bollettino natale 2014

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La Pieve Comunità Pastorale Santa Maria Madre di Dio Notiziario delle parrocchie di Cadorago, Caslino al Piano, Bulgorello S. NATALE 2014 www.sanmartinocadorago.it - www.parrocchiacaslinoalpiano.it

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Page 1: Bollettino natale 2014

La PieveComunità Pastorale Santa Maria Madre di Dio

Notiziario delle parrocchie di Cadorago, Caslino al Piano, Bulgorello

S. NATALE 2014

www.sanmartinocadorago.it - www.parrocchiacaslinoalpiano.it

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CADORAGO

Mercoledì 24 ore 22.00 S. Messa Solenne della NativitàVigilia di Natale

Giovedì 25 orario Sante Messe festiveS.Natale

Mercoledì 31 ore 18.00 S. Messa con Te DeumGiovedì 1 ore 8.00 ore 11.00 S. MessaMartedì 6 orario Sante Messe festiveEpifania

Preparazione al S. Natale

Da Martedì 16 Inizio Novena di Natale a martedì 23 (tutti i giorni tranne sabato e domenica) ore 6.30 per gli adulti ore 17.00 per i bambini e i ragazziDomenica 21 ore 11.00 durante la Messa, benedizione delle statuette di Gesù Bambino

Confessioni

Sabato 13 ore 14.30 Confessioni ragazzi di 4a elementare ore 15.15 Confessioni ragazzi di 5a elementare ore 19.30 Confessioni ragazzi di 3a media

Mercoledì 17 ore 15.00 Confessioni ragazzi di 2a media

Lunedì 22 ore 20.45 Confessione comunitaria, presenti i parroci del Vicariato a Caslino al PianoMercoledì 24 dalle 9.00 alle 11.00 Confessioni per tutti dalle 15.00 alle 18.00 Confessioni per tutti

CALENDARIO LITURGICO

“ In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il cen-simento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Da-vide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo. C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che

sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lo-dava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama». (Lc. 2,1-14)

E’ NATALELe nostre giornate sono se possibile in questo periodo dell’an-no ancora più caotiche, fitte di impegni e anche di preoccu-pazioni, ma fermiamoci per qualche minuto a rileggere e a meditare in silenzio il passo del Vangelo che ci riporta al vero significato del Natale : Cristo è nato , Dio è diventato uomo

Don Angelo e don Alfredo auguranoa tutta la comunità pastoraledi trascorrere e vivere un Natale di pace e di serenità

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CASLINO AL PIANO

Mercoledì 24 ore 24.00 S. Messa della NativitàVigilia di Natale

Giovedì 25 orario Sante Messe festiveS.Natale

Venerdì 26 ore 10.00 S. MessaMercoledì 31 ore 18.00 S. Messa con Te DeumGiovedì 1 orario Sante Messe festiveMartedì 6 orario Sante Messe festiveEpifania ore 14.30 Benedizione dei bambini in Chiesa; al termine tombolata di Natale per tutti in oratorio.

Preparazione al S. Natale

Da Martedì 16 Inizio Novena di Natale a martedì 23 (tutti i giorni tranne sabato e domenica) ore 8.30 per gli adulti nella Messa ore 16.30 per i bambini delle elementari e medie

Domenica 21 ore 11.00 durante la Messa, benedizione delle statuette di Gesù Bambino

Confessioni

Giovedì 11 ore 16.00 Confessioni ragazzi di 1a e 2a mediaSabato 13 ore 18.00 Confessioni ragazzi di 4a elementareSabato 20 dalle 15.00 alle 16.30 Confessioni per tuttiLunedì 22 ore 20.45 Confessione comunitaria, presenti i parroci del VicariatoMercoledì 24 dalle 10.00 alle 11.30 Confessioni per tutti dalle 15.00 alle 18.00 Confessioni per tutti

BULGORELLO

Mercoledì 24 ore 22.00 S. Messa della NativitàVigilia di Natale

Giovedì 25 ore 9.45 S. MessaS.Natale

Venerdì 26 ore 10.00 S. MessaMercoledì 31 ore 17.00 S. Messa con Te DeumGiovedì 1 ore 9.45 S. MessaLunedì 5 ore 20.30 Tombolata e premiazione “Concorso presepi”Martedì 6 ore 9.45 S. Messa con benedizione dei bambiniEpifania

Domenica 11 ore 15.00 Elevazione spirituale Natalizia eseguita dalla Corale di Bulgorello

Preparazione al S. Natale

Da Martedì 16 Inizio Novena di Natale a martedì 23 (tutti i giorni tranne sabato e domenica) ore 17.30 per i bambini delle elementari e medie ore 18.00 per gli adulti nella Messa

Domenica 21 ore 9.45 durante la Messa, benedizione delle statuette di Gesù Bambino

Confessioni

Sabato 13 ore 16.00 Confessioni ragazziSabato 20 dalle 15.00 alle 16.45 Confessioni per tuttiLunedì 22 ore 20.45 Confessione comunitaria, presenti i parroci del Vicariato a Caslino al PianoMercoledì 24 dalle 9.30 alle 12.00 Confessioni per tutti

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PIANO TERRAGREST ESTIVO

estremamente preciso. Furono i fari-sei a provocare un giudizio da parte di Gesù come è riportato dal Vangelo di S. Matteo:“Terminati questi discorsi, Gesù par-tì dalla Galilea e andò nel territorio della Giudea, al di là del Giordano. E lo seguì molta folla e colà egli guarì i malati. Allora gli si avvicinarono alcuni fa-risei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito ad un uomo ripu-diare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Ed egli rispose: «Non ave-te letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una car-ne sola. Quello dunque che Dio ha

congiunto, l’uomo non lo separi». Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?». Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. (Mt. 19,1-8). Cristo, riferendosi al racconto della creazione, riafferma che nel piano di Dio l’unità dell’uomo e della donna è un fatto inscindibile.Il Sinodo non doveva prendere nes-suna decisione e così è stato. Solo l’anno prossimo il Papa, dopo l’as-semblea ordinaria, come avviene sempre in queste occasioni, racco-glierà in un documento finale le indi-cazioni che saranno emerse dall’in-tenso dibattito.

