masi agricola s.p.a. · gigante gentile. cosa vuol dire fare appassimento? non è più...
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Masi Agricola S.p.A.
Anno fondazione: 1980
Sede: S. Ambrogio di Valpolicella (Verona)
Attività: produzione, commercializzazione e distribuzione di vini, tra cui Amarone
Siti produttivi in Italia: S. Ambrogio di Valpolicella, Marano di Valpolicella e Lazise (Verona),
Rovereto (Trento), Pocenia (Udine), Cinigiano (Grosseto)
Siti produttivi all’estero: Tupungato (Mendoza - Argentina)
Azionariato al 30-XI-2015: Sandro Boscaini (24,5%), Mario Boscaini (24,5%), Bruno Boscaini
(24,5%), Bac.co S.p.A. (6%) (Alcedo SGR), Mercato (20,5%)
Fatturato: 66 milioni di euro nel 2012, 65 milioni di euro nel 2013, 60 milioni nel 2014
Numero medio dipendenti: 102 nel 2012, 109 nel 2013 e 111 nel 2014
FEDERICO GIROTTO, Consigliere Delegato
Buongiorno a tutti, grazie, mi chiamo Federico Girotto, sono in Masi da circa un anno con il
ruolo di Chief Corporate Officer. Sono onorato dal fatto che qualche giorno fa sono stato nominato
Consigliere Delegato con attribuzioni al business development, alla strategia e alla finance per
affiancare il nostro Presidente e Consigliere Delegato, Dr. Sandro Boscaini, nello sviluppo della
nostra realtà.
Masi è un’azienda familiare, da sette generazioni appartiene alla famiglia Boscaini, che
attualmente detiene l’85% del capitale azionario, mentre il 15% appartiene al fondo di private
equity Alcedo SGR. E’ un’azienda che ha un lungo heritage, siamo alla settima generazione. In
questo momento vari esponenti della famiglia lavorano in azienda. E’ anche una delle prime società
che si è contraddistinta per essere brand builder nel settore del vino italiano.
Oggi vorrei affrontare la descrizione della storia, della configurazione attuale e del futuro di
Masi attraverso tutti gli aspetti in cui si declina il brand. Essere brand nel mondo del vino significa
impegnarsi nel presidio di un equilibrio dinamico, molto delicato ed importante, che è quello tra
vino e territorio. Questo tema è stato affrontato nelle ultime decadi da tanti studiosi e insider.
Talvolta ci sono stati dei disequilibri anche in Italia, ma riteniamo che sia fondamentale puntare su
marchi individuali e aziendali per valorizzare anche il territorio.
Campofiorin Costasera
Questo impegno, che richiede molte risorse e molti sforzi, è alla base della nostra mission e
crediamo che ne coglieremo i risultati. Risultati che, fino ad oggi, ci sono stati riconosciuti: il nostro
primo successo è il Campofiorin, un vino contraddistinto da una forte identità di brand che nel corso
degli anni ha ottenuto una pluralità di riconoscimenti. Festeggiamo quest’anno il cinquantesimo
anniversario della prima vendemmia. Nel libro “Mister Amarone” l’autrice, Kate Singleton, che
intendeva analizzare l’evoluzione del prodotto Amarone nella storia, ha riconosciuto che Sandro
Boscaini, il nostro Presidente, è di fatto colui che ha contribuito in misura determinante al lancio di
questo tipo di vino.
