la preistoria di lampedusa capitolo1

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  • 8/9/2019 La Preistoria Di Lampedusa Capitolo1

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    La preistoria di Lampedusa

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    La dea madre di Lampedusa

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    La preistoria di

    Lampedusa

    Diego Ratti

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    iv

    Copyright 2015 Diego Ratti

    Tutti i diritti sono riservati. Questo libro e ogni sua parte non possono essere riprodotti o utilizzati in alcu-

    na maniera senza consenso scritto espresso dell autore.

    Prima Edizione: 2015

    Sito internet dell autore: www.lopadusa.com

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    Dedica

    A mia moglie Weslaine

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    Indice dei contenuti

    Ringraziamenti vii

    Premessa dell' autore viii

    Introduzione 9

    Capitolo 1: Un secolo di opportunit perdute 10

    Capitolo 2: Lampedusa nel V millennio a.C. 20

    Capitolo 3: La vita domestica 27

    Capitolo 4: Rondelle neolitiche 38

    Capitolo 5: Il villaggio di Cala Creta 59

    Capitolo 6: Le necropoli sommerse 79

    Capitolo 7: Una civilt scomparsa sotto il mare 113

    Capitolo 8: Religione e culto 129

    Conclusione 149

    Appendice : Archeoastronomia 150

    Catalogo 165

    Tavole 183

    Note 188

    Bibliografia 189

    Glossario 192

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    Ringraziamenti

    L autore desidera ringraziare:

    Mio padre Pietro per avermi portato a Lampedusa da bambino insegnandomi ad ap-

    prezzarne labellezza, la storia e l archeologia.

    I miei figli Pietro Neto e Lorenzo Josper l aiuto e la compagnia nelle mie escur-sioni culturali sull isola di Lampedusa.

    LAssociazione Culturale Archivio Storico Lampedusa ed il suo presidente architet-

    to Antonino Taranto per l aiuto ed il supporto, nonch per il continuo e instancabile

    sforzo nel cercare di salvaguardare il patrimonio storico, archeologico e culturale dell

    isola.

    Il sindaco del Comune di Lampedusa e Linosa Giusy Nicolini la cui battaglia a tute-

    la dell ambiente di Lampedusa ha contribuito a salvare alcune importanti tracce della

    preistoria di Lampedusa.

    Il professor Sebastiano Tusa per aver dato attenzione alle mie segnalazioni sulle

    tracce di reperti preistorici presenti sull isola.

    Ringrazio infine tutti coloro che, condividendo lo spirito di questa iniziativa, colla-boreranno alla salvaguardia dello straordinario patrimonio archeologico di Lampedusa

    rispettandolo e proteggendolo.

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    Premessa dell autore

    Quando mio padre mi port a Lampedusa all et di sei anni mostrandomi per la

    prima volta i cerchi di pietra non avrei mai pensato di ritrovarmi qualche decennio pi

    tardi a scrivere un libro sulla preistoria di Lampedusa: un compito certamente troppo

    grande per le mie capacit. Il mio rammarico scrivendo queste pagine nasce infatti dallaconsapevolezza di non possedere tutte le conoscenze scientifiche necessarie che nel

    mondo dell archeologia moderna e multidisciplinare solo si acquisiscono sul campo e

    che anni di studio da autodidatta, nonostante l impegno e la passione, certamente non

    possono sostituire.

    Iniziando a scrivere questo piccolo libro ritenevo inizialmente di dovermi porre co-

    me obiettivo quello di riuscire a risvegliare l interesse circa la preistoria di Lampedusa

    nel mondo scientifico ed accademico, poi mi sono reso conto che potr ritenermi soddi-

    sfatto del mio sforzo se questo lavoro sar capace di risvegliare la passione per la

    preistoria di Lampedusa anche in un solo bambino come capit a me tanti anni fa guar-

    dando i cerchi di pietra. Gli errori commessi nell ultimo secolo che hanno danneggiato il

    patrimonio archeologico dell isola non saranno ripetuti solo se la nuova generazioneimparer ad apprezzarne la bellezza e l importanza.

    Infine, ripensando a tante estati trascorse sull isola, sento di avere ricevuto molto in

    termini di affetto ed esperienze da Lampedusa e dalla gente che qui ho incontrato, per

    questo spero, scrivendo queste pagine, di fare qualcosa di buono per l isola che mi ha

    ospitato per tanti anni.

    Il "Codice dei beni culturali e del paesaggio" favorisce e sostiene la partecipazione

    di soggetti privati alla valorizzazione del patrimonio culturale (Articolo 6 comma 3) con-

    siderandola attivit socialmente utile (Articolo 111 comma 4): la legge sancisce che

    anche l impegno dei singoli soggetti privati importante per la salvaguardia del patri-

    monio culturale del nostro paese, facendo mio questo principio ho raccolto in questi anni

    dati e documentazione fotografica ed ho effettuato studi sulla preistoria di Lampedusa

    che, di seguito esposti, auspico possano essere di qualche utilit alle Soprintendenze nel-

    la loro attivit di ricerca e di tutela del patrimonio archeologico di Lampedusa, oggi in

    grande pericolo. L azione dell uomo nell ultimo secolo ha infatti gravemente danneg-

    giato i resti della cultura preistorica di Lampedusa cancellandone per sempre molte delle

    tracce materiali, un intervento di tutela e conservazione da parte delle Autorit compe-

    tenti quanto mai urgente.

