accoglienza e tutela dei diritti dei minori nel centro di lampedusa · la configurazione giuridica...

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Accoglienza e tutela dei diritti dei minori nel Centro di Lampedusa Dossier di monitoraggio Progetto Praesidium III Gennaio 2009

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Accoglienza e tuteladei diritti dei minori

nel Centro diLampedusa

Dossier di monitoraggio

Progetto Praesidium III

Gennaio 2009

PREMESSA ........................................................................................................................................................................................................................... pag. 0

1 . METODOLOGIA .................................................................................................................................................................................................... pag. 0

2 . LA CONFIGURAZIONE GIURIDICA DEL CSPA DI LAMPEDUSA ........................................................................ pag. 0

3 . DATI GENERALI SUGLI ARRIVI A LAMPEDUSA.................................................................................................................. pag. 0

4 . RISULTATI PRINCIPALI E RACCOMANDAZIONI ................................................................................................................ pag. 0

Indice

ACCOGLIENZA E TUTELA DEI DIRITTI DEI MINORI NEL CENTRO DI LAMPEDUSA

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Ogni informazione contenuta in questo documentopotrà essere utilizzata solo dietro opportuna citazione della fonte.

L’organizzazione Save the Children Italia(SCI), nell’ambito del progetto Praesidium

III, in convenzione con il Ministero dell’Internoe in partenariato con l’United Nations HighCommissioner for Refugees (UNHCR),l’International Organization for Migration(IOM) e la Croce Rossa Italiana (CRI), ha svolto,all’interno delle proprie attività progettuali apartire dal mese di maggio 2008, unmonitoraggio sulla conformità delle condizionie delle procedure di accoglienza dei minori nelCentro di soccorso e prima accoglienza diLampedusa (CSPA) agli standard previsti dallanormativa nazionale e internazionale inmateria. Secondo quanto previsto dallaConvenzione con il Ministero dell’Interno, Savethe Children ha il mandato di “monitorare chele procedure e gli standard di accoglienza deiminori non accompagnati e dei nuclei familiaricon minori a carico nel centro di Lampedusasiano conformi agli standard internazionali”,“contribuire allo sviluppo di una procedura perl’accertamento dell’età fondata sul rispetto deidiritti dei minori e al monitoraggio della suaeffettiva ed efficace applicazione”, nonché“verificare che il percorso dei minori stranieridal loro arrivo in frontiera alle strutture diaccoglienza in Sicilia, avvenga nel pienorispetto dei loro diritti”.In particolare, gli operatori di Save the Childrenintervengono nelle operazioni successive aglisbarchi contribuendo a garantire ai migranti

informazioni immediate, verificando che iminori non accompagnati vengano identificaticome tali e che sia garantito il mantenimentodell’unità familiare.All’interno del centro, SCIfornisce ai minori non accompagnatiinformazioni sui loro diritti, anche attraversosessioni di informazione collettiva, e garantisceassistenza legale ai casi che necessitano diinterventi specifici (ad esempio, minorierroneamente identificati all’arrivo e minori insituazione particolarmente vulnerabile dariferire alle strutture competenti). La verificadelle condizioni di accoglienza all’interno delcentro viene svolta congiuntamente con leorganizzazioni partner del progetto.

Il presente dossier si aggiunge alle relazioniperiodiche presentate al Ministero degli Internirelativamente alle criticità registratenell’ambito delle attività progettuali e sipropone di fornire un quadro più esaustivodelle condizioni rilevate nel centro diLampedusa con riferimento alle condizioni diassistenza e alla tutela dei diritti dei minorimigranti. Obiettivo del’indagine è anchefornire, sulla base dell’analisi delle procedureapplicate, raccomandazioni puntuali alleistituzioni competenti al fine di adeguarel’accoglienza garantita ai migranti in arrivo viamare e, tra di loro, in particolare, ai minori aglistandard previsti dalla normativa nazionale einternazionale vigente.

Premessa

ACCOGLIENZA E TUTELA DEI DIRITTI DEI MINORI NEL CENTRO DI LAMPEDUSA

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Nell’attività di rilevazione degli standard diaccoglienza e tutela dei diritti nel centro

di Lampedusa è stata utilizzata, comestrumento metodologico, una griglia dimonitoraggio basata sugli standard nazionali einternazionali di tutela dei diritti dei minori e,per ciò che attiene le condizioni materiali diaccoglienza, anche sulla convenzione per lagestione del centro stipulata tra l’ente gestore,la cooperativa Lampedusa Accoglienza, e laPrefettura di Agrigento. I dati e le informazionicontenuti nel rapporto si basano dunque sulmonitoraggio realizzato dagli operatori di Savethe Children a Lampedusa, ossia, unaconsulente legale e un mediatore culturale, e siriferiscono al periodo maggio (data di iniziodelle attività) – dicembre 2008.Le informazioni relative ai migranti trattenuti, aitempi di permanenza nel centro e alle

procedure di trasferimento sono state raccoltesulla base dei dati forniti dall’UfficioImmigrazione della Questura di Agrigento einseriti in un database informatico predispostoda Save the Children.Il presente documento è organizzato secondo ilpercorso seguito dai minori dallo sbarco fino altrasferimento dal centro di Lampedusa versoaltre strutture ed articolato sulla base dei dirittie degli standard applicabili in ciascuna fase diquesto percorso, vale a dire: identificazionecome minore e verifica delle relazioniparentali; accertamento dell’età; assistenza eprotezione dei minori richiedenti asilo e minorivittime di tratta; colloqui con i minori,informazione e interpretariato; standard diaccoglienza e accesso all’assistenza sanitaria;trattenimento, divieto di espulsione eprocedure di trasferimento.

