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NATALE 2010 COMUNICATO STAMPA

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NATALE 2010

COMUNICATO STAMPA

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CONCEPTNATALE 2010

WHITE CHRISTMAS

Il Natale de la Rinascente si tinge di bianco e si trasforma in “White Christmas”.

Il bianco, da sempre, è il colore che si associa alla semplicità e alla tradizione del Natale, come i fiocchi di neve che cadono a mezzanotte o la tovaglia che decora il tavolo imbandito in occasione delle feste.

Nello stesso tempo, però, il total white viene reinterpretato da la Rinascente, passando da tinta acromatica a colore elegante e raffinato, andando ad abbellire ogni elemento visivo per renderlo conviviale.

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8 ARTISTI PER 8 VETRINE

ARTISTI

Lo spirito di “White Christmas” viene interpretato da otto artisti diversi di provenienza internazionale attraverso le otto vetrine del Flagship Store di Piazza Duomo. Ognuno lavora con tecniche diverse per dare forma ad un’opera d’arte contemporanea secondo lo stile de la Rinascente.I materiali utilizzati spaziano dalla carta al riciclo della plastica, passando per i collage, le sculture e gli origami.

Vetrina 1: Kirsten Hassenfeld, New York.Vetrina 2: Andrea Mastrovito, Milano.Vetrina 3: Margherita Marchioni, Roma.Vetrina 4: Gyöngy Laky, San Francisco.Vetrina 5: Richard Sweeney, Huddersfield.Vetrina 6: Tjep., Amsterdam.Vetrina 7: LAVA/Chris Bosse, Sydney.Vetrina 8: Satsuki Oishi, Osaka.

VETRINE LA RINASCENTE MILANO, PIAZZA DUOMO

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L’attenzione nei confronti della preservazione dell’ambiente mi ha spinta ad utilizzare principalmente materiali usati o riciclati per le mie sculture più recenti. L’opera “Blue Horn” è composta da elementi a forma di gemma, per i quali ho utilizzato diversi tipi di carta da regalo vintage, natalizia o legata ad altre festività, che ho poi avvolto attorno a un’intelaiatura composta da tubi di carta. Questi elementi sono collegati tra loro per dare vita a un cono che unisce il soffitto al pavimento, restringendosi man mano che si avvicina a quest’ultimo: tale struttura ricorda sia una cornucopia che un albero di Natale al contrario.Si tratta della prima scultura di carta per la quale ho utilizzato del materiale usato, nonostante quest’idea mi accompagni da diversi anni. Le forme stesse evocano pietre preziose e altri oggetti di lusso, creando un contrasto con la qualità effimera del materiale di cui sono fatti. Quest’opera unisce il mio interesse per l’ambiente alla nostalgia per i tempi passati e alla passione per i beni di lusso. Ognuno di questi temi individuali contribuisce a creare una scultura in grado di esprimere un messaggio estremamente originale e affascinante riguardo il mondo in cui viviamo.

BIOKirsten Hassenfeld (Albania, 1971) abita e lavora a Brooklyn, New York. Le sue strutture di carta fanno riferimento a beni di lusso, opere architettoniche e forme che si possono trovare in natura, con un utilizzo della luce che trasforma materiali traslucidi in fantomatiche rappresentazioni di abbondanza. Dopo essersi formata alla Rhode Island School of Design e alla University of Arizona come grafica, ha iniziato a comporre opere tridimensionali in carta nel 1999. Ha al suo attivo diversi riconoscimenti: è stata borsista della fondazione Pollock-Krasner e membro del Fine Art Work Center di Provincetown, Massachusetts; ha vinto un premio presso la fondazione Marie Walsh Sharpe e una borsa di studio della New York Foundation for the Arts. Le sue opere sono state esposte al Brooklyn Museum, al PS1 e al Jewish Museum.È presente in numerose collezioni e ha recentemente concluso il suo primo lavoro pubblico permanente su commissione del Dipartimento di Educazione della città di New York.

