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3 Organo ufficiale del Sindacato Nazionale dei 5 Corpi di Polizia Carabinieri Guardia di Finanza Polizia di Stato Polizia Penitenziaria Corpo Forestale dello Stato Forze Armate LIBERA VOCE DI PolIZIA ITAlIAnA www.cinquecorpipolizia.it Mensile - Anno XXXVIII - Marzo 2016 Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/03 - ART. 1/1 Polizia di Stato tra eroismo e missione civile

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3Organo ufficiale del Sindacato Nazionale dei 5 Corpi di Polizia

Carabinieri Guardia di Finanza Polizia di Stato Polizia Penitenziaria Corpo Forestale dello Stato Forze Armate

LIBErA VOCE DI polIzIAItAlIAnAwww.cinquecorpipolizia.it

Mensile - Anno XXXVIII - Marzo 2016Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/03 - Art. 1/1

Polizia di Statotra eroismo e missione civile

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2 LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

Direttore Responsabile:guglielmo Pellegrino-Lise

[email protected] Editorialedomenico Brucato –

terenzio d’alena - giancarlo giulio Martini - Mauro Pantano

giancarlo tatta - Saverio topazioDirettore Amministrativo

Saverio topazio

In redazioneLaura turriziani

Direzione Redazione e Amministrazione :

Lungotevere Castello, n. 2 – 00193 romac/o anmig roma Capitale

tel: 06/48.90.36.13 Fax 48903623 – 1782272748

e-mail: [email protected]@pec.it

www.cinquecorpipolizia.itA norma dell’art. 74 lettera C del D P R. del 26 -10-72 n. 633 e successive modificazioni l’IVA è dovutadall’editore. Il cessionario non è tenuto ad alcunaregistrazione (ex art. 25 del predetto DPR. n.633/1972) e non può operare alcuna detrazione.autoriz. del tribunale di roma n. 11/83 del 20-1-

1983 - già autorizzazione n. 2671 del 9-6-1978 del tribunale di Firenze

Iscrizione al roC (registro degli operatori diComunicazione) al n. 407, in data 29 agosto 2001

Le collaborazioni per la realizzazione del la rivista,se non diversamente concordato, sono da intender-si gratuite. Le opinioni espresse nei testi pubblicatiimpegnano soltanto gli autori. Foto e testi anchese non pubblicati non si restituiscono. È consentitala riproduzione di articoli e foto citando la fonte

Stampa:abilgraph srl - roma

tel. 06/4393933

associato all’uSPI unione Stampa Periodica Italiana

Finito di stampare nel mese di Marzo 2016

Quote di adesioneSocio Sostenitore € 80,00 ed oltre

Socio Benemerito € 130,00 ed oltre

una copia € 5,00 Arretrato il doppio.

Il Sindacato ottempera a quanto dispone il D.L.50/92 del 15.01.92 sul diritto di recesso entro 7 gg.dalla data del pagamento dell’abbonamento.

Versamenti in cc/p59253005

L’editore garantisce la massima riservatezza dei datiforniti dagli abbonati e la possibilità di richiedere larettifica o la cancellazione, scrivendo a: Sindacatonazionale dei 5 Corpi di Polizia,- via Palermo, 67 -00184 roma. tali dati saranno utilizzati al solo scopodi inviare la rivista o altre comunicazioni concernen-ti l’abbonamento (Legge 675/96 sulla tutela dei datipersonali)

LIBErA VOCE DIpolIzIA ItAlIAnAOrgano ufficiale del Sindacato Nazionale dei 5 Corpi di Polizia

* Carabinieri * Guardia di Finanza * Polizia di Stato* Polizia Penitenziaria * Corpo Forestale dello Stato

* Forze Armate

SIndaCato nazIonaLe deI 5 CorPI dI PoLIzIa

Segretario Nazionalegr.uff. Benito risca

AVVERtEnzA Al SIGG. ABBonAtI

Per contrastare l’azione messa in atto da per-sone estranee a Libera Voce di PoliziaItaliana - che abusando del suo nome induco-no i nostri soci sostenitori e simpatizzanti a

sottoscrivere, in modo fraudolento abbonamenti ad altre riviste estranee alSindacato - siamo stati costretti ad unificare le buste dei contrassegni chedevono recare stampigliato in alto, a sinistra, i 5 Fregi dei Corpi di Polizia.Quindi, ogni altra busta, riferita a Libera Voce di Polizia Italiana che nonrechi in alto a sinistra, i fregi dei 5 Corpi di Polizia, deve essere respinta.

pertanto, mentre preghiamo i cortesi abbonati di segnalarcitempestivamente coloro che cercano di carpire la lorobuona fede—onde consentirci di adire le vie legali nei con-fronti dei responsabili—facciamo presente che l’unico for-mulario valido per sottoscrivere abbonamenti alla nostra

lIBERA VoCE DI polIzIA ItAlIAnA ESpRESSIonE “IStItUzIonAlIzzAtA”

Libera Voce di Polizia Italiana è espressione «istituzionalizzata», al soloscopo di esigere il rispetto delle leggi proposte, approvate e promulgatedall’Autorità costituita. Più in particolare, essa esiste per rivendicare laparificazione di trattamento della condizione di quiescenza. I suoi sosteni-tori, dunque, anche se per Statuto sono tutti Signori, non rinunciano alloro grado di generale, colonnello, questore, maresciallo o brigadiere.Soprattutto, essi non dimenticano che da Voltaire ad oggi, l’umanità haconquistato un diritto inalienabile, ch’è quello di comunicare. Viceversa siresterà dei poveri di spirito.

Rivista è quello qui riprodotto

Gli incaricati alla richiesta diabbonamento volontario/contributo stampa

e gli esattori sono CIVIlI

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pubblichiamol'autorevole edocumentatointervento dell’on.Gen. luigi Ramponi alConvegno organizzatodal Cestudis: “l'assetto e latipologia delle nostreForze Armate sono adeguate alle minacceattuali e, prevedibilmente, future?”

Lettere aL dIrettore- dal caso regeni ai marò. Quando non si agisce bene e in fretta... 4edItorIaLe- dalla chiarezza alla sicurezza 5CoPertIna- Ispettore rosario Sanarico, quando fare il proprio dovere... di Saverio Topazio 6CoPertIna/uLtIMora- era libero dal servizio, ma un poliziotto resta tale sempre... di Saverio Topazio 7- truffe agli anziani niente soldi “cash” per parenti... di Marco Balzola 8Forze dI PoLIzIa newS- nuovi controlli su patente e libretto: ecco chi rischia la multa di Marco Balzola 9SegreterIa nazIonaLe- Il Sindacato con l'aVIS per la salute dei cittadini... di Benito Risca 10- Che cosa è l’aVIS e che cosa fa 13doSSIer- “L’assetto e la tipologia delle nostre Forze armate.../1 di Luigi Ramponi 14terrorISMo- Il sangue di Bruxelles le testimonianze degli italiani di Marco Balzola 16dIrIrttI newS- arriva lo SPId, l’identità digitale unica di Marco Balzola 17Keyword- donald trump, il muro e la pancia degli americani di Camillo Cantarano 18SaLute newS- Codici Pronto Soccorso dai colori si passa ai numeri di Marco Balzola 19euroPa- Ma l'Italia sta prendendo le contromisure di Marco Balzola 20In noMe deLLa Legge- giurisprudenza 20- L’esperto risponde a cura di Benito Risca 21eCo & BIo (Per una VIta SoLIdaLe e SoStenIBILe)- Bottiglie di plastica, pentole, contenitori & co... di Marco Balzola 22L’angoLo gourMet- Lasagne asparagi e zafferano 23

3LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

Copertina:

Morire in servizio per espletare fino alleestreme conseguenze il proprio dovere di

poliziotto. Così ci ha lasciato l'ennesimocollega, l'Ispettore Superiore della polizia di

Stato Rosario Sanarico, il sub in serviziopresso il nucleo di la Spezia morto lo scor-

so 19 febbraio dopo essere rimasto incas-trato nelle chiuse del condotto del fiume

Brenta a padova. pag. 6

Sommario

Era in fila alla posta, liberodal servizio, ma quando ilSovrintendente Capo dellap.S. Giuseppe Velotti si èreso conto che stava per

essere messa a segno una rapina non ci ha pensa-to due volte e si è lanciato a mani nude contro ibanditi riuscendo a bloccare il loro proposito e a di-sarmarne e arrestarne uno, impedendogli di portarvia il bottino.

Polizia

DOSSIEr/terrorismo

DirittiDopo anni di ritardofinalmente il primo passoconcreto verso ladigitalizzazione delpaese. Arriva lo SpID,acronimo di Sistemapubblico per l’IdentitàDigitale. Il sistemariprende un concetto

basilare dell’informatica: assegnare a ciascuncittadino e ciascuna impresa un codice unico chepossa identificarli senza possibilità di errore. Unsolo codice per accedere on line a tutti i servizi.

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li utilizziamo tutti i giorni, epensiamo che siano sicuri.Ci riferiamo alle bottiglie diplastica, ai contenitori per icibi, alle pentole e allepadelle. Ma siamo davvero

sicuri che non ci siano rischi per la nostrasalute? pare che occorra porre un po' diattenzione alla loro scelta e al loro utilizzo,perché non è sempre così.

Eco & Bio22

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Lettere al Direttore

4 LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

eè da tanto che le cronache sioccupano del caso regeni edella riluttanza dell’egitto a

fornire dati certi sull’accaduto. Si trattadi un terribile delitto ai danni di un gio-vane ricercatore italiano.

era lì a Il Cairo per compiere sulposto una ricerca relativa al suo masterdi dottorato o specializzazione. dettaricerca prevedeva incontri, interviste epartecipazioni a riunioni più o menopubbliche di associazioni, sindacati oaltro che pare fossero tutti ostili al regi-me. Quindi che fosse seguito, “monito-rato”, sembra logico e sicuro (come quiavviene con la digos). L’invio poi diarticoli e “saggi” a periodici italiani (IlManifesto) ed inglesi era sicuramenteimbarazzante, per i contenuti, per il re-gime egiziano.

avrebbero potuto espellerlo o pre-parare una contro campagna stampa.avrebbero potuto lamentarsi a livellodiplomatico pressi vari Stati ed in par-ticolare per l’università americana cheaccoglieva i vari studiosi “progressisti”ritenuti dal governo pericolosi.

