pietre ornamentali torino
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LE PIETRE LE PIETRE ORNAMENTALI IN ORNAMENTALI IN PIEMONTE E IN PIEMONTE E IN
TORINOTORINO
In Piemonte la pietra
da sempre rappresenta il materiale più utilizzato per costruzioni. La pietra ha connotato fortemente
l’identità architettonica della città di Torino.
Il Piemonte è estremamente ricco di di materiali lapidei utilizzabili nell’edilizia.
Sono presenti oltre 150 varietà. Si
tratta di una ricchezza straordinaria forse insuperata a livello nazionale. A Torino sono stati utilizzati nel corso dei secoli sia
“marmi”, sia, più recentemente, “graniti” e “pietre”.
PIETRE ORNAMENTALI in PIEMONTE
LE PIETRE ORNAMENTALI PIEMONTESI
PIETRE ORNAMENTALI in PIEMONTE
In Piemonte le pietre ornamentali rivestono una grande importanza economica. Inoltre esse assumono particolare significato nella conservazione dei beni architettonici ed
artistici. L’attività di restauro delle opere piemontesi è stata spesso realizzata con rocce esteticamente simili alle originali (per colore) ma non provenienti dal medesimo sito estrattivo.
Solo ultimamente si sta prendendo atto della necessità e della possibilità di reperire materiale identico all’originario,
identificandone il sito di provenienza.
LE PIETRE ORNAMENTALI PIEMONTESI
In Piemonte esistono numerosi bacini estrattivi di grande importanza per il settore delle pietre ornamentali, alcuni dei quali ora non più in attività. In
particolare, molti marmi piemontesi rappresentano materiali di grande pregio
PIETRE ORNAMENTALI in PIEMONTE
ATTIVITÀ ESTRATTIVA
storico, provenienti da piccole lenti intercalate nelle diverse unità tettoniche alpine, ora non più coltivate.
PIETRE ORNAMENTALI in PIEMONTE
1: Depositi quaternari BACINO TERZIARIO LIGURE –PIEM.
2: Depositi oligo-miocenici
del Monferrato 3: depositi Oligo-
miocenici delle Langhe, Collina di Torino e Gonfolite
APPENNINO SETTENTRIONALE4: Liguridi
Esterne 5: Liguridi
Interne DOMINIO SUDALPINO
6: Bacino Lombardo 7: Depositi clastici post-ercinici
8: Vulcaniti permiane
9: Graniti dei Laghi 10: Serie dei Laghi 11: Zona Ivrea –
Verbano
12: Zona del Canavese
DOMINIO AUSTROALPINO
13: Plutoni Periadriatici
(Biella e Vico) 14: II Zona Diorito
–
Kinzigitica
15: Zona Sesia Lanzo DOMINIO PENNIDICO
16: Falda Piemontese Esterna 17: Falda Piemontese Interna 18: Massicci Cristallini Interni (UPS) 19: Zona Brianzonese
Interna 20: Zona Brianzonese
Esterna 21: Zona Sub-Brianzonese
e Flysh
a Hel. 22: Unità Pennidiche
Inferiori (UPI) DOMINIO ELVETICO
23: Coperture Meso-Cenozoiche
24: Massicci Cristallini esterni
Le principali zone di coltivazione sono rappresentate da:
MASSICCIO DORA MAIRAPIETRE: Pietra di Luserna, Pietra di Perosa
e Malanaggio, Gneiss della bassa
Val di Susa (Vaie, Borgone, San Basilio), Quarzite di Barge
–
MARMI: di
Chianocco, Foresto, Prali.
DISTRETTO OSSOLANOGRANITI dei Laghi (bianco Montorfano, granito di Alzo, Rosa e Bianco Baveno, Verde Mergozzo) -
PIETRE
(Serizzi
e Beole) -
MARMI (Crevoladossola, Ornavasso, Candoglia).