Don Angelo

Anche quest’anno, nel periodo successivo alla fine delle scuole, i giovani dell’Unità Pastorale si sono impegnati nell’organizzazione dell’oratorio

estivo, meglio conosciuto come “grest”.“Il Verbo (Passpartù 2012) si fece carne (Everybody 2013) e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv, 1,1-18), il tema PianoTerra della scorsa estate si ripro-poneva di chiudere il percorso iniziato due anni prima, riflettendo sulla casa e su quell’abitare di cui parlava il Vangelo di Giovanni, perché ogni parola, così come ogni corpo, se vuole essere veramente segno indelebile nel tempo, ha bisogno di prendere dimora nell’esistenza degli uomini. L’invito era dunque proprio quello di aprire la porta per andare incontro all’altro: nessuno su questa terra deve sentirsi straniero ma accolto e amato.L’oratorio che si è fatto ospite di questo grest è stato quello di Cadorago, che ha aperto le porte ai bambini e ai giovani della comunità. Bambini e giovani sono stati appunto i veri protagonisti di questa festa che

Si è celebrato a Roma dal 5 al 19 ottobre 2014 la terza Assemblea Ge-nerale del Sinodo dei Vescovi, che aveva per tema ”Le sfide pastorali della famiglia nel con-testo dell’evangelizza-zione”. Questo Sinodo straordinario è stato vo-luto dal Papa per inizia-re il lavoro di riflessione e di ricerca sul tema del-la famiglia che si con-cluderà l’anno prossimo con l’assemblea ordina-ria del Sinodo. Il fatto di dedicare così tanto tempo e tan-te energie al tema della famiglia dice quanto questa realtà è centrale nella vita della Chiesa e nell’insegnamento di Cristo. Nel contesto di una cultu-ra secolarizzata, negli ultimi decenni, sono venute a crearsi una molteplici-tà di situazioni nuove – convivenze, divorzio, divorziati risposati ecc.- che richiedono un’attenta riflessione per capire quali strade percorrere affin-chè l’annuncio del Vangelo sia possi-bile per tutti.L’assemblea dei Vescovi è stata pre-ceduta da un’ampia consultazione di tutte le comunità cristiane attraverso un’indagine capillare che ha prodotto una grande mole di indicazioni e os-servazioni.

Il Sinodo è stato preceduto e segui-to con grande attenzione su tutta la stampa del mondo occidentale, perché doveva iniziare ad affrontare

argomenti estremamente controver-si come la questione omosessuale, i sacramenti per le coppie divorzia-te e risposate, e altre problematiche similari. E’ noto che nelle comuni-tà cristiane di alcuni paesi del Nord Europa c’è una visione che spesso si allontana da quella che è la morale e la dottrina cattolica. Non potendo soffermarci sui molteplici aspetti di-scussi nel Sinodo, ci concentriamo sul tema della riammissione ai sa-cramenti delle coppie divorziate. Qui si sono registrati molteplici interven-ti di segno diverso. Sostanzialmente una parte del mondo cattolico so-stiene che in base all’atteggiamento di misericordia di Cristo è possibile riammettere ai sacramenti le coppie divorziate dopo un cammino peni-tenziale e sotto la guida del Vesco-vo. Molti hanno fatto notare che né la Chiesa e neanche il Papa possono cambiare l’insegnamento di Cristo e proprio su questo punto il Vangelo è

IL SINODO DEI VESCOVI

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Da quando grazie a TV 2000 seguiamo ogni giorno il santo Rosario dalla grotta di Lourdes, questo luogo ci è diventato sempre più familiare e in noi si è fatto largo il desiderio di andarvi in pellegri-naggio.Così alla fine di agosto ci siamo uniti al gruppo della vostra parrocchia.Partendo per il pellegrinaggio abbiamo portato con noi la nostra vita, le nostre gioie, i nostri dolori, le nostre attese, per presentare tutto davanti alla Madonna che in quel luogo privilegiato si è mani-festata a Bernadette più di 150 anni fa e dove ci ha lasciato la traccia della sua materna tenerezza.A Lourdes ci si sente “chiamati” insieme

con una miriade di altre persone e ci si trova immersi in un “popolo“ che prega. Immagini ben precise restano stampate nella mente e rendono chiara e persi-stente questa sensazione: la gente viene qui per pregare e, soprattutto, prega davvero...Un’immagine, in partico-lare, ci è rimasta impres-sa: è il momento della processione eucaristica che ogni pomeriggio, par-tendo dalla grotta dell’ap-parizione della Madonna, si snoda sul piazzale per giungere nella basilica sotterranea San Pio X.È proprio la gente che, all’inizio, stenta a partire e poi lentamente proce-de davanti al Santissimo, che raffigura e chiarisce ciò che è Lourdes. Perso-

PELLEGRINAGGIO A LOURDESLA MADONNA CI INDICA IL CAMMINO DELLA FEDE

torna ogni anno a cavallo tra giugno e luglio, per tre settimane, dal lunedì al ve-nerdìGli animatori si sono pre-parati insieme per tutto il mese di maggio ed ogni mattina si ritrovavano per fare il punto della situazio-ne, in compagnia del semi-narista Carlo, che è stato

per tutti guida salda e amica nell’esperienza vissuta.Tra gite al mare e giorni bagnati dalla pioggia, tra giochi e laboratori, con il Meeting dei grest della Diocesi e il vescovo di Como, Mons. Diego Coletti, con tanta voglia di mettersi in gioco, con grandissimo entusiasmo e un po’ di fatica, le tre settimane in compagnia sono, come sempre, volate.Tutto il lavoro e l’impegno di piccoli e grandi è stato festeggiato nella serata finale, tenutasi l’ultimo venerdì nell’Auditorium comunale di Cadorago, du-rante la quale ognuno ha avuto modo di salutare il periodo passato insieme con allegria, sulle note dell’inno del grest, sotto le luci del palcoscenico.Ma l’esperienza non è finita qui. Infatti, per tutti i ragazzi dalla quinta ele-mentare alla seconda media, il parroco don Alfredo, accompagnato da Carlo, e da alcuni genitori e animatori volonterosi, ha proposto un campo estivo a Premadio (SO), per una settimana di condivisione e di fede, in un clima di grande serenità.A fronte dell’esperienza vissuta, dunque, il proposito è quello di continuare a migliorarsi, sempre con il sorriso sulle labbra e la voglia di divertirsi in modo autentico.. Perciò, al prossimo giugno! Marta

