presentazione format narrativo bergamo

9
1 Il Format Narrativo “Le avventure di Hocus e Lotus” Sabine Pirchio, Ylenia Passiatore, Traute Taeschner COME i bambini apprendono efficacementeunalingua straniera? False credenze sull’apprendimento linguistico Le lingue si apprendono meglio in età precoce I bambini amano giocare Le lingue si apprendono attraverso il gioco + Nessuna ricerca conferma il terzo assunto. Sono altri i fattori che promuovono l’apprendimento False credenze sull’apprendimento linguistico L’apprendimento linguistico è dato dal divertimento Eventualmente è vero il contrario Per potersi divertire con uno scherzo o ridere per una battuta è necessario essere fluente nella lingua Qual è la base dell’apprendimento linguistico? Una buona relazione sociale (= buona comunicazione = affetto) è essenziale per l’apprendimento linguistico. Questo è il primo principio della presente metodologia:ilformatnarrativoconHocuseLotus. Obiettivo: ricostruire le condizioni relazionali e affettive che costituiscono la cornice dell’apprendimento della lingua. La base teorica del modello educativo(Principio I: l’Affetto) Dove, con chi, ed in quale situazione i bambini apprendono a parlare? Perché non si inizia ad imparare a parlare nella scuola elementare? La scuola elementare è organizzata per migliorare le competenze linguistiche di persone che sanno già parlare. Mancano le condizioni di base per permettere di innescare il processo di acquisizione del linguaggio. sp3 sp4

Upload: iva-martini

Post on 28-Nov-2014

581 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

 

TRANSCRIPT

  • 1. Il Format Narrativo Le avventure di Hocus e Lotus COME i bambini apprendono efficacemente una lingua straniera? Sabine Pirchio, Ylenia Passiatore, Traute Taeschner False credenze sullapprendimento linguistico False credenze sullapprendimento linguistico Le lingue si I bambini amano Nessuna in apprendono meglioricerca conferma il giocare + et precoce terzo assunto. Sono altri i fattori che promuovono lapprendimento Lapprendimento linguistico dato dal divertimento Eventualmente vero il contrario Le lingue si apprendono attraverso il gioco Per potersi divertire con uno scherzo o ridere per una battuta necessario essere fluente nella lingua sp3 Qual la base dellapprendimento linguistico? Una buona relazione sociale (= buona comunicazione = affetto) essenziale per lapprendimento linguistico. Questo il primo principio della presente metodologia: il format narrativo con Hocus e Lotus. La base teorica del modello educativo(Principio I: lAffetto) Obiettivo: ricostruire le condizioni relazionali e affettive che costituiscono la cornice dellapprendimento della lingua. La scuola elementare organizzata per migliorare le Perch non si inizia ad Dove, con chi, ed in competenze linguistiche di imparare a parlare persone situazione i quale che sanno gi parlare. nella scuola bambini apprendono Mancano le condizioni di elementare? a parlare? base per permettere di innescare il processo di acquisizione del linguaggio. sp4 1
  • 2. Diapositiva 6 sp3 La situazione classe non ha le caratteristiche che permettono l'acquisizione di una lingua. ? quando e in che situazioni si impara a parlare ? cosa succede quando guardo qualcuno che distoglie lo sguardo ?perch si crea una sensazione di disagio il nostro viso ci nascosto, non lo vediamo... INTERSOGGETTIVITA' Sabine Pirchio ; 17/03/2004 sp4 CON LA NARRAZIONE DIVENTA TUTTO PIU' FACILE. MENTE NARRATIVA Sabine Pirchio ; 17/03/2004