Ma perché, così barbaramente tor-turarlo a morte e poi farne ritrovare ilcadavere? e poi perché tanta attenzionedella stampa fino alla crisi diplomaticamentre per i due fanti di Marina arre-

stati e trattenuti dalla Stato indiano delKerbala in maniera speciosa, prodito-ria ed ingiusta le cose sono andate di-versamente?

Giuseppe Massaro - Napoli

* * *

Caro Massaro,pensiamo che tanti italiani si stiano

facendo le tue domande. La questionedei marò ci irrita, ci intristisce e ci fatanta rabbia in quanto riteniamo che ilKerbala non abbia la coscienza pulita,i pescatori non siano stati uccisi dainostri militari e la comunità interna-zionale e i nostri alleati non hannofatto una piega per aiutarci, soccorrer-ci o mediare. C’era in ballo con l’In-dia una fornitura di elicotteri da com-battimento e, come di consueto, forsepare fosse stato “ oliato” il contratto.

Convenienze varie? Ma lì a noisembra che la brutta figura abbia lesogravemente la nostra dignità e quelladella nostra Marina Militare che conti-nua a difendere con altissima profes-sionalità, su tutti i fronti aperti, interes-si internazionali.

Per il caso Regeni troppo rumoremediatico e troppe risposte politiche aimedia. Continuiamo a pensare che in

questi casi si debba parlare poco edagire bene ed in fretta. Ed al tanto fu-mo sostituire un buon arrosto e nonbruciato.

Qui la dignità e l’orgoglio l’hannoabbassati gli egiziani che hanno accet-tato delegazioni italiane di poliziotti emagistrati, che hanno accettato le in-dagini della Procura di Roma (il delit-to è avvenuto in Egitto e figuriamoci sefosse avvenuto in Francia) quando laMagistratura competente era quelladel luogo.

Sono venuti in delegazione in Italia,mentre i media italiani e stranieri ac-cusano più o meno apertamente Gover-no e pezzi di uno Stato estero ricono-sciuto e “quasi alleato” quanto menocontro il terrorismo.

Qui la questione è ben diversa. Cisono in ballo il più grande giacimentodi metano appena scoperto dall’ENI inEgitto. Qui c’è in ballo il forte ruolo disupporto che l’Egitto darà all’Italiaquando sarà ufficialmente impegnatain Libia contro l’ISIS e via dicendo.

Pensiamo che ci siano in giro tantiStati amici che amici non sono. Perchéinfine un reparto di polizia o dell’eser-cito egiziano o qualche frangia di ser-vizi variegati ha potuto compiere que-sto grave misfatto proprio nei nostriconfronti?

Perché torturare ed uccidere e poifar ritrovare il cadavere?

Un trattamento disumano ad una“presunta” spia da parte di un repartodi “specialisti”; si, ma quale?

GPL

Dal caso Regeni ai marò. Quando non si agiscebene e in fretta l'arrosto finisce bruciato

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5LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

tutti gli avvenimenti per i quali ci martellano co-stantemente i media volano e passano sulle no-stre teste e pare che in questo mondo globale, in

questa finanza globale, in questa economia globale ed eu-ropea non ci sia spazio e considerazione che per i grandi.

Le grandi lobbies nazionali ed internazionali di petro-lieri, di banchieri, di grandi catene di distribuzione e digrandi faccendieri che movimentano il mondo ed i suoiavvenimenti. una logica per noi incomprensibile, forseoscura, ma grandemente deleteria e distruttiva per noi co-muni mortali.

Siamo ormai vittime e non protagonisti, oggetto e nonsoggetto di fatti e misfatti fra cui anche guerre e terrori-smo. tasse, imposte e balzelli soffocano ogni nostra ini-ziativa o attività ed alimentano, insieme al debito pubbli-co le fauci ingorde di un apparato inefficiente ed esoso.

I tagli, studiati per anni, alla fine colpiscono i più de-boli: pensionati e stipendiati. La Sanità falcidiata e senzaletti fa paura ancora ai più deboli che, per anticipare pre-stazioni urgenti e necessarie fanno fuori i pochi risparmifamiliari. Si parla di deflazione, ma mentre il costo delpetrolio diminuisce la benzina costa lo stesso (80 per cen-to di tasse, imposte ed addizionali) e così le forniture re-lative alle utenze. (Chi ha più bisogno del gas per riscal-darsi di una povera vecchina con 580 €uro di pensione?).

Si ripropone il problema della casa che si contende, asuon di occupazioni, a rom e ad immigrati. Manca il la-voro per i giovani ed ormai (anch’essi vessati) neanchegenitori e nonni possono più mantenerli.

ora quindi abbiamo bisogno di chiarezza su tuttoquanto amministrato dal pubblico, oppure a partecipazio-ne. grande chiarezza sui grandi flussi di denaro perché inun Paese ricco, colto e civile non ci può essere tanta po-vertà e tanta miseria.

Poi c’è la sicurezza (o meglio l’insicurezza anche distare da soli in casa). Mentre abbiamo fra le migliori For-ze di Polizia del mondo le indagini, dal 1985, fanno capoa magistrati indaffarati con “grandi reati” e troppo bene-voli con i piccoli reati.

Il figlio di totò riina, Salvatore, intervistato al primocanale raI (paghiamo l’abbonamento) dice banalità, bu-gie, non svela segreti, non prende le distanze dal padre epubblicizza il suo libro. Il Presidente dell’autorità anti-corruzione dice che la Sanità è un “terreno di scorribandedi delinquenti di ogni risma”. Pagare per anticipare unesame diagnostico o peggio.

ed allora noi continuiamo a chiedere chiarezza, e co-me fece gorbaciov rinnovamento e trasparenza perchépare che questa discontinuità con il passato tramite rotta-mazioni varie non ci sia stata o sia ancora peggio.

La chiarezza la possiamo pretendere subito ad inco-minciare con i Comuni per le prossime amministrative.Fin dagli anni ‘70 sia in giappone che in Inghilterra edaltrove, chi impegna risorse (dalle tasse ai risparmi) pres-so il pubblico o presso il privato ha diritto ad avere reso-conti trimestrali. Questo in base al principio dell’ “ac-countability”, che significa (per chiunque amministri,dalla raI agli enti locali, alle banche…fino ai condomi-ni) ” la capacità ed obbligo di rendere conto delle ri-sorse che ci sono state affidate”.

e’ il minimo che possiamo chiedere a chiunque dele-ghiamo ed è previsto dal diritto ed era previsto anche nel-l’antica roma.

Guglielmo Pellegrino-Lise

Dalla chiarezza alla sicurezzadi Guglielmo pellegrino-lise

L’editoriale

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Copertina

Il Sub della Polizia di Stato morto a Padova durante le ricerche del corpo di Isabella Noventa èstato ricordato dal Prefetto Pansa: «Era un uomo generoso, ci mancherà»

ISPETTORE ROSARIO SANARICO, QUANDOFARE IL PROPRIO DOVERE DIVENTA FATALE

di Saverio topazio*

Morire in servizio per esple-tare fino alle estreme con-seguenze il proprio dovere

di poliziotto. Così ci ha lasciato l’enne-simo collega, l’Ispettore Superiore del-la Polizia di Stato rosario Sanarico, ilsub in servizio presso il nucleo di LaSpezia morto lo scorso 19 febbraio do-po essere rimasto incastrato nelle chiu-se del condotto del fiume Brenta a Pa-dova.

Stava cercando ormai da due giorniil cadavere di Isabella noventa, la se-gretaria padovana uccisa dal ballerinoFreddy Sorgato, dopo la confessione ela segnalazione del suo assassino chelo dava in quel luogo. Il corpo non c’e-ra, ma il valoroso rosario, che non sidava mai per vinto, è rimasto vittimadell’incidente che gli è costato la vita.

I suoi colleghi hanno subito blocca-to l’infrastruttura per cercare di salvar-lo, ma era ormai troppo tardi e a nullasono valsi i disperati tentativi di riani-marlo con il massaggio cardiaco. tra-sportato in ospedale in gravissime con-dizioni, rosario è deceduto dopo qual-che ora. Le ricerche del corpo di Isa-bella noventa sono state poi sospese eil sacrificio del poliziotto non è nean-che servito a nulla. un morto in piùsulla coscienza del “ballerino” FreddySorgato.

Il ricordo del Capo della polizia

Commosso il Prefetto alessandroPansa, che il giorno successivo ha resoomaggio alla salma dell’Ispettore Su-periore rosario Sanarico nella Camera

cratiche. In nome della salvaguardiadella società, dei cittadini, diamo il me-glio di noi stessi, ognuno secondo leproprie possibilità e inclinazioni.

e allora vorremmo che questo Statoe questa Società riconoscessero il valo-re del sacrificio, e ci tocca purtroppovedere che, al di là delle belle paroleche si spendono quando qualcuno dinoi muore, non sempre si viene ricom-pensati come si merita.

Solidarietà e vicinanza alle vittime del dovere

Come Sindacato e come colleghisiamo quindi vicini ai familiari dell’I-spettore Sanarico, uno di noi, l’ultimoche ha sacrificato la vita per onorare ilproprio servizio. e siamo vicini a tutti icolleghi sommozzatori e a quelli delsuo reparto che ogni giorno affrontanoin silenzio pericoli di ogni genere.

*Comm. Saverio TopazioIspettore Superiore della P.S.

Segretario Nazionale Amm.vo del Sin-dacato Nazionale dei Cinque Corpi di

Polizia

ardente allestita presso l’obitoriodell’ospedale di Padova.

“L’ho incontrato in diverse occasio-ni – ha detto Pansa - era un uomo mol-to generoso, solare e allegro. un poli-ziotto che sapeva fare squadra. Ha de-dicato tutta la sua vita alla Polizia daun lato e alla famiglia dall’altro. eraorgogliosissimo della sua famiglia, cosìcome del suo nipotino”.

