shark & groove -...

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DOMENICA 30 LUGLIO 3www.larivieraonline.com CONTROCOPERTINA

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

“Il problema principale dell’umanità è quellodi non sentirsi vivi. Nei momenti in cui sonostato veramente felice non mi accorgevo diquanto mi stesse accadendo. L’ho sempre rea-lizzato il giorno dopo. La felicità non ti rendevivo. La sofferenza, al contrario, ti mette difronte al dilemma dello spazio e del tempo. Èquando soffri che riesci a cogliere il tuo veroessere”. A dichiararlo con disarmante saggez-za è Giuseppe Costanzo, in arte Shark, eufo-rico per l’uscita del nuovo singolo realizzatoinsieme ad Antonio Callà, l’inseparabileGroove. “Sentirsi vivi” è la continuazione de “Ilmondo gira”, il pezzo scritto due anni fadurante la partecipazione a Italia’s GotTalent, programma in onda su Sky che hafatto conoscere Shark & Groove fuori daiconfini regionali. “L’abbiamo scritta l’annoscorso – continua Giuseppe, - a un anno daItalia’s Got Talent quando ci sentivamo tuttoe non ci sentivamo niente. Io e Antonio nonabbiamo mai pensato ‘siamo arrivati terzi…wow!’ ma ‘siamo solo arrivati terzi, cavolo!’.Sentirsi vivi è nato quando ci sentivamo scon-fitti ma nello stesso tempo vincitori.Insomma: quando non capivamo cosa fossi-mo veramente”. Nel nuovo singolo di Shark & Groove tornaforte il motivo del tempo, frequente nelle lorocanzoni. “Il tempo scandisce le nostre vite.Siamo ossessionati dal tempo: data di nascita,compleanni, anniversari, fino alla data dascalfire su una lapide. Ci dimentichiamo,però, che ciò che importa non è quanto abbia-mo vissuto ma come. Se vivi 100 anni ma nonesci dalla tua bolla, non affronti la vita, nonprovi a realizzare i tuoi sogni, il tempo tra-scorso non li vale quei 100 anni! Ho avuto unamico che è morto a 19 anni però li ha vissuticosì intensamente da avere molte più cose daraccontare di chi ne ha vissuti novanta ma si èlasciato scivolare il tempo addosso. La gentespreca tempo come se fosse gratis”.“Nel testo della canzone lo diciamo: ‘Viviamonel presente di un futuro già nostalgico’ -dichiara Antonio. - Stiamo, cioè, in pena perun futuro che ancora deve arrivare e imma-giniamo che ci sarà qualcosa di cui sentiremola mancanza. Anzichè goderci quel qualcosapensiamo a quando potrà mancarci! È dafolli!”

Anche in “Sentirsi vivi” tornano, dunque,numerose le frasi potenti a cui Shark &Groove ci hanno abituati .“Dio fece lo schiz-zo noi completiamo il disastro”. Questa è diShark che così la spiega: “Noi siamo il disa-stro perché noi abbiamo creato la guerra, lafame nel mondo, una società che si basa suisoldi e sul potere. Il disastro fa parte dell’esse-re umano. Ma in fondo siamo qui per esseregiudicati una volta terminata la vita terrena.Un mondo perfetto non avrebbe senso:avremmo l’accesso assicurato al paradiso mache gusto ci sarebbe? Il disastro è necessarioper apprezzare quanto c’è di buono”.“Pensieri in contrasto non danno luce alritratto” è, invece, una frase di Groove. “Perpoter stare bene insieme bisognerebbe imme-desimarsi nell’altro, provare a comprenderlo– spiega Groove. - Solo così la vita può pren-dere la giusta forma e ogni ritratto può brilla-re”.A introdurre il testo di “Sentirsi vivi”, realiz-

zato da Bernardo Migliaccio Spina, l’attore edoppiatore Loris Loddi, per otto stagionivoce di Michael Hall nella serie televisivaDexter. “Ho contattato Loris Loddi su facebook –racconta Groove - per complimentarmi conlui dopo aver visto tutte le stagioni di Dextere Prison Break e per chiedergli se fosse dispo-sto a registrare la sua voce per un nostrovideo. Lui non solo mi ha risposto ma mi haanche riconosciuto e mi ha scritto che non miavrebbe solo prestato la sua voce ma chesarebbe stato onorato di girare un video conme e Shark! Richiesta accolta!”. La passione per le serie tv accomuna Shark eGroove e nei pomeriggi d’inverno sono solitiorganizzare delle vere maratone da cui trarreispirazione per i loro pezzi. “Un mondo dizombie, per esempio, si ispira a The WalkingDead – rivela Shark. - La serie vede all’iniziouna lotta tra zombie ed esseri umani che suc-cessivamente si ‘evolve’ in una lotta tra soliesseri umani. L’abbiamo utilizzata comemetafora della società contemporanea: il90% della popolazione mondiale segue unleader o una moda senza porsi troppedomande, comportandosi da zombie; ilrestante 10% non è comunque animato dapropri ideali e la sua unica occupazione è ali-mentare una continua lotta, al proprio inter-no, senza soluzione. Siamo braccati in unmondo di zombie!”. Ad accompagnare Shark e Groove in reda-zione il padre di Shark sempre più fiero diquesto duo in cui ha creduto fin da subito.

“Mio padre crede nella riuscita di Shark andGroove più di Shark & Groove stessi. È ilnostro autista, manager, buttafuori...”. “Sono orgoglioso di mio figlio ma anche diAntonio, un figlio adottivo per me. Ho inizia-to a credere che questa fosse la loro strada dalloro primo incontro e ho insistito perché cicredessero anche loro”. Giuseppe e Antonio si sono incontrati percaso alle superiori. “Studiavo Pirandello escrivevo la sua storia in rima per ricordarla -racconta Giuseppe. - E così facevo per tutti gliautori. La cugina di Antonio veniva in classecon me e un giorno mi chiese se scrivessianche canzoni e mi parlò di lui: mi disse chesuonava ben 7 strumenti e componeva musi-ca. Io non ho mai studiato musica ma ho volu-to conoscere questo Antonio. All’epoca nonc’era facebook o whatsapp, c’erano i 4000 smsdella Wind! Ho avuto il suo numero e per unpo’ di tempo ci siamo sentiti per messaggi. Poiun giorno - da me c’era assemblea d’istituto -Antonio è venuto a trovarmi. Non ci eravamomai visti in foto. Io pensavo ‘chissà chi è!’ e luipensava ‘chissà chi è!’. Quando ci siamoincontrati ci siamo detti: ‘Apposto!’. E da quiè nata la coppia”. Shark & Groove da allora fanno coppia fissa.Dalla loro partecipazione a Italia’s Got Talentsono cresciuti tantissimo anche a livello pro-fessionale. Hanno calcato i palchi diViareggio, Firenze, Toronto, oltre che di tuttala Calabria, portando sempre Siderno nelcuore. “Quando ero a Milano per Italia’s GotTalent - continua Giuseppe - ho indossato lamaglia con la scritta ‘Siderno’. Quando laLittizzetto ha salutato Siderno di fronteall’Italia intera ero più orgoglioso che si nomi-nasse la mia città che gli Shark and Groove!Per la semifinale sono venuti a girare un videoqui, sul lungomare: ero orgoglioso!”. Quanto,invece, a Siderno e alla Locride tutta, hannodimostrato la stessa fierezza nei confronti didue ragazzi che hanno dato lezioni di umiltà,tenacia, oltre che grande professionalitàall’Italia intera? “Siamo un paese strano” -dice a mezza bocca Giuseppe. E questo mibasta per capire che le loro aspettative daparte di questo territorio sono andate infumo. Ma come hanno sempre fatto, Shark &Groove trasformeranno questo fumo in pro-fumo. Metteranno la delusione sotto spirito ene uscirà fuori una nuova essenza che irrore-ranno con le loro canzoni.

Shark & Groovemalati di vita

È uscito il nuovo singolo di Shark&Groove “Sentirsi Vivi”. Ospite d’onore del videoclip Loris Loddi, celebre attore e doppiatore italiano, che inqualità di inviato speciale introduce il testo di una canzone risultata l'ennesima

lezione di vita di due straordinari giovani della Locride.

“Sentirsi vivi” è lacontinuazione de

“Il mondo gira”, il pezzo scritto

due anni fa durante la

partecipazione aItalia’s Got Talent,

programma Sky che ha fatto

conoscere Shark & Groove

fuori dai confiniregionali

Ulteriori essenziali e doverosamentemenzionabili contributi all’ulteriorearricchimento dell’attuale bagaglio diconoscenze sui complessi meccanismidi funzionamento dell’assetto struttura-le ed organico della ‘ndrangheta veniva-no forniti dalla parte finale di una con-versazione del 4 agosto 1998, intercor-rente tra due soggetti ritenuti dagliinquirenti al vertice del sistema crimi-noso reggino.Il dialogo svelava l’esistenza di una pro-cedura in virtù della quale si rendevapossibile, in presenza di particolari econtingenti situazioni di conflitto o dis-sapore maturate nei “Locali”, la “chiu-sura” degli stessi e l’eventuale rimpiaz-zo dei componenti la rispettiva“Copiata” con altri affiliati capaci didirimere il conflitto e riportare, come ilM. sovente ripete con solenne tonopedagogico, l’”Armonia”.Nella fattispecie, infatti, la conversazio-ne cui è cenno svelava l’esistenza di ten-sioni maturate, appunto, nei “Locali” diPalizzi Marina e Spropoli i cui compo-nenti le rispettive “Copiate” si meditavavenissero rapidamente estromessi ed i“locali” stessi momentaneamente“chiusi” in attesa di procedere allanomina di nuovi referenti. Significativierano, in tal senso i riferimenti a tale“CECIO O.” ed a tale “MICO L.” cheavrebbero rivestito ruoli importantinella diatriba.La complessa procedura di chiusura del“Locale” era anche rivelata ed ulterior-mente arricchita di nuovi ed inediti par-ticolari da altra conversazione ambien-tale-veicolare intercettata il 14.10.1998.Secondo gli inquirenti dalla logica inter-pretazione del brano di conversazioneemergeva “chiaramente”, analogamen-te a quanto sopra accennato in ordinealla vicenda di Palizzi, la sussistenza diuno stato di crisi e tensione profonda inun “Locale” della Locride, che avrebbegenerato l’incancrenirsi dei rapporti trale opposte compagini colà egemoni.Affiorava, altresì, un interessamentodiretto di Z.L. (referente per Africo) edi P.G. (referente per San Luca) nellarisoluzione della diatriba.Il M. S. lasciava chiaramente intendereche l’interesse alla risoluzione del con-flitto era tale da spingere laCommissione Provinciale -“Tutta laProvincia”- a disporre, analogamente aPalizzi, la “chiusura del Locale” in atte-sa di una soluzione radicale e definitivache evitasse il contagio di analoghi dis-sidi ai Locali contigui.La procedura di eventuale chiusura delLocale della Locride, elevabile verosi-milmente a prassi generale, prevedevala possibilità di adire “i cinque Locali”,previo il pagamento di una cauzione,che, a mò di giudizio d’appello, avreb-bero vagliato nuovamente le circostan-ze, gli accadimenti ed i dissidi interni aldetto Locale da chiudere ed eventual-mente deliberato in difformità a quantodisposto precedentemente.Il riferimento ai cinque Locali non puònon connettersi a quelli che, storica-mente, hanno sempre rappresentato i“Locali” più potenti e prestigiosi inCalabria: San Luca, Africo, Platì,Sinopoli, Cirò Marina e Gioisa Jonica.

GIUDIZIARIA

La “Armonia”delle ’ndrine

DOMENICA 30 LUGLIO 4ATTUALITÀ www.larivieraonline.com

San Klaus patronodei meridionali

Visto che da qualche settimana non sisentiva parlare di lui, Klaus Davi ha rite-nuto necessario sollevare un po’ di pol-vere mediatica, mettendosi a litigarecon la Biblioteca Palatina di Parma,accusata di razzismo contro di noi,poveri minchioni meridionali, pernon averci prestato la famosaBibbia della Giudecca, datata1475. Datosi che noi poveri min-chioni meridionali non sappia-mo difenderci, anzi ci autofla-gelliamo in continuazioneaddossandoci varie colpe sto-riche, dall’estinzione dei dino-sauri alla morte di Gesù, SanKlaus ha invocato Giustizia perconto nostro, cosa che per solitoha due effetti: uno è la pienaindifferenza (caso positivo), l’al-tro è la stigmatizzazione urbi etorbi (caso negativo e più frequen-te). E così la Biblioteca Palatina

risponde a tono, additando noi poveriminchioni meridionali come poveracci.

