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IL ruolo del fisioterapista all’ interno dell’ assistenza della cura delle patologie croniche. Sommario Demografia................................................. 3 Fattori di rischio.........................................5 Le sfide per la società e i sistemi sanitari...............6 In Europa, il cambiamento demografico si tradurrà in ulteriori sfide:...........................................7 Wagner's Chronic Care Model................................7 Il percorso assistenziale................................. 9 Chronic Care Model....................................... 10 Lo sistema sanitario e la comunità nell’ Expanded CCM.....13 Confronto tra CCM e Expanded CCM.........................15 The Innovative Care for Chronic Conditions (ICCC)........16 1. Micro livello la diade CCM diventa una triade nel modello ICCC .........................................17 2. Meso livello (organizzazione sanitaria e la comunità) 18 3. Macro livello.....................................18 The Continuity of Care Model..............................19 Copenaghen (11-14 sett. 2006)...................................20 La prevenzione........................................... 20 Lo screening............................................. 20 Concentrare l’attenzione sugli interventi di provata efficacia................................................ 20

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IL ruolo del fisioterapista all’ interno

dell’ assistenza della cura delle patologie

croniche.

SommarioDemografia.............................................................................................................................3

Fattori di rischio.....................................................................................................................5

Le sfide per la società e i sistemi sanitari...........................................................................6

In Europa, il cambiamento demografico si tradurrà in ulteriori sfide:..........................7

Wagner's Chronic Care Model...........................................................................................7

Il percorso assistenziale......................................................................................................9

Chronic Care Model.........................................................................................................10

Lo sistema sanitario e la comunità nell’ Expanded CCM..............................................13

Confronto tra CCM e Expanded CCM.............................................................................15

The Innovative Care for Chronic Conditions (ICCC)...................................................16

1. Micro livello la diade CCM diventa una triade nel modello ICCC ................17

2. Meso livello (organizzazione sanitaria e la comunità)......................................18

3. Macro livello....................................................................................................18

The Continuity of Care Model..........................................................................................19

Copenaghen (11-14 sett. 2006)...........................................................................................20

La prevenzione................................................................................................................20

Lo screening....................................................................................................................20

Concentrare l’attenzione sugli interventi di provata efficacia...................................20

L’emergenza della patologia cronico- degenerativa orienta, quindi, in modo deciso l’asse dell’assistenza sanitaria verso il territorio............................................................................22

Spostare il paradigma dell’assistenza verso un modello per le malattie croniche:..........22

Rendere i servizi sanitari più attivi nella promozione della salute:..................................22

Migliorare gli standard di assistenza:...............................................................................22

Migliorare la programmazione e la fornitura dei servizi:.................................................22

PRIMARY HEALTH CARE............................................................................................23

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I governi..............................................................................................................................24

L’obiettivo di salute più importante è ridurre le disparità sociali correlate alle malattie croniche............................................................................................................................24

I Paesi hanno percorso strade diverse per arrivare allo stadio attuale ......24

Svezia...............................................................................................................................25

Le più rilevanti riforme in questo contesto sono stati:.................................................26

Approcci alla  gestione delle malattie croniche:.....................................................27

Nurse-Led clinic...........................................................................................................27

Punti di forza e di svantaggio:......................................................................................28

ICT- Tecnologie per il problem solving (Anna Essén ;Anziani in casa con la tecnologia moderna).....................................................................................................29

Life-Time-Home (Anna Essén ;Anziani in casa con la tecnologia moderna)............29

Servizi di monitoraggio automatico (tramite sensori/dispositivi)...............................30

New ZELAND..................................................................................................................32

“Life Course”. Altri modelli come Care Plus che ha elementi simili al CCM,..........32

La strategia d’ assistenza Primaria (Priamry Health Care)..........................................34

ITALIA (2008 – 2010) TOSCANA............................................................................35

Chronic Care Model....................................................................................................35

modello a piramide del Kaiser Permanente................................................................37

Canada..............................................................................................................................39

Analizzando la risposta Approcci alla gestione delle malattie croniche:..................39

Politiche provinciali e le iniziative.............................................................................41

ECCM..........................................................................................................................41

Alberta Net Care Eletronic Health Record.................................................................42

In Ontario hanno introdotto local Family Health Teams..............................................42

Punti di forza e di debolezza:........................................................................................43

Il ruolo del professionista sanitario della riabilitazione all’interno dell’ assistenza delle patologie croniche................................................................................................................44

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Demografia“Invecchiare è un privilegio e una meta della società. E’ anche una sfida, che ha un

impatto su tutti gli aspetti della società del XXI secolo.”

E’ uno dei messaggi proposti dall’OMS sul tema di salute degli anziani. È un tema che

acquista sempre maggiore importanza in una società come la nostra che sta vivendo una

storia di “rivoluzione demografica”. Nel 2000, nel mondo c’erano circa 600 milioni di

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persone con più di 60 anni, nel 2025 ce ne saranno 1,2 miliardi e 2 miliardi nel 2050

(Anziani – Epicentro – Istituto superiore di Sanità ).

Nel 2065 la popolazione residente in Italia attesa è pari a 61,3 milioni (scenario centrale).

Tenendo conto della variabilità associata agli eventi demografici, la stima della

popolazione oscilla da un minimo di 53,4 milioni ad un massimo di 69,1 milioni.

Particolarmente accentuato è l'aumento del numero di anziani: gli ultra 65enni, oggi pari al

20,3% del totale, nello scenario centrale aumentano fino al 2043, anno in cui oltrepassano

il 32%. Dopo tale anno, tuttavia, la quota di ultra 65enni si consolida intorno al valore del

32-33%, con un massimo del 33,2% nel 2056 ( www.istat.it/it/archivio/48875). In Italia la

speranza di vita alla nascita cresce ulteriormente. Gli uomini raggiungono il livello di 79,4

anni (+0,3 rispetto al 2010), le donne quello di 84,5 anni (+0,2). La differenza di genere

scende a 5,1 anni. Sono 556 mila i bambini nati nel 2011, seimila in meno rispetto al 2010.

Il numero di persone morte nell'anno è pari a 592 mila, quattromila unità in più dell'anno

precedente. Ne deriva, per il quinto anno consecutivo, una dinamica naturale della

popolazione di segno negativo per oltre 36 mila unità. Il tasso di natalità scende dal 9,3 per

mille nel 2010 al 9,1 per mille nel 2011, mentre il tasso di mortalità rimane stabile al 9,7

per mille. L'82% delle nascite proviene da donne italiane, il restante 18% da donne

straniere. Il numero medio di figli per donna (TFT) è pari a 1,42. Per il terzo anno

consecutivo, non si riscontrano variazioni di rilievo della fecondità nazionale, che continua

a essere concretamente sostenuta dal contributo delle donne straniere (Indicatori

demografici2011). .

L’invecchiamento della popolazione è tipicamente accompagnato da un aumento del carico

delle malattie,come quelle cardiovascolari, il diabete, la malattia di Alzheimer, ictus,

cancro, diabete e le malattie respiratorie croniche anche quelle muscolo–scheletriche.

Le malattie tendono anche ad accumularsi a livello individuale, possono cioè coesistere

contemporaneamente diverse patologie. Almeno il 35% degli uomini al di sopra dei 60anni

presenta due o più malattie croniche: il fenomeno, inoltre, è destinato ad aggravarsi

progressivamente con l’età, soprattutto nelle donne.

Le malattie croniche hanno un'origine multifattoriale e derivano da interazioni complesse

tra gli individui e il loro ambiente, ma anche dalle effettive opportunità di promozione

della salute e di riduzione dei principali rischi. Caratteristiche individuali (sesso, etnia,

predisposizione genetica) e fattori protettivi, tra cui la solidità emotiva, oltre ai

determinanti sociali, economici e ambientali (reddito, livello di istruzione, condizioni di

vita e di lavoro), possono fare la differenza in termini di esposizione e vulnerabilità ai

rischi per la salute. Questi determinanti di fondo, chiamati anche “cause delle cause”,

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influenzano le opportunità di salute, i comportamenti salutari e lo stile di vita, ma anche

l’insorgenza, la manifestazione e il decorso delle malattie (Guadagnare salute -

Epicentro).

Alla base delle principali malattie croniche ci sono fattori di rischio comuni e modificabili

come:- alimentazione poco sana

- consumo di tabacco

- abuso di alcol

- mancanza di attività fisica.

Queste cause possono generare quelli che vengono definiti fattori di rischio intermedi: - l’ipertensione

- la glicemia elevata

- l’eccesso di colesterolo

- l’obesità

Ci sono poi fattori di rischio che non si possono modificare:- come l’età

- predisposizione genetica. (Malattie croniche - Epicentro)

Morti e peso delle malattie croniche attribuibile ai fattori di rischio comuni, in cifre

assolute e percentuali dei tutti i decessi/ DALYs( Disability Adjusted Life Year ), per

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tutto il mondo( Annette Zentner et al; TACKLING CHRONIC DISEASE IN EUROPE).

Nel loro insieme questi fattori di rischio sono responsabili della maggior parte dei decessi

per malattie croniche in tutto il mondo e in entrambi i sessi. I dati dell’ OMS mostrano che

in Europa quasi il 60% del carico di malattia è causato da sette fattori di rischio principali:

ipertensione (12,8%), tabagismo (12,3%), alcol (10,1%), eccesso di colesterolo (8,7%),

sovrappeso (7,8%), scarso consumo di frutta e verdura (4,4%), inattività fisica (3,5%).

Attualmente, le malattie croniche sono la causa principale di morte nel mondo. Secondo il

rapporto dell' Oms, circa 17 milioni di persone muoiono prematuramente ogni anno

proprio a causa di una epidemia globale di malattie croniche. Un numero che continua a

crescere.

Le sfide per la società e i sistemi sanitari

Le malattie croniche hanno un impatto significativo sulla salute e sull’assistenza

sociosanitaria, in termini di morte prematura, cronicità o disabilità. In alcuni Paesi, come

per esempio la Danimarca, circa il 40% della popolazione convive con malattie croniche,

percentuale destinata probabilmente ad aumentare, visto il progressivo invecchiamento

della popolazione europea. Il 70-80% delle spese sanitarie sono stanziate proprio per

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queste patologie, anche perché questi pazienti gravano a lungo sui servizi di cura e

assistenza.

In Europa, il cambiamento demografico si tradurrà in ulteriori sfide:

economiche, sociali e di bilancio per i prossimi decenni: non solo si allunga la vita media,

ma diminuiscono anche le nascite, con un potenziale calo della forza lavoro. Nell’Europa

occidentale, il numero di persone di oltre 64 anni è più che raddoppiato sin dagli anni

Cinquanta, mentre quello degli ultraottantenni è quadruplicato. Sotto molti punti di vista,

questo scenario può essere letto come un trionfo della sanità pubblica, ma rappresenta

anche una grossa sfida per il settore sociosanitario. Nell’Unione Europea si prevede che il

rapporto tra le persone al di sopra dei 65 anni, economicamente non produttive, e quelle in

età lavorativa sarà più che duplicato tra il 2005 e il nel 2050. Di conseguenza, è sempre più

importante che le persone restino sane e autosufficienti per il maggior tempo possibile, per

evitare decessi prematuri nella popolazione lavorativa di mezza età e ritardare il più

possibile il manifestarsi delle malattie (Guadagnare Salute - EpiCentro).

Oggi la principale sfida di sanità pubblica che l’Europa deve affrontare è ridurre la

minaccia delle malattie croniche. Scopo di questa strategia è fornire un approccio globale

e orientato all’azione per la prevenzione e controllare queste patologie. Per quanto siano

diversi e presentino una grande varietà di problematiche. Tutti i Paesi europei possono

reagire in modo efficace.

Nuove modalità per affrontare le malattie croniche, è necessario un nuovo approccio che

si basi su:- Analisi dei bisogni di salute della popolazione.

- Unitarietà di intervento.

- Continuità assistenziale per presa in carico globale.

