guida pietre di colore - pietre preziose e diamanti certificati · le pietre preziose sono derivati...
TRANSCRIPT
Le pietre di colore, guida all’acquisto
Caratteristiche che influiscono sulla qualità e sul prezzo
Peso in carati
Taglio
Colore
Purezza e trasparenza
Trattamenti
Origine
Naturali o sintetici
Listini e prezzi di mercato
Esempio di certificato gemmologico
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Queste nozioni potranno senz’altro esservi
utili prima che acquistiate una gemma ma i
casi della vita sono infiniti e potreste trovarvi
magari a spartire i gioielli di famiglia
(cercando ovviamente di accaparrarvi
Queste nozioni potranno senz’altro esservi
utili prima che acquistiate una gemma.
Ma i casi della vita sono infiniti e potreste
trovarvi magari a spartire i gioielli di famiglia
(cercando ovviamente di accaparrarvi il
meglio) oppure con tanti pretendenti e
l’urgente bisogno di quantificare cosa vi
abbiano regalato e selezionare di
conseguenza.
Se tutto quello che conoscete delle gemme
è che :
“non sono quelle che crescono sui
rami in primavera”
“il rubino è rosso rubino, lo
smeraldo è verde smeraldo”
”un diamante è per sempre”
ma desiderate capire il valore e
l’autenticità di una pietra preziosa, avete
davanti tre alternative:
1. Luxedo mette a disposizione dei suoi clienti
uno staff di esperti geologi e gemmologi.
LE PIETRE DI COLORE Guida all’acquistoGuida all’acquistoGuida all’acquistoGuida all’acquisto
farvi scortare da un gemmologo
esperto in grado di spiegarvi il
sistema di valutazione di una
pietra preziosa e di garantirvi
l’autenticità e la qualità di quel
che acquistate1
leggere questa guida e fare un
acquisto consapevole informato
e intelligente
fidarvi ciecamente del gioielliere
e del corredo di parole con cui
cercherà di vendervi la pietra che
ha in negozio
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Essendo il diamante fondamentalmente una
pietra incolore questi 4 termini ne permetto
una classificazione estremamente precisa e
una altrettanto affidabile valutazione.
Rimandiamo alla nostra guida al diamante
per entrare nel dettaglio di questo
approccio.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE CHE INFLUISCONO SULLA QUALITÀ E SUL PREZZO?
In questa guida si parlerà specificamente delle
pietre di colore, categoria nella quale ricadono
tutte le gemme (anche quelle incolore) che non
siano diamanti.
Dalla gemmologia ossia la scienza che studia
le pietre preziose sono derivati dei metodi
oggettivi e inequivocabili di classificazione e
valutazione delle pietre.
Questi metodi prevedono una serie di criteri per
giudicare quasi oggettivamente la bellezza
delle pietre. Il “quasi” è d’obbligo, perché una
parte soggettiva nella valutazione della pietra
non può mai essere esclusa.
La prima pietra ad essere stata studiata e
classificata è stata il diamante e i criteri per
classificarlo sono stati sintetizzati in un
acronimo anglosassone:
LE 4 C
COLOR, CUT, CLARITY CARAT
COLORE, TAGLIO, PUREZZA, CARATI
Per le pietre di colore è stato ripreso il metodo
di valutazione del diamante
ma rielaborando il peso di alcuni elementi e
introducendo altri criteri altrettanto importanti.
Qui di seguito abbiamo sintetizzato i criteri
valutativi principali per le gemme
di colore, che vedremo uno ad uno.
Carati
Taglio
Colore
Purezza e trasparenza
Trattamenti per migliorare la gemma
Origine geografica
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L’unità di misura del peso delle gemme è il
carato (ct) usato già nell’antichità
nell’ambito del commercio. La parola infatti
deriva dal greco e significa “seme di
carrubo” il quale veniva usato come unità di
misura nella pesata delle gemme.
Precisamente il carato corrisponde a 1/5 di
grammo ossia 0,2 grammi.
Viene spontaneo pensare che maggiore è il
numero di carati maggiore è il valore della
pietra ma ciò non è sempre vero!
Secondo voi quale di questi due anelli
vale di più?
A. anello con 12 smeraldi per un peso
complessivo di 1,5 ct
B. anello solitario con smeraldo di 1 ct
PESO IN CARATI
A B
La pietra singola da un carato a parità di
qualità vale molto di più perché la
disponibilità di pietre grandi dal carato in su
è molto più limitata rispetto alle altre.
Assumendo di prendere in considerazione
pietre della medesima qualità si può dire
che:
Aumentando la caratura della singola
pietra aumenta la grandezza del
cristallo e anche la sua rarità.
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Misura verso carati
Le misure di una gemma tagliata sono
proporzionali ai carati di peso.
