bollettino pasqua 2014

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VOCE AMICA Bollettino Parrocchiale di Zanano-Noboli PASQUA 2014

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Page 1: Bollettino Pasqua 2014

VOCE AMICABollettino Parrocchiale di Zanano-Noboli

PASQUA 2014

Page 2: Bollettino Pasqua 2014

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1. CONFESSIONIOgni sabato e vigilia

di solennitàdalle 14,30 alle 17,00

2. NASCITESu comunicazione dei familiari

viene dato l’annuncio della nascita dei bambini alla

comunità con il suono festosodelle campane.

3. BATTESIMIPer la celebrazione

del battesimo dei bambini sistabiliscono queste date

in ordine temporale- Epifania e Battesimo

del Signore;- La prima domenica

di ogni mese eccetto Avventoe Quaresima;

- La Veglia Pasquale ePentecoste;

- Immacolata Concezione.Il luogo della celebrazione è la

Chiesa Parrocchiale.Si battezza sempre durante la

messa con preferenza perl’Eucaristia delle 10,30.

4. MATRIMONII fidanzati che decidono le nozze

sono pregati di rivolgersi alParroco almeno un anno prima

del matrimonio.

5. AMMALATIPer garantire l’assistenza

spirituale agli ammalati DonCesare intende dedicare il vener-dì mattina alla visita nelle case onegli ospedali e chiede di essere

informato per tempo dellasituazione dai famigliari.

Appuntamenti

Possa il Signore Gesùtoccare i nostri occhiper renderci capaci

di guardare non ciò che si vedema quello che non si vede.

Possa aprirli, questi occhi, perchè contemplinonon il presente, ma l'avvenire

e possa donarci gli occhi del cuorecon cui possiamo vedere Dio

attraverso lo Spirito.(Origene)

ORARI DELLE SANTE MESSE

SABATO

Ore 18.00 in Chiesa Parrocchiale.

DOMENICA

Ore 8.30 in San Bernardino a Noboli.Ore 10.30 in Chiesa Parrocchiale.Ore 17.15 VespriOre 18.00 in Chiesa Parrocchiale.

LUNEDÌ, MERCOLEDì E GIOVEDì

Ore 18.00 in San Martino.

MARTEDÌ

Ore 8.30 in San MartinoOre 17.30 in San Bernardino a Noboli

VENERDì dal 1 maggio al 31 ottobre 2014

(eccetto i giovedì di luglio e agosto)

Ore 9.00 S. Messa al cimitero

VENERDì

Ore 15.00 - 20.30 Adorazione eucaristica in Chiesa Parrocchiale

Nel giorno in cui si celebra un funerale non si celebrano altre Eucaristie.

Se ti metti allÊultimo posto trovi sempre spazio (M. Teresa)

M. Rupnik - Discesa agli inferi: Gesù Risorto dona alla chiesa, sua sposa, i sette sacramenti.

Page 3: Bollettino Pasqua 2014

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Sistemando la libreria in questi giorni di primavera mi sono ritrovato inmano un bel libretto che riporta alcuni scritti di un grande prete brescianomorto troppo presto e subito dimenticato, che fu don Gianni Capra permolti anni prevosto del Duomo di Brescia (1972-1997). Con le sue parolesapienti e piene di gioia vi raggiungo per augurarvi una Pasqua nuova,bella e feconda... sia davvera questa la Pasqua nella quale esperimenta-te che lui vi attende, vi cerca e trovandovi vi ama e vi salva.

don Cesare

Fin dai primi secoli cristiani si è litigato sulla data della Pasqua: giorno fis-so del mese, oppure al plenilunio di marzo? Secondo il calendario giulia-no o quello gregoriano?Comunque sia, la Pasqua capita in una data ben precisa, anche se bendiversa di anno in anno. Così può succedere (e succede spesso) che laPasqua venga “saltata” per più vari motivi: passato il giorno, gabbata lafesta. Ci penseremo l’anno venturo…La Bibbia, che pure dà alla Pasqua il valore determinante della libertà edella salvezza conosce anche un ricupero della celebrazione per chi fos-se stato impedito a compierla in quel determinato giorno. Troviamo così l’indizione di una “Pasqua sup-plementare” per coloro che erano in viaggio o per quelli che non erano potuti salire a Gerusalemme perla data stabilita (libro dei Numeri, cap. 9). Questa possibilità era così importante, che il re stesso mandòdei corrieri ad annunciarla. “I corrieri passano di città in citta… ma la gente li derideva e si faceva beffadi loro. Solo alcuni si umiliarono e vennero a Gerusalemme. Nel paese di Giuda invece si manifestò la mano di Dio e generò negli uomini un pentimento concorde…Si riunì a Gerusalemme una grande folla per celebrare le festa degli azzimi nel secondo mese” dopo laPasqua (2° libro delle Cronache, cap.30). Sulla base di questo precedente anche la chiesa ha esteso iltempo per la riconciliazione e comunione pasquale (il cosiddetto “precetto”) fino alla solennità dellaPentecoste.C’è però una Pasqua dell’assemblea secondo il calendario e ce n’è un’altra che si regola sui ritmi dellapersona. Tommaso non era con gli altri apostoli quando apparve il Risorto. Si sentì quindi quasi obbliga-to a non dar credito all’esaltazione dei suoi compagni e volle porre delle condizioni precise: “Se non met-to la mia mano nel posto dei chiodi …”: così la sua Pasqua capitò otto giorno dopo. È la Pasqua dell’as-sente, del dubbioso, dell’uomo che credendo solo ai fatti si arrende alla fine solo di fronte al fatto dellarisurrezione. La Pasqua per Saulo, male informato su Gesù e pertanto (come spesso avviene) suo dichia-rato nemico, giunge anni dopo lungo la via di Damasco. Il Fariseo prevenuto, il fanatico militante controla setta dei cristiani, riconosce il Risorto quando questi gli chiede: “perché mi perseguiti?”Da gran tempo Agostino sentiva il bisogno di cambiare vita, ma ne era trattenuto dalle sue passioni fin-chè un giorno la lettura di San Paolo lo portò a decidersi per Cristo. Suo è il rimpianto: “Tardi ti ho amato,o Bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Tu eri con me e io non ero con te!” È la Pasqua di chi sa avere un conto aperto con Dio, ma continua a rinviare quell’incontro che solo puòdar pace al suo cuore.Se le cose stanno così, allora la Pasqua non è più soltanto un fatto di calendario, una scadenza fissa, unaricorrenza buona appena per farsi i soliti fuggevoli auguri, ma qualcosa che sta annotato nel fondo del-l’anima, in quel diario che ognuno scrive tra sé e Dio e che chiama ad un appuntamento con Lui resta lìad attenderci. Per quanto tempo ancora?Caro fratello, c’è una Pasqua anche per te. Quando la scoprirai? Te l’auguro che sia al più presto, insie-me alla comunità che pregherà per te nel “giorno che il Signore ha fatto”.