Cosa vuol dire, praticamente, marchio individuale? Pensiamo a quello che è il caso classico
di una nostra bottiglia, il Costasera Amarone: la scala delle dimensioni dei font sull’etichetta è
proporzionalmente decrescente, il brand individuale è “Costasera”, il brand aziendale è “Masi”,
mentre il brand collettivo è “Amarone”. Questo significa fare brand. Noi crediamo che la nostra
mission quindi sia quella di partire dal territorio, valorizzarlo, attualizzare il “terroir”, ovvero un
sistema complesso di elementi pedologici, del terreno, del clima e della cultura intesa sia in termini
tecnici – tecniche di coltivazione e vinificazione –, ma anche in termini storici. Nelle Venezie
abbiamo un’uniformità linguistica che va dal Trentino al Friuli e abbiamo un retaggio storico-
culturale comune per aver fatto parte della Repubblica Veneta. Quindi cerchiamo, utilizzando
principalmente uve e metodi autoctoni con costante aggiornamento tecnologico, di portare
l’immagine dei vini delle Venezie ai più alti livelli nel mondo. C’è anche l’intento di non essere
espressione di una “veneticità o venezianità introflessa”, incarnando quello che è lo spirito del
motto – che spesso cita il nostro Presidente Sandro Boscaini – e che compare sui portoni di Venezia
“Saver far e far saver”. “Saver far” è tipico della gente di terra che si confronta con la matericità, la
tecnica e la cultura della produzione, mentre il “far saver” è tipico dell’uomo di mare, che viaggia –
come ha fatto Marco Polo – portando i propri valori. Si tratta di storie di valori e di passione. Una
storia che parte dal 1772 con l’acquisto da parte della famiglia Boscaini del primo vigneto, il Vaio
dei Masi, che è tuttora di proprietà dell’azienda. Una svolta molto significativa si ha tra gli anni ‘70
e ‘80 quando è entrato in azienda il Dr. Sandro Boscaini che ha contribuito ad attualizzare non solo
la formula imprenditoriale di Masi ma anche un po’ il modo di fare vino italiano. Se guardiamo al
percorso della marca e della distribuzione, c’è stata una prima fase in cui la commercializzazione
avveniva in botti, per poi evolversi – come si è evoluto il consumo di vino nel mondo – verso una
segmentazione di brand e infine aggiungendo una collana di Historic Venetian Estates, come la
chiamiamo noi, stipulando alleanze strategiche e imprenditoriali con importanti famiglie delle
Venezie – che ci ha permesso di arrivare fino in Argentina –. Dal 2010-2012 abbiamo intrapreso un
progetto che si chiama “Masi 2.0. A new brand strategy”.
Serego Alighieri Conti Bossi Fedrigotti
Oggi come si configura la segmentazione del brand Masi? Naturalmente c’è il cuore, il
nostro brand Masi che rappresenta la vocazione premium che trova poi sopra di sé, anche come
posizionamento in termini di prezzo, l’extension “Masi Cantina Privata Boscaini”. Si tratta di
quattro vini iconici, due Amaroni CRU – quindi single vineyard – un Recioto CRU e un
interessante prodotto di Oseleta, vinificato in purezza. Abbiamo poi gli Historic Venetian Estates,
ossia i vini con marchio Serego Alighieri o Bossi Fedrigotti. In particolare, nel 1973 l’azienda ha
stipulato un accordo con i Conti di Serego Alighieri, discendenti del poeta Dante che risiedono in
Valpolicella da 21 generazioni; anche in questo caso si tratta di un grande heritage, di un patrimonio
italiano e anche vinicolo. Questa joint venture è diventata successivamente una società che produce
e commercializza vini con marchio Serego Alighieri, con “l’endorsement” di Masi. La stessa cosa è
avvenuta con i Conti Bossi Fedrigotti di Rovereto. Questa è un’alleanza del 2007 con una famiglia
delle Venezie di grande tradizione. L’epoca di origine è il 1600 circa e si tratta dei proprietari del
primo vino a taglio bordolese fatto in Italia nel 1961, il Fojaneghe. Quindi diciamo che può essere
un modello integrativo nel mondo del vino, compatibile con quelli che sono i valori di questo
settore; ancora una volta il patrimonio familiare, fatto di persone che esistono veramente, e ciascuna
porta un proprio contributo alla diffusione del relativo brand message.
L’ultimo caso che vorrei trattare è quello del Masi Tupungato. Una realtà argentina, un
modello di sviluppo abbastanza peculiare, nel senso che sarebbe stato forse un po’ banale – come
fanno tanti – andare in Argentina, spianare il vigneto e fare filari da 800 metri, da vendemmiatrice
meccanica. Noi abbiamo pensato invece di esportare il nostro modello, dei vitigni autoctoni delle
Venezie – Corvina e Pinot Grigio – blendizzandoli con dei vini tipici argentini – Malbec e
Torrontes – ed esportando anche la “tecnica dell’appassimento” che caratterizza la nostra
produzione, nonché mantenendo all’interno della tenuta un profilo orografico rispettoso
dell’ambiente, per realizzare un incontro di culture: vini argentini ma dallo stile veneto.