Molte volte però, a seconda del taglio, ci
possiamo sbagliare infatti una pietra
tozza o con padiglione molto alto può
sembrare più piccola di una pietra
tagliata con la tavola più ampia. Questo
discorso comunque ricade nella
valutazione del taglio della gemma che
affronteremo più avanti.
Dobbiamo dire inoltre che la grandezza
delle gemme varia a parità di peso a
seconda della specie mineralogica. Una
pietra di due carati di smeraldo sarà
infatti più grande di un rubino del
medesimo peso e ciò è dovuto alla
maggior densità del corindone/rubino
rispetto al berillo/smeraldo.
Il prezzo di una pietra va sempre calcolato in
base al costo del carato secondo
la seguente formula
costo tot della pietra/ peso in carati =
costo al carato
Il costo del carato di una gemma non aumenta
linearmente all’aumentare
della caratura della gemma ma aumenta
esponenzialmente e secondo degli step che
corrispondono ad intervalli di carature differenti.
In allegato alla presente guida abbiamo fornito
un listino delle gemme da noi trattate più di
frequente. Il listino può subire delle modifiche
periodiche dettate dall’andamento del mercato.
Generalmente nell’arco degli anni le pietre
preziose di qualità aumentano il loro valore a
causa dell’aumentare della domanda e delle
difficoltà nel reperire nuove fonti di estrazione.
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TAGLIO
Spesso il termine taglio crea qualche dubbio
perché raggruppa diversi significati:
1. La forma della pietra (rotonda, ovale,
a goccia, quadrata...)
2. lo stile di taglio (cabochon,
sfaccettato, a brillante o a gradini...)
3. la qualità del lavoro del tagliatore
(valutata in base alle proporzioni, alla
simmetria ed alla cosiddetta
“politura”)
Forma e stile di taglio
Quando si intende acquistare un diamante,
scegliere la forma e il tipo di taglio è spesso
la prima cosa da fare, quando si pensa invece
ad una pietra di colore questa va
in subordine rispetto al colore.
Tipi di taglio tradizionali
Se stiamo ad esempio cercando un rubino con
una bella colorazione rossa, “sangue di
piccione”, forse dovremmo accettate la
proposta di diverse tipologie di taglio perché è
molto difficile trovare un rubino dal colore
eccellente e del taglio desiderato, ma tra i due
il primo sicuramente ha un importanza
maggiore nella sua valutazione.
Spesso infatti pietre come il rubino e lo zaffiro
sono tagliati con taglio ovale o a cuscino,
queste due forme permettono al tagliatore di
recuperare il maggior peso possibile dal
grezzo. Nelle pietre piccole invece di solito il
taglio è rotondo oppure a smeraldo.
Il taglio a smeraldo in realtà sarebbe un taglio
a gradini ottagonale ma vista la frequenza con
cui si tagliano smeraldi in questo modo è stato
chiamato taglio a smeraldo. Il minerale da cui
si ricava lo smeraldo si presenta con un
aspetto o habitus esagonale a cilindro per cui
il recupero di peso dal grezzo con un taglio a
smeraldo è massimo.
10
�
Maggiore è la rarità e il pregio di una
pietra, maggiore sarà l’attenzione da parte
del tagliatore a recuperare il massimo peso
dal materiale grezzo.
Questo spesso viene a scapito delle
simmetria della pietra e quindi
a scapito della qualità del taglio.
Spesso i tagli calibrati ossia di una misura
precisa si effettuano su pietre meno costose
o di qualità inferiore e vengono usate nella
gioielleria di massa che ha bisogno di
riproporre più volte lo stesso modello di
gioiello.
Le pietre preziose migliori hanno invece un
taglio e dimensioni uniche dettati dalla forma
del materiale grezzo. Nei certificati
gemmologici spesso lo stile di taglio delle
pietre di colore viene definito misto in quanto
non corrisponde perfettamente agli standard
di uno stile.
Il prezzo di una pietra di colore non viene
influenzato molto dallo stile di taglio sebbene
il mercato possa comandare dei rialzi a
seconda della domanda.
Il prezzo viene influenzato invece dalla qualità
del taglio che può essere giudicato da scarso
ad eccellente.
Tagli a fantasia “Fancy”
Taglio Cabochon
�
Nomenclatura degli elementi di taglio
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La qualità del taglio
La qualità del taglio gioca un ruolo importante
nella determinazione del valore di una pietra in
quanto ne può esaltare o meno il colore e la
brillantezza.
Come detto precedentemente l’analisi della
qualità del taglio considera diversi criteri
di valutazione:
• proporzioni
• simmetria
• politura
La precisione quindi nell’esecuzione del taglio determina degli effetti che influisco molto sulla brillantezza della pietra che è un elemento importante da valutare.