    E importantericordare a chi legge, a chi vive sull isola e a chi ha la fortuna di visitare

    Lampedusa, che ogni ritrovamento fortuito di reperti archeologici deve essere per legge

    segnalato alle autorit competenti e che solo in questo modo possibile contribuire come

    privati cittadini alla salvaguardia del patrimonio archeologico dell isola.Tutti i siti presentati in questo libro che non erano gi stati pubblicati sono stati se-

    gnalati alle Autorit competenti dall autore, tutti i reperti trovati da chi scrive e descritti

    in questo libro sono stati denunciati alle Autorit competenti e quindi consegnati o con-

    servati in attesa di istruzioni specifiche al fine di garantirne la tutela e salvaguardia nella

    speranza che possano presto essere ospitati dal Museo Storico delle Isole Pelagie non

    appena questo sar stato restaurato e riaperto.

    Sfortunatamente, ad oggi, nonostante le molte segnalazioni e denunce di ritrovamen-

    ti fortuiti fatte negli ultimi anni nessuna iniziativa concreta stata ancora presa per

    studiare, salvaguardare e valorizzare la preistoria di Lampedusa, questo anche a causa

    della grave mancanza di risorse economiche che affligge le autorit preposte alla tutela

    del patrimonio archeologico. Anche per questo ho deciso di pubblicare questo scritto:rendendo pubblico il grande potenziale archeologico dell isola di Lampedusa probabi l-

    mente sar pi facile trovare le risorse per studiarlo e tutelarlo.

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    Introduzione

    Il risultato delle scarse ricerche sulla preistoria di Lampedusa stata l accettazioneacritica da parte della comunit scientifica dell ipotesi che l isola abbia poco da offrire

    allo studio della preistoria del Mediterraneo: al contrario, obiettivo di questo scritto

    dimostrare che l isola di Lampedusa fu popolata ininterrottamente a partire dall inizio

    del quinto millennio a.C. per pi di mille anni da una popolazione preistorica che ha svi-

    luppato una cultura autonoma e che ha lasciato tracce della sua esistenza di grande valore

    artistico ed interesse scientifico.

    Idoletto preistorico in pietra

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    Capitolo 1: Un secolo di opportunit perdute

    Quando fu nominato direttore della prestigiosa British School of Rome, l archeo-logo inglese Thomas Ashby (1874-1931) intendeva rendere l istituzione che presiedeva

    un punto di riferimento nello studio della preistoria del Mediterraneo centrale ed occi-

    dentale: per questo considerava di particolare interesse ed importanza capire se le isole

    Pelagie, fino ad allora mai studiate dal punto di vista archeologico, conservassero tracce

    di popolamento preistorico. Nel giugno 1909 Ashby si trovava in visita a Malta quando,

    una volta ottenuto il permesso dal Ministero degli Esteri italiano su richiesta della Bri-

    tish School of Rome, riusc ad organizzare una spedizione ricognitiva a Lampedusa

    della durata di soli tre giorni durante i quali, nonostante il poco tempo a disposizione,

    riusc a trovare indisputabile evidenza circa il popolamento preistorico di Lampedusa e

    non manc di produrre una relazione di viaggio1corredata da una mappa dei siti di inte-

    resse archeologico da lui osservati. Durante la sua permanenza sull isola Ashby fuaccompagnato da alcuni residenti in alcuni siti dove era nota la presenza di ruderi e trac-

    ce di antiche strutture in pietra che egli riconobbe immediatamente come resti di capanne

    preistoriche.

    Figura 1.1: mappa archeologica di Lampedusa disegnata da Thomas Ashby nel 1909 in

    cui si osserva la distribuzione dei nuclei di capanne preistoriche (indicate nella legenda

    come Ancient huts) allora individuati.

    Ashby infatti le descriveva come fondi di capanne di forma sub-circolare o ellittica,

    le cui mura perimetrali erano formate da blocchi ortostatici di pietra calcarea locale, ge-

    neralmente a doppio parametro (Figura 1.2) con terra e sassi che riempivano lo spazio tra

    le due file concentriche.

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    Negli esemplari meglio conservati, sopra i blocchi ortostatici, si osservava l inizio

    di muri costruiti con mattoni in pietra molto rozzi ed irregolari con ampi spazi fra di loro.

    Il diametro interno di queste capanne poteva variare molto: alcuni esemplari avevano in-

    fatti un diametro interno di circa 2 metri, altri invece avevano un diametro interno di

    circa 6.4 metri o, se misurato esternamente, di 8.5 metri.

