supporters magazine n 130
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michele longo 5 days ago Flag Supporters magazine n129 Il magazine del basket brindisino giunto alla sua nona stagione. Cronaca foto e curiosità sulla stagione 2014-2015 della New Basket Brindisi e delle compagini femminili e giovanili della cittàTRANSCRIPT
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12 Gennaio 2014Brindisi - Sassari
7 Febbraio 2014Milano
FINAL EIGHTBrindisi - Venezia
24 Maggio 2014Play Off
Brindisi - Sassari
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Ètempo di bilanci per il 2014 che si chiude nel miglio-
re dei modi in casa brindisina. Un anno da ricordare sotto tanti punti di vista. Ne parla in maniera pun-tuale Mario Arceri nel suo articolo nelle pagine interne del giornale. E che ci vede concordi nel dire che forse questo è l’anno più bel-lo in assoluto per il basket della nostra città. Da quel 12 gennaio quando, vincendo contro Sassari, siamo diventati “campioni d’inver-no”, a poche settimane dopo con la partecipazione alle Final Eight di Coppa Italia e la vittoria contro Venezia nei quarti di finale, poi sconfitti con grande onore dalla Montepaschi Siena. Poi i play off, la Supercoppa e l’esordio in Eu-rochallenge. Un mix di emozioni che resteranno nei nostri cuori e che proiettano l’Enel, e tutto il movimento ad essa collegato, in una dimensione ben più importan-te a livello nazionale ed europeo.
E’ stato un anno intenso anche per noi di Supporter’s Magazine che non ci siamo risparmiati non solo
per la realizzazione del giornale cartaceo, ma anche con grandi novità dal punto di vista multime-diale. La prima web radiocronaca in Olanda, seguita da quelle a Ulm e Sodertalje, ci ha permesso di conoscere da vicino la realtà eu-ropea, forse un po’ sottovalutata ad inizio avventura, ma che ci ha gratificato attraverso il racconto di qualcosa di storico. Nelle tre par-tite che abbiamo raccontato sono
state oltre 4 mila le persone che si sono interconnesse ai nostri canali, tra l’ascolto della radio-cronaca, i messaggi su twitter e facebook, i commenti lasciati sulla bacheca della pagina web. Un risultato che ci gratifica ma ci spinge a fare ancora meglio. E il 2015 siamo certi ci regale-rà altri modi per essere vicini al basket brindisino e altre strade per raccontare in diretta le emo-zioni dell’Eurochallenge. Una di queste strade, sarà molto lun-ga e impervia, ovvero Astana, ai confini del mondo europeo e che si prospetta molto difficile da raggiungere. Non ci fermeremo e cercheremo di essere anche nella capitale del Kazakistan, la seconda più fredda al mondo.
Un lavoro fatto di passione e at-tenzione a tanti particolari che grazie al Brindisi Basket Club 2005 è reso possibile e si con-cretizza con uno sforzo notevole. Non che manchino le difficol-tà, anche economiche, viviamo una fase di crisi in molti ambiti in Italia e a Brindisi in particola-re, ma vogliamo superarle, ben sapendo che solo attraverso la coesione e la ricerca di nuo-
ve strade si può arrivare ad un successo pieno. Lungimiranza e puntualità hanno contraddistinto il nostro lavoro in tutti questi anni, sono i punti cardine che auspi-chiamo anche per il nuovo anno.
Sarà un 2015 che, dopo la par-tita di questa sera contro Roma e quella del 29 ad Avellino, due squadre che hanno avuto un av-vio diverso a quanto ci si potesse aspettare e quindi da prendere con la massima attenzione, ci ve-drà di fronte contro Milano e Reg-gio Emilia, le due capo classifica della serie A. Sapremo subito di che pasta è fatta questa Enel. Poi si riparte con l’Eurochallenge e a fine febbraio la, presumibile, nuova partecipazione alle finali di Coppa Italia. Brindisi non ha un attimo di respiro, servirà forza fisica e soprattutto mentale per arrivare fino in fondo. La squadra appare attrezzata, come abbia-mo già scritto, a non perdersi per strada come avvenuto nelle ulti-me due stagioni, il campo dirà se questa sensazione verrà confer-mata o meno. Intanto, godiamoci gli ultimi scampoli del 2014, un anno “meraviglioso” per l’Enel e Brindisi in generale. Per il 2015, non chiediamo molto. Certo, se partissero finalmente i lavori di ampliamento del pala Pentassu-glia saremmo tutti più contenti!
