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Parrocchia di S. Maria d’Oleno DICEMBRE 2015 - N. 115

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Parrocchia di S. Maria d’OlenoDICEMBRE 2015 - N. 115

2 COMUNITÀ S. MARIA

Pag. 2 Sommario

Pag. 3 Auguri scomodi

Pag. 4 Si cambierà in un frutteto

Pag. 5 Si avvicinano le missioni parrocchiali

Pag. 6 Il nuovo centro Caritas è pronto ad accogliere Una comunità che sa accogliere

Pag. 7 Che cos’è il centro di primo ascolto e coinvolgimento CPAeC C’è “Dalmine accoglie” comitato per i migranti

Pag. 8-9 Donne e uomini capaci di carità Verbale del Consiglio Pastorale Vicariale del 26 settembre 2015 Verbale del Consiglio Pastorale Vicariale del 17 ottobre 2015

Pag. 10-11 45 anni e li dimostra! – Resoconto ottobre missionario 2015

Pag. 11 Giornata lavorativa

Pag. 12-13 Santo Natale

Pag. 14 Perché la vostra gioia sia piena – Incontri per le nostre comunità in occasione della festa di S. Giovanni Bosco

Pag. 15 Pranzo di Natale - Family Lab

Pag. 16 In cammino verso il sì

Pag. 17 In missione con padre Danilo

Pag. 18 “Nessuno è così alto come quando si china ad aiutare un bambino” Grazie, grazie, grazie

Pag. 19 Cinquantenni in festa - Chieri-Day

Pag. 20 Villaggio di Natale 2015

Pag. 21 Misericordia e Carità… mettiamoci in marcia! – Partiti! Perché di essi è il regno dei cieli!

Pag. 22 Alla scoperta di Gesù entrando nei vangeli La nostra prima esperienza da catechiste

Pag. 23 Sotto la guida dello spirito, per amare Cristo e la sua chiesa

Pag. 24 L’amor agl’irti colli

Pag. 25 Primi passi del gruppo giovani a Expo Milano Giornata mondiale della gioventù 2016

Pag. 26 Pellegrinaggio alla Madonna del Bosco e a Sotto il Monte Sosteniamo il nostro giornale “Comunità S. Maria”

Pag. 27 Ricordiamoci di loro

Pag. 28 Pubblicità

REDAZIONE DI“COMUNITÀ S. MARIA”

Invernici Marco - Quadri Lino

A QUESTO NUMEROHANNO COLLABORATO:

Gruppo CPAeCSegreteria vicariale

Frazzini Diego - Ferrari CristinaDynamo Camp onlusGervasoni Maurizio

Gruppo GiovaniGruppo ChierichettiGruppo Catechisti

Don Giuseppe - Don Nicola

PROPRIETÀParrocchia S. Maria d’Oleno

in Sforzatica d’Oleno

24044 Dalmine (BG)

Direttore:Don Claudio Forlani

Autorizzazione Tribunale di Bergamon. 32/86 dell’11 giugno 1986

Stampa: Tipografi a dell’Isola s.n.c.Terno d’Isola (BG)

Numeri Telefonici parrocchiali

Don Claudio Forlani ParrocoTel. 035 37.04.48 - 035 37.05.53

Don Antonio RovatiTel. 035 56.12.60

Don Giuseppe MinelliTel. 035 45.16.041

Don Nicola BreviTel. 035 56.20.28

SOMMARIO

In copertina:Acquarello di Don C. Tarantini

COMUNITÀ S. MARIA 3

Auguri scomodi

COMUNITÀ S. MARIACOMUNITÀ S. MARIA LA PAROLA DEL PARROCO 3

Si avvicina a passi veloci la festa del Natale, si avvi-cina così in fretta che nella frenesia delle cose, degli addobbi da esibire, dei doni da trovare e consegna-re, rischia di inebriare e al tempo stesso di stordire il cuore del mondo intero.Non basta la voce che si alza ogni anno dalle chiese di tutto il mondo per ricordare che Natale è un mo-mento di fede… non basta l’appello ai buoni senti-menti per ricordare che Natale è riferimento ad una nascita, alla nascita di Dio… non basta perché troppi si sono impadroniti di questa festa e, come “Erodi” del nostro tempo, cercano di uccidere il “Bambino” che nasce per impossessarsi della sua corona, della sua festa, della sua luce.

In questo scenario quasi scontato non possiamo però gettare la spugna, non possiamo cedere il passo alla logica dei tempi… Dio è entrato nel mondo perché il mondo era distratto, è entrato nella storia perché la storia aveva bisogno di una bussola… è nato a Bet-lemme perché voleva accendere la speranza nel buio della vita e noi dobbiamo gridarlo sempre al mondo, anche quando siamo una voce inascoltata nel deser-to della vita.Per gridare il senso del nostro Natale, del Natale cri-stiano, voglio donarvi le parole che un vescovo gran-de, Tonino Bello, ha scritto un anno ai fedeli della sua chiesa… mi riconosco in queste parole e le affi do a voi come “scomodo” augurio di Natale:

“Carissimi, non obbedirei al mio dovere di pastore se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo. Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla routine di calendario. Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li respinga al mittente come inde-siderati.Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di pre-ghiera, di silenzio, di coraggio.Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, � nché non avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di passaggio.Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre scalate.Maria, che trova solo nello sterco degli animali la culla dove deporre con tene-rezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie, � nché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatu-ra, l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita soppressa.Giuseppe, che nell’a� ronto di mille porte chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle vostre luminarie, � no a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla so� erenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro � gli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.Gli angeli che annunciano la pace portino ancora guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.I poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indi� erenza, vi facciano capire che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente sono tranquillanti inutili.I pastori che vegliano nella notte, “facendo la guardia al gregge”, e scrutano l’aurora, vi diano il senso della sto-ria, l’ebbrezza delle attese, il gaudio dell’abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri che è poi l’unico modo per morire ricchi.Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca la speranza”.

Don Claudio

4 COMUNITÀ S. MARIADON NICOLA

Scrivo queste righe a pochi giorni dall’inizio dell’Avvento, sapendo che le rileggeremo a ridosso del Natale. Mi accom-pagna questa frase di Dio (che, mi pare, abbia sempre le frasi migliori…) tra le molte che la li-turgia della Chiesa ci regala nel tempo prima del Natale. Scrivo queste righe nello scor-rere impetuoso di questi giorni, cercando di offrire anzitutto a me stesso una panoramica di questa prima parte del nuovo anno pastorale. L’impresa è as-sai ardua, perciò vorrei sempli-cemente raccontare alcuni pez-zi di questo puzzle, cercando di metterli insieme.Dio fa dire al profeta Isaia queste parole:“Il Libano si cambierà in un frutteto”, perché sa che questo accade quando riconosciamo “l’opera delle sue mani tra noi” (Is 29). Si possono guardare le vicen-de delle nostre comunità parrocchiali in tanti modi quanti siamo noi, ma chiediamo al Signore la gra-zia di vedere ciò che Lui sta compiendo in questa nostra storia. La grazia di cambiare prospettiva.Ad esempio: il passaggio dal valere perché siamo tanti (cosa lodevole e desiderabile da me per pri-mo), al valere perché crediamo in Cristo. Beninteso: le due cose non si escludono (seguire il Signore non è affare di pochi convinti!), ma spesso tendiamo a sovraccaricare di attese il primo parametro. Per scontarci poi con un senso di frustrazione, confron-to e rivalità. “Credete che io possa fare questo?” chiede Gesù ai due ciechi, “avvenga per voi secon-do la vostra fede!” (Mt 9). È la fede che cambia il mondo; la qualità più che la quantità.Guardando al ministero del pastore, mi rendo con-to di essere spesso “in affanno” perché per ogni fi le che si chiude sulla scrivania se ne aprono tre; ecco allora la sensazione di non “arrivare” mai a un punto fermo e al tempo stesso il Signore che ci sussurra “guarda che non sei tu che arrivi…”. Già, si cambierà in un frutteto quando neppure ce l’a-spettiamo. Bella storia. Grande fede. Occhi limpidi.Dentro l’auspicio di questo nuovo sguardo, abbia-mo iniziato questo nuovo anno del quale in queste pagine vi raccontiamo qualche parte: l’apertura

del nuovo anno pastorale con il mandato ai catechisti (le amate “veterane” e le nuove leve); i primi passi dei gruppi di cate-chismo (con la nuova organiz-zazione dei ritiri con le famiglie di tutte le classi e le attesissime uscite sul territorio che rompo-no la routine e fanno scoprire nuovi mondi); il cammino ado-lescenti intorno all’amore (che mi piace qui raccontare nella rinnovata formazione degli educatori, della quale uno dei “frutteti” più inattesi è stato il primo incontro con le famiglie dei ragazzi); quello dei giovani sul rapporto fra amore e giu-stizia; le proposte di aggrega-

zione per tutta la comunità (dalla castagnata alla gnoccata, dalle domeniche con le famiglie alla fe-sta di S. Andrea, dalla discoteca al villaggio di Na-tale, …); i chierichetti sempre in forma e gli scout che ne stanno assumendo una a S. Maria; l’attività sportiva che è ripresa con grinta (don Claudio deve offrire la pizza alle giovanissime perché hanno vin-to sei partite di fi la… l’ha promesso lui). Mi sorprende la generosità di molti che si prendo-no a cuore i nostri oratori in tutte queste proposte: ecco perciò che ogni tanto si espongono i gruppi “bel-net” (che operano nel silenzio, ma non men-tre lavorano); che compaiono gli addobbi di Natale acquistati e realizzati con gusto dai nostri ragazzi; che la contabilità sta cercando di cambiarsi sempre in un frutteto grazie all’opera di chi la cura; che i mercatini frutto del lavoro certosino di tante don-ne fanno nascere calore e generosità.“Metterci il cuore” ci ammoniva il parroco ad ot-tobre. Continuiamo a mettercelo, perché anche il male che talvolta c’è nei nostri oratori possa cam-biarsi in bene. L’oratorio è davvero accogliente solo se è anche (e non “solo”) mio. Preghiamo il Signore e sua madre Maria, all’inizio di questo anno giubilare, perché quando chiederà a noi “Credete che io possa fare questo?” pronta-mente rispondiamo “Sì, o Signore!”.