PASQUA A SCOPPIO RITARDATO

Non lasciatevi rubare la speranza (Papa Francesco)

Page 4: Bollettino Pasqua 2014

Se ti metti allÊultimo posto trovi sempre spazio (M. Teresa)

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SETTIMANA SANTA, I GIORNI DELLA TENEREZZA

13. Domenica delle Palme e della Passione del Signore… IL GIORNO DELL’INGRESSOorario festivo ore 10.30 nel cortile dell’ Oratorio:Benedizione delle Palme e degli Ulivi e processione ver-so la chiesa parrocchiale. 14. Lun. Confessioni per la gioventù in Chiesa parrocchiale ore 20.3015. Mar. Confessioni per bambini e ragazzi in chiesa parrocchiale ore 14.30.17. Giovedì Santo: CELEBRARE CON UN CUORE GRANDEore 09.30 In Duomo il Vescovo concelebra la S. Messa Crismale con tutti i Sacerdoti della Diocesi.Ore 16.30 I sacerdoti sono disponibili per le confessioni…Ore 17.00 Prove giovani per lavanda dei piedi.Ore 17.30 Prove chierichetti e ministranti.Ore 21.00 Celebrazione Eucaristica Solenne: “Nella Cena del Signore”.18. Venerdì Santo: APPESO AL LEGNOOre 09.00 Ufficio delle letture e Lodi in Chiesa Parrocchiale.Ore 10.00 preghiera del mattino per bambini e ragazzi.Ore 11.00 prove per i chierichetti e i ministranti.(Durante il mattino possibilità delle Confessioni)Ore 15,00 Solenne Liturgia della Via Crucis e Adorazione della Croce.(Confessioni 16.00…19.00)Ore 21.00 Solenne Celebrazione della Passione del Signore.(Confessioni…)19. Sabato Santo: ATTESA DELLA NOTTE DI PASQUA E DELLE NOTTI DEL MONDOOre 09.00 Ufficio e Lodi.Ore 10.00 preghiera per i bambini e ragazzi.Ore 11.00 prove per i chierichetti e ministranti.In mattinata i sacerdoti sono disponibili per le CONFESSIONI…Dalle 14.30 alle19.00 ancora Confessioni…Ore 21.00 Solenne Veglia Pasquale.

20. Domenica di Pasqua nella Risurrezione del Signore. “SBUCA DA TUTTE LE PARTI IL SIGNORE…”EUCARISTIE: ORE 8 E 10.30 IN CHIESA PARROCCHIALE ORE 09.00 S. BERNARDINO.ore 17.15 Vespri Solenni e Benedizione Eucaristica.Ore 18.00 Eucaristia.

DURANTE LE CELEBRAZIONI DEL TRIDUO PASQUALE E LE MESSE DEL MATTINO DI PASQUA NONSARA’ POSSIBILE ACCOSTARSI ALLA CONFESSIONE…

TEMPO PASQUALE: CAMMINO DELLA FEDE E DELLA LIBERTA’.21 aprile …Lunedì dell’ Angelo: Eucaristie: 8.30 A S.BERNARDINO e 10.30 IN CHIESA PARROCCHIALE.dal 21al 23: Gita pellegrinaggio a ROMA con cresimati e le loro famiglie.

31 maggio ore 21.00 Processione della Regina della Pace nella contrada di Irle.

CALENDARIO LITURGICO

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Non lasciatevi rubare la speranza (Papa Francesco)

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É DISCESO AGLI INFERIForse questo articolo di fede – ripetono tutti gli attuali teologi – èquello che risulta più estraneo alla coscienza moderna. E tutta-via, tutti i Padri lo commentano ampiamente, quale parte inte-grante del Simbolo della fede della Chiesa.Il venerdì santo contempliamo il Crocifisso; e prima di vederlorisorto, la Chiesa ci invita a trascorrere il sabato santo meditan-do la “morte di Dio”. È il giorno in cui Dio si trova sotto terra. È ilgiorno dell’assenza di Dio, esperienza tanto significativa del-l’uomo di oggi. Dio è silenzioso.Confessando che Cristo discese agli inferi, affermiamo che hapartecipato della nostra morte come solitudine, abbandono edinferno totale, come frustrazione senza senso, provando l’ama-rezza del silenzio di Dio. Cristo ha condiviso la solitudine supre-ma dell’uomo davanti alla morte senza futuro, percorrendo ilcammino dell’uomo peccatore fino all’oscurità senza fine. Così,ha vinto per sempre la solitudine dell’inferno, cioè della mortecome fallimento dell’esistenza umana. La salvezza di Cristo èuniversale e totale nello spazio e nel tempo. A partire da Cristo,il credente non affronta più la morte in totale solitudine.Confessare che Gesù è disceso agli inferi, significa affermareche è disceso verso la morte dell’uomo peccatore, soffrendo il radicale abbandono e la solitudine dellamorte, come esperienza dell’assurdo e del nulla, che è l’abbandono di Dio.L’aricolo di fede relativo alla discesa agli inferi, ci ricorda che la rivelazione cristiana parla del Dio che dia-loga, ma anche del Dio che tace. Dio è Parola, ma è anche silenzio. Il Dio vicino è anche il Dio inaccessi-bile, che sempre ci sfugge, “sempre più grande” della nostra esperienza, sempre al di là della nostra men-te.“Dio mio, Dio mio perchè mi hai abbandonato?”, è l’inizio del salmo 21 -----In Lui si rivela l’abisso della solitudine dell’uomo peccatore; Cristo è disceso nell’abisso mortale di ogniuomo che sente nella sua vita il timore della solitudine, dell’abbandono, del rifiuto, l’inquietudine e l’insicu-rezza del proprio essere; è la paura della morte, come definitiva perdita della vita, che in definitiva è comeun non essere mai nati.Discendere all’inferno vuol dire finire nel luogo dove non risuona più la parola amore, dove non può esisterela comunione.Cristo, dice Ratzinger, è passato per la porta della nostra solitudine. Nella sua passione, è entrato nell’a-bisso del nostro abbandono. Là dove non possiamo ascoltare nessuna voce, c’è Lui. L’inferno viene, inquesto modo, superato, cioè non esiste più la morte che prima era un inferno. L’inferno e la morte non sonopiù la stessa cosa di prima, perchè la vita si è inserita nella morte, perchè l’amore dimora in essa. Esistesolo per chi sperimenta la “seconda morte” (Ap 20,14), cioè per chi, col peccato, si chiudevolontariamente in se stesso. Le porte dello Sheol sono aperte.Egli scese da solo nell’Ade, ma ne risalì con una moltitudine. Scese infatti nella morte, ma molti corpi disanti defunti furono risuscitati per mezzo di lui. Rimase esterrefatta la morte quando vide un uomo di aspet-to insolito scendere nell’Ade, non avvinto alle solite catene del luogo. Per quale motivo, portinai dell’Ade,vi siete spaventati per il suo aspetto? Quale paura insolita vi assale? Fuggì la morte e la sua fuga mise inevidenza la sua viltà. Accorsero i santi profeti e Mosè il legislatore, e Abramo, Isacco e Giacobbe, Davide,Samuele e Isaia; e Giovanni il Battista testimonia dicendo: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo apet-tarne un altro?”.Venivano riscattati tutti i giusti che la morte aveva ingoiato. Bisognava infatti che il re annunciato diventas-se il redentore dei suoi buoni araldi.Allora ogni giusto poteva dire: “Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o Ade, il tuo pungiglione”. Ci ha infat-ti riscattato l’autore della vittoria (San Cirillo di Gerusalemme, Catechesi XIV).La porta della morte è aperta dal momento in cui nella morte dimorano la vita e l’amore.