Metodologia

ACCOGLIENZA E TUTELA DEI DIRITTI DEI MINORI NEL CENTRO DI LAMPEDUSA

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1 Art. 2, comma 1,Decreto legge 451/95

2 Art. 2, comma 2,Decreto legge 451/95

3 Attualmente i CDApresenti sul territoriosono: Bari Palese, areaaeroportuale – 744posti; Brindisi,Restinco– 180 posti;Cagliari, Elmas – 200posti (Centro disoccorso e primaaccoglienza);Caltanissetta, ContradaPian del Lago – 360posti; Crotone, localitàSant’Anna – 1202posti; Foggia, BorgoMezzanone – 342posti; Gorizia, Gradiscad’Isonzo – 112 posti;Siracusa, Cassibile –200 posti; Trapani,Pantelleria – 25 posti(Centro di soccorso eprima accoglienza)

4 “Le parole <<centrodi permanenzatemporanea>> ovvero<<centro dipermanenzatemporanea eassistenza>> sonosostituite, in generale,in tutte le disposizionedi legge e diregolamento, dalleseguenti: <<centro diidentificazione edespulsione>> qualenuova denominazionedelle medesimestrutture”, art. 9 delTesto coordinato delDecreto legge 23maggio 2008 n. 92con la Legge diconversione del 24luglio 2008 n. 125

L’istituzione e la disciplina dei centri prepostial trattenimento dei migranti e dei

richiedenti asilo trova riscontro in una serie difonti normative spesso frammentarie edisorganiche; in alcuni casi, la configurazionegiuridica di queste strutture è contenuta in unaregolamentazione di urgenza adottata allo scopodi fronteggiare il fenomeno degli arrivi via mare.Il centro di Lampedusa è stato istituito nelluglio del 1998 come Centro di permanenzatemporanea ed assistenza (CPTA), conl’ulteriore funzione di “centro di primosoccorso e smistamento” dei migranti chesbarcavano sull’isola. Il trattenimento presso lastruttura aveva quindi l’obiettivo di combinarele esigenze di ordine pubblico con quelle dicarattere più strettamente umanitario, nel sensodi garantire l’assistenza sanitaria provvedendo,al contempo, all’identificazione dei migrantiprima del trasferimento in altre strutture delterritorio nazionale.In questo senso si può affermare che ladestinazione originaria del centro diLampedusa si collocasse a metà strada tra iCentri di accoglienza (CDA) e i Centri dipermanenza temporanea ed assistenza (CPTA),senza che però fosse prevista alcuna specificaregolamentazione circa il termine massimo dipermanenza o altre specifiche condizioni emodalità di trattenimento.I Centri di Accoglienza sono stati istituiti condecreto legge nel 1995. Il decreto diventa lafonte normativa con la quale si autorizza“l’istituzione, a cura del Ministero dell’Interno,[…] di tre centri dislocati lungo la frontieramarittima delle coste pugliesi per le esigenze diprima assistenza”1 in favore degli stranieri prividi qualsiasi mezzo di sostentamento e in attesadi identificazione o espulsione. Lo stessodecreto prevede inoltre la possibilità diistituire altri centri “per fronteggiaresituazioni di emergenza che si verificanoin altre aree del territorio nazionale”2. Ildecreto è stato successivamente convertitonella Legge 563/95, la cosiddetta legge Puglia,che rappresenta ad oggi la sola base normativaper l’istituzione dei diversi centri di

accoglienza presenti sul territorio italiano3.I Centri di Accoglienza nascono quindi comestrutture destinate a garantire un primosoccorso ai cittadini stranieri che arrivanoirregolarmente sul territorio italiano, e il lorotrattenimento presso questi centri è “limitato”al periodo di tempo necessario all’adozione diun provvedimento che ne autorizzi lapermanenza sul territorio oppure ne dispongal’allontanamento. In realtà, il decreto legge, cosìcome anche la successiva legge di conversione,non fissa nessun limite temporale in relazionealla durata del trattenimento, né prevede alcuncontrollo da parte dell’autorità giudiziaria perquella che si sostanzia, comunque, come unalimitazione della libertà personale.I Centri di permanenza temporanea edassistenza4 vengono istituiti dall’art. 12 dellalegge n. 40/98 intitolata “Disciplinadell’immigrazione e norme sulla condizionedello straniero”5. In queste strutture sonotrattenuti i migranti e i richiedenti asilodestinatari di un provvedimento direspingimento alla frontiera o di espulsione, giàadottato e notificato ma non immediatamenteeseguibile. Il trattenimento può essere dispostoper un massimo di 60 giorni dietro convalidada parte dell’autorità giudiziaria.I Centri di accoglienza sono stati allestitiall’interno di strutture molto diverse tra loro;nella maggior parte dei casi si tratta di edificipre-esistenti adibiti ad altri scopi6, comunquediversi da quello dell’accoglienza. In questosenso l’individuazione e l’istituzione di talicentri avviene spesso in deroga ad una serie didisposizioni tra cui alcune in materia di appaltidi lavori e servizi pubblici. Il carattereessenzialmente emergenziale di questestrutture trova poi nel D.P.R. 394/99 la suafonte di legittimazione, laddove si prevedeespressamente la possibilità di disporre “lalocazione, l’allestimento, il riadattamento ela manutenzione di edifici e di aree ditrasporto ed il posizionamento di struttureanche mobili”7.Con decreto Interministeriale del 16/02/2006il centro di Lampedusa viene trasformato da