Buon Natale!Don Nicola

Si cambierà in un frutteto

L’indirizzo internet per chi volesse visitare il nostro sito Parrocchiale è:www.parrocchie.it/dalmine/santamaria

L’indirizzo di posta elettronica del Parroco è: [email protected]

COMUNITÀ S. MARIA 5COMUNITÀ S. MARIA 5MISSIONI PARROCCHIALI

Si avvicinano leMISSIONI PARROCCHIALIQualche mese fa abbiamo distribuito alla comunità un pie-ghevole dedicato alle “Missioni Popolari” che segneranno la parte centrale del nuovo anno pastorale; ci sembra im-portante riportare alla mente quelle parole e quelle indi-cazioni per aiutare il cuore di tutti a preparare e ad acco-gliere questo particolare momento di crescita e di rinascita.

Cosa sono le Missioni Parrocchiali?Le missioni parrocchiali, o missioni popolari, sono una for-ma organizzata di evangelizzazione straordinaria e perio-dica.

Perché le Missioni Parrocchiali?La missione popolare si propone di rinnovare la vita cristia-na del popolo di Dio, mediante l’esposizione e l’approfon-dimento delle principali veritàà della fede. Ma le nostre parrocchie hanno bisogno di questo? Siamo terra di mis-sione?A prima vista no, visto che tra di noi quasi tutti hanno rice-vuto il battesimo! Guardiamo però anche solo alcuni dati per farci interrogare: se quasi tutti sono battezzati solo il 20% partecipa regolarmente alla vita della comunità e alla messa domenicale!Pensiamo poi ai cambiamenti culturali di questi ultimi de-cenni: i valori cristiani non guidano più la vita e le scelte della gente; impera l’indifferenza e con essa il disimpegno nella carità e nella testimonianza.

Perché ne parliamo così presto?Perché un’esperienza così importante si prepara con il tem-po; la consuetudine prevede che si inizi un anno prima a pregare affi nché la proposta non rischi di cadere nel vuoto.

Chi sono i missionari e cosa faranno?Per quindici giorni avremo la fortuna di godere della pre-senza di un gruppo di Frati Cappuccini; visiteranno tutte le famiglie e gli ammalati, guideranno i centri di ascolto e di preghiera nelle case, pregheranno con i giovani e i ragazzi, passeranno nelle scuole e guideranno le catechesi e i dibat-titi in chiesa.

Due importanti richieste:Accoglienza per i frati e Case per gli incontriPer le missioni ospiteremo 14 frati e suore; 10 opereranno a Sant’Andrea e 4 a Santa Maria. I frati si fermeranno quindici giorni tra di noi e avremmo bisogno di alcune famiglie disposte ad accoglierli; già da ora chiediamo la disponibilità di chi potesse mettere a di-sposizione una stanza della sua abitazione per questo im-portante servizio.

Durante le Missioni si valorizzerà in particola-re la preghiera nelle case come forma nuova di incontro con il Signore da mantenere pos-sibilmente anche successivamente; chiediamo già da ora a chi ne avesse piacere la disponi-bilità di accogliere dopo cena questa speciale occasione di evangelizzazione.Il sogno dei frati è di trovare almeno 20 fami-glie a Sant’Andrea e 10 a Santa Maria!Per informazioni potete prendere contatto con i sacerdoti o con le segreterie parrocchiali.

Principali dateda ricordareDomenica 15 marzo 2015:annuncio delle Missioni da parte dei Pa-dri Francescani Cappuccini in ogni par-rocchia del comune di Dalmine.

Venerdì 18 settembre 2015:a Sant’Andrea e, poi, a Santa Maria in-contro per approfondire e preparare i gruppi di ascolto della Parola di Dio nel-le famiglie.

Sabato 13 febbraio 2016:solenne celebrazione di apertura del-le Missioni con il nostro vescovo mons. Beschi, insieme a tutte le parrocchie di Dalmine.

Da sabato 13a domenica 28 febbraio 2016:celebrazione delle Missioni.

Don Claudio

6 COMUNITÀ S. MARIACARITAS

Il nuovo Centro CARITAS è pronto ad accogliereIl 24 ottobre è stata inaugurata la nuova sede “Centro di pri-mo ascolto e coinvolgimento Caritas”. Il progetto ha preso vita grazie al lavoro delle sette parrocchie di Dalmine.Per prima cosa, per un anno, si sono impegnate a rafforzare al proprio interno le Caritas parrocchiali:“Le sette Caritas – ha spiegato don Claudio Forlani – sono il vero cuore pulsante di questo progetto. Alcuni volontari hanno anche seguito un corso di formazione con la Caritas diocesana e hanno deciso di impegnarsi per gestire il nuovo centro. Nel frattempo sono stati ristrutturati i locali dell’ex Acli di Sfor-zatica in via Dante Alighieri 11, con risorse provenienti dalla parrocchia di Sant’Andrea e dalle altre parrocchie di Dalmine ed ora abbiamo a disposizione due sale per l’ascolto, una per le riunioni e un magazzino”.Saranno circa 25 i volontari che gestiranno il centro, coordina-ti dalla responsabile Fulvia Lupini. Il centro sarà un punto di riferimento e di coordinamento per il sostegno alle diffi coltà e ai bisogni di ogni tipo donando accoglienza, informazione, orientamento e ascolto. Si è parlato anche di accoglienza e carità in una fase storica in cui il fenomeno migratorio è accentuato, le disuguaglianze in crescita e gli italiani bisognosi in costante aumento.

Tratto da “L’eco di Bergamo”di Daniele CavallI

All’inizio di ogni nuovo anno pastorale vengono presentate alla comunità le priorità e i progetti per il nuovo tempo che si apre; lo scorso anno l’opera pastorale si è concentrata sul valore della famiglia e sull’importanza di fornirle particolari opportunità di crescita e di valorizzazione. A quella scelta è seguito un lavoro di programmazione e di rifl essione che ha portato ad intensifi care e migliorare le proposte nell’ambito della pastorale famigliare e del sostegno alle famiglie stesse.Per il nuovo anno abbiamo pensato di mettere al centro della nostra azione pastorale l’impegno a far crescere il senso di co-munità prestando una particolare attenzione alla dimensione dell’Accoglienza! Il Signore Gesù è stato maestro di questa vir-tù e ci ha insegnato che dall’accoglienza nasce la vita, la gioia, l’amore, la comunità, la chiesa!In linea con questa particolare vocazione messa da Cristo nel cuore di ogni credente, c’è sembrato opportuno dedicare tem-po alla rifl essione e alla progettazione di percorsi volti ad au-mentare e migliorare l’accoglienza nei luoghi e nei tempi della comunità.La fatica di vivere l’accoglienza verso i lontani affonda le radici nella fatica di essere accoglienti nei confronti dei vicini; sia-mo certi che più impareremo a vivere l’accoglienza “ad intra” meno rimarremo con le mani in mano quando si presenta il

UNA COMUNITÀ CHE SA ACCOGLIEREbisogno di mettersi in gioco per un’accoglienza “ad extra”Per valorizzare l’accoglienza tra le mura di casa nostra abbia-mo pensato di dedicare energie e risorse per incrementare la qualità della nostra presenza in oratorio, verso gli ultimi e ver-so i lontani.Sogniamo di aumentare il senso di accoglienza del nostro ora-torio sfornando nuove proposte di aggregazione per i ragazzi e per le famiglie (animazione, merenda, laboratori, domeniche delle famiglie, family lab,…); a questo sogno uniamo la volon-tà di dare più attenzione a coloro che normalmente sono posti ai margini dei nostri gruppi o faticano ad entrarvi per motivi di disagio o di salute.Infi ne ci piacerebbe uscire dai nostri spazi educativi, per far conoscere il nostro stile e il nostro modo di operare anche a coloro che non ci hanno mai frequentato e che vivono in zone lontane o nuove del nostro quartiere.Siamo certi che aumentando lo stile di accoglienza tra noi e nelle vie del nostro quartiere risulterà più facile aprire le por-te di casa nostra anche a chi necessita di un’accoglienza più strutturata e impegnativa, perché in fuga da luoghi di guerra e di povertà.

Don Claudio

COMUNITÀ S. MARIA 7CPAeC - DALMINE ACCOGLIE

Il Centro di Primo Ascolto è una struttura voluta dalle parroc-chie di Dalmine per accogliere ed accompagnare le persone che si trovano in situazioni di disagio o di fragilità nel percor-so di soluzione dei loro problemi.Il servizio è completamente gratuito ed è gestito da volontari adeguatamente formati all’ascolto e al sostegno.Valutata la situazione gli operatori cercano di defi nire con la persona ascoltata un progetto di aiuto specifi co, sostenibile e rispettoso delle potenzialità e della dignità di ciascuno.Nell’ambito di questo progetto, quando necessario e com-patibilmente con le risorse della comunità, vengono offerti degli aiuti concreti. In ogni caso viene garantita un’ azione di orientamento e accompagnamento ai servizi e alle risorse del territorio.

Chi sono gli operatori del CPAeC?Le venti persone che formano la squadra degli operatori del centro, hanno seguito un percorso formativo di dieci incontri, seguito da stage di due o tre giorni presso alcuni CPAeC della provincia per mettere in pratica la teoria e quello si era fatto nei gruppi di lavoro durante il corso.In questi ultimi anni i parroci delle nostre sette parrocchie hanno iniziato un cammino interparrocchiale, questo ha por-tato a diversi cammini comuni e tra questi, quello di lavorare insieme su un tema importante come la “carità”. Ogni parroco ha chiesto a delle persone della propria par-rocchia la loro disponibilità ad un cammino in questo senso.