Una cosa che distingue Masi, nel caso della “Cantina Privata Boscaini”, è la presenza di
vecchie annate: noi mettiamo da parte una quota delle nostre produzioni, dei migliori Amaroni, per
affinarli in bottiglia e rimetterli in commercio con dei flight periodici dopo molti anni dall’uscita
dell’annata corrente. Questo è uno sforzo economico-finanziario che crediamo sia premiante perché
fornisce un servizio al cliente; ciascuna bottiglia dopo alcuni anni viene aperta, assaggiata dal
nostro gruppo tecnico, ricolmata, ritappata e quindi fornita al cliente con la garanzia che, trattandosi
di bottiglie che presentano un certo prezzo, sono state correttamente conservate e testate.
Quindi appunto che cos’è Masi oggi? La macro regione delle Venezie, il terroir culturale e
l’eredità della Serenissima Repubblica di Venezia in termini di valori, storia, tradizioni e cultura.
La specializzazione. Masi è specializzata nella tecnica dell’appassimento delle uve: è una
tecnica ancestrale, risalente ad epoca pre-romana, che ha avuto originariamente una funzione di
stabilizzazione qualitativa del prodotto come quando si affumicavano i salmoni per conservarli nel
tempo. Oggi arricchisce il prodotto perché gli conferisce una serie di caratteristiche positive da un
punto di vista di aromi, bevibilità e gentilezza. L’Amarone è un vino che tradizionalmente fa
dell’appassimento la sua ragione tecnica essenziale, è un vino che realizza non meno di 15 gradi
alcolici ma è caratterizzato da una grande bevibilità, tanto che viene definito “the gentle giant”, il
gigante gentile. Cosa vuol dire fare appassimento? Non è più l’appassimento dell’epoca dei romani,
non è più l’appassimento nemmeno del nonno o del papà del nostro Presidente; è un appassimento
attualizzato, certificato con il marchio “Appaxximento”, che significa appassimento del XXI secolo.
Masi a Mendoza in Argentina Masi Tupungato
Tecnica dell’appassimento
L’appassimento è presidiato dal nostro gruppo tecnico. Abbiamo fatto una scelta negli anni
’70-‘80: non abbiamo un enologo “star”, ma un gruppo tecnico, un gruppo di lavoro formato da
esperti in parte insider all’azienda e in parte esterni che si confrontano. Provengono in taluni casi
anche dal mondo dell’università e della ricerca, possiedono delle competenze multi-disciplinari che
vanno dall’agronomia all’enologia, al controllo qualità, al marketing e alla comunicazione. Questo
perché cerchiamo di fare un prodotto che sia ottimo da un punto di vista qualitativo – i premi che
riceviamo ne sono un’attestazione –, ma che abbia naturalmente una propria vendibilità. Questo tipo
di approccio offre da un lato l’up-side della multidisciplinarietà, ma dall’altro l’azienda resta owner
del proprio patrimonio di conoscenza, non essendo collegata a quelle che sono le specificità delle
singole persone. Ciò ci consente di fare sempre vini che non sono espressione dello specifico
enologo e del suo talento, ma frutto del talento dell’azienda.
Il gruppo tecnico opera mediante due strutture fondamentali:
- il Vigneto Sperimentale Masi. Si tratta di 48 varietà autoctone studiate sperimentalmente. Questa
attività ha consentito di reintrodurre nell’ampelografia italiana un’uva che si chiama Oseleta. Era
stata abbandonata perché considerata troppo difficile da un punto di vista vinificatorio, con resa
bassa e per taluni quasi scostante da un punto di vista del sapore. Noi l’abbiamo riscoperta e
siamo stati in grado di darle anche un utilizzo produttivo, perché viene impiegata come spezia
all’interno di alcuni dei nostri vini. Oggi siamo il più grosso produttore di Oseleta della
Valpolicella. Essendo un vitigno ormai perso, abbiamo anche realizzato un recupero di un
patrimonio culturale;
- l’altro strumento essenziale è quello della cantina sperimentale. Si tratta di una cantina, per noi di
dimensioni ridotte, ma che per molte aziende sarebbe da produzione seriale, nella quale testiamo
ciascuna fase della vinificazione, dalla fermentazione all’affinamento in botte, per verificare
quelle che sono le migliori tecniche che possono essere di volta in volta adottate per il nostro
prodotto.
