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Valutazione didattica • Profilo pedagogico:
oltre al suo ruolo classico di certificazione dell’apprendimento, assume l’ulteriore e fondamentale compito di regolazione dell'azione didattica che si esplica nella rilevazione di informazioni concernenti il processo di apprendimento
Alunno: da oggetto passivo del giudizio protagonista consapevole del processo
• Profilo amministrativo
• Profilo docimologico: verifica
misurazione
valutazione
la valutazione nel processo educativo non si esaurisce nella verifica finale che misura l’acquisizione di saperi, ma rimanda sempre al suo significato
etimologico
Valĕo, es, ŭi, ĭtum, ēre = dare valore, attribuire dignità
A CHE COSA? a tutto ciò che concorre al processo educativo e al suo buon esito apprendimenti dell’allievo + azione del docente + organizzazione + dirigenza + …
MISURARE
Consiste nell’acquisire
informazioni di ritorno relative a
determinate conoscenze , abilità
acquisite o meno dall’alunno.
I docenti accertano, con
strumenti e procedimenti diversi
a seconda dell’oggetto, la
presenza, l’assenza, i livelli dei
comportamenti che
corrispondono agli obiettivi
prefissati.
VALUTARE
Consiste nello stabilire la rispondenza
delle misurazioni a determinate
intenzioni poste alla base dell’azione
formativa, attraverso un giudizio
formulato utilizzando criteri.
I criteri che orientano il lavoro
valutativo dei docenti sono:
• rispetto a obiettivi predeterminati
o parametri condivisi;
• rispetto al progresso individuale;
• rispetto allo scarto delle
prestazioni del singolo, rapportate a
quelle della classe
LE FORME DELLA VALUTAZIONE DIDATTICA
APPROCCIO VOLTO ALLA MISURAZIONE DELLE
CONOSCENZE ACQUISITE, ATTRAVERSO LA STANDARDIZZAZIONE
DI CRITERI E STRUMENTI ( TESTS,..)
Valutazione sommativa
VALORIZZAZIONE DELLA FUNZIONE REGOLATIVA DELL’
ATTIVITA’ DIDATTICA DEL DOCENTE, IMPEGNATO A
MIGLIORARE LE STRATEGIE DEL PROPRIO INSEGNAMENTO
Valutazione formativa
COINVOLGIMENTO DELL’ALUNNO CHE DEVE ESSERE AIUTATO
A PRENDERSI CURA DEL PROPRIO APPRENDIMENTO
Valutazione autentica
DIDATTICA DI CONTENUTO PRIVILEGIA UNA DIMENSIONE APPRENDITIVA CHE SI RICONOSCE IN UN APPRENDIMENTO PER RICEZIONE
DIDATTICA PER COMPETENZE RECEPISCE UN ORIENTAMENTO PSICOLOGICO RICONDUCIBILE ALL’APPRENDIMENTO PER SCOPERTA
LA DIDATTICA PER COMPETENZE: CHE COSA CAMBIA RISPETTO ALLA DIDATTICA TRADIZIONALE?