Un 2014 da ricordareEditoriale di Marino Petrelli
Photo By:Michele Longo
BRINDISI - Vico de Lubelli, 8Tel. 0831.597884 - 568333Fax 0831.563967 - 521036
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Il Post.it di Mario Arceri
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Gli avversari di turno
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Periscopio sui giovani
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Èl’ultimo impegno interno dell’Enel Brindisi in questo
2014 e quindi l’ultima occasione di incontro, per quest’anno ormai agli sgocciolii, tra Supporter’s Ma-gazine e i suoi lettori. D’obbligo gli auguri di un 2015 per tutti ricco di soddisfazioni, ma anche un rapido sguardo indietro per vedere cosa ci lasciamo alle spalle. Sicuramen-te per il basket di Brindisi è stato l’anno più bello di sempre: cam-pione d’inverno, la partecipazio-ne alla Final Eight, ai play off per lo scudetto, alla Final Four di Su-percoppa, l’esordio in Europa per un’avventura, in Eurochallenge, che l’ha vista finora protagonista. E ancora l’elezione a presidente della Lega di Serie A del suo pri-mo dirigente, Fernando Marino, che impone la città, il suo club, il suo movimento cestistico ai vertici anche nella politica sportiva. Dav-vero tante cose belle da mettere in fila, da ripercorrere e ricordare con gioia, ma anche, va detta la verità, patrimonio di una sola città, Brindi-
si, giacchè al di fuori di essa e fat-te poche eccezioni, la situazione è sempre più grave. Quella generale del Paese come quella del nostro piccolo mondo che, inevitabilmen-te, ne riflette positività e negatività. Scorriamo rapidamente il 2014 e vi troviamo lo strepitoso succes-so (soprattutto economico, per la Spagna) del Mondiale al quale noi non abbiamo partecipato, prima beffati in Slovenia da ucraini e serbi (poi argento, alle spalle degli Usa) e poi rinunciando a “comprarci2 un posto come fatto invece da tur-chi, greci e finlandesi, convinti che quei denari spesi sarebbero stati investiti utilmente in promozione per il basket. Vi troviamo anche la consueta crisi di molte società, tra le quali quella di Forlì è improvvi-samente esplosa nei giorni scorsi seguendo il solito copione: stra-
nieri in fuga, italiani sull’Aventino, giovanissimi allo sbaraglio e Fip che dovrà inevitabilmente interve-nire con un epilogo già conosciu-to, l’esclusione dal campionato per il mancato pagamento dei tributi federali. Ho scelto appositamente due momenti così diversi tra loro eppure così sintomatici della con-dizione del basket italiano che, a quanto sembra, tornerà a criptar-si completamente, mostrando le sue immagini ad una ristrettissima cerchia di fedelissimi adepti: in-
dubbiamente il modo migliore per farsi conoscere e apprezzare, e magari aumentare i propri numeri.Insomma, davvero un bel dono sotto l’albero per quanti amano questo sport e che, a Brindisi, festeggeranno anticipatamen-te con la propria squadra la fine del loro anno più bello, sfidando la Roma dei miracoli delle ultime due stagioni, seconda e terza, ma attualmente in grande affan-no, visto che i detti miracoli non si ripetono troppo di frequente
Il Post it diMario Arceri
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Brindisi, un anno indimenticabile
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re dei modi in casa brindisina. Un anno da ricordare sotto tanti punti di vista. Ne parla in maniera pun-tuale Mario Arceri nel suo articolo nelle pagine interne del giornale. E che ci vede concordi nel dire che forse questo è l’anno più bel-lo in assoluto per il basket della nostra città. Da quel 12 gennaio quando, vincendo contro Sassari, siamo diventati “campioni d’inver-no”, a poche settimane dopo con la partecipazione alle Final Eight di Coppa Italia e la vittoria contro Venezia nei quarti di finale, poi sconfitti con grande onore dalla Montepaschi Siena. Poi i play off, la Supercoppa e l’esordio in Eu-rochallenge. Un mix di emozioni che resteranno nei nostri cuori e che proiettano l’Enel, e tutto il movimento ad essa collegato, in una dimensione ben più importan-te a livello nazionale ed europeo.
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Un lavoro fatto di passione e at-tenzione a tanti particolari che grazie al Brindisi Basket Club 2005 è reso possibile e si con-cretizza con uno sforzo notevole. Non che manchino le difficol-tà, anche economiche, viviamo una fase di crisi in molti ambiti in Italia e a Brindisi in particola-re, ma vogliamo superarle, ben sapendo che solo attraverso la coesione e la ricerca di nuo-
ve strade si può arrivare ad un successo pieno. Lungimiranza e puntualità hanno contraddistinto il nostro lavoro in tutti questi anni, sono i punti cardine che auspi-chiamo anche per il nuovo anno.
Sarà un 2015 che, dopo la par-tita di questa sera contro Roma e quella del 29 ad Avellino, due squadre che hanno avuto un av-vio diverso a quanto ci si potesse aspettare e quindi da prendere con la massima attenzione, ci ve-drà di fronte contro Milano e Reg-gio Emilia, le due capo classifica della serie A. Sapremo subito di che pasta è fatta questa Enel. Poi si riparte con l’Eurochallenge e a fine febbraio la, presumibile, nuova partecipazione alle finali di Coppa Italia. Brindisi non ha un attimo di respiro, servirà forza fisica e soprattutto mentale per arrivare fino in fondo. La squadra appare attrezzata, come abbia-mo già scritto, a non perdersi per strada come avvenuto nelle ulti-me due stagioni, il campo dirà se questa sensazione verrà confer-mata o meno. Intanto, godiamoci gli ultimi scampoli del 2014, un anno “meraviglioso” per l’Enel e Brindisi in generale. Per il 2015, non chiediamo molto. Certo, se partissero finalmente i lavori di ampliamento del pala Pentassu-glia saremmo tutti più contenti!