    Figura 1.2 Resti di capanna: parte del muro perimetrale di pietre ortostatiche a doppio

    parametro con sassi e terra tra le due file concentriche

    Questi resti di capanne preistoriche erano presenti a gruppi in diverse parti dell iso-

    la ed Ashby dedusse dal grande numero di esemplari osservati che l isola doveva essere

    densamente popolata in epoca preistorica, quindi rifer anche della presenza di ceramica

    preistorica, ossidiana, pietra pomice e conchiglie nei pressi di alcune di queste costruzio-

    ni circolari. L archeologo inglese inoltre osserv che i gruppi di capanne si trovavano

    generalmente sulla sommit di pendii e nella parte pi elevata dell isola (Figura 1.1) in

    punti di vantaggio per l osservazione del territorio: sugger quindi che tale modalit di

    insediamento fosse dettata dall esigenza di prevenire eventuali incursioni esterne. Il re-soconto delle osservazioni dell archeologo inglese fu affidato alle autorit italiane con

    la raccomandazione, purtroppo inascoltata, di approfondire lo studio della preistoria dell

    isola in presenza di rilevanti resti di interesse archeologico.

    Nella vicina Malta, nel frattempo, la passione per la ricerca di Ashby trov terreno

    fertile e un interlocutore attento ed altrettanto motivato a studiare e preservare i resti del-

    la preistoria maltese: il direttore del Museo Nazionale di Archeologia di La Valletta:

    Themistocles Zammit (1864-1935). I due tra il 1909 e nel 1910 collaborarono agli scavi

    del tempio di Hagar Qim a Malta e negli anni successivi a quelli nella grotta di Ghar Da-

    lam46.

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    L intenso lavoro di ricerca, scavo e tutela dei luoghi della preistoria di Malta a pa r-

    tire dagli inizi del secolo scorso hanno permesso di salvare l immenso patrimonio

    archeologico maltese che oggi vede riconosciuta la sua importanza con l assegnazione

    da parte dell UNESCO del titolo di Patrimonio dell umanit ai templi preistorici mal-

    tesi inseriti nella World Heritage list , divenuti oggi attrazioni che ogni anno portano a

    Malta centinaia di migliaia di visitatori da ogni parte del mondo.

    Sfortunatamente invece, nel caso di Lampedusa, l appello di Ashby alle autorit ita-liane per ulteriori indagini circa la preistoria di Lampedusa fu ignorato e per molti

    decenni l isola venne dimenticata mentre il suo esiguo territorio andava modificandosi

    per l azione dell uomo: il progressivo disboscamento, le opere di fortificazionedurante

    la seconda guerra mondiale e l impetuoso sviluppo dell edilizia residenziale nel periodo

    post bellico sono i fattori principali che hanno contribuito a compromettere la maggior

    parte dei siti di interesse archeologico che erano cos facilmente osservabili e riconosci-

    bili ai tempi del sopraluogo di Ashby.

    Nella relazione riguardante la prima fase conoscitiva per la stesura del piano di ge-

    stione ambientale e territoriale delle isole Pelagie47, con riferimento ai resti di capanne

    preistoriche osservate da Ashby nel 1909, si sottolinea come queste versano oggi in con-

    dizioni di avanzato degrado e come nella quasi totalit dei siti individuati, nonpresentano un adeguato sistema di recinzione che ne impedisca, per quanto possibile, la

    dispersione del materiale lapideo, generalmente riutilizzato per la delimitazione delle

    propriet con la realizzazione di muri a secco. In particolare, si pu leggere nella me-

    desima relazione, che il sito sul promontorio roccioso che domina Cala Grecale versa in

    misero stato di conservazione: dellimpianto originario, caratterizzato da oltre un centi-

    naio di strutture circolari costituite da un muro curvilineo (circolare o ellissoidale)

    composto da un doppio paramento di pietre ammorsato da un riempimento di terra e di

    pietrame, rimane poca traccia anche a causa del libero accesso allarea, del prelievo e

    dellutilizzo del pietrame per larealizzazione di muri a secco per la delimitazione parti-

    cellare delle propriet, pratica ancora in uso nellisola.

    Paradossalmente, il sito di Capo Grecale, tra quelli d interesse per la preistoria di

    Lampedusa, l unico su cui in vigore un vincolo48archeologico ex L. 1089/1939; D.

    Lgs. 42/2004 art.10 applicato con decreto nel 1989 (D.A. n. 625 del 23/3/1989 relativo

    alle Strutture Archeologiche di Capo Grecale): nonostante questa forma di tutela sia stata

    posta in essere da pi di 25 anni, il degrado e la progressiva distruzione del sito continua

    ancora oggi cos come in tutti gli altri siti che nemmeno godono della protezione giuridi-

    ca del vincolo archeologico.