La configurazione giuridicadel CSPA di Lampedusa

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5 La legge 40/98 vieneassorbita nel D.lgs. 25luglio 1998, n. 286,Testo unico delledisposizioni concernentila disciplinadell’immigrazione enorme sulla condizionedello straniero(cosiddetta Turco-Napolitano)

6 In particolare, ilCentro di Lampedusaera situato nei pressidell’Aeroporto e avevauna capienza massimadi 186 posti.

7 Art. 22, comma 2,D.P.R. 394/99,regolamento diattuazione del TestoUnicosull’immigrazione.

8 Vedi nota 39 D.Lgs. 28/1/2008 n°2510 Nonostante la

modifica, più che altroformale, la natura delcentro di Lampedusacontinua ad esserecontroversa e sollevala questione relativaalla detenzioneall’arrivo. Nella prassi imigranti e irichiedenti asilosoccorsi in mare esulle coste diLampedusa vengonotrattenuti presso ilcentro per unaperiodo di temposicuramente superiorealle 48 ore e senzaalcuna convalidagiudiziaria. Tale tipo didetenzione si pone incontrasto con quantostabilito dal dirittointerno in tema dilimitazione dellalibertà personale. Lalegge italiana prevedein maniera moltopuntuale e dettagliatale ipotesi e i terminientro cui è consentitala compressione di

CPTA in Centro di soccorso e primaaccoglienza (CSPA). La natura giuridica delcentro viene modificata allo scopo digarantire agli stranieri sbarcatiun’assistenza immediata prima dip rocedere al trasferimento presso i Centridi Accoglienza ovvero presso i Centri diIdentificazione e Espulsione (ex CPT)8 oancora presso i Centri di Accoglienza perRichiedenti Asilo (ex Centro di Identificazione- CdI)9.Tuttavia, nel decreto, non vengonoindicate le condizioni e le modalità specifichedi trattenimento. In ogni caso, i migrantisbarcati sull’isola dovrebbero essere trattenuti

nel centro per un periodo di tempo limitatoad un massimo di 48 ore, per consentire leattività di soccorso e di prima accoglienza, lesole attività cui è attualmente deputato ilCSPA di Lampedusa10.

Considerazioni ulteriori devono inoltre esseresollevate laddove si voglia sottolineare laparticolare condizione dei minori migranti erichiedenti asilo (accompagnati o nonaccompagnati) per i quali è esplicitamentevietata, sia dal diritto interno cheinternazionale, qualsiasi forma di detenzionearbitraria11.

La configurazione giuridicadel CSPA di Lampedusa

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questo dirittocostituzionale (art. 13Cost.). In particolare,per specifiche ipotesidi identificazione,l’autorità di pubblicasicurezza puòtrattenere una personanon accusata di reatiper un massimo di 24ore (D.Lgs. 144/2005).Entro le 48 ore daltrattenimento ènecessario richiedere laconvalida all’autoritàgiudiziaria

11 Vd. In propositocapitolo 8 del presenterapporto

12 Dati Ministerodell’Interno, vd:http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/sala_stampa/notizie/immigrazione/0713__2008_10_13_modello_lampedusa.html

13 Dati aggiornati Ufficioimmigrazione dellaQuestura di Agrigento

Negli ultimi 5 anni è stato registrato uncerto aumento degli arrivi dei migranti

sull’isola di Lampedusa: nel 2003 questi sonostati pari a 8.800, 10.477 nel 2004, 15.527 nel2005, 18.047 arrivi nel 2006 e 11.749 nel200712 fino ad arrivare ai 31.250 arrivi al 31dicembre 200813.

I numeri più consistenti di arrivi siconcentrano, generalmente, nei mesi estiviquando le condizioni climatiche rendonorelativamente più sicura la traversata delMediterraneo da parte delle imbarcazioni deimigranti. Nel 2008, tuttavia, gli arrivi del mesedi ottobre (4618) hanno addirittura superatoquelli dei mesi di luglio (4030) e agosto (4055)e nei mesi di novembre e dicembre sonosbarcati, rispettivamente, 2808 e 2722 migranti(superiori agli arrivi dei mesi di maggio – 2265– e giugno – 2659 –).Questi dati lasciano supporre che i rischi delviaggio costituiscono sempre meno undeterrente alle partenze dei migranti costretti,in molti casi, ad abbandonare il proprio paese ocomunque mossi da motivazioni ben più fortidei pericoli prevedibili.