BASSO CANAVESEGRANITI: Diorite di Vico, Traversella, Brosso
(Diorite del Canavese) e Sienite
della Balma.
PIETRE ORNAMENTALI in PIEMONTE
CUNEESEMARMI di Brossasco, Venasca, Valdieri.
DISTRETTO DEL MONREGALESEMARMI di diverso colore e disegno utilizzati in molte chiese e palazzi di tutta la regione (Bigio di Moncervetto, Verzino
di Frabosa, Nero di Ormea)
COLLINA TORINESEMARMI: Calcare di Gassino: calcare marnoso fossilifero
dell’Eocene, facile
da lavorare ma poco resistente.MONFERRATO
PIETRA da Cantoni: bio-calcarenite molto facile da lavorare ma molto
porosa e friabile. LANGHE - PIETRA di LangaVALLE DI SUSA - MARMO verdeVALLATE ALPINE
PIETRE: Micascisti, calcescisti, metabasiti
e serpentinoscisti.
PIETRE ORNAMENTALI in PIEMONTE
MARMO DI CHIANOCCO E FORESTO (Massiccio Dora-Maira) –marmo bianco dolomitico a mica bianca, talvolta venato. Colonne binate di Piazza San Carlo e facciata di Palazzo Madama. Arco di Augusto di Susa. Facciata del Duomo. All’interno sono anche presenti colonne e pilastri in marmo di Chianocco. Cappella della Sindone.
MARMI PIEMONTESI
I MARMI PIEMONTESIRelativamente poco utilizzati nell’edilizia torinese
in quanto poco abbondanti
nelle Alpi. Presenti molte varietà storiche, talvolta difficilmente distinguibili. Già utilizzati in epoca romana, caddero in disuso nel Medioevo per rifiorire nel
‘700 e ‘800. Ora soppiantati da materiali silicei e/o marmi più pregiati.
MARMO DI ORNAVASSO – Marmo calcitico a struttura granoblastica con livelli a silicati (diopside e tremolite). Colore variabiledal rosa al grigio. Absidi delle chiese di S. Carlo e S. Cristina. Rivestimento edifici piazza C.L.N.
MARMI PIEMONTESI
Marmo di Ornavasso, varietà rosa. Abside della chiesa di S. Carlo
(Torino) in MARMO DI ORNAVASSO
MARMO DI CANDOGLIA – Colore rosato. Appartenente alla “Formazione dei Laghi” (Mergozzo), noto fin dall’epoca romana; Uso esclusivo della fabbrica del Duomo di Milano (XIV sec., Gian Galeazzo Visconti).
MARMI PIEMONTESI
Marmo Rosa di Candoglia. Marmo di età paleozoica metamorfosato durante il ciclo ercinico, appartenente alla Zona Ivrea –
Verbano. Costituito da calcite impura.
MARMO di CREVOLADOSSOLA (PALISSANDRO DORATO) -marmo dolomitico con flogopite (marrone-violacea), aspetto variegato.Edilizia privata interna.
MARMI PIEMONTESI
Palissandro dorato. Marmo di Crevoladossola.
BIGIO DI FRABOSA – varietà bianca, bigia e verzina. Marmo calcitico a dolomite e silicati (quarzo, fengite, titanite). Cappella della Sindone (nero), colonne Basilica di Superga
(bigio), chiesa di S.
Filippo Neri (bianco), Rettorato dell’Università (verzino).
MARMI PIEMONTESI
Verzino Frabosa. Portale della Chiesa di S. Cristina (Torino) in VERZINO DI FRABOSA.
CIPOLLINO DORATO DI VALDIERI – Marmo calcitico di colore avorio con venature dorate. Uso per interni, sala lauree del Politecnico.
BARDIGLIO di VALDIERI – Marmo calcitico di colore grigio e aspetto tabulare. Usato per interni in molte chiese e palazzi (San Filippo, Consolata).
MARMI PIEMONTESI
Bardiglio di Valdieri.