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Se ti metti allÊultimo posto trovi sempre spazio (M. Teresa)

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Confessiamo che Gesù è penetrato nel vuoto del-la morte per spezzare i suoi lacci. La morte diCristo è stata la morte della morte e la vittoriapasquale della vita.

Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c'è grandesilenzio, grande silenzio e solitudine. Grandesilenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbi-gottita e tace perché il Dio fatto carne si è addor-mentato e ha svegliato coloro che da secoli dor-mivano. Dio è morto nella carne ed è sceso ascuotere il regnodegli inferi.Certo egli va a cercare il primo padre, come lapecorella smarrita. Egli vuole scendere a visitarequelli che siedono nelle tenebre e nell'ombra dimorte. Dio e il Figlio suo vanno a liberare dallesofferenze Adamo ed Eva che si trovano in pri-gione.Il Signore entrò da loro portando le armi vittoriosedella croce. Appena Adamo, il progenitore, lovide, percuotendosi il petto per la meraviglia, gri-dò a tutti e disse: «Sia con tutti il mio Signore». ECristo rispondendo disse ad Adamo: «E con il tuospirito». E, presolo per mano, lo scosse, dicendo:«Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti, eCristo ti illuminerà.Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuofiglio; che per te e per questi, che da te hannoavuto origine, ora parlo e nella mia potenza ordi-no a coloro che erano in carcere: Uscite! A colo-ro che erano nelle tenebre:Siate illuminati! A coloro che erano morti:Risorgete! A te comando:Svegliati, tu che dormi! Infatti non ti ho creatoperché rimanessi prigioniero nell'inferno. Risorgidai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, operadelle mie mani! Risorgi mia effige, fatta a miaimmagine! Risorgi,usciamo di qui! Tu in me e io in te siamo infattiun'unica e indivisa natura.Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio. Per te io,il Signore, ho rivestito la tua natura di servo. Perte, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto sul-la terra e al di sotto della terra. Per te uomo hocondiviso la debolezza umana, ma poi son diven-tato libero tra i morti. Per te, che sei uscito dalgiardino del paradiso terrestre, sono stato traditoin un giardino e dato in mano ai Giudei, e in ungiardino sono stato messo in croce. Guarda sullamia faccia gli sputi che io ricevetti per te, perpoterti restituire a quel primo soffio vitale. Guardasulle mie guance gli schiaffi, sopportati per rifarea mia immagine la tua bellezza perduta.

TRASFIGURAZIONECONSEGNA DEL PADRE NOSTRO

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Non lasciatevi rubare la speranza (Papa Francesco)

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DALL'INTERVISTA DI BENEDETTO XVI ALLA TV ITALIANAVenerdì 22 aprile 2011

D. – Santità, che cosa fa Gesù nel lasso di tempo tra la morte e la risurrezione? E visto che nella recita delCredo si dice che Gesù, dopo la morte, "discese agli inferi", possiamo pensare che sarà una cosa cheaccadrà anche a noi, dopo la morte, prima di salire al Cielo?

R. – Innanzitutto, questa discesa dell’anima di Gesù non si deve immaginare come un viaggio geografi-co, locale, da un continente all’altro. È un viaggio dell’anima. Dobbiamo tener presente che l’anima diGesù tocca sempre il Padre, è sempre in contatto con il Padre, ma nello stesso tempo quest’anima uma-na si estende fino agli ultimi confini dell’essere umano. In questo senso va in profondità, va ai perduti, vaa tutti quanti non sono arrivati alla meta della loro vita, e trascende così i continenti del passato.

Questa parola della discesa del Signore agli inferi vuol soprattutto dire che anche il passato è raggiuntoda Gesù, che l’efficacia della redenzione non comincia nell’anno zero o trenta, ma va anche al passato,abbraccia il passato, tutti gli uomini di tutti i tempi.

I Padri dicono, con un’immagine molto bella, che Gesù prende per mano Adamo ed Eva, cioè l’umanità,e la guida avanti, la guida in alto. E crea così l’accesso a Dio, perché l’uomo, di per sé, non può arrivarefino all’altezza di Dio. Lui stesso, essendo uomo, prendendo in mano l’uomo, apre l’accesso, apre cosa?,la realtà che noi chiamiamo "cielo". Quindi questa discesa agli inferi, cioè nelle profondità dell’essereumano, nelle profondità del passato dell’umanità, è una parte essenziale della missione di Gesù, dellasua missione di redentore, e non si applica a noi. La nostra vita è diversa, noi siamo già redenti dalSignore e noi arriviamo davanti al volto del Giudice, dopo la nostra morte, sotto lo sguardo di Gesù, e que-sto sguardo da una parte sarà purificante. Penso che tutti noi, in maggiore o minore misura, avremo biso-gno di purificazione. Lo sguardo di Gesù ci purifica e poi ci rende capaci di vivere con Dio, di vivere coni santi, di vivere soprattutto in comunione con i nostri cari che ci hanno preceduto.

D. – Santità, quando le donne giungono al sepolcro, la domenica dopo la morte di Gesù, non riconosco-no il Maestro, lo confondono con un altro. Succede anche agli apostoli: Gesù deve mostrare le ferite,spezzare il pane per essere riconosciuto, appunto, dai gesti. È un corpo vero, di carne, ma anche un cor-po glorioso. Il fatto che il suo corpo risorto non abbia le stesse fattezze di quello di prima, che cosa vuoldire? Cosa significa, esattamente, corpo glorioso? E la risurrezione sarà per noi così?

R. – Naturalmente, non possiamo definire il corpo glorioso, perché sta oltre le nostre esperienze.Possiamo solo registrare i segni che Gesù ci ha dato per capire almeno un po’ in quale direzione dob-biamo cercare questa realtà.

Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per liberare le tue spalle dal peso dei tuoi peccati. Guarda lemie mani inchiodate al legno per te, che un tempo avevi malamente allungato la tua mano all'albero. Moriisulla croce e la lancia penetrò nel mio costato, per te che ti addormentasti nel paradiso e facesti uscire.Eva dal tuo fianco. Il mio costato sanò il dolore del tuo fianco. Il mio sonno ti libererà dal sonno dell'inferno.La mia lancia trattenne la lancia che si era rivolta contro di te.Sorgi, allontaniamoci di qui. Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso. Io invece non ti rimetto più inquel giardino, ma ti colloco sul trono celeste. Ti fu proibito di toccare la pianta simbolica della vita, ma io,che sono la vita, ti comunico quello che sono. Ho posto dei cherubini che come servi ti custodissero. Orafaccio sì che i cherubini ti adorino quasi come Dio, anche se non sei Dio.Il trono celeste è pronto, pronti e agli ordini sono i portatori, la sala è allestita, la mensa apparecchiata, l'e-terna dimora è addobbata, i forzieri aperti. In altre parole, è preparato per te dai secoli eterni il regno deicieli». (Antica omelia del sabato santo)

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Se ti metti allÊultimo posto trovi sempre spazio (M. Teresa)

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Primo segno: la tomba è vuota. Cioè, Gesù non ha lasciato il suo corpo alla corruzione, ci ha mostrato cheanche la materia è destinata all’eternità, che realmente è risorto, che non rimane una cosa perduta. Gesùha preso anche la materia con sé, e così la materia ha anche la promessa dell’eternità.