La Bibbia ce l’hanno prestata nel 2013, dopoquella data infatti è stata richiesta ma mai con-cessa perché la Calabria non avrebbe il danaroper pagare lo spostamento del prezioso volu-me. Sarà vero, ma è lecito chiedersi di che cifrestiamo parlando e se per caso non siano un po’esagerate. Peccato che San Klaus abbia mollatol’osso dopo aver riscosso un po’ di attenzionedai media, ci sarebbe piaciuto saperne di più, adesempio come mai una bibbia stampata aReggio si trova a Parma e se ci sia finita con lestesse usuali pratiche di rapina attraverso cui laPersefone di Locri è a Berlino e il TronoLudovisi a Roma. A chi si chiede come mai noipoveri minchioni meridionali abbiamo stampa-to la prima Bibbia ebraica della storia, ricorde-remo che in quel periodo il Sud era ricco, moltoricco. Se si traccia una “ics” sul MarMediterraneo, al centro c’è la Calabria. Questolo sapevano i commercianti ebrei nel 1475 e losanno oggi la Cina, gli Stati Uniti e la Russia.Ma il “mare nostrum” è diventato “marelorum”. Amen e cosìssia.

Lidia Zitara

Dal momento che noi meridionali non sappiamo difenderci, anzi ci autoflagelliamo in continuazioneaddossandoci varie colpe storiche, ilmassmediologo Klaus Davi ha invocatoGiustizia per noi mettendosi a litigarecon la Biblioteca Palatina di Parma

Il luogo e le modalità sono speciali e di tutta ecce-zione.È l’Episcopio di Locri, con tanto di accoglienzaesercitata in prima persona da S.E. il VescovoMons. Francesco Oliva, ad accogliere i Sindaciconvenuti in Assemblea per discutere sui contenu-ti del Decreto-Legge 20 giugno 2017, n. 91.Disposizioni urgenti per la crescita economica delMezzogiorno (G.U. Serie Generale n. 141 del20.06.2017) – Problematiche e prospettive.A condurre i lavori i rispettivi presidentidell’Assemblea e del Comitato dei Sindaci,Francesco Candia e Rosario Rocca.Presenti i rappresentanti dei principali Comunidella Locride, nonostante la concomitanze dellascadenza degli assestamenti di bilancio che li vede-va impegnati nei Consigli Comunali, la discussionee il confronto si incentra sulla portata generale delprovvedimento con cui l’esecutivo nazionale hamesso in campo il decreto legge, quale strumentodi impatto socio-economico per sollevare ilMezzogiorno, il cui atto è ora all’esame delleCommissioni Parlamentari per la discussione d’au-la relativa alla conversione in legge in calendarioall’indomani.I Sindaci hanno focalizzato in particolare la tema-tica della istituzione di Zone Economiche Speciali(ZES); istituto di cui si parla oramai da tempo eche ora, finalmente, pare possa trovare effettivaapplicazione anche nel Sud Italia.

La definizione di massima della ZES e l’iter peraddivenire ai decreti che disciplinano l’istituto eche sanciscono la effettiva istituzione consentonoda subito di avere come punto di certezza che ilruolo cardine sulla vicenda è rappresentato dall’en-tità portuale di Gioia Tauro. I Sindaci ritengonoche il requisito di “zona geograficamente delimita-ta e chiaramente identificata, costituita anche daaree non territorialmente adiacenti purché presen-tino un nesso economico funzionale e che com-prenda almeno un’area portuale ecc ecc” possavedere validamente la Locride insieme alla Pianadi Gioia Tauro aspirare ed assurgere al nuovorango di ZES.Perciò la riunione di lavoro che ha consentito aiprimi cittadini di dedicarsi con serenità e riserva-tezza all’esame di tale opportunità ha sortito con-clusioni condivise che li vedrà prossimamenteimpegnati a sostenere la proposta nei confronti deilivelli istituzionali di Stato e di quelli regionali, peril raggiungimento dell’obiettivo.Previamente sarà curato il debito coinvolgimentodei corpi sociali e delle associazioni rappresentati-ve del territorio per realizzare il massimo coaguloe la necessaria consapevolezza su detta ambitarealtà. Al momento la partecipazione del Vescovorisulta essere di grande valenza rappresentativaanche in relazione alle aspettative che le popolazio-ni nutrono rispetto alle variegate misure contenutenel provvedimento legislativo.

I sindacidella

Locridediscutono

sulleopportunità

della ZES

LA COPERTINA

struttura privata, l’Associazione sirivolge al Comune allora guidato daNinni Riccio per la concessione di unimmobile pubblico. Comprendendol’importanza del progetto la giuntaRiccio si adopera immediatamente aconcedere in locazione a “Caulonia2.0” i locali della ex scuola Ursini, per-mettendo così all’Associazione diaffrontare con la massima celerità lebeghe burocratiche per l’utilizzo deilocali.Una volta ottenute tutte le carte, tutta-via, Riccio e i suoi si rendono contoche la scuola Ursini non è accatastataa causa di procedure di esproprio con-dotte negli anni ’60 e si demandaall’ufficio tecnico comunale la risolu-zione del problema. L’ufficio si rivelaestremamente lento e, ad autunnoinoltrato, sono diversi i solleciti inviatial suo indirizzo da parte del sindacoRiccio e del suo vice CaterinaBelcastro affinché la situazione vengasbloccata.

Uno spiraglio sembra aprirsi quando,nel marzo 2017, viene finalmente datacomunicazione relativa all’ultimazio-ne delle procedure che dovrebberodunque dare il via libera al contratto dilocazione ma, nonostante a fine mag-gio una delibera di giunta conceda l’u-tilizzo della struttura, le carte che testi-moniano l’avvenuto accatastamentocontinuano a essere non consultabili.Durante il periodo elettoraleAntonella Ierace si candida a consi-gliere comunale con “Officina delleidee”, schieramento che poi usciràsconfitto dall’agone elettorale in favo-re della lista “Caulonia Città Futura”capitanata dall’ex vicesindacoCaterina Belcastro. Atteso l’insedia-mento del nuovo ConsiglioComunale, “Caulonia 2.0” ricominciaa fare pressione relativamente allavisione delle carte necessarie alla con-segna in comodato dei locali ma lagiunta, demandando a sé i compiti cheavrebbe dovuto espletare l’ufficio tec-

JACOPO GIUCA

Ilbilancio dei primi cinquantagiorni dell’AmministrazioneComunale di Caulonia, almenoin ambito sociale, potrebbe rive-

larsi fortemente deficitario. La compli-cata questione “Caulonia 2.0”, defla-grata negli scorsi giorni, potrebbe tra-sformarsi in una vera e propria debacleper la neonata amministrazioneBelcastro che, costretta a mettere dellepezze a una decisione evidentementefrettolosa presa da chi l’ha preceduta,deve adesso rimboccarsi le maniche perpoter salvare 43 lavoratori che rischia-no di non avere un futuro.Ma andiamo con ordine.Il progetto di accoglienza ai minori nonaccompagnati che l’Associazione“Caulonia 2.0” appronta in collabora-zione con la Cooperativa Sociale“Nuove Frontiere” prende forma nellaprimavera del 2016, quando i presiden-ti Antonella Ierace e Alfredo Piscioneripartecipano a un bando del Ministerodell’Interno per aggiudicarsi l’affida-mento di 50 minori presso il comune diCaulonia. Il bando, che prevede lagestione diretta da parte di privati, nonpesa sulle spalle degli enti territoriali oregionali e utilizza fondi Europei, eve-nienza che, nonostante il numero ridot-to di progetti del genere nell’interoPaese (siamo nell’ordine dei 10 o 15 intutta la Nazione) fa sorgere nei parteci-panti la ragionevole speranza di creareun piano di assistenza valido e posti dilavoro a tempo indeterminato di lì apochi mesi.Risultati vincitori del bando ministeria-le, nell’agosto del 2016 “Caulonia 2.0”e “Nuove Frontiere” trovano le struttu-re presso le quali accogliere i minoristranieri e, se nel caso dellaCooperativa Sociale si reperisce una

nico, comincia a parlare di illeciti einvoca un parere legale.Sostenendo l’illegittimità della deliberacon la quale la giunta Riccio concedevaall’associazione la locazione dei locali,l’Amministrazione Belcastro affida ilgiudizio al pool di avvocati mettendo indiscussione la legittimità delle decisionidella precedente amministrazione,considerato che le norme che regolanol’operato delle Amministrazioni localiprevedono che sia la giunta a occuparsidella cessione e/o della locazione deibeni immobili di competenza comuna-le e che siano le alienazioni a dover pas-sare attraverso le delibere di consiglio.Reso effettivo il blocco del progetto,all’insorgere delle prime polemicherelative soprattutto al trattamentoriservato ai minori e ai lavoratori, verevittime di questa intricata matassa, lagiunta comunale ha iniziato ad attribui-re le mancanze della precedente ammi-nistrazione all’Associazione, imputan-dole una condotta illegale che ci si rifiu-ta di indicare con maggiore precisione.Anzi, il fatto stesso che l’agibilità dellastruttura privata adesso gestita da“Nuove Frontiere” sia stata concessacon due settimane di ritardo rispettoalle scadenze e che il comune nonabbia avviato le pratiche di sanabilitàma abbia preferito procedere con larevoca del progetto, lascia supporre chela questione si stia rapidamente trasfor-mando da tecnica a politica. E in parti-colare lasciano intravedere questo sce-nario le dichiarazioni dell’Assessore alBilancio Attilio Tucci che, durante laconferenza del 24 luglio, ha affermatoche, a pensar male, sarebbe portato acredere che il progetto sia nato esclusi-vamente per rastrellare voti in vistadelle elezioni dello scorso giugno.Fermo restando che è giustissima e anziammirevole la pretesa dell’attualeAmministrazione di agire nel più totalerispetto della legalità, l’invito cheAntonella Ierace, in qualità di presi-dente di “Caulonia 2.0” e non certo diconsigliere di opposizione, avanza allagiunta comunale, è che l’immobilevenga concesso nei termini legali rite-nuti più opportuni a patto che i tempidi concessione siano i più brevi possibi-le. Il tutto nell’interesse esclusivo deiminori e dei 43 lavoratori che, grazie alprogetto, avevano cominciato a sogna-re un futuro normale per sé e per leproprie famiglie.E che oggi sono stati ricacciati loro mal-grado in un incubo che non meritano divivere.

Caulonia 2.0:cronaca di un’odissea contemporanea

Era appena statoavviato il progetto diaccoglienza deiminori stranieri nonaccompagnati aCaulonia, ma lascoperta che gliimmobili concessidall’AmministrazioneRiccioall’associazione“Caulonia 2.0” nonerano accatastati hafermato tutto. Comese non bastasse, lapur giusta pretesadella neonata giuntaBelcastro di chiarirela vicenda statrasformando laquestione da tecnicaa politica,danneggiandoulteriormente i minorie i 43 impiegati di“Caulonia 2.0” rimastisenza lavoro.

Il progetto diaccoglienza prendeforma nel 2016 ma,dopo aver vinto ilbando, per “Caulonia2.0” inizia un calvarioche l’inefficienzadell’ufficio tecnico ele elezioni di giugnorallentanoall’inverosimile.

“u gurdu non cridi

www.larivieraonline.com DOMENICA 30 LUGLIO 07

X

La politica ignorila burocrazia

E si occupi della sostanza

i o dijunu”

L’opinione

Il caso del progetto di accoglienza ai minori non accompagnati a Ursini di Caulonia,come spesso accade, ha colpito solo una categoria di persone: quella dei deboli.

Nessuno si occupa di loro ma, in una terra come la nostra, la perdita di 43 posti dilavoro e l’abbandono dei minori stranieri può rappresentare solo più disperazione, più

odio, più rischio di criminalità, più infelicità.