- Valutazione multi professionale del bisogno.

- Condivisione degli obiettivi progettazione integrata delle risposte.

- Valutazione partecipata degli esiti.

Wagner's Chronic Care ModelElaborato dal Prof. Wagner del Mac-Coll Institute for Healthcare Innovation e

caratterizzato da una serie di elementi la cui combinazione dà come risultato l’interazione

efficace tra un paziente reso esperto da opportuni interventi di informazione e di

educazione con un team assistenziale multi professionale, composto da medico di famiglia,

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infermieri, educatore sanitario, specialisti, psicologi, fisioterapisti. Secondo questo modello

è fondamentale, per avere un miglioramento qualitativo dell' outcome nei pazienti con

patologie croniche, fare dei cambiamenti nella pratica del sistema sanitario.

(http://www.improvingchroniccare.org/)

È necessario, pertanto, delineare un “sistema di valutazione” che consideri tutte le aree di

risultato (clinical, organizational e patient-related outcome) e si sviluppi lungo due

direttrici(Stato di attuazione dei modelli innovativi di assistenza primaria nelle Regioni

italiane):

1. La valutazione dell’impianto di sistema, cioè delle “precondizioni” del contesto

organizzativo utili affinché le good practice assistenziali possano realmente affermarsi

nelle prassi quotidiane;

2. La valutazione dei risultati sui pazienti, utilizzando i “Percorsi assistenziali”, che

rappresentano il metodo più adatto per uscire fuori dal caos delle routine, per analizzare e

migliorare quello che facciamo, per misurare i risultati e le performance.

Un Percorso assistenziale è, pertanto, definibile come:

Un “metodo” (modo di procedere razionale, o procedimento logico, per raggiungere

determinati risultati), all’interno del quale è possibile allocare vari “strumenti” (arnesi atti

all’esecuzione di determinate operazioni proprie di un’arte, di un mestiere), quali l’analisi

di processo, gli indicatori, etc., e “tecniche” (insieme delle regole pratiche da applicare

nell’esercizio di un’attività umana, intellettuale o manuale), quali le tecniche di supporto

alle decisioni, di cui la più conosciuta è l’evidence-based medicine, e tra le quali si

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annoverano gli audit multiprofessionali, la narrative-based medicine e anche le tecniche

più aperte del patient-involvement.

Il percorso assistenziale è finalizzato a fornire, in modo documentabile, la migliore garanzia di risultato possibile ai pazienti, all’organizzazione ed ai professionisti, e infatti esso è usualmente utilizzato per:

- Allocare all’interno del processo di erogazione dell’assistenza gli obiettivi di

efficacia (cure), efficienza (care) e di caring (utilizziamo il termine caring per

indicare la presa in carico empatica del paziente-persona e delle sue

problematiche globali) e renderli realizzabili;

- Tradurre, attraverso il progressivo processo di contestualizzazione, che è la

caratteristica principale del percorso-paziente, gli obiettivi teorici in concrete

performance cliniche ed assistenziali (good practice), validate attraverso un

processo di generazione di evidenze (non solo frutto di letteratura), e

progressivamente contestualizzate nelle pratiche quotidiane

dell’organizzazione, in modo da renderne documentabili e misurabili i risultati;

- Allocare gli indicatori di monitoraggio e verifica di processo e di risultato.

Inoltre e fondamentale che ci sia una interazione produttiva tra il team multidisciplinare, e

il paziente che deve essere preparato e informato, in modo proattivo da prendere decisioni

efficaci e di avere risultati migliori.

Inoltre affermano che il ccm promuove sia evidence-based che cura centrata sul paziente

presso il fornitore si a livello individuale che su quello sistemico. Promuove e riflette il

ruolo chiave che ha il paziente, l’educazione, l’ autogestione, in modo da aumentare la

collaborazione e il ruolo del paziente nel definire i obiettivi e il piano di trattamento

(“Stato di attuazione dei modelli innovativi di assistenza primaria nelle Regioni italiane”).

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Un organizzazione che intenda gestire i pazienti con patologia a lungo termine deve

attivare una serie di “leve del sistema”, che orientino verso le seguenti domande e

prospettive .Gli interrogativi posti ci proiettano verso l’assunzione di due livelli di analisi,

tra loro inscindibili:

- Un livello macro, e cioè il sistema organizzativo, le sue strutture, le sue

dimensioni operative;

- Un livello micro, e cioè quello che pensano (le premesse e le rappresentazioni),

decidono (le scelte), fanno (le azioni) gli operatori inseriti nei diversi contesti di

produzione rivolti direttamente ai pazienti.

Il Chronic Care Model pone in risalto sei aree di intervento per migliorare l’assistenza ai

pazienti affetti da patologia cronica (Stato di attuazione dei modelli innovativi di assistenza

primaria nelle Regioni italiane):

1. Il SISTEMA ORGANIZZATIVO (Health System):

Dei programmi che includono obiettivi misurabili per una migliore cura delle patologie

croniche.

- miglioramento visibilmente supportato ad ogni livello dell’organizzazione, ad

iniziare dai leader “anziani”;

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- promuovere efficaci strategie di miglioramento finalizzate ad un globale

cambiamento del sistema;- incoraggiare una gestione degli errori e delle problematiche aperta e sistematica

per migliorare l’assistenza;- fornire degli stimoli/incentivi basati sulla qualità dell’assistenza;- sviluppare intese che facilitino la coordinazione per l’assistenza entro e fra le

organizzazioni.

2. Il DISEGNO DEL SISTEMA (Delivery System Design): I sistemi sanitari

sono orientati per affrontare una malattia acuta, quindi questo fa si che la risposta alle

malattie croniche sia inadeguata (Institute of Medicine. Crossing the quality chasm: a

new health system for the 21st century. Washington, DC: National Academy Press,

2001). Quindi il sistema deve cambiare:

- definire i ruoli e distribuire i compiti fra i membri del team;

- utilizzare interazioni pianificate per sostenere le cure basate sulle evidenze;- fornire servizi adeguati per la gestione dei casi clinici per i pazienti complessi;- assicurare un follow-up regolare da parte del team di cura (Wagner EH. The role

of patient care teams in chronic disease management. BMJ 2000;320:569–72.);

- assicurarsi che i pazienti capiscano e che le spiegazioni fornite corrispondano al

loro background culturale.

3. SUPPORTO alle DECISIONI (Decision Support):

Gli operatori sanitari devono avere accesso al Know-How necessario per la cura dei

pazienti, quindi promuovere un’assistenza clinica che sia in accordo alle evidenze

scientifiche :

- integrare le linee guida evidence-based con la pratica clinica quotidiana;

- condividere le linee guida evidence-based e le informazioni con i pazienti per

incoraggiare la loro partecipazione, in modo da avere un miglior risultato;

- utilizzare metodi di insegnamento efficaci;

- integrare la conoscenza specialistica con l’assistenza di base;

4. SISTEMI di INFORMAZIONE CLINICI (Clinical Information System’s):

Fornire tempestivamente dati utili circa singoli pazienti o un gruppo di pazienti , un

registro di patologia o database che contiene le informazioni sul processo o i risultati di

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cura per tutti i pazienti e l’ingrediente essenziale. Organizzare i dati relativi per facilitare

un’assistenza efficace ed efficiente:

- fornire opportuni promemoria ai pazienti e ai provider’ s;

- identificare importanti sottopopolazioni per una assistenza proattiva;

- facilitare piani di cura individuali per i singoli pazienti;

- condividere informazioni fra pazienti e provider’ s per coordinare l’assistenza;

- monitorare la performance dell’attività del team e del sistema di cura;

5. Il SOSTEGNO ALL’AUTOGESTIONE (Self-Management Support):Potenziare e preparare i pazienti a gestire la loro salute e la loro assistenza, fornire

informazioni e sostegno per consentire ai pazienti / e alle loro famiglie di prendersi cura

meglio della loro malattia, per l’auto-gestione il supporto è fondamentale per migliorare le

cure e i out come (Bodenheimer T, Lorig K, Holman H, et al. Patient self-management of

chronic disease in primary care. JAMA 2002;288:2469–75.).

- enfatizzare il ruolo centrale del paziente nella gestione della propria salute;

- usare efficaci strategie di supporto auto-gestite che includano valutazione,

definizione degli obiettivi, pianificazione delle azioni, risoluzione dei problemi e

follow-up;

- organizzare risorse interne e sociali per fornire un continuo sostegno per

l’autogestione;

6. Le CONNESSIONI CON LA COMUNITA’ (The Community):

Mobilizzare le risorse della comunità per incontrare i bisogni dei pazienti:

- incoraggiare i pazienti a partecipare ad efficaci programmi sociali;

-formare delle partnership’ s con le organizzazioni sociali per sostenere e

sviluppare interventi che riempiano le mancanze nei servizi necessari;

Un esempio dell’ uso del CCM in un sistema organizzativo in Australia. (Damin Si*1,

Ross Bailie1 et al; Describing and analysing primary health care system support for

chronic illness care in Indigenous communities in Australia's Northern Territory – use of

the Chronic Care Model)

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Alcuni paesi hanno adattato o hanno aggiunto il CCM al loro sistema sanitario. Il quale

può essere utilizzato anche per la promozione della salute in modo la prevenzione delle

malattie croniche ma per questo bisogna estenderlo(Glasgow et al. 2001 79: 602). In

Vancuver le autorità hanno cercato di concettualizzare il “ Expanded Chronic Care”, che

include componenti di promozione della salute per la popolazione come i determinanti

sociali e una maggiore partecipazione della comunità.(Improving care for people with

long-term conditions).

Lo sistema sanitario e la comunità nell’ Expanded CCM( Victoria J. Barr et al; An integration of concepts and strategies from population health

promotion and the cronich care)

Questo modello inserisce dei confini (porous border) tra il sistema sanitario e la comunità,

sono una rappresentazione delle ide, le risorse e le persone che stano tra il sistema sanitario

e la comunità.

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La seconda area che e cambiata è la collocazione delle quattro aree: self-management

support, decision support, delivery system desing and information systems che stano sopra

i confini(porous border) posti da questo modello.

Adattato da Glasgow,R., Orleans,C.,Wagner, E., Curry, S., Solberg, L. (2001) “Dose the

CCM also severe for improving prevention?” The Milblank Quartely and WHO, Health

and Welfare Canada and Canadian Public Health Association.(1986). Ottawa Charter of

Health Prevention.

Confronto tra CCM e Expanded CCM

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Elementi del

CCM

Elementi del ECCM Esempi

Il SISTEMA

ORGANIZZATIVO

Programmi di pianificazione che includono obiettivi misurabili per

una migliore cura della malattia cronica.

SOSTEGNO

ALL’AUTOGESTIO

NE

Da enfasi e mette al

centro il paziente.

Autogestione/

sviluppare le

abilità personali.

Valorizzare le

competenze e le

capacità per la salute e

il benessere personale.

Programmi per la

cessione e per la

prevenzione del

tabagismo.

SUPPORTO alle

DECISIONI

L’integrazione delle

linee guida nella

pratica quotidiana.

Supporto alle

decisioni.

Integrazione delle

strategie per facilitare la

salute della comunità.

Sviluppare la

promozione la

prevenzione

basandosi sulle linee

guida.

DISEGNO DEL

SISTEMA DI

EROGAZIONE

Si concentra sul

team di lavoro e lo

scopo espanso che

ha la pratica nel

supporto dell’

assistenza delle

malattie croniche.

Disegno del

sistema di

erogazione/ ri

orientare i servizi

sanitari.

Estensione del

mandato di sostenere gli

individui e le

comunità in maniera più

olistica

Advocacy per

conto delle

popolazioni 

vulnerabili

attenzione al

miglioramento della

qualità per la salute.

SISTEMI di

INFORMAZIONE

CLINICI

Lo sviluppo dei

sistemi informativi

basati su una

popolazione di

pazienti.

Sistemi di

informazione.