Pavimento in BARDIGLIO DI VALDIERI nella Chiesa della
Consolata (Torino)
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
MARMO di PERRERO (Marmo GAGGINO) - marmo bianco calcitico a venature verdi di metabasiti. Basamento della cancellata di Palazzo reale, Chiesa della Consolata, statue esterne della Basilica Mauriziana.
MARMI PIEMONTESI
Marmo di Prali. Cancellata di Palazzo Reale© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
MARMO DI BROSSASCO – Marmo calcitico con struttura granoblastica e grana grossolana, a mica bianca ed altri silicati. Utilizzato per architrave e basamento delle colonne in San Filippo.
MARMI PIEMONTESI
Marmo di Brossasco.
Plinti delle colonne della Chiesa di San Filippo (Torino)
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
MARMI PIEMONTESI
Plinti delle colonne della Chiesa di San Filippo (Torino)
MARMI PIEMONTESI
CALCARE DI GASSINO – Calcirudite a bioclasti (alghe corallinacee, coralli, bivalvi, echinodermi) e intraclasti. Molto usato nel ‘500 e ‘600. Facciata del monastero dei Monte dei Cappuccini, facciata della chiesa di S. Cristina, San Filippo, Basilica di Superga, Palazzo Madama, Cortile del Rettorato.
ONICE DI BUSCA – Alabastro calcareo beige-rosso, formatosi per riempimento di fratture nei calcari triassici. Altare maggiore e colonne interne di San Filippo, Basilica di Superga, Palazzo di Città.
MARMI PIEMONTESI
Onice di Busca.
Colonne di S. Filippo.
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
MARMO VERDE DI CESANA (Verde Cesana, Verde Alpi, Verde Susa) –Serpentinite con struttura brecciata per la presenza di numerosi sistemi di fratture calcitiche bianche. Pavimentazione di via Roma e Galleria S. Federico.
ROSSO LEVANTO – Oficalcite di colore rosso per la presenza di ematite. Pavimentazione di Via Roma e interni di chiese.
MARMI VERDI VALDOSTANI – Pavimentazioni (Castello di Rivoli).
MARMI PIEMONTESI
Verde Alpi Verde Issorie
MARMI
VIA ROMA (Torino) –
Rivestimenti e particolari della pavimentazione nell’isolato S. Federico in ROSSO LEVANTO.
Il colore rosso è legato a finissima ematite dispersa
nella serpentinite.
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
MARMI
Galleria Subalpina (Torino) – Medaglioni e zoccolatura in VERDE
SUSA (notare l’alterazione cromatica).
Chiesa di S. Filippo (Torino) – Acciottolato in serpeninite
e
quarzite
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
GRANITI PIEMONTESI
GRANITO ROSA DI BAVENO
– Granito a grana medio grossolana costituito da quarzo, K-
feldspato rosa per la presenza di microinclusioni di ematite, plagioclasio e biotite
I GRANITI PIEMONTESI
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2020
10 35 65 905
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GRANITI PIEMONTESI
GRANITO BIANCO DI MONTORFANO
– Granito
a grana media –
grossolana costituito da quarzo,
K-feldspato, plagioclasio albitico
e biotite.
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GRANITI PIEMONTESI
“GRANITI dei LAGHI”
: intrusioni plutoniche tardo –
erciniche
di età permiana
negli scisti della Serie dei Laghi. Presenti 3 varietà cromatiche.
Cava del Mottarone
Cava di Montorfano
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
GRANITO ROSA BAVENO - Facciata monumentale della chiesa di San Carlo, colonne facciata S. Teresa, S. Massimo, colonne dellafacciata ottocentesca di Palazzo Carignano, colonne del pronao e dei piani superiori della Mole Antonelliana, colonne della cancellata del Castello del Valentino, colonne dei portici di via Roma tra via Bertolae piazza San Carlo e pavimentazione.