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Il caldo sole dello scorso luglio è stato lo sfondo che ci ha introdotto nell’espe-rienza del campo estivo che con i nostri ragazzi di quinta elementare, prima e seconda media abbiamo vissuto a Premadio.Ci si può chiedere: “Cosa significa fare un campo estivo?”Il campo è un’esperienza un po’ unica nel contesto di un anno di attività par-rocchiali in cui i ragazzi per una settimana vivono tutta la giornata a stretto contatto; un’esperienza di crescita nei rapporti di amicizia, nella fede in Gesù in cui ciascuno è chiamato a fare la sua parte. Colazioni, pranzi, cene, gite in montagna e alle terme, catechesi, giochi, pomeriggi trascorsi al parco giocan-do a “castellone” e molto altro hanno caratterizzato questa preziosa settima-na vissuta insieme. Il clima familiare si sentiva davvero tanto, grazie anche alla guida premurosa (non dell’auto) di don Alfredo, Ambrogio e Mariarosa che hanno pensato a saziarci con le loro delizie gastronomiche, Stefania sem-pre pronta a venire in aiuto dei nostri ragazzi in qualsiasi momento, l’aiuto prezioso di Chiara e degli animatori, anzi animatrici, che si sono spese con generosità soprattutto nei momenti di gioco e di animazione. L’obiettivo era quello di regalare ai ragazzi una settimana di divertimento gioioso ma anche di riflessione sul nostro personale rapporto di amicizia con Gesù il quale, lo sappiamo bene, guida e da senso a tutte le nostre attività. Posso dire con cer-tezza che questo obiettivo è stato da tutti pienamente raggiunto, con l’augu-rio che il campo estivo e ciò che impariamo da esso, sia poi custodito e mes-

so in pratica anche nelle nostre realtà quotidiane: fami-glia, scuola, orato-rio. Attendiamo l’e-state prossima per ripetere di nuovo questa esperienza all’insegna dell’ami-cizia e della condivi-sione. Carlo

Anche quest’anno abbiamo passato una bellissima settimana a Premadio.E’ stata una fantastica esperienza fondata sulla condivisione e sulla gioia di stare insieme anche con delle diversità che non devono essere vissute come limite ma come risorsa per capire che siamo tutti diversi, ma la presenza di Gesù ci rende tutti uniti.Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questa indimen-ticabile esperienza!! Beatrice & Stefania

CAMPO ESTIVO A PREMADIOne di tutte le na-zioni, persone am-malate e persone che le assistono, le une motivo del-la presenza delle altre, che ci mo-strano in modo tangibile che la cosa più impor-tante è “cammina-re in compagnia di Gesù“ aiutan-dosi amorevol-mente l’un l’altro.

Sui volti di ognuno si legge la sofferenza e i bisogni ma si intravvede anche la serena certezza (che si chiama speranza) del cammino nella fede in Cristo.Come il fiume Gave scorre da-vanti alla Grotta, così la vita di tante persone passa ogni giorno davanti alla Madonna. Persone che in fila, lentamente, pregan-do sottovoce con in mano il Ro-sario sfilano sotto la grotta del-la Madonna, sfiorando la roccia chi con la mano, chi con un fazzoletto, chi con una fotogra-fia, quasi cercando un contatto fisico... invocando l’abbraccio della Vergine Maria.Preghiera, adorazione eucari-stica, santo rosario, via crucis, santa messa... grazie alla guida di don An-gelo e don Alfredo abbiamo vissuto intensamente questi momenti che han-

no reso così particolare la vita di questi giorni.Poi il ritorno, ognuno di noi nel-le proprie case e dentro il proprio quotidiano. Ma l’incontro con la realtà di Lourdes e la pressante preghiera vissuta lasciano una traccia che diventa sorgente di forza e di speranza.

Pinuccia e Franco

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Giovannina Franchi nacque a Como il 24 giugno 1807, se-condogenita di sette figli . Il padre era magistrato e la madre apparteneva ad una no-bile famiglia. Visse dunque una serena infanzia in un ambiente benestante e molto religioso. Da ragazza si attivò presso la parrocchia insegnando cate-chismo. Quando il suo fidanzato morì Giovannina aveva 33 anni e prese la decisione di consacrarsi totalmente al Signore. Cominciò così ad occuparsi in particolare degli ammalati e dei carcerati.Il 27 settembre del 1853, con altre tre compagne, Nina Luigia Allegri, Lucrezia Schiavetti e Anna Maria Poletti, fondò la Pia Unione delle Sorelle Infermiere di S. Nazaro, dedite alla cura degli ammalati terminali e dei poveri. Acquistò un caseggiato di via Vittani, una delle zone più disagiata e malfamate della città, dove poter accogliere malati, anche mentali, poveri, donne sole. La loro attività prevedeva costanti visite al carcere femminile di San Donnino e l’as-sistenza domiciliare degli infermi.Nel 1858 Giovannina indossò l’abito religioso.La Regola di vita scelta ( chiamata Metodo) derivava dal progetto originario di S. Francesco di Sales per le Visitandine ed era molto semplice: restare vicini alle persone in sofferenza per essere più vicini a Cristo, impegnandosi nei lavori più umili con allegrezza e con la consapevolezza di compiere azioni nobili agli occhi di Dio.Per circa vent’anni con le consorelle continuò a svolgere un’attività silenzio-sa, senza incontri o riconoscimenti eclatanti, fatta di continuo impegno e sacrificio.Nell’estate del 1871, venne contagiata dal vaiolo che infuriava a Como.Nulla si poteva contro quella terribile epidemia e la Serva di Dio Giovannina Franchi morì il 23 febbraio 1872, Pochi parteciparono al suo funerale, per

BEATA GIOVANNINA FRANCHI(COMO 1807-1871)

Mentre La Pieve si proponeva di ricordare i santi ed i beati della diocesi di Como, partendo da San Fedele, la storia e la provvidenza hanno visto inscrivere nell’elenco ben due beatificazioni e una santificazione. Ovviamente la redazione gioisce di queste interruzioni dell’excursus stori-co e dedica con grande compia-cimento questa pagina ad una figura comasca di grandissimo spessore e religiosità

