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Parrocchia di S. Maria d’Oleno DICEMBRE 2016 - N. 119

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Parrocchia di S. Maria d’OlenoDICEMBRE 2016 - N. 119

2 Comunità S. Maria

Pag. 2 Sommario

Pag. 3 Vi annuncio una grande gioia che sarà di tutto il popolo

Pag. 4 Conoscere per decidere

Pag. 5 Il Giubileo finisce, il suo messaggio continua!

Pag. 6 Camminare insieme nella gioia del Vangelo

Pag. 7 Incontro del Vescovo Francesco con il Consiglio Pastorale Vicariale dell’11 novembre 2016

Pag. 8 È nata la cooperativa “Sogno”

Pag. 9 Pellegrinaggi al santuario della Madonna della Gamba e a Fiobbio Preghiera - Orazione

Pag. 10-11 Verbale del Consiglio Pastorale Parrocchiale del 18 novembre 2016

Pag. 12 Santo Natale

Pag. 13 Pranzo di Natale! - Villaggio di Natale

Pag. 14 In cammino verso il sì 2017

Pag. 15 Battesimi 2017

Pag. 16-17-18 Ottobre missionario 2016

Pag. 18-19 Verbale del Consiglio Pastorale Vicariale del 15 ottobre 2016

Pag. 20 We care

Pag. 21 Tavolo sul lavoro vicariato di Dalmine Stezzano – La giornata lavorativa

Pag. 22 Pronti, partenza, … gioia!

Pag. 23 Dove ancora soffia lo Spirito

Pag. 24 Sulle tracce di noi

Pag. 25 Documenti prego!

Pag. 26 6° Chieri-Day – Canta e cammina

Pag. 27 Il nostro bollettino parrocchiale “Comunità S. Maria” – Ricordiamoci di lei

Pag. 28 Pubblicità

Redazione di“Comunità S. maRia”

Invernici Marco - Quadri Lino

a queSto numeRohanno CollaboRato:Don Nicola - Don Giuseppe

La segreteria vicarialeLa segreteria parrocchiale

Ferrari Cristina - Michela - BeatriceGruppo famiglia - Gruppo missionarioBenaglia Serenella - Facchinetti ChiaraRavasio Alessandro - Gaburri Cristina

Cristina - Loretta

PRoPRietà

Parrocchia S. Maria d’Olenoin Sforzatica d’Oleno24044 Dalmine (BG)

direttore:Don Claudio Forlani

Autorizzazione Tribunale di Bergamon. 32/86 dell’11 giugno 1986

Stampa: Tipografia dell’Isola s.n.c.Terno d’Isola (BG)

numeri telefonici parrocchiali

don Claudio Forlani ParrocoTel. 035 37.04.48 - 035 37.05.53

don antonio RovatiTel. 035 56.12.60

don Giuseppe minelliTel. 035 45.16.041

don nicola breviTel. 035 56.20.28

SOMMARIO

in copertina:acquarello di don C. tarantini

il Sommario

l’indirizzo internet per chi volesse visitare il nostro sito Parrocchiale è:www.parrocchie.it/dalmine/santamaria

l’indirizzo di posta elettronica del Parroco è: [email protected]

3Comunità S. Maria

la Parola del Parroco

Vi annuncio una grande gioiache sarà di tutto il popolo

Roma, Atene, Tiro, Sidone, Cartagine, Corinto… quante

pagine di storia sono state scritte tra le vostre mura… avete creato imperi, generato cultura, inco-ronato generali ed eroi! Eppure quando Dio ha deciso di entrare nella storia non ha mandato i suoi angeli alle vostre porte, non ha chiamato i vostri generali o i vo-stri condottieri, non ha avuto pre-dilezione per i vostri palazzi e per le vostre residenze! Ha cambiato strada, ha mandato i suoi messag-geri in una terra povera e ha posto i natali in un borgo di contadini e di pastori! Pur potendo nascere tra i ricchi, forte e potente, Dio è nato a Betlemme: piccolo, povero e sofferente!Che strano che sei Dio! La tua “geografi a” ha sconvolto e cam-biato la logica che da sempre gui-dava la storia: nascendo in una delle tante periferie del mondo an-tico hai preso tutti in contropiede scambiando l’alto con il basso, il ricco con il povero, il potente con il misero!

Tua madre aveva capito la tua lo-gica, per questo alla cugina Eli-sabetta aveva detto che tu avresti “disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, rovesciato i potenti dai troni, innalzato gli umili, ricol-mato di beni gli affamati e riman-dato i ricchi a mani vuote.

Ma cos’hai combinato Dio? Per-ché sei entrato in quella stalla da

quattro soldi? Perché non sei nato in una bella casa?Hai infastidito molti con questo tuo modo di fare: era così bello illudersi di trovare la gioia nelle cose del mondo, nelle banalità, nel potere! Chissà che disastro faresti se do-vessi nascere adesso: ti troverem-mo ad Aleppo, sotto e bombe di non si sa chi, ti troveremmo su un barcone in mezzo al Mediter-raneo, in una capanna della Sierra Leone, tra gli ostaggi di Boko Ha-ram in Nigeria, nella casa di una donna maltrattata dal marito o in una stazione delle autolinee delle nostre città!Ma perché hai cambiato la nostra geografi a dei valori e della vita?

Forse perché mentre pochi riesco-no ad arrivare in alto nella scalata della vita, tutti partono dal bas-so… e tu, nascendo in basso, hai dato a tutti, proprio a tutti, la pos-sibilità di incontrarti!Ecco perché gli angeli ti chia-mavano “EMMANUELE”, Dio con NOI, Dio con TUTTI e PER TUTTI!Aiutaci Signore a vivere un Buon Natale e a trovarti non nei nostri sogni, ma nelle periferie della no-stra vita e della vita dei nostri fra-telli!

Buon Natale !!!

Don Claudio

“Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: “Gloria a Dio nel più alto dei cielie pace in terra agli uomini che egli ama”. Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fi no a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere”.

4 Comunità S. Maria

la parola del curato

Conoscere per decidereL’estenuante impropria campa-

gna “elettorale” intorno al refe-rendum costituzionale del 4 dicem-bre mi ha fatto rifl ettere su quanto scrivo nel titolo: per decidere biso-gna conoscere.Mi chiedo poi se questa intuizione (banale per se stessa) abbia qualcosa da dire anche alle nostre comunità, alle prese con tanti cammini belli e diversi che talvolta s’incrociano e dei quali poche persone colgono il fi lo che li unisce.Perciò all’inizio dell’Avvento per me che scrivo (o alle porte del Natale quando questo numero arriverà nelle nostre case) e dopo due mesi nel nuovo anno pastorale vorrei spendere qualche parola scritta per raccontare piccoli passi che spero possano farci intravedere quel fi lo rosso e compendiare le tante parole che si odono lungo le nostre strade.Camminiamo insieme nella gioia del Vangelo è il titolo della lettera cir-colare che il nostro Vescovo, obbe-dendo all’invito del Papa a portare in ogni diocesi il succo dell’Evangelii Gaudium, ha scritto per annunciare e delineare la riforma dei vicariati e la nascita delle fraternità presbitera-li. Anche le nostre comunità hanno a loro modo raccolto questo invito declinandolo sul versante oratorio (l’equipe educativa) e su quello ca-rità (la cooperativa sociale Il sogno). Nello specifi co i cammini del post-Cresima ruotano attorno al tema dell’identità: chi siamo? L’idea ci è venuta proprio per il fatto che ci troviamo in un tempo di passag-gio e cambiamento un po’ in tutti gli oratori della bergamasca e non solo. Cambiano sì le generazioni (e qui affonda lo sforzo fecondo di rinnovare i nostri cammini di ca-techesi dell’iniziazione cristiana, come spesso raccontiamo su que-ste pagine), ma cambiano anche gli spazi, i tempi e le modalità con cui prendersi cura di loro. Nessuno di noi ha una ricetta da vendere per aggiustare ogni problema, ma la Chiesa si è sempre presa del tempo per discernere, “conoscere”, appun-

to e decidere come agire. Mi sembra che anche noi ci trovia-mo in questa fase di passaggio, tra slanci di generosità e dedizione, una partecipazione molto frammentata, una fede sempre meno necessaria e un desiderio forte di casa, ascolto, incontro, normalità. Di Dio Vero.Con gli educatori degli adolescenti ogni gruppo sta lavorando intorno all’identità: i nuovi arrivati di terza media formando il gruppo, prima e seconda intorno al tema dell’af-fettività, terza e quarta sviluppan-do il tema del servire, quinta (che da quest’anno entra a far parte di questo cammino) con la replica di Romeo e Giulietta, un percorso sul-la politica e uno sulla carità. Per la prima volta la terza media forma un unico gruppo (come già è accadu-to naturalmente per terza e quin-ta superiore) e una volta al mese ci troviamo tutti insieme per una cena fraterna (sullo spirito buono del C.R.E.…). Per tutti, la domenica sera.Anche i genitori di questi ragazzi si incontrano con noi tre volte l’anno per approfondire, grazie all’aiuto del dott. Ronzoni, la relazione con i fi -gli.Intanto gli educatori, nel cammino formativo accompagnato dal dott. Zambonardi, stanno abbozzando un progetto educativo adolescenti che possa fungere da base di riferi-

mento per chi prenderà poi il testi-mone dell’opera.Il viaggio di capodanno a Monaco sarà l’occasione, insieme alle espe-rienze estive, per rispondere con più libertà alla domanda chi siamo?Il cammino dei giovani ruota anch’esso intorno allo stesso tema, declinato nell’ottica della fraternità: sono forse io il custode di mio fratello? Nei due incontri mensili, uno è dedicato alla catechesi con Sr. Ka-tia Roncalli sul tema dell’amore (io sono ciò che amo, parafrasando…) e l’altro ad una ripresa tra noi. Al cuore del cammino riproponia-mo anche quest’anno la tre giorni a Blello per condividere gomito a gomito un pezzetto di vita e risigni-fi carlo insieme; cioè: dove va il no-stro cammino? Quale fede per un giovane oggi a Sforzatica? Quale Chiesa si offre come casa per noi? E quest’estate riproporremo il viag-gio/vacanza insieme.Tutto questo è solo parte di quello che abita quotidianamente i nostri oratori: penso anzitutto allo sport nel quale stiamo dedicando pas-sione e competenza, ai piccoli pro-getti di laboratorio con le scuole, ai ragazzi più diffi cili che ci hanno richiesto talvolta interventi “repres-sivi”, a quanto ora non ricordo e in-fi ne al mondo delle piccole e grandi celebrazioni che sono l’ossatura del nostro esistere e la carne di tutte le esperienze pastorali. Credo profon-damente che un’ora di adorazione eucaristica ogni tanto, come quella vissuta la settimana prima dell’av-vento con i giovani, ci apra il cuore alla conoscenza integrale e perciò alla liberissima decisione di servire il Signore. Siamo pochi, ma ci sia-mo.Anche quest’anno, carissimi, si ripeta il miracolo: la Parola che s’incarna irrompendo nel vuoto dell’Avvento zittisca le nostre chiac-chere per invitarci con forza: Casa di Giacobbe, venite, camminiamo nella luce del Signore! (Is. 2,5).Buon Natale!

