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PIANO DI ZONA 2011 - 2015 COMUNI Altivole Crocetta del Montello Possagno Asolo Fonte Resana Borso del Grappa Giavera del Montello Riese Pio X Caerano di San Marco Loria San Zenone degli Ezzelini Castelcucco Maser Segusino Castelfranco Veneto Monfumo Trevignano Castello di Godego Montebelluna Valdobbiadene Cavaso del Tomba Nervesa della Battaglia Vedelago Cornuda Paderno del Grappa Vidor Crespano del Grappa Pederobba Volpago del Montello Regione del Veneto Azienda Unità locale socio-sanitaria n. 8 Conferenza dei Sindaci dell’ULSS n. 8

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PIANO DI ZONA

2011 - 2015 COMUNI Altivole Crocetta del Montello Possagno

Asolo Fonte Resana Borso del Grappa Giavera del Montello Riese Pio X Caerano di San Marco Loria San Zenone degli Ezzelini Castelcucco Maser Segusino

Castelfranco Veneto Monfumo Trevignano Castello di Godego Montebelluna Valdobbiadene Cavaso del Tomba Nervesa della Battaglia Vedelago Cornuda Paderno del Grappa Vidor

Crespano del Grappa Pederobba Volpago del Montello

Regione del Veneto

Azienda Unità locale socio-sanitaria n. 8

Conferenza dei Sindaci dell’ULSS n. 8

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Indice

1

INDICE

Premessa pag. 3

1. Area Famiglia, Infanzia, Adolescenza, Minori in condizioni di disagio, Giovani pag. 7 1. Introduzione pag. 7 2. La rete dei servizi e degli interventi pag. 7 3. I bisogni pag. 15 4. Le politiche di intervento: gli obiettivi pag. 18 5. Le scelte operative pag. 19 Tabella 1/A. Descrizione delle azioni di mantenimento pag. 23 Tabella 1/C. Descrizione delle azioni innovative pag. 31

2. Area Persone Anziane pag. 32 1. Introduzione pag. 32 2. La rete dei servizi e degli interventi pag. 32 3. I bisogni pag. 39 4. Le politiche di intervento: gli obiettivi pag. 40 5. Le scelte operative pag. 41 Tabella 1/A. Descrizione delle azioni di mantenimento pag. 50 Tabella 1/B. Descrizione delle azioni di potenziamento o riconversione pag. 56 Tabella 1/C. Descrizione delle azioni innovative pag. 56

3. Area Disabilità pag. 57 1. Introduzione pag. 57 2. La rete dei servizi e degli interventi pag. 57 3. I bisogni pag. 61 4. Le politiche di intervento: gli obiettivi pag. 63 5. Le scelte operative pag. 64 Tabella 1/A. Descrizione delle azioni di mantenimento pag. 73 Tabella 1/B. Descrizione delle azioni di potenziamento o riconversione pag. 77 Tabella 1/C. Descrizione delle azioni innovative pag. 78

4. Area Dipendenze pag. 80 1. Introduzione pag. 80 2. La rete dei servizi e degli interventi pag. 80 3. I bisogni pag. 82 4. Le politiche di intervento: gli obiettivi pag. 85 5. Le scelte operative pag. 87 Tabella 1/A. Descrizione delle azioni di mantenimento pag. 89 Tabella 1/B. Descrizione delle azioni di potenziamento o riconversione pag. 92 Tabella 1/C. Descrizione delle azioni innovative pag. 92

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Indice

2

5. Area Salute mentale pag. 94 1. Introduzione pag. 94 2. La rete dei servizi e degli interventi pag. 94 3. I bisogni pag. 96 4. Le politiche di intervento: gli obiettivi pag. 97 5. Le scelte operative pag. 98 Tabella 1/A. Descrizione delle azioni di mantenimento pag. 100 Tabella 1/B. Descrizione delle azioni di potenziamento o riconversione pag. 104 Tabella 1/C. Descrizione delle azioni innovative pag. 104

6. Area Marginalità e inclusione sociale pag. 105 1. Introduzione pag. 105 2. La rete dei servizi e degli interventi pag. 105 3. I bisogni pag. 106 4. Le politiche di intervento: gli obiettivi pag. 107 5. Le scelte operative pag. 107 Tabella 1/A. Descrizione delle azioni di mantenimento pag. 110 Tabella 1/C. Descrizione delle azioni innovative pag. 112

7. Area Immigrazione pag. 113 1. Introduzione pag. 113 2. La rete dei servizi e degli interventi pag. 113 3. I bisogni pag. 114 4. Le politiche di intervento: gli obiettivi pag. 115 5. Le scelte operative pag. 115 Tabella 1/A. Descrizione delle azioni di mantenimento pag. 116 Tabella 1/C. Descrizione delle azioni innovative pag. 118

Il quadro delle risorse economiche pag. 119

Gli strumenti e i processi di governo del piano di zona pag. 121

Allegati Allegato 1. Indicatori per la programmazione di zona 2011-2015 Allegato 2. Atto di recepimento delle linee guida, degli orientamenti e delle linee di indirizzo regionali per

lo sviluppo dei servizi di protezione dei bambini e degli adolescenti Allegato 3. Atto di programmazione dello sviluppo dei servizi di protezione e cura e delle risorse

accoglienti Allegato 4. Documento di area vasta “Disabilità complesse” Allegato 5. Documento di area vasta “Psicopatologia dell’adolescenza” Allegato 6. Documento di area vasta “Autismo”

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Premessa

3

PREMESSA

1. IL PROCESSO DI COSTRUZIONE DEL PIANO DI ZONA Il processo di costruzione del Piano di zona 2011-2015 ha avuto inizio il giorno 19.2.2009, data nella quale l’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci ha preso atto delle linee guida regionali sul Piano di zona, di cui alla DGR 157/2010, successivamente portate all’attenzione della Conferenza dei Sindaci che, in data 19.3.2010, ha approvato il percorso per la predisposizione del Piano di zona. Fasi di costituzione della struttura organizzativa di Piano:

1. insediamento dell’Organo politico, composto dall’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci e la Direzione Generale dell’azienda ULSS (direttore generale e direttore dei servizi sociali);

2. costituzione dell’Ufficio di Piano da parte dell’azienda ULSS n. 8; 3. mandato della Conferenza dei Sindaci all’Organo politico per la convocazione di un’assemblea

generale pubblica di apertura dei lavori e la successiva costituzione dei sette tavoli tematici, uno per ogni area del Piano di zona, dei quali è stata individuata la composizione;

4. nomina, da parte della Conferenza dei Sindaci, di due rappresentanti delle Amministrazioni Comunali e di due rappresentanti dei Servizi Sociali comunali in ognuno dei tavoli tematici;

5. individuazione, da parte dell’azienda ULSS, di propri rappresentanti tecnici in ciascun tavolo tematico, di cui uno con funzioni di referente tecnico di area;

6. nomina, da parte delle IPAB, delle cooperative sociali, delle associazioni di volontariato e di rappresentanza e degli altri organismi previsti, di propri rappresentanti tecnici in ciascun tavolo tematico;

7. costituzione, da parte dell’Organo politico, del Gruppo di coordinamento tecnico, presieduto dal Direttore dei servizi sociali e composto dai referenti dei tavoli tematici e dai componenti dell’Ufficio di Piano.

Le suddette fasi si sono svolte secondo le modalità procedurali definite dall’Organo politico, finalizzate a garantire:

• la possibilità, offerta a ogni soggetto interessato attraverso la massima diffusione dei recapiti dell’Ufficio di Piano, di far pervenire proposte ed osservazioni;

• la massima rappresentanza di tutti i possibili stakeholder, attraverso il meccanismo della designazione, da parte degli stessi, dei componenti dei tavoli, senza ricorso alla chiamata diretta;

• la costituzione dei 7 tavoli tematici secondo una medesima struttura, atta a garantirne il governo politico (presenza di amministratori comunali) e tecnico (presenza di tecnici dei Comuni e dell’azienda ULSS) e la rappresentanza degli altri soggetti, istituzionali e non:

- 2 amministratori comunali; - 2 assistenti sociali comunali; - 2 referenti tecnici dei servizi distrettuali dell’azienda ULSS; - 2 rappresentanti di cooperative sociali; - 2 rappresentanti di associazioni di volontariato; - 2 rappresentanti di istituzioni pubbliche di assistenza e beneficienza; - 1 rappresentante dell’amministrazione provinciale; - 1 rappresentante del ministero della Giustizia; - 1 rappresentante del mondo della Scuola; - 1 rappresentante delle organizzazioni sindacali; - 1 rappresentante dei vicariati; - il Direttore dei distretti sociosanitari n. 1 e n. 2; - il Direttore dei servizi sociali; - 1 componente dell’Ufficio di Piano.

Si precisa che nel tavolo Anziani erano rappresentati anche i soggetti privati che gestiscono centri di servizio. Nelle altre aree non sono pervenute candidature di rappresentanza da parte di soggetti privati for profit.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Premessa

4

L’assemblea generale pubblica di apertura dei lavori, che si è tenuta il 12.5.2010 nella sala convegni dell’ospedale di Castelfranco Veneto alla presenza dell’Assessore regionale alle Politiche Sociali, ha riscontrato un notevole interesse, registrando una grande partecipazione di pubblico: amministratori locali e di IPAB, tecnici, volontari, cooperatori, persone comunque interessate alle risposte alle persone in difficoltà e allo sviluppo dei servizi sociali. In tale occasione tutti i presenti, in considerazione della loro qualità di stakeholder, sono stati invitati a rapportarsi con gli enti ed organismi associativi di appartenenza per concorrere all’individuazione dei propri rappresentanti in seno ai tavoli tematici.

Secondo gli orientamenti del Gruppo di coordinamento, il lavoro dei tavoli si è svolto con i seguenti step: • presa d’atto e analisi dei servizi e degli interventi in atto; • valutazione dello stato di attuazione delle programmazioni contenute nel precedente Piano di zona; • valutazione dei bisogni presenti nella popolazione, loro proiezione nel quinquennio, grado di

soddisfazione dei bisogni da parte dei servizi in atto e conseguente evidenziazione dei bisogni non soddisfatti;

• formulazione di proposte e progetti di mantenimento e sviluppo dei servizi in atto e di nuovi interventi e servizi, per rispondere ai bisogni non soddisfatti; le proposte sono state redatte secondo la griglia progettuale predisposta dall’Ufficio di piano;

• valutazione della pertinenza ed opportunità delle proposte formulate, nonché della loro sostenibilità economica, con eventuale riformulazione delle proposte stesse;

• formulazione di proposte di priorità, con riferimento alle azioni da implementare.

I lavori di elaborazione del Piano di zona, iniziati nel mese di giugno 2010, sono proseguiti fino all’approvazione dello stesso Piano da parte della Conferenza dei Sindaci, avvenuta in data 13.12.2010. I processi partecipativi sono stati agevolati dalla diffusione via e-mail del materiale che veniva via via prodotto ai componenti dei tavoli, che hanno quindi avuto modo di fungere appieno da portavoce degli enti e gruppi di cui erano rappresentanti.

La struttura del Piano di zona Il Piano di zona si struttura nelle seguenti aree:

1. Area famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio, giovani 2. Area persone anziane 3. Area disabilità 4. Area dipendenze 5. Area salute mentale 6. Area marginalità e inclusione sociale 7. Area immigrazione

Le azioni trasversali sono trattate all’interno dell’area del Piano di zona di interesse prevalente.

Tenendo conto delle indicazioni della Regione del Veneto e dell’esigenza, emersa nei tavoli tematici, di partire dalla conoscenza dello stato dell’arte dei servizi, ogni Area è articolata nei seguenti capitoli:

1. Introduzione: i principi 2. La rete dei servizi e degli interventi 3. I bisogni 4. Le politiche di intervento: gli obiettivi 5. Le scelte operative

Sono poste in allegato ad ogni Area le tavole relative alla previsione delle risorse economiche per ogni singola azione prevista nel Piano di zona e per ognuno degli anni 2011-2015. Sono poste in allegato al Piano le tavole riassuntive delle risorse economiche previste e il documento “Indicatori per la programmazione di zona 2011-2015”.

Infine, vengono allegati al Piano: • Atto di recepimento delle linee guida, degli orientamenti e delle linee di indirizzo regionali per lo

sviluppo dei servizi di protezione dei bambini e degli adolescenti; • Atto di programmazione dello sviluppo dei servizi di protezione e cura e delle risorse accoglienti. • Tre documenti di area vasta condivisi dalle cinque ULSS delle province di Treviso e di Belluno.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Premessa

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2. LA POPOLAZIONE E IL TERRITORIO DELL’ULSS N. 8 L’ambito territoriale di riferimento dell’unità locale socio-sanitaria n. 8 comprende trenta comuni, raggruppati nei distretti sociosanitari n. 1 “Asolo - Castelfranco Veneto” e n. 2 “Valdobbiadene - Montebelluna”, con sede rispettivamente ad Asolo e a Valdobbiadene. Il territorio dell’ULSS n. 8 si estende su una superficie di 801 kmq, con una densità di 313 abitanti per kmq, ed è caratterizzato da un’area di pianura e un’area pedemontana. La popolazione, alla data del 31 dicembre 2009, è di 250.762 unità e composta per il 49,7% da maschi e per il 50,3 % da femmine.

Popolazione residente nell’ULSS n. 8 al 31.12.2009 per sesso e grandi classi di età

classi di età

distretto n. 1 distretto n. 2 totale ULSS n. 8

maschi femmine totale maschi femmine totale maschi femmine totale %

0 - 14 12.166 11.382 23.548 8.499 8.100 16.599 20.665 19.482 40.147 16,0%

15 - 64 49.520 46.529 96.049 36.464 34.934 71.398 85.984 81.463 167.447 66,8%

65 e oltre 9.704 13.284 22.988 8.341 11.839 20.180 18.045 25.123 43.168 17,2%

totale 71.390 71.195 142.585 53.304 54.873 108.177 124.694 126.068 250.762 100,0%

Popolazione residente nell’ULSS n. 8 al 31.12.2009 per Comune e sesso

distr. Comune maschi femmine totale variazione rispetto al 2008

età media

1 Altivole 3.355 3.355 6.710 0,4% 38,9

1 Asolo 4.638 4.632 9.270 0,5% 38,8

1 Borso del Grappa 2.913 2.902 5.815 1,0% 39,0

1 Castelcucco 1.120 1.038 2.158 -0,7% 40,5

1 Castelfranco Veneto 16.497 17.178 33.675 0,3% 42,1

1 Castello di Godego 3.541 3.546 7.087 0,6% 39,4

1 Cavaso del Tomba 1.482 1.494 2.976 0,4% 41,9

1 Crespano del Grappa 2.273 2.453 4.726 -0,9% 42,4

1 Fonte 3.090 3.068 6.158 0,7% 39,1

1 Loria 4.654 4.351 9.005 1,0% 38,1

1 Maser 2.438 2.508 4.946 0,7% 41,9

1 Monfumo 734 726 1.460 -0,2% 41,8

1 Paderno del Grappa 1.097 1.081 2.178 0,8% 40,3

1 Possano 1.142 1.113 2.255 -0,2% 41,3

1 Resana 4.700 4.516 9.216 1,0% 38,2

1 Riese Pio X 5.517 5.406 10.923 1,0% 38,2

1 San Zenone degli Ezzelini 3.803 3.610 7.413 0,4% 37,4

1 Vedelago 8.396 8.218 16.614 0,9% 39,2

Totale distretto 1 71.390 71.195 142.585 0,5% 39,9

2 Caerano di San Marco 3.989 4.101 8.090 2,4% 40,2

2 Cornuda 3.042 3.232 6.274 1,5% 41,9

2 Crocetta del Montello 2.978 3.058 6.036 0,8% 43,3

2 Giavera del Montello 2.559 2.605 5.164 0,1% 39,9

2 Montebelluna 15.184 15.763 30.947 0,4% 41,6

2 Nervesa della Battaglia 3.487 3.487 6.974 -0,4% 43,0

2 Pederobba 3.734 3.829 7.563 1,3% 41,2

2 Segusino 1.006 989 1.995 -1,4% 44,0

2 Trevignano 5.257 5.315 10.572 1,4% 38,9

2 Valdobbiadene 5.248 5.595 10.843 0,2% 44,3

2 Vidor 1.878 1.925 3.803 0,2% 41,3

2 Volpago del Montello 4.942 4.974 9.916 0,3% 41,5

Totale distretto 2 53.304 54.873 108.177 0,6% 41,8

Totale ULSS n. 8 124.694 126.068 250.762 0,6% 40,7

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Premessa

6

Vengono riportati, di seguito, alcuni indicatori demografici, riferiti alla popolazione residente al 31.12.2009 e confrontati con quelli relativi all’anno 2008.

Indici di struttura della popolazione dell'ULSS n. 8

indice anno 2008

anno 2009

variazione assoluta

note

indice di vecchiaia 105,98 107,52 1,54 indica il n. di ultra65enni ogni 100 persone in età 0-14 anni

indice di invecchiamento 16,94 17,21 0,27 percentuale di ultra65enni dulla popolazione totale

indice di dipendenza anziani 25,26 25,78 0,52 indica il n. di ultra65enni ogni 100 persone in età 15-64 anni

indice di dipendenza giovani 23,84 23,98 0,14 indica il n. di infra15enni ogni 100 persone in età 15-64 anni

indice di dipendenza totale 49,10 49,76 0,66 somma degli indici di dipendenza anziani e di dipendenza giovani

Si osserva che ogni 100 persone in età attiva (15-64 anni) sono presenti circa 50 persone in situazione di dipendenza, di cui circa la metà giovani e la metà anziani; si osserva inoltre che la percentuale di persone anziane cresce più rapidamente della percentuale di persone giovani. Inoltre, dall’analisi dei dati sulla popolazione di nazionalità straniera, sotto riportati, si osserva che la percentuale dei giovani, rispetto alla popolazione adulta, è in leggera crescita grazie all’apporto di persone giovani e giovanissime di nazionalità straniera, la cui continua crescita è stata tuttavia rallentata nel 2009 a causa della crisi economica. Popolazione straniera residente nell'ULSS n. 8 al 31.12.2009 per Comune e sesso

distr. Comune maschi femmine totale

stranieri

% stranieri su popolazione

totale

variazione 2009 su 2008

variazione 2008 su 2007

1 Altivole 413 367 780 11,6% 3,4% 10,4%

1 Asolo 883 737 1620 17,5% 1,6% 11,5%

1 Borso del Grappa 234 195 429 7,4% -1,8% 2,6%

1 Castelcucco 183 120 303 14,0% -5,6% -4,5%

1 Castelfranco Veneto 1817 1651 3468 10,3% 2,4% 8,7%

1 Castello di Godego 369 332 701 9,9% 2,0% 2,4%

1 Cavaso del Tomba 208 183 391 13,1% -2,3% 1,3%

1 Crespano del Grappa 454 390 844 17,9% -0,8% -0,4%

1 Fonte 675 576 1251 20,3% 2,0% 8,5%

1 Loria 594 482 1076 11,9% -0,2% 15,2%

1 Maser 162 155 317 6,4% -1,6% 4,2%

1 Monfumo 33 23 56 3,8% 14,3% -2,0%

1 Paderno del Grappa 175 151 326 15,0% 10,1% 7,2%

1 Possagno 236 201 437 19,4% -2,2% 8,5%

1 Resana 620 485 1105 12,0% 1,0% 7,6%

1 Riese Pio X 673 546 1219 11,2% 2,6% 6,8%

1 San Zenone degli Ezzelini 654 578 1232 16,6% -0,8% 5,4%

1 Vedelago 1157 914 2071 12,5% 7,1% 14,2%

Totale distretto 1 9.540 8.086 17.626 12,4% 1,8% 8,0%

2 Caerano di San Marco 646 554 1200 14,8% 3,6% 7,9%

2 Cornuda 433 426 859 13,7% 8,2% 10,1%

2 Crocetta del Montello 355 329 684 11,3% 1,8% 8,4%

2 Giavera del Montello 288 252 540 10,5% 3,1% 6,7%

2 Montebelluna 1977 1784 3761 12,2% 1,9% 11,7%

2 Nervesa della Battaglia 403 379 782 11,2% -0,4% 10,3%

2 Pederobba 513 456 969 12,8% 5,1% 8,5%

2 Segusino 89 103 192 9,6% -4,5% 14,2%

2 Trevignano 542 500 1042 9,9% 5,0% 6,8%

2 Valdobbiadene 557 521 1078 9,9% 5,8% 12,7%

2 Vidor 248 247 495 13,0% 0,2% 7,4%

2 Volpago del Montello 339 327 666 6,7% -3,6% 0,9%

Totale distretto 2 6.390 5.878 12.268 11,3% 2,7% 9,3%

Totale ULSS n. 8 15.930 13.964 29.894 11,9% 2,2% 8,5%

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio, giovani

7

AREA FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA, MINORI IN CONDIZIONI DI DISAGIO, GIOVANI

1. INTRODUZIONE In coerenza con gli indirizzi regionali in materia ed in continuità con il Piano di Zona 2007-2010 della Conferenza dei Sindaci e dell’Azienda ULSS 8, l’approccio alle problematiche della famiglia e alla cura e tutela dei minori si fonda sui seguenti principi fondamentali:

1. La centralità della famiglia quale organismo primario della comunità; 2. Il minore come portatore di diritti fondamentali, p rimo fra tutti il diritto di vivere in una

famiglia; 3. Il diritto dei giovani a vivere un’adolescenza serena; 4. Il diritto delle donne e delle coppie di esprimere con consapevolezza e responsabilità la propria

personalità, genitorialità, sessualità; 5. La promozione del welfare comunitario, delle risorse di aiuto e di auto-mutuo-aiuto che la stessa

comunità locale può offrire; 6. La sussidiarietà tra le agenzie del territorio in una dimensione di progettazione e collaborazione

condivisa.

2. LA RETE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI

2.1 I Consultori Familiari

Il consultorio familiare è un servizio per la famiglia, istituito con legge 405/1975 e legge regionale 28/1977. E’un servizio dell’azienda ULSS, collocato nel distretto sociosanitario. Le finalità, i compiti, l’organizzazione del servizio e le sue interrelazioni con i diversi servizi dell’azienda ULSS e con le agenzie del territorio sono stati oggetto di specifiche direttive regionali, che vengono assunte e fatte proprie dall’azienda ULSS n. 8 come linee guida per l’attività dei consultori:

• L’atto di indirizzo e di riorganizzazione dei consultori familiari (DGR 392/2005) • Il piano di riorganizzazione dei consultori familiari (DGR 3914/2008) • Le linee guida per il servizio di consultorio familiare (DGR 215/2010)

Il consultorio familiare è un servizio relazionale, in cui le prestazioni e gli interventi assumono valore nell’ambito delle relazioni tra operatore e utente, tra utente e proprio contesto familiare e di vita sociale, tra consultorio e altri servizi e agenzie del territorio.

Sono funzioni del consultorio familiare (legge 405/1975, come modificata dalla legge 40/2004): • l'assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità ed alla paternità responsabile e per

i problemi della coppia e della famiglia, anche in ordine alla problematica minorile; • la somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla coppia e dal

singolo in ordine alla procreazione responsabile nel rispetto delle convinzioni etiche e dell'integrità fisica degli utenti;

• la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento; • la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere ovvero a prevenire la gravidanza consigliando

i metodi ed i farmaci adatti a ciascun caso; • l'informazione e l’assistenza riguardo ai problemi della sterilità e della infertilità umana, nonché alle

tecniche di procreazione medicalmente assistita; • l'informazione sulle procedure per l'adozione e l'affidamento familiare.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio, giovani

8

Il Consultorio familiare opera in specifiche aree d'intervento: 1. La vita della famiglia

a. Gli interventi sanitari, psicologici, sociali e di consulenza legale per le relazioni di coppia e familiari e per il benessere delle persone

b. La formazione per le future coppie 2. La genitorialità

a. La tutela della maternità e il percorso nascita b. La relazione madre-bambino nei primi anni di vita c. L’équipe adozioni d. La mediazione familiare e lo spazio neutro

3. I bambini a. La tutela sociale minorile, su delega dei Comuni b. Il Centro per l’affido e la solidarietà familiare c. Il servizio reti di famiglie solidali d. Il progetto tutori e. Le relazioni con le comunità residenziali ed educative diurne per minori

4. I giovani a. L’educazione all'affettività e alla sessualità b. La consulenza sanitaria e psicologica agli adolescenti e ai giovani

Gli interventi sono caratterizzati da complessità e possono essere sanitari o psicosociali o richiedere un’alta integrazione tra queste due aree. Si illustrano di seguito gli ambiti più significativi d’intervento.

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2.1.1 Il percorso nascita e le attività correlate

Un esempio di elevata integrazione è rappresentato dal percorso nascita integrato fra ospedale e territorio , che comprende:

CORSI INTEGRATI DI PREPARAZIONE ALLA NASCITA. L’obiettivo è valorizzare l’evento nascita, a partire dalla considerazione che il concepimento, la gravidanza, il parto ed il dopo parto sono eventi biologici, emozionali, sociali e relazionali. Il corso di preparazione alla nascita è a conduzione attiva, parte dalle donne e dai loro bisogni ed è quindi basato sulle sensazioni e sulle esperienze delle donne. E’ strumento di prevenzione primaria del disagio fisico e relazionale. L’intervento si fonda sulle stesse variabili che accompagnano l’evento nascita: la base fisiologica, quella biologica, quella emozionale, quella sociale e la base culturale.

ASSISTENZA MEDICA SPECIALISTICA durante la gravidanza. Nell’ambito della presa in carico della donna in gravidanza, entro la tredicesima settimana di gestazione sono programmati tutti gli appuntamenti della donna con il ginecologo consultoriale, fino ai controlli successivi al parto.

SOSTEGNO ALLA RELAZIONE MAMMA/BAMBINO E ALLA GENITORIALITA’ NEL PRIMO ANNO DI VITA. Si tratta di una specifica area di lavoro, le cui finalità consistono nel prevenire situazioni di rischio cui possono andare incontro, nel periodo della nascita, le relazioni parentali, nonché nell’offrire spazi di ascolto e accoglienza, realizzando una presa in carico precoce se dovessero presentarsi situazioni di particolare problematicità. I punti di forza del progetto sono: la precocità dell’intervento e l’integrazione tra gli operatori con compiti diversi e appartenenti a servizi diversi. L’accesso alle attività progettuali avviene tramite contatto delle mamme con le educatrici durante la degenza ospedaliera per il parto, oppure con le ostetriche e le assistenti sanitarie del punto di ascolto “pronto mamma” presso i consultori familiari.

“PRONTO MAMMA”. Si tratta di uno spazio telefonico gestito dalle ostetriche e dalle assistenti sanitarie dei consultori, a cui le donne possono rivolgersi per ricevere consulenze su svariati problemi riguardanti il post partum e il bambino.

SPAZIO MAMMA. E’ uno specifico ambito progettuale che prevede l’avvio di gruppi quindicinali post partum con neo-mamme con l’obiettivo di contenere la loro ansia di fronte a problemi legati all’accudimento e di aiutarle ad affrontare con maggiore tranquillità e consapevolezza le emozioni conseguenti. Appare molto significativo evidenziare come si siano realizzate, a partire dai gruppi “Spazio mamma”, forme di aggregazione spontanea con finalità di mutuo aiuto, che trovano nella struttura consultoriale il loro luogo d’incontro, sulla cui base avviene la costruzione di una rete di supporto tra mamme.

L’idea di base nell’ideazione, la progettazione e la realizzazione di tutte queste attività è quella che i bisogni delle persone sono così complessi che occorre integrare i diversi approcci e i diversi operatori per dare risposte altrettanto complesse.

2.1.2 La mediazione familiare e lo spazio neutro Negli ultimi decenni il Consultorio Familiare ha rivolto particolare attenzione alle problematiche emergenti in seguito alla separazione coniugale, fenomeno sempre più crescente nel nostro paese. La separazione e il divorzio dei genitori costituiscono esperienze potenzialmente traumatiche per l’equilibrio psicologico dei minori. Uno dei compiti più delicati delle coppie disgregate è la ridefinizione della loro relazione come genitori all’interno della nuova situazione familiare. L’attività di mediazione familiare è rivolta a sostenere i genitori in questo difficile percorso. Oltre a ciò, da qualche anno all’interno dei consultori è stato attivato lo “spazio neutro”, nel quale si offre la possibilità al minore di incontrare il genitore non affidatario in un contesto protetto. Questo servizio viene molto utilizzato, nelle situazioni caratterizzate da elevata conflittualità tra gli ex-coniugi, su mandato dei Tribunali, spesso su richiesta dei consulenti tecnici d’ufficio e degli stessi avvocati di parte.

2.1.3 Le équipe adozioni Le équipe adozioni promuovono incontri di informazione e sensibilizzazione all’adozione rivolti alle coppie che ne fanno richiesta, curano la preparazione e la valutazione psico-sociale della coppia aspirante all’adozione su mandato del Tribunale per i Minorenni, seguono il periodo post-adottivo, che varia da 1 a 3 anni, con attività di accompagnamento e vigilanza.

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2.1.4 Il Centro per l’affido e la solidarietà familiare Il Centro per l’affido e la solidarietà familiare ha la finalità di formare e sostenere le famiglie e le singole persone che offrono la loro disponibilità ad accogliere in affido minori, la cui famiglia non sia in grado di occuparsi adeguatamente di loro, per un periodo più o meno breve, sia in forma residenziale che in forma diurna. Ha il compito di promuovere una cultura dell’accoglienza (attraverso incontri, dibattiti ecc.), reperire nel territorio famiglie disponibili, fornire loro momenti di formazione attraverso corsi specifici, creare una banca dati delle caratteristiche delle famiglie affidatarie, per offrire ad ogni minore in difficoltà quella maggiormente idonea, attivare momenti di équipe funzionale con gli operatori consultoriali che hanno in carico la situazione dei minori e delle famiglie di origine per individuare, in base alle situazioni, i possibili abbinamenti.

I minori in affido e in comunità I dati elaborati dall’Osservatorio regionale sul numero di minori in affido e in comunità negli ultimi cinque anni mostrano che: - da un lato, la politica dell’Ulss n. 8 di promozione dell’affidamento familiare ha ottenuto importanti risultati poiché, sul totale degli inserimenti extrafamiliari, la percentuale dei minori in affido è passata dal 40% al 60%; - dall’altro, il numero dei minori collocati fuori della propria famiglia di origine è raddoppiato in cinque anni. Questo fatto, che non è collegato all’utenza straniera, merita ulteriori approfondimenti ed appare comunque in prima approssimazione correlato sia ad un’aumentata capacità dei servizi di cogliere le situazioni di disagio, sia ad un effettivo aumento della sofferenza delle famiglie. Nel 2008, l’1,82‰ dei minori residenti nell’ULSS 8 risulta essere in affidamento o inserito in comunità. La maggior parte dei bambini viene inserita in affidamento familiare mentre la maggior parte degli adolescenti viene inserita in comunità educativa.

Affidamenti di minori con oneri a carico dell’ente pubblico, periodo gennaio-ottobre 2010: a. minori in comunità: 47 diurni e 55 residenziali; b. minori in affidamento familiare: 10 diurni e 35 residenziali, cui vanno aggiunti gli affidamenti di

minori stranieri a famiglie straniere, per i quali non viene corrisposto alcun contributo economico. numero di minori 0-21 anni in affidamento residenziale o in comunità, confronto tra Regione e Ulss n. 8.

Anno in affido in comunità Totale

2004 Ulss 8 21 30 51 Veneto 813 1098 1.911

2005 Ulss 8 25 41 66 Veneto 881 1.094 1.975

2006 Ulss 8 35 41 76 Veneto 904 941 1.845

2007 Ulss 8 61 38 99 Veneto 931 925 1.856

2008 Ulss 8 63 40 103 Veneto 997 893 1.890

Fonte dati: Banca dati minori in affido e in struttura. confronto tra minori in affido e minori in comunità nell’Ulss n. 8 (0-21 anni).

61 63

2125

3530

41 41

38 40

0

10

20

30

40

50

60

70

2004 2005 2006 2007 2008

in affido

in com unità

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Le famiglie disponibili all’affido La risorsa ‘esterna’ più importante per il lavoro di cura del minore appartenente ad una famiglia problematica è la rete delle famiglie disponibili e preparate all’affido. Si tratta di famiglie che hanno dato la propria disponibilità e hanno fatto un percorso di accompagnamento e formazione per poter accogliere i minori in programmi di affido. Sono 138 le famiglie che hanno dato la propria disponibilità; di queste, 66 famiglie sono formate e ritenute idonee ad essere affidatarie; di queste, 41 hanno bambini in affido alla data del 30.10.2010. Vanno inoltre considerate le Reti di famiglie solidali, promosse e sostenute con gli interventi educativi effettuati nell’ambito del Piano Infanzia adolescenza e famiglia, preparate e disponibili a sostenere sia famiglie in difficoltà nell’educazione e nella cura dei figli sia famiglie affidatarie. Complessivamente sono state attivate 378 famiglie. Si tratta di un risultato molto positivo, indice di un’alta attenzione e solidarietà verso i minori in difficoltà.

2.1.5 Il progetto tutori Il “progetto tutori” è sorto su iniziativa del Pubblico Tutore della Regione del Veneto per preparare persone idonee a svolgere il particolare ruolo di rappresentante legale dei minori privi di tutela legale, quando i genitori sono dichiarati dal Tribunale per i Minorenni sospesi o decaduti dalla potestà genitoriale oppure non ci sono (come nel caso dei minori stranieri non accompagnati, dei bambini non riconosciuti dai genitori alla nascita) o sono deceduti. Si tratta di formare e sostenere persone disponibili ad assumere la tutela legale, in modo da creare nel nostro territorio una lista di potenziali tutori volontari, già formati e selezionati, idonei e competenti per assumere questo ufficio. A questa lista attingono gli organi giudiziari, nei casi in cui devono nominare il tutore per un minore. Il consultorio si rapporta quindi con il tutore nella definizione del progetto di intervento per ogni singolo bambino. Al momento sono circa 40 le persone disponibili e preparate.

2.1.6 Il consultorio giovani E’ attivo con uno sportello di consultazione psicologica e medico-ginecologica nelle 3 sedi di consultorio familiare di Asolo, Castelfranco Veneto e Montebelluna. Rivolto agli adolescenti dai 14 ai 20 anni, è ad accesso gratuito senza prescrizione medica. Le consulenze sono aperte anche ai genitori che hanno figli adolescenti, agli insegnanti e agli operatori del territorio che lavorano con questa particolare fascia d’età. Ideato per i ragazzi, è un servizio a bassa soglia che offre un primo contatto e, quando necessario, esercita una presa in carico breve per una vasta gamma di situazioni di disagio (difficoltà nella sfera relazionale con i coetanei, con i genitori e le figure adulte di riferimento, difficoltà nella sfera personale, nell’identità di genere, nella coppia e nella sessualità). Offre inoltre consulenze medico-ginecologiche sulla contraccezione, sulle malattie sessualmente trasmissibili e sulle tematiche della sessualità in genere. Il consultorio giovani svolge anche l’attività di educazione sessuale, relazionale e affettiva negli istituti secondari di secondo grado presenti nel nostro territorio.

L’utenza dei consultori Nel 2009 gli utenti seguiti dai consultori familiari dei due distretti socio-sanitari sono stati 6.868 di cui nuovi 2.763. Il 20,5% dell’utenza complessiva è costituito da popolazione straniera.

Utenti seguiti dai consultori dell’Ulss n. 8, anno 2009.

sede del consultorio utenti italiani utenti stranieri totale utenti di cui nuovi Asolo 1482 373 1855 562 Castelfranco v. 1691 380 2071 862 tot. Distretto 1 3173 753 3926 1424 Montebelluna 1074 335 1409 707 Valdobbiadene 833 192 1025 409 Giavera del M.llo 380 128 508 223 tot. Distretto 2 2287 655 2942 1339 Totale 5460 1408 6868 2763 Serie storica dal 2006 al 2009 dell’utenza seguita dal consultorio.

01000200030004000500060007000

2006 2007 2008 2009

48555980 6238 6868

16222530 2699 2763

totale utenti

utenti nuovi

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2.2 La delega dai Comuni all’azienda ULSS delle funzioni e dei compiti di tutela sociale minorile Ai sensi dell’art. 23 del DPR 616/1977 e dell’art. 130 della LR 11/2001, tutti i 30 Comuni del territorio dell’ULSS n. 8 hanno delegato all’Azienda ULSS: • le funzioni istruttorie, le competenze tecnico professionali di valutazione e di presa in carico in merito alla

tutela sociale minorile, nonché gli oneri per l’accoglienza dei minori privi di residenza in Italia e le loro madri;

• le funzioni di gestione amministrativa, ivi compresa la parte economica, relative agli interventi a favore dei minori in situazione di disagio e per l’inserimento presso famiglie e strutture tutelari.

Con il “Piano di Zona per il triennio 1998-2000” erano state confermate le deleghe all’azienda ULSS delle funzioni istruttorie e di presa in carico in merito alla tutela sociale minorile, nonché degli oneri per l’accoglienza dei minori privi di residenza in Italia e le loro madri, disponendo che la copertura dei costi di dette funzioni delegate venga assicurata nell’ambito delle quote pro capite trasferite dai Comuni all’azienda ULSS. La suddetta delega dei Comuni è operativa per effetto dell’approvazione, avvenuta nel corso dell’anno 1998 da parte di tutti e trenta i Consigli Comunali del territorio, del citato “Piano di Zona per il triennio 1998-2000”, con esplicito riferimento alla delega in questione all’azienda ULSS. La Conferenza dei Sindaci in data 26.5.2008 ha deliberato la delega, da parte dei Comuni del territorio di riferimento dell’azienda ULSS n. 8 a quest’ultima, delle funzioni di gestione amministrativa, ivi compresa la parte economica, relative agli interventi a favore dei minori in situazione di disagio e per l’inserimento presso famiglie e strutture tutelari, dando atto che le competenze tecnico professionali di valutazione e di presa in carico relative agli stessi interventi erano già state delegate alla stessa azienda, come sopra riportato. Tale delega decorre dal 1° gennaio 2008. Successivamente tutti i 30 Consigli Comunali del territorio di riferimento dell’ULSS 8 hanno adottato specifiche deliberazioni di delega all’ULSS, nei termini proposti dalla Conferenza dei Sindaci. Gli oneri delegati concernono gli interventi per minori in disagio, di cui alla legge 184/1983, di inserimento presso famiglie e strutture tutelari decisi dall’unità di valutazione multidimensionale distrettuale UVMD, che interviene nei termini e con le modalità previste dal “Regolamento dell’Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale”, approvato dalla Conferenza dei Sindaci nella seduta del 14.12.2009 e dal Direttore Generale con deliberazione n. 1730 del 30.12.2009. La delega in questione concerne gli affidamenti familiari e gli inserimenti nelle strutture accreditate, o in via di accreditamento, di cui alla legge regionale 22/2002 e alla DGR 84/2007: comunità educative nelle diverse tipologie (residenziali, anche in pronta accoglienza, e diurne) e comunità familiari. Nel caso di minori accolti con la madre, la delega è operativa per i soli oneri relativi ai minori. Vengono assunti gli oneri degli interventi effettuati nei confronti di ragazzi, che sono stati affidati a famiglie o a strutture prima del compimento dei 18 anni di età, fino alla data di compimento dei 21 anni, in conformità con quanto disposto dalla Regione del Veneto con le DGR n. 2430 del 31.7.2007, n. 675 del 18.3.2008 e n. 2093 del 7.7.2009 ai fini del riparto del Fondo Regionale per le Politiche Sociali per gli interventi in questione. Per quanto riguarda il contributo alle famiglie affidatarie, in coerenza con quanto disposto dalla Regione con la citata DGR 2093/2009, l’ammontare del contributo mensile da erogare alla famiglia affidataria per ogni bambino o ragazzo affidato e per tutto il periodo di durata dell’affidamento è pari all’ammontare della pensione minima INPS per lavoratori dipendenti. Nel caso di affidamenti familiari diurni per almeno 25 ore settimanali o a tempo parziale per almeno due giorni completi alla settimana, il contributo è pari alla metà del limite di riferimento. Nel caso di affidamento di minori certificati ai sensi dell’art. 3 della legge 104/1992 e di minori che hanno meno di 2 anni o più di 16 anni, l’entità del contributo è pari a due volte il limite di riferimento. In ogni caso l’UVMD, in sede di approvazione del progetto individualizzato, definisce l’ammontare del contributo e, qualora stabilisse un ammontare diverso dal riferimento generale per ragioni eccezionali, ne dà specifica motivazione. Inoltre, per quanto riguarda l’eventuale quota sanitaria, ai sensi della DGR 3972 del 30.12.2002 e della deliberazione aziendale n. 1323 del 31.12.2002 sui livelli essenziali di assistenza nelle aree sociosanitarie, l’UVMD, qualora riscontri che il minore è affetto da disturbi comportamentali e/o patologie di interesse neuropsichiatrico e necessita di prestazioni socio riabilitative in regime semiresidenziale o residenziale, può individuare la componente sanitaria dell’affido o inserimento tutelare del minore, che generalmente è pari al 30% del costo. Contributi a carico della famiglia di origine. In alcuni casi di minori inseriti in affido familiare o in struttura, la famiglia di origine contribuisce al costo dell’intervento versando al Comune una quota concordata con il servizio sociale del Comune e con il servizio dell’azienda ULSS che effettua la presa in carico. Resta confermata la competenza di ogni Comune in merito all’introito di eventuali quote a carico delle famiglie di origine.

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2.3 Le strutture di accoglienza per minori

Precisato che alcuni minori vengono collocati in strutture ubicate al di fuori del territorio dell’ULSS n. 8, salvaguardando comunque la maggiore prossimità possibile con il contesto sociale di provenienza, sono attive in questo territorio le seguenti strutture: Comunità diurne:

Denominazione Tipologia Titolare giuridico Comune sede della struttura

Capacità ricettiva

Girora' Comunità diurna per minori/adolescenti

società cooperativa sociale "Adelante"

Crocetta del Montello

10

L'isola Che C'e' Comunità diurna per minori/adolescenti

Comunità Murialdo (Associazione)

Giavera del Montello

10

Antares Comunità diurna per minori/adolescenti

Comunità Murialdo (Associazione) Montebelluna 10

Il Furetto Comunità diurna per minori/adolescenti

società cooperativa sociale "Sonda" Riese Pio X 10

Comunità residenziali:

Denominazione Tipologia Titolare giuridico Comune sede della struttura

Capacità ricettiva

Il Pettirosso Comunità familiare Bavaresco Daniela Campagnolo Roberto

Castelfranco Veneto

6

Comunità di Capodarco Veneto – Onlus Comunità familiare Associazione Comunità di

Capodarco Veneto Onlus Cavaso del Tomba 6

Casa Aurora Comunità educativa mamma-bambino

Società Cooperativa Sociale "Una Casa Per L'uomo" Montebelluna 8

"Giuseppe Olivotti" S.C.S.

Comunità per minori/adolescenti

Società Cooperativa Sociale "Giuseppe Olivotti"

San Zenone degli Ezzelini

8

2.4 I servizi per la prima infanzia presenti nel territorio La promozione del benessere dei bambini passa attraverso la maggior diffusione possibile dei servizi educativi alla prima infanzia: asili nido e servizi innovativi, di cui alla LR 32/1990. La Regione del Veneto, attraverso contributi in conto capitale e contributi annuali in conto gestione, promuove e sostiene l’attività educativo-assistenziale degli asili nido e dei servizi innovativi per l’infanzia, al fine di realizzare il pieno sviluppo fisico-psichico-relazionale dei bambini sino a tre anni di età e assicurare alla famiglia un sostegno adeguato, che consenta e agevoli anche l’accesso della donna al lavoro nel quadro di un sistema di sicurezza sociale. I servizi attivi al 31.12.2009 nel territorio dell’ULSS n. 8 sono 43 asili nido, centri infanzia e nidi integrati e 8 nidi famiglia.

Il sistema dei servizi per la prima infanzia dispone in totale di 1.282 posti, che offrono una copertura del 15,4% della popolazione target (i bambini 0-3 anni), che al 31.12.2009 risultava di 8.328 minori. Il risultato si pone non troppo lontano dal tasso di copertura regionale (che si attesta sul 20%), anche se ancora abbastanza distante dall’obiettivo di copertura del 33% posto dal Consiglio Europeo di Lisbona del 2000. N° Denominazione Tipologia Titolare giuridico Comune

sede della struttura Capacità Ricettiva

1 Asilo Nido Comunale Asilo Nido Comune di Asolo Asolo 40

2 La Tana del Lupo Asilo Nido Comune di Castelfranco Veneto Castelfranco Veneto

42

3 Il Giardino di Peter Pan Asilo Nido Sig. Andreatta Alberto Crespano del Grappa

18

4 L'orsacchiotto Asilo Nido Comune di Loria Loria 45 5 Asilo Nido Comunale Asilo Nido Comune di Montebelluna Montebelluna 60

6 Il Girasole Asilo Nido Comune di Nervesa della Battaglia Nervesa della Battaglia

22

7 Asilo Nido Comunale Asilo Nido Comune di Valdobbiadene Valdobbiadene 50

8 La Mongolfiera Asilo Nido Comune di Volpago del Montello Volpago del Montello

45

9 Umberto I Centro Infanzia Asilo Infantile Ipab Umberto I Castelfranco Veneto

60

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N° Denominazione Tipologia Titolare giuridico Comune sede della struttura

Capacità Ricettiva

10 S.Pio X Centro Infanzia Parrocchia di S.Floriano Castelfranco Veneto

20

11 Maria Bambina Centro Infanzia Parrocchia S. Pietro Apostolo Fonte 29 12 Don Luigi Simeoni Centro Infanzia Ipab "Opere Pie d'Onigo" Pederobba 21 13 Catterina Jaquillard Centro Infanzia Ipab "Opere Pie d'Onigo" Pederobba 45

14 L'isola delle Meraviglie Micronido Società Cooperativa Sociale "Delle Meraviglie Onlus" Borso del Grappa 20

15 Il Guscio Micronido Il Guscio S.N.C. Castelcucco 21

16 Il Gabbiano Micronido Società Cooperativa Sociale S.I.Cu.R.I.

Castelfranco Veneto

30

17 Il Guscio Micronido Il Guscio S.N.C. Crespano del Grappa

16

18 La Casa di Alice S.A.S. Micronido La Casa di Alice di Comacchio Roberta & C. S.A.S.

Crocetta del Montello

24

19 Soleluna Micronido Società Cooperativa Sociale S.I.Cu.R.I. Maser 30

20 Il Bosco Incantato Micronido Il Bosco Incantato di De Marchi S. & C. S.N.C.

Volpago del Montello

17

21 Il Papero Giallo Micronido/Nido Integrato

Il Papero Giallo di Panazzolo Paola Riese Pio X 30

22 Pollicino Nido Aziendale Azienda Ulss N. 8 Castelfranco Veneto

30

23 Nidotto Nido Aziendale Azienda Ulss N. 8 Montebelluna 30 24 Mondo Piccino (Geox) Nido Aziendale Societa' Geox Spa Montebelluna 30 25 S.Antonio Nido Integrato Parrocchia S. Fosca Altivole 37

26 Il Girotondo Nido Integrato Comune di Caerano di S. Marco Caerano San Marco

29

27 Scuola dell'infanzia Maria Immacolata "La Rosa" Nido Integrato Parrocchia S. Andrea Apostolo Castelfranco

Veneto 29

28 S. Pio X Nido Integrato Parrocchia Santa Maria Assunta Castelfranco Veneto

20

29 Mini Flores Nido Integrato Parrocchia S. Andrea - Scuola d'infanzia "Florete Flores"

Castelfranco Veneto

29

30 La Coccinella Nido Integrato Parrocchia della Natività di Maria Santissima

Castello di Godego

29

31 Regina della Pace Nido Integrato Asilo Monumento Ai Caduti Cornuda 29

32 S. Pio X Nido Integrato Parrocchia S. Tommaso Apostolo - Scuola d'infanzia S. Pio X Maser 22

33 Le Gemme Nido Integrato Società Cooperativa Sociale "Scuole Bertolini" Montebelluna 29

34 Caterina Basso Nido Integrato Parrocchia Ss. Trinita' di Fietta Paderno del Grappa

16

35 Socal Cunial Nido Integrato Scuola d'infanzia e Nido Integrato "Socal Cunial" Possagno 29

36 Ss. Vittore e Corona Nido Integrato Parrocchia Ss. Vittore e Corona Resana 29

37 Maria Immacolata Nido Integrato Parrocchia S. Bartolomeo - Scuola d'infanzia Maria Immacolata Resana 28

38 Tommaso Onofri Nido Integrato Comune di Riese Pio X Riese Pio X 29

39 Cav. Angelo Carron (Sacro Cuore) Nido Integrato Parrocchia San Francesco D'assisi San Zenone degli

Ezzelini 32

40 L'albero Azzurro Nido Integrato Parrocchia S. Lucia In Segusino Segusino 20

41 La Cicogna Nido Integrato Parrocchia di S. Martino Vescovo In Musano Trevignano 24

42 Il Trenino 1 Nido Integrato Scuola Materna e Nido Integrato "Gesù Bambino" Valdobbiadene 18

43 Scuola dell'infanzia "M. Immacolata" Bambi Nido Integrato

Parrocchia "S. Fosca" Vergine e Martire Vedelago 29

Capacità ricettiva totale 1282

2.5 Le attività dei Comuni per i giovani, le donne, la famiglia I comuni del territorio dell’ULSS 8 intervengono a vario titolo nelle politiche rivolte alla famiglia, ai minori e ai giovani, investendo significativamente a livello economico. Di seguito alcuni esempi di progettualità in essere:

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• Progetti di Politiche Familiari: con azioni per la promozione del ruolo attivo della famiglia (processi partecipativi con reti di famiglie, formazione per genitori e coppie, iniziative per la prima infanzia). In particolare: a. in tutti i Comuni sono attivi centri estivi per bambini e ragazzi; b. 22 Comuni sostengono le attività di promozione delle reti di famiglie;

• Progetti di Politiche Giovanili: con azioni che puntano a promuovere le risorse positive delle giovani generazioni e il pieno accesso all’età adulta (percorsi formativi nelle scuole secondarie, gruppi di interesse e gruppi di comunità, accompagnamento all’accesso al lavoro). In particolare: a. 17 Comuni hanno attivato spazi dedicati per i giovani: 15 Centri Giovani e 3 Sale prove comunali; b. 8 Comuni hanno istituito la Consulta giovanile;

• Progetti di pari opportunità: Sportelli Donna, Commissioni comunali/ intercomunali per le pari opportunità e percorsi formativi rivolti agli studenti delle scuole secondarie di primo grado. In particolare: a. 5 Comuni hanno attivato lo sportello donna.

3. I BISOGNI

Tutelare e curare in maniera adeguata un minore significa considerarlo come soggetto autonomo a cui la società deve garantire i diritti della personalità, cioè come soggetto particolarmente debole a cui va dedicata una speciale protezione, ma anche come soggetto essenzialmente e ineludibilmente connesso col proprio sistema fondamentale di vita, la sua famiglia. Il minore va sempre visto in una dimensione ecologica - e questo è l’approccio metodologico seguito dai servizi consultoriali dell’Ulss 8 – che tiene conto del fatto che i genitori, che a volte sono, più o meno consapevolmente, causa diretta o indiretta di pregiudizio per il bambino, sono al contempo anche la sua fondamentale risorsa. Tutelare un minore significa intraprendere strade che sviluppino cambiamenti nella sua famiglia. Il punto di partenza è considerare la famiglia che trascura o danneggia i figli come una famiglia in crisi nella quale l’intervento educativo scorretto verso i minori è segno di una patologia relazionale del nucleo, per cui l’intervento a protezione del minore è sempre accompagnato da un intervento offerto alla sua famiglia.

Le caratteristiche della popolazione minorile

La popolazione dell’ULSS n. 8 conta 47.647 giovani in età compresa tra 0 e 17 anni, pari al 19 % della popolazione totale presente al 31 dicembre 2009.