Brillantezza
���� effetto “finestra”���� estinzione
Tutti questi criteri contribuiscono a definire la
qualità del taglio o il suo grado.
In base alla media di questi parametri
il grado viene definito:
• Povero
• Accettabile
• Buono
• Molto buono
• Eccellente
Analisi delle proporzioni
Il materiale grezzo viene levigato per ottenere
un certo numero di faccette secondo una
precisa disposizione geometrica conforme
allo stile di taglio. L’angolazione delle faccette
deve essere precisa e soddisfare delle leggi
ottiche che indicano una certa angolazione a
seconda del materiale e del suo specifico
indice di rifrazione della luce.
Possiamo quindi affermare che, nel taglio,
l’inclinazione data alle varie faccette è di
primaria importanza al fine di ottenere una
gemma che presenti giochi di luce e
sfavillio.
La verifica della corretta applicazione delle
leggi dell’ottica e degli angoli tra le faccette si
effettua misurando le proporzioni della
gemma.
L’analisi delle proporzioni per la certificazione
gemmologica viene fatta sulla base di diversi
calcoli e misurazioni.
Una stima visiva può dare comunque
dei parametri molto utili alla sua
valutazione.
Un metodo è quello del rapporto altezza
corona/profondità padiglione.
Osservando la pietra di profilo bisogna
stimare ad occhio il rapporto tra l’altezza della
corona e la profondità del padiglione,
ignorando lo spessore della cintura. Se il
rapporto rientra nelle proporzioni 1/3 – 2/3
oppure ¼ - ¾ è ottimale altrimenti si
discosta dalle proporzioni standard
peggiorando la qualità del taglio. La
valutazione delle proporzioni di taglio
potrebbe essere influenzata anche dai
seguenti fattori estetici
12
�
Rigonfiamento: effetto spesso riscontrabile
nei tagli a gradini dove i padiglioni si
presentano “panciuti”.
Spessore cintura: vengono giudicate
antiestetiche cinture troppo spesse o troppo
sottili.
Analisi della Simmetria
La simmetria di una pietra valuta il
posizionamento degli elementi di taglio come le
faccette, l’apice e la specularità tra una metà e
l’altra della pietra.
Facciamo alcuni esempi:
• Il profilo della tavola può essere non
parallelo alla cintura
• Parte sinistra e destra diverse
• Apice scentrato rispetto il centro della
tavola
• Faccette di dimensioni diverse
Una analisi visiva della pietra può far risultare
più o meno evidenti questi tipi di asimmetrie.
Anche l’analisi della simmetria come quella
delle proporzioni influisce sulla valutazione del
taglio.
Analisi politura
Con politura si intende la lucidatura delle
faccette della pietra, la presenza di scalfitture e
solchi può influire sulla valutazione della
medesima. La politura di una pietra può essere
certamente rifatta per migliorarne il lustro e
togliere delle imperfezioni ed è perciò che forse
viene considerata meno influente rispetto alle
altre valutazioni.
E’ certo comunque che una cavità o un
indentazione importante non possono essere
eliminate con la politura e richiedono il ritaglio
della pietra.
La valutazione da attribuire agli aspetti della
politura variano come per le precedenti
analisi da 1 a 5.
La Brillantezza
L’ultimo elemento molto importante per la
valutazione del taglio e che rappresenta in
qualche modo l’interazione di tutti gli aspetti
visti finora analizzati è la brillantezza.
Si definisce Brillantezza l’ammontare di luce
che la pietra è capace di trasmettere
all’occhio dell’osservatore. La luce trasmessa
dalla gemma è infatti il risultato della
rifrazione e riflessione interna dei raggi
penetranti che, guidati nel loro percorso ottico
dalla angolazione delle faccette, ritornano
indietro emessi dalla corona.
Un taglio ideale permette la totale
riflessione interna e quindi la massima
emissione di luce attraverso la corona.
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Osservando una gemma si possono
osservare due effetti (effetto finestra ed
estinzione) che ne diminuiscono la
brillantezza, entrambi sono associabili ad un
taglio non perfetto.
Effetto finestra
Per le pietre a taglio sfaccettato ci sono degli
angoli tra le varie faccette che andrebbero
rispettati, questo spesso non avviene e angoli
impropri possono diminuire il potenziale colore
e causare il cosiddetto effetto “ “ “ “Finestra”.”.”.”.
Questo effetto rappresenta delle aree, di solito
nel mezzo della pietra, nelle quali c’è una
perdita di luce non pianificata. La luce in queste
zone oltrepassa la pietra senza ritornare
all’occhio dell’osservatore.
Questo effetto si riconosce ponendo la gemma
su uno sfondo a contrasto con delle scritte.
Nella pietra trasparente, caratterizzata da un
abbondante effetto finestra, sarà facile leggerle
attraverso.
Es. La pietra a sinistra non presente effetto finestra, entrambe presentano delle zone di estinzione.