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Discontinuità: è il leit motive di questo inizio di
stagione dell’Acea Roma. Ricostruita dalle fondamenta con le sole confer-me di Jones e D’Ercole la società ca-pitolina si è posta come obiettivo un campionato di medio-alta classifica, nonostante un budget a disposizione ridotto ancora maggiormente rispetto all’annata 2013/2014. La bella semi-finale playoff dello scorso campiona-to, persa con Siena a gara-5, è stato l’ultimo exploit della società del Pre-sidente Toti, sempre molto appassio-nato e voglioso di ben figurare in Se-rie A. Ma le ristrettezze economiche hanno portato via da Roma giocatori del calibro di Goss, Mbakwe e Baron, sostituiti da elementi quasi scono-sciuti nel panorama nazionale italia-no. Nonostante un inizio di campio-nato difficile, con molti alti e bassi, la Virtus Roma si sta confermando una squadra pronta a livello europeo per competere a buoni livelli. L’esperien-za in Eurocup va a gonfie vele, grazie alla qualificazione ottenuta addirittura da prima classificata del proprio gi-rone. Così come l’Enel Brindisi anche la squadra di coach Dalmonte paga sia a livello fisico ma soprattutto men-tale il doppio impegno campionato-coppa; la pressione alla quale si è sottoposti è tanta e difficile da gesti-re in alcuni momenti della stagione. Ritornando alla presentazione del roster dell’Acea non possiamo non partire dalla mente del quintetto capi-tolino, il playmaker Brandon Triche. Il ventitrenne play americano proviene dalle fila dell’Aquila Trento, squadra con la quale ha ottenuto la promozio-ne in Serie A nella stagione scorsa. Proprio le belle prestazioni disputate con la formazione trentina hanno con-vinto coach Dalmonte ad affidargli le chiavi della regia. Il giovane Triche ha ripagato in parte, fino ad ora, la
grande fiducia datagli dal proprio al-lenatore, con performance altalenanti in campionato e molto positive in Eu-rocup. Essendo un play molto fisico è in grado di giocare anche nel ruolo di guardia, dove probabilmente riesce ad esprimersi più liberamente senza i vincoli ai quali un playmaker puro è legato. Proprio per questo coach Dal-monte gli affianca, in determinati mo-menti della partita, una guida come Rok Stipcevic, già visto con le casac-che di Varese, Milano e Pesaro nelle precedenti annate. Giocatore molto preciso nel tiro dalla lunga distanza e discreto assist-man, il play croato cerca la definitiva consacrazione nel nostro campionato. Guardia titolare della Virtus Roma è l’altro Usa Kyle Gibson, protagonista assoluto della scorsa stagione con la maglia della Giorgio Tesi Group Pistoia, chiusa con quasi 16 punti di media a partita. Anche in questa annata si sta confer-mando ad ottimi livelli, essendo uno dei migliori realizzatori della forma-zione romana. È diventato uno dei beniamini del pubblico della capitale Bobby Jones, riconfermato per la ter-za stagione consecutiva dalla società virtussina, grazie alla sua dedizione e alla grinta mostrata sul parquet di gioco. Giocatore dotato di grande esplosività è pericoloso tanto nell’uno contro uno quanto nel tiro dalla lun-ga distanza (ha un ottimo 37% com-plessivo da 3 punti); grazie alla forza fisica riesce a far sentire il suo peso anche sotto le plance dove conquista più di 6 rimbalzi di media a partita.
Nel ruolo di numero 4, la cosiddetta ala grande, l’Acea Roma è in legge-ra sofferenza, dato il non ottimo ini-zio di campionato del nigeriano Mel-vin Ejim. La giovane ala della Virtus paga la poca esperienza nel giocare in un campionato duro come quello italiano; nonostante ciò fa comunque sentire la sua presenza nell’area pit-turata, dove cattura quasi 6 rimbalzi per partita. Sta facendo molto bene invece il naturale sostituto di Ejim, il belga De Zeeuw, ala di 205 cm. mol-to preciso sia nel tiro da 2 punti (ha addirittura il 70%!) che in quello dai 6,75 mt. Sotto le plance si fa sentire il peso e la stazza del pivot ameri-cano Morgan, ventitreenne di belle speranze ed alle prese con la prima stagione al di fuori del contesto uni-versitario. Si preannuncia, quindi, un match interessante dal punto di vista tecnico e fisico. L’Enel Brindi-si fa della difesa il suo punto forte, mentre l’Acea Roma in fase offen-siva soffre la pressione avversaria, perdendo una quantità industriale di palloni (più di 16 a partita). Riu-scire a limitare l’attacco capitolino sfruttando il contropiede può esse-re l’arma vincente a disposizione di Pullen e soci. Si tratta dell’ultima partita casalinga del 2014, un anno da non dimenticare, con due prime volte storiche: playoff in campionato e partecipazione ad una competizio-ne europea. Ci attendiamo un 2015 ancora più splendente, per una “Stella” che con grandi sacrifici e tanto orgoglio sta tornando a brillare.