Marchio APPAXXIMENTO
Il gruppo tecnico redige pubblicazioni e condivide le sue attività con la comunità scientifica
internazionale attraverso collaborazioni anche con università prestigiose in Italia e nel mondo. Ogni
anno realizza un apprezzato seminario e quest’anno, alla 33esima edizione, è stato ospitato presso il
Vinitaly di Verona.
5 Amaroni
Siamo leader nella produzione di Amarone. Siamo l’unica azienda che ha cinque Amaroni in
carta vini: tre CRU – due della Cantina Privata, Mazzano e Campolongo, uno della linea Serego
Alighieri il Vaio Armaron – e due del marchio Masi – Costasera e Riserva Costasera (quest’ultimo
ha una piccola percentuale di Oseleta al suo interno). Questo ci consente di declinare il concetto di
Amarone secondo quelli che possono essere anche i gusti del consumatore, perché c’è Amarone e
Amarone: ad esempio il Mazzano è più robusto, mentre il Vaio Armaron è forse più apprezzabile
anche da chi approccia l’Amarone per la prima volta.
Brand building attraverso la cultura. Nel 1981 è nato il Premio Masi, un premio
internazionale che ha lo scopo di propugnare nel mondo i valori delle Venezie. Ci sono tre sezioni:
la prima riuguarda le personalità venete che hanno portato un arricchimento culturale a varie branch
della cultura nel mondo – dalla scienza, alla letteratura, alla storia –, la seconda è la sezione “Civiltà
del Vino”, che ha premiato produttori del vino di tutto il mondo. L’ultima si chiama Grosso d’Oro
Veneziano e premia le persone che si sono date da fare nell’ambito della filantropia o della
diffusione di valori della pace nel mondo. Dal 2001 il Premio è gestito dalla Fondazione Masi, che
non fa parte del Gruppo, ma è sponsorizzata in linea esclusiva dalla Masi ed edita un periodico che
si chiama Le Venezie. Nel corso degli anni sono state premiate personalità come – ad esempio -
Hans-Dietrich Genscher, Andrea Bocelli, Sandeman, Torres, Luciano Benetton, Pierre Cardin.
“Costasera Contemporary Art”. Questo è un progetto che abbiamo realizzato in Svezia due
anni fa e che riproporremo anche in altri mercati in cui siamo presenti. Selezioniamo artisti
affermati che realizzano delle etichette per edizioni limitate di Costasera, il nostro Amarone-
bandiera, portando l’arte fisicamente sulla bottiglia di vino. Il premio consiste in una internship di
un giovane artista presso un laboratorio del vetro di Murano, per imparare anche a fare arte
attraverso il vetro.
Brand building attraverso le associazioni. Siamo fondatori e partecipanti dell’Istituto del
Vino Italiano di Qualità Grandi Marchi. 19 produttori, che si riconoscono reciprocamente come
espressione del meglio dei vini di brand di quasi ogni regione italiana. Vi è poi l’Associazione delle
Famiglie dell’Amarone d’Arte, 12 famiglie che adottano un rigido regolamento volontario per
mantenere elevate le nobili caratteristiche del prodotto..
Sito e micrositi
Newsletter
Social network
Web monitoringI-pad APP
Masi sul podio Fleishmann Hillard (2014)
Riconoscimento internazionale«per l’attività di comunicazione
digitale nel vino»Il Sole 24 Ore (2015)
«Vino sul web: ecco le cantine più digitali»
Siamo abbastanza “digitali”: è proprio di qualche giorno fa il riconoscimento del Sole 24
Ore che ci vede sul podio delle cantine più digitali; nella logica della segmentazione lavoriamo
molto anche con i micrositi e naturalmente i social network.
Brand positioning mediante advertising and promotion. Abbiamo una vocazione
essenzialmente premium, cioè anche il nostro entry level ha punte prezzo che per altri produttori
sono considerate medium-high. Nell’ambito della comunicazione di brand abbiamo quindi il
posizionamento di un brand di lusso internazionale.
Questo è un esempio di una campagna che abbiamo fatto con Armando Testa sulle principali
testate di Life Style e anche altre internazionali di settore.
