nel cuore - aprile 2012

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Nel Cuore magazine dell’Associazione il Dono Marzo 2012

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magazine dell'associazione IL DONO numero di aprile 2012 - speciale mamme ecologiche n*1

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Page 1: Nel Cuore - aprile 2012

Nel Cuoremagazine dell’Associazione il Dono

Marzo 2012

Page 2: Nel Cuore - aprile 2012

IL DONO è un’associazione onlus basata sul

volontariato.

La nostra possibilità di portare avanti i progetti

dipende totalmente da donazioni e off erte

libere.

Aiutaci a sostenere donne in diffi coltà, dona

una speranza a mamme e bambini.

Puoi eff ettuare una donazione

tramite:

bonifi co bancario:

intestato a: IL DONO onlus

Credito Artigiano - agenzia RM14

c/c 809

ABI: 3512 CAB: 3214

bollettino postale:

c/c/p n. 73452781 intestato a

ASSOCIAZIONE IL DONO

l’Associazione IL DONO è una ONLUS: ogni

somma

versata, pertanto, a suo favore, mediante

carta di credito o mediante bonifi co bancario, a

titolo di liberalità consente al donatore la de-

trazione

d’imposta ai sensi dell’art. 13 bis, lettera ibis

(se privato) e la deduzione ai sensi dell’art.

65, comma 2, lettera c-sexies (se impresa) come

previsto dal Testo Unico II.DD 917/86 modifi cato

dal D.Lgs 460/97.

Gli indirizzi de IL DONO ONLUS:

Sede legale:

Roma via Val Trompia 56

CAP 00141

Sito internet:

www.il-dono.org

[email protected]

Numero sos-mamma

[attivo 24 ore su 24]

347-3786645

Ai sensi della Legge 7 marzo 2001,

n. 62, il magazine “NEL CUORE” non rientra

nella categoria di “informazione periodica”

in quanto viene pubblicato ad intervalli non

regolari.

Il sito il-dono.org da cui è possibile scaricare

il magazine è hostato da ARUBA.it

Hanno partecipato

a questo numero:

Lucia, Serena T., Paola, Serena S., Chiara

Se hai idee suggerimenti e vuoi partecipare

anche tu al prossimo numero, contattaci e

proponi il tuo intervento! Insieme il nostro

magazine diventerà sempre più bello!!

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SommarioSommario

editoriale pag.4

Ryan il nostro bimbo-miracolo pag.7

eventi per le famiglie pag. 13

in cucina pag. 14

non ti ho cercato ma tu mi hai scelta pag. 17

mamme ecologiche: ecologia vs economia pag. 20

on the road: le colline piacentine pag. 22

da ricordare: gli eventi pag. 24

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ABBIAMO BISOGNO DI:

editoriale

429 bimbi nati in questi 6anni di lavoro!

Diamo il benvenuto a:

Margherita,Lorenzo,Giulietta,Diana,Vittoria,Adriano

in quABBIAMO BISOGNO DI:

- latte in polvere tipo 1- pannolini misure 4-9kg

editorialeAnche questa primavera è arrivata. Io che non sono un’amante dell’inverno, devo dire..sono proprio contenta di inizare a vedere i fi ori i germogli , le giornate allungarsi.. ricordo che quando aspettavo la mia principessina-numero-due la rassicuravo che il giorno che avremmo visto le gemme sui rami - lei che è nata in pri-mavera - sarebbe mancato poco che ci sarem-mo conosciute..e adesso che aspetto questo principino penso che siamo neanche a metà percorso..proprio vero che le storie sono tutte diverse! Già..tutte diverse.. e quante ne abbiamo seguite in questi mesi in cui abbiamo ritardato con la pubblicazione di questa numero. Alcune potete leggerle nel nostro blog (http://ilovemysingl-emom.blogspot.it/) così, anche se ovviamente il grosso non posso raccontarlo lì, avete un’idea di come si svolge il nostro lavoro, degli in-contri delle vittorie dei traguardi conseguiti. L’impegno della casa di accoglienza di Roma

