributaristi. «Gli obiettivida raggiungere sono ancoratanti sorride Marinelli .Per questo proponiamo an-che la ricongiunzione previ-denziale gratuita o onerosa alpari degli altri lavoratori per-ché è compito istituzionaledell'Inps dare la pensione ailavoratori valorizzando ognisettimana di contributi. Inol-tre proponiamo aliquote ri-dotte per i giovani che lo ri-chiederanno per i primi cin-que anni dell'esercizio dellaprofessione e proporzionaleal reddito. Per esempio: 50%dell'aliquota base fino a 35anni e reddito fino a 10 milaeuro; 70% aliquota base finoa 35 anni per redditi da 10mila, a 20 mila euro;100% ali-quota base oltre i 35 anni eper redditi superiori a 20 mi-la euro. Tutto questo conl'obiettivo di agevolarel'emersione del lavoro nero enel contempo facilitare l'inse-rimento dei giovani che in-tendono avviare una profes-sione autonoma».

Oltre alla pn idenza, il te-ma più sentito dalla categoriaè quello che riguarda il pienoriconoscimento dell'indenni-tà di maternità. «Di recenteabbiamo ottenuto l'estensio-ne di questa prestazione an-che ai lavoratori e alle lavoratici iscritte alla gestione sepa-rata ricorda il presidentedei tributaristi italianiProblema risolto? Per niente.Perché, per percepire l'inden-nità, rimane ancora l'assurdovincolo della dichiarazione diastensione dal lavoro. Comepuò un professionista aste-nersi dal lavoro? Chiudereb-be il suo studio. Di fatto, sicontinua a discriminare i la-voratori autonomi con parti-ta. Iva perché il pagamentodell'indennità è subordinatoall'astensione dal lavoro. Lecolleghe artigiane e commer-cianti iscritte nelle analoghegestioni Inps non hanno que-sto vincolo. Occorre elimina-re questa discriminazioneper dare equità al sistema».

c] RIPRODUZIONE RISERVATA

Gestione separata Pagina 16

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Start up, incentivi a 4 corsiePrestiti, contributi, microcredito, incubatori: le azioni sul territorio

ACURADI

Francesco Narietto

Finanziamenti agevolati,contributi a fondo perduto, mi-crocredito, affiancamento lun-go il percorso di avvio attività,anche attraverso specifici in-cubatori. Sono alcune delle op-portunitàmesse in campo dalleRegioni a sostegno delle startup: quasi tutte le amministra-zioni, infatti, hanno dei bandiaperti - sia con scadenze prefis-sate entro cui inviare le doman-de, sia"a sportello" (attivi fino aesaurimento fondi) - per chi èintenzionato a creare una nuo-va impresa.

Orientarsi tra bandi e misu-re,tuttavia, non è sempre facile.Il primo passo da fare è una ri-cerca in rete, navigando sui sitidelle Regioni e delle societàpartecipate che si occupano disviluppo economico e innova-zione: qui è possibile trovare(anche se non sempre bastanopochi clic) gli avvisi aperti e i ri-ferimenti (telefonici o email)perricevere assistenzatecnica.Una piattaforma online per in-tercettare i fondi regionali - maanche nazionali ed europei - è ilportale www.warrant-group.itlstartup presentato agiugno da Italia Startup insie-me alla sua società di consulen-za Warrant Group, sul quale èpossibile trovare i bandi suddi-visi per regioni.

In Lombardia, il bando dipunta per favorire la nascita dinuove attività è "StartUp e re-start di impresa" (utilizzabileanche per il rilancio di attivitàesistenti), recentemente rifi-nanziato per il triennio 2015-2017, che offre contributi a fon-do perduto fino a 5mila euro aimpresa (previa valutazionebusiness plan) o finanziamenti

agevolati - da i5mila a ioomilaeuro - pari anche al noo% del-l'investimento ammissibile. Ilbando è a sportello: le doman-de, quindi, potranno essere ac-colte fino a esaurimento fondi.Sempre in Lombardia, ci sono ivoucher "ricerca e innovazio-ne" (fino al 26 febbraio 2oi6),che puntano a supportare - tral'altro - l'avvio di start up inno-vative attraverso l'insedia-mento in incubatori lombardi.

