archivio dina vallino...

12
Archivio Dina Vallino Pubblicazioni La crisi della ‘maternità interiore’ e il suo riflesso nella consultazione partecipata Dina Vallino ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Per citare questo scritto: VALLINO D., “La crisi della ‘maternità interiore’ e il suo riflesso nella consultazione partecipata”. [Intervento alla Giornata di studio sulla “Maternità interiore”, Pisa, 16 Giugno 2007]. In Un tempo per la maternità interiore , a cura di Gina Ferrara Mori, 187-196. Roma: Borla 2008. h"p://associazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.pdf ––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– Archivio | Associazione Scien,fico Culturale Dina Vallino [email protected] Via Antonio Kramer, 18 | 20129, Milano (MI) | Italia Tel. +39 02.76003736 | C.F. 97736670155 [email protected] | www.associazionedinavallino.it

Upload: others

Post on 01-Jun-2020

6 views

Category:

Documents


1 download

TRANSCRIPT

Page 1: Archivio Dina Vallino Pubblicazioniassociazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.p… · ni di maternità3. Crisi latente, sappiamo, è un tipo di crisi fra

Archivio Dina Vallino Pubblicazioni

La crisi della ‘maternità interiore’ e il suo riflesso nella consultazione partecipataDina Vallino

–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

Per citare questo scritto:

VALLINO D., “La crisi della ‘maternità interiore’ e il suo riflesso nella consultazione partecipata”. [Intervento alla Giornata di studio sulla “Maternità interiore”, Pisa, 16 Giugno 2007]. In Un tempo per la maternità interiore, a cura di Gina Ferrara Mori, 187-196. Roma: Borla 2008.

h"p://associazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.pdf

–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––

Archivio|AssociazioneScien,[email protected]

ViaAntonioKramer,18|20129,Milano(MI)|ItaliaTel.+3902.76003736|C.F.97736670155

[email protected]|www.associazionedinavallino.it

Page 2: Archivio Dina Vallino Pubblicazioniassociazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.p… · ni di maternità3. Crisi latente, sappiamo, è un tipo di crisi fra

AppendiceLa crisi della «m aternità interiore»

e il suo riflesso nella consultazione partecipata1

di Dina Vallino

Dal concetto di interiorizzazione al concetto di maternità interiore

Gina Ferrara Mori è una figura di riferimento per la psi coanalisi infantile italiana. La sua specializzazione in pe diatria, che precede quella in psicoanalisi, l’ha resa parti colarm ente attenta allo sviluppo dei lattanti fino dalle p ri me settim ane di vita e alla relazione m adre-bambino. In un lavoro del 1980, Correlazioni fra la relazione analitica e la relazione madre-bambino, presentato con Lina Generali Clements al Congresso di Taormina, colpisce l’im patto che nel pensiero di Gina Ferrara Mori ha l’idea che le compe tenze m aterne delle m adri reali perm ettono di com pren dere le funzioni m aterne simboliche degli analisti. Scrivono le Autrici che «l’osservazione infantile (infant observation) perm ette di studiare i processi di internalizzazione e la m a dre, il cui bam bino può internalizzare è una m adre non troppo ansiosa, che può distinguere i bisogni del bambino dalla propria ansia». Pionieristica appare per quegli anni O ttanta l’analogia che viene fatta tra la relazione m adre bam bino e la situazione analitica in cui «si im para a ve dere quando si interpreta troppo o in m aniera troppo in sistente senza dare la possibilità al paziente di valutare e decidere e di dire anche il suo "no”»: «l’analista può im parare dal paziente e può im parare da come le madri im parano dai neonati e dai loro bambini» (Ferrara Mori; Generali Clements, 1980 e 2007, pp. 213-215). Praticam ente le competenze m aterne delle m adri «reali» perm ettono di com prendere le capacità m entali dell’analista nella sua re lazione con il paziente. La situazione analitica ha il suo

1 Intervento originariamente preparato per la Giornata di studio sul la «Maternità Interiore» tenutasi a Pisa il 16 giugno 2007, e succes sivamente rielaborato.