VALORIZZA • SITUAZIONI IN CUI GLI ALUNNI SONO PARTE ATTIVA NELL’ ELABORAZIONE,
NELLA PRESA DI DECISIONI, NEL CONTROLLO DEGLI ESITI, NELLA CONDUZIONE, NELLA REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO, NELLA DOCUMENTAZIONE DI UN COMPITO AUTENTICO
• IL LAVORO DI GRUPPO O COMUNQUE SOCIALIZZATO RISPETTO A QUELLO INDIVIDUALE
• LA REALIZZAZIONE DI COMPITI COMPLESSI CHE RICHIEDONO PENSIERO CRITICO, INTRAPRENDENNZA INVENTIVA, USO INTELLIGENTE DELLE TECNOLOGIE
• L’IMPIEGO DI NUOVE PRASSI VALUTATIVE
LA DIDATTICA PER COMPETENZE
PRESUPPONE
il potenziamento di strategie basate
sulla soluzione di problemi
sullo sviluppo di progetti
sullo studio di caso
LA DIDATTICA per PROBLEMI e PROGETTI
RAFFORZA
- l’autonomia di lavoro degli alunni
- i punti di forza di ciascun studente
- la cooperazione/distribuzione dei ruoli
- l’apprendimento reciproco
ATTRAVERSO
La progettazione e l’organizzazione di contesti cooperativi e collaborativi (clima positivo di classe, educazione tra pari, apprendimento reciproco…)
LA NUOVA FORMA DEL COMPITO
DA COMPITI STANDARD utili a rafforzare conoscenze ed abilità
A COMPITI AUTENTICI indispensabili nella gestione di un
progetto, nella soluzione di un problema, …
COMPITO AUTENTICO DI ITALIANO (CL. QUINTA - PRIMARIA)
lettura del libro “ Gli sporcelli” ( R. Dahl) Dopo aver letto ed esaminato attentamente il testo, gli alunni della VA, suddivisi in 4 gruppi, devono scrivere (tempo max 4 ore) un racconto che riprenda trame e personaggi del libro. I testi elaborati da ciascun gruppo dovranno essere letti agli alunni delle quattro terze della medesima scuola.
CONTESTO DI APPRENDIMENTO
dalla CLASSE AUDITORIUM centrata sull’acquisizione
individuale delle conoscenze
alla CLASSE LABORATORIUM centrata sulla partecipazione a
prassi di inclusione
UN NUOVO AMBIENTE DI APPRENDIMENTO
criteri
EDUCATIVO COLLABORATIVO RELAZIONALE
i più bravi non
devono
annoiarsi, quelli
in difficoltà non
sentirsi isolati
centralità del
lavoro tra pari
l’importanza
delle abilità
sociali
ANNIVERSARIO DEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA spunti per uno o più compiti autentici V elem.- I media
-Esame di alcune lettere di soldati alle proprie famiglie -Organizzazione nelle classi di laboratori di scrittura creativa (scrivere lettere “dal fronte”) -Organizzare un incontro apposito con tutte le autorità, in presenza dei genitori, per la presentazione delle lettere originali e delle lettere riscritte -Preparare la lettera d’invito al Sindaco con richiesta di un contributo per la preparazione di un prodotto multimediale -Preparare la lettera d’invito per le altre autorità e per i genitori -Preparare il programma dell’evento
LA VALUTAZIONE AUTENTICA Per valutare un apprendimento autentico dobbiamo usare metodi di valutazione autentici Una valutazione autentica ha senso solo in un ambiente di apprendimento autentico che prevede un rinnovato approccio nei confronti della conoscenza: si apprende per necessità, per affrontare casi, per impostare e condurre progetti o, più in generale, per risolvere problemi. L’apprendimento è finalizzato, una necessità e non fine a se stesso: non avviene, cioè, tramite un processo predeterminato di trasmissione-ricezione. Anche nella didattica di tipo trasmissivo ci sono problemi da risolvere, però questi sono ‘a corredo’, per dimostrare che i contenuti sono stati appresi. Negli ambienti di apprendimento costruttivisti, o più semplicemente nella didattica per problemi, la logica si capovolge: i problemi sono il fulcro e sono loro che spingono lo studente ad impossessarsi dei contenuti necessari a risolverli.
Come fare a valutare la padronanza dei livelli alti delle scale tassonomiche? Come fare a valutare le abilità di problem posing e problem solving? Come fare a valutare la capacità di fare ricerca in ambito scientifico? Come la capacità di comunicazione orale e scritta? Come le abilità fisiche?