Creazione di sistemi

di informazione ad

ampio spettro per

includere i dati della

comunità al di là della

salute.

Valutazione dei

bisogni della

comunità che

includono:

-tasso di povertà

-disponibilità del

trasporto pubblico

-tasso di criminalità

violenta

Le CONNESSIONI

CON LA

COMUNITA’

Sviluppare

partnership con le

organizzazioni che

supportino il

paziente.

Costruire politich

e di sanità

pubblica

Sviluppo e

l'attuazione di

politiche volte a

migliorare la salute

della popolazione.

sostenendo per / 

sviluppo:

- di leggi per i

fumatori 

Creare ambienti

favorevoli.

Generare condizioni

di vita sicuri, simulanti,

gratificanti e piacevoli.

Mantenere i anziani

nella loro casa più a

lungo possibile.

Forzare l’ azione

della comunità.

Lavorare con i gruppi

comunitari per fissare i

obbiettivi che

migliorano la salute

della comunità.

Supportare la

comunità che

necessita di un

alloggio sicuro.

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The Innovative Care for Chronic Conditions (ICCC)

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha considerato vari opzioni dei

programmi in risposta alla crescente diffusione di malattie croniche e della conseguente

necessità di aiutare i paesi per trasformare i loro sistemi sanitari. Un primo passo è stato

quello di esaminare la pertinenza e applicabilità del CCM per i paesi in via di sviluppo.

L'Oms ha convocato un gruppo dei leader della salute di un certo numero di paesi del

Africa, Asia, Europa e America Latina di rivedere il CCM in base alle prospettive dei loro

paesi (J E Epping-Jordan, S D Pruitt, R Bengoa, E H Wagner; Improving the quality of

health care for chronic conditions).

Questo è un modello per i sistemi sanitari per migliorare la cura per le malattie croniche.

Ha come elementi fondamentali:

- All’interno il paziente;

- L’ organizzazione sanitaria;

- La comunità;

- La politica;

Questi elementi sono importanti e sono descritti come i “mattoni” che possono essere

utilizzati per creare o ri-progettare il sistema sanitario o gestire al meglio possibile i

problemi di salute a lungo termine.

L’ innovare è l’integrazione dei “mattoni” (Building Block’s) da ciascuno dei micro-,

meso- , e macro- livelli del sistema sanitario per migliorare la cura delle patologie

croniche. Ma prima di questo bisogna ri-definire il concetto di malattie croniche in modo

da avere la base da cui partire per costruire.

La cura innovativa non si basa sull’ eziologia di un particolare problema, ma si basa sulle

richieste che la condizione di salute mette davanti al sistema sanitario e in caso delle

patologie croniche, indipendente dalla causa, le richieste sono simili.

In questa nuova concettualizzazione delle malattie croniche il paziente non è considerato

un partecipante attivo ma un “Produttore di Salute” (Health Producer).

Innovative Care for Chronic Conditions Framework

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Si nota che il triangolo e influenzato dall’ organizzazione del sistema sanitario e dalla

comunità in modo più ampio, che alla sua volta influenza ed e influenzata dalla politica.

In essenza il meso-, e macro-livello servono a sostenere la triade paziente/ famiglia,

assistenti sociali(community partners) e i team sanitari per funzionare meglio. In modo che

questa triade funzioni bene e richiesto un buona comunicazione tra il sistema sanitario e la

comunità per i bisogni specifici che ha il paziente.

1. Micro livello la diade CCM diventa una triade nel modello ICCC .

Il punto focale del CCM è l’ interazione produttiva tra il paziente informato e la pratica

proattiva dei team. Il quadro ICCC estende questa diade ad un triade attraverso l’inclusione

dei assistenti sociali per sottolineare il ruolo dei leader della comunità e dei caregivers . Il

triangolo al centro della figura, che è composto:

- Dai pazienti e la loro famiglia;

- Assistenti sociali;

- Team per la cura;

È unico per la cura delle patologie croniche. Questo modello suggerisce che i risultati

positivi per le persone con esigenze a lungo termine si verificano solo quando l' individuo e

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la sua famiglia, assistenti sociali e i professionisti sono informati, e che siano motivati, a

lavorare insieme.

Un altro cambiamento e la trasformazione dei termini “paziente informato e

attivo”(informed and activated patient’ s) nel CCM in paziente “informato, preparato e

motivato” (informed, motivated, and prepared patient’s) nell’ ICCC.

Per “Preparato” si e introdotto perche nei paesi in via di sviluppo i pazienti non hanno

accesso nelle cure necessarie, attrezzature mediche, ai strumenti di atuo-monitoraggio e

non hanno la capacita per autogestirsi (Improving the quality of health care for chronic

conditions J E Epping-Jordan, S D Pruitt, R Bengoa, E H Wagner).

2. Meso livello (organizzazione sanitaria e la comunità)L’ azienda sanitaria rimane essenziale ma anche la comunità è molto importante. Le

organizzazioni sanitarie sono in grado di creare un ambiente per migliorare lo stato di

salute delle persone con malattie croniche. Una revisione su Cochrane Collaboration ha

trovato diversi fattori organizzativi, comprese le competenze del personale sanitario, orario

delle visite, sistemi informativi è l’autogestione del paziente. Sono questi aspetti che fanno

la differenza nei risultati per le malattie croniche. Gli aspetti organizzativi dell’ ICCC

sono correlati con quelli del CCM però sono riformulati per riflettere anche le realtà dei

sistemi sanitari meno sviluppati. Si parla di “dotare le squadre”/(equipping) che può

comprendere le linee guida, strumenti di supporto decisionale ma anche forniture essenziali

e tecnologie.

Alla comunità si da molta importanza nel modello ICCC , nel senso di supportare

l’assistenza organizzata per le cure delle patologie croniche, dando delle informazioni sulla

prevenzione e la gestione dei problemi cronici. Perche i problemi delle persone con

patologie croniche si estendo al di la delle mura della clinica.

3. Macro livelloPer costruire un ambiente politico favorevole in modo do ottimizzare e ridurre il carico

delle patologie croniche.

- Integrare le politiche (Integrate policies)

- Promuovere un finanziamento consistente (Promote consistent financing)

- Sviluppare e allocare le risorse umane ( Develop and allocate human resources)

- Supporto legislativo ai modelli(Support legislative frameworks)

- Rafforzare i partenariati (Strengthen partnerships)

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- La sanità pubblica è legata alla gestione delle condizioni croniche

(WHO/ innovative care for chronic conditions: Building Blocks for Action/ 3° capitolo)The Continuity of Care Model

È stato concepito nei anni 90, sottolinea come le condizioni croniche si sviluppano in

risposta a fattori di rischio, in cui è esposta la comunità, fino alle persone che hanno una

malattia terminale. E suggerisce i punti dove indirizzare la prevenzione, l’intervento

medico, cura e riabilitazione, e delle cure palliative, in base alla fase della malattia.

Questo modello viene applicato per sottolineare il ruolo della riabilitazione e di

concettualizzare le condizioni neurologiche.( Klingbeil GE, Fiedler IG. Continuity of care.

A teaching model. Am J Phys Med Rehabil 1988; 67(2): 77-81).

Altri modelli come, Life Course in Nuova Zelanda, sono basati in questi principi.

Gli autori(Walker B, Haslett T ) hanno identificato un studio effettuato in Australia, in un centro di assistenza per anziani, dove la ridotta durata del soggiorno dipendeva da un migliore lavoro di squadra, dalla motivazione del personale e dagli adattamenti sanitari adeguati alle patologie (Walker Haslett T. System dynamics and action research in aged care. Aust Health Rev 2001; 24(1): 183-91).

Purtroppo non ci sono altri studi di qualità riferiti a questo modello organizzativo.

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Copenaghen (11-14 sett. 2006)

Potenzialità per guadagnare saluteInfatti, si possono prevenire o modificare i fattori di rischio, l’insorgenza, la ricorrenza o la

progressione della malattia, ma anche le disabilità e i decessi estremamente dolorosi e

prematuri. I risultati possono ancora migliorare grazie a diagnosi tempestive, trattamenti

adeguati e riabilitazione efficace.

- La prevenzione

È la carta che offre maggiori potenzialità per il miglioramento. In Finlandia, grazie alla

diminuzione dei principali fattori di rischio, è stato possibile ridurre complessivamente

dell’80% la mortalità per questo tipo di malattie tra il 1972 e il 1992.

La prevenzione deve agire contemporaneamente sulla popolazione e sul singolo individuo.

Se non si interviene sui pazienti ad alto rischio, l’impatto sulla morbilità e sulla mortalità a

breve e a medio termine delle malattie croniche è piuttosto limitato.

- Lo screening

Può prevenire decessi e disabilità, ma anche migliorare la qualità della vita, a patto che

venga attuato in modo efficace e che sia disponibile una terapia efficace, accessibile e

accettabile per chiunque la richieda.

Prevenzione primaria, e diretta alla prevenzione delle malattie rimuovendo le cause per le

persone sane.

Prevenzione secondaria, mira ad identificare la malattia nella fase iniziale in modo che

possa essere trattata, ciò rende possibile un cura primaria, per le persone che sono gia

malattie o coloro che hanno un aumento rischio o una predisposizione genetica.

Prevenzione terziaria, è diretta verso le persone che sono già noti che soffrono di una

malattia, comprende le attività destinate a curare, per migliorare o per compensare.

Fonte: Van der Maas and Mackenbach 1999

(Annette Zentner et al; TACKLING CHRONIC DISEASE IN EUROPE)

- Concentrare l’attenzione sugli interventi di provata efficacia

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E con un buon rapporto costi-benefici, ma anche migliorare la qualità degli interventi, può

essere un modo efficiente di utilizzare le risorse e di apportare miglioramenti allo stato di

salute.

Nella gestione delle malattie sono disponibili interventi efficaci per ridurre morbilità,

disabilità e mortalità prematura. Per quanto spesso si basino su diagnosi precoce e sistemi

organizzati di cura per ottenere i risultati migliori. Per esempio, è stato dimostrato che la

terapia dell’ictus in unità coronarica consente di ridurre del 25% la quota di persone che

muoiono o dipendono dagli altri per le attività quotidiane di base. La sfida consiste nella

capacità dei sistemi sanitari di adottare interventi efficaci su larga scala, per quanto la

qualità delle cure possa migliorare anche in caso di risorse limitate. Lo strumento che

potenzialmente potrebbe garantire il maggior successo nel miglioramento dello stato di

salute è una strategia integrata. Che promuova contemporaneamente la promozione della

salute a livello di popolazione e i programmi di prevenzione, individuando i gruppi e gli

individui ad alto rischio e ottimizzando l’accesso della popolazione a trattamenti e cure

efficaci.

Affrontando i principali determinanti di salute e riducendo le disparità

all'’interno e fra i diversi paesi si potranno fare ulteriori miglioramenti.

- La prevenzione è efficace quanto più è duratura e va considerata un vero e

proprio investimento in salute e sviluppo.- La società dovrebbe offrire un contesto ambientale che faciliti le scelte più

salutari. - I servizi sanitari dovrebbero adattarsi a questo obiettivo, affrontando l’attuale

carico di malattia e aumentando le opportunità di promozione della salute.

- Le persone dovrebbero essere messe nelle condizioni di promuovere la propria

salute, di interagire con i servizi sanitari ed essere parte attiva della gestione

delle malattie .- Per garantire il diritto alla salute è fondamentale che tutti abbiano accesso alla

promozione della salute, alla prevenzione delle malattie e ai servizi sanitari .

- A qualsiasi livello, i governi hanno la responsabilità di proporre politiche di

intervento all’insegna della salute e di assicurare un’azione integrata in tutti i

settori.

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L’emergenza della patologia cronico- degenerativa orienta, quindi, in modo deciso l’asse

dell’assistenza sanitaria verso il territorio, sia in termini di prevenzione sia in termini di

percorsi diagnostico-terapeutici ed assistenziali rivolti a specifici gruppi di pazienti cronici.

