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Gazzetta d’Asti | 9 febbraio 2018 __________________ INFORMAZIONE RELIGIOSA ________________________________________ 17 Eucarestia molto partecipa- ta come ogni anno, e ben anima- ta dalla corale, quella per la festa di Don Bosco mercoledì 31 gen- naio alle 18,30. Nella parrocchia- le gremita di giovani, fra cui spic- cavano rappresentanti del gruppo tamburini e sbandieratori del Ri- one, si è faa memoria, insieme al nostro Vescovo, che nell’ome- lia ne ha ricordato le origini conta- dine astigiane, del grande Giovan- ni Melchiorre Bosco, meglio noto come don Bosco, proprio nel gior- no in cui avvenne la sua morte. Salì al Padre infai, dopo una vita de- dicata alla gioventù in difficoltà, all’alba del 31 gennaio 1888. E fu il Papa Pio XI il 2 giugno 1929 a bea- tificarlo dichiarandolo poi santo il 1º aprile 1934, giorno di Pasqua. Padre Francesco nell’omelia ne ricorda il carisma indi si rivolge ai giovani destinatari del grande evento dell’autunno 2018, la XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi avente come tema proprio “I giovani, la fede e discernimento vocazionale”. Interesserà un’ampia fascia d’età, dai 14 ai 29 anni. Infai si è prolungato molto il percorso che il giovane compie in famiglia prima di raggiungere un’autonomia di vita soddisfacente. Spesso tale mo- mento tarda ad arrivare anche per difficoltà d’inserimento nel mon- do del lavoro. E proprio a famiglia, scuola e chiesa unite insieme è demanda- ta l’educazione del giovane al qua- le vanno offerte esperienze “for- ti” di carità, di missionarietà, in- contrando il Signore Gesù che ri- vela all’uomo che cos’è veramen- te l’uomo. “Ed i giovani, per i qua- li don Bosco ha vissuto, ai quali ha lasciato un segno, una traccia - con- clude il vescovo - devono essere pro- tagonisti di un vero e proprio cam- mino di crescita, avere il coraggio di porsi al centro della vita della Chie- sa ma soprauo farsi delle doman- de essenziali: cosa guadagno stando alla sequela di Cristo? perché vivo? per chi vivo? giungendo così gradual- mente alla piena coscienza dell’im- portanza di quel discernimento vo- cazionale che sarà oggeo di appro- fondimenti sinodali”. > P. P. Secondo appuntamento saba- to scorso 3 febbraio alle 21 nel- la parrocchia ciadina di San Gio- vanni Bosco della rassegna “Cori in Coro” organizzata dall’Istituto Diocesano Liturgico Musicale gui- dato da don Simone Unere che, in- troducendo la serata, ringrazia per l’ospitalità il parroco, il direore del Don Bosco e il Vescovo per la sua presenza. Ogni anno “Cori in Coro” ol- tre alla celebrazione eucaristica in Caedrale in memoria di Santa Cecilia, propone delle serate “ca- nore” che hanno l’obieivo di cre- are condivisione, confronto e so- prauo relazione fra coloro che si dedicano seimanalmente al canto liturgico. “Si va davvero oltre il can- tare insieme - ricorda don Simone -. La nostra deve essere un’esperien- za trasversale di amicizia, in cui biso- gna dare qualcosa di sé”. Dopo il successo dello scorso 27 gennaio nella chiesa parrocchia- le di Gorzano con i cori di Cister- na, Gorzano stesso e della Dioce- si di Asti direo dal M° Manuela Avidano, responsabile della rasse- gna, assente in quanto influenzata, sabato è stata la volta de “Le Note Colorate”, della Corale “Santa Ca- terina” di Isola, del “CSC Val Rila- te”, del “Coro Famiglia San Dome- nico Savio” e della “Corale di San Secondo”. E iniziano “Le Note Colora- te”, una quarantina di bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni, che mostrano il consueto entusia- smo congiunto a bravura, stimola- ti dalla bravissima insegnante Ma- ria Luisa Cerrato ed accompagnati alla tastiera dal M° Alberto Do, lo stesso che seguirà anche i restanti cori ad esclusione del San Dome- nico Savio che ha il suo Maestro “del cuore”, ovvero Pier Luigi Ami- sano. Entusiasmo si è deo, ma an- che delicate armonie, e in chiusu- ra suoni dall’Africa richiamati con l’aiuto di percussioni. Segue la “Corale Santa Caterina” di Isola, più volte da me ascoltata e recensita, direa con un’intensità non comune dal M° Maria Grazia Gianoi. In dodici, oo voci ma- schili e quaro femminili, riescono a caurare l’uditorio, ad emoziona- re con lo stupendo canto alla Vergi- ne “Totus tuus”, in latino, di mons. Marco Frisina e soprauo, dello stesso autore, con “Chi ci separerà”. E il parroco, padre Lauro Vauone, al termine loda i suoi cantori. Altra presenza significativa e più numerosa, circa venticinque co- risti, è quella del Coro “CSC Val Rilate” fondato nel 1985 dal com- pianto M° Mario Molino ed oggi direo con perizia da Luigi No- senzo coadiuvato dal soprano Elsa Fregnan. Tua mariana la propo- sta, con tre brani a cappella. Ec- cezionale lo “Stabat Mater” in un progressivo crescendo. E’ la volta poi dell’esuberanza del “Coro Famiglia San Domenico Savio” direo con energia da Nuc- cia Scoglia coadiuvata da Mauro Lorenzato. Per la sua esibizione at- tinge dal repertorio del “Gen Ver- de” del Movimento dei Focolari con il suo famoso “Gloria” mentre il “Sanctus” con suoni caraeristici ci porta nelle savane africane. E infine ecco la grande “Corale di San Secondo” direa dal M° Ma- rio Dellapiana che propone il “San- ctus” dalla “Messa in Do” di Bee- thoven, l’impegnativa “Lacrimosa” dalla “Messa da Requiem” di Mo- zart e una partitura dell’unica Mes- sa scria da Giacomo Puccini con palesi echi verdiani vista l’ammira- zione che il musicista toscano ave- va per il Maestro di Busseto. Al vescovo poi il saluto e il con- gedo con la domanda “Quale bel- lezza salverà il mondo?”. E la ri- sposta, la musica, è insita nella se- rata di cui ringrazia don Simone e le corali per il costante impegno. E come bis, prima della benedizione, chiede a tui i coristi e al pubblico di intonare con lui la “Salve Regi- na” in onore della Madre Celeste. > Patrizia Porcellana Al 31 gennaio il vescovo parla del Sinodo in preparazione San Giovanni Bosco i giovani e la fede Al Don Bosco serata all’insegna del canto sacro con cinque corali Le Note Colorate Il Coro Famiglia San Domenico Savio La Corale di San Secondo Il Coro CSC Val Rilate La Corale Santa Caterina