Don Nicola

5Comunità S. Maria

Giubileo

Il Giubileo fi nisce, il suo messaggio continua!Domenica 20 novembre Papa

Francesco ha chiuso nella basi-lica di S. Pietro a Roma l’ultima Por-ta Santa di questo “Giubileo straor-dinario sulla Misericordia”. In questo “Anno Santo” le Porte Sante erano aperte in tutte le cat-tedrali delle Diocesi del mondo ed anche in tante chiese parrocchiali, santuari, ospedali, carceri…Perché tutto questo? Per far capire che il Dio della Misericordia si in-contra in tutti i luoghi dove le per-sone vivono.Ma con quale intento erano state aperte, un anno fa, le Porte? “Attra-versando la Porta Santa, ci lascere-mo abbracciare dalla misericordia di Dio e ci impegneremo a essere mise-ricordiosi con gli altri come il Padre lo è con noi”, disse Papa Francesco. Che, a differenza del passato, quan-do per attraversare la Porta Santa bisognava compiere lunghi pelle-grinaggi, ha voluto quest’anno spa-lancare Porte Sante dappertutto, in ogni angolo della terra; segno di una misericordia che andasse a cercare gli uomini ovunque, fi n sulla soglia delle loro case, e nei luoghi della persecuzione, della miseria, o della condanna. E ora che un anno è pas-sato, che centinaia di milioni di fede-li hanno attraversato quelle soglie, si è forse concluso il tempo santo vo-luto dal Papa? In realtà, se crediamo all’operare di questa grazia, questo tempo da poco cominciato dovrebbe essere come un’onda che, una volta generata, si allarga pianamente; qua-si impercettibilmente, però concreta.Se infatti quel passare per una Porta Santa contemplava il lasciarsi strin-gere e quasi vincere dalla misericor-dia di Dio, per potere poi guardare all’altro con un rigenerato sguardo, con una nuova capacità di perdono, allora almeno in molti di noi una si-lenziosa metamorfosi deve essere al-meno cominciata; un seme, almeno, deve essere spuntato. Uno sguardo al prossimo che, da giudizio e con-danna, si faccia coscienza del nostro comune male, e compassione; vecchi rancori che si sciolgano nella bene-

dizione del perdono e in un abbrac-cio. Ricevere misericordia e portarla agli altri, come acqua agli assetati; un’acqua, però, che non fi nisce mai. Quanto cambierebbe una città, se una ignota schiera di questi uomini trasformati operasse nelle sue case, scendesse nelle sue strade; quanti incancreniti nodi si scioglierebbero.Questo già accade. E, dobbiamo crederlo, sta accadendo di più: alcu-ni fra noi, non sappiamo quanti, da questo anno sono stati cambiati. Si dirà: certo, può darsi, ma la vita tor-na sempre la stessa, e piega, e disfa le buone speranze. Insomma, dopo un po’ tutto è come prima. Dopo la boccata d’aria buona dell’Anno San-to, in tanti, tantissimi, saremo i soliti. Peccatori come prima e come sem-pre. È a questa obiezione che sem-bra rispondere un concetto su cui il Papa è tornato in questi mesi, anche nell’ultimo incontro, a marzo, con la Fraternità di Comunione e Libera-zione.“Il luogo privilegiato dell’incontro con Gesù Cristo è il mio peccato. È grazie a questo abbraccio di miseri-cordia che viene voglia di rispondere e di cambiare, che può scaturire una vita diversa. La morale cristiana è la risposta commossa di fronte a una misericordia sorprendente, impreve-dibile, addirittura ingiusta secondo i criteri umani, di Uno che mi co-

nosce, conosce i miei tradimenti e mi vuo-le bene lo stesso”. Il dono delle Porte Sante non è una cosa stati-ca, è una dinamica. È l’apprendere a tornare ogni volta da Dio con i propri peccati e ad accettarne, con quei peccati nelle mani, la misericordia: una misericordia so-vrabbondante, addirittura, dice il Papa, ingiusta per gli umani criteri.Assumendo da questo stupore grato la capacità, o almeno il desiderio, di una metamorfosi: cominciare a guar-dare in un simile modo il prossimo, dal collega scostante alla moglie ina-sprita, ai nemici, alla massa incalco-labile di estranei che ci circonda, agli ultimi, a quelli che tutti respingono. La misericordia, in ultimo, è impara-re lo sguardo di Dio. E quest’anno le Porte Sante sono state migliaia e mi-gliaia, sono venute a aprirsi nella no-stra città, tra le nostre case, come do-mandando: siamo qui a un passo, la strada è breve, venite. Forse, fra tanti, molti dimenticheranno quel passag-gio, trascureranno il seme spuntato. Eppure da altri, mite, sommessa, si dovrà allargare, quell’onda. Invisibile agli occhi, come ciò che c’entra col cuore, e conta davvero.

Don Giuseppe

6 Comunità S. Maria

Lettera del Vescovo

Camminare insiemenella gioia del Vangelo

Come ogni anno il nostro Ve-scovo a settembre, iniziando

il nuovo anno pastorale, manda ai cristiani della Diocesi una lettera in cui espone il suo programma pa-storale. La lettera di quest’anno ha questo titolo: “Camminare insieme nella gioia del Vangelo”.Nel titolo sono condensate le due icone o immagini che ci accompa-gneranno: “camminare insieme” si riferisce al cammino dei due di-scepoli di Emmaus, che vanno da Gerusalemme a Emmaus e poi vi ritornano con l’entusiasmo di aver incontrato Gesù risorto (Lc. 24,13-35).Anche l’immagine che c’è espo-sta fuori dalla porta centrale della parrocchia riproduce l’incontro dei due discepoli con Gesù risorto.“Nella gioia del Vangelo” fa rife-rimento all’esortazione del Papa sull’Evangelii Gaudium. In questa esortazione del Papa, scritta all’inizio del suo ministero a Roma, è indicata l’idea precisa che il Papa ha della Chiesa e il suo de-siderio che sia applicata in tutte le parrocchie. Il contenuto della lettera del Ve-scovo è ridotto, ma è molto impor-tante per la nostra Diocesi, perché contiene due progetti che stanno a cuore al Vescovo: i nuovi Vicariati ter-ritoriali e la fraternità sacerdotale. Che cos’è il Vicariato? E’ l’insieme di alcune parrocchie che sono vici-ne in un territorio. Attualmente la Diocesi è divisa in 28 Vicariati. Il Vescovo, nelle tre visite pastorali, ha visto che i Vicariati attuali funzio-nano poco e per questo vuol cam-biarli, per essere più effi cienti. Li ridurrà a 12 e così saranno più vasti. L’idea è quella di far sentire di più la presenza della Chiesa in un ter-ritorio. Ogni Vicariato avrà il com-pito di approfondire bene questi 5

temi: lavoro, scuola, salute, famiglia, politica. Responsabile di ognuno di questi temi sarà un laico preparato e competente che cercherà di indi-viduare i problemi del territorio e di portare soluzioni. Che cosa sarà la fraternità sacerdo-tale? In questi nuovi Vicariati ci saranno tante parrocchie e tanti sacerdoti. Il Vescovo vuole che ogni sacerdote possa vivere una buona relazione con altri sacerdoti vicini. Per tanto in ogni Vicariato ci saranno 3 / 4 fraternità, che raccoglieranno in sé circa 15 sacerdoti vicini.Ogni 15 giorni questi sacerdoti si incontreranno per pregare insieme, scambiarsi i problemi, programma-re attività pastorali e mangiare in-sieme, per sentirsi più uniti.E’ un’ottima idea, speriamo che i sacerdoti la valorizzino. Già noi sa-cerdoti delle 7 parrocchie di Dalmi-ne ci incontriamo ogni giovedì a S. Giuseppe di Dalmine nella mattina-ta. Noi cercheremo di approfondire il brano di Emmaus e la lettera del Papa durante i centri di ascolto del-la parole e le catechesi per gli adulti che terremo in Avvento e in Qua-resima.

Don Giuseppe

L’icona

L’immagine evangelica che unifi ca l’orizzonte delineato dalla lettera del Papa e il percorso che ci proponia-mo è quella dei discepoli di Emmaus.

“La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salva-re da Lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isola-mento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioa”(EG1)

In queste parole che aprono la lette-ra del Papa, ritroviamo in sintesi l’e-sperienza dei discepoli di Emmaus e la narrazione di ciò che avviene nell’esistenza di una donna e di un uomo che si aprono al Vangelo.

Vescovo Francesco

La lettera del nostro Vescovo alla Diocesi

7Comunità S. Maria

Incontro del Vescovo con il C.P.V.

incontro del Vescovo Francesco con ilConsiglio Pastorale Vicariale dell’11 novembre 2016

Il vicario don Mauro introdu-ce la serata, che s’inserisce nel

confronto avviato dal vescovo con i Vicariati nella prospettiva di una loro riforma, ringraziando sia il vescovo Francesco per l’attenzio-ne verso il nostro Vicariato, sia i numerosi presenti all’incontro, presenza che testimonia passione e sensibilità per questa esperienza di Chiesa.Dopo un breve momento di pre-ghiera, prende la parola il vescovo che saluta e ringrazia per la ri-sposta all’invito a condividere un itinerario/progetto che va a toc-care quella forma della vita della Chiesa sul territorio che prende il nome di Vicariato: la condivi-sione è proprio l’aspetto più im-portante di questo percorso, che sarà guidato per quest’anno da tre schede di lavoro, alle quali se ne aggiungeranno due per i preti sul-le fraternità presbiterali. Il vescovo intende accompagnare il cammino di tutti i 28 vicariati attraverso in-contri come quello di stasera, che si colloca all’inizio del percorso; fra un anno ve ne sarà un altro e si ana-lizzeranno i risultati e si vedrà come proseguire. La rifl essione proposta del vescovo è quindi stata scandita da alcune domande.Cos’è il Vicariato territoriale? Viene mantenuto il nome Vicariato, ma si allargano i confi ni attuali per ridur-ne il numero. Il Consiglio Presbite-rale Vicariale e il Consiglio Pastorale Vicariale, quest’ultimo peraltro non istituito in circa la metà degli attuali Vicariati, concludono la loro mis-sione per lasciare il posto ad un uni-co Consiglio Pastorale Territoriale presieduto dal vicario territoriale. Attualmente viene eletto da tutti i presbiteri e nominato dal vescovo, mentre nell’attuale ipotesi di lavo-ro verrebbe nominato direttamente dal vescovo. Del nuovo Consiglio farebbero parte inoltre i cinque re-

sponsabili laici degli ambiti defi niti dal Convegno della Chiesa italiana a Verona (amore e relazioni; lavoro e festa; fragilità umane; tradizione ed educazione; cittadinanza e politica), un rappresentante per parrocchia e i moderatori delle fraternità pre-sbiterali (considerato che nei nuovi Vicariati, di maggiori dimensioni, i preti potrebbero essere circa 60/70, si potrebbero costituire 3 fraterni-tà di circa 20 presbiteri, che conti-nuerebbero a vivere nelle rispettive parrocchie, ma costruendo tra loro delle relazioni attraverso una serie di appuntamenti per favorire la fa-miliarità); inoltre i moderatori con il vicario costituirebbero la giunta presbiterale vicariale.Perché tutto questo? Sicuramen-te fatiche e debolezze ci saranno anche dopo la riforma, ma essa è un’opportunità per rilanciare que-sta forma di Chiesa partendo dalla sua vocazione al territorio e per re-agire al ripiegamento in atto all’in-terno della comunità cristiana; la vocazione territoriale implica che il

territorio va preso in seria consi-derazione, non solo nella dimen-sione territoriale-istituzionale, ma anche come espressione con-creta dei mondi vitali (imprese, associazioni, servizi organizzati, ecc.) in cui le persone si muo-vono. Il territorio ci interpella, ci sono tante questioni aperte, a partire da sanità e scuola, ma noi ci siamo chiusi all’interno; inve-ce, su queste questioni si gioca la vocazione laicale e ogni laico ha delle competenze da spendere; si è puntato principalmente sull’al-largare la ministerialità dei laici all’interno della Chiesa, ma oc-corre che abbia invece maggior spazio quella vissuta come laico nella società, che rappresenta una concreta declinazione della missione della Chiesa di annun-ciare il Vangelo.Quando? Ci siamo dati due anni

per rifl ettere, lavorare, discutere la proposta e poi a settembre 2018 si vedrà cosa partirà.Dove? Sul territorio degli attuali Vicariati, ma anche in Curia, la cui organizzazione dovrà prendere le misure rispetto ai nuovi Vicariati: la riforma porterà a ridisegnare anche il volto della Diocesi.Le schede che accompagnano il percorso propongono prima del materiale di rifl essione e poi nell’ul-tima facciata degli interrogativi su cui lavorare.Terminato l’intervento del vescovo si è aperto lo spazio per osservazioni e domande.Don Cristiano Re interviene ricor-dando che lo scorso anno il Consi-glio Pastorale Vicariale ha fatto un bel percorso su lavoro e cittadinan-za e alcune istanze sono confl uite nel documento presentato al vesco-vo in occasione della visita vicariale; quel percorso è coerente con la pro-posta che ci fa ora il vescovo.