  • 3. Vedo fino alle mie spalle Come inizia una relazione? Guardiamoci! Cosa vedo di me stessa? Qual la cosa pi interessante al mondo? Non posso vedere il mio volto! Posso vedere i vostri volti mentre parlo e voi potete vedere il mio. Voi sapete di pi di me, ad esempio, che aspetto ho in questo momento rispetto a quanto io stessa so di me stessa. E lo sguardo degli altri su di noi che ci dice qualcosa di noi. Guardarvi significa: per me esistete. Non guardarvi significa: per me non esistete. Per questo cos importante: guardando laltro noi gli diamo esistenza, unesistenza sociale. Esistere socialmente cruciale perch significa sopravvivere. Questo fenomeno ha il nome di intersoggettivit: essere consapevoli luno dellaltro, della sua soggettivit. E il modo in cui si entra in contatto. Cos la motivazione a parlare? Questa la motivazione a parlare: entrare in contatto con una persona, iniziare e voler continuare il contatto, amare il contatto e quindi (a causa di ci) voler parlare con quella persona, per mantenere il contatto. Creiamo questo contatto guardandoci lun laltro! Non mi vedo in viso! Il viso la parte pi interessante. E dove puoi vedere le mie espressioni e leggere i miei pensieri (o almeno interpretare le mie espressioni). Il nostro volto e la postura del corpo dicono molto di noi. La base teorica del modello educativo (I principio) Il principio della buona comunicazione Il buon processo comunicativo porta a voler bene all'insegnante; vi ha luogo lintersoggettivit e lalternanza dei turni di conversazione. Nasce cos la motivazione a parlare La nostra strategia comunicativa: guardare al cerchio Il cerchio permette allinsegnante di guardare ogni bambino, luno dopo laltro, da destra a sinistra, per un breve momento. In questo breve momento passa il messaggio Tu esisti per me. Guardare i bambini uno dopo laltro ed avere il loro contatto visivo per un breve momento, significa che ogni bambino sa che il suo turno arriver e il bambino aspetta che arrivi questo momento. Il bambino aspetta che la sua insegnante lo guardi. Questo il momento del contatto, dellintersoggettivit, il momento dellamore. Linizio della motivazione per apprendere la nuova lingua. 2
  • 4. La base teorica del modello educativo (II principio) Il principio del bilinguismo La comprensione della L2 nel bambino passa attraverso la produzione della L2 da parte dellinsegnante. Viceversa, la produzione in L2 da parte del bambino passa soprattutto attraverso la comprensione della L2 da parte dellinsegnante. Questa la motivazione a parlare L2 Comprensione Quando laltro parla io faccio uno sforzo nel capire cosa sta dicendo: sto imparando a capire. Quando arriva il mio turno per parlare io devo provare a capire quale lingua il mio interlocutore capisce. Infatti, se io parlo perch voglio essere capito. Voglio essere sicuro che lui/lei mi capir altrimenti parlare non avrebbe senso. Che cosa possiamo fare? Lunico modo far credere al bambino che quando linsegnante assume il ruolo immaginario pu capire magicamente solo la lingua da apprendere. Questa strategia possibile nel mondo della magia, della narrazione, delle storie. Una falsa credenza nellinsegnamento della seconda lingua C una credenza generale rispetto al fatto che la produzione in L2 delleducatore induca la produzione in L2 in chi apprende. Questo unerrore. molto semplice e non bisogna lasciare per ultimi due aspetti cruciali nella comunicazione linguistica: a) il processo della comprensione della lingua b) la presa di decisione circa la scelta della lingua. Presa di decisione tipica dei bilingui: quale lingua parlare? Se sono consapevole che tu capisci molto bene la mia prima lingua perch dovrei parlare con te in una lingua che praticamente non conosco? Io raggiungo meglio il mio obiettivo (il quale che tu capisca cosa ti sto dicendo) se io ti parlo la mia prima lingua. NON CE MODO DI CONVINCERE UN BAMBINO A PARLARE LA LINGUA B QUANDO EGLI PERFETTAMENTE SA CHE LINSEGNANTE COMPRENDE LA LINGUA A. Ecco la strategia per risolvere la difficolt legata alla scelta linguistica! Il principio del bilinguismo in pratica La maglietta magica usata come un ponte tra il mondo reale dove parlata la L1 e il mondo immaginario dove parlata la lingua nuova. importante dare un segno tangibile della transizione dal mondo reale a quello immaginario, poich rende pi facile limmaginazione. 3