è sempre grande e siamo molto soddisfatti di come sta andando. L’avventura delle mamme residenti con l’estate volgerà al termine poichè hanno tutte e due trovato lavoro, i bambini sono sistemati con asilo nido ecc.insomma il lavoro fatto ha portato il suo frutto, loro si stanno organizzando e hanno solo bisogno dell’incoraggiamento fi nale per non aver paura di spiegare le ali e lasciare il nido sicuro - com-prensibile la paura ma è così che è giusto, ciascuno deve camminare con le sue gambe. La soddisfazione più grande però, a parte il vedere che loro si rendono autonome, viene dai colloqui, dalle belle notizie di mamme che trovano il coraggio di aggrapparsi all’appoggio che noi diamo, per dare il benvenuto ai loro piccoli che si vogliono affacciare alla vita -spesso frettolosi e inattesi- e per dare soprat-tutto il benvenuto a sè stesse nella versione fuori programma..un pò come va tutta la vita no?, un continuo fuori programma che proprio

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per questo ci rende ogni giorno sorprendente e tutto “da vivere”.E non è tanto le promesse che fai, ma ovviamente l’impegno del mantenerle che va ben al di la’ della gravidanza stessa, a dare coraggio alle persone; oggi che nessuno vuol prendere un impegno a lungo ter-mine, lascia sempre stupiti il trovare qualcuno che ha voglia di spendere sè stesso per te, specie perchè non ci conosciamo, perchè siamo perfetti estranei. La trovo un’avventura davvero incredibile nel mondo della diffi -denza e dell’impossibilità di guardare all’altro che viene così coltivato nella nostra società , nelle nostre famiglie. Vedo fortissima la paura di essere soli - anche se attor-niati dalla famiglia - che attanaglia tantissime ragazze; tutti noi sappiamo che affrontare le diffi coltà da soli spaventa..immaginate quanto più può spaventare af-frontare qualcosa che sconvolge la tua vita a tal punto, come la presenza di un’altra vita! abbiamo paura, a volte a buttarci in storie d’amore, perchè la relazione con l’altro in ogni caso cambia il nostro modo di essere e la nostra gestione del quotidiano..fi guriamoci se non dovremmoa ver paura di buttarci in una relazione così particolare e così forte come quella con un fi glio. Ed è proprio contro la paura dell’abbandono che cerchiamo di diffondere una cultura di accoglienza e di premura, di fare vedere alle tante mamme che arrivano da noi , con fatti concreti, che non verranno scaricate non ap-pena partorito, che ci occuperemo di loro perchè sono loro il nostro fulcro di interesse; perchè è inutile far fi nta di non sapere o non voler vedere che una madre felice cresce un fi glio felice; che una madre sicura si sè ques-ta sicurezza la può e la sà trasmettere al fi glio..che non possiamo passare alle generazioni future niente che noi non abbiamo e che tutto quel che abbiamo è un patrimo-nio che faticosamente ci è stato trasmesso da qualcun altro che ha creduto in noi e voluto investire in noi. Nel periodo in cui tutta la natura rinasce, mentre scartando le uova pasquali coi bambini gli mostriamo che dentro un guscio tutto uguale c’è nascosto qualcosa di bello di sorprendente - proprio come è la nostra vita che nasconde nella routine qualcosa di straordinario che ci dischiude all’improvviso pronto a stupirci - auguro a tutti noi di poterci riempire gli occhi di stupore di fronte alla nostra imprevedibile quotidianità, di riempire le nos-tre mani di altre mani, di cuori, di vite da accogliere; di avere coraggio di investire in altri che hanno bisogno di qualcuno che gli mostri fi ducia..di avere la forza di tras-mettere quel che sappiamo - che non sarà moltissimo ma se dato col cuore è un dono prezioso. Vi auguro di vivere una primavera di ri-nascita vera, e di cuore, Buona Pasqua.

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di Lucia

Ryan il nostro bimbo-miracolo

(di Lucia)

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Durante i suoi primi 11 mesi Ryan Marquiss ha passato a casa sua solo undici settimane. Ha trascorso il resto del tempo in ospedale, attaccato alle macchine, pesantemente sedato e talvolta legato al suo letto. Il suo cuoricino de-forme ha continuato, non si sa come, a battere, lottando per far circolare il sangue, pur essendo situato all’esterno del torace. Per i medici la sua sopravvivenza è miracolosa. Nes-sun bambino prima di lui è stato in grado di sopravvivere con una simile combinazione di malformazioni cardiache. Il suo cuore si sviluppava all’esterno del suo corpo e aveva un unico ventricolo funzionante. Ma poco meno di tre anni dopo la sua drammatica nascita nel febbraio del 2009, Ryan si comporta come gli altri bambini della sua età. I medici non pongono limiti alle sue aspettative di vita, e affermano che la sua sopravvivenza ha regalato una speranza senza precedenti agli altri bambini affetti da gravi malformazioni(fonte: Witness Journal)