La segreteria vicariale

8 Comunità S. Maria

Cooperativa Sogno

Il progetto della Cooperativa “So-gno” nasce dal cuore e dal cam-

mino delle comunità di Sforzatica S. Maria, di Sforzatica S. Andrea e dalla collaborazione con quella di Predore. Dopo un lavoro di preparazione e di rifl essione la cooperativa ha mosso i primi passi gestendo il frutteto sociale di via Glicine e ri-strutturando la casa di via Nullo nella quale ha stabilito la sua sede e i suoi laboratori.La Cooperativa “Sogno” è una co-operativa sociale di tipo B nata il 16 settembre 2016; si propone di so-stenere ed accompagnare persone in situazione di disagio (psicologi-co, relazionale, lavorativo, …) attra-verso attività lavorative e momenti di socializzazione ed aggregazione.Nella sobrietà dello stile che si è imposta la cooperativa “sogna” di diventare: • risposta concreta ai bisogni di

coloro che vivono situazioni di disagio o di svantaggio;

• opportunità per valorizzare lecompetenze e i talenti di alcuni membri della comunità;

• provocazionepercolorochevi-vono una fede ingrigita e lonta-na dalla dimensione della carità.

Il nome: SognoIl cristiano è per vocazione un so-gnatore: egli vive nella storia con il compito di realizzare il progetto d’amore che Dio ha per le sue crea-ture. Amare, prendersi cura del fra-tello, tendere la mano, cambiare le cose, … sono gesti che un credente pone quotidianamente all’inter-no della storia per renderla un po’ più simile a come Dio l’ha pensata. L’uomo è il sogno di Dio!Martin Luther King, riprendendo le parole di Isaia, parlava alle folle facendo riferimento al sogno di un mondo diverso… e ripeteva insi-stentemente: “Io ho un sogno!”.La nostra cooperativa ha l’ambizio-ne di “sognare” per offrire a chi la incontrerà opportunità di vita bel-la! Con lo stile di Dio “sogniamo” che il cielo e la terra possano sem-pre più incontrarsi!

Il logo: l’Asino che volaNegli anni 70 in un quartiere di-sagiato di Roma gli abitanti colo-rarono i muri delle loro case con simpatici murales; tra questi com-pariva spesso anche il disegno di un “Asino che vola”; in esso era-no degnamente rappresentate le aspettative di una riscossa sociale possibile. L’asino volante era il sim-bolo dell’utopia realizzabile, quella ricerca di una realtà migliore anche se apparentemente impossibile da raggiungere.Con il cuore tutto si può realizzare, anche l’impossibile!

Le attivitàdella cooperativalaboratorio agricolo:— coltivazione di alberi da frutto

ed erbe aromatiche— allevamento di animali da cor-

tile e di apilaboratorio alimentare:— produzione di marmellate e

conserve

— produzione di generi alimen-tari di diverso tipo ottenuti dai prodotti del laboratorio agri-colo

laboratorio giardinaggio, traslochie piccole manutenzioni:— gestione e pulizia di giardini e

parchi— attività di sgombero di locali e

magazzinilaboratorio didattico:— percorsi didattici di avvicina-

mento al territorio e alla natura— percorsi didattici di riscoperta

del valore della terra.

Il negozioLa cooperativa commercializza i prodotti realizzati nei laboratori nel piccolo negozio posto nella sede di via Nullo 1,

aperto dal lunedì al sabatodalle 9.00 alle 12.00

e dalle 14.00 alle 17.00.

Don Claudio

È nata la Cooperativa “Sogno”

9Comunità S. Maria

Pellegrinaggi

Pellegrinaggi al Santuario dellamadonna della Gamba e a Fiobbio

FiobbioÈ il paese della Beata Pierina Moro-sini.Il parroco di Fiobbio, don Michelan-gelo Finazzi, è stato molto bravo nel descrivere l’itinerario umano e spiri-tuale della Beata Pierina. Ha iniziato dal fonte battesimale fino all’illustra-zione del grande quadro esposto a Roma in occasione della sua Beatifi-cazione nel 1987. Siamo rimasti in-cantati nell’ascoltare la vita semplice, ma ricca di amore, vissuta da Pierina Morosini: impegno in casa per aiutare la mamma e i fratelli, lavoro assiduo ad Albino con un’ora di cammino a piedi, servizio in parrocchia, zelatrice del seminario…Sotto l’altare maggiore c’è l’urna artistica che conserva le spoglie della Beata. Un piccolo museo raccoglie gli oggetti più cari di Pierina e i suoi appunti sul suo cammino spirituale, fino al martirio, avvenuto lungo il sentiero di ritorno dal lavoro il 6 aprile 1957.

Don Giuseppe

È diventato un appuntamento desiderato il pellegrinaggio di ottobre, come quello di primavera. Infatti 90 persone delle

due parrocchie mercoledì 19 ottobre hanno vissuto un momento di riflessione e di condivisione fraterna. Quasi tutti sono rimasti meravigliati nel vedere per la prima volta la bellezza del Santuario di Desenzano d’Albino.Era bello contemplare le statue artistiche, opera dello scultore Fantoni, che rappresentano la Madonna curvata a curare la pia-ga mortale della ragazza Venturina e accanto due angeli con le candele. Siccome eravamo nell’anno Santo del Giubileo della Misericor-dia, abbiamo capito, sperimentato come Dio nel suo amore mise-ricordioso si china su di noi per curare le nostre piaghe. L’amore di Dio arriva a noi attraverso la Madonna, i santi e le persone vicine a noi. Ognuno di noi ha le sue ferite corporali o spirituali e tutti desideriamo di sperimentare la misericordia di Dio.

ORAZIONE

O Padre, che hai coronatocon la gloria del martirioil gioioso spirito di servizioe la coerenza cristiana dellavergine Pierina Morosini,donaci, per sua intercessione,la sapienza del tuo Spiritoperché, come lei, sappiamocomportarci nella vita di ognigiorno da veri discepoli diCristo.Egli è Dio e vive e regna con te,nell’unità dello Spirito Santo,per tutti i secoli dei secoli.

Beata Pierina Morosini,prega per noi

PREGHIERAMadonna della Gamba

O Madonna del miracolo,qui apparsa per confortare una povera giovinettae risanarla da malattia incurabile ad una gamba:sii il nostro conforto nelle tribolazioni,il nostro soccorso nei bisogni,il nostro sollievo e la nostra salute nelle infermitàe soprattutto la nostra guida sulla via delle virtù,affinché, seguendo i Tuoi esempie sorretti dal Tuo aiuto, possiamo fuggire il male,operare il bene,santificare e salvare l’anima nostra.

10 Comunità S. Maria

Consiglio Pastorale Parrocchiale

Verbale del Consiglio Pastorale ParrocchialeDeL 18 NOVeMBRe 2016

Presenti:

Sacerdoti: don Claudio, don Giu-seppe, don Antonio, don Nicola.

Rappresentanti dei gruppi: Adria-no P., Aldo S., Cesare S., Diego F., Daniele C., Edoardo A., Emidio R., Fabrizio F., G.Carlo D., Virgilio F., Gianni P., Luisa M., Marco I., Ma-rilisa C., Maurizio G., Mirco A., Maurizio M., Paolo A..

Ordine del giorno:1. Presentazione del progetto dio-

cesano sui nuovi vicariati e sulle fraternità sacerdotali.

2. Programmazione dell’avvento e del tempo di Natale.

3. Comunicazione sullo sviluppo del percorso sulle priorità pa-storali scelte dalla comunità.

Verbale:In questa serata don Claudio invi-ta Marco, nostro rappresentante al Consiglio Pastorale Vicariale e don Giuseppe, a presentare il progetto dei nuovi vicariati ed ad illustrarci su quelle che saranno le future uni-tà pastorali.Il Vescovo dopo aver visitato le no-stre comunità ha sentito l’esigenza di una riforma per dare nuovo slan-cio ai vicariati e la necessità di creare delle “fraternità sacerdotali”.

Marco: “Attualmente i Vicariati sono 28 in fu-turo si manterrà il nome Vicariato, ma si allargheranno i confini attuali per ridur-ne il numero. Il Consiglio Presbiterale Vi-cariale e il Consiglio Pastorale Vicariale, concludono la loro missione per lasciare il posto ad un unico Consiglio Pastorale Territoriale presieduto dal vicario terri-toriale nominato direttamente dal vesco-vo. Del nuovo Consiglio farebbero parte inoltre i cinque responsabili laici degli ambiti definiti dal Convegno della Chie-sa italiana a Verona (amore e relazioni; lavoro e festa; fragilità umane; tradizio-ne ed educazione; cittadinanza e politi-ca), un rappresentante per parrocchia e

i moderatori delle fraternità presbiterali (si potrebbero costituire 3 fraternità di circa 20 presbiteri, che continuerebbero a vivere nelle rispettive parrocchie, ma co-struendo tra loro delle relazioni attraver-so una serie di appuntamenti per favorire la familiarità e perseguire con maggior efficacia le finalità pastorali ); inoltre i moderatori con il vicario costituirebbero la giunta presbiterale vicariale. I membri degli attuali Consigli Vicariali saranno chiamati a dare il loro contributo per la nascita della nuova struttura”. È stato fissato un tempo di due anni per la pro-gettazione.”

Don Giuseppe: Ci aiuta a capire le motivazioni che hanno spinto il vescovo ad operare la riforma di questa struttura eccle-siale.“La situazione iniziale dei vicariati si è progressivamente indebolita ed è venuta meno la spinta partecipativa a tutti i li-velli, un segnale in questo senso è rap-presentato dal fatto che circa la metà dei Vicariati locali non ha costituito e non avverte più la necessità del Consiglio pastorale vicariale. Le comunità devono essere più incisive, bisogna promuovere e alimentare il rapporto con il “territorio”, suscitare e riconoscere la corresponsabili-tà dei laici a partire dalle loro competenze nei vari settori e sostenere una formazio-ne qualificata degli operatori pastorali. Per quanto riguarda invece le “fraterni-tà sacerdotali ” sono state viste come un nuovo stile di vita che caratterizza l’inte-ra comunità sacerdotale. Spesso i sacer-doti al servizio delle comunità si sentono soli da qui la necessità di un nuovo modo di vivere i rapporti i rapporti fra preti che vivono sullo stesso territorio. La “frater-nità sacerdotale” detta anche “fraternità presbiterale” sarà composta da sacerdoti che vivono e lavorano in parrocchie vi-cine, avranno degli impegni condivisi e momenti di spiritualità condivisa. Dun-que un gruppo di presbiteri che vivendo rapporti significativi tra loro, diventano segno e testimonianza di una fraternità più vasta che abbraccia l’intera comuni-tà”.