Negli ultimi anni si è riscontrato un aumento costante e progressivo della popolazione totale, in linea con quanto emerso a livello regionale, e l’incidenza dei giovani sulla popolazione totale ha seguito lo stesso andamento.

popolazione giovani 0-17 anni e incidenza su popolazione totale, confronto tra Ulss e Regione. anno popolazione residente

Ulss 8 popolazione 0 -17 anni

Ulss 8 incidenza 0 -17 anni su

residenti Ulss 8 incidenza 0 -17 anni su

residenti Veneto 2004 236.785 43.699 18,46 16,38 2005 239.715 44.977 18,76 16,58 2006 242.184 45.745 18,89 16,68 2007 246.444 46.787 18,98 16,76 2008 249.314 47.333 18,99 16,79 2009 250.762 47.647 19,01 16,82* Fonte dati: elaborazione ONGF su dati ISTAT. *stima

Nel nostro territorio si riscontra un alto valore del tasso di natalità rispetto alla media provinciale e, ancor di più, rispetto a quella regionale. tasso di natalità confronto tra Regione, provincia e Ulss n. 8. livello territoriale natalità 2009 (nati x 1000 abitanti) ulss 8 11,0 provincia di treviso 10,5 regione veneto 9,8 Fonte dati: ISTAT, anagrafe sanitaria e anagrafe comunale.

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Va altresì rilevata l’importanza della popolazione straniera nel nostro territorio. Come dimostrato dal Rapporto 2009 dell’Osservatorio Regionale Immigrazione, l’area pedemontana del Veneto presenta una concentrazione maggiore di popolazione straniera rispetto alle altre zone della Regione; in particolare, le province di Treviso, Verona e Vicenza, si collocano fra i primi tre posti con la percentuale più elevata di immigrati (circa il 10%).

Dagli ultimi dati resi disponibili dall’ISTAT riferiti al 2008, si riscontra che l’incidenza dei nuovi nati stranieri nei comuni dell’Ulss n. 8 sul totale dei nuovi nati è del 24,33%, pari al rapporto tra 666 nuovi nati stranieri su un totale di 2737 nuovi nati complessivi. I minori di nazionalità straniera, nel 2008, rappresentano il 17,08% della popolazione di età compresa tra 0 e 17 anni residente nel territorio dell’Ulss. confronto fra popolazione totale, popolazione 0-17 anni e minori stranieri nell’Ulss n. 8 al 31/12/2008.

3.1 I bisogni consolidati

I bisogni espressi dalla società e dalla comunità locale cambiano con il mutare dei tempi. Le nuove sfide che i Consultori sono chiamati ad affrontare sono tante, considerato che il Consultorio, quale servizio relazionale, è chiamato a lavorare con tutte le famiglie, a cominciare dalla normalità delle famiglie, affiancandole nei momenti cruciali delle loro tappe, promuovendo situazioni di benessere relazionale. Le famiglie maggiormente esposte al rischio che le fasi cruciali di passaggio e di evoluzione della famiglia e dei singoli membri si trasformino in crisi problematiche, sono le famiglie con minor integrazione sociale, con scarso appoggio della rete parentale allargata, di più recente immigrazione nel contesto della comunità locale, con riferimenti culturali diversificati. Nell’ambito della rete dei servizi sociali e sanitari, pubblici e privati, collocati nel territorio, e nell’ambito della più vasta rete degli organismi istituzionali e non, il Consultorio deve sapersi giocare un ruolo di riferimento preciso, per i cittadini e per le organizzazioni, sulla famiglia, sui suoi momenti di evoluzione, sui problemi e sulle emergenze sociali ad essa connessi. I bisogni di salute afferenti ai servizi consultoriali sono originati sia dalle fasi cruciali della vita individuale, di coppia e familiare, sia da situazioni di patologia. Le principali fasi cruciali della vita familiare dove emergono dei bisogni di salute importanti sono: l’adolescenza, la separazione ed autonomia dalla famiglia di origine e inizio della vita di coppia (convivenza e/o matrimonio), la nascita di figli, l’adolescenza dei figli, le modificazioni significative del ruolo sociale (inizio dell’attività lavorativa, cambiamento di lavoro, pensionamento), la morte dei genitori o di altre persone significative della cerchia familiare, la separazione /divorzio, l’uscita dei figli dalla famiglia, l’assunzione di nuovi ruoli familiari (suoceri, nonni, …).

3.2 I bisogni emergenti

• I bisogni emergenti su cui è necessario indirizzare pensieri e risorse riguardano il settore della cura e tutela del minore, rispettando il bisogno/diritto del bambino di vivere e crescere nella propria famiglia, in un contesto familiare, nel proprio contesto sociale. Vi è quindi la necessità di ridurre il ricorso agli inserimenti in comunità, sostenendo la permanenza del minore nella sua famiglia e, se ciò non è possibile, privilegiando l’affidamento familiare.

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

popolazione residente Ulss 8

popolazione 0/17 Ulss 8

minori stranieri Ulss 8

249.314

47.333

8.088

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• Altri bisogni riguardano la necessità di studiare modalità specifiche di approccio ai seguenti problemi: i casi di violenza (debole aumento ma numero consistente)

Area 2008 2009 % di aumento

Prestazioni Area violenze molestie sessuali/sfruttamento 561 568 1,2 %

l’aumento notevole del tasso di disgregazione familiare Area 2008 2009 % di aumento Prestazioni Area separazioni/divorzi 1092 1885 38,3 % Prestazioni Area probl. affidamento figli in sep/div 1216 1608 24,4 % Prestazioni Area mediazione familiare 328 832 60,6 %

Nota: l'incremento del numero di prestazioni di mediazione familiare si deve anche all'attivazione di un servizio apposito con il conseguente aumento della capacità di presa in carico.

l’aumento dei casi di separazione conflittuale inviati dai tribunali

Area 2008 2009 % di aumento

Numero relazioni (casi) al trib per affidam. figli in sep/div 11 18 38,9 % Nota: mediamente le relazioni sono di risposta a dei quesiti dei Giudici (Tribunale Civile) e comportano un tempo medio di 100 ore

l’aumento delle problematiche relative all’integrazione dei minori stranieri

Area 2008 2009 % di au mento

Numero minori stranieri in carico 149 210 29 % • Un bisogno emergente del tutto peculiare riguarda l’abbandono scolastico: Da Miur, Ufficio Scolastico regionale “Quinto rapporto regionale sulla dispersione scolastica nella scuola veneta – anno 2008”: “Dei 27810 studenti monitorati, 1047 hanno interrotto il percorso intrapreso e corrispondono al 3,8% dell’intera popolazione coinvolta. Se si considerano le interruzioni degli studenti con cittadinanza non italiana sul totale di tali studenti, la percentuale sale a 9,2. Sul totale delle interruzioni di percorso, il 50,8% è stato formalizzato, non lo è stato il 5,4%, mentre il 4,3% si è tradotto in passaggi a Centri di Formazione Professionale e il 39,5% in passaggi ad altre istituzioni scolastiche.” Tra adolescenti e giovani dell’ULSS 8 emerge con evidenza il bisogno di intervenire sul problema dell’abbandono scolastico, fattore che incide significativamente in una loro progressiva marginalizzazione sociale e rischio di devianza. Tale situazione è segnalata in particolare da questi due dati:

a. 263 minori (1) tra i 13 e i 16 anni (in obbligo d’istruzione) nel territorio dell’ULSS 8 si trovano in questa condizione;

b. il tasso di disoccupazione giovanile è in crescita e raggiunge nella provincia di Treviso il 18,2% (4 volte il tasso complessivo di disoccupazione generale).

Da incontri con il Centro per l’impiego di riferimento, che si occupa per mandato della tematica e che ricerca un forte legame progettuale ed operativo con il territorio, si prospetta che si chiuderà l’anno 2010 con una crescita significativa degli abbandoni scolastici, pari quasi a un raddoppio. L’abbandono scolastico è spesso correlato all’aumento del disagio familiare e giovanile e al conseguente incremento di casi sociali, come confermato dall’esperienza nel territorio di questi anni e dalle ricerche scientifiche. Questo fenomeno porta progressivamente a un deterioramento del tessuto sociale intorno alle famiglie che lo vivono e che spesso in questo frangente economico vedono aggravarsi ulteriormente la loro situazione.

1 Numero di ragazzi a rischio di abbandono e in abbandono scolastico: dato rilevato dal coordinamento delle reti di orientamento della Provincia di Treviso al 30 luglio 2010. www.cortv.it

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4. LE POLITICHE DI INTERVENTO: GLI OBIETTIVI

4.1. La vision Si condivide e si fa propria la vision proposta dalla Regione del Veneto: • Porre attenzione al processo di cambiamento della famiglia e delle reti sociali, per far crescere la loro

capacità di essere motori della realizzazione personale e di sviluppo della persona, consentendo loro di: a. consolidare le reti di solidarietà; b. riequilibrare i ruoli di promozione e cura tra rete familiare e supporto pubblico; c. permettere alla donna di conciliare la sua presenza nel mercato del lavoro e la sua centralità nei

processi familiari. • Tutelare i minori soli e coloro che vivono in contesti familiari a rischio o in condizione di disagio. • Promuovere il benessere degli adolescenti e dei giovani nei loro contesti di vita.

4.2. Gli obiettivi

L’obiettivo centrale delle politiche dell’area Minori e Famiglie è quello di capire e condividere che cosa si riesce a costruire come territorio intorno alla famiglia, in termini di prevenzione, intervento precoce e intervento riabilitativo in una situazione già problematica: l’ottica è quella della welfare community, che significa andare oltre la singola capacità di risposta in termini di servizi per arrivare a creare una cultura integrata (Ulss, comuni, altri soggetti importanti) intorno alla famiglia e i suoi bisogni. Il macro-obiettivo è di far diventare la comunità e le famiglie il centro della propria prevenzione, facilitando la trasformazione dei soggetti da passivi ad attivi. Gli sforzi concreti sono pertanto orientati a: • lavorare affinché tutta la comunità si senta protagonista nella risoluzione dei propri disagi; • lavorare affinché qualsiasi soggetto si senta protagonista attivo della propria salute attraverso un’analisi

del proprio stile di vita; • lavorare affinché la comunità si appropri di alcune competenze che l’aiutino ad affrontare i problemi che si

generano al suo interno, facendo in modo che gli specialisti intervengano solamente nella fase di acuzie o come consulenti della comunità;

• fornire un sostegno al funzionamento di gruppi informali e spontanei promuovendo e sviluppando alcune particolari competenze;

• appoggiare le iniziative che hanno come obiettivo la creazione di gruppi di auto mutuo aiuto; • promuovere e svolgere ricerche/intervento sul territorio.

4.2.1 Gli obiettivi di mantenimento

a. Occorre consolidare la sinergia e l’integrazione tra i servizi e le attività che si occupano della famiglia e del suo ciclo vitale. L’azienda Ulss per prima deve essere motore di una sensibilizzazione e di un’attivazione del territorio affinché cresca una cultura che ponga attenzione alla famiglia come nucleo primario della comunità.

b. Occorre puntare su politiche di connessione e integrazione, che sono le più importanti in termini di valore aggiunto creato. Ciò peraltro si colloca in perfetta coerenza con le indicazioni regionali relative all’organizzazione dei servizi consultoriali, all’istituto della tutela e all’integrazione con le risorse accoglienti del territorio.

c. Sviluppare la capacità del consultorio di essere servizio relazionale, che lavora cioè sull’attivazione formale e informale delle risorse del territorio. È importante proseguire sulla strada intrapresa in modo tale che vi sia una continua collaborazione tra chi offre l’intervento e chi lo riceve, secondo una prospettiva di sharing o di reciprocità.

d. Una delle strategie più efficaci in termini di risultati sociali ed economici è quella di lavorare al primo livello degli interventi possibili, cioè agire con la modalità dell’aiuto prossimale laddove le maglie della rete familiare si allentano. Più si riesce ad attivare precocemente le forme di aiuto e di solidarietà interfamiliare, più si riesce evitare che una famiglia si marginalizzi e che il momento di difficoltà si trasformi in uno stato molto più complicato di problemi, con pesanti ripercussioni umane, sociali ed anche economiche per l’ente pubblico.

e. Occorre tutelare i minori soli e coloro che vivono in contesti familiari a rischio o in condizione di disagio, garantendo interventi tempestivi e rispettosi dei diritti e delle esigenze affettive ed evolutive

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dei minori, in particolare nei casi che arrivano all’attenzione dei servizi quando la situazione personale e familiare è già molto compromessa.

4.2.2 Gli obiettivi di sviluppo

a. affrontare e rispondere all’evoluzione costante delle esigenze espresse dalla società e dalla comunità

locale; b. accompagnamento pluridisciplinare e pluriprofessionale delle famiglie durante gli eventi critici del

loro ciclo vitale; c. frenare i processi di marginalizzazione delle famiglie con scarse risorse prossimali (rete familiare di

supporto o reti informali – es. amici, vicinato, ecc.); d. recepire e riorientare le logiche della tutela - operatività e risorse - secondo le“Linee di indirizzo

regionali per lo sviluppo dei servizi di protezione dei bambini e degli adolescenti”, di cui alla DGR 2416/2008, a partire dalla gradualità dell’intervento proporzionato alla gravità della situazione;

e. implementare percorsi di riduzione dei tempi di permanenza dei minori nelle comunità residenziali a favore di un rientro nella famiglia di origine e, ove non possibile, in famiglie sostitutive;

f. promuovere e potenziare le reti di affido e di solidarietà familiare; g. sviluppare l’attenzione alle problematiche adolescenziali (es. educazione alla sessualità e contrasto

alla dispersione scolastica). 5. LE SCELTE OPERATIVE

5.1 Le azioni di mantenimento

5.1.1 Continuità, per tutto il quinquennio di vigenza del presente Piano, dei servizi e delle azioni in atto, precedentemente illustrati, nel rispetto degli standard regionali e del livello qualitativo raggiunto, mantenendo i risultati conseguiti in termini di utenti presi in carico ed interventi attuati.

a. I consultori familiari. Il costo sanitario dei servizi consultoriali comprende prestazioni ambulatoriali,

prestazioni consultoriali medico specialistiche alle donne, ai minori, alla coppia e alla famiglia, mediazione familiare. Il costo sociale dei servizi consultoriali comprende progetti vari, attività di mediazione culturale, consulenza legale, parte del costo di assistenti sociali ed educatori, in particolare per le funzioni delegate. Una quota del costo sociale è coperta da finanziamenti vincolati per attività progettuali assegnati dalla Regione; l’entità della stessa può variare nel corso degli anni. La parte restante del costo sociale trova copertura nell’ambito della quota capitaria trasferita annualmente dai Comuni all’azienda ULSS. Modalità di finanziamento: Il costo annuo dei servizi consultoriali è di € 2.608.877.42, di cui € 1.858.547,42 a carico del bilancio sanitario dell’ULSS ed € 750.330 a carico del bilancio sociale dell’ULSS. b. La tutela sociale minorile: le funzioni delegate dai Comuni. Nell’ambito della tutela dei minori, si

conferma l’attribuzione all’azienda ULSS delle funzioni delegate da tutti i 30 Comuni del territorio relative alla presa in carico e agli oneri degli interventi a favore dei minori residenti in situazione di disagio, di cui legge 184/1983, nonché dei minori stranieri non residenti e le loro madri. Modalità di finanziamento:

1. I costi delle funzioni istruttorie e di presa in carico sono compresi nei servizi consultoriali, di cui al punto precedente.

2. I contributi alle famiglie affidatarie e le rette per gli inserimenti nelle comunità diurne e residenziali: i costi variano di anno in anno in relazione al variare dei casi presi in carico. Il costo sanitario, pari a € 190.000,00 per l’anno 2010, è la quota sanitaria riconosciuta dall’UVMD per gli inserimenti in comunità di minori con problematiche comportamentali di tipo neuropsichiatrico. Il costo sociale, pari a € 1.768.996 per l’anno 2010, corrisponde agli oneri delegati dai Comuni, che vengono coperti dai Comuni, con le modalità definite nell’atto di delega e, per una parte, da contributi regionali.

c. Il servizio Reti di famiglie del Piano Infanzia Adolescenza Famiglia. Il progetto “Reti di famiglie”

ha l’intento di promuovere e di creare in tutto il territorio dell’ULSS n.8 reti di solidarietà tra famiglie, che possano lavorare in sinergia con i servizi pubblici e al contempo favorire la diffusione di una cultura

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dell’accoglienza e della solidarietà. Sono famiglie che aiutano altre famiglie per trasmissione e scambio di esperienze tra famiglie diverse che vivono e stanno affrontando cicli vitali differenti. Modalità di finanziamento: Per l’anno 2010 l’attività è stata coperta in parte dal finanziamento regionale per il Piano Infanzia Adolescenza Famiglia, finanziamento cessato, e in parte dal bilancio sociale dell’azienda ULSS. Oneri tutela sociale minorile e Reti di famiglie - anno 2010

Area attività costo a carico dei Comuni

contributo regionale (stima) importo residuo a

carico dei Comuni note importo % importo

tutela sociale minori

affidamenti familiari

a carico dei singoli comuni

€ 213.500,00 100% € 213.500,00 € -

inserimenti in

comunità residenziali e diurne

a carico dei singoli comuni

€ 1.312.033,00

10% € 155.549,60 € 1.399.946,40

a carico del fondo di solidarietà

€ 125.381,00

a carico quota capitaria (stranieri non residenti)

€ 118.082,00

Totale € 1.555.496,00

subtotale € 1.768.996,00 21% € 369.049,60 € 1.399.946,40

PIAF * servizio reti di famiglie

a carico quota capitaria € 70.000,00 42% € 29.300,00 € 40.700,00

totale € 1.838.996,00 22% € 398.349,60 € 1.440.646,40

* contributo regionale cessato

5.2 Le azioni di innovazione

5.2.1 Il recepimento delle linee guida regionali per la protezione dei bambini Si recepiscono le indicazioni e gli indirizzi contenuti nella DGR 2416/2008 “Linee di indirizzo regionali per lo sviluppo dei servizi di protezione dei bambini e degli adolescenti” con i due documenti che vengono allegati al presente capitolo del Piano di zona:

• Atto di recepimento delle linee guida, degli orientamenti e delle linee di indirizzo regionali per lo sviluppo dei servizi di protezione dei bambini e degli adolescenti;

• Atto di programmazione dello sviluppo dei servizi di protezione e cura e delle risorse accoglienti.

5.2.2 La tutela dei minori: l’Affido Rinforzato e le Reti di Famiglie

a. L’Affido Rinforzato

Il progetto “Affido rinforzato” di propone di rendere possibile l’affidamento familiare di preadolescenti e adolescenti, in alternativa all’inserimento in comunità residenziale. Negli ultimi anni i servizi registrano un aumento di casi di preadolescenti e adolescenti manifestanti forme di disagio quali abbandono scolastico, piccoli furti, frequentazione di gruppi a rischio, ricorso a sostanze stupefacenti, per i quali è opportuno e talora necessario un temporaneo allontanamento dalle famiglie di origine, la cui capacità di tenuta è spesso segnata dalla povertà materiale e relazionale, quando non compromessa da patologie importanti o forme di devianza di una o entrambe le figure genitoriali. Il ricorso alle comunità residenziali, sebbene distanti dal territorio di appartenenza dei ragazzi e con costi elevati a carico dei Comuni, rimane, ad oggi, l’intervento più perseguito, considerata anche la non facile collocabilità di tali ragazzi in ambiti di tipo familiare. Di fronte alla necessità di un allontanamento dalla famiglia d’origine non si può non tenere conto della particolarità dell’adolescente che, se da un lato ha bisogno di legame e di relazione sicura, dall’altro è proteso, per compito evolutivo, all’emancipazione da quello stesso legame. È spinto, dunque, da un naturale bisogno di individuazione e di ricerca di autonomia, soprattutto dalle figure genitoriali o, comunque, degli adulti significativi. Risulta, perciò, particolarmente impegnativo, per una famiglia, disponibile all’affido perché desidera vicinanza e di 'fare casa', accogliere un adolescente che, per sua natura, sta invece cercando di 'andare', uscire dalla famiglia. All’interno di queste dinamiche il ruolo dell’educatore diventa essenziale, sia con il ragazzo affidato,

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ma soprattutto con gli adulti affidatari che possono trovare, in un rapporto continuativo con un operatore, una possibilità di confronto e di rielaborazione su se stessi e sull’esperienza che stanno vivendo. Altrettanto importante sarà il coinvolgimento e la collaborazione con i servizi del comune di appartenenza del ragazzo (servizio sociale, centro giovani, biblioteca, rete delle famiglie solidali, ...) nella prospettiva del suo rientro nel proprio territorio. La realizzazione del progetto richiede le seguenti azioni:

• Formazione specifica rivolta a coppie o singoli che, per esperienza o per attitudine personale, siano disponibili all’accoglienza di un adolescente.

• Erogazione alle famiglie affidatarie di un contributo economico maggiorato • Potenziamento della figura dell’educatore (accompagnamento della famiglia affidataria; colloqui con

gli insegnanti; contatti con realtà associative e del tempo libero e agenzie del lavoro) • Collaborazione con il consultorio giovani nei casi in cui si ritenga opportuno un supporto al ragazzo • Collaborazione con le reti delle famiglie solidali • Collaborazione e condivisione tra servizio sociale del comune di appartenenza e consultorio familiare

(servizio tutela e centro affidi) nella stesura e nella realizzazione del progetto quadro per il minore. L’idea è innovativa perché: - il ricorso alla modalità dell’affido, che non è attualmente previsto per casi di una certa gravità, garantisce al

minore una collocazione più vicina all’ambiente familiare; - l’affido rinforzato rappresenta una riduzione di spesa per i Comuni, in quanto ha un costo molto inferiore a

quello dell’inserimento in comunità residenziale.

b. Il Servizio Reti di Famiglie (ex Piaf)

È prevista la prosecuzione del servizio Reti di Famiglie che sarà impegnato nel mantenimento delle reti solidali e fornirà supporto alle famiglie impegnate nell’affido rinforzato.

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Spesa sociale a carico dei Comuni per gli oneri di tutela sociale minorile: riparto 2010 (preconsuntivo) e nuovo riparto 2011 (preventivo) anno 2010

attività importo totale finanziamento comunale contributo regionale (stima) importo residuo a

carico dei Comuni Note % importo % importo

affidamenti familiari € 213.500,00 a carico dei singoli comuni 100,00% € 213.500,00 100,00% € 213.500,00 € -

inserimenti in comunità residenziali e diurne

€ 1.555.496,00

utilizzo del 100% del fondo di solidarietà

8,06% € 125.381,00

10,00% € 155.549,60 € 1.399.946,40 a carico quota capitaria (stranieri non residenti)

7,59% € 118.082,00

a carico dei singoli comuni 84,35% € 1.312.033,00

servizio reti di famiglie € 70.000,00 a carico quota capitaria 100,00% € 70.000,00 41,86% € 29.300,00 € 40.700,00

totale € 1.838.996,00 € 1.838.996,00 € 398.349,60 € 1.440.646,40

anno 2011

attività importo totale finanziamento comunale contributo regionale (stima) importo residuo a

carico dei Comuni Note % importo % importo

affidamenti familiari "normali"

€ 213.500,00 a carico dei singoli Comuni 100,00% € 213.500,00 100,00% € 213.500,00 € -

n. 4 affidamenti familiari "rinforzati" *

€ 45.000,00

utilizzo del 25% del fondo di solidarietà

69,66% € 31.345,25 50,00% € 22.500,00 € 22.500,00

a carico dei singoli comuni 30,34% € 13.654,75

servizio reti di famiglie € 70.000,00

utilizzo del 25% del fondo di solidarietà

44,78% € 31.345,25 cessato nel 2010 € 70.000,00

a carico dei singoli comuni 55,22% € 38.654,75

inserimenti in comunità residenziali e diurne **

€ 1.409.496,00

utilizzo del 50% del fondo di solidarietà

4,45% € 62.690,50

10,00% € 140.949,60 € 1.268.546,40 a carico quota capitaria (stranieri non residenti)

8,38% € 118.082,00

a carico dei singoli comuni 87,17% € 1.228.723,50

totale € 1.737.996,00 € 1.737.996,00 € 376.949,60 € 1.361.046,40

Note:

(*) ipotizzato un contributo mensile di € 937,50 x 12 mesi x 4 minori

(**) costo 2010 ridotto della retta di € 100,00 x 365 gg. x 4 minori

Commento: a parità di costi unitari e di n. minori, con l’avvio dell’affido “rinforzato” (ipotizzato p er il 1° anno per soli 4 minori) il costo netto a carico dei Comuni diminuisce di € 79.600,00.

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5.2.3 Nuova comunità familiare a Montebelluna È prevista l’attivazione di una comunità familiare a Montebelluna, con capacità ricettiva di 6 posti, gestita dall’Associazione Albatros. Modalità di finanziamento: La spesa delle rette dei bambini accolti, residenti nell’ULSS n. 8, rientra nei costi della tutela sociale minorile delegata all’azienda ULSS.

1.2.4 Tavolo di coordinamento Costituzione del “Tavolo di coordinamento del terzo settore sull’area minori, giovani e famiglie”, finalizzato a potenziare il coordinamento fra realtà del terzo settore impegnate nella realizzazione di servizi/progettualità eterogenee ma connesse e complementari. Il Tavolo è promosso da tutti i soggetti che gestiscono strutture diurne e residenziali del territorio dell’ULSS n. 8: le cooperative sociali “Il Sestante”, “Kirikù”, “Sonda” e “Una casa per l’uomo”, le Comunità di Capodarco e Murialdo, l’associazione “Albatros”. Modalità di finanziamento: Il progetto non comporta costi.

1.2.5 Progetto di tutela dei bambini 0-3 anni Il progetto, promosso dal coordinamento dei servizi per la prima infanzia del territorio dell’ULSS n. 8, mira a contribuire al sostegno dei bambini che vivono in un nucleo familiare in situazione di difficoltà, attraverso i loro inserimento diurno nei servizi per la prima infanzia. Modalità di finanziamento: La retta di inserimento dei bambini in modalità di tutela è a carico dei comuni di competenza, salva la quota di contribuzione a carico della famiglia, che sarà decisa dai Comuni per ogni singolo caso.

TABELLA 1/A: descrizione delle azioni di mantenimento

I CONSULTORI FAMILIARI Gli importi esposti sono dati di costo 2009 indicizzati all’1,8% annuo. Si tratta del costo del personale. I dati relativi alle prestazioni fanno riferimento al numero di prestazioni erogate nel 2009, mantenute per convenzione costanti.

Interventi Soggetto

responsabile della gestione

Anno Prestazioni Sociale Comuni

Sanitario Regione Totale

Attività per l’adozione nazionale ed

internazionale di minori (Èquipe Adozioni)

Ulss 8

2011 1.455 € 79.998,63 € 80.390,25 € 160.388,88 2012 1.455 € 81.438,61 € 81.837,27 € 163.275,88 2013 1.455 € 82.904,50 € 83.310,34 € 166.214,84 2014 1.455 € 84.396,78 € 84.809,93 € 169.206,71 2015 1.455 € 85.915,92 € 86.336,51 € 172.252,43

Attività per l’affidamento dei minori

(Centro Affido) Ulss 8

2011 4.216 € 87.440,45 € 48.829,71 € 136.270,16 2012 4.216 € 89.014,37 € 49.708,65 € 138.723,02 2013 4.216 € 90.616,63 € 50.603,40 € 141.220,04 2014 4.216 € 92.247,73 € 51.514,27 € 143.762,00 2015 4.216 € 93.908,19 € 52.441,52 € 146.349,71

Attività di tutela minori Ulss 8

2011 12.807 € 269.045,99 € 276.371,39 € 545.417,38 2012 12.807 € 273.888,82 € 281.346,07 € 555.234,89 2013 12.807 € 278.818,81 € 286.410,30 € 565.229,12 2014 12.807 € 283.837,55 € 291.565,69 € 575.403,24 2015 12.807 € 288.946,63 € 296.813,87 € 585.760,50

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Area Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio, giovani

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Interventi Soggetto

responsabile della gestione

Anno Prestazioni Sociale Comuni

Sanitario Regione Totale

Attività di mediazione familiare

(Separazioni/divorzi) Ulss 8

2011 4.114 € 84.325,80 € 47.509,87 € 131.835,67 2012 4.114 € 85.843,66 € 48.365,05 € 134.208,71 2013 4.114 € 87.388,85 € 49.235,62 € 136.624,47 2014 4.114 € 88.961,85 € 50.121,86 € 139.083,71 2015 4.114 € 90.563,16 € 51.024,05 € 141.587,21

Attività di sostegno alla genitorialità.

Coppia/ Famiglia Formazione future

coppie

Ulss 8

2011 15.932 € 6.071,15 € 157.067,67 € 163.138,82 2012 15.932 € 6.180,43 € 159.894,89 € 166.075,32 2013 15.932 € 6.291,68 € 162.773,00 € 169.064,68 2014 15.932 € 6.404,93 € 165.702,91 € 172.107,84 2015 15.932 € 6.520,22 € 168.685,57 € 175.205,78

Adolescenti, educazione

all’affettività e alla sessualità,

(Consultorio giovani)

Ulss 8

2011 1.245 € 3.804,63 € 194.411,80 € 198.216,43 2012 1.245 € 3.873,11 € 197.911,21 € 201.784,33 2013 1.245 € 3.942,83 € 201.473,62 € 205.416,45 2014 1.245 € 4.013,80 € 205.100,14 € 209.113,94 2015 1.245 € 4.086,05 € 208.791,94 € 212.877,99

Prestazioni ostetrico/ginecologiche Ulss 8

2011 30.145 € 0,00 € 464.797,50 € 464.797,50 2012 30.145 € 0,00 € 473.163,85 € 473.163,85 2013 30.145 € 0,00 € 481.680,80 € 481.680,80 2014 30.145 € 0,00 € 490.351,05 € 490.351,05 2015 30.145 € 0,00 € 499.177,37 € 499.177,37

Percorso nascita, progetto madre-

bambino Ulss 8

2011 12.074 € 53.840,83 € 300.902,04 € 354.742,87 2012 12.074 € 54.809,96 € 306.318,28 € 361.128,24 2013 12.074 € 55.796,54 € 311.832,01 € 367.628,55 2014 12.074 € 56.800,88 € 317.444,98 € 374.245,86 2015 12.074 € 57.823,29 € 323.158,99 € 380.982,29

Segreteria (accoglienza utenti) Ulss 8

2011 / € 33.760,43 € 116.102,69 € 149.863,12 2012 / € 34.368,12 € 118.192,54 € 152.560,65 2013 / € 34.986,74 € 120.320,00 € 155.306,75 2014 / € 35.616,50 € 122.485,76 € 158.102,27 2015 / € 36.257,60 € 124.690,51 € 160.948,11

Altre tematiche Ulss 8

2011 3.617 € 159.297,09 € 239.674,38 € 398.971,47 2012 3.617 € 162.164,43 € 243.988,52 € 406.152,95 2013 3.617 € 165.083,39 € 248.380,31 € 413.463,71 2014 3.617 € 168.054,89 € 252.851,16 € 420.906,05 2015 3.617 € 171.079,88 € 257.402,48 € 428.482,36

SPESA PER AFFIDAMENTI E INSERIMENTI IN COMUNITA’

Interventi

Soggetto responsabile

della gestione

Anno Utenti Sociale Regionale

Sociale Comunale

Sanitario Regione Totale

Trasferimenti per l'attivazione di servizi

(contributi per l'affidamento)

AFFIDO FAMILIARE

ULSS 8

2011 45 € 213.500,00 € - € - € 213.500,00 2012 45 € 213.500,00 € - € - € 213.500,00 2013 45 € 213.500,00 € - € - € 213.500,00 2014 45 € 213.500,00 € - € - € 213.500,00 2015 45 € 213.500,00 € - € - € 213.500,00

Trasferimenti per pagamento rette

Spesa per inserimenti diurni e residenziali in comunità di minori (*)

ULSS 8

2011 102 € 140.949,60 € 1.268.546,40 € 190.000,00 € 1.599.496,00 2012 102 € 140.949,60 € 1.268.546,40 € 190.000,00 € 1.599.496,00 2013 102 € 140.949,60 € 1.268.546,40 € 190.000,00 € 1.599.496,00 2014 102 € 140.949,60 € 1.268.546,40 € 190.000,00 € 1.599.496,00 2015 102 € 140.949,60 € 1.268.546,40 € 190.000,00 € 1.599.496,00

(*) I trasferimenti per coprire la spesa per l’inserimento in comunità di minori si sovrappongono parzialmente alle risorse riportate nelle comunità diurne e residenziali per minori.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Area Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio, giovani

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LE COMUNITÀ PER MINORI E ADOLESCENTI Gli importi esposti sono calcolati a partire dalla retta giornaliera o mensile (o retta media delle strutture analoghe nel caso di mancanza del dato) sulla presenza a 240 giornate per le comunità diurne e a 328,5 (il 90% del totale annuo) per quelle residenziali.

Comunità diurne

Denominazione Tipologia Titolare giuridico

Comune

Capacità Ricettiva

Totale Anno Sociale

comunale

Girora'

Comunità Diurna Per

Minori/ Adolescenti

Società Cooperativa Sociale "Kirikù"

Crocetta Del Montello

10

2011 € 193.364,62 2012 € 196.845,18 2013 € 200.388,40 2014 € 203.995,39 2015 € 207.667,31

L'isola Che C'e'

Comunità Diurna Per

Minori/ Adolescenti

Comunità Murialdo (Associazione)

Giavera Del Montello

10

2011 € 154.165,92 2012 € 156.940,91 2013 € 159.765,84 2014 € 162.641,63 2015 € 165.569,18

Antares

Comunità Diurna Per

Minori/ Adolescenti

Comunità Murialdo (Associazione)

Montebelluna 10

2011 € 154.165,92 2012 € 156.940,91 2013 € 159.765,84 2014 € 162.641,63 2015 € 165.569,18

Il Furetto

Comunità Diurna Per

Minori/ Adolescenti

Società Cooperativa Sociale “Sonda”

Riese Pio X 10

2011 € 127.046,40 2012 € 129.333,24 2013 € 131.661,23 2014 € 134.031,14 2015 € 136.443,70

Comunità residenziali

Denominazione Tipologia

Titolare giuridico

Comune Capacità Ricettiva

Totale Anno Sociale

comunale

Il Pettirosso Comunità Familiare

Fondazione “La Grande Casa” Onlus

Castelfranco Veneto 6

2011 € 177.372,66 2012 € 180.565,36 2013 € 183.815,54 2014 € 187.124,22 2015 € 190.492,46

Casa Famiglia Comunità Di

Capodarco Veneto

Comunità Familiare

Associazione Comunità Di Capodarco Veneto Onlus

Cavaso Del Tomba 6

2011 € 172.557,11 2012 € 175.663,14 2013 € 178.825,07 2014 € 182.043,92 2015 € 185.320,71

Casa Aurora

Comunità Educativa Mamma-Bambino

Società Cooperativa Sociale "Una Casa Per L'uomo" Montebelluna 8

2011 € 111.800,83 2012 € 113.813,25 2013 € 115.861,89 2014 € 117.947,40 2015 € 120.070,45

"Giuseppe Olivotti" S.C.S.

Comunità Per Minori/ Adolescenti

Società Cooperativa Sociale "Giuseppe Olivotti"

San Zenone Degli Ezzelini 8

2011 € 293.812,59 2012 € 299.101,21 2013 € 304.485,03 2014 € 309.965,77 2015 € 315.545,15

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Area Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio, giovani

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I SERVIZI PER LA PRIMA INFANZIA

Gli importi esposti si riferiscono ai dati complessivi di costo dichiarati dai servizi stessi alla rilevazione annuale dell’Osservatorio Regionale Infanzia Adolescenza Giovani e Famiglia e indicizzati all’ 1,8% annuo. Le risorse fanno riferimento al dato totale dei ricavi (da retta, da contributo regionale, da altri contributi, da autofinanziamento) indicizzato.

Tipologia Denominazione Anno Posti Risorse

Asilo nido "l'ORSACCHIOTTO" Ramon di Loria

2011 45 € 48.531,05 2012 45 € 49.404,61 2013 45 € 50.293,89 2014 45 € 51.199,18 2015 45 € 52.120,77

Asilo nido "La mongolfiera" Volpago del Montello

2011 45 € 118.844,28 2012 45 € 120.983,48 2013 45 € 123.161,18 2014 45 € 125.378,08 2015 45 € 127.634,88

Asilo nido aziendale

NIDOTTO Montebelluna

2011 30 € 431.326,34 2012 30 € 439.090,21 2013 30 € 446.993,84 2014 30 € 455.039,73 2015 30 € 463.230,44

Asilo nido aziendale

POLLICINO Castelfranco Veneto

2011 30 € 321.218,99 2012 30 € 327.000,93 2013 30 € 332.886,95 2014 30 € 338.878,91 2015 30 € 344.978,73

Asilo nido comunale Casella d'Asolo

2011 40 € 203.946,28 2012 40 € 207.617,32 2013 40 € 211.354,43 2014 40 € 215.158,81 2015 40 € 219.031,67

Asilo nido comunale

"La tana del lupo" Castelfranco Veneto

2011 42 € 415.664,68 2012 42 € 423.146,64 2013 42 € 430.763,28 2014 42 € 438.517,02 2015 42 € 446.410,32

Asilo nido comunale

Comune di Montebelluna

2011 60 € 449.963,40 2012 60 € 458.062,74 2013 60 € 466.307,87 2014 60 € 474.701,42 2015 60 € 483.246,04

Asilo nido comunale

Valdobbiadene

2011 50 € 168.518,72 2012 50 € 171.552,06 2013 50 € 174.639,99 2014 50 € 177.783,51 2015 50 € 180.983,62

Asilo nido intergenerazionale

S.ANTONIO Altivole

2011 37 € 140.476,59 2012 37 € 143.005,17 2013 37 € 145.579,26 2014 37 € 148.199,69 2015 37 € 150.867,28

Asilo nido "IL GIRASOLE" Nervesa della Battaglia

2011 42 € 43.492,81 2012 42 € 44.275,68 2013 42 € 45.072,64 2014 42 € 45.883,95 2015 42 € 46.709,86

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Area Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio, giovani

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Tipologia Denominazione Anno Posti Risorse

Centro infanzia "MARIA BAMBINA" Fonte Alto

2011 29 € 131.036,95 2012 29 € 133.395,62 2013 29 € 135.796,74 2014 29 € 138.241,08 2015 29 € 140.729,42

Centro infanzia Don Luigi Simeoni Covolo di

Piave

2011 21 € 85.844,70 2012 21 € 87.389,90 2013 21 € 88.962,92 2014 21 € 90.564,25 2015 21 € 92.194,41

Centro infanzia Catterina Jaquillard

Pederobba

2011 45 € 24.074,78 2012 45 € 24.508,13 2013 45 € 24.949,27 2014 45 € 25.398,36 2015 45 € 25.855,53

Centro infanzia S.Pio X

San Floriano

2011 20 € 119.254,91 2012 20 € 121.401,50 2013 20 € 123.586,73 2014 20 € 125.811,29 2015 20 € 128.075,89

Micronido "L'ISOLA DELLE MERAVIGLIE"

Borso del Grappa

2011 20 € 100.079,48 2012 20 € 101.880,91 2013 20 € 103.714,76 2014 20 € 105.581,63 2015 20 € 107.482,10

Micronido "IL GIRASOLE"

Nervesa della Battaglia

2011 22 € 115.980,82 2012 22 € 118.068,48 2013 22 € 120.193,71 2014 22 € 122.357,20 2015 22 € 124.559,63

Micronido "IL BOSCO INCANTATO" Selva

del Montello

2011 17 € 66.482,26 2012 17 € 67.678,94 2013 17 € 68.897,16 2014 17 € 70.137,31 2015 17 € 71.399,78

Micronido IL GUSCIO

Crespano del Grappa

2011 16 € 109.126,91 2012 16 € 111.091,19 2013 16 € 113.090,83 2014 16 € 115.126,47 2015 16 € 117.198,74

Micronido IL GUSCIO Castelcucco

2011 21 € 108.737,33 2012 21 € 110.694,60 2013 21 € 112.687,11 2014 21 € 114.715,47 2015 21 € 116.780,35

Micronido La casa di Alice S.a.s. Nogarè di Crocetta del Montello

2011 24 € 132.327,27 2012 24 € 134.709,16 2013 24 € 137.133,93 2014 24 € 139.602,34 2015 24 € 142.115,18

Micronido "Soleluna" Maser

2011 30 € 109.311,35 2012 30 € 111.278,96 2013 30 € 113.281,98 2014 30 € 115.321,05 2015 30 € 117.396,83

Nido integrato MINI FLORES Castelfranco Veneto

2011 29 € 126.628,43 2012 29 € 128.907,74 2013 29 € 131.228,08 2014 29 € 133.590,19 2015 29 € 135.994,81

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Area Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio, giovani

28

Tipologia Denominazione Anno Posti Risorse

Nido integrato MARIA IMMACOLATA Resana

2011 28 € 154.928,57 2012 28 € 157.717,29 2013 28 € 160.556,20 2014 28 € 163.446,21 2015 28 € 166.388,24

Nido integrato Scuola dell'infanzia Maria Immacolata "LA ROSA"

Salvarosa di Castelfranco Veneto

2011 29 € 82.553,57 2012 29 € 84.039,53 2013 29 € 85.552,25 2014 29 € 87.092,19 2015 29 € 88.659,85

Nido integrato "L'ALBERO AZZURRO" Segusino

2011 20 € 82.650,55 2012 20 € 84.138,26 2013 20 € 85.652,75 2014 20 € 87.194,50 2015 20 € 88.764,00

Nido integrato Scuola dell'infanzia

"CATERINA BASSO" Fietta di Paderno del Grappa

2011 16 € 90.776,80 2012 16 € 92.410,78 2013 16 € 94.074,18 2014 16 € 95.767,51 2015 16 € 97.491,33

Nido integrato "IL GIROTONDO" Caerano San Marco

2011 29 € 144.697,20 2012 29 € 147.301,75 2013 29 € 149.953,19 2014 29 € 152.652,34 2015 29 € 155.400,09

Nido integrato "IL TRENINO 1" Funer di Valdobbiadene

2011 18 € 95.206,05 2012 18 € 96.919,76 2013 18 € 98.664,31 2014 18 € 100.440,27 2015 18 € 102.248,20

Nido integrato Scuola dell'infanzia SAN PIO X

Salvatronda di Castelfranco Veneto

2011 20 € 143.109,71 2012 20 € 145.685,69 2013 20 € 148.308,03 2014 20 € 150.977,57 2015 20 € 153.695,17

Nido integrato Asilo nido S.PIO X Coste di Maser

2011 22 € 20.251,38 2012 22 € 20.615,90 2013 22 € 20.986,99 2014 22 € 21.364,75 2015 22 € 21.749,32

Nido integrato "LA COCCINELLA" Castello di Godego

2011 29 € 100.608,41 2012 29 € 102.419,36 2013 29 € 104.262,91 2014 29 € 106.139,64 2015 29 € 108.050,15

Nido integrato "TOMMASO ONOFRI" Vallà di Riese Pio X

2011 29 € 214.556,12 2012 29 € 218.418,13 2013 29 € 222.349,65 2014 29 € 226.351,95 2015 29 € 230.426,28

Nido integrato Scuola dell'Infanzia REGINA

DELLA PACE Cornuda

2011 29 € 127.458,03 2012 29 € 129.752,27 2013 29 € 132.087,81 2014 29 € 134.465,39 2015 29 € 136.885,77

Nido integrato "LE GEMME" Montebelluna

2011 29 € 166.204,52 2012 29 € 169.196,21 2013 29 € 172.241,74 2014 29 € 175.342,09 2015 29 € 178.498,25

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Area Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio, giovani

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Tipologia Denominazione Anno Posti Risorse

Nido integrato Scuola d'infanzia "Cav. Angelo

Carron" Cà Rainati di San zenone

2011 32 € 47.289,74 2012 32 € 48.140,96 2013 32 € 49.007,50 2014 32 € 49.889,63 2015 32 € 50.787,65

Nido integrato Scuola dell'infanzia

"M.IMMACOLATA" - BAMBI Casacorba di Vedelago

2011 29 € 223.262,59 2012 29 € 227.281,31 2013 29 € 231.372,38 2014 29 € 235.537,08 2015 29 € 239.776,75

Nido integrato "Socal Cunial" Possano

2011 29 € 134.517,68 2012 29 € 136.939,00 2013 29 € 139.403,90 2014 29 € 141.913,18 2015 29 € 144.467,61

Nido integrato SS.Vittore e Corona Castelminio di Resana

2011 29 € 158.100,86 2012 29 € 160.946,68 2013 29 € 163.843,72 2014 29 € 166.792,91 2015 29 € 169.795,18

Nido integrato "La Cicogna"

Musano

2011 24 € 127.345,57 2012 24 € 129.637,79 2013 24 € 131.971,27 2014 24 € 134.346,75 2015 24 € 136.764,99

SAD

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno N° Utenti Copertura finanziaria (Risorse)

Utenti Comune Totale

Assistenza domiciliare

socio-assistenziale

30 Comuni dell’Ulss 8

2011 70 € 25.791,61 € 109.368,37 € 135.159,98 2012 70 € 26.255,86 € 111.337,00 € 137.592,86 2013 70 € 26.728,46 € 113.341,07 € 140.069,53 2014 70 € 27.209,57 € 115.381,21 € 142.590,78 2015 70 € 27.699,35 € 117.458,07 € 145.157,42

SAD IN ADI

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno N° Utenti Copertura finanziaria (Risorse)

Utenti Regione Sociale Comune Totale

ADI: Assistenza domiciliare

integrata con servizi sanitari

30 Comuni dell’Ulss 8

2011 4 € 834,05 € 3.384,31 € 468,04 € 4.686,40 2012 4 € 849,06 € 3.445,23 € 476,46 € 4.770,76 2013 4 € 864,35 € 3.507,24 € 485,04 € 4.856,63 2014 4 € 879,91 € 3.570,37 € 493,77 € 4.944,05 2015 4 € 895,74 € 3.634,64 € 502,66 € 5.033,04

ALTRI INTERVENTI COMUNALI

Interventi Numero di Comuni che

hanno erogato il servizio nel 2009

Anno

Posti/Utenti complessivi

gruppo di Comuni

Spesa complessiva

gruppo di Comuni

Contributi economici a integrazione del reddito

familiare (inclusi i 19

2011 271 € 219.194,27 2012 271 € 223.139,76 2013 271 € 227.156,28

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Area Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio, giovani

30

Interventi Numero di Comuni che

hanno erogato il servizio nel 2009

Anno

Posti/Utenti complessivi

gruppo di Comuni

Spesa complessiva

gruppo di Comuni

contributi per madri sole con figli)

2014 271 € 231.245,09 2015 271 € 235.407,50

Centri diurni estivi 13

2011 1.751 € 219.796,03 2012 1.751 € 223.752,36 2013 1.751 € 227.779,90 2014 1.751 € 231.879,94 2015 1.751 € 236.053,78

Contributi economici per l'alloggio 11

2011 252 € 215.976,19 2012 252 € 219.863,76 2013 252 € 223.821,31 2014 252 € 227.850,09 2015 252 € 231.951,40

Attività ricreative, sociali, culturali 15

2011 2.492 € 182.367,04 2012 2.492 € 185.649,65 2013 2.492 € 188.991,34 2014 2.492 € 192.393,19 2015 2.492 € 195.856,27

Ludoteche / laboratori 2

2011 4.848 € 120.471,63 2012 4.848 € 122.640,12 2013 4.848 € 124.847,64 2014 4.848 € 127.094,90 2015 4.848 € 129.382,61

Interventi per l'integrazione sociale dei soggetti deboli o a

rischio

18

2011 278 € 99.866,94 2012 278 € 101.664,54 2013 278 € 103.494,50 2014 278 € 105.357,41 2015 278 € 107.253,84

Sostegno socio-educativo territoriale 12

2011 134 € 75.272,49 2012 134 € 76.627,40 2013 134 € 78.006,69 2014 134 € 79.410,81 2015 134 € 80.840,21

Contributi generici ad enti e associazioni 14

2011 0 € 79.861,78 2012 0 € 81.299,29 2013 0 € 82.762,68 2014 0 € 84.252,41 2015 0 € 85.768,95

Centri di aggregazione / sociali 8

2011 3.651 € 62.401,47 2012 3.651 € 63.524,70 2013 3.651 € 64.668,14 2014 3.651 € 65.832,17 2015 3.651 € 67.017,15

Sostegno all'inserimento

lavorativo 4

2011 35 € 20.208,32 2012 35 € 20.572,07 2013 35 € 20.942,36 2014 35 € 21.319,33 2015 35 € 21.703,08

Contributi economici erogati a titolo di

prestito (prestiti d'onore) 4

2011 5 € 7.849,12 2012 5 € 7.990,40 2013 5 € 8.134,23 2014 5 € 8.280,65 2015 5 € 8.429,70

Contributi economici per cure o prestazioni

sanitarie 5

2011 5 € 6.786,89 2012 5 € 6.909,05 2013 5 € 7.033,41 2014 5 € 7.160,01 2015 5 € 7.288,89

Attività di sostegno alla genitorialità 2

2011 20 € 800,00 2012 20 € 829,06 2013 20 € 843,98 2014 20 € 859,17 2015 20 € 874,64

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Area Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizioni di disagio, giovani

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Interventi Numero di Comuni che

hanno erogato il servizio nel 2009

Anno

Posti/Utenti complessivi

gruppo di Comuni

Spesa complessiva

gruppo di Comuni

Altri interventi non classificabili 3

2011 234 € 12.603,44 2012 234 € 12.830,30 2013 234 € 13.061,25 2014 234 € 13.296,35 2015 234 € 13.535,69

Trasporto 1

2011 1 € 836,31 2012 1 € 851,37 2013 1 € 866,69 2014 1 € 882,29 2015 1 € 898,17

TABELLA 1/C: descrizione delle azioni innovative

Interventi

Soggetto responsabile

della gestione

Anno Utenti Sociale Regionale

Sociale Comunale Totale

progetto reti di famiglie ULSS 8

2011 24(*) € - € 70.000,00 € 70.000,00 2012 24(*) € - € 70.000,00 € 70.000,00 2013 24(*) € - € 70.000,00 € 70.000,00 2014 24(*) € - € - € - 2015 24(*) € - € - € -

Affido rinforzato (Trasferimenti per

l’attivazione di servizi – contributi per l’affidamento)

ULSS 8

2011 4 € 22.500,00 € 22.500,00 € 45.000,00 2012 4 € 22.905,00 € 22.905,00 € 45.810,00 2013 4 € 23.317,29 € 23.317,29 € 46.634,58 2014 4 € 23.737,00 € 23.737,00 € 47.474,00 2015 4 € 24.164,27 € 24.164,27 € 48.328,53

comunità familiare “Albatros” a

Montebelluna Caverzan

2011 6 € - € 177.372,66 € 177.372,66 2012 6 € - € 180.565,36 € 180.565,36 2013 6 € - € 183.815,54 € 183.815,54 2014 6 € - € 187.124,22 € 187.124,22 2015 6 € - € 190.492,46 € 190.492,46

(*) Dato relativo al numero di reti familiari del progetto PIAF (non è il numero di utenti).

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

32

AREA PERSONE ANZIANE

1. INTRODUZIONE In coerenza con gli indirizzi regionali in materia ed in continuità con il piano di zona 2007-2010 della Conferenza dei Sindaci e dell’Azienda ULSS n 8, comprensivo del piano locale per la domiciliarità e del piano locale per la non autosufficienza, l’approccio ai problemi delle persone anziane si ispira ai seguenti principi fondamentali:

1. favorire l’invecchiamento della persona nel proprio contesto abitativo e sociale, tutelando e promuovendo la qualità della vita dell’anziano, sostenendo la sua partecipazione alle attività sociali, favorendo ogni iniziativa utile a mantenere il più a lungo possibile l’autonomia personale e garantendo interventi adeguati di assistenza a domicilio nelle condizioni di fragilità; 2. tutelare il diritto dell’anziano non autosufficiente e non più assistibile a domicilio ad essere accolto in strutture residenziali idonee, garantendo inoltre il diritto alla libera scelta del Centro di servizi dove risiedere; 3. supportare la famiglia nel suo prioritario impegno assistenziale.