Estinzione
Come la brillantezza coincide con le aree
luminose della pietra, le zone di estinzione
coincidono con le zone buie, scure dovute
ad una diminuzione della luce trasmessa
causata dal reciproco annullarsi dei raggi
luminosi, i quali sommando le loro opposte
lunghezze d’onda si estinguono.
Nel suo cammino la luce penetrante nella
pietra può deviare dal cammino ideale fino a
portarla ad estinguersi a causa di una
imperfezione nel taglio (angoli tra le faccette
non consoni) oppure della costituzione
interna della pietra (ad es una inclusione
cristallina).
Sia l’estinzione che l’effetto finestra sono
facilmente riconoscibili osservando su una
mano la pietra preziosa. La valutazione della
brillantezza va calcolata tenendo in
considerazione il loro effetto riducente.
14
�
COLORE
L’analisi del colore è fondamentale nella
valutazione di una gemma ed è il fattore
determinante nella definizione della sua qualità
e quindi del prezzo.
Il colore può influire sul 60% del valore
totale mentre il restante 40% è diviso tra
taglio e purezza.
La valutazione del colore è molto soggettiva e,
a differenza del diamante, per il quale viene
fatta tramite pietre di paragone, la definizione
di uno standard risulta complessa.
Per definire precisamente un colore dobbiamo
in realtà analizzare i suoi 3 componenti:
Colore o tinta
Tono
Saturazione
Per le gemme dobbiamo poi aggiungere un
altro elemento che riguarda la distribuzione e la
copertura della pietra.
La Tinta
La definizione della tinta si basa sul suo
posizionamento, con massima precisione
possibile, su una scala dei colori come quella
illustrata in figura. I produttori di scale di colore
e di sistemi di classificazione sono molti. Le più
accettare sono la scala di Munsell e il GIA GEM
SET sul quale tutt’oggi si basano molti listini di
pietre preziose.
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La pietra rotonda al centro presenta un
tinta unicamente Verde. La pietra Trillion
sulla sinistra si può definire verde giallastra
e quella ovale sulla destra verde bluastra.
Per un rubino i colori di qualità eccezionale e i
più quotati sono il rosso vivo, seguito dal
rosso leggermente porpora e dal rosso
aranciato di media tonalità.
Al di fuori dei limiti del rosso fortemente
violaceo e del rosso aranciato non si parla più
di rubino ma di zaffiri fancy (gli zaffiri e i rubini
appartengono entrambi alla medesima
specie, il corindone).
La saturazione e il Tono
La saturazione è pensabile come l’intensità o la
ricchezza del colore. Pietre della stessa specie
molto spesso hanno la stessa tinta ma variano
nella saturazione del colore e nel tono.
Il tono indica il grado di luminosità o
l’intensità di chiaro/scuro presente nel colore
in esame. Per definizione si va da un
estremamente chiaro ad un estremamente
scuro passando per i termini mediani.
I termini intermedi indicano un buon equilibrio
tra chiaro e scuro nel colore della pietra per cui
rappresentano la classificazione migliore.
I valori migliori per la saturazione invece,
indicando quanto sia intenso o acceso il colore
in esame, sono i più elevati e sono descritti
con il nome del colore e l’aggettivo forte o
vivido....
In questo esempio abbiamo 4 zaffiri. La pietra
1 presenta sia bassa saturazione sia basso
tono. La pietra 2 una buona saturazione e
medio tono. La 3 una maggiore saturazione
della 2 ma tono più elevato della media. La 4 è
molto scura e il suo tono elevato che ne riduce
anche la saturazione.
foto Wimon Manorotkul
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“Spesso e soprattutto in oriente, zaffiri rosa
o arancio, quando contengono anche una
leggera tinta rossa, vengono venduti come
rubini, cadere in un errore di valutazione di
questo genere potrebbe costare caro per
cui, in caso di dubbio, la richiesta di un
certificato gemmologico è sempre
consigliata”.
Ogni pietra nella sua massima espressione
di qualità presenta anche la massima
saturazione.
Non dobbiamo però escludere il fattore
rarità per cui certe colorazioni seppur poco
sature nel colore risultano essere le più
apprezzate per la loro particolarità.
Copertura del colore e zonature
È molto importante che la pietra abbia un
colore omogeneo. Le zonature di colore, molto
comuni negli zaffiri, ad esempio, diminuiscono
la qualità della pietra e quindi il prezzo. La
zonatura di colore non deve essere visibile
dalla corona, minore importanza hanno le
zonature visibili dal padiglione.
Moderata zonatura di colore in uno zaffiro blu
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PUREZZA E TRASPARENZA
Purezza
La purezza classifica e attribuisce un grado al
tipo e numero di inclusioni presenti in una
gemma. Come inclusioni intendiamo qualsiasi
caratteristica interna al cristallo, dalle fratture,
a piccoli cristalli, fluidi e gas inclusi al suo
interno.