187

Page 3: Archivio Dina Vallino Pubblicazioniassociazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.p… · ni di maternità3. Crisi latente, sappiamo, è un tipo di crisi fra

fondam ento nel concetto di internalizzazione o in teriori/ zazione che a sua volta è la trasform azione di una espe rienza affettiva reale tra la m adre e il bambino, in un’e sperienza interna, mentale. Tale processo mentale può es sere considerato inclusivo di tutti gli altri processi e mec canismi, fra i quali l’incorporazione, l’introiezione, l’iden tificazione introiettiva, tutti derivati strutturali dei rapporti oggettuali, attraverso i quali si costituisce il mondo psi chico interno (Napoletano, 2006, p. 500). Dall’im portanza data da Gina Ferrara Mori all’interiorizzazione, deriva lo sviluppo concettuale del costrutto di maternità interiore, prezioso per la definizione delle relazioni psichiche inter ne, relative al progetto del «prendersi cura di» un bam bi no, più in generale, di qualcuno.Dobbiamo intendere per maternità interiore, scrive Gina Ferrara Mori, «un processo di sviluppo della identità fem minile e un processo di elaborazione di rappresentazioni mentali. E il luogo delle fantasie, delle emozioni, dei desi deri, dei sogni, è la residenza di legami, di affetti, di rela zioni nuove, è il contenitore di quel bam bino fantasmatiz- zato interno che diventerà il bam bino reale esterno» (Fer rara Mori, 2006, p. 116).Gina Ferrara Mori usa presentarci immagini di m aternità dell’iconografia religiosa e non (Madonna del Parto, Giovane donna che culla il bambino di Odoardo Borrani e altre) con cui molti artisti, nelle loro creazioni, hanno realizzato «un ampio osservatorio della m aternità» (Ferrara Mori, 2006, p. 113). I loro dipinti ci conducono a contemplare quel qual cosa di misterioso della forza spirituale che scaturisce dal la m adre in attesa del figlio. L’emozione-sensazione di «ma ternità interiore» viene espressa in certe m adonne con una serie di segni: il gesto delle mani della m adre poggiate sul ventre «come per assicurarsi della presenza del bambino, proteggerlo» (Madonna incinta di Piero). Anche lo sguardo assorto delle Madonne dell’Annunciazione, accompagnato da un accenno di movimento introflesso, una sorta di ri trarsi, di «timore pudico» rivela il contatto interiore della donna con la creatura dentro di lei che inizia a concepire. Soltanto la percezione interiore che la m adre ha del bam bino può farcene intuire la presenza: detto in altro modo, è Yatmosfera materna quanto ci avvicina meglio alla bel lezza m isteriosa della m aternità e implicitam ente al suo travaglio (Ferrara Mori, op. cit., p. 121).

188

Page 4: Archivio Dina Vallino Pubblicazioniassociazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.p… · ni di maternità3. Crisi latente, sappiamo, è un tipo di crisi fra

Non può qui m ancare un riferimento letterario e autobio grafico a Virginia Woolf che, come figlia, evoca ^ a tm o sfera materna»: «[...] mia madre, al centro della vasta cat tedrale che era l’infanzia [...] era là dall’inizio. [...] Il cen tro: forse questa è la parola che esprime meglio la diffusa sensazione che avevo di vivere così totalm ente immersa nell’atm osfera di lei, da non distaccarm i mai abbastanza da vederla come persona» (Woolf, 1993, pp. 105-106).

Sviluppi del concetto di maternità interiore

Il concetto di maternità interiore con tutte le correlazioni che vi si aggiungono nel corso del continuo approfondi m ento da parte del gruppo di ricerca di Gina Ferrara Mori, costituisce una sorta di m appa utile a definire il mondo della relazione interiore della m adre con il figlio, da quan do ella lo concepisce, a quando ne avverte la piena vita fe tale, alla sua nascita e alla sua intim a frequentazione quo tidiana: dunque anche il venire m eno o il non presentarsi della maternità interiore è un segno prognostico significa tivo. Ed è questo il punto, crocevia di complessi elementi, che intendo sviluppare. Per nom inarne qualcuno: sappia mo che quando le emozioni durante la gravidanza sono poco contenibili e inadeguate a elaborare l’afflusso pre m aturo di informazioni sul feto, la futura m adre viene tal mente bom bardata da un eccesso di informazioni, richie ste e decisioni che può sentirsi inadeguata al compito di accogliere il sentim ento fusionale col bam bino interno. L’oggettivazione del bam bino interno2, può procurare uno sm arrim ento nella futura madre, se non si rispetta \’«at mosfera materna», entro la quale si costituisce il suo sen tire: d’essere lei la testim one principale del vissuto con cernente il bam bino-dentro di sé. Di conseguenza, esplici tare che ci sono momenti psichici della vita della madre che richiedono un particolare «aiuto» realizzato da un cli ma di ascolto e di osservazione partecipe, realizzato con una pre-infant observation, mi pare un passo di grande

2 Oggettivazione realizzata mediante la progressiva medicalizzazio- ne, le immagini ecografiche, le tante scelte e decisioni da program mare (amniocentesi o villocentesi, sì o no, parto a casa o in ospeda le, epidurale, sì o no, ecc.).