CHE COS’È ILCENTRO DI PRIMO ASCOLTOE COINVOLGIMENTO CPAeC

Sono nate le Caritas Parrocchiali ed è nato il CPAeC interpar-rocchiale. Noi operatori ci siamo conosciuti durante la formazione e durante un incontro su che cosa vuol dire fare squadra, fare equipe, ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: come è importante ascoltarci, conoscerci per poter operare tutti nel migliore dei modi. Ed è proprio questo l’impegno che ci ha visti nei mesi successivi a trovarci una volta a settimana per-ché la conoscenza tra di noi ci aiutasse al meglio nel program-mare l’apertura del centro. Certo ognuno ha le proprie idee ed è per questo che l’incontro settimanale di equipe, “è stato” “e sarà” preceduto dalla S. Messa, perché l’Eucarestia ci unisca e ci illumini sulle scelte che dovremo operare . Referente dei parroci è don Claudio, parroco di Sforzatica S. Andrea e S. Maria, coordinatrice del centro Fulvia Lupini.Le nostre comunità parrocchiali possono starci vicine in modi diversi non solo donando cibo o abiti nelle raccolte che si fanno in parrocchia, sempre molto importanti, ma qualcuno senza nemmeno saperlo, potrebbe essere una risorsa per per-sone indigenti, come ad esempio avere dei locali da poter aff-ittare a delle famiglie momentaneamente in diffi coltà, oppure facendo donazioni per aiutare delle famiglie.Tutta la comunità di Dalmine ha ricevuto nella propria casset-ta della posta il volantino del CPAeC, e proprio “Tu” potresti essere una risorsa per la comunità dove abiti.Noi ti aspettiamo.

La squadra degli operatori del CPAeC

È nato nei mesi scorsi il comitato “Dalmine accoglie”, com-posto da diverse realtà, con l’obiettivo di coordinare tutto ciò che riguarda la risposta locale al tema dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti. Si è fatto conoscere dapprima con un volantinaggio e a novembre sono cominciati una serie di incontri. “Dalmine accoglie – spiega un comunicato – è una libera espressione di associazioni, parrocchie, forze politiche e singoli cittadini, che in modo unitario hanno deciso di in-terrogarsi circa la risposta da dare alla cittadinanza sui temi dell’accoglienza e dell’integrazione. Una risposta che vuole fornire prima di tutto una corretta informazione al riguardo e che vuole quindi difendere e riconoscere, senza strumenta-lizzazioni, il lavoro costante e continuo delle tante realtà che

C’è “DALMINE ACCOGLIE”Comitato per i MigrantiUn coordinamento fra le realtà del territorio per dare una risposta ai problemi dei profughi

sono a contatto con la quotidianità dell’immigrazione”.“Come dalminesi – si legge – non possiamo più rimanere indifferenti alla crescente richiesta di aiuto e riteniamo fon-damentale gestire questa emergenza in modo strutturato e attento ai bisogni sia di chi viene accolto sia di chi accoglie. Per questo motivo abbiamo deciso di promuovere un comitato che possa servire da coordinamento per meglio incidere nella realtà dalminese. Dalmine – concludono – ha la solidarietà nel Dna da sempre: è una città aperta e accogliente in cui gli stra-nieri rappresentano quasi il 10% della popolazione. Affrontia-mo questa nuova sfi da come opportunità di crescita sociale”.

Tratto da “L’eco di Bergamo” di Daniele Cavalli

8 COMUNITÀ S. MARIAANNO PASTORALE – VERBALE C.P.V.

Donne e uomini capaci di caritàPer la celebrazione d’inizio anno pastorale, che si è svolta nella parrocchia di Sabbio il 30 settembre, è stato scelto questo passaggio dalla lettera pastorale del vescovo mons. Francesco Beschi che ha fatto avere a tutte le comunità della nostra Diocesi. È anche il messaggio fondamentale che aiuterà il Consi-glio Pastorale Vicariale durante il cammino di quest’anno.

“L’icona scelta per rappresentare il cammino di quest’anno è quella del Buon Samaritano. “Va’, e anche tu fa lo stesso” è l’indicazione fondamentale che Gesù consegna al lettore del vangelo e al discepolo che crede in Lui. Chi è il cristiano?Si tratta di una domanda dalle molte risposte. Ne evoco una che può suonare come provocazione, ma che in questo contesto mi sembra del tutto pertinente: “Il cristiano è colui che ama”.La conversazione è una trasformazione profonda che descriverei in quattro modi.Il passaggio della durezza alla tenerezza.Il passaggio dal timore all’amore.Il passaggio dal giudizio alla misericordia.Il passaggio dalle opere di misericordia ad un cuore misericordioso.Ritengo che l’itinerario che stiamo proponendo possa diventare un’occasione propizia perché le opere di misericordia plasmino la nostra mente e il nostro cuore. Se riteniamo che il vangelo e l’eucaristia siano capaci di dar forma alle nostre esistenze personali e comunitarie, tanto più coltiviamo la con-vinzione che l’esercizio della carità possa diventare una strada su cui avviene la trasformazione del cuore di pietra in cuore di carne”.

Dalla lettera pastorale 2015-2016 del Vescovo Francesco Beschi

Verbale del Consiglio Pastorale Vicarialedel 26 settembre 2015

Il primo incontro dell’anno pastorale 2015/2016 si apre come sempre con la recita dell’Ora Media, cui segue l’introduzione da parte di don Mauro, che saluta tutti i presenti e dà il benvenuto ai nuovi membri in rappresentanza delle parrocchie di Mariano e della Roncola. Introduce quindi la mattinata ricordando che in questi anni il ruolo del Consiglio Pastorale Vicariale è andato chiarendosi: compiere un discernimento pastorale per offrire alle nostre comunità strumenti adeguati per il tempo che stiamo vivendo. Quest’anno ci proponiamo di “farci prossimo” sollecitati dai grandi eventi che vivremo: Sinodo sulla famiglia, Convegno di Firenze della Chiesa italiana, Giubileo del-la Misericordia e guidati dalla lettera pastorale del vescovo “Donne e uomini capaci di carità”. La principale preoccupazione, però, non deve essere quella di compiere gesti e/o opere, ma di essere carità, vicinanza, attenzione. In questo orizzonte vogliamo analizzare quanto già siamo carità e quanto ci manca nei vari ambiti indicati dal vesco-vo. Tuttavia, non potendo fare tutto, punteremo su due di essi: lavo-ro, festa e cittadinanza, accompagnati da don Cristiano Re, direttore dell’Uffi cio per la Pastorale sociale e del lavoro della diocesi, che ci aiuterà a rileggere la lettera del vescovo su questi due aspetti. Questo lavoro si inserisce anche nella preparazione alla visita vicariale del vescovo fi ssata per il 20 aprile 2016.Don Cristiano, evidenzia subito che la carità è prima di tutto la vita stessa del cristiano e non solo l’attenzione alle situazioni di bisogno, in altre parole la nostra rifl essione si incentrerà su cosa accade nel mondo dopo aver annunciato il Vangelo e averlo celebrato. Non si tratterà solo di affrontare contenuti di ricerca pastorale e di pensiero, ma di partire anche da un livello più concreto: in particolare, dalle prospettive non rosee della Tenaris, che come Vicariato ci deve interro-gare su come non farci trovare impreparati di fronte a possibili future

scelte radicali della proprietà; bisogna perciò provare a rifl ettere su queste questioni, perché come cristiani non possiamo essere indiffe-renti, anche se magari la vicenda non ci tocca direttamente. Don Cristiano ricorda anche che papa Francesco ha affermato che oc-corre passare dai bisogni alle priorità, ovvero dalla risposta ai bisogni a fare in modo che questi non ci siano più, e che ci ha fatto la grande sorpresa del Giubileo della misericordia, che riguarda una questione fondativa della nostra fede, perché fare un atto di misericordia signifi -ca mettere in pratica il Vangelo. Si passa quindi all’icona biblica scelta per quest’anno dal vescovo, la parabola del “Buon Samaritano”, dove in essa è posta la domanda su cosa sia essenziale. Nella parabola emerge che per essere “prossimo” occorre non tirare diritto quando si vede uno nel bisogno e che il bene e la bontà non hanno confi ni (chi si ferma è il Samaritano, cioè quello che non ti aspetti); allora occorre chiedersi chi sono io e se sono “prossimo”. Don Cristiano giunge infi ne agli ambiti su cui il Consiglio è chiamato a lavorare quest’anno evidenziando che il Vangelo è fondamento an-che dell’attenzione a lavoro e cittadinanza e anche noi siamo capaci della compassione di Dio nei confronti dell’uomo; il coinvolgimento personale nei confronti dell’altro fa nascere la comunità come spazio di costruzione del bene comune (un bene più grande del mio bene personale), altrimenti trionfano individualismo e indifferenza; occorre invece passare dall’indifferenza all’essere capaci di fare la differenza.Per alcune parole è opportuno che vengano “ridette”:– lavoro e festa: occorre riscattarli da una concezione strumentale e

consumistica; in particolare, attraverso il valore della dignità della persona e del lavoro, il valore della solidarietà (lavoro in rete, di squadra, ecc.) e la forma della cooperazione; non rassegnarsi alla “necessità” di creare “scarti umani”.

COMUNITÀ S. MARIA 9VERBALE C.P.V.

Verbale del Consiglio Pastorale Vicarialedel 17 ottobre 2015

– cittadinanza: l’adesione al Vangelo impegna il cristiano alla parte-cipazione alla costruzione della città di tutti.