ILARIO AMMENDOLIA

Quaranta lavoratori, impegnati in un pro-getto di accoglienza ai minori non accom-pagnati a Ursini di Caulonia, stanno perrestare senza lavoro.Ognuno può pensarla come vuole sull’ac-coglienza dei migranti, ma i “centri” sonocome i presidi sanitari, se non si possonorealizzare in un centro si deve optare perun luogo diverso.Quasi tutti gli operatori, prima di questaesperienza lavorativa, erano disoccupati dilungo corso, quindi soggetti estremamentedeboli.E dei deboli non si occupa nessuno: né isindacati, né i partiti, né i giornali, né i sin-daci, né i consiglieri regionali o i parlamen-tari.Eppure, secondo Fra Cristoforo, perso-naggio centrale dei Promessi Sposi, i debo-li - anche quando sembrano abbandonatida tutti -possono contare sulla protezionedi Dio.Qualche volta mi assalgono mille dubbima ritengo indimenticabile la scena in cuiCristoforo, con il dito alzato, grida il suosdegno in faccia a don Rodrigo, signorottodel paese, che si sente forte perché tutto il

“potere” è dalla sua parte.Io solitamente non vado in Chiesa, mavorrei tanto che “Dio” mettesse sotto laSua protezione i ragazzini di colore chesono stati costretti a lasciare in lacrimeCaulonia e tuteli i 43 operatori che rischia-no di restare senza lavoro.Se però andassi in Chiesa mi sentirei inestremo imbarazzo nel caso in cui avessisulla coscienza la sospensione dal lavoro diuna sola persona. Le lacrime di un soloragazzo!Non mi interessa sapere chi, in questocaso, è responsabile di una tale tragediasociale.Anzi, non lo voglio proprio sapere.So per certo però che la Politica ha il dove-re di affrontare e risolvere i problemioppure diventa inutile e dannosa, anzi sitrasforma nel ghigno arrogante e scellera-to del potere in preda ad un folle attacco dionnipotenza.Inoltre, quando il “politico” si rifugia die-tro eventuali cavilli burocratici trascuran-do la sostanza delle cose, diventa codardoal punto di non aver il coraggio civile diassumersi la propria responsabilità.Certo, ogni cosa deve essere risolta nellapiù autentica legalità e nel massimo della

trasparenza, per cui se un solo e pur debo-le dubbio ci dovesse essere su un “proget-to” occorre denunciarlo con fermezza alleautorità competenti, inclusa l’autorità giu-diziaria.In caso contrario non si tratta di “dubbio”ma di uno spregiudicato uso della calun-nia, o meglio, dell’infame arte (nota amolti) di demolire e infangare tutto inmodo da potersi rotolare e pavoneggiarenella propria nullità politica!E Dio solo sa quanti autentici e laidi ladridi soldi, di lealtà e di fiducia e quanti volga-ri calunniatori fanno i predicatori morali-sti!In conclusione, è doveroso porsi unadomanda: cosa significa per una terracome la nostra il fatto che 43 persone,padri di famiglia, disoccupati di lungocorso, ragazzi a rischio di devianza, perda-no il lavoro?Che avremo più disperazione, più odio,più rischio di criminalità, più infelicità.Significa far perdere a 43 famiglie la fidu-cia nel “Prossimo” e il rispetto per leIstituzioni; mettere in crisi la convivenzacivile; far regredire ancora di più un paeseduramente provato, palesemente fram-mentato, accecato da ogni capacità proget-

tuale o politica.Certo, i lavoratori non chiedono favori,non vogliono “privilegi” ma si battono sinoalle estreme conseguenze - e sempre conle armi della democrazia - per il rispettodei loro diritti, per la difesa della lorodignità.Se una scelta scellerata dovesse prevalerea nessuno è consentito di essere donAbbondio perché non deve essere lecitoper alcuno toglier il pane di bocca a chivive solo del proprio lavoro. Nessuno puòautorizzare i sazi ad affamare i digiuni.Circa dieci anni fa un giornale cattolico,“Perfetta Letizia”, parlando dei paesi dellaLocride e di Caulonia solidale e accoglien-te, aperta e colta, affermava che questopaese s’é conquistato un posto nella storiadella civiltà.E non è un caso che, otto anni fa, ilMinistero dell’Interno abbia individuatoCaulonia come Comune di assoluta avan-guardia, invitandolo a rappresentarel’Italia nell’assemblea generale dei Paesidel Mediterraneo tenutesi a Casteldell’Ovo a Napoli.Civili, umani, solidali siamo stati allora etali vorremmo rimanere!

Cronaca di una settimana difficile: venerdì sera si è svoltal’assemblea pubblica durante la quale hanno preso la parola igestori del progetto e i ragazzi rimasti senza lavoro; lunedì si ètenuta la conferenza stampa del Comune per chiarire la propriaposizione, alla quale ha risposto il giorno successivo l'ex primocittadino Ninni Riccio; mercoledì Antonella Ierace e AlfredoPiscioneri sono venuti a trovarci in redazione per raccontarcigli aspetti tecnici di questa complicata vicenda.

www.larivieraonline.com ATTUALITÀ

Se la Calabria è nemesi di se stessa

CALABRESE PER CASO * di Giuseppe Romeo

Stagione turistica ini-ziata dovunque, turi-sti in movimento inItalia, musei apertinelle città più getto-nate, spiagge illustri

che si apprestano avivere il momento più

esaltante di un anno che per ogni italia-no è sempre più pesante al punto chenessuna crisi riesce a fermare la giustavoglia di esorcizzare in una vacanza dif-ficoltà, tristezze e precarietà che occu-pano le menti di molti, troppi di noi. Stagione di cambiamenti, anche, che

guardano ad un nuovo modo di inter-pretare i rapporti sociali ed economici,nel tentativo di offrire speranze di rias-setto di un Paese che vuole tornare avivere e che chiede di essere protagoni-sta, pur nella sua debole credibilità poli-tica che si pesa ogni giorno. Eppure, di fronte a tali intenzioni, alla

voglia di cambiare che si respira, anchese debolmente, dovunque in Calabriaquesta voglia sembra essere ancora piùtimida. Al di là delle intenzioni manife-state nelle occasioni più disparate,andando oltre il politicamente correttodelle istituzioni, sembra che si continuia preferire lo stare a guardare, magaripreoccupandosi di curare le feritedovute alle mai troppe indagini su unaCalabria criminale, oppure facendose-ne una ragione sulle incapacità di molticomuni di funzionare in termini di ser-vizi e di sostegno alla collettività, ofacendo si che il territorio sopravvivasuo malgrado alle incurie e all’abban-dono. In questo senso, sembra che adogni buona intenzione debba semprecorrispondere una negazione della stes-sa. Una sorta di remissivo senso del pre-sente che non smarca nulla del futuro.

Una rassegnata interpretazione di unaCalabria immobile che seppellisce ognipiccola luce che si muove nella culturao nel turismo, privando se stessa di un’i-dea di protagonismo affidato solo apromozioni d’occasione. Ogni sforzo,ogni tentativo condotto verso la meta diun orizzonte di luce, rischia di trovarsipoi impantanato in un quotidiano chericolloca ogni speranza all’interno diuna statica consapevolezza dell’essere.E, in questo, ogni espressione del con-servatorismo, sia esso culturale che isti-tuzionale, ristabilisce l’ennesimo falsoequilibrio tra ciò che si poteva fare e ciòche va lasciato così com’è. Turismo, svi-luppo, promozione culturale, cura deiluoghi e delle memorie, partecipazionee allargamento del gioco politico a chi èpiù capace, diventano le vittime illustridi una nuova stagione verghiana dovetutto sembra essere pronto per il cam-biamento, ma è solo apparenza. La cre-scita di una terra e della sua societàcammina nella percezione che ognunodi noi ha di essa quando vi percorre lestrade, quando passeggia sulle spiaggeo quando fa la coda in un ospedale.Quando sente il bisogno di uscire dalguscio protettivo di una società che loavvolge con piccole certezze ma che, inrealtà, lo ipnotizza sull’oggi lasciando ildomani dietro porte difficili da aprire.In questo sembra ancora una volta, trapiccole trasparenze e molte torbideacque, che la Calabria voglia esserenemesi di se stessa non ricercando suc-cessi e non preoccupandosi di difender-si dall’onta del crimine quanto della cri-minalizzazione, dai luoghi comuni chela pongono nell’immaginario collettivocome luogo dove tutto è possibile,lasciando che essa alla fine essa sia prez-zemolo di molte, amare, ministre.

I cocktail del sidernese

Nicolò Bolognino conquistano

la finale mondiale inNicaragua

Il sindaco di Bovalinoincontra la CommissioneParlamentare Antimafia

L'AvvocatoGallo

di Siderno ai microfoni

della Rai

È stato selezionato tra 10 barmen in tutta Italia per partecipa-re alla "RUM FRONTIER 2017 cocktail competition", concor-so di mixology che ha avuto come ingrediente base il rum a 5stelle autentico del Nicaragua, Flor de Cana, l'unico rum almondo invecchiato in clima vulcanico. E anche stavolta il sider-nese Nicolò Bolognino, che si è già distinto sul panorama nazio-nale per la sua passione per il bartending, ormai diventata artepura - anzi sarebbe il caso di dire, distillata! - ha dato prova dellastessa vulcanicità che caratterizza il rum mixato. Primo classifi-cato nella finale di Milano, che si è tenuta lo scorso 24 luglioLoolapaloosa, locale super cool nel cuore della movida diCorso Como, punto di riferimento da vent'anni per il pubblicoitaliano e internazionale. Nicolò ha proposto quattro drink: ilprimo realizzato con Flor de Cana Extra Seco 4, un drink sofi-sticato e innovativo; un altro con l'Anejo Clasico 5, un longdrink fresco ed estivo, che ha raccolto, rivisitandone il mixer, l’e-redità del classico rum e cola; un terzo drink realizzato con ilGran Reserva 7, uno short drink studiato e raffinato; e infine un“twist on classic” Centenario 12 in cui ha proposto una sua ver-sione del Rum Old Fashioned. Con la sua drink list Nicolò hastraconvinto la giuria aggiudicandosi il primo premio: un viag-gio in Nicaragua. Partirà il prossimo 10 settembre e fino al 15sarà impegnato nella "Nicaragua experience" durante la qualesfiderà, nella finale globale, gli altri bartenders provenienti datutto il mondo. Congratulazioni Nicolò! Siderno brinda alla tuanuova vittoria e incrocia le dita per la prossima!

mgc

Questa settimana il sindaco di Bovalino, VincenzoMaesano, si è recato a Palazzo San Macuto per esse-re audito dalla Commissione Parlamentare antimafiapresieduta dall’Onorevole Rosy Bindi. L’incontro,programmato dalla Commissione per tutti i primi cit-tadini delle città precedentemente commissariate perinfiltrazioni mafiose, ha permesso a Maesano diporre l’accento sulle criticità di Bovalino e sulleurgenze che lui e la sua giunta comunale dovrannoaffrontare per garantire al paese di ritornare alla nor-malità. Grande soddisfazione è stata espressa dal sin-daco, che ha letto nell’evento la prova dell’interessedello Stato per i comuni che hanno subito un com-missariamento e l’occasione per dimostrare, allaCommissione e alla cittadinanza, che la giunta staagendo nella massima legalità e trasparenza.

Presenti anche le telecamere della Rai, come nei mesiscorsi quelle di Rete 4, alla lettura del dispositivo dellasentenza a carico del vigilante che aveva sventato unfurto in un centro commerciale e che era stato aggredi-to dagli stessi malintenzionati cui aveva provocato unalesione all'atto di difendersi.Derubricato il reato a carico del vigilante in lesioni col-pose, ma provvisionale per danni fisici patiti da uno dei3 ladri.

DOMENICA 30LUGLIO 08

John Elkannsbarca al

Porto diRoccella

Lo scorso 22 luglio, il Porto delle Grazie haaccolto in via riservata John Elkann,Presidente del Gruppo Fiat. A bordo di un’elegante imbarcazione in legnodurante una breve vacanza con i propri fami-liari, l’illustre ospite ha ricevuto nel corso dellaserata la visita dello staff della Porto delleGrazie S.r.l.Il Presidente Elkann, al quale sono stati rega-lati alcuni prodotti tipici a base di bergamotto,ha manifestato la propria curiosità su alcuniaspetti del Porto e di Roccella Ionica, soffer-mandosi sul Castello Carafa recentementeinaugurato dopo i lavori di restauro e ben visi-bile dalla struttura portuale.