189

Page 5: Archivio Dina Vallino Pubblicazioniassociazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.p… · ni di maternità3. Crisi latente, sappiamo, è un tipo di crisi fra

im portanza anche per la prevenzione (Ferrara Mori, op. cit., pp. 125-128).

Maternità interiore e crisi latente

Il valore del concetto di m aternità interiore sviluppato nel l’am bito dell’im portante ricerca effettuata da Gina Ferrara Mori e dal suo gruppo ci aiuta dunque a definire in con troluce m oltissime situazioni della m aternità che si coniu gano in modo alternato, in tutto il corso della vita dei pa dri, delle m adri e dei bam bini con il fenomeno di «crisi la tente». È a questo concetto osservativo di «crisi latente» cui mi vorrei riferire per indicare un’invariante nelle situazio ni di m aternità3. Crisi latente, sappiam o, è un tipo di crisi fra una m adre e il proprio figlio/a riconducibile al fatto che il bam bino/a si sente disatteso nelle sue aspettative dalla m am ma, e la m adre si accorge o di non aver compreso le richieste oppure avere imposto altro da ciò che il figlio a t tendeva da lei. È una «vecchia» storia che inizia dalla na scita, e la pre-infant observation ci dice che inizia prima, durante la gravidanza. Il neonato, quando la m adre non è in grado di dare riconoscim ento ai suoi vissuti, non riesce a compiere l’interiorizzazione di un soggetto m aterno che lo conforta: la crisi latente fa parte della vita della relazio ne m adre bambino, m a la sua intensità e frequenza potrà intaccare, nel lattante, la m atrice della fiducia in sé e dei primi nuclei dell’identità personale (Vallino, Macciò, 2004, p. 178).Se per il figlio si tratta di attraversare in modo possibil mente non tem pestoso i m omenti di carenza di un buon contenimento, dal non essere capito al ritrovare la m adre o il padre, (magari con l’ausilio di qualche sintomo segna le d’allarm e per i genitori), per la madre, che forse non è aiutata dal padre o dall’am biente familiare, si tra tta di im-

3 Per esempio, le situazioni di adozione, in vari paesi e contesti am bientali, hanno messo più volte in evidenza la situazione di pre-ma- turità materna. Più avanti, sapremo che se la maternità avanza con una precipitosa costellazione di manovre di oggettivazione del feto, può derivarne alla madre uno stato di «prematurità» che non le con sentirà di modulare le nuove rappresentazioni di sé come madre del futuro bambino.

190

Page 6: Archivio Dina Vallino Pubblicazioniassociazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.p… · ni di maternità3. Crisi latente, sappiamo, è un tipo di crisi fra

parare d i nuovo a sentirsi in grado di svolgere i suoi com piti m ate rn i: educare, confortare, capire, prevedere, am a re. Di conseguenza, derivato dal concetto di maternità in teriore, e dal ripetersi della crisi latente, il costru tto di «cri si della m aternità interiore» ci perm ette di segnalare i m o m enti difficili della vita di una m adre, indicandoli nella lo ro pecu liarità . Pertanto il m om ento della consultazione che di frequen te vede i genitori uniti nella richiesta di un con siglio e d i una com prensione per il figlio, ci perm ette di af fron tare in profondità la crisi della m aternità interiore.