Ma poi ha assunto questa materia in una nuova condizione di vita, questo è il secondo punto: Gesù nonmuore più, cioè sta sopra le leggi della biologia, della fisica, perché sottomesso a queste uno muore.Quindi c’è una condizione nuova, diversa, che noi non conosciamo, ma che si mostra nel fatto di Gesù,ed è la grande promessa per noi tutti che c’è un mondo nuovo, una vita nuova, verso la quale noi siamoin cammino. E, essendo in queste condizioni, Gesù ha la possibilità di farsi palpare, di dare la mano aisuoi, di mangiare con i suoi, ma tuttavia sta sopra le condizioni della vita biologica, come noi la viviamo.E sappiamo che, da una parte, è un vero uomo, non un fantasma, che vive una vera vita, ma una vita nuo-va che non è più sottomessa alla morte e che è la nostra grande promessa.

È importante capire questo, almeno quanto si può, per l’eucaristia. Nell’eucaristia il Signore ci dona il suocorpo glorioso, non ci dona carne da mangiare nel senso della biologia, ci dà se stesso. Questa novitàche lui è entra nel nostro essere uomini, nel nostro, nel mio essere persona, come persona, e ci tocca inte-riormente con il suo essere, così che possiamo lasciarci penetrare dalla sua presenza, trasformare nellasua presenza. È un punto importante, perché così siamo già in contatto con questa nuova vita, questonuovo tipo di vita, essendo lui entrato in me, e io sono uscito da me e mi estendo verso una nuova dimen-sione di vita.

Io penso che questo aspetto della promessa, della realtà che lui si dà a me e mi tira fuori da me, in alto,è il punto più importante: non si tratta di registrare cose che non possiamo capire, ma di essere in cam-mino verso la novità che comincia, sempre, di nuovo, nell’eucaristia.

FESTA DI NATALE DELLA SCUOLA DELLÊINFANZIA

Page 9: Bollettino Pasqua 2014

Non lasciatevi rubare la speranza (Papa Francesco)

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Ecco come la nostra comunità sta per arricchirsi di un'ulteriore occasione, come sempre propostadal nostro carissimo Don Cesare, per riflettere, valutare e riscoprire la propria dimensione di fede.Questa occasione si chiama "Azione Cattolica", che vuole nascere all'interno della nostra comunitàcome proposta per dare continuità al percorso formativo dei genitori che hanno terminato il camminodell'Iniziazione Cristiana per i propri ragazzi.

Dopo vari incontri avvenuti presso il nostro oratorio, di testimonianze sul tema "Cos'è l'AzioneCattolica", è già nato un gruppo di genitori che si riunisce una volta al mese per prendere sempre piùcoscienza della scelta di rispondere alla vocazione missionaria, che credono sia doveroso e possibileeducarsi reciprocamente alla responsabilità, in un cammino personale e comunitario di formazioneumana e cristiana.

Siamo un gruppo di genitori che ha preso coscienza che l'AC è un'associazione di laici impegnatiche vive, ciascuno "a propria misura" ed in forma comunitaria, l'esperienza di fede e l'annuncio delVangelo e che vogliono essere attenti, come singoli e come comunità, alla crescita delle persone cheincontrano. Il carisma dell'AC è la comunità: non si vive isolatamente, ma insieme. La scelta associati-va mira a far emergere il valore del mettersi insieme per seguire il Signore e testimoniarlo nella vita.

Oggi, in una società segnata dall'individualismo e dalla competizione, la scelta della condivisionerappresenta una forte carica per andare avanti.

Il presente ed il futuro sono nelle nostre mani, di chi crede nell’impegno pubblico, nel valore delle isti-tuzioni, nella partecipazione, nella democrazia, nella fraternità; di adulti che vivono la responsabilitàdella testimonianza e di giovani capaci di sognare e di vivere il presente con entusiasmo, nella ordina-rietà della quotidianità.

Non ci rimane quindi che, essere fiduciosi di aver intrapreso un cammino che segnerà e coinvolge-rà positivamente la nostra comunità.

Maria Pia e Salvatore

ADULTI ALLA SCOPERTA DELL'AZIONE CATTOLICA

RITIRO A BOSE

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Se ti metti allÊultimo posto trovi sempre spazio (M. Teresa)

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APRITI ALLA VERIT¤, PORTERAI LA VITA! È questo il tema della

prossima giornata mondialedi preghiera per le vocazioniche con la Chiesa vivremo ilprossimo 11 maggio, IVdomenica di Pasqua. 51anni fa, con una felice intui-zione, papa Paolo VI stabilìquesta domenica come gior-no particolarmente dedicatoalla preghiera per le vocazio-ni. Le vocazioni sono sempredono di Dio e come tutti idoni chiedono disponibilitàad accoglierli e a lasciareche crescano perché portinofrutto. Obbediente al suoSposo, che ha chiesto dipregare il Padrone dellamesse perché mandi operai nella sua messe, la Chiesa si pone con gioia davanti al Signore per chiede-re che tocchi il cuore di tanti e tante giovani e li inviti ad aprire il loro cuore all'Amore per diventare a lorovolta un dono d'amore per i fratelli, per la Chiesa e per il mondo. Solo con un cuore libero e disponibilepossiamo, giorno dopo giorno, dire il nostro sì a Dio che ci chiama a diventare santi, ciascuno nella voca-zione che ha ricevuto in dono. Abbiamo bisogno di pregare tutti per la vocazione di ciascuno perché pos-siamo essere terreno buono dove il seme del Vangelo è accolto e possa portare frutti di vita piena in gio-vani che con disponibilità donano la loro vita a Gesù Buon Pastore come sacerdoti nella sua Chiesa, inuomini e donne che scelgono la vita religiosa e monastica per dire al mondo che Dio ha il primo posto, inuomini e donne che radicati nell'Amore di Cristo formano famiglie cristiane, piccole Chiese domestiche.Preghiamo insieme perché, come ci suggerisce Papa Francesco nel messaggio per questa giornata dipreghiera, "la vocazione è un frutto che matura nel campo ben coltivato dell'amore reciproco che si fa ser-vizio vicendevole, nel contesto di un'autentica vita ecclesiale. Nessuna vocazione nasce da sé o vive perse stessa. La vocazione scaturisce dal cuore di Dio e germoglia nella terra buona del popolo fedele, nel-l'esperienza dell'amore fraterno."

Guardiamo con fiducia al Signore della Vita sapendo che Lui è fedele e con Lui possiamo impegnarela vita perché è la Verità. È ancora il papa che "noi cristiani non siamo scelti dal Signore per cosine pic-cole, andate sempre al di là verso le cose grandi. Giocate la vita per grandi ideali!".

Preghiamo quindi gli uni per gli altri, perché il Signore dia luce a chi cerca con cuore sincero a qualecammino di santità è chiamato, perseveranza a chi lo ha trovato, gioia di essere testimoni a chi vive giàla pienezza della propria vocazione. Vi chiedo una preghiera infine per il mio cammino: il prossimo 16maggio dirò anch'io il mio sì venendo istituito ministro accolito.