RUBRIC
Per rubric si intende una progressione di profili di competenza utili a fornire punti di riferimento per la valutazione dell’apprendimento ( M. Castoldi) Le rubric sono strumenti per valutare prestazioni complesse, quelle richieste, ad esempio, nella soluzione di un problema, nell’esecuzione di un’esposizione orale, nella presentazione di una demo,… (E. Zecchi) Nel caso della misura di prestazioni semplici bastano quei criteri normalmente definiti come checklist. Ad esempio se vogliamo valutare le prestazioni di uno studente a partire dall’esito delle stesse e cioè dal prodotto realizzato, spesso, basta un elenco di elementi importanti a fianco dei quali dichiarare se sono presenti o meno: per verificare se un bimbo ha preparato in modo accurato la propria cartella può bastare l’elenco degli oggetti richiesti ed una casella di spunta per contrassegnare se questi sono assenti o presenti. ‘Performance criteria’ più elaborati sono le cosiddette ‘performance lists’. Sono strumenti sostanzialmente analoghi alle checklist ma a fianco di ogni elemento importante non ci si aspetta una semplice dichiarazione di assenza o presenza ma una scala di misura (valori numerici o etichette): ad esempio se ad un bimbo si è richiesto di mettere ordine sul proprio banco, di fianco all’elemento importante ‘pulizia’ può esserci una scala di 5 numeri (1,2,3,4,5) all’interno della quale scegliere. L’informazione è più ricca che non nelle checklist ma ancora povera per valutare a fondo prestazioni complesse. Per queste lo strumento più appropriato sono proprio le rubric
le rubric prevedono la scomposizione della prestazione in elementi importanti ed in più, per ciascuno di questi è prevista una rigorosa definizione dei livelli di prestazione attesi.
rubric = un insieme di scale, una per ogni elemento importante della prestazione. Ogni scala è a sua volta formata da un insieme di ratings (misurazioni) che descrivono i livelli di prestazione attesi per quell’elemento importante.
OSSERVAZIONE SISTEMATICA: INDICATORI PER LA COSTRUZIONE DI UNA RUBRIC
COMPETENZE TRASVERSALI (Carlo Petracca)
autonomia responsabilità partecipazione relazione flessibilità consapevolezza rispetto delle regole
è capace da solo di reperire strumenti, materiali, …necessari per un loro uso efficace
rispetta il tema assegnato e le fasi del lavoro, e porta a termine la consegna
collabora, è disposto ad aiutare e farsi aiutare, valorizza il contributo degli altri e offre il proprio
interagisce con i compagni, sa creare un clima positivo e propositivo
reagisce a situazioni non previste, con proposte soluzioni funzionali
ha padronanza degli effetti delle proprie scelte
cerca la mediazione dell’adulto e sa lavorare con i compagni in un rapporto di rispetto reciproco
SVILUPPO DELLA RUBRIC autonomia
aspetti essenziali
1 2 3 4 5
è capace da solo di reperire strumenti o materiali necessari per un loro uso efficace nello svolgimento di un compito
ha piena e completa padronanza nell’uso di strumenti e nel reperimento dei materiali
è autonomo nell’uso di strumenti e nel reperimento di materiali complessi
è capace di trovare materiali di una certa semplicità e di utilizzare strumenti ad un livello accettabile
ha bisogno saltuariamente dell’aiuto dei compagni o dei docenti
reperisce i materiali di lavoro solo se aiutato dai compagni o dai docenti
RUBRIC DI VALUTAZIONE PRESENTAZIONE DEL TESTO ALLE CLASSI TERZE
1 2 3
presentazione l’alunno non è in grado di fare la presentazione per il giorno prefissato e non avanza la richiesta di avere più tempo
l’alunno non è in grado di fare la presentazione per il giorno stabilito, ma chiede di avere altri giorni per prepararsi
lo studente è preparato per il giorno stabilito
l’agire personale l’alunno manifesta un evidente stato di insicurezza e agitazione
……………… ………………..
conoscenza ……………… ………………… l’alunno risponde alle richieste di chiarimento
fluenza della lettura l’alunno non dà importanza al tono della voce e alle pause
………………… …………………
Tot.max. 12
VALUTAZIONE DEL GRUPPO
e/o
AUTOVALUTAZIONE DELL’ALUNNO
ambiti considerati + -
l’esperienza in generale
il prodotto “realizzato”
il senso di soddisfazione
provato
l’utilità del percorso
Un caso concreto • L’idea base è quella di chiedere agli studenti, un gruppo classe del quarto anno di un istituto per periti informatici, di
progettare/implementare prodotti multimediali per l’insegnamento di parti del programma curriculare.