    Cos, dopo il breve sopraluogo di Ashby del 1909, mentre a Malta fioriva lo studio

    della preistoria e le istituzioni si applicavano nella tutela dei siti, a Lampedusa al contra-

    rio, si dovette attendere fino al 1971 prima che altri archeologi mettessero nuovamente

    piede sull isola (un caso di disinteresse ed abbandono unico nel Mediterraneo): alcuniricercatori del Dipartimento di Storia Naturale dell Uomo dell Universit di Pisa si tro-

    vavano allora sull isola di Pantelleria per effettuare degli studi quando, su invito della

    Soprintendenza di Agrigento, si spostarono per qualche giorno a Lampedusa in occasio-

    ne del ritrovamento del fondo di una capanna preistorica durante i lavori di costruzione

    di una strada in localit Cala Pisana. Grazie a questa scoperta fortuita furono recuperati

    numerosi frammenti ceramici (Figura 1.3) con motivi decorativi della facies di Stentinel-

    lo, manufatti in selce ed ossidiana che risultava importata da Pantelleria3(Figura 1.4) ed

    anche schegge ossee e conchiglie: reperti che attestavano la presenza di un villaggio

    stentinelliano4.

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    L autrice della relazione sui ritrovamenti di Cala Pisana raccomandava la necessit

    di ulteriori scavi per accertare l entit dell insediamento. Sfortunatamente per, ancora

    una volta, tale scoperta fortuita non fu seguita da alcuna ricerca o campagna di scavo e la

    raccomandazione dell archeologo rimase inascoltata, cos in ambito accademico e scien-

    tifico si diffuse il convincimento che Lampedusa nella preistoria fu visitata solo

    sporadicamente da gente proveniente dalla Sicilia che non lasci tracce di stanziamento

    e che non svilupp una vera e propria cultura locale.

    Figura 1.3: frammenti di ceramica stentinelliana (Radi)4dalla capanna di Cala Pisana

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    Figura 1.4: ossidiana (Radi)4 dalla capanna di Cala Pisana

    A met degli anni 80 la Soprintendenza di Agrigento promosse una campagna di

    scavo sui siti di et romana di Lampedusa portando alla luce i resti dell abitato tardo

    romano nel centro del paese, una fabbrica di Garum della stessa epoca in localit Cala

    Salina ed una necropoli ipogeica paleocristiana presso il porto vecchio. Nell ambito di

    queste campagne di scavo, attenzione solo marginale fu dedicata alla preistoria dell iso-

    la: furono censite un centinaio di strutture di quelle del tipo osservate da Ashby e si

    decise di effettuare uno scavo in due di esse (la numero 5 e la numero 20 nel sito di Capo

    Grecale) al fine di ottenere elementi utili al loro inquadramento cronologico e funziona-

    le. Nelle due strutture esaminate, una volta asportato il modesto deposito sopravvissuto

    all azione eolica ed antropica, non furono trovati manufatti

    6

    : risultato che indusse gli au-tori dello scavo a ipotizzare che si potesse trattare di mere strutture ad uso agricolo7di

    epoca tardo romana o successiva senza procedere con ulteriori indagini.

    La mancanza di manufatti all interno di due di queste strutture circolari (Figura

    1.5) non avrebbe dovuto sorprendere in considerazione del rilevante impatto dell azione

    eolica e dell uomo sul modesto deposito originale:gi nel 1960 Segr5 ebbe modo di os-

    servare che all interno di queste strutture, definite anche da lui fondi di capanne

    preistoriche, non era rimasta traccia, neppure minima, di stratigrafia, avendone cancel-

    lato ogni residuo il dissodamento operato indiscriminatamente dai coloni nella seconda

    met dell Ottocento.

    Anche in altri siti archeologici con le medesime caratteristiche geologiche, del re-

    sto, i reperti provengono principalmente dai contesti funerari, cos come nel caso dellecapanne eneolitiche di Piano Vento8 che Castellana descrive come particolarmente avare

    di reperti a fronte del gran numero di ritrovamenti dalla necropoli dello stesso sito.

    A fronte della mancanza di reperti osservata nelle capanne n.5 e n.20 di Capo Gre-

    cale, a chi scrive pare opportuno segnalare che frammenti di ceramica eneolitica d

    impasto grezzo furono per trovati6sul promontorio roccioso che costituisce la propag-

    gine meridionale di Capo Grecale: area interessata dalla presenza di grotte di grande

    interesse archeologico gravemente compromesse da interventi di edilizia residenziale

    abusiva.

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    Figura 1.5: uno dei cerchi di pietra di localit Capo Grecale

    Per spiegare la mancanza di reperti nelle capanne n.5 e n.20 di Capo Grecale si de-

    ve inoltre ricordare che non si pu escludere l ipotesi di un riutilizzo delle capanne inepoca successiva: l analisi delle termografie dei muri in pietra di queste strutture circo-

    lari in Diceglie2evidenzia infatti, in alcuni casi, la presenza di materiale diverso dall

    originale a chiusura del varco che ne costituiva probabilmente l ingresso quando queste

    avevano ancora funzione abitativa e prima che i relativi circuiti murari in pietra, rimasti

    esposti sulla superficie del terreno, venissero trasformati, presumibilmente, in piccoli

    depositi o recinti nei secoli successivi.