Nel sessantesimo anniversario della morte di Don Luigi Monza, con un folto gruppo di parrocchiani di Cislago, paese natale del Beato, ho raggiunto la città Eterna per

condividere, con gli altri partecipanti provenienti da tante regioni d’Italia ( circa 3000 in tutto), questa esperienza di spiritualità e di comunione con Papa Francesco.La prima giornata è culminata con la S. Messa celebrata nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura che ha visto la partecipazione attenta dei pellegrini fortemente emozionati dall’annuncio che il Santo Padre ci avrebbe ricevuto in Sala Nervi, in udienza privata.Non è mancata la visita di Roma con una guida capace e preparata che ci ha illustrato la bellezza della Capitale attraverso un itinerario che comprendeva un percorso pedonale sul Lungotevere, Piazza Navona, il Pantheon e la splen-dida Basilica di Santa Maria Maggiore, nella quale Papa Francesco si reca spesso a offrire preghiere e fiori alla Madonna.L’udienza privata del 1 Ottobre in Sala Nervi ha costituito il momento più coinvolgente e indimenticabile per ognuno di noi.L’emozione forte si leggeva sul volto di tutti e la tensione gioiosa è esplosa in uno scro-sciante applauso all’ingresso di Papa Fran-cesco sul palco della sala.Le sue parole affettuose e semplici sono pe-netrate nel nostro cuore; ha citato la Nostra Famiglia come esempio di amore e fratel-lanza e Don Luigi Monza come esempio di grande carisma per aver intuito che “urge-va riportare all’amore di Dio” il mondo se-gnato dall’egoismo e dalla solitudine.La Nostra Famiglia, nata come espressione di carità, realizza la capacità di amare che ogni uomo deve al proprio simile, soprattutto ai bambini diversamente abili che oggi sono seguiti nelle varie sedi con competenza, professionalità e spirito di carità.“La preghiere è necessaria come l’aria che respiriamo” diceva il Beato Luigi Monza e anche Papa Francesco ha chiesto a tutti i presenti di pregare per lui. Ha salutato e abbracciato i bambini, ha attraversato i corridoi tra ali festanti e ci ha benedetto con il sorriso accattivante che lo caratterizza, invi-tandoci ad estendere la sua Benedizione ai nostri cari.Io, che ho avuto il privilegio di incontrarlo e vederlo così da vicino, porterò sempre nel cuore questo pellegrinaggio, nel costante ricordo e nel caritatevole esempio del Beato Luigi Monza. Piercarla Monti

LA NOSTRA FAMIGLIA...DA PAPA FRANCESCO!

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Quest’anno la compagnia festeggia il proprio ventennale di attività anima-ta dallo stesso entusiasmo degli ini-zi; prova che il trascorrere del tempo non ha scalfito, anzi ha fatto cresce-re la passione e la voglia di continua-re nella “avventura” intrapresa. Non sono mancati momenti difficili, superati di slancio grazie alla sti-ma e generosità che hanno sempre contraddistinto i componenti della compagnia. Il contagioso amore per il teatro ha fatto il resto: La Rungia è una realtà ormai consolidata nella comunità.Chi scrive è entrato a far parte del gruppo da pochi anni ma è stato ac-colto come si accoglie uno di famiglia cui si offre la più calorosa accoglien-za; ha inoltre percepito un impe-gno , una cura del lavoro di gruppo (preparazione, costumi, scenogra-fia) quasi a livelli “professionistici”

e, circostanza ancor più encomiabi-le, senza interesse alcuno che fare opere benefiche. Numerose sono le associazioni che hanno beneficiato dell’altruismo della compagnia: la lo-cale Scuola materna, la Cooperativa Il Mosaico, la Parrocchia e le opere missionarie solo per citarne alcune.I rapporti con le diverse Amministra-zioni Comunali sono sempre stati ottimi ed il riconoscimento per il va-lore culturale delle iniziative teatrali

è stato suffragato dalla concessione di una sede presso l’attuale Centro Civico di Bulgorello.La compagnia fonda su repertori di genere comico popolare ma non ha mancato di cimentarsi in opere di alto livello artistico e con lusinghieri risultati: opere di Achille Campanile, Georges Feydeau, Ray Cooney Neil Simon. L’affinamento delle capa-cità di calcare la scena, di pensare e predisporre le scenografie e di in-terpretare le opere di volta in volta sperimentate hanno consentito di ottenere i risultati che il pubblico ha ampiamente premiato con una nu-trita e calorosa partecipazione alle rappresentazioni della compagnia.

Per la stagione corrente. la stagione del ventennale, è nata l’idea di ripro-porre la prima opera rappresentata dalla compagnia nel lontano 1994: Andrea Lumaga Trasporti Rapidi di Roberto Zago, rivisitata e ammoder-nata per l’occasione e per scoprire che i temi trattati con risvolti comi-ci sono tutt’ora attuali nonostante i vent’anni trascorsi.Con l’augurio e la speranza che si-ano… i primi vent’anni e un arri-vederci al quarantennale da tutti i componenti de LA RUNGIA che dopo vent’anni nell’animo sono…. nati ieri. Egidio Danesi

paura del contagio, ma già di lei si parlava come di una santa. Nell’annuncio delle consorelle per la sua morte si legge: “Oggi, giorno 23 febbraio, cadde un seme ch’era il sostegno di tutte noi e di tutti i poveri della Città”.La sua spiritualità si caratterizzava per una profonda vita interiore, incen-trata sull’Eucarestia e sulla contemplazione del Cristo sofferente, del quale gli ammalati sono l’immagine più viva. Il binomio amore per Dio e amore per il prossimo, fino al sacrificio della vita, è motivo portante della fisionomia spirituale di Madre Franchi e dell’esempio che lascia tra le consorelle.La Congregazione da lei fondata assunse la denominazione di Suore Infer-miere dell’Addolorata.Il 27 settembre 1994 mons. Alessandro Maggiolini, Vescovo di Como, aprì il processo diocesano, conclusosi il 27 settembre 1995.Il 20 dicembre 2012 il Santo Padre Benedetto XVI ha riconosciuto l’eroicità della sue virtù, dichiarandola Venerabile.Sabato 20 settembre 2014: alle 10 viene celebrato il rito di beatificazione di Madre Giovannina Franchi, presieduto dal Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, il cardinale Angelo Amato e concelebrato dal vescovo monsignor Diego Coletti, insieme ad altri sei presuli.