Siderno: l’inciviltàpersiste complici

anche i turisti

DOMENICA 30 LUGLIO 10www.larivieraonline.com CITTÀ METROPOLITANA

JACOPO GIUCA

Esattamente un anno fa cominciava a prendereforma il Consiglio Metropolitano di ReggioCalabria. Dopo un lungo calvario che aveva com-portato ritardi e difficoltà nella costituzione dell’ul-tima delle 14 Città Metropolitane d’Italia, la razio-nalizzazione degli enti locali affrontava anche inCalabria il progressivo eppure inevitabile passaggiodi consegne tra presidente e sindaco della cittàcapofila. In questo anno, pur consapevoli che l’am-ministrazione metropolitana avrebbe necessitato diun periodo di “rodaggio”, avremmo voluto assiste-re a una crescente cura nella programmazionedegli interventi e a un trattamento egualitario ditutte le zone di competenza al fine di proiettareverso il futuro un territorio per troppo temposostanzialmente abbandonato a sé stesso.Al termine di questi 365 giorni, invece, il bilancionon può dirsi esattamente positivo. Sia chiaro: famolto piacere constatare che la paura diffusa delnostro comprensorio di essere del tutto abbando-nato a sé stesso, complice certamente la presenzadi Caterina Belcastro e Salvatore Fuda in consiglio,si è risolta in una bolla di sapone, ma quel lavorosinergico e quella continuità amministrativa cheavrebbero dovuto essere propri di un’amministra-zione attenta sono stati ben lungi dall’essere realiz-zati.Sporadici consigli metropolitani e poco dialogo trale parti hanno prodotto davvero pochissima inno-vazione, spingendo Falcomatà a disinteressarsiquasi del tutto dell’area di sua competenza per con-centrarsi invece con la massima attenzione sugliatavici problemi che riguardano esclusivamente ilproprio comune. Sì, il consiglio metropolitano hasaputo attivarsi per affrontare alcune emergenze eabbiamo assistito all’accelerazione di alcune prati-che ferme da troppo tempo (restando nell’ambitodel nostro territorio, pensiamo rispettivamente allecontromisure scaturite dall’inchiesta “€uro scuola”

e all’avvio dei lavori del ponte sull’Allaro), ma nonabbiamo sentito parlare di prevenzione del dissestoidrogeologico, di confronto diretto con i sindaci deisingoli paesi, di finanziamenti, manutenzione delleex strade provinciali o di impegno per lo sviluppodelle vie di comunicazione, ancora drammatica-mente carenti.Il caso della provinciale che collega Cittanova aCanolo della scorsa settimana è emblematico:com’è possibile che il sindaco di un paese chiudauna strada per una frana inesistente e senza avver-tire il collega che si trova all’altro capo della stradase non per mancanza di comunicazione con l’orga-no amministrativo centrale? Sempre per parlare dieventi marcatamente attuali: come può un singolotemporale procurare un disastro simile a quelloavvenuto a Scilla due settimane fa se non a causa diuna mancanza di controllo dello stato di salute deiterreni? La stessa mancata prevenzione degliincendi, che ha garantito alle ditte private (del nordItalia, coincidenza?) che hanno messo a disposizio-ne i canadair per spegnere i focolai di trascorreredelle meravigliose vacanze estive grazie al lautopagamento preteso dagli enti (e dunque da noicontribuenti), ci fa temere che il problema dell’am-ministrazione ordinaria sia l’ultimo che Falcomatàintende affrontare.Anche il dialogo con Oliverio, rarefattosi in manie-ra impressionante in seguito alla crescente tensionetra il primo cittadino metropolitano e MatteoRenzi, lascia a desiderare. La questione Aeroportoè stata infatti chiusa in autonomia con una ridicolapresa per i fondelli della cittadinanza, non è stataspesa una singola parola per il dirottamento deifondi destinati alle dighe reggine operata dal gover-natore della Calabria, né qualcuno si è premuratodi chiedersi per quale ragione i lavori di potenzia-mento della Ferrovia Jonica, dalle nostre parti, ver-ranno avviati a metà del prossimo anno mentrenelle provincie di Cosenza e Crotone già si lavorada circa un mese.Il nostro timore, all’alba di questo secondo anno divita della Città Metropolitana, è che sarà necessa-rio che Falcomatà trovi il bandolo dell’intricatamatassa dell’amministrazione del proprio comuneprima di passare a ragionare sui massimi sistemi.Ma, considerato solo l’imbarazzante silenzio stam-pa relativo alla spinosa questione Marcianò, quan-do questo intreccio si sarà dipanato potrebbe esse-re davvero troppo tardi…

La Città Metropolitana di Reggio Calabria

ha compiuto proprio in questigiorni un anno, ma il sospiro di

sollievo con il quale molti hanno salutato l’amministrazioneprovinciale targata Raffa è benpresto diventato un verso di

angoscia generato dal totale immobilismo palesato

dal sindaco Falcomatà.

Il virus Falcomatà infettatutta la provincia

In breve

Ma quale sindaco metropolitano! Basta la gestione ordinaria del comune a far com-prendere di che pasta è fatto Falcomatà! Come possiamo pretendere che il primo citta-dino di Reggio possa affrontare questioni territoriali e gestionali di ogni ordine e gradose non riesce a gestire crisi di piccola scala come quella dellaMarcianò? Silurando senza giustificazione dall’oggi aldomani l’unico assessore al quale aveva lasciato i medesimicompiti dopo il rimpasto di giunta e, anzi, al quale aveva affi-dato nuovi e importanti compiti amministrativi, Giuseppeha dato adito ai commenti dei maligni che indicavano nelnuovo incarico della Marcianò nella segreteria del PD imotivi di astio, personale, che il sindaco avrebbe avuto neisuoi confronti. Non solo: l’atteggiamento supponente tenu-to nei giorni successivi e l’intervista rilasciata alla stampa“amica” hanno prodotto una lettera fiume da parte dellastessa ex assessore nella quale il sindaco viene (stando alledichiarazioni rilasciate) sputtanato in maniera megagalatti-ca. Ne viene fuori, infatti, l’immagine di un “ducetto” chepesta i piedi quando non viene fatto ciò che pretende e diun amministratore maligno e vendicativo che quelle deleghe, alla Marcianò, le avevaconcesse nella speranza di dimostrare la sua presunta incapacità (versione confermataahnoi, dalla risposta che il primo cittadino ha prodotto venerdì mattina). Stando così lecose, non stupisce che l’amico Matteo, dopo un paio di incontri ravvicinati, gli abbia scel-to qualcun altro per la segreteria.

Un sindaco metroprovinciale

EVENTI A CURA DI : CONSORZIO PRO LOCO – CENTRO SERVIZI TUSRISTICI – ASSOCIAZIONE SINDACI DELLA LOCRID

30Luglio

Ardore – Ex Lido Ardor, ore 20:30, Cinema sotto le stelleBivongi - Parco Nicholas Green, ore 9:00, Marmarico Day, Giornata delle

custodia del creatoBrancaleone - Vetus, ore 9:30, V° Workshop Territoriale Attività di geobenes-

sere: i 4 elementi della natura; ore 17:30, Passeggiata sensoriale nel borgoCaulonia – Caulonia Centro, Le giornate per la vita

Portigliola – Piazzale antistante al Teatro Greco-Romano, ore 17:30, I° EdizionePortigliola in Moto, Primo motoraduno organizzato dai centauri Giovanni Florio e Cristian

Alfarone lungo le strade di PortigliolaRoccella Jonica – Largo Colonne, ore 18:00, 5° ROCCELLA FITWALKING; Porto delle Grazie, ore18:00, Presentazione del libro di Peppe Jaconis: “Nabil, l’angelo venuto dal mare”; Teatro al

Castello, ore 21:00, XVII Stagione Teatrale della Locride, “Casina” di Tito Maccio PlautoSiderno – Tennis club, ore 18:00, Tennis "Open femminile”;

Giardino della Biblioteca Comunale, ore 22:00, 7 Libri per settesere

Gioiosa Ionica – Palazzo Amaduri, ore 21:00,Presentazione del volume “Il Piccolo Canzoniere” di

Francesco Luigi ErrigoLocri – Corte del Palazzo, ore 19:30, Claudio

Sottocornola, Presentazione dello scrittore e del suo libro“Varietà”

Siderno – Tennis club, ore 18:00, Tennis "Open femminile”; Piazza San Nicola, ore 18:00, Danzedel Mediterraneo; Giardino della Biblioteca Comunale, ore

22:00, 7 Libri per sette sereSiderno Superiore - Giardino dei Limoni di Palazzo Amato, ore21:00, Progetto Vivi Borgo per Siderno Superiore, Il ConventoDomenicano a Siderno superiore; studi e prospettive per un

borgo antico

Mammola – Piazza Ferrari,ore 21:30, Concerto Musicale,

Orchestra Scuola Secondaria di Igrado Mammola

Marina di Gioiosa Ionica -Torre Galea, ore 17:00, #Visit

Torre GaleaPazzano – Piazza Vittorio

Veneto, ore 21:30, Presentazionelibro “Un nuovo suono”

Sant’Agata del Bianco – BorgoAntico, ore 21:30, Reading –

Concerto Ettore Castagna pre-senta “Del sangue e del vino”

Siderno – Tennis club, ore18:00, Tennis "Open femminile”;Piazza San Nicola, ore 18:00,

Danze del Mediterraneo; Giardinodella Biblioteca Comunale, ore

22:00, 7 Libri per sette sere

31Agosto

01Agosto

DOMENICA 30 LUGLIO 13www.larivieraonline.com DE - RIVIERA INFO:[email protected][email protected]

Pazzano – Piazza VittorioVeneto, ore 20:30, SpettacolomusicaleSiderno – Tennis club, ore18:00, Tennis "Open femminile”;Piazza San Nicola, ore 18:00,Danze del Mediterraneo;Giardino della BibliotecaComunale, ore 22:00, 7 Libriper sette sere

Caulonia – Anfiteatro del Lungomare, ore 21:30, Sguardi di StradaRiace – Piazzetta Belvedere, ore 21:00, Riace FestivalRoccella Ionica - Stage formativo di recitazioneSiderno – Tennis club, ore 18:00, Tennis "Open femminile”; Piazza San Nicola,ore 18:00, Danze del Mediterraneo; Via Mirto, ore 20:30, Festa Ballando-Cantando e Mangiando, Stand gastronomici per tutta la via Colacrisini

Caulonia – Piazza Seggio, ore 22:00, Italianesi, Monologo di Saverio La RuinaGioiosa Ionica – Piazza Vittorio Veneto, ore 21:00, Siria e Corridoi Umanitari le BuonePratiche dell’Accoglienza, Concerto finale del gruppo “Nino Quaranta e Manierad’autore”Locri – Lungomare Lato Nord, ore 18.00, Beer Locri, Rassegna di birra artigianaleMammola – Piazza Ferrari, ore 21:30, VI° Edizione “Festa del Pane”Pazzano – Piazza IV Novembre, Festeggiamenti in Onore Del SS. SalvatoreRiace – Piazzetta Belvedere, ore 21:00, Riace FestivalRoccella Ionica - Stage formativo di recitazioneSiderno -Tennis club, ore 18:00, Tennis "Open femminile”; Piazza San Nicola, ore 18:00,Danze del Mediterraneo

Caulonia – Centro, ore 21:30, Il Borgoche Danza

Gioiosa Ionica – Piazza Vittorio Veneto,ore 21:30, Note tra le Stelle,

Manifestazione canoraLocri - Lungomare lato Nord, ore 8:30,

partenza dell’evento “Zattera 2.0Rosetta”; Lungomare Lato Nord, ore

18.00, Beer Locri, Rassegna di birra arti-gianale

Pazzano – Piazza IV Novembre,Festeggiamenti in Onore Del SS.

SalvatorePortigliola - Teatro greco-romano, ore21:45, Concerto Sound Trip Jazz MusicRiace – Piazzetta Belvedere, ore 21:00,

Riace FestivalRoccella Ionica - Stage formativo di

recitazioneSant’Agata del Bianco – Piazza

del popolo, ore 19:00, II Edizione “Il Borgodell’Arte e Dei Sapori”, Spettacoli di

artisti di strada, musicisti ed acrobati;degustazione prodotti tipici locali, rea-

lizzazione estemporanea di murales,esposizione di opere d’arte, artigianato e

visita gratuita ai musei santagatesiSiderno – Tennis club, ore 18:00, Tennis"Open femminile”; Piazza San Nicola, ore

18:00, Danze del Mediterraneo; PiazzaVittorio Veneto, ore 21:00, XIV Edizionedel Premio Letterario “Giomo Trichilo”;Seguirà a cura dell’A.T.R.J. la rappre-

sentazione della commedia “A ruga vec-chja – Ciopa”, tre atti brillanti di PinoCarella; Vennarello, ore 21:00, Festa di

paese

03Agosto

04Agosto

02Agosto

05Agosto

DOMENICA 30 LUGLIO 14www.larivieraonline.com SOCIETÀ

Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14EDITORE - No così srl - via D.Correale, 5 - 89048 Siderno

GERENZA

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Da lustri la Calabrianon ha voceLa Calabria è la Cenerentola d’Italia, per scelta politica. Lo statoha abbandonato il Sud in particolare. Non abbiamo uomini politi-ci nazionali e regionali che sappiano proporre idee come: zonefranche, nuovi investimenti tecnologici, aiuti alle piccole e medieimprese agricole. Dato l'alto tasso di disoccupazione, di che cosadevo parlare quando parlo di Calabria? Di terra di mafia, comeattaccano tutti i media? Non voglio parlare delle Banche che in Calabria basterebbe fareun'indagine per capire la soddisfazione dei loro clienti. La politica,la Banca d'Italia dove sono? Si parla di Pil ma come aumenta se ilSud non cresce? Mi auguro che si possa iniziare un nuovo processo di sviluppo peri calabresi, con Etica, e si possa andare avanti con spirito proposi-tivo e guidati da uomini liberi. È necessario prendere coscienza esmetterla di lamentarsi, perché da lustri non abbiamo voce! Cosa fare? Io sono il primo a mettere a disposizione tutta la miaesperienza del passato da amministratore e da ex profossere.Proponiamo, insieme, un progetto futuro per la Calabria.