“Lascia un vuoto tra i suoi colleghidel Cnes della Spezia – ha continuato ilCapo della Polizia - perché lui era l’a-nima di tutta la squadra. tratteneva icolleghi cucinando per loro. una man-canza enorme per tutta la Polizia diStato”.

Un mestiere ad alto rischio

ancora una volta ci è toccato assi-stere ad una tragedia, perché fare il po-liziotto è un mestiere rischioso. Si svol-gono attività delicate e complesse, edobbiamo mettere nel conto che a voltesi rischia la vita. noi poliziotti lo sap-piamo, lo accettiamo in nome e in virtùdi un alto senso del dovere e della fe-deltà allo Stato e alle Istituzioni demo-

LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

Ispettore p.S. Rosario Sanarico

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Copertina/Ultimora

Per Giuseppe Velotti, Sovrintendente Capo presso la Squadra Mobile di Napoli, sono arrivatianche i complimenti di Matteo Renzi, che l'ha definito un eroe

ERA LIBERO DAL SERVIZIO, MA UN POLIZIOTTO RESTATALE SEMPRE COSÌ SVENTA UNA RAPINA ALLE POSTE

di Saverio topazio*

era in fila alla posta di Casal-nuovo, libero dal servizio, maquando si è reso conto che

stava per essere messa a segno una ra-pina non ci ha pensato due volte e si èlanciato contro i banditi riuscendo abloccare il loro proposito e a disarmar-ne e arrestarne uno, impedendogli diportar via il bottino.

Così il 17 marzo giuseppe Velotti,48 anni e Sovrintendente Capo pressola Sezione omicidi della Squadra Mo-bile di napoli, è riuscito a sventare uncolpo nell’ufficio postale centrale divia Crimaldi a Casalnuovo, suo luogodi residenza.

“Ho disarmato il bandito a mani nu-de, ma non chiamatemi eroe”, dice Ve-lotti, che pure non ha esitato a lanciarsidisarmato in una colluttazione sotto losguardo terrorizzato dei presenti. adavere la meglio è stato il poliziotto, cheè riuscito a bloccare ed arrestare pro-prio il rapinatore armato di pistola, an-che se poi è risultata essere finta, un’ar-ma giocattolo.

nel frattempo l’altro bandito, cheaveva già raggiunto le casse e stava perappropriarsi del bottino, vista la mala

Ci sono un sacco di eroi quotidiani:questo poliziotto campano vorrei chefosse l’orgoglio di tutti noi”. Così hacommentato renzi, una posizionesenz’altro condivisa da tutti gli italiani.

e alle parole sono seguiti i fatti, vi-sto che a Velotti è stato consegnato unriconoscimento al valore. alla cerimo-nia, tenutasi presso la giunta Comuna-le di Casalnuovo di napoli, hanno par-tecipato il Questore di napoli guidoMarino, il capo della Squadra Mobiledi napoli Fausto Lamparelli, il Vice-questore aggiunto dirigente del Com-missariato di acerra antonio Cristiano,il Comandante della Compagnia dellagdF di Casalnuovo Capitano Pasqualedanese, il Comandante della Compa-gnia dei Carabinieri di Castello di Ci-sterna Capitano tommaso angelone, ilComandante dei Carabinieri della te-nenza di Casalnuovo LuogotenenteFernando de Solda e il Sindaco di Ca-salnuovo Massimo Pelliccia.

parata ha mollato i soldi ed è scappatovia. ad attenderlo fuori della Posta c’e-ra un complice a bordo di uno scooter,a bordo del quale sono rapidamentefuggiti. Sule loro tracce si sono poimessi gli agenti della Squadra Mobile,che hanno avuto il supporto nelle inda-gini delle immagini riprese dalle tele-camere di videosorveglianza.

la telefonata del premierRenzi e il riconoscimento al

valoreall’indomani dell’impresa, il buon

Velotti si è visto arrivare una telefonatadal Presidente del Consiglio Matteorenzi, che ha voluto complimentarsiper l’azione eroica compiuta alle Poste.

“Ho telefonato ad un uomo, si chia-ma giuseppe, fa il sovraintendente del-la Polizia e  di fronte a un fenomenocriminale ha disarmato a mani nude unuomo che stava compiendo un crimine.Ispettore pS Giuseppe Velotti

Riconoscimento a Velotti

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8 LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

Copertina/Ultimora

orgoglio ed umiltà nelle parole del poliziotto

decoratoMa Il Sovrintendente Capo giusep-

pe Velotti si schermisce: “Faccio il po-liziotto da 29 anni e ne vado orgoglio-so. Ho fatto solo il mio dovere, senzamettere a rischio le altre persone”, hadetto nelle interviste.

“non ho agito d’istinto. Ho valutatoil modo migliore di procedere: il miounico obiettivo era neutralizzare il rapi-natore senza mettere a rischio i cittadi-ni. non ho avuto paura per me, mai –ha proseguito - ero preoccupato soloper gli altri. Poi però il ragazzo è scap-pato e ho capito che la pistola non po-teva uccidere, era caricata a salve”.

Questo particolare però Velotti nonpoteva saperlo in anticipo, e il suo

comportamento è stato quello, calcola-to, di un uomo addestrato e avvezzoper servizio a trovarsi in situazioni ri-schiose, nelle quali il primo comanda-mento per noi poliziotti è il “rischio ze-ro” o almeno contenuto al massimo,per i cittadini coinvolti nelle azioni.

I complimenti del Sindacatoal Sovrintendente Capo giuseppe

Velotti la Segreteria nazionale del Sin-dacato vuole far giungere da queste pa-gine i suoi più vivi complimenti perl’azione di cui si è reso protagonista,noi che abbiamo come “missione” daquasi 40 anni di tutelare le Forze di po-lizia in servizio e in congedo, e di rac-cordarle alla società civile, anche attra-verso la conoscenza delle loro strutturee del loro modo di operare al serviziodello Stato, della democrazia e per lasicurezza dei cittadini.

Comm. Saverio TopazioIspettore Superiore della Polizia di

StatoSegretario Nazionale Amm.vo del Sin-dacato Nazionale dei Cinque Corpi di

Polizia

Truffe agli anzianiNiente soldi “cash” per parenti vittime di falsi incidenti

ancora truffe ai danni degli anziani, ma il fenomeno è attentamente monitorato da tutte le Forze di polizia. una del-le ultime azioni riguarda un episodio accaduto nella Capitale, dove i Carabinieri del nucleo operativo della Com-

pagnia roma Centro hanno arrestato per truffa un uomo di 32, originario di napoli e già noto alle forze dell'ordine. L'uomoaveva telefonato ad un'anziana di 88 anni presentandosi come un avvocato e facendole credere che il nipote era rimastocoinvolto in un incidente stradale. Per via di ciò, aveva urgente bisogno di 5.000 €uro in contanti o di oggetti d'oro per li-quidare i danni direttamente ed evitare seri problemi con l'assicurazione. Per avere conferma della veridicità del fatto, l'an-ziana avrebbe potuto chiedere ai Carabinieri chiamando un numero telefonico da lui fornito.

L'anziana donna, allarmatissima, ha telefonato a quel numero ma a rispondere, ovviamente, non erano i Carabinieri ben-sì il truffatore stesso. Le diceva di essere un Maresciallo dei Carabinieri e confermava l'accaduto, invitandola a consegnaredenaro o gioielli all' “avvocato”, che si stava recando a casa sua.

dopo avere consegnato quanto richiestole, la donna si è però insospettita e ha chiamato i Carabinieri, quelli veri, i qualihanno capito tutto e sono subito intervenuti riuscendo a bloccare il truffatore che era appena uscito dalla casa. Si era fattoconsegnare 3.000 €uro in contanti e 2 bracciali d'oro. gli è andata male, perché la dapprima ignara vecchietta ha mangiatopoi la foglia e rapidamente ha preso provvedimenti.

ecco perché si invitano tutti i cittadini, ed in particolare gli anziani a fare molta attenzione a questo genere di situazioni.Se avete dubbi, chiamate le Forze di polizia.

Marco Balzola

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9LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

Forze di polizia news

NUOVI CONTROLLI SU PATENTE E LIBRETTO:ECCO CHI RISCHIA LA MULTA

di Marco Balzola

Controlli incrociati su patentie libretto, e tutto grazie aduna nuova app, specifica per

la Polizia Stradale, che permetterà allevolanti di operare in tempo reale suentrambi i documenti. La cosa ha ri-portato l’attenzione su una norma,molto controversa, che prevede che, incerti casi, il nome riportato sulla pa-tente e quello sul libretto di circolazio-ne debbano coincidere. Se questo nonavviene, c'è il rischio di incappare inuna multa salatissima, che va da unminimo di 705 ad un massimo di 3526€uro.

Si diceva di norma controversa, cheaveva suscitato un vero e proprio allar-me tra gli automobilisti, per cui è d'ob-bligo fare chiarezza in proposito.

La legge cui fa riferimento la nor-

norenni non emancipati ed interdetti equelli messi a disposizione della Pub-blica amministrazione a seguito diuna pronuncia giudiziaria. occorreanche ricordare che l’intestazionetemporanea del libretto ad una perso-na fisica o giuridica non proprietariadell’auto è obbligatoria se l’auto stes-sa è messa a disposizione per più di30 giorni consecutivi con uso esclusi-vo, personale e gratuito del mezzo,ovvero con un contratto di comodatogratuito.

Il direttore generale della Motoriz-zazione Maurizio Vitelli, è quindi inter-venuto in materia per definire la situa-zione e spiegarne le motivazioni. Chesono queste: da un lato era necessarioindividuare uno strumento che permet-tesse l’identificazione certa del sogget-to responsabile della vettura circolantee di eventuali violazioni al Codice dellastrada, e dall’altro si voleva contrastarel’uso prolungato e illegittimo di certicomodati e il fenomeno delle intesta-zioni fittizie.