Di seguito vengono riportati i dati complessividegli arrivi per mese a partire da maggio, datadi inizio delle attività di Save the Childrensull’isola.

Sul totale dei migranti adulti, l’86% è costituitoda uomini e il 14% da donne, il totale degliuomini, da maggio al 31 dicembre è di 21.002,

mentre le donne sono in totale 3.389; il graficon. 2 restituisce il numero degli arrivi per sessonei diversi mesi. Nel grafico a fianco (n. 3)vengono invece indicati gli arrivi per meseanche dei nuclei familiari; dei minoriaccompagnati e dei minori nonaccompagnati che sono risultati in totale,rispettivamente, di: 1147, 299 e 1902. Lamigrazione dei nuclei familiari costituisce quasiil 4,3% del totale dei migranti; si tratta difamiglie o donne sole che portano con sébambini anche di pochi mesi.

Se si guarda l’andamento degli arrivi deiminori (2201 in totale), sia accompagnati chenon, per mese, si nota come questi sianopassati dai 174 di maggio ai 411 del mese diottobre, ai 208 del mese di novembre ai 190 didicembre. I minori che arrivano aLampedusa senza l’assistenza di genitori o

Dati generali sugli arrivi a Lampedusa

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22652659

4030 4055

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28082722

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Totale migranti sbarcati/mese 2008 (graf. 1)

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UOMINI DONNE MIGRANTI

Arrivi adulti al mese nel 2008 (graf. 2)

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UOMINI DONNE NUCLEI FAMILIARI

MINORI ACCOMPAGNATI MSNA

Arrivi categorie migranti 2008 (graf. 3)

familiari rappresentano, inoltre, l’86,4% deltotale dei minori e l’8,27% del totale deimigranti in arrivo.Per quanto riguarda le nazionalità è statoregistrato, rispetto agli anni precedenti, unnotevole aumento degli arrivi dei migrantiprovenienti da zone di crisi e paesi in conflitto,segno di un cambiamento piuttosto radicalenella tipologia di migrazione e nelle rottemigratorie. Le nazionalità più rappresentate tragli adulti risultano essere:Tunisia (24%); Nigeria(21%); Somalia (11%); Eritrea (12%); seguite daGhana (6%) e Marocco (6%). Rispetto agli arriviper mese, va rilevato che l’ingresso dei Tunisinirisultava assolutamente ridotto fino al mese diagosto (310) mentre ha superato le 750persone a ottobre ed è arrivato a 1517 nelmese di dicembre. Gli arrivi di Somali e Eritreisi sono invece concentrati nei mesi estivi, persubire una drastica diminuzione nei mesiautunnali. La percentuale di Nigeriani è invecerisultata piuttosto elevata per tutto l’anno, pursubendo una relativa diminuzione nei mesi dinovembre e dicembre. (gr. 4)

Per quanto riguarda i minori, Egitto (25%);Eritrea (15%); Nigeria (13%) Palestina (11%) eSomalia (9%) rimangono le nazionalità piùrappresentate; sono presenti con percentualimolto significative anche la Tunisia (7%) e ilGhana (6%) mentre è più ridotta l’incidenza dipaesi di provenienza come il Marocco (2%) e il

Togo (2%). Ciò induce a pensare che lamigrazione egiziana, verso Lampedusa, siafortemente o quasi esclusivamente caratterizzatada ragazzi molto giovani e che, nella maggiorparte dei casi, costituiscono una risorsaimportante, in termini di sostegno economico,per la propria famiglia nel paese di origine. Perquanto riguarda i minori non accompagnatiprovenienti dalla Palestina, si tratta in molti casi,in base all’esperienza maturata e alle indicazionidei mediatori culturali, di ragazzi che dichiaranouna nazionalità diversa da quella reale sperandoche ciò possa aiutarli nel percorso diregolarizzazione in Italia.Anche per i minori èpossibile osservare che gli arrivi di Somali eEritrei si sono concentrati nei mesi estivi,mentre da ottobre a novembre sononotevolmente aumentati gli ingressi di Egiziani eTunisini. (gr. 5)

I minori non accompagnati in arrivo aLampedusa hanno generalmente un’etàcompresa tra i 16 e i 17 anni, ma ci sonoragazzi e ragazze che arrivano senza l’assistenzadei propri genitori in età anche inferiore (13 e14 anni). In generale, inoltre, i minori nonaccompagnati sono per la maggior parteragazzi – circa il 90% - (in particolare sono disesso maschile quasi tutti i minori provenientidall’Egitto, mentre le minori non accompagnateprovengono in prevalenza da Nigeria, Eritrea eSomalia).