Dopo questa breve presentazione Don Claudio ci presenta l’anno li-turgico e le proposte del tempo di avvento, suddivise per vari ambiti, ma prima ci invita ad una riflessione.“Le nostre attività non ci devono distrar-re dal Natale, spesso sento dei volontari che si lamentano che non hanno potuto seguire alcune cose perché impegnati in varie attività. Le cose che facciamo per la nostra comunità sono cose fatte per Cristo e sono fatte per celebrare il Natale. Tutte le attività devono creare un senso di fa-miglia, se questo ci pesa rischiamo di non sentire che ci stiamo preparando per il Natale. Natale è Dio che entra nella mia vita e non dobbiamo farci distrarre, tutto quello che facciamo sono un servizio che ci permette di fare sentire il Natale che viene a noi e a tutta la comunità. Buon Avvento e Buon Natale!”

Si prosegue con le lettura delle pro-poste per l’avvento.

Proposte Comunitarienell’ambito della “Parola”.Per i ragazzi: Parte l’esperienza del cammino di catechesi per i bambini di prima elementare, un cammino che vede la presenza sia dei bambini sia dei genitori e che si svolgerà a S. Maria di sabato alle 16,00 per entrambe le comunità di Sforzatica. Per le elementari, medie, adolescenti e giovani oltre al cammino settima-nale di catechesi verrà utilizzato il sussidio Diocesano di preparazione al Natale, ogni settimana verrà pre-sentata una virtù. Per adolescenti e giovani sono anche in programma alcuni giorni a Blello e un viaggio a Monaco ad inizio 2017.

Per gli adulti: Catechesi del lunedì a S. Andrea e il giovedì a S. Maria alle ore 16,00 tenuta da don Giuseppe sul tema pastorale diocesano. Il martedì sera alle ore 20,30 la catechesi sarà tenu-ta da don Claudio alternativamente tra S. Andrea e S. Maria. Continueranno anche in questo

11Comunità S. Maria

Consiglio Pastorale Parrocchiale

periodo i gruppi della Parola, per ora le case individuate sono quelle di Adriano e Maurizio, speriamo in altre disponibilità. Le iscrizioni al corso fidanzati sono previste per il 10/11 dicembre.

Proposte Comunitarienell’ambito “liturgia”.Per i ragazzi: Il “Buongiorno Gesù” per le ele-mentari si terrà a S. Maria alle ore 7,45 solo di mercoledì e di venerdì, mentre per le medie il “Buongiorno Gesù” si terrà a S. Andrea vista la vi-cinanza della scuola.Preghiera di Santa Lucia il 12 di-cembre alle ore 20,00 e veglia di Natale mercoledì 24 ore 23,15 or-ganizzata dalla quinta elementare a seguire S. Messa ore 24,00.

Per gli adulti:Per la preghiera quotidiana nelle fa-miglie sarà disponibile l’acquisto, in fondo alla chiesa, del sussidio pre-parato dalla Diocesi. Vengono lette le date per le confessioni e per l’a-dorazione. Nel periodo dell’avvento il gruppo liturgico proporrà per ogni dome-nica una piccola scheda “sussidio sulla messa” dove si valorizzerà un momento della celebrazione liturgi-ca. Verranno inoltre valorizzati alcu-ni segni liturgici del periodo: corona dell’avvento, i drappi viola, cartello-ni dei ragazzi, presepe, albero di Na-tale. Anche questo è Liturgia! Per domenica 18 alle ore 18,00 S. Messa per i volontari e a seguire aperitivo in oratorio. La serra del 22 dicembre concerto di Natale.

Proposte Comunitarienell’ambito della “Carità”.Sono previste le seguenti attività: • Raccoltaviveriintutteleparroc-

chie di Dalmine per il centro Ca-ritas domenica 18 dicembre.

• VenditevariefuoridellaChiesaasostegno dei progetti benefici.

• PranzodiNataleperipoveri.• Nataledell’anziano.• Progetto carità (progetto della

cooperativa Sogno) blocchetti della lotteria da vendere.

• Progetto missionario 3 e 4 di-cembre vendita noci.

• Progetto“terremoto”dopolefe-ste di Natale banco vendita con i prodotti delle terre terremotate.

Don Claudio prosegue illustrando come stanno procedendo le linee pastorali dalla nostra comunità che sono sostanzialmente due: la carità e l’oratorio.Per l’oratorio proseguono i lavori di identificazione delle persone che faranno parte dell’equipe mentre si cerca di coinvolgere i genitori dei ragazzi del catechismo nella vita dell’oratorio. Nel mese di novem-bre sono stati interpellati i genitori della seconda elementare, due han-no dato disponibilità per qualche giorno al bar dell’oratorio. A segui-re saranno coinvolti i genitori delle altre classi (dicembre 3ª elementare, gennaio 4ª elementare, ecc.). Questo crea un messaggio importante che la comunità è della comunità!Don Nicola passerà a conoscere le famiglie dei cresimandi e don Clau-dio quelle della prima comunione. Per quanto riguarda il progetto cari-tà don Claudio ci aggiorna. “Il centro Caritas sta lavorando bene e in modo intelligente, le persone che vengono aiutate sono realmente bisognose; le fa-miglie seguite della nostra comunità sono circa 9. Anche la cooperativa SOGNO è partita, potrebbe essere una bella oppor-tunità per sostenere persone bisognose e dare opportunità ai giovani che lo desi-

derano di passare del tempo con i ragazzi della cooperativa. Inizieranno a breve i lavori di giardinaggio, sgombero di scan-tinati e soffitte, lavori di assemblaggio e in primavera possibilità di laboratori didattici. Questo permetterà a seguire di dare possibilità ad altre persone di fare qualcosa e avere la possibilità di avvici-nare qualche persona in più.Naturalmente c’è tanto spazio per fare volontariato!Ci sarà anche lo spazio del buon sama-ritano, il cibo delle mense non distribuito verrà preso in carico e consegnato a fami-glie bisognose. La Caritas di Bergamo che appoggia il progetto della cooperativa Sogno, ha di-staccato una persona dalla cooperativa Aeper così che in comunità sia sempre presente una persona. I volontari saran-no assicurati secondo i contratti tipici del-le comunità.Nei vari settori sono state individuate persone competenti che aiutano a rendere regolare tutte le attività secondo i requi-siti di legge (es. la cucina è seguita da un tecnico alimentare ecc.), sono anche in fase di stesura tutti i manuali operativi.”

Varie: Il tetto della casa parrocchiale è sta-to sistemato, purtroppo durante i la-vori si è visto che l’uragano ha fatto anche un danno al tetto della Chie-sa, dal campanile sono caduti dei calcinati che hanno rovinosamente intaccato il tetto della Chiesa.

La segreteria parrocchiale

12 Comunità S. Maria

NATALE 2016

Santo Natale Gli appuntamentiper l’intera comunità parrocchiale

CONFESSIONI COMUNITARIE

Le preparazioni comunitarie saranno guidate da un sacerdote, a seguire la confessione individuale.Di seguito i giorni e gli orari programmati:

Ragazzi elementari/medie la settimana prima di Natale durante la catechesi

Giovani/adolescenti a Mariano martedì 20 dicembre ore 20,30

Adulti mercoledì 21 dicembre ore 20,30 a S. Andrea venerdì 23 dicembre ore 20,30 a S. Maria

CONFESSIONI INDIVIDUALI

Sabato 24 dicembre dalle ore 9,00 alle ore 11,30 e dalle ore 15,00 alle ore 18,00.Per le confessioni individuali saranno a disposizione i nostri sacerdoti.

NATALE DELL’ANZIANO GIOVEDI’ 22 DICEMBRE

Ore 15,00 S. Messa per gli anziani e gli ammalati accompagnati dal gruppo Caritas.Al termine rinfresco e scambio degli auguri natalizi in oratorio.

GIOVEDI’ 22 DICEMBRE: “CANTIAMO IL NATALE 2016”

Ore 20,45 nella chiesa parrocchiale concerto di Natale: “Cantiamo il Natale 2016” con la corale S. Ceciliadi Sforzatica S. Maria, alcuni elementi della corale di Sforzatica S. Andrea e l’Orchestra città di Dalmine.Dirige il M° Eugenio Fenili. Presenta la sig,ra Barbara Taiocchi.

VIGILIA DI NATALE SABATO 24 DICEMBRE

Alle ore 7,45 S. Messa.Dalle ore 18,00 il gruppo giovani passerà di casa in casa per la raccolta di Natale.Alle ore 23,15 “Veglia della notte di Natale” animata dai ragazzi di 5° elementare.Alle ore 24,00 “S. Messa solenne della Natività” accompagnata dalla corale S. Cecilia.Dopo la S. Messa ci sarà lo scambio degli auguri natalizi.

GIORNO DEL SANTO NATALE DOMENICA 25 DICEMBRE

S. Messe: ore 7,30 - ore 9,00 - ore 10,45 accompagnata dal coretto della comunità - ore 18,00.Ore 12,30 pranzo di Natale in oratorio organizzato dalla Caritas e da alcuni volontari per le persone povere e sole che non hanno un posto dove trascorrere il Natale.

FESTA DI S. STEFANO LUNEDI’ 26 DICEMBRE

S. Messe: ore 7,30 - ore 9,00 - ore 10,45 - ore 18,00

ULTIMO GIORNO DELL’ANNO SABATO 31 DICEMBRE

S. Messe: ore 7,45 - ore 18,00 con il “Ringraziamento” al Signoree il canto del “Te Deum”.

FESTA DI MARIA MADRE DI DIO DOMENICA 1 GENNAIO 2017“GIORNATA MONDIALE DELLA PACE”

S. Messe: ore 7,30 - ore 9,00 - ore 10,45 - ore 18,00

FESTA DELL’EPIFANIA VENERDI’ 6 GENNAIO

S. Messe: ore 7,30 - ore 9,00 - ore 10,45 - ore 18,00.

13Comunità S. Maria

NATALE 2016

Pranzo di Natale! Anche quest’anno, il giorno di Natale, all’ora-torio di Sforzatica Santa Maria verrà servito il pranzo della festa.Saranno tutti volontari che dedicheranno un po’ del loro tempo a persone in diffi coltà, pove-re materialmente, ma anche povere di relazioni e affaticate dal peso dei problemi della vita.Non si tratta di riempire solo le loro pance, ma fare loro un po’ di compagnia e soprattutto farli sentire accolti senza pregiudizi, in un am-biente sereno e gioioso.Chi avesse il desiderio di vivere questo mo-mento di solidarietà, non rimarrà sicuramente deluso, ma potrà sperimentare il vero senso di un Natale di accoglienza e amore verso il pros-simo.