Generalmente l’assenza di inclusioni è più
desiderabile e la pietra acquista valore ma
in taluni casi può aiutare nella distinzione
tra pietra naturale o sintetica oppure essere
determinante per identificare la sua origine
geografica.
Per il diamante, gli istituti gemmologici, sono
giunti ad una classificazione della purezza
molto precisa e accettata da tutti. La
classificazione del diamante viene effettuata
con una lente a 10 ingrandimenti.
Per le pietre di colore la situazione è diversa
perché ci troviamo di fronte a diverse specie
mineralogiche e quindi trovare un approccio
univoco è più difficile.
La purezza della pietra viene valutata sulla
base dell’effetto peggiorativo dell’inclusione
sulla trasmissione della luce e quindi sulla
brillantezza e bellezza della gemma.
GRADO VISIBILITA’ ad occhio nudo con vista corretta
EC
Eye-clean
La pietra appare non inclusa ad occhio nudo
SI
Slightly Included
Tipo I
Minute inclusioni difficili da vedere ad occhio nudo
Tipo II
Inclusioni minori talvolta facili da vedere ad occhio nudo
Tipo III
inclusioni facili da vedere ad occhio nudo
MI
Moderately
Included
Tipo I
Inclusioni minori talvolta facili da vedere ad occhio nudo
Tipo II
inclusioni facili da vedere ad occhio nudo
Tipo III
inclusioni evidenti ad occhio nudo
HI
Heavily included
Inclusioni abbondanti ed evidenti facilmente visibili ad occhio nudo
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Le pietre di colore sono divise in tre gruppi con
standard di purezza diversi:
tipo I: pietre che sono comunemente pure, senza
inclusioni visibili ad occhio nudo.
Include: acquamarina, berillo rosa e giallo,
tormalina verde, zircone blu, tanzanite.
tipo II: pietre che tipicamente mostrano qualche
inclusione che non ne inficia la bellezza.
Include: alessandrite, peridoti, granati, iolite,
spinelli, quarzo, zircone, corindone (escluso
rubino)e tutte le tormaline (esclusa la verde).
tipo III: pietre che sono sempre incluse a causa
della loro genesi.
Include: smeraldo, berillo rosso, rubino.
Trasparenza
La trasparenza di una gemma è il grado con cui la
luce passa attraverso il materiale gemmifero. La
trasparenza è legata alla purezza in quanto le
inclusioni all’interno della pietra possono bloccare
o deviare il passaggio della luce.
La trasparenza viene descritta usando i seguenti
termini:
trasparente: la vista degli oggetti oltre la pietra
appare nitida
semitrasparente: le immagini appaiono
leggermente distorte e sfocate
traslucido: gli oggetti sono difficilmente visibili e
le immagini distorte, la luce viene comunque
trasmessa oltre la pietra
semitraslucido: solo una piccola parte della luce
viene trasmessa oltre la pietra
opaco: non fa passare la luce
Smeraldo con molte inclusioni sulla sinistra, cristallo puro sulla destra.
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TRATTAMENTI
Trattamenti per migliorare la qualità della gemma
Sin dai tempi più antichi le pietre preziose che
non presentavano i requisiti ottimali,
caratteristici della miglior qualità, erano
sottoposte a trattamenti aventi lo scopo di
abbellirle. A dimostrazione si pensi che la
prima descrizione delle tecniche usate fu data
da Plinio il Vecchio nel suo “Historia Naturalis”.
Oggi dovrebbe essere obbligatorio
segnalare il trattamento a cui sono state
sottoposte le gemme.
Anche l’organizzazione internazionale
impegnata a regolamentare il commercio delle
pietre preziose, sottolinea la necessità della
totale trasparenza nella compravendita e nella
definizione della quantità e tipo di trattamenti
ricevuti dalla gemma.
Spesso ciò non avviene in quanto molti
commercianti pensano creerebbe diffidenza e
confusione nel cliente per qualcosa che in
realtà è molto diffuso.
Se la valutazione economica delle gemme
fosse uguale per quelle trattate e quelle non
trattate allora potrebbero aver ragione ma non
è così, la differenza di prezzo può essere
sostanziale quindi per fare un buon
investimento che non accontenti solamente
l’occhio bisogna approfondire questo
argomento.