www.kirstenhassenfeld.com

KIRSTEN HASSENFELD

usaBLUE HORNVETRINA 1

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italia

NATALE E QUALEVETRINA 2

L’installazione presentata in occasione del Natale 2010 presso le vetrine di Piazza Duomo consiste in un grande collage realizzato unendo 8 pannelli di circa 117x180 cm l’uno, per un formato totale di circa 470x360 cm. Per questo lavoro l’artista propone una delle tecniche che ha più elaborato e raffinato nel corso degli ultimi anni, il collage su tavola, ottenuto semplicemente sovrapponendo ed incollando decine di livelli di carta ritagliata/strappata/dipinta/fustellata uno sopra l’altro ottenendo un effetto pittorico denso e caratteristico. Nello specifico di “Natale e Quale”, Mastrovito presenta una scena bucolica in cui una misteriosa apparizione celeste, dondolandosi su una semplice altalena, distribuisce sulla terra miriadi di piccoli candidi fiocchi di neve. Fiocchi che, cadendo al suolo, sugli alberi, sugli animali, li fanno “rinascere” trasformandoli in creature eteree, ricamate nel bianco soffice e ghiacciato, appunto, dei fiocchi di neve cartacei. Sottile metafora dei significati originari del Natale cristiano, “Natale e Quale” è il collage più grande ed impegnativo che l’artista abbia mai realizzato.

BIOAndrea Mastrovito (Bergamo, 1978) terminati gli studi scientifici giovanili, consegue nel 2001 il diploma di laurea presso l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo, cominciando ad esporre a livello internazionale fin dal 2002 presso Analix Forever a Ginevra. Ad oggi ha all’attivo più di venti mostre personali ed un centinaio di collettive in tutto il mondo. Le sue opere sono state esposte nei principali musei d’arte contemporanea d’Italia, Francia, Svizzera, Belgio, Germania e Stati Uniti d’America, dove ha appena inaugurato alla BC Fine Arts Gallery di Fort Lauderdale (FL). Nel suo lavoro, con gli anni, sta sviluppando un interesse tutto particolare verso la carta ed i suoi molteplici utilizzi. Nel 2009 è l’artista più giovane inserito dal Museum of Art and Design di New York nella grande mostra “Slash! Paper under the knife”. Sul soffitto della lobby, realizza una gigantesca rappresentazione tridimensionale del naufragio della Santa Maria di Colombo sovrapponendo migliaia di fogli di carta strappati a mano. Nello stesso anno cura la campagna pubblicitaria della linea uomo autunno/inverno di Kris Van Assche con una serie di disegni a matita. L’anno precedente, invece, installa 9000 farfalle nere di carta tra gli abiti della collezione invernale per la Boutique Royale di Christian Dior a Parigi intrappolandole nelle vetrine dalle trame gotiche delle vetrate, realizzate intagliando decine di cartoncini neri. Nel 2007 il Ministero degli Esteri gli assegna il New York Prize e partecipa a “Chi Vuol Essere Milionario”, vincendo 35.000 euro – poi persi – facendo la conta con “ambarabà ciccì coccò”. Tra i suoi gesti stravaganti ricordiamo quello del maggio 1997, anno in cui si inserisce di nascosto nel Giro d’Italia correndo l’ultima tappa assieme al gruppo. Nel 2004, assieme ad alcuni assistenti, dipinge con immagini di guerriglia urbana tutta la Curva Nord dell’Atalanta B.C., mentre nel 2002 vince il concorso Sprite “Xpress Yourself ”.

www.andreamastrovito.com

ANDREA MASTROVITO

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italia

IN OMAGGIO A ROBERTO CAPUCCI

VETRINA 3

One man’s trash is another man treasure.L’opera è un ennesimo omaggio alla poesia del lavoro di Roberto Capucci, che coniuga tutti gli elementi che interessano la mia ricerca artistica. Il mio lavoro si basa sull’esaltazione dell’accurato lavoro manuale, nello specifico delle tradizioni femminili, il cucito, ma con mezzi e materiali attuali. Il tempo è una parte fondamentale di questa ricerca, la raccolta di materiali di scarto, oggetti acquistati e vissuti da moltissime persone, una partecipazione collettiva che confluisce nelle mie mani con il fine di cambiare il loro destino, di trasformarsi. I sei elementi sospesi nella vetrina sono interamente realizzati cucendo a mano migliaia di bottiglie in plastica sezionate; questo ricamo tridimensionale dà vita a raggiere trasparenti che ricordano delle atmosfere fiabesche e delicate. L’installazione per la Rinascente è lì a dimostrare ai passanti che ogni oggetto, anche il più umile, deve essere considerato non solo per quello che è, ma per quello che potrebbe essere. L’uso progettuale della plastica riciclata è uno stratagemma per cogliere di sorpresa la nuda realtà, sfruttando un materiale la cui assenza di valore è di fatto una condizione di libertà. In questo lavoro il materiale non viene né gettato né distrutto, ma senza essere modificato si assicura una nuova vita, dimostrando che per ogni oggetto esistono mille possibilità di riutilizzo.