Dati generali sugli arrivi a Lampedusa

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Dati generali sugli arrivi a Lampedusa

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Nazionalità adulti 2008 (graf. 4)

Somalia 11%

Costa díAvorio 1%

India 2%

Togo 1%

Marocco 6%

Etiopia 1%

Eritrea 12%

Sudan 1%

Palestina 2%

Gambia 1%

Tunisia 24%

Burkina Faso 1%

Iraq 1%

Ghana 6%

Pakistan 1%

Egitto 1%

Algeria 2%

Bangladesh 1%

Nigeria 21%

Mali 1%

Altro 2%

Guinea 1% Niger 0% Kenya 0% Senegal 0%

Nazionalità minori 2008 (graf. 5)

Egitto 25%

Algeria 1%

Ghana 6%

Burkina Faso 1%

Tunisia 7%

Costa d’Avorio 1%

Iraq 2%

Eritrea 15%

Togo 2%

Somalia 9%

Sudan 1%

Palestina 11%

Etiopia 1%

Marocco 2%

Nigeria 13%

Niger 1%

Altro 2%

Pakistan 0% Mali 0%

14 Vd. Nota 31 L’attività svolta dalle organizzazioniumanitarie all’interno del centro di

Lampedusa e la collaborazione con leistituzioni competenti hanno certamentecontribuito a migliorare le condizioni diaccoglienza nel centro e modificare alcuneprassi adottate.Tuttavia, dall’analisi svolta nelpresente rapporto, emergono aspetti critici cuirimane necessario far fronte per garantirepienamente i diritti dei minori così comesanciti dalle norme nazionali e internazionali.

Rispetto alle p rocedure di identificazioneall’arrivo, Save the Children ha rilevato, comebuona prassi, l’attività di informazione svoltadalle Forze dell’ordine con l’ausilio deimediatori culturali; tale attività contribuisce agarantire ai migranti informazioni di base sulleprocedure successive all’arrivo e puòcontribuire a limitare le difficoltà in fase diregistrazione delle generalità e dei datianagrafici. In generale, inoltre, l’Ufficioimmigrazione della Questura presente nelcentro, si è dimostrato sempre disponibile alconfronto e attento alle istanze delleorganizzazioni umanitarie.

Tra gli elementi di criticità che ancorapermangono, è possibile tuttavia segnalare:

· tempi lunghi di attesa prima dell’avvio dellaprocedura di identificazione;

· criteri non univoci per l’assegnazione dipriorità in questa fase alle categorievulnerabili, tra cui i minori nonaccompagnati;

· procedure variabili, a seconda del personaledi polizia impiegato, rispetto all’invioall’accertamento medico per ladeterminazione dell’età;

· ricorso in aumento, soprattutto negli ultimimesi, all’esame medico per l’accertamentodell’età nei confronti dei migranti che sidichiarano minorenni, invocato quindi noncome estrema ratio, ma in maniera semprepiù massiccia;

· mancato rinvio all’accertamento dell’età nei

confronti di migranti che si dichiaranomaggiorenni ma appaiono palesementeminori14;

· attribuzione di valore legale alla proceduradi pre-identificazione con conseguentedifficoltà di modificare, anche parzialmente,i dati resi al momento del fotosegnalamento, anche nel caso di meri errorimateriali;

· distribuzione non sistematica di alimenti egeneri di conforto, in particolare per ibambini, durante le procedure di pre-identificazione (spesso protratte perdiverse ore).

In particolare il grafico seguente (n.6) mostraun aumento degli accertamenti disposti sulnumero totale dei minori, proprio a partire dalmese di novembre, quando è stato dispostol’esame radiografico per l’accertamento dell’etàper oltre il 66% dei minori non accompagnatiin arrivo. (gr. 6)

Con riferimento agli aspetti sollevati, ènecessario rafforzare l’attenzione sull’interaprocedura di identificazione, anche inconsiderazione delle ripercussioni determinantiche questa ha sul successivo percorso deglistranieri in Italia. In particolare è necessariogarantire che la procedura di accertamentodell’età venga avviata solo in caso di dubbiofondato sull’età e solo qualora non sia possibiledeterminare altrimenti l’età del soggetto (adesempio attraverso la verifica con leRappresentanze consolari competenti) e che la

Risultati principali e raccomandazioni

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Percentuale rx su totale minori (graf. 6)

stessa attenzione sia prestata ai casi di presuntamaggiore e presunta minore età. È inoltreessenziale che vengano adottate tutte le misurepossibili per limitare i tempi di attesa (aumentodelle postazioni per la registrazione dei dati adisposizione delle Forze dell’ordine),mantenendo una particolare attenzione neiconfronti delle esigenze delle categorievulnerabili. Infine, in considerazione delleparticolari circostanze in cui viene svolta laprocedura di pre-identificazione econsiderando che essa ha soprattutto il fine diregistrare i migranti ai fini dell’accoglienzanella struttura, è opportuno consentire lamodifica, anche parziale, dei dati resi almomento del foto segnalamento.