Quando si faceva riferimento ai marchi, brand awareness di marchi individuali rispetto ai
marchi collettivi, è interessante questo tag cloud dove vedete la dimensione del brand Masi. Questa
è una ricerca di mercato che abbiamo fatto in Nord America due anni fa. Rispetto a quelli che sono i
marchi collettivi Valpolicella o anche Amarone. C’è questo motore Wine Searcher che quota circa
5.800.000 offerte con circa 38.000 produttori monitorati; il nostro Costasera, l’Amarone più famoso
al mondo, è di gran lunga il primo per ricerche ed è il 160esimo vino al mondo in assoluto, come
numero di ricerche.
Qualche numero: un fatturato consolidato di circa 60 milioni di euro, un EBITDA margin
del 30%, una quota export del 90% in oltre 90 Paesi e oltre 100 dipendenti. Siamo sempre tra le
prime aziende del vino italiano per indicatori economici, patrimoniali ed efficienza secondo
l’indagine sul settore vinicolo di Mediobanca, che attraverso lo “z-score” normalizza i parametri
della performance aziendale.
Qual è il futuro della nostra marca? C’è un grande tema, ovvero arrivare sempre di più ad
avere un contatto diretto con il consumatore finale: oggi nel vino e nel suo brand la fase critica è la
distribuzione e la comunicazione dei contenuti dal distributore al consumatore. La nostra strategia si
fonda sul ricercare un contatto più diretto anche attraverso la creazione di ambienti dedicati.
Abbiamo aperto il primo Masi Wine Bar e Ristorante monomarca circa un anno fa a Zurigo e
prevediamo di aprirne degli altri nel prossimo periodo. Organizziamo wine experience presso siti
produttivi, visite guidate con approfondimento delle tematiche legate al terroir e all’appassimento.
Le prospettive di crescita: oltre a quella organica, c’è naturalmente tutto il tema della
crescita per linee esterne che può essere realizzato, ad esempio, mediante l’adozione e il riutilizzo
del modello aggregativo e integrativo della Masi Historic Venetian Estates, cercando di aggregare
una “collana” di produttori delle Venezie; oppure applicando la Masi Expertise in altri ambienti
geografici che presentino caratteristiche adatte da un punto di vista pedoclimatico e culturale,
rideclinando il nostro modello come abbiamo fatto in Argentina.
Masi:
Storia ed Evoluzione della Marca
Milano
29 maggio 2015
temi
1. Vino e territorio: un assioma
2. La mission di Masi
3. Masi: storia di valori e passione
4. Masi oggi
5. Brand building
6. Brand positioning
7. Brand awareness
8. Il Brand in cifre
9. Il futuro della Marca
Vino e territorio: un assioma
«…E’ l'espressione più alta della relazione dell'uomo con il suo ambiente naturale... E’
l'espressione qualitativa, e gustativa, della capacità vitale dell'ambiente…»
«In alcuni casi la marca prevale sulla denominazione di territorio o si identifica con la
stessa. Accade quando tradizione, qualità, personalità e cure particolari del proprietario
portano la sua marca a distinguersi tra le altre della zona…»
Da «Il gusto del vino» di Emile Peynaud
«Vino che ami, territorio che visiti: Bacco è il medium per eccellenza del turismo del bel
paese»
Da «Consorzio tutela Brunello di Montalcino»
Marchio aziendale e marchio di territorio
nel mondo del vino
• Un marchio aziendale forte si accompagna sempre a un marchio
collettivo forte.
• Tanto più il marchio del territorio è significativo, tanto più prevale sul
marchio aziendale.
• Un’azienda con innovazione di processo, di prodotto e capacità
commerciale, affermando il suo marchio, rafforza il marchio
collettivo.
Marchio aziendale e marchio di territorio
in Italia
• 1963: con le doc si teorizza un sistema
in cui il marchio collettivo sostiene
i marchi individuali.
• Dopo 50 anni, la situazione spesso è
capovolta…anche a Verona.
• Non esiste marchio collettivo forte senza marchi aziendali forti.
• L’investimento intellettuale, fisico ed economico per la
costruzione del marchio, aiuta i marchi collettivi.
• Questo impegno e questa filosofia sono alla base della mission di
Masi.
• Il tempo è galantuomo: dà tributo a chi ha maggiormente
contribuito
alla creazione dei marchi collettivi…
Marchio aziendale e marchio di territorio
in Italia
1972
«I Veronesi? Li amo. A chi giura sul
mio odio per i vini veronesi…odio
semmai chi ne ha fatto
scempio…vieni a vedere come e
quanto bevo nella cantina Masi e ti
ricrederai…
Si vinificasse sempre con l’amore e
la professionalità di Masi, la fama
di questi vini correrebbe il mondo».