2. LA RETE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI

2.1 Il sistema della domiciliarità Il sistema della domiciliarità nel territorio dell’ULSS n. 8 è costituito dalla rete degli interventi e dei servizi sociali e sociosanitari integrati, finalizzati a promuovere la qualità di vita delle persone in età anziana e a sostenere la permanenza a domicilio delle persone in situazione di fragilità e di dipendenza assistenziale. Il complesso degli interventi del sistema della domiciliarità si compone degli interventi di promozione della domiciliarità e degli interventi di sostegno della domiciliarità. 2.1.1 Gli interventi di promozione della domiciliarità sono realizzati da tutti i Comuni del territorio dell’ULSS n. 8 assieme alle persone anziane, alle loro famiglie e alle loro associazioni. Ne fanno parte:

a. il servizio sociale professionale dei 30 Comuni; b. i centri sociali dei Comuni, dei quartieri e delle frazioni, che, gestiti in collaborazione tra servizio

sociale comunale ed associazioni di quartiere o di volontariato, sono presenti in quasi tutti i Comuni e organizzano attività socio-culturali, di tempo libero e solidaristiche;

c. i soggiorni climatici, che vengono organizzati da tutti i Comuni, spesso anche con più edizioni all’anno;

d. le attività culturali, motorie e di volontariato che sono organizzate in maniera autonoma da parte di gruppi e associazioni;

La caratteristica fondamentale delle politiche di promozione della domiciliarità è il protagonismo attivo della persone anziane e il loro impatto assolutamente modesto sulla finanza pubblica, in quanto la maggior parte del costo è coperto dal contributo degli stessi partecipanti a tali attività. La funzione di servizio sociale professionale appartiene al Servizio Sociale dei Comuni ed esercita la presa in carico delle persone anziane, svolgendo la funzione di raccordo degli interventi e delle risorse sociali, sociosanitarie e assistenziali attivabili nella definizione e nella gestione del progetto individualizzato. La LR 22/1989 e la DGR 39/2006 fissano lo standard di un assistente sociale ogni 6.000 abitanti.

Gli assistenti sociali dei Comuni dell’ULSS n 8

(v. DGR 39/2006, punto 7.B.)

Operatori dei Comuni valore assoluto indicatore

assistenti sociali * 33,8 1:7.419 abitanti

poplazione residente 250.762 * di cui 11,23 operatori equivalenti dedicati al SAD

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

33

Si riportano di seguito - per il loro rilievo- le attività di centro diurno sociale per anziani autosufficienti realizzate dai singoli Comuni e rilevate tramite inchiesta presso i servizi sociali comunali (il dato è parziale perchè non tutti i Comuni hanno dato risposta; sono esclusi i “centri sollievo” di cui al punto 5.3.2).

Comune le attività di centro diurno sociale per anziani autosufficienti

Borso del Grappa Centro Diurno Anziani a Villa Lunardi di proprietà del Comune di Borso, autogestito con supporto gruppo Alpini di Borso. Centro Diurno Anziani di Sant'Eulalia presso Centro Sociale gestito da Associazione Anteas

Castelcucco ritrovo il lun-giovedì pomeriggio presso il Centro Sociale Comunale, gestito dall'AUSER di Castelcucco con il patrocinio Comunale.

Castelfranco Veneto

Centro diurno per autosufficienti presso centro servizi “D.Sartor”; offre anche attività di ristorazione e servizio di trasporto; collaterale è il centro anziani socioricreativo, disponibile per attività con familiari, associazioni, gruppi giovanili. Altre attività di incontro si svolgono presso le parrocchie di Campigo e di Salvarosa.

Castello di Godego

Centro Diurno anziani e disabili presso "Barchessa Foscarini", gestito prevalentemente dal gruppo di volontari "Amici di Villa Priuli"- Anteas con supporto di un operatore comunale

Cavaso del Tomba

centro diurno per autosufficienti della casa di riposo Binotto; presso questa struttura si trova anche il centro ricreativo sociale affidato all'associazione pensionati solidali

Cornuda Centro Anziani aperto 4 pomeriggi alla settimana, gestito direttamente dal Comune. In tale struttura vengono organizzati momenti informativi e di aggregazione.

Crocetta del Montello

Centro Ricreativo Anziani aperto due pomeriggi alla settimana. E’ un servizio strutturato, sotta la supervisione dei servizi sociali e coordinato da un’educatrice professionale.

Fonte Centro Anziani gestito dal Circolo AUSER e dall'Ass. Acqua Viva

Loria Centro sociale per anziani autosufficienti, gestito dall'associazione pensionati Loria, con supporto di un operatore comunale

Maser centro ricreativo per anziani autosufficienti, aperto la domenica pomeriggio, gestito dall'associazione Punto argento associata Anteas

Montebelluna

centro diurno socio-assistenziale ricreativo “Casa Roncato” affiliato Anteas, gestito dal Comune di Montebelluna e dall’associazione di promozione sociale “Amici di Casa Roncato”. Altri centri frazionali gestiti da associazioni sono a Guarda, S. Gaetano, Posmon e il centro S. Lucia in via Feltrina.

Paderno del Grappa

Centro ricreativo culturale "Per il tempo libero" presso il Municipio, gestito dall'ass. AUSER di Paderno del Grappa

Pederobba il Gruppo Pensionati gestisce 2 luoghi di incontro, non propriamente centri diurni, uno presso la sede di Levada, l'altro presso la sede di Pederobba

Resana centro aggregativo per anziani aperto 1 volta alla settimana presso il Centro Civico, gestito dall'associazione di volontariato “Anziani e Pensionati – San Francesco”, che in caso di bisogno provvede anche al trasporto

Trevignano presso la casa di riposo per autosufficienti si svolgono anche attività di centro diurno. Sono presenti inoltre diversi centri ricreativi gestiti da volontari, non sono strutturati.

Valdobbiadene non ci sono centri diurni per anziani; esistono gruppi informali di anziane che si ritrovano una volta alla settimana per fare lavoretti di cucito.

Vedelago

centro diurno per persone autosufficienti presso il Centro servizi OIC "M. Crico", con capacità recettiva di 25 persone; comprende un servizio semiresidenziale per persone parzialmente autosufficienti con attività di supervisione, vitto, animazione, controllo e sostegno terapie mediche, igiene personale.

2.1.2 Gli interventi di sostegno della domiciliarità sono costituiti da un insieme di opportunità date ai cittadini e alle famiglie di accedere a interventi di natura sociale, socio-sanitaria e sanitaria, per sostenere la scelta della permanenza a domicilio della persona in condizioni di dipendenza assistenziale. Lo sportello integrato è il punto di primo accesso e di orientamento a disposizione della persona anziana e della sua famiglia, che accoglie l’utente, effettua una prima lettura del bisogno, indirizza e accompagna - ove opportuno- ai servizi specialistici e fornisce informazioni sulle prestazioni offerte dalla rete dei servizi territoriali e da altri enti.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

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La funzione di sportello integrato è svolta dai servizi sociali comunali; l’azienda ULSS assicura il nodo centrale, quale servizio di back office a supporto delle attività territoriali, che si avvale di diversi strumenti di comunicazione e interazione tecnologicamente avanzati.

2.1.2.1 Interventi erogati a domicilio e di supporto alla famiglia

a. Il Servizio di Assistenza Domiciliare sociale (SAD) è di competenza dei Comuni, è rivolto alla cura della persona e dell’ambiente domestico e comprende prestazioni quali la fornitura dei pasti, la lavanderia, l’aiuto domiciliare nella cura e nell’igiene personale. I regolamenti di erogazione del servizio, adottati da tutti i Comuni, sono tra loro allineati nelle linee principali, secondo i criteri definiti nel Piano locale per la domiciliarità del 2006, che vengono qui confermati. La LR 22/1989 e la DGR 39/2006 fissano gli standard di: un operatore sociosanitario ogni 3.000 abitanti; un operatore sociosanitario ogni 6-14 utenti ADI. Si riportano di seguito i valori di questi indicatori nel nostro territorio ed il numero complessivo degli utenti dei servizi SAD nell’anno 2009.

Gli operatori socio-sanitari dei Comuni (v. DGR 39/2006, punto 7.1.2.)

Operatori dei Comuni valore assoluto 1° indicatore Operatori dei Comuni

valore assoluto 2° indicatore

operatori socio sanitari 64,38 1:3.895 abitanti operatori socio sanitari 64,38 1:15 utenti

popolazione residente 250.762 utenti ADI 975

Utenti SAD, anno 2009

Tipologia valore assoluto %

anziani 1733 82,21%

disabili 151 7,16%

minori 75 3,56%

altro 149 7,07%

totale 2108 100,00%

b. Il Servizio di assistenza domiciliare integrata sociosanitaria (ADI) è la modalità assistenziale in cui diverse figure professionali sanitarie e sociali concorrono presso il domicilio della persona alla realizzazione del progetto individuale di assistenza, che viene approvato per le forme di maggior impegno assistenziale dalla Unità Valutativa MultiDimensionale (UVMD). La DGR 39/2006 fissa lo standard del 2% di utenti in ADI rispetto alla popolazione anziana del territorio.

Si riportano di seguito il numero di utenti SAD e ADI seguiti nel 2009 nei singoli Comuni ed il valore dell’indicatore di cui sopra.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

35

Il servizio di Assistenza Domiciliare dei Comuni, anno 2009

distretto Comune utenti SAD

di cui utenti ADI distretto Comune

utenti SAD

di cui utenti ADI

1

Altivole 77 28

2

Caerano di San Marco 122 39

Asolo 59 32 Cornuda 113 37

Borso del Grappa 48 22 Crocetta del Montello 66 39

Castelcucco 8 5 Giavera del Montello 83 40

Castelfranco Veneto 220 81 Maser 26 16

Castello di Godego 40 25 Montebelluna 272 137

Cavaso del Tomba 38 21 Nervesa della Battaglia 83 43

Crespano del Grappa 51 18 Pederobba 62 24

Fonte 40 16 Segusino 17 8

Loria 61 50 Trevignano 49 26

Monfumo 8 3 Valdobbiadene 102 44

Paderno del Grappa 26 4 Vidor 13 8

Possagno 10 5 Volpago del Montello 102 48

Resana 38 15

Riese Pio X 99 54

San Zenone degli Ezzelini 49 24

Vedelago 126 63

subtotale 998 466 subtotale 1110 509

Totale 2108 975

Parametro utenti ADI, anno 2009 Indicatore di copertura assistenziale

(v. DGR 39/2006, punto 7.1.2.)

Parametro valore assoluto %

obiettivo regionale

utenti SAD 2108 4,88%

di cui utenti ADI 975 2,26% 2,00%

popolazione anziana 43168 100,00%

c. Il Servizio di assistenza domiciliare integrata sanitaria (ADI sanitaria), inclusa la fornitura di protesi

e ausili, è di competenza dell’azienda ULSS e comprende le diverse attività disciplinate dalla DGR n. 5273/1998: la nutrizione artificiale domiciliare, le cure palliative, l’assistenza domiciliare ventilatoria. Si tratta di prestazioni sanitarie (cure mediche, infermieristiche, riabilitative) erogate a domicilio a favore di persone non autosufficienti o di recente dimissione ospedaliera, per evitare ricoveri impropri e mantenere il paziente nel suo ambiente di vita. Nell’anno 2009 sono stati seguiti complessivamente 8.372 utenti (di cui 1.959 seguiti solo dai medici di medicina generale in assistenza programmata e 6.413 seguiti anche dai medici geriatri e dagli infermieri del servizio cure domiciliari dell’azienda ULSS), con un aumento del 7,6% rispetto all’anno precedente (il dato comprende anche gli accessi occasionali). I servizi domiciliari dell’azienda ULSS comprendono le cure palliative erogate a domicilio e rivolte a malati oncologici e a persone, soprattutto anziane, affette da patologie cronico-degenerative in fase avanzata. Notevole è stato l’incremento dell’attività negli ultimi anni, con importanti ricadute positive sotto il profilo della domiciliarità, come evidenziato dai dati relativi al luogo di decesso dei pazienti oncologici.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

36

Utenti Cure palliative, anno 2009

Cure palliative

utenti con patologia oncologica

utenti con patologia neurologica

utenti con patologia cardiaca e/o respiratoria totale

in carico al 01/01/2009 88 102 57 247

nuovi assistiti 2009 279 101 24 404

totale 2009 367 203 81 651

Pazienti oncologici deceduti nel 2009 e luogo del decesso

luogo del decesso utenti 2009 %

Domicilio 173 67,58%

Hospice 21 8,20%

Ospedale 49 19,14%

Altro 13 5,08%

totale 2009 256 100,00%

d. Il servizio di telesoccorso e telecontrollo è erogato dalla Regione del Veneto, che ne copre il costo

nell’ambito della quota parte a gestione accentrata regionale del “Fondo per la Non Autosufficienza”. Il telesoccorso è un sistema organico di controllo telefonico collegato ad un centro operativo funzionante 24 ore su 24; il telecontrollo consiste in due chiamate settimanali di controllo effettuate dal centro operativo a tutti gli utenti. Al 31.12.2009 erano allacciati 1113 utenti residenti nell’ULSS n. 8. Si confermano anche per il prossimo quinquennio le indicazioni del Piano locale per la domiciliarità del 2006, che prevede la completa gratuità del servizio, salvo diverse disposizioni regionali.

e. Gli interventi delle reti solidaristiche della comunità locale e le progettualità sperimentali

Le reti solidaristiche del territorio, assai diffuse, vengono valorizzate dai Comuni in diverse forme. Oltre a ciò, la Conferenza dei Sindaci ha deciso di utilizzare le due quote dello 0,5% ciascuna del fondo per la non autosufficienza riservato alla domiciliarità anziani per sostenere progetti sperimentali e innovativi, con priorità per quelli realizzati da gruppi di volontariato con il concorso dei Comuni, rivolti alle persone affette da morbo di Alzheimer o altre demenze e alle loro famiglie. Si tratta di gruppi di volontariato su base comunale, che si sono costituiti in rete, che offrono interventi di accoglienza per alcuni pomeriggi alla settimana presso i 13 “Centri Sollievo” che hanno attivato nel territorio. Questi progetti si realizzano di concerto con gli operatori sanitari dell’azienda ULSS (geriatri, psicologi) impegnati nel Centro Decadimento Cognitivo.

f. Gli interventi per le persone affette da demenza: il Centro Decadimento Cognitivo Si tratta di un’attività interstrutturale, a cavallo tra ospedale e distretto sociosanitario, che assicura la valutazione, diagnosi, presa in carico, continuità assistenziale tra ospedale e territorio e interazione con i medici di medicina generale, per le persone affette da demenza (in sostituzione delle precedenti Unità di valutazione Alzheimer).

2.1.2.2 Interventi di sostegno economico

a. Assegno di cura, secondo i criteri e le modalità definite dalla Regione del Veneto. I Comuni, tramite gli sportelli integrati, provvedono a fornire ogni informazione all’utenza, ad accettare le domande di assegno di cura e la documentazione allegata (ISEE), a compilare la scheda di valutazione per la parte sociale e ad acquisire la valutazione sanitaria effettuata dal medico di medicina generale, ad inserire i dati nel sistema informativo regionale, a verificare il perdurare delle condizioni di accesso all’assegno di cura, ad acquisire la liberatoria dagli eredi in caso di decesso prima dell’erogazione del contributo. L’azienda ULSS provvede ad erogare ai beneficiari i contributi “assegno di cura”, una volta introitati i relativi fondi dalla Regione e con gli importi definiti dalla Regione.

b. Contributi straordinari sotto forma di “assegno di sollievo”, secondo progetti individuali approvati

dall’UVMD nell’ambito degli interventi di sollievo. Si tratta di interventi economici temporanei e straordinari, finalizzati ad affrontare situazioni familiari di emergenza o di difficoltà ad assicurare la continuità dell’assistenza.

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37

c. Contributi di “minimo vitale” e contributi straordinari erogati dai Comuni, secondo i propri specifici

regolamenti.

2.1.2.3 Interventi di sollievo alla famiglia

Gli interventi di sollievo consistono in inserimenti nei centri diurni socio sanitari e nelle accoglienze residenziali temporanee, dove l’accesso avviene secondo le modalità definite dalla Regione del Veneto e dal Registro unico della residenzialità. Il sostegno alle famiglie per l’accesso agli interventi di sollievo assume la forma del “buono servizio”, che viene assegnato secondo progetti individuali approvati dall’UVMD nell’ambito degli interventi di sollievo. Agli interventi di sollievo (assegno di sollievo e buono servizio) è dedicato il 7% delle risorse regionali per la domiciliarità anziani, assegnate nell’ambito del Fondo per la non autosufficienza.

2.2 Il sistema della residenzialità Il sistema della residenzialità nel territorio dell’ULSS n. 8 è costituito dalla rete dei servizi di accoglienza diurna e residenziale, articolati secondo le tipologie indicate dalle disposizioni regionali in materia di accreditamento, finalizzati all’accoglienza delle persone anziane autosufficienti e delle persone anziane non autosufficienti non assistibili a domicilio. La rete è composta da 11 centri di servizi e 3 case per anziani autosufficienti, con la seguente dotazione complessiva di posti.

Residenzialità anziani

n. posti previsti Piano di Zona 2007-2010 (compresi aggiornamenti)

posti residenziali

per non autosufficienti

1° livello 981

2° livello 222

SAPA 10

Totale autorizzati all'esercizio 1213

SVP 12 autorizzati al funzionamento 83

posti per autosufficienti 376

posti diurni per non autosufficienti 110

2.2.1 Prestazioni sanitarie presso i Centri di servizi

In applicazione delle disposizioni di cui alla DGR 3856/2004, questa azienda ULSS ha stipulato con tutti i centri di servizi la convenzione per l’erogazione dell’assistenza sanitaria a favore delle persone non autosufficienti presso gli stessi ospitate, convenzione tuttora in vigore, non essendo nel frattempo intervenute nuove disposizioni regionali in materia. Con detta convenzione, l’azienda ULSS si è impegnata a fornire ai centri di servizio:

a. attività medica di medicina generale, di coordinamento e medico specialistica; b. attività di riabilitazione ovvero il relativo rimborso; c. fornitura di protesi e ausili; d. fornitura di farmaci, alimentazione artificiale, presidi, ovvero il relativo rimborso.

Per le prestazioni di assistenza sanitaria ad ospiti delle sezioni di Stato Vegetativo Permanente si applicano le disposizioni di cui alla DGR 702 del 23.3.2001. Altresì, per le prestazioni rivolte agli ospiti della Sezione ad Alta Protezione Alzheimer, valgono le disposizioni regionali di cui alla DGR 2208 del 3.8.2001.

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2.2.2 Criteri di accesso delle persone non autosufficienti ai posti letto autorizzati e ai centri diurni:

a. valutazione in UVMD, come previsto nel regolamento approvato dalla Conferenza dei Sindaci nella seduta del 14.12.2009 e dal Direttore Generale dell’ULSS con deliberazione n. 1730 del 30.12.2009;

b. valutazione con strumento SVAMA e individuazione del profilo di non autosufficienza e del livello assistenziale;

c. assegnazione del punteggio di priorità attraverso lo strumento del quadro sinottico; d. gestione della graduatoria unica di residenzialità, come previsto dal regolamento del registro unico

della residenzialità (RUR) delle persone anziane non autosufficienti, approvato dalla Conferenza dei Sindaci nella seduta del 14.12.2009 e dal Direttore Generale dell’ULSS con deliberazione n. 1731 del 30.12.2009;

e. raccordo con gli uffici RUR delle altre aziende ULSS per la gestione della mobilità attiva e passiva; f. riconoscimento delle quote sanitarie: emissione delle impegnative e, quindi, aggiornamento costante

del registro regionale delle impegnative di residenzialità anziani; g. quote sociali-alberghiere (retta a carico dell’ospite e/o famiglia e/o Comune di competenza).

2.2.3 Le impegnative di residenzialità In conformità con le indicazioni regionali e con le disposizioni di cui al RUR, l’azienda ULSS emette le impegnative di residenzialità per le persone residenti in questo territorio che vengono inserite nelle strutture residenziali e semiresidenziali per non autosufficienti, nel rispetto del principio di libera scelta da parte dell’utente della struttura di accoglienza, sulla base della graduatoria di accesso e delle impegnative che si rendono libere.

Impegnative di residenzialità assegnate dalla Regione all’ULSS e finanziate, anno 2009 Mobilità al 30.10.2010

Impegnative di residenzialità numero Mobilità passiva attiva

1° livello 905 1° livello 14 73

2° livello 222 2° livello 2 18

SAPA 10 Totale 16 91

SVP 10

centri diurni 44

La mobilità riguarda le persone inserite in strutture residenziali ubicate al di fuori del territorio dell’ULSS di provenienza, per le quali l’impegnativa viene emessa dall’azienda ULSS di provenienza, che ne sostiene il relativo costo. La mobilità passiva riguarda le persone provenienti dal territorio dell’ULSS n. 8 inserite in strutture extra-ULSS (14 persone) e extra-Regione (2 persone). La mobilità attiva riguarda le persone provenienti da altre ULSS della Regione inserite in strutture del territorio dell’ULSS n. 8.

2.2.4 Le partecipazione degli utenti e dei familiari Presso i Centri di servizi residenziali sono attivati i Comitati familiari-ospiti, con le modalità definite nei regolamenti dei rispettivi Centri di servizi.

2.2.5 Servizi residenziali per religiosi non autosufficienti Nel territorio sono presenti servizi residenziali che accolgono persone religiose anziane non autosufficienti, riconosciuti dai provvedimenti regionali, ai quali viene erogato un contributo annuale da parte della Regione, previa verifica dei requisiti da parte dell’azienda Ulss.

centro servizio Comune

Istituto delle Suore Maestre "Santa Dorotea" Cavaso del Tomba

Istituto delle Suore Maestre "Santa Dorotea" Asolo

Congregazione Suore di Carità delle SS. B. Capitanio e V. Gerosa Crespano del Grappa

Istituto Maria Ausiliatrice Montebelluna

Istituto Salesiano "E. di Sardagna" Castello di Godego

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Casa di riposo "S.Maddalena di Canossa" Valdobbiadene

Congregazione Suore di Carità SS. B. Capitanio e V. Gerosa Onè di Fonte

Congregazione Suore Serve di Maria Riparatrici "Casa Castella" Valdobbiadene

Il Convento Immacolata di Lourdes sito nel comune di Valdobbiadene è autorizzato per 9 posti letto con quota sociosanitaria di residenzialità per l’assistenza delle persone religiose non autosufficienti. Come previsto dalla DGR 457/07 e dalla DGR 4191/07 tali servizi non rientrano nella programmazione territoriale delle unità di offerta per anziani non autosufficienti.

3. I BISOGNI Ai fini dell’analisi dei bisogni, va considerato in primo luogo il processo di invecchiamento della popolazione (vedi tabella successiva), che produce un aumento dei bisogni legati fisiologicamente all’età anziana e un aumento dell’incidenza di patologie gravi, con le correlate ricadute sul carico assistenziale, al quale il sistema dei servizi deve far fronte.

Indicatori demografici - ULSS n. 8 al 31.12.2009

indice valore note

indice di invecchiamento 17,21 percentuale di ultra65enni sulla popolazione totale

indice di dipendenza senile 25,78 indica il n. di ultra65enni ogni 100 persone in età 15-64 anni

indice di vecchiaia 107,52 indica il n. di ultra65enni ogni 100 persone in età 0-14 anni

Va inoltre considerata la prevalenza della non autosufficienza, che per il territorio dell’ULSS 8 è stata stimata dall’Osservatorio regionale anziani e disabili in 9842 persone nel 2010 e in 11030 persone nel 2015. Nell’ambito della non autosufficienza va poi considerata con particolare attenzione la diffusione delle condizioni di decadimento cognitivo e demenza: il numero stimato di persone affette da tali patologie nel nostro territorio è superiore a 2700 unità (prevalenza del 6,4% della popolazione over 65 anni) con una incidenza per anno di circa 500 nuovi casi.

3.1 I bisogni consolidati

• Necessità di diagnosi tempestiva e valutazione multidimensionale della non autosufficienza e delle possibilità di supporto a domicilio e conseguente presa in carico sia sociale che sanitaria.

• Necessità di diagnosi, valutazione e presa in carico, quanto più precoce possibile, delle situazioni di demenza e decadimento cognitivo.

• Necessità di orientamento ai servizi e alle opportunità, per l’anziano e la sua famiglia. • Necessità di sostenere la permanenza a domicilio degli anziani soli o a rischio di non autosufficienza

(referenza sociale, servizio di telesoccorso e telecontrollo). • Necessità di interventi domiciliari di tipo sociale e di tipo sanitario, per sostenere la scelta delle

famiglie di continuare a tenere nella propria casa i congiunti diventati non autosufficienti. • Necessità di far fronte all’aumento costante di utenza con bisogni complessi sia sanitari che sociali

(ad esempio sindrome da allettamento, terapie complesse per via parenterale ecc.) che richiedono prestazioni a domicilio. Si prevede un incremento medio annuo di circa il 7,5% dell’utenza seguita con un piano di assistenza integrato.

• Necessità di far fronte all’aumento costante di utenza domiciliare con patologie cronico degenerative (SLA, sclerosi multipla, esiti di ictus cerebrale, …).

• Necessità per le famiglie di essere supportate soprattutto nei periodi di maggiore gravosità assistenziale o stress del caregiver, con interventi di sollievo e con accoglienze temporanee, anche programmate, della persona non autosufficiente.

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40

• Necessità di garantire la continuità delle cure nei percorsi domicilio - ricovero ospedaliero - dimissione e rientro a casa.

• Necessità di far fronte all’aumento delle richieste provenienti dalle u.o. ospedaliere di una presa in carico sempre più rapida, da parte dei servizi territoriali sia sanitari che sociali, di persone in condizione di non autosufficienza dimissibili dall’ospedale.

• Necessità di consolidare i percorsi di dimissione protetta, anche con possibilità di ricoveri temporanei in funzione riabilitativa o di stabilizzazione delle cure, prima del rientro a domicilio.

• Necessità di potenziare la disponibilità di accoglienza residenziale definitiva presso i centri di servizi.

3.2 I bisogni emergenti

• Necessità di sostenere le persone affette da demenza, in particolare se accompagnata da gravi

disturbi comportamentali, e i loro familiari, con interventi tempestivi di tipo: a. sociale domiciliare e territoriale (interventi sociali dei Comuni e delle reti solidaristiche

quali i “Centri sollievo”), b. sanitario domiciliare e ambulatoriale (cure domiciliari sanitarie, facilità di accesso agli

ambulatori geriatrici, al Centro Decadimento Cognitivo, alle prestazioni diagnostiche e specialistiche),

c. economico (assegno di cura, assegno di sollievo), d. semiresidenziale (centri diurni sociosanitari Alzheimer), e. residenziale temporaneo (SAPA sezione ad alta protezione Alzheimer), f. residenziale definitivo (nuclei di primo e di secondo livello presso i centri di servizi).

• Necessità di presa in carico dei pazienti con patologia sia oncologica che non oncologica in fase terminale, che richiede un approccio di cura globale (medico-specialistica, infermieristico-dedicata, psicologica e assistenziale) nell’ultima fase della vita.

• Necessità di attivare un Hospice, quale centro residenziale di cure palliative, importante nodo della

rete territoriale di cure palliative, per l’assistenza sanitaria a persone affette da malattia attiva, progressiva e in fase avanzata, con prognosi limitata, che ha come obiettivo la qualità della vita.

• Necessità di progettare l’attivazione, presso un centro di servizi, di un modulo di accoglienza

residenziale per attività di riabilitazione, attualmente non previsto dalla programmazione regionale e quindi non accreditabile, destinato a persone anziane ed espressione, sul piano organizzativo, di un accordo tra diversi centri di servizi.

4. LE POLITICHE DI INTERVENTO: GLI OBIETTIVI

4.1 La vision Si condivide e si fa propria la vision proposta dalla Regione del Veneto: Porre attenzione al processo di invecchiamento della popolazione, sostenendo politiche di promozione del benessere della persona anziana, al fine di:

• Favorire l’invecchiamento nel proprio contesto di vita mantenendo il più a lungo possibile l’autonomia personale e limitando l’aggravarsi delle condizioni di salute

• Garantire assistenza all’anziano nelle situazioni di fragilità o non autonomia • Essere di supporto alla sua famiglia ponendo al centro la persona e sostenendone la libertà di

scelta.

4.1.1 Gli obiettivi generali

a. Sostenere la libera scelta del cittadino nell’accesso ai servizi in relazione alle sue specifiche esigenze

b. Migliorare la qualità di vita delle persone inserite nei Centri di servizi residenziali

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

41

c. Superare la logica delle Case di Riposo per spostarsi verso la piena attuazione dei Centri di servizi per le persone anziane

d. Promuovere una presa in carico globale della persona anziana, superando la logica dell’erogazione di singole prestazioni

e. Favorire la domiciliarità delle persone anziane, impiegando in modo flessibile le risorse disponibili

4.1.2 Gli obiettivi di mantenimento

a. Mantenimento degli attuali servizi e prestazioni dei sistemi della domiciliarità e della

residenzialità, in termini di tipologie e modalità di intervento, risorse impegnate, utenti presi in carico, interventi effettuati.

b. Mantenimento dello standard attuale di servizi e prestazioni, nel rispetto delle disposizioni regionali in materia di autorizzazione all’esercizio e accreditamento istituzionale.

c. Mantenimento dello standard attuale dei servizi domiciliari comunali, che garantiscono la copertura di oltre il 4% della popolazione anziana in SAD e di oltre il 2% in ADI.

d. Consolidamento della prassi in atto di valutazione multidimensionale e accesso ai servizi tramite l’ UVMD, con applicazione della scheda SVAMA, individuazione del profilo di non autosufficienza e del livello assistenziale.

e. Consolidamento della prassi in atto di accesso ai servizi residenziali e semiresidenziali secondo il Regolamento unico della residenzialità.

f. Consolidamento della partecipazione attiva delle persone inserite nei centri di servizi residenziali e dei famigliari, tramite i Comitati familiari-ospiti.

g. Consolidamento della prassi in atto di progetti integrati tra Centri di Servizi e territorio. h. Consolidamento della prassi in atto nell’ambito dell’ADI di elevata sinergia e integrazione

tra servizi sociali comunali e servizi sanitari (ospedalieri, per le dimissioni protette, e distrettuali per gli interventi a domicilio).

4.1.3 Gli obiettivi di sviluppo

a. Adeguare l’offerta di accoglienza residenziale per non autosufficienti al fabbisogno definito dalla Regione con CR 115/2010.

b. Sviluppare gli interventi per le persone affette da malattia di Alzheimer ed altre demenze: - Continuare e sviluppare le attività del progetto “Malattia di Alzheimer: in viaggio verso …

casa”, avviato nel 2010, relativo a interventi domiciliari basati su progetti individualizzati. - Rafforzare e diffondere i “Centri Sollievo” delle reti solidaristiche. - Sviluppare gli interventi del Centro Decadimento Cognitivo, con tutte le funzioni ad esso

attribuite dalla DGR 3542/2007. - Sviluppare l’accoglienza diurna dedicata a persone affette da demenza con necessità

assistenziali avanzate in maniera territorialmente distribuita nei due distretti sociosanitari. c. Sviluppare il sistema dei servizi domiciliari di Cure Palliative, per rispondere alle esigenze

dei malati terminali e dei malati con patologie cronico- degenerative in fase avanzata.

5. LE SCELTE OPERATIVE

5.1 Le azioni di mantenimento

5.1.1 Continuità, per tutto il quinquennio di vigenza del presente Piano, dei servizi e delle prassi in atto nel sistema della domiciliarità e della residenzialità, precedentemente illustrati, nel rispetto degli standard regionali e dei livelli qualitativi e quantitativi raggiunti.

Il riparto del fondo domiciliarità anziani Si confermano le percentuali di riparto del fondo domiciliarità anziani, facente parte nel Fondo per la Non Autosufficienza, previste nel Piano Locale per la Domiciliarità e nel Piano di Zona 2007-2010, nel rispetto dei vincoli posti dalla Regione del Veneto:

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42

fondo domiciliarità anziani vincolo regionale Piano di Zona 2011-2015

assegno di cura almeno 45,0% 66,04%

ADI comunale almeno 20,0% 24,96%

interventi di Sollievo almeno 7,0% 7,00%

reti solidaristiche almeno 0,5% 0,50%

progettualità sperimentali almeno 0,5% 0,50%

formazione operatori almeno 1,0% 1,00%

Totale 100,00%

5.2 Le azioni di potenziamento

5.2.1 Adeguamento dell’offerta di accoglienza residenziale e semiresidenziale

La programmazione regionale Con CR 115/2010, la Regione del Veneto ha definito il fabbisogno di residenzialità per il territorio dell’ULSS n. 8 in 1170 posti per non autosufficienti (1° e 2° livello e Sezione alta protezione Alzheimer). Ha definito inoltre che i posti autorizzabili/accreditabili sono calcolati aumentando il fabbisogno del 25%: sono pertanto accreditabili 1463 posti residenziali. Resta confermato il criterio di quantificazione dei posti di centro diurno sociosanitario, pari al 10% del fabbisogno: sono quindi accreditabili 117 posti di centro diurno.

Programmazione regionale per l’ULSS 8

DGR 457/2007 note DGR/CR 115/2010

Fabbisogno 1100 1170

posti autorizzabili di 1° + 2° livello + sapa

fabbisogno + 10% fabbisogno + 25%

1213 * 1463

incremento posti residenziali autorizzabili 250

posti autorizzabili di centro diurno sociosanitario

10% del fabbisogno 10% del fabbisogno

110 117

incremento posti diurni autorizzabili 7

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

43

La programmazione locale 2007-2010 La programmazione effettuata nel 2007 dei posti letto residenziali e dei posti nei centri diurni sociosanitari è stata integrata dalla Conferenza dei Sindaci in data 12.5.2010, con l’individuazione della localizzazione di nuovi posti di centro diurno, fino a raggiungere l’utilizzo di tutti i 110 posti previsti dalla programmazione regionale della DGR 457/2007, e di 2 nuovi posti di Stato Vegetativo Permanente, autorizzati dalla Regione con decreto dirigenziale 91 del 2.7.2010.

Posti letto per anziani: Programmazione Piano di Zona 2007-2010

posti per anziani non autosufficienti

posti per anziani

autosufficienti

autorizzati all'esercizio autorizzati al funzionamento

ma non all'esercizio

distretto Comune Centro di Servizio

posti di 1° livello

a intensità assistenziale minima/ridotta

posti di 2° livello

a maggior intensità

assistenziale

SAPA Totale SVP Totale

Posti in centro diurno

*

1 Castelfranco Veneto

Centro residenziale per anziani “D.Sartor”

171 19 190 5 195 30 + 15 55

1 Cavaso del Tomba Casa di soggiorno “Prealpina” S.r.l.

75 24 99 99 5 32

1 Cavaso del Tomba Casa di soggiorno "G. e A. Binotto"

0 0 52

2 Cornuda Casa di riposo “Villa Fiorita” 28 28 28 10

1 Crespano del Grappa

Casa di riposo “Aita” 80 30 110 110 5 20

2 Crocetta del Montello

Casa di riposo per anziani “Villa belvedere”

51 24 75 75 5 8 50

2 Montebelluna Casa di riposo “Umberto I” 68 29 10 107 107 5 + 15 5

2 Pederobba IPAB “Opere Pie di Onigo” 164 24 188 7 195 15

1 Possagno fondazione casa di riposo e pensionato per anziani

0 0 60

2 Trevignano casa di riposo "Villa Pasinetti" 0 0 46

2 Valdobbiadene Istituti di sogg. per anziani “San Gregorio”

152 24 176 176 5 70

1 Vedelago Centro residenziale per anziani “Mons. L.C.”

93 24 117 117 3

2 Vidor Casa di riposo e Opere pie riunite 34 34 34 9

2 Volpago del Montello

Casa di riposo “Guizzo Marseille” 65 24 89 89 10 3 38

TOTALE 981 222 10 1213 12 1225 110 83 376

Nei posti di centro diurno sono compresi due centri diurni Alzheimer di 15 posti ciascuno a Castelfranco Veneto e a Montebelluna

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

44

Le richieste presentate al Tavolo Anziani per il Piano di zona 2011-2015

posti residenziali per non autosufficienti

Accreditabilità di posti per

autosufficienti esistenti/da costruire distretto Comune Centro di Servizio

Accreditabilità dei posti non auto già

autorizzati al funzionamento ma non all'esercizio

Conversione in posti non auto di

posti già autorizzati per autosufficienti

Accreditabilità di posti per non

auto in costruzione

Accreditabilità di posti per non auto da costruire Totale

1 Castelfranco Veneto

Centro residenziale per anziani “D.Sartor” 55 55

36 (da costruire)

1 Cavaso del Tomba Casa di soggiorno “Prealpina” srl 32 35 67

1 Cavaso del Tomba Casa di soggiorno "G. e A. Binotto" 0

2 Cornuda Casa di riposo “Villa Fiorita” 10 10

1 Crespano del Grappa Casa di riposo “Aita” 20 28 48

2 Crocetta del Montello

Casa di riposo per anziani “Villa belvedere” 8 50 58

2 Montebelluna Casa di riposo “Umberto I” 5 60 65

2 Pederobba IPAB “Opere Pie di Onigo” 35 35

1 Possagno fondazione casa di riposo e pensionato per anziani 0

2 Trevignano casa di riposo "Villa Pasinetti" 0

2 Valdobbiadene Istituti di sogg. per anziani “San Gregorio” 60 24 84

1 Vedelago Centro residenziale per anziani “Mons. L.C.” 3 60 63

30 (da costruire)

2 Vidor Casa di riposo e Opere pie riunite 9 17 26

2 Volpago del Montello Casa di riposo “Guizzo Marseille” 3 38 41

1 Asolo Comunità Alloggio "Casa Vendrame Patrizia" 0 9

2 Montebelluna Europa 2000 srl “La Casa del Francese” 120 120

TOTALE 83 210 24 355 672 75

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

45

Le richieste presentate al Tavolo Anziani che vengono accolte

posti residenziali per non autosufficienti

Accreditabilità di posti per

autosufficienti esistenti/da costruire distretto Comune Centro di Servizio

Accreditabilità dei posti non auto già

autorizzati al funzionamento ma non all'esercizio

Conversione in posti non auto di

posti già autorizzati per autosufficienti

Accreditabilità di posti per non

auto in costruzione

Accreditabilità di posti per non auto da costruire Totale

1 Castelfranco Veneto

Centro residenziale per anziani “D.Sartor” 55 55

36 (da costruire)

1 Cavaso del Tomba Casa di soggiorno “Prealpina” srl 32 32

1 Cavaso del Tomba Casa di soggiorno "G. e A. Binotto" 0

2 Cornuda Casa di riposo “Villa Fiorita” 6 6

1 Crespano del Grappa Casa di riposo “Aita” 20 20

2 Crocetta del Montello

Casa di riposo per anziani “Villa belvedere” 8 27 35

2 Montebelluna Casa di riposo “Umberto I” 5 5

2 Pederobba IPAB “Opere Pie di Onigo” 0

1 Possagno fondazione casa di riposo e pensionato per anziani 0

2 Trevignano casa di riposo "Villa Pasinetti" 0

2 Valdobbiadene Istituti di sogg. per anziani “San Gregorio” 33 33

1 Vedelago Centro residenziale per anziani “Mons. L.C.” 3 3

30 (da costruire)

2 Vidor Casa di riposo e Opere pie riunite 9 9

2 Volpago del Montello Casa di riposo “Guizzo Marseille” 3 21 24

1 Asolo Comunità Alloggio "Casa Vendrame Patrizia" 0 9

2 Montebelluna Europa 2000 srl “La Casa del Francese” 0

TOTALE 83 139 0 0 222 75

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

46

La programmazione locale 2011-2015

Posti letto per anziani: Programmazione Piano di Zona 2011-2015

posti per anziani non autosufficienti

posti per anziani

autosufficienti attualmente

attivi

posti per anziani

autosufficienti autorizzati

alla realizzazione

autorizzati/autorizzabili all'esercizio

distretto Comune Centro di Servizio

posti di 1° livello

a intensità assistenziale minima/ridotta

posti di 2° livello

a maggior intensità

assistenziale

SAPA Totale SVP Totale

Posti in centro diurno

*

1 Castelfranco Veneto

Centro residenziale per anziani “D.Sartor”

226 19 245 5 250 30 + 15 36

1 Cavaso del Tomba Casa di soggiorno “Prealpina” S.r.l.

107 24 131 131 5

1 Cavaso del Tomba Casa di soggiorno "G. e A. Binotto"

0 0 52

2 Cornuda Casa di riposo “Villa Fiorita” 34 34 34 4

1 Crespano del Grappa

Casa di riposo “Aita” 100 30 130 130 5 0

2 Crocetta del Montello

Casa di riposo per anziani “Villa belvedere”

86 24 110 110 5 23

2 Montebelluna Casa di riposo “Umberto I” 73 29 10 112 112 5 + 15

2 Pederobba IPAB “Opere Pie di Onigo” 164 24 188 7 195 15

1 Possagno fondazione casa di riposo e pensionato per anziani

0 0 60

2 Trevignano casa di riposo "Villa Pasinetti" 0 0 46

2 Valdobbiadene Istituti di sogg. per anziani “San Gregorio”

185 24 209 209 5 37

1 Vedelago Centro residenziale per anziani “Mons. L.C.”

96 24 120 120 30

2 Vidor Casa di riposo e Opere pie riunite 43 43 43

2 Volpago del Montello

Casa di riposo “Guizzo Marseille” 89 24 113 113 10 17

1 Asolo Comunità Alloggio "Casa Vendrame Patrizia"

0 0 9

TOTALE 1203 222 10 1435 12 1447 110 237 75

Restano provvisoriamente “congelati” e quindi da assegnare successivamente 28 posti residenziali per non auto-sufficienti Nei posti di centro diurno sono compresi i due centri diurni Alzheimer di 15 posti ciascuno a Castelfranco Veneto e a Montebelluna

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

47

Le richieste presentate al Tavolo Anziani, non immediatamente accolte, da considerare per successive programmazioni

posti residenziali per non autosufficienti

distretto Comune Centro di Servizio

Accreditabilità dei posti non auto già

autorizzati al funzionamento ma non all'esercizio

Conversione in posti non auto di

posti già autorizzati per autosufficienti

Accreditabilità di posti per non

auto in costruzione

Accreditabilità di posti per non auto da costruire Totale

1 Castelfranco Veneto

Centro residenziale per anziani “D.Sartor” 0

1 Cavaso del Tomba Casa di soggiorno “Prealpina” srl 35 35

1 Cavaso del Tomba Casa di soggiorno "G. e A. Binotto" 0

2 Cornuda Casa di riposo “Villa Fiorita” 4 4

1 Crespano del Grappa Casa di riposo “Aita” 28 28

2 Crocetta del Montello

Casa di riposo per anziani “Villa belvedere” 23 23

2 Montebelluna Casa di riposo “Umberto I” 60 60

2 Pederobba IPAB “Opere Pie di Onigo” 35 35

1 Possagno fondazione casa di riposo e pensionato per anziani 0

2 Trevignano casa di riposo "Villa Pasinetti" 0

2 Valdobbiadene Istituti di sogg. per anziani “San Gregorio” 27 24 51

1 Vedelago Centro residenziale per anziani “Mons. L.C.” 60 60

2 Vidor Casa di riposo e Opere pie riunite 17 17

2 Volpago del Montello Casa di riposo “Guizzo Marseille” 17 17

1 Asolo Comunità Alloggio "Casa Vendrame Patrizia" 0

2 Montebelluna Europa 2000 srl “La Casa del Francese” 120 120

TOTALE 0 71 24 355 450

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

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Nel periodo di vigenza del presente Piano di zona 2011-2015, una volta resa definitiva la programmazione regionale del fabbisogno per singolo ambito di ULSS, di cui alla CR 115 /2010, la Conferenza dei Sindaci potrà procedere, con priorità per le richieste presentate al Tavolo Anziani e rimaste inevase e comunque rimanendo entro i limiti consentiti dalla Regione per l’accreditabilità, a: • programmare fino a 28 ulteriori posti residenziali per non autosufficienti accreditabili; • convertire in 2° livello posti di 1° livello, fino ad avere un massimo di 291 posti di 2° livello e 1162

posti di 1° livello; • programmare fino a 7 ulteriori posti diurni per non autosufficienti accreditabili; • programmare ulteriori posti per anziani autosufficienti. Le impegnative di residenzialità

Impegnative di residenzialità per anziani del territorio dell’ULSS n. 8

utilizzate nel 2010

programmazione 2011-2015 (DGR/CR 115/2010)

1° livello 905 948

2° livello 222 222

Totale 1° e 2° livello 1127 1170

SAPA 10 10

SVP 10 12 *

centro diurno 44 117 * di cui 2 autorizzate con decreto dirigenziale regionale 91 del 2.7.2010

Il numero totale delle impegnative di 1° e di 2° livello che l’azienda ULSS n. 8 può emettere corrisponde al fabbisogno individuato dalla Regione, pari a 1170. Pertanto, in relazione alla programmazione che la Conferenza dei Sindaci potrà effettuare nel quinquennio 2011-2015, come sopra riportato, il numero di impegnative di 2° livello potrà aumentare, con contestuale riduzione di quelle di 1° livello, fino a raggiungere il 25% di quelle di 1° livello, quindi fino a 234 impegnative di 2° livello e 936 impegnative di 1° livello.

5.3 Le azioni di innovazione Le principali azioni di innovazione fanno riferimento al problema ritenuto prioritario nell’analisi dei bisogni dell’area anziani: il decadimento cognitivo e le demenze, di tipo Alzheimer o di altro tipo.

5.3.1 Progetto: “Malattia di Alzheimer: in viaggio verso … casa” È prevista la prosecuzione, come azione di sistema, del progetto: “Malattia di Alzheimer: in viaggio verso … casa”. Il progetto prevede che ad alcune famiglie di anziani non-autosufficienti, selezionati dalla UVMD, venga data la possibilità di assistere il proprio congiunto a domicilio. A garanzia di questa impegnativa decisione vengono offerte, attraverso l’attribuzione di un budget di spesa per ogni progetto individualizzato di persona anziana da assistere a domicilio, delle prestazioni e dei servizi socio-sanitari e assistenziali, al fine di supportare la scelta di non istituzionalizzare il proprio congiunto e/o di favorirne le dimissioni da un centro di servizi residenziale. Il progetto si basa sulla consapevolezza di poter contare su una solida rete di servizi sociali comunali, avere una articolata realtà di volontariato organizzato, fare affidamento sulla crescita di un intraprendente privato sociale e sulla constatazione del carattere innovativo di alcune proposte fatte dai Centri di servizi. Modalità di finanziamento: L’attuale copertura è garantita da un finanziamento regionale a destinazione vincolata che viene a cessare e non è ripetibile. Per il quinquennio 2011-2015 viene destinata una quota pari al 50% del finanziamento riservato agli intervento di “sollievo” previsto nel fondo domiciliarità anziani, rientrante nel Fondo per la Non Autosufficienza.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

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5.3.2 I “Centri Sollievo” delle reti solidaristiche Viene valorizzata e potenziata la “rete” orientata al sollievo delle persone affette da morbo di Alzheimer e da altre demenze e delle loro famiglie, denominata “Centri Sollievo Alzheimer”, attivata da associazioni di volontari con il sostegno delle Amministrazioni Comunali, che hanno messo a disposizione le sedi nonché gli indispensabili interventi del servizio sociale professionale, e dell’azienda ULSS, con la consulenza dei medici specialisti del Centro Decadimento Cognitivo e del Servizio Cure Domiciliari. Si tratta di una quindicina di associazioni di volontariato che assicurano l’operatività di 13 Centri Sollievo attivi in 13 diversi Comuni (alcuni Comuni di ridotta popolazione convergono in uno stesso Centro, per cui i Comuni interessati sono in totale 17): si prevede di estendere l’esperienza, interessando progressivamente tutto il territorio dell’ULSS. Modalità di finanziamento: vengono riservate le due quote dello 0,50% ciascuna riservate alle reti solidaristiche e alle progettualità sperimentali, previste nel fondo domiciliarità anziani, rientrante nel Fondo per la Non Autosufficienza.

5.3.3 Il Centro Decadimento Cognitivo Si prevede il potenziamento del Centro Decadimento Cognitivo, servizio interstrutturale a cavallo tra ospedale e distretti, che fornisce interventi medici specialistici, psicologici e infermieristici per la diagnosi, la presa in carico, la cura e la continuità assistenziale delle persone con demenza, con percorsi riservati di accesso alle strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’azienda ULSS, con prestazioni effettuate in diverse sedi distrettuali e con modalità operative integrate con i servizi sociali comunali. Modalità di finanziamento: Le attività del Centro Decadimento Cognitivo trovano copertura economica nell’ambito della quota del Fondo Sanitario Regionale attribuita all’azienda ULSS per le attività ospedaliere e distrettuali.

5.3.4 I Centri Diurni Alzheimer Nel Piano di Zona 2007-2010 è prevista l’attivazione di due centri diurni sociosanitari specificamente dedicati alle persone con malattia di Alzheimer e altre demenze, di 15 posti ciascuno, ubicati in ciascuno dei due distretti sociosanitari e attribuiti ai centri di servizio “Domenico Sartor” di Castelfranco Veneto e “Umberto 1°” di Montebelluna.

Modalità di finanziamento: La programmazione di questi centri diurni e il loro finanziamento per la parte sanitaria rientrano nelle previsioni della residenzialità anziani, di cui al punto 5.2.1:

• quota sanitaria a carico dell’azienda ULSS, nella misura stabilita dalla Regione; • quota sociale-alberghiera a carico dell’utente e/o del Comune di competenza

anno importo totale

costo sanitario (quota

regionale)

costo sociale totale

a carico ULSS - sociale

a carico delle famiglie e/o Comuni di

competenza 2011 498.339,50 205.155,50 293.184,00 293.184,00 2012 507.309,62 208.848,30 298.461,31 298.461,31 2013 516.441,19 212.607,57 303.833,62 303.833,62 2014 525.737,13 216.434,51 309.302,62 309.302,62 2015 535.200,40 220.330,33 314.870,07 314.870,07

2.583.027,83 1.063.376,22 1.519.651,62 - 1.519.651,62

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5.3.5 Le Cure Palliative Si prevede il rafforzamento delle attività dell’azienda ULSS, domiciliari e ambulatoriali, a favore dei malati terminali e dei malati con patologie cronico-degenerative in fase avanzata, con un approccio di cura globale (medico-specialistica, infermieristico-dedicata, psicologica e assistenziale), secondo le modalità definite nella LR 7/2009 e nella deliberazione n. 1114/2010 dell’azienda ULSS n. 8. Modalità di finanziamento: Le attività per le cure palliative vengono realizzate subordinatamente agli appositi trasferimenti regionali nell’ambito del Fondo Sanitario Regionale. TABELLA 1/A: descrizione delle azioni di mantenimen to Gli importi esposti sono stati calcolati sommando i ricavi da retta alberghiera dichiarati dai Centri di servizio per il 2009 alla spesa sanitaria relativa alle quote di rilievo sanitario, alle prestazioni erogate nei singoli Centri di servizio (in proporzione, nelle singole unità di offerta: prestazioni fisioterapiche, psicologiche, mediche) e ai presidi e farmaci consumati nel 2009. L’importo è stato indicizzato all’1,8% annuo. Il numero dei posti fa riferimento a tutti i posti esistenti con autorizzazione all’esercizio e al funzionamento.