GRANITO BIANCO MONTORFANO - Palazzo Carignano, colonne dei portici di Corso Vittorio, Corso Vinzaglio e alcuni tratti di via Roma, Ponte Isabella (arcate e piloni).
GRANITO DI ALZO - Palazzo Carignano, colonne di corso Vinzaglioe corso Vittorio, via Pietro Micca, via Sacchi, colonne dell’ex Corte d’Appello, ponti sul Po, basamento e capitelli delle colonne di Maria Ausiliatrice, Chiesa di san Francesco da Paola.
GRANITO ROSSO DEL MOTTARONE - pavimentazione Via Roma
GRANITO VERDE MERGOZZO - Albergo Principi di Piemonte
GRANITI PIEMONTESI
GRANITI PIEMONTESI
Colonne di via Roma in GRANITO ROSA di
BAVENO
Facciata di Palazzo Carignano in
GRANITO BIANCO di MONTORFANO
Colonne e portale della Chiesa di S. Massimo
in GRANITO ROSA di BAVENO
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino © Fiora & Carando_Pietre
di Torino
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
GRANITI PIEMONTESI
Palazzo Carignano
Aloni di ossidazione attorno a cristalli di
calcopirite nel GRANITO BIANCO di
MONTORFANO
Esfoliazione del granito ROSA
di BAVENO
GRANITI PIEMONTESI
SIENITE DELLA BALMA
-
Sienite a K-feldspato
rosa-
violetto (per la presenza di microinclusioni di ilmenite), plagioclasio e raro quarzo. Per
il suo particolare
colore violetto è una roccia unica nel mercato internazionale.
Tra i femici
sono presenti orneblenda, biotite e pirosseno. Tra gli accessori è abbondante la
titanite.
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GRANITI PIEMONTESI
SIENITE DELLA BALMA
Estratta in valle del Cervo in numerose cave aperte nel plutone oligocenico
intruso nei micascisti della Zona Sesia Lanzo
GRANITI PIEMONTESI
DIORITE DI VICO
–
Diorite a grana medio –
fine costituita da plagioclasio, orneblenda, biotite e raro
quarzo. Presente in una varietà chiara e a grana maggiore (Traversella) e scura e a grana minore (Vico).
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GRANITI PIEMONTESI
DIORITE DI VICO -
TRAVERSELLA
Estratta in val
Chiusella
in numerose cave aperte nel plutone oligocenico
intruso nei micascisti della Zona Sesia Lanzo
GRANITI PIEMONTESI
Zoccolatura esterna della Chiesa di S. Massimo in SIENITE DELLA BALMA
Colonna votiva antistante la Chiesa della Consolata in SIENITE DELLA BALMA
SIENITE DELLA BALMA – Colonne di via Roma, zoccolatura Palazzo Carignano, Stazione di Porta Nuova, colonna votiva della Consolata. Edilizia funeraria ed arredo urbano.
DIORITE DI VICO E TRAVERSELLA– Colonne via Roma. Pavimentazione area pedonale di via Amendola e Buozzi.
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
GRANITI PIEMONTESI
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
Colonne di via Roma in DIORITE di VICO
Pavimentazione di via Roma in SIENITE della BALMA e Granito dei Laghi
GRANITO NERO DI ANZOLA - Granulite basica di età ercinicaappartenente alla Zona Ivrea – Verbano. Costituita da ortopirosseno e plagioclasio oltre a rara biotite. Tessitura granoblastica.Pavimentazione di via Roma.
GRANITI PIEMONTESI
PIETRA DI MALANAGGIO – Roccia a composizione dioritica costituita da Qtz -Pl - Bt - Zo - Ksf – Mb e caratterizzata da una pervasiva foliazione. Viene ancora oggi estratta in Val Chisone (Massiccio Dora-Maira).
PIETRE PIEMONTESI
LE PIETRE PIEMONTESIIn Piemonte sono generalmente rappresentate da ortogneiss
occhiadini.