Renata

Impegno e passione; ore rubate al proprio tempo libero, alla famiglia, al sonno e dedicate alla passione per il teatro, da vivere non da spettatori ma da protagonisti. Il coraggio di af-frontare ogni volta l’esame del pub-blico, unico arbitro che ripaga i sa-crifici o stronca le tue speranze. La rinuncia ad ogni beneficio economico per devolvere il frutto dell’impegno di gruppo ad opere di beneficenza o a sostegno alle istituzioni sociali.Un gruppo che ha sempre creduto in questi valori con un “nocciolo duro” di promotori e al quale nel tempo si sono avvicinate tante persone ani-mate dalla medesima passione che hanno poi lasciato per le più svariate ragioni; tanti volti nella storia e nella

memoria come nella vita!Un gruppo che tenacemente da ven-ti anni, superando la maggiore età, continua a proporsi nella nostra comunità (e non solo) per offrire di-vertimento e dispensare solidale be-neficenza. Stiamo parlando de “LA RUNGIA” compagnia teatrale ama-toriale di Bulgorello.

VENT’ANNI MA... NATI IERI

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SAN MARTINO 2014CHE FESTA!!

Domenica 8 novembre : tutto è pron-to per la grande festa di San Mar-tino. Il favoloso gruppo dei genitori dell’Oratorio di Cadorago (posso de-finirlo così in quanto io non ne faccio parte) quest’anno ha superato tutte le aspettative organizzando una vera e propria Fiera dal sapore antico.Dedicata principalmente ai bambi-ni ha visto stands che ricreavano i mestieri più tradizionali delle nostre zone: il fabbro che batteva il fer-ro incandescente, il falegname che creava coi bambini piccoli giochi, i panettieri che infornavano i panini impastati da entusiasti piccoli ap-

prendisti, la non-na che insegnava la danza dei fuselli sul tombolo a pic-cole mani di fati-na, giovani artisti si impegnavano in una rivoluzionaria tecnica d’arte,ecc.Nell’aria le canzo-ni popolari cantate

dal gruppo degli Scusaritt accende-vano sorrisi sui volti dei più anziani, rapiti in ricordi di gioventù. Giovani amazzoni e cavalie-ri cavalcavano con pruden-te destrezza due bellissimi destrieri nel parco. Intanto la mucca, l’asino, le peco-re osservavano il tutto con distacco: fedeli amici nei secoli dell’uomo contadino, che vive ancora in fondo al nostro animo.Mentre possenti trattori, non più giovanissimi, attiravano la curiosi-

tà degli amanti della meccanica, il profumo delle caldarroste, delle sa-lamelle e dell’immancabile vin brulé accompagnava il chiacchiericcio di tanti cadoraghesi che, veri attori della manifestazione, ricreavano l’at-mosfera di una vivace piazza di un vero paese. Tutt’intorno decine di bancarelle offrivano prodotti della manuali-tà, che spesso si avvicinano all’arte pura., ma anche leccornie che han-no stuzzicato la golosità dei presenti e richiami alla solidarietà che hanno stuzzicato la generosità dei più sen-sibili.Non è facile, in poche righe, ricordare tutte le presenze e le attrazioni, quel-lo che non posso dimenticare è la sensazione di grande coesione, affia-

tamento e simpatia di tante persone che si sono impegnate per la riuscita dell’evento. San Martino, dal canto

suo, ha voluto partecipare alla festa con la sua famo-sa “estate “ regalandoci un clima mite e senza pioggia ( solo una piccola benedi-zione durante il sorteggio della lotteria, sul finire del pomeriggio!)La domanda “è andata

bene?” che riecheggiava fra i labora-tori e le cucine non ha dunque che una sola unanime risposta: “ Si, è andata bene! Continuate così !” Renata

IL PANE DI SAN MARTINODa ormai tre anni, con l’arrivo dell’autunno e della celebre estate novembri-na fuori stagione, appare sul banco vendita al di fuori delle S.Messe, il “Pane di S.Martino”.Sotto lo stendardo rosso che addobba la Chiesa dedicata al caritatevole san-to che divise con un poverello il suo mantello, fanno sfoggio di sé gli ormai celebri dolci alla caratteristica forma a mattonella.Creato da un pasticciere cadoraghese per regalare alla sua Parrocchia una

tradizione dolciaria, il Pane racchiude al suo interno una pasta morbida e fragrante, uvetta profumata al rum e croccanti noci tipiche della stagione.Il pane di S. Martino è ormai diventata una consuetudi-ne irrinunciabile sulle tavole delle famiglie cadoraghesi per la festa del Santo Patrono. Addirittura la fama del dessert ha varcato i confini co-munali, tanto che arrivano richiesta dalle Parrocchie vi-cine di poterlo assaggiare. Stefania V.

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Finalmente, anche quest’anno, è arriva-to il tanto atteso week-end del gruppo famiglia. Tanto atteso perché non appe-na tornati a casa, non vediamo l’ora che arrivi l’anno dopo per poter stare di nuo-vo insieme. La meta di quest’anno era il Santuario di Graglia che si trova nel biellese, so-pra una collina. La partenza è stata un po’ triste perchè le previsioni davano pioggia tutto il tempo; ma con il cuore pieno di speranza alle 8 del sabato sia-mo partiti. Quando siamo arrivati siamo rimasti senza fiato: sembrava un posto incantato! Forse an-che per via del tem-po: c’era una neb-biolina che copriva parte del Santuario e lo rendeva molto suggestivo. Ci siamo sistemati subito nel-le nostre camere e poi ci siamo ritrovati per celebrare la S.Messa, seguita da una Via Crucis fatta attorno al Santuario. Durante la Via Crucis, fortunatamente, è uscito un raggio di sole che ci ha per-messo di pregare senza bagnarci.In un attimo è arrivata l’ora di pranzo. Abbiamo mangiato al sacco anche per-ché, siamo partiti organizzati, abbiamo portato tutto l’occorrente da casa. Pur-troppo durante il pranzo è arrivato un acquazzone che ci ha spinti a prendere il caffè nel bar del Santuario. Il tempo di fare due chiacchiere ed è uscito di nuo-vo il sole. Spinti dal nostro Don Ange-lo, simo andati a fare due passi fino alla Chiesa di S.Carlo. A causa del sentiero impervio, però, è stata una passeggiata un po’ faticosa, soprattutto per le don-ne.(i nostri uomini ci prendono in giro