Buona Pasqua, con l'augurio di aprirci alla Verità del Signore Risorto e in Lui portare frutti di Vita buo-na!

Luca

Anche nella nostra diocesi vi saranno momenti di preghiera per le vocazioni:Domenica 11 maggio presso il santuario delle Grazie Ore 16.00 Celebrazione Eucaristica con il Vescovo LucianoSegue Adorazione eucaristicaOre 17.30 meditazione di Padre Antonio Maria Sicari "Essere chiamati alla Vita"

Page 11: Bollettino Pasqua 2014

Non lasciatevi rubare la speranza (Papa Francesco)

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RISURREZIONE SEGNO DI LUCE E SPERANZACerto i segni della passione rimangono ferite profonde, ma lo scopo è donare la gioia intima per fare del-

la vita un regno di giustizia.Siamo mendicanti di luce, la nostra anima l’assorbe solo da Te che sei luce del mondo.I tormenti e le paure rotolano via come la pietra del sepolcro che ha ospitato il tuo corpo martoriato.Dobbiamo testimoniare che la tua Risurrezione, ci ha destinati a qualcosa di grande, di magnifico!L’amore proclamato nelle beatitudini.La straordinarietà di un Cristo Glorioso è una notizia che fa balzare il cuore in gola, è la speranza che

dilaga, è il Trionfo degli esclusi dalla vita. Guardiamo la vita con occhi nuovi (per questo è risorto!) e tutto sicapovolgerà, anche la nostra stessa interpretazione di amore. Osserviamo un prisma di cristallo e vedremola luce bianca trasformarsi in arcobaleno.

Il fenomeno fisico si ripete anche guardando la croce viva, fatta di persone che nel dolore sanno donarecon profonda umiltà, la serenità nella fragilità.

La Risurrezione di Gesù è la nostra grande certezza, è il Tesoro più prezioso! Come non condividere congli altri questo Tesoro, questa certezza? (Papa Francesco).

Facciamo festa di comunione traboccante di gioia. Volgiamo lo sguardo ad un Gesù vivo, uomo di bel-lezza Divina.

BUONA PASQUA GLORIA SALVI

CARNEVALE

Page 12: Bollettino Pasqua 2014

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MARTINI: COSˇ LA FEDE RINASCE NELLA NOTTEQueste parole mi fanno sempre molta impressione,

perché non mi è mai capitato di dire: «La mia anima è tri-ste fino alla morte»; ci sono stati momenti di tristezza, maproprio di essere schiacciato, di essere stritolato non mi èmai successo. Penso quindi che a Gesù sia accadutoqualcosa di terribile. Che cosa sarà stato?

Probabilmente la previsione imminente della passione;forse Gesù non sapeva tutti i particolari, ma sapeva chegli uomini ce l’avevano con lui, volevano eliminarlo nellamaniera più crudele possibile. Sapeva di essere in manoa uomini cattivi: questo è già un motivo di paura e diangoscia. Ma poi probabilmente sentiva su di sé tutta l’in-giustizia del mondo e questo è qualcosa che non si puòsopportare; l’ingiustizia del mondo che si esprime nelle guerre, nelle carestie, nelle oppressioni, nelle for-me di schiavitù, che è immensa e percorre tutta la storia. E quando noi ci fermiamo a considerare questaingiustizia, siamo come senza fiato, siamo schiacciati.

Però Gesù ha voluto essere quasi schiacciato da queste cose per poterle prendere su di sé. Quindi dob-biamo dire che da una parte le ingiustizie del mondo, della storia, della storia della Chiesa ci fanno soffrire,ma che insieme siamo certi che Gesù le ha accolte in sé, e quindi le ha riscattate. Non sappiamo come, maquesta è una certezza che ci deve accompagnare, e ci deve accompagnare in tutte le notti della sofferen-za, del dolore, quando uno si trova di fronte a una notizia che lo riguarda e che è infausta. Per esempio untumore, pochi mesi di vita. Allora succede come una sorta di ribellione, di non accettazione. C’è una lottainteriore. Notte della sofferenza, notte della fede in cui non si sente più la presenza di Dio. Questo è moltoduro, soprattutto quando si è impegnati.

Notte della fede per cui sono passati san Giovanni della Croce e, recentemente, Madre Teresa diCalcutta, la quale diceva che fino a verso i cinquant’anni le pareva che Dio le fosse vicino, poi più niente.Avendola conosciuta, vedevo questo suo rigore, questa sua fedeltà, questa sua tensione, ma non immagi-navo che dietro ci fosse il buio completo sull’esistenza di Dio, del Dio rimuneratore. Anche santa Teresa diGesù Bambino è passata per questa notte. Possiamo dire che tutte queste notti sono riassunte nella nottedel Getsèmani e in essa Gesù riceve tutte le nostre ingiustizie e le fa sue, le accoglie per poterle offrire epurificarle. Questa è una prima immagine che vi lascio.

Una seconda immagine è quella della tomba. Che cosa sia avvenuto il giorno di Pasqua, noi non lo sap-piamo. La liturgia romana dice: «Beata notte, che non hai saputo il giorno e l’ora»; e noi non sappiamo nien-te, nessuno è stato presente, nessuno ce l’ha raccontato; però possiamo immaginarne le conseguenze.

Lo descriverei così: un grande scoppio di luce, di pace e di gioia nella notte della tomba. Scoppio diluce, di pace e di gioia che è potenza dello Spirito, che prende prima di tutto il corpo di Gesù e lo vivifica,lo rende capace di essere intercessione per il mondo. Ma poi continua in ciascuno dei viventi suscitando inlui le disposizioni di Gesù. Mi pare quindi che sia troppo riduttivo dire: lo Spirito Santo è il segno dell’amo-re di Dio per me. Lo Spirito Santo è segno delle scelte di Gesù fatte mie. È quella forza, quel dinamismo,quella capacità di amare il povero, di amare il sofferente, di amare colui che si trova in situazione di ingiu-stizia perché così lo Spirito compie la sua opera. E noi possiamo dire che quest’opera si compie semprequando Gesù dice: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt 28,26). Vuol dire la suapresenza anche con il suo Spirito, con la sua capacità di vedere le cose, di reagire alle cose, di giudicarele cose.

Certo, occorre per questo un grande spirito di fede, perché molta gente dirà: «Io non vedo niente, iovedo le cose andare di male in peggio». Occorre l’occhio della fede per leggere negli eventi miei e intornoa me questa presenza dello Spirito Santo che costruisce il mondo nuovo, la Gerusalemme celeste, che non

Se ti metti allÊultimo posto trovi sempre spazio (M. Teresa)

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è una città nel cielo separata da qui, ma una città che viene dal cielo, cioè dalla forza di Dio e trasforma tut-ti i rapporti di questa terra.

Nessuno meglio di Teilhard de Chardin ha descritto questa Gerusalemme celeste in cui vedeva appun-to il termine finale, il punto omega della redenzione nel Cristo, dove tutta l’umanità era riunita e salvata, unae trasparente gli uni agli altri, e tutti noi verso Dio. Occorre tenere presente questo fine della storia, perchéaltrimenti siamo banalizzati dalle vicende quotidiane, oppure siamo sofferenti quando ci sono grandi cala-mità e non abbiamo nessuna chiave per interpretarle. E questa che vi ho detto non è una chiave logica, èuna chiave mistica spirituale data dallo Spirito Santo: cercare di vedere in tutto l’azione dello Spirito cheopera incessantemente.