  • 5. Ora parlo e capisco solo la L2 Indossando la maglietta magica linsegnante rende chiaro il messaggio: ora sono nel mondo di Hocus e Lotus e parlo e capisco solo la loro lingua. Anche i bambini, indossando la maglietta magica, entrano nel mondo di Hocus e Lotus e vivono insieme alleducatore le loro avventure. Pertanto, i bambini ricevono il messaggio dellefficacia del loro linguaggio in L2 capiscono e parlano solo la lingua di Hocus e Lotus (la lingua target). Perch le inferenze sono cos importanti? Perch le inferenze che riguardano il comportamento del partner interagente conducono allacquisizione delle intenzioni. Ci di cruciale importanza poich le intenzioni sono un prerequisito fondamentale per iniziare a parlare. Nel fare inferenze il mio cervello mi suggerisce intenzioni che si trasformeranno in azioni verbali dicendo qualcosa al mio interlocutore. Senza esperienze ripetute condivise abbastanza impossibile fare inferenze o presupposizioni riguardo il comportamento dellaltro e di conseguenza impossibile avere intenzioni ed iniziare a parlare. Il Format in breve Durante il format le routine sono condivise; Durante il format sono presenti le inferenze, le presupposizioni e le intenzioni; Durante il format i partners esercitano il turntaking; Durante il format i legami affettivi si verificano attraverso la buona comunicazione. La base teorica del modello educativo (III principio) Il Format (Bruner, 1975) definito come una routinepresupposizioni riguardo Le di esperienze condivise: il modo per apprendere qualcosa sullaltro e il comportamento del partner interagente sul mondo. sono il risultato di esperienze condivise La ripetizione di esperienze condivise produce nel nostro cervello inferenze e presupposizioni sul comportamento del partner con il quale si interagisce. Il format si riferisce alla diade madre - bambino; durante il format presente il turn-taking. Durante il format la madre ed il bambino iniziano a conoscersi e ad amarsi lun laltro. Durante il format presente il turn-taking. Il turntaking tipico delle interazioni diadiche: io parlo e tu ascolti; successivamente io mi interrompo a parlare ed inizio ad ascoltare mentre tu inizi a parlare, rispondendo a ci che io ti dico. Questo un primo turno. Una conversazione va avanti in questo modo, ogni partner della conversazione ha il suo turno. Il primo impatto con la ripetizione Questo il nostro primo impatto con limportanza della ripetizione. La ripetizione necessaria per lapprendimento. la ripetizione, la routine, che permettono al bambino di conoscere la madre e viceversa. su questa conoscenza acquisita attraverso la routine che noi possiamo andare avanti nellaprendere altre conoscenze. Solo pochi format ripetuti prontamente e frequentemente allinterno di una relazione basata sulla buona comunicazione sono alla base della costruzione della conoscenza e del linguaggio. 4
  • 6. Non solo un format, ma un format narrativo Dal Format al Format Narrativo Le routine messe in atto allinterno dellambiente scolastico non sono molte, in quanto, generalmente, tale contesto abbastanza povero: quattro mura, qualche finestra, una lavagna, sedie, etc Fortunatamente abbiamo unimmaginazione forte e ricca. La nostra immaginazione pu portare un intero mondo allinterno di una classe. La nostra immaginazione pu essere facilmente organizzata e se si presenta in una sequenza di eventi che conducono ad un evento finale, si ha una narrazione.. Cosa succede durante il Format Narrativo F1 54 F2 121 Un format narrativo una breve storia basata su esperienze di vita reali (nelle nostre storie di Hocus e Lotus noi raccontiamo le esperienze di vita dei bambini); La base teorica del modello educativo (IV principio) 1. Drammatizzazione (Acting out) di piccole storie; 2. Le storie sono ripetutamente