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Parrocchia Santo Stefano di San Stino di Livenza n° 49 2 dicembre 2012 STATE ATTENTI A VOI STESSI Ci sono giorni, Signore, in cui sentiamo il cuore appesantito. L’entusiasmo si va spegnendo, i doveri assil- lano pressanti, gli ostacoli sembrano insor- montabili. Tentiamo di dribblare gli avversari, dimenti- cando che anche i nemici possono diventare alleati. Ci infiliamo nei tunnel delle ubriachezze, riempiendoci di illusioni e moltiplicando le frustrazioni. Naufraghiamo tra le preoccupazioni e gli af- fanni, consumando l’energia vitale in situa- zioni eccessive ed inutili. Quanto sono moderne le tue parole, il tuo richiamo alla serenità del cuore, l’attenzione che vuoi che abbiamo per noi stessi. In realtà vuoi metterci in guardia anche quando non ci sentiamo il cuore appesantito. Quando, dissipati, non abbiamo ancora tro- vato il centro della nostra persona, il motore delle nostre azioni,la meta verso cui indiriz- zare il nostro impegno. Quando, ubriachi, continuiamo a non vedere le cose più semplici, vere ed essenziali della vita, i bisogni incombenti e nascosti di chi ci sta accanto,gli appelli inascoltati delle parti più intime di noi stessi. Quando, affannati, coniughiamo la nostra vi- ta al futuro e ci lasciamo sfuggire il presente, scordiamo di fermarci a godere e ringraziare per le cose belle, impediamo alla vita di con- segnarci l’intima pienezza che l’universo por- ta con sé. Ricordaci sempre, Signore, che la vita è un dono e non un peso, è un’occasione e non una condanna, che il tuo giogo è leggero e tu ci aiuti a portarlo. Nell’attesa della tua venuta È successo in montagna. Protagonisti, un pa- dre e un figlio adolescente, orgogliosi di aver raggiunto una cima impegnativa. Poi, nella discesa, un piede inesperto in fallo e una gamba bloccata. Il cellulare non prende e la sera s’avvicina; papà pensa che la soluzione migliore sia quella di raggiungere il rifugio e di chiamare la squadra di soccorso. “Abbi fi- ducia, ce la faremo!”. Poi, vedendo il figlio titubante e impaurito, prende la sua catenina d’oro e gliela mette tra le mani: “Io sono con te… ricorda i miei consigli e non ti accadrà nulla di male”. Gli lascia la sua giacca rossa e lo saluta con uno sguardo sicuro, che non di- menticherà mai. L’ultimo invito è: “Guarda sempre in alto”. Tanti pensieri affollano le ore più lunghe della sua vita, con un orecchio attento a decodifi- care ogni singolo rumore, della natura o dell’uomo, ogni segno che comporti un possi- bile pericolo. Ma in fondo c’è quella fiducia: nella vita, nella gente, ma soprattutto in pa- pà. Che gioia riconoscerlo, in alto, sull’elicottero che porta liberazione e salvez- za! Tutta la nostra vita è un “avvento”, l’attesa dell’incontro con un Padre che vuole conse- gnarci una vita piena, completa, eterna. Per questo le immagini sconvolgenti del Vangelo non possono spaventare chi ha fede. Gesù ha già vinto il male, e non c’è crisi o guerra o catastrofe naturale che può distruggere que- sta certezza. I suoi consigli, nei momenti bui, sono il nostro sostegno: attenzione, fiducia, interiorità e preghiera. Il tempo di Avvento è dono della Chiesa che ci ricorda che “Nessuno si salva da solo; ci si salva tutti insieme!” (P. Freire). Per questo San Paolo prega affinché il Signore faccia crescere i cristiani di Tessalonica nell’amore “tra di loro e verso tutti”. Lo stesso amore del Padre che Gesù ha incarnato per la no- stra salvezza. Canonica 0421310710; d.Emilio 33566237253458731403; d.Gino 3478782000; d.Emilio Geretto 3480069358; d. Gabriele 3406036286; Paolo 0421460338

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Parrocchia Santo Stefano

di San Stino di Livenza

n° 49 2 dicembre 2012

STATE ATTENTI A VOI STESSI

Ci sono giorni, Signore, in cui sentiamo il cuore appesantito.