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Posti utilizzati Sociale Sanitario Totale

persone anziane non-autosufficienti con

ridotto minimo bisogno assistenziale

centro residenziale per anziani “D. Sartor”

Castelfranco Veneto IPAB

2011 226 € 4.069.517,97 € 3.470.219,74 € 7.539.737,702012 226 € 4.142.769,29 € 3.532.683,69 € 7.675.452,982013 226 € 4.217.339,14 € 3.596.272,00 € 7.813.611,142014 226 € 4.293.251,24 € 3.661.004,89 € 7.954.256,142015 226 € 4.370.529,77 € 3.726.902,98 € 8.097.432,75

persone anziane non-auto con maggiore

bisogno assistenziale

centro residenziale per anziani “D. Sartor”

Castelfranco Veneto IPAB

2011 19 € 369.609,47 € 433.464,48 € 803.073,962012 19 € 376.262,44 € 441.266,84 € 817.529,292013 19 € 383.035,17 € 449.209,65 € 832.244,822014 19 € 389.929,80 € 457.295,42 € 847.225,222015 19 € 396.948,54 € 465.526,74 € 862.475,28

centro diurno per persone anziane non-

autosufficienti

centro residenziale per anziani “D. Sartor”

Castelfranco Veneto IPAB

2011 24 € 278.069,41 € 230.326,94 € 508.396,352012 24 € 283.074,66 € 234.472,83 € 517.547,492013 24 € 288.170,00 € 238.693,34 € 526.863,342014 24 € 293.357,06 € 242.989,82 € 536.346,882015 24 € 298.637,49 € 247.363,64 € 546.001,13

stati vegetativi permanenti

centro residenziale per anziani “D. Sartor”

Castelfranco Veneto IPAB

2011 5 € 0,00 € 347.945,45 € 347.945,452012 5 € 0,00 € 354.208,47 € 354.208,472013 5 € 0,00 € 360.584,22 € 360.584,222014 5 € 0,00 € 367.074,74 € 367.074,742015 5 € 0,00 € 373.682,08 € 373.682,08

persone anziane non-autosufficienti con

ridotto minimo bisogno assistenziale

casa di riposo “Villa Fiorita” Cornuda IPAB

2011 28 € 476.021,25 € 560.871,81 € 1.036.893,062012 28 € 484.589,64 € 570.967,50 € 1.055.557,142013 28 € 493.312,25 € 581.244,92 € 1.074.557,172014 28 € 502.191,87 € 591.707,33 € 1.093.899,202015 28 € 511.231,32 € 602.358,06 € 1.113.589,38

casa per persone anziane autosufficienti

casa di riposo “Villa Fiorita” Cornuda IPAB

2011 10 € 155.460,26 € 0,00 € 155.460,262012 10 € 158.258,54 € 0,00 € 158.258,542013 10 € 161.107,20 € 0,00 € 161.107,202014 10 € 164.007,13 € 0,00 € 164.007,132015 10 € 166.959,25 € 0,00 € 166.959,25

persone anziane non-autosufficienti con

ridotto minimo bisogno assistenziale

casa di riposo “Aita” Crespano del Grappa

IPAB

2011 80 € 1.379.661,99 € 1.574.807,51 € 2.954.469,492012 80 € 1.404.495,90 € 1.603.154,04 € 3.007.649,942013 80 € 1.429.776,83 € 1.632.010,82 € 3.061.787,642014 80 € 1.455.512,81 € 1.661.387,01 € 3.116.899,822015 80 € 1.481.712,04 € 1.691.291,98 € 3.173.004,02

persone anziane non-autosufficienti con maggiore bisogno

assistenziale

casa di riposo “Aita” Crespano del Grappa

IPAB

2011 30 € 519.749,52 € 688.886,30 € 1.208.635,822012 30 € 529.105,02 € 701.286,25 € 1.230.391,262013 30 € 538.628,91 € 713.909,40 € 1.252.538,312014 30 € 548.324,23 € 726.759,77 € 1.275.084,002015 30 € 558.194,06 € 739.841,45 € 1.298.035,51

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

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Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Posti utilizzati Sociale Sanitario Totale

casa per persone anziane autosufficienti

casa di riposo “Aita” Crespano del Grappa

IPAB

2011 20 € 262.983,80 € 0,00 € 262.983,802012 20 € 267.717,50 € 0,00 € 267.717,502013 20 € 272.536,42 € 0,00 € 272.536,422014 20 € 277.442,08 € 0,00 € 277.442,082015 20 € 282.436,03 € 0,00 € 282.436,03

persone anziane non-autosufficienti con

ridotto minimo bisogno assistenziale

casa di riposo per anziani “Villa Belvedere”

Crocetta del Montello IPAB

2011 59 € 825.678,71 € 1.036.126,50 € 1.861.805,212012 59 € 840.540,93 € 1.054.776,78 € 1.895.317,702013 59 € 855.670,66 € 1.073.762,76 € 1.929.433,422014 59 € 871.072,74 € 1.093.090,49 € 1.964.163,222015 59 € 886.752,05 € 1.112.766,12 € 1.999.518,16

persone anziane non-auto con maggiore

bisogno assistenziale

casa di riposo per anziani “Villa Belvedere”

Crocetta del Montello IPAB

2011 24 € 402.261,60 € 546.324,34 € 948.585,932012 24 € 409.502,31 € 556.158,18 € 965.660,482013 24 € 416.873,35 € 566.169,02 € 983.042,372014 24 € 424.377,07 € 576.360,07 € 1.000.737,132015 24 € 432.015,85 € 586.734,55 € 1.018.750,40

casa per persone anziane autosufficienti

casa di riposo per anziani “Villa Belvedere”

Crocetta del Montello IPAB

2011 50 € 770.004,28 € 0,00 € 770.004,282012 50 € 783.864,35 € 0,00 € 783.864,352013 50 € 797.973,91 € 0,00 € 797.973,912014 50 € 812.337,44 € 0,00 € 812.337,442015 50 € 826.959,52 € 0,00 € 826.959,52

persone anziane non-autosufficienti con

ridotto minimo bisogno assistenziale

casa di riposo “Umberto I” IPAB

2011 73 € 1.543.191,10 € 1.381.718,65 € 2.924.909,752012 73 € 1.570.968,54 € 1.406.589,58 € 2.977.558,132013 73 € 1.599.245,98 € 1.431.908,20 € 3.031.154,182014 73 € 1.628.032,41 € 1.457.682,54 € 3.085.714,952015 73 € 1.657.336,99 € 1.483.920,83 € 3.141.257,82

persone anziane non-auto con maggiore

bisogno assistenziale

casa di riposo “Umberto I” IPAB

2011 29 € 542.159,12 € 646.277,61 € 1.188.436,732012 29 € 551.917,98 € 657.910,61 € 1.209.828,592013 29 € 561.852,51 € 669.753,00 € 1.231.605,512014 29 € 571.965,85 € 681.808,56 € 1.253.774,412015 29 € 582.261,24 € 694.081,11 € 1.276.342,35

centro diurno per persone anziane non-

autosufficienti

casa di riposo “Umberto I” IPAB

2011 5 € 31.610,99 € 25.018,17 € 56.629,172012 5 € 32.179,99 € 25.468,50 € 57.648,492013 5 € 32.759,23 € 25.926,93 € 58.686,162014 5 € 33.348,89 € 26.393,62 € 59.742,512015 5 € 33.949,17 € 26.868,70 € 60.817,88

SAPA casa di riposo “Umberto I” IPAB

2011 10 € 9.046,07 € 23.150,59 € 32.196,662012 10 € 9.208,90 € 23.567,30 € 32.776,202013 10 € 9.374,66 € 23.991,51 € 33.366,172014 10 € 9.543,41 € 24.423,36 € 33.966,762015 10 € 9.715,19 € 24.862,98 € 34.578,17

casa albergo-mini alloggi

casa di riposo “Umberto I” IPAB

2011 36 € 223.498,82 € 0,00 € 223.498,822012 36 € 227.521,79 € 0,00 € 227.521,792013 36 € 231.617,19 € 0,00 € 231.617,192014 36 € 235.786,30 € 0,00 € 235.786,302015 36 € 240.030,45 € 0,00 € 240.030,45

persone anziane non-autosufficienti con

ridotto minimo bisogno assistenziale

Ipab “Opere Pie d’Onigo” Pederobba IPAB

2011 164 € 2.583.092,34 € 3.211.577,91 € 5.794.670,252012 164 € 2.629.588,00 € 3.269.386,31 € 5.898.974,312013 164 € 2.676.920,59 € 3.328.235,26 € 6.005.155,852014 164 € 2.725.105,16 € 3.388.143,50 € 6.113.248,662015 164 € 2.774.157,05 € 3.449.130,08 € 6.223.287,13

persone anziane non-auto con maggiore

bisogno assistenziale

Ipab “Opere Pie d’Onigo” Pederobba IPAB

2011 24 € 370.294,88 € 480.307,88 € 850.602,762012 24 € 376.960,18 € 488.953,42 € 865.913,612013 24 € 383.745,47 € 497.754,58 € 881.500,052014 24 € 390.652,89 € 506.714,17 € 897.367,052015 24 € 397.684,64 € 515.835,02 € 913.519,66

centro diurno per persone anziane non-

autosufficienti

Ipab “Opere Pie d’Onigo” Pederobba IPAB

2011 10 € 56.966,57 € 67.251,78 € 124.218,362012 10 € 57.991,97 € 68.462,31 € 126.454,292013 10 € 59.035,83 € 69.694,63 € 128.730,462014 10 € 60.098,47 € 70.949,14 € 131.047,612015 10 € 61.180,25 € 72.226,22 € 133.406,47

casa albergo-mini alloggi

Ipab “Opere Pie d’Onigo” Pederobba IPAB

2011 18 € 319.674,46 € 0,00 € 319.674,462012 18 € 325.428,60 € 0,00 € 325.428,602013 18 € 331.286,32 € 0,00 € 331.286,322014 18 € 337.249,47 € 0,00 € 337.249,472015 18 € 343.319,96 € 0,00 € 343.319,96

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

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Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Posti utilizzati Sociale Sanitario Totale

centro diurno per anziani autosufficienti

Ipab “Opere Pie d’Onigo” Pederobba IPAB

2011 10 € 57.094,82 € 0,00 € 57.094,822012 10 € 58.122,53 € 0,00 € 58.122,532013 10 € 59.168,73 € 0,00 € 59.168,732014 10 € 60.233,77 € 0,00 € 60.233,772015 10 € 61.317,98 € 0,00 € 61.317,98

stati vegetativi permanenti

Ipab “Opere Pie d’Onigo” Pederobba IPAB

2011 5 € 5.864,47 € 353.526,22 € 359.390,702012 5 € 5.970,04 € 359.889,70 € 365.859,732013 5 € 6.077,50 € 366.367,71 € 372.445,212014 5 € 6.186,89 € 372.962,33 € 379.149,222015 5 € 6.298,25 € 379.675,65 € 385.973,91

persone anziane non-autosufficienti con

ridotto minimo bisogno assistenziale

istituti di soggiorno per anziani “San Gregorio”

Pad. Geronazzo Valdobbiadene IPAB

2011 129 € 2.501.849,19 € 2.608.611,86 € 5.110.461,052012 129 € 2.546.882,48 € 2.655.566,87 € 5.202.449,352013 129 € 2.592.726,36 € 2.703.367,08 € 5.296.093,442014 129 € 2.639.395,44 € 2.752.027,69 € 5.391.423,122015 129 € 2.686.904,55 € 2.801.564,18 € 5.488.468,74

persone anziane non-autosufficienti con

ridotto minimo bisogno assistenziale

istituti di soggiorno per anziani “San Gregorio”

Pad. Villa dei Lauri Valdobbiadene IPAB

2011 23 € 0,00 € 442.731,32 € 442.731,322012 23 € 0,00 € 450.700,48 € 450.700,482013 23 € 0,00 € 458.813,09 € 458.813,092014 23 € 0,00 € 467.071,73 € 467.071,732015 23 € 0,00 € 475.479,02 € 475.479,02

persone anziane non-auto con maggiore

bisogno assistenziale

istituti di soggiorno per anziani “San Gregorio”

Pad. Villa dei Lauri Valdobbiadene IPAB

2011 24 € 410.421,86 € 556.867,16 € 967.289,022012 24 € 417.809,45 € 566.890,76 € 984.700,222013 24 € 425.330,02 € 577.094,80 € 1.002.424,822014 24 € 432.985,96 € 587.482,50 € 1.020.468,472015 24 € 440.779,71 € 598.057,19 € 1.038.836,90

casa per persone anziane autosufficienti

istituti di soggiorno per anziani “San Gregorio”

Pad. Meneghetti Valdobbiadene IPAB

2011 70 € 1.138.108,55 € 0,00 € 1.138.108,552012 70 € 1.158.594,51 € 0,00 € 1.158.594,512013 70 € 1.179.449,21 € 0,00 € 1.179.449,212014 70 € 1.200.679,29 € 0,00 € 1.200.679,292015 70 € 1.222.291,52 € 0,00 € 1.222.291,52

persone anziane non-autosufficienti con

ridotto minimo bisogno assistenziale

casa di riposo ed opere pie riunite Vidor IPAB

2011 43 € 649.205,17 € 654.260,46 € 1.303.465,632012 43 € 660.890,86 € 666.037,15 € 1.326.928,012013 43 € 672.786,90 € 678.025,82 € 1.350.812,722014 43 € 684.897,06 € 690.230,28 € 1.375.127,352015 43 € 697.225,21 € 702.654,43 € 1.399.879,64

persone anziane non-autosufficienti con

ridotto minimo bisogno assistenziale

casa di riposo “Guizzo Marseille” Volpago del

Montello IPAB

2011 68 € 1.687.771,77 € 1.321.568,31 € 3.009.340,082012 68 € 1.718.151,67 € 1.345.356,54 € 3.063.508,202013 68 € 1.749.078,40 € 1.369.572,95 € 3.118.651,352014 68 € 1.780.561,81 € 1.394.225,27 € 3.174.787,082015 68 € 1.812.611,92 € 1.419.321,32 € 3.231.933,24

persone anziane non-auto con maggiore

bisogno assistenziale

casa di riposo “Guizzo Marseille” Volpago del

Montello IPAB

2011 24 € 462.159,05 € 490.656,34 € 952.815,392012 24 € 470.477,91 € 499.488,15 € 969.966,072013 24 € 478.946,52 € 508.478,94 € 987.425,462014 24 € 487.567,55 € 517.631,56 € 1.005.199,112015 24 € 496.343,77 € 526.948,93 € 1.023.292,70

centro diurno per persone anziane non-

autosufficienti

casa di riposo “Guizzo Marseille” Volpago del

Montello IPAB

2011 5 € 11.104,21 € 7.949,79 € 19.054,002012 5 € 11.304,09 € 8.092,88 € 19.396,972013 5 € 11.507,56 € 8.238,55 € 19.746,122014 5 € 11.714,70 € 8.386,85 € 20.101,552015 5 € 11.925,56 € 8.537,81 € 20.463,37

centro diurno per anziani autosufficienti

casa di riposo “Guizzo Marseille” Volpago del

Montello IPAB

2011 5 € 2.735,90 € 0,00 € 2.735,902012 5 € 2.785,14 € 0,00 € 2.785,142013 5 € 2.835,27 € 0,00 € 2.835,272014 5 € 2.886,31 € 0,00 € 2.886,312015 5 € 2.938,26 € 0,00 € 2.938,26

casa per persone anziane autosufficienti

casa di riposo “Guizzo Marseille” Volpago del

Montello IPAB

2011 38 € 414.364,82 € 0,00 € 414.364,822012 38 € 421.823,39 € 0,00 € 421.823,392013 38 € 429.416,21 € 0,00 € 429.416,212014 38 € 437.145,70 € 0,00 € 437.145,702015 38 € 445.014,33 € 0,00 € 445.014,33

casa per persone anziane autosufficienti

casa di riposo “Villa Pasinetti” Trevignano

ente comunale

2011 46 € 559.219,08 € 0,00 € 559.219,082012 46 € 569.285,03 € 0,00 € 569.285,032013 46 € 579.532,16 € 0,00 € 579.532,162014 46 € 589.963,74 € 0,00 € 589.963,742015 46 € 600.583,08 € 0,00 € 600.583,08

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

53

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Posti utilizzati Sociale Sanitario Totale

centro diurno per anziani autosufficienti

casa di riposo “Villa Pasinetti” Trevignano

ente comunale

2011 5 € 14.525,12 € 0,00 € 14.525,122012 5 € 14.786,57 € 0,00 € 14.786,572013 5 € 15.052,73 € 0,00 € 15.052,732014 5 € 15.323,68 € 0,00 € 15.323,682015 5 € 15.599,50 € 0,00 € 15.599,50

casa per persone anziane autosufficienti

casa di soggiorno per anziani autosufficienti

“G. e A. Binotto” Cavaso del Tomba ente

comunale

2011 52 € 762.198,48 € 0,00 € 762.198,482012 52 € 775.918,05 € 0,00 € 775.918,052013 52 € 789.884,57 € 0,00 € 789.884,572014 52 € 804.102,50 € 0,00 € 804.102,502015 52 € 818.576,34 € 0,00 € 818.576,34

centro diurno per anziani autosufficienti

casa di soggiorno per anziani autosufficienti

“G. e A. Binotto” Cavaso del Tomba ente

comunale

2011 15 € 28.250,19 € 0,00 € 28.250,192012 15 € 28.758,70 € 0,00 € 28.758,702013 15 € 29.276,35 € 0,00 € 29.276,352014 15 € 29.803,33 € 0,00 € 29.803,332015 15 € 30.339,79 € 0,00 € 30.339,79

casa per persone anziane autosufficienti

fondazione casa di riposo e pensionato per

anziani Possano

2011 60 € 917.649,42 € 0,00 € 917.649,422012 60 € 934.167,11 € 0,00 € 934.167,112013 60 € 950.982,12 € 0,00 € 950.982,122014 60 € 968.099,79 € 0,00 € 968.099,792015 60 € 985.525,59 € 0,00 € 985.525,59

persone anziane non-autosufficienti con

ridotto minimo bisogno assistenziale

casa di soggiorno “Prealpina” s.r.l. Cavaso

del Tomba s.r.l.

2011 75 € 1.417.506,57 € 1.504.849,99 € 2.922.356,562012 75 € 1.443.021,69 € 1.531.937,29 € 2.974.958,982013 75 € 1.468.996,08 € 1.559.512,16 € 3.028.508,242014 75 € 1.495.438,01 € 1.587.583,38 € 3.083.021,392015 75 € 1.522.355,89 € 1.616.159,88 € 3.138.515,77

persone anziane non-auto con maggiore

bisogno assistenziale

casa di soggiorno “Prealpina” s.r.l. Cavaso

del Tomba s.r.l.

2011 24 € 452.670,41 € 542.712,79 € 995.383,192012 24 € 460.818,47 € 552.481,62 € 1.013.300,092013 24 € 469.113,21 € 562.426,29 € 1.031.539,492014 24 € 477.557,24 € 572.549,96 € 1.050.107,202015 24 € 486.153,27 € 582.855,86 € 1.069.009,13

casa per persone anziane autosufficienti

casa di soggiorno “Prealpina” s.r.l. Cavaso

del Tomba s.r.l.

2011 32 € 687.774,89 € 0,00 € 687.774,892012 32 € 700.154,84 € 0,00 € 700.154,842013 32 € 712.757,62 € 0,00 € 712.757,622014 32 € 725.587,26 € 0,00 € 725.587,262015 32 € 738.647,83 € 0,00 € 738.647,83

persone anziane non-autosufficienti con

ridotto minimo bisogno assistenziale

OIC centro residenziale per anziani “Mons.

Lorenzo Crico” Vedelago Fondazione Onlus

2011 96 € 1.838.956,94 € 1.774.022,58 € 3.612.979,522012 96 € 1.872.058,16 € 1.805.954,99 € 3.678.013,152013 96 € 1.905.755,21 € 1.838.462,17 € 3.744.217,382014 96 € 1.940.058,80 € 1.871.554,49 € 3.811.613,302015 96 € 1.974.979,86 € 1.905.242,47 € 3.880.222,34

persone anziane non-auto con maggiore

bisogno assistenziale

OIC centro residenziale per anziani “Mons.

Lorenzo Crico” Vedelago Fondazione Onlus

2011 24 € 450.386,41 € 596.665,45 € 1.047.051,862012 24 € 458.493,37 € 607.405,43 € 1.065.898,802013 24 € 466.746,25 € 618.338,73 € 1.085.084,982014 24 € 475.147,68 € 629.468,83 € 1.104.616,512015 24 € 483.700,34 € 640.799,27 € 1.124.499,60

casa albergo-mini alloggi

OIC centro residenziale per anziani “Mons.

Lorenzo Crico” Vedelago Fondazione Onlus

2011 30 € 163.221,03 € 0,00 € 163.221,032012 30 € 166.159,01 € 0,00 € 166.159,012013 30 € 169.149,87 € 0,00 € 169.149,872014 30 € 172.194,57 € 0,00 € 172.194,572015 30 € 175.294,07 € 0,00 € 175.294,07

centro diurno per anziani autosufficienti

OIC centro residenziale per anziani “Mons.

Lorenzo Crico” Vedelago Fondazione Onlus

2011 24 € 65.910,21 € 0,00 € 65.910,212012 24 € 67.096,59 € 0,00 € 67.096,592013 24 € 68.304,33 € 0,00 € 68.304,332014 24 € 69.533,81 € 0,00 € 69.533,812015 24 € 70.785,42 € 0,00 € 70.785,42

persone anziane non-autosufficienti con

ridotto minimo bisogno assistenziale

convento immacolata di Lourdes Vidor Ente

Religioso

2011 12 € 0,00 € 152.259,15 € 152.259,152012 12 € 0,00 € 154.999,81 € 154.999,812013 12 € 0,00 € 157.789,81 € 157.789,812014 12 € 0,00 € 160.630,03 € 160.630,032015 12 € 0,00 € 163.521,37 € 163.521,37

casa per persone anziane autosufficienti

convento immacolata di Lourdes Vidor Ente

Religioso

2011 12 € 146.847,11 € 0,00 € 146.847,112012 12 € 149.490,36 € 0,00 € 149.490,362013 12 € 152.181,19 € 0,00 € 152.181,192014 12 € 154.920,45 € 0,00 € 154.920,452015 12 € 157.709,01 € 0,00 € 157.709,01

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Persone Anziane

54

L’importo relativo all’Adi distrettuale calcola anche gli utenti dell’Adi programmata. Si tratta dell’importo di costo 2009 indicizzato all’1,8%. Per quanto riguarda gli altri interventi, si tratta degli importi di spesa 2009 non indicizzati.

Intervento Soggetto

responsabile/i della gestione

Anno utenti Sanitario regionale

Sociale regionale Totale risorse

ADI: Assistenza domiciliare

integrata con servizi sanitari

Ulss 8

2011 8255 € 5.477.691,02 € 0,00 € 5.477.691,02 2012 8255 € 5.576.289,46 € 0,00 € 5.576.289,46 2013 8255 € 5.676.662,67 € 0,00 € 5.676.662,67 2014 8255 € 5.778.842,60 € 0,00 € 5.778.842,60 2015 8255 € 5.882.861,76 € 0,00 € 5.882.861,76

Assegno di cura Ulss 8

2011 1121 € 1.858.258,69 € 775.347,31 € 2.633.606,00 2012 1121 € 1.858.258,69 € 775.347,31 € 2.633.606,00 2013 1121 € 1.858.258,69 € 775.347,31 € 2.633.606,00 2014 1121 € 1.858.258,69 € 775.347,31 € 2.633.606,00 2015 1121 € 1.858.258,69 € 775.347,31 € 2.633.606,00

Assegno di sollievo Ulss 8

2011 85 € 0,00 € 70.583,99 € 70.583,99 2012 85 € 0,00 € 70.583,99 € 70.583,99 2013 85 € 0,00 € 70.583,99 € 70.583,99 2014 85 € 0,00 € 70.583,99 € 70.583,99 2015 85 € 0,00 € 70.583,99 € 70.583,99

Progetto Alzheimer “In viaggio Verso

Casa”*

Ulss 8

2011 34 € 0,00 € 117.916,78 € 117.916,78 2012 34 € 0,00 € 117.916,78 € 117.916,78 2013 34 € 0,00 € 117.916,78 € 117.916,78 2014 34 € 0,00 € 117.916,78 € 117.916,78 2015 34 € 0,00 € 117.916,78 € 117.916,78

Reti solidaristiche e progettualità sperimentali

Ulss 8

2011 13 € 0,00 33.690,52 33.690,52 2012 13 € 0,00 33.690,52 33.690,52 2013 13 € 0,00 33.690,52 33.690,52 2014 13 € 0,00 33.690,52 33.690,52 2015 13 € 0,00 33.690,52 33.690,52

Attività di formazione

operatori sullo Sportello integrato

Ulss 8

2011 / € 0,00 33.690,52 33.690,52 2012 / € 0,00 33.690,52 33.690,52 2013 / € 0,00 33.690,52 33.690,52 2014 / € 0,00 33.690,52 33.690,52 2015 / € 0,00 33.690,52 33.690,52

* Il Budget previsto per utente è di € 3.500, pertanto il numero di utenti totali si può calcolare in 34. SAD

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno N° Utenti Copertura finanziaria (Risorse)

Utenti Comune Totale

Assistenza domiciliare

socio-assistenziale

30 Comuni dell’Ulss 8

2011 803 € 180.012,78 € 1.240.380,49 € 1.420.393,28 2012 803 € 183.253,01 € 1.262.707,34 € 1.445.960,36 2013 803 € 186.551,57 € 1.285.436,07 € 1.471.987,64 2014 803 € 189.909,50 € 1.308.573,92 € 1.498.483,42 2015 803 € 193.327,87 € 1.332.128,25 € 1.525.456,12

SAD IN ADI

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno N° Utenti

Copertura finanziaria (Risorse)

Utenti Regione Sociale Comune Totale

ADI: Assistenza domiciliare

integrata con servizi sanitari

30 Comuni dell’Ulss 8

2011 930 € 221.560,37 € 786.852,65 € 827.904,44 € 1.836.317,45 2012 930 € 225.548,46 € 801.015,99 € 842.806,72 € 1.869.371,17 2013 930 € 229.608,33 € 815.434,28 € 857.977,24 € 1.903.019,85 2014 930 € 233.741,28 € 830.112,10 € 873.420,83 € 1.937.274,21 2015 930 € 237.948,62 € 845.054,12 € 889.142,41 € 1.972.145,14

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55

ALTRI INTERVENTI COMUNALI

Interventi Numero di Comuni che

hanno erogato il servizio nel 2009

Anno

Posti/Utenti complessivi

gruppo di Comuni

Spesa complessiva

gruppo di Comuni

Attività ricreative, sociali, culturali (compresi i soggiorni climatici o

termali)

22

2011 3.041 € 167.867,60 2012 3.041 € 170.889,21 2013 3.041 € 173.965,22 2014 3.041 € 177.096,59 2015 3.041 € 180.284,33

Contributi per servizi alla persona 6

2011 71 € 100.752,25 2012 71 € 102.565,79 2013 71 € 104.411,97 2014 71 € 106.291,39 2015 71 € 108.204,63

Trasporto sociale 7

2011 157 € 98.466,84 2012 157 € 100.239,25 2013 157 € 102.043,55 2014 157 € 103.880,34 2015 157 € 105.750,18

Centri di aggregazione / sociali

8

2011 1955 € 66.079,13 2012 1955 € 67.268,55 2013 1955 € 68.479,39 2014 1955 € 69.712,01 2015 1955 € 70.966,83

Contributi economici a integrazione del reddito

familiare 11

2011 79 € 62.766,75 2012 79 € 63.896,55 2013 79 € 65.046,68 2014 79 € 66.217,53 2015 79 € 67.409,44

Contributi generici ad enti e associazioni

sociali 17

2011 € 42.035,37 2012 € 42.792,01 2013 € 43.562,27 2014 € 44.346,39 2015 € 45.144,62

Mensa 2

2011 75 € 20.206,25 2012 75 € 20.569,96 2013 75 € 20.940,22 2014 75 € 21.317,14 2015 75 € 21.700,85

Contributi economici per l'alloggio 7

2011 19 € 17.956,39 2012 19 € 18.279,60 2013 19 € 18.608,63 2014 19 € 18.943,59 2015 19 € 19.284,57

Centri estivi o invernali 2

2011 205 € 16.581,18 2012 205 € 16.879,65 2013 205 € 17.183,48 2014 205 € 17.492,78 2015 205 € 17.807,65

Contributi economici per cure o prestazioni

sanitarie 4

2011 10 € 3.264,42 2012 10 € 3.323,18 2013 10 € 3.383,00 2014 10 € 3.443,89 2015 10 € 3.505,88

Interventi per l'integrazione sociale dei

soggetti deboli o a rischio

8

2011 336 € 4.412,67 2012 336 € 4.492,10 2013 336 € 4.572,95 2014 336 € 4.655,27 2015 336 € 4.739,06

Corso Sollievo Festa Anziani 4

2011 634 € 17.935,66 2012 634 € 18.258,50 2013 634 € 18.587,15 2014 634 € 18.921,72 2015 634 € 19.262,31

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Interventi Numero di Comuni che

hanno erogato il servizio nel 2009

Anno

Posti/Utenti complessivi

gruppo di Comuni

Spesa complessiva

gruppo di Comuni

Altri intervent 5

2011 97 € 12.012,12 2012 97 € 12.228,34 2013 97 € 12.448,45 2014 97 € 12.672,53 2015 97 € 12.900,63

TABELLA 1/B: descrizione delle azioni di potenziame nto o riconversione

Intervento Anno Variazioni posti Retta Utenti Sanitario

Regionale Totale

persone anziane non-autosufficienti con ridotto minimo bisogno assistenziale

2011 139 € 2.533.666,84 € 3.846.416,46 € 6.380.083,30

2012 139 € 2.579.272,84 € 3.915.651,95 € 6.494.924,79 2013 139 € 2.625.699,75 € 3.986.133,69 € 6.611.833,44 2014 139 € 2.672.962,35 € 4.057.884,09 € 6.730.846,44

2015 139 € 2.721.075,67 € 4.130.926,01 € 6.852.001,68 centro diurno per persone anziane non-autosufficienti

2011 66 € 519.311,78 € 469.166,92 € 988.478,70 2012 66 € 528.659,40 € 477.611,92 € 1.006.271,32 2013 66 € 538.175,26 € 486.208,94 € 1.024.384,20 2014 66 € 547.862,42 € 494.960,70 € 1.042.823,12 2015 66 € 557.723,94 € 503.869,99 € 1.061.593,93

stati vegetativi permanenti

2011 2 € 2.345,79 € 141.410,49 € 143.756,28 2012 2 € 2.388,01 € 143.955,88 € 146.343,89 2013 2 € 2.431,00 € 146.547,08 € 148.978,08 2014 2 € 2.474,76 € 149.184,93 € 151.659,69 2015 2 € 2.519,30 € 151.870,26 € 154.389,56

casa per persone anziane autosufficienti

2011 -139 -€ 2.148.738,39 € 0,00 -€ 2.148.738,39 2012 -139 -€ 2.187.415,69 € 0,00 -€ 2.187.415,69 2013 -139 -€ 2.226.789,17 € 0,00 -€ 2.226.789,17 2014 -139 -€ 2.266.871,37 € 0,00 -€ 2.266.871,37 2015 -139 -€ 2.307.675,06 € 0,00 -€ 2.307.675,06

Nota 1: Non sono conteggiati i costi dei 28 ulteriori posti residenziali per non autosufficienti accreditabili. Nota 2: Nei 139 posti per non autosufficienti non sono conteggiati gli 83 posti precedentemente autorizzati al solo funzionamento dal momento che già inclusi nelle tabelle di mantenimento. La valorizzazione dell’importo sanitario regionale (impegnative di residenzialità) è stata invece calcolata su 222 nuovi posti (139 + 83).

TABELLA 1/C: descrizione delle azioni innovative

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Posti Retta Utenti Sanitario Regionale

Sociale Comuni Totale

Centro Diurno

Alzheimer DS 1

Centro di Servizi "Domenico

Sartor"

2011 15 € 146.592,00 € 102.577,75 € 0,00 € 249.169,75 2012 15 € 149.230,66 € 104.424,15 € 0,00 € 253.654,81 2013 15 € 151.916,81 € 106.303,79 € 0,00 € 258.220,60 2014 15 € 154.651,31 € 108.217,26 € 0,00 € 262.868,57 2015 15 € 157.435,04 € 110.165,17 € 0,00 € 267.600,20

Centro Diurno

Alzheimer DS 2

Centro di Servizi "Umberto I" di Montebelluna

2011 15 € 146.592,00 € 102.577,75 € 0,00 € 249.169,75 2012 15 € 149.230,66 € 104.424,15 € 0,00 € 253.654,81 2013 15 € 151.916,81 € 106.303,79 € 0,00 € 258.220,60 2014 15 € 154.651,31 € 108.217,26 € 0,00 € 262.868,57 2015 15 € 157.435,04 € 110.165,17 € 0,00 € 267.600,20

Comunità alloggio per

persone anziane

Patrizia Vendrame

2011 9 € 128.812,48 € 0,00 € 10.314,46 € 139.126,95 2012 9 € 131.131,11 € 0,00 € 10.500,12 € 141.631,23 2013 9 € 133.491,47 € 0,00 € 10.689,13 € 144.180,59 2014 9 € 135.894,31 € 0,00 € 10.881,53 € 146.775,84 2015 9 € 138.340,41 € 0,00 € 11.077,40 € 149.417,81

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AREA DISABILITÀ

1. INTRODUZIONE In coerenza con gli indirizzi regionali di programmazione in materia ed in continuità con il piano di zona 2007-2010 della Conferenza dei Sindaci e dell’Azienda-ULSS n. 8, l’approccio ai problemi della persona disabile si ispira ai seguenti principi fondamentali:

1. Centralità della persona e della famiglia 2. Presa in carico globale attraverso progetti individuali approvati dall’unità di valutazione

multidimensionale distrettuale (UVMD) tramite la scheda SVaMDi/ICF (scheda di valutazione multidimensionale del disabile, redatta secondo la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, approvata dall’OMS, di cui alla DGR 331/2007)

3. Particolare attenzione alle persone in condizioni di gravità 4. Programmazione territoriale degli interventi 5. Integrazione socio-sanitaria degli interventi 6. Appropriatezza, efficacia, libertà di scelta dell’utente, compatibilità economica

2. LA RETE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI 2.1 Il sistema della domiciliarità

Il sistema della domiciliarità nel territorio dell’ULSS n. 8 è costituito dalla rete dei servizi sociali e sociosanitari integrati, finalizzati a sostenere la permanenza della persona con disabilità nel proprio contesto di affetti e di vita sociale, con la migliore realizzazione personale possibile. Tale rete di servizi viene qui sinteticamente presentata in quanto è obiettivo di Piano il suo mantenimento e consolidamento nel prossimo quinquennio.

2.1.1 Il servizio di neuropsichiatria infantile, operante in cinque sedi (Asolo, Castelfranco Veneto, Montebelluna, Giavera del Montello, Valdobbiadene), si occupa di diagnosi e riabilitazione dei minori in età compresa tra 0 e 18 anni, affetti da disturbi specifici Nell’anno 2009 gli utenti in carico sono stati 3319. Per l’espletamento delle proprie funzioni, il Servizio collabora strettamente con la Scuola, secondo quanto previsto dalla L. 104/92 e dall’Accordo di Programma provinciale relativo all’integrazione scolastica e sociale delle persone in situazione di handicap e provvede alla valutazione, diagnosi e predisposizione della documentazione per la certificazione di handicap da parte dell’UVMD. Per l’anno scolastico 2009/2010 gli alunni certificati sono stati 757. Nell’ambito del Servizio sono organizzati 2 ambulatori specifici per i disturbi pervasivi dello sviluppo ed un ambulatorio per i disturbi da deficit di attenzione/iperattività.

2.1.2 Il servizio di integrazione scolastica e sociale disabili , che afferisce al servizio di neuropsichiatria infantile, organizza gli interventi per gli alunni disabili che necessitano del supporto di personale di assistenza (operatori sociosanitari) per l’autonomia e la comunicazione personale (227 nel corrente a.s.).

servizio di integrazione scolastica e sociale disabili a.s. 2010-2011

Bisogno scuola/attività n. utenti

* ore annue di assistenza **

diritto allo studio

Infanzia 68 29.563

Primaria 78 27.836

sec. 1° grado 42 16.335

sec. 2° grado e CFP 39 15.147

Totale 227 88.881

diritto alla vita sociale centri estivi di cui 98 10.384

Totale complessivo 227 99.264

* gli utenti seguiti nei centri estivi sono seguiti anche a scuola ** compresi due utenti seguiti da infermiere e uno seguito da educatore

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2.1.3 Il servizio per l’handicap dell’età adulta è un’unità operativa interdistrettuale che esercita la

presa in carico delle persone con disabilità dai 18 ai 65 anni, in sinergia con i servizi sociali comunali. È il servizio di riferimento per tutti gli interventi territoriali, diurni e residenziali del territorio dell’intera ULSS per le persone disabili in età adulta, alle quali propone diversi interventi che contribuiscono a realizzare il progetto di vita in funzione delle proprie caratteristiche, possibilità e capacità. Nel 2009 gli utenti in carico al servizio sono stati 1401.

2.1.4 Il servizio di integrazione lavorativa, che afferisce al servizio per l’handicap dell’età adulta,

predispone progetti e realizza percorsi di integrazione lavorativa e sociale in stretta collaborazione con i servizi territoriali dell’azienda ULSS, secondo le modalità indicate dalla Regione del Veneto con DGR 1138/2008. È un servizio trasversale che, oltre a seguire le persone con disabilità aventi i requisiti per l’inserimento lavorativo in carico al servizio per l’handicap dell’età adulta, si interfaccia con i servizi territoriali della salute mentale e dell’area dipendenze.

Tirocini di integrazione lavorativa, integrazione sociale in ambiente lavorativo, alternanza scuola-lavoro – anno 2010 (aggiornamento al 30-9)

area utenza n. utenti

costo borse lavoro

(proiezione al 31-12-2010)

Disabilità 79 € 89.240

salute mentale 42 € 81.480

Dipendenze 22 € 13.580

subtotale finanziamento ULSS 8 143 € 194.000

finanziamento Provincia TV (L. 68/99) 34 € 50.500 dipendenze – finanziamento regionale “Piano lotta alla droga” * € 26.701

Totale generale 177 € 271.201 * gli utenti del progetto "Ricerca attiva al lavoro" del Piano Lotta alla droga sono compresi negli utenti con finanziamento ULSS.

2.1.5 Una rete di 18 centri diurni per persone con disabilità, di cui uno in gestione diretta (struttura di

valutazione intermedia) e 17 gestiti da soggetti no profit in rapporto convenzionale con l’azienda ULSS a seguito di procedure di co-progettazione e affidamento in partnership. In questi Centri le persone che non hanno i requisiti per l’inserimento lavorativo o socializzante realizzano il progetto educativo-occupazionale più adatto alle loro caratteristiche individuali.

Centri Diurni n. centri

Posti sociosanitari anno 2010

Centri Educativi Occupazionali Diurni (CEOD) 9 203

Centri Educativi Riabilitativi Diurni (CERD) 3 90

Centri di Lavoro Guidato (CLG) 3 75

Centro Gravi Cerebro Lesioni Acquisite (CGCLA) 1 24

Centro Disabili Motori (CDM) 1 20

Struttura di valutazione intermedia 1 10

Totale 18 422

2.1.6 Lo sportello integrato è il punto di primo accesso e di orientamento a disposizione della persona

disabile e della sua famiglia, che accoglie l’utente, effettua una prima lettura del bisogno, indirizza e accompagna - ove opportuno - ai servizi specialistici, fornisce informazioni sulle prestazioni erogate dalla rete dei servizi territoriali e da altri enti. La funzione di sportello integrato è svolta dai servizi sociali comunali; l’azienda ULSS assicura il nodo centrale, quale servizio di “back office” a supporto delle attività territoriali. L’articolazione degli interventi e prestazioni assicurate dalla rete dei servizi che costituisce il sistema della domiciliarità è piuttosto ampia e diversificata e comprende:

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2.1.A Interventi di promozione dell’autonomia personale: • Assistenza scolastica, realizzata con consulenze psicologiche presso le scuole e con interventi

individuali di assistenza, anche infermieristica; • Assistenza nei centri estivi e nei centri aggregativi; • Trattamenti riabilitativi del servizio di neuropsichiatria infantile (logopedico, fisioterapico,

psicologico); • Consulenze e trattamenti psicologici e sociali per il disabile e per i famigliari da parte del servizio di

neuropsichiatria infantile e del servizio handicap età adulta; • Attività estive rivolte a disabili in età scolare e giovanile con disturbi pervasivi dello sviluppo,

realizzate mediante un progetto strutturato in attività educative, di tipo riabilitativo e motorio, lasciando spazi per lo sviluppo dell’autonomia e momenti ricreativi e ludici;

• Interventi per disabili in età adulta: valutazione, formazione, presa in carico lavorativa, presa in carico occupazionale attraverso l’inserimento nei Centri Diurni, residenzialità temporanea, progetti alla persona, integrazione con la rete territoriale; il tutto nell’ambito di due percorsi generali di presa in carico, uno adatto alla disabilità congenita e l’altro alla disabilità acquisita;

• Tirocini di integrazione lavorativa, tirocini di integrazione sociale in contesto lavorativo, tirocini di alternanza scuola- lavoro;

• Sostegno alle associazioni di volontariato per attività di tempo libero, attività sportive e soggiorni climatici attraverso contributi ULSS a carico dell’area sociale;

• Prestazioni di assistenza personale erogate dall’azienda ULSS, nell’ambito dei progetti individualizzati di aiuto personale.

2.1.B Interventi erogati a domicilio e di supporto alla famiglia: • Assistenza domiciliare sociale erogata dai Comuni e assistenza domiciliare integrata erogata

dall’azienda ULSS; • Attività diurne a domicilio per persone disabili non inseribili nei centri diurni per gravità o per

situazioni particolari;

2.1.C Interventi di sostegno economico: • Assegno di cura, secondo i criteri e le modalità definite dalla Regione del Veneto; • Contributi per la realizzazione di progetti individuali di vita indipendente, di autonomia personale, di

aiuto personale, gestiti dai disabili o dalle loro famiglie; • Contributi straordinari sotto forma di “assegno di sollievo”, secondo progetti individuali approvati

dall’UVMD nell’ambito degli interventi di sollievo; • Contributi di “minimo vitale” e contributi straordinari erogati dai Comuni.

2.1.D Accoglienze diurne: • I CEOD (centri educativi occupazionali diurni) accolgono persone con disabilità medio-grave, alle

quali offrono programmi educativi, occupazionali e riabilitativi orientati al recupero (o almeno al mantenimento) fisico, psichico e sociale, per il raggiungimento della maggiore autonomia possibile.

• I CERD (centri educativi riabilitativi diurni) accolgono persone con disabilità gravi e gravissime, che necessitano di interventi finalizzati al mantenimento e all’acquisizione di capacità comunicative e relazionali per supportare le abilità residue. Per questo la stessa pratica riabilitativa sugli aspetti funzionali della persona disabile viene adeguatamente integrata con la pratica socio-educativa.

• I CLG (centri di lavoro guidato) accolgono persone con diversi profili di autosufficienza, per le quali sono indicate attività pre-lavorative, in quanto, pur non essendo in grado di inserirsi in un contesto lavorativo, dispongono di una certa autonomia personale. Il CLG opera sulla base di progetti educativi individuali, con lo scopo di mantenere e sviluppare l’autonomia, l’autostima, le abilità relazionali, le abilità lavorative, le abilità specifiche e le attitudini individuali, l’acquisizione di un ruolo nella famiglia e nella società.

• Il GCLA (centro per le gravi cerebro lesioni acquisite) accoglie persone con disabilità acquisite quali esiti cognitivi, comportamentali e motori di gravi cerebrolesioni. I programmi educativi, occupazionali e riabilitativi attuati nel Centro diurno sono orientati al recupero delle autonomie, ad attività occupazionali e di orientamento, al supporto psicologico.

• Il CDM (centro disabili motori) accoglie persone con una disabilità prettamente motoria e con discrete capacità intellettive. Effettua la valutazione sulle potenzialità della persona, sugli ausili informatici e gli adeguamenti ai posti di lavoro. L’attività svolta privilegia l’utilizzo di tecnologie informatiche ed è di tipo sia pre-lavorativo ed occupazionale che educativo.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Disabilità

60

• La struttura di valutazione intermedia effettua accoglienze temporanee da 2 a 12 mesi finalizzate all’individuazione del percorso lavorativo o occupazionale più adatto, attraverso la valutazione delle abilità relazionali e produttive.

2.1. nota Compartecipazione degli utenti al costo di vitto e trasporto dei centri diurni. Per la frequenza ai centri diurni si applicano le seguenti quote di compartecipazione al costo:

a. per il CEOD, il CDM e il CGCLA: quota pari al 30% dell’assegno di invalidità per 11 mesi l’anno; b. per il CERD: quota pari al 30% dell’indennità di accompagnamento per 11 mesi l’anno; c. per il CLG: quota di euro 1,10 per ogni giorno di effettivo consumo del pasto.

Le quote di compartecipazione al costo vengono coperte con il contributo assegnato annualmente dalla Regione del Veneto, ai sensi dell’art. 55 della LR 7/1999, che stabilisce che le spese per il trasporto ed il vitto a carico delle persone disabili frequentanti i centri diurni sono a carico della Regione.

2.1 Il sistema della residenzialità

Il sistema della residenzialità nel territorio dell’ULSS n. 8 è costituito dalla rete dei servizi di accoglienza, articolati secondo le tipologie indicate dalle disposizioni regionali in materia di accreditamento. Tale rete di servizi viene qui sinteticamente presentata in quanto è obiettivo di Piano il suo mantenimento e consolidamento nel prossimo quinquennio:

Strutture Residenziali attive n. centri

Posti sociosanitari

attuali

Gruppi appartamento per attività nel weekend 2 /

Comunità Alloggio 3 49

Residenze Sanitarie Assistenziali 2 52

Totale 7 101

2.2.1 I 2 gruppi appartamento (“Casa amica” di Castelcucco e “Colibrì” di Montebelluna) ospitano mediamente 4 disabili nei fine settimana e consentono alla persona disabile di sperimentare momenti di autonomia rispetto alla famiglia di origine.

2.2.2 Le 3 comunità alloggio.

Sono strutture che accolgono persone disabili adulte prive di nucleo familiare o per le quali risulti impraticabile la permanenza presso il nucleo familiare originario. Hanno come finalità l’accoglienza e la gestione della quotidianità, con orientamento alla tutela della persona, allo sviluppo delle abilità sociali, alla prosecuzione dei programmi educativi e di riabilitazione.

Comunità alloggio

posti previsti nel PdZ 2007-2010

(compresi aggiornamenti)

posti autorizzati all'esercizio

posti con impegnativa di residenzialità

(coperti da quota sanitaria)

Casa Giulia Martini - Giavera del Montello 9 9 9

Casa Maria Adelaide - Vidor 20 20 20

I Giacinti - Volpago del Montello 20 20 20

totale 49 49 49

2.2.3 Le 2 RSA (residenze sanitarie assistenziali).

Queste strutture accolgono persone disabili con rilevanti limitazioni di autonomia sia fisiche che mentali ed elevato bisogno assistenziale socio-sanitario, nella cui valutazione miltidimensionale risulti accertata l’impossibilità di adeguata assistenza a domicilio o in altra struttura.

RSA

posti previsti nel PdZ 2007-

2010 (compresi

aggiornamenti)

posti autorizzati all'esercizio

posti con autorizzazione all’esercizio in

corso

posti con impegnativa di residenzialità (coperti da

quota sanitaria)

posti senza impegnativa (non coperti da quota sanitaria)

*

Atlantis – Castelfranco 24 24 / 20 4

Opere Pie d'Onigo - Pederobba 28 / 28 26 2

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61

totale 52 24 28 46 6 * impegnativa non emessa e quota sanitaria non riconosciuta per insufficienza del fondo non autosufficienza, quota residenzialità disabili

2.2 nota Criteri di accesso alla rete dei servizi residenziali autorizzati:

a. accesso alle strutture sociali (gruppi appartamento fine settimana): organizzato in collaborazione tra il servizio handicap età adulta, i soggetti gestori ed i familiari delle persone disabili.

b. accesso alle strutture sociosanitarie: c. valutazione in UVMD, come previsto nel regolamento approvato dalla Conferenza dei Sindaci nella

seduta del 14.12.2009 e dal Direttore Generale dell’ULSS con deliberazione n. 1730 del 30.12.2009; d. valutazione con strumento SVaMDi/ICF e attribuzione personalizzata del livello assistenziale ; e. per le quote sanitarie: emissione delle impegnative e, quindi, aggiornamento costante del registro delle

impegnative di residenzialità disabili a cura della Direzione amministrativa dei distretti; f. per le quote sociali-alberghiere: retta a carico dell’ospite e/o famiglia e/o Comune di competenza; g. vi è inoltre la possibilità per la Conferenza dei Sindaci di individuare quote di partecipazione al costo

sociale-alberghiero a carico del bilancio sociale dell’ULSS.

3. I BISOGNI

Le molteplici esigenze di una persona disabile possono ricondursi al bisogno fondamentale di supporto per esprimere e, se possibile, sviluppare o quanto meno mantenere le proprie abilità e competenze (motorie, cognitive, di comunicazione, di relazione, di lavoro, di socialità) allo scopo di finalizzarle alla migliore realizzazione possibile del proprio ragionevole e realistico progetto di vita. Questa fondamentale necessità si traduce in rischi, disagi, problemi, criticità che attraversano l’intero ciclo di vita della persona e che variano in funzione del profilo della disabilità e dei contesti di vita. La risposta a questi problemi si è sviluppata e consolidata negli anni con riferimento ai servizi di neuropsichiatria infantile e della disabilità adulta ed ha portato alla realizzazione di una rete di strutture territoriali che ha sin qui consentito l’organizzazione di una risposta diffusa, efficace e di riconosciuta qualità. Alla luce di queste considerazioni, vengono rappresentate le seguenti priorità di bisogno.

3.1 I bisogni consolidati

• Necessità di poter disporre di una diagnosi il più possibile precoce delle diverse disabilità; • Necessità di una presa in carico il più possibile precoce della persona con disabilità e della sua • famiglia; • Necessità di poter disporre di orientamento ed accompagnamento ai servizi e alle opportunità; • Necessità di adeguato supporto per ridurre quanto più possibile l’handicap e limitarne gli effetti

disabilitanti, anche attraverso trattamenti riabilitativi sanitari e sociali; • Necessità di poter esercitare il diritto alla studio, alla vita sociale, all’inserimento nel mondo lavorativo e,

ove questo non sia possibile, all’inserimento in contesti diurni di tipo occupazionale e sociale; • Necessità di poter esercitare il diritto all’accoglienza in una struttura adeguata ai propri bisogni quando

non sia più possibile protrarre la permanenza a domicilio. In particolare:

a. Il bisogno di supporto espresso da persone disabili in età evolutiva finalizzato all’esercizio del diritto allo studio e alla vita sociale, considerato l’andamento degli ultimi anni, viene ritenuto in costante crescita anche per il prossimo quinquennio (si veda la seguente tabella).

Servizio integrazione scolastica: utenza

anno scolastico utenza al 31 dicembre

2006-2007 171

2007-2008 197

2008-2009 214

2009-2010 227

2010-2011 * 227

* utenza al 13.9.2010

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b. Il bisogno di supporto nei percorsi di integrazione lavorativa e di integrazione sociale ha registrato

negli ultimi anni un sostanziale trend di crescita (si veda la tabella seguente).Inoltre la recente crisi economica ha prodotto una diminuzione sia delle opportunità occupazionali nelle aziende obbligate sia delle disponibilità di accoglienza per i tirocini di formazione ed orientamento. Infine negli ultimi anni è stata dimostrata l’utilità dei progetti di integrazione sociale in ambiente lavorativo per persone con buone capacità relazionali, in alternativa all’inserimento in struttura protetta. Tutto ciò suggerisce la necessità di incrementare il sostegno a questo tipo di interventi.

Servizio integrazione lavorativa: utenza 2005-2010

Anno persone in tirocinio

Persone in progetti integrazione sociale

Numero assunzioni

2005 138 0 41

2006 152 9 45

2007 150 9 35

2008 143 15 29

2009 164 19 22

2010 * 148 25 20 * utenza al 30.09.2010

c. Il bisogno di inserimento in strutture diurne per il quinquennio è stato stimato come segue:

Bisogno di inserimento in centri diurni

CEOD CERD CLG CDM CGCA Strutt. interm. totale

utenti in carico 200 87 75 20 14 10 406

lista d'attesa 01-06-2010 7 9 5 21

nuovi utenti stimati 2011-2015 48 6 15 10 79

trasferimenti da altri servizi 2011-2015 5 5

dimissioni e trasferimenti ad altri servizi 2011-2015 -10 -1 -5 -16

totale 250 101 90 20 24 10 495

d. Da alcuni anni in questo territorio è emerso il bisogno di sperimentare momenti di autonomia della

persona disabile rispetto alla famiglia di origine, attraverso accoglienze nei fine settimana in contesti di tipo familiare quali gruppi appartamento per persone con disabilità.

Il bisogno di sperimentazione dell’autonomia nei fine settimana è stato stimato per il quinquennio in 12 posti di accoglienza, da realizzare in tre gruppi appartamento.

e. Il bisogno di inserimento in strutture residenziali risulta di difficile stima, considerato che non vi è

attualmente lista di attesa per le Comunità alloggio e non è possibile quantificare il numero complessivo delle richieste di inserimento in Comunità alloggio per il quinquennio 2011-2015, in quanto legato a variabili non agevolmente prevedibili quali l’invecchiamento e/o l’aggravamento delle condizioni personali del disabile e lo stato di salute dei familiari.