drammatizzate (attivit condivise routinariamente); 3. Le storie seguono la vita dei bambini e conducono a inferenze, presupposizioni e intenzioni; 4. Fare la drammatizzazione incoraggia il legame ed il contatto emotivo; 5. Il cambiamento dei ruoli nella storia permette il turn - taking; 6. I gesti, le espressioni facciali e la struttura della storia permette di capire le parole e le frasi. input Una narrazione una sequenza di eventi legati che culminano in un evento finale (una storia). La progressione linguistica Il processo di strutturazione della frase legato alla ripetizione del format e segue le fasi di acquisizione della L1. La scelta del vocabolario dipende dallevento, e dalla progressione lessicale che si verifica attraverso la somma dei format. F3 104 Attivit in classe e strategie Rito di entrata Linsegnante ed i bambini indossano la maglietta magica, successivamente ci sar il passaggio dal mondo reale dove viene parlata la L1 al mondo immaginario della L2. 54 conoscenza 79 60 54 133 193 Acting out Linsegnante racconta la storia attraverso lacting out con gesti, espressioni facciali, postura del corpo ed invitando i bambini a ripetere le azioni, le parole e le frasi prodotte dai personaggi della storia. cos creata unattivit teatrale dove ciascun bambino interpreta tutti i ruoli dei personaggi con un uso adeguato di espressioni mimiche e dei gesti. 5
  • 7. Attivit in classe Un esempio di acting-out Questi bambini apprendono prontamente il format. La funzione dellinsegnante di guida e supporto alla produzione dei bambini Ascoltare e cantare il mini-miusical Le canzoni seguono la storia narrata e vissuta. Leggere con a ricordare le espressioni linguistiche La ripetizione aiutalaiuto delle immagini e dellacting out. canzone aiuta il processo cantare la di acquisizione linguistica poich La comprensione garantita accompagnando la canzone con I gesti prodotti durante lacting out. essi sono riferiti allesperienza La partecipazione e lautonomia dei bambini cambia durante le ripetizioni. vissuta dal bambino durante Leggere il libro lacting condivisa di alcune storie gi La narrazione out (approccio pragmatico). agite e cantate assieme permette di ripercorrere la storia in differenti modalit le quali ampliano e raffrozano I concetti appresi nella nuova lingua. Esso permette di apprendere la scrittura della nuova lingua proponendo esercizi ed attivit in lingua. Lutilizzo del Format Narrativo Dallasilo nido alla scuola fino alla scuola secondaria di primo grado per linsegnamento di una seconda lingua Nella scuola dellinfanzia, primaria e per gli adolescenti immigrati per linsegnamento dellitaliano come L2 A scuola e in centri di intervento sul linguaggio per i bambini late talkers o con specifici disturbi del linguaggio A casa per lapprendimento di una seconda lingua Procedura della ricerca Partecipanti: 40 ragazzi (27 maschi e 13 femmine) di et compresa tra 11 e 18 anni suddivisi in 3 gruppi 1. 2. Strumenti: analisi della produzione lessicale attraverso una prova di denominazione di figure (70 figure) corrispondenti a 1/6 del lessico dellinput totale. denominazione di altri elementi conosciuti per ciascuna figura Codifica: 1 punto per ogni risposta corretta e per ogni elemento in pi denominato dal ragazzo (venivano considerati anche i sinonimi) Le parole per raccontarmi 1. 2. 3. Programma educativo per diminuire il disagio creato dagli ingressi a freddo degli adolescenti immigrati nelle scuole italiane. Obiettivi: creare una prima buona relazione con listituzione scolastica italiana creare le basi per innescare il processo di apprendimento della nuova lingua attraverso il FN Valutare landamento scolastico dei gruppi partecipanti Accoglienza dei ragazzi immigrati presso lIstituto Razzetti per 3 settimane e successivo inserimento scolastico Risultati Pre test: 30 parole in media utilizzate per denominare le figure. Post test: 70 parole in media utilizzate per denominare le figure. Tutti i ragazzi hanno aumentato il loro vocabolario e lintervallo tra il minimo e il massimo apprendimento varia dalle 24 parole alle 77. 6