Nella fase di identificazione, assume particolarerilievo l’annotazione delle r elazioniparentali. Rispetto a questa procedura e più ingenerale alla tutela dell’unità familiare, èpossibile svolgere alcuni rilievi critici:· risulta che raramente le forze di polizia

procedano a ulteriori verifiche, anche nelcaso di difformità nelle dichiarazioni rese daun nucleo familiare;

· è stato possibile constatare che, di prassi, iminori accompagnati da parenti entro il 4°grado vengono inviati presso CARA/CDA seil parente o l’affidatario non è destinatariodi provvedimento di allontanamento. Inquest’ultimo caso (in particolare se ilminore non è accompagnato dai genitori eha più di 14 anni) può accadere, invece, cheil minore venga inserito in una comunitàalloggio, senza tuttavia che venga informatal’autorità giudiziaria o venga richiesto ilconsenso del minore, del genitore o di chine ha la responsabilità;

· le schede telefoniche distribuite nel centro,utili anche a garantire i contatti dei migranticon i familiari nel paese di origine, sonorisultate insufficienti e non semprefunzionanti;

Risulta essenziale implementare le procedureper la verifica delle relazioni parentali, nei casi

dubbi, anche al fine di tutelare il minore daeventuali situazioni di abuso o rischi disfruttamento. Similmente, va garantitaparticolare attenzione nell’annotazione delledichiarazioni relative a familiari già presenti sulterritorio o di cui è previsto l’arrivo. Rispettoalla decisione in merito alla separazione deicomponenti un nucleo familiare è necessarioil consenso del minore, del genitore o dichi ha comunque la responsabilità sulminore, oltre che l’interessamento delTribunale per i Minorenni.Per quanto concerne i contatti telefonici, ènecessario un adeguamento rispetto al nuovoschema di capitolato per la gestione del CSPA(che prevede la distribuzione di una schedatelefonica da 15 e non più da 5 euro), nonchéuna verifica rispetto alla tipologia di cartetelefoniche più adatte per le chiamateinternazionali.

La procedura di accertamento dell’etàattuata a Lampedusa desta preoccupazionirilevanti sul piano del rispetto dei diritti delminore e delle procedure normative previste.In particolare:· non risulta indicato il margine di errore nel

referto medico di accertamento dell’età.Talemancata indicazione, oltre a essere incontrasto con la letteratura medicaprevalente che indica l’impossibilità dideterminare con certezza l’età di unsoggetto, non consente l’applicazione delprincipio del beneficio del dubbio in favoredel minore;

· se la domanda relativa all’accertamentodell’età viene presentata da un migranteidentificato come maggiorenne all’arrivo,questi rimane nell’area adulti in attesadell’esame medico e non viene quindi, neldubbio, trattato come minore;

· non risultano chiare le conseguenze, intermini procedurali, derivanti dall’eventualerifiuto al rilascio del consenso, né il minoreviene informato in merito;

· dal mese di novembre, al minore vienenotificato, dall’Ufficio immigrazione della

Risultati principali e raccomandazioni

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Questura, l’esito dell’esame, mentre nonviene rilasciata copia del referto,eventualmente utile alla presentazione delricorso.

Nel grafico sottostante (gr. 7) vengono riportatigli esiti delle rx disposte (sia dall’UfficioImmigrazione che su richiesta di SCI) nei mesida maggio a dicembre. Dal mese di agosto, gliesiti di rx che hanno attestato la “minore età”superano in modo significativo quelli di“maggiore età”. E’necessario comunqueconsiderare che negli ultimi mesi sonoaumentate le richieste di rx disposte dallaQuestura. (gr. 7)

Nell’attesa di un’eventuale modifica delleprocedure di accertamento dell’età tali dagarantire il rispetto dei diritti del minore, ivicompresa l’adozione di modalità meno invasivepossibile, è necessario porre rimedio allequestioni sollevate: indicazione del margine dierrore nel referto; considerazione del minorecome tale in attesa dell’esito dell’esame;informazione e procedura applicata nel caso dieventuale rifiuto al consenso e consegna dicopia del referto.

Inoltre, attraverso l’attività di monitoraggio confocus specifico sulla condizione dei minoririchiedenti asilo e vittime di tratta è statopossibile rilevare che:· l’attività di informazione così come

l’accesso alla procedura di asilo risultano

demandate, in via esclusiva, all’UNHCRsenza un diretto coinvolgimento delleIstituzioni competenti;

· i minori richiedenti asilo vengono riferitialla rete SPRAR solo su esplicitasegnalazione da parte delle organizzazioniumanitarie, anche nel caso in cui si trovinoin situazioni di particolare vulnerabilità;

· le indagini delle Forze dell’ordine, inparticolare del reparto della Squadramobile, non sono particolarmenteindirizzate alle ipotesi di reato collegate allatratta ed all’identificazione delle vittime pergarantire la loro protezione e reintegrazionedei diritti violati attraverso adeguataassistenza.

Rispetto ai minori richiedenti asilo, ènecessario un maggiore coinvolgimento delleForze dell’ordine rispetto all’informazione ealla presentazione delle richieste di asilo,nonché, compatibilmente con le disponibilitàdi accoglienza all’interno del sistema SPRAR,deve essere sempre considerata la possibilitàdell’inserimento del minore richiedente asilonei centri dedicati.Appare inoltre opportuno concentraremaggiormente le indagini delle Forzedell’ordine sui rischi collegati al fenomenodella tratta, assegnando importanza prioritariaall’identificazione dei minori vittime o arischio, garantendo la presenza di personaleadeguatamente formato e dotandosi distrumenti efficaci e appropriati, tra cui,protocolli compilati e regolarmente aggiornaticontenenti indicatori in grado di guidare ilprocesso di identificazione.