La crisi della maternità interiore

Considerando nei dettagli parecchie consultazioni madre- figlio/figlia, ho constatato che per «crisi della m aternità in teriore» si deve intendere una form a di sofferenza m ater na che è speculare agli eventi dolorosi intrapsichici e in terpersonali dei figli, quasi che la storia del figlio facesse risuonare nella m adre la propria storia. Anche giovani don ne, in analisi, che hanno difficoltà a «immaginarsi» m adri mi han n o condotto a esplorare il rapporto infantile con la p ropria m adre e a scoprire che spesso queste giovani don ne vivevano un rapporto di m ancato riconoscim ento di sé rispetto a una m adre interna con cui erano identificate. Su tali aspetti l’infant observation perm ette di raggiungere le stesse evidenze che raggiunge la teoria dell’attaccam ento (Fonagy, 1992). Infatti, se una donna è attraversata da con flitti irrisolti, da tensioni emotive rem ote con la propria m adre «interna», ciò può essere decisivo per la realizza zione o la non-realizzazione di una m aternità, da adulte. A m eno che non si offra alle m adri gestanti l’occasione di ricevere un ascolto e un ’attenzione, fornito da una pre-in- fant observation che, con l’aiuto di un osservatore parte cipe addestrato con l’infant observation, consente alle don ne di cercare più indietro, nella loro storia, e progettare gli albori del processo psichico che le porterà alla formazio ne della nuova identità m aterna (Ferrara Mori, op. cit., pp. 120-127). È quanto sta realizzando l’Osservatorio della m a ternità interiore.La crisi della maternità interiore - espressione con cui mi riferisco a una form a di sofferenza m aterna che riflette e risuona degli eventi dolorosi intrapsichici, interpersonali e

191

Page 7: Archivio Dina Vallino Pubblicazioniassociazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.p… · ni di maternità3. Crisi latente, sappiamo, è un tipo di crisi fra

sociali dei figli - può essere esplorata nei dettagli in mol te consultazioni madre-figlio/a. Le consultazioni parteci pate, in particolare, ci indicano come gli eventi della ne vrosi e della psicosi dei figli divengono, nella storia delle madri, qualcosa che ostacola lo sviluppo della loro iden tità m aterna e che quindi deve essere preso in considera zione come parte del processo di cura del figlio.Con l’occasione di richiesta di una consultazione psicolo gica per un figlio, la madre può m ettere in evidenza la sua personale crisi di m aternità interiore quando il disagio o il vero e proprio am m alarsi psichico del figlio o della figlia fanno risuonare in lei un problem a sim m etrico e comple mentare.

Illustrazione clinica: Carla, sette anni

Figlia di una professoressa di economia molto impegnata e di un medico, Carla, ha sviluppato una sofferenza identita ria aspra che la porta ad un silenzio scontroso, a chiusure nel rapporto con i genitori, a manifestazioni di isolamento simil-autistico così gravk/che dopo aver concluso una con sultazione partecipata in presenza di entrambi i genitori, mi persuadono a vederla in consultazione partecipata con la madre una volta alla settim ana nel mio studio4.

Carla ha sette anni, frequenta una scuola privata e ha un elevato profitto scolastico. La vita «manageriale» di Carla è costellata di impegni pomeridiani continui: scuola di lin gue, nuoto, piano, karaté, catechismo: mai un pomeriggio di relax. Il sintomo preminente per cui sono stata consul tata dai genitori è il seguente: la sera quando dopo una gior nata di lavoro i genitori tornano a casa, spesso lei si accu-

4 La consultazione partecipata e prolungata consiste nel far precedere qualsiasi progetto terapeutico per il bambino dà un periodo di con sultazione in cui il terapeuta vede insieme: il bambino, la madre e il padre allo scopo di poter far precedere ogni intervento o progetto te rapeutico da un adeguato periodo di riflessione condivisa. Si tratta di un’estensione clinica dell’infant observation che, oltre che degli apporti di Esther Bick e Martha Harris, si avvale di quelli della psicoanalisi dei bambini e del modello Tavistock: autori come Annette Watillon, Michel Haag, Gianna Polacco hanno sviluppato in Europa varie estensioni cli niche dell’infant observation.

192

Page 8: Archivio Dina Vallino Pubblicazioniassociazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.p… · ni di maternità3. Crisi latente, sappiamo, è un tipo di crisi fra