L’entusiasmo si va spegnendo, i doveri assil-lano pressanti, gli ostacoli sembrano insor-montabili.

Tentiamo di dribblare gli avversari, dimenti-cando che anche i nemici possono diventare

alleati. Ci infiliamo nei tunnel delle ubriachezze,

riempiendoci di illusioni e moltiplicando le frustrazioni. Naufraghiamo tra le preoccupazioni e gli af-

fanni, consumando l’energia vitale in situa-zioni eccessive ed inutili.

Quanto sono moderne le tue parole, il tuo richiamo alla serenità del cuore, l’attenzione

che vuoi che abbiamo per noi stessi. In realtà vuoi metterci in guardia anche

quando non ci sentiamo il cuore appesantito. Quando, dissipati, non abbiamo ancora tro-

vato il centro della nostra persona, il motore delle nostre azioni,la meta verso cui indiriz-

zare il nostro impegno. Quando, ubriachi, continuiamo a non vedere

le cose più semplici, vere ed essenziali della vita, i bisogni incombenti e nascosti di chi ci

sta accanto,gli appelli inascoltati delle parti più intime di noi stessi.

Quando, affannati, coniughiamo la nostra vi-ta al futuro e ci lasciamo sfuggire il presente,

scordiamo di fermarci a godere e ringraziare per le cose belle, impediamo alla vita di con-segnarci l’intima pienezza che l’universo por-

ta con sé.

Ricordaci sempre, Signore, che la vita è un dono e non un peso, è un’occasione e non una condanna, che il tuo giogo è leggero e tu

ci aiuti a portarlo.

Nell’attesa della tua venuta

È successo in montagna. Protagonisti, un pa-dre e un figlio adolescente, orgogliosi di aver raggiunto una cima impegnativa. Poi, nella

discesa, un piede inesperto in fallo e una gamba bloccata. Il cellulare non prende e la

sera s’avvicina; papà pensa che la soluzione migliore sia quella di raggiungere il rifugio e di chiamare la squadra di soccorso. “Abbi fi-

ducia, ce la faremo!”. Poi, vedendo il figlio titubante e impaurito, prende la sua catenina

d’oro e gliela mette tra le mani: “Io sono con te… ricorda i miei consigli e non ti accadrà nulla di male”. Gli lascia la sua giacca rossa e

lo saluta con uno sguardo sicuro, che non di-menticherà mai. L’ultimo invito è: “Guarda

sempre in alto”. Tanti pensieri affollano le ore più lunghe della sua vita, con un orecchio attento a decodifi-

care ogni singolo rumore, della natura o dell’uomo, ogni segno che comporti un possi-

bile pericolo. Ma in fondo c’è quella fiducia: nella vita, nella gente, ma soprattutto in pa-pà. Che gioia riconoscerlo, in alto,

sull’elicottero che porta liberazione e salvez-za!

Tutta la nostra vita è un “avvento”, l’attesa dell’incontro con un Padre che vuole conse-gnarci una vita piena, completa, eterna. Per

questo le immagini sconvolgenti del Vangelo non possono spaventare chi ha fede. Gesù ha

già vinto il male, e non c’è crisi o guerra o catastrofe naturale che può distruggere que-sta certezza. I suoi consigli, nei momenti bui,

sono il nostro sostegno: attenzione, fiducia, interiorità e preghiera.

Il tempo di Avvento è dono della Chiesa che ci ricorda che “Nessuno si salva da solo; ci si

salva tutti insieme!” (P. Freire). Per questo San Paolo prega affinché il Signore faccia crescere i cristiani di Tessalonica nell’amore

“tra di loro e verso tutti”. Lo stesso amore del Padre che Gesù ha incarnato per la no-

stra salvezza.