Michele Vumbaca

Il libro bianco, tutto da compilare, è un docu-mento che descrive un dato problema e pro-pone una soluzione specifica per risolverlo.Originariamente utilizzato per descrivere lapolitica del governo. Non è democristiano,come alcuni potrebbero pensare, ma laicissi-mo.“Governare gli italiani non è difficile, èinutile” Mussolini, Giolitti o Churchill dixit?Non è dato sapere. Ma è dato vedere. Mentrele navi traghetto continuano a catapultaremigliaia afro-islamici nei porti italiani , non siintravede alternativa, né alcuna soluzione cheriempia almeno una paginetta del libro bian-co. E’ diventato ormai calamità naturale,ambientale e umana, calataci sul capo non sisa da chi, che ci inebetisce, ormai disarmati eimpotenti. Stanchi e provati. Il ministroMinniti va in Libia, spes ultima dea, ma sipensa, nella promessa di alcuni capi-tribù, in

un sostanzioso rallentamento della transu-manza umana, che, francamente, suscitaormai pietas, nel vedere come alcuni migran-ti vengono trattati. Ma anche rabbia quando idemagoghi di turno, per favore non li chia-mate populisti, in tutti i loro interventi, ed intutte le salse, ci dicono che, a fronte di 5milioni di poveri italiani conclamati, altri ven-gono trattati come privilegiati, con casa, wel-fare, sanità gratis senza dare nulla in cambio.Ci sono ergastolani in licenza premio che nontornano al carcere e di Igor non si sa più dovestia. I media si occupano e si preoccupano diargomenti sussidiari, insieme con i Presidentidella Repubblica e del Consiglio, che tentanodi dar vita a nuove leggi e decreti per argina-re l’apologia del fascismo, il cui divieto è giàin Costituzione, con l’argomento del giorno.Lo Ius soli. Non voglio entrare nel merito ma

penso che come per la soppressione delCNEL ( 65 membri lautamente pagati e pres-soché inutili) sia stato sbagliato inserirlo nelreferendum, trattare tale delicato argomentonell'attuale contesto sia politicamente sba-gliato. Insomma siamo all’ossimoro e al para-dosso. Il messaggio dei demagoghi è chementre veniamo lentamente ma inesorabil-mente invasi senza la possibilità di un’acco-glienza decente si offre l’immediata cittadi-nanza a chiunque dovesse avere la sventura dinascere qui. Ma dato che loro, i piccoli, nonne hanno contezza, si sentono invitati in unsalotto buono e si ritrovano in cantina, quan-do va bene. Restano solo altri ossimori percompilare almeno una mezza paginetta dellibro bianco, l’ottimismo della disperazione eun’operosa sfiducia. Ma dalle soluzioni siamolontani. Il fascismo è, come per alcune asso-

ciazioni, l’ossessione di chi non sa viveresenza nemici e rancore. Ma che dopo oltresettant’anni ci sia qualcuno che ancora si farodere dall’odio e dal rancore, non ha dell’u-mano. Così come non ce l’ha chi rimpiange ilventennio e attacca simboli e ritratti del ducein modo scomposto, ossessivo e ossessionan-te. Insomma, dopo il momento del redderationem, dopo che tutti ci siamo resi contoche i totalitarismi, reali o virtuali non sono daperseguire, è ora di finirla. Ha ragioneGiuseppe De Rita a ritenere che il rancore ela nostalgia siano i sentimenti prevalenti nelnostro Paese. È inutile fingere ottimismo,simulare fiducia, bisogna spingere ad agire, amobilitarsi, pur sapendo in che situazione e inquale condizione mentale emotiva e psicolo-gica siamo.

Tonino Carneri

Il letale e anacronistico ossimoro del Palazzo –24

Ti cercu, jorn''e notti, a tutt''i vandi,'nta mari, 'nte fundali e ammenz''all'undi,cu cori e ch''i penzeri mi cumandi,tu, forsi, volarrissi 'i mi cumpundi.Ti cercu, 'nte ruvetti 'i 'na campagna,aundi crisci sula la gramigna,girìju li senteri d''a muntagna,pe' tia, non pa' certu 'i cogghjiu ligna.Ti cercu, 'nte vinegli di li strati,'nte stinchi, 'nte ripàti cchjiù sperduti,aundi tu dassasti li pedati,hjurìru pur''i grasti 'mbrustuluti.Ti cercu, quandu 'a luna esti criscenti,'u sentu ca si' sempri cchjiù distanti,d''a notti si' la stiglia cchjiù lucenti,tu sula po' linchjiri 'stu vacanti.Ti cercu, a cu' cercu n''o capisciu,capàci ca ti viju e non ti canusciu,non vogghjiu a chi sapìri 'i mi rincrisciue speru, dintr''e tia, mi fazzu scrusciu.

Giovanni Ruffo

ti cercu...

Molte persone, sicure che solo l’amiciziapuò portare pace ci onorano con la loropresenza a testimonianza di un trenten-nio di stima e solidarietà per l’associazio-ne, poiché non ci sono stati seminatori dizizzania! Siamo spiacenti per gli stimatis-simi soci che per andare dietro a sparutiillusionisti non sono qui. Noi ci siamo,pochi o molti non importa, quello checonta è l’idea di rispetto reciproco che,come nave potente, solca sicura le ondeagitate del mare. Stasera lanciamo l’ideae il desiderio di poter, ancora una volta,tornare nella patria dei nostri avi, i quali,tanti secoli fa, approdarono su questespiagge deserte per portare lavoro.Vennero non come invasori ma comepacifici colonizzatori, trasmisero civiltà,condividendo con gli autoctoni le loromete, raggiunte nell’arte, nella pacificaconvivenza, facendo progressi con le sco-perte conseguenti le esperienze realizzatein domo propria, e applicate in questiposti. Trasformarono il nostro territorio inluoghi fiorenti, sia nell’agricoltura, conagrumeti, uliveti, come nei rapportiumani, formando, con gli studi, filosofi,matematici e giuristi. Furono genialicostruttori di grandi templi, che suscitanotutt’ora universale ammirazione! Questerealizzazioni sono impronte del lorotempo, e trasmettono a noi messaggi dipace e tranquilla convivenza. Ricordiamomagnifiche opere d’arte, come i Bronzi diRiace e la Persefone di Locri. Ma qual èoggi la domanda che viene spontaneanella nostra mente? Noi siamo degni ditali antenati? Quante associazioni voglio-no intraprendere relazioni amichevolicon le stesse, situate al di là del mare? Ciriusciranno? Non so, so però che noi del-

l’associazione Amicizia è Pace, da anni,con umiltà e senza arroganza, abbiamoiniziato a percorrere questa strada.Aiutando tante persone ad attraversare loIonio e baciare l’agognata terra avita.Abbiamo teso la mano con sincera amici-zia, abbandonando e buttando a mare glisciocchi pregiudizi che impedivano la fra-tellanza con loro e tra noi! Stasera voglia-mo rivolgere un saluto a tutti i nostri soci,presenti e assenti, e li ringraziamo, ricor-dando che solo con la loro sincera solida-rietà l’associazione ha raggiunto impensa-bili traguardi di vera amicizia. Siamo nelcuore di tutti quelli che ci hanno seguitiquando abbiamo ospitato e abbracciato iprofughi sopravvissuti alle foibe di Tito, oquando abbiamo abbracciato gli ebrei

d’Israele, o i greci di Ioannina! Questi sono itraguardi raggiunti con il concorso di tutta l’as-sociazione. Adesso ci auguriamo di poter sem-pre continuare sulla strada dell’affetto sinceroche lega i costruttori di pace, e di proseguire ilnostro cammino!

Il segretario

L’ASSOCIAZIONE “AMICIZIA È PACE” DI SIDERNO FIERA DEI SUOI TRAGUARDI

Avviso: SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALESi comunica che nel Comune di Siderno è attivo il Servizio di Traporto Sociale.

Possono usufruirne le persone che, senza bisogno di assistenza sanitaria specifica ed in condizioni didisagio socio-economico, devono raggiungere luoghi di cura o recarsi presso strutture sanitariedella Regione Calabria ed hanno problemi di deambulazione o impedimento all’uso dei mezzi pubblici .L’Associazione affidataria del Servizio è la L.A.Do.S. con sede in strada Cavalleria 27- 89046 Marina diGioiosa Jonica- tel. 0964- 416895. Per informazioni sule modalità di ammissione al Servizio rivolgersi

a: Comune di Siderno- Settore VIII- Politiche Sociali – tel. 0964 345279- 345223 .

CON AMICIZIA,ANCORA UNA VOLTA

ILARIO AMMENDOLIA

Ancora una volta, “San Luca- metafora dellaCalabria intera- non vuole morire”! Non si vuolerinnegare e, a testa alta, vuole battersi per il pro-prio riscatto.Il 26 luglio il “movimento civico” ha convocatoun'assemblea cittadina in una la sala del consigliocomunale gremita di gente. Si respira “aria fre-sca”, niente discorsi scontati e nessuno nominaRenzi, Berlusconi, Grillo o Salvini. Siamo millemiglia distanti dagli scontri cifrati tra poteri con-trapposti come nel caso della Marcianò -Falcomatà.Ad alcuni sembrerà strano ma proprio a San Lucala “Politica” torna ad essere una cosa seria, forseperché c’è la gente ma mancano i “politici” e sonoassenti gli attuali “partiti” che, da questo osserva-torio, appaiono sempre di più come contenitorisvuotati da ogni proposta.Si parte da un appello rivolto dal movimento civi-co che recita a chiare lettere "San Luca onesta elaboriosa ripudia la 'ndrangheta e ogni forma dicriminalità e malaffare”.È retorica?È semplicemente coraggio e a nessuno sfugge chequeste parole assumono una valenza diversa sepronunciate a San Luca da persone che le scandi-scono a voce alta, non si sentono eroi e non chie-dono la scorta.È una San Luca lungamente umiliata e repressache si rialza per gridare forte alla Locride, allaCalabria e all’Italia intera la propria secessioneculturale dal pensiero unico. A questa gente fierae orgogliosa non va bene che a nessuno di loro siastata data la parola in occasione dell’inaugurazio-ne del campo sportivo; non tollerano che si vadaa Polsi per fare un discutibile convegno e non siinvitano i cittadini di San Luca.Non tollerano che la presidente della commissio-ne parlamentare antimafia, on. Rosy Bindi, vadaa Polsi in elicottero sorvolando San Luca come sitrattasse di un vecchio lebbrosario. Non accettano che il loro consiglio comunalevenga sciolto a ripetizione per “contiguità” o“controindicazioni” (da parte di chi?) .