1. Spostare il paradigma dell’assistenza verso un modello per le malattie

croniche: - Migliorare l’integrazione tra le diverse strutture assistenziali (strutture di

assistenza primaria, ospedali, pronto soccorso, ecc), per esempio attraverso la

gestione dei casi e l’istituzione di team multidisciplinari.

2. Rendere i servizi sanitari più attivi nella promozione della salute: - Sfruttare i fattori di stimolo (istruzione, formazione, finanziamenti) per

aumentare le opportunità di promozione della salute e prevenzione delle

malattie.- Assicurarsi che lo staff ospedaliero e le procedure di assistenza supportino

l’allattamento al seno fin dall’inizio, in tutte le sue fasi.

3. Migliorare gli standard di assistenza: - Utilizzare gli indicatori delle prestazioni dei sistemi sanitari e i meccanismi di

controllo di qualità per misurare, monitorare e presentare con relazioni regolari

la qualità dell’assistenza fornita. - Stabilire, sulla base delle evidenze scientifiche, come supportare i medici

ospedalieri nella pratica clinica e nell’attuazione delle linee guida.

- Nei malati cronici, sviluppare la capacità di migliorare la qualità dell’assistenza

ricevuta e dei risultati sulla propria salute, per esempio insegnando e stimolando

i pazienti a controllare meglio il proprio disturbo, dotandoli anche degli

strumenti adeguati.

- Sfruttare degli incentivi finanziari, per esempio, incrementando i pagamenti al

crescere della qualità delle prestazioni cliniche.

4. Migliorare la programmazione e la fornitura dei servizi: - Creare modelli e reti di servizi che vadano oltre i confini dell’assistenza

sociosanitaria, puntando su servizi basati sulla comunità che favoriscano i

pazienti con malattie croniche.

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- Sviluppare e attuare programmi nazionali di assistenza per affrontare le malattie

dall’impatto maggiore, come il diabete e le cardiopatie, individuandone le

caratteristiche specifiche e le necessità dei pazienti che già convivono con la

malattia, delle loro famiglie e degli operatori sanitari.

- Mettere in piedi servizi rivolti specificamente ai giovani e agli anziani, tenendo

anche in considerazione le problematiche di genere.

- Migliorare l’equità, la convenienza e l’accessibilità ai servizi fra i gruppi

emarginati e disagiati.

- Garantire la presenza di rappresentanti degli utenti e degli addetti all’assistenza

nei gruppi responsabili della programmazione, della fornitura, del monitoraggio

e dell’ispezione dei servizi. - Garantire che tutti i programmi di prevenzione e cura tengano conto del

principio di pari opportunità, impiegando sia uomini che donne nella fase di

progettazione.

PRIMARY HEALTH CARE

Il rapporto dell’OMS 2008, intitolato “Primary Health Care, Now More Than Ever”

riprende i principi di equità, solidarietà e giustizia sociale già affermati nella dichiarazione

di Alma Ata sostiene fortemente la necessità di implementarli, soprattutto nei Paesi in via

di sviluppo, sulla base del principio “salute come diritto, per ogni persona, come strumento

fondamentale di eguaglianza e di sviluppo socio-culturale di ogni Stato ( “Stato di

attuazione dei modelli innovativi di assistenza primaria nelle Regioni italiane”).

A tal fine, l’OMS ritiene fondamentale lo sviluppo di quattro riforme essenziali:1. Riforma della copertura universale (per migliorare l’equità nella salute).

2. Riforma nell’erogazione dei servizi (per mettere le persone al centro dei

servizi sanitari). 3. Riforma delle politiche pubbliche (per promuovere e proteggere la salute

delle popolazioni). 4. Riforma della leadership (per rendere le autorità sanitarie più responsabili di

fronte ai cittadini).

- Nel suo rapporto, l’Oms si pone un nuovo obiettivo globale:

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Ridurre il trend stimato di morte per malattia cronica del 2% ogni anno fino al 2015.

Questa riduzione potrebbe evitare la morte di 36 milioni di persone nei prossimi dieci anni,

metà delle quali altrimenti morirebbe prima di aver compiuto 70 anni.

I governi hanno un ruolo strategico nella lotta alle malattie croniche. Fra le loro

responsabilità c’è anche il ruolo fondamentale di guida nella risposta a queste malattie, e i

ministeri della salute sono particolarmente coinvolti nel promuovere e richiedere i

cambiamenti , nel coordinamento e nell’agevolazione dei contributi governativi e settoriali.

La prevenzione delle malattie croniche va considerata come un investimento in salute e

sviluppo, fondamentale per ridurre le disparità sanitarie.

Da parte dei livelli superiori del governo ci deve essere l’impegno per migliorare la salute

e ridurre le disparità, ma anche di informare e indirizzare tutte le politiche di intervento

verso un obiettivo comune. Occorre investire nella salute sia all’interno che all’esterno del

settore sanitario, eventualmente ridistribuendo le risorse, se necessario. Per ottenere un

impegno di alto livello e il sostegno per un’azione integrata, i governi possono avere

bisogno di istituire dei comitati esecutivi di governo con il potere di assegnare le risorse

dipartimentali singolarmente e, a livello di collettività, con l’autorità di promuovere il

cambiamento, coordinare gli interventi, monitorare l’impatto e avere la responsabilità per il

conseguimento dell’obiettivo. Le risorse sono essenziali per l’attuazione della strategia e

devono essere commensurate all’obiettivo da raggiungere.

L’obiettivo di salute più importante è ridurre le disparità sociali correlate

alle malattie croniche.

I Paesi hanno percorso strade diverse per arrivare allo stadio attuale Spesso il punto di partenza è un singolo fattore di rischio o una singola malattia,

probabilmente dietro la spinta di un interesse del ministero della salute o dell’università.

Non è raro trovare Paesi dotati di un piano di prevenzione dei tumori o delle malattie

cardiovascolari, insieme a misure di controllo del tabagismo o dell’alimentazione. Nelle

fasi iniziali queste attività possono avere una portata limitata e non essere integrate fra

loro. Nel tempo, l’azione può estendersi e acquisire una natura più intersettoriale, ma se

questi programmi agiscono solo in verticale e non si connettono in maniera orizzontale si

perdono delle occasioni, si raddoppia lo sforzo e si sprecano risorse.

( Ellen Nolte, Martin, McKee et al; Managing chron ic Conditions Experience in eight countries)

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SveziaRecentemente la domanda di servizi sanitari è aumentata notevolmente e le tendenze

demografiche indicano un espansione dei servizi sanitari in futuro in una comunità

con una popolazione che invecchia sempre di più. Per affrontare questo futuro c’è

bisogno di nuovi servizi per i  fornitori di assistenza sanitaria. 

Il sistema svedese si basa sul modello Beveridge, con contee e comuni come fornitori di

cure, assistenza sanitaria,  che è finanziata prevalentemente attraverso le tasse a livello

regionale e locale.  

Strutture Organizzative e di Gestione: previsione del livello di servizio (service

provision level)

La responsabilità di fornire assistenza sanitaria è decentrata ai consigli di contea, e in

alcuni casi ai comuni. Secondo la politica del sistema Svedese per la salute e le cure

mediche, i consigli di contea sono responsabili per assicurare l’ accesso ad un alta qualità

di servizi per la salute. Le attività sono finanziate principalmente dalla tassazione e dalla

fornitura dei consigli provinciali (90% di tutte le cure). Il 10% sono acquisite da aziende

private, organizzazioni di volontariato e fondazioni. Circa il 25 % dei centri per la salute

sono gestiti privatamente dalle imprese incaricati dai consigli di contea. Una panoramica

del sistema sanitario Svedese:

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Le contee sono responsabili per l’ assistenza sanitaria primaria. Possiedono le finanze ed

eseguono la cura acuta nei ospedali, compressa l’ assistenza psichiatrica.

Ogni regione in Svezia ha uno o due ospedali regionali. I ospedali si dividono in

distrettuali provinciali, centrali e ragionali (IPTS - Strategic Intelligence Monitor on

Personal Health Systems). Sono di proprietà ed gestiti dalla provincia in cui si trovano,

sostenuti da rimborsi dal consiglio di contea per le cure ai propri residenti.

Con la legge del 1998 relativa alle priorità  specificando che una persona con esigenze 

acute  deve essere sempre  trattato,  indipendentemente dai risultati, a lungo termine.

Obbligatorio a livello nazionale  il sistema di assicurazione  sociale copre le assenze per

malattia e le pensioni, ma  è finanziato attraverso le imposte sui salari ed e amministrato

dallo stato. Le contee sono responsabili per le cure sanitarie primarie e possiedono i

finanziamenti e gestiscono i fondi per i ospedali per acuti, compresa l'assistenza

psichiatrica. I comuni sono responsabili per i finanziamenti e per l’organizzazione  della

fornitura di tutte le forme di assistenza infermieristica per gli individui di età superiore

ai 65 anni, e anche per la cura psichiatrica cronica. Le tasse  locali supportano  tutte le

cure istituzionali a casa, anche se l'individuo che riceve cura è tenuto a co- pagamenti in

base al redito. Qualsiasi assistenza data dai comuni richiede la consultazione con il medico

responsabile del consiglio, eseguito attraverso il centro di assistenza locale (PHCC/

primary health care centre).

La Svezia e uno dei paesi che fa parte dell’ organizzazione per la cooperazione e lo

sviluppo (OSCE) insieme al Giappone, Francia e Norvegia. Tra questi paesi ha la

popolazione di ultra 65 più alta, questo e dato da diversi fattori:

- Sopravivenza alla nascita e una delle più alte al mondo che deriva dalla

combinazione tra le singole misure della sanità pubblica, istruzione e

accesso equo alla salute e la società.Di conseguenza la cura degli anziani con le malattie croniche e una delle sfide che deve

affrontare il sistema sanitario Svedese.

Le più rilevanti riforme in questo contesto sono stati:

1. La riforma del 1992 per la cura dei anziani( Adel-Riforma):

Che aveva come obiettivo fornire i comuni con i presupposti organizzativi e finanziari per

offrire la liberta di scelta, la sicurezza e l’integrità del paziente nel sistema sanitario e nei

servizi sociali. Ha trasferito la responsabilità del finanziamento dagli anziani ai comuni e

alle province. Il motivo di questa riforma era perche il 20% dei pazienti nei ospedali

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occupava letti anche se non era necessario, cera una cura eccessiva, perche non cerano letti

liberi nelle case di riposo. Per le conte questa riforma ha portato una riduzione dei posti

letto da 12 per 1000 nel 1988 a 4 per 1000 nel 1998. Si sono aperte nuove case di cura

sostenute da sovvenzioni statali come parte della riforma.

2. La riforma del 1995 per le cure psichiatriche.

L’obiettivo principale e riferito alle persone con più malattie croniche, compreso le

disabilità mentali, e le unità di riabilitazione e le unita per le cure dei disturbi mentali sono

quelle che hanno maggior interesse verso le persone con malattie croniche.

Queste forniscono la base giuridica per la cooperazione tra i fornitori, e le basi essenziali

per migliorare la cura delle persone con malattie croniche.

Approcci alla  gestione delle malattie croniche:

In Svezia, la PHCC è la base per tutte le patologie croniche. Ci sono oltre 1000 PHCC’s in

tutta la Svezia, finanziati dalle contee,di cui l'80% è gestito dalle contee  e impiegano tutto

il personale che opera nei PHCC’s, il resto delle azioni sono privatie. Per lo più in grandi

catene  in aggiunta o integrate con i PHCC’s, ci sono circa 7000   cliniche per salute

materna e infantile, distretti di  fisioterapia e di riabilitazione. Questi sono organizzati e

gestiti da infermieri, ostetriche, fisioterapisti e altri operatori sanitari, impiegati dalle

contee, con medici in qualità di consulenti NBHW (2005a). La maggior parte dei PHCC’s 

vengono gestiti  dalle  conte con l’ impiegano almeno due medici e diverse altre categorie

di operatori sanitari. Un numero crescente di PHCC’s stanno anche creando nurse-

led cliniche per altre categorie di pazienti.