BIOMargherita Marchioni (Roma, 1977) ha studiato disegno industriale presso l’ISIA (Istituto Superiore per le Industrie Artistiche) di Roma. L’incontro nel 2001 con lo scultore Peter Vladimir presso la Magyar Iparmuveszeti Egyetem di Budapest indirizza definitivamente la sua produzione artistica. La trasformazione è il concetto guida delle sue creazioni che da sempre alternano produzione di pezzi istallativi e collezioni di gioiello contemporaneo. Alla base di ogni lavoro vi è la volontà di ribaltare il corso della vita degli oggetti destinati alla discarica, un rassicurante tentativo di allungarne l’esistenza. L’impossibilità di staccarsi da questa incessante attività manuale ha prodotto una quantità enorme di lavori, più di cinquemila pezzi, i primi realizzati all’età di nove anni. Le sue opere sono state esposte presso la Saatchi Gallery di Londra in occasione di Collect, al Castello Sforzesco di Milano, alla Gemaldegalerie di Berlino e venduti presso il Craft Museum di New York e le Scuderie del Quirinale di Roma. La capacità di lavorare con qualunque oggetto le sia fornito in grande quantità l’ha portata a collaborazioni con aziende quali Vodafone e Miss Sixty, ma soprattutto a realizzare pezzi unici per collezioni private di Milano, Roma e New York. Ha vissuto in Inghilterra, Ungheria, Germania, luoghi di infanzia della nonna materna che è stata la sua unica assistente negli anni. Attualmente è stata selezionata per una residenza annuale presso la Cité Internazionale des Arts di Parigi dove risiede per realizzare il progetto “Io sono una storia che si ripete”, ideato rielaborando alcuni degli scarti degli artisti ospiti.

www.materiamorfosi.it

MARGHERITA MARCHIONI

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usaPACE: SE NON ORA, QUANDO?

VETRINA 4

Se potessi avere qualunque cosa, quale desiderio vorresti esaudire? Un’idea, un sogno? Saresti in grado di esprimerlo a parole? È tangibile, necessario, è qualcosa che si può creare, di cui ci si possa prendere cura, questo regalo apparentemente irraggiungibile e paradossale? È un regalo che non può essere fatto? Un regalo che non può essere ricevuto? Sono interessata all’intersezione tra le parole, i pensieri e le azioni... tra il tangibile e l’immateriale, il tattile e il metaforico. Ogni lettera inviata è un gesto che invita alla possibilità e una spinta a lavorare insieme. La PACE sta crescendo o morendo? Emerge dall’astratto o si ritira nell’ideale? I bambini sono giocattoli fantasma, anime perdute o sogni illusori? La mia speranza è che la mia PACE possa smettere di essere soltanto una parola per diventare un vero regalo per tutti.

Immagina un mondo dove tutti / Possano vivere in pace / Puoi darmi del sognatore / Ma non sono l’unico / Spero che un giorno sarai dei nostri / E il mondo sarà davvero unito.

John Lennon, San Francisco.

“Un altro mondo non solo è possibile ma si sta avvicinando e nelle giornate serene, se ascolti con attenzione, puoi sentirne il respiro”.

Arundhati Roy, Porto Alegre, Brasile, 2003.

PACE: il nostro più grande regalo, se solo fossimo capaci di ascoltare con attenzione nelle giornate serene e respirare.