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PROMUOVI LA TUA ATTIVITA’

SOSTIENI IL DONO ONLUS

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Così si apre uno dei tanti articoli che si possono reperire in rete su questo “bambino miracolo” e sulla sua storia. E sono gli stessi genitori, la mamma Leighann (34 anni) e il padre Henry, a raccontare la storia e la vita quotidiana della loro famiglia nel loro blog (http://marquissclan.blogspot.it/) creato prop-rio per dare speranza attraverso la loro testimonianza.Leighann è incinta di 12 settimane, è il suo terzo fi glio, quando i medici fanno la prima terribile diagnosi che non dà adito a speranze sull’aspettativa di vita di questo piccolo. Il suo cuore si sta formando in parte all’esterno del torace, ma questa non è l’unica malfor-mazione, e non solo il cuore è interes-sato, si tratta infatti di un mix di ben otto patologie, già rare e gravissime di per sé: ectopia cardiaca, stenosi della valvola polmonare, ipoplasia cardiaca, onfalocele, idrocefalo.. nomi che solo a sentirli fanno tremare la terra sotto i piedi, fi guriamoci quando sono riferiti al proprio fi glio.Leighann e suo marito non accettano di prendere neppure in considerazi-one la possibilità di interrompere la gravidanza: “volevamo che la natura seguisse il suo corso. Per questo motivo abbiamo rifi utato l’aborto. Eravamo entrambi consapevoli che la sua soprav-vivenza sarebbe stata un miracolo. I dottori ci dissero che nessun bambino è mai sopravvissuto alla combinazione di patologie che affl iggeva Ryan. Il fatto che siamo qua a festeggiare il suo terzo compleanno è una cosa che ha stupito tutti”. Nonostante lo sconforto e l’angoscia che la diagnosi inevitabilmente provoca in loro, Leighann e Henry non perdono mai la speranza e, di fronte all’ignoto che li attende e che irrompe annientando ogni loro tentativo ed umano desiderio di progettare il futuro secondo i loro sogni, non perdono mai la fede e la certezza che anche per quel fi glio c’è un progetto di Dio. E, ne sono certi, è un progetto di bene e di amore. Non smettono mai di pregare, non solo per il miracolo della guarigione del loro bambino, che già amano senza condizioni, ma pregano

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VUOI SAPERNE DI PIÙ?

perché Dio li sostenga e dia loro la forza anche nei momenti più diffi cili e bui.E il miracolo accade. Ryan nasce nel febbraio del 2009 con parto cesareo, subito un’equipe straordi-naria di medici si prende cura di lui. Dopo un primo lungo intervento ne seguono altri, ma Ryan è forte e sopravvive. La mamma è sempre accanto a lui, vicinissima alla sua “culla” in ospedale, gli tiene le piccole dita, lo accarezza, gli canta canzoncine e gli fa ascoltare le voci delle sorelle (Ainsley, di 5 anni e Natalie 7 anni) registrate a casa. Tutta la famiglia è unita e stretta attorno al piccolo Ryan per fargli sentire tutto il loro amore, e lui sembra lo senta davvero: ha aperto gli occhi svegliandosi dal primo intervento ed ha abbozzato un sorriso proprio ascoltando la voce registrata della sorellina Natalie che gli diceva “Ciao, Ryan. Ti voglio bene. Mi man-chi. Vorrei che fossi a casa. Amo le tue sopracciglia. Amo le tue ciglia. Mi piace il tuo viso carino. Mi piace il tuo naso. Un giorno crescerai e potrai ascol-tare e capire quello che voglio dirti”. “Viviamo ogni giorno come un dono, non sappiamo quanti saranno, che si tratti di cinque anni, 15 o 85, sarà il tempo che sarà la sua vita, - dice Leighamm - “Quando penso al mio bambino, so che Dio ha un piano per lui. Che sia un piano di molti anni, o pochi minuti, il piano è perfetto. Il piano è giusto ed è buono”.E ora Ryan sta crescendo, ha tre anni, riesce a fare una vita normale anche se dovrà subire altri inter-venti chirurgici, è un bambino solare ma soprattutto è un bambino amato.