Nurse-Led clinicLa decisione per cominciare questo trattamento viene presa a livello locale all’ospedale a

al PHCC. Nei reparti ospedalieri di medicina interna ci sono già stabilite nurse-led clinici

gestite dai infermieri per i pazienti con diabete, allergia, asma, COPD e ipertensione, 

nonché cuore fallimento, condizioni neurologiche croniche e insufficienza renale. Alcuni

ospedali offrono nurse-led cliniche per il trattamento con ossigeno a domicilio  e le altre

condizioni o interventi a seconda delle necessità e della cultura locale. L'impostazione

attuale per le persone con patologie croniche, specialmente per i più anziani, mira a

collegare l'assistenza sanitaria, cure ospedaliere e le cure della comunità attraverso "Catene

di cura" o percorsi di cura.  Un paziente con malattia cronica sarà diagnosticato al centro

delle cure primarie poi una ulteriore valutazione, e piani di trattamento saranno sviluppati

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nei ospedali locali con la riabilitazione che e prevista al centro della comunità. Questa

catena di cura può essere basata su accordi locali tra i fornitori sviluppate dalle linee guida.

Circa la meta delle conte fornisce una assistenza domiciliare ai pazienti con le malattie

croniche, sono gestite da infermieri, operatori sociali. Le case di cura includono anche i

fisioterapisti e la riabilitazione. La cooperazione regionale tra province e comunità svolge

un ruolo importante nelle decisioni politiche relative alle ripartizioni delle competenze per

le diverse aree di assistenza, come la riabilitazione degli anziani e le persone con patologie

croniche.Punti di forza e di svantaggio:

Punti di forza Punti di debolezza

Un alto livello educativo del personale, con

istruzione accademia per tutti i gruppi.

Accesso illimitato alle cure non pianificate e per i

eventi acuti.

La cura della comunità generalmente e di alta

qualità, con infrastruttura nuova e con un personale

addestrato.

Quadro chiaro fissato dalla riforma del 1992 e del

1995.

Finanziamento semplice e chiaro , minori co-

pagamenti per l’assistenza sanitaria imposto in base

alle risorse personali .

L’accesso alle cure e la fornitura e considerato

equò.

Mancanza relativa dei incentivi per la cura prodotta

dai fornitori del servizio pubblico porta ad una bassa

produttività.

In combinazione con richieste complesse portano  a

difficoltà di accesso in alcune aree mediche,

e porta a liste di attesa lunghe. Libero accesso ai

servizi di emergenza porta a liste d’attesa lunghe.

Carenza dei medici per le cure primarie e di

specialisti in psichiatria.

La mancanza del personale per i pazienti nelle case di

cura.

Assistenza domiciliare è ritenuta essere impersonale.

Il finanziamento dipende dalle priorità politiche.

Il consiglio e composto da politici che non hanno

esperienza .

La cooperazione tra i fornitori all’ interno delle conte

e le province e la cura della comunità non funziona

bene.

La cooperazione tra i fornitori di assistenza a lungo

termine e riabilitazione delle persone con disabilità

correlate alle malattie mentali è fortemente critica.

(Ellen Nolte, Cécile Knai, Martin McKee Managing chron ic conditions; Experience in eight countries)

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Questa relazione illustra le possibilità di utilizzare la tecnologia per fornire in modo più

efficace i servizi di assistenza sanitaria per anziani nella loro casa. I servizi descritti si

basano sulla tecnologia installata a casa del paziente e in parte sulle telecomunicazioni tra

il paziente e caregiver.

Questa tecnica dà l'esempio  di vivere in modo più indipendente  per svolgere le attività

quotidiane, prendersi cura di se stessi o con l'aiuto del personale domiciliare/  carico 

ricevere cure e trattamenti sanitari nel loro ambiente familiare. Queste diverse applicazioni

sono in grado di fornire vantaggi sia qualitativi e  costi relativi ai pazienti, familiari,

caregivers, e alla società.

ICT- Tecnologie per il problem solving (Anna Essén ;Anziani in casa con la

tecnologia moderna)

Questo progetto fa parte del tema “le comunità nell’ economia globale” in studi di ricerca

interdisciplinari nel 2000-2004: “Man in the Future”. IT-tecnologie per la risoluzione dei

problemi ed esamina le reali esigenze dei cittadini.

L'assistenza domiciliare potrà essere raggiunta entro i concetti di:

- Smart Hem/Life-Time-Home

- Servizi di monitoraggio

- Le nomine sanitarie virtuali

- Accesso all’ assistenza Self-Care (informazioni e applicazioni)

Life-Time-Home (Anna Essén ;Anziani in casa con la tecnologia moderna)

Williams et al (1998), sostengono che la casa potrebbe sostenere l'alloggio con più

servizi personalizzati. In questo contesto, hanno discusso la "Casa Intelligente", cioè, una

casa in cui diverse attrezzature / dispositivi che comunicano tra loro, come una rete interna/

domestica. I dispositivi collegati a questa rete possono essere programmati per eseguire

automaticamente alcune funzioni a seconda delle istruzioni da altri(Case-Intelligenti).

(Www.smarthomes.com, 2002; www.smartthinking.ukideas.com, 2002). Questa rette

interna può essere collegata anche a retti esterne permettendo di controllare diverse

funzioni a distanza.

Dispositivi sensori che sono in grado di rilevare se le persone si alzano dal letto, per

accendere le luci automaticamente, attivare il dispositivo di apertura automatica della porta

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che si adatta alla velocità degli anziani e dare un allarme se non tornano entro un certo

tempo.

Durante le visite a domicilio, tramite una videocamera alla porta, parlare con il visitatore

dal letto aprigli/bloccarli la porta. Tutto questo per rendere i anziani più liberi nel

controllare le funzioni in casa, accedere ai dispositivi tramite la rette domestica.

Servizi che supportino l’assistenza domiciliare ad esempio con l’aiuto di serrature

elettroniche può anche essere programmato per sublocare automaticamente la porta in

alcune situazioni di pericolo o di assistenza particolare o se non ha risposto dopo un po’ di

tempo dopo aver sonato alla porta. Questi servizi possono fornire beneficio al paziente, alla

famiglia e ai operatori sanitari.

Per il caregiver:

- Si riduce l’assistenza domiciliare per le persone anziane;

- Più letti liberi nei ospedali;

- Possibilità di follow-up;

- Efficienza in assistenza domiciliare, cosi si fornisce l’assistenza per le persone

che hanno più bisogno;

Servizi di monitoraggio automatico (tramite sensori/dispositivi)

Il sensore è applicato in una sede dove controlla vari parametri relativi della salute della

persona, per esempio con un braccialetto per misurare i valori fisiologici che vengono

automaticamente rilevati ed analizzati, e le letture possono essere comunicate a destinatari

esterni in caso in cui i valori sono al di fuori della norma. (Williams et al (1998), che scrive

per il futuro "Body Area Network (BAN)" - una rete tra tutte le unità di sensori indossabili

dall’individuo) in questo contesto le nanotecnologie(per le persone che hanno un

pacemaker) hanno un ruolo importante per ottenere informazioni sulle molecole (Levin &

Norrman, 2000).

Inoltre la tecnologia dei sensori consente in oltre il monitoraggio dell’ attività che l’

individuo fa a casa per vedere anche lo stato psicologico e il benessere sociale. È inoltre è

possibile vedere come usano i dispositivi che hanno a casa. Secondo Williams una casa

intelligente deve avere anche dei sensori per controllare la temperatura ambientale,

l’umidità il rumore e l’intrusione.

Inoltre servizi automatici di allarme/ sorveglianza.  Vi sono ora apparecchi portatili che

consentono la misurazione della pressione sanguigna, polso, temperatura corporea

combinato con un PDA con un'applicazione interattiva che (periodicamente)

fa domande su abitudini alimentari e molto altro ancora. L'individuo può così descrivere la

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sua abitudine e i sintomi, che possono essere trasmessi senza fili agli operatori sanitari.   

L'apparato tiene anche una, videocamera, che permette il contatto con il caregiver via

videofonino. (www.nec.se; www.sanyo.com; www.hitachi.com; www.attendo.com)

Ci sono anche dispositivi portatili con le applicazioni che consentono l'individuo da una

distanza può usare ad esempio servizi di emergenza attivi e anche monitorare e

determinare la posizione al di fuori della casa per esempio via GPS. Questi servizi di

monitoraggio hanno dei vantaggi:

Per l’ anziano

- La possibilità di rimanere e vivere nella sua casa e di lasciarlo in sicurezza;

- Monitoraggio continuo dei parametri fisiologici;

- Possibilità di ridurre la sua dipendenza costante e anche la supervisione da parte

dei familiari e quindi avere una sensazione di aumentata liberta;

- Possibilità di ricevere servizi sanitari più personalizzati;

Per il caregiver

- Opportunità di discrepanze riscontrate in precedenza - che possono ridurre la

necessità di pesanti !!!!

Trattamenti

- Capacità di progettare programmi di intervento individualizzati;

- Maggiore capacità di garantire la qualità delle valutazioni della condizione

individuale, un migliore follow-up, per valutare il consumo delle cure e dell’

assistenza domiciliare;

- Dati statistici migliori per sviluppare linee guida nazionali e la ricerca nel

settore sanitario;

(Anna Essén ;Anziani in casa con la tecnologia moderna)

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New ZELAND

Il nuovo governo sta utilizzando un approccio che si basa sull’ intervento sui outcome per

illustrare la relazione tra eziologia, interventi e outputs, questo modello si basa sul modello

di “Life Course”. Altri modelli come Care Plus che ha elementi simili al CCM, una

valutazione ha mostrato che questo modello offre una coordinazione efficiente per la cura

da parte dei professionisti sanitari. (long term conditions management frame work 2008)

Strategie per migliorare una o più delle esperienze dei pazienti, la qualità delle cure, esiti

clinici, o l'uso delle risorse.

Ci sono dell’ evidenze per supportare le seguenti iniziative

-Ampi modelli per l’assistenza alle patologie croniche

-Maggiore affidamento sulle cure primarie

-Identificare le persone a maggior rischio di ospedalizzazione

-Coinvolgere le persone con patologie croniche nel processo decisionale

-Fornire formazioni accessibili e strutturate per le persone con malattie croniche e per le

loro famiglie

-Informazioni sull’ autogestione

-Automonitoraggio

-Monitoraggio elettronico e tele monitoraggio

-Usare Nurse- Led

Ci sono poche evidenze per le seguenti iniziative:

-Case –management

-Percorsi basati sull’ evidenza

Ci sono poche informazioni per:

-Nuovi modelli

-Raccolta adeguata dei dati e monitoraggio

-Collegare i servizi sanitari con quelli sociali o di volontariato

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(Harry Rea, Tim Kenealy et al. Chronic Care Management evolves towards Integrated

Care in Counties Manukau, New Zealand)

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( NHS, institute for innovation and improvement Improving care for people with long-

term conditions)

Integrated Care (cura integrata)

La strategia d’ assistenza Primaria (Priamry Health Care) nel 2001 ha ulteriormente

ridefinito il focus sulle malattie croniche per essere liberati dalla cura primaria, le spese del

paziente sono ridotte.

Dal 2004 si è introdotto un altro modello Care Plus che è un programma nazionale,il quale

per le persone che si considerano con patologie croniche due ore di practice nurse (PN)

e/o del tempo da parte general practitioners (GPs) più di sei mesi per quelli che si

considerano pazienti hanno bisogni di cura complessi. I elementi di questo modello sono

basati sul CCM pero questo modello c’è anche la popolazione a basso rischio(la fig. a

triangolo) che non ci sono nel CCM.