3.2 I bisogni emergenti • Un bisogno emergente è quello espresso dalle persone con disturbi generalizzati dello sviluppo

(autismo e disturbi dello spettro artistico). Si tratta di un bisogno complesso, che richiede interventi specificamente organizzati sia nell’età scolare sia nell’età adulta. Il primo bisogno, per questi disabili e per le loro famiglie, è quello di incontrare una referenza specifica, che li accompagni durante i percorsi diagnostici, riabilitativi ed educativi, e che attui trattamenti calibrati sui lori disturbi. Nella prima età evolutiva si manifesta inoltre il bisogno di un’accoglienza diurna per sperimentare attività educative, attività di tipo riabilitativo e motorio, momenti di socializzazione, convivenza, vita comunitaria e scambi relazionali. Si stima che questo bisogno interessi circa 40 ragazzi.

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Lo stesso bisogno si manifesta anche nell’età adolescenziale e, soprattutto, nell’età adulta, quando si fonde con l’esigenza di definire e realizzare specifici percorsi educativo-occupazionali. Questo bisogno interessa 6 persone già in carico al servizio handicap età adulta e 12 persone, stimate dal servizio di neuropsichiatria infantile, che compiranno 18 anni nel quinquennio 2011-2015. Infine, si è manifestata l’esigenza di organizzare la possibilità di un’accoglienza residenziale in ambiente strutturato specificamente per persone con autismo, adeguato a rispondere sia alle esigenze della persona che al bisogno della famiglia di disporre di momenti di sollievo.

• Un bisogno emergente è quello di fare rientrare nel territorio di appartenenza 16 persone con disabilità

grave e gravissima in dimissione dal Polo della Disabilità dell’azienda ULSS n. 9 di Treviso (ex istituto Costante Gris di Mogliano)

• Un bisogno emergente è quello espresso dalle persone con gravi disabilità neurologiche degenerative

(Sclerosi multipla, S.L.A., Corea di Huntington). Sono state prese in carico negli ultimi 3 anni n. 14 persone affette da sclerosi multipla, n. 6 persone affette da SLA, n. 4 persone affette da Corea di Huntington e il trend è in continua crescita. Oltre al bisogno di assistenza domiciliare di tipo medico, infermieristico e protesico, in sempre maggior numero queste persone richiedono un’accoglienza residenziale che risponda anche al loro elevato bisogno di assistenza sanitaria.

• In continuità con il Piano di Zona 2007 – 2010, in cui era previsto un potenziamento della rete dei centri diurni (CEOD e CERD) nella zona Pedemontana-Ovest (con ipotesi di allocazione a Crespano del Grappa) si conferma il bisogno di attivare servizi diurni che consentano una maggiore facilità di accesso a quegli utenti che attualmente devono sopportare lunghe percorrenze per raggiungere i centri diurni dove sono inseriti. Questo bisogno interessa ad oggi 15 utenti CEOD e 7 utenti CERD.

4. LE POLITICHE DI INTERVENTO: GLI OBIETTIVI

4.1 La vision

Si condivide e si fa propria la vision proposta dalla Regione del Veneto: Sostenere la persona disabile e la sua famiglia lungo tutto il ciclo di vita (prima infanzia, età scolare, età adulta, età anziana), consentendole di: • Valorizzare le proprie risorse e competenze, compatibilmente con il livello di gravità della disabilità • Essere integrato nel contesto famigliare, scolastico, sociale e lavorativo (ove possibile) • Essere protagonista nelle proprie scelte di vita, anche promuovendo la differenziazione, l’integrazione e

la flessibilità delle forme di risposta in base alle esigenze personali e famigliari.

4.2 Gli obiettivi

L’individuazione degli obiettivi per il territorio dell’ULSS n. 8, relativamente al sistema di offerta, viene operata: • tenendo conto dell’esigenza di mantenersi entro la media regionale rispetto al migliore rapporto tra risorse

impegnate, utenti presi in carico e interventi effettuati; • secondo un approccio predittivo sulle persone che nei prossimi anni necessiteranno di interventi e servizi

dell’area della disabilità.

4.2.1 Gli obiettivi di mantenimento

a. Mantenimento degli attuali servizi e interventi dei sistemi della domiciliarità e della residenzialità, in termini di tipologie e modalità di intervento, risorse impegnate, utenti presi in carico, interventi effettuati.

b. Mantenimento degli standard attuali dei servizi e e delle prestazioni, nel rispetto delle disposizioni regionali in materia di autorizzazione all’esercizio e accreditamento istituzionale.

c. Mantenimento del buon livello qualitativo dei servizi erogati. d. Consolidamento della prassi in atto di applicazione della scheda SVaMDi/ICF per le tipologie di

prestazioni/servizi previste dai provvedimenti regionali. e. Consolidamento della prassi in atto di valutazione e accesso ai servizi tramite l’Unità di valutazione

multidimensionale distrettuale (UVMD).

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f. Consolidamento dell’organizzazione degli interventi a sostegno della domiciliarità delle persone con disabilità grave, in modo integrato, attraverso Progetti alla persona articolati e realizzati secondo le direttrici indicate dalla Regione del Veneto: - interventi per la vita indipendente; - interventi di aiuto personale; - interventi di promozione dell’autonomia personale.

4.2.2 Gli obiettivi di sviluppo

L’individuazione degli obiettivi di sviluppo viene operata ricercando la maggiore flessibilità possibile nelle risposte personalizzate all’utenza.

a. Ottimizzare la presa in carico differenziata con percorsi personalizzati e distinti per la disabilità congenita/sindromica e la disabilità acquisita, tenendo presente i bisogni della persona, la consapevolezza, il funzionamento, la rete familiare e sociale, le risorse presenti. Occorre continuare a puntare sulla partecipazione attiva della persona con disabilità alla vita quotidiana e impostare un percorso che sia il risultato di una continua evoluzione durante la quale sviluppare identità, autostima e autonomia.

b. Realizzare percorsi di presa in carico specifici per le persone con disturbo generalizzato dello sviluppo. Si veda, al riguardo, il documento di area vasta “Autismo”, allegato al presente Piano di zona.

c. Realizzare percorsi di presa in carico differenziati per le persone con malattie neurologiche o altri particolari quadri invalidanti (es. esiti di tumori cerebrali). Si veda, al riguardo, il documento di area vasta “Disabilità complesse”, allegato al presente Piano di zona.

d. Migliorare la continuità della presa in carico: - durante la transizione dalla scuola al mondo del lavoro, ovvero al momento del raggiungimento

della maggiore età o della fine del percorso scolastico, con il passaggio della referenza, per il disabile e per la sua famiglia, dal servizio di neuropsichiatria infantile al servizio per l’handicap dell’età adulta;

- durante la transizione dall’età adulta all’età anziana, che si rivela un momento delicato sia per le persone con disabilità acquisita in età adulta sia per le persone già inserite in strutture diurne o residenziali.

e. Consentire alle persone con funzionalità sufficienti le massime opportunità di inserimento possibile nel mondo del lavoro, con modalità diversificate in ragione delle esigenze e capacità personali.

f. Incentivare e rafforzare il lavoro con la rete territoriale dei servizi sociali dei comuni e le associazioni di volontariato per favorire l’integrazione sociale, sportiva e del tempo libero.

g. Accompagnare il faticoso percorso della famiglia della persona con disabilità a prendere consapevolezza di un progetto di vita adatto, attraverso il sostegno psicologico individuale e familiare.

h. Favorire il diritto di una persona con disabilità di usufruire del centro diurno, come momento educativo occupazionale, che sia adatto al mantenimento e sviluppo delle sue capacità residue.

i. Adeguare l’offerta di accoglienza semiresidenziale alle crescenti richieste previste. j. Per quanto riguarda il raccordo tra domiciliarità e residenzialità: favorire il più possibile la cultura e la

buona prassi dell’inserimento temporaneo programmato, per il sollievo alla famiglia e per iniziare le persone disabili all’acquisizione e all’esercizio di alcune fondamentali autonomie.

k. Adeguare l’offerta di accoglienza residenziale alle crescenti richieste previste. l. Organizzare l’accoglienza residenziale dei 16 ospiti del Polo della Disabilità dell’azienda ULSS n. 9

(ex istituto Gris di Mogliano Veneto) provenienti da questo territorio. m. Organizzare l’accoglienza residenziale di disabili adulti con patologie neurologiche cronico-

progressive. n. Monitorare il fabbisogno reale di accesso alle Comunità Residenziali, in particolare con riferimento

agli utenti con doppia diagnosi (disabilità grave associata a disturbi comportamentali). o. Migliorare l’approccio predittivo sulle persone che nei prossimi anni necessiteranno di:

- accesso alle forme di sostegno per la domiciliarità; - accesso ai centri diurni; - accesso alle strutture residenziali, secondo la tipologia di struttura

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5. LE SCELTE OPERATIVE 5.1 Le azioni di mantenimento

5.1.1 Continuità, per il quinquennio di vigenza del presente Piano, dei servizi e delle azioni in atto nel sistema della domiciliarità e della residenzialità, precedentemente illustrati, nel rispetto degli standard regionali e del livello quali-quantitativo raggiunto.

Modalità di finanziamento:

1. Proiezione nel quinquennio delle risorse disponibili e utilizzate nel 2010. 2. Riconoscimento dell’aggiornamento rette agli enti gestori dei centri diurni.

Azione anno importo totale costo sanitario costo sociale a carico ULSS - sociale

a carico ULSS con incremento

quota

costo per residente nell’ulss

Aggiornamento rette centri diurni

2011 121.458,46 81.984,46 39.474,00 39.474,00 - 2012 245.103,18 165.444,64 79.658,53 79.658,53 - 2013 370.973,49 250.407,11 120.566,39 120.566,39 - - 2014 499.109,48 336.898,90 162.210,58 162.210,58 0,62 2015 629.551,91 424.947,54 204.604,37 204.604,37 0,78

Totale 1.866.196,52 1.259.682,65 606.513,87 239.698,92 366.814,95

3. Riconoscimento dell’aggiornamento prezzi del servizio di integrazione sociale e scolastica disabili.

Azione anno importo totale costo sanitario costo sociale a carico ULSS - sociale

a carico ULSS con incremento

quota

costo per residente nell’ulss

Aggiornamento prezzi assistenza sociale e scolastica

2011 28.751,40 671,40 28.080,00 28.080,00 - 2012 58.020,33 1.354,89 56.665,44 56.665,44 - 2013 87.816,09 2.050,67 85.765,42 85.765,42 - 2014 118.148,19 2.758,99 115.389,20 115.389,20 - 2015 149.026,25 3.480,05 145.546,20 - 145.546,20 0,55

Totale 441.762,26 10.316,00 431.446,26 285.900,06 145.546,20

5.1.2 Continuità dell’approccio valutativo e progettuale individuale, con l’utilizzo della scheda SVaMDi/ICF e discussione in UVMD.

Modalità di finanziamento: l’attività non comporta costi aggiuntivi. 5.1.3 Continuità dei Progetti individuali disabili per realizzare interventi per la vita indipendente, di aiuto personale e di promozione dell’autonomia personale, potenziando la presa in carico al domicilio, finalizzata a realizzare azioni individualizzate a misura delle persone presso la loro casa e nella comunità di appartenenza. Per i Progetti individuali disabili viene riservata una quota pari al 95% dell’importo dedicato alla domiciliarità disabili, nell’ambito del fondo regionale per la non autosufficienza.

Modalità di finanziamento: importo stimato annuo: € 836.381, pari al 95% dell’importo dedicato alla domiciliarità disabili del Fondo non Autosufficienza regionale 2009.

5.2 Le azioni di potenziamento

5.2.1 La continuità della presa in carico Definire, tramite accordi o protocolli d’intesa tra servizi, entro il periodo di vigenza del Piano:

a. i percorsi distinti di presa in carico per la disabilità congenita/sindromica e la disabilità acquisita;

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b. i percorsi specifici di presa in carico, anche in continuità tra età evolutiva e età adulta, per i casi di disturbo generalizzato dello sviluppo, per le malattie neurologiche o per altri particolari quadri invalidanti;

c. il passaggio della referenza, per il disabile e per la sua famiglia, dal servizio di neuropsichiatria infantile al servizio per l’handicap dell’età adulta;

d. la gestione della presa in carico durante la transizione dall’età adulta all’età anziana.

Modalità di finanziamento: non sono previsti costi aggiuntivi.

5.2.2 L’incremento dei percorsi di integrazione lavorativa e di integrazione sociale in ambiente lavorativo

Modalità di finanziamento: copertura dell’incremento per tutto il quinquennio con le risorse disponibili dell’area sociale del bilancio ULSS provenienti dai Comuni del territorio, per un valore complessivo stimato di € 100.000,00.

azione anno importo totale costo sanitario costo sociale a carico ULSS - sociale

a carico ULSS con incremento

quota

costo per residente nell’ulss

Tirocini lavorativi e sociali (espansione)

2011 20.000,00 - 20.000,00 20.000,00 - 2012 20.000,00 - 20.000,00 20.000,00 - 2013 20.000,00 - 20.000,00 20.000,00 - 2014 20.000,00 - 20.000,00 20.000,00 - 2015 20.000,00 - 20.000,00 20.000,00 -

Totale 100.000,00 - 100.000,00 100.000,00 -

5.2.3 Il sostegno all’integrazione sociale Sostenere la rete territoriale dei servizi sociali dei comuni e le associazioni di volontariato per favorire l’integrazione sociale sportiva e del tempo libero, attraverso:

a. la condivisione dei progetti di intervento in sede di équipe funzionali, trasversali ai servizi e agli enti; b. il riconoscimento di contributi economici alle associazioni di volontariato e sportive che coinvolgono

persone con disabilità, nella stessa misura degli anni precedenti; c. agevolazioni e sostegni da parte degli enti territoriali.

Modalità di finanziamento: non sono previsti costi aggiuntivi. I contributi economici a carico del fondo sociale dell’azienda ULSS sono quantificati in € 38.000 annui, pari alla somma impiegata nell’anno 2010.

5.2.4 Nuova sede del CEOD di Pederobba È previsto il trasferimento del CEOD di Pederobba in una nuova sede sita nel medesimo Comune entro il periodo di vigenza del presente Piano. Modalità di finanziamento: I costi di investimento strutturale (acquisto del terreno e costruzione dell’immobile), previsti in € 1.600.000, sono a carico della cooperativa Vita e Lavoro, che è assegnataria di un contributo regionale in conto capitale di € 400.000. I costi di gestione sono analoghi agli attuali.

5.2.5 Nuova sede del CEOD di Asolo È previsto il trasferimento del CEOD di Asolo in una nuova sede sita nel medesimo Comune entro il periodo di vigenza del presente Piano. Modalità di finanziamento: Il costo per l’acquisto del terreno, previsto in € 300.000, è a carico dell’azienda ULSS n. 8. Restano da definire i costi di costruzione dell’immobile e le modalità di finanziamento degli stessi.

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5.2.6 L’ampliamento dei posti di accoglienza diurna Si programmano le seguenti azioni:

a. Completo utilizzo della ricettività attuale dei centri diurni. b. Graduale aumento della ricettività dei centri diurni attuali, nel rispetto degli standard strutturali e

professionali vigenti. c. Avvio del nuovo Centro diurno a Fonte, per il quale sono in corso le procedure ad evidenza pubblica

per la realizzazione e la gestione. Grazie alle tre azioni suddette, da realizzarsi nel rispetto della compatibilità economica, nel quinquennio di vigenza del presente Piano le persone disabili inserite in centri diurni passeranno da n. 409 a n. 498; la capacità ricettiva complessiva passerà da n. 422 posti a n. 498 posti. Centri Diurni per persone con disabilità

tipologia Ubicazione

soggetto gestore posti

sociosanitari anno 2010

incremento posti

posti sociosanitari 2011-2015 distr

etto Comune

Centro Educativo Occupazionale Diurno

1 Asolo scs Vita e Lavoro 24 6 30

1 Fonte da individuare 0 20 20

1 Castelfranco V. scs Vita e Lavoro 24 6 30

1 Castelfranco V. Atlantis- Ati Con..tatto 25 0 25

2 Montebelluna scs Vita e Lavoro 24 3 27

2 Montebelluna scs Solidarietà 22 3 25

2 Giavera del M. OAMI onlus 18 2 20

2 Valdobbiadene scs ALI 22 0 22

2 Vidor scs La Rete - Rti con V&L 20 5 25

2 Pederobba scs Vita e Lavoro 24 6 30

subtotale 203 51 254

Centro Educativo Riabilitativo Diurno

1 Castelfranco V. 1-Atlantis- Ati Con..tatto 30 0 30

1 Castelfranco V. 2-Atlantis- Ati Con..tatto 30 0 30

1 Fonte da individuare 0 10 10

2 Montebelluna scs Il Girasole 30 0 30

subtotale 90 10 100

Centro di Lavoro Guidato

1 Castelcucco scs Vallorgana 25 5 30

1 Castelfranco V. scs Vita e Lavoro 25 5 30

2 Montebelluna scs La Rosa Canina 25 5 30

subtotale 75 15 90

Centro Gravi Cerebro Lesioni Acquisite

2 Pederobba IPAB Opere Pie di Onigo 24 0 24

subtotale 24 0 24

Centro Disabili Motori 1 Castelfranco V. Atlantis- Ati Con..tatto 20 0 20

subtotale 20 0 20

Struttura di valutazione intermedia

2 Montebelluna azienda ULSS n. 8 10 0 10

subtotale 10 0 10

Totale 422 76 498

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Disabilità

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Modalità di finanziamento:

1. Eventuali costi di investimento per l’adeguamento strutturale: interamente a carico degli enti gestori. 2. Costi di gestione dei nuovi posti attivati, che avranno retta uguale ai posti preesistenti:

a. la quota sanitaria (67,5% della retta) viene riconosciuta subordinatamente all’adeguamento da parte della Regione del Fondo per la Non Autosufficienza, quota centri diurni disabili;

b. la quota sociale (32,5% della retta) viene riconosciuta subordinatamente all’adeguamento da parte dei Comuni della quota capitaria.

azione anno importo totale costo sanitario costo sociale costo sociale per residente nell’Ulss

incremento ricettività centri attuali (escluso Fonte)

2011 483.277,98 326.212,64 157.065,34 0,63 2012 700.215,22 472.645,27 227.569,95 0,90 2013 815.547,88 550.494,82 265.053,06 1,03 2014 829.868,32 560.161,12 269.707,20 1,04 2015 854.430,53 576.740,61 277.689,92 1,06

Totale 3.683.339,93 2.486.254,45 1.197.085,48 Si riporta nella tabella seguente la stima dell’incremento complessivo dei costi per i centri Diurni disabili nel quinquennio.

Centri diurni: stima dei costi a carico dell'azienda ULSS n. 8, periodo 2011 - 2015

anno costi ULSS costo posti già attivi

(compreso aggiornamento rette)

costo nuovi posti attivati nel periodo 2011-2015

(compreso centro di Fonte) *

totale costi previsti %

2011

costo sociale 2.141.099,00 157.065,34 2.298.164,34 32,5%

costo sanitario 4.446.897,92 326.212,64 4.773.110,56 67,5%

Totale 2011 6.587.996,92 483.277,98 7.071.274,91 100,0%

2012

costo sociale 2.181.283,53 443.044,95 2.624.328,48 32,5%

costo sanitario 4.530.358,11 920.170,27 5.450.528,38 67,5%

Totale 2012 6.711.641,64 1.363.215,22 8.074.856,86 100,0%

2013

costo sociale 2.222.191,38 484.406,61 2.706.598,00 32,5%

costo sanitario 4.615.320,57 1.006.075,27 5.621.395,84 67,5%

Totale 2013 6.837.511,95 1.490.481,88 8.327.993,83 100,0%

2014

costo sociale 2.263.835,58 493.009,12 2.756.844,70 32,5%

costo sanitario 4.701.812,36 1.023.942,01 5.725.754,37 67,5%

Totale 2014 6.965.647,94 1.516.951,13 8.482.599,07 100,0%

2015

costo sociale 2.306.229,37 505.011,27 2.811.240,64 32,5%

costo sanitario 4.789.861,00 1.048.869,56 5.838.730,56 67,5%

Totale 2015 7.096.090,37 1.553.880,83 8.649.971,20 100,0%

2011 -

2015

costo sociale 11.114.638,87 2.082.537,29 13.197.176,16 32,5%

costo sanitario 23.084.249,96 4.325.269,75 27.409.519,71 67,5%

Totale quinquennio 34.198.888,83 6.407.807,04 40.606.695,87 100,0%

* il costo del centro di Fonte decorre dall'anno 2012

5.2.7 L’ampliamento dei posti di accoglienza residenziale

Il fabbisogno di accoglienza residenziale sociosanitaria di persone con disabilità è stato determinato dalla Regione del Veneto nella misura di 0,7 per 1000 abitanti e quantificato con DGR 4589/2007 in n. 168 posti per il territorio dell’ULSS n. 8. In assenza di lista d’attesa attuale ed alla luce dei diversi bisogni rilevati, si programmano le seguenti azioni:

a. Completo utilizzo della ricettività attuale delle strutture.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Disabilità

69

b. Aumento della ricettività della comunità alloggio OAMI di Giavera del Montello da 9 a 20 posti, grazie all’attivazione del secondo nucleo (costruzione già completata).

c. Avvio della RSA per disabili presso il centro servizi “D. Sartor” di Castelfranco Veneto, per ospitare le persone provenienti dal Polo della Disabilità dell’azienda ULSS n. 9 e le persone con patologie cronico degenerative.

Strutture residenziali per persone con disabilità

Tipologia

Ubicazione

soggetto gestore posti sociali 2010

posti socio sanitari

anno 2010

incre-mento posti

posti sociali 2011-2015

posti socio sanitari

2011-2015 distretto Comune

Gruppo appartamento

1 Castelcucco scs Vallorgana 4 4

2 Montebelluna scs Vita e Lavoro 6 6

2 Valdobbiadene scs Ali 0 6 6

subtotale 10 6 16 0

Comunità alloggio

2 Vidor scs La Rete - Rti con V&L 20 0 20

2 Volpago del M. scs Vita e Lavoro 20 0 20

2 Giavera del M. OAMI onlus 9 11 20

subtotale 49 11 0 60

Residenza sanitaria assistenziale

2 Pederobba IPAB Opere Pie di Onigo 28 0 28

1 Castelfranco V. Atlantis - Ati Con..tatto 24 0 24

1 Castelfranco V. IPAB D. Sartor * 0 20 20

subtotale 52 20 0 72

Totale 10 101 37 16 132

* La RSA presso l'IPAB D. Sartor, prevista nel precedente Piano di Zona (aggiornamento 2010), verrà attivata nel 2011. Modalità di finanziamento: I nuovi posti letto in comunità alloggio saranno attivati subordinatamente all’adeguamento da parte della Regione del Fondo per la Non Autosufficienza, quota residenzialità disabili, e successivamente alla copertura economica della quota sanitaria nei posti già autorizzati e non ancora attivi delle RSA dell’area disabilità. 5.3 Le azioni di innovazione

5.3.1 Gli interventi per persone con disturbi pervasivi dello sviluppo (autismi)

a. Consolidamento della referenza specifica per la presa in carico globale di questi utenti in capo al servizio di neuropsichiatria infantile, ed elettivamente all’ambulatorio dedicato per i DPS, per quanto riguarda i minori ed in capo al servizio handicap età adulta per quanto riguarda gli adulti.

b. Attivazione di due nuove unità di offerta, una in ciascuno dei due distretti, così articolate: - una sezione per minori di 10 posti, rientrante nella fattispecie delle comunità educative diurne per

minori; - una sezione per adulti di 5 posti, rientrante nella fattispecie dei centri diurni per persone con

disabilità. c. Attivazione di un gruppo appartamento per persone con disabilità nel distretto n. 1, composto di due

sezioni di 4 posti ciascuna.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Disabilità

70

Modalità di finanziamento: 1. Consolidamento della referenza specifica: non sono previsti costi aggiuntivi. 2. Eventuali costi di investimento strutturale: interamente a carico degli enti gestori.

3. Costi di gestione delle comunità educative diurne per minori:

azione anno importo totale costo sanitario 60%

costo sociale 40%

a carico ULSS - sociale

a carico delle famiglie

Comunità educative diurne per minori con autismo

2011 223.600,00 134.160,00 89.440,00 10.000,00 79.440,00 2012 227.624,80 136.574,88 91.049,92 10.000,00 81.049,92 2013 231.722,05 139.033,23 92.688,82 10.000,00 82.688,82 2014 235.893,04 141.535,83 94.357,22 10.000,00 84.357,22 2015 240.139,12 144.083,47 96.055,65 10.000,00 86.055,65

Totale 1.158.979,01 695.387,40 463.591,60 50.000,00 413.591,60 4. Costi di gestione della sezione diurna per adulti (si veda il dettaglio dopo la tabella):

azione anno importo totale costo sanitario 67,5%

costo sociale 32,5%

a carico ULSS - sociale

a carico delle famiglie

Centri diurniper adulti con autismo

2011 2012 166.515,15 112.397,73 54.117,42 2013 169.512,42 114.420,88 55.091,54 2014 172.563,65 116.480,46 56.083,18 2015 175.669,79 118.577,11 57.092,68

Totale 684.261,01 461.876,18 222.384,83

Queste due nuove strutture innovative diurne, composte ciascuna da due unità di offerta (per minori e per adulti), dovranno ricevere adeguata autorizzazione regionale in materia di accreditamento. Quando verranno autorizzate, per le sezioni diurne per adulti:

a. la quota sanitaria (67,5% della retta) viene riconosciuta subordinatamente all’adeguamento da parte della Regione del Fondo per la Non Autosufficienza, quota centri diurni disabili;

b. la quota sociale (32,5% della retta) potrà trovare copertura nell’ambito della verifica annuale delle disponibilità del bilancio sociale ULSS, previa decisione della Conferenza in ordine alle priorità, tenendo conto anche degli altri progetti ad oggi privi di finanziamento.

5. Costi di gestione del gruppo appartamento: è previsto un contributo della Conferenza dei Sindaci di €

30.000,00 all’anno per un valore complessivo di € 150.000,00 nel quinquennio. La restante parte del costo è a carico delle famiglie e/o dei Comuni di competenza.

azione anno importo totale costo sanitario costo sociale a carico ULSS -

sociale a carico delle

famiglie

Gruppo appartamento per disabili con autismo

2011 30.000,00 30.000,00 30.000,00 2012 30.000,00 30.000,00 30.000,00 2013 30.000,00 30.000,00 30.000,00 2014 30.000,00 30.000,00 30.000,00 2015 30.000,00 30.000,00 30.000,00

Totale 150.000,00 150.000,00 150.000,00

Si precisa che l’attivazione del “gruppo appartamento” dedicato ad utenti adulti con DPS presenta carattere sperimentale. Ulteriori iniziative di tipo residenziale rivolte ad utenti adulti con DPS potranno trovare applicazione nell’ambito di progetti di area vasta, come sottolineato dal documento dello specifico gruppo di lavoro che viene riportato in allegato.

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5.3.2 Il centro diurno di Fonte

È prevista l’attivazione di un nuovo centro diurno per persone con disabilità nel Comune di Fonte, oggetto di specifico accordo di programma, con capacità ricettiva di 30 posti, di cui 20 posti CEOD e 10 posti CERD. Per la realizzazione del centro, il Comune di Fonte mette a disposizione il terreno e l’azienda ULSS ha ottenuto l’assegnazione di un contributo regionale in conto capitale di € 900.000,00.

Modalità di finanziamento:

1. Costi di investimento strutturale: contributo regionale di € 900.000,00. La parte restante del costo è a carico dell’ente gestore.

2. Costi di gestione: come per i nuovi posti attivati (v. 5.2.6). L’importo viene stimato come segue:

anno importo totale costo sanitario costo sociale costo per residente nell’ulss

2011 Realizzazione della struttura 2012 510.203,03 344.387,05 165.815,99 0,65 2013 609.861,59 411.656,57 198.205,02 0,77 2014 727.720,33 491.211,22 236.509,11 0,91 2015 740.819,30 500.053,03 240.766,27 0,92

Totale 2.588.604,25 1.747.307,87 841.296,38

5.3.3 I progetti innovativi di attività diurne

Viene riservata una quota pari al 5% dell’importo dedicato alla domiciliarità disabili, nell’ambito del fondo regionale per la non autosufficienza, per il proseguimento del progetto innovativo relativo alla struttura intermedia di riabilitazione per persone con disabilità acquisite, considerato che risponde ad un bisogno emergente di grande rilievo sociale con modalità fortemente innovative.

Modalità di finanziamento: importo stimato annuo: € 44.900,00, pari al 5% dell’importo dedicato alla domiciliarità disabili del Fondo non Autosufficienza regionale 2009.

5.3.4 Il rientro dei disabili accolti in strutture extra ULSS

Per l’accoglienza residenziale delle 16 persone con disabilità grave e gravissima, attualmente ospiti del Polo della Disabilità dell’azienda ULSS n. 9 (ex istituto Gris di Mogliano Veneto) e provenienti da questo territorio, viene attivata una RSA presso il Centro Servizi “D. Sartor” di Castelfranco, già prevista nel Piano di zona 2007-2010 (aggiornamento 2010). Detta RSA viene organizzata in una sezione per i disabili provenienti dall’ex istituto Gris ed una sezione per disabili con patologie neurologiche degenerative (v. punto 5.3.5), con una capacità ricettiva complessiva di 20 posti letto. Modalità di finanziamento:

1. Costi di investimento per l’adeguamento strutturale: € 500.000,00 interamente a carico dell’ente gestore.

2. Costi di gestione degli utenti provenienti dall’ex istituto Gris: a. quota sanitaria a carico della Regione del Veneto, come da DGR 952 del 23.3.2010; b. quota sociale a carico degli utenti e/o dei Comuni di competenza.

5.3.5 L’accoglienza residenziale di persone con disabilità neurologiche degenerative

Per rispondere al bisogno di accoglienza residenziale di disabili adulti con patologie neurologiche degenerative, viene attivata una specifica sezione nella prevista RSA presso il Centro Servizi “D. Sartor” di Castelfranco (v. punto 5.3.4).

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Modalità di finanziamento: I posti letto destinati all’accoglienza di persone con gravi patologie neurologiche progressive saranno attivati subordinatamente all’adeguamento da parte della Regione del Fondo per la Non Autosufficienza, quota residenzialità disabili e successivamente alla copertura economica della quota sanitaria nei posti già autorizzati e non ancora attivi delle altre due RSA dell’area disabilità.

5.3.6 L’attivazione di un gruppo appartamento a Valdobbiadene

Grazie all’iniziativa della società cooperativa sociale Ali, è prevista l’attivazione di un gruppo appartamento a Valdobbiadene che, come i due gruppi appartamento attivi, sarà funzionante principalmente nei fine settimana. Modalità di finanziamento: 1. Costi di investimento strutturale: interamente a carico dell’ente gestore. 2. Costi di gestione del gruppo appartamento: è previsto un contributo della Conferenza dei Sindaci di €

30.000,00 all’anno per un valore complessivo di € 150.000,00 nel quinquennio. La restante parte del costo è a carico delle famiglie e/o dei Comuni di competenza.

azione anno importo totale costo sanitario costo sociale a carico ULSS -

sociale a carico delle

famiglie

Gruppo appartamento per disabili di Valdobbiadene

2011 30.000,00 30.000,00 30.000,00 2012 30.000,00 30.000,00 30.000,00 2013 30.000,00 30.000,00 30.000,00 2014 30.000,00 30.000,00 30.000,00 2015 30.000,00 30.000,00 30.000,00

Totale 150.000,00 150.000,00 150.000,00

5.3.7 La presa in carico delle persone con doppia diagnosi

Per le persone con disabilità associata a disturbi comportamentali, in particolare dell’età adolescenziale e adulta, verrà potenziata la presa incarico integrata tra servizi dell’azienda ULSS, e verrà consolidata la prassi in atto di effettuare le valutazioni in sedute UVMD allargate ai servizi interessati. Inoltre, verrà monitorato il fabbisogno reale di accesso alle comunità residenziali su base provinciale, di concerto con le altre due Aziende ULSS della provincia di Treviso, considerato che trattasi di strutture innovative, che possono avere bacino di accoglienza di dimensione provinciale.

Modalità di finanziamento: non sono previsti costi aggiuntivi.

5.3.8 Progetto “Occupazione e Occupabilità”

Il progetto prevede percorsi occupazionali/lavorativi per persone con disabilità. L’obiettivo viene realizzato attraverso la coltivazione di prodotti biologici “a km zero” nel territorio Castellano, Montebellunese e Asolano e attraverso la costituzione di una rete per la loro diffusione. La coltivazione dei prodotti è prevista nei terreni a disposizione della Cooperativa Vita e Lavoro. I prodotti alimentari verrebbero lavorati (ripuliti, tagliati e confezionati) presso i centri diurni della cooperativa Vita e Lavoro, e, ove l’attività divenga più ampia e complessa, nell’ambito di una nuova Cooperativa di tipo B (da costituire). I prodotti potranno essere impiegati dalle mense che già forniscono i pasti per i centri diurni e residenziali ed eventualmente da scuole, aziende e ristoranti del territorio. Tale percorso permetterebbe anche un momento formativo, in continuità con i progetti sperimentali già presenti nell’azienda Ulss 8 (protocolli alternanza scuola lavoro e progetti di autonomia in collaborazione con le associazioni di famigliari) finalizzati a consolidare le competenze professionali acquisite nei percorsi scolastici, favorendo la corretta collocazione e valutazione degli utenti nell’ambito aziendale e la promozione delle loro capacità di auto-progettazione nel mondo del lavoro. Modalità di finanziamento: non sono previsti costi aggiuntivi.

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73

5.3.9 Progetto “Liberare le storie per riscrivere la vita”

Il progetto è rivolto a persone con disabilità congenita ed acquisita che manifestano difficoltà ad accettare la propria condizione e i propri limiti, e si struttura con il seguente percorso:

a. individuazione ed applicazione del metodo autobiografico narrativo; b. applicazione attraverso la rilevazione a campione dell’esperienza personale che contenga sia

l’osservazione (situazione) sia l’ascolto (significati); c. rielaborazione del percorso personale sostenuto in ambito gruppale per livelli, caratteristiche ed

affinità; d. stesura dei testi narrativi; e. incontri per le valutazioni in itinere del progetto con cadenze stabilite in gruppo; f. rielaborazione terapeutica in gruppo per avvio della riprogettazione personale; g. restituzione in gruppo per livello delle scritture personali; h. restituzione del lavoro di scrittura individuale da stabilire con il gruppo di lavoro.

Modalità di finanziamento: non sono previsti costi aggiuntivi

5.3.10 Progetto Carta del Servizio Handicap Età Adulta

La realizzazione della carta dei servizi della disabilità adulta è uno strumento di informazione e tutela rivolto alle persone con disabilità, alle loro famiglie e a tutti coloro che sono coinvolti ed interessati. Ha lo scopo di facilitare l’accesso ai servizi forniti dall’azienda Ulss 8, fornendo:

a. indicazioni sugli interventi e sui servizi fruibili e sulla loro organizzazione; b. i criteri di accesso ai servizi e gli standard di qualità; c. l’elenco dei servizi con orari, modalità di accesso e referenti; d. riferimenti normativi.

Attraverso questo documento cartaceo e informatizzato verranno indicati alcuni standard che l’azienda Ulss 8 si impegna a garantire. Modalità di finanziamento: non sono previsti costi aggiuntivi

Gli importi esposti sono stati calcolati con i seguenti criteri:

• Retta 2010 (IVA inclusa) con indicizzazione annuale 1,8%; • Piena occupazione dei posti; • Giornate di presenza massime (240 per tutti i centri diurni tranne per il CERD di Montebelluna -235

giornate- e per la Struttura intermedia -230 giornate-). TABELLA 1/A: descrizione delle azioni di mantenimen to

CENTRI DIURNI

SOGGETTO GESTORE TIPOLOGIA CENTRO

Retta 2010 con IVA 4%

ANNO MANTENIMENTO

POSTI UTILIZZATI SOCIALE SANITARIO TOTALE

Società cooperativa

sociale Vita e Lavoro

CEOD VITA E LAVORO Asolo

€ 66,50

2011 24 € 126.724,21 € 263.196,44 € 389.920,65 2012 24 € 129.005,25 € 267.933,97 € 396.939,22 2013 24 € 131.327,34 € 272.756,78 € 404.084,12 2014 24 € 133.691,23 € 277.666,41 € 411.357,64 2015 24 € 136.097,67 € 282.664,40 € 418.762,08

Società cooperativa

sociale Vita e Lavoro

CEOD VITA E LAVORO Montebelluna

€ 66,50

2011 24 € 126.724,21 € 263.196,44 € 389.920,65 2012 24 € 129.005,25 € 267.933,97 € 396.939,22 2013 24 € 131.327,34 € 272.756,78 € 404.084,12 2014 24 € 133.691,23 € 277.666,41 € 411.357,64 2015 24 € 136.097,67 € 282.664,40 € 418.762,08

Società cooperativa

sociale Vita e Lavoro

CEOD VITA E LAVORO Castelfranco

€ 66,50

2011 24 € 126.724,21 € 263.196,44 € 389.920,65 2012 24 € 129.005,25 € 267.933,97 € 396.939,22 2013 24 € 131.327,34 € 272.756,78 € 404.084,12 2014 24 € 133.691,23 € 277.666,41 € 411.357,64 2015 24 € 136.097,67 € 282.664,40 € 418.762,08

Società cooperativa

sociale Vita e Lavoro

CEOD VITA E LAVORO

Pederobba €

66,50

2011 24 € 126.724,21 € 263.196,44 € 389.920,65 2012 24 € 129.005,25 € 267.933,97 € 396.939,22 2013 24 € 131.327,34 € 272.756,78 € 404.084,12 2014 24 € 133.691,23 € 277.666,41 € 411.357,64 2015 24 € 136.097,67 € 282.664,40 € 418.762,08

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Disabilità

74

SOGGETTO GESTORE TIPOLOGIA CENTRO

Retta 2010 con IVA 4%

ANNO MANTENIMENTO

POSTI UTILIZZATI SOCIALE SANITARIO TOTALE

Società cooperativa sociale ALI

CEOD ALI -

VALDOBBIADENE €

65,68

2011 19 € 99.083,80 € 205.789,44 € 304.873,25 2012 19 € 100.867,31 € 209.493,65 € 310.360,96 2013 19 € 102.682,93 € 213.264,54 € 315.947,46 2014 19 € 104.531,22 € 217.103,30 € 321.634,52 2015 19 € 106.412,78 € 221.011,16 € 327.423,94

Società cooperativa

sociale Solidarietà

CEOD SOLIDARIETA' -

MONTEBELLUNA €

62,57

2011 22 € 109.296,49 € 227.000,41 € 336.296,90 2012 22 € 111.263,83 € 231.086,42 € 342.350,25 2013 22 € 113.266,58 € 235.245,97 € 348.512,55 2014 22 € 115.305,38 € 239.480,40 € 354.785,78 2015 22 € 117.380,87 € 243.791,05 € 361.171,92

ATI scs l'Incontro, scs Ca'Speranza,

scs Il Girasole

CEOD ATLANTIS-CASTELFRANCO

€ 75,64

2011 25 € 150.151,38 € 311.852,86 € 462.004,23 2012 25 € 152.854,10 € 317.466,21 € 470.320,31 2013 25 € 155.605,47 € 323.180,60 € 478.786,08 2014 25 € 158.406,37 € 328.997,85 € 487.404,22 2015 25 € 161.257,69 € 334.919,81 € 496.177,50

RTI scs Vita e Lavoro, scs

La Rete CEOD Casa Maria

Adelaide - VIDOR €

66,50

2011 20 € 105.603,51 € 219.330,36 € 324.933,87 2012 20 € 107.504,37 € 223.278,31 € 330.782,68 2013 20 € 109.439,45 € 227.297,32 € 336.736,77 2014 20 € 111.409,36 € 231.388,67 € 342.798,03 2015 20 € 113.414,73 € 235.553,67 € 348.968,40

OAMI onlus CEOD OAMI - GIAVERA € 57,61

2011 18 € 82.334,07 € 171.001,53 € 253.335,60 2012 18 € 83.816,08 € 174.079,56 € 257.895,64 2013 18 € 85.324,77 € 177.212,99 € 262.537,77 2014 18 € 86.860,62 € 180.402,83 € 267.263,45 2015 18 € 88.424,11 € 183.650,08 € 272.074,19

IPAB Opere Pie d'Onigo

Centro diurno

disabilità aquisite

centro diurno - PEDEROBBA

€ 69,05 (senza IVA)

2011 14 € 76.759,85 € 159.424,30 € 236.184,14 2012 14 € 78.141,52 € 162.293,93 € 240.435,46 2013 14 € 79.548,07 € 165.215,23 € 244.763,30 2014 14 € 80.979,94 € 168.189,10 € 249.169,04 2015 14 € 82.437,58 € 171.216,50 € 253.654,08

ATI scs l'Incontro, scs Ca'Speranza,

scs Il Girasole

CDM - centro disabili motori

ATLANTIS-CASTELFRANCO

€ 78,81

2011 20 € 125.158,49 € 259.944,56 € 385.103,05 2012 20 € 127.411,34 € 264.623,56 € 392.034,90 2013 20 € 129.704,75 € 269.386,78 € 399.091,53 2014 20 € 132.039,43 € 274.235,75 € 406.275,18 2015 20 € 134.416,14 € 279.171,99 € 413.588,13

società cooperativa

sociale Il Girasole

CERD - Centro

educativo riabilitativo

diurno

GIRASOLE - BIADENE

€ 130,52

2011 27 € 283.875,73 € 636.203,27 € 920.079,00 2012 27 € 288.985,49 € 647.654,93 € 936.640,42 2013 27 € 294.187,23 € 659.312,72 € 953.499,95 2014 27 € 299.482,60 € 671.180,35 € 970.662,94 2015 27 € 304.873,29 € 683.261,59 € 988.134,88

ATI scs l'Incontro, scs Ca'Speranza,

scs Il Girasole

CERD - Centro

educativo riabilitativo

diurno

ATLANTIS-

CASTELFRANCO CERD 1

€ 128,23

2011 30 € 305.464,01 € 634.425,26 € 939.889,27 2012 30 € 310.962,36 € 645.844,91 € 956.807,27 2013 30 € 316.559,69 € 657.470,12 € 974.029,80 2014 30 € 322.257,76 € 669.304,58 € 991.562,34 2015 30 € 328.058,40 € 681.352,06 € 1.009.410,46

ATI scs l'Incontro, scs Ca'Speranza,

scs Il Girasole

CERD-Centro

educativo riabilitativo

diurno

ATLANTIS-

CASTELFRANCO CERD 2

€ 128,23

2011 30 € 305.464,01 € 634.425,26 € 939.889,27 2012 30 € 310.962,36 € 645.844,91 € 956.807,27 2013 30 € 316.559,69 € 657.470,12 € 974.029,80 2014 30 € 322.257,76 € 669.304,58 € 991.562,34 2015 30 € 328.058,40 € 681.352,06 € 1.009.410,46

società cooperativa sociale La

Rosa Canina

CLG- centro lavoro

guidato CLG- centro riabilitativo

ROSA CANINA - MONTEBELLUNA

€ 41,60*

2011 25 € 87.580,39 € 181.897,73 € 269.478,12 2012 25 € 89.156,84 € 185.171,89 € 274.328,73 2013 25 € 90.761,66 € 188.504,98 € 279.266,64 2014 25 € 92.395,37 € 191.898,07 € 284.293,44 2015 25 € 94.058,49 € 195.352,24 € 289.410,72

società cooperativa

sociale Vallorgana

CLG centro lavoro

guidato CLG -centro riabilitativo

VALLORGANA - CASTELCUCCO

€ 41,60*

2011 25 € 97.580,85 € 202.667,91 € 300.248,76 2012 25 € 99.337,30 € 206.315,93 € 305.653,23 2013 25 € 101.125,37 € 210.029,62 € 311.154,99 2014 25 € 102.945,63 € 213.810,15 € 316.755,78 2015 25 € 104.798,65 € 217.658,74 € 322.457,39

società cooperativa

sociale Vita e Lavoro

CLG -centro lavoro

guidato CLG -centro riabilitativo

VITA E LAVORO Vedelago

€ 41,60*

2011 25 € 87.580,39 € 181.897,73 € 269.478,12 2012 25 € 89.156,84 € 185.171,89 € 274.328,73 2013 25 € 90.761,66 € 188.504,98 € 279.266,64 2014 25 € 92.395,37 € 191.898,07 € 284.293,44 2015 25 € 94.058,49 € 195.352,24 € 289.410,72

Azienda ULSS n. 8

Centro Diurno

Struttura Intermedia

2011 10 € 46.702,05 € 94.816,74 € 141.518,79 2012 10 € 47.542,68 € 96.523,44 € 144.066,12 2013 10 € 48.398,45 € 98.260,86 € 146.659,31 2014 10 € 49.269,62 € 100.029,56 € 149.299,18 2015 10 € 50.156,48 € 101.830,09 € 151.986,57

* Il calcolo delle risorse totali tiene conto del fatto che ad alcuni utenti viene riconosciuta una retta superiore a seconda del livello assistenziale dell’utente.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Disabilità

75

STRUTTURE RESIDENZIALI

SOGGETTO GESTORE CENTRO ANNO

MANTENIMENTO

POSTI SOCIALE SANITARIO RETTA ALBERGHIERA TOTALE

OAMI onlus

Comunità alloggio "Casa Giulia

Martini"

2011 9 € 0,00 € 118.700,56 € 160.433,45 € 279.134,01 2012 9 € 0,00 € 120.837,17 € 163.321,25 € 284.158,42 2013 9 € 0,00 € 123.012,24 € 166.261,03 € 289.273,27 2014 9 € 0,00 € 125.226,46 € 169.253,73 € 294.480,19 2015 9 € 0,00 € 127.480,54 € 172.300,30 € 299.780,84

R.T.I. tra coop. "Vita e Lavoro" e coop. "La Rete"

Comunità alloggio "Casa Maria

Adelaide"

2011 20 € 0,00 € 343.075,04 € 323.590,10 € 666.665,14 2012 20 € 0,00 € 349.250,39 € 329.414,72 € 678.665,11 2013 20 € 0,00 € 355.536,90 € 335.344,18 € 690.881,08 2014 20 € 0,00 € 361.936,56 € 341.380,38 € 703.316,94 2015 20 € 0,00 € 368.451,42 € 347.525,23 € 715.976,64

R.T.I. tra coop. "Vita e Lavoro" e coop. "La Rete"

(attiva da maggio 2009)

Comunità alloggio "Casa I Giacinti"

2011 20 € 0,00 € 343.075,04 € 323.590,10 € 666.665,14 2012 20 € 0,00 € 349.250,39 € 329.414,72 € 678.665,11 2013 20 € 0,00 € 355.536,90 € 335.344,18 € 690.881,08 2014 20 € 0,00 € 361.936,56 € 341.380,38 € 703.316,94 2015 20 € 0,00 € 368.451,42 € 347.525,23 € 715.976,64

A.T.I. "Ca' Speranza", "Il

Girasole", "L'Incontro"

RSA "Atlantis"

2011 24 € 0,00 € 517.679,65 € 479.150,84 € 996.830,48 2012 24 € 0,00 € 526.997,88 € 487.775,55 € 1.014.773,43 2013 24 € 0,00 € 536.483,84 € 496.555,51 € 1.033.039,35 2014 24 € 0,00 € 546.140,55 € 505.493,51 € 1.051.634,06 2015 24 € 0,00 € 555.971,08 € 514.592,39 € 1.070.563,47

IPAB "Opere Pie d'Onigo"

RSA "Opere Pie d'Onigo”

2011 28 € 0,00 € 611.330,32 € 523.592,98 € 1.134.923,29 2012 28 € 0,00 € 622.334,26 € 533.017,65 € 1.155.351,91 2013 28 € 0,00 € 633.536,28 € 542.611,97 € 1.176.148,25 2014 28 € 0,00 € 644.939,93 € 552.378,98 € 1.197.318,91 2015 28 € 0,00 € 656.548,85 € 562.321,80 € 1.218.870,66

ALTRI SERVIZI E INTERVENTI DELL’AREA

SOGGETTO GESTORE INTERVENTO ANNO

MANTENIMENTO

UTENTI SOCIALE SANITARIO RETTA ALBERGHIERA TOTALE

Azienda ULSS n. 8

Servizio di Neuropsichiatria

Infantile

2011 3319 € 294.314,98 € 2.747.422,28 € 0,00 € 3.041.737,26 2012 3319 € 299.612,65 € 2.796.875,88 € 0,00 € 3.096.488,53 2013 3319 € 305.005,68 € 2.847.219,65 € 0,00 € 3.152.225,33 2014 3319 € 310.495,78 € 2.898.469,60 € 0,00 € 3.208.965,38 2015 3319 € 316.084,71 € 2.950.642,05 € 0,00 € 3.266.726,76

Azienda ULSS n. 8

Servizio Handicap Età Adulta (SHEA)

2011 1401 € 475.601,99 € 45.074,18 € 0,00 € 520.676,18 2012 1401 € 484.162,83 € 45.885,52 € 0,00 € 530.048,35 2013 1401 € 492.877,76 € 46.711,46 € 0,00 € 539.589,22 2014 1401 € 501.749,56 € 47.552,26 € 0,00 € 549.301,82 2015 1401 € 510.781,05 € 48.408,20 € 0,00 € 559.189,26

Azienda ULSS n. 8

e Coop. soc. Il Girasole

Servizio di Integrazione scolastica e

sociale

2011 227 € 1.934.654,23 € 19.062,09 € 0,00 € 1.953.716,32 2012 227 € 1.969.478,00 € 19.405,21 € 0,00 € 1.988.883,21 2013 227 € 2.004.928,61 € 19.754,50 € 0,00 € 2.024.683,11 2014 227 € 2.041.017,32 € 20.110,08 € 0,00 € 2.061.127,40 2015 227 € 2.077.755,63 € 20.472,07 € 0,00 € 2.098.227,70

Azienda ULSS n. 8

Progetti personalizzati

2011 405 € 0,00 € 836.381,88 € 0,00 € 836.381,88 2012 405 € 0,00 € 836.381,88 € 0,00 € 836.381,88 2013 405 € 0,00 € 836.381,88 € 0,00 € 836.381,88 2014 405 € 0,00 € 836.381,88 € 0,00 € 836.381,88 2015 405 € 0,00 € 836.381,88 € 0,00 € 836.381,88

Azienda ULSS n. 8

Servizio per l’integrazione

lavorativa (SIL)

2011 177 € 109.127,00 € 0,00 € 0,00 € 109.127,00 2012 177 € 109.127,00 € 0,00 € 0,00 € 109.127,00 2013 177 € 109.127,00 € 0,00 € 0,00 € 109.127,00 2014 177 € 109.127,00 € 0,00 € 0,00 € 109.127,00 2015 177 € 109.127,00 € 0,00 € 0,00 € 109.127,00

Azienda ULSS n. 8

Assegno di Sollievo e buono

servizio.