Marco Balzola

ma della discordia, riguarda soprattut-to le società di autonoleggio, i veicoliin comodato, quelli di proprietà di mi-

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10 LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

Segreteria Nazionale

Con la partecipazione del Se-gretario nazionale del Sinda-cato gr.uff. Benito risca

all’assemblea provinciale dell’ aVISdella Provincia di Viterbo, guidata dalPresidente diego Biffaroni, è stato sug-gellato l’inizio di una collaborazioneche vede la nostra organizzazione ope-rare, così come da Statuto, anche inambito sociale, oltre che per le note fi-nalità di tutela degli interessi delle For-ze di polizia e armate in servizio e incongedo.

La 41° assemblea provinciale si èsvolta il 2 aprile, ospitata dalla SezioneaVIS di Vitorchiano nella suggestivacornice del Palazzo Comunale.

erano presenti all’assemblea i rap-presentanti delle Sezioni aVIS dellaProvincia di Viterbo, con oltre 150 de-

legati e rappresentanti che hanno di-mostrato il grande spirito di partecipa-zione e la vitalità dell’impegno asso-ciativo locale.

dopo l’approvazione del Bilancioconsuntivo 2015 e del Bilancio pre-ventivo 2016, è stata presentata la re-lazione dell’attività dell’aVIS provin-ciale dello scorso anno, con una spe-ciale attenzione alle problematicheriguardanti il territorio provinciale,con una attività di confronto e di pro-poste avanzate dalle molte Sezionipresenti.

I lavori sono stati coordinati dalPresidente provinciale diego Biffaronie dal dott. gabriele Mandarello, re-sponsabile del prelevamento esternodel SIt di Viterbo, ospitati come dettodalla Sezione di Vitorchiano e dal suoPresidente giuseppe Santini. Presente

a cura di Benito Risca

La 41° Assemblea provinciale di Viterbo segnal'inizio della collaborazione della nostra

Organizzazione con l'associazione che dal 1927si batte per la raccolta volontaria di sangue

Il Sindacato con l'AVIS per la salute dei cittadini

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11LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

anche il Sindaco della cittadina nicolaolivieri, che ha aperto i lavori assem-bleari.

l’intervento di Benito Riscadiversi gli interventi, tra i quali

particolarmente apprezzati quelli deldelegato dell’aVIS regionale dr.Maurizio rosati e del Segretario na-zionale dei Cinque Corpi di Poliziagr. uff. Benito risca, che ha portato ilsaluto dell’organizzazione e, sottoli-neando come pur operando in campidiversi si sia accomunati dalla caratte-ristica della volontarietà e della gra-tuità dell’impegno, ha dichiarato l’in-tenzione di impegnarsi per supportarel’azione dell’aVIS. Il Sindacato simuoverà direttamente “Per interessareGoverno e Parlamento con proposte dilegge mirate...e favorire e incentivarela donazione di sangue, così preziosaper la salute di tutti, attraverso agevo-lazioni e riconoscimenti ai cittadiniche si sottopongono volontariamenteal prelievo”. Promuoverà inoltre la do-nazione anche attraverso i suoi asso-ciati, per sopperire alla cronica carenzadi sangue, che costringe a reperirlo fi-nanche a pagamento, facendolo diven-tare un business invece che un doveresociale.

I giovani e il loro contributoun importante appello è stato poi

lanciato dal Presidente dei giovaniaVIS provinciale di Viterbo Luigi ot-tavio Mechelli, il quale affiancato daigiovani della consulta, ha esortato i ra-gazzi a dare il proprio contributo do-nando il sangue e partecipando alle vitaassociativa dell’aVIS attraverso ilcoinvolgimento dei propri coetanei. Iragazzi, ha ricordato Mechelli, sono unelemento indispensabile per una asso-ciazione prospera e forte come è laaVIS nella provincia di Viterbo. unapresenza davvero importante, visto chepuò contare su un bacino di ben 60 Co-muni.

Infine, il Presidente provincialediego Biffaroni ha espresso un rin-graziamento particolare alla Pro-locoe all’amministrazione Comunale diVitorchiano, che hanno patrocinatol’iniziativa, e rivolto un plauso allesegretarie dell’ aVIS provinciale peril grande lavoro che svolgono quoti-dianamente e con grande professiona-lità.

La Segreteria Nazionale

***************

Il saluto del SegretarioNazionale del SindacatoGr.Uff Benito Risca

all’Assemblea dell’AVISprovinciale di ViterboGrazie, grazie ancora caro Presi-

dente Biffaroni per avermi dato la gra-dita opportunità di portare a questa ri-spettabile Assemblea il saluto degliappartenenti all’Associazione dei Cin-que Corpi d Polizia, di cui ho l’onoree l’onere di essere il Segretario Nazio-nale.

Entro subito in argomento facendonotare come le nostre associazioni, an-che se operano in ambiti diversi, hannoin comune la caratteristica della volon-tarietà e della gratuità, e sono svinco-late da qualsiasi ingerenza dei partitipolitici e di ogni altra espressione dipotere.

Voi operate in campo sanitario edella prevenzione con la preziosa rac-

colta di sangue, noi ci occupiamo deitanti problemi che affliggono la cate-goria delle Forze dell’Ordine in ser-vizio e in congedo per risolverli nel-l’interesse anche della collettività,che si aspetta insieme giustizia ed ef-ficienza.

L’avvicinamento tra le nostre as-sociazioni a livello regionale potràdare frutti in senso operativo anche incampo nazionale. Questo potrà esserepossibile anche con l’ausilio del no-stro organo di stampa ufficiale “Libe-ra Voce di Polizia Italiana”, a cuichiunque può abbonarsi come simpa-tizzante.

Su di esso, e attraverso il nostrosito web www.cinquecorpipolizia, po-tremo portare avanti campagne disensibilizzazione a livello sociale epolitico. Perché è proprio questo cheintendiamo fare. La nostra Organizza-zione intende infatti impegnarsi inquesta battaglia sociale per supporta-re l’azione dell’AVIS, e intende muo-versi direttamente per interessare Go-verno e Parlamento con proposte dilegge mirate. Si vuole favorire e in-centivare la donazione di sangue, cosìpreziosa per la salute di tutti, attra-verso agevolazioni e riconoscimenti aicittadini che si sottopongono volonta-riamente al prelievo.

Inoltre intende promuovere la do-nazione anche attraverso i suoi asso-ciati, che sono un discreto bacino diutenza, un altro tassello in più persopperire alla cronica carenza di san-gue, che costringe a reperirlo finan-che a pagamento, facendolo diventareun business invece che un dovere so-ciale.

Termino questo mio saluto conuna nota personale. Sono nativo diBomarzo e mi sento onorato che ilPresidente provinciale di questa no-bile Associazione sia mio concittadi-no. Assieme ai suoi ottimi collabora-tori, a cui stringerò volentieri la ma-no, è riuscito a coordinare ben 60Comuni della Provincia di Viterbo,ottenendo il massimo risultato in ter-mini di donazioni di sangue per baci-no di utenza.

Un affettuoso abbraccio a lui e atutti i consociati.

Viva l’Italia!

Il Segretario NazionaleGr.Uff. Benito Risca

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Segreteria Nazionale

Devi rinnovare la patente? Vieni al Sindacato e risparmiaSi avvisano i Signori Soci e abbonati che, se devono rinnovare la patente di guida, possono rivolgersi al Sindacato, che mette

a disposizione un medico legale per il disbrigo della pratica, con un risparmio sui costi di agenzia. gli interessati per usufruire delservizio devono telefonare ai numeri 06 48903613 – 06 48903623 oppure al cellulare 3663100911 dal lunedì al venerdì, dalle ore9.00 alle ore 12.30, per prenotare la visita in sede, Lungotevere Castello, n.2 – 00193 roma, c/o anMIg roma Capitale.

La Segreteria Nazionale

La Segreteria nazionale ricorda a tutti gli iscritti al Sindacato in servizio e in pensione, ai simpatizzanti eai lettori della rivista che presso la sede di Via Palermo, n. 67 a roma, possono avvalersi dei servizi delC.A.F. (elaborazione e trasmissione della dichiarazione 730 – ICI- UNICO- RED). Inoltre Servizi

agevolati con la dichiarazione I.S.E.E. ( Indicatore Situazione economica equivalente ).Se volete ottenere la riduzione del canone telecom, la riduzione delle tasse universitarie, se avete diritto a pre-

stazioni sociali agevolate, come buoni libri, assistenza domiciliare, abbonamenti di trasporto, rivolgetevi alCaFItaLIa srl, che vi assisterà con professionalità e cortesia nella compilazione del modulo a001/08, la Cartaacquisti, Beneficiario con 65/70 anni o più .

I soci, inoltre, possono usufruire del servizio di patronato, e quindi, assistenza per tutti i tipi di pensio-ne: invalidità, vecchiaia, superstiti, dichiarazione di successione. Invalidi civili: pensioni, assegno mensile,indennità di accompagno – legge 104/92 – elabora ricorsi aggravamenti, pensioni privilegiate – equoindennizzo.

Per appuntamentitelefonare dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30 alle ore 12.30

ai numeri 06 48903613 – 06 48903623 oppure al cellulare 3663100911.

Il Sindacatoe l’assistenza CAF

Visure catastaliNuovo servizio per soci e abbonati in Emilia Romagna

Si avvisano i soci del Sindacato e gli abbonati alla rivista che nelle nostre sedi di Parma, Modena e Reggio Emilia,presso “Lo Studio Srl” – Centro Servizi Amministrativi Pubblico Impiego (presente anche a Bologna e Ferrara), oltre aiservizi CAF indicati nella sottostante locandina, ne è ora attivo un altro per richiedere visure catastali. Gli interessati pos-sono rivolgersi quindi direttamente in loco per le loro necessità.

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13LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

Sportello legaleLa Segreteria Nazionale, per fornire un servizio ai soci e agli abbonati alla rivista, mette a disposizione alcuni legali

per il disbrigo di controversie in genere e ricorsi.

Si garantiscono professionalità e agevolazioni.