sa di essere stata la causa di qualche incidente avvenuto al fratello o a un suo compagno e chiede di essere punita. L’elemento di sanzione è senz’altro presente nella educa zione impartita dai genitori, è la forma con cui i genitori impongono delle regole e una disciplina. I genitori, perso ne culturalmente dotate, chiedono però di essere aiutati a capire. Programmo con i genitori e la bambina un prosie guo della consultazione insieme alla madre, dopo che en trambi hanno apportato delle modifiche ai pomeriggi del la figlia, rendendosi conto durante la consultazione che la bambina si lamenta di «dover lavorare troppo». Nelle se dute con i genitori, ritengo di averli aiutati ad arricchire la loro percezione interiore del rapporto affettivo con Carla, dei motivi del suo distacco emotivo; tuttavia avverto ugual mente nella madre, nei momenti di maggior sofferenza e chiusura della bambina, una crisi simmetrica a quella che la figlia esprime nei modi che dirò. La madre, comunque, ha accolto con sollievo l’idea di poter fare qualcosa per la figlia, anche lei fa dei cambiamenti per Carla, le dedica più tempo, l’accompagna alle sedute.C’è stata la festa di compleanno organizzata dai genitori, circa un mese prima, con invito ai bambini amici e vicini della casa di campagna in cui vivono, e giochi di anima zione studiati dalla madre.La seduta del giorno dopo la festa, la madre entrando an nuncia che «oggi Carla è molto stanca» e che non voleva venire. Aggiunge che il giorno prima è successo qualco sa. .. Carla impone alla madre di tacere. Sta seduta, rigida e con la testa china, attorcigliandosi il golf sugli occhi, met tendosi le mani in faccia come a nascondersi: si chiude sempre di più. Io parlo della sua difficoltà a dirmi sem plici cose accadute durante la settimana, le chiedo se per caso desidera che mamma parli al suo posto, anche se, so no sicura che lei può dirmi cosa è accaduto, lei è in gra do di farlo. Carla, a voce bassa, mi lascia sentire un «alla festa non mi sono divertita ma non so perché...». Di nuo vo mette le mani sulla bocca sulle orecchie sugli occhi. L’impressione è che chiude tutti i fori direi come per ma nifestare a me che non intende far uscire ed entrare nien te. Provo un senso di oppressione per la difficoltà ad aiu tarla e neH'awertire insieme un grave senso di isolamen to tra la bimba e la madre. Le rispondo qualcosa circa il fatto che non pretendo di sapere «perché»; sarà successo quello che è successo alla sua festa, io però ricordavo che c’era stata molta attesa in lei per il suo compleanno, ne avevamo parlato anche qui. La mamma cerca di tornare al racconto della festa: «Carla ha spento le candeline del la torta, c’è stato un gioco che le è piaciuto, la pentolaccia

193

Page 9: Archivio Dina Vallino Pubblicazioniassociazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.p… · ni di maternità3. Crisi latente, sappiamo, è un tipo di crisi fra

le è piaciuta», dice. Anche Carla sembra esortata a prose guire il racconto per poi, subito dopo, chiudersi metten dosi di nuovo le mani sugli occhi, il golf intrecciato sul vi so e rivolgendosi a me: «Visto che sei così curiosa, fattelo dire da lei...» (con un gesto indica la madre). Io le dico che mi dispiace che le mie domande le senta come quelle di una strega, non sono tanto curiosa della sua festa, quan to piuttosto sono interessata a come lei sta.La mamma appare avvilita, si rivolge affettuosamente a Carla tutta chiusa, spiegando in qualche modola me che cosa era accaduto: «Ti capisco - dice - anche a me è suc cesso quando ero bambina ed era la festa del mio com pleanno; avevano invitato tanti amici e cerano tanti gio chi, io non mi divertivo perché nessuno si occupava di me... forse anch’io ieri, impegnata come ero a organizza re i giochi, non mi sono accorta che tu ti eri ritirata in ca mera tua, dove papà è venuto a chiamarti. È per questo che sei rimasta così male?». La madre in questo interven to ha mostrato una sensibilità nutrita dalla sua stessa espe rienza di bambina e a me pare di poter cogliere l’occasio ne per riprendere e continuare il discorso della mamma dicendole che anche nel mio studio Carla si chiude in sé (mi rivolgo a lei col «tu»). Le ricordo poi che è successo la volta scorsa, quando mi ha detto: «Parlate voi due», ma lei sa bene che con la sua mamma parliamo, mentre è lei, Carla, che deve imparare a dire le sue cose. Segue ancora uno spesso silenzio e io concludo che potrebbe essere ve nuto il momento di iniziare le sedute da sola con me, po trebbe essere persino più facile giocare e parlare insieme. «Mi è venuta questa idea, le va, se la sente di stare da so la, durante la seduta? La mamma cosa ne dice?».La mamma poco dopo: «Forse è meglio che tu veda la dot toressa da sola perché io sono di troppo», dice a Carla e a me. La donna appare mortificata come se sentisse, da un lato, che gli sforzi per fare contenta la sua bambina sem pre infelice non fossero andati a segno, mentre io avverto il pericolo che senta me come quella che può prenderle il posto («io sono di troppo»).Fu molto bello ciò che accadde la seduta dopo, la bambi na offrendo una soluzione al conflitto materno. Carla ave va finito un primo disegno con un albero dominante il fo glio e una scritta leggera non leggibile perché coperta da una macchia rossa. Carla mi porge una lente che sta sul la scrivania per decifrare la scritta. Sta scritto: «Scusa dot toressa vallino da Carla perché prima non volevo parlarti e tu ci sei rimasta male». La mamma di nuovo interviene: «Vede, io conosco bene questo meccanismo di mia figlia, anch’io come lei a volte non voglio fare delle cose, ma poi