Un inizio complicato per lʼAcea Focus su RomaGianluca Muscogiuri
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La Virtus Roma arriva in Puglia per giocarsi la partita alla pari con l’Enel. Brindisi si è notevol-mente rinforzata sul mercato e oppone un roster di tutto rispet-to. Acea che non riesce a trova-re continuità fra coppa e cam-pionato. In Eurocup cammino da titolo, squadra che viaggia con percentuali altissime e ren-dimento che risulta tra le top 3 dell’intera competizione. Nella capitale non riescono a spie-garsi come, il perché di questa altalenante stagione. Il tutto va ricercato nell’ organico che per due competizioni non è profon-do come dovrebbe essere. Otto / nove giocatori che ruotano in campo. Il gruppo non riesce ad approcciare le gare come dovrebbe, ne sono testimoni le rimonte che la squadra è co-stretta a fare quando il punteg-gio va sotto di brutto, Pistoia e Avellino le gare che affermano il tutto, poi si arriva ai palloni de-cisivi non con la giusta lucidità, sia per la gara che si gioca e sia per le fatiche di coppa che di conseguenza incidono. Cifre che esprimono la discontinuità di rendimento sono le percen-tuali al tiro che mettono la squa-dra di Luca Dalmonte nelle ulti-me posizioni della seria pepe A. Sotto la lente d’ingrandimento qualche giocatore fra cui Mor-gan che in un recente intervista è stato spronato a dare di più dal general manager Alberani. La gara con Brindisi stimola i capitolini a dare ancora di più del massimo.
Mauro Pennawww.timeoutchannel.net
QuiRoma
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Ecco la seconda parte del focus dedicato alle
novità del settore giovani-le per la prossima stagione
Qual’è la situazione del ba-sket giovanile brindisino?Giarletti: Oggi, credo che paghia-mo la competizione tra le tante, trop-pe società in una realtà geografica, che non fa nascere talenti fisici par-ticolarmente esplosivi. Siamo sem-pre stati geneticamente poveri di centimetri e puntualmente le nostre squadre vincitrici dei vari campio-nati regionali, pagano pesantemen-te dazio, non appena si affacciano fuori regione ai concentramenti in-terregionali. Lo stesso dicasi per il nostro girone DNG, che va da Roma a Reggio Calabria, passando per la Campania. Puntualmente scendia-mo in campo contro squadre che ci surclassano in chili e centimetriRubino: la situazione è ormai stagnante da molti anni. La fa da padrona l’inconsistente program-mazione del settore giovanile sul nostro territorio. In questa precarietà di programmazione e interesse al settore giovanile entra in modo pre-dominante il progetto Enel Brindisi che rivolge tutte le proprie risorse in unica direzione che è la prima squadra (a ragione o torto) non en-
tro nel merito. Dall’altro lato c’è una presunzione generale da parte di altre realtà a non voler collaborare alla creazione di leve di eccellen-za. Si è stabilizzato l’obiettivo di predominanza regionale e l’accet-tazione di un rendimento medio-cre appena usciamo dalla regione.Patera: il settore giovanile brindisi-no vive una fase delicata in cui in-vece di sfruttare l’impatto mediatico dato dai risultati della prima squadra di fatto viene oscurato dagli stessi ri-sultati per un disinteresse verso que-sto settore strategico. Bisognerebbe riflettere su un dato che a fronte di almeno una quindicina di centri di minibasket e poi solo due società partecipano al primo campionato federale U13. Per quanto riguarda la qualità del lavoro e di conseguen-za dei risultati posso portare l’espe-rienza fatta con la mia società che a fronte di molti titoli regionali vinti ogni volta che ci si confronta nelle fasi interregionali si fanno i conti con due problematiche: in primis la non abitudine a giocare partite di un più elevato livello fisico, agonistico an-cor prima che tecnico per cui se è sufficiente per imporsi in Puglia non lo è quando si gioca con il meglio d’Italia; secondo un roster che paga per lunghezza ancor prima che fisicità, per cui ci ritroviamo nell’ultima interzona U17 a gioca-re contro Casalpusterlengo che oltre al miglior calabrese, il play nazionale Costa, a Fantauzzi, il miglior pugliese 98, nel roster pre-