È stato appena riaperto, in

Emilia Romagna, lo sportello

StartER, fondo rotativo a sup-

porto degli investimenti effet-

tuati da nuove imprese sul ter-

ritorio regionale: si potrà acce-

dere al bando fino al 31 dicem-

bre. I finanziamenti agevolati -

fino all'85%, dell'importo dei

progetti - hanno una durata tra

18 e 84 mesi e vanno da un mini-

mo di 25mila a un massimo di

3oomila curo (l'8ooo a tasso ze-

ro). Tra gli investimenti am-

missibili ci sono: interventi su

immobili strumentali, acqui-

sizione di impianti e macchi-

nari; consulenze tecniche, co-

sto personale (massimo 30%io

per progetto).

Punta a favorire la creazionedi start up innovative e l'incre-mento dell'occupazione gio-vanile il bando della Toscana(nell'ambito del Por Creo Fesr2014-20) che mette a disposi-zione, fino a esaurimento fon-di, fi nanziamenti (a tasso zero)pari al 6ooo del costo del pro-getto d'investimento (fino a120mila euro) evoucher (entroil 20% della spesa) per servizi diconsulenza e supporto all'in-novazione (inclusi affianca-mento e tutoraggio). I benefi-ciaripossono essere siamicro epiccole imprese costituite danon più di due anni, che under

4o decisi ad avviare un'attivitàentro 6 mesi dall'agevolazione.Tra le priorità tecnologiche cisono settori come Ict e fotoni-ca, chimica e nanotecnologie.

Anche nel Lazio i riflettorisono puntati sullo sviluppo distart up innovative. Il Fondoistituito dalla Regione preve-de contributi a fondo perduto,fino a 3omila euro, destinati aprogetti imprenditoriali pernuove micro, piccole e medieimprese in specifiche aree dispecializzazione: dall'acro-spazio alla creatività digitale,fino alla green economy. Tra irequisiti d'accesso c'è la sotto-scrizione di un accordo con in-vestitori indipendenti - tra cuigrandi imprese, incubatori/acceleratori, portali dicrowfunding - per un apportodi capitale almeno pari al con-tributo richiesto.

Tra le Regioni del Sud chehanno lanciato di recente mi-sure per lanascita di nuove atti-vità c'è la Puglia: si tratta delbando Nidi - nuove Iniziatived'Impresa -, giunto alla II edi-zione, che mira a favorire, tral'altro, l'avvio di nuove mi-croimprese da parte di under35, donne, disoccupati, precaricon partita Iva e persone chestanno per perdere l'occupa-zione.I finanziamenti sono permetà con contributo a fondoperduto epermetà con prestitorimborsabile (agevolato), perprogrammi tra iomila e i5omilaeuro, con coperture dall'8o0io alnoo% dell'investimento. Attivo(fino al 31 dicembre) anche unfondo per ilmicrocredito desti-nato a microimprese costituiteda non più di 5 anni e start uppromosse da soggetti svantag-giati.

Start Up Pagina 17

Page 21: Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015 Pagina I PROFESSIONISTI Italia Oggi Sette 07/12/15 P. 44

I bandi aperti

Bando: Start Up e Re Startd'impresaScadenza: fino a esaurimento fondiBeneficiari: start up innovative;Pmi costituite da non più di 24mesi; aspiranti imprenditori checompletino l'iscrizione al registroimprese entro 90 giorni dal vialibera all'agevolazioneAgevolazione : Contributo a fondoperduto fino a 5mila euroa

Bando: Fondo StartERScadenza: 31 dicembre 2015Beneficiari : Piccolee medie i mpresecostituite successivamente al1°gennaio 2011, aventi localizzazioneproduttiva in Emilia RomagnaAgevolazione: Finanziamenti, informa di mutuo con rientri trimestraliascadenzefisse, con durata

Bando: Sostegno alla creazione distartup i nnovativeScadenza: fino a esaurimento fondiBeneficiari : M icro e piccoleimprese (M pi) giovanili costituiteda non più di 2anni;imprenditoriu nde r 40 che costituiran nol'impresa entro sei mesiAgevolazione: Finanziamentiagevolati a tasso zero pari a 160%