194

Page 10: Archivio Dina Vallino Pubblicazioniassociazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.p… · ni di maternità3. Crisi latente, sappiamo, è un tipo di crisi fra

come lei devo alla fine scusarmi e quindi laccio fatica due volte». Rispondo a entrambe che ho inteso questo disegno come una prova di amicizia di Carla verso di me, una pro va di fiducia nei consigli della mamma. Nel secondo dise gno appare presentata in immagine l’espressione dei vis suti di Carla. Due facce una sul davanti, l’altra sul dietro del foglio. Una immagine di una bambina che fa uno sber leffo con la lingua fuori, si chiama Carla «allegra manda rino» con le sigle del cognome del padre e della madre e l’altra è la bambina «pirata» tutta coperta di nero e segnata da graffi e ferite. Sono entrambi i suoi ritratti: una volta si sente in un modo, una volta in un altro.

Di questa illustrazione clinica desidero sottolineare che la m adre avverte il sintomo, la sofferenza della bam bina co me una cosa che le è propria: anche per lei è avvenuto lo stesso e, in qualche misura, riprendere contatto con il suo essersi sentita, da bambina, nello stesso modo di sua figlia, le perm ette di com prendere em paticam ente che cosa suc cede quando Carla si chiude. La crisi della m aternità inte riore, in questa consultazione, si è presentata quando la m adre ha avuto chiara la percezione interiore di un ’eclis se, di una sorta di adom bram ento nella sicurezza del suo rapporto con la figlia: aveva fatto di tutto per renderla con tenta, organizzando una festa di piena socializzazione ed era tu tto andato molto male. Questo misterioso e silenzioso contatto spirituale tra la m adre e la bambina, una presen za impercettibile ai sensi, non era iniziata bene durante la gravidanza e dopo il parto. La storia della m adre e quella successiva alla nascita di Carla, poterono indicarci che lei, madre, era stata allontanata dalla bam bina da una tata Celestina, svizzera tedesca, molto rigida. Le foto di Carla piccolina la mostravano piangente e disperata con questa tata e io avevo approfondito con la m adre il fatto che lei non avesse potuto abbandonarsi ai segnali di Carla neo nata e che bisognava riprendere un rapporto tra le due di cui entram be avevano molto bisogno e desiderio. Le due facce del disegno di Carla, sberleffi e graffi, dicono la rab bia e la disperazione della bam bina che finalmente era po tuta uscire dalla chiusura.

195

Page 11: Archivio Dina Vallino Pubblicazioniassociazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.p… · ni di maternità3. Crisi latente, sappiamo, è un tipo di crisi fra