L’aumento degli arrivi registrato nel corso del2008 e, conseguentemente, le difficoltàcollegate all’individuazione di posti inaccoglienza nei centri di destinazione, hannocertamente contribuito a determinare unpeggioramento degli standard di accoglienzae delle condizioni di vita dei migrantiall’interno del CSPA di Lampedusa.

Risultati principali e raccomandazioni

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MINORI DA RX MAGGIORI DA RX

Risultati RX/mese 2008 (graf. 7)

Il grafico sottostante (n.8) restituisceun’immagine dei picchi massimi dip resenza all’interno del CSPA per mese eper categorie di migranti (uomini; donne,minori). Il dato sui singoli gruppi presenti(uomini/donne/minori) è stato ottenutoscorporando per gruppi il numero massimo dipresenze totali in una singola giornata nel mesedi riferimento e non invece facendoriferimento ai picchi di presenze dei singoligruppi (spesso molto superiori) nell’arco dellostesso periodo. Nonostante la capienzamassima di 804 posti, il centro è quindi arrivatoad ospitare quasi 1800 migranticontemporaneamente. (gr. 8)

Rispetto ai minori non accompagnati, inparticolare, il grafico successivo (n.9) mostrapicchi di presenze, nel mese di ottobre,superiori ai 190 minori non accompagnati, di167 a novembre e di 222 a dicembre, a frontedi un numero di 60 posti letto complessividedicati a donne e minori. I minoriaccompagnati sono arrivati a essere 28 a frontedi un’area destinata ai nuclei familiari concomplessivi 26 posti. In questo caso i picchi dipresenze sono stati rilevati a prescindere dalnumero massimo di presenze complessive,facendo unicamente riferimento alle presenzedi minori stranieri.(gr. 9)

Le aree maggiormente critiche relativamentealla gestione del centro sono risultate:· pulizia dei locali e condizioni igieniche;· dotazione di materassi, coperte e locali

sufficienti per far fronte all’alto numero dipresenze;

· distribuzione di vestiario, kit igienici e benidi prima necessità (secondo quanto stabilitodalla convenzione e in considerazione dellapermanenza prolungata nel centro);

· mancata comunicazione ai migranti diquanto spettante e delle eventuali cadenzedelle distribuzioni;

· organizzazione logistica del centro (lungheattese per i turni pasto, ecc.);

· modalità per l’accesso all’assistenza sanitariae svolgimento non sistematico del triagesanitario, soprattutto all’interno delle “zonechiuse” del centro;

· assenza di attività di informazione in meritoa quanto previsto dalla normativasull’immigrazione e la condizione dellostraniero;

· necessità di potenziare l’interventospecifico delle figure professionali presential centro, soprattutto relativamenteall’assistenza fornita a casi vulnerabili;

· necessità di implementare adeguatamente ilservizio di mediazione culturale e rafforzarela presenza di operatori in gradi diesprimersi in una lingua straniera.

Molte delle criticità sollevate possonocertamente essere affrontate implementando

Risultati principali e raccomandazioni

ACCOGLIENZA E TUTELA DEI DIRITTI DEI MINORI NEL CENTRO DI LAMPEDUSA

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UOMINI DONNE MINORI TOTALE

Presenze cspa/categorie/mese 2008 (graf. 8)

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Picchi presenze mna/mese (graf. 9)

15 L’accoglienza deiminori in arrivo viamare, Save theChildren,, ottobre 2008

determinati aspetti relativi alla gestioneordinaria del centro. Le condizioni dipermanente sovraffollamento devono inveceessere risolte con un approccio strutturale,programmando le dotazioni e i posti necessarinei centri di destinazione in ragione degli arrivipresunti.

Per quanto riguarda la gestione del centro, conriferimento in particolare alla distribuzione dibeni e ai servizi offerti, si auspica che undecisivo miglioramento possa derivaredall’adozione del nuovo schema diconvenzione, emanato a novembre dalMinistero dell’Interno. È necessario inoltrerafforzare l’attività di informazione rivolta imigranti, sia con riferimento all’organizzazionelogistica del centro che relativamente a quantoprevisto dalla convenzione sul versante deiservizi di informazione legale, interpretariato emediazione culturale. Una specifica attenzionedeve essere rivolta alle modalità di accessoall’assistenza sanitaria, al fine di garantirepienamente il diritto dei migranti alla salute ela protezione da eventuali patologietrasmissibili.