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Gazzetta d’Asti | 9 febbraio 2018 __________________ INFORMAZIONE RELIGIOSA ________________________________________ 17

Eucarestia molto partecipa-ta come ogni anno, e ben anima-ta dalla corale, quella per la festa di Don Bosco mercoledì 31 gen-naio alle 18,30. Nella parrocchia-le gremita di giovani, fra cui spic-cavano rappresentanti del gruppo tamburini e sbandieratori del Ri-one, si è fatt a memoria, insieme al nostro Vescovo, che nell’ome-lia ne ha ricordato le origini conta-dine astigiane, del grande Giovan-ni Melchiorre Bosco, meglio noto come don Bosco, proprio nel gior-no in cui avvenne la sua morte. Salì al Padre infatt i, dopo una vita de-dicata alla gioventù in diffi coltà, all’alba del 31 gennaio 1888. E fu il Papa Pio XI il 2 giugno 1929 a bea-tifi carlo dichiarandolo poi santo il

1º aprile 1934, giorno di Pasqua.Padre Francesco nell’omelia ne

ricorda il carisma indi si rivolge ai giovani destinatari del grande evento dell’autunno 2018, la XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi avente come tema proprio “I giovani, la fede e discernimento vocazionale”.

Interesserà un’ampia fascia d’età, dai 14 ai 29 anni. Infatt i si è prolungato molto il percorso che il giovane compie in famiglia prima di raggiungere un’autonomia di vita soddisfacente. Spesso tale mo-mento tarda ad arrivare anche per diffi coltà d’inserimento nel mon-do del lavoro.

E proprio a famiglia, scuola e chiesa unite insieme è demanda-

ta l’educazione del giovane al qua-le vanno off erte esperienze “for-ti” di carità, di missionarietà, in-contrando il Signore Gesù che ri-vela all’uomo che cos’è veramen-te l’uomo. “Ed i giovani, per i qua-li don Bosco ha vissuto, ai quali ha

lasciato un segno, una traccia - con-clude il vescovo - devono essere pro-tagonisti di un vero e proprio cam-mino di crescita, avere il coraggio di porsi al centro della vita della Chie-sa ma sopratt utt o farsi delle doman-de essenziali: cosa guadagno stando

alla sequela di Cristo? perché vivo? per chi vivo? giungendo così gradual-mente alla piena coscienza dell’im-portanza di quel discernimento vo-cazionale che sarà oggett o di appro-fondimenti sinodali”.

> P. P.