2011 57 € 47.332,79 € 0,00 € 0,00 € 54.897,54 2012 57 € 47.332,79 € 0,00 € 0,00 € 54.897,54 2013 57 € 47.332,79 € 0,00 € 0,00 € 54.897,54 2014 57 € 47.332,79 € 0,00 € 0,00 € 54.897,54 2015 57 € 47.332,79 € 0,00 € 0,00 € 54.897,54

Associazioni di

volontariato

Sostegno per l’integrazione

sociale

2011 335 € 38.000,00 € 0,00 € 0,00 € 38.000,00 2012 335 € 38.000,00 € 0,00 € 0,00 € 38.000,00 2013 335 € 38.000,00 € 0,00 € 0,00 € 38.000,00 2014 335 € 38.000,00 € 0,00 € 0,00 € 38.000,00 2015 335 € 38.000,00 € 0,00 € 0,00 € 38.000,00

Coop sociale Vallorgana

Gruppo appartamento protetto “Casa

Amica”

2011 40 € 28.458,39 € 0,00 € 10.841,29 € 39.299,69 2012 40 € 28.970,64 € 0,00 € 11.036,44 € 40.007,08 2013 40 € 29.492,12 € 0,00 € 11.235,09 € 40.727,21 2014 40 € 30.022,97 € 0,00 € 11.437,32 € 41.460,30

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Disabilità

76

SOGGETTO GESTORE INTERVENTO ANNO

MANTENIMENTO

UTENTI SOCIALE SANITARIO RETTA ALBERGHIERA TOTALE

2015 40 € 30.563,39 € 0,00 € 11.643,20 € 42.206,58

Coop sociale “Vita e Lavoro”

Gruppo appartamento

protetto “Il Colibrì”

2011 40 € 34.387,23 € 0,00 € 10.841,29 € 45.228,52 2012 40 € 35.006,20 € 0,00 € 11.036,44 € 46.042,63 2013 40 € 35.636,31 € 0,00 € 11.235,09 € 46.871,40 2014 40 € 36.277,76 € 0,00 € 11.437,32 € 47.715,08 2015 40 € 36.930,76 € 0,00 € 11.643,20 € 48.573,96

Azienda ULSS n. 8

Assistenza domiciliare integrata

2011 117 € 0,00 € 89.760,97 € 0,00 € 89.760,97 2012 117 € 0,00 € 91.376,67 € 0,00 € 91.376,67 2013 117 € 0,00 € 93.021,45 € 0,00 € 93.021,45 2014 117 € 0,00 € 94.695,84 € 0,00 € 94.695,84 2015 117 € 0,00 € 96.400,36 € 0,00 € 96.400,36

SAD

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno N° Utenti Copertura finanziaria (Risorse)

Utenti Comune Totale

Assistenza domiciliare

socio-assistenziale

30 Comuni dell’Ulss 8

2011 79 € 16.418,99 € 108.012,31 € 124.431,30 2012 79 € 16.714,53 € 109.956,53 € 126.671,06 2013 79 € 17.015,39 € 111.935,75 € 128.951,14 2014 79 € 17.321,67 € 113.950,59 € 131.272,26 2015 79 € 17.633,46 € 116.001,70 € 133.635,16

SAD IN ADI

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno N° Utenti Copertura finanziaria (Risorse)

Utenti Regione Sociale Comune Totale

ADI: Assistenza domiciliare

integrata con servizi sanitari

30 Comuni dell’Ulss 8

2011 72 € 16.185,99 € 60.917,62 € 67.573,95 € 144.677,56 2012 72 € 16.477,33 € 62.014,14 € 68.790,28 € 147.281,75 2013 72 € 16.773,93 € 63.130,40 € 70.028,50 € 149.932,82 2014 72 € 17.075,86 € 64.266,74 € 71.289,01 € 152.631,61 2015 72 € 17.383,22 € 65.423,54 € 72.572,22 € 155.378,98

ALTRI INTERVENTI COMUNALI

Interventi Numero di Comuni che

hanno erogato il servizio nel 2009

Anno

Posti/Utenti complessivi

gruppo di Comuni

Spesa complessiva

gruppo di Comuni

Contributi economici a integrazione del reddito

familiare 11

2011 52 € 56.697,29 2012 52 € 57.717,84 2013 52 € 58.756,76 2014 52 € 59.814,38 2015 52 € 60.891,04

Contributi generici ad enti e associazioni

sociali 18

2011 € 33.514,72 2012 € 34.117,98 2013 € 34.732,11 2014 € 35.357,28 2015 € 35.993,72

Attività ricreative, sociali, culturali

7

2011 85 € 23.072,72 2012 85 € 23.488,03 2013 85 € 23.910,81 2014 85 € 24.341,21 2015 85 € 24.779,35

Interventi per l'integrazione sociale dei

soggetti deboli o a rischio

7

2011 26 € 16.373,92 2012 26 € 16.668,65 2013 26 € 16.968,69 2014 26 € 17.274,12 2015 26 € 17.585,06

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Disabilità

77

Interventi Numero di Comuni che

hanno erogato il servizio nel 2009

Anno

Posti/Utenti complessivi

gruppo di Comuni

Spesa complessiva

gruppo di Comuni

Contributi economici per l'alloggio 7

2011 11 € 15.613,26 2012 11 € 15.894,30 2013 11 € 16.180,39 2014 11 € 16.471,64 2015 11 € 16.768,13

Contributi economici erogati a titolo di prestito

(prestiti d'onore) 1

2011 1 € 6.217,94 2012 1 € 6.329,87 2013 1 € 6.443,80 2014 1 € 6.559,79 2015 1 € 6.677,87

Mensa 1

2011 2 € 3.863,42 2012 2 € 3.932,96 2013 2 € 4.003,75 2014 2 € 4.075,82 2015 2 € 4.149,18

Contributi per servizi alla persona 6

2011 19 € 3.212,60 2012 19 € 3.270,43 2013 19 € 3.329,30 2014 19 € 3.389,23 2015 19 € 3.450,23

Centri estivi o invernali (con pernottamento) 2

2011 6 € 3.710,04 2012 6 € 3.776,82 2013 6 € 3.844,80 2014 6 € 3.914,01 2015 6 € 3.984,46

Altri interventi 5

2011 10 € 16.829,90 2012 10 € 17.132,84 2013 10 € 17.441,23 2014 10 € 17.755,17 2015 10 € 18.074,77

TABELLA 1/B: descrizione delle azioni di potenziame nto o riconversione CENTRI DIURNI

SOGGETTO GESTORE Tipologia CENTRO ANNO

Incremento Posti

Posti Utilizzati

COSTI MANTENIMENTO E POTENZIAMENTO MANTENIMENTO POTENZIAMENTO TOTALE

Società cooperativa sociale Vita

e Lavoro

CEOD VITA E

LAVORO Asolo

2011 3 27 € 389.920,65 € 48.740,08 € 438.660,73 2012 2 29 € 396.939,22 € 82.695,67 € 479.634,89 2013 1 30 € 404.084,12 € 101.021,03 € 505.105,16 2014 0 30 € 411.357,64 € 102.839,41 € 514.197,05 2015 0 30 € 418.762,08 € 104.690,52 € 523.452,60

Società cooperativa sociale Vita

e Lavoro

CEOD VITA E

LAVORO Montebelluna

2011 3 27 € 389.920,65 € 48.740,08 € 438.660,73 2012 0 27 € 396.939,22 € 49.617,40 € 446.556,62 2013 0 27 € 404.084,12 € 50.510,52 € 454.594,64 2014 0 27 € 411.357,64 € 51.419,70 € 462.777,34 2015 0 27 € 418.762,08 € 52.345,26 € 471.107,34

Società cooperativa sociale Vita

e Lavoro

CEOD VITA E

LAVORO Castelfranco

2011 3 27 € 389.920,65 € 48.740,08 € 438.660,73 2012 2 29 € 396.939,22 € 82.695,67 € 479.634,89 2013 1 30 € 404.084,12 € 101.021,03 € 505.105,16 2014 0 30 € 411.357,64 € 102.839,41 € 514.197,05 2015 0 30 € 418.762,08 € 104.690,52 € 523.452,60

Società cooperativa sociale Vita

e Lavoro

CEOD VITA E

LAVORO Pederobba

2011 3 27 € 389.920,65 € 48.740,08 € 438.660,73 2012 2 29 € 396.939,22 € 82.695,67 € 479.634,89 2013 1 30 € 404.084,12 € 101.021,03 € 505.105,16 2014 0 30 € 411.357,64 € 102.839,41 € 514.197,05 2015 0 30 € 418.762,08 € 104.690,52 € 523.452,60

Società cooperativa

sociale Solidarietà

CEOD SOLIDARIETA' - Montebelluna

2011 2 24 € 336.296,90 € 30.572,45 € 366.869,35 2012 1 25 € 342.350,25 € 46.684,12 € 389.034,37 2013 0 25 € 348.512,55 € 47.524,44 € 396.036,99 2014 0 25 € 354.785,78 € 48.379,88 € 403.165,66 2015 0 25 € 361.171,92 € 49.250,72 € 410.422,64

RTI scs Vita e Lavoro,

scs La Rete CEOD

Casa Maria Adelaide –

Vidor

2011 3 23 € 324.933,87 € 48.740,08 € 373.673,95 2012 2 25 € 330.782,68 € 82.695,67 € 413.478,35 2013 0 25 € 336.736,77 € 84.184,19 € 420.920,96 2014 0 25 € 342.798,03 € 85.699,51 € 428.497,54 2015 0 25 € 348.968,40 € 87.242,10 € 436.210,50

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Disabilità

78

SOGGETTO GESTORE Tipologia CENTRO ANNO

Incremento Posti

Posti Utilizzati

COSTI MANTENIMENTO E POTENZIAMENTO MANTENIMENTO POTENZIAMENTO TOTALE

OAMI onlus CEOD OAMI – Giavera

2011 1 19 € 253.335,60 € 14.074,20 € 267.409,80 2012 1 20 € 257.895,64 € 28.655,07 € 286.550,72 2013 0 20 € 262.537,77 € 29.170,86 € 291.708,63 2014 0 20 € 267.263,45 € 29.695,94 € 296.959,38 2015 0 20 € 272.074,19 € 30.230,47 € 302.304,65

IPAB Opere Pie d'Onigo

Centro diurno

disabilità acquisite

centro diurno - Pederobba

2011 4 18 € 236.184,14 € 67.481,18 € 303.665,33 2012 3 21 € 240.435,46 € 120.217,73 € 360.653,19 2013 3 24 € 244.763,30 € 174.830,93 € 419.594,22 2014 0 24 € 249.169,04 € 177.977,88 € 427.146,92 2015 0 24 € 253.654,08 € 181.181,48 € 434.835,56

società cooperativa

sociale Il Girasole

CERD - Centro

educativo riabilitativo

diurno

DO RE MI - Montebelluna

2011 2 29 € 920.079,00 € 62.448,60 € 982.527,60 2012 1 30 € 936.640,42 € 95.359,01 € 1.031.999,43 2013 0 30 € 953.499,95 € 97.075,47 € 1.050.575,42 2014 0 30 € 970.662,94 € 98.822,83 € 1.069.485,78 2015 0 30 € 988.134,88 € 100.601,64 € 1.088.736,52

società cooperativa sociale La

Rosa Canina

CLG ROSA

CANINA - Montebelluna

2011 0 25 € 269.478,12 € 0,00 € 269.478,12 2012 0 25 € 274.328,73 € 0,00 € 274.328,73 2013 0 25 € 279.266,64 € 0,00 € 279.266,64 2014 2 27 € 284.293,44 € 21.444,98 € 305.738,42 2015 3 30 € 289.410,72 € 54.577,48 € 343.988,20

società cooperativa

sociale Vallorgana

CLG VALLORGANA Castelcucco

2011 3 28 € 300.248,76 € 30.491,14 € 330.739,89 2012 1 29 € 305.653,23 € 41.386,64 € 347.039,87 2013 1 30 € 311.154,99 € 52.664,49 € 363.819,49 2014 0 30 € 316.755,78 € 53.612,45 € 370.368,24 2015 0 30 € 322.457,39 € 54.577,48 € 377.034,87

società cooperativa sociale Vita

e Lavoro

CLG VITA E

LAVORO Vedelago

2011 3 28 € 269.478,12 € 30.491,14 € 299.969,26 2012 1 29 € 274.328,73 € 41.386,64 € 315.715,36 2013 1 30 € 279.266,64 € 52.664,49 € 331.931,14 2014 0 30 € 284.293,44 € 53.612,45 € 337.905,90 2015 0 30 € 289.410,72 € 54.577,48 € 343.988,20

CENTRI RESIDENZIALI

Intervento

Soggetto/i responsabile/i della gestione

Anno Posti Copertura finanziaria

Utenti Regione Sanitario Totale

RSA “Domenico

Sartor” Castelfranco

veneto

Centro di Servizi “Domenico

Sartor”

2011 20 € 411.105,05 € 477.526,90 € 888.631,95 2012 20 € 418.504,94 € 486.122,39 € 904.627,32 2013 20 € 426.038,03 € 494.872,59 € 920.910,62 2014 20 € 433.706,71 € 503.780,29 € 937.487,01 2015 20 € 441.513,43 € 512.848,34 € 954.361,77

ALTRI SERVIZI

TABELLA 1/C: descrizione delle azioni innovative

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Posti Copertura finanziaria

Utenti Regione Sociale

Regione Sanitario Comune Totale

Comunità educative diurne per minori con

autismo DIS 1

Società Cooperativa

Sociale Agorà

2011 10 € 39.720,00 € 5.000,00 € 67.080,00 € 111.800,00 2012 10 € 40.524,96 € 5.000,00 € 68.287,44 € 113.812,40 2013 10 € 41.344,41 € 5.000,00 € 69.516,62 € 115.861,03 2014 10 € 42.178,61 € 5.000,00 € 70.767,92 € 117.946,52 2015 10 € 43.027,83 € 5.000,00 € 72.041,74 € 120.069,56

Comunità educative diurne per minori con

autismo DIS 2

Società Cooperativa

Sociale Sonda

2011 10 € 39.720,00 € 5.000,00 € 67.080,00 € 111.800,00 2012 10 € 40.524,96 € 5.000,00 € 68.287,44 € 113.812,40 2013 10 € 41.344,41 € 5.000,00 € 69.516,62 € 115.861,03 2014 10 € 42.178,61 € 5.000,00 € 70.767,92 € 117.946,52 2015 10 € 43.027,83 € 5.000,00 € 72.041,74 € 120.069,56

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Copertura finanziaria

Comune Totale

Supporto all'inserimento

lavorativo (tirocini lavorativi -

espansione)

Azienda Ulss 8

2011 € 20.000,00 € 20.000,00 2012 € 20.000,00 € 20.000,00 2013 € 20.000,00 € 20.000,00 2014 € 20.000,00 € 20.000,00 2015 € 20.000,00 € 20.000,00

Il sostegno all’integrazione

sociale Azienda Ulss 8

2011 € 38.000,00 € 38.000,00 2012 € 38.000,00 € 38.000,00 2013 € 38.000,00 € 38.000,00 2014 € 38.000,00 € 38.000,00 2015 € 38.000,00 € 38.000,00

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Disabilità

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Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Posti Copertura finanziaria

Utenti Regione Sociale

Regione Sanitario Comune Totale

Centro Diurno per adulti con autismo DIS 1

Società Cooperativa

Sociale Agorà

2011 2012 5 € 56.198,86 € 27.058,71 € 83.257,58 2013 5 € 57.210,44 € 27.545,77 € 84.756,21 2014 5 € 58.240,23 € 28.041,59 € 86.281,83 2015 5 € 59.288,55 € 28.546,34 € 87.834,90

Centro Diurno per adulti con autismo DIS 2

Società Cooperativa

Sociale Sonda

2011 2012 5 € 56.198,86 € 27.058,71 € 83.257,58 2013 5 € 57.210,44 € 27.545,77 € 84.756,21 2014 5 € 58.240,23 € 28.041,59 € 86.281,83 2015 5 € 59.288,55 € 28.546,34 € 87.834,90

Gruppo appartamento per disabili con autismo per i

week end

Società Cooperativa

Sociale Agorà

2011 8 € 51.682,59 € 30.000,00 € 81.682,59 2012 8 € 52.612,87 € 30.000,00 € 82.612,87 2013 8 € 53.559,90 € 30.000,00 € 83.559,90 2014 8 € 54.523,98 € 30.000,00 € 84.523,98 2015 8 € 55.505,41 € 30.000,00 € 85.505,41

CEOD di Fonte Da individuare

2011 2012 30 344.387,05 165.815,99 510.203,03 2013 30 411.656,57 198.205,02 609.861,59 2014 30 491.211,22 236.509,11 727.720,33 2015 30 500.053,03 240.766,27 740.819,30

gruppo appartamento a Valdobbiadene

Società cooperativa sociale Ali

2011 4 € 10.841,29 € 30.000,00 € 40.841,29 2012 4 € 11.036,44 € 30.000,00 € 41.036,44 2013 4 € 11.235,09 € 30.000,00 € 41.235,09 2014 4 € 11.437,32 € 30.000,00 € 41.437,32 2015 4 € 11.643,20 € 30.000,00 € 41.643,20

struttura intermedia di

riabilitazione per persone con

disabilità acquisite

Opere Pie di Onigo IPAB

2011 € 44.900,00 € 44.900,00 2012 € 44.900,00 € 44.900,00 2013 € 44.900,00 € 44.900,00 2014 € 44.900,00 € 44.900,00

2015 € 44.900,00 € 44.900,00

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Dipendenze

80

AREA DIPENDENZE

1. INTRODUZIONE In coerenza con gli indirizzi regionali in materia ed in continuità con il piano di zona 2007-2010 della Conferenza dei Sindaci e dell’Azienda-ULSS n 8, l’approccio all’utente con problemi di dipendenza e con problemi alcool e sostanze correlati si ispira ai seguenti principi fondamentali:

1. considerazione della dipendenza (di qualunque natura) come un vero e proprio “stato di malattia” della persona, con importanti risvolti sanitari, psicologici e sociali;

2. riconoscimento delle persone affette da dipendenza come soggetti di diritto e portatori di bisogni di natura socio-sanitaria;

3. particolare attenzione all’evoluzione delle forme di dipendenza in seguito all’introduzione nel mercato di nuove sostanze (si veda ad es. l’attuale massiccia diffusione dell’uso di sostanze psicostimolanti) ed al manifestarsi di nuove forme di dipendenza (si vedano ad es. il gioco d’azzardo patologico e la dipendenza da tecnologie digitali);

4. particolare attenzione alla forte correlazione tra la fenomenica delle varie forme di dipendenza e l’evoluzione del contesto culturale e di costume (da cui la necessità di una costante rimodulazione dei contenuti e dell’organizzazione delle risposte);

5. importanza delle misure di informazione diffusa e di prevenzione.

2. LA RETE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI Nel territorio dell’Azienda-ULSS n 8 l’organizzazione delle risposte terapeutico- riabilitative ed assistenziali alle persone con problemi di dipendenza e abuso si avvale dei seguenti servizi e attività, ricompresi nel - o comunque correlati col - Dipartimento per le Dipendenze:

• Il servizio per le tossicodipendenze SerT, con sede a Castelfranco Veneto;

• l’ambulatorio per l’assistenza al gioco d’azzardo patologico, attivo nell’ambito del SerT;

• Il servizio per l’alcoologia ed il tabagismo SerAT, con sede a Castelfranco Veneto e sportello settimanale a Valdobbiadene, che gestisce anche i corsi per smettere di fumare;

• Il servizio residenziale pubblico, costituito dalla Comunità terapeutica alcoologica e per utenti con “doppia diagnosi”, con sede a Castelfranco Veneto e capacità ricettiva di 20 posti, la cui gestione è affidata in partnership alla cooperativa sociale Sonda;

• Il servizio semiresidenziale pubblico riabilitativo, con sede ad Altivole e capacità ricettiva di 25 posti full time, la cui gestione è affidata in partnership alla cooperativa sociale Sonda;

• La rete dei 42 “Club degli alcoolisti in trattamento”, la cui gestione è affidata in partnership all’associazione ACAT Ulss 8;

• La rete dei 13 gruppi di auto- e mutuo-aiuto delle Associazioni Alcoolisti Anonimi e Al-anon;

• Il servizio di accoglienza abitativa per persone che hanno completato il percorso riabilitativo e che presentano comunque gravi difficoltà sociali, costituito dalle quattro Case-famiglia e un appartamento a bassa protezione di Maser e Altivole, con capacità ricettiva complessiva di 20 posti, messe a disposizione e gestite dalla Cooperativa Sociale “Sonda” in convenzione con i Comuni di residenza degli utenti;

• Un appartamento protetto per persone con problemi alcolcorrelati in trattamento presso i Club, situato a Castelfranco Veneto, con capacità ricettiva di 2 posti, messo a disposizione e gestito dall’ACAT, con pagamento diretto da parte degli utenti;

• La rete delle Comunità terapeutiche del territorio regionale, che è quasi interamente gestita da agenzie del privato sociale (nel territorio dell’ULSS n. 8 ha sede una Comunità terapeutica, situata ad Asolo e gestita dalla cooperativa sociale Olivotti di Mira), i cui interventi sono coperti dal fondo regionale per i trattamenti comunitari;

Ai suddetti servizi vanno aggiunte le seguenti risorse del volontariato e del privato sociale accreditato:

• gli sportelli d’ascolto “Sosta Libera”, un servizio gratuito che offre informazioni e uno spazio di consulenza e trattamento breve sui rischi legati all’uso di sostanze stupefacenti e di alcool, garantendo sostegno psicologico e orientamento;

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Dipendenze

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• la cooperativa di tipo B “Il Portico” , che si occupa del reinserimento lavorativo delle persone con problemi di tossico/alcoldipendenza.

• l’ associazione di ex-fumatori “Spazio Blu”, che accoglie ex-tabagisti che abbiano completato un percorso di disassuefazione;

• la Cooperativa sociale “Una casa per l’uomo”, che si occupa del supporto ad utenti extracomunitari in carico ai servizi.

L’utenza Nonostante il dato complessivo nazionale sui consumi di stupefacenti sia in diminuzione, nel 2009 si è osservato un aumento del 3,9% del numero di utenti che, nella nostra Ulss, si sono rivolti al servizio tossicodipendenze rispetto all’anno precedente. Negli ultimi 4 anni l’aumento complessivo dei pazienti in carico risulta essere del 21,6%. In rapido aumento sono inoltre le persone che pervengono al servizio per ottenere una certificazione di “assenza di problemi da tossicodipendenza”. Questa tipologia di richiesta, prevista da alcune norme, è comparsa relativamente di recente, per cui non è ancora prevedibile una quantificazione del suo trend di sviluppo. Tabella 1: Pazienti pervenuti al SerT per tipologia di problema e percentuale di variazione rispetto al 2005.

Tossicodipendenti alcolisti Giocatori familiari certificazioni Totale

totale 2009 612 11 83 18 18 742

di cui nuovi 132 1 48 11 12 204

di cui fuori Ulss 53 0 49 3 1 106 variazione rispetto al 2005 11,3% -52,2% 186,2% 125,0% 125,0%* 21,6%

* incremento rispetto all’anno precedente Per quanto riguarda l’utenza del servizio alcologia e tabagismo, viene di seguito illustrato il movimento dei pazienti nel corso del 2009, rispettivamente del totale dei pazienti e dei nuovi casi pervenuti. L’utenza del SerAT ha registrato un aumento del 65,9% rispetto al 2005 con un’incremento medio annuo del 13,7%; considerando solo gli utenti presi in carico negli ultimi 2 anni, si è registrato un aumento del 15,8% (da 1.159 utenti in carico nel 2008 a 1.342 nel 2009). Complessivamente l’87,4% degli utenti viene seguito a livello ambulatoriale, il 9,0% a livello residenziale e il rimanente 3,6% a livello semiresidenziale. Ogni anno sono circa 600 le famiglie seguite per problemi di dipendenza alcolica, mentre altre 650 persone hanno problemi minori, abuso o sanzioni per guida in stato di ebbrezza. Grafico 1: Utenti seguiti dal SerAT e dal SerT: serie storica 2005-2009.

809872

927

1159

1342

610 639 669 682742

500

600

700

800

900

1000

1100

1200

1300

1400

2005 2006 2007 2008 2009

SeraT

SerT

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Dipendenze

82

Tabella 2: Utenti del SerAT seguiti a livello ambulatoriale, semiresidenziale e residenziale, per tipologia di problema e provenienza. 2008 2009 utenti Ulss fuori Ulss utenti Ulss fuori Ulss alcol – dipendenza 532 54 531 53 alcol – abuso occasionale 414 60 594 54 tabacco 69 12 85 6 altre problematiche 18 0 18 1

Totale 1033 126 1228 114

totale nell’ anno 1159 1342

di cui cittadini stranieri 145 (12,5%) 158 (11,8%)

Le persone che per la prima volta si avvicinano al servizio sono mediamente circa 400 l’anno, con oscillazioni dovute per lo più al differente numero di invii da parte della commissione medica locale per le patenti di guida. La maggior parte degli utenti che prendono contatto con il SerAT presentano un abuso o dipendenza da alcol; inizia ad essere consistente anche l’afflusso dei tabagisti (circa 50 utenti nuovi ogni anno). Tabella 3: Nuovi contatti al SerAT per tipologia di problema e provenienza. 2008 2009

utenti Ulss fuori Ulss utenti Ulss fuori Ulss alcol – dipendenza 144 39 115 34 alcol – abuso occasionale 203 30 203 12 Tabacco 49 12 55 4 altre problematiche 8 0 4 1

Totale 404 81 377 51

totale nell’ anno 485 428

di cui cittadini stranieri 80 (16,5%) 57 (13,3%)

Per quanto riguarda i programmi residenziali per tossicodipendenti nelle comunità terapeutiche e di pronta accoglienza del privato sociale accreditato, si segnala una sensibile riduzione dei nuovi invii e del numero di programmi attivati nel 2009 rispetto agli anni precedenti. Le ragioni del fenomeno sono poco chiare, ma è da ritenere che il mutamento dell’utenza, delle sue caratteristiche cliniche e sociodemografiche, e dei bisogni di salute espressi, richiederanno uno sforzo di riorganizzazione dei trattamenti residenziali, forse nella direzione di una maggiore flessibilità e personalizzazione dei programmi.

Tabella n. 4: Programmi residenziali per tossico/alcoldipendenti presso comunità del privato accreditato. programmi residenziali totale 2008 totale 2009

avviati nel corso dell’anno 33 14

Abbandoni 9 14

Conclusioni 25 5

totale programmi nell’anno 60 39

presenze al 31.12.2009 25 16

3. I BISOGNI Aspetti sociodemografici ed epidemiologici. La tabella 5 riassume i dati raccolti nel corso del 2009 sulla diffusione dei consumi di stupefacenti in Italia. La Relazione 2010 del Ministero della Salute al Parlamento riferisce un sensibile calo generalizzato dei consumi di stupefacenti rispetto agli anni precedenti, con l’eccezione degli eccitanti da discoteca e delle intossicazioni alcooliche. Il consumo di sostanze nel Veneto non si discosta dal dato nazionale.

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Tabella 5: Tasso di consumo di sostanze stupefacenti nella popolazione italiana dai 15 ai 64 anni e dai 15 ai 19 anni (anno 2009) popolazione dai 15 ai 64 anni popolazione dai 15 ai 19 anni

Almeno una volta

nel corso della vita Negli ultimi

12 mesi Negli ultimi

30 gg Almeno una volta

nel corso della vita Negli ultimi

12 mesi Negli ultimi

30 gg Cannabis 22,4% 5,2% 3,0% 22,3% 18,9% 12,3%

Cocaina 4,8% 0,9% 0,4% 4,1% 3,0% 1,6%

Eroina 1,3% 0,2% 0,2% 1,2% 0,1% 0,6%

ecstasy e derivati 2,8% 0,2% 0,1% 4,7% 3,0% 1,8%

allucinogeni 1,9% 0,2% 0,1% 3,5% 2,2% 1,1% Fonte: Relazione annuale al Parlamento del Dipartimento Politiche Antidroga, 2010 L’ alcool è uno dei più importanti fattori di rischio per la salute dell’uomo e rappresenta, insieme al fumo, una delle principali cause di morte e morbilità. Consuma alcool circa il 70% della popolazione italiana (l’80% dei maschi e il 60% delle donne). Il consumo pro-capite è in diminuzione e negli ultimi 40 anni si è praticamente dimezzato. Malgrado la riduzione, i problemi causati dall’alcol rimangono notevoli: infatti, se da un lato il 46% degli italiani dichiara di non aver mai bevuto più di 5 bicchieri in una sola occasione, ben il 34% asserisce di farlo mediamente una volta la settimana. I danni, oltre che al bevitore, si estendono alle famiglie e alla collettività, gravando sull’intera società: si stima infatti che i prodotti alcolici siano responsabili del 9% della spesa sanitaria nella regione Europea (OMS). Nella rilevazione del progetto Passi del 2009, i bevitori a rischio nella nostra Ulss (fascia 18-69 anni) sono il 19% rispetto al 14% della media nazionale. Il fumo di tabacco è il principale fattore di rischio di malattia e di morte prematura in Europa; inoltre è considerato, insieme all’alcol, sostanza d’entrata per l’uso di altre droghe. I fumatori in Italia sono stati, nel 2008, il 26% dei maschi e il 18% delle donne, con trend in diminuzione negli ultimi anni. Dalle varie rilevazioni sullo stato di salute risulta che circa un fumatore su due sta tentando di smettere di fumare. È importante quindi che esista una rete diffusa di operatori in grado di facilitare questa scelta. La dipendenza da gioco d’azzardo, rappresenta una tipologia di problema in crescita negli ultimi anni. Il comportamento del soggetto interessato è molto simile a quello delle persone dipendenti da alcol o droghe, tanto da ritenere utile l’applicazione di analoghe strategie di intervento. Il gioco d’azzardo patologico è molto diffuso e determina una serie di gravi conseguenze a livello personale, familiare e sociale. Nel corso del 2009 sono stati seguiti presso l’ambulatorio dedicato a questa patologia del nostro Dipartimento per le dipendenze 83 utenti, facendo registrare un aumento del 59,6% rispetto all’anno precedente. Infine, una parte significativa dei soggetti con dipendenza da stupefacenti è rappresentato dai casi di doppia diagnosi, cioè utenti con patologie miste complicate da disturbi psichiatrici secondari, che necessitano di un particolare lavoro di coordinamento tra le unità operative dell’azienda.

3.1 I bisogni consolidati e emergenti Gli scenari sociali e clinici dei problemi correlati all’uso di sostanze e, più in generale, allo sviluppo di dipendenze patologiche mostrano cambiamenti continui nella epidemiologia e nella fenomenologia: cambiano le sostanze, cambiano le mode e le modalità di assunzione, si modificano le popolazioni di consumatori e le culture giovanili nell’ambito delle quali esiste il consumo. Compaiono inoltre nuove dipendenze senza droghe, legate a comportamenti specifici quali ad esempio il gioco d’azzardo o l’uso di tecnologie digitali. Perfino il tradizionale consumo alcolico ha mostrato negli ultimi anni rilevanti cambiamenti. Tutto ciò richiederebbe ai servizi una flessibilità strutturale e organizzativa che spesso è molto difficile da attuare, senza contare infine che i fenomeni di uso di sostanze non sono circoscrivibili alle sole problematiche di natura sociosanitaria. Ciò premesso, alcuni dati indicano che esistono e si stanno rafforzando bisogni in aree particolari.

3.1.1 Necessità di supporto per il reinserimento sociolavorativo La riabilitazione del paziente tossicodipendente o alcoldipendente prevede come tappa fondamentale un efficace reinserimento lavorativo e il recupero dell’autonomia. Il problema è ancor più sentito in un’epoca di crisi economica che taglia primariamente i posti di lavoro delle fasce più deboli e mette in difficoltà le cooperative sociali e tutto il sistema socio-assistenziale. Il 15-20% delle persone che si rivolgono al SerT o al

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SerAT sono disoccupate. La disoccupazione è maggiore tra coloro che necessitano di un programma residenziale (50% dei soggetti inseriti nella comunità pubblica), tra coloro che sono portatori di patologie psichiatriche associate all’uso di sostanze, e tra i tossicodipendenti più anziani (il 30% dei tossicodipendenti con più di quarant’anni è disoccupato). Molte di queste persone necessitano di sostegno a più livelli per essere aiutate a rientrare nel mercato del lavoro: riabilitazione occupazionale, tirocini lavorativi, inserimenti in cooperative di tipo B, aiuto nella relazione con agenzie di lavoro o aziende.

3.1.2 Necessità di attenzione particolare per gli utenti giovanissimi Negli ultimi 4 anni, in particolare a partire dal 2008, si è reso evidente un significativo incremento del numero di giovanissimi (15-19 anni) che per la prima volta sono pervenuti ai servizi. Un analogo incremento è osservabile anche nella fascia di età 20-24 anni. Complessivamente l’aumento percentuale, per quanto riguarda il SerT, è stato del 67,6% in quattro anni. Oltre agli aspetti quantitativi, i giovanissimi pongono anche problematiche di tipo qualitativo relative essenzialmente a due aspetti fondamentali: a) sul piano tossicologico il fenomeno del policonsumo; b) sul piano comportamentale alcuni casi mostrano gravi disturbi della condotta, sia di tipo oppositivo e sfida, sia di tipo più francamente deviante/antisociale. Frequentemente le famiglie mostrano di essere in difficoltà nell’ambito educativo e del rispetto delle regole. Appare necessario implementare forme di intervento intensivo che siano in grado di poter incidere su situazioni complesse che, proprio perché si manifestano in un periodo delicato per l’evoluzione della persona, richiedono una attenzione particolare e la mobilizzazione di risorse da parte di servizi differenti.

3.1.3 Necessità di sostenere i genitori di adolescenti con esposizione iniziale al consumo di sostanze È noto che esiste un intervallo di tempo tra la fase di sperimentazione del consumo di sostanze e l’effettivo accesso al servizio specialistico di cura. Si tratta di un periodo che dura alcuni anni, durante i quali il giovane può sottovalutare i rischi e consolidare uno stile di vita orientato al consumo di stupefacenti. Peraltro, quanto più l’intervento è precoce, tanto più si rivela efficace. I genitori possono trovarsi nell’incertezza e nel dubbio su quanto sta accadendo, oppure disarmati e titubanti sul da farsi. Appare opportuno quindi intensificare gli sforzi al fine di offrire ai genitori uno spazio di ascolto specifico dove approfondire dubbi e cercare strategie di fronteggiamento dei problemi.

3.1.4 Necessità di attenzione particolare per gli utenti “anziani” Tradizionalmente si considera che il problema della tossicodipendenza riguardi unicamente le fasce d’età giovanili. Ciò non corrisponde più alla realtà: ormai 1 paziente del SerT su 4 ha 40 anni o più. L’aumento del numero di pazienti “anziani” è il frutto di più concause: a) in una parte di pazienti la tossicodipendenza assume un andamento cronico; b) i trattamenti del SerT sono in grado di proteggere la vita dei lungoassistiti; c) si è ridotta tra i tossicodipendenti la mortalità per alcune patologie correlate (in particolare AIDS). In ogni caso il protrarsi dei trattamenti per molti anni e, in diversi casi, sine die, consente di osservare lo sviluppo progressivo di gravi problemi sociali a causa della mancanza del riferimento familiare o del deterioramento irreversibile dei rapporti interpersonali. Anche sul versante alcoologico il problema del bevitore anziano appare in costante espansione. Un sistema culturale come quello triveneto, che promuove insistentemente l’uso di alcolici, si troverà in proporzione un maggior numero di anziani isolati e con scarse risorse a disposizione, la cui situazione sociale verrà ulteriormente aggravata dall’uso di alcolici. Si profila dunque la necessità di trovare soluzioni trattamentali e socioassistenziali inedite nel campo delle dipendenze da alcol e droga. Si stima infatti che già in data odierna e nel prossimo futuro un significativo numero di persone abbia bisogno di strutture di assistenza attualmente non esistenti.

3.1.5 Necessità di realizzare iniziative per la prevenzione degli incidenti stradali sotto l’influenza di alcol o altre sostanze

Gli incidenti sulle strade o in ambiente lavorativo correlati all’uso di sostanze hanno un costo molto elevato in termini di vittime e di invalidità residua, talora con il coinvolgimento di terzi. Negli ultimi anni la legislazione ha introdotto numerose novità sia in termini di appesantimento sanzionatorio che di controllo preventivo. In ambito alcoologico ad esempio è da tempo attivata una modalità di approccio precoce attraverso un accordo tra le tre ULSS della provincia di Treviso e la Commissione Medica Locale Patenti di Guida al fine di offrire alle persone sanzionate sulla strada la possibilità di contatto con i servizi e la messa in discussione dei propri stili di vita. Nel campo dell’uso di stupefacenti sono in corso di avvio le procedure di controllo al fine di escludere i consumatori di sostanze da mansioni lavorative a rischio per terzi.

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Alcune attività, soprattutto in campo alcoologico, sono state sviluppate al fine di sensibilizzare le popolazioni target ad una maggior attenzione e controllo sul consumo di sostanze. Altre azioni sono raccomandabili al fine di coinvolgere sempre di più le forze vive della comunità locale in una promozione della sicurezza e della salute, sia in ambito di guida di autoveicoli che in ambito lavorativo.

3.1.6 Necessità di migliorare la diffusione territoriale dei servizi La dislocazione dei servizi dedicati alle dipendenze è sempre stata storicamente sbilanciata verso il distretto di Castelfranco. Questo comporta una penalizzazione di quegli utenti che, provenienti dal distretto di Montebelluna, in particolare le zone della sinistra Piave, Giavera, Nervesa e comuni limitrofi, sono chiamati ad impegnarsi in trattamenti e percorsi riabilitativi intensivi, che richiedono contatti quotidiani o comunque molto frequenti con i servizi. In particolare la presenza di un secondo centro semiresidenziale collocato nel territorio del distretto sociosanitario n. 2 faciliterebbe una maggior accettazione e adesione al trattamento da parte degli utenti dalla zona nordest della nostra ULSS.

3.1.7 Garantire una adeguata assistenza specialistica ai giocatori d’azzardo patologici

La progressiva diffusione del gioco d’azzardo comporta che un certo numero di persone (circa 0.5-1.0% della popolazione adulta) sviluppino una vera e propria dipendenza, con ricadute talora molto gravi sul piano personale, familiare e sociale. Seppur in assenza di normative nazionali e regionali, questa azienda sociosanitaria locale si è dotata di un ambulatorio specialistico a valenza multizonale in grado di erogare consulenze e trattamenti ai giocatori problematici e alle loro famiglie. Tale servizio va mantenuto ed eventualmente rinforzato.

4. LE POLITICHE DI INTERVENTO: GLI OBIETTIVI

4.1 La vision Si condivide e si fa propria la vision proposta dalla Regione del Veneto: Sostenere la lotta alla condizione di tossico-alcooldipendenza, promuovendo risposte personalizzate per le persone che usano sostanze stupefacenti, con l’intento di: • Aumentare le conoscenze relative ai rischi connessi all’uso di sostanza stupefacenti e favorire percorsi di

prevenzione per la popolazione più a rischio • Ridurre i tempi di esposizione alle sostanze, anche considerando l’abbassamento dell’età di primo

utilizzo • Favorire il reinserimento e l’integrazione sociale delle persone tossico-alcooldipendenti, attraverso

l’integrazione delle risorse sanitarie e sociali a supporto dei singoli casi • Accompagnare le famiglie di persone tossico-alcooldipendenti nell’affrontare il percorso di presa in

carico, cura e reinserimento del famigliare

4.2 Gli obiettivi

4.2.1 Garantire il mantenimento e perseguire l’eventuale rafforzamento delle azioni di riabilitazione e reinserimento socio-lavorativo

Aree di potenziale miglioramento: a. Facilitare l’accessibilità del “centro semiresidenziale” attuando una migliore territorializzazione dei

servizi b. assicurare un rafforzamento dell’effetto motivante della borsa lavoro attualmente erogata dall’ulss

attraverso progetti specifici che si avvalgano di fondi aggiuntivi c. sensibilizzare le aziende del territorio sul tema delle dipendenze, migliorando le capacità di

individuazione precoce dei soggetti che manifestano problemi anche in ambiente lavorativo con ricadute positive sia per l’azienda che per i singoli lavoratori.

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4.2.2 Assicurare agli utenti giovanissimi approcci di prevenzione e di consulenza o presa in carico adeguati all’età e alle specifiche problematiche presentate

L’età adolescenziale rappresenta un momento di vulnerabilità dell’individuo verso comportamenti alterati e/o abuso o dipendenza da sostanze. Le politiche dei servizi si muovono fondamentalmente su due versanti: prevenzione e consulenza o presa in carico.

a. Sul piano preventivo da anni esistono varie iniziative sul territorio, sia gestite dai servizi pubblici che da cooperative sociali che, di concerto con gli enti locali e con il dipartimento per le dipendenze, svolgono attività specifiche. In particolare il SerT offre alle scuole due progetti di natura informativa e di rinforzo delle abilità sociali: uno rivolto ai primi due anni delle scuole superiori, il “progetto SaK! (Search and Know!)”, un secondo alle scuole medie inferiori, “Skills for Life”. Analoghe iniziative sono offerte dal servizio di alcologia, sia in tema di rischi alcoolcorrelati che relativi al fumo di tabacco. Inoltre il fondo regionale di lotta alla droga da molti anni finanzia progetti di prevenzione universale e selettiva delle dipendenze, rivolti sia alle scuole che ad altri contesti territoriali. Sono infine attivi i Centri di Informazione e Consulenza (CIC) in diversi istituti scolastici superiori del territorio, con la presenza periodica di consulenti del SerT. I progetti di prevenzione attivati dai servizi pubblici si avvalgono di risorse aziendali, mentre le iniziative gestite da soggetti privati vengono attivati sulla base di finanziamenti ad hoc del fondo regionale di lotta alla droga.

b. Sul versante del contatto e della presa in carico da alcuni anni è stato attivato lo sportello “Sosta Libera”, un servizio non connotato come struttura di trattamento delle dipendenze, ma come luogo intermedio tra territorio e i luoghi tradizionali di cura; ciò allo scopo di raccogliere ed accogliere le richieste di consulenza espresse da persone che non intendono rivolgersi ai servizi sociosanitari per le dipendenze. Sosta Libera è in grado di fornire consulenze e prese in carico brevi sia a consumatori (giovani e meno giovani) sia a familiari o altri adulti significativi a contatto con problemi legati al consumo. Per le situazioni più complesse e gravi il ricorso ai servizi specialistici è d’obbligo. Sia il SerT che il SerAT hanno sviluppato peculiari iniziative volte a migliorare le capacità di intervento terapeutico. Il SerT ha organizzato un protocollo diagnostico-terapeutico specifico per adolescenti e post-adolescenti, allo scopo di migliorare i collegamenti e le collaborazioni con altri servizi territoriali dell’ulss (centro di salute mentale, ambulatorio adolescenti e giovani adulti, consultorio giovani, neuropsichiatria infantile). Il SerAT sta sperimentando due percorsi di gruppo multifamiliari, rispettivamente di rinforzo della genitorialità e di supporto ai trattamenti post-residenziali. La complessità dei problemi connessi all’abbassamento dell’età di consumo di sostanze suggeriscono di mantenere un’elevata attenzione al fenomeno.

4.2.3 Sostenere in modo efficace le capacità genitoriali delle famiglie con adolescenti che

consumano o abusano di sostanze L’individuazione della coppia genitoriale come target dell’intervento è una ulteriore modalità di approccio al problema del consumo e abuso di sostanze da parte di adolescenti, sia con finalità preventive che di contatto e presa in carico precoce. Benché i servizi, sia quelli pubblici che Sosta Libera, siano da tempo a disposizione dei genitori per informazioni e consulenze, appare opportuno studiare forme più adeguate di ascolto ed intervento, possibilmente affiancate da iniziative di sensibilizzazione in grado di incidere su aspetti di natura culturale, in particolare l’aumentata tolleranza sociale verso il consumo delle cosiddette droghe leggere.

4.2.4 Implementare azioni volte alla sensibilizzazione di istruttori e allievi di scuole guida sul rischio di incidenti stradali per guida in stato di ebbrezza

Nell’ambito delle problematiche correlate all’uso di sostanze un posto particolare è occupato dal rischio di incidenti stradali, elevato nel territorio del trevigiano. Da alcuni anni una parte del finanziamento regionale per la lotta alla droga viene destinato ad attività di prevenzione in questo particolare ambito, al fine di promuovere una guida più consapevole e responsabile. Tali iniziative è opportuno possano continuare.

4.2.5 Garantire agli utenti più anziani risposte adeguate ai particolari bisogni terapeutico-riabilitativi e sociali

L’età media degli utenti del servizio per le tossicodipendenze sta aumentando progressivamente, mentre il servizio di alcologia si misura con il problema del bere nella terza età. I pazienti anziani possono presentare peculiari bisogni nell’area medico-internistica, in quella psichiatrica, in quelle riabilitativa e sociale. Alcuni tra loro presentano disabilità legate al fatto di non essere stati inseriti in ambienti lavorativi regolari per anni, altri

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hanno problemi di isolamento sociale, altri ancora di sussistenza e mancano di riferimenti familiari. L’approccio a tali problematiche multidimensionali è complesso e coinvolge differenti servizi sia sociosanitari che assistenziali. Purtroppo mancano appropriati riferimenti normativi e/o indirizzi da parte delle autorità nazionali e regionali in grado di definire le risorse necessarie e facilitare le interconnessioni tra agenzie diverse. Spesso le strutture terapeutiche residenziali e altre strutture intermedie (ad es. case-famiglia) offrono una parziale soluzione ai problemi più urgenti ed immediati, ma strutture e programmi specificamente indirizzati ai pazienti più anziani sono carenti, sia sul fronte alcologico che per la tossicodipendenza. La necessità di tali programmi è destinata a farsi sentire sempre più nel tempo e particolare attenzione va posta nel monitoraggio dei bisogni emergenti in quest’area.

4.2.6 Incrementare l’accessibilità di servizi e prestazioni agli utenti I servizi ambulatoriali specialistici per le dipendenze hanno la loro sede a Castelfranco Veneto, e pure altre strutture, ad esempio la comunità terapeutica e il centro semiresidenziale, sono collocati nel territorio del distretto n. 1. Generalmente la mobilità della cittadinanza non ha posto particolari ostacoli all’accesso ai servizi in caso di necessità, tuttavia l’erogazione di alcune forme di assistenza e prestazioni richiedono che venga adeguata l’accessibilità. Più specificamente le attività del centro semiresidenziale richiedono una presenza giornaliera da parte dell’utente per tempi lunghi (mesi) e ciò diventa difficilmente compatibile, specie in condizioni di ridotta mobilità, non rara in pazienti con indicazione al trattamento diurno. La realizzazione di una seconda sede del centro semiresidenziale nel territorio del distretto n. 2 è auspicabile, tuttavia resta vincolata alle necessarie autorizzazioni da parte della Regione, soprattutto per quanto riguarda il numero complessivo di posti accreditati che deve essere adeguato e rendere economicamente sostenibile tale iniziativa. 5. LE SCELTE OPERATIVE

5.1. Le azioni di mantenimento

5.1.1 Continuità, per tutto il quinquennio di vigenza del presente Piano, dei servizi e delle azioni in atto nel sistema dei servizi, precedentemente illustrati, nel rispetto degli standard regionali e del livello qualitativo raggiunto, mantenendo i risultati conseguiti in termini di utenti presi in carico ed interventi attuati.

5.2. Le azioni di innovazione

5.2.1 Il Progetto “GAP-NET” (rete di servizi per l’assistenza al gioco d’azzardo patologico)

Nella nostra Ulss è da anni attivo presso il dipartimento delle dipendenze un ambulatorio dedicato a persone con problemi di gioco d’azzardo patologico e rivolto ad un bacino di utenza provinciale ed extra provinciale. Questo progetto si propone di formalizzare l’attività dell’ambulatorio come riferimento specifico per l’intera provincia di Treviso, in accordo con le Ulss 7 e 9, attraverso lo sviluppo di ambulatori di “primo livello” in tutte e 3 le Ulss e l’attribuzione all’ambulatorio dell’Ulss 8 di funzioni di “secondo livello”, per la consulenza e la presa in carico di utenti con problematiche complesse, per la sperimentazione di iniziative di auto-mutuo-aiuto e per il coordinamento di attività di formazione. Modalità di finanziamento: Il progetto è stato presentato alla Regione Veneto con una richiesta di finanziamento, a valere sul Fondo Regionale d’intervento per la Lotta alla Droga 2010, di € 114.892.

5.2.2 Interventi di prevenzione selettiva “PerCorsi di Prevenzione” Questo progetto si propone di dare continuità agli interventi di prevenzione selettiva già realizzati nel periodo 2006-2010 e mirati su comportamenti a rischio specifici sia collegati all’uso e all’abuso di diverse sostanze, sia correlati a determinati comportamenti antisociali. Tali interventi riguarderanno due gruppi target: alunni di terza media e del primo biennio delle superiori che frequentano classi segnalate per difficoltà unitamente a genitori ed insegnanti; allievi e istruttori di autoscuole. Modalità di finanziamento: Il progetto è stato presentato alla Regione Veneto con una richiesta di finanziamento, a valere sul Fondo Regionale d’intervento per la Lotta alla Droga 2010, di € 42.790.

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5.2.3 “Sosta Libera” Questo progetto rappresenta l’evoluzione di un’iniziativa già realizzata negli anni 2007-2010 ed è finalizzato all’attivazione di uno “spazio non connotato e a bassa soglia” localizzato in contesti non riconducibili a luoghi di cura, con l’obiettivo di facilitare per contiguità e prossimità il contatto con consumatori giovani e giovanissimi. Modalità di finanziamento: Il progetto è stato presentato alla Regione Veneto con una richiesta di finanziamento, a valere sul Fondo Regionale d’intervento per la Lotta alla Droga 2010, di € 31.660.

5.2.4 Gruppi terapeutici multifamiliari per poli-abusatori Il progetto nasce dalla presenza sempre più consistente di famiglie con caratteristiche di “disagio multiproblematico” e si propone di attivare due tipi di gruppo multifamiliare: a) uno specifico per poliassuntori che escono dalla comunità residenziale, b) uno specifico per giovani abusatori di alcol. Modalità di finanziamento: Il progetto è stato presentato alla Regione Veneto con una richiesta di finanziamento, a valere sul Fondo Regionale d’intervento per la Lotta alla Droga 2010, di € 7.500.

5.2.5 Reinserimento socio-lavorativo di tossico e/o alcol-dipendenti Il progetto nasce dal riscontro che frequentemente persone con problemi di dipendenze da sostanze si trovano in condizioni di precarietà relativamente al lavoro e propone di attivare azioni coordinate tra pubblico e privato in cui venga valorizzata la ricerca attiva di occupazione da parte degli stessi utenti. Modalità di finanziamento: Il progetto è stato presentato alla Regione Veneto con una richiesta di finanziamento, a valere sul Fondo Regionale d’intervento per la Lotta alla Droga 2010, di € 28.050.

5.2.6 Corso di sensibilizzazione ai problemi alcol-correlati e complessi L’azione rientra negli interventi di “manutenzione” della rete dei club ed è diretto a tutti gli operatori socio-sanitari e ai volontari da anni impegnati nel funzionamento della rete acat. Modalità di finanziamento: La spesa prevista è di € 20.000, coperta con il budget del settore Formazione dell’Ulss 8.

5.2.7 Codici di autoregolamentazione Il progetto si pone in continuità con una precedente iniziativa promossa dai dipartimenti di prevenzione della Regione Veneto e denominata “Non lasciamoci con l’amaro in bocca”. Prevede iniziative di sensibilizzazione a cittadini e istituzioni finalizzate alla costruzione di un “codice di autoregolamentazione” fondato sulla cultura della sobrietà. Modalità di finanziamento: Il progetto non ha costi aggiuntivi, in quanto realizzato dal personale dipendente dell’Ulss 8.

5.2.8 Progetto “Care Job” (prevenzione nei luoghi di lavoro) Nell’ambito delle azioni di prevenzione selettiva, il progetto è finalizzato all’attivazione di specifici programmi di prevenzione negli ambienti di lavoro ed è rivolto principalmente ai datori di lavoro, ai responsabili aziendali della sicurezza e delle risorse umane e ai delegati sindacali. Modalità di finanziamento: Il progetto non ha costi aggiuntivi, in quanto realizzato dal personale dipendente dell’Ulss 8.

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5.2.9 Attivazione di una “Casa Famiglia” per persone con problemi alcol-droga correlati e di doppia diagnosi nel distretto sociosanitario n. 2

Mentre sono attualmente funzionanti 4 case famiglia ubicate nel distretto sociosanitario n. 1, pur in comuni limitrofi all’altro distretto, il territorio del distretto sociosanitario n. 2 ne è sprovvisto. L’iniziativa si propone di allargare la tipologia di offerta anche agli utenti residenti nel distretto n. 2 e assume particolare rilievo in funzione della necessità di implementare soluzioni di offerta residenziale per quegli utenti che hanno già completato un percorso riabilitativo in comunità e che per assenza o inconsistenza di risorse familiari non possono fruire dei necessari supporti per la prosecuzione del percorso di reinserimento sociale. Modalità di finanziamento: La copertura dei costi di investimento strutturale è ancora da definire. La cooperativa Sonda garantisce un investimento di € 57.000. I costi di gestione saranno coperti dalla retta annua, stimata in € 16.600 per utente, a carico dei Comuni di competenza.