Alcune questioni di fondo: risveglio della coscienza cristiana rispetto alla partecipazione e capacità della nostra pastorale di intercettare la realtà.Don Cristiano conclude con alcune provocazioni per i lavori di gruppo: questi argomenti c’entrano con noi? Ci sentiamo propositori di spazi d’incontro? Quali azioni mettiamo in atto in questi ambiti rispetto ai bisogni? Ci fermiamo ai bisogni o costruiamo un pensiero in prospet-tiva? La ricaduta sociale del Vangelo è riconosciuta o sono solo “belle parole”? Nel nostro territorio esistono realtà buone in questo ambito?Dopo il lavoro dei gruppi, don Cristiano riprende alcuni spunti da que-sti lavori di gruppo: sono comprensibili perplessità e disorientamento, ma è la vita dell’uomo che è complessa; è importante avere presente la situazione, anche se non è possibile arrivare dappertutto; comun-

que è stata compresa la questione di fondo, ovvero che come cristiani dobbiamo tentare di dirci che Chiesa possiamo essere oggi; occorre consapevolezza che abbiamo già degli strumenti (magistero, azioni, ricchezze), ora occorre trovare interpretazioni e azioni trasversali che ci diano un atteggiamento di carità per affrontare ogni situazione; è molto intelligente, umano e cristiano tenere insieme pensiero e azio-ne, ma purtroppo ciò non è scontato; possiamo fare solo qualcosa, ma qualcosa possiamo fare; il percorso si snoderà partendo da una provocazione concreta, per poi dare qualche contenuto sul bene co-mune e su questioni più specifi che, per giungere a un’attenzione, a un’azione concreta; per quanto riguarda la richiesta di un incontro con istituzioni, imprenditori, sindacalisti, occorre evitare il rischio di comizi preelettorali, ponendo invece alcune richieste precise su cui chiedere un confronto vero.

Per la segreteria: Barachetti Manuel

Dopo la preghiera dell’Ora Media, don Roberto Belotti presenta Ser-gio Anesa, uno dei più stretti collaboratori di don Cristiano Re nell’uf-fi cio per la pastorale sociale e del lavoro della diocesi ed esperto della materia, che ci aiuterà a proseguire la rifl essione su lavoro - festa e cittadinanza.Il vicario don Mauro poi presenta Paolo Masoaro, componente dell’os-servatorio Stazza che ha lavorato in modo particolarmente sul tema del lavoro e che per questo motivo è stato invitato a partecipare al consiglio.Prende quindi la parola Sergio Anesa, che precisa subito di non essere un esperto, ma una persona che cerca di dare il proprio contributo alla comunità; dal 2011 è stato costituito un osservatorio di supporto all’attività dell’uffi cio per la pastorale sociale e del lavoro, composto da oltre 30 laici, con il compito di portare informazioni, fare forma-zione, raccogliere istanze e proposte da portare alla diocesi; incontri come quello di oggi hanno lo scopo di interagire con le realtà già presenti sul territorio; l’interazione avviene anche con le istituzioni; sei sono le aree tematiche coinvolte: lavoro, ambiente ed energia, giustizia e pace, sociopolitico, etica del lavoro, scuola, giovani e orien-tamento.Dopo questa breve introduzione, Anesa apre il proprio intervento ci-tando sia papa Francesco (centralità della persona) che il nostro ve-scovo (questioni in gioco: dignità della persona, futuro, sviluppo).La crisi di questi ultimi cinque anni ha determinato una profonda me-tamorfosi dell’economia, della fi nanza, del lavoro; sono emerse anche tre questioni che non favoriscono l’uscita da questa situazione: 1) culturale: evasione, corruzione, anche se vi sono pure comportamenti positivi; 2) etica: regole, leggi, scelte non sempre guidate dall’etica; 3) morale: rispetto delle regole e facilità con cui si giustifi ca ciò che accade.Nonostante ciò occorre però essere positivi, perché ci troviamo all’al-ba di un nuovo sviluppo: i primi cambiamenti nell’economia bergama-sca sono avvenuti a partire dal 2001 con l’ingresso della Cina nel WTO (Organizzazione mondiale del commercio) con effetti sulle piccole e medie imprese del settore tessile; nel 2004 sono iniziate le diffi coltà nel settore manifatturiero e l’introduzione della cassa in deroga (sot-to i 15 dipendenti); nel 2007 la crisi fi nanziaria, costata 1/5 del PIL mondiale per le misure di sostegno introdotte; infi ne, nel 2008 la crisi economica. La possibile evoluzione passa per l’internazionalizzazione

(auspicata già da don Sturzo per le imprese italiane) e la globalizza-zione (più tormentata, perché ha deviato verso la delocalizzazione, mentre manca una globalizzazione della solidarietà, con crescita della qualità della vita anche per le popolazioni più povere).Chi può guidare questo cambiamento? Negli anni ottanta si è scelto di abbandonare la struttura duale, ma questo ha comportato un in-debolimento del tessuto industriale italiano. C’è solo l’imprenditore o anche qualcun altro? In Asia stanno crescendo sia le produzioni sia i consumi, perciò è lì che occorre indirizzare le nostre produzioni, anche se questo mette in discussione le nostre modalità di lavoro.In Italia vi sono quattro squilibri: demografi co (famiglia da sostenere e questione previdenziale); debito pubblico (corresponsabilità di tutti, al di là della corruzione); territoriale (paese ingessato dall’andamento a tre velocità); generazionale (a tutti i livelli, mancanza di ricambio, di pensiero, di innovazione).In conclusione, come comunità cristiana di fronte a questi mutamenti dobbiamo cambiare atteggiamento, passando dall’accidia (anoressia del cuore, tutto mi stanca, niente mi prende, tutto è negativo) alla resi-lienza (capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita davanti alle diffi coltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza perdere la propria umanità). I punti di forza sono: notevoli depositi bancari, che possono essere messi a disposizione del setto-re produttivo, capacità di fare impresa, bassa presenza giovanile che può favorire un riassorbimento della disoccupazione, opportunità nel settore agro-turistico.Al termine Sergio Anesa ringrazia per quanto emerso nei lavori di gruppo, che gli ha consentito di prendere tante note per ulteriori ap-profondimenti; è opportuno reincontrarsi con persone che abbiano competenze specifi che e che possono ulteriormente arricchire il con-fronto; la Chiesa su questi temi c’è sempre stata (es. sciopero di Rani-ca agli inizi del novecento), ora ci sta rientrando in modo più concreto ed esponendosi maggiormente.Propone infi ne la compilazione di un questionario preparato dall’Uf-fi cio per capire come questo decennio ha cambiato comportamenti e stili di vita e orientare l’attività dell’uffi cio, delle parrocchie e delle istituzioni.

Per la segreteria: Barachetti Manuel

10 COMUNITÀ S. MARIAGRUPPO MISSIONARIO

45 anni eli dimostra!

Nani sulle spalle di giganti.

Il gruppo missionario di Santa Maria festeggia il suo quarantacinquesimo compleanno.Fondato nel 1970, all’indomani della partenza per l’Africa di Luciano Nervi, a cui il gruppo missionario di Santa Maria è intitolato, il gruppo nell’ottobre mis-sionario 2015 appena trascorso ha celebrato il suo 45° compleanno.Lo slogan che abbiamo scelto è rivolto proprio a di-mostrare nei fatti, nelle opere e nelle manifestazioni, quello che è stato fatto nei 45 anni di attività. Per una volta manchiamo di modestia, ma possiamo senz’al-tro affermare che il gruppo e la sua storia sono un patrimonio per la comunità di S. Maria.Tutto ciò però non sarebbe stato possibile dire per noi, nani oggi sulle spalle di veri giganti della fede e della missionarietà che ci permettono dall’alto della loro statura ed avendoci preceduti, di guardare lon-tano con l’orizzonte sgombro di chi sta sopra un alto monte.

Giganti a cominciare da mons. Luciano Nervi, nostro concittadino e vescovo di Mangochi, delle cui opere letterarie e fotografi che la nostra comunità ha ospitato una mostra chiusasi con un ri-cordo toccante quanto vero, arricchito dal bel video di Giovanni Fornoni che riassume, fi gura, vita e missione del nostro “Lucio”. Sarebbe però ingiusto non ricordare i presupposti storici e religiosi del gruppo e in cui affondano e si radicano le origini della missionar-ietà della nostra comunità.Parlo delle fi gure “eroiche” di suor Basilia Bertuletti e Lucia Nervi e di suor Cornelia Locatelli che partirono per la missione a cavallo tra gli anni

’20 e ’30, quando questa era una scelta assoluta e de-fi nitiva. Si partiva con la nave per altri continenti e non si tornava a casa più.Abbiamo ricordato le fi gure di queste missionarie

delle origini in occasione di un rosario missionario veramente particolare, durante il quale abbiamo af-fi dato a loro e alle persone che hanno fatto la storia recente del gruppo, le missioni nei vari continenti.Luigi, Aurora, Antonietta. E ancora Luis, Irenea... loro sono i nostri campioni, gli esempi luminosi nei misteri della Luce, i nostri quotidiani “giganti”.E parlando di giganti non possiamo dimenticare che questo è stato il primo ottobre missionario dal 1970 senza Giovanni.Caro Giovanni, dai! Ce la siamo cavata! Quanto ci hai insegnato con il tuo consiglio paziente e costante, discreto e immancabile, ci è rimasto dentro e abbia-mo cercato di metterlo in pratica al meglio.Lo spirito del gruppo missionario ne è uscito rinnova-to e arricchito. Un nuovo entusiasmo è derivato dalla consapevolezza di ciò che siamo e possiamo fare. Il gruppo non solo va avanti, ma anzi si rinnova, raccog-lie forze nuove e nuove idee.I frutti sono stati immediati, anche dal punto di vista economico e della raccolta, senza la quale non po-tremmo aiutare chi manca di tutto perché, Lucio lo diceva sempre: “Parlare di Vangelo a chi sente i morsi della fame e lotta per sopravvivere, è tempo perso”.Per la cronaca abbiamo raccolto circa 7.000 euro (v. dettaglio nel bilancio allegato) tra una cosa e l’altra; alcune donazioni ci hanno permesso di stare su livelli simili agli anni passati pur con qualche serata e torta in meno. Replicheremo a dicembre con le noci della solidarietà. Il ricavato come sempre andrà a Egidio, Carlo, i nostri missionari in attività, rispettivamente in Congo e Brasile, nonché ad integrare le altre raccolte per la missione di Mangochi.Con questo spirito ci approcciamo ad un percorso di rifl essione con cui vogliamo stimolare la comunità a rifl ettere sul tema dell’accoglienza e dell’integrazi-one, analizzate attraverso un’indagine sulle cause delle migrazioni oggi. E’ questo quello che come gruppo ci sentiamo di offrire alla comunità in occasi-one dei 45 anni di attività.Quindi attenzione alle nostre proposte di qui a Pasqua, particolarmente durante la quaresima mis-sionaria.