Cristina Ferrari

Dopo il buon risultato dell’anno scorso quest’anno abbiamo deciso di riproporre l’iniziativa con qualche novità. Una lunga preparazione e tanta forza di volontà ci ha permesso di riscaldare il piazzale del nostro oratorio e rallegrare coloro che passeranno a trovarci.Il villaggio dopo una prima apertura del 2 dicembre verrà inaugurato sabato 3 dicembre alle ore 16.00, per poi rimanere aperto nei weekend del mese fi no all’8 gennaio, in modo tale da permettere a tutti coloro che vorranno venirci a trovare di passare un po’ di tempo con la co-munità. Come lo scorso anno verranno poste nel piazzale dell’oratorio le nostre casette in legno nelle quali si potranno acquistare i lavoretti fatti dalle mamme, i prodotti della cooperativa sociale “Il sogno” e bere una cioccolata o fare aperitivo tutti insieme grazie al servizio bar. La grande novità dell’anno è “La pista di pattinaggio” che rimarrà aperta tutti i giorni.Nel calendario verranno introdotte le informazioni specifi che anche a proposito di alcune cene.Nelle serate di venerdì 16 e di venerdì 23 saremo intrattenuti da due grandi serate musicali: i “Radio Liga” e i “Va-scombricola”. Augurandoci ancor più partecipazione da parte della nostra comunità, ringraziamo tutti coloro che decideranno di condividere con noi anche solo un breve momento durante le festività natalizie.

CalendarioVenerdì 2 dicembre: apertura villaggioSabato 3 dicembre: inaugurazione ore 16.30.

Cena con paella ore 19.30.Mercoledì 7 dicembre: pizzatona ore 19.30.Sabato 10 dicembre: cena con stracotto d’asino e polenta ore 19.30.Domenica 11 dicembre: cena solidale “Un piatto per l’Etiopia”

ore 19.30, a seguire testimonianza delle ragazze in missione.Venerdì 16 dicembre: musica dal vivo con i “Radio Liga” ore 20.30.Sabato 17 dicembre: cena moscardini con polenta ore 19.30.Venerdì 23 dicembre: musica dal vivo con “Vascombricola”

ore 20.30.Domenica 25 dicembre: pranzo del povero.Sabato 31 dicembre: cenone di fi ne anno.Sabato 7 gennaio: serata paella valenciana ore 19.30.Domenica 8 gennaio: chiusura villaggio ore 23.00.

Villaggio di Natale

Michela e Beatrice

14 Comunità S. Maria

Corso Fidanzati

15Comunità S. Maria

battesimi 2017

Battesimi 2017

Sant’AndreaDomenica

8Gennaio

Domenica

12Febbraio

Domenica

12Marzo

Sabato

15Aprile

Domenica

7Maggio

Domenica

11Giugno

Domenica

9Luglio

Domenica

13Agosto

Domenica

10Settembre

Domenica

8Ottobre

Domenica

12Novembre

Domenica

10Dicembre

ore 11.00 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 11.00 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 11.00 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 21Veglia Pasquale

ore 11.00 (nella messa)

ore 11.00 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 11.00 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 11.00 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 11.00 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 11.00 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 11.00 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 11.00 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

Santa MariaDomenica

15Gennaio

Domenica

19Febbraio

Domenica

19Marzo

Sabato

15Aprile

Domenica

21Maggio

Domenica

18Giugno

Domenica

16Luglio

Domenica

20Agosto

Domenica

17Settembre

Domenica

15Ottobre

Domenica

19Novembre

Domenica

17Dicembre

ore 10.45 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 10.45 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 10.45 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 21Veglia Pasquale

ore 10.45 (nella messa)

ore 10.45 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 10.45 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 10.45 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 10.45 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 10.45 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 10.45 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

ore 10.45 (nella messa)

ore 15.00 (senza messa)

16 Comunità S. Maria

Gruppo Missionario

Esito positivotra luci e ombreDopo una partenza stentata, l’otto-bre missionario 2016 ha chiuso con un buon risultato che ci ha per-messo di restare sullo standard di raccolta ormai consolidato da anni e consegnare ai nostri missionari un’offerta in linea con quella del re-cente passato.Abbiamo diviso per tre: padre Carlo, padre Egidio e la comunità di Man-gochi, dove la famiglia Nervi ha ini-ziato il progetto “Un piatto di riso per i bambini del Malawi” adottato dalla parrocchia di S. Maria di cui ora in parte ci facciamo carico nella memoria del vescovo-ambuyè Lu-cio Nervi. Come dicevamo in apertura la par-tecipazione quest’anno è stata in-tensa da parte della popolazione al banco sul sagrato, sia nella produ-zione e sia nel consumo di torte, che non tradiscono mai.Le serate di sabato invece hanno avuto una modestissima parteci-pazione in avvio nella serata con i “pizzoccheri” (che pure erano buo-nissimi), mettendoci in appren-sione. Il recupero della seconda e soprattutto la performance della serata “paella”, ultima delle tre, ci hanno permesso di recuperare.Infl uiscono sulle presenze i moltis-simi appuntamenti che si accaval-lano all’ottobre missionario nella nostra città ed in quelle limitrofe.

ottobre Missionario 2016Probabilmente possiamo essere più incisivi modifi cando la nostra of-ferta. Sicuramente lavoreremo per pubblicizzare meglio l’iniziativa il prossimo anno.Però riteniamo non si tratti di pub-blicità o qualità, che peraltro sono andate crescendo nel tempo, e di tipologia dell’offerta, ma delle moti-vazioni alla presenza. La natura del-le presenze ci spinge ad una serie di rifl essioni. Fatta eccezione per i soli-ti fedelissimi, a queste come ad altre iniziative parrocchiali, mancano i componenti di molti gruppi eccle-siali. Una volta bastava chiamare a raccolta e la risposta era piena e im-mediata. Oggi pare quasi necessario andare a prendere la gente a casa… Del resto il problema dell’attrazio-ne delle “folle” è stato uno dei temi scottanti anche dell’organizzazione delle feste patronali.E’ evidente che senza una parteci-pazione numerosa anche il ricavato rischia di essere modesto e i nostri missionari hanno bisogno di quello che noi inviamo.Al tempo stesso è importante la condivisione del messaggio mis-sionario. L’ottobre ha senz’altro il compito di sovvenire i fratelli bi-sognosi delle missioni nelle loro esigenze materiali a fronte di una mancanza quasi totale, in alcuni casi, di condizioni di vita dignitosa quando non addirittura di mezzi di sostentamento.Logico contare su chi è impegnato:

per i cristiani attivi la scelta tra que-ste iniziative ed altre disseminate sul territorio, non dovrebbe essere mossa dalla qualità, ma dalla fi nali-tà. Finalità che altro non è che quel-la di sostenere i nostri missionari e popolazioni da sempre ai margini. Gli eventi calamitosi, da quelli me-teorologici di cui anche Dalmine è stata vittima a quelli sismici, scate-nano ancora gare di solidarietà. Ma pensavamo fosse stato assimilato dalla coscienza collettiva delle no-stre comunità che per i popoli delle terre di missione l’emergenza è da sempre e dura per ogni giorno che Dio ha messo sulla terra. Viene da chiedersi se è calato “l’appeal“ del messaggio e dello spirito missiona-rio, se con il ricambio generazionale e l’invecchiamento della popola-zione certi valori sono destinati ad andare persi e con essi quello della solidarietà.Per questo la pigrizia non può pre-valere sulla volontà di esserci, al di là delle offerte grandi o piccole che siano, e sulla volontà di farsi coin-volgere…Si perchè la condizione della mis-sionarietà è il coinvolgimento. Sen-tirsi veramente fratelli di popoli svantaggiati anche a causa della no-stra ricchezza e non solo estempo-ranei benefattori a distanza mossi a mettere mano al portafoglio da un momentaneo e volatile impulso di generosità.Riscontriamo un costante distacco

17Comunità S. Maria

Gruppo Missionario

anche dalle opere più concrete e cristalline come quelle missionarie sostenute dal nostro gruppo che ha il vanto di lavorare a costo zero, per cui detratte le spese vive, ogni euro raccolto arriva direttamente ai no-stri missionari.La cena del povero, le serate di ri-fl essione e di preghiera (rosario missionario compreso) sono una chiara ed evidente testimonianza della disaffezione. Se chiamiamo a nutrirsi della parola e a rifl ettere su temi che dovrebbero essere in cima alla scala delle priorità di noi cristia-ni di oggi, ci troviamo di fronte ad una coltre di assoluta indifferenza.Eppure siamo convinti che ci sono moltissime persone con il cuore in mano, ma che non riusciamo a rag-giungere e a cui non riusciamo a parlare nel modo giusto. Che sono mille miglia lontane…Ci chiediamo quindi se davvero vale la pena di profondere entusiasmo e impegno da parte nostra quando non riusciamo ad essere contagiosi.Alla fi ne ci rispondiamo sempre di sì e la mano della provvidenza non manca mai di farsi sentire.

60° anniversario dipadre Aligi QuadriIn chiusura salutiamo padre Aligi Quadri che è stato mandato come testimone missionario dalla parroc-chia di Crema dove svolge la sua pastorale cappuccina oggi, dopo 38 anni di missione. Aligi che ha appe-na compiuto 60 anni di professio-ne religiosa pur non essendo più in Brasile è stato capace di comu-nicarci, con la consueta pacatezza e dolcezza il senso più profondo delle ragioni missionarie. Un gradito ri-torno nella nostra comunità, an-che se solo per un week end, come testimone missionario. Rubiamo alcuni concetti dall’articolo che i suoi confratelli hanno fatto per Ali-gi per la festa del suo anniversario. Nel descriverlo un “autentico frate minore cappuccino” ne esaltano lo spirito francescano d’innamorato del Signore e della radicale sequela del Vangelo evidenziandone le doti di “fraternità, servizio, povertà e

semplicità, letizia e gioia” che sono elementi caratterizzanti della voca-zione di Aligi.A lui un caloroso abbraccio uni-to alle felicitazioni per il traguardo raggiunto che altro non è se non il risultato di una vita di fede donata agli altri.

Preghiera sempliceSignore, fa di me uno strumentodella Tua Pace:Dove è odio, fa ch’io porti l’AmoreDove è offesa, ch’io porti il PerdonoDove è discordia, ch’io porti l’UnioneDove è dubbio, ch’io porti la FedeDove e errore, ch’io porti la VeritàDove è disperazione,ch’io porti la SperanzaDove è tristezza, ch’io porti la GioiaDove sono le tenebre, ch’io porti la Luce.Maestro, fa che io non cerchi tantoAd essere consolato, quanto a consolare;Ad essere compreso,quanto a comprendere;Ad essere amato, quanto ad amare.Poiché, così è: Dando, che si riceve;Perdonando, che si è perdonati;Morendo, che si risuscita a Vita Eterna.

San Francesco

Dalle missioniPadre Egidio Mazzoleni continua, tra mille diffi coltà, nella sua pastora-le in Congo a Zongo sul tormentato confi ne con la Repubblica Centra-fricana (Bangui), teatro di costanti guerricciole e scaramucce qualche volta al di là, qualche volta al di qua del fi ume che segna i confi ni tra i due stati. Un confi ne fi ttizio, segna-to sulle carte con il righello, che di-vide genti della stessa etnia, spesso parenti, in commercio e scambio tra loro. Un’economia locale a sè stan-te fondata sul baratto che poco ha a che fare con le diverse monete e i governi, la cui unica caratteristica comune invece è di essere vessato-ri, autoritari e nella migliore delle ipotesi, assenti. Una realtà dove la chiesa e la missione sono l’unico punto di riferimento certo. Per que-sto se gli chiedi quando torna a S. Maria per riposarsi un po’ ti dice che ogni giorno dall’1 gennaio al 31 dicembre è buono. Come dire che lui in Africa ci sta bene, malgrado tutto. Noi comunque lo aspettiamo dall’1 gennaio al 31 dicembre, sem-pre a braccia aperte.