Bando: Fondo perla nascita e losviluppo distartupinnovatíveScadenza: fi no a esaurimento fondiBeneficiari : sta rtu p i n novati ve,costituite da non oltre 24 mesi alfadata di presentazione delladomanda,cheabbiano sottoscrittoun accordo con investitoriindipendenti -tra cui grandiimprese, incubatori /acceleratori,

impresa (previa valutazione delbusiness pian); finanziamentoagevolato (a medio termine delladurata di 7 anni, di cui un annodipre-ammortarne nto al tassonominale annuodello0,50%) dauna minimodi 15mila a unmassimo di 100mila euro- parianche al 100%dell'investi mentoammissibilehttp://gefo.servizirl.it/re-startup/

variabiletra 18 e 84 mesi (compresoeventuale pre-ammortamentotecnico)e i importo non superioreall'85% del progetto presentato, conun minimofinanziabi le di 25milaeuroe unmassimodi 300milaeuro(interessi a tasso zero per ['80%della cifra erogata)www.fondostarter.eu

del costo dei progettod'investimento (fino a 120milaeu ro) e voucher (entro il 20%dell'investimento) perl'acquisizione di servizi diconsulenza e supportoall'innovazione (inclusialli a n ca me nto e tu to raggi o)www. toscanamuove. it/Nome/Band iGes titi

portali dicrowfunding-perunapportodi capitale almeno paria[contributo richiestoAgevolazione : contributo a fondoperduto, fino a 30mi la eu ro, per aprogetti imprenditoriali (businesspian a [meno biennale)inspecifiche aree di specializzazionewww. l azioinno va. it/imprese/start-up-e-imprese-creative-2/bandi/

Start Up Pagina 18

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GaetanoScognamiglio

Anticorruzionesolo sulla cartasenza riformae formazione

ual è l'efficacia con-creta della normativa

_anticorruzione? Unadomanda per molti versi si-mile se la sono posta qualchegiorno fa sul versante priva-to autorevoli rappresentantidelle istituzioni e professio-nisti difama, inunatavolaro-tonda su «La nuova com-pliance aziendale, costo ova-lore?» che ha affrontato criti-camente gli effetti collateralie negativi del Dlgs 231/2001sulle imprese. (sivedaIl Sole24 Ore del 12 novembre).

Analoghe verifiche è op-portuno fare sugli effetti dellanormativa anticorruzioneper le Pa, nelle quali è sensa-zione diffusa che le nuove re-gole rappresentino un ulte-riore - ennesimo - adempi-mento, i cui costinascosti nel-le pieghe dei bilanciconsiderato che la legge pre-vede che l'applicazione av-venga senza nuovi oneri.

Che le nuove regole abbia-no prodotto principalmente

carta è affermato con chia-rezza dall'Anac, che nell'ag-giornamento del piano trien-nale anticorruzione tracciaun quadro realistico di una si-tuazione in cui «la qualità deipiani triennali di prevenzio-ne della corruzione delle(1911) amministrazioni presein esame è generalmente in-soddisfacente».

Si è verificato quello chemolti temevano dall'applica-zione di una legge approvata,al pari di altre, da un legislato-re troppo spesso preoccupa-to di placare gli umori del-l'opinione pubblica con nuo-ve regole spesso ridondanti,nella fattispecie con l'aggra-vante di norme uguali per lagrande amministrazione co-me per il Comune da ioo abi-tanti. Questa incapacità diprevedere adempimenti pro-porzionali alle dimensionidei destinatari si è riflessa ,come riconosce l'Anac, nella«conseguenza che le strate-

gie di prevenzione della cor-ruzione si sono trasformatein mero adempimento». Ilche è evidente nella carenzadell'analisi del contestoesterno e interno, non ade-guata secondo l'Anac, rispet-tivamente nel 96,5% e nel73,9% dei casi. Carenza chedenota l'impossibilità per lastragrande maggioranza de-gli enti di approntare pianitriennali personalizzati, uti-lizzando invece piani pre-confezionati o semplicemen-te copiati dal vicino, nel «so-stanziale disinteresse degliorgani di indirizzo».

Alcuni di questi problemipotranno essere risolti con ladelega prevista dalla legge124/2015 per semplificare lenorme anticorruzione.