5.2.10 Trasferimento della comunità terapeutica alcologica e di doppia diagnosi. La comunità residenziale pubblica è attualmente localizzata nel contesto del presidio ospedaliero di Castelfranco Veneto. Si prevede il trasferimento della stessa in un contesto più appropriato, in una nuova sede che la cooperativa sociale Sonda, attuale gestore della Comunità per conto dell’azienda ULSS, ha individuato nel comune di Altivole. Modalità di finanziamento: I costi di investimento strutturale (acquisto del terreno e costruzione dell’immobile) sono previsti in € 2.630.000. La cooperativa Sonda garantisce un investimento di € 926.000, di cui € 500.000 per l’acquisto del terreno (già effettuato )ed il rimanente con fondi propri. Inoltre la stessa Cooperativa Sonda ha richiesto un contributo regionale in conto capitale di € 1.704.000. I costi di gestione sono coperti dall’azienda ULSS, a valere sul fondo regionale per i trattamenti comunitari. TABELLA 1/A: descrizione delle azioni di mantenimen to I costi dei servizi ULSS per le dipendenze sono stati calcolati a partire dal costo 2009 incrementato ogni anno dell’indice 1,8%, tranne che per:

• le rette per l’inserimento in comunità terapeutica (fissate dalla Regione); • le borse lavoro per le quali è stato utilizzato il dato 2010 non indicizzato (l’importo considera anche la

richiesta di finanziamento alla Regione a valere sul Fondo Lotta alla Droga); • i costi della convenzione con i club alcolisti del territorio tratti dalla relativa delibera.

Si precisa che, a differenza di altri servizi, trattandosi di servizi ULSS sono stati utilizzati i dati di costo e non di ricavo.

Servizi Soggetto/i responsabile/i della gestione

Fonte di finanziamento Anno Utenti Risorse

Servizi ambulatoriali per tossicodipendenti (Ser.D) -

servizio per le tossicodipendenze Castelfranco

Veneto –Ser.T.

Azienda ULSS 8 Fondo Sanitario

2011 659 € 1.128.309,37 2012 659 € 1.148.618,94 2013 659 € 1.169.294,08 2014 659 € 1.190.341,38 2015 659 € 1.211.767,52

Servizi ambulatoriali per tossicodipendenti (Ser.D) -

servizio alcologia e tabagismo Castelfranco Veneto – Ser.A.T.

Azienda ULSS 8 Fondo Sanitario

2011 1342 € 466.023,86 2012 1342 € 474.412,29 2013 1342 € 482.951,71 2014 1342 € 491.644,84 2015 1342 € 500.494,45

Servizi ambulatoriali per tossicodipendenti (Ser.D) -

Ambulatorio Gioco D’azzardo Azienda ULSS 8 Fondo Sanitario

2011 83 € 39.729,11 2012 83 € 40.444,23 2013 83 € 41.172,23 2014 83 € 41.913,33

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Dipendenze

90

Servizi Soggetto/i responsabile/i della gestione

Fonte di finanziamento Anno Utenti Risorse

2015 83 € 42.667,77 Servizi ambulatoriali per

tossicodipendenti (Ser.D) - Ambulatorio antifumo più Corsi

antifumo (vedi deliberazione 1813 del 2009)

Azienda ULSS 8 e Cooperativa Sonda

Fondo Sanitario

2011 50 € 60.367,40 2012 50 € 61.454,01 2013 50 € 62.560,19 2014 50 € 63.686,27 2015 50 € 64.832,62

42 club alcolisti –Servizio di Sostegno socio-educativo e

riabilitativo territoriale ACAT Ulss 8 Fondo Sanitario

2011 420 € 98.117,76 2012 420 € 98.117,76 2013 420 € 98.117,76 2014 420 € 98.117,76 2015 420 € 98.117,76

Retta per prestazioni residenziali Azienda ULSS 8 Fondo Sanitario

2011 40 € 455.326,70 2012 40 € 455.326,70 2013 40 € 455.326,70 2014 40 € 455.326,70 2015 40 € 455.326,70

Contributi per l’inserimento lavorativo –Borse Lavoro Azienda ULSS 8

Fondo Sociale conferenza dei

sindaci

2011 22 € 30.390,00 2012 22 € 30.390,00 2013 22 € 30.390,00 2014 22 € 30.390,00 2015 22 € 30.390,00

SAD

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno N° Utenti

Copertura finanziaria (Risorse)

Utenti Comune Totale

Assistenza domiciliare

socio-assistenziale

30 Comuni dell’Ulss 8

2011 16 € 2.887,36 € 26.844,14 € 29.731,51 2012 16 € 2.939,34 € 27.327,34 € 30.266,67 2013 16 € 2.992,24 € 27.819,23 € 30.811,48 2014 16 € 3.046,10 € 28.319,98 € 31.366,08 2015 16 € 3.100,93 € 28.829,74 € 31.930,67

SAD IN ADI

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno N° Utenti Copertura finanziaria (Risorse)

Utenti Regione Sociale Comune Totale

ADI: Assistenza domiciliare

integrata con servizi sanitari

30 Comuni dell’Ulss 8

2011 3 € 2.246,38 € 2.538,23 € 870,52 € 5.655,14 2012 3 € 2.286,82 € 2.583,92 € 886,19 € 5.756,93 2013 3 € 2.327,98 € 2.630,43 € 902,14 € 5.860,55 2014 3 € 2.369,88 € 2.677,78 € 918,38 € 5.966,04 2015 3 € 2.412,54 € 2.725,98 € 934,91 € 6.073,43

ALTRI INTERVENTI COMUNALI

Interventi Numero di Comuni che

hanno erogato il servizio nel 2009

Anno

Posti/Utenti complessivi

gruppo di Comuni

Spesa complessiva

gruppo di Comuni

Contributi economici per l'alloggio 4

2011 3 € 12.088,26 2012 3 € 12.305,85 2013 3 € 12.527,36 2014 3 € 12.752,85 2015 3 € 12.982,40

Contributi economici a integrazione del reddito

familiare 7

2011 9 € 7.047,00 2012 9 € 7.173,85 2013 9 € 7.302,98 2014 9 € 7.434,43 2015 9 € 7.568,25

Contributi generici ad enti e associazioni

sociali 7

2011 € 6.891,55 2012 € 7.015,60 2013 € 7.141,88 2014 € 7.270,44 2015 € 7.401,31

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Dipendenze

91

Interventi Numero di Comuni che

hanno erogato il servizio nel 2009

Anno

Posti/Utenti complessivi

gruppo di Comuni

Spesa complessiva

gruppo di Comuni

Interventi per l'integrazione sociale dei

soggetti deboli o a rischio

5

2011 38 € 6.114,31 2012 38 € 6.224,37 2013 38 € 6.336,41 2014 38 € 6.450,46 2015 38 € 6.566,57

Sostegno socio-educativo territoriale 6

2011 9 € 4.505,94 2012 9 € 4.587,04 2013 9 € 4.669,61 2014 9 € 4.753,66 2015 9 € 4.839,23

Sostegno all'inserimento lavorativo 5

2011 17 € 3.730,77 2012 17 € 3.797,92 2013 17 € 3.866,28 2014 17 € 3.935,88 2015 17 € 4.006,72

Buoni spesa o buoni pasto 2

2011 1 € 1.450,85 2012 1 € 1.476,97 2013 1 € 1.503,55 2014 1 € 1.530,62 2015 1 € 1.558,17

Attività ricreative, sociali, culturali 1

2011 90 € 932,69 2012 90 € 949,48 2013 90 € 966,57 2014 90 € 983,97 2015 90 € 1.001,68

Contributi economici per cure o prestazioni

sanitarie 1

2011 2 € 673,61 2012 2 € 685,74 2013 2 € 698,08 2014 2 € 710,64 2015 2 € 723,44

Altri interventi 4

2011 54 € 7.765,18 2012 54 € 7.904,95 2013 54 € 8.047,24 2014 54 € 8.192,09 2015 54 € 8.339,55

I costi dei servizi residenziali e semiresidenziali di titolarità ULSS sono stati calcolati a partire dal costo 2009.

Strutture Soggetto/i responsabile/i della gestione Anno Utenti Riso rse

sanitarie

Servizi semiresidenziali Comunità

Semiresidenziale Altivole Coop sociale Sonda

2011 40 € 353.041,65 2012 40 € 353.041,65 2013 40 € 353.041,65 2014 40 € 353.041,65 2015 40 € 353.041,65

Servizi residenziali comunità terapeutica residenziale di tipo C Castelfranco Veneto

Coop sociale Sonda

2011 40 € 569.400,00 2012 40 € 569.400,00 2013 40 € 569.400,00 2014 40 € 569.400,00 2015 40 € 569.400,00

Per calcolare il dato di ricavo totale delle case famiglia è stata utilizzata la retta media stimata dalla cooperativa Sonda (pari a 55 euro), moltiplicandola per i posti a regime completo e considerando 365 giornate di presenza annue, gli importi sono indicizzati all’1,8% annuo.

Strutture Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Posti Comuni

Casa famiglia di Maser 1

Cooperativa sociale Sonda

2011 6 € 122.618,10 2012 6 € 124.825,23 2013 6 € 127.072,08 2014 6 € 129.359,38 2015 6 € 131.687,85

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Dipendenze

92

Strutture Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Posti Comuni

Casa famiglia di Maser 2

Cooperativa sociale Sonda

2011 6 € 122.618,10 2012 6 € 124.825,23 2013 6 € 127.072,08 2014 6 € 129.359,38 2015 6 € 131.687,85

Appartamento protetto di Maser

3

Cooperativa sociale Sonda

2011 2 € 40.872,70 2012 2 € 41.608,41 2013 2 € 42.357,36 2014 2 € 43.119,79 2015 2 € 43.895,95

Casa famiglia di Altivole 1

Cooperativa sociale Sonda

2011 3 € 61.309,05 2012 3 € 62.412,61 2013 3 € 63.536,04 2014 3 € 64.679,69 2015 3 € 65.843,92

Casa famiglia di Altivole 2

Cooperativa sociale Sonda

2011 3 € 61.309,05 2012 3 € 62.412,61 2013 3 € 63.536,04 2014 3 € 64.679,69 2015 3 € 65.843,92

Appartamento protetto

Castelfranco Veneto.

ACAT

2011 2 € 13.437,60 2012 2 € 13.679,48 2013 2 € 13.925,71 2014 2 € 14.176,37 2015 2 € 14.431,54

TABELLA 1/B: descrizione delle azioni di potenziame nto o riconversione

Servizi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Utenti Risorse sociale regionale

Contributi per l’inserimento lavorativo – Borse Lavoro Ulss 8

2011 13 € 28.050,00 2012 13 € 28.050,00 2013 13 € 28.050,00 2014 13 € 28.050,00 2015 13 € 28.050,00

I 13 utenti rientrano nei 22 per i quali comunque si mantiene il valore di spesa dichiarato nel mantenimento. TABELLA 1/C: descrizione delle azioni innovative

Servizi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Fonte di finanziamento

Risorse Sociale Regionale

Progetto “GAP-NET” (rete di

servizi per l’assistenza al

gioco d’azzardo patologico)

Ulss 8 2011 Fondo Sociale Regionale € 114.892

Interventi di prevenzione

selettiva “PerCorsi di Prevenzione"

Ulss 8 2011 Fondo Sociale Regionale € 42.790

Progetto “Sosta Libera” Ulss 8 2011 Fondo Sociale

Regionale € 31.660

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Dipendenze

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Servizi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Fonte di finanziamento

Risorse Sociale Regionale

Gruppi terapeutici multifamiliari per

poli-abusatori Ulss 8 2011

Fondo Sociale Regionale € 7.500

Reinserimento socio-lavorativo di tossico e/o alcol-

dipendenti

Ulss 8 2011 Fondo Sociale Regionale € 28.050

Corso di sensibilizzazione ai problemi alcol-

correlati e complessi

Ulss 8 2011 Fondo Sanitario Regionale € 20.000

Strutture Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Posti Risorse sociali

comunali

Casa Famiglia Distretto 2 * Sonda Società

Cooperativa Sociale

2011 6 € 99.790,00 2012 6 € 101.586,22 2013 6 € 103.414,77 2014 6 € 105.276,24 2015 6 € 107.171,21

*più investimento iniziale da parte della Cooperativa Sonda di euro 57.000,00.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Salute Mentale

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AREA SALUTE MENTALE

1. INTRODUZIONE In coerenza con gli indirizzi regionali in materia (si veda per tutti il vigente Progetto obiettivo salute mentale della Regione Veneto, di cui alla DGR 651/2010) ed in continuità con il piano di zona 2007-2010 della Conferenza dei sindaci e dell’Azienda-ULSS n 8, l’approccio ai problemi delle persone con disturbi psichiatrici si ispira ai seguenti principi fondamentali:

1. accoglimento e cura dei cittadini con problemi psichiatrici nell’ambito di una modalità di intervento basata sulla centralità della relazione interpersonale;

2. presa in carico globale degli utenti con elaborazione di progetti di cura e riabilitazione personalizzati e condivisi;

3. riconoscimento agli utenti del ruolo di protagonisti nei processi di cura e riabilitazione che li riguardano e individuazione di spazi adeguati per consentire una loro partecipazione effettiva alla definizione degli obiettivi e degli strumenti di lavoro dei servizi;

4. realizzazione del progetto terapeutico-riabilitativo nel contesto di vita della persona, secondo i canoni della “psichiatria di comunità”;

5. organizzazione territoriale dei servizi per la salute mentale con modalità operative improntate ad alta integrazione socio-sanitaria.

2. LA RETE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI

In funzione di tali principi, l’organizzazione della risposta terapeutica, riabilitativa ed assistenziale alle persone con disturbi psichiatrici si basa nel nostro territorio sull’attività di due unità operative territoriali distrettuali e di una unità operativa ospedaliera, ricomprese nel Dipartimento di Salute mentale e dotate della seguente rete di strutture:

• Un reparto ospedaliero denominato “Servizio psichiatrico di diagnosi e cura” (SPDC) , situato a Montebelluna e dotato di 16 posti;

• Due Centri di Salute Mentale (CSM), a Castelfranco Veneto e a Valdobbiadene, con funzioni di attività ambulatoriale, domiciliare, socio-ambientale e di collegamento con la medicina di base, il servizio di continuità assistenziale ed il SUEM;

• Quattro ambulatori psichiatrici territoriali (a Crespano del Grappa, Asolo, Montebelluna e Giavera del Montello), di cui due (Asolo e Montebelluna) con presenza medica ed infermieristica “rinforzate” e garantite almeno nelle ore del mattino per 5 giorni la settimana;

• Un “day-hospital territoriale” (DHT) situato presso CSM di Valdobbiadene, con possibilità di accoglienza fino a 10 utenti e con funzioni di area per prestazioni diagnostico-terapeutiche e riabilitative a breve e medio termine, che richiedano un regime semiresidenziale diurno;

• Un Centro Diurno (a Montebelluna) con funzioni socio-riabilitative ed educative e con possibilità di accogliere fino a 12 utenti;

• Una rete di sei Centri Diurni (2 a Crocetta del Montello, 1 a Vedelago, 3 a Castelfranco Veneto) con funzioni riabilitative-occupazionali e propedeutiche al lavoro, con capacità complessiva di accoglienza di 120 utenti (20 per centro) e con possibilità effettiva attuale di ospitare un numero massimo di 110 persone, come previsto nella convenzione stipulata dall’azienda ULSS con il soggetto gestore;

• Due Comunità terapeutiche residenziali protette (CTRP), situate a Castelfranco Veneto e a Valdobbiadene, dotate rispettivamente di capacità di accoglienza di 20 e 16 utenti;

• Una Comunità alloggio a Valdobbiadene con capacità di accoglienza di 8 persone;

• Cinque “Gruppi-appartamento protetti” (GAP), situati in ragione di 2 a Castelfranco Veneto, 2 a Vedelago e 1 a Montebelluna, con possibilità di accoglienza complessiva di 20 utenti;

• Un ambulatorio per “adolescenti e giovani adulti” con sede ad Asolo;

• Un ambulatorio di neuropsicologia con sede a Castelfranco Veneto;

• Una RSA (c.d. “padiglione Fabris” di Valdobbiadene), attivata nel 1996 per consentire la de-istituzionalizzazione della locale sede staccata dell’Ospedale psichiatrico di Treviso, con presenza attuale di 44 ospiti e progetto di superamento mediante trasformazione in due “Comunità alloggio di riabilitazione estensiva” per complessivi 40 posti.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Salute Mentale

95

Nel 2009 i due Servizi Psichiatrici Territoriali distrettuali hanno seguito complessivamente 3.934 pazienti, pari al 1,94 % della popolazione residente con età dai 18 anni in su. Si riporta di seguito la distribuzione degli utenti per macro-aree diagnostiche:

area diagnostica

n. utenti distretto n. 1 n. utenti distretto n. 2

Femmine maschi totale Femmine maschi Totale

1 - area psicotica 291 396 687 266 229 495

2 - disturbi dell'umore 372 199 571 258 143 401

3 - disturbi d'ansia 244 158 402 216 108 324

4 – demenze 64 56 120 53 38 91

5 - disturbi di personalità 73 69 142 44 44 88

6 - disturbi del comportamento alimentare 43 2 45 29 1 30

7 – altro 117 151 268 130 140 270

Totale 1204 1031 2235 996 703 1699

Le strutture semiresidenziali

centro diurno Gestore Sede n. posti n. utenti al 31.12.2009

n. giornate di presenza anno 2009

Il Campoverde coop. soc. L'Incontro Castelfranco V.to 20 12 4.604

Il Castello coop. soc. L'Incontro Castelfranco V.to 20 20 4.596

Il Melograno coop. soc. L'Incontro Vedelago 20 20 5.462

Solaris 1 coop. soc. L'Incontro Crocetta del M.lo 20 20 5.621

Solaris 2 coop. soc. L'Incontro Crocetta del M.llo 20 18 3.747

Atelier coop. soc. L'Incontro Castelfranco V.to 20 20 5.059

Il Mosaico azienda ULSS n. 8 Montebelluna 12 12 2.013

Totale 132 122 31.102

Le strutture residenziali

struttura Tipologia Gestore sede n. posti n. utenti al 31.12.2009

n. giornate di presenza anno 2009

La Casetta comunità alloggio coop. soc. Orchidea Valdobbiadene 8 8 2.904

Pad. Piva comunità terapeutica residenziale protetta

azienda ULSS n. 8 Valdobbiadene 16 16 5.488

Il Gelso comunità terapeutica residenziale protetta

coop. soc. L'Incontro

Castelfranco V.to 20 20 7.095

Unione 1 gruppo appartamento protetto

coop. soc. L'Incontro Vedelago 3 3 463

Unione 2 gruppo appartamento protetto

coop. soc. L'Incontro Vedelago 4 4 694

via Marsala gruppo appartamento protetto

coop. soc. L'Incontro

Castelfranco V.to 4 4 1.064

Largo Asiago gruppo appartamento protetto

coop. soc. L'Incontro

Castelfranco V.to 3 3 862

Montebelluna gruppo appartamento protetto

coop. soc. Orchidea Montebelluna 4 4 1.090

Pad. Fabris RSA * IPAB Istituti San Gregorio Valdobbiadene 44 43 11.953

Totale 106 105 31.613 RSA autorizzata nel 1996 da residuo psichiatrico, in via di trasformazione in due comunità alloggio a riabilitazione estensiva.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Salute Mentale

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3. I BISOGNI L’insieme complesso dei bisogni dei pazienti con disturbo psichiatrico si compone di necessità di natura sanitaria (definizione diagnostica, presa in carico individuale, terapie farmacologiche spesso elaborate e di lunga durata, periodicità degli esami di laboratorio per alcune patologie), di necessità di tipo riabilitativo (disponibilità di strutture semiresidenziali che consentano al paziente di recuperare, di acquisire ed eventualmente migliorare le proprie abilità e competenze espressive, produttive e relazionali in funzione di un migliore uso delle proprie risorse personali e di un migliore adattamento ai contesti di vita) e di necessità di natura psico-sociale ( supporti per un buon adattamento in famiglia, per l’inserimento lavorativo, per il reperimento di un alloggio, per l’integrazione sociale, per l’eventuale accoglienza in strutture residenziali). Su questa base vengono rappresentate le seguenti priorità.

3.1 I bisogni consolidati

• Necessità di mantenere e consolidare l’attuale sistema dei servizi, che è costituito da un insieme di strutture del tutto rispondenti alle indicazioni regionali e che si è dimostrato sin qui in grado di assolvere ai propri compiti istituzionali con efficienza ed efficacia.

• Necessità di adeguare l’offerta di accoglienza semi-residenziale nei Centri Diurni -sia di riabilitazione occupazionale sia di riabilitazione sociale- alle previste nuove richieste. Attualmente i Centri Diurni a valenza riabilitativa-occupazionale hanno una capacità di accoglienza di 120 persone e possono ospitare a rapporto convenzionale fino a 110 utenti. Negli ultimi anni le richieste di inserimento sono progressivamente cresciute ed oggi vi è una lista d’attesa di 5 persone. L’unico Centro Diurno a valenza socio-riabilitativa è collocato a Montebelluna e non riesce ad ospitare più di 12 utenti a causa di problemi di spazio. La disponibilità di altri 6-8 posti permetterebbe di ampliare la varietà di offerta anche a quelle persone che ancora necessitano di importante sostegno sanitario e costante stimolo all' acquisizione di maggior autonomia nella vita quotidiana. Riesce assai difficile una adeguata previsione del bisogno per il prossimo quinquennio, in quanto i comportamenti ed i percorsi di riabilitazione dei pazienti psichiatrici gravi sono caratterizzati da grande variabilità e da frequenti interruzioni e riprese. Nel complesso sembra ragionevole stimare una richiesta di nuovi casi pari a 3 persone/anno, per un numero di circa 15 persone nel prossimo quinquennio. Considerando l’attuale lista d’attesa di 5 persone, si valuta un fabbisogno complessivo di 20 persone che potrebbero richiedere l’inserimento in Centro Diurno nel prossimo quinquennio.

• Necessità di prevedere la presenza di almeno una struttura semi-residenziale nell’area pedemontana Ovest (comprensori di Crespano del Grappa ed Asolo), in continuità con gli obiettivi del piano di zona 2007-2010 e facendo seguito al già realizzato potenziamento di presenza medica ed infermieristica nell’ambulatorio psichiatrico di Asolo. Essendo infatti tale area priva di Centri Diurni, gli utenti sono costretti ancora a spostamenti gravosi sia in termini di distanza che di tempo. Si segnala inoltre che anche per il completamento dei programmi riabilitativi residenziali, in assenza di appartamenti protetti in questa area, gli utenti che, per cause di varia natura, non è opportuno o possibile riaccogliere a domicilio, sono costretti ad allentare o perdere i contatti con il territorio di provenienza, sradicandosi dal proprio contesto sociale.

• Necessità di adeguare l’offerta di accoglienza residenziale alle previste nuove richieste. Attualmente le strutture residenziali extra-ospedaliere hanno una capacità complessiva di accoglienza di 106 persone e risultano pressoché completamente occupate. Anche se non vi è ad oggi una lista d’attesa per l’inserimento in struttura residenziale extra-ospedaliera, si deve considerare come il turnover dei pazienti ( ad es. utenti che dalle CTRP possono essere spostati in Comunità alloggio o in appartementi protetti o tornare a domicilio) sia piuttosto contenuto nei numeri e richieda mediamente tempi alquanto lunghi.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Salute Mentale

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A ciò si aggiunga che la necessità di un inserimento residenziale può verificarsi all’improvviso per ragioni di natura socio-ambientale (ad es. conflittualità intrafamiliari esasperate, perdita dei congiunti di riferimento etc.). Con queste premesse, nonostante la notevole difficoltà di formulare previsioni attendibili a causa della complessità delle variabili in causa, si ritiene ragionevole pensare per il prossimo quinquennio ad un numero di 3 persone/anno con necessità di inserimento residenziale di lunga durata, pari a circa 15 casi complessivi. A tale numero devono aggiungersi altri 12 utenti (6 ospiti della CTRP “Il Gelso”, 2 ospiti della CTRP “Piva”e 4 ospiti della RSA “Fabris”) che dovranno essere riallocati altrove, a causa della nuova normativa regionale (DGR 651 del 9-03-2010, per cui la capienza massima di una CTRP psichiatrica è stata ridotta da 20 a 14 utenti) ed a causa della prevista trasformazione della RSA “Fabris” in due comunità alloggio a riabilitazione estensiva (per cui il numero complessivo di posti dovrà ridursi dagli attuali 44 a 40). In questo modo il fabbisogno stimato per il quinquennio è di 27 persone, mentre la disponibilità attuale di posti di riduce a 94, il che indica in 121 la stima di posti necessari.

• Necessità di adeguare l'orario di apertura dei CSM agli standard previsti dal Progetto Obiettivo per la Tutela della Salute Mentale 2010-2012, che contemplano attività ambulatoriali svolte sulle 12 ore nei giorni feriali e almeno per 6 ore nei prefestivi. In attesa di una risposta da parte della Regione Veneto alla richiesta dell’ULSS di adeguate risorse e delle necessarie autorizzazioni per poter procedere all’incremento di personale, si ritiene che anche modeste implementazioni dell’organico, ove possibili, permetterebbero di organizzare soluzioni intermedie sia alla dimissione dalla struttura ospedaliera che all’inserimento in strutture riabilitative.

3.2 I bisogni emergenti

• Necessità di considerare - nell’ambito dell’adeguamento dell'offerta di accoglienza residenziale di cui al punto 4 del precedente paragrafo - il problema degli utenti con patologie psichiatriche gravi di età compresa tra i 50 e i 65 anni (o più giovani ma portatori di grave compromissione e con ridotte potenzialità di recupero). Trattasi per lo più di pazienti che, esaurite le risorse riabilitative e/o occupazionali e venuto meno il sostegno familiare, necessitano di una soluzione residenziale protetta di lunga durata.

• Necessità di prevedere modalità assistenziali specifiche per gli adolescenti con gravi disturbi di personalità, che presentano bisogni assistenziali sia sanitari (trattamento degli instabili aspetti psicopatologici) che sociali (manifestazioni di disadattamento sociale quali vagabondaggio, abuso di alcool e/o sostanze, aggressività, condotte irresponsabili, disadattamento a qualsiasi contesto). Poichè trattasi di casi soggettivamente rilevanti ma numericamente contenuti, si prevede una possibile risposta al bisogno nell’ambito di soluzioni di “area vasta”, per individuare le quali sono stati attivati specifici gruppi di lavoro (vedi allegati al presente documento).

• Necessità di formalizzare la già consolidata collaborazione tra DSM e servizio per la disabilità adulta mediante protocollo specifico per la presa in carico degli utenti con “doppia diagnosi”.

4. LE POLITICHE DI INTERVENTO: GLI OBIETTIVI La risposta ai bisogni rilevati si basa sulle seguenti linee di indirizzo, che integrano indicazioni regionali ed istanze locali.

4.1 Gli obiettivi di mantenimento

• Mantenere e consolidare l’attuale sistema dei servizi territoriali sanitari e socio-sanitari, garantendone i livelli prestazionali quali-quantitativi sin qui espressi. Sostenere e promuovere questa “politica” significa in sintesi riconoscere e condividere gli sforzi ed i risultati di un lavoro clinico, riabilitativo ed organizzativo che si è sviluppato negli anni e che si fonda sui seguenti contenuti:

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Salute Mentale

98

a. Assetto organizzativo dipartimentale (DSM);

b. Rete di strutture di cura e riabilitazione che già oggi sono pienamente in linea con gli obiettivi del “progetto-obiettivo regionale per la salute mentale 2010-2012”;

c. Presa in carico individuale dei pazienti funzionale alla costruzione di una efficace relazione terapeutica e basata sul pieno coinvolgimento degli utenti in ogni fase del percorso terapeutico-riabilitativo;

d. Forte impronta occupazionale agli interventi di riabilitazione, finalizzata al raggiungimento di un autentico inserimento lavorativo degli utenti (soprattutto di quelli in condizioni di gravità e di cronicizzazione), con uscita dalla condizione di “lungo-assistenza” e loro restituzione –per quanto possibile- alla condizione di cittadinanza attiva nella comunità di appartenenza;

e. Valorizzazione di tutte le risorse sociali del territorio: in primo luogo dei Servizi Sociali Professionali dei Comuni (con cui esiste un forte rapporto di collaborazione) per la definizione e la realizzazione dei progetti riabilitativi; in secondo luogo della rete delle Cooperative sociali di tipo B, preziosi “terminali” di percorsi complessi di riabilitazione; infine delle Associazioni di familiari e di volontariato per ogni utile sinergia finalizzata a realizzare opportunità di “riabilitazione psico-sociale” e di miglioramento della qualità di vita dei pazienti;

f. Particolare attenzione ai bisogni ed alle problematiche “emergenti” (Disturbi del comportamento alimentare; Disturbi di personalità; Disturbi di “doppia diagnosi”, sia nel senso psichiatria/dipendenza sia nel senso psichiatria/disabilità; Disturbi della sfera “psicogeriatrica”), che hanno da tempo portato alla costruzione di protocolli di collaborazione tra i vari servizi interessati ed alla condivisione di modalità specifiche di presa in carico, all’insegna di una stretta sinergia tra i professionisti;

g. Particolare attenzione alle “zone grigie” (quali ad es. la salute mentale nell’infanzia e nell’adolescenza; le problematiche “comportamentali” nelle gravi cerebro-lesioni acquisite), che hanno da tempo condotto all’attivazione di servizi ambulatoriali specifici, quali l’ambulatorio per gli adolescenti ed i giovani adulti e l’ambulatorio di neuropsicologia;

h. Adeguata attenzione al disagio dei familiari ed alle loro richieste di informazione, confronto, collaborazione, supporto, che hanno da tempo favorito l’attivazione di gruppi di psicoeducazione e di auto – e mutuo-aiuto;

i. Promozione della” lotta allo stigma”, sostenuta da diverse iniziative di informazione e di contatto con le realtà sensibili del territorio;

j. Promozione delle attività di informazione diffusa e di prevenzione (sia in ambito scolastico, sia in altri contesti);

k. Promozione delle progettualità innovative, con il sostegno alla riabilitazione attraverso l’attività teatrale, con l’attenzione agli esordi psicotici ed alla loro presa in carico tempestiva, con l’attenzione alla tematica delle condotte autolesive e suicidarie, con il supporto ad altre iniziative dedicate all’inclusione sociale degli utenti;

l. Promozione della “cultura” della verifica e del controllo dei risultati di salute;

m. Ricerca di un continuo miglioramento della qualità tecnico-professionale ed organizzativa attraverso formazione ed aggiornamento costanti del personale;

n. Attenzione all’adeguato utilizzo delle risorse aziendali, in funzione non di logiche astratte o burocratiche ma di scelte operative efficaci;

o. Raccordo con i MMG ed i pediatri di libera scelta per l’intercettazione precoce del disagio e per l’organizzazione di una efficace rete di supporto ai pazienti presi in carico per lungo tempo.

4.2 Gli obiettivi di sviluppo

• Garantire adeguati livelli di accoglienza degli utenti nelle strutture semi-residenziali e residenziali in funzione del previsto incremento di bisogno nel prossimo quinquennio.

• Rafforzare l’attività territoriale del CSM di Castelfranco V.to.

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5. LE SCELTE OPERATIVE

5.1 Le azioni di mantenimento Continuità, per tutto il quinquennio di vigenza del presente Piano, dei servizi e delle azioni in atto nel sistema dei servizi precedentemente illustrato, nel rispetto degli standard regionali e dei livelli quantitativi e qualitativi sin qui espressi.

5.2 Le azioni di innovazione

5.2.1 Il Centro Diurno di Monfumo È prevista l’attivazione di una nuova struttura semiresidenziale a Monfumo, con capacità ricettiva di 20 posti. Con l’attivazione di questa nuova struttura, il numero dei Centri Diurni a valenza riabilitativo-occupazionale passa da 6 a 7 e la loro capacità di accoglienza complessiva aumenta da 120 a 140 posti, mentre la possibilità di accoglienza effettiva, a termini di convenzione con l’ente gestore, sale da 110 a 120 posti. Il programma per gli inserimenti è così articolato: a partire dal 2012 verranno inseriti 10 utenti, trasferendo 10 persone al momento ospitate in altri centri; successivamente sono previsti altri 10 inserimenti, distribuiti nell’arco degli anni, raggiungendo la copertura, nel quinquennio di vigenza del presente piano, di tutti i 20 posti disponibili. Rispetto al fabbisogno stimato di 20 utenti nel quinquennio, tale attivazione fornisce una risposta parziale (aumento di 10 posti su 20 previsti come necessari). A tale centro deve peraltro aggiungersi il progetto di spostamento del centro diurno di Montebelluna “Il Mosaico”, che comporta un ampliamento di 8 posti della capacità di accoglienza del centro stesso, che passerà da 12 a 20 posti (v. azione di innovazione n. 5.2.4). In questo modo la possibilità di accoglienza complessiva ammonta a 18 posti, quota vicina al fabbisogno stimato di 20. Resta infine una disponibilità di 20 posti negli altri Centri Diurni che potranno essere utilizzati in caso di ulteriori necessità, risorse permettendo. Modalità di finanziamento:

3. Costi di investimento strutturale: è stimato un costo complessivo di € 1.500.000. I contributi pubblici (dalla Regione e dall’azienda ULSS) assommano a € 600.000. La parte restante del costo è a carico del gestore coop. soc. L’Incontro.

4. Costi di gestione: viene applicata la medesima retta degli altri centri diurni. Per i primi 10 utenti non c’è costo aggiuntivo, in quanto trasferiti da altri centri. Per i successivi 10 utenti, si prevede un costo a carico dell’azienda ULSS di € 26.284 nel 2012, € 53.718 nel 2013, € 95.698 nel 2014, € 139.173 nel 2015.

5.2.2 Le Comunità Alloggio a riabilitazione estensiva di Volpago del Montello

Presso il Centro di servizi “Guizzo Marseille” di Volpago del Montello, in apposito immobile già completato, verranno attivate 3 Comunità alloggio a riabilitazione estensiva, ciascuna da 8 posti, per complessivi 24 posti. È previsto che il primo nucleo avvii l’attività di accoglienza nei primi mesi del 2011 e il secondo nucleo nella seconda metà dello stesso anno, mentre la previsione di avvio dell’attività del terzo nucleo viene rinviata alla rimodulazione 2011 del Piano di zona. Con l’attivazione di questa struttura residenziale la capacità di accoglienza complessiva delle strutture residenziali per la salute mentale sale da 94 a 118 posti, quota vicina alla stima del fabbisogno (121 posti). Ulteriori disponibilità di accoglienza si realizzeranno nel quinquennio considerando che già attualmente sono ospitate presso la RSA “Fabris” 8 persone di età superiore a 65 anni e che entro il 2015 altre 12 persone raggiungeranno l’età di ingresso nella fascia “anziana” della popolazione. Modalità di finanziamento: I costi di gestione vengono coperti dalla retta, fissata in € 107,00 giornaliere per l’anno 2011. La quota sanitaria, mediamente pari al 60% della retta, è a carico dell’azienda ULSS; la restante parte della retta è a carico dell’utente o del Comune di competenza. Il costo complessivo del 2011, primo anno di gestione, è previsto in € 416.872, di cui € 250.123 di quota sanitaria e € 166.749 di quota alberghiera.

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5.2.3 Trasformazione della RSA Fabris in 2 Comunità alloggio a riabilitazione estensiva

La RSA Fabris di Valdobbiadene è stata autorizzata dalla Regione del Veneto nel 1996 per consentire la chiusura della locale sede staccata dell’ospedale psichiatrico provinciale ed ospita attualmente 44 persone. In conformità con le indicazioni del Progetto obiettivo regionale salute mentale 2010 – 2012, è prevista la trasformazione della RSA in due comunità alloggio a riabilitazione estensiva di 20 posti ciascuna, previa radicale ristrutturazione dell’immobile, il cui progetto è già stato approvato dalla Regione. I costi di investimento per la ristrutturazione della sede attuale sono stimati in € 4.200.000. Ad oggi non vi sono peraltro indicazioni certe circa l’entità e la tempistica di assegnazione del necessario ed imprescindibile contributo regionale, per cui ogni ipotesi relativa all’attivazione del progetto viene rimandata a successive valutazioni. Modalità di finanziamento:

1. Costi di investimento strutturale: è stimato un costo complessivo di € 4.200.000, attualmente privo di copertura finanziaria.

2. Costi di gestione: la quota sanitaria è a carico dell’azienda ULSS e la quota alberghiera è a carico degli utenti o Comuni di competenza.

5.2.4 Trasferimento del centro diurno “Il Mosaico”

Il centro diurno “Il Mosaico” ha sede in una struttura di proprietà del Comune di Montebelluna, resa disponibile in comodato all’azienda ULSS. Per consentire l’aumento di recettività del centro da 12 a 20 posti, entro il quinquennio 2011-2015 è previsto il trasferimento di detto centro diurno presso l’immobile di “Ca’ Bolani”, anch’esso di proprietà del Comune di Montebelluna, previa ristrutturazione edilizia della nuova sede. Modalità di finanziamento: Le risorse finanziarie per sostenere l’iniziativa non sono ancora state reperite. Gli accordi preliminari tra Comune e azienda ULSS prevedono che i costi di ristrutturazione siano interamente a carico dell’ente gestore e che l’azienda ULSS sostenga l’onere delle rette ordinarie per la frequenza del Centro Diurno fino ad un massimo di 20 utenti.

5.2.5 Incremento dell’attività territoriale nell’area del CSM di Castelfranco Veneto In previsione di implementare l’attività domiciliare infermieristica nell’area castellana, garantendo in concomitanza la presenza infermieristica presso il CSM per tutto l’orario di apertura del centro, è previsto l’incremento della dotazione organica del servizio con l’acquisizione di un operatore sociosanitario che, con l’affiancamento dell’infermiere, permetterebbe di aumentare l’attività nel territorio. Modalità di finanziamento: È necessario verificare l’effettiva possibilità per l’azienda ULSS di assumere un operatore sociosanitario a tempo pieno, il cui costo annuo è di € 31.290. TABELLA 1/A: descrizione delle azioni di mantenimen to LA PSICHIATRIA TERRITORIALE I costi dei Centri di Salute Mentale, degli Ambulatori di Salute Mentale, dell’ambulatorio di neuropsicologia e dell’Ambulatorio Adolescenti Giovani Adulti sono stati calcolati a partire dal costo 2009 incrementato ogni anno dell’1,8%. Si precisa che, a differenza di altri servizi, in questo caso, trattandosi di servizi ULSS, sono stati utilizzati i dati di costo e non di ricavo. Per quanto riguarda le borse lavoro, è stato utilizzato il dato 2010 non indicizzato.

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Interventi Soggetto/i responsabile/i della gestione Anno Prestazioni Fonte di

finanziamento Risorse

Centro salute mentale di

Castelfranco Veneto

Azienda ULSS n. 8

2011 15086

Fondo sanitario

€ 928.857,56 2012 15086 € 945.577,00 2013 15086 € 962.597,38 2014 15086 € 979.924,13 2015 15086 € 997.562,77

Centro di salute mentale di

Valdobbiadene Azienda ULSS n. 8

2011 12876

Fondo sanitario

€ 632.789,01 2012 12876 € 644.179,21 2013 12876 € 655.774,44 2014 12876 € 667.578,38 2015 12876 € 679.594,79

Interventi Soggetto/i responsabile/i della gestione Anno Prestazioni Fonte di

finanziamento Risorse

Centro di salute mentale

ambulatorio salute mentale -

Montebelluna

Azienda ULSS n. 8

2011 7375

Fondo sanitario

€ 356.074,34 2012 7375 € 362.483,68 2013 7375 € 369.008,38 2014 7375 € 375.650,53 2015 7375 € 382.412,24

Centro di salute mentale

ambulatorio salute mentale –

Asolo

Azienda ULSS n. 8

2011 3949

Fondo sanitario

€ 170.071,45 2012 3949 € 173.132,73 2013 3949 € 176.249,12 2014 3949 € 179.421,61 2015 3949 € 182.651,19

Centro di salute mentale

Ambulatorio di salute mentale di

Giavera del Montello

Azienda ULSS n. 8

2011 4323

Fondo sanitario

€ 208.719,91 2012 4323 € 212.476,87 2013 4323 € 216.301,46 2014 4323 € 220.194,88 2015 4323 € 224.158,39

Centro di salute mentale

Ambulatorio di salute mentale di

Crespano del Grappa

Azienda ULSS n. 8

2011 2875

Fondo sanitario

€ 84.230,04 2012 2875 € 85.746,19 2013 2875 € 87.289,62 2014 2875 € 88.860,83 2015 2875 € 90.460,32

Ambulatorio Adolescenti

Giovani Adulti AAGA

Azienda ULSS n. 8

2011 3628

Fondo sanitario

€ 86.355,91 2012 3628 € 87.910,31 2013 3628 € 89.492,70 2014 3628 € 91.103,57 2015 3628 € 92.743,43

Servizio di neuropsicologia Azienda ULSS n. 8

2011 1856

Fondo sanitario

€ 123.988,04 2012 1856 € 126.219,83 2013 1856 € 128.491,78 2014 1856 € 130.804,64 2015 1856 € 133.159,12

Supporto all’inserimento

lavorativo. (Borse Lavoro)

Azienda ULSS n. 8

2011 42

Comuni

€ 54.483,00 2012 42 € 54.483,00 2013 42 € 54.483,00 2014 42 € 54.483,00 2015 42 € 54.483,00

Supporto all’inserimento

lavorativo. (Borse Lavoro)

Azienda ULSS n. 8

2011 34

Provincia

€ 50.500,00 2012 34 € 50.500,00 2013 34 € 50.500,00 2014 34 € 50.500,00 2015 34 € 50.500,00

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LA PSICHIATRIA OSPEDALIERA L’importo esposto fa riferimento ai costi totali sostenuti dall’Azienda Ulss nel 2009, indicizzati all’1,8%.

Interventi Soggetto/i responsabile/i della gestione Anno Prestazioni Risorse

Servizio Psichiatrico

Diagnosi e Cura Azienda ULSS n. 8

2011 274 ricoveri € 1.859.476,55 2012 274 ricoveri € 1.892.947,13 2013 274 ricoveri € 1.927.020,18 2014 274 ricoveri € 1.961.706,54 2015 274 ricoveri € 1.997.017,26

SERVIZI SEMIRESIDENZIALI

Il dato di ricavo totale dei servizi semiresidenziali è stato calcolato a partire dalla retta giornaliera 2010 moltiplicata per i posti utilizzati e per una presenza annua di 240 giornate. La retta è la stessa per tutti i centri: 51 euro, tranne per il centro Atelier per il quale è pari a 63,5 euro. L’importo è stato poi indicizzato all’1,8% annuo. A parte è stato calcolato il costo del trasporto in 4,5 euro (Iva inclusa).

Interventi Soggetto/i responsabile/i della gestione Anno Posti

utilizzati Risorse

(sanitario)

CD - centro diurno "Il campo verde"

Castelfranco Veneto Coop sociale “L’Incontro”

2011 12 € 155.504,79 2012 12 € 158.303,88 2013 12 € 161.153,35 2014 12 € 164.054,11 2015 12 € 167.007,08

CD - centro diurno "Il melograno"

Vedelago

Coop sociale “L’Incontro”

2011 20 € 259.174,66 2012 20 € 263.839,80 2013 20 € 268.588,92 2014 20 € 273.423,52 2015 20 € 278.345,14

CD - centro diurno “Il castello”

Castelfranco Veneto

Coop. Sociale ““L’Incontro”

2011 20 € 259.174,66 2012 20 € 263.839,80 2013 20 € 268.588,92 2014 20 € 273.423,52 2015 20 € 278.345,14

CD - centro diurno " Atelier”

Castelfranco Veneto

Coop sociale “L’Incontro”

2011 20 € 322.697,86 2012 20 € 328.506,42 2013 20 € 334.419,53 2014 20 € 340.439,08 2015 20 € 346.566,99

CD - centro diurno "Solaris" 1

Crocetta del Montello Coop sociale “L’Incontro”

2011 20 € 259.174,66 2012 20 € 263.839,80 2013 20 € 268.588,92 2014 20 € 273.423,52 2015 20 € 278.345,14

CD - centro diurno "Solaris" 2

Crocetta del Montello Coop sociale “L’Incontro”

2011 18 € 233.257,19 2012 18 € 237.455,82 2013 18 € 241.730,02 2014 18 € 246.081,17 2015 18 € 250.510,63

CD - centro terapeutico diurno “Il mosaico”

Montebelluna

Azienda ULSS n. 8

2011 12 € 178.781,86 2012 12 € 181.999,93 2013 12 € 185.275,93 2014 12 € 188.610,90 2015 12 € 192.005,89

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Salute Mentale

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Interventi Soggetto/i responsabile/i della gestione Anno Posti

beneficiari

Risorse (sociale

comunale)

Trasporto sociale (da e verso i CD) –compreso per CD Monfumo

Cooperative Sociali

2011 132 € 118.800,00 2012 132 € 120.938,40 2013 132 € 127.592,21 2014 132 € 133.307,00 2015 132 € 139.186,18

SERVIZI RESIDENZIALI Il dato di ricavo totale degli appartamenti protetti è stato calcolato a partire dalla retta giornaliera 2010, calcolata su un tasso di occupazione massimo (365 giorni di presenza per tutti i posti presenti); la retta varia da 43 a 99 euro al giorno (più iva) a seconda della struttura. L’importo è stato poi indicizzato all’1,8% annuo.

Interventi Soggetto/i responsabile/i della gestione Anno Posti Sanitario Retta alberghiera Risorse

Comunità terapeutica residenziale protetta

di Valdobbiadene Azienda ULSS n. 8

2011 16 € 926.914,75 € - € 926.914,75 2012 16 € 943.599,22 € - € 943.599,22 2013 16 € 960.584,00 € - € 960.584,00 2014 16 € 977.874,52 € - € 977.874,52 2015 16 € 995.476,26 € - € 995.476,26

Comunità terapeutica residenziale protetta

"Il gelso" Castelfranco Veneto

Coop. sociale “L’Incontro”

2011 20 € 741.409,97 € - € 741.409,97 2012 20 € 754.755,35 € - € 754.755,35 2013 20 € 768.340,95 € - € 768.340,95 2014 20 € 782.171,08 € - € 782.171,08 2015 20 € 796.250,16 € - € 796.250,16

RSA Fabris Valdobbiadene

Servizi residenziali

Istituti di soggiorno per anziani "San Gregorio" -

2011 44 € 976.791,63 € 727.949,43 € 1.704.741,06 2012 44 € 994.373,88 € 741.052,52 € 1.735.426,40 2013 44 € 1.012.272,61 € 754.391,47 € 1.766.664,08 2014 44 € 1.030.493,52 € 767.970,51 € 1.798.464,03 2015 44 € 1.049.042,40 € 781.793,98 € 1.830.836,38

Gruppi appartamento e comunità alloggio

La quota sanitaria è a carico dell’Ulss nella misura definita in sede di UVMD in applicazione dei LEA. La quota alberghiera è ripartita tra l’utente e il comune di competenza in base ad accordi tra le parti. Gli importi esposti fanno riferimento ad un tasso di occupazione massimo per tutti i posti presenti (365 gg./anno). Per quanto riguarda “La Casetta”, le tariffe sono bloccate fino al 2012. Successivamente è ipotizzata l’indicizzazione dell’1,8% come per gli altri servizi.

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Posti Sociale Sanitario Retta utenti Totale

Gruppo appartamento protetto (GAP)

Vedelago –Fanzolo 1

Coop. sociale “L’Incontro”

2011 3 € 20.210,44 € 20.210,44 € 20.210,44 € 60.631,31 2012 3 € 20.574,22 € 20.574,22 € 20.574,22 € 61.722,67 2013 3 € 20.944,56 € 20.944,56 € 20.944,56 € 62.833,68 2014 3 € 21.321,56 € 21.321,56 € 21.321,56 € 63.964,68 2015 3 € 21.705,35 € 21.705,35 € 21.705,35 € 65.116,05

Gruppo appartamento protetto (GAP)

Vedelago Fanzolo 2

Coop. sociale “L’Incontro”

2011 4 € 26.947,25 € 26.947,25 € 26.947,25 € 80.841,74 2012 4 € 27.432,30 € 27.432,30 € 27.432,30 € 82.296,89 2013 4 € 27.926,08 € 27.926,08 € 27.926,08 € 83.778,24 2014 4 € 28.428,75 € 28.428,75 € 28.428,75 € 85.286,25 2015 4 € 28.940,47 € 28.940,47 € 28.940,47 € 86.821,40

Gruppo appartamento

protetto (GAP) via Marsala

Castelfranco

Coop. sociale “L’Incontro”

2011 4 € 22.155,48 € 22.155,48 € 22.155,48 € 66.466,44 2012 4 € 22.554,28 € 22.554,28 € 22.554,28 € 67.662,84 2013 4 € 22.960,26 € 22.960,26 € 22.960,26 € 68.880,77 2014 4 € 23.373,54 € 23.373,54 € 23.373,54 € 70.120,62 2015 4 € 23.794,26 € 23.794,26 € 23.794,26 € 71.382,79

Gruppo appartamento protetto (GAP) Largo Asiago (Castelfranco)

Coop. Soc. “L’Incontro”

2011 3 € 16.616,61 € 16.616,61 € 16.616,61 € 49.849,83 2012 3 € 16.915,71 € 16.915,71 € 16.915,71 € 50.747,13 2013 3 € 17.220,19 € 17.220,19 € 17.220,19 € 51.660,58 2014 3 € 17.530,16 € 17.530,16 € 17.530,16 € 52.590,47 2015 3 € 17.845,70 € 17.845,70 € 17.845,70 € 53.537,10

Gruppo appartamento protetto (GAP)

Cooperativa sociale

“L’Orchidea”

2011 4 € 26.947,25 € 26.947,25 € 26.947,25 € 80.841,74 2012 4 € 27.432,30 € 27.432,30 € 27.432,30 € 82.296,89 2013 4 € 27.926,08 € 27.926,08 € 27.926,08 € 83.778,24

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Salute Mentale

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Montebelluna 2014 4 € 28.428,75 € 28.428,75 € 28.428,75 € 85.286,25 2015 4 € 28.940,47 € 28.940,47 € 28.940,47 € 86.821,40

Comunità alloggio "La casetta"

Valdobbiadene

Cooperativa

sociale “L’Orchidea”

2011 8 € 54.662,40 € 245.980,80 € - € 300.643,20 2012 8 € 54.662,40 € 245.980,80 € - € 300.643,20 2013 8 € 55.646,32 € 250.408,45 € - € 306.054,78 2014 8 € 56.647,96 € 254.915,81 € - € 311.563,76 2015 8 € 57.667,62 € 259.504,29 € - € 317.171,91

Gruppo appartamento protetto (GAP)

Altri appartamenti fuori ULSS 8

Soggetti diversi

2011 8 € 161.982,98 € 161.982,98 € 161.982,98 € 485.948,94 2012 8 € 164.898,67 € 164.898,67 € 164.898,67 € 494.696,02 2013 8 € 167.866,85 € 167.866,85 € 167.866,85 € 503.600,55 2014 8 € 170.888,45 € 170.888,45 € 170.888,45 € 512.665,36 2015 8 € 173.964,44 € 173.964,44 € 173.964,44 € 521.893,33

SAD

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno N° Utenti Copertura finanziaria (Risorse)

Utenti Comune Totale

Assistenza domiciliare

socio-assistenziale

30 Comuni dell’Ulss 8

2011 68 € 16.202,83 € 113.909,97 € 130.112,80 2012 68 € 16.494,48 € 115.960,35 € 132.454,83 2013 68 € 16.791,38 € 118.047,64 € 134.839,02 2014 68 € 17.093,63 € 120.172,50 € 137.266,12 2015 68 € 17.401,31 € 122.335,60 € 139.736,91

SAD IN ADI

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno N° Utenti Coper tura finanziaria (Risorse)

Utenti Regione Sociale Comune Totale

ADI: Assistenza domiciliare

integrata con servizi sanitari

30 Comuni dell’Ulss 8

2011 13 € 3.544,08 € 10.999,02 € 11.515,94 € 26.059,04 2012 13 € 3.607,87 € 11.197,00 € 11.723,23 € 26.528,10 2013 13 € 3.672,82 € 11.398,54 € 11.934,25 € 27.005,60 2014 13 € 3.738,93 € 11.603,72 € 12.149,06 € 27.491,71 2015 13 € 3.806,23 € 11.812,58 € 12.367,75 € 27.986,56

TABELLA 1/B: descrizione delle azioni di potenziame nto o riconversione Incremento dell’attività territoriale nell’area del CSM di Castelfranco Veneto:

Interventi Soggetto/i responsabile/i della gestione Anno Posti occupati Risorse

(Sanitario)

CSM di Castelfranco

Veneto Ulss 8

2011 non pertinente € 31.290,00 2012 non pertinente € 31.853,22 2013 non pertinente € 32.426,58 2014 non pertinente € 33.010,26 2015 non pertinente € 33.604,44

TABELLA 1/C: descrizione delle azioni innovative

Interventi Soggetto/i responsabile/i della gestione Anno Posti

occupati Sanitario Retta alberghiera Risorse totali

COD MONFUMO

centro diurno

L'Incontro Società Cooperativa Sociale

2011 0 € 0,00 € - € 0,00 2012 12 € 26.383,98 € - € 26.383,98 2013 14 € 53.717,78 € - € 53.717,78 2014 17 € 95.698,23 € - € 95.698,23 2015 20 € 139.172,57 € - € 139.172,57

CA -Es Comunità alloggio a

riabilitazione estensiva

Centro di servizi “Guizzo Marseille” di Volpago del

Montello

2011 16 € 250.123,20 € 166.748,80 € 416.872,00 2012 16 € 381.676,70 € 254.451,14 € 636.127,84 2013 16 € 388.546,88 € 259.031,26 € 647.578,14 2014 16 € 395.540,73 € 263.693,82 € 659.234,55 2015 16 € 402.660,46 € 268.440,31 € 671.100,77

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Marginalità e inclusione sociale

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AREA MARGINALITÀ E INCLUSIONE SOCIALE

1. INTRODUZIONE In coerenza con gli indirizzi regionali in materia ed in continuità con il piano di zona 2007-2010 della Conferenza dei sindaci e dell’Azienda ULSS n. 8, l’approccio alle complesse problematiche della marginalità sociale e della povertà si ispira ai seguenti principi:

1. riconoscimento della dignità umana e della solidarietà come valori “indivisibili ed universali” (Carta dei diritti dell’Unione Europea);

2. riconoscimento dell’importanza essenziale della soddisfazione delle necessità primarie per un esercizio sostanziale dei diritti di cittadinanza;

3. necessità di promuovere l’inclusione sociale quale elemento qualificante di una comunità autenticamente solidale.