Diego per il gruppo missionario

Ps l’opuscolo con la storia dei 45 anni è disponibile per tutti, basta chiederlo (a noi alla segreteria della parrocchia) così come i libri e il video su mons. Lucia-no Nervi.

COMUNITÀ S. MARIA 11COMUNITÀ S. MARIACOMUNITÀ S. MARIA 11GRUPPO MISSIONARIO – GIORNATA LAVORATIVA

Anche quest’anno troverete nel bollettino parrocchiale la busta per la raccolta dell’offerta della “Giornata lavo-rativa”. Mi scalda il cuore la memoria di questa antica tradizione: i cristiani della nostra terra mettevano a disposizione una giornata di lavoro o il suo equivalente economico per i bisogni della comunità parrocchiale.La comunità di Santa Maria non naviga in prospere ac-que dal punto di vista economico; solo il contributo della festa di settembre e il lavoro delle nostre raviolaie per-mette alla comunità di guadagnare quella autonomia economica che le offerte ordinarie non permettono di acquisire.La giornata lavorativa è andata in disuso e da anni la rac-colta che la riguarda non è entusiasmante… mi permet-to però di riproporla in memoria delle tante persone che in passato hanno creduto nel principio che la comunità è di tutti e che tutti devono prendersene cura!Che bello sarebbe un giorno riuscire a coprire le spese ordinarie della comunità con questo contributo e con quello raccolto nelle messe domenicali! Ci permettereb-

RESOCONTO OTTOBRE MISSIONARIO 2015

GIORNATA LAVORATIVAbe di utilizzare gli altri fondi, quelli raccolti con il lavoro dei nostri volontari, per migliorare le nostre strutture e per potenziare la nostra attivi-tà di sostegno ai poveri e alla carità!Ringrazio già da ora chi “lavorerà un giorno” per la nostra comunità e garantisco di usare al meglio ciò che verrà messo nelle mie mani.

Con riconoscenzaDon Claudio

Descrizione Entrate

Banco vendita torte, fi ori, melee sottoscrizione € 1.196,00 Cucina € 937,00Tombola e ruote € 274,00Torte, macedonia e aperitivo € 90,00

Banco vendita torte, fi ori, mele e sottoscrizione € 1.070,00Cucina € 961,00Tombola e ruote € 294,50Torte, macedonia e aperitivo € 169,00

Banco vendita torte, fi ori, mele e sottoscrizione € 973,50Cucina € 1.414,00Tombola e ruote € 630,00Torte, macedonia e aperitivo € 113,00

Sponsor, offerte varie, vendita ravioli e varie € 974,50

TOTALE € 9.096,50

Descrizione Uscite

Materiale per confezione torte € 93,50 Mele (n. 130 casse + 10 casse Val Brembana) € 665,00Ingrediente per cucina € 1.260,00

TOTALE € 2.018,50

TOTALE NETTO € 7.078,00

GIACENZA CASSA SU c/c € 305,00

TOTALE DISPONIBILE € 7.383,00

Data

Sabato 10 ottobreDomenica 11 ottobre

Sabato 17 ottobreDomenica 18 ottobre

Sabato 24 ottobreDomenica 25 ottobre

12 COMUNITÀ S. MARIA12 COMUNITÀ S. MARIASANTO NATALE 2015

CONFESSIONI COMUNITARIELe preparazioni comunitarie saranno guidate daun sacerdote, a seguire la confessione individuale.Di seguito i giorni e gli orari programmati:

Ragazzi elementari/medievenerdì 18 dicembre ore 16,30

Giovani/adolescenti a Sabbiomartedì 22 dicembre ore 20,30

Adultimercoledì 23 dicembre ore 20,30

CONFESSIONI INDIVIDUALIGiovedì 24 dicembredalle ore 9,00 alle ore 11,00 e dalle ore 15,00 alle ore 18,00.Per le confessioni individuali saranno a disposizione i nostri sacerdoti.

NATALE DELL’ANZIANO - MERCOLEDI 16 DICEMBREOre 15,00 S. Messa per gli anziani e gli ammalati accompagnati dal gruppo Caritas. Al termine rinfresco e scambio degli auguri natalizi in oratorio.

NATALE DELLO SPORTIVOSABATO 19 DICEMBREOre 18,00 S. Messa insieme agli sportivi e dirigenti della società “U. S. Città di Dalmine”. Al termine cena in oratorio per sportivi, dirigenti e parenti.

DOMENICA 20 DICEMBRE:“CANTIAMO IL NATALE 2015”Ore 20,30 nella chiesa parrocchiale concerto di Natale: “Cantiamo il Natale 2015” con la corale S. Cecilia di Sforzatica S. Maria e l’Orchestra città di Dalmine. Dirige il M° Eugenio Fenili. Adattamenti musicali del M° Toni Scarpanti. Presenta la sig.ra Barbara Taiocchi.

VIGILIA DI NATALE - GIOVEDI 24 DICEMBREAlle ore 7,45 S. Messa.Dalle ore 18,00 il gruppo giovani passerà di casa in casa per la raccolta di Natale.Alle ore 23,15 “Veglia della notte di Natale” animata dai ragazzi di 5ª elementare.Alle ore 24,00 “S. Messa solenne della Natività” accompagnata dal coretto della comunità. Dopo la S. Messa ci sarà lo scambio degli auguri natalizi.

Santo NataleGli appuntamenti per l’intera comunità parrocchiale

COMUNITÀ S. MARIA 13COMUNITÀ S. MARIA 13SANTO NATALE 2015

GIORNO DEL SANTO NATALEVENERDI 25 DICEMBRES. Messe: ore 7,30 - ore 9,00 ore 10,45 accompagnata dal coretto della comunità ore 18,00

Ore 12,30 pranzo di Natale in oratorio organizzato dalla Caritas e da alcuni volontari per le persone povere e sole che non hanno un posto dove trascorrere il Natale.

FESTA DI S. STEFANOSABATO 26 DICEMBRES. Messe: ore 7,30 - ore 9,00 - ore 10,45 - ore 18,00.

DOMENICA 27 DICEMBRE“FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA”S. Messe: ore 7,30 - ore 9,00 - ore 10,45 - ore 18,00.

ULTIMO GIORNO DELL’ANNOGIOVEDI 31 DICEMBRES. Messe: ore 7,45 - ore 18,00 con il “Ringraziamento” al Signore e il canto del “Te Deum”.A seguire cenone di capodanno in oratorio.

FESTA DI MARIA MADRE DI DIOVENERDI 1 GENNAIO 2016“GIORNATA MONDIALE DELLA PACE”S. Messe: ore 7,30 - ore 9,00 - ore10,45 - ore 18,00.

SABATO 2 GENNAIOS. Messe: ore 7,45 - ore 18,00 prefestiva.

DOMENICA 3 GENNAIOS. Messe: ore 7,30 - ore 9,00 - ore 10,45 - ore 18,00.

MARTEDI 5 GENNAIOOre 21,00 nella sala del teatro si esibiscono i bambini e i ragazzi delle nostre comunità nel Concerto per l’Epifania: “Perché la vostra gioia sia piena”.

FESTA DELL’EPIFANIAMERCOLEDI 6 GENNAIOS. Messe: ore 7,30 - ore 9,00 - ore 10,45 - ore 18,00.

14 COMUNITÀ S. MARIACONCERTO PER L’EPIFANIA

Come tradizione siete tutti invitati a queste due serate nelle quali ci interrogheremo, con l’aiuto di persone competenti, sul vissuto dei nostri ragazzi partendo da alcune esperienze signifi cative (loro stessi sono invitati a parteciparvi).

INCONTRI PER LE NOSTRE COMUNITÀ IN OCCASIONEDELLA FESTA DI S. GIOVANNI BOSCO

1. Mercoledì 27 gennaio 2016, ore 20,30 teatro di S. Maria

Con sguardo profondo.Un’analisi delle dinamiche sociali che coinvolgono i nostri ragazzi.

Dott.ssa Isabella Lettini, assistente socialee insegnante di lettere.

2. Mercoledì 3 febbraio 2016, ore 20,30 teatro di S. Maria

Con speranza evangelica.Prospettive di rinnovamento nelle nostrecomunità. Cominciando dai giovani.

Prof. Johnny Dotti, imprenditore sociale.

COMUNITÀ S. MARIA 15PRANZO DI NATALE – FAMILY LAB

PRANZO DI NATALEAnche quest’anno il giorno di Natale, all’ora di pran-zo, il nostro oratorio aprirà le porte a un numeroso gruppo di persone che quotidianamente si rivolge alla Caritas per un pasto caldo.Non sarà solo il momento del pranzo, ma anche il pomeriggio organizzato con musica e la tradiziona-le tombola, a far vivere a questi uomini e donne il clima della festa.Un bel gruppo di volontari vive questa esperienza già da qualche anno, ma sarebbero ben contenti di condividerla con nuove persone di buona volontà… Lasciamo che il clima del Natale scaldi i nostri cuo-ri e rassereniamo chi soffre del gelo della povertà e dell’indifferenza.

Cristina

Obiettivo della proposta:

offrire alle famiglie della comunità la possibilità di sviluppare un cammino di condivisione e di crescita umana e spirituale.

Come partecipare:

contattando le segreterie (per avere un numero in-dicativo dei partecipanti) o uno dei sacerdoti o dei referenti del gruppo.

Schema della proposta:

la proposta si svilupperà con appuntamenti mensili da ottobre ad aprile in un orario indicativo che va dalle ore 18,00 alle ore 22,15:

- 18,00 – 19,00 S. messa- 19.00 – 19,30 pausa- 19,30 – 21,00 cena- 21,00 – 22,00 proposta- 22,00 – 22,15 conclusione.

Cena:

sedersi a tavola con i propri amici è sempre motivo di gioia; nei nostri incontri condivideremo un buon piatto di pasta preparato dai volontari dell’orato-rio… per il dolce ci affi diamo alle capacità culinarie di chi vorrà.

Animazione bambini:

le coppie con fi gli potranno affi darli agli animatori dell’oratorio, che organizzeranno attività e giochi.