Per informazioni e appuntamenti telefonare nelle ore di apertura degli uffici (dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle12.30) ai numeri 06 48903613 e 06 48903623 (anche fax), al cellulare di servizio 3663100911 oppure inviare una e-mailall’indirizzo [email protected].

Il Sindacato ha cambiato sede

Si avvisano i Signori Soci, abbonati e Lettori chedalla metà del mese di febbraio, il Sindacato

nazionale dei Cinque Corpi di Polizia si è trasferito nellanuova sede, come già preannunciato nel numero scorso.

La Segreteria nazionale e l’ufficio amministrazione sisono trasferiti infatti presso la storica sede dell’anmigroma Capitale (associazione nazionale Mutilati e Invalididi guerra), sita tra Piazza Cavour e Castel Sant’angelo, eprecisamente in Lungotevere Castello, n. 2 00193 roma. Itelefoni sono rimaste invariati, ma per i disagi dei primigiorni relativi al trasferimento delle linee, è possibile rag-giungerci al cellulare di servizio 3663100911.

La Segreteria Nazionale

Lungotevere Castello, n. 200193 Roma

c/o Anmig Roma Capitale

Che cosa è l’AVIS e che cosa fa

L'avis è un'associazione di volontariato (iscritta nell'apposito registro regionale e disciplinata dallaLegge 266/91) costituita tra coloro che donano volontariamente, gratuitamente, periodicamente e ano-

nimamente il proprio sangue.e' un associazione apartitica, aconfessionale, senza discriminazione di razza, sesso, religione, lingua,

nazionalità, ideologia politica ed esclude qualsiasi fine di lucro e persegue finalità di solidarietà umana.

Fondata a Milano nel 1927 dal dott. Vittorio Formentano, costituitasi ufficialmente come associazioneVolontari Italiani del Sangue nel 1946, riconosciuta nel 1950 con una legge dello Stato Italiano, l'aVIS è oggiun ente privato con personalità giuridica e finalità pubblica e concorre ai fini del Servizio Sanitario nazionale in favore della col-lettività. Fonda la sua attività istituzionale ed associativa sui principi costituzionali della democrazia e della partecipazione socialee sul volontariato quale elemento centrale e strumento insostituibile di solidarietà umana.

gli scopi dell'associazione fissati dallo Statuto erano e sono: venire incontro alla crescente domanda di sangue, avere donatoripronti e controllati nella tipologia del sangue e nello stato di salute, lottare per eliminare la compravendita del sangue, donare gra-tuitamente sangue a tutti, senza alcuna discriminazione.

all'aVIS possono aderire gratuitamente sia coloro che donano volontariamente e anonimamente il proprio sangue e sia coloroche, pur non potendo per motivi di inidoneità fare la donazione, collaborano però gratuitamente a tutte le attività di promozione eorganizzazione.

L'aVIS è una associazione di volontari: volontari sono i donatori e volontari sono i suoi dirigenti.L'aVIS è presente su tutto il territorio nazionale con una struttura ben articolata, suddivisa in 3.180 sedi Comunali, 111 sedi

Provinciali, 22 sedi regionali e l'aVIS nazionale, il cui organo principale è il Consiglio nazionale.

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14 LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

Dossier

Intervento dell’On. Gen. Luigi Ramponi al Convegno organizzato dal Cestudis

“L’assetto e la tipologia delle nostre Forze Armatesono adeguate alle minacce attuali e,

prevedibilmente, future?”/1

di luigi Ramponi*

1 QUADRO ODIERNO DELLEMINACCE

L’evoluzione della situazione inter-nazionale ha portato, negli ultimi de-cenni, a un sostanziale cambiamentodel quadro delle minacce, con notevolivariazioni nel campo delle possibili oc-casioni di impiego delle Forze Armate,nel senso tradizionalmente inteso. Con-seguentemente anche gli assetti, la ti-pologia, la preparazione e gli equi-paggiamenti dello strumento di difesasono mutati, anche grazie all’applica-zione delle innovazioni realizzate incampo tecnologico. Tale evoluzione,tuttavia, oggi non pare essere stata ca-pace di seguire, pur considerando unanaturale isteresi del sistema, l’evolver-si delle minacce. Sia in termini di pre-

senza e intensità da parte di quelle tra-dizionali sia in termini di novità daparte di quelle apparse più recente-mente, i cambiamenti, nel quadro com-plessivo delle minacce, sono stati digrande importanza. Appare quindi op-portuno effettuare un accurato esamedella esistenza e delle prospettive diogni singola minaccia, al fine di indivi-duarne pericolosità, possibilità di svi-luppo nel tempo e modi e mezzi per as-sicurarne il contrasto in un quadro diefficienza operativa, da un lato, e dirapporto positivo di costo/efficacia,dall’altro.

2. MINACCIA CONVENZIONALE

La minaccia di aggressione condot-ta con sistemi convenzionali terrestriaerei e navali, sin dalla fine dell’esi-stenza dell’URSS e del PATTO di VAR-SAVIA, nei confronti nazionali e del-l’Alleanza Atlantica, è andata progres-sivamente attenuandosi e si è modifica-

ta nella natura, così che oggi può esse-re considerata fortemente attenuata, alpunto da non ritenersi pagante il man-tenimento di un forte strumento difen-sivo di tipo convenzionale. Esistonotuttavia, molto attuali, alcune esigenzedi impiego di tipo convenzionale dovu-te alla possibile necessità di interveni-re in operazioni internazionali per ilristabilimento della pace in aree carat-terizzate da conflitti di carattere raz-ziale, religioso e territoriale. La stessaesigenza d’intervento si può manifesta-re nei confronti di organizzazioni o ba-si addestrative terroristiche situate inpaesi i cui Governi sono tacitamentecompiacenti, o, addirittura volutamen-te organizzatori. Per la verità, anche

a seguito delle gravose esperienzematurate nelle operazioni internazio-nali per il ristabilimento della pacecondotte nell’ultimo decennio, in ambi-to occidentale si è manifestata la ten-denza a impegnare le proprie forze intermini di supporto e di sostegno ope-rativo a forze locali, più che ad inter-venti diretti di presenza sul terreno. Leragioni, di carattere politico ed etico,sembrano oggi prendere piede e rende-re sempre meno probabili interventi di-retti e presenza in loco di proprie trup-pe; appare invece esaltata la necessitàdi disporre di sistemi di supporto ope-rativo. L’esigenza di disporre di mezzidi contrasto e difesa di carattere con-venzionale appare quindi ridotto ri-spetto al passato.

Se esaminiamo la presenza di ar-mamenti di tipo convenzionale nel-l’ambito delle principali Forze ArmateEuropee, secondo quanto pubblicatodal MILITARY BALANCE 2015, si rile-va una presenza elevata di mezzi e si-stemi d’arma, francamente sovradi-mensionata rispetto alle esigenze di di-fesa contro possibili minacce e inter-

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15LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

venti di tipo convenzionale come sopraconfigurati. In particolare si rileva lapresenza di più di:

- 120/130 Brigate, - 7000 carri ar-mati - 40.000 veicoli da combattimentoper fanteria - 20.000 tra artiglierie emortai - 200 navi da combattimento -2500 aerei da combattimento

Di fronte a tali cifre nascono spon-tanee le domande: quando, contro chie per reagire a quali possibili minacceo attacchi dovremmo poter attendibil-mente impiegare un tale arsenale? An-che se prendiamo in esame, sulla stes-sa fonte, l’entità delle forze Russe, inun’improbabile ipotesi di attacco, l’ar-senale solo europeo appare di granlunga superiore. Diventa poi enorme sesi considera la nato nel suo complesso.

3. MINACCIA NUCLEARE

La minaccia di un attacco nucleareappare a sua volta, rispetto al periododella confrontazione tra i due blocchi,molto attenuata. Più che una reale ca-pacità di manifestarsi, che diventasempre più remota, ciò che fa rimanerein vita tale minaccia è la presenza nel

mondo di un numero spropositato diordigni e di relativi

vettori, mantenuti in vita da una sor-ta di reciproca dissuasione, priva disenso. Dopo Hiroshima e Nagasaki ilmondo intero, per bocca dei responsa-bili dei vari Governi, durante la cerimo-nia in occasione della ricorrenza an-nuale dei due bombardamenti, dichiarala ferma volontà di non fare mai più ri-corso all’impiego dell’ordigno. Malgra-do ciò, gli ordigni nel mondo sono an-cora parecchie migliaia. Le conseguen-ze di un attacco nucleare, portato ancheda un solo ordigno, sarebbero tali darenderne improponibile una sua attua-zione, anche al più avventato dei Go-vernanti. Per quanto riguarda diretta-mente l’Italia, sarebbe bene che, in unquadro di decisione Europeo concorda-ta in sede Nato e in accordo con la Rus-sia, fosse eliminata la presenza di ordi-gni tattici sul suolo europeo. Costitui-rebbe un passo concreto verso la denu-clearizzazione ma, a tutt’oggi, la cosaappare non realizzabile. Ad ogni modoil discorso nucleare nel suo complessosi sviluppa al di sopra del livello nazio-nale e, come tale, può essere affrontato

e in qualche modo risolto solo in ambitoInternazionale.

4. MINACCIA CHIMICA/BIOLO-GICA/RADIOLOGICA

Le tre minacce vanno di pari passocon quella nucleare, nel quadro genera-le dell’impiego di testate di distruzionedi massa. Il loro impiego appare, a suavolta, assai remoto dal momento checonvenzioni internazionali sulla proibi-zione di produzione, stoccaggio ed im-piego di tali ordigni sono state sotto-scritte ed approvate dalla stragrandemaggioranza degli stati del mondo. So-lo alcuni paesi, che comunque non co-stituiscono minaccia potenziale per l’I-talia (quali Somalia, Egitto, Corea delnord, Angola) non hanno sottoscritto lecorrispondenti convenzioni. Si deve, tut-tavia, tener ben presente che, specie perquanto ha tratto con ordigni con ag-gressivi biologici e chimici, essi posso-no venire in possesso di organizzazioniterroristiche. Ne tratteremo nel para-grafo dedicato a tale tipo di minaccia.