I materiali gemmiferi che hanno subito dei
trattamenti dovrebbero essere descritti in un
certificato gemmologico secondo la
seguente nomenclatura tecnica:
riscaldati: materiali che sono stati sottoposti
solo ad un procedimento termico;
oliatioliatioliatioliati: materiali le cui fratture sono state saturate
con oli o altri liquidi oleosi incolori;
oliati con colorante: materiali le cui fratture
sono state saturate con oli o altri liquidi oleosi
colorati;
diffusi: materiali sottoposti ad un procedimento
di termodiffusione con apporto di elementi
chimici cromofori;
impregnati: materiali i cui pori sono stati
colmati con sostanze estranee non colorate;
irradiati: materiali il cui colore è stato
modificato con radiazioni non visibili o con il
bombardamento di particelle atomiche o
subatomiche;
otturati o infiltrati: materiali che hanno subìto il
riempimento di cavità con sostanze estranee
fluide incolori o colorate, che induriscono dopo
l’applicazione;
ricoperti: materiali che sono stati rivestiti
totalmente o parzialmente da sostanze
estranee;
tinti: materiali i cui pori, interstizi e fratture sono
stati colmati da sostanze coloranti.
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Uno dei trattamenti più comuni subiti dalle
pietre di colore è il riscaldamento termico.
Questo trattamento prevede il riscaldamento
ad alte temperature (fino a 3000 gradi) delle
gemme, ciò favorisce lo spostamento degli
elettroni nel reticolo cristallino e permette un
miglioramento del colore.
Questo trattamento è estremamente
comune per gli zaffiri e, in questo caso, non
ne comporta una diminuzione del prezzo ma
sicuramente
un premio per gli zaffiri totalmente naturali i
quali stanno diventando una rarità nella rarità.
Gli smeraldi sono comunemente e quasi al
99% oliati ossia trattati con semplice olio per
diminuire il negativo effetto estetico delle
fratture che in questi minerali sono quasi la
norma.
Altri trattamenti invece deprezzano la
gemma a 1 decimo del suo valore perché il
materiale originario da cui si parte per
ottenerla risulta essere veramente di
pessima qualità.
Ciò avviene spesso per i rubini, la rarità del
materiale e l’elevato costo fanno sì che anche
il materiale di scarto venga trattato per
renderlo commercializzabile.
Il trattamenti di cui sto parlando è il
riempimento delle fratture con vetro al piombo
o fondente.
Rubino prima e dopo il trattamento con il vetro al piombo
21
ORIGINE
Premettiamo che per le pietre di ottima
qualità la loro origine ha una importanza
relativa in quanto molto rare. Esemplari
provenienti da nuovi giacimenti possono
superare in bellezza anche gemme
provenienti da famose zone di estrazione.
L’origine geografica tuttavia condiziona i
prezzi di mercato per la notorietà di alcune
zone di provenienza a cui si legano i nomi
delle pietre e all’odierno esaurimento di tali
giacimenti.
Alcuni esempi:
Rubino Birmano: solamente l’1% dell’intera
produzione mondiale di rubini è da ritenersi di
qualità gemmifera ottimale, la Birmania forniva
la maggior parte di queste pietre ma dagli
anni sessanta la produzione ha subito
continui decrementi e oggi giorno la qualità
“sangue di piccione” estratta nei giacimenti
della zona è estremamente rara.
Rubini molto belli si trovano oggi in
Thailandia, Sri Lanka e in alcuni paesi Africani
ma il prezzo maggiore a parità di qualità
continua ad essere aggiudicato a quelli
Birmani.
Zaffiro del Kashmir: dagli anni 50 molte
miniere del Kashmir si sono esaurite e la
maggior parte degli zaffiri ivi in circolazione
non è di origine recente.
Le pietre provenienti da questa zona, aventi un
aspetto vellutato e tipico colore blu violetto
detto fiordaliso, comandano tutt’oggi i prezzi
maggiori per gli zaffiri blu.
Smeraldo Colombiano: In Colombia vengono
estratti ancora molti smeraldi sebbene molte
voci dicano che le miniere più famose, quella
di Muzo in primis, siano in via di esaurimento.
Il maggior pregio di questi smeraldi è dovuto
ancora per il momento alla miglior qualità del
materiale estratto rispetto alle altre fonti
mondiali.
Altre gemme indicano la loro provenienza
direttamente dal nome:
Emblematico è il caso della Tanzanite ma ciò è
dovuto al fatto che solamente in questa parte
del mondo viene estratto questo prezioso
minerale che sembra sia in via di esaurimento.
La tormalina Paraiba, sebbene sia stata
ritrovata anche in Africa (pietre di uguale
composizione mineralogica) è diventata
famosa e costosa perché fino a poco tempo fa
veniva estratta solamente in Brasile
nell’omonimo stato.
Altrettanta sorte è capitata al famoso granato
verde di tipo grossularia chiamato Tsavorite
perché estratto solamente nelle vicinanza del
parco africano Tsavor.
22
Come distinguere una pietra naturale, dalle
sue imitazioni e dai suoi “fratelli in provetta”
sintetici.
Finora abbiamo visto quali sono le
caratteristiche che una pietra preziosa deve
avere per definirsi di qualità.