BIOGyöngy Laky (Ungheria, 1944) attiva a San Francisco, è presente con le proprie sculture nelle collezioni di numerosi musei statunitensi ed europei. Le sue opere sono state esposte in tutti gli Stati Uniti e in Europa (con esposizioni individuali in Spagna, Danimarca, Inghilterra), Sud America, Asia. Ha inoltre creato installazioni temporanee all’aperto negli Stati Uniti, in Canada, Inghilterra, Francia, Austria e Bulgaria. Laky è stata membro della National Endowment for the Arts e ha lavorato su commissione per il U.S. Federal Art Program e per la città di Sacramento in California. Ha contribuito all’elaborazione di un Arts Master Plan per il nuovo campus della U.S. Food & Drug Administration. La Bancroft Library della University of California di Berkeley (dove ha studiato) ha pubblicato una sua intervista all’interno del progetto “Regional Oral History Office”. I suoi scritti sono conservati presso l’Archives of American Art al museo Smithsonian di Washington. Una sua opera è esposta presso la residenza dell’ambasciatore NATO statunitense in Belgio. Laky è Professor Emeritus presso la University of California a Davis (titolare della cattedra del Dipartimento di Arte negli anni 90). Le sue opere sono citate in più di 40 libri.

www.gyongylaky.com

GYÖNGY LAKY

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inghilterra

L’ANGELOVETRINA 5

Il progetto “The Angel” è essenzialmente un’esplorazione della figura umana. Tale figura è stata creata utilizzando dei modelli bidimensionali in carta che si trasformano in forme tridimensionali, piegando la carta stessa. C’è una somiglianza tra le forme bidimensionali di carta, i modelli utilizzati per creare vestiti o le lamiere di metallo utilizzate da ingegneri e costruttori per l’elaborazione di forme e strutture. Sicuramente una creazione di questo tipo contiene degli elementi di novità: sono state necessarie continue sperimentazioni e altrettanti perfezionamenti che, in effetti, rappresentano la motivazione alla base della creazione dell’opera.

BIORichard Sweeney (Inghilterra, 1984) ha scoperto il proprio talento naturale per la scultura alla Batley School of Art and Design nel 2002, decidendo così di proseguire gli studi di Design tridimensionale presso la Manchester Metropolitan University, dove ha approfondito la conoscenza della manipolazione della carta per creare modelli da sviluppare successivamente in sculture vere e proprie.Il lavoro di Richard è una combinazione di diverse arti: design, fotografia, artigianato e scultura, il cui risultato è un’ampia gamma di opere che vanno dal graphic design alle sculture su commissione pubblica. Abbinando il lavoro artigianale al design su computer e alle tecniche di fabbricazione CNC, Richard cerca di mantenere un approccio sperimentale e pratico, utilizzando le proprietà uniche di materiali spesso ordinari per scoprire forme scultoree uniche. È stato lettore presso la University of Applied Arts di Vienna nell’ambito del seminario sulla Silver architecture nel 2009 e tiene regolarmente lezioni universitarie per il dipartimento di graphic design della Sheffield Hallum University.

www.richardsweeney.co.uk

RICHARD SWEENEY

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L’opera di Tjep. per la Rinascente è intitolata “Neve meccanica”. Un’installazione di ingranaggi meccanici che sembrano cadere dal cielo come fiocchi di neve e cristallizzarsi in un macchinario magico, congelato nel tempo. Gli ingranaggi rappresentano il mondo moderno, razionale ed efficiente, ma in questa installazione trascendono l’utilitiarismo puro per trasformarsi in un sogno romantico dotato di ali.

BIO Frank Tjepkema (Ginevra, 1970) è cresciuto a Ginevra, Bruxelles e New York. Dopo aver vissuto diverse esperienze culturali in età giovanile, si è stabilito in Olanda nel 1989 per studiare design industriale. Oggi è riconosciuto come uno dei designer olandesi pluridisciplinari più quotati, grazie anche al supporto di un team di lavoro con sede ad Amsterdam, e ha adottato lo pseudonimo Tjep. (dato il cognome impronunciabile, si è reso necessario un intervento di design anche anagrafico). In un’intervista recente Frank ha dichiarato: «Voglio che il mio design sia come la musica jazz: da un lato c’è la struttura rigorosa delle battute e la precisione del ritmo, dall’altra l’intuizione, l’improvvisazione e l’impegno». Nel 1996 Frank Tjepkema si è laureato Cum Laude alla Design Academy di Eindhoven: la sua tesi di laurea sulla natura artificiale si è fatta notare immediatamente ed è stata selezionata per la collezione Droog Design. Il rapporto con Droog ha portato alla creazione di progetti sempre più interessanti, quali il Do Break nel 2000; l’Executive Lounge della British Airways ad Heathrow nel 2004, grazie al quale ha vinto un premio; la Chair of Textures presentata all’Art Basel Miami Beach del 2006, un progetto Droog in collaborazione con la galleria Friedman Benda.Frank Tjepkman ha esteso il proprio campo di azione fino a includere prodotti, mobili, accessori (tra cui il famoso medaglione Bling Bling), design d’interni per una miriade di ristoranti, tra cui il notissimo ristorante Fabbrica di Rotterdam e negozi quali il Flagship Store Heineken nel centro di Amsterdam. Le opere di Tjep. sono presenti ovunque, dalle gallerie d’arte più influenti al mondo, come la Moss a New York (Bling Bling, Heartbreak...) fino al vostro frigorifero di casa (la bottiglia Water). Le opere di Tjep. sono state presentate nei musei di tutto il mondo e fanno parte di importanti collezioni di design, tra cui quelle dei musei Stedelijk e Rijks ad Amsterdam.