Luigi Veronelli, Panorama
2003
«Sandro Boscaini è per l’Amarone quello che Angelo
Gaja è per il Barbaresco e Piero Antinori per il
Chianti...»
Claude Langlois, “Le Journal de Montréal”, Canada
2011
«Mister Amarone», di Kate Singleton, pubblicato e
distribuito con successo:
in italiano da Marsilio Editori (gruppo Rizzoli RCS)
in inglese da Wine Appreciation Guild (USA).
La mission di Masi
Produrre vini di pregio
“moderni ma dal cuore antico”:
ancorati ai valori del territorio di origine
(Venetian Values)
utilizzando principalmente
uve e metodi autoctoni
con costante aggiornamento tecnologico
contribuendo a portare l’immagine dei vini
delle Venezie ai più alti livelli nel mondo.
Masi: storia
di valori e passione
Il percorso da azienda familiare a imprenditoriale e manageriale
1772 1960 1970/80 1990 AD OGGI 1880
• 1772: i Boscaini, acquistano il Vaio dei Masi a Torbe e iniziano il loro percorso di
vitivinicoltori in Valpolicella
• 1880: trasferimento da Torbe a Valgatara di Marano, nuovi vigneti e sede produttiva
• 1960: maggiore imprenditorialità con professionalità esterna (enologo/guru)
• 1970 /80: simbiosi tra professionalità familiari ed esterne, Gruppo Tecnico Masi:
ricerca, sperimentazione, controllo qualità
• 1990 ad oggi: Famiglia - Managerialità – Apertura a capitale esterno.
Il percorso della marca e distributivo
1772 1800 1772 1800 /1900 1950/55 1960/65 1972 1973
MASI
SEREGO A.
BOSCAINI
• 1772: produzione propria e vendita locale in botti
• 1800/1900: ‘Boscaini Paolo e Figli’ etichetta damigiane. Tenuta Masi di Boscaini Paolo e
Figli etichetta bottiglie di Amaroni, Recioto e Valpolicella Superiore.
Mercato: nord Italia, Svizzera, Baviera.
• 1950/60: sede autonoma Tenuta Masi a Gargagnago.
Mercati: espansione in Europa e Nord America.
• 1960/70: brand distinti per segmento di mercato. Espansione internazionale.
• 1972: autonomia di Masi = Masi Agricola Sas.
• 1973: collaborazione con casato dei Serego Alighieri.
Il percorso della marca e distributivo
1999 2003 2007 2010/2012 2013
• 1999: Masi Tupungato Argentina affianca Boscaini, Masi e Serego Alighieri.
Mercati: apertura ai monopoli scandinavi e consolidamento posizioni internazionali.
• 2003: Masi cresce nella fascia alta, necessita di base vitata e strutture, fusione Boscaini in Masi,
dismissione marchio. Apertura al canale duty free e transportation.
• 2007: partnership in Trentino con il casato Bossi Fedrigotti.
• 2010/2012: MASI 2.0 new brand strategy.
MASI 2.0 NEW BRAND STRATEGY
Il percorso della marca e distributivo
2013
• Masi «master brand» nel mercato globale
• Masi Cantina Privata Boscaini: icon wines
• Masi Historic Venetian Estates: tenute prestigiose
• Masi Tupungato: Argentina (modello di sviluppo).
• Master brand del Gruppo Masi Agricola.
• Cuore della produzione di Masi Agricola
e dei suoi vigneti.
• Collezione unica di preziosi Cru e grandi annate di Amarone
• Patrimonio straordinario di famiglia e di territorio
• Raccolta di “tesori liquidi” da conservare con la massima
cura.
• Dal 1973:
Possessioni dei
Serego Alighieri,
discendenti diretti del
poeta Dante.
• Dal 2007: Cantine
Conti Bossi
Fedrigotti in
Trentino.
• Progetto: collana di
nobili aziende
vitivinicole trivenete.
• Masi a Mendoza in Argentina esporta varietà e metodi delle
Venezie
• Produce vini di natura argentina e stile veneto.
Natura argentina, stile veneto
Masi oggi
• Il suo territorio: macroregione delle Venezie,
«terroir culturale»
• Eredità della Serenissima Repubblica di
Venezia: valori, storia, tradizioni, cultura,
vitivinicoltura e gastronomia.