Rimangono da risolveretre aspetti :

1) nemmeno il più illumi-nato dei legislatori potrà ren-dere vivente la migliore nor-ma anticorruzione in man-canza di un processo cultura-

le di accompagnamento equindi di unaformazione per-sonalizzata;

2) la complessità della nor-mativa impone che a livellooperativo siano ingegneriz-zate le procedure attuatine,collegando le azioni del re-sponsabile anticorruzione aquelle dei referenti e monito-rando le azioni;

3) va superata la clausola diinvarianza finanziaria che,dettata da o-,-vie esigenze dicontenimento della spesapubblica, nasconde però unagrande ipocrisia. Come icompliance plans hanno uncosto nel privato, così eviden-temente lo hanno anche nelpubblico. Se si crede vera-mente allanecessitàdi diffon-dere una cultura e una praticadi prevenzione della corru-zione, bisogna fornire nel fu-turo in modo chiaro e traspa-rente i mezzi perfarvi fronte enon affidarsi all'italianissimasoluzione di arrangiarsi.

anticorruzione Pagina 19

Page 23: Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015 Pagina I PROFESSIONISTI Italia Oggi Sette 07/12/15 P. 44

Pubblicato il nuovo rapporto del ministero dell'Economia

1195% degli affidamenti è in houseStefano Pozzoli

d ministero dell'Economia hapubblicato il Rapporto sulle par-tecipazioni 2013 delle Pa, ulterior-mente migliorato sia sul pianodella analisi sia in termini di capa-cità di copertura (sono risultateadempienti il 56% per cento delleanirninistrazioni, tra cui il 61% deiComuni. L'anno passato aveva ri-sposto solo il 46%%> delle Pa). Ilcampione, peraltro, è integratocon altre fonti di informazioni e,quindi, il quadro rappresentato èpressoché completo e ricom-prende anchele aziende speciali, iconsorzi, le fondazioni e altre fi-gure giuridiche.

Se ci limitiamo a guardare leamministrazioni locali, risultanoesistenti 7.877 aziende, di cui 6.135hanno regolarmente pubblicato ilbilancio, dato giustificato anchedal fatto che non tutte le societàsono attive (per quanto riguardagli enti localilo sono circa 1'820io).

I valori in gioco sono rilevan-

tissimi: si parla di 40omila ad-detti e di un valore della produ-zione superiore aiioo miliardi dieuro. È unmondo, però, che ope-ra sostanzialmente fuori dalleregole di mercato: su 11.100 affi-damenti rilevati dal Mef,lo.500sono affidamentiinhouse, ovve-ro senza procedura a evidenzapubblica. Un'opzione legittima,che però dimostra il fallimentodegli sforzi di liberalizzazioneche il legislatore persegue ormaida quasi 20 anni.

Sembra avere più successo, an-che se in termini relativi (ovverodi rallentamento del tasso di cre-scita), la scelta di scoraggiare lacreazione di nuove società. Il nu-mero di nuove aziende pubbliche,infatti, è cresciuto costantementea partire dal 199o, ha raggiunto ilsuo acme tra il 1995 e il 2oo6 ma, apartire da quella data, è andatosensibilmente riducendosi. Inve-rità ci sono anche segnali di fles-sione, visto che una buona quotadelle aziende partecipate è, se nonaltro, in liquidazione (12,5%). tchiaro però, che dopo l'ubriacatu-ra degli ultimi anni, un lavoro dirazionalizzazione da fare è neces-sario, ma certo non sarà facile e ri-chiederà tempi lunghi.

Delle circa 6mila società chehanno presentato il bilancio 2013,

il 6o% dichiara un utile di eserci-zio, per un totale di utili pari a 1,6miliardi di euro. Il 12% è in pareg-gio, mentre le restanti società, pa-ri al 28% del totale, presentano pe-rò perdite per quasi un miliardo.

Si conferma, però, un dato stu-pefacente, già rilevato dallo stes-so Rapporto negli anni preceden-ti e nel programma Cottarelli: ol-tre la metà delle perdite è concen-trato in appena 16 società, chepresentano ciascuna perdite paria oltre 1o mili oni di euro.

Da qui una semplice conside-razione: se si pensa che il primoproblema sono le perdite, per-ché il legislatore non si decide adaffrontare questi pochi casi,piuttosto che continuare a pren-dere provvedimenti che rischia-no di penalizzare proprio chifunziona ragionevolmente be-ne? Anche perché, scorrendo

l'elenco, ci si accorge che i "primiclassificati" sono, per una buonametà, i soliti noti, tra cui trionfa,costantemente al primo posto,l'azienda di trasporti di Roma,con 220 milioni di rosso.