    Del resto, sempre Diceglie riporta che, in occasione di una ricognizione del 1976

    trov frammenti di ceramica preistorica all esterno di una di queste capanne situata

    presso Vallone Profondo in Contrada Sanguedolce (Figura 1.7 e Figura 1.8).Nell estate

    del 2012 l autore ha osservato e quindi segnalato alla Sopr. BB.CC.AA. di Agrigento la

    presenza, nello stesso sito, dei probabili resti di un altra capanna preistorica circolare dipietra, in pessime condizioni, presso Vallone Profondo in Contrada Sanguedolce (Figura

    1.6) all esterno della quale si potevano osservare frammenti di ceramica preistorica e

    conchiglie. Sempre nelle immediate vicinanze dello stesso sito, il prof. Fabio Giovanetti

    ha segnalato la presenza della struttura di Figura 1.9, che, come suggerito da tracce resi-

    due di ocra rosso sulla roccia e sul terreno, potrebbe essere, secondo chi scrive, una

    struttura di probabile funzione funeraria.

    Anche la struttura di Figura 1.10 appare di uso funerario, probabilmente una tomba a

    cista litica di tradizione neolitica34a che si trova nei pressi del promontorio sovrastante

    Cala Galera all interno della Riserva Naturale: questa struttura stata segnalata da chi

    scrive alla Soprintendenza di Agrigento nell estate 2014 in quanto, non essendo mai st a-

    ta studiata una sepoltura neolitica sull isola, se l attribuzione corretta, questapotrebbe fornire dati molto importanti per lo studio della preistoria di Lampedusa.

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    Figura 1.6: Resti di capanna e frammenti ceramici, conchiglie ( riquadri A-B-C ).

    Figura 1.7: cerchio di pietra di localit Vallone Profondo: si nota in questo esemplarela presenza di alcuni resti di un anello costituito da rozzi mattoni in pietra sopra i bloc-

    chi ortostatici che costituiscono il fondo/base della capanna.

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    Figura 1.8: cerchio di pietra di localit Vallone Profondo: dettaglio del muro

    Figura 1.9: resti di struttura di probabile uso funerario in Vallone Profondo.

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    Figura 1.10: probabile tomba a cista litica

    Il numero cospicuo di ritrovamenti casuali e segnalazioni lasciano facilmente intuire

    la potenziale ricchezza dell isola dal punto di vista paletnologico ed evidenziano, pur-

    troppo, anche la totale mancanza di sistematicit nelle ricerche e la scarsa azione di

    tutela svolta dalle Autorit competenti.

    Dopo gli scavi che hanno interessato i siti tardo romani negli anni 80 non segu al-

    cuna ricerca archeologica finalizzata allo studio della preistoria dell isola, nonostante la

    presenza di evidenti tracce e di segnalazioni di ritrovamenti casuali: in questo modo il

    velo che ricopre la preistoria dell isola, se possibile, si fatto negli ultimi anni ancora

    pi soffocante con il progressivo degrado dei siti di potenziale interesse archeologico.

    Oltre al degrado dei siti dovuto all azione antropica, arendere ulteriormente complessa

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    la ricerca archeologica a Lampedusa ha certamente contribuito anche la conformazione

    geologica dell isolastessa: un piatto tavolato di calcare senza alture, uniformemente in-

    clinato a mezzogiorno, caratteristica, questa, che ha accentuato il fenomeno dell

    erosione dovuta al vento ed alle precipitazioni impedendo l accumulo di materiale e la

    formazione di depositi in grado di preservare i siti archeologici.

    Lo studioso che visita oggi i siti archeologici dell isola si trova quindi di fronte ad

    un quadro confuso composto da scarsi frammenti di materiale ceramico di superficie,tracce di manufatti e strutture in pietra di epoca diversa sovrapposte e mal conservate

    (ancora oggi si assiste alla rimozione di pietre da antichi manufatti per interventi di edili-

    zia residenziale) che possono confondersi con i detriti superficiali di roccia calcarea cos

    abbondanti sull isola: in questo quadro facile avere l impressione che poco sia rimasto

    da scoprire e da studiare. In realt, come cercheremo di dimostrare con questo scritto, la

    preistoria di Lampedusa riserva ancora grandi sorprese che per prima cosa meritano un

    urgente intervento di tutela finalizzato alla conservazione e messa insicurezza dei siti e

    quindi unopera di ricerca, scavo e studio non pi rimandabile alla luce delle evidenze

    che verranno di seguito presentate.

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    Conclusione

    Le ipotesi avanzate e gli interrogativi sollevati durante la stesura di questo contribu-

    to allo studio sulla preistoria di Lampedusa mi auguro possano stimolare l inizio di studi

    e ricerche fatte in modo professionale, con metodi, mezzi e strumenti scientifici che,

    sfortunatamente, chi scrive, autodidatta e studioso per passione, non ha a disposizione.