On. Gen. Luigi RAMPONI* Presidente del Cestudis

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16 LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

terrorismo

Durante gli attentati del 22 marzo, molti italiani erano a Bruxelles. Ecco alcune delleloro testimonianze

IL SANGUE DI BRUXELLESLE TESTIMONIANZE DEGLI ITALIANI

di Marco Balzola

Quando nella stazione della metropo-litana di Maalbeek sono risuonate treesplosioni, prima che arrivassero le am-bulanze, tra i coraggiosi che hanno pre-stato i primi soccorsi c’era anche un ita-liano.

Massimo Medico, siciliano impiega-to presso una ditta che si occupa di logi-stica per conto della Commissione ue aBruxelles, il 22 marzo ha vissuto mo-menti che difficilmente riuscirà a scorda-re. «non auguro a nessuno di vedere lascena che mi sono trovato di fronte io»,ha raccontato, «è stato terrificante».

era in ufficio, vicino a una delle usci-te della metropolitana, quando ha sentitole esplosioni e ha deciso di scendere instrada con dei colleghi.

«non erano ancora arrivati i soccorsie abbiamo prestato il primo aiuto comepotevamo», ha raccontato ancora sottochoc. «C’era odore di bruciato. Personeferite. non posso dire le immagini scioc-canti. Ho visto una bambina ustionata,con i capelli bruciati, uno dei miei colle-

ghi la teneva in braccio». un inferno chenon ha risparmiato i più piccoli: «C’eraanche una neonata, non credo fosse feri-ta», ha aggiunto Medico visibilmente tur-bato.

Gianfranco Belgrano, direttore edi-toriale di Infoafrica, era invece all’aero-porto di zaventem durante le esplosioni.«ero al terminal a, in transito, quandoall’improvviso ha visto un sacco di genteche si alzava, d’impulso, e correva, inpreda alla paura, abbandonando borse ebagagli: ho capito così che eravamo sottoattacco», ha raccontato.

non ha sentito i boati, ma «poco do-po c’è stato dagli altoparlanti l’annunciodi evacuazione». Così si è ritrovato conmoltissime altre persone radunate daiservizi di sicurezza sull’asfalto della pistadello scalo, scosso e in attesa di saperedalle autorità cosa fare. «La situazione èconfusa. Qui ci sono diverse migliaia dipersone. Stiamo in mezzo agli aerei ab-bandonati in fretta dai passeggeri, chehanno lasciato a bordo le loro giacche, levalige», ha raccontato. «e poi ci sonomezzi della polizia, dei vigili del fuoco.Quando ci sono state le esplosioni eral’ora di punta per l’aeroporto. tutti i ga-tes erano pieni. La gente era pronta a im-

barcarsi, ma ha capito subito che si tratta-va di un attentato terroristico e subito tut-ti hanno cercato di mettersi in salvo».

Carlo Marinelli e Michele Petraccasono i due dipendenti che ogni giorno la-vorano alla sede della regione Moliseche si trova a Bruxelles. gli uffici sonoin rue de tolouse, ad appena 100 metridi distanza dalla stazione della metropo-litana di Maelbeek, dove la mattina del22 marzo è avvenuto uno degli attacchiterroristici.

Carlo Marinelli non è riuscito ad arri-vare a Maelbeek perché ha avuto «la for-tuna» di salire sul treno passato subitodopo l’esplosione. «ero a bordo del con-voglio che è partito pochi minuti dopo equindi ora sono salvo», ha raccontato,«ci hanno fatto fermare prima. In quellastazione però io scendo tutte le mattineperché è vicinissima ai nostri uffici. Perun pelo non mi sono ritrovato coinvolto.ora penso alle vittime, a quelle personeinnocenti, e penso al fatto che io ho avu-to la fortuna di non essere lì, anche se perpoco».

Marinelli, che quella stazione la co-nosce bene, parla anche delle misure disicurezza: «Ce n’erano come dappertut-to», ha evidenziato, «ma non si sembradi aver visto un rafforzamento particolarenegli ultimi giorni. C’erano polizia e mi-litari anche perché quello è un punto im-portante, è il cuore delle istituzioni euro-pee».

Il suo collega invece, Michele Petrac-ca, al momento dell’esplosione era già inufficio ed è rimasto bloccato al suo inter-no. Ha parlato di una situazione «vera-mente tragica» e poi ha raccontato: «Pas-so tutte le mattine qui sotto, vicino allastazione della metropolitana, ma per for-tuna di solito vengo a lavorare in bici-cletta. Qualche volta prendo la metro, miè andata bene».

Marco Balzola

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17LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

Dirirtti news

Il Sistema Pubblico per l’Identità Digitale snellirà l’interazione dei cittadini con le piat-taforme online della Pubblica Amministrazione

ARRIVA LO SPID,L’IDENTITÀ DIGITALE UNICA

di Marco Balzola

dopo anni di ritardo finalmente il pri-mo passo concreto verso la digitalizzazio-ne del Paese.

Ma cos’è lo SPId, acronimo di Siste-ma Pubblico per l’Identità digitale?

Il sistema riprende un concetto abba-stanza basilare dell’informatica: assegna-re a ciascun cittadino e ciascuna impresaun codice unico che possa identificarlisenza possibilità di errore. un solo codicee non 2 PIn per fruire di un servizio e al-tri 3 diversi account e password per acce-dere ad un altro servizio della Pa. Un so-lo codice per accedere on line a tutti iservizi.

A cosa serve?ad esempio per gestire il fascicolo sa-

nitario elettronico, per il pagamento delbollo auto e della tassa rifiuti o per ritirarereferti medici. Con l’avvento dello Spid,come ha tenuto a precisare il Ministrodella Pubblica amministrazione, Marian-na Madia, ci sarà l’addio a file e faldoni,non più mille password e chiavi di acces-so e per l’utente, si spera, non più il pere-grinare da uno sportello all’altro: «Bastacon le due effe dell’amministrazione pub-blica, basta file e faldoni. Con SPId lavo-riamo per una repubblica matura, perchémigliaia di amministrazioni non si muo-vano più come isole ma come un corpounitario che da servizi ai cittadini, che ri-sponde ai loro bisogni e non scarica re-sponsabilità di servizi inefficienti” - edaggiunge - “ renderà il Paese più sempli-ce, è pensato anche per restituire più tem-po alle persone, è un progetto che coniugal’evoluzione tecnologica alla parola dirit-ti».

Come si ottiene?I provider hanno attivato modalità di-

verse per fornire l’identità al cittadino ri-chiedente. Con tim bisogna andare suwww.nuvolastore.it, registrarsi per otte-nere un “timId”, ma bisogna avere alme-no una di queste cose per riuscirci: la Car-ta nazionale dei Servizi, la Firma digita-le, la Carta di Identità elettronica. entrofine anno tim abiliterà anche alcuni ne-gozi per fornire l’identità di persona (afronte di normali documenti di identità).

Poste Italiane consente già questa mo-dalità, in 360 uffici per ora ma in seguitoli attiverà tutti. In futuro consentirà anchedi avere a domicilio l’identità, tramite po-stino. Via internet è possibile averla regi-strandosi sul sito con la Carta nazionaledei Servizi, la Carta d’identità elettronica,la firma digitale oppure come cliente diPoste Italiane (tramite strumenti di identi-ficazione come lettore BancoPosta, nu-mero di telefono certificato su carta Po-stepay o Libretto Smart, aPP PosteId).

Con Infocert, andiamo sul sito htt-ps://identitadigitale.infocert.it per ottenerel’identità tramite riconoscimento via web-cam (a 15 euro) oppure con Firma digita-le, Carta nazionale dei Servizi o Cartad’Identità elettronica. In alternativa pos-

siamo andare in un ufficio Infocert di per-sona, per ora solo roma, Milano o Pado-va. In futuro si aggiungeranno altri forni-tori di identità..y/a> oppure attiva Java-Script se è

Dove si può usareal momento l’utilizzo è limitato. I cit-

tadini possono accedere a circa 300 servi-zi offerti da dieci tra Pubbliche ammini-strazioni Centrali (agenzia delle entrate,InPS, InaIL), regioni (Piemonte, FriuliVenezia giulia, emilia romagna, Ligu-ria, toscana, Marche) e Comuni (Firen-ze). entro giugno 2016 saliranno a 600 iservizi abilitati e si aggiungeranno altreamministrazioni Centrali (equitalia),nuovi Comuni (Venezia e Lecce) e nuoveregioni (Lazio e umbria).

entro 24 mesi (febbraio 2018) tutte lePubbliche amministrazioni aderirannoobbligatoriamente a Spid e per loro i ser-vizi di identificazione saranno completa-mente gratuiti. In questo tempo si dovreb-bero aggiungere anche i primi fornitori diservizi privati, per esempio banche o ne-gozi di e-commerce. al momento perònon ne è stato annunciato nessuno.

Marco Balzola

Ministro Marianna Madia

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18 LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

Keyword

DONALD TRUMP, IL MURO E LA PANCIA DEGLI

AMERICANI

di Camillo Cantarano

La password di questo mese èwall, muro. e si va a ricolle-gare ad un’altra che potrebbe

essere la parola fondamentale del mesedi marzo, donald trump.

Questo perché? In un tweet il magna-te esprime polemicamente il suo punto divista riguardo alla questione dell’immi-grazione messicana: “People say my wallidea is crazy. China built a wall, and Iguess how many Mexicans they have”(La gente dice che la mia idea del murosia folle. La Cina ha costruito un muro, emi immagino quanti messicani abbia).Che la campagna elettorale stia andandoun po’ fuori le righe è ovvio a tutti, lapersonalità di trump sta diventando stra-

bordante per il suo stesso partito, e glistessi rivali interni ormai cercano di por-re un freno all’ascesa del tycoon.