per conoscere gli

aggiornamenti sullo stato di

salute di Ryan e su tutta la

sua splendida famiglia, segui

il blog costantemente aggior-

nato dalla mamma:

http://marquissclan.blogspot.it

l’intero reportage di witness

journal lo trovi qui:

http://witness.fotoup.net/wj/

index.php?issue=46

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Eventi per le famiglie

Bentornata primavera!Dove: Peraga Garden Center a Mercenasco (TO), in Via Nazionale 9Quando: domenica 15 aprile dalle 15.00 alle 18.00 Info: 0125 665500 www.peraga.it

Con il ritorno della primavera si moltiplicano gli appuntamenti che promuovono la vita all’aria aperta e il contatto con la natura! Il Peraga Garden Center di Mercenasco propone un doppio appuntamento per domenica 15 aprile, con due momenti contemporanei dedicati rispettiva-mente ad adulti e bambini:

Per i piccoli: dalle ore 15 e fi no alle 18 attività di avviamento al giardinaggio e alla cura dell’orto. I piccoli giardinieri prepareranno il terreno e semineranno nell’orto magico, al quale potranno tornare quando vogliono durante la stagione per veder crescere le loro piantine.

Per i grandi, in particolate per i papà appassionati di grigliate, dalle 15,30 in poi ci sarà una di-mostrazione d’uso di vari barbeque, dei quali verranno illustrate caratteristiche, funzionamento ed utilizzo ottimale… con la successiva degustazione gratuita dei prodotti cucinati insieme.Le attività sono gratuite per i possessori della Card Peraga Junior, il costo per gli altri è di 7 euro.

Mamma CultDove: Roma – Bologna – VicenzaQuando: dal 14 aprile al 19 maggio Info: [email protected] - www.mammacult.it

Un’iniziativa tutta dedicata alle mamme, che non vogliono rinunciare a musei e mostre: visite guidate in luoghi di carattere culturale per le mamme in gravidanza e con bambini, accompag-nate da amiche, papà e nonni.Ogni visita è attentamente studiata con programmi adeguati e luoghi facilmente accessibili a mamme e bambini: basta solo prenotarsi e partecipare, al resto pensa il team di Mamma Cult.

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4 buoni motivi per partecipare:

1.Le mamme potranno partecipare a visite culturali studiate per loro esigenze: senza barriere architettoniche e con programmi di visita adeguati nei contenuti e nella tempistica 2.Le mamme potranno conoscere altre mamme che vivono le stesse esigenze e non sentirsi in diffi coltà se il bambino piange durante la visita culturale! 3.Le mamme non dovranno più trovare una baby-sitter a cui lasciare il bambino per concedersi qualche ora di svago oppure vivere l’ansia di non riuscire ad allattarlo in tempo, perchè potranno

portare con loro il bambino! 4.Le visite sono aperte anche alle loro amiche e ai papà che vogliono passare una mattinata in famiglia!

Programma:

ROMA

Sabato 14 Aprile - PALAZZO SPADA

Sabato 19 Maggio - PASSEGGIATA ROMANA

BOLOGNA

Sabato 21 Aprile - BOLOGNA TRA FANTASIA E REALTA’

Sabato 19 Maggio - BOLOGNA AL FEMMINILE

VICENZA

Sabato 21 Aprile - PALAZZO VALMARANA BRAGA

Sabato 19 Maggio - VILLA VALMARANA “ai NANI”

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rotolo di frittata spinaci e mozzarella

Gli ingredienti base sono questi ma si possono variare a proprio gusto:

5 uova, sale, parmigiano, 200 gr di spinaci, ½ mozzarella.

Rompere le uova e mescolare con sale e parmigiano. Foderare il fondo di una teglia con carta forno bagnata e strizzata e trasferire sopra il com-posto di uova (spalmato come se si stesse preparando una pizza ret-tangolare). Cuocere a 180 gradi per 5 minuti. Nel frattempo appassire gli spinaci in padella e tritarli. Farcire la frittata con gli spinaci e la mozzarel-la tagliata a dadini. Arrotolare la frittata e chiuderla nella carta forno uti-lizzata in precedenza. Ripassare in forno per 20 minuti e servire a fette. Secondo me è ottima anche fredda per un picnic… da provare!!!