Canonica 0421310710; d.Emilio 3356623725—3458731403; d.Gino 3478782000; d.Emilio Geretto 3480069358; d. Gabriele 3406036286; Paolo 0421460338

I Domenica Avvento– anno C 1a settimana del Salterio

Giornata pro Settimanale diocesano

LUNEDI’ 3 Dicembre

Ore 20.30: in Oratorio: incontro dei genito-ri dei bambini di Prima Comunione.

MARTEDI’ 4 Dicembre

Ore 20.30: in Oratorio preghiera di lode animata da Rinnovamento nello Spi-rito.

Ore 20.30 in Canonica Gruppo Bibbia.

Ore 15.30 presso “fondazione Zulianello”: S.Messa con la presenza della S.Vincenzo e dei Volontari della Sof-ferenza

GIOVEDI’ 6 Dicembre

Ore 20.30 in Cappella dell’ Oratorio: Let-tura e riflessioni sul Vangelo del-la Domenica seguente. Sono invita-ti tutti… in particolare i lettori, i mi-nistri della Comunione, gli operatori nella pastorale.

VENERDI’ 7 Dicembre Primo venerdì del mese

Ore 18.30 S. Messa prefestiva

Ore 20.30: Teatro “R. Pascutto” concerto in favore dei bambini di P. Giorgio.

SABATO 8 Dicembre

Immacolata Concezione di Maria

SS. Messe con orario festivo

Ore 9.30 S. Messa con le associazioni di volontariato

Questa set t imana le pul iz ie del la Chiesa

vengono svol te dal le volontarie di v ia

Mazzini (ri f . Segatto Terribi le Maria)

E’ tornato alla casa del Padre

Gobbo Evelino Ugo di anni 83

Domenica 9 Dicembre presso il distretto sanita-rio in via Papa Giovanni dalle 7.30 alle 11.00 sa-rà effettuata la donazione di sangue.

Si raccomanda il digiuno.

Lunedì 3 dicembre alle

ore 20.30 presso

l’Oratorio di San Stino,

incontro dei genitori

dei bambini di prima

comunione.

Sono disponibili

in sacrestia:

“L’ infanzia di Gesù”

Benedetto XVI € 17

“Tra cieLo e Terra”

Strasiotto € 10

SABATO 8 Dicembre Ore 9.30: S. Messa in Chiesa

Ore 10.45: Piazza A. Moro discorsi delle

autorità e apertura dei mercatini di

Natale, che proseguiranno anche Dome-

nica 9.12

nel 1903, ancor oggi ben in evidenza. La devozione dei parrocchiani e degli abitanti del posto coprirono ben presto le

vesti della Madonna di piccoli doni d’oro ed “ex voto” e, folle festanti la portavano in processione per le vie della

borgata nella festa del 2 agosto. Passarono gli anni, vennero tempi difficili per il sopraggiungere delle Guerre ma la

devozione non diminuì, le mamme del posto andavano a pregarla per il ritorno dei figli dalle armi donando piccoli

oracoli d’oro,ancor oggi conservati. Nel tempo venne a mancare il benefattore Bevilacqua e i suoi beni passarono

alla famiglia Liponi, e a sua volta ai 16 eredi Liponi che vendettero la vecchia casa e l’orto, ma il Capitello venne

frazionato. Il tempo e gli agenti atmosferici deteriorarono il piccolo Oratorio, allora gli abitanti del borgo ed i fedeli

parrocchiani nel 1971 si organizzarono ed in poco tempo eseguirono i lavori di manutenzione alle murature ed

incaricarono l’artista sanstinese Angelo Gonella a restaurare e ricostruire le parti mancanti del simulacro della