Si intervenga, anzitutto, su que-

ste situazioni, con la necessaria

radicalità, e non si penalizzi tutto

il sistema. E si tenga conto che nel

mondo delle partecipate ci sono

servizi pubblici di importanza

strategica (le aziende di servizi a

rete rappresentano um quinto del

totale e i160% delvalore dellapro-

duzione) e aziende di cuimagari si

può fare ameno.In ogni caso, dare

il medesimo antibiotico a tutti i

malati non è certo unabuona cura.

E se si pensa di prescriverlo anche

a chi malato non è, diventa assai

probabile che non troveremo Ip-

pocrate molto d'accordo.

(V RI PRO DD ZIO NE RISERVA, A

Nelle amministrazioni localiè in liquidazione quasiuna società su seiPiù della metà delle perditeconcentrata in 16 aziende

I numeri

La plateaEil umeïodiazieElderegistrate dai censimentopartecipate dalleanirninistiazioili locali

Senza garaSu 1ï.10ß affidamenti censiti,

sono 10.500 guelfi diretti

In perditala peï centuale dell . Soci 2

partecipate lo:=ali che hadichiarato una, perdita ne12013

Affidamenti in house Pagina 20

Page 24: Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015 Pagina I PROFESSIONISTI Italia Oggi Sette 07/12/15 P. 44

Limitazioni non inserite nella pianificazione

Dai vincol«ffi i nascostiun'insidia sugli edificipubblici e privatiNel perimetro tutti gli stabili con più di 70 anni

PAGINAACURA DI

Guido Inzaghi

Simone Pisani

Non solo edifici storici e disunpregio: ivincoli culturali possonogravare in modo automatico (epoco evidente) anche suimmobii"ordinari", semplicemente per-ché costruiti più di 7o anni fa e diproprietà, ad esempio, di una fon-dazione odi una Onlus. Dunque,anche sugli edifici privati (a deter-minate condizioni) possono scat-tare tutele rafforzate previste dalCodice deibeni culturali.

Il nostro ordinamento prevedeuna serie di vincoli che, a vario ti-tolo, possono incidere sul dirittodi proprietà, limitando o inibendol'edificazione e lo svolgimento dilavorazioni edilizie.

Traipiù noti, siricordano ivin-coli di carattere paesaggistico, ivincoli culturali derivanti da di-chiarazione espressa di interesseeivincolidicarattere sovranazio-nale derivanti dall'inclusione dideterminate aree o immobili nel-la lista del patrimonio dell'uma-nità (Unesco world heritage List).Altre limitazioni possono poi de-rivare dall'inclusione degli im-mobili all'interno delle cosiddet-te fasce di rispetto, ossia dallacontiguità del bene con determi-nate infrastrutture: aeroporti,strade, cimiteri o pozzi.

Mamentre questivincoli sonopiuttosto semplici da individua-re perché emergono dagli atti dipianificazione comunale e so-vracomunale (piano regolatoregenerale, piani paesaggistici ec-cetera), negli altri casi, l'identifi-

cazione dello speciale regime dituteladi unimmobile puònones-sere così semplice perché non è"mediata" da strumenti di piani-ficazione urbanistica, ma di fattodettata in modo automatico. Edunque spesso «nascosto». Que-sto avviene appunto per ivincolidi tutela culturale.

Il Codice dei beni culturali (Dl-gs 42/2004) all'articolo io qualifi-ca come beni culturali le cose im-mobili e mobili appartenenti alloStato, alle regioni, agli altri entipubblici territoriali, nonché adogni altro ente ed istituto pubblicoe apersone giuridiche private sen-zaf ne dilucro, ivi compresigli en-ti ecclesiastici civilmente ricono-sciuti, che presentano interesseartistico, storico, archeologico oetnoantropologico, salvo che sia-no opera di autore vivente o la cuiesecuzione non risalga ad oltrecinquanta anni, se mobili, o ad ol-tre settanta anni, se immobili.

Dunque il Codice tutela tutti ibeni mobili e immobili che abbia-no una certa anzianità e, al tempostesso, siano di proprietà di deter-minati soggetti. E attenzione: nonsi tratta solo di soggetti pubblici(Stato, Regioni, Comuni eccete-ra) ma anche di altri enti o istitutipubblici (quali le agenzie fiscali,l'Inpsoleautoritàportuali).E per-sino di s oggetti privati, a condizio-ne che siano realtà senzafine dilu-cro (fondazioni, onlus, associa-zioni). Tutti gli immobili oltre i 70anni appartenenti a questa ampiagamma di soggetti sono vincolati.