sentava un nigeriano e due slavi. Cosa si potrebbe fare per migliorarlo?Giarletti: L’unica soluzione pos-sibile, sarebbe quella di mettere insieme i migliori di più società, per farli giocare insieme nei campiona-ti d’Eccellenza. Mettendo insieme i giocatori più bravi, hai sicuramente la possibilità di vincere più partite e mirare magari ad arrivare fino in fondo ai campionati Nazionali, ma soprattutto creare dei gruppi di la-voro omogenei che ti consentano di portare avanti proposte tecniche più evolute, accelerando il loro percorso di miglioramento. Così facendo, si po-trebbero creare poi dei gruppi secon-dari che parteciperebbero ai campio-nati regionali, intendendoli come corsi di recupero di quei ragazzi promet-tenti, ma che hanno più bisogno di la-vorare sui fondamentali o sul fisico, fa-cendo quindi una programmazione di lavoro differente. Con l’U19, incontria-mo settimanalmente squadre costru-ite secondo questo criterio, secondo queste collaborazioni tra le società. Le tante società, che ci sono oggi qui da noi, portano ad una dispersione dei talenti, dannosa a tutto il movimento. La collaborazione tra società limitro-fe, permetterebbe ai ragazzi che non emigreranno verso le sedi universita-rie del Nord, di avere la possibilità di un doppio tesseramento, giocando in campionati senior e contempora-neamente disputare il campionato U20, con una maggiore esperienza.Rubino: La praticità federale dice
che la realtà Enel Brindisi ha l’obbligo di 3 leve di eccellenza nella parte su-periore del settore giovanile! Allora si contribuisce tutti a creare leve ec-cellenti senza svendere o regalare la proprietà del cartellino. Viceversa Enel Brindisi con il suo grande volume di minibasket contribuirebbe a far fare leve eccellenti a quelle realtà che pos-sono competere nelle categorie più basse. Ma non basta tutto questo bi-sogna sradicare le barriere che nega-no ai ragazzi dai 16 ai 18 anni di fare i doppi tesseramenti per fare un accu-mulo di esperienze nei settori senior.Patera: Certamente bisogna cre-are delle sinergie in cui le società che operano nel settore con qualità e quantità possano unire gli sforzi, in un progetto tecnico comune e forti di questo possa essere poi il pun-to di riferimento per tutte le società salentine. I miei sforzi di fare questo mettendo a disposizione la struttu-ra che rappresento si sono sempre arenati davanti alla non volontà dei dirigenti ma forse ancor prima davanti ad un concetto che è meglio che le cose rimangono così e salvaguardare il proprio status quo. Personalmente credo che esista in città un manipolo di istruttori che per capacità tecniche e professionalità siano capace di pro-gettare, strutturare e lavorare in pale-stra con l’obiettivo di cerare un settore giovanile di prima fascia nazionale, e lo dico senza presunzione, ma do-vrebbero essere proprio gli istruttori e gli allenatori brindisini a far capire l’importanza del settore giovanile.
Periscopio sui giovaniGianfranco Patera Settore giovanile, gli allenatori ci spiegano le novità
N. 130 del 26 Dicembre 2014
Il periodico sportivo delBrindisi Basket Club 2005Proprietario: Massimo LaiernoEditore: Brindisi Basket Club 2005Registro stampa:Autorizzazione del Tribunale di BrindisiRegistro Stampa n. 15 del 2006Direttore Responsabile:Marino PetrelliVice Direttore Responsabile:Francesco TrincheraAmministrazione: Massimo MazzaDistribuzione: Free Press per Brindisi e Provincia a cura del BBCRealizzazione grafica e Stampa:Tipografia Abicca - BrindisiVia Indipendenza, 39 / 43Tel./Fax 0831.523946www.abiccatipografia.it E.mail: [email protected]: www.supportersmagazine.itFacebook: supporter’s magazineBrindisi Basket Club 2005Via Dalmazia, 27/h BrindisiInfo: 349.2243672
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Ecco la seconda parte del focus dedicato alle
novità del settore giovani-le per la prossima stagione
Qual’è la situazione del ba-sket giovanile brindisino?Giarletti: Oggi, credo che paghia-mo la competizione tra le tante, trop-pe società in una realtà geografica, che non fa nascere talenti fisici par-ticolarmente esplosivi. Siamo sem-pre stati geneticamente poveri di centimetri e puntualmente le nostre squadre vincitrici dei vari campio-nati regionali, pagano pesantemen-te dazio, non appena si affacciano fuori regione ai concentramenti in-terregionali. Lo stesso dicasi per il nostro girone DNG, che va da Roma a Reggio Calabria, passando per la Campania. Puntualmente scendia-mo in campo contro squadre che ci surclassano in chili e centimetriRubino: la situazione è ormai stagnante da molti anni. La fa da padrona l’inconsistente program-mazione del settore giovanile sul nostro territorio. In questa precarietà di programmazione e interesse al settore giovanile entra in modo pre-dominante il progetto Enel Brindisi che rivolge tutte le proprie risorse in unica direzione che è la prima squadra (a ragione o torto) non en-