Dicono un “No” deciso a questa bramosia di cele-brare processi sommari a un intero popolo. Nonchiedono elemosine, non vogliono protezione,ma pretendono di farsi vedere. I loro volti sembrano dire una sola cosa:“Guardateci noi ci siamo. E siamo gente perbenee dignitosa! Siamo gli eredi di antiche battaglieche hanno visto questo nostro Paese all’avanguar-dia nelle lotte contadine e operaie. Se allora aves-simo vinto la 'ndrangheta non ci sarebbe stata! Havinto la vostra 'legalità', il vostro 'ordine' e la vostravittoria è stata veicolo di diffusione del vibrione'ndranghetista nella Calabria intera.Venite peruna volta a fotografare i nostri volti, a puntare levostre telecamere, a scrivere di noi. Non focalizza-te San Luca sempre col volto del 'baciamano'(sapientemente utilizzato) oppure per parlaredella faida e dei nostri giovani in catene. Sono'carne nostra' anche loro. Non condividiamo leloro scelte ma non godiamo della loro sofferenzae siamo consapevoli che a molti di loro non è statadata un’altra possibilità di scelta. E comunqueanche noi, persone assolutamente perbene, siamoSan Luca e siamo orgogliosi di esserlo. Senza dinoi, popolo di San Luca, non ci può essere Stato!Ci può essere un'occupazione militare del territo-rio ma non lo 'Stato' per come concepito dallanostra Costituzione. Inoltre, senza il popolo, nonsi sconfigge la mafia!”La gente di San Luca pretende che si rispetti loStato di diritto, non chiede impunità ma nonaccetta processi sommari!Da parte nostra siamo consapevoli che dalla cri-minalizzazione di San Luca passa la criminalizza-zione della Locride e della Calabria intera. Ed èquesta la strategia che le classi dominanti di ieri edi oggi stanno utilizzando per rimuovere la que-stione meridionale e criminalizzare il disagiosociale.Sentiamo San Luca come nostra, più sarà soffe-rente e più la sentiremo nostra anche perchéquando il “potere” decide di marchiare con la“stella gialla” un intero popolo, sarà solo questio-ne di tempo, ma nessuno di noi potrà sentirsi alsicuro.

ATTUALITÀ

Senza San Luc ci può essere S

A San Luca la “Politica” torna ad essere una cosa seria, forse perché c’è la gente ma mancano i “politici” e sono assentigli attuali “partiti” che, da questo osservatorio, appaiono sempredi più come contenitori svuotati da ogni proposta.

Nasce il primo movimento civico a sal luca

www.larivieraonline.com DOMENICA 30 LUGLIO 17

ca non Stato

Etty Hillesum, giovane intellettuale ebrea internata nel campo diconcentramento olandese di Westerbork dove lavorò come assisten-te sociale, nel suo splendido diario sostiene che la parola che tace ètalora più importante della parola che parla: “In me c’è un silenziosempre più profondo. Lo lambiscono le parole che stancano perchénon riescono ad esprimere nulla”. Questo mi veniva in mente sullastrada del rientro da San Luca la sera del 26 luglio scorso dopo l’in-contro nella sala del consiglio comunale gremita di sanlucoti e forzedell’ordine ma anche di tanti esterni come me. Ho sentito il deside-rio di recarmi a portare il saluto e la testimonianza dell’Osservatorionel momento in cui San Luca, con grande fatica, tenta con uno scat-to di reni di superare il gap di democrazia che dura ormai da troppotempo. Ho ascoltato tutti ed alla fine ho deciso di non intervenire pernon aggiungere un intervento da esterno a tutti quelli che si sonosusseguiti. Ha iniziato il Commissario Prefettizio che ha dichiaratoun saluto ma ha parlato molto, poi sindacalisti, politici di lungo ebreve corso, analisti sociali e non; ciascuno una ricetta, ciascuno unindirizzo dietro le frasi d’incoraggiamento che spesso nascondevanoil compiacimento per un futuro tornaconto. Io ho ascoltato tutti,anche il silenzio dei sanlucoti; che diceva molto e non era omertoso.Hanno assistito impotenti all’eloquio degli “stranieri” e qualcunocon un gesto di stizza ma di dignità si è alzato allontanandosi. Sentireparlare di disaffezione alla politica proprio da chi è stato protagoni-sta politico e amministratore nel tempo in cui questa disaffezioneandava crescendo e proprio per i loro comportamenti e sentirliaddossare colpe a “terzi” è stato triste e logorante. Qualcuno si è lan-ciato, avendo buon gioco, a parlar male di ministro, presidente dicommissione antimafia e presidenti di regione azzardando perfinoad entrare nel merito di inchieste giudiziarie ancora in corso. Ma eraquesto il contesto di tali dotte disquisizioni? Eravamo venuti perascoltare, avremmo voluto sentire la voce dei sanlucoti senza intimo-rirli con arringhe da tribunale. Hanno bisogno i sanlucoti di tantopoco rispetto? Dico che non è il modo e non era il luogo in quanto ilnascente Movimento Civico, pur tra incertezze e discussioni, sa cam-minare da solo e al più va guardato con simpatia non dichiarata. Ilsacerdote Giovanni Pozzi sosteneva che la parola non può fare ameno del silenzio: “ Per ascoltare bisogna tacere. Non soltanto atte-nersi ad un silenzio fisico che non interrompa il discorso altrui, ma aun silenzio interiore, ossia tutto rivolto ad accogliere la parola altrui.… nulla come l’ascolto, il vero ascolto, ci può far capire la correlazio-ne tra il silenzio e la parola”. Questo è stato il senso della mia pre-senza! Buon cammino al Movimento Pro San LucaArturo Rocca – Presidente Osservatorio

Movimento civico Pro San Luca

Il valoredel silenzio

CULTURA

Ora non hai più scuse…

BeerLocri sta per iniziare!

La Calabriacosmica di

EttoreCastagna

Poche sono le città italiane che possono vanta-re “sorgenti” dalle quali sgorga nientemenoche vino. No, non è il miracolo delle nozze diCana, ma fontane in cui dissetarsi gratuita-mente. Il nostro itinerario parte dal paesesituato più a Sud di questa ristretta cerchia:Carosino in provincia di Taranto. La straordi-

naria metamorfosiha luogo solodurante la Sagradel Vino che sitiene ogni annoa metà settem-bre per celebra-re l’inizio dellavendemmia.L’apertura dell'e-vento avvieneproprio con lamessa in moto dellafonte che distribuirà

ai partecipanti i ventiquintali di vino Primitivoofferto dall’aziendaMarinelli di Carosino.Risalendo lo stivale ci fer-miamo a Marino, nell’areadei Castelli Romani, appe-na fuori Roma. Qui il

“miracolo” avvienein diverse fontane,

collocate in più punti della cittadina, e i lororubinetti vengono aperti soltanto durante latradizionale Sagra dell’Uva, la prima domeni-ca di ottobre di ogni anno. Ci trasferiamo piùa Nord, a Villa Caldari, frazione di Ortona inprovincia di Chieti. L’idea della fonte nascedall'esigenza di confortare i pellegrini che ognianno compiono un sentiero religioso cheattraversa proprio questo luogo, il cammino diSan Tommaso, il viaggio sulle orme dell’apo-stolo che attraversa le terre d’Abruzzo condu-cendo i viaggiatori sino a Roma. Gli autoridella fontana, in collaborazione con laCantina Dora Sarchese, si sono ispirati a quel-la più famosa situata lungo il Cammino diSantiago, decidendo di replicarla in Italia.Questa è l’unica italiana a essere aperta tuttol’anno e il viandante può ristorarsi con unbuon bicchiere di rosso dei vignaiolid'Abruzzo durante il suo tragitto, purché lofaccia con parsimonia, come si recita al suofianco. Ultima tappa a San Floriano delCollio, in Friuli Venezia Giulia. In questa pic-cola località goriziana, durante la festa delvino chiamata Likof evento che si riproponeogni anno ai primi di giugno, viene fatto sgor-gare vino bianco rigorosamente friulano, elar-gito ai convitati per il brindisi. Oggetto deldesiderio quando si è assetati, le fontane svol-gono il compito ultracentenario per le qualisono state costruite. Se poi lo compiono ero-

ConVersando... Rubrica di enologia a cura di Sonia Cogliandro

Dal 4 al 6 agosto torna BeerLocri!La Kermesse di birre artigianali, giuntaalla sua terza edizione, dopo la paren-tesi invernale svoltasi in Piazza deiMartiri torna nella sua usuale location,il lungomare di Locri, con tante squisi-te novità.«Anzitutto il fatto che ospiteremoquasi esclusivamente birrai calabresi -ci racconta Gabriele Polito, organizza-tore, assieme a Mariangela Verteramo,della manifestazione - Dei sei birrificipresenti nelle classiche casette di legno,Sette Colli, Esperia, J4, BrewFlo eOfficina Pab vengono dalla nostrameravigliosa regione. Unico non cala-brese sarà Eternal City Brewing, il bir-rificio romano che vede uno dei pro-prietari, Giacomo Mondini, ideatoredel format nazionale della manifesta-zione».BeerLocri, infatti, adatta alla nostraterra la formula di BeerRoma, manife-stazione organizzata per la prima voltaproprio da Mondini che, assieme aGabriele e Mariangela, ha fatto sì cheanche la nostra Nosside inforcasse perla prima volta un buon bicchiere dibirra artigianale.«Dopo che l’edizione dello scorso annoè stata viziata dalla pioggia - intervieneMariangela - abbiamo deciso diaumentare i giorni in cui saremo pre-senti sul lungomare, cominciando già alvenerdì alle ore 18. Dopo la seratainaugurale e il motoraduno che si svol-gerà sabato sera alle 21, inoltre, dome-nica 6 agosto saremo aperti già dall’oradi pranzo e regaleremo t-shirt alleprime 30 donne che verranno a man-giare da noi».Ma la quantità non significherà certoche gli organizzatori lesineranno sullaqualità dell’offerta.«Anzi - riprende la parola Gabriele -mai come quest’anno abbiamo puntatosulla qualità dei prodotti offerti nonsolo per quanto riguarda le birre, maanche relativamente al cibo. Grazie allapartecipazione di ristoranti e localicome La Caveja, Paraponzi,Fish’m’Chips, Enjoy Your Fruit,Fritto&Mangiato, SalumificioBenedetto e La Spina Santa con il suoliquore Kaciuto, la nostra non sarà unabanale sagra, ma un evento durante ilquale sarà possibile assaggiare il meglio

che gli artigiani del gusto possano offri-re».La filosofia di BeerLocri, del resto, nonè certo quella del “birrozzo gelato erutto libero”, ma quella di offrire aipresenti un prodotto da gustare dalprimo all’ultimo sorso incentivandocosì non solo il culto della buona tavo-la, ma anche quello della responsabilitànell’assumere alcolici.«Proprio da BeerLocri - ci raccontaGabriele - nasce l’idea di un’etichettada apporre su una birra artigianale, chepossa portare il nome di Locri sulletavole di tutti gli Italiani».Il riferimento è a Nosside, una birraartigianale la cui ricetta è stata ideatada Daniele Verteramo e messa in pro-duzione, in un birrificio calabrese,assieme a Gabriele e Mariangela, chesarà commercializzata a livello nazio-nale dopo la manifestazione.Prendendo il nome dalla poetessalocrese simbolo dell’evento, Nosside, ciassicurano i ragazzi, si presenta comeuna birra dal retrogusto equilibrato.«Dovete provarla» ci dice Gabriele conun sorriso facendoci capire che non cisarà modo di avere qualche informa-zione in più.La grande richiesta di partecipazione,avanzata da ristoratori e produttorienogastronomici e birrai non ha fattoesaltare i ragazzi, che hanno preferitoriproporre una manifestazione conte-nuta, puntando alla qualità e non allaquantità.Ciò non vuol dire che i progetti per ilfuturo siano su piccola scala.«Essendo ormai diventato un marchioa tutti gli effetti - ci anticipaMariangela - BeerLocri tornerà in“microeventi” o singole serate cheorganizzeremo di concerto con i localidel comprensorio durante tutto l’anno.Stiamo anche cominciando a progetta-re qualcosa di più per la prossima edi-zione, ma crediamo che sia davverotroppo presto per anticiparvi qualun-que dettaglio».Quindi, presentarsi, puntuali, venerdì 4agosto, sul lungomare di Locri, perpoter godere appieno di questa terzaBeerLocri.Cheers!