Come già rilevato, il problema relativo allecondizioni di accoglienza va affrontato anchee soprattutto individuando le misurenecessarie per garantire che la p e rmanenzanel CSPA sia limitata al tempo strettamentenecessario per il trasferimento dei migrantipresso altri centri.In questo senso, come si può vedere nel graficoseguente che riporta il periodo medio e ipicchi massimi di permanenza dei minori nelcentro, Save the Children ha rilevato unaumento significativo del periodo medio dipermanenza. (gr. 10)

Negli ultimi mesi dell’anno moltissimi minorisono stati trattenuti nel CSPA per periodisuperiori ai 20 giorni.Al dicembre 2008 nonrisultavano ancora individuate soluzioni pergarantire il trasferimento dei minori dallastruttura. Come già rilevato nel rapporto sullecomunità alloggio del territorio siciliano15, Savethe Children ritiene che il sistema diaccoglienza dei minori debba essere ripensatoattraverso il coordinamento dei diversi attoricoinvolti (Ministeri; Prefetture; Regioni eComuni;) e una pianificazione centrale chetenga conto dei minori presenti sul territorionazionale e della stima degli arrivi calcolatasulla media del periodo (mese o anno)prevedendo, di conseguenza, trasferimenti daLampedusa su tutto il territorio nazionale.

Infine, nel rapporto sono state sollevatecriticità relativamente al rischio che i minorivengano espulsi, rimpatriati o trattenuti neicentri per immigrati.Tali rischi sonoessenzialmente imputabili a:· difficoltà, di carattere procedurale o legate

al servizio di interpretariato, nella proceduradi identificazione;

· difficoltà già sollevate relativamente allaprocedura di accertamento dell’età;

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Media permanenza

Picchi

Media permanenza minori/picchi/mese 2008 (graf. 10)

· mancata considerazione di eventuali copiedi documenti di identità in possesso deiminori e mancato avvio, nel caso di minorinon richiedenti asilo, delle procedure diaccertamento con le autorità consolaricompetenti.

A tale proposito Save the Children raccomanda,a seguito dell’esame per l’accertamento dell’età,venga comunque garantito un periodo di tempodalla notifica dell’esito dell’esame altrasferimento del minore (24/48 ore) perconsentire la presentazione di eventualidocumenti utili al fine di evitare l’adozione diprovvedimenti quali l’espulsione o iltrasferimento nei centri. Inoltre, nel momentoin cui il minore non richiedente asilo è in

possesso di documenti di identità che neattestino la minore età, la Questura dovrebbeimmediatamente procedere agli accertamentidel caso, laddove non vi siano altri rischi didanno al minore e/o alla sua famiglia e ad altrepersone care (es. minori richiedenti asilo evittime di tratta). Ove ciò non fosse subitopossibile, il minore dovrebbe essere trattatocome tale e inviato in una comunità diaccoglienza con l’invito a presentarsi presso laQuestura per gli accertamenti con le Autoritàdel paese di provenienza.

In ogni caso, deve essere sempre garantital’identificazione certa del migrante primadell’adozione di provvedimenti qualil’espulsione o il respingimento.

Risultati principali e raccomandazioni

ACCOGLIENZA E TUTELA DEI DIRITTI DEI MINORI NEL CENTRO DI LAMPEDUSA

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In conclusione, Save the Children ritiene necessario sviluppare e capitalizzare il modello

sperimentato a Lampedusa di collaborazione tra le organizzazioni umanitarie e le

istituzioni. In questa prospettiva è necessario proseguire nel miglioramento delle capacità

di accoglienza del centro, nel rafforzamento degli interventi sul piano della gestione della

struttura e migliorare le prassi applicate, al fine di garantire il rispetto, la tutela e la

promozione dei diritti dei minori migranti in conformità ai dettami della normativa

nazionale ed internazionale vigente.

Per maggiori informazioni:Angela OritiCoordinatrice Progetto PraesidiumSave the Children ItaliaVia Volturno 58, RomaTel. (+39) 06/48070088E-mail: [email protected]

Save the Childre n è la più grande organizzazione internazionale indipendente per la difesa e promozione dei diritti dei bambini. Esiste dal 1919 e opera in oltre 120 paesi del mondo con una rete di 28 organizzazioni nazionali e un ufficio di coordinamento internazionale:la International Save the Children Alliance, Ong (Organizzazione non Governativa) con status consultivo presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite.Save the Children Italia è stata creata alla fine del 1998 come Onlus (Organizzazione non lucrativadi utilità sociale). Oggi è una Ong riconosciuta dal Ministero degli Affari Esteri.Porta avanti attività e progetti sia in Italia che all’estero.

Save the Children Italia, in partnership con UNHCR, IOM e Croce Rossa, e con il coordinamentodel Ministero dell’Interno, è impegnata nella realizzazione del progetto PRAESIDIUM III,volto a rafforzare e migliorare il sistema di informazione e consulenza legale offerto ai migranti e richiedenti asilo, a sviluppare un sistema efficace per l’ identificazione e la protezione degli individui vulnerabili, tra cui i minori stranieri, e a condividere, tra i paesi del Mediterraneo,le buone prassi sull’accoglienza dei migranti giunti via mare.

Questo documento è stato redatto da Angela Oriti sulla base dei documenti inviati e del lavoro dimonitoraggio svolto dal team di Save the Children a Lampedusa: Federica Bertolin e TarekeBrhane, nell’ambito delle attività del progetto Praesidium III.

Hanno inoltre collaborato: Susanna Matonti, Stefania De Nicolais, Federico Ubaldi, Reis Aloo,Carlotta Bellini, Sarah di Giglio, Maria Antonia Di Maio,Viviana Valastro e Arianna Saulini.