Vergine che il tempo aveva deteriorato, riportandolo all’ immagine originale. Il14 novembre 1971, alla presenza del

parroco mons. Bortolin si inaugurarono i lavori di restauro. Il passare degli anni (tanti), i terremoti ed il traffico delle

automobili hanno lasciato sulla Chiesetta crepe sul campanile, cedimenti alle fondazioni e distorsioni alla copertura

da rendere l’intera struttura pericolante,obbligando inoltre al silenzio le piccole campane. Nell’ottobre del 2009 un

gruppo di cittadini, sollecitati da molti fedeli, si sono riuniti in un comitato al fine di coordinare il restauro dell’intera

struttura religiosa. Il 29 aprile 2010 la proprietà all’Ufficio Catasto di Venezia, risultava dei 16 coeredi della famiglia

Liponi. Ben presto sono stati tutti interpellati per scritto sia i residenti nelle varie città d’Italia sia i residenti

all’estero; essi hanno consentito volentieri alla donazione alla Parrocchia della Chiesetta purché venga salvaguardata

l’immagine attuale e con l’affissione di una piccola targa ricordo della donazione. L’ 15.04.2011 con atto legale del

Tribunale di Portogruaro (VE) la Parrocchia ha ottenuto la proprietà necessaria per il restauro. Spinti da rinnovato

vigore, il Parroco, il Consiglio economico, il Comitato ed i tecnici incaricati hanno iniziato a riunirsi per coordinare

la pratica burocratica e i progetti. Si è ottenuto il nulla-osta dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Venezia e la

Concessione edilizia dall’Amministrazione comunale, potendo così il 7.11.2012 assegnare i lavori per un strutturale

restauro.

Facendo seguito alla comunicazione diffusa il l maggio 2011 dal Comitato promotore per il restauro del Capi-

tello, oggi abbiamo il piacere di render noto alla nostra comunità che il 7 novembre 2012 il Consiglio parroc-

chiale per gli Affari Economici, dopo concorso, ha appaltato i lavori di restauro del Capitello alla ditta Sri

SIN.COS. di San Stino. I lavori inizieranno con la bella stagione e la loro conclusione è prevista per il mese di

Maggio2013. Cogliamo l’occasione per comunicare che tramite l’attività del Comitato (tra le feste del 15 ago-

sto e le offerte dei privati cittadini) sono stati raccolti quasi € 36.000. Le spese necessarie restano confermate

sui 40.000 euro circa, come previsto. Vogliamo rinnovare i nostri ringraziamenti a tutti coloro che ci hanno

incoraggiato, a quelli che hanno lavorato in silenzio, agli artisti per la decorazione dei piatti ricordo e ai citta-

dini per le loro offerte.

Ci diamo appuntamento a Maggio per l’inaugurazione del restauro.

Il Parroco Il Comitato

nel

CENNI STORICI (dal libro “La Chiesetta del Rosario di S. Stino di Livenza” di Luigi Perissinotto) Correva l’anno 1902 quando fu demolita una modesta Chiesetta eretta a suo tem-

po, lungo la riva sinistra del Livenza, dai Frati Domenicani, allora in servizio pa-

storale in San Stino.Il compaesano Girolamo Bevilacqua, consigliere comunale,

vissuto tra il 1800 e 1900, devoto e affezionato alla piccola statua della Madonna

che si trovava nella Chiesetta demolita, chiese all’allora Parroco don Bertolo di

poter fare un Capitello per la ospitare la statua della Madonnina in terreno proprio

lungo la pubblica via Morer delle Anime, in modo che i viandanti passando po-

tessero recitare una preghiera. Il Parroco sentito il vescovo mons. F. Isola della

Diocesi di Concordia, acconsentì all’iniziativa e in poco tempo venne eretto

l’attuale Chiesetta (Capitello o Cèsiòl, nel dialetto paesano). Così la Madonnina

fu posta in una teca di vetro e mai più rimossa come da devozione e voto degli

abitanti della borgata. Sul frontespizio della Chiesetta fu installata una lastra di

marmo con scritto “Beata Vergine delle Grazie”eretta da Girolamo Bevilacqua