Padre Carlo Quadri invece ci ha scritto in occasione dell’ottobre missionario: “Che Dio vi ricompensi per quello che fate per Lui: è orgoglioso di voi tutti”. Dopo una parentesi in cui ha avuto un po’ di problemi di salu-te, ha raggiunto la sua nuova desti-nazione ad Aragominas, parrocchia del Perpetuo Soccorso dove si è sta-bilito (“per ora mi fermo qui….”), per una cura del tutto speciale per il corpo e lo spirito: “Stare in mez-zo alla gente pregare con loro celebrare la S. Messa, anziché stare con i dottori, farsi curare da Gesù e Maria”. Come ci scrive nella sua ultima lettera: “Potrà sembrare infantile e ridicolo, ma sono io che sto sentendo gli effetti di que-sto trattamento e credo sinceramente che Gesù e Maria si intendano della nostra salute fi sica e spirituale meglio di qualsi-asi medico o psichiatra”. Un occhio di riguardo al cuore, medicine nuove, carissime, ma soprattutto dare una mano. Questa la cura. La parroc-chia di Aragominas è composta di 3 municipi e 24 comunità, di cui 3

Ricordo del 60°anniversariodi professione

religiosadi padre

Aligi Quadri,OFM Cap

1956 15 Agosto

2016

18 Comunità S. Maria

Verbale del Consiglio Pastorale VicarialeDeL 15 OTTOBRe 2016

RESOCONTO OTTOBRE MISSIONARIO 2016Descrizione Entrate Uscite Netto

Banco € 3.501,00 € 530,00 € 2.971,00

Cucina € 3.030,00 € 1.709,00 € 1.321,00

Tombola e ruota € 1.128,00 € 1.128,00

Dolce € 486,00 € 70,00 € 416,00

Sponsor+Off.+Varie € 1.064,00 € 1.064,00 Totale € 9.209,00 € 2.309,00 € 6.900,00

Giacenza cassa € 120,00 Totale € 7.020,00

Offerte ai missionari € 7.000,00

Giacenza cassa € 20,00

Il primo incontro dell’anno pa-storale 2016/2017 si apre con la

presentazione dei nuovi rappresen-tanti della parrocchia di Azzano San Paolo, che è anche l’occasione per tracciare una mappa aggiornata dei componenti del Consiglio.Prende quindi la parola don Alberto che introduce la mattinata metten-do subito in chiaro che al momen-to siamo in attesa di capire come si concretizzerà ciò che il vescovo ha messo in movimento con la lettera circolare “Camminare insieme nel-la gioia del Vangelo”, che chiama in causa direttamente il Consiglio Pastorale Vicariale. Nel frattempo, il modo migliore per partire è far te-soro di ciò che è stato fatto in que-sti anni e il segretario propone un breve riassunto di quello che è avve-

nuto dalla ricostituzione dell’attua-le Consiglio Pastorale Vicariale ad oggi.Nell’anno pastorale 2011/2012 si sono tenuti tre incontri presso il santuario della Madonna dei Campi di Stezzano con l’intervento di don Alberto Carrara e di don Eugenio Zanetti, durante i quali si è rifl ettuto sul signifi cato di questo organismo. Nell’autunno del 2012 si è quin-di proceduto alla costituzione del Consiglio Pastorale Vicariale con due rappresentanti per ognuna delle venti parrocchie: gli incontri sono stati tre durante l’anno, il sabato dal-le 9 alle 16.30, con una modalità di lavoro sperimentale e con l’obiettivo di far sì che i membri si conoscesse-ro e condividessero i temi pastorali; al mattino vi era la proposta della

lectio divina con esegesi, meditazio-ne e condivisione in gruppo; dopo il pranzo le relazioni e i lavori di grup-po sui temi “accogliere”, “per essere fratelli”, “nella riconciliazione”.Nell’anno pastorale 2013/2014 si è proseguito con l’obiettivo di creare un gruppo che condividesse lin-guaggio e modalità di rifl essione; si è mantenuta la struttura dei tre in-contri il sabato tutto il giorno, con la lectio del mattino incentrata sui testi evangelici dei discepoli di Emmaus, dell’invio dei settantadue discepoli e dell’incontro con la samaritana, mentre la rifl essione del pomeriggio ha riguardato l’approfondimento del tema proposto dalla lettera pa-storale del vescovo “Donne e uomi-ni capaci di Vangelo”, in particolare la catechesi degli adulti, la pastorale

sedi di municipio e 21 rurali distanti tra i 60 e i 150 km. Strade di terra battuta che con le piogge diventano impraticabili: “Io, visto che non posso fare sforzi, resto più nelle comunità-sedi, permettendo al mio confratello di orga-nizzarsi meglio e attendere le comunità rurali, anche se alle volte esco pure io”.

Preghiamo quindi tutti Dio che, con l’aiuto di Gesù e l’intercessione di Maria, sostenga la salute di Carlo il cui unico desiderio è continuare la sua missione.Nel rimandare allo specchietto sul bilancio per il dettaglio trasparente dei nostri conti, ringraziamo ca-

lorosamente quanti tra sponsor e parrocchiani ci hanno sostenuto e con noi hanno sostenuto i nostri missionari che poi è quello che più conta.

Diegoper il Gruppo missionario

Gruppo Missionario

19Comunità S. Maria

Consiglio Pastorale Vicariale

delle occasioni e l’esperienza forma-tiva dell’Azione Cattolica. Nell’ulti-mo incontro si è dedicato del tempo anche alla verifica del percorso, da cui è emerso che erano effettiva-mente cresciuti la conoscenza e il legame tra i membri del Consiglio, ma anche che le presenze erano un po’ alterne, forse perché l’incontro tutto il giorno risultava impegnativo. Anche per questo, da settembre 2014 si è iniziato a tenere gli in-contri solo il sabato mattina, con-clusi dal pranzo, con cadenza ten-denzialmente mensile. Nei primi tre incontri dell’anno pastorale si è lavorato su altrettante schede del Direttorio Liturgico Pastorale: Pietà popolare - Ministeri e servizi nella liturgia - Il canto e la musica nella liturgia. All’introduzioni di don Do-riano Locatelli dell’Ufficio Liturgico della Diocesi, sono seguiti i lavori di gruppo, dalle cui relazioni si sono tratte delle sintesi che hanno co-stituito il contributo del Consiglio alla realizzazione della versione de-finitiva del Direttorio. Nella seconda parte dell’anno, poiché il Consiglio Presbiterale Vicariale aveva ritenuto che il Consiglio Pastorale Vicariale fosse ormai pronto per assumere un ruolo di maggior autorevolezza all’interno del Vicariato e nei con-fronti delle parrocchie, è stato pro-posto un percorso di formazione sulla Chiesa, in particolare sulla pre-senza nel mondo della Chiesa post-conciliare, in modo da favorire un discernimento che portasse a una concezione comune della Chiesa e a criteri di lettura condivisi. Gli in-contri formativi sono stati tenuti da un laico, Enzo Pagani, che è partito da un’introduzione sulla Chiesa, per poi delineare le figure del laico e del prete, riflettere sul cambio del para-digma della fede, con un’attenzione specifica all’Evangelii Gaudium e con-cludere con la parrocchia.L’ultimo anno è stato contrasse-gnato dalla preparazione alla visita vicariale del vescovo dedicata alla dimensione della carità: accompa-gnati dal referente don Cristiano Re, abbiamo cercato di verificare quan-to nel nostro vicariato siamo carità e quanto ci manca ancora. Nel primo incontro del percorso don Cristiano

ci ha fatto riflettere sulla carità come ciò che accade dopo l’annuncio del Vangelo e la sua celebrazione nella liturgia e sulla scelta di concentrare l’impegno del Consiglio sugli ambi-ti lavoro e cittadinanza. Con Sergio Anesa dell’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro della Dioce-si siamo stati accompagnati in una rilettura della crisi di questi anni attraverso dati, statistiche, alcune questioni di fondo, i quattro squi-libri che caratterizzano la società italiana, la globalizzazione e l’inter-nazionalizzazione delle imprese, con un invito a passare dall’accidia alla resilienza.A novembre 2015 è stata la volta dell’on. Savino Pezzotta che ci ha proposto un’ampia riflessione sul bene comune, che nasce dalla carità cristiana nella logica di voler bene a Dio e al prossimo, si manifesta in ciò che è bello, buono e giusto e rappresenta il percorso che i cri-stiani devono seguire per cambiare il mondo. Dopo il punto della situa-zione fatto a gennaio con i lavori di gruppo su bene comune (che non è la somma dei singoli beni), messa in comune dei beni e testimonianza del bene comune per come si vive insieme, è intervenuto Damiano Amaglio, anch’egli dell’Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro, sul ruolo della comunità cristiana ri-spetto alla dimensione politica: per anni questo ambito è stato accanto-nato, per cui oggi vi sono forti diffi-coltà ad affrontarlo; tuttavia, il bene comune è rilevante anche per l’im-pegno politico, che rappresenta una forma alta e concreta della carità e rispetto all’impegno sociale costitu-isce un salto di qualità, perché il po-tenziale di azione si estende a tutti i cittadini; le immagini che ci sono state lasciate del ruolo della Chiesa in questo ambito sono state il lievito che fermenta e il granello di senape. Terminato il percorso di riflessione alcuni componenti del Consiglio si sono trovati con don Cristiano per preparare una delle tre sintesi che sono state proposte al vescovo in occasione della visita vicariale. Gli incontri di maggio e giugno 2016 sono stati infine dedicati alla verifica della visita vicariale e del cammino

dell’anno pastorale e alla scelta di quali segni porre: Tavolo sul lavoro, We Care, Osservatorio Stazza.Don Roberto aggiorna quindi il Consiglio sul Tavolo Dalmine-Stez-zano sul lavoro, che era partito dalla questione Tenaris ed è giunto a una visione più generale dei problemi del lavoro, e illustra la proposta del percorso We Care che partirà a no-vembre con una sessantina di giova-ni e che successivamente, se il Con-siglio lo riterrà opportuno, si potrà estendere anche agli adulti.Per don Alberto la proposta We Care è una vittoria di questo Con-siglio frutto del lavoro fatto con don Cristiano: per questo occorre farse-ne promotori, anche oltre i nostri “orticelli” (ovvero, non solo giovani dei nostri oratori); don Roberto ag-giunge che è preferibile una propo-sta diretta e personale a qualche gio-vane di nostra conoscenza che inviti attraverso gli avvisi o la mail.Riprende quindi la parola don Al-berto che osserva come a tutto questo lavoro che abbiamo avviato si aggiunge la richiesta del vescovo di lavorare sulla riforma dei vicaria-ti attraverso delle schede, la prima delle quali è stata presentata la sera precedente al Consiglio Pastorale Diocesano: a questo lavoro ci dedi-cheremo dal prossimo incontro del 19 novembre, dopo aver incontrato il vescovo venerdì 11 novembre.

La segreteria vicariale

20 Comunità S. Maria

We Care

We Care

Una scelta plurale e territoriale.We Care è sempre stato pluralista (perché promosso da varie realtà sociali e culturali) e decentrato (gli incontri si sono svolti in diverse sedi e quartieri della città).Dallo scorso anno è diventato anche territoriale perché la scuola promuove o direttamente organizza, insieme a realtà sociali o istituzionali dei quartieri o dei paesi, percorsi di formazione alla politica.Non si tratta di percorsi calati dall’alto: puntiamo sem-pre al coinvolgimento, alla collaborazione e al sostegno di associazioni, parrocchie e amministrazioni comunali che si rendano disponibili a condividere, co-progettare e ospitare i percorsi di We Care, rispettando lo spirito e l’autonomia.