2. LA RETE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI In assenza di uno specifico “sistema di servizi” per l’area, si rappresenta la spesa sociale dei Comuni dell’ULSS 8 per le situazioni di marginalità sociale e di povertà. Dai dati della rilevazione ISTAT relativa alle attività sociali dei Comuni dell’anno 2009 emerge il seguente rapporto tra spesa per l’area e spesa sociale complessiva:

A - spesa sociale complessiva dei Comuni dell’ULSS n. 8 nel 2009 L’ammontare complessivo della spesa sociale comunale risulta essere di € 14.358.237.

B - spesa per l’area della povertà nel 2009

Per l’area “povertà-disagio adulti e senza dimora”, la spesa complessiva è stata di € 1.088.082, pari al 7,58%; essa comprende principalmente: le erogazioni a singoli cittadini di contributi economici di “minimo vitale” e ad altro titolo; i servizi di trasporto e consegna pasti; le rette di accoglienza semiresidenziale e residenziale di persone in situazione di marginalità sociale e difficoltà abitativa; la quota parte del servizio sociale professionale.

Considerata la multidimensionalità dei problemi e dei bisogni riferibili all’area della marginalità sociale, più che di servizi specifici è opportuno ragionare in termini di “rete di servizi”, che fornisce “insiemi complessi di prestazioni” (I.C.P.), effettuate in primo luogo dai Servizi sociali dei Comuni, ciascuno dei quali rappresenta una specifica unità di erogazione (U.d.E.). In tale rete di servizi si segnalano le interazioni tra Servizi sociali comunali e quei Centri di servizi che sono in grado di offrire prestazioni a persone non ricompresse nell’area anziani e le collaborazioni tra Servizi sociali comunali e soggetti del privato-sociale particolarmente sensibili ed attivi nel settore.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Marginalità e inclusione sociale

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Al riguardo, vanno ricordate le 4 “Case-famiglia” gestite dalla cooperativa sociale Sonda, che offrono ospitalità a persone adulte in situazione di marginalità sociale e difficoltà abitativa, con pregressi problemi di abuso e dipendenza da alcol o da altre sostanze ed anche a persone in esecuzione penale esterna che, nell’ultima fase della pena, vengono affidate ai servizi sociali. I costi dell’accoglienza sono a carico dei Comuni di competenza, con una partecipazione al costo, quando possibile, da parte degli utenti. Inoltre il consorzio di cooperative sociali “In Concerto” di Castelfranco Veneto ( che raggruppa diverse cooperative sociali di tipo A -per la gestione di servizi sociosanitari- e di tipo B -per l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate-), nello specifico della marginalità sociale,si segnala per l’attivazione delle tre seguenti azioni :

1. la cooperativa sociale Aurora ha dato impiego, a partire dal 1998, a 14 persone nomadi, di cui 3 sono ancora in forza;

2. a partire dal 2008 tutti i bisogni di manodopera con bassa professionalità delle Cooperative del Consorzio vengono inoltrati ai Servizi Sociali dei Comuni della Castellana perché inviino le persone più svantaggiate che hanno nelle loro liste. Con questa modalità sono state impiegate un centinaio di persone. Così facendo si è consolidata anche una vera e propria “Rete Sociale”;

3. nel periodo 2009-2010, con i progetti di Utilità Pubblica, co-finanziati dalla Regione, per dar lavoro ai Nuovi Poveri (persone rimaste senza lavoro a causa della crisi economica in atto), sono stati impiegati 65 disoccupati, segnalati dai Servizi Sociali dei Comuni, che hanno lavorato mediamente per 5 mesi a tempo pieno, con un salario mensile netto di circa 900 euro. I progetti sono stati realizzati grazie all’adesione e al co-finanziamento di alcune amministrazioni pubbliche (alcuni Comuni e Ipab e l’azienda ULSS n. 8).

Deve infine essere menzionato l’apporto delle associazioni di volontariato, che non solo intervengono in attività specifiche ( ad es. distribuzione di “pacchi-spesa”) ma che per la loro vicinanza alle persone in stato di bisogno rappresentano un importante “sensore” di monitoraggio di questo tipo di problemi. 3. I BISOGNI

3.1 I bisogni consolidati

La tipologia di bisogni storicamente presenti nel nostro territorio riguarda persone e famiglie, in genere conosciute dai servizi sociali dei Comuni e dalla rete delle Parrocchie, che si trovano cronicamente o temporaneamente in condizione di povertà. Si tratta di situazioni numericamente contenute che riguardano per esempio anziani soli, persone con pluripatologie, persone con situazioni “borderline” di alcolismo o altre dipendenze o disagio mentale, disoccupati di lungo corso, persone ex carcerate, persone vittime di sfruttamento sessuale e altre tipologie di persone che non hanno nemmeno gli strumenti culturali per accedere alla rete dei servizi. Per questa area di vecchi bisogni, negli anni passati è stata attivata per lo più una modalità di risposta assistenziale episodica, parziale e non coordinata. In anni più recenti, l’attenzione posta alla evoluzione dei bisogni, sorretta da una nuova sensibilità orientata alla centralità della persona e alla promozione dei diritti di cittadinanza, ha permesso di individuare con più precisione i target di persone non solo in condizione di povertà estrema ma anche in condizioni di vulnerabilità che, se agganciate in qualche modo dai servizi, possono intraprendere percorsi di inclusione sociale. A questa nuova modalità di lettura dei bisogni corrisponde oggi una modalità di risposta più coordinata e finalizzata alla prevenzione della marginalità ed all’attivazione di opportunità solidali di aiuto. D’altra parte le attuali dimensioni del fenomeno “povertà” impongono livelli di attenzione e di intervento che non possono più intendersi come diretti solo a casi estremi ma che devono riferirsi a problematiche in preoccupante incremento epidemiologico. Ciò risulta ben evidenziato nel X rapporto su povertà ed esclusione sociale in Italia, edito nel 2010 a cura di Caritas e Fondazione Zancan. Tale ricerca sul campo evidenzia il progressivo impoverimento di strati sociali fino a ieri non rientranti nei livelli di povertà (+ 3,7% nel 2009 rispetto al 2008): si tratta di persone e famiglie impoverite e in situazione di forte fragilità economica, costrette a modificare il loro tenore di vita. Nel caso di famiglie con più figli è dimostrato che le attuali tutele sono insufficienti per evitare, in tempi di crisi, di cadere nell’impoverimento.

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3.2 I bisogni emergenti Nella prospettiva della nuova cultura basata sulla centralità della persona, sulla promozione dei diritti di cittadinanza e sull’intervento sulle cause dell’emarginazione, l’esperienza professionale dei servizi sociali comunali porta a individuare nel nostro territorioi seguenti bisogni emergenti, per gravità e per diffusione:

• necessità di soluzioni abitative sostenibili per diverse tipologie di soggetti deboli;

• necessità di accoglienza notturna per homeless;

• necessità di accoglienza diurna per persone assolutamente prive di supporto familiare, che necessitano di sostegno per l’integrazione sociale;

• necessità di rispondere alle esigenze alimentari di persone e famiglie prive di reddito o con risorse economiche insufficienti;

• necessità di inserimento o reinserimento lavorativo mirato per soggetti in condizione di disagio personale e sociale;

• necessità di inserimento sociale e lavorativo per soggetti con misure alternative alla detenzione, in particolare affidati al servizio sociale.

4. LE POLITICHE DI INTERVENTO: GLI OBIETTIVI 4.1 La vision

Si condivide e si fa propria la vision proposta dalla Regione del Veneto: Favorire l’inclusione sociale delle persone in condizione di marginalità, consentendo loro di:

• Acquisire le risorse necessarie a far fronte ai bisogni primari

• Essere in grado di esercitare liberamente i propri diritti

• Riappropriarsi di un ambiente di vita dignitoso e di adeguate relazioni familiari, amicali e sociali

• Superare contingenti momenti di crisi

4.2 Gli obiettivi

Occuparsi della marginalità sociale significa affrontare una molteplicità di situazioni di disagio che riguardano soggetti deboli, vulnerabili e a rischio, che spesso sono privi di strumenti per risalire la china e trovare una collocazione sociale compatibile con la condizione di cittadinanza. La marginalità è una condizione da contrastare con politiche di inclusione che sappiano affrontare le diverse dimensioni, economiche e culturali, che nel Piano di Zona 2007-2010, nell’area della povertà ed emarginazione, erano state declinate in disagio abitativo, precarietà lavorativa, isolamento relazionale ed affettivo, difficoltà di accesso ai servizi, forme di intolleranza e pregiudizi. Il primo obiettivo è quello di migliorare la conoscenza del fenomeno “marginalità” nel nostro territorio, capire come si manifesta, distinguere fra situazioni di povertà estrema, povertà relativa e nuove povertà con le conseguenti implicazioni sulle persone, sulle famiglie e sul sistema dei servizi, leggere e interpretare i bisogni cui dare risposte. Si condividono quindi gli obiettivi della Regione del Veneto: Il contrasto alle marginalità sociali, la tutela e la promozione delle persone senza dimora e in situazione di povertà estrema, vittime di tratta e in esecuzione penale, lo sviluppo di modelli di intervento rispondenti alle diverse situazioni delle persone in condizioni di fragilità e vulnerabilità sociali coinvolgono una pluralità di attori territoriali in processi diversificati di intervento. La comunità di intenti e di azioni è finalizzata a realizzare interventi diversificati rispondenti alle esigenze di accoglienza, tutela, e protezione sociale, di presa in carico e accompagnamento in itinerari e percorsi di autonomia e inserimento sociale e progetti complessivi di inclusione sociale (tratto dall’Osservatorio regionale Devianze, Carcere e Marginalità sociale). 5. LE SCELTE OPERATIVE

5.1 Le azioni di mantenimento

• Continuità –nel pieno rispetto dell’autonomia dei singoli Comuni- degli interventi in atto da parte dei

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servizi sociali comunali e degli altri attori della rete sociale, precedentemente illustrati.

5.2 Le azioni di innovazione 5.2.1 Progetto sportello Casa AISA

È una iniziativa locale per l’inclusione abitativa e l’integrazione sociale, rivolta sia a persone straniere (si veda l’Area immigrazione) che a persone in situazione di marginalità sociale, che ha l’obiettivo di ricercare soluzioni abitative compatibili con esigenze e risorse dei beneficiari. Capofila del progetto è il Comune di Castelfranco Veneto, soggetto proponente è la cooperativa sociale “Una Casa per l’Uomo”. Modalità di finanziamento: La realizzazione del progetto, il cui costo complessivo è previsto in € 43.542,00, è subordinata all’assegnazione del finanziamento richiesto al Ministero dell’Interno di € 32.742,00. A ciò si aggiungerà il contributo a carico dei Comuni aderenti di € 9.600,00 e a carico della cooperativa “Una Casa per l’Uomo” di € 1.200,00.

5.2.2 Progetto “Rincasando”: nuova casa famiglia per persone senza dimora con progetto di reinserimento abitativo e lavorativo. La cooperativa sociale Sonda propone l’attivazione di una nuova casa famiglia per accogliere persone in difficoltà abitativa per un tempo determinato. Modalità di finanziamento: I costi di gestione, stimati in € 81.000 per la prima annualità per 6 utenti, saranno coperti dalle rette a carico degli utenti o dei Comuni di competenza, oltre ad un cofinanziamento iniziale della coop. Sonda di € 27.000.

5.2.3 Struttura comunitaria per persone in situazione di marginalità sociale (asilo notturno) Il centro di servizi “Guizzo Marseille” di Selva di Volpago del Montello è proponente e capofila di un progetto mirato a rispondere al bisogno di ospitalità notturna in ambiente protetto con eventuale possibilità di colazione o cena, da realizzarsi attraverso la messa a disposizione di alcuni posti letto nei centri di servizi, d’intesa con le Amministrazioni comunali. Modalità di finanziamento: La retta, stimata in € 15,00 a notte è a carico dell’utente o del Comune di competenza.

5.2.4 Progetto sociale Opera Immacolata Concezione Il progetto, proposto dall’Opera Immacolata Concezione che gestisce un centro di servizi a Vedelago, consiste nel riservare n. 15 posti alle situazioni di emergenza sociale, nell’ambito di una struttura di prossima costruzione, comprensiva di foresteria per familiari e personale di assistenza privata. Modalità di finanziamento: I costi di investimenti sono a carico del soggetto proponente. La retta giornaliera è a carico degli utenti o dei Comuni di competenza.

5.2.5 Centro diurno per persone con disagio sociale “L’Anello Mancante” a Castelfranco Veneto

Il Comune di Castelfranco Veneto, in collaborazione con altri comuni, propone l’attivazione di un Centro Diurno per persone con problemi di disagio sociale, che necessitano di un’assistenza a bassa soglia di protezione e che attualmente non trovano risposta nei servizi presenti nel territorio. La capacità ricettiva è di 10/12 utenti; il personale potrà messo a disposizione da parte dei Comuni di residenza degli utenti. Il centro sarà collocato in una sede da definire a Castelfranco Veneto. Modalità di finanziamento: Necessarie ore/lavoro di operatori sociosanitari la cui disponibilità è richiesta ai Comuni.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Marginalità e inclusione sociale

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La retta giornaliera, a carico degli utenti o dei comuni di competenza, è stimata in € 20,00 e comprende i costi dei pasti e di un operatore qualificato, da reperire tramite convenzione con una cooperativa sociale.

5.2.6 Progetto Banco Alimentare “+ risorse per la comunità – rifiuti” Il progetto “Banco Alimentare” è un progetto sistemico per la raccolta di alimenti invenduti nei supermercati e la distribuzione a soggetti vulnerabili e fa riferimento alla possibilità di utilizzo e distribuzione degli alimenti che, in prossimità della data di scadenza, vengono scartati dalle reti commerciali distributive. L’iniziativa, promossa dal Comune di Montebelluna, potrà realizzarsi con l’adesione di altre amministrazioni comunali. Si tratta di una proposta progettuale presentata, mirata a rispondere in modo coordinato al bisogno della spesa alimentare, che attualmente non ha copertura finanziaria. Modalità di finanziamento: Il costo per la prima annualità è stimato in € 35.000,00 a carico dei Comuni che decideranno di aderire.

5.2.7 Progetto “Agenzia sociale” N.O.I. La cooperativa sociale N.O.I. Nuovi Orizzonti Informatici Scarl Onlus è proponente e attuatore di un progetto finalizzato a favorire l’inserimento lavorativo, il mantenimento del posto di lavoro o, in ogni caso, una maggiore spendibilità nel mercato del lavoro, di disoccupati rientranti nelle condizioni di svantaggio. Modalità di finanziamento: Il costo per la prima annualità è stimato in € 55.000,00 a carico della cooperativa sociale N.O.I.

5.2.8 Progetto “attività riparatoria” L’Ufficio Esecuzione Penale Esterna del Ministero della Giustizia, sede di Treviso, propone un progetto di formazione a costo zero (con ore lavoro personale UEPE) per: a- giungere alla stesura di uno o più protocolli per l'inserimento delle persone in misura alternativa

all'interno delle varie realtà territoriali; b- svolgere attività a favore della collettività come riparazione del danno procurato con il reato commesso. Modalità di finanziamento: il progetto non comporta costi.

5.2.9 Progetto monitoraggio sociale dei casi di indigenza “Tamìso” Il Comune di Castelfranco Veneto propone di attivare un osservatorio dei bisogni assistenziali della popolazione, in grado di portare a conoscenza delle amministrazioni locali i casi di indigenza intercettati da altri soggetti del territorio (parrocchie, associazioni, ecc.), in modo da costituire un monitoraggio ad ampio spettro sia dei bisogni consolidati ed emergenti (vecchie e nuove povertà) che delle risorse presenti e attive nella comunità locale, in modo da consentire ai Comuni una programmazione economica. L’osservatorio potrà essere costituito dai due Comuni più popolosi e da altre amministrazioni interessate. Modalità di finanziamento: Il costo è stimato in € 30.000 a carico dei Comuni interessati.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Marginalità e inclusione sociale

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TABELLA 1/A: descrizione delle azioni di mantenimen to Per quanto riguarda i servizi comunali, è stato utilizzato il dato raccolto dall’indagine ISTAT sulla spesa sociale dei comuni (spesa impegnata di competenza 2009), indicizzato all’1,8% annuo. Nel rispetto della più piena autonomia degli enti locali, e ricordando l’adattabilità degli interventi sociali alle dinamiche di bisogno e finanziarie, si suppone il mantenimento del sistema dei servizi qui rappresentato.

Interventi Numero di Comuni che

hanno erogato il servizio nel 2009

Anno

Posti/Utenti complessivi

gruppo di Comuni

Spesa complessiva

gruppo di Comuni

Contributi e integrazioni a rette per strutture

residenziali 12

2011 25 € 279.854,31 2012 25 € 284.891,69 2013 25 € 290.019,74 2014 25 € 295.240,09 2015 25 € 300.554,42

Contributi economici a integrazione del reddito

familiare 14

2011 184 € 177.647,70 2012 184 € 180.845,35 2013 184 € 184.100,57 2014 184 € 187.414,38 2015 184 € 190.787,84

Contributi economici per il disagio mentale 4

2011 60 € 74.872,74 2012 60 € 76.220,45 2013 60 € 77.592,42 2014 60 € 78.989,08

2015 60 € 80.410,88

Trasporto sociale 3

2011 38 € 45.177,51 2012 38 € 45.990,70 2013 38 € 46.818,54 2014 38 € 47.661,27 2015 38 € 48.519,17

Contributi e integrazioni a rette per altre

prestazioni semi-residenziali

2

2011 4 € 41.582,71 2012 4 € 42.331,20 2013 4 € 43.093,16 2014 4 € 43.868,83 2015 4 € 44.658,47

Strutture residenziali per le altre categorie del

disagio adulti 2

2011 3 € 29.875,15 2012 3 € 30.412,90 2013 3 € 30.960,33 2014 3 € 31.517,62 2015 3 € 32.084,94

Contributi economici per l'alloggio 8

2011 48 € 21.267,08 2012 48 € 21.649,89 2013 48 € 22.039,58 2014 48 € 22.436,30 2011 48 € 22.840,15

Interventi per persone con disagio mentale 6

2011 5 € 8.308,43 2012 5 € 8.457,98 2013 5 € 8.610,22 2014 5 € 8.765,21 2015 5 € 8.922,98

Distribuzione pasti e/o lavanderia a domicilio 1

2011 4 € 6.978,05 2012 4 € 7.103,65 2013 4 € 7.231,52 2014 4 € 7.361,68 2015 4 € 7.494,19

Interventi per l'integrazione sociale dei

soggetti deboli o a rischio

9

2011 60 € 6.243,85 2012 60 € 6.356,24 2013 60 € 6.470,65 2014 60 € 6.587,13 2015 60 € 6.705,69

Contributi per servizi alla persona 3

2011 9 € 5.428,27 2012 9 € 5.525,97 2013 9 € 5.625,44 2014 9 € 5.726,70 2015 9 € 5.829,78

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Marginalità e inclusione sociale

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Interventi Numero di Comuni che

hanno erogato il servizio nel 2009

Anno

Posti/Utenti complessivi

gruppo di Comuni

Spesa complessiva

gruppo di Comuni

Contributi economici erogati a titolo di prestito

(prestiti d'onore) 1

2011 3 € 5.285,25 2012 3 € 5.380,39 2013 3 € 5.477,23 2014 3 € 5.575,82 2015 3 € 5.676,19

Contributi economici per persone senza dimora

2

2011 30 € 4.995,08 2012 30 € 5.084,99 2013 30 € 5.176,52 2014 30 € 5.269,70 2015 30 € 5.364,56

Spese funerarie per cittadini a basso reddito 3

2011 4 € 4.611,64 2012 4 € 4.694,65 2013 4 € 4.779,16 2014 4 € 4.865,18 2015 4 € 4.952,75

Contributi generici ad enti e associazioni

sociali 8

2011 € 4.248,93 2012 € 4.325,41 2013 € 4.403,27 2014 € 4.482,53 2015 € 4.563,21

Buoni spesa o buoni pasto 3

2011 27 € 3.663,41 2012 27 € 3.729,35 2013 27 € 3.796,47 2014 27 € 3.864,81 2015 27 € 3.934,38

Servizi di pronto intervento per persone

senza dimora 1

2011 73 € 1.932,74 2012 73 € 1.967,53 2013 73 € 2.002,95 2014 73 € 2.039,00 2015 73 € 2.075,70

Strutture di accoglienza per persone senza

dimora 1

2011 1 € 1.865,38 2012 1 € 1.898,96 2013 1 € 1.933,14 2014 1 € 1.967,94 2015 1 € 2.003,36

Contributi economici per cure o prestazioni

sanitarie 1

2011 4 € 337,84 2012 4 € 343,92 2013 4 € 350,11 2014 4 € 356,42 2015 4 € 362,83

SAD

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno N° Utenti Copertura finanziaria (Risorse)

Utenti Comune Totale

Assistenza domiciliare

socio-assistenziale

30 Comuni dell’Ulss 8

2011 38 € 5.353,31 € 55.197,77 € 60.551,08 2012 38 € 5.449,67 € 56.191,33 € 61.641,00 2013 38 € 5.547,76 € 57.202,78 € 62.750,54 2014 38 € 5.647,62 € 58.232,43 € 63.880,05 2015 38 € 5.749,28 € 59.280,61 € 65.029,89

SAD IN ADI

Intervento Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno N° Utenti

Copertura finanziaria (Risorse)

Utenti Regione Sociale Comune Totale

ADI: Assistenza domiciliare

integrata con servizi sanitari

30 Comuni dell’Ulss 8

2011 7 € 1.913,17 € 5.922,55 € 6.015,12 € 13.850,83 2012 7 € 1.947,60 € 6.029,15 € 6.123,39 € 14.100,14 2013 7 € 1.982,66 € 6.137,68 € 6.233,61 € 14.353,95 2014 7 € 2.018,35 € 6.248,16 € 6.345,82 € 14.612,32 2015 7 € 2.054,68 € 6.360,62 € 6.460,04 € 14.875,34

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Marginalità e inclusione sociale

112

TABELLA 1/C: descrizione delle azioni innovative Per le attività progettuali si indica il costo della prima annualità.

Interventi Ente referente Anno

Posti/Utenti

complessivi gruppo di Comuni

Risorse totali

necessarie

Copertura Finanziaria

Comuni Fondi Statali vinco lati e Fondi UE

Enti privati Utenti

Progetto sportello Casa AISA (Attività di supporto al reperimento alloggi)

Comune di Castelfranco Veneto - Coop sociale Una Casa Per l'Uomo

2011 € 43.542,00 € 9.600,00 € 32.742,00 € 1.200,00 2012 2013 2014 2015

Progetto “Rincasando” (casa famiglia -strutture di accoglienza delle persone povere, vittime di tratta, vittime di violenza, emarginate ecc.)

Coop sociale Sonda 2011 6 € 81.000,00 € 81.000,00 € 27.000,00 2012 2013 2014

2015

Asilo notturno a Volpago del Montello (Dormitorio o asilo notturno)

Centro di Servizi "Guizzo Marseille"

2011 4 € 6.000,00 2012 2013 2014 2015

Progetto di accoglienza persone in stato di emergenza sociale di Vedelago (strutture di accoglienza delle persone povere, vittime di tratta, vittime di violenza, emarginate ecc.)

OIC Centro di servizi "Monsignor L. Crico"

2011 15 Nd. 2012 2013 2014

2015

Centro Diurno l’Anello Mancante (Centro Diurni per persone senza dimora)

Comune di Casltefranco Veneto

2011 12 € 57.600,00 € 57.600,00

2012 2013 2014 2015

Progetto Banco Alimentare “+ risorse per la comunità – rifiuti” (distribuzione beni di prima necessità)

Comune di Montebelluna

2011 € 35.000,00 € 35.000,00 2012 2013 2014

2015

Progetto “Agenzia sociale” N.O.I. (Supporto all'inserimento lavorativo)

Coop sociale "NOI" 2011 € 55.000,00 € 55.000,00 2012 2013 2014 2011

Progetto “attività riparatoria” (Interventi per l'integrazione di soggetti deboli o a rischio)

Ufficio Esecuzione Penale Esterna del

Ministero della Giustizia di Treviso

2011 € 0 2012 2013 2014

2015

Progetto monitoraggio sociale dei casi di indigenza “Tamìso”

Comune di Castelfranco Veneto

2011 € 30.000,00 € 30.000,00 2012 2013 2014 2015

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113

AREA IMMIGRAZIONE

1. INTRODUZIONE

In coerenza con gli indirizzi regionali in materia ed in continuità con il piano di zona 2007-2010 della Conferenza dei Sindaci e dellìAzienda ULSS n. 8, l’approccio alle complesse problematiche della popolazione migrante si ispira ai seguenti principi: 1. Reciprocità nel rispetto da parte della comunità locale dei diritti dei migranti e da parte dei

migranti dei doveri verso la comunità locale; 2. Necessità di facilitare la piena integrazione, nel rispetto delle culture, a partire dalle prime fasce

d’età; 3. Riconoscimento della dignità umana, del diritto all’istruzione e alle cure, nel rispetto della

legislazione europea, statale e regionale vigenti.

2. RETE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI In assenza di uno specifico “sistema di servizi” per l’area, si rappresentano la spesa sociale dei Comuni dell’ULSS 8 per le problematiche in argomento. ed il suo rapporto con quella sociale complessiva riferite all’anno 2009:

A - Spesa sociale complessiva dei Comuni dell’ULSS n 8 nel 2009: L’ammontare complessivo della spesa sociale comunale risulta essere di € 14.358.237

B - Spesa per l’area dell’immigrazione nel 2009: Per l’area “immigrati e nomadi” la spesa complessiva è stata di € 585.943, pari al 4,08%; questa spesa comprende le attività di mediazione culturale e soprattutto i vari contributi economici erogati con finalità diverse.

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114

3. I BISOGNI Alcuni dati demografici Il Veneto è la terza regione italiana, dopo Lombardia e Lazio, per presenza di stranieri residenti; nel 2009 erano 480.616 (+5,8% rispetto all’anno precedente), di cui il 24,3% costituito da minori, mentre il 21,6% dei neonati sul totale dei nati in Veneto era figlio di genitori stranieri. La “seconda generazione”, ossia gli stranieri nati in Italia, rappresenta attualmente il 15% del totale degli stranieri residenti. Per quanto riguarda la provincia di Treviso, nel 2009 gli stranieri costituivano l’11,2% della popolazione, ma per i soli minori la prevalenza era del 16,4% e per i nati in Italia del 23,6% (quindi più di un neonato su cinque risultava figlio di genitori stranieri). Gli uomini erano più numerosi delle donne, anche se di poco (52,1% contro 47,9%), con un trend verso la progressiva parità ma con notevoli differenze rispetto ai paesi di origine: un notevole equilibrio tra i due sessi per Romania, Cina e Albania; immigrazione decisamente maschile per Macedonia, Marocco, Serbia, Bangladesh e Senegal; prevalenza fino all’80% di donne per Moldavia e Ucraina. Nel territorio dell’ULSS 8 , nel 2009 la presenza degli stranieri raggiungeva il 20% a Fonte e Possagno, il 18% a Crespano del Grappa e Asolo, oltre il 12% a Vedelago e Montebelluna. Le prevalenze più elevate si registravano nella fascia pedemontana e nell’Asolano, anche se negli ultimi anni l’area provinciale dell’opitergino ha registrato incidenze sempre più consistenti e sembra sostituire progressivamente la zona pedemontana, che è stata l’area provinciale in cui storicamente il fenomeno migratoriohacominciatoapresentarsi. Per quanto riguarda i neonati figli di genitori entrambi stranieri, i Comuni che hanno registrato le più elevate incidenze sono Crespano del Grappa (50%, con 20 neonati stranieri su 40 nati) e Possagno (oltre il 45%). Rispetto agli alunni, l’incidenza degli stranieri, pur in linea con la distribuzione degli stranieri residenti, varia da scuola a scuola, fino a raggiungere il 46,3% nella scuola dell’infanzia parificata “Maria Immacolata”diOnèdiFonte. Rispetto al lavoro, gli stranieri risentono degli effetti della crisi in maniera molto più sensibile degli italiani. Giova tuttavia rilevare che il lavoro domestico sembra uno dei pochi settori -forse l’unico- a non aver accusato (se non indirettamente, attraverso le difficoltà delle famiglie) gli effetti della congiuntura negativa in corso. La domanda di lavoro all’interno delle mura domestiche, sia essa riferita all’attività di collaborazione familiare che all’assistenza delle persone anziane o non autosufficienti, continua ad essere elevata, soprattutto per quanto riguarda i lavoratori stranieri. I lavoratori domestici stranieri in provincia di Treviso nel 2007 erano 6129, di cui 5460 donne. Le assunzioni nel 2008 sono state 4278 e nei primi 9 mesi del 2009 sono state 3665, sempre in grandissima maggioranza donne, con netta prevalenza di persone provenienti da Romania, Ucraina e Moldavia. Tutto questo conferma che l’immigrazione è un dato strutturale nell’evoluzione della popolazione trevigiana. Con la crisi questo fenomeno può anche rallentare, ma basta anche una modesta ripresa della produzione perché il numero degli stranieri cresca più velocemente, come confermato dai dati dell’Osservatorio della Camera di Commercio nel rapporto presentato la primavera scorsa.

3.1 I bisogni

• Le maggiori criticità riferite alla popolazione straniera residente sono:

• l’aumento notevole della disoccupazione,

• il diritto di permanenza nel territorio legato spesso al mantenimento del posto di lavoro,

• la mancanza di reti familiari di sostegno,

• la difficoltà di trovare una abitazione civile,

• l’inclusione delle seconde generazioni,

• il problema della condizione della donna,

• la difficoltà di accesso ai servizi socio-sanitari. Le suddette criticità possono mettere a rischio i processi di inserimento sociale nella loro interezza.

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115

4. LE POLITICHE DI INTERVENTO: GLI OBIETTIVI

4.1 La vision Si condivide e si fa propria la vision proposta dalla Regione del Veneto: Promuovere l’integrazione sociale, culturale e lavorativa delle persone straniere immigrate residenti in Veneto, favorendone l’inclusione nel tessuto sociale, la possibilità di esercitare liberamente i propri diritti e l’accesso al sistema di welfare regionale.

4.2 Gli obiettivi

• Promuovere - nel rispetto dell’autonomia dei singoli Comuni - le iniziative che favoriscono l’integrazione, intesa come processo di avvicinamento reciproco tra persone e tra culture, sostenuto da una motivazione autentica da parte dei migranti all’adattamento consapevole e rispettoso del sistema di regole sociali della cultura accogliente.

• Privilegiare le iniziative di integrazione rivolte ai minori ed in particolare al loro inserimento nel mondo della scuola, come luogo istituzionalmente deputato alla conoscenza ed allo scambio interculturale.

• Sostenere le iniziative degli istituti scolastici e dei Comuni rivolte all’istruzione delle donne straniere, intesa sia come avvicinamento alla lingua italiana sia come diffusione di informazioni sull’accesso ai servizi sociali e socio-sanitari.

• Favorire l’accesso effettivo dei migranti ai servizi sociali e socio-sanitari attraverso la diffusione di opuscoli informativi e la disponibilità di mediatori linguistico-culturali preparati nella gestione di eventuali aspetti problematici che potrebbero compromettere l’efficace fruizione dei servizi.

• Facilitare l’accesso dei migranti alle informazioni relative alle necessità primarie della casa e del lavoro.

• Incentivare l’educazione dei giovani alla interculturalità come elemento di ricchezza di una comunità.

• Incentivare l’educazione dei giovani stranieri “di seconda generazione” al concetto di cittadinanza come espressione autentica di appartenenza civica alla nazione accogliente.

5. LE SCELTE OPERATIVE

5.1 Le azioni di mantenimento

5.1.1 Mantenere - nel pieno rispetto dell’autonomia dei singoli Comuni – le iniziative messe in atto sino ad oggi.

5.1.2 Progetto “INCONTRIAMOCI”

La Conferenza dei Sindaci, l’azienda ULSS 8 e le reti delle Scuole per l’integrazione degli alunni stranieri realizzano da anni il progetto “Incontriamoci”, arrivato nell’anno scolastico 2010/2011 alla settima edizione, che si propone di:

a. facilitare l’integrazione scolastica degli alunni stranieri attraverso interventi di mediazione linguistico-culturale, tutoraggio personalizzato, supporto ai genitori e agli insegnanti;

b. effettuare interventi di mediazione linguistico-culturale in ambito territoriale e a supporto degli Enti locali;promuovere il dialogo tra le culture mediante attività mirate a instaurare “alleanze pedagogiche” tra agenzie e sistemi educativi, che aiutino a ridurre le difficoltà di comunicazione e relazione fra il mondo sociale e della scuola e gli adulti stranieri.

Modalità di finanziamento: Il progetto ha un costo di € 87.000 all’anno, che viene coperto per il 70% con un finanziamento vincolato regionale e per il 30% con fondi sociali dell’azienda ULSS provenienti dai Comuni.

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116

5.1.3 La mediazione linguistico-culturale nei servizi Ulss

Il Servizio di mediazione linguistico-culturale, attivo da anni nei servizi Ulss e affidato in partnership alla cooperativa sociale “Una Casa per l’Uomo” fino al 2014 a seguito di procedura pubblica di coprogettazione, è mirato a facilitare l’accesso e la fruizione dei Servizi socio-sanitari del territorio da parte della popolazione straniera, supportando nel contempo i Servizi medesimi nell’accoglienza e nella presa in carico di questa tipologia di utenza. Il servizio offre una serie di prestazioni come:

a. l’affiancamento dei mediatori agli operatori dei Servizi territoriali nell’ambito delle attività ordinariamente svolte (colloqui, visite mediche, visite domiciliari, riunioni di équipe ecc…);

b. l’affiancamento dei mediatori al personale ospedaliero negli interventi di carattere sanitario; c. la consulenza “culturale” su situazioni segnalate dagli operatori dei Servizi territoriali e/o dal

personale ospedaliero; d. la traduzione scritta di materiali informativi, modulistica, cartelle cliniche; e. l’interpretariato telefonico; la partecipazione a progettualità ed iniziative specifiche promosse e

realizzate dai servizi e dai presidi ospedalieri dell’azienda ULSS n.8. Dal settembre 2009 è attiva anche la reperibilità dei mediatori nelle ore tardo-serali e nei giorni festivi e prefestivi. La reperibilità è a disposizione in particolare per le u.o. Accettazione e Pronto Soccorso, oltre che per le altre unità operative che dovessero straordinariamente averne necessità. Modalità di finanziamento: Il costo annuo del servizio è di € 120.100 e viene posto a carico del bilancio sociale dell’Ulss per la mediazione effettuata nei consultori familiari (€ 61.200) e del bilancio sanitario per la mediazione effettuata nei servizi sanitari ospedalieri e territoriali (€ 58.900).

5.1.4 Sportello Informa Immigrati

La Cooperativa Sociale “Una Casa per l’Uomo” gestisce lo Sportello Informa Immigrati, che effettua attività di segretariato sociale, assistenza e consulenza legale per pratiche amministrative e legali. Il valore totale del servizio è di € 135.000,00 all’anno. Modalità di finanziamento: Il servizio viene coperto con finanziamenti a carico dei Comuni aderenti. 5.2. Le azioni di innovazione

5.2.1. Progetto sportello Casa AISA

Si tratta di un servizio trasversale. Per la sua descrizione, si rimanda all’Area Marginalità e inclusione sociale. TABELLA 1/A: descrizione delle azioni di mantenimen to Per quanto riguarda i servizi comunali, è stato utilizzato il dato raccolto dall’indagine ISTAT sulla spesa sociale dei comuni (spesa impegnata di competenza 2009), indicizzato all’1,8% annuo. Nel rispetto della più piena autonomia degli enti locali, e ricordando l’adattabilità degli interventi sociali alle dinamiche di bisogno e finanziarie, si suppone il mantenimento del sistema dei servizi qui rappresentato.

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117

Interventi Numero di Comuni che

hanno erogato il servizio nel 2009

Anno

Posti/Utenti complessivi gruppo di Comuni

Spesa complessiva

gruppo di Comuni

Interventi per l'integrazione sociale dei

soggetti deboli o a rischio

11

2011 516 € 79.873,64 2012 516 € 81.311,36 2013 516 € 82.774,97 2014 516 € 84.264,92 2015 516 € 85.781,68

Strutture residenziali (spesa diretta comunale

per inserimento in comunità o altri servizi

residenziali)

2

2011 17 € 49.602,61 2012 17 € 50.495,46 2013 17 € 51.404,38 2014 17 € 52.329,66 2015 17 € 53.271,59

Contributi generici ad enti e associazioni

sociali 7

2011 € 42.523,74 2012 € 43.289,17 2013 € 44.068,37 2014 € 44.861,60 2015 € 45.669,11

Contributi economici a integrazione del reddito

familiare 15

2011 69 € 42.376,70 2012 69 € 43.139,48 2013 69 € 43.915,99 2014 69 € 44.706,48 2015 69 € 45.511,19

Contributi e integrazioni a rette per strutture

residenziali 2

2011 2 € 37.919,10 2012 2 € 38.601,64 2013 2 € 39.296,47 2014 2 € 40.003,80 2015 2 € 40.723,87

Contributi economici per l'alloggio 8

2011 39 € 33.735,46 2012 39 € 34.342,69 2013 39 € 34.960,86 2014 39 € 35.590,16 2015 39 € 36.230,78

Servizi di mediazione culturale 12

2011 807 € 21.994,74 2012 807 € 22.390,65 2013 807 € 22.793,68 2014 807 € 23.203,97 2015 807 € 23.621,64

Attività ricreative, sociali, culturali

7

2011 175 € 18.666,27 2012 175 € 19.002,26 2013 175 € 19.344,30 2014 175 € 19.692,50 2015 175 € 20.046,96

Buoni spesa o buoni pasto

3

2011 29 € 4.925,65 2012 29 € 5.014,31 2013 29 € 5.104,57 2014 29 € 5.196,45 2015 29 € 5.289,99

Centro accoglienza 1

2011 19 € 3.491,38 2012 19 € 3.554,22 2013 19 € 3.618,20 2014 19 € 3.683,32 2015 19 € 3.749,62

Contributi economici erogati a titolo di prestito

(prestiti d'onore) 1

2011 2 € 2.072,65 2012 2 € 2.109,96 2013 2 € 2.147,93 2014 2 € 2.186,60 2015 2 € 2.225,96

Contributi economici per cure o prestazioni

sanitarie 1

2011 2 € 202,08 2012 2 € 205,72 2013 2 € 209,42 2014 2 € 213,19 2015 2 € 217,03

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Area Immigrazione

118

Interventi Numero di Comuni che

hanno erogato il servizio nel 2009

Anno

Posti/Utenti complessivi gruppo di Comuni

Spesa complessiva

gruppo di Comuni

integrazione rette nido e scuola infanzia 4

2011 24 € 10.426,46 2012 24 € 10.614,13 2013 24 € 10.805,19 2014 24 € 10.999,68 2015 24 € 11.197,67

Altri interventi 3

2011 31 € 24.670,52 2012 31 € 25.114,59 2013 31 € 25.566,65 2014 31 € 26.026,85 2015 31 € 26.495,34

Trasporti 1

2011 2 € 1.111,72 2012 2 € 1.131,73 2013 2 € 1.152,10 2014 2 € 1.172,84 2015 2 € 1.193,95

SAD

Intervento Soggetto/i responsabile/i della gestione

Anno N° Utenti Copertura finanziaria (Risorse) Utenti Comune Totale

Assistenza domiciliare

socio-assistenziale

30 Comuni dell’Ulss 8

2011 4 € 80,28 € 3.299,84 € 3.380,12 2012 4 € 81,72 € 3.359,23 € 3.440,96 2013 4 € 83,20 € 3.419,70 € 3.502,90 2014 4 € 84,69 € 3.481,25 € 3.565,95 2015 4 € 86,22 € 3.543,92 € 3.630,13

Non ci sono utenti Sad in Adi. Altre attività ULSS e sovra comunali I costi dei servizi sono stati riportati dalle relative delibere ULSS. Per quanto riguarda lo sportello immigrati, che è un servizio di titolarità diretta comunale, è stato utilizzato il dato di previsione 2011 trasmesso dalla cooperativa sociale “Una casa per l’uomo”.

Interventi Soggetto/i

responsabile/i della gestione

Anno Sociale Comuni Sanitario Totale

Servizi di mediazione linguistico culturale nei servizi ULSS (Servizio di mediazione culturale

e sociale)

Cooperativa sociale “Una casa

per l’uomo”

2011 € 61.200,00 € 58.900,00 € 120.100,00 2012 € 61.200,00 € 58.900,00 € 120.100,00 2013 € 61.200,00 € 58.900,00 € 120.100,00 2014 € 61.200,00 € 58.900,00 € 120.100,00 2015

Progetto Incontriamoci 7

(Servizio di mediazione culturale e sociale per

minori nelle scuole)

Conferenza dei sindaci;

Azienda ULSS; Reti delle scuole.

2011 € 60.900 € 26.100 € 87.000,00 2012 2013 2014 2015

Sportello Informa-Immigrati

Cooperativa sociale “Una casa

per l’uomo”

2011 € 135.000,00 € 135.000,00 2012 € 137.430,00 € 137.430,00 2013 € 139.903,74 € 139.903,74 2014 € 142.422,01 € 142.422,01 2015 € 144.985,60 € 144.985,60

TABELLA 1/C: descrizione delle azioni innovative Per il Progetto sportello Casa AISA (Attività di supporto al reperimento alloggi) –Vedere Azioni Innovative area Marginalità Sociale.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Il quadro delle risorse economiche

119

IL QUADRO COMPLESSIVO DELLE RISORSE ECONOMICHE Si presenta il quadro complessivo delle risorse economiche necessarie per la realizzazione delle azioni dell’anno 2011 previste nel presente Piano di zona 2011-2015. Le seguenti tabelle 2 e 3 riassumono i dati economici illustrati analiticamente nelle tabelle 1/A, 1/B e 1/C poste in calce a ciascuna delle sette aree del Piano. TABELLA 2: RISORSE PER AREA E TIPOLOGIA DI INTERVEN TO - ANNO 2011

Offerta

Area di intervento Accesso

Consulenza e presa in carico

Interventi domiciliari

Interventi semi-

residenziali

Interventi residenziali

Sostegno economico

Altri interventi (promozione della salute e azioni di sistema)

TOTALE RISORSE

PER AREA DI INTERVENTO

Famiglia, infanzia, adol., minori...,

giovani 2.703.642 139.846 5.485.143 177.373 3.182.288 70.000 11.758.293

Persone anziane 0 8.734.402 2.363.632 59.402.719 3.452.443 67.381 74.020.578

Disabilità 3.562.413 2.312.586 8.390.754 4.839.902 1.191.947 38.000 20.335.603

Dipendenze 1.809.322 67.047 353.042 1.546.681 109.640 196.458 4.082.189

Salute mentale 4.481.853 274.972 1.667.766 4.915.161 104.983 0 11.444.734

Immigrazione 342.100 3.380 0 0 373.593 0 719.073

Marginalità sociale 98.542 109.402 57.600 87.000 724.176 30.000 1.106.720

Interventi trasversali

0 0 0 0 0 0 0

TOTALE RISORSE PER FONTE DI

FINANZIAMENTO 12.997.872 11.641.635 18.317.937 70.968.836 9.139.071 401.839 123.467.190

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Il quadro delle risorse economiche

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TABELLA 3: FONTI DI FINANZIAMENTO PER INTERVENTO - ANNO 2011

fonti di finanziamento

area di intervento Regione Comune

Fondi statali

vincolati e fondi UE

Altri enti pubblici

Utenza Enti privati TOTALE RISORSE PER AREA DI INTERVENTO

Famiglia, infanzia, adol., minori...,

giovani 3.568.054 3.877.949 0 16.756 2.955.437 1.340.096 11.758.293

mantenimento 3.545.554 3.608.076 16.756 2.955.437 1.340.096 11.465.920

potenziamento 0

innovazione 22.500 269.873 292.373

Persone anziane 39.547.138 4.905.454 0 0 29.567.986 0 74.020.578

mantenimento 34.884.989 4.856.941 28.277.602 68.019.532

potenziamento 4.456.994 38.198 868.388 5.363.580 innovazione 205.156 10.314 421.996 637.466

Disabilità 11.886.030 6.031.860 0 0 2.417.714 0 20.335.603

mantenimento 10.905.943 5.748.101 1.864.645 18.518.688

potenziamento 801.027 213.759 411.105 1.425.891

innovazione 179.060 70.000 141.964 391.024

Dipendenze 3.445.796 631.259 0 0 5.134 0 4.082.189

mantenimento 3.172.854 531.469 5.134 3.709.457

potenziamento 28.050 28.050

innovazione 244.892 99.790 344.682

Salute mentale 9.576.698 628.231 0 50.500 1.189.305 0 11.444.734

mantenimento 9.295.285 628.231 50.500 1.022.556 10.996.572

potenziamento 31.290 31.290

innovazione 250.123 166.749 416.872

Immigrazione 181.000 537.993 0 0 80 0 719.073

mantenimento 181.000 537.993 80 719.073

potenziamento 0

innovazione 0

Marginalità sociale 6.769 946.143 32.742 0 64.866 56.200 1.106.720

mantenimento 6.769 784.543 7.266 798.578

potenziamento 0

innovazione 161.600 32.742 57.600 56.200 308.142

Interventi trasversali

0 0 0 0 0 0 0

mantenimento 0

potenziamento 0

innovazione 0

TOTALE RISORSE PER FONTE DI

FINANZIAMENTO 68.211.484 17.558.889 32.742 67.256 36.200.523 1.396.296 123.467.190

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Strumenti e processi di governo

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GLI STRUMENTI E I PROCESSI DI GOVERNO DEL PIANO DI ZONA Il Piano di zona 2011-2015 rappresenta la programmazione dei sistemi di offerta dei servizi alla persona presenti nel territorio dell’ULSS n. 8, esplicitando in un arco temporale di cinque anni gli interventi previsti e i relativi costi e fonti di finanziamento, nel rispetto della programmazione regionale e tenendo conto delle risorse umane, strutturali ed economiche disponibili a livello locale.

Pertanto il Piano di zona, che include tutti gli interventi a valenza sociale e sociosanitaria del territorio, sia pubblici che privati, offre al cittadino un quadro organico e integrato delle diverse opportunità, coerente con l’obiettivo primario del miglioramento della qualità di vita dei cittadini.

In conformità con le indicazioni della Regione del Veneto (DGR 157/2010 e 2082/2010), il Piano di zona è caratterizzato da dinamicità annuale.

Il quadro organizzativo

Il quadro organizzativo dedicato alla programmazione, monitoraggio e gestione del sistema integrato dei servizi sociali e sociosanitari dell’azienda ULSS n. 8 e dei trenta Comuni del territorio è composto da:

1. I responsabili delle singole unità operative sociali, sociosanitarie e amministrative dell’azienda ULSS n. 8 e dei Comuni;

2. l’Ufficio di Piano dell’azienda ULSS;

3. il Gruppo di coordinamento tecnico, presieduto dal Direttore dei servizi sociali e composto dai referenti dei tavoli tematici e dai componenti dell’Ufficio di Piano;

4. l’Organo politico, composto dall’Esecutivo della Conferenza dei Sindaci e dalla Direzione Generale dell’azienda ULSS (direttore generale e direttore dei servizi sociali).

L’Ufficio di Piano

L’Ufficio di Piano dell’azienda ULSS n. 8 è collocato in staff alla Direzione dei Servizi Sociali presso l’unità operativa Programmazione, controllo di gestione, qualità. Per lo svolgimento della propria attività, si coordina in particolare con la direzione strategica, i direttori dei distretti socio-sanitari, la direzione amministrativa dei distretti e i direttori/responsabili dei servizi distrettuali.

Le attività di monitoraggio e valutazione annuale

Per lo svolgimento delle funzioni strategiche ed operative legate al monitoraggio e al governo del Piano di zona, si predispongono i seguenti livelli di attività:

1. La gestione delle singole azioni previste nel Piano compete ai diversi soggetti indicati nella descrizione delle singole azioni (Comuni, azienda ULSS, terzo settore, soggetti privati).

2. L’Organo politico (Esecutivo della Conferenza dei Sindaci e Direzione Generale dell’azienda ULSS) sovrintende alla complessiva gestione del Piano di zona e ne riferisce periodicamente alla Conferenza dei Sindaci.

3. È compito dell’azienda ULSS, tramite il Direttore dei Servizi Sociali, che a tal fine si avvale dell’Ufficio di Piano e della Direzione amministrativa dei distretti, curare la raccolta dei dati di monitoraggio dei servizi, delle attività e dei risultati, avvalendosi dei diversi sistemi informativi implementati dalla Regione, dall’azienda ULSS e dai Comuni nelle singole aree tematiche, nonché delle relazioni annuali di attività predisposte dai responsabili dei servizi sociosanitari distrettuali.

4. In particolare, ai fini della valutazione del Piano, con periodicità annuale è previsto l’aggiornamento delle tavole n. 1/A, 1/B e 1/C relative alle risorse economiche per singola area tematica e delle tavole n. 2 e n. 3 relative al quadro delle risorse complessive, nonché l’aggiornamento degli “Indicatori per la programmazione 2011-2015” posti in calce al presente Piano di zona.

5. Sulla base delle informazioni raccolte (dati di attività, dati economici, relazioni annuali per area tematica, aggiornamento degli indicatori), il Gruppo di coordinamento tecnico predispone la “Relazione valutativa e previsionale annua”, che viene proposta all’approvazione dell’Organo politico e da questi proposta all’approvazione della Conferenza dei Sindaci.

Azienda ULSS n. 8 – Asolo Piano di Zona 2011-2015 Strumenti e processi di governo

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Va infine ricordato che ogni decisione di modifica della programmazione contenuta nel Piano di zona, con particolare riguardo alle unità di offerta sottoposte all’autorizzazione all’esercizio e all’accreditamento, compete alla Conferenza dei Sindaci, salvo quanto inerisce le unità di offerta (nuove o modifica di quelle esistenti) nel settore della prima infanzia (asili nido, nidi integrati, nidi aziendali, centri infanzia), la cui approvazione, quale integrazione del Piano di zona 2011-2015, viene delegata dalla Conferenza dei Sindaci all’Esecutivo.