Che la situazione stia degenerandoè sotto gli occhi di tutti: la situazione alconfine messicano non è emergenziale.o meglio, non lo è più di altri periodinella storia degli Stati uniti. e’ ormaiun fatto ovvio e dato per acquisito perun americano la presenza di una fettalarga di immigrazione ispanica. Lospagnolo è oramai la lingua più parlatanegli usa (sebbene poi l’inglese restisempre la lingua ufficiale e ci siano di-versi strati della società e zone in cui lalingua iberica non riesce a penetrareancora) e alcuni sociologi addiritturacollegano quest’aumento della popola-zione ispanica anche all’esplosione delsoccer negli ultimi anni in america. unsoccer culturalmente più vicino a quel-lo latino che a quello europeo.

Ma questi sono solo dati secondari,la cosa che conta è che l’immigrazioneispanica e messicana negli usa non è néun fenomeno nuovo, né qualcosa di par-ticolarmente violento: è come un fiume,le cui correnti risentono sicuramente iperiodi di flessione o di incremento aseconda delle condizioni socio-econo-miche, ma è nel complesso un fenome-no lento e regolare. Perciò, se vogliamoandare a vedere le origini degli argo-menti di trump, dobbiamo per forzatornare nella nostra vecchia europa.

Che ne sia consapevole o meno, ilcandidato repubblicano parla alla panciadegli americani e lo fa soffiando su dellepaure che sarebbero più compatibili conla situazione europea. Qui si, in effetti,la situazione è al collasso. Il numero dimigranti è in una fase di aumento espo-nenziale, e qui la situazione si fa dura,poiché si va a dialogare con persone pro-venienti da paesi diversi. La cosa è ag-gravata dalla frammentazione politica,che in questo momento si va ad accen-tuare. Ha colpito gli osservatori il discor-so di Hollande all’indomani degli atten-tati: un premier socialista ed europeista,nel suo messaggio di commiato per levittime del Bataclan, non ha praticamen-te mai parlato di europa e di ue. e pro-prio i fatti del 14 novembre hanno rap-presentato, secondo molti commentatori,un evento spartiacque: è stato forse Hol-lande l’assassino dell’europa? La veritàè forse che siamo un po’ tutti assassini, eche il discorso del presidente francese èsolo un evento simbolico che indica lamaturazione di una serie di processi po-litici messi in moto a partire da diversianni e che hanno trovato la loro matura-zione nella folle estate del 2015: le diffi-coltà di un conflitto che ora è chiaro atutti che non sarà né breve né semplice,il passaggio di una vera e propria mareaumana dalla turchia alla grecia, e da lìDonald-trump

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19LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

Salute news

nei Balcani, coi primi incidenti al confi-ne con la Macedonia. ed è lì che apparela nostra parola chiave, il muro. L’unicoad essere materialmente costruito è quel-lo al confine ungaro-serbo, asotthalom,che copre un confine di 175km ed ècomposto da una parete continua di filospinato alto 4 metri. Ma ce ne sono poianche tanti “de facto”: il muro greco-macedone è il caso emblematico, e finoalla costruzione di asotthalom c’era sta-to una sorta di scaricabarile: la barrieramacedone, cadendo, apriva la strada ver-so la Serbia, quella serba verso Croazia eungheria, quella croata verso la Slove-nia etc... fino a questa “esplosione” della

logica del muro, partita dal governo un-gherese. Le possibilità date al governo diViktor orban sono spiegabili solo invirtù di un unione che arranca sempre dipiù: la sua autorità è ormai contestabileda ogni primo ministro in virtù della so-vranità nazionale; il suo sistema politicoè ormai ridotto ad un enorme polpettonein cui si fronteggiano europeisti e antieu-ropeisti, e nel fronte europeista non siriesce più a cogliere la differenza fra so-cialisti, riformisti, democratici, cattolicie popolari; un sistema della grande coa-lizione in vista di una concertazione eu-ropea che pare mostrare tutti i suoi limi-ti; abbiamo una governance delegittima-

ta, dei giovani senza consapevolezza, esolo parole come euro ed erasmus, ini-ziative lodevoli ma forse troppo pococoncrete, ci ricordano di vivere in ununione. Si innalzano muri, si riaccendo-no nazionalismi, si esporta oltreoceanola logica dei muri. Se 60 anni di lavoroci hanno portato a questo, forse è il casodi rivedere cosa è stato sbagliato e pre-pararsi a scelte giuste, anche a costo diapparire impopolari. Ci si accorgerà for-se a quel punto che l’ue che tanto bi-strattiamo ha un peso politico e moraleche nemmeno il più fervente europeistasi aspetta.

Camillo Cantarano

eravamo abituati all'arcobale-no degli scontrini, ma più chealtro a vedere le stelle nelle

estenuanti attese al Pronto Soccorso.una vera tavolozza, dal bianco, al ver-de, al giallo e al rosso, cui aggiungere

l'argento per gli anziani e il rosa per levittime di violenza. Questi sono i coloriche vengono assegnati nella fase ditriage, in cui si valuta lo stato del pa-ziente e i rischi che corre nel non esse-re soccorso nell'immediatezza. Colori ecodici che presto spariranno per far po-sto a nuove modalità “eliminacode”.almeno così ci si propone di fare gra-zie a nuove linee guida al vaglio delMinistero della Salute e che promettedi mettere un limite massimo all'attesain sala d'aspetto.

Insomma, se le nuove linee guidasaranno approvate, al Pronto Soccorsoin pochi minuti gli addetti valuterannola condizione del paziente e assegneràun codice numerico di priorità che vada 1 (emergenza da trattare entro 15 mi-nuti) a 5 (non urgenza da smaltire entro4 ore). Inoltre per velocizzare le proce-dure nei casi meno gravi gli infermieripotranno dietro autorizzazione, sommi-nistrare farmaci, fare prelievi e iniziareuna serie di trattamenti. nelle strutturepiù grandi, con oltre 25mila accessi al-l'anno, ci saranno inoltre infermieri spe-cializzati dedicati al triage e alla rivalu-tazione dei pazienti durante l'attesa. Laloro specifica formazione li renderà an-che autonomi nel trattamento dei casiminori. e tutto ciò dovrebbe garantirela velocizzazione delle procedure.

Marco Balzola

Codici Pronto SoccorsoDai colori si passa ai numeri

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20 LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

In nome della legge

Cassazione penaleSez. VI

18 ottobre 2013 n. 42836

Peculato – Criteri di necessità

non sussiste il delitto di peculatoin assenza di intrinseco rilievo econo-mico dell'oggetto dell'appropriazione edi concreta incidenza di quest'ultimasulla funzionalità dell'ufficio o del ser-vizio. (Fattispecie relativa all'appropria-

Giurisprudenzanon è configurabile il diritto alla ri-

parazione per l'ingiusta detenzione in ca-so di estinzione del reato per prescrizio-ne, a meno che la durata della custodiacautelare sofferta risulti superiore allamisura della pena astrattamente irrogabi-le, o a quella in concreto inflitta, ma soloper la parte di detenzione subìta in ecce-denza, ovvero quando risulti accertata inastratto la sussistenza dei presupposti peril riconoscimento dell'ingiustizia formaledella privazione della libertà personale.

zione di un pass per disabili, rilasciato apersona poi deceduta ed utilizzato da unvigile urbano).

Sez. IV4 novembre 2013 n. 44492

Riparazione per l'ingiusta detenzione– Estinzione del reato per prescrizione

– Diritto alla riparazione –Configurabilità – Esclusione - Limiti

La Corte dei conti lancia l'allarme sulle frodi e le irregolarità sui fondi Ue

MA L'ITALIA STA PRENDENDOLE CONTROMISURE

In EURop@ a cura di Laura Turriziani

nella recente relazione sui fondicomunitari della Corte dei contiè emerso in maniera in maniera

lampante che il fenomeno delle irregolaritàe delle frodi sui fondi ue, peraltro sotto gliocchi di tutti, è particolarmente preoccu-pante. L'allarme è anche conseguente al fat-to che è molto frequente la mancata realiz-zazione delle attività finanziate, soprattuttocon riguardo ai contributi pubblici.

a considerare, ad esempio, solo l'anno2014, la spesa irregolare è stata relativa peril 65,8% ai fondi strutturali, per il 33,3% al-la politica agricola e per lo 0,9% alla pesca.Se poi si esaminano i settori della Pubblicaamministrazione, le irregolarità riguardanoper il 59% le amministrazioni regionali eper il 41% le amministrazioni nazionali.

nella sua relazione piuttosto allarmistica,la Corte dei conti ha però dato segnali di otti-mismo citando anche le necessarie “contro-misure” che il nostro Paese sta mettendo in

atto per limitare il fenomeno e i danni che neconseguono. e pare che almeno in linea ge-nerale, il sistema dei controlli italiano sia ri-sultato essere piuttosto efficace, soprattuttose confrontato con quelli di altri Paesi dell'u-nione europea, che solitamente vengono ma-gari additati come più “virtuosi” del nostro.

Comunque i magistrati contabili hannosottolineato che serva un maggiore coordina-mento all'interno della ue, perché la valuta-zione comparativa del fenomeno delle irrego-

larità insieme all'armonizzazione dei sistemidi controllo aiuterebbe molto a prevenirlo.

Infine la la Corte dei Conti ha rimarcatocome l'Italia, tra le altre incombenze, abbiaanche dovuto continuare a farsi carico diuna quota dei rimborsi al regno unito perla correzione dei suoi squilibri di bilancio,ammontanti a circa 1,2 miliardi di euro nel2014, con un incremento di circa il 29% ri-spetto all’anno precedente.