Famiglia si diventa:

“Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante. Non fi nisce quando vi siete con-

FAMILY LAB

quistati l’un l’altro… Anzi, è proprio allora che ini-zia! Questo cammino di ogni giorno ha delle regole che si possono riassumere in queste tre parole, paro-le che ho ripetuto tante volte alle famiglie: permes-so ossia posso, grazie e scusa”.

(Papa Francesco)

Date degli incontri:

Sabato 3 ottobre a Santa Maria.Sabato 7 novembre a Sant’Andrea.Sabato 5 dicembre a Santa Maria.Sabato 9 gennaio a Sant’Andrea.Sabato 5 marzo a Santa Maria.Sabato 2 aprile a Sant’Andrea.

Per chi è la proposta:

per tutte le famiglie che vogliono fare esperienza di comunità.

Dove ci si trova:gli incontri si svolgono negli oratori delle nostre co-munità.

Parrocchie di Sforzatica

16 COMUNITÀ S. MARIACORSO FIDANZATI

Domenica 10 gennaio 2016 ore 20,30“Ci amiamo tanto da sposarci?”Maturità personale e scelta di vitaDon Giuseppe BelottiLavoro di gruppo

Sabato 16 gennaio 2016 ore 20,30“Saranno un carne sola”L’armonia di coppia tra crisi e confl itti: il perdonoDon Giuseppe BelottiLavoro di gruppo

Sabato 23 gennaio 2016 ore 19,00“Amore e fecondità nella coppia”Per una procreazione responsabileBetta e Alberto LugobonRelazione e cena insieme

Sabato 30 gennaio 2016 ore 20,30Proiezione di un fi lmLavoro di gruppo

Sabato 06 febbraio 2016 ore 20,30“Un amore unico e fedele”La morale matrimoniale cristianaDon Claudio ForlaniLavoro di gruppo

In cammino verso il SI’Raccolta adesioni all‘itinerario con prima accoglienza e conoscenza:

sabato 12 dicembre 2015 dalle ore 17,00 alle ore 20,00 e domenica 13 dicembre 2015dalle ore 10,00 alle ore 12,00 presso l’oratorio di Mariano.

Lunedì 08 febbraio 2016 ore 20,45“I nostri fi gli si sposano: timori e speranze”Speciale per genitori e suocerial teatro di Torre BoldoneRelatore don Giuseppe Belotti

Venerdì 12 febbraio 2016 ore 20,30Veglia diocesana per i fi danzatia Paderno di SeriateDiocesi. Partecipazione alla veglia

Domenica 21 febbraio 2016Presentazione di fi danzati nelle S. MesseNelle parrocchie di riferimento/provenienza

Domenica 28 febbraio 2016 ore 20,30“Aspetti giuridici e liturgici del matrimonio”Don Umberto BoschiniRelazione e lavoro in assemblea

Sabato 05 marzo 2016 ore 20,30“Sposarsi nel Signore”Il senso del matrimonio cristianoDon Cristiano PedriniLavoro di gruppo

Sabato 12 marzo 2016 ore 20,30“Vivere nella fede l’accoglienza”Testimonianza di coppiecoordinate da don Massimo FratusLavoro di gruppo

Domenica 20 marzo 2016 ore 12,00/18,00“Giornata di spiritualità e fraternità”Rifl essioni sulla spiritualità di coppiaSacerdoti di Dalmine

COMUNITÀ S. MARIA 17

Nel mese di maggio la comunità di Santa Maria ha compiuto un gesto di grande generosità organizzando una serie d’iniziative in favore di un missionario che ho particolarmente a cuore: padre Danilo Fenaroli.Con la passione dei volontari della parrocchia sono stati raccolti i soldi suffi cienti per costruire una classe di una scuola nel Camerun del Nord! Un piccolo edifi cio che permetterà ad almeno un centinaio di bambini di parte-cipare a un percorso di formazione e di emancipazione; a questa somma, che si aggirava intorno ai 5.000 euro, la mia famiglia ha aggiunto una somma equivalente per far sì che le aule scolastiche potessero raddoppiare insieme al numero di bambini da aiutare.Qualche giorno fa padre Danilo ha chiamato dal Camerun dicendo che i lavori sono iniziati e che al loro com-pletamento invierà alcune immagini alla comunità che ha sostenuto questo importante progetto.Nello scorso luglio avevamo consegnato i soldi direttamente nelle sue mani in una bella celebrazione eucaristi-ca; in quell’occasione padre Danilo aveva rivolto delle bellissime parole alla comunità, le parole che seguono. Le affi diamo alla vostra lettura come motivo di meditazione:

IN MISSIONE CON PADRE DANILO

Don Claudio

“Certamente a noi Dio sembra troppo lento, debole... ma ab-biamo la certezza che lui è in grado di sollevarci da tutte le nostre paure e allora non ci resta che orientare la nostra vita verso di lui… in fondo la fede non è altro che mettersi nelle mani di Dio… è un po’ quello che sperimenta un missionario quando viene inviato in un altro paese.Il primo impatto è sempre diffi cile: tutto è nuovo, strano... c’è tanta carica umana e spirituale, ma c’è anche la paura, la diffi denza verso ciò che non conosciamo.Mi trovo in Cameroun ormai da tanti anni; l’estremo nord è una regione povera, dove mancano le strutture più semplici, dove la gente sopravvive tra mille diffi coltà.Quando ci si ammala si pensa più facilmente alla morte che alla guarigione anche perché mancano i soldi per procurarsi le medicine, c’è scarsità di acqua, scarsi raccolti... anche l’acqua da bere è preziosa e la si deve cercare lontano dalle abitazioni.La gente e in particolare i bambini convivono con la fatica, il dolore, la morte. E come se questo non bastasse si è aggiunta la minaccia di Boko-Haram una frangia estremista islamica che semina paura, terrore e morte.Purtroppo sono migliaia le persone uccise e migliaia quelle fuggite nei campi profughi che le varie organizzazioni internazionali hanno allestito. Nonostante tutto si va avanti confi dando nel Signore: “Coraggio non temete”. In mezzo a loro sono riuscito a superare tante diffi coltà grazie alla loro attenzione, amicizia e comprensione.Da parte mia c’è stato lo sforzo di accogliere nel mio cuore questo popolo completamente diverso da me come cultura, lingua, mentalità, modo di fare. Il missionario si capisce se è con la sua gente e insieme a loro spera, lotta, soffre e progetta.Di fronte a tanta miseria non si può chiudere gli occhi e allora certe pagine del vangelo, certe frasi incidono toccando il cuore più di altre e orientano le tue scelte.La sofferenza di questa gente ti obbliga anche solo a chiederti in nome della tua fede, in nome di Gesù cosa puoi fare per loro e con loro. Sono convinto che il vangelo se non si concretizza, se non diventa vita resta una pia intenzione che non serve a nulla. Il vangelo ci dice: “Avevo fame e mi avete dato da mangiare”, in Africa questa frase non ha lo stesso valore che in Italia. E’ vero c’è fame e sete anche della parola, ma guai se ci fer-massimo lì. Ecco perché allora si organizzano cooperative, si introducono nuove colture, si formano agronomi, si scavano pozzi per cercare l’acqua, si costruiscono ospedali, scuole. Anche questo è annunciare il vangelo e dove c’è qualcuno che soffre noi per primi non possiamo tirarci indietro. Ci sono poi episodi, situazioni che danno una svolta alla tua vita missionaria: ho visto bambini abbandonati, orfani, persone incatenate perché i famigliari temevano la loro aggressività, ho visto persone abbandonate a causa della loro follia e bambini destinati a morire perché creduti posseduti dal demonio, giovani senza avvenire, persone senza speranza... CHE FARE??? In risposta a questi bisogni è nato il centro Bethleem che oggi ospita neonati ai quali è mancata la mamma durante il parto, orfani, vedove, disabili fi sici e psichici, ragazze di strada.Per i giovani sono stati realizzati laboratori di varie discipline che permettono loro di avere una speranza per l’avvenire. Bethleem signifi ca “casa del pane”: vogliamo offrire il pane della dignità, del rispetto, dell’acco-glienza, della condivisione a tutti coloro che ne sono privI”.

PADRE DANILO

18 COMUNITÀ S. MARIADYNAMO CAMP ONLUS COMUNITÀ S. MARIADYNAMO CAMP ONLUS

di cuore per come ci avete trattato, è stata una giornata bellissima e vedervi così entusiasti di contribuire alla nostra associazio-ne mi scalda il cuore e mi da altra energia per continuare ad organiz-zare eventi nella pro-vincia di Bergamo per sostenere Dynamo.

Mirko

gr� ie, gr� ie, gr� ie

COMUNITÀ S. MARIA 19CRE 2015

Anche quest’anno il 6 settembre, in occasione delle feste pa-tronali, i cinquantenni (classe ’65) hanno reso omaggio alla no-stra patrona “Madonna del Carmine”.Cinquant’anni rappresentano sicuramente un traguardo im-portante della vita, considerando l’ampiezza del periodo di tempo trascorso, durante il quale hanno fatto sicuramente del-le scelte importanti di vita e il futuro li vedrà ancora impegnati a confermare il proprio ruolo, a vivere e testimoniare i valori fondamentali della vita.E quindi cinquant’anni di vita meritano di essere ricordati e festeggiati in modo speciale, proprio come hanno fatto loro, partecipando alla solenne processione della festa patronale, accompagnando la statua della “Madonna del Carmine” per le vie del paese, una manifestazione carica di straordinaria fede e devozione.La giornata si è conclusa con un momento di condivisione all’o-ratorio.