Jacopo Giuca

Questa sera alle 22, presso ilGiardino della BibliotecaComunale di Siderno, la fortuna-ta rassegna letteraria "Sette libriper sette sere" promossa e curatadall'associazione Amici del Libroe della Biblioteca (ALB) presen-terà il libro “Del sangue e delvino”, primo romanzo di EttoreCastagna. L'antropologo, ricerca-tore e musicista catanzarese halavorato molti anni a questa suacreatura. Castagna descrive un mondoancestrale nel quale sono precipi-tate le sue memorie di famiglia, lesue esperienze di antropologo,tutto quello che è stato il suo viag-gio non solo dentro la Calabriama anche fuori. In particolare nelMediterraneo orientale, soprat-tutto in Grecia e Turchia. "Qui hotrovato gente diversa da noi checi assomiglia perfettamente e ci fada specchio - dichiara EttoreCastagna. - È quella sensazionedi casa, di familiarità che si provacamminando per strada aIstanbul, a Salonicco, a Napoli.C'è stato un momento nel qualeho pensato che un'epica di quelmondo nessuno l'aveva ancorascritta oggi in una Calabria dal-l'immagine smarrita dietro ilpeperoncino, la 'ndrangheta e latarantella inventata. Per cui lamia Calabria è piuttosto cosmicae l'eroismo dei mie personaggi èquello di gente comune. Per que-sto cerca di parlare a tutti.L'umiltà in fondo è universale"

Il prossimo finesettimana tornal’appuntamento conla rassegna di birreartigianali a Locri.Questa terza edizionesi ripromette dioffrire ai presentiuna maggiore varietàdi prodotti dialtissima qualitàofferti dalla nostraterra e non solo. Cene hanno parlato neldettaglio gliorganizzatori…

Acqua in vino: il “miracolo” nelle fontane

TORNEO OPENFEMMINILE

COPPA CITTA’DI SIDERNO

Lunedì 31 Luglio inizia la terza edizione deltorneo femminile di tennis presso il circolodel Lungomare. La competizione negli ulti-mi anni è diventata sempre più prestigiosagrazie alla presenza di giovani tenniste ditalento che provengano da tutte le partid’Italia per partecipare, dalla Siciliaall’Emilia Romagna. Diverse atlete militanonelle squadre di seria A dei campionati dellaFedertennis. Queste presenze sono un vantoper gli organizzatori del torneo tantè chequest’anno per migliorare ancora di più ilprestigio del torneo hanno voluto ed esteso lapossibilità di partecipazione anche alle tenni-ste straniere. Attualmente sono circa 30 letenniste iscritte a partecipare. Nel frattempo

la macchina organizzativa è in piena attivitàper il rifacimento del campo, il montaggiodelle tribune e la gestione degli alloggi e tra-sporti per le atlete. Il main sponsor del tor-neo è la Banca Mediolanum oltre ad altre 30imprese locali che sostengono la competizio-ne. In somma una grande vetrina di sport perla città di Siderno ed anche uno strumento dimarketing territoriale per attrare turisti edoffrire spettacolo sportivo nelle serate estive.Il torneo è organizzato dal TC Siderno con acapo il Presidente dott. Antico e il direttoredel Torneo è Stefano Cataldo.Prepariamoci ad un settimana di sport. Lafinale è programmata per domenica 6 agostoalle ore 17.00.

DOMENICA 30 LUGLIO 19www.larivieraonline.com CULTURA

SISTER ACT – Il Musical di Cantoterapia

Il suonodellanostraterra ingiro peril mondo

DA SAN DIEGO A SAN DIE’

Gerace: Nicolò si attiva per

salvare la scuoladell’infanzia dicontrada Vene

Tante mostre in giro per l’Italia,dopo l’esposizione di Seoul di inizioanno, poi Mosca per la mostra “ART IN DESIGN” Vnutri Gallery,poi è stata la volta dello SpanishArtist Village di Balboa Park, SanDiego, California, dove oltre a dueopere scultoree, ho esposto un’in-stallazione dedicata alla violenzasulle donne, opera itinerante che hagià fatto tappa in tante città interna-zionali, facendo parlare e rifletteresu un tema di scottante attualità.Ultima esposizione in ordine ditempo quella di San Diè des Vosges,Strasburgo.Due bus partiti dalla Calabria conartisti provenienti anche dallaLocride, hanno attraversato l’Italia,accrescendo tappa dopo tappa uncolorato carico di opere e di artisti,alla volta dell’Espace FrancoisMitterand e dell’Espace Copernic.Dal 21 al 23 luglio, 147 artisti italia-ni affiancati da una cinquantina di

artisti nordeuropei, sono andati aimpreziosire con la loro arte le duebelle location espositive.Un esercito chiassoso, straripante diforme e di colori ha accolto i visita-tori stupiti dall’impressionantenumero di opere esposte e dallaloro bellezza.Per l’occasione ho esposto cinqueopere scultoree, frutto della miasperimentazione (il Bitridimensio-nalismo), una sorta di illusione otti-ca in grado di ingannare l’occhio edi far apparire a tuttotondo un’ope-ra che nella realtà presenta anchedelle parti completamente bidimen-sionali. Tali opere hanno suscitatocuriosità e apprezzamento per l’ori-ginalità.Tema della grande mostra “Le siegeen folie”, perfettamente in linea conla kermesse artistica.

Mariella Costa

Lo scorso 21 luglio il consigliere di minoran-za Rudi Lizzi ha riportato l’attenzione dellacomunità geracese sull’annosa questionedella scuola di contrada Vene. Alla presenzadel capogruppo di Forza Italia AlessandroNicolò, si è discusso dei problemi burocraticiche, ogni anno, rischiano di sottrarre l’istitu-zione scolastica ai bambini del circondario, aiquali è stata fino ad oggi assicurata la conti-nuità solo grazie agli sforzi dell’ex Presidentedella Provincia di Reggio Calabria GiuseppeRaffa. Anche se sulla carta l’istituto ha conti-nuato a sopravvivere, tuttavia, è solo la costi-tuzione di un comitato di mamme denomi-nato “Amici di Vene” ad aver permesso aibambini di non doversi fisicamente spostareper continuare a seguire le lezioni. Ma lasoluzione provvisoria adottata fino ad oggi èormai del tutto insufficiente a fare fronte alleesigenze dei piccoli studenti, motivo per ilquale, ha sostenuto Lizzi durante il dibattito,è imperativo che la questione venga risoltaentro l’inizio del prossimo anno scolastico. Altermine del dibattito con i presenti, Nicolò hagarantito l’impegno dell’istituzione regionaleaffinché vengano applicate tutte le deroghedel caso per assicurare la sopravvivenza dellascuola, a costo di prendere in considerazioneproposte futuristiche come quella della gior-nalista Anna Larosa, che ha proposto l’avviodelle lezioni in videoconferenza.

Due bus partitidalla Calabria conartisti provenienti

anche dallaLocride, hannoattraversato

l’Italia, accrescen-do tappa dopo

tappa un coloratocarico di opere e diartisti, alla volta

dell’Espace FrancoisMitterand edell’EspaceCopernic.

Il 20 luglio a Marina diGioiosa, presso

l'Associazione culturale"Il Circolo”, sede dinumerosi incontri di

promozione culturale, siè tenuta una serata ditradizione calabrese e

non solo, organizzata daSimona Salomone. Ospiti

d'onore: GabrieleAlbanese, musicista e

polistrumentista di famainternazionale, e AndreaSimonetta. Entrambi

componenti del gruppofolklokiristico del noto

Cavallaro.Accompagnandoci in unviaggio musicale, dallenote della musica

tradizionale calabrese,passando per quellenapoletane fino adarrivare ai suoni piúsofisticati degli

strumenti tradizionalicinesi, armeni, etc. Dalmarranzano, cosiddetto

scacciapensieri,originario della musicasiciliana fino al duduk,tipico dell'Armenia. Graziea musicisti come loro, ilsuono della nostraterra, viene fatto

conoscere nella piccolarealtá del Circolo, e

portato in giro in tuttoil mondo.

Il 24 luglio, in un Piccolo Teatro (Umano) aRoccella Jonica, è accaduto un Grande miraco-lo! Sarà stato il titolo e la trama di questo SisterAct che ha a che fare con le suore, il bene chevince sul male, lo spirito dell’amicizia tra “sorel-le” (in questo caso). Sarà stata la magia delmusical, le sue canzoni accattivanti, il ritmo tra-volgente. Sarà stato l’affetto del numeroso pub-blico presente. Sarà stato lo spirito che pervadeogni laboratorio di Cantoterapia, in cui non c’èalcuna presunzione di essere dei professionistiquanto piuttosto degli “appassionati”, che conla passione, appunto, di credere in un progettoci mettono l’emozione ed emozionano. Saràstato il cuore pulsante di tutto il laboratorio chenel nome di Manuela Cricelli ci regala questesplendide visioni, questi autentici miracoli! Già,perché cosa vi è di più straordinario di un per-corso che dura circa un anno in cui si crea ungruppo di lavoro, un gruppo di amici, di perso-ne che non hanno paura, o non hanno paura disuperare le proprie paure, mettendosi in gioco,tirando fuori la parte più intima, quell’angolo disé che si esprime con la voce, col canto e in que-sto caso anche con la recitazione?! Il teatro è giàuna piccola porzione di vita “vera”, in cui la fin-zione crea l’artificio di una “realtà” magica,parallela, eppure concreta, perché reali sono leemozioni, il trasporto e anche il sudore e la fati-ca che c’è dietro l’allestimento di uno spettaco-lo.Giunti al 4° anno non si finisce mai di stupirsiperché è come assistere ad un percorso in cre-scendo. Tranne qualche veterano, i gruppi infat-

ti sono sempre costituiti da persone diverse, allaloro prima esperienza, ma la magia si ricostrui-sce ogni volta, dal primo musical “MAMMAMIA”, passando per “I PROMESSI SPOSI” e“PINOCCHIO”, fino a quest’ultimo SISTERACT, che è stato assolutamente divertente,scoppiettante e in alcuni momenti davveroemozionante!E dunque, ci hanno fatto ridere e rabbrividire:Anna Mazzaferro e Dimitri Audino, nei rispet-tivi ruoli di Tj e Deniro. Abbiamo provato inten-si attimi di “terrore” con il cattivissimoGiuseppe Hyeraci, nel ruolo di Curtis Jackson.Ma siamo stati anche difesi dal coraggioso anta-gonista del male, il poliziotto Eddie Southern,interpretato da Domenico Garreffa. Inoltre, ciha accolti nel suo convento, con grande genero-sità, una splendida e bravissima MadreSuperiora, interpretata da Rossella Scherl, e ilcarismatico Mons. O’Hara, interpretato dalbravissimo Giuseppe Futia. Ci hanno fatto com-pagnia, accompagnate dall’ensemble ChiaraPlacanica e Marianna Frammartino, una simpa-ticissima e svampita suora di nome Suor M.Valeriana, interpretata da Luisa Carabetta, unadivertentissima Lucia Spanò nel ruolo di SuorM. Lazzara, una scoppiettante EmanuelaScarfò nei panni di Suor M. Stefania, una stre-pitosa Martina Raschillà nei panni di Suor M.Patrizia, ed una timida e bravissima MilenaBarranca, nei panni della novizia Suor M.Roberta, che ha regalato al pubblico qualcosa diprofondamente emozionante, un’autenticaparte di sé, la voce dell’anima. E per ultima, manon certo d’importanza, la nostra protagonista,

una splendida Marilena Futia nei panni dell’e-suberante Deloris che fuggendo dall’effimeromondo dei lustrini e da una banda di malviven-ti che la vorrebbe uccidere, scoprirà nel conven-to, l’amicizia delle “sorelle” e l’amore vero di unuomo buono, gentile e coraggioso.Infine, se non bastasse, l’allegra “brigata” haricevuto persino la benedizione finale di PapaFrancesco, un cadeau del nostro Pino Carella,sempre presente, attento e premuroso (“spiri-to” e anima del Piccolo Teatro Umano). I pre-senti in sala sono stati assolutamente travoltidall’energia di questo gruppo di non professio-nisti, che con le loro paure, timidezze, difficoltà,ogni anno, fanno una cosa grande, grandissima,andando oltre le barriere che ciascuno si pone,oltre i propri stessi limiti, mettendosi a nudo,sotto la guida e la supervisione della loro “mae-stra”. E il pubblico, non giudicante, questo loapprezza sempre moltissimo e ha ricambiatocon scroscianti applausi.Giacché, come direbbe il celebre Victor Hugo:“Il teatro non è il paese della realtà: ci sonoalberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di car-tapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola,il rosso sulla guancia, un sole che esce da sottoterra. Ma è il paese del vero: ci sono cuori umanidietro le quinte, cuori umani nella sala, cuoriumani sul palco.”Grazie per questa autentica “maraviglia” cheogni anno Manuela Cricelli, con il musical aconclusione del Laboratorio di Cantoterapia, ciregala, emozionandosi ed emozionandoci.

Daniela Rullo

Vincenzo Tavernese, Mario Capasso, Presidente nazionaledell’Associazione Italiana di Cultura Classica, e Maria CaterinaAiello, presidente dell’A.I.C.C. - delegazione della Locridedurante la visita al Museo Archeologico Nazionale di Locri.Mario Capasso è professore di Papirologia all’Università delSalento.