tro nel merito. Dall’altro lato c’è una presunzione generale da parte di altre realtà a non voler collaborare alla creazione di leve di eccellen-za. Si è stabilizzato l’obiettivo di predominanza regionale e l’accet-tazione di un rendimento medio-cre appena usciamo dalla regione.Patera: il settore giovanile brindisi-no vive una fase delicata in cui in-vece di sfruttare l’impatto mediatico dato dai risultati della prima squadra di fatto viene oscurato dagli stessi ri-sultati per un disinteresse verso que-sto settore strategico. Bisognerebbe riflettere su un dato che a fronte di almeno una quindicina di centri di minibasket e poi solo due società partecipano al primo campionato federale U13. Per quanto riguarda la qualità del lavoro e di conseguen-za dei risultati posso portare l’espe-rienza fatta con la mia società che a fronte di molti titoli regionali vinti ogni volta che ci si confronta nelle fasi interregionali si fanno i conti con due problematiche: in primis la non abitudine a giocare partite di un più elevato livello fisico, agonistico an-cor prima che tecnico per cui se è sufficiente per imporsi in Puglia non lo è quando si gioca con il meglio d’Italia; secondo un roster che paga per lunghezza ancor prima che fisicità, per cui ci ritroviamo nell’ultima interzona U17 a gioca-re contro Casalpusterlengo che oltre al miglior calabrese, il play nazionale Costa, a Fantauzzi, il miglior pugliese 98, nel roster pre-
sentava un nigeriano e due slavi. Cosa si potrebbe fare per migliorarlo?Giarletti: L’unica soluzione pos-sibile, sarebbe quella di mettere insieme i migliori di più società, per farli giocare insieme nei campiona-ti d’Eccellenza. Mettendo insieme i giocatori più bravi, hai sicuramente la possibilità di vincere più partite e mirare magari ad arrivare fino in fondo ai campionati Nazionali, ma soprattutto creare dei gruppi di la-voro omogenei che ti consentano di portare avanti proposte tecniche più evolute, accelerando il loro percorso di miglioramento. Così facendo, si po-trebbero creare poi dei gruppi secon-dari che parteciperebbero ai campio-nati regionali, intendendoli come corsi di recupero di quei ragazzi promet-tenti, ma che hanno più bisogno di la-vorare sui fondamentali o sul fisico, fa-cendo quindi una programmazione di lavoro differente. Con l’U19, incontria-mo settimanalmente squadre costru-ite secondo questo criterio, secondo queste collaborazioni tra le società. Le tante società, che ci sono oggi qui da noi, portano ad una dispersione dei talenti, dannosa a tutto il movimento. La collaborazione tra società limitro-fe, permetterebbe ai ragazzi che non emigreranno verso le sedi universita-rie del Nord, di avere la possibilità di un doppio tesseramento, giocando in campionati senior e contempora-neamente disputare il campionato U20, con una maggiore esperienza.Rubino: La praticità federale dice
che la realtà Enel Brindisi ha l’obbligo di 3 leve di eccellenza nella parte su-periore del settore giovanile! Allora si contribuisce tutti a creare leve ec-cellenti senza svendere o regalare la proprietà del cartellino. Viceversa Enel Brindisi con il suo grande volume di minibasket contribuirebbe a far fare leve eccellenti a quelle realtà che pos-sono competere nelle categorie più basse. Ma non basta tutto questo bi-sogna sradicare le barriere che nega-no ai ragazzi dai 16 ai 18 anni di fare i doppi tesseramenti per fare un accu-mulo di esperienze nei settori senior.Patera: Certamente bisogna cre-are delle sinergie in cui le società che operano nel settore con qualità e quantità possano unire gli sforzi, in un progetto tecnico comune e forti di questo possa essere poi il pun-to di riferimento per tutte le società salentine. I miei sforzi di fare questo mettendo a disposizione la struttu-ra che rappresento si sono sempre arenati davanti alla non volontà dei dirigenti ma forse ancor prima davanti ad un concetto che è meglio che le cose rimangono così e salvaguardare il proprio status quo. Personalmente credo che esista in città un manipolo di istruttori che per capacità tecniche e professionalità siano capace di pro-gettare, strutturare e lavorare in pale-stra con l’obiettivo di cerare un settore giovanile di prima fascia nazionale, e lo dico senza presunzione, ma do-vrebbero essere proprio gli istruttori e gli allenatori brindisini a far capire l’importanza del settore giovanile.