Abbiamo dato per scontato che le pietre prese in
considerazione fossero naturali.
In realtà l’uomo ha tentato di imitare le pietre
naturali sin dai tempi antichi.
Il materiale prodotto dall’uomo può essere
riassunto in queste tre tipologie:
vetri colorati;
materiali compositi;
pietre sintetiche;
Sia l’uso del vetro colorato sia dei materiali
compositi non sono recenti scoperte, le prime
produzioni risalgono al tempo dei Romani.
I vetri artificiali hanno delle caratteristiche fisiche
diverse dai materiali naturali imitati e quindi ne
permettono un facile riconoscimento.
Il materiale composito è rappresentato dalle
“doppiette, triplette”. Si parla di doppietta se
l’imitazione è costituta da due parti di materiale
diverso, cementate assieme da un mastice
trasparente e tripletta, se le parti costituenti sono
tre. I materiali usati a tal fine sono i più disparati.
Esempio di Doppietta
L’ultima sfida, i prodotti sintetici
Le pietre sintetiche sono l’ultimo prodotto
dell’uomo e non sono una vera e propria
imitazione ma credo di rendere meglio l’idea
parlando di “clonazione” del materiale
naturale. Ho usato il termine clonazione
perché con il processo di sintesi in laboratorio
si possono produrre rubini, zaffiri, smeraldi e
quant’altro aventi le stesse caratteristiche
fisiche e chimiche di quelli naturali. I minerali
da cui vengono tagliate le gemme sono
prodotti in provetta, in realtà non proprio in
provetta, vengono usate della autoclavi con
temperature e pressioni altissime e processi
sofisticati.
Talvolta questi processi sono molto costosi e
ne limitano la produzione come avviene per il
diamante sintetico per il quale si preferisce
usare prodotti sintetici simili ma non esistenti
in natura come lo YAG, GGG, zirconia cubica
e moissanite sintetica.
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NATURALI O SINTETICI C’è chi paragona questi prodotti alle
vitamine: ci sono quelle naturali (che
naturalmente costano di più) e quelle non
naturali prodotte in laboratorio.
Le vitamine sintetiche e lo smeraldo sintetico
hanno la stessa struttura chimica delle loro
controparti naturali, non si possono quindi
definire semplici “imitazioni”.
I prodotti sintetici sono molto difficili da
riconoscere ma presentano delle differenze
dal naturale!
C’è ovviamente differenza tra il prodotto di
madre natura che ha speso milioni di anni a
produrre un cristallo e quello prodotto in
poche settimane dall’uomo.
I primi sintetici sono in circolazione già dal
1800.. per cui attenzione ai gioielli della
nonna!
I primi prodotti erano più facilmente
riconoscibili, oggi giorno invece ci deve far
pensare la loro perfezione ossi la produzione
di pietre troppo belle per essere vere!
Come abbiamo detto le proprietà chimico,
fisiche e ottiche dei sintetici sono simili a
quelli naturali e il loro riconoscimento è
riservato agli esperti ma possiamo comunque
darvi alcuni indizi importanti.
Considerare la rarità della gemma:
I prodotti sintetici possono essere prodotti di
qualsiasi caratura e quantità. Sospettate se le
pietre proposte sono tutte simili, di ottima
qualità e carature elevate, pietre naturali con
queste caratteristiche non sono così facili da
trovare e se si trovano sicuramente
differiscono per qualche caratteristica come il
colore, la forma, purezza etc.
Inclusioni e fratture non sono sempre
negative:
Alcuni materiali naturali sono normalmente
inclusi e fratturati. Una inclusione di un
piccolo cristallo ad es in un rubino ci può
indicare sia la sua provenienza sia la sua
genesi. L’assenza assoluta di inclusioni ci
deve far pensare soprattutto se stiamo
valutando materiali che in natura sono
normalmente inclusi come i rubini e smeraldi.
Analizzando la pietra con una lente
possiamo notare l’aspetto delle inclusioni.
Inclusioni similari tra loro, biancastre,
opache e che non cambiano colorazione
inclinando la pietra e bolle d’aria, ci devono
far pensare a un sintetico. Questo tipo di
inclusioni sono residui del materiale fondente
usato per sintetizzare il cristallo o gas
intrappolati durante il processo di crescita.
Approfittando della lente altro sintomo del
sintetico possono essere le bande di
accrescimento che si presentano come bande
curve all’interno del cristallo che attraversano
le varie faccette della gemma. Queste bande
sono dovute alla veloce crescita del cristallo
all’interno dei crogioli.
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Bellezza senza trattamenti:
Il 99% degli smeraldi naturali si presenta in
natura fratturato e incluso. La maggior parte
quindi subisce almeno il trattamento di oliatura
per rendere la pietra più brillante.