Marco Balzola

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21LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

In nome della legge

LA VEDOVA DELLAVOrAtOrE hA LA

PENSIONE INDIrEttAHo 50 anni, sono sposato e conun figlio di pochi anni e lavororegolarmente, con contributi,dal 1986. In caso di mia morteprematura, verrebbe versata amia moglie una pensione/reddi-to per il sostentamento famil-iare?

nel caso di decesso durante lavita lavorativa, spetta al coniugesuperstite la pensione indiretta. Infattila pensione ai superstiti si divide inpensione di reversibilità, in caso didecesso del pensionato, e pensioneindiretta, in caso di decesso dell'assi-curato. Hanno quindi diritto alla pen-sione:• il coniuge superstite, anche se sepa-

rato: se il coniuge superstite è sepa-rato con addebito, la pensione aisuperstiti spetta a condizione chegli sia stato riconosciuto daltribunale il diritto agli alimenti;

• il coniuge divorziato se titolare diassegno divorzile;

• i figli che alla data della morte delgenitore siano minorenni, inabili,studenti o universitari e a caricoalla data della morte del medesimo;

• i nipoti minori (equiparati ai figli)se a totale carico degli ascendenti(nonno o nonna) alla data di mortedei medesimi.Per avere diritto alla pensione indi-retta, il lavoratore deceduto, nonpensionato, deve aver maturato, inalternativa:

• almeno 780 contributi settimanali(requisiti previsti per la pensione divecchiaia prima dell'entrata in vigo-re del dlgs 503/92);

• almeno 260 contributi settimanalidi cui almeno 156 nel quinquennioantecedente la data di decesso(requisiti previsti per l'assegno ordi-nario di invalidità).L'importo spettante ai superstiti è

calcolato sulla base della pensione

dovuta al lavoratore deceduto, secondole seguenti aliquote percentuali:• 60% solo coniuge;• 70% solo un figlio;• 80% coniuge e un figlio, ovvero

due figli senza coniuge;• 100% coniuge e due o più figli

ovvero tre o più figli;15% per ognialtro familiare, avente diritto, diver-so dal coniuge, figli e nipoti.

SE LA CASA VIENEVENDUtA IL COmODAtO

D'USO CESSAHo venduto un appartamentoche avevo dato in comodato d'u-so. Avrei dovuto dare disdettadel contratto all'inquilino, cheperò era al corrente della situ-azione?

una recentissima sentenza dellaCassazione ha confermato che se unimmobile è stato dato in comodato e,successivamente a tale contratto, il pro-prietario (comodante) lo vende a unterzo, il comodatario deve andare viadall’appartamento, lasciandolo liberoall’acquirente. Infatti il nuovo proprie-tario ha diritto a pretendere che il co-modatario cessi immediatamente il go-

L’Esperto risponde a cura di Benito Risca

dimento dell’immobile e glielo restitui-sca. Il presupposto di tale pronuncia èriscontrabile nel fatto che colui checompra un bene, non deve subire alcunpregiudizio da un eventuale pregressocontratto di comodato, avendo pertantodiritto di chiedere la cessazione del go-dimento del bene da parte del comoda-tario.

ASCENSOrE, SI PAGAANChE SE NON LO SI

USA?Abito al piano rialzato di uncondominio. In virtù della rifor-ma del condominio di giugno2012, come vengono suddivisele spese dell'ascensore con-siderando che il fine corsa è alpiano rialzato e che non esisteterrazzo bensì l'attico regolar-mente abitato?

La ripartizione delle spese dell’a-scensore vengono fissate di norma nelregolamento condominiale. In suamancanza si ricorre al Codice civile se-condo cui gli ascensori sono mantenutie sostituiti dai proprietari delle unitàimmobiliari a cui servono. La spesa re-lativa è ripartita tra essi, per metà in ra-gione del valore delle singole unità im-mobiliari e per l'altra metà esclusiva-mente in misura proporzionale all'al-tezza di ciascun piano dal suolo. Sonoesclusi da questi oneri i proprietari del-le unità immobiliari ai quali l'impiantonon serve.

In EURop@ a cura di Laura Turriziani

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22 LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

Eco & Bio (per una vita solidale e sostenibile)

BOTTIGLIE DI PLASTICA,PENTOLE, CONTENITORI & COMA QUANTO SONO SICURI?

di Marco Balzola

Li utilizziamo tutti i giorni, epensiamo che siano sicuri.Ci riferiamo alle bottiglie di

plastica, ai contenitori per i cibi, allepentole e alle padelle. Ma siamo dav-vero sicuri che non ci siano rischi perla nostra salute? Pare che occorraporre un po’ di attenzione alla loroscelta e al loro utilizzo, perché non èsempre così.

Infatti il rasff, il Sistema di aller-ta rapido europeo, ha di recente lan-ciato 153 notifiche di allarme per lasalute (riferimento anno 2015) suimateriali utilizzati per confezionare oimballare cibo e bevande, dalle botti-glie di plastica usate più volte, allepellicole low cost che liberano ftalati,fino alle pentole di scarsa qualità cherilasciano metalli pesanti come cro-mo, nichel, cadmio e piombo. Mate-riali a rischio che giungono soprattut-to dalla Cina.

In realtà le notifiche di allerta so-no molto diminuite, passando da 311nel 2011 alle 153 dell’anno scorso ,ma non bisognerebbe  mai abbassarela guardia, perché gran parte deicontenitori sono costituiti da materia-li plastici e quando contengono impu-rità di vario tipo, queste potrebberorenderli in grado di rilasciare sostan-ze potenzialmente tossiche in presen-za di cibi composti o grassi.

Comunque, come spiegano gliesperti, i principali rischi legati alcontatto di materiali per il confezio-namento con alimenti e bevande sonoriferibili alla migrazione di composticome gli ftalati o i perfluorati, ritenu-ti interferenti endocrini. “Innocenti”

vetro e porcellana vetrificata, chenon hanno rischi chimici igienico-sa-nitari, a differenza della ceramicache, se decorata con vernici conte-nenti piombo (Pb) e cadmio (Cd),proibite in europa e negli usa, mautilizzate da Paesi con standard dicontrollo meno rigidi, possono indur-re un rischio da metalli pesanti.

pericoli realima sotto controllo

Il materiale impiegato nelle botti-glie di plastica è il Pet (Polietilenetereftalato), che può rilasciare so-stanze come la formaldeide (sicura-mente cancerogena per l’uomo) o l’a-

cetaldeide (possibile cancerogeno),oppure di alcuni tipi di ftalati, chesono interferenti endocrini. La peri-colosità del Pet deriva comunque dal-l’esposizione a forti fonti di calore eradiazione solare diretta per tempiprolungati, che potrebbero far migra-re le sostanze dalla bottiglia alla be-vanda.

e’ bene comunque evitare di riu-sare le bottigliette per troppe volte.Bandito anche dimenticarle in mac-china e tenere le confezioni di acquae bibite in materiali plastici sui bal-coni di casa, perché potrebbero subi-re forti stress termici. Per le pellicolecon cui si avvolgono gli alimenti, co-stituite da cloruro di polivinile (Pvc),occorre accertarsi dall’etichetta che il

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23LIBErA VOCE DI POLIZIA ItALIANA n. 3/2016

Ingredienti: 800 gr di asparagi, 400 gr di sfo-glia all'uovo, 80 gr di farina, 8 dl di latte intero, 1bustina di zafferano, 2 spicchi di aglio, prezzemo-lo, noce moscata, grana, burro, sale e pepe.

Preparare la besciamella sciogliendo 80 g diburro nella casseruola, unendo la farina, mescolan-do e lasciandola tostare per un paio di minuti.Versare il latte freddo mescolando con una frusta.Cuocere per 7-8 minuti a fiamma bassa, continuando a mescolare. Spegnere,salare, insaporire con poca noce moscata grattugiata e con la bustina di zafferano.aggiungere anche 2 cucchiai di grana padano grattugiato e mescolare bene, inmodo che lo zafferano si sciolga alla perfezione nella besciamella.

Scottare gli asparagi, eliminare la parte fibrosa del gambo, spellare i gambirimasti con un pelapatate e lavarli sotto acqua fredda corrente. Separare le puntedai gambi e tagliarle a metà, nel senso della lunghezza. ridurre i gambi a rondel-le e rosolare gli spicchi d'aglio spellati con 30 g di burro nella padella antiaderen-te. unire i gambi degli asparagi e cuocere per 3-4 minuti. aggiungere anche lepunte, proseguire la cottura ancora per 1-2 minuti e spegnere. eliminare l'aglio,spolverizzare con il prezzemolo, salare e pepare.

Comporre gli strati della lasagna, dopo aver foderato la teglia con carta daforno bagnata e strizzata. Fare uno strato di pasta, coprirla con un velo di bescia-mella, distribuire sopra uno strato di asparagi e quindi un altro velo di besciamel-la. Spolverizzare con grana padano e continuare a comporre gli altri strati, fino aesaurire gli ingredienti. terminare con la pasta e poca besciamella. disporre qual-che ciuffetto di burro e spolverizzare con altro grana padano.

Coprire la teglia con alluminio e cuocere in forno già caldo a 180° C per 20minuti. eliminare l'alluminio e proseguire la cottura per altri 20 minuti. Sfornaree servire.

L’angolo GourmetLASAGNE ASPARAGI E ZAFFERANO

materiale sia adatto anche per ali-menti contenenti oli o sostanze gras-se. Quelle che contengono ftalati, po-trebbero contaminare gli alimenti dinatura oleosa o contenente grassi, co-me i formaggi.

Quanto alle pentole antiaderenti (alpolitetrafluoetilene o teflon) ritenutein passato cancerogene a causa dellapresenza del perfluoro-ottanico saleammonico (Pfoa) nella fase di produ-

zione, sono oggi ritenute sicure, apatto che ne venga garantita la loro in-terezza strutturale. Bisogna comunqueavere alcuni accorgimenti nell’uso.

ad esempio per pulire i tegami in te-flon non è necessario strofinare la su-perficie, ma basta lavare con acqualeggermente saponata. non si devonopoi utilizzare detergenti abrasivi, lepagliette in metallo o spugnette chegraffiano. Si può usare la lavastovigliema con un ciclo di lavaggio a unatemperatura attorno ai 50°C.

Quelli qui elencati sono tutti peri-coli reali, ma che vengono ridotti alminimo. In campo per la nostra sicu-rezza agiscono sinergicamente la le-gislazione vigente, i controlli ufficia-li, l’azione delle autorità preposte alcontrollo del rischio come l’efsa(autorità per la sicurezza alimentare)per l’europa e la Fda (Food and drugadministration) per gli usa, che defi-niscono i limiti possibili di assunzio-ne giornaliera di tutte le sostanze pe-ricolose per singolo consumatore.

Marco Balzola

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