La scelta dei giovani.La fascia di età a cui ci rivolgiamo è quella giovanile (dai 16 anni). La nostra esperienza, ormai plurienna-le, ci conferma nell’idea che sono molti i giovani che hanno curiosità, disponibilità e talora perfi no “voglia” di essere stimolati a ragionare di politica; di solito però non sono aiutati a coltivare questo interesse e “pagano” più di altri l’assenza di luoghi di rifl essioni sulla politica.Secondo noi l’educazione alla politica costituisce per la nostra comunità un’autentica emergenza culturale e civile. Scarseggiano luoghi di formazione alla rifl essione critica; ci sembra vi sia un’allarmante povertà di con-fronto e partecipazione attorno ai temi della politica.

Protagonisti di un patto educativo.Lo scarso radicamento territoriale dei partiti e le man-canze dei sistemi di comunicazione di massa acuiscono il problema.

In questa prospettiva, l’impegno per la formazione alla politica deve essere considerato come una priorità.Dentro “We Care” i giovani non sono solo destinatari di un’offerta formativa, ma anche protagonisti di un’i-niziativa culturale.Non è uno slogan a effetto, ma un’esperienza ricca e consolidata. Tra chi ha partecipato come “allievo” a questa scuola, sono usciti “tutors” e perfi no docenti dei percorsi successivi, magari nelle rispettive comunità di appartenenza, quasi a realizzare l’idea di un patto edu-cativo che permetta all’iniziativa di rinnovarsi e di non fossilizzarsi.

Lo stile formativo.Il nostro stile è dunque formativo, proprio di una “scuola”.Il taglio proposto non è di tipo accademico; né si perse-gue un’erudizione tecnica; si cerca di offrire una propo-sta culturalmente elevata, seria, critica, che del “sapere” politico evidenzi le poste in gioco valoriali e antropo-logiche.

Il pluralismo e la Costituzione.La nostra scuola è aperta e non ha indirizzi partitici da difendere o perseguire.Crediamo in una laicità positiva, che cioè non rinunci programmaticamente all’apporto delle identità e delle radici, ma le corresponsabilizzi al dialogo paziente ed alla costruzione del bene comune per la città.L’opzione per una laicità positiva e l’apertura a un plu-ralismo critico trovano nei valori della Costituzione ita-liana l’ispirazione fondamentale e, insieme, la cornice più accogliente di un’esperienza democratica ricca, par-tecipata e profonda.

Promotori.ACLI AEPER Commissione attenzione sociale della parrocchia di Re-donaFondazione Serughetti La PortaComitato bergamasco per la difesa della CostituzioneUffi cio della Pastorale Sociale della Diocesi di Bergamo.

Comunicazioni.Se qualcuno tra i giovani fosse ancora interessato a questo percorso, può chiedere direttamente al parroco o ai membri del Consiglio Pastorale Vicariale.A livello di Consiglio Pastorale Vicariale si sta pensan-do, per l’anno prossimo in primavera, di realizzare un percorso formativo anche per gli adulti.

La segreteria vicariale

We Care SCUOLA DI EDUCAZIONE E FORMAZIONE ALLA POLITICA

21Comunità S. Maria

Vicariato Dalmine Stezzano

Il tavolo di lavoro del vicariato Dalmine-Stezzano si è ritrovato

dal 21 gennaio (data del primo in-contro) sei volte, l’ultimo il 4 otto-bre 2016.L’obbiettivo del tavolo è quello di elaborare, attraverso un’analisi con-divisa, alcuni passaggi importanti relativi al tema del lavoro.I convocati a questo tavolo sono: l’Uffi cio Pastorale Sociale e del La-voro (ideatore e promotore del tavo-lo insieme ai sacerdoti di Dalmine), i vicari locali, i comuni del territorio, Dalmine Tenaris, i sindacati, CNA, Confi ndustria Bergamo, Università degli studi di Bergamo e due mem-bri del Consiglio Pastorale Vicariale.Le azioni e i temi trattati in questi

Tavolo sul lavoro Vicariato dalmine Stezzanosei incontri sono stati principal-mente:

- confronto sui dati Caritas re-lativi all’emergenza di lavoro-casa nel territorio bergamasco;

- dialogo tra le amministrazioni e il tavolo sulle “buone prassi” in tema di politiche attive del lavo-ro anche attraverso una futura raccolta di dati e informazioni da condividere al tavolo stesso;

- dialogo tra scuole, ammini-strazione, parrocchie, mondo del lavoro per quanto riguarda l’orientamento scolastico (se-condarie di primo grado) e l’al-ternanza scuola-lavoro (secon-darie di secondo grado);

La tradizione della “Giornata Lavorativa” affonda le ra-dici nel senso di responsabilità e di partecipazione dei

nostri anziani che donavano alla Parrocchia l’equivalente in denaro di una giornata di lavoro del capo famiglia.La comunità è per noi la “Famiglia delle famiglie”; questa tradizione rispecchia appieno questa bella visione della Parrocchia e per questo anche quest’anno chiediamo alle famiglie di aiutarci a sostenere la nostra “Grande Fami-glia” di Santa Maria.Grazie anticipatamente a chi parteciperà a questa impor-tante e simbolica iniziativa di carità e di corresponsabilità!

Don Claudio

La giornata lavorativa

- affi ancamento, insieme agli enti preposti, di Dalmine Tenaris come supporto per le PMI che vivono momenti di diffi coltà;

- percorsi formativi per ragazzi attraverso la scuola di educa-zione e formazione politica We Care.

Gli incontri successivi tratteranno i seguenti temi:- progettare la democrazia;- valore attuale della Costituzio-

ne della Repubblica Italiana;- destra, centro e sinistra;- la laicità della politica.

La segreteria vicariale

Offerta della“GIORNATA LAVORATIVA”per i bisogni della comunità

Parrocchia S. Maria d’OlenoSforzatica d’Oleno - Dalmine (Bergamo)

22 Comunità S. Maria

Catechesi

Pronti, partenza... gioia!Primi mesi di catechesi per i nostri ragazzi

Domenica 2 ottobre abbiamo festeggiato tutti insieme, nell’ora-torio di S. Maria, il nuovo anno pastorale.

Sì, proprio così. Perché per tutti coloro che, come me, sono impe-gnati nell’accompagnare i ragazzi nel cammino di fede, l’apertura dell’anno catechistico rappresenta l’inizio di un nuovo anno da vi-vere insieme nel nome del Signore.Quante diverse emozioni durante la S. Messa abbiamo sperimen-tato! Immaginate il teatro di S. Maria gremito di ragazzi con la loro sana vivacità, di genitori un po’ incuriositi di osservare i loro fi gli, di catechisti ed educatori forse un po’ preoccupati e i loro pasto-ri: come dire un teatro pieno di aspettative e propositi, di dubbi e di fatiche, ma anche di amore nelle sue svariate espressioni. Tutto portato in processione con il Santissimo nella chiesina dell’oratorio a fi ne Messa e festeggiato con il pranzo comunitario.E poi pronti via, subito al lavoro: domenica 6 novembre alla S. Mes-sa dei ragazzi abbiamo condiviso, ciascuno con la propria comuni-tà, la presentazione dei bambini della Prima Confessione. Nuovi fedeli che, di fronte a tutti, hanno accettato di partire alla ricerca del tesoro più grande che è Gesù e alla scoperta di un grande dono di Dio: l’abbraccio misericordioso del Perdono, che riceveranno a maggio. Come simbolo del loro viaggio e della loro ricerca hanno portato ai piedi dell’altare una bella barca colorata, costruita insie-me ai loro catechisti.Alla S. Messa degli adulti invece è stata la volta della presentazio-ne dei bambini della Prima Comunione, che hanno chiesto ai loro sacerdoti di ricevere il sacramento dell’Eucaristia. A sigillo del loro impegno, hanno portato all’altare delle offerte un tavolo di legno e ricevuto in cambio una piccola sedia, segni del banchetto euca-ristico a cui parteciperanno per la prima volta il prossimo mese di maggio. Per prepararli a questo appuntamento abbiamo organizza-to varie attività. La prima si è svolta sabato 19 novembre all’interno di un’azienda agricola. Qui hanno potuto vedere come dal grappo-lo di uva si arriva ad ottenere il vino. Don Claudio poi, in mezzo ad una vigna ormai spoglia di frutti, ma ancora carica di signifi cati, ha svelato loro il perché Gesù abbia scelto il vino quale simbolo del suo sangue.Un’altra bella esperienza è stata quella vissuta dai nostri ragazzi di quarta elementare, che nell’antica biblioteca sotterranea della casa dei Preti del S. Cuore di Bergamo, hanno potuto vedere e toc-care copie di antichi manoscritti, rivelatisi poi essere i Vangeli. E proprio il Vangelo impareranno a leggere e a conoscere durante quest’anno. Domenica 23 aprile riceveranno il Vangelo come sigillo di questo cammino.Un compito impegnativo quello di introdurre i ragazzi alla scoper-ta di Dio e alla fede. Ecco perché i nostri sacerdoti hanno pensa-to, per noi catechisti, diversi itinerari di formazione. Quest’anno ci dedicheremo alla storia della Chiesa e all’insegnamento che nel “Credo” troviamo su di essa: “Una, Santa, Cattolica e Apostolica”. È possibile infatti avvicinare i ragazzi a Dio e alla sua Chiesa solo avendone una conoscenza appropriata. Solo in questo modo pos-siamo essere testimoni autentici: è questo che Dio ci chiede ed è questo che i nostri ragazzi si meritano.Buon anno a tutti!

Serenella Benaglia

23Comunità S. Maria

Cresimandi

Dove ancora soffi a lo SpiritoCresimandi di Dalminein pellegrinaggio a Sotto il Monte.

Eccoci pronti a vivere la prima uscita dell’anno ca-techistico, insieme a tutti ragazzi di seconda media

delle sette parrocchie di Dalmine, in preparazione al sa-cramento della Cresima. È domenica 20 novembre e tutti noi, catechisti e ragazzi, siamo pronti a partire per questa “avventura”. Saliamo sul pullman e subito inizia la “festa”: tra canti di chiesa e canti da stadio ci dirigiamo verso Sotto il Monte. Il programma della giornata è molto intenso, ci aspettano molte emozioni.La prima tappa è la visita alla casa natale di papa Gio-vanni XXIII, dove attraverso diversi suoi oggetti perso-nali, lì esposti, abbiamo potuto conoscere meglio una piccola parte della sua vita. Conclusasi la visita, percor-rendo la via del Rosario siamo giunti alla chiesa delle Caneve, dove il piccolo Angelino Roncalli ha avuto il suo primo incontro con Maria. Un momento pieno di emozione.Per conoscere meglio la storia del Papa buono abbiamo seguito un percorso video dove, accompagnati dal gio-vane Angelino, abbiamo potuto assistere ad alcuni dei più importanti momenti della sua vita: partendo dalla vocazione, all’apertura del concilio Vaticano II, fi no al discorso alla luna, durante il quale molti non hanno po-tuto trattenere una piccola lacrima, ovviamente di gioia.Prima del pranzo all’oratorio, abbiamo partecipato alla S. Messa, un momento di grande calore, che ci ha aiu-tato a vincere il rigido freddo che ci accompagnava nella chiesa di Brusicco.Il pomeriggio, con la visita al giardino della pace, è stato un’altra piacevole sorpresa. I colori accesi dell’erba e dei fi ori, l’imponente statua di marmo di Giovanni XXIII, le luci delle candele accese, erano un bellissimo preambo-lo per la visita della cripta “Oboedientia et Pax”.A conclusione della giornata non poteva mancare la vi-sita alla casa dove Angelo Roncalli, ormai vescovo, rice-veva amici da tutto il mondo. Anche i nostri ragazzi, at-traverso un piccolo momento di raccoglimento, si sono sentiti amici del Papa buono.All’altare di San Giovanni Paolo II abbiamo concluso il pellegrinaggio, donando a ciascuno una penna con la quale scrivere al Vescovo la lettera di presentazione alla Cresima. Con la conoscenza della fi gura di Papa Giovanni XXIII speriamo che i nostri giovani cresimandi possano pren-derlo come esempio di santità lungo il loro cammino. E soprattutto l’intensa catechesi di questa giornata pos-sa far crescere in ciascuno, soprattutto se giovane, il de-siderio di servire la Chiesa del Signore, giardino della Pasqua e Paradiso per ogni uomo.