Molte pietre come zaffiri e rubini vengono
trattati diversamente e le fratture vengono
riempite con vari materiali per ridurne
l’evidenza. Il materiale sintetico non subisce
normalmente trattamenti e quindi non presenta
alcuna delle caratteristiche descritte.
Il colore delle pietre sintetiche spesso è
troppo bello per essere vero oppure si
presentano nelle colorazioni più diverse in
quanto non è difficile produrre sintetici
dalle colorazioni particolari, infatti basta
introdurre degli elementi coloranti o cromofori
studiati per la specie mineralogica da
produrre.
Cura nel particolare:
la forma, il tipo di taglio e la cura nella politura
della gemme sono altri elementi che possono
suggerirci di essere di fronte ad un sintetico.
Pietre di grossa caratura ad esempio di
smeraldo sono difficilmente disponibili nei tagli
rotondo a brillante, altrettanto vale per altre
pietre che comunemente vengono tagliate con
tagli ovali o misti. Spesso il tagliatore modifica
il taglio classico per recuperare maggior
materiale dalla pietra grezza e esaltarne il
colore, questo provoca una asimmetria nel
taglio.
I sintetici non hanno bisogno di queste
accortezze ed inoltre la politura delle
faccette della gemma non viene fatta con
altrettanta cura rispetto al naturale per cui
spesso si presentano delle imperfezioni
superficiali visibili alla lente.
Il prezzo:
Generalmente le pietre sintetiche vengono
vendute a prezzi molto alettanti e le pietre
sicuramente si presentano molto bene ma
attenzione all’affare!
Ad esempio un bel rubino sintetico, con una
bella colorazione rossa e senza inclusioni
dovrebbe costare nell’ordine di un decimo
del prezzo di una pietra naturale anche di
bellezza inferiore.
Nessun test vale la parola “naturale” su un
certificato gemmologico:
I test che un gemmologo deve fare per
distinguere una pietra naturale da una
sintetica sono molti perché spesso uno non
basta a distinguerle. Se la pietra non
presenta alcuna inclusione neanche a forti
ingrandimenti può accadere che il
gemmologo sia costretto a rimandare l’analisi
a istituti primari in possesso di macchinari
molto costosi al fine di giungere ad una
conclusione certa.
E’ per questo motivo che molti
commercianti di pietre rare preferiscono la
pietra con una microscopica inclusione
rispetto a quella totalmente pura in quanto
quella piccola inclusione è considerata
l’indizio e la prova inconfutabile della
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Per le gemme di colore non esistono listini
internazionali di riferimento a differenza del
diamante per il quale il listino Rapaport si è
affermato mondialmente e ne indica i prezzi
all’ingrosso.
Esistono comunque numerosi listini per gli
addetti ai lavori che riportano i prezzi di
mercato delle gemme più comuni.
I prezzi di mercato subiscono delle oscillazioni
dovute alla domanda, al ritrovamento di nuovi
giacimenti oppure al loro esaurimento. Per le
gemme di alta qualità, la quotazione di
mercato riporta sempre un aumento negli anni
in quanto anche il ritrovamento di nuovi
giacimenti non sopperisce alla domanda. Le
gemme di qualità inferiore invece sono più
soggette a fluttuazioni e si basano
sull’andamento del mercato dei gioielli e sulla
scoperta di nuovi trattamenti migliorativi che di
solito comportano un aumento delle pietre
commercializzabili.
Tale aumento ovviamente non modifica la
percentuale a disposizione delle pietre “top
quality” che conservano il loro fattore di rarità.
Qui di seguito potete trovare un listino
indicativo dei prezzi di mercato delle gemme
da noi trattate. Le quotazioni sono espresse
in Euro per carato, IVA esclusa e possono
subire delle oscillazioni dipendenti
dall’andamento del mercato.
Nella valutazione delle gemme da qualità
Commerciale a Eccellente sono stati presi in
considerazione i criteri di valutazione spiegati
nella guida, dal colore alla qualità del taglio e
purezza. Le pietre Eccellenti sono
caratterizzate da colori molto saturi e
caratteristici della specie presa in esame,
generalmente non incluse e con buon taglio.
La qualità scende fino a quella CommercialeCommercialeCommercialeCommerciale
nella quale sono presenti maggiori inclusioni,
tagli non perfetti e colori nella media.
Listino indicativo
LISTINI E PREZZI DI MERCATO
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Esempio di certificato gemmologico. L’origine e i trattamenti possono non essere indicati
nel caso in cui l’analisi non riscontri evidenze fisiche specifiche.
Laboratorio gemmologico. Vendita pietre preziose e gioelli personalizzati.
Via Santorre di Santarosa 48 C, 47838 Riccione (RN)
Tel.:0541 1831079 ; email: [email protected] ; www.luxedo.it