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PROMUOVI LA TUA ATTIVITA’SOSTIENI IL DONO ONLUS

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Il 3 gennaio 2010 sono diventata mamma di Luca, che io e mio marito abbiamo cercato per mesi dopo che mi avevano detto che a causa di alcune cisti congenite alle ovaie non sarebbe stato facile rimanere incinta. La dpp era il 22/12/2009 ma sono arrivata alla 42 settimana quando, ricoverata, mi sono sottopos-ta all’induzione; dopo 22 ore di travaglio nasce con parto naturale il mio pigrone! L’induzione, il lungo travaglio, l’espulsione prolungata e dif-fi coltosa a causa di un problema alla cervice, la conseguente lacerazione ed emorragia, innes-carono in me un meccanismo di ‘depressione’ e di rifi uto verso quel bimbo tanto cercato. Appena nato l’unica cosa che pensai fu ‘menomale è fi nita!’ e non ebbi nemmeno l’istinto o la curiosità di vederlo. Volevo solo dormire e buttarmi alle spalle un’esperienza traumatica e tutto tranne che gioiosa. I giorni a seguire, soprattutto dopo la dimissioni dall’ospedale, furono davvero duri, non riuscivo ad accettare questo stravolgimento

delle mie abitudini, della mia vita. Ho avuto la fortuna di avere vicino mio marito che si è impegnato fi sicamente e psicologicamente a prendersi cura di entrambi dato che questo ‘fardellino’ lo consideravo tanto quanto un qual-cuno che, allattamento a parte, poco mi riguar-dava, mentre io non riuscivo a mangiare più. Ogni giorno quasi impercettibilmente, come le giornate che alla fi ne dell’inverno si allungano a poco a poco, le conseguenze di quel parto da incubo si sbiadirono e iniziai a guardare quel fardellino (tra l’altro buonissimo, dormiva tanto e piangeva poco) come una novità verso cui aprirmi fi no a riconoscerlo come il dono che tanto avevo voluto e atteso. Finalmente ero diventata la sua mamma; lui mio fi glio lo era sempre stato, fi n dal primo giorno dentro di me.Due mesi e mezzo dopo la sua nascita purtrop-po vengo operata al fegato, proprio quando ero riuscita a superare il mio faticoso post-parto. Anche qui il recupero è stato lungo ma fortu-

non ti ho cercatoma tu mi hai scelta.

di Chiara

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natamente niente di questo si è ripercosso sul mio essere mamma. Ormai il brutto era passato, fi nalmente potevo godermi il mio Luca e riprendere in mano la mia vita.Giugno 2010. Inizialmente senza nemmeno accorgermene, nell’attesa del ciclo (il primo dopo il capoparto), vedo che ho un ritardo di 1 settimana circa. Penso a tutto tranne che ad una nuova gravidanza, mi dicevo ‘no, è impossibile! Sicuramente è stress, il ciclo è ancora sballato, può darsi che a sto giro saltino pure’ etc…..tutto, tutto, sarebbe stato plausibile rispetto al poter essere di nuovo incinta e non perché potesse essere impossibile ma perché proprio, anche se ancora inconsciamente, già a priori, non riuscivo ad accettare l’opzione di una nuova gravidanza.Ne parlo con mio marito e lui mi chiede di fare il test. La sera stessa vado in bagno e lo faccio. Ricordo che quelle lineette sono comparse all’istante come per sbattermi in faccia la realtà, a me che già a priori inventavo mille scuse pur di non ammettere che potevo essere incinta. Esco dal bagno in lacrime, disperata, non ci potevo credere, per me era la fi ne del mondo. Dopo tutte le dis-avventure passate e il periodo faticoso appena concluso…. un altro fi glio non ce la potevo fare. E poi dovevo riprendere il lavoro, il corso di abilitazione, la casa era perfetta per tre e lo stipendio pure, niente nonni ad aiutarmi, etc…..insomma, non era il momento per un altro fi glio per tanti, tantissimi, più o meno buoni, motivi.Per principio mi sono sempre reputata contro l’aborto. Ma la realtà, nel bene e nel male, quando arriva prepotentemente nella tua vita, capisci che è un’altra cosa e che è molto più grande di qualsiasi idea pre-concetta, giusta o sbagliata che sia. Io, che avevo sempre giudicato l’aborto come una cosa sbagliata, mi ritrovai improvvisamente ad apporgli delle giustifi cazioni e una certa logica. Proprio io che già ero mamma e sapevo cosa signifi casse portare in grem-bo, partorire e crescere un fi glio; proprio io che avevo un matrimonio felice; cosa mi mancava per accettare nella mia vita un