Il vincolo però è temporaneo. Ibeni sono infatti tutelati, in via

preventiva e cautelare, fino aquando non sia stata effettuata laverifica circa l'effettiva sussisten-za dell'interesse artistico, storico,archeologico o etnoantropologi-co da parte degli organi ministe-riali,aseguitodellaqualel'interes-se culturale del bene potrà essereo meno confermato.

Ma questa tacita classificazio-ne incide largamente sulla circo-lazione di questi immobili e hano-tevole rilevanza, anche per le di-smissioni e valorizzazioni del pa-trimonio pubblico.

Il Codice prevede infatti che,sino all'esperimento dellaverifn-ca di interesse culturale, questibeni siano inalienabili. Unavoltaterminata la verifica, si porrannoinvece due possibili scenari: se ilbene è effettivamente ricono-sciuto come culturale, lo stessopotrà essere venduto, ma sola-mente previo rilascio di una auto-rizzazione ministeriale (e salvoche, in esito alla verifica, sia statoritenuto inalienabile). Se, percontro, ilbene nonè riconosciutocome di interesse culturale,potràessere liberamente alienato, se-condo le procedure previste per ibeni pubblici (gara e sdemania-lizzazione, se occorrente).

Il percorso per la dismissione evalorizzazione del patrimoniopubblico è quindi ricco di insidie,peraltrononlievi,datocheilCodi-ce sanziona le alienazioni e gli attigiuridici compiuti contro i divietio senza l'osservanza delle condi-zioni emodalitàdaessoprescritte,conlanullità.

C9 RIPRODD ZIO NE RISERVATA

Immobili vincolati Pagina 21

Page 25: Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015INDICE RASSEGNA STAMPA Indice Rassegna Stampa Centro Studi C.N.I. - 07 dicembre 2015 Pagina I PROFESSIONISTI Italia Oggi Sette 07/12/15 P. 44

Le diverse «protezioni»

I) -)rnobii i appartenentiaHoStato , aNe Regioni , agli altri enti pubbliciteriitoriati,nonchéadognialtroenteeclistitutopubblicoeapersonegiuridichepRate senzafinedi lrr..rc,,che presentano interesseartistico . storico , archeologico o etnoantrofiologicr ? e cl esiaE o operadi autore non vivente e la cui esecuzione risalga ad oltresettanta anni faAn,ii'Oio l Q. co,,m;Ji 1 e 5, D(gs n. 411/20 04

Riguardai beni dichiarati di interesse culturale con vincolo espresso.PergP immobili sitratta di:

cose immobili e mobili che presentano interesse artistico, storico,archeologico e, etnoantropologico particolarmente iin)portante,appartenenti a soggetti diiversi da quelli indicati alconiina 1dell'articolo 10:cose immobili e inobiii, a chiunque appartenenti, che rivestono uninteresse particolarmente importante4d)coio 10, con iiiQ 3. Jigs n. 4252004

Se dichiarate di notevole interesse:cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale,singularita geologica o memoria storica;ville, giare di e parchi che si distinguono pe r la loro non comunebellezza:

® complessi di cose immobili che compongono un caratteristicoaspetto estetico etiadizionale;bellezze panorannche.

Sono comunque di interesse paesaggistico per legge i territoriespressamente elencati all'articolo 142d e I DIgs 42/20044100oii 136 ' 14 2 D/ç s 42 `2004

Interessa il patrimonio culturale e quelli, naturale, come definitinella ConvenzioneConvenzione6 POrífpde116nove nlne19'2

Distanza dal confine. stradale da rispettar e nell'aprire canali, fossi onell'esegu ire gnalsiasi escavazione, nonché nelle nuove costruzioni,nelle ricostruzioni o negli ampliamentiCndicn 301nsard0 (L91gsn.285,1992)Reg sG*/OH/,tu (Lpi n. 495/1992}.

Distanza dal perh )etro dell ' aeroporto da rispettare perlarealizzazione di ostacoliRd n. 327f 942

Distanza da rispettare percostruire nuovi edifici intorno ai cimiteriRd n.124 5/1934LÌpr n. 28,5119 90

Porzione di territorio da sodoporre a vincoli e_ destinazioni d'uso talida tutelare qualitativamenteequantitativarriente la risorsa idricacaptataDin,> n.152.2005

Immobili vincolati Pagina 22