Per secoli furono le pietre più utilizzate in città (facilità di
lavorazione, buone caratteristiche fisico –
meccaniche, facile reperibilità)
Colonnato neoclassico della Gran Madre, Chiesa della Misericordia, Basilica Mauriziana, facciata Serre della residenza reale di Racconigi, bastioni dei Murazzi del Po, Porta Reale Forte di Fenestrelle.
PIETRE PIEMONTESI
Colonne della Basilica Mauriziana in PIETRA DI MALANAGGIO
Colonne della Chiesa della Gran Madre in PIETRA DI MALANAGGIO
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
PIETRE PIEMONTESI
PIETRA DI LUSERNA – Ortogneiss tabulare a grana omogenea con foliazione pervasiva a Mb e tendenza occhiadina per la presenza di porfiroclasti di K-feldspato. Costituito da Qtz – Kfs – Ab – Mb. Utilizzato soprattutto per pavimentazioni e arredo urbano. Cupola della Mole Antonelliana, Copertura delle Carceri Le Nuove.
PIETRE PIEMONTESI
Pavimentazione di Piazza Castello in PIETRA DI LUSERNA
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
PIETRA DI CUMIANA – Gneiss a porfiroblasti di Kfs alterato. Giallo – rossastro per la presenza di ossidi di Fe. Abbandonato per le qualità scadenti. Ospedale San Giovanni, Murazzi del Po, Palazzo Carignano.
PIETRA DI BORGONE - Facciata di Palazzo Reale (colonne, lesene, cornici), Murazzi del Po, Ponti Umberto I, Ponte Isabella e Regina Margherita sul Po; bifore, scala di ingresso Sacra di S.Michele.
PIETRE PIEMONTESI
GNEISS DI VAIE – Gneiss ghiandone molto resistente a porfiroblasti di Kfs – Bt – Qtz –Ab. Già utilizzato dai romani trova ampio impiego nell’edilizia storica torinese. Palazzo del tribunale, colonne facciata della chiesa di S.Cristina, zoccolotura di Palazzo Madama, colonne portici di C.so Vinzaglio
GNEISS DI SAN BASILIO – Gneiss a tormalina leucocrato compatto e tabulare. Poche miche. Murazzi del Po, scala del Rettorato, cannoniere Forte di Exilles.
Gneiss di S. Basilio
PIETRE PIEMONTESI
PIETRA di CUMIANA e prasinite in Palazzo Carignano
Archi e pile del Ponte Umberto I e del Ponte Isabella in PIETRA
DI BORGONE E DI VAIE
PIETRE PIEMONTESI
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
PIETRE PIEMONTESI
GNEISS OSSOLANI – GNEISS ANTIGORIO - Tessitura occhiadina a Qtz – Kfs, Pl – Bt. Serizzi e beole. 180 colonne di via Roma, absidi di S. Carlo e S. Cristina.
PIETRE PIEMONTESI
SERIZZO ANTIGORIO
Piazza CLN Abside S. Carlo
PIETRE PIEMONTESI
QUARZITE BARGIOLINA – Quarzite di origine sedimentaria con scistosità e fratturazione (copertura Permiana del Massiccio Dora-Maira). Sono presenti tre varietà cromatiche: gialla, grigia e bianca (rara). Pavimentazioni di chiese (atrio di S. Filippo) e di Palazzi (San
Giovanni vecchio –
Museo Regionale Scienze Naturali).
Chiesa di S. Filippo
PIETRE PIEMONTESI
PIETRA VERDE della VALLE ROJA – Metapelite verde di basso grado metamorfico a grana molto fine, costituita da Qtz, Wm, Chl, calcite e Ab.Facciata della chiesa di Tenda, lapidi e interni di chiese e palazzi in Torino, pavimentazione di Via Roma.
Base del monumento al di sotto dell’Arco Monumentale all’Artigliere (Torino)
© Fiora & Carando_Pietre
di Torino
Pavimentazione di via Roma