Carlo Maria Martini © Avvenire, 6 novembre 2010

GTO

Non lasciatevi rubare la speranza (Papa Francesco)

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Se ti metti allÊultimo posto trovi sempre spazio (M. Teresa)

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INIZIO CATECUMENATO DI MAFI BENEDETTA

Lunedì 10 febbraio 2014, giornata annuale di Don Giovanni Bosco, noi bambini e i ragazzi del catechi-smo (e, naturalmente, le loro catechiste) ci siamo recati presso l’oratorio alle 16.15 e qui siamo saliti sul pull-man, per iniziare il nostro viaggio. Siamo arrivati al duomo di Brescia verso le 17.

Il percorso per la visita all’urna di don Bosco era diviso in quattro tappe tutte all’interno del duomo nuo-vo, ma prima abbiamo visitato il duomo vecchio e visto un video sulla vita di Don Bosco.

La visita nel duomo nuovo era divisa in quattro brevi tappe:I tappa: Gesù EucaristiaII tappa: la croce e MariaIII tappa: l̓ urna di Don BoscoIV tappa: monumento a papa Paolo VI.

Durante la prima tappa abbiamo visitato una parte del duomo con un piccolo crocifisso, ma è stata unatappa molto breve. La seconda tappa è stata simile alla prima: c’era un altro crocifisso, ma era molto piùgrande ed imponente, scolpito in marmo bianco; ai suoi piedi si ergeva un’altra statua a colori sgargianti:Maria.

Finalmente, alla terza tappa, abbiamo visto l’urna. Dentro ad una grande bara di legno, sotto una cupo-la di vetro brillante, vi era la statua di Don Bosco. Nonostante fosse di pietra, aveva un aspetto normale:indossava una tunica bianca e una sciarpa rossa. Don Cesare ci ha raccontato di alcuni fatti e miracoli diDon Bosco, che hanno sorpreso molti di noi partecipanti.

Durante la quarta tappa ci siamo diretti verso una parte dal pavimento molto strano, pieno di scritte inlatino: era la tomba di papa Paolo VI, dietro c’erano dei paletti con legate delle funi; dentro a quest’areachiusa si ergeva un altare su cui c’era un marmo bianco scolpito che rappresentava il papa (non per nien-te si chiamava così la quarta tappa…)

Quando abbiamo completato il giro, siamo usciti e risaliti sul pullman, siamo arrivati all’oratorio verso le19. La giornata è stata molto interessante e... Don Bosco rimane il santo di noi ragazzi!!!

Alessia(Gr. Gerusalemme – 4^ elementare)

10/02/2014, VISITA ALLÊURNA DI DON BOSCO

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Non lasciatevi rubare la speranza (Papa Francesco)

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INCONTRI STRAORDINARI: SIMONA ATZORILa ressa che c’è fuori dal Teatro Saretino dà la dimensione dell’importanza all’incontro voluto

dall’Oratorio locale per la Settimana dell’Educazione.Giovani e ragazzi soprattutto, alcuni genitori in supercontrollo dei propri figli, qualche nonno, come la

sottoscritta, per… curiosità.Introdotta dalla dott.ssa Marcianò dell’Associazione 3D, cui fa seguito la visione di uno spaccato della

sua vita, fa il suo ingresso tra un forte e caloroso applauso SIMONA ATZORI.Minuta, carina, serena, semplice, simpatica, solare, entusiasmante, un fiume in piena, emana positività

a trecentosessanta gradi, si toglie le scarpe ed i suoi piedi diventano mani gesticolanti all’italiana.Nata senza braccia, con l’aiuto dei suoi genitori che l’hanno accolta e non accettata, come lei sottolinea,

ha da sempre usato ed usa per tutto i suoi piedi.Asserisce che gli arti ubbidiscono al comando ed all’impulso della mente, quindi i suoi hanno ubbidito,

in mancanza di braccia, di servirla doppiamente.Risponde esaurientemente a tutte le domande che le vengono poste dall’assemblea, evidenziando ogni

volta quanto sia stato importante il supporto materno sin dalla nascita.È laureata, balla, dipinge, scrive, è anche famosa. La sua menomazione non ha influito sulla sua vita per-

ché molto più forte e determinata è stata la sua volontà a spronarla verso la conquista di ogni sua iniziativae non crede di fermarsi.

Dopo aver parlato della famiglia, risponde senza remore a chi le chiede del suo rapporto con la Fede elo fa con gentilezza anche se ritengo la Fede una convinzione intima, soggettiva e personale e tale deverestare in ciascuno di noi senza doverla esternare per soddisfare la curiosità altrui.

Si ritiene libera e osserva che i limiti sono di chi la vuole vedere con gli occhi fuori dalla normalità, bellalezione anche qui per i malati di “pietismo”. Il più bel regalo che puoi fare ad una persona che vive la dis-abilità è quello di trattarla al tuo pari.

Parla poi del suo libro scritto come testimonianza di come lei ha vissuto e vive questa “disabilità” .Lo stesso va a ruba, finiscono subito tutte le copie in vendita ed i presenti che sono riusciti ad acqui-

starlo, fanno volentieri la fila per avere il suo autografo e soprattutto il suo “aggambio” abbraccio persona-le che non lesina e che tutti ricambiano affettuosamente.

Gran bella serata, dedicata alla felicità…applausi a iosa e spontanei e chi può negare di non aver pro-vato un po’ di…FELICITÀ?

Resy Pescatori

CONSEGNA CITTADINANZAONORARIAALLEANCELLE DELLA CARIT¤

15 febbraio 2014

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Se ti metti allÊultimo posto trovi sempre spazio (M. Teresa)

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SULLE ALI DELLA MUSICA!IL MAESTRO ANGELO BELLERI

Che l’abitudine sia una tendenza acquisita come la ripetitività degli stessi atti nell’arco degli stessi tem-pi lo si dà per scontato, lì c’è quel monumento, là quella fontana, quella signora la incontro tutti i giorni… aMessa la musica è sempre suonata dal nostro Maestro Angelo Belleri.

Quanti anni sono che egli suona accompagnando ogni funzione religiosa della nostra Parrocchia? Datanto, da sempre, lo diamo per scontato che sia lui a ricamare sulla tastiera quelle note che poi attraversole canne d’organo si elevano e vanno a perdersi lasciandoci nell’udito echi arcani.

Parlare con lui, fuori dai soliti convenevoli di civile convivenza, non mi era mai capitato, però la mia curio-sità era grande e mi ha fatto trovare il coraggio di chiedergli un incontro. Invitarlo a parlare di sé, forse lomette in imbarazzo e lo fa sorridere mentre mi risponde: “Perché?”. Perché è giusto per lei, per me, per tut-ti noi che da anni siamo gratificati dalla sua capacità messaci a disposizione.

La musica è un misto di arte e scienza nell’organizzazione dei suoni del tempo nello spazio, dandomodo all’interiorità di una persona, di esprimersi.

Capisco non si trovi a proprio agio nel regalarmi notizie personali, è una persona semplice, un po’ schi-va, umile, di lui parlano i suoi capolavori, il suo essere e non l’immagine che potrebbe offrire di sé.