The Frequent Adult Medical Admissions scheme (FAMA), introdotta 2003, è specifica per

il paese di Manukau e seleziona le persone che si sono ricoverate in ospedale per più di due

volte in dodici mesi per un totale di più di cinque giorni. Questo programma offre case

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management da parte dei GPs e PNs insieme alla coordinazione dei infermieri che sono

basati nell’ assistenza secondaria.

Si spende più tempo con il paziente per l’educazione in modo che siano in grado di gestire

da solo la loro condizione. Questo modello fornisce una serie di tick-box e drop-box che

costituiscono un richiamo per le checklist per cure essenziali e la registrazione. Poi questi

dati si mandano ad un server che da delle conclusioni che si basano su linee-guida e si

mando in dietro al paziente.

Questo per alcuni tipi di programmi come per il diabete ha aiutato molto per la valutazione

del rischio, efficienza del trattamento in base alla stratificazione del rischio attenendosi alle

linee guida. Questi sono archiviati in combinazione con patient-held (Wellness Plans), e

modificando lo stile di vita e con le medicazioni.

ITALIA (2008 – 2010) TOSCANA

Il modello di riferimento per l’attuazione della sanità d’iniziativa in Toscana è partito dal

modello di assistenza per le malattie croniche Chronic Care Model.

La sanità d’ iniziativa in ambito territoriale

A livello territoriale, il modello di riferimento per l’attuazione della sanità d’iniziativa è

costituito da una versione evoluta del Chronic Care Model (CCM - “modello di presa in

carico del paziente cronico” ) che cala il singolo cittadino nella più ampia dimensione della

comunità . Il modello si basa sull’interazione tra il paziente reso “esperto” da interventi di

formazione e di addestramento ed il Team multi professionale composto da operatori socio

sanitari, infermieri, Medici di Medicina Generale (MMG), medici del distretto e specialisti.

Il Piano nazionale della prevenzione (2010-2012) ha valorizzato il ruolo dell'attività fisica

nel promuovere non solo il benessere nelle persone sane, ma anche l'azione fondamentale

di contrasto nel determinismo della cronicità e della disabilità, preso atto che

l'invecchiamento della popolazione si associa ad un forte aumento di prevalenza di malattie

croniche (MC). Successivamente rivisto dal Consiglio sanitario regionale, per contrastare

questo fenomeno la Regione Toscana ha adottato una strategia di sanità di iniziativa basata

su un Expanded Chronic Care Model nel quale il singolo cittadino è calato nella più

ampia dimensione della comunità e dove gli aspetti clinici, sono presi in carico dal medico

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di famiglia. ( Piano Sanitario e Sociale Integrato Regionale 2012 – 2015) Che coniuga gli

aspetti di cura con azioni finalizzate alla prevenzione primaria, secondaria e terziaria delle

MC, numerose delle quali, che sono causa di disabilità e mortalità prematura, possono

essere prevenute attraverso l’adozione di comportamenti e stili di vita sani dove l’attività

fisica viene riconosciuta come un fattore determinante, quando esercitata in modo regolare

e continuato nel tempo e seguendo adeguati programmi.

I cui principi generali sono ormai riconosciuti come fondamentali per la transizione dalla

medicina d’attesa ad un sistema nel quale il trattamento di casi acuti è integrato dalla

gestione proattiva della cronicità (stretto legame con la comunità; identificazione delle

responsabilità delle cure sanitarie; sostegno ad un effettivo autogestione(self-management);

pianificazione del programma di cura; decisioni supportate dall'evidenza; presenza di un

sistema informativo clinico).

Sistema ospedaliero e sistema dell’ assistenza primariaAssistenza Ospedaliera

“Paradigma dell’attesa “Assistenza Primaria

“Paradigma dell’ iniziativa”Ha intensità tecnico-assistenziale ed

elevata standardizzazione dei processi

Ha estensività socio-assistenziale e

modularità

È orientato alla produzione di prestazioni e

alla cura dell’episodio acuto

È orientato alla gestione di processi

assistenziali e alla continuità delle cure

Presidia l’efficienza e i risultati sull’

episodio acuto Presidia l’efficacia e i risultati sul

benessere della persona

Tende all’ accentramento e alla verticalità

per realizzare economie di scala

Tende al decentramento e alla orizzontalità

per valorizzare il capitale sociale

Punta all’ eccellenza Punta all’ equità

L’integrazione tra i due sistemi avviene attraverso la costituzione di un’ unica rette

assistenziale

Ciò ha consentito il confronto sui seguenti ambiti :

- promozione della salute, con la medicina d’iniziativa

- forme proattive per il miglioramento della salute della persona;

- gestione del paziente cronico e percorsi assistenziali;

- valutazione di attività e di risultati in termini di miglioramento dello stato di

salute.

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Nuovo modello organizzativo che affida alle cure primarie il compito di programmare e

coordinare gli interventi a favore dei malati cronici.

Interazione tra il paziente reso esperto da opportuni interventi di formazione e

addestramento ed il team multi professionale (operatori sociosanitari, infermieri,MMG)

Modello a piramide del Kaiser permanente

Viene presentata sinteticamente anche il modello a piramide del Kaiser Permanente.

Riferito alla stratificazione del rischio nella popolazione e alla differenziazione delle

strategie d’intervento in relazione ai differenti livelli di rischio, questo piano vuole

rappresentare l’intenzione di ricondurre le azioni del sistema socio-sanitario all’evoluzione

del rischio e del bisogno di salute, cercando così, anche attraverso una diversa

organizzazione del Piano sanitario e sociale integrato regionale, di segnalare la necessità di

una svolta verso un approccio focalizzato sulla persona (person-focused) anziché sulla

malattia (disease-focused) o sui servizi.

Term Conditions Model (decidere l' approccio giusto, rischio-stratificazione):

(“Stato di attuazione dei modelli innovativi di assistenza primaria nelle Regioni italiane”)

Livello 3 - Case management (2-3 % dell’assistenza ai pazienti cronici ad

elevata complessità)Persone che sviluppano più di una patologia cronica, hanno bisogno di una cura più

complessa, progetto personalizzato, ADI, Fondo non Autosufficienza.

Nell’ambito della pluripatologia e della non autosufficienza sono stati sviluppati modelli di

valutazione multidimensionale e modalità di integrazione dei percorsi assistenziali sociali e

sanitari che, con la dimissione protetta, consentono di attivare precocemente gli interventi

di cura e riabilitazione, al fine di prendere in carico l’anziano non autosufficiente. In

quest’area risulta comune la necessità sia di semplificare le modalità di svolgimento della

valutazione multidimensionale, sia di ampliare l’area dell’assistenza domiciliare,

garantendo il coinvolgimento dei Medici di famiglia e degli Infermieri.

Livello 2 - Disease-specific care management (15-20% dell’assistenza ai

pazienti cronici ad elevato rischio)

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Cure primarie integrate. Per pazienti con malattia o con una gestione della cura da parte di

un team multidisciplinare, che fornisce un' assistenza di qualità basata sull' evidenze.

Protocolli , con un percorso di cura da gestire, che viene supportata anche da sistemi info

buoni. Hanno bisogno di follow-up.

Livello 1 - Supported self care (70-80% dell’assistenza ai pazienti cronici)Pazienti che sono in grado di badare a se stessi con una educazione sanitaria quindi hanno

bisogno di supporto all’ auto-cura , e questo gli aiuta a rallentare il deterioramento, AFA.

Per quanto riguarda l’importanza della medicina di iniziativa in ambito preventivo, basti

ricordare che in Italia10 il 46 % del carico di patologia cronica è dovuto a 7 fattori

prevenibili: tabacco (12,0%), ipertensione (8,9%), sovrappeso (8,4%), alcool (5,9%),

ipercolesterolemia (5,7%), inattività fisica (3,1%), basso consumo di frutta e verdura

(2,0%).

Negli anni 2002-2003 per i suoi elevati livelli di performance’ s e per costituire un modello

a centralità delle cure primarie.

Tutta l’evoluzione dell’assistenza primaria si orienta al passaggio da un sistema basato sul

rapporto tra azienda e medico misurato a prestazioni, ad un rapporto che pone al centro la

salute del cittadino, della sua famiglia e della comunità.

Dalla metà degli anni ’90 diversi gruppi di ricercatori (Katon et al., 199513; Wagner et al,

199614, Von Korff et al, 199715), hanno ridefinito l’approccio alle malattie croniche

spostando i modelli di cura da un approccio reattivo, basato sul paradigma ‘ dell’attesa ’

dell’evento acuto, ad un approccio proattivo, improntato al paradigma preventivo, mirato

ad evitare o rinviare nel tempo la progressione della malattia; a promuovere

l’empowerment del paziente (e della comunità ) e la qualificazione del team assistenziale

(sanitario e sociale).

Per quanto concerne l’assistenza al paziente cronico numerosi gruppi italiani di Cure

Primarie hanno misurato, definendone anche degli standard, indicatori di qualità

dell’assistenza per specifici gruppi di pazienti anziani con patologia cronica (es. diabete

mellito, scompenso cardiaco, BPCO, ecc).

In questo modo la Medicina di Famiglia italiana si inserisce nel dibattito sull’attuazione del

modello proattivo di assistenza al paziente cronico e sul trasferimento dell’assistenza al

paziente cronico dall’ospedale ai team multi professionali di Cure Primarie, realizzata con

successo nel contratto inglese tra il National Health Service e la medicina generalista.

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A tale proposito, nel corso dell’approvazione del contratto inglese, l’assistenza cronica ai

pazienti anziani con diabete, angina, scompenso cardiaco, BPCO, asma è migliorata in

modo rilevante come documentato sia riguardo ai processi (es. rilevazione dei parametri

antropometrici, documentazione degli esami clinici) sia riguardo agli esiti intermedi di cura

(es. controllo glicemico o pressorio).

Canada Le province sono responsabili per il sistema sanitario stano sviluppando nuovi modelli per

la coordinazione delle cure a lungo termine in tutto il paese, condividendo ampi servizi

sanitari, e aumentando la collaborazione tra i fornitori. (Ellen Nolte, Cécile Knai, Martin;

McKee Managing chron ic conditions; Experience in eight countries)

L’atto del 1867 aveva dato il controllo dell’ organizzazione e fornitura dei servizi sanitari

alle 13 province, lasciando la maggior parte del potere fiscale al governo federale. I

governi provinciali ricevono il finanziamento per la salute, per l’educazione e per i servizi

sociali attraverso un meccanismo per i trasferimento dei fondi, il quale si evoluto dall’

accordo cost- sharing per la partecipazione allo supporto della cura.

Il governo federale è responsabile della tutela della salute e della sicurezza dei canadesi 

fissando norme per il sistema nazionale di cura e per garantire che le province seguono i

principi della sanità pubblica sancito con la riforma del 1984. Essa ha anche responsabilità

strategiche nel campo della sanità pubblica, droga e sicurezza del cibo, raccolta dati e

ricerca sulla salute. Inoltre, ha giurisdizione diretta su servizi sanitari per le forze armate e

la Royal Canadian Mounted Police, First Nations e la gente Inuit, che non sono coperte

dalla provinciale e regimi di assicurazione sanitaria del territorio, insieme a veterani

e dei detenuti federali penitenziari.

Analizzando la risposta

Approcci alla gestione delle malattie croniche:

In risposta ad un invecchiamento della popolazione e la crescente pressione delle malattie

croniche, i governi provinciali e federali hanno sviluppato politiche e le iniziative che

colpiscono sia la promozione di stili di vita sani e la prevenzione delle malattie croniche.

Risposta nazionale

Nel settembre 2002 i ministri della salute federali, provinciali e territoriali della Sanità

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ha annunciato il Pan-Canadian Integrated Strategy Healthy Living, uno schema che

è stato successivamente approvato nel 2005. Questo schema ha lo scopo di promuovere

stili di vita sani, che è definita come pratiche che sono coerenti con il miglioramento o il

mantenimento della salute(compressi i fattori individuali ed ambientali). La strategia

prevede un approccio integrato, incentrato su impostazioni multiple perla salute, o

incoraggiare lu’ uso delle migliori pratiche.