ancora oggi, e non so quando smette-ranno! Povere mogli!!!!). Il tempo di una doccia ed è arrivata subito l’ora di cena. Abbiamo gustato tutti la buonissima cena tipica. Così, con la pancia piena, ci siamo ritrovati nuovamente a chiacchie-rare. Devo dire che a casa, presi dalla frenesia di ogni giorno, ci dimentichia-mo di quanto sia bello e rilassante stare insieme. Nel frattempo arriva un altro acquazzone. Ma la stanchezza comincia a farsi sentire, così andiamo tutti a dor-

mire. La mattina, dopo una bella co-lazione, ci organiz-ziamo per celebrare la S.Messa. Ci met-tono a disposizione una chiesetta dove siamo solo noi. Que-sta cosa ci rende molto partecipi e in intimità, tanto che le nostre preghiere

sembrano più vicine al cielo. Prima di pranzo facciamo un’altra passeggiata, ma molto più leggera del giorno prima. Nel pomeriggio una guida turistica ci il-lumina sulle bellezze del Santuario. E’ stata una spiegazione così interessante che erano attenti anche i ragazzi. Pur-troppo l’ora della partenza arriva in un lampo e sembra quasi di vedere sui visi di tutti un po’ di tristezza. Questi due giorni ci sono sembrati così brevi! E’ una sensazione che proviamo tutte le volte e se ci interroghiamo sul perché, ci accorgiamo che la risposta è sempre la stessa: “Lo stare insieme, il condividere la preghiera, ci rende più solari”. Forse è per questo che il pallido raggio di sole che è uscito, sembra voglia salutarci.

Gruppo famiglia di Cadorago

PREGANDO SOTTO LA PIOGGIADomenica 19 ottobre si è svolta la consueta Festa d’Autunno organizzata dall’oratorio di Caslino al Piano in collaborazione con la Pro Loco di Cadorago.Ancora una volta l’oratorio, teatro di tante nostre manifestazioni.Le iniziative non sono mancate comincian-

do dagli artisti itineranti che con il loro mercato tipico hanno dato vita alle nostre strade, ai nostri produttori a km zero, che hanno presentato le loro prelibatezze colti-vate con tanto amore, passando per il coloratis-simo banco della Caritas, al numeroso gruppo di biker che hanno rombato per le vie di Caslino.Non sono mancate le sempre verdi macchine d’epoca e per gli amanti dei nostri amici a 4 zampe una piacevole e interessante dimostra-zione di base e Sheepdog.Per i più piccolini tanto divertimento e creatività in uno scenario fatto di giochi, disegni e gonfiabili.L’affluenza e la partecipazione sono state assolutamente soddisfacenti ed i kg di castagne sono stati distribuiti in men che non si dica: questo ci ha in-dotto a pensare di aver fatto un buon lavoro”! Beh, con dei supervisori e de-gli addetti al controllo castagne, come i nostri, non poteva essere altrimenti!!Anche questa volta abbiamo passa-to insieme una bella festa baciata dal sole, primo all’insegna della pre-parazione e poi a quella della condi-visione: evidentemente non manca-no amicizia, entusiasmo e voglia di stare insieme!!Alla prossima festa……. Grazie a tutti!! Chiara

FESTA D’AUTUNNO

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In un clima di amicizia si sono svolti domenica 6 luglio i festeggiamenti per il 40° anniversario di sacerdozio di Don Angelo Gasparro.Prima della San Messa il presidente del Consiglio Pastorale, dr. Martino Verga ha rivolto un caloroso saluto e gli au-guri al nostro Parroco. La messa è sta-ta concelebrata da Don Angelo e Don Giuseppe Romanò.Poi tutta la comunità si è recata presso l’oratorio, dove il ben organizzato grup-po dei genitori ha allestito un raffinato aperitivo e un ottimo pranzo sotto gli alberi. Il maltempo di queste settimane ha preferito (fortunatamente) recarsi altrove, così un nutritissimo gruppo di parrocchiani ed amici hanno trascorso serenamente un bel pomeriggio assieme. Dopo la consegna di omaggi sia da parte dei parrocchiani sia da parte dell’Amministrazione comunale, per mano del vice sindaco signora Muraca, un sorridente Don Angelo ha taglia-to la prima fetta di una sontuosa quanto appetitosa torta, con la riproduzio-ne della facciata della nostra chiesa di San Martino

40 ANNI DI SACERDOZIODI DON ANGELO

Quest’anno Sant’Anna ha portato ai caslinesi un dono importante e del tutto inaspettato alla mag-gior parte di loro.L’iniziativa di una associazione ha riportato al suo posto lo storico cancello che per un’improvvi-da decisione della Pubblica Amministrazione nel 1998/9, quando il cimitero venne ampliato, era stato sostituito con un manufatto anonimo ed in-significante. Così il Cimitero, definizione generica e burocratica, è ritornato “Campo Santo” poiché sulla soglia di quello spazio, dove custodiamo le memorie di coloro che ci hanno lasciati, è tornata la Croce e gli altri simboli delle convinzioni che ai nostri cari defunti ci legano indissolubilmente.Anche l’estetica ha notevolmente guadagnato perché il cancello storico, pregevole manufatto di

abili artigiani di un tempo, è molto più proporzionato rispetto alla costruzio-ne di mattoni a vista, di quello che ha sostituito.Chi aveva allora sollevato la questione in Consiglio Comunale può essere soddisfatto di aver salvato il cancello da una fine ingloriosa e permesso il suo recupero ora che un rilevante numero di cittadini ha preso coscienza dell’opportunità di ripristinarlo alla funzio-ne per cui era stato fatto.E’ un giusto omaggio alla memoria di chi aveva realizzato a suo tempo il cimitero e materialmente fabbricato il cancello a mano con tecniche non più in uso ai nostri giorni.Alla fine il buon senso, o meglio ancora, il buon gusto ha prevalso per cui si potreb-be concludere con le parole di un grande Poeta “Tutto è bene quel che finisce bene”, ma non posso fare a meno di ricordare che a completare l’opera mancherebbero le in-ferriate che, con il cancello costituivano la vecchia recinzione.Credo non manchino persone sensibili e tecnicamente preparate capaci di imma-ginare un recupero anche delle inferriate sempre che ancora esistano e non siano state avventatamente rottamate. Lucia B.