Breve sintesi

Ho inteso approfondire l’aspetto dell’interiorizzazione pre sente nel costrutto concettuale di m aternità interiore. Esso comprende, a mio avviso, dei sentimenti um ani fonda- mentali che non avevano ancora trovato un nome: dob biam o essere consapevoli della difficoltà di esplicitare l'am bito e l'ampiezza dei significati correlati alla esperienza del dare vita e del m antenere la vita m entale affettiva. Maternità interiore è dunque un complesso costrutto che perviene a includere in sé i concetti di rèverie, preoccupazione m a terna prim aria, responsività m aterna, contenimento, hol ding, ecc.., in quanto tali concetti hanno tra loro una so miglianza, riferendosi tu tti a campi osservativi contigui che colgono vari aspetti della relazione della m adre con il suo neonato. In quanto modello di fatti osservativi, di aspetti di identità femminile, di processi di elaborazione di rap presentazioni mentali, la maternità interiore potrebbe as sumere la funzione di esplorazione di altri campi contigui. Ed è quanto ho tentato di fare provando a utilizzare la no zione di m aternità interiore al campo della clinica infanti le e precisam ente a una consultazione partecipata ai geni tori, in cui fu particolarm ente vivace, presente e attiva la partecipazione della m adre (e del padre) alle decisioni che riguardavano la bam bina paziente. Nella illustrazione cli nica riferita si parla del passaggio dalla consultazione par tecipata (con la m adre o il padre) agli inizi della psicote rapia della bam bina. Ho sviluppato l’idea, partendo dal con cetto di «crisi della m aternità interiore», che può essere ac colta solo quando una m adre diventa consapevole in m o do pregnante della propria impossibilità a far compiere a suo figlio o a sua figlia una modulazione della sofferenza. Solo allora, la m adre può accettare con sollievo la colla borazione con l’analista per affidare il figlio/a alla terapia. Questo passaggio avviene attraverso un doloroso senti m ento di consapevolezza della crisi nelle proprie possibi lità di aiutare il proprio figlio o figlia, ma nel contempo com porta un vivo sentim ento affettivo e una capacità em- patica di identificarsi alla figlia/o e alle sue difficoltà, con una rinnovata speranza riguardo a sé e alle proprie capa cità di amare.

196

Page 12: Archivio Dina Vallino Pubblicazioniassociazionedinavallino.it/wp-content/uploads/2017/06/crisi-mat-ita.p… · ni di maternità3. Crisi latente, sappiamo, è un tipo di crisi fra

Bibliografia

Ab é c a s s is E. (2006), Lieto evento, Marsilio, Venezia.Ad a mo S.M.G. (1990), Un breve viaggio nella propria mente,

Liguori, Napoli.Al iz a d e A.M. (2006), «Thenon-maternal psychic space». In Al i- z a -

d e A.M. (Ed.), Motherhood in thè twenty-fìrst century, Karnac, London.

Am m a n it i M. (1989) (a cura di), La nascita del Sé, Laterza, Bari.Am m a n it i M. (1992) (a cura di), La gravidanza tra fantasia e realtà,

11 Pensiero Scientifico, Roma.Am m a n it i M. (1997), Crescere con i figli, le nuove regole dell'edu

cazione, Mondadori, Milano.Am m a n it i M. (2008), Pensare per due. Nella mente delle madri,

Laterza, Bari.Am m a n it i M., Ca n d e l o r i C., Po l a M., Ta m b e l l i R. (1995), Mater

nità e gravidanza. Studio delle rappresentazioni materne, Raf faello Cortina, Milano.

An s e r m e t F. (1999), Clinique de l’origine: l’enfant entre la médeci- ne et la psychanalyse, Editions Payot, Lausanne.

An s e r m e t F. (2006), «Morte e nascita». In La Sa l a G.B., Io r i V., Mo n t i F., Fa g a n d in i P. (a cura di), La “normale" complessità del venire al mondo, Guerini Studio, Milano.

An z ie u D. (1987), «Cadre psychanalytique et enveloppes psychi- ques». In Journal de la psychanalyse de l’enfant, 2, pp. 12-24.

Ar c id ia c o n o C. (1996), Identità femminile e psicoanalisi, Franco Angeli, Milano.

Ar g e n t ie r i S. (2007), «Omosessualità e pregiudizio». In Microme ga, 4, pp. 175-187.

Ar n o u x D., G u ig n a r d F. (2003), «Significato dell’identità di ge nere nel settino analitico». In Rivista di psicoanalisi, 4, pp. 739-750.

Au h a g e n St e ph a n o s U. (1993), La maternità negata. La paura in conscia di un figlio desiderato, Bollati Boringhieri, Torino.

Ba r a n g e r M. (1969), «Regressione e temporalità nel trattamen to psicoanalitico». Tr. it. in Ba r a n g e r W., Ba r a n g e r M. (1990), La situazione psicoanalitica come campo bipersonale, Raffaello, Cortina, Milano.

Ba r l e t t a G. et al. (1982), «Il vissuto della maternità nell’espe rienza clinica delle donne in gravidanza». In Età evolutiva, 13, pp. 64-66.

197