Periscopio sui giovaniGianfranco Patera Settore giovanile, gli allenatori ci spiegano le novità
N. 130 del 26 Dicembre 2014
Il periodico sportivo delBrindisi Basket Club 2005Proprietario: Massimo LaiernoEditore: Brindisi Basket Club 2005Registro stampa:Autorizzazione del Tribunale di BrindisiRegistro Stampa n. 15 del 2006Direttore Responsabile:Marino PetrelliVice Direttore Responsabile:Francesco TrincheraAmministrazione: Massimo MazzaDistribuzione: Free Press per Brindisi e Provincia a cura del BBCRealizzazione grafica e Stampa:Tipografia Abicca - BrindisiVia Indipendenza, 39 / 43Tel./Fax 0831.523946www.abiccatipografia.it E.mail: [email protected]: www.supportersmagazine.itFacebook: supporter’s magazineBrindisi Basket Club 2005Via Dalmazia, 27/h BrindisiInfo: 349.2243672
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Èl’ultimo impegno interno dell’Enel Brindisi in questo
2014 e quindi l’ultima occasione di incontro, per quest’anno ormai agli sgocciolii, tra Supporter’s Ma-gazine e i suoi lettori. D’obbligo gli auguri di un 2015 per tutti ricco di soddisfazioni, ma anche un rapido sguardo indietro per vedere cosa ci lasciamo alle spalle. Sicuramen-te per il basket di Brindisi è stato l’anno più bello di sempre: cam-pione d’inverno, la partecipazio-ne alla Final Eight, ai play off per lo scudetto, alla Final Four di Su-percoppa, l’esordio in Europa per un’avventura, in Eurochallenge, che l’ha vista finora protagonista. E ancora l’elezione a presidente della Lega di Serie A del suo pri-mo dirigente, Fernando Marino, che impone la città, il suo club, il suo movimento cestistico ai vertici anche nella politica sportiva. Dav-vero tante cose belle da mettere in fila, da ripercorrere e ricordare con gioia, ma anche, va detta la verità, patrimonio di una sola città, Brindi-
si, giacchè al di fuori di essa e fat-te poche eccezioni, la situazione è sempre più grave. Quella generale del Paese come quella del nostro piccolo mondo che, inevitabilmen-te, ne riflette positività e negatività. Scorriamo rapidamente il 2014 e vi troviamo lo strepitoso succes-so (soprattutto economico, per la Spagna) del Mondiale al quale noi non abbiamo partecipato, prima beffati in Slovenia da ucraini e serbi (poi argento, alle spalle degli Usa) e poi rinunciando a “comprarci2 un posto come fatto invece da tur-chi, greci e finlandesi, convinti che quei denari spesi sarebbero stati investiti utilmente in promozione per il basket. Vi troviamo anche la consueta crisi di molte società, tra le quali quella di Forlì è improvvi-samente esplosa nei giorni scorsi seguendo il solito copione: stra-
nieri in fuga, italiani sull’Aventino, giovanissimi allo sbaraglio e Fip che dovrà inevitabilmente interve-nire con un epilogo già conosciu-to, l’esclusione dal campionato per il mancato pagamento dei tributi federali. Ho scelto appositamente due momenti così diversi tra loro eppure così sintomatici della con-dizione del basket italiano che, a quanto sembra, tornerà a criptar-si completamente, mostrando le sue immagini ad una ristrettissima cerchia di fedelissimi adepti: in-
dubbiamente il modo migliore per farsi conoscere e apprezzare, e magari aumentare i propri numeri.Insomma, davvero un bel dono sotto l’albero per quanti amano questo sport e che, a Brindisi, festeggeranno anticipatamen-te con la propria squadra la fine del loro anno più bello, sfidando la Roma dei miracoli delle ultime due stagioni, seconda e terza, ma attualmente in grande affan-no, visto che i detti miracoli non si ripetono troppo di frequente
Il Post it diMario Arceri
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Discontinuità: è il leit motive di questo inizio di
stagione dell’Acea Roma. Ricostruita dalle fondamenta con le sole confer-me di Jones e D’Ercole la società ca-pitolina si è posta come obiettivo un campionato di medio-alta classifica, nonostante un budget a disposizione ridotto ancora maggiormente rispetto all’annata 2013/2014. La bella semi-finale playoff dello scorso campiona-to, persa con Siena a gara-5, è stato l’ultimo exploit della società del Pre-sidente Toti, sempre molto appassio-nato e voglioso di ben figurare in Se-rie A. Ma le ristrettezze economiche hanno portato via da Roma giocatori del calibro di Goss, Mbakwe e Baron, sostituiti da elementi quasi scono-sciuti nel panorama nazionale italia-no. Nonostante un inizio di campio-nato difficile, con molti alti e bassi, la Virtus Roma si sta confermando una squadra pronta a livello europeo per competere a buoni livelli. L’esperien-za in Eurocup va a gonfie vele, grazie alla qualificazione ottenuta addirittura da prima classificata del proprio gi-rone. Così come l’Enel Brindisi anche la squadra di coach Dalmonte paga sia a livello fisico ma soprattutto men-tale il doppio impegno campionato-coppa; la pressione alla quale si è sottoposti è tanta e difficile da gesti-re in alcuni momenti della stagione. Ritornando alla presentazione del roster dell’Acea non possiamo non partire dalla mente del quintetto capi-tolino, il playmaker Brandon Triche. Il ventitrenne play americano proviene dalle fila dell’Aquila Trento, squadra con la quale ha ottenuto la promozio-ne in Serie A nella stagione scorsa. Proprio le belle prestazioni disputate con la formazione trentina hanno con-vinto coach Dalmonte ad affidargli le chiavi della regia. Il giovane Triche ha ripagato in parte, fino ad ora, la