altro bimbo? Assolutamente niente. Ma avrebbe scombinato i miei piani per il futuro e messo fi ne a quella serenità tanto cercata dopo la prima gravidanza. Poi mi sono detta che non avrei mai potuto fare un’ivg e allora ho sperato in un aborto spontaneo, cosa che adesso solo a scriverla mi viene la nausea. Sapevo benissimo che accet-tare o no questo fi glio non dipendeva da una questione economica o famigliare o chissà che ma prima di tutto dipendeva solo da me, da ciò che avrei voluto io. Ed io, semplicemente, soldi o no, marito o no, casa o no, non lo volevo. Arriva la prima eco, i primi esami, tutto ok. Lui cresce benissimo, si è attaccato bene e va coc-ciutamente avanti per la sua strada. Io continu-avo a non accettarlo, pensavo solo che se non ci fosse stato la mia vita sarebbe stata perfetta. L’ivg era esclusa ma una gravidanza vissuta così, come una malattia incurabile, non è umanamente accettabile.Inizio a girare per i forum, alla ricerca non so nemmeno io di cosa, un po’ tra le future mamme alla mia stessa settimana e un po’ tra quelle donne che avevano scelto un’ ivg o subito un ‘aborto terapeutico’. Ricordo che mi colpì una cosa: entrambi i gruppi erano uniti e legati tra le rispettive componenti, ma la differenza era l’oggetto del loro legame. Le future mamme erano unite da una gioia che non le faceva stare nella pelle; le altre ‘mamme’, invece, da un dolore e un vuoto che sembrava essere incolmabile, da una stessa croce. Quando si ha paura e ci percepiamo soli (com’ero e come mi percepivo io di fronte a ciò che mi stava accadendo) basta davvero poco per cadere nella confusione più totale e un intervento esterno si rende indispensabile. Nella mia ricerca ‘inconscia’ di aiuto conobbi “il Dono”, di cui lessi in un articolo queste parole:“La cosa più impressionante della vita è la sua capacità di stupirci, noi che vogliamo program-mare tutto. Ed è proprio quando le cose vanno diversamente e noi vorremmo ‘rimettere tutto a posto’ che la vita ci stupirà di più perchè lì in un modo che non conosciamo troveremo la nostra felicità. Quello che è diverso da come volevamo non è per forza più brutto: è solo diverso. E per questo, magari, più bello.”Leggendo queste parole mi scoppiò il cuore. Questo era ciò di cui avevo bisogno e non lo sapevo.

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Non è che è stata una bacchetta magica ma di sicuro è stato un punto certo da cui poter ricominci-are. Non dall’oggi al domani, ma lavorando sui miei perché e non rimanendo sola ho imparato ad amare questo secondo bimbo, precipitoso e inatteso, e ad amare la mia nuova ‘non programmata’ vita con lui e il resto della famiglia.Ho avuto una gravidanza serena ed un parto bellissimo che ancora ricordo con commozione. Il 28 gennaio 2011, con 3 settimane di anticipo, nacque Lucio.Il corso professionale è sospeso e il lavoro pure, i nonni continuano a non esserci ma abbiamo trovato una baby sitter e quando Lucio aveva 3 mesi abbiamo traslocato e preso una casa più grande. A volte per far quadrare i conti usiamo gli spiccioli ma per ora ce la facciamo.Niente è come avrei voluto ma non potrei desiderare una vita più felice di quella che ho.Da questa mia esperienza è nata un’amicizia approfondita con un’altra mamma (che ha 4 bimbi) e un’infermiera della tin di Arezzo e stiamo organizzando un incontro che possa essere d’aiuto alle future e neo-mamme della nostra zona, niente di pretenzioso, non siamo un’associazione o chissa che, desideriamo solo poter esser una presenza amica per condividere dubbi, diffi coltà (anche quelle di ordine pratico) ed aiutarci a diventare le mamme dei nostri fi gli.

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Di questi tempi si parla tanto di ecologia, rispetto dell’ambiente, ecc. Argomento scottante, per tutti: dalle grandi potenze, ancora alle prese con il protocollo di Kyoto, giù giù fi no a noi piccoli “in-quinatori” domestici. Personalmente ritengo che sia arrivato il momento di rivedere un po’ il nostro (il mio) modo di vivere per renderlo più, come dire, eco-compatibile; in poche parole credo che così proprio non si possa andare avanti. Detto questo vorrei subito dissipare ogni dubbio: chi scrive non è affatto ciò che si può defi nire un’”ecologista”: l’ecologismo è un’ideologia e, in quanto tale, non riscuote la mia simpatia; come in tutti gli “ismi”, infatti, anche in quest’ultimo si decidono comportamenti basandosi solo su ragionamenti a tavolino che di solito ben poco hanno a che fare con la realtà. Ad esempio, uno dei punti su cui, ritengo, l’ecologismo è destinato a fallire è che non tiene conto dell’aspetto eco-