    E caratteristica essenziale del metodo scientifico che le ipotesi siano testate, accet-

    tate o rifiutate sulla base di esperimenti e dati certi ed oggettivi: in questo senso auspico

    che tra i tanti studiosi e ricercatori di archeologia che contribuiscono alla ricerca e allo

    studio del patrimonio archeologico italiano e siciliano, ci sia qualcuno che possa miglio-

    rare correggere ed ampliare quanto io ho cercato di presentare qui senza alcuna pretesa di

    esaustivit ed infallibilit, senza interesse commerciale ma soltanto motivato dal deside-

    rio di arricchire la nostra conoscenza circa il lontano passato di Lampedusa.

    L autore

    Diego Ratti

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    TAVOLE

    Tavola ICronologia

    Tavola IIMappa Sicilia, Malta e Lampedusa nel Neolitico Medio

    Tavola IIIMappaSicilia, Malta e Lampedusa nell Eneolitico Iniziale

    Tavola IVMappaLampedusa

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    TAVOLA ITavola cronologica delle principali fasi riconoscibili nella preistoria di Lampedusa nel

    periodo compreso tra il Neolitico Medio e l Eneolitico Medio con alcune corrispondenti

    fasi della preistoria di Malta e della Sicilia che presentano contatti, sincronie e confronti

    possibili con Lampedusa.

    PERIODO LAMPEDUSA MALTA SICILIA

    4800-4400 AC Cala Pisana:

    Capanne stentinelliane

    Ceramica stentinelliana

    Aria Rossa:

    Rondelle neolitiche

    Capanne circolari

    Ghar Dalam:

    Ceramica

    stentinelliana

    Stentinello:Villaggio

    Trincerato

    Ceramica

    stentinelliana

    4400-4100 AC Cala CretaPunta Parrina

    Cala Uccello:

    Capanne circolari

    Dolmen

    Grotte

    Grey SkorbaRed Skorba:

    Capanne

    circolari

    Piano Vento:Capanne circolari

    neolitiche

    4100-3600 AC Cala Creta

    Punta Parrina

    Cala Uccello

    Capo Grecale:

    Capanne circolariGrotte

    Rock cut tombs

    Tabaccara:

    Capanne circolari

    Struttura ansata (tempio)

    Rock cut tombs

    Zebbug:Ceramica incisa

    Rock cut tombs

    Piano Vento

    Cntr. Scintilia

    Cntr. TranchinaRock cut tombs

    Ceramica incisaStile San Cono-

    Piano Notaro-

    Grotta Zubbia

    3600-3300 AC CRISI: perdita di area

    coltivabile, sommersio-

    ne delle necropoli pi

    anticheMIGRAZIONE: mo-

    vimenti demografici

    verso Sicilia e Malta

    Ggantija:

    Templi

    Rock cut tombs

    Inizia la fase dei

    Templi

    3300-3000 AC ABBANDONO Tarxien:Grandi templi

    Ipogei

  • 8/9/2019 La Preistoria Di Lampedusa Capitolo1

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    185

    TAVOLA IISicilia, Lampedusa e Malta nel Neolitico Medio: siti menzionati nel testo

  • 8/9/2019 La Preistoria Di Lampedusa Capitolo1

    26/31

    186

    TAVOLA IIISicilia, Lampedusa e Malta all inizio delperiodo Eneolitico: siti menzionati nel testo

  • 8/9/2019 La Preistoria Di Lampedusa Capitolo1

    27/31

    187

    TAVOLA IVLampedusa: siti menzionati nel testo

    Dati cartografici 2014 Google ; imagery DigitalGlobe

  • 8/9/2019 La Preistoria Di Lampedusa Capitolo1

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    188

    Note

    -La Figura 1.3 e la Figura 1.4 sono tratte dalla pubblicazione Tracce di un insediamento neolitico

    nell isola di Lampedusa G. Radi, 1973 in Atti della Societ Toscana di Scienze Naturali- Serie A - pp197-205.Ringraziamo tanto l autrice quanto la casa editrice a cui spettano tutti i diritti sull immagine.

    -Le ricostruzioni del paesaggio in Appendice sono realizzate utilizzando la piattaforma Google Earth eortofoto del portale GeoportaleRegione Sicilianaall url - http://www.sitr.regione.sicilia.it.