I FRUTTI DIMENTICATIA CURA DI ORLANDO SCULLI E ANTONINO SIGILLI

Agli inizi degli anni 80 del 900, lo scriventeebbe la fortuna d’incontrare a Bova MarinaBruno Casile, l’ultimo degli ellenofoni veri diBova ,nel senso che denominava con la lin-gua degli antenati persino il respiro dellepiante. Egli aveva abitato sin dalla nascita aCavalli , contrada impervia e isolatissima aipied i dei Campi, incassata tra Licofosso ( lavalle del lupo ) e Vardar, con sullo sfondo lacima del monte Cerasìa.Tutto attorno sapeva di vicende del passatolegate a mondi lontani , tra cui la fuga di abi-tanti dall’isola di kasos, per cui il cognomeCasile tanto presente a Bova, ma ancora piùsignificativo il toponimo Vardar , che ricordail fiume Vardar, che nasce dai monti dellarepubblica della Macedonia, ne attraversa ilterritorio e poi si butta nell’Egeo dopo averattraversato, nell’ultima sua parte, il territo-rio greco.Egli aveva dedicato tutta la sua vita alla salva-guardia della lingua degli antenati e cercavain tutti i modi di perpetuarla, ma non avevacapito che ogni cosa, ogni essenza vegetale,ogni strumento, in ogni contesto geograficodeve essere funzionale, altrimenti muore.E così nella memoria della gente stavamorendo il nome di ogni cosa, di ogni pianta,di ogni insetto, di ogni animale, di ogni stru-mento, per cui stava morendo la lingua pocoalla volta.Cercava le tracce sulla sua terra, esplorava glianfratti, le grotte per poter definire meglio ilpassato ed aveva avuto anche fortuna in que-sta ricerca, perché aveva trovato un tesorettodi monete bizantine che non tenne per séoppure in una gotta alcune asce del neolitico

che consegnò ad un museo locale.Si recava al suo lavoro di operaio forestale,a piedi, seguendo un viottolo che s’inerpica-va verso i Campi di Bova nel costone verso

Vardar ed aveva esplorato tutta la pianuradei Campi stessi , trovando qualche manu-fatto emergente sull’altura che sovrastavaPedimpiso , San Salvatore, ipotizzando che lì

ci poteva essere qualcosa d’importante dalpunto di vista archeologico.Aveva comunicato le sue impressioni ai suoiamici che in seguito avrebbero indirizzato gliarcheologi, John Robbe dell’università diCambridge e Lin Foxhall dell’università diLeicester a scavare in quel punto, dove emer-se una fortezza reggina che era stata costrui-ta per difendere il territorio della città calci-dese dello stretto contro le mire espansioni-ste dell’achea Locri Epizephiri.Al ritorno dal suo lavoro di operaio foresta-le , che assolveva con assoluta onestà, spro-nando gli altri a fare altrettanto, egli si dedi-cava al lavoro di agricoltore, cercando dimantenere nel suo campo il germoplasmaavuto in eredità dagli antenati.Aveva omesso , solo verso la metà degli anni70, di coltivare il Triminì, il grano strategicodelle annate piovose, ma fino all’ultimo,assieme alla sorella Giuseppa ed al cognatoaveva coltivato la bellissima melenzana diBova, candida come la neve, ora estinta efino all’ultimo anno della sua esistenza nel1996, la lenticchia nera di Bova, che in effettiera la Vicia Ersilia.Manteneva in vita i ciliegi che producevanofrutti neri a forma di cuore, i meli di Xjarvu icui frutti servivano a profumare il corredodelle spose e gli abitini dei bambini, le figurepiù preziose della comunità, i meli di Grastache maturavano i frutti ai primi di giugno,forse le mele cidonie dell’antichità, tantevarietà di fichi, tra cui le Bifare bianche equelle nere, numerose varietà di peri, tra cuii Basilicuzzi, le Filippariche, Le Lisciandruni,le Tampanariche, le Romane, che nel signifi-

cato delle tradizione indicavano una varietàtipicamente bizantina, che egli aveva riscon-trato nelle campagne della città di Heraclion,a Creta, la sua meta preferita, nella madrepa-tria perduta.Sopra la vigna il piccolo castagneto era costi-tuito da castagni da frutto i cui innesti eranostati portati nell’800 dalla Marinella , contra-da all’incrocio dei comuni di Bova, Staiti ePalizzi, in area demaniale, dove esistevanocastagni enormi, dal tronca cavo, dove lanotte dormivano coloro che vi si recavanoper la raccolta delle castagne, che eranomolto grandi e “ mundalori “, ossia con faci-lità venivano private delle pellicina internache le ricopriva. Numerose erano le varietà di viti che impre-ziosivano la sua vigna, tra cui il Castiglione, laLacrima , la Nucillarica ecc.Non lontano dalla casa, vicino ad un pianoro, nei pressi del quale da un masso sgorgavauna piccola sorgente o “pigàdi” c’erano duepiante di pero rigogliose della varietà S.Anna.Il nome derivava dalla particolarità che ifrutti giungono a maturazione il giorno 26 diluglio, la ricorrenza di S. Anna.Naturalmente questo non significa che lepere maturano tutte in quel giorno, ma gra-dualmente a partire dai giorni gravitanti aquella data fissa.I frutti sono scarsamente soggetti a malattie,molto eleganti , poco affusolati, quasi roton-deggianti, dal peduncolo non molto lungo edal colore giallo intenso a maturazione; lapasta è gialla, soda, compatta, succosa e leg-germente acidula.

Pirus communis L./ Fam. Rosacee

Pero di S. Anna

DOMENICA 30 LUGLIO 21www.larivieraonline.com CULTURA E SOCIETÀ

L’iniziativa di studiare e pubblicare i catasti onciari dei cinque comuni che fanno partedella Vallata del Torbido, nasce dal proposito di voler avviare un’analisi socio-economi-ca di un’area con caratteristiche pedologiche, climatiche e agro-pastorali molto simili.Come e dove vivevano gli abitanti, qual era il loro stile di vita quotidiano, com’eranoorganizzati amministrativamente, come era strutturata la società di questi centri, sonoalcuni degli argomenti ai quali si tenterà di dare delle risposte.Il progetto si avvale del coordinamento del prof. Vincenzo Cataldo dell’Università diMessina, autore ormai da anni impegnato nello studio di questa tipologia di fonte sto-rica, della collaborazione del dott. Giovanni Pittari (formatore IRRSAE in ambitoantropologico), del contributo di altri studiosi impegnati a conoscere la società del

tempo. Gioiosa Jonica, Grotteria, Mammola, Martone eS. Giovanni di Gerace saranno, dunque,sottoposti ad una lente d’ingrandimentoparticolare da parte dell’équipe in un lavo-ro impegnativo che andrà sicuramente adalimentare la conoscenza del territorio.L’indagine inizia con S. Giovanni diGerace, un piccolo centro la cui analisi harivelato uno spaccato sociale inedito.Per l’elaborazione del commento si è segui-ta la metodologia di ricerca avente comefine l’acquisizione di dati sistematici, col pre-cipuo intento di rendere un contributo chia-ro per una più ragguardevole conoscenza delSettecento calabrese e dell’economia locale. Per capire e far comprendere meglio le dina-miche socio-economiche, si è ritenuto oppor-tuno, quindi, allargare il campo di indagineinterrogando le fonti notarili, nelle quali è pos-sibile scorgervi indicazioni varie riguardo l’ac-quisto o la vendita di un immobile, la dote diuna fanciulla ricca o povera, un fatto normaleo eccezionale accaduto in paese. Un altro aiuto è giunto dalle visite pastorali dacui, oltre ad evidenziare i monitoraggi effettua-ti dai prelati nelle chiese, emergono usi e costu-

mi della gente di San Giovanni. Sono stati poi presi in esame i registri parrocchialisuperstiti, per tentare di dare anche una spiegazione sui movimenti demografici delcasale, ed il catasto murattiano nella prospettiva di delineare il passaggio epocale dellaproprietà terriera, dopo la Cassa Sacra, nelle mani della borghesia cittadina.Il volume è suddiviso in tre capitoli: il primo tratta un breve profilo storico del paese,dalle origini fino alla dipendenza da Grotteria e la conquista dell’autonomia. Nel secon-do sono enucleate l’origine e la storia delle tre chiese, mentre il terzo è dedicato al cata-sto onciario: dalla sua istituzione all’analisi del documento di S. Giovanni. Gli autoriesaminano la distribuzione del patrimonio fondiario e dei redditi dei sangiovannesi, gliaspetti demografici, le categorie sociali, la vita quotidiana, il matrimonio, il sistemafinanziario, l’agricoltura, l’allevamento, la toponomastica. Il libro si compone di 336pagine comprensive di foto a colori e in b/n, grafici e tabelle riassuntive.

BRIGANTESSASERENA IANNOPOLLO

Circola sui social in questi giorni un video girato in Sardegna da alcuni bagnanti, incui un originario del posto si arrabbia con una turista dall’accento nordico perchè leiaveva aperto una scatoletta di tonno, gettato l’olio in mare e sotterrato la lattinanella sabbia. “E che devo fare, me la porto a casa la spazzatura?” Dice lei. Allorchèlui le risponde: “no... tanto poi siamo noi sardi cxxxxoni che ripuliamo la vostra spor-cizia! Ma statevene a casa vostra, non li vogliamo i turisti così, guarda che bell’inse-gnamento che dai ai tuoi figli!” E molto altro. Senza dubbio sono d’accordo conl’uomo che difende la sua terra in toni accesi ma giusti. Oggi a Siderno mi è capita-to di sentire una persona dire che adesso che sono arrivati i turisti la città è più spor-ca. Non mi sento di dire che ciò sia completamente vero, primo perchè è pocotempo che i sidernesi si stanno rendendo conto di quanto sia importante non crea-re rifiuti, grazie alla differenziata; secondo perchè può capitare (e dico può...) cheuna persona non del posto che vede una carta per terra si senta legittimata a fare lostesso. E qui entra in merito l’educazione, la civiltà e bla bla bla. Ritengo comunqueche i turisti di siderno siano i cosiddetti “turisti di ritorno”, e quindi parenti fino allasettima generazione (e oltre!) dei residenti (spesso a scrocco). Quindi sidernesi. Equindi ognuno in cuor suo sa quanto vale questa terra e quanto sia moribonda, per-chè abbandonata dagli stessi figli. Teniamocela cara e difendiamola, finchè ancorapossiamo dire di essere sidernesi. E magari non sporchiamo.

Questionidi civiltà...o c’è dell’altro?

L’iniziativa distudiare epubblicare icatasti onciari deicinque comuni chefanno parte dellaVallata delTorbido, nasce dalproposito di voleravviare un’analisisocio-economicadi un’area concaratteristichepedologiche,climatiche e agro-pastorali moltosimili e per farlosi è seguita lametodologia diricerca aventecome finel’acquisizione didati sistematici.

Catasti onciari della Valledel Torbido: un focus sulla Locride del XVIII secolo

DOMENICA 30 LUGLIO 22www.larivieraonline.com

Il prossimo…Al reparto salumi, Giuseppe, Giuseppe eNino si concedono una pausa dai loro

numerosi impegni per farsi fare una foto ediventare ancora più famosi grazie al nostro

Blob!

Grandi menti allavoroArturo Costa chiac-chiera animatamentecon IlarioAmmendolia di que-stioni di stretta attua-lità, ma è evidenteche il nostro direttoreeditoriale sta ragio-nando sul suo prossi-mo articolo.

Dolci pause Paolino dello Speakeasy, dopo una pienissima

nottata di lavoro, si concede una salutare pausain compagnia di queste splendide miss in salsa

locale.

Vecchie glorie del Catanzaro calcioGalluzzo, Stivala, Banelli, Nicolini, Logozzo,

Silipo e Piscioneri si uniscono in un calorosoabbraccio che ricorda il passato proiettando

verso un luminoso futuro.

Supereroi municipaliGiovanni Lionetti, detto Pompa, il re del pani-no con sarzizza e Franco Crupi, il Supermandell’ambiente, siedono su una panchina del

corso, a Siderno, nella speranza di cogliere unpo’ di fresco.

45 anni indimenticabiliIl 24 luglio 1971 convola-vano a nozze il compian-to senatore Sisinio Zito ela moglie Assunta.Ricordiamo con questobellissimo scatto l’anni-versario che i due avreb-bero festeggiato lo scor-so lunedì.

Luoghi di lavoro inusualiAl lido “Il naufrago”, sulle spiagge di Siderno, ilcommercialista Francesco Strangio si ritrova alavorare con Emanuele Sainato.

Geracesi di livello altoIl sindaco/vice di Gerace SalvatoreGalluzzo posa assieme alla concittadina enota giornalista Rai Anna La Rosa.

Uniti dalla passioneEliseo Sorbara, Rocco Loccisano, Sandro

Stivala e Giorgio Barresi si godono le bellegiornate estive tra una chiacchiera e un po’ di

sport.