Secondo appuntamento saba-to scorso 3 febbraio alle 21 nel-la parrocchia citt adina di San Gio-vanni Bosco della rassegna “Cori in Coro” organizzata dall’Istituto Diocesano Liturgico Musicale gui-dato da don Simone Unere che, in-troducendo la serata, ringrazia per l’ospitalità il parroco, il dirett ore del Don Bosco e il Vescovo per la sua presenza.

Ogni anno “Cori in Coro” ol-tre alla celebrazione eucaristica

in Catt edrale in memoria di Santa Cecilia, propone delle serate “ca-nore” che hanno l’obiett ivo di cre-are condivisione, confronto e so-pratt utt o relazione fra coloro che si dedicano sett imanalmente al canto liturgico. “Si va davvero oltre il can-tare insieme - ricorda don Simone -. La nostra deve essere un’esperien-za trasversale di amicizia, in cui biso-gna dare qualcosa di sé”.

Dopo il successo dello scorso 27 gennaio nella chiesa parrocchia-

le di Gorzano con i cori di Cister-na, Gorzano stesso e della Dioce-si di Asti dirett o dal M° Manuela Avidano, responsabile della rasse-gna, assente in quanto infl uenzata, sabato è stata la volta de “Le Note Colorate”, della Corale “Santa Ca-terina” di Isola, del “CSC Val Rila-te”, del “Coro Famiglia San Dome-nico Savio” e della “Corale di San Secondo”.

E iniziano “Le Note Colora-te”, una quarantina di bambini di

età compresa tra i 6 e i 14 anni, che mostrano il consueto entusia-smo congiunto a bravura, stimola-ti dalla bravissima insegnante Ma-ria Luisa Cerrato ed accompagnati alla tastiera dal M° Alberto Do, lo stesso che seguirà anche i restanti cori ad esclusione del San Dome-nico Savio che ha il suo Maestro “del cuore”, ovvero Pier Luigi Ami-sano. Entusiasmo si è dett o, ma an-che delicate armonie, e in chiusu-ra suoni dall’Africa richiamati con l’aiuto di percussioni.

Segue la “Corale Santa Caterina” di Isola, più volte da me ascoltata e recensita, dirett a con un’intensità non comune dal M° Maria Grazia Gianott i. In dodici, ott o voci ma-schili e quatt ro femminili, riescono a catt urare l’uditorio, ad emoziona-re con lo stupendo canto alla Vergi-ne “Totus tuus”, in latino, di mons. Marco Frisina e sopratt utt o, dello stesso autore, con “Chi ci separerà”. E il parroco, padre Lauro Vatt uone, al termine loda i suoi cantori.

Altra presenza signifi cativa e più numerosa, circa venticinque co-risti, è quella del Coro “CSC Val Rilate” fondato nel 1985 dal com-pianto M° Mario Molino ed oggi dirett o con perizia da Luigi No-senzo coadiuvato dal soprano Elsa Fregnan. Tutt a mariana la propo-

sta, con tre brani a cappella. Ec-cezionale lo “Stabat Mater” in un progressivo crescendo.

E’ la volta poi dell’esuberanza del “Coro Famiglia San Domenico Savio” dirett o con energia da Nuc-cia Scoglia coadiuvata da Mauro Lorenzato. Per la sua esibizione at-tinge dal repertorio del “Gen Ver-de” del Movimento dei Focolari con il suo famoso “Gloria” mentre il “Sanctus” con suoni caratt eristici ci porta nelle savane africane.

E infi ne ecco la grande “Corale di San Secondo” dirett a dal M° Ma-rio Dellapiana che propone il “San-ctus” dalla “Messa in Do” di Bee-thoven, l’impegnativa “Lacrimosa” dalla “Messa da Requiem” di Mo-zart e una partitura dell’unica Mes-sa scritt a da Giacomo Puccini con palesi echi verdiani vista l’ammira-zione che il musicista toscano ave-va per il Maestro di Busseto.

Al vescovo poi il saluto e il con-gedo con la domanda “Quale bel-lezza salverà il mondo?”. E la ri-sposta, la musica, è insita nella se-rata di cui ringrazia don Simone e le corali per il costante impegno. E come bis, prima della benedizione, chiede a tutt i i coristi e al pubblico di intonare con lui la “Salve Regi-na” in onore della Madre Celeste.

> Patrizia Porcellana

Al 31 gennaio il vescovo parla del Sinodo in preparazione

San Giovanni Boscoi giovani e la fede

Al Don Bosco serata all’insegna del canto sacro con cinque corali

Le Note Colorate

Il Coro Famiglia San Domenico Savio

La Corale di San Secondo

Il Coro CSC Val Rilate

La Corale Santa Caterina