nomico della faccenda; l’importante infatti è essere ecologici, costi quello che costi! Fac-cio un esempio su tutti che mi sta un po’ “qui”: nella raccolta differenziata della frazione umida (avete presente? Per farla breve gli scarti di cibo) alcuni comuni costringono i cittadini ad acquistare i costosissimi sacchetti composta-bili. Ma insomma, sto già differenziando, ti aiuto a diminuire il carico di rifi uti da portare in discarica e tu mi fai pagare i sacchetti? No eh? Un altro esempio clamoroso è quello dei pro-dotti per il bucato: detersivi ecologici venduti a peso d’oro; sì, d’accordo se ne usa pochis-simo, sono (a detta loro) effi cacissimi, però ragazzi che salasso! Ovviamente un’ecologia del genere non è sostenibile, né nei paesi sviluppati, vista anche la crisi economica che ci ha colpiti, né tantomeno nei paesi in via di sviluppo. Allora che facciamo? Scommettiamo sul fatto che la vera ecologia non fa a pugni con l’economia (parlo a livello domestico, ov-viamente; anche se, nella mia ignoranza, mi sentirei di giocarmi qualcosa anche a livello industriale o nazionale). Ecco, questi miei articoletti saranno dei piccoli suggerimenti su come riuscire a limitare il nostro impatto sull’ambiente e su noi stessi, risparmiando anche qualche soldino. Il primo suggerimento riguarda il BUCATO. Sull’argomento mi sono sensibilizzata notevolmente soprattutto quando sono arrivati i fi gli, ho cominciato, un po’ come tutte le neo-mamme, a informarmi a destra e a manca su come fare, cosa fare, perché fare, soprattutto su internet. Tra tutta la fuffa in cui mi sono imbattuta ho fatto anche qualche sco-perta interessante: per esempio che la candeg-gina è uno degli agenti inquinanti più potenti che abbiamo in casa! Se guardate l’etichetta vedete quell’immagine tetra del pesce morto e dell’albero rinsecchito che da sole dicono tan-to. La domanda è: posso eliminare la candeg-gina dai miei bucati (a mano o in lavatrice)? E la risposta è sì: ci sono valide alternative di smacchiatori, che si trovano anche al super-

ecologia vs economiadi Serena S.

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mercato, a base di sbiancanti all’ossigeno, come ad esempio la candeggina delicata che infatti non è neanche lontana parente di quella classica. Ce ne sono di tutte le marche; osservando la composizione non ho mai notato differenze signifi cative, quindi acquisterei quella a prezzo più basso. Io, che sono un po’ scrupolosa, ho deciso di passare ad un prodotto che si chiama percarbonato (lo compro su internet) che a contatto con acqua calda sviluppa ossigeno e smacchia e igienizza che è un piacere. L’unico accorgimento è quello di trattare subito le mac-chie, altrimenti non ci sarà verso di mandarle via. Un altro suggerimento portentoso è quello di esporre il bucato al sole per l’asciugatura: anche il sole smacchia e igienizza in modo incredi-bile! E in più non costa niente! L’argomento bucato non è esaurito qui, alla prossima puntata per altri interessanti consigli!