    -Le ricostruzioni dell orizzonte in Appendice sono realizzate utilizzando la piattaforma SVC v.5.8.6

    di Kerry Shetline, i cui algoritmi numerici si basano su Astronomical Algorithms diJean Meeus,

  • 8/9/2019 La Preistoria Di Lampedusa Capitolo1

    29/31

    189

    Bibliografia

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    Lake-level fluctations Magny, Vannire, Peyron, Millet, March 2011, University of

    Franche-Comt Besancon FR11 Holocene climate variability in Sicily from a discontinuous stalagmite record and the

    Mesolithic to Neolithic transition Silvia Frisia, Andrea Borsato, Augusto Mangini,

    Christoph Sptl, Giuliana Madonia, Ugo Sauro, , Quaternary Research, Volume 66,

    Issue 3, November 2006, Pages 388-40012 Holocene hydrological changes in south-western Mediterranean as recorded by lake-

    level fluctuations at Lago Preola, a coastal lake in southern Sicily, ItalyMagny et allQuaternary Science Reviews Volume 30, Issues 1920, September 2011, Pages 2459

    247513 Sicilia e Malta durante il Neolitico Giannitrapani, Prima Sicilia 199714 Holocene climate change, vegetation history and human impact in the Central

    Mediterranean: evidence from the Maltese Islands Carroll, Hunt,Schembri, Bonanno in

    Quaternary Science Reviews Volume 52, 2 October 2012, Pages 244015 Chronostratigraphy of Holocene alluvial archives in Wdi Sbeitla basin (central

    Tunisia) Kamel Zerai in Geomorphologie: relief, processus, environment, 2009 n.4 p

    271-286 : periodo umido dal 800 al 400 a.c in Tunisia16 Sea-level change along the Italian coast for the past 10,000 years Kurt Lambeck,

    Fabrizio Antonioli, Anthony Purcell, Sergio Silenzi, , Quaternary Science Reviews,Volume 23, Issues 1415, July 2004, Pages 1567-159817"Il Tirreniano dell isola di Lampedusa: le successioni di Cala Maluk e Cala Uccello

    Buccheri, Renda, Morrelae, Sorrentino : da Boll. Soc. Geol. It. 118 (1999) 361-37318 The Pelagian islands: a new geological interpretation form sedimentological and

    tectonic studiesand its bearing on the evolution of the central Mediterranean Sea

    Grasso- Pedley - 198519The Italian Obsidian Sources Bigazzi, Oddone, Radi - Archemetriai Muhely 2005/120 The provenancing of ochres from the Neolithic Temple Period in MaltaNicola

    Attard Montalto, Andrew Shortland, Keith Rogers, Journal of Archaeological Science,

    Volume 39, Issue 4, April 2012, Pages 1094-110221The Early Mediterranean Village, John Robb, Cambridge University Press, 2007

  • 8/9/2019 La Preistoria Di Lampedusa Capitolo1

    30/31

    190

    22 Indagine antropologica e paleodemografica della necropoli di Paino Vento,

    Francesco Mallegni in G. Castellana La necropoli Protoeneolitica di Piano Vento.23 Podborsky, V. 1988. Tetice-Kyjovice 4. Rondel osady lidu s moravskou malovanou

    keramikou (Das Rondell der Niederlassung des Volkes mit Mhrischer Bemalter

    Keramik). Brno: Opera Universitatis Purkynianae Brunensis, Facultas Philosophica 277.24The Stonehenge people: an exploration of life in neolithic Britain .R. Castleden,

    Routledge, 199225 More than just ceramics: The formation and development of the Bavarian group of

    Stroke-ornamented ware Cultureby Florian Eibl26 Lampedusa Stonehenge Diego Ratti 2011, studi di archeo-astronomia dell autore

    pubblicati sul sito www.lopadusa.com e in appendice a questo libro.27Orientation of the northern gate of the Goseck Neolithic rondel, Marianna Riddestad28

    Il grande cerchio di pietra degli antichi Comenses, Adriano Gaspani Ed. Terra

    Insubre, anno 200929Insularity and Isolation: Malta and Sicily in Prehistory , Bonanno, in the Hybleans

    the Hybleans in Malta in Atti del Convegno Internazionale Catania 200630 An Archaeology of the Senses: Prehistoric Malta Robin Skeates, Oxford

    University Press, USA (November 5, 2010)31La necropoli di contrada Tranchina di Sciacca 2008 Domenica Gull.32 Malta Prehistory and Temples, David H. Trump Malta's living heritage Series,

    200233 LaNecropoli protoeneolitica di Piano Vento nel territorio di Palma di Montechiaro

    Giuseppe Castellana, Agrigento 1995Figura 41Pagina 69.34 a-b Archeologia del Neolitico,Pessina e Tin, Carocci Editore, I edizione del 2008,

    III ristampa del 2012: 34acap. 9, 34bpag. 270.34 c-d Archeologia del Neolitico,Pessina e Tin, Carocci Editore, I edizione del 2008,

    III ristampa del 2012: 34cpag. 263, 34dpag. 255.35 L occupazione delle grotte in et preistorica nel territorio agrigentino,Domenica

    Gulli, Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Agrigento.36 Segreti dell antica Malta J.D. Evans,Thames and Hudson, Londra, II edizione del

    1969 pagina 60.37 La facies di San Cono - Piano Notaro Grotta Zubbia nel quadro delle relazioni con

    l Egeo nel primo eneolitico siciliano, Claudia Speciale, in Atti della XLIII Riunione

    ScientificaL et del rame in Italia, Firenze 2011..38 Prehistoric tombs near Zebbug, Malta, Baldacchibo ed Evans, Papers of the Brithis