grande fiducia datagli dal proprio al-lenatore, con performance altalenanti in campionato e molto positive in Eu-rocup. Essendo un play molto fisico è in grado di giocare anche nel ruolo di guardia, dove probabilmente riesce ad esprimersi più liberamente senza i vincoli ai quali un playmaker puro è legato. Proprio per questo coach Dal-monte gli affianca, in determinati mo-menti della partita, una guida come Rok Stipcevic, già visto con le casac-che di Varese, Milano e Pesaro nelle precedenti annate. Giocatore molto preciso nel tiro dalla lunga distanza e discreto assist-man, il play croato cerca la definitiva consacrazione nel nostro campionato. Guardia titolare della Virtus Roma è l’altro Usa Kyle Gibson, protagonista assoluto della scorsa stagione con la maglia della Giorgio Tesi Group Pistoia, chiusa con quasi 16 punti di media a partita. Anche in questa annata si sta confer-mando ad ottimi livelli, essendo uno dei migliori realizzatori della forma-zione romana. È diventato uno dei beniamini del pubblico della capitale Bobby Jones, riconfermato per la ter-za stagione consecutiva dalla società virtussina, grazie alla sua dedizione e alla grinta mostrata sul parquet di gioco. Giocatore dotato di grande esplosività è pericoloso tanto nell’uno contro uno quanto nel tiro dalla lun-ga distanza (ha un ottimo 37% com-plessivo da 3 punti); grazie alla forza fisica riesce a far sentire il suo peso anche sotto le plance dove conquista più di 6 rimbalzi di media a partita.
Nel ruolo di numero 4, la cosiddetta ala grande, l’Acea Roma è in legge-ra sofferenza, dato il non ottimo ini-zio di campionato del nigeriano Mel-vin Ejim. La giovane ala della Virtus paga la poca esperienza nel giocare in un campionato duro come quello italiano; nonostante ciò fa comunque sentire la sua presenza nell’area pit-turata, dove cattura quasi 6 rimbalzi per partita. Sta facendo molto bene invece il naturale sostituto di Ejim, il belga De Zeeuw, ala di 205 cm. mol-to preciso sia nel tiro da 2 punti (ha addirittura il 70%!) che in quello dai 6,75 mt. Sotto le plance si fa sentire il peso e la stazza del pivot ameri-cano Morgan, ventitreenne di belle speranze ed alle prese con la prima stagione al di fuori del contesto uni-versitario. Si preannuncia, quindi, un match interessante dal punto di vista tecnico e fisico. L’Enel Brindi-si fa della difesa il suo punto forte, mentre l’Acea Roma in fase offen-siva soffre la pressione avversaria, perdendo una quantità industriale di palloni (più di 16 a partita). Riu-scire a limitare l’attacco capitolino sfruttando il contropiede può esse-re l’arma vincente a disposizione di Pullen e soci. Si tratta dell’ultima partita casalinga del 2014, un anno da non dimenticare, con due prime volte storiche: playoff in campionato e partecipazione ad una competizio-ne europea. Ci attendiamo un 2015 ancora più splendente, per una “Stella” che con grandi sacrifici e tanto orgoglio sta tornando a brillare.
Un inizio complicato per lʼAcea Focus su RomaGianluca Muscogiuri
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La Virtus Roma arriva in Puglia per giocarsi la partita alla pari con l’Enel. Brindisi si è notevol-mente rinforzata sul mercato e oppone un roster di tutto rispet-to. Acea che non riesce a trova-re continuità fra coppa e cam-pionato. In Eurocup cammino da titolo, squadra che viaggia con percentuali altissime e ren-dimento che risulta tra le top 3 dell’intera competizione. Nella capitale non riescono a spie-garsi come, il perché di questa altalenante stagione. Il tutto va ricercato nell’ organico che per due competizioni non è profon-do come dovrebbe essere. Otto / nove giocatori che ruotano in campo. Il gruppo non riesce ad approcciare le gare come dovrebbe, ne sono testimoni le rimonte che la squadra è co-stretta a fare quando il punteg-gio va sotto di brutto, Pistoia e Avellino le gare che affermano il tutto, poi si arriva ai palloni de-cisivi non con la giusta lucidità, sia per la gara che si gioca e sia per le fatiche di coppa che di conseguenza incidono. Cifre che esprimono la discontinuità di rendimento sono le percen-tuali al tiro che mettono la squa-dra di Luca Dalmonte nelle ulti-me posizioni della seria pepe A. Sotto la lente d’ingrandimento qualche giocatore fra cui Mor-gan che in un recente intervista è stato spronato a dare di più dal general manager Alberani. La gara con Brindisi stimola i capitolini a dare ancora di più del massimo.
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brindisi basket club 2005È lieto di offrire il calendario 2015 a tutti i lettori di Supporter’s Magazine ed ai tifosi dell’Enel Basket Brindisi, ringraziando tutti gli sponsor che hanno collaborato alla realizzazione del progetto
Inserto da staccare e conservare Foto: Michele Longo
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