Altre iniziative, sia a livello provinciale e federale, si sono concentrati sulla prevenzione

delle malattie croniche e sono attuate in varie impostazioni, compresse le scuole, la

comunità , i luoghi di lavoro, con una chiara focalizzazione sui fattori correlati con lo stile

di vita(attività fisica, alimentazione sana e l’uso del tabacco).

Le iniziative nazionali includono:

- La strategia canadese al diabete che mira a prevenire il diabete, quando è

possibile, e aiutare i canadesi a gestire meglio la loro malattia e le sue

complicanze;

- The Canadian Heart Health Initiative, che supporta i programmi che hanno

come obiettivo di dimostrare l’ efficacia dei approcci della sanità che sono

basati sulle prove di efficacia, per prevenire e ridurre le malattie

cardiovascolari e per sviluppare le capacità all’ interno del sistema sanitario

per la progettazione e l’ attuazione di interventi sanitari efficaci, per il cuore

sulle province e sulla comunità;

- The Federal Tobacco Control Strategy, le cui attività si basano su un

quadro con 4 componenti che si rafforzano a vicenda:

Protezione

Prevenzione

La cessazione e la riduzione dei danni

Campagne di educazione pubblica

- The Office of Nutrition Policy and Promotion(health canada)

Promuove il benessere e l’ adeguata nutrizione per la salute,

definendo, promovendo e l’ attuazione di politiche basate

sull’ evidenza e fornire orientamenti per la popolazione nel

suo complesso come Canada’ s Food guide to Healthy

Eating.

Il Centro per la prevenzione delle malattie croniche e di controllo (The Centre for Chronic

Disease Prevention and Control (CCDPC)), istituito nel 2004 e operante sotto la Agenzia

di Sanità Pubblica del Canada ha implementato un Best Practices portale per la

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promozione della salute e la prevenzione delle malattie croniche (CCDPC 2007), e una

sorveglianza delle malattie su un sito web.  Essa compila il maggior numero di up-to-date

statistiche aggiornate sulle principali malattie croniche in Canada, e comprende le tendenze

della mortalità per provincia e territorio. Il sito inoltre fornisce i dati del cancro e un

sistema di sorveglianza nazionale Diabete (NDSS). Ci sono altre principali strategie attuate

dal governo federale che hanno direttamente o indirettamente aiutato le province di

sviluppare risposte per le malattie croniche. Ad esempio Primary Health Care Transition

Fund, (2000-2006), che ha sostenuto le province nel migliorare la cura primaria attraverso

la definizione di gruppi multidisciplinari.

Politiche provinciali e le iniziative La maggior parte delle province hanno le proprie strutture specifiche per una vita sana

e la prevenzione delle malattie croniche. Questi includono la British Columbia Living

obiettivi di salute per il 2010 (2005),l'Healthy Living Network Alberta (2003), e la Nova

Scotia Chronic DiseasePrevention Strategy (DalhousieUniversity 2003). 

Attualmente uno dei progetti più dettagliati e specifici per lotta contro la malattia cronica

è dell' OntarioCancer Plan 2020 (Canadian Cancer Società e CCO 2003). Comprende

determinanti multipli per il cancro:

- Consumo di tabacco

- Dieta e nutrizione

- Peso corporeo sano

- Attività fisica

- Consumo di alcol

- Cancerogeni professionali e ambientali

- Esposizione alle radiazioni

- Infezione virale

- Screening

La sezione seguente descrive brevemente le strategie provinciali per la gestione delle

malattie croniche.

IL Governo della British Coulumbia, in collaborazione con una serie di organizzazioni sociali (stakholders), ha lanciato province-wide un programma per la gestione delle malattie croniche utilizzando l’ ECCM il quale incorpora la promozione della salute e la prevenzione delle malattie. Un sito web è stato creato per offrire ai paziente agli operatori l'accesso per informazioni e

strumenti per aiutarli a gestire le malattie croniche. 

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Alte iniziative:

 la strategia Act Now BC che richiede ad ogni dipartimento del governo di sviluppare

strategie e azioni in grado di:

- Ridurre la prevalenza dei fattori di rischio comuni che contribuiscono all'

insorgenza delle malattie croniche;

- Assistenza strutturata per le malattie croniche per integrare le pratiche

migliori per le patologie croniche nella pratica clinica

- Un programma di incentivi finanziari, compresi un servizio completo di

famiglia Incentive Program Practice per sostenere evidence-based nella

gestione dell’ insufficienza cardiaca congestizia, del diabete e

dell'ipertensione;

- Un registro per i pazienti con malattie selezionate;

- Attività di sviluppo professionale destinate a migliorare le competenze di

autovalutazione, autogestione del paziente

- L'uso di web-based e personal digital assistant (PDA), la tecnologia nella

pratica clinica;

- Auto-gestione e il supporto per il paziente.

Nel 2005 il consiglio sulla qualita della sanità in Saskatchewan, ha lanciato il

Saskatchewan Chronic Disease Management Collaborative come una grande iniziativa per

migliorare la cura e la salute delle persone affette da malattie croniche e per migliorare l’

acceso ai medici.

Alberta Net Care Eletronic Health Record, cosi l’ assistenza per le malattie croniche

include programmi centralizzati a livello regionale, un sistema di registrazione dei dati

elettronico; un processo per garantire ai pazienti di ottenere il servizio dal fornitore giusto

al momento giusto, percorsi standardizzati per la valutazione; educazione, follow-up;

pratica clinica orientata e incorporata nei documenti per assistere nel fornire linee guida

standardizzate, basate sull’ evidenza.

Questo sistema collega i medici, farmacisti, ospedali, assistenza domiciliare e altri fornitori

in tutta la provincia(la cartella clinica elettronica e memorizzata per consentire l’

assistenza sanitaria ) .

In Ontario hanno introdotto local Family Health Teams, che mirano a migliorare l’ accesso

e il coordinamento alle cure pur incoraggiando e facilitando la fornitura dei servizio da

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parte dei team multidisciplinari (Ontario Ministry of Health and Long-Term Care 2001,

Tuohy 2002). Questa strategia si e completata nel 2005, introducendo Local Health

Integration Networks. Queste sono strutture governative locali con un compito di

pianificare,coordinare e finanziare i servizi sanitari locali all’ interno di aree geografiche

specifiche.

In Quebec ci sono delle strategie che promuovono la salute e i servizi sociali con le risorse

disponibili. Questo ha portato alla formazione della rette dei centri per i servizi sociali

(CSSS), che mette allo stesso posto i fornitori delle cure in modo do collaborare con i

medici e le organizzazioni comunitarie. Questi hanno il compito di assicurare la fornitura

di un pacchetto completo di servizi che va dalla prevenzione fino alle cure per i pazienti in

fine vita.

Punti di forza e di debolezza:

Cura integrata

centrata sul

paziente

Central agency

governante

model

Punti di forza

Fornisce una alternativo/innovativo modello per

affrontare alcuni dei componenti chiave della  cura

integrata ad es. coordinamento, partnership,

supporto alle decisioni.

Facilitazione del percorso del paziente, dal

trattamento alle cure palliative.

Ruolo attivo negli sforzi di prevenzione attraverso

lo screening e l'inizio del rilevamento per alcuni

tipi di cancro.

Agisce come un campione di qualità per i risultato

delle cure.

Forte attenzione in aree specifiche della gestione

dello sistema (linee guida basate sull’ evidenza).

Leadership centrale nella promozione dei

collegamenti a pianificazione dei programmi a

livello provinciale

Capacita di promuovere l’innovazione

Punti di debolezza

Focus sui eventi acuti;

La mancanza dell’ autogestione

(dei pazienti sopravvissuti) o di

educazione;

Deboli sforzi di prevenzione;

Una cura frammentata per i pazienti

con cancro.

Benefici limitati alle regioni che

non hanno ancora adottato questi

programmi.

Può essere efficace solo nell’ aree

responsabili del sistema sanitario.

La mancanza di chiara distinzione

delle responsabilità in molti settori

(ruolo dei medici, associazioni,

ministero della salute)

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(Ellen Nolte, Cécile Knai, Martin; McKee Managing chron ic conditions; Experience in eight countries)

Il ruolo del professionista sanitario della riabilitazione all’interno dell’ assistenza delle patologie croniche

Il ruolo del fisioterapista nelle cure primarie

La fisioterapia è una disciplina che ha un ruolo che sta sempre crescendo nell’ assistenza

sanitaria primaria/(Primary Health Care) (include le cure primari :diagnosi, trattamento,

assistenza alla malattia; pero aggiunge anche i determinanti della salute: la salute della

comunità, prevenzione delle malattie e promozione della salute con servizi forniti da

medici insieme al team multidisciplinare),(Health Canada 200) perche i professionisti che

ricoprono questo ruolo hanno un’ educazione universale e l’ esperienza giusta, per la

promozione della salute e la prevenzione delle malattie. I fisioterapisti sono una parte

integrante del team intermultidisciplinare nella cura primaria, possono assistere anche alla

identificazione delle condizioni di salute. (Physiotherapy and Primary Health Care:

Evolving Opportunities).

L’ esigenza di una corretta valutazione ed un sempre più mirato trattamento delle malattie

muscolo-scheletriche ha portato ad un ruolo sempre più importante del fisioterapista,

poiché come professionista sanitario offre una cura più tempestiva rispetto alle cure

convenzionali e garantisce una riduzione dei costi sanitari.

Modelli di assistenza primaria e la fisioterapia:

1. American military model; la funzione dei fisioterapisti includeva la valutazione

precocce e il trattamento precoce per i pazienti con esigenze neuromuscolari non-

chirurgiche, sotto la supervisione di un medico. Come risultato cerano tempi di

attesa più brevi e un ritorno più rapido alla vita militare attiva (Boissonnault, W.G.

2005).

Questo modello viene utilizzato ancora oggi, i vantaggi sono:

- Valutazione rapida e trattamento per pazienti con disordini

neuromuscolari.

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- Promozione di un’ assistenza sanitaria di qualità

- Diminuzione delle chiamate di visite

- Uso più appropriato dei servizi dei medici

- Uso più appropriato dell’ istruzione, formazione e esperienza per il

fisioterapista

2. European primary care consulant model and in private industry

- Consulant Model (U.K. & Nerthlandes )

Nel Regno Unito e in Olanda il fisioterapista ha anche un ruolo come

consulente e come “tirage specialist” nell’ area delle malattie

muscolo-scheletriche. Hattam P. e Smeatham, A. (1999) avevano

osservato che il fisioterapista poteva avere un ruolo chiave nel

gestire la lista d’ attesa per pazienti ortopedici, a condizione che i

soggetti responsabili avessero avuto un’ esperienza pluriennale nella

gestione e nel trattamento dei disordini muscolo-scheletrici. Uno

studio eseguito da Daker-White G et al. nel 1999, ha mostrato gli

stessi risultati nel Regno Unito.

- Private industry model

La fisioterapia anche nell’ industria privata ha mostrato una

riduzione dei giorni di assenza dal lavoro fino al 60% (Monahan, B.

1994). Questo modello incorpora la pratica tradizionale fisioterapica,

però aggiunge altre responsabilità professionali che includono:

- Valutazione delle condizioni neuromuscolari dei dipendenti

- Infortuni sul lavoro dei tessuti molli

- Valutazione ergonomica del cantiere

- Valutazione delle strategie di prevenzione degli infortuni

3. Community physiotherapy

È la cura continua per la salute, che si svolge nell’ ambiente dove sta la persona. Twible,

R.L., and Henley (2000, p. 119) hanno scritto che questo processo deve essere basato sul

problem-solving, orientatato da diversi fattori come la cultura, la societa e l’ ambiente. Il

trattamento si basa sulla disabilità che la persona manifesta nella comunità.