Come sono stati i suoi esordi in campo musicale? Negli anni 50/60 a Zanano c’era la Banda musicale,una quarantina di persone dirette dal M° Giovanni Pedretti, che lo ha invogliato ed avviato a suonare il cla-rinetto, sicuramente aveva intuito il suo talento. Avessero invogliato me, oggi sarei una stonata suonatricedi campanelli condominiali. Significa che il M° Pedretti aveva avuto buon fiuto, infatti Angelo cominciò asuonare a 11 anni mentre frequentava le classi Medie presso le nostre Suore.

Lui asserisce che deve tutto al Parroco Don Salvatore Marchese, che lungimirante, pensava a chi avreb-be sostituito l’organista di allora, il compianto e benvoluto Bepi Raza, papà di Angelo e di Denise, che anco-ra oggi tanti di noi ricordano con affetto e riconoscenza.

Si era nel 1967, ed il Parroco lo convinse a studiare presso il liceo musicale Venturi di Brescia.Angelo allora lavorava già, quindi ritagliandosi tempo e spazi con sacrificio ed impegno, riuscì a pren-

dere lezioni dai famosi Maestri d’Organo Tonelli, padre e figlio residenti a Brescia, iniziando a dare i primiesami, poi proseguì gli studi fino al 1969.

Dal 1969 al 1970, ha prestato servizio militare in quel di Palermo entrando e dirigendo pure la Banda mili-tare, suonando il clarinetto ed il flicorno tenore e siccome avevano intuito quanto valesse, non volevano chetornasse a casa…

Riprese gli studi con gli stessi Maestri Tonelli che lo iniziarono ai programmi per suonare musica in chie-sa.

Nel 1977, lavorando alla Bernardelli con la turnazione, ha studiato sodo per diplomarsi in Organo e Composizione Organistica (1977-1984) non è stata una passeggiata, ma

quando ami un’arte con tutto il cuore il risultato è garantito.Nel frattempo, partecipando ad un concorso Nazionale, riuscì ad avere un impiego presso le scuole

medie di Marcheno e di Lodrino.Insegnare musica forse non gli bastava, ecco quindi Il Maestro Angelo iniziare quel percorso che lo ha

appassionato e lo appassiona tuttora: preparare un Coro. Suonare musica sacra è già un buon traguardo,ma accompagnarla con un coro è… veramente da Artisti.

La Parrocchia, seguita da Don Carlo Consolati, si trovò un coro di circa 30 persone a cantare durante lefunzioni. Particolare ed impegnativo il dirigere tante persone con ideali ed interessi diversi, spesso chi pre-sta la propria voce e non è formato alla musica, incontra difficoltà ad entrare

nel mondo del pentagramma, difatti da 30 coristi si è passati a 10, riduzione di voci, aumento di qualità.Il Maestro li prepara allo studio del canto corale e polifonia rinascimentale, si assottigliano le tecniche, si

lavora sulla specialistica nella costruzione della voce.Il repertorio corista, deve conoscere l’apparato fonatorio ed imparare ad utilizzarlo con l’aiuto di una gui-

da. Cantare significa unire il suono alla parola, il suono ha una ben precisa collocazione, mentre la parolaè data dall’apparato boccale. Il coro si consolida sul volume delle vocali e sulla

produzione della voce ossea e dalla postura dell’ascolto fino ad arrivare al fatto che sia il corpo che can-ta.

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Non lasciatevi rubare la speranza (Papa Francesco)

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Per giungere a questi risultati in ambito vocale, con termini tecnici, il M° Angelo ha frequentato quattroanni la specializzazione in Canto Gregoriano presso l’Abbazia di Rosazza (Udine).

Tutto questo, che per noi potrebbe risultare tabù, solo per dare un’idea di cosa stia alla base del nostroCORO GENNANATES che ha girato e cantato in tantissime località geograficamente dislocate, meritando-si successo a piene mani.

Il Maestro Angelo con il coro si esercita due volte la settimana presso Palazzo Avogadro, per mettere infunzione la capacità vocale per i concerti.

Mentre si racconta, usa un basso tono di voce, sembra abbia quasi timore a rendere pubblico il suoessere, ma quanti di noi, ascoltando i suoi concerti poteva sapere dell’impegno che c’è alla base, sicura-mente ora sapremo essere migliori nel decretargli il plauso che merita insieme a tutti i componenti.

Gli pongo alcune domande sull’organo attuale, egli mi specifica che è stato dotato di qualche registro diripiano per renderlo organo da concerto, andrebbe ancora ampliato per poter raggiungere una brillantez-za tipica, servirebbero molti altri aiuti economici, ma di questi tempi si deve gioire di ciò che si ha, io allafine posso aggiungere con sincerità che intanto di “Grande” abbiamo il Maestro Angelo BELLERI.

Resy Pescatori

CORSO FIDANZATI

BENEDIZIONE PERSilvano e TizianaNUOVA COPPIARESPONSABILECFE

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UN SALUTO DA SUOR GRAZIANA

In missione disegnando la Madonna deLujan sulla porta delle case

Osservando il lavoro compiuto dalla missione

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Non lasciatevi rubare la speranza (Papa Francesco)

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EVANGELIZZAZIONE

PRESENTAZIONE CRESIMANDI 2014

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PASQUA ˚ ANCHE⁄ LA GIOIA DEI BAMBINI DELLASCUOLA DELLÊINFANZIA MARIA IMMACOLATA

Alla Scuola dell’Infanzia MariaImmacolata è tempo di primavera,che preannuncia l’arrivo della S.Pasqua… e ci si rende conto del fat-to che, anche quest’anno scolasti-co, con le sue giornate scandite daroutine sempre identiche ma con sti-moli e obiettivi diversi, ha permessoai nostri bambini di essere prota-gonisti di esperienze e di occasioniper nuove conquiste personali e digruppo; sono maturate nuove abili-tà, si sono creati nuovi rapporti diamicizia, superate le paure e leansie….in una parola a Scuola “sicresce”, e con i bambini cresce lafamiglia, nucleo educativo e di riferi-mento per eccellenza del bambino.

La Scuola dell’Infanzia con le sueprofessionalità e progettualità è par-te attiva , si pone a sostegno di que-sto processo educativo, attraversola collaborazione e lo scambio conle famiglie.

Grazie alla collaborazione con lefamiglie ed agli organi di rappresen-tanza dei genitori, anche quest’an-no, i nostri spazi sono diventati unpochino più belli e funzionali sulpiano educativo, infatti, con il ricava-to delle diverse iniziative messe incampo dai genitori, finalizzate allaraccolta fondi, sono stati acquistatipiccoli arredi di gioco, che ci hannopermesso di allestire angoli di giocostrutturati e funzionali ai bisogni deibambini. I nuovi arredi sono moltoapprezzati dai bambini.

Grazie a tutti quelli che hanno contribuito.

In questo periodo molte sono le attività e le iniziative in cantiere:- Per Pasqua , giovedì 17 aprile ci sarà una bella merenda in giardino per tutti i bambini e alle 15,30 aspet-

tiamo i genitori per l’estrazione della lotteria, ci sono in palio diversi premi tra cui un uovo grandissimodi cioccolato.. infine ci sarà la consegna dei lavoretti e lo scambio degli auguri!