  • 8. Risultati Risultati il punteggio ottenuto al pre-test altamente correlato con le competenze in italiano con cui i ragazzi escono dallistituto, ossia il risultato ottenuto al posttest. il numero di parole italiane che i ragazzi imparano nelle tre settimane di accoglienza non correlato in maniera statisticamente significativa con le conoscenze iniziali. A qualunque livello si trovino le competenze iniziali, con il modello del format narrativo tutti apprendono nella stessa misura ci che viene insegnato. Risultati let non correlata in maniera statisticamente significativa con le variabili prese in considerazione. Le correlazioni tra let e il punteggio al pre-test, let e il punteggio al post-test e let e lapprendimento linguistico tra il pre-test ed il post-test sono deboli e non statisticamente significative. Sebbene le femmine ottengano punteggi superiori ai maschi, la differenza di genere non raggiunge la significativit statistica. Le impressioni dei ragazzi La lingua dorigine si rilevata mostrare uninfluenza sullapprendimento dellitaliano. I ragazzi con un background di lingue neo-latine imparano un numero di parole superiore rispetto ai ragazzi provenienti dallAsia. Esito scolastico rispetto a quanto riportato dai dati nazionali e regionali (Ongini e Santoro, 2005): -89% vs 80,83% e vs 79,08% della Lombardia. studenti stranieri vs 1 studente straniero su 10 vengono bocciati. -2 Finanziato dallUnione Europea nellambito programma Lifelong Learning Programme. del Durata triennale, Dicembre 2012 Novembre 2015. 1 anno: ricerca delle scuole potenzialmente interessate (alto tasso di bambini immigrati), selezione delle scuole, attuazione del programma di ricerca previsto e formazione degli insegnanti delle classi partecipanti. 2 anno: intervento nelle scuole coinvolgendo insegnanti, genitori e bambini 3 anno: diffusione e moltiplicazione del progetto Partner coinvolti: Italia, Svizzera, Bretagna, Germania, Spagna Gran OBIETTIVO: Promuovere lintegrazione culturale tra bambini autoctoni e immigrati coinvolgendo attivamente insegnanti, genitori e bambini. 7
  • 9. Obiettivi: a) Identificare e decostruire gli atteggiamenti negativi verso gruppi etnici diversi, alunni migranti, integrazione interculturale e multilinguismo in insegnanti e genitori; b) Insegnare la lingua del Paese ospitante in classi inclusive con alunni migranti e nativi col modello del format narrativo; c) Insegnare la lingua del Paese ospitante ai genitori migranti nella scuola dei propri figli da parte dellinsegnante di classe; d) Sensibilizzare bambini e insegnanti alle lingue d origine degli alunni stranieri della classe con le attivit del format narrativo nelle lingue straniere; e) Incrementare luso di pratiche di apprendimento collaborativo in classe; f) Migliorare la relazione e la partnership insegnanti-genitori attraverso seminari, attivit collaborative con una ricaduta sulla vita o attivit scolastica dei bambini. Attivit: a) Formazione e consapevolizzazione di insegnanti e genitori sui benefici delleducazione multilingue e interculturale b) Implementazione di processi di apprendimento cooperativo e attivit che coinvolgono genitori e insegnanti in un clima positivo e costruttivo c) Fornire ai bambini stranieri unesperienza di apprendimento della L2 in un cointesto inclusivo nella loro classe col modello del format narrativo d) Fornire ai genitori stranieri unesperienza di apprendimento della L2 con linsegnante dei loro bambini e coi loro stessi bambini a casa col modello del format narrativo. e) Permettere a bambini e insegnanti di conoscere una lingua straniera (la lingua dorigine di alcuni compagni stranieri) col modello del format narrativo. 8