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Dedicato a chi non ha la fortuna di vivere quotidianamente in mezzo ad un bellissimo spazio verde e i rumori che sente sempre intorno a sè non sono purtroppo quelli della natura. E’ proprio vero: immersi nel verde ci si rigen-era!!! Se desiderate dunque trascorrere una giornata serena con i vostri cari (bimbi compresi, eh) durante le festività pasquali, vivete nel Nord Italia e magari siete stufi di osservare sempre intorno a voi i panorami ‘piatti’ padani vi basterà davvero percorrere pochissimi chilometri , seguendo semplicemente il corso del fi ume Po fi no all’altezza della città di Piacenza e deviando in direzione dell’Appennino, per abbandonare la noiosa pia-nura ed imbattersi in uno scenario di dolci colline. Una parte della provin-cia emiliana dove a farla da padrone sono le verdi vallate e i piccoli centri ricchi di storia e cultura: i cosìdetti Colli Piacentini. Qui vi vengono offerte numerose e variegate possibilità di svago: godersi la vista mozzafi ato offerta dalla natura, immergersi in un pezzo di storia del nostro Paese e per pranzo o cena gustare le prelibatezze culinarie del territorio. Boschi di castagni e latifoglie, strade completamente prive di traffi co e stretti sentieri ad oggi ancora ben conservati offrono decisamente lo spunto ideale per ‘ricaricanti’ passeggiate pasquali in famiglia sia a piedi che in bicicletta..oppure, perchè no, per i più avventurosi in sella ad un cavallo. Non man-cano, ad ogni modo, nel corso di questi tracciati sterrati diversi “punti di servizio” a cui rivolgersi per mangiare, eventualmente dormire (nel caso si decida di prolungare la gita oltre la singola giornata) e nell’eventualità per partecipare anche a lezioni di introduzione all’equitazione. In questo affas-cinante intreccio di valli infatti (dalla Val Trebbia alla Val d’Arda, dalla Val Nure alla Val Tidone) si nascondono numerosi gioielli naturalistici, storici, artistici e culturali: la fortezza di Castell’Arquato, i borghi di Vigoleno e

le colline piacentine

(di Paola)

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Bobbio, il regno dei salumi Vico Barone, i resti romani di Veleia, il castello di Grop-parello, il primo Parco Emotivo d’Italia. Tenendo inoltre conto che proprio nella Val Nure si trova l’originalissimo borgo di Grazzano Visconti, famoso in tutta Italia per essere stato ricostruito nei primi anni del ’900 in stile neo-gotico, con edifi ci a guglie e fi nestre ad arco. E se si è fortu-nati, camminando nelle vie del paese con i propri fi gli, può persino capitare di as-sistere alla magia di uno spettacolo am-bientato nelle fi abe romantiche della vita quotidiana del periodo medievale. Piacerà tanto ai più piccoli senza deludere i gran-di! Se fra di voi vi fossero degli amanti del trekking di montagna non disperate: si tratta sì di colline ma è possibile dilettarsi sulle salite che portano al Passo Penice, al Passo Pellizzone e a Nibbiano. In non più di una decina di minuti, anche per i più pigri e meno allenati, si sale a quasi 600 metri. Gli alberi li’ sono decisamente di un verde brillante e la vista sulla pia-nura sottostante e’ più che spettacolare. Ne vale veramente la pena. L’aria e’ fres-chissima, non troppo differente da quella montana, e di tanto in tanto tanto - per la gioia dei fi gli - si osservano ad occhio nudo insetti e piccole bestioline. La vetta

di riferimento è il Monte Bue che raggiunge la quota di ben 1.777 metri s.m.!!! Non male per delle semplici colline...Fortunati sono anche i papà e le mamme interessati soprattutto all’aspetto enolog-ico, poichè la strada che mette in comunicazione le diverse vallate piacentine di cui sopra è stata negli anni anche ribattezzata ‘Strada dei Vini e dei Sapori’ o altrimenti detta, in gergo più moderno, ‘Piacenza Food Valley’. Passando dai centri (un pochettino meno noti e all’apparenza meno inter-essanti) di Fiorenzuola d’Arda o Castel San Gio-vanni si arriva direttamente all’interno dei vigneti di Malvasia, Gotturnio, Trebbianino e Vin Santo aperti al pubblico di turisti. Vini DOC che, statistiche alla mano, rappresentano una vera e propria punta di diamante della produzione eno-gastronomica dell’Emilia-Romagna. E allora forza con i bicchieri!! Attenzione però, non si possono certo lasciare questi luoghi senza aver fatto merenda con i noti e gustosissimi salumi locali: il salame, la coppa e la pancetta piacentina. Ma il menu piacentino è an-che ricco di prodotti e piatti della tradizione mera-mente contadina come il miele, le variegate con-fetture, la pasta biologica e le carni bovine/ovine servite nei vostri piatti direttamente dalle aziende agricole locali. Soddisfatti della vostra gita di cul-tura, totale relax e buona cucina a pochi chilometri dal caos del traffi co dall’Autostrada del Sole e dalla Via Emilia? Scommettiamo di sì?

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ASSEMBLEA SOCIFarfa (RI) presso abbazia Benedettina(per tutti i dettagli visita il sito http://www.il-dono.org/associazione/gli-eventi/viewevent/10-assemblea-soci-2012.html )

tutti i martedì ore 17 - 18.30

12-13 maggioa Roma

20-22 aprile

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