UN DONO INASPETTATO

Nell’epoca in cui tutte le informazioni passano attraverso il web, anche noi abbiamo pensato di adeguarci, per questo da ormai un anno, abbiamo aper-to il sito internet della comunità all’indirizzo:http://www.parrocchiacaslinoalpiano.itNella nostra pagina web sono disponibili gli avvisi della settimana, il calen-dario delle celebrazioni e degli incontri, l’archivio dei bollettini, la storia del nostro santuario, le news......Il sito, per definizione, è uno spazio di condivisione aperto a tutti e per il quale, chiunque lo disideri, può dare il suo contributo inviando all’indirizzo mail: [email protected] materiale utile e di inte-resse (fotografie, brevi racconti, ...) che possono far rivivere gli eventi, le feste e le belle occasioni trascorse che si susseguono durante l’anno.

ASPETTIAMO QUINDI IL VOSTRO CLICK SULLA PAGINA!!

DAL NOSTRO SITO WEBDI CASLINO AL PIANO

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La religiosità popolare radicata nella comunità si manifesta con esterna-zioni che si tramandano da tempi remoti ripetendo anno dopo anno riti e celebrazioni che sembrano immu-tabili.Una immutabilità che sembrerebbe granitica ma che il tempo e la evolu-zione della cultura, dei costumi e del contesto di vita che ci circonda por-tano inesorabilmente al cambiamen-to sgretolando an-che le certezze sulle quali abbiamo sempre fondato le nostre azioni.Rituali religiosi che sembravano ine-luttabili: le processioni i vespri il ro-sario, trovano ora un seguito minore

di fedeli soprattutto da parte delle nuove generazioni. Ma questo non significa una minore presenza di fede nelle nuove generazioni ma una diversa manifestazione della stessa. Ne sono un esempio le immense folle che seguono le Giornate della Gioventù presiedute dal Pontefice in persona, con manifestazioni e riti che si esternano con tipologie diver-se dalle tradizionali alla quale erava-mo sinora ancorati.

E’ un tema di riflessione molto de-licato e la cui comprensione può trovare supporto dal costante inse-gnamento della Chiesa che deriva dall’insegnamento dei pontefici (sia l’attuale che i più recenti predeces-sori) che prima di tutti hanno inter-pretato i bisogni attuali dell’uomo e hanno saputo “leggere ed interpre-tare ” con grande acume le istanze e problematiche delle nuove genera-zioni sin dal Concilio Vaticano II che ha indicato la strada di un contatto “dalla base” con i fedeliMolti hanno plaudito ai carismatici insegnamenti di Giovani Paolo II che raccoglievano in modo difforme dai riti tradizionali folle immense di fe-deli e di giovani così come si plau-de agli insegnamenti dell’attuale pontefice come aperture alla società moderna ritenute innovative e ina-spettate o insperate; sono in effetti la risposta illuminata ai cambiamen-ti della società che tanti, per abitu-dine, per atavici insegnamenti, forse per ignoranza o comodo e avido con-servatorismo della propria posizione non capiscono o non vogliono capire ed ammettere.

La nostra storia, compresa la storia della devozione popolare, può esse-re apprezzata e compresa conoscen-done radici e coltivando tradizioni e abitudini; le vestigia del passato devono essere studiate apprezzate e dignitosamente conservate.Il doveroso culto del passato, delle conoscenze che ci vengono traman-date e degli insegnamenti che ne

TRADIZIONI E CAMBIAMENTICAMBIANO I TEMPI: E NOI?

sono la diretta derivazione non stri-de ma deve convivere con la evolu-zione di abitudini e costumi e quin-di non fare da freno alla evoluzione che, fondando sulle passate espe-rienze, deve guardare al futuro e ai cambiamenti del contesto sociale e all’evolversi delle tecnologie.La forma di comunicazione del pen-siero e delle idee, la modalità di so-cializzazione e di relazione cambiano per il sopraggiungere di necessità di-verse e di mezzi tecnologici evoluti, anche la esternazione del sentimen-to di fede cambia quale conseguenza del cambiato modo di pensare e di

relazionarsi abbandonando le tradi-zionali forme rituali.

L’abbandono o la minore frequenta-zione di riti religiosi tradizionali e il mutare delle abitudini non deve quindi portare alla conclusione che la devozione popolare sia in declino ma indirizzarci a valutare e cogliere i cambiamenti che il tempo ci pro-pone nel suo lento ma inesorabile trascorrere portando con sé nuove esigenze nuove abitudini di vita nuo-ve tecnologie e nuovi ambiti di rela-zione; la religiosità popolare che si sviluppa in questi ambiti inevitabil-

mente muta al mutare dei tempi. Si impone da parte di tutti noi uno sforzo intellettuale per com-prendere e non isolare il nuovo che si affaccia all’orizzonte per non perdere il patrimonio di re-ligiosità che contraddistingue le nostre comunità evitando il pe-ricolo che il nuovo si perda in falsi idoli e devianti forme di re-ligiosità. Egidio Danesi

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S. CRESIME in Duomo a Como 18 MAGGIO 2014

CADORAGOBadini Jasmine, Cattozzo Paola, Chiappini Samuele, Clerici Gaia, De Simone Fabio, Leone Ambra, Man-daglio Mattia, Maspero Francesca, Monteleone Annamaria, Nicolella Davide, Oppo Ayla, Palladino Sara, Palumbo Giulia, Pascale Alexia, Pinotti Marco, Quadrio Anna, Roncoroni Lucia, Rossi Giovanni, Scali Elena, Sonvico Sofia, Tornadù Anna, Vannuccini Alessio, Verga Francesco, Verga Veronica, Verpelli Valentina, Zoanni Manuela

CASLINO A L PIANOArmando Alice, Bianchi Riccar-do, Brambilla Matteo, Brenna Sara, Canobbio Giulia, Carrino Giulia, Donnarumma Cecilia, Faverio Cecilia, Fornaroli Fabio, Fontana Jan Filip, Guagliardo Sara, Leoni Matteo, Leonardo Manuel, Longo Andrea, Medas Sara, Mezzera Stefano, Scali Tamara Noemi

BULGORELLOCondello Chiara, Condello Giulia, Porro Martina, Zinchiri Michela, Zucchetti Gaia