Chiara Facchinetti

24 Comunità S. Maria

Gruppo Adolescenti

Sulle tracce di noiPellegrini nellaVal San Martinocon adolescenti e giovani

Anche quest’anno è iniziato il cammino del gruppo adole-

scenti con le sue attività e qualche novità. La più importante è quella che riguarda la terza media: per la prima volta infatti non ci saranno due percorsi paralleli tra S. Andrea e S. Maria, ma i due gruppi sono stati uniti per iniziare questo nuo-vo cammino insieme. Cammino che quest’anno ha come tema l’identi-tà e la diversità, due tematiche non semplici da trattare ma che possono diventare il terreno per creare lega-mi di amicizia e di fratellanza. Cammino iniziato prima con una pizzata in oratorio e la settimana successiva con una gita semplice ma suggestiva: camminare da Pon-tida a San Gregorio (una frazione di Cisano Bergamasco) sullo stesso sentiero che il giovane Angelo Ron-calli faceva da bambino per raggiun-gere il collegio Celana, dove il futu-ro papa buono studiava da esterno. Collegio dal quale fu anche espulso perché, contravvenendo alle regole, portò delle mele a degli studenti in-terni (almeno si racconta…).La prima tappa è stata appunto l’Abbazia di Pontida dedicata a San Giacomo Maggiore, un luogo dove

ad oggi vivono 12 monaci clunia-censi, un ordine che segue la rego-la benedettina. Ad accoglierci nella chiesa del monastero è fra Manuel, che ci racconta la storia del mo-nastero e del perché qualcuno an-cora oggi decide di farsi monaco; una scelta che sembra controcor-rente, isolarsi dal mondo proprio quando ogni luogo sembra facil-mente raggiungibile. “Quando sei innamorato di qualcuno – spiega fra Manuel – vorresti sempre sta-re con lui, parlare con lui, vederlo il più spesso possibile. Il monaco è un uomo innamorato di Dio a tal punto da voler dedicare a Lui tutta la sua vita, ogni ora di ogni giorno della propria vita. Il prete fa questo stando in mezzo alle persone della propria comunità, noi monaci lo facciamo pregando Dio per tutte le persone della terra, anche per chi non lo fa”. Sicuramente una sug-gestione affascinante; solitamente quando si pensa al monaco si pen-sa a tutto meno che a una persona innamorata. Un amore quello per Dio che però richiede una vita par-ticolarmente dura. Sveglia alle 5.30 di mattina, 7 momenti di preghie-ra, momenti di lavoro come curare l’orto o realizzare piccole opere di artigianato. Tutto questo in, letteral-mente, religioso silenzio: è concesso parlare solo la domenica, o in altre festività, durante i pasti; il resto del

tempo silenzio. In più un monaco non cambia mai monastero per tut-ta la vita, da quando si diventa novi-zi fi no alla morte questa sarà la tua vita. “Ora et labora”, niente di più, niente di meno. Si dice che l’amore renda pazzi e le parole di fra Manuel confermano in toto la credenza.Lasciamo fra Manuel e iniziamo a dirigerci verso la chiesa di Santa Maria Assunta di Celana, frazione di Caprino Bergamasco, che raggiun-giamo dopo un’oretta di cammino in mezzo ai boschi. Qui abbiamo potuto ammirare la pala d’altare “Santa Maria Assunta” dipinta nel 1520 da Lorenzo Lotto che dà il nome a tutta la chiesa. A parlarcene e Ian, uno studente dell’Accademia di Brera. Una pala strana, che uni-sce lo stile veneziano a quello rina-scimentale proprio perché Bergamo all’epoca era una zona di confi ne dove s’incontravano genti prove-nienti da tutta Italia e dall’Europa. Nella chiesa è anche presente un piccolo museo dedicato a Giovanni XXIII e al suo periodo trascorso nel collegio dove si può vedere la sua pagella scolastica.Fatta merenda abbiamo percorso l’ultimo tratto di strada, anch’esso di circa un’ora, che collega Celana a San Gregorio, dove il giovane Ange-lo soggiornava durante la settimana presso il parroco della parrocchia che era anche insegnate del colle-gio. Ospitati nell’oratorio abbiamo cenato tutti insieme e, dopo un mo-mento di gioco e preghiera, siamo ritornati a casa. Dalla settimana successiva sono iniziati gli incontri veri e propri con qualche piccolo extra, come per esempio l’uscita di sabato 19 no-vembre per andare alla piscina del seminario in Città Alta. Un modo per stare insieme e per fare un pic-colo giro in uno dei posti più belli di Bergamo. Durante la serata però non è comunque mancato un pic-colo momento di preghiera. Infatti nella chiesa del Carmine ci siamo fermati con le sentinelle della notte per pregare un po’ di fronte all’Eu-caristia.

Alessandro Ravasio

25Comunità S. Maria

Gruppo Adolescenti

documenti, prego!Il cammino degliadolescenti più grandi

Per il percorso con gli adolescen-ti il tema che ci accompagnerà

durante l’anno è legato all’identità, forse troppo banale e scontato, ma al giorno d’oggi è spesso messa in discussione. Noi educatori di ter-za superiore abbiamo cercato di immaginare quale poteva essere la strada possibile per coinvolgere i nostri ragazzi e per permettere a loro di fare esperienze signifi cative. Così abbiamo deciso di unirci con i ragazzi di quarta superiore e ab-biamo progettato un percorso che racchiude e porta con sé temi quali l’identità, la diversità e la fraternità.Il percorso è stato diviso in cinque tappe: innanzitutto abbiamo volu-to partire cercando di riprendere il gruppo, di ristabilire le relazioni di questo e grazie all’aiuto di un esperto, Manuel, abbiamo proposto un’esperienza teatrale. Successiva-mente vogliamo far capire ai ragazzi che valgono perché sono inseriti in un gruppo e daremo a loro la pos-sibilità di “aver cura” di un luogo come l’oratorio in cui vivono; a queste due tappe seguiranno attivi-tà a singoli gruppi, ma soprattutto un progetto in collaborazione con

il comune di Dalmine legato alle dipendenze che negano la propria identità.Abbiamo appena terminato l’espe-rienza legata ai giochi teatrali, un’e-sperienza che nessuno di noi aveva mai vissuto e, infatti, il timore di af-frontarla c’è stato da parte di tutti, educatori compresi. La paura però è durata qualche minuto, poi si è tra-

sformata in voglia di fare, di capire, di provare e di giocare.Non avevamo in mano niente se non noi stessi eppure ci siamo mes-si in gioco, abbiamo messo in gioco le nostre abilità nascoste, ma so-prattutto abbiamo dovuto confron-tarci con il gruppo e sono sempre meno questi momenti nella quoti-dianità in cui ci troviamo a vivere. Non solo, abbiamo dovuto mettere alla prova il nostro corpo, il nostro ascolto, il nostro sguardo e forse dopo queste prime quattro dome-niche l’esperimento di riformare il gruppo speriamo sia riuscito!C’è ancora tutto l’anno davanti per crescere nella fede, per condividere nuove esperienze, per giocare e ce-nare insieme, per imparare a servire, pregando.

Cristina Gaburri

26 Comunità S. Maria

Gruppo Chierichetti

6° Chieri-dayDomenica 23 ottobre all’oratorio di S. Maria si è svolto il 6° Chieri-Day con i chierichetti delle nostre due comunità.Alle 14,30 i ragazzi si sono incontrati con don Nicola per un breve momento di for-mazione, poi nonostante il meteo non pro-mettesse niente di buono, i ragazzi si sono prontamente cambiati negli spogliatoi per sfi darsi in una bella partita di calcio!La partita è stata egregiamente commen-tata da un inviato speciale di SKY, il famo-sissimo don Antonio Rovati, che ha sapu-to descrivere ogni minima azione in modo dettagliato e tecnico, ma anche ironico e spiritoso.Stanchi e un po’ bagnati per la pioggia... sono usciti tutti dal campo, tra gli applausi della tifoseria, entusiasti e contenti di aver passato un pomeriggio insieme.Le castagne calde e le torte delle mamme hanno contribuito a concludere nel mi-gliore dei modi questa giornata di festa insieme.Grazie a tutti quelli che hanno collaborato.

Cristina e Loretta

Canta e camminaIn uno scritto di rara bellezza Sant’Agostino invitava i suoi fedeli a progre-dire nel cammino della fede e a cantare la gioia e la fatica della fede; le sue parole suonavano così:

“Cantiamo qui l`alleluia, mentre siamo ancora privi di sicurezza, per poterlo cantare un giorno lassù, ormai sicuri.

Cantiamo pure ora, non tanto per goderci il riposo, quanto per sollevarci dalla fatica.

Cantiamo da viandanti

Canta, ma cammina.

Canta per alleviare le asprezze della marcia, ma cantando non indulgere alla pigrizia.

Canta e cammina.

Che signifi ca camminare? Andare avanti nel bene, progredire nella santità …

Canta e cammina”.

Camminiamo nella fede e nella liturgia e troveremo il Signore!Camminiamo e impegniamoci anche a cantare perché dare voce alla fede fa bene ed aiuta i fratelli che camminano al nostro fi anco. Cantiamo nelle celebrazioni superando la vergogna che a volte ci rende muti e cantiamo, se ci è possibile, aggre-gandoci alla Corale e al Coretto!Abbiamo bisogno anche di te per rendere gioioso il nostro cammino!

Don Claudio

27Comunità S. Maria

Anagrafe

maFFioletti anCillaved. VIVIANI

di anni 78deceduta il 07/10/2016

Ricordiamoci di lei

IL NOSTRO BOLLETTINO PARROCCHIALE“COMUNITà S. MARIA”Carissimi lettori,il nostro bollettino parrocchiale “ Comunità S. Maria” è in sofferenza per-ché non riusciamo nemmeno a coprire le spese di pubblicazione. Sarebbe un peccato dover rinunciare ad avere un nostro bollettino parrocchiale che ci racconta tutto ciò che avviene nella nostra comunità, lasciando una trac-cia indelebile.

Anche quest’anno molti di voi si sono improvvisati giornalisti o fotografi e come redazione vi ringraziamo, anche per il tempo speso a realizzare que-ste attività.

Per il nuovo anno verranno realizzate 4 pubblicazioni (trimestrali) e distribuite a tutte le famiglie della nostra comunità.A fronte di questo vi chiediamo gentilmente di rinnovare l’abbonamento o, se non lo avete mai fatto, di sottoscriverlo per il nuovo anno 2017.

La quota dell’abbonamento annuo rimane invariata: € 15,00.Va versata direttamente al parroco o in segreteria o alla persona che vi recapita il giornale.

Come redazione cogliamo l’occasione per porgere a tutte le famiglie i nostri migliori auguri di un Sereno Natale e di un Felice Anno Nuovo.

La redazione

“Nella nostra sensibile presenzatroverete il vostro appoggio

in un momento estremamentedelicato della vita”.

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