• Gli studenti, invece di studiare settori di contenuto del curriculum nell’ottica di superare una prova, lo fanno per trasferirli in un ambiente multimediale e-learning: si trovano nella condizione favorevole di studiare per realizzare un progetto.
• L’utilizzo di nuove tecnologie multimediali e l’idea di lavorare in modo cooperativo si rivelano due elementi vincenti.
• La sperimentazione viene condotta suddividendo il gruppo classe in sottogruppi, ognuno con il compito di implementare con tecniche multimediali un particolare settore di contenuto.
• A due studenti, dotati di buone capacità riflessive e critiche viene assegnato il ruolo di progettisti di rubric: loro è il compito di arrivare ad una prima stesura e successivamente di condividerla con tutta la classe. Sempre loro erano i deputati a raccogliere le osservazioni emergenti in fase d’uso, per eventuali successive revisioni.
• Per la compilazione è stato costituito un gruppo di valutatori variabile (di cui tuttavia il nucleo rimaneva stabile) che oltre ad assolvere il compito di effettuare compilazioni le più oggettive possibili, ha anche fornito frequenti e utili suggerimenti ai progettisti.
• Un altro ruolo può rivelarsi di fondamentale importanza: quello assegnato ad uno studente, rigoroso e metodico, di seguire lo sviluppo dei progetti con l’utilizzo di un software di project management: una risorsa fondamentale per il rispetto dei tempi e per la raccolta dei materiali per il portfolio (rubric comprese).
Caratteristiche di una buona rubric
• Quali sono gli elementi importanti? è importante che questa fase di individuazione degli elementi importanti non venga attuata unilateralmente dal solo insegnante ma venga condivisa con gli alunni, diventi una sorta di patto tra gli alunni e l’insegnante. Se successivamente ci si accorge di aver tralasciato un elemento importante, prima di inserirlo nella rubric, andrà rinegoziato con gli studenti. • In una buona rubric ciascun elemento importante deve essere atomico: quando si individua un elemento come elemento importante della prestazione, questo, nei limiti del possibile, non deve essere scomponibile in ulteriori sottoelementi. Questo garantisce una maggiore facilità nella definizione dei suoi livelli di prestazione attesi, ossia diventa più facile attuarne una corretta misurazione. • I ratings di una buona rubric debbono essere distinti, comprensivi e descrittivi: stabilire qual è il livello di prestazione atteso, raggiunto dallo studente, in riferimento ad un certo elemento importante, implica che i livelli di prestazione attesi siano stati definiti in modo chiaro e non sovrapponentesi: deve essere inequivocabile dove termina uno e dove inizia l’altro. Nello stesso tempo i ratings devono essere tali da coprire tutte i possibili livelli di prestazione di uno specifico elemento importante. Non deve succedere che la prestazione di uno studente possa collocarsi al di fuori della scala prevista.
• La rubric deve essere uno strumento di comunicazione con gli studenti e con le famiglie. La rubric nasce come strumento di valutazione, ma data la sua struttura è chiaro che essa si presenta soprattutto come strumento per migliorare l’apprendimento dell’alunno. Una rubric ben progettata definisce chiaramente gli obiettivi che devono essere raggiunti: lo studente conosce esattamente su cosa sarà misurato e quali saranno le prestazioni attese • Una buona rubric deve avere valenza orientante: spesso la famiglia e lo studente si trovano senza strumenti per compiere le scelte corrette per il futuro dello studente, rubric ben progettate forniscono alle famiglie dati certi che possono contribuire alla elaborazione di strategie per il futuro sia scolastico sia professionale del figlio.
Si tenga presente, durante tutta la realizzazione della rubric, l’obiettivo fondamentale: non si tratta di mettere a punto un sofisticato strumento per misurare con precisione micrometrica elementi semplici, si tratta invece di mettere a punto uno strumento semplice per misurare prestazioni complesse, nell’ottica non tanto di creare un generatore di voti finali quanto soprattutto uno strumento che possa fornire all’alunno quei dati (feedback) che gli permettano di migliorare le proprie performance.