Marca Masi legata alla tecnica dell’Appassimento
• Tecnica antica innovata da Masi.
• Expertise Masi riconosciuta nel mondo.
• Certificata da marchio «Appaxximento».
Brand building - La specializzazione
Brand building – L’innovazione
• Gruppo Tecnico Masi: ricerca e sperimentazione con prestigiosi Istituti e Università.
• Recupero e valorizzazione uve autoctone
1977-1985: uva Oseleta
anni 1990: approfondimenti microbiologici
anni 2000: dna e mappatura genetica
• Riscrittura della storia dell'Appassimento 1958: primo cru in Valpolicella
1964: Campofiorin Ripasso nuova categoria di vino veneto
1983: Amarone di stile contemporaneo, successo internazionale.
Brand building – Masi leading Amarone producer
• 5 Amaroni: gamma più ampia
e qualificata proposta al mercato
internazionale.
• Collezione vecchie annate di
Amarone della Cantina Privata
Boscaini.
• Maggior produttore di Amarone
di qualità.
Brand building - cultura
Fondazione Masi e Premio Masi
Brand building - cultura
Brand building – associazione di marchi
Brand building - era digitale
sistema integrato di comunicazione
Sito e micrositi
Newsletter
Social network
Web monitoring I-pad APP
Masi sul podio Fleishmann Hillard (2014)
Riconoscimento internazionale «per l’attività di comunicazione
digitale nel vino» Il Sole 24 Ore (2015)
«Vino sul web: ecco le cantine più digitali»
Brand building - era digitale
sito e micrositi
www.masi.it www.masigreen.it
www.masigreen.com
www.appassimento.it
www.appaxximento.it
www.appaxximento.com
www.fondazionemasi.com
www.fondazionemasi.org
www.premiomasi.it
www.premiomasi.com
www.premiomasi.org
www.masitupungato.com
www.campofiorin.com
Brand building - era digitale
social media
Facebook:
Masi Wine Experience
https://www.facebook.com/MasiWineExperience
Twitter:
@MrAmaroneMasi
https://twitter.com/MrAmaroneMasi
Youtube:
Masi Agricola
http://www.youtube.com/user/masiagricola
Instagram:
Masi Agricola
http://instagram.com/masiagricola
Posizionamento:
brand di lusso
internazionale
Brand positioning
Armando Testa
Adv Campaign:
testate
luxury -lifestyle
Brand positioning – Adv campaign
Ferrari Magazine
Wallpaper International
Cru Magazine
Cathay Pacific Magazine
Lufthansa Magazine
Air Canada Magazine
Brand awareness
Tag cloud
Ricerca di mercato,
Nord America, 2013
Masi Costasera: l’Amarone più famoso al mondo
(Wine Searcher – aprile 2015: classifica stilata su milioni di accessi mensili e
di offerte, decine di migliaia di distributori di vino monitorati)
Il brand in cifre
Dati medi consolidati ultimi esercizi
Fatturato consolidato 60M Euro ca.
EBITDA Margin 30% ca.
Quota export 90% ca.
Paesi Oltre 90
Dipendenti Oltre 100
Il brand in cifre
• Tra le venti più grandi cantine italiane per fatturato (Corriere Economia, 2014)
• Tra le tre aziende del vino italiano con massima redditività (Il mondo economico, 2013)
• Tra le cinque leader in export (Corriere Economia, 2014)
• Ebitda percentuale più elevato tra tutte le aziende veronesi con fatturato > 10 M € (Studio
Università di Verona – bilanci consolidati, 2013)
• Sempre tra le prime aziende del vino italiane negli ultimi anni per indicatori economici,
patrimoniali e di efficienza (Mediobanca - Indagine sul settore vinicolo)
Il futuro della marca
MASI SI AVVICINA AL CONSUMATORE:
Masi Wine Bar
Corner duty free
Wine Experience nei siti produttivi
E-commerce
PROSPETTIVE DI CRESCITA:
Collana Historic Venetian Estates
Masi Expertise (declinazione del modello Argentina)
Crescita organica
Le Venezie sono terra di armonia, di colori, di suoni, di sapori.
Dalla natura, all’arte, al gusto della vita.
…grazie per l’attenzione
L’anima della marca…