www.tjep.com

FRANK TJEPKEMA / TJEP.

olanda

NEVE MECCANICAVETRINA 6

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Coralli colorati augurano un Buon Natale.L’installazione di Origami Digitali progettata da LAVA utilizza 1500 molecole di cartone riciclato e riciclabile, esplorando l’intelligenza di sistemi naturali e architettonici come le barriere coralline. Interpreta lo spazio inerpicandosi sulle pareti per poi inarcarsi fino a creare carverne di coralli. Basata sui sistemi geometrici che caratterizzano schiuma marina e coralli, la barriera prende vita attraverso un sistema dinamico di suoni e luci. L’installazione mostra come l’utilizzo di un modulo specifico copiato dalla natura, possa generare uno spazio architettonico e come l’intelligenza della più piccola unità detti l’intelligenza del sistema complessivo. Ecosistemi come le barriere coralline sono metafora di una architettura, dove il singolo componente interagisce in simbiosi con quelli circostanti, generando un habitat.In termini urbani, le unità abitative più piccole, lo spazio che generano, l’energia che utilizzano, il calore e l’umidità che assorbono, si moltiplicano in un sistema organizzativo esteso, la cui sostenibilità dipende dall’intelligenza dei singoli componenti.Un antico proverbio Giapponese dice: Se incontri un persona che è in grado di produrre svariati oggetti di diverse forme piegando un semplice foglio di carta, non pensare che sia banale, ma cerca di imparare.

BIOChris Bosse (Stoccarda, 1971) è il Direttore di LAVA Asia Pacific e Adjunct Professor all’University of Technology, Sidney. Insieme a Tobias Wallisser e Alexander Rieck ha fondato LAVA nel 2007 con sedi a Sidney e Stoccarda. Formatosi in Germania e Svizzera, Chris ha lavorato con diversi studi di architettura europei prima di stabilirsi a Sidney. Durante il periodo di collaborazione come Architetto Associato con PTW Architects è stato il key Designer della Piscina Olimpica “Watercube” di Pechino, (vincitore dell’Atmosphere Award alla IX Biennale di Architettura di Venezia) ed è stato riconosciuto come Architetto Emergente dalla RIBA di Londra. LAVA ha recentemente completato il Future Hotel Showcase in Germania; l’installazione “Green Void”, Sidney e “Digital Origami Tigers”, Sidney, KL, Berlino e Singapore; 2009 MTV Awards set, “Tower Skin”, Sidney 2010 vincitore del Zeroprize Reskinning Award. LAVA ha inoltre vinto la competizione internazionale per progettare il centro cittadino di Masda, la prima eco-city negli Emirati Arabi, ottenendo lo Special Award – Environmental Category al 2009 Cityscape Dubai Awards.www.l-a-v-a.net

LAVA/CHRIS BOSSE

australia

ORIGAMI DIGITALIVETRINA 7

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giappone

CRYSTALLIZEVETRINA 8

Come dal vapore nasce il cristallo, Crystallize mostra la meraviglia della creazione di un’individualità da singoli e solitari elementi.Ogununo compone il cristallo e acquista così significato e ragione, sia preso singolarmente che in rapporto con gli altri, generando un mondo nuovo.Quando si cambia il punto di vista, ogni cosa cambia. Il singolo diventa molteplice, il molteplice si riflette e, guardando con attenzione, ci si accorge dell’esistenza di un altro meraviglioso mondo.Se si osserva il mondo con attenzione, ci si accorge di quante cose nascoste ci siano dietro l’apparenza e di quanto queste celino altre bellezze da scoprire.