Domenica 8 novembre i chierichetti delle due parrocchie di Sfor-zatica si sono ritrovati per la quarta manifestazione del CHIERI – DAY. Alle 15,00 presso l’oratorio di S. Andrea, dopo un momento di rifl essione e di preghiera con don Nicola, il seminarista Roberto, prendendo spunto dal “Vademecum del chierichetto”, ci ha illu-strato i riti d’introduzione alla S. Messa, cioè i gesti e i comporta-menti che i chierichetti devono seguire in sacrestia e sull’altare.Verso le 16,00 i ragazzi si sono diretti all’oratorio di S. Maria, dove si è svolta la sfi da calcistica: S. Maria contro S. Andrea. La partita, diretta dall’arbitro internazionale sig. Mattia, è stata molto emo-zionante ed entrambe le squadre si sono sfi date a suon di gol fi no all’ultimo minuto. Erano presenti testate giornalistiche interna-zionali e cronisti di fama mondiale.Il risultato fi nale è stato di 5 a 4 per S. Andrea; per i nostri chieri-chetti sembrava non avesse nessuna importanza il risultato, per-ché i loro sorrisi esprimevano solamente la gioia di aver giocato insieme e di essersi divertiti tra amici.Terminata la partita don Nicola ha invitato i ragazzi/e a un mo-mento conclusivo di preghiera.La serata è proseguita con una pizzata collettiva con le famiglie.Un ringraziamento particolare a:

- don Antonio, il mister delle squadre;- don Nicola, l’accompagnatore dei chierichetti;- don Claudio, il tifoso della curva;- e a tutti quanti hanno collaborato per la buona riuscita

della giornata.Arrivederci al prossimo CHIERI – DAY.

Maurizio

19CRE 2015

Cinquantenni in festa

Un grazie sentito di cuore a tutti loro e un arrivederci all’anno prossimo con i prossi-mi successori.

Marco

WOW!!! IL CHIERI-ESPLORATOREUN NUOVO SUPER EROE: IL CHIERI-ESPLORATORE!

MA CHI È? È UN RAGAZZO/A CURIOSO, GENEROSO, ATTENTO, SIMPATCO, PUNTUALE E UMILE.TI ASPETTIAMO LA DOMENICA MATTINA PER PROVARE LA GIOIA DI ESSERE CHIERICHETTO.

DAI!!! VIENI... TI ASPETTIAMO.Gruppo chierichetti

CHIERI – DAY

20 COMUNITÀ S. MARIAVILLAGGIO DI NATALE

VILLAGGIO DI NATALE 2015La fi tta agenda per il mese di dicembre vi propone quest’anno 3 giorni bomba a cavallo di Natale!!!

Un bellissimo villaggio di Natale vi aspetta in piazza S. Maria nei giorni 24, 25 e 26 dicembre. Tensostrut-tura riscaldata con aperitivi, con pane e salamella, musica, ballo... e poi casette con vendita lavoretti, spazio foto con babbo natale per i bimbi e sabato sera VASCOMBRICCOLAAAAAAAAAAAA unplugged!!!

COMUNITÀ S. MARIA 21CATECHESI

Anche quest’anno le catechiste e i catechisti di Sforzatica non vedevano l’ora di iniziare il proprio percorso di catechismo. Infatti il 4 ottobre nella S. Messa dei ragazzi hanno ricevuto il mandato da don Claudio e don Nicola e si sono messe subito all’opera nei vari gruppi.Il percorso è iniziato bene per tutti, le prime classi che sono uscite per dei ritiri sono la terza elementare che ha parteci-pato alla raccolta dell’uva e la produzione del vino e i ragazzi di seconda media che sono andati tutto il giorno a Sotto il Monte dove hanno ripercorso le tappe principali della vita di Papa Giovanni XXIII.Per entrambe le classi l’uscita è stata positiva e ha suscitato parecchio interesse da parte dei ragazzi.Anche per le altre classi ci sono già stati dei ritiri in oratorio che, oltre ad essere formativi, sono piacevoli incontri tra fami-glie davanti ad un buon piatto di pastasciutta!

Anche quest’anno il cammino adolescenti è riparti-to l’11 ottobre con un’uscita domenicale. Una gita-pellegrinaggio, accompagnati anche da una guida turistica, iniziata dal monastero di Astino. Poi l’in-contro con una comunità di suore, a seguire o me-glio a salire, tappa al castello di san Vigilio quindi in Cattedrale. Cena e gioco all’oratorio del seminario e conclusione alla chiesa di Valtesse.Altra uscita sabato 21 novembre: divertimento in piscina e momento libero per le vie di Città Alta.Venerdì 27 novembre una serata di dialogo, interes-sante e partecipata, con i genitori dei ragazzi, anche di quelli i cui fi gli non seguono gli incontri.Beh, però ho fatto solo della fredda e sintetica cro-naca, ci deve essere qualcos’altro!Eccome se c’è! È per me il secondo anno di quest’impegno. Da subito (nonostante i timori e l’impreparazione) mi piaceva incontrare i ragazzi e provare a “camminare” un po’ insieme cercando di essere utili in qualche modo.Da qualche mese siamo seguiti in questo da Ettore, un sociologo che ci aiuta a capire meglio i fatti e i comportamenti che viviamo insieme. Questi socio-logi sanno già quello che i ragazzi faranno senza averli mai incontrati.Anche grazie a questo aiuto mi sembra di essere un po’ più preparato e “professionale”.L’entusiasmo però è cresciuto. Nonostante anch’io spesso dica: “Non ci sono più i ragazzi di una vol-ta”, ogni giovedì sera dopo gli incontri mi ripetono: “Ma che bello poter esserci anche con questi ra-gazzi”.

Gilberto Cassinelli

È ripresa anche quest’anno l’esperienza del gruppo gio-vani, segno della cura che le nostre parrocchie nutrono per chi si affaccia da cristia-no sulla vita adulta.Desideriamo anche noi, dopo il percorso sulla voca-zione, continuare su questa strada entrando nel mondo dell’amore e mettendolo in relazione con la giustizia.L’anno diocesano della cari-tà e il Giubileo della miseri-cordia ci spingono in questa direzione. Noi raccogliamo la sfi da non per produrre un trattato, ma per ascoltare storie belle dalle quali la-sciarci interrogare.Il gruppo si incontra la do-menica sera ogni due setti-mane con proposte di vario genere.

Don Claudio,Don Nicola

Misericordia e Carità… mettiamoci in marcia!Noi catechiste siamo sempre seguite e sostenute dai nostri don che ci consigliano e cercano di risolvere i nostri problemi, ci seguono nei percorsi formativi e didattici, nonché negli in-contri interparrocchiali.Non possiamo dimenticare che quest’anno pastorale è carat-terizzato da due grandi tematiche: il Giubileo della Misericor-dia, che il Santo Padre ha aperto l’8 dicembre e il cammino diocesano sulla Carità; Misericordia e Carità… sono forse le più belle e profonde parole che qualsiasi cristiano non potrà facilmente scordare.Il cammino dell’anno si annuncia quindi carico di grandi at-tese per i nostri ragazzi, ma soprattutto per noi adulti. Met-tiamoci in marcia, perché le meraviglie di Dio sono sempre dietro l’angolo e sono sempre sorprendenti!Forza, andiamo avanti così!!!

Piera, Nadia, Eleonora

PARTITI ! Perché di essi è il regno dei cieli!

CAMMINO GIOVANI SFORZATICA2015 - 2016

22 COMUNITÀ S. MARIA

Visita alla biblioteca con la quarta elementareSabato 7 novembre ci siamo recati alla biblioteca sotterranea dei preti del S. Cuore a Bergamo, alla ricerca di alcuni importanti documenti. Una volta arrivati ci ha accolto proprio uno di questi preti, che ci ha racconta-to brevemente ciò di cui si occupano e la storia della biblioteca e così, subito dopo, siamo scesi. Che grande quantità di libri antichi! Abbiamo avuto una grande fortuna nel poterla vedere e toccare... pensate che c’erano anche libri dell’epoca del Medioevo! Abbiamo visto messali antichi, libri scritti interamente a mano e pergamene di pelle di capra. Ed è proprio nei sotterranei che abbiamo scoperto dei libri antichi davvero importanti per il nostro cammino di quarta: i Vangeli.Durante quest’anno catechistico, infatti, ne realizzeremo uno personale e capiremo con l’esperienza quanto è stata signifi cativa la vita di Gesù.

I catechisti di quarta elementare

Alla scoperta di Gesùentrando nei vangeli

LA NOSTRA PRIMA ESPERIENZA DA CATECHISTEQuest’anno ci è stato chiesto di affi ancare i catechisti di seconda elementare il sabato pomeriggio. Avendo molto piacere a stare in contatto con i bambini, abbiamo accettato questa proposta che si è trasformata in una bellissima esperienza.Durante questi mesi abbiamo aiutato i bambini a intraprendere un viaggio che li guidi all’interno della comunità e verso Dio.Questa esperienza ci sta facendo crescere e maturare, aiutandoci ad essere molto più disponibili verso la parrocchia e verso tutti! Nonostante la scuola ci impegna parecchio tra compiti, verifi che, interrogazioni ecc..., siamo riuscite a ritagliare un po’ di tempo da dedicare ai bambini delle nostre comunità.Questi bambini ci animano il sabato pomeriggio e ci trasmettono tanta gioia. Con loro creiamo un piccolo laboratorio all’interno del quale con fantasia, giochi, colori, costruiamo passo dopo passo la nostra strada nella Chiesa.Dobbiamo ammettere che questo tipo di catechismo è totalmente diverso da come lo facevamo noi da piccole, è molto più divertente e arriva dritto al punto. I bambini possono esprimere la loro personalità con disegni, scritte e tutto quello che li distingue l’uno dall’altro, nonostante tutti intra-prendano lo stesso viaggio e ciò li rende veramente felici.Direi che questa prima esperienza da catechiste è davvero molto positiva e ci aiuta anche ad essere più responsabili.