S. CRESIME a Caslino al Piano7 GIUGNO 2014

CADORAGOAnani Emmanuel, Anani Vanes-sa, Benaglia Virginia, Berna-sconi Matteo, Boschin Mattia, Cairoli Nicole, Cappiello Michele, Cianflone Pietro, Ciccone Renée, Citerà Mattia, Dondi Riccardo, Faraon Arianna, Ferrario Noe-mi, Granillo Sara, Malinverno Adele, Marelli Letizia, Mazzoleni Simone, Mischiatti Francesca, Pagani Cinzia, Saccomanno Iris, Salvioni Simone, Schena Marco, Testa Riccardo

CASLINO AL PIANOBalduini Greta, Balestrini Giovanni, Barrale Francesco, Borghi Gabriele, Borghi Simone, Casati Alice, Chierchia Antonio, Clemente Alessia, Clerici Marti-na, Filippi Francesca, Hudson Samuel, Lazzarotto Edoardo, Medas Davide, Pagliaro Andrea, Paja Alessandro, Sartori Marco, Spreafico Camilla

BULGORELLOAccursio Simone, Celeste Mattia, Clerici Luca, Conte Arianna, Feltrin Alessandra, Marcato Alessandro, Pera Sofia, Roncoro-ni Eleonora, Zanutto Veronica

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CADORAGO

DEFUNTIColombo Maria LuisaPiccinelli CarloCarraro GuerrinoClerici SantinoCova PiergiorgioSonvico AnnamariaFerrari PierinaPiran MariaCianflone GiacominoZambernardi GuidoMilanesi GiuseppeVinci Domenico

BATTESIMIFusaro AuroraVentura AlessandroPiombino SvevaAsare Gozie GodfredLavezzari AndreaVilla Andrea LuigiAnumiri ManuelCogliati MirkoGarbellini CamillaCalaciura Chiara MariaArighi Mattia OsvaldoArighi Davide

MATRIMONIMutti Alessandro con Toscano RominaInfantino Mario con Raimondi YennyForgione Federico con Gandolfo ElenaMessina Luca con Hantig AlexandraGramegna Claudio con Pasculli ElenaNegri Daniele con Dell’Oro ManuelaPiccinelli Lorenzo con Miceli LauraLo Coco Roberto con Agostinelli Valentina

CASLINO AL PIANO

DEFUNTILovecchio AntoniaRomano’ AngeloFaverio GiuseppeCaspani IrideCunio IvanoFigini CesarinaRampoldi FulvioBenetazzo FrancoClerici Paola BATTESIMIFaverio MartaBraga MatteoParlante GiovanniTambani RiccardoZanetti SimonePizzuto EdoardoCorbella LeonardoCorbella Enrico LaurenceLegnani AuroraBusnelli AaronClemente GiorgioMariani Samuel Mariani GabrieleMarinoni MatteoCusimano Marisol IsabelRampoldi SofiaRombola’ BeatriceRomeo AlessandraTerzaghi AlessandroValesella RebeccaValsecchi RobertoAzzato FrancescaMarinoni Emanuele

BULGORELLO

DEFUNTITestoni CarlaBernocchi EgidioCastelli MariaMarzorati RosangelaCesaro Manuela

BATTESIMICalvano GaiaDudas KrisztianCoira FrancescoCuriale ValentinoChindamo MatteoAlbonico LeonardoAlbonico SaraRecchia Pietro

MATRIMONIRamaioli Giovanni con Maggioni ElisaLegnani Daniele con Rezzonico Claudia

CASLINO AL PIANO

MATRIMONIBulzoni Renato con Alfieri PaolaCibien Ivan con Paradisi ValeriaDi Serio Marco con Cattaneo SamanthaBrenna Marco con Cuccomarino Antonel- la FrancescaMaggioni Davide con Murarotto FrancescaSala Carlo con Castelli VeronicaBrunetta Farendi Alessio con Mascolo Mirella

ANAGRAFICA PARROCCHIALEPunto d’incontro

PER PERSONE SEPARATE,DIVORZIATE E FAMIGLIE DIVISE

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Caro Gesù, voglio scrivere a te.Prima di tutto perché so che mi leggerai di sicuro; e anche stavolta, sotto le righe, saprai scorgere il mio cuore gonfio di paure e di speranze, di preoccu-pazioni e di tenerezze. Poi perché tu rispondi sempre e non passi mai nulla sotto silenzio: scrivo direttamente a te, perché sò che a Natale ti incontrerai con tantissime persone: tu le conosci ad una ad una!! Ascolta le mie preghiere....Caro Gesù, dona ai laici della nostra chiesa la gioia di te, che fai nuove tutte le cose: esorcizza nelle nostre comunità la paura del vuoto, l’impressione che si campi solo sulle parole. Metti nel cuore di chi sta lontano una profon-da nostalgia di te.Aiuta me e tutti i miei fratelli sacerdoti a lasciarci condividere dallo Spirito, che è Spirito di libertà e non di soggezione, Spirito di giustizia e non di domi-nio, Spirito di comunione e non di rivalità, Spirito di servizio e non di potere.

Asciuga le lacrime segrete di tanta gente, che non ha il coraggio di piangere da-vanti agli altri. Entra nelle case di chi è solo, di chi non attende nessuno.Gonfia di speranze il cuore degli uomini!! Don Tonino Bello

LETTERA A GESU’ CHE NASCE

Un pensiero per gli ultimi, per gli invisibili!Per chi lo trascorrerà sotto i ponti, nelle corsie degli ospedali in cerca di rico-vero, sulle strade, in servizio, di turno al 118, ai vigili del fuoco, ai bambini abbandonati nei cassonetti, alle madri che hanno deciso di abortire, a chi ha deciso di trascorrerlo con sobrietà, a chi lo trascorrerà da solo, a quanti hanno perduto da poco un proprio caro, agli immigrati, ai carcerati, a chi non crede, a chi non spera più, a chi non ha mai cominciato a sperare, ai vecchi abbandonati come fardelli inutili nelle case di riposo, alle mamme che stanno partorendo, a chi comincia solo oggi a vivere, a chi vorrebbe morire proprio oggi.A me, a te poeta e coltivatore di sogni, cercatore di stelle sui prati del cielo, seminatore di briciole ai passeri affamati, tessitore di emozioni col filo della parola, spoletta di luce che mira a raggiungere il cuore dell’uomo, abba-gliandolo di stupore semplice. Don Tonino Bello

NATALE!!UN PENSIERO PER GLI ULTIMI