    School at Rome , Vol. 22 (1954) pagina 15.39 Prehistoric tombs near Zebbug, Malta, Baldacchibo ed Evans, Papers of the Brithis

    School at Rome , Vol. 22 (1954) pagina 18.40

    Nuovi dati di cronologia assoluta dell et del rame: la necropoli di contrada Scintiliadi Agrigento, Domenica Gulli e Filippo Terrasi, Preistoria e protostoria, Atti dell

    Incontro di Studi Universit di Verona 25/6/201341 L eneolitico in Italia centro-meridionale e Sicilia attraverso la prospettiva delle

    nuove ricerche nel mondo egeo-balcanico, Massimo Cultraro, Storia, Preistoria e

    protostoria, Atti dell Incontro di Studi Universit di Verona 25/6/2013 Vol I pag 213.42 Domesticating Landscapes: Sicily and the Maltese Islands in the later Neolithic and

    Eneolithic ages, Massimo Cultraro, Proceeding of the Conference St Julians, Malta,

    2007 Interconnections in the central Mediterraean: the Maltese islands and Sicily in

    history.43Prima Sicilia alle origini della societ siciliana a cura di Sebastiano Tusa 1997, Vol.

    II fig II.7 Regione Siciliana..

  • 8/9/2019 La Preistoria Di Lampedusa Capitolo1

    31/31

    44 Confronta con la maschera di terracotta dalla tomba 3 della necropoli di Piano Vento a

    pagina 162 di La Necropoli protoeneolitica di Paino Vento nel territorio di Palma di

    Montechiaro Giuseppe Castellana, Agrigento 199544b Confronta con il capitolo Le fosse votive della necropoli e credenze religiose pagg.

    67-80 di La Necropoli protoeneolitica di Paino Vento nel territorio di Palma di

    Montechiaro Giuseppe Castellana, Agrigento 199545

    Neolithic Representations of the Human Form from the island of Malta and Gozo T.Zammit and Charles Singer in Anthropological Institute of Great Britain and Ireland Vol.

    64 (Jan-Jun, 1924), pp. 67-10046 Excavations in Malta in 1914, Thomas Ashby, T. Zammit and Giuseppe Despott

    Royal Anthropological Institute of Great Britain and Ireland Vol. 16, (Feb., 1916), pp.

    17-2247

    Piano di gestione Isole Pelagie POR 1999.IT.16.1PO.011/1.11/11.2.9/0347 Parte I

    Fase Conoscitiva, sezione2.3.6, pagina 331.48 Piano di gestione Isole Pelagie POR 1999.IT.16.1PO.011/1.11/11.2.9/0347 Tavola

    17 Carta dei Vincoli SIC ITA040001 e ITA0400249Prima Sicilia alle origini della societ siciliana a cura di Sebastiano Tusa 1997, Vol.

    II fig II.7 Regione Siciliana..50 La facies di San Cono-Piano Notaro-Grotta Zubbia nel quadro delle relazioni con

    lEgeonel primo Eneolitico siciliano, Claudia Speciale , XLIII Riunione Scientifica -

    Let del rame in Italia.51La Sicilia nella Preistoria , Sebastiano Tusa 1999, Sellerio Ed.52Crocodiles in the Sahara Desert: An Update of Distribution, Habitats and Population

    Status for Conservation Planning in Mauritania. Brito, Martnez-Freira, Sierra, Sillero,

    Tarroso PLoS ONE 01/201153 A comparative study of ancient Maltese skulls, Anton Mifsud, Charles Savona-

    Ventura, Jane Andrews54 Prehistoric medicine in Malta, Anton Mifsud, C. Savona-Ventura, 1999 ISBN

    99909-68-93-455The gods of the egyptians Wallis Budge 1904 VOLI56Predynastic burials Alice Stevenson, 2009 UCLA Encyclopedia of Egyptology57 Predynastic Egypt: new data from Maadi Isabella Caneva, Marcella Frangipane,

    Alba Palmieri58 The Egyptian Predynastic: A Review of the Evidence Kathryn A. Bard

    Journal of Field Archaeology Vol. 21, No. 3 (Autumn, 1994), pp. 265-28859 La civilt della Dea": Marija Gimbutas, edizione in Italiano 2012 Nuovi Equilibri60 Underground religion: cult and culture in prehistoric Italy": Ruth Whitehouse,

    University of London 199261

    Archeologia del Neolitico": Pessina, Tin, 2008 edizioni Carocci

    Appendice

    a1 Adriano Gaspani Il grande cerchio di pietra degli antichi Comenses Ed. Terra

    Insubre, anno 2009a1Marianna Riddestad, Orientation of the northern gate of the Goseck Neolithic rondela3Laskar, J. , "Secular Terms of Classical Planetary Theories Using the Results of Gen-

    eral Relativity"1986a4John J. Rogers Origins of the ancient constellations: the Mesopotamian traditions