Sara Maffeis e Sofi a Vivaldo

CATECHESI

COMUNITÀ S. MARIA 23CATECHESI

Il cammino di quest’anno catechistico dei ragazzi di 2ª media, che li porterà a ricevere il sacramento della con-fermazione, ha come obiettivo generale la conoscenza del progetto di Dio, che continua nella Chiesa e in ogni cresimato grazie al dono dello Spirito Santo.La vita della prima chiesa, quella descritta negli “Atti degli apostoli”, ha costituito il punto di partenza dei nostri incontri in questi primi mesi. Con semplici attività concrete abbiamo cercato di far vivere ai ragazzi quan-to detto da Papa Francesco durante un Angelus in Piaz-za San Pietro: “La liturgia, la preghiera, l’ascolto della Parola, la celebrazione dei sacramenti, la vita fraterna di carità, non sono attività o servizi che la parrocchia dispensa e che il cristiano riceve, ma modi con cui la co-munità si manifesta e vive l’annuncio del Vangelo. È im-portante capire che l’ascolto della parola del Signore, la contemplazione, e il servizio concreto al prossimo non sono atteggiamenti contrapposti. Al contrario sono essenziali per la nostra vita cristiana; non vanno mai sepa-rati, ma vissuti in profonda unità e armonia”. Particolarmente signifi cativa per i ragazzi è stata la preparazione e la vendita di biscottini allo scopo di rac-cogliere fondi per la sistemazione della chiesina dell’oratorio di S. Andrea. I ragazzi si sono trovati il sabato sera per preparare con le loro mani (indossando guan-ti!) dei deliziosi, anche se un po’ “spiaccicati” dolcetti. La dome-nica mattina si sono alzati presto per essere pronti con il banchetto all’uscita dei fedeli dalle celebra-zioni eucaristiche. I ragazzi hanno così potuto sperimentare che la carità richiede impegno, dono di sè e nello stesso tempo ci fa parte-cipi della comunità e ci rende feli-ci (si sono, anzi, ci siamo, divertiti moltissimo!).Un’altra tappa particolarmente signifi cativa è stato il pellegrinag-gio a Sotto il Monte che domenica 22 novembre i ragazzi hanno vis-suto insieme a tutti i cresimandi delle parrocchie di Dalmine. Ab-biamo pregato, camminato, man-giato e giocato insieme, guidati dall’esempio di Papa Giovanni. Abbiamo visitato i luoghi dove lui ha vissuto, si è formato e ha visto crescere la sua vocazione; abbia-mo percorso le tappe della sua vita umile e al servizio della Chie-sa. Una grande giornata!

Elisabetta Orlando

Sotto la guida dello Spirito,per amare Cristo e la sua Chiesa

24 COMUNITÀ S. MARIACATECHESI

“Ci sono cose che l’uomo può solo contemplare e tra queste c’è quel puntino di vita nascente, motivo di sbigottimento, come il mistero della nascita. Così come l’universo, che ne sappiamo noi? E pensiamo all’amore, tutti lo abbiamo provato ma nessuno lo ha toccato, di che natura è? Da dove proviene? L’uomo si dà spiegazioni facili per chetare l’animo, ma que-sto signifi ca rinunciare ad alzare lo sguardo.” (Nek - Filippo Neviani su Avvenire).Proprio l’amore è stato il tema attorno al quale ci siamo incamminati, domenica 11 ottobre, tra i colli di Bergamo, per iniziare simbolicamente l’anno con adolescenti e giovani. Indagare il mistero dell’amore non è cosa facile, soprattutto per dei giovani in cerca del senso della vita. Il punto di partenza è il vangelo di Marco, dove l’amore è il comandamento più gran-de:Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamen-ti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele. Il Si-gnore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c’è altro comandamento più importante di questi.” (Mc 12,28-31).Come prende forma questo amore? Perché fermarsi lungo il cammino in una casa di suore? Perché l’amo-

L’AMOR AGL’IRTI COLLIre richiede di essere vissuto dall’inizio alla fi ne.Ecco cosa ci hanno detto: “Chi ci ha donato l’amore per primo? Gesù, che ci vuole bene da sempre, dall’i-nizio alla fi ne della vita”. Ognuna di noi ha vissuto dall’inizio della vita in una famiglia come le vostre, poi siamo state chiamate a ridonare quell’amore originale. Alla nascita Gesù ci dona l’amore dicen-do: “Fruttifi calo nella chiamata che io ti dono!”.Questa va scoperta, con l’orecchio e con il cuore! Ognuno di noi ha una vocazione speciale.Noi stiamo qui a dire grazie al Signore che ci hai ac-compagnato in questo tempo della vita. Siamo qua-ranta suore, qualcuna ha raggiunto i 96 anni, l’ul-tima è morta da poco, 97 anni, morta con il sorriso nonostante la malattia perché l’amore è continuo, il Signore non si stanca mai di amarci! Siamo noi che dobbiamo corrispondere a Lui, in ogni momento del-la vita.“Ricordati che ti ho donato l’amore ma non per te-nerlo per te, per donarlo agli altri!”. Ecco la gratui-tà: quello che io ricevo devo donarlo, non è più mio.Gli occhi sono lo specchio dell’anima. Non solo guar-dare i nostri occhi allo specchio, ma guardarci negli occhi. E a chi guardiamo negli occhi dobbiamo dire: “Tu sei importante per me e io sono importante per te”, perché entrambi siamo ricchi d’amore.Gesù, sulla croce, ci ha mostrato cosa signifi ca “ama-re fi no alla fi ne”, un amore che è contrassegnato dal-la sofferenza. Per chi si ama veramente, si arriva a dare anche la vita, con tutto ciò che questo signifi ca.Infi ne, l’amore di Dio: “… L’amor che move il sole e l’altre stelle…”. Un amore totale che da sempre gui-da l’universo; un amore che ci accompagna e non ci lascia mai soli.Questi sono solo alcuni degli spunti che ci accompa-gnano in quest’anno della misericordia, anno dell’a-more, anno in cui inquadrare il nostro rapporto con l’altro e con Dio.

Roberto Santini

COMUNITÀ S. MARIA 25VARIE

Primi passi del gruppo giovani a Expo Milano

26 COMUNITÀ S. MARIAVARIE COMUNITÀ S. MARIAVARIE26 COMUNITÀ S. MARIAVARIE

Il santuario e il giardino della pace: Maria Santissima e Papa Giovanni. Binomio straordinario di legame materno, affettivo e di pace interiore.Giovedì 15 ottobre, 75 persone delle due parrocchie di Sforzatica, con la guida di don Giuseppe e don Nicola, hanno vissuto un pomeriggio di vita gioiosa in comunione fraterna.Il santuario della Madonna del Bosco è costruito in cima ad una collina in riva al fi ume Adda. Nell’anno 1575 qui apparve la Madonna, su un albero di castagne, a tre pastorelli, difendendoli dai lupi. Si arriva al santuario attraverso una scalinata di 350 gradini. Questa salita, in silenzio e preghiera, ci fa capire che per arrivare a Dio ci vuole distacco dalle cose banali e sacrifi cio.A metà gradinata c’è una grande statua di Papa Giovanni che ti accoglie in abbrac-cio amorevole. Quando era seminarista, durante le vacanze estive, tutti i sabati veniva a piedi dalla sua casa natale di Sotto il Monte a questo santuario. Nell’ot-tobre del 1958, prima di andare a Roma dove lo avrebbero eletto Papa, ha voluto passare da qui per pregare la Madonna. È bello vedere questo legame fi ducioso di Papa Giovanni alla Madonna e dall’altra parte vedere come Maria Santissima ha accompagnato tutti i passi della vita straordinaria di Angelo Roncalli fi no alla sua morte. Il santuario è animato dai sacerdoti milanesi Oblati di Rho, che offrono ai pellegrini la possibilità di un momento di preghiera con il rosario, la S. Messa e le confessioni.Verso sera siamo arrivati a Sotto il Monte all’ingresso del giardino della pace. Il sole stava tramontando e c’invitava a volgere lo sguardo al cielo. Questo giardino della pace è stato realizzato accanto alla parrocchiale per offrire ai pellegrini un luogo di raccoglimento e di rifl essione sulla vita di Papa Giovanni. È un bellissimo tappeto verde di erba con una pianta d’ulivo portata da Gerusalemme; 280 barre di ferro la circondano, ricordando tutte le parrocchie bergamasche. Su queste barre i pellegrini possano incidere le loro preghiere.Il percorso è segnato da frasi di Papa Giovanni, che ricorda la sua vita dalla povertà della casa natale fi no all’elezione papale. Quindi si accede al buio della cripta, che indica il luogo della morte. Un faro illumina il crocifi sso d’avorio che il Papa teneva accanto al suo letto. Dalla morte si passa alla risurrezione attraverso l’acqua del battesimo. È questa la vicenda umana e cristiana di ciascuno di noi.Con la benedizione del Papa e il sorriso della Madonna siamo rientrati alla quotidianità della vita a Sforzatica.

Don Giuseppe

Un altro anno è trascorso e il nostro giornale, con le sue edizioni trimestrali, dimostra d’esse-re uno strumento d’informazione importante per la nostra comunità e all’altezza delle aspet-tative con le sue informazioni, articoli, immagini, ecc... Un giornale che lo sentiamo sempre più nostro, perché è realizzato da tutti noi, che rappresentiamo la comunità di S. Maria.La redazione si sente in dovere di ringraziare tutti quanti, perché per far vivere il nostro giornale, l’impegno è enorme e soprattutto ringraziamo chi lo legge, perché senza di loro, il nostro lavoro sarebbe inutile.Per il nuovo anno la redazione rinnova l’impegno di sempre, cioè quello di realizzare quattro pubblicazioni (ogni trimestre) e distribuirle a tutte le famiglie residenti nella nostra comunità (circa 800).

Ringraziamo chi ha sempre sostenuto il nostro giornale rinnovando il sostegno economico in tutti questi anni e speriamo che sia così anche quest’anno, anzi ci auguriamo di vedere aumentare il numero di chi ci vuole sostenere.

Il sostegno che chiediamo è sempre di € 15,00 per tutto l’anno (quattro numeri trimestrali).Potete versarlo in segreteria parrocchiale, oppure direttamente alla persona che vi recapita il giornale.

Ricordiamo che chi volesse collaborare con la redazione è ben accetto.Come redazione cogliamo l’occasione per porgere a tutta la comunità e a tutte le famiglie i nostri migliori auguri di Buon Natale e di Felice Anno Nuovo.

La redazione

Pellegrinaggio alla Madonna del Bosco e a Sotto il Monte

SOSTENIAMO IL NOSTRO GIORNALE “COMUNITÀ S. MARIA”

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