Enderby, P., e Wade (2001) hanno investigato la natura della riabilitazione della comunità

(Community rehabilitation) in U.K. ed hanno identificato 5 benefici che includono:

- Un acceso facile del paziente ai servizi

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- Una riabilitazione più efficace con obiettivi appropriati

- Sono inclusi i fornitori della salute, riducendo lo stress per il cargiver

- Una maggiore soddisfazione del paziente

- Lo sviluppo di collegamenti locali con le agenzie

Però hanno notato che cerano anche 5 svantaggi:

- Limitazione delle medicine nell’ ambiente di casa

- Il tempo di viaggio per lo staff

- Professional isolation

- Sicurezza dei membri dello staff

- Stress del cargiver con ospedalizzazione

Wade, D.T. (2003) afferma che i fisioterapisti che lavorano nella comunità hanno le

competenze per sviluppare una partnership adeguata con la comunità e dei collegamenti

per servire meglio i loro clienti.

Alcune aree importanti per la preparazione del fisioterapista per lavorare in comunità nel livello delle cure primarie, sono:

- Educazione e l’intervento in gruppo (Group education and intervention);

- Preparazione e implementazione della promozione della salute/ strategie per la

prevenzione delle malattie;

- Valutazione dei bisogni della comunità (Community needs assessments);

- Parlare in pubblico (Public speaking);

- Sviluppo del leadership (Leadersheap developing);

- Ruolo del fisioterapista nelle cure primarie (Role of physiotherapist in primary

care);

- Advocacy;

- Competenze nella gestione del caso (Case management skills);

Modelli di assistenza primaria e fisioterapia

1. GPTA

Un esempio del ruolo del fisioterapista nelle cure primarie è il modello che si usa in

Manitoba che si chiama Geriatric Programme Assesment Team (GPAT) del Winnipeg

Regional Health Authority (WRHA) e Community Preschool Wellness Fairs, dove il

fisioterapista ha un ruolo in ogni fase delle cure e nella consultazione per quanto riguarda

gli obiettivi del piano di trattamento. Questo tipo di partnership dovrebbe essere applicato

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in altre aree quali, artrite, prevenzione, incontinenza, diabete, osteoporosi, sicurezza sul

luogo del lavoro e sulla salute mentale.

Si riconosce che i fisioterapisti portano al team per l’ assistenza primaria delle competenze

uniche.

2. Community pre-school wellness screening

I fisioterapisti hanno un ruolo attivo in questa salute, aggiungendo la loro esperienza nella

promozione. Nella regione centrale di Manitoba lo screening pre-scolare e cominciato sin

dal 1997 come un partnership tra la salute e la promozione. I partner includono,

fisioterapia, terapia occupazionale, logopedista, optometry, public health, libraria, risorse

della famiglia, audiologia, l’ educazione a casa e a scuola, servizi di emergenza… questa

iniziativa si e espansa anche nella comunità, e ha incorporato nuovi partner per la fornitura

in questo settore.

Alcune raccomandazioni che sono emerse da Physiotherapy and Primary Health Care: Evolving Opportunities

1. I fisioterapisti hanno un ruolo importante nel definire gli obiettivi, identificati dal

team intercollaborativo, come tale i fisioterapisti devono essere riconosciuti come

uno dei membri chiave nel team per le cure primarie.

2. Deve essere integrato nel team della cura primaria, sin dall’ inizio come consulente

o come primo contatto con il pubblico, sopratutto nei disordini muscolo-

scheletrici.

3. Ci devono essere le risorse necessarie in modo da implementare il servizio di

fisioterapia nella cura per incorporare la cura primaria e secondaria.

4. Ogni strategia deve essere accompagnata da strumenti validi di valutazione.

Conservare i dati in modo da misurare gli effetti a breve- e lungo-termine dell’

intervento primario, e della fisioterapia.

I fisioterapisti hanno un ruolo in tutti i livelli delle cure: acute e riabilitative, promozione

della salute (Higgs, J., Refshauge, K., & Ellis, E. 2001). The National Physiotherapy

Advisory Group ha dichiarato i requisiti di competenza, per tutti i fisioterapisti futuri, che

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saranno necessari per giocare un ruolo chiave nell’ assistenza sanitaria primaria (Beggs, C.

2004).

Questi tre elementi (equità, collaborazione intersettoriale e la collaborazione con la

comunità), sono fondamentali nelle cure primarie.

L’ “U.S. Pew Health Professions Commission” ha stilato nel 1998 il rapporto denominato

“Recreating Health Professional Practice for a New Century”, che contiene le

raccomandazioni che riguardano lo scopo e l’ educazione dei professionisti della salute in

U.S.A. (O’Neil & the Pew Health Professions Commission, 1998).

Il rapporto ha fornito una lista di 21 competenze necessarie per avere una cura efficace, le

seguenti sono considerate come parte integrante per il ruolo del fisioterapista:

- Incorporare i determinanti multipli della salute nella cura primaria

- Comprendere il ruolo di cure primarie

- Pratiche rigorose per la prevenzione

- Partnership con le comunità nelle decisioni per le cure

- Lavorare con il team interdisciplinare

- Assicurare una cura che bilanci i bisogni individuali, professionali e sociali

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Le competenze essenziali adottate dai fisioterapisti in Canada sono divise in 7 dimensioni:1. Responsabilità professionale (Professional accountability)

Assume una responsabilità professionale e dimostra sicurezza, etica, e una pratica

professionale

2. Collaborazione e comunicazione (Communication and collaboration)

Comunicare con professionisti di altre discipline per collaborare e per coordinare il

servizio.

3. Valutazione e ragionamento professionale (professional judgment and reasoning)

L’ applicazione di principi nel pensare in modo critico, quando si risolvono i

problemi e nel prendere delle decisioni.

4. Valutazione del cliente (Client assessment)

Assistere lo stato funzionale e psicosociale del cliente, le abilita funzionali, i

bisogni e gli obiettivi.

5. Diagnosi fisioterapica/comportamento clinico/pianificazione dell’ intervento

fisioterapico (Physiotherapy diagnosis/ clinical impression and intervention

planning)

Analisi dei dati ed uso di strategie incentrate sul cliente.

6. Implementazione e valutazione del trattamento fisioterapico (implemention and

evalutation of physiotherapy intervention)

Implementare interventi fisioterapici in modo da venire incontro ai bisogni del

paziente, valutare la loro efficacia.

7. Gestione quotidiana (Practice management)

Implementare servizi fisioterapici all’ interno dei diversi contesti della pratica.

Conclusioni dello studio

Numerose raccomandazioni sono fatte come risultato di questo progetto.1. Fisioterapisti dare un prezioso contributo nel perseguimento degli obiettivi

identificati dal team interdisciplinare .Come tale, il fisioterapista dovrebbe essere

riconosciuto come un membro chiave del team, questo dovrebbe avvenire a tutti i

livelli di programmazione e attuazione.

2. La fisioterapia dovrebbe essere integrata nel team delle cure primarie, sia come

consulente o come primo contatto con il pubblico,in particolare nel settore delle

malattie muscolo-scheletriche.

3.  Le risorse dovrebbero essere assegnate per lo sviluppo e l'attuazione di servizi di

fisioterapia oltre l'attuale livello terziario di cura per incorporare livello di

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assistenza  primaria e secondaria. Questi servizi dovrebbero essere forniti nella

comunità, con la partecipazione della comunità.

4. Le nuove strategie del programma dovrebbe essere accompagnate da  strumenti di

valutazione validi. I dati raccolti devono essere in grado di misurare l’ impatto sia

a breve che a lungo termine delle cure primaria, e della fisioterapia specificamente.

 

La fisioterapia è parte del team di assistenza sanitaria di oggi di fronte sfide nel sistema

sanitario pubblico canadese. Fisioterapia può anche essere parte della soluzione se data

l'opportunità. ( The integration of occupational therapy and physiotherapy services in

primary health care in Winnipeg (Restall, G., Leclair, L., & Fricke, M., 2005.)

Riabilitazione per le malattie croniche (Rehabilitation for Chronic

Disease)

È definita come… “la somma dei interventi per garantire le migliori condizioni fisiche,

psicologiche e sociali, in modo che il paziente con malattia cronica possa conservare o

riprendere il funzionamento ottimale nella società, attraverso un stile di vita corretto e la

progressione della malattia.”( Goble A.J., Worcester M.U.C, 1999)

Le persone che hanno le malattie croniche ogni giorno ripresenta una sfida per gestire e

prevenire le complicazioni delle malattie croniche, per tutta la vita e hanno bisogno di un

accesso tempestivo alla riabilitazione per i servizi delle malattie croniche. Questi servizi

hanno per obiettivo di portare la persona a un stato fisico e psicologico ottimale, di

autogestire la malattia e di renderli attivi nella presa delle decisioni. La riabilitazione

efficace ha 5 elementi chiave:

- Un accesso facile ai servizi;

- Valutazione globale;

- Approccio olistico;

- Piano di trattamento individuale;

- Interventi multidisciplinari;

- Partnership per il mantenimento e di sostegno;

La riabilitazione per le malattie croniche è molto efficacie nel migliorare la cura di un

numero di persone che è sempre in aumento. I obiettivi principali sonno:

- Migliorare la qualità della vita attraverso il sostegno all’ autogestione e dell’

autonomia;

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- Educazione del paziente;

- Migliorare la capacita funzionale;

- Prevenire e ritardare le complicanze;

- Ridurre i ricoveri ospedalieri;

Il ruolo del fisioterapista nella medicina di iniziativa:

Medicina d’attesa Medicina d’iniziativa

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Interviene sul singolo Interviene su gruppi di patologie sulla base della

stratificazione del paziente

Adotta con il paziente programmi terapeutici, in

riferimento a singoli episodi critici su

prescrizione

Interviene sul paziente con una pianificazione

prestabilita in riferimento alla storia di malattia

Lavora principalmente sulla fase acuta e

subacuta

Lavora anche sulla fase cronica

Il suo intervento e focalizzato principalmente al

recupero di funzioni

Il suo intervento e incentrato a sostenere il profilo di

funzionamento attraverso interventi sulla persona e/o

sul suo ambiente anche attraverso tecnologie

assistenziali

Non interviene primariamente nella domanda di

richiesta fisioterapica

Periodicamente e secondo i protocolli contatta il

paziente per monitorare lo stato funzionale, adeguando

gli interventi ai nuovi bisogni

Seppur svolge attività di counseling questa non

e strutturata ne monitorata

Verifica l’aderenza al programma terapeutico e la

comprensione del medesimo da parte del paziente e del

caregiver tramite monitoraggio

Competenze tecniche

- Definire e assegnare i propri interventi sulla base dei bisogni di salute;

- Identificare i profili di funzionamento della persona secondo i principi dell’ICF;

- Erogare prestazioni appropriate in riferimento all’ EMB i termini di efficacia dell’

outcome;

- Aumentare le proprie competenze in materia di scelta di ausili, adattamenti

ambientali, interazione sociale e comunicazione;

- Verificare in itinere l’aderenza al progetto educativo;

- Monitorare i risultati dell’ attività espletata;

Competenze a lavorare in team

- Collaborare alla definizione dei percorsi assistenziali orientati all’ autogestione e

all’ autocura;

- Integrarsi all’ interno del team in questa nuova modalità assistenziale rivolta alla

presa in carico dell’ utente per il recupero delle potenzialità della persona;

Competenze di comunicazione

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- Stabilire una relazione d’aiuto atta a sostenere la persona assistita definendo cosi un

progetto educativo efficiente ed efficace;

- Istruire le persone assistite e i familiari per apprendere abilita all’ autocura;

- Utilizzare tecniche di counseling per promuovere la salute;

Competenze gestionali

- Utilizzare in maniera efficiente le risorse e le attività disponibili per il

raggiungimento degli obiettivi;

- Utilizzare strumenti di integrazione per uniformare le modalità operative;

- Evidenziare i problemi organizzativi e collaborare alla loro soluzione;

1. Anziani – EpiCentro – istituto superiore di sanità

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