BIOSatsuki Oishi (Osaka, 1980) nata e cresciuta in Giappone, dopo aver studiato moda, inizia a lavorare in uno studio di interior design e si trasferisce in Italia nel 2003.La sua attività poliedrica segue l’intero processo creativo, dall’art direction alla realizzazione finale di progetti legati al mondo del visual design, windows display, art installations e set design per la moda ed il cinema.Il suo spirito giapponese la porta a dare vita ad installazioni ed opere dal forte impatto visivo, dove il concetto non viene raccontato attraverso le parole, ma attraverso l’utilizzo sapiente dell’immagine.Dalla cultura giapponese deriva inoltre il suo modo di utilizzare la carta, passando delicatamente da uno spazio piatto e bidimensionale ad un mondo fatto di tre dimensioni, più profondo ed espressivo.Attualmente divide la sua attività tra Milano e Tokyo, dove è impegnata nello sviluppo di diversi progetti di interior e visual design.

SATSUKI OISHI

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CONCEPT

ARTISTA

“Pixelandia” sarà una gigantesca scenografia animata, offerta come gioco collettivo agli abitanti di Palermo.

Claudio Sinatti, Milano.

VETRINE LA RINASCENTE PALERMO, VIA ROMA

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italia

PIXELANDIAVETRINE

La facciata de la Rinascente diventa un gigantesco paesaggio animato, controllato coralmente dai passanti di Via Roma. Un’esperienza ludica collettiva di cui anche il pubblico passivo potrà godere l’effetto.In ognuna delle cinque vetrine della facciata de la Rinascente a Palermo sarà installato un grande pannello led video (5x2 m). I cinque pannelli comporranno, in una immagine unica, un lunghissimo paesaggio in continuo scorrimento orizzontale. Nel paesaggio appaiono scene grafiche differenti che si alterernano durante la giornata. I paesaggi sono interattivi e permettono ai passanti di modificarne il comportamento.Sulle vetrine saranno infatti installati dei sensori che, al tatto, modificheranno la scena. Sulla facciata scorrono così giganteschi pacchi natalizi che si aprono al comando dei passanti, flussi di dolci e caramelle che diventano fontane, paesaggi innevati che si riempiono di decorazioni natalizie, lettere tridimensionali che cambiano colore e dimensione, nastri colorati che compongono coreografie grafiche, palle di natale che si illuminano...

BIOClaudio Sinatti (Milano, 1972) cura la regia del suo primo videoclip nel 1996 per la band Casino Royale. Da allora ha diretto numerosi videoclip per artisti nazionali e internazionali. Nel 1999 fonda il collettivo di sperimentazione audiovisiva Sun Wu-Kung. Dal 2002 la sua attività di collaborazione con musicisti elettronici italiani e stranieri si intensifica portandolo a sviluppare progetti live multimediali con Andrea Gabriele (Pirandelo), Scanner, Ulrich Troyer, Christian Fennesz, Tu’M, Retina.it, Pierpaolo Leo. Progetti questi che focalizzano il suo lavoro attuale sulle performance mixmediali, le installazioni e i film sperimentali, con un interesse costante all’interazione tra video e musica, ma anche da tutta una serie di lavori video analogici digitali, commerciali e animazioni sviluppati come singolo videomaker, sia in chiave artistica che commerciale.Claudio Sinatti tiene corsi sperimentali di regia e video design presso l’Istituto Europeo di Design a Milano ed è spesso invitato a festival, convegni e incontri di video arte, audiovisivi e sperimentazione cinematografica.

www.claudiosinatti.com

CLAUDIO SINATTI

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SOGGETTO 1 Nei due soggetti di campagna, vengono accostati gli elementi tradizionali natalizi, tra cui l’albero, i doni e la stella, alle immagini ultra sofisticate delle modelle uniti, in questo caso, da un fil blanc.

CAMPAGNA STAMPA

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CAMPAGNA STAMPA

SOGGETTO 2 La campagna è stata pensata dalla factory creativa Independent Ideas. Lo scatto è stato realizzato dal fotografo spagnolo Paco Peregrin che ha colto lo spirito di Rinascente White Christmas, trasformandolo in immagini evocative.