- Rapporti di continuità con la scuola primaria: sono in corso le diverse visite tra i bambini della scuoladell’infanzia e quelli della scuola primaria volti alla conoscenza della scuola e delle insegnanti;

L’angolo della lotteria per Pasqua allestito dai genitori,

La Nuova Cucina per il gioco dei bambini

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Non lasciatevi rubare la speranza (Papa Francesco)

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- Sabato 10 maggio la nostra scuola aderirà all’inziativa promossa dalla CEI: “Il Papa Francesco incontratutta la scuola italiana”. Il gruppo Docente al completo andrà a Roma a rappresentare la nostra scuolae le famiglie …

- Il 16 maggio gita alla fattoria didattica “Dosso Badino” a Monticelli Brusati.- Il 14 maggio alle ore 20,30 presso la sede della scuola ci sarà l’assemblea con i genitori dei nuovi iscrit-

ti alla scuola dell’infanzia per l’anno scolastico 2014-2015.- Venerdi 13 giugno ci sarà la festa di fine anno scolastico.

SI RICORDA PER L’OCCASIONE CHE LE ISCRIZIONI SONO APERTE SINO AD ESAU-RIMENTO DEI POSTI DISPONIBILI.

Per informazioni telefonare : 030 801533 mail: [email protected]

Buona Pasqua a tutta la comunità!La Coordinatrice della Scuola dell̓ Infanzia

D.ssa Doris Marchetti

CRESIMATI 2014

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CARITAS

Il muretto di un pozzo fa riposare Cristo.Signore, che posso darti per il tuo riposo?Molti non capiscono come il valore di una cosa consista

nel servizio che rende. Se mi ferma, mi deruba e mi diminui-sce: è quindi una povera cosa anche se pesa molto su lenostre bilance.

Anche un niente, se mi sorregge e mi porta verso il bene,ha un pregio inestimabile.

Un muretto può riposare meglio di un cuore, meglio delmio cuore.

Sono geloso di te, muretto del pozzo di Sichar. Facendoriposare il Signore mi insegni che per fare il bene ci vuolepoco. Basta sorreggere la stanchezza che cerca, la stan-chezza che attende, la stanchezza che ama.

E di stanchezza sono piene, oggi, tutte le nostre strade.

Don Primo Mazzolari

Da questa domenica troviamo in chiesa il CESTO PERLA CARITÀ dove poter lasciare un contributo concreto(pasta, riso, zucchero...) in sostegno delle attività caritativedella comunità parrocchiale.

ALIMENTARI CHE SI POSSONO METTERE NEL-LE CESTE “CARITAS” SITUATE ALL’INGRESSO DELLACHIESA PARROCCHIALE E DI S. MARTINO:

PASTA RISO

FARINA BISCOTTI

FETTE BISCOTTATE LATTE

ZUCCHERO CONFETTURA

TONNO SGOMBRI

CARNE LEGUMI

POMODORO IN SCATOLA FORMAGGIO SOTTO VUOTO

OLIO DI OLIVA E DI SEMI LEGUMI SECCHI

THE E CAMOMILLA CIOCCOLATA

DOLCI CONFEZIONATI OMOGENEIZZATI

CREMA DI RISO PANNOLINI PER NEONATI

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RESINELLI GIADA di Juri e Colaiacomo Alicia nata il 6.8.2013 battezzata il 2.2.2014

BONSI FRANCESCO di Ilario e Castelli Lucia nato il 17.11.2013 battezzato il 2.3.2014

Rinati dall’acqua e dallo Spirito

Anagrafe Parrocchiale

Gina Brioni Salvi* 03.01.1925† 18.01.2014

Pietro Tanghetti* 28.04.1929† 09.01.2014

Affidati alla misericordia del Padre

Bianca Copeta* 23.11.1932† 02.01.2014

Adelaide Montini* 22.07.1917† 06.02.2014

Marina Tavelli* 04.12.1957† 29.01.2014

Pietro Pozzi* 16.12.1922† 27.01.2014

Stafania Belleriin Lecchi

* 02.06.1952† 01.01.2014

Angelina Cattaneoved. Lucchini* 02.04.1918† 18.12.2013

Angela Gamba* 21.01.1940† 05.12.2013

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Non lasciatevi rubare la speranza (Papa Francesco)

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Maria DomenicaSavardi

* 26.06.1929† 13.03.2014

Agnese Pedrettived. Palmiri* 21.06.1943† 07.03.2014

Loranna MargheritaFacchetti in Loddo

* 28.08.1959† 12.02.2014

Pasqua Facchini* 17.04.1914† 06.04.2014

Gemma Bertoglio* 14.11.1929† 01.04.2014

Francesco Rezzi* 06.07.1926† 27.03.2014

SITUAZIONE ECONOMICAMESE DI DICEMBRE 2013Entrate: elemosine 4.336,03 – sacramenti 700,00 – dagli ammalati 220,00 – candele 535,97 – vendita calendari 777,65 – vendita libri 700,05– corso evangelizzazione 210,00 – rimborso assicurazioni 1.536,00 – Credere 55,00 – varie 150,00Uscite: sacerdoti e laici 1.167,00 – utenze 2.396,67 – int. e spese bancarie 2.922,80 – manut. fotocopiatrice 360,00 – candele 752,00 – libri890,00 – sito internet 259,76 – Credere 150,00 – sale per addolcitore 350,00 – varie 344,50

MESE DI GENNAIO 2014Entrate: elemosine 3.813,00 – sacramenti 250,00 – dagli ammalati 50,00 – vendita calendari 966,00 – rimborso spese spogliatoi 1.100,00 –Credere 62,62 – campo raccolta 780,00 – varie 75,00Uscite: sacerdoti e laici 567,00 – utenze 1.774,15 – carta e toner 504,47 – manut. idrauliche 2.653,80 – abb. riviste 276,30 – varie 501,38 –spese bancarie 43,82

MESE DI FEBBRAIO 2014Entrate: elemosine 2.699,23 – sacramenti 3.170,00 – candele 833,77 – campo raccolta 1.278,90 – rimborso spese spogliatoi 1.100,00 – ven-dita calendari 110,00 – Credere 51,72 – corso evangelizzazione 112,40 – varie 250,00Uscite: sacerdoti e laici 1.167,00 – utenze 3.489,34 – assic. e bollo furgone 1.009,98 – antincendio e analisi acqua 949,16 – fiori 700,00 – VoceAmica 1.500,00 – Credere 100,00 – imbiancatura sacrestia S. Martino 732,00 – inferiate chiesa 500,00 – cancelleria e varie 931,07

MESE DI MARZO 2014Entrate: elemosine 2.952,46 – candele 318,54 – Credere 112,48 – dagli ammalati 65,00 – campo raccolta 380,00 – rimborso utenze 355,27 –corso evangelizzazione 88,00 – varie 145,00Uscite: sacerdoti e laici 817,00 – utenze 7.446,23 – Voce Amica 1.000,00 – abb. riviste 263,40 – foto cresima 350,00 – porta scala 290,00 – particole 200,00 – varie 67,73

SITUAZIONE DEBITORIA AL 31.03.2014Banche 203.615,90Prestiti da privati 